POF_2012-13_ALDO_MORO

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1 Istituto Comprensivo “Aldo Moro” Via Aldo Moro - 60044 Fabriano (AN) tel. +39 0732 779 005 fax +39 0732 709 353 e-mail: [email protected] p.e.c: anic84500p@pec.istruzione.it sito web: www.scuola1.net

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Piano dell'Offerta Formativa

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Istituto Comprensivo “Aldo Moro”

Via Aldo Moro - 60044 Fabriano (AN) tel. +39 0732 779 005 fax +39 0732 709 353

e-mail: [email protected] p.e.c: [email protected]

sito web: www.scuola1.net

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“L’essenziale è invisibile agli occhi.

Lo si vede bene solo con il cuore”

A. De Saint Exupèry (tratto dal “Piccolo Principe” )

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Sommario

Introduzione .................................................................................. 4

Analisi del territorio e dell’utenza .................................................. 5

I nostri plessi .................................................................................. 6

SCUOLA DELL’INFANZIA .......................................................... 7

SCUOLA PRIMARIA ................................................................. 8

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ............................. 11

Organizzazione ............................................................................ 13

Analisi del tessuto sociale ed esigenze formative dell’utenza ..... 15

La scuola e la sua storia ................................................................ 16

La scuola e la sua storia ................................................................ 16

Le nostre linee di indirizzo ........................................................... 18

Le nostre scelte educative ........................................................... 19

La Scuola per … .......................................................................... 19

Chi educhiamo? ............................................................................ 20

Ampliamento offerta formativa .................................................. 28

Potenziare per valorizzare ........................................................... 31

Valutazione degli apprendimenti ................................................ 34

Momenti della valutazione .......................................................36

Formulazione e comunicazione del giudizio ...........................36

Le prove e gli strumenti per la valutazione ............................. 37

Valutazione e rapporto con la famiglia ....................................38

Regolamento d’Istituto ................................................................39

Regolamento di disciplina degli alunni......................................... 39

Regolamento relativo alla frequenza degli alunni ....................... 44

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Introduzione

Ai sensi del art.21 Legge n. 59 del 15 03 97 e successivi regolamenti in materia di autonomia

dell’art.3 D.P.R. n.275 dell’8 - 03 99, del D.M. n. 179 del 19 - 07 – 99, il Piano dell’Offerta Formativa è

il documento programmatico della scuola: ne definisce l’ essenza culturale e sociale, gli scopi, le

finalità didattiche e formative, dettagliando l’operato e le attività programmate per l’anno

scolastico in corso.

Elaborato ed approvato ogni anno dal Collegio dei Docenti secondo le linee guida stabilite dal

Consiglio di Istituto e da quest’ultimo adottato, il P.O.F. risponde alle necessità dei soggetti

destinatari del servizio scolastico, alunni e famiglie, e opera in sinergia con l’ Ente Locale e le altre

agenzie formative operanti nel territorio.

Al fine di garantire il diritto all’apprendimento ed il successo formativo, il P.O.F., utilizzando gli

strumenti dell’autonomia scolastica, definisce un piano coerente di attuazione e sviluppo del

contesto territoriale di riferimento della scuola.

Il P.O.F. illustra nelle linee essenziali:

Il P.O.F. è uno strumento modificabile: è uno strumento di lavoro frutto della cooperazione tra

risorse e progettualità diverse.

Il risultato positivo delle azioni è dato dalla fattiva collaborazione di tutte le componenti

impegnate nell’aiuto alle nuove generazioni. Creare coesione e condivisione è il nostro auspicio ed

il nostro impegno.

L’analisi del territorio

Gli aspetti strutturali

La didattica

I curricola

L’area progettuale

L’integrazione dei soggetti

La valutazione

Il rapporto scuola famiglia

Piano

dell’Offerta

Formativa

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Analisi del territorio e dell’utenza

Settore primario

Settore secondario (indotto Indesit - Merloni

e altre Aziende)

Settore terziario

Cristiano -cattolica

Musulmana

Altre religioni

Zona Sud-Est della città

Frazione di Albacina

Altre regioni italiane

Paesi Extracomunitari

Collina

Decentrato dal

Capoluogo

Linee Stradali e Ferroviarie funzionali

ISTITUTO COMPRENSIVO

ZONA EST “ALDO MORO”

FABRIANO

SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA

DI 1° GRADO UTENZA

GENITORI ALUNNI

Attività Lavorativa (occupazione femminile diffusa)

Provenienza Religione

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LA SEDE CENTRALEALDO MORO “ E' IN VIA ALDO MORO

E' IN VIA ALDO MORO

… gli altri plessi sono dislocati nella zona Est della

… è situata in collina, circondata dalle montagne

… ha un centro storico

... ricco d’ arte e cultura

Fabriano ha circa 32.000 abitanti è in Provincia di Ancona al confine con l'Umbria

Infanzia “Don Petruio”

SEDE CENTRALE

Infanzia e Primaria

“Aldo Moro”

a 10 KM Infanzia e Primaria

“Albacina”

Secondaria di I° grado

“Giovanni Paolo II”

Infanzia e Primaria

“Santa Maria”

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I nostri plessi

SCUOLA DELL’INFANZIA

ALDO MORO

Via Aldo Moro Tel 0732 709244

Tempo Scuola:

40 ore su 5 giorni dal Lunedì al Venerdì

8.00-16.00: Attività curricolare 16.00-18.00:

“Spazio Gioco” a cura dell’Ente locale

Sezioni: 5

DON PETRUIO

Via Don Petruio Tel 0732 770 298

Tempo Scuola:

40 ore su 5 giorni dal Lunedì al Venerdì

8.00-16.00: Attività curricolare 16.00-18.00:

“Spazio Gioco” a cura dell’Ente locale

Sezioni: 5

SANTA MARIA

Via Luigi Benanni Tel 0732 709245 25 ore settimanali (sez. D) dal Lunedì al Venerdì

Tempo Scuola:

40 ore su 5 giorni dal Lunedì al Venerdì

8.00-16.00: Attività curricolare

Sezioni: 4

ALBACINA

Fraz. Albacina Tel 0732 678209

Tempo Scuola:

40 ore su 5 giorni dal Lunedì al Venerdì

8.00-16.00: Attività curricolare

Sezioni: 1

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SCUOLA DELL’INFANZIA

CAMPI D’ESPERIENZA

Il sé e l’altro Il corpo e il movimento Immagini, suoni, colori I discorsi e le parole La conoscenza del mondo (Oggetti, fenomeni, viventi - Numero e spazio)

OPZIONI TEMPO SCUOLA

Ore settimanali Tempo

antimeridiano 8.00-13.00 dal LUN al VEN 25

Tempo normale 8.00-16.00 dal LUN al VEN 40

SERVIZIO COMUNALE DELLA MENSA

Dal LUN al VEN dalle 12.30 alle 13.30 per chiunque richieda il servizio.

AREE LABORATORIALI E ATTIVITA’

Lingua inglese (per i bambini di 5 anni) Informatica (per i bambini di 5 anni) Attività psicomotoria per gruppi sezione o gruppi omogenei per età Progetto continuità in entrata (con il nido) e in uscita (con la scuola primaria) Percorsi di cittadinanza

La scuola dell'Infanzia prevede 40 ore settimanali di permanenza dei bambini a

scuola distribuite su 5 giorni. Sono previsti, per i richiedenti, 30 minuti di pre –scuola. La scuola è chiusa il sabato.

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SCUOLA PRIMARIA

ALDO MORO

Via Aldo Moro Tel 0732 709358

Tempo Scuola:

Tempo pieno (dal Lunedì al Venerdì) e tempo breve (dal Lunedì al Sabato)

8.10-12.40: Attività curricolare 12.40-16.10: Tempo prolungato

Classi: 15

SANTA MARIA

Via Luigi Benanni Tel 0732 709357

Tempo Scuola:

Tempo pieno (dal Lunedì al Venerdì) e tempo breve (dal Lunedì al Sabato)

8.20 - 12.50: Attività curricolare 12.50 - 16.20: Tempo prolungato

Classi: 9

ALBACINA

Fraz. Albacina Tel 0732 678209

Tempo Scuola:

27 ore con tre rientri settimanali (8.30-16.00) sabato libero. Attività di mensa e altri due rientri pomeridiani assicurati da personale comunale.

8.30-12.40: Attività curricolare 14.00-16.00: Tempo prolungato

Pluriclassi: 2

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SCUOLA PRIMARIA

AREE DISCIPLINIRI

Area linguistico-artistico-espressiva Area storico-geografica Area matematico-scientifico-tecnologica

OPZIONI TEMPO SCUOLA

Ore antimeridiane Ore postmeridiane Tot. ore settimanali

Modulo 27 h dal Lunedì al Sabato

27 h

Tempo Pieno 30 h dal Lunedì al Venerdì

10 h (5 rientri sett.) 40 h

SERVIZIO COMUNALE DELLA MENSA E ATTIVITA’ RICREATIVE

Dal LUNEDI’ al VENERDI’ per chiunque richieda il servizio.

ATTIVITA’ LABORATORIALI

Lingua inglese Informatica Linguaggi espressivi Attività tecnologico-scientifiche Progetto continuità in entrata e in uscita Laboratorio di recupero, potenziamento e sviluppo degli apprendimenti

La scuola Primaria a moduli prevede 27 ore settimanali di insegnamento distribuite su 6 mattine .

La scuola Primaria a tempo prolungato prevede 40 ore settimanali distribuite in 5 mattine e 5 pomeriggi; nella giornata di sabato la scuola è chiusa.

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

GIOVANNI PAOLO II

Via Veneto Tel 0732 709334

Tempo Scuola: 30 ore antimeridiane dal Lunedì al Sabato; 34 ore con due rientri pomeridiani

8.05-13.05 8.05-16.00:

Orario antimeridiano Orario prolungato

Sezioni: 4

MMoodduulloo aa TTEEMMPPOO BBRREEVVEE 3300hh 30 ore settimanali

senza rientri pomeridiani

Orario antimeridiano dalle 8.10 alle 13.05 dal LLUUNNEEDDII’’ al SSAABBAATTOO

MMoodduulloo aa TTEEMMPPOO PPRROOLLUUNNGGAATTOO 3366hh 36 ore settimanali con 2 rientri

orario antimeridiano dalle ore 8.10 alle ore 13.05 dal LLUUNN al SSAABB

Orario postmeridiano il MMAATTEERRDDII’’ il e il GGIIOOVVEEDDII’’ Dalle 13.05 alle 14.00: mensa

Dalle 14.00 alle 15.55: orario postmeridiano

.. ed è possibile aggiungere, scegliendo ogni anno:

OOffffeerrttaa iinntteeggrraattiivvaa aall mmoodduulloo bbaassee 2 ore facoltative settimanali di Attività opzionali

certificazione di lingua inglese K.E.T. (classi terze) certificazione di lingua francese D.E.L.F. (classi terze) certificazione di lingua italiana ELLE 2 (per tutti gli alunni stranieri)

Le ATTIVITÀ OPZIONALI non si svolgono necessariamente per tutto l’a.s. ma a moduli mensili anche alternabili e sono attuabili in base alla disponibilità del Fondo di Istituto.

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

OPZIONI TEMPO SCUOLA

T.B. TEMPO BREVE

8.10 - 13.05 dal LUNEDI’ al SABATO 30

T.P. TEMPO

PROLUNGATO

8.10 - 13.05 dal LUNEDI’ al SABATO con 2 giorni di rientro

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DISCIPLINE CURRICOLARI

TEMPO BREVE TEMPO PROLUNGATO

Nessun rientro 2 rientri

Materie letterarie 10 12

8

Materie scientifico-matematiche 6

Lingue comunitarie: Bilinguismo (sia nel T.B. che T.P.):

3 h inglese + 2 h II° lingua comunitaria Inglese potenziato ( solo nel T. P.):

5 h inglese

3+2 bil. 3+2 bil. oppure

5 ing. pot.

Cittadinanza e costituzione trasversali trasversali

Informatica trasversali trasversali

Arte e Immagine 2 2

Musica 2 2

Tecnologia 2 2

Scienze motorie 2 2

Religione o insegn. alternativo 1 1

Mensa - 2

TOTALE ore settimanali 30 36 DISCIPLINE CURRICOLARI

Più DISCIPLINE EXTRACURRICOLARI* su richiesta per gli alunni di terza sia del Tempo Breve che Prolungato

K.E.T.: pacchetto di ore extracurricolari, che consente di svolgere il Corso per la certificazione di lingua inglese K.E.T.

D.E.L.F.: pacchetto di ore extracurricolari, che consente di svolgere il Corso per la certificazione di lingua francese.

* i pacchetti di ore extracurricolari richiedono il versamento di un contributo da parte delle famiglie che li richiedono.

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Organizzazione

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Gli uffici di segreteria sono aperti al pubblico (genitori e personale dell’Istituto):

Composizione del Consiglio di Istituto

DOCENTI ATA GENITORI DIRIGENTE SCOLASTICO

Gatti Raffaella Gobbetti Michelina Manunta Margherita Boldrini Andrea

Quercia Daniele Raggi Roberta Gambini Gianna

Ruggeri Valeria Camertoni Daniela

Bilanci Orietta D’Agostino Giovanna Meloni Nicoletta Gentili Simone Quaresima Lucia Pistilli Mauro Biocco Angela Tortolini Alfredo

Lunedì h. 8.00/8.45 11.00/13.30

Martedì h. 8.00/8.45 11.00/13.30 h. 14.45/17.30

Mercoledì h. 8.00/8.45 11.00/13.30

Giovedì h. 8.00/8.45 11.00/13.30 h. 14.45/17.30

Venerdì h. 8.00/8.45 11.00/13.30 Sabato h. 9.30/12.30

Dirigente Scolastico

Dott. Andrea Boldrini

Il Dirigente Scolastico riceve i genitori e il personale dell’Istituto presso l’Ufficio di Segreteria, Via A. Moro, n. 44 tel. 0732 779005, nei seguenti giorni: Dal lunedì al venerdì 8.00/8.45

Martedì 17.00/18.30 Sabato 9.30/12.30

Dirigente Scolastico

Dott. Andrea Boldrini

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Analisi del tessuto sociale ed esigenze formative dell’utenza

LL’’IIssttiittuuttoo CCoommpprreennssiivvoo ““AAllddoo MMoorroo”” è situato nella Zona Est di Fabriano, un cittadina

nella Regione Marche in Provincia di Ancona.

Fabriano sorge in una vallata dell’Appennino Umbro - Marchigiano centrale alla confluenza

fra il fiume Esino e il torrente Giano, alle pendici dei monti Catria, Cucco e San Vicino.

La città dotata di sevizi in materia sanitaria, ferroviaria e delle comunicazioni, è una città

prevalentemente industriale con imprese, anche di fama internazionale che fino a pochi

anni fa hanno consentito l’ingresso in città di molte famiglie provenienti da altre realtà

culturali in cerca di una sicura occupazione, apportando benessere e una diffusa agiatezza

familiare.

Il salto di carattere economico che si è verificato a livello locale nei

decenni trascorsi, non si è raccordato con un altrettanto progresso

ssuull ppiiaannoo ccuullttuurraallee. Le giovani generazioni hanno mostrato

disinteresse per le peculiarità storico-culturali del territorio ed una

modesta consapevolezza della propria identità locale.

Attualmente le condizioni economiche hanno subito delle sostanziali modifiche, il

momento congiunturale che sta vivendo l’economia mondiale e locale ha portato nel

territorio ad una crisi occupazionale, ad una precarietà e discontinuità lavorativa che sta

determinando nelle famiglie diffusi sintomi depressivi, una sorta di piccola atomizzazione

sociale con un aumento della litigiosità tra gruppi di persone o all’interno degli stessi nuclei

familiari, un propagato malessere accompagnato da insoddisfazione che possono portare

ad un dilagare dell’uso di alcolici e sostanze psicotrope perfino nelle categorie un tempo

considerate meno a rischio come in talune fasce scolari, un’accentuazione di alcune fobie

come il razzismo. È indubbio che le nuove generazioni sono chiamate a vivere uno dei più

traumatici passaggi degli ultimi decenni a livello mondiale.

Tra i nostri alunni e studenti emerge quotidianamente iill ddeessiiddeerriioo e, a

volte, la necessità ddii ppaarrllaarree,, ddii ddiiaallooggaarree,, ddii rriifflleetttteerree con i docenti,

con i compagni di classe e con esperti, poiché

i giovani vivono la scuola anche come uno dei

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pochi momenti della giornata in cui c’è il tempo per parlarsi e per confrontarsi. La scuola è,

così, concepita dal nostro Istituto Comprensivo non solo come luogo di apprendimento,

ma anche come luogo per stare bene insieme e come luogo che crea condizioni favorevoli

al raggiungimento dell’autorealizzazione e il pieno sviluppo di sé.

L’attuale Istituto Comprensivo, nato nell’anno scolastico 2004 - 2005 , in seguito alle

operazioni di dimensionamento della rete scolastica con il nome di I. C. “ALDO MORO “

Zona Est di Fabriano è costituito da 4 plessi di Scuola dell’Infanzia, 3 plessi di Scuola

Primaria e un plesso di Scuola Secondaria di primo grado. Da sempre attento, ai mutamenti

sociali e alla lettura della realtà socio-culturale del territorio di appartenenza, ha svolto la

sua azione progettuale per il superamento e il miglioramento delle problematiche

individuate attraverso Progetti in rete con le Istituzioni Locali e Regionali e attraverso la

sperimentazione di metodologie innovative (metodo autobiografico, ascolto attivo,

cooperative learning, didattica mentalista, didattica laboratoriale).

Attualmente accoglie:

378 bambini della suola dell’Infanzia;

515 bambini di scuola Primaria;

378 ragazzi di scuola Secondaria

di primo grado

… per un totale

di 1205 studenti.

La scuola e la sua storia

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Le nostre linee di indirizzo Le linee d’indirizzo per l’elaborazione del P.O.F. approvate all’ unanimità dal Consiglio d’Istituto:

VALORIZZAZIONE

La scuola mette al centro del suo agire formativo le esigenze educative e di apprendimento dei

bambini e dei ragazzi che la frequentano.

La scuola promuove lo sviluppo delle diverse intelligenze degli alunni e considera come parimenti

importanti tutte le discipline e i linguaggi espressivi e comunicativi.

ACCOGLIENZA

La scuola è particolarmente attenta alle esigenze degli alunni più deboli o in situazione di difficoltà.

CONTINUITA’

La scuola fornisce la conoscenza reciproca e la collaborazione fra i tre Ordini di scuola

appartenenti all’Istituto Comprensivo.

INTEGRAZIONE

La scuola opera in base ad un principio di qualità del servizio, ossia di soddisfazione delle

legittime esigenze degli utenti interni ed esterni.

La scuola promuove il dialogo fra alunni, insegnanti e genitori al fine di definire i propri

indirizzi educativi.

COOPERAZIONE

La scuola opera in collaborazione con le altre Scuole e con altre Agenzie formative del

territorio per l’attuazione di iniziative concordate.

La scuola opera in stretto rapporto con l’ Amministrazione Comunale per la realizzazione

del Piano dell’Offerta Formativa.

La scuola si avvale dei contributi operativi del personale di volontariato per la

realizzazione degli obiettivi educativi e di apprendimento previsti dal P.O.F. previa

definizione di un progetto approvato da un organo collegiale.

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Le nostre scelte educative “... In un tempo molto breve, abbiamo vissuto il passaggio da una società relativamente stabile a una

società caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità che stanno determinando per ogni

persona, sia i rischi che le opportunità. Gli ambienti in cui la scuola è immersa sono più ricchi di stimoli

culturali, ma anche più contradditori. Oggi l’apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze

di formazione che i bambini e gli adolescenti vivono e per acquisire competenze specifiche spesso non vi è

bisogno dei contesti scolastici ...”

… La Scuola per …

EEdduuccaarree iissttrruueennddoo llee ggiioovvaannii ggeenneerraazziioonnii, dentro la trasmissione delle

competenze, dei saperi e delle abilità come sfida dell’’iinnddiivviidduuaazziioonnee ddii uunn sseennssoo.

La scuola è luogo dove si riconosce significato a ciò che si fa e dov’è possibile la

trasmissione dei valori che danno appartenenza, identità, passione. Primo fra tutti il

rispetto di sé e degli altri che nasce dalla consapevolezza che esiste un valore

intangibile: la dignità di tutti e di ciascuno. Educare istruendo è un’aggiunta di

responsabilità del docente come del genitore che si traduce nell’essere maestri di vita,

testimoni di ciò che si trasmette

CCoommuunniiccaarree aaddeegguuaattaammeennttee iill ppaassssaattoo. E’ un compito enorme, ma c’è un grande

strumento per affrontarlo ed è il lavoro delle generazioni che ci hanno preceduto.

Compito della scuola è consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal

passato, accompagnare il bambino e il ragazzo alla scoperta del senso e

pprroommuuoovveerree llaa ccaappaacciittàà ddii iinnnnoovvaarree ee ddii ccoossttrruuiirree iill ffuuttuurroo che ogni singola

persona ha.

La tradizione non è un dato da cogliere passivamente, ma uno strumento con cui

ciascuno deve affrontare il proprio compito, l’ipotesi da verificare, da mettere alla

prova. Questo lavoro si chiama CRITICA che deriva da un termine greco VAGLIARE,

SCEGLIERE: ciascuno è come se prendesse in mano quel che il passato gli ha consegnato

per usarlo in modo personale, consapevole, in modo da poter dire alla fine “sì è vero”

oppure “no, non mi convince, non è adeguato, devo cercare un’altra strada” La

tradizione, cioè deve giocarsi nel presente. Il presente è il luogo in cui la tradizione è

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assunta consapevolmente e messa alla prova per affrontare ogni aspetto della vita e del

mondo.

Chi educhiamo?

…”Lo studente

è posto al centro dell’azione educativa

in tutti i suoi aspetti:

cognitivi, affettivi,

relazionali

corporei, estetici

etici, spirituali, religiosi”….

EEdduuccaarree “LA PERSONA”: eesssseerree uunniiccoo ee iirrrriippeettiibbiillee. Ogni bambino, ogni ragazzo

ha la necessità di essere educato, nel senso etimologico del termine, che deriva

dal latino e - ducere, tirar fuori, ha bisogno di essere aiutato a scoprire il valore di

se stesso, delle cose e della realtà. Questa persona può essere educata a

conoscere, ad accettare, a tirar fuori e costruire sé, solo entrando in rapporto con

la realtà che lo circonda. E la realtà è fatta di persone, di fatti, di eventi, del

presente e del passato, di cui il presente è figlio.

Le finalità della scuola devono quindi, essere definite a partire dalla persona che

apprende, con l’originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di

relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali . La promozione e lo sviluppo di

ogni persona stimola in maniera vicendevole la promozione e lo sviluppo delle altre

persone: ooggnnuunnoo iimmppaarraa mmeegglliioo nneellllaa rreellaazziioonnee ccoonn ggllii aallttrrii. Non basta convivere nella

società, ma questa stessa società bisogna crearla continuamente insieme.

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CCoossttrruuiirree uunn lluuooggoo aaccccoogglliieennttee, che coinvolge in questo compito gli studenti stessi. Sono

importanti condizioni ppeerr ffaavvoorriirree lloo ssttaarr bbeennee aa ssccuuoollaa e ottenere la partecipazione più

ampia degli alunni a un progetto educativo condiviso. LLaa ffoorrmmaazziioonnee ddii iimmppoorrttaannttii

lleeggaammii ddii ggrruuppppoo non contraddice la scelta di porre la persona al centro dell’azione

educativa, ma è al contrario, “ccoonnddiittiioo ssiinnee qquuaa nnoonn”” ppeerr lloo ssvviilluuppppoo ddeellllaa ppeerrssoonnaalliittàà ddii

ooggnnuunnoo..

È necessario ddeeddiiccaarree ppaarrttiiccoollaarree ccuurraa aallllaa ffoorrmmaazziioonnee ddeellllaa ccllaassssee ccoommee ggrruuppppoo,, aallllaa

pprroommoozzioonnee ddeeii lleeggaammii ccooooppeerraattiivvii ffrraa ii ssuuooii ccoommppoonneennttii, alla gestione degli inevitabili

conflitti indotti dalla socializzazione.

Inoltre, se si favoriscono nel gruppo – classe atteggiamenti collaborativi, si crea un

ambiente capace di attivare modalità funzionali a sostenere zone di sviluppo prossimale

anche in soggetti in difficoltà, proprio perché l’ambiente si fa accogliente sul piano

emozionale e affettivo. La qualità del comunicare in classe dipende dalla qualità delle

relazioni che l’attraversano e la qualità di queste relazioni è il fattore fondamentale

perché l’allievo, di qualsiasi età e di qualsiasi cultura sia portatore, si senta accolto in una

comunità.

LLaa ssccuuoollaa, pertanto realizza appieno la

propria funzione pubblica,

ssii iimmppeeggnnaa, in questa prospettiva

ppeerr iill ssuucccceessssoo ssccoollaassttiiccoo ddii ttuuttttii

ii ssuuooii ssttuuddeennttii..

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… IILL NNOOSSTTRROO IISSTTIITTUUTTOO ccoommee ......

Luogo di incontro e di crescita di persone. Persone sono gli allievi, persone sono gli

insegnanti, persone sono i genitori.

…… II NNOOSSTTRRII AALLUUNNNNII ccoommee ……

Persone che con le loro storie , con le loro attitudini, con le loro peculiarità, con le loro

curiosità arricchiscono la comunità di valore e da questa possono acquisire le

conoscenze, le abilità e le competenze funzionali a gestire la complessità della realtà in

cui vivono e ad operare scelte sempre più consapevoli e responsabili.

…… LL’’IINNSSEEGGNNAANNTTEE ccoommee ……

L’adulto che aiuta l’alunno a dare una forma al mondo, che con la propria esperienza e

competenza può offrire al ragazzo l'appoggio di cui ha necessità per esercitare la

propria libertà.

L’insegnante che nella relazione educativa mette in gioco la propria persona, che

appassionato alla realtà permette al ragazzo di accostarvisi in forme adeguate, che non

evita le incertezze e le novità, ma si immerge assieme agli alunni e con loro cerca vie di

uscita e soluzioni diverse.

…… LLaa FFAAMMIIGGLLIIAA ccoommee ……

come luogo primario dell’esperienza degli alunni, perché è il primo luogo in cui

un’esperienza e una concezione di vita si comunicano da una generazione all’altra.

Pertanto la scuola riconosce il valore della famiglia e promuove il dialogo e l’ascolto

attivo per una continuità famiglia – scuola nella corresponsabilità del compito educativo

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La didattica

CChhee ccooss’’èè iill ccuurrrriiccoolloo??

Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia scolastica, le Indicazioni costituiscono il

quadro di riferimento nazionale per la progettazione curricolare che è affidata alle singole

scuole.

La costruzione del curricolo si afferma come il principale strumento della

progettualità didattica: il curricolo, infatti organizza e descrive l’intero percorso formativo

dello studente, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado, durante il

quale si intrecciano e si fondono gli insegnamenti, i saperi, i processi cognitivi e affettivo -

relazionali.

Ogni scuola è chiamata a predisporre il curricolo all’interno del proprio Piano dell’Offerta

Formativa nel rispetto delle finalità, dello sviluppo delle competenze e dei traguardi di

apprendimento posti dalle Indicazioni.

L’impianto curriculare delle scuole del’Istituto Comprensivo, orientando la propria

didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi,

offre agli studenti occasioni di apprendimento di saperi e dei linguaggi

culturali di base;

permette ai ragazzi di acquisire gli strumenti di pensiero necessari per

apprendere e selezionare le informazioni;

promuove negli alunni la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in

grado di far da bussola negli itinerari personali;

favorisce l’autonomia di pensiero nei propri allievi.

I. C.” ALDO MORO” Pof 2012 -2013

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CCoommee aapppprreennddee iill bbaammbbiinnoo??

“La prima condizione per una

educazione, cioè per trasmettere la

capacità di entrare nella realtà, è

che i passi del bambino siano

sempre motivati da qualcosa che

poggi su una esperienza da lui già

acquisita.

In tal senso la proposta educativa

nella sua globalità deve entrare in

sintonia con il vissuto del bambino, con la sua domanda di conoscere.”

La conoscenza avviene sempre attraverso una reciprocità, cioè all’interno di un

rapporto significativo

con l’adulto attraverso il

quale il bambino si

accorge della realtà che

ha intorno e diventa

curioso, si accorge di sé

e scopre che le sue

domande possono trovare una risposta esauriente. Non si vuole incrementare solo la

curiosità, ma abituare ad un lavoro, perché in esso il ragazzo sperimenta la bellezza

della realtà, l’armonia della natura, dei linguaggi e dell’opera dell’uomo.

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I campi di esperienza nella scuola dell’Infanzia, le discipline (aree disciplinari) nella scuola

Primaria e Secondaria di Primo grado concorrono alla costruzione di competenze

disciplinari indispensabili per la Formazione di Base e favoriscono la maturazione delle

Competenze chiave di Cittadinanza.

SCUOLA INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO

GRADO

I CAMPI DI ESPERIENZA LE AREE DISCIPLINARI

I campi di esperienza sono contesti culturali, pratici ed evocativi , che

“sorreggono” l’esperienza dei bambini attraverso la presenza di

materiali, immagini, parole, significati impliciti, relazioni.

Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica promuove l’organizzazione degli apprendimenti in maniera progressivamente orientata ai saperi disciplinari;

promuove inoltre la ricerca delle connessioni fra i saperi disciplinari e la collaborazione fra i docenti.

Il raggruppamento delle discipline in aree indica una possibilità di interazione e collaborazione fra le discipline (sia all’interno di una stessa area, sia fra tutte le

discipline).

I DISCORSI E LE

PAROLE

Comunicazione, lingua, cultura

AREA

LINGUISTICO –

ARTISTICO -

ESPRESSIVA

Italiano Lingue comunitarie Religione cattolica/attività alternativa

AREA

LINGUISTICO –

ARTISTICO -

ESPRESSIVA

Italiano Lingue comunitarie Religione cattolica/attività alternativa IMMAGINI,

SUONI , COLORI

Gestualità, arte, musica, multimedialità

Arte e immagine Musica Arte e immagine

Musica

IL CORPO E IL MOVIMENTO

Identità, autonomia, salute

AREA

PSICOMOTORIA

Corpo, movimento e sport

AREA

MATEMATICO

– SCIENTIFICO

-TECNOLOGICA

Corpo, movimento e sport

Matematica Scienze naturali e sperimentali Tecnologia

LA CONOSCENZA

DEL MONDO

Numero e spazio. Oggetti, fenomeni, viventi

AREA

MATEMATICO –

SCIENTIFICO -

TECNOLOGICA

Matematica Scienze naturali e sperimentali Tecnologia

IL SÉ E L’ALTRO LA CONOSCENZA

DEL MONDO

Storia Geografia

AREA STORICO

GEOGRAFICA Storia Geografia

AREA STORICO

GEOGRAFICA Storia Geografia

IL SÉ E L’ALTRO

Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme

AREA

AFFETTIVO

RELAZIONALE

Cittadinanza e costituzione Comportamento

AREA

AFFETTIVO

RELAZIONALE

Cittadinanza e costituzione Comportamento

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COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA DM 139 22/08/07 L’elevamento dell’obbligo di istruzione a dieci anni intende favorire il pieno sviluppo della persona nella costruzione del sé, di corrette e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale.

Competenze chiave di Cittadinanza

sono le competenze necessarie ad

ogni persona per la realizzazione e lo

sviluppo personali, la cittadinanza

attiva, l’inclusione sociale e

l’occupazione. Acquisite al termine

del periodo obbligatorio di

formazione serviranno da base al

proseguimento dell’apprendimento

nel quadro dell’educazione e della

formazione permanente.

Imparare ad imparare; Progettare Comunicare Collaborare e partecipare

Agire in modo autonomo e responsabile

Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni

Acquisire ed interpretare l’informazione

Si riferiscono, pertanto a tre aspetti

fondamentali nella vita di ciascuna persona:

la realizzazione e la crescita personale (capitale

culturale);

la cittadinanza attiva e l’integrazione (capitale

sociale);

la capacità di inserimento professionale

(capitale umano).

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Ampliamento offerta formativa

Le nostre scelte progettuali

Aiutare a costruire gli strumenti concettuali e culturali indispensabili a dare senso

alla varietà spesso caotica delle informazioni e delle conoscenze ha spinto gli

insegnanti dei tre Ordini di Scuola dell’Istituto Comprensivo a realizzare percorsi

progettuali per perseguire l’integrazione reciproca fra i saperi e fra le esperienze,

favorendo così una conoscenza complessa e multidimensionale.

Sin dalle prime fasi del percorso educativo, dalla Scuola dell’Infanzia e attraverso il

primo ciclo dell’Istruzione, in un’ottica di condivisione e unitarietà, la manipolazione, il

gioco, la narrazione, le espressioni artistiche e musicali sono occasioni privilegiate, per

apprendere a ricomporre ciò che è frammentato nell’esperienza dei ragazzi.

Ricostruire insieme ai nostri alunni le coordinate spaziali e temporali necessarie per far

loro comprendere la collocazione rispetto agli spazi e ai tempi della natura e del cosmo:

Chi sono IO nell’universo, sulla terra, sull’evoluzione?

Chi sono e dove sono IO nelle culture umane, nella società,

nella storia?

La scuola , il territorio diventa ambiente di vita, le metodologie didattiche utilizzate

valorizzano l’attività di laboratorio e l’apprendimento centrato sull’esperienza.

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AREA STORICO SOCIALE

AREA SCIENTIFICO CNOLOGICA

AREA META

COGNITIVA

AREA DEI LINGUAGGI

AREA AFFETTIVO RELAZIONALE

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AREA META COGNITIVA

SSCCUUOOLLAA DDEELLLL’’IINNFFAANNZZIIAA SSCCUUOOLLAA PPRRIIMMAARRIIAA SSCCUUOOLLAA SSEECC.. II °° GGRRAADDOO

“Orientamento” “Imparare ad imparare:tutti gli

alunni possono riuscire”

“Orientamento” “Imparare ad imparare:

tutti gli alunni possono riuscire”

“Guardando la scuola sec I grado”(continuità)

“Unplugged” “La nostra città”

“L’informatica agli alunni”

AREA MATEMATICO SCIENTIFICO TECNOLOGICA

SSCCUUOOLLAA DDEELLLL’’IINNFFAANNZZIIAA SSCCUUOOLLAA PPRRIIMMAARRIIAA SSCCUUOOLLAA SSEECC.. II °° GGRRAADDOO

“A come acqua” “Mangiar bene a km zero”

“… E vai con la frutta”

“Un albero per il parco”

“Giochi d’autunno di matematica”

“P. E. R. L. A.”

AREA STORICO SOCIALE

SSCCUUOOLLAA DDEELLLL’’IINNFFAANNZZIIAA SSCCUUOOLLAA PPRRIIMMAARRIIAA SSCCUUOOLLAA SSEECC.. II °° GGRRAADDOO

“Carta in mente” “Il filo D’Arianna”

AREA DEI LINGUAGGI

SSCCUUOOLLAA DDEELLLL’’IINNFFAANNZZIIAA SSCCUUOOLLAA PPRRIIMMAARRIIAA SSCCUUOOLLAA SSEECC.. II °° GGRRAADDOO

“Let’s play”

“Il computer nella scuola dell’infanzia”

“Sulle ali della lettura”

“Le parole fanno capriole”

“Ceramicando”

“Lab. espressivi”

“La scoperta del paese musicale”

“Gazzettino dell’Aldo Moro”

“Progetto di ed. motoria

organizzato dal CONI”

“Mi scopro bravo”

“Lab Larsa Cl 5C Aldo Moro”

“Alfabetizzazione informatica”

“ Certificazione KET”

“Viaggio studio U.K.”

“CLIL”

“Comunichiamo in lingua Abla espanol/a vous le mot”

“ Il centro sportivo”

“Lab Larsa Classi 3°A,B,C”

AREA AFFETTIVO RELAZIONALE

SSCCUUOOLLAA DDEELLLL’’IINNFFAANNZZIIAA SSCCUUOOLLAA PPRRIIMMAARRIIAA SSCCUUOOLLAA SSEECC.. II °° GGRRAADDOO

“Danza il mondo”

“I linguaggi creativi alternativi …usa l’arte e non metterla in

disparte”

“Danza il mondo”

“Guardando la scuola sec I grado”

“Voglio esser-ci anch’io!”

“Divento grande … incontro

grandi amici”

“Guardando la scuola sec I grado”

“Unplugged”

“La nostra città”

“L’informatica agli alunni”

“Progetto di recupero”

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PPootteennzziiaarree ppeerr vvaalloorriizzzzaarree

Continuità per

ACCOMPAGNARE il passaggio dalla Scuola dell’Infanzia

alla Scuola Primaria dalla Scuola Primaria alla scuola

Secondaria di 1° grado. Gli incontri tra gli alunni e i

docenti dei tre ordini di scuola creano momenti di

scambio e conoscenza reciproca.

Orientamento per

SOSTENERE gli alunni nell’assunzione coerente di processi di scelta e di decisione in

determinati momenti del loro percorso formativo.

“L’ORIENTAMENTO RAPPRESENTA IL DIRITTO DELLO STUDENTE AL SUCCESSO

SCOLASTICO E FORMATIVO OVVERO LA CAPACITÀ DI ASSUMERE DECISIONI, RISPETTO

ALLA PROPRIA VITA E AL PROPRIO FUTURO, COERENTI CON I PROPRI BISOGNI E

ASPETTATIVE”(DIRETTIVA N 487/1997)

Accoglienza per

consentire ad ogni

alunno piena

integrazione

scolastica e sociale.

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Accoglienza e integrazione

degli alunni stranieri

A tal fine viene promossa e ampliatala la

dimensione pluriculturale dei contenuti

educativi, valorizzata l’identità culturale dei

gruppi presenti in ambito scolastico. Sono

inoltre, attivati interventi metodologici

personalizzati e di gruppo per facilitare

l’apprendimento della lingua italiana e i

rapporti interpersonali.

Presso la Scuola Primaria di Santa Maria è disponibile una biblioteca interculturale con

dizionari bilingue, testi interattivi e giochi didattici per l'apprendimento dell'Italiano

come L 2, testi facilitati per l'acquisizione della lingua dello studio.

Accoglienza degli alunni diversamente abili e integrazione scolastica

L’esercizio al diritto all’Educazione e all’Istruzione non

può essere impedito dalla presenza di difficoltà

nell’apprendimento scolastico, siano esse legate a

situazioni di handicap o di svantaggio. L’obiettivo

dell’apprendimento non può mai essere disatteso e

tanto meno sostituito da una semplice “socializzazione

in presenza”. La responsabilità dell’integrazione scolastica degli alunni in situazione di

handicap riguarda tutta la comunità scolastica (C.M.846/85): gli insegnanti di sostegno

collaborano con i docenti curricolari, con i genitori e con gli specialisti delle strutture

sanitarie territoriali per programmare ed attuare progetti educativi individualizzati.

Secondo quanto previsto dalla L.104/1992, il nostro Istituto, per monitorare la situazione

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degli alunni diversamente abili, per programmare eventuali interventi e progettare,

attraverso un’azione di raccordo e coordinamento, le attivita’ e le procedure che

contribuiscono a rendere effettiva e positiva l’integrazione, ha istituito il G.L.H.I.

(Gruppo di Lavoro per l’Handicap d’Istituto). Poiché le figure coinvolte nel processo di

educazione/ apprendimento degli alunni diversamente abili sono molteplici (insegnanti

curricolari e di sostegno, terapisti ecc), diventa particolarmente importante

programmare e prevedere attività che permettano a tutti gli operatori coinvolti di poter

agire in modo integrato e sinergico, ciascuno con le proprie specificità, per riuscire a

creare una rete di risorse per il sostegno. A tal fine il nostro Istituto ha approvato il

Protocollo di Accoglienza previsto dall’Accordo di Programma Provinciale per

l’integrazione degli alunni disabili che consente di attuare in modo operativo le

indicazioni normative contenute nella Legge Quadro n° 104/92 e successivi decreti

applicativi.

Il Protocollo di Accoglienza rivolto agli alunni disabili si propone di:

definire pratiche condivise tra tutto il personale all'interno della scuola, facilitare

l'ingresso a scuola e sostenere gli alunni nella fase di adattamento al nuovo ambiente,

favorire un clima di accoglienza, promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di

collaborazione tra scuola ed Enti territoriali coinvolti (Comune, Zona, Provincia,

cooperative sociali, enti di formazione) affinché la scuola sia una comunità accogliente

nella quale tutti gli alunni, a prescindere dalle loro diversità funzionali, possano

realizzare esperienze di crescita individuale e sociale. La piena inclusione degli alunni

con disabilità è un obiettivo che l’Istituto persegue attraverso un’intensa e articolata

progettualità, valorizzando le professionalità interne e le risorse offerte dal territorio.

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Recupero e potenziamento per

REALIZZARE una “scuola a misura di

bambino” in grado di trovare risposte ai

bisogni peculiari di ciascun alunno.

“Se si perde loro, la scuola non è più la

scuola. E' un ospedale che cura i sani e

respinge i malati”

Don Milani

L’eterogeneità delle classi non sempre è considerabile positiva: i tempi

eccessivamente lunghi di alcuni tediano gli altri ma, al contempo, coloro i quali vivono

alcune difficoltà sono anche costretti a sopportare le mortificazioni derivanti dal

confronto. Le classi permangono problematiche e, se non adeguatamente e

sistematicamente gestite, determineranno l’insuccesso e il possibile abbandono

scolastico.

L’utilizzo dell’individualizzazione e della personalizzazione mirano alla creazione di

spazi, tempi ed occasioni che favoriscono la crescita formativa di ognuno affinché tutti

possano conseguire gli obiettivi previsti dalle Indicazioni Ministeriali attualmente in

vigore, ma senza penalizzare la curiosità, la voglia di approfondire, le eccellenze.

L’ Art. 28 comma 3 del CCNL del 29/11/2007 recita tra gli obblighi di lavoro, previa

programmazione, attività di recupero individualizzato o per gruppi ristretti di alunni con

ritardo nei processi di apprendimento …, pertanto l’Istituto calibrerà e modulerà gli

interventi sulla base delle esigenze specifiche rilevate.

La nuova gestione della calendarizzazione scolastica prevede, a partire dall'anno

scolastico in corso, una suddivisione in un trimestre e in un pentamestre. Nel passaggio

tra le due fasi verrà realizzata un'interruzione dell'attività didattica per consentire

un'opera di recupero e potenziamento, nella lingua italiana e nella matematica, al fine di

assicurare sia il raggiungimento degli obiettivi minimi che la valorizzazione delle proprie

potenzialità.

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Osservare il progetto in itinere Rilevare i processi di apprendimento Stabilire la validità delle scelte effettuate Usare le informazioni per ritarare i percorsi Migliorare i processi d’apprendimento

VVaalluuttaazziioonnee ddeeggllii aapppprreennddiimmeennttii

L’apprendimento è un processo complesso che si realizza nel tempo e che coinvolge

l’individuo nella sua interezza, riguarda sia la sfera cognitiva e meta cognitiva , sia quella

emotiva e socio- affettiva.

L’apprendimento è influenzato dalla personalità del soggetto che apprende (interesse,

esperienze, bisogni, motivazione, attitudine …), dal contesto socio-culturale di

apprendimento, dalle strategie didattiche e organizzative messe in atto da formatori ed

istituzioni.

E’ un processo complesso e continuo che ha come scopo non soltanto quello di

comprendere il livello di apprendimento raggiunto dagli studenti, ma di verificare

l’efficacia dell’intervento didattico – educativo ed eventualmente attivare processi di

miglioramento.

VALUTARE PER

VALUTARE QUANDO

Chiarire agli studenti gli obiettivi da raggiungere.

Definire criteri di verifica Collegare la valutazione a quanto

effettivamente insegnato Usare varie tipologie per rispondere a

vari stili di apprendimento Riflettere sugli esiti per migliorare

l’intervento didattico e quello valutativo

VALUTARE COME

Valutazione iniziale finalizzata a fornire le informazioni necessarie per elaborare il percorso formativo (scelte metodologiche, strategie operative, strumenti …).

Valutazione intermedia finalizzata a fornire informazioni sulla rispondenza fra insegnamento e apprendimento, a ricercare alternative ed a predisporre attività di recupero e potenziamento.

Valutazione finale finalizzata a verificare i risultati complessivi alla conclusione di un percorso formativo.

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QUALI STRUMENTI SCEGLIERE?

Prove

non strutturate Prove semi strutturate

Prove

strutturate

libera trattazione degli argomenti

interrogazione

discussione collettiva

produzione scritta libera

relazione

articolo

Riassunto

saggio breve

colloquio strutturato

intervista con scaletta

questionario con domande aperte

prova di comprensione di testi

produzioni scritte guidate

quesiti: vero/falso

corrispondenze

scelta multipla

completamento

Applicazioni di procedure matematiche e logiche

Prove grafiche e pittoriche Prove pratico-

operative

Osservazioni sistematiche Protocolli di osservazione

La valutazione non riguarda solo l’istruzione, ma anche l’educazione dal momento che in essa vengono valorizzati, misurati, indicati e riproposti mete e passi del cammino di apprendimento delle materie di studio.

Suo fine principale é facilitare all’alunno la conoscenza e lo sviluppo delle sue capacità di esperienza, di apprendimento, di metodo di studio.

La valutazione, come ogni altro atto didattico, rivela il docente é gesto di educazione e comunicazione di sé. Non é un fatto neutrale, puramente tecnico burocratico. Non é l’atto di uno che ha il potere, ma il gesto di un’autorità, ovvero di chi invita ad una responsabilità.

In quanto tale essa é fattore di promozione dell’alunno: motiva, orienta, guida i passi, i percorsi e le ragioni dello studio, la voglia di conoscere sé e le cose e la consapevolezza dell’io in azione.

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Valutare perciò vuol dire valorizzare le mete raggiunte, dare valore allo studente per quello che é: al suo stile di apprendimento, ai talenti che possiede, alle domande che espressamente o meno formula, ai modi, alle ragioni, alla qualità del suo impegno, della sua partecipazione, al suo apprendimento e alle sue conoscenze.

Momenti della valutazione

Nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado vengono effettuate prove di verifica con scadenze e modalità diverse a seconda dell’età degli alunni e della programmazione specifica. Esse sono previste per ogni singola disciplina ed approntate coerentemente con gli obiettivi perseguiti, per accertare l’acquisizione di conoscenze, di abilità e di capacità operative.

Sulla base di tali prove vengono calibrati gli interventi di recupero, consolidamento e approfondimento. Il giudizio valutativo risulterà dalla somma delle osservazioni eseguite in itinere e dagli esiti delle prove di verifica periodiche, in rapporto al raggiungimento delle tappe fondamentali, all’impegno profuso e ai condizionamenti personali.

In ottemperanza alla riforma Gelmini (schema di regolamento per il coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e per ulteriori modalità applicative dell’articolo 3 del decreto legge 1 settembre 2008, numero 137, convertito dalla legge 30 ottobre 2008, numero 169), la valutazione fa ricorso al voto in entrambi gli ordini di scuola con la conferma, nella scuola primaria, del giudizio globale che descrive l’alunno anche dal punto di vista dell’ambito relazionale - comportamentale.

Viene espresso anche il voto di condotta, strumento che offre all’istituto la possibilità di intervenire, secondo un criterio di gradualità e di proporzionalità, in situazioni divergenti rispetto al comportamento corretto richiesto dall’ambiente, perché anche l’intervento correttivo e, se occorre, sanzionatorio abbia valore di percorso educativo. Attraverso il voto in condotta, espresso in decimi, infatti, i docenti valutano l’autocontrollo inteso come comportamento rispettoso delle regole.

Formulazione e comunicazione del giudizio

La valutazione si conclude con un giudizio e un voto in riferimento a tutto il processo di apprendimento dell’alunno.

Il contenuto del giudizio e la consistenza del voto diventano conferma o meno non solo della quantità, ma anche della qualità di apprendimento, del metodo di studio e delle esperienze vissute.

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Tale giudizio o voto finisce, implicitamente, con l’essere un incentivo o meno allo studio e ad un certo comportamento.

Il tipo e la struttura (voti, profili, giudizio globale o analitico), il momento (immediatamente dopo la prova, mensile, trimestrale) e la modalità (scritta/orale, pubblica, nei colloqui con i genitori, ecc.) della comunicazione del giudizio non sono indifferenti. Possono essere fattori di motivazioni e di facilitazione della metacognizione e quindi dell’affinamento di un metodo di studio.

La formulazione e la comunicazione del giudizio e del voto sono in riferimento a dei parametri decisi dal docente e assunti dagli studenti. Rendere espliciti questi parametri significa non solo migliorare il rendimento e la qualità dei risultati, ma anche risvegliare e rafforzare le motivazioni. La presentazione esplicita dei sistemi di giudizio orienta il lavoro dello studente, che così sa in quale direzione convergere il suo impegno e, quindi, come e perché controllare il suo sforzo. Inoltre guida e facilita l’autovalutazione, senza la quale non c’è consapevolezza della qualità di apprendimento e progresso nello studio. Tali parametri dovranno preferibilmente essere inerenti alla natura della disciplina e connaturali alle sue strutture cognitive, in modo che lo studente avrà già delle importanti indicazioni sul cammino da percorrere, sulle cose a cui porre attenzione, sulla gerarchia e sull’orizzonte delle conoscenze, sulle procedure e sulle strategie dell’apprendimento.

I risultati vanno poi comunicati agli stessi studenti poiché la loro conoscenza stimola l’apprendimento. L’insegnante deve favorire un’adeguata interpretazione del significato che egli ha impresso al voto ed è importante sapere che esso (un “non sufficiente”) è dato al compito e non alla persona e che molto probabilmente è la conseguenza di un certo tipo di studio.

Le prove e gli strumenti per la valutazione

Gli strumenti per valutare sono diversi; ognuno di essi ha i suoi punti di forza e di debolezza. Non tenere conto di questo fatto evidente significa influenzare negativamente la qualità dell’apprendimento e soprattutto del metapprendimento. Allora, il loro uso si fa proposta, inconsapevole o meno, di metodo, invito ad assumere una posizione, a scegliere un comportamento di lavoro, ad impegnare certe conoscenze, abilità o competenze piuttosto che altre.

E’ opportuno perciò che le prove siano varie e numerose, in modo da fornire elementi più abbondanti e convergenti; è inutile poi inseguire affannosamente una mitica “oggettività”: sarà più utile mettere in gioco una passione educativa che conduca ad una attenzione personale, ricordando che finalità della valutazione non è una sentenza

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(di condanna o meno), ma la promozione nei suoi diversi aspetti: crescita, personalità, conoscenza, apprendimento.

Valutazione e rapporto con la famiglia

La valutazione è un nodo cruciale del rapporto scuola – famiglia. Lo è nei suoi diversi aspetti (controllo, misurazione, giudizio), nei suoi vari momenti (verifiche, schede quadrimestrali, esami finali) per diverse ragioni ( mentalità sociale, concezione della scuola, tipo di relazione con i docenti, ecc.).

Questo momento deve diventare sempre più risorsa educativa, momento di collaborazione per la conoscenza e la formazione dell’alunno, veicolo di approfondimento e di condivisione delle ragioni e dei modi del nostro far scuola. Per questo occorre ricercare e favorire una concordanza di vedute sui fini e sulla dinamica della valutazione, far conoscere i parametri per la valutazione delle prove, applicare in modo coerente i criteri, motivare ragioni e passi del giudizio e della correzione; lasciare intravedere ipotesi di “successo formativo”e favorire il senso di stima verso il figlio. Strumenti sono gli incontri, i colloqui, le assemblee di classe.

RReeggoollaammeennttoo dd’’IIssttiittuuttoo

Regolamento di disciplina degli alunni

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La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza culturale e sociale,

informata ai valori democratici della Costituzione italiana ed al rispetto tra le persone. In essa ognuno con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio.

La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-alunno, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l’educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione dell’identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale.

Il presente regolamento disegna un modello di disciplina ispirato alle finalità educative proprie della scuola, quindi non solo diretto a contrastare i comportamenti scorretti, affinché non si ripetano, ma anche attento al recupero, al rafforzamento del senso di responsabilità personale, alla legalità e a riaffermare il dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti.

Art. 1 - I diritti degli alunni e delle alunne I diritti sono quelli fondamentali della persona: libertà di opinione, di espressione, di riunione, di associazione, di accesso all’informazione.

Vanno sempre garantiti il diritto alla formazione culturale e professionale, alla riservatezza, all’informazione sulle norme che regolano la scuola e il diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva.

Art. 2 - I doveri Gli alunni hanno il dovere di

- frequentare regolarmente le lezioni e rispettare con puntualità l’orario scolastico, - assolvere gli impegni di studio; - garantire la regolarità delle comunicazioni scuola-famiglia; - assumere un comportamento corretto e rispettoso verso il capo d'istituto, tutto

il personale della scuola e i compagni e gli eventuali ospiti, con particolare attenzione al rispetto della dignità della persona;

- comportarsi in modo corretto e collaborativo durante l’attività didattica e in ogni altro momento della vita scolastica, osservare le disposizioni attinenti alla organizzazione;

- rispettare ed aver cura dell’ambiente scolastico, condividere la responsabilità di renderlo accogliente, utilizzare correttamente le attrezzature e i sussidi didattici in genere in modo da non danneggiare il patrimonio della scuola;

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- osservare le disposizioni attinenti alla organizzazione e alla sicurezza.

Art. 3 - Principi e finalità

1. La responsabilità disciplinare è personale. 2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento

del senso di responsabilità e al ripristino di corretti rapporti all'interno dell'Istituto.

3. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui persona.

4. Tutte le sanzioni disciplinari possono essere irrogate soltanto previa verifica della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l'infrazione disciplinare sia stata effettivamente commessa da parte dello alunno incolpato.

5. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni.

6. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.

Art. 4 - Infrazioni disciplinari e sanzioni

Costituiscono mancanze disciplinari le infrazioni dei doveri degli alunni riportati all’art. 2 che si possono verificare durante il normale orario delle lezioni, nel corso dei trasferimenti da e verso l'Istituto con i mezzi di trasporto pubblico e durante qualsiasi attività connessa con la vita scolastica (viaggi di istruzione, attività integrative ecc.).

Si distinguono mancanze disciplinari, mancanze gravi, mancanze gravissime. La loro graduazione e relazione tra mancanze e corrispondenti sanzioni è stabilita dalla tabella allegata al presente regolamento di cui è parte integrante. Tutto il personale docente, anche non docente, in quanto parte della comunità scolastica, è tenuto a segnalare i comportamenti che si configurano come mancanze disciplinari.

Art. 5 - Sanzioni disciplinari

Per le infrazioni sono previsti appositi provvedimenti disciplinari che: - sono sempre temporanei e commisurati alla gravità dell’infrazione, all’entità

del danno provocato e alla recidività; - tendono a far riconoscere ai responsabili la violazione delle norme causate dai

loro gesti, ad impedirne la ripetizione, a favorire la correzione di atteggiamenti scorretti;

- sono ispirati al principio della riparazione del danno; - tengono conto della situazione personale dello alunno.

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All’alunno è sempre offerta la possibilità di convertire le sanzioni disciplinari in attività in favore dell'Istituto.

I provvedimenti saranno presi con tempestività al fine di non sminuire il loro valore educativo. Sono previsti i seguenti provvedimenti sanzionatori:

- rimprovero verbale privato o in classe; - temporanea sospensione dalle lezioni scolastiche, per un massimo 15 minuti, - esonero da attività a carattere ludico; - comunicazione scritta alla famiglia sul diario/libretto personale; - convocazione dei genitori ad un colloquio con il Dirigente Scolastico; - ammonizione scritta; - esonero dalla partecipazione ad attività didattico – ricreative (uscite,

recite,gite ecc…); - sospensione temporanea dalle lezioni, per periodi non superiori a quindici

giorni, con obbligo di presenza a scuola. È possibile prevedere il temporaneo allontanamento dalla comunità scolastica solo per fatti connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale o che determinino uno stato di pericolo per l’incolumità delle persone.

Poiché i provvedimenti disciplinari hanno uno scopo educativo e di riparazione del danno provocato, in tutti i casi in cui sia possibile ed opportuno, le sanzioni possono essere accompagnate o sostituite da provvedimenti educativi accessori finalizzati alla riflessione, al ravvedimento, e rimedio del danno e a ristabilire le condizioni di civica convivenza quali si convengono ad una comunità scolastica quali:

- lettura, commento o produzione di un testo riferito alla regola non rispettata; - assegnazione di un lavoro in classe durante i momenti di riposo o a casa (es. per i

compiti non eseguiti o terminati) - aiuto ai compagni; - sostituzione degli oggetti danneggiati. - pulizia e riordino di quanto sporcato o messo a soqquadro; - presentazione di scuse pubbliche

Nei periodi di allontanamento in caso di gravissime mancanze, deve essere previsto, per quanto possibile, un rapporto con l’alunno e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nell'Istituto.

Per comportamenti non previsti all’art. 4 o non esplicitamente indicati si procede per analogia.

Gli effetti dei provvedimenti disciplinari sono limitati all’anno scolastico. In caso di trasferimento in corso d’anno dell’alunno ad altra scuola, la sanzione viene comunicata all’Istituto che lo accoglie. Art. 6 - Procedimento sanzionatorio

Il provvedimento disciplinare è irrogato in seguito ad una procedura che ha lo scopo di accertare i fatti e di garantire condizioni di equità.

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In caso di infrazioni lievi, il docente procede con il richiamo verbale, privato o in classe, o l’ammonizione scritta sul registro di classe, stabilisce gli eventuali provvedimenti accessori e può chiedere la convocazione dei genitori.

In caso di infrazioni gravi, il Dirigente Scolastico, sentito l’alunno ed eventualmente il Docente, può ammonire verbalmente o per iscritto l’alunno informando in merito i genitori o convocandoli presso l’Istituto.

In questi casi non viene data comunicazione preventiva1 di avvio del procedimento e la contestazione è formulata contestualmente, anche oralmente, ed annotata sul registro insieme alle eventuali giustificazioni dell’allievo.

Le sanzioni ed i provvedimenti che comportano la sospensione temporanea dalle lezioni o l’esonero dalla partecipazione ad attività di carattere didattico, ludico e ricreativo sono adottati dal Consiglio di classe in caso di mancanze gravissime o di reiterazione di comportamenti scorretti.

In caso di infrazione gravissima o reiterata che comporta la sospensione temporanea dalle lezioni:

1. il procedimento sanzionatorio prende avvio con la segnalazione della mancanza commessa da parte del docente, anche se non della classe. La segnalazione deve essere fatta con comunicazione al dirigente scolastico; deve essere indicato il nominativo dell’alunno e riportata una descrizione sintetica e puntuale dell’accaduto.

2. il dirigente scolastico dà comunicazione di avvio del procedimento alla famiglia dell’alunno, indicando gli addebiti contestati, la data di audizione dell’alunno e i termini di conclusione del procedimento. Ove vi siano controinteressati, anche essi devono essere avvertiti dell’avvio del procedimento.

3. Il Dirigente scolastico, nel termine di quindici giorni dalla segnalazione, convoca, il Consiglio di classe. L’adunanza è valida se sono presenti la metà più uno degli aventi diritto al voto.

4. I genitori dell’alunno sono invitati alla riunione perché espongano le proprie ragioni e hanno facoltà di presentare memorie e scritti difensivi.

5. Il Consiglio di classe, uditi i genitori dell’alunno ed eventuali testimoni o altre persone interessate e coinvolte, allontanati gli interessati, provvede a discutere l’accaduto e con scrutinio segreto irroga la sanzione a maggioranza dei votanti. Le schede bianche e nulle si computano nel numero dei votanti. In caso di parità prevale il voto del Presidente.

6. Il verbale della riunione viene trasmesso al Dirigente Scolastico per la formale emissione del provvedimento disciplinare.

7. Il provvedimento disciplinare deve riportare gli estremi della deliberazione, la motivazione, la sanzione comminata e gli eventuali provvedimenti accessori, la decorrenza e la durata, i termini entro i quali adire eventuali impugnazioni presso l’organo di garanzia. Il provvedimento viene comunicato per iscritto all’interessato ed è immediatamente esecutivo.

1 Prevale in questo caso l’esigenza di celerità del procedimento che consente ai sensi dell’art. 7 della Legge 241/90 di

non dare comunicazione preventiva dell’avvio del procedimento.

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8. Nel caso di sospensione dalle lezioni il Dirigente Scolastico, su proposta del consiglio di classe, contestualmente al provvedimento, stabilisce e comunica alla famiglia in quali attività lo scolaro sarà impegnato e da chi sarà vigilato.

Art. 7 – Impugnazioni

Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia interesse, entro quindici giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, all’Organo di garanzia della scuola, disciplinato dal successivo art. 7. La richiesta va presentata al Dirigente Scolastico che provvede alla sua convocazione.

L’Organo di garanzia decide nel termine di dieci giorni con provvedimento motivato, che è trasmesso dal dirigente scolastico per la comunicazione all’interessato.

Art. 8 - Organo di garanzia

È istituito un Organo di garanzia interno all’Istituto formato da: - il dirigente scolastico o, in sua assenza, il suo collaboratore a questo designato; - due docenti individuati dal Consiglio di Istituto tra i suoi componenti, - due rappresentanti dei genitori individuati dal Consiglio di Istituto tra i suoi

componenti. Con le stesse modalità di cui al comma 1 vengono designati o eletti, uno per ogni

componente, i membri supplenti, che sostituiranno i membri effettivi in caso di incompatibilità (es. qualora faccia parte dell’Organo di Garanzia lo stesso soggetto che abbia irrogato la sanzione) o di obbligo di astensione (es. qualora faccia parte dell’Organo di Garanzia un genitore dell’alunno) o di decadenza per perdita del requisito di eleggibilità.

L'Organo di Garanzia rimane in carica per tre anni scolastici. L’Organo di Garanzia è presieduto dal Dirigente Scolastico che lo convoca ogni qual

volta venga inoltrato un ricorso riguardo un provvedimento disciplinare. L'Organo di Garanzia deve essere “perfetto” (presenza di tutti i membri). Le

decisioni sono prese all’unanimità o a maggioranza. Il ricorso è accolto dall’Organo di Garanzia quando abbia ottenuto il voto favorevole della metà più uno dei votanti. I membri che si astengono dal voto si computano nel numero dei votanti. In caso di parità di voti prevale l’opzione espressa dal presidente.

Di tutte le riunioni dell’organo di garanzia è redatto processo verbale a cura di uno dei componenti liberamente scelto dal Presidente. Nel verbale viene indicato esattamente il numero dei voti favorevoli e contrari al ricorso e quello degli astenuti.

L'Organo di Garanzia si pronuncia anche sui conflitti che sorgono all'interno dell'Istituto in merito all'applicazione del presente Regolamento.

Le decisioni sono comunicate per iscritto, entro cinque giorni dalla data della riunione, a chi ha avanzato ricorso o reclamo.

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Art. 9 - Procedimento per i ricorsi L'Organo di Garanzia, ricevuto il ricorso, nel termine di cinque giorni, fissa la riunione

alla quale vengono invitati ad esporre le proprie ragioni il genitore dell’alunno al quale è stata irrogata la sanzione e il Docente che ha accertato l’infrazione.

Nel corso della riunione il genitore può presentare memorie e scritti difesivi. L'Organo di Garanzia, può assumere qualsiasi informazione ritenuta necessaria e

decide, sentite le parti, con provvedimento motivato. Il provvedimento dell'Organo di Garanzia è assunto in via definitiva e viene trasmesso

alla Segreteria didattica per la comunicazione all'interessato.

Art. 10 - Disposizioni finali Il presente Regolamento è pubblicato all’albo della scuola e nel sito web. Di esso

viene consegnata copia a chiunque ne farà richiesta. Nel sito della scuola sono pubblicati nel dettaglio i seguenti regolamenti:

Mancanze disciplinari e corrispondenti sanzioni

Regolamento sull’uso dei videofonini a scuola

Regolamento viaggi d’istruzione e visite guidate

Regolamento relativo alla frequenza degli alunni