Numero tre - Giugno

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[1] GIUGNO EDITORIALE Eccoci arrivati al terzo numero del nostro giornale, orgogliosi del lavoro svolto e soddisfatti dei riscontri positivi che la nostra proposta di collaborazione, di confronto e di condivisione di esperienze e di conoscenze ha ottenuto da parte delle scuole del territorio e dell’Amministrazione Comunale di Ginosa. Siamo lieti, perciò, di annunciare la presentazione ufficiale di Giov@net nell’ambito di una iniziativa più vasta che comprende la presentazione del progetto SCUOLAWIVA, laboratorio di simulazione aziendale operante nell’Istituto Bellisario, e del progetto INSIEME PER COSTRUIRE UNA CITTA’ AMICA DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI, promosso dall’ UNICEF di Taranto e accolto dalla Amministrazione Comunale di Ginosa. La manifestazione si terrà giovedì 30 maggio alle ore 10 nell’aula magna dell’Istituto Bellisario e vi parteciperanno gli alunni delle scuole che hanno contribuito alla realizzazione del giornale, i docenti, i Dirigenti Scolastici, il Sindaco di Ginosa, l’Assessore alla Pubblica Istruzione, l’Assessore Provinciale alle Politiche Giovanili, il Delegato UNICEF di Taranto. Lo staff di Giov@net SCUOLA 2013 Giornale onLine

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Giornale On Line delle scuole di Ginosa

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GIUGNO

EDITORIALE

Eccoci arrivati al terzo numero del nostro giornale, orgogliosi del lavoro svolto e soddisfatti dei riscontri positivi che la nostra proposta di collaborazione, di confronto e di condivisione di esperienze e di conoscenze ha ottenuto da parte delle scuole del territorio e dell’Amministrazione Comunale di Ginosa.

Siamo lieti, perciò, di annunciare la presentazione ufficiale di Giov@net nell’ambito di una iniziativa più vasta che comprende la presentazione del progetto SCUOLAWIVA, laboratorio di simulazione aziendale operante nell’Istituto Bellisario, e del progetto INSIEME PER COSTRUIRE UNA CITTA’ AMICA DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI, promosso dall’ UNICEF di Taranto e accolto dalla Amministrazione Comunale di Ginosa. La manifestazione si terrà

giovedì 30 maggio alle ore 10 nell’aula magna dell’Istituto Bellisario e vi parteciperanno gli alunni delle scuole che hanno contribuito alla realizzazione del giornale, i docenti, i Dirigenti Scolastici, il Sindaco di Ginosa, l’Assessore alla Pubblica Istruzione, l’Assessore Provinciale alle Politiche Giovanili, il Delegato UNICEF di Taranto.

Lo staff di Giov@net

SCUO

LA20

13Giornale

onLine

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A TU PER TU… CON LA PROF.ssa MARILISA MONGELLI

<< Se hai un sogno, realizzalo. Se hai una passione,

coltivala, anche se sei costretto ad ingoiare pillole amare,

perché ciò che ti circonda spesso non ascolta la voce dei

tuoi desideri>> mi suggerisce la prof.ssa Mongelli prima

dell’intervista. Una frase che descrive in breve la

“grandezza” di una “piccola donna” tenace, forte,

combattiva, ricca di pathos, di speranza che trasmette dai

suoi occhi lo specchio dell’anima; un animo generoso e

servizievole, che ha sempre una mano tesa per sorreggere i

cittadini che, con orgoglio e fierezza, rappresenta e tutela

nel Consiglio Comunale ginosino. Ci parli un po’ di lei, del

suo lavoro attuale. Con straordinaria semplicità si presenta:

<< Sono Marilisa Mongelli, docente in pensione ed attuale

Vicesindaco e Assessore all’Istruzione al Comune di

Ginosa. Il mio non lo considero un lavoro, bensì uno

“strumento” a disposizione delle necessità della

cittadinanza>>. Ha nostalgia del suo precedente lavoro di

insegnante? Le è stato utile per il ruolo che riveste oggi? <<

Non ho nostalgia del mio vecchio lavoro, poiché grazie a

questa attività ho sempre dei contatti con i ragazzi. A volte

la mattina quando mi sveglio, penso ancora di fare tutto di

fretta per non far tardi a scuola>> scherzando ci racconta

l’assessore ; <<però dopo mi rendo conto che la

destinazione è il Comune. Il ruolo di insegnante mi è stato

utile per capire le esigenze dei ragazzi, cosa fare per

spronarli ed ottenere il meglio da loro>>. Parliamo della

situazione scolastica ginosina. Che ne pensa del problema

del dimensionamento scolastico e della dispersione? Ci

sono proposte da parte dell’Amministrazione Comunale per

arginare questi problemi? << Il dimensionamento scolastico

è caratterizzato dai vari Istituti Comprensivi nati da una

decisione di decenni fa presa dall’Amministrazione

Comunale di allora. Quella di “smembrare” l’Istituto

Carducci è stata, però, una dura scelta fatta dalla

L’ALUNNO MARIO ANZILLOTTI INTERVISTA

L’ASSESSORE ALLA PUBBLICA ISTRUZIONE

PROF.SSA MARILISA MONGELLI

Presentazione Ufficiale30 Maggio 2013

Aula Magna

Marisa Bellisario

GIUGNO 2013

BitGeneration - Il giornale Online dei nativi digitali

GIORNALINO DEGLI STUDENTI

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precedente Amministrazione Comunale con accordi fra il

Dirigente Scolastico e le famiglie degli alunni.

Io penso che sulla scuola, sull’istruzione non bisogna far

tagli e ridimensionamenti per rientrare “nelle spese”. Credo

sia opportuno investire, spendere per poi coglierne i frutti,

ovvero una popolazione con un’ottima formazione che dia

un futuro alla nostra comunità>>.

Man mano l’ambiente dell’intervista diventa sempre più

accogliente, caloroso, nonostante la cupa e fredda giornata

di maggio, grazie al particolare savoir-faire della

professoressa Mongelli e alla sua positività con cui mette a

proprio agio.

Parliamo della struttura scolastica del Bellisario. Come

ben sa è una continuazione del plesso “Deledda” a cui

recentemente sono state cedute aule in precedenza usate

dagli alunni del nostro istituto. Di conseguenza siamo privi di

aule per lo sdoppiamento delle classi per effettuare attività e

senza una palestra. Esiste, secondo lei, un’alternativa a tale

situazione? <<Purtroppo l’assegnazione delle aule alla

Deledda era urgente, in quanto in questo istituto è confluito

parte della Carducci. La privazione delle aule non è stata

una cattiveria o un danno doloso al Bellisario. Comunque, la

palestra è una grave mancanza della vostra scuola, questo

è dovuto al fatto che in passato furono assegnati al

Bellisario i laboratori e la palestra, invece, rimase in

dotazione alla Deledda. Per arginare questo problema

basterebbe mettersi d’accordo fra gli insegnanti di ed. fisica

e i Dirigenti dei rispettivi plessi per alternare l’uso della

struttura. Tutto sta nella loro volontà>>. Cambiamo

argomento. L’idea del giornalino on-line è stata accolta con

soddisfazione dai docenti del territorio, ed è stata accettata

da lei con entusiasmo, per vederci lavorare insieme. Ha

visionato il primo numero? Che cosa ne pensa? << Ho

visionato il primo numero e penso che sia eccellente dal

punto di vista grafico e dei contenuti degli argomenti trattati.

Ho desiderato e voluto appieno la nascita di questo

giornalino, per superare quella barriera che c’è fra le scuole

e il Comune. Adoro collaborare con tutte le scuole del

territorio ginosino e credo sia importante avere dei legami,

essere partecipe della vita scolastica, viverla a stretto

contatto con i ragazzi>>. Cosa prevede di realizzare per un

buon funzionamento delle scuole ginosine?

<<Credo sia prioritario collaborare fra scuola,

amministrazione comunale e famiglie, perché solo così

possiamo ottenere il meglio. Il Comune dà e ha dato input

per incentivare lo studio e l’impegno dei ragazzi, tramite la

creazione di concorsi a premi, come la “Giornata del

Bambino”. Sostenerli e credere in loro è importantissimo>>.

Molte sono le eccellenze che si allontanano dal nostro

paese costrette dalle necessità lavorative. Cosa, secondo

lei, si potrebbe fare per evitare tale fenomeno o quantomeno

limitarlo? <<“La fuga dei cervelli” è un problema che

riguarda tutta l’Italia, poiché questi giovani non hanno né

fiducia né speranza nell’intraprendere un’attività lavorativa;

sono demoralizzati, causa principale la crisi. I ragazzi, però,

dovrebbero “inventarselo” un lavoro, sfruttando le risorse di

cui dispone il nostro territorio e mixarlo con il loro

ingegno>>.

Una grande stretta di mano, un piccolo omaggio

floreale e un in bocca al lupo chiudono un’intervista, un

viaggio fra le parole della prof.ssa Mongelli, da cui si può

evincere quanto sia importante svolgere il ruolo di politico a

360°. Ascoltarla dà sollievo, è la luce di quel tunnel buio,

oscuro nel quale la politica italiana è piombata negli ultimi

anni; la prof. rappresenta un baluardo di speranza, la

salvezza dell’immagine “ del politico” deteriorata e spesso

odiata, purtroppo, sempre più dalla gente. E’ una preziosa

risorsa del Comune di Ginosa.

Mario Anzillotti (5D Amministrazione e Controllo)

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POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONIIN VISITA ALL’I.I.S.S.“MARISA BELLISARIO”

Il Prof. Roberto Muscolino moderatore del seminario “LA SICUREZZA SUL WEB SIAMO NOI”

INCONTRO

con la POLIZIA POSTALE

Ancora una volta protagonisti.I ragazzi dell’Istituto “Marisa Bellisario” di Ginosa hanno ricevuto la cortese visita della Polizia Postale per spiegare loro quali siano le problematiche della rete Internet ed i suoi pericoli costanti.Sono intervenuti come ospiti graditi, il Dirigente dell’Istituto “G. Deledda” Prof. Alessandro Calabrese, Il dirigente dell’Istituto “ G. Calò”, la Prof.ssa Maria Giuseppa Alfonso, Il Direttore della “Goccia” Stefano Giove, Il nostro Vice Sindaco, nonché delegato alla Pubblica Istruzione Prof.ssa Marilisa Mongelli, il network Nettuno ed infine, ma non ultimo, siamo stati deliziati da un ottimo decoro floreale fornito a titolo gratuito dalla Signora Giovanna Menzella.Inoltre hanno relazionato con grande competenza e saggezza l’Ispettore Capo Andreina Rucci, l’Ispettore Paolo Falciatore, e l’Assistente Domenico Visconti della Polizia Postale di Taranto.Come al solito il nostro Dirigente la prof.ssa Vita Maria Surico, ha accolto gli ospiti, i relatori e noi tutti, per poi dare la parola al prof. Muscolino Roberto, moderatore del seminario che ha introdotto il tema su un argomento così sentito e quanto mai scottante.Il seminario dal titolo “LA SICUREZZA SUL WEB SIAMO NOI”, si è tenuto nella Sala Conferenze /Seminari del nostro Istituto il giorno 16 Maggio alle ore 10.30.La Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con Google porta in giro per le scuole il progetto dal titolo “Buono a Sapersi”, che si pone come obiettivo quello di aiutare gli utenti della rete: ragazzi, alunni e adolescenti a navigare in piena sicurezza e a gestire con consapevolezza e controllo i dati condivisi online.Nei loro interventi gli agenti della Polizia Postale insegnano ai ragazzi che frequentano YouTube e i social network a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi alla privacy, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé o per gli altri.La collaborazione di Google e Polizia Postale delle Comunicazioni nella formazione degli studenti è iniziata nel 2010 e subito dopo, nel 2011, agli incontri riservati agli studenti si è aggiunta la possibilità per le scuole di ospitare anche una serie di appuntamenti dedicati a genitori e fomatori, in modo che possano svolgere il loro ruolo educativo con maggiore consapevolezza.Durante lo scorso anno scolastico,pensate, gli esperti della Polizia delle Comunicazioni hanno incontrato 480mila studenti di oltre 400 scuole di tutta Italia. Navigare, navigare e navigare.......i ragazzi non ci chiedono altro . Navigare sì , ma con sicurezza e sopratutto gestire i nostri dati online ormai è divenuta una necessità; circa il 79% degli utenti Internet manifesta qualche timore nell'uso del mezzo ed il 95% di essi identifica i timori nella paura di un utilizzo improprio dei propri dati: furto di identità, paura che qualcuno usi i propri dati per frodi, timori che qualcuno effettui acquisti online con i nostri soldi, sono le preoccupazioni maggiori.

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La ricetta per superare queste preoccupazioni è la trasparenza ed il controllo e circa tre utenti su quattro indicano questi come fattori chiave.Come ha detto di recente il noto giornalista Mentana che ha dato l'addio al noto social network Twitter per le troppe offese ricevute, e non per le offese in se stesse che sono deplorevoli, ma perchè fatte da anonimi: " sono contrario a limitazioni o censure in rete, però se il bar si riempie di bruttti ceffi io cambio Bar".Mi domando: val la pena cambiare bar, dare tanta importanza a chi si nasconde dietro un anonimato?, cosa diffusissima in rete nelle chat, forum, news gruop, blog etc..... , per molti questo comportamento rappresenta un capro espiatorio attraverso cui sfogare le proprie paure tramutate in rabbia.La comunicazione è cosa delicata, quanto essenziale , chi funge da comunicatore ha una responsabilità infinita verso coloro che ricevono l'informazione, mi viene in mente una affermaziona alla Forrest Gump, - comunicatore è chi comunicazione fa - , quindi attenzione genitori, insegnanti, amministartori , giornalisti ed altri che comun i ca te con ado lescen t i , l a responsabilità di quello che si comunica è tanta, pensiamo bene alle parole da usare ed adattiamole al contesto in cui siamo, senza forzare , senza direzionare, ma lasciando l'interpretazione di quello che si è detto all'interlocutore .La cinematografia è ricca di film che narrano della rete e delle sue problematiche: The Social network - Facebook del 2010 - dove si narra come Mark Zucherberg sia arrivato a creare una comunità che oggi conta più di 500 milioni di utenti attivi, dove ogni utente ha in media 130 amici, tradotto in 70 lingue, con più di 1700 impiegati e ad oggi vale circa 11 miliardi di dollari, pensate quanto sia importante quello che si dice e come si dice , quali interpretazioni si possono dare, oppure un altro film - Ciberbully - veramente interessante che riguarda la diffamazione di una ragazzina in rete.Ritornando al nostro seminario , ha iniziato a relazionare la dott.ssa Rucci proiettando due filmati dal tema molto forte:il gioco on-line , l’adescamento in rete ed introducendo argomenti come il cyber bullismo , la privacy online , siti che incitano all’anoressia, alla bulimia o al consumo di droghe.Ha trattato questi argomento dal punto di vista sociale e psicologico, evidenziando quanto sia importante l’affiancamento degli adulti , genitori , insegnanti nei momenti di navigazione dei nostri ragazzi, e dando dei consigli utili per come cercare di combattere queste “anomalie”.La dottoressa ha con forza sottolineato di parlare molto con i nostri ragazzi della violenza su Internet incoraggiandoli a rivolgersi ai genitori, agli insegnanti, se

vedono o hanno accesso a scene o contenuti in grado di turbarli, ha evidenziato la sostanziale differenza che esiste tra violenza reale e violenza “virtuale".La dottoressa Rucci ha esortato inoltre a tenere il computer in un luogo visibile per s o r v e g l i a r n e l ’ u s o , p o s s i b i l m e n t e accompagniamoli nella navigazione online in modo da evitare che ne facciano un uso pericoloso.Continuando, ha invitato nel contattare senza timore alcuno i provider e/o la polizia postale per chiedere aiuto nel localizzare i siti che ospitano contenuti proibiti, poichè Internet rappresenta una piazza virtuale ove è possibile incontrare contenuti e relazioni di qualsiasi tipo; i bambini possono imbattersi in materiale violento o con r i fer imenti dichiaratamente sessuali. È importante prevenire tale esposizione, vigilando sui contatti e sui contenuti e denunciando ogni situazione imbarazzante. Una tra le minacce, ha evidenziato la dottoressa , più serie è il cosiddetto “grooming”, cioè l’adescamento online di minori, che avviene principalmente attraverso l’incontro in Rete con persone sconosciute e la condivisione di informazioni personali, soprattutto attraverso le chat. La curiosità degli adolescenti e la loro voglia d i soc ia l i zza re possono por ta r l i a comportamenti pericolosi, di cui spesso genitori e insegnanti sono tenuti all’oscuro, come la decisione di incontrare persone conosciute on line. È quindi necessario fornire agli adolescenti strumenti che permettano di gestire le si tuazioni potenzialmente pericolose incontrate in rete, senza però alimentare le paure. È bene infine ricordare che l’utilizzo stesso di Internet, se eccessivo nel tempo e in presenza di particolari fattori di vulnerabilità nel bambino/adolescente, può dare origine a vere e proprie dipendenze e difficoltà psicologiche. I consigli che possiamo dare, ha ribadito l'Ispettore Rucci, per evitare l’adescamento ondine, sono:Informiamoci il più possibile su Internet e su tutto ciò che i nostri ragazzi stanno facendo online, sorvegliamo e regoliamo l’uso di Internet, coinvolgiamoli nella loro elaborazione indicando ciò che possono visitare, cosa possono fare, quando e per quanto tempo possono usare il computer, facciamo una lista dei siti web che possono visitare e insegniamo loro a non dare mai informazioni personali o a mandare fotografie. E' importante chiedere ai propri amici di non mettere online proprie immagini senza avere prima chiesto il permesso. Senza dimenticare di rispettare la privacy altrui!

Altro fenomeno negativo, ha ribadito il nostro ispettore, è il bullismo, un comportamento messo in atto da una o più persone, che ha

CHE FANTASTICA ESPERIENZA!

I relatori del Seminario

Ispettore Capo Andreina RUCCIIspettore Paolo FALCIATOREAssistente Domenico VISCONTI

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l’obiettivo di prendere di mira e danneggiare una “vittima designata”, che non riesce a reagire e a difendersi. Spesso le azioni di prepotenza continuano nel tempo (per settimane, mesi e addirittura anni) e implicano un’asimmetria nella relazione tra chi prevarica e chi subisce. Il fenomeno è in crescita, anche perché attraverso il web o il cellulare il “bullo” può agire indisturbato, in quanto è protetto dall’anonimato garantitogli dall’utilizzo di tali tecnologie, e può cambiare anche diverse volte la sua “identità virtuale”. A differenza del bullismo “reale”, quindi, il bullismo virtuale non prevede un contatto diretto tra il bullo e la vittima, che può non essere a conoscenza della vera identità del suo persecutore. Questi argomenti hanno preso la platea tanto da zittire totalmente i nostri ragazzi lasciandoli a bocca aperta ed increduli su ciò che rischiano in rete. In seguito l'ispettore Falciatore ha trattato il tema da un punto di vista tecnico, dando delle informazioni su come è possibile prevenire e combattere i pericoli in rete con la tecnologia.Intanto" ha ribadito" è utile aggiornare sempre e comunque i software e come principio generale vi è quello di acquistare sempre software licenziato, questo per prevenire vari malware. Aggiornare il browser, controllare sempre ciò su cui facciamo clic o ciò che scarichiamo, come musica, film, file, plug-in o componenti aggiuntivi per il browser , stiamo attenti alle finestre popup che ci chiedono di scaricare software o che si offrono di sistemare il nostro computer. Spesso questi popup affermano che il nostro computer è stato infettato e che il loro download può risolvere il problema: non credeteci. Chiudete la finestra popup e assicuraevii di non fare clic al suo interno. Non aprite file di tipo sconosciuto e non seguite prompt o avvisi insoliti nel browser che vi chiedono di aprire un file. A volte il malware potrebbe impedirvi di uscire da una pagina, ad esempio aprendo più volte un messaggio di richiesta di download, in questo caso, utilizzate l'applicazione Task Manager o Monitoraggio Attività del computer per chiudere il browser, controllate che l'indirizzo web inizi con https://, che vi fa

capire che la connessione al sito web è crittografata , quindi più protetta da snooping e manomiss ione , quando ins ta l la te applicazioni software, assicuratevi di installarle da fonti attendibili . Se il vostro computer è stato infettato da malware, rimuoveteli appena possibile con antivirus licenziati ed aggiornati. Proteggete le vostre password utilizzandone una univoca per ogni vostro account importante, come l'account email e l'account dei servizi bancari online . Scegliere la stessa password per ogni account online è come utilizzare la stessa chiave per chiudere le porte di casa, dell'auto e dell'ufficio: se un criminale riesce ad accedere a una, sono tutte compromesse. Pertanto, non utilizzate per una newsletter online la stessa password che utilizzate per l' account email o bancario,la scelta di password diverse potrebbe essere meno pratica ma è sicuramente più sicura. Conservate le vostre password in un posto segreto e non in vista, utilizzate una password lunga formata da numeri, lettere e simboli , più è lunga la vostra password, più difficile sarà indovinarla.Previeniamo il furto d'identità ; come i ladri, i criminali informatici conoscono tanti modi diversi per rubare informazioni personali e denaro, così come non daremmo la chiave di casa a un ladro, assicuriamoci di proteggerci dalle frodi e dal furto d'identità online, non rispondete se trovate nell'email un messaggio immediato o una pagina web sospetta che vi chiede dati personali o finanziari, diffidate sempre da messaggi o siti che chiedono dati personali o da messaggi che vi rimandano a una pagina web sconosciuta chiedendovi i n f o r m a z i o n i q u a l i : N o m i u t e n t e , Password ,Codici fiscali , Numeri di conto bancario , PIN (Personal Identification Number) , Numeri di carte di credito completi .Non compilate moduli; se si iniza ad inserire dati nel modulo, tali dati potrebbero essere inviati ai ladri di identità anche se non si preme il pulsante "Invia". Segnalate email sospette e truffe .E' opportuno prestare molta attenzione quando si accede a Internet utilizzando una rete che non si conosce o della quale non ci si

fida, come una rete Wi-Fi gratuita in un bar. Il provider potrebbe monitorare tutto il traffico sulla rete, inclusi i nostri dati personali.

Se invece si utilizza un servizio che crittografa la connessione al servizio web, potrebbe essere molto più difficile per qualcuno spiare le vostre attività. Per impostazione predefinita, crittografiamo la connessione Gmail tra il nostro computer e Google per cercare di proteggere la nostra attività su Google da occhi indiscreti, utilizzate questa protezione, chiamata crittografia SSL a livello di sessione, come predefinita anche quando si esegue l'accesso in Google Drive e in tanti altri servizi.

Se si utilizza una rete Wi-Fi a casa, dovreste utilizzare una password per proteggere il router, seguite le istruzioni fornite dal provider di servizi Internet o dal produttore del router per impostare una password personalizzata per il router anziché utilizzare quella predefinita, che potrebbe essere nota ai criminali informatici se i criminali riescono ad accedere al router, possono modificare le impostazioni e spiare la attività online. Infine, per maggiore sicurezza dovreste assicurarvi anche di proteggere la vostra rete Wi-Fi domestica per evitare che altre persone la possano utilizzare, ciò significa che dovreste impostare una password per proteggere la rete Wi e per una protezione più avanzata scegliete l'impostazione WPA2 durante la configurazione della rete.

Alla fine del seminario, si è aperta una ampia discussione, dove i nostri ragazzi hanno dato sfogo alle loro curiosità effettuando domande pertinenti ed estremamente interessanti.Dopo i saluti di rito, il prof. Muscolino ha congedato gli Ospiti intervenuti ed i nostri relatori, strappando loro la promessa di ritornare nella nostra Ginosa per dare ancora maggiori dettagli ai nostri giovani utenti e non solo.Occhio ragazzi , la rete non è tutto; una carezza reale ne vele cento virtuali.

Prof. Roberto Muscolino

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Francesco Gungui e il suo

“Inferno”Il giorno 15 maggio 2013 presso l’Istituto Comprensivo G.Calò si è tenuto l’incontro con lo scrittore Francesco Gungui il quale è ritornato a distanza di pochi mesi nel nostro Istituto per presentarci il suo nuovo libro intitolato “INFERNO”.

Il libro è uscito l’8 Maggio ed è ispirato alla Divina Commedia di Dante Alighieri.

Si parla dell’ avventura di due ragazzi: Alec, un ragazzo di 17 anni e Maj una ragazza di 16 anni. Il libro è una rivisitazione in chiave moderna dell’ Inferno dantesco.

Sul pianeta terra si erge il cratere di un vulcano che è diviso, come descritto dal poeta vate, in diversi cerchi in cui vanno a finire coloro che commettono i diversi peccati. In questo caso, però, l’Inferno viene costruito sulla terra come prigione per punire coloro che commettono i vari reati in Europa, luogo in cui è ambientata la vicenda. Si tratta di una metropoli che si estende sulle Alpi e custodisce la popolazione del 2100, in un probabile futuro. Il libro parla anche dei pochi ricconi che si potevano permettere di vivere in Paradiso, luogo costituito da una serie di città fortificate che si estendono sul Mediterraneo in cui si vive senza il timore

di finire all’ Inferno. Tra gli abitanti di Paradiso vi è Maj che viene accusata di un reato e finisce all’Inferno, ma questo Alec non lo accetta perché è innamorato di Maj e decide anch’egli di finire all’Inferno commettendo un reato pur di salvare Maj. A partire da questo momento ha inizio la travolgente ed appassionante avventura dei due ragazzi.

Da parte nostra vi è stata subito tanta curiosità verso il suo nuovo libro, per cui gli abbiamo posto una serie di domande a cui abbiamo ricevuto risposte semplici e chiare. Ci ha anche anticipato che a

settembre pubblicherà “Purgatorio” e che avrebbe il piacere di presentarlo in anteprima

presso la nostra scuola.

Secondo noi l’incontro è stato molto interessante perché ha determinato ancora più interesse per la lettura e ci ha convinti che Dante è stato un grande scrittore.

Consigliamo a tutti i nostri coetanei di leggerlo e di perdersi tra le pagine di un romanzo così avvincente ed entusiasmante.

Is#tuto  comprensivo  “G.  Calò”Scuola  secondaria  di  I  grado

Alessandro  Di  Tinco  -­‐  Francesco  VizzielliClasse  3°B

GIOCHI PER

LA MENTE

MAL

INCONTROConsigliamo a tutti i nostri coetanei di leggerlo e di perdersi tra le pagine di un romanzo così avvincente ed entusiasmante.

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PUNTARE SUI GIOVANI E SULLA LORO EDUCAZIONECon il termine legalità si intende l'osservanza delle leggi, cioè il rispetto delle norme democratiche che regolano la vita civile. Lo

Stato deve essere il primo garante della legalità, praticando quei comportamenti corretti che poi si esigono dai cittadini e

assicurando alla giustizia i criminali.

Non è facile parlare di legalità oggigiorno, ma per fortuna la scuola dà sempre un impulso a noi giovani per farlo. A tale

proposito il giorno 16 maggio al Castello Normanno siamo stati tutti invitati a partecipare alla "Lezione di legalità". Questa volta,

però, al posto dei soliti insegnanti, (i quali sono diventati "alunni"

per una sera, proprio come noi) a farci da professori ci sono state due persone di grande riguardo: il Colonnello Dott. Daniele

Sirimarco e il Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Brindisi, il Magistrato Dott. Nicolangelo Ghizzardi,

accompagnati naturalmente dall'organizzatore della serata: il

Dirigente Scolastico prof. Alessandro Calabrese e dal Sindaco di Ginosa, Dott. Vito De Palma.

La serata ha avuto inizio con il discorso del Dirigente che ha affermato: "Dobbiamo puntare sui giovani e sulla loro

educazione, perché sono la nostra scommessa. Sicuramente

noi siamo stati più fortunati - continua - perché la nostra crescita è avvenuta nelle parrocchie, mentre ora avviene intorno a

facebook o a social network vari. Proprio per questo, noi prima di tutti, dobbiamo avere la sensibilità di incidere sulle famiglie,

affinché insegnino sempre ai loro figli il rispetto per i docenti e per gli altri. Se vogliamo che la nostra pianta cresca forte e

rigogliosa bisogna che ci sia un tutore altrettanto forte a

sostenerla!" In seguito ha passato la parola al Sindaco che ha ringraziato tutti, ma in particolare il Dirigente prof. Calabrese per

averlo invitato ancora una volta ad essere vicino a temi trattati dalla scuola e in particolare al concetto di legalità, infatti quanto

più si riesce a realizzare a scuola, tanto più si realizza per la

società. Hai poi proseguito: "Tutti quanti siamo assetati di legalità, vogliamo che chi delinque sia punito come di dovere,

proprio per questo vanno incentivate le istituzioni e l'arma dei carabinieri."

È toccato poi al Colonnello dell’ Arma Sirimarco illuminare i

presenti con parole da esperto; si è detto davvero onorato di poter discutere di un argomento così complesso, di cui ormai si

parla poco. L'Arma dei Carabinieri è stata istituita da quasi 200 anni (l'anno prossimo festeggerà infatti il bicentenario); è nata

con un progetto molto importante: essere un elemento di fiducia

sul territorio al quale potersi riferire. Egli ha affermato: "Sembra quasi che quello che non è scritto in una regola non sia giusto.

Non è facile parlare di legalità oggigiorno, ma per fortuna la scuola dà sempre un impulso

a noi giovani per farlo.A LEZIONE DI LEGALITÀ

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Mettere il casco, la cintura di sicurezza, sono diventate ormai normative, come se l'uomo non fosse più in grado di tutelare da

solo la sua sicurezza, che non dovrebbe essere né nelle regole né nella presenza fisica delle forze armate. L'uomo fa

determinate cose solo perché gli vengono imposte dalla legge,

che, ormai, invece di essere uguale per tutti sta diventando uguale per tutto e bisogna trasmettere tutto questo ai nostri figli

perché come disse Walt Disney: <<Non è che i nostri figli ci devono imitare, ci dovranno sostituire! "

Ha concluso la serata il dott. Ghizzardi, che ha iniziato il proprio discorso affermando che, se è vero che si raccoglie quello che si

semina, nell'ultimo periodo stanno accadendo molti fatti spiacevoli segno che non si è seminato proprio bene, anche

perché spesso è più facile seguire i cattivi esempi anziché i

buoni.

Poi, a proposito di legalità, ci ha parlato di due "eroi" che ne hanno fatto la storia battendosi contro la mafia e l'illegalità: i

giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Quest'ultimo

sosteneva: " Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una sola volta" e ci ha spiegato che essere coraggiosi

non vuol dire non avere paura, ma essere consapevoli del pericolo e affrontarlo. In seguito ha ricordato anche una frase

memorabile di Falcone: " Gli uomini passano, ma le idee

restano, purché ci siano altri uomini a portare avanti quelle idee." Ha concluso il suo discorso citando un'espressione di Tacito: "Lo

Stato più è corrotto più leggi fa".

Al termine della serata il Dirigente Scolastico prof. Alessandro

Calabrese ha ringraziato gli ospiti ad ha concluso citando la frase " Le leggi siano per i mediocri, perché i cattivi non le

seguono e i bravi non ne hanno bisogno." È stata per me, personalmente, una bella esperienza, un modo

per arricchirmi. Ho sentito tante belle parole, però forse è proprio

questo il problema. I cittadini italiani sono abituati a sentire sempre belle parole tanto da non crederci più, perché ormai

coloro che le concretizzano si possono contare sulle dita di una mano. Quando c'è qualcuno che si impegna a fare cose giuste,

viene sempre "fatto fuori". Tutto questo fa scaturire in me tanti

interrogativi: "Perché gli eroi diventano tali solo dopo la loro morte?" e "Perché chi è ricco si arricchisce sempre di più,

mentre ci sono paesi in estrema povertà, coinvolti in una realtà totalmente diversa dalla nostra?"

Spero con tutto il cuore che si inizi più ad agire e che un giorno

noi giovani possiamo trovarci in un mondo dove possa davvero regnare la legalità, perché se non c'è prima di tutto all'interno del

nostro Stato, non ci può essere tra la gente, perché è dallo Stato che dovremmo prendere esempio ma,

come ha detto il nostro Dirigente, se non abbiamo un buon tutore la nostra pianta non può crescere dritta e

rigogliosa.

Alessandra De Canio 3^A

"Chi ha paura muore ogni

giorno, chi non ha paura

muore una sola volta" Paolo Borsellino

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La pallavolo

insegnata

ai bambini

della primariaFin dal mese di Novembre gli

alunni della scuola primaria dell’ Istituto S. G. BOSCO, hanno iniziato un corso di MINI VOLLEY.

Il corso ha lo scopo di insegnare ai ragazzi un nuovo sport e con esso le regole del vivere bene insieme nel rispetto delle regole.

L’allenatore si chiama Antonio Delia mentre la sua collaboratrice Alessandra Lapiscopia. Sono molto bravi nell’ insegnare questa disciplina e hanno catturato la nostra simpatia ed attenzione perchè ci fanno fare esercizi molto divertenti.

Gli istruttori affiancano i nostri insegnanti nelle ore di educazione motoria per insegnarci tutti i trucchi della pallavolo.

Entrando in palestra ci prepariamo per gli allenamenti di riscaldamento: corriamo per quasi tutta la palestra in avanti e indietro; con i palloni cominciamo

a palleggiare prima con la mano destra e poi con la mano sinistra o viceversa ed eseguiamo anche palleggi in aria e altri giochi divertenti.Ogni settimana, per l’allenamento portiamo un asciugamano, una bottiglietta d’ acqua e delle scarpe pulite di ricambio per mantenere l’ igiene e la pulizia della palestra.Non vediamo l’ora di fare una vera partita di mini volley, per ora ci soffermiamo sulla preparazione della pallavolo con riscaldamenti, poi quando saremo abbastanza preparati passeremo alle partite vere e proprie e infine ci sarà uno scontro con altre classi della scuola nella manifestazione finale. Secondo me e i miei amici questo è uno sport molto bello che aiuta a socializzare con altri bambini o ragazzi e penso che negli anni alcuni di noi continueranno a praticare questo sport.

Flora Durante e Elena Bracciale

Classe 5^A Redazione “Zucchero Filato “

dell’I. C. “S. G.Bosco”

A SCUOLA DI MINI VOLLEY

Pallavolo

IMPARIAMO

LO SPORT PER VIVERE BENE

E SOCIALIZZARE

Page 11: Numero tre - Giugno

[11]

Ciao amici di Giovanet,

sono Maria, ho 13 anni e fino a qualche settimana fa

credevo che i miei unici interessi potessero derivarmi

dalla scuola per migliorare la mia futura qualità di vita

e uscire con i miei amici invece mi sono ritrovata

nella mia scuola, il mitico I.C. “Leone” di Marina di

Ginosa a parlare di economia, di politica e di

questa brutta crisi economica che ci coinvolge

tutti. Andiamo per ordine: il nostro Dirigente

Scolastico, il Dott. Vincenzo Calabrese, ha deciso di

organizzare degli incontri di cultura finanziaria su vari

argomenti; io ho seguito quello relativo alla crisi appunto,

argomento molto complicato da capire ma grazie

all’esperto che è venuto a scuola, il Sig. Gallitelli, direttore

della Banca di Credito Cooperativo, l’argomento mi è

sembrato meno ostico. Egli ci ha spiegato che la crisi

economica è nata nel 2008 in seguito ad una crisi di natura

finanziaria originatasi negli Stati Uniti. Tra i principali fattori

che l’hanno determinata figurano gli alti prezzi delle materie

prime come il petrolio, una crisi alimentare e un’inflazione

globale. Dagli economisti è stata definita una delle peggiori

crisi economiche verificatesi nel mondo e nella storia.

Un’altra causa pare sia stato il cambio della nostra moneta,

dalla lira all’euro e tutti sappiamo com’è andata…. Qualche

segno di ripresa qualche economista lo intravede..speriamo

bene. Abbiamo parlato anche dello Spread cioè

della differenza di rendimento tra i titoli di Stato

italiani e quelli tedeschi; meno l’Italia è credibile

più alti sono gli interessi che deve pagare per

avere prestiti e così lo spread si impenna.

Secondo il nostro ospite qualche reale segno

di ripresa tangibile potremo vederlo forse nel

2014. E noi nel frattempo che cosa possiamo fare?

Risparmiare. Eliminare il superfluo e dare, nel nostro

piccolo, una mano alla nostra famiglia. Molti di noi hanno

chiesto se per noi ci sarà uno straccio di lavoro nel futuro, il

Sig. Gallitelli ha detto che bisogna sempre coltivare i nostri

sogni, della serie crederci sempre arrendersi mai insomma

e cercare lavoro magari nel settore dell’economia, della

finanza e in quello sanitario.

Partecipare a questo incontro è stato per me

stimolante, il linguaggio era semplice e da oggi in poi molte

notizie del tg mi sembreranno più comprensibili.

Alla prossima.

Maria Canzolino III A

LA SCUOLA INCONTRA LA

BANCA

ECONOMIA A SCUOLA

INCONTRI DI “ECONOMIA A SCUOLA”

Page 12: Numero tre - Giugno

[12]

I Giochi Matematici del Mediterraneo

Venerdì 22 marzo i vincitori della

finale dell’Istituto Comprensivo “San

Giovanni Bosco” di Ginosa-TA, che

si erano già affrontati con gare

interne per i Giochi Matematici del

Mediterraneo, si sono recati a

Taranto per prendere parte alla finale

provinciale.

Erano in tutto quattordici

domande (poiché una era stata

eliminata in quanto vi avevano

riscontrato un errore!) molto

complesse ma, nonostante ciò, il

nostro Istituto ha trionfato. Tra i miei

compagni sono stato l’ultimo a

consegnare il foglio: non avrei mai

pensato di poter essere ammesso

alla finale nazionale con il punteggio

più alto ottenuto nel minor tempo

possibile di tutte le seconde medie

della provincia di Taranto; della mia

classe, la seconda A, è stato

ammesso anche Davide D’Angelo;

della classe prima B si sono

qualificati invece Alessio Di Tinco e

Ranaldo Giuliana; mentre della

classe terza A Roberta Conte ed

Anna Malagnini. Per quanto attiene

alla Scuola Primaria, i ragazzi

interessati sono: Valeria Di Tinco,

Enrico D’Alessandro, Antonella

Scarati, Alessandro Di Lena e Miriam

Laterza.

Quando qualche giorno dopo

sono stati resi noti i risultati, noi tutti

siamo stati chiamati nell’ufficio del

Dirigente Scolastico per ricevere i

suoi complimenti.

Poiché adesso i ricorsi sono

scaduti, sono stati mandati degli

inviti per il giorno 22 aprile 2013 alle

ore 17.30 presso i locali sottostanti la

palestra del nostro Istituto, affinché

ai protagonisti siano consegnati degli

attestati di partecipazione.

La finale nazionale invece si terrà

a Palermo, ma devo ammettere che

non mi aspetto di vincere, dato che

abbiamo trovato alunni di altre

province che avevano ottenuto il

massimo del punteggio (cosa che io

non sono riuscito a fare). Se uscissi

vittorioso da questa esperienza ne

sarei felicissimo, ma quanto fatto fino

ad ora per me è già un grande

traguardo.

Alessandro Scardino

CLASSE 2^ A

GIOCARECON

INUMERI

FINALE NAZIONALE

PALERMO

Page 13: Numero tre - Giugno

[13]

ART. 3 - Questo è un articolo

molto importante per la nostra meravigliosa costituzione e per noi cittadini italiani anche se oggi non mi sembra che abbia molta importanza. Per molti avvenimenti sgradevoli che accadono nella nostra cittadina, infatti, gli immigrati hanno sempre la colpa. Secondo il mio parere, molte volte siamo noi a commettere atti brutali per poi dare la colpa agli extracomunitari. Ma non sono solo loro. Questo è un articolo di Costituzione che dovrebbe davvero diventare un dovere per tutti; tutti noi dovremmo rispettare coloro che hanno diverso colore di pelle, hanno problemi di handicap e altro. Molte volte, o meglio sempre, anche le persone con problemi di handicap vengono escluse dal mondo e non hanno gli stessi diritti e doveri di una persona "normale". Queste forma di disapprovazione verso gli extracomunitari e handicappati che vengono definite "anormali" viene chiamata Razzismo. Queste persone vengono uccise, violentate, trattate male, vengono messe in condizioni sfavorevoli e a loro toccano sempre i lavori che a noi italiani non piace più fare perché sono troppi faticosi.Secondo me, chi discrimina deve essere punite con sanzioni pesanti, far provare loro le stesse cose che fanno provare agli altri. Questa è una

guerra che deve essere vinta a tutti i costi (costi quel che costi) per i diritti e per far valere la cosa più bella del mondo: la nostra COSTITUZIONE. Katiuscia Carenza PARI

DIGNITA’

Page 14: Numero tre - Giugno

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Il nostro viaggio d’istruzione a Roma

Cari lettori,questo che state per leggere è la descrizione di un

viaggio a Roma attraverso gli occhi dei nostri ragazzi delle classi quinte della scuola primaria e prime della

secondaria. Gli allievi hanno vissuto questa intensa esperienza sotto il

vigile e amorevole sguardo del Dirigente Scolastico, Prof. Alessandro Calabrese e dei docenti Giovanni Materano e

Maria Mortato.Si sa, tornati dal tanto agognato viaggio di istruzione le

docenti di Italiano o di arte fanno a gara per rovinare le giornate degli allievi pretendendo cronache, esposizioni

con dovizia di particolari, analisi dettagliata delle opere d’arte viste…..sigh! Però, in fin dei conti, se si mettono

giù i ricordi diventano indelebili, no?Dai loro racconti attingerò per costruire questo articolo.

“Il 28 gennaio 2013, alle ore 4:30, abbiamo intrapreso un’avventura straordinaria: siamo andati a Roma, la città

detta Caput mundi.” Così iniziano la propria relazione Nicole, Alessia e Sabrina di I A. “ L’emozione era tanta e,

dopo esserci rinfrescate in albergo, ci siamo recati al Pantheon. Che meraviglia! Tutto tondo e con il tetto

aperto! Lì riposano alcuni Re d’Italia. Poi siamo andati alla libreria del Senato e siamo stati accolti con gentilezza

e allegria e la Costituzione ci è parsa una cosa meravigliosa. Dopo aver rinfrancato lo spirito, abbiamo

rinfrescato il ..palato, con un gustosissimo gelato della gelateria Giolitti.” Pierluigi, della V C primaria, scrive che

“L’inizio del viaggio è stato un po’ duro, la sveglia ha trillato troppo presto ma il viaggio è stato entusiasmante e

costruttivo.” Che gioia.Ancora un alunno della primaria afferma: “ Roma è una

città maestosa e ci sono monumenti in ogni angolo. La cosa che mi è piaciuta di più è stata la Sala Nervi e

l’incontro con Papa Benedetto XVI. Vederlo dal vivo mi ha fatto provare una sensazione di pace e quando il

Pontefice ha detto: < Saluto la scuola G. Deledda di Ginosa> tutti abbiamo emanato un forte grido di gioia

che io non dimenticherò mai”. Come non credergli!

Un altro studente è invece rimasto sorpreso dal latino

delle preghiere del Papa, “…Mi sembrava di stare in televisione”.

Chiaramente non poteva mancare la visita a Montecitorio, sede del Parlamento. “Abbiamo incontrato Sgarbi, lo

stesso che è venuto a Ginosa” scrive ancora un alunno “primario” che continua “ Che bello il Colosseo o

Anfiteatro Flavio e poi che emozionante il Foro Romano”. Un altro alunno della secondaria, dopo aver raccontato

delle arcinote bellezze romane, afferma ”Però professoressa, quante farmacie che stanno a Roma!

Comunque a me è piaciuto tanto Palazzo Madama. Mi ricordo anche quel bellissimo tappeto rosso e mi è

piaciuta anche la Sala verde. E poi le stanze liberty e quello stile barocco del Parlamento! Stupende prof.! Per

non parlare del Transatlantico, detto anche corridoio dei passi perduti”.

Alessio conclude questa antologia di ricordi affermando che “ In occasione della visita a Roma mi sono

allontanato da casa e dalla mia famiglia per la prima volta. All’inizio avevo un po’ d’ ansia ma poi che festa con

i miei compagni in questi tre giorni! Questa è stata per me un’esperienza indimenticabile!”

Non ho accompagnato a Roma questi ragazzi. Che rimpianto.

Prof.ssa Grazia Pollicoro

I RAGAZZI

INCONTRANO IL PAPA

Page 15: Numero tre - Giugno

[15]

Ma tu pensi veramente

che in un mondo come il nostro

dove il ben sembra latente,

per te non ci sia più posto?

A te giovane rivolgo

il mio quesito motivato,

mentre dai tuoi temi tolgo

tutto quel che c’è di errato.

Ma a prescinder dall’errore

lessicale o di sintassi,

vorrei tanto cancellare

un pensiero ormai di prassi;

una condizion generica,

tra le righe un po’ nascosta,

ma di elevazion numerica

ch’è crescente e senza sosta:

questo essere annoiato

sempre privo di obiettivi

sul futuro o sul passato,

sul presente che tu vivi.

E la scuola è un tedio immenso:

a che serve poi studiare?

per avere quel compenso

di un diploma da sfruttare?

ma per cosa lo utilizzi?

per cercar caparbiamente

un lavor che ti realizzi

o con te non c’entra

niente?

O magari, ancora peggio,

devi fare il tuo dovere

perché dopo avrai il

vantaggio

di far parte delle schiere

di quei tanti che sui testi

mezza vita hanno passato,

ma che ti diranno mesti

“faccio anch’io il disoccupato”.

Perché è questo che tu vedi

quando guardi al tuo avvenire,

anche se ancor non possiedi

la coscienza per capire.

Se alle spalle poi ti manca

chi ti guida e ti sostiene,

chi ti insegna la via franca,

il discerner il mal dal bene,

puoi cadere nella rete

della noia o solitudine

di una vita senza mete,

del pensar ch’è tutto inutile.

E qui scatta il gran tormento:

a ciò come tu reagisci?

qual è il tuo comportamento?

in che modo interagisci?

Puoi rinchiuderti nel ghetto

di un tal social coinvolgente,

che può far di te un inetto

s’è il tuo unico espediente.

Twitter, facebook e quant’altro,

son rifugio per cuor soli,

e non sempre resti scaltro

per usarli a fin migliori!

Ma se questo è il mal minore,

ce n’è un altro coi suoi artigli,

che attanaglia con livore,

senza scelte, figlie e figli.

RIFLESSIONI DI UNA PROF.Proviamo a Rapparla?!?!

La prof. lancia la sfida

Page 16: Numero tre - Giugno

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Se offuscati hai tu gli occhi.

credi sia la via più breve

verso il mondo dei balocchi,

come se un manto di neve

per un po’ congeli in fondo

le paure o le tue voglie,

rinfacciandoti poi il mondo

nel momento in cui si scioglie.

Ma non credere nemmeno

che le audaci tue bravate,

neanche il rischio o il sesso

estremo,

le improbabili “scalate”,

siano la giusta maniera

che ti dia brivido intenso:

sana adrenalina vera

non preclude alcun buon senso.

Ecco, proprio di quel senso

io ora qui voglio parlare:

nel gran caos fin troppo immenso

tu non sai cosa cercare;

anche quei principi sani

che qualcuno ti ha profuso,

or ti sembrano sol vani

e ti senti più confuso.

Ma non è sol tua la colpa:

è che questa società

spesso fa l’occhio da talpa

e il buonismo e la bontà

si confondono in famiglia,

nelle alte istituzioni

dove ancor più si assottiglia

il senso delle proporzioni.

E si perde poi di vista

quel che c’è di

basilare

per seguir la via più

giusta

del buon vivere

sociale.

Questa è una

riflessione

che dal mio mestier

vien fuori,

ma non ho la

soluzione

che rimedi ai nostri

errori.

Si perché io certo credo

che non serve poi parlare,

inculcar per forza un credo,

se noi adulti agiamo male.

L’attual generazione

d’intelletto ne ha da vendere

ma dall’insoddisfazione

spesso non si sa difendere.

Per saper quel ch’è da fare

non ci vuole tanta scienza,

basta metter sotto esame

ogni tanto la coscienza.

Non è poi chissà qual sogno,

non parliam di velleità,

questi giovani han bisogno

sol di esempi di onestà.

Giocare con le parole

La Prof.ssaPierangela Pagliaruloha lanciato la sua sfida.Ora tocca ai ragazzi rispondere a tono.Siete pronti ?!

Page 17: Numero tre - Giugno

[17]

La Grammatica ci salverà la vita

Il giorno 23 aprile 2013 l’Istituto

Comprensivo Giovanni Calò ha avuto l’onore

di ospitare Massimo Birattari, noto scrittore

laureato in storia e Ghostwriter, che ha

presentato due dei suoi libri: “La Grammatica

ti salverà la vita” e “Benvenuti a Grammaland”.

L’impatto emotivo è stato fondamentale

per affrontare un argomento non sempre

amato dagli studenti: alludiamo alla

grammatica. Il signor Birattari, infatti, si è

approcciato a noi con un fare semplice ed

ironico e ci ha parlato in modo tale da

catturare l’attenzione di tutti i presenti.

Ci ha mostrato delle immagini che sono

state quelle che lo hanno ispirato per la

creazione dei suoi libri: la casa della famiglia

Addams per la Villa Torcibudella presente nel

libro “La grammatica ti salverà la vita”, e un

parco giochi per il libro Benvenuti a

Grammaland.

Subito dopo abbiamo iniziato a porgergli

una serie di domande che avevamo preparato

ed a cui ha risposto sempre con molto piacere

e ringraziando tutti i ragazzi perché, come ha

più volte sottolineato durante l’incontro, non

sempre gli è capitato di ricevere tanta

attenzione da parte di un pubblico così

giovane. Ha anche sottolineato che ama molto

la nostro terra che lo ha accolto con calore e

presso cui ritorna sempre con molto piacere.

Durante questa chiacchierata che, via

via, ha assunto toni quasi confidenziali, ci ha

detto che non ama Facebook, a cui non è

iscritto, perché teme che questo potrebbe

indurlo a rovinare le sue competenze

grammaticali.

I suoi libri sono ispirati alla grammatica

perché cerca di insegnarla a bambini e adulti

tentando di fargliela amare. Ha intitolato il suo

libro” La grammatica ti salverà la vita” perché,

in realtà, imparare la grammatica ci salva dai

brutti voti, dai segnacci rossi sulla verifica e

dalle figuracce in generale. Ci ha spiegato che

lui è un Ghostwriter cioè uno scrittore

fantasma che mette il suo nome su libri scritti

da altri scrittori non conosciuti in modo che

diventino famosi.

Per tutti noi è stata un’esperienza molto

intensa e formativa grazie alla quale abbiamo

compreso l’importanza dello studio della

grammatica. Desideriamo ringraziare la nostra

scuola , il Dirigente scolastico, i professori ed

il signor Calabrese della libreria Book Brothers

per averci offerto questa preziosa opportunità.

Scuola secondaria di I grado

Di Dio Ilaria - Ciriello Pierfrancesco

Parisi Stefano - Moretti Nico

Russo Giulio

SCRITTORE FANTASMA

Ghostwriter

Ci ha spiegato che lui è un Ghostwriter cioè uno scrittore fantasma che mette il suo nome su libri scritti da altri scrittori non conosciuti in modo che diventino famosi.

SALVARSI DAI BRUTTI

VOTI

Page 18: Numero tre - Giugno

[18]

Io & TE

Vorrei stare sola con TE amor mio,in questa infinita grandezza.

Vorrei trascorrere ogni secondo accanto a TE,ed allora, solo allora, questa vita avrà un senso.

Non intendo sprecare neanche un secondo senza TE al mio fianco, ed ogni secondo amarti, sempre e ancora amarti.

Con TE continuerò a sorridere.Perché il sorriso che vedi sul mio viso

esiste solo quando vedo TE.Quando sono con TE

Sembra quasi che inizi a vivereE vedo il mondo con altri occhi.

Maria RosariaII E – Servizi Socio Sanitari

ANGOLO DELLA POESIA

Page 19: Numero tre - Giugno

[19]

<< Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita >>

Le nuove generazioni, soprattutto in

Italia, devono lottare contro tanti problemi che

giorno dopo giorno rendono sempre più

difficili le loro condizioni. E’ sempre più

difficoltoso trovare un posto di lavoro e,

quindi, avere un reddito che consenta di vivere

con tranquillità. Per questo i giovani si sentono

molto frustrati e umiliati, però è anche vero

che con l’entrata del nuovo millennio e della

cosiddetta era della tecnologia e della

globalizzazione si può affermare con certezza

che i giovani, oggi, sono molto differenti dalle

generazioni del passato e sono continuamente

esposti a stimoli sempre nuovi e accattivanti.

La comunicazione è diventata più immediata e

accessibile a tutti, infatti in qualsiasi momento

è possibile comunicare con il lato opposto del

mondo. Nelle scuole i metodi di insegnamento

diventano sempre più all’avanguardia, questo

influisce sicuramente sul modo di vivere delle

nuove generazioni, il modo di rapportarsi con

il mondo e con l’ambiente che li circonda.

Grazie all’accesso facilitato ad ogni tipo di

informazione i sogni dei giovani si fanno

sempre più grandi. Studiare o lavorare lontano

da casa, dalla propria famiglia, oggi è molto

più semplice di un tempo. Esperienze

all’estero, vacanze studio, stage sono ormai

alla portata di tutti e permettono di conoscere

nuovi posti e culture diverse, nuove sfide ma

anche maggiori rischi. Tutto è accessibile,

compresi i nuovi mali del secolo: alcool, fumo,

droghe sempre più nuove e potenti, soldi

facili, perché è questo il problema dei giovani,

la continua ricerca di soldi in una società

basata sempre più sul denaro. L’esigenza di

sentirsi e restare a passo con le mode, con le

nuove tecnologie, cellulari, macchine e un

elenco infinito di altre cose. In un periodo di

crisi come questo, il tasso di disoccupazione

aumenta a dismisura, chi ha studiato per anni

si ritrova senza lavoro, il futuro diventa

un’incognita per noi che siamo prossimi al

mondo del lavoro e, forse, tutta la comodità

del mondo di oggi non è sempre un bene, non

siamo più abituati come i nostri nonni quando

emigravano con una valigia di cartone in cerca

di fortuna per mantenere una famiglia,

facendo continui sacrifici e lavori umilissimi

per andare avanti. Oggi il peggio che può

capitare è fare il politico o il militare: tutti

vogliono essere medici, avvocati, perché la

società impone di diventare “qualcuno”, di

guadagnare più soldi possibili, magari anche

in maniera disonesta. Il sogno di una ragazza,

oggi, non sarà quello di mettere su famiglia,

ma di realizzarsi professionalmente nella vita o

al peggio fare la velina in una società basata

sull’immagine. I giovani cercano in tutti i modi

di entrare nel mondo della televisione che

propone falsi miti e false illusioni, ormai lo

spettacolo e l’immagine sono diventati

fondamentali. L’apparenza è quello che conta,

perciò l’ambizione di un giovane è fare il

tronista a “Uomini e Donne” piuttosto che

iscriversi all’Università perché, qualcuno gli ha

detto che è più facile guadagnare col proprio

corpo che con la mente. Eppure, dicono che

noi giovani abbiamo il mondo nelle nostre

mani, che solo noi abbiamo il potere di

cambiarlo, lo stesso mondo di valori che ogni

giorno calpestiamo e dimentichiamo, lo stesso

mondo che sembra ormai senza futuro né

speranze. Ma c’è chi ci crede ancora, che

spegne la TV ed esce a farsi un giro con gli

amici per parlare di cosa fare domani e dove

andare; C’è ancora qualcuno che ha più sogni

che paure, e che spera di farcela.

Alessandro Punzi 4^C

Page 20: Numero tre - Giugno

[20]

Perché quel sorriso amaro?

Ma cosa ci rende felici? Viviamo in un

mondo con sette milioni di persone intorno a

noi, eppure ci sarà sempre qualcuno, che sarà

solo, non avrà nessuno, né un amico né un

fratello, e ormai si sa, “per essere felici

occorre essere almeno in due”, sostiene

Zamagni in Avarizia. Tutti sono concordi nel

dire che la felicità è necessaria, anzi è un

elemento quasi indispensabile. In America

essa è diventata un diritto, addirittura riportato

nella Dichiarazione d’Indipendenza del 1776,

con le seguenti parole: “Tutti gli uomini sono

creati eguali, che essi sono dal creatore dotati

di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti

sono la Vita, la Libertà e il perseguimento della

felicità”. Nella Dichiarazione ci sono parole

che quasi spingono ogni cittadino a

perseguire la propria felicità, si chiede ad ogni

uomo di lottare, superare ostacoli e non

fermarsi davanti a niente, ed è proprio per

questo che bisogna fare, come detto da

Zygmunt Bauman nel “L’arte della vita”.

Dobbiamo porci delle sfide difficili da

contrastare, dobbiamo scegliere obiettivi che

siano ben oltre la nostra portata, dobbiamo

tentare l’impossibile. Parole che danno

conforto a chi da tempo lotta per raggiungere

il proprio scopo, la propria felicità, parole che

incitano a continuare a non gettare la spugna,

perché prima o poi quell’obiettivo che ora

guardiamo come se fosse un tramonto

lontano, colmo dei nostri sogni, si avvicina a

noi e diventa sempre più una realtà da tempo

attesa. La felicità non va cercata solo in

speranze future, nel denaro e nei beni

materiali, la felicità la si può trovare

semplicemente con la pace interiore,

guardando un dolce paesaggio, un fiore che

sboccia oppure citando le parole dello

scrittore Stefano Zamagni in “Avarizia” : “Le

interazioni sociali acquistano significato

unicamente grazie all’assenza di strumentalità,

il senso di un’azione cortese o generosa verso

un amico, figlio o collega, sta proprio nel

senso di essere gratuita” , ed è proprio in

queste semplici azioni che l’uomo dovrebbe

trovare la felicità. Lo scrittore continua

dicendo che solo per questo riusciamo a

comprendere perché l’avaro è infelice, perché

è “tirchio” principalmente con se stesso,

negandosi quel valore che la reciprocità,

anche di un semplice gesto di bontà

garantisce, rendendoci un po’ più felici e

soddisfatti. Ma siamo sicuri che ogni uomo sia

felice, anche se in minima parte? Questo è

quello che affermano in un articolo pubblicato

su “La Stampa”, Mauro Maggioni e Michele

Pellizzari, dicendo che ogni uomo si dichiara

soddisfatto, in relazione a ciò che può

realisticamente ottenere. Di conseguenza,

oggi, dovremmo essere tutti più felici di

vent’anni fa, ma non ci riteniamo tali, perché le

nostre aspettative sono cambiate, migliorate e

desideriamo sempre di più. Con questo

pensiero, i due scrittori vogliono far notare,

come le persone siano incontentabili, in

quanto, ogni singolo uomo vorrà sempre di più

di quello che già possiede, aumentando

gradualmente il limite che segna il

raggiungimento della vera felicità. Possiamo

quindi affermare che la felicità non potrà mai

essere raggiunta da chi la cerca nei beni

materiali, ma potrà arrivare solo a chi sarà

capace di aprire la propria mente cogliendo la

gioia di ogni piccolo e generoso atto.

Davide Galeota 4^C

Amministrazione Controllo

APRIRE LA MENTE

La felicità non va cercata solo in speranze future, nel denaro e nei beni materiali, la si può trovare semplicemente con la pace interiore...

DOBBIAMO PORCI DELLE

SFIDE DIFFICILI...

Page 21: Numero tre - Giugno

[21]

I giovani: ieri, oggi, e…?!

La cultura giovanile ha avuto un forte

cambiamento negli ultimi 50-60 anni. Tutto è

cambiato, il modo di vestire, i generi musicali,

ma soprattutto è cambiato il modo di pensare

dei giovani. Inizialmente erano in pochi quelli

che seguivano le tendenze, oggi, al contrario,

sono pochi quelli che non le seguono, ed è

per questo che vengono considerati “diversi”.

A partire dagli anni 50, iniziò a svilupparsi

la “Beat Generation”, un movimento culturale

nato in America e sviluppatosi

successivamente anche in Europa. Come

sostiene E.J. Hobsbawm ne “Il secolo breve”,

la cultura giovanile americana si diffuse

attraverso i dischi, le cassette, ma soprattutto

con la radio, che era l’unico modo per

ascoltare nuova musica. In quegli anni,

quando tutti i giovani andavano in giro in

Vespa, anche la moda ebbe un cambiamento:

erano molto in voga i jeans a vita alta e larghi

sotto, e le ragazze iniziavano ad utilizzare le

minigonne, che inizialmente erano uno

scandalo per chiunque.

Durante gli anni 60 iniziò a svilupparsi il

movimento “Hippie”, un movimento culturale

creato negli Stati Uniti da un gruppo di giovani

che erano contro la guerra; questi utilizzavano

vestiti larghi e colorati, e spesso

organizzavano rivoluzioni pacifiche, per

esaltare appunto la pace, l’amore e la

fratellanza, non a caso i loro slogan principali

erano “Peace and Love”, oppure “Don’t Worry,

be happy”, una frase tratta da una canzone di

Bob Marley, un famoso cantante di quel

periodo, insieme ai Beatles.

Come si evince dal testo di D. Miscioscia

“Miti affettivi e cultura giovanile”, negli ultimi

decenni i giovani hanno intrapreso strade

nuove, ma pericolose: <<I giovani sono andati

fino ai limiti estremi della propria fisicità, hanno

esplorato nuove dimensioni della mente e

della realtà virtuale, hanno ridisegnato la

geografia dei rapporti sessuali, affettivi e

sociali>>. Essi infatti non hanno più valori, i

ragazzi non si vergognano nemmeno di farsi

vedere mentre si drogano, e le ragazze

mostrano il proprio corpo con troppa facilità.

Dagli anni 2000, i giovani sono peggiorati

maggiormente. Una delle principali cause è

stata la nascita dei social network, che danno

la possibilità di far sapere tutto della propria

vita a chiunque, amici, parenti, conoscenti, e

spesso anche sconosciuti. Questo sta

portando alla deriva molti ragazzi.

La cultura giovanile del giorno d’oggi

risente del passato: ci sono giovani tendenti

alla cultura Hippy, altri seguono il Rock, altri

ancora seguono la moda dei Punk, con

piercing e tatuaggi su tutto il corpo e capelli

rasta o colorati. Tutto ciò a volte diventa

piacevole da vedere perché significa che nel

nostro presente c’è ancora qualcosa del

passato.

Ma la cultura dei giovani è cambiata, L.

Tomasi afferma che oggi il termine “cultura

giovanile”, non ha più il significato del

passato, non indica più ribellione o rifiuto del

sistema sociale. Non significa più nemmeno

sperimentazione dei modi di vivere, alternativi

o marginali rispetto ad un dato sistema

sociale. Ai giorni d’oggi, “cultura giovanile”

significa essere uguali, come un gregge di

pecore. Se qualcuno si compra una maglia

particolare, se la comprano anche gli altri,

oppure, se un ragazzo si fuma uno spinello,

quasi sicuramente lo faranno anche i suoi

amici. Non esiste più la scelta personale,

perché tutti copiano tutti, anche nei modi di

pensare. Oggi tutto è scontato. In passato

nulla era scontato, e nulla si buttava,

nemmeno le esperienze. Una relazione era una

cosa rara, un bacio veniva custodito

gelosamente, non pubblicato su Facebook. Si

imparava dai dolori, si conservava qualsiasi

sensazione. Adesso, con troppa facilità

buttiamo tutto, come se fossero vecchi vestiti

usurati dal tempo. Consumiamo tutto, ci

disfiamo di tutto.

Silvia Sangiorgio IV D (AMC)

Amministrazione e Controllo

Page 22: Numero tre - Giugno

[22]

DROGA: UN PROBLEMA ITALIANO

Il problema della droga ha da sempre

afflitto la società, è sempre stato la piaga

maggiore della nostra comunità, specie negli

ultimi decenni. Ma, di fatto, si può dire che

l’uomo ha sempre utilizzato la droga in

maniera costante, dapprima come metodo

curativo come ad esempio la cannabis o la

morfina e poi come vero e proprio mezzo e

strumento per la ricerca del cosiddetto

“sballo”.

Nella società odierna, però, la ricerca

dello “sballo” sta diventando sempre più una

motivazione di facciata per quel che concerne

l’assunzione di droghe, poiché in molti casi le

motivazioni sono differenti e magari vengono

mascherate da questa continua ricerca

d’euforia, di “sballo” appunto.

In una società come la nostra, fatta di

squilibri sociali, di differenze razziali, di

inuguaglianze, di luoghi comuni, di dogmi

secolari, è facile che un giovane o un cittadino

di qualsiasi età entri nel tunnel della droga o

che finisca nel “limbo dei tossici”, come

avrebbe detto il celeberrimo Mark Renton nel

film Trainspotting di Danny Boyle. Spesso

accade che i più giovani cerchino una fuga

attraverso la droga, cercando un illusorio

rifugio alla loro paura di vivere, alla loro paura

di “essere” respingendo così i disvalori della

società contemporanea nella quale tutto è

finalizzato alla lotta per il potere. Inoltre, la

mancanza di lavoro e la fragile, se non

inesistente, risposta che le istituzioni danno al

grave problema della disoccupazione, porta

alcuni giovani verso una discutibile fuga dalla

realtà, una fuga che è solo una momentanea

assenza di problemi e che, invece, porta solo

alla disperazione, alla tragedia e soprattutto

ad una non-risoluzione dei problemi. In una

comunità con carenza di valori morali, con

assenza di guide sicure alla crescita e con un

evidente disagio nei rapporti sociali piuttosto

superficiali e a tratti avulsi, il giovane rischia di

colmare questo vuoto proprio con

l’assunzione di droghe. Non a caso, secondo

le statistiche, più della metà dei drogati

appartiene a famiglie disagiate: genitori

separati, padri violenti, abitazione insufficiente.

Spesso il drogato, il tossicodipendente, è

semplicemente una persona cui manca

qualcosa e cerca di riempire questa sorta di

buco creatosi nella sua esistenza assumendo

droghe, fuggendo dalla realtà che lo circonda

e che è costretto a vivere. È proprio qui che la

droga entra in gioco: quando c’è una

mancanza, una situazione difficile, un

problema, e diventa pertanto un simbolo di

rifiuto verso la società “adulta” e viene usata

come mezzo di compenso o come strumento

di cameratismo.

Spesso può accadere che, come nel

caso di chi assume eroina, la droga venga

assunta per compensare un desiderio di morte

derivante da una situazione sociale assai

difficile. Infatti, come ebbe a dire Pierpaolo

Pasolini nel suo scritto “La droga: una vera

tragedia italiana”, il più delle volte “la droga

viene a riempire un vuoto causato dal

desiderio di morte e che è dunque un vuoto di

cultura”.

I problemi soventi, quindi, sono

sostanzialmente due: come recuperare i

tossicodipendenti e reinserirli nella società ma

soprattutto come evitare l’assunzione di

droghe da parte dei giovani, specie di droghe

pesanti. Nel primo caso la soluzione principale

è rappresentata dalle comunità di recupero,

dislocate ormai in tutto il Paese. I

LA RICERCA DELLO

SBALLO

Page 23: Numero tre - Giugno

[23]

tossicodipendenti che vi entrano a far parte,

intraprendono dei veri e propri programmi di

recupero al fine di liberarsi dal “cancro della

droga” e di potersi successivamente reinserire

in un contesto sociale.

Nel secondo caso, le soluzioni possono

essere molteplici ma molto spesso non sono

di facile applicabilità sia da un punto di vista di

etica sociale, soprattutto in un paese come il

nostro che, certamente, non ha una mentalità

del tutto “aperta”. A mio parere, per ridurre il

consumo di droghe, la soluzione ideale ma

forse irrealizzabile in Italia sarebbe l’apertura

dei “Coffee shop” sul modello olandese.

Il “Coffee shop” non è altro che un vero e

proprio negozio all’interno del quale il cliente

può consumare fino a cinque grammi al giorno

di droghe leggere, dalla cannabis alla

marjuana. Sembrerebbe una pazzia, una

soluzione immorale, ma non lo è

assolutamente. Nei negozi possono accedere

solo i maggiorenni e, così facendo, verrebbe

debellato il problema dell’assunzione di

droghe da parte dei minori e inoltre, essendo

vietata la vendita di droghe pesanti, si

potrebbe ridurre in parte l’uso di questo tipo di

droghe, cocaina ed eroina su tutte. Ma è a

livello di beneficio economico per il Paese e

per la collettività che questa soluzione

acquista importanza, in quanto i proprietari dei

“Coffee shop” verrebbero tassati, versando

così nelle casse dello Stato ingenti somme di

denaro da poter poi reinvestire in opere di

pubblica utilità. In Olanda, ad esempio, lo

Stato guadagna oltre 400 milioni all’anno da

questo “business”.

Alla fine, però, credo che il vantaggio

primario che in Italia apporterebbero questi

“Coffee shop” sarebbe quello di sottrarre soldi

e potere alla mafia, che in tal modo verrebbe

usurpata del suo commercio principale, della

sua linfa vitale: il traffico di stupefacenti.

Giuseppe Leone

5^A geometra

In una società come la

nostra, fatta di squilibri

sociali, di differenze

razziali, di inuguaglianze,

di luoghi comuni, di

dogmi secolari, è facile

che un giovane o un

cittadino di qualsiasi età

entri nel tunnel della

droga o che finisca nel

“limbo dei tossici”

Page 24: Numero tre - Giugno

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La mia esperienza

di studente lavoratore

La mia esperienza di studentessa

lavoratrice è indubbiamente qualcosa di

positivo che ha cambiato in meglio la mia vita.

Inizialmente pensavo di non farcela; ritornare

sui banchi di scuola dopo molti anni non è

facile, considerando la minore capacità di

memorizzazione ed i l poco tempo a

disposizione per poter studiare. Tuttavia la

soddisfazione che provo dopo una verifica

positiva mi ripaga di tutti i sacrifici che questo

percorso scolastico inevitabilmente impone.

Il rapporto con gli insegnanti è stato

coinvolgente; ho apprezzato molto la

comprensione che hanno mostrato nei

confronti di noi studenti e l’ impegno e la

capacità nel trasmettere i contenuti delle

proprie discipline.

Il ritorno a scuola per me ha significato

una sfida, ha riempito e completato in maniera

produttiva le giornate della mia vita e posso

affermare che mi ha reso una persona

migliore, più completa e soddisfatta.

Ho avuto modo di conoscere persone

nuove; molte come me, sono donne sposate

con figli ormai grandi, altre sono ragazze che

oltre al desiderio di approfondire la loro

cultura, coltivano la speranza di poter trovare

uno sbocco occupazionale.

Il mio desiderio, invece, è quello di poter

finalmente conseguire un diploma, obiettivo

questo che mi ero prefissata da tempo, ma

soprattutto di arricchire il mio bagaglio

culturale.

L’unico disagio che avverto in questa

esperienza è quello di sottrarre del tempo alla

mia famiglia che, comunque, mi sostiene in

tutti i modi e mi incoraggia ad andare avanti.

I o s o n o S t e f a n i a , h o 3 8 a n n i ,

felicemente sposata e madre di una ragazzina

di 10 anni.

Da piccola non ho avuto la possibilità di

studiare, in quanto mia madre era titolare di

una piccola azienda tessile, dove aveva

inserito anche me, subito dopo la licenza

media.

All’ epoca ero una ragazzina fortunata,

perché subito dopo la licenza media, avevo

già un posto di lavoro modesto, ma ben

retribuito. Vi parlo di 24 anni fa, per mia madre

lo studio era una cosa superflua, in quanto il

lavoro lo avevo già.

Col passare degli anni, però le cose sono

cambiate, le ditte richiedevano meno forniture,

le tasse erano tantissime; ricordo che

lavoravamo anche di notte per pagare il 70%

del nostro guadagno allo Stato. Così una

decina di anni fa, decidemmo di chiudere l’

attività e la stessa cosa fecero, insieme a noi,

tante altre ditte.

Il lavoro artigianale è andato via via

perdendosi.

Ebbene oggi mi trovo qui! Dietro un

banco di scuola a riprendermi quello che un

tempo non mi era stato concesso!

Sono contenta, orgogliosa e soprattutto

tanto, ma tanto fortunata ad aver avuto questa

possibilità e vorrei che tanti come me lo

facessero, in quanto mi sento ringiovanita

n e l l ’ ’ a n i m o ; o g g i s t u d i a r e c o n l a

consapevolezza di voler imparare è troppo

bello.

Mi rendo conto che le gioie della vita

sono tante, io includo anche questa

esperienza: i professori sono meravigliosi, a

volte percepisco in loro la fierezza negli occhi

quando noi “donne adulte” facciamo un passo

avanti nella disciplina, quasi a dire “andate

avanti ce la farete”.

Questa è la forza che i docenti ci

trasmettono, perché bisogna dirlo a questa

età non è facile con una famiglia ed lavoro

saltuario imparare la letteratura, la psicologia,

la cultura medico sanitaria, l’inglese, ecc…

Per me conseguire la maturità è un

obiettivo a cui vorrei arrivare per gridare “ce

l’ho fatta! “ E’ importante conoscere cose

nuove, riuscire ad esprimersi meglio, provare

l’emozione nel tornare a casa la sera e sentire

mia figlia dire: “brava mamma, hai preso un

bel voto all’interrogazione”

Io ringrazio di cuore i miei professori,

l’istituto Bellisario che ha dato a me ultra

trentenne questa possibilità.

NON E’ MAI TROPPO TARDI

Page 25: Numero tre - Giugno

[25]

TECNOLOGIA AL GALOPPO

Il termine ippoterapia sta a significare

terapia di rieducazione motoria che si forma

con la pratica dell'equitazione. Solo un luogo

in tutta Ginosa ha la possibilità di svolgere

questo servizio ed è situato nella contrada

Terzo di mezzo. Questa attività è stata

possibile grazie alla progettazione realizzata

dal prof. Dino Caruso ed alla collaborazione di

Maria Nelli, Giusppe Luisi e Michele Valenzano

che hanno consentito di eseguire la nuova

terapia di gruppo rivolta ai ragazzi

diversamente abili per rafforzare e potenziare

le loro capacità motorie, psichiche e sociali.

Hanno partecipato Alessandra, Alessio,

Andrea, Angelica, Carmela, Domenico,

Elisabetta, Francesco, Marco, Maria, Rossella

e , come accompagnatori i tutor, Francesco

Conte, Floriana Di Tinco, Michele Malvani,

Silvio Malvani, Alessia Palmisano, Margherita

Pistoia, Carmela Sergio ed Annalisa

Valenzano. Questo progetto si è potuto

realizzare grazie all'I.I.S.S. Marisa Bellisario ed

all'Ufficio Scolastico Regionale della Puglia,

che ha concesso i fondi necessari. Noi ragazzi

ci recavamo al maneggio nel pomeriggio con

il pulmino messo a disposizione dai servizi

sociali del Comune. Il primo giorno visitammo

i luoghi dove si sarebbero svolte le attività, ci

misero a disposizione due cavalli addestrati e

molto tranquilli, ci fornirono varie attrezzature,

la scaletta per salire in groppa al cavallo e il

casco di protezione. Per tutti, ma soprattutto

per i ragazzi diversamente abili, è stata

un'esperienza fantastica. Abbiamo trascorso

giornate molto interessanti ed educative

poiché, oltre a cavalcare, abbiamo imparato a

distinguere le varie parti del corpo del cavallo

ed a prendercene cura. Prima di svolgere

queste attività, vi sono stati degli incontri in cui

abbiamo potuto utilizzare gli strumenti

informatici come il tablet e la lavagna

interattiva. Purtroppo questo progetto è

durato solo otto settimane, fortunatamente

però, si sta organizzando per farlo ripartire,

poiché ha avuto degli ottimi risultati per tutti

coloro che vi sono stati coinvolti. Si ringrazia

l'I.I.S.S. Marisa Bellisario, i ragazzi che vi

hanno partecipato, le collaboratrici ed i

collaboratori, il professor Dino Caruso, gli

educatori Maria Nelli e Giuseppe Luisi ed il

proprietario del maneggio Michele Valenzano.

Margherita Pistoia (IV E Servizi Sociali)

SOLO OTTO SETTIMANE

fortunatamente però, si sta organizzando per farlo ripartire, poiché ha avuto degli ottimi risultati per tutti coloro che vi sono stati coinvolti.

IPPOTERAPIAPer i nostri alunni

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CORSI SERALI

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INDIRIZZI