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Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli studenti del Liceo Classico G. Prati di Trento

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Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli studenti del Liceo Classico G. Prati di Trento

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Ciao ragazzi!!!

Dopo quasi due mesi di pausa Praticantati è

tornato! Questi ultimi tempi infatti sono stati

tutt’altro che di inattività per il nostro giornale,

non dal punto di vista della pubblicazione dei

vari numeri, ma per alcune decisioni di orga-

nizzazione della rivista. Tra i vari temi, si è

discusso molto per quanto riguarda la tanto

sospirata “questione della politica” che adotte-

rà Praticantati, sulla quale, dopo lunghi e di-

battuti confronti con la preside (direttore re-

sponsabile), alcuni professori e molti studenti

durante la cogestione, siamo giunti ad

un’accurata e ragionata scelta. In breve si tratta di per-

mettere la pubblicazione di qualsiasi tipo di articolo di

carattere politico, compresi quelli di parte od opinio-

ne, a patto che non contengano turpiloqui, atteggia-

menti che incitino alla violenza, danneggino altre per-

sone o contengano false affermazioni.

Con questa seconda uscita (che non neghiamo essere

stata abbastanza sudata!) molti redattori si sono con-

centrati su alcuni temi e questioni legate al nostro li-

ceo: primo tra tutti, e forse il più atteso, è

l’appuntamento, ormai tradizionale ma sempre curio-

so e divertentissimo, con l’intervista multipla dedica-

ta ad i nostri rappresentanti neo eletti: anche

quest’anno li abbiamo sommersi di stuzzicanti, pun-

genti e disincantati interrogativi.

La seconda intervista, invece, sempre legata al nostro

amato Prati, è stata fatta alle ospiti australiane che ci

terranno compagnia fino alla primavera di quest’anno

(scolastico!): scherzando assieme le abbiamo cono-

sciute e ci hanno raccontato le loro esperienze, le loro

passioni, i loro desideri...

Di seguito vi riportiamo i periodici resoconti e voci

dei rappresentanti, nonchè molti altri articoli di carat-

tere prataiolo: dal corso di fumetto tenuto dai satiristi

Assunta Toti Buratti e Paolo Dalponte, al blocco di

Facebook nell’aula di informatica.

Ma ora parliamo della nostra vecchia pagina di coper-

tina. Infatti dal prossimo numero la grafica del logo

ed il carattere della scritta “Praticantati” verranno so-

stituiti e rinnovati: probabilmente avrete potuto nota-

re dei lievi cambiamenti nel corso di questo primo

quadrimestre, ma tutto si rinnoverà con il prossimo

numero di Marzo.

Per farlo, infatti, è stato organizzato un concorso che

si è concluso con la fine del primo quadrimestre: ab-

biamo ricevuto molti schizzi, disegni e nuove idee

che verranno tutti pubblicati nei prossimi numeri. Du-

rante la prossima riunione concluderemo questo lavo-

ro con la scelta del vincitore e la premiazione dello

studente.

Ma pensate che ci fermeremo qui?

Il progetto di innovazione grafica e del design esteti-

co della nostra rivista, proseguirà anche durante il

secondo quadrimestre: con l’aiuto dei partecipanti al

corso di fumetto di cui parleremo più avanti, e grazie

al supporto dello Studio Andromeda di Trento, ci e-

volveremo anche nella parte interna del nostro gior-

nalino scolastico, cercando di ottenere un periodico

“made in Prati” che sia sempre ricco di contenuti,

proposte, novità e curiosità, ma anche gradevole dal

punto di vista grafico e piacevole da leggere.

Passiamo ad un altro argomento. In molte situazioni

sociali, politiche, ecc., si parla sempre più

dell’importanza del ruolo della donna: pare addirittu-

ra che negli ambienti più eterogenei, caratterizzati

dalla presenza femminile, aumenti il tasso di creativi-

tà e di vivibilità. Addirittura, pensate che se una don-

na fa una polizza assicurativa è avvantaggiata del

punto di vista economico. Ci è sembrato quindi giu-

sto rendere un omaggio alle ragazze, donne del Prati,

la cui presenza è numericamente superiore e qualitati-

vamente importante: in questo caso abbiamo chiesto

alle più grandi, per le quali sarà questo l’ultimo anno

di permanenza nella nostra scuola, di poter scattare

una foto con tutte loro. L’idea era quella di pubblica-

re l’immagine, in tema natalizio, come copertina; pur-

troppo a causa del ritardo di cui si è parlato in prece-

denza, è passato il Natale e quindi anche il tema della

fotografia. Ma essendo davvero bella ci sembra giu-

sto pubblicarla lo stesso, anche se a pag.39. Al suo

posto, la copertina di questa uscita è una reinterpreta-

zione della famosa immagine di Andy Warhol.

Tornando a parlare anche quest’anno del “vil dena-

ro”, come già accadeva nei precedenti anni, la rac-

colta di tutto il ricavato dalla diffusione del nostro

giornalino sarà devoluta all’organizzazione umanita-

ria Save the Children. Informiamo perciò che con la

distribuzione dello scorso numero abbiamo ottenuto

80 €. Un ringraziamento a questi contribuenti da par-

te della redazione e da Save the Children.

Praticantati vi augura un buon primaverile secondo

quadrimestre!

I caporedattori

Martina Folena &

Silvio Defant

2 PRATICANTATI

E D

I T O R I

A L E

Dicembre– Gennaio 2011

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Redattori:

Marco Giovannini

Lia Facchinelli

Gaia Faustini

Francesca Laura Nava

Gaia Pedron

Georgiana Leveghi

Enrico Dal Fovo

Angelo Naso

Angelica Giovannini

Nicola Bassetti

Yasmin Zouggari

Matteo Pavesi

Claudia Genovese

Stefano Cristelli

Camilla Bortolotti

Sebastiano Fronza

Enrico Sebastiani

Giulia de Martin

Elaborazione grafica pagi-

ne di coperina:

Pag. 39 Lucrezia Van Ste-

geren

Pag. 1 Giulia de Martin

PRATICANTATI è il giornalino del Liceo Prati

n° 2 anno 13 Dicembre\Gennaio 2011

INTERVISTA

4 Intervista quadrupla

12 Welcome Australian girls

ATTUALITA’ PRATAIOLA

8 La voce dei rappresentanti

9 Consulta i praticanti

15 Prataiolo e fumettista

25 Social network e coltelli

32 Di ginnasio e di liceo

10 Cogestione 2011: l’epilogo

11 Work in progress

ATTORNO A NOI

16 La questione femminile

18 Il Patagonia express ferma a Trento

20 Wi-fi libero: e adesso?

21 Emo, truzzi e bimbominchia: chi sono?

MUSICA

27 L’arpista del sublime

FILM E TELEFILM 29 God save the BBC

FUMETTI

30 Black lagoon

INFO & FUN

31 17.000$ per stare a letto

34 Quello che un normale oroscopo non vi dirà

mai

36 Tachicardia amorosa

VIAGGI

23 Parigi

POESIA

38 Ricordami

Lim

MODA

34 Aria (di moda) nuova

RACCONTI

33 La locanda

MESSAGGERIA

40 La messaggeria di Praticantati

In questo

numero

Volete informazioni? Ci volete scrivere? Fate

così:

contattate la redazione utilizzando la e-mail

[email protected] usate il box della messaggeria nell’atrio in

sede e nella sala dei distributori automatici in

succursale

contattateci direttamente (possibilmente non

durante le lezioni… qualcuno avrebbe da ridi-

re)

su http://praticantationline.wordpress.com,

potrete interagire con Praticantati anche sul

web, facilmente, velocemente ed

immediatamente. Un modo ancora più diretto

per esprimere i nostri pensieri e per essere più

vicini gli uni agli altri.

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 3

Direttore responsabile: Maria Pezzo

Caporedattori:

Martina Folena & Silvio Defant

Redazione

Autorizzazione del Tribunale di Trento n° 1390 del

1 luglio 2009

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Intervista quadrupla: Domande e battute con nuovi rappresentanti d’istituto ed alla consulta

di Martina Folena e Silvio Defant

I N

T E R V

I S T A

Anche quest’anno i neoeletti rappresentanti d’istituto si sono offerti per una simpatica intervista

multipla, che dopo alcuni anni è ormai diventata un appuntamento fisso con Praticantati. Con iro-

nia e in modo abbastanza informale abbiamo scavato nei caratteri, nelle idee e nelle aspettative

delle persone che per i prossimi tre anni rappresenteranno noi studenti all’interno ed all’esterno

della nostra scuola.

Marco

Giovannini

Angelo Naso Matteo Pavesi Gaia Pedron

Hai qualche

soprannome? Marcio Angi, Angel, Nou-

se...

Matte No.. e ho sempre

invidiato tutti quelli

che ne hanno alme-

no uno. Ho un no-

me troppo corto…

Quando sei nato? 27/01/93 1.9.93 22/11/92 04 giugno 1994

Cosa ti ha spinto a

candidarti?

Impegnarmi, cam-

biare le cose, met-

terci del mio

La voglia di mettere

in pratica delle idee,

e altri motivi

Coerenza antifasci-

sta

Un grande interes-

se verso la consul-

ta. Credo che sia

una risorsa troppo

poco sfruttata da-

gli studenti, snob-

bata, e quindi vor-

rei che acquistasse

un po’ di popolari-

tà, importanza e

che gli studenti si

rendessero conto

di che opportunità

può essere

Come ti trovi con gli

altri rappresentanti?

Benissimo (per il

momento)

Piuttosto bene, fino-

ra

Abbastanza bene Complessivamen-

te bene

Un tuo pregio e un tuo

difetto.

Polemico– polemi-

co

Mi faccio sempre

un'idea personale

delle cose / l'incapa-

cità di riconoscere i

miei difetti

Sono schietto, sono

schietto

Pregio: penso con

la mia testa

Difetto: a volte

sono un po’ trop-

po testarda

Sei innamorato? No Sì Non credo Non lo so, ci devo

pensare..

Fidanzato? No Sì Più o meno No (poco convin-

to)

Quali sono i tuoi

hobby?

Sciare, monociclo,

musica, di tutto

Cinema, musica,

letteratura, arte in

generale...più che

hobby passioni

Musica, viaggiare,

leggere, nuoto, ecc.

Studio canto e fac-

cio atletica

Qual è il tuo sogno nel

cassetto?

Fare quello che vo-

glio, senza avere

vincoli

Viaggiare in tutto il

mondo

Esser felice? Lavorare in Africa

in mezzo alla gen-

te che ha davvero

bisogno di aiuto

4 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

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Cosa farai dopo il

Prati?

Non ne ho la mini-

ma idea

Finirò il Conservato-

rio andando in Era-

smus, e ho intenzio-

ne di studiare cine-

ma all'estero

Prima mi sveglio

dal mio letargo di

studio matto e di-

speratissimo, poi

festeggio (anche

nostalgicamente),

poi Scienze Politi-

che probabilmente

Non l’università. A

meno che non mi

venga richiesto per

il lavoro che voglio

fare, e in questo

caso farei qualcosa

tipo Rapporti inter-

nazionali

Tre aggettivi per de-

scriverti.

Polemico, ?,?, do-

vrebbero dirlo gli

altri!

Iperattivo, instabile,

inquieto

Egoista, kalos kai

agazos (suggerito

da Folena; non ho

il font di greco an-

tico), tenace

Allora.. rompiballe,

libera, determinata

Il Prati è stata la tua

prima scelta come

liceo?

Sono stato un po’

spinto

Ero in dubbio tra

Prati e liceo musica-

le

Chiaro No. Ho fatto il pri-

mo anno di superio-

ri al Galilei, poi ho

recuperato greco

d’estate e mi sono

spostata qui

Rifaresti il Prati se

dovessi scegliere di

nuovo?

Sicuramente Assolutamente sì Chiaro Forse rifarei il mio

percorso con il pri-

mo anno di scienti-

fico

Di che colore è la ma-

glietta che stai indos-

sando in questo mo-

mento?

Bianca Rossa Bianca e arancione Bordeaux? Magen-

ta? Boh, in quelle

gradazioni comun-

que

Chi o cosa è il tuo a-

cerrimo nemico?

La mia testa I limiti della cono-

scenza umana

Me stesso La tecnologia. Sono

impeditissima.. e

comunque non cre-

do molto nella sua

utilità

E il tuo migliore ami-

co?

... Devo ancora trovar-

lo

Me stesso Per non citare i no-

mi dico la mia pie-

tra, che è pure vera

come risposta

Entreresti mai in poli-

tica?

Mi piacerebbe, ma

non penso lo farò

Preferirei di no Sì, per cambiarla No

Che superpotere hai o

vorresti avere?

Completo autocon-

trollo di corpo ed

emozioni

Manipolare il tempo Il fascino dei miei

capelli

Ne ho molti.. però

mi manca proprio

quello del teletra-

sporto, che comun-

que credo non sia

un superpotere

Per quale squadra

tifi?

Non seguo molto il

calcio, non è più

uno sport

Non tifo, il calcio

non mi interessa

Tifavo Juventus Non tifo

Un proposito per

l’anno nuovo:

Essere più diligente

e più organizzato

Viaggiare di più Esser più sereno Organizzarmi me-

glio

Materia scolastica

preferita?

Ginnastica, per

sempre

Italiano Greco Nessuna

Avevi un amico im-

maginario da piccolo?

Mec, aveva elicot-

teri, ruspe, di tutto,

proprio uno tosto!

No Un nemico: la sve-

glia (e lo è tutt’ora)

Facevo finta di a-

verlo perché i miei

compagni lo aveva-

no. Ma in realtà non

lo avevo

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 5

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A cosa servono i logarit-

mi?

Nella vita, proprio a

niente

A quello che serve

il greco ed il latino

A comprare il pane

e latte

Ci devo ancora

arrivare fortuna-

tamente

L’anno più bello al Pra-

ti:

I liceo La prima! Prima liceo Questo

Chi eri nella tua vita

precedente?

Non mi ricordo Non credo nelle

vite precedenti

Una valigia Un cigno

Chi sarai nella prossi-

ma?

Qualcuno di impor-

tante

Vedi sopra Un bagnoschiuma Non lo so davve-

ro. Spero qualcu-

no che potrà cam-

biare le cose

Il tuo libro preferito. Vari Don Chisciotte di

Cervantes, anche

solo per tutto il tem-

po che gli ho dedi-

cato

Uno tra i tanti: La

filosofia del viag-

gio, dell’ottimo

Onfray

“Mia sorella è

una foca monaca”

di Frascella. (Lo

consiglio a tutti)

La tua canzone preferi-

ta.

Baba O’Riley- The

Who

Varia di settimana

in settimana

Dipende dal perio-

do, ora direi One

last time dei Kooks

o Mardy Bum degli

Arctic

“Margherita” di

Riccardo Coc-

ciante

Se tu fossi un personag-

gio Disney, chi saresti?

Zio Paperone La 313 Tarzan Gasgas

Simpson o Griffin? Simpson Simpson Family guy Non guardo mol-

to la tv, e comun-

que non questo

genere di cose

Dottor House o Scrubs? Scrubs, fino alla

morte

Non li seguo Non guardo Vedi risposta

precedente

Chi nomineresti Miss

Prati?

Pavesi Irrivelabile Marco Giovannini La Marisa

E chi Mr Prati? Il segretario Fabrizio Colui che non c’è

più

Me stesso (ma nes-

suno lo sa)

Il tecnico Andrea

Un messaggio a chi vi ha

votato:

Cosa vi passava in

mente in quel mo-

mento?

C’è sempre tempo

per cambiare idea

Bravi Grazie=)

Un messaggio a chi

NON vi ha votato:

Grazie, meno male

che c’è qualcuno con

criterio

Bravi Bravi Pace

Il voto più alto mai pre-

so.

9+ di latino in 5^

ginnasio, momenti

indimenticabili

9 di italiano in se-

conda e di matema-

tica in quinta

Nove/dieci di gre-

co in quarta?

9 e mezzo di ma-

tematica (non qui

al Prati). Qui cre-

do 8 e mezzo di

greco sempre

l’altro giorno.

Il più basso. 4, perché più in bas-

so non si poteva an-

dare

2 di chimica Uno di pregevole

fattura creativa

tipo “tempesta” o

“rigurgito” di

Guardini in prima

¾ di tedesco

(quando ancora lo

facevo). Qui cre-

do 4 e mezzo di

matematica l’altro

giorno con Depe-

dri

Hai a cuore un valore in

particolare?

Coerenza L'avere delle idee e

portarle avanti

L’onestà

(intellettuale e

non)

L’onestà intellet-

tuale (Bonazza

docet), la sinceri-

tà ma soprattutto

il rispetto.

6 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

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Hai mai giocato a Far-

mville?

No No Non sono un nerd No

Cosa manca di più alla

nostra scuola?

Creatività, voglia di fare, impegno

Lo spirito di iniziati-va

Flessibilità, Umani-tà, Aperture

La normalità

La prima cosa che pensi

al mattino?

Come ho dormito? Non me la ricordo mai

“Sono in ritardo” e poi “life is go-

od” (ironica pretat-tica)

Il viaggio dei tuoi sogni: Backpacker in NZ Qualche posto lonta-no in cui non sono

mai stato

Infinito Sudafrica

Il tuo tipico intercalare: F**K Varia da conversa-

zione in conversazio-

ne

Non saprei. Cioè, abbreviato

Vorresti restare a vivere

in Italia o andartene?

Casa sempre in Ita-lia, ma soggiornare

all’estero

Andare all'estero Indifferente Andarmene solo perché c’è più

bisogno di me altrove. Ma non

perché l’Italia non

mi vada bene, anzi..

Citazione preferita: ? Non credo nelle ci-tazioni

Tante.. di solito di capita di ritrovarmi

nella pacchianissi-ma poesia

“lentamente muo-

re”

Non ne ho una

Ti fidi dei tuoi amici? Si sì Sì dai Si

Colore preferito per l'in-

timo?

? L'importante è il contenuto

Bianco e azzurrino o verde

Nero (smagrisce..)

Tipo di musica preferi-

ta?

Rock Indie rock Va a periodi, ora spazio tra l’indie/

brit-pop all’acustico folkeg-

giante

Quella del mae-stro Roberto Cac-

ciapaglia. Piano-forte

Cosa odi? - La banalità L’odio Io non odio

Come ti vedi nel futuro? Felice Dipende da che fu-turo intendi

Splendido e realiz-zato (ottimismo

portami viaa)

Grande

Di cosa hai paura? Perdere il controllo della mente, essere

schiavo di qualcosa

Dell'omologazione Dell’ipocrisia, della burocrazia, delle

donne, dell’Emanuele Kant

Dei ragni

Lidò o Novaline? Novaline Novaline Novaline Nessuno dei due

Auto o moto? Auto, ci sta più gen-te

Auto Tutt’e due Piedi

Treno o aereo? Aereo, mi piacciono gli aeroporti

Treno, anche l'aereo non l'ho mai preso

Treno perché guar-dando fuori dal fi-

nestrino mi perdo in viaggi mentali

assurdi

Vedi risposta pre-cedente

Auto o treno? Auto Auto, in generale Tutt’e due Vedi risposta pre-cedente

Galli della Loggia o

Kant?

Stupido Silvio con le tue stupide do-

mande.

Questa domanda è fuori luogo

Rispetto tutt’e due Non so di cosa tu stia parlando!

Un saluto. Salute! Ioineitradrnpamloacm (è un messaggio

subliminale)

E due saluti Ciao, tante belle cose!

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 7

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La voce dei Rappresentanti

di Marco Giovannini e Angelo Naso

Attualità prataiola

Cari Prataioli, di nuovo i vostri rappresentanti

d’istituto tornano a parlarvi, per la prima volta

su Praticantati! Ci dispiace di esserci fatti senti-

re così tardi, ma per motivi poco chiari il gior-

nalino che avete tra le mani ha subito notevoli

ritardi che ci hanno imposto la riscrittura di

questo articolo, la cui precedente versione risale

a inizio dicembre.

Dall'inizio del nostro operato abbiamo messo in

piedi una assemblea d'istituto, la giornata della

creatività e la cogestione (di tre giorni).

L'assemblea è andata piuttosto bene, siamo con-

tenti di aver incrementato il numero delle attivi-

tà per parte a cinque, quando normalmente era-

no sull'ordine delle tre. La giornata della creati-

vità, ispirata da quella dell'anno scorso, ma mo-

dificata strutturalmente nelle attività, è un mo-

mento importante a cui speriamo di aver dato

una certa identità, in modo da poterlo riproporre

nei prossimi anni. La cogestione è stata partico-

larmente intensa per quanto riguarda il numero

di attività, nettamente mag-

giori rispetto al passato. Stia-

mo comunque raccogliendo i

pareri di studenti e professori,

al fine di migliorare in futuro i

limiti che sicuramente si sono

presentati.

Il futuro ci riserva ancora tre

assemblee d’istituto (23 feb-

braio, 24 marzo, 6 aprile) e

l'attesissima assemblea spetta-

colo (nella prima metà di

maggio), che dopo un anno di

pausa forzata tornerà in scena,

speriamo eguagliando e supe-

rando lo splendore delle pas-

sate edizioni: ma questo di-

penderà soprattutto da voi!

All’esterno della scuola sia-

mo attivi anche sui fronti

“concertone” e feste; per il

primo ci troviamo quasi ogni

settimana con i rappresentan-

ti di Galilei e Da Vinci per organizzare al me-

glio questo evento dove le migliori band dei tre

licei si potranno esibire davanti ad un pubblico

composto da coetanei di tutte le scuole; per

quel che riguarda le feste d’istituto, dal mo-

mento che una serie di problemi anche abba-

stanza gravi emersi durante l'ultima festa ci ha

spinto a staccarci da Novaline, siamo in contat-

to con alcuni organizzatori per cercare un'alter-

nativa che possa garantire un prodotto migliore

in tutti i sensi.

Ricordiamo che tutte le critiche e le idee per il

futuro sono ben accette, e possono essere porta-

te durante le riunioni di consulta (che, vogliamo

ricordare, sono aperte a tutti e non solo ai rap-

presentanti di classe), i collettivi o in qualsiasi

altro momento.

Per ora non abbiamo altro da dirvi, dunque

mandiamo un saluto a tutti e tanti auguri per

questo secondo quadrimestre!

8 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

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Attualità prataiola

Buondì donzelle e fanciulli!

Siamo Gaia e Matteo, i vostri rappresen-

tanti di consulta, e alla luce della seconda

riunione di consulta siamo pronti per in-

formarvi su tutto ciò che succede e viene

deciso volta per volta. La prima plenaria si

è tenuta il 4 novembre ed è stata intera-

mente dedicata alle elezioni interne del

nuovo consiglio di presidente, di cui i vo-

stri due rappresentanti fanno orgogliosa-

mente parte (Gaia come vicepresidente e

Matteo come segretario!).

Il 9 dicembre ci si è riuniti per la seconda

volta e si è parlato più concretamente dei

progetti che vogliamo mettere in pratica

quest’anno. In primo luogo sta partendo

l’organizzazione dell’Horror Vacui, mani-

festazione artistica che si terrà

(speriamo...) in maggio e nella quale ogni

scuola, con gruppi musicali o attività va-

rie, avrà la possibilità di mostrarsi a tutta

la popolazione.

Inoltre si sta pensando ad un ridipintura

dei sottopassaggi delle stazioni di Trento e Rove-

reto (molto inquietanti secondo alcuni…). Due

temi caldi fatti presente e per i quali la consulta

vuole impegnarsi ad apportare dei cambiamenti

(nel limite del possibile) sono la discussissima

“riforma Dalmaso” attiva da quest’anno, sulla

quale si pensava di riproporre come lo scorso an-

no un incontro informativo e di chiarimento diret-

tamente con l’assessore, e i trasporti, problema

rilevato in particolare dagli studenti “delle valli”,

che per recarsi a Trento la sera o il pomeriggio

devono “fare le corse” per raggiungere l’unica

corriera che li possa riportare a casa una volta

all’ora. Altre due iniziative sono l’Operation Da-

ywork, che vi illustreremo durante la cogestione,

e una grande raccolta fondi da destinare ad

un’associazione che operi a livello territoriale:

quest’ultimo è un progetto in via di definizione

che comunque andrebbe in un modo o nell’altro a

coinvolgere tutte le scuole. Inoltre verrà attivato

il prima possibile il sito della consulta

(aggiornato ormai al 2006) dove potrete trovare

informazioni sul lavoro che viene svolto di volta

in volta e i progetti che vengono concretizzati e,

verso la fine dell’anno scolastico, verrà stampato

un giornalino nel quale tireremo le fila e esporre-

mo il resoconto delle iniziative portate a termine.

Riteniamo molto importante che voi siate sempre

informati ma che pure negli insegnanti si sviluppi

una maggiore consapevolezza dell’importanza di

questo organo istituzionale e delle sue funzioni.

Molti studenti pensano infatti che ci sia una scar-

sa conoscenza e che molti dei loro professori la

ritengano una perdita di tempo e non un’attività

scolastica (cosa che è a tutti gli effetti).

Bene, questo è quanto! Concludiamo solo dicen-

dovi che se volete chiederci qualsiasi cosa o pro-

porci vostre interessantissime iniziative, veniteci a

cercare in giro per la scuola! Vi aspettiamo!

Bye bye

I vostri rappresentanti

CONSULTA I PRATICANTI

di Gaia Pedron e Matteo Pavesi

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 9

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Una cogestione coi fiocchi da quello

che si dice in giro o si legge su Fa-

cebook!

Non si può negare che quest’anno i

nostri due nuovi rappresentanti

d’istituto, con tutte le persone che li

hanno aiutati e con cui hanno coo-

perato, hanno fatto davvero un buon

lavoro. Il successo realizzato nelle

tre giornate appena trascorse è do-

vuto in gran parte alla quantità di

attività svolte ed ai numerosi gruppi

tenuti da studenti e professori, allar-

gando notevolmente le possibilità

agli studenti di fare ciò che più preferivano. Ma

anche una buona qualità di lavori ed opportunità,

spesso proposte per godersi interessanti dibattiti

o conferenze, ma anche per potersi divertire con

rilassanti momenti di svago, attività fisica ed al-

tri progetti vari.

Com’era immaginabile non è mancato qualche

disguido o critica, come per la solita questione

dei numeri massimi di persone ammesse a deter-

minate attività (per capienza delle aule o per non

lasciare altre gruppi sostanzialmente vuoti) o la

discussione correlata, sul fatto di proiettare film

e quando farlo. Ma come la gran partecipazione

degli studenti ha dimostrato, non sono state que-

ste osservazioni ad intaccare i giorni di scuola

“alternativa”. Davvero un gran numero di pra-

taioli: infatti gli assenti, durante il corso di tutte

le giornate, sono stati davvero pochi: basti pen-

sare che nelle altre scuole di Trento, almeno in

quelle dove si svolgono assemblee d’istituto, co-

gestioni od autogestioni varie, gli studenti parte-

cipanti sono sempre pochi, a volte quasi la metà.

Dunque un ringraziamento a tutte le persone che

hanno contribuito alla qualità ed al successo di

questa Cogestione 2011, augurandoci che anche

le prossime siano altrettanto

piacevoli, ricche di contenuti e

con una sempre maggiore at-

trattiva degli studenti, per gli

studenti prataioli!

Su http://www.youtube.com/

user/liceoclassicopratitn, la pa-

gina YouTube della nostra

scuola e sul profilo Facebook

“Liceo Prati” potete trovare

tutti i filmati e le fotografie de-

gli studenti, delle varie attività,

gruppi organizzati durante le

assemblee e cogestione della

nostra scuola!

COGESTIONE 2011: l’epilogo

di Silvio Defant

Attualità prataiola

10 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

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WORK IN PROGRESS

Attualità prataiola

PROGETTO TANDEM

Trentacinque studenti delle terze e seconde liceo del nostro istituto parteciperanno ad un orientamento uni-

versitario del tutto particolare. Infatti, i ragazzi avranno la possibilità di frequentare la Facoltà di Medicina

e Chirurgia all’Università di Verona seguendo un corso di studi pomeridiano con esame conclusivo, pren-

dendo così i primi contatti con il mondo accademico.

Il progetto partirà mercoledì 19 gennaio per terminare lunedì 21 marzo.

CORSO VIDEO

Ogni martedì pomeriggio dalle 14.00 alle 16.00 l’esperto Diego Busacca tiene un corso di video a cui par-

tecipano una decina di studenti. Scopo del corso è imparare le tecniche basilari di ripresa dal vivo e girare

infine un video sulla tematica della montagna che sarà presentato ad un concorso della Provincia.

Il gruppo è attualmente alle prese con la stesura del soggetto.

Docente responsabile: professor Stefanini

OLIMPIADI DELLA DANZA

Anche quest’anno il gruppo di danza della scuola si cimenterà nelle ormai tradizionali Olimpiadi della

Danza. I ragazzi si incontrano ogni mercoledì dalle 15.30 alle 17.00 in previsione dell’esibizione finale che

si terrà domenica 13 marzo 2011 al palasport di Trento.

Docente responsabile: professoressa Frisanco

TEATRO CLASSICO

La Compagnia degli Ipocriti, il gruppo autogestito di teatro

classico del nostro liceo, sta preparando la messa in scena de

Le Baccanti da Euripide. Lo spettacolo debutterà a maggio

in data da destinarsi, e replicherà in seguito nell’ambito del-

la rassegna annuale di spettacoli dei licei organizzata dalle

Compagnie Filodrammatiche Associate (CoFAS).

SPAZIO ASCOLTO

La scuola dispone di uno spazio ascolto gestito dal dott. Lu-

ca Pisoni. Lo spazio è aperto a studenti, docenti e genitori

ogni venerdì dalle 13.30 alle 15.00. Chiunque voglia acce-

dervi può prenotarsi tramite l’apposita bacheca appesa in

prossimità della palestra, oppure fare richiesta tramite la

sig.ra Marisa Totaro. In ogni caso si garantisce il massimo

rispetto della privacy.

A CHE COSA SERVE LA POESIA?

La professoressa Nadia Scappini Reina terrà una serie di

incontri dal titolo “A che cosa serve la poesia” durante i

quali gli studenti del nostro liceo avranno la possibilità non

solo di partecipare al dibattito, ma anche di leggere le pro-

prie poesie. Il primo appuntamento si è svolto venerdì 28 gennaio con la lettura di alcune risposte di ragaz-

zi del Prati alla domanda A che cosa serve la poesia? e altri testi di studenti. A seguire, venerdì 11 febbraio

il secondo incontro vedrà protagonisti un editore e il critico Francesco Napoli. L’ultimo incontro si terrà il

25 febbraio, proseguendo il reading di poesia - propria e di autori più o meno famosi - con i ragazzi del li-

ceo Prati.

Tutti gli incontri si avranno luogo alle 17.00 a Palazzo Firmian, via Galilei 1.

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 11

Page 12: Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli … · 2011. 3. 26. · Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli studenti del Liceo Classico G. Prati

OPERATION DAYWORK

L’8 aprile, gli studenti del liceo Prati potranno scegliere di lavorare in qualunque tipo di azienda o settore

per un giorno. Un minimo di 40 euro del ricavato della giornata sarà dato in beneficenza.

Per avere più informazioni sull’attività potete mandare un’email all’indirizzo [email protected]

oppure consultate il sito internet www.operationdaywork.org

PRESENTAZIONE LIBRO “LE RETI NELLA RETE”

Martedì 25 gennaio alle 16 si è tenuto nell’Aula Magna del nostro liceo il seminario "La nuova Cultura di-

gitale, tra tradizione e innovazione", durante il quale è stato presentato il libro "Le reti nella Rete" di Mi-

chele Facci, il responsabile dei corsi ECDL della nostra scuola. Alla conferenza hanno partecipato studiosi

ed esperti del settore, come Mauro Berti, sovrintendente della Polizia di Stato del Compartimento Polizia

Postale e delle Comunicazio-

ni, Paola Venuti, psicologa e

psicoterapeuta della Facoltà di

Scienze Cognitive

dell’Università di Trento, Se-

rena Valorzi, psicologa e psi-

coterapeuta e Aldo Gabbi, Di-

rigente Scolastico.

10 MINUTI DI NOTE

Continuano le ricreazioni a

suon di musica: dall’inizio di

quest’anno scolastico il saba-

to, durante l'intervallo lungo

(10.24-10.35), si esibiscono

nel corridoio del secondo pia-

no giovani prataioli musicisti.

Se anche tu suoni, canti e vuoi

condividere la tua passione

con i tuoi amici, contatta il

professor Lutterotti per avere

uno spazio dove esibirti!

S.O.STENIBILITA’ AL PRATI

Si è concluso a Gennaio il progetto S.O.S. Sostenibilità al Prati e proprio in questo mese si sta attuando la

selezione del logo e delle fotografie che vinceranno il concorso. Ogni classe della nostra scuola ha seguito

tre lezioni in cui è stata presentata la “politica” e la metodologia dello smaltimento dei rifiuti, per creare

una maggiore sensibilità tra noi studenti. Sarebbe quindi importante, sicuramente aiutati da una maggiore

consapevolezza, se, anche partendo dalla nostra piccola ma non poco importante realtà scolastica, aiutassi-

mo la salvaguardia dell’ambiente, incominciando proprio da un’efficiente e ordinata raccolta differenziata.

INTRODUZIONE AL DIRITTO

Con il mese di gennaio il professor Giuseppe Zorzi ha proposto alle classi I, II e III liceo, della sezione D,

di affrontare un percorso di introduzione al Diritto. L’iter sarà composto da 9 ore di lezione, suddivise du-

rante questo secondo quadrimestre. Le tre classi affronteranno rispettivamente percorsi differenti: la classe

I D seguirà un percorso che andrà a soffermarsi sui principi fondamentali del Diritto; in II D si tratteranno i

profili istituzionali dell’Unione Europea; infine la III D prenderà in esame le singole parti della Costituzio-

ne Italiana. I relatori saranno rispettivamente Fulvio Cortese, ricercatore di Istituzioni di diritto pubblico

dell’Università di Trento, Alberto Mattei, dottorando di ricerca in studi giuridici comparati ed Europei e

Simone Penasa, assegnista di ricerca di diritto pubblico comparato.

12 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

Page 13: Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli … · 2011. 3. 26. · Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli studenti del Liceo Classico G. Prati

di Yassmin Zouggari

I N

T E R V

I S T A

Come probabilmente saprete, da qualche giorno nella nostra scuola sono arrivate tre ragazze au-

straliane. Praticantati ha voluto presentarvele, facendo loro una piccola intervista, in modo che

tutti le possano conoscere sebbene non abbiano avuto modo di averle ospitate in classe o chiac-

chierato assieme.

Nome Tina Maugeri Jessica Braddon Bryanna Muffit

Anni 17 15 16

Hobby Leggere, guardare film e

stare con gli amici.

Suonare il pianoforte, ascoltare

musica e stare con gli amici.

Coro, pratico il Karate e

mi piace andare in spiag-

gia e stare con gli amici.

Raccontaci

qualcosa sulla

tua famiglia!

Siamo in cinque: mio papà, mia mamma e i miei fratelli, Tom

che ha 17 anni, come me (siamo gemelli), e Michael che

ne ha 20.

Vivo solo con mio padre, mentre mia madre e mio fratello abitano

nel Queensland.

Io e la mia famiglia amiamo viaggiare per il mondo. E…

credo che siano molto sim-patici.

Cosa ti piace

dell’ Italia e

cosa non ti

piace ?

Amo la neve! È così bella, la adoro perché dove vivo non

nevica mai! Poi non mi è piaciuto il volo: ci

sono volute 26 ore per arrivare.

È stato molto lungo e faticoso.

Sono tutti molto gentili e i negozi italiani sono stupendi.

Non mi piace il tempo, sebbene la neve sia molto bella.

E qui è tutto così piccolo!

Adoro la sua storia, i monu-menti e soprattutto il cibo!

Non credo che ci sia qualco-sa che non mi sia piaciuto.

Cosa ti piace

dell’ Australia

e cosa non ti

piace?

Il brutto dell'Australia è che è così lontana dagli altri paesi.

Amo gli animali australiani e la natura.

Non mi piace l’Australia perché è molto lontana dal resto del mondo,

ma amo i nostri animali nativi. Inoltre le case sono più distanti

l’una dall’altra, mentre in Italia

sono tutte schiacciate!

Mi piace il tempo, le spiag-ge, indossare vestiti leggeri

per gran parte dell’anno e la frutta della stagione estiva.

Mentre non mi piacciono gli

insetti australiani.

Com’è l’orario

scolastico in

Australia: è

diverso da

quello Italia-

no?

In Australia la giornata a scuo-la è più lunga: dalle 8.30 alle

15.30. Inoltre, molti studenti hanno lavori part-time dopo la

scuola, ciò significa che c'è

meno tempo libero. A mio pa-rere quello italiano è migliore

perché si può avere più tempo

libero per la famiglia e gli ami-ci. Tuttavia, preferisco il week-

end australiano, perché è di due giorni, sabato e domenica.

All’inizio della giornata, alle 8.30 ci riuniamo tutti per fare l’appello.

Poi abbiamo due ore di lezione, la pausa ed altre due ore di lezione,

seguite dal pranzo. Durante il po-

meriggio ci sono altre due ore di lezione, infine si ritorna a casa alle

15.30.

Ogni ora abbiamo una materia di-versa dall’altra: non abbiamo mai

due ore con un solo professore.

Iniziamo la scuola più tardi, ma la giornata scolastica

dura di più. Pranziamo a scuola. Penso

che entrambe abbiano degli

aspetti positivi. Mi piace l’idea di fare solo mezza

giornata, ma in Australia di

solito il pomeriggio abbia-mo meno compiti.

Come ti è sem-

brato

l’insegnamen-

to al Prati?

E’ diverso da

quello Austra-

liano?

Mi piace molto. Gli insegnanti sono parecchio interessanti da

ascoltare. In Australia c'è un solo tipo di scuola che tutti i

ragazzi frequentano. In ogni

high school si possono sceglie-re diverse materie da studiare, a

parte inglese che è obbligatorio.

Inoltre, tutte le classi sono co-stituite da diversi studenti, non

si è mai con le stesse persone. In Australia poi non si studiano

lingue come il latino e il greco

antico.

Sì e no. Gli studenti qui sembrano molto più concentrati di quelli au-

straliani. Ma gli insegnanti hanno

lo stesso metodo.

In Australia sono più pratici, infatti facciamo molti espe-

rimenti, cosicché possiamo sperimentare dal vivo le

informazioni che ci vengono

date. Nell’insegnamento italiano vengono date molte

più informazioni.

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 3

Page 14: Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli … · 2011. 3. 26. · Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli studenti del Liceo Classico G. Prati

Cosa ti ha

spinto a venire

in Italia?

Sono venuta in Italia perché

voglio imparare la lingua, poi-

chè la studio a scuola. Poi per-

ché è un bellissimo paese con

molte cose da vedere.

In Australia studio proprio

l’italiano, quindi ho voluto ap-

profittare di quest’opportunità di

scambio culturale per migliorar-

mi.

Sono venuta perché voglio

migliorare la mia lingua e

apprendere di più sullo

stile di vita degli italiani.

Hai parenti in

Italia?

Si! I nonni da parte di mio

padre, così come il padre di

mia madre. Ho anche alcuni

cugini che vivono a Verona.

No, la mia famiglia è di discen-

denza tedesca e irlandese ma pur-

troppo non parlo tedesco!

No!

Come ti sem-

brano le per-

sone in Italia?

Fantastiche! Sono molto ami-

chevoli e gentili.

Sono tutti molto gentili.

Quando sono arrivata, tutti erano

così ospitali che non ci potevo

credere!

Sono molto gentili e ami-

chevoli.

Qual è la pa-

rola italiana

che ti piace di

più?

Credo che la mia parola prefe-

rita sia “Ciao” perché tutti

quando la dicono sembrano

così felici!

Adoro la parola “puffettina” e il

modo in cui pronunciate la lettera

Y (ipsilon).

Mi piace molto la parola

“Scialla”!

Ci puoi dire

una parola

inglese che si

reputa molto

alla moda?

Mi piace la parola "epic". Si-

gnifica qualcosa di sorpren-

dente, nuovo, incredibile e

impressionante.

Mi piace molto la parola

“awkward” che di solito si usa

quando ci si trova in una situazio-

ne dove non si sta bene!

Heaps! Di solito la si usa

per indicare qualcosa di

molto bello ad esempio:

"Did you see the soccer

last night?" "Yeah it was

HEAPS good!"

Come hai tro-

vato i ragazzi

prataioli?

Tutti qui sono così gentili! È

un ambiente molto accoglien-

te.

Non ho parlato con molti di loro,

ma ci sono molti bei ragazzi qua

in giro!

I ragazzi sono molto ami-

chevoli e sempre pronti a

dare una mano.

Onestamente i

giovani pra-

taioli sono

bravi in ingle-

se?

Qui gli studenti parlano l'in-

glese in modo fluente. Sono

fantastici!

Sì sono molto bravi! A volte sba-

gliano preposizioni, ma riesco

sempre a capire cosa vogliano

dirmi! Non credo che gli austra-

liani siano capaci di parlare ita-

liano così bene come loro parlano

inglese.

Sì! Sono molto bravi: a dir

la verità sono rimasta mol-

to colpita.

14 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

Page 15: Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli … · 2011. 3. 26. · Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli studenti del Liceo Classico G. Prati

Attualità prataiola

PRATAIOLO E FUMETTISTA di Lia Facchinelli

Anche quest’anno, per chi è interessato, si tiene il corso di fumetto, dal tema: “Tu come vivi il

Prati?”. Ricordare aneddoti o crearne di nuovi, fare dell’ironia su situazioni interessanti interne

all’ambiente scolastico, sfruttare lo stereotipo del “prataiolo” o il passato… “claustrale” del nostro

liceo e tanto altro, per dare alla nostra scuola anche una linea fumettistica e magari imparare qual-

cosa di nuovo sull’umorismo e la satira.

Se siete interessati, non serve (incredibile!) essere particolarmente bravi a disegnare; insomma, ser-

ve anche qualcuno che scriva i testi! Basta avere senso dell’umorismo e una certa fantasia, perché,

posto il fatto che non vogliamo oltraggiare nessuno, per il resto non esistono limiti. È sufficiente

venire e disegnare (o scrivere).

Gli esperti che ci seguono, Assunta Toti Buratti e Paolo Dalponte (spero di averli scritti giusti),

con la collaborazione “dietro le quinte” della professoressa Doniselli, sono molto aperti ma so-

prattutto competenti, davvero bravi; sempre adulti, ma in grado di capirci.

Il lavoro svolto servirà per una mostra, se il progetto funziona; di certo questo giornalino ci pubbli-

cherà qualche vignetta.

A proposito, chiunque conosca qualche aneddoto inquietante e non venga a dircelo commette pec-

cato capitale…

Non è vero che il riso abbonda sulla bocca degli stolti… bisogna SAPER ridere!

Non è che, per caso, il mercoledì pomeriggio siete liberi, dalle 14:30 alle 16:30?

Hai mai visto uno squalo?

E un canguro?

No, non hanno mai visto

uno squalo dal vivo! Ho

visto molte volte dei cangu-

ri. Spesso li trovo dove vi-

vo.

Ho nuotato con gli squali

allo zoo lo scorso anno.

Accanto a casa mia c'è un

grande lotto di terra e ci

sono sempre i canguri. Tutti

i giorni quando vado a cor-

rere gli vedo.

Sì ho già visto uno squalo,

ma per fortuna ero su una

barca e non su una tavola

da surf. I canguri si vedono

frequentemente dove vivo.

Sei capace di surfare? No, ma vorrei esserlo. Ho

provato una volta ad un

campo scuola ed ho scoper-

to che è molto più difficile

di come sembri.

Ho provato! A Melbourne

non ci sono molte belle

spiagge per surfare, ma

quando vado a visitare mia

mamma, nel Queensland,

io e mio fratello andiamo

sempre a fare surf sulla Co-

sta d'Oro.

Sì, sono capace ma non

proprio bravissima.

Quanto vorresti per inse-

gnarci l’inglese?

Haha. Sono felice di aiutare

tutte le persone che hanno

dei dubbi! Nessun costo :)

Mmm… Probablmente

chiederei 50 euro a lezio-

ne ! :)

Hahah! Sono molto felice

di dare lezioni gratis di in-

glese, se poi faranno lo

stesso con l’italiano per me.

Saluta in modo divertente

gli studenti del Prati !

Beh, un modo australiano

di dire “ciao” è “G’day”.

Quindi G’day

dall’Australia! :)

“Sup”! E’ un modo per dire

“What’s up?”, “What’s go-

ing on?”

Hey there ! :)

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 15

Page 16: Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli … · 2011. 3. 26. · Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli studenti del Liceo Classico G. Prati

Attorno a noi

Esiste ancora oggi una questione femminile?

Rispetto ai tempi, nemmeno troppo lontani, in

cui la mentalità dominante (l’aristocrazia mo-

nosessuale maschile) considerava la donna un

essere imperfetto rispetto all’uomo, sono stati

fatti indubbiamente molti passi avanti anche se

c’è ancora oggi, nella nostra modernissima so-

cietà, una certa discriminazione nei confronti

del sesso femminile.

Benché non esista un criterio assoluto che stabi-

lisca in modo univoco quali attività siano asse-

gnate alle donne e quali agli uomini, i maschi

hanno da sempre status e ruoli più elevati delle

donne. E questo è l’unico dato comune a tutte le

epoche storiche.

Ma questo è un processo che parte da lontano.

Fin dalla più tenera età i bambini vengono resi

diversi con l’utilizzo di stereotipi banali. Persi-

no i produttori di giocattoli diversificano la pro-

pria produzione a seconda che i destinatari sia-

no maschi o femmine. Ciò influisce inevitabil-

mente sul potenziamento di alcune capacità: le

bambole stimolano le abilità comunicative e

introspettive, l’altruismo e la cura; mentre, le

costruzioni, destinate per lo più ai maschietti,

sollecitano la manualità e aiutano a risolvere i

problemi.

Alle bambine piacciono le bambole perché, fin da

piccole, è stato loro insegnato che le macchinine o

le costruzioni sono

cose da maschi men-

tre, se vogliono rag-

giungere il perfetto

stereotipo di piccole

mamme e casalinghe,

devono esercitarsi a

giocare con cucinette,

carrelli per le pulizie,

macchine da cucire,

assi e ferri da stiro ed

ogni altro oggetto che

ricordi le tipiche mansioni delle brave donne di

casa. Ai maschietti, invece, che non immaginano

nemmeno lontanamente che un giorno potrebbe

toccare a loro fare le pulizie, vengono regalati

giocattoli quali ruspe, macchini-

ne, costruzioni, e tutto ciò che

viene svolto in un luogo

all’aperto e molto spesso anche

sporco.

In breve, le femmine vengono

già predisposte ai lavori in casa,

mentre i maschi vengono indi-

rizzati verso tutte le altre attivi-

tà, spesso molto più divertenti.

Un altro degli stereotipi più dif-

La questione femminile

Un tempo bambini e bambine erano educati in modo diverso poiché dovevano ricoprire nel-

la società ruoli differenti. E oggi?

di Francesca Laura Nava

16 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

Page 17: Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli … · 2011. 3. 26. · Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli studenti del Liceo Classico G. Prati

fusi è quello del colore: il rosa è quello delle bim-

be, alle quali piace molto vestire, acconciare e

pettinare le bambole, mentre i bimbi prediligono

l’azzurro o il nero, smontare giocattoli e risolvere

incognite.

In ogni caso, le differenze di genere nel mondo

infantile oggi sono molto più pronunciate rispetto

ai decenni passati. Infatti, anche se nella società e

nel lavoro maschi e femmine sono certamente più

allineati e mescolati, nella prima infanzia, quando

a detta degli psicologi si formano i primi e fonda-

mentali tratti della

personalità, i giochi

sono sempre più se-

parati. Persino fisica-

mente, nei negozi di

giocattoli, i reparti

maschili e femminili

sono distinti e molto

differenti, nei primi

domina il blu, nei

secondi il rosa.

Parte della colpa del-

la situazione femmi-

nile è dovuta dunque

ai genitori, che han-

no una naturale

quanto spesso incon-

scia attitudine a se-

guire un sentiero già

tracciato nella scelta dei giocattoli e nella crescita

dei figli, suggerendo tacitamente un ruolo ed un

comportamento fin dai primi mesi di vita.

E tutto questo succede anche in ambito sociale,

cioè nei primi di frequenza scolastica.

In generale, quindi, tutti gli educatori della prima

infanzia concorrono in maniera più o meno consa-

pevole a rendere persistenti e durevoli gli stereoti-

pi sessuali che giustificano le ineguaglianze tra

bambini e bambine, e poi tra uomini e donne.

Ma gli stereotipi sessuali non sono presenti solo

nell’infanzia. Anche nella vita di coppia è solita-

mente la donna ad essere addetta a cucinare, fare

la lavatrice, la lavastoviglie, rassettare la casa, sti-

rare e quant’altro necessita un’abitazione. La vera

differenza tra uomo e donna è che il primo, finita

la giornata lavorativa, può riposare, mentre la se-

conda è costretta e fare di sera tutti i lavori di cui

ha bisogno una casa.

In conclusione, se la questione femminile esiste

ancora è anche a causa di ciò che viene insegnato

da piccoli ai bambini. Anche se quei principi ven-

gono poi modificati nel corso degli anni è comun-

que molto importante che ogni bambina o bambi-

no si senta quanto mai vicino all’altro sesso, so-

prattutto nel potenziamento dei caratteri individua-

li.

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 17

Page 18: Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli … · 2011. 3. 26. · Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli studenti del Liceo Classico G. Prati

Il Patagonia Express ferma a Trento

di Stefano Cristelli

Luis Sepùlveda cammi-

na con tranquillità in

direzione della soffice

poltrona nera; alza le

mani in segno di vitto-

ria; si siede e, dopo una

breve introduzione

dell'amico scrittore

Bruno Arpaia, attacca

col suo accento cileno.

E' difficile resistergli: la

musicalità del narrato è

imprendibile, lo si a-

scolterebbe per ore.

La notizia che Sepùlve-

da sarebbe arrivato a

Trento mi ha reso subi-

to molto felice. Ricordo

due anni fa, quando

promuoveva a Mantova

(nell'ambito del Festival della Letteratura) il suo

ultimo libro, all'epoca L'ombra di quel che erava-

mo: mi ero messo in testa di andare a sentirlo, e

perché si trattava di uno scrittore molto apprezzato

e perché volevo visitare la città. Mai successo.

I venti biglietti prenotati per via del “Progetto Ci-

le”, quindi, mi hanno per lo più invitato a nozze;

non solo abbiamo evitato di rimanere esclusi, ma,

addirittura, siamo entrati dal retro: senza aver visto

alcuna coda, per intenderci.

Non vorrei dare ora un resoconto fitto fitto della

serata: sarebbe da una parte noioso, dall'altra inuti-

le, considerando che l'intero incontro è presente su

youtube, dove è stato condiviso dalla Provincia au-

tonoma di Trento. Meglio dirsi qualche cosa sullo

scrittore, piuttosto, e leggere un esile brano

dal suo nuovo volume.

Il pubblico ride, incalzato dalla vivacità dei

ricordi; vengono offerti racconti su tutto e

su tutti, in modo gratuito e genuino. Una

donna che ogni giorno saluta il Cile con un

programma radiofonico ostile alla dittatura,

un cane che si rifiuta di smascherare impor-

tatori di droghe... Un vecchio che legge ro-

manzi d'amore.

Gli artisti cileni simbolo della lotta al fasci-

smo non sono pochi: musicisti, pittori, poe-

ti... Tra questi, senza discussioni, trova po-

Attorno a noi

18 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

Page 19: Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli … · 2011. 3. 26. · Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli studenti del Liceo Classico G. Prati

sto anche Luis Sepùlveda. Im-

prigionato, torturato e costretto

all'esilio dal governo di Pino-

chet, rappresenta quella parte di

Cile che mai ha smesso di ado-

perarsi in favore della libertà.

Al di là dell'impegno politico, in

ogni caso, basterebbe citare

qualche suo titolo, e anche il più

sprovveduto fra i lettori ricono-

scerà di averne sentito parlare:

Patagonia Express, Le rose di

Atacama, Il vecchio che leggeva

romanzi d'amore, Storia di una

gabbianella e del gatto che le

insegnò a volare.

Massimo comune denominatore

di questi scritti è sempre l'espe-

rienza (fanno eccezione pochi racconti, in partico-

lare Jacaré e Hot Line che sono dei gialli), e la ca-

pacità di cogliere la sintassi del reale trova in Se-

pùlveda un paladino vantaggioso. Quando leggo i

suoi libri immagino sempre di avere un vecchio

uomo a fianco che, con voce roca, magari fumando

un bel sigarone, mi racconta di questa avventura

piuttosto che di quella... Non c'è male, devo dire.

Bene, per chi come il sottoscritto finisce regolar-

mente vittima di un tale disturbo psichico, può solo

far piacere comprendere come alcune particolari

situazioni abbiano originato (qualcuno direbbe

“ispirato”; sì, ecco: ispirato) romanzi del genere. E'

questo il compito, per lo più, del

suo nuovo Ritratto di gruppo con

assenza, sempre edito da Guanda

nelle Fenici tascabili.

Strutturata in una serie di raccon-

ti, l'opera racconta aneddoti della

vita dell'autore, fra i quali, appun-

to, quelli che lo hanno spinto a

scrivere bestseller del calibro de Il

vecchio che leggeva romanzi d'a-

more. Intervistato qualche tempo

fa da Massimo Calandri

(Repubblica) aveva detto: “Non è

un libro romanzato. E' un com-

plesso di storie molto personali,

scritte nel corso di tanti anni e che

all'improvviso ho voluto racco-

gliere”. Molto personali, dice Se-

pùlveda. E' vero: e per garantirsi

che lo siano non c'è altro che leg-

gerle.

Mara Da Roit si avvicina al mi-

crofono e stende il libro sul leggi-

o; la copertina rossa scivola. Il

tono è deciso, dalla platea solo un

tossito breve. Comincia:

6 febbraio

Mi piacciono i parchi verso sera,

quando il silenzio e il tramonto si

fondono nell'ultima luce che fil-

tra dagli alberi. Tutti i parchi del

mondo hanno qualcosa di Praga

e di Santiago. Deve essere così,

perché mi sono seduto in questo

parco a immaginare un incontro tra due personag-

gi: uno che viene da Praga, l'altro che non è mai

uscito da qui. Non si conoscono, ma diffidano l'u-

no dell'altro.

Non riesco a scrivere se non vedo bene come sono

i personaggi; se non conosco a menadito il posto

in cui si incontrano, da che parte soffia il vento e

l'odore che porta.

Così aspetto in questo parco: so che arriveranno.

Risolveranno le loro questioni e io, finalmente, po-

trò andare a scrivere la fine di una storia. La fin-

zione è sempre un prolungamento della realtà.

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 19

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Attorno a noi

di Angelica Giovannini

La scadenza del 31 dicembre 2010 del dl 27 luglio

2005 conosciuto come decreto Pisanu, che regola la

gestione del wi-fi in in ambito pubblico e privato,

pone le basi per la liberalizzazione della connessio-

ne libera senza fili.

Le limitazioni. Le restrizioni del decreto Pisanu,

hanno limitato lo sviluppo del wi-fi in quanto ri-

chiedono un identificazione fisica dell'utente, quindi

una documentazione cartacea tramite ad esempio la

fotocopia della carta d'identità (“il titolare o il ge-

store di un esercizio [..] e' tenuto ad osservare per il

monitoraggio delle operazioni dell'utente e per l'ar-

chiviazione dei relativi dati, [..] nonche' le misure di

preventiva acquisizione di dati anagrafici riportati

su un documento di identita' dei soggetti che utiliz-

zano postazioni pubbliche” - d.l 27 luglio 2005, arti-

colo 7, comma 4),

e l'obbligo del rila-

scio di una licenza

da parte della que-

stura (“chiunque

intende aprire un

pubblico esercizio o

un circolo privato di

qualsiasi specie, nel

quale sono posti a

disposizione del

pubblico, dei clienti

o dei soci apparecchi terminali utilizzabili per le

comunicazioni anche telematiche, deve chiederne la

licenza al questore” - d.l 27 luglio 2005, articolo 7,

comma 1).

Il gap (forse) colmato. A causa di

queste limitazioni, l'Italia era stata

confinata nell'abisso di un digital

gap non ancora conosciuto dagli

altri paesi, dove trovare un hot spot

non è un problema. Ora sembra de-

cisa a colmare questo divario con

un ddl che prevede l'abrogazione

dell'intero articolo 7 del dl 27 luglio

2005 e che dovrebbe eliminare l'an-

tidiluviano sistema di riconosci-

mento con consegna di documento

cartaceo, oltre che l'obbligo di ri-

chiesta di licenza al questore; baste-

rà una do-

manda di

au tor izza-

zione con-

validata en-

tro 15 gior-

ni dalla presentazione dell'istanza con il sistema del

silenzio-assenso.

La sicurezza. Non è ancora stato approvato in Par-

lamento, ma sembra che il ddl non necessiti di altro

se non di qualche limatura prima della pubblicazio-

ne. Per identificare l'utente basteranno mezzi

“soft” (ad esempio, sim card) e la registrazione on-

line, che dovrebbe scongiurare il pericolo di anoni-

mato. In caso di esigenze giudiziarie e di sicurezza,

ci si baserà sulle sofisticate tecniche di indagine

della polizia postale e sulla traccia elettronica che

l'utente lascia sulla rete, fornita ad esempio dai pa-

gamenti online.

In Trentino. Nel frattempo, la Provincia Autonoma

di Trento offre ai cittadini due servizi di wi-fi gra-

tuito:

Wilma.

La prima creata in ordine di tempo, copre il centro

storico del capoluogo.

Informazioni e password: wilmanet.it

Free_Luna.

Notevole per quanto riguarda l'estensione del servi-

zio; infatti, il servizio fornito da Futur3 si appoggia

alla rete TrentinoNetwork offrendo così più di 700

hot-spots in tutto il Trentino, tra municipi, scuole,

piazze ed altri luoghi di interesse. La mappa e la li-

sta sono disponibili sul sito

futur3.it.

Anche la nostra scuola “dal

prossimo anno avrà lavagne

interattive in tutte le classi,

un laboratorio d'informatica

in più, rete wireless e

internet point” (Quotidiano

"Trentino", 11 dicembre

2010. “Trento: al liceo Prati

ecco le aule schermate anti

telefonini” – articolo carica-

to sul sito liceoprati.it).

20 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

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Attorno a noi

Emo, truzzi e bimbominchia.

Chi sono ? di Claudia Genovese

Gli emo. Come sono nati?

Un fenomeno in origine

musicale, ma che pare sia

diventato ormai un'ondata

culturale tra gli adolescen-

ti, in Inghilterra e Stati U-

niti all'inizio, e poi in tutto

il mondo, tutto ciò grazie a

internet.

Ma cosa significa realmen-

te il termine “essere emo”?

Wikipedia definisce questo

stile con le seguenti parole:

«Con il termine emo si

contraddistingue un sotto-

genere della musica hard-

core punk. Nella sua inter-

pretazione originale, il ter-

mine emo fu utilizzato per

descrivere la musica di Washington DC della

metà degli anni '80 e le band associate ad es-

sa. Negli anni successivi, fu coniato il termine

emocore (abbreviazione di “emotional hard-

core"), usato per descrivere altre scene musi-

cali influenzate da quella di Washington. Il

termine emo deriva dalla volontà della band di

"emozionare" l'ascoltatore durante le proprie

esibizioni».

Per cui si tratta principalmente di musica, o

così sembra perlomeno. Ma non è così sempli-

ce come appare, infatti l'“essere emo” ritrae un

immagine più sfuggente, fatta di convergenze

virtuali, abbigliamento e probabilmente anche

antidepressivi. Ragazzi che “minacciano” di

suicidarsi, che ascoltano musica definita da lo-

ro stessi “malinconica”. È possibile che inizial-

mente questa “moda” si basasse solo sull'ascol-

tare un certo tipo di musica e vestirsi in un cer-

to modo, ma nel 2009 c'è stato un vero e pro-

prio flusso di mode, arrivate tutte insieme.

Quella emo ha aggiunto alle sue caratteristiche,

già abbastanza di per sé deprimenti, quella di

“tagliarsi” sui polsi. Per quale motivo? Perché

il mondo fa schifo, nessuno li capisce ed è me-

glio la solitudine a qualsiasi altra cosa che pos-

sa esprimere un minimo di allegria. Diciamo

che tutto ciò nasce dal disagio che provocano

spesso i coetanei. Questi giovani decidono di

contrapporsi a come gli era imposto di vivere

in passato, durante il momento della crescita,

con le proprie insicurezze, le proprie emotività

e le proprie paure. Scelgono di non dover na-

scondere i propri sentimenti per sembrare forti,

decidono quando amano di amare e non di na-

scondere un sentimento per paura di essere

presi per degli emarginati. Questo movimento

culturale è perlopiù seguito da giovani, ragazzi

tra i quattordici e i quindici anni.

Un’altra moda recente è quella dei “truzzi”,

che penso sia molto meno definita rispetto a

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 21

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quella emo.

Ora, per truzzo, secondo alcune fonti, si inten-

de genericamente quel gruppo di persone che

frequenta abitualmente discoteche e discopub.

Sono caratterizzati da un aspetto simile e noio-

samente ripetitivo, dalle stesse routine all'inter-

no del cosiddetto “branco”.

Come mezzo per spostarsi

di luogo in luogo utilizzano

qualsiasi cosa sprovvista di

finestrini e avente un im-

pianto stereo vestigiale.

Condividono a tutto volu-

me con tutti gli esseri vi-

venti presenti nel raggio

utile dell'apparecchio, fa-

cendo capire loro quanto

quella "soave" musica pos-

sa colpire l'anima, rompen-

dola. Sono persone che “se

la tirano”, vanno in giro

con abiti firmatissimi

(molte volte tarocchi), sono

persone che ti giudicano

per come ti vesti e per co-

me ti poni. Sono riconosci-

bilissimi, hanno una cam-

minata ambigua, e si muo-

vo spesso in gruppo, con

degli occhiali da sole enor-

mi. Solitamente la gente li

evita, e bisogna dire che sono molto

più disprezzati degli emo, proprio per

il loro modo di fare da arroganti.

I “bimbiminchia” costituiscono quei

ragazzini nell'età solitamente compre-

sa fra i dodici e i quindici anni. Sono

persone che tendono a seguire il greg-

ge senza avere una propria personalità,

una propria capacità razionale di scel-

ta, ascoltano musica commerciale, an-

dando in giro vestiti tutti uguali, cre-

dendo di essere i migliori. Si rispec-

chiano molto nei truzzi, infatti come

questi ultimi hanno un loro modo di

scrivere, modificando tutte le parole e le lette-

re, stravolgendo del tutto l'italiano cosiddetto

pulito.

In poche parole, se sei un emo vieni subito i-

dentificato come il ragazzino depresso, se sei

un truzzo viene dato per scontato che tu ti cre-

da il migliore del mondo, e se sei un bimbo-

minchia, sei solo un povero conformista.

22 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

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Viaggi

Di Camilla Bortolotti

Parigi, la città dell’amore, della moda, dell’arte, del-

la luce. La città che almeno una volta nella vita biso-

gna assolutamente vedere.

Quest’estate sono stata in questa splendida città solo

per cinque giorni ma sono bastati per far-

mi innamorare perdutamente dell’aria

che si respira, dell’arte, dei suoi colori,

di tutto ciò che ha; mi sono sentita una

parigina anch’io.

La prima cosa che ho visitato è il Sacré

Cœur (Sacro Cuore), una basilica cristia-

na situata sulla collina del Montmartre, il

luogo più alto di tutta Parigi dal quale si

può godere di una fantastica vista su tutta

la città.

Se si visita la basilica non si può non sa-

lire in cima alla cupola, ci sono 300 sca-

lini ma ne vale proprio la pena: la vista è

mozzafiato!

Io che amo fare fotografie mi sono letteralmente

sbizzarrita, volevo fermare tutto quello che vedevo

in uno scatto per poterlo ricordare per sempre.

Dopo aver visitato il Sacro Cuore, abbiamo gironzo-

lato per i vicoli di Montmartre, caratteristico quar-

tiere degli artisti, infatti ogni due passi c’è qualcuno

che vuole farti un ritratto o che suona il violino e si

respira un’aria carica d’allegria. Finito il giretto mi

sono dedicata allo shopping. Un salto ai grandi ma-

gazzini La Fayette è d’obbligo per tutte le fashion

victim; sette piani di negozi di accessori, gioielli,

vestiti e cosmetici, non manca nulla. L’unica pecca

sono i costi esorbitanti: tutti possono guardare, in

pochi possono comprare. Vicino ai magazzini si tro-

va l’Opèra de Paris, della quale sfortunatamente ho

visto solo la facciata esterna, dato che si era fatto

un po’tardi.

Il giorno seguente ho visitato il museo D’Orsay,

famoso per i capolavori degli impressionisti. Il

museo in origine era una stazione ferroviaria del

1900; al suo interno, sulla facciata d’ingresso, si

trova un enorme orologio dorato. Il quadro che

mi ha colpito maggiormente è stato “La Siesta”

di Van Gogh. È impressionante solo provare a

immaginare come abbia fatto a dipingere un qua-

dro così bello, non vedendo il paesaggio che di-

segnava, dato che l’ha dipinto durante la sua con-

valescenza in ospedale dopo essersi tagliato

l’orecchio.

Finita la visita al museo mi sono recata al Lou-

vre, attraversando prima i giardini di fronte, i giardi-

ni Tuileries, un vero spettacolo di fiori e con una

enorme fontana che assomiglia ad un laghetto.

Non ci sono parole per descrivere la bellezza delle

opere che si trovano al Louvre, soprattutto le statue.

Il museo è così grande che per vederlo bene biso-

gnerebbe starci dentro almeno una settimana. Io ho

visto le sale di Napoleone, le sale dei pittori italiani

e fiamminghi, nonchè quelle delle statue greche e

romane.

La statua che mi è piaciuta maggiormente è stata

“Eros e Psiche” di Antonio Canova.

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 23

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I lineamenti dei visi sono perfetti, così realistici che

sembrano veri. Hanno una figura angelica, lo sguar-

do assomiglia a quello umano, come se non fossero

fatti di dura e fredda pietra, ma di ossa, carne e san-

gue caldo, e soprattutto come se avessero un cuore e

fossero davvero innamorati.

Il terzo giorno sono andata a Versailles, il palazzo

reale fatto costruire dal Re Sole. Le sale sono im-

mense, tutte ricche di dettagli elaboratissimi e appa-

riscenti. I giardini sembrano infiniti, ci sono moltis-

sime fontane, fiori di ogni tipo e colore, e al centro

si trova la fontana di Apollo, con una statua molto

grande che rappresenta il dio del Sole con il suo car-

ro.

Per me la parte più bella di tutta Versailles è il vil-

laggio di Maria Antonietta: sembra un luogo delle

favole, colorato, allegro, magico e con delle casette

deliziose. Era solo di proprietà della regina, si trova

sempre nei giardini del palazzo ma è un mondo a

parte, dove lei poteva rifugiarsi e allontanarsi dalla

corte, alloggiando nella Petit Trianon o nella Gran

Trianon.

La mattina del quarto giorno sono salita in cima a

Notre Dame, dalla quale la vista è pari a quella che

si vede dal Sacro Cuore.

Oltre l’imponenza della cattedrale la cosa che mi ha

colpito maggiormente è la sua cupezza. L’interno è

scuro e poco dipinto rispetto alle altre chiese, men-

tre sul tetto si trovano i Gargoille e le Chimere, sta-

tue di fantastici mostri che servivano a incutere ti-

more alla gente.

La tappa successiva è stata il museo di Rodin, scul-

tore famoso per il “Pensatore” e per la “Porta

dell’Inferno”. Il museo si trova nella casa dove lo

scultore ha passato gli ultimi suoi anni, è circonda-

ta da un giardino molto grazioso dove si trovano le

statue più grandi e dove si può trascorrere del tem-

po rilassandosi e leggendo comodamente seduti su

delle confortevoli panchine. Subito dopo aver am-

mirato le opere di Rodin mi sono recata ai piedi

della Tour Eiffel, il simbolo di Parigi, il posto più

affollato di tutti quelli che ho visitato, perciò abbia-

mo deciso di spostarci e fare un giro in battello lun-

go la Senna, vedendo così tutte le meraviglie di

questa città. In seguito ci siamo recati all’Arc de

Triomphe e sugli Champs Elyseè per fermarci fi-

nalmente a cenare. Verso le 23 abbiamo raggiunto

il Trocadero per assistere allo stupefacente spetta-

colo della Tour Eiffel illuminata.

L’ultima meta del viaggio è stato il quartiere latino,

dove ho visto il Pantheon e i meravigliosi giardini

del Luxembourg, presso i quali c’è un laghetto ove i

bambini si divertono a far navigare le loro barchette

colorate.

Così si è conclusa la mia magnifica settimana a Pari-

gi: lì ho visto di tutto e di più, mi sono divertita e ho

scoperto molte cose che prima non sapevo. Parigi ha

il potere di affascinare, di restare impressa nella

mente e nel cuore e di rendere tutto magico.

24 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

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Attualità prataiola

Social network e coltelli di Silvio Defant

Falsità, ipocrisia, inganni; tanta, tantissima, un mare

di genialità. E poi Facebook.

Ci hanno detto che la scuola non è fatto solo dalle

quattro mura entro le quali trascorriamo i nostri giorni

o dalle materie che studiamo. Ma anche altro. Andare

a vedere una commedia teatrale, riunirsi per appro-

fondire e leggere assieme un libro che probabilmente

nelle ore classiche della nostra mattinata scolastica

non si studierebbe, discutere con un esperto su alcune

tematiche della nostra attuale società; magari anche

andare a vedere un film al cinema. Molti, probabil-

mente, diranno che sono tutte parole al vento, che so-

no anni che sentiamo dire cose del genere, ma poi non

si è mai fatto o visto nulla. Ma non è poi così vero.

Un esempio di ciò è stata la proposta della scuola,

rivolta a tutti i partecipanti del corso ECDL, di andare

a vedere il film “The social network” al cinema, pa-

gando un biglietto ridotto, di 6 €.

Bisogna infatti ammettere che la nostra scuola, anche

se a piccoli e lenti passettini (davvero così lenti e pic-

coli?) sta cambiando questa situazione, proponendo

qua e là qualche progetto o apportando dei cambia-

menti, alcuni positivi, altri negativi: a voi l’ardua sen-

tenza.

Ma come cita il titolo di quest’articolo, parliamo di

“The social network”, il film di David Fincher, uscito

nelle sale il 27 novembre.

Un’opera che parla e racconta di quello che ormai è

diventato il perno

delle nostre di-

scussioni, dei

nostri pomeriggi

ed un punto non

di scarsa rilevan-

za della comuni-

cazione, e perfi-

no della società,

mondiale: Face-

book. Un tema

che ormai si è

evoluto in feno-

meno, del quale

si è discusso a

lungo, si sta di-

scutendo ed an-

cora si discuterà,

a tal punto da essere entrato a gran forza nella storia

(la nuova generazione è stata infatti definita proprio

così: generazione Facebook) e soprattutto al punto di

trovarsi a parlare della sua stessa storia!

La cosa divertente è che una delle più complete e det-

tagliate versioni di questa vicenda è stata riportata su

quell’oggetto che può essere definito meno tecnologi-

co tra i nostri vari sistemi di comunicazione: il foglio

di carta. Il libro “Miliardari per caso - L'invenzione

di Facebook: una storia di soldi, sesso, genio e tradi-

mento” è divertente, ricco di emozioni e suspense;

ma stiamo parlando di internet, di tecnologia! Fateci

almeno un film!

Non poteva essere altro che così, e che spet-

tacolo ne è uscito! Probabilmente starete

pensando: “ok, sarà un film fatto bene, ma

per quanto un regista possa essere bravo, la

creazione di un “sito internet” non è proprio

uno di quegli argomenti che danno vita ad

un capolavoro!” Eppure non lo è, pur essen-

do stata riprodotta la storia - così almeno

pare - esattamente come si sono svolte le

vicende reali.

Gli eventi sono stati narrati grazie all’uso

ben riuscito di un lungo “flashback”, inter-

rotto in vari momenti, per tornare alle scene

dove Mark Zuckerberg, il programmatore

che ha inventato il social network, racconta

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 25

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la vicenda che si svolge durante un processo per una

complessa controversia legale causata dalla progetta-

zione del sito, dall’enorme aumento di successo e na-

turalmente dal suo strabiliante profitto.

Insomma, una storia che ha fatto tanto rumore e che

riesce a farne tutti i giorni, che coinvolge lo spettatore

trascinandolo in un mondo che non è quello a lui vici-

no, ma proprio il suo, che trova tutti i pomeriggi tor-

nando a casa.

Ma passando dalla finzione narrativa alla realtà della

nostra scuola ed ai piccoli cambiamenti di cui si parla-

va in precedenza, possiamo continuare a discutere del

nostro amato social network. Come molto probabil-

mente avrete potuto constatare, da quest’anno è stato

bloccato l’accesso a Facebook nel laboratorio di infor-

matica.

Una scelta che ha avuto il suo eco attraverso i quoti-

diani degli ultimi giorni, ma specialmente che ha fatto

discutere molto gli studenti. In alcuni casi è vero, co-

me è stato dichiarato, che in questo modo si eviterà di

distrarre i ragazzi dallo studio; ma fino a che punto?

Un passaggio su cui il film è carente (ma che giustifi-

chiamo poiché narra dei primi sviluppi del sito) è il

fatto che Facebook non è soltanto uno strumento di

comunicazione e conoscenza tra persone (chiamalo

poco), ma è diventato uno dei sistemi più veloci per

riunire singoli individui, discutere assieme interagen-

do e soprattutto scambiarsi dati in tempo reale!

Molti sono gli studenti che, abitando lontano dalla

scuola e dai loro compagni di classe, o semplicemente

a causa del brutto tempo, hanno alcune difficoltà a

muoversi e trovarsi assieme per realizzare una tesina,

fare una ricerca o semplicemente studiare. Per non

parlare delle occasioni in cui si scordano i compiti o si

perdono delle schede. Facebook pone rimedio a tutto

ciò, facendolo divenire a portata di mano, anzi di

click. Persino Praticantati utilizza largamente questo

sistema per concordare le date delle riunioni o della

consegna degli articoli, per inviare alla redazione i

testi o per discuterne assieme.

Facebook cioè avvicina le persone, rende la loro co-

municazione più facile, sciolta, agevole, comoda, e

perciò, da un certo punto di vista, anche più

“positiva” (davanti al pc è più facile discutere in posi-

tivo, che litigare): pure questa è evoluzione e progres-

so tecnologico.

Naturalmente, come tutte le cose nate con un ottimo

proposito, si scopre subito la possibilità di farne un

uso improprio. D’altronde, chi ha inventato il coltello

probabilmente lo ha fatto per aumentare la propria

manualità nel cucinare o per andare a caccia, per ci-

barsi, per sopravvivere, per migliorare la qualità della

vita; non certo per servirsene allo scopo di uccidere

suoi simili. E poiché questo disgraziatamente capita,

non per lo stesso motivo la società è stata costretta a

mettere al bando l’oggetto di cui si parla. Vi immagi-

nate di essere seduti a tavola, a pranzo, nel piatto una

bistecca fumante, ma con in mano una forchetta ed un

cucchiaio: certamente con un quest’ultimo utensile è

più difficile uccidere una persona, ma il coltello rende

un giusto e ottimo servizio.

Un discorso analogo può essere fatto all’interno della

nostra scuola riguardo la scelta di bloccare l’accesso

al sito internet preferito dai giovani.

La domanda dunque è se davvero sono più le opportu-

nità positive o le occasioni negative derivanti da una

scelta del genere, e soprattutto di pensare di trovare un

metodo migliore per fare buon uso di quella che è at-

tualmente una delle tecnologie informatiche più sfrut-

tate al mondo, proprio in una scuola dove si sta pun-

tando al loro impiego nell’insegnamento, andando

quindi ad evitare una - forse - poco efficace forma di

proibizionismo.

26 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

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Musica L’ARPISTA DEL SUBLIME Di Enrico Dal Fovo

Un ometto di mezz’età,

grassottello, bonario,

sorridente. Uno svizze-

ro che non ha nessun

cliché dello svizzero,

tranne quello di aiutare

gli altri. Un mitteleuro-

peo, pacifista convinto,

che racconta un mondo

suo personale con

nient’altro che note

musicali. Uno dei più

grandi arpisti del mon-

do, compositore di bra-

ni che sono contempo-

raneamente classici,

jazz, new age, pop. An-

dreas Vollenweider è

come la sua musica:

non può essere descrit-

to appieno con meno di

cinquanta parole.

Andreas si è sempre tenuto lontano dai riflettori,

quando non era supportato dalla sua musica. La

sua vita privata rimane tale. Nacque nel 1953 a

Zurigo, figlio di un virtuoso dell’organo, Hans

Vollenweider, che è considerato tra l’altro uno dei

più grandi musicisti contemporanei d’area europe-

a. In un ambiente come quello in cui crebbe il fu-

turo arpista sarebbe stato pressoché impossibile

non far sgorgare qualche stilla di talento: in An-

dreas, si può par-

lare di inondazio-

ne. Prese in mano

numerosi stru-

menti, a comincia-

re dal pianoforte,

fino agli strumenti

a fiato passando

per quelli a corda;

imparò a suonarli

da autodidatta, ma

solo nel 1975 in-

contrò l’arpa. Ne-

gli anni aveva col-

lezionato varie rarità

musicali, ma soprattut-

to una piccola arpa cel-

tica lo attirò, per la sua

dimensione ritmica che

andava a suo dire al di

là della percezione. La

perfezionò, seguendo le

intuizioni di Alan Sti-

vell e Georgia Kelly, e

la modificò fino a in-

ventare l’arpa elettroa-

custica, la sua anima

gemella, la giusta musa

e al contempo interpre-

te della sua arte.

A ventisei anni pubbli-

cò il suo primo album,

Eine Art Suite, una sor-

ta di pastorale con ritmi

folk, marziali e corali

che lo consacrò al successo in patria. Poco dopo, il

singolo Pace Verde dall’album Caverna Magica

portava alla luce gli intenti pacifisti e ambientalisti

di Andreas, che ora non si vergogna di annotare

sul suo sito ufficiale frasi, tra gli altri, del suo guru

Mahatma Gandhi. Seguono vari album di succes-

so, dei quali alcuni per svariate settimane furono

in cima alle classifiche di Billboard allo stesso

tempo nelle categorie Classica, Jazz, Pop e Cros-

sover.

Dopo un periodo trascorso tra sinfonie, famiglia,

musica da film (nel 2002 la sua fiaba sinfonica

Tales of Kira Kutan fu premiata al Film Music

Festival di Varsavia) e festival (da ricordare è

l’opera Socrates – Dawn of Civilization con Rod

Steiger), è tra il ’91 e il ’92 che Andreas dà una

svolta al suo modo di fare musica: nell’album

Book of Roses inserisce per la prima volta degli

elementi sinfonici orchestrali (con cui raggiunge

il suo apice, secondo l’opinione di chi scrive,

nell’album Kryptos) e collabora con Eliza Gil-

kyson e Carly Simon all’album Eolian Minstrel,

che rappresenta per lui la prima esperienza di di-

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 27

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sco non completamente strumentale. Un’altra no-

vità segue altri anni di successo: nell’album Vox

sono inseriti dei testi, mai visti precedentemente

nelle sue opere. L’ultima uscita del 2009, Air, ha

già conquistato il suo pubblico.

A parte la genialità, l’arpista ha avuto

un’importanza epocale nel riunire musicisti e vir-

tuosi di ogni etnia e provenienza, come il celeber-

rimo cantante reggae Bobby McFerrin, il tenore

Luciano Pavarotti, il flautista armeno Djivan Ga-

sparyan, il pianista africano Dollar Brand (al seco-

lo Abdullah Ibrahim), stringendo con alcuni di es-

si solide amicizie. Forse anche grazie a questi le-

gami l’arte di Vollenweider è tanto sfaccettata: la

sua musica si può considerare etnica, e dunque vi

si possono riconoscere ventate orientali, dell’Est e

Ovest europeo, dall’Africa primordiale fino alle

tradizioni dei popoli nomadi; se si etichetta come

classica, si può evidenziare la precisione delle

strutture tecniche e melodiche; se Andreas fosse

per noi un jazzista, la nostra tesi sarebbe facilmen-

te supportata dalla consistente fetta di improvvisa-

zione sincopata e studiate dissonanze aritmiche

presenti nella sua musica; se vedessimo Vollen-

weider come compositore new age, l’atmosfera

che la sua musica crea, gli effetti elettronici impie-

gati per questo giustificherebbero la nostra opinio-

ne (simbolo di tutto ciò potrebbe essere l’album

Dancing with the Lion).

Ma qui sta il punto: non è possibile identificare

Andreas Vollenweider in un solo aspetto di tutto il

suo essere musicista. I mistici suoni con cui ac-

compagna le sfere dell’universo, l’utilizzo di stru-

menti che vanno da chitarre tradizionali a pietre

cave, da arpe cinesi a bacinelle piene d’acqua, le

vibrazioni che scuotono gentili le radici originali

del nostro subconscio, gli arazzi sognanti che tesse

di sonorità estremamente avvolgenti, e che spesso

si sfaldano sfumando in altre melodie … Sono

tanti rivoli che confluiscono nella definizione di

questo arpista del sublime come pittore del suono.

28 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

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Film - Telefilm God Save the

di Martina Folena

Se la Regina Madre è vissuta oltre cent’anni, non ci

vuole ancora molto perché la BBC batta il record reale.

La vecchia auntie Beeb (così infatti gli inglesi chiama-

no la società radiotelevisiva) è

nata nel 1922 e fin dagli anni

cinquanta è considerata la tele-

visione del Regno Unito. Non

solo il servizio informativo

della British Broadcasting Cor-

poration è modernissimo ed

efficiente, ma anche la sua pro-

duzione culturale è di un livel-

lo estremamente alto, ed è pro-

prio questo aspetto, del quale parte del pubblico italia-

no si sente talvolta privato, ad attirare maggiormente

l’attenzione delle emittenti mondiali. Infatti i BBC pe-

riod dramas, le miniserie in costume prodotte e tra-

smesse dalla rete televisiva britannica, sono state dop-

piate anche oltre manica. La più celebre di tutte, quella

che ha senza dubbio dato il via ad una lunga serie di

produzioni, è l’adattamento di Pride and Prejudice con

Colin Firth nei panni di Mr Darcy. Quando nel 1995

gli spettatori inglesi videro sui loro schermi Firth ar-

mato di basette uscire bagnato fradicio dal lago dove si

era tuffato con tanto di camicia bianca trasparente,

nacque un fenomeno nazionale. Pride and Prejudice fu

amato moltissimo, considerato da molti l’adattamento

più fedele del romanzo di Jane Austen, e, manco a dir-

lo, procurò a Colin Firth la notorietà di cui gode

tutt’ora.

Così dal 1995 al giorno

d’oggi si susseguono nume-

rosi adattamenti per il piccolo

schermo prodotti dalla BBC,

quali Vanity Fair, Wuthering

Heights, Mansfield Park,

Tess Of The D’Urbervilles,

David Copperfield, Jane Eyre, North and South, Sense

and Sensibility, Persuasion e molti altri. Vi basti pen-

sare che la BBC ha realizzato la versione televisiva di

quasi tutti i lavori di Charles Dickens e dell’opera

omnia di Jane Austen. Molti di questi titoli sono arri-

vati in Italia, doppiati e trasmessi dalle emittenti televi-

sive nazionali: una piacevole variazione nel solito pa-

linsesto.

Ma se non siete appassionati

di period dramas, potreste

aver sentito parlare di Ashes

to Ashes, Heroes, Life on

Mars, Being Human e Spo-

oks, alcune delle serie televi-

sive più note della BBC, op-

pure forse conoscete Robin Hood e Merlin, mandati in

onda da Italia 1 durante le estati scorse. Invece sicura-

mente avete sentito parlare del Mr Bean Show e del

Monty Python’s Flying Circus, due show comici made

by BBC estremamente amati dal pubblico non solo

inglese. Addirittura Hugh Laurie, il famoso Dr House,

è noto in Inghilterra principalmente per il suo A bit of

Fry and Laurie, una serie di esilaranti sketch con la

partecipazione del celebre Stephen Fry.

Se pensiate che non sia abbastanza, considerate che la

BBC detiene un primato mondiale: infatti la sua serie

di fantascienza Doctor Who è la più longeva della sto-

ria televisiva. Trasmessa per la prima volta nel 1963 e

tutt’ora in corso, con più di 700 episodi dapprima in

bianco e nero e successivamente a colori, il telefilm

narra le avventure di un viaggiatore alieno chiamato il

Dottore, che esplora il tempo e lo spazio con la sua

astronave, il TARDIS, una cabina telefonica inglese

della polizia di dimensioni gigantesche all’interno. La

serie ha rappresentato un vero e proprio fenomeno di

massa nel Regno Unito e gode tutt’ora di un successo a

dir poco entusiasmante.

La BBC è inoltre nota per

mandare in onda grandi con-

certi, i famosi Live at the

BBC, e per la produzione di

riprese televisive di alcuni

spettacoli teatrali.

Se quindi vi capiterà di esse-

re stanchi de I Cesaroni, col-

legatevi a www.bbc.uk per

sognare una televisione un po’ diversa.

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 29

Page 30: Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli … · 2011. 3. 26. · Numero 2 anno 13 - Dicembre - Gennaio 2011 - periodico degli studenti del Liceo Classico G. Prati

Fumetti BLACK LAGOON Rei Hiroe

di Sebastiano Fronza

Black Lagoon è un manga realizzato dal dise-

gnatore Rei Hiroe e ha visto la luce per la prima

volta nel 2002. Dalle prime due stagioni di que-

sta fortunata creazione è stato tratto anche

l’anime, ovvero la serie televisiva.

La trama parla di un gruppo di mercenari chia-

mati Lagoon Company, che per un lauto com-

penso non esita a gettarsi in missioni pericolo-

sissime, dove spesso qualcuno ci rimette la pel-

le. Hanno il loro quartier generale

nell’immaginaria città di Roanapur, in Thailan-

dia e svolgono i loro incarichi su una vecchia

torpediniera. Questa città è un covo di malvi-

venti e rifugio sicuro per molti clan mafiosi, i

quali sono spesso clienti della Lagoon.

Tutto si svolge con comicità e violenza, un con-

nubio che ha portato al successo molte serie. In

Black Lagoon gli episodi di violenza, immanca-

bili in una storia di mafia e malavita per raccon-

tarla in tutta la sua crudeltà, hanno però sempre

un significato più profondo. Sono utilizzati per

raccontare una realtà e tutti i suoi risvolti uma-

ni. I personaggi sono sempre analizzati sotto

l’aspetto psicologico e ogni volta il lettore è co-

involto, immedesimandosi e prendendo una po-

sizione positiva o negativa riguardo alle azioni

da lui compiute; tale analisi non è assolutamen-

te superficiale, infatti nei nove volumi finora

usciti vi sono pochi personaggi attorno ai quali

si svolge la trama, proprio per dedicare il giusto

spazio ad essa e non lasciar al lettore nes-

sun dubbio. L’intenzione dell’autore in-

fatti è quella di proporre una storia ben

definita ogni volta: il lettore non dovrà

mai cercare significati allegorici, che pos-

sono mutare da persona a persona, ma ha

un materiale di riflessione concreto, che

si può condividere o no senza mezze mi-

sure.

Black Lagoon non è certo raccomandabi-

le a persone deboli di stomaco o con un

forte senso della morale, poiché probabil-

mente ne resterebbero scandalizzate, ma

una cosa è sicura: si perdono qualcosa di

incredibile.

30 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

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Info & Fun

E’ possibile guadagnare senza fare nulla??

Sembrerebbe di si.

La NASA, l’agenzia aerospaziale americana,

cerca persone che stiano a letto 90 giorni di

fila per 17000 $ (più o meno 13000 euro).

Proprio così, essere pagati per stare a letto,

partecipando al “Bed Rest Study”a Houston,

in Texas. L’esperimento è stato ideato per

permettere a un gruppo di scienziati di stu-

diare il comportamento del corpo umano in

situazioni analoghe a quelle dello spazio in

condizioni di assenza di gravità.

Ma non è così semplice come si possa pensare;

infatti si tratta di vivere in speciali stanze di

ricerca per l’intera durata del progetto, nutriti

secondo una dieta molto controllata e mirata.

Durante i primi 11-15 giorni i partecipanti sa-

ranno liberi di muoversi all’interno della pro-

pria stanza. Inoltre, prenderanno parte ad una

serie di test per conoscere le loro condizioni

cardiache, il loro sistema circolatorio, nervoso,

per attestare insomma il loro stato di salute.

Dopo il primo periodo di 11-15 giorni, i pre-

scelti trascorreranno 90 giorni distesi a letto,

con il corpo leggermente reclinato all’indietro

(piedi alzati e la testa abbassata). Ogni giorno

dovranno stare svegli per 16 ore e dormire per

8.

Un gioco da ragazzi!

Non proprio…

Il test infatti risulta essere più stres-

sante di quello che si possa pensa-

re: infatti, sottoponendo il corpo a

una condizione di totale inattività si

possono generare problemi legati a

un indebolimento muscolo-

scheletrico oltre che cardiovascola-

re. Questo spiegherebbe la cifra

p r o p o s t a p e r s o t t o p o r s i

all’esperimento. Ma che fare per 16

ore al giorno???

Tranquilli, la Nasa ha pensato an-

che a questo, attrezzando la stanza

con una playstation per permettere ai parteci-

panti di giocare a World of Warcraft e giochi

simili. Solo negli ultimi 14 giorni saranno

nuovamente liberi di muoversi all’interno del

perimetro della stanza e dovranno, gradual-

mente, cercare di riprendere a svolgere le loro

consuete attività quotidiane. Pure in questa fa-

se, come nelle precedenti, i partecipanti ver-

ranno sottoposti ai consueti test su ossa, cuore,

cervello, sistema nervoso… Il tutto per un to-

tale di 115-119 giorni…

Insomma, che dire... se per caso vi passa la vo-

glia di studiare o magari avete bisogno di un

po’ di riposo, fate un salto a Houston dalla Na-

sa e mettevi comodi.

17.000$ PER STARE A LETTO

di Enrico Sebastiani

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 31

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Attualità prataiola

Di ginnasio e di liceo

di Martina Folena

Perché nei cinque anni che ho passato qui sono stata pri-

ma una quartina e poi una… oddio, come si dice?

“Terzina”? Suona malissimo…

Comunque il concetto è passato, no? Ho visto, o perlo-

meno sto vedendo, entrambi i lati della medaglia.

Non pensate che stia scrivendo per compatire i ginnasiali,

o per difendere i liceali… vorrei solo fare il punto della

situazione, e farlo bene.

Dunque. Quando andavo in quarta ginnasio guardavo

quelli di terza come delle creature irraggiungibili che se

la tiravano tantissimo. In realtà volevo essere già in terza,

essere grande come loro. Non lo avrei mai ammesso:

quelli di terza non ci guardavano neanche, e avrei voluto

moltissimo fare tutte quelle cose che facevano loro, che

fossero teatro, o scrivere sul giornalino, o parlare ai di-

battiti alle assemblee. Non è che avessi voglia di fama e

gloria, ma… sarebbe stato bello essere dov’erano loro.

Ero invidiosa e mi infastidivano. Mi sentivo trattata e

guardata come una bambina quando pensavo di essere

molto più matura di quello che chiunque avrebbe potuto

pensare, ma che tanto, anche se avessi avuto modo di

dimostrarlo, non sarebbe servito a nulla e sarei rimasta

una quartina lo stesso.

Poi è iniziata la scalata: c’era sem-

pre qualcuno più piccolo di te, a

quel punto, ma anche qualcuno più

grande. C’era sempre qualcuno da

raggiungere.

Ora sono in terza liceo e la prospet-

tiva è cambiata di colpo, da far veni-

re le vertigini. Devo ammettere che

ci si sente davvero su un altro piano.

Non che sia una cosa per forza posi-

tiva. Non solo sei consapevole che i

quartini ti guardano in quel modo,

ma anche tu li guardi in un certo

modo. Studenti di quarta e studenti

di terza sono i due poli inversi: sarà

per questo che c’è così tanto astio?

Che poi noi di terza non abbiamo

neppure motivo di tirarcela, e nep-

pure il tempo, sinceramente. Eppure

io quelli di terza li vedevo irraggiungibili. Anche noi

siamo irraggiungibili, adesso? Scommetto di sì.

Ma in un certo senso io vi invidio, quartini. Avete un

sacco di idee e un sacco di tempo per realizzarle tutte.

Dovete sperimentare un sacco di cose, dovete ancora

provare il brivido del vostro primo intervento alle assem-

blee e un sacco di brividi di questo tipo. Ci sarà sempre

qualcuno di più grande da raggiungere e superare, e in-

tanto voi farete tutte quelle tipiche cose che si fanno al

ginnasio. Non so se ho nostalgia, però un po’ vi invidio

sì. Vi invidio le aspettative, la speranza… in terza c’è

l’esame e abbiamo paura. Abbiamo tantissima paura. In

quarta è una cosa lontanissima, e una volta che si supera-

no gli ostacoli si tira il fiato.

Da anni e anni i liceali dicono ai ginnasiali di farsi avan-

ti, di non avere paura, che devono dimostrare di non es-

sere invisibili. È giusto e altro non si potrebbe chiedere,

né ci si potrebbe aspettare che altro venisse chiesto.

Cosa si chiede a quelli del liceo? Questo non è chiaro. Il

buon esempio, forse. Ma in un certo senso, in terza ti

senti come se avessi già un piede fuori dal Prati: sei

proiettato lontanissimo anche se c’è ben poco da sogna-

re.

Mi sembra chiaro che studenti di

quarta non esisterebbero senza stu-

denti di terza e viceversa. Abbiamo

bisogno ciascuno dell’altro: voi

dovete lamentarvi di noi e noi di

voi. Non è chiaro che siamo l’uno

il motore dell’altro? Che spingiamo

l’un l’altro ad agire, a farsi avanti, a

mettersi in gioco - voi perché dove-

te diventare gente di terza prima o

poi, mentre noi non potremmo or-

ganizzare o fare niente se non ci

fosse la partecipazione degli altri,

altri che siete voi.

Oh sì, siamo una grande famiglia,

che vi piaccia o no. Litighiamo in

continuazione ma ci vogliamo un

sacco di bene. Vediamo di ricordar-

celo.

32 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

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Racconti

Strinse entrambe le mani intorno alla maniglia

di bronzo e spinse, dapprima timidamente, quin-

di con più vigore man mano che la luce, il calo-

re ed il profumo del locale la invadevano quasi

inebriandola.

Fuori la tormenta di neve annullava ogni conce-

zione di spazio e tempo, ammantando rapida-

mente quel piccolo borghetto medievale, così

affollato di turisti nel periodo estivo. Gli sbuffi

cinerei dai comignoli testimoniavano la presen-

za di abitanti nelle casupole. Vi erano solamente

due schiere di case: le prime appoggiate alle

tozze mura che abbracciavano la cittadella, le

seconde, di fronte alle prime, delimitavano una

piccola piazza al cui centro si ergeva un campa-

nile. Non appena i rintocchi della campana eb-

bero vibrato nell'aria gelida per otto volte, un esile

profilo incappucciato era scivolato tra i battenti

dell'unica porta d'ingresso del borgo. Si era trascina-

to lentamente fino ad un piccolo edificio dalle cui

finestre filtrava una strana luce, probabilmente di

candela. Un'insegna lignea sbiadita avvertiva che si

trattava di una locanda. Ora stava entrando e la luce

che fuoriusciva dall'uscio proiettava la sua ombra

fino al campanile.

Togliendosi il cappuccio scoprì il volto. Era una gio-

vane ragazza. Un vecchio canuto le fece cenno di

accomodarsi al suo tavolo. L'anziano signore era in-

tento ad ammirare e seguire con lo sguardo i vapori

che si liberavano dalla minestra che aveva di fronte.

La giovane si sedette e iniziò ad accarezzarsi la lun-

ga chioma scarlatta senza cessare di fissare il vec-

chio. Finalmente il vegliardo prese fiato e disse:-Sei

in ritardo-. Quasi annoiata la ragazza rispose:-C'è

una tormenta fuori-. Tra i due ci fu silenzio per qual-

che minuto e la giovine ebbe modo di origliare la

concitata conversazione di una coppietta seduta al

tavolo vicino alla finestra.

-Te l'ho già raccontato di quando sono rimasto im-

prigionato per dei giorni nelle sabbie mobili?- TU?

E quando?- Il mese scorso se non erro- Ma nonno il

mese scorso sei stato ricoverato all'ospedale e sei

sempre rimasto a letto! - Appunto appunto...era

quello che stavo dicendo- Tu sei completamente

matto caro nonnino- Non ne dubito...è una caratteri-

stica di famiglia cara nipotina... e di quando sono

salito tanto in alto da toccare il cielo? - Nonno, il

campanile non è così alto...non farmi ridere! - Ma-

gari qualcuno facesse ridere me! Però ti ricordi

quella volta che mi trovai a vivere in un'isola deser-

ta costruendomi una capanna sulla spiaggia? - Era-

vamo in vacanza al mare nonno!-

La ragazza sospirò infastidita. - Ieri ho attraversato

una palude ed incontrato una strega!-esclamò soddi-

sfatto il vecchio. La nipote sbuffò di tutta risposta. -

E tu che hai fatto di bello? Dove sei stata?- incalzò

il vecchio. - Sempre a casa nonno, lo sai...- Che ni-

pote che mi ritrovo! Ma non ti annoi?!? Non hai

preso nulla da me...- Ma se tu sei sempre vissuto

qui!- Io non credo proprio! Posso descriverti ogni

luogo che ho visitato soffermandomi su ogni più

piccolo dettaglio!- Ma in realtà non ti sei mosso di

qui! I posti che descrivi non esistono!- Sei sicura?

Sarà che a volte i vecchi, come i bambini, non di-

stinguono la fantasia dalla realtà...ma che differenza

c'è in fondo? Tu lo sai?- Devo andare nonno...è tar-

di...ci vediamo domani!- esclamò la ragazza im-

provvisamente non appena sentì il clangore metalli-

co della campana. Si alzò, salutò e sgusciò fuori

dall'osteria.

-Questa è la differenza- bofonchiò l'anziano signore

assaporando la minestra oramai fredda – quando si

incontra ciò che dall'immaginazione conduce alla

realtà e viceversa non gli si dà ascolto ritenendo che

si tratti di pura pazzia...- poi aggiunse – Forse sarò

un folle ma oggi mi sento felice...E che nevichi!

Che le persone se ne stiano a casa a sognare, almeno

per un po'!

Quindi, faticosamente, il vecchio uscì dal locale.

Ripulì l'insegna coperta di neve e rise compiaciuto.

LA LOCANDA di Nicola Bassetti

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 33

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Moda Aria (di moda) nuova “Anno nuovo, vita nuova!” è la classica frase

che si dice a inizio gennaio, e c’è chi la mette in

pratica in modi diversi, del tipo iniziare una die-

ta che verrà abbandonata entro la Befana, oppu-

re promettere a sé stessi che quel 4 di greco pre-

so nel primo quadrimestre sarebbe stato l’ultimo

(vana speranza…). In ogni caso, con l’inizio

dell’anno si dovrebbe buttare via qualcosa di

vecchio: un vizio, un panettone andato a male o

qualcosa di, ormai, diventato inguardabile. Mi

riferisco a quegli spugnosi stivaloni di pelo che

hanno invaso la città e la scuola rendendo tutte

delle moderne Neil Armstrong! Lo sbarco sulla

luna è giù avvenuto nel 1969! È inutile che vi

attrezzate!

In ogni caso gli Ugg boots hanno comin-

ciato a moltiplicarsi, con mio grande di-

sappunto, come due criceti in una gab-

bietta: a vista d’occhio!

Facendo un giro in città, in un piovoso

sabato invernale, si viene circondati da

saltellanti ragazzine, vestite in serie come

se fossero state create tutte in vitro, con

ai piedi le loro “bellissime” pantofole, le

quali producono, per la tanta pioggia, lo

stesso rumore di una spugna che viene

strizzata (n.d.a. splashi, svishi,

pschhhhh!).

Quindi, basta Uggs, basta fiorellini e

pendaglietti dell’Incontro (n.d.a non sono

il negozio o il prezzo a fare lo stile! ) e

basta outfits fatti con lo stampino! Per

l’anno nuovo vi voglio originali, creativi

e pronti ad osare un po’ di più!

• Fashion Dictionary: la parola del mese

è Open Toe , la quale sta per quelle scar-

pe che hanno la punta tagliata e fanno

intravedere, appunto, i l Toe

(accuratamente smaltato per l’estate, fa-

sciato da una calza coprente, anche a

contrasto, d’inverno);

• Stilista del mese CoCo Chanel (Saumur, 19

agosto 1883 – Parigi, 10 gennaio 1971): mostro

sacro della moda ha rivoluzionato il concetto di

femminilità influenzando i canoni di bellezza

fino ai nostri giorni. A lei si devono: il pigiama

femminile (pantaloni e casacca), il tailleur, l’uso

del Jersey, la bigiotteria e l’impareggiabile N°5;

• IN del mese: stivale da cavallerizza e ballerine,

anche estrose e con fiocchi e pendagli particola-

ri.

OUT del mese: (e in questo caso dei lustri a

venire) gli Ugg Boots.

34 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

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Info & Fun

Quello che un normale OROSCOPO non vi dirà mai

di Yasmin Zouggari

ARIETE SCUOLA: è un momento molto critico per le capre prataiole!

AMORE: il vostro/a ragazzo/a vi tradirà con Zeus!

CONSIGLIO DEGLI DEI: Mi raccomando non siate gelosi altrimenti Zeus si tra-

sformerà nel mostro mangia aoristi e non ricorderete neanche un verbo, così pren-

derete 4 in tutti i prossimi temi.

Voto del prossimo tema: 6

TORO (seduto) AMORE: Attenti altrimenti Zeus si impossesserà della vostra vacca (ragazza)!

SCUOLA: Siete dei geni della scienza ma non sforzatevi troppo con le vostre teorie

sull’acqua calda.

CONSIGLIO DEGLI DEI: Fate un favore a tutti: ricordatevi di farvi la doccia almeno

una volta al mese e non aspettate l’estate!

Voto del prossimo tema: 4

GEMELLI AMORE: Sbaglio o state diventando sempre più affascinanti (riferito esclusi-

vamente al ragazzo gemelli del primo piano)?

SCUOLA: Smettetela di litigare per farvi cambiare i voti delle prove; non cam-

bia tanto se un 4 diventa 5. E’ sempre sotto comunque!

Voto del prossimo tema: 4/5

CANCRO CONSIGLIO DEGLI DEI: Fumate prima di tutti i temi! Vi porterà fortuna!

SCUOLA: Attenti! Cercate di non stare in giro fino alle 8 del mattino di sabato sera!

Rischiate di dormire fino a lunedì e andare a scuola impreparati!

Voto del prossimo tema: 5

LEONE AMORE: Miei cari micetti prataioli, se vi ha lasciato la/il ragazza/o

vuol dire che non vi merita!

CONSIGLIO DEGLI DEI: mi raccomando NON cercate di fargliela

pagare usando gli stratagemmi di Cesare del De Bello Civili: ricor-

date che non siete Cesare anche se vi sembra di esserlo dopo averlo

tradotto per più di un mese.

Voto del prossimo tema: 7

(extra) VERGINE CONSIGLIO DEGLI DEI: AAA cercasi qualcuno che si prenda cura di te!

SCUOLA: Sappiamo tutti che la fisica è importante ma lascia stare quella benedet-

ta velocità per un po’ e vai da un’estetista che hai bisogno di manutenzione!

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 35

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Voto del prossimo tema: 8

BILANCIA SCUOLA: Scollatevi da FeisebuuK o come diavolo lo chiamate e andate a studiare

un po’ di inglese altrimenti la prof di inglese ve magna!

CONSIGLIO DEGLI DEI: Siate meno malgari altrimenti comunicare con voi è

una mission impossible (se non avete capito significa missione impossibile).

Voto del prossimo tema : 3 (in inglese XD )

SCORPIONE SCUOLA: Siete fantastici (heheh io sono scorpione)! I vostri compagni di classe

spacceranno per loro le vostre idee, ma cosa ci volete fare... sono STUPENDE!

VOLERE DEGLI DEI: Uno splendido Achille in versione Brad Pitt vi chiederà

di uscire.

Voto del prossimo tema: 8

SAGGITTARIO Non so cosa dirvi! Non sapevo neanche che esistesse questo segno zodia-

cale! In ogni modo vi ripeto quella cosuccia che tutti dicono qui al Prati:

STUDIA GRECO, LATINO, MATEMATICA, SCIENZE, FISICA, TE-

DESCO, INGLESE, STORIA dell’ARTE, FILOSOFIA, STORIA, ITA-

LIANO e perfino GINNASTICA.

Voto del prossimo tema: 9

CAPRICORNO SCUOLA: Questo è un momento delicato, avrete bisogno di molte energie quindi

attaccatevi alle macchinette!

CONSIGLIO DEGLI DEI: Se vi avanzano merendine ricordatevi che una vostra

cara amica gira spesso affamata per i corridoi del primo piano e non rifiuterebbe

una merendina GRATIS!

Voto del prossimo tema: 6

ACQUARIO SCUOLA: Ammettetelo, siete degli incapaci! A scuola

tutti sono più bravi di voi e perfino il senza tetto di viale

Verona che non ha mai studiato riesce a coniugare gli

indicativi IN ITALIANO!

CONSIGLIO DEGLI DEI: Rimanete a casa che fate

meglio!

Voto del prossimo tema: 6-

PESCI SCUOLA: Non esagerate con lo studio! Ricordatevi che non dovete parlare per

ogni cosa, quindi a volte è meglio stare zitti come solo un pesce sa fare!

AMORE: Il piano per uccidere il vostro presunto Agamennone manca di alcuni

particolari; ad esempio, la rete per intrappolarlo!

CONSIGLIO DEGLI DEI: Mettetevi a dieta! 10

36 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

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Cara Chocolat,

sono una ragazza di IV (o quartina come dite voi), sono sempre stata educata a non darmi

troppe arie e così è stato fino a qualche tempo fa, quando i ragazzi hanno cominciato a girarsi

quando passo e a venirmi dietro. Però non le ho mai dato grande peso. L’altro giorno in clas-

se leggendo i Malavoglia il prof ci ha spiegato che ci sono due tipi di ragazze: quelle da fine-

stra e quelle da telaio; e ci ha chiesto che tipo di ragazze siamo noi. La mia compa di banco

per me ha risposto che sono assolutamente da finestra. Ragionandoci su ho capito di non esse-

re proprio una ragazza da telaio, ma è un male? Ho qualche possibilità di trovare anche così

l’amore della mia vita? Può essere anche solo un periodo? Mi dovrei impegnare a cambiare?

Rispondimi tu se puoi capirmi.

Cara Quartina,

a dirla tutta le ragazze che non sono da finestra sono veramente poche. Io per prima mi defini-

sco una ragazza da balcone, ma semplicemente perché mi ritengo estroversa e socievole, non

per “FACILI COSTUMI”. Non è detto che se tu ti dai da fare per cercare il vero Amore non lo

possa trovare e che tu debba solamente aspettarlo. Non si sa mai quando lo potrai incontrare,

magari ti è appena passato accanto. La cosa veramente importante è che tu sia te stessa –per

quanto banale possa sembrare-. Nessuno potrà mai innamorarsi di ciò che tu non sei.

TACHICARDIA AMOROSA

Raggianti e Bellissimi Prataioli,

Ecco un nuovo STRABILIANTE episodio della mia rubrica! Questo numero è veramente moz-

zafiato e state diventando sempre più sinceri-fin troppo-.

Insomma non esitate a leggere!

Chocolat

Info & Fun

Cara Chocolat,

sono un giovane prataiolo con uno spirito da vecchio fungo, o almeno così mi diceva la mia ulti-

ma ragazza, quando ero in 5ª elementare. Sono disperato. Non so più cosa fare! A volte provo ad

uscire di casa, parlare con qualche ragazza, ma poi un po’ me la faccio addosso, un po’ balbetto

e sputo e finisco per far scappare tutti. Eppure non sono un brutto ragazzo! Ok, sono alto 1,45,

ma l’altezza non conta! Non credi? E poi se porto l’apparecchio è un bene, tra qualche hanno

sarò ancora più bello con i miei dentoni dritti! Proprio non capisco!!! Cosa devo fare?

Ramarro95

Caro Ramarro95, non abbatterti troppo, ci sono persone messe molto peggio di te (ehm)! Per

prima cosa ti consiglio di cambiare nickna-

me: niente contro i ramarri, ma non è il ge-

nere di animale che invoglia le ragazze ad

avvicinarsi ed accarezzarlo.

Poi, come secondo suggerimento, ti esorto

ad attaccati a penzoloni ad una barra con

100 kg di pesi attaccati alle gambe, e non

scollarti per almeno un anno!!! A questo

punto solo un po’ di sicurezza in più, butta-

ti, magari senza parlare eccessivamente!

n° 2 anno XIII PRATICANTATI 37

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LIM

Miracolo quiescente

Agli occhi dei mortali.

Contemplativamente

Aperte bianche ali.

E basterebbe poco,

corrente, o qualche cosa:

elettrica ti invoco,

lavagna luminosa!

Enrico Dal Fovo

RICORDAMI.

Salva la mia voce-

brivido onirico

del tuo inconscio.

salva la mia voce-

che si spezza mentre

quel sol muore.

salva la mia voce-

concubina del tuo

profondo soffrire.

salva la mia voce-

nutrita col pianto

dei tuoi rinneghi.

salva,ti prego,

questa mia inutile voce-

l'oceano che ci divide,

E l'unico ricordo che avrai.

Georgiana Leveghi

Dovrei andare via.

Perché frantumarsi le mani

in un macello di ossa -

nessuna ode mi consuma più

la bocca.

Devo andare via.

Martina Folena

Continuano a farci studiare poesia a scuola

e a dirci che

andare a capo

non basta

per fare

una poesia.

Anche se a me le lettere vengono così,

colano giù con gli spazi,

io però continuo a pensare

che

farci studiare

poesia

a scuola

non rende quello che studiamo

poesia.

Martina Folena

Poesia

ci fu un tempo

in cui il cuore

si perse nella bruma.

e in quel tempo

vagabonda ancor

solo, soffocato da

respiro affannato.

e cantava la neve

quel suo dolore

accompagnata da

antiche melodie.

ah, cuore,

era così ingenuo, e

ignaro del gelo

crudele.

rincorreva lo

sguardo dell’inverno

e tutto sembrava

esser tiepido.

ci fu un tempo

in cui cuor mio

si perse nella bruma.

ora giace assopito

tra le braccia

dell’inverno,

avvolto in quel bacio,

di ghiaccio perenne.

Georgiana Leveghi

Chocolat,

che fare? Non so dove andare, né che pesci pigiare! Ho voglia di amare, ma passo le giornate a mangiare!

Tornata da scuola il frigorifero mi metto a fissare ed inizio a svuotare. Ed il pomeriggio provo a studiare,

ma poi inizio a sbadigliare, e per non ruzzolare in un profondo russare, riprendo a sbranare. Arriva la sera,

ed invece che sognare, mi metto a pensare: “come fare a parlare ad un ragazzo che non mi vuole filare, ma

io continuo ad osservare, ed intanto non smetto di gustare e pasteggiare?”

A.REnata

Cara Renata, stammi a sentire, i tuoi problemi potranno scomparire, ma i miei consigli dovrai seguire. Il

frigorifero prova a riempire e poi guai a te se ti ritrovi ad aprire. Se bella vuoi apparire, devi smetterla di

condire. Prova ad esaurire la tua voglia di cibo, se non vuoi finire per impazzire e poi morire. E poi la notte

inizia a dormire! Dopo qualche tempo ti ritroverai a proferire parola con chi di te vuole udire. Che bella

storia d’amore ti troverai a costruire! Ma forza, non soffrire; e per favore non mi maledire!

38 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011

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Mer 6

proprio

una pu-

lita!!!

By

PILU

W la mia cucciolotta pazza! XD Kiss Kiss

VOLETE CONTATTARE LA

REDAZIONE DI PRATICANTATI?:

FATE COSI:

contattate la redazione utilizzando la e-mail [email protected]

usate il box della messaggeria nell’atrio in sede e nella sala dei distributori automatici in succursale

contattateci direttamente (possibilmente non durante le lezio-ni… qualcuno avrebbe da ridire.)

su http://praticantationline.wordpress.com, potrete interagire con Praticantati anche sul web, facilmente, velocemente ed immediatamente. Un modo ancora più diretto per esprimere i nostri pensieri e per essere più vicini gli uni agli altri.

messaggeria

di

PRATICANTATI

Bianca 4D 6 stupenda!

Marty D.S. Coraggio, ve-

drai che andrà meglio! Io

sono con te! 1 Bacio!

Facciamo una colletta x la

ragazza di V D, ha bisogno

di 1 maglia a collo alto!!!

W i dischi in vinile! M&F

Non so se avete pre-sente qual è una delle cose più brutte di questo mondo! Quan-do avete litigato con qualcuno e poi dopo qualche tepo quel qualcuno si rifà vivo dicendo: “Ti è passa-ta?” MAI farlo! Si ri-schia di ricevere un cartone dritto nelle gengive! A morte questa frase! Gio

Tiz. G.

tiratela

di meno-

oo!

D’ora in poi voglio essere chiamato Gertrude!

W il “Lutterotti fun club”!

Ahahah :) by Luterottine 4ever

P. sei orrendo!!! By veri-tà assoluta

Per un ragazzo della IV A: sei strafigooo! By una ragazza della

IV A

4 my little fiore: non ti rassegnare!

Combatti! Bacione by your Dada ♥

E.Z. e L.V. di 1E siete

bellissime!!! ♥ -Da IIC…-

Io non commento!!!

Pavesi non c’è che

dire… sei proprio

affascinante!

Mora ci manche-

rai… resta

con noi Giuls... ♥

By Fiore e Dada

Max 3b sei un figo!

Guardati in giro durante

la ricreazione!!!

W gli Zoccoli Tonnati :D vai anche tu su: “il vitello dai piedi di balsa” e al-lora capirai… contenuto

Nella fila della I E c’è tanta robba!

Premio “balcone fio-

rito” a Eleonora III A

I messaggi per l’amatissimo

J.S. Adoro i tuoi ca-

pelli, J.S.! Vieni

da me!!! Ginna-

siali in love :) Dio non posso fare a

meno,

J.S. invitami a cena! ♥ J. sei mio e se le altre ti

toccano le uccido! Vieni da

me, l’amore non ha età!!! By

W il Prati!

J. S. ti voglio!!! ♥♥♥ (by IV A)

Ti prego J. bacia-

mi!!!

Aug!

40 PRATICANTATI Dicembre– Gennaio 2011