L'Alpone numero 2 2012

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Continua a pag. 2 Castello di San Giovanni Ilarione 23-24-25 Giugno - 2012 Sagra di San Giovanni Battista 34 a Mostra Provinciale delle Ciliegie NON GETTARE IL TUO BAMBINO: TELEFONA !! CHIAMATA GRATUITA Sede S.O.S. di San Giovanni: Piazza Martiri, 1 ELLEN, IL SINDACO Intervista al nuovo primo cittadino di San Giovanni Ilarione A lla nostra richiesta di incontrare il nuovo sindaco di San Giovanni Ilarione a nome de “L’Alpone”, la risposta arriva in men che non si dica, via sms: “Ciao, ti aspetto qui alle ore quattordici e trenta. Ellen, il sindaco”. Il tutto, naturalmente, chiuso dall’immancabile smile. Come dire: saltiamo i convenevoli e arriviamo al dunque. Il qui naturalmente significa in muni- cipio, dove ad appena quattro giorni dalle ele- zioni l’aria di giustificata euforia per la vittoria è già svanita e dove il neoeletto sembra essere già di casa: prima di noi nell’ufficio era entrato il ma- resciallo dei carabinieri, alla nostra uscita ci sarà un altro cittadino in attesa. La lista delle visite è ben nutrita e il telefono squilla in continuazione. Eh, sì, c’è parecchio da fare! - esordisce il pri- mo sindaco donna nella storia del nostro paese, che già ha fatto il suo bel bagno di folla il gior - no prima, girando per le bancarelle del mercato: Incontrando la gente comune che mi salutava e mi faceva i complimenti, ho capito, anche attra- verso una semplice stretta di mano, che i cittadi- ni esprimevano il desiderio di avere un contatto diretto con chi li amministra, di avere qualcuno che li stia ad ascoltare nelle loro esigenze quo- tidiane. Da ciò dipende anche la scelta di fare il sindaco a tempo pieno”. Trentadue anni, da undici maestra presso la scuola primaria, dove insegna religione cattolica (“e da due anni anche insegnante di catechismoaggiunge), Ellen Cavazza è a capo della lista del- la Lega Nord-Liga Veneta che ha vinto alla gran- de, con il 65% dei consensi, le ultime elezioni amministrative. Un risultato inaspettato? Sicuramente inaspettato, almeno con queste proporzioni: tenuto conto delle ultime vicende in cui è stato coinvolto, almeno in parte, il movi- mento della Lega Nord a livello nazionale, pen- savamo di essere alla pari con i nostri avversari, quindi il risultato ha sorpreso anche noi e ha as- sunto un valore ancora più significativo”. Come l’avete interpretato? O meglio, da che cosa è dipeso, secondo voi? Credo che molto si deva attribuire al modo in cui abbiamo condotto la campagna elettorale: abbiamo suonato a tutti i campanelli del paese, andando casa per casa, a sentire le problemati- che reali della gente, quali aspettative poneva in queste elezioni. Una campagna elettorale sem- plice, concreta, senza grandi proclami, basata sul contatto diretto con le persone”. E che cosa avete rilevato? In assoluto la prima richiesta che ci veniva rivolta era quella riguardante le strade: non c’è stata contrada o via in cui non si metteva al primo posto il problema della carreggiata inadeguata, delle buche, del fondo stradale in disordine. Non chiedono tanto, i cittadini di San Giovanni Ilario- ne, non pretendono chissà quali opere straordi- narie, si rendono conto della delicata situazione finanziaria e vogliono che si vada loro incontro nelle esigenze fondamentali, come quella di po- ter andare a lavorare o di portare i figli a scuola senza avere il problema della strada mal tenuta”. Avete condotto la campagna elettorale portando avanti l’idea del cambiamento. Fra i punti che facevano parte della vostra linea programmatica, avete già qualche priorità che ritenete possa essere subito affrontata? Ci muoveremo inizialmente tenendo conto delle risorse di bilancio a disposizione, piccole cose concrete e utili sulla base di quanto ci per- mette di fare quanto c’è in cassa. Ad esempio, parlando di strade, certamente non potremo as- sicurare la pavimentazione di tutta la rete viaria, ma intervenire laddove c’è maggior bisogno, con singoli interventi mirati, questo sì”. Fra i tanti che aspettano le vostre mosse sapete che esiste, a San Giovanni, anche un nutrito numero di associazioni, gruppi, isti- tuzioni sportive o culturali, scuole, parroc- chie… Avete già un’idea di come sarà il vo- stro atteggiamento nei loro confronti? Da parte nostra ci sarà la massima disponibi- lità a collaborare con tutte le associazioni e con le istituzioni; è una cosa che abbiamo ripetuto e che continuo a ribadire anche a livello persona- le. La porta di questo ufficio è aperta indistin- tamente a tutti i gruppi operanti in paese, per portare avanti un discorso di lavoro in comune. D’altra parte, devo dire che in questi primi giorni ho avvertito nettamente la sensazione che c’è molta volontà di collaborare fra le varie istituzio- ni: è appena uscito di qui il maresciallo e an- che con le forze dell’ordine c’è piena sintonia nel cercare di lavorare insieme per il bene del paese”. 37 a Sagra di San Benedetto (Cattignano - San Giovanni Ilarione) 06-07-08 Luglio - 2012 www.ilarione.it Pro Loco . San Giovanni Ilarione (VR) Anno 27 - N. 2 Giugno 2012 l ’alpone Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 Luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45 % art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50 % - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 27 - N. 2 - Giugno 2012 - Recapito a cura dell’ Ente Poste Italiane

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L'Alpone numero 2 2012

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Castello di San Giovanni Ilarione23-24-25 Giugno - 2012

Sagra di San Giovanni Battista34a Mostra Provinciale delle Ciliegie

NON GETTARE IL TUO BAMBINO:

TELEFONA !!CHIAMATA GRATUITA

Sede S.O.S. di San Giovanni: Piazza Martiri, 1

ELLEN, IL SINDACOSalutodel Presidente

Intervista al nuovo primo cittadino di San Giovanni Ilarione

Alla nostra richiesta di incontrare il nuovo sindaco di San Giovanni Ilarione a nome

de “L’Alpone”, la risposta arriva in men che non si dica, via sms: “Ciao, ti aspetto qui alle ore quattordici e trenta. Ellen, il sindaco”. Il tutto, naturalmente, chiuso dall’immancabile smile.

Come dire: saltiamo i convenevoli e arriviamo al dunque. Il qui naturalmente significa in muni-cipio, dove ad appena quattro giorni dalle ele-zioni l’aria di giustificata euforia per la vittoria è già svanita e dove il neoeletto sembra essere già di casa: prima di noi nell’ufficio era entrato il ma-resciallo dei carabinieri, alla nostra uscita ci sarà un altro cittadino in attesa. La lista delle visite è ben nutrita e il telefono squilla in continuazione.

“Eh, sì, c’è parecchio da fare! - esordisce il pri-mo sindaco donna nella storia del nostro paese, che già ha fatto il suo bel bagno di folla il gior-no prima, girando per le bancarelle del mercato: “Incontrando la gente comune che mi salutava e mi faceva i complimenti, ho capito, anche attra-verso una semplice stretta di mano, che i cittadi-ni esprimevano il desiderio di avere un contatto diretto con chi li amministra, di avere qualcuno che li stia ad ascoltare nelle loro esigenze quo-tidiane. Da ciò dipende anche la scelta di fare il sindaco a tempo pieno”.

Trentadue anni, da undici maestra presso la scuola primaria, dove insegna religione cattolica (“e da due anni anche insegnante di catechismo” aggiunge), Ellen Cavazza è a capo della lista del-la Lega Nord-Liga Veneta che ha vinto alla gran-de, con il 65% dei consensi, le ultime elezioni amministrative.

Un risultato inaspettato? “Sicuramente inaspettato, almeno con queste

proporzioni: tenuto conto delle ultime vicende in cui è stato coinvolto, almeno in parte, il movi-mento della Lega Nord a livello nazionale, pen-savamo di essere alla pari con i nostri avversari, quindi il risultato ha sorpreso anche noi e ha as-sunto un valore ancora più significativo”.

Come l’avete interpretato? O meglio, da che cosa è dipeso, secondo voi?

“Credo che molto si deva attribuire al modo in cui abbiamo condotto la campagna elettorale: abbiamo suonato a tutti i campanelli del paese, andando casa per casa, a sentire le problemati-che reali della gente, quali aspettative poneva in queste elezioni. Una campagna elettorale sem-plice, concreta, senza grandi proclami, basata sul contatto diretto con le persone”.

E che cosa avete rilevato?“In assoluto la prima richiesta che ci veniva

rivolta era quella riguardante le strade: non c’è stata contrada o via in cui non si metteva al primo

posto il problema della carreggiata inadeguata, delle buche, del fondo stradale in disordine. Non chiedono tanto, i cittadini di San Giovanni Ilario-ne, non pretendono chissà quali opere straordi-narie, si rendono conto della delicata situazione finanziaria e vogliono che si vada loro incontro nelle esigenze fondamentali, come quella di po-ter andare a lavorare o di portare i figli a scuola senza avere il problema della strada mal tenuta”.

Avete condotto la campagna elettorale portando avanti l’idea del cambiamento. Fra i punti che facevano parte della vostra linea programmatica, avete già qualche priorità che ritenete possa essere subito affrontata?

“Ci muoveremo inizialmente tenendo conto delle risorse di bilancio a disposizione, piccole cose concrete e utili sulla base di quanto ci per-mette di fare quanto c’è in cassa. Ad esempio, parlando di strade, certamente non potremo as-sicurare la pavimentazione di tutta la rete viaria, ma intervenire laddove c’è maggior bisogno, con singoli interventi mirati, questo sì”.

Fra i tanti che aspettano le vostre mosse sapete che esiste, a San Giovanni, anche un nutrito numero di associazioni, gruppi, isti-tuzioni sportive o culturali, scuole, parroc-chie… Avete già un’idea di come sarà il vo-stro atteggiamento nei loro confronti?

“Da parte nostra ci sarà la massima disponibi-lità a collaborare con tutte le associazioni e con le istituzioni; è una cosa che abbiamo ripetuto e che continuo a ribadire anche a livello persona-le. La porta di questo ufficio è aperta indistin-tamente a tutti i gruppi operanti in paese, per portare avanti un discorso di lavoro in comune. D’altra parte, devo dire che in questi primi giorni ho avvertito nettamente la sensazione che c’è molta volontà di collaborare fra le varie istituzio-ni: è appena uscito di qui il maresciallo e an-che con le forze dell’ordine c’è piena sintonia nel cercare di lavorare insieme per il bene del paese”.

37a Sagra di San Benedetto (Cattignano - San Giovanni Ilarione)

06-07-08 Luglio - 2012

www.ilarione.it Pro Loco . San Giovanni Ilarione (VR) Anno 27 - N. 2Giugno 2012

l ’alponeAutorizz. del Tribunale di Verona del 3 Luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45 % art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50 % - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 27 - N. 2 - Giugno 2012 - Recapito a cura dell’ Ente Poste Italiane

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L’ ALPONE

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E L L E N , I L S I N D A C O

Un concreto impegno per uscire dalla crisi

Uno dei vostri cavalli di bat-taglia nel proporvi ai cittadini è stato quello della novità, del cambiamento. Una domanda quindi che potrebbe apparire un po’ indelicata, perché coinvolge i vostri concorrenti: che cosa pensate di offrire voi di diverso, di nuovo a confronto dei vostri avversari politici?

“Sia chiaro, nutro il massimo ri-spetto per la concorrenza e non vo-glio nemmeno sembrare scortese, quindi la mia è solo una sensazione soggettiva: forse i cittadini hanno vi-sto in noi la semplicità del gruppo e dei candidati, la vicinanza concreta con ciò che vogliono le persone co-muni; penso che la gente cercasse da tempo questo atteggiamento di disponibilità e che abbia premiato le caratteristiche delle persone che facevano parte della lista. Anche per quanto riguarda la sottoscrit-ta, nell’avvicinare le persone che incontro in questi giorni, avverto

chiaramente che la gente vuole un sindaco “alla mano” e che, quindi, ha dato il voto ai singoli, che cono-sce direttamente, senza badare ai simboli politici di appartenenza”.

Non è stato quindi, come so-stenuto da alcuni, un voto di pro-testa?

“Secondo me, no, anzi: se la gen-te avesse votato guardando che cosa è accaduto a livello naziona-le (tanto per intenderci, le vicende legate ai vari Belsito, Rosy Mauro ecc.), sicuramente avrebbe votato in maniera diversa. Io credo che invece abbia guardato ai candidati, alle singole persone”.

E la gente si chiede natural-mente quando potrà vedere concretamente all’opera questo “qualcosa di nuovo” che voi pro-ponete. Quando pensate di met-tere in atto le prime iniziative?

“È ancora presto per dirlo. D’altra parte è solo il quarto giorno che ci

siamo insediati… Sto naturalmente vedendo anche con i miei collabo-ratori. A proposito, ne approfitto per ringraziare tutti coloro che han-no collaborato per ottenere questa vittoria. Ci tengo a dirlo: è stata una vittoria di squadra e forse anche vedere il gruppo così unito e coeso nel lavorare per un unico obiettivo ci ha reso ancora più credibili agli occhi della gente. Un grazie di cuo-re a tutti – e sono stati davvero tanti – coloro che hanno lavorato accan-to a me e ai nostri candidati per arri-vare a questo risultato. Gran merito spetta proprio a loro. Per ritornare alla domanda, direi di aspettare il primo consiglio comunale, fissato per il prossimo 28 maggio: già allo-ra si potranno vedere frutti concreti del cambiamento”.

Sarà un cambiamento anche di stile, di atteggiamento?

“Io credo di sì: bisogna cercare di andare incontro ai bisogni dei citta-dini, andare sul posto, vedere il pro-

blema dalla loro prospettiva, capire le reali esigenze, calandosi nelle loro situazioni. Questo sia per chi abita in centro sia per chi vive nelle frazioni o nelle contrade più lontane. Un’idea infatti era anche quella di tenere, una volta o due all’anno, il consiglio comunale in una frazione, o comun-que in un luogo che non fosse solo il municipio, soprattutto quando capiterà l’occasione di affrontare qualche problematica che riguarda in particolare una determinata zona. Ci saranno inoltre anche serate in-formative, per spiegare o illustrare singole decisioni importanti o per sentire cosa ne pensa la gente”.

Bene. Sono tutte cose che an-notiamo e che quindi aspettiamo di vedere tradotte in pratica: il compito de “L’Alpone” è anche questo. A proposito, prima di congedarci, possiamo chiede-re al nuovo sindaco un pensiero particolare per il nostro giornale, tenendo conto che non entra solo

in tutte le famiglie del paese, ma arriva anche ai tanti nostri emi-grati sparsi nei cinque continenti?

“Un pensiero intanto persona-le: viste anche le proporzioni del consenso ottenuto, non voglio certamente deludere le attese dei cittadini che mi hanno votato e cer-cherò di seguire le loro questioni mettendoci il massimo impegno. E altrettanto mi sento di assicurare per i tanti collaboratori che hanno condiviso con me questa faticosa ma, allo stesso tempo, appassio-nante avventura di mettere a di-sposizione del paese le proprie ca-pacità e le proprie idee. Un saluto quindi a tutti, fatto veramente con il cuore”.

E da parte nostra, un augurio di buon lavoro a nome tutti i let-tori del giornale.

“Grazie. Ne abbiamo veramente bisogno!”

Dario Bruni

si faranno, purtroppo, sentire. Da parte mia ho individuato nella qualità dell’offerta lo strumento più idoneo per uscirne positivamente. La clientela continua a comperare, ma soltanto se si rende conto che ciò che acquista offre garanzia di durata. Un buon investimento è, di per sé, un forma di risparmio. La qualità del prodotto, coniugata con la fiducia del fornitore costituisce, soprattutto oggi, anche una spinta all’acquisto.

Come uscirne?Tutti sperano che finisca in fretta

ma pochi, per non dire nessuno, azzardano delle previsioni credibili. Personalmente vorrei convincermi che il giro di boa tra la recessione e la crescita avverrà nel 2014. Ma non ne sono certo. Fino a quella data, per quanto mi riguarda, ritengo di avere prospettive sufficientemente positive.

Chi, secondo lei, dovrebbe cominciare per primo e dare l’esempio?

Sicuramente il mondo della politica che dovrebbe impegnarsi a ricercare le soluzioni più idonee per assicurare ai cittadini il benessere che sembra svanito nel nulla.

Quali le misure più urgenti da adottare?

Meno tasse e più investimenti

Vittorio Beschin, 65 anni com-piuti proprio il giorno in cui ci

ha rilasciato l’intervista, costituisce un evidente esempio di cosa possa significare “azienda a totale coinvol-gimento familiare” con la prospetti-va di metterla a disposizione della generazione successiva. Una mo-dalità assai diffusa nel nostro paese, dimostrata attraverso tante storie personali che, negli ultimi decenni, hanno profondamente trasformato la comunità. Il nostro personaggio, nato a Cattignano, può dire di es-sersi fatto da solo frequentando le scuole elementari della frazione e conseguendo, più tardi, la licenza media serale, sempre a Cattignano.

Nella vita di Vittorio ha sempre avuto un ruolo determinante la moglie, Graziella Danese. Dal loro felice matrimonio sono nati Antonio e Teresa, attualmente impegnati entrambi nell’azienda di famiglia e destinati ad assumerne la gestione diretta. Le procedure per il “cambio generazionale” sono già in atto.

Vuole brevemente raccontare ai nostri lettori la storia della sua vita…lavorativa?

A casa mia erano contadini e spesso anche i bambini, dopo la scuola, venivano impegnati nel lavoro dei campi. Dopo il

Foto ricordodi Padre

Marchesini con alcuni parentidi Via Scaglia

nell’anno 1952

conseguimento della licenza elementare così accadde anche per me. Personalmente non apprezzavo questo tipo di attività, anche se, in generale, costituiva una garanzia per il mantenimento della famiglia. Ben presto ho cominciato a guardarmi intorno per valutare altre opportunità. Intanto ho voluto realizzare, appena possibile un mio primo obiettivo mediante il conseguimento della patente di guida per autocarri.

In concreto, perché la scelta del settore edilizio?

Tutto è maturato nel 1968 approfittando di un momento molto positivo per l’economia di San Giovanni. Le prospettive erano ottime soprattutto nel calzaturiero; si lavorava nelle fabbriche ma anche a domicilio, i posti di lavoro non mancavano, il denaro aveva ripreso a circolare e l’impegno prioritario divenne, ben presto, la casa. Un sogno che tutti volevano realizzare. Sorsero nuovi nuclei abitativi e venne promosso l’ampliamento della zona industriale. Per costruire occorrevano materiali, attrezzature da lavoro, mezzi di trasporto… il resto si può facilmente immaginare.

Oggi, dopo oltre quarant’anni di attività, che cosa siete in grado di offrire alla vostra clientela?

È presto detto: materiali per l’edilizia di ogni specie, pavimenti e rivestimenti in ceramica, parquet, arredo bagno, lavorazione marmi e graniti, ferramenta, solai, articoli per arredo giardino… autotrasporti in conto terzi ecc. Si tratta di migliaia di articoli attraverso i quali viene assicurata la massima qualità, lunga durata e funzionalità per corrispondere alle legittime aspettative di chi si rivolge a noi con fiducia. Per realizzare tutto questo la nostra struttura impegna ben dodici addetti: otto tra operai e tecnici oltre all’intera famiglia. La domanda è andata ampliandosi nel tempo al punto che, da qualche anno, la “Sol 3” di Albaredo d’Adige, inizialmente sorta come centro per la produzione di solai, si è trasformata in struttura di vendita di attrezzature, materiali e manufatti per l’edilizia

Come conciliare tutto questo fervore operativo con la crisi economica e finanziaria che caratterizza il nostro tempo?

Purtroppo il settore edilizio ne risente profondamente. Si tratta di una crisi strutturale che richiede interventi radicali. Nell’attuale circostanza un sensibile calo nella domanda è fisiologico e se non si registrerà un’inversione di tendenza a breve termine le conseguenze

Nella foto: Vittorio Beschin con la moglie Graziella e i figli Teresa e Antonio

finalizzati alla crescita, insieme ad una drastica riduzione delle spese, molte delle quali improduttive. Cominciamo, intanto, col mandare a casa metà dei parlamentari e con l’eliminazione delle cosiddette “auto blu”. Insomma, dovrebbe sparire tutto ciò che non è essenziale per il buon governo della nazione.

Purtroppo la crisi colpisce in modo irrimediabilmente drammatico anche ciò che abbiamo di più caro, cioè la vita. Cosa ne pensa dei suicidi (troppi!) di tanti imprenditori?

Quando sento queste notizie mi coglie uno sconcerto estremo e torno, ogni volta, a chiedermi perché ciò possa accadere senza che nessuno riesca a porvi rimedio. Fa impressione vedere persone che hanno dedicato al lavoro tutta la loro vita, persone che hanno saputo superare immani sacrifici, persone che fanno una scelta estrema togliendosi la vita.

Una prospettiva positiva per il futuro… prossimo?

Mi sembra di vedere una interes-sante riscoperta dell’agricoltura. Le nostre colline sono tornate a produrre in buona quantità uva, ciliegie… e questo è, sicuramente, un buon segnale!

Delio Vicentini

Segue da pag. 1

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L’ ALPONE

Si corre il rischio di non accorgersi dell’an-gusta strada, a sinistra subito dopo la

contra’ Vandini, ma una volta imboccatala ci si rende conto di trovarsi di fronte ad uno, se non l’ultimo, dei luoghi incontaminati di San Giovan-ni Ilarione.

“Vivo nelle rose”, è la scritta che ci accoglie ed una lunga fila di rosai dai colori variopinti ci guida fino alla contrada “Andisi”, forse non da tutti conosciuta, ma che rappresenta il re-gno ed il luogo di riposo e di meditazione di Gelindo Ciman.

Ci viene incontro con un sorriso scrutatore, per poi distendere i lineamenti del volto, ini-ziando una conversazione seria ed attenta, che mette in luce vicende impensabili. È un persona alta, seria, con gli occhi che conoscono tutti i segreti della vita, che compenetra e racchiude l’Italia passata dalla fame, dallo sfascio della guerra alla sua successiva ripresa. La sua fan-

ciullezza ha dell’incredibile. Nasce il 1 aprile 1933, figlio di Elide Salvà, originaria da Padova e di Augusto, soprannominato in paese “El Ga-linaro”. Conosce appena la mamma, morta nel 1936 di TBC e di indigenza, quando la sorellina Lavinia ha appena 6 mesi. Papà, per pagare le spese dell’ospedale, ipoteca la casa e parte per l’Abissinia con la ditta STALDI, prima come mi-litare e poi come lavoratore, con la promessa di un pezzo di terra da coltivare, in modo da riu-nire la famiglia e progettare il futuro. Purtroppo scoppia la guerra e viene tenuto prigioniero per 6 lunghi anni. Gelindo e Lavinia, intanto, vengo-no accuditi dalla nonna paterna, una Grolli da Cattignano, ma quasi subito anche lei soccom-be alla broncopolmonite, lasciando i nipotini soli al mondo che vengono rifiutati dai parenti, an-che da quelli del paese. Il podestà in carica, Sil-vio Vandin, li ospita per un po’ di tempo in casa e poi trova per essi una sistemazione.

Arriva infatti Ersilio Gecchele dai Salgari, con la moglie Giustina, carica questi bimbetti sul carretto, li porta a casa e li cresce insieme ai suoi nipoti, figli di Gioacchino e Virginia Roncari. Naturalmente per questo impegno vengono tutti pagati dal Comune. Gelindo dimostra un carat-tere un po’ ribelle, si sente diverso dagli altri, che hanno i genitori, la mancanza della mamma pesa moltissimo. I nuovi educatori sono rigidi, inflessibili (sono parole sue), per un niente si ri-corre alle maniere forti, in modo particolare con i nuovi arrivati. Solo Virginia dimostra maggiore comprensione. Non viene naturalmente esen-tato dal lavoro di portare al pascolo le mucche e nei campi. Frequenta a Cattignano la scuola elementare fino alla classe quarta, per poi por-tarsi a San Giovanni Ilarione per la quinta. Viene casualmente a conoscenza di avere una casa, di avere della terra, comincia allora a sentirsi ugua-le agli altri ragazzi. Quante volte, invece di anda-re a scuola, va a girovagare nei suoi campi, nella sua casa, a sognare e a respirare quell’aria che ha sempre desiderato. Nel frattempo contrae il tetano e rischia veramente grosso. La guerra la-

scia in lui un nitido ricordo, con i Tedeschi al pri-mo piano nella scuola elementare a San Giovan-ni, con i Tedeschi e partigiani che frequentano la casa di Gioacchino Gecchele ai Salgari, con ancora negli occhi l’immagine della contrà Fusa che brucia, il 25 aprile 1945 e lui che guarda dal-la Laita quasi inebetito, senza rendersi conto fin dove possa arrivare la cattiveria umana.

A 14 anni, grazie all’interessamento di una pa-rente suora, termina l’avventura dai Salgari ed entra al “don Calabria”, dal 1946 al 1952, scuola tecnica ed esce con il diploma, corrispettivo a quello attuale di perito meccanico, mitigando pure il carattere. Gelindo è fiducioso nelle pro-prie possibilità, ha fiducia nella gente, è pron-to per il lavoro. Lavora per varie ditte, la Biasi, la Pollini forni, con contratto di formazione, da Battaglino. Si è tornati ad abitare intanto dagli Andesi. Dopo il servizio militare nei “Diavoli Ros-si” a Brescia, tenta la via dell’insegnamento in una scuola a Bergamo, come docente di tec-nologia. Bello vederlo girare, allora, su una ma-gnifica Vespa GS, circondato da tante ragazze.

È la rivincita sulla sofferta giovinezza!Nel frattempo conosce Perlini, astro nascente

dell’industria meccanica che lo convince a tra-sferirsi a San Bonifacio e a collaborare con lui. Per i primi due anni la situazione è dura, le mi-gliorie al camion 3 assi, con il sollevatore, il ru-binetto della cisterna sono opera di Gelindo, ma demolire le tradizioni e le diffidenze nella gente è quasi opera impossibile, tanto che Perlini è costretto a vendere la sua macchina personale per pagare gli operai. Ai primi anni ’60 arriva il boom economico, la ditta arriva fino a 70 operai con la costruzione di 7 automezzi al giorno. È necessario aumentare la produzione e gli operai reclamano un piccolo aumento, tramite Gelindo che fa da portavoce. Il risultato è che viene so-speso dal lavoro per due mesi e poi messo un po’ in disparte, destinato alla ricerca. Nel 1961 decide di mettersi in proprio, producendo pez-zi meccanici per Perlini ed altre ditte, lavorando anche il sabato e la domenica mattina.

La nuova ditta cresce, si sviluppa, si costru-iscono le prime macchine destinate ai più di-sparati campi di lavoro, si dà vita, con un altro socio, alla CIMAN s.a.s., per costruire cisterne per autocarri e autotreni; tutto fila a gonfie vele, frutto dell’impegno e del sacrificio.

Nel frattempo ha portato all’altare la signorina Anna Piacentini, nipote della seconda moglie di papà Augusto e che lo rende padre felice di An-tonella, Elide, Monica, Tiziana e Tiziano. I figli, una volta cresciuti e dopo le scuole, vengono regolarmente assunti in azienda e stipendiati. Il lavoro porta al boom edilizio, la gente costruisce case nuove e per i telai delle finestre e delle por-te, si passa dal legno all’alluminio. Gelindo co-glie subito l’occasione per ideare macchine che lavorano questo metallo; basta programmare le misura ed il telaio è subito pronto.

Tutto fila nel migliore dei modi, si punta sem-pre sulla ricerca, sull’innovazione. Il cliente illu-stra le richieste e le caratteristiche necessarie, paga l’anticipo e Gelindo “pensa” la macchina, la costruisce e la consegna. Nel 1972 partecipa al salone di esposizione di Bruxelles, ricevendo il 2° premio per l’invenzione di una pistola per in-grassaggio. Poi comincia lentamente la parabo-la discendente. L’azienda, divenuta forse troppo grande, fatica a sostenere i costi. I grossisti di vendita accentuano la crisi. Allora si tenta la ven-dita in proprio; non mancano i clienti, ma i soldi stentano a rientrare, i clienti faticano a pagare o, addirittura, non pagano più. A questo primo cenno di crisi le banche chiudono il rubinetto dei finanziamenti e si va in perdita.

Per sopperire, si chiama in società un al-tro socio, ma nell’interim di gestione il passivo aumenta e Gelindo, stanco e abbattuto anche dalla malattia che nel frattempo ha colpito la moglie, chiede di essere liquidato e lascia… Si ritira in buon ordine, continuando a combattere per la salute della consorte, ritenta l’esperienza dell’azienda con il figlio, ma questi non nutre i medesimi interessi. Allora arriva la pensione. Si

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Gelindo Ciman, genio dell’invenzione

Serata ricordo del maestro ZandonàIl 20 aprile scorso, a cinque anni dalla morte,

l’assessore alla cultura Augusto Gambaretto, con la collaborazione della parrocchia di Villa, ha voluto ricordare Giuseppe Zandonà, un nostro illustre concittadino deceduto cinque anni fa.

La figura del Maestro Zandonà - tutti lo conoscevano con questo nome - è stata dettagliatamente raccontata ed illustrata dal figlio Vittorio con l’ausilio di diapositive.

Giuseppe era nato a Vestenanova nel 1935 da una famiglia di 10 figli e trascorse la sua tormentata infanzia proprio a cavallo della seconda guerra mondiale.

È stata una vita molto intensa e tribolata quella di Giuseppe, che dalla sua infanzia e giovinezza ha avuto solo momenti di intensa sofferenza e privazioni, dovute alla lontananza dalla famiglia ed alle sue peregrinazioni fra la Libia e l’Italia in seguito allo scoppio della seconda guerra mondiale. Da ricordare il distacco dalla famiglia in giovane età, la sua permanenza in orfanotrofio, ed infine il periodo trascorso in un convento francescano dove ebbe modo di studiare. Nel 1957 ritornò a Vestenanova. Riuscì quindi ad ottenere l’abilitazione magistrale che gli consentì di avere finalmente un lavoro stabile. Questa situazione di sicurezza lavorativa, gli diede la tranquillità economica per poter sposare la sua Maria Teresa, una ragazza di Ferrara, che gli avrebbe poi dato quattro figli.

Dopo il matrimonio si stabilì prima a Montecchia di Crosara e poi a San Giovanni Ilarione, dove trascorse il resto della sua vita circondato dall’amore della moglie e dei suoi amati figlioli e dall’affetto di tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo.

La serata è proseguita con l’intervento del figlio Marco che, assieme a Lidia Marcazzan, ha illustrato il lungo percorso artistico del padre attraverso la presentazione di alcune delle molte opere pittoriche e scultoree eseguite dal Maestro, parecchie delle quali erano esposte nella mostra allestita in via degli Alpini presso l’ex edicola “Bosco”.

È stata poi la volta di Giovanni Sartori che, a nome dei tanti maestri ex colleghi di Zandonà, ha ricordato la sua figura di insegnante ed educatore.

Anche il sindaco Domenico Dal Cero ed i parroci don Elio Nizzero e Don Francesco Meneghello hanno voluto ricordarlo con parole di sincera stima ed apprezzamento, mettendo ancora in evidenza le alte doti morali e religiose di Giuseppe, che per tantissimi anni ha anche animato con puntualità e tanta passione le funzioni religiose, attraverso la direzione del coro parrocchiale e suonando l’organo.

Alla serata era presente moltissima gente che ha avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo, e tanti suoi allievi che con la loro partecipazione hanno testimoniato, ancora una volta, il loro

affetto al loro Maestro.La serata, condotta da Angelo Pandolfo, è stata

allietata dai flauti suonati dai ragazzi della classe terza della locale scuola media, preparati e diretti dal loro professore di musica, Mauro Zuccante.

Ringraziamo i famigliari del Maestro Zandonà

per la loro preziosa collaborazione nella realizzazione della serata e nell’allestimento della mostra delle opere pittoriche, ed il signor Agostino Fracca che ha messo a disposizione la sala per la mostra.

A.P.

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Continua a pag. 4

Page 4: L'Alpone numero 2 2012

L’ ALPONE

Dopo il lungo inverno, la Pro Loco in collaborazione con i cori presenti

a San Giovanni, ha organizzato una se-rata in preparazione alla Pasqua. La se-rata si è svolta presso la Chiesa di San Giovanni Battista di Castello dove, con la collaborazione del parroco don Franco Coffetti, si è percepito un clima di grande sintonia reciproca, in armonia con le note della musica e gli interventi dei presiden-ti delle associazioni. Tutto è iniziato con l’apertura di Sandi Tokanova, una giova-ne che viene dal Kazakistan già afferma-ta violoncellista, le cui prestazioni stanno imponendola a livello internazionale, al di fuori del paese d’origine, per una carriera di sicuro successo. Ha studiato presso i grandi della musica internazionale e in questo periodo si sta esibendo nei tea-tri europei per farsi conoscere e magari

essere accolta in una prestigiosa compa-gnia di artisti.

La serata poi ha visto salire al centro dell’attenzione i vari gruppi presenti: il coro delle Chitarre di Villa, i Gospel Pra-yers, La Ghenga di Castello, El Biron e le corali di Santa Cecilia di Castello e di Villa. Tre canti a testa con le rispettive introduzioni e tra un coro e l’altro l’inter-vento dei presidenti delle associazioni: Associazione Croce Rossa Italiana con la presentazione di Benedetta Pagani; Associazione Nazionale Carabinieri e nucleo volontario di protezione civile con l’intervento del presidente Mario Rosset-to e del presidente del nucleo Antonio Dal Zovo, nonché la conclusione della presidente delle Benemerite, Giuseppina Tirapelle; Associazione Fanti con il pre-sidente Mariano Panarotto; l’Associazio-

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Castello di San Giovanni Ilarione - 23/24/25 - giugno 2012Sagra di San Giovanni Battista34a Mostra Provinciale delle Ciliegie

Una serata tra associazioni, teatro e musica

Sabato 23 giugno 2012- Ore 20.00: Apertura chioschi con maxigonfiabili per bambini e ragazzi;- Ore 20.30: Esibizione della Scuola di Danza “ENERGY STUDIO” di Federico Gallo;- Ore 21.00: Serata disco all’aperto con DJ;

Domenica 24 giugno 2012- Ore 10.00: Santa Messa Solenne;- Ore 11.00 - 14.00: Consegna ciliegie per la Mostra;- Ore 16.00: Apertura chioschi con maxigonfiabili per bambini e ragazzi;

- Ore 17.00: Apertura al pubblico della 34a Mostra Prov. delle ciliegie;- Ore 18.00: Concerto della Banda “G. Verdi” di Montecchia di Crosara e San Giovanni Ilarione;- Ore 19.00: Premiazione della 34a Mostra delle ciliegie;- Ore 19.30: Happy hour con musica dal vivo;- Ore 21.00: Serata di ballo liscio e musica anni ‘60-’70-’80 con l’orchestra “LISA & GIANFRANCO”;

Lunedì 25 giugno 2012- Ore 20.30: “CASTEL ROCK” Serata Rock con gruppi musicali locali;

ne Alpini con l’intervento del presidente Maurizio Marchesini; la Protezione Ci-vile con l’intervento di Ketty Marchesi-ni. Molto apprezzato anche l’intervento della Compagnia Teatrale “Sale e Pepe”. La serata è stata premiata dal numero di persone presenti e dai continui applau-si di apprezzamento che, con calore e spontaneità, provenivano dal pubblico.

Un grazie particolare va a tutti i par-tecipanti, allo staff della parrocchia ospitante, in modo particolare a Mario e Fiorenzo Lovato, e alla gradita e compe-tente presenza di don Gianfranco Coffe-le, apprezzato traduttore, fra l’altro, dal tedesco e dall’inglese nel tenere i con-tratti con la violoncellista Sandi Tokano-va e Mariangela Grolli per la presentazio-ne della serata.

lorenzo Gecchele

Il 31 Marzo, presso la chiesa di San Giovanni Battista a Castello, la partecipazione straordinaria di Sandi Tokanova violoncellista a livello internazionale.

37a Sagra di San Benedetto 6-7-8 luglio 2012 • (Cattignano - San Giovanni Ilarione)

Venerdì 6 luglio 2012- Ore 20.30: Apertura chioschi e qualificazioni calcetto saponato;- Ore 22.00: Afro music con DJ MORGAN fino alle 02.00;

Sabato 7 luglio 2012- Ore 20.30: Apertura chioschi e qualificazioni calcetto saponato;- Ore 22.00: LA “VAL D’ALPONE IN MOVIMENTO” CON REPINO DJ VOICE SAMA fino alle 02.00;

Domenica 8 luglio 2012- Ore 12.00: Grigliata in compagnia;- Ore 12.30: Inizio TORNEI CALCETTO SAPONATO, VOLLEY

ACQUATICO e scivoli gonfiabili GRATUITI per bambini;- In console STEVEN SMITH e l’animazione di DJ EGO;- Ore 20.00: PREMIAZIONI SQUADRE VINCENTI;- Ore 20.30: Ballo liscio con l’orchestra di RODOLFO VIVALDINI.

ProGrAmmA:

ProGrAmmA:

DURANTE LO SVOLGIMENTO DELLA SAGRA fUNzIONERA’ UNA RICCA PESCA DI BENEfICENzA

DURANTE LA MANIFESTAZIONE FUNZIONERANNO FORNITISSIMI CHIOSCHI ENOGASTRONOMICI • PESCA DI BENEFICENZA

costruisce una bella casa, prefabbri-cata, ad Arcole, dotata di tutti i siste-mi di energia alternativa conosciuti, rimette in ordine la casa natale a San Giovanni e si ferma, a rivivere i ricordi. Anche se stabile ad Arcole, si è sem-pre sentito e continua a sentirsi vivo e partecipe di San Giovanni Ilarione, e il suo paese natale lo ha voluto premiare con diploma e medaglia, la serata del 20 aprile 2012, in pubblica

assemblea per il suo impegno sociale e nel lavoro. Un aspetto che merita di essere messo in risalto è, infatti, la sua disponibilità verso gli altri: è socio co-fondatore della cooperativa “Promozione e lavoro” a favore delle persone diversamente abili ed in dif-ficoltà, viene eletto rappresentante delle piccole industrie in San Boni-facio, è socio fondatore della chiesa della Praissola, insieme a Mons.Ber-nardi; la croce sopra la stessa chiesa

è dono suo…, la sua tangibile presen-za non è mai mancata ove il bisogno degli altri era manifesto.

È sempre stato precursore dell’e-nergia eolica a bassa ventosità, delle fonti alternative energetiche, fin dai tempi di insegnamento a Bergamo, ma allora non compreso. Ora si gode il riposo del guerriero. In un momento di confidenza, mentre ci porta a visi-tare il suo vigneto, le sue galline, la fontana, la cantina, sospira: “Mi man-

cano tanto mia mamma, mia moglie, l’azienda…”. Gelindo nella vita forse si è fidato troppo della gente, non è stato sufficientemente “cattivo” nella gestione degli affari, ma è orgoglioso di quello che è riuscito a realizzare e, anche se non adeguatamente gratifi-cato, è in pace con la coscienza. Ora alterna la sua presenza fra la casa di Arcole e il suo “rifugio” a San Giovan-ni Ilarione, si dedica alla terra e alla cose semplici e genuine della vita.

E noi tutti auguriamo tanti anni di pace e serenità a questa persona che ha sempre corso nella sua vita per godere della sua famiglia e dei nipo-ti, a recuperare il sogno di una giovi-nezza mai vissuta, per ripercorrere le tappe della sua intensa esistenza, per reincontrare idealmente la sua ama-ta Anna, per vivere sempre insieme, nelle rose…

GiAnni SArtori

Gelindo Ciman, genio dell’invenzioneSegue da pag. 3

Abbiamo a disposizione nuovi modelli di pneumatici con sconti interessanti

Page 5: L'Alpone numero 2 2012

L’ ALPONE

Il fenomeno dei cognomi formati dall’abbinamento di due

precedenti cognomi è abbastanza inusuale dalle nostre parti e raramente si riesce a spiegarne il motivo. In qualche occasione lo si ritrova usato in concomitanza con l’estinguersi di una famiglia nobile la quale, in mancanza di una discendenza diretta del ramo maschile, affidava ad una figlia il nome del casato facendolo aggiungere a quello del marito. In tal modo i figli assumevano il doppio cognome.

A San Giovanni Ilarione i cognomi doppi a noi noti sono essenzialmente due, Salgaro Vaccaro e Fattori Zini e di ambedue si ignoravano fino ad oggi il momento e i motivi della loro origine, visto che, al contrario, i quattro cognomi presi singolarmente (Salgaro, Vaccaro, Fattori, Zini) sono presenti almeno dal ‘700, seppur in misura e

quantità diverse.Spulciando fra le carte dell’archivio

parrocchiale di Castello per soddisfare le richieste che sempre più frequenti arrivano da discendenti di famiglie emigrate all’estero, un paio di mesi fa mi sono imbattuto nell’atto di nascita di un certo Giobatta, il quale appariva privo di cognome in quanto nato fuori dal sacro vincolo del matrimonio e quindi dichiarato “illegittimo”, malgrado fosse indicato il nome della madre, Santa Salgaro del fu Domenico.

Era il 28 maggio 1868 e in occasioni come questa la prassi prevedeva che il neonato fosse tolto alla madre e indirizzato immediatamente verso il “luogo pio” (l’istituto ove si raccoglievano i trovatelli, detti anche “esposti”) di Vicenza o di Verona. Nel nostro caso, invece, una annotazione a parte, aggiunta al registro, precisava

che il bambino veniva adottato dai coniugi Bernardo Vaccaro e Marianna Cengia e che acquisiva perciò il cognome di Salgaro Vaccaro.

Da quel momento in poi tutti i discendenti porteranno il doppio cognome, e così il piccolo Giobatta, destinato ad essere relegato in un istituto che gli avrebbe cancellato per sempre ogni indizio di identità, si prendeva la sua bella rivincita sulla vita, diventando a tutti gli effetti il capostipite di una dinastia che a tutt’oggi conta una bella serie di individui, in paese e fuori paese.

DArio Bruni

La parola rogazioni indica nella fede cattolica una serie di preghiere, di manifestazioni religiose, di atti esterni

di culto per impetrare da Dio un buon raccolto e una garanzia per le seminagioni, nella settimana prima dell’Ascensione.

Come in tutti gli altri paesi, la sera del 15 maggio 2012, in via Olmo, a Terrossa di Roncà, nella tenuta di Nicola Tirapelle e gentile signora, la gente ha assistito alla Santa Messa e alle preghiere comunitarie nell’ampio cortile, sotto

un cielo limpido e rassicurante. Più di 200 persone di San Giovanni Ilarione e tante altre da vari paesi hanno voluto essere presenti.

Girando lo sguardo intorno, ci si accorge che tutto sa di operosità, di ordine,di efficienza organizzativa, di capacità gestionale.

L’ampia distesa di vigneti ordinati e rigogliosi, la meticolosità nel coltivare e nel gestire l’azienda ha del

lusinghiero. Qui l’antico si abbina nello stile e nell’efficienza al nuovo, la vinificazione si combina in un connubio di profumi e sapori, nella scelta metodica e ponderata delle uve migliori fra le qualità locali. Tutto ha il sapore sincero, sano e genuino.

Al momento conviviale, seguito alla cerimonia religiosa officiata da don Diego, parroco locale, si è potuto toccare con mano la famigliarità, l’ospitalità, il clima di accoglienza da parte della famiglia ospitante. Tutti si sono sentiti a proprio agio e questo ha fatto vivere momenti di giusto orgoglio nei titolari, nel papà Ilio, che non ha nascosto un momento di intensa commozione. Una serata magnifica, una festa ben riuscita. Un grazie da parte di tutti ed un augurio a ben continuare, perché questa azienda merita sicuramente di andare avanti e prosperare.

GiAnni SArtori

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una carta d’archivio svela il motivo del doppio cognome

salgaro vaccaro:

ROGAZIONI 2012

Rinnovato anche quest’anno il primo maggio l’antico Pellegrinaggio alla Madonna del Summano, frutto di

un voto che si perde nella notte dei tempi: più di 60 pellegrini hanno partecipato alla S. Messa celebrata dal parroco don Franco Coffetti presso il santuario di Santorso, alle pendici del Summano, posando poi per la tradizionale foto ricordo. La comitiva si è quindi portata a Rampazzo di Camisano, dove ha pranzato nel centro sportivo dedicato alla memoria di don Daniele Parlato, indimenticato parroco di Castello dal 1990 al 1999. Ultima tappa, alle 17.30, presso la chiesa di Marola, dove sono conservati i resti di “Mamma Rosa”, l’ultima beata in ordine di tempo della diocesi di Vicenza.

DArio Bruni

Pellegrinaggio alla Madonnadel Monte Summano, 1° maggio 2012

Nella foto: L’annotazione che attesta l’avvenuta adozione da parte dei coniugi Vaccaro, del neonato Giobatta Salgaro, con relativa assunzione del doppio cognome Salgaro Vaccaro.

Le classi terze della scuola“A. Stefani” sul Monte Biron

Giovedì 24 maggio 2012 noi alunni delle classi terze della scuola primaria “A. Stefani”, accompagnati dal signor Giuseppe

Spadiliero, guida C.A.I., siamo andati sul monte Biron. Lì ci ha raggiunto il signor Luciano Vanzo, appassionato ed esperto di fossili, che ci ha spiegato tante cose sul nostro territorio e sui fossili che in esso si possono trovare. In questa foto ci potete vedere accanto all’onda fluviale che si è formata milioni di anni fa in seguito all’erosione provocata dalle onde marine che sbattevano contro il litorale. Qui gli uomini del Neolitico, i primi abitanti della nostra zona, trovarono rifugio e si insediarono.

Page 6: L'Alpone numero 2 2012

L’ ALPONE 6

L’ AMMINISTRAZIONE COMUNALE INFORMA

Programmazione e bilancio• Assidua ricerca dei finanziamenti provinciali, regionali, statali, europei;• Assemblea pubblica comunale;• Costante controllo della gestione;• Apertura dell’Ufficio anagrafe nella giornata di sabato;• Disponibilità degli amministratori.

Servizi Sociali• Assegnazione contributi ai cittadini con residenza continuativa da almeno cinque anni;• Sostegno per la realizzazione di un asilo nido integrato in collaborazione con la scuola dell’in-

fanzia “Papa Luciani”;• Miglioramento del servizio di trasporto per gli anziani con il pulmino del comune riservandolo

ai cittadini con residenza continuativa da almeno cinque anni;• Ridare vigore al Centro ricreativo per gli anziani;• Progetto “Banca del tempo”;• Istituzione di un albo comunale di colf e badanti.

Sicurezza e ordine Pubblico• Coordinamento attività di controllo;• Potenziamento della videosorveglianza;• Organizzazione di un servizio di vigilanza privata in occasione di eventi e manifestazioni locali.

immigrazione• Contrasto all’immigrazione clandestina;• Verifica scrupolosa delle nuove richieste di residenza.

Scuola, cultura, SPort e Politiche giovanili• Maggiore supporto e attenzione a tutte le associazioni del paese;• Individuazione di spazi adeguati per i giovani e le loro attività;• Ripristino del servizio “Informagiovani”;• Utilizzazione di Fondi Sociali Europei e di tutti i contributi possibili per realizzare corsi di forma-

zione e riqualificazione a favore dei giovani;• Organizzazione di un servizio di attività estive rivolto ai bambini e ai ragazzi per l’intera giornata;• Promozione di attività a difesa dell’identità e della cultura del popolo veneto;• Campagna di sensibilizzazione stradale;•Incentivazione degli sport minori;• Studio di fattibilità per la realizzazione di un “campo da calcio a cinque” coperto.

agricoltura• Organizzazione di serate di formazione;• Informazione sulle opportunità economiche messe a disposizione dalla regione e dalla comu-

nità europea;• Valorizzazione di tutti i prodotti della nostra terra.

Promozione del territorio• Incentivazione del turismo;• Realizzazione di una piazzola attrezzata per la sosta dei camper;• Riqualificazione delle piazze;• Favorire le aziende locali nell’affidamento di appalti e forniture.

ambiente, energia,ecologia e comunicazione

• Promozione dell’educazione ambientale;• Valorizzazione del verde pubblico;• Realizzazione di una rete wireless più economica e veloce;• Favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili;• Posizionamento delle bacheche informative nelle principali contrade.

urbaniStica e lavori Pubblici• Revisione della disponibilità dei parcheggi del centro storico;• Ripristino della vecchia viabilità nei sensi unici di via A. Rivato e Ca’ Rosse;• Verrà favorito in tutti i modi il recupero dei vecchi fabbricati esistenti allo sco-po di tutelare il territorio;• Realizzazione delle piazzole per l’atterraggio dell’elisoccorso;• Ricerca scrupolosa di finanziamenti per la messa in sicurezza delle Scuole Primarie;• Ampliamento della mensa nella scuola di Castello;• Realizzazione di una piazzola per consentire agli scuolabus di poter far scen-dere e salire i nostri bambini in tutta sicurezza;• Realizzazione, in piazza Aldo Moro, di una tettoia per i motorini dei nostri studenti;• Piano di intervento per la sistemazione delle strade comunali.

Il programma di lavoro per il quinquennio 2012/2017

Pagine a cura diDelio Vicentini

Nella foto: La componente di maggioranza del nuovo Consiglio Comunale.

Comune di San Giovanni IlarioneElezioni Amministrative del 6 e 7 Maggio 2012

Riepilogo dei voti

LISTA: TUTTI AL SERVIZIO DI SAN GIOVANNI ILARIONEELLEN CAVAZZA (Candidato sindaco) - voti 1957; 64,95%

CLAUDIO LOVATO - voti 347

ERCOLE STORTI - voti 257MARCO BELTRAME - voti 250STEFANO VICENTINI - voti 159LORELLA DISCONZI - voti 125

LISTA: NOI PER SAN GIOVANNI ILARIONETHOMAS PANDIAN (Candidato sindaco) - voti 1056; 35,05%NADIA BEVILACQUA - voti 167

Page 7: L'Alpone numero 2 2012

L’ ALPONE 7

A seguito degli interventi introdotti con la legge 44/2012 che ha convertito il cd.

Decreto Semplificazioni Fiscali, il pagamento dell’IMU potrà essere effettuato in 2 rate. Le sca-denze sono il 16 giugno e il 16 dicembre; tenen-do conto dei giorni festivi, per quest’anno 2012 sono: il 18 giugno e 17 dicembre. Solo per la pri-ma casa e solo per l’anno 2012 il Contribuente potrà scegliere di dividere l’importo in 3 rate: la prima entro il 16 giugno, l’altra entro il 16 settem-bre e l’ultima a conguaglio entro il 16 dicembre. Ecco i principali cambiamenti disposti.

- IMU Pagamento Rateale Nel 2012, l’Imu sull’abitazione principale e sulle sue pertinenze (una sola per ognuna delle categorie C/2, C/6 e C/7) potrà essere pagata in 2 rate del 50% oppu-re in 3 rate pari al 33,3% dell’imposta comples-siva. La prima rata dovrà essere pagata entro il 18 giugno 2012 (perché il 16 cade di sabato); l’eventuale secondata rata entro il 17 settembre (perché il 16 cade di domenica); la terza rata en-tro il 17 dicembre (il 16 è domenica).

La prima e la seconda rata (giugno e settem-bre) saranno calcolate applicando l’aliquota base del 4 per mille, stabilito dal Comune. La terza rata rappresenterà il conguaglio di quan-to complessivamente dovuto e sarà calcolata in base alle aliquote decise dal Comune e da even-tuali ritocchi imposti dal governo.

- Detrazione per Nucleo familiare. La detra-zione sulla prima casa sarà unica per ogni nucleo familiare e verrà concessa soltanto in presenza di due requisiti: dimora abituale e residenza anagra-fica del possessore e dei suoi familiari. Se i com-ponenti del nucleo familiare dimorano e risiedono in immobili diversi situati nello stesso comune, l’aliquota agevolata e la detrazione si applicano comunque ad una sola casa.

- Agevolazioni per anziani e disabili. il Comu-ne considera come abitazione principale, con i relativi benefici, l’immobile di cui sono proprie-tari o usufruttuari gli anziani oppure i disabili che risiedono in strutture di ricovero o sanitarie, pur-ché l’alloggio non sia affittato.

- IMU e Coniugi Separati. Per i coniugi sepa-rati, varrà il “diritto di abitazione”; cioè, l’imposta graverà sul coniuge che abita nella casa coniu-gale assegnatagli dal giudice.

- Modalità di versamento. Per la rata di giu-gno e per quella eventuale di settembre, si dovrà utilizzare il modello F24 per effettuare il versa-mento. Da dicembre, l’Imu potrà essere pagata anche con il consueto bollettino postale.

- Dichiarazione IMU. La dichiarazione Imu va presentata entro 90 giorni dalla data in cui sorge l’obbligo per l’adempimento (cioè, si sono verifi-cate variazioni rilevanti ai fini della determinazio-ne dell’imposta). Il modello sarà approvato con decreto ministeriale. In assenza di modifiche che comportino un diverso ammontare dell’imposta, la dichiarazione vale anche per gli anni successi-vi. Il termine di scadenza per presentare la prima dichiarazione Imu, relativa ad immobili che han-no subìto modifiche dal 1° gennaio 2012, è stato fissato al 30 settembre 2012.

- Agevolazioni per fabbricati inagibili e di interesse storico. La base imponibile per i fab-bricati dichiarati inagibili o inabitabili e per i fab-bricati di interesse storico o artistico è ridotta del 50%.

- Esenzione per i fabbricati rurali ad uso strumentale nei Comuni montani. Sono stati esentati dal pagamento dell’Imu i fabbricati rurali ad uso strumentale, ubicati nei Comuni classi-ficati come montani o parzialmente montani ed Il Comune di San Giovanni Ilarione, rientra tra i Comuni classificati parzialmente montani.

- Agevolazioni per i terreni agricoli e gli im-prenditori agricoli professionali. Viene disposto che i terreni posseduti e condotti da coltivato-ri diretti e da imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola (persone fisiche oppure società) sono considerati non fabbrica-bili.

liVio AVoGAro

Il risultato d’amministrazione dell’esercizio 2011, presenta un avanzo di Euro 23.966,66 come ri-sulta dai seguenti elementi:

Il punto sull’I.M.U. Risultato di amministrazione

Il giorno 8 luglio 2011 è entrata in vigore la Legge Regionale n. 13

che ha prorogato fino al 30 novembre 2013 la precedente L.R. n. 14/2009 conosciuta come “Piano Casa”, ap-portando a quest’ultima alcune so-stanziali modifiche.

L’obbiettivo principale di queste due leggi regionali consiste nell’in-centivare l’attività edilizia quale misu-ra di sostegno del settore edilizio nel particolare momento di crisi economi-co-finanziaria, mediante l’ampliamen-to degli edifici esistenti e favorendo l’utilizzo dell’energia sostenibile e del-le fonti di energia rinnovabili

La legge dà ampie possibilità d’in-tervento in deroga ai regolamenti co-munali rimettendo nelle mani delle Amministrazioni Comunali la potestà di decidere quali limitazioni porre agli interventi, evitando contestualmente il verificarsi di effetti negativi sulla pia-nificazione territoriale con inutili spe-culazioni.

Una delle principali novità dell’at-tuale legge consiste nella possibilità di effettuare interventi edilizi anche nei Centri Storici e Nuclei di Antica origine, avendo però cura di preserva-re gli edifici significativi sotto il profilo storico/architettonico, indipendente-mente dal grado di protezione.

Il Consiglio Comunale di San Gio-vanni Ilarione con deliberazione di n. 39 del 24.11.2011 (visibile nel sito comunale) ha recepito e approvate le modalità applicative del “PIANO CASA” valevoli fino alla scadenza del-lo stesso fissata per il 30 novembre 2013. Nell’allegato al succitato prov-vedimento, per meglio comprendere le possibilità d’intervento, sono state riportate alcune definizioni di carat-

LEGGE REGIONALE N. 13/2011 (PIANO CASA) - Gli ultimi sviluppitere edilizio quali ad esempio la de-scrizione di Prima casa di abitazione, Ampliamento, Edifici esistenti, Corpo contiguo, Pertinenze, Sottotetti esi-stenti, Casa a schiera, Tettoia, Pensi-lina ecc….

Le disposizioni della L.R. 13/2011 si applicano integralmente su tutto il territorio comunale con le limitazioni ed esclusioni definite nel provvedi-mento consigliare succitato.

Le novità introdotte possono esse-re sinteticamente così riassunte:• Per beneficiare delle agevolazio-

ni sulla prima casa (riduzione del contributo comunale pari al 60%) è stabilito che all’atto della presen-tazione dell’istanza dovrà essere prodotto atto d’obbligo con il qua-le il proprietario o il titolare di altro diritto reale di godimento o un suo familiare (proponente) si impegna a stabilirvi la residenza entro 60 gg dal rilascio del certificato di agibilità e a mantenerla fino al termine del ventiquattresimo mese successivo al rilascio del medesimo certifica-to. Per gli interventi realizzati sulla prima casa di abitazione che uti-lizzano fonti di energia rinnovabile con potenza non inferiore a 3 kwh il contributo non è dovuto.

• Per destinazioni diverse dal resi-denziale è ammesso l’ampliamento pari al 20% degli edifici esistenti, compresa la seconda casa nonché gli edifici ricadenti in Centro Storico e Nuclei di Antica Origine, purché il fabbricato da ampliare, compreso il futuro ampliamento, insista in zona propria.

• Il cambio di destinazione d’uso non è consentito negli edifici situati in zona agricola o in zona impropria.

E’ esclusa altresì la possibilità di cambio d’uso degli edifici posti all’interno dei Centri Storici e Nu-clei di Antica Origine (ex art. 10 L.R. 24/85) schedati con il grado di “demolizione senza ricostruzione” (Grado H).

• La possibilità di ampliamento vale anche per le abitazioni del proprie-tario, dei dirigenti e del custode site in zona artigianali o industriale, computando gli interventi per vo-lume solo sulla parte residenziale esistente (quindi non per superficie coperta sulla parte artigianale o in-dustriale);

• Il limite massimo di ampliamento per le zone produttive (industriali/artigia-nali) è fissato al 30% della superfi-cie coperta demolita escludendo ulteriori incrementi anche nel caso di ricomposizione planivolumetrica. Per gli edifici con destinazione com-merciale non è consentita la deroga alle disposizioni regionali in materia di programmazione, insediamento ed apertura di grandi strutture di vendita, centri commerciali e parchi commerciali. Devono, in ogni caso, essere rispettati gli standard di legge per il parcheggi.

• Per interventi di ampliamento sen-za demolizione, anche per la prima casa, dovranno essere comples-sivamente omogenei rispetto alla sagoma attuale dell’edificio tali da creare un unico corpo di fabbrica. L’ampliamento dovrà essere realiz-zato preferibilmente in aderenza al fabbricato esistente o utilizzando un corpo edilizio contiguo già esi-stente, ove ciò non risulti possibi-le oppure comprometta l’armonia estetica del fabbricato esistente,

può essere autorizzata la costru-zione di un corpo edilizio separato, che potrà costituire anche unità im-mobiliare a se stante, da realizzarsi nell’area di pertinenza dell’edificio principale oppure nel raggio di 150 metri dall’accesso di quest’ultimo, purchè in zona propria;

• Per edifici composti da più unità immobiliari, condominiali e case a schiera la richiesta d’ampliamento deve essere accompagnate da ap-posita deliberazione dell’assemblea dei condomini, alla quale dovrà es-sere allegato un progetto comples-sivo dell’ edificio o della schiera, sottoscritto da tutti i proprietari, fi-nalizzato a garantire il rispetto dell’ armonia e l’equilibrio architettonico del complesso abitativo;

• In tutte le zone del territorio comu-nale, ad eccezione del Centro Sto-rico e dei Nuclei di Antica Origine, per tutte le destinazioni, gli inter-venti di ampliamenti o di ricostru-zioni dovranno rispettare l’altezza massima, il numero di piani e le di-stanze dai confini, dalle strade, da-gli edifici come previsto dal P.R.G. per ogni singola zona;Nel Centro Storico e nei Nuclei di

Antica Origine per tutte le destinazio-ni, gli ampliamenti o le ricostruzioni valgono le seguenti disposizioni:• nel caso di fabbricati a confine o

adiacenti di altezza già superiore ai vicini, l’ampliamento in altezza è ammissibile con il limite massimo di 2,00 metri;

• nel caso di fabbricati a confine o adiacenti di altezza inferiore ai vi-cini, l’ampliamento in altezza è ammissibile, con il limite massimo di 2,00 metri oltre la massima al-

tezza del fabbricato adiacente più basso;

• dovranno esere rispettate le distan-ze ed i distacchi previsti dal Codice Civile;Nel caso in cui gli interventi pre-

vedano l’impiego di fonti di ener-gia rinnovabile si potrà beneficiare dell’ulteriore ampliamento del 10% che potrà essere aumentato di un’ul-teriore 15% nei casi di riqualificazio-ne energetica degli edifici, corrispon-dente alla classe “B”.

Restano esclusi dall’applicazione dei benefici della presente legge re-gionale:- gli edifici nei Centri Storici e nei Nu-

clei di Antica Origine con Grado di Protezione 1 - 2 - 3 e 8 (A-B-C-H) di cui alle NTA del P.R.G. e del P.A.T.;

- gli edifici aventi destinazione com-merciale qualora gli interventi si-ano volti ad eludere o derogare le disposizioni regionali in materia di programmazione, insediamento ed apertura di grandi strutture di vendi-ta, centri commerciali e parchi com-merciali;

- le attività in zona impropria, le attivi-tà individuate come in trasferimen-to, nonché tutti gli edifici fuori zona;

- vincolo monumentale: ambiti D. Lgs. 42/2004;

- aree comprese all’interno di fasce di rispetto: Cimiteriale, Allevamenti zo-otecnici intensivi, Pozzi e Sorgenti, o le zone per le quali sia prevista l’ine-dificabilità assoluta;

- zona a rischio geologico-idraulico: molto esposta, aree di frana attiva, cave attive o abbandonate o di-smesse.

mAurizio BAcco

(Delibera di consiglio n. 17 del 24-02-2012)

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L’ ALPONE 8

Carissime sorelle, questa mattina alle ore

4.30 nell’infermeria della comunità di Alba il Divin Maestro ha guardato con particolare amore e ha chiamato a sé la nostra sorella

MARCAZZAN Sr MARIA PIAnata a S. Giovanni Ilarione (Verona)

il 19 novembre 1935

Sr Maria Pia appartiene a quel gruppo di vocazioni sorte negli anni ‘50 nel ridente paesino del Veronese, San Giovanni Ilarione: insieme alle quattro sorelle Marcazzan, entrarono in Congregazione due sorelle, loro cugine, Maria Pia ed Eusebia. Da quella terra benedetta, Sr Maria Pia aveva ereditato la rettitudine e la fede, la radicalità e l’essenzialità della vita. Entrò in Congregazione nella casa di Alba, il 22 settembre 1952, seguendo di pochi mesi la sorella. Visse il noviziato a Roma ed emise la prima professione nel santuario «Regina Apostolorum», il 19 marzo 1956.

Sr Maria Pia ha amato molto la vocazione paolina e l’ha vissuta con grande energia, vivacità ed esuberanza in tutte le forme apostoliche che ha avuto modo di esercitare: propagandista a Ferrara e a Rovigo; incaricata del Centro Missioni paoline, a Roma; cuoca a Belluno; addetta all’agenzia

San Paolo Film di Roma, Düsseldorf (Germania), Cremona, Trento, Udine; librerista a Udine, Treviso, Lodi, ma soprattutto Sr Maria Pia è stata una convinta ed entusiasta vocazionista, una trascinatrice di giovani. Non trascurava occasioni per organizzare incontri, ritiri, corsi di esercizi nei quali comunicava con vera passione, il Vangelo della vocazione. Aveva una bella capacità di dialogo e di relazione e valorizzava questi doni per dire a tutti la bellezza della sequela del Maestro e per coinvolgere e animare nell’apostolato i laici con cui veniva a contatto. Andava fiera delle giovani che per suo mezzo avevano conosciuto la vita paolina ma anche dei gruppi di Cooperatrici che nelle varie comunità aveva formato e addestrato a essere veri apostoli laici.

Era una persona credibile, retta, preoccupata di vivere i valori cristiani e religiosi ad alta tensione. Ed era una fonte inesauribile di creatività nell’escogitare nuove modalità apostoliche e vocazionali. Con lei non ci si annoiava mai! Mentre operava in libreria, il pensiero correva a nuove e

inedite forme di diffusione perché la Parola potesse raggiungere il numero più grande di persone. Era un vulcano d’idee apostoliche. Nutriva in cuore il desiderio che la Congregazione tutta e ogni sorella potessero rispondere in modo sempre più autentico alla chiamata divina. Scriveva, anche con sofferenza: «Senza Gesù Eucarestia non possiamo riprenderci, siamo nate dall’Ostia. È Lui il tutto».

Desiderava che molti giovani potessero donare la vita per l’annuncio del Vangelo e si serviva in piena sintonia con quelle parole del Fondatore che annunciava con convinzione: «Chi ha scienza, chi ha capacità di mente, chi ha forza di volontà, chi ha ricchezza di cuore, chi ha spirito di sacrificio, chi ha molto desiderio di santità, chi ha grande sete di anime, venga con fiducia. Nell’apostolato delle edizioni potrà esaurirsi ma vedrà sempre davanti a sé la via farsi più lunga, più ampia, più bella».

Nell’anno 2007, i segni del morbo di Parkinson, unito al morbo di Azlheimer, suggeriscono il trasferimento dalla

comunità di Lodi a quella di Alba. La grave malattia degenerativa l’ha portata ben presto all’immobilità. Togliendole la possibilità di parlare per il progressivo irrigidimento dei muscoli. È stato un tempo di grande purificazione: il seme della Parola che Sr Maria Pia ha sparso a piene mani, ha ricevuto in questi ultimi tempi, nuova fecondità vocazionale e apostolica. L’invito da lei rivolto moltissime volte, a persone di ogni età, si è realizzato oggi nella sua vita: il Maestro l’ha chiamata per farle vedere finalmente la sua dimora e per rimanere con lui, nella sua casa, per la lunghezza dei giorni. E certamente per continuare ad annunciare, da quel luogo privilegiato, il mistero ineffabile di un incontro che trasforma l’intera esistenza.

Con affetto.

Sr Anna Maria ParenzanVicaria generale

Roma, 16 gennaio 2012

CENTRO DI AIUTOALLA VITA

Nel giugno 1975 Madre Teresa di Calcutta fu scelta per

essere uno degli otto membri di una delegazione inviata dalla Santa Sede al Congresso Mondiale delle Nazioni Unite, tenutasi a Città del Messico in occasione dell’Anno Internazionale della donna.

Un segno di croce prima di avvicinarsi al microfono per parlare della donna come messaggera di pace.

«Le madri sono il cuore della casa, sono loro che ne fanno il centro d’amore. Per questo molte nostre sofferenze, dei giovani in particolare, sono dovute alla famiglia e particolarmente alle madri. Non abbiamo più tempo per guardarci in

faccia, per scambiare un saluto, per dividere insieme un momento di gioia e, meno ancora, per essere quello che i nostri figli attendono da noi, quello che il marito attende dalla moglie e la moglie attende dal marito. E così apparteniamo ogni giorno meno alle nostre famiglie e i nostri contatti scambievoli diminuiscono sempre più. Dobbiamo dare fino al sacrificio. La grandezza della donna sta proprio nell’amare gli altri, non se stessa».

Una breve pausa e poi concluse;«Ciò che regge il mondo è l’amore

delle donne di cui nessuna sa niente».Hanno detto di lei: - È così piccola,

ma non c’è nulla di piccolo in lei! - G. zArAttini

“Rieccomi con la seconda vignetta, vi propongo un claasico colmo immaginato dal mio punto di vista… Spero sia di gradimento. Un saluto ed una buona lettura”.

Giulia Dal GranDe

Marcazzan Sr Maria Pia

Tra le varie iniziative di tipo sportivo che hanno coinvolto la

nostra scuola quest’anno, vogliamo far conoscere quella che ha visto come protagonisti i bambini delle classi terza A e B.

È il corso di minibasket, che si è svolto nei mesi di gennaio e febbraio nella palestra della scuola, grazie alla disponibilità dell’istruttrice Stefania Turra della Polibasket di San Bonifacio.

I bambini hanno potuto conoscere e sperimentare questo sport, apprendendo le regole e allenandosi con palleggi, passaggi, tiri a canestro e… le partite a squadre che erano il momento più atteso!

Tutti hanno partecipato a questa attività con entusiasmo e si sono messi

alla prova dimostrando di avere buone abilità, ma soprattutto una gran voglia di divertirsi insieme ai propri compagni.

Noi insegnanti abbiamo potuto verificare un miglioramento delle capacità relazionali, una maggiore disponibilità alla collaborazione, ad instaurare nuove amicizie, al rispetto delle regole.

Visti i risultati positivi speriamo di poter portare avanti questa iniziativa anche il prossimo anno.

Un suggerimento a chi si occupa delle attività sportive nel nostro paese… perché non portare anche il Minibasket a San Giovanni Ilarione visto che ha una forte valenza formativa e piace molto ai ragazzi?… Il dover portare i bambini fino a San Bonifacio per poterlo praticare

spesso scoraggia molti genitori…E per i nuovi amministratori… perché

non destinare dei fondi alla scuola per incentivare questo giocosport, “alleggerendo” così le famiglie che ormai devono farsi carico di tutte le spese scolastiche, comprese quelle per le attività sportive?… In questo modo, inoltre, tutti potrebbero praticarlo e non solo i pochi che hanno le possibilità…

Speriamo che qualcuno possa accogliere i nostri suggerimenti, nel frattempo ringraziamo l’istruttrice Stefania che ci ha accompagnato in questa esperienza e il Dirigente Scolastico che ha autorizzato l’attività.

SAnDrA SAntinAto e mAriAroSA VAnzo

SCUOLA PRIMARIA “A. STEFANI”A SCUOLA DI MINIBASKET

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L’ ALPONE 9

Piazza dell’Osto, 2 - S. Giovanni Ilarione (VR)Tel. 045 7465425 - Fax 045 6550894E-mail: [email protected]

• Costruzioni edili civili ed industriali• Lavori stradali - Fognature

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I M P R E S A E D I L E

ROSSETTO & MARCAZZAN s.n.c.

STAMPE COMMERCIALI (bolle, fatture, buste, biglietti da visita)PUBBLICITARIE (dépliants, volumi, giornali, manifesti, volantini)

SAN GIOVANNI ILARIONE (VR) - Via del Lavoro, 90Tel. 045/ 6550833 Fax. 045/ 6550221 e-mail: [email protected]

IlenIa RIvato, laurea magistrale in Scienze delle Relazioni Internazionali e dell’Integrazione Europea, presso l’Università Cattolica di Milano il 13-04-2012.anna BeschIn, laureata in Economia e Commercio, presso l’Università degli Studi di Verona nel mese di aprile 2012.FaBIo vandIn, laureato in Ingegneria Meccanica, presso l’Università degli Studi di Padova nel mese di aprile 2012.alIce conFente, laureata in Infermieristica, presso l’Università degli Studi di Verona il 20-04-2012.GaBRIele GamBaRetto, laurea magistrale in Ingegneria Energetica, presso l’Università degli Studi di Padova il 20-04-2012.

Complimenti vivissimi da parte della redazione a:

F.N.P. C.I.S.L SAN GIOVANNI ILARIONE: Sabato 28 aprile 2012 si è svolta la festa della lega pensionati CISL di San Giovanni Ilarione nell’agriturismo La Frasca, con un numero sempre crescente di pensionati e simpatizzan-ti, con ospiti provinciali e si è conclusa con una lotteria.

Giuseppe Rossettoe Pia Ciman

63 anni di matrimonio e di amore

Via Rossetti, una fila di case lungo la strada, un paesaggio immerso nel

verde dei vigneti e dei ciliegi, un concen-trato di efficienza ed attività operativa.Qui ci riceve, in una giornata che non risparmia una pioggia fitta e densa, Giu-seppe Rossetto, Bepi per tutti, che nel fisico e nel carattere rappresenta la tipica figura del contadino abituato a dominare la terra. Carattere a prima vista burbe-ro, sotto una superficiale scorza di ap-parente scontrosità, nasconde profondi sentimenti di bontà, di disponibilità e di attaccamento alla comunità.A Bepi fa da contraltare la moglie, Pia Ciman, una figura minuta e gentile, cre-sciuta in una famiglia ove la necessità e la mancanza di mezzi erano i protagoni-sti e dotata di uno spirito di sacrificio e di adattamento non comuni.Sono coscritti, nati rispettivamente lui il 26 aprile 1924 e lei il 05 febbraio dello stesso anno, entrambi di San Giovanni Ilarione e al paese molto attaccati.Il papà di Bepi, Luigi Rossetto, è uno spi-rito poliedrico, che ufficialmente esercita il mestiere di contadino, ma la sua attività si svolge a 360°: è commerciante, me-diatore ricercato e stimato, ha nel DNA il senso degli affari. A questo aggiunge una grande passione per il canto nel coro parrocchiale. La Ia guerra mondiale la combatte proprio tutta, in artiglieria, e torna a casa con il grado di sergente, promozione sul campo.Deve darsi da fare anche a casa, per po-ter sfamare la nutrita tribù di figli messi al mondo, nell’ordine: Lucia, poi suora, Lui-gi, Arcangelo, Augusto, Giuseppe, Pietro (divenuto frate con il nome di Enrico), Maria e Teresina.Il piccolo Giuseppe frequenta la scuola elementare alla Villa, nel maestoso nuo-vo edificio “Stefani”, appena inaugurato, ed ha come insegnanti le maestre Van-din, fino alla quinta.Poi la sua gioventù si allinea a quella di tutti i ragazzi del tempo: pascolo con il

bestiame, lavoro nei campi, filò nelle stalle la sera, Santa Messa e funzio-ni pomeridiane alla domenica. È trop-po giovane per l’inizio della guerra, nel 1940, ma non esentato dai pericoli che essa comporta. Chiamato alle armi a 20 anni, viene esonerato perché chiamato a scavare e al trasporto del carbone, alle dipendenze della ditta Augusto Confen-te, (Gusto Paludi). Deve portarsi anche a Verona, porta Vescovo, per lo scarico del materiale.A Verona, intanto, Giuseppe lavora insie-me ad un paesano, Piero Ciman, sopran-nominato Panela, che gli fa incontrare, “per caso”, la sorella Pia, futura moglie. Anche Pia ha la sua storia da raccontare. Il papà si sposa e parte per il fronte nel 1915, lasciando a casa la moglie con i figli Ernesto, Angelina e Antonio. Quando ritorna a casa non ritrova più la moglie, morta nel contempo, lasciando tre figli in tenera età. Quale alternativa possibile? Risposarsi, e conduce all’altare Maria Panarotto, che lo rende padre di ben altri 7 figli, Attilia, Pietro, Pia, Adele, Fortu-nato, Rita, Pio. Una famiglia veramente proletaria, cioè ricca di prole. Papà con i pochi campi stenta a portare il pane in tavola per tutti, ma per fortuna è pure un ottimo e ricercato “scarparo”, con-fezionando a domicilio del committente scarpe da festa, “sopele” per le donne, “Prussiani” o scarpe da lavoro terribil-mente resistenti. Difficilmente uno nella vita riusciva a “frustarli”. La vita della pic-cola Pia scorre lenta e monotona, come il tempo di allora, tra la scuola elementare a San Giovanni Ilarione, ove ha un nitido ricordo delle maestre Vandin e del mae-stro Dignani, molto comprensivi, mentre la maestra Peruzzi è rigida come un ca-rabiniere.Fattasi signorina, grazie alla mediazione galeotta del fratello Piero che intravede nel compagno di lavoro Giuseppe Ros-setto un giovanotto dalla scorza dura, ma dal cuore buono, lo incontra e continua-

no “fare l’amore” (attenzione: significa solo frequentarsi!) fino al 10 febbraio 1949, giorno del matrimonio. A fine dello stesso anno arriva ad allietare la famiglia il piccolo Luigi, seguito poi da Lino, Ines, Maria e Mario. Una bel-la famiglia, cresciuta nei sani principi del lavoro, della fede cristiana, della famiglia. Curiosità: papà Giuseppe, i figli Mario e Maria compiono gli anni lo stesso giorno: il 26 aprile.I figli si sposano, rimanendo in paese, ad eccezione di Ines, che si accasa a Roncà.I nostri due protagonisti sono orgogliosi degli 11 nipoti e i tre pronipoti. La bene-dizione di Dio continua. Giuseppe è il re dei campi, si sente vera-mente realizzato in mezzo ai ciliegi e alle vigne, continua a scrutare il tempo per prevedere l’andamento favorevole delle stagioni, non si è mai permesso o non ha mai sopportato le ferie. Ultimamente la salute ha dato qualche segno di cedi-mento, non può più guidare la macchina, si sente come un guerriero incatenato, lui abituato a non temere nessuno ostacolo o avversità. Vuole a volte darsi arie di es-sere un po’ orso, ma sotto sotto “l’è bon come on toco de pan”. Pia, invece, ha sempre accettato tutto quello che la Provvidenza le ha manda-to, si è sempre accontentata nella vita, ha sempre volentieri fatto la mamma e la sposa, senza mai imporre la sua presen-za o volontà, “non me go mai lagnà” per dirla con le sue parole, è stata per ben 25 anni insieme con la suocera, senza che mai sia sorto il minimo screzio tra le due. È sempre stata, e continua ad essere, contenta di tutto, ha accettato anche la malattia, sua e del marito, con il classico spirito di serenità e rassegnazione in Dio. A vigilare su di loro ora ci sono i figli, le nuore.“Go tre spose che non son degna.Tute le me da na man… mai barufà con gnanca una…”. E ci crediamo veramente, visto che tutte sono state cresciute in maniera sana, abituate al sacrificio.Pia e Giuseppe hanno recentemente ce-lebrato i 63 anni di matrimonio, circondati dall’intera famiglia allargata, una giorna-ta da incorniciare; si sono rivisti giovani, hanno rivissuto gli intensi momenti quan-

do portavano i figli in chiesa per il batte-simo, hanno doverosamente ringraziato Dio per la loro intensa esistenza. Auguriamo loro, naturalmente, di festeg-giare il 65° e tanti altri ancora.“Te volarisi ti, ma dopo me toca pagare mi!”- sbotta ridendo Giuseppe.Sei sempre il solito, Bepi, vuoi sembrare on “rustego”, ma hai un cuore buono e sempre pronto ad aiutare gli altri.Nel salutarli, non si può far di meno di

chiedere il segreto di questa lunga esi-stenza insieme e la risposta è semplice: fiducia in Dio, tanto amore, spirito di sacrificio, accettazione delle difficoltà, rispetto reciproco e verso gli altri; “con-tentarse de quelo che la vita la te dà”. È la filosofia del contadino, che è poi la filosofia più bella e più sana del mondo.

GiAnni SArtori

Lucio Sartori, via Salgari mostra orgoglioso il risultato della sua bravura nel confezionare e cuocere la pizza nel proprio forno. È un autentico

attacco alla gola!Il profumo,la fragranza e la bontà ce li possiamo solo immaginare,… ma

tutto lascia credere che il sapore sia veramente eccezionale.

La pizza in famiglia,che passione!!!

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L’ ALPONE

Sembra che il gioco d’azzardo sia nato con l’uomo. È da sempre

stato considerato una forma di intrat-tenimento adatto a creare momenti di socializzazione e piacevoli emozioni. Ne esistono varietà infinite; dai vecchi dadi alle raffinate sale da gioco nei casinò, per gli amanti della vita mondana. Invenzione dei nostri giorni sono le diffuse cartelline del “gratta e (non) vinci” che per pochi soldi regalano solo delusioni. Finché si sta nei limiti nulla di male anche se non sono abitudini da raccomandare. Qual-cuno suggerisce agli amanti del “gratta e vinci” un semplice sistema per assicu-rarsi periodicamente la vincita: si tratta di mettere in un salvadanaio i soldi destinati al gioco ed aprirlo dopo qualche mese.Tuttavia quando si tendono a superare i limiti iniziano i guai. Spinti magari dalla

I nostri alpini sono tornati dall’Adunata nazionale di Bolzano dello scorso 13 maggio molto soddisfatti:

nonostante i dubbi e le voci che circolavano nelle set-timane precedenti, tutto è filato liscio e senza incidenti.

Gli alpini hanno ampiamente ricambiato la fiducia che le autorità di Bolzano avevano riposto in loro man-tenendo un comportamento esemplare, ed alla loro

partenza hanno lasciato in perfetto ordine la città che avevano invaso fe-stosamente per qualche giorno.

Una significativa frase del sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli, ha la-sciato in tutti gli alpini un forte messaggio: “Le no-stre bandiere si amano, quelle degli altri si rispet-tano”. Non solo in Alto Adige, ma dappertutto tutti dobbiamo mettere in pratica questo sano principio di convivenza!

AnGelo PAnDolfo

10

Egregio Direttore dr. Delio Vi-centini, desidero esprimere

pubblicamente la mia riconoscenza alle persone che domenica 11 mar-zo, in occasione della IX Giornata Ecologica, hanno dedicato il loro tempo e le loro energie a pulire il nostro paese dai rifiuti lasciati ne-gligentemente ovunque da gente irrispettosa.

Il mio grazie va anche al gruppo di ex allievi salesiani che periodica-mente si prende cura del verde pub-blico. Anche questi nostri concitta-dini, generosamente e con amore, puliscono, rasano i praticelli garan-tendo ordine e decoro ai luoghi da loro “adottati”.

Da ultimo vorrei aggiungere un in-vito a tutti ad avere più amore per il nostro paese, le nostre piazze,

Piero Pandian ci invia questa foto che ritrae una vite di Clinton dalle dimensioni davvero notevoli; que-sto eccezionale alberello ha i tralci lunghi 40 metri che da 18 anni sono aggrappati al poggiolo di casa sua.

le nostre strade e i nostri giardini. Come ognuno di noi ama la pro-pria casa e la tiene bella, ordinata e pulita, così tutti dovremmo avere a cuore la “nostra casa pubblica” che non è del Sindaco o degli stradini, ma di noi cittadini piccoli e grandi; da qui il dovere di non ridurla una pattumiera di cicche, scatole vuote di sigarette, fazzoletti usati, carte di dolciumi e altro…

Io sogno di camminare per le vie pulite del nostro paese che amo molto.

Distinti salutiGABriellA zArAttini

Ai suoi ringraziamenti aggiun-giamo quelli della redazione con l’auspicio che l’iniziativa si diffonda sempre di più nelle nostre comunità.

Dal GRUPPO ALPINI

LUDOPATIAO GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO

UNA VITE DA RECORD

MARCIA TRA I CILIEGI DA RECORD

Lettere al diret tore

Nella foto: A Bolzano sta sfilando il gruppo alpini di San Giovanni Ilarione.

GrAnDe SucceSSo Per l’Xi^ eDizione DellA mArciA trA i cilieGi – trofeo feDerico

illusione di rifarsi del denaro perduto o peggio dalla speranza di risolvere con vincite al gioco problemi economici, si tende a giocare sempre di più in modo esasperato e ad impiegare sempre più rilevanti somme di denaro. Le perdi-te subite incrementano il desiderio di giocare con la speranza di recuperare quello che si è perduto. Non ci si ferma più di fronte a nulla sacrificando al gio-co tutto le proprie risorse, i propri beni, glia affetti personali e la famiglia.

E ricorrendo persino alla menzogna o addirittura ad atteggiamenti illegali. Si crea un vero e proprio stato di di-pendenza. Tentativi di smettere sono quasi sempre infruttuosi; creano sol-tanto nervosismo e nuove ricadute. È una strada in discesa verso l’autodi-struzione che lascia dietro di sè perdita

dei beni, perdita del lavoro, fallimento di matrimoni e tanto altro anche di peggio.

Si tratta di una patologia non molto frequente. Tuttavia, come tutte le dipen-denze, può essere affrontata e curata presso i centri per le tossicodipendenze. Il trattamento è più difficile delle altre di-pendenze da sostanze chimiche ma non impossibile. Basta solo avere il coraggio e l’umiltà di riconoscere la propria situa-zione di disagio ed il bisogno di chie-dere aiuto. Qesto è forse lo scalino più difficile. Non è tutto perduto se c’è chi è disposto a tenderci la mano per aiutarci ad uscire dalla palude.

San Giovanni Ilarione 18 maggio 2012

Vincenzo mAGnABoSco

In una fredda giornata di Pasquetta, il 9 aprile, circa 1900 marciatori si

sono ritrovati in Piazza Martiri a San Giovanni Ilarione per affrontare uno dei tre percorsi, di 7-13-21 Km, che partendo dal centro del paese, scen-devano verso sud dove, in contrada Boarie il primo ristoro li attendeva con pane e cotechino, il tutto ac-compagnato dalla musica e simpa-tia dei “Tacabanda”. Risalendo poi verso il centro, attraverso un sentiero che costeggiava l’Alpone, circa 1400 sceglievano di proseguire verso Ca-stello, dove al secondo ristoro li at-tendeva il sound di Luca mentre si rifocillavano con pane, soppressa e

“ovi duri”, immancabili il giorno di Pasquetta.Qui 500 temerari continuavano ver-so nord in direzione Luvi Bacchi, tutto in salita, fermandosi a disse-tarsi al ristoro e ricaricandosi per affrontare l’ultimo tratto in salita, per poi ridiscendere verso il paese, non prima però di aver fatto l’ultima e “obbligata” sosta ai Muzzi, dove l’ultimo ristoro li attendeva con la musica di dj Squalo.Ad attendere tutti i partecipanti all’arrivo un caldo e ottimo piatto di pasta e degli assaggi di formaggio locale.Ad aggiudicarsi il premio come

gruppo podistico più numeroso an-che quest’anno G.S.DE MEGNI di Monteforte a cui è andato un tro-feo artigianale, intagliato su legno, con bordo in rame. 30 i gruppi po-distici premiati, provenienti anche dalle provincie di Verona, Vicenza, Rovigo, Padova e Trento, mentre il premio speciale per i gruppi locali, costituito da buoni acquisto per ma-teriale didattico, è andato al gruppo “scuole primarie di San Giovanni Ilarione”Questa edizione sarà ricordata an-che per la particolare attenzione ri-volta al territorio non solo grazie ai percorsi, sapientemente tracciati da Arturo e dai suoi amici podisti, ma anche per la promozione e vendita dei prodotti locali che i produttori della zona, in collaborazione con la Pro Loco, presentavano negli stand allestiti sulla piazza: olio, vini “du-rello” e “nerone”, confettura, miele, “fuase de Pasqua” e tartufi, le pre-libatezze che facevano bella mostra di sé sui tavoli.Per questo successo la Polisportiva ringrazia tutti i volontari, le associa-zioni del territorio sempre pronte e disponibili, i produttori, e la passa-ta Amministrazione Comunale, in particolare Thomas Pandian, per la promozione del nostro territorio e dei suoi fantastici prodotti.

luciA BurAtoNella foto: E all’arrivo pasta party per tutti.

Il “rito” del suono delle “RACOLE”, suonate per tra-dizione il Venerdì Santo, dagli anzia-ni del paese, che vediamo nella foto, davanti alla chiesa di Santa Caterina in Villa con la super-visione del parroco don Elio.

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L’ ALPONE 11

CONTRIBUTI PER L’ALPONE

MATRIMONI : 4 NATI : 8

MORTI : 6Totale residenti maschi al 31. 05. 2012: 2.668Totale residenti femmine al 31. 05. 2012: 2.519

Totale residenti al 31. 05. 2012: 5.187Totale famiglie al 31. 05. 2012: 1.814

Allegri GiuseppeAllegri LinoAllegri PatriziaAndriolo GiuseppeAndriolo LucaArvotti GiuseppeBacco GuerrinoBellinato IvanaBazzoni ChiaraBellaria AlbinoBeltrame FaustinoBeltrame MarcazzanBeltrame MircoBeschin IsidoroBeschin MariaBeschin TeresaBezzan MariaBiondaro NicolaBiondaro SabrinaBordon RenzoBurato AlbertinoCarù GiuseppeCasarotto RinoCengia LorenzoCengia LuiginaCerato ElviraCiman AngeloCiman AnnaCiman OlimpioConfente AnnalisaConfente PaolopietroCostalunga TeresaGabriella Creasi

Zini San Giov. IlarioneRoncàSelva di PrognoGuarato San Giov. IlarioneSan Giov. IlarioneSan Donà di PiaveMonfalcone San Giov. Ilar.VestenanovaV.Risorgimento S. Giov. Il.San Giov.IlarionePigna San Giov.IlarioneBoarie San Giov.IlarioneVesco San Giov.IlarioneP.Niselli San Giov.IlarioneCasella San Giov.IlarioneFortini San Giov.IlarioneMontecchia di CrosaraSan Giov. IlarioneGoito MantovaOrgianoMontecchia di CrosaraGallarate (VA)P.Niselli San Giov. IlarioneCattignano San Giov. Ilar.Montecchia di CrosaraVestenanovaBonavigo (VR)Bertini San Giov. IlarioneOzzano MonferratoCostalungaSan Felice sul PanaroMilanoChiampo

Mangano San Giov. Ilar.BresciaMinerbeNebiotti San Giov. IlarioneSan Giov. IlarioneChiampoV.Asiago S.BonifacioVestenanovaMontecchia di CrosaraS.Caterina San Giov. Ilar.San BonifacioRoncàMontecchia di CrosaraMarmirolo (MN)VestenanovaV.Gecchele San Giov. Ilar.Gazzolo D’ArcoleV.P.CalianiV.Monte SoaveBelui San Giov. IlarioneCamadi San Giov. IlarioneRoncàBoarie San Giov.IlarioneBrandizzo (TO)Penna San Giovanni (MC)Marchetti San Giov. Ilar.Monfalcone San Giov. Ilar.Lonigo (VI)Monfalcone San Giov. Ilar.San BonifacioVillimpenta (MN)Besozzo (VA)Beinasco (TO)

Da Ronco StefanoDal Ben ClaudioDal Cortivo RiccardoDal Zovo MariaDal Zovo NorinoDanda RobertaFerrarese Dott.FrancoFilipozzi GiuseppinaFratta EgidioGaiga CarloGambaretto AlmerinaGambaretto BrunoGambaretto ElisaGambaretto MarioGambaretto TeresaGecchele CleliaIncontro GiorgioLongo EmiliaLovato AnnaLovato BenedettoLovato RosarioMarcazzan AristideMarcazzan BenedettoMarcazzan BertllaMarcazzan DavideMarcazzan DomenicoMarcazzan GaetanoMarcazzan GiuseppeMarcazzan PiaMarcazzan TizianaMarchetto LilianaMarchetto BrunoMarchi Lino

L’ angolo del golosoMATTONELLA DI GELATO

INGREDIENTI:50 biscotti tipo “ORO SAIWA” o “CAMPIELLO”3 confezioni di panna fresca da montare1 confezione di amaretti da 200 grammi200 grammi di cioccolato fondentecaffè freddo quanto basta

PROCEDIMENTO:

Montate la panna. Incorporate i biscotti e il cioccolato alla panna, girando il composto dall’alto in basso.Disponete i biscotti secchi in una pirofila con la parte superiore rivolta verso il basso.Spennellate leggermente l’interno del biscotto con il caffè freddo.Aggiungete a cucchiaiate il composto gelato. Coprite con altri biscotti preventivamente bagnati con il caffè. Fate attenzione che il biscotto superiore sia parallelo a quello inferiore.Mettete la pirofila in freezer per quattro ore.Per montare bene la panna, vi suggerisco di mettere le fruste dello sbattitore in frigo per qualche ora prima di usarle.Per gustare al meglio le mattonelle, vi consiglio di lasciarle qualche minuto a temperatura ambiente.

VARIANTE: volete una mattonella più leggera?Inserite al posto del cioccolato della frutta matura, frullata come ad esempio fragole, albicocche, frutti di bosco o ananas, aggiungendo 10 grammi di gelatina in fogli e seguendo le istruzioni.

BUON APPETITO luciAnA DAmini

UN RADUNO INFAUSTO

In occasione del 22° raduno dell’Associazione Nazionale

Carabinieri anche la sezione di San Giovanni Ilarione ha voluto

essere presente a Jesolo lo scorso XX-05-2012, unitamente a molte altre rappresentanze nazionali ed estere.

Tutto era stato predisposto con grande diligenza ma un gra-ve lutto ha colpito l’intera organizzazione. A pochi chilometri dalla meta un pullman carico di “soci”, partiti da Aprilia (LT) e diretti a Venezia dove avrebbero dovuto assistere, nella Basili-ca di San Marco, alla Santa Messa officiata dal Patriarca Mons. Francesco Moraglia, fu coinvolto in un gravissimo incidente stradale nel quale trovarono la morte cinque persone e altre 15 rimasero gravemente ferite.

In segno di lutto i massimi vertici direttivi dell’organizzazio-

ne unanimemente decisero l’annullamento di gran parte delle manifestazioni previste per il sabato pomeriggio e rinunciarono alla sfilata in “pompa magna” con Fanfare e Bande.

Soltanto una rappresentanza partecipò alla celebrazione eu-caristica del Patriarca, mentre gli 80.000 convenuti marciarono silenziosamente lungo l’itinerario previsto, passando davanti al palco semivuoto delle Autorità, con le bandiere in posizione retta, listate a lutto. Prima del deflusso definitivo i partecipanti hanno assistito alla Santa Messa funebre, trasmessa con alto-parlanti e officiata dal solo nostro cappellano militare di Pado-va, don Corrado Tombolan.

La Sezione ed il Nucleo Volontario e P.C. A.N.C. di San Gio-vanni Ilarione (VR), anche attraverso le pagine dell’Alpone, for-mulano sentite condoglianze ai famigliari delle vittime ed augu-rano un pronto ristabilimento per i feriti.

Si ringrazia per l’ospitalità.mArio roSSetto

L’opera di pro-mozione e

sensibilizzazione al dono del sangue che l’Avis conduce, continua incessante e in ogni direzione. Infatti è con la pre-senza costante sul territorio che la sensibilizzazione a questa importante opera di generosità e amore verso “l’altro” attec-chisce e produce ottimi ed abbondanti frutti. Porto spesso a paragone la nostra terra fertile e generosa, come fertile e generosa d’amore verso chi soffre è la nostra gente. Se guardiamo i titoli dei giornali o della televisione, sembra che i giovani siano allo sbando e senza ideali. Ma se osserviamo bene ciò che fanno e come si impegnano nel volontariato, spesso sono tutta un’altra cosa. Un esempio a dimostrazio-ne di questo è il numero in continua crescita dei giovani che affluiscono nel Gruppo Donatori di Sangue di San Giovanni Ilarione e Vestenanova.Dai dati del 2011, i giovani che hanno fatto la prima donazio-ne sono stati 58 su 76 nuovi donatori.Ben 93 sono stati coloro che si sono presentati presso il Cen-tro Trasfusionale di San Bonifacio come aspiranti donatori. La stragrande maggioranza di costoro sono giovani. Non tutti diventeranno Donatori effettivi perché fisiologicamente alcu-ni, per vari motivi, non risulteranno idonei. Ma solo il fatto che si sono presentati con la volontà di donare dimostra la loro generosità ed il loro altruismo. Anche se non potranno diventare donatori, sicuramente sapranno impegnarsi in altre forme di volontariato attraverso le quali potranno rendersi utili ed aiutare chi ha bisogno. Ecco perché affermo che i giovani il più delle volte non sono come vengono dipinti. Basta stimolarli dando loro fiducia e sapranno sorprenderci.Nei nostri ospedali c’è un’emergenza che non finisce mai di essere tale: è l’emergenza sangue; ce n’è bisogno nei pronto soccorsi, nelle sale operatorie, in corsia. Serve a salvare la vita delle persone o semplicemente a curarle come si deve.La donazione di sangue è l’azione volontaria dettata da puro spirito di solidarietà di chi dona il proprio sangue af-finché siano possibili trasfusioni a chi ne ha bisogno. La donazione è quindi un gesto spontaneo di altruismo, che, tuttavia, per tutelare la salute del donatore e garantire la sicurezza del ricevente, viene regolamentato da precise normative relative alla:• Procedura di selezione del donatore (compilazione del

questionario, visita medica con anamnesi ed esame obiet-tivo, accertamento dei requisiti fisici e di laboratorio);

• Procedura di validazione biologica dell’unità donata.La selezione del donatore viene effettuata da parte di per-sonale medico del Centro Trasfusionale: al momento della donazione lo stato di salute del donatore è accertato attra-verso una visita e mediante un colloquio riservato (coperto da segreto professionale).Le domande sulle abitudini di vita (rapporti sessuali a rischio, uso di sostanze stupefacenti) sono molto importanti e hanno bisogno di risposte sincere perché non vogliono invadere la vita privata del donatore, ma servono a garantire una maggio-re sicurezza trasfusionale.La donazione deve essere soprattutto un atto responsabile. È importante che il donatore legga e compili con attenzione e responsabilità il questionario esternando al personale sanita-rio eventuali dubbi o richiedendo chiarimenti.Nel periodo estivo, come ogni anno, si manifesta una carenza di sangue, vuoi perché le persone si muovono maggiormente e, purtroppo, ci sono più incidenti stradali, vuoi perché il cal-do e l’afa ci opprimono e pensiamo alle ferie ed allora anche il gesto della donazione del sangue lo mettiamo un po’ da parte. Fatto sta che i Centri Trasfusionali vanno un po’ in crisi. Perciò, anche in questo periodo, non dimentichiamoci di chi e lì su un letto d’ospedale in attesa di quella sacca di sangue che può fargli rifiorire la vita e magari il prossimo anno può anche lui pensare alle vacanze.

luiGi PAnDolfo

ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERIIN CONGEDO Sezione di San Giovanni Ilarione

SAN GIOVANNI ILARIONE E VESTENANOVA

Boschi Sant’Anna (VR)Castello San Giov.IlarioneArzignano (VI)Damasceni San Giov. IlarioneCastiglione Torinese (TO)San Giov.IlarioneBellieri San Giov. IlarioneCastello San Giov. IlarioneSan Giov.IlarioneCà Rosse San Giov. IlarioneBelui San Giov. IlarioneSoliera (MO)Gaglianico (BI)Venaria Reale (TO)V.Marcazzan San Giov. Ilar.Altissimo (VI)G.Verdi S.Giov.Il.Bibl. Ist. Int. Don Bosco (TO)Sabbadori San Giov. IlarioneMilanoGragnano Trebbiense (PC)San BonifacioTortona (AL)TorinoMontechiari (BS)Mangano San Giov. IlarioneZamichieli San Giov. IlarioneRoncàMontecchia di CrosaraZamichieli San Giov. IlarioneVestenanovaMonfalcone San Giov. Ilarione

Marini StefanoMazzasette VittoriaMicheletto LuiginaMunaretti OttavioMunaretti RomanoOlmari RobertoPanarotto MarioPanarotto PioPanarotto SergioPanato BernardoPandolfo AngelinaParise CarloPegoraro RenatoPerazzolo CesarePiccinin MariaPosenato CelestinaPrando DarioRossetto GiuseppeSabbadoro ErnestoSerafini UmbertoSoprana RomanoSperotti GiancarlaSuor Maria Palma GaliottoTodesco MarioUrbani BrunoVanzo GinaVanzo MariaViali RomanoVicentini MarcoZandonà SilvioZandonà AgneseZandonà Assunta

Nella foto: La linea di partenza al 10° Granfondo del Durello con alcuni atleti AS Basalti e Paola Pezzo. In evidenza, giovani “Avisini”.

Page 12: L'Alpone numero 2 2012

L’ ALPONE

Sabato 31 marzo, alla presenza del parroco Don Elio Nizzero,

dell’ex sindaco Dal Cero Domenico, dell’ex Assessore allo Sport Thomas Pandian e del Presidente della Poli-sportiva Ilarione Lucia Burato, sono state inaugurate le due nuove aule motorie site al piano seminterrato della scuola media “M. Marcazzan”.

La Polisportiva Ilarione, quale Asso-ciazione raggruppante diversi gruppi sportivi del territorio, già da qualche anno cercava una soluzione al proble-ma della carenza di spazi. Infatti molte e maggiori, rispetto a qualche anno fa, sono le richieste per l’attivazione di nuovi corsi di vario genere. Le due palestre utilizzate finora, ossia quella della scuola media, usata in particolare per gli sport con la palla e quella, molto più piccola, di V.le dell’Industria, non erano sufficienti per accontentare tutte le richieste.

L’Amministrazione Comunale era sta-ta informata di questa problematica e, dopo aver vagliato diverse possibilità, ha proposto all’associazione l’uso dei locali posti al piano seminterrato della scuola media (visto e considerato che gli stessi non venivano più utilizzati, dal corrente anno, come mensa scolastica o altro).

Una convenzione, firmata in data 27.02.2012 tra il Comune di San Gio-vanni Ilarione e l’Associazione Po-lisportiva Ilarione asd, ha sancito la

concessione in uso gratuito, delle aule succitate. La passata Amministrazione Comunale, ha successivamente sotto-scritto con la Polisportiva stessa, una nuova convenzione per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione, assegnan-do un contributo straordinario e coin-volgendo quindi direttamente l’asso-ciazione nella sistemazione delle due aule motorie con annessi spogliatoi.

“La nostra partecipazione a questo progetto” ha dichiarato il Presidente Lucia Burato “ha accresciuto in noi il senso di appartenenza al territorio, in-nanzitutto perché in questo modo i di-versi iscritti alla Polisportiva, ma facenti parte di diversi gruppi sportivi, hanno lavorato assieme per un obiettivo co-mune e a servizio della comunità. Cer-

cheremo ora di soddisfare le diverse richieste che ci provengono da parte dei nostri concittadini, sempre tenen-do presente uno degli scopi principali della nostra associazione: la promozio-ne dello sport. L’aver liberato qualche spazio nella palestra della scuola me-dia ci consente di valutare la possibi-lità di avviare dei corsi di minibasket. È nostra intenzione, inoltre, collaborare con la scuola per organizzare corsi per bambini e ragazzi in orario scolastico. Intendiamo inoltre prestare particola-re attenzione agli anziani con i quali si potrebbe lavorare durante i mesi freddi all’interno e durante la bella stagione sul territorio”

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CICLI & MOTO

L’edizione 2012 della Granfondo del Durello verrà ricordata come

un’edizione speciale e non solo per il traguardo del decimo anno. Le previsioni dell’Associazione Sportiva Basalti, organizzatrice della manifestazione, sono state tutte confermate. Sono stati circa ottocento i ciclisti che hanno invaso il centro di San Giovanni Ilarione domenica 29 aprile, tra questi molti volti noti del ciclismo fuoristrada e nomi di peso del panorama internazionale come la campionissima Paola Pezzo, Mirko Celestino, Walter Costa, Johann Pallhuber e il mattatore della passata edizione Alexey Medvedev. La corposa partecipazione di team élite come Full-Dynamix, Avion-Axevo, GS Corpo Forestale, TX-Active Bianchi e Silmax Cannondale era motivata dalla validità nazionale della gara ilarionese per la categoria Marathon, un riconoscimento da parte della Federazione Ciclistica Italiana allo sforzo organizzativo del team Basalti che in dieci anni è riuscito a creare attenzione e interesse per

il ciclismo nella Val d’Alpone. Due i percorsi proposti: il selettivo Marathon di 63 km come da regolamento e il Classic di 38 km che ha riscontrato il favore di un gran numero di amatori. A conquistare il gradino più alto del podio nel Marathon è stato l’atleta bergamasco del team Full-Dynamix, Johnny Cattaneo seguito dai giovani della Forestale Luca Braidot, che si era portato in testa al gruppo nella parte iniziale del percorso, e Nicholas Pettinà. La classifica femminile ha visto primeggiare Roberta Gasperini seguita da Romina Ciprian e Nicole Tovo, mentre Paola Pezzo ha conquistato la classifica del percorso Classic per il team Barbieri così come Nicola Salvetti del Team Bussola. Terminate le fatiche tra i ciliegi della nostra vallata, tutti gli atleti si sono ritrovati per il consueto pasta party, coronando con una festa nella festa una Granfondo del Durello da incorniciare e regalando a tutti i volontari e organizzatori la soddisfazione di un lavoro ben fatto.

nicolA AnDretti

Si è corsa domenica 29 aprile la decima edizione della Granfondo del Durello, festa del ciclismo che ha raggiunto un importante traguardo e ha visto la vittoria del bergamasco Cattaneo sugli 800 partenti tra i quali molte stelle del ciclismo fuoristrada.

Come un film classico, dalla trama intrecciata che si sviluppa

col passare del tempo, tra un colpo di scena e l’altro che ti porta, con la paura prima, l’emozione poi ed infine la magia del lieto fine da tutti sognato… il SANGIO si è salvato anche quest’anno, come l’anno scorso, meglio dell’anno scorso!!!!

Infatti, domenica 13 maggio 2012, all’ultima giornata di campionato, dopo il derby-salvezza col Real Monteforte, vissuto da tutti, dentro e fuori il campo, in maniera intensa e vinto meritatamente dai nostri ragazzi, siamo giunti al tanto

atteso ed inseguito obiettivo: per un altro anno ancora la Prima squadra militerà in 1a Categoria. Tanta festa, lacrime e gioie per giocatori, dirigenti ed il numeroso pubblico accorso a sostenere la squadra nell’ultima epica fatica.

Importante obiettivo raggiunto anche dalla squadra Juniores che dopo un grande campionato in rimonta ha concluso brillantemente il proprio campionato al terzo posto assoluto. Buoni e soddisfacenti risultati sono stati raggiunti comunque da tutte le nostre squadre dei settori giovanili che ci

hanno rappresentato competitivamente nei vari campionati in tutta la Provincia .

La società Calcio attraverso queste righe vuole estendere i ringraziamenti e le soddisfazioni a tutte quelle persone che, a vario titolo, hanno contribuito anche quest’anno a portare in alto il nome della nostra Associazione.

Già comunque pronti a costruire le basi per la prossima stagione, vi salutiamo e vi rinviamo ai prossimi numeri per le novità e progetti per l’anno prossimo.

lucA roSSetto

San Giovanni si arricchiscedi due nuove aule motorie

…Ed è ancora prima categoria!!!!!!!!!

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Una Granfondo da incorniciare

Nella foto: La squadra Juniores 2011-2012.

Nella foto: Paola Pezzo in attesa della partenza.

Saggio della Scuola di Musica “G. Rossini” di San Giovanni Ilarionesvoltosi il 27-maggio-2012 presso il teatro parrocchiale