Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli … · 2011. 3. 26. · Numero 2 anno...
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Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli studenti del Liceo Classico G. Prati di Trento
Ciao ragazzi!!!
Dopo quasi due mesi di pausa Praticantati è
tornato! Questi ultimi tempi infatti sono stati
tutt’altro che di inattività per il nostro giornale,
non dal punto di vista della pubblicazione dei
vari numeri, ma per alcune decisioni di orga-
nizzazione della rivista. Tra i vari temi, si è
discusso molto per quanto riguarda la tanto
sospirata “questione della politica” che adotte-
rà Praticantati, sulla quale, dopo lunghi e di-
battuti confronti con la preside (direttore re-
sponsabile), alcuni professori e molti studenti
durante la cogestione, siamo giunti ad
un’accurata e ragionata scelta. In breve si tratta di per-
mettere la pubblicazione di qualsiasi tipo di articolo di
carattere politico, compresi quelli di parte od opinio-
ne, a patto che non contengano turpiloqui, atteggia-
menti che incitino alla violenza, danneggino altre per-
sone o contengano false affermazioni.
Con questa seconda uscita (che non neghiamo essere
stata abbastanza sudata!) molti redattori si sono con-
centrati su alcuni temi e questioni legate al nostro li-
ceo: primo tra tutti, e forse il più atteso, è
l’appuntamento, ormai tradizionale ma sempre curio-
so e divertentissimo, con l’intervista multipla dedica-
ta ad i nostri rappresentanti neo eletti: anche
quest’anno li abbiamo sommersi di stuzzicanti, pun-
genti e disincantati interrogativi.
La seconda intervista, invece, sempre legata al nostro
amato Prati, è stata fatta alle ospiti australiane che ci
terranno compagnia fino alla primavera di quest’anno
(scolastico!): scherzando assieme le abbiamo cono-
sciute e ci hanno raccontato le loro esperienze, le loro
passioni, i loro desideri...
Di seguito vi riportiamo i periodici resoconti e voci
dei rappresentanti, nonchè molti altri articoli di carat-
tere prataiolo: dal corso di fumetto tenuto dai satiristi
Assunta Toti Buratti e Paolo Dalponte, al blocco di
Facebook nell’aula di informatica.
Ma ora parliamo della nostra vecchia pagina di coper-
tina. Infatti dal prossimo numero la grafica del logo
ed il carattere della scritta “Praticantati” verranno so-
stituiti e rinnovati: probabilmente avrete potuto nota-
re dei lievi cambiamenti nel corso di questo primo
quadrimestre, ma tutto si rinnoverà con il prossimo
numero di Marzo.
Per farlo, infatti, è stato organizzato un concorso che
si è concluso con la fine del primo quadrimestre: ab-
biamo ricevuto molti schizzi, disegni e nuove idee
che verranno tutti pubblicati nei prossimi numeri. Du-
rante la prossima riunione concluderemo questo lavo-
ro con la scelta del vincitore e la premiazione dello
studente.
Ma pensate che ci fermeremo qui?
Il progetto di innovazione grafica e del design esteti-
co della nostra rivista, proseguirà anche durante il
secondo quadrimestre: con l’aiuto dei partecipanti al
corso di fumetto di cui parleremo più avanti, e grazie
al supporto dello Studio Andromeda di Trento, ci e-
volveremo anche nella parte interna del nostro gior-
nalino scolastico, cercando di ottenere un periodico
“made in Prati” che sia sempre ricco di contenuti,
proposte, novità e curiosità, ma anche gradevole dal
punto di vista grafico e piacevole da leggere.
Passiamo ad un altro argomento. In molte situazioni
sociali, politiche, ecc., si parla sempre più
dell’importanza del ruolo della donna: pare addirittu-
ra che negli ambienti più eterogenei, caratterizzati
dalla presenza femminile, aumenti il tasso di creativi-
tà e di vivibilità. Addirittura, pensate che se una don-
na fa una polizza assicurativa è avvantaggiata del
punto di vista economico. Ci è sembrato quindi giu-
sto rendere un omaggio alle ragazze, donne del Prati,
la cui presenza è numericamente superiore e qualitati-
vamente importante: in questo caso abbiamo chiesto
alle più grandi, per le quali sarà questo l’ultimo anno
di permanenza nella nostra scuola, di poter scattare
una foto con tutte loro. L’idea era quella di pubblica-
re l’immagine, in tema natalizio, come copertina; pur-
troppo a causa del ritardo di cui si è parlato in prece-
denza, è passato il Natale e quindi anche il tema della
fotografia. Ma essendo davvero bella ci sembra giu-
sto pubblicarla lo stesso, anche se a pag.39. Al suo
posto, la copertina di questa uscita è una reinterpreta-
zione della famosa immagine di Andy Warhol.
Tornando a parlare anche quest’anno del “vil dena-
ro”, come già accadeva nei precedenti anni, la rac-
colta di tutto il ricavato dalla diffusione del nostro
giornalino sarà devoluta all’organizzazione umanita-
ria Save the Children. Informiamo perciò che con la
distribuzione dello scorso numero abbiamo ottenuto
80 €. Un ringraziamento a questi contribuenti da par-
te della redazione e da Save the Children.
Praticantati vi augura un buon primaverile secondo
quadrimestre!
I caporedattori
Martina Folena &
Silvio Defant
2 PRATICANTATI
E D
I T O R I
A L E
Dicembre– Gennaio 2011
Redattori:
Marco Giovannini
Lia Facchinelli
Gaia Faustini
Francesca Laura Nava
Gaia Pedron
Georgiana Leveghi
Enrico Dal Fovo
Angelo Naso
Angelica Giovannini
Nicola Bassetti
Yasmin Zouggari
Matteo Pavesi
Claudia Genovese
Stefano Cristelli
Camilla Bortolotti
Sebastiano Fronza
Enrico Sebastiani
Giulia de Martin
Elaborazione grafica pagi-
ne di coperina:
Pag. 39 Lucrezia Van Ste-
geren
Pag. 1 Giulia de Martin
PRATICANTATI è il giornalino del Liceo Prati
n° 2 anno 13 Dicembre\Gennaio 2011
INTERVISTA
4 Intervista quadrupla
12 Welcome Australian girls
ATTUALITA’ PRATAIOLA
8 La voce dei rappresentanti
9 Consulta i praticanti
15 Prataiolo e fumettista
25 Social network e coltelli
32 Di ginnasio e di liceo
10 Cogestione 2011: l’epilogo
11 Work in progress
ATTORNO A NOI
16 La questione femminile
18 Il Patagonia express ferma a Trento
20 Wi-fi libero: e adesso?
21 Emo, truzzi e bimbominchia: chi sono?
MUSICA
27 L’arpista del sublime
FILM E TELEFILM 29 God save the BBC
FUMETTI
30 Black lagoon
INFO & FUN
31 17.000$ per stare a letto
34 Quello che un normale oroscopo non vi dirà
mai
36 Tachicardia amorosa
VIAGGI
23 Parigi
POESIA
38 Ricordami
Lim
MODA
34 Aria (di moda) nuova
RACCONTI
33 La locanda
MESSAGGERIA
40 La messaggeria di Praticantati
In questo
numero
Volete informazioni? Ci volete scrivere? Fate
così:
contattate la redazione utilizzando la e-mail
[email protected] usate il box della messaggeria nell’atrio in
sede e nella sala dei distributori automatici in
succursale
contattateci direttamente (possibilmente non
durante le lezioni… qualcuno avrebbe da ridi-
re)
su http://praticantationline.wordpress.com,
potrete interagire con Praticantati anche sul
web, facilmente, velocemente ed
immediatamente. Un modo ancora più diretto
per esprimere i nostri pensieri e per essere più
vicini gli uni agli altri.
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 3
Direttore responsabile: Maria Pezzo
Caporedattori:
Martina Folena & Silvio Defant
Redazione
Autorizzazione del Tribunale di Trento n° 1390 del
1 luglio 2009
Intervista quadrupla: Domande e battute con nuovi rappresentanti d’istituto ed alla consulta
di Martina Folena e Silvio Defant
I N
T E R V
I S T A
Anche quest’anno i neoeletti rappresentanti d’istituto si sono offerti per una simpatica intervista
multipla, che dopo alcuni anni è ormai diventata un appuntamento fisso con Praticantati. Con iro-
nia e in modo abbastanza informale abbiamo scavato nei caratteri, nelle idee e nelle aspettative
delle persone che per i prossimi tre anni rappresenteranno noi studenti all’interno ed all’esterno
della nostra scuola.
Marco
Giovannini
Angelo Naso Matteo Pavesi Gaia Pedron
Hai qualche
soprannome? Marcio Angi, Angel, Nou-
se...
Matte No.. e ho sempre
invidiato tutti quelli
che ne hanno alme-
no uno. Ho un no-
me troppo corto…
Quando sei nato? 27/01/93 1.9.93 22/11/92 04 giugno 1994
Cosa ti ha spinto a
candidarti?
Impegnarmi, cam-
biare le cose, met-
terci del mio
La voglia di mettere
in pratica delle idee,
e altri motivi
Coerenza antifasci-
sta
Un grande interes-
se verso la consul-
ta. Credo che sia
una risorsa troppo
poco sfruttata da-
gli studenti, snob-
bata, e quindi vor-
rei che acquistasse
un po’ di popolari-
tà, importanza e
che gli studenti si
rendessero conto
di che opportunità
può essere
Come ti trovi con gli
altri rappresentanti?
Benissimo (per il
momento)
Piuttosto bene, fino-
ra
Abbastanza bene Complessivamen-
te bene
Un tuo pregio e un tuo
difetto.
Polemico– polemi-
co
Mi faccio sempre
un'idea personale
delle cose / l'incapa-
cità di riconoscere i
miei difetti
Sono schietto, sono
schietto
Pregio: penso con
la mia testa
Difetto: a volte
sono un po’ trop-
po testarda
Sei innamorato? No Sì Non credo Non lo so, ci devo
pensare..
Fidanzato? No Sì Più o meno No (poco convin-
to)
Quali sono i tuoi
hobby?
Sciare, monociclo,
musica, di tutto
Cinema, musica,
letteratura, arte in
generale...più che
hobby passioni
Musica, viaggiare,
leggere, nuoto, ecc.
Studio canto e fac-
cio atletica
Qual è il tuo sogno nel
cassetto?
Fare quello che vo-
glio, senza avere
vincoli
Viaggiare in tutto il
mondo
Esser felice? Lavorare in Africa
in mezzo alla gen-
te che ha davvero
bisogno di aiuto
4 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
Cosa farai dopo il
Prati?
Non ne ho la mini-
ma idea
Finirò il Conservato-
rio andando in Era-
smus, e ho intenzio-
ne di studiare cine-
ma all'estero
Prima mi sveglio
dal mio letargo di
studio matto e di-
speratissimo, poi
festeggio (anche
nostalgicamente),
poi Scienze Politi-
che probabilmente
Non l’università. A
meno che non mi
venga richiesto per
il lavoro che voglio
fare, e in questo
caso farei qualcosa
tipo Rapporti inter-
nazionali
Tre aggettivi per de-
scriverti.
Polemico, ?,?, do-
vrebbero dirlo gli
altri!
Iperattivo, instabile,
inquieto
Egoista, kalos kai
agazos (suggerito
da Folena; non ho
il font di greco an-
tico), tenace
Allora.. rompiballe,
libera, determinata
Il Prati è stata la tua
prima scelta come
liceo?
Sono stato un po’
spinto
Ero in dubbio tra
Prati e liceo musica-
le
Chiaro No. Ho fatto il pri-
mo anno di superio-
ri al Galilei, poi ho
recuperato greco
d’estate e mi sono
spostata qui
Rifaresti il Prati se
dovessi scegliere di
nuovo?
Sicuramente Assolutamente sì Chiaro Forse rifarei il mio
percorso con il pri-
mo anno di scienti-
fico
Di che colore è la ma-
glietta che stai indos-
sando in questo mo-
mento?
Bianca Rossa Bianca e arancione Bordeaux? Magen-
ta? Boh, in quelle
gradazioni comun-
que
Chi o cosa è il tuo a-
cerrimo nemico?
La mia testa I limiti della cono-
scenza umana
Me stesso La tecnologia. Sono
impeditissima.. e
comunque non cre-
do molto nella sua
utilità
E il tuo migliore ami-
co?
... Devo ancora trovar-
lo
Me stesso Per non citare i no-
mi dico la mia pie-
tra, che è pure vera
come risposta
Entreresti mai in poli-
tica?
Mi piacerebbe, ma
non penso lo farò
Preferirei di no Sì, per cambiarla No
Che superpotere hai o
vorresti avere?
Completo autocon-
trollo di corpo ed
emozioni
Manipolare il tempo Il fascino dei miei
capelli
Ne ho molti.. però
mi manca proprio
quello del teletra-
sporto, che comun-
que credo non sia
un superpotere
Per quale squadra
tifi?
Non seguo molto il
calcio, non è più
uno sport
Non tifo, il calcio
non mi interessa
Tifavo Juventus Non tifo
Un proposito per
l’anno nuovo:
Essere più diligente
e più organizzato
Viaggiare di più Esser più sereno Organizzarmi me-
glio
Materia scolastica
preferita?
Ginnastica, per
sempre
Italiano Greco Nessuna
Avevi un amico im-
maginario da piccolo?
Mec, aveva elicot-
teri, ruspe, di tutto,
proprio uno tosto!
No Un nemico: la sve-
glia (e lo è tutt’ora)
Facevo finta di a-
verlo perché i miei
compagni lo aveva-
no. Ma in realtà non
lo avevo
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 5
A cosa servono i logarit-
mi?
Nella vita, proprio a
niente
A quello che serve
il greco ed il latino
A comprare il pane
e latte
Ci devo ancora
arrivare fortuna-
tamente
L’anno più bello al Pra-
ti:
I liceo La prima! Prima liceo Questo
Chi eri nella tua vita
precedente?
Non mi ricordo Non credo nelle
vite precedenti
Una valigia Un cigno
Chi sarai nella prossi-
ma?
Qualcuno di impor-
tante
Vedi sopra Un bagnoschiuma Non lo so davve-
ro. Spero qualcu-
no che potrà cam-
biare le cose
Il tuo libro preferito. Vari Don Chisciotte di
Cervantes, anche
solo per tutto il tem-
po che gli ho dedi-
cato
Uno tra i tanti: La
filosofia del viag-
gio, dell’ottimo
Onfray
“Mia sorella è
una foca monaca”
di Frascella. (Lo
consiglio a tutti)
La tua canzone preferi-
ta.
Baba O’Riley- The
Who
Varia di settimana
in settimana
Dipende dal perio-
do, ora direi One
last time dei Kooks
o Mardy Bum degli
Arctic
“Margherita” di
Riccardo Coc-
ciante
Se tu fossi un personag-
gio Disney, chi saresti?
Zio Paperone La 313 Tarzan Gasgas
Simpson o Griffin? Simpson Simpson Family guy Non guardo mol-
to la tv, e comun-
que non questo
genere di cose
Dottor House o Scrubs? Scrubs, fino alla
morte
Non li seguo Non guardo Vedi risposta
precedente
Chi nomineresti Miss
Prati?
Pavesi Irrivelabile Marco Giovannini La Marisa
E chi Mr Prati? Il segretario Fabrizio Colui che non c’è
più
Me stesso (ma nes-
suno lo sa)
Il tecnico Andrea
Un messaggio a chi vi ha
votato:
Cosa vi passava in
mente in quel mo-
mento?
C’è sempre tempo
per cambiare idea
Bravi Grazie=)
Un messaggio a chi
NON vi ha votato:
Grazie, meno male
che c’è qualcuno con
criterio
Bravi Bravi Pace
Il voto più alto mai pre-
so.
9+ di latino in 5^
ginnasio, momenti
indimenticabili
9 di italiano in se-
conda e di matema-
tica in quinta
Nove/dieci di gre-
co in quarta?
9 e mezzo di ma-
tematica (non qui
al Prati). Qui cre-
do 8 e mezzo di
greco sempre
l’altro giorno.
Il più basso. 4, perché più in bas-
so non si poteva an-
dare
2 di chimica Uno di pregevole
fattura creativa
tipo “tempesta” o
“rigurgito” di
Guardini in prima
¾ di tedesco
(quando ancora lo
facevo). Qui cre-
do 4 e mezzo di
matematica l’altro
giorno con Depe-
dri
Hai a cuore un valore in
particolare?
Coerenza L'avere delle idee e
portarle avanti
L’onestà
(intellettuale e
non)
L’onestà intellet-
tuale (Bonazza
docet), la sinceri-
tà ma soprattutto
il rispetto.
6 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
Hai mai giocato a Far-
mville?
No No Non sono un nerd No
Cosa manca di più alla
nostra scuola?
Creatività, voglia di fare, impegno
Lo spirito di iniziati-va
Flessibilità, Umani-tà, Aperture
La normalità
La prima cosa che pensi
al mattino?
Come ho dormito? Non me la ricordo mai
“Sono in ritardo” e poi “life is go-
od” (ironica pretat-tica)
…
Il viaggio dei tuoi sogni: Backpacker in NZ Qualche posto lonta-no in cui non sono
mai stato
Infinito Sudafrica
Il tuo tipico intercalare: F**K Varia da conversa-
zione in conversazio-
ne
Non saprei. Cioè, abbreviato
cè
Vorresti restare a vivere
in Italia o andartene?
Casa sempre in Ita-lia, ma soggiornare
all’estero
Andare all'estero Indifferente Andarmene solo perché c’è più
bisogno di me altrove. Ma non
perché l’Italia non
mi vada bene, anzi..
Citazione preferita: ? Non credo nelle ci-tazioni
Tante.. di solito di capita di ritrovarmi
nella pacchianissi-ma poesia
“lentamente muo-
re”
Non ne ho una
Ti fidi dei tuoi amici? Si sì Sì dai Si
Colore preferito per l'in-
timo?
? L'importante è il contenuto
Bianco e azzurrino o verde
Nero (smagrisce..)
Tipo di musica preferi-
ta?
Rock Indie rock Va a periodi, ora spazio tra l’indie/
brit-pop all’acustico folkeg-
giante
Quella del mae-stro Roberto Cac-
ciapaglia. Piano-forte
Cosa odi? - La banalità L’odio Io non odio
Come ti vedi nel futuro? Felice Dipende da che fu-turo intendi
Splendido e realiz-zato (ottimismo
portami viaa)
Grande
Di cosa hai paura? Perdere il controllo della mente, essere
schiavo di qualcosa
Dell'omologazione Dell’ipocrisia, della burocrazia, delle
donne, dell’Emanuele Kant
Dei ragni
Lidò o Novaline? Novaline Novaline Novaline Nessuno dei due
Auto o moto? Auto, ci sta più gen-te
Auto Tutt’e due Piedi
Treno o aereo? Aereo, mi piacciono gli aeroporti
Treno, anche l'aereo non l'ho mai preso
Treno perché guar-dando fuori dal fi-
nestrino mi perdo in viaggi mentali
assurdi
Vedi risposta pre-cedente
Auto o treno? Auto Auto, in generale Tutt’e due Vedi risposta pre-cedente
Galli della Loggia o
Kant?
Stupido Silvio con le tue stupide do-
mande.
Questa domanda è fuori luogo
Rispetto tutt’e due Non so di cosa tu stia parlando!
Un saluto. Salute! Ioineitradrnpamloacm (è un messaggio
subliminale)
E due saluti Ciao, tante belle cose!
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 7
La voce dei Rappresentanti
di Marco Giovannini e Angelo Naso
Attualità prataiola
Cari Prataioli, di nuovo i vostri rappresentanti
d’istituto tornano a parlarvi, per la prima volta
su Praticantati! Ci dispiace di esserci fatti senti-
re così tardi, ma per motivi poco chiari il gior-
nalino che avete tra le mani ha subito notevoli
ritardi che ci hanno imposto la riscrittura di
questo articolo, la cui precedente versione risale
a inizio dicembre.
Dall'inizio del nostro operato abbiamo messo in
piedi una assemblea d'istituto, la giornata della
creatività e la cogestione (di tre giorni).
L'assemblea è andata piuttosto bene, siamo con-
tenti di aver incrementato il numero delle attivi-
tà per parte a cinque, quando normalmente era-
no sull'ordine delle tre. La giornata della creati-
vità, ispirata da quella dell'anno scorso, ma mo-
dificata strutturalmente nelle attività, è un mo-
mento importante a cui speriamo di aver dato
una certa identità, in modo da poterlo riproporre
nei prossimi anni. La cogestione è stata partico-
larmente intensa per quanto riguarda il numero
di attività, nettamente mag-
giori rispetto al passato. Stia-
mo comunque raccogliendo i
pareri di studenti e professori,
al fine di migliorare in futuro i
limiti che sicuramente si sono
presentati.
Il futuro ci riserva ancora tre
assemblee d’istituto (23 feb-
braio, 24 marzo, 6 aprile) e
l'attesissima assemblea spetta-
colo (nella prima metà di
maggio), che dopo un anno di
pausa forzata tornerà in scena,
speriamo eguagliando e supe-
rando lo splendore delle pas-
sate edizioni: ma questo di-
penderà soprattutto da voi!
All’esterno della scuola sia-
mo attivi anche sui fronti
“concertone” e feste; per il
primo ci troviamo quasi ogni
settimana con i rappresentan-
ti di Galilei e Da Vinci per organizzare al me-
glio questo evento dove le migliori band dei tre
licei si potranno esibire davanti ad un pubblico
composto da coetanei di tutte le scuole; per
quel che riguarda le feste d’istituto, dal mo-
mento che una serie di problemi anche abba-
stanza gravi emersi durante l'ultima festa ci ha
spinto a staccarci da Novaline, siamo in contat-
to con alcuni organizzatori per cercare un'alter-
nativa che possa garantire un prodotto migliore
in tutti i sensi.
Ricordiamo che tutte le critiche e le idee per il
futuro sono ben accette, e possono essere porta-
te durante le riunioni di consulta (che, vogliamo
ricordare, sono aperte a tutti e non solo ai rap-
presentanti di classe), i collettivi o in qualsiasi
altro momento.
Per ora non abbiamo altro da dirvi, dunque
mandiamo un saluto a tutti e tanti auguri per
questo secondo quadrimestre!
8 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
Attualità prataiola
Buondì donzelle e fanciulli!
Siamo Gaia e Matteo, i vostri rappresen-
tanti di consulta, e alla luce della seconda
riunione di consulta siamo pronti per in-
formarvi su tutto ciò che succede e viene
deciso volta per volta. La prima plenaria si
è tenuta il 4 novembre ed è stata intera-
mente dedicata alle elezioni interne del
nuovo consiglio di presidente, di cui i vo-
stri due rappresentanti fanno orgogliosa-
mente parte (Gaia come vicepresidente e
Matteo come segretario!).
Il 9 dicembre ci si è riuniti per la seconda
volta e si è parlato più concretamente dei
progetti che vogliamo mettere in pratica
quest’anno. In primo luogo sta partendo
l’organizzazione dell’Horror Vacui, mani-
festazione artistica che si terrà
(speriamo...) in maggio e nella quale ogni
scuola, con gruppi musicali o attività va-
rie, avrà la possibilità di mostrarsi a tutta
la popolazione.
Inoltre si sta pensando ad un ridipintura
dei sottopassaggi delle stazioni di Trento e Rove-
reto (molto inquietanti secondo alcuni…). Due
temi caldi fatti presente e per i quali la consulta
vuole impegnarsi ad apportare dei cambiamenti
(nel limite del possibile) sono la discussissima
“riforma Dalmaso” attiva da quest’anno, sulla
quale si pensava di riproporre come lo scorso an-
no un incontro informativo e di chiarimento diret-
tamente con l’assessore, e i trasporti, problema
rilevato in particolare dagli studenti “delle valli”,
che per recarsi a Trento la sera o il pomeriggio
devono “fare le corse” per raggiungere l’unica
corriera che li possa riportare a casa una volta
all’ora. Altre due iniziative sono l’Operation Da-
ywork, che vi illustreremo durante la cogestione,
e una grande raccolta fondi da destinare ad
un’associazione che operi a livello territoriale:
quest’ultimo è un progetto in via di definizione
che comunque andrebbe in un modo o nell’altro a
coinvolgere tutte le scuole. Inoltre verrà attivato
il prima possibile il sito della consulta
(aggiornato ormai al 2006) dove potrete trovare
informazioni sul lavoro che viene svolto di volta
in volta e i progetti che vengono concretizzati e,
verso la fine dell’anno scolastico, verrà stampato
un giornalino nel quale tireremo le fila e esporre-
mo il resoconto delle iniziative portate a termine.
Riteniamo molto importante che voi siate sempre
informati ma che pure negli insegnanti si sviluppi
una maggiore consapevolezza dell’importanza di
questo organo istituzionale e delle sue funzioni.
Molti studenti pensano infatti che ci sia una scar-
sa conoscenza e che molti dei loro professori la
ritengano una perdita di tempo e non un’attività
scolastica (cosa che è a tutti gli effetti).
Bene, questo è quanto! Concludiamo solo dicen-
dovi che se volete chiederci qualsiasi cosa o pro-
porci vostre interessantissime iniziative, veniteci a
cercare in giro per la scuola! Vi aspettiamo!
Bye bye
I vostri rappresentanti
CONSULTA I PRATICANTI
di Gaia Pedron e Matteo Pavesi
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 9
Una cogestione coi fiocchi da quello
che si dice in giro o si legge su Fa-
cebook!
Non si può negare che quest’anno i
nostri due nuovi rappresentanti
d’istituto, con tutte le persone che li
hanno aiutati e con cui hanno coo-
perato, hanno fatto davvero un buon
lavoro. Il successo realizzato nelle
tre giornate appena trascorse è do-
vuto in gran parte alla quantità di
attività svolte ed ai numerosi gruppi
tenuti da studenti e professori, allar-
gando notevolmente le possibilità
agli studenti di fare ciò che più preferivano. Ma
anche una buona qualità di lavori ed opportunità,
spesso proposte per godersi interessanti dibattiti
o conferenze, ma anche per potersi divertire con
rilassanti momenti di svago, attività fisica ed al-
tri progetti vari.
Com’era immaginabile non è mancato qualche
disguido o critica, come per la solita questione
dei numeri massimi di persone ammesse a deter-
minate attività (per capienza delle aule o per non
lasciare altre gruppi sostanzialmente vuoti) o la
discussione correlata, sul fatto di proiettare film
e quando farlo. Ma come la gran partecipazione
degli studenti ha dimostrato, non sono state que-
ste osservazioni ad intaccare i giorni di scuola
“alternativa”. Davvero un gran numero di pra-
taioli: infatti gli assenti, durante il corso di tutte
le giornate, sono stati davvero pochi: basti pen-
sare che nelle altre scuole di Trento, almeno in
quelle dove si svolgono assemblee d’istituto, co-
gestioni od autogestioni varie, gli studenti parte-
cipanti sono sempre pochi, a volte quasi la metà.
Dunque un ringraziamento a tutte le persone che
hanno contribuito alla qualità ed al successo di
questa Cogestione 2011, augurandoci che anche
le prossime siano altrettanto
piacevoli, ricche di contenuti e
con una sempre maggiore at-
trattiva degli studenti, per gli
studenti prataioli!
Su http://www.youtube.com/
user/liceoclassicopratitn, la pa-
gina YouTube della nostra
scuola e sul profilo Facebook
“Liceo Prati” potete trovare
tutti i filmati e le fotografie de-
gli studenti, delle varie attività,
gruppi organizzati durante le
assemblee e cogestione della
nostra scuola!
COGESTIONE 2011: l’epilogo
di Silvio Defant
Attualità prataiola
10 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
WORK IN PROGRESS
Attualità prataiola
PROGETTO TANDEM
Trentacinque studenti delle terze e seconde liceo del nostro istituto parteciperanno ad un orientamento uni-
versitario del tutto particolare. Infatti, i ragazzi avranno la possibilità di frequentare la Facoltà di Medicina
e Chirurgia all’Università di Verona seguendo un corso di studi pomeridiano con esame conclusivo, pren-
dendo così i primi contatti con il mondo accademico.
Il progetto partirà mercoledì 19 gennaio per terminare lunedì 21 marzo.
CORSO VIDEO
Ogni martedì pomeriggio dalle 14.00 alle 16.00 l’esperto Diego Busacca tiene un corso di video a cui par-
tecipano una decina di studenti. Scopo del corso è imparare le tecniche basilari di ripresa dal vivo e girare
infine un video sulla tematica della montagna che sarà presentato ad un concorso della Provincia.
Il gruppo è attualmente alle prese con la stesura del soggetto.
Docente responsabile: professor Stefanini
OLIMPIADI DELLA DANZA
Anche quest’anno il gruppo di danza della scuola si cimenterà nelle ormai tradizionali Olimpiadi della
Danza. I ragazzi si incontrano ogni mercoledì dalle 15.30 alle 17.00 in previsione dell’esibizione finale che
si terrà domenica 13 marzo 2011 al palasport di Trento.
Docente responsabile: professoressa Frisanco
TEATRO CLASSICO
La Compagnia degli Ipocriti, il gruppo autogestito di teatro
classico del nostro liceo, sta preparando la messa in scena de
Le Baccanti da Euripide. Lo spettacolo debutterà a maggio
in data da destinarsi, e replicherà in seguito nell’ambito del-
la rassegna annuale di spettacoli dei licei organizzata dalle
Compagnie Filodrammatiche Associate (CoFAS).
SPAZIO ASCOLTO
La scuola dispone di uno spazio ascolto gestito dal dott. Lu-
ca Pisoni. Lo spazio è aperto a studenti, docenti e genitori
ogni venerdì dalle 13.30 alle 15.00. Chiunque voglia acce-
dervi può prenotarsi tramite l’apposita bacheca appesa in
prossimità della palestra, oppure fare richiesta tramite la
sig.ra Marisa Totaro. In ogni caso si garantisce il massimo
rispetto della privacy.
A CHE COSA SERVE LA POESIA?
La professoressa Nadia Scappini Reina terrà una serie di
incontri dal titolo “A che cosa serve la poesia” durante i
quali gli studenti del nostro liceo avranno la possibilità non
solo di partecipare al dibattito, ma anche di leggere le pro-
prie poesie. Il primo appuntamento si è svolto venerdì 28 gennaio con la lettura di alcune risposte di ragaz-
zi del Prati alla domanda A che cosa serve la poesia? e altri testi di studenti. A seguire, venerdì 11 febbraio
il secondo incontro vedrà protagonisti un editore e il critico Francesco Napoli. L’ultimo incontro si terrà il
25 febbraio, proseguendo il reading di poesia - propria e di autori più o meno famosi - con i ragazzi del li-
ceo Prati.
Tutti gli incontri si avranno luogo alle 17.00 a Palazzo Firmian, via Galilei 1.
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 11
OPERATION DAYWORK
L’8 aprile, gli studenti del liceo Prati potranno scegliere di lavorare in qualunque tipo di azienda o settore
per un giorno. Un minimo di 40 euro del ricavato della giornata sarà dato in beneficenza.
Per avere più informazioni sull’attività potete mandare un’email all’indirizzo [email protected]
oppure consultate il sito internet www.operationdaywork.org
PRESENTAZIONE LIBRO “LE RETI NELLA RETE”
Martedì 25 gennaio alle 16 si è tenuto nell’Aula Magna del nostro liceo il seminario "La nuova Cultura di-
gitale, tra tradizione e innovazione", durante il quale è stato presentato il libro "Le reti nella Rete" di Mi-
chele Facci, il responsabile dei corsi ECDL della nostra scuola. Alla conferenza hanno partecipato studiosi
ed esperti del settore, come Mauro Berti, sovrintendente della Polizia di Stato del Compartimento Polizia
Postale e delle Comunicazio-
ni, Paola Venuti, psicologa e
psicoterapeuta della Facoltà di
Scienze Cognitive
dell’Università di Trento, Se-
rena Valorzi, psicologa e psi-
coterapeuta e Aldo Gabbi, Di-
rigente Scolastico.
10 MINUTI DI NOTE
Continuano le ricreazioni a
suon di musica: dall’inizio di
quest’anno scolastico il saba-
to, durante l'intervallo lungo
(10.24-10.35), si esibiscono
nel corridoio del secondo pia-
no giovani prataioli musicisti.
Se anche tu suoni, canti e vuoi
condividere la tua passione
con i tuoi amici, contatta il
professor Lutterotti per avere
uno spazio dove esibirti!
S.O.STENIBILITA’ AL PRATI
Si è concluso a Gennaio il progetto S.O.S. Sostenibilità al Prati e proprio in questo mese si sta attuando la
selezione del logo e delle fotografie che vinceranno il concorso. Ogni classe della nostra scuola ha seguito
tre lezioni in cui è stata presentata la “politica” e la metodologia dello smaltimento dei rifiuti, per creare
una maggiore sensibilità tra noi studenti. Sarebbe quindi importante, sicuramente aiutati da una maggiore
consapevolezza, se, anche partendo dalla nostra piccola ma non poco importante realtà scolastica, aiutassi-
mo la salvaguardia dell’ambiente, incominciando proprio da un’efficiente e ordinata raccolta differenziata.
INTRODUZIONE AL DIRITTO
Con il mese di gennaio il professor Giuseppe Zorzi ha proposto alle classi I, II e III liceo, della sezione D,
di affrontare un percorso di introduzione al Diritto. L’iter sarà composto da 9 ore di lezione, suddivise du-
rante questo secondo quadrimestre. Le tre classi affronteranno rispettivamente percorsi differenti: la classe
I D seguirà un percorso che andrà a soffermarsi sui principi fondamentali del Diritto; in II D si tratteranno i
profili istituzionali dell’Unione Europea; infine la III D prenderà in esame le singole parti della Costituzio-
ne Italiana. I relatori saranno rispettivamente Fulvio Cortese, ricercatore di Istituzioni di diritto pubblico
dell’Università di Trento, Alberto Mattei, dottorando di ricerca in studi giuridici comparati ed Europei e
Simone Penasa, assegnista di ricerca di diritto pubblico comparato.
12 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
di Yassmin Zouggari
I N
T E R V
I S T A
Come probabilmente saprete, da qualche giorno nella nostra scuola sono arrivate tre ragazze au-
straliane. Praticantati ha voluto presentarvele, facendo loro una piccola intervista, in modo che
tutti le possano conoscere sebbene non abbiano avuto modo di averle ospitate in classe o chiac-
chierato assieme.
Nome Tina Maugeri Jessica Braddon Bryanna Muffit
Anni 17 15 16
Hobby Leggere, guardare film e
stare con gli amici.
Suonare il pianoforte, ascoltare
musica e stare con gli amici.
Coro, pratico il Karate e
mi piace andare in spiag-
gia e stare con gli amici.
Raccontaci
qualcosa sulla
tua famiglia!
Siamo in cinque: mio papà, mia mamma e i miei fratelli, Tom
che ha 17 anni, come me (siamo gemelli), e Michael che
ne ha 20.
Vivo solo con mio padre, mentre mia madre e mio fratello abitano
nel Queensland.
Io e la mia famiglia amiamo viaggiare per il mondo. E…
credo che siano molto sim-patici.
Cosa ti piace
dell’ Italia e
cosa non ti
piace ?
Amo la neve! È così bella, la adoro perché dove vivo non
nevica mai! Poi non mi è piaciuto il volo: ci
sono volute 26 ore per arrivare.
È stato molto lungo e faticoso.
Sono tutti molto gentili e i negozi italiani sono stupendi.
Non mi piace il tempo, sebbene la neve sia molto bella.
E qui è tutto così piccolo!
Adoro la sua storia, i monu-menti e soprattutto il cibo!
Non credo che ci sia qualco-sa che non mi sia piaciuto.
Cosa ti piace
dell’ Australia
e cosa non ti
piace?
Il brutto dell'Australia è che è così lontana dagli altri paesi.
Amo gli animali australiani e la natura.
Non mi piace l’Australia perché è molto lontana dal resto del mondo,
ma amo i nostri animali nativi. Inoltre le case sono più distanti
l’una dall’altra, mentre in Italia
sono tutte schiacciate!
Mi piace il tempo, le spiag-ge, indossare vestiti leggeri
per gran parte dell’anno e la frutta della stagione estiva.
Mentre non mi piacciono gli
insetti australiani.
Com’è l’orario
scolastico in
Australia: è
diverso da
quello Italia-
no?
In Australia la giornata a scuo-la è più lunga: dalle 8.30 alle
15.30. Inoltre, molti studenti hanno lavori part-time dopo la
scuola, ciò significa che c'è
meno tempo libero. A mio pa-rere quello italiano è migliore
perché si può avere più tempo
libero per la famiglia e gli ami-ci. Tuttavia, preferisco il week-
end australiano, perché è di due giorni, sabato e domenica.
All’inizio della giornata, alle 8.30 ci riuniamo tutti per fare l’appello.
Poi abbiamo due ore di lezione, la pausa ed altre due ore di lezione,
seguite dal pranzo. Durante il po-
meriggio ci sono altre due ore di lezione, infine si ritorna a casa alle
15.30.
Ogni ora abbiamo una materia di-versa dall’altra: non abbiamo mai
due ore con un solo professore.
Iniziamo la scuola più tardi, ma la giornata scolastica
dura di più. Pranziamo a scuola. Penso
che entrambe abbiano degli
aspetti positivi. Mi piace l’idea di fare solo mezza
giornata, ma in Australia di
solito il pomeriggio abbia-mo meno compiti.
Come ti è sem-
brato
l’insegnamen-
to al Prati?
E’ diverso da
quello Austra-
liano?
Mi piace molto. Gli insegnanti sono parecchio interessanti da
ascoltare. In Australia c'è un solo tipo di scuola che tutti i
ragazzi frequentano. In ogni
high school si possono sceglie-re diverse materie da studiare, a
parte inglese che è obbligatorio.
Inoltre, tutte le classi sono co-stituite da diversi studenti, non
si è mai con le stesse persone. In Australia poi non si studiano
lingue come il latino e il greco
antico.
Sì e no. Gli studenti qui sembrano molto più concentrati di quelli au-
straliani. Ma gli insegnanti hanno
lo stesso metodo.
In Australia sono più pratici, infatti facciamo molti espe-
rimenti, cosicché possiamo sperimentare dal vivo le
informazioni che ci vengono
date. Nell’insegnamento italiano vengono date molte
più informazioni.
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 3
Cosa ti ha
spinto a venire
in Italia?
Sono venuta in Italia perché
voglio imparare la lingua, poi-
chè la studio a scuola. Poi per-
ché è un bellissimo paese con
molte cose da vedere.
In Australia studio proprio
l’italiano, quindi ho voluto ap-
profittare di quest’opportunità di
scambio culturale per migliorar-
mi.
Sono venuta perché voglio
migliorare la mia lingua e
apprendere di più sullo
stile di vita degli italiani.
Hai parenti in
Italia?
Si! I nonni da parte di mio
padre, così come il padre di
mia madre. Ho anche alcuni
cugini che vivono a Verona.
No, la mia famiglia è di discen-
denza tedesca e irlandese ma pur-
troppo non parlo tedesco!
No!
Come ti sem-
brano le per-
sone in Italia?
Fantastiche! Sono molto ami-
chevoli e gentili.
Sono tutti molto gentili.
Quando sono arrivata, tutti erano
così ospitali che non ci potevo
credere!
Sono molto gentili e ami-
chevoli.
Qual è la pa-
rola italiana
che ti piace di
più?
Credo che la mia parola prefe-
rita sia “Ciao” perché tutti
quando la dicono sembrano
così felici!
Adoro la parola “puffettina” e il
modo in cui pronunciate la lettera
Y (ipsilon).
Mi piace molto la parola
“Scialla”!
Ci puoi dire
una parola
inglese che si
reputa molto
alla moda?
Mi piace la parola "epic". Si-
gnifica qualcosa di sorpren-
dente, nuovo, incredibile e
impressionante.
Mi piace molto la parola
“awkward” che di solito si usa
quando ci si trova in una situazio-
ne dove non si sta bene!
Heaps! Di solito la si usa
per indicare qualcosa di
molto bello ad esempio:
"Did you see the soccer
last night?" "Yeah it was
HEAPS good!"
Come hai tro-
vato i ragazzi
prataioli?
Tutti qui sono così gentili! È
un ambiente molto accoglien-
te.
Non ho parlato con molti di loro,
ma ci sono molti bei ragazzi qua
in giro!
I ragazzi sono molto ami-
chevoli e sempre pronti a
dare una mano.
Onestamente i
giovani pra-
taioli sono
bravi in ingle-
se?
Qui gli studenti parlano l'in-
glese in modo fluente. Sono
fantastici!
Sì sono molto bravi! A volte sba-
gliano preposizioni, ma riesco
sempre a capire cosa vogliano
dirmi! Non credo che gli austra-
liani siano capaci di parlare ita-
liano così bene come loro parlano
inglese.
Sì! Sono molto bravi: a dir
la verità sono rimasta mol-
to colpita.
14 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
Attualità prataiola
PRATAIOLO E FUMETTISTA di Lia Facchinelli
Anche quest’anno, per chi è interessato, si tiene il corso di fumetto, dal tema: “Tu come vivi il
Prati?”. Ricordare aneddoti o crearne di nuovi, fare dell’ironia su situazioni interessanti interne
all’ambiente scolastico, sfruttare lo stereotipo del “prataiolo” o il passato… “claustrale” del nostro
liceo e tanto altro, per dare alla nostra scuola anche una linea fumettistica e magari imparare qual-
cosa di nuovo sull’umorismo e la satira.
Se siete interessati, non serve (incredibile!) essere particolarmente bravi a disegnare; insomma, ser-
ve anche qualcuno che scriva i testi! Basta avere senso dell’umorismo e una certa fantasia, perché,
posto il fatto che non vogliamo oltraggiare nessuno, per il resto non esistono limiti. È sufficiente
venire e disegnare (o scrivere).
Gli esperti che ci seguono, Assunta Toti Buratti e Paolo Dalponte (spero di averli scritti giusti),
con la collaborazione “dietro le quinte” della professoressa Doniselli, sono molto aperti ma so-
prattutto competenti, davvero bravi; sempre adulti, ma in grado di capirci.
Il lavoro svolto servirà per una mostra, se il progetto funziona; di certo questo giornalino ci pubbli-
cherà qualche vignetta.
A proposito, chiunque conosca qualche aneddoto inquietante e non venga a dircelo commette pec-
cato capitale…
Non è vero che il riso abbonda sulla bocca degli stolti… bisogna SAPER ridere!
Non è che, per caso, il mercoledì pomeriggio siete liberi, dalle 14:30 alle 16:30?
Hai mai visto uno squalo?
E un canguro?
No, non hanno mai visto
uno squalo dal vivo! Ho
visto molte volte dei cangu-
ri. Spesso li trovo dove vi-
vo.
Ho nuotato con gli squali
allo zoo lo scorso anno.
Accanto a casa mia c'è un
grande lotto di terra e ci
sono sempre i canguri. Tutti
i giorni quando vado a cor-
rere gli vedo.
Sì ho già visto uno squalo,
ma per fortuna ero su una
barca e non su una tavola
da surf. I canguri si vedono
frequentemente dove vivo.
Sei capace di surfare? No, ma vorrei esserlo. Ho
provato una volta ad un
campo scuola ed ho scoper-
to che è molto più difficile
di come sembri.
Ho provato! A Melbourne
non ci sono molte belle
spiagge per surfare, ma
quando vado a visitare mia
mamma, nel Queensland,
io e mio fratello andiamo
sempre a fare surf sulla Co-
sta d'Oro.
Sì, sono capace ma non
proprio bravissima.
Quanto vorresti per inse-
gnarci l’inglese?
Haha. Sono felice di aiutare
tutte le persone che hanno
dei dubbi! Nessun costo :)
Mmm… Probablmente
chiederei 50 euro a lezio-
ne ! :)
Hahah! Sono molto felice
di dare lezioni gratis di in-
glese, se poi faranno lo
stesso con l’italiano per me.
Saluta in modo divertente
gli studenti del Prati !
Beh, un modo australiano
di dire “ciao” è “G’day”.
Quindi G’day
dall’Australia! :)
“Sup”! E’ un modo per dire
“What’s up?”, “What’s go-
ing on?”
Hey there ! :)
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 15
Attorno a noi
Esiste ancora oggi una questione femminile?
Rispetto ai tempi, nemmeno troppo lontani, in
cui la mentalità dominante (l’aristocrazia mo-
nosessuale maschile) considerava la donna un
essere imperfetto rispetto all’uomo, sono stati
fatti indubbiamente molti passi avanti anche se
c’è ancora oggi, nella nostra modernissima so-
cietà, una certa discriminazione nei confronti
del sesso femminile.
Benché non esista un criterio assoluto che stabi-
lisca in modo univoco quali attività siano asse-
gnate alle donne e quali agli uomini, i maschi
hanno da sempre status e ruoli più elevati delle
donne. E questo è l’unico dato comune a tutte le
epoche storiche.
Ma questo è un processo che parte da lontano.
Fin dalla più tenera età i bambini vengono resi
diversi con l’utilizzo di stereotipi banali. Persi-
no i produttori di giocattoli diversificano la pro-
pria produzione a seconda che i destinatari sia-
no maschi o femmine. Ciò influisce inevitabil-
mente sul potenziamento di alcune capacità: le
bambole stimolano le abilità comunicative e
introspettive, l’altruismo e la cura; mentre, le
costruzioni, destinate per lo più ai maschietti,
sollecitano la manualità e aiutano a risolvere i
problemi.
Alle bambine piacciono le bambole perché, fin da
piccole, è stato loro insegnato che le macchinine o
le costruzioni sono
cose da maschi men-
tre, se vogliono rag-
giungere il perfetto
stereotipo di piccole
mamme e casalinghe,
devono esercitarsi a
giocare con cucinette,
carrelli per le pulizie,
macchine da cucire,
assi e ferri da stiro ed
ogni altro oggetto che
ricordi le tipiche mansioni delle brave donne di
casa. Ai maschietti, invece, che non immaginano
nemmeno lontanamente che un giorno potrebbe
toccare a loro fare le pulizie, vengono regalati
giocattoli quali ruspe, macchini-
ne, costruzioni, e tutto ciò che
viene svolto in un luogo
all’aperto e molto spesso anche
sporco.
In breve, le femmine vengono
già predisposte ai lavori in casa,
mentre i maschi vengono indi-
rizzati verso tutte le altre attivi-
tà, spesso molto più divertenti.
Un altro degli stereotipi più dif-
La questione femminile
Un tempo bambini e bambine erano educati in modo diverso poiché dovevano ricoprire nel-
la società ruoli differenti. E oggi?
di Francesca Laura Nava
16 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
fusi è quello del colore: il rosa è quello delle bim-
be, alle quali piace molto vestire, acconciare e
pettinare le bambole, mentre i bimbi prediligono
l’azzurro o il nero, smontare giocattoli e risolvere
incognite.
In ogni caso, le differenze di genere nel mondo
infantile oggi sono molto più pronunciate rispetto
ai decenni passati. Infatti, anche se nella società e
nel lavoro maschi e femmine sono certamente più
allineati e mescolati, nella prima infanzia, quando
a detta degli psicologi si formano i primi e fonda-
mentali tratti della
personalità, i giochi
sono sempre più se-
parati. Persino fisica-
mente, nei negozi di
giocattoli, i reparti
maschili e femminili
sono distinti e molto
differenti, nei primi
domina il blu, nei
secondi il rosa.
Parte della colpa del-
la situazione femmi-
nile è dovuta dunque
ai genitori, che han-
no una naturale
quanto spesso incon-
scia attitudine a se-
guire un sentiero già
tracciato nella scelta dei giocattoli e nella crescita
dei figli, suggerendo tacitamente un ruolo ed un
comportamento fin dai primi mesi di vita.
E tutto questo succede anche in ambito sociale,
cioè nei primi di frequenza scolastica.
In generale, quindi, tutti gli educatori della prima
infanzia concorrono in maniera più o meno consa-
pevole a rendere persistenti e durevoli gli stereoti-
pi sessuali che giustificano le ineguaglianze tra
bambini e bambine, e poi tra uomini e donne.
Ma gli stereotipi sessuali non sono presenti solo
nell’infanzia. Anche nella vita di coppia è solita-
mente la donna ad essere addetta a cucinare, fare
la lavatrice, la lavastoviglie, rassettare la casa, sti-
rare e quant’altro necessita un’abitazione. La vera
differenza tra uomo e donna è che il primo, finita
la giornata lavorativa, può riposare, mentre la se-
conda è costretta e fare di sera tutti i lavori di cui
ha bisogno una casa.
In conclusione, se la questione femminile esiste
ancora è anche a causa di ciò che viene insegnato
da piccoli ai bambini. Anche se quei principi ven-
gono poi modificati nel corso degli anni è comun-
que molto importante che ogni bambina o bambi-
no si senta quanto mai vicino all’altro sesso, so-
prattutto nel potenziamento dei caratteri individua-
li.
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 17
Il Patagonia Express ferma a Trento
di Stefano Cristelli
Luis Sepùlveda cammi-
na con tranquillità in
direzione della soffice
poltrona nera; alza le
mani in segno di vitto-
ria; si siede e, dopo una
breve introduzione
dell'amico scrittore
Bruno Arpaia, attacca
col suo accento cileno.
E' difficile resistergli: la
musicalità del narrato è
imprendibile, lo si a-
scolterebbe per ore.
La notizia che Sepùlve-
da sarebbe arrivato a
Trento mi ha reso subi-
to molto felice. Ricordo
due anni fa, quando
promuoveva a Mantova
(nell'ambito del Festival della Letteratura) il suo
ultimo libro, all'epoca L'ombra di quel che erava-
mo: mi ero messo in testa di andare a sentirlo, e
perché si trattava di uno scrittore molto apprezzato
e perché volevo visitare la città. Mai successo.
I venti biglietti prenotati per via del “Progetto Ci-
le”, quindi, mi hanno per lo più invitato a nozze;
non solo abbiamo evitato di rimanere esclusi, ma,
addirittura, siamo entrati dal retro: senza aver visto
alcuna coda, per intenderci.
Non vorrei dare ora un resoconto fitto fitto della
serata: sarebbe da una parte noioso, dall'altra inuti-
le, considerando che l'intero incontro è presente su
youtube, dove è stato condiviso dalla Provincia au-
tonoma di Trento. Meglio dirsi qualche cosa sullo
scrittore, piuttosto, e leggere un esile brano
dal suo nuovo volume.
Il pubblico ride, incalzato dalla vivacità dei
ricordi; vengono offerti racconti su tutto e
su tutti, in modo gratuito e genuino. Una
donna che ogni giorno saluta il Cile con un
programma radiofonico ostile alla dittatura,
un cane che si rifiuta di smascherare impor-
tatori di droghe... Un vecchio che legge ro-
manzi d'amore.
Gli artisti cileni simbolo della lotta al fasci-
smo non sono pochi: musicisti, pittori, poe-
ti... Tra questi, senza discussioni, trova po-
Attorno a noi
18 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
sto anche Luis Sepùlveda. Im-
prigionato, torturato e costretto
all'esilio dal governo di Pino-
chet, rappresenta quella parte di
Cile che mai ha smesso di ado-
perarsi in favore della libertà.
Al di là dell'impegno politico, in
ogni caso, basterebbe citare
qualche suo titolo, e anche il più
sprovveduto fra i lettori ricono-
scerà di averne sentito parlare:
Patagonia Express, Le rose di
Atacama, Il vecchio che leggeva
romanzi d'amore, Storia di una
gabbianella e del gatto che le
insegnò a volare.
Massimo comune denominatore
di questi scritti è sempre l'espe-
rienza (fanno eccezione pochi racconti, in partico-
lare Jacaré e Hot Line che sono dei gialli), e la ca-
pacità di cogliere la sintassi del reale trova in Se-
pùlveda un paladino vantaggioso. Quando leggo i
suoi libri immagino sempre di avere un vecchio
uomo a fianco che, con voce roca, magari fumando
un bel sigarone, mi racconta di questa avventura
piuttosto che di quella... Non c'è male, devo dire.
Bene, per chi come il sottoscritto finisce regolar-
mente vittima di un tale disturbo psichico, può solo
far piacere comprendere come alcune particolari
situazioni abbiano originato (qualcuno direbbe
“ispirato”; sì, ecco: ispirato) romanzi del genere. E'
questo il compito, per lo più, del
suo nuovo Ritratto di gruppo con
assenza, sempre edito da Guanda
nelle Fenici tascabili.
Strutturata in una serie di raccon-
ti, l'opera racconta aneddoti della
vita dell'autore, fra i quali, appun-
to, quelli che lo hanno spinto a
scrivere bestseller del calibro de Il
vecchio che leggeva romanzi d'a-
more. Intervistato qualche tempo
fa da Massimo Calandri
(Repubblica) aveva detto: “Non è
un libro romanzato. E' un com-
plesso di storie molto personali,
scritte nel corso di tanti anni e che
all'improvviso ho voluto racco-
gliere”. Molto personali, dice Se-
pùlveda. E' vero: e per garantirsi
che lo siano non c'è altro che leg-
gerle.
Mara Da Roit si avvicina al mi-
crofono e stende il libro sul leggi-
o; la copertina rossa scivola. Il
tono è deciso, dalla platea solo un
tossito breve. Comincia:
6 febbraio
Mi piacciono i parchi verso sera,
quando il silenzio e il tramonto si
fondono nell'ultima luce che fil-
tra dagli alberi. Tutti i parchi del
mondo hanno qualcosa di Praga
e di Santiago. Deve essere così,
perché mi sono seduto in questo
parco a immaginare un incontro tra due personag-
gi: uno che viene da Praga, l'altro che non è mai
uscito da qui. Non si conoscono, ma diffidano l'u-
no dell'altro.
Non riesco a scrivere se non vedo bene come sono
i personaggi; se non conosco a menadito il posto
in cui si incontrano, da che parte soffia il vento e
l'odore che porta.
Così aspetto in questo parco: so che arriveranno.
Risolveranno le loro questioni e io, finalmente, po-
trò andare a scrivere la fine di una storia. La fin-
zione è sempre un prolungamento della realtà.
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 19
Attorno a noi
di Angelica Giovannini
La scadenza del 31 dicembre 2010 del dl 27 luglio
2005 conosciuto come decreto Pisanu, che regola la
gestione del wi-fi in in ambito pubblico e privato,
pone le basi per la liberalizzazione della connessio-
ne libera senza fili.
Le limitazioni. Le restrizioni del decreto Pisanu,
hanno limitato lo sviluppo del wi-fi in quanto ri-
chiedono un identificazione fisica dell'utente, quindi
una documentazione cartacea tramite ad esempio la
fotocopia della carta d'identità (“il titolare o il ge-
store di un esercizio [..] e' tenuto ad osservare per il
monitoraggio delle operazioni dell'utente e per l'ar-
chiviazione dei relativi dati, [..] nonche' le misure di
preventiva acquisizione di dati anagrafici riportati
su un documento di identita' dei soggetti che utiliz-
zano postazioni pubbliche” - d.l 27 luglio 2005, arti-
colo 7, comma 4),
e l'obbligo del rila-
scio di una licenza
da parte della que-
stura (“chiunque
intende aprire un
pubblico esercizio o
un circolo privato di
qualsiasi specie, nel
quale sono posti a
disposizione del
pubblico, dei clienti
o dei soci apparecchi terminali utilizzabili per le
comunicazioni anche telematiche, deve chiederne la
licenza al questore” - d.l 27 luglio 2005, articolo 7,
comma 1).
Il gap (forse) colmato. A causa di
queste limitazioni, l'Italia era stata
confinata nell'abisso di un digital
gap non ancora conosciuto dagli
altri paesi, dove trovare un hot spot
non è un problema. Ora sembra de-
cisa a colmare questo divario con
un ddl che prevede l'abrogazione
dell'intero articolo 7 del dl 27 luglio
2005 e che dovrebbe eliminare l'an-
tidiluviano sistema di riconosci-
mento con consegna di documento
cartaceo, oltre che l'obbligo di ri-
chiesta di licenza al questore; baste-
rà una do-
manda di
au tor izza-
zione con-
validata en-
tro 15 gior-
ni dalla presentazione dell'istanza con il sistema del
silenzio-assenso.
La sicurezza. Non è ancora stato approvato in Par-
lamento, ma sembra che il ddl non necessiti di altro
se non di qualche limatura prima della pubblicazio-
ne. Per identificare l'utente basteranno mezzi
“soft” (ad esempio, sim card) e la registrazione on-
line, che dovrebbe scongiurare il pericolo di anoni-
mato. In caso di esigenze giudiziarie e di sicurezza,
ci si baserà sulle sofisticate tecniche di indagine
della polizia postale e sulla traccia elettronica che
l'utente lascia sulla rete, fornita ad esempio dai pa-
gamenti online.
In Trentino. Nel frattempo, la Provincia Autonoma
di Trento offre ai cittadini due servizi di wi-fi gra-
tuito:
Wilma.
La prima creata in ordine di tempo, copre il centro
storico del capoluogo.
Informazioni e password: wilmanet.it
Free_Luna.
Notevole per quanto riguarda l'estensione del servi-
zio; infatti, il servizio fornito da Futur3 si appoggia
alla rete TrentinoNetwork offrendo così più di 700
hot-spots in tutto il Trentino, tra municipi, scuole,
piazze ed altri luoghi di interesse. La mappa e la li-
sta sono disponibili sul sito
futur3.it.
Anche la nostra scuola “dal
prossimo anno avrà lavagne
interattive in tutte le classi,
un laboratorio d'informatica
in più, rete wireless e
internet point” (Quotidiano
"Trentino", 11 dicembre
2010. “Trento: al liceo Prati
ecco le aule schermate anti
telefonini” – articolo carica-
to sul sito liceoprati.it).
20 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
Attorno a noi
Emo, truzzi e bimbominchia.
Chi sono ? di Claudia Genovese
Gli emo. Come sono nati?
Un fenomeno in origine
musicale, ma che pare sia
diventato ormai un'ondata
culturale tra gli adolescen-
ti, in Inghilterra e Stati U-
niti all'inizio, e poi in tutto
il mondo, tutto ciò grazie a
internet.
Ma cosa significa realmen-
te il termine “essere emo”?
Wikipedia definisce questo
stile con le seguenti parole:
«Con il termine emo si
contraddistingue un sotto-
genere della musica hard-
core punk. Nella sua inter-
pretazione originale, il ter-
mine emo fu utilizzato per
descrivere la musica di Washington DC della
metà degli anni '80 e le band associate ad es-
sa. Negli anni successivi, fu coniato il termine
emocore (abbreviazione di “emotional hard-
core"), usato per descrivere altre scene musi-
cali influenzate da quella di Washington. Il
termine emo deriva dalla volontà della band di
"emozionare" l'ascoltatore durante le proprie
esibizioni».
Per cui si tratta principalmente di musica, o
così sembra perlomeno. Ma non è così sempli-
ce come appare, infatti l'“essere emo” ritrae un
immagine più sfuggente, fatta di convergenze
virtuali, abbigliamento e probabilmente anche
antidepressivi. Ragazzi che “minacciano” di
suicidarsi, che ascoltano musica definita da lo-
ro stessi “malinconica”. È possibile che inizial-
mente questa “moda” si basasse solo sull'ascol-
tare un certo tipo di musica e vestirsi in un cer-
to modo, ma nel 2009 c'è stato un vero e pro-
prio flusso di mode, arrivate tutte insieme.
Quella emo ha aggiunto alle sue caratteristiche,
già abbastanza di per sé deprimenti, quella di
“tagliarsi” sui polsi. Per quale motivo? Perché
il mondo fa schifo, nessuno li capisce ed è me-
glio la solitudine a qualsiasi altra cosa che pos-
sa esprimere un minimo di allegria. Diciamo
che tutto ciò nasce dal disagio che provocano
spesso i coetanei. Questi giovani decidono di
contrapporsi a come gli era imposto di vivere
in passato, durante il momento della crescita,
con le proprie insicurezze, le proprie emotività
e le proprie paure. Scelgono di non dover na-
scondere i propri sentimenti per sembrare forti,
decidono quando amano di amare e non di na-
scondere un sentimento per paura di essere
presi per degli emarginati. Questo movimento
culturale è perlopiù seguito da giovani, ragazzi
tra i quattordici e i quindici anni.
Un’altra moda recente è quella dei “truzzi”,
che penso sia molto meno definita rispetto a
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 21
quella emo.
Ora, per truzzo, secondo alcune fonti, si inten-
de genericamente quel gruppo di persone che
frequenta abitualmente discoteche e discopub.
Sono caratterizzati da un aspetto simile e noio-
samente ripetitivo, dalle stesse routine all'inter-
no del cosiddetto “branco”.
Come mezzo per spostarsi
di luogo in luogo utilizzano
qualsiasi cosa sprovvista di
finestrini e avente un im-
pianto stereo vestigiale.
Condividono a tutto volu-
me con tutti gli esseri vi-
venti presenti nel raggio
utile dell'apparecchio, fa-
cendo capire loro quanto
quella "soave" musica pos-
sa colpire l'anima, rompen-
dola. Sono persone che “se
la tirano”, vanno in giro
con abiti firmatissimi
(molte volte tarocchi), sono
persone che ti giudicano
per come ti vesti e per co-
me ti poni. Sono riconosci-
bilissimi, hanno una cam-
minata ambigua, e si muo-
vo spesso in gruppo, con
degli occhiali da sole enor-
mi. Solitamente la gente li
evita, e bisogna dire che sono molto
più disprezzati degli emo, proprio per
il loro modo di fare da arroganti.
I “bimbiminchia” costituiscono quei
ragazzini nell'età solitamente compre-
sa fra i dodici e i quindici anni. Sono
persone che tendono a seguire il greg-
ge senza avere una propria personalità,
una propria capacità razionale di scel-
ta, ascoltano musica commerciale, an-
dando in giro vestiti tutti uguali, cre-
dendo di essere i migliori. Si rispec-
chiano molto nei truzzi, infatti come
questi ultimi hanno un loro modo di
scrivere, modificando tutte le parole e le lette-
re, stravolgendo del tutto l'italiano cosiddetto
pulito.
In poche parole, se sei un emo vieni subito i-
dentificato come il ragazzino depresso, se sei
un truzzo viene dato per scontato che tu ti cre-
da il migliore del mondo, e se sei un bimbo-
minchia, sei solo un povero conformista.
22 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
Viaggi
Di Camilla Bortolotti
Parigi, la città dell’amore, della moda, dell’arte, del-
la luce. La città che almeno una volta nella vita biso-
gna assolutamente vedere.
Quest’estate sono stata in questa splendida città solo
per cinque giorni ma sono bastati per far-
mi innamorare perdutamente dell’aria
che si respira, dell’arte, dei suoi colori,
di tutto ciò che ha; mi sono sentita una
parigina anch’io.
La prima cosa che ho visitato è il Sacré
Cœur (Sacro Cuore), una basilica cristia-
na situata sulla collina del Montmartre, il
luogo più alto di tutta Parigi dal quale si
può godere di una fantastica vista su tutta
la città.
Se si visita la basilica non si può non sa-
lire in cima alla cupola, ci sono 300 sca-
lini ma ne vale proprio la pena: la vista è
mozzafiato!
Io che amo fare fotografie mi sono letteralmente
sbizzarrita, volevo fermare tutto quello che vedevo
in uno scatto per poterlo ricordare per sempre.
Dopo aver visitato il Sacro Cuore, abbiamo gironzo-
lato per i vicoli di Montmartre, caratteristico quar-
tiere degli artisti, infatti ogni due passi c’è qualcuno
che vuole farti un ritratto o che suona il violino e si
respira un’aria carica d’allegria. Finito il giretto mi
sono dedicata allo shopping. Un salto ai grandi ma-
gazzini La Fayette è d’obbligo per tutte le fashion
victim; sette piani di negozi di accessori, gioielli,
vestiti e cosmetici, non manca nulla. L’unica pecca
sono i costi esorbitanti: tutti possono guardare, in
pochi possono comprare. Vicino ai magazzini si tro-
va l’Opèra de Paris, della quale sfortunatamente ho
visto solo la facciata esterna, dato che si era fatto
un po’tardi.
Il giorno seguente ho visitato il museo D’Orsay,
famoso per i capolavori degli impressionisti. Il
museo in origine era una stazione ferroviaria del
1900; al suo interno, sulla facciata d’ingresso, si
trova un enorme orologio dorato. Il quadro che
mi ha colpito maggiormente è stato “La Siesta”
di Van Gogh. È impressionante solo provare a
immaginare come abbia fatto a dipingere un qua-
dro così bello, non vedendo il paesaggio che di-
segnava, dato che l’ha dipinto durante la sua con-
valescenza in ospedale dopo essersi tagliato
l’orecchio.
Finita la visita al museo mi sono recata al Lou-
vre, attraversando prima i giardini di fronte, i giardi-
ni Tuileries, un vero spettacolo di fiori e con una
enorme fontana che assomiglia ad un laghetto.
Non ci sono parole per descrivere la bellezza delle
opere che si trovano al Louvre, soprattutto le statue.
Il museo è così grande che per vederlo bene biso-
gnerebbe starci dentro almeno una settimana. Io ho
visto le sale di Napoleone, le sale dei pittori italiani
e fiamminghi, nonchè quelle delle statue greche e
romane.
La statua che mi è piaciuta maggiormente è stata
“Eros e Psiche” di Antonio Canova.
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 23
I lineamenti dei visi sono perfetti, così realistici che
sembrano veri. Hanno una figura angelica, lo sguar-
do assomiglia a quello umano, come se non fossero
fatti di dura e fredda pietra, ma di ossa, carne e san-
gue caldo, e soprattutto come se avessero un cuore e
fossero davvero innamorati.
Il terzo giorno sono andata a Versailles, il palazzo
reale fatto costruire dal Re Sole. Le sale sono im-
mense, tutte ricche di dettagli elaboratissimi e appa-
riscenti. I giardini sembrano infiniti, ci sono moltis-
sime fontane, fiori di ogni tipo e colore, e al centro
si trova la fontana di Apollo, con una statua molto
grande che rappresenta il dio del Sole con il suo car-
ro.
Per me la parte più bella di tutta Versailles è il vil-
laggio di Maria Antonietta: sembra un luogo delle
favole, colorato, allegro, magico e con delle casette
deliziose. Era solo di proprietà della regina, si trova
sempre nei giardini del palazzo ma è un mondo a
parte, dove lei poteva rifugiarsi e allontanarsi dalla
corte, alloggiando nella Petit Trianon o nella Gran
Trianon.
La mattina del quarto giorno sono salita in cima a
Notre Dame, dalla quale la vista è pari a quella che
si vede dal Sacro Cuore.
Oltre l’imponenza della cattedrale la cosa che mi ha
colpito maggiormente è la sua cupezza. L’interno è
scuro e poco dipinto rispetto alle altre chiese, men-
tre sul tetto si trovano i Gargoille e le Chimere, sta-
tue di fantastici mostri che servivano a incutere ti-
more alla gente.
La tappa successiva è stata il museo di Rodin, scul-
tore famoso per il “Pensatore” e per la “Porta
dell’Inferno”. Il museo si trova nella casa dove lo
scultore ha passato gli ultimi suoi anni, è circonda-
ta da un giardino molto grazioso dove si trovano le
statue più grandi e dove si può trascorrere del tem-
po rilassandosi e leggendo comodamente seduti su
delle confortevoli panchine. Subito dopo aver am-
mirato le opere di Rodin mi sono recata ai piedi
della Tour Eiffel, il simbolo di Parigi, il posto più
affollato di tutti quelli che ho visitato, perciò abbia-
mo deciso di spostarci e fare un giro in battello lun-
go la Senna, vedendo così tutte le meraviglie di
questa città. In seguito ci siamo recati all’Arc de
Triomphe e sugli Champs Elyseè per fermarci fi-
nalmente a cenare. Verso le 23 abbiamo raggiunto
il Trocadero per assistere allo stupefacente spetta-
colo della Tour Eiffel illuminata.
L’ultima meta del viaggio è stato il quartiere latino,
dove ho visto il Pantheon e i meravigliosi giardini
del Luxembourg, presso i quali c’è un laghetto ove i
bambini si divertono a far navigare le loro barchette
colorate.
Così si è conclusa la mia magnifica settimana a Pari-
gi: lì ho visto di tutto e di più, mi sono divertita e ho
scoperto molte cose che prima non sapevo. Parigi ha
il potere di affascinare, di restare impressa nella
mente e nel cuore e di rendere tutto magico.
24 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
Attualità prataiola
Social network e coltelli di Silvio Defant
Falsità, ipocrisia, inganni; tanta, tantissima, un mare
di genialità. E poi Facebook.
Ci hanno detto che la scuola non è fatto solo dalle
quattro mura entro le quali trascorriamo i nostri giorni
o dalle materie che studiamo. Ma anche altro. Andare
a vedere una commedia teatrale, riunirsi per appro-
fondire e leggere assieme un libro che probabilmente
nelle ore classiche della nostra mattinata scolastica
non si studierebbe, discutere con un esperto su alcune
tematiche della nostra attuale società; magari anche
andare a vedere un film al cinema. Molti, probabil-
mente, diranno che sono tutte parole al vento, che so-
no anni che sentiamo dire cose del genere, ma poi non
si è mai fatto o visto nulla. Ma non è poi così vero.
Un esempio di ciò è stata la proposta della scuola,
rivolta a tutti i partecipanti del corso ECDL, di andare
a vedere il film “The social network” al cinema, pa-
gando un biglietto ridotto, di 6 €.
Bisogna infatti ammettere che la nostra scuola, anche
se a piccoli e lenti passettini (davvero così lenti e pic-
coli?) sta cambiando questa situazione, proponendo
qua e là qualche progetto o apportando dei cambia-
menti, alcuni positivi, altri negativi: a voi l’ardua sen-
tenza.
Ma come cita il titolo di quest’articolo, parliamo di
“The social network”, il film di David Fincher, uscito
nelle sale il 27 novembre.
Un’opera che parla e racconta di quello che ormai è
diventato il perno
delle nostre di-
scussioni, dei
nostri pomeriggi
ed un punto non
di scarsa rilevan-
za della comuni-
cazione, e perfi-
no della società,
mondiale: Face-
book. Un tema
che ormai si è
evoluto in feno-
meno, del quale
si è discusso a
lungo, si sta di-
scutendo ed an-
cora si discuterà,
a tal punto da essere entrato a gran forza nella storia
(la nuova generazione è stata infatti definita proprio
così: generazione Facebook) e soprattutto al punto di
trovarsi a parlare della sua stessa storia!
La cosa divertente è che una delle più complete e det-
tagliate versioni di questa vicenda è stata riportata su
quell’oggetto che può essere definito meno tecnologi-
co tra i nostri vari sistemi di comunicazione: il foglio
di carta. Il libro “Miliardari per caso - L'invenzione
di Facebook: una storia di soldi, sesso, genio e tradi-
mento” è divertente, ricco di emozioni e suspense;
ma stiamo parlando di internet, di tecnologia! Fateci
almeno un film!
Non poteva essere altro che così, e che spet-
tacolo ne è uscito! Probabilmente starete
pensando: “ok, sarà un film fatto bene, ma
per quanto un regista possa essere bravo, la
creazione di un “sito internet” non è proprio
uno di quegli argomenti che danno vita ad
un capolavoro!” Eppure non lo è, pur essen-
do stata riprodotta la storia - così almeno
pare - esattamente come si sono svolte le
vicende reali.
Gli eventi sono stati narrati grazie all’uso
ben riuscito di un lungo “flashback”, inter-
rotto in vari momenti, per tornare alle scene
dove Mark Zuckerberg, il programmatore
che ha inventato il social network, racconta
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 25
la vicenda che si svolge durante un processo per una
complessa controversia legale causata dalla progetta-
zione del sito, dall’enorme aumento di successo e na-
turalmente dal suo strabiliante profitto.
Insomma, una storia che ha fatto tanto rumore e che
riesce a farne tutti i giorni, che coinvolge lo spettatore
trascinandolo in un mondo che non è quello a lui vici-
no, ma proprio il suo, che trova tutti i pomeriggi tor-
nando a casa.
Ma passando dalla finzione narrativa alla realtà della
nostra scuola ed ai piccoli cambiamenti di cui si parla-
va in precedenza, possiamo continuare a discutere del
nostro amato social network. Come molto probabil-
mente avrete potuto constatare, da quest’anno è stato
bloccato l’accesso a Facebook nel laboratorio di infor-
matica.
Una scelta che ha avuto il suo eco attraverso i quoti-
diani degli ultimi giorni, ma specialmente che ha fatto
discutere molto gli studenti. In alcuni casi è vero, co-
me è stato dichiarato, che in questo modo si eviterà di
distrarre i ragazzi dallo studio; ma fino a che punto?
Un passaggio su cui il film è carente (ma che giustifi-
chiamo poiché narra dei primi sviluppi del sito) è il
fatto che Facebook non è soltanto uno strumento di
comunicazione e conoscenza tra persone (chiamalo
poco), ma è diventato uno dei sistemi più veloci per
riunire singoli individui, discutere assieme interagen-
do e soprattutto scambiarsi dati in tempo reale!
Molti sono gli studenti che, abitando lontano dalla
scuola e dai loro compagni di classe, o semplicemente
a causa del brutto tempo, hanno alcune difficoltà a
muoversi e trovarsi assieme per realizzare una tesina,
fare una ricerca o semplicemente studiare. Per non
parlare delle occasioni in cui si scordano i compiti o si
perdono delle schede. Facebook pone rimedio a tutto
ciò, facendolo divenire a portata di mano, anzi di
click. Persino Praticantati utilizza largamente questo
sistema per concordare le date delle riunioni o della
consegna degli articoli, per inviare alla redazione i
testi o per discuterne assieme.
Facebook cioè avvicina le persone, rende la loro co-
municazione più facile, sciolta, agevole, comoda, e
perciò, da un certo punto di vista, anche più
“positiva” (davanti al pc è più facile discutere in posi-
tivo, che litigare): pure questa è evoluzione e progres-
so tecnologico.
Naturalmente, come tutte le cose nate con un ottimo
proposito, si scopre subito la possibilità di farne un
uso improprio. D’altronde, chi ha inventato il coltello
probabilmente lo ha fatto per aumentare la propria
manualità nel cucinare o per andare a caccia, per ci-
barsi, per sopravvivere, per migliorare la qualità della
vita; non certo per servirsene allo scopo di uccidere
suoi simili. E poiché questo disgraziatamente capita,
non per lo stesso motivo la società è stata costretta a
mettere al bando l’oggetto di cui si parla. Vi immagi-
nate di essere seduti a tavola, a pranzo, nel piatto una
bistecca fumante, ma con in mano una forchetta ed un
cucchiaio: certamente con un quest’ultimo utensile è
più difficile uccidere una persona, ma il coltello rende
un giusto e ottimo servizio.
Un discorso analogo può essere fatto all’interno della
nostra scuola riguardo la scelta di bloccare l’accesso
al sito internet preferito dai giovani.
La domanda dunque è se davvero sono più le opportu-
nità positive o le occasioni negative derivanti da una
scelta del genere, e soprattutto di pensare di trovare un
metodo migliore per fare buon uso di quella che è at-
tualmente una delle tecnologie informatiche più sfrut-
tate al mondo, proprio in una scuola dove si sta pun-
tando al loro impiego nell’insegnamento, andando
quindi ad evitare una - forse - poco efficace forma di
proibizionismo.
26 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
Musica L’ARPISTA DEL SUBLIME Di Enrico Dal Fovo
Un ometto di mezz’età,
grassottello, bonario,
sorridente. Uno svizze-
ro che non ha nessun
cliché dello svizzero,
tranne quello di aiutare
gli altri. Un mitteleuro-
peo, pacifista convinto,
che racconta un mondo
suo personale con
nient’altro che note
musicali. Uno dei più
grandi arpisti del mon-
do, compositore di bra-
ni che sono contempo-
raneamente classici,
jazz, new age, pop. An-
dreas Vollenweider è
come la sua musica:
non può essere descrit-
to appieno con meno di
cinquanta parole.
Andreas si è sempre tenuto lontano dai riflettori,
quando non era supportato dalla sua musica. La
sua vita privata rimane tale. Nacque nel 1953 a
Zurigo, figlio di un virtuoso dell’organo, Hans
Vollenweider, che è considerato tra l’altro uno dei
più grandi musicisti contemporanei d’area europe-
a. In un ambiente come quello in cui crebbe il fu-
turo arpista sarebbe stato pressoché impossibile
non far sgorgare qualche stilla di talento: in An-
dreas, si può par-
lare di inondazio-
ne. Prese in mano
numerosi stru-
menti, a comincia-
re dal pianoforte,
fino agli strumenti
a fiato passando
per quelli a corda;
imparò a suonarli
da autodidatta, ma
solo nel 1975 in-
contrò l’arpa. Ne-
gli anni aveva col-
lezionato varie rarità
musicali, ma soprattut-
to una piccola arpa cel-
tica lo attirò, per la sua
dimensione ritmica che
andava a suo dire al di
là della percezione. La
perfezionò, seguendo le
intuizioni di Alan Sti-
vell e Georgia Kelly, e
la modificò fino a in-
ventare l’arpa elettroa-
custica, la sua anima
gemella, la giusta musa
e al contempo interpre-
te della sua arte.
A ventisei anni pubbli-
cò il suo primo album,
Eine Art Suite, una sor-
ta di pastorale con ritmi
folk, marziali e corali
che lo consacrò al successo in patria. Poco dopo, il
singolo Pace Verde dall’album Caverna Magica
portava alla luce gli intenti pacifisti e ambientalisti
di Andreas, che ora non si vergogna di annotare
sul suo sito ufficiale frasi, tra gli altri, del suo guru
Mahatma Gandhi. Seguono vari album di succes-
so, dei quali alcuni per svariate settimane furono
in cima alle classifiche di Billboard allo stesso
tempo nelle categorie Classica, Jazz, Pop e Cros-
sover.
Dopo un periodo trascorso tra sinfonie, famiglia,
musica da film (nel 2002 la sua fiaba sinfonica
Tales of Kira Kutan fu premiata al Film Music
Festival di Varsavia) e festival (da ricordare è
l’opera Socrates – Dawn of Civilization con Rod
Steiger), è tra il ’91 e il ’92 che Andreas dà una
svolta al suo modo di fare musica: nell’album
Book of Roses inserisce per la prima volta degli
elementi sinfonici orchestrali (con cui raggiunge
il suo apice, secondo l’opinione di chi scrive,
nell’album Kryptos) e collabora con Eliza Gil-
kyson e Carly Simon all’album Eolian Minstrel,
che rappresenta per lui la prima esperienza di di-
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 27
sco non completamente strumentale. Un’altra no-
vità segue altri anni di successo: nell’album Vox
sono inseriti dei testi, mai visti precedentemente
nelle sue opere. L’ultima uscita del 2009, Air, ha
già conquistato il suo pubblico.
A parte la genialità, l’arpista ha avuto
un’importanza epocale nel riunire musicisti e vir-
tuosi di ogni etnia e provenienza, come il celeber-
rimo cantante reggae Bobby McFerrin, il tenore
Luciano Pavarotti, il flautista armeno Djivan Ga-
sparyan, il pianista africano Dollar Brand (al seco-
lo Abdullah Ibrahim), stringendo con alcuni di es-
si solide amicizie. Forse anche grazie a questi le-
gami l’arte di Vollenweider è tanto sfaccettata: la
sua musica si può considerare etnica, e dunque vi
si possono riconoscere ventate orientali, dell’Est e
Ovest europeo, dall’Africa primordiale fino alle
tradizioni dei popoli nomadi; se si etichetta come
classica, si può evidenziare la precisione delle
strutture tecniche e melodiche; se Andreas fosse
per noi un jazzista, la nostra tesi sarebbe facilmen-
te supportata dalla consistente fetta di improvvisa-
zione sincopata e studiate dissonanze aritmiche
presenti nella sua musica; se vedessimo Vollen-
weider come compositore new age, l’atmosfera
che la sua musica crea, gli effetti elettronici impie-
gati per questo giustificherebbero la nostra opinio-
ne (simbolo di tutto ciò potrebbe essere l’album
Dancing with the Lion).
Ma qui sta il punto: non è possibile identificare
Andreas Vollenweider in un solo aspetto di tutto il
suo essere musicista. I mistici suoni con cui ac-
compagna le sfere dell’universo, l’utilizzo di stru-
menti che vanno da chitarre tradizionali a pietre
cave, da arpe cinesi a bacinelle piene d’acqua, le
vibrazioni che scuotono gentili le radici originali
del nostro subconscio, gli arazzi sognanti che tesse
di sonorità estremamente avvolgenti, e che spesso
si sfaldano sfumando in altre melodie … Sono
tanti rivoli che confluiscono nella definizione di
questo arpista del sublime come pittore del suono.
28 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
Film - Telefilm God Save the
di Martina Folena
Se la Regina Madre è vissuta oltre cent’anni, non ci
vuole ancora molto perché la BBC batta il record reale.
La vecchia auntie Beeb (così infatti gli inglesi chiama-
no la società radiotelevisiva) è
nata nel 1922 e fin dagli anni
cinquanta è considerata la tele-
visione del Regno Unito. Non
solo il servizio informativo
della British Broadcasting Cor-
poration è modernissimo ed
efficiente, ma anche la sua pro-
duzione culturale è di un livel-
lo estremamente alto, ed è pro-
prio questo aspetto, del quale parte del pubblico italia-
no si sente talvolta privato, ad attirare maggiormente
l’attenzione delle emittenti mondiali. Infatti i BBC pe-
riod dramas, le miniserie in costume prodotte e tra-
smesse dalla rete televisiva britannica, sono state dop-
piate anche oltre manica. La più celebre di tutte, quella
che ha senza dubbio dato il via ad una lunga serie di
produzioni, è l’adattamento di Pride and Prejudice con
Colin Firth nei panni di Mr Darcy. Quando nel 1995
gli spettatori inglesi videro sui loro schermi Firth ar-
mato di basette uscire bagnato fradicio dal lago dove si
era tuffato con tanto di camicia bianca trasparente,
nacque un fenomeno nazionale. Pride and Prejudice fu
amato moltissimo, considerato da molti l’adattamento
più fedele del romanzo di Jane Austen, e, manco a dir-
lo, procurò a Colin Firth la notorietà di cui gode
tutt’ora.
Così dal 1995 al giorno
d’oggi si susseguono nume-
rosi adattamenti per il piccolo
schermo prodotti dalla BBC,
quali Vanity Fair, Wuthering
Heights, Mansfield Park,
Tess Of The D’Urbervilles,
David Copperfield, Jane Eyre, North and South, Sense
and Sensibility, Persuasion e molti altri. Vi basti pen-
sare che la BBC ha realizzato la versione televisiva di
quasi tutti i lavori di Charles Dickens e dell’opera
omnia di Jane Austen. Molti di questi titoli sono arri-
vati in Italia, doppiati e trasmessi dalle emittenti televi-
sive nazionali: una piacevole variazione nel solito pa-
linsesto.
Ma se non siete appassionati
di period dramas, potreste
aver sentito parlare di Ashes
to Ashes, Heroes, Life on
Mars, Being Human e Spo-
oks, alcune delle serie televi-
sive più note della BBC, op-
pure forse conoscete Robin Hood e Merlin, mandati in
onda da Italia 1 durante le estati scorse. Invece sicura-
mente avete sentito parlare del Mr Bean Show e del
Monty Python’s Flying Circus, due show comici made
by BBC estremamente amati dal pubblico non solo
inglese. Addirittura Hugh Laurie, il famoso Dr House,
è noto in Inghilterra principalmente per il suo A bit of
Fry and Laurie, una serie di esilaranti sketch con la
partecipazione del celebre Stephen Fry.
Se pensiate che non sia abbastanza, considerate che la
BBC detiene un primato mondiale: infatti la sua serie
di fantascienza Doctor Who è la più longeva della sto-
ria televisiva. Trasmessa per la prima volta nel 1963 e
tutt’ora in corso, con più di 700 episodi dapprima in
bianco e nero e successivamente a colori, il telefilm
narra le avventure di un viaggiatore alieno chiamato il
Dottore, che esplora il tempo e lo spazio con la sua
astronave, il TARDIS, una cabina telefonica inglese
della polizia di dimensioni gigantesche all’interno. La
serie ha rappresentato un vero e proprio fenomeno di
massa nel Regno Unito e gode tutt’ora di un successo a
dir poco entusiasmante.
La BBC è inoltre nota per
mandare in onda grandi con-
certi, i famosi Live at the
BBC, e per la produzione di
riprese televisive di alcuni
spettacoli teatrali.
Se quindi vi capiterà di esse-
re stanchi de I Cesaroni, col-
legatevi a www.bbc.uk per
sognare una televisione un po’ diversa.
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 29
Fumetti BLACK LAGOON Rei Hiroe
di Sebastiano Fronza
Black Lagoon è un manga realizzato dal dise-
gnatore Rei Hiroe e ha visto la luce per la prima
volta nel 2002. Dalle prime due stagioni di que-
sta fortunata creazione è stato tratto anche
l’anime, ovvero la serie televisiva.
La trama parla di un gruppo di mercenari chia-
mati Lagoon Company, che per un lauto com-
penso non esita a gettarsi in missioni pericolo-
sissime, dove spesso qualcuno ci rimette la pel-
le. Hanno il loro quartier generale
nell’immaginaria città di Roanapur, in Thailan-
dia e svolgono i loro incarichi su una vecchia
torpediniera. Questa città è un covo di malvi-
venti e rifugio sicuro per molti clan mafiosi, i
quali sono spesso clienti della Lagoon.
Tutto si svolge con comicità e violenza, un con-
nubio che ha portato al successo molte serie. In
Black Lagoon gli episodi di violenza, immanca-
bili in una storia di mafia e malavita per raccon-
tarla in tutta la sua crudeltà, hanno però sempre
un significato più profondo. Sono utilizzati per
raccontare una realtà e tutti i suoi risvolti uma-
ni. I personaggi sono sempre analizzati sotto
l’aspetto psicologico e ogni volta il lettore è co-
involto, immedesimandosi e prendendo una po-
sizione positiva o negativa riguardo alle azioni
da lui compiute; tale analisi non è assolutamen-
te superficiale, infatti nei nove volumi finora
usciti vi sono pochi personaggi attorno ai quali
si svolge la trama, proprio per dedicare il giusto
spazio ad essa e non lasciar al lettore nes-
sun dubbio. L’intenzione dell’autore in-
fatti è quella di proporre una storia ben
definita ogni volta: il lettore non dovrà
mai cercare significati allegorici, che pos-
sono mutare da persona a persona, ma ha
un materiale di riflessione concreto, che
si può condividere o no senza mezze mi-
sure.
Black Lagoon non è certo raccomandabi-
le a persone deboli di stomaco o con un
forte senso della morale, poiché probabil-
mente ne resterebbero scandalizzate, ma
una cosa è sicura: si perdono qualcosa di
incredibile.
30 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
Info & Fun
E’ possibile guadagnare senza fare nulla??
Sembrerebbe di si.
La NASA, l’agenzia aerospaziale americana,
cerca persone che stiano a letto 90 giorni di
fila per 17000 $ (più o meno 13000 euro).
Proprio così, essere pagati per stare a letto,
partecipando al “Bed Rest Study”a Houston,
in Texas. L’esperimento è stato ideato per
permettere a un gruppo di scienziati di stu-
diare il comportamento del corpo umano in
situazioni analoghe a quelle dello spazio in
condizioni di assenza di gravità.
Ma non è così semplice come si possa pensare;
infatti si tratta di vivere in speciali stanze di
ricerca per l’intera durata del progetto, nutriti
secondo una dieta molto controllata e mirata.
Durante i primi 11-15 giorni i partecipanti sa-
ranno liberi di muoversi all’interno della pro-
pria stanza. Inoltre, prenderanno parte ad una
serie di test per conoscere le loro condizioni
cardiache, il loro sistema circolatorio, nervoso,
per attestare insomma il loro stato di salute.
Dopo il primo periodo di 11-15 giorni, i pre-
scelti trascorreranno 90 giorni distesi a letto,
con il corpo leggermente reclinato all’indietro
(piedi alzati e la testa abbassata). Ogni giorno
dovranno stare svegli per 16 ore e dormire per
8.
Un gioco da ragazzi!
Non proprio…
Il test infatti risulta essere più stres-
sante di quello che si possa pensa-
re: infatti, sottoponendo il corpo a
una condizione di totale inattività si
possono generare problemi legati a
un indebolimento muscolo-
scheletrico oltre che cardiovascola-
re. Questo spiegherebbe la cifra
p r o p o s t a p e r s o t t o p o r s i
all’esperimento. Ma che fare per 16
ore al giorno???
Tranquilli, la Nasa ha pensato an-
che a questo, attrezzando la stanza
con una playstation per permettere ai parteci-
panti di giocare a World of Warcraft e giochi
simili. Solo negli ultimi 14 giorni saranno
nuovamente liberi di muoversi all’interno del
perimetro della stanza e dovranno, gradual-
mente, cercare di riprendere a svolgere le loro
consuete attività quotidiane. Pure in questa fa-
se, come nelle precedenti, i partecipanti ver-
ranno sottoposti ai consueti test su ossa, cuore,
cervello, sistema nervoso… Il tutto per un to-
tale di 115-119 giorni…
Insomma, che dire... se per caso vi passa la vo-
glia di studiare o magari avete bisogno di un
po’ di riposo, fate un salto a Houston dalla Na-
sa e mettevi comodi.
17.000$ PER STARE A LETTO
di Enrico Sebastiani
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 31
Attualità prataiola
Di ginnasio e di liceo
di Martina Folena
Perché nei cinque anni che ho passato qui sono stata pri-
ma una quartina e poi una… oddio, come si dice?
“Terzina”? Suona malissimo…
Comunque il concetto è passato, no? Ho visto, o perlo-
meno sto vedendo, entrambi i lati della medaglia.
Non pensate che stia scrivendo per compatire i ginnasiali,
o per difendere i liceali… vorrei solo fare il punto della
situazione, e farlo bene.
Dunque. Quando andavo in quarta ginnasio guardavo
quelli di terza come delle creature irraggiungibili che se
la tiravano tantissimo. In realtà volevo essere già in terza,
essere grande come loro. Non lo avrei mai ammesso:
quelli di terza non ci guardavano neanche, e avrei voluto
moltissimo fare tutte quelle cose che facevano loro, che
fossero teatro, o scrivere sul giornalino, o parlare ai di-
battiti alle assemblee. Non è che avessi voglia di fama e
gloria, ma… sarebbe stato bello essere dov’erano loro.
Ero invidiosa e mi infastidivano. Mi sentivo trattata e
guardata come una bambina quando pensavo di essere
molto più matura di quello che chiunque avrebbe potuto
pensare, ma che tanto, anche se avessi avuto modo di
dimostrarlo, non sarebbe servito a nulla e sarei rimasta
una quartina lo stesso.
Poi è iniziata la scalata: c’era sem-
pre qualcuno più piccolo di te, a
quel punto, ma anche qualcuno più
grande. C’era sempre qualcuno da
raggiungere.
Ora sono in terza liceo e la prospet-
tiva è cambiata di colpo, da far veni-
re le vertigini. Devo ammettere che
ci si sente davvero su un altro piano.
Non che sia una cosa per forza posi-
tiva. Non solo sei consapevole che i
quartini ti guardano in quel modo,
ma anche tu li guardi in un certo
modo. Studenti di quarta e studenti
di terza sono i due poli inversi: sarà
per questo che c’è così tanto astio?
Che poi noi di terza non abbiamo
neppure motivo di tirarcela, e nep-
pure il tempo, sinceramente. Eppure
io quelli di terza li vedevo irraggiungibili. Anche noi
siamo irraggiungibili, adesso? Scommetto di sì.
Ma in un certo senso io vi invidio, quartini. Avete un
sacco di idee e un sacco di tempo per realizzarle tutte.
Dovete sperimentare un sacco di cose, dovete ancora
provare il brivido del vostro primo intervento alle assem-
blee e un sacco di brividi di questo tipo. Ci sarà sempre
qualcuno di più grande da raggiungere e superare, e in-
tanto voi farete tutte quelle tipiche cose che si fanno al
ginnasio. Non so se ho nostalgia, però un po’ vi invidio
sì. Vi invidio le aspettative, la speranza… in terza c’è
l’esame e abbiamo paura. Abbiamo tantissima paura. In
quarta è una cosa lontanissima, e una volta che si supera-
no gli ostacoli si tira il fiato.
Da anni e anni i liceali dicono ai ginnasiali di farsi avan-
ti, di non avere paura, che devono dimostrare di non es-
sere invisibili. È giusto e altro non si potrebbe chiedere,
né ci si potrebbe aspettare che altro venisse chiesto.
Cosa si chiede a quelli del liceo? Questo non è chiaro. Il
buon esempio, forse. Ma in un certo senso, in terza ti
senti come se avessi già un piede fuori dal Prati: sei
proiettato lontanissimo anche se c’è ben poco da sogna-
re.
Mi sembra chiaro che studenti di
quarta non esisterebbero senza stu-
denti di terza e viceversa. Abbiamo
bisogno ciascuno dell’altro: voi
dovete lamentarvi di noi e noi di
voi. Non è chiaro che siamo l’uno
il motore dell’altro? Che spingiamo
l’un l’altro ad agire, a farsi avanti, a
mettersi in gioco - voi perché dove-
te diventare gente di terza prima o
poi, mentre noi non potremmo or-
ganizzare o fare niente se non ci
fosse la partecipazione degli altri,
altri che siete voi.
Oh sì, siamo una grande famiglia,
che vi piaccia o no. Litighiamo in
continuazione ma ci vogliamo un
sacco di bene. Vediamo di ricordar-
celo.
32 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
Racconti
Strinse entrambe le mani intorno alla maniglia
di bronzo e spinse, dapprima timidamente, quin-
di con più vigore man mano che la luce, il calo-
re ed il profumo del locale la invadevano quasi
inebriandola.
Fuori la tormenta di neve annullava ogni conce-
zione di spazio e tempo, ammantando rapida-
mente quel piccolo borghetto medievale, così
affollato di turisti nel periodo estivo. Gli sbuffi
cinerei dai comignoli testimoniavano la presen-
za di abitanti nelle casupole. Vi erano solamente
due schiere di case: le prime appoggiate alle
tozze mura che abbracciavano la cittadella, le
seconde, di fronte alle prime, delimitavano una
piccola piazza al cui centro si ergeva un campa-
nile. Non appena i rintocchi della campana eb-
bero vibrato nell'aria gelida per otto volte, un esile
profilo incappucciato era scivolato tra i battenti
dell'unica porta d'ingresso del borgo. Si era trascina-
to lentamente fino ad un piccolo edificio dalle cui
finestre filtrava una strana luce, probabilmente di
candela. Un'insegna lignea sbiadita avvertiva che si
trattava di una locanda. Ora stava entrando e la luce
che fuoriusciva dall'uscio proiettava la sua ombra
fino al campanile.
Togliendosi il cappuccio scoprì il volto. Era una gio-
vane ragazza. Un vecchio canuto le fece cenno di
accomodarsi al suo tavolo. L'anziano signore era in-
tento ad ammirare e seguire con lo sguardo i vapori
che si liberavano dalla minestra che aveva di fronte.
La giovane si sedette e iniziò ad accarezzarsi la lun-
ga chioma scarlatta senza cessare di fissare il vec-
chio. Finalmente il vegliardo prese fiato e disse:-Sei
in ritardo-. Quasi annoiata la ragazza rispose:-C'è
una tormenta fuori-. Tra i due ci fu silenzio per qual-
che minuto e la giovine ebbe modo di origliare la
concitata conversazione di una coppietta seduta al
tavolo vicino alla finestra.
-Te l'ho già raccontato di quando sono rimasto im-
prigionato per dei giorni nelle sabbie mobili?- TU?
E quando?- Il mese scorso se non erro- Ma nonno il
mese scorso sei stato ricoverato all'ospedale e sei
sempre rimasto a letto! - Appunto appunto...era
quello che stavo dicendo- Tu sei completamente
matto caro nonnino- Non ne dubito...è una caratteri-
stica di famiglia cara nipotina... e di quando sono
salito tanto in alto da toccare il cielo? - Nonno, il
campanile non è così alto...non farmi ridere! - Ma-
gari qualcuno facesse ridere me! Però ti ricordi
quella volta che mi trovai a vivere in un'isola deser-
ta costruendomi una capanna sulla spiaggia? - Era-
vamo in vacanza al mare nonno!-
La ragazza sospirò infastidita. - Ieri ho attraversato
una palude ed incontrato una strega!-esclamò soddi-
sfatto il vecchio. La nipote sbuffò di tutta risposta. -
E tu che hai fatto di bello? Dove sei stata?- incalzò
il vecchio. - Sempre a casa nonno, lo sai...- Che ni-
pote che mi ritrovo! Ma non ti annoi?!? Non hai
preso nulla da me...- Ma se tu sei sempre vissuto
qui!- Io non credo proprio! Posso descriverti ogni
luogo che ho visitato soffermandomi su ogni più
piccolo dettaglio!- Ma in realtà non ti sei mosso di
qui! I posti che descrivi non esistono!- Sei sicura?
Sarà che a volte i vecchi, come i bambini, non di-
stinguono la fantasia dalla realtà...ma che differenza
c'è in fondo? Tu lo sai?- Devo andare nonno...è tar-
di...ci vediamo domani!- esclamò la ragazza im-
provvisamente non appena sentì il clangore metalli-
co della campana. Si alzò, salutò e sgusciò fuori
dall'osteria.
-Questa è la differenza- bofonchiò l'anziano signore
assaporando la minestra oramai fredda – quando si
incontra ciò che dall'immaginazione conduce alla
realtà e viceversa non gli si dà ascolto ritenendo che
si tratti di pura pazzia...- poi aggiunse – Forse sarò
un folle ma oggi mi sento felice...E che nevichi!
Che le persone se ne stiano a casa a sognare, almeno
per un po'!
Quindi, faticosamente, il vecchio uscì dal locale.
Ripulì l'insegna coperta di neve e rise compiaciuto.
LA LOCANDA di Nicola Bassetti
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 33
Moda Aria (di moda) nuova “Anno nuovo, vita nuova!” è la classica frase
che si dice a inizio gennaio, e c’è chi la mette in
pratica in modi diversi, del tipo iniziare una die-
ta che verrà abbandonata entro la Befana, oppu-
re promettere a sé stessi che quel 4 di greco pre-
so nel primo quadrimestre sarebbe stato l’ultimo
(vana speranza…). In ogni caso, con l’inizio
dell’anno si dovrebbe buttare via qualcosa di
vecchio: un vizio, un panettone andato a male o
qualcosa di, ormai, diventato inguardabile. Mi
riferisco a quegli spugnosi stivaloni di pelo che
hanno invaso la città e la scuola rendendo tutte
delle moderne Neil Armstrong! Lo sbarco sulla
luna è giù avvenuto nel 1969! È inutile che vi
attrezzate!
In ogni caso gli Ugg boots hanno comin-
ciato a moltiplicarsi, con mio grande di-
sappunto, come due criceti in una gab-
bietta: a vista d’occhio!
Facendo un giro in città, in un piovoso
sabato invernale, si viene circondati da
saltellanti ragazzine, vestite in serie come
se fossero state create tutte in vitro, con
ai piedi le loro “bellissime” pantofole, le
quali producono, per la tanta pioggia, lo
stesso rumore di una spugna che viene
strizzata (n.d.a. splashi, svishi,
pschhhhh!).
Quindi, basta Uggs, basta fiorellini e
pendaglietti dell’Incontro (n.d.a non sono
il negozio o il prezzo a fare lo stile! ) e
basta outfits fatti con lo stampino! Per
l’anno nuovo vi voglio originali, creativi
e pronti ad osare un po’ di più!
• Fashion Dictionary: la parola del mese
è Open Toe , la quale sta per quelle scar-
pe che hanno la punta tagliata e fanno
intravedere, appunto, i l Toe
(accuratamente smaltato per l’estate, fa-
sciato da una calza coprente, anche a
contrasto, d’inverno);
• Stilista del mese CoCo Chanel (Saumur, 19
agosto 1883 – Parigi, 10 gennaio 1971): mostro
sacro della moda ha rivoluzionato il concetto di
femminilità influenzando i canoni di bellezza
fino ai nostri giorni. A lei si devono: il pigiama
femminile (pantaloni e casacca), il tailleur, l’uso
del Jersey, la bigiotteria e l’impareggiabile N°5;
• IN del mese: stivale da cavallerizza e ballerine,
anche estrose e con fiocchi e pendagli particola-
ri.
OUT del mese: (e in questo caso dei lustri a
venire) gli Ugg Boots.
34 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
Info & Fun
Quello che un normale OROSCOPO non vi dirà mai
di Yasmin Zouggari
ARIETE SCUOLA: è un momento molto critico per le capre prataiole!
AMORE: il vostro/a ragazzo/a vi tradirà con Zeus!
CONSIGLIO DEGLI DEI: Mi raccomando non siate gelosi altrimenti Zeus si tra-
sformerà nel mostro mangia aoristi e non ricorderete neanche un verbo, così pren-
derete 4 in tutti i prossimi temi.
Voto del prossimo tema: 6
TORO (seduto) AMORE: Attenti altrimenti Zeus si impossesserà della vostra vacca (ragazza)!
SCUOLA: Siete dei geni della scienza ma non sforzatevi troppo con le vostre teorie
sull’acqua calda.
CONSIGLIO DEGLI DEI: Fate un favore a tutti: ricordatevi di farvi la doccia almeno
una volta al mese e non aspettate l’estate!
Voto del prossimo tema: 4
GEMELLI AMORE: Sbaglio o state diventando sempre più affascinanti (riferito esclusi-
vamente al ragazzo gemelli del primo piano)?
SCUOLA: Smettetela di litigare per farvi cambiare i voti delle prove; non cam-
bia tanto se un 4 diventa 5. E’ sempre sotto comunque!
Voto del prossimo tema: 4/5
CANCRO CONSIGLIO DEGLI DEI: Fumate prima di tutti i temi! Vi porterà fortuna!
SCUOLA: Attenti! Cercate di non stare in giro fino alle 8 del mattino di sabato sera!
Rischiate di dormire fino a lunedì e andare a scuola impreparati!
Voto del prossimo tema: 5
LEONE AMORE: Miei cari micetti prataioli, se vi ha lasciato la/il ragazza/o
vuol dire che non vi merita!
CONSIGLIO DEGLI DEI: mi raccomando NON cercate di fargliela
pagare usando gli stratagemmi di Cesare del De Bello Civili: ricor-
date che non siete Cesare anche se vi sembra di esserlo dopo averlo
tradotto per più di un mese.
Voto del prossimo tema: 7
(extra) VERGINE CONSIGLIO DEGLI DEI: AAA cercasi qualcuno che si prenda cura di te!
SCUOLA: Sappiamo tutti che la fisica è importante ma lascia stare quella benedet-
ta velocità per un po’ e vai da un’estetista che hai bisogno di manutenzione!
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 35
Voto del prossimo tema: 8
BILANCIA SCUOLA: Scollatevi da FeisebuuK o come diavolo lo chiamate e andate a studiare
un po’ di inglese altrimenti la prof di inglese ve magna!
CONSIGLIO DEGLI DEI: Siate meno malgari altrimenti comunicare con voi è
una mission impossible (se non avete capito significa missione impossibile).
Voto del prossimo tema : 3 (in inglese XD )
SCORPIONE SCUOLA: Siete fantastici (heheh io sono scorpione)! I vostri compagni di classe
spacceranno per loro le vostre idee, ma cosa ci volete fare... sono STUPENDE!
VOLERE DEGLI DEI: Uno splendido Achille in versione Brad Pitt vi chiederà
di uscire.
Voto del prossimo tema: 8
SAGGITTARIO Non so cosa dirvi! Non sapevo neanche che esistesse questo segno zodia-
cale! In ogni modo vi ripeto quella cosuccia che tutti dicono qui al Prati:
STUDIA GRECO, LATINO, MATEMATICA, SCIENZE, FISICA, TE-
DESCO, INGLESE, STORIA dell’ARTE, FILOSOFIA, STORIA, ITA-
LIANO e perfino GINNASTICA.
Voto del prossimo tema: 9
CAPRICORNO SCUOLA: Questo è un momento delicato, avrete bisogno di molte energie quindi
attaccatevi alle macchinette!
CONSIGLIO DEGLI DEI: Se vi avanzano merendine ricordatevi che una vostra
cara amica gira spesso affamata per i corridoi del primo piano e non rifiuterebbe
una merendina GRATIS!
Voto del prossimo tema: 6
ACQUARIO SCUOLA: Ammettetelo, siete degli incapaci! A scuola
tutti sono più bravi di voi e perfino il senza tetto di viale
Verona che non ha mai studiato riesce a coniugare gli
indicativi IN ITALIANO!
CONSIGLIO DEGLI DEI: Rimanete a casa che fate
meglio!
Voto del prossimo tema: 6-
PESCI SCUOLA: Non esagerate con lo studio! Ricordatevi che non dovete parlare per
ogni cosa, quindi a volte è meglio stare zitti come solo un pesce sa fare!
AMORE: Il piano per uccidere il vostro presunto Agamennone manca di alcuni
particolari; ad esempio, la rete per intrappolarlo!
CONSIGLIO DEGLI DEI: Mettetevi a dieta! 10
36 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
Cara Chocolat,
sono una ragazza di IV (o quartina come dite voi), sono sempre stata educata a non darmi
troppe arie e così è stato fino a qualche tempo fa, quando i ragazzi hanno cominciato a girarsi
quando passo e a venirmi dietro. Però non le ho mai dato grande peso. L’altro giorno in clas-
se leggendo i Malavoglia il prof ci ha spiegato che ci sono due tipi di ragazze: quelle da fine-
stra e quelle da telaio; e ci ha chiesto che tipo di ragazze siamo noi. La mia compa di banco
per me ha risposto che sono assolutamente da finestra. Ragionandoci su ho capito di non esse-
re proprio una ragazza da telaio, ma è un male? Ho qualche possibilità di trovare anche così
l’amore della mia vita? Può essere anche solo un periodo? Mi dovrei impegnare a cambiare?
Rispondimi tu se puoi capirmi.
Cara Quartina,
a dirla tutta le ragazze che non sono da finestra sono veramente poche. Io per prima mi defini-
sco una ragazza da balcone, ma semplicemente perché mi ritengo estroversa e socievole, non
per “FACILI COSTUMI”. Non è detto che se tu ti dai da fare per cercare il vero Amore non lo
possa trovare e che tu debba solamente aspettarlo. Non si sa mai quando lo potrai incontrare,
magari ti è appena passato accanto. La cosa veramente importante è che tu sia te stessa –per
quanto banale possa sembrare-. Nessuno potrà mai innamorarsi di ciò che tu non sei.
TACHICARDIA AMOROSA
Raggianti e Bellissimi Prataioli,
Ecco un nuovo STRABILIANTE episodio della mia rubrica! Questo numero è veramente moz-
zafiato e state diventando sempre più sinceri-fin troppo-.
Insomma non esitate a leggere!
Chocolat
Info & Fun
Cara Chocolat,
sono un giovane prataiolo con uno spirito da vecchio fungo, o almeno così mi diceva la mia ulti-
ma ragazza, quando ero in 5ª elementare. Sono disperato. Non so più cosa fare! A volte provo ad
uscire di casa, parlare con qualche ragazza, ma poi un po’ me la faccio addosso, un po’ balbetto
e sputo e finisco per far scappare tutti. Eppure non sono un brutto ragazzo! Ok, sono alto 1,45,
ma l’altezza non conta! Non credi? E poi se porto l’apparecchio è un bene, tra qualche hanno
sarò ancora più bello con i miei dentoni dritti! Proprio non capisco!!! Cosa devo fare?
Ramarro95
Caro Ramarro95, non abbatterti troppo, ci sono persone messe molto peggio di te (ehm)! Per
prima cosa ti consiglio di cambiare nickna-
me: niente contro i ramarri, ma non è il ge-
nere di animale che invoglia le ragazze ad
avvicinarsi ed accarezzarlo.
Poi, come secondo suggerimento, ti esorto
ad attaccati a penzoloni ad una barra con
100 kg di pesi attaccati alle gambe, e non
scollarti per almeno un anno!!! A questo
punto solo un po’ di sicurezza in più, butta-
ti, magari senza parlare eccessivamente!
n° 2 anno XIII PRATICANTATI 37
LIM
Miracolo quiescente
Agli occhi dei mortali.
Contemplativamente
Aperte bianche ali.
E basterebbe poco,
corrente, o qualche cosa:
elettrica ti invoco,
lavagna luminosa!
Enrico Dal Fovo
RICORDAMI.
Salva la mia voce-
brivido onirico
del tuo inconscio.
salva la mia voce-
che si spezza mentre
quel sol muore.
salva la mia voce-
concubina del tuo
profondo soffrire.
salva la mia voce-
nutrita col pianto
dei tuoi rinneghi.
salva,ti prego,
questa mia inutile voce-
l'oceano che ci divide,
E l'unico ricordo che avrai.
Georgiana Leveghi
Dovrei andare via.
Perché frantumarsi le mani
in un macello di ossa -
nessuna ode mi consuma più
la bocca.
Devo andare via.
Martina Folena
Continuano a farci studiare poesia a scuola
e a dirci che
andare a capo
non basta
per fare
una poesia.
Anche se a me le lettere vengono così,
colano giù con gli spazi,
io però continuo a pensare
che
farci studiare
poesia
a scuola
non rende quello che studiamo
poesia.
Martina Folena
Poesia
ci fu un tempo
in cui il cuore
si perse nella bruma.
e in quel tempo
vagabonda ancor
solo, soffocato da
respiro affannato.
e cantava la neve
quel suo dolore
accompagnata da
antiche melodie.
ah, cuore,
era così ingenuo, e
ignaro del gelo
crudele.
rincorreva lo
sguardo dell’inverno
e tutto sembrava
esser tiepido.
ci fu un tempo
in cui cuor mio
si perse nella bruma.
ora giace assopito
tra le braccia
dell’inverno,
avvolto in quel bacio,
di ghiaccio perenne.
Georgiana Leveghi
Chocolat,
che fare? Non so dove andare, né che pesci pigiare! Ho voglia di amare, ma passo le giornate a mangiare!
Tornata da scuola il frigorifero mi metto a fissare ed inizio a svuotare. Ed il pomeriggio provo a studiare,
ma poi inizio a sbadigliare, e per non ruzzolare in un profondo russare, riprendo a sbranare. Arriva la sera,
ed invece che sognare, mi metto a pensare: “come fare a parlare ad un ragazzo che non mi vuole filare, ma
io continuo ad osservare, ed intanto non smetto di gustare e pasteggiare?”
A.REnata
Cara Renata, stammi a sentire, i tuoi problemi potranno scomparire, ma i miei consigli dovrai seguire. Il
frigorifero prova a riempire e poi guai a te se ti ritrovi ad aprire. Se bella vuoi apparire, devi smetterla di
condire. Prova ad esaurire la tua voglia di cibo, se non vuoi finire per impazzire e poi morire. E poi la notte
inizia a dormire! Dopo qualche tempo ti ritroverai a proferire parola con chi di te vuole udire. Che bella
storia d’amore ti troverai a costruire! Ma forza, non soffrire; e per favore non mi maledire!
38 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011
Mer 6
proprio
una pu-
lita!!!
By
PILU
W la mia cucciolotta pazza! XD Kiss Kiss
VOLETE CONTATTARE LA
REDAZIONE DI PRATICANTATI?:
FATE COSI:
contattate la redazione utilizzando la e-mail [email protected]
usate il box della messaggeria nell’atrio in sede e nella sala dei distributori automatici in succursale
contattateci direttamente (possibilmente non durante le lezio-ni… qualcuno avrebbe da ridire.)
su http://praticantationline.wordpress.com, potrete interagire con Praticantati anche sul web, facilmente, velocemente ed immediatamente. Un modo ancora più diretto per esprimere i nostri pensieri e per essere più vicini gli uni agli altri.
messaggeria
di
PRATICANTATI
Bianca 4D 6 stupenda!
Marty D.S. Coraggio, ve-
drai che andrà meglio! Io
sono con te! 1 Bacio!
Facciamo una colletta x la
ragazza di V D, ha bisogno
di 1 maglia a collo alto!!!
W i dischi in vinile! M&F
Non so se avete pre-sente qual è una delle cose più brutte di questo mondo! Quan-do avete litigato con qualcuno e poi dopo qualche tepo quel qualcuno si rifà vivo dicendo: “Ti è passa-ta?” MAI farlo! Si ri-schia di ricevere un cartone dritto nelle gengive! A morte questa frase! Gio
Tiz. G.
tiratela
di meno-
oo!
D’ora in poi voglio essere chiamato Gertrude!
W il “Lutterotti fun club”!
Ahahah :) by Luterottine 4ever
P. sei orrendo!!! By veri-tà assoluta
Per un ragazzo della IV A: sei strafigooo! By una ragazza della
IV A
4 my little fiore: non ti rassegnare!
Combatti! Bacione by your Dada ♥
E.Z. e L.V. di 1E siete
bellissime!!! ♥ -Da IIC…-
Io non commento!!!
Pavesi non c’è che
dire… sei proprio
affascinante!
Mora ci manche-
rai… resta
con noi Giuls... ♥
By Fiore e Dada
Max 3b sei un figo!
Guardati in giro durante
la ricreazione!!!
W gli Zoccoli Tonnati :D vai anche tu su: “il vitello dai piedi di balsa” e al-lora capirai… contenuto
Nella fila della I E c’è tanta robba!
Premio “balcone fio-
rito” a Eleonora III A
I messaggi per l’amatissimo
J.S. Adoro i tuoi ca-
pelli, J.S.! Vieni
da me!!! Ginna-
siali in love :) Dio non posso fare a
meno,
J.S. invitami a cena! ♥ J. sei mio e se le altre ti
toccano le uccido! Vieni da
me, l’amore non ha età!!! By
W il Prati!
J. S. ti voglio!!! ♥♥♥ (by IV A)
Ti prego J. bacia-
mi!!!
Aug!
40 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011