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sabato 10 dicembre 2011 1CITROËN ITALIA S.P.A.

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sabato 10 dicembre 2011 Anno 1 N. 22 www.stadio5.it - [email protected] COPIA OMAGGIO

FIORENTINAAL SANGUE

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FIORENTINA (4-3-1-2)All. Rossi

1 Boruc; 29 De Silvestri, 5 Gamberini, 14 Natali 23 Pasqual; 85 Behrami, 18 Montolivo, 6 Vargas; 21 Lazzari; 8 Jovetic, 11 Gilardino.

INTER (4-1-4-1) All. C. Ranieri

1 Julio Cesar; 13 Maicon, 23 Ranocchia, 25 Samuel 26 Chivu; 19 Cambiasso; 11 R. Alvarez, 5 Stankovic, 8 Motta, 28 Zarate; 7 Pazzini.

Arbitro: Stadio ‘G. Meazza’ sabato ore 20.45

L’Editoriale

di Beppe ViganiAncora una volta il calcio ha dato il peggio di sé. I tifosi non c’entrano e non è una novità. Domenica sera chi ha avuto la sfortuna di assistere al Tardini a Parma-Palermo è stato derubato perché lo spettacolo non si è visto. In un turno che andava da venerdì a lunedì (piccoli scienziati crescono) di sera proprio nel regno della nebbia bisognava giocare? Complimenti all’arbitro, il quale, probabilmente, sotto tiro di un cecchino da un condominio lì a fianco, avrebbe fatto giocare la partita a qualsiasi costo. Ai dirigenti di questo calcio, sempre più malato e iniquo, dedichiamo una frase di Voltaire: “Ho interrogato la mia ragione; le ho domandato che cosa essa sia: questa domanda l’ha sempre confusa”. Non finisce qui. Negli ultimi cento anni, c’è qualcuno che può parlare d’innovazioni in questo sport? Volley, basket, rugby, pugilato sono stati oggetto di cambiamenti, più o meno, sensibili, rendendoli maggiormente fruibili e spettacolari, ma il calcio è rimasto fermo dai tempi di Piola e Meazza. I tifosi sono presi a calci nel sedere, i regolamenti sono vetusti e gli arbitri stanno diventando troppo decisivi. Un episodio diventa fondamentale, indispensabile e se dietro c’è un fischio

discusso, il tiro al bersaglio è cosa fatta. Non c’è equità in un pallone che rotola, sotto i riflettori di media beceri, giornalisti in pigiama e tifosi col microfono. La cultura sbagliata amplifica tutto e, poiché piace ciurlare nel manico, qualcuno pensa bene di prendersi gioco di chiunque. Michel Platini ha detto che “non può essere un mezzo meccanico a stabilire l’equilibrio in una decisione”. Questa è una risposta che merita altre considerazioni, ma si entrerebbe a far parte di un circolo uguale al suo: pressappochista, superficiale e presuntuoso. La testa è molto utile per dividere le orecchie. Il calcio ha bisogno di lifting e credibilità. I tifosi meriterebbero di essere trattati meglio perché sono quelli che danno pennellate di poesia e colore in questo mondo sempre più avaro di sensazioni. Non voglio entrare in merito alla legge 91: sarebbe come dare perle ai porci. Non è questo il calcio che vogliamo. Un ultimo respiro lo dedichiamo a Socrates. Chi non l’ha visto giocare si è perso davvero qualcosa. Caro Dottore, un pizzico di vita ce l’hai portato via chissà se i colpi di tacco da lassù ti riusciranno più facili.

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Turno Odierno15ª giornata Sabato 10 Dicembre 2011Lecce - Lazio Stadio "Via del Mare" Ore 18:00Siena - Genoa Stadio "Franchi" Ore 18:00Inter - Fiorentina Stadio "Meazza" Ore 20:45Palermo - Cesena Stadio "Barbera" Ore 20:45

15ª giornata Domenica 11 Dicembre 2011Atalanta - Catania Stadio "Azzurri d'Italia" Ore 15:00Bologna - Milan Stadio "Dall'Ara" Ore 15:00Cagliari - Parma Stadio "Sant'Elia" Ore 15:00Udinese - Chievo Stadio "Friuli" Ore 15:00Novara - Napoli Stadio "Piola" Ore 20:45

15ª giornata Lunedì 12 Dicembre 2011Roma - Juventus Stadio "Olimpico" Ore 20:45

Prossimo Turno16ª giornata Sabato 17 Dicembre 2011Chievo - Cagliari Stadio "Bentegodi" Ore 18:00Fiorentina - Atalanta Stadio "Franchi" Ore 20:45Milan - Siena Stadio "Meazza" Ore 20:45

16ª giornata Domenica 18 Dicembre 2011Catania - Palermo Stadio "Massimino" Ore 15:00Cesena - Inter Stadio "Manuzzi" Ore 15:00Genoa - Bologna Stadio "Ferraris" Ore 15:00Juventus - Novara Stadio "Nuovo Stadio" Ore 15:00Parma - Lecce Stadio "Tardini" Ore 15:00Lazio - Udinese Stadio "Olimpico" Ore 20:45Napoli - Roma Stadio "San Paolo" Ore 20:45

La Classifica della Serie ASerie A Gio Vin Nul Per GF GS Diff P.ti 1 Juventus 13 8 5 0 24 10 +14 29 2 Milan 13 8 3 2 29 14 +15 27 3 Udinese 13 8 3 2 16 6 +10 27 4 Lazio 13 7 4 2 19 9 +10 25 5 Napoli 13 5 5 3 21 13 +8 20 6 Palermo 13 6 2 5 16 15 +1 20 7 Cagliari 13 4 5 4 12 13 -1 17 8 Catania 13 4 5 4 14 19 -5 17 9 Roma 13 5 2 6 15 17 -2 17 10 Fiorentina 13 4 4 5 13 11 +2 16 11 Chievo 13 4 4 5 10 16 -6 16 12 Parma 13 5 1 7 15 20 -5 16 13 Genoa 12 4 3 5 14 16 -2 15 14 Atalanta * 13 5 6 2 16 15 +1 15 15 Inter 12 4 2 6 14 18 -4 14 16 Siena 13 3 5 5 14 12 +2 14 17 Bologna 13 4 2 7 11 18 -7 14 18 Novara 13 2 4 7 14 24 -10 10 19 Cesena 13 2 3 8 6 15 -9 9 20 Lecce 13 2 2 9 11 23 -12 8

* 6 punti di penalizzazione

La Classifica Marcatori10 reti: Denis (Atalanta; 2 rigori)9 reti: Di Natale (Udinese; 2 rigori)8 reti: Ibrahimovic (Milan; 3 rigori)7 reti: Cavani (Napoli), Giovinco (Parma; 3 rigori)6 reti: Jovetic (Fiorentina; 1 rigore), Marchisio (Juventus), Matri (Juventus), Klose (Lazio)5 reti: Palacio (Genoa; 1 rigore), Nocerino (Milan), Rigoni M. (Novara; 3 rigori), Osvaldo (Roma), Calaio’ (Siena)4 reti: Moralez (Atalanta), Pepe (Juventus), Miccoli (Palermo)3 reti: Di Vaio (Bologna; 1 rigore), Ramirez (Bologna), Conti (Cagliari; 1 rigore), Bergessio (Catania), Mutu (Cesena; 1 rigore), Moscardelli (Chievo), Pellissier (Chievo; 1 rigore), Cerci (Fiorentina), Milito (Inter; 2 rigori), Hernanes (Lazio; 2 rigori), Rocchi (Lazio), Giacomazzi (Lecce), Boateng (Milan), Hamsik (Napoli), Lavezzi (Napoli), Hernandez (Palermo; 1 rigore), Bojan (Roma), Destro (Siena), Isla (Udinese)2 reti: Acquafresca (Bologna), Larrivey (Cagliari), Ribeiro (Cagliari), Almiron (Catania), Lodi (Catania; 1 rigore), Maxi Lopez (Catania; 1 rigore), Kucka (Genoa), Veloso (Genoa), Cambiasso (Inter), Motta (Inter), Vidal (Juventus; 1 rigore), Vucinic (Juventus), Lulic (Lazio), Sculli (Lazio), Cassano (Milan), Robinho (Milan), Campagnaro (Napoli), Maggio (Napoli), Pandev (Napoli), Morimoto (Novara), Ilicic (Palermo), Pinilla (Palermo; 1 rigore), Zahavi (Palermo), D’Agostino (Siena; 1 rigore), Basta (Udinese)

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Occhio a Cambiasso che avrà decisamente uno sprint in più rispetto le ultime giornate.

Ma attenzione anche ai viola, nettamentepiù in forma dei nerazzurri

di A.S. BiscegliaNon c’ più da scherzare. Altro che Fiorentina al sangue deve essere. L’Inter, che è uscita dall’ultima partita di Champions gonfia come una zampogna, contro i russi più motivati, deve mettere giù la testa se vuole evitare il pubblico ludibrio. I nerazzurri sono a un passo dalla Serie B e voltarsi non serve più a nulla. I viola cercheranno di danzare su cadaveri eccellenti, ma il blasone delle Beneamata conterà pure qualcosa. Il problema per Claudio Ranieri è il centrocampo. Il tecnico deve trovare bombole a ossigeno ai vari Stamkovic e Cambiasso. Al di là di tutte queste querimonie, addentriamoci su cosa potrà essere questa partita. Delio Rossi proverà a sorprendere i nerazzurri sulle fasce, una manovra d’aggiramento che consentirebbe di mandare in gol Gilardino (nessuno sin ricorda più una sua rete) e sui secondi tiri Jovetic, anche se il montenegrino è un ‘iradiddio’ in tutte le altre soluzioni offensive. Proprio su questo giocatore dovranno

concentrarsi le attenzioni della difesa governata da Ranocchia e Samuel. La giovane punta avversaria è brava ad aggredire gli spazi e a farsi trovare pronta in qualsiasi circostanza. Torniamo alle fasce. Dura vita per Chivu a sinistra, dove dalla sua parte Behrami e De Silvestri proveranno a sfondare e per Nagatomo (se non ce la farà Maicon) che dovrà arginare le avanzate di Pasqual e Vargas. Certo, non stiamo parlando di proiettili e incudini, di certo contro una difesa così bistrattata c’è da fare qualsiasi tipo di considerazione. Il centrocampo della Fiorentina è senz’altro più tonico rispetto a quello di Thiaho Motta e compagn con Lazzari in cabina di regia e Montolivo a costruire dalle retrovie. Recuperato Coutinho e, come affermato da Claudio Ranieri nella conferenza stampa pre-Cska Mosca, potrebbe avere a disposizione anche Sneijder, oltre che Maicon. Dall’altra parte Delio Rossi sembra orientato a schierare gli stessi undici che hanno sbriciolato la Roma.

Natali, che rientra dopo un turno di squalifica, recupera il suo posto al fianco di Gamberini. Il reparto arretrato sarà completato da Boruc in porta, De Silvestri sull’out di destra e Pasqual sulla sinistra. Quasi certamente confermato il blocco dei centrocampisti. In avanti sarà Jovetic ad agire al fianco di Gilardino. Da sottolineare che dopo 137 partite in campionato mancherà Javier Zanetti, il quale è stato espulso nel match di sabato scorso con l’Udinese (per seconda ammonizione). In questi chiari di luna, forse l’unico vero insostituibile dell’Inter.

Vietato scherzareLa Partita

La partita contro la Fiorentina è fondamentale per non sprofondare in una situazione irreparabile.

La Serie B non, purtroppo, così lontana

Il giglio sboccia fuori stagioneI Bioritmi di Inter-Fiorentina

di Enzo Occhiuto

(6,50 v. fisico) avrà un passo decisamente in più delle ultime giornate; Thiago Motta (6,,16 v. medio) è in condizione psicofisica ottimale quindi con molto ritmo in più e grande elasticità mentale; Giampaolo Pazzini (6,32 v. fisico) ha vitalità sufficiente per superare il suo momento maledetto: a San Siro non segna dal mese di maggio e ha sbagliato il rigore di recente in modo madornale (scivolando, ndr). Nella squadra viola si distinguono in ordine: Riccardo Montolivo (6,13 v. fisico), che, in giornata più che tonica, rappresenta una forte garanzia e una grande sicurezza per tutto il reparto offensivo; Alberto Gilardino (6,232v. fisico); Andrea Lazzari (6,15 v. medio), in grado di servire a dovere la vera stella della Fiorentina che porta il nome di Stevan Jovetic (6,45 v. emotivo), con la sua indiscutibile classe cristallina e pronto a risolvere da solo qualsiasi partita. Assisteremo quindi a un incontro molto spettacolare dal punto di vista emotivo.

Dall’analisi dei potenziali bioritmici (F: coordinamento motorio, E: umore, I: concentrazione) dei singoli giocatori, che presumibilmente scenderanno in campo allo stadio Meazza di Milano, emerge un maggior stato di benessere psicofisico della Fiorentina (6,03) che occupa il decimo posto in classifica generale con 16 punti, rispetto a quello dell’Inter (5,95) che occupa il sedicesimo posto con 14 punti. Analizzando i valori medi bio dei moduli tattici dei due allenatori possiamo notare che quelli di Claudio Ranieri (5,91 v. m.; 4-4-2; 5,98-5,93-5,67) sono tutti al di sotto della media. Di contro, quelli di Delio Rossi (5,82 v.m.; 4-3-1-2; 6,11-5,83-5,87-6,08) risultano sotto la media solo a centrocampo, mentre sono ottimi in difesa e nel reparto offensivo. Ma vediamo in sintesi quali sono i bioritmi positivi dei campioni delle due squadre che potrebbero fare la differenza. Julio Cesar (6,491v. intellettivo) rappresenta sempre una grande sicurezza di continuità per tutta la squadra; Cambiasso

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di Laura Tangari

Alta tensioneIl Campionato

Scappa via la Juve respingendo il doppio attacco sferrato dal tandem Milan-Udinese negli anticipi della quattordicesima di campionato. La squadra di Conte fa un po’ di fatica a liquidare il Cesena (Antonioli ha pagato di persona ingiustamente l’uscita su Giaccherini che ha provocato il rigore inventato da Doveri) ma va bene lo stesso. Meglio il Milan che passeggia a Marassi col Genoa mentre l’Inter cade rovinosamente a San Siro con le zebrette di Guidolin.Insomma, una giornata particolare che in pratica ha lanciato in mezza fuga le tre protagoniste di questa fase del torneo. Torneo che ancora una volta offre un super spezzatino di partite mandando in onda ben quattro anticipi nel turno odierno, un posticipo serale e un extra posticipo al lunedì all’Olimpico con la sfida ad alta tensione Roma-Juve. Ma andiamo con ordine.L’Inter, trafitta dall’Udinese, con la panchina di Ranieri che traballa,

ospiterà oggi una Fiorentina rigenerata da Delio Rossi che teme sì i nerazzurri, ma nel contempo fa progetti alla grande per un colpaccio che metterebbe definitivamente al tappeto Julio Cesar e compagni. La partita di San Siro è molto delicata e l’Inter non può permettersi altri lussi come ha fatto finora. Questo l’ultimo avviso ai naviganti.Nel polpettone della quindicesima aprono i giochi alle 18 la Lazio impegnata a Lecce e il Siena che ospiterà un Genoa arrabbiato per lo 0-2 col Milan. A seguire, insieme all’Inter o campo alle 20,45 con i viola, anche il Palermo contro un Cesena che ha fatto una fatica tremenda a digerire la sconfitta di settimana scorsa con la Juve.Domenica pomeriggio, invece, i rossoneri di Allegri faranno visita al Bologna su di giri per la bella vittoria col Siena mentre l’Udinese riceverà un Chievo in grado di combinare qualche piccolo sgarbo a Guidolin, se giocherà con lo stesso piglio di Verona con l’Atalanta. I bergamaschi nel pomeriggio

(b.v.) La quindicesima giornata di serie A presenta un menu gustoso, pieno di contorni e pietanze che andrà avanti per ben tre giorni. Un pranzo sicuramente meno luculliano rispetto alla tornata scorsa, ma sempre degno di considerazione. Il carrello degli antipasti sarà servito addirittura in quattro stadi sabato: Olimpico (Lazio-Lecce) e Artemio Franchi (Siena-Genoa), alle

18, Giuseppe Meazza (Inter-Fiorentina) e Renzo Barbera (Palermo-Cesena) alle 20.45. La domenica il ristorante serve un bel Bologna-Milan e un appetitoso Novara-Napoli: quattro squadre due obiettivi diversi. Il dolce sarà servito lunedì con Roma-Juventus. Chi vince si guadagnerà una bella fetta di credibilità e di… torta. Luis Enrique proverà ad ingolosire Antonio Conte per fargli fare indigestione,

ma la sensazione è che, se i giallorossi perderanno, il tecnico spagnolo non arriverà al panettone. Salta il matinée di domenica, forse fare colazione c’è il rischio di ingrassare troppo. Al di là dei riscontri tecnici, questi esperimenti stanno mettendo alla prova la cultura italica, tradizionalista. La televisione comanda, impera, decide. Il carrello dei bolliti a chi non ne è convinto.

Campionato ristoranteTre giorni di partite. Uno spezzatino che influenzerà sempre di più la vita dei tifosi

La partita di San Siro è molto delicata. L’Inter non può permettersi altri lussi… come ha fatto finora. Ma le scintille

saranno lunedì all’Olimpico con la sfida tra Roma e Juventusdomenicale affronteranno un Catania col broncio per il passo falso casalingo col Cagliari (grande il gol del colombiano Ibarbo al Cibali), che dovrà confermarsi col

Parma al Sant’Elia.Per chiudere la litania di questo turno, andando controcorrente, le due sfide più importanti: il Napoli in trasferta a Novara e la gara

dell’Olimpico con la Juventus capolista chiamata a tastare il polso a quella Roma di Luis Enrique che sta ritornando “rometta” dopo la tempesta di Firenze.

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Il viola gli porta jellaIl Personaggio dell’Inter: Andrea Ranocchia

Il Personaggio della Fiorentina: Stevan Jovetic

Tecnica e rapidità in uno Jo-Jo

di Alessandra Caronni

“Dobbiamo vincerle tutte, le partite, da qui a Natale; e non perché ci sia un piano ma perché non possiamo permetterci di pensare ad altro”. Erano le parole di una decina di giorni fa pronunciate da Andrea Ranocchia a margine di un evento della “Fondacion Pupi”. Con l’Udinese sappiamo tutti come è andata. Ma Ranocchia ci crede. Ripete: “Rimonteremo”. Il giocatore dice di trovarsi bene accanto a Samuel e anche a Lucio. Lui, una delle nuove speranze della Beneanata, pronto a giocare sia come centrale di destra che di sinistra. “L’importante è non prendere gol: in allenamento col mister curiamo molto la fase difensiva”. E non è una questione di modulo. L’anno scorso arrivò nel mercato di gennaio dopo l’esonero di Benitez e l’ingaggio di Leonardo. Con lui in difesa e Pazzini in attacco l’Inter recuperò sei punti al Milan, ma la sconfitta nel derby vanificò il ruolino di marcia dei nerazzurri da gennaio ad aprile. E pensare

che nell’arco 2006-2007, sotto la guida di Antonio Conte, a 18 anni, era già impegnato a esordire in Serie B. Ben 24 presenze e un gol. Retrocede con l’Arezzo dove gioca titolare in Serie C1 ma nell’estate 2008 viene acquistato in comproprietà dal Genoa che lo cede in prestito al Bari: sale in Serie B, dove ritrova Antonio Conte come allenatore. Nel 2009 il Genoa lo riscatta interamente dall’Arezzo ma lo lascia nuovamente in prestito al Bari per la stagione seguente. Il 23 agosto dell’anno successivo, a 21 anni, esordisce in Serie A nella partita Inter-Bari. Ranocchia non dimentica quell’1-1 a San Siro. Il 18 ottobre, a Verona, realizza il suo primo gol in Serie A nella vittoria per 2-1 contro il Chievo. Contro la Fiorentina, però, il 10 gennaio dello scorso anno si procura una lesione del collaterale esterno e una parziale lesione del crociato anteriore del ginocchio destro. Il grave infortunio determina purtroppo la chiusura anticipata della sua stagione. Dopo la parentesi di Bari, Ranocchia entra nella rosa del Genoa per la stagione 2010-2011: l’allenatore è Gasperini. Il 20 luglio del 2010

l’Inter acquista la metà del suo cartellino del difensore: 6 milioni di euro più il prestito con diritto di riscatto della compartecipazione di Destro. Debutta con la maglia del Genoa alla prima giornata di campionato il 28 agosto contro l’Udinese. Il 27 dicembre scorso il Presidente Preziosi cede la seconda metà del cartellino all’Inter per la cifra di 12,5 milioni di euro. Per un totale di 18,5 milioni di euro. Esordisce in nerazzurro il 12 gennaio 2011 negli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Genoa. Un 3-2 per l’Inter che lo accompagna sino alla sua prima rete nerazzurra, quella in casa contro il Cagliari: 1-0 ed è festa.

L’attaccante della Fiorentina è un’autentica mina vagante in area di

rigore: è letale negli spazi stretti

Proprio contro la Fiorentina, il 10 gennaio dello scorso anno, si infortunò al ginocchio destro. Ora il difensore umbro fa gli

scongiuri e promette una grande rivincita della sua Inter

di Debora Cheli

Classe 1989, coetaneo di Pato e Pastore, Stevan Jovetic come talento non è da meno dei due giocatori che militano nel Milan e PSG. Attaccante, è forte nell’uno contro uno, è irresistibile negli spazi stretti, in cui riesce a trovare coordinazione con una rapidità insolita. Jo-Jo (è questo il suo nick attribuitogli per la sua straordinaria velocità) è uno dei talenti più splendenti del panorama mondiale. Il fenomeno di Podgorica inizia la sua carriera calcistica nel 2000 con la maglia del Mladost. Tre anni più tardi passa nelle giovanili del Partizan Belgrado e nel 2006, all’età di sedici anni, entra in prima squadra, diventando il sesto giocatore più giovane in assoluto a esordire nella massima divisione del campionato di calcio serbo. Un anno dopo, ancora minorenne, firma il suo primo contratto da professionista: da tempo è capitano della Nazionale Under 21 del Montenegro e ha già esordito con la Nazionale maggiore. Con la maglia del Partizan vince uno scudetto e una coppa nazionale,

segna 25 reti in sessanta presenze, mentre il suo nome comincia a essere apprezzato anche all’estero. Al termine della stagione 2007/2008 è inserito dal Sun nella lista dei migliori venti talenti al mondo e nel maggio dello stesso anno passa alla Fiorentina. Esordisce in Serie A il 31 agosto 2008 nella prima giornata di campionato, entrando nel secondo tempo di Fiorentina-Juventus (1-1). Nell’aprile 2009 a Bergamo, con un calcio di rigore in Atalanta-Fiorentina (1-2) realizza il primo gol. Su azione realizza la prima rete in trasferta contro il Catania (0-2) il 10 maggio. Con Cesare Prandelli come tecnico, Jovetic termina la sua prima stagione in Italia con 29 presenze e 2 reti in campionato. La stagione successiva si apre con il gol qualificazione contro lo Sporting Lisbona, nel match di ritorno dei preliminari di Champions League. Ma è contro il Liverpool che Jovetic manda in visibilio i tifosi viola, con una doppietta che lascia impietriti gli inglesi. Purtroppo l’avventura della Fiorentina nella massima competizione europea

finisce agli ottavi, ma anche qui il montenegrino mette la firma segnando una doppietta al Bayern Monaco (3-2). Nella sua seconda stagione segna 11gol tra campionato e coppe. La stagione scorsa si apre con un grave infortunio al ginocchio destro in uno scontro di gioco con Mario Bolatti durante l’allenamento dei viola a San Piero a Sieve. Costretto a operarsi al legamento crociato anteriore e a una lunga riabilitazione, il giocatore salterà di fatto tutta la stagione. Da quest’anno, Jo-Jo diventa vice-capitano della Fiorentina, con la quale ha firmato un contratto che lo legherà fino al 2016. È tornato al gol nella terza giornata, segnando una doppietta al Parma, e replicando contro il Catania il 22 ottobre scorso. Jovetic è stato uno dei giocatori a debuttare con la neonata nazionale del Montenegro nel marzo 2007 contro l’Ungheria. La prima doppietta del giocatore arriva nell’agosto del 2008, sempre contro l’Ungheria (3-3).

Chi è Andrea RanocchiaNato Assisi il 16 febbraio dell’88, Andrea Ranocchia ha cominciato la sua carriera giocando nel settore giovanile della squadra di calcio di Bastia Umbra ma cresce nel settore giovanile del Perugia. Dopo il fallimento della società viene aggregato alle giovanili dell’Arezzo. Il 23 febbraio 2011 esordisce in Europa negli ottavi di Champions League contro il Bayern Monaco. Il 29 maggio dello stesso anno vince il suo primo titolo con l’Inter battendo in finale di Coppa Italia il Palermo per 3-1. Debutta nella Nazionale Under-21 a 19 anni. Il 17 novembre 2010, a 22 anni, esordisce in Nazionale giocando da titolare nella partita amichevole Romania-Italia (1-1) disputata a Klagenfurt.

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sabato 10 dicembre 201110

di A.S. Bisceglia

È un periodo delicato quello della Fiorentina, ora. Non è ancora nella parte alta della classifica ma continua a sperarci. Sogna, Andrea Della Valle, il patron gigliato, dopo più di due anni la sua squadra è tornata a sorridere. La compagine sta bene. Natale è alle porte e se la società si fosse regalata prima Jovetic… “Peccato non averlo avuto l’anno scorso”, sottolinea Della Valle. È la Fiorentina odierna, questa, che si guarda alle spalle solo per piangere la scomparsa di Socrates.Fondata il 26 agosto del ‘26 grazie al marchese Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano, nel corso della sua vita è diventata solo due volte campione d’Italia: nel 1955-1956 e nel 1968-1969. Ha sistemato in bacheca sei Coppe Italia e una Supercoppa italiana e a livello internazionale è stata la prima squadra italiana a vincere una competizione continentale, la Coppa delle Coppe nel 1960-1961. È stata poi una delle dodici squadre europee a disputare le finali di tutte le tre principali competizioni Uefa: la Coppa dei Campioni (nel 1956-1957, prima squadra del nostro Paese a raggiungere la finale nella massima competizione del vecchio continente), la Coppa delle Coppe (nel 1960-1961 e nel 1961-1962) e la Coppa UEFA (nel 1989-1990). Dal ’31 gioca allo Stadio Artemio Franchi.Dopo la promozione a tavolino del 1927-1928, per la volontà da parte della Federcalcio di creare un campionato a girone unico, i viola disputano la prima loro stagione nella massima serie, la Divisione Nazionale, terminando all’ultimo posto in classifica. Vengono ripescati e inseriti in Serie B successivamente. L’esordio in Serie A avviene il 20 settembre 1931, con un pareggio per 1-1 contro il Milan. L’esordio in campo continentale risale al 16 giugno del

1935 a Budapest per la Mitropa Cup: Fiorentina-Újpest. Vincono i gigliati 2-0. Nel 1943, dopo un terzo posto nel 1940-1941 e alcune stagioni che videro la squadra concludere in posizioni di centro classifica, il campionato è sospeso a causa della Seconda Guerra Mondiale. Dopo gli anni Settanta arrivano gli Ottanta di Giancarlo Antognoni e i

Novanta di Roberto Baggio. Dopo la cessione del Codino, i Pontello cedono la società a Mario Cecchi Gori. Nel 1992-1993, dopo 54 anni nella massima serie italiana, la Fiorentina finisce in B. Nel ‘96 contro l’Atalanta e la Supercoppa italiana, supera 2-1 il Milan a San Siro: doppietta di Batistuta.Info su www.acffiorentina.it

Vola, Firenze violaLa Storia della Fiorentina

È stata una delle dodici squadre europee a disputare le finali di tutte le tre principali

competizioni europee

Roberto Baggio in maglia viola nel 1987

Giancarlo Antognoni

La squadra della Fiorentina nella stagione 1981-82

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sabato 10 dicembre 2011 11

È il giorno di Real Madrid-BarcellonaCalcio Estero

di Luigi Sada

Tutti i riflettori sono puntati sulla sfida del Bernabeu dove incroceranno le armi i due pilastri del calcio internazionale Mourinho e Guardiola. In attesa di Real Madrid-Barcellona, che si terrà nella capitale, i blaugrana, nell’ultimo turno di campionato, sono tornati ad alzare la voce strapazzando il Levante con cinque gol, due dei quali siglati da Fabregas, dall’ex bomber dell’Udinese Sanchez, da Cuenca e dal solito Messi. Le Merengues

rispondono ai catalani liquidando la pratica con lo Sporting Gijon con una tripletta messa a segno da Cristiano Ronaldo, Di Maria e Marcelo. Il vantaggio in classifica del Real sul Barca resta sempre di tre lunghezze però con una partita in più per l’undici di Guardiola. Al terzo posto insegue, staccato, il Valencia che si intasca i tre punti battendo l’Espanol. Stasera al Bernabeu ci sarà da divertirsi.In Premier League si rivede il Chelsea. La squadra londinese,

dopo una lunga serie negativa, sbanca Newcastle battendo i padroni di casa con un secco 3-0 firmato da Drogba, Kalou e Sturridge. Non si ferma il City di Mancini che travolge con una cinquina il Norwich. Vanno a segno Balotelli, Johnson, Nasri, Tourè e Aguero. Con fatica ma tiene il passo del City lo United corsaro a Birmingham con l’Aston Villa grazie a una rete di Jones. Bel tris anche per il Tottenham col Bolton dove salgono in cattedra Bale, Lennon

e Defoe con un go ciascuno. Poker anche per l’Arsenal in casa del fanalino di coda Wigan.In Bundesliga, approfittando del pareggio di Monchengladbach fra i due Borussia (gol di Hanke e Lewandowski), torna al comando il Bayern Monaco con la larga vittoria (4-1) ai danni del Werder Brema. Doppiette di Ribery e Robben. Il Leverkusen batte col classico 2-0 l’Hoffenheim mentre lo Schalke 04 piega l’ultimo in classifica Augsburg con lo stesso punteggio.

In Ligue 1 un gol di Menez regala a Parigi la vittoria (3-2) al PSG con l’Auxerre mantenendo i tre punti di ritardo sul capolista Montpellier vincitore fra le mura di casa del Lorient per 4-0. Riprendono, infine, quota Lione e Lilla. I campioni di Francia espugnano con fatica Ajaccio (2-3) mentre i lionesi riescono ad avere la meglio sul Tolosa dopo un match molto teso.

Il vantaggio in classifica della squadra di Mourinho su quella di Guardiola resta sempre di tre lunghezze. Però i catalani

hanno giocato una gara in più. In Inghilterra risorge il Chelsea. In Germania il Bayern Monaco torna al comando

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sabato 10 dicembre 201112

La Vita dei Club

di Giovanni Labancain collaborazione con Emanuela Zonca

Sembra essere trascorso poco tempo dall’estate del 2005, ma è già passato più di un lustro da quando, da una pazza idea poi rivelatasi vincente, l’Inter Club Cislago è nato ed è cresciuto fino ad occupare una posizione di rilievo tra gli Inter Club della provincia di Varese. Sei anni fa, i tifosi nerazzurri di Cislago hanno capito che era giunto il momento di concretizzare la loro passione in un sodalizio, che permettesse a tutti di seguire al meglio la Beneamata, la squadra del cuore. A dar vita a questa creatura sono stati sei interisti Doc: Stefano e Carmen Carbone, Denis Benvenuti, Natale e Massimo Randi e l’appassionato,

infaticabile e sempre presente presidente Claudio Saja.Al raggiungimento del considerevole e prestigioso traguardo di più di 100 iscritti, cosa non semplice per la presenza, nei comuni limitrofi, di altri Inter Club di grande tradizione, la dirigenza ha organizzato una memorabile cena inaugurale alla quale ha partecipato Ivan Ramiro Cordoba. Il colombiano, oltre ai segni di affetto, stima e ammirazione, ha ricevuto dai tifosi cislaghesi una cospicua donazione da destinare alla fondazione “Colombia te quiere ver”, da lui creata a favore dei bimbi colombiani in stato di indigenza. Fin da subito, perciò, i tesserati hanno avuto l’opportunità di unire alla propria passione calcistica anche un gesto di generosità e altruismo.La serata è entrata in modo indelebile nella storia del club, che da allora persegue, con sempre maggiore slancio, l’organizzazione di molteplici attività. Per quanto riguarda il tifo vero e proprio, l’Inter Club è presente, grazie all’abnegazione

di Massimo e Natale Randi, a tutte le partite casalinghe con il proprio striscione, in bella vista sugli spalti del Meazza,nonostante le alterne vicende nerazzurre, che non ne minano, tuttavia, il grande entusiasmo.L’Inter Club Cislago si propone anche come punto di aggregazione tra generazioni diverse e solo in apparenza distanti. Annualmente, vengono programmati momenti conviviali, tra cui la tombolata, a ridosso dell’Epifania (prossimo appuntamento la sera del 5 gennaio 2012) e la gita sociale, eventi che fanno registrare, tra l’altro, pacate ma vivaci discussioni sul campionato, con gli auspici ben auguranti per l’avvenire dell’Inter.La gita sociale del 2011 ha avuto per meta il suggestivo e splendido Forte di Bard, in Val d’Aosta. È stato un vero successo per la visita guidata alla fortezza che vanta una storia ricca di episodi interessanti e curiosi, ed anche per il succulento pranzo conclusivo, in un ristorante incastonato tra le splendide montagne valdostane.

Ogni anno, viene organizzato anche un torneo di Scala 40, con numerosi giocatori, a testimonianza che l’associazione si è ben amalgamata con il tessuto sociale locale. La spiccata attenzione di questo sodalizio nerazzurro per le problematiche sociali è inoltre testimoniata dall’assidua partecipazione alla manifestazione “Aspettando il Natale”, organizzata dai Centri Coordinamento di Como e Varese. Nell’ultima edizione del 28 novembre scorso, sono state raccolte e consegnate a Cordoba nuove donazioni a fine benefico, ripagate dal terzino nerazzurro con la massima disponibilità nei confronti dei generosi tifosi, che hanno avuto l’occasione di trascorrere una lieta serata con il loro beniamino.Infine, per uno stadio a misura di famiglia, l’Inter Club Cislago risponde sempre con grande gioia agli inviti del Centro Coordinamento Inter Club della provincia di Varese ed organizza, nel corso della stagione, trasferte a San Siro con le scuole primarie e secondarie

di primo grado. Lo scorso 19 novembre infatti un nutrito gruppo di giovanissimi ha avuto la possibilità di assistere a Inter-Cagliari ospiti della Società.Per quanto concerne “i servizi”, l’Inter Club offre ai propri tesserati la possibilità di prenotare i biglietti per tutte le partite dell’Inter e si adopera al disbrigo delle pratiche burocratiche per il rilascio della Tessera del Tifoso, documento ormai indispensabile per le partite di cartello e altri benefici collegati. Lo svolgimento di tutte queste attività è possibile grazie alla collaborazione soprattutto dei componenti del direttivo, formato dal presidente Claudio Saja, dal vice-presidente Stefano Carbone, dai segretari Carmen Carbone e Fabio Franchi, e dai consiglieri Denis Benvenuti, Francesco Bonazzoli, Filippo Caironi, Simone Lanzani, Massimo Randi, Natale Randi, Mario Restelli, Roberto Strada ed Emanuela Zonca, addetto stampa, che di buon grado dedicano gran parte del proprio tempo libero alla causa del gruppo nerazzurro.

Inter Club CislagoInter Club Cislago

Le Vestali del TempioLa cena inaugurale dell’Inter Club Cislago, nel 2005, a cui ha preso parte Ivan Ramiro Cordoba

L’amico Cordoba con il Direttivo

Giovanissimi tifosi nerazzurri e dirigenti al programma di accoglienza per Inter-Cagliari

A Milano, uno dei Musei più visitati è quello di Inter & Milan, presso lo stadio di San Siro. Unico del genere in Italia, raccoglie cimeli storici delle due squadre cugine, dalle vecchie magliette alle più usurate e classiche scarpette, oltre ad una buona campionatura delle Coppe vinte in tutto il mondo. È un motivo d’orgoglio per lo sport, per la città e soprattutto per le due blasonate squadre che lo hanno fortemente voluto in comune accordo per la gioia dei numerosi tifosi che giungono nel capoluogo lombardo da tutto il mondo. A “custodia” di questo Tempio del Calcio, vi sono due splendide “vestali”, che già per loro conto, costituiscono una affascinante attrazione: Chiara Busnelli e Chiara Chiapparoli, guardate a vista dall’arcigno Stefano Cristian Peron.

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sabato 10 dicembre 2011 13

Iosonopompilio

André, troppa è l’euforia…

di Cesare Pompilio

Incenso… e ancora incenso, un fumo irrespirabile attorno alla Juve. Bisogna parlare bene: la squadra ha autorità, la stadio nuovo funziona perciò anche i debiti sono più sbiaditi. Spero che Andrea Agnelli si ricordi sempre di essere il figlio del Dott. Umberto, spero che sappia tenere i piedi ben saldi a terra e di tutte le circostanze sappia ugualmente vedere i reali contorni. La Juve è Antonio Conte, il suo allenatore. Il mister ha capito di avere un gruppo che, tecnicamente parlando, sta al di sotto del Milan. Don Tonino ha alzato i toni e perciò riesce a ottenere il massimo da tutta la squadra. Incontra per le vie di Torino un suo giocatore all’ora di cena, due ore dopo con una scusa lo chiama al telefonino e gli ricorda la partita della domenica prossima. Dunque la Juve è da scudetto? No. Il titolo lo vincerà il Milan, la Juve arriverà al secondo posto perché è crollata l’Inter. I nerazzurri sono ritornati al periodo “pre-calciopoli”. Se fossi Moratti cambierei mestiere e al primo acquirente cederei la squadra. Perché? Perché le prossime vittorie arriveranno tra 45 anni, sempre che non nasca presso una squadra avversaria un dirigente con la competenza di Luciano Moggi. Solo la Juve non ha la forza di usare l’intelligenza tattica di Moggi. Pazienza. I turiferari più disinibiti hanno già ripulite le penne, sono pronti a scrivere tutto il bene possibile per far piacere al padrone, spero che a Torino sappiano discernere tra i tifosi occasionali e quelli che stanno da una sola parte. In questi anni abbiamo avversato lealmente le scelte che ritenevamo e riteniamo sbagliate, purtroppo abbiamo avuto ragione. Una boccata d’ossigeno quest’anno? Spero che diventi scudetto, dipende dal prossimo “Tavolo della Pace”. Se Andrea è un Agnelli vince, se è un “Agnellino” gli altri se lo mangiano. Possibile che Elkann non sappia chiedere i soldi? Possibile che nessuno si renda

conto che senza la Fiat agli Europei del prossimo mese di giugno, gli azzurri in ritiro possono andare solo nella pensione Mariuccia? Questi chiari concetti dovrebbe spiegarli Andrea Agnelli ai convitati al Tavolo della Pace e… ottenere l’ok alla maniera dell’avvocato. Grande Avvocato, io, “cattolico sugnu”

credo nelle congiunzioni astrali: alla Juve contro il Cesena hanno accordato un rigore con dubbio. Per l’avvocato la vittoria più bella era quella ottenuta al novantesimo con un rigore inesistente a favore della Juventus. Contro il Cesena è stato dato al ottantatresimo. Mancano 7 minuti. Grande Avvocato, immenso,

sempre dalla nostra parte. Che succede se l’Inter non batte la Fiorentina? Mi toccherà girare tutta la notte alla ricerca di qualche giocatore che giustamente andrà a ballare in discoteca, poi dovrò dirlo a Telelombardia o Antenna 3 o a Top calcio 24. Insomma, mi toccherà lavorare. Buona cena a

tutti, attenzione però: la Fiorentina è indigesta. Io sono a Roma per vedere l’ennesimo risultato positivo della Juve contro la squadra di Luigi Enrico, un brasiliano atipico, quell’altro, quello vero: il dott. Socrates è andato. Gli sia lieve la terra.

Possibile che Elkann non sappia chiedere i soldi? Possibile che nessuno si renda conto che senza la Fiat agli Europei del prossimo

mese di giugno, gli azzurri in ritiro potranno andare solo nella pensione Mariuccia? Sono chiari concetti che Andrea Agnelli

dovrebbe spiegare agli invitati del Tavolo della Pace

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sabato 10 dicembre 201114

di Beppe Vigani

di Debora Cheli

I successi dell’Hockey Milano passano tutti dalla difesa. Una retroguardia granitica che quando si chiude a riccio diventa impenetrabile. I rossoblu sono la squadra meno battuta, nonostante sia dietro all’Egna, reduce da prestazioni non proprio da ricordare. Alessandro Re è uno dei protagonisti della “linea Maginot” dei ragazzi di coach Massimo Da Rin. Il venticinquenne, difensore dei rossoblu, definisce il match contro il Caldaro un momento importante della stagione.Alessandro, sembra che la squadra sia migliorata nelle ultime partite…

Continua a mietere successi il Dolce & Gabbana Milano Thunder nella World Series of Boxing. Nella terza tappa, i pugili di Francesco Damiani approdano al Palamaggiò di Caserta, invece che sul ring di casa del Forum, per onorare i pugili nostrani: Picardi, Valentino e Russo, originari di quelle parti. Il primo incontro è quello valevole per la categoria sotto i 54 kg: i colori di Milano schierano una degli idoli di casa, il bronzo olimpico Vincenzo Picardi (nativo di Casoria, 28 anni, 164 cm, 53,6 kg), gli Astana il kazako Tokbayev. Ottima prova della medaglia di bronzo agli ultimi Europei di Ankara che, con verdetto unanime (punteggio di 49-46, 49-46, 48-47), guadagna il primo punto. Nella categoria 61 kg sale sul ring uno dei più attesi,

“È vero. Siamo cresciuti, abbiamo la consapevolezza di giocarcela con tutti. Abbiamo giocato ottime partite, soprattutto le ultime. Il gruppo c’è e possiamo andare davvero lontano. La difesa è cresciuta davvero tanto in questa stagione, come mai?“Ci sono diversi motivi. Uno dei quali è che a far coppia con Della Bella abbiamo un ottimo goalie che ci ha fatto fare un salto di qualità. Non è solo questo. La squadra è anche cresciuta tatticamente, è maturata e poi lo zoccolo duro si è amalgamato ancora di più. Questo è il segreto”.Pensa che questa squadra sia sufficiente per puntare al traguardo massimo?“Per giocarcela con tutti questa squadra, secondo il mio punto di vista, va bene così, ma se vogliamo il top, c’è bisogna di un altro

Domenico Valentino, spinto per tutto l’incontro dal tifo del folto pubblico accorso al palazzetto casertano. Il lottatore di Marcianise (27 anni, 167 cm, 60,7 kg) affronta il coriaceo kazako Mussafirov. Il Campione del Mondo del 2009 non cade nelle provocazioni dell’avversario e, facendo valere la sua maggior classe vince ai punti per 49-46, 48-47, 48-47. Per KO tecnico alla seconda ripresa, il Campione di Categoria WBS per i 74 kg, ancora imbattuto dallo scorso anno, Sergiy Derevyanchenko demolisce il malcapitato Baimatov, costretto ad arrendersi dopo una manciata di minuti sotto una serie di colpi devastanti del Campione. Filotto dei Thunder Milano, terza vittoria su altrettanti match. Uno delle sfide più interessanti è il match per gli 84 kg, che ripropone la finale di Categoria dello scorso campionato: il Campione WBS degli Astana, Benchabra che, ancora imbattuto, affronta il francese Groguhe, che ha perso il suo unico match in WBS proprio nella finale della scorsa

straniero. Questo, però, è un mio pensiero, poi sarà la società a fare le debite valutazioni”.Ve la giocate con tutte, ma con il Merano ve la fate addosso. Perché?“Noi non ce la facciamo addosso con nessuno. E’ offensivo dire questo. Mi spiego. Loro fanno un brutto gioco sul ghiaccio, non mi piace per niente e noi lo soffriamo troppo. Loro istigano, giocano sporco, sono sempre per terra, noi ci innervosiamo e loro vincono. Dobbiamo crescere in questo. Loro hanno perso con chiunque, contro di noi vanno a nozze. Noi dobbiamo riuscire a fare il nostro gioco senza farci irretire. Le cifre ci danno sempre ragione con loro, poi, però, perdiamo. Pazzesco…”.Parliamo del coach.. E’ davvero così bravo?“Sembra scontato che io dica

edizione contro di lui. Questa volta la musica è diversa, e si vede da subito: già alla prima ripresa, il colosso d’avorio dei Thunder costringe l’algerino al tappeto. Nel secondo round, Groguhe dà il meglio di sé costringendo per altre due volte l’avversario alla polvere, prima che il tecnico degli Astana getti la spugna. Il ‘cappotto’ lo regala Clemente Russo beniamino indiscusso del “Palamaggiò”. Il due volte campione del mondo e vice campione olimpico, nonché campione imbattuto di categoria nelle WBS dello scorso anno nella categoria oltre 91 kg, non ha nessuna difficoltà ad avere la meglio su Ozpanov. Il verdetto è unanime: 50-45, 50-45, 50-45. Con questo successo perentorio (5-0), i Milano Thunder sono in testa con 9 punti grazie ai successi rimediati contro i Mumbai Fighters (3-2), i Los Angeles Matador (5-0) e l’Astana (5-0). Il prossimo match è per venerdì 9 dicembre contro Bangkok. I quarti sono a un passo.

Re per un giorno

Milano Thunder verso i quarti della WSB

Hockey Ghiaccio

Boxe

‘Cappotto’ della squadra di Damiani, che si sbarazza anche dell’Astana

questo. Con lui c’è un feeling innato, sin dall’inizio. È uno che è entrato nella pelle di ogni giocatore, è uno che trasmette le cose con il cuore e noi lo apprezziamo tantissimo. Non è solo un coach, è uno di noi. Ci trasmette energia, positività: insomma è la nostra pelle”.

Cosa vorrebbe dire vincere col Caldaro?“Aumentare ancora di più la nostra consapevolezza, ma soprattutto quell’iniezione di fiducia che ci serve per andare lontano. Molto lontano…”.

Il difensore è convinto che il Milano ha tutti i requisiti per arrivare fino in fondo. E se arrivasse lo straniero…

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sabato 10 dicembre 2011 15

Musica

Shakira in salsa francesedi Riccardo Sada

“Live From Paris” è il dvd di Shakira che contiene la registrazione audio e video del suo concerto tenutosi il 14 giugno scorso al Palais Omnisports di Bercy a Parigi. Un’importantissima tappa del grande tour mondiale, il “Sale El Sol / The Sun Comes Out”, partito da Montreal nel 2010 e conclusosi quest’anno a Portorico. Il concerto di Parigi è stato descritto da Shakira come “una delle date più magiche del tour” e ora viene pubblicato in tre diversi formati cd+dvd, dvd e blu ray.I maggiori successi di Shakira dal vivo, da “Waka Waka” (l’inno dei Mondiali di Calcio più suonato, visto, cliccato e venduto di tutti i tempi), si alternano a immagini esclusive che raccontano il dietro le quinte dell’artista colombiana (le visite ufficiali, i momenti di relax a San Pietroburgo, in Libano, a Marrakesh, in Messico e a Rio de Janeiro): questo lo straordinario contenuto di “Live From Paris”.Shakira oggi è sempre più sinonimo di calcio. Soprattutto dalla nascita del legame col calciatore del Barcellona Gerard Piqué. Non c’è dubbio che tra i due ci sia una vera e propria caliente passione latina. In Spagna ormai non si parla d’altro se non delle “doti” extracalcistiche del blaugrana. L’ultimo loro bacio in pubblico fu notato in occasione della vittoria del Real Madrid sul Barcellona nella finale di Coppa del Re. Allora a colpire i fotografici i baci mandati dalla tribuna al campo di Shakira per il fidanzato Piquè. L’apoteosi con l’abbraccio e il bacio consolatorio alla fine della gara persa. E quando Piqué sta in tribuna, Shakira, tour permettendo, lo accompagna volentieri. Così lo spettacolo diventa doppio: in campo e, tra mille effusioni, anche in tribuna.

La biografiaIl suo è un nome che tradotto dall’arabo significa “donna piena di grazia” (ma pure una forma di ringraziamento, shukhran, cioè grazie). Shakira Isabel Mebarak Ripoll (Colombia, Barranquilla, 2 febbraio 1977) nel 2001 ha conseguito il successo mondiale con l’album “Laundry Service”, che ha venduto 15 milioni di copie piazzandosi tra i 100 album più venduti di sempre. Due volte vincitrice del prestigioso Grammy Award e 8 il Latin Grammy Award, ha venduto circa 50 milioni di dischi.La sua “Hips Don’t Lie”, arrivata al top della classifica Billboard Hot 100, è stata al numero uno in 55 paesi diventando il brano più suonato nella storia del pop dalle radio americane. Dopo il successo di “Waka Waka”, l’inno dei Mondiali di Calcio più suonato

Reduce da successi planetari e dalle vendite multimilionarie che hanno travolto il pubblico di tutto il mondo col ritmo incalzante e contagioso delle sue canzoni, la cantante,

coinvolta affettivamente da una storia col calciatore del Barcellona Piqué, ha pubblicato il dvd “Live From Paris”.

Che raccoglie anche i dietro le quinte in giro per il mondo

in assoluto, la cantante pubblica il nuovo album “Sale el Sol”. Il singolo “Loca”, registrato nella Repubblica Dominicana, dopo solo pochi giorni dalla sua diffusione, è sempre ai vertici della classifiche nazionali in tutto il mondo.

“Shakira, Live from Paris”La track list

Pienso en TiWhy WaitTe Dejo MadridSi Te VasWhenever WhereverInevitableNothing Else MattersDespedidaGypsyLa Tortura

Ciega SordomudaUnderneath Your ClothesGorditaSale el SolLas de la IntuicionLocaShe WolfOjos AsiAntes de las SeisJe L’Aime a Mouri

Siti web:www.shakira.comwww.inevitableshakira.comwww.shakiraparadise.itwww.shakira-fansclub.comwww.twitter.com/shakirawww.facebook.com/shakirawww.youtube.com/shakira

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EditoreEdizioni SBMVia Domodossola, 21 MilanoTel/fax 02.36563906

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Direttore responsabileLaura Tangari

VicedirettoreBeppe [email protected]

Caporedattore Riccardo Sada

Concessionaria di pubblicitàEdizioni [email protected]

CollaboratoriA.S. Bisceglia, Giuseppe Cassese, Giovanni Labanca, Enzo Occhiuto, Cesare Pompilio, Luigi Sada,Karin Tononi

CorrispondentiBianca Elton Ara (Londra), Raviv Bezalel (Tel Aviv), Debora Cheli (Parigi), Daniela Veronese (Biella), Alessandra Caronni (Como)

Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011

GRAFICAChiara [email protected]

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