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Anno XXIX - N. 1 Marzo 2011 Piemonte Artigianato Biella: il fotovoltaico a 360°. Sei incontri di formazione pag. 24 Focus: tutte le aziende piemon- tesi dell’indotto Fiat sono a ri- schio. Cosa accadrà? da pag. 12 a 15 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento Postale - 70% - DCB TO1/2011 C’è accordo sulla moratoria debiti delle Pmi pag. 7 Storie d’imprese: il signore delle mosche artificiali pag. 30 16.000 IMPRESE IN ATTESA DI SALVEZZA

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Anno XXIX - N. 1 Marzo 2011

PiemonteArtigianato

Biella: il fotovoltaicoa 360°. Sei incontridi formazione

pag. 24

Focus: tutte le aziende piemon-tesi dell’indotto Fiat sono a ri-schio. Cosa accadrà?

da pag. 12 a 15Post

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C’è accordo sullamoratoria debitidelle Pmi

pag. 7

Storie d’imprese: il signore dellemosche artificiali

pag. 30

16.000 IMPRESEIN ATTESADI SALVEZZA

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Confartigianato Editoriale

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SERVE PIÙ COESIONE SOCIALEPER STIMOLARE LO SVILUPPO

di Silvano Berna

Le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia dovrebbero essereun modo per rinsaldare i legami fra i connazionali e rinvigorire lospirito unitario dei padri costituenti che ha consentito ad un Paesediviso, privo di materie prime, di crescere fino a diventare la settimapotenza industriale del mondo.Invece… Prendiamo ad esempio il dibattito sulla festa nazionale del17 marzo. Possiamo definirci un Paese serio se, a distanza di qualchesettimana dalla decisione di celebrare il centocinquantenario, rimet-

tiamo tutto in discussione a causa del danno economico che la festività arrecherebbe al-l’economia nazionale? È giusto barattare un valore simbolico così alto con uno economi-co pur importante? E, comunque, non ci si poteva pensare prima?Il solo fatto di stilare una classifica fra le altre celebrazioni di elevato valore simbolico e,aggiungo, morale come la festa del lavoro o quella della proclamazione della Repubblicae la festa dell’Unità (ritenuta evidentemente di serie B) dimostra lo stato confusionale incui si trova la Politica (e per amor di patria lo scrivo ancora con la maiuscola). E’ chiaro chespingendo fino al limite il ragionamento si potrebbero abolire tutte le festività legate allacelebrazione di eventi che hanno segnato la nostra storia. È sensato tutto ciò? Spero chela maggioranza pensi ancora di no.

È ANCORA POSSIBILE RISOLVERE INSIEMELE GRANDI QUESTIONI NAZIONALI?

Nel gran bailamme in cui ci troviamo dobbiamo metterci d’accordo almeno su di un pun-to: ci sentiamo nel profondo italiani non solo perché parliamo (sempre peggio) un’unicalingua, ma perché ci riconosciamo in una storia, in una cultura, in un progetto di convi-venza civile condiviso, oppure no? Crediamo sia ancora possibile risolvere le grandi que-stioni nazionali (lotta alla mafia, evasione fiscale, mezzogiorno) ponendo a fattor comu-ne le migliori energie, oppure pensiamo che la risposta sia rifugiarsi nel localismo e nel-l’egoismo territoriale? E’ veramente singolare che ci si debba affidare ad un attore, peraltro valentissimo, comeRoberto Benigni per riscoprire le radici, l’amor di patria, l’orgoglio di essere italiano, la sto-ria! Dove sono gli intellettuali, i politici, le università, la scuola, i media? Assenti, impegna-ti a coltivare il proprio particulare.Credo che l’anniversario dell’Unità debba essere per noi piemontesi un motivo ulteriored’orgoglio per il ruolo avuto nella vicenda risorgimentale e debba vederci fortementeimpegnati a riaccendere la fiaccola dell’italianità; possiamo farlo in tanti modi, parteci-pando convintamente alle numerose iniziative che coinvolgeranno Torino ed il Piemon-te, e testimoniando il significato profondo della ricorrenza, anche solo semplicementeesponendo il tricolore sui nostri balconi.I precedenti anniversari del 1911 e del 1961 hanno segnato un punto di svolta per la cre-scita del Paese; auspico che quello attuale lo sia altrettanto nella certezza che una mag-giore coesione sociale rappresenta un potente stimolo per lo sviluppo.

Credo che l’anniversario del-l’Unità debba essere per noipiemontesi un motivo ulteriored’orgoglio per il ruolo avutonella vicenda risorgimentale edebba vederci fortemente im-pegnati a riaccendere la fiac-cola dell’italianità

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Sommario Confartigianato

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SOMMARIO marzo 2011

EditorialeServe più coesione socialeper stimolare lo sviluppo ______________pag 3

NewsBasta con la lotteria dei Click day.Bruciati 60 milioni in pochi minuti ______pag 6

FocusI dubbi degli artigiani dell’indotto Fiatdopo il referendum __________________pag 12

ProvinceDal territorio _______________________pag 22

Storie d’imprese e imprenditoriIl signore delle mosche artificiali,una passione per la pesca lunga 80 anni _pag 30

MonitorIn arrivo fondi per la sicurezzae la tutela delle imprese ______________pag 32

EbapEcco come pagare i contributiall’Ente Bilaterale in Piemonte _________pag 37

ANNO XXIX - N. 1 MARZO 2011Direttore Politico - Giorgio Felici

Direttore Responsabile - Silvano Berna

Comitato di redazioneMassimo Bondì (Federazione)

Roberto Borsalino (Alessandria)Nunzio Grasso (Asti) - Franco Volpe (Biella)

Daniela Bianco (Cuneo) - Renzo Fiammetti (Novara-Vco)Franco Roberti (Torino) - Luigi Crosta (Vercelli)

Segreteria di redazione - Massimo Bondì

Fotografie - Archivio Confartigianato

CollaboratoriGianni Biglia - Gianmario Caramanna - Alessio Cochis

Lino Fioratti - Carlo Napoli - Cesare Valvo - Rosy Marrazza

EditoreConfartigianato Imprese Piemontewww.confartigianato.piemonte.itinfo@confartigianato.piemonte.it

StampaTipografia Commerciale Srl

Via Emilia, 10 - 10078 Venaria (To)Tel. 011.4553888 - Fax 011.4532158

E-mail: [email protected]

Direzione Redazione, AmministrazioneGestione PubblicitàP.im.art Servizi Srl

Via Andrea Doria, 15 - 10123 TorinoTel. 011.8127569 - Fax 011.8125775

Grafica e realizzazione editorialeConfartigianato Imprese Piemonte

RegistrazioneTribunale di Torino n. 3286 del 19 aprile 1983

Questo numero è stato chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011

CategorieRipristinato il credito d’impostaper gli installatori gpl-metano _________pag 16

SOMMARIO marzo 2011

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News Confartigianato

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Rete Imprese Italia chiede regole più adeguate per accedere alle risorse pubbliche

BASTA CON LA LOTTERIA DEI CLICK DAYBRUCIATI 60 MILIONI IN POCHI MINUTI

Le competizioni telematichecontinuano a deludere gli im-prenditori e sono una modali-tà inadeguata per accederealle risorse pubbliche. Il dirittodi accesso ai finanziamenti si

trasforma in una gara legata alla pura ca-sualità. Allora tanto varrebbe affidarsi aduna lotteria gratta e vinci.E’ la posizione espressa da Rete ImpreseItalia (Confartigianato, Cna, Casartigiani,Confcommercio e Confesercenti) in oc-casione dell’apertura del bando Inail2010 per aggiudicarsi i contributi per in-vestimenti in materia di sicurezza sul la-voro. A partire dalle 14.00, ora di apertu-ra del bando, in una manciata di minutisono andati esauriti i 60 milioni di risorsestanziate. Pur apprezzando la scelta chetende a diffondere in maniera più capil-lare la cultura della sicurezza nei luoghi

di lavoro, Rete Imprese Italia contesta laformula che condiziona l’ottenimentodelle risorse per via telematica e alla ve-locità con cui si pigia un tasto del com-puter, che ha già dimostrato chiari limitiin numerose occasioni. Questa procedu-ra appare, pertanto, inadeguata e va so-stituita con modalità che consentano dieliminare disparità di trattamento traimprese.“La lotteria per accedere alle agevolazio-ni automatiche si è conclusa in un batterd’occhio per esaurimento dei fondi”.Questo il commento di Giorgio Felici,presidente di Confartigianato Piemonte,all’indomani della debacle telematicaper l’accesso ai fondi Inail per la sicurez-za. “Il click day dell’Inail – continua Felici –è stato per di più caratterizzato dal mal-funzionamento del server che ha impe-dito a molti artigiani e piccoli imprendi-

tori del Piemonte di presentare la do-manda per accedere ai fondi”.E’ stato così vanificato il lavoro di prepa-razione di tanti piccoli imprenditori chehanno sottratto tempo prezioso alle loroaziende. Non abbiamo mai apprezzato lecompetizioni telematiche per l’attribu-zione di sostegni pubblici perché pre-miano (quando tutto funziona perfetta-mente) “il dito più veloce del west” e la-sciano l’amaro in bocca agli altri. “Si ali-menta – conclude Felici – un’evidente di-sparità di trattamento tra le imprese adanno delle micro e piccole. Servono re-gole chiare e precise e dotazioni di risor-se adeguate alle esigenze delle imprese”.

Giorgio Felici

L’origine dei prodotti influenza 129 milioni di consumatori europei

DIFENDERE IL MARCHIO “MADE IN”GARANTISCE LA QUALITÀ DEL MERCATO

“Conoscere l’originedei prodotti è fonda-mentale per i consu-matori italiani ed eu-ropei. E l’Unione Eu-ropea dovrebbe ade-guarsi alle esigenzedei cittadini per tute-lare il loro diritto alla

corretta informazione sui prodotti cheacquistano. Del resto ciò avviene ovun-que nel mondo, tranne che in Europa”. Il segretario generale di ConfartigianatoCesare Fumagalli interviene sull’appro-vazione del disegno di legge sull’etichet-

tatura dei prodotti alimentari. “I principidi trasparenza dell’informazione sullaprovenienza degli alimenti – sottolineaFumagalli – sono gli stessi che devonocaratterizzare norme a tutela della quali-tà di tutti i nostri prodotti manifatturieri.Come i principi contenuti nella legge Re-guzzoni-Versace sulla tracciabilità deltessile-abbigliamento la cui attuazioneperò è bloccata dai veti europei”. Secondo Fumagalli “più informazione emaggiore trasparenza significa rilanciodei consumi”. A tal proposito cita i risulta-ti di una ricerca dell’ufficio studi di Con-fartigianato condotta su dati Eurobaro-

metro e dalla quale risulta che 1 cittadi-no europeo su 3, vale a dire 129 milioni dipersone, sceglie cosa acquistare sullabase dell’origine dei prodotti riportati inetichetta. In Italia l’attenzione all’originedei prodotti riguarda 25 milioni di perso-ne. Una propensione che cresce proprioper i prodotti alimentari: il 43% dei citta-dini dell’Ue, pari a 175 milioni di persone,acquista gli alimenti influenzato dallaconsapevolezza della provenienza deiprodotti”. “La legge Reguzzoni-Versace – sottoli-nea Fumagalli – fissa principi e regoleimportanti per difendere e valorizzare ilnostro patrimonio manifatturiero e pergarantire ai consumatori la certezza diconoscere la provenienza della merceacquistata. Spero che questi principi pos-sano prevalere sui cavilli degli euroburo-crati e che la difesa della qualità dei set-tori manifatturieri europei divenga patri-monio comune di tutti i Paesi dell’Ue.

Cesare Fumagalli

di Massimo Bondì

di Massimo Avena

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Confartigianato News

Prima della scadenza del 31gennaio della moratoria suidebiti delle Pmi, il presiden-te di Rete Imprese ItaliaGiorgio Guerrini ha inviatoal ministro dell’Economia

Giulio Tremonti una lettera nella qualeha indicato le proposte “per accompa-gnare le imprese nel percorso di uscitadalla crisi, privilegiando iniziative di cre-scita e sviluppo rispetto ad operazionidi semplice copertura di perdite relativea finanziamenti pregressi”. Rete ImpreseItalia – si legge ancora nella lettera – haproposto una ridefinizione delle logi-che dell’avviso comune per fornire ade-guato sostegno a quelle imprese che,pur avendo usufruito della moratoria edessendo in regola con il rimborso delproprio debito, trovano difficoltà nel farripartire la propria attività a causa dellamancanza di capitale circolante”.“L’accordo post moratoria che le partisaranno chiamate a definire – scriveGuerrini – dovrà fare leva su due stru-menti: la ristrutturazione dei debiti amedio/lungo termine e un finanzia-mento aggiuntivo del capitale circolan-te per far fronte ai fabbisogni finanziarigenerati dalla ripresa delle attività”.Guerrini confida che il ruolo guida eser-

citato dal ministero dell’Economia inoccasione dell’avviso comune sulla mo-ratoria possa anche stavolta portare arapidi risultati.Sono quattro le direttrici lungo le qualiil presidente di Rete Imprese Italia ritie-ne debba articolarsi il nuovo accordo, incontinuità con il percorso avviato: 1) in-dividuare strumenti coerenti con una

fase economica che conserva forti ele-menti di incertezza; 2) replicare il meto-do di lavoro che ha contraddistintol’esperienza della moratoria, caratteriz-zato dal coordinamento da parte delMinistero dell’Economia e da poche mi-sure semplici, chiare e di agevole attua-zione senza ricorso a risorse pubbliche;3) non penalizzare le imprese nelle con-dizioni di accesso al credito; 4) valorizza-re le garanzie pubbliche e quelle rila-sciate dai Consorzi Fidi.

Nella lettera Guerrini ha fatto anche rile-vare che “la funzionalità del nuovo ac-cordo non potrà essere subordinata ameccanismi di accesso diretto e auto-matico al fondo centrale di garanzia,perché così si rischierebbe di snaturarele finalità del fondo, il cui funzionamen-to sarà oggetto di una revisione com-plessiva”. Rete Imprese Italia esprimegiudizio positivo sull’accordo di massi-ma raggiunto al tavolo tecnico presso ilministero dell’Economia. “L’intesa – silegge in una nota di Rete Imprese Italia– permette di preservare il dialogo e ilclima di collaborazione tra le imprese, ilsistema bancario e il Governo che si èsviluppato in occasione dell’accordo si-glato nel 2009”.Rete Imprese Italia valuta positivamen-te sia la proroga di 6 mesi del termineper l’accesso alla moratoria dei debitisia l’allungamento fino a 3 anni dellescadenze per il pagamento del debitoresiduo per le imprese che hanno usu-fruito della prima moratoria e che inten-dono richiedere una ulteriore dilazionedei termini di restituzione del finanzia-mento.Favorevole anche il giudizio sul soste-gno alle esigenze di patrimonializzazio-ne delle aziende, mentre perplessitàvengono espresse sugli strumenti per ilcontenimento del rischio tasso. Secon-do Rete Imprese Italia “l’accordo preve-de strumenti utili ad accompagnare gliimprenditori nel percorso di uscita dallacrisi, privilegiando iniziative di crescita esviluppo rispetto a operazioni di sem-plice copertura di perdite relative a fi-nanziamenti pregressi”.

Sono quattro le direttrici lungo le quali si articola l’intesa

ACCORDO SULLA MORATORIA DEBITITREMONTI ACCOGLIE LE PROPOSTE

Giulio Tremonti

AL VIA LA RIFORMA DEGLI INCENTIVI UTILE PER AGGANCIARE LA RIPRESA

La riforma degli incentivi alle im-prese annunciata dal ministrodello sviluppo economico Pao-lo Romani è salutata positiva-mente da Rete Imprese Italia(Confartigianato, Cna, Casarti-

giani, Confcommercio, Confesercenti) chesottolinea la necessità di una rapida ap-

provazione del provvedimento. “Siamo inuna fase molto delicata – si legge in unanota – nella quale le piccole imprese de-vono poter contare su strumenti nuovi edi semplice attuazione per poter aggan-ciare la ripresa. La riforma degli incentivipuò rappresentare uno degli interventiutili a questo scopo”. Rete Imprese Italia

condivide il percorso di razionalizzazionemesso a punto da Romani ed auspica lasemplificazione di norme e procedureper rendere gli incentivi realmente e facil-mente fruibili dalle piccole imprese. Trop-po spesso in passato – secondo Rete Im-prese Italia – gli incentivi si sono rivelatiridondanti e di difficile accesso per i pic-coli imprenditori ed hanno finito per pri-vilegiare alcune dimensioni d’impresa.Tra gli strumenti sollecitati da Rete Impre-se Italia, i voucher e forme premianti perle integrazioni in rete delle Pmi.

di Gianmario Caramanna

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News Confartigianato

Guerrini: “Dovrebbe garantire una maggiore responsabilità”

SÌ AL FEDERALISMO FISCALE NO A NUOVE IMPOSTE SULLE IMPRESE

Abbiamo in più occasioniespresso commenti positi-vi sul federalismo fiscale.Ma non ci siamo se l’Imu, lanuova imposta municipaleche sostituirà l’Ici, dovesse

aumentare per le imprese. GiorgioGuerrini, presidente di Rete Imprese Ita-lia, esprime preoccupazione sul rischioche la nuova imposta destinata a sosti-tuire l’Ici sulle seconde case e sugli im-mobili produttivi provochi un innalza-mento della pressione fiscale sulle im-prese.

Secondo le ipo-tesi del Governo- si legge in unanota di Rete Im-prese Italia - l’ali-quota media del-l’Imu potrebbeattestarsi al 7,5per mille a frontedi un’aliquota

media precedente del 6,4 per mille. Nel-la nuova versione del testo del decretosul fisco municipale ripresentato dalGoverno è scomparso l’obbligo di ridu-

zione alla metà dell’Imu per gli immobi-li produttivi delle imprese o dati in loca-zione. L’obbligo di riduzione si è trasfor-mato in una facoltà per i Comuni con unevidente rischio di aumento della pres-sione fiscale sulle imprese.Rete Imprese Italia chiede che venga ri-pristinata la precedente formulazione eribadisce la necessità che il federalismofiscale sia l’occasione per ridurre il cari-co tributario sulle imprese. “Ci aspettia-mo che la riforma garantisca maggioreresponsabilità delle amministrazionipubbliche, migliori servizi, riduzione de-gli sprechi, eliminazione delle sovrap-posizioni tra livelli di governo e dell’op-pressione burocratica. I recuperi di effi-cienza della pubblica amministrazioneed i conseguenti risparmi dovranno es-sere prioritariamente destinati a ridurrela pressione fiscale che grava su impre-se e famiglie”.

Adempimenti troppo complessi ostacolano la gestione dei rifiuti

CONCESSO IL RINVIO DEL SISTRI500.000 IMPRESE RINGRAZIANORinvio dell’entrata in vigore degli obbli-ghi Sistri (Sistema di tracciabilità dei ri-fiuti) e delle relative sanzioni per uncongruo periodo”. E’ quanto ha sollecita-to il presidente di Confartigianato Gior-gio Guerrini in una lettera inviata al mi-nistro per l’ambiente Stefania Prestigia-como, al ministro per la semplificazionenormativa Roberto Calderoli, al ministrodella pubblica amministrazione e inno-vazione Renato Brunetta e al sottose-gretario alla presidenza del ConsiglioGianni Letta.Guerrini ha fatto rilevare che le pur con-divisibili finalità del Sistri sono di fattovanificate “dai complessi ed onerosiadempimenti in capo a centinaia di mi-gliaia di micro e piccole imprese. Ciò inevidente e aperto contrasto con l’azio-ne di semplificazione che il Governo si èimpegnato ad attuare nei confronti deipiccoli imprenditori.

Nonostante l’impegno profuso dalle as-sociazioni del sistema Confartigianatoper diffondere tra le imprese le novità ele apparecchiature previste da Sistri,Guerrini ha sottolineato che “non sonostate ancora completamente affrontatee risolte le criticità operative e funziona-li del sistema più volte segnalate daConfartigianato. La stessa confederazio-ne – aggiunge Guerrini – ha anche piùvolte manifestato la necessità di esclu-dere dall’ambito di applicazione dellanormativa sul Sistri le piccole attivitàcon produzione marginale di rifiuti peri-colosi e, comunque, di prevedere moda-lità applicative di semplice realizzazio-ne”. Il rinvio – si legge nella lettera di Guerri-ni – consentirebbe, da un lato, di garan-tire alle imprese un periodo di speri-mentazione al fine di permettere la fa-miliarizzazione col sistema e, dall’altro,

di porre in eviden-za la necessità dicorrettivi e modi-fiche all’operativi-tà del Sistri, nel-l’interesse di tuttala collettività. Infi-ne la proroga per-metterebbe di av-viare un’ulteriore fase d’informazione eformazione, in particolare per le struttu-re associative, garantendo così la possi-bilità di erogare i servizi alle imprese nelmodo più efficace possibile e permet-tendo una migliore transizione verso ilnuovo sistema”.“La Prestigiacomo ha recepito le nostreistanze”: Guerrini commenta così l’an-nuncio dell’emanazione di un decretoche ha prorogato di cinque mesi il pe-riodo transitorio di operatività del Sistrie delle sanzioni a carico delle imprese.Guerrini fa rilevare che “la proroga è in-dispensabile per superare le difficoltà diattuazione del sistema telematico ditracciabilità dei rifiuti. Le pur condivisi-bili finalità del Sistri sono infatti vanifi-cate dai complessi e onerosi adempi-menti a carico delle 500.000 imprese in-teressate agli obblighi del Sistri”.

Giorgio Guerrini

Stefania Prestigiacomodi Lino Fioratti

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Confartigianato News

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ghi d’attuazione”. Guerrini sollecita modi-fiche ad aspetti critici dello schema di de-creto. “Ad iniziare dai costi per sostenereil settore delle energie rinnovabili che –sottolinea – non devono ricadere sullebollette elettriche e del gas, finendo cosìper aumentare il prezzo finale dell’ener-gia che è tra i più cari d’Europa”. InoltreRete Imprese Italia ritiene necessario che,in ciascuna regione, siano fissati obblighispecifici per raggiungere obiettivi di pro-duzione di energia rinnovabile chiari edefiniti e che, a livello nazionale, sia stabi-lita un’unica soglia di potenza massimadegli impianti autorizzabili.Un altro aspetto richiamato da Guerriniriguarda il nuovo sistema di qualificazio-ne previsto per gli installatori. A questo

Servono modifiche alle norme che regolamentano la green economy

Misure positive che punta-no sulla green economycome leva strategica persuperare la crisi”. E’ il giu-dizio espresso da Gior-gio Guerrini, presidente

di Rete Imprese Italia durante l’audizionesvoltasi alla 10^ commissione industriadel Senato, sullo schema di decreto legi-slativo che recepisce la direttiva2009/28/CE sulla promozione dell’usoper l’energia da fonti rinnovabili. Secon-do Guerrini “le misure previste dal decre-to possono rappresentare un importantestrumento di sviluppo, di creazione dinuovi mercati, di nuove attività imprendi-toriali. Ma l’efficacia delle nuove normerischia di essere vanificata da tempi lun-

DECRETO SULLE ENERGIE RINNOVABILIUNA LEVA STRATEGICA DI SVILUPPO

proposito sollecita procedure di qualifi-cazione uniformi in tutto il Paese, il coin-volgimento delle associazioni imprendi-toriali nella definizione dei percorsi for-mativi e il riconoscimento automaticodella qualificazione per gli imprenditoriche già svolgono l’attività d’installatore.Rete Imprese Italia sottolinea altresì lanecessità di chiarire gli aspetti del de-creto riguardanti la cogenerazione perevitare il rischio che impianti già incenti-vati ottengano ulteriori incentivi. Sulfronte delle politiche di efficienza ener-getica Guerrini ribadisce l’esigenza direndere stabili forme d’incentivi come ladetrazione del 55% delle spese sostenu-te per la riqualificazione energetica de-gli edifici.

NASCE UNA TASK FORCEPER SNELLIRE

GLI ADEMPIMENTI CONTABILIContinua il dialogo tra l’Agenzia delle En-trate e le organizzazioni dell’artigianato,del commercio, del turismo e dei servizi.Durante un incontro tra i vertici dell’am-ministrazione finanziaria e i rappresen-tanti di Rete Imprese Italia, l’Agenzia hainnanzitutto fatto il punto sulla prossimaentrata in vigore delle norme introdottedal decreto legge (n. 78/2010) sulla trac-ciabilità delle spese sopra i 3.000 euro,sull’accelerazione della riscossione, sullecompensazioni tra crediti e ruoli e sulnuovo redditometro ed ha preso l’impe-gno di testare il nuovo redditometro conla collaborazione delle organizzazioni. Èstato anche istituito un tavolo per snelli-re gli adempimenti contabili a carico del-le imprese. L’Agenzia delle entrate ha, in-fine, accolto la richiesta di studiare i mar-gini di una riduzione della ritenuta del10% sui bonifici effettuati tramite le ban-che o le Poste per il pagamento degli in-terventi di ristrutturazione edilizia e per ilrisparmio energetico.

COME CONTRASTAREL’ECONOMIA SOMMERSA

Rete Imprese Italia ritiene opportuno approfondi-re la conoscenza del fenomeno dell’evasione edell’elusione fiscale legata all’economia sommer-sa per mettere in campo più efficaci misure dicontrasto. E’ la posizione espressa alla riunione deltavolo della riforma fiscale sull’economia som-mersa guidato dal presidente dell’Istat Enrico Gio-vannini.Un fenomeno talmente esteso come quello delsommerso economico – secondo Rete ImpreseItalia – deve essere valutato con strumenti di ana-lisi complessiva. Rete Imprese Italia ha presentatoun documento di proposte in cui si chiede una “di-

saggregazione della stima dell’economia sommersa per settori economici e per ti-pologia di contribuenti” con l’obiettivo di analizzare la concentrazione del som-merso e della connessa evasione.Nel documento si sollecita un approfondimento degli effetti del contrasto d’inte-ressi, già ampiamente e positivamente sperimentato in edilizia, per valutarne l’ef-ficacia come strumento in grado di ridurre l’evasione fiscale. Tra le altre propostepresentate vi è quella di valutare la relazione tra la complessità burocratica che siaffronta per pagare contributi e imposte e l’evasione.

Enrico Giovannini

di Alessio Cochis

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News Confartigianato

Sono due i Paesi cui guardarequando si parla di ripresaeconomica e scenario inter-nazionale: l’America registrauna crescita moderata che siprevede possa avere dei ri-

flessi positivi già a fine 2011 anche sul

mercato del lavoro e la Germania che ri-vede al rialzo le stime di crescita 2011,confermando il suo ruolo di locomotivad’Europa anche per i prossimi due anni.Segue questo trend anche l’Italia, sep-pur con segnali di ripresa più contenutie ancora non consolidati: le aspettativea tre mesi rilevate a dicembre 2010 dal-l’Isae parlano di ripresa per quanto ri-guarda gli ordini (saldo tra giudizi posi-tivi e giudizi negativi pari al 7,1%) e laproduzione (5,9%).Il Pil ha registrato un incremento subase annua del +1,1% nel terzo trime-stre 2010, ed una crescita complessivaper il 2010 pari all’1%. Migliora anchel’accesso al credito. Le rilevazioni dellaBce confermano per l’Italia una variazio-ne positiva della domanda di prestiti elinee di credito da parte delle imprese,

sia per le piccole e medie che per il tota-le, con un’inversione di tendenza regi-strata a partire da gennaio 2010. In que-sto momento congiunturale diventadunque indispensabile non solo conti-nuare a supportare le aziende in diffi-coltà, ma anche lanciare allo stesso tem-

po un nuovo pro-getto strutturaleper affiancare estimolare le picco-le e medie impre-se nella fase di ri-presa economica. Nasce così “Ripre-sa Italia”, un accor-do tra Unicredit eRete Imprese Ita-lia, la associazionedi coordinamentounitario delle Con-federazioni del-l ’ imprenditor iadiffusa conl’obiettivo di sup-

portare le Pmi nella fase di rilancio del-l’economia attraverso una serie di pro-dotti e servizi sviluppati attraverso ildialogo e il confronto con le associazio-ni. Il nuovo progetto, che prevede unplafond da 1 miliardo di euro, si basa sucinque pilastri fondamentali.

Ripresa ciclo economico: ossia una seriedi prodotti disegnati specificatamenteper accompagnare le aziende nella fasedi ripresa del ciclo produttivo.

Competitività e innovazione: gli investi-menti in innovazione, ricerca e sviluppohanno subito un rallentamento con lacrisi e Unicredit offre l’assistenza alleaziende che intendono riattivare questatipologia di investimenti produttivi.

Formazione: in stretta collaborazionecon Rete Imprese Italia, saranno orga-

Rete Imprese Italia e Unicredit nel segno della continuità di attenzione alle esigenze artigiane

nizzati percorsi di formazione destinatia giovani e neolaureati, per fornire lorole informazioni di base che occorrono achi voglia attivare un’esperienza im-prenditoriale e scegliere la strada del la-voro autonomo.

Internazionalizzazione: uno dei driverdella ripresa economica è l’aperturaverso nuovi mercati e la ripresa dell’ex-port e Unicredit intende sostenere conulteriore forza le PMI nel loro processodi internazionalizzazione.

Reti d’impresa: il fenomeno dell’aggre-gazione delle PMI in Reti d’Impresa puòrappresentare una chance importanteper uscire dalla crisi e Unicredit vuolesostenere questo fenomeno.“Nel 2010, Unicredit ha supportatol’economia con oltre 10 miliari di eurodi nuovi finanziamenti a quasi 200.000piccole aziende – spiega Roberto Nica-stro, direttore generale di Unicredit – egrazie al forte rapporto con i Confidi e leassociazioni di categoria sono stati ero-gati quasi 3 miliardi di euro di nuovi fi-nanziamenti a oltre 40.000 piccole im-prese, a riprova di un forte rapporto conil territorio e di una consolidata e profi-cua collaborazione”.“L’assiduità degli interventi – sottolineaGiorgio Guerrini, presidente di Rete Im-prese Italia – si è dimostrata la ricettavincente nel rapporto di collaborazionetra Unicredit e le piccole imprese. Loconfermano i risultati positivi ottenutiin questi anni di grandi difficoltà perl’economia. Il nuovo accordo si pone nelsegno della continuità di attenzione alleesigenze creditizie degli artigiani e del-le Pmi e può offrire loro un importantesostegno in una fase in cui, nonostanteforti criticità, s’intravedono i primi se-gnali di una ripresa degli investimenti edegli ordini”.

PRESENTATO L’ACCORDO “RIPRESA ITALIA”DARÀ NUOVO SLANCIO ALLE AZIENDE

Roberto Nicastro

di Massimo Bondì

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Confartigianato News

si tenga conto degli sforzi compiuti da-gli imprenditori per recuperare com-petitività.La giornata del 17 marzo - sottolinea-

no - sia onorata comeuna ricorrenza solen-ne del nostro Paese,ma evitando la perdi-ta di preziose ore dilavoro o un aggraviodi costi per le impre-se.Per contribuire a darealla giornata l’impor-tanza che merita, leimprese s’impegna-no a fare la loro partea fianco delle istitu-

zioni pubbliche, organizzando neiluoghi di lavoro momenti di ricordo edi aggregazione attorno alla bandieranazionale.

Gli imprenditori italianisono profondamentepartecipi dei valori cheispirano la giornata del-l ’ U n i t àd’Italia.

Ma in questa delicatafase per la ripresa del-la nostra economia sa-rebbe opportuno ce-lebrare la ricorrenzadel 17 marzo, tenendoconto delle esigenzedella produttività edella crescita.E’ la posizione espres-sa da Rete Imprese Ita-lia e da Confindustriache, nel rispetto delle decisioni del Go-verno per celebrare il centocinquate-nario della proclamazione dell’Unita’d’Italia, chiedono al tempo stesso che

Gli imprenditori chiedono che si tenga conto degli sforzi compiuti per recuperare competitività

È GIUSTO CELEBRARE L’UNITÀ D’ITALIASENZA PENALIZZARE LA PRODUTTIVITÀ

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LA GIORNATA DEL 17 MARZOSIA ONORATA COME UNA

RICORRENZA SOLENNEDEL NOSTRO PAESE,

MA EVITANDO LA PERDITADI PREZIOSE ORE DI LAVORO

O UN AGGRAVIO DI COSTIPER LE IMPRESE

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Focus Confartigianato

FIAT FARÀ GLI INVESTIMENTI PROMESSIPERCHÈ IL PIEMONTE È UN’OPPORTUNITÀ

Come avrete avuto modo di

sapere attraverso i mezzi dicomunicazione, la primasettimana di febbraio ho ef-fettuato una visita negli Sta-ti Uniti su invito del Diparti-

mento di Stato americano. Ho fatto tap-pa in Michigan, a Detroit, la città dell’au-tomobile: per primo ho visitato lo stabili-mento di Jefferson North, dove vengonoprodotte la nuova Jeep Grand Cherokeee il Dodge Durango e destinato a pro-durre il nuovo Suv Maserati, e a seguireho incontrato l’amministratore delegatodi Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, nel-la sede centrale della Chrysler.Nonostante alcune voci allarmate senti-te in queste settimane, penso che Fiatfarà gli investimenti promessi a Mirafiori.Ma è necessaria la responsabilizzazionedi tutti, sulla scorta della world class ma-nufacturing adottata in tutti gli altri sta-bilimenti della casa automobilisticaamericana. Durante la mia visita diretta-mente alle linee di montaggio, ho avutomodo di parlare con gli operai che han-no partecipato in prima persona alla ri-

strutturazione dello stabilimento. Qui èvenuto anche il presidente Obama per illancio della nuova Jeep, e proprio daquesto bellissimo stabilimento ha rilan-ciato con forza l’economia americana.Nel mio colloquio con Marchionne pres-so sede centrale della Chrysler (unocomplesso superato solo dal Pentagonoper grandezza e che dà lavoro ad oltre13.000 persone) si è discusso natural-mente di Mirafiori e delle sue prospetti-ve. Prospettive sulle quali rimango fidu-cioso, perché stiamo parlando di unostabilimento di qualità, da sempre al-l’avanguardia. Occorre però un approc-cio più positivo da parte di tutti gli attoriin campo.Nella mia visita alla Chrysler ho realizza-to come potrà diventare nei prossimianni Mirafiori. I nostri lavoratori, infatti,non sono da meno rispetto agli america-ni. Anzi, la nostra tradizione ci offre unamarcia in più e lo dimostreremo. Duran-te il mio sopralluogo mi ha colpito parti-colarmente il ruolo dei sindacati nellagestione dell’azienda, con la quale con-dividono decisioni e responsabilità,puntano a migliorare il prodotto, la qua-lità del lavoro ed a moltiplicare gli utili, inquanto il successo del prodotto significaanche successo per gli operai. Questa vi-sita, in altre parole, mi ha permesso dicomprendere cosa ci sia nel cuore delprogetto di Marchionne per Mirafiori emi sento di dire che ne condivido lo spi-rito di fondo, ovvero l’idea che imprendi-tori, sindacati e governo stiano tutti dallastessa parte. Da qui il mio impegno a far-

mi portatore di questo approccio comeGovernatore. Dobbiamo lasciarci allespalle gli ostacoli frutto d’ideologie,strutture superate e cultura vecchiascommettendo sulla possibilità di darespazio ad un positivo cambio di menta-lità destinato a giovare a tutti con rica-dute a pioggia per l’intero Piemonte. Lamodernità, se opportunamente gover-nata, è sempre un valore positivo. Adesempio presso lo stabilimento di Jef-ferson North ho potuto apprezzare l’in-troduzione di nuovi macchinari checonsentono di non dover lavorare sem-pre a mani alzate per eseguire partico-lari operazioni. A Detroit ho visto unostabilimento completamente rimoder-nato: mi aspetto che lo stesso avvenga aMirafiori. Per quanto riguarda il rapporto tra lescelte della Fiat e il mondo artigiano pie-montese, credo sia evidente a tutti quan-to sia importante che un colosso auto-mobilistico come quello che ha saputocreare Marchionne attraverso le alleanzeinternazionali resti nella nostra regione.E non lo dico soltanto per le migliaia dilavoratori impiegati nelle imprese del-l’indotto auto, ma anche per un discorsopiù sottile, di carattere psicologico: oc-corre infatti ribadire che il Piemonte èun’opportunità. Un forte investimento diFiat sul nostro territorio darebbe un se-gnale inequivocabile dal punto di vistadell’immagine e ribadirebbe che siamo erestiamo una realtà all’avanguardia sottoil profilo produttivo.

*Presidente Regione Piemonte

È evidente quanto sia importante dare un segnale di fiducia a tutto il mondo produttivo

di Roberto Cota*

Cota, Marchionne e Giordano

L’accordo Fiat-Sindacati che prevede l’investimento di un miliardo di euro da parte dell’aziendadovrebbe contribuire al rilancio del settore auto e dell’indotto in cui si collocano oltre 16.000 im-prese artigiane di cui il 50% ubicate nella provincia di Torino. Fra queste circa 2.000 fanno partedella componentistica in senso stretto e traggono oltre il 50% del proprio fatturato dalla Fiat.

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Confartigianato Focus

All’indomani del referen-dum sull’accordo Fiat, cheha visto vincere la lineaproposta dell’amministra-tore delegato dell’aziendatorinese Sergio Marchion-

ne, ed al di là delle legittime opinioni inmerito, non posso comunque cheesprimere preoccupazione per i propo-siti di allontanamento del quartier ge-nerale Fiat dalla città di Torino. Unascelta in questo senso vorrebbe dire re-cidere definitivamente il cordone om-belicale che, fin dalla sua genesi, lega laFiat alla città, declassare Torino da capi-tale dell’auto europea a colonia di De-troit.Il settore automobilistico rappresentacirca il 10% del Pil italiano fra impiegodiretto e indotto. Facile capire quantole scelte paventate di Marchionneavrebbero influenza sull’intero sistemaproduttivo italiano con immediata rica-

duta sulle piccole e medie imprese chesono alla base dell’intero comparto au-tomobilistico e non solo.La produzione di auto rappresenta l’ul-tima parte di una filiera che include, inPiemonte, circa 3.500 aziende fornitrici,quasi tutte Pmi, per un valore comples-sivo di fatturato intorno ai 40 miliardi dieuro. Si può affermare, con buona ap-prossimazione, che nella nostra Regio-ne un addetto su 20 è occupato nel set-tore dell’automotive. Si tratta di decinedi migliaia di persone che lavorano perl’auto nei settore dei componenti, siste-mi, moduli, servizi d’ingegneria, designe stile. L’indotto auto piemontese rivol-ge il 50% del proprio fatturato al mer-cato interno e principalmente versol’unico produttore nazionale: il gruppoFiat. Pertanto rimane fondamentale il li-vello della produzione nazionale di au-toveicoli. In quest’ottica è evidentecome il nuovo piano industriale Fabbri-ca Italia, che ha come obiettivo la pro-duzione circa 1.400.000 autovetture nelnostro Paese, rappresenti anche per leimprese dell’intero comparto un’op-portunità per invertire i trend negatividegli ultimi anni.E’ auspicabile che di fronte a questi nu-meri, com’è avvenuto in altre nazioni, ilnostro Governo s’impegni nella realiz-zazione di un serio piano di politica in-dustriale in grado rilanciare il settoreautomotive nel nostro Paese. La spe-ranza è anche quella di ricevere al piùpresto da Marchionne chiarimenti suobiettivi e prospettive del gruppo e suicontenuti del piano Fabbrica Italia: untotale di venti miliardi d’investimentinei diversi stabilimenti italiani.Mi auguro che i vertici del Lingotto, iquali spero continuino ad avere a cuo-re il futuro della città in cui la Fiat è

nata, mantengano qui il loro quartiergenerale e da Torino ripartano alla ri-conquista del mercato automobilistico.In ballo c’è il destino di migliaia di lavo-ratori e di un settore industriale che dasolo rappresenta una buona fetta delPil nazionale. Il caso di una casa auto-mobilistica concorrente come la Vol-kswagen, che nel 2010 ha venduto 4,5milioni di vetture facendo registrare un+13,5% rispetto al 2009, può essere daesempio per una strategia di rilancio.Un risultato di tutto rispetto se si pensache Volkswagen solo due anni fa ha vi-sto crollare gli utili di circa il 72%. Datoancora più sorprendente considerandoche il costo del lavoro della manodope-ra tedesca è sensibilmente più alto diquello italiano.Servono concreti investimenti in ricer-ca ed innovazione, miglioramento dellaqualità del prodotto e nuovi modelli diautovetture capaci di competere conl’offerta delle case automobilisticheconcorrenti. La politica, anche grazie alGoverno nazionale, deve essere in gra-do di offrire il necessario sostegno infavore dell’industria automobilisticaitaliana e alle numerose Pmi impegna-te nel settore automotive, spina dorsaledella nostra economia.

*Vicepresidentedel Consiglio regionale del Piemonte

Destano preoccupazione le voci sul possibile allontanamento del cuore Fiat da Torino

PER ASSICURARE UN FUTURO ALL’AUTOMOBILEOCCORRE UN PIANO DI POLITICA INDUSTRIALEdi Roberto Placido *

Roberto Placido

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Focus Confartigianato

Ricordo ancora quando il 1°marzo 2009 Benedetto XVI,salutando i lavoratori dellostabilimento Fiat di Pomi-gliano d’Arco, andati a ma-nifestare in piazza San Pie-

tro la loro preoccupazione per il futurodella loro fabbrica disse: “Desideroesprimere il mio incoraggiamento alleautorità sia politiche che civili, comeanche agli imprenditori, affinché con ilconcorso di tutti si possa far fronte aquesto delicato momento. C’è biso-gno, infatti, di comune e forte impe-gno, ricordando che la priorità va dataai lavoratori e alle loro famiglie”. Ebbe-ne in questi primi sei mesi di esperien-za da assessore al lavoro e alla forma-zione professionale della Regione Pie-monte riscopro quotidianamente il va-lore di quel saluto perché oggi per lapolitica deve essere prioritario salva-guardare, agevolare, promuovere qual-siasi azione che favorisca il manteni-

mento e l’incremento dei livelli occu-pazionali. Ogni posto perso è unasconfitta sociale che mina alle basil’istituto delle famiglie. Dopo l’esito delreferendum di Mirafiori questo impe-gno diventa un debito d’onore neiconfronti di tutti quei lavoratori chehanno scommesso su Fiat, spronati an-che dalle istituzioni. Da questo assuntoparte il lavoro della Regione Piemonteper sviluppare, in sinergia con gli inve-stimenti che metterà in campo Fiat, at-tività collaterali di formazione profes-sionale che elevino al livello di eccel-lenza la forza lavoro torinese e pie-montese e che contribuiscano a sup-portare una filiera dell’automotive chedia linfa a tutto l’indotto dell’auto. Vor-rei rimarcare come l’accordo di Mira-fiori rappresenti una svolta epocale siaper l’industria italiana, portandola adaffacciarsi al mondo globale da prota-gonista ma mantenendo il cuore e ilcervello dell’azienda a Torino; sia per lerelazioni sindacali, visto che finalmente

registriamo dalle Parti sociali un’inver-sione che mette definitivamente ko gliideologismi in favore del pragmatismoe della discontinuità rispetto ad un si-stema di relazioni sindacali informatesul conflitto sociale. Quello stesso con-flitto che fino ad oggi ha prodotto bas-si salari e bassa produttività condan-nando il nostro Paese a fanalino dicoda dei Paesi più industrializzati del-l’Ue. Rimarco che la Regione Piemontevigilerà affinché venga rispettato il pia-no industriale di Fiat e che, a livello na-zionale, riparta il confronto sulla rifor-ma delle relazioni industriali. Il fattoche Regione e Governo stiano andan-do nella stessa direzione è comunquedimostrato dai 27 milioni di euro che ilPiemonte ha portato a casa da Romaper misure straordinarie in favore deisettori della meccanica, dell’Ict e deltessile.

* Assessore al lavoro e alla formazioneprofessionale del Piemonte

In arrivo 27 milioni di euro per l’attuazione di misure straordinarie in favore dell’indotto e non solo

È PRIORITARIA LA TENUTA OCCUPAZIONALESTESSO GIUDIZIO DI GOVERNO E REGIONEdi Claudia Porchietto*

Claudia Porchietto

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Confartigianato Focus

Sono ormai passati oltre dueanni e continuiamo a parlaredi crisi. Crisi a livello mondia-le che abbraccia tutti i settoriin misura diversa, ma che hacolpito pesantemente il set-

tore meccanico, specie a Torino, dovecon gli anni si sono strutturate aziendedi ottimo livello al servizio della Fiat.Molte aziende metalmeccaniche, dopole difficoltà del 2002, vista la ripresa e iltriennio di stasi, hanno iniziato ad inve-stire in tecnologie innovative per rima-nere sul mercato, per migliorare la qua-lità e ridurre i costi, nella speranza chel’economia rimanesse costante almenoper altri 5 – 6 anni, ma purtroppo non èstato così.Questa lunga crisi sta mettendo a duraprova tutte le aziende di prima fornitu-ra legate alla Fiat, ma ancor di più stamettendo in ginocchio il secondo e ter-zo indotto, artigiani e piccole imprese,in quanto anelli deboli della catena, pic-cole aziende con modesti organici e

spesso a conduzione familiare, dove ilricorso ad alcuni degli ammortizzatorisociali non è neanche previsto dalla leg-ge. Chi è riuscito a restare in piedi finoad ora ha dovuto scendere a compro-messi accettando di lavorare a prezzibassi, spesso rimettendoci pur di man-tenere il livello occupazionale dei propridipendenti, e dilazionando i pagamenticon l’eventualità non rara di perderepersino il credito.

LE AZIENDE SI SONO IMPOVERITESIA FINANZIARIAMENTE CHE NELLA

LORO CAPACITÀ PRODUTTIVA

La crisi ci ha colti impreparati nel 2009,ma credo lo faccia ancora di più la ripre-sa che, nonostante i timidi segnali, sten-ta ad arrivare. Questa affermazione na-sce dal fatto che, dopo due anni, leaziende si sono impoverite sia finanzia-riamente che nella capacità produttiva.Molte non riusciranno a gestire la ripre-sa perché hanno consumato tutte le

loro risorse. Ora che l’accordo con la Fiatè stato firmato speriamo nella ripresaeconomica, perché dobbiamo renderciconto che uno Stato riesce ad occuparela maggior parte delle persone con laproduzione e non coi servizi, come leaziende hanno voluto far credere inquesti ultimi anni.Nei prossimi mesi, se davvero la Fiat co-mincerà ad investire a Torino, si vedran-no i primi segnali, ma noi tutti dobbia-mo renderci conto che se vogliamo es-sere competitivi rispetto agli altri paesiche hanno un Pil a due cifre, dobbiamoricominciare a lavorare seriamente, ma-gari rinunciando a qualche ora di svagoin favore della propria attività, cosa chenon si è più fatta in questi ultimi anni.Come i nostri genitori hanno lavoratoduramente per creare un futuro roseoper i propri figli, oggi tocca a noi dareuna prospettiva di lavoro ai nostri.

(Presidente giovani imprenditoridi Confartigianato Torino)

Il Piemonte può contare su energie straordinarie ma occorrono concretezza e scelte più mirate

GLI ARTIGIANI DELL’INDOTTO SONO IN GINOCCHIOE LA RIPRESA ECONOMICA STENTA AD ARRIVAREdi Mauro Tutolo*

Mauro Tutolo

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Categorie Confartigianato

Apprezzabili l’apertura al dialogo da parte dell’Agenzia delle entrate ed il sostegno di Zanoletti

RIPRISTINATO IL CREDITO D’IMPOSTAPER GLI INSTALLATORI GPL METANOdi Carlo Napoli

Maltempo: Del Boca risponde alle accuse della società autostrade

GLI AUTOTRASPORTATORI VITTIMEDELL’INEFFICIENZA DEGLI INTERVENTIdi Massimo Bondì

Una buona notizia per le of-ficine artigiane d’installa-zione d’impianti gpl meta-no. Al termine dello scorsoanno, a seguito di una riso-luzione dell’Agenzia delle

entrate, era stato bloccato il recupero delcredito d’imposta derivato dagli incentivistatali alla rottamazione, nonché all’ac-quisto e alla trasformazione di autoveico-li a gas. Ora, anche grazie alla pronta azio-ne sindacale di Confartigianato, è stata ri-pristinata la sua fruibilità.“Ancora una volta – afferma Claudio Piaz-za, presidente regionale e nazionale de-gli installatori gpl metano di Confartigia-

nato – la nostra as-sociazione è riusci-ta, con estrema ra-pidità, a risolvere unproblema che ri-schiava di mettere adura prova il setto-re, peraltro già pro-vato dalla crisi che

investe tutto il comparto dell’autoripara-zione”. “Dopo due mesi di stallo – com-menta Domenico Massimino, presidenteprovinciale di Confartigianato ImpreseCuneo – tornano operativi i codici tributoda inserire nell’f24 per beneficiare del cre-dito d’imposta in compensazione”.

È significativo il fatto che la sospensionedello scorso anno era stata causata daanomalie riscontrate nell’utilizzo dei cre-diti da parte dell’Agenzia delle entrate,anomalie che non vedevano coinvolti inostri installatori che, tuttavia, rischiavanoseriamente di essere danneggiati. Grazieall’azione sindacale di Confartigianato lenostre piccole e medie imprese possonotirare un respiro di sollievo. “Oltre ad ap-prezzare l’apertura al dialogo da partedell’Agenzia delle entrate – concludePiazza – vorremmo ringraziare in partico-lare il senatore Tomaso Zanoletti, autoredi un’interrogazione parlamentare sull’ar-gomento”.

Gli autotrasportatori – di-chiara Francesco DelBoca, presidente di Una-tras e di ConfartigianatoTrasporti – vengono ac-cusati di essere la causa

dei problemi della circolazione. Invece,ancora una volta, i nostri imprenditorisono stati tra le vittime della scarsa ca-pacità di gestire con misure preventivel’emergenza maltempo. In questo senso,anche gli autotrasportatori attendono irisarcimenti annunciati nei confronti de-gli automobilisti bloccati dal maltempo.Risarcimenti tanto più giustificati dai ri-tardi nelle consegne: se le merci non cir-colano i danni all’autotrasporto sonoanche i danni al Paese”. Così Del Boca risponde alle accuse dellasocietà autostrade e sottolinea “l’insuffi-cienza degli interventi per evitare le si-tuazioni di estremo disagio vissute dagliautotrasportatori e, in generale, dagliutenti delle strade. Le informazioni –

spiega – non sono state diffuse tempe-stivamente nonostante si sapesse in an-ticipo dell’arrivo delle perturbazioni. Unvera beffa visto che oggi si parla tanto ditrasporti intelligenti, di nuove tecnolo-gie di comunicazione e poi non si riescea diffondere informazioni capillari e intempo reale. I cartelli lungo le autostra-de addirittura erano in tilt e segnalavanoche andava tutto bene. Quanto ai mezzispargisale, sono arrivati soltanto dopo leabbondanti nevicate e le strade sonostate pulite con grande ritardo rispettoalle esigenze della circolazione”.

Claudio Piazza

Francesco Del Boca

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Confartigianato Categorie

L’intesa riguarda 35.000 imprese e 120.000 lavoratori

LEGNO, ARREDO E LAPIDEIFIRMATO IL NUOVO CONTRATTOdi Alessio Cochis

Il ritiro dei pneumatici fuori uso nelle aziende registrate al sito

ECCO IL PROTOCOLLO ECOPNEUSIL RICICLO DIVENTA DI QUALITÀdi Lino Fioratti

Le organizzazioni di categoriadell’artigianato (Confartigia-nato, Cna, Casartigiani e Claai)e le organizzazioni sindacali(Cgil, Cisl e Uil) hanno siglatol’accordo per il rinnovo del

contratto collettivo nazionale di lavoronell’area legno-arredo-lapidei per iltriennio 2010-2012. L’intesa riguarda35.000 imprese e 120.000 lavoratori di-pendenti. L’accordo prevede per il livello D delsettore legno, arredamento, mobili unincremento salariale a regime pari a80 euro, da erogarsi in tre tranche: laprima pari a 35 euro con la retribuzio-ne relativa al mese di febbraio 2011, laseconda di 30 euro con la retribuzionedi settembre 2011, la terza pari a 15euro con la retribuzione di giugno2012. Per il 5° livello del settore lapi-dei, escavazioni, marmo l’incremento

salariale a regime è pari a 84euro. Tale importo sarà erogato in tretranche: la prima pari a 37 euro con laretribuzione relativa al mese di feb-braio 2011, la seconda di 31 euro conla retribuzione di settembre 2011, laterza pari a 16 euro con la retribuzio-ne di giugno 2012. Tra le principali novità dell’accordo, lasottoscrizione dei profili formativi perla completa messa a regime dell’ap-prendistato professio-nalizzante per il settorelapidei, escavazioni emarmo. Nel campo diapplicazione del con-tratto collettivo rientra-no anche le aziende ar-tigiane, le piccole e me-die imprese e i consorzitra queste. Le Confede-razioni dell’artigianato

espr imonosoddisfazio-ne per la fir-ma dell’ac-cordo “su unc o n t r a t t omoderno edinnovativo eche valorizzale specificitàdell’artigia-nato e dellePmi”. Fanno rilevare soprattutto “l’importan-za del nuovo modello di apprendistatoprevisto dal contratto, istituto qualifi-cante e peculiare dell’artigianato, siaper la durata della formazione sia per lenuove prestazioni garantite all’appren-dista”.

Confartigianato autoripara-

zione ha firmato il Proto-collo d’Intesa promosso daEcopneus (società consor-tile promossa dai principaliproduttori di pneumatici)

sui pneumatici fuori uso (pfu). Conl’adesione si conferma la volontà di con-dividere i principi di Ecopneus: lotta al-l’illegalità, totale tracciabilità dei flussi,attuazione degli indirizzi comunitari,

sviluppo di un’industria nazionale del ri-ciclo e del recupero di alta qualità, mas-simizzazione del beneficio ambientaleed economico, ottimizzazione dei costidi sistema, ricerca e sperimentazione.L’attività di Ecopneus – dopo l’emana-zione dell’apposito decreto ministerialedi prossima uscita – prevede il ritiro gra-tuito dei pneumatici fuori uso diretta-mente nelle sedi delle imprese che si sa-ranno preventivamente registrate alsito www.ecopneus.it.

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Categorie Confartigianato

La costante e tenace attenzio-ne rivolta alle questioni lega-te al quadro normativo ine-rente l’Ecm ha dato i suoifrutti. “In Piemonte – affermaMarco Francisco, presidente

regionale degli odontotecnici – eraunanimemente emersa l’esigenza diconoscere quale fosse la reale naturagiuridica dell’Ecm, ovvero se fosse ob-bligatoria e se fosse strettamente lega-ta al riconoscimento del profilo profes-sionale. E, di conseguenza, quale do-vesse essere il messaggio da veicolareagli odontotecnici associati onde poterfornire una corretta indicazione a ri-guardo. A ciò si aggiungeva un ulterio-re elemento di confusione poiché alcu-ne Asl consideravano l’Ecm quale ele-mento ostativo alla partecipazione deibandi di convenzionamento dei labo-ratori odontotecnici per l’accredita-

mento al servizio sanitario, ed altre no”.Che la formazione di qualità sia neces-saria, con o senza crediti Ecm, sono glistessi odontotecnicia non averlo maimesso in discussio-ne, ma rimaneva lanecessità di farechiarezza in meritoper evitare che di-ventasse uno stru-mento d’ingiusta discriminazione dautilizzare all’occorrenza seguendo cri-teri arbitrari.“Abbiamo così avviato – continua Fran-cisco – un dialogo ed un confrontofranco e costruttivo con l’assessoratoregionale alla sanità che, in una sua de-terminazione indirizzata a tutti i diret-tori delle Asl territoriali, scrisse parolechiare in merito. A distanza di quasi unanno da quella comunicazione la Com-missione nazionale per la formazionecontinua in medicina ne ha recepito in-

L’azione di tutela si è rivelata efficace solo grazie alla sinergia con la Regione Piemonte

CONCLUSIONE DELLA VERTENZA ECMGLI ODONTOTECNICI FUORI DALL’OBBLIGOdi Massimo Bondì

tegralmente il contenuto conferman-done oggi la validità e chiarendo defi-nitivamente, in una sua precisa deter-

minazione, l’esclu-sione dell’obbligoper gli odontotecni-ci in quanto inqua-drati nelle arti ausi-liarie alle professio-ni sanitarie. Tale in-dicazione – conclu-

de Francisco – è stata ripresa dall’as-sessore regionale alla sanità CaterinaFerrero che ne ha fatto oggetto di unaprecisa indicazione indirizzata a tutti idirettori e commissari delle Asl pie-montesi”.L’azione di tutela della categoria mes-sa in campo da Confartigianato Im-prese Piemonte si è rivelata efficacesolo ed esclusivamente grazie adun’unione interna d’intenti ed alla si-nergia venutasi a creare con la Regio-ne Piemonte.

Francisco e Ferrero

Che la formazione di qualitàsia necessaria, con o senzacrediti Ecm, sono gli stessi

odontotecnici a non averlomai messo in discussione

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Confartigianato Erav

Adriano Sonzini, di Oleggio,dirigente di Confartigia-nato Imprese Novara-Vcoe presidente della Com-missione provinciale perl’artigianato di Novara dal

2003, è stato eletto presidente del-l’Erav, Ente regionale di assistenza vo-lontaria di Confartigianato Imprese Pie-monte.L’Erav, fondato trent’anni fa su iniziativadi Confartigianato, ha lo scopo di assi-curare ad artigiani, lavoratori autonomie piccole imprese le coperture assicura-tive per malattia, infortuni, responsabi-lità civile ed integrazioni pensionisti-che.Quale vicepresidente è stato eletto Va-lerio Bellero che ha guidato l’ente fin

dalla sua fondazione.“L’Erav – spiega Sonzini – si propone distudiare, promuovere e realizzare tuttele iniziative tendenti a consolidare edestendere i principi della mutualità vo-lontaria per la più ampia e completa tu-tela assistenziale dei soci”.I validi risultati fin qui conseguiti - pro-segue Sonzini - sono uno stimolo a pro-seguire e a rendere ancora migliori leprestazioni erogate. Sono certo che conla collaborazione del sistema Confarti-gianato e con l’esperienza del presi-dente uscente Bellero potremo conti-nuare a fare un buon lavoro”.L’obiettivo resta sempre lo stesso: assi-curare agli artigiani i prodotti finanziaried assicurativi più rispondenti alle loroesigenze.

I risultati conseguiti nel fornire assicurazioni adeguate alle esigenze degli artigiani sono uno stimolo a proseguire

ADRIANO SONZINI NUOVO PRESIDENTE ERAVdi Gianni Biglia

Adriano Sonzini

Confartigianato

Sempre vicini

all’artigiano

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Province Confartigianato

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Uffici CONFARTIGIANATO IMPRESE sul territorioConfartigianato ImpreseAlessandriaSpalto MarengoCentro Commerciale Pacto

15100 ALESSANDRIATel. 0131.28.65.11Fax 0131.22.66.00

www.confartigianatoal.comE-mail: [email protected]

Acqui TermeVia Municipio, 3Tel. 0144.32.32.18Fax 0144.35.65.65

Casale M.toC.so Indipendenza, 61Tel. 0142.45.47.75Fax 0142.55.662

Piazza Venezia, 13Tel. 0142.78.19.62Fax 0142.78.19.69

Novi LigureVia A. Saffi, 53Tel. 0143.74.69.29Fax 0143.31.47.77

OvadaVia Piave, 25Tel. e Fax 0143.864.57Via Fiume, 2Tel. 0143.812.73Fax 0143.814.37

S. Salvatore M.toVia Tarchetti, 12Tel. 0131.23.31.26Fax 0131.23.85.05

TortonaVia Postumia CO.IN.ART., 2Tel. 0131.86.23.68Fax 0131.82.08.65

ValenzaP.zza S. Giovanni XXIII, 9Tel. 0131.94.21.94Fax 0131.92.33.56

Destinatari dell’eventosono stati i ragazzi del-l’ultimo anno della scuo-la secondaria di 1° gradoaccompagnati dai lorogenitori. Si è trattato di

un’intera giornata dedicata ai ragazziche ha visto, al mattino, una tavola ro-

tonda alla quale hanno partecipato lemigliori realtà imprenditoriali locali, trale quali: Guala (Guala spa), Paglieri (Pa-glieri spa), Marguati (società Global Ser-vice), Camagna (Calzaturificio Alexan-dria), Repetto (Amag Alessandria), Bigini(SolvaySolexis spa), Massa (Vigneti Mas-sa), Salviati (Google Italia), Cella Mazza-riol (Entsorga spa), Capra (Imprese Ca-pra), Morandi (azienda agricola “La Fi-scala”), Pia (Gruppo Stat), Damiani (Da-miani spa), Calvi (Vice Presidente Dimo-re Storiche/Azienda Agricola Piovera),

Giménez de Cordoba (Michelin spa) Lu-lani (Presidente Confindustria), Corona(vicepresidente ordine commercialisti),Giorgio Bona (presidente regionale gio-vani imprenditori di Confartigianato). Alpomeriggio è stato dedicato spazio alledomande che hanno dato vita ad un di-battito dal quale sono scaturite delle

proposte per iniziative future e per leprossime edizioni. L’iniziativa si è posta lo scopo di porre lebasi per una futura costruttiva collabo-razione tra il mondo della scuola e quel-lo del lavoro in modo tale da fornire airagazzi strumenti utili ad effettuarescelte che possano, da un lato, favorirele passioni individuali, e dall’altro le ri-chieste del territorio. Le sinergie che re-golano il rapporto tra lavoro e scuola,oggi più che mai, risultano superate edinadeguate alle esigenze di mercato ed

Un primo passo per dare futuro ai giovani e ai mestieri artigiani

COSA FARANNO DA GRANDI ?SCUOLA E IMPRESA S’INCONTRANOdi Roberto Borsalino

AL

ES

SA

ND

RIA

è proprio su questa base che si è comin-ciato a confrontarsi per cercare di trova-re nuovi modi per formare i giovani ren-dendoli più competitivi e pronti ad af-frontare le sfide che i nuovi mercati glipongo. Confartigianato Alessandria, rappresen-tata da Giorgio Bona, ha avuto un ruoloimportante nella preparazione di questoincontro mettendo in campo le propriecompetenze, conoscenze e fungendo dafilo conduttore e valido strumento disintesi per dare un’impronta imprendi-toriale all’incontro. L’intervento di Bonaha messo in luce molti degli aspetti criti-ci che oggi contribuiscono ad accentua-re il divario tra scuola e mondo del lavo-ro, l’eccessivo orientamento verso la lau-rea che ancora oggi erroneamente vie-ne vista come passaporto certo per unposto di lavoro, lo stereotipo ancora benvivo che inchioda l’artigianato e i me-stieri artigiani a lavori di serie B mal retri-buiti e sporchi, un progressivo decadi-mento dell’aspetto formativo non soloculturale ma anche educativo dellascuola che sempre più appiattisce e li-vella verso il basso i valori come impe-gno, professionalità, competenza, soddi-sfazione, orgoglio; proprio quegli stessivalori che sono il motore trainante chespingono ogni giorno l’artigiano ad al-zare la serranda con rinnovato impegnoe volontà di far meglio. Una nutrita presenza di autorità, diri-genti scolastici e professori ha sottoli-neato l’importanza del tema e la vogliacomune di trovare nuove vie e nuove si-nergie.Questa giornata si ripropone come uninizio, un primo tassello che deve servi-re come trampolino per poter dare, dauna parte, una migliore preparazione aigiovani e, dall’altro, un futuro ai mestie-ri artigiani.

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Confartigianato Province

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Uffici CONFARTIGIANATO IMPRESE sul territorio

AS

TI

Confartigianato ImpreseAsti

www.confartigianatoasti.comE-mail: [email protected]

14100 ASTIP.zza Cattedrale, 2Tel. 0141.59.62Fax 0141.59.97.02

BubbioVia Roma, 10Tel. 0144/834.44CanelliVia C. Battisti, 1Tel. 0141/82.46.30Fax 0141/82.58.51Castagnole LanzeVia XXIV Maggioc/o Ristorante Castello

Castelnuovo Don BoscoP.zza Dante, 51Tel. 011/992.70.16

Costigliole d’AstiP.zza Umberto I, 31Tel. 0141/96.15.07

MoncalvoP.zza Cavour, 1Tel. 0141/91.75.02

MontiglioMonferrato Via alla Stazione, 3 c/o INA AssicurazioniTel. 0141/99.44.02

Nizza MonferratoCorso Acqui, 42/44Tel. 331/9244639

S. Damiano d’AstiP.zza R. Rossino, 8Tel. e Fax 0141/97.12.46

Villafranca d’AstiVia Roma, 80 accesso da P.zza Mar-coni salita del 118Tel. 335/5292595

Villanovad’AstiPiazza Marconi 10Tel. 333/2467854

Un nuovo percorso di coordi-namento e di rappresentan-za sindacale della piccola emedia impresa nella provin-cia di Asti. Insieme alla pro-mozione di progetti territo-

riali sostenibili in favore delle attività com-merciali tradizionali e di quelle artigianali.E’ l’impegno su cui hanno deciso di strin-gere alleanza e fare quadrato Confcom-mercio, Confartigianato, Cna e Confeser-centi. Col coinvolgimento della Camera dicommercio dov’è stata presentata ed av-viata formalmente l’iniziativa.L’unione siglata per la prima volta tra lequattro associazioni di categoria si è tra-dotta concretamente nello stanziamentoiniziale di 40.000 euro (10.000 euro da par-te di ciascuna associazione) cui se ne ag-giungono 20.000 previsti a bilancio dallaCamera di commercio. La somma verrà in-vestita in favore di una strategia di marke-ting avanzata volta a sostenere e migliora-re il commercio tradizionale locale, nell’ot-tica del centro commerciale naturale. Par-tendo dal cuore di Asti, per poi passare alleperiferie e al resto della provincia.Un progetto per cui verrà chiesto il soste-

gno di Comune, Provincia e Regione. “Nel-lo specifico – ha spiegato Mauro Ardisso-ne, presidente Confesercenti – si vogliono

Riccio: “È importante tornare a giocare un ruolo sindacale”

ALLEANZA COI COMMERCIANTIGIÀ STANZIATI 60.000 EUROdi Nunzio Grasso

mettere in rete le attività del commerciocon servizi comuni utili e riportare tutti ivantaggi che hanno i grandi centri com-merciali. Secondo Aldo Pia, presidente Confcom-mercio, il progetto legato al centro com-merciale naturale “dovrebbe portare unbenessere più diffuso, creando le condizio-ni affinché anche i residenti dei comuni vi-cini trovino i motivi per frequentare più as-siduamente la nostra città. Per questo mo-tivo – ha sottolineato – l’iniziativa saràsempre più legata ad un progetto turisti-co”. Per rendere Asti più appetibile, BiagioRiccio, presidente Confartigianato, pensainoltre ad una serie di attrazioni per i bam-bini e all’abbattimento delle barriere archi-tettoniche. Dal canto suo, poi, ha ribadito“l’importanza della decisione da parte del-le associazioni di categoria coinvolte ditornare a giocare il ruolo sindacale, in as-senza di un adeguato ruolo della politica, asostegno di commercio e artigianato, sof-ferenti non solo nel capoluogo, ma anchenel resto della provincia”.Su questo aspetto è intervenuto GiuseppePulvino, presidente Cna: “Stiamo lavorando– dichiara – per portare avanti un progettoche ci permetta di non svuotare più il cen-tro cittadino sia a livello comunale cheprovinciale, affinché le attività commercia-li e artigianali siano di nuovo disposte adinsediarsi e in grado di richiamare gente,troppo spesso orientata verso la grandedistribuzione”. “Deve esserci – ha precisato Mario Sacco,presidente della Camera di Commercio –un equilibrio tra quest’ultima e il commer-cio tradizionale, evitando appunto lo svuo-

tamento dei paesi”. Stando ai dati fornitida Confesercenti sono circa 6.500 leaziende nella nostra provincia ed occu-pano oltre 10.000 addetti. Nel centro diAsti, ad agosto del 2010, hanno chiuso180 negozi che a fine anno sono saliti a200, con la perdita di circa 500 posti di la-voro. Al riguardo, l’assessore comunale alcommercio Maurizio Rasero ha fatto sa-pere, di contro, “che ad Asti sono statiaperti anche dei nuovi negozi , tant’è chea fine ottobre era positivo il saldo tra atti-vità commerciali chiuse ed aperte. In ge-nerale non posso che plaudire all’iniziati-va presentata che va esattamente nelladirezione del piano di qualificazione ur-bana del Comune. L’amministrazione co-munale è dunque disposta a sostenere ilprogetto con 130.000 euro ai quali si ag-giungeranno altri 100.000 euro circa conla variazione di bilancio”.

LUIGINA AVEDANO E RITA FOGLIATIVANNO IN PENSIONE

Ultimo giorno di lavoro per le collegheLuigina e Rita che si sono guadagnateuna meritata pensione dopo 35 anni diservizio alla Confartigianato. Si sonosempre distinte per la loro disponibilità,le doti umane e le indubbie capacità. Perquesti anni di proficua collaborazione aloro va un sentito ringraziamento da par-te dei dirigenti, della direzione e di tutti icolleghi e le congratulazioni per il tra-guardo raggiunto. Tanti affettuosi auguried un grande in bocca al lupo per il futu-ro con un pizzico d’invidia.

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Province Confartigianato

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Uffici CONFARTIGIANATO IMPRESE sul territorio

Del fotovoltaico se neparla in continuazionema sono pochi coloroin grado di conoscere afondo le specificitàdella materia in que-

stione. La collaborazione innescatasidurante la scorsa estate tra Confarti-gianato Biella, Mayaenergy e Wurth,compie un ulteriore passo in avanticon l’avvio di un corso sul fotovoltaicoper giungere poi alla partecipazionedei tre partner alla fiera “Eco Life” con

uno stand di 250 mq.Questo corso, che prevede sei incontri,ha l’ambizione di accompagnare i par-tecipanti all’interno di un percorsonormativo generale toccando tutti gliargomenti fondamentali per far sì cheil fotovoltaico possa diventare per tuttiun elemento di crescita professionale edi qualificazione diversamente non ot-tenibile. Le adesioni hanno fatto comprenderequanta attesa aleggiasse su una pro-posta certamente interessante per il

Confartigianato ImpreseBiella

13900 BIELLAVia Galimberti, 22Tel. 015.855.17.11Fax 015.855.17.22

www.confartigianatobiella.itE-mail: [email protected]

CossatoVia Mercato, 71/73Tel. 015/930.08Fax 015/92.23.19

CavagliàVia Roma, 25Tel. 0161/96.61.10Fax 0161/96.79.17

Serravalle SesiaVia Borgosesia, 10Tel. 0163/45.00.97Fax 0163/45.01.28

Trivero PonzoneVia Provinciale, 174/gTel. 015/738.60.46Fax 015/738.75.99

Valle MossoVia Fabbriche, 55Tel. 336/74.79.53

BIE

LL

A

Un corso per affrontare tutti i principali argomenti del settore

IL FOTOVOLTAICO A 360°SEI INCONTRI FORMATIVIdi Franco Volpe

settore degli impiantisti elettrici, provane sia che nel giro di pochi giorni dal-l’apertura delle iscrizioni hanno rag-giunto quota 90. Confartigianato sipropone, inoltre, di offrire a tutte le im-prese interessate impianti fotovoltaiciin conto energia ed a costi estrema-mente competitivi; di proporre un con-sorzio per rifornire le imprese elettri-che del materiale necessario all’instal-lazione d’impianti tecnologici persfruttare energie da fonti rinnovabili egarantire appoggio logistico e norma-tivo alle imprese stesse soprattutto inmateria di gse (gestori servizi elettrici)ed in merito al nuovo decreto afferen-te il conto energia (d.m. 6 agosto2010).Il conferimento di un attestato di par-tecipazione finale qualificherà profes-sionalmente ogni impiantista nel-l’espletamento della loro attività e, so-prattutto, nei rapporti diretti e di con-sulenza con la propria clientela.

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cato, i settori manifatturiero e delle costru-zioni hanno accusato il colpo in modo pe-sante e gli effetti negativi sono ancora dasmaltire. Nell’edilizia, ad esempio, si fa rife-rimento ad una crisi senza precedenti. A li-vello nazionale si sono persi oltre 250.000posti di lavoro e sono stati utilizzati il 300%in più degli ammortizzatori sociali, a frontedi una riduzione del 20% medio nella pro-duzione di materiali per le costruzioni. Aquesto si deve aggiungere il danno dei ri-tardati pagamenti da parte della pubblicaamministrazione che si spingono oltre i 24mesi. La crisi delle imprese si è riverberata inevita-bilmente anche sulle associazioni di catego-ria. Confartigianato Cuneo come ha affron-tato questa situazione?Con un riordino interno degli uffici e dellecompetenze per offrire agli associati anco-ra maggiore efficienza. Si è intensificato ilcoinvolgimento degli organi di rappresen-tanza per visualizzare strategie ed obietti-vi, e individuare le strade giuste per rag-giungerli. Abbiamo anche scelto di condi-videre maggiormente l’attività ammini-strativa con i dipendenti facendoli diventa-re parte attiva di un processo aziendale.Abbiamo illustrato loro il bilancio dell’asso-ciazione affinché, una volta comprese ledifficoltà del momento, insieme si possanofare le scelte adeguate. Anche la riorganiz-zazione degli uffici è stata studiata perdare maggiore organicità al nostro lavoro,attraverso una suddivisione più chiara deiruoli e dei compiti. Il presidente nazionale Guerrini, nella sua re-cente visita a Cuneo, ha sottolineato il valoredel “fare sistema” all’interno delle categorieeconomiche. Nel sistema Confartigianato

qual è oggi il peso dell’associazione cunee-se?Direi importante. Innanzitutto è doverosoricordare che Confartigianato Cuneo è laseconda in Italia, dopo Vicenza, per nu-mero di associati (circa 12.000). Questoposizionamento ci ha permesso di averevoce in capitolo nelle scelte dirigenziali aivari livelli, dando maggiore forza e visibi-lità al nostro territorio e ai nostri artigiani.Nella Giunta esecutiva nazionale siede datempo Luca Crosetto, ex presidente deigiovani imprenditori di ConfartigianatoCuneo. Nel 2010, inoltre, abbiamo au-mentato notevolmente la nostra rappre-sentanza a livello regionale. Giorgio Feliciha assunto la presidenza di Confartigia-nato Piemonte, Daniela Biolatto da presi-dente provinciale del Gruppo Donne èpassata alla presidenza regionale e Fer-nando Franchino è stato nominato di re-cente vicepresidente regionale dell’Anap. Di recente avete presentato una pubblica-zione sulla storia dell’associazione, qualevuol essere il suo messaggio?Prendo innanzitutto a prestito le paroledi Cicerone “Historia magistra vitae” (lastoria è maestra di vita), per evidenziareche nel percorso della Confartigianatocuneese non ci sono soltanto le vicendeassociative, ma prima di tutto la vita e lebattaglie di tanti artigiani che hanno fat-to la storia della nostra economia provin-ciale. Ed è grazie al loro lavoro se noi oggisiamo in questa sede ad impegnarci persostenere lo sviluppo dell’artigianato.Dalla loro abnegazione, dal loro entusia-smo e dai loro valori morali, possiamotrarre il miglior insegnamento per prose-guire la nostra strada ed individuare lenuove opportunità da cogliere. La pubbli-cazione, che racconta gli ultimi venticin-que anni di vita associativa, è una prezio-sa testimonianza. L’abbiamo abbinata inun cofanetto con i due libri precedente-mente pubblicati per offrire alla comuni-tà una documentazione completa di ses-santacinque anni di attività artigianalesul nostro territorio.

Confartigianato Province

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Uffici CONFARTIGIANATO IMPRESE sul territorio

Apoco più diun annodalla suae l e z i o n ealla presi-denza pro-

vinciale di Confartigia-nato, Domenico Massi-mino ha conservato lastessa energia e intra-

prendenza dei primi giorni. I tanti problemigenerati dalla crisi, dalla complessità deirapporti ai vari livelli e dai molteplici impe-gni che lo proiettano su diversi fronti, nonsembrano aver scalfito le sue convinzioniriguardo all’importanza dell’associazioni-smo.Come si presenta questo 2011?Purtroppo stiamo affrontando un altroanno difficile, e i primi cenni di ripresa sonoancora poco incisivi. È necessario quindiuno sforzo comune per superare quest’ul-timo periodo, poi la strada dovrebbe am-morbidire la sua salita. Dal punto di vistasindacale siamo intervenuti sulle proble-matiche del lavoro, sugli eccessi della buro-crazia, sulla pressione fiscale, sulla tuteladel prodotto locale, mentre, per le temati-che legate al credito, il Confidi ha operatoin stretta sinergia con l’associazione perfornire alle aziende una valvola di sicurezzasu liquidità ed investimenti. Tra i vari settori artigiani, quali stanno risen-tendo maggiormente di questo periodo diffi-cile?Gli effetti della crisi sono stati trasversali edhanno investito ai vari livelli tutti i settori.Però mentre l’alimentare ed i servizi hannoregistrato una criticità più contenuta e giàavvertono un leggero incremento del mer-

CU

NE

O

A colloquio con Massimino dopo un anno di presidenza

UNO SGUARDO SUL FUTURO:CRISI, RILANCIO E PROSPETTIVEdi Daniela Bianco

Confartigianato Imprese Cuneo12100 CUNEOVia I° Maggio, 8 Tel. 0171 / 451.111 - Fax 0171 / 697.453www.confartcn.itE-mail: [email protected]

AlbaC.so Piera Cillario Ferrero, 8Tel. 0173 / 441.138Fax 0173 / 440.412

Bagnolo PiemonteCorso Vittorio Emanuele, 11Tel. 0175 / 348.385Fax 0175 / 348.385

Borgo San DalmazzoLargo E. Bertello, 5Tel. 0171 / 269.728Fax 0171 / 265.103

BraPiazza G. Arpino, 35Tel. 0172 / 429.611Fax 0172 / 429.612

Busca Via Dronero, 6Tel. 0171 / 944.362Fax 0171 / 944.362CanaleP.zza Trento Trieste, 34Tel. 0173 / 970.359Fax 0173 / 970.359Carrù P.zza Mercato, 16/ATel. 0173 / 750.908Fax 0173 / 779.310

CevaP.zza Gandolfi, 18Tel. 0174 / 701.250Fax 0174 / 721.250

DoglianiV.le Roma, 53Tel. 0173 / 71.252Fax 0173 / 721.907

DroneroVia IV Novembre, 50Tel. 0171 / 917.883Fax 0171 / 909.168

FossanoVia Lancimano, 4Tel. 0172 / 60.715Fax 0172 / 637.102

GaressioVia Vittorio Emanuele II, 148Tel. 0174 / 803.210Fax 0174 / 803.210

MondovìVia Prato, 18Tel. 0174 / 44.203Fax 0174 / 44.236

NarzoleVia Cavour, 93Tel. 0173 / 776.866Fax 0173 / 776.866

RacconigiPiazza del Gesù, 4Tel. 0172 / 86.242Fax 0172 / 86.242

SaluzzoVia Vittime di Brescia, 3Tel. 0175 / 42.014 – Fax0175 / 41.875

SaviglianoVia Molinasso, 18Tel. 0172 / 712.207 - Fax0172 / 712.516

Domenico Massimino

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Province Confartigianato

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Uffici CONFARTIGIANATO IMPRESE sul territorio

NO

VA

RA

-VC

O

Confartigianato ImpreseNovara - Vco

28100 NOVARAVia S. Francescod’Assisi, 5/dTel. 0321.66.11.11Fax 0321.62.86.37

www.artigiani.itE-mail: [email protected]

Verbania PallanzaC.so Europa, 27Tel. 0323/58.86.11Fax 0323/50.18.94Oleggio Via Don Minzoni, 9Tel. 0321/96.94.11Fax 0321/933.92Carpignano SesiaVia Cavour, 54Tel. 0321/82.58.17

Zona OssolaCorso Dissegna, 20Domodossola

OmegnaP.zza Mameli, 1Tel. 0323/88.27.11Fax 0323/88.27.44

Castelletto TicinoVia S. Carlo, 17Tel. e Fax 0331/97.13.53

AronaVia Roma, 14Tel. 0322/23.37.11Fax 0322/24.92.97

StresaVia Carducci, 4Tel. 0323/312.70Fax 0323/304.42GalliateV.le D. Alighieri, 50Tel. 0321/86.41.00Fax 0321/80.96.09

BorgomaneroVia Matteotti, 42Tel. 0322/83.76.11Fax 0322/84.62.19

TrecateC.so Roma, 95/aTel. 0321/750.40Fax 0321/78.58.02

Romagnano SesiaP.zza Libertà, 28Tel.e Fax 0163/83.54.96

Gravellona ToceVia Liberazione, 20/aTel. 0323/86.97.11Fax 0323/84.85.76

CannobioVia V. Veneto, 20Tel. 0323/704.68Fax 0323/73.87.01

San Maurizio d’OpaglioP.zza Martiri della Libertà, 3Tel. 0322/96.72.17

Don Rino Bricco, il parro-co di Madonna di Cam-pagna a Verbania, l’ami-co degli artigiani hacompiuto ottant’annied è stato festeggiato

dalla comunità che ha saputo far cre-scere attorno alla parrocchia e dalleautorità. Confartigianato ha voluto,per l’occasione, donargli una croce af-finchè fosse esposta nella chiesa diMadonna di Campagna, un’opera diDaniele Testori (ditta Testori snc diCannobbio) e che ha partecipato al-l’iniziativa “Tau, percorsi di artigianatoe fede del novarese e del Vco”. La croceè stata consegnata da Testori e dal vi-cepresidente di Confartigianato Nova-ra-Vco, Marco Francisco.

“Essere qui questa sera a festeggiare iltuo compleanno ci riempie di gioia -ha detto Francisco a don Rino - perchèè l’occasione per ricordare insieme unlungo pezzo della tua vita e della no-stra storia. Lo diciamo pensando allatua vicinanza agli artigiani, al tuo lun-go impegno per la rassegna “Arti arti-giane verbano”, che ha animato perventuno edizioni le estati verbanesicontribuendo in modo determinantea far conoscere la figura dell’artigianoal grande pubblico”.“Grazie per tutto quello che hai fatto eper l’esempio che hai sempre dato.Per il riferimento che sei ancora oggi,per noi artigiani e non solo” ha conclu-so Francisco.

Festeggiato dalla comunità verbanese e premiato con una croce per la chiesa di Madonna di Campagna

DON RINO BRICCO COMPIE 80 ANNIAUGURI ALL’ AMICO DEGLI ARTIGIANIdi Renzo Fiammetti

Convegno sull’amiantoDon Rino Bricco, Marco Francisco e Daniele Testori

Isola del lago d’Orta:edili in festa

per San GiulioEdili in festa per il patrono sanGiulio. La tradizionale rassegna harichiamato nella suggestiva corni-ce dell’isola del lago d’Orta arti-giani edili e autorità.Nella chiesa dell’isola la funzionesacra ha richiamato gli artigiani e iloro familiari per un momento digrande partecipazione e enormesuggestione.Al termine della cerimonia il baciodell’urna con la reliquia di san Giu-lio e la tradizionale visita alla crip-ta della basilica con le reliquie delsanto. La festa si è articolata in duegiornate distinte.

Francisco, Nobili e Gaudina

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Confartigianato Province

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Uffici CONFARTIGIANATO IMPRESE sul territorioConfartigianato ImpreseTorino

10122 TORINOVia Frejus, 106Tel. 011.506.21.11Fax 011.506.21.00

www.confartigianatotorino.itE-mail: [email protected]

TorinoVia Vandalino, 82/30Tel. e Fax 011/403.48.78

PineroloC.so Porporato, 25Tel. e Fax 0121/32.25.59

Torino Via Tempio Pausania, 13Tel. e Fax 011/30.75.88

IvreaVia Torino, 133Tel. e Fax 0125/42.51.45

Rivarolo C.seVia Piave, 18Tel. 0124/298.81Fax 0124/42.42.35Torino C.so Novara, 14Tel. 011/248.98.56Fax 011/85.83.92

MoncalieriC.so Roma, 13Tel. e Fax 011/640.72.42

RivoliVia Ferrero, 31Tel. 011/953.90.41Fax 011/9539067

Torino C.so Lombardia, 165/bTel. e Fax 011/739.23.54

Settimo T.seVia Italia, 11Tel. e Fax 011/897.11.32

CarmagnolaVia S. Francesco di Sales, 3Tel. e Fax 011/971.64.53

OrbassanoVia Torino, 3Tel. 011/901.75.78Fax 011/901.83.81

TO

RIN

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La XXIII edizione di Restructurasi è conclusa al Lingotto Fieredi Torino confermandosi unappuntamento di riferimentoper il settore dell’edilizia.28.000 i visitatori che hanno

percorso i padiglioni della manifes-tazione torinese centrata sui concettipiù attuali per la filiera delle costruzioni:efficienza energetica, eco sostenibilità esicurezza. Il salone ha visto quest’announa partecipazione più estesa a livellomerceologico grazie all’inserimento di

aziende che si occupano di decorazioniartistiche, arredo urbano e verde pub-blico.Questa formula ibrida e ricca di pro-poste per il grande pubblico ha raduna-to circa 500 aziende provenienti da 16regioni e 5 paesi europei (Svizzera, Ger-mania, Francia, Inghilterra, Slovenia) tracui un rilevante gruppo di ditte di Con-fartigianato Torino insignite del mar-chio ‘Piemonte Eccellenza Artigiana’. Gli oltre 5.400 professionisti che hannotrovato tra i 60 workshop e convegni gliargomenti di aggiornamento più atti-nenti alla propria specializzazione, han-no contribuito a valorizzare il ruolo didibattito e approfondimento tecnico diRestructura. Nel calendario dei seminariproposti, Confartigianato ha scelto didare spazio ad alcuni degli argomenti dimaggior attualità per il comparto dellabioedilizia: dall’efficienza energeticaalla marcatura Ce dei serramenti; dallaprevenzione sul rischio amianto ai siste-mi di gestione della sicurezza sul lavoro. All’interno della manifestazione èavvenuta altresì la consegna del mar-chio ‘Piemonte eccellenza artigiana’ a99 nuove imprese che sono andate cosìad arricchire un panorama che com-prende all’incirca 2.800 aziende ri-conosciute. Tra le iniziative rivolte all’ar-tigianato vanno segnalati i quattro con-corsi di abilità indetti dalla Cna che han-no visto primeggiare nella categoria ‘Ar-tigianato artistico ed eccellenza arti-

giana’ le decorazioni artistiche di Lau-ra Malandrino, azienda iscritta a Con-fartigianato Torino a cui vanno le con-gratulazioni del presidente Dino DeSantis a nome di tutta l’associazione.Facendo un bilancio della manifes-tazione il sistema Confartigianato, alfine di fornire l’opportuna assistenzaalle imprese partecipanti, ha volutoper questa edizione incrementare lasua presenza con uno stand isti-tuzionale gestito dall’associazioneprovinciale di Torino in collaborazionecon i colleghi di Cuneo e realizzandoquattro seminari tecnici rivolti a tuttigli operatori del settore edile. A questimomenti di aggiornamento profes-sionale hanno preso parte, in qualità direlatori, esperti e tecnici d’indubbiovalore cui va un ringraziamento peraver contribuito a valorizzare l’aspettoformativo dell’evento.

La manifestazione torinese ha puntato su efficenza energetica, ecosostenibilità e sicurezza

RESTRUCTURA PREMIA L’ECCELLENZA ARTIGIANA28.000 VISITATORI E 500 AZIENDE EDILI DA TUTTA ITALIAdi Davide Testera

Laura Malandrino - pittura su porcellana

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Province Confartigianato

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Uffici CONFARTIGIANATO IMPRESE sul territorio

VE

RC

EL

LI

Confartigianato ImpreseVercelli

13100 VERCELLILargo M. d’Azzo, 11Tel. 0161.28.24.01Fax 0161.28.24.35

www.artigiani.vc.itE-mail: [email protected]

BorgosesiaViale Varallo, 35Tel. 0163/228.78Fax 0163/200053

Livorno FerrarisPiazza Corio, 1

GattinaraC.so Cavour, 23

TrinoVicolo della Misericordia, 4Tel. 0161/80.15.73Fax 0161/829825

CrescentinoP.zza Garibaldi, 2

Saluggia c/o Casa Faldella

Varallo SesiaVia Don Malo, 17Tel. 0163/516.50

SanthiàC.so U. Italia 24/a

CiglianoC.so Re Umberto I°, 58

Gli artigiani sono un po’ menopessimisti rispetto all’ultimotrimestre, anche se si è anco-ra molto lontani dai valori diprima della crisi. Questo èquanto emerge dall’analisi

dei dati completi dellaprima indagine 2011.Per quanto riguarda laproduzione totale il sal-do presenta un valorepoco meno negativo,passando dal -27,93%all’attuale -27,76%.Stesso andamento ca-ratterizza i nuovi ordini:nel saldo prevalgono ipessimisti con -38,26%,

valore lievemente meno peggiore del -38,46% del sondaggio precedente. Au-mentano, anche se in misura molto conte-nuta, le imprese che ipotizzano un carnetordini superiore ai tre mesi: dal 2,23% all’at-tuale 2,49%. Passando ai nuovi ordini peresportazioni, il saldo, pur negativo, è lieve-mente migliore: -9,25% rispetto al -10,13%del trimestre scorso. Le stime di regolaritànegli incassi salgono dal 40,69% all’attuale42,70%; viceversa diminuiscono le previ-sioni di ritardi: 56,76% rispetto al preceden-te 58,70%. Confermando in parte le antici-pazioni della fine del 2010, lo 0,5% degli in-tervistati intende porre in essere investi-menti in ampliamenti, e l’ 1,2% ha intenzio-ne di procedere a investimenti in sostitu-zioni.Si tratta di valori che, sia pure limitati, costi-tuiscono una significativa inversione ditendenza.

Sul fronte dell’occupazione il saldo vedel’affermazione dei pessimisti con –3,74%,di poco peggiore rispetto al -3,64% delsondaggio precedente. Le aziende che in-tendono assumere manodopera specializ-zata scendono dall’1,42% all’attuale 1,25%.Come già nel trimestre scorso, non vi è al-cuna propensione all’assunzione di mano-dopera generica. “I timidi segnali di maggior fiducia – com-menta Giuseppe Misia, direttore di Confar-tigianato Vercelli – sono in parte dovuti allepositive aspettative generate dalla conclu-sione dell’accordo tra Fiat e sindacati deilavoratori ed all’esito del successivo refe-rendum. Gli investimenti da parte del-l’azienda dovrebbero finalmente dare im-pulso al rilancio del settore auto e dell’in-dotto, con riflessi positivi su tutto il sistemaeconomico piemontese. Infatti molteaziende che producono per l’automotivesono localizzate nella bassa vercellese.Altre opportunità di lavoro per le impresepotranno derivare dal complesso delle ce-lebrazioni per il 150° anniversario dell’Uni-tà d’Italia ed in previsione per l’expo 2015.Occorre al riguardo che, come già per leOlimpiadi 2006, si riesca a mettere in motoun volano che abbia effetti non solo imme-diati, ma anche durevoli, sull’economia pie-montese. Positivi effetti – conclude Misia –possono derivare dalle azioni che la Regio-ne Piemonte sta ponendo in essere. Mi rife-risco in particolare al piano straordinarioper l’occupazione, volto al superamentodell’attuale congiuntura negativa, nonchéa quello per la competitività, che ha carat-tere più strutturale e si estende per i pros-simi tre anni”.

Ecco quanto emerge dai dati completi della prima indagine 2011

GLI ARTIGIANI VEDONO UN PO’ MENO NEROTIMIDI I SEGNALI DI FIDUCIA NELLA RIPRESAdi Luigi Crosta

OTTAVA EDIZIONEDELLA GIORNATA

DELL’ASSOCIAZIONISMO

Recentemente presso il centro congressiG. Pastore della Camera di commercio diVercelli si è svolta l’ottava edizione dellagiornata dell’associazionismo in occasio-ne della quale la Camera di commercio ele associazioni di categoria hanno pre-miato le imprese per anzianità di vita as-sociativa che si sono contraddistinte nelloro settore di attività, nonché personali-tà ed organismi locali meritevoli per l’im-pegno a favore del territorio.Il programma della manifestazione haprevisto, dopo il saluto d’apertura delpresidente della Camera di commercioGiancarlo Verri, l’intervento di MassimoDeandreis sul tema “Imprese e competiti-vità nell’attuale scenario economico”.Si è proceduto poi, come di consueto, allapremiazione di personalità, organismi lo-cali e aziende. Per Confartigianato Vercel-li è stata premiata Carla Guila per i suoi 39anni al servizio dell’associazione, cono-sciuta ed apprezzata non solo dagli im-prenditori artigiani, e Claudio Tagliavinialla memoria, l’attestato è stato ritiratodalla moglie.Inoltre durante sempre la manifestazioneil vicepresidente della Camera di com-mercio Giuseppe Misia insieme al presi-dente della Confartigianato Roberto For-te hanno premiato le aziende iscritte aConfartigianato Vercelli di seguito elen-cate:

Giuseppe Misia

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Storie d’imprese e imprenditori Confartigianato

degli strumenti più ambiti ed apprez-zati dai provetti pescatori per inganna-re le loro prede. Bartellini, oggi ottan-tenne, ha gestito per quasi quarant’an-ni un laboratorio di attrezzature per lapesca nel cuore di Torino. Da quindicianni, dopo aver ceduto l’attività, si è ri-fugiato a Cuneo, in quel capoluogo diconfine così ricco di fiumi e torrenti,nei quali per tante volte ha testato lesue esche. In una di quelle occasioniebbe anche la fortuna d’incontrare lasua compagna di vita, con la qualecondivide da sempre questo particola-re interesse. Non sa quante mosche abbia costruitonella sua vita. “Tantissime – risponde

Walter Bartellini ha gestito per quarant’anni un laboratorio di attrezzature per la pesca a Torino

Walter Bartellini ha

lo sguardo gioio-so di chi è consa-pevole di essere insintonia con lapropria esistenza.

Lavorare con le mani lo ha fatto dasempre, fin da ragazzino, quando se-guiva lo zio pescatore nelle sue trasfer-te lungo i corsi d’acqua di montagna.Una vera e propria passione la sua perla realizzazione di mosche artificiali,quegli strani esseri tra il reale ed il fan-tastico che, della mosca, a dispetto delnome, hanno poco, e potrebbero piut-tosto essere confusi con i protagonistidi fiabe avvincenti. Eppure sono uno

IL SIGNORE DELLE MOSCHE ARTIFICIALIUNA PASSIONE PER LA PESCA LUNGA 80 ANNI

alla domanda con un sorriso – e adognuna ho dedicato la stessa attenzio-ne, lo stesso impegno ed una crescen-te competenza maturata con la prati-ca”. Non si è mai chiesto se sia stata lapassione per la pesca ad indirizzarloverso la realizzazione delle mosche oinvece la sua genialità innata ad indur-lo ad interessarsi alla pesca con escheartificiali, gli basta il conforto di averevissuto finora da privilegiato essendosidedicato ad un lavoro che ancora oggilo appassiona. “A 13 anni già scorrazzavo per torrentiin cerca di pesci - racconta - a 15 pesca-vo seriamente, anche se una vera can-na da pesca a mosca con relativo muli-nello e coda di topo allora non me la

di Daniela Bianco

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Confartigianato Storie d’imprese e imprenditori

potevo permettere, visto il costo. Inquegli anni le canne per quel tipo dipesca erano tutte in bambù refendù earrivavano soltanto dall’America, dal-l’Inghilterra o dalla Francia. A 18 annismisi di andare a scuola e trovai lavorocome impiegato in una ditta torinese.La mia famiglia salutò con sollievo que-sta scelta pensandomi sistemato. Inve-ce non durò quanto avrebbero voluto”.

IL RICHIAMOERA TROPPO FORTEPER NON ASCOLTARLO

“Il richiamo del mondo della pesca –continua Bartellini – era troppo forteper non ascoltarlo. Trascorrevo le mieserate a costruire mosche sul tavolodella cucina, dando sfogo alla fantasiaed utilizzando i pochi segreti che ave-vo rubato con sguardo attento ad alcu-ni pescatori provetti durante le mietrasferte di pesca. A quel tempo le mo-

sche, che raramente si trova-vano sul mercato, avevano ilcorpo formato dai fili recu-perati dal bozzolo del bacoda seta, che poi venivanotinti in colori diversi. Oppuresi usavano piumaggi di galli-na tinta o naturale e di sel-vaggina. Agli ami invece,dritti e lisci, veniva legato ilgut, una sorta di bava delbaco che fuoriusciva dallasua bocca sotto forma difilo, che fungeva da pedun-colo per poter legare le mo-sche al filo della moschera.Le mosche venivano monta-te interamente a mano, sen-za l’utilizzo di morsetti o bo-binatori. Era talmente fatico-so tenere fra le due dital’amo per molte ore, mentresi operava a montare sete epiume, che dovevo a volte smettere di

lavorare per un certo tem-po perché mi mancava lasensibilità della presa”.

APPREZZATODAL MONDODELLA PESCAINTERNAZIONALE

Bartellini è minuzioso nelsuo narrare e sembra en-tusiasta come un ragazzi-no quando apre la portadel suo rifugio, un piccololocale al piano basso dellasua abitazione che si af-faccia sulle strette vie delcentro storico di Cuneo.Con ordine quasi mania-cale sono catalogati mate-riali di tutti i tipi per co-struire mosche artificiali:sembra una miniatura dellaboratorio torinese chegli sono valsi fama ed ap-

prezzamento nel mondo dei pescatori.Sono tante le riviste specializzate adaver raccontato la storia della pescacon la mosca citando il nome di Bartel-lini come uno dei maggiori esperti delmestiere. W. H. Latrie, scrittore inglese,nel suo libro “International trout flies”ha inserito nei fly-tier mondiali ancheil suo nome, corredandolo con le foto-grafie di quaranta suoi esemplari.Appoggiate sul banco di lavoro delpiccolo rifugio ci sono tante scatoli-ne trasparenti, in ognuna una tipolo-gia diversa di mosche, a volte sem-brano piccole libellule, altre volte mi-nuscoli pennacchi. Il comune deno-minatore rimane lo sfavillio dei colo-ri, così vivaci e luccicanti da non pas-sare inosservati. In un cassetto, tra lepiume originali di vari uccelli, tutterigorosamente incellofanate, spunta-no alcuni ritagli di giornale sui qualiè narrata la vita e sottolineata lamaestria di Walter Bartellini, il signo-re delle mosche artificiali.

Walter Bartellini

Bartellini all’inizio della sua carriera

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Monitor Confartigianato

associazioni di categoria e al privatosociale di presentare progetti con unaconcreta ricaduta sul territorio. Oltreinfatti ad incentivare l’utilizzo di siste-mi di videosorveglianza, vogliamo in-tervenire fattivamente a favore dellecategorie dei commercianti, tra le piùesposte a furti e rapine, e sostenere levittime di reati, di violenza e di pedofi-lia”.

BANDI PER LASICUREZZA INTEGRATA

Secondo la delibera, le amministrazio-ni provinciali dovranno predisporreentro il 31 marzo 2011 bandi rivolti aenti locali, soggetti del privato socialee associazioni di categoria per progettidi sicurezza integrata con caratteristi-che di innovazione e sperimentazionemetodologica. Le indicazioni dellaGiunta individuano due settori d’inter-vento, in applicazione della legge23/07: nel primo ambito prevenzionedei fenomeni d’illegalità e microcrimi-nalità, con azioni di riqualificazione ur-banistica, tutela delle piccole e medieimprese a particolare rischio criminali-

tà e rafforzamento della vigilanza perassicurare l’intervento tempestivo de-gli operatori, in particolare nei piccolicomuni isolati; nel secondo ambito, so-stegno alle fasce deboli, in particolaredonne e bambini, e alle vittime di reati,anche attraverso la maggiore cono-scenza e diffusione degli strumenti ditutela esistenti.I fabbisogni delle province per il ripar-to delle risorse sono stati misurati sullabase di quattro indicatori: vittimizza-zione e criminalità, insicurezza perce-pita, marginalità socio-economica edensità di popolazione e in aggiuntaalla quota attribuita su base percen-tuale, la Giunta ha incrementato la do-tazione con una quota fissa di 40.000euro per ogni provincia.

800.000 euro alle province per la predisposizione di bandi specifici

FONDI PER LA SICUREZZAE LA TUTELA DELLE IMPRESEdi Lino Fioratti

Sicurezza per le imprese, so-stegno alle vittime di reati,rafforzamento della vigi-lanza nei piccoli comuni,tutela di donne, bambini eanziani e riqualificazione

urbanistica: sono queste le priorità del-la Regione Piemonte per l’assegnazio-ne dei fondi per progetti di sicurezzaintegrata. Lo ha deciso la Giunta regio-nale, su proposta dell’assessore alla si-curezza, Elena Maccanti, approvandouna delibera di trasferimento di risorsealle amministrazioni provinciali.

PROGETTI PILOTAPER ESIGENZE REALI

“Abbiamo voluto fissare priorità bendefinite – spiega Maccanti – per il tra-sferimento di 800.000 euro alle provin-ce, che dovranno essere utilizzati per lapredisposizione di progetti pilota di si-curezza integrata, in grado di rispon-dere alle reali esigenze del territoriopiemontese per contrastare e preveni-re l’illegalità e la criminalità. Diamo inquesto modo un grande segnale di at-tenzione e consentiamo ad enti locali,

Elena Maccanti

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Confartigianato Monitor

Abbiamo sempre difeso ilgrande valore delle nostreimprese anche quando ve-nivano ingiustamente ac-cusate di essere il proble-ma ed il limite del nostro

Paese a causa della piccola struttura edella dimensione familiare. Noi sappia-mo bene che ogni nostra impresa ha unsuo modo di affrontare il mercato in tut-ti i suoi aspetti, ha una sua cultura pro-fondamente legata al territorio in cuiopera, alla sua storia e alle sue tradizio-ni, ma ben consapevole del proprio ruo-lo sociale nel costruire il benessere ditutti.Aspetti che dobbiamo affermare condeterminazione in questa fase delicata,fortemente impegnati nel tentativo direstituire competitività e slancio a tuttoil sistema, dopo gli ultimi due anni dicontinue flessioni. In un mercato localedove i nostri competitori sono globali,l’unica strada è quella della messa in

rete delle nostre conoscenze, delle col-laborazioni, mantenendo inalterate lepeculiarità del nostro saper fare, dandovigore non solo al mercato interno maanche a quello internazionale.Non possiamo pensare di fermarci e so-pravvivere nelle posizioni acquisite nelpassato (magari con grande sacrificiodei nostri genitori), ma abbiamo l’obbli-go di crescere, di provare a creare unanuova cultura d’impresa, aperta al dia-logo e allo scambio, unica via per poterconsolidare le nostre posizioni sui mer-cati. Dobbiamo uscire dall’individuali-smo che ci contraddistingue; a chi spet-ta questo compito se non a noi giovaniimprenditori che ogni giorno rischiamoil nostro futuro e quello dei nostri colla-boratori? Dobbiamo costruire, ognunosul proprio territorio, un forte legamecol sistema scolastico e il mondo uni-versitario, con un duplice obiettivo: aiu-tare i giovani a costruire un futuro e unaprospettiva fatta di certezze e non diprecariato, che possa garantire conti-nuità alle nostre imprese e che possatrasmettere l’idea di fare impresa nel-l’artigianato non come un ripiego, macome un’opportunità primaria aventepari dignità rispetto ad altre professioni.In questo momento, più che mai, abbia-

COSÌ I GIOVANI IMPRENDITORIPROGETTANO IL LORO FUTUROdi Massimo Bondì

Marco Colombopresidente nazionale giovani imprenditori

Consapevoli del proprio ruolo sociale nel costruire il benessere di tutti mo anche l’obbligo di pretendere dallapolitica di abbandonare definitivamen-te gli squallidi e quotidiani teatrini par-titici lasciando lo spazio, le risorse e leattenzioni ai veri problemi del paese.Vogliamo una politica che torni ad esse-re responsabile, generosa e vicina allagente, attenta al bene della collettività enon dei pochi. Il bene comune deve es-sere la vera e unica priorità, affinché sipossa dare respiro a quella società fattadi migliaia di famiglie e imprese che conil proprio lavoro hanno mantenuto emantengono intatto il tessuto socialeitaliano. Se l’Italia, nonostante tutto,continua ad essere tra i primi 8 paesi in-dustrializzati del mondo, è perché die-tro c’è un popolo che ogni giorno svol-ge con responsabilità il proprio dovere.Dobbiamo pretendere di voltare pagi-na, e lo faremo a gran voce durante lanostra assemblea: vogliamo un paesedal governo autorevole e un’opposizio-ne propositiva e costruttiva; vogliamoche vengano affrontate le riforme cheliberino l’impresa da ciò che ne limita losviluppo, che sostenga la famiglia e siacapace di dare un futuro ai nostri giova-ni; vogliamo un fisco più equo pagatoda tutti e meno oppressivo; crediamo inun federalismo non di propaganda poli-tica, ma come soluzione e risposta aitanti sprechi e alle divergenze tra i terri-tori.Per tutte queste ragioni, cari amici, ci au-guriamo che la vostra presenza sia nu-merosa, motivata e determinata, certiche insieme, come sempre abbiamo fat-to, proveremo a dar voce alle nostre ra-gioni con solidi contenuti e concreteproposte.

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Monitor Confartigianato

Abbiamo approvato la ven-ticinquesima misura delpiano straordinario perl’occupazione e, contem-poraneamente, abbiamovarato il primo provvedi-

mento previsto dalle linee guida delpiano pluriennale per la competitività.Un segnale forte e chiaro alle imprese eai lavoratori sul nostro impegno conti-nuo nell’ottica di superare la crisi e ri-lanciare l’economia della regione. E di-mostra inoltre come, attraverso unaprogrammazione seria e pragmatica, siriesce in maniera efficace a tenere fedeagli obblighi assunti con i piemontesi. Così l’assessore allo sviluppo economi-co, Massimo Giordano, commenta l’ap-provazione di due delibere varate dallagiunta regionale relative agli incentivifiscali per le aziende che provvedono anuove assunzioni e allo smobilizzo deicrediti che le piccole e medie impresevantano nei confronti degli enti locali.Quest’ultimo provvedimento dà il viaufficiale alle misure previste dal pianopluriennale per la competitività. La deli-bera prevede infatti l’istituzione di unfondo presso Finpiemonte per la con-cessione di garanzie fidejussorie che fa-cilitino lo smobilizzo dei crediti presso ilsistema bancario. “E’ più che mai neces-sario – commenta ancora Giordano –fornire liquidità immediata alle nostreaziende, che incontrano troppe difficol-tà per il ritardo nei pagamenti dellapubblica amministrazione. Questa mi-sura è indispensabile per accorciare unavolta per tutte quei tempi biblici cui ècostretto il nostro sistema produttivo difronte ai crediti vantati con le istituzionipubbliche.»Il fondo avrà una dotazione di 20 milio-ni di euro, alla cui copertura si provve-

derà attingendo alle disponibilità finan-ziarie residuali del fondo regionale diriassicurazione dei Confidi. Saranno am-missibili le iniziative di smobilizzo deicrediti scaduti vantati nei confronti dienti locali del Piemonte per un importoda un minimo di 10.000 a un massimodi 300.000 euro. La garanzia prestata dalfondo può essere pari al massimoall’80% dell’anticipazione erogata dallabanca e ha una durata massima pari a240 giorni dalla scadenza dei creditismobilizzati.L’altro provvedimento riguarda invecela misura “Meno tasse per l’occupazio-ne”, la venticinquesima, l’ultima chemancava all’appello per completare ilquadro delle 25 attuate dal piano stra-ordinario per l’occupazione. Lo stru-mento prevede che, ai fini della deter-minazione dell’Irap regionale sulle atti-vità produttive, le imprese che incre-mentano il numero dei lavoratori assun-ti con contratto a tempo indeterminatonei tre anni d’imposta successivi a quel-li in corso, potranno dedurre un impor-to forfettario di 15.000 euro per ogninuovo lavoratore, a partire dall’anno diassunzione fino al terzo anno compiuto.La somma deducibile ai fini Irap vieneraddoppiata se l’assunzione a tempo in-determinato riguarda un lavoratore ul-tracinquantenne.“Un nuovo ed importante aiuto – sotto-linea infine Giordano – per le impreseche decidono di assumere. Gli impren-ditori sono coloro che danno il lavoroalla nostra gente, per questo vanno so-stenuti, soprattutto quando hanno ne-cessità d’incrementare il proprio perso-nale. Non dimentichiamo che tutte lemisure del piano straordinario per l’oc-cupazione, così come quelle previstedalle linee guida del piano competitivi-

tà, vedono sempre l’incremento delleopportunità di lavoro come elementoqualificante per le politiche di sviluppo”.“Si tratta di un grande segnale di atten-zione da parte della Regione Piemonte -commenta l’assessore al bilancio, Gio-vanna Quaglia - reso possibile grazie al-l’ottimo lavoro degli uffici regionali, chesi sono attivati in maniera pronta ed ef-ficace per renderla prontamente opera-tiva, permettendo così di intervenireconcretamente nei confronti delleemergenze occupazionali del Piemon-te”.L’agevolazione non è cumulabile conanaloghi interventi volti a favorire l’in-cremento occupazionale (ad eccezionedi quanto previsto dalla legge statale296/2006). La deduzione fruibile per i la-voratori neoassunti sia full-time chepart-time non può essere superiore alcosto del lavoro sostenuto per ciascunodi essi. Costituiscono nuove assunzionianche le trasformazioni a tempo inde-terminato dei rapporti di apprendistato,d’inserimento e a tempo determinato.

La Giunta regionale ha approvato due importanti misure per fornire liquidità alle aziende

CREDITI SMOBILIZZATI PER LE IMPRESEE INCENTIVI FISCALI PER CHI ASSUMEdi Alessio Cochis

Massimo Giordano

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Confartigianato Monitor

montese, un onere improprio parti-colarmente gravoso in tempi di crisi”. Idati sono dell’Istat, rielaborati dall’Uf-ficio studi di Confartigianato e nescaturisce un quadro davvero scorag-giante.Gli imprenditori italiani, per averegiustizia in una causa civile, devonoattendere in media 1.695 giorni(1.088 in Piemonte) tra primo e se-condo grado di giudizio. Per una pro-cedura fallimentare l’attesa arriva inmedia a 3.035 giorni (2.663 in Pie-monte). Tali ritardi costano alle im-prese italiane ben 2.269 milioni di

euro, 106 dei quali a quelle piemon-tesi.Volgendo lo sguardo ai dati provin-ciali, la durata procedimenti civili diprimo grado registra: Biella (996 gior-ni), Asti (834 giorni), Alessandria (818giorni), Cuneo (485 giorni), Novara(471 giorni), Verbania (469 giorni), To-rino (448 giorni) e Vercelli (205 gior-ni).Numeri tanto negativi da collocarel’Italia al 169° posto nella classificadei 181 Paesi monitorati dalla BancaMondiale per la maggior durata deiprocedimenti civili.

Nella nostra regione i ritardi costano alle imprese 106 milioni di euro. Per una causa civile 3 anni d’attesa

LA GIUSTIZIA È LENTA, PAGANO LE IMPRESEIL PIEMONTE MEGLIO DEL RESTO D’ITALIAdi Massimo Bondì

Fa piacere che si voglia

esportare il “modello Tori-no” in tutta Italia qualeesempio di efficienza dalpunto di vista giudiziarioma, a pochi giorni dal pro-

tocollo d’intesa firmato in Regionedal presidente Cota e dai ministri Bru-netta e Alfano grazie al quale nasce-ranno due nuovi strumenti (la Confe-renza per la giustizia e l’associazione‘Torino giustizia’) per garantire effi-cienza e celerità ai tribunali, “non ci sipuò dimenticare – afferma GiorgioFelici, presidente regionale Confarti-gianato – che la giustizia in Italia ri-mane lenta e che a pagare le nefasteconseguenze di tale lentezza sonosoprattutto le imprese”.“La celerità dei procedimenti civili –continua Felici – è uno strumento dicompetitività del sistema produttivo,un tassello fondamentale per contri-buire ad attrarre imprese in Piemon-te. La notizia buona è che per i ritardidella giustizia il Piemonte va megliodella media nazionale, quella cattivaè che comunque questi ritardi costa-no in media 225 euro (371 la medianazionale) per ciascuna azienda pie-

Tempi e costi della giustizia civile

anno 2010 - durate in giorni - costo in milioni di euro - costo per imprese in euro

REGIONI durata fallimento

durata

procedimento civile

1° e 2° grado

costo

fallimenti

costo

procedura

civile

costo

ritardi

giustizia

civile

costo per

impresa

(euro)

Piemonte 2.663 1.088 84 22 106 225

Valle d'Aosta 2.217 1.233 2 0 2 133

Lombardia 2.479 1.572 266 188 454 473

Trentino-Alto Adige 1.853 951 8 2 10 93

Bolzano 1.796 1.164 5 1 6 106

Trento 1.937 830 3 1 4 82

Veneto 2.893 1.798 96 42 138 268

Friuli-Venezia Giulia 2.787 1.356 29 6 35 304

Liguria 3.208 2.660 26 16 42 253

Emilia-Romagna 3.374 2.044 133 66 199 415

Toscana 3.537 1.981 104 56 160 385

Umbria 3.582 2.207 16 19 36 374

Marche 3.660 2.317 37 41 79 440

Lazio 2.407 1.825 92 212 305 527

Abruzzo 3.069 1.657 10 31 41 272

Molise 3.907 1.673 3 5 8 229

Campania 2.931 1.650 58 186 244 447

Puglia 3.493 2.550 43 117 159 403

Basilicata 4.150 2.067 2 12 14 222

Calabria 4.512 2.028 12 58 69 380

Sicilia 4.152 1.945 36 103 139 289

Sardegna 3.470 1.747 13 16 29 170

Italia 3.035 1.695 1.071 1.198 2.269 371

Elaborazione Ufficio studi Confartigianato su dati Istat e Movimprese

Palazzo di giustizia di Torino

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Monitor Confartigianato

L’Anap Piemonte, Associazio-ne regionale degli artigianipensionati aderenti a Confar-tigianato, che conta oltre21.500 iscritti, ha eletto per ilquadriennio 2011/2014 il

nuovo Consiglio direttivo ed il presi-dente Luigi Saroglia. L’Anap rileva gravicriticità per la categoria che rappresen-ta, soprattutto in ordine ai settori previ-denziale, assistenziale, sanità e sicurez-za. La perdurante crisi economico-finan-ziaria ha impattato duramente sui pen-sionati e sugli anziani in genere, speciea causa delle sopravvenute riduzioni diservizi pubblici di base di cui questa fa-scia di popolazione necessita in modoparticolare.L’attuale sistema pensionistico non èadeguato alle necessità di gran partedei pensionati, che riceve pensioni sem-pre più svalutate con erosione progres-siva del potere d’acquisto. A parte lavergogna nazionale delle pensioni - ele-mosina, coloro che percepiscono attual-mente meno di 1.000 euro si trovano innotevole difficoltà. Per queste personeoccorrono almeno sgravi ed esenzionida imposte e tributi.L’assistenza, specie quella domiciliare,deve essere adeguatamente supporta-ta affinché le famiglie e gli anziani pos-

sano usufruirne. Ciò risponde non solo acriteri di economicità assoluta per lapubblica amministrazione, ma consenteanche la nuova solidarietà intergenera-zionale, sovente obbligata, dal qualeuna società declinante verso una mediapovertà come quella italiana non potràprescindere.La sanità pubblica è essenziale per glianziani: l’aumento dell’aspettativa divita ha come contraltare l’accresciuto bi-sogno di prestazioni medico-sanitarie.Ridurre le liste d’attesa è doveroso, nonobbligare al ricorso alle prestazioni a pa-gamento è atto di civiltà minima. Gli an-ziani sono facili bersaglio di truffe, raggi-ri e rapine: la sicurezza è obiettivo im-prescindibile, mediante il ricorso a mas-sicce campagne d’informazione e pre-

É stato rinnovato anche il Consiglio direttivo regionale per il quadriennio 2011/2014

SAROGLIA È IL NUOVO PRESIDENTE DELL’ANAPI PENSIONATI ARTIGIANI VANNO TUTELATI DI PIÙdi Massimo Avena

venzione, nonché attraverso l’azione di-retta degli assistenti sociali. “Uno sforzocollettivo va compiuto. Ogni giorno – af-ferma Saroglia – le nostre associazionisul territorio piemontese ricevono tele-fonate di pensionati, anziani e famigliedisperate a causa dei tagli apportati sulfronte socio-assistenziale, oppure in con-dizioni d’indigenza o in depressione acu-ta per azioni criminose subite. Una Re-gione evoluta come quella piemontese,almeno nella propria sfera di competen-za, non può macchiarsi di tale incuriaverso la fascia più debole della popola-zione. Le risorse sono da trovare ad ognicosto, perseguendo realmente gli spre-chi e contenendo l’onnivora corruzione.Se questo è un Paese per vecchi, almenotrattiamoli con la dignità che meritano”.

RISCHIA DI CRESCERE LA PRESSIONE FISCALEIl nuovo testo del decreto sul federalismo municipale rischia di far aumentare la pres-sione fiscale locale sulle imprese. Il passaggio dall’attuale aliquota Ici (pari in mediaal 6,49 per mille) alla nuova Imu (con aliquota base del 7,6 per mille che, però, grazieall’autonomia concessa ai Comuni, potrebbe essere incrementata sino al 10,6 permille) comporterebbe un aggravio fiscale sugli immobili strumentali posseduti dalleimprese pari a circa 3 miliardi di euro. “Sarebbe un pesante aumento per il sistema delle imprese già gravato da una pres-sione fiscale più elevata rispetto alla media europea” commenta Giorgio Guerrini,presidente di Rete Imprese Italia. Dalle stime effettuate emerge che, considerandotutti gli immobili adibiti ad attività produttiva (immobili adibiti ad ufficio, negozi ebotteghe, magazzini, laboratori per arti e mestieri, opifici, alberghi e pensioni, teatri,fabbricati industriali e commerciali), l’incremento dell’ imposizione sarebbe pari a812 milioni di euro. A livello di singola impresa, inoltre, l’aggravio d’imposizione ri-schia di superare alcune migliaia di euro annue in base al Comune nel quale è collo-cata l’impresa stessa.“Il federalismo fiscale che ci piace – sottolinea Guerrini - è quello che favorisce la pro-gressiva riduzione della spesa pubblica locale improduttiva e che determina un mec-canismo virtuoso in grado di abbassare la pressione fiscale sulle imprese”. A questoproposito Guerrini conclude: “Ci aspettiamo che i Comuni, nell’ambito della propriaautonomia tributaria, riducano, come permette la norma, l’aliquota base dello 0,3 percento. In tal modo le imprese godrebbero di un risparmio d’imposta pari a 1,4 miliar-di di euro”.

Luigi Saroglia

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Confartigianato Ebap

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Con l’Accordo sin-

dacale regionaledel 9 dicembre2010, le Parti socialidell’artigianato delPiemonte avviano,

a partire dal 1° gennaio 2011, labilateralità prevista dagli Accor-di nazionali e dai Contratti col-lettivi dell’artigianato.

A partire dal 1° gennaio 2011 leimprese dovranno versare, invirtù di un nuovo meccanismosemplificato di raccolta, unaquota onnicomprensiva per lanuova bilateralità, pari ad

€ 125 annui per ogni lavora-tore dipendente.

Tale contributo sarà frazionatoin 12 quote mensili di € 10,42per ogni lavoratore dipendentein forza, ridotto del 50% per ipart-time fino a 20 ore settima-nali. Si considerano per intero gliassunti nel corso del mese e, vi-ceversa, non si considerano icessati.

Sono esclusi i rapporti di lavoronon subordinato: i co.co.pro, glistage/tirocini, ecc.

Sono anche escluse da questoversamento le imprese del set-

tore delle costruzioni che appli-cano il Ccnl dell’edilizia.

La bilateralità è un sistema checoinvolge tutte le imprese ade-renti e non aderenti alle associa-zioni di categoria firmatarie de-gli accordi medesimi, in quantoeroga prestazioni di welfarecontrattuale che sono indispen-sabili a completare il trattamen-to economico e normativo dellavoratore pre-visto all’inter-no dei contrat-ti collettivi dicategoria.

Pertanto, incaso di manca-ta adesionealla bilaterali-tà, le aziendeartigiane do-vranno corri-s p o n d e r emensilmente,ad ogni lavora-tore dipendente in forza, un im-porto forfettario pari a € 25 lordimensili. Tale importo, che dovràessere erogato per 13 mensilità,non è assorbibile e rappresentaun Elemento aggiuntivo dellaretribuzione (E.a.r.) che incide su

tutti gli istituti retributivi di leg-ge e contrattuali, compresi quel-li indiretti o differiti, escluso ilsolo Tfr. In caso di lavoratori as-sunti con contratto part-time,tale importo è corrisposto pro-porzionalmente all’orario di la-voro e, in tal caso, il fraziona-mento si ottiene utilizzando ildivisore previsto dai Ccnl. Per gliapprendisti l’importo andrà ri-

proporzionatoalla percentualedi retribuzionericonosciuta.

Le prestazioni ele assistenze ero-gate dagli entibilaterali nazio-nali e regionalirappresentano,in ogni caso, undiritto contrat-tuale di ogni sin-golo lavoratore ilquale matura,

esclusivamente, nei confrontidelle imprese non aderenti al si-stema bilaterale, il diritto all’ero-gazione diretta, da parte dell’im-presa datrice di lavoro, di presta-zioni equivalenti a quelle eroga-te dagli Enti bilaterali stessi.

Illustrate tutte le modalità per i versamenti delle quote Ebap 2011

BILATERALITÀ: UN SISTEMAPER ASSICURARE IL WELFAREDI TUTTI GLI ARTIGIANIdi Carlo Napoli

Spe

cial

e E

bap

La bilateralità erogaprestazioni di welfarecontrattuale che sono

indispensabili a completareil trattamento economico

e normativo del lavoratoreprevisto all’interno

dei contratti collettividi categoria

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Ebap Confartigianato

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versato dai datori di lavoro concadenza mensile, per un impor-to di 0,41 euro per lavoratore atempo pieno (ridotto al 50% perpart-time fino a 20 ore) tramiteDM10/Uniemens di competen-za del mese per il quale si è ver-

sata la quota.

L ’ i m p r e s a ,aderendo all’EBAP ed ot-temperandoai relativi ob-blighi contri-butivi, assol-ve ad ogni

suo obbligo in materia nei con-fronti dei lavoratori nel rispettodei Ccnl vigenti.

Le imprese in regola al 2010 coni versamenti di tale anno e delbiennio precedente, e che av-viano il pagamento con F24 dal2011, possono accedere a tuttele prestazioni di Sostegno alreddito erogate dall’EBAP ed ef-fettuare la sottoscrizione delverbali di consultazione sinda-cale per la CIG in deroga pressole sedi di bacino.

Le imprese che hanno regolariz-zato il solo anno 2010 (versa-mento postale) o hanno effet-

Spe

cial

e E

bap

ALESSANDRIA ASTI BIELLA CUNEO NOVARA TORINO V.C.OSSOLA VERCELLI

V. Trotti, 77 P. Cattedrale, 2 V. Galimberti, 22 V. Meucci, 6 V. Ploto, 2C V. Millio, 26 C. Europa, 27 L. D'Azzo, 11

15100 Alessandria 14100 Asti 13900 Biella 12100 Cuneo 28100 Novara 10141 Torino 28900 Verbania 13100 Vercelli

Tel 0131.234480 Tel 0141.354319 Tel 015.8551711 Tel 0171.451237 Tel 0321.661111 Tel 011.387082 Tel 0323.588611 Tel 0161.282401

Fax 0131.254172 Fax 0141.437456 Fax 015.8551722 Fax 0171.697453 Fax 0321.628637 Fax 011.3801693 Fax 0323.501894 Fax 0161.260514

tuato il versamento con F24 dal1° luglio 2010, nonché le impre-se che avvieranno la contribu-zione mediante F24 a partire dagennaio 2011, si intendono inregola per l’accesso alle soleprestazioni effettuate congiun-tamente da EBAP ed INPS sullesospensioni temporanee previ-ste dalla legge 2/2009 e s.m.i.

Per tali imprese viene applicatoun periodo di carenza di 12mesi per tutte le altre prestazio-ni erogate dall’EBAP.

E’ possibile eliminare il periododi carenza di 12 mesi qualora leimprese regolarizzino, mediantebollettino postale sul c/c21990106 intestato a EBAP – ViaArcivescovado 3 - 10121 Torino,i versamenti inerenti al biennioprecedente (anni 2009 e 2010).

Per maggiori indicazioni è pos-sibili consultare il sito EBAP:

www.ebap.piemonte.it

oppure rivolgersi alla sede re-gionale dell’EBAP:Via Arcivescovado, 310121 TorinoTel. 0115617282Fax 0115617475E-mai: [email protected] presso le sue sedi territoriali.

Più in dettaglio, con decorrenza1° gennaio 2011, il contributoannuo a carico delle imprese, ri-ferito a ciascun lavoratore di-pendente, per rilanciare l’attivitàcomplessiva degli Enti bilateralidell’artigianato, alla luce anchedelle recentinovità legisla-tive in materiadi ammortiz-zatori sociali«in deroga»,prevede chel’importo siac o m p r e n s i v odei € 29,00 sta-biliti ai sensi della legislazione vi-gente.

I versamenti dovranno essereeffettuati tramite modello F24,evidenziando il codice contri-buto “EBNA”, così come riportatonella risoluzione n. 70/E del-l’Agenzia delle entrate.

Il contributo di solidarietà INPS“oneri previdenziali” (Art. 9 bis L.01/06/91 n° 166 comma 2°), parial 10% della quota di Sostegnoal reddito destinata a prestazio-ni a favore dei lavoratori dipen-denti (80% di 61,25 euro, pari a49 euro) ammonta a 4,9euro/anno; esso dovrà essere

Chi vuole saperne dipiù potrà consultare

il sito EBAP:www.ebap.piemonte.it

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