Rimanere attivi per sconfiggere l’età e abbattere le barrieretragenerazioni: una sfida...

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H Anno europeo dell 'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni 2012 Rimanere attivi per sconfiggere l'età e abbattere le barriere tra generazioni: una sfida dell'A.I.A.C.E. 24 maggio 2012 Spazio Europa Via IV Novembre 149,00187 Roma

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Invecchiamento attivo significa restare occupati il più a lungo possibile, svolgere un ruolo attivo nella società, invecchiare nel modo più sano e gratificante possibile in modo da conservare l’autonomia e il controllo della nostra vita

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HAnno europeo del l ' invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni 2012

Rimanere attivi per sconfiggere l'età e abbattere le barriere tra generazioni:

una sfida dell'A.I.A.C.E.

24 maggio 2012

Spazio Europa Via IV Novembre 149,00187 Roma

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Sommario

Introduzione Apertura dei lavori Dr. Myriam Talpaert Segretario del Comitato Nazionale A.I.A.C.E. Sezione Italia 3

2012 - Anno europeo dell'invecchiamento attivo Dr. Clara Albani Direttore dell'Ufficio d'Informazione in Italia del Parlamento Europeo 5

L'approccio multidimensionale della Commissione Europea nei confronti dell'invecchiamento attivo Dr. Battistotti Direttore della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia 7

L'invecchiamento attivo come risorsa per il vivere comune Assessore Dino Gasperini

Assessorato Politiche Culturali e Centro storico Roma Capitale 9

A.I.A.C.E. - Association Internationale des Anciens des Communautés Européennes Dr Vittorio Cidone

Vice Presidente del Comitato Nazionale A.I.A.C.E. Sezione Italia 11

1° Parte: Relazioni 13 L'Italia e l'invecchiamento attivo: programma nazionale Dr. Annamaria Matarazzo Dipartimento per le Politiche della Famiglia - Presidenza del Consiglio 15

Invecchiamento attivo e in buona salute: definizioni e suggerimenti basati sulle evidenze scientifiche Dr. Lucia Galluzzo Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della

Salute - Istituto Superiore di Sanità 17

Proposte di Age Platform Italia per l'Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni Dr. Elio D'Orazio Coordinatore di Age Platform Italia 19

2° Parte: I soci A.I.A.C.E. coltivano degli interessi e rimangono attivi 21

Alcuni soci A.I.A.C.E. svolgono attività culturali impegnative: 23 Franco BIANCHI scrittore 25 Ettore CARUSO ideatore dell'Archivio Turcato 27

Gianni ROSA giornalista e scrittore 29

Luigi RICCI Vice Coordinatore dei Centri Anziani del I Municipio di Roma Capitale 31

Angela VEGLIANTE esperta di educazione e comunicazione interculturale 33 Myriam TALPAERT Segretario del Comitato Nazionale A.I.A.C.E. Sezione Italia 35

Alcuni soci AIACE si dedicano ad attività artistiche e creative: 37 Ghislaine DONNER ceramista 39

Angiola FUSATO ritrattista e fotografa 41 lan PACE pittore 43 Mr et Mme DE MICCO e l'Ensemble "Stultifera Navis" 45

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XV • I • E •

Introduzione

Dr. Myriam Talpaert Segretario del Comitato Nazionale A.I.A.C.E. Sezione Italia

L 'AIACE non poteva rimanere indifferente aH"'Anno Europeo dell'Invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni" e ha voluto organizzare un evento con la partecipazione attiva dei suoi soci.

L'invecchiamento attivo significa restare occupati il più a lungo possibile, svolgere un ruolo attivo nella società e invecchiare nel modo più sano e gratificante possibile, in modo da conservare l 'autonomia e il controllo della nostra vita.

La conferenza A IACE non è una riunione tradizionale con una serie di relazioni formali sui problemi legati al mondo della Terza età che riguardano aspetti economici e sociali, in particolare la salute, l'isolamento, l'emarginazione . . . problemi, certo, importanti da non sottovalutare. Ma vuole dare una testimonianza di ottimismo basata su esperienze positive di persone che, dopo essere andate in pensione, si sono reinserite nel mondo del lavoro, si sono reinventate una nuova attività, fanno volontariato, ricominciano a studiare, svolgono attività culturali impegnative (scrittura, lettura di saggi, insegnamento, organizzazione di seminari e conferenze), si dedicano ad attività artistiche e creative (fotografia, ritratti, pittura, ceramica, musica), oltre a praticare le normali attività culturali quali visite, mostre, concerti, conferenze,...

La conferenza è divisa in due parti ben distinte.

La pr ima parte comprende tre relazioni dedicate all'analisi dei problemi legati all'invecchiamento della popolazione, in particolare la salute e i problemi sociali tra cui i disagi tra le generazioni, ed a individuare delle soluzioni e delle proposte per migliorare lo stato attuale e raggiungere gli obiettivi sopracitati.

Speriamo che le numerose manifestazioni organizzate nell'ambito di quest'anno europeo serviranno a sensibilizzare i responsabili politici e le parti interessate a intraprendere azioni dirette a sostenere l'invecchiamento attivo e a potenziare la solidarietà tra le generazioni.

Nella seconda parte, si è voluto evidenziare che, nel nostro microcosmo di ex funzionari europei, come tra l'altro in tantissimi altri ambienti, la fine di una vita professionale non significa il pensionamento della mente e del cervello, ne la rassegnazione e l'entrata in uno stato passivo di

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letargia. C'è una chiara evidenza che, nella nostra piccola comunità di individui maturi, ferve una voglia di vivere, di partecipare e di creare ancora, come sarà ampiamente illustrato.

La conferenza, oltre ad affrontare alcuni aspetti legati all'avanzare dell'età, tema europeo dell'anno 2012, ha avuto un risultato inatteso: ha contribuito a migliorare la conoscenza dei nostri soci e a scoprire dei talenti e delle doti inaspettati. In quest'occasione si è avuto la chiara sensazione, dialogando con i partecipanti per la preparazione dell'evento, che è importante valorizzare queste risorse, non soltanto per il messaggio che portano agli altri ma anche per incoraggiarle, stimolarle e premiarle con il nostro interesse e apprezzamento

Rimanere attivi è importante a tutti i livelli: a livello individuale per alimentare autostima e autogratifìcazione, a livello della famiglia e della società perché una persona attiva ha qualcosa da raccontare, da dimostrare, da insegnare e non è un peso ma una risorsa e una fonte di esperienze.

L'organizzazione di questa conferenza è stata molto impegnativa ma ha risvegliato in noi, Soci AIACE, delle risorse di energia e di entusiasmo che dimostrano che le persone mature sono ancora capaci di lavorare e di realizzare dei progetti impegnativi, altrettanto bene quanto le generazioni più giovani e che, inoltre, le persone mature hanno ancora molto da apportare alla società e ai più giovani.

Invecchiare attivi e in buona salute favorisce il dialogo e la complicità tra le generazioni e

contribuisce ad abbattere le barriere, conducendo alla solidarietà intergenerazionale.

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& 2012: Anno europeo dell'invecchiamento attivo

Dr Clara Albani Direttore dell'Ufficio d'Informazione in Italia del Parlamento Europeo

Con Decisione (n. 940/201 l/UE) del Parlamento europeo e del Consiglio l'anno da poco iniziato è stato proclamato Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà intergenerazionale. Intitolare il 2012 all'invecchiamento attivo rappresenta un'opportunità per riflettere su come gli europei vivano la cosiddetta terza età e quanto sia cambiato il modo di approcciarsi alla vecchiaia rispetto a qualche generazione fa. E1 un modo anche per confrontarsi e per promuovere attivamente le pari opportunità e favorire lo scambio di esperienze positive.

La fascia della popolazione dell'Unione formata dagli ultracinquantenni aumenterà ad un ritmo molto più veloce di quanto non sia mai accaduto in passato. Ciò è molto positivo, trattandosi di una conseguenza logica del miglioramento dell'assistenza sanitaria che ha allungato la speranza di vita. Tuttavia il cambiamento demografico pone l'Unione dinanzi a una serie di sfide. Una delle risposte a questo rapido cambiamento della struttura demografica consiste nel promuovere la creazione di una cultura dell'invecchiamento attivo lungo tutto l'arco della vita garantendo che la popolazione degli ultracinquantenni, in rapido e progressivo aumento, che globalmente gode di una salute migliore ed è più istruita di qualsiasi gruppo di età analogo che l'ha preceduta, abbia buone possibilità di essere occupata e di partecipare attivamente alla vita familiare e sociale, anche attraverso il volontariato, l'apprendimento permanente, l'espressione culturale e lo sport.

L'invecchiamento attivo può dare alla generazione del baby boom degli anni '60, cioè agli anziani di oggi, la possibilità di continuare ad avere un ruolo attivo nella società e contribuire alla sua crescita, vivendo nel modo più sano e gratificante possibile.

Dunque cosa significa invecchiamento attivo? Significa avere di più dalla vita quando si va avanti con gli anni, sia sul lavoro, che a casa, che in generale all'interno della propria comunità e gruppo sociale.

Significa essere coscienti che dopo i sessanta la vita non è certo finita e anzi è noto quanto ormai la società sempre di più apprezza il contributo offerto dalle persone della terza età. La sfida per i responsabili politici e tutte le parti interessate e coinvolte sono quelle di migliorare la possibilità di invecchiare restando attivi e di condurre una vita che sia quanto più autonoma possibile in tutte le regioni d'Europa anche in periodo di crisi.

Il lancio dell'Anno europeo, mira a sensibilizzare l'opinione pubblica e ad accendere una luce su determinati temi e dunque a fare in modo che si trovi la maniera migliore per affrontarli.

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Ma, innanzitutto, cerca di incoraggiare tutti i responsabili politici e i soggetti interessati a fissare degli obiettivi e realizzarli. Il 2012 vuole andare al di là dei dibattiti e produrre risultati concreti.

A tal proposito l'Ufficio in Italia del Parlamento europeo e l'Upter organizzano un ciclo d'incontri dal titolo " 2012 Anno europeo invecchiamento attivo e solidarietà tra le generazioni" che si inaugura giovedì 12 aprile con la conferenza sul tema "L'anno europeo dell'invecchiamento: Impara dall'esperienza".

Il programma dettagliato del ciclo d'incontri prevede altre date:

3 maggio 2012 - "Anziani attivi nella società, dialogo intergenerazionale e contributo alla collettività".

31 maggio 2012 - "Cultura e turismo sociale: anziani fruitori consapevoli e protagonisti".

7 Giugno 2012 - "Educazione alimentare per una terza età attiva".

27 settembre 2012 - "L'arte non ha età".

4 ottobre 2012 - "Apprendimento durante tutto l'arco della vita".

15 novembre 201 2 - "Allenarsi a essere attivi".

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L'approccio multidimensionale della Commissione Europea nei confronti dell'invecchiamento attivo

Dr Lucio Battistotti

Direttore della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia

L'Unione Europea, con decisione del 14 settembre 201 I, ha proclamato il 2012 "Anno europeo

dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni".

Tale decisione è coerente con alcuni principi ispiratori del Trattato sul Funzionamento dell'Unione

Europea (TFUE) , tra il quale, contribuire ad un elevato livello di occupazione promuovendo la

cooperazione tra gli Stati membri nonché sostenendo e, se necessario, integrandone l'azione (art.

147); sostenere e completare le attività degli Stati membri relative alle condizioni lavorative,

all'integrazione delle persone escluse dal mercato del lavoro e alla lotta contro l'esclusione sociale

(art. 153); combattere l'esclusione sociale e le discriminazioni e promuovere la giustizia e la

protezione sociali, la parità tra donne e uomini e la solidarietà tra le generazioni (art. 3);

riconoscere e rispettare il diritto degli anziani di condurre una vita dignitosa e indipendente e di

partecipare alla vita sociale e culturale (art. 25 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione

Europea).

La stessa "Decisione" cita la definizione dell'invecchiamento attivo formulata dall'OMS: "// processo

in cui le opportunità di salute, partecipazione e sicurezza sono ottimizzate per migliorare la qualità della

vita delle persone che invecchiano. L'invecchiamento attivo consente alle persone di realizzare le loro

potenzialità di benessere fisico, sociale e psichico durante l'intero arco della vita e di partecipare alla vita

sociale, dando loro nel frattempo una protezione, una sicurezza e cure adeguate nel momento in cui ne

hanno bisogno. Pertanto, la promozione dell'invecchiamento attivo richiede un approccio multidimensionale

e un coinvolgimento tramite un sostegno duraturo tra tutte le generazioni".

Quindi, in un contesto europeo di profonde trasformazioni demografiche, caratterizzato da

denatalità e allungamento della speranza di vita, il tema dell'invecchiamento attivo assume

un'importanza crescente in diversi ambiti: lavorativo, previdenziale, sanitario, sociale, economico e

pone gli Stati e la società davanti a sfide importanti.

Esso rappresenta un'occasione, innanzitutto, per ricordare che la popolazione europea ha un'età

media sempre più alta, con tutti i problemi sociali e di spesa pubblica che ne conseguono.

Al contempo, però, le migliori condizioni di vita permettono agli europei di restare in salute più a

lungo: infatti, un sessantenne di oggi gode mediamente di una salute ben migliore di quella di un

sessantenne di cinquantanni fa. L'anno europeo dell'invecchiamento attivo, dunque, è soprattutto

un invito a ripensare il ruolo delle persone appartenenti alla cosiddetta terza età, in una società

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che vede un rapido aumento del numero delle persone anziane, perché troppo spesso l'invecchiamento viene percepito come una minaccia dalla società, senza cogliere le opportunità che ne derivano.

In tale quadro, l'Unione Europea ha voluto dedicare il 2012 alla sensibilizzazione e riflessione sul tema dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni, invitando gli Stati membri a promuoverne il dibattito in chiave nazionale ed europea, con il coinvolgimento di tutti gli attori e ad elaborare un programma di lavoro che illustri le attività nazionali previste nell'Anno. Inoltre, in chiave di continuità e sinergia, l'Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni (2012) tiene conto delle esperienze dell'Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale (2010) e dell'Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva (201 I).

La celebrazione dell'Anno rappresenta l'occasione per promuovere una cultura dell'invecchiamento attivo fondata su una società per tutte le età, favorendo, al contempo, la solidarietà e la cooperazione tra le generazioni e tenendo conto delle diversità e della parità di genere.

I principali settori interessati da politiche ed iniziative sull'argomento riguardano:

- occupazione e condizioni di lavoro;

- partecipazione alla società;

- promozione di una vita indipendente e sana.

La sfida per il 2012 è di migliorare le possibilità di invecchiare restando attivi e di condurre una vita autonoma, intervenendo in settori diversi come il lavoro, i servizi sociali, l'assistenza sanitaria, l'istruzione per gli adulti, il volontariato, gli alloggi, i servizi informativi e i trasporti, per dare agli anziani di oggi e di domani la possibilità di restare occupati e condividere la loro esperienza lavorativa, di continuare a svolgere un ruolo attivo nella società, e quindi di vivere nel modo più sano e gratificante possibile.

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| ROMA CAPITALE Assessorato aile PoiMIctw Cufciraù a Omo Storco

L'invecchiamento attivo come risorsa per il vivere comune

Assessore Dino Gasperini Assessorato Politiche Culturali e Centro storico - Roma Capitale

Il 2012 è l'anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni. Un'unica intitolazione per due concetti differenti ma profondamente legati. In un certo senso, dipendenti. È sulla solidarietà, non intesa in senso paternalistico ma come apertura di visione e orizzonte comune che si reggono infatti le possibilità e le potenzialità del cosiddetto invecchiamento attivo.

Il presupposto è chiaro e incontestabile. Il Paese sta invecchiando. L'Europa sta invecchiando. È questione - semplice - di statistica: l'età media fortunatamente si alza, ma purtroppo diminuisce il numero di nascite. L'esempio è più vicino di quanto non si pensi. Nei prossimi dieci anni, secondo quanto emerge da una ricerca condotta dal Cisr dell'Università La Sapienza, a Roma ci saranno quasi due anziani per un giovane con meno di quindici anni. Non solo. La percentuale di over 80 passerà dal 5,3 per cento al 7,4 per cento.

La consapevolezza di essere più vecchi si accompagna ovviamente alla necessità di ripensare il vivere comune cui siamo abituati. Non un limite ma una risorsa, se opportunamente valorizzata.

Con la formula "invecchiamento attivo" si intende infatti la possibilità di ogni individuo di partecipare in modo pieno alla vita della società, con impegno e in autonomia. Ciò significa garantire il benessere dei singoli ma anche la messa a frutto delle loro capacità ed esperienze in un sistema lavoro che sappia come utilizzarle.

Le parole chiave di questo processo di mutamento ed evoluzione della società sono proprio occupazione, partecipazione e autonomia. Concepire l'invecchiamento in modo moderno e attuale significa in realtà guardarci alle spalle. La figura familiare del "nonno" ha sempre avuto una grande valenza nella cultura italiana, forte dei legami parentali e degli affetti solidali, peraltro vera e propria rete di sostegno che determina il successo e la diffusione di comunità e culture in tutto il mondo. Il tempo e soprattutto una cultura non-cultura del consumismo, che ha finito per consumare anche noi stessi, hanno dimenticato il ruolo dei vecchi che oggi vecchi non sono più, nel senso canonico del termine, ma all'esperienza hanno aggiunto una diversa dose di dinamismo intellettuale e fisico.

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Risorsa. Ecco la parola che deve essere la chiave di volta del modo di ripensare la nostra società. Ed ecco dunque l'imperativo a essa collegato: assicurare a chi invecchia gli strumenti per farlo da protagonista. Bisogna fare cultura del valore aggiunto dell'esperienza acquisita e bisogna, al contempo, fare cultura della modernità.

Stare al passo con i tempi può significare, in certi casi, essere costretti a tornare idealmente sui banchi, in un costante aggiornamento che è apprendimento di nuovi e differenti linguaggi da riempire poi di contenuti assimilati e sperimentati.

La cultura è, ancora una volta, strumento per vivere bene con se stessi e con gli altri. Mattone su cui costruire nuove fasi di vita e impegno, nuovo "lavoro", anche su se stessi e sul proprio modo di percepire e percepirsi, ma soprattutto immaginarsi e reinventarsi.

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A . I . A . C . E . Association Internationale des Anciens des Communautés Européennes

Dr. Vittorio Ci don e Vice Presidente del Comitato Nazionale A.I.A.C.E. Sezione Italia

L'Association Internationale des Anciens des Communautés Européennes è stata creata nel 1969. E' formata da una rete di Sezioni in 15 Paesi dell'Unione Europea con un Organo Centrale a Bruxelles.

Il numero totale dei soci ammonta a circa di 9 000.

L a Sezione Italia comprende circa 1200 soci. Di questi, circa due terzi sono ex funzionari del Centro Comune di Ricerca di Ispra, in buona parte stranieri (Tedeschi, Francesi, Belgi, Olandesi,,,,), rimasti nella zona dopo il loro pensionamento. Risiedono in Lombardia, principalmente nella provincia di Varese, di Milano, Novara, Como, Verbania, Lecco e fanno riferimento alla Delegazione A IACE di Ispra. L'altro terzo dei Soci è distribuito in tutta l'Italia con una prevalenza a Roma e dintorni e fa riferimento alla Sede della Sezione a Roma.

L' A IACE si adopera per migliorare il benessere di tutti gli ex-funzionari delle Istituzioni Europee, assicurando in particolare

un supporto nella gestione delle interrelazioni tra Soci e servizi amministrativi delle Istituzioni Europee per quanto riguarda la Cassa Malattia, la medicina preventiva, la pensione, l'assicurazione Van Breda;

la diffusione di informazioni sulle proposte e le decisioni della Commissione, del Consiglio, del Parlamento Europeo per quanto riguarda le questioni d'interesse per i pensionati (pensioni, adeguamento annuo, cassa malattia, statuto);

un'assistenza per le pratiche con l'amministrazione locale;

un'assistenza per problematiche sociali;

la realizzazione di progetti sociali nell'ambito degli accordi e delle sovvenzioni della Commissione Europea;

l'organizzazione di attività culturali (conferenze, incontri, serate teatrali, concerti, visite guidate a monumenti e a mostre) e conviviali (gite in Italia e all'estero, soggiorni marini e termali).

La Sezione è gestita da un Comitato Nazionale eletto dai Soci, con mandato triennale, composto da un Presidente, un Vice Presidente, un Tesoriere, un Segretario e tre membri.

La Delegazione ha una struttura operativa dello stesso tipo.

Ambedue le strutture hanno due Revisori dei conti.

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Socio in buona salute

A.I.A.CE. si adopera per i suoi soci

Politica sociale informozme

Socio con problemi di salute

A I A C E Attivitacy[t,jra|ie ' 1 1 ' 1 conv iv ia l i

Politicasociafc assistenza

Myrsem ^xcft rrcno 2012

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1° Parte

L'Italia e l'invecchiamento attivo: programma nazionale Dr. Annamaria Matarazzo, Dipartimento per le Politiche della Famiglia -

Presidenza del Consiglio

Invecchiamento attivo e in buona salute: definizioni e suggerimenti basati sulle evidenze scientifiche Dr. Lucia Galluzzo, Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute - Istituto Superiore di Sanità

Azioni e proposte di Age Platform Dr. Elio D'Orazio, Coordinatore di Age Platform Italia

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L'Italia e l'invecchiamento attivo: programma nazionale

Dr. Annamaria Matarazzo Funzionario presso il Dipartimento per le politiche della famiglia e membro del Gruppo

europeo dei coordinatori nazionali per l'Anno Europeo 2012

Il coordinamento nazionale per l'Anno europeo 2012 dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni è stato affidato al Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in particolare in virtù delle deleghe in materia di questioni demografiche, di tutela dei diritti della famiglia in tutte le sue componenti e in relazione alle relative problematiche generazionali.

Il Dipartimento ha assicurato, già dal 201 I, un raccordo tra le amministrazioni interessate, sia a livello centrale che locale, e gli altri attori coinvolti, in vista della programmazione e della realizzazione delle attività nazionali e della stesura del Programma nazionale di lavoro, cosi come richiesto dall'Unione Europea a tutti gli Stati membri.

Nel Programma, quale strumento di sintesi degli obiettivi dell'anno, sono state evidenziate le principali iniziative previste, prima fra tutte l'evento di lancio dell'anno, tenutosi a Roma il 18 aprile 2012, in cui le istituzioni, ai vari livelli, le associazioni e il mondo accademico si sono confrontate sulle principali sfide che una società che invecchia pone e le potenzialità che ne conseguono, unitamente alla valorizzazione delle esperienze in chiave di solidarietà tra le generazioni e coesione sociale.

In un'ottica di continuità e sinergia, l'Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni (2012) dovrà tenere conto delle esperienze dell'Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale (2010) e dell'Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva (201 I ).

Una società che invecchia pone una serie di questioni e di adattamenti sociali, economici, occupazionali, che non riguardano solo le persone mature o ultra cinquantenni ma tutte le componenti di un nucleo familiare. Uno stile di vita sano sin da giovani costituisce, ad esempio, una premessa necessaria per un invecchiamento sano e dignitoso.

In un quadro demografico in continua evoluzione, è necessario concepire ed attivare soluzioni nuove che possano supportare ed accompagnare delle carriere lavorative diverse e più lunghe e che, d'altra parte, possano sostenere famiglie e soggetti vulnerabili.

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Ciò comporta innanzitutto un supporto, da parte del Governo, alle regioni e agli enti locali per la promozione di iniziative a sostegno di politiche a favore della terza età e dello sviluppo delle condizioni sociali e territoriali ottimali per la piena e attiva partecipazione degli anziani alle comunità locali. E altresì fondamentale il sostegno alle associazioni o reti di associazioni impegnate sui temi dell'Anno ed il loro apporto.

In tale prospettiva, il Governo, attraverso l'intervento del Ministro Andrea Riccardi che ha la delega per la famiglia, ha, tra l'altro, messo a disposizione delle regioni italiane, attraverso delle specifiche Intese, 70 milioni di euro per la nuova pianificazione di politiche per le famiglie. Nelle specifiche tali risorse, ripartite per Regione, sono destinate a due linee d'interventi principali: al proseguimento dello sviluppo e al consolidamento del sistema integrato di servizi socio-educativi per la prima infanzia e al perseguimento di progettualità a favore degli anziani, in relazione anche agli obiettivi dell'Anno europeo dell'invecchiamento attivo, tra cui ricordiamo: la partecipazione attiva degli anziani alla vita della società, la promozione di una vita indipendente e sana degli anziani, la permanenza della persona anziana nell'ambito della propria abitazione, la promozione del rapporto tra le generazioni attraverso la solidarietà, il dialogo e la trasmissione delle esperienze, lo sviluppo di progetti per il superamento del divario digitale.

In conclusione, il messaggio da condividere e promuovere debba incentrarsi sull'importanza di valorizzare individualmente e collettivamente, dal punto di vista sia sociale che economico, tutte le risorse umane di cui il nostro Paese dispone: giovani e meno giovani, donne e uomini, cittadini e stranieri, minoranze e gruppi vulnerabili.

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Invecchiamento attivo e in buona salute: definizioni e suggerimenti basati sulle evidenze scientifiche

Dr Lucia Galluzzo

Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute

Istituto Superiore di Sanità

Il progressivo invecchiamento della popolazione è ormai noto a tutti, esperti e non. Ciò che colpisce maggiormente nel panorama del 21° secolo è il fatto di assistere a una ridistribuzione demografica senza precedenti, in cui entro il 2050 la proporzione di anziani tenderà a raddoppiare, passando dall'I \ % al 22% della popolazione. Nei prossimi 5 anni, per la prima volta nella storia dell'umanità, il numero di individui di età uguale o superiore a 65 anni supererà quello dei bambini al di sotto dei 5 anni. Soprattutto nei Paesi industrializzati, il segmento di popolazione che aumenterà maggiormente sarà quello degli ultraottantenni, il cui numero assoluto, entro il 2050, risulterà praticamente quadruplicato. Parallelamente all'aumentata aspettativa di vita, si è verificato una transizione epidemiologica nella patologia emergente: da una situazione in cui erano prevalenti le malattie infettive e carenziali, si è passati ad una preponderanza di quelle cronico-degenerative. Nei Paesi più ricchi, il maggior carico di malattia è attribuibile alle patologie cardio- e cerebro-vascolari, e ai disturbi neuropsichiatrici, tra cui la depressione, la malattia di Alzheimer (AD) e le altre forme di demenza. Si prevede che il numero di soggetti con disabilità, derivante principalmente dalle malattie non-trasmissibili, aumenterà proporzionalmente alla crescita della popolazione, con una più alta percentuale proprio nelle classi di età più avanzata. E' quindi evidente che l'attuale evoluzione epidemiologica e demografica richiede una ridefinizione delle misure e delle risorse destinate alle fasce di popolazione anziana, in cui più alto è il rischio di malattia e la perdita di autosufficienza. Se da un lato l'aumento della longevità rappresenta indubbiamente una grande conquista, in quanto testimonia il crescente miglioramento delle condizioni di vita ed i progressi della medicina, dall'altro potrebbe trasformarsi in una minaccia per l'immediato futuro, nel caso in cui non fosse controbilanciata da una rinnovata capacità di programmazione di opportuni, sistematici ed urgenti interventi di politica sanitaria che investano la ricerca, l'assistenza e il benessere degli anziani, tenendo in considerazione l'evoluzione del concetto stesso di invecchiamento.

Evoluzione del concetto di invecchiamento Nell'accezione corrente, l'invecchiamento è un processo multi-fattoriale caratterizzato da una progressiva perdita delle capacità funzionali e da una crescente comorbidità, proporzionali all'avanzamento dell'età, che investono l'intero arco della vita. Lo stato di salute dell'anziano non è più identificato unicamente con la ridotta presenza di malattia (Healthy Aging) ma con il mantenimento del benessere psico-fisico e relazionale (Active Aging), pur in presenza di polipatologie. L'originalità del nuovo orientamento risiede nell'aver individuato come obiettivi fondamentali il mantenimento dell'autosufficienza e della qualità della vita dell'anziano.

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Oltre al trattamento specialistico e riabilitativo della malattia, compito che comunque rimane essenziale, l'obiettivo che ci si deve prefiggere è quello di attuare interventi di prevenzione in grado di minimizzare i principali fattori di rischio e promuovere adeguati stili di vita in ogni fase della vita, parallelamente favorendo l'accesso ai servizi e l'integrazione del soggetto nel proprio contesto sociale. Tale orientamento è stato recepito dall'UE, che ha proclamato il 2012 "Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni", e dall'OMS che ha dedicato la Giornata Mondiale della Salute 2012 (7 aprile) a "Invecchiamento e salute: la buona salute aggiunge vita agli anni".

Prospettive a livello socio-sanitario e assistenziale Per affrontare la sfida dell'invecchiamento della popolazione, è necessario che la risposta tecnico-organizzativa del sistema sociale e sanitario si adegui tempestivamente ai mutamenti in corso e alle nuove esigenze, evitando l'ospedalizzazione e prediligendo interventi sul territorio, mirati alla prevenzione, alla riabilitazione, alle facilitazioni ambientali, al sostegno economico, sociale e motivazionale dell'anziano e della sua famiglia, inseriti nel loro ambiente di vita. Una delle possibili risposte a questa esigenza è rappresentata dalla Rete Integrata dei Servizi Socio-Sanitari che vede l'interazione di diverse figure professionali (medico, assistente sociale, infermiere professionale, fisioterapista, ecc.), al fine di: inquadrare l'individuo anziano nella sua unitarietà, individuare precocemente l'anziano "fragile" (a rischio di perdere l'autosufficienza), delineare un programma di intervento personalizzato e verificarne periodicamente l'efficacia, adattandolo all'evolversi della situazione. Attraverso la valutazione multidimensionale è possibile analizzare il grado di salute fisica e psichica, il livello di disabilità e handicap, la situazione familiare, socio-ambientale ed economica, e il rischio di perdita dell'autosufficienza. Per delineare un programma di intervento, che sia non solo adatto al soggetto ma anche realizzabile, l'attività di valutazione deve conoscere in dettaglio quali sono le strutture (reparto geriatrico, Residenza Sanitaria Assistenziale, Day Hospital, casa di riposo, ecc.) ed i servizi (Assistenza Domiciliare Integrata, Ospedalizzazione Domiciliare, Centr i Diurni, servizi sociali, volontariato, ecc.) disponibili sul territorio. La figura che gestisce le indicazioni maturate attraverso la valutazione multidimensionale e che organizza e collega gli interventi relativi alla sfera sanitaria, sociale, individuale e familiare è il cosiddetto Cose Manager. Tale ruolo può essere ricoperto dal soggetto stesso, se in discrete condizioni psico-fisiche, o in alternativa da un suo familiare, da un assistente sociale, da un volontario, o dal medico curante. In conclusione, la rete integrata dei servizi dovrebbe essere lo strumento per coordinare gli interventi destinati agli anziani al fine di migliorarne l'impatto benefico, e indirizzare, secondo criteri etici, logici ed economici, l'allocazione delle scarse risorse disponibili al fine di prolungare il mantenimento di una vita attiva, sia dal punto di vista fisico che intellettuale e sociale.

Prospettive nell'ambito della r icerca scientifica La ricerca sull'invecchiamento spesso non è vista come ambito a sé stante ma come somma delle singole attività di ricerca dedicate alle specifiche patologie ed alterazioni che si manifestano nell'anziano. In questo modo, si tende a sottovalutare l'acquisizione di una visione d'insieme dei processi che portano dalla vulnerabilità e all'instaurarsi, spesso concomitante, di particolari condizioni patologiche età-correlate. E' necessario potenziare e finanziare la ricerca sull'invecchiamento come entità indipendente e complessa, riconoscendo l'enorme ritorno che gli investimenti in tal senso potrebbero assicurare all'intera società, attraverso l'individuazione dei fattori, non solo sanitari, ma anche di carattere assistenziale, sociale, economico ed ambientale, che favoriscono l'invecchiamento attivo e in buona salute.

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Proposte di Age Platform Italia per l'Anno europeo deirinvecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni

Dr. Elio D'Orazio

Coordinatore di Age Platform Italia

L'Europa dedica l'anno 2012 all'"invecchiamento attivo e solidarietà tra le generazioni". Si tratta di

un'importante occasione per affrontare un problema complesso che occorre analizzare

correttamente, senza mistificazioni e pregiudizi, per formulare risposte adeguate e risolutone.

Sarebbe tempo drammaticamente perso se servisse solo a fare celebrazioni, appelli, auspici, buoni

propositi.

Le cause vere e strutturali del conflitto t r a le generazioni risiedono:

• nei macroscopici mutamenti demografici nei quali è evidente l'invecchiamento della

popolazione, la diminuzione delle nuove generazioni dovuta ai profondi mutamenti

dell'assetto economico delle famiglie ed alla assenza di qualsiasi politica di sostegno;

• nella crisi economica, la decrescita, la iniqua distribuzione della ricchezza e dei redditi, la

iniquità fiscale e la macroscopica evasione fiscale; negli sprechi di denaro pubblico, per

assenza di una adeguata ristrutturazione della pubblica amministrazione e dei servizi;

• nella totale assenza di politiche di sviluppo e di una grande riconversione economica e

produttiva e risistemazione del sistema finanziario; nella disoccupazione giovanile

crescente e nella precarizzazione della occupazione dei giovani e degli over 40; nella

disoccupazione ed inoccupazione femminile; nella marginalizzazione del lavoro di cura, con

particolare riferimento a quello non formale della famiglia.

Al fine di r imuovere le cause del conflitto t ra le generazioni, promuovere

l ' invecchiamento attivo e r icostruire un s istema solido di solidarietà t r a le generazioni

sono necessario ed urgente:

• il recupero di un riequilibrio demografico;

• una ripresa economica che faccia recuperare stabilità occupazionale e mobilità sicura;

• la redistribuzione del reddito;

• la riforma del mercato del lavoro;

• la salvaguardia del potere reale di acquisto di salari, stipendi e pensioni;

• il consolidamento del Pilastro Obbligatorio e la esigibilità delle pensioni integrative;

• Il prolungamento della vita lavorativa, compatibilmente con l'ingresso delle nuove

generazioni;

• la incentivazione delle imprese;

• incentivi ai lavoratori over 60 che decidono di restare;

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• I' adozione di una politica di LLL anche per i lavoratori maturi ( Over 40/50);

• una decisiva lotta, attraverso l'inasprimento delle sanzioni esistenti e curandone rigidamente

l'applicazione, soprattutto contro iniziative discriminatorie a causa della età;

• il riconoscimento, la valorizzazione ed il sostegno alle attività di volontariato delle persone anziane.

Contestualmente, le persone anziane dovranno essere messe in condizioni di poter vivere in

salute ed autonomia.

Iniziative di A G E PLATFORM ITALIA nel corso dell'anno 2012

A G E Italia propone la costituzione anche a livello italiano della "COALIZIONE PER L'ANNO 2012".

Inoltre A G E Italia si propone di

1. Organizzare una Conferenza nazionale per presentare il documento di A G E

P L A T F O R M EUROPA e A G E PLATFORM ITALIA.

2. Partecipare al Tavolo di coordinamento istituito presso la Presidenza del Consiglio dei

Ministri sull'anno 2012 e alle iniziative del governo.

3. Pubblicizzare tutte le iniziative dei membri italiani di AGE .

4. Celebrare in modo rilevante la giornata del 29 aprile 2012 intitolata alla "solidarietà tra

le generazioni e l'invecchiamento attivo".

5. Organizzare uno o più seminari e/o convegni con tema l'active ageing e soprattutto la

solidarietà intergenerazionale.

6. Creare un gruppo di lavoro per la predisposizione e presentazione al Parlamento

Italiano di un disegno di legge (Testo Unico) sulle proposte contenute nel presente

documento in tutte le sue articolazioni, attraverso il coinvolgimento dei Parlamentari di

ogni schieramento politico che ne condividono i contenuti.

7. Incontrare i Membri Italiani del Parlamento Europeo ed i Vice Presidenti dello stesso

per presentare le proposte di A G E ITALIA.

Chied iamo al Governo italiano di 1. Aprire un tavolo di concertazione per individuare le misure adeguate immediate ed a breve

scadenza.

2. Indire la conferenza nazionale di tutti i soggetti su indicati.

3. Predisporre modalità per facilitare l'accesso a fondi europei, al fine di incoraggiare nuova

imprenditorialità nella quale interagiscano vecchie e nuove generazioni.

AGE PLATFORM ITALIA COORDINAMENTO NAZIONALE DI AGE PLA TFORM EUROPE

ADA, ANAP, ANCeSCAO, ANTEAS, 50&PÌÙ (Con/commercio), FIPAC-Confesercenti, UNIEDA-UPTER, Università dei 50>iPiù, Sindacato Nazionale Pensionati Con/agricoltura, CNA Pensionati, Associazione

Lavoro Over 40, Federanziani, Istituto per la qualità del vivere, UN/TRE, FAP (Pensionati bancari), CIA Pensionati, Federazione pensionati Coldiretti, Età Libera, ATDAL, UPTER SOLIDARIETÀ SIL, FPA

(ACLI), Anziani e non solo, SAPENS, Fondazione Sviluppo Europa e-mail asepUitformitaliiiCàj Yahoo, it www. ase-platform. oro

recapito postale: via Casal Brucialo, 15 00159 Roma, recapito telefonico 06. 43599220 cell. 3391188074

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11° Parte

I soci A.I.A.C.E. coltivano degli interessi e

rimangono attivi

Dopo il pensionamento, alcuni soci A.I.A.C.E., oltre a svolgere normali

attività culturali (visite, mostre, concerti,...) e sportive, hanno scelto di

rimanere attivi e di dedicarsi ad attività impegnative:

- Restando nel mondo del lavoro

- Reinventandosi un'altra attività

- Facendo volontariato

- Ricominciando a studiare

- Eseguendo attività manuali: bricolage, giardinaggio,...

- Svolgendo attività culturali impegnative: scrittura, lettura di saggi,

insegnamento, organizzazione di conferenze, altro

- Dedicandosi ad attività artistiche e creative: fotografia, ritratti,

pittura, ceramica, musica,....

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Alcuni soci AIACE svolgono attività culturali impegnative

Franco BIANCHI

Scrittore

Ettore CARUSO

Ideatore dell'Archivio Turcato

Gianni ROSA

Giornalista e scrittore

Luigi RICCI Vice Coordinatore dei Centri Anziani del I Municipio di

Roma Capitale

Angela VEGLIANTE

Esperta di educazione e comunicazione interculturale

Myriam TALPAERT

Segretario del Comitato Nazionale A.I.A.C.E. Sezione Italia

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Franco BIANCHI Scr i t tore

Dal lavoro al pensionamento,

una passione costante:

la scrittura.

Franco Bianchi è laureato in giurisprudenza ed è stato assistente di diritto amministrativo presso l'Università "La Sapienza" di Roma.

Ha iniziato la sua carriera di dipendente pubblico nel 1969 lavorando prima presso i Ministeri delle Finanze e dell'Agricoltura a Bologna e a Roma e poi presso la Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea a Bruxelles, dove ha concluso la sua attività lavorativa nel 2007, collaborando con l'OLAF - Ufficio Per la Lotta Antifrode.

Dopo il pensionamento, è rientrato in Italia dove ha soggiornato prima a Trevignano Romano e poi a Roma. Attualmente, vive a Fiumicino (RM).

Si dedica alla sua passione di sempre: la scrittura. Il suo primo libro "Temibili Insidie" è stato pubblicato nell'ottobre del 2010 dalla casa editrice "Albatros II Filo S.r.l.". Nel 201 I, il romanzo ha ricevuto quattro premi: 1. Medaglia alla XXVIII Edizione del "Premio letterario Città di Cava de' Tirreni -" conferito

dall'Associazione Culturale L'Iride di 17.09.201 I. 2. Primo classificato all'XI Edizione del "Premio Poesia, prosa e Arti figurative" organizzato dalla

"Accademia Internazionale II Convivio" a Giardini Naxos il 23.10.201 I. 3. Secondo premio ex aequo alla XXVII Edizione del "Premio Letterario Città di Fucecchio" conferito

dalla CAPIT il 10.12.2011. 4. Primo premio del Concorso "Nero su Bianco" Mino De Biasio, organizzato dal Comune di San Marco

dei Cavoti il 10.12.201.

RECENSIONI, MOTIVAZIONI E RASSEGNA STAMPA Didascalia dell'Editore "Albatros II Filo" nella copertina del libro (Roma, ottobre 2010).

"Sulle tracce di una frode telematica transnazionale, nata all'interno del mondo bancario alla fine degli anni Ottanta, si articola una trama originale che intreccia le storie di personaggi diversi e dai nomi improbabili. Temibili insidie è un'opera corale e vivace che, con stile leggero e toni talvolta ironici, svela i sottili meccanismi che regolano il sistema creditizio, illuminando su logiche, trappole e rischi connessi alle grandi manovre finanziarie. Dai movimenti di capitali alle regole del gioco in Borsa, in modo chiaro ed efficace, l'autore descrive un'architettura complessa in cui si specchiano i profili di un'umanità ricca; sentimenti, passioni e possibilità che si rivelano in un'altalena di ambizioni e preoccupazioni, successi e rovesci della medaglia in bilico in un percorso itinerante tra la lontana India, la Svizzera, e l'Italia; e proprio dal cuore pulsante e poetico di Roma proviene l'ennesimo investimento di capitale, che, in volo sulle "Ali di Torre Pizzofalcone", diviene realizzazione di un ideale."

Presentazione dì Michele Ottati - Presidente delle A C L I - Belgio (Bruxelles, 17/05/201 I). "Le livre "Temibili Insidie" traite d'une histoire très originale, de lecture captivante et d'intérèt pour tout lecteur. L'histoire prend origine en Inde, au cours d'une période historique turbulente, passe par la Suisse et les régions

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italiennes du Trentino Alto Adige, l'Ombrie, le Latium pour finir en Calabre. Durant ce parcours, l'auteur confìe son histoire à des personnages imaginaires en s'inspirant parfois de personnes ayant existé réellement L'attention du lecteur est attirée sur les conséquences qui peuvent découler d'événements réels ou imaginaires, ainsi qu'à la suite d'une sous-évaluation des pièges menagant les ressources personnelles de quiconque serait distrait dans la gestion de ses propres affaires. Le personnage centrai est un ingénieur de l'aviation abattu durant un combat aérien au cours de la dernière guerre mondiale lui causant un handicap aux jambes. Cet homme devient un grand personnage de la Finance qui en toute confidentialité travaille sur un projet en faveur de personnes plus malheureuses que lui. Dans sa carrière professionnelle il rencontre des personnes généreuses et avides, fìdèles et infìdèles. Il fait face à des situations curieuses et mystérieuses dans lesquelles il est soutenu et contrarié, le tout se déroulant dans le monde bancaire, judiciaire et bureaucratique. Les personnages ont des noms originaux ou invraisemblables qui mettent en lumière les qualités, les faiblesses, les passions, les ambitions, les aspirations et les désillusions dans un contexte romancier subtil et spirituel pleine d'énigmes qui ne se résolvent pas facilement Le lecteur a l'impression de partidper et d'ètre impliqué tout en étant constamment intrigué, surpris, préoccupé et soulevé, suivant les circonstances. Le roman effìeure graduellement un cas de fraude informatique subtile, inquiétante et gigantesque au travers de laquelle l'auteur essaie de transmettre au lecteur l'idée de la relativité de l'argent L'argent considéré non pas comme le but final de notre vie quotidienne mais comme instrument du soutien aux plus démunis et moins chanceux. En finale il resterà au lecteur l'originalité de la trame, les personnages rocambolesques, les énigmes résolus, la mise en exergue des valeurs telles que l'altruisme, la philanthropie, l'amitié, la connaissance, la prudence, la solidarité et l'espoir."

Motivazione del Primo Premio assegnato dalla Giuria del "Premio Internazionale II Convivio 201 I" (Giardini Naxos, 23.10.201 I).

"Un romanzo assai diverso per trama e impostazione giacché l'autore, esperto di diritto amministrativo, fa uso della sua specifica professionalità per imbastire una storia complessa e che bisogna leggere con la massima attenzione. Nel complesso un testo che esce dai canoni usuali e bisogna riconoscere l'abilità dello stesso, pur trattando un argomento forse più comprensibile agli addetti ai lavori. Nel panorama letterario odierno sarà certamente un "lavoro" che premierà la stesura del romanzo (Pietro Seddio.)."

Commento della giornalista e scrittrice N I C L A MORLETT I (6.12.201 I - portale: www.manualedimari.it ).

"Una trama molto originale che dà vita a personaggi e storie diverse. Si annidano tra le pagine "Temibili Insidie". Siamo, infatti, sulle tracce di una frode telematica nata nel mondo bancario negli anni '80. tAa com'è il sistema creditizio? Cosa dire delle grandi manovre finanziarie? E quali le regole del gioco in Borsa? L'autore con sottile maestria passa in rassegna tutù i profili di un'umanità ricca; si muovono poi, come onde di mare, sentimenti, passioni, ambizioni e preoccupazioni. Success/ e sconfìtte spaziano dalla lontana India fino alla Svizzera e all'Italia. Non resta che tuffarsi in questa coinvolgente lettura densa di azione, dinamismo, umanità e ironia."

Motivazione del Primo Premio Opere Edite assegnato dalla Giuria del Premio L_etterario"NERO su BIANCO - MINO DE BLASIO", SAN MARCO DEI CAVOTI (BN), 16112/2011. (Motivazione pubblicata dalla giornalista Maddalena Venuso su "Il Denaro" il 16.12.201 I).

"Un'opera densa, matura, dallo stile lucido e senza tentennamenti. 'Temibili Insidie" è una narrazione originale, corale e vivace, in cui l'elaborata architettura dell'intreccio ben si concilia con l'attenta caratterizzazione dei personaggi. Lo stile leggero e talora ironico riesce nel non facile intento di svelare i delicati meccanismi del mondo finanziario e il microcosmo della Borsa, toccando temi spinosi e attuali. La varietà dell'ambientazione, tra India, Italia e Svizzera, fa da sfondo a un'ampia galleria di tipi umani e all'alternarsi di sentimenti e passioni. I personaggi, divisi tra ambizioni e preoccupazioni, successi e rovesci, caratterizzati da nomi volutamente improbabili e ironici, incrociano le loro strade dando vita a una trama originale e accattivante."

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Ettore C A R U S O

Dall'ingegneria nucleare

all'arte astratta:

"godersi la pensione" o archiviare?

Dopo la laurea in ingegneria elettrotecnica a Roma, Ettore Caruso, avendo vinto una borsa di studio del governo Canadese, si è recato a Montréal per specializzarsi in ingegneria nucleare. Lì ha iniziato la sua carriera "tecnica", che si è sviluppata in tre fasi: la prima dedicata alla progettazione di centrali nucleari (svolta principalmente negli uffici di multinazionali in varie capitali Europee), la seconda, per lui la più interessante, consacrata alla costruzione e all'avviamento di centrali in Canada, Francia, Sud Africa, Spagna, Svezia e Belgio, ed infine la terza che ha sfruttato l'esperienza acquisita nelle prime due per "vendere" la ricerca comunitaria sul mercato internazionale, dato che, alla fine '80, ha vinto un concorso per il posto di responsabile del marketing della ricerca presso il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, creato nell'ambito di una strategia di competitività destinata a ridurre i contributi diretti degli stati membri al budget comunitario. Nel 1995 avviene un fatto privato e familiare che ha impresso una variazione inaspettata alla sua esistenza: suo cognato, il pittore astratto Giulio Turcato e sua sorella, muoiono a distanza di 6 mesi una dall'altro, senza lasciare eredi, esprimendo, nelle loro disposizioni testamentarie, il desiderio che "l'attività dell'archivio storico-fotografico del maestro venisse continuata". Dopo un periodo di riflessione, Ettore Caruso ha optato per un cambiamento radicale di vita per lui e la sua famiglia: ha deciso di trasferirsi a Roma e di occuparsi a tempo pieno dell'Archivio Turcato, dopo aver concluso il suo rapporto con la Commissione con il pensionamento.

A questo punto si è trovato ad affrontare due problemi:

1. In cosa consiste l'attività dell'archivio di un artista? 2. Come affrontare la responsabilità di un archivio senza avere una specifica

preparazione una competenza nella materia?

Il fatto è che Ettore Caruso aveva conosciuto Turcato quando aveva 10 anni e l'aveva frequentato per il resto della sua vita, nonostante i vagabondaggi imposti dalla sua professione. Inoltre durante gli anni dell'università, quelli formativi per il radicamento degli orientamenti culturali e filosofici, aveva vissuto nell'ombra di Turcato e di sua sorella (che era più grande di 18 anni). Vana e Giulio sono stati i suoi mentori culturali e gli hanno permesso di aprire, sul fronte mentale e spirituale, una serie di vedute ed approcci del tutto inabituali per un razionalista, come si era sempre considerato. Aveva fatto l'assistente di studio di Turcato, gli aveva preparato le tele, comprato i colori, i materiali e i pennelli...si era anche sbronzato con lui ed i suoi amici artisti. Ha avuto la fortuna di frequentare la "scuola" degli artisti attivi a Roma dal 1962 al 1967, uno dei periodi riconosciuti come i più fertili dell'espressione artistica Italiana nell'ultimo cinquantennio. In seguito, non ha mai mancato una sua mostra importante. Ecco da dove viene la sua competenza e conoscenza dell'opera e della vita di Turcato.

Con questi presupposti, Ettore Caruso è riuscito a dare forma all'attività dell'Archivio Turcato ed a formulare una ragione sociale anche ai fini amministrativi.

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Archivio Giulio T U R C A T O Attiv ità e scopi

Gli scopi dell'Archivio Giulio Turcato sono

lo studio, la tutela e la promozione dell'opera dell'artista

Aspetti storici Per conoscere e studiare l'opera di Turcato, l'archivio ha il compito di registrarne la produzione (pitture, disegni, strutture, bozzetti, mosaici, grafica, etc.), sia sotto forma di fotografìe e altra documentazione, che sotto forma di materiali idonei a catalogarne l'opera (computer, filmati, registrazioni sonore etc.). Costituiscono materia per quest' attività tutti i documenti relativi a mostre, cataloghi, recensioni, articoli, saggi, libri e monografie, riviste storiche, e varia letteratura, riguardanti l'artista.

Ricerca Sotto questo profilo, l'archivio si propone di iniziare attività scientifiche relative ad esempio, alla storia del colore ed al contributo ad essa dato da Turcato, e di cercare e sviluppare collegamenti con altri archivi storico-artistici pertinenti (da quello di Forma I a quelli di Fontana, Burri, ecc.). Fondamentale per questo settore è la realizzazione del catalogo ragionato dell'opera di Turcato, che oltre a costituire il prodotto più qualificante dell'archivio, permetterà un'attenta analisi dello sviluppo del linguaggio dell'artista e l'identificazione dei nuclei più importanti della sua opera.

2. Tutela Registrazione Consiste nella raccolta, attraverso l'attività di archiviazione delle opere non ancora registrate nei repertori dell'archivio, della maggior parte possibile delle opere prodotte dal maestro nel corso della sua attività. Questo comporta, oltre al rilascio di certificati di archiviazione per le opere riconosciute autentiche dagli esperti della cui consulenza l'archivio si avvale, anche la raccolta di materiali riguardanti falsi e contraffazioni e dallo studio ed analisi della loro natura, provenienza e diffusione nel mercato artistico.

Intervento Per questa attività l'archivio si riserva di operare nei modi più idonei con la denuncia di falsificazioni esistenti sul mercato e nei confronti di qualsiasi manifestazione, pubblicazione o comunicazione che risulti lesiva del lavoro del maestro. Esso si riserva anche di intervenire collegandosi con altri centri, gruppi o istituti, a favore anche di altri artisti o di idee che riguardino l'arte e la cultura.

3. Promozione Evidenziazione Si occupa di rintracciare ed evidenziare gli aspetti meno noti della produzione dell'artista, di analizzare le influenze e le relazioni sino a oggi meno conosciute tra Turcato, altri artisti ed altre esperienze artistiche, quali quelle letterarie, musicali o cinematografiche. Essa ha soprattutto il compito di collocare l'opera del maestro in un contesto Europeo ed internazionale.

Valorizzazione E' l'aspetto relativo al programma di mostre, esposizioni (monografiche o collettive), conferenze, dibattiti, convegni, colloqui, tavole rotonde, etc. aventi come fine la memoria e la valorizzazione dell'opera di Turcato. Nel quadro promozionale vanno inserite anche le attività relative alla produzione di materiale a finalità culturale quali cataloghi, libri, video, CD, ed altri supporti di larga diffusione, nonché di multipli (derivanti da bozzetti, disegni o idee del maestro) destinati a musei o al grande pubblico.

I. Studio

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Gianni ROSA Giornal ista e scrittore

Milanese di nascita, sardo di origine e giramondo per vocazione

Gianni Rosa si è laureato in Scienze agrarie, sezione economica, all'Università di Firenze, con una tesi in tecnica della comunicazione.

Dal 1950 al 1953 ha effettuato un tirocinio giornalistico in Sardegna presso il quotidiano la "Nuova Sardegna" ed il settimanale la "Gazzetta sarda".

Dal 1958 al 1962. ha insegnato l'italiano in Inghilterra e ha pubblicato "Speak Italian and know Italy" a Londra nel 1964.

Dopo un soggiorno biennale a Parigi, è stato assunto nel 1965 alla Commissione Europea a Bruxelles, alla Direzione Generale "Agricoltura". Nel 1973 è passato alla Direzione Generale "Informazione, Comunicazione e Cultura" dove è rimasto fino al 1986, con una parentesi di due anni (1981 - 1983) al Parlamento Europeo, come esperto di problemi mediterranei. Durante la sua carriera professionale, ha diretto il periodico "Europa verde" per otto anni e tenuto numerose conferenze in Europa e negli Stati Uniti.

Nel 1986, ha dato le dimissioni e ha lasciato la Commissione Europea, ritornando ai suoi interessi letterari. Attualmente vive tra Bruxelles, Milano e la Sardegna, scrivendo libri e collaborando a diversi giornali.

AND KNOW ITALY • Reading-Grammar-Conversation

Il primo libro scritto da Gianni ROSA e pubblicato a Londra ha lo scopo di dare agli anglofili che studiano la lingua italiana non soltanto una conoscenza delle lingua, ma anche di alcune peculiarità del Paese. E' suddiviso in 20 capitoli che portano i lettori in un originale giro d'Italia, da Trieste a Roma, dandogli una visione panoramica aggiornata del Paese. Il libro è destinato a chi vuole imparare l'italiano per visitare il Paese, per leggere libri e giornali in italiano, seguire film in versione italiana e conversare in italiano.

Le prime due edizioni (1964 e 1967) -entrambe esaurite- sono state pubblicate dalla Max Parrisch di Londra.

E' in corso di stampa una terza edizione completamente rinnovata, con 250 fotografìe a colori. Questa edizione è anche dedicata al mercato americano in quanto la parte relativa ai personaggi famosi riguarda molti italo-americani che, negli Stati Uniti, hanno raggiunto, nei vari settori, posizioni di vertice. La casa editrice della terza edizione è la Libreria Edison a Firenze.

LA MIA CUGLIERI - Storia e immagini del Paese più bello più bello della Sardegna

E' il primo libro che ha parlato di questa cittadina del Montiferro, conosciuta in tutta l'Isola per la sua invidiabile posizione.

Il libro "La mia Cuglieri", dedicato al padre dell'autore, è stato pubblicato nel 2004 presso la Biblioteca del Montiferro ed è esaurito in una sola settimana.

Dovrebbe uscire l'anno venturo una nuova edizione, riveduta ed ampliata.

SPEAK ITALIAN

u n i

CUGLIEBI

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LA SARDEGNA VISTA DA LONTANO -Asterischi, storia, giornalismo e viaggiatori dell'Ottocento Questo libro è una panoramica della Sardegna fuori degli schemi convenzionali. E' suddiviso in quattro parti, completamente diverse fra loro, ma che -insieme- danno una visione di quella che era ed è oggi l'Isola.

La prima parte contiene circa duecento Asterischi. Sono delle "istantanee scritte", scattate ovunque: dai piccoli villaggi barbaricini alle grandi metropoli europee. Ma l'argomento è sempre lo stesso: Sardinia. La seconda parte è una sintesi della Storia di Sardegna. In stile telegrafico sono rievocati i fatti essenziali che hanno vissuto gli abitanti dell'Isola negli ultimi duemilacinquecento anni. La terza parte, intitolata Giornalismo, è dedicata alla travagliata nascita di un quotidiano isolano. La quarta parte, dal titolo Viaggiatori dell'Ottocento, è un invito a scoprire chi ha scoperto la Sardegna. Rievocare gli autori (francesi, tedeschi, inglesi, oltreché

italiani) e presentare le loro opere, permetterà di migliorare la conoscenza di un'Isola, considerata -non a torto- difficile e misteriosa.

Pubblicato dall'Editrice S'alvure nel 1999.

R A S S E G N A STAMPA ... C'est pourquoi nous considérons comme intéressant ce livre de Gianni Rosa sur la Sardaigne telle que l'ont vue les étrangers et telle que la conservent dans leur souvenir ceux qui, originaires de Sardaigne, se sont construit une renommée ailleurs...L'un des mérites de l'auteur est de citer et résumer les livres qui, les premiers, ont donné l'occasion aux Européens de faire connaissance avec la Sardaigne...Mais son mérite principal est d'avoir ouvert une nouvelle forma d'analyse, celle des relations d'une région avec le reste de l'Europe, qui pourrait etre parcourue par d'autres (Bulletin Quotidien Europe, Bruxelles). Questo libro è una sorte di vademecum, di moderno Baedecker che racconta in modo sintetico, agile e accattivante, la storia, i personaggi e le vicende legate alla stupenda isola italiana. Le quattro parti di cui si compone -Asterischi, Storia, Giornalismo e Viaggiatori dell'Ottocento- ripercorrono sotto aspetti e profili diversi, alcune delle sfaccettature della Sardegna (La Provincia, edizione di Como-Lecco-Sondrio).

Inconsueta raccolta di informazioni, Storia con la "esse" maiuscola e storie dell'isola e dei suoi abitanti, celebri e meno noti e dei molti ospiti illustri. ...Di piacevole lettura, conquista per una grafica accattivante e per la prosa spigliata e divertente (Giornale).

...un puzzle di riflessioni sull'isola maturate in valigia, da una capitale all'altra...pagine di amore nostalgico per l'isola... (L'Unione Sarda).

Il libro è un prezioso vademecum per chi intenda accostarsi alla realtà della Sardegna, liberandosi dai pregiudizi e dai luoghi comuni (Costa Smeralda, pastori, sequestri di persone, ecc.); e lo voglia fare per una via agevole, senza arenarsi nella pedanteria delle analisi sociologiche e dei discorsi saccenti Lo stile è giornalistico, rapido, quasi a disporre tessere di mosaico, che vanno dalle note di costume a quelle di economia, dagli aspetti tipici a tutta una galleria di personaggi di ieri e di oggi Resta, al termine della lettura, il desiderio e la sottile nostalgia di vedere la Sardegna: con occhi nuovi e...da vicino (Il Settimanale).

Il libro presenta "la Sardegna in un modo nuovo, rapido e stringato. In breve: senza annoiare"...L'intento di Gianni Rosa era quello di fornire subito "l'essenziale", con in più l'impegno a indurre chi desidera conoscere la Sardegna e i Sardi a non limitarsi alla bellezze del mare e delle coste (Il Messaggero Sardo).

Les trois premières parties de ce livre donnent au lecteur, à travers multiples touches d'une palette riche de couleurs, de personnages, d'anecdotes, un tableau large et vivant de la Sardaigne et de ses habitants, une image réelle de cette grande ile méditerranéenne: historique et sociale, culturelle et humaine, comme un film documentaire du passé et du présent (Newsletter N° 52 Bruxelles).

...uno spaccato sull'isola di straordinario interesse, saggiamente distribuito nelle duecentocinquanta pagine del libro... Le pagine di Gianni Rosa si leggono tutto d'un fiato, una sezione dopo l'altra...(Il Tempo di Roma).

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un continuo impegno nel settore sociale

tecnico prima, di coordinazione dopo. . . .

Luigi RICCI

Comitato economico e sodale Un ponte tra l'Europa e

la società civile organizzata

Luigi Ricci ha conseguito una formazione di radiotecnico.

Nel 1958, per conto del governo italiano, ha collaborato all'allestimento e alla gestione degli

aspetti tecnici dello stand espositivo delle infrastrutture italiane nel padiglione italiano

all'Exposition Universelle de Bruxelles. In questa occasione, è scattata la sua voglia di trasferirsi in

Belgio e di lavorare per le istituzioni europee.

E' stato assunto nel I960 al Comitato Economico e Sociale Europeo come tecnico responsabile

del funzionamento degli impianti di traduzione simultanea. Successivamente ha svolto attività di

coordinamento nel settore della riproduzione e della diffusione di documentazione per i servizi

generali del Comitato Economico e Sociale Europeo.

Nell'agosto 1999, è andato in pensione.

Dopo un anno sabatico, ha sentito il desiderio di rendersi utile e ha offerto la sua collaborazione in

qualità di Amministratore e Tesoriere all'Istituto scolastico "Ma Campagne" a Bruxelles,

frequentato da circa 1200 studenti.

Dopo tre anni, ha rinunciato a quest' impegno per potere trascorrere lunghi periodi a Roma, sua

Città natale, dove si era trasferita sua figlia.

Cinque anni fa, in compagnia di alcuni suoi parenti, ha iniziato a frequentare il C e n t r o Anziani Colonna, adiacente a Piazza Colonna. Ha avuto cosi modo di integrarsi e di conoscere moltissime

persone di estrazione sociale diversa. Dopo un po' ha proposto la sua collaborazione al

Presidente del Centro con il quale è diventato amico, preparando dei documenti sulle regole di

comportamento e di gestione, in esecuzione di una deliberazione del Comune di Roma Capitale. In

particolare ha scritto la premessa dell'applicazione del Regolamento interno del Centro Anziani Colonna,

che ha interessato anche gli altri otto Centri del 1° Municipio di Roma.

All'inizio di quest'anno 2012, è stato eletto V ice Coordinatore per un periodo di tre anni dai

Presidenti e Vice Presidenti dei nove centri del 1° Municipio di Roma. Da allora ha cominciato a

lavorare insieme alla Coordinatrice all'elaborazione di diverse proposte all'attenzione del

Presidente del 1° Municipio.

Luigi Ricci si dedica con entusiasma a questa attività che gli consentirà di conoscere meglio il

settore delle Politiche Sociali relative alle persone anziane e di poter contribuire al miglioramento

delle strutture.

L'impegno di Luigi Ricci per i Centri Anziani del Municipio di Roma sarà sicuramente una fonte di

interesse e di insegnamento che potrebbe aprire le porte ad un allargamento delle attività future

* * * * * * * * *

dell 'AIACE.

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Premessa al Regolamento interno del Centro

Anziani Colonna

Luigi Ricci

Il Centro Anziani non è da considerarsi un rifugio come ultima sponda della nostra vita, bensì

l'inizio di nuove attività, non di lavoro attivo, ma di nuovi orizzonti che si affacciano con nuove

prospettive ad una vita più serena, non opaca o noiosa.

Di grande esempio potrebbe essere il motto francese che è fiorito spontaneamente nel loro paese

negli ultimi anni del 1700 e cioè : LI BERTE' - EGALITE ' - FRATERNITE ' .

L I B E R T A ' : di poter fare le cose che più ci sono consone e che ci fanno più piacere, senza

naturalmente invadere il campo della libertà altrui;

U G U A G L I A N Z A : uguaglianza di diritti, di espressione di religione (che sia cattolica, ebraica,

musulmana o di altri culti) e di razza. Accesso al Centro Anziani senza alcuna costrizione, salvo

rispettare le regole di civiltà;

F R A T T E L A N Z A : anche se troppo difficile poterci chiamare tutti fratelli, tuttavia l'assistenza

reciproca, la solidarietà, il coinvolgimento per trovare le soluzioni adeguate per gli altri, ed infine,

cosa senz'altro più importante e corrispondente alla fratellanza, è l'assoluto rispetto di chi ci sta

accanto.

Così la codificazione delle regole del saper vivere insieme è la conseguenza democratica di quanto

detto. Senza regole che tengano conto dei predetti principi, non si può ottenere la convivialità,

appunto, se non rispettando certi principi di civiltà in cui il rispetto reciproca è da considerarsi in

assoluto primordiale.

Giugno 2011

liei centri ari:uini

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Esper ta di educazione e comunicazione interculturale

t r a Roma. . . Bruxel les. . . Londra .

Angela V E G L I A N T E

Durante la sua vita professionale e post-professionale, Angela Vegliante si è dedicata con successo all'educazione e alla comunicazione interculturale, in alternanza tra Bruxelles, Londra, e poi Roma.

Angela Vegliante è laureata in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Roma.

Ha iniziato la sua carriera al Ministero della Pubblica Istruzione a Roma.

Nel 1978, il Ministero l'ha inviata alla DG XII (Ricerca, Scienza e Educazione) della Commissione Europea a Bruxelles, con l'incarico di esperto nazionale. Dal 1978 al 1981 è stata incaricata dell'elaborazione di un programma sull'insegnamento delle lingue.

Nel 1981, ha sposato Chris, inglese, e si è stabilita a Londra. Vincitrice del concorso per gli Istituti italiani di Cultura, è stata destinata all'Istituto di Cultura Italiana a Londra dove ha prestato servizio dal 1989 al 1995, prima come addetto e poi come vice-direttore.

Nel 1995, ha accompagnato suo marito trasferito a Bruxelles ed è ritornata a lavorare nel settore "Educazione", ormai diventato una DG, la DG XXII , prima come esperto e poi come agente temporaneo con l'incarico di sviluppare un programma di educazione degli adulti. Ricca della sua esperienza londinese, ha sviluppato un programma di largo respiro coinvolgendo anche istituzioni culturali come musei, teatri, biblioteche, ecc. Successivamente è passata al settore "Studi e analisi" dove ha collaborato alla individuazione dei "benchmarks" europei nel settore dell'educazione. Il suo ultimo incarico è stato la gestione del programma ormai ben sviluppato di educazione degli adulti, "Grundtvig".

Dopo il suo pensionamento, nel 2010, Angela Vegliante ha continuato a fare presentazioni, tenere seminari e scrivere articoli nei settori dell'educazione e della cultura. In particolare, non ha saputo resistere all'offerta, che le è stata fetta da un Università italiano, di tenere un corso di comunicazione interculturale in inglese, destinato a studenti statunitensi, corso che sarà ripreso nell'autunno del

Angela Vegliante, oltre alle sue attività nei settori dell'educazione e della cultura, ha molti interessi e utilizza al meglio il suo tempo libero: legge saggi, va a teatro e concerti, prende lezioni di canto, fa giardinaggio, ama cucinare e spera di potere presto partire per lunghi viaggi in Paesi lontani.

2012.

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Gli ultimi benchmarks europei per l'istruzione e la formazione*

Angela Vegliante

I quattro obiettivi per la cooperazione europea nell'istruzione e nella formazione e i cinque benchmarks per monitorare i progressi delle politiche nazionali.

Nella riunione dell'I I e 12 Maggio 2009 i ministri per l'Istruzione, Gioventù e Cultura dei 27 Stati membri dell'Unione Europea hanno adottato un quadro strategico che fissa i seguenti quattro obiettivi prioritari per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione da qui al 2020:

1. Fare in modo che l'apprendimento permanente e la mobilità divengano una realtà. 2. Migliorare la qualità e l'efficacia dell'istruzione e della formazione 3. Promuovere l'equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva 4. Incoraggiare la creatività e l'innovazione, compresa l'imprenditorialità, a tutti i livelli dell'istruzione e

della formazione.

II documento, che è disponibile sul sito del Consiglio europeo, propone anche alcuni benchmarks per monitorare i progressi delle politiche nazionali in questi settori prioritari nel periodo 2010-2020:

Partecipazione degli adulti all'apprendimento permanente Per favorire una maggiore partecipazione degli adulti all'apprendimento permanente, in particolare la partecipazione degli adulti scarsamente qualificati.

— Entro il 2020, una media di almeno il 15% di adulti dovrebbe partecipare all'apprendimento permanente.

Risultati insufficienti nelle competenze di base Per assicurare che tutti i discenti raggiungano un livello adeguato nelle competenze di base, specialmente nella lettura, nella matematica e nelle scienze: — Entro il 2020, la percentuale dei quindicenni con risultati insufficienti in lettura, matematica e scienze dovrebbe essere inferiore al 15%. Diplomati dell'istruzione superiore Data la domanda crescente di diplomati dell'istruzione superiore, e pur riconoscendo l'uguale importanza dell'istruzione e della formazione professionale: — Entro il 2020, la percentuale di persone tra i 30 e i 34 anni in possesso di un diploma d'istruzione superiore dovrebbe essere almeno del 40%.

Abbandono prematuro di istruzione e formazione Quale contributo per assicurare che un numero massimo di discenti completi la propria istruzione e formazione: — Entro il 2020, la percentuale di giovani che abbandonano prematuramente l'istruzione e la formazione dovrebbe essere inferiore al 10%.

Istruzione della prima infanzia Per aumentare la partecipazione all'istruzione della prima infanzia quale punto di partenza per il futuro successo scolastico, in particolare nel caso di chi proviene da un ambiente svantaggiato: — Entro il 2020, almeno il 95% dei bambini di età compresa tra i 4 anni e l'età dell'istruzione primaria obbligatoria dovrebbe partecipare all'istruzione della prima infanzia.

I primi quattro benchmarks sono in pratica un aggiornamento di quelli adottati nel 2003, mentre il quinto, sull'istruzione della prima infanzia, è una assoluta novità.

*Pubblicato su "education 2.0". Direttore: Luigi Berlinguer

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rResearc

Myriam T A L P A E R T

[News A.I.A.C.E •vrwfit f r V J. .li kruu

dalla r i cerca alla diffusione dell' informazione ~ • I zr:

S f e l * i t nel settore scientifico e poi...della cultura

Myriam TALPAERT dopo la maturità classica si è laureata in chimica all'Université Libre de Bruxelles. Durante tre anni, è stata docente di chimica e biochimica in un corso di laurea breve di biochimica presso un istituto superiore in Belgio.

Per il conseguimento di un dottorato di ricerca presso l'Università di Lovanio in Belgio, ha eseguito un lavoro di ricerca nel settore della biochimica degli acidi nucleici, nel Gruppo di Biochimica Genetica, Divisione Biologia della Direzione Generale Ricerca e Sviluppo presso il Centro Comune di Ricerca d'Ispra. Nel 1973, è stata assunta a Ispra e ha proseguito le sue ricerche sulla biochimica e l'enzimologia del materiale genetico, pubblicando una trentina di articoli in riviste internazionali. Sempre al Centro di Ispra, ha conseguito un brevetto internazionale su un metodo di analisi di anomalie nel materiale genetico.

Dopo 15 anni di ricerca, in seguito ad una riorganizzazione, è stata integrata all'Istituto dell'Ambiente del CCR dove ha creato la "Environmental Research Newsletter" sui programmi comunitari di ricerca e di normativa nel settore dell'ambiente, che ha curato per circa 10 anni.

Nel 1990 è stata distaccata a Roma all'Ufficio internazionale del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica per promuovere la partecipazione italiana ai programmi di istruzione superiore della Commissione Europea, in particolare TEMPUS, curando in particolare l'elaborazione di documentazione analitica e informativa e facendo conferenze nelle varie università italiane

Nel 1992, sempre a Roma, è stata chiamata al Gabinetto del Ministro dell'Ambiente con l'incarico di collaborare con il Consigliere Diplomatico del Ministro alla gestione degli affari internazionali. Ha curato la

preparazione di documenti e schede tecniche, ad. es documenti di lavoro per la riunione informale dei Ministri dell'Ambiente del G7 a Firenze nel 1994. Ha assicurato la Segreteria del Gruppo di Lavoro "Osservazione delle Alpi" nell'ambito della Convenzione delle Alpi ed ha individuato delle opportunità di collaborazione tra gli istituti del CCR-Ispra e le Direzioni Generali del Ministero dell'Ambiente. Poi, per conto del Ministero dell'Ambiente, ha elaborato una monografia sui "Trattati e Accordi Intemazionali nel Settore dell'Ambiente", pubblicata nel Novembre 2000 e inserita nel

sito Web del Ministero dell'Ambiente .

Nel dicembre 2002 è stata reintegrata ad Ispra, all'Istituto dell'Ambiente Sostenibile del CCR fino al pensionamento nel luglio 2004.

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Dopo il pensionamento, si è goduta la libertà. Libertà di viaggiare e visitare il mondo: Europa (Bulgaria, Paesi Baltici, Russia, Turchia), Africa (Egitto, Libia, Algeria, Sud Africa, Malawi, Zimbabwe, Swaziland), Asia (Armenia, Turchia, Giordania, Uzbekistan, India, Sri Lanka), America (Perù, Venezuela e Caraibi, Argentina, Ecuador e Galapagos).

Nel 2010, ha iniziato a sentire la nostalgia di un occupazione creativa e ha deciso di candidarsi al Comitato Nazionale AIACE, con l'intento di adoperarsi per sviluppare le attività culturali e incrementare la partecipazione dei Soci alle attività culturali.

E cosi è cominciata una seconda vita professionale ancora più impegnativa della precedente.

Impegno nel Comitato Nazionale A.I.A.C.E. Sezione Italia

Oltre all'incarico di Segretario del Comitato, che consiste principalmente nella redazione dei verbali delle riunioni del Comitato e delle Assemblee dei Soci. Myriam Talpaert è impegnata attivamente nello sviluppo, la programmazione e l'attuazione delle attività culturali della Sede di Roma.

Con l'obiettivo di Aumentare e diversificare le proposte di attività culturali e conviviali & Incrementare ia partecipazione

Sviluppo di iniziative per incrementare la partecipazione, in particolare

Collaborazione con altre associazioni ITINEFtArte per l'organizzazione di alcune visite e gite (già in atto da alcuni anni)

International Women's Club of Rome per la partecipazione ad alcune gite e visite e per

l'organizzazione comune di eventi e conferenze (appena iniziata)

Diffusione d'informazioni

Articoli per la rivista VOX distribuita a tutti gli ex funzionari (anche non iscritti all'A.I.A.C.E.)

Documentazione per riunioni (assemblee, presentazione dei programmi,...)

News AIACE Sezione Italia-Sede di Roma

H NM A( A.ai che ha lo scopo di diffondere informazioni sulle attività culturali e sociali dell'Aiace-Roma e sulle

gite e viaggi organizzati dalla Delegazione Ispra

dare notizie su eventi culturali importanti

creare un dialogo con i soci (opinioni, suggerimenti,...)

f .:;•-: - favorire la conoscenza dei soci tra di loro attraverso la rubrica "Angolo dei Soci"

Elaborazione di programmi culturali adeguati per i soci* gite, visite guidate, mostre; serate teatrali e musicali;

conferenze su temi di attualità socio-politica, su problemi di salute, su temi culturali, sulla base di indagini, tramite questionari, presso i soci e di statistiche sulla partecipazione. *ln collaborazione con gli altri volontari dello staff AIACE

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Alcuni soci AIACE si dedicano ad attività artistiche e creative

Ghislaine DONNER SPERANZA Ceramista

Angiola FUSATO Ritrattista e fotografa

lan PACE Pittore

Mr et Mme DE MICCO Ensemble "Stultifera Navis"

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Ghislaine DONNER S P E R A N Z A C e r a m i s t a

Una passione che l'ha sempre accompagnata

dal Belgio all'Italia,

dalla gioventù all'età matura

Ghislaine DONNER è nata in Belgio dove ha seguito dei corsi di ceramica e scultura all'Accademia delle Belle Arti di Etterbeek.

Dal 1962 al 1964 ha lavorato presso la CECA a Lussemburgo, dove ha conosciuto il suo futuro marito, Gaetano SPERANZA. Nel 1967, è tornata a Bruxelles dopo il trasferimento di suo marito alla Commissione delle Comunità Europee.

Nel 1982, dopo il prepensionamento di suo marito, si sono trasferiti a Perugia.

Ha seguito dei corsi di ceramica all'Accademia delle Belle Arti di Perugia e all'Ecole d'Art de Douai in Francia.

Espone i suoi lavori in grès dal 1985, anno in cui ha partecipato alla mostra collettiva Arte Fiera di Bologna. Ha esposto più volte in Francia, in Svizzera e in Italia.

Il suo lavoro è il riflesso e la sintesi di culture diverse. Dal Nord ha portato il lavoro del grès e le alte temperature, mentre in Umbria ha assimilato la tradizione millenaria della maiolica e dei neri etruschi.

Il suo lavoro ha segnato un'evoluzione verso la semplificazione. Le forme diventano essenziali: cerchi, cilindri, lastre, mentre i colori si trasformano, dagli smalti velati alle sfumature dei ossidi opachi e alle semplici tracce del fuoco. Questa evoluzione si è svolta lungo due linee: la ricerca materica e l'essenzialità degli oggetti, con riferimenti a dei segni archetipi delle culture primitive, alla scultura delle cicladi e alla cultura ed alla ceramica giapponese.

Oggi il suo lavoro matura e progredisce verso riferimenti concettuali alla memoria. Ha realizzato recentemente una serie di figure femminili arcaiche dalle forme essenziali, appena mosse da tracce di fuoco o di colori che richiamano la madre terra originaria. Un altro tema che ha recentemente approfondito è quello delle scatole in grès che racchiudono lavori su carta, eseguiti con una tecnica che replica l'incisione su argilla cruda, che simbolizzano i reperti archeologici. Queste opere sono state esposte recentemente con il titolo "La materia del tempo e della memoria" presso la Galleria Manidesign a Napoli.

Ghislaine D O N N E R espone alcune opere nella mostra allestita nella Hall dello Spazio Europa.

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Le ceramiche di Ghislaine Donner

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La vita movimentata di Angiola FUSATO

riflette le sue caratteristiche principali:

amore per l'indipendenza, le lingue e una curiosità a 360

Angiola F U S A T O Ritratt ista e fotografa

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Ritratto di Elisheva

A l 9 anni, comincia a realizzare il suo desiderio di scoprire altri Paesi e di imparare nuove lingue lasciando la sua Mantova natale per andare a lavorare in Inghilterra.

Dopo due anni torna a Mantova, dove lavora come corrispondente in lingue estere alla Banca Nazionale del Lavoro, per poi trasferirsi a Milano lavorando prima presso una società americana, poi al Piccolo Teatro di Milano.

Nel 1965 è assunta alla Direzione Generale Credito e Investimenti a Lussemburgo. Nel 1968 si trasferisce a Bruxelles alla Direzione Generale dei Trasporti e poi al Gabinetto di Altiero Spinelli.

Nel 1970 parte come volontaria in un kibbutz in Israele.

Nel 1973 va a lavorare al Fondo Europeo di Sviluppo in Somalia.

Nel 1975 si reca inPortogallo e nel 1976 in Angola, lavorando come giornalista free-lance.

Dall'Angola parte per Stoccolma, dove studia la lingua svedese e traduce un libro di economia dal titolo "Il dollaro e il tuo Paese" di Leif Backlund, pubblicato dalla casa editrice Mazzotta di Milano.

Nel 1978 ritorna a Bruxelles dove, pochi mesi dopo, rassegna le dimissioni.

Inizia allora una vita completamente diversa: acquista un podere in Umbria e impara a lavorare la terra. Produce vino, olio, miele, alleva animali da cortile e coltiva un vasto orto ed un vastissimo giardino.

Dopo 17 anni di vita dura e isolata, si trasferisce a Milano per assistere la sorella più giovane colpita da grave malattia e per accudire alla sua famiglia.

Alla morte della sorella, si trasferisce a Verona e comincia a studiare la lingua ebraica biblica. Si converte all'ebraismo e, nel 2003, va a vivere a Gerusalemme per approfondire la sua conoscenza della lingua e della cultura ebraica.

Nel 2007 rientra in Italia per occuparsi di una cara amica ammalatasi gravemente. Alla morte dell'amica, decide di fermarsi a vivere a Romadove si dedica alla scoperta della città e dove inizia a studiare disegno. Fa del volontariato, senza smettere di dedicarsi alla sua passione per la fotografia e per i viaggi che l'hanno portata recentemente dall'Islanda all'Uganda e al Sud-Sudan.

Una vita piena e ricca di interessi, che vede Angiola continuare a vivere con entusiasmo anche questa fase della sua vita.

La nostra amica Angiola ci ha portato alcuni dei ritratti da lei fatti a matita, ritratti che potremo vedere nella mostra allestita nella Hall dello Spazio Europa.

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/ lavori di Angiola

Mia sorella Franca La mamma in barca su! Po

Gaia una delle mie pronipote L ' amico Massimo Napoli Dolly Asher alla festa di Purim

Shirley, la simpaticissima amica americana

Giovanna sale faticosamente verso la cascata ìfatnajokull

In coda per il controllo passaporti per l'Uganda

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lan P A C E Pittore

Un uomo con mille interessi,

tra cui la pittura

lan PACE è un uomo con mille interessi. Ama sottolineare che le sue attività attuali, sia lavorative (lezioni di inglese, traduzioni) che culturali e ludiche, non sono nate per riempire il tempo ma esistevano già prima di andare in pensione. Precisa che è andato in pensionamento anticipato proprio per poter dedicarsi ai suoi interessi.

lan PACE, di nazionalità britannica ma da molti anni residente in Italia, si è laureato in latino all'Università di Birmingham.

Ha quindi lavorato nel settore bancario. In particolare ha passato tredici anni alla Banca Europea per gli Investimenti in tre sedi diverse: Lussemburgo, Roma e Lisbona. Per poi andare in pensionamento anticipato nel 2009.

Oggi, dopo la carriera alla Banca Europea, lan PACE è un pensionato iperattivo che, oltre a dare lezioni d' inglese e fare traduzioni, e felice di coltivare i suoi numerosi interessi:

È tesoriere volontario di una società sportiva (podismo), pratica corsa di fondo e partecipa spesso a gare podistiche. Pratica sci, bicicletta e nuoto. Partecipa attivamente alle attività di diversi club di macchine d'epoca; è "web manager" del sito di uno dei club. Frequenta una cineteca in quanto interessato alla storia del cinema. Suona il pianoforte. Fa teatro a livello amatoriale. Ama viaggiare: è appena tornato, sano e salvo, da un soggiornodi un mese in India e Sri Lanka Ha seguito dei corsi di pittura e partecipa attivamente alle attività di un atelier. Dipinge ad acquerello e fa disegni a matita. I suoi soggetti preferiti sono paesaggi, automobili d'epoca e i gatti. Ha un grande giardino che lo tiene parecchio occupato.

i, "A-"

Il nostro amico lan ci ha portato alcuni dei suoi disegni fatti a matita e alcuni acquerelli che siamo felici di poter esporre nella mostra allestita nella Hall dello Spazio Europa.

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Le opere di lan Pace

Anguillara dalli Marmotta Tempie Mandore fajasthan

Colosseo Chrysler

! 1 l * . (

Gattino bianco e nero Gattino nell'erba

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Monsieur et Madame DE M I C C O e l'Ensemble "Stultifera Navis"

un felice connubio e tanta bella musica

Fabio DE MICCO, laureato in ingegneria civile, ha iniziato la sua carriera in uno studio di progetti per i Paesi in via di sviluppi finanziati, in parte, dalla Commissione Europea. Nel 1967, è stato assunto a Bruxelles, alla Direzione Generale "Cooperazione allo sviluppo" della Commissione Europea, in qualità di consigliere di delegazione per questioni tecniche. I suoi impegni lavorativi l'ha mandato in giro per il mondo, nei lontani territori di Mauritania, Ghana, Togo, Chad, Tanzania, Kenya, Tunisia, . . . .

Dopo il pensionamento, nel 1993, si è stabilito a Roma, dedicandosi ai suoi hobbies, in particolare, alla musica. In realtà, è sua moglie la vera appassionata di musica in famiglia: suona il pianoforte per poi, convertirsi al flauto e far parte del gruppo musicale "Ensemble Stultifera Navis", coinvolgendo suo marito negli aspetti organizzativi del gruppo.

Ensemble Stultifera Navis

L'Ensemble Stultifera Navis* nasce nel 1987 da un laboratorio di musica di insieme. Nel gruppo confluiscono elementi che già da diversi anni si dedicano allo studio del flauto dolce. Coordinatori e direttori di questa iniziativa sono i maestri Antonio ADDAMIANO e Claudio CAPONI, che da quasi trenta anni suonano insieme nell'Associazione Musicale Armoni Antiqua. L'intento è di risvegliare l'interesse per la musica, nella convinzione che fare musica d'insieme sia possibile per tutti. Il repertorio dell'orchestra comprende brani dal periodo rinascimentale e barocco, brani di autori contemporanei e folklore.

L'Ensemble, con formazioni diverse, ha partecipato a molte manifestazioni concertistiche, tra cui: La 6° rassegna dell'Accademia Musicale "Franz List"; la 1° rassegna del CRA dell'ACEA; gli "Ascolti di primavera" nella Basilica di S.Maria degli Angeli a Roma. Un concerto nel carcere di Rebibbia, organizzato dall'Associazione "Casal de' Pazzi". Il Gloria di Antonio Vivaldi in numerose scuole della capitale, in collaborazione con il coro di voci bianche della scuola media "Pablo Neruda" diretto dal M° Nicola Sorgentone, Alcuni concerti nel centro di Villa Glori, in collaborazione con la Caritas Diocesana di Roma.

*Perché "Stultifera Navis" "Stultifera" perché la culla del gruppo, che nasce dalla pazzia dei suoi esponenti nel fare musica, si trova nel quartiere Talenti, zona Casal de'Pazzi. "Navis" in riferimento ad una tradizione dell'antico Egitto che consisteva nel portare i malati di mente in gita al mare con un trireme, come sollievo terapeutico. In questo sarebbe completamente d'accordo il Grande Erasmo da Rotterdam, autore dell'Elogio della Follia.

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Programma/

24 vyia$#Co-2012

M cimeli, Nov aro-

Joseph/ de/ Boi^mortier

Nicolai Bleyer

Vf. Amadeus Mozart

Johanrv Strcuv&

mzlodle/ lAra&lia*

Nicolas Piovaru/

Luxlwig-\/ar/3eethoveyv

INNO D'ITALIA

CONCERTO OP. 15 N. 2 - aUegro-

MASCAKAVA

POLONAISE andante- - pretto-

ANNENpOLKA

VOSS KELBL - HAVA NAQILA

LA VITA E' -BELLA

INNO ALLA GIOIA

Ey^emhleyStidtufera/Ncwi^

flcuAto- dolce/

Simone' CcUa/ìMo-, pcuyia< Cappono, Steno-Ve/ SiwiorU/,

Q Lovcuwia/ V 0 Cocco-, V L V U U I ^ Ferrarci, A Uberto- M

Qvernala/ MCàtretta/, Cornelia/Kadeke/, Maria/ Lutila/Sarto-,

Prisca/ Scaparro-, Giuseppe/Valletta/

S CU/anas por oli/

Violoncello

Paolo- Sar^onettV

C oordùnatori/ e/ direttori/

AntoruxrAddx^mlario-

CìoaaAIo- Caponi/

Viola/da/gasviba/

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A cura di Myriam Talpaert, Segretario del Comitato A IACE Sezione Italia

Francesca Rea, Segretaria dell'Ufficio A IACE Roma