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Quindicinale Anno XXXIII 03.02.2011 Numero 572 PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO http://digilander.libero.it/tornado Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL Chiuso in redazione il 24.01.2011 Alano, taglio del nastro per la rinnovata Biblioteca Comunale - pag. 1 I dati metereologici del 2010 - pag. 2 La storia della nostra Bandiera - pag. 13 La Piave Tegorzo sale al 7° posto - pag. 14

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Quindicinale di attualità dei Comuni di Alano di Piave, Quero, Vas e Segusino

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QuindicinaleAnno XXXIII

03.02.2011Numero

572PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO

http://digilander.libero.it/tornadoTassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL

Chiuso in redazione il 24.01.2011

Alano, taglio del nastro per la rinnovata Biblioteca Comunale - pag. 1I dati metereologici del 2010 - pag. 2La storia della nostra Bandiera - pag. 13La Piave Tegorzo sale al 7° posto - pag. 14

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IL TORNADO Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER (Belluno). DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Mazzocco. REDATTORI: Sandro Curto, Silvio Forcellini. COLLABORATORI: Alessandro Bagatella, Francesco Dal Canton, Ivan Dal Toè, Gianni De Girardi, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Silverio Frassetto, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Antonio Spada, Andrea Tolaini.ABBONAMENTI: ITALIA Abbonamento annuale (18 numeri) 20,00 ESTERO Abbonamento annuale (18 numeri) 50,00.L’ABBONAMENTO PUÒ ESSERE SOTTOSCRITTO O RINNOVATO NEI SEGUENTI MODI: 1- versando la quota sul c/c postale n. 10153328 intestato alla PRO LOCO di FENER; 2- pa-gando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: NEGOZIO “DA MILIO” - Alano; PASTICCERIA “DOLCI PENSIERI” - Fener - BAR JOLE - Fener; MAURO MAZZOCCO - Quero; ALESSANDRO BAGATELLA - Quero; BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR “BOLLICINE” - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.

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1 CRONACA

Più ampia e funzionale, punta ad essere un luogo di cultura e incontro Alano, taglio del nastro

per la rinnovata biblioteca comunale

di Ivan Dal Toè

ALANO DI PIAVE. C’era il pubblico delle grande occasioni sabato 22 gennaio per il taglio del nastro della rinnovata biblioteca comuna-le di Alano che, dopo un lungo intervento di ristrutturazione, è stata consegnata alla comunità profondamente rinnovata ed ampliata. Più spaziosa ed accogliente, sarà ora, più di prima, “la casa di tutti”. La denominazione proposta dalla vulcanica bibliotecaria Lucia Codemo esprime in pieno la vocazione della nuova struttura pensata come spazio vivo e di relazione per tutta la cittadinanza. Con i libri indiscussi protagonisti, “la casa di tutti” si propone infatti di essere luogo d’incontro, stimolo culturale e laboratorio di idee per tutte le fasce d’età a cominciare, ovviamente, dai più piccoli che non si sono persi il taglio del nastro e la prima visita guidata ai nuovi invitanti spazi progettati dall’architetto Stefania Mondin. Lo storico edifico (un tempo scuola muratori, in seguito sede delle medie inferiori) è stato reso anche più sicuro adeguandolo alle norme

sismiche. Nella sua relazione, Stefania Mondin (che lavora con il papà ingegnere, Antonio Mondin, n.d.r.) ha spie-gato che per permettere di raggiungere gli standard di sicurezza è stato necessario, oltre che tamponare i fori delle finestre angolari dei due piani, ridurre le masse strutturali per un totale di circa 50 mc di cemento armato (1250 quintali), optando per una copertura più leggera in alluminio coibentato. Fra le numerosi soluzioni adottate per rendere più accogliente e funzionale la struttura, spicca la copertura in legno con capriate in acciaio che sovrasta la sala del primo piano. Il progetto è costato complessivamente 260 mila euro con contributi della Regione (70 mila), della Fondazione Cariverona (40 mila) e del Bim (30 mila). Dall’angolo morbido alle postazioni internet, dalla sala per i laboratori alla biblioteca riservata ai ragazzi, il numeroso pubblico accolto dalle note della Banda di Alano, che ha poi eseguito diversi brani, ha visitato con grande approvazione la nuova realtà. Dopo il taglio del nastro, gli alunni della scuola primaria accompagnati dai loro insegnati hanno varcato per primi la soglia della biblioteca trasportando alcuni libri con una carriola, simbolo di spazio in costruzione.

«E’ una giornata significativa per la nostra comunità», ha detto il sindaco Fabio Dal Canton che ha ringraziato quanti hanno permesso la realizzazione dell’opera. Dal Canton, sottolineando la positiva collaborazione fra scuola e biblioteca, ha auspicato che la biblioteca possa essere sempre di più luogo di crescita e scambio reciproco fra i cittadini sottolineando come «l’inclusione debba essere parola d’ordine per la nostra comunità». Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento dell’assessore alla cultura Michelangela Ceccotto che, invitando i presenti «a fruire del nuovo spazio urbano come luogo di partecipazione», ha posto l’attenzione sulla importanza dell’investimento culturale per la crescita personale e collettiva. Complimenti per l’iniziativa sono

giunti dal presidente della Cmf Ennio Vigne e dall’assessore provinciale Bruno Zanolla, mentre il consigliere re-gionale Dario Bond ha annunciato di aver presentato a Venezia due proposte di legge a favore dell’insegnamento della musica e delle fiabe nella scuola dell’infanzia ed uno per l’istituzione degli ecomusei «che implicano la valorizzazione viva e attiva dei territori e della loro cultura». Nel corso della cerimonia inaugurale, terminata con un ricco rinfresco allestito dalle associazioni locali coordinate dall’assessore Fiorenza Groppo, c’è stato un omaggio floreale per una visibilmente commossa Lucia Codemo, da anni anima e motore della biblioteca che, per l’occasione, ha allestito un ricco calendario di appuntamenti. Amministrazione comunale e pubblico presente hanno rivolto a Lucia il meritato plauso per l’impegno e la passione proferite nella sua attività di bibliotecaria. (Foto di Ivan Dal Toè).

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I dati meteorologici del 2010

di Silvio Forcellini

Come è tradizione, eccoci anche quest’anno pronti a “dare i numeri” riguardanti le precipitazioni pluvio-nivometriche e le temperature registrate nel 2010 nella nostra zona.

Dai dati fornitici dall’amico Gioacchino Conte, responsabile della stazione di Fener del Consorzio Brentella che ringraziamo per la preziosa collaborazione che non viene mai meno, l’anno appena trascorso, con i suoi 2.233,6 mm di pioggia, è ri-sultato assai piovoso (molto più del 2009 in cui si sono avuti 1.671,2 mm, del 2008 con 2.084,7 mm , del 2007 con 1.195,2 mm e del 2006 con 1.117,2 mm). 131 sono stati i giorni “bagnati” del 2010 (contro i 112 del 2009, i 138 del 2008, i 99 del 2007 e i 106 del 2006), più 5 contrassegnati da pioggia e neve e 5 da ne-ve. Record di pioggia in novembre con 518,6 mm (nel 2009 dicembre con 261,2 mm), con la giornata più piovosa che si è avuta l’1 novembre con 163,5 mm (nel 2009 il 17 settembre con 104,5 mm). La quantità minima è invece caduta in aprile con 48,5 mm (nel 2009 maggio con 41,7 mm).

Queste le precipitazioni mese per mese con, tra parentesi, quelle del 2009: gen-naio 63,8 mm (nel 2009: 178,9 mm); febbraio 126,9 (118,9); marzo 71,1 (223,5);

aprile 48,5 (187,7); maggio 327,8 (41,7); giugno 157,8 (94,3); luglio 99,6 (42,7); agosto 108,2 (64,2); settembre 165,2 (235,6); ottobre 264,5 (105,9); novembre 518,6 (116,6); dicembre 281,6 (261,2).

Per quanto riguarda le precipitazioni nevose, nel 2010 si sono verificate il 30 e il 31 gennaio, l’11 marzo, il 27 no-vembre e il 18 dicembre, per un totale di 10,5 cm (contro i 10 cm caduti nel 2009).

Passando alle temperature, la minima più bassa in assoluto (-7°) è stata registrata il 24 gennaio, l’1, il 2 e il 3 feb-braio e il 17 dicembre, mentre 66 sono state le giornate sottozero (contro le 56 del 2010). Il mese più freddo si è ri-velato gennaio, con 21 giornate sottozero (nel 2009 febbraio con 19). Luglio si è rivelato invece il mese più caldo, con la massima più alta in assoluto (+35°) registrata i giorni 17 e 18 e con il termometro che ha raggiunto o supera-to i 30° ben 19 volte. La temperatura, nell’intero 2010, ha raggiunto o superato i 30° 26 volte (nel 2009: 37): 2 in giugno, 19 in luglio e 5 in agosto. Nel 2009, invece, si erano avute una massima di 34° il 19 agosto e una minima di -10° il 20 e il 21 dicembre.

Per i dati meteo del 2010 è tutto, arrivederci all’anno prossimo. (La foto “Il Torrente Calcino esce dalla sua terribile forra dopo le piogge” è tratta dal libro “Alano di Piave” di Italo Zandonella Callegher e Carlo Bazan edito dal Comu-ne di Alano).

I figli di genitori immigrati rappresentano il 24,8% della popolazione scolastica del Basso Feltrino

I dati percentuali degli alunni stranieri iscritti all’Istituto Comprensivo di Quero

di Silvio Forcellini

Il 24,8%. E’ questa la percentuale - in calo del 3,6% rispetto all’anno scolastico 2009/2010 - degli alunni stranieri i-scritti all’Istituto Comprensivo di Quero, che raggruppa la scuola dell’infanzia di Alano e di Vas, la scuola primaria di Alano e di Quero e la scuola secondaria di 1° grado di Alano e di Quero. Su 622 alunni iscritti nell’anno scolastico 2010/2011, 154 sono infatti figli di immigrati.

Di questi 154, 35 frequentano la scuola dell’infanzia (su 138 iscritti complessivi, pari al 25,4%); 73 la scuola primaria (su 279 iscritti, pari al 26,2%); 46 la secondaria di 1° grado (su 205 iscritti, pari al 22,4%). Sono originari di: Marocco (72), Cina (43), Macedonia (10), Albania (7), Senegal (4), Croazia (3), Repubblica Dominicana (3), Madagascar (2), Romania (2), Brasile (1), Burkina Faso (1), Colombia (1), Ghana (1), Moldavia (1), Nigeria (1), Ucraina (1) e Unghe-ria (1),

Per tutti gli altri dati rimandiamo alle tabelle che seguono, forniteci dall’Istituto Comprensivo di Quero, che ringra-ziamo per la collaborazione. Un grazie particolare alla massima dirigente dell’Istituto, la dottoressa Ginetta Doro, sempre estremamente disponibile nei nostri confronti.

INFANZIA ALANO Alunni stranieri

73 iscritti 14 (19,2%)

SECONDARIA ALANO Alunni stranieri

85 iscritti 23 (27,1%)

PRIMARIA ALANO Alunni stranieri

120 iscritti 47 (39,2%)

SECONDARIA QUERO Alunni stranieri

120 iscritti 23 (19,2 %)

PRIMARIA QUERO Alunni stranieri

159 iscritti 26 (16,3%)

INFANZIA VAS Alunni stranieri

65 iscritti 21 (32,3%)

ATTUALITÀ

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3 CRONACA

Chi ben comincia… (M.M.) Ma il 2011 non è cominciato sotto i migliori auspici per noi de “Il Tornado”. Nel numero scorso abbiamo appena annunciato l’aumento dell’abbonamento per gli abbonati esteri ed ecco che ci

arriva la comunicazione di un ulteriore aggravio di spesa per inviare il quindicinale oltre confine. Le tariffe praticamente raddoppiano, come potete vedere nell’immagine qui riprodotta e che riporta la correzione dell’ufficio postale di spedizione. Che dire? Resisteremo finché potremo, ma di questo passo dobbiamo solo augurarci che gli abbonati nazionali riprendano a crescere e che il ritmo sia sostenuto. Mentre noi facciamo quattro conti, che ne dite di promuovere una bella campagna abbonamenti fra i vostri conoscenti? Il passaparola è la nostra migliore pubblicità e voi i nostri più abili agenti di commercio. Forza allora! Teniamo alte le sorti di questo periodico. Contiamo su di Voi!

Decisivo il contributo dell’associazionismo

Protezione Civile: pagati i 16 mila euro di spese legali per i due volontari citati a giudizio

di Ivan Dal Toè

QUERO. L’odissea giudiziaria dei due volontari della protezione civile citati a giudizio per l’incidente accorso ad una donna nell’ambito di una manifestazione si è definitivamente conclusa, grazie all’impegno del mondo del volontaria-to. Riconosciuti estranei ai fatti, i due dovettero affrontare la beffa di un conto di oltre 16 mila euro da pagar per le spettanze legali. La Protezione Civile attivò così una raccolta fondi che ora ha raggiunto la somma necessaria per permettere ai volontari lo sgravio di una spesa giudicata ingiusta e paradossale da tutta la comunità, Amministra-zione in testa. I fatti risalgono al 1997 quando, durante una manifestazione a Schievenin presidiata dalla Protezione Civile, una signora di Quero si ferisce. Viene dunque sporta una querela a titolo personale e, dopo un processo du-rato 10 anni, i volontari vengono riconosciuti estranei ad ogni responsabilità. Il lieto fine venne però rovinato da un conto piuttosto salato: 16 mila euro e spiccioli (16.600 euro) per sostenere le spese legali. La vicenda, giudicata in-giusta nei confronti dei volontari, vide subito la Protezione Civile attivarsi. Nel 2008, continuando l’azione di solida-rietà intrapresa dal predecessore Diego Luban, il presidente della protezione civile Davide Pes convocò, in con-certo con l’Amministrazione comunale, una conferenza stampa nella centrale piazza Marconi dove, puntando il dito contro un paradosso che rischiava di rappresentare un vulnus capace di minare la preziosa attività di presidio dei volontari impegnati, venne lanciata una raccolta fondi per sostenere le spese. «L’iniziativa - precisa Pes - non vole-va essere contro la signora, ma unicamente per sostenere i due volontari. Grazie alla solidarietà della associazioni locali e feltrine - spiega Pes - nei primi due anni abbiamo pagato un terzo della somma. Ora la Pro Loco di Quero e l’associazione Pro Schievenin ci hanno permesso di chiudere il cerchio grazie alla sottoscrizione a premi della Sa-gra dei S’cios e ai fondi raccolti nelle feste in valle. Ai presidenti Teresa Gallina e Francesca Schievenin va il mio più sentito ringraziamento e quello del mio staff. Un grazie anche a tutte le altro associazioni locali, al coordinamen-to della Comunità Montana Feltrina e alle associazioni di Protezione Civile bellunesi e trevigiane, oltre che all’Amministrazione comunale di Quero e all’avvocato Maurizio Paniz per esserci sempre venuto incontro. Per l’occasione vorrei rendere noto che a breve il contro corrente dedicato non sarà più operativo». Il 2 febbraio, la Pro-tezione Civile di Quero si ritroverà ad eleggere il nuovo direttivo. Al gruppo uscente, Pes rivolge il proprio ringrazia-mento per l’appoggio ricevuto: «Personalmente - dice - mi ritengo soddisfatto del lavoro svolto in questi tre anni. Grazie al lavoro costante dei 27 volontari, siamo riusciti a portare a termine tutti i progetti prefissati».

La “desgarba panoce” del 1950

di Alessandro Bagatella

La macchina che vedete in foto, dall’aspetto assai strano, molti l’avranno vista e fors’anche adoperata… è la sgrana pannocchie. Prima di questa macchina, l’operazione si faceva a mano, poi con l’era moderna siamo passati ai mulini a corrente.

ASTERISCO

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Il mercatino

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(M.M.) L’idea della copertina tricolore ci è stata suggerita da una nostra attenta lettrice, nonché appassiona-ta ascoltatrice della Radio. Lo spunto glielo ha dato la trasmissione Caterpillar, che, come ogni anno, ripro-pone la giornata per l’uso razionale dell’energia, stavolta in versione speciale per i 150 anni dell’unità d’Italia. In redazione abbiamo approvato l’idea ed ecco che anche la nostra copertina accende il tricolore, annunciando il percorso di riflessioni e studi che porteranno alla celebrazione del 150° anniversario dell’unità d’Italia. L’invito che rivolgiamo a tutti i lettori è di aderire alla campagna di Caterpillar, dedican-do parte della propria energia personale allo studio della Storia della nostra Nazione.

M’ILLUMINO DI MENO 2011 Uniti nell’energia pulita

Il 18 febbraio 2011 torna M’illumino di meno, la più radiofonica campagna sul risparmio energetico mai escogitata sul globo terracqueo. La Giornata del Risparmio Energetico 2011, special edition per i 150 anni dall’unità d’Italia, è fissata per il 18 febbraio 2011. Anche quest’anno Caterpillar invita comuni, associazioni, scuole, aziende e case di tutt’Italia ad aderire all’iniziativa creando quel “silenzio energetico” che ha coinvolto le piazze di tutt’Europa negli anni scorsi, per fare spazio, dove possibile, ad un’accensione virtuosa, a base di fonti rinnovabili. Per il 18 febbraio cer-chiamo, contestualmente agli spegnimenti simbolici, accensioni originali di luci pulite a tema tricolore. Turbine, lanterne, Led o biciclette, che alimentino tricolori luminosi su tutto il territorio nazionale. Impariamo a risparmiare, a produrre meglio e a pretendere energia pulita per tutti. Allo stadio attuale della ricerca tecnologica è già possibile produrre energia con il sole, il vento, il mare, il calore della terreno o con le biomasse. Facendo appello all’inesauribile ingegno italico invitiamo tutti, dagli studenti ai precari, dalle aziende in crisi alle amministrazioni comunali, a misurarsi con la green economy adottando un sistema pulito

per spegnere lo spreco e accendere una scenografia tricolore il 18 febbraio 2010. Segnalateci la vostra intenzione di ideare dei M’illumino Mob, eventi che riuniscano più persone, privilegiando luoghi aperti e pubblici, particolarmente visibili, ricreando una sorta di Spedizione dei Mille M’illumino nelle piazze spente di tutt’Italia, per testimoniare la necessità di una gestione più “illuminata” del nostro futuro.

La campagna 2011 inizierà il 24 gennaio, raccontando per radio le buone pratiche di produzione e di consumo intelli-gente di energia, e dando voce alle adesioni più interessanti per il 18 febbraio. Anche all’estero cercheremo esperienze di razionalizzazione dei consumi e di amministrazioni virtuose dal punto di vi-sta della gestione sostenibile delle risorse energetiche. Su www.caterpillar.rai.it, sarà possibile segnalare la propria adesione e trovare tutti i materiali per diffondere l’iniziativa nei posti di lavoro, a scuola o nella propria città.

Decalogo Buone abitudini per il 18 febbraio (e anche dopo!)

1. spegnere le luci quando non servono 2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici 3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare

l’aria 4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo

della pentola 5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre 6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria 7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne 8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni 9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni 10. utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.

E ricordati di spegnere tutte le luci e i dispositivi elettrici non indispensabili venerdì 18 febbraio alle ore 18.00!

ATTUALITÀ

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La collezione di Danilo Santuz nell’allestimento degli “Amici del Museo della Grande Guerra”

“Il vetro nella Grande Guerra”: a Campo una mostra assolutamente da vedere

di Silvio Forcellini

Una mostra assolutamente da non perde-re, quella allestita a Campo dagli “Amici del Museo della Grande Guerra”, meritorio gruppo di volontari che, con passione e competenza, propongono da anni alla cittadinanza iniziative davvero degne di nota. “Il vetro nella Grande Guerra” - visibile fino al 24 aprile 2011 - consta di circa mille pezzi della collezione privata del trevigiano Danilo Santuz: bottiglie di acqua, di vino, di birra, di liquore, calamai, contenitori per medicinali, vasi aventi usi diversi, persino un imbuto…, il tutto disposto con cura e gusto in apposite vetrinette. Una collezione frutto di trent’anni di ricerche e che prende il via verso il 1980, quando era molto facile trovare, durante le escursioni in montagna, bottiglie disseminate nei pendii, vicino a gallerie, lungo i torrenti o nei laghetti. A quell’epoca solo pochi appassionati

raccoglievano i vetri: bottiglie, vasi, vasetti, bicchieri, sono tutti oggetti usati comunemente e che, per questo motivo, venivano considerati di scarso valore. «Quando qualcuno veniva a sapere che raccoglievo bottiglie - ha dichiarato Santuz - spesso sorrideva (e forse lo fa ancora adesso). Per me assumevano invece un valore particolare perché venivano a rappresentare non solo un pezzo di storia ma anche un modo per capire come viveva chi mi aveva pre-ceduto». Santuz colleziona quello che riesce a trovare, insieme ad alcuni vetri acquistati ai mercatini, ad altri scam-biati, ad altri ancora ricevuti in dono. L’obiettivo di studio di Santuz, come di ogni altro collezionista, è l’identificazione dei diversi marchi e delle scritte in rilievo presenti sui vetri, nonché la loro traduzione per compren-derne il contenuto e la provenienza. La collezione comprende anche vetri del Settecento, acquistati con fatica dato il costo e la loro rarità. A Campo, quindi, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. La mostra “Il vetro nella Grande Guer-ra” è visitabile tutte le domeniche dalle 15.00 alle 19.00. Per eventuali visite guidate contattare lo 0439-779748 o lo 0423-562179. I pezzi esposti, poi, sono riprodotti sul bel catalogo della mostra acquistabile in loco (nella foto in alto a sinistra). Le altre foto a corredo del presente articolo, molto meno professionali, sono invece del sottoscritto. Una curiosità: in una delle foto in basso sono ritratte, accuratamente isolate dal contesto, tre rare bottiglie di birra Peda-vena.

ATTUALITÀ

RISPARMIO ENERGETICO

In giro: la borraccia trendy al posto della bottiglietta Bandire le bottigliette d’acqua in plastica. Facevano tanto “modella” ora fanno “insostenibile”. Sono più belle, ecologi-che e igieniche le borracce. Da quelle vintage a quelle moderne, in alluminio riciclabile di ogni colore. Da riempire con l’acqua delle fontanelle. A Milano c’è la mappatura delle 419 fontanelle metropolitane, presto scaricabile su iPhone: www.fontanelle.or/mappa-fontanelle.aspx

In borsa: sporte in tessuto e mai più sacchetti Tenere sempre una sporta in tessuto riutilizzabile per non dovere mai arrendersi al temibile e inquinantissimo sacchet-to in plastica. Adesso ce ne sono di bellissime, si arrotolano e stanno in una tasca interna. Se si esce per la spesa, at-trezzarsi con più sporte o col carrello. Se si è dimenticato tutto, bandire l’avarizia e acquistare i nuovi sacchetti in Ma-ter-Bi completamente biodegradabili.

Al supermercato: prodotti senza imballaggi e detersivo alla spina Comprare prodotti senza imballaggio e informarsi sui punti vendita che offrono quelli sfusi. Ci sono ormai erogatori di cereali, pasta, riso, legumi, che evitano tonnellate di scatole e pacchetti. Fondamentali i detersivi alla spina per liberarsi dei flaconi in plastica. Se ne compre uno una volta per tutte (50 centesimi), lo si riempie e lo si riporta vuoto ogni volta. Ce ne sono anche di biodegradabili al 90%.

Ferro e aspirapolvere: inumidire il bucato e regolare la potenza Umidificare il bucato aiuta nella stiratura e consente di risparmiare corrente. Spegnendo prima il ferro si può utilizzare il calore residuo per il bucato di piccole dimensioni. Altro consiglio: rimuovere periodicamente il calcare, che usura l’apparecchio e assorbe calore. Per l’aspirapolvere, adattare sempre la potenza aspirante al fabbisogno. Di solito è suf-ficiente regolarlo sul livello più basso (e in più i tappeti si consumano meno).

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Notizie in breve

a cura di Silvio Forcellini

AD ALANO LA RACCOLTA DEL SECCO INDIFFERENZIATO DIVENTA QUINDICINALE Dal gennaio 2011 (sempre nella giornata del giovedì) la raccolta dei bidoncini del secco indifferenziato ad Alano passa da settimanale a quindicinale, per giungere poi gradualmente al numero di sei svuotamenti complessivi all’anno.

L’INAUGURAZIONE DELL’IMPIANTO FOTOVOLTAICO DI ALANO Sabato 19 febbraio, ad Alano in via Tenente De Rossi presso la Casa delle Associazioni, avrà luogo l’inaugurazione dell'impianto fotovoltaico da 90 kw voluto dal Comune. Questo il programma: alle ore 11.00 ritrovo e saluto del sindaco Fabio Dal Canton; poi descrizione della struttura; infine bicchierata presso la sede degli Alpini. La cittadinanza è invitata.

IL CARNEVALE ALANESE 2011 Si svolgerà domenica 6 marzo la tradizionale sfilata dei carri allegorici lungo le vie del Comune di Alano organizzata dalle Pro Loco di Alano e di Fener in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Il ritrovo dei carri è previsto per le ore 12.30 in piazza Dante a Fener. Alle ore 13.15 la partenza, con so-ste ai Faveri, a Campo, a Colmirano e in piazza Martiri ad Alano, dove si terranno le premiazioni, prima della con-sueta conclusione in quel di Uson. Per le iscrizioni dei carri, rivolgersi, entro la settimana precedente la sfilata ai presidenti delle due Pro loco organizzatrici. Martedì 8 marzo, invece, la Pro Loco di Fener in collaborazione con l’Osteria da Chichibìo proporrà “Oggi Trippa”: trippe in brodo e alla parmigiana. Per le prenotazioni rivolgersi all’Osteria da Chichibìo (tel. 0439-779437) o al presidente della Pro Loco di Fener (tel. 0439-789498).

IN BATTELLO SULLA RIVIERA DEL BRENTA CON LA PRO LOCO DI FENER E IL TORNADO La Pro Loco di Fener e il Tornado propongono per domenica 10 aprile una gita in battello lungo la riviera del Brenta, con visita di alcune ville venete situate in prossimità del fiume tra Stra e Chioggia e con pranzo in ristorante. Sul prossimo nu-mero del Tornado il programma dettagliato della gita, redatto in collaborazione con l’agenzia di viaggi “Omar e A-dam Tour” di Alano di Piave.

A FENER UNA PROVA DEL CAMPIONATO ITALIANO ENDURO Da alcuni anni l’Amministrazione comunale di Alano chiedeva di poter ospitare sul proprio territorio una prova del Campionato Italiano di Moto Enduro “Assoluti d'Italia”. La richiesta, rivolta alla federazione motociclistica italiana, è stata esaudita: il 29 maggio 2011, con la or-ganizzazione del Moto Club La Marca Trevigiana, Alano ospiterà una prova del campionato italiano enduro. La ma-nifestazione si svolgerà interamente in territorio alanese, con partenza e arrivo al Parco del Piave di Fener.

Alano di Piave Casa delle Associazioni - Via Tenente De Rossi

Corso di potatura e innesto del melo Corso teorico-pratico tenuto dall’agronomo dott. Alessandro Gallon

CALENDARIO LEZIONI:

• giovedì 17 febbraio ore 20.30 - 22.00 (teorico) • giovedì 24 febbraio ore 20.30 - 22.00 (teorico) • sabato 26 febbraio ore 14.30 - 17.00 (pratico) • sabato 5 marzo ore 14.30 - 17.00 (pratico)

PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI:

• 340.8904819 oppure 0439-779962 ore serali • [email protected] oppure www.associazonearianova.it

I giusti

di Pierangela Ceccotto

(p.p.) Questi versi, che proponiamo a fianco, sono di una ragazza di dodici anni che forse il mondo non riuscirà a salvarlo, ma che contribuirà a ren-derlo meno ipocrita e meno ingiusto. Forza, Pierangela, sei sulla strada giusta!

Un uomo che dipinge un paesaggio.

Chi osserva con piacere due persone abbracciarsi. Chi legge un libro e scopre che finita la pagina inizia una storia nuova.

Un bambino che si diverte con il suo cane. Due fidanzati che si tengono la mano per non lasciarsi mai.

Chi scatta una foto per fermare il tempo. Un’anziana che racconta del passato come fosse ieri.

Chi costruisce una casa con fatica. Chi si addormenta e inizia a sognare.

Tali persone che si ignorano stanno salvando il mondo.

N.B. La data delle lezioni pratiche verrà confermata durante il corso teorico

POESIA

CRONACA

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7 LETTERE AL TORNADO

RUBRICA DI FOLKLORE LOCALE E PATRIOTTICO A DENOMINAZIONE DI ORIGINE INCONTROLLABILE SEDICESIMA PUNTATA A CURA DI PROCOPIO COLETTI

UNA TARGA PER TEODORO LICINI, ALANESE SUO MALGRADO Dite pure che sono in contraddizione con me stesso, visto che proprio su queste colonne ho manifestato in più occasioni tutta la mia antipatia per monumenti, cippi e compagnia, mentre adesso sono qui per proporre l’affissione di una lapide. Potrei rilevare che un conto è alzare sacrari o altarini ispirati per lo più alla retorica militaresca e ad un malinteso “patriottismo”, e un conto è ricordare ai suoi immemori concittadini un artista che ha onorato il suo paese con la sua genialità. Teodoro

Emanuele Giuseppe Licini (perché è proprio di lui che voglio parlare), nato ad Alano di Piave il 4 ottobre 1912 da Licini Casto fu Antonio e da Barbarina Andreatta e deceduto a Fiuggi il 22 novembre 1979, ha lasciato le prove del suo valore non solo in moltissime chiese venete e del Friuli, ma anche in tante altre parti d’Italia. A Roma, ad esempio, nella cappella votiva del Buon Pastore ha realizzato non solo grandiosi affreschi raffiguranti le stazioni della via crucis ma anche splendidi bassorilievi e mosaici. Anche la parrocchiale di Alano conserva alcune sue opere. Io l’ho conosciuto, e ricordo che in paese era più noto come “Casto”, ossia col nome di suo padre. Ricordo anche di aver posato, assieme a due bambine del paese, per la grande pala dedicata alla madonna di Fatima per la parrocchiale di Camposampiero. Lo vedevo tutti i giorni, quando usciva dalla casa dov’era nato per fare la spesa o per bere un’ombra. Veniva spesso nel negozio di mia madre, ed aveva un aspetto burbero, col suo barbone incolto e l’abbigliamento a dir poco trasandato, proprio da “peintre maudit”. Mi incuteva un po’ di paura, perché era sempre accigliato come se ce l’avesse col mondo intero. Per ricordare Teodoro Licini non propongo monumenti, busti, intestazione di vie o di edifici pubblici. Mi accontenterei di una piccola e dignitosa lapide da apporre sulla casa natale del nostro, in piazza Martiri, con su scritto solamente: “QUI E’ NATO, IL 4 OTTOBRE 1912, TEODORO LICINI – PITTORE”. L’anno prossimo ricorrono i cento anni dalla sua nascita. Una bella occasione per rendergli l’omaggio che merita e anche per chiedergli scusa di non averlo fatto prima.

(Piero Piccolotto) A chi volesse saperne di più su Teodoro Licini suggerisco di leggere l’ interessante ed esauriente articolo del m.o Martino Durighello sul n.ro 564 del 4 ottobre 2010 del “Tornado”

IL BOMBAROLO Uno lavora tutto il giorno, e la sera ha la schiena a pezzi. Consuma una buona cenetta, guarda il telegiornale, poi una veloce doccia, un bacetto alla signora e a nanna chè domani è un altro giorno. Il sonno fatica ad arrivare per via del posto di lavoro che è a rischio, per il figlio che da qualche tempo non va bene a scuola… e poi ci sono il mutuo, la suocera, le ultime sul bunga-bunga. Finalmente si assopisce, arrivano anche i sogni… All’improvviso un boato! Il tapino si sveglia di soprassalto: cos’è stato? Un tuono? un attentato? O è la suocera che finalmente ha deciso di togliersi di torno con la pistola d’ordinanza del defunto marito? Macchè! E’ “solo” uno stramaledettissimo petardo, uno di quelli che fanno tremare i muri… Lo avrà sparato il solito cretino che non si rende conto che il capodanno è già passato da un paio di settimane e che la mezzanotte è trascorsa ormai da un paio d’ore. E mentre il nostro malcapitato fa queste riflessioni coprendosi la testa col cuscino, ecco un’altra salva di colpi, tutti fortissimi e tali da mandargli fuori fase i quattro by-pass coronarici ormai al limite di garanzia. Guarda fuori. Il silenzio regna sovrano, a parte il latrare dei cani. Una nuvoletta puzzolente nasconde la luna. Si accende qualche finestra, una tapparella sale di dieci centimetri per poi richiudersi precipitosamente. Il nostro poveruomo prende le solite 15 gocce di coramina. Vorrebbe protestare, urlare. Ma se poi fa peggio? Chiude la finestra, tira la tenda, si rimette a letto. Le lenzuola si sono ghiacciate, e lui si sente vigliacco, terribilmente vigliacco... Intanto il campanile batte le tre. Forse il nottambulo rompiballe ha finito le munizioni e, soddisfatto di aver rotto le scatole a mezzo paese, portandosi dietro come un trofeo le maledizioni della gente sarà rientrato nella sua santabarbara per studiare nuove incursioni e mescolare ancor più potenti esplosivi…. (Procopio) I SUPERPROFUMATI Mettete che uno se ne stia tranquillo al ristorante in attesa delle sue adorate tagliatelle allo speck e panna. Già ne pregusta il delicato sapore e quel particolare profumo di pascoli di montagna che gli riempie la bocca di acquolina. Ed ecco che finalmente il piatto tanto agognato plana dolcemente sulla bianca tovaglia. Quale tripudio! La forchetta del nostro si intrufola nel meraviglioso groviglio delle tagliatelle fumanti attorcigliandosi come le spire di un boa. E proprio mentre lo squisito boccone sta per raggiungere una bocca fremente e impudicamente spalancata, ed un paradisiaco ruscello di sughetto dorato cola dal mento fino al provvidenziale tovagliolo, una sventagliata terrificante di aromi contrastanti prende il sopravvento: dopobarba al pompelmo, deodoranti allo scarabeo egizio, colonie alla triglia tibetana, pomate ristrutturanti al gelsomino del Perù, antiessudanti, borotalchi, brillantine al miele di zanzara… una zaffata di miasmi di gran marca in dosi industriali si abbatte sul povero disgraziato. Di chi la colpa? Di una allegra comitiva di sei persone, tre signori e tre signore, tutti azzimatissimi, che ha preso posto proprio al tavolo vicino al suo. Addio alle tagliatelle allo speck, addio all’appetito. Per fortuna che il bagno è lì vicino… Questa è soltanto una storiellina. Ma spero serva come esortazione ad un uso parsimonioso della profumazione quando si va a pranzo al ristorante. A tutto vantaggio dell’appetito, della discrezione e della creanza.

(Mons. Della Casa)

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Il calendario multietnico dell’Auser

I circoli Auser della Provincia di Belluno hanno dato alle stampe un calendario che viene definito come multietnico. In esso troviamo segnalate tutte le feste delle principali religioni e proverbi, ricette di varia provenienza. Nell’anno europeo del volontariato un bel tentativo di diffondere la conoscenza e l’integrazione. Chi volesse approfittare di questa intelligente pubblicazione può chiedere informazioni al circolo Auser più vicino. Quello del Basso Feltrino risponde al nr. 0439.787861.

ASTERISCO

LETTERE AL TORNADO

Un deposito di… scarso interesse!

Fine anno, tempo di festeggiamenti, consuntivi, progetti, propositi ed anche… d’estratti conto, quindi di rapporto con la propria banca. Non ho un buon feeling con gli Istituti di credito, forse sarò prevenuto, ma anche loro non fanno nulla per farmi cambiare opinione. A leggere il documento trimestrale di consuntivo mi rendo sempre più conto che fanno (legalmente?!) quello che vogliono. A fronte dei pochissimi segni positivi, le voci negative sono preponderanti; ovvia-mente non parlo dei prelevamenti e neanche di quello che per legge è previsto, ma di tutte quelle gabelle tipo: contri-buto spese trasparenza, recupero spese invio e/c, tenuta titoli, ecc. contro un interesse sul c/c dello 0,5%. Quello che però voglio raccontare è ciò che mi è successo con una Banca la quale opera nella nostra conca e che, fortunatamen-te, non è la mia banca. Quest’estate, curiosando nei cassetti della casa di Quero ho ritrovato un libretto bancario al portatore, acceso dai miei genitori in favore di mia figlia Chiara, allora neonata. L’ammontare del deposito al 2/9/1976, ben trentaquattro anni fa, all’ultima operazione risultava essere di lire 21.410 Per curiosità mi reco in agenzia dove un’impiegata, peraltro molto gentile e professionale, dopo aver preso visione del libretto mi comunica che fortunatamente non appartiene ai famosi “conti dormienti”. Smanettando al computer mi fa presente che le spese sono tante, annuisco pensando a quali Bocconiani cervelli è stata affidata la gestione di un simi-le capitale, anche se fermo da 34 anni. Per farla breve mi spara: “il suo capitale ammonta a 15,41 euro, pari a 29.837,92 lire, cosa intende fare?” e un “Credeva di più?” Ho pensato ai miei vecchi che magari avevano rinunciato a qualcosa per quelle 21.410 lire che alla nipote, ora grande, valgono una pizza margherita e Coca Cola. Non ero andato per estinguere il libretto, ma per verificarne la validità ed aggiornarne l’importo, cosa che ho chiesto all’impiegata rice-vendone un rifiuto, stesso rifiuto per scrivere, su carta intestata, il nuovo importo che avrei inserito nel libretto; avrei dovuto rientrare il vecchio libretto per uno nuovo aggiornato nell’importo motivando con il solito “direttive interne”… mah? Rifiuto. Penso superfluo ogni commento, come il disappunto che provo nel vedere la pubblicità di questa banca e lo sbandierato acquisto della Società Calcio Roma. Vorrei comunicare alla banca che la stessa somma, anzi lire 20.000, investita dagli stessi nonni nel 1979 in un buono fruttifero Postale ha realizzato 185 euro. Le considerazioni da fare sulle banche sono molteplici e purtroppo vedono sempre sfavoriti i clienti.

Giovanni Polloni

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Val pì an piato de bona sièra…

Che tuto al disnàr. Forse intendeva riferirsi al significato di questo vecchio detto popolare la nostra abbonata, di Vas, che ha voluto portare in redazione la foto dei tre commessi del negozio Eurospesa di Quero, segnalando la loro, come quella di tutto il personale, cortesia nel servire il cliente. Aperti, gioiosi sanno mettere a proprio agio il cliente e creare una rilassata atmosfera anche in un ambiente di lavoro come quello di un supermercato. Un piatto di spensieratezza che i clienti gradiscono molto, a quanto pare. Al momento del passaggio della nostra lettrice ed abbonata c’erano i tre rappresentanti da Lei immortalati nella foto: da sinistra Maxim, Abel e Filippo. A loro, per l’occasione portabandiera del comparto, l’onere e l’onore di estendere i complimenti ai colleghi e di… diffondere il contagio, per continuare a servire anche il buonumore!

La foto dell’incidente di

fine anno Fa rizzare i capelli guardare la foto inviataci dal nostro abbonato Antonio Remor. Le condizioni dell’auto sono davvero pessime. Quale la sorte dell’autista? Fortunatamente molto meno grave di quello che potrebbero far pensare le lamiere contorte. L’autista se l’è cavata con poche ferite. L’incidente è avvenuto in località Quero-Vas. A causa, probabilmente della velocità e del fondo non del tutto asciutto, il conducente è uscito di strada, il 31 dicembre verso sera, andando a sbattere contro il vecchio casello ferroviario, appena prima della stazione di Quero-Vas. Stavolta è andata

bene. Occasione buona per riflettere sulla necessità di moderare la velocità, regolandola alle condizioni di traffico, strada e auto. La prudenza non è mai troppa!

CRONACA

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Il contributo regionale di 30.000 euro destinato alla Valle di Prada cambia destinazione

Ai lettori del "Tornado"

In qualità di Consigliere del Comune di Quero, desidero rendere nota ai miei concittadini la storia del contributo che l’Amministrazione Comunale era riuscita ad ottenere dal GAL 2 per Val di Prada, per favorire il turismo montano, su regolare progetto, ma per forza di cose, deviati altrove. Chi vive in Val di Prada e chi la frequenta da turista, da escur-sionista o da visitatore occasionale, si sarà accorto come essa purtroppo sia priva di aree di sosta attrezzate, e quanto sia difficile anche parcheggiare l'auto, per proseguire a piedi lungo i sentieri agroforestali, tracciati dalle tante genera-zioni che ci hanno preceduto. Il sostanzioso contributo ottenuto di 30.000,00 euro, tramite il GAL, per realizzare un progetto teso a rendere più accogliente e ricettiva la nostra valle, è parso a chi ha responsabilmente a cuore la sorte di questo territorio, un'occasione da non perdere! Si pensava di completare la sistemazione della strada comunale fino al-le case Bolenghini, asfaltandola, di realizzare un'area attrezzata con parcheggio, servizi igienici, fontanella d'acqua, panchine, capanno, cartelloni in legno con le mappe dei sentieri e dell'alta via degli Eroi. Il progetto di un'area attrezza-ta non è nuovo, risale a circa un decennio fa. L’attuale proprietario del terreno agricolo, su cui la struttura avrebbe do-vuto sorgere (in prossimità del tempietto), a suo tempo aveva dato il suo consenso per la nuova destinazione d'uso firmando il relativo documento. Ma... colpo di scena! Alla richiesta dello scrivente, delegato dall'autorità competente a sottoscrivere il nuovo progetto, dando cosi il consenso alla sua realizzazione, il proprietario opponeva, per ragioni an-cora non ben chiare, un netto rifiuto. Grande è stata la delusione da parte di tutti i responsabili e del sottoscritto in par-ticolare. La realizzazione dell'opera sarebbe stata per tutti vantaggiosa, avrebbe favorito il turismo, la fruizione e il ri-spetto dell'ambiente e lo avrebbe abbellito. Sono spiacente in particolare per coloro che, numerosi, mi hanno dimostrato stima, dandomi il loro voto in occasione delle ultime elezioni comunali, ma anche per colore che, a buon di-ritto, hanno votato diversamente: sono certo infatti che la realizzazione di questo progetto avrebbe reso un servizio, in-distintamente e in modo trasversale, a tutti.

Sereno Mondin - Consigliere Comunale di Quero

LETTERE AL TORNADO

CRONACA

Sara Specia si è laureata

in Medicina e Chirurgia

Sara Specia, di Castelli di Monfumo, il 13 ottobre 2010, si è laureata in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Padova, col punteggio di 110/110. In questi sei anni, di cui il quinto presso l'Universitè Henry Poincarè di Nancy (Francia), ha sempre manifestato costanza, tenacia e determinazione nello studio. Complimenti Sara. Sara ha discusso la tesi dal titolo: "Lipoproteine e acidi grassi nel

diabete di tipo 2 con aterosclerosi carotidea". I genitori (il papà Floriano Specia è originario di Quero), i nonni, i parenti e gli amici si congratulano con lei per la splendida meta raggiunta e le augurano che "il profumo" del successo accompagni sempre la sua carriera. Nelle foto: Sara con la famiglia e con la nonna querese Adele Specia.

Aperte le iscrizioni al C.A.I. di Feltre di Alessandro Bagatella

Ricordo agli amici soci iscritti al Club Alpino Italiano di Feltre, o a chi desidera diventare socio, che le iscrizioni ed i rinnovi all’associazione devono essere fatte entro il 31 marzo 2011. La non osservanza di questo termine comporta la decadenza dell’assicurazione e del diritto al ricevimento delle pubblicazioni del C.A.I. Per eventuali informazioni ci si può rivolgere al sottoscritto, in ore pasti, telefonando al nr. 0439.788052 Qui sotto un estratto dei programmi C.A.I. per il corrente anno sociale.

ASTERISCO

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11 ASTERISCO

CRONACA

Nozze d’Oro in casa

Masocco Il 31.12.2010 Mariuccia e Bortolo Masocco, di Alano di Piave, hanno festeggiato il 50° anniversario di matrimonio. Dai figli, generi e nipoti tantissimi auguroni!

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ALPINISMO GIOVANILECommissione Alpinismo Giovanile13 febbraio: gita sulla neve (destinazione da definire in relazione alle condizioni di innevamento).20 marzo: escursione naturalistica (Colline Asolane).17 aprile: escursione naturalistica (Prealpi Trevigiane).01 maggio: disponibili on-line e in Sede i documenti per partecipare al Campeggio.28 maggio: presentazione e iscrizioni al 7° Corso di Alpinismo Giovanile (20 posti disponibili).04 giugno: eventuale seconda giornata di iscrizione al Corso.11 giugno: prima lezione teorica (“Cosa metto nello zaino? Materiali e alimentazione”).12 giugno: prima gita (Valle di Seren – gruppo del Grappa).19 giugno: seconda gita (Palestra di roccia - Falesia Laghetti, Frassenè Agordino).25 giugno: iscrizioni al Campeggio (50 posti disponibili).2 luglio: seconda lezione teorica (“Il Soccorso Alpino” con la collaborazione del CNSAS di Feltre).3 luglio: terza gita (Giocarrampichiamo! Attività ludiche propedeutiche all’alpinismo).15 luglio: terza lezione teorica (Topografia e Orientamento).17 luglio: quarta gita (Cascate di Fanes – Val de Fanes).29 luglio: quarta lezione teorica (Storia dell’Alpinismo).

31 luglio: quinta gita (Percorso a carattere storico – Dolomiti Ampezzane).5 agosto: quinta lezione teorica (Meteorologia in ambiente montano).7 agosto: gita di chiusura del Corso (via ferrata Burrone Giovannelli – Cime di Vigo).Dal 20 al 27 agosto: Campeggio (San Martino di Castrozza).3-4 settembre: Ascesa del Sass de Mura, con pernottamento presso il rif. Boz in Neva

ESCURSIONISMOCommissione per l’Escursionismo

ESCURSIONI INVERNALI CON RACChEttE DA NEVE15 gennaio ALtIPIANO DI ASIAGO - Piana della Marcesina

(in notturna) Acc. Alessandro Rubetti (AE/EAI) - Sonia Corso.

30 gennaio MONtE GARDA - MARIECh Acc. Virgilio Moliner - Quinto Rech.

13 febbraio S.PELLEGRINO - Forca Rossa Acc. Margherita Dalla Gasperina - Gabriella Bristot.

27 febbraio DOLOMItI DI MISURINA - Forcella Popena Acc. Guido Basei e Mauro Bordin

13 marzo GRUPPO DEI LAGORAI - Lago Erdemolo Acc. Renzo De Carli (ON) - Bruna Rossa26-27 marzo GR. DEL CEVEDALE - Val Martello - Cima

Marmotta (m 3330) Acc. Alessandro Rubetti - L. Togino - G. Mazzaglia

ESCURSIONI EStIVE

17 aprile PREALPI tREVIGIANE - da Cison di V. al biv. dei Loff

Acc. Margherita Dalla Gasperina e Gabriella Bristot.1 maggio CARSO tRIEStINO - Grotta di trebiciano ed

escursione nella zona Acc. Toni Mazzaglia e Alessandro Rubetti8 maggio Lungo il SILE (escursione in mountain-bike) Acc. Michele Carrer12-15 maggio CROAZIA - Isola di Veglia (Krk) - I sentieri di Baska Acc. Alessandro Rubetti - G.Mazzaglia. - S.Corso.5 giugno MONtI DEL GARDA OCC. - Cime Comer e

Denervo Acc. Ferdinando Slongo (AE) e Romeo Mazzalovo.19 giugno VAL CIMOLIANA - Campanile di Val Montanaia Acc. Renzo De Carli - Bruna Rossa

3 luglio GR. DELLE MADDALENE - Monte Luco (m 2434) Acc. Ferdinando Slongo (AE) e Nadia Dalla Sega.17 luglio CIME D’AUtA - Ferrata “Paolin-Piccolin” Acc. Silvio Scopel - Roberto Bolzan - G. Basei.31 luglio GR. DEL CAtINACCIO - Giro d’Antermoia Acc. Margherita Dalla Gasperina - Gabriella Bristot.

- Teresa Dal Zotto.21 agosto CRODA DEI tONI - Dalla val Fiscalina alla val

Giralba Acc. S. Scopel - Teddy. Soppelsa - R. Bolzan.3-4 settembre ALPI FELtRINE - Sentiero del Vallon - Rif. Dal

Piaz e attraversata Vette Acc. A. Rubetti - G. Mazzaglia. - R.Mazzalovo -

M.Bordin16-18 sett.bre VALChIUSELLA (IVREA) - Sentiero dei laghetti-

Colle della Furce Acc. R.Ridolfi e G.Mazzaglia.2 ottobre PIANCAVALLO - Per Casera Palantina all’Alpago Acc. G. Basei - B. Miculan16 ottobre MONtE GRAPPA - Sentiero del FrontaleGita di

chiusura Acc. Sottosezione Pedemontana del GrappaRecapito sezione per Prenotazione Gite: OTTICA FRESCURA - FELTRE - Via XXXI Ottobre, 2 Tel. 0439.2070

Per precise disposizioni il rinnovo deve esse-re effettuato entro il 31 marzo 2011. La non osservanza di detto termine comporta la de-cadenza dell’assicurazione e del diritto al ri-cevimento delle pubblicazioni.

Segnali di SoccorSo in montagna

In caso di necessità, fare un segnale sei volte nello spazio di un minuto, ad intervalli regolari; poi, dopo un minuto di pausa, ripetere fino a che non giunga risposta.

risposta: fare un segnale tre volte nello spazio di un minuto, ad intervalli regolari.

i segnali possono essere acustici od ottici.

I programmi dettagliati di ogni gita o corso verranno affis-si nelle bacheche sezionali e diffusi attraverso la stampa.

cluB alpino italianosezione Di feltRefondata nel 1922

telefono e fax 0439.81140

Programma attività 2011

Orrido delle Comelle

26 marzo Assemblea dei Soci presso la sala riunioni del Seminario

1 novembre S. Messa in suffragio dei Soci caduti in mon-tagna e dei Soci scomparsi presso la Chieset-ta di S. Eurosia (Val Canzoi)

Programma comm. cultura-tamMarzo – Maggio Introduzione alla geologia: lezioni ed escursioni parlando di rocce, petrolio, cave, acqua, mete-oriti, grotte e altro.Giugno Cansiglio: natura e storia di una delle più belle Foreste d’Italia.Luglio Weekend 16-17: Da Croce d’Aune alla Busa delle Vette tra fiori e rocce.Weekend 30- 31: Vipiteno e le miniere di Val Ridanna.

SCI FONDO ESCURSIONISMO Scuola Sci Fondo Escursionismo

CORSI28° CORSO D’INtRODUZIONE allo sci di fondo escursionistico 25 novembre 2010 / 6 gennaio 2011

23° CORSO DI SCI ESCURSIONISMO 17 febbraio / 20 marzo

GItE E RADUNI6 gennaio Gita di fondo dal Lavazè al Santuario di Pietralba in concomitanza con l’uscita finale del corso.30 gennaio Gita di avvicinamento allo sci di escursionismo

con sci di fondo In località da definire. La scuola fornirà le pelli di foca.6 febbraio 15° Memorial “L. Boschello” Raduno interregionale di telemark sul monte Avena.16 e 17 aprile Gita sci escursionismo sulle Alpi Venoste di Po-

nente: PIZ RUSSENNA 2802 m (JOChBODEN-KOFF) gruppo del Sesvenna

Itinerario meraviglioso sia per la sua facilità e sicurezza sia per il panorama veramente stupendo e vastissimo.

2 giugno Si terrà la tradizionale grigliata in località da definire.

ALPINISMO E SCI ALPINISMOScuola di Alpinismo, Sci Alpinismo e Arrampicata LiberaCORSO DI AGGIORNAMENtO PER IStRUttORI 37° CORSO DI SCIALPINISMO (SA1) febbraio/marzo 1° CORSO DI SCI ALL’ALPINISMO AVANZAtO (SA3) marzo/settembre44° CORSO DI ALPINISMO SU ROCCIA (AR1) aprile/maggio 23° CORSO DI AVVIAMENtO ALL’ALPINISMO (A1) settembre/ottobre.

SPELEOLOGIA

Gruppo Speleologico CORSO DI INtRODUZIONE ALLA SPELEOLOGIA In data da destinarsi

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La bandiera italiana: ecco come esporla

(segnalazione di Alessandro Bagatella - articolo tratto da “L’Alpino”)

VADEMECUM Riportiamo, per semplicità, le domande frequenti, e relative risposte, presenti nella sezione del Dipartimento del Cerimoniale di Stato del sito dei Governo italiano www.governo.it/Presidenza/Cerimoniale/quesiti.html.

Le amministrazioni regionali e locali possono autodisciplinare l’esposizione delle bandiere? Sì, ma possono esclusivamente disporre esposizioni aggiuntive ma mai limitative delle norme in vigore (l. 5 febbraio 1998, n. 22, art. 2, comma 3).

Che dimensioni devono avere le bandiere nazionale ed europea all’esterno e all'interno? Mentre sono fissate le proporzioni (altezza 2/3 della lunghezza), non sono fisse le dimensioni che variano in relazione al luogo della esposizione. In linea di massima la bandiera deve essere superiore alla metà della lunghezza dell’asta o pennone che la sopporta e inferiore alla lunghezza totale dell’asta o pennone.

Cosa significa che la bandiera nazionale devo essere posta a destra e come viene individuata (d.p.r. 7 aprile 2000, n. 121, capo 1,2)? A destra significa che deve avere la posizione più importante. Si intende la destra fra le due bandiere e-sposte e quindi la destra per chi si affaccia sul balcone o sulla finestra di esposizio-ne (che corrisponde alla sinistra per chi osserva dalla strada. Si veda anche: www.governo.it/Presidenza/cerimoniale/schemi_esposizione.html).

Un privato può esporre sul proprio balcone una bandiera nazionale o straniera? Sì a condizione che ne ri-spetti il decoro.

Un privato gestore di un pubblico esercizio (albergo, ristorante, ecc.) può esporre solo la bandiera naziona-le o le bandiere straniere? Può esporre la bandiera nazionale a condizioni che ne rispetti il decoro e le bandiere straniere a condizione che ne rispetti il decoro ed esponga anche la bandiera nazionale.

Una azienda può esporre la bandiera nazionale e le bandiere straniere? Sì a condizione che ne rispetti il deco-ro.

Una azienda può esporre la propria bandiera? A proprio piacimento, ma se espone anche la bandiera nazionale i due vessilli devono essere posti in punti separati.

Un ente pubblico può esporre la bandiera nazionale Sì a condizione che ne rispetti il decoro ed esponga anche la bandiera europea.

Un ente o un ufficio pubblico tra quelli non menzionati dalle disposizioni può esporre la bandiera naziona-le? Sì a condizione che la esponga insieme alla bandiera europea e nel decoro dei vessilli.

Si possono esporre sugli edifici pubblici istituzionali bandiere e vessilli non istituzionali o privati o di par-te? No perché sugli edifici pubblici istituzionali possono essere esposte esclusivamente bandiere pubbliche istitu-zionali.

Un ente o ufficio pubblico può esporre bandiere straniere? No, salvo l’occasione di incontri internazionali.

In caso di lutto si pongono a mezz’asta tutte le bandiere esposte? No. L’ente può disporre l’esposizione a mezz’asta della propria bandiera. Deve chiedere alle altre istituzioni se intendono associarsi al lutto per poter ab-brunare anche le loro bandiere.

Come si espone all’interno di un edificio (in una sala o in uno studio) una bandiera a lutto? Apponendo alla bandiera due strisce di velluto o seta nera a cravatta.

Qual è l’ordine delle bandiere o dei vessilli in una cerimonia? a) bandiere di guerra; b) bandiere nazionali deco-rate; c) bandiere nazionali non decorate; d) gonfaloni decorati; e) medaglieri e labari decorati; f) gonfaloni di regioni, province, comuni; h) insegne di associazioni.

In quale ordine accedono le bandiere all’interno di una sala? L’ordine di accesso è inverso, mentre l’ordine di uscita è proprio.

Un organo pubblico può esporre bandiere o simboli privati? No, per esempio un sindaco non può esporre sul municipio la bandiera dei proprio partito o altri vessilli che non hanno valore pubblico.

Si possono esporre negli edifici pubblici bandiere di partito o di associazioni o di movimenti o bandiere del-la pace ecc.? No perché negli edifici pubblici possono essere esposte soltanto le bandiere pubbliche istituzionali. Ciò per rispettare il carattere di “neutralità” delle sedi istituzionali, che costituisce sacro principio democratico.

Se un Comune vuole manifestare adesione ad un movimento esponendone il vessillo, come può fare? Può esporre il vessillo rappresentativo del movimento dove vuole, ma non al fianco della bandiera nazionale o europea perché i vessilli e le bandiere dei movimenti non hanno il rango istituzionale che compete alle bandiere ufficiali e quindi non si possono mescolare senza ledere la dignità della bandiera nazionale tutelata dalle norme (l’art. 12 del-la Costituzione, la legge n. 67/96, la legge 22/98, il d.p.r. 121/2000, l’art. 292 del Codice penale ed i principi generali del protocollo di Stato).

ASTERISCO

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13 ASTERISCO

Si può esporre la bandiera nazionale in una sala di conferenza? Dipende: in generale non è possibile perché la bandiera non è un elemento di arredo, deve perciò esserci un motivo ufficiale per l’esposizione: a) Se l'evento è in-ternazionale si espongono le bandiere dei paesi partecipanti; b) Se l'evento è nazionale la bandiera si espone e-sclusivamente se la manifestazione è espressione di potestà pubblica (es. il prefetto consegna nella cerimonia ono-rificenze o riconoscimenti ufficiali).

Si può esporre la bandiera nazionale nello studio, ad esempio, di un imprenditore? E’ inopportuno, ma può essere esposta insieme ad altre bandiere.

Dove si espone una bandiera all’interno di una sala? In modo da attribuire ad essa il massimo decoro e cioè al-la destra del tavolo di presidenza o al centro della parete più importante di un salone.

Chi è il flag men? E’ “l’uomo bandiera”, il responsabile della esposizione corretta delle bandiere. Ogni ufficio pub-blico deve designare l’addetto alle bandiere.

Il Tricolore ai tempi della Lega

(segnalazione di Silvio Forcellini - articolo tratto da “L’Amaca” di Michele Serra)

“Suggerisco vivamente, a chi se lo fosse perso, il video “portavamo il tricolore a Venezia” (sul sito di Repubblica). Girare per le strade di una città italiana con la bandiera italiana espone agli insulti delle camicie verdi, e spinge le forze di polizia (italiane) a intervenire suggerendo prudenza: «Mostrare il tricolore può essere una provocazione». L'insulto ricorrente (quelli in dialetto non sono traducibili) era “comunisti”, parola ripetuta con zelo idiota e odio asso-luto, suono svuotato di qualunque significato storico o senso politico, come quando nelle curve di stadio si grida “e-breo”. Poiché il solo segno di identificazione del drappello con il tricolore era il tricolore stesso, se ne deduce che i-taliano e “comunista”, per il popolo leghista, sono la stessa cosa. Vent'anni al servizio di Berlusconi hanno lasciato il segno, “comunista” serve a dire “nemico” e basta, niente altro, ostacoli da rimuovere, intrusi da zittire, orchi da addi-tare ai bambini. Al netto dell’odio puro che stilla da quel filmato, rimane il fatto che siamo l’unico paese (quante volte lo diciamo, e per quanti argomenti: “siamo l’unico paese”) nel quale la bandiera nazionale sta diventando qualcosa di “provocatorio” e “sconsigliabile”. Spero che il presidente Napolitano abbia visto quel filmato”.

La storia della nostra Bandiera

Non tutti conoscono la storia della nostra Bandiera, e neppure il significato dei tre colori che la compongono. Secondo un'antica poesiola scritta nei "sussidiari" delle scuole elementari di un tempo, nel vessillo dell'Italia ci sarebbe il verde per ricordare i nostri prati, il bianco per le nostre nevi perenni, ed il rosso in omaggio ai soldati che sono morti in tante travagliate guerre. Su questo tema hanno profuso rime anche poeti di fama come Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli, Renzo Pezzani, Ada Negri.... Davvero il verde dei prati, il bianco delle nevi, e il rosso di un sangue versato tra le lacrime di un'intera nazione per duecento anni è la trasposizione allegorica del nostro Tricolore? E' difficile identificare tra i tanti chi e come ha inventato una simile leggenda. Leggenda romantica, ma non vera. Alla luce della Storia essa appare puerile e senza senso. Può essere il tema di una filastrocca, ma è inconcepibile che una penisola frazionata in tanti piccoli stati, abbia avuto col Risorgimento la forza di unirsi per celebrare prati e nevai. Nasce quindi il sospetto che l'ignoto cantore di tale favola abbia voluto nascondere una realtà ben diversa, e molto più seria e drammatica. Una verità difficile da gestire quando oggi, grazie ai motori di ricerca come Google, la storia patria reale, è interamente riscritta. La bandiera italiana è nata nel 1794, quando due studenti di Bologna, Giovanni Battista De Rolandis e Luigi Zamboni, tentarono una sollevazione contro il potere assolutista che governava la città da quasi 200 anni. I due presero come distintivo la coccarda della rivoluzione parigina, ma, per non far da scimmia alla Francia, cambiarono l'azzurro col verde. Il significato allegorico è rimasto comunque lo stesso: un Tricolore come traguardo di un popolo che mirava ad avere Giustizia, Uguaglianza, Fratellanza. Tre obiettivi senza i quali non ci può essere Dignità, Democrazia, Prosperità. Il nostro Tricolore riassume i naturali "Diritti dell'Uomo", le aspirazioni di tutte le genti, la volontà di chi crede nella propria nazione volta al progresso, con leggi adeguate, senza divisioni, stessi doveri e medesimi privilegi. Un paese dove non ci siano discriminazioni, ma ognuno fa del proprio lavoro una cosciente responsabilità. Dove la morale e l'etica siano guida costante per un'esistenza felice e serena. Questo è scritto nella nostra bandiera, e questo è quanto sognavano quei due studenti che l'hanno ideata e difesa sino a sacrificare la loro vita ventenne al bieco assolutismo despota dei carnefici del potere. La cronologia della nascita del Tricolore sta in poche date: il 14 novembre 1794 appare per la prima volta come coccarda puntata sugli abiti dei patrioti nella sommossa di Bologna. Il 18 maggio 1796 i colori di questa coccarda sono accettati da Napoleone, a Milano, e questi consegna alla Guardia Civica, alla Legione Lombarda e alla Guardia Nazionale una bandiera a strisce verticali verde bianca e rossa. (Nel corso di questa cerimonia Napoleone specifica che questi tre colori provengono dalla coccarda della sollevazione bolognese, infatti, dice testualmente: "Visto che loro (i due studenti) hanno scelto questi tre colori, così siano". Il 9 ottobre 1796 (18 vendemmiaio anno V) La legione Italiana emanazione della Legione Lombarda riceve dal Bonaparte un Tricolore con la stessa composizione della coccarda di De Rolandis e Zamboni. Il 18 ottobre dello stesso anno, (27 vendemmiaio) il senato riunito a Bologna e Modena decreta che sia creata una bandiera a bande verticali con questi tre colori, simbolo della nuova Repubblica Cispadana, prima tappa di una nuova Repubblica Italiana. Il 7 gennaio del 1797 a Reggio Emilia, i convenuti delle assise fanno proprio il nuovo stendardo e s’impegnano a che esso diventi universale. Torino, 20 aprile 2010 Ito De Rolandis

Tratto da: http://www.radiomarconi.com/marconi/storiabandiera/index.html

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Calcio - Seconda Categoria

La Piave Tegorzo sale al 7° posto di Cristiano Mazzoni

Ancora due successi per la Piave Tegorzo che ha superato di misura dapprima in casa il Campolongo e poi in trasferta il Cassola. Queste due vittorie hanno proiettato la squadra allenata da Enrico De Faveri al settimo posto in classifica con quattro punti di margine sulla zona play-out (zona salvezza) e a cinque punti dalla zona play-off (zona promozione). Un’ottima posizione per la compagine bianco-verde che è riuscita a risalire in una classifica che l’aveva vista occupare anche l’ultimo posto. Il campionato è ancora lungo e l’imprevisto, si sa, è sempre dietro l’angolo, ma la squadra di mister De Faveri ha le qualità e le capacità per continuare a far bene e per togliersi qualche soddisfazione. Nel frattempo è stato respinto, per insussistenza del reclamo, il ricorso presentato dalla Piave Tegorzo relativo alla gara contro la capolista Eurocalcio per un giocatore che sembrava non regolarmente tesserato. I prossimi impegni vedranno la Piave Tegorzo in trasferta domenica 6 febbraio (ore 15:00) contro l’Altivolese Maser, in quella successiva ospitare l’ostico San Vittore, mentre domenica 20 febbraio farà visita al Riese Vallà nel recupero della 15a giornata.

17a GIORNATA CAMPIONATO: Piave Tegorzo – Campolongo 1 a 0

Preziosa vittoria per la Piave Tegorzo che ha regolato di misura un coriaceo Campolongo. Tre punti importanti per la squadra di mister De Faveri in quanto ottenuti contro una diretta concorrente per la salvezza e che la mantengono al di fuori dalla zona play-out. Un successo però arrivato al di là dei propri meriti in quanto la compagine vicentina, per quanto visto in campo, avrebbe sicuramente meritato quantomeno di portare a casa un punto che solo la sfortuna non le ha concesso. Non è comunque certo stata una bella partita quella disputata dalle due formazioni e tanto meno dai locali apparsi contratti e privi di idee. Nel primo tempo le squadre badavano soprattutto a non scoprirsi tanto che si registrava una sola occasione da rete a favore degli ospiti quando dalla distanza F. Fiorese esplodeva un bolide che faceva tremare la traversa. Nella ripresa la partita ricalcava pressoché quanto già visto nel primo tempo sebbene le due compagini cercavano di imbastire con più frequenza alcune trame di gioco. Il Campolongo al 22° sfiorava nuovamente il vantaggio quando il tiro di D. Fiorese si stampava ancora sulla traversa. Lo scampato pericolo destava i padroni di casa che al 29° costruivano l’azione del gol partita. Bell’azione corale in velocità con Yari Grigoletto che serviva Diego Codemo il cui tiro deviato dall’intervento di Vialetto metteva fuori

causa Mocellin e si insaccava in rete. Gli ospiti provavano a reagire ma i locali si chiudevano a riccio in difesa riuscendo a portare a casa la vittoria.

18a GIORNATA CAMPIONATO: Cassola San Marco – Piave Tegorzo 2 a 3 Bel successo per la Piave Tegorzo che sul campo del Cassola San Marco coglie tre punti importantissimi. Una vittoria ottenuta con caparbietà in quanto la squadra allenata da Enrico De Faveri, chiuso il primo tempo sotto di due reti, è riuscita nella ripresa con una prova di forza a ribaltare il risultato. Nella prima frazione erano i padroni di casa a fare la partita e a portarsi in doppio vantaggio grazie alle reti al 20° e al 35° di Dissegna. Nella ripresa la Piave Tegorzo entrava in campo più determinata e dapprima all’11° accorciava le distanze con Matteo Codemo e poi al 30° agguantava il pareggio con Mirko Schievenin entrambi appena entrati in campo. Nei minuti finali i locali rimanevano in nove uomini per una doppia espulsione ed i bianco-verdi ne approfittavano per siglare con Marco De Martin su calcio di rigore il gol del sorpasso che sanciva la fine dell’incontro.

CLASSIFICA CAMPIONATO DOPO 18a GIORNATA: Eurocalcio 39, Valdosport 31, Riese Vallà – Altivolese Maser – San Vittore 29, Angarano 28, Piave Tegorzo – Arsiè 24, Santa Croce – Cassola 22, Bessica – Spineda 21, Valbrenta 18, Foen 14, Campolongo 12, Eagles Pedemontana 11. (Riese Vallà 1 punto di penalizzazione).

Il centrocampista Matteo Prosdocimo

CALCIO

ASTERISCO

ASSOCIAZIONE CULTURALE “AMARCORD” - CINEMA DI CORNUDA PROGRAMMA

SISTEMA DOLBY DIGITAL Piazza Giovanni XXIII, tel. 0423638108 segreteria telefonica con gli orari degli spettacoli

QUALUNQUEMENTE di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese, Sergio Rubini, Lorenza Indovina

HEREAFTER di Clint Easwood con Matt Damon, Cécile De France, Mylène Jampanoï, Marthe Keller

DOMENICA 13 FEBBRAIO 2011 ore 15,00 – 17,00

VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 ore 21.00 SABATO 5 FEBBRAIO 2011 ore 21.00 DOMENICA 6 FEBBRAIO 2011 ore 15.00 - 17.00 - 19.00

SABATO 12 FEBBRAIO 2011 ore 21.00 DOMENICA 13 FEBBRAIO 2011 ore 19.00 – 21,00

L’ORSO YOGHI di Eric Brevig Film di animazione

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15AlimentariPUTTON GABRIELE

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• Mercoledì

• Venerdì

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16 LETTERE AL TORNADO

Quero: la scuola dell’infanzia paritaria Nella scelta della scuola, soprattutto della scuola dell’infanzia, tante sono le caratteristiche che vanno valutate, prima fra tutte la qualità. La qualità intesa come qualità delle relazioni che in essa si creano, relazioni tra i bambini, tra le in-segnanti e i bambini e tra la scuola e la famiglia. Noi crediamo che la scuola vada intesa come una comunità in cui ognuno, per le proprie competenze e nei propri ambiti, deve fare la sua parte. Anche in un momento di crisi come quello attuale, non si può scegliere la scuola valutando solo i costi. La scuola è un investimento per il futuro di ogni singolo bambino e per il futuro della società in cui questi bambini vivranno. La scuola dell’infanzia paritaria di Quero, si pone, con i suoi 109 anni di storia, come una scuola in cui insegnanti professionalmente preparate, che si aggiornano continuamente, sono pronte

ad accogliere i bambini e le loro famiglie in un ambiente ricco e stimolante, cercando di creare appunto quelle relazioni positive che aiutano a crescere. Gli spazi esterni ed interni sono stati da poco completamente ristrutturati. La scuola ha 3 aule per le attività di sezione e per i laboratori, un ampio salone per l’accoglienza e il gioco libero, la mensa, locali di servizio, la palestra strutturata con materiale per l’attività psicomotoria, un’aula per l’informatica e un grande giardino per giocare all’esterno. La giornata a scuola è così strutturata:

• Accoglienza dalle 8.00 alle 9.00 (o 7.30 per chi ne fa richiesta). • Attività di routine: riordino, bagno, merenda dalle 9.00 alle 9.30. • Attività in sezione o di laboratorio dalle 9.30 alle 11.45. • Pranzo dalle 11.45 alle 12.45. • Gioco libero in salone o in cortile dalle 12.45 alle 13.30. • 13.00 – 13.30: prima uscita per i bambini che non si fermano a scuola il pomeriggio. • Riposo per i bambini più piccoli che ne abbiano la necessità e laboratori in sezione per i bambini più grandi

dalle 13.30 alle 15.00. • Merenda dalle 15.00 alle 15.30. • Uscita dalle 15.30 alle 16.00. • Dopo le ore 16.00 si fermano a scuola i bambini iscritti al prolungamento che potranno stare a scuola fino alle

ore 18.00 e faranno un’ulteriore merenda alle 17.00. Oltre alla progettazione annuale, sono attivati, con cadenza settimanale, i laboratori:

• Lingua inglese per i bambini di 4 e 5 anni con insegnante madrelingua. • Laboratorio di attività psicomotoria con un insegnante esterna laureata come terapeuta della neuro e psicomo-

tricità. • Laboratorio di musica • Laboratorio i. r. c. • Laboratorio creativo • Laboratorio di informatica per i bambini di 5 anni.

Per ogni informazione potete chiamare la scuola al numero 0439 787401 oppure visitare direttamente la scuola.

Le insegnanti.

Benvenuto Marcello Jacob Serrangeli

Papà Carlo Serrangeli e mamma Jackie sono felici di condividere la loro gioia, per l’arrivo del primogenito, con tutti i lettori de “Il Tornado”. Ecco la foto di presentazione di Marcello, nato a Firenze il 14-11-2010, facendo registrare un non disprezzabile peso di 4, 690 chilogrammi. La foto, inviataci dai genitori, risale a Natale quando Marcello è venuto a trovare i nonni a Quero, e ride perché è felice in braccio a Nonna Carla.

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Agraria Agraria Agraria MARCHI

Zona Industriale, 68 - PEDEROBBA (TV) - Tel. e Fax 0423 688902

• ALIMENTI PER ANIMALI• PRODOTTI PER L’AGRICOLTURA E IL GIARDINAGGIO• PELLETS E TRONCHETTI • PRODOTTI FITOSANITARI

• BOMBOLE GPL • PIANTINE DA ORTO

Chiuso il Mercoledì pomeriggio

ATTUALITÀ

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ALANO DI PIAVE -- FELTRE - ORARIO VALIDO FINO AL 09-06-2011 1 2 2 1

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FELTRE OSPEDALE 8.41 11.56

CORSE MERCATALI - SI EFFETTUANO OGNI MARTEDI' E VENERDI' NON FESTIVI. ALANO DI PIAVE -- MONTEBELLUNA - ORARIO VALIDO FINO AL 09-06-2011 2 2

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FENER F.S. 9.06 11.50 8.40 11.24 MONTEBELLUNA LOGGIA 8.41 11.25

CORSE MERCATALI - SI EFFETTUANO IL MERCOLEDI' NON FESTIVO.

COINCIDENZA CON TRENO PER PADOVA DELLE ORE 08:28

COINCIDENZA PER ALANO CON TRENO PROVENIENTE DA VENEZIA -TREVISO DELLE ORE 09:07

ALANO DI PIAVE -- VALDOBBIADENE - ORARIO VALIDO FINO AL 09-06-2011 2 2

CORSE

ANDATA CORSE RITORNO

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FERMATE

2 4 8.05 10.40 ALANO PIAZZA 8.46 11.22 8.06 10.41 ALANO LOCANDA ALPINA 8.45 11.21 8.07 10.55 COLMIRANO 9.10 11.20 8.10 10.56 CAMPO 9.09 11.17 8.12 10.56 FAVERI 9.08 11.15 8.13 10.44 PONTE TEGORZO 8.42 11.14 8.14 10.45 FENER POSTA 8.41 11.13 8.15 10.46

FENER F.S. 8.40 11.12 8.27 11.58 VALDOBBIADENE VIA GARIBALDI 8.28 11.00

CORSE MERCATALI - SI EFFETTUANO OGNI LUNEDI’ NON FESTIVO. PR

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20 CALCIO

LETTERE AL TORNADO

I piccoli calciatori della Piave Tegorzo

di Antonio Miotto

Dopo le collaborazioni con le società calcistiche limitrofe, l’A.C. Piave Tegorzo, incoraggiata da un gruppo di genitori, ha ripeso a gestire l’attività di calcio giovanile per i bambini degli anni 2001- 2002-2003-2004. In questi tre mesi di attività, grazie alla collaborazione di tante persone, sono 14 i bambini che, con grande entusiasmo, si stanno dedicando alla pratica del calcio. L’attività è stata intensa perché, oltre agli allenamenti, sono state disputate anche 10 partite amichevoli con società sportive dell’Alto Trevigiano, come ad esempio il Quartier del Piave, il Riese ed il Loria. Durante questi primi assaggi di partite, in cui l’unico risultato da ottenere era il diverti-mento, i nostri giovani atleti hanno dimostrato ottimo impegno ed hanno cominciato a capire il senso del gioco di squadra.

Dopo la pausa natalizia, l’attività è ripresa con gli allenamenti, in prospettiva di poter partecipare a nuove partite a-michevoli. Gli allenamenti si svolgono il lunedì sera dalle 18.00 alle 19.15 presso il campetto esterno della Palestra di Alano di Piave e il sabato pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30 presso la Palestra di Alano di Piave.

L’A.C. PiaveTegorzo invita tutti i bambini che vogliono iniziare a divertirsi giocando a calcio a presentarsi nelle gior-nate di allenamento; l’invito è aperto anche a tutti gli adulti che amano questo sport e che hanno tempo da dedicare a questa passione, per rendere la squadra di dirigenti ed allenatori sempre più ampia, in modo da garantire una sempre miglior attività per i nostri giovani calciatori. Sono aperte le iscrizioni anche ai bambini del 2005 per avviare un’attività di gioco e divertimento.

Ecco i nomi dei nostri giovani calciatori: Balest Filippo, Buttol Leonardo, Bollotto Patrik, Dal Canton Elia, Dal Canton Alessandro, De Girardi Francesco, De Paoli Francesco, Licini Andrea, Proverbio Diego, Schievenin Daniel, Solagna Michael, Specia Alex, Specia Samuele, Vanzo Thomas. Mister: Schievenin Mirko. Dirigenti: Vanzo Giuseppe, Scopel Federico e Miotto Antonio. (Nella foto di rito, i giovani calciatori della Piave Tegorzo prima di una delle partite amichevoli disputate).

In ricordo di Resi Grillo

Il 22 dicembre è mancata, dopo una breve ma sofferta malattia, Resi Grillo di Alano, classe 1931, affezionata abbonata del Tornado da tanti anni. Se n’è andata quasi in pun-ta di piedi, senza dare fastidio a nessuno, così come voleva lei, abituata a fare da sola senza chiedere mai. La sua vita non è stata facile, ma fatta di tanto lavoro, sacrifici e di-spiaceri, ma con il suo carattere forte e battagliero è sempre andata avanti con forza e coraggio. «Eri un punto di riferimento per la tua famiglia, hai lasciato un vuoto incolmabi-le, sarai sempre nel nostro cuore e mai potremo dimenticarti. Grazie per tutto quello che hai fatto per noi….». Con tanto amore,

i tuoi cari

Miky Pizza ringrazia

Miky Pizza coglie l’occasione di augurarvi Buon Anno e ringraziare tutti i clienti del Basso Feltrino e di Segusino per la fiducia accordatagli nel periodo di permanenza nelle pizzerie di Fener prima, di Segusino poi. Vi informa inoltre dell’apertura della nuova pizzeria a Poggiana di Riese Pio X (TV) di fronte alla chiesa, “Stella d’Oriente”, tel. 0423-456382 (orario d’apertura: dalle 11.45 alle 14.30 - pizzeria e cucina a menù fisso - e dalle 18.00 alle 24.00 - solo pizzeria). Un cordiale saluto,

Michele, Marika e tutto lo staff

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21

Chichibìo, chi era costui?

di Silvio Forcellini

Chichibìo, chi era costui? Trattasi di un arguto e provetto cuoco veneziano, protagonista di una gustosa novella del Decameron di Boccaccio, novella che - per la curiosità dei nostri lettori - presentiamo qui sotto. E proprio dal cuoco Chichi-bìo ha preso il nome il locale, specializzato nella cucina veneziana, che ha aperto i battenti a Fener, in via Giovanni XXIII, nello scorso mese di dicembre. Nella foto a fianco, lo staff al completo dell’ “Osteria da Chichibìo”: da sinistra il cuoco Mirco Pistorello, l’aiuto-cuoco Mattia Callegaro, il cameriere Andrea Zerbetto e i gestori Laura Povellato e Alberto Cristante. Quest’ultimo, veneziano doc approdato nella nostra zona per amore di Laura, ha un’esperienza nel settore che merita di essere sottolineata: sommelier professionista, ha lavorato prevalentemente a Ve-nezia (“Antico Pignolo” e “Linea d’Ombra”), ma vanta anche importanti esperienze all’estero (tra le quali, a soli 18 anni, al prestigioso “Tour d’Argent” di Parigi). Alberto non è però il primo veneziano a gestire il locale fenerese, che esiste già dagli anni

immediatamente precedenti la Grande Guerra, con la gestione della famiglia Canello e un’altra denominazione. Fu con la successiva gestione della famiglia veneziana dei Favin, dal 1955 al 1960, che - con il nome di “Trattoria da Nane” - nac-que la tradizione di una cucina prevalentemente a base di pesce, tradizione ripresa poi anche dalla famiglia Franco e, dal 1968 e per oltre quarant’anni, dalla famiglia Bortolomiol: l’indimenticabile Carlo, la moglie Rita e, successivamente, il figlio Paolo. Una curiosità: il nome “Trattoria Alla Posta” con il quale il locale è comunemente conosciuto deriva dal fatto che, un tempo, quello era il luogo di sosta e di ristoro per i cavalli che transitavano lungo la strada. Tornando agli attuali gesto-ri, da Alberto & Laura si potrà gustare esclusivamente pesce fresco, accompagnato da una buona selezione di vini. Chiu-so il lunedì, la “Osteria da Chichibìo” osserva il seguente orario: dalle 11.00 alle 14.30 e dalle 17.30 alle 23.00. Il numero telefonico, per eventuali prenotazioni, è lo 0439-779437 oppure il 348.2910123. CHICHIBIO E LA GRU Viveva a Firenze un nobile cittadino, chiamato messer Corrado, generoso con tutti, il quale, buon cavaliere, si dilettava continuamente di cani e di uccelli, per non parlare delle sue opere di maggiore conto. Un giorno, nei pressi di Peretola, egli prese col falcone una bella gru, e, trovatala giovane e grassa, la mandò a un suo abile cuoco, che si chiamava Chichibìo, con l’ordine di arrostirla con ogni cura e servirgliela a cena. Chichibìo la prese e si accinse subito a cuocerla; e quando la cottura fu quasi al termine, cominciò a diffondersi attorno un odore gradevolissimo. Venne a pas-sar di lì una ragazzetta della contrada, la quale era chiamata Brunetta e di cui il buon Chichibìo era innamoratissimo; ella entrò nella cucina e, nel sentirne l’odore della gru e nel vederla sul fuoco, si mise a pregar Chichibìo di dargliene una co-scia. «No davvero - rispose Chichibio - proprio non posso». Donna Brunetta se ne corrucciò molto e infine disse: «In fede di Dio, se non me la date, vi giuro che non vi guarderò più in faccia». E così andarono avanti a litigare. Finché Chichibìo, per non vederla adirata, tagliò una coscia alla gru e gliela diede. La gru fu portata così, senza una coscia, alla mensa di Corrado che aveva convitato un amico suo; e Corrado, molto stupito, fece chiamar Chichibìo e gli chiese che cosa fosse avvenuto dell’altra coscia della gru. Il brav’uomo rispose subito: «Signore, le gru hanno una sola coscia e una gamba». «Come diavolo non hanno che una coscia e una gamba?», domandò Corrado. «E’ forse questa la prima gru che vedo?». «Messere - insisté Chichibìo - è proprio così come vi dico. E ve lo farò vedere negli uccelli vivi quando vorrete». Corrado, per non far discorsi davanti ad un invitato, volle tagliar corto e concluse: «Va bene, lo vedremo domattina, e se sarà come dici sarò contento. Ma ti giuro che, se sarà altrimenti, ti farò conciare in maniera tale che ti ricorderai di me finché campi». Per quella sera non fu detto altro, ma il mattino dopo, appena sorto il sole, Corrado, a cui non era affatto sbollita l’ira du-rante la notte, si alzò ancor pieno di stizza e comandò di sellare i cavalli. Poi fece montare Chichibìo sopra un ronzino e lo condusse sulle rive di un fiume dove, sul far del giorno, si vedevano sempre delle gru. «Adesso vedremo chi di noi due ha mentito ieri sera» disse minaccioso. Chichibìo, vedendo che l’ira di Corrado era ancora viva e che doveva provare la sua bugia, cavalcava pieno di paura a fianco del padrone senza sapere quello che dovesse fare. Se la sarebbe data vo-lentieri a gambe, se avesse potuto, ma, poiché purtroppo non lo poteva, si guardava ora davanti, ora dietro, ora di fianco, e in tutto ciò che gli appariva gli sembrava vedere delle gru piantate su due buone gambe. Arrivati però nelle vicinanze del fiume, riuscì a vedere prima degli altri ben dodici gru le quali se ne stavano tutte su una gamba sola come sogliono fare quando dormono. Si affrettò dunque a mostrare a Corrado dicendo: «Messere, potete vedere molto bene che ieri se-ra vi dissi il vero. Le gru hanno una sola coscia e un solo piede: guardate». là. Corrado le guardò un poco e poi rispose: «Aspetta, e ti farò vedere che ne hanno due». E, avvicinandosi agli uccelli, gridò: «Oh! Oh!». A quel grido le gru manda-rono giù l’altro piede e, fatto qualche passo, presero a fuggire. Corrado si rivolse allora a Chichibìo dicendo: «Che te pa-re, furfante? Non ti sembra che ne abbiano due?». Chichibìo, mezzo tramortito, non sapendo in che mondo si fosse, ri-spose: «Messer sì, ma voi non avete gridato “oh! oh!” a quella di ieri sera: se aveste gridato così, essa avrebbe mandato fuori l’altra coscia e l’altro piede come hanno fatto queste». A Corrado questa risposta piacque tanto che tutta la sua ira si convertì in riso e allegria, e disse: «Hai ragione, Chichibìo, dovevo fare così!».

CRONACA

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Quero: incontro delle terze medie con i donatori di sangue Alcuni commenti formulati dagli studenti dell’Istituto Comprensivo

Lunedì 10 gennaio siamo andati in aula magna a vedere due filmati con i donatori di sangue. Non è la prima volta che i donatori di sangue vengono a fare degli interventi sul perché donare sangue. La risposta è molto semplice: qualcuno dona sangue perché vuole fare un gesto di solidarietà verso qualcun altro. La “lezione” è cominciata con il saluto di Silvano Susanetto, caposezione di Quero, che ci ha dato un caloroso benvenuto ed ha passato la parola al caposezione di Cesiomaggiore: Enzo Maoret, che dopo una breve introduzione ci ha fatto vedere un DVD sul sangue. C’era anche Annita D’Orazio, caposezione di Marziai, Caorera, Vas. Nel filmato definiscono il sangue come “l’amico più caro che abbiamo e che conosciamo appena”. Il DVD parlava del sangue e dei suoi 4 componenti: plasma, globuli rossi, piastrine e globuli bianchi; parlava delle trasfusioni, delle donazioni intere o di un solo componente, del donatore e di come si può diventarlo. Spiegava che i 450 ml di sangue intero estratti dal donatore vengono separati comunque nei 4 elementi perché si ottengono maggiori prodotti. Dal plasma viene ricavato un medicinale. Il sangue si può distinguere in 4 categorie: 0, A, B e AB; in più c’è il fattore “Rh” che può essere positivo o negativo e influenzare le condizioni del sangue, moltiplicando i quattro gruppi, in otto: 0, A, AB, B+ e 0, A, AB, B- . Questi gruppi hanno una caratteristica: possono donare e ricevere solo da certi gruppi. Una particolarità è che un gruppo, lo 0- può donare a tutti e ricevere dal suo stesso gruppo, mentre l’ AB+ può donare al suo gruppo, ma ricevere da tutti. Hanno parlato anche delle donazioni di midollo osseo, ma solo un cenno: hanno detto che ognuno di noi ha un midollo osseo differente, perciò è difficile trovarne uno uguale al proprio. Tornando al sangue, tutti hanno il DIRITTO di riceverlo. Chi lo dona, però, ha dei limiti: non può donare sangue dopo 65 anni e non lo può donare sotto i 18 perché si rischia di compromettere la situazione sanitaria del donatore. Per le donazioni di midollo osseo (la maggior parte si trova nelle ossa piatte, nelle zone del bacino e del femore) l’età delle donazioni è dai 18 ai 35 anni per evitare di avere un midollo scadente e compromettere la struttura ossea del donatore. Ci hanno fatto vedere anche una cassetta che raccontava un po’ di storia dei donatori. All’inizio ci si procurava il sangue dagli animali, ma siccome si è visto che chi riceveva sangue animale moriva, si donava vena a vena: il donatore cuciva la sua vena con quella del ricevente facendo passare il sangue. Valutando l’esperienza, devo dire che non è stata la solita routine del lunedì pomeriggio, ma un’attività didattica adatta e soprattutto non piena di discorsi noiosi. Il modo interattivo e divertente di svolgere l’attività mi ha incuriosito e, secondo me, va sfruttato. Fa capire che esistono modi molto divertenti per imparare, adatti ai giovani. Spero che i donatori di sangue continuino sulla strada della tecnologia, sperimentando nuovi modi per far diventare coinvolgenti le lezioni sulla donazione di sangue. (a cura degli studenti delle classi terze di Quero. Coordinamento di Matteo Bollotto)

Quest'esperienza è stata molto interessante e diversa dal solito. Spiegano con disinvoltura e rispondono molto bene alle nostre domande. I DVD erano chiari e consiglierei di rifare l’esperienza. Gli esperti ci hanno parlato e ci hanno fatto capire, in modo chiaro e semplice, cose complicate e non ci hanno annoiato, anzi. Ci hanno mostrato dei video simpatici. Hanno risposto in modo chiaro e completo alle nostre domande e sono stati molto disponibili. È stata una bella esperienza perché ho imparato cose nuove che hanno meritato la nostra attenzione. La vorrei riproporre come nuovo metodo di insegnamento. È stato interessante e molto chiaro. Sono stati sintetici e mostrando video molto chiari. Il modo tecnologico con il quale è stato spiegato l’argomento, è stato molto innovativo e diverso dal solito. Consiglio di rifarlo per altre classi, utilizzando i DVD. È stata una lezione simpatica, che non ti fa dormire. Secondo me, gli insegnanti hanno fatto bene a proporre questa esperienza perché ora sappiamo quanto sia importante donare sangue. Penso che la maggior parte dei ragazzi delle terze dell’anno scolastico 2010/11 diventeranno donatori. L’incontro è stato utile e ha tolto dei dubbi che avevo su come si dona il sangue. La cosa che mi è rimasta impressa e che mi ha colpito è stato come avvenivano le trasfusioni una volta. Anche i relatori sono stati molto bravi e la spiegazione degli argomenti è stata chiara e dettagliata.

Per me è stata un'esperienza oltre che molto interessante anche molto chiara. Ho potuto esprimere i miei pareri e proporre dei dubbi che avevo su cos'era la donazione di sangue. Quando sarò maggiorenne donerò anche io il sangue. Grazie a questo incontro con l'associazione FIDAS mi sono state chiarite molte idee che per me erano confuse, gli argomenti trattati sono stati molto interessanti e ho partecipato molto volentieri. Credo proprio che appena avrò compiuto i diciotto anni donerò il mio sangue. Per me è stato molto bello, interessante. Mi è piaciuto perché ho capito cosa vuol dire donare il sangue. Anch’io voglio diventare un donatore di sangue, perché cosi posso aiutare chi ha bisogno di sangue come il mio. Gli aspetti che giudico interessanti dell'intervento che hanno fatto i volontari della FIDAS sono le conoscenze acquisite. Spero di fare un altro incontro. Sono stati anche molto gentili con noi perché ci hanno donato: un quaderno, una maglietta, una chiavetta USB e libretti che parlano del sangue. Io quando sarò maggiorenne donerò sangue e forse anche midollo osseo. Secondo me quest'incontro è stato molto importante perché ho imparato molte cose e penso che donare è un gesto altruista perché si riesce a salvare più di una vita. Loro sono stati molto gentili con noi e ci hanno chiesto di donare sangue quando saremo maggiorenni. Per me questo incontro è stato molto importante per l'importanza del donare il sangue, inoltre hanno riempito i miei buchi su certi argomenti e credo proprio che a diciotto anni donerò il sangue. Per me questo incontro è servito per sensibilizzare noi ragazzi a donare sangue, perché il sangue è vita e se ne abbiamo tanto perché non donarlo? Inoltre questo incontro mi è servito a imparare cose nuove che non sapevo e penso che io donerò sangue da grande. Per me questo incontro è servito molto perché ho imparato molte cose che prima non sapevo. Donare il sangue è molto importante perché puoi salvare delle persone che stanno peggio di noi, penso che da grande donerò il sangue. Inoltre se devi donarlo devi farlo con consapevolezza. È stato molto interessante... ho scoperto cose che non avrei mai detto, ho imparato cose molto interessati riguardo il sangue, anche perché loro l'hanno spiegato in modo molto simpatico e molto interessante. Da grande di sicuro sarò un donatore. Non credo che ci sia cosa più importante che indurre i giovani a donare il sangue per aiutare i malati e per riuscire a farli sorridere. L'incontro mi è stato molto utile mi ha fatto capire quanto sia vitale il sangue e quindi quanto sia “amico dell'uomo”. Il sangue va donato perché si dona una parte di vita che poi condivideremo con altri, per aiutare i malati. Non solo lo faremo per questo, ma lo doneremo per la soddisfazione personale e quindi per fare felice il malato e noi stessi. Personalmente quest'esperienza mi è stata utile. Mi ha fatto capire che ci sono persone che non sono fortunate come noi e per questo vanno aiutate donando il sangue, credo che questo sia molto importante e ho deciso fermamente che lo donerò. Secondo me donare il sangue è una delle cose più importanti per essere veramente cittadini del mondo, perché grazie a queste persone molte altre si salvano. Bisogna collaborare e avere coraggio perché con un piccolo gesto si può far felice molta gente, che a sua volta aiuterà anche se in modo diverso. Anch’io quando sarò maggiorenne donerò il sangue. Per me è stato molto importante perché ci hanno spiegato le funzioni del sangue; sapere che il sangue è insufficiente mi addolora, ma da grande andrò a donarlo a chi non lo ha, se con questo gesto posso rendere felici delle persone; questa esperienza mi ha fatto capire che donare il sangue è importante perché altrimenti delle persone muoiono.

ATTUALITÀ

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Al supermercato: prodotti senza imballaggi e detersivo alla spina Comprare prodotti senza imballaggio e informarsi sui punti vendita che offrono quelli sfusi. Ci sono ormai erogatori di cereali, pasta, riso, legumi, che evitano tonnellate di scatole e pacchetti. Fondamentali i detersivi alla spina per liberarsi dei flaconi in plastica. Se ne compre uno una volta per tutte (50 centesimi), lo si riempie e lo si riporta vuoto ogni volta. Ce ne sono anche di biodegradabili al 90%.

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L’eclissi vista da Pianezze foto segnalazione di Michele Remor

Una delle poche eclissi che ci sarà concesso ammirare e per noi la levataccia l’ha fatta Michele Remor, che si è portato in Pianezze, di buon’ora, per cercare di fotografare il fenomeno celeste. Le condizioni di velatura del cielo hanno compromesso l’operazione, ma ci resta questo suggestivo ricordo di cui siamo riconoscenti all’autore. Foto scattata il

04.01.2011 alle ore 8,12 con reflex digitale Canon Eos 450D, esposizione manuale, 100 Iso, tempo 1/4000 di secondo.

RISPARMIO ENERGETICO

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Tratti dal sito della Protezione Civile di Quero I dati meteo del 2010 dalla stazione di Quero

Ricco di dati il sito della Protezione Civile di Quero, che raccoglie, ormai da più di un anno, i dati relativi alla meteorologia e che ci permette, per la prima volta, di avere un riassunto annuale completo. Sul sito si possono elaborare i dati per giorni, mesi, settimane o personalizzare una propria ricerca e i dati a disposizione sono davvero molti. Qui ne proponiamo una estrema sintesi, giusto per

ingolosire gli appassionati del meteo, rimandando al sito per dati più estesi: http://www.protezionecivilequero.it/quero/ Si potrà scoprire, per esempio, che il giorno più piovoso è stato registrato il 1° novembre, con 74,7 mm di pioggia, che la punta massima di caldo si è toccata il 4 luglio con 37°C alle 12,56, quella di freddo il 17 dicembre con il termometro a -6,9°C, che il vento ha soffiato con maggior intensità nel mese di marzo, con raffica registrata a 69 Km/h, direzione NNE, ma anche il 31 ottobre con raffica di 63,3 Km/h. Nella tabella sotto riportata trovate altri dati (warmest day significa giorno più caldo, coldest day, invece, giorno più freddo) con riferimenti temporali calcolati sull’arco di un giorno intero (dalle 6 di mattina alle sei di sera) o di una notte (dalle 6 di sera alle sei di mattina).

CRONACA

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI SEZIONE DI FELTRE ORGANIZZA

VIAGGIO IN POLONIA Programma di viaggio PARTENZA: prevista per le ore 5:30. Luogo: verrà comunicato in seguito a seconda delle esi-genze dei partecipanti.

1° GIORNO MERCOLEDI’ 01 GIUGNO 2011: VALBELLUNA , GRAZ , BRNO Partenza dalla Valbelluna in direzione Tarvisio, Graz, con sosta per il pranzo lungo il percorso. Proseguimento per il confine con la Repubblica Ceca. In serata arrivo a Brno, capoluogo della Moravia e famosa per la fortezza dello Spiel-berg. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

2° GIORNO GIOVEDI’ 02 GIUGNO 2011: BRNO, AUSCHWIT Z, CRACOVIA Prima colazione in hotel. Partenza per Auschwitz – Birkenau con pranzo lungo il percorso a Cieszyn. Nel pomeriggio incontro con la guida e visita del campo di sterminio nazista. Simbolo dell'olocausto, il campo di concentramento di Au-schwitz venne fondato nel 1940 per internare i prigionieri polacchi, ma dal 1942 divenne il più grande centro di stermi-nio degli ebrei europei. Secondo le stime ufficiali nel campo furono uccise circa un milione e mezzo di persone. Sull'in-gresso i nazisti apposero la scritta "Il lavoro rende liberi". Al termine della visita, partenza per Cracovia. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

3° GIORNO VENERDI’ 03 GIUGNO 2011: CRACOVIA , MINIERE DI SALE DI WIELICZKA Prima colazione in hotel, incontro con la guida e mattinata dedicata alla visita di Cracovia con l’antico quartiere ebraico di Kazimierz. Situata a 214 m s.l.m., sulle due sponde del fiume Vistola, è un grande centro commerciale e industriale (stoffe, pelli, macchine agricole, cartiere, editoria) e un importante nodo ferroviario. Cracovia è stata a lungo la capitale del paese e a tutt'oggi rimane il suo principale centro culturale, artistico e universitario. Con più di sette milioni di visita-tori ogni anno, è la principale meta turistica internazionale della Polonia. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio partenza per Wieliczka e visita guidata di una delle più antiche miniere di sale operanti al mondo (la più antica si trova a Bo-chnia, in Polonia, a 20 km da Wieliczka), funzionante dall'età preistorica. Durante la Seconda Guerra Mondiale la mi-niera era usata dagli occupanti come sito per la produzione di piani bellici. Nel 1978 la miniera di sale di Wieliczka en-trò nella lista dell'UNESCO come Patrimonio dell'umanità, La miniera forma una città sotterranea, con chiese come Santa Kinga, la più grande chiesa sotterranea al mondo, laghi e tunnel. Il percorso di circa 2 km conduce alle bellissi-me cappelle scolpite nel sale, ornate da splendide sculture di sale. Rientro a Cracovia. Cena e pernottamento in hotel.

4° GIORNO SABATO 04 GIUGNO 2011: KALWARIA ZEBRYDO WSKA , WADOWICE, VIENNA Prima colazione in hotel e partenza per Kalwaria Zebrydowska. Incontro con la guida e visita di questa pittoresca citta-dina e importante centro di pellegrinaggio religioso presso il Santuario dei Bernardini. Lungo il colle del santuario si di-spongono 42 cappelle della Via Crucis, che riproducono edifici di Gerusalemme sulla via del Calvario. Tutte le cappelle sono anche delle piccole chiese dalla forma particolare. Il santuario mariano con facciata a torri è fastosamente baroc-co e sull’altare c’è la venerata statua in argento della Vergine, portata da Loreto nel 1590. Proseguimento per Wadowi-ce e visita della città natale di Papa Giovanni Paolo II, dove è possibile vedere la casa che gli ha dato i natali Pranzo in ristorante. Ripresa del viaggio verso Vienna con arrivo in serata. La cena sarà sulle colline di Grinzing, vicino al bosco viennese, in una casa rurale, dove producono il vino. Verrà proposta una serie di pietanze tipiche e prelibate (dalle 16 alle 20 portate), dalle verdure alla carne, ai formaggi e naturalmente strudel di vari gusti, il tutto annaffiato dall’ottimo vino della casa; a richiesta anche musica dal vivo. Sistemazione in hotel e pernottamento.

5° GIORNO DOMENICA 05 GIUGNO 2011: VIENNA CITTA’, VALBELLUNA Colazione in hotel. Incontro con la guida e visita del centro storico, con la cattedrale di Santo Stefano, l’elegante zona del Graben e il palazzo della Hofbur, dimora invernale degli Asburgo, l’Opera, il Parlamento, il Prater, la Chiesa San Carlo, Pranzo in ristorante sulla torre panoramica. Nel pomeriggio partenza per il rientro con soste lungo il percorso. Tempo permettendo sosta in un rinomato prosciuttificio a S.Daniele del Friuli per una degustazione del famoso pro-sciutto o per un bel piatto di tagliatelle. Arrivo previsto in Valbelluna in tarda serata.

QUOTA DI VIAGGIO (BASE 30 PAX ) € 665,00 QUOTA DI VIAGGIO (BASE 45 PAX ) € 616,00

La quota comprende: Pullman GT, Sistemazione in hotel 4**** a Brno il 1° giorno, Sistemazione in hotel 4**** a Cra-covia il 2°, 3° giorno, Sistemazione in hotel 4**** a Vienna il 4° giorno, Pensione completa dal pranzo del 1° al pranzo del 5° giorno, Pranzo in ristorante a Graz il 1° giorno, Pranzo in ristorante al confine ceco-polacco a Cieszyn il 2° gior-no, Pranzo in ristorante a Cracovia il 3° giorno, Pranzo in ristorante a Wadowice il 4° giorno, Cena in ristorante caratte-ristico con musica sulle colline viennesi il 4° giorno, Pranzo in ristorante sulla Torre Girevole il 5° giorno, Cene in hotel il 1°, 2°, 3° giorno, Bevande ai pasti (1 birra o una bibita o ½ acqua o un bicchiere di vino), Accompagnatore parlante italiano presente per tutto il tour in Polonia, Servizio guida mezza giornata al campo di concentramento di Auschwitz il 2° giorno, Servizio guida giornata intera a Cracovia e alle Miniere di Sale di Wieliczka il 3° giorno, Servizio guida mez-za giornata a Kalwaria e Wadowice il 4° giorno, Servizio guida mezza giornata Vienna il 5° giorno, Ingressi Chiesa Ma-riana, Cattedrale a Cracovia, Miniere di Sale a Wieliczka (€ 22,00/pax), Assicurazione medico/bagaglio, Cartellina di viaggio Accompagnatore di agenzia. La quota non comprende: Ingressi a mostre, musei, monumenti, Ingresso Ca-stello Reale sulla Collina di Wawel a Cracovia €10,00/pax, Cattedrale di S. Stefano € 3,00. Supplemento singola € 125,00/pax. Eventuale cena del 5° giorno, mance, facchinaggi e tutto quanto non espressamente indicato in “la quota comprende”

Prenotazioni entro il 31 marzo con anticipo di versamento di € 300.00 e conferma adesione entro il 30 aprile con saldo finale della quota. MUNIRSI DI CARTA D’IDENTITA’ VALIDA PER L’ESTERO O PASSAPORTO.

Le prenotazioni si chiuderanno al raggiungimento dei posti disponibili. 4

Per informazioni rivolgersi al Consigliere Sezionale VALENTINO RECH Cell. 348 8009749

LETTERE AL TORNADO

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I perché di Silvia di Marco Carlotto

Premessa. Questo breve testo espositivo è rivolto ai bambini di 10-11 anni. Tuttavia, per le tematiche esistenziali trattate, può risultare interessante anche agli adulti. Consiste in un dialogo tra Silvia, una bambina frequentante la V elementare, ed il suo nonno.

- Nonno, a volte mi ritrovo a riflettere sul fatto che gli esseri umani sono destinati a morire: ma che cosa accade dopo la morte? La vita si conclude definitivamente oppure prosegue, magari in altra forma? - Cara Silvia, questa è una domanda difficilissima e non esistono risposte certe, a meno che una persona non creda ciecamente in ciò che afferma la nostra religione. - E che cosa sostiene la nostra religione? - Secondo la Chiesa cattolica la morte determina anzitutto la separazione dell’anima dal corpo. Il corpo, morendo, peri-sce; l’anima, invece, entra in rapporto con Dio. Le anime delle persone che durante la vita terrena hanno avuto fede in Dio, hanno pregato tanto ed hanno amato e aiutato soprattutto i bisognosi – come ad esempio gli ammalati, i poveri e le persone sole – vanno in paradiso e vedono Dio faccia a faccia subito dopo la morte, traendo da questa visione un beneficio immediato ed eterno; mentre le anime di coloro i quali hanno ancora bisogno di purificazione, poiché hanno commesso mancanze di un certo rilievo, giungeranno alla visione di Dio solo in un secondo momento. - E le anime di quelle persone che hanno compiuto crimini spietati senza pentirsi, penso ad esempio a chi ha ucciso o commesso altre gravi violenze, che fine fanno? - Le anime dei malvagi, tra le quali collocherei anche quelle dei disonesti e dei corrotti, non vedranno mai Dio, e questa situazione di privazione causerà loro una perenne sofferenza: l’inferno di cui hai sentito parlare è proprio questo. - Nonno, ma che cos’è precisamente l’anima? - La Chiesa afferma la sopravvivenza e la sussistenza, dopo la morte, di un elemento spirituale, il quale è dotato di co-scienza e di volontà, in modo tale che l’“io umano”, cioè la coscienza di sé, sussista, pur mancando nel frattempo del completamento del suo corpo. Per designare tale elemento, la Chiesa adopera la parola “anima”. - Nonno, ma io ho sentito parlare della risurrezione di Cristo e dei morti e mi sembrava che in essa anche i corpi potes-sero tornare in vita. - Hai perfettamente ragione! La Chiesa crede ad una risurrezione dei morti e sostiene che tale risurrezione si riferisce all’uomo nella sua interezza. Quando la vita sulla terrà finirà, Gesù tornerà tra noi per giudicare i vivi e i morti: i vivi, dopo il giudizio, risorgeranno immediatamente, anima e corpo, mentre le anime dei defunti, che hanno già affrontato il giudizio divino, si uniranno al loro nuovo corpo per andare incontro con esso al destino attribuito loro precedentemente da Dio. - Nonno, ma il corpo dei risorti sarà come il nostro oppure subirà delle modificazioni? - Non si sa molto sull’argomento. L’unica cosa che ti posso dire è ciò che sta scritto nel vangelo di Giovanni: egli fa in-tendere che sarà un corpo diverso da quello che abbiamo ora, poiché quando Gesù risorto appare in una casa all’apostolo Tommaso, il suo corpo è in grado di attraversare muri e porte chiuse, evento che risulta impossibile al no-stro attuale corpo; tuttavia Tommaso riesce a toccarlo, convincendosi così che egli è veramente Gesù. Sembrerebbe quindi un corpo a metà strada tra lo spirituale ed il materiale. - Sai nonno, anche se so che tutti gli uomini prima o poi moriranno e che questo è un destino che ci accomuna, a volte l’idea di dover morire mi spaventa assai. È normale tutta questa paura o mi devo preoccupare? - Silvia, non ti devi preoccupare nel modo più assoluto. Tutti si pongono gli interrogativi che ti poni tu e provano le tue paure, ma i più non hanno il coraggio di confidarsi con qualcuno e tengono per sé queste riflessioni. Si dice comunemente che l’essere umano nasce solo e muore solo. Ma mentre quando sta per nascere egli non è co-sciente di quello che sta accadendo, e quindi quell’esperienza non lo spaventa, spesso invece chi muore ha la consa-pevolezza di ciò che sta succedendo, ed è proprio questa consapevolezza a determinare la sua paura. Sono interessanti al riguardo le opinioni di alcuni filosofi (cioè di persone amanti del sapere e affascinate dall’attività del pensare) vissuti nell’antichità, le quali testimoniano come i tuoi interrogativi fossero sentiti dagli uomini come un’esigenza considerevole già oltre duemila anni fa. Un filosofo greco di nome Socrate, vissuto nel V secolo avanti Cristo, asseriva che la morte non ci deve spaventare perché essa o è come un non essere più nulla, e chi è morto non ha più nessun sentimento di nulla, non prova più al-cuna sensazione, come se dormisse senza vedere più niente, neppure in sogno; oppure essa è una specie di muta-mento e di migrazione dell’anima da questo mondo ad un altro in cui ritroveremo tutti coloro che ci hanno lasciato. Un altro filosofo greco che si chiamava Epicuro, vissuto tra il IV ed il III secolo avanti Cristo, sosteneva invece che non dobbiamo temere la morte perché quando noi viviamo lei non c’è, mentre quando c’è lei non ci siamo più noi; la morte non è dunque nulla né per i vivi né per i morti: per i vivi non c’è, i morti non sono più. Ma colui che forse, tra tutti, più ci tranquillizza, ci rassicura e ci trasmette serenità è Gesù: nel Discorso della montagna narrato da Matteo nel suo vangelo, Gesù ripete in continuazione di non affannarci, di non preoccuparci, di non angu-stiarci troppo; egli dice che anche i capelli del nostro capo sono contati e non dobbiamo dunque avere alcun timore. - Grazie per queste belle parole, nonno. Mi sento già meglio. Avrei però un altro interrogativo da porti: se Dio ha una potenza illimitata ed è immensamente buono, perché esiste la sofferenza fisica, perché ci sono bambini che nascono con malattie gravissime e muoiono precocemente o, peggio an-cora, convivono con esse tutta la vita? Perché alcuni uomini vengono al mondo mentalmente sani mentre altri nascono dementi? Perché esistono malattie come il cancro, che fanno soffrire intere famiglie? Io riesco a darmi una spiegazione del male che deriva dal nostro comportamento: Dio ci ha creati liberi di agire come vogliamo, quindi una persona può fare del bene, ad esempio aiutando un amico a trovare un lavoro, oppure può comportarsi male, ad esempio andando a rubare in un negozio. Ma non riesco proprio a comprendere il motivo dell’esistenza del male fisico dovuto alle malat-tie. Sapresti aiutarmi?

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- Ebbene Silvia, secondo il libro della Genesi, contenuto nella Bibbia, inizialmente Dio aveva riservato agli uomini un mondo, detto paradiso terrestre, in cui non esistevano malattie e nel quale non c’era neppure la morte. A un certo pun-to, però, gli uomini, molto probabilmente per egoismo e per orgoglio, non vollero più accettare che Dio fosse Dio, in-tendendo così affermare la loro autonomia dal Creatore e la loro volontà. Ebbene, per la Bibbia questo è il principio di ogni male. A causa di questo atteggiamento altezzoso e superbo, gli uomini caddero da quella situazione di privilegio in cui l’amore di Dio li aveva posti. Arrabbiatissimo, Dio introdusse nel mondo le malattie, l’invecchiamento e la morte, escludendo ogni ipotesi di una vita ultraterrena. Questo non sarebbe mai successo se gli uomini avessero accolto il dono che Dio aveva fatto loro, nell’obbedienza e nella fede. Ma poiché, come hai detto tu, Dio è sommamente buono, accadde che un giorno questa arrabbiatura gli passò. Egli perdonò gli uomini per il loro comportamento scorretto ed in-trodusse la salvezza: la malattia, l’invecchiamento e la morte rimasero caratteristiche di questo mondo, però fu con-cessa agli uomini la possibilità di tornare a vivere felicemente a contatto diretto con Dio, al termine della vita terrena. Naturalmente questo trattamento di favore è riservato alle persone che mettono in pratica i Dieci Comandamenti e gli insegnamenti di Gesù. A proposito di Gesù, Dio perdonò sì gli uomini, ma affermò che qualcuno doveva comunque pagare per le colpe commesse dagli esseri umani. Ecco quindi che Dio, per amore di noi tutti, sacrificò la vita di suo fi-glio Gesù il quale, morendo in croce tra atroci sofferenze, ci liberò dal castigo divino e rese possibile la nostra salvezza ed il nostro passaggio ad una vita eterna in Dio. Per questo motivo Gesù è chiamato il redentore, il salvatore. Ha sacri-ficato se stesso per dare una nuova possibilità a noi tutti. È stato proprio un eroe! - Molto interessante nonno, ma ho capito che per le malattie c’è poco da stare allegri, per lo meno in questo mondo. - In questa vita gli uomini devono portare tanta pazienza e riporre le loro speranze nella medicina, che comunque sta facendo passi da gigante, e devono inoltre pregare tanto, perché la preghiera, pur non risolvendo i problemi, dà tutta-via alle persone la forza necessaria per affrontarli. - Nonno, ma la giustificazione della sofferenza fisica presentata dalla Bibbia è l’unica esistente o ce ne sono delle al-tre? - Ve ne sono molte altre, Silvia, ma io non sono né un esperto di religione né tanto meno un profondo conoscitore della filosofia. Ho tuttavia un vago ricordo delle conclusioni a cui era giunto Leibniz, un filosofo tedesco vissuto tra il XVII ed il XVIII secolo. Se vuoi te le posso riassumere. - Mi faresti davvero un grosso favore, nonno. Quest’argomento mi interessa moltissimo. - Bene. Leibniz distingue tre tipi di male: il male metafisico, quello fisico e quello morale. Il male morale è per esempio il peccato; il male fisico è per esempio la malattia; il male metafisico è invece semplicemente la limitazione o finitezza della creatura umana. Secondo Leibniz, il male morale ed il male fisico sono una conseguenza del male metafisico, in quanto sono connessi con la limitazione e la finitezza dell’uomo. Ma perché l’essere umano è limitato e imperfetto? Lo è perché è una creatura: la creatura è necessariamente limitata e finita, altrimenti si identificherebbe con Dio, con il creatore. Se Dio ha voluto creare, non avrebbe potuto creare se non una cosa finita: esigere che Dio abbia creato un mondo senza imperfezione, equivale ad esigere che egli non abbia creato alcun mondo. A questo punto viene da chie-dersi perché Dio ha creato anziché no e perché egli ha creato questo mondo, con questa particolare mescolanza di bene e di male, anziché un altro mondo con una diversa mescolanza di bene e di male. Arriviamo ad una risposta, considerando che la volontà divina è sempre finalizzata alla realizzazione del bene; fra il bene ed il male, Dio sceglie il bene; fra beni diversi, la volontà divina sceglie il migliore. Se dunque Dio ha creato questo particolare mondo, fra i molti ugualmente possibili, si deve concludere che l’esistenza della creatura è meglio che la non esistenza, ossia che anzi-ché non vi siano mali e neppure beni, è meglio che vi siano dei beni pur con i mali loro connessi; inoltre, tra tutti i mon-di possibili questo è l’ottimo, ossia la mescolanza di mali e di beni che troviamo realizzata in questo mondo è, fra tutte le altre mescolanze possibili, la migliore. Con questo ragionamento un po’ complesso, Leibniz afferma la sua visione ottimistica della creazione e del mondo. Spero tu sia riuscita a comprenderla. - Nonno, non è proprio semplice, ma penso di aver capito e ti ringrazio. Ti vorrei chiedere un’ultima cosa, dopodiché ti devo salutare, perché Chiara, Laura e Giorgia mi aspettano in cortile per giocare. Ho notato che mentre io vado a messa ogni domenica con mamma e papà, tu ci vai sì e no una volta al mese: mi puoi spiegare il motivo? - Vedi Silvia, io non sono un buon cristiano e tu non devi considerarmi un modello da imitare. Invece segui sempre i consigli che ti danno i tuoi genitori. Comunque, il motivo è che io ho sempre dato più importanza alla preghiera indivi-duale che non a quella collettiva. Inoltre, non condivido alcune posizioni della Chiesa. Credo in Dio, ritengo importanti parecchi insegnamenti di Gesù, credo che alla fine di questa vita ci aspetti una vita eterna a contatto più o meno diretto con Dio e mi sembra già molto. Le mie scelte le ho fatte ormai da tempo. Sono sereno e pronto ad accettare, quando sarà il momento, il giudizio divino. Ora vai a giocare con le tue amiche! E non pensare troppo a questi argomenti! Hai solo dieci anni, quando sarai gran-de dedicherai a queste tematiche tutto il tempo che vorrai. - Grazie nonno, ti voglio bene!

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www.misonveneto.it

Associazione Le Ciàcole Via Garibaldi, 459 31049 San Vito di Valdobbiadene Legale Rappresentante: Marco Vanzin Cell. +39 328 91 65 469 e-mail: [email protected]

Rassegna dello spiedo d’Alta Marca, solidale con l'Associazione Italiana Persone Down, Sezione Marca Trevigiana.

L’appuntamento è con Peccati di Golosa 2011 Presentata il 1° febbraio presso l’agriturismo Vigneto Vecio di Santo Stefano a Valdobbiadene, la rassegna si amplia per estensione territoriale e per numero di partecipanti. La cornice della presentazione è quella dell’agriturismo Vigneto Vecio, vincitore del Gran Premio dello Speo Veneto 2010: un onore ed un onere, ma comunque sempre un piacere, per la cornice ambientale e perché si ha l’occasione di degustare direttamente la pietanza promossa dalla rassegna Peccati di Golosa: lo Spiedo d’Alta Marca. La conferenza stampa, già briosa ed informale, si trasforma in un incontro conviviale, seduti a tavola, dove si ha modo di discutere in modo più rilassato, davanti ad un buon spiedo. Abbiamo ampliato l’area interessata alla rassegna arrivando fino a Cison, Refrontolo, Pieve di Soligo e Susegana. I partecipanti sono aumentati da 13 a 17. Ma la sfida si gioca nella qualità della rassegna, puntando sul tema dell’accoglienza. Vogliamo raccontare di un territorio accogliente, che ha nello spumante Conegliano Valdobbiadene un punto di forza, ma che cerca una sua vocazione di ospitalità. Accoglienza vuol dire anche passare una piacevole serata in compagnia. Quindi lo spiedo come piatto principale, la solidarietà verso le persone Down e l’accoglienza: questi sono gli ingredienti dell’edizione 2011 di Peccati di Golosa. Al termine della rassegna la giuria dell'Accademia dello Spiedo d'Alta Marca individuerà il vincitore del Gran Premio Speo Veneto, che sarà premiato nel pranzo finale del 17 aprile a Vidor. Questa giornata fa parte della tre giorni “Mi son Veneto”, evento storico, culturale, teatrale e gastronomico che vede anche gli appuntamenti di sabato 16 aprile a Castelbrando di Cison con il teatro veneto (“Niente da dichiarare?” commedia brillante in tre atti della Compagnia La Contrada), e di sabato 23 aprile sempre a Castelbrando con un convegno di attualità e storia sul tema dell’alluvione in Veneto (“La terra delle acque” con importanti relatori sul tema). La tre giorni di “Mi son Veneto” comunque è un evento di cui parleremo più diffusamente ad inizio aprile. Rassegna gastronomico - solidale “Peccati di Golosa” – gli appuntamenti: Ristoratore Data Paese Ristorante Due Torri giovedì 3 febbraio Collalto di Susegana Ristorante Alla Pergola "da Livio" venerdì 4 febbraio Saccol di Valdobbiadene Locanda Ai Archi venerdì 11 febbraio Col San Martino Agriturismo Al Credazzo sabato 12 febbraio Farra di Soligo Agriturismo Vedova giovedì 17 febbraio San Pietro di Valdobbiadene Agriturismo Da Garbonier venerdì 18 febbraio Refrontolo Trattoria al Roccolo giovedì 24 febbraio Campea di Miane Agriturismo Ca' Leonilda venerdì 25 febbraio Rolle di Cison di Valmarino Osteria Da Coche sabato 26 febbraio San Giovanni di Valdobbiadene Trattoria Alla Tripolitania giovedì 3 marzo Refrontolo Agriturismo Vigneto Vecio venerdì 4 marzo Santo Stefano di Valdobbiadene Ristorante Baita alle Grotte giovedì 10 marzo Cison di Valmarino Antica osteria Da Ciotta venerdì 11 marzo Solighetto di Pieve di Soligo Agriturismo Le Mesine giovedì 17 marzo Bigolino di Valdobbiadene Agriturismo La Rondine venerdì 18 marzo Santo Stefano di Valdobbiadene Osteria Al Contadin giovedì 24 marzo Combai Agriturismo Fontanazze venerdì 25 marzo Guia di Valdobbiadene

Gli appuntamenti, le news, i contenuti sono pubblicati nel sito, continuamente aggiornato, www.misonveneto.it Marco Prosdocimo x Associazione Le Ciacole

Nelle foto: Qui sopra un momento della cottura dello spiedo e, a lato, gli organizzatori.

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