Il_Tornado_611

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Quindicinale Anno XXXV 27.03.2013 Numero 611 PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO http://digilander.libero.it/tornado Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL Chiuso in redazione il 18.03.2013 A Fener “Fa che torni Colombina” - pag. 1 L’Istat anticipa i dati del Censimento - pag. 2/3 I Bellunesi eletti nelle politiche 2013 - pag. 6 Valentino Rech riconfermato Capogruppo del Valderoa - pag. 9 Per (ri)conoscere un artista - pag. 18/19/20

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Quindicinale di attualità dei Comuni di Alano di Piave, Quero, Vas e Segusino

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QuindicinaleAnno XXXV

27.03.2013Numero

611PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO

http://digilander.libero.it/tornadoTassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL

Chiuso in redazione il 18.03.2013

A Fener “Fa che torni Colombina” - pag. 1L’Istat anticipa i dati del Censimento - pag. 2/3

I Bellunesi eletti nelle politiche 2013 - pag. 6Valentino Rech riconfermato Capogruppo del Valderoa - pag. 9

Per (ri)conoscere un artista - pag. 18/19/20

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Un’iniziativa della Compagnia Teatrale “Bambabambin” in collaborazione con la Pro Loco

A Fener la “prima” dello spettacolo “Fa che torni Colombina”

di Silvio Forcellini

Domenica 17 marzo Fener ha ospitato la "prima" del nuovo spettacolo della Compagnia Teatrale "Bambabambin" dal titolo "Fa che torni Colombina", burattini e musica dal vivo. Invito tutti a vederlo: è davvero bello! Non solo ha

divertito i numerosi bambini in sala, ma ha introdotto tra le righe, e con estrema semplicità e delicatezza (un “dono” dei burattinai, forse?), il non facile tema dell’affido: emblematica, a questo proposito, la continua richiesta del protagonista, il coniglietto Ginetto, a tutti coloro con cui avesse a che fare: «Posso chiamarti zio?». Uno spettacolo quasi “dickensiano”, se mi è concesso… Bravi (come sempre, peraltro) i due interpreti, Paolo Rech & Nelso Salton, ed il regista, Gigio Brunello; brava la Pro Loco di Fener nella persona della “presidentessa” Lorenza Segato che ha voluto proporlo a un pubblico che è poi accorso numerosissimo nella sala parrocchiale… Questo nell’ottica di una collaborazione sempre più stretta tra “Bambabambin” e Pro Loco - come ha ricordato in apertura la stessa Lorenza - che è destinata a dare ottimi frutti: molti i progetti comuni al momento allo studio, alcuni dei quali davvero notevoli… Ma l’attività dell’associazione fenerese non si esaurisce qui: dopo “Aspettando il Natale”, il “Falò della Befana” e il Carnevale, di cui abbiamo già parlato su queste pagine, come dimenticare “Oggi Trippa”, il tradizionale appuntamento al quale anche quest’anno una quarantina di buongustai non han voluto mancare, proprio per degustare la trippa (anzi, le trippe) della “premiata ditta” Lubian, Carla & Giovanni, indiscussi “numeri uno” del settore… In più, forte dell’incasso realizzato dal torneo di calcio 2012, la Pro Loco di Fener ha provveduto anche a completare la recinzione del terreno parrocchiale che dà sulla “Feltrina”, recinzione che in precedenza veniva danneggiata in continuazione. Il lavoro è stato realizzato a regola d’arte da Amerigo Schievenin, “artista del ferro”, cui va il ringraziamento della collettività. Per gli altri appuntamenti - di cui si è parlato nella riunione di mercoledì 20 marzo - avremo modo di ritornare a tempo debito.

Nelle foto di Silvio Forcellini: 1 – i protagonisti di “Fa che torni Colombina”: da sinistra, Nelso Salton, Gigio Brunello, Lorenza Segato, Paolo Rech e Ginetto; 2 – il folto pubblico in sala; 3 – un momento dello spettacolo; 4-5-6 – la nuova recinzione in ferro.

CRONACA

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Andamento demografico

257825642554

25362519

2577

2510

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2700

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

L’Istat anticipa i dati del Censimento Mentre i Comuni procedono con le verifiche dei non trovati e dei doppi censiti

Gli uffici anagrafe dei Comuni

stanno ancora procedendo nel vaglio delle singole posizioni di coloro che non si sono fatti trovare all’appuntamento col Censimento della popolazione o si sono fatti censire due volte e già l’Istat ha ritenuto di poter rendere noti i dati relativi alla popolazione legale calcolata. Alla fine i dati potranno essere leggermente diversi, ma la stima fatta,

evidentemente, si avvicina moltissimo al dato effettivo, che sarà allineato non appena ultimati gli accertamenti in corso. Ecco, quindi, la tabella relativa ai nostri Comuni, con il numero dei residenti alla data del Censimento e con il confronto con i dati di dieci anni fa.

E anche il Comune di Quero tira le somme (provvisorie)

Una piccola pubblicazione rende noti alcuni parametri raccolti dai Servizi Demografici per raccontare l’attività dell’anno da poco trascorso. Alcune tabelle sono interessanti per capire come si evolve la comunità locale e ve ne proponiamo alcune.

Dall’introduzione Il 2012 conferma, in attesa dei dati definitivi del censimento, il saldo positivo dei movimenti della popolazione, dopo la parziale battuta d’arresto del 2008. La popolazione cresce e si consolida la soglia dei 2500 abitanti, attestandosi il totale, provvisorio, a 2578. L’esame dei numeri forniti in questa piccola pubblicazione può fornire alcune indicazioni su come si evolve la comunità querese, al cui interno trova ospitalità una numerosa componente straniera, pari al 18,54 % alla data del 31 dicembre 2012. Interessante notare come siano mutati i rapporti all’interno di questa parte della comunità, con un progressivo innalzamento della presenza dei cittadini di origine cinese. Da registrare anche, sia pur non visibile da questi numeri, la sempre più frequente acquisizione della cittadinanza italiana da parte di coloro che hanno compiuto il decennio di residenza legale sul territorio italiano. In tutto 22 sono state le acquisizioni di cittadinanza italiana. Questo dovrebbe provocare un calo dell’indice di presenza straniera, ma, invece, si può constatare che il grafico dedicato mantiene vertici ancora elevati. Il 62 % di nascite è appannaggio di cittadini stranieri (21 su 34 nascite). Nel corso del 2012 sono continuate le operazioni del censimento generale della popolazione e non sono ancora conclusi gli adempimenti per arrivare a stabilire il numero esatto di residenti, passando al vaglio le posizioni di coloro

Cittadinanza Italiana Straniera Totale

Comune Sesso

M F T M F T M F T

Alano 1194 1197 2391 252 283 535 1446 1480 2.926Quero 1025 1068 2093 213 205 418 1238 1273 2.511Vas 374 369 743 38 46 84 412 415 827

Segusino 871 867 1738 94 109 203 965 976 1.941Feltre 8957 9780 18737 832 956 1788 9789 10736 20.525

Belluno 15864 17451 33315 897 1379 2276 16761 18830 35.591Pederobba 3250 3360 6610 484 479 963 3734 3839 7.573

Nel 2001

2.773

2.312

864

1.980

19.240

35.050

7.061

ATTUALITÀ

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Stranieri residenti al 31.12

0

37

029

54

84

118

151

198

245

299

341

478

81

361

466

471464

375

450

435

268

41

0

100

200

300

400

500

600

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Anni

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Num

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atti

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Anni

Atti di Stato Civile

Nascita Matrimonio Morte Cittadinanza

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

500

550

600

650

700

750

Tota

le d

ocum

enti

1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012

Anni

Emissione alcuni documenti

Carte d'identità Libretti di lavoro Agg. PatentiLibretti Sanitari Passaporti Vendita auto

che non si sono fatti trovare all’appuntamento con i questionari dell’Istat. Il risultato finale non dovrebbe, comunque, scostarsi molto da quanto evidenziato dalle tabelle di questa pubblicazione. Continua anche la collaborazione con i servizi demografici vassesi. (…) La sfida del 2013 sarà quella di garantire alla popolazione servizi demografici al passo con i tempi, con l’applicazione delle nuove norme in

materia di residenza e l’uso sempre più intenso della tecnologia informatica.

ATTUALITÀ

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4

Rinnovato il direttivo della Riserva Alpina di Caccia di Alano

In seguito alle dimissioni rassegnate per motivi personali dal Presidente Doimo Codemo, nell’assemblea generale della Riserva Alpina di Caccia di Alano di Piave, svolta il 10 febbraio 2013 si è provveduto al rinnovo degli organi direttivi.

Alla carica di Presidente è stato eletto il sig. Codemo Luigi. Sono stati nominati componenti del Comitato direttivo i signori: Bagatella Mirco, Beinat Lido, Carelle Claudio, Codemo Angelo, Codemo Marco, Collavo Elio, Licini Aldivo, Spada Matteo e Zancaner Denis. Il Collegio dei Revisori dei Conti è composto dai signori: Benato Francesco, Ferrario Roberto e Ceccotto Giuliano.

In seguito il Presidente ha nominato il sig. Licini Aldivo alla carica di vicepresidente. Il Comitato ha nominato alla carica di Segretario della riserva il sig. Zancaner Denis.

A nome di tutti i soci colgo l’occasione per ringraziare il Presidente uscente per il pregevole lavoro svolto a servizio della Riserva.

Luigi Codemo

Lettera aperta della maestra Monica Marcer ai bambini della scuola dell’infanzia di Quero

“c’è una musica per ogni momento della vita e non c’è momento della vita che non possa diventare musica”

“Cari bambini, scrivo due righe per salutare voi e le vostre famiglie e per ringraziarvi degli insegnamenti che mi avete dato in questi anni.

Ho intrapreso un nuovo percorso di studi e perciò devo dedicare gran parte del mio tempo a questa nuova avventura che mi auguro arricchisca le mie conoscenze per poi poterle offrire ad altri bambini.

Ringrazio genitori, nonni, zii che in questi anni per me han sempre avuto un saluto sorridente ed una parola affettuosa.

A voi, cari bimbi, lascio due parole che spero ricorderete e vi accompagneranno non solo nei vostri studi, ma ancor di più nel vostro cammino di vita.

Grazie di tutto.

Con affetto Maestra Monica Marcer

Come … eravate

Questa foto, scattata dal sottoscritto nell’ormai lontano 1970, si riferisce alla manifestazione promossa da una ventina di ragazzi che, occupata pacificamente la fontana di piazza Martiri di Alano, protestano per la mancanza di una squadra di calcio e sollecitano la conclusione dei lavori al campo sportivo. A sottolineare la voce della loro rivendicazione hanno portato con sé anche originali strumenti …musicali.

Questi ragazzi oggi sono ormai tutti ultracinquantenni, e sicuramente hanno cose più importanti per cui battersi. Ma questo non toglie valore alla loro simpatica iniziativa. L’importante è credere a quello che si fa. Forza, “ragazzi”!

Piero Piccolotto

LETTERE AL TORNADO

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Biblioteca Unione Sette Ville - Comuni di Quero e Vas

la “poesia” della terra Immagini, testimonianze, emozioni di viaggiatori speciali

QUERO – Centro Culturale

Giovedì 4 aprile 2013 ore 20,30

AL DI LÀ DELLA FORCELLA Di corsa con gli Ultra-trailers

Racconti e immagini di Roberta Peron e Francesco Maistri

Giovedì 11 aprile 2013 ore 20,30

RITORNO ALL'ALPINISMO ROMANTICO Alla conoscenza dello scrambling

Racconti e immagini di Escursionisti Bellunesi Presentazione di Teddy Soppelsa

Giovedì 18 aprile 2013 ore 20,30

DECLINAZIONI IMPERFETTE Viaggio poetico di un emigrante da fermo

Incontro con l’autore Giovanni Trimeri Libro edito da Moby Dick editore

Mercoledì 24 aprile 2013 ore 20,30

3200 KM IN MOTO ALL'AVVENTURA DALLA CAPITALE INDIANA ALL'HIMALAYA quando possedere lo stretto indispensabile è già una ricchezza

Racconto e immagini di Cristian Corrà

Giovedì 2 maggio 2013 ore 20,30

ACONCAGUA E DINTORNI 28 giorni da solo in Sud America alla scoperta delle Ande, della gente e della cultura argentina

Racconto e immagini di Stefano Fontana ___________________________________________________________________________________________

Info: Biblioteca di Quero tel. 0439 787097 e mail [email protected]

Francesco Michielin: carboncino su carta dal "Quaderno delle intenzioni"

ATTUALITÀ

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Fra gli eletti figurano anche, in altri circoscrizioni: Giovanni Endrizzi, 50 anni, vive a Rovigo ma è nato ad Agordo. Neoeletto al Senato per M5S Gianclaudio Bressa, bellunese, è stato rieletto alla Camera in Alto Adige

Le immagini sopra riprodotte sono tratte dalla rivista “Bellunesi nel mondo”

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SPECIALE ELEZIONI

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(M.M.) Ringraziamo gli amici del mensile della sinistra Piave “L’Ombra” per la citazione avvenuta ad inizio anno. Ricambiamo gli auguri, sicuri che il loro sforzo sarà premiato dai consensi dei lettori.

Pronto, chi dona? La tecnologia in aiuto ai donatori di sangue

(M.M.) Viviamo in una società sempre più collegata, sempre più in rete e la diffusione della tecnologia non poteva non toccare anche il settore del volontariato, specialmente di quel ramo che fa dell’efficienza e della prontezza di risposta, oltre che della generosità, la propria bandiera. I volontari feltrini della donazione di sangue si sono attrezzati, dotandosi di un software col quale tener conto delle donazioni e programmarne anche il flusso. Un

data base ora raccoglie informaticamente i dati delle donazioni e i numeri dei cellulari dei volontari, permettendo di mandare avvisi in caso di necessità contingenti o, semplicemente, di ricordare la scadenza del periodo di attesa fra le donazioni. Il donatore volontario, colui che ha aderito all’associazione, sa che l’impegno assunto è di donare periodicamente il proprio sangue. La periodicità è fondamentale, assieme al mantenere uno stile di vita salutare, per avere una donazione sicura, controllata. Un beneficio che si riflette anche sul donatore, che ha la possibilità di monitorare il proprio stato di salute. Il fabbisogno di sangue continua a crescere e anche le associazioni di raccolta devono riuscire ad organizzarsi per far fronte alle continue necessità. Poter avvisare con un semplice sms, o tramite posta elettronica, i propri volontari aiuta a mantenere costante il flusso delle donazioni, ad evitare mesi con picchi di donazioni e mesi con carenza di accessi al centro trasfusionale, assicurando un costante rifornimento di sangue. Di qui il rinnovato appello delle sezioni dei donatori di sangue ai propri iscritti per fare giungere ai capi sezione i propri riferimenti telefonici.

Inaugurata anche la raccolta di sangue su appuntamento. Una modalità che già esisteva per la plasmaferesi ed ora allargata anche alla donazione di sangue intero. Chi ha difficoltà a ritagliarsi il tempo per recarsi al centro trasfusionale può concordare la data ed orario della donazione. Basta una telefonata allo 0439.883242.

ASTERISCO

CRONACA

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La foto di copertina (M.M.) Rino D’Ambros è stato definito un “pittore cosmico” per i particolari soggetti che proponeva sulla tela, dedicati allo spazio, al cosmo, all’ansia di infinito che forse albergava nel suo animo. Significative sono le parole che egli pronuncia nel presentare un’opera sul catalogo dell’8° Festival della Fantascienza: “Un continuo, ossessivo movimento d’idee e di sentimenti mi pervade e mi turba in un quotidiano immaginare. Osservo, ascolto, contemplo e medito, ma sempre al di là della realtà sensibile, che a volte quasi mi soffoca e per la quale spesso mi ribello, scopro il mio universo “infinito” ove mi è consentito ogni discorso, ogni fantasia, ogni battaglia. Forse sono venuto di là e forse per questo il mio sguardo e la mia “sete” trovano il posto e la soddisfazione nel mistero dello spazio infinito”. Scoprire questa figura d’artista è stato un piacevole regalo del figlio, nostro abbonato, attraverso il catalogo dell’ultima mostra dedicata a Rino, nel 2011, a quasi 40 anni dalla sua scomparsa. La modernità delle sue tele è stata una vera e propria rivelazione, tanto da volergli dedicare, assieme alle tre pagine interne, anche una nostra copertina, piccolo riconoscimento ad un artista che ha avuto un legame col nostro territorio avendo sposato la querese Dolores Vanin. La Festa del Sole si intitola l’opera in copertina e risale al 1968, splendida testimonianza dello spazialismo di D’Ambros. Due sue opere sono custodite anche alla Galleria Rizzarda di Feltre, intitolate “Verso l’Infinito”. Altre informazioni si possono reperire sul sito www.dambros.net e nel bel catalogo edito in tiratura limitata (500 copie) di cui qui si può ammirare la copertina.

SABATO 26 GENNAIO Assemblea generale soci e rinnovo del Consiglio Direttivo

DOMENICA 24 FEBBRAIO Assemblea generale della Sezione A.N.A. di Feltre

DOMENICA 17 MARZO Pranzo sociale

GIOVEDI’ 25 APRILE Anniversario della Liberazione

SABATO 11 DOMENICA 12 MAGGIO 86a Adunata Nazionale a PIACENZA

SABATO 8 DOMENICA 9 GIUGNO Alpini in Festa c/o Casa delle Associazioni

SABATO 13 DOMENICA 14 LUGLIO Sfalcio, pulizia cippo di Domador e ex Malga Camparonetta SABATO 20 DOMENICA 21 LUGLIO Commemorazione dei caduti in Alta Val Calcino -Ex

malga Camparonetta DA SABATO 17 A SABATO 24 AGOSTO Viaggio in Russia

DOMENICA 1 SETTEMBRE Commemorazione sul M. Tomba

OTTOBRE Castagnata presso Scuola dell’Infanzia

DOMENICA 3 NOVEMBRE Commemorazione del 4 Novembre

NOTTE DI NATALE Al termine della Santa Messa tradizionale vin brulè

ASTERISCO

ALPINI

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Calcio - Promozione

SP Calcio 2005 sempre più ultimo in classifica

Partite campionato: 16a giornata: Cavarzano Oltrardo – SP Calcio 2005 2 a 1 (recupero) 23a giornata: Miranese – SP Calcio 2005 1 a 0 24a giornata: San Giorgio – SP Calcio 2005 0 a 0

Classifica Campionato dopo 24a giornata: Calvi Noale 51, Union Pro 50, S. Giorgio 47, Careni Pievigina 41, Portomansuè 40, Real Martellago 33, Musile 32, Villorba 31, Miranese 29, Codognè – Gazzera Chirignago 27, Fontanelle 26, Laguna Venezia – Graticolato 21, Cavarzano Oltrardo 18, SP Calcio 2005 10.

Calcio - Seconda Categoria

Piave Tegorzo ottava in classifica

Partite Campionato: 23a giornata: Fulgor Trevignano – Piave Tegorzo 1 a 0 24a giornata: Bessica – Piave Tegorzo 1 a 2

Classifica campionato dopo 24a giornata: Riese Vallà 59, Barbisano 47, Valdosport 43, Fulgor Trevignano 40, Eagles Pedemontana – Vidor QDP 38, Lentiai 35, Piave Tegorzo – Real Campese 34, Virtus Sernaglia QDP 30, Bessica 26, Spineda 21, Lamonese – Montello 19, Giovanile Ezzelina 17, Aurora S. Giuseppe 15.

Gruppo Alpini Valderoa Valentino Rech riconfermato Capogruppo

Con la fine dell’anno 2012 scadeva anche il mandato triennale del consiglio del gruppo “Valderoa” e la parola è passata agli elettori, in questo caso i soci iscritti. L’assemblea generale dei soci era stata indetta come ogni anno nei primi mesi dell’anno e dopo la presentazione dei bilanci, previsioni, proposte, si è votato per il rinnovo del consiglio. Nella riunione successiva del neo consiglio sono state suddivise le seguenti cariche:

Capogruppo: Valentino Rech, Vicecapogruppo: Masocco Silvano e Nani Antonio Pietro, Segretario e tesoriere: Pisan Nicola, Addetto stampa: Collavo Giannino, Alfiere: Franzoia Franco e Nani Antonio Pietro, Revisore dei conti: De Faveri Pietro, Responsabile sede: Collavo Francesco, Addetto allo sport: Mazzier Mauro, Rapporti con le associazioni e organizz. di volontariato: Pisan Francesco, Magazzinieri: Mazzier Fabio e Mazzier Mauro, altri consiglieri eletti: Collavo Daniele, Collavo Elio, Collavo Gianpaolo, Collavo Mario, Codemo Bellino, Codemo Roni, Simioni Antonio. Il capogruppo rivolge un invito a tutti affinché le manifestazioni programmate nell’arco dell’anno non restino a carico del solo consiglio direttivo ma siano supportate dai soci iscritti e simpatizzanti e credetemi! Se siamo numerosi… sarà più bello e facile per tutti!

ALPINI

CALCIO

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Notizie in breve

a cura di Silvio Forcellini

ENNESIMO FURTO AL KANGUR BAR DI FENER Ancora un furto al Kangur Bar di Fener, nei pressi della stazione fer-roviaria. Nella notte tra il 13 e il 14 marzo i ladri, dopo aver forzato la serranda, sono penetrati all’interno del locale por-tando via le due slot-machines, poi trascinate attraverso i binari del treno e lungo l’adiacente scarpata. Le “macchinette” sono state successivamente ritrovate, a poche centinaia di metri di distanza, al Parco del Piave, debitamente svuotate del contenuto.

PARTITO AD ALANO IL “PORTA A PORTA” PER CARTA E VETRO Con la carta (il 26 marzo) e il vetro (il 28 marzo) ha preso il via ad Alano, primo tra i comuni del Feltrino, il cosiddetto “porta a porta spinto” ossia la raccolta casa per casa di tutti i rifiuti prodotti. L’obiettivo, dichiarato dagli amministratori comunali, è quello di un ulteriore risparmio, sulla scia dei buoni risultati ottenuti per quanto riguarda secco indifferenziato, plasti-ca e umido. «Dall’esperienza avuta con plastica e secco - ha infatti di-chiarato al Gazzettino il vicesindaco Gianpaolo Spada - dove siamo passati rispettivamente da 100 a 180 euro di rimborso per tonnellata (plastica) e da 97 a 75 euro di spesa per lo smaltimento (umido), ab-biamo scelto di partire subito (primi nel Feltrino) anche con carta e vetro. Il messaggio è chiaro. I cittadini, dovendo esibire un loro riferi-mento su ogni contenitore esposto, sanno che il contenuto è controllato e quindi si impegneranno a migliorare sempre di più la qualità della differenziazione permettendo al Comune, e di conseguenza a loro stessi, di risparmiare. E di questo siamo molto fiduciosi in quanto abbiamo constatato che con il “porta a porta” i cittadini differenziano più correttamente. Basti pensare che nella raccolta dell’umido, ad esempio, siamo scesi dal 5% di rifiuti inquinanti che venivano rilevati nelle piazzole all’1,8% del “porta a porta”». Dopo gli incontri informativi con la popolazione, due i bidoncini consegnati a ogni nucleo familiare. Data l’iniziale cadenza mensile della raccolta, secondo il calendario qui a fianco, chi non riuscirà a far stare tutto il contenuto nei bidoncini potrà appoggiare la quantità in eccedenza al di sopra o a fianco dei bidoncini stessi. Nel caso ci si accorga che il bidoncino non sia sufficiente, l’utente potrà recarsi in Comune a ritirarne un secondo o conferire gratuitamente le eccedenze al centro di stoccaggio.

PER ANNA BILLO’ RICHIESTA DI MATRIMONIO IN DIRETTA TV Per Anna Billò, popolare conduttrice Sky con parenti alanesi (la nonna Isolina Nani - quando non dimora a Milano dal figlio - risiede tuttora ad Uson) ha ricevuto in diretta tv la proposta di matrimonio dal suo compagno Leonardo, già giocatore del Milan e allenatore dell’Inter e ora dirigente del Paris Saint Germain. E’ acca-duto venerdì 15 marzo in occasione della diretta per il sorteggio di Champions League a Nyon, in Svizzera. Dopo il commento sull’accoppiamento, particolarmente sfortunato per il club parigino, è stato Leonardo a uscirsene con la frase «Ho io una domanda per te: vuoi sposarmi? Mi hai detto no due volte e ora, che ho preso il Barcellona, non puoi dirmi ancora no». «Va bene, sì», ha allora esclamato un’emozionata Anna Billò. «Mi ha preso in contropiede,

pensavo scherzasse. E’ stato maldestro, ma romantico», ha poi spiegato dopo essersi ripresa dalla sorpresa.

VINTI 10MILA EURO ALL’EDICOLA DI FENER Con soli 5 euro si è portato a casa la bella somma di 10mila euro, grazie al numero 44 apparso su un “gratta e vinci” della serie “Miliardario”. E’ accaduto sabato 16 marzo, poco prima della chiu-sura, presso l’edicola fenerese di via della Vittoria gestita da Massimo & Paolo e non nuova ad exploit del genere. Non sono passati nemmeno tre mesi da una vincita analoga, grazie a un “gratta e vinci” della serie “Maxi Miliardario” del valore di 10 euro. Si sa che il fresco “fortunato” è un cliente abituale, ha una quarantina d’anni e fa l’operaio.

RIAPERTA LA STRADA CHE PORTA A CILLADON A quattro mesi da quell’11 novembre in cui cadde sulla nostra zona una quantità eccezionale di acqua, è stata riaperta la strada comunale che porta a Cilladon, frazione di Quero, che era franata per una decina di metri proprio a causa delle precipitazioni di quei giorni. I lavori, effettuati dalla Tecnoimpresa di Belluno, hanno consistito - come riporta il Gazzettino - “nella posa di micropali per consolidare le fondazioni del muro sul quale si è poi provveduto all’armo e al getto del muro portante vero e proprio; nel contesto dei lavori è stato individuato un altro tratto franoso in località Capitello (sempre lungo la comunale) e anche qui, mediante micropali, si è provveduto alla stabilizzazione della curva con sovrastante getto”. In questo periodo gli abitanti di Cilladon hanno usufruito della strada silvo-pastorale di Col de Ola, resa transitabile dal Comune per ovviare in parte ai disagi. Sempre a seguito dei danni cau-sati dal maltempo, sono previsti interventi in altre cinque luoghi: in località Falladen e, lungo la strada comunale per Schievenin, in località Ponte Cagnin, Fobba, Borgo e Le Pose.

LUTTI Due lutti hanno particolarmente toccato la comunità fenerese in queste ultime settimane. A distanza di qualche giorno, sono mancati Gianni Spada, 73 anni, e Giuseppina Carelle in Mancuso, 74 anni, entrambi nostri affezionati lettori e persone molto conosciute in zona. Ai familiari (per Gianni alla moglie Rosa e ai figli Luca e Mara, per Pina al marito Sa-verio e ai figli Olimpia, Rossella e Salvatore) le sentite condoglianze della redazione del Tornado.

CRONACA

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Un Tegorzo d’annata

di Sandro Curto

Quello della foto accanto, proveniente dall’archivio del nostro abbonato di Quero Bruno Andreazza, è uno dei primi Tegorzo della storia. La da-ta risale sicuramente ai primi anni ’70, poco dopo la fondazione della società avvenuta principalmente per iniziativa di Italo Tomasi che com-pare nella foto anche nella veste di giocatore nonostante i quarant’anni suonati. Da sinistra, in piedi, troviamo Galliano Melchiori, Piero Scopel, Renzo Carelle, Vittorio Diana, Italo Tomasi, Gerardo Pillon e Italo Rizzotto; accosciati, il guardalinee Domenico Scopel, Bruno Andreazza, Loris Mondin, il portiere Loris Groppo e Soave Tomasi.

A proposito di Tornado e Piave Tegorzo

di Sandro Curto

Abbiamo ricevuto la disdetta da parte di un nostro abbonato “storico” causa il poco spazio dedicato alle partite della Piave Tegorzo. Non è che ci preoccupi un abbonato in più o in meno (nel corso del 2012 ne abbiamo sostituiti un ottantina chiu-dendo sempre a quota 1.250), ma ci dispiace per la motivazione che ci sembra quasi ridicola. E’ vero che il giornale è na-to nell’autunno del 1979 con lo scopo principale di seguire le gesta dell’allora Tegorzo in seconda categoria, ma che è an-che vero che da allora molte cose sono cambiate. L’entusiasmo per il calcio locale, col passare degli anni, è andato sce-mando, buona parte della squadra è composta da giocatori da fuori zona, non si gioca più al Valcalcino e i tifosi di Alano, Quero e Vas che seguono costantemente le partite si contano sulle dita di una mano. Il Tornado per oltre trent’anni ha assicurato le cronache delle partite con Ermanno Geronazzo, Mario Durighello, Silvio Forcellini, il sottoscritto e, per ultimo, con Cristiano Mazzoni, puntuale corrispondente da oltre 15 anni. Venuta a mancare la sua disponibilità a partire dalla stagione 2011/2012, abbiamo comunque cercato di assicurare risultati e classifiche. Personalmente ritengo improponibile tornare a riproporre le cronache di ogni partita (a quanti lettori potrebbero interessa-re?). Sarebbe invece auspicabile integrare di tanto in tanto i risultati con un commento, presentare la rosa dei giocatori ad inizio anno magari con una foto allegata, far conoscere i nomi dei consiglieri con le relative cariche sociali, ma per fare questo abbiamo bisogno della collaborazione della società con la quale c’erano stati dei contatti in questo senso, diretti ed indiretti, poi però rimasti lettera morta. Il giornale è a disposizione di tutti, ci sono associazioni, amministrazioni e biblioteche che ogni numero ci mandano notizie e pubblicizzano le varie manifestazioni; noi mettiamo il nostro tempo, la benzina, il telefono, il computer, non pretendete troppo!

Accadde nel 1993

a cura di Sandro Curto

DALLA RUSSIA I RESTI DI MICHELE BILLO’

Domenica 28 marzo 1993, con una solenne cerimonia, Alano accoglieva i resti delle spoglie mortali dell’alpino caporale Michele Billò che per circa cinquant’anni aveva riposato in terra di Russia. LA MORTE DI GIANFRANCO RINALDO

Il 1° aprile 1993 moriva improvvisamente nel corso di una gara di scopa al ristorante Belvedere di Colmirano Gianfranco Rinaldo, cinquantenne di Fener. Da allora la gara annualmente organizzata dal nostro giornale viene a lui intitolata con in palio il trofeo offerto dalla famiglia. ENRICO RUGGERI AD ALANO

Il 28 maggio 1993 in piazza Martiri ad Alano si svolgeva il concerto di Enrico Ruggeri organizzato dall’ARCI col patrocinio dell’Amministrazione Comunale. Una grande serata di musica nonostante un pubblico inferiore alle attese.

CALCIO

COME ERAVAMO

Un Tegorzo d’annata

di Sandro Curto

Quello della foto accanto, proveniente dall’archivio del nostro abbonato di Quero Bruno Andreazza, è uno dei primi Tegorzo della storia. La da-ta risale sicuramente ai primi anni ’70, poco dopo la fondazione della società avvenuta principalmente per iniziativa di Italo Tomasi che com-pare nella foto anche nella veste di giocatore nonostante i quarant’anni suonati. Da sinistra, in piedi, troviamo Galliano Melchiori, Piero Scopel, Renzo Carelle, Vittorio Diana, Italo Tomasi, Gerardo Pillon e Italo Rizzotto; accosciati, il guardalinee Domenico Scopel, Bruno Andreazza, Loris Mondin, il portiere Loris Groppo e Soave Tomasi.

A proposito di Tornado e Piave Tegorzo

di Sandro Curto

Abbiamo ricevuto la disdetta da parte di un nostro abbonato “storico” causa il poco spazio dedicato alle partite della Piave Tegorzo. Non è che ci preoccupi un abbonato in più o in meno (nel corso del 2012 ne abbiamo sostituiti un ottantina chiu-dendo sempre a quota 1.250), ma ci dispiace per la motivazione che ci sembra quasi ridicola. E’ vero che il giornale è na-to nell’autunno del 1979 con lo scopo principale di seguire le gesta dell’allora Tegorzo in seconda categoria, ma che è an-che vero che da allora molte cose sono cambiate. L’entusiasmo per il calcio locale, col passare degli anni, è andato sce-mando, buona parte della squadra è composta da giocatori da fuori zona, non si gioca più al Valcalcino e i tifosi di Alano, Quero e Vas che seguono costantemente le partite si contano sulle dita di una mano. Il Tornado per oltre trent’anni ha assicurato le cronache delle partite con Ermanno Geronazzo, Mario Durighello, Silvio Forcellini, il sottoscritto e, per ultimo, con Cristiano Mazzoni, puntuale corrispondente da oltre 15 anni. Venuta a mancare la sua disponibilità a partire dalla stagione 2011/2012, abbiamo comunque cercato di assicurare risultati e classifiche. Personalmente ritengo improponibile tornare a riproporre le cronache di ogni partita (a quanti lettori potrebbero interessa-re?). Sarebbe invece auspicabile integrare di tanto in tanto i risultati con un commento, presentare la rosa dei giocatori ad inizio anno magari con una foto allegata, far conoscere i nomi dei consiglieri con le relative cariche sociali, ma per fare questo abbiamo bisogno della collaborazione della società con la quale c’erano stati dei contatti in questo senso, diretti ed indiretti, poi però rimasti lettera morta. Il giornale è a disposizione di tutti, ci sono associazioni, amministrazioni e biblioteche che ogni numero ci mandano notizie e pubblicizzano le varie manifestazioni; noi mettiamo il nostro tempo, la benzina, il telefono, il computer, non pretendete troppo!

Accadde nel 1993

a cura di Sandro Curto

DALLA RUSSIA I RESTI DI MICHELE BILLO’

Domenica 28 marzo 1993, con una solenne cerimonia, Alano accoglieva i resti delle spoglie mortali dell’alpino caporale Michele Billò che per circa cinquant’anni aveva riposato in terra di Russia. LA MORTE DI GIANFRANCO RINALDO

Il 1° aprile 1993 moriva improvvisamente nel corso di una gara di scopa al ristorante Belvedere di Colmirano Gianfranco Rinaldo, cinquantenne di Fener. Da allora la gara annualmente organizzata dal nostro giornale viene a lui intitolata con in palio il trofeo offerto dalla famiglia. ENRICO RUGGERI AD ALANO

Il 28 maggio 1993 in piazza Martiri ad Alano si svolgeva il concerto di Enrico Ruggeri organizzato dall’ARCI col patrocinio dell’Amministrazione Comunale. Una grande serata di musica nonostante un pubblico inferiore alle attese.

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RUBRICA DI FOLKLORE LOCALE E PATRIOTTICO A DENOMINAZIONE DI ORIGINE INCONTROLLABILE QUARANTASETTESIMA PUNTATA A CURA DI PROCOPIO COLETTI

QUANDO ERAVAMO FIGLI DELLA LUPA – 1a parte RICORDI NOSTALGICI DI UNO SCOLARETTO DI ALANO CHE COMINCIA LE ELEMENTARI CANTANDO “GIOVINEZZA GIOVINEZZA” E LE CONCLUDE CON L’ “AVANTI POPOLO ALLA RISCOSSA….” Ottobre 1942. Dopo quattro anni di asilo trascorsi sotto la severa vigilanza di suor Maddalena e di suor Remigia, finalmente si va a scuola. Ricordo il primo giorno delle elementari come fosse oggi. Fiero della mia cartella in “fibram” ereditata dal fratello ma ancora seminuova e infilato in un grembiule nero che mi contiene a malapena, senza l’ accompagnamento di genitori o parenti vari, arrivo nel vasto cortile con molto anticipo sull’orario previsto. Siamo già in tantissimi. Molti piangono, mentre i più grandicelli, che hanno ormai superato lo shock del salto tra l’asilo e la scuola elementare, giocano al cuc, a “bandiera”, a “palla avvelenata” o a “salta mussa”. Alle otto in punto ci inquadrano davanti all’ingresso e ci tengono lì un sacco di tempo, mentre le maestre discutono animatamente tra loro Poi, finalmente, decidono di farci entrare. Dopo una rampa di scale ci fermano al primo piano, dove ci sono due grandi aule e un luminoso loggiato ad archi. Ci rimettono in fila per due, ma verso le dieci siamo ancora lì perché le maestre non riescono a mettersi d’accordo su chi debba occupare l’aula più grande. La maestra Ubaldina sostiene a buon diritto che l’aula più grande spetta a noi della prima perché siamo di più… Finalmente si arriva ad una decisione e possiamo entrare. Prendiamo posto a due a due su vecchi banchi di legno con la tavoletta tutta sbertucciata e verniciata di nero, i maschi da una parte dell’aula, le fanciulle dall’altra. Segue la preghiera, l’appello, il discorso del delegato del direttore didattico (un signore piccolino con uno strano berrettino nero con la frangia), poi si canta ”Vincere, vincere, vincere…” per finire con l’ “eja eja alalà” gridato a squarciagola col braccino destro alzato. Sulla parete davanti a noi sono affissi i ritratti del re e del duce, il crocifisso, una grande carta geografica dell’Italia e un bel tabellone a colori con l’alfabeto figurato (aeroplano, bandiera, ciliegie, cane, dado, elefante, fascio, giostra…ecc.) Naturalmente c’è anche una imponente cattedra, sistemata sopra un’ alta predella, ed una stufa in terracotta, che nei mesi più freddi verrà accesa grazie alla legna che noi stessi dobbiamo portare da casa. Quanto alla “divisa”, i maschi indossano una specie di “blusa” nera, e le bambine un grembiule. CONCERTO PER GALOZE E CEMENTO Appena le autorità se ne vanno, la maestra Dina ci fa aprire il libro di lettura. Nella prima pagina c’è il disegno di una rosa. La maestra ci invita a cercare tra le nostre matite colorate quella verde e quella rossa. Io tiro fuori dalla “sachéta” la mia bella scatolina con ben sei colori Giotto nuovi di fabbrica. Il mio compagno di banco, invece, ha soltanto un blu e un giallo. Altri ragazzi dispongono solo di qualche mozzicone, ma c’è anche chi non ha proprio niente… La maestra ci invita ad abbozzare il profilo della rosa ma, sul più bello, arriva l’ora di andarsene. “La finirete a casa”, ci ordina l’insegnante. L’uscita è il momento più bello della giornata. Non solo perché si va a mangiare, ma anche perché possiamo fare un fracasso infernale scendendo le scale. Quasi tutti siamo dotati di splendide “galoze” o di sandali con la suola di legno. E scendendo pestiamo con tutta la nostra forza i gradini di cemento. L’uscita delle cinque classi coincide quasi sempre. Immaginatevi quindi il fracasso procurato da circa 300 piedi, calcolando poi che i fortunati ragazzi del piano superiore di rampe ne fanno addirittura due! LA STUFA DI TERRACOTTA, LA CAMERA A GAS E IL PASSO ROMANO Arriva l’inverno. Nella nostra aula c’è una grande stufa di terracotta. La prima volta che la bidella tenta di accenderla ci affumica tutti perché è intasata. Siamo costretti a spalancare le finestre nonostante il freddo pungente e a rifugiarci nell’atrio adiacente. Per noi, naturalmente, è una festa, e facciamo tanto di quel chiasso che il maestro di quinta si mette a gridare e a minacciare chissà quali orribili punizioni. L’incidente della “camera a gas” si ripete tante altre volte, ma da allora siamo costretti a rimanere disciplinatamente “al posto”, con le finestre spalancate, pieni di “buanze” e di freddo. Noi maschietti indossiamo le “braghesse curte” sostenute dalle “tirache”, le calze lunghe di lana, la “siarpa” e la “baréta cò le recère”. Siamo in tempo di guerra, e non sappiamo nulla di quello che sta succedendo nel mondo, se non le grandi vittorie del regime e dell’impero. Se, ad esempio, ci informassero

LETTERE AL TORNADO

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di quali altri tipi di “stufe” e di camere a gas i nostri alleati stanno per mettere in funzione in mezza Europa, forse sopporteremo più volentieri un modello di stufa che, in fin dei conti, produce soltanto una innocua anidride carbonica... E poi, riconosciamolo: quando il freddo ci pietrifica e ci fa venire le “slachéte” blu, per scaldarci basta fare qualche giro di corsa in cortile, allineati e coperti, cantando a squarciagola “elmetto pugnale e moschetto, a passo romano di va…” LE MAGIE DI … PINOCCHIO

La maestra Dina ci cambia spesso di posto, specie quando sospetta che si siano consolidate complicità o litigiosità tra gli alunni. Per un po’ di tempo Toni diventa mio compagno di banco. E’ un ragazzo simpaticissimo, abile nel creare originali meccanismi e inventare stupendi giocattoli. Li realizza ricavandoli pazientemente da pezzi di legno e di fildiferro. La più ingegnosa delle sue trovate è un burattino fissato ad un lungo filo di ferro dotato di contrappeso, che, girando, esegue incredibili volteggi e piroette. Dopo insistenze ed implorazioni riesco ad averne uno veramente splendido, che mi costa “soltanto” un astuccio di colori da dodici e una buona fornitura di “carta sugante”. Ovviamente giocare col pupazzo semovente occupa molte delle mie ore di lezione, finchè la maestra Dina se ne accorge e me lo sequestra, chiudendolo nel cassetto della cattedra. Per alcuni giorni soffro in silenzio, ma poi decido di farmi coraggio e di chiedere la restituzione del maltolto. La maestra, impietosita dalle mie suppliche, dopo il solito discorsetto di circostanza estrae la chiave e apre il cassetto. Ci

credereste? Il mio meraviglioso giocattolo non c’è più. “ESCI DALL’AULA FINO A NUOVO ORDINE” Quante volte mi sento imporre questa “condanna”! Ne sono talmente abituato che se passo una settimana senza sentire questa sentenza, comincio a preoccuparmi. Star fuori della classe è bellissimo. Dal corridoio si gode un panorama stupendo, che va dalla chiesa a tutta via Brigata Re, latteria compresa, giù giù fino alla piazza. E il monte Cesen, le propaggini del Monfenera, il cortile della Susanna, l’ala dei vecchietti del ricovero…. E poi posso andare al bagno (che è veramente un cesso!) senza dover ogni volta alzare la manina ed esser costretto a tener duro in attesa del sospirato e non sempre tempestivo permesso… Purtroppo, però, un certo giorno questi splendidi momenti di libertà mi vengon tolti. Mi faccio sorprendere, infatti, mentre passeggio beatamente nel cortile… Così devo rinunciare a quelle belle e rilassanti punizioni fuori dell’aula, che per me sono un toccasana, proprio come l’aria che si concede al carcerato… D’ora in poi, in caso di mancanze gravi commesse durante lo svolgimento delle lezioni, vengo spedito in un’altra classe, ospite di una anziana ma ospitale maestra che mi fà stare in piedi, in fondo all’aula, mentre lei, da brava madre di famiglia, fà la sua lezione rammendando calzini e scaldandosi l’ovetto sulla stufa. QUANDO IL SOLE “GIAGGEGGIAVA”… Terza elementare. Sono i primi giorni di scuola. Stamattina la nostra cara maestra è molto agitata. Ci controlla uno per uno per accertarsi che siamo decentemente vestiti, che ci siamo lavati anche dietro le orecchie e che siamo correttamente pettinati. I più scalcinati vengono relegati negli ultimi banchi. E soltanto ad ispezione ultimata la maestra ci rivela la ragione di tanta tensione: da un momento all’altro arriverà un personaggio molto importante. Quando entra, si raccomanda la maestra, dobbiamo alzarci subito e scattare sull’attenti… L’attesa è lunga. Poi, finalmente, il tanto sospirato signore arriva, accompagnato dal maestro di quinta. Ci alziamo subito in piedi, facendo un casino della malora con le tavolette che sbattono e le “sachéte” che cadono per terra…. E altrettanto baccano lo rifacciamo quando riceviamo l’ordine di sederci. Dopo le parole di “benvenuto” della maestra, l’ ospite improvvisa un bel discorsetto, però in una “lingua” che per noi è quasi del tutto incomprensibile. Quindi, per rendersi meglio conto della nostra preparazione, l’illustre personaggio decide di dettarci una poesia. Ed è subito caos, perché capiamo ben poco di quanto sta declamando. Ad un certo punto il nostro ospite esclama: “ed il zole giaggeggia zui gambi”… Panico generale. La maestra Dina, imbarazzata più di noi, si fa coraggio e interrompe l’oratore facendogli presente che noi non siamo ancora molto addestrati nella dettatura e che siamo intimiditi dalla presenza di una personalità così importante. La Pierina, poi, con un coraggio che ci lascia tutti allibiti, si alza e chiede il significato della frase “il zole giaggeggia zui gambi”. Sua Eccellenza, quasi con stizza, la accontenta… ripetendo il verso e pronunciandolo esattamente come prima, cioè in siciliano. Scoppiamo tutti a ridere. Allora la maestra Dina, rischiando il posto, prende in mano la situazione e ci rivela l’arcano: la frase misteriosa significa semplicemente: “il sole dardeggia sui campi”. Nessuno fiata più e rimaniamo tutti in attesa che la maestra, magari in un’altra occasione più propizia, ci spieghi cosa vuol dire “dardeggia”…Intanto la visita sta per concludersi. Ma prima di andarsene, il nostro illustre ospite ci invita a cantare con lui il solenne “Inno a Roma” : “Zole ghe zoggi, lìbbero e giogondo…”.

PIERO

(continua la prossima volta…)

LETTERE AL TORNADO

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Piazza Vittorio Emanuele II, 13 - 35028 Piove di Sacco (PD) Tel. 049 9701067 - Fax 049 9701362

E-mail: [email protected]

PARROCCHIA di QUERO San Giovanni Rotondo, Pietrelcina, Napoli, Capri,

costiera amalfitana, Pompei e Santuario B.V. Rosario

dal 19 al 24 agosto 2013 19/08/13: lunedì QUERO / SAN GIOVANNI ROTONDO

Ritrovo dei Signori Partecipanti e partenza di buon mattino, dai luoghi di convocazione, con autopullman G.T. riservato per la Puglia. Arrivo a San Giovanni Rotondo per il pranzo e la sistemazione in hotel. Pomeriggio dedicato alla visita guidata del Santuario della Madonna delle Grazie, la Chiesa Antica e la Chiesa Nuova (opera dell'Architetto Renzo Piano), la Tomba, la Cella, il Crocifisso delle Stigmate ed altre numerose testi-monianze sulla vita e sulle opere del Santo Padre Pio. S. Messa. Cena e pernottamento in hotel.

20/08/13: martedì SAN GIOVANNI ROTONDO / PIETRELCINA / SORRENTO Prima colazione in hotel. Pranzo in Ristorante in corso di escursione. Partenza per Pietrelcina, sosta per la visita del paese natale di San Pio. Da visitare la Chiesa dei Padri Cappuccini, costruita per espressa volontà di Padre Pio tra i1 1926 ed il 1951, la Chiesa Parrocchiale, il borgo antico con la Casa Natale. Al termine proseguimento per la Penisola Sorrentina sistemazione in hotel, cena e pernottamento

21/08/13: mercoledì COSTIERA AMALFITANA Prima colazione, cena e pernottamento in Hotel. Pranzo in ristorante in corso di escursione. Intera giornata dedicata all'escursione sulla Costiera Amalfitana, con sosta ad Amalfi e visita panoramica di Positano. Que-sto itinerario, uno dei più celebri d'Italia attraversa un paesaggio veramente pittoresco: tra spiaggette e pic-cole baie, terrazzamenti di ulivi, viti ed agrumeti. Ne completano la bellezza le più note località balneari, l'e-legante Positano, la splendida Amalfi con il suo bellissimo Duomo.

22/08/13: giovedì CAPRI Prima colazione, cena e pernottamento in Hotel. Pranzo in ristorante in corso di escursione. Intera giornata dedicata all'escursione a Capri. Trasferimento in tempo utile al porto e partenza con il battello diretto a Capri. All'arrivo giro dell'Isola con minibus privato con sosta ad Anacapri, Marina Grande, Capri. Visita ai Giardini di Augusto, da dove si possono ammirare i famosi Faraglioni, nonché Marina Piccola. Tempo a disposizione per gli acquisti, per le escursioni facoltative e per raggiungere la famosa Piazzetta simbolo della Capri "ele-gante" e prestigiosa. Possibilità di effettuare il giro dell'Isola con una barca riservata, per ammirare i Fara-glioni e le splendide baie dal mare o salire in seggiovia al Monte Solaro a quota 589 metri (tutte facoltative)

23/08/13: venerdì NAPOLI Trattamento di pensione completa. Pranzo in ristorante in corso di escursione. Intera giornata dedicata alla visita guidata di Napoli, con particolare attenzione al centro storico: Piazza Municipio, Castel Nuovo, Viale Caracciolo, Chiesa di Santa Chiara dove si trova il bellissimo Chiostro delle Clarisse, Duomo, Spaccanapoli, Piazza Plebiscito, Teatro e Galleria San Carlo, Palazzo Reale, etc

24/08/13: sabato POMPEI / QUERO Prima colazione in Hotel. Partenza per Pompei, sosta per la visita del Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario e S. Messa. Al termine incontro con la guida e visita della zona archeologica, comprendente i famosi Scavi che ebbero inizio nel XVIII secolo e portarono gradualmente alla scoperta delle favolose ville con affreschi conservati nel tempo, un anfiteatro e molto altro a dimostrare la prosperità di questa antichis-sima città. Pranzo in Ristorante. Partenza quindi per il viaggio di ritorno, con arrivo ai luoghi di provenienza previsto nella tarda serata.

Quota di partecipazione: €uro 685,00 Acconto €uro 200,00 da versare entro il 30 giugno 2013

LA QUOTA COMPRENDE: "Il viaggio in autopullman G.T. - La sistemazione in hotel 3-4 stelle, in stanze a due letti tut-te con servizi privati - trattamento di pensione completa, dal pranzo del 1° giorno al pranzo dell’ultimo giorno, - bevan-de ai pasti (1/4 di vino e 1/2 acqua minerale) - le visite e le escursioni, come da programma - Il servizio di guida locale per le visite come da programma - L'assicurazione sanitaria e bagaglio - IVA, tasse e percentuali di servizio.

NON COMPRENDE: gli ingressi e tutto quanto non menzionato sotto la voce "comprende".

Per ogni informazione rivolgersi a don Stefano 0439.780400 – 347.5867816

LETTERE AL TORNADO

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Fabio Scuglia diventa istruttore di tennis

Il 26 Febbraio 2013 Fabio Scuglia supera brillantemente gli esami diventando Istruttore di tennis.

Il corso è iniziato presso il centro federale, organizzato dalla FIT, lo scorso Novembre a Vicenza ed è poi proseguito con il tirocinio a Al T. C. di Castelfranco Veneto, terminando con l’esame finale a Rovigo, dove Fabio ottiene il diploma. Durante il tirocinio a Castelfranco, la prima settimana di Febbraio, si è anche tenuto un torneo di 4a categoria, al quale Fabio ha partecipato e vinto, battendo in finale l’amico e compagno di allenamento Luca Zuanetti.

CRONACA

Pensionati, il Cud potrà arrivare per mail o dai professionisti

Dal 13 marzo 2013 i pensionati potranno utilizzare anche la posta elettronica ordinaria per richiedere il CUD

Lo comunica l'INPS nel messaggio n. 4428/2013. La certificazione unica dei redditi potrà essere richiesta tramite un indirizzo di posta elettronica ordinaria, scrivendo a [email protected], allegando copia dell'istanza di-gitalizzata e debitamente firmata e copia digitalizzata fronte/retro di un documento di riconoscimento valido. Il CUD sa-rà quindi trasmesso all'indirizzo di posta elettronica indicato dal richiedente. In proposito, si ricorda che il certificato può essere richiesto/inviato anche tramite una casella di posta elettronica certificata. Inoltre, sempre da ieri 13 marzo, il CUD può essere rilasciato dai professionisti abilitati all'assistenza fiscale che hanno sottoscritto con l'INPS la conven-zione per la trasmissione dei modelli RED. Si tratta di una novità importante che però dà attuazione alle disposizioni della Legge finanziaria 2013, secondo cui l'invio cartaceo del CUD dovrebbe costituire una modalità residuale che i pensionati devono esplicitamente richiedere chiamando al numero 800434320.

Fonte: Il Sole 24 Ore n. 72 del 14/03/2013 pag. 22 - Autore: Matteo Prioschi Modalità alternative per ottenere il CUD in formato cartaceo:

Sportelli veloci delle Agenzie dell’Istituto. In tutte le strutture territoriali dell’Inps – comprese quelle ex Inpdap ed ex Enpals - durante il primo trimestre dell’anno, almeno uno sportello veloce verrà dedicato al rilascio del CUD cartaceo indipendentemente dalla gestione previdenziale. Postazioni Informatiche self service. Gli utenti in possesso del PIN potranno stampare i certificati reddituali utiliz-zando le postazioni self service, istituite presso tutte le strutture territoriali, ricorrendo - se necessario – al personale di supporto. Posta elettronica. Tutti i cittadini possono ottenere gratuitamente l’attribuzione di una casella di posta certificata attra-verso i servizi disponibili sul sito www.postacertificata.gov.it. Una volta ottenuto l’indirizzo PEC potranno fare richiesta di ricevere il certificato reddituale sulla propria casella di po-sta scrivendo al seguente indirizzo [email protected]. A questo stesso indirizzo i cittadini possono inoltrare la richiesta di CUD anche utilizzando la posta elettronica ordina-ria. In questo caso, però, è necessario allegare alla mail la domanda firmata e la copia fronte/retro del documento di ri-conoscimento del richiedente. Centri di assistenza fiscale. Per ottenere il CUD i cittadini possono rivolgersi e dare mandato ad un Centro di assi-stenza fiscale o ad altro professionista abilitato che abbia stipulato con l’Istituto la convenzione per la trasmissione dei modelli RED, in corso di validità . Il mandato conferito dal cittadino insieme alla fotocopia del documento del richieden-te dovranno essere conservati dal CAF o dal professionista abilitato prescelti ed esibiti a richiesta dell’Inps. Uffici postali. E’ possibile ottenere il CUD anche presso lo “Sportello Amico” degli Uffici postali aderenti al progetto “Reti Amiche”. Per questo servizio Poste Italiane prevede il pagamento di una somma pari ad euro 2,70 più IVA. Gli sportelli aderenti all’iniziativa sono distribuiti su tutto il territorio nazionale e consultabili nel seguente elenco. Sportello mobile per utenti ultraottantacinquenni e pensionati residenti all’estero. Per alcune categorie di utenti particolarmente disagiati ed impossibilitati ad avvalersi dei canali fisici e telematici, l’Inps ha attivato presso tutte le strutture territoriali lo “Sportello mobile”. Un servizio dedicato al rilascio con modalità agevolate di alcuni prodotti istitu-zionali.Gli utenti ultraottantacinquenni titolari di indennità di accompagnamento possono richiedere telefonicamente, all’operatore dello Sportello Mobile della propria sede Inps l’invio a domicilio del certificato reddituale. Per i pensionati residenti all’estero sono stati previsti i seguenti numeri telefonici dedicati 06.59054403 – 06.59053661 – 06.59055702 attivi dalle 8,00 alle 19,00 (ora italiana) ai quali – fornendo i propri dati anagrafici e il codi-ce fiscale - si può chiedere l’invio a domicilio del CUD. Spedizione CUD a domicilio. L’Inps garantisce, comunque, l’invio del CUD a domicilio ai cittadini che ne facciano specifica richiesta attraverso il Contact Center. A tale scopo, oltre al numero 803.164 gratuito da rete fissa e al numero 06-164164 a pagamento da cellulare, è stato attivato il nuovo numero verde 800-434320 dedicato (funzionante in mo-dalità automatica senza intervento dell’operatore) raggiungibile solo da rete fissa attraverso il quale si può richiedere l’invio a domicilio del proprio certificato reddituale. La richiesta può essere fatta anche da un familiare e il CUD verrà inviato al domicilio, noto all’Inps, dell’interessato. Rilascio del CUD a chi non è titolare. Il CUD può essere rilasciato anche a persona diversa dal titolare che dovrà e-sibire il proprio documento identificativo, la delega e la fotocopia del documento di riconoscimento dell’interessato. Se il delegato invia la richiesta tramite la propria posta elettronica certificata può non allegare il proprio documento di rico-noscimento.

Fonte: Sito Inps

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La dichiarazione dei redditi 2013: le novità

Non sono dovute l’Irpef e le relative addizionali, perché sostituite dall’IMU, sul reddito dominicale dei terreni non affittati, mentre il reddito agrario continua ad essere assoggettato alle imposte sui redditi;

Non sono dovute l’Irpef e le relative addizionali, perché sostituite dall’IMU, sul reddito dei fabbricati non locati, compresi quelli concessi in comodato d’uso gratuito;

Chi presta l’assistenza fiscale esporrà nel prospetto di liquidazione l’ammontare dei redditi fondiari non imponibili, in quanto già assoggettati ad Imu. Tale importo potrà assumere rilievo nell’ambito delle prestazioni previdenziali e assistenziali;

Per gli immobili esenti dall’IMU, anche se non locati o non affittati, continuano ad applicarsi, se dovute, l’Irpef e le relative addizionali. La presenza di una causa di esenzione dall’IMU va evidenziata nel quadro dei terreni e nel quadro dei fabbricati;

Il reddito dei fabbricati di interesse storico o artistico concessi in locazione è costituito dal maggiore importo tra la rendita catastale, rivalutata del 5% e ridotta del 50%, e il canone di locazione ridotto del 35%. Nel quadro B la rendita catastale dei fabbricati di interesse storico o artistico va indicata nella misura ridotta del 50%;

se l’immobile in parte è utilizzato come abitazione principale e in parte è concesso in locazione, nel quadro B, relativo ai redditi dei fabbricati, va indicato il codice di utilizzo ‘11’ (locazione in regime di libero mercato) o il codice ‘12’ (locazione a canone “concordato”);

i soci di società semplici indicano le quote di spettanza dei redditi fondiari risultanti dal modello Unico Società di Persone 2013, riportando nella colonna 2 (Titolo) del quadro A il codice 5 e/o 10 e nella colonna 2 del quadro B (Utilizzo) il codice 16 e/o 17;

i redditi di lavoro dipendente prestato all’estero in zone di frontiera, imponibili ai fini Irpef per la parte eccedente 6.700 euro, vanno evidenziati indicando il codice 4 nella colonna 1 (tipologia reddito) dei righi da C1 a C3. Nella colonna 3 (reddito) va riportato l’intero ammontare dei redditi percepiti, comprensivo della quota esente. Chi presta l’assistenza fiscale terrà conto, per l’anno 2012, della sola parte di reddito eccedente 6.700 euro, mentre per il calcolo dell'acconto Irpef dovuto per il 2013 verrà considerato l’intero ammontare del reddito percepito;

per le spese relative ad interventi di recupero del patrimonio edilizio sostenute dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013 la detrazione d’imposta è elevata dal 36 al 50 per cento, nel limite di spesa di 96.000 euro. La stessa detrazione è estesa agli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza. Infine, da quest’anno, non è più prevista la possibilità, per i contribuenti di età non inferiore a 75 e 80 anni, di ripartire la detrazione, rispettivamente, in 5 o 3 quote annuali. Tutti i contribuenti devono ripartire l’importo detraibile in 10 quote annuali;

la detrazione del 55 per cento, relativa agli interventi finalizzati al risparmio energetico degli edifici, è prorogata al 30 giugno 2013 ed è estesa anche alle spese per interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria;

è possibile destinare una quota pari all’otto per mille del gettito Irpef alla Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale o alla Chiesa apostolica in Italia;

è possibile dedurre dal proprio reddito complessivo, fino all’importo di 1.032,91 euro, le erogazioni liberali in denaro a favore della Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale, dell’Ente patrimoniale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni e della Chiesa Apostolica in Italia;

i contributi sanitari obbligatori per l’assistenza erogata nell’ambito del Servizio sanitario nazionale versati con il premio di assicurazione di responsabilità civile per i veicoli sono deducibili dal reddito complessivo solo per la parte che eccede 40 euro;

i dati relativi agli acconti per l’anno 2012 ricalcolati in presenza di redditi derivanti dagli immobili riconosciuti di interesse storico o artistico vanno indicati nelle colonne da 7 a 10 del rigo F1.

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Per (ri)conoscere un artista Rino D’Ambros (Tomo – Feltre Belluno 1920; Ariccia Roma 1974)

La rigidità di certi schemi della storia dell’arte di questo secolo, e soprattutto di questo dopoguerra, va lentamente sciogliendosi. Ecco che emergono da una parte gli artisti cosiddetti “dei bordi”, dall’altra coloro che hanno operato in provincia, al di fuori dai grandi circuiti. E’ il caso, quindi, di puntare i riflettori della critica su un artista come Rino D’Ambros (1920 – 1974) che dal 1959-60 ha operato in una direzione parallela a quella di movimenti di punta come lo spazialismo e il nuclearismo, ma senza mai intrupparsi, anzi conservando una peculiare qualità. Se oggi la personalità di Fontana appare dominatrice in quella direzione (lo sfondamento dello spazio e il suo prolungamento al di là dei confini fisici) nondimeno è giusto riscoprire chi ha risentito di una simile temperie storica. D’Ambros non solo appartiene alla stessa cultura, cioè ha lavorato nel tentativo utopico di raffigurare le conquiste spaziali proposte dalla scienza, ma lo ha fatto all’interno di un fondamento illusionistico della superficie pittorica, proponendoci una dimensione fantastica che ha conciliato i nuovi media espressivi all’antica tradizione della pittura. A ciò è arrivato in perfetta solitudine, dopo lungo tirocinio espressivo, dandoci delle opere che, anticipo di quasi un decennio sulla conquista della luna, hanno aperto orizzonti straordinari, pieni di un fascino che oggi andiamo sempre più appezzando. Un uomo del suo tempo, cioè del tempo dell’ottimismo scientifico della “nuova frontiera”; ma anche un

uomo che, nella sua modesta e insieme nella sua consapevolezza, ha tentato di legare due mondi che parevano irrimediabilmente scindersi: quello delle nuove scienze esatte e quello dell’antico umanesimo, basato sui valori universali. Rivedere, oggi, le sue opere di venti-trent’anni fa può essere commovente. Una enorme distanza ci separa da esse, eppure le sentiamo vicine, perché vi scorgiamo l’emozione di un artista genuino, sensibile, puro, che ha percepito il brivido di un’avventura della mente al di là dell’ambito dell’esperienza convenzionale. Rino D’Ambros era un autodidatta: veniva da una famiglia di umili condizioni. Non ha mai avuto il sussidio dei grandi media. Ha lavorato con passione, in silenzio. Nato a Feltre il 3 settembre 1920 da una famiglia di operai (suo padre dovette emigrare in Svizzera per trovare lavoro) pareva destinato ad una vita di stenti, come tanti altri coetanei in quella plaga dove le condizioni economiche erano piuttosto dure. Sua sorella maggiore, Natalina, lo portò con se nel 1937 a Milano, dove faceva la governante. Il ragazzo era un po’ chiuso di carattere, ma intelligente e sensibile. A Milano fece vari lavori: l’imbianchino, poi il decoratore. Si iscrisse subito alla scuola serale di Brera. Tutti i soldi che guadagnava - testimonia la sorella – li spendeva per tele, colori, pennelli, libri d’arte. La salute malferma e lo scarso lavoro lo costringevano a tornare a Feltre d’inverno. Quando la sorella dovette partire con il marito per l’africa, nel 1938, la permanenza a Milano si fece ancora più grama. Venne il richiamo alle armi; quindi la guerra, D’Ambros fu inviato in Albania: rientrò in italia nel 1942 con una grave malattia. Ebbe la fortuna di essere curato per un anno in un ospedale di Innsbruck. Tornato a Feltre, si unì ai partigiani: divenne comandante sul grappa, combatté valorosamente, fu decorato di medaglia al valor militare. Ma la guerra lo aveva fiaccato. Il dopoguerra fu durissimo. Costretto a tornare a Milano, cercò lavoro in direzione affine a quella della pittura, che sempre coltivava. Fu vetrinista, cartellonista; disegnatore per filati in seta; decoratore e allestitore in varie occasioni, specialmente alla fiera e alla triennale; grafico pubblicitario. E nello stesso tempo dipingeva: dipingeva con passione, animato da una sorta di fede cieca nell’arte. Purtroppo non è facile, oggi, reperire i quadri di quegli anni quaranta cosi duramente vissuti. Mancano spesso le date; talvolta persino le firme. All’inizio fu certo una pittura di impianto impressionistico: eseguita (basti vedere il paesaggio del 1940) con scioltezza di pennellata e armonia cromatica. Siamo in un ambito che direi più veneto che lombardo. Già una figura rivela però lo sforzo di uscire dai moduli precostituiti, tentando magari un tonalismo raffinato e dolente, carico di malinconia (siamo in un momento cruciale della guerra). L’avvio verso un’apertura culturale di più vasto respiro avviene subito dopo il conflitto. E’ allora che D’Ambros si lega al gruppo di giovani pittori feltrini cui fa da maestro (pur lui giovane di età) Bruno Milano. Ci sono, con D’Ambros, Facchin, Romano Parmeggiani, Corsetti, Piccolotto e altri allievi del Cima (tra cui Mastellotto e Del Col); ad essi si unisce dal 1946, Tancredi. Si radunano in genere nell’oggi scomparso caffè Mimiola, dove fondano una specie di libero circolo artistico. Le direzioni stilistiche del gruppetto sono due: da una parte la prosecuzione del paesaggismo locale, venato di dolcezze cromatiche; dall’altra la lezione del “novecento” (Tosi, Carrà, Sironi ecc.) portata soprattutto da Bruno Milano. D’Ambros (che d’altra parte aveva

Il suo legame con Quero viene dal matrimonio con Dolores Vanin. E oggi è il figlio, l’architetto Lauro D’Ambros, nostro abbonato, a segnalarci l’attività del padre, oggetto di una mostra tenutasi a Noventa Vicentina nell’Aprile del 2011, ora disponibile per altri siti espositivi. (M.M.)

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frequentato Brera e l’ambiente milanese) sceglie ovviamente la seconda strada. Indicativo è, in proposito, un quadro del 1946, intitolato significativamente ricordo dei giorni più tristi: un ritratto di una ragazza dai toni bassi, di impianto a metà tra classicistico e realistico, toccato con una sintesi già decisa e quasi con un senso mesta ribellione. D’Ambros è

un reattivo ma generoso: combatte la sua battaglia anche sul piano sociale e politico. Torna a Milano per il lavoro; ma si fa vedere di frequente nella sua Feltre, soprattutto d’inverno. E’ innamorato d’una ragazza di Quero, Dolores Vanin, che poi sposerà il 26 dicembre 1954. Lavora e dipinge; dipinge e lavora. Bruno Milano lo incoraggia; Paolo Orsini, suo grande amico, lo aiuta anche materialmente. Intorno al 1949-50 la prima svolta stilistica: è l’approccio al linguaggio neo-cubista. D’Ambros frequenta l’ambiente veneziano; ed è là che conosce Pizzinato, Vedova ed altri artisti allora di punta. Temperamento polemico, predica ad alta voce, nelle riunioni al caffè Mimiola, il superamento delle vecchie posizioni. Ecco alcuni quadri, datati 1950, in cui il paesaggio e la scena contadina sono trattati con tagli secchi e una strutturazione dinamica che indica lo sforzo di un rinnovamento non soltanto estetico, ma anche e soprattutto morale. E’ il momento in cui, con il fronte nuovo delle arti, si affaccia il dilemma storico realismo-astrattismo. D’ambros è portato verso le soluzioni audaci, ma non sa rinunciare all’impegno della rappresentazione. La sua è una cultura di base popolare, innervata dal senso preciso della realtà sociale. C’e però un momento in cui il fascino dell’astrazione, cioè della pura forma, lo assale. E’ quando, nel 1951, dipinge alla maniera del Vedova “freddo”: incroci di linee rette e intersecazioni di cerchi, a larghi segni neri. Non è esercizio formalistico, tant’è vero che il titolo del quadro offre una lettura simbolico-allusiva: la mia prigione. L’anno dopo siamo ancora più avanti: ecco una composizione (questa si astratta) che richiama Magnelli, con una qualità di segno e una finezza di colore veramente ragguardevoli. Ci sono anche, circa in quegli anni, soluzioni di tipo più picassiano; un paesaggio che richiama vagamente Gino Rossi, con le striature tipiche blu-violette; una composizione con barcaioli vicina al linguaggio scattante di Pizzinato; un gruppo di figure dalla sintesi spiraliforme. Contemporaneamente D’Ambros persegue un’impostazione più tradizionale, anche per comprensibili ragioni di mercato. Sono in genere piccoli quadri, quasi bozzetti di paesaggio, in cui egli tenta di cogliere l’atmosfera della plaga prealpina (il gusto dei pochi acquirenti andava allora verso la maniera di Piccolotto). Tutto ciò mentre si va consolidando nel tempo il lavoro a Milano, che resterà sempre precario. Dopo il matrimonio, cioè dalla fine del 1954, D’Ambros si stabilisce a Cavarzere. Il motivo è semplice: la giovane moglie, ostetrica, aveva vinto un concorso nella condotta di quella cittadina. Ciò cambia nell’ambito delle sue conoscenze e, per qualche verso, anche dei suoi interessi culturali. In precedenza, pur lavorando a Milano, la sua attività di pittore si era concentrata a Feltre, dove aveva anche allestito ben cinque mostre personali (dal 1946 al 1954 ed aveva partecipato a vari premi e concorsi collettivi. Cavarzere lo porta ad avvicinarsi ancor più al mondo veneziano. Ma non lega molto con gli artisti emergenti. Il periodo dal 1954 al 1960 è di maturazione. Pochissime le mostre. Non ci sono molti quadri in giro, di quegli anni; ed è difficile ricostruire le tappe di quello sviluppo che lo portò, verso il 1959-60, alla sua pittura definitiva: cioè allo spazialismo. E’ stato brusco il passaggio? A giudicare da certi quadri fino al 1958, parrebbe di si. Essi rispecchiano una pittura naturalistica di chiare vibrazioni cromatiche (vedi i buoi del 1955); ma proprio questo puntare tutto sull’estremo frangersi del colore è indice di non voler uscire dagli schemi meramente rappresentativi. Certo è, invece, che tutta una operazione di svecchiamento è proceduta come una d’acqua sotterranea, quasi antefatto alla definitiva svolta. La quale a dietro di sé un urgere di problemi formali inerenti soprattutto alla qualità della luce. Non c’è dubbio che D’Ambros sia arrivato, cronologicamente, dopo le soluzioni storiche, italiane e europee, che potremmo identificare nello spazialismo e nell’attiguo movimento del nuclearismo. Si tratta di diffuse sperimentazioni di vari artisti che avevano come obbiettivo di creare una nuova spazialità, in consonanza con le conquiste della scienza: qualcosa che andasse al di là del gioco illusionistico della pittura tradizionale. D’Ambros doveva aver visto a Milano, nel 1951, il soffitto spaziale creato da Lucio Fontana per la triennale; come pure tutta la serie successiva dei buchi e dei tagli. L’anno di nascita dello spazialismo viene fatto risalire (ma è un arretramento discutibile) intorno al 1947, quando Fontana, appena tornato da Buenos Aires, lancia il primo manifesto di fondazione del gruppo spaziale. Era, quello, un atto piuttosto fumoso e utopistico. Qualche anno dopo si formò, in realtà, un gruppo di artisti che lavoravano sulla spazialità pura, sia all’interno dello spazialismo, sia

nell’attiguo movimento del nuclearismo (sorto nel 1952). Come sempre succede, le realizzazioni pittoriche non furono tutte conseguenti all’assunto teorico. L’unico vero spazialista resta Fontana; accanto e attorno a lui gravitano altre personalità di diversa formazione, da Capogrossi a Guidi, da De Luigi a Scanavino, da Crippa a Dova, fino ad artisti stranieri come Matta e Jorn. Le due città dello spazialismo furono da una parte Milano e dall’altra Venezia (dove c’erano artisti, oltre ai citati, come Bacci, Morandis, Finzi, Gaspari e lo stesso Tancredi). Come si vede, non a caso Milano e Venezia erano anche i due poli su cui gravitava il nostro Feltrino. In realtà, D’Ambros – va sottolineato – restò

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al di fuori da ogni intruppamento, anche se entrò ad un certo punto in contatto frequente con la gallerista e animatrice culturale Fiamma Vigo, partecipando alle sue mostre a Venezia e a Roma, assieme ad artisti a lui culturalmente attigui. Ma Fiamma Vigo era (lo ricordiamo di sfuggita) una donna straordinaria che dedicò tutta la sua vita a sorreggere l’avanguardia, fino a dover arrendersi, lei così generosa e poco speculatrice. Per il resto, a parte alcune personali dopo la svolta spazialista (Cavarzere, Padova, Milano, Feltre, Firenze, Roma, Venezia, Bologna) e la partecipazione a collettive anche importanti, D’Ambros rimase un isolato: ebbe considerazione critica anche alta, ma con frutti ben magri. Lo sorreggevano alcuni amici di Cavarzere (ne ricordiamo alcuni tra quelli che non ci sono più: Sacchetto, Capon, Sattin, Rodella, Gregianin, De Franchis, Frezzato) con i quali collaborò per svecchiare l’ambiente artistico; e dopo la sua morte un centro cultura diretto da Mario Rando, verrà intitolato significativamente al suo nome. Certo è che già nel 1959-60 la pittura spazialista di D’Ambros ha una sua fisionomia precisa, anche se la prima mostra personale in cui venne presentata è del 1966 a Padova. I quadri sono superfici rugose (sabbie, terre gessi ecc.) su cui insistono dei buchi come impronte, oppure dei grumi rotondi: il tutto avvolto da una luce radente colorata. a parte l’artificio tecnico, cioè la fissazione del flusso luminoso, il referente primo resta Fontana. D’Ambros però rifiuta quella sorta di astrazione spaziale che evita l’evidenziazione materica; al contrario accentua l’impatto della luce sulla crosta materica, ottenendo risultati simili a quelli delle prime foto spaziali (anzi, anticipandone gli effetti spettacolari). Non a caso nel 1970, subito dopo la conquista della luna da parte degli astronauti, egli avrà un’ondata di notorietà, soprattutto quando Trieste lo inviterà per una mostra personale al Festival del Film di Fantascienza. In quell’occasione le immagini, così suggestivamente scabrose, dei quadri di D’Ambros finirono sui mass media; e gli venne affidata la redazione del manifesto del festival, nonché la creazione della scultura-premio, l’ “asteroide d’oro”, che egli forgerà in una vetreria di Murano. Lo spazialismo di D’Ambros non restò comunque mai ancorato ad una formula. Egli era un ricercatore, uno sperimentatore accanito. La moglie ricorda certi giochi quasi alchemici per ottenere effetti sempre più originali, come quando lui metteva la tela per terra e lei con una candela lasciava cadere le gocce di cera nei punti prestabiliti. Nascevano opere soprattutto a cerchi concentrici e a spirali, sia attraverso rilievi, sia attraverso giustapposizione di minuscole sfere; si aggiungevano superfici cretose e ispide come crateri lunari, ritmi nello spazio che si dipanavano con estro brillante. E’ qui che va indicato come referente, oltre a Fontana, anche Crippa; e con lui altri artisti che tendevano ad evidenziare i ritmi dello spazio. Basterà citare un maestro come Hartung oppure, per le soluzioni materiche, Fautrier e lo stesso Tapies. Questo uscire dalla bidimensionalità pittorica fa di D’Ambros un artista sperimentale polimaterico, che ricerca effetti lancinanti di luce, tendenti a darci una dimensione extra-terrena, vicina a una arcana armonia siderale e quindi nutrita anche di una sorta di un concetto matematico, se non filosofico. Le ellissi, cadenzate dalle piccole sfere illuminate lateralmente, ci danno la percezione di un infinito cosmico, in cui la mente galleggia verso la vertigine dell’assoluto. I nostri occhi, attratti dal fascino della luce radente, scoprono mondi meravigliosi e, dietro di essi, una segreta tensione verso un ordine nuovo, una perfezione che va al di là delle nostre stesse capacità di immaginazione. Insomma, D’Ambros raggiunge il limite, il bordo estremo di un universo nel quale la fantasia può tuffarsi, come un’avventura nell’ignoto. Sono quadri che oggi sempre di più, ci appaiono illuminati da uno splendore che non è soltanto fisico (il trucco illusionistico della pittura) ma anche mentale. Così, per una quindicina d’anni D’Ambros lavora tessendo la sua magnetica tela fatta di luce cosmica. Assapora appena i sucessi: fa altre mostre (Venezia,Padova, Cavarzere, Feltre, l’ultima a Treviso); inventa manifesti straordinari per il Festival di Trieste; partecipa anche, sia pur marginalmente, alla biennale del 1970, chiamato da Umbro Apollonio che lo stimava. Purtroppo gli è mancata la grande esposizione pubblica, con quella monografia cui egli pensava ma che non è stato possibile realizzare. Si sa, non basta la qualità della pittura per imporsi; occorrono supporti di alto mercato e di grandi musei. D’Ambros – spirito inquieto e polemico, buono fino all’ingenuità, poco disposto ai compromessi – è stato, così, messo in disparte dai “padroni del vapore”. Le maggiori mostre sullo spazialismo non lo citano neppure. Ma a Feltre come a Cavarzere, a Venezia come a Milano, ed anche a Roma dove abitò negli ultimi quattro anni, fino all’infarto che lo colse ad Ariccia il 24 aprile 1974, ci sono critici, amatori, collezionisti, pittori, amici che si ricordano di lui e che conservano con amore le sue opere. Lui diceva ogni tanto alla moglie Dolores: “i miei quadri ora non li capiscono, o li capiscono soltanto in superficie. Li capiranno tra trenta-quaranta anni, quando io non ci sarò più”. Ora sono passati proprio trent’anni da quel 1959-60 in cui la pittura di D’Ambros si aprì alla sua affascinante dimensione spaziale. Lui non c’è più. Ma è venuto il momento di capire: è prima di tutto, di conoscere. Paolo Rizzi – 1990. (tratto dal catalogo della mostra “Bonsembiante, D’Ambros, Soppelsa” Galleria d’Arte Moderna Carlo Rizzarda – Feltre).

MOSTRE PERSONALI: Rino D’Ambros 1920/1974

Milano ’39 – mostra sindacato lombardo. Feltre (Belluno) ’46 – ‘47 – ‘48 Premio Belluno ‘46 Premio Auronzo di Cadore ‘48 Belluno mostra provinciale ‘47 Belluno ‘49 – ‘49 Bolzano ‘46 Premio Cortina d’Ampezzo ‘52 Milano ’50 Galleria Gatto Nero Premio città di Cavarzere ‘58 Premio Terni ‘60 Premio Vasto 60 Padova ‘66 – Galleria Prò Padova Milano ‘66 Galleria Montenapoleone Feltre ‘67 Galleria Circolo Universitario Cavarzere ‘67 Galleria Circolo Culturale Como ‘68 24 artisti Firenze ‘68 Galleria Numero Roma ‘68 Galleria Fiamma Vigo Firenze Palazzo Strozzi ‘68 mostra d’arte del mercato internazionale Venezia ‘68 Galleria Numero Bologna ‘69 Galleria Quarantadue Padova ‘69 Biennale d’arte triveneta Feltre ’69 galleria d’arte Al Sole Venezia ’69 Galleria Numero Bodighera Palazzo del parco 70 pittori veneti Venezia ’70 - 35° Biennale Internazionale d’arte Jesolo ’70 centro di cultura internazionale jesulum Belluno ’70 galleria La Radice Padova ’70 galleria A Dieci Venezia ’70 galleria il Triglione Milano ’71 galleria La Cripta Trieste ‘71 1° Mostra internazionale (arte e fantascienza) Trieste ‘72 Mostra internazionale (Eurocom I) Feltre ’72 galleria d’arte Al Sole Treviso ’73 galleria d’arte La Cava 1 Mostra postuma Luglio Trieste 1974

Autore del manifesto ufficiale dell’8°, 9°, X, XI, XII, XIII Festival Internazionale del Film di Fantascienza e della scultura-premio (asteroide d’oro) Trieste 70.

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80° compleanno in Svizzera

Il 10 marzo Anna Maria Menegon in Codemo, origine di Alano di Piave, ha potuto festeggiare le sue 80 primavere assieme alla sua famiglia, parenti ed amici. Anna Maria vive da 57 anni vicino a Winterthur ed è appassionata lettrice del Tornado. La festeggiata assieme ai suoi invitati manda carissimi saluti a tutti i parenti ed amici di Alano e dintorni. Sulla foto sono presenti anche Luisa Nani col marito Emil e la figlia Carla, Mauro e Renato Mazzier figli di Liliana e Beppi con le loro famiglie, tutti con radici alanesi. Alano di Piave resta presente in Svizzera!

Gli incredibili doni della natura

In una mattina di metà Febbraio, come molto spesso facciamo, stavamo facendo una camminata che porta fin sulle rive del Tegorzo. La giornata era fredda ma illuminata da uno splendido sole che rifletteva i suoi raggi sull'acqua e sull'ambiente circostante. All'improvviso lo sguardo ci cadde su un piccolo sasso che, forse perché colpito da un raggio di sole più luminoso degli altri o forse semplicemente perché era il destino, ci attrasse non tanto per il suo colore, che a dire il vero era come quello di tanti altri, ma per un particolare nella sua forma che richiamava una piccola bocca. Decidemmo di raccoglierlo. Una volta a casa cominciammo a studiarlo ed a guardarlo con molta attenzione, quindi, come visto fare su alcuni libri di testo, iniziammo, molto delicatamente e con gli attrezzi adeguati, ad aprirlo. Ed è così che un pezzettino alla volta, come si può vedere dalle foto, riuscimmo ad arrivare a vedere lo stupendo fossile

che si celava al suo interno: una AMMONITE rinchiusa in uno scrigno di pietra detta CALCARE ROSSO AMMONITICO. Queste sono le spettacolari sorprese che può riservare la natura a chi sa osservarla con occhio curioso. A questo punto andammo a cercare in rete maggiori informazioni su ciò che avevamo trovato e questo è uno dei risultati della ricerca: “Un mare fermo nel tempo IL GIURASSICO (160-195 milioni di anni)” All’inizio di questo periodo la situazione geografica delle terre emerse era quasi simile a quella del periodo Triassico, ma successivamente si verificò una grande spaccatura nel continente unico chiamato Pangea e se ne formarono due : Gondwana e Laurasia. Da questo fenomeno si generò nella grande spaccatura di separazione, il mare della Tetide, e nella nostra zona si formò la piattaforma Veneta completamente sommersa da un mare con una profondità valutata dai 60 ai 100 metri. Il Giurassico si divide in tre periodi: Lias – Dogger – Malm... Il Malm è caratterizzato da calcari rossi, detti “rosso ammonitici”, conosciuti come marmo rosso Asiago e rosso Verona. Questi strati sono localizzati nell’altopiano di Asiago e nel monte Grappa, il quale presenta una fauna fossile ricchissima di ammoniti di diverse specie, come ad esempio: peltoceras, aspidoceras, perisphinctes. L’ammonite è un cefalopode, un mollusco molto evoluto ed il suo nome significa “corno di Ammone”, da una divinità egizia dalla testa d’ariete. La sua comparsa è attribuita al periodo Triassico, ma si estinse completamente nel periodo Cretaceo... Le ammoniti sono ancor oggi considerate fossili guida, per la classificazione dell’età delle rocce...” Questo è il link per leggere l'intero articolo da cui sono estratti questi brani: http://www.prolocobassano.it/storia-e-tradizioni/67-un-mare-fermo-nel-tempo

Marco Proverbio e famiglia

LETTERE AL TORNADO

CRONACA

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Destinazione Coppia Quello che vorrebbero sapere

su affettività e sessualità i giovani adulti.

La Consulta Giovanile Intercomunale “Diciamo la Nostra” sta collaborando ormai da più di un anno con il Consultorio Familiare – Tutela Minori dell’ULSS 2 di Feltre e l’Azione Cattolica Feltrina ad un importante e meritevole progetto de-nominato Destinazione Coppia che ha come scopo prevenire e contrastare “situazioni di disagio” di coppia attraverso l’informazione. Destinatari finali sono i giovani adulti che potranno ricevere informazioni su temi come affettività, ses-sualità e del vivere in modo costruttivo la propria vita di coppia. Destinazione Coppia ha permesso a realtà diverse di riunirsi attorno ad un tavolo per cercare di capire inizialmente quali siano le esigenze e i bisogni delle persone rispetto all’ambito affettivo e sessuale, per fornire successivamente a loro uno spazio che possa rappresentare un punto di rife-rimento / riflessione su queste tematiche. A tal fine, numerosi sono stati i volontari che, nei mesi scorsi, hanno collabo-rato alla diffusione e raccolta dei dati di un questionario che ha permesso al gruppo di lavoro di individuare alcuni nu-clei tematici sui quali lavorare allo scopo di ideare, nel mese di aprile 2013, una serie di incontri pubblici di confronto e di dialogo. La lettura complessiva dei questionari ha fornito uno spaccato della realtà feltrino che, secondo il report de-finitivo, presenta tra le richieste del territorio la necessità di scoprire come si possa riuscire davvero a litigare in modo costruttivo, capire quali sono le caratteristiche comuni e per cosa differiscono l’universo maschile e femminile, avere una maggiore informazione sui temi della sessualità e salute con un particolare occhio di ri-guardo verso l’approfondimento della tematica delle malattie sessualmente trasmissibili e, infine, di esplorare e com-prendere meglio diritti e doveri che sussistono nel caso in cui una giovane coppia intenda attuare una forma di convivenza oppure perseguire l’importante traguardo del matrimonio. Dopo aver compreso le reali esigenze e bisogni della popolazione, l’equipe di lavoro ha potuto così concentrare le sue forze verso la proposta di realizzare una serie di conferenze pubbliche di confronto e dialogo che si svolgeranno in base al seguente calendario di incontri. Si inizia giovedì 4 aprile 2013, alle ore 20.30, in Sala degli Stemmi del Comune di Feltre con un primo incontro che ha come obiettivo quello di far comprendere come “nasce, si sviluppa e cambia un rapporto di coppia”. Relatore della serata il Dott. Marcellino Vetere, Psicologo e Psicoterapeuta attuale responsabile dell’Istituto Veneto di Terapia Fami-liare di Vicenza. Giovedì 11 aprile, alle ore 20.30, allo Spazio Giovani dell’Ex Manifattura Piave di Feltre, la Psicologa e Psicoterapeu-ta dell’ULSS 2, Pierina Levorato accompagnata dalla presenza dell’Avvocato Roberta Resenterra, approfondiranno il tema del “come si può litigare in modo costruttivo” fornendo una serie di utili consigli e indicazioni pratiche per evitare che il litigio possa arrecare danni e problemi sia per se stessi che per il proprio rapporto di coppia. Giovedì 18 aprile, sempre allo stesso orario e luogo d’incontro, si parlerà con il Direttore della Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi di Feltre, Mauro Scalet e con l’Avvocato Roberta Resenterra di “convivenza o matrimonio” una scelta consapevole oppure di comodo. Un interessante incontro utile per fornire informazioni chiare e semplici sugli aspetti giuridici e patrimoniali della vita familiare di coppie conviventi o sposate. Chiude il ciclo di conferenze l’ultimo appuntamento dedicato alla “sessualità e salute” che si svolgerà sempre allo Spazio Giovani, martedì 23 aprile con inizio alle ore 20.30. Relatore dell’incontro Giorgio Guazzelli, Ginecologo in ser-vizio presso l’Ulss 2 di Feltre. Nonostante la crescente consapevolezza dell’importanza dell’educazione sessuale, nella nostra società sono ancora molti i comportamenti a rischio; la conferenza ha lo scopo di favorire una maggiore cono-scenza di informazioni in materia di rapporti sessuali e rischi associati, promuovere la salute e sensibilizzare la popola-zione verso una prevenzione delle principali malattie sessualmente trasmissibili ma anche aiutare a favorire la cono-scenza e il corretto utilizzo di alcuni servizi socio –sanitari esistenti sul territorio. Tutti gli incontri sono ad ingresso gratuito.

Per maggiori informazioni si può contattare la Consulta Giovanile Intercomunale “Diciamo La Nostra!” telefonando al n° 0439/80061 oppure inviando una email all’indirizzo: [email protected]

Nozze d'oro per i coniugi Grillo

Nozze d'oro per gli abbonati Grillo Antonio e Deon Carmela che vediamo ritratti nel giorno del loro matrimonio il 15 aprile nella chiesa di Vas e in una recente foto scattata a Morazzone (Varese) dove risiedono da 50 anni. Tanti auguri dai figli Tiziana, Mario e Michela con Maurizio, Lorna e Piero e i nipoti Elena, Mirko e Nicolo'.

ATTUALITÀ

CRONACA

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ATTUALITÀ

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ALLERGIE… QUALE MISTERO?

Prima di tutto, ed è la cosa più ovvia, non esistono le allergie. Pertanto, se non esistono le allergie, come potremmo definire quelle comuni e così diffuse reazioni a dei prodotti naturali (pollini, acari…) e non naturali? Anche queste reazioni non esistono in quanto tali, perché se esistessero tutte le persone che vengono in contatto con il polline o gli acari avrebbero la stessa reattività, pertanto non dipende dai pollini ma dalle diverse caratteristiche personali. In Medicina Naturale definiremo che le allergie non esistono ma esistono gli allergici. Noi siamo la Nostra Storia: noi homo sapiens in questi duecentomila anni abbiamo affrontato difficoltà immani sia sul campo ambientale che immunologico. Le malattie ci hanno mutato ma alcune di esse hanno lasciato dei segni visibili e ben chiari nella nostra capacità di reagire a fattori patogeni e non patogeni. La Peste: tra il 1340 ed il 1400 l’Europa viene colpita dalla peste ed in sessant’anni muore più del 23% della popolazione, che significa che morirono per peste 12.400.00 persone… Una vera ecatombe! La sifilide: i marinai delle spedizioni alla scoperta dell’America hanno rapporti con la popolazione indigena e portano la sifilide prima in Spagna, poi il veicolo di diffusione segue le truppe di Carlo VIII nel 1494 e giunge fino a Napoli. La Tubercolosi: nell’Ottocento in molte città europee colpisce in molti casi una persona su tre… L’Influenza “spagnola”: nell’aprile del 1917 le truppe americane entrano in Europa a sostegno degli alleati…e, portando il fattore patogeno di una “nuova influenza”, contaminano tutta l’Europa. Difatti nella prima guerra mondiale muoiono dieci milioni di persone, quasi esclusivamente militari; in sei mesi, tra la fine dell'ottobre 1918 e l'aprile 1919, l'influenza “spagnola” colpisce un miliardo di persone uccidendone circa 50 milioni.

Questi sono solo alcuni esempi del nostro passato, ma la caratteristica primaria di ogni pandemia è che a volte queste malattie decimavano fino alla metà della popolazione… ma nei sopravvissuti si registrava un aumento degli individui protetti ed immuni al fattore patogeno. Questi soggetti “più forti” alla malattie poi trasmettevano la resistenza naturale alla prole, che a sua volta era più predisposta a sopravvivere ad epidemie successive.

Da queste eredità si sono formate due grandi famiglie umane: L’allergico artritico-autoimmune e l’infettivo. Pertanto un allergico nasce da un genitore e da una famiglia allergico-autoimmune. In alcuni la propria base allergica si manifesta dall’infanzia, in altri soggetti rimane latente e si manifesta in coincidenza di un stress fisico-mentale come: incidente, cambio di lavoro, lutto, il primo figlio, la menopausa ecc… Per nostra fortuna in ogni caso ogni genitore fornisce il 50% del bagaglio ereditario.

Pertanto quando il terapeuta fa diagnosi, deve sempre ricordarsi del nostro passato e cercare gli antecedenti famigliari e non dare le cose o i farmaci a scatola chiusa o seguendo dei protocolli dettati dalle multinazionali.

In medicina naturale, per affrontare questo terreno famigliare, si interverrà usando sia dei catalizzatori come il manganese sublinguale sia sfruttando la capacità stupefacente del nostro organismo di produrre il cortisolo.

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SOGGETTO ALLERGICO - AUTOIMMUNE

ASPETTO FISICO: Mai stanco o se si manifesta la stanchezza è quella tipicamente mattutina, con difficoltà di alzarsi, miglioramento all’aperto e con movimento, miglioramento durante il giorno, iperattivo e instancabile la sera.

ASPETTO PSICO-COMPORTAMENTALE: di cattivo umore al mattino, ottimista ed euforico verso sera (rimane un ottimista), iperattivo. Se contrastato si irrita, passionale in tutte le cose. La memoria è buona ma selettiva, ricorda solo ciò che gli piace. Espansivo, mai depresso, innovatore, sempre alla ricerca di nuovi stimoli, creativo.

INDICAZIONI CLINICHE: Rinite allergica, Congiuntivite allergica, Asma bronchiale allergico, Emicrania allergiche, Orticaria, Eczema costituzionale o atopico, Turbe e allergie alimentari, Colon irritabile, Eretismo cardiaco con palpitazioni, Ipertensione arteriosa sintomatica, Ipermenorrea, Polimenorrea, Dismenorrea, Soggetto ipertiroideo, Artrosi ed artrite autoimmune, Diabete giovanile e Ipotiroidismo autoimmune.

LETTERE AL TORNADO

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Ciao Fiorella…

(in ricordo di Fiorella Schievenin)

Ciao Fiorella… Te ne sei andata così in fretta che non ho avuto neanche il tempo di dirti quanto tu sia stata speciale e importante per me. Mi ritengo una ragazza fortunata ad averti incontrata…e di aver passato con te parte della mia vita. Non c’è spiegazione al dolore che hai lasciato in tutti noi per essertene andata così prematuramente. Ho condiviso con te momenti felici che non potrò mai dimenticare. Eri sempre pronta e disposta a rallegrarmi quando ero triste, presente nel rassicurarmi con la tua dolce voce dicendomi che tutto si sarebbe sistemato, bastava solo avere la tua pazienza, quante volte! Mi hai accolta nella tua famiglia fin dal primo giorno, mi hai fatta sentire protetta. Hai lasciato ricordi indelebili nel mio cuore che mai potrò cancellare.

Ricordo ancora il primo giorno che ti ho incontrata, eri felice di vedermi, io non tanto, ero spaesata, ma sono bastate poche ore per affezionarmi a te e per capire quanto avrei potuto contare su di te! Sei stata la nonna che non ho mai avuto. La mamma, nei momenti in cui lei non c’era. Una sorella maggiore, nel bisogno del conforto. Una “migliore amica” per ascoltarmi. Riuscivi a farmi divertire con la tua mania nell’essere perfetta e sempre in ordine, come eri… sempre! Le lunghe chiacchierate che facevamo giocando a carte dopo pranzo, quando arrivavo a casa da scuola… Quante cose mi hai insegnato con la tua saggezza e sicurezza!

Le passeggiate fatte al mattino, d’estate…perché tu non sopportavi di uscire con il sole, era troppo caldo per te. Tu che ogni cosa che trovavi fuori di posto, mettevi in ordine... Tu che avevi il vizio di mangiare il tuo pezzetto di cioccolato per concludere il pasto… Tu che ti mettevi di fianco a me, e ti alzavi in punta di piedi per cercare di farmi vedere che eri più alta di me… Tu che volevi parlare l’inglese ma non riuscivi a pronunciare le parole in modo corretto, e finivamo con una risata… Tu che riuscivi a trasmettere la tua gioia anche quando niente e nessuno ce l’avrebbe fatta…. Tu… una donna semplice, che con il tuo modo di fare sei riuscita a far affezionare a te tante persone… Tu che mi hai insegnato tante cose che non sto qui ad elencare perché una semplice lettera non basterebbe per spiegare… Tu che hai fatto sacrifici e rinunciato a tanto per il bene della tua famiglia, dandomi il buon esempio… Tu che amavi tanto i tuoi fiori, così da parlarci da sola perché riuscivano a darti quella carica positiva… Tu che, quando andavamo in macchina con Luigi e accelerava un attimo, gli dicevi: “Pian che ò su la tosa!”… Tu che mi hai raccontato le tue esperienze e le tue sofferenze che hai passato quand’eri bambina… Tu che eri così contenta della poesia che ti avevo scritto in quarta elementare, ricordo ancora i tuoi occhi lucidi e commossi dalle parole che avevo usato, perché mai nessuno aveva fatto una cosa così, per te… Tu che, quando venivi a prendermi in stazione e scendevo dalla corriera, sapevi come leggermi nel pensiero e mi dicevi: “Cos’è successo oggi, Elisa?”… Tu che, quando c’era il temporale, ti rinchiudevi in casa perché avevi paura e accendevi una candela sperando e pregando che passasse… Tu che sei stata una donna fantastica, con un cuore enorme, sempre disponibile ad aiutare gli altri… Tu che ti sei sempre preoccupata per me, anche in questi lunghi e dolorosi mesi… Tu che, appena risvegliata dall’operazione, hai chiesto se Lucia fosse venuta a prendermi per portarmi a casa da scuola… Tu che fino all’ultimo giorno e respiro hai chiesto di me…

Ti sei preoccupata che io non ti vedessi in quelle “condizioni” perché secondo te ero troppo piccola, ma per me saresti stata perfetta come sempre, la Fiorella forte e coraggiosa che combatteva e andava sempre avanti a testa alta anche dopo tutto, ma stavolta non ce l’hai fatta perché quella maledetta malattia è stata più forte di te e, con il passare dei giorni, ti ha distrutta. Tu che mi chiamavi “eli” con la “e” accentata perche ti piaceva di più così, tu che ridevi quando cercavo di parlare dialetto ma non ci riuscivo… Tu che adoravi cucinare e, nonostante la tua dieta, assaggiavi sempre ciò che ti piaceva anche se sapevi le conseguenze… Tu che eri una gran donna con una gran voglia di vivere, che si organizzava le giornate ora per ora… Sei stata una donna da ammirare perché, qualsiasi cosa tu facessi, era fatta con il cuore, davi corpo e anima per dare il massimo!

Ed io, io che come tanti altri non ce lo saremmo mai aspettati che tu te ne andassi così… Io che avevo tante cose ancora da raccontarti, io che avrei voluto condividere con te altri momenti importanti della mia vita… Che dire? Grazie per esserci sempre stata, per avermi sempre capita mettendoti nei miei panni, grazie per avermi sempre “sopportata” perché ogni giorno arrivavo con una storia nuova, grazie per avermi sempre consigliato la cosa giusta, ché, anche se non sempre ti ascoltavo, avevi sempre ragione, in ogni caso. Grazie di tutto, davvero, Rimarrai sempre nel mio cuore e ti assicuro che mai nessuno prenderà il tuo posto Mi mancherà tutto questo… Ciao Fiorella, ti voglio bene!

Elisa

LETTERE AL TORNADO

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“La grammatica di Nisida” Nove scrittori insieme ai ragazzi dell'Istituto Penale Minorile di Nisida (Na) per riscrivere la grammatica italiana.

Per i tipi di Caracò, esce “La grammatica di Nisida”, il libro è frutto di un progetto di scrittura curato da Maria Franco e realizzato da nove scrittori (Viola Ardone, Luigi Romolo Carrino, Daniela de Crescenzo, Maurizio de Giovanni, Alessandro Gallo, Antonio Menna, Tjuna Notarbartolo, Anna Petrazzuolo, Patrizia Rinaldi) che hanno lavorato a titolo gratuito nelle aule scolastiche dell’Istituto Penale Minorile di Nisida (Napoli), per creare, con i giovani detenuti, altrettanti racconti, ciascuno centrato su una delle tradizionali parti del discorso. Autori che, come descritto da Luisa Mattia – autrice della prefazione -, hanno deciso di varcare le soglie di una prigione per realizzare insieme ai ragazzi un esercizio di grammatica della libertà: “[...] Hanno preso parole e grammatica. Ci hanno messo dentro le vite dei ragazzi, la loro parlata sincera e felicemente contaminata, dando vita ad un racconto che prende lingua, bocche e pensieri dei giovani che hanno incontrato.” La Grammatica di Nisida è stata realizzata grazie ai diritti d’autore de “La giusta parte. Storie e testimoni dell’antimafia” (Caracò, 2ed. 2012) . Non è in commercio in forma cartacea ma

esclusivamente in versione ebook al prezzo di 5,99 euro in tutti gli store. Anche in questo caso il ricavato ottenuto dai diritti d’autore sarà devoluto all’Istituto penitenziario Minorile di Nisida per la realizzazione di nuovi progetti culturali dedicati ai ragazzi.

Inter Club Fener Dal “Gambero”

tutti contenti

(S.C.) Nella foto la cinquantina di partecipanti alla gita organizzata dall’Inter Club Fener, Domenica 17 Marzo, con pranzo di pesce al “Gambero” di Cortellazzo, che ha proposto, come al solito, un ottimo e abbondante menù. Tutti soddisfatti quindi a cominciare dal Presidente Andrea Tolaini che, ben coadiuvato dalla segretaria Sonia Zanella, ha guidato la comitiva.

Corso di EXCEL all’Istituto Canossiano di Feltre

Si sono aperte le iscrizioni per il corso di EXCEL di 20 ore aperto a tutti. I partecipanti impareranno a lavorare con i fogli elettronici, inserire dati, gestire elenchi, creare formule matematiche e logiche attraverso le funzioni standard, creare grafici per trasmettere i dati in modo significativo, modificare le impostazioni di pagina del foglio.

Il corso si terrà all’Istituto Canossiano di Feltre a partire dal 9 aprile 2013.

Per scoprire altre informazioni su questa e altre iniziative:

www.facebook.com/enac.feltre feltre.enaclab.org

Per le iscrizioni, rivolgersi a:

ENAC – Ente Nazionale Canossiano 0439 840947 [email protected]).

CRONACA

ASTERISCO

LETTERE AL TORNADO

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Fiera dell’oggetto ritrovato

Dopo il lusinghiero esordio dello scorso anno, ripartirà Domenica 14 aprile 2013 la Fiera dell'oggetto ritrovato, mostra mercato dell'usato e dell'antiquariato. L'iniziativa, ospitata nel suggestivo scenario di Piazza Maggiore e degli spazi adiacenti, si ripeterà con cadenza mensile, ogni seconda domenica del mese dalle ore 9.00 alle ore 18.00 fino al 8 dicembre 2013. Alla fiera possono partecipare associazioni, comitati, aggregazioni o singoli cittadini e commercianti del settore collezionismo, antiquariato e modernariato che intendano vendere, scambiare, offrire oggetti usati e di antiquariato con la finalità di favorire e promuovere la cultura del riuso, del riciclo, del restauro degli oggetti in una prospettiva di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. L'accesso agli spazi espositivi è consentito solamente a fronte del pagamento della quota di partecipazione di euro 20,00 per professionisti, hobbisti, singoli cittadini e di euro 10,00 per comitati e associazioni. La partecipazione sarà gratuita per coloro che effettueranno esclusivamente lo scambio e il baratto.

Iscrizioni commercianti ed hobbisti: 339 8180 614 / 335 7572 958 - [email protected]

Iscrizioni associazioni e gruppi: 346 3070 814 - [email protected]

Il Comune di Castelfranco Veneto è lieto di invitarVi a partecipare al concorso fotografico

“Le vostre mura” .

Un'iniziativa aperta a tutti i giovani under 21 (21 anni compiuti) appassionati di fotografia che vogliono raccontare una propria visione delle Mura di Castel-franco Veneto. È un'iniziativa gratuita promossa dall'Amministrazione comunale di Castelfranco Veneto, lo studio di comunicazione Otium e il Museo Casa Giorgione a supporto della campagna di sen-sibilizzazione per salvare le mura cittadine, “Le nostre

mura”. Gli aspiranti fotografi potranno partecipare con ogni espressione visiva, senza limiti rispetto all'interpretazione del tema in oggetto. La partecipazione al concorso prevede la realizzazione di un progetto visivo completo e coerente (non una singola fotografia), che si compone di una serie di scatti fotografici (min. 3 / max. 6) e di un breve testo espli-cativo del progetto. In palio ci sono un'esposizione delle proprie opere presso la libreria Ubik e la pubblicazione del re-lativo catalogo, a disposizione presso la stessa libreria.

informazioni www.lenostremura.it/progetto-fotografia - facebook www.facebook.com/lenostremura mail [email protected] - telefono 0423 735626

ASTERISCO

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Comunicato stampa – 14 marzo 2013

Maratona di lettura 2013 dedicata a Luigi Meneghello Appuntamento finale con Gabriele Vacis

FELTRE 4 MAGGIO 2013

Tra le iniziative proposte dal Servizio Cultura, rilevante importanza riveste, ormai da anni, la maratona di lettura. Le varie edizioni sono state dedicate a Dino Buzzati, Mario Rigoni Stern, Stefano Benni, Fabio Volo, Carlo Lucarelli, all'Antico Testamento e a Dacia Maraini. Quest'anno il Comune di Feltre ha deciso che l'8a edizione della Maratona sarà un omaggio a Luigi Meneghello, esattamente nell'anniversario dei 50 anni dalla pubblicazione del suo innovativo capolavoro “Libera nos a Malo”. Nel 1963, Giangiacomo Feltrinelli, dopo un'iniziale riluttanza, si fa convincere dall'insistenza di Giorgio Bassani e pubblica il libro

che entrerà di diritto tra i classici della narrativa italiana del Novecento, letti in tutto il mondo. In quel testo, Meneghello anticipa e sorpassa le avanguardie, mescolando storia, saggio, ricordi della vita della sua adolescenza e descrizioni di personaggi del suo paese natale, Malo. La formula della maratona di lettura a lui dedicata è quella ormai consolidata degli anni scorsi. La manifestazione centrale, preceduta da una serata di anteprima, si svolgerà sabato 4 maggio dalle 8.00 alle 23.00 e prevede un ricco programma di appuntamenti, incentrato principalmente sulla lettura dei libri dell'autore in ambienti e luoghi insoliti della città e delle frazioni, spesso evocativi dei brani scelti. La lettura sarà intervallata, nella maggior parte degli eventi, da intermezzi corali o musicali, grazie alla collaborazione con la Scuola di Musica e con la Banda “Città di Feltre”, oltre alla partecipazione di alcuni cori. La giornata sarà animata anche da conferenze, proiezioni di film, giochi. Il gran finale si svolgerà all'Auditorium dell'Istituto Canossiano di Feltre dove l'ospite d'onore sarà Gabriele Vacis, regista, drammaturgo, attore, autore televisivo e cinematografico, ora anche direttore della Fondazione “I teatri di Reggio Emilia”, autore di uno spettacolo teatrale su Luigi Meneghello (Libera Nos del 2005 con Natalino Balasso) che oltre a leggere alcune pagine, racconterà anche i suoi ricordi sullo scrittore. La maratona di lettura è organizzata dal Servizio Cultura in collaborazione con il Centro internazionale del Libro Parlato “Adriano Sernagiotto”, partner fondamentale fin dalla prima edizione, e l'Associazione “Luigi Meneghello” di Malo, presieduta da Valter Voltolin. Inoltre, diverse associazioni culturali, scolastiche ed alcune formazioni teatrali, musicali e gruppi corali prestano il proprio contributo all'iniziativa. Si pensi che negli ultimi anni i volontari che a vario titolo collaborano per la buona riuscita della manifestazione sono quasi 150.

Luigi Meneghello Nato a Malo (VI) il 16 febbrao 1922. Alla fine della guerra vince un concorso all'Università di Reading, vicino Londra, dove si trasferisce e fonda negli anni '60 un Dipartimento di studi italiani di cui è direttore fino al 1980. Nel 2004 torna in Veneto, a Thiene (VI), dove muore il 26 giugno 2007. Libera nos a malo (1963 ) è la prima opera di Luigi Meneghello, un capolavoro entrato di diritto tra i classici di narrativa italiana del Novecento, letto in tutto il mondo. Altri libri di Meneghello sono: I piccoli maestri (1964), Pomo pero. Paralipomeni d’un libro di famiglia (1974), dove l’autore, riprendendo la materia di Malo, Fiori italiani (1976), Baù sete (1988), Maredè, maredè…Sondaggi nel campo della volgare eloquenza, Il dispatrio (1993), Promemoria (1994) che raccoglie una serie di articoli comparsi sulla rivista “Comunità” negli anni ’50 sulla tragedia della Shoah, La materia di Reading e altri reperti (1997) riflessioni dell’esperienza inglese e i volumi di scritti vari Le carte I (1999), Le carte II (2000), Le carte III (2001). A lui è dedicato anche un Meridiano della Mondadori.

Gabriele Vacis Regista, drammaturgo, attore, autore televisivo e cinematografico, Gabriele Vacis è nato nel 1955 a Settimo Torinese dove ha fondato nel 1982 la Cooperativa Laboratorio Teatro Settimo, teatro stabile di innovazione per le attività di ricerca. Come regista si fa conoscere da pubblico e critica internazionale già negli anni '80, periodo in cui dirige anche diversi festival teatrali ed inizia a insegnare alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Dall'1989 è regista anche di opere liriche, mentre nei primi anni '90 propone a teatro rivisitazioni di classici quali La storia di Romeo e Giulietta da Shakespeare. Vacis è uno dei creatori del Teatro di narrazione assieme a Marco Paolini con cui crea gli spettacoli: Adriatico (1987), Liberi tutti (1991) e il famosissimo Il Racconto del Vajont (1994, Premio Ubu, Premio Idi, Premio Fava). Nel 1994 Alessandro Baricco ha scritto per lui e per Eugenio Allegri Novecento. Nel 1996 ha ricevuto il Premio per la Regia dall'Associazione Nazionale Critici di Teatro. Tra i suoi ultimi suoi spettacoli teatrali ricordiamo: Libera nos (2005), dalle opere di Luigi Meneghello con Natalino Balasso, Rusteghi – I nemici della cività, Zio Vanja, allestito nel 2009 per la riapertura dello storico Teatro Carignano di Torino, Il signore del cane nero, sulla vita di Enrico Mattei, con Laura Curino, Crociate, Supplici a Portopalo. Insegna lettura e narrazione orale presso la Scuola Holden di Torino dalla fondazione nel 1994. Nel 1999 Vacis ha condotto 42º parallelo, una serie di trasmissioni televisive dedicate alla letteratura del novecento. Ha diretto grandi eventi come la Cerimonia Inaugurale delle Olimpiadi invernali di Torino. E' direttore artistico della Fondazione del Teatro Regionale Alessandrino e della Fondazione I teatri di Reggio Emilia.

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