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NUMERO 1854 DI GIOVEDI 18 MAGGIO 2017 A CURA DELLA SEGRETERIA GENERALE AD USO INTERNO APERTO AL CONTRIBUTO DÌ TUTTI_

Problematiche nuovo padiglione Casa Circondariale di biella nota unitaria al provveditore

Segreteria Generale

In fiamme auto di un agente della Polizia Penitenziaria

Lucera .In fiamme auto di un agente della Polizia penitenziaria .Ieri sera intorno alle 22 e 45, in viale Canova a Lucera, un rogo ha semidistrutto una Nissan Micra di proprietà di un sovrintendente della Polizia Penitenziaria del carcere lucerino. Le fiamme hanno interessato il vano motore allargandosi a parte dell’abitacolo. A spegnere l’incendio ci hanno pensato i vigili del fuoco. L’uomo, un agente del posto, ha riferito di non aver problemi con alcuno ma soprattutto ha escluso categoricamente che l’incendio possa essere ricollegato alla sua attività lavorativa. Inoltre i vigili del fuoco non hanno trovato elementi utili per stabilire l’eventuale atto doloso. Sull’episodio indagano i carabinieri.(L ’Immediato)

Mamma porta droga al figlio in carcere, scoperta dalla Polizia penitenziaria

Mamma porta droga al figlio in carcere.Una donna è stata scoperta all'interno del carcere di Canton Mombello a Brescia mentre faceva visita al proprio figlio detenuto.Nella sala dei colloqui la donna ha cercato di dare di nascosto una busta di hashish. Ma il suo atteggiamento nervoso e preoccupato durante quel passaggio ha insospettito i militari della polizia penitenziaria. Così, nel momento in cui la donna si è congedata dal figlio e stava uscendo dall'istituto di pena, è stata chiamata dalle forze dell'ordine. A quel punto, nel cortile interno del carcere, ha cercato di disfarsi della droga gettandola sotto un'auto della polizia. Ma è stata scoperta ed è finita nei guai.(Montagna e Paesi News)

Botte al detenuto: indagati quattro agenti del carcere di Prato

Rachid avrebbe registrato diversi abusi subìti A sua volta è stato denunciato per resistenza. UNA scarica di calci e pugni per aver osato sfidare la legge del carcere, registrando voci, botte e minacce. La procura di Prato indaga sulla denuncia presentata da Rachid Assarag, detenuto marocchino che sta scontando una pena di 9 anni e 4 mesi per violenza sessuale, e che ha registrato in diversi istituti italiani presunti abusi da lui subìti da parte degli agenti della polizia penitenziaria. Assarag, difeso dall'avvocato Fabio Anselmo, ha descritto di fronte ai magistrati un autentico pestaggio, che sarebbe stato scatenato proprio dalla scoperta dell'apparecchio: per verificare le pesantissime accuse la procura ha iscritto sul registro degli indagati 4 agenti

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della polizia penitenziaria, all'epoca (i fatti risalgono alla primavera del 2014) in servizio a Prato, ipotizzando i reati di lesioni aggravate, abuso di ufficio e omissione di atti d'ufficio, calunnia e falso. Le guardie spiegarono infatti di essere state aggredite da Assarag dopo averlo sorpreso ad armeggiare con una forbicina, tanto da denunciarlo per resistenza. Gli accertamenti, affidati ai pm Lorenzo Gestri e Laura Canovai, proseguono ora nel massimo riserbo per ricostruire con precisione l'accaduto. «Abbiamo massima fiducia nella magistratura, speriamo che si faccia giustizia il prima possibile — commenta Fabio Anselmo — Le registrazioni fatte da Rachid sono state ritenute genuine da più giudici e ci danno un quadro che definire inquietante è dire poco».Assarag è stato sentito una prima volta dal sostituto procuratore Gestri nel novembre del 2014, nel carcere di Sollicciano, dopo aver ricevuto l'avviso di conclusioni indagini per l'accusa di resistenza. Sconvolgente il racconto fatto davanti al magistrato: «Il personale si accorse del registratore di piccole dimensioni che avevo attaccato con un filo all'altezza del petto, ed era nascosto da una maglietta. Iniziarono a chiedermi conto (…), io risposi che era l'unico modo per dimostrare le condotte illecite e da quel momento iniziarono a picchiarmi. All'inizio erano quattro ma col passare dei minuti sopraggiunsero altri agenti. Ad un certo punto erano almeno otto persone». E ancora: «Fui costretto a rimanere a terra prono, e sentivo sopra di me che montavano gli agenti e scalciavano (..) ricordo che mentre ero ancora in terra alla presenza degli ispettori intervenuti che avevano determinato l'interruzione dell'aggressione, sentii il personale che mi aveva colpito dire tra loro che in magazzino avevo forbici non consentite». Poi, durante il tragitto in infermeria (Assarag si muove su una sedia a rotelle), altre botte e minacce. Il detenuto marocchino ha denunciato abusi, e rimediato denunce, anche durante la sua detenzione a Sollicciano. Nel giugno 2014 fu testimone della disperazione di un detenuto che chiedeva di accedere a un piccolo conto per chiamare al figlia all'estero: al rifiuto delle guardie penitenziarie, l'uomo iniziò a tagliarsi le braccia con una lametta per protesta, e alcuni giorni più tardi si uccise con una bomboletta del gas. Rachid chiese più volte di indagare sulla vicenda, e due mesi più tardi cercò di superare il cancello semiaperto della sezione per andare a fare denuncia. Pochi giorni più tardi riuscì nel suo intento, ma le indagini sono ancora in corso.(Repubblica.it)

La Polizia penitenziaria svuota le carceri e presidia l’Alto Vastese . Per il prossimo mese i centri montani saranno il luogo più sicuro d'Abruzzo

Almeno per i prossimi trenta giorni l’Alto Vastese sarà il luogo più sicuro di tutto l’Abruzzo. A garantire la sicurezza un vero e proprio plotone di Polizia penitenziaria. Sono i candidati alle prossime elezioni comunali di Fraine e di Castelguidone, ben quattro liste nel primo caso e appena due nel secondo. Sei liste di appartenenti alla Polizia penitenziaria, dunque, presentate nei due centri dell’Alto Vastese. Piccoli Comuni montani, poche centinaia di elettori, che in questo mese di campagna elettorale saranno presidiati dal famoso plotone di agenti in divisa blu. Le norme vigenti in materia, infatti, prevedono che il direttore dell’istituto, in ossequio al principio secondo il quale chi è candidato non può svolgere servizio, dispenserà il dipendente dall’esercizio di qualsivoglia attività, con proprio provvedimento provvisorio, in attesa della concessione formale dell’aspettativa; e inoltre tale aspettativa – concessa d’ufficio – avrà la durata della campagna elettorale, cioè avrà termine il secondo giorno precedente la data stabilita per le elezioni. Un mese di aspettativa dunque, un mese senza lavorare, ma stipendiati, per avere la possibilità di dedicarsi alla campagna elettorale. Possiamo sbagliare, ma abbiamo motivo di ritenere che i candidati delle sei liste in questione non abbiano il minimo interesse a fare campagna elettorale ed eventualmente a vincere le elezioni a Fraine o Castelguidone. E la candidatura ci pare, ma possiamo sbagliare e chiediamo scusa in anticipo, solo un espediente per non lavorare un mese di fila. Questa operazione, del tutto legittima perché candidarsi è un diritto garantito dalle leggi, comporta però dei costi per la collettività. Quel plotone di agenti non lavorerà in questo mese, risultato: carceri svuotate, dunque, servizi in affanno, turni da coprire con altro personale, magari straordinari da pagare. Una serie di problemi innescati dal diritto ad essere candidato alle elezioni comunali di Fraine e Castelguidone. Inoltre, visto che né a Fraine né a Castelguidone l’opposizione ha presentato una lista, la possibilità che qualche agente della Penitenziaria possa essere eletto è più che concreta. E magari l’opposizione, soprattutto a Fraine dove ha “comandato” per decenni indisturbata, farà convergere i suoi voti proprio su un

candidato sindaco della Polizia penitenziaria e dall’Alto Vastese spunterà fuori un sindaco in divisa e pistola d’ordinanza.(LEco)

Tavolo regionale sui servizi sanitari ,valuteremo la possibilità di attivare servizi a favore degli agenti di polizia penitenziaria le parole dell'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera

Carceri. Gallera: “Istituiremo tavolo regionale sui servizi sanitari” Il tavolo dovrà occuparsi delle prestazioni offerte ai detenuti ma valutare anche la possibilità di attivare servizi a favore degli agenti di polizia penitenziaria. L’assessore, infatti, nel corso di una visita al carcere di Opera di Milano, ha raccolto l'appello degli agenti che chiedevano un servizio di supporto psicologico a loro dedicato.16 MAG - “Istituiremo un Tavolo per affrontare il tema dei servizi sanitari erogati da Regione Lombardia all'interno degli istituti di pena regionali. Un lavoro che dovrà vedere coinvolti, da un lato i rappresentanti delle strutture carcerarie, dall'altro quelli dell' Asst a cui esse afferiscono”. Lo ha annunciato ieri l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera nel corso di una visita al carcere di Opera (Milano) accompagnato dal direttore Giacinto Siciliano e dal comandante della Polizia penitenziaria Amerigo Fusco.Il titolare regionale della Sanità, che nel corso del sopralluogo ha avuto modo di incontrare anche i detenuti impegnati nelle attività lavorative svolte all'interno del carcere, ha tenuto a sottolineare al direttore dell'istituto che “è assolutamente necessario un coordinamento tra tutte le strutture coinvolte al fine di migliorare l'efficienza delle prestazioni sanitarie, sia quanto riguarda quelle offerte ai detenuti, sia per quelle che immaginiamo di poter attivare per gli agenti di polizia penitenziaria”. Durante la visita, infatti, l'assessore ha ascoltato anche le esigenze degli agenti di polizia penitenziaria e in particolare sulla necessità di attivare un servizio a loro dedicato di supporto psicologico. “Il lavoro che voi svolgete - ha evidenziato Gallera - è di straordinaria importanza, molto faticoso dal punto di vista psicologico, soprattutto se si considera che non avete avuto una formazione ad hoc per svolgerlo. Pertanto, come già avviato per vostri

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colleghi dislocati in altri penitenziari della regione, cercheremo di attivare anche qua un servizio che possa aiutare il vostro lavoro anche sotto il profilo psicologico”.(Regioni e Asl)

Concessione dei locali per il Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria , 'Grande impegno della Provincia'" Il commento del consigliere provinciale di Catanzaro, Antonio Montuoro

Concessione locali per Provveditorato Polizia penitenziaria, Montuoro: 'Grande impegno della Provincia'"La decisione assunta dal Consiglio provinciale - ha commentato Montuoro - rappresenta un atto di grande responsabilità "Il consigliere provinciale di Catanzaro, Antonio Montuoro, ha espresso la propria soddisfazione in merito alla determinazione assunta dall'assise, nella seduta odierna, con cui è stato dato il via libera alla concessione di locali, attigui a quelli di proprietà comunale in via San Brunone di Colonia e idonei all'ubicazione della sede del Provveditorato regionale della Polizia penitenziaria nel Capoluogo. "La decisione assunta dal Consiglio provinciale - ha commentato Montuoro - rappresenta un atto di grande responsabilità e di impegno condiviso in seguito alla richiesta giunta dal Ministero della Giustizia per l'individuazione di una struttura adeguata ad ospitare gli uffici penitenziari stante l'insufficienza dei locali già indicati dal Comune di Catanzaro e di cui era stata acquisita la disponibilità. Oggi è giunta positivamente al termine la lunga interlocuzione, avviata negli scorsi mesi con i responsabili del Ministero, grazie alla volontà dell'assise provinciale che ha inteso dare seguito al rapporto di collaborazione interistituzionale. Di concerto con il Comune di Catanzaro, insieme al quale è stata attenzionata la vicenda fin da primi passi - ha concluso Montuoro - attendiamo ora con fiducia di poter sottoscrivere la bozza di convenzione propedeutica alla concessione e all'adeguamento funzionale dei locali in cui il Provveditorato potrà avere sede dando piena dignità e riconoscimento al ruolo e alle funzioni della città Capoluogo".(Catanzaro Informa)

Il Ministero,sì al nuovo carcere, ma a spese della Regione

Sala Consilina (Sa): il Ministero "sì al nuovo carcere, ma a spese della Regione".Il Ministero della Giustizia apre alla possibilità di realizzare un nuovo carcere da 250 posti a Sala Consilina, ma per farlo sarà necessario trovare i finanziamenti. I costi stimati ammontano a circa 40 milioni di euro.Questo è uno dei particolari emersi nel corso di un incontro che si è tenuto presso il Tribunale di Lagonegro e che ha visto la presenza di alcuni tecnici e del Sottosegretario del Ministero della Giustizia, Federica Chiavaroli e di rappresentanti del Tribunale, dell'avvocatura e del Comune di Lagonegro. Ad uno dei funzionari del Ministero è stato chiesto se ci sia la possibilità di poter realizzare un carcere nel circondario del tribunale di Lagonegro.Il Ministero a tal proposito non avrebbe problemi nell'autorizzare la costruzione del nuovo carcere a Sala Consilina, per il quale esiste già il progetto, ma a condizione che qualcuno si accolli le spese per la realizzazione, e questo "qualcuno" dovrebbe essere la Regione Campania. Nell'ex carcere di Lagonegro è prevista la realizzazione di una struttura per i "giovani adulti", ossia i detenuti che sono stati condannati nel periodo in cui erano minorenni, non hanno finito di scontare la pena e terminano la loro pena da maggiorenni. (ondanews.it)

Vela, bronzo agli europei per il portacolori delle Fiamme Azzurre Camboni

Vela, Camboni ancora super è bronzo agli Europei Dopo i successi giovanili, Mattia Camboni centra il suo primo podio importante nel settore assoluto: al termine delle regate valide per il Campionato Europeo della classe olimpica RS: X a Marsiglia (6/13 maggio) il talento civitavecchiese conquista la medaglia di bronzo continentale. Una partenza in salita, poi una volata verso il podio: Mattia Camboni agguanta nel mare di Marsiglia (6/13 maggio) una prestigiosa medaglia di bronzo continentale. Otto regate disputate sulle nove in programma per assegnare il titolo europeo della classe olimpica RS: X, e ben 91 partenti: il primo podio assoluto del talento civitavecchiese ha il sapore dell’impresa, vista la concorrenza sulle acque mediterranee, per di più in una medal race nella quale il portacolori delle Fiamme Azzurre era stato ammesso soltanto con il 12° punteggio. Ma sulla tempra agonistica del “prodigio” ben pochi dubbi possono essere sollevati e già nelle due uscite stagionali dell’Isaf World Cup Camboni aveva dimostrato di valere la zona medaglia: un obiettivo centrato con grande merito in questo Europeo.MARSIGLIA (6/13 maggio) Campionato Europeo di vela – RS: X maschile: (1) Louis Guard FRA 64.5, (2) Byron Kokkalanis GRE 91.5, (3) MATTIA CAMBONI 114.5 (27-7-15-4-3-14-/32/-6)

Circolari ministeriali e note D.A.P. maggio 2017

Ministeriale n. 0162275 del 15.5.2017

Schemi di Decreti Ministeriali SADAV – VISAG – Rinvio Convocazione

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