PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre...

16

Transcript of PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre...

Page 1: PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, ... il glutine, (normale
Page 2: PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, ... il glutine, (normale

PERIODICO DI INFORMAZIONESEDE REDAZIONALE

Isernia - Via S. Ippolitoc/o Presidio Ospedaliero “F. Veneziale”Tel. 0865.442257 - Fax 0865.461189

[email protected]

COMITATO DI REDAZIONE

COORDINATORE RESPONSABILE

dott. Rita ViscovoReferente SIT

Coordinatrice Associazioni di VolontariatoPresidio Ospedaliero “F. Veneziale” Isernia - ASREM

e-mail: [email protected]

SEGRETERIA REDAZIONALE

sig. Achille Di VittoPresidente Onorario - Tesoriere A.V.O.

e-mail: [email protected]

dott. Domenico BarbaroPresidente A.V.O. - Psichiatra

e-mail: [email protected]

dott. Gianfranca TestaSegretario Nazionale Card

Presidio Ospedaliero “SS. Rosario” Venafro - ASREMe-mail: [email protected]

NORME REDAZIONALIIl giornale è aperto al contributo di tutti. Chiunque può inviare unproprio articolo per la eventuale pubblicazione. I lavori pervenutiresteranno di proprietà del giornale e saranno sottoposti, per l’ef-fettiva accettazione al vaglio del Comitato di redazione. Gli articolidovranno essere scritti con carattere 12 Times New Roman conmassimo di 2.800 battute, ed inviati preferibilmente per e-mail alseguente indirizzo: [email protected]

STAMPAGrafica Isernina • Isernia/Sant’AgapitoTel. 0865.414347 • Fax 0865. 50040

www.graficaisernina.it • [email protected]

in questo numero• “Umanizziamo...ci” compie 10 anni

dr. Domenico Barbaro 3

• 10 anni di storia del giornalino “Umanizziamo...ci”Silvia De Cristofaro 4

• Semplici precauzioni in ambiente ospedalierodr. Giuseppe Antonio Scioli 6

• ColoriUn’alunna di 3ª Media 7

• Celiachia: la malattia del terzo millenniodr. Corrado Del Buono 9

• SinfoniaSig. Marco Condidorio 9

• Il ruolo del volontario nei confronti del cardiopaticoricoverato in ospedaledr. Dino Ricci 10

• Software per il cuore 11

• Allergia ed intolleranza alimentaredott.ssa Anna Maria Valente 11

• Un decalogo per umanizzare l’ospedaledott. Rita Viscovo 13

• Bravo Federico hai fatto proprio una bella vita!Sig. Federico Finozzi 14

• Solidarietà fra uominiG.C. 16

SOCIETA’ DI BROKERAGGIO ASSICURATIVO

ASSIDEA ha iniziato ad operare nel dicembre 1992 in Molise e, grazie alla sua elevata professionalità, ha acquisito man-dati da numerosi enti locali e dalle più prestigiose Aziende private del territorio molisano. In seguito crea la “Sezione EntiLocali” per poter offrire alle Amministrazioni Clienti la migliore assistenza e professionalità. In questa ottica sviluppa rap-porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, operanti nel settore dellaPubblica Amministrazione.L’ampiezza e l’importanza quantitativa delle diverse aree di rischio facenti capo alle attività dell’Ente/Azienda, impongo-no di affrontare il tema della copertura di tali aree in modo professionale, ricorrendo a tecniche di risk management chesono il presupposto per poter correttamente gestire l’esposizione al rischio.

La corretta gestione del rischio prevede un articolato processo logico così strutturato

• identificazione delle aree tipiche di rischio;

• valutazione dei rischi in termini di frequenza di accadimento e grado di danno;

• il controllo fisico del rischio

• il controllo finanziario del rischio

Si ringrazia l’Assidea&Delta per aver finanziato questa pubblicazione

Page 3: PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, ... il glutine, (normale

PERIODICO DI INFORMAZIONE • 1° TRIMESTRE 2009

3

“Umanizziamo…ci” compie dieci anni

Il decimo anno di questa pubblicazione dal titolo così perentorio e così attuale rappresenta un traguardodi particolare rilievo, e quindi una circostanza che va assolutamente festeggiata. E’ il compleanno di un “gior-nalino” che è cresciuto senza pretese e senza ambizioni ma che ha parlato e parla tuttora di una lunga storia,spesso disseminata di difficoltà e di ostacoli, ma anche di grande determinazione e di voglia di crescere edandare avanti. Ha rappresentato anche lo spirito dell’AVO di Isernia che ha visto coinvolte persone umili esilenziose, desiderose soltanto di rispondere ai principi ed all’ispirazione dello Statuto dell’Associazione.Questa preziosa presenza all’interno dei reparti ospedalieri ha sostenuto e promosso nei fatti quel processodi umanizzazione oggi così necessario al mondo della sanità, divenuto più vincolato a criteri di produttività edi economicità e meno agli aspetti relazionali con il malato. Ecco perché un atto di solidarietà e di partecipa-zione empatica offerti a chi ha la sfortuna di conoscere la sofferenza fisica o psichica rappresenta oggi la giu-sta integrazione dell’offerta sanitaria nella sua complessità.

Queste pagine hanno rappresentato fin qua lo spazio del confronto, della comunicazione, delle esperienzeprodotte sul campo, dell’elaborazione di riflessioni cliniche o epidemiologiche. Hanno anche rappresentatolo sforzo di costruire una rete all’interno delle varie discipline e dei vari livelli di assistenza perché come è com-posita la richiesta di aiuto così dovrà necessariamente essere multimodulare la risposta offerta.

Ma c’è anche l’esigenza di raccon-tare ciò che nella sanità è positivo,relegando, almeno per un momento,la moda eccessiva di demonizzaretutto, interpretando spesso i limitidella medicina necessariamentecome errori e disfunzioni, così comedel resto li rappresenta la cronacaquotidiana dei mass-media.Ovviamente è giusto dare voce anchea chi intende contribuire a colmarele tante lacune esistenti. Insomma,un equilibrato e intenso dialogo, inun tempo in cui rumori, distrazionied affievolimento della tensioneetica coprono e confondono il beneche c’è e che va ulteriormente poten-ziato.

Questo decimo compleanno di“Umanizziamo…ci” evoca emozionie soddisfazione innanzitutto in colo-ro che in questi anni sono stati pro-tagonisti di un percorso non sempreagevole. Non solo. Anche in quelliche si avvicinano ora all’esperienzadel volontariato, particolarmente igiovani costituiti in “AVO-giovani” cuiviene idealmente affidato il testimo-ne per un futuro ancora più prodigodi presenze e di ambiziosi obiettivi. Eallora… un brindisi ed un grande“in bocca al lupo” per tutti.

dr. Domenico Barbaro

Page 4: PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, ... il glutine, (normale

PERIODICO DI INFORMAZIONE • 1° TRIMESTRE 2009

4

DIECI ANNI DI STORI“Umanizz

Il decimo anniversario del giornalino "Umanizziamo...ci" è l'occasione di un' intervista alla dottoressa RitaViscovo,che ha dato vita al giornalino trimestrale come Responsabile dell´Ufficio Relazioni con il Pubblico delComplesso Ospedaliero del Veneziale di Isernia, e al signor Achille Di Vitto, per anni alla presidenzadell´Associazione Volontari Ospedalieri per il gruppo di Isernia.

Com´è nata l´idea del giornalino?Rita Viscovo: "Nel 1998 ero stata

da poco assegnata all´UnitàOperativa del dottor Milano per atti-vare l´Urp (l´Ufficio Relazioni con ilPubblico). Tra le tante cose interes-santi fui stimolata dalle problemati-che quotidiane che scaturivano dauna scarsa umanizzazione ospedalie-ra. Per cui misi in evidenza la mancan-za di comunicazione fra il personale,la poca consapevolezza di lavorare inun luogo dove è indispensabile cono-scere il lavoro ed i compiti dell´altro,dove è bene sentirsi integrati ed utilia comporre tutto il puzzle sanitario,fra competenze di natura amministra-tiva e quelle di natura socio-sanitaria.Ho quindi riflettuto sul fatto che tantepersone fossero o sembrava che fos-sero accomunate solamente da unorologio marcatempo.

Perciò ravvisai l´esigenza di unmodo diverso per comunicare, perraccogliere informazioni e diffonderenotizie utili a tutti.

Il giornalino appunto, un giornali-no di tutti: aperto sia al personaleospedaliero, ai dirigenti che ai docen-ti universitari, ai colleghi di altre strut-ture, ai cittadini in genere. Ed a tutticoloro che in qualche modo sentonola responsabilità di migliorare ilmondo della sanità."

Quando è nato "Umanizziamo...ci"?Rita Viscovo: "Nel gennaio 1999

grazie all´instancabile collaborazionedell´allora Presidente dell´Avo(Associazione Volontari Ospedalieri),il signor Achille Di Vitto. Insieme riu-

scimmo ad elaborare il primo nume-ro che fu presentato in occasionedella prima giornata del "Corso diUmanizzazione Ospedaliera" cheavevo organizzato per il personaleOspedaliero, per i Volontari e per iCittadini.

Le due occasioni ci diederol´opportunità di dare il benvenuto alnuovo direttore, il dottor RenatoGamberale al quale dedicai la primapagina del giornalino."

Perché questo titolo ?Rita Viscovo: "Il messaggio che

desideravo trasmettere era il grandebisogno di umanizzare e nello stessotempo auspicavo una crescita di tuttinoi nella speranza di "umanizzarci"sempre più.

Ad Achille Di Vitto chiediamo:"Qual è stato il suo ruolo nella vitadel giornalino?"

Achille Di Vitto: "Da quando nel1992 ho iniziato ad impegnarmi comevolontario nelle due associazioni fon-date ad Isernia dalla dottoressa RitaViscovo (L´Avo e l´Aido) non mi sonomai tirato indietro davanti alle varieiniziative che proponeva, affascinatodalle importanti tematiche sociali,della solidarietà, culturali che porta-vano a collaborare non solo me maanche altri volontari, a convegni, aserate di beneficenza, a giornate diinformazione, a corsi di formazione eaggiornamento, a dibattiti televisivi.Nonché a prendere parte a grandiresponsabilità civili come l´APQ, dicui era referente.

In questa occasione, ci ha volutopartecipi insieme al personale ospe-daliero ed ai cittadini per sommini-strare questionari al fine di analizzarela qualità dei servizi erogati dalla Aslper poterli migliorare.

Sentendomi ormai parte attiva nelprocesso di miglioramento dell´uma-nizzazione ospedaliera, non mi èstato faticoso acconsentire ad impagi-nare i primi articoli raccolti. "

Cosa ha significato questa esperien-za per lei?

Achille Di Vitto: "Due profondegratificazioni: utilizzare il pensiona-mento nel migliore dei modi e quelladi sentirmi ancora utile ed attivo."

Perché la scelta di colori diversi perla copertina?

Achille Di Vitto: "Il primo nume-ro, quello sperimentale, essendo ininverno, è stato realizzato in bianco.Seguendo lo stesso criterio riferitoalle stagioni, il secondo numero usci-to in primavera, fu realizzato in verde.Il terzo, in estate, in arancione ed ilquarto, in autunno, in giallo."

Come racconterebbe questi diecianni?

Achille Di Vitto: "Vissuti con gran-de entusiasmo: arrivare, con puntua-lità, ogni trimestre alla pubblicazione,se necessario anche lavorando alcomputer fino a tarda sera per impa-ginare, cercare le immagini e permet-tere le correzioni di stampa. Questo èstato più che soddisfacente. Ricordole scelte, la selezione degli articoli,

Page 5: PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, ... il glutine, (normale

PERIODICO DI INFORMAZIONE • 1° TRIMESTRE 2009

5

IA DEL GIORNALINO:iamo...ci”

delle immagini, l´attenzioneall´ordine delle pagine."

Ancora alla dottoressa Viscovochiediamo:"Quale sarà il prossimo futuro delgiornalino?"

Rita Viscovo: "Il numero attualecaratterizza il nuovo look del futurogiornalino. E´ scaturito da diversi ten-tativi sperimentati con gli ultiminumeri del 2008 per adeguare il gior-nalino ai nuovi tempi. Questo bisognodi rinnovare ha trovato subito riscon-tro nel prezioso contributo di SimonaBianco, nuova segretaria dell´Avo. Laquale, con la sua creatività, ha concre-tizzato le esigenze di un giornale piùgiovane, più moderno.

Una nuova veste, corredata confotografie, tanti colori ma anche una

nuova organizzazione per la raccoltadegli articoli è quanto propone eproporrà "Umanizziamo...ci".

La collaborazione del neopresi-dente Avo, il dottor Barbaro, contri-buirà a raccogliere articoli scientifici.Infine un indirizzo di posta elettroni-ca [email protected] permet-terà a tutti di inviare spontaneamen-te (quindi senza attendere sollecita-zioni) proposte di articoli scientifici,culturali, ricreativi, bizzarri, finalizza-ti a costruire una rete di informazio-ne, conoscenze e sana comunicazio-ne per aiutarci a vivere meglio.

Ad Achille Di Vitto e a RitaViscovo, infine, l´ultima doman-da:"Quante persone hanno contribuitocon i loro articoli?"

"Ci piacerebbe nominarle tutte e rin-graziare uno per uno. Abbiamo rice-vuto articoli da oltre 100 persone,alcune hanno scritto più volte, altrehanno delle pagine riservate sutematiche ricorrenti.

Non è stato sempre facile chiede-re e raccogliere articoli ma crediamoche i primi dieci anni siano servitianche a maturare ormai l´idea cheabbiamo un efficace mezzo percomunicare e soprattutto lo possia-mo utilizzare tutti.

Insomma il giornalino"Umanizziamo...ci" è nato per esseree sarà sempre un bene di tutti!."

Silvia De Cristofaro

La copertina del 1° numero

Page 6: PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, ... il glutine, (normale

PERIODICO DI INFORMAZIONE • 1° TRIMESTRE 2009

6

DAL SERT

Semplici precauzioni in ambiente ospedaliero.La meritoria attività di chi visita i malati in ambito ospedaliero necessita di poche e semplici norme

finalizzate alla tutela della salute del malato e di se stesso. Bisogna guardarsi dal contrarre malattietrasmissibili, ma al tempo stesso è necessario evitare di rendersi inconsapevoli tramiti di germi evirus da un paziente all’altro.

Ciò è vero in particolare per il paziente defedato ed anziano che può presentare una condizionepiù o meno marcata di immunocompromissione. In tale categoria di degenti troviamo il pazienteoncologico sottoposto a terapia antiblastica, il soggetto di etàavanzata, quello sottoposto ad interventi chirurgici di notevo-le entità, il paziente che riceve farmaci immunosoppressori(cortisone ed altro).

Pertanto elenchiamo alcune semplici misure precauzionalimiranti a ridurre i rischi sopra descritti:• Portare un camice a maniche lunghe anche d’estate. Il camiceva lavato frequentemente con acqua calda e soluzioni disinfettan-ti che generano ossigeno attivo al fine di sterilizzare medianteossidazione eventuali microrganismi presenti nel tessuto.• Lavarsi le mani accuratamente dopo ciascuna visita.• Utilizzare tanta acqua. La prima regola è mettere le mani sotto ilrubinetto con abbondante acqua corrente, meglio tiepida, quellabollente aggredisce la pelle e la rende secca.• Usare sapone liquido o in schiuma e non le saponette (ospitanofacilmente batteri)• Asciugare bene le mani con salviette monouso. Usare la salviettaper chiudere l’acqua, evitando di toccare direttamente il rubinetto.• Anche i disinfettanti sono consigliati a integrazione del sapone.Esistono in commercio nuovi prodotti quali schiume ad azione antivi-rale che hanno un’azione disinfettante protratta nel tempo e proteg-gono fino a tre ore dalla loro applicazione grazie a particolari poli-meri che trattengono il disinfettante e uccidono virus e batteri.• In caso di impossibilità di lavarsi le mani in modo appropriato,una misura suppletiva può derivare dall’uso di tovagliolinimonouso preconfezionati imbevuti di sostanze ad azione anti-settica.• Nei rari casi di visite a pazienti con comprovata immunosop-pressione è opportuno evitare contatti nei periodi in cui si èaffetti da infezioni intercorrenti quali raffreddore o altrebanali infezioni delle alte vie respiratorie, che potrebberorisultare di particolare pericolosità per suddetti malati.• In casi selezionati può risultare necessario l'utilizzo dimascherine monosuso per coprire naso e bocca del volon-tario.• Valutare l’ opportunità di sottoporsi a vaccinazione anti-influenzale.

Mettendo in pratica tali semplici indicazioni la enco-miabile attività del volontario, del familiare o di altri, puòessere esplicata in maniera soddisfacente e scevra darischi per se stesso e per il malato, oggetto delle sue

Page 7: PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, ... il glutine, (normale

PERIODICO DI INFORMAZIONE • 1° TRIMESTRE 2009

7

C'era una volta una bambinache dipingeva un grande fogliochiamato "vita".

Era una bambina come tuttele altre, con un naso come tuttigli altri, con due orecchie cometutti gli altri, e una bocca cometutti gli altri.

Aveva le gambe per correre,le mani per scrivere, gli occhiper vedere e un cuore peramare.

Ma ... c'è un ma. Il suocuore non era un cuore cometutti gli altri. Era un cuore mala-to; funzionava male. Come unorologio rotto.

Tic-tac. Tíc-tac, faceva, e lelancette di quel cuore portava-no via la vita.

Non aveva nessuno.Male. Perché era uguale agli

altri, ed era diversa. Sola nelletto un ospedale qualsiasi.Nessuno la veniva a trovare, eil suo piccolo cuore malato lefaceva ancora più male, comese ci fosse conficcato unpezzo di ghiaccio che lo spez-zava a metà.

Prima, aveva avuto una vita,una storia di cui solo lei era l'e-roina. La storia di una famiglia,di musica, di note, la storia diun'anima. Amici, forse.

Ora? Ora era solo una bam-bina seduta nel letto di unospedale qualunque, in unastanza qualunque, con davan-ti un foglio che anche a pittu-rarlo rimaneva sempre delmedesimo colore: grigio.

Come il suo cuore infranto.Come i suoi sogni svaniti,spazzati via.

E intanto il suo cuore tic-chettava.

Tic, tac. "Guarda il tempovolare dalla finestra, senzaaspettare…”Tic, tac. "Ascoltalo. Ascolta iltuo cuore, lo senti”Tic, tac. "E’ ancora vivo, èancora vivo."Tic, tac. "Vivi. Perché devi.Perché puoi. Vivi, trovaQualcuno solo per te.”"Che senso avrebbe?" chiede-va lei.Silenzio."Sentiresti caldo al cuore.Come mai prima. Prendi ilfoglio voltalo. Dipingi, dipin-gi, dipingi. Coprilo di colo-re."

E un giorno, allora, la bam-bina si allungò per prendere lascatola dei colori e il fogliobianco; prese anche il pennel-lo nella sua mano malferma. Edipinse. Aveva il giallo per laluce del sole che le era statanegata. Aveva il marrone e ilverde per dipingere foreste.Aveva il blu per disegnare ilgrande mare. Aveva l'arancioper la fiamma che sentiva den-

tro. Aveva il nero per la notte, eil bianco per le sue stelle. Eaveva il rosso, per dipingere uncuore nuovo per se stessa. Uncuore per capire cosa significa"amare."

Un giorno, quel cuore arrivòdavve-ro. Lei potè tornare acorrere, e a can-tare. E ungiorno qualcuno le insegnòcosa volesse dire "amare".Quel giorno, sentì caldo alcuore. Mai più freddo.

C'era una volta una vecchiasignora che quando era picco-la aveva il cuore malato, edipingeva un foglio con i coloridella speranza. E sperava. Allafine l'angelo che le avrebbesalvato la vita era arrivato e leaveva dato ali con cui volare.Ali fragili come quelle di unsogno. Il sogno che le avevaridato la vita.

Adesso non le rimanevaaltro che ridare vita al Sogno.

Un'alunna di 3ª Media

Page 8: PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, ... il glutine, (normale

PERIODICO DI INFORMAZIONE • 1° TRIMESTRE 2009

8

La celiachia èuna enteropa-tia caratteriz-zata da alte-razioni isto-logiche dellamucosa inte-stinale abba-

stanza tipiche eda manifestazioni

cliniche estremamente variabili. Permolti anni è stata erroneamente rite-nuta una patologia di pertinenzaesclusiva dell’infanzia, con la pre-senza dei classici sintomi del malas-sorbimento: diarrea, malnutrizione eperdita di peso; negli ultimi ventianni si sta assistendo invece ad unprogressivo incremento di casi adinsorgenza in età adulta, con sin-tomi extraintestinali, a carico di variorgani ed apparati, causati dall’atti-vazione del sistema immunitario.

La comparsa dei segni di malas-sorbimento ha una differente distri-buzione geografica nel mondo, inrelazione alla diversa età di introdu-zione del glutine nella dieta, variabi-le con gli usi e le consuetudini dellediverse popolazioni; in Europa lamalattia ha una frequenza maggioretra 1 e 5 anni, con un secondo piccotra 20 e 50 anni; è in progressivoincremento, con incidenza (nuovicasi/anno) di 1:100 e un rapportomaschi/femmine di 1:2,5. Questidati epidemiologici rappresentanotuttavia solo la punta di un iceberg,in quanto un gran numero di casirestano misconosciuti o diagnosti-cati con estremo ritardo a causa del-l'ampia variabilità di presentazioneclinica della malattia.

La celiachia è una patologia mul-tifattoriale legata fondamentalmentea due fattori: uno endogeno, rappre-sentato da una ben definita predi-sposizione genetica; l’altro esogeno,costituito da un complesso proteicoparticolare, il glutine, (normalecomponente della nostra dieta) pre-sente nel frumento (gliadina), nell’or-

zo (ordeina) e nella segale (secalina)ovviamente nelle farine e nei prodot-ti alimentari ottenuti da questi cerea-li.

I fattori genetici sono importan-ti quanto quelli ambientali: la celia-chia si associa infatti ad un determi-nato assetto genetico (HLA-DQ2 oHLA-DQ8), che conferisce una parti-colare reattività delle cellule intesti-nali al glutine. L’importanza dellacomponente genetica è dimostratadal fatto che il 10% dei familiari di 1°grado dei pazienti celiaci hanno lamalattia, percentuale che aumentafino al 30% nel caso di fratelli osorelle con identico assetto geneti-co HLA. La componente geneticatuttavia non è sufficiente per lo svi-luppo della malattia, dato che unabuona parte della popolazionegenerale è DQ2 e DQ8 positiva enon presenta alcuna manifestazioneclinica; sono pertanto allo studioaltri meccanismi potenzialmentecoinvolti nel produrre l’anomalarisposta immunologica nei confrontidel glutine.

La gliadina (componente protei-ca del glutine) e le sue sottofrazioniα β y e ω attraversano la mucosadell’intestino tenue e inducono neiceliaci l’attivazione del sistemaimmunitario (a questo livello ricca-mente espresso) con sintesi diautoanticorpi, richiamo e attivazionedei linfociti T e produzione disostanze pro-infiammatorie (IFN-gamma, IL2, IL6, TNF-alfa) respon-sabili del danno diretto alla pareteintestinale riscontrabili all’esameistologico eseguito in corso di endo-scopia (atrofia deivilli e ipertrofia com-pensatoria dellecripte).

L’espress ioneclinica della malat-tia è data dai sintomigastrointestinali delmalassorbimento,legati al danno della

mucosa enterica, e dai sintomi con-seguenti all’attivazione del sistemaimmunitario a carico di più apparati;vi sono poi forme del tutto silenti incui pur essendovi le lesioni tipichedella mucosa intestinale, non sonopresenti manifestazioni cliniche.

Nella forma dell’infanzia prevalela sintomatologia enteritica (diarreae vomito) che compare qualchemese dopo lo svezzamento (conl’introduzione del glutine nella dieta);il malassorbimento che ne derivapuò essere di entità variabile e por-tare, nelle forme più, gravi ancheall’arresto dello sviluppo corporeo.

Nella forma dell’adulto e nel-l’anziano prevalgono i sintomiextra-intestinali, spesso di scarsaentità o addirittura quasi assenti;questo giustifica le diagnosi postetardivamente, che in alcuni studi cli-nici condotti su popolazioni ultra-sessantenni hanno riportato percen-tuali variabili dal 4 al 25%. Ai distur-bi tipici del malassorbimento (diar-rea cronica, meteorismo, vomito,perdita di peso, stanchezza cronica)e dell’alterata motilità intestinale(dispepsia, stipsi, borborigmi), inqueste forme extraintestinali siaffiancano infatti sintomi del tuttoaspecifici: artriti sieronegative, dolo-ri muscolari, anemia da carenza diferro o di acido folico, secchezzadella cute e delle mucose, orticaria,alopecia, dermatite erpetiforme, aftaricorrente del cavo orale, ipoplasiadello smalto dentale, epilessia,depressione, disturbi del ciclomestruale, aborti ripetuti, sterilità,osteoporosi precoce; situazioni cli-

Dalla UOC di MEDICINA INTERNA di ISERNIA

Celiachia: la malattia del terzo millennio

Page 9: PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, ... il glutine, (normale

SINFONIAOgni nota persa singolarmente non ha melodia, grazie alla propria identità unita allealtre la si ode come sinfonia:

Così ogni uomo, il suo essere, può trasformare sé e gli altri in società se unisce la pro-pria identità alla libertà di tutti per il bene d’ognuno.

Il bene può essere il prezioso spartito di cui ciascuno, pur interpretandone ritmi e sfu-mature, è parte per progetto di vita;

Il bene è la composizione di cui ogni uomo possiede il pentagramma, la scrittura in sée in ciò che lo circonda;

Il bene è causa prima del pensiero che dell’azione, è effetto dell’ordine prima del caos.

Il Presidente della Consulta del VolontariatoMarco Condidorio

PERIODICO DI INFORMAZIONE • 1° TRIMESTRE 2009

9

niche quindi molto variabili e chenon sempre permettono una dia-gnosi immediata ed agevole.

Vi sono poi alcune importantipatologie, spesso associate allaceliachia, con la quale condividonouna comune genesi autoimmune:diabete mellito insulino-dipendente,tiroiditi croniche, cirrosi biliare primi-tiva, malattie atopiche, neuropatiaperiferica, artrite reumatoide, percitare le più frequenti. E’ stata inoltreriscontrata nei celiaci una maggiorfrequenza di neoplasie dell’apparatodigerente: il linfoma intestinale a cel-lule T, il cancro della faringe e dell’e-sofago, l’adenocarcinoma del tenue.Perciò è importante porre una dia-gnosi precoce sia in età pediatrica,in presenza di sintomi inquadrabilinel malassorbimento, sia in etàadulta con sintomatologia atipicama che deve comunque indurreall’esecuzione di test specifici.

Una corretta diagnosi di celia-chia richiede l’esecuzione di indagi-ni di laboratorio, seguite da unaconferma endoscopica ed istologi-ca. Nel sospetto di malattia si fannoeseguire al paziente i test di primolivello, consistenti nella ricerca deglianticorpi sierici anti-transglutaminasi(anti-tTG), anti-endomisio (EMA),anti-gliadina (AGA); la positività di

essi impone l’esecuzione dell’esameendoscopico (esofago-gastro-duo-denoscopia) con estensione alprimo tratto del tenue (digiuno) oveviene prelevato un campione biopti-co, per avere conferma del dannoistologico della mucosa. Nei casidubbi si ricorre al test di secondolivello che consiste nell’indagine diricerca genetica degli antigeni HLA;esame questo che è bene far ese-guire anche ai familiari di 1° gradodei celiaci, pur in assenza di sinto-matologia.

Ottenuta la diagnosi, si può ini-ziare il trattamento terapeutico checonsiste unicamente nel prescrivereal paziente una dieta priva di glutine,da eseguire con molta attenzione,poichè anche minime quantità di ali-menti (un biscotto) possono riattiva-re la risposta immunitaria. L’utilizzodi una “pillola” in grado di impedirela penetrazione attraverso le mem-brane delle cellule intestinali del glu-tine ingerito, evitando così l’innescodella malattia è ancora in fase speri-mentale e necessita di ulteriori studie verifiche.

I controlli successivi vanno fattia sei mesi dalla diagnosi e poi ognianno, valutando l’aderenza alla dieta(svelata dalla diminuzione o dall’az-zeramento degli anticorpi sierici), e

monitorizzando l’eventuale compar-sa di patologie autoimmuni associa-te. Non meno importante è infine lavalutazione dello stato psicologicodel paziente, adolescente o adultoche sia, potenzialmente esposto adun disequilibrio psico-fisico ed allariduzione della socialità in seguito alcambiamento alimentare.

L’ampia diffusione della malattiaanche nella nostra popolazionemolisana richiede l’impegno comu-ne: degli specialisti, del medicocurante, della famiglia e del pazien-te stesso, non solo nell’affrontare unpercorso diagnostico a volte com-plicato, ma soprattutto nel risolverele difficoltà che i celiaci incontranoquotidianamente, spesso anche acausa di una incompleta informazio-ne. Di qui l’importanza di un centrodi riferimento e coordinamentoregionale (ambulatori specialisticidedicati, associazione dei celiaci)ove le competenze professionali giàpresenti sul nostro territorio possa-no concorrere alla complessagestione di questa emergente entitàclinica.

Dr. Corrado Del Buono, gastroenterologoUOC MEDICINA INTERNA

Ospedale Civile “F. Veneziale” - ISERNIA

Page 10: PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, ... il glutine, (normale

Chi presta servizio come volonta-rio/a ad una persona ricoverata inospedale, spesso si imbatte in proble-mi tecnico-psicologici non sempre difacile soluzione.

Dal punto di vista tecnico il/lavolontario/a, pur non avendo lapretesa di sostituirsi al persona-le sanitario, dovrebbe averedelle informazioni o cono-scenze elementari riguar-danti la natura di alcunemalattie, le procedure dia-gnostiche, sopratuttoquelle ad alto valore tecno-logico e quelle terapeuti-che che sono oggi disponi-bili per aiutare l'ammalato.

I problemi di ordine psi-cologico riguardano da unlato il malato, dall'altro il per-sonale sanitario. Quelli riguar-danti il malato consistono in diffi-denza, senso di isolamento o frustra-zione, paura non sempre giustificata,ansia, angoscia, a volte anche insoffe-renza della presenza di un "estraneo"che gli offre gratuitamente ed amore-volmente il suo aiuto. I problemi psico-logici che il volontario/a affronta neiconfronti del personale sanitario pos-sono essere di reciproca sensazione diintolleranza o invadenza professionale,altre volte di indifferenza!

Con queste riflessioni, ho volutoaffrontare il mio secondo incontro conil mondo del volontariato ospedalieroin una relazione tenuta ai/alle volonta-ri/e ospedalieri su invito dei dirigentidella sezione A.V.0. di Isernia.

Il richiamo alle difficoltà di ordinetecnico-psicologico, non vuole esseremotivo di scoraggiamento al prosieguo

dell'opera svolta dai volontari, ma, alcontrario vuole essere una ragionepropositiva e di incoraggiamento e diincitamento a continuare ad investirenella informazione o formazione psico-logica e culturale del volontariato.

Quando i termini del confrontosono chiari, diventa più facile per tutti(volontari, medici, infermieri, tecnici,amministratori), programmare l'operadi informazione e di assistenza. ancheda parte della stessa AVO.

Questa opera di informazione asostegno del volontariato é sempre più

indispensabile dal

momento che la tecnologia e il pro-gresso delle cure, se da un lato offronopiù speranze e probabilità di successo,dall'altro generano nel paziente timo-re, ansie, a volte angosce.

Non sempre la tecnicizzazione dellaMedicina e l'atteggiamento del perso-nale sanitario favoriscono al pazienteuna informazione, chiara, semplice,corretta, esaustiva E questa carenza,spesso é causa di disagi al paziente edai suoi parenti. In questo caso, non sichiede al volontario di colmare il vuotoo le lacune informative ma di portareparole di conforto e sostegno che

spesso, insieme ai tanti altri piccoli egrandi gesti quotidiani del volontario,portano serenità e conforto.

L'amore, il sentimento di solidarietàsociale,umana e cristiana, non hannobisogno di supporti tecnologici e/o psi-cologici per esprimersi ed arrivare all'a-nimo del sofferente, ma la conoscenzadi alcune realtà aiutano l'operatore atrovare, a volte, le parole più adatte.

Queste considerazioni sono validenei confronti di tutti i pazienti ricovera-ti in ospedale.

Il malato di cuore é, in una certamisura, più suscettibile alle conseguen-ze favorevoli o sfavorevoli del modo dioffrirsi del personale sanitario e diquello operante nel settore del volon-tariato.

Concorrono a creare questamaggiore suscettibilità l'antico enon sempre infondato convin-cimento

che tutto ciò che riguar-da il "motore” della vita,possa predisporre: a “brut-ti scherzi" e cioè al rischiopeggiore di morireimprovvisamente.

Ed é questa sensazioneo consapevolezza che creaquello stato di paura e diansia che spesso finiscono dipeggiorare le condizioni del

malato di cuore.Ed ecco che, soprattutto per

quei pazienti che non hanno la for-tuna di avere familiari premurosi , lapresenza del volontario, (superati iprimi momenti di diffidenza), diventaun momento di conforto e sicurezza.

Un anno fa, in occasione del prece-dente incontro con i volontari, ho par-lato di alcuni sintomi che fanno sospet-tare la presenza di una malattia dicuore più o meno importante: doloreal petto, affanno, palpitazione, sveni-mento.

Nell'incontro del 25 novembre, hoparlato, invece, del Pace Maker e cioèdelle indicazioni, modalità di impiantodello stesso, attenzioni da usare erischi che possono verificarsi nel post-impianto.

(dr. Dino Ricci)

PERIODICO DI INFORMAZIONE • 1° TRIMESTRE 2009

10

Il ruolo della Volontario nei confronti del cardiopatico ricoverato in ospedale

Page 11: PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, ... il glutine, (normale

PERIODICO DI INFORMAZIONE • 1° TRIMESTRE 2009

11

Comeinstallare il software Amore

per rendere poi operativi anche tutti gli altriprogrammi.Assistenza tecnica: Sì... come posso aiu-tarti?Cliente: Ho deciso di installare Amore.Potete guidarmi nella procedura di carica-mento?Assistenza tecnica: Sì, posso aiutarti. Seipronto a procedere?Cliente: Beh, non sono molto esperto, macredo di essere pronto. Qual è la primacosa da fare?Assistenza tecnica: Il primo passo è aprireil Cuore. Hai localizzato dove si trovaCuore?Cliente: Sì, ma ci sono diversi altri pro-grammi attualmente operativi. Va beneinstallare Amore con altri programmi aper-ti?Assistenza tecnica: Quali sono i program-mi aperti?Cliente: Vediamo. Attualmente sono attivisofferenze passate, scarsa autostima,risentimenti e rancori.Assistenza tecnica: Non c'è problema.Amore cancellerà gradualmente sofferen-ze passate dal tuo sistema operativoattuale. Potrebbe rimanere nella memoriapermanente ma non disturberà più gli altri

programmi, Alla fine Amore renderà obso-leto scarsa autostima. Però devi chiuderecompletamente risentimenti e rancori:questi programmi impediscono la correttainstallazione di Amore. Puoi chiuderli?Cliente: Non so come fare a chiuderli. Puòspiegarmi come si fa?Assistenza tecnica: Con piacere. Vai almenu di partenza e clicca su perdono.Ripeti l'operazione finché risentimenti erancori sono stati completamente cancel-lati.Cliente: Bene, ho fatto! Amore ha comin-ciato a installarsi da solo E’ normale?Assistenza tecnica: Sì, ma ricorda cheattualmente ha solo il programma di base.Devi cominciare a collegarti con altri Cuoriper scaricare le estensioni.Cliente: Oh oh. Vedo già un messaggio dierrore. Dice: “Errore: il programma non èoperativo su supporti esterni." Cosa devofare?Assistenza tecnica: Non ti preoccupare.Significa che il software Amore è program-mato per operare su cuori interiori, ma nonè ancora stato inizializzato sul tuo cuore.In termini non tecnici, vuol dire semplice-mente che tu devi Amare te stesso primadi poter amare altri.Cliente: Che cosa devo fare adesso?Assistenza tecnica: Vai al menu accetta-zione di sé, poi apri i seguenti file: perdo-narsi, rendersi conto del proprio valore,riconoscere i propri limiti.

Cliente: Bene, fatto.Assistenza tecnica: Ok. Ora copia questifile nella cartella "Mio Cuore". Il sistema eli-minerà automaticamente i file contrari ecomincerà a riparare la programmazionedifettosa. Devi anche cancellare autocriti-ca soffocante da tutte le cartelle e svuota-re il cestino per assicurarti che il file sia eli-minato completamente e non torni maipiù.Cliente: Bene. Ehi! Il mio cuore si sta riem-piendo di file nuovi. Comparso sorriso sulmio monitor, e pace e soddisfazione sistanno copiando in tutto il mio cuore. nor-male?Assistenza tecnica: Succede. Qualchevolta ci vuole del tempo, ma alla fine tuttoarriva al momento giusto. Bene, Amore èinstallato e operativo. Ancora una cosaprima di interrompere la comunicazione:Amore è un software gratuito. Se fai circo-lare Amore e le sue estensioni a tutti quelliche incontri, verrà condiviso con molti altrie riceverai in cambio dei sottoprogrammiutili.Cliente: Grazie, Signore.

Software per il cuore

Allergia ed intolleranzaalimentare

Negli ultimi anni più spesso vengo-no attribuiti all’allergia ed all’intolleran-za alimentare sintomi quali la disten-sione gastrica e intestinale, la pesan-tezza di stomaco, i dolori addominali,la diarrea o la stitichezza oppure ilsoprappeso e l’obesità, oppure anchela stanchezza cronica, la depressionee l’ansia. In realtà, tutti questi sintomisono raramente provocati dal cibo:sembra invece più probabile che sianostrettamente collegati allo stile di vitatipico delle società “avanzate”.

Nella forte domanda di conoscerela causa di questi malesseri si è inseri-ta un’offerta di esami e prestazioni dia-gnostiche la cui attendibilità è statasmentita da indagini scientifiche rigo-rose. Sulla base di questi tests vengo-

no prescritte diete spesso sbilanciatedal punto di vista nutrizionale se nonaddirittura pericolose: non sono rari icasi di anoressia.

Viene inoltre ritardata una correttadiagnosi che a volte è più efficacequanto più precoce.

Nell’ambito delle reazioni avversead alimenti una prima distinzione fon-damentale è quella fra reazioni tossi-che e reazioni non tossiche.

Le reazioni tossiche più frequentisono:• la gastroenterite causata da tossinebatteriche contenute in cibi avariati• la cosiddetta “reazione sgombroide”,simile ad una reazione allergica, chepuò giungere fino allo shock causatadall’istamina, che si manifesta in casodi ingestione di proteine del pesceavariato per difetto di conservazione• le reazioni da tossine naturali, quali lelecitine dei semi, le aflatossine deicereali, la muscarina dei funghi, le

saponine di varie piante, gli ossalati deivegetali

Le reazioni non tossiche agli ali-menti dipendono dalla suscettibilitàindividuale verso alcuni cibi e vengonoa loro volta suddivise in reazioni immu-nologiche ( presenza di linfociti T eanticorpi IgE diretti verso alimenti) ereazioni non immunologiche ( non ècoinvolto il sistema immunitario).

Il termine di allergie alimentariviene comunemente utilizzato per lereazioni immunologiche, mentre le rea-zioni non immunologiche fanno riferi-mento alle intolleranze alimentari.

Delle allergie e delle intolleranze ali-mentari sarà opportuno parlarne nellepubblicazioni successive, approfon-dendo alcuni aspetti di crescenteimportanza, considerato l’incrementonella popolazione, particolarmenteinfantile, di queste manifestazionipatologiche.

(dott.ssa Anna Maria Valente)

DAL DISTRETTO DI ISERNIA

Page 12: PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, ... il glutine, (normale

PERIODICO DI INFORMAZIONE • 1° TRIMESTRE 2009

12

La centralità del malato e l’u-manità sono rispettivamente il2° e il 3° percorso del decalogoiniziato nel numero precedentecon l’accoglienza.

La centralità del malatoPorre il malato al centro signi-

fica renderlo protagonista dellasua salute e della sua malattiaed informarlo sulle misure dia-gnostiche o terapeutiche che loriguardano. Invece si ha spessol'impressione che, in caso digrave malattia, il paziente vengaimprovvisamente trattato comeun bambino incapace di gestirela propria verità e prenda ilsopravvento la “congiura delsilenzio", sia da parte dei medi-ci che dei familiari.

Porre il malato al centro,quindi, per considerare prima ditutto le sue esigenze nell’orga-nizzazione del sistema salute,nel disegnare le strutture sanita-rie e la loro ubicazione, nello

stabilire gli orari di pasti e visite,nella distribuzione delle risorseumane ed economiche. Oggi, latrasformazione dell'ospedale inazienda punta sull’efficienza esui risultati. E’ un modello diorganizzazione sanitaria che s'i-spira ai criteri dell'efficientismo edella concorrenza e premia l’in-centivo economico e scientificopiuttosto che quello umano.

Le nuove priorità delle ammi-nistrazioni riguardano l'acquistodi apparecchiature più sofistica-te, per garantire servizi all’avan-guardia e attirare nuovi utenti eincentivi per i settori o le specia-lità che producono o "tirano"economicamente. Come con-seguenza c’è il rischio che imalati nel corso della lorodegenza abbiano contatti piùfrequenti con le apparecchiaturesanitarie che non con gli opera-tori sanitari. Se è vero che loscopo della scienza è alleviare lasofferenza, è altrettanto vero

che non sempre la tecnologiada sola porta al progresso.

E’ indispensabile che la tec-nologia sia a servizio dell'uomoe non l'uomo a servizio dellascienza. Si pensi a questo pro-posito, all'isolamento sperimen-tato dai malati terminali che sisentono circondati da monitor edagli strumenti più sofisticatiquando ciò di cui hanno vera-mente bisogno è una personacara, una voce che conforta euna mano amica nel passaggioall'altra vita.

L’UmanitàUn ospedale senza umanità

è come un matrimonio senzaamore. Qualcuno ha scritto chel'ospedale è il cuore di unasocietà, così come la scuola è latesta e i servizi sono il corpo.

L'ospedale è un luogo privile-giato per la testimonianza del-l'altruismo e della sensibilità. Perumanizzarlo occorre portare alla

UN DECALOGO PER UMANIZZARE L’OSPEDALE

Page 13: PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, ... il glutine, (normale

luce i valori umani che accomu-nano chi aiuta e chi è aiutato.

L'umanità di una strutturasanitaria dipende sostanzial-mente dalle relazioni che sicreano tra degenti e operatorisanitari.

Se un malato chiede al medi-co: "Scusi, a che serve questoesame?', non può riceverne inrisposta: "Lei pensi a guarire,sappiamo noi il da farsi". Sevuole capire il perché delle suedifficoltà respiratorie, non puòsentirsi rispondere: "Cerchi didormire, parlerò con sua mogliedi questo problema". Oppure seinsiste per conoscere la sua dia-gnosi, non può rischiare unarisposta tipo: “E’un cancro,tragga le sue conclusioni".

Così il rapporto con gli infer-mieri o con gli Operatori Socio-Sanitari il malato chiede "Senta,le dispiace portarmi il pappagal-lo?", l'infermiere non puòrispondere: “Non tocca a me, lodica al portantino", oppure "Ilmio orario è finito, lo dica aquelli del turno successivo". Chisuona il campanello per chiede-re assistenza non può sentirsibruscamente rispondere: "Lei èuna spina nel fianco, ci lasci unpo' in pace!".

Talvolta, il personale rivolgel'attenzione ai malati gratificantied evita quelli scomodi e bron-toloni. In qualche occasione, siassumono atteggiamenti discri-minanti verso gli ansiosi perchéinfastidiscono, gli anziani perché

non servono a niente, i malati diAids perché i problemi sonoandati a cercarseli.

Negli Ospedali del nostropaese la maggior parte del per-sonale ha atteggiamenti di uma-nità e disponibilità verso il mala-to, ma abbiamo ancora moltoda fare per raggiungere livelli diumanizzazione anche inmomenti di sovraccarico dilavoro per non scaricare lenostre tensioni sui pazienti.

Tutto questo si può e si deveevitare con un minimo di dispo-nibilità, di interesse verso le esi-genze del malato, ma soprattut-to di accettazione delle proprieresponsabilità.

dott. Rita Viscovo

PERIODICO DI INFORMAZIONE • 1° TRIMESTRE 2009

13

Per la riflessione e la condivisione in gruppo

Se vogliamo rendere l'ospedale un luogo più umano sia per i degenti sia per chi vi lavora dobbiamoessere partecipi. Gli ostacoli e le resistenze sono tante solo l'essere motivati ed avere una visionecostruttiva del futuro rappresentano il miglior modo per prepararlo.Fai pervenire il tuo indirizzo e-mail a [email protected] o inviando un fax al n° 0865 461189.Riceverai il seguente questionario da complilare.

DOMANDE

• Come valuti il grado di umanità o disumanizzazione delle strutture ospedaliere che conosci?

• Puoi individuare due o tre problemi o atteggiamenti che ti sembrano incidere negativamente sulclima ospedaliero?

• Puoi usare esempi di umanità o disumanità che hai sperimentato ricordando esempi di operatorisanitari che ti hanno ispirato o disturbato?

• Se fossi lʼamministratore generale, quali iniziative prenderesti per promuovere l'umanizzazionedel tuo ospedale?

Grazie per il tuo contributo.

N.B. Se desideri l’anonimato puoi far recapitare in busta chiusa il questionario a:Rita Viscovo presso SIT . P.O. Isernia

Page 14: PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, ... il glutine, (normale

PERIODICO DI INFORMAZIONE • 1° TRIMESTRE 2009

14

Mi chiamo Federico, ho 33 anni eabito a Casciana Terme, un paesino inprovincia di Pisa. La mia esperienza inizianel 1994, all'età di 18 anni quando mi fudiagnosticata una malattia piuttosto rarache colpiva le vie biliari e il colon. Nonsapevano certo quale fosse la causa nétantomeno la cura. L'unica cosa certa chemi comunicarono fu che prima o poi avreidovuto fare un trapianto di fegato. Potevaessere dopo un anno, due, dieci, venti…Immaginate la mia reazione ad una notiziadi questo genere.. Vivere con sopra latesta questa spada come una sentenza.Ho cercato comunque di affrontare ognigiorno senza pensarci, cercando di staremeglio che potevo. Nonostante la fatica ei farmaci, la mia volontà mi spingeva a fareuna vita "normale". E questo ho fatto finoa che ho potuto. Nel 2001 la malattia siaggravò e ogni mese che passava stavosempre peggio. Ho passato tre anni frafebbre, antibiotici e ricoveri ospedalieri.Avevo circa dieci giorni di febbre ogni duesettimane, con tutto ciò che ne consegue:dolori articolari, mal di testa, stanchezzacronica. Gli studi universitari rallentaronobruscamente. Le uscite con gli amicipure. I dottori non sapevano trovare unaqualche forma di soluzione. L'unica cosache mi dava un vago sollievo erano dosimassicce di cortisone. E così fino a gen-naio del 2003, quando la situazione preci-pitò e la febbre fu giornaliera. E quandoparlo di febbre, parlo di 40 gradi e oltre! Misono fatto circa otto mesi più o menocontinui di ospedale. A maggio il profes-sor Filipponi del Centro Trapianti dell'o-spedale di Cisanello decise che l'unicasoluzione era un trapianto di fegato.Potrete immaginare i sentimenti contra-stanti. Da una parte la gioia di poter starmeglio. Dall'altra la difficoltà dell'interven-to, il come sarà la mia vita futura, il fatto distare in attesa… La mia vita subì una stra-na mutazione in quel periodo. Tutto quel-

lo che facevo non aveva più senso.Sentivo la vita correr via dal mio corpo edalla mia testa. Ma non avevo paura dimorire. La mia fede in Dio mi rassicurava.La presenza dei miei amici mi teneva permano in quelle lunghe notti all'ospedalequando tutto diventa buio e la tristezzacammina per i corridoi per cercare le sueprede. Cercavo nella mia memoriamomenti gioiosi per sconfiggere la solitu-dine… le vacanze al mare, le passeggiatecon Erica, la mia fidanzata, le cene con lamia famiglia, gli allenamenti con gli arbitrivisto che arbitravo già da molti anni, l'o-dore di olio canforato degli spogliatoi, glisguardi dei bambini che avevo comecapo scout, la mia Casciana…. tutto percercare di farmi forza. La mia attesa èdurata due mesi e dieci giorni.

Sono stato trapiantato il 29 luglio2003, un martedì mattina. Due cose,credo mi hanno salvato. La prima.L'amicizia e l'affetto dei miei amici e di chimi conosceva, che non mi han fatto maimancare una parola di conforto o duechiacchere per sfogarsi. La seconda e piùimportante. Il gesto amoroso di unamadre e un padre che hanno acconsenti-to alla donazione degli organi del loro figliodeceduto. Passato circa un anno dal tra-pianto, mi tornò in mente un articolo lettosulla Gazzetta dello Sport dove parlava dicerti Campionati Mondiali per Trapiantatiche stavano svolgendosi in quei giorni aNancy in Francia. Presi contatto con laNazionale Trapiantati ANED di Milano.D'accordo con il Centro Trapianti diCisanello decisi di riprendere a nuotare,sport che avevo lasciato all'età di 16 anniper intraprendere la carriera di arbitro dicalcio.

E così è stato.Con estrema fatica ma un'incredibile

voglia di farcela per dare un segnale fortea chi il trapianto aveva ancora da farlo,tornai in piscina per prepararmi ai campio-

nati italiani per trapiantati, tappa fonda-mentale per partecipare ai XV CampionatiMondiali per Trapiantati si sarebbero svol-ti a London, Toronto, Canada dal 16 al 25luglio 2005. Non solo mi qualificai, ma inCanada sono riuscito a vincere 6 meda-glie, tre d'oro, un argento e due bronzi,stabilendo un record del mondo sui 50metri rana. E' stata un'esperienza fanta-stica, soprattutto dal punto di vistaumano. Trovarsi con cinquemila trapianta-ti è stato eccezionale!

Dopo cinque anni dal trapianto èaccaduta un’altra cosa favolosa!

Sono diventato padre! A settembre2008 è nata Rebecca, mia figlia. È stataun’emozione indescrivibile! Io che dovevomorire a causa della malattia, mi ritrovo ingran forma e padre. Devo oltremodo rin-graziare il mio donatore che grazie al suogesto di amore mi ha fatto tornare anuova vita. E dal suo gesto oltre alla miavia, ne è nata un’altra, quella di Rebecca.E se un domani avrò un nipotino, vorràdire che il mio donatore avrà fatto nasce-re un’altra vita ancora e così via per chis-sà quanti anni!

So che non sono il primo e non saròl'ultimo ad aver fatto questa esperienza didolore. Ma ugualmente mi sento di parlar-ne e parlarne perché è l'unico modo perfar conoscere le cose come stanno per-ché troppo spesso ho trovato personeche avevano paura delle donazioni soloperché non conoscevano niente sull'argo-mento. Manca l'informazione, quella stes-sa informazione che potrebbe salvare viteumane.

Ho ancora un ultimo sogno. Spero divivere la vita più bella che potrò perchéquando morirò anch’io e andrò nell’aldilà,spero che mi venga incontro il mio dona-tore, mi stringa la mano e mi dica: BravoFederico, hai fatto proprio una bella vita.

Federico Finozzi

BRAVO FEDERICOHAI FATTO PROPRIO

UNABELLA VITA!

Page 15: PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, ... il glutine, (normale

PERIODICO DI INFORMAZIONE • 1° TRIMESTRE 2009

15

Un doppio gesto d'amore

Carissima Rebecca, figlia mia,questo è il primo Natale che abbiamo passato insieme. In verità ne hai già assaporato

uno lo scorso anno nella pancia di tua madre e non credo tu abbia sentito molto

visto che eri piccolissima ma credo tu abbia avvertito già il calore del nostro amore

da là dentro.Tu, come tutti i neonati, sei una bambina speciale per noi.

Ma lo sei anche perché tu non avresti potuto nascere. Tu sei figlia di un doppio gesto

di amore.Quello dei tuoi genitori che ti hanno voluta.

E quello di un angelo che lasciando questo modo cinque anni fa, ha deciso che i suoi

organi erano più preziosi qui, sulla terra, che non in cielo.

E il tuo babbo è stato scelto per avere un fegato nuovo, perché il suo era ammalato e lo

stava portando alla morte. Quanta sofferenza, quanta paura, quanta ansia.

Ma quanta gioia una volta operato e uscito da quel brutto posto che si chiama ospeda-

le, dove tanti malati hanno passato il Natale da soli, abbandonati mentre tutto

fuori è gioia, serenità, calore…Il tua babbo grazie a quel gesto di amore che è la donazione di organi è ancora vivo e

sta bene!È tornato ad una vita normale, come tutti gli altri!

E quando ti ha visto per la prima volta tre mesi fa, ti ha guardato e si è messo a

piangere come un bimbo. Come se il brutto sogno in qui si era addormentato all’età

di 18 anni ammalandosi, fosse finito e tutto si fosse completato con la tua nascita.

Quante cose ci siamo detti. Ricordi? Mi ascoltavi un po’ curiosa, un po’ sorridente e

impaziente di vedere anche la tua mamma ancora in sala parto.

Stare tutti e tre vicini è stata un’emozione così grande che mai la dimenticheremo.

E tutto grazie a quell’angelo che mi ha regalato amorevolmente il suo fegato prima di

volarsene via.Se avesse detto: “no, i miei organi non voglio donarli e vengono con me in cielo”, il

tuo babbo sarebbe certamente morto e tu non saresti mai nata.

E invece eccoti qua a festeggiare il tuo primo Natale. E se un domani crescerai e met-

terai al mondo un figlio, quell’angelo non solo avrà donato la vita solo al tuo babbo,

ma a te e a tuo figlio. E se un domani tuo figlio farà nascere un altro figlio le vite

salvate saranno quattro e così via chissà per quanti anni.

Dal “si” alla donazione di una persona guarda quante vite sono nate!

Per questo ho pregato che il Natale dei genitori del mio angelo sia stato il più sereno

possibile, certi che quel gesto è stato importante e spero tanto che sentano la mia vici-

nanza, ovunque siano…A te, piccola Rebecca e alla tua dolce mamma auguro un vita serena e piena di gioia!

Sei tu il nostro regalo più grande!Federico

Page 16: PERIODICO DI INFORMAZIONE - Costajonicaweb.it · 2015-02-11 · porti di collaborazione con altre primarie società di brokeraggio assicurativo internazionali, ... il glutine, (normale

UUn sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese: Signore, mi piacerebbesapere come sono il Paradiso e l'Inferno.

Dio condusse il sant'uomo verso due porte. Aprì una delle due e gli permise di guardare all'in-terno. Al centro della stanza, c'era una grandissima tavola rotonda. Al centro della tavola, si tro-vava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso. Il sant'uomo sentì l'ac-quolina in bocca. Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato.Avevano tutti l'aria affamata.

Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia. Tutti potevano rag-giungere il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma poiché il manico del cucchiaio era più lungodel loro braccio, non potevano accostare il cibo alla bocca.

Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.

Dio disse: Hai appena visto l'Inferno.

Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l'aprì. La scena che l'uomo vide eraidentica alla precedente. C'era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire l'acquo-lina. Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici. Questa volta,però, le persone erano ben nutrite e felici e conversavano tra di loro sorridendo. Il sant'uomodisse a Dio: Non capisco! E' semplice, rispose Dio, dipende solo da un'abilità. Essi hannoappreso a nutrirsi gli uni gli altri, mettendo in pratica l’umanità e la solidarietà, mentre gli altri nonpensano che a loro stessi.

Inferno e Paradiso sono uguali nella struttura.... La differenza la fa ognuno di noi!

G.C.