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P iù o meno alla fine degli anni ‘60 del secolo scorso si affacciarono sul mer- cato civile alcuni costruttori che pro- ponevano revolver dal prezzo molto popo- lare, realizzati in lega leggera e camerati per cartucce a “bassa intensità”, come 22 Long Rifle e 38 Special. Tra questi prodotti si face- vano notare i prodotti di un’azienda tedesca, denominati Arminius in onore del capo- tribù germanico che nel 9 d.C. sconfisse le legioni romane nella foresta di Teutoburgo. Nonostante il nome altisonan- te di questo antico eroe i revol- ver tedeschi erano veramente economici e, di conseguenza, un po’ grossolani. Il telaio e il fodero della canna (una caratteristica ripresa da poco dalla stessa Smith & Wesson ma allora una vera stranezza) erano realizzati non in ac- ciaio ma in una lega di zinco riconducibile alla famiglia delle Zame, un metallo dalle caratteristiche minimali che poteva essere gettato e lavora- to con facilità e che reggeva lo stress dello sparo solo grazie a un’attenta progettazione e alla sovrabbondanza delle sezioni. Di questi revolver ne giravano parecchi anni orsono, grazie soprattutto alla loro economicità e al fatto che, tutto som- mato, in 22 LR erano discreti e svolgevano il loro lavoro con onestà, caratteristiche che ne decretarono una buona diffu- sione presso i poligoni come armi “di pubblica utilità”. Poi, per anni, di questi revolver non ne abbiamo più sentito parlare, forse perché i gusti del pubblico italiano erano stati contagiati dalla febbre delle semiautomatiche e perché poi nel settore delle armi a rotazione erano arrivate nuove e più appetibili alter- native ai prodotti statuni- tensi, ancora meno costose di questi voluminosi pro- dotti tedeschi e dalla linea più classica. Però, a parte la rarefazione sul mercato nazionale, pare che la produzione degli Ar- minius non sia mai stata interrotta e, anzi, pare che questi economici prodotti siano riusciti a riscuotere un certo successo negli Stati Uniti dove sono stati e vengono tuttora distribuiti dalla EAA, European American Armory Corporation, un grosso importatore che tratta un numero molto elevato di armi provenienti da mezzo mondo WEIHRAUCH ARMINIUS HW22 156 Tempo di sobrietà Non volete investire molto nel vostro passatempo al poligono? Ecco una soluzione dal rapporto qualità prezzo estremo: il Weihrauch Arminius HW22, piccolo revolver in 22 Long Rifle “made in Germany” in vendita a 180 euro di Giulio Tonini Il tamburo contiene otto colpi. Da notare la stella di rotazione, in cui si notano le otto minuscole “gocce” su cui deve agire il brac- cetto comandato dal grilletto Il Made in Germany ben in vista: un modo per attirare l’attenzio- ne della clientela. In basso il nome del pro- duttore delle armi Ar- minius: H. Weihrauch 156-159arminius 4 pag.indd 156 02/02/12 10:28

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Più o meno alla fine degli anni ‘60 del secolo scorso si affacciarono sul mer-cato civile alcuni costruttori che pro-

ponevano revolver dal prezzo molto popo-lare, realizzati in lega leggera e camerati per cartucce a “bassa intensità”, come 22 Long Rifle e 38 Special. Tra questi prodotti si face-vano notare i prodotti di un’azienda tedesca, denominati Arminius in onore del capo-tribù germanico che nel 9 d.C. sconfisse le legioni romane nella foresta di Teutoburgo. Nonostante il nome altisonan-te di questo antico eroe i revol-ver tedeschi erano veramente economici e, di conseguenza, un po’ grossolani. Il telaio e il fodero della canna (una caratteristica ripresa da poco dalla stessa Smith & Wesson ma allora una vera stranezza) erano realizzati non in ac-ciaio ma in una lega di zinco riconducibile alla famiglia delle Zame, un metallo dalle caratteristiche minimali che poteva essere gettato e lavora-to con facilità e che reggeva lo stress dello sparo solo grazie a un’attenta progettazione e alla sovrabbondanza delle sezioni. Di questi revolver ne giravano

parecchi anni orsono, grazie soprattutto alla loro economicità e al fatto che, tutto som-mato, in 22 LR erano discreti e svolgevano il loro lavoro con onestà, caratteristiche che ne decretarono una buona diffu-sione presso i poligoni come

armi “di pubblica utilità”.Poi, per anni, di questi revolver non ne abbiamo più sentito parlare, forse perché i gusti del pubblico italiano erano stati

contagiati dalla febbre delle semiautomatiche e perché poi nel settore delle armi a rotazione erano arrivate nuove e più appetibili alter-native ai prodotti statuni-tensi, ancora meno costose di questi voluminosi pro-dotti tedeschi e dalla linea più classica. Però, a parte la

rarefazione sul mercato nazionale, pare che la produzione degli Ar-minius non sia mai stata interrotta e, anzi, pare che questi economici prodotti siano riusciti a riscuotere un certo successo negli Stati Uniti dove sono stati e vengono tuttora distribuiti dalla EAA, European American Armory Corporation, un grosso importatore che tratta un numero molto elevato di armi provenienti da mezzo mondo

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Tempo di sobrietàNon volete investire molto nel vostro passatempo al poligono? Ecco una soluzione dal rapporto qualità prezzo estremo: il Weihrauch Arminius HW22, piccolo revolver in 22 Long Rifle “made in Germany” in vendita a 180 euro

di Giulio Tonini

il tamburo contiene otto colpi. Da notare la stella di rotazione, in cui si notano le otto minuscole “gocce” su cui deve agire il brac-cetto comandato dal grilletto

il made in Germany ben in vista: un modo per attirare l’attenzio-ne della clientela. in basso il nome del pro-duttore delle armi ar-minius: h. Weihrauch

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157“Alla fine degli anni ‘60 del secolo scorso si affacciarono sul mercato

civile costruttori che proponevano revolver dal prezzo molto popolare. Tra questi prodotti si facevano notare i prodotti di un’azienda tedesca, denominati Arminius in onore del capotribù germanico che nel 9 d.c.

sconfisse le legioni romane nella foresta di Teutoburgo”

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dalla sigla HW che accompagna le sigle dei vari modelli. Il nome Weihrauch è ben cono-sciuto dagli appassionati dell’aria compressa ma in effetti il nome comple-to è Weihrauch & Weihrauch Sport, ad indicare che esistono due realtà distinte all’interno della società, ognuna con un proprio sito web (www.weihrauch-sport.de e www.hermann-weihrauch-revolver.de) e con linee di prodotti ben distinte: da una parte l’aria compressa e le pistole a salve (quasi tutte su base Arminius, ov-viamente), dall’altra i revolver a cartuccia metallica. Di questi ultimi sono catalo-gati in Italia vari modelli, sia quelli ricadenti nei vecchi tipi, caratterizzati da numeri di catalogo molto bassi, dal 62 al 75, la cui mar-ca risulta proprio “Arminius”, sia quelli più recenti, indicati sotto il nome del costruttore

e di varia qualità, dalle nostrane e ottime Tanfo-glio alle loro copie turche, dai prodotti Baikal a quelli Zastava e così via, con una preponderanza quindi di pro-dotti economici e di primo prezzo.

Due realtà sotto lo stesso tetto WeihrauchNelle proposte attuali della EAA sono pre-senti solo alcuni degli allestimenti dei revol-ver Arminius, ed in particolare le repliche di Single Action e la serie commercializzata come “Windicator”, armi ad azione mista in calibro .38 Special e .357 Magnum dispo-nibili con varie lunghezze di canna e varie finiture: inutile dire che quelle camerate magnum hanno il telaio in acciaio e non certo in lega più o meno leggera. Quanto sopra per rimarcare come Arminius non sia un marchio sconosciuto e nato da un giorno all’altro ma al contrario sia presente sul mercato da tempo e si sia fatto conoscere grazie a prodotti economici ma ben funzio-nanti, anche se, rimarchiamo, caratterizzati da una linea molto teutonica. A proposito, Arminius è proprio un marchio di fabbrica ed è inutile cercare un produttore con que-sto nome: la fabbrica da cui escono queste

armi è la Her-mann Weihrauch Revolver, come evidenziato

Weihrauch e ai quali appartiene l’arma di cui intendiamo parlarvi e che porta il nu-mero di catalogo 12.556.

il Weihrauch HW22Si tratta di un piccolo revolver che ab-bandona i canoni tradizionali delle armi Arminius per ricalcare, o cercare almeno di ricordare esteticamente, lo Smith & Wesson 36 o Chief Special, il revolver più diffuso in assoluto tra quelli tascabili: la proposta Weihrauch, denominata HW 22, è camerata per il sempreverde 22 Long Rifle e utilizza un tamburo a otto colpi. Ovviamente, date le caratteristiche, tra cui la canna inferiore ai 2” e la struttura degli organi di mira, il piccolo revolver non è classificato sportivo ma ricade tra le comuni. Iniziamo a descri-vere la meccanica di questa piccola arma. Il funzionamento è ad azione mista e le com-ponenti sono realizzate con ampio ricorso a lamiere tranciate e microfusioni, senza alcun aggiustaggio apparente: il castello, per esem-pio, risulta gettato in una qualche lega legge-ra e, al suo interno, sono realizzati di fusione i supporti dei meccanismi mentre la piastra laterale che chiude l’accesso alla meccanica lascia fughe ben visibili. Interessante, co-munque, il ricorso a un sistema di sicurezza dotato di transfer bar che impedisce lo sparo

Vista laterale del Weichrauh HW22; sul fianco sinistro sono apposte varie scritte: sulla canna il calibro, ripetuto anche sulla superficie del tamburo, e sul fusto la solita scritta che sembra indirizzata al mercato statunitense, dove al momento sembra che la HW22 non sia più disponibile

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rimossa la cartella si ac-cede al cuore dell’arma: sembra un meccanismo si-mile a quello della s&W ma il blocco del tamburo è qui un semplice lamierino e la molla del grilletto poggia su una protuberanza ricavata per fusione nel fusto stesso

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Tutto questo può consentire di soprassedere su una precisione al poligono migliorabile e l’adozione di una cartuccia dalle prestazioni minimali per l’eventuale difesa domestica? Ai lettori l’ardua sentenza. Certamente, questo revolver è un mezzo per avvicinarsi al mondo delle armi da fuoco per chi non vuole investire subito un capitale.

se il grilletto non è premuto a fondo, mentre suscita qualche perplessità il ricorso a sem-plici lamierini per componenti fondamen-tali quali il fermo del tamburo e l’impiego di una semplice molla a filo, veramente poco potente, per spingere in avanti il braccetto che fa ruotare il tamburo. Altra caratteristica da considerare è l’esiguità delle otto spor-genze – realizzate sulla stella di rotazione del tamburo – su cui il braccetto deve agire; il rischio di usura non è trascurabile, anche se l’arma in oggetto non è stata progettata per un uso intenso, così come d’altronde sono un po’ tutte le snub. Lo scatto, pur non “da gara”, è accettabile: discreto in singola azione e non troppo duro in doppia, anche se vizia-to da qualche attrito; il grilletto, in acciaio, è abbastanza sottile e lo sforzo in doppia sem-bra maggiore di quanto non sia in realtà; in particolare, la forma della parte superiore ha un netto spigolo che rischia di risultare fastidiosa al dito che spara.

La prova a fuocoL’esemplare provato a fuoco ha funzionato a dovere, con i bossoli che hanno eviden-ziato deformazioni minime, una discreta estrazione e un funzionamento senza pro-blemi. In conclusione l’incontro con questo piccolo revolver che sfoggia con orgoglio la scritta “Made in Germany” ci ha sorpreso e un po’ confuso. Come giudicarlo? Possiamo dire che l’intera costruzione della HW22 ricorda quella di un revolver a salve: infatti, nel catalogo della Weihrauch Sport (quella dell’aria compressa), troviamo proprio la HW 88 che è più o meno lo stesso attrezzo, solo camerato per il 9 R a salve. Ma un mec-canismo accettabile per fare solo un gran botto è ancora valido per una munizione vera, ancorché poco potente come la 22 LR? La risposta deve prendere in considerazione il prezzo di vendita, ben al di sotto dei 200 euro; e poi questo revolver può risultare ac-cattivante, il tamburo ospita ben otto colpi.

Si ringrazia l’armeria Spèziga di carrara per la cortese collaborazione

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159La molla a filo che spinge in avanti il braccetto di rota-zione del tamburo

a cane armato la transfer bar si solleva ed il percussore p u ò e s s e re raggiunto al momento della sua caduta

un momento della prova a fuoco

CM

costruttore: Hermann Weihrauch Revolver GmbH, Germani, www.hermann-weihrauch-revolver.deimportatore: Bignami Spa, tel. 0471 803.000, www.bignami.itmodello: HW22Tipo: pistola a rotazionecalibro: 22 Long Riflecanna: 1,8” – 46 mm Sistema di percussione: indiretto su percussore spinato al fustoAlimentazione: tamburo da 8 colpicongegno di scatto: azione mista, Doppia e Singola estrattore -espulsore: manuale mire: tacca ricavata sul lato superiore del castello, mirino di pezzo con la canna congegni di sicurezza: transfer bar: leva di sicurezza contro spari accidentali che si interpone tra cane e percussore impugnatura: fornita con guancette in materiale sintetico, fissate separatamente al fusto con una vitePeso: 550 g scaricaLunghezza:158 mmmateriali: acciaio per tamburo e canna, lega leggera per il fustoFinitura: verniciatura nera per il fusto, brunitura semilucida per il tamburoNumero catalogo:12556 (arma comune)

Weihrauch Arminius HW22

PreZZo 180 euro¤

un tamburo, otto colpi, a cinque metri in doppia azione

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