04_Trombetti
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Vantaggi strutturali offerti dalle strutture realizzate con setti portanti
Prof. ing. Tomaso TrombettiL’Aquila 18 Settembre 2009
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Organizzazione della presentazione
– Il sisma ed i sistemi sismo-resistenti– I sistemi resistenti alle azioni orizzontali– Le costruzioni a struttura portante costituita da pareti– Alcuni concetti progettuali di base– La situazione normativa
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Il sisma• Onde “P”
– Longitudinali
• Onde “S”– Trasversali
• Onde di Rayleigh– Verticali
• Onde di Love– Orizzontali
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I sistemi sismo-resistenti
• Strutture portanti nei confronti dei carichi verticali (già presenti per i carichi dovuti alla gravità, piuttosto “massicce”)
• Strutture portanti nei confronti dei carichi orizzontali (presenti solamente con riferimento alle azioni date dal vento, piuttosto “leggere”)
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Le strutture resistenti all’azione del sisma
• Particolare attenzione è quindi dedicata ai sistemi resistenti alle azioni orizzontali, necessariamente caratterizzati da capacità:– Resistenti– Dissipative
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Resistenza, dissipazione e duttilità
• La dissipazione, ottenuta attraverso un comportamento duttile è in grado di “sopperire” a minori capacità resistenti
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7
ASSUNZIONE DEL PRINCIPIO DELL’EGUAL SPOSTAMENTO
“Lo spostamento max di un oscillatore semplice non lineare sotto un dato sismaè circa uguale allo spostamento max dell’oscillatore elastico lineare corrispondente sotto lo stesso sisma.”Questo risultato (tanto più valido quanto
più elevato è il periodo dell’oscillatore semplice) è stato ottenuto con simulazioni numeriche e prove sperimentali su oscillatori semplici già dagli anni ’60 (Veletsos & Newmark).
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8
CONSEGUENZE DELL’ASSUNZIONE DEL PRINCIPIO DELL’EGUAL SPOSTAMENTO
max
max
max max
max
max
a patto che la strutturasia duttile a sufficienza
y
y
y y
y
y
FF
F qF
F F q
FFq
δ δ
δμδ
=
=
= ⋅
=
Un’analisi non lineare elastoplastica (difficile e complicata) può essere evitata analisi lineare con le forze ridotte a patto che la struttura possa deformarsi plasticamente (possa danneggiarsi)
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vv v
F
F
F
max
max
elastopl
el
E u
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I sistemi resistenti alle azioni orizzontali
• La ingegneria sismica è scienza relativamente recente – I primi convegni mondiali sono degli anni ’50– Un “vero” sviluppo si ha solamente dopo il terremoto
di San Fernando del 1971– In Italia la problematica è sentita sin dal terremoto di
Messina del 1908, riprende vigore dopo gli eventi del Friuli 1977 e Irpinia 1980, in tempi recentissimi gli eventi di San Giuliano di Puglia 2002 e L’Aquila.
• Lo studio di sistemi resistenti alle azioni orizzontali si sviluppa con i primi edifici alti sin dalla fine del 1800.
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Gli alti edifici ed i sistemi resistenti alle azioni orizzontali
Unity Building (Clinton Warren, 1892)
Seagram Building (Mies Van der Rohe, 1958)
Empire State Building (Shreve, Lamb, Harmon 1931)
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Metà anni ‘60
• Fazlur Khan – Skindmore
Owings and Merrill
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Fazlur Khan
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Fazlur Khan
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Fazlur Khan
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Fazlur Khan
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Sears Tower, Chicago
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Progetto: Torre Agbar
Sito: Barcellona, Spagna
Cliente: Layetana Immobiliare
Inizio lavori: 2001
Termine lavori: Settembre 2005
Architetto: Jean Nouvel
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La torre è divisa in 4 fasce intervallate da un piano tecnico. Alla prima appartengono i 4 piani interrati che contengono garage, auditorium e sala gestione delle condotte, il piano terra contenente la hall, quella superiore contenente i servizi medici e 4 livelli di uffici. Alla seconda, come alla terza fascia, appartengono 8 piani di uffici e la caffetteria, che nella parte alta dell’edificio viene riservata ai dirigenti, e infine, all’interno della quarta, si dispongono a sbalzo rispetto al nucleo centrale i 7 livelli dirigenziali.
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La parete esterna è formata da un reticolo irregolare di moduli quadrangolari ed appare come punteggiata da pixel. In conseguenza alla conformazione a reticolo, la facciata si articola attraverso moduli in lamiera di alluminio ondulato laccati in 25 colori. Il rivestimento con uno strato in lana di roccia fissato sul lato esterno della parete, definisce l’involucro dell’edificio, dai colori gradualmente cangianti: alla base, i toni rossastri simili al colore del terreno da cui sorgono progressivamente si ottengono le sfumature blu dei piani superiori a fondersi con il cielo alla ricerca della smaterializzazione.
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Il cilindro esterno ha sviluppo perpendicolare fino al diciottesimo piano a partire dal quale le linee generatrici iniziano a curvarsi verso l’interno. La sezione si riduce gradualmente fino al ventiseiesimo piano, dove il calcestruzzo non viene più usato: la torre si completa raccordandosi ad una cupola a struttura in vetro e acciaio. Gli ultimi sei piani, strutturati con solai in calcestruzzo post-teso a spessori differenziati, sono costruiti a sbalzo dal nucleo centrale e occupano il grande spazio sottostante la cupola.
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Torre Agbar (Jean Nouvel, 2001-05 )
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Edifici con nucleo interno portante
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Edifici con nucleo esterno portante
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p = qref ce cp cd
qref = vref / 1,6
qref = (27 m/s)2 / 1,6 = 455,6 N/m2 riferito alla zona 3
ce(z) = k2r ct ln (z/z0) [7 + ct ln (z/z0)] per z > zmin
kr, z0, zmin dati della IV categoria
ce(z) = (0,22)2× 1× ln (142 m/0,30 m) × [7 + 1× ln (142 m/0,30 m)] = 3,9
p = qref ce cp cd = 455,6 N/m2× 3,9× 0,7× 1 = 1243,8 N/m2 = 124 Kg/m2
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La R risultante dell’azione del vento sulla torre, di 40 m di diametro e di 142 m di altezza,è data dall’espressione:
R = p D H =
=124 Kg/m2 × 40 m × 142 m = =704320 Kg = 704 t
Il momento che nasce è dato dall’espressione:
M = R H/2 = 704 t × 142 m/ 2 = 49984 tm
40 m
15 m
39 m
14 m
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CILINDRO ESTERNO
Il momento di inerzia di una sezione circolare cava è dato dalla formula:
W = p[(R)4 – (r)4] / 4 R =
=p[(20 m)4 – (19,5 m)4] / 4 × 20 m = 605 m3
Le tensioni smax dovute all’azione del vento sono:
s(vento)max = M / W =
= 49984 tm / 605 m3 = 82,6 t/m2 = 8,26 Kg/cm2
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CILINDRO INTERNO
Ora ripetiamo i suddetti calcoli prendendo come riferimento il tubo interno di diametro 15 m e di uguale altezza.
Il momento di inerzia di una sezione circolare cava è dato dalla formula:
W = p[(R)4 – (r)4] / 4 R = =p[(7,5 m)4 – (7 m)4] / 4 × 7,5m = 80 m3
Le tensioni smax dovute all’azione del vento sono:
s(vento)max = M / W = =49984 tm / 80 m3 = 625 t/m2 = 62,5 Kg/cm2
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Le strutture a setti portanti• La “separazione” fra elemento “portante” ed elemento di
“chiusura”• Per circa 2000 anni nelle costruzioni non vi è stata
separazione fra elementi di “chiusura” ed elementi portanti
Arena, Nimes (Francia) Lancia Lambda, 1922
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Rocca, Lugo di Romagna
S. Apollinare in Classe, Ravenna
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La “rivoluzione” industriale e l’”ecòle Polychnique”
• Verso la metà del 1800 nuovi materiali (ghisa acciaio) si affacciano sul mercato
• Sempre negli stessi anni nuove conoscenze (“scienza delle costruzioni”) consentono la così detta “progettazione strutturale”
• Nascono, così nuove costruzioni.
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Paddington Station, Islamabad Brunel,1854
![Page 35: 04_Trombetti](https://reader033.fdocument.pub/reader033/viewer/2022060113/5571fa2f4979599169918400/html5/thumbnails/35.jpg)
Gustave Eifell, Viadotto Gabarith 1884, Torre a Parigi, 1889,
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Primi edifici a telaio (in acciaio)
Unity Building (Clinton Warren, 1892)
Masonic Temple (Burnham & Root, 1892)
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Wainwright Building Chicago, L. Sullivan,1891
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Monadnok Building, J. Root, 1892
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Primi anni del 1900 Conglomerato Cemetizio Armato: Hennebique (Francia), Wayss (Germania)
• Silos per carbone, miniere di Aniche, Francois Hennebique
• “stupore” per la capacità di tali sistemi di resistere alle azioni orizzontali (limitate) senza bisogno di controventamenti
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Robert Maillart
• Solaio in cca, Zurigo, 1906
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Robert Maillart
• Fabbricato industriale a Riga, 1914 (Provodnik)
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Casa “baraccata”, ideata prendendo spunto dall’analoga normativa di Lisbona per le case “a gajola”, proposte dopo
il disastroso terremoto del 1755.
L. Payer, 1909
C. A. Calcatrezza, 1909
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L. Lanza, 1909
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Robert Maillart
• Prove su solaio e setto parete, 1913 • Cement Hall, Zurigo, 1939
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Strutture a setti portanti (comportamento “cellulare”)
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Strutture a setti portanti (comportamento “cellulare”)
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Struttura a setti portanti provata sulla tavola vibrante della Università di San Diego (sisma con picco di accelerazione pari a 0.9 g).
Armatura verticale 0,65 % area trasversale
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Alcuni concetti progettuali di base
• Le strutture a setti, il comportamento sotto i carichi orizzontali
500
2FH
500
2F
H
200 100 200
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L’azione sui pilastri
• L’azione orizzontale si ripartisce in parti eguali fra i due pilastri: F
• Il momento flettente alla base di ciascun pilastro può essere stimato pari a F x H /2
• L’armatura di ogni pilastro deve essere in grado di portare uno sforzo pari a
500
2F
H
( )2 0,9 30pilastroF H cmS
cm⋅
=⋅ ⋅
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L’azione sui setti
• L’azione orizzontale si ripartisce in parti eguali fra i due setti: F
• Il momento flettente alla base di ciascun pilastro può essere stimato pari a F x H
• L’armatura di ogni pilastro deve essere in grado di portare uno sforzo pari a
500
2F
H
200 100 200
( )0,9 200settoF H cmS
cm⋅
=⋅
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Il rapporto fra le azioni
500
2F
H
500
2F
H
200 100 200
3,3pilastro settoS S≅ ⋅
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Le strutture a setti, il comportamento sotto i carichi orizzontali
500
H
500500
4F
500
H
500500
4F
200 100 400 100 400 100 200
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L’azione sui pilastri
• L’azione orizzontale si ripartisce in parti eguali fra i due pilastri: F
• Il momento flettente alla base di ciascun pilastro può essere stimato pari a F x H /2
• L’armatura di ogni pilastro deve essere in grado di portare uno sforzo pari a ( )
2 0,9 30pilastroF H cmS
cm⋅
=⋅ ⋅
500
H
500500
4F
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Le azioni sui setti• L’azione orizzontale si ripartisce fra i setti
proporzionalmente alle rigidezze alla traslazione:
• Il momento flettente alla base dei setti piccoli risulta essere pari a
• Il momento flettente alla base dei setti grandi risulta essere pari a
330 20012piccoloJ ⋅=
330 400 812grande piccoloJ J⋅= = ⋅
( )1 1 0.06181 1 8 8piccoloρ = = ≅+ + + ( )
8 8 0.44181 1 8 8grandeρ = = ≅+ + +
,200 0, 22settoM F H= ⋅ ⋅
,200 1,76settoM F H= ⋅ ⋅
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Le armature nei setti e nei pilastri
• In via approssimata le armature verticali con cui armare i setti devono essere in grado di portare sforzi pari a
• In via approssimata i rapporti fra le armature verticali con cui armare i setti e i corrispondenti pilastri possono essere stimati pari a
,2000, 22 ( )
0,9 200settoF H cmS
cm⋅ ⋅
=⋅
,4001,78 ( )
0,9 400settoF H cmS
cm⋅ ⋅
=⋅
,2001
15setto pilastroS S≅ ,4001
3,75setto pilastroS S≅
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LA PROGETTAZIONE STRUTTURALE
• La progettazione di strutture a setti portanti (come quelle che possono essere realizzate con il sistema plastbau) si sviluppa in modo del tutto analogo a quella con cui vengono progettate le strutture a telaio, sintetizzata nelle seguenti fasi:
1. modellazione fisico/matematica della struttura2. individuazione dei carichi 3. risoluzione della struttura, individuazione della ”domanda”
strutturale4. individuazione della “capacità” della struttura5. verifiche di sicurezza
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NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI
• Le Nuove Norme Tecniche per le costruzioni (2008) prevedono:– strutture a pareti in conglomerato cementizio armato (punto
7.4.3); – strutture a pareti estese debolmente armate (punti 4.1.11 e
7.4.3).
• Indicativamente, i requisiti geometrici (punto 7.4.6), sono soddisfatti da: – Spessore non inferiore al maggiore fra:
• 150 mm;• 1/20 altezza interpiano.
– Armature verticali ed orizzontali di diametro non superiore ad 1/10 dello spessore della parete,
• disposte su entrambe le facce, • con passo non superiore a 30 cm
– 9 barre di collegamento (“legature”) tra le facce a metro quadrato,
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EUROCODICI• Gli Eurocodici prevedono diverse tipologie di strutture da
realizzarsi con setti portanti in cca gettati in opera. Stante le caratteristiche dei setti che si possono realizzare con il sistema a cassero Plastbau, risulta conveniente fare riferimento a due distinte tipologie di setti:
1. “Reinforced Concrete Walls”, RCW.2. “Large Lightly Reinforced Concrete Walls”, LLRCW.
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“Reinforced Concrete Walls”, RCW
• setto “standard”: nella dizione dell’Eurocodice “Reinforced Concrete Walls”, RCW.
• Tali setti si caratterizzano (oltre che per il soddisfacimento di tutta una serie di requisiti geometrici sia sul posizionamento delle armature che dei setti stessi) sostanzialmente per la presenza di una armatura longitudinale superiore allo 0,2% dell’area trasversale.
• Indicativamente, i requisiti geometrici indicati dalla normativa sono soddisfatti da: – barre verticali di diametro 8 mm posizionate ogni 20 cm (su
entrambe le facce), – barre orizzontali diametro 8 mm posizionate ogni 40 cm (su
entrambe le facce), – barre di collegamento trasversale posizionate alle estremità.
• Classe minima calcestruzzo Rck 250.
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“Large Lightly Reinforced Concrete Walls”, LLRCW.
• Setto “meno armato”: nella dizione dell’Eurocodice “Large Lightly Reinforced Concrete Walls”, LLRCW.
• Tali setti si caratterizzano (oltre che per il soddisfacimento di tutta una serie di requisiti geometrici sia sul posizionamento delle armature che dei setti stessi) sostanzialmente per la presenza di una armatura longitudinale inferiore allo 0,2% dell’area trasversale.
• Indicativamente, i requisiti geometrici indicati dalla normativa sono soddisfatti da: – barre verticali diametro 6 mm posizionate ogni 20 cm (su
entrambe le facce), – barre orizzontali diametro 8 mm posizionate ogni 40 cm (su
entrambe le facce),– barre di collegamento trasversale posizionate alle estremità.
• Classe minima calcestruzzo Rck 250.
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Le strutture a setti portanti e la flessibilità architettonica
• Torre KNS, Architetto Weil Arets, Amsterdam
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Quartiere “Sporenburg”, Amsterdam
![Page 65: 04_Trombetti](https://reader033.fdocument.pub/reader033/viewer/2022060113/5571fa2f4979599169918400/html5/thumbnails/65.jpg)
Quartieri “Jawa” e “KNSM” Amsterdam
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Quartiere “Herren 5-95” Amsterdam
![Page 67: 04_Trombetti](https://reader033.fdocument.pub/reader033/viewer/2022060113/5571fa2f4979599169918400/html5/thumbnails/67.jpg)
Biblioteca universitaria campus di Utrecht (Olanda), architetto Weil Arets
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Biblioteca universitaria campus di Utrecht (Olanda), architetto Weil Arets
![Page 69: 04_Trombetti](https://reader033.fdocument.pub/reader033/viewer/2022060113/5571fa2f4979599169918400/html5/thumbnails/69.jpg)
Hilversum (Olanda), abitazioni VHP
![Page 70: 04_Trombetti](https://reader033.fdocument.pub/reader033/viewer/2022060113/5571fa2f4979599169918400/html5/thumbnails/70.jpg)
Torre Agbar, Barcellona, Jean Nouvel
![Page 71: 04_Trombetti](https://reader033.fdocument.pub/reader033/viewer/2022060113/5571fa2f4979599169918400/html5/thumbnails/71.jpg)
Biblioteca della Tama Art University, Tokyo, Toyo Ito, 2007.
![Page 72: 04_Trombetti](https://reader033.fdocument.pub/reader033/viewer/2022060113/5571fa2f4979599169918400/html5/thumbnails/72.jpg)
LA TECNOLOGIA A SETTI NELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA
TADAO ANDO
Complesso residenziale Rokko I – Kobe,Giappone (1978-83)
Casa Nakayama – Nara, Giappone (1983-85)
![Page 73: 04_Trombetti](https://reader033.fdocument.pub/reader033/viewer/2022060113/5571fa2f4979599169918400/html5/thumbnails/73.jpg)
LA TECNOLOGIA A SETTI NELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA
REM KOOHLASS
Biblioteca di Francia – Progetto (1989)
![Page 74: 04_Trombetti](https://reader033.fdocument.pub/reader033/viewer/2022060113/5571fa2f4979599169918400/html5/thumbnails/74.jpg)
LA TECNOLOGIA A SETTI NELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA
DAVID CHIPPERFIELD
Toyota Auto – Kyoto, Giappone (1989-90)
![Page 75: 04_Trombetti](https://reader033.fdocument.pub/reader033/viewer/2022060113/5571fa2f4979599169918400/html5/thumbnails/75.jpg)
LA TECNOLOGIA A SETTI NELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA
TADAO ANDO
Tadao Ando – Casa Koscino – Ashiya, Giappone (1979) Tadao Ando – Chiesa della luce – Osaka, Giappone (1989)
![Page 76: 04_Trombetti](https://reader033.fdocument.pub/reader033/viewer/2022060113/5571fa2f4979599169918400/html5/thumbnails/76.jpg)
Grazie per l’attenzione…….