Numero di Aprile 2012

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Anno VII | Numero 6 | Aprile 2012 | Prezzo: 0,50 € Il giornale studentesco del Liceo Scientifico Statale «A. Righi» di Bologna «Non condivido ciò che dici ma sarei disposto a dare la mia vita affinché tu possa dirlo» Voltaire - Illuminista Ex Righi al lavoro Il nostro Direttore intervista una quinta uscita dal liceo già dal 2004 parlandoci di come questi ragazzi siano entrati in contatto con il mondo del lavoro. Lavoro | Il RighiTimes intervista gli studenti usciti dal liceo Il Commento di FEDERICO PIERI La situazione è ormai sfuggita dalle mani, questo è evidente. Il grande progetto per il TAV nella Val di Susa si è rivelato una fonte di violenza incredibile, e la condanna non è certo da chi il progetto voleva attuarlo, ma da chi riconosce, nella ferocia delle azioni, un qualcosa di non umano. | Continua a p.4 3, 2, 1… in Gita! di MARICA IANDOLO 3.45 la porta che si apre: “Svegliati, devi partire!” Poi è tutta una corsa contro il tempo, contro il traffico, contro il sonno, contro la curiosità, contro la paura dell’ignoto, contro il desiderio che sia tutto perfetto. | Continua a p.4 Liceo Righi vince! di ALESSIA BACCHELLI PalaSavena, San Lazzaro. Ansia, agitazione, preoccupazione. Mani che si stringevano. Sguardi che si incrociavano. Sospiri. Sorrisi per nascondere la tensione. E poi il caos. Abbracci, urla e risate. “Le olimpiadi della danza vengono vinte dal Liceo Scientifico Augusto Righi” | Continua a p.4 Bamboccioni, sfigati, senza iniziativa, senza futuro, alla ricerca del posto fisso vicino a casa e con orizzonti ristretti, restii ad aprirsi all’esperienza all’estero… Queste le caratteristiche che da tempo sento attribuire ai giovani da politici, dai giornali e da parte dell’opinione pubblica. Devo confessare che, alla soglia della maturità e prossimo alla scelta che probabilmente condizionerà la mia vita nei prossimi anni, queste descrizioni non sono certo di incoraggiamento. Ma è proprio così la realtà, o questa è una ingenerosa generalizzazione? | Continua a p.3

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RighiTimes | Il Giornale Studentesco del Liceo Scientifico Statale "A. Righi" di Bologna

Transcript of Numero di Aprile 2012

Page 1: Numero di Aprile 2012

Anno VII | Numero 6 | Aprile 2012 | Prezzo: 0,50 €

Il giornale studentesco del Liceo Scientifico Statale «A. Righi» di Bologna

«Non condivido ciò che dici ma sarei disposto a dare la mia vita affinché tu possa dirlo» Voltaire - Illuminista

Ex Righi al lavoro Il nostro Direttore intervista una quinta uscita dal liceo già dal

2004 parlandoci di come questi ragazzi siano entrati in

contatto con il mondo del lavoro.

Lavoro | Il RighiTimes intervista gli studenti usciti dal liceo

Il Commento di FEDERICO PIERI

La situazione è ormai sfuggita

dalle mani, questo è evidente.

Il grande progetto per il TAV

nella Val di Susa si è rivelato

una fonte di violenza

incredibile, e la condanna non

è certo da chi il progetto

voleva attuarlo, ma da chi

riconosce, nella ferocia delle

azioni, un qualcosa di non

umano.

| Continua a p.4

3, 2, 1… in Gita! di MARICA IANDOLO

3.45 la porta che si apre:

“Svegliati, devi partire!”

Poi è tutta una corsa contro il

tempo, contro il traffico,

contro il sonno, contro la

curiosità, contro la paura

dell’ignoto, contro il desiderio

che sia tutto perfetto.

| Continua a p.4

Liceo Righi vince! di ALESSIA BACCHELLI

PalaSavena, San Lazzaro.

Ansia, agitazione,

preoccupazione. Mani che si

stringevano. Sguardi che si

incrociavano. Sospiri. Sorrisi

per nascondere la tensione. E

poi il caos. Abbracci, urla e

risate. “Le olimpiadi della

danza vengono vinte dal Liceo

Scientifico Augusto Righi”

| Continua a p.4

Bamboccioni, sfigati, senza iniziativa, senza futuro, alla ricerca del

posto fisso vicino a casa e con orizzonti ristretti, restii ad aprirsi

all’esperienza all’estero…

Queste le caratteristiche che da tempo sento attribuire ai giovani da

politici, dai giornali e da parte dell’opinione pubblica.

Devo confessare che, alla soglia della maturità e prossimo alla scelta che

probabilmente condizionerà la mia vita nei prossimi anni, queste

descrizioni non sono certo di incoraggiamento.

Ma è proprio così la realtà, o questa è una ingenerosa generalizzazione?

| Continua a p.3

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Per la prima volta nella storia del giornale, ci ritroviamo, finalmente, a

preparare per voi un nuovo numero decisamente pieno di novità!

La nuova proposta infatti promossa dal Direttore quest’anno è quella di

creare un nuovo giornale, più accattivante, più significativo, anche più

ricco, che possa rendere il RighiTimes un giornale in concorrenza con altri

giornali studenteschi.

Come molti di voi sapranno, già ora il RighiTimes è uno dei migliori

giornali studenteschi in circolazione, sia perché esce mensilmente, sia

perché i contenuti sono ben elaborati sia per l’aspetto grafico che

contenutistico.

Da tempo si parlava di rinnovare il RighiTimes nella sua veste puramente

grafica, e finalmente, grazie anche alla Associazione Ex Alunni del Righi,

che mi permetto di ringraziare qui in questo trafiletto, abbiamo potuto

avanzare l’ipotesi al Preside di uscire dall’Istituto come stampa, e

rivolgerci a qualche tipografia qui a Bologna che potesse ospitare la

stampa del giornale.

Ci siamo riusciti e già dal prossimo mese, Maggio, ci presenteremo sui

vostri banchi con una nuova carta, lucida, patinata, che metterà meglio in

risalto le immagini ed i contenuti, e con, forse, ma non esageriamo, una

copertina completamente a colori.

Speriamo sinceramente che questi nuovi progetti portati avanti dalla

Redazione restituiscano valore al giornale, che come vi scrivevo già il

mese scorso, sta lentamente perdendo lettori su carta.

Colgo l’occasione per avvisarvi che fra poche settimane il RighiTimes

lancerà una nuova versione della sua applicazione per smartphones, più

dinamica, che permetterà di fare commenti, caricare foto da cellulare e

molto altro ancora!

Come ultimo punto, lancio l’appello agli insegnanti di lettere italiane: se

vi fosse qualche studente particolarmente brillante in lettere, o fosse

particolarmente interessato al mondo del giornalismo, della letteratura,

vi preghiamo di segnalarcelo!

Come vedrete in questo numero, il Direttore ha dato largo spazio ad una

sua meravigliosa «inchiesta» sui giovani lavoratori provenienti dal Righi, e

come vedrete anche più avanti, i contenuti sono arrivati anche da

studenti non formanti la redazione, cosa che ci ha entusiasmato!

Se avete suggerimenti, siamo sempre qui, come sempre!

Se volete entrare a far parte del nostro team, non aspettavamo altro.

Buona lettura a tutti.

Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è

possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile

San Francesco d’Assisi – Patrono d’Italia

Presentazione Progetto di innovazione nel giornale

L’Amministrazione | Orgogliosi per ciò che verrà

hannodetto:

2 | Gli articoli del mese

‘‘ ’’

Editoriale

Eigh years later di RICCARDO FERRARI

3

Politica

Siria in crisi di FEDERICO PIERI

6

Opinioni

Crisi agraria di LUCA DALL’OCCA

8

Vita a scuola

3, 2, 1 … Gita! di MARICA IANDOLO

9

Righi in Hip Hop di ALESSIA BACCHELLI E

PENELOPE HALABASO

11

Musica

Tupac Shakur di LORENZO DAL BO

12

Viaggi

Limerick di LAURA ZACCHIROLI

17

Giochi e varie

www.righitimes.com

[email protected]

Scritto da

FEDERICO PIERI

Amministratore, Redattore e Grafico

Radionomia di MARIAGRAZIA VIGNOLI

14

L’altro versante di LEONARDO PASQUI

7

Page 3: Numero di Aprile 2012

Bamboccioni, sfigati, senza

iniziativa, senza futuro, alla ricerca

del posto fisso vicino a casa e con

orizzonti ristretti, restii ad aprirsi

all’esperienza all’estero…

Queste le caratteristiche che da

tempo sento attribuire ai giovani da

politici, dai giornali e da parte

dell’opinione pubblica.

Devo confessare che, alla soglia

della maturità e prossimo alla scelta

che probabilmente condizionerà la

mia vita nei prossimi anni, queste

descrizioni non sono certo di

incoraggiamento.

Ma è proprio così la realtà, o questa

è una ingenerosa generalizzazione?

Gli ultimi dati pubblicati da

Almalaurea evidenziano certamente

una crescente difficoltà di

inserimento nel mondo del lavoro,

ma c’è anche una buona notizia: al

crescere del livello di istruzione

aumenta la possibilità di

occupazione. Conforta infatti

sapere che il tasso di occupazione

raggiunto dai laureati dopo cinque

anni è pari al 90%; di questi ben il

79% ha un rapporto stabile.

Ho deciso di svolgere una indagine

personale su un campione di

persone a noi simili, e vedrete che

risultato sorprendente.

Vi presento i ragazzi della 5a F del

Righi, anno 2003-2004, 8 anni dopo

la maturità, con i miei complimenti

a tutti loro.

Frà Ar

Eccomi! triennale geografia di cui

un anno a Parigi. mi innamoro delle

politiche locali e di Parigi. faccio

una specialistica a Parigi in

politiche urbane/sviluppo locale,

passaggio lavorativo a Milano,

Editoriale | 3

Riccardo Ferrari Direttore

Eight years later

1 Stefano RISI (Pisi)

2 Simone CECILIANI (Cecio)

3 Gustavo BERTOLINI (Berto)

4 Michele TERZI

5 Federico BERGONZONI (Bego)

6 Giovanni COVAZZI (Covaz)

7 Vittoria CASALINI (Vitto)

8 Lorenzo BACCI (Bisci)

9 Alberto PREVITI (Albert)

10 Mario CARA

11 Matteo CESARI (Caesar)

12 Federico STELLA

13 Isabella GRANDI

14 Andrea LORENZONI (Brasi)

15 Francesca ARTIOLI (Frà)

16 Massimiliano FAZIO (Massi)

17 Stefania D’ANGELO

18 Jacopo MAZZEO

19 Irene FERRARI (Nene)…mia

sorella

ora dottorato al secondo anno

(sempre politiche pubbliche).

Girovago il più spesso possibile, mi

piacerebbe tornare in Italia quando

sono a Parigi e ripartire appena

possibile quando sono in Italia,

quindi immagino che saranno il

destino, le opportunità future e le

nostalgie passate a decidere.

Lorenzo Bacci

Ecco l'ingegnere: triennale e

specialistica di ingegneria civile un

anno in uno studio di progettazione

poi ho vinto un assegno di ricerca

triennale in un nuovo centro di

ricerca di ingegneria civile dove si

sviluppano progetti di ricerca per

conto di aziende o anche enti

pubblici. Per adesso non smetto

comunque di guardarmi in giro in

cerca di opportunità!

Federico Bergonzoni

Ho frequentato l'Accademia Navale

dal 2004 al 2009, hanno in cui ho

conseguito la Laurea Specialistica

in Scienze Marittime e Navali. Dal

Settembre 2009 ad Aprile 2010 mi

sono specializzato in

Telecomunicazioni e Guerra

Elettronica presso il centro >>

Page 4: Numero di Aprile 2012

>> Aeronavale della Marina, e

successivamente ho svolto il mio

primo incarico operativo a bordo di

un caccia della US NAVY nell'ambito

del Personnel Exchange Program,

con l'incarico di Assistant Navigator,

ottenendo il brevetto di Surface

Warfare Officer.

Rientrato in Italia a Maggio del 2011

sono stato mandato sulla Fregata

Libeccio, dove svolgo l'incarico di

Capo Componente

Telecomunicazioni, Condotta Nave e

Meteo (Ufficiale di Rotta). Ho

partecipato all'operazione Nanook

nel 2010 (in Groenlandia) e

all'operazione Unified Protector nel

2011 (in Libia). A Giugno rientrerò a

Livorno in Accademia Navale per

occuparmi della formazione degli

allievi ufficiali. Amo la vela, lo sci, il

basket e in generale qualsiasi cosa

connessa con il mare. Che altro dire?

Soddisfazioni tante, emozioni

indimenticabili, per quanto riguarda

i momenti difficili, beh, quelli fanno

parte del gioco.

Gustavo Bertolini

..allora: finito il Liceo mi sono

laureato in Economia Aziendale

(laurea triennale) presso l'Università

di Bologna, poi mi sono laureato in

Management (Laurea Specialistica in

Economia, Università Bocconi

Milano), una piccola esperienza di

tre mesi presso la Camera di

Commercio di New York e un altra

esperienza( stage) di 7 mesi presso il

Fondo di Private Equity di

IcreaHolding a Milano (Banche del

Credito Coperativo). Attualmente

lavoro da circa un anno in una delle

società di famiglia (Caffaro Industrie

Spa, lavora nel settore della

produzione di prodotti chimici) nel

controllo di gestione.

Vittoria Casalini

Laurea in Ingegneria Gestionale, da

quasi due anni lavoro in ACCENTURE,

un’azienda globale di consulenza

direzionale, servizi tecnologici e

outsourcing.L avoro su SAP (

software gestionale) e sono al mio

terzo progetto :dopo Barilla e

Bracco ora Agusta Westland.

Simone Ceciliani

ciao ragazzuoli, che bello sentirvi!

che dire...io dopo la triennale a

scienze geografiche, son partito per

fare servizio civile all'estero, con la

Comunità papa Giovanni XXIII, e son

finito ad Iringa, in Tanzania, dove

vivevo in una casa famiglia per

orfani, e lavoravo in un centro

nutrizionale e in un centro per

ragazzi di strada...una volta tornato

ho continuato a stare nell'orbita

Comunità, lavorando all'ufficio

Obiezione e Pace, prima a Rimini e

poi a Faenza...dopo una parentesi di

2 mesi in Nigeria, dove ho preso

alcuni contatti con associazioni che

combattono la tratta delle

prostitute dalla Nigeria all'Europa,

sono tornato dalle parti di Bologna,

sempre con la comunità...lavorando

in un centro per disabili a

Monterenzio e vivendo in una casa

famiglia per ragazzi che provengono

da situazioni particolari (es.

avevamo un rom uscito dal carcere

minorile, 3 pazzerelli sotto terapia

etc.)...infine da marzo dell'anno

scorso la Comunità mi ha chiesto di

andare a Nairobi (Kenya), dove

adesso vivo da circa un anno, nella

periferia della città, vicino a uno

slum chiamato "Soweto", e qui

gestiamo un centro per ragazzi di

strada (sono 13 adesso), e lavoriamo

nei progetti all'interno dello slum e

aree limitrofe (HIV, adozione a

distanza, disabilità etc.)...

Ragazzi se mi volete venire a

trovare, il biglietto non costa

relativamente poco...600 Euro

A/R.... Cecio

Matteo Cesari

Da fonti informate: Dentista

Giovanni Covazzi

..mamma mia ma fate tutte cose

molto più strane di me… io sono

stato abbastanza lineare (quindi

anche la mia descrizione sarà piatta

e simile a un cv).

- università economia e finanza (3+2

di cui uno a Londra in Erasmus)

- internship in banca d’investimento

a Londra tra triennale e specialistica

- lavorato in Deutsche Bank per un

anno a cavallo con la fine degli studi

di specialistica

- cambiato per lavoro più stimolante

e sono passato in una azienda di

consulenza strategica specializzata

sul settore bancario nella quale

lavoro da circa un anno e mezzo.

Detto questo sono diventato un

uomo trolley perché sto tra Bologna,

Milano e dove mi mandano a fare

progetti di lavoro (ogni tanto

incrocio pure la Fra tra i suoi

cambiamenti di città)...

Stefania D'Angelo

Dunque: ho studiato Scienze

Statistiche (3+2) a Bologna.

Poi per un anno ho fatto uno stage

alla Provincia di Bologna e da

dicembre 2010 ho una borsa di

studio al Registro Tumori - Servizio

di Epidemiologia della AUSL di

Reggio Emilia.

Lavoro davvero interessante ma

contratto pessimo!

La borsa dura due anni ma a breve

c'è fortunatamente il concorso per il

tempo indeterminato. Quindi,

incrocio le dita!

Massimiliano Fazio

liceo 75/100 poi scelta universitaria:

trade off tra interessi e possibilità

lavorative (economia: triennale in

marketing e specialistica in

direzione aziendale, 5 anni giusti e

106/110). Economia mi è molto

piaciuta; nel frattempo durante

studi lavoretto come cassiere in

agenzia di scommesse per pagarsi gli

extra e un po' di retta universitaria.

Laurea in luglio, settembre comincio

in azienda di trasporti: determinato

di un anno con prospettive di

carriera notevoli dopo l'anno di

formazione a Milano. super selezione

siamo scelti in 3, però dopo 2 mesi

(entro il periodo di prova) 2 di noi

(ovviamente uno ero io) li hanno

mandati a casa per blocco di fondi

per il progetto formativo:

ovviamente hanno sfruttato il

periodo di prova per scremare

ulteriormente a nostra insaputa!

botta psicologica e morale, a

dicembre comincio un tirocinio in

Unicredit (d.g., ufficio di

comunicazione) tramite Unibo (300

euro al mese, 6mesi+6mesi di

rinnovo). Intanto mi guardo intorno

ma c’é poco, si fanno molti colloqui

ma la concorrenza è agguerrita e

soprattutto numerosa. Al settimo

mese di tirocinio colpo di culo:

assunto a tempo indeterminato in

Deutsche Bank, lavoro fuori Bologna

ma con tutti i diritti e la

remunerazione di un dipendente a

tempo indeterminato. Tutto

sommato mi è andata grassissima.

>> La mia realtà aziendale è in

controtendenza con il settore

bancario, in forte espansione e con

numerose opportunità per tutti i

giovani che ne fanno parte:

ovviamente devi farti il culo ma

questo varrà fino alla pensione

(circa a 90 anni)....ah ah ah Forza V

nere! >>

C’è poco, si fanno molti

colloqui ma la

concorrenza è agguerrita

e soprattutto numerosa.

4 | Editoriale

Page 5: Numero di Aprile 2012

Irene Ferrari

Dopo la Laurea in Economia a

Bologna ho proseguito seguendo un

programma Erasmus presso la

London School of Economics (LSE) e

conseguendo presso l’Università di

Bologna la laurea magistrale in

Economics (LMEC), di taglio

internazionale , innamorandomi

della mia materia e di Londra. Dopo

una breve esperienza lavorativa in

ambito universitario come

co.co.co., sono tornata per un anno

a Londra dove ho conseguito il

Master in Economic Policy presso la

University College of London (UCL).

Sono tornata a Bologna essendo

stata ammessa al dottorato, sempre

in lingua Inglese, presso la facoltà di

Economia, ma l’idea è di ripartire

prima o poi per un’altra esperienza

all’estero. Determinante per

l’evolversi della mia carriera

lavorativa e di studio è stata la

buona conoscenza della lingua

Inglese. Altro elemento importante

è che buona parte del mio lavoro,

inaspettatamente, usa come

strumento la matematica e,

malgrado sia consuetudine criticare

in ogni campo l’Italia rispetto agli

altri paesi, i miei ex professori

saranno felici di sapere che la mia

preparazione in matematica era

superiore a quella della maggior

parte dei miei colleghi a Londra

provenienti da ogni parte del

mondo.

Andrea Lorenzoni

Dopo due anni di studi artistico-

musicali ho studiato scienze della

formazione primaria e mi sono

specializzato in pedagogia speciale.

Adesso lavoro in una scuola

elementare come Insegnante di

Sostegno, attualmente con una

bimba con autismo. Nessun calcio in

culo per il momento. Mi interesso di

poesia, suono e canto nel gruppo

musicale Divanofobia.

Jacopo Mazzeo

Dopo le superiori ho frequentato

musicologia a Bologna dopo aver

finito il 3+2 nel marzo 2010 ho

cominciato a cercare lavoro nel

campo e non, nel frattempo ho

ottenuto una borsa di studio per

continuare le ricerche della mia tesi

all'estero, grazie alla quale ho

passato un po' di tempo tra

Edimburgo, Berlino, Londra e

qualche altra cittadina nel Regno

Unito. Siccome l'Italia purtroppo non

ha molto da offrire, ho deciso di

trasferirmi in Inghilterra per il

dottorato, attualmente vivo a

Southampton e collaboro con un

amabile team internazionale al

dipartimento di musica.

Alberto Previti

Alla fine del Liceo ero interessato ad

un corso di studio multidisciplinare

che spaziasse nel campo della fisica

e della matematica, dandomi la

possibilità di proseguire sia con un

dottorato o comunque di fornirmi un

buon titolo di studio spendibile nel

mondo del lavoro.

Per questo motivo ho deciso di

iscrivermi al corso di Laurea in

Ingegneria Energetica, prima

triennale e quindi specialistica.

Durante il periodo di studio mi sono

appassionato alle tematiche inerenti

alla tecnologia nucleare e in

generale alla soluzione di problemi

fisico-matematici complessi tramite

tecniche numeriche innovative.

Per questo motivo ho sfruttato le

collaborazioni in essere

dell'Università di Bologna che mi

hanno portato a visitare diversi

impianti e centri di ricerca nucleare

dell'area europea.

Alla fine dell'ultimo anno ho deciso

di svolgere la tesi all'estero, e per

questo ho sfruttato il contatto

esistente con l'Università

dell'Arizona a Tucson, dove ho

passato sei mesi su un progetto

legato allo sviluppo di una

metodologia di calcolo del trasporto

di luce nelle superfici planetarie (in

particolare ero interessato ad un

prossimo progetto NASA su Io,

satellite di Giove). Al ritorno, dopo

la laurea e l'Esame di Stato mi sono

iscritto al Dottorato di Ricerca

presso la Facoltà di Ingegneria

dell'Università di Bologna.

A seguito dell'incidente di Fukushima

mi sono occupato della misura della

contaminazione radioattiva dell'aria

di Bologna. Attualmente sto

lavorando sulla scia del mio progetto

di tesi specialistica. Posso dire di

essere globalmente soddisfatto delle

mie esperienze di studio e di lavoro

al momento. In particolare il

dottorato è un'esperienza

estremamente interessante e

stimolante. Purtroppo in Italia

questo titolo di studio non vale nei

fatti quasi nulla (al contrario

dell'estero, dove il "dottore" è solo

colui che ha il dottorato), anzi

purtroppo a volte è visto quasi solo

come una perdita di tempo da parte

delle aziende. Spero comunque di

poter continuare a lavorare a

servizio del mio Paese,

sperabilmente nel mondo della

ricerca. Dalla mia esperienza

consiglio a tutti quanti di scegliere

la strada che più piace, senza mai

scegliere delle scorciatoie.

Ogni lacuna lasciata indietro, per

colpa propria o per mancanza di chi

è chiamato a formarci, torna sempre

inesorabilmente a galla prima o poi.

È bene pertanto sfruttare al meglio

gli ultimi anni di studio per potersi

aprire maggiori opportunità nel

futuro, senza tralasciare quel

pizzico di fortuna che non guasta

mai.

Stefano Risi

Laureato in matematica e Pompiere

nel tempo libero.

Federico Stella

Laureato in Fisica, ha svolto il

dottorato presso la Scuola

Internazionale Superiore di Studi

Avanzati a Trieste (SISSA) , Cognitive

Neuroscience Sector.

Michele Terzi

Ho fatto economia e lavoro in

finanza. La cosa che più mi ha

colpito in questi ultimi anni è stato

guardarmi indietro e capire quanto

poco conoscessi l'economia quando

studiavo al liceo e quanto poco

questo serva per la vita che c'è la

fuori. Idealmente la scuola ci

dovrebbe preparare per il lavoro.

noi infatti impegniamo davvero

tanto tempo e tante energie per

capire come guadagnare soldi

(studiando prima e lavorando poi),

ma quasi non ci curiamo di come

gestire questi soldi che così

faticosamente (si spera)

guadagneremo. comportandoci in

questo modo è come se

vanificassimo la metà dei nostri

sforzi e delle nostre fatiche.

personalmente credo che tutte le

persone sagge e di buon senso

dovrebbero approfittare degli anni

del liceo per imparare anche

qualche base di economia oltre a

seguire i loro interessi e le loro

aspirazioni. Mi sento di consigliare a

tutti voi questo libro: "How an

Economy Grows and Why it Crashes"

scritto da Peter Schiff.

Il libro è molto semplice e chiaro,

ma tratta e spiega tutti i concetti di

base dell'economia. l'unica pecca è

che è scritto in lingua inglese, lingua

che sono convinto le nostre giovani

leve non avranno difficoltà a leggere

e capire. Vi auguro di poter trovare

la vostra strada la fuori, qualunque

essa sia: in bocca al lupo a tutti

Editoriale | 5

Page 6: Numero di Aprile 2012

Federico Pieri Amministratore, Redattore e Grafico

Siria in crisi

6 | Politica

Iniziato il conflitto in Siria da

parecchio tempo, sembra che questo

grande paese, che conta quasi 22,5

milioni di abitanti (dati Onu anno

2010), sia vicino ad una tregua fra il

regime ed i dissidenti.

I media cominciarono a focalizzarsi

sulla Siria già parecchio prima del

Marzo 2011, ma quando a Damasco

vengono arrestate 35 persone che

richiedevano il rilascio di prigionieri

politici, la stampa estera ha

cominciato a parlarne di più,

dedicando ampio spazio, più

all’estero in realtà rispetto all’Italia,

al dibattito ed alla grossa crisi che

questo paese sta vivendo.

Le date ed i fatti Ripercorriamo, ora, per chi non fosse

al corrente, alcune date importanti

prima di focalizzarci noi sui recenti

eventi e sviluppi.

Nel Giugno 2011 l’AIEA chiama la

Siria all’Onu per una inchiesta su un

presunto programma nucleare non

autorizzato del paese, che davanti

all’organo nazionale nega tutto.

Nello stesso Luglio il Presidente degli

Stati Uniti d’America, B. Obama,

pretende le dimissioni del Presidente

siriano Assad.

In Ottobre la Lega Araba condanna le

repressioni in Siria, che causano

decine di morti per il mantenimento

dell’ordine pubblico, e già nello

stesso Novembre alcuni sostenitori

del governo attaccano con bombe le

ambasciate straniere presso la

capitale siriana.

A Dicembre il numero di morti

ufficiali tocca, fra i rivoltosi, i 5.000

uomini, comprese donne e bambini

(Dati Onu), e questo comporta che la

Lega Araba mandi degli «osservatori»

presso la Siria per valutare meglio

eventuali sanzioni per violazione dei

diritti umani intanto due sostenitori

del governo attaccano con due

bombe, suicidandosi, la base di

sicurezza a Damasco. Muoiono 44

esponenti dell’opposizione.

Lo stesso giorno la Tv di stato siriana

afferma che sono stati liberati 700

prigionieri politici e nel Gennaio

2012 un altro suicida uccide,

facendosi scoppiare, 26 persone a

Damasco.

L’Onu è bloccata Nel Febbraio 2012, Russia e Cina

chiedono il fermo per la risoluzione

contro la Siria, ed il governo, a tutta

risposta, intensifica i bombardamenti

aerei contro i ribelli sulla città di

Homs e su altre città.

Il bilancio dei morti sale a 7.500

vittime dall’inizio della guerra civile.

Questo Marzo, le forze governative

conquistano importanti centri

logistici e i ribelli sono costretti a

fuggire in Libano.

Russia e Cina bloccano i

piani di pace A pochi giorni, Russia e Cina fermano

tutte le bozze per la risoluzione Onu

contro il regime, e sospendono

definitivamente ogni deterrente

contro le violenze. Intanto

l’ambasciatore Onu Envoy Kofi Annan

elabora un piano di pace presso

Damasco per un cessate il fuoco.

>>

Il Commento di FEDERICO PIERI

La situazione in Siria è

decisamente devastante, fuori

controllo e senza

giustificazioni. Come già

avevamo potuto vedere in

Libia, il regime totalitario in

Siria sta massacrando migliaia

di persone, mentre gli organi

internazionali si coprono gli

occhi o, con semplici parole,

rimandano azioni di sanzione

contro il regime di Assad.

La domanda che sorge

spontanea a questo punto è

come mai, visto l’analogo

episodio in Libia, in Siria non si

sia intervenuti così

rapidamente come è stato

fatto in Libia? Come mai gli

007 inglesi e le truppe Onu

erano GIA’ presenti sul

territorio libico con porta aerei

e carri blindati PRIMA che

venissero effettivamente

approvate le sanzioni e

l’intervento militare?

Questo non ci è ancora dato

saperlo, ma se il motivo per

cui l’Onu si era mossa la prima

volta era a difesa dei diritti

dell’uomo, a maggior ragione

Russia e Cina, paesi

importanti, certo, ma non

proprio famosi per la loro

transigenza verso le rivolte

contro i regimi, per dimostrare

che ora è tempo di

cambiamento, dovrebbero

appoggiare un nuovo modo di

vedere la politica

internazionale, non basata solo

sulla borsa, ma anche sulla

repressione dei crimi contro

l’umanità.

| Nella foto: sulla destra l’ambasciatore Onu Envoy Kofi Annan

Page 7: Numero di Aprile 2012

Dopo cento giorni di governo

Monti, il paese è fuori dalla crisi o

sta ancora faticosamente risalendo

la china? E quanto è lontana la

vetta? Queste domande trovano

spazio nei giornali, fanno parlare

la gente, animano i molti talk

show e fanno discutere anche i

nostri rappresentanti parlamentari.

L’arrivo del Professore fu salutato

da un’ondata di soddisfazione

collettiva, in un momento in cui il

paese si scopriva vicino ad un

baratro economico ed era stanco

dei suoi politici “democraticamente

eletti”. Supermario si è presentato

con le idee chiare e con una parola

che metteva al riparo ogni piccola

resistenza alla richiesta di sacrifici:

equità. Ha messo subito i conti in

regola e ha salvato l’Italia. La

nostra immagine a livello

internazionale è tornata

rispettabile e non dobbiamo più

temere figuracce con altri capi di

stato . Tutto bene dunque, Monti

si! Pare di no.

Ora piovono alcune critiche, quello

stesso paese che l’aveva così bene

accolto sembra non capire la

ragione per la quale la richiesta di

sacrifici sia indirizzata sempre

verso i soliti noti: dipendenti a

reddito fisso e pensionati. Infatti

da più parti si sostiene che le

riforme manchino di quella”

equità” di cui il premier parlava

all’inizio e che, al contrario, sia

stata seguita la logica del “forte

con i deboli e debole con i forti”. Si

aggiungono i favoritismi alle banche

e la debolezza dimostrata

nell’affrontare il tema delle

liberalizzazioni in un paese zeppo

di corporativismi. La fotografia del

paese è impietosa, molti operai

licenziati o in cassa integrazione,

imprenditori senza credito,

famiglie che vanno alla mensa

della Caritas.

Alcune persone sopraffatte, dal

dolore, dall’umiliazione, dai debiti,

non ce l’hanno fatta e si sono tolte

la vita, una forma di protesta nei

confronti di uno Stato da cui si

sentono abbandonati e nella

indifferenza di una società nella

quale ogni giorno di più “ognuno è

solo sul cuore della terra, trafitto

da un raggio di sole, ed è subito

sera. Siamo sicuri che la strada che

stiamo percorrendo sia quella

giusta? Siamo sicuri che la vita di

una persona valga meno di accordo

finanziario o di una richiesta di

mercato? Non dovremmo fermarci e

tentare di porre delle nuove regole

affinché la dignità dell’uomo non

venga mai calpestata?

Politica | 7

L’altro versante dei Monti di LEONARDO PASQUI IL COMMENTO

>> I rifugiati Nel frattempo, il numero di rifugiati

in Giordania sale a 95.000 persone,

dove il governo ha dato la possibilità a

tutti i siriani di potersi rifugiare

legalmente od illegalmente. La

Turchia invece denuncia 26.000

rifugiati siriani.

Sbilanciamento della

Russia e la Cina La Russia e la Cina, dopo aver

bloccato i piani di risoluzione

dell’Onu, fanno però appello al

governo siriano affinché dimostri il

suo impegno per un cessate il fuoco

comune ai due fronti, ma la Russia

sottolinea l’importanza del cessate il

fuoco da parte dei ribelli.

Promesse mantenute? Intanto, Mercoledì scorso, le forze

governative hanno bombardato Homs,

distruggendo una parte del centro

abitato e delle truppe appoggiate da

carri armati hanno effettuato una

serie di raid a Deera e su alcuni centri

abitati limitrofi.

Una nota ufficiale dell’Onu denuncia

la morte di 9.000 persone dall’inizio

della rivoluzione.

| Pallino colorato: campi rifugiati

95.000 rifugiati sono

fuggiti dalle loro città per

scappare dalla guerra

civile in Siria

9.000 i morti fino ad oggi

in Siria a causa di

bombardamenti, attentati

e resistenza armata

Page 8: Numero di Aprile 2012

Quando ci si trova a parlare di

agricoltura si pensa alla campagna,

ai suoi frutti, al variegato e

continuamente mutevole paesaggio

che la caratterizza.

Molto meno si pensa ai contadini, al

loro importante ruolo di guardiani

della terra e delle tradizioni

colturali e alimentari; poco si pensa

alla loro fatica pochissimo

remunerata. Ancor meno si pensa ai

differenti rapporti di forza tra

produttori e mercati e al

condizionante ruolo della

intermediazione tra gli uni e gli

altri. Il mercato dovrebbe essere il

luogo di ritrovo tra produttori e

consumatori; in realtà tra gli uni e

gli altri vi è quasi sempre un potente

intermediario, generalmente

estraneo alla produzione e al

consumo, che stabilisce cosa e

quando produrre e consumare.

Soprattutto a quale prezzo comprare

dai produttori e a quale prezzo

distribuire ai consumatori.

E, così, detta legge. Soprattutto nei

mercati agricoli dove produttori e

consumatori sono più

deboli. Perciò le crescenti difficoltà

di questo pur indispensabile settore

economico spingono sempre meno

coltivatori a produrre e sempre più

(specialmente i giovani) ad

andarsene da questo settore per

avviarsi a fare altro. In questo modo

la superficie un tempo adibita

all’agricoltura perde valore

come produttrice di alimenti mentre

ne guadagna come possibile sito per

scopi alternativi. Ad esempio come

siti su cui collocare impianti di

produzione energetica

tramite fonti rinnovabili come sole e

vento. Ma se l’area agricola si

riduce, dove si produrrà cibo e chi lo

farà? Per questo è importante

fermare l’abbandono

dell’agricoltura e delle campagne:

si deve e si può. Ma solo assicurando

remunerative opportunità di lavoro

a chi resta e, addirittura, a chi si

dovesse sentire incentivato a

ritornare. Per rendersi conto di

quanto siano difficili le condizioni di

questi produttori qualche esempio

può essere adatto e istruttivo.

Soprattutto riguardo alla produzione

della frutta, la quale è facilmente

deperibile e non tutto conservabile

in celle frigorifere. Ebbene un

chilogrammo delle celebri

albicocche vesuviane che al

dettaglio viene venduto a non meno

di 2 euro, viene pagato al

produttore non più di 10

centesimi; uno di angurie che il

consumatore paga poco meno di un

euro procura al produttore poco più

di 12 centesimi; uno di pesche

pagato al produttore 35/40

centesimi viene pagato dal

consumatore 1,50/2 euro e cosi via.

Si capisce subito perché spesso la

frutta marcisce non colta sugli alberi

o a terra a seconda di dove viene

prodotta. Perché se ai costi della

produzione si aggiungono quelli del

raccolto, molto spesso il ricavo è

inferiore alla spesa. A meno di non

poter contare su un elevato numero

di braccia familiari o di lavoratori

stagionali sottopagati(e in

nero). Ed è perciò che, a queste

condizioni, è solo la grande

distribuzione, che detiene l’80% del

mercato ortofrutticolo, che riesce a

realizzare elevati guadagni.

Le soluzioni più a portata di mano

vengono dal basso, dall’incontro

sempre più frequente, spontaneo e

organizzato, tra produttori e

consumatori; molte meno

possibilità e soluzioni vengono

infatti date dall’alto di politiche

governative. Questo insieme è

costituito dai mercatini

periodicamente organizzati dalle

organizzazioni dei produttori

(Confagricoltura, Coldiretti ecc..)

nei quali gli agricoltori incontrano

direttamente i consumatori; è

costituito dalle visite spontanee alle

aziende produttrici con metodi

biologici; da organizzazioni

come “Slow food” che aiutano a non

far scomparire prodotti di nicchia a

rischio di estinzione; dagli orti e le

fattorie sociali e dalle “Città verdi”

nelle quali si tende a far proliferare

orti e giardini. Ѐ tutto questo che va

ad aprire spiragli in cui incunearsi

per dare maggiore forza ai piccoli

coltivatori che ogni giorno

“zappano” per un pezzo di pane.

Certo se si riflette sullo strapotere

dei grandi centri commerciali, super

e ipermercati, e della grande

industria di trasformazione e se non

si dimentica quanto sia

determinante sia il ruolo delle

organizzazioni criminali, la

tendenza si può considerare elitaria

e di nicchia. Ma è dalle piccole cose

che nascono le grandi; è mettendo

pietra su pietra che

sono nate le piramidi.

Luca Dall’Occa dell’Orso Redattore

Crisi agricola

Se l’area agricola si

riduce, dove si

produrranno alimenti,

piante ed altro?

8 | Opinioni

Page 9: Numero di Aprile 2012

3.45 la porta che si apre:

“Svegliati, devi partire!”

Poi è tutta una corsa contro il

tempo, contro il traffico, contro il

sonno, contro la curiosità, contro la

paura dell’ignoto, contro il desiderio

che sia tutto perfetto.

4.20 in aeroporto davanti al bar:

“mangia qualcosa, non hai fatto

colazione, non puoi affrontare un

viaggio a stomaco vuoto!”. Ma come

fai a spiegare che hai lo stomaco in

subbuglio, pieno di aspettativa e di

speranza? Che l’ansia ti impedisce di

respirare normalmente e che ti

meravigli di non essere ancora

svenuta? Semplicemente non puoi e

allora prendi un thè caldo o del latte

macchiato, qualcosa di leggero,

giusto per fare contenti i tuoi

genitori.

4.30 davanti al check-in, tutti

insieme, tu e i tuoi amici. Ridete,

scherzate, siete in gita ormai e il

resto è superfluo. Sembra di essere

sospesi nel nulla, vi siete

dimenticati di tutto, di quello che

avete fatto il giorno prima, di quello

che dovrete fare nei prossimi giorni,

ciò che importa è solo quel

momento preciso, il presente, la

gita e la capacità di viverla al

meglio.

I giorni, qualsiasi cosa farete,

qualsiasi posto visiterete, voleranno.

Non vi renderete neanche conto di

averli passati. Sarete immersi

completamente nel clima

cameratesco e non vi accorgerete

del tempo che scorrerà, non vi

toccherà e voi semplicemente vi

divertirete.

Dal momento preciso in cui vi siete

riuniti agli altri e avete imbarcato i

vostri bagagli la magia è iniziata. È

come se foste saliti tutti su un

nastro trasportatore, vi foste seduti

e semplicemente affidati al suo

percorso, consapevoli della presenza

di qualcun altro alla guida.

E così venite risucchiati dalla

completa e assoluta voglia di lasciar

perdere tutto e tutti e di pensare

solo a godere il più possibile di quel

viaggio inaspettato e guidato da

altri. Le cose vi scorrono ai lati,

veloci, sfuggenti e voi non vi

soffermate a osservarle, a studiarle,

non ha importanza, c’è altro che vi

preme, altro che richiede la vostra

attenzione.

Essendo così immersi nell’esperienza

fantastica che state vivendo, venite

come risucchiati da un vortice e non

riuscite a fermarvi, in realtà non

volete nemmeno provarci. Quello

che importa, quello che conta

davvero è che l’avventura che state

vivendo vi renda pieni di felicità.

Siete sull’aereo, state per lasciare la

vostra città e dirigervi verso 5 giorni

o una settimana o due settimane di

assoluto relax e di grandissima

novità. L’aspettativa è alle stelle, la

trepidazione di tutti i vostri amici e

vostra è quasi percepibile a un solo

sguardo, come se vi circondasse un

alone frizzante e scoppiettante, la

gioia tenuta a bada è quasi

palpabile. Guardandovi ci si

meraviglia che un gruppo di ragazzi

così elettrizzato non scoppi in un

urlo unanime e in salti e schiamazzi

e che se ne stia invece lì calmo e

tranquillo, quiescente, come a

riposo. Sembrate un gatto che ha

puntato un uccellino e che quatto

quatto aspetta il momento giusto

per passare all’attacco.

La gita è lì davanti a voi, che sospesi

sopra le nuvole, padroni del mondo

state puntando al sole, verso

l’orizzonte segnato dal mare di

soffice panna che vi impedisce di

vedere le città, i fiumi, le

campagne, le strade, le montagne

che state sorvolando. Siete sopra a

tutto e a tutti, voi e i vostri amici,

voi e gli altri passeggeri dell’aereo:

soli in mezzo a una distesa di luce

bianca e accogliente.

In quell’attimo di estasi suprema, di

sovrapposizione tra sogno e realtà

ricordate a voi stessi di respirare e

piano piano prendete coscienza del

vero inizio della vostra avventura.

Ora ne siete consapevoli, sapete di

essere in gita, sapete a grandi linee

cosa vi aspetterà. E allora via tra le

strade della nuova città, tra le

viuzze sempre più ingarbugliate, tra

le vite di persone così diverse a

quelle a cui siete abituati eppure in

un qualche modo così simili.

Camminare, affrettarsi, correre,

decidere è quello che fate tutto il

giorno. Ma non importa, anche se

alla sera siete a pezzi, distrutti,

malridotti, pieni di acciacchi, non

importa, perché siete tutti sulla

stessa barca e tra un semaforo e

l’altro vi siete confortati a vicenda,

vi siete divertiti insieme. La sera

poi, per quanto stanchi potrete

essere non vi fermerete, non vi

butterete sul letto. No: girerete da

una stanza all’altra, farete giochi

stupidi con gli altri, vi farete

quattro risate, ripenserete alla

giornata tutti insieme e vi

lamenterete del male ai piedi o del

mal di testa, direte che siete stanchi

e che volete andare a letto, ma non

ci andrete, non subito per lo meno.

Il sonno aiuta certo, ma quando

tornerete a casa ne avrete di tempo

per dormire, adesso no, non ora, in

un’altra città, con i vostri amici. >>

Vita di Liceo | 9

Marica Iandolo Redattrice

3,2,1… Gita!

Page 10: Numero di Aprile 2012

>> Adesso è il momento di vivere,

di stare svegli, di girare come una

trottola alla ricerca di un attimo in

più di gioia.

E andrete avanti così per giorni,

settimane, per il tempo che vi è

stato concesso. Risate, gioia,

scherzi, amicizia, divertimento,

sorprese, stress ma sopportabile,

litigi ma rimediabili, novità ma

accettabili, imprevisti ma

superabili: tutto questo vi sarà

chiesto di affrontare in quel poco

tempo che avrete a disposizione e

voi lo affronterete a testa alta, con

il sorriso, magari un po’ assonnati,

ma fieri e spavaldi.

Purtroppo, però,

indipendentemente da voi i giorni

passano e il ritorno si avvicina.

Ultimo giorno di libertà in

quell’aeroporto straniero. Il

prossimo aeroporto che vedrete

sarà quello da cui siete partiti, così

vicino a casa vostra. Quello stesso

aeroporto che vi ha accolto solo

qualche tempo prima pieni di

trepidante aspettativa, ora invece

vi accoglierà inebriati, un po’

confusi. Non sarete tristi o avviliti,

semplicemente non vi sembrerà

vero. Penserete che sia uno

scherzo, crederete di essere ancora

in gita, ci metterete qualche giorno

a realizzare che la routine vi ha

ripreso tra le sue fauci e che vi sta

trascinando di nuovo a suo

piacimento.

Allora sarà proprio in quello stato

di incredulità che insieme con gli

altri proverete piacere e troverete

conforto nel guardare e

commentare le uniche

testimonianze tangibili della vostra

recente esperienza: le foto e i

video. Quelle foto un po’ stupide,

senza senso, ma simpatiche, piene

di spirito e soprattutto di sapore,

sapore di vissuto. Ci sarete voi in

quelle foto con la vostra gioia

testimoniata da quei sorrisi

straordinari.

L’esperienza che potrete ricordare

con nostalgia vi segnerà nel

profondo e vi seguirà per tutta la

vita. Vi ricorderete di quella

straordinaria gita in una altra città

con i vostri compagni di studio e

per questo vivetela al massimo.

| Immagini successive riferite all’articolo della pagina 11 – pagina successiva

E’ il momento di vivere, di

stare svegli, di girare come

una trottola alla ricerca di

un attimo in più di gioia

10 | Vita di Liceo

Page 11: Numero di Aprile 2012

11Marzo. PalaSavena,

San Lazzaro. Ansia, agitazione,

preoccupazione. Mani che si

stringevano. Sguardi che si

incrociavano. Sospiri. Sorrisi per

nascondere la tensione. E poi il

caos. Abbracci, urla e risate. “Le

olimpiadi della danza vengono vinte

dal Liceo Scientifico Augusto Righi”.

Eh già il nostro amatissimo liceo ha

ottenuto, per la terza volta, il primo

posto alle olimpiadi della danza.

Qualcuno si domanderà perché ho

definito il Righi, che quasi ogni

giorno ci fa passare con ansia e con

preoccupazione le nostre mattinate,

“amatissimo liceo”…beh credo che

potrei rispondere dicendo che

questa esperienza (che

fortunatamente ancora non è

terminata perché ci aspettano le

Nazionali il 6 maggio) mi abbia, anzi

CI abbia fatti affezionare in modo

particolare alla nostra scuola. Credo

che abbia aumentato il nostro

spirito di appartenenza al Righi,

poiché fare hip hop ha reso meno

monotone e meno piatte le giornate

da liceali. A mio avviso le ha rese

più felici e più interessanti.

Comunque, per tutti quelli che non

sono potuti venire a sostenere il

Righi l’11 Marzo e non sono al

corrente di tutto volevo spiegare

che il nostro Liceo partecipa,

insieme a quasi tutte le scuole

superiori di Bologna, da ormai da

vari anni alle Olimpiadi della Danza

che si tengono solitamente a Marzo,

e da ben tre anni ha portato a casa

la vittoria. Quest’anno comunque la

competizione è stata sentita in

maniera più accentuata rispetto agli

altri anni perché il livello delle

coreografie delle altre scuole in gara

era sicuramente molto alto.

Nonostante questo, l’aspetto

importante è stato riuscire a

trasformare l’ agitazione e la paura

che un po’ tutti avevamo prima di

iniziare l’esibizione in grinta e in

energia. Credo che i fattori che ci

hanno portato alla vittoria siano

molteplici. Il primo fattore è stato

sicuramente la coreografia, che è

davvero spettacolare, innovativa e

particolare. Il secondo elemento

determinante credo sia stato

l’affiatamento che abbiamo

mostrato come gruppo, e

soprattutto la carica e l’energia che

abbiamo messo in quello che

facevamo. Ci siamo mostrati sicuri

anche se, lasciatemelo dire e

passatemi il termine, ce la stavamo

facendo sotto.

Tutto questo però non sarebbe stato

possibile senza l’aiuto di due

persone molto importanti per noi,

sto parlando dei nostri coreografi,

Riccardo Ruiba ed Elena Franchi (in

arte “Padre Marella e sua sorella”)

senza i quali non avremmo potuto

farcela. Hanno creduto in noi, dal

primo giorno all’ultimo (almeno lo

speriamo :D), ci hanno sostenuto e

ci hanno incoraggiato a dare il

massimo, cosa che non sempre

facevamo. Ci hanno rimproverati

quando non davamo il cento per

cento, ma ci hanno dato forza e

aiuto in ogni momento. Sono stati

fondamentali per la riuscita del

pezzo, e soprattutto per la vittoria.

Inoltre hanno reso le nostre

settimane più allegre e più

spensierate. E per questo motivo

tutti noi volevamo ringraziarli per

quello che ci hanno dato in questi

mesi. Infine, volevo concludere

questo articolo un po’ particolare

citando le parole che ci ha detto un

nostro compagno di hip hop poco

prima dell’esibizione: “Vincere è

solo una conseguenza dell’esser stati

bravi. Quello che conta è essere

soddisfatti di noi stessi, dopo di che

verrà la vittoria”. Credo che questo

sia un insegnamento che valga per

tutto nella vita, e non solo per le

competizioni. Detto questo,

suggerisco a tutti di venire a

sostenerci il 6 Maggio alle Nazionali,

non sappiamo ancora dove saranno,

ma vi terremo aggiornati. Noi

comunque daremo il massimo e ci

divertiremo, come abbiamo sempre

fatto, sperando di fare una bella

figura.»

| Foto della gara a pagina 10

Vita di Liceo | 11

Alessia Bacchelli e Penelope Halabaso Redattrice e Studentessa

Righi in Hip Hop

Sapevi che…

Il Liceo Righi

Il Liceo quest’anno non ha

vinto solamente le grandi

olimpiadi della danza 2012,

in Hip Hop, ma ha anche

vinto tornei di ultimate

frisbee a Vienna nella classe

maschile, ed ha raggiunto

buoni livelli anche nella

classe femminile!

Le olimpiadi della danza

vengono vinte dal Liceo

Scientifico Augusto Righi

per la terza volta

Page 12: Numero di Aprile 2012

La cultura Hip-Hop nasce negli

anni anni ’70 in America dalle

popolazioni nere che abitavano i

ghetti come il ‘Bronx’ di New York.

All’interno di questa cultura

troviamo un insieme di elementi che

con il passare degli anni o hanno

subito delle modificazioni, a causa

dell’influenza delle mode, o sono

aumentati di numero.

Originariamente le componenti

principali erano la musica Rap/Hip-

Hop , il Basket (fondamentale per la

nascita di questa cultura, poiché il

nome “Hip-Hop” deriva dal rumore

della palla che rimbalza), il DJing, il

Wrinting (graffiti) e la Breakdance.

Alcune persone sostengono, a mio

parere giustamente, che vi si siano

aggiunte altre componenti come la

Beatboxing, il look “underground”,

l’attivismo politico e la Slang

(linguaggio tipico dei ragazzi che

vivevano nei ghetti). Purtroppo tutte

queste “Arti”, col passare del

tempo, hanno finito per andare di

pari passo con la malavita, che

creava delle gang (organizzazioni)

composte da giovani

spacciatori/criminali armati, i quali

dovevano guadagnarsi il loro rispetto

all’interno di queste comunità

attraverso l’uso della violenza.

Difatti “nella legge della jungla solo

il più forte sopravvive”: era ovvio

che una situazione come questa non

potesse che degenerare sempre di

più, com’è poi accaduto. Ci sarebbe

molto altro da dire riguardo a

questo ambiente, ma non adesso;

infatti la veloce introduzione mi è

servita per farvi capire in quale

contesto ci troviamo e per potervi

parlare di un fatto di attualità

accaduto a metà degli anni ’90 del

xx secolo, che è ancora oggi avvolto

in un velo di mistero. Avete mai

sentito parlare del rapper

newyorkese Tupac Amaru Shakur?!?

Egli fu (?) un grande uomo,

nonostante sia morto all’età di 25

anni nel 1996, ed è per questo

motivo che probabilmente è più

conosciuto delle generazioni

precedenti alla nostra.

Dovete sapere che questo ragazzo ha

lasciato un segno nel cuore di

moltissime persone e che il mistero

della sua morte è tanto oscuro

quanto quello che avvolge la caduta

delle Torri Gemelle o l’omicidio di

J.F.K.

Come successe anche con altri

artisti, dopo la sua morte i fans

iniziarono a formulare diverse teorie

riguardo a chi fosse il mandante

dell’omicidio, quale motivo avesse

e, soprattutto, se questo omicidio

non fosse magari stato

semplicemente una messa in scena

dell’artista per togliersi dalle luci

delle ribalta e arricchirsi

segretamente. Infatti i più agguerriti

teorici della sopravvivenza di 2Pac

considerano il “finto omicidio” la

prima ipotesi da tenere in

considerazione, poiché era noto che

il cantante volesse ritirarsi a vita

privata per coltivare i propri

interessi, anche in politica, vivendo

di rendita dalle vendite dei suoi CD,

film, libri, (…) le quali sarebbero

aumentate a dismisura in seguito

alla sua scomparsa. Bisogna inoltre

considerare che il Rapper si era

fatto molti nemici lungo il suo

percorso e per questo motivo si

pensa (sicuramente lo pensava

anche lui) che non avrebbe avuto

ancora una vita lunga. Perciò, anche

a causa del tatuaggio “Makaveli”

inciso dietro al suo collo, questa

teoria è stata ricollegata alla figura

di Nicolò Machiavelli e alle sue

vicende, tra le quali si racconta che

abbia preso le difese di un uomo

fintosi morto per poter sfuggire ai

suoi nemici.

A dar forza alla precedente teoria

troviamo le diverse vicende dei

sospettati che si intrecciano tra di

loro e che avrebbero potuto aiutate

Tupac ad inscenare il suo omicidio,

anche grazie all’ingente quantità di

denaro che possedeva, al suo potere

e alle conoscenze che aveva in quel

ambiente. Infatti tenendo conto del

gran numero di persone che avevano

cara la sua pelle, nessuno si sarebbe

fatto troppe domande sulla sua

scomparsa; o magari lui stesso

sarebbe stato capace di zittire le

voci a riguardo, anche attentando

alla vita di altri personaggi famosi

che si fossero intromessi nella

faccenda.

Il primo sospetto ricadde su

Christopher Wallace, a.k.a.

Notorious Big, che, inizialmente

grande amico del cantante, fu

accusato dallo stesso di avere

architettato l’attentato del 1994 a

New York, dal quale Tupac uscì

miracolosamente vivo nonostante i 2

colpi di pistola ricevuti alla testa e

in altre parti del corpo, compresi i

genitali. Questo evento infatti fu la

scintilla che fece scatenare la faida

tra West Coast e East Coast a colpi

di Hip-Hop ed arma da fuoco. Si dice

infatti che Biggie Smalls (altro nome

di C.W.) >>

Lorenzo Dal Bo Studente

Tupac Shakur

Il caso irrisolto sulla

morte di Tupac S. suscita

ancora dubbi e

perplessità fra i suoi fan

12 | Musica e Storia

Page 13: Numero di Aprile 2012

>> avesse fatto uccidere il 2Pac

perché aveva ammesso

pubblicamente in una canzone di

avere avuto un rapporto sessuale

con la sua donna e di voler uccidere

tutti i membri della Bad Boy

Records, la casa discografica di

Christopher ( vedi canzone “Hit’em

up”).

Il secondo sospettato fu Orlando

Anderson a causa del conflitto

avuto con 2Pac la notte

dell’aggressione a Las Vegas;

poiché vi erano state delle pesanti

accuse da parte di Afeni Shakur,

madre dell’artista, Anderson venne

convocato in tribunale per essere

giudicato, ma fu ucciso prima che

l’udienza potesse avere luogo.

Si avanzarono accuse contro molti

altri personaggi; tuttavia la più

rilevante, e anche la più ambigua,

fu mossa contro Suge Knight,

proprietario della casa discografica

per cui lavorava Tupac allora, che è

anche colui che avrebbe tratto

maggior guadagno dalla morte del

suo rapper N° 1. L’ambiguità

dell’accusa sta nel fatto che Suge

era un suo grande amico, perciò è

difficile pensare che possa aver

fatto una cosa del genere, anche

perché avrebbe potuto guadagnare

ugualmente aiutandolo a inscenare

la finta morte, spartendosi in

seguito i ricavi che ne sarebbero

derivati. Purtroppo la teoria di S.K.

come killer ha troppe coloriture e

lati oscuri per riassumervela in

poche parole; vi basti sapere che a

volte i soldi decidono al posto delle

persone stesse, in ogni caso, se

siete interessati, su Internet

potrete trovare un grandissimo

numero di informazioni a riguardo.

A questo punto i fans o altri teorici,

come ‘scrittori e cantastorie’, non

vedendo affiorare grandi risultati

concreti da queste teorie razionali

iniziarono a fantasticare, chi più,

chi meno, inventando

argomentazioni basate su vere e

proprie coincidenze. Una di queste

fu “The 7th day teory” dove,

essendosi scoperta la ricorrenza del

numero 7 nella vita di 2Pac, che

poteva avere dei parallelismi con la

Bibbia e la vita di Gesù, si iniziò a

pensare ad una sua possibile

resurrezione, ovviamente non nel

senso letterale della parola, ma

come nascita di un nuovo Tupac,

rinominato appunto Makaveli.

L’unico motivo che riuscì a tenere

in piedi queste idee furono i

messaggi subliminali che l’artista

lasciava trasparire nei video e nelle

registrazioni, come alcune sue foto

crocifisso in copertina dei CD;

tuttavia , a mio parere, una serie di

argomentazioni del genere può

essere l’ultima cosa in grado di

convincerci della sua

sopravvivenza. Allo stesso

preferisco risparmiarvi le altre

innumerevoli e fantasiose teorie,

che sono in realtà frutto di alcune

menti fanatiche troppo afflitte

dalla scomparsa del loro idolo per

poter pensare con razionalit, anche

se ci si potrebbe sbizzarrire

parecchio.

Al contrario vorrei che voi faceste

qualche riflessione a proposito del

fatto che non vi fu nessuna

autopsia o esame balistico sul

cadavere (ciò talaltro non è

consentito dalla legge di nessuno

Stato ‘civilizzato’), che l’unica

foto di una possibile autopsia è in

bianco/nero e non si vede il volto

del defunto (altre due cose

teoricamente illegali), inoltre lo

scatto è stato pubblicato parecchi

mesi dopo la sua morte,

probabilmente per non destare

troppi sospetti, e inoltre sulla

salma fotografata manca il

tatuaggio “Makaveli” dietro al

collo. Un’altra cosa molto sospetta

fu l’immediatezza con cui venne

cremato il corpo (il giorno dopo la

morte), senza che venisse fatto

alcun funerale e nonostante il

cantante avesse affermato più

volte nei suoi testi di voler essere

seppellito.

Per quanto mi riguarda spero che il

mio racconto a proposito della

scomparsa di questo idolo sia stata

per voi avvincente e fonte di

curiosità come lo è stata per me e

molte altre persone che soffrirono

per questa grande perdita. So che

probabilmente non sono stato in

grado di fornirvi particolari molto

precisi a riguardo, ma è

giustificabile per il fatto che

altrimenti avrei esaurito i vostri

dubbi e il vostro interesse; tuttavia

come ho potuto vedere con i miei

occhi su Internet potrete trovare

tutte le risposte di cui avete

bisogno, con il solo e unico

suggerimento di sottoporre le fonti

ad un attento vaglio critico, onde

evitare di cadere in false

testimonianze frutto di una

fantasia, a volte, troppo fervida.

Musica e Storia | 13

| Statua celebrativa in ricordo dell’artista

Page 14: Numero di Aprile 2012

«Pur provenendo da esperienze

musicali diverse (Metal, Hard Rock,

Leggera Italiana), abbiamo deciso di

dare alla nostra Musica un'impronta

Rock con testi in Italiano che pezzo

per pezzo tocca le più diverse

influenze dello sterminato Universo

del Rock. Ad oggi lavoriamo insieme

per arrangiare i nostri brani e

portarli poi fra la gente nei live,

che sono le esperienze più belle che

la Musica ti possa dare."

Componenti del gruppo:

Cristian Di Domenico - Voce,

Chitarra e Sax

Marco Moschettini - Chitarra

elettrica e Tastiere

Benedetto Corica - Chitarra elettrica

Giulio Ieraci - Basso e Piano

Francesco Muzzi - Batteri

D: Quando si è formato il vostro

gruppo e come mai avete deciso di

chiamarvi così?

R: Giulio: Si è formato nel

novembre del 2011, in occasione del

concorso "Libera, Poetica Anti-

Mafia". Abbiamo partecipato con la

canzone "Insisto", che avevamo

registrato da pochissimo in studio.

Il nome del gruppo è nato in

maniera molto casuale. In primis

era orecchiabile, poi in secondo

luogo abbiamo visto l'etimologia di

"nomia".. viene dalla parola greca

"nomos", che significa "legge". La

legge della radio, la quale è un

ottimo mezzo per divulgare notizie.

Ovviamente adesso ci sono altri

mezzi di comunicazione, come ad

esempio i Social Network, però la

radio è sempre la radio!

D: Com'è stata la vostra esperienza

su TRC-Modena nel programma

"AghèBarbiShow"?

R: Benedetto: E' stato un

programma carino.. molto

divertente! Il Barbi era simpatico e

lo studio molto pittoresco,

particolare, pieno di dolci finti..

sembrava un bar! (Ridono).

D: "Insisto" è una canzone con un

significato molto profondo e

importante. Volete parlarne?

R: Cristian: La canzone è nata come

un inno contro le criminalità e

quindi è un invito per sensibilizzare

i giovani al tema. Quella vena

pop/rock che ha la canzone vuole

proprio sottolineare questo tema

contro la mafia. E' stata anche una

buona occasione per presentarci a

un concorso e, dopo questo,

abbiamo deciso di fondare il

gruppo.

D: Nella descrizione della vostra

pagina ufficiale di Facebook c'è

scritto: "La musica è cambiata!".

Cosa intendete dire con questa

affermazione?

R: Cristian: L'ispirazione viene da un

programma di Chiambretti, "Sunday

Show", e mi sembrava un messaggio

forte per far capire che anche noi

esistiamo e vogliamo farci sentire.

D: Cosa ne pensate della musica di

oggi?

R: Francesco: La musica di oggi è

bella, soprattutto quella di Selena

Gomez! (Ride)

Giulio: La musica di oggi è

decaduta, perchè essenzialmente si

è commercializzata..

Francesco: E secondo lei Giulio

perchè piace tanto la musica House?

Giulio: La musica House piace per il

semplice fatto che il beat della

cassa è tarato su una ritmica che è

superiore rispetto al normale

battito cardiaco e quindi fa battere

più velocemente il cuore. (Ridono

tutti). Piace essenzialmente perchè

è musica ignorante, poiché basata

soltanto su suoni e non su giri

melodici e armonici, è basata sul

beat e ed è estremamente scadente.

Questa è la mia opinione.

D: E dei cantautori italiani cosa ne

pensate?

R: Giulio: Io non li amo molto..

Benedetto: Sui cantautori italiani

bisogna fare un discorso preciso. Se

si parla di artisti come Guccini, De

Gregori, De André, Fossati, Gaber,

ecc.. tanto di cappello, ma.. sai chi

criticherei? Ligabue. Non mi piace

per niente. E anche Vasco Rossi e

Tiziano Ferro!

Francesco: Tiziano Ferro è un

grande! (Ride).

Cristian: Diciamo che la musica è

questione di gusti. Ovvio che centra

anche il parametro di qualità della

musica, che non è soggettivo. Per

spiegarmi uso spesso le parole di un

grande arrangiatore italiano, Fio

Zanotti. Lui dice che la musica,

soprattutto quella popolare, è come

un pallone che ha sempre la stessa

forma sferica, però ogni tocco che

fa per terra è sempre diverso.. in

sostanza è come un vestito, la

forma è quella, ma indosso a

persone diverse cambia.

D: Studiate Musica?

R: Francesco: Io studio al

conservatorio e suono la batteria da

sei/sette anni. Suono anche il

pianoforte.

Cristian: Io suono il sax dall'età di

sei anni e la chitarra. >>

Mariagrazia Vignoli Redattrice

Radionomia

14 | Musica

Page 15: Numero di Aprile 2012

Il drink più famoso nelle

discoteche da fare anche

per una serata tra amici

nelle proprie case!

INGREDIENTI :

3 cubetti di ghiaccio

1/2 parte di Vodka

1/2 parte di Vodka alla

pesca

1 parte di succo di

mirtillo

1 parte di succo di

Arancia

1 parte di succo di Ananas

(facoltativo)

una ciliegina e una fettina

di Ananas per decorare

PREPARAZIONE:

Mettete i cubetti di

ghiaccio nello shaker,

aggiungere Vodka, Vodka

alla pesca, succo di

mirtillo, succo di Arancia

e se volete il succo di

Ananas.

Shakerate finke non si

raffredda lo shaker.

Versate in un bicchiere

grande, decorate con una

ciliegina o con una fettina

di ananas e servite con

una cannuccia.

>> Giulio: Ho studiato violino per

anni da bambino. Suono il

pianoforte seriamente da sei anni e

il basso da quattro. Ho preso un po'

di lezioni di canto, ma non è quello

il mio "strumento" principale.

Attualmente studio composizione

al conservatorio.

Benedetto: Io suono il citofono

quando mi scordo le chiavi di casa!

(Ridono). Suono la chitarra da

cinque anni e mezzo e la studio

seriamente da tre.

Marco: Io ho suonato il pianoforte

per dieci anni da privatista, poi ho

imparato a suonare la chitarra e la

suono seriamente da tre anni.

D: Pochi giorni fa è stato

dichiarato che ai tempi di

Borsellino fu lo stato ad avviare la

trattativa con la mafia. Secondo

voi si può sempre parlare di

collusione mafia-stato?

R: Benedetto: Io credo che tutt'ora

la mafia coincida con lo stato.

Purtroppo combattere la mafia è

molto difficile, perchè il popolo è

strafottente, ha paura ed è

superficiale. E ti dirò.. non è

soltanto la paura.. io posso provare

anche a capire chi paga il pizzo se

ha famiglia, perchè purtroppo la

realtà è quella che è, la

conosciamo tutti tramite

televisione, giornali e purtroppo

tramite anche i fatti. La mafia

ormai ha preso il potere non

soltanto a livello economico, ma

soprattutto a livello politico.. non

solo con i politici, ma proprio nella

fondamenta della politica, cioè lo

stato.

Cristian: Una delle tematiche che

mi ha spinto a scrivere la canzone

"Insisto" riguarda quello che è

successo qualche mese fa. Un noto

giornalista locale, Giovanni Tizian,

un cronista che si occupa di mafia

al nord, in particolare nella zona

del modenese e del bolognese, è

stato messo sotto scorta per la

pubblicazione di un suo libro,

"Linea Gotica". Lui praticamente

parla di tutto quello che ha toccato

Saviano nel suo libro "Gomorra",

ovvero le mafie in senso stretto

hanno i loro distretti al nord, in

particolare a Bologna, città grande,

da sempre treno dell'economia e

dell'industria. Hanno molte

proprietà nella nostra città:

palazzi, case, pizzerie. Purtroppo

principalmente nella provincia

dove io abito questo è visibile,

soprattutto in zone come

Castelfranco, San Giovanni in

Persiceto, dove c'è appunto il

carcere di massima sicurezza. Zone

in cui la mafia ha diramato il

proprio potere.

Giulio: Il problema è che c'è anche

troppa sfiducia nello stato: essendo

la mafia uno stato dentro allo

stato, fin quando i cittadini non

hanno un feedback da parte dello

stato positivo tenderanno ad

affidarsi di più alla mafia.

Cristian: Il verbo molto forte scelto

appunto come titolo della canzone

contro le mafie, "Insisto", vuole

proprio sottolineare quello che poi

stavano dicendo Giulio e

Benedetto. Il manifestare per

l'oppressione della criminalità

organizzata sottocutanea, perchè

"non si vede" però c'è anche nel

nostro nord, viene spesso preso

sotto gamba e questo mi fa molta

rabbia.

Tempo Libero | 15

Sex on the beach di ELENA TURRINI LA RUBRICA DI COCKTAIL

Tempo Libero

Anno: 2002 Regia: Spike Lee Genere: Drammatico Interpreti: Edward Norton, Philip Seymour Hoffman, Barry Pepper, Rosario Dawson Monty Brogan (Edward Norton) è uno spacciatore di droga, vive a New York ed è stato condannato a sette anni di carcere dopo che grazie a una soffiata la polizia ha trovato in casa sua un chilo di eroina. Il film narra dell’ultimo giorno di libertà di Monty, passato a dibattersi tra il terrore

verso il destino che lo attende e il tentativo di architettare piani per sfuggirgli; Monty si sente del tutto incolpevole, e porta avanti per tutto il film un atteggiamento vittimistico culmina nel violento (e bellissimo) monologo finale, nel quale addossa tutte le colpe dei suoi mali a chi gli sta intorno, per poi giungere alla dolorosa consapevolezza che l’unica causa dei suoi mali è in realtà se stesso.

La 25esima Ora di CATERINA SEVERI LA RUBRICA DI FILM

4/5 Ilvoto:

Page 16: Numero di Aprile 2012

8 aprile 2012. Qatar, circuito di

Losail. 22 giri per 21 piloti alla

griglia di partenza. Il motomondiale

è ufficialmente ripartito con la sua

prima gara in notturna. Alle nove di

sera ha corso la classe regina mentre

nelle ore precedenti hanno dato

grandi emozioni la Moto 3 (ex classe

125) e la Moto 2. Per quanto

riguardata la classe dei più

“piccoli”, in testa alla gara si è

imposto un Viñales convinto e

battagliero. Subito dietro allo

spagnolo la novità della Moto 3

2012: l’italiano Romano Fenati, 17

anni di Pesaro alla sua prima

esperienza nel Campionato del

Mondo. Terzo sul gradino del podio il

tedesco numero 11 Sandro Cortese.

Emozioni forti ce le hanno regalate

anche i piloti della Moto 2. I

protagonisti del finale da brividi per

rincorrere il gradino più alto del

podio sono l’italiano Andrea Iannone

e lo spagnolo Marc Marquez. Alla

fine la spunterà lo spagnolo,

secondo Andrea e terzo Pol

Espargarò. Senza nulla togliere alle

altre categorie, la classe regina è

quella che più fa stare col fiato

sospeso gli spettatori per l’intera

gara. La pole se la era aggiudicata

Jorge Lorenzo con il tempo di

1.54.634 lasciando al secondo posto

il dominatore di questa pista ormai

da cinque anni, Casey Stoner con il

tempo di 1.54.855. Gli altri italiani

si presentavano dal sesto posto in

poi con Andrea Dovizioso, decimo

Valentino Rossi e, a seguire

Petrucci, Pasini e Pirro. Insomma, le

moto sono nuove ( la cilindrata non

è più 800 ma 1000) ma le partenze

rimangono sempre le stesse. Al via

scatta come al solito Dani Pedrosa al

secondo posto, primo Lorenzo e

terzo l’australiano che però, dopo

appena due curve, sorpassa il

compagno di squadra. Per tutto il

primo giro Casey “francobolla” lo

spagnolo della Yamaha e al terzo

giro lo scardina dalla vetta

imponendosi senza paura. Al quarto

giro Stoner segna il tempo record

della gara di 1.55.451 e sembra che

possa continuare ad allontanarsi e

correre da solo fino alla fine della

competizione. Intanto nelle retrovie

Valentino Rossi al quanto giro va

fuori pista per colpa, così ha detto

lui nelle interviste dopo la gara, di

Karel Abraham. Non sembra una

giornata positiva per l’italiano,

specchio di un fine settimana per

ora da dimenticare. Proprio il pilota

ceco è protagonista poco dopo di

un’uscita di pista che lo porta al

fondo del gruppo MotoGP. Dopo otto

giri si ritira insieme al ceco anche

l’italiano Michele Pirro appartenente

al team San Carlo Honda Gresini. A

metà gara la pagina del libro Moto

Gp sembra già scritta ma, a quattro

giri dalla fine il distacco tra Stoner e

Lorenzo comincia a diminuire

sempre di più fino ad arrivare ad un

testa a testa per la prima posizione.

Pedrosa non sta di certo a guardare

e si infila tra il canguro e l’altro

spagnolo cercando di mettere

pressione all’australiano. Dopo una

brutta imbarcata della Honda di

Stoner al quattordicesimo giro, a

due giri dal termine Lorenzo attacca

Casey e si ritrova al comando della

gara. Due curve più tardi, nel

rettilineo, è la volta di Pedrosa, il

quale stacca il pilota della Honda e

per accaparrarsi il secondo posto.

Vince Jorge Lorenzo chiudendo il

dominio dell’australiano che in

Qatar aveva trionfato quattro volte

negli ultimi cinque anni. Dani

Pedrosa è secondo con un risultato a

dir poco inaspettato viste le prove

che lo avevano fatto finire al

settimo posto. Dietro di loro arriva

Crutchlow (Monster Yamaha Tech3),

il quale, dopo una bagarre lunga

tutta la corsa, la spunta sul

compagno di squadra Andrea

Dovizioso. Nicky Hayden è la prima

Ducati all’arrivo con il compagno di

squadra solo 10º. Tra gli altri italiani

in gara, solo il neo acquisto della

Moto Gp Mattia Pasini passa la

bandiera a scacchi e finisce

diciassettesimo. Grande delusione

per l’australiano della Honda che

però rassicura i giornalisti e gli

spettatori dicendo che la colpa del

suo rallentamento è da dare

esclusivamente alla sua mano destra

e non alla moto o alle gomme

consumate. Afferma infatti, che

aveva difficoltà nell’accelerare a

causa di una mancanza di forza

nell’arto, probabilmente da

collegare al suo problema cervicale

che lo affligge ormai da un anno e

con il quale dovrà conviverci anche

in questa stagione. Tutto ciò

ridimensiona la vittoria del pilota

Yamaha e fa sperare in un ritorno

agguerrito del canguro come

nell’anno passato. Amarezza e

sconforto per il pilota Ducati Rossi,

il quale annuncia ai giornalisti che le

speranze le ha ormai finite e che

quest’anno sarà ancora più

complicato di quello appena

trascorso. In tutte queste emozioni,

polemiche e corse non si è mai

dimenticato il “pataca” romagnolo

Simoncelli. Appuntamento fra due

settimane al circuito di Jerez de la

Frontera, dove Lorenzo cercherà di

bissare il risultato ottenuto qui a

Losail.

Elena Turrini Redattrice

Moto GP

16 | Sport

Page 17: Numero di Aprile 2012

Il nome irlandese della città di

Limerick, affascinante borgo

Irlandese immerso nel verde, è

Luimneach, che significa “palude

deserta”, ma in tutta Europa è stata

nota per molto tempo come “città

delle pugnalate”, a causa delle

violenze e dello squallore che le

venivano attribuiti nel romanzo “Le

ceneri di Angela” di Frank Mc Court.

Oggi la città si è liberata di queste

vecchie immagini e il suo

grandissimo rinnovamento urbano ne

ha fatto un centro interessante sia

per quanto riguarda l’aspetto

turistico e l’aspetto pratico, infatti

Limerick è un ottimo punto di

partenza per visitare la parte

meridionale dell’Irlanda poiché è

situata a sud-ovest del paese ed è il

capoluogo dell’omonima contea,

nella provincia di Munster, e sorge

sulla foce del fiume Shannon, che le

passa attraverso dando vita a scorci

mozzafiato. Oggi Limerick vanta

anche un’antica e ben radicata

tradizione sportiva, a partire dal

rugby, tanto che un club della città

dà il nome ad una particolare azione

del gioco, sino all’hurling, sport

caratteristico e molto diffuso nella

nazione. La città ha origini lontane,

che iniziano probabilmente in età

Vichinga a partire almeno dal 812.

Ai Normanni si deve poi un nuovo

assetto urbano che fu attuato

intorno al XII secolo e aggiunse

all’insediamento molte strutture

architettoniche di valore, ad

esempio il King John’s Castle e la St.

Mary’s Cathedral. Va menzionato

sicuramente il fantastico Hunt

Museum, che espone una bellissima

collezione di oggetti risalenti all’Età

del Bronzo, all’epoca celtica e al

medioevo e che è custodita

all’interno dello scenario

eccezionale della Palladian Custom

House. La mostra corrisponde alla

collezione privata dei coniugi Hunt,

John e Gertrude, e dopo quella di

Dublino è la più ricca e pregiata del

suo genere. In particolare, ad

incantare i visitatori è la

meravigliosa statua di Apollo,

accompagnata da vari utensili che

simboleggiano i diversi mestieri; in

più c’è anche un valido autoritratto

dell’artista Robert Fagan con la

moglie e ancora una moneta di

Siracusa, forse parte di quei denari

d’argento che vennero ceduti a

Giuda perché tradisse Cristo.

La costruzione più antica della città,

e che più di tutte pretende rispetto

e riverenza, è la St Mary’s

Cathedral, alla quale si accede

varcando uno splendido portale in

stile romanico e in cui è custodito

un lucernario a vetrata originale del

1172. Da non perdere è poi il King

John's Castle, edificato fra il 1200

ed il 1212 per volere di Re Giovanni

d'Inghilterra, che voleva creare una

posizione difensiva da cui

sorvegliare ed amministrare la ricca

e ambita regione di Shannon.

L’imponente edificio divenne il più

sicuro e inespugnabile baluardo del

potere inglese di tutta l’Irlanda

occidentale. Vi stupirà, infine, la

Georgian House, una magnifica casa

cittadina di raffinata impronta

georgiana, realizzata in base ad un

disegno dell'architetto James Pain

del 1838. Per quanto riguarda invece

l’intrattenimento tra i maggiori

eventi che rendono vive e festose le

strade di Limerick ricordiamo il

Limerick Spring Fest, un weekend di

marzo durante il quale vengono

allestite attività divertenti per tutta

la famiglia, tra cui una competizione

tra bande musicali, concerti, balli,

mercatini e spettacoli drammatici di

artisti di strada. In maggio si tiene

poi il Limerick River Fest, il

maggiore evento annuale che

coinvolge la comunità, che ha lo

scopo di celebrare tutto quanto ci

sia di più grande e degno di nota in

città: le risorse preziose legate al

fiume Shannon, la musica

caratteristica del luogo, gli sport

nazionali, la moda, gli artisti locali,

la cucina e molto altro ancora.

Infine, tra la fine di febbraio e inizio

di marzo, si svolge il Limerick

Festival of Church Music, un evento

molto speciale fondato nel 1940 e

ristabilito, dopo un interruzione nel

200, nel 2004: si tratta di un festival

di musica sacra che riempie le

chiese cittadine di splendide

melodie, suonate da artisti

provenienti da ogni parte del mondo

per competere e farsi conoscere.

Non offre molte occasioni di

divertimento all’interno di

discoteche, ma Limerick è ricca di

pub che servono birra di produzione

propria e potrebbe quindi essere

un’ottima meta per un viaggio con

gli amici fra il verde dei paesaggi

irlandesi, le bellissime scogliere e il

gusto forte e deciso delle svariate

qualità di birra.

INFORMAZIONI UTILI:

Voli aerei: www.edreams.it e

www.skyscanner.it tutte le

compagnie volano su Shannon

direttamente collegata a Limerick.

Alberghi: Clarion Hotel Limerick (

+353 61 444 100), Maldron

Hotel,Woodfield House Hotel.

Al prossimo viaggio!

Viaggi| 17

Laura Zacchiroli Redattrice

Viaggi - Limerick

Page 18: Numero di Aprile 2012

Giochi

18 | Giochi

Rompicapo Io ho una zia che si chiama Angela che è la

sorella della secondogenita di mio nonno.

Francesca è la sorella di mia zia ma non è mia

zia, chi è?

Com’è possibile che Marta dice all’amica Sonia:

“Mia cognata è la suocera di mio marito e mio

figlio che prima la chiamava zia ora la chiama

nonna”?

Un giorno una vecchia signora di nome

Antonietta dice:

“Figlia mia, vai a dire a tua figlia che la figlia di

sua figlia sta piangendo”.

Qual è il grado di parentela tra Antonietta e la

piccola che piange?

Page 19: Numero di Aprile 2012

Giochi | 19

Page 20: Numero di Aprile 2012

IL RIGHITIMES CRESCE SEMPRE.

FANNE PARTE ANCHE TU!

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