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Quindicinale Anno XXXIII 19.01.2011 Numero 571 PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO http://digilander.libero.it/tornado Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL Chiuso in redazione il 10.01.2011 Babbo Natale da 24 anni - pag. 1 Si inaugura la Biblioteca Comunale di Alano - pag. 2/3 Silvia Zanella, da Caorera con stile - pag. 4 Quero, Alberto Coppe si dimette da assessore - pag. 6 Buon momento per la Piave Tegorzo - pag. 16

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Quindicinale di attualità dei Comuni di Alano di Piave, Quero, Vas e Segusino

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QuindicinaleAnno XXXIII

19.01.2011Numero

571PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO

http://digilander.libero.it/tornadoTassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL

Chiuso in redazione il 10.01.2011

Babbo Natale da 24 anni - pag. 1Si inaugura la Biblioteca Comunale di Alano - pag. 2/3

Silvia Zanella, da Caorera con stile - pag. 4Quero, Alberto Coppe si dimette da assessore - pag. 6

Buon momento per la Piave Tegorzo - pag. 16

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IL TORNADO Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER (Belluno). DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Mazzocco. REDATTORI: Sandro Curto, Silvio Forcellini. COLLABORATORI: Alessandro Bagatella, Francesco Dal Canton, Ivan Dal Toè, Gianni De Girardi, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Silverio Frassetto, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Antonio Spada, Andrea Tolaini.ABBONAMENTI: ITALIA Abbonamento annuale (18 numeri) 20,00 ESTERO Abbonamento annuale (18 numeri) 50,00.L’ABBONAMENTO PUÒ ESSERE SOTTOSCRITTO O RINNOVATO NEI SEGUENTI MODI: 1- versando la quota sul c/c postale n. 10153328 intestato alla PRO LOCO di FENER; 2- pa-gando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: NEGOZIO “DA MILIO” - Alano; PASTICCERIA “DOLCI PENSIERI” - Fener - BAR JOLE - Fener; MAURO MAZZOCCO - Quero; ALESSANDRO BAGATELLA - Quero; BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR “BOLLICINE” - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.

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Babbo Natale da 24 anni

Dal lontano 1985 Alessandro Bagatella, nelle vesti di Babbo Natale, non manca di fare felici anziani e piccini facendo loro visita alla scuola materna di Quero e, da tre anni, alla materna di Pederobba. Non è mai mancato nemmeno in Casa di Riposo a Quero e ad Alano di Piave. In quest’ultima sede viene accompagnato dal sindaco Dr. Fabio Dal Canton e dall’animatrice Dr.ssa Carmen Comaron. Per diversi anni ha risposto anche agli inviti della Pro Loco di Fener e ogni anno a quanti richiedono la sua visita in casa di amici e conoscenti. L’iniziativa viene portata avanti senza alcun contributo (quest’anno, a onor del vero ha avuto un aiuto dalla ditta Favero

alimentari di Quero), con spese a proprio carico e tutto per avere la soddisfazione di regalare un sorriso ai bambini ed agli anziani. La mamma di Sandro era felice quando lo vedeva partire tutto addobbato, perché sapeva che avrebbe reso felici quei visi innocenti. Sandro avrebbe raggiunto i 25 anni di attività, ma lo scorso anno non ha potuto tener fede all’appuntamento a causa della scompar-sa della madre.

Quest’anno, anche in sua memoria, Sandro ha deciso di riprendere il consueto giro natalizio, sapendo che anche Lei ne sarebbe stata contenta. Da un paio d’anni il Babbo Natale si incarica anche di portare gli auguri del Gruppo Amici del Tomatico e del Grappa. Nel giro del Natale 2010, Babbo Natale si è spinto, oltre che a Pederobba, anche fino a San Pietro di Barbozza. Di seguito alcune foto dei suoi incontri. Dall’alto in casa di riposo ad Alano con il sindaco Fabio Dal Canton, alla scuola materna di Pederobba, nella casa di riposo di Quero e, ultima, con la più anziana ospite della casa di riposo querese, la signora Dosolina Curto, originaria della frazione querese di Carpen.

CRONACA

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sabato 22 gennaio 2011 SI INAUGURA LA BIBLIOTECA COMUNALE di ALANO di PIAVE rinnovata negli spazi e nei servizi

Può sembrare strano in tempi di crisi economica e di tagli che colpiscono molto il mondo della cultura investire in un progetto di biblioteca di pubblico servizio. Ma la la cultura, statistiche alla mano, risulta un investimento essenziale per un paese lungimirante e capace di proiettarsi nel futuro. La cultura e la conoscenza come motore per lo sviluppo personale, come motore di idee, di creatività, di innovazione e quindi di progresso, anche economico. E' con l'elaborazione di nuove idee che possiamo trovare la soluzione ai molti problemi che la vita quotidiana ci pone davanti. Non si può smettere perciò di investire sulla formazione e sulla conoscenza intesa non solo come promozione del libro e della lettura, ma come prerequisito importante per il nostro stare nel mondo, un mondo che nella sua rapida mutazione ci impone di saperlo “leggere” e comprendere per prepararci alle sfide che verranno. La Biblioteca Comunale di Alano rinnovata negli spazi e nei servizi, si offre come “casa di tutti”, un luogo aperto dove ogni cittadino possa trovare, nella ricchezza delle relazioni con le persone, le idee, i libri, la possibilità di crescere e sviluppare creativamente la sua personalità e contribuire così anche alla crescita della comunità.

Comune di Alano di Piave - Assessorato alla Cultura

LA CASA DI TUTTI Sabato 22 gennaio 2011

in Biblioteca, Via San Francesco alle ore 15.30

taglio del nastro e presentazione della nuova Biblioteca Comunale di Alano di Piave

intervengono : • Fabio dal Canton

Sindaco di Alano di Piave • Michelangela Ceccotto

Assessore alla Cultura • Stefania Mondin

Architetto

ore 16.30 sala incontri FESTA DI MUSICA intermezzo musicale

della Banda Cittadina di Alano di Piave

ore 16.30 laboratorio GIOCARE CON LE MANI laboratori

creativi per grandi e piccoli

a seguire un brindisi alla “casa di tutti”.

ATTUALITÀ

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a gennaio e febbraio 2011 la biblioteca di Alano propone VISITE GUIDATE alla Biblioteca di Alano ai nuovi spazi e ai nuovi servizi

per tutti i cittadini e per le classi delle Scuole di Alano nelle settimane dal 23 gennaio al 25 febbraio è gradita la prenotazione al n.0439778718 / 3388595149 [email protected]

proposte per il periodo gennaio-febbraio 2011

martedì 25 gennaio ore 16.30 COCCOLAMAMMA

incontro da favola per i bambini da 1 a 3 anni e i loro genitori con Federica de Col

venerdì 28 gennaio ore 20.40 SUONI E VOCI PER NON DIMENTICARE

concerto-spettacolo per la giornata della memoria musiche dei Barpapedana e racconti dell'attrice Linda Canciani ingresso libero

giovedì 10 febbraio ore 16.30 COCCOLAMAMMA

incontro da favola per i bambini da 1 a 3 anni e i loro genitori con Federica de Col

venerdì 11 febbraio ore 20.40 BOOK TRAILER immagini e suoni per entrare nei libri

incontro con i ragazzi del progetto giovani di Breda e con Livio Vianello di Scenari

SUONI E VOCI ... PER NON DIMENTICARE 28 gennaio alle ore 20.40 sala incontri della Biblioteca Comunale di Alano di Piave

La Biblioteca Comunale di Alano di Piave propone il 28 gennaio alle ore 20.40 presso la sala incontri della sua sede rinnovata il concerto -spettacolo SUONI E VOCI...PER NON DIMENTICARE con il gruppo musicale Barbapedana e l'attrice Linda Canciani. Lo spettacolo nasce nell’ambito del“Giorno della Memoria”, indetto dal Parlamento Italiano per ricordare alle generazioni più giovani il dramma delle persecuzioni e della “Shoah”. A partire da questi avvenimenti la narrazione diventa più ampia toccando ricordi, emozioni, storie grandi e piccole, ma anche momenti più leggeri di coinvolgimento e di divertimento, che trattano sempre con il dovuto rispetto i tanti, troppi drammi di ieri e di oggi. Il racconto sta in una valigia. Sì, proprio una valigia di cartone come quella che

usavano i nostri emigranti qualche decennio fa quando partivano per il mondo in cerca di fortuna ... Una valigia piena di canzoni e racconti, libri e musiche, poesie ed emozioni che narrano alcuni grandi avvenimenti collettivi, ma anche i “nostri” piccoli gesti, le “nostre” parole, i “nostri” personali ricordi... Nei molti luoghi dove è stato rappresentato ha avuto ottime recensioni. “...L’ormai storica formazione musicale di Caerano San Marco ha saputo proporre un percorso di forte suggestione, alternando toni sommessi e misurati a grandi slanci di energia e genuino furor civile. Molto significativo peraltro il contributo dell’attrice Linda Canciani, che ha intercalato alle esecuzioni musicali del gruppo un monologo di grande espressività, ai Barbapedana il compito di sottolineare sentimenti e stati d’animo con musiche e ballate tratte dal loro ormai famoso repertorio popolare. Perfetta la loro interazione, con una resa spettacolare di grande efficacia comunicativa...” Settimanale L’AMICO DEL POPOLO Belluno SUONI e VOCI PER NON DIMENTICARE ha vinto la TARGA D'ORO 2006 nella rassegna teatrale città di SPINEA (VE) come MIGLIOR SPETTACOLO - MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA - MIGLIOR REGIA

L'ingresso è libero. E' un invito a partecipare. Partecipare è importante!

ATTUALITÀ

Forno e frigo: controllare guarnizioni e temperatura interna Per i consumi, sono preferibili i forni a gas (con funzione elettrica solo per il grill) e in generale i modelli ventilati. Nei forni la ventilazione garantisce una ripartizione omogenea di temperatura e umidità interna, nel frigo in più evita lo sbrinamento. Controllare che le guarnizioni siano a posto per evitare la fuoriuscita di caldo/freddo e regolare la temperatura del frigo a seconda della quantità di cibo (spesso basta il 1° livello).

RISPARMIO ENERGETICO

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4 CRONACA

Silvia Zanella, da Caorera con stile di Sandro Curto

Silvia Zanella, conosciuta come simpatica ed avvenente barista del bar “Alla Chiusa”, gestito dal padre Walter prima di San Vittore a Feltre e come collaboratrice della Pro Loco di Caorera di cui da dieci anni cura immagine e parte artisti-ca, è un personaggio eclettico che merita un approfondimento per il suo lavoro di vetrinista e di stilista. Diplomata nel 1997 all’Istituto per l’Industria e Artigianato “Andrea Brustolon” di Belluno è un Tecnico della Moda e dell’Abbigliamento Femminile, stilista, modellista e sarta. Nel 1998 e nel 2000 Silvia ha frequentato l’Istituto di Moda e Design di Treviso come perfezionamento capi femminili e sviluppo modelli nei sistemi cad-cam. Sempre nel 2000, a Treviso, ha frequentato un corso di disegno a computer. Nel 2000, Silvia, partecipa al “Concorso Nazionale Giovani Stilisti” di Martina Franca (TA), portando un capo femminile, un cappotto asimmetrico, e classificandosi nei primi 6 fina-listi su 24 stilisti scelti con una partecipazione di 600 design di moda. In seguito a queste esperienze inizia a lavorare per le aziende come modellista di abbigliamento per 4 anni prima di interrompere il percorso lavorativo aziendale per lavorare al bar di papà Walter. Nel frattempo Silvia prende il diploma di Vetrinista-Visual nella scuola nazionale di Arte Vetrinistica e Visual Merchandising di Treviso e riceve i premi “Vetrina in Allestimento” e, nel Natale 2007, il Premio Speciale Creatività al “Concorso Vetrine Regalati Gorizia”. Le abbiamo chiesto di scrivere due righe per il Tornado sulla sua ultima esperienza alla Festa della Zucca di Caorera dove ha presentato due originali abiti che hanno riscosso grande successo e che compaiono in questa copertina, ben portati da Elena e Erika a fianco del presidente della Pro Loco Walter Zanella.

Moda alla festa della Zucca Quest’anno la 16esima edizione della Festa della Zucca 2010 di Caorera ha presentato una novità originale, che ha ri-

scosso un enorme successo tra i numerosi visitatori pervenuti: la presenza di due damigelle che hanno sfilato nella giornata di domenica 3 ottobre con due originalissimi abiti studiati appositamente per questa manifestazione dalle stiliste Silvia Zanella e Giada Bassani. Gli abiti sono stati confezionati interamente in iuta, una stoffa grezza usata spesso per lavori contadini, ed in raso, un materiale più raffinato e lucente, che insieme creano un delizioso contrasto. Gli abiti sono stati pazientemente decorati con frutta e verdura tipiche dei nostri luoghi e della stagione autunnale, quali le ortensie, l’edera, la vite inglese, le genziane, l’uva, e avevano l’intento di rappresentare l’allegria e l’energia della Festa stessa con la vivacità e l’unicità dei colori. Sento di ringraziare di cuore quanti hanno lavorato con passione per la riuscita di questo progetto: Thèrèse

Pastor che con grande dedizione ed entusiasmo ci ha aiutato instancabilmente, Mirella Vergerio e Laila Cecchet per la loro disponibilità e meticolosità, Giada Bassani, modellista di abbigliamento, per la tecnicità ed abilità dimostrata nello sviluppare i modelli degli abiti, Gianni Masocco e Nadia Roncen per gli ambienti messi a disposizione, Giusep-pe Casamatta del Carpen di Quero il parrucchiere più simpatico ed estroso che ci ha incantato con le meravigliose ac-conciature realizzate alle ragazze, Alessia Reghin la truccatrice che con creatività ha saputo valorizzare la bellezza delle fanciulle, Elena Berton ed Erika Vergerio, che con grande stile hanno indossato gli abiti realizzati e per il tempo dedicato sia alle prove che alla sfilata finale, Marilena De Min vendita e assistenza macchine da cucire di Belluno, il nostro sponsor, per il suo prezioso contributo e la sua professionalità, il fotografo Michele Casol per aver seguito ed immortalato abilmente le ragazze, e Rosanna Zanella per il suo contributo di pubblic relation. Ed, infine, un grazie enorme alla Pro Loco di Caorera, a cui appartengo, per aver abbracciato questo progetto, con grande entusiasmo e fierezza, com’è nello spirito della nostra festa, dimostrando che la moda può integrarsi elegantemente in un tale contesto. Nella foto in alto le stiliste Silvia Zanella e Giada Bassani con le damigelle Elena Berton ed Erika Vergerio. Qui a lato: le damigelle con Giada Bassani, Nadia Roncen, Thèrèse Pastor, Gianni Masocco e Silvia Zanella

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5 CRONACA

Fener, aperta l’ “Osteria da Chichibìo”

(s.for.) Lo scorso mese di dicembre ha aperto a Fener l’ “Osteria da Chichibìo” (ex Trattoria Alla Posta). Gestita da Alberto Cristante, veneziano doc, e dalla sua fidanzata querese Laura Povellato, l’ “Osteria da Chichibìo” nasce dall’amore per Venezia e dalla passione per il mare. Qui i clienti possono assaporare le specialità della cucina veneziana e riscoprire il desiderio e il piacere di mangiare bene, buono, genuino e di stagione. Proprio per questo, Alberto & Laura aspettano anche tutti i lettori del Tornado, noti buongustai, per pranzi veloci, cene di pesce con gli amici o anche semplicemente per “un’ombra e un cicchetto”, come è nella migliore tradizione dei classici bàcari veneziani. Per saperne di più su Chichibìo, personaggio di cui porta il nome il locale e che è il protagonista di un novella del Decameron del Boccaccio, sulla storia del locale fenerese e sulle ghiotte specialità proposte dai gestori, rimandiamo al prossimo numero del Tornado. Per ora ricordiamo che il numero telefonico per eventuali prenotazioni (anche per asporto) è lo 0439-779437 oppure il 348.2910123.

I settant’anni di Rinaldo Possa

(s.for.) «La me foto su l Tornado? Ma no son ancora mort!». Dopo averlo convinto che, sul nostro giornale, il più delle volte vengono pubblicate istantanee che si riferiscono a momenti felici, ecco Rinaldo Possa attorniato dagli amici in occasione del suo 70° compleanno, festeggiato lo scorso 27 dicembre con una cena da lui offerta presso l’agriturismo “Castelet” di Pianezze. Rinaldo, originario di San Giacomo ma residente da anni a Fener, è un personaggio molto conosciuto in loco e benvoluto da tutti. Tanti auguri anche dalla redazione del Tornado.

La festa della classe 1966 del Basso Feltrino

(s.for.) Sabato 27 novembre si è svolta la festa della classe 1966 del Basso Feltrino. Oltre 30 i coscritti che si sono ritrovati, per un’ottima cena in compagnia, presso la Locanda Curto di Quero-Vas. Dalle pagine del Tornado i coscritti del 1966 ringraziano di cuore Paolo Berra, organizzatore della serata nonché squisito padrone di casa.

I “bassotti” oltre oceano

di Sandro Curto

Dopo aver sperimentato nel 2009 una crociera nell’Adriatico, la solita delegazione della “Banda Bassotti” ha allungato il tragitto e in tre settimane, fra novembre e dicembre 2010, ha compiuto una crociera che li ha portati da Savona, attraverso tappe intermedie a Malaga, Casablanca, Canarie e Capo Verde, ad attraversare l’Oceano Atlantico e toccare la costa del Brasile per poi ritornare in aereo. Nella foto, scattata al Pao de Açùcar (Pan del Zucchero) di Rio de Janeiro, troviamo con i queresi Amedeo Mondin e Severino Rizzotto, le coppie segusinesi Renato e Gabriella Berra e Bruno e Silvana Coppe.

Il mercatino del Tornado

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La giunta Curto perde il motore: “Impegni non più sostenibili”

Quero, Alberto Coppe si dimette da assessore

di Ivan Dal Toè

QUERO. Alberto Coppe si è dimesso dal ruolo di assessore. Un paio di giorni fa lo storico membro della giunta ha pre-sentato al sindaco Sante Curto le sue dimissioni mentre ieri ha consegnato una lettera con le sue motivazioni. «Impegni troppo gravosi che non si conciliano con famiglia e lavoro». Le dimissioni verranno ufficializzate domani (mercoledì 22 di-cembre, n.d.r.) al termine del consiglio comunale. L’insofferenza dell’assessore agli eccessivi carichi delle mansioni istitu-zionali erano già nell’aria da qualche tempo, tant’è che negli ultimi tempi il sindaco aveva già respinto in un paio di occa-sioni le ipotesi di dimissioni sventagliate dall’attivo assessore che da dodici anni siede in giunta seguendo una moltitudine di referati, dalle politiche sociali alla famiglia, dall’ambiente all’associazionismo. «Il sindaco - spiega Coppe - mi aveva chiesto di portare pazienza in attesa di una soluzione che alleggerisse i carichi, ma a questo punto ho preso mio malgra-do una decisione irrevocabile. Resterò consigliere ma rinuncio alla funzione di assessore che è diventata troppo impe-gnativa non combaciando più con gli impegni di lavoro e gli obblighi famigliari». Alla vigilia dell’ultimo consiglio comunale dell’anno, la giunta querese perde così uno dei motori dell’attività amministrativa, anche se Coppe manterrà formalmente la carica fino al 31 dicembre. «Non intendo recare danno al mio gruppo - spiega - per cui seguirò fino alla fine dell’anno tutte le pratiche in corso restando poi a disposizione per il passaggio delle consegne». Coppe nega che sotto la clamoro-sa decisione vi siano motivazioni politiche, ma non nasconde la delusione per un dinamismo che negli ultimi tempi sem-bra esser venuto meno. «In questi anni abbiamo fatto cose molto importanti grazie ad un eccezionale lavoro di squadra che ora è venuto un po’ a mancare con un maggior aggravio di incombenze a carico del sottoscritto». Coppe traccia poi un bilancio delle cose fatte, dalle politiche famigliari alla gestione dei rifiuti, dal potenziamento dei servizi sociali fino alle attività culturali «che nell’ultimo anno sono triplicate diventando uno dei nostri fiori all’occhiello. Di tutto questo non posso che ringraziare il mondo dell’associazionismo con cui ha sempre collaborato e i tanti volontari che rappresentano un tes-suto indispensabile per il nostro paese» (articolo tratto dal Corriere delle Alpi del 21.12.2010).

Ufficializzate le dimissioni dall’incarico di giunta nel corso del consiglio comunale al quale hanno presenziato anche gli alunni delle seconde della scuola primaria

Coppe lascia la giunta e chiede più impegno

di Ivan Dal Toè

QUERO. L’ultimo consiglio comunale dell’anno che, con l’astensione della minoranza, ha approvato il bilancio di previsio-ne, sarà ricordato per essere l’ultimo di Alberto Coppe nel ruolo di assessore. Dopo 12 anni in giunta, Coppe ha rinuncia-to alla carica leggendo con qualche velata critica il proprio “testamento morale”. Le dimissioni dall’assessorato, rese note già nei giorni scorsi, sono state motivate con una lettera rivolta al consiglio di cui continuerà a far parte come consigliere. Coppe, che per anni ha seguito un ampio pacchetto di referati, dal sociale alla cultura, dai rifiuti all’associazionismo, ha ribadito gli impegni “di lavoro e famigliari” che lo hanno costretto a rimettere l’incarico, ma fra le righe ha pure fatto emer-gere alcuni dei nodi che hanno contribuito a maturare la decisione. Nel suo commiato, dove ha fortemente ringraziato i volontari del paese ed esaltato il tessuto sociale dell’associazionismo, Coppe ha infatti invitato colleghi e dipendenti pub-blici a imitare la dedizione dei volontari impegnandosi “non solo sulle scelte progettuali ma anche e soprattutto sul con-trollo e sulla verifica, sulla tempistica dei lavori e sul raggiungimento degli obiettivi”. Un invito all’ “impegno” e al “fare” che sembra essere fra i motivi della scollatura con i colleghi di giunta. Tutto lascia pensare che le dimissioni non verranno re-vocate e che si assisterà con l’anno nuovo ad una spalmatura degli incarichi fra gli assessori e i consiglieri. «Questo - conferma a margine il sindaco Sante Curto - anche per coinvolgere attivamente il gruppo». Fra coloro che con tutta pro-babilità riceveranno importanti deleghe, il consigliere Elena Mondin, che in serata si è poi dimessa dal direttivo della Pro Loco in vista degli imminenti impegni istituzionali. Fra i progetti programmati per il prossimo anno, il secondo stralcio della scuola secondaria, la pista di atletica, il parcheggio per autobus a Schievenin e la ricostruzione del Mulino Banchieri. Cri-tica l’opposizione che ha accusato la maggioranza di immobilismo e assenza progettuale. Particolarmente discusse le po-litiche giovanili con la proposta da parte dei consiglieri di minoranza di investire maggiormente sul centro giovani e trova-re una sede più adeguata. Alla prima parte del consiglio hanno preso parte gli studenti di seconda della scuola seconda-ria e alcuni loro insegnanti che, dopo esser stati introdotti alle principali funzioni del consiglio comunale, hanno rivolto agli amministratori diverse domande (articolo tratto dal Corriere delle Alpi del 24.12.2010).

Il 18 dicembre l’inaugurazione di quello che fu il Party Club. Un nuovo locale per la musica alternativa che punta sulle esibizioni dal vivo.

Quero, apre il “Plettro Alternative Sound”

di Ivan Dal Toè QUERO. Per gli amanti della musica alternativa nasce un nuovo spazio con tutte le carte in regola per diventare punto di riferimento dei grandi live in provincia e non solo. Sabato 18 dicembre aprirà i battenti il “Plettro Alternative Sound” e l’inaugurazione si preannuncia con il botto. In programma l’esibizione degli esplosivi LNRipley, progetto drum’n’bass di Enrico Matta “Ninja”, batterista dei Subsonica. Dalle ceneri di quello che fu il mitico Party Club nasce ora il Plettro, spazio con una vocazione a 360 gradi per la musica indipendente, dal rock all’elettronica, dal reggae all’indy. Il nuovo progetto nasce per iniziativa di Rudy Scuglia, che raccoglie il testimone del padre, a suo tempo anima del glorioso Party, per far virare quello che fu uno dei più frequentati locali da ballo degli anni ’80 verso coordinate che puntano alla variegata ga-lassia della musica indipendente. «L’idea - spiega Rudy, che sarà affiancato da Valentina Rizzotto e Marco Tomè - è

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quello di creare un locale per la musica dal vivo che spazi fra tutti i generi, con particolare attenzione all’indy. Saremo a-perti dal giovedì alla domenica e in questi due giorni fin dalle 18.30 per l’happy hour. La programmazione musicale è cu-rata da Max Ear degli Ojm che ha già assestato un programma di alto livello. L’intenzione - aggiunge Rudy - è di garantire un accesso a basso prezzo anche per i concerti più grossi». E dopo ogni esibizione live, le notti del “Plettro” saranno scandite dai beats di intensi dj set. Il programma dei concerti e degli eventi è reperibile anche in internet su Myspace o Facebook (articolo tratto dal Corriere delle Alpi del 16.12.2010).

Festa della scuola con i canti natalizi del coro degli alunni della primaria di Quero. Sotto l’albero anche 10 mila euro del Bim per riammodernare l’aula informatica della scuola.

Quero festeggia gli studenti meritevoli e i nonni vigili

di Ivan Dal Toè

QUERO. Mercoledì 22 dicembre la palestra comunale ha ospitato la “festa della scuola” con il tradizionale spettacolo na-talizio degli alunni della primaria a cui ha fatto seguito la consegna delle borse di studio per gli studenti meritevoli pro-mosse dall’amministrazione comunale con il sostegno economico di associazioni e aziende locali. E sotto l’albero la scuola primaria di Quero troverà un regalo considerevole: un contributo di 10 mila euro elargiti dal Bim per riammoderna-re l’ormai obsoleta aula informatica in dotazione alla scuola. La gradita notizia è stata data dal vicesindaco Bruno Zanolla, dopo che nelle settimane scorse gli insegnanti avevano fatto esplicita richiesta di sostegno. Gli alunni della primaria, so-stenuti dal numerosissimo pubblico e introdotti dal dirigente scolastico Gina Doro, hanno messo in scena uno spettacolo dal titolo “Natale al circo” che ha visto alternarsi canti e filastrocche precedute da un’entusiasmante olimpiade di giocole-ria curata dal Yari Polla al termine di uno specifico laboratorio. Di seguito i vincitori delle borse di studio premiate dalla giunta e dagli sponsor: per la scuola primaria (200 euro) Elisa Rosa, Arianna Proverbio, Veronica Burtet, Ilaria Dallo; per la secondaria di primo grado (260 euro) Mara Tamburlin e Laura Spina; per la secondaria di secondo grado (360 euro) Carol Faccinetto, Paolo Specia, Silvia Boldrin; per la laurea di primo livello in prevenzione ambientale (450 euro) Davide Dalla Favera e per quella magistrale in Relazioni Pubbliche (550 euro) Natasha Faoro. Omaggiati dai genitori con un cesto per il loro impegno verso i propri figli anche i 7 nonni vigili: Bernardo Dal Pos, Gianluigi Zucchetto, Sergio Faccinetto, Bruno Melchiori, Giuseppe Ceccato, Placido Andreazza e Guerrino Bazzacco. Infine il Comune di Vas ha premiato con 440 euro a testa i due nati nel 2009: Annamaria Brandalise e Mariangela Buttol. Libretti consegnati dal sindaco Andrea Biasiotto (articolo tratto dal Corriere delle Alpi del 27.12.2010).

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Quero: successo per il veglione di fine anno “2° Happy new S'cios”

Si è svolto con successo il veglione di fine anno “2° Happy new S'cios” organizzato dalla Pro-Loco di Quero che con questo breve messaggio, vuole ringraziare tutti i volontari che si sono impegnati per la riuscita della serata, i commensali che vi hanno partecipato e gli Sponsor della lotteria (Fiorestetica, Della Bianca Luigi, Schievenin Albertina, Specia Loris, Schievenin Vittore, Favero Paolo, Crai di Crosara Luigina, Reginato Claudio, Agip di Corrà Cristian, Perenz), di seguito i numeri dei premi non ritirati:

Lotteria Happy New S'cios

premi validi fino al 28 febbraio 2011 Macchina fotografica Nr. 465; Casco moto nr. 3049; Zaino Invicta nr. 2548; Casco bimbo nr.

2504; Cestino con fiori nr. 2104; Lampada da tavolo nr. 18; Set tazze colorate nr. 3084; Pinetto nr. 3194; Lucetta notturna nr. 1101; Buono Lampada trifacciale nr. 3686; Solarium nr. 1493; Massaggio relax nr. 1915; Confezione due bottiglie di vino nr. 2474; Massaggio relax nr. 1186; Buono Lampada trifacciale nr. 2994; Pianta verde nr. 3611; Set bicchieri birra nr. 1969; Buono Lampada trifacciale nr. 3008; Massaggio relax nr. 3703; nr. Massaggio relax nr. 2762; Cesto tavola floreale nr. 1920; Vasetto pianta grassa nr. 38; Scatola cioccolatini nr. 3653; Borsa porta giochi nr. 2851; Buono Lampada trifacciale nr. 2702; Colori a tempera nr. 1475; Biscottiera nr. 48; Buono Lampada trifacciale nr. 2887

Alice Soldà è dottore in chimica

Martedì 14 Dicembre presso la facoltà di Chimica dell'Università di Padova, Alice Soldà si è laureata con il punteggio di 110 in Chimica, discutendo la tesi intitolata "Electrochemical Immunosensors and peptide self-assembled monolayers for cancer biomarker protein detection". Dopo 5 anni intensi, passati tra lo studio a Padova e le esperienze oltreconfine (USA e Norvegia) è arrivato il momento di incorniciare questo percorso proficuo quanto veloce. Familiari e amici si congratulano per l'ottimo risultato ottenuto e le augurano di iniziare una nuova strada altrettanto ricca di soddisfazioni quanto quella appena finita!!!!

Martina Dal Zuffo si è laureata in scienze della formazione

Lo scorso 13 dicembre Martina Dal Zuffo ha conseguito la laurea in Scienze della Formazione Primaria presso l’Università degli studi di Padova, discutendo il suo lavoro di tirocinio relativo ad un percorso di apprendimento matematico in una classe seconda primaria. Orgogliosi, i genitori Claudio e Rosanna, il fratello Fabio, i nonni, parenti ed amici si congratulano con lei e le augurano un futuro ricco di soddisfazioni.

CRONACA

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9 CRONACA

Auserflash

A CURA DEL CIRCOLO AUSER ONLUS "AL CAMINETTO" DI ALANO QUERO VAS - VIA ROMA 29 32030 QUERO TEL 0439.787861

CIRCOLO AUSER “AL CAMINETTO” ALANO QUERO VAS SEDE SOCIALE: QUERO - VIA ROMA 29 - tel.fax 0439.787861

DOMENICA 30 GENNAIO 2011

RISTORANTE “LA ROTONDA” DI QUERO

ore 11,30 – rinnovo tessera auser 2011 ORE 12,30

le prelibatezze della casa, dagli antipasti al dolce, le sfiziosità, i profumi, i sapori, le magìe della grande cucina, i piaceri della buona tavola e della compagnia

per festeggiare i 14 anni di vita del nostro circolo

GRANDE SOTTOSCRIZIONE A PREMI prenotazioni: presso sede auser (0439.787861) nei pomeriggi di lunedi, mercoledi

e venerdi. prenotazione obbligatoria entro il 25 gennaio quota di partecipazione 25 euro

la partecipazione è aperta a tutti i soci, agli amici e ai simpatizzanti

Festa di Natale dell’Auser

La magia del Natale si ripete ogni anno e come è ormai consuetudine anche numerosissimi soci si sono incontrati il 12 dicembre presso la sala delle Associazioni a Quero. Scopo principale, naturalmente, scambiarsi gli auguri per le Feste e ringraziare con un semplice omaggio i tanti volontari, autisti, nonni vigili, accompagnatori e tutto lo staff che permette la buona riuscita di tutte nostre manifestazioni. Il lauto pranzo non ha tradito neanche questa volta le aspettative

dei nostri commensali, che hanno apprezzato i piatti preparati con tanta cura dai cuochi del Castel di Prada. Gradita la presenza dei rappresentanti delle tre Amministrazioni Comunali che sostengono economicamente l’attività del traspor-

to solidale e che hanno ringraziato e incoraggiato la nostra Associazione a continuare nelle importanti attività sociali che svolge a favore degli anziani delle nostre comunità. Anche la Presidente ha ringraziato calorosamente i graditi ospiti e i tanti volontari che con la loro generosità continuano a far crescere il Circolo al Caminetto e dopo aver applaudito i festeggiati di dicembre ha concluso formulando a tutti i più cordiali auguri per le imminenti festività. Approfittiamo delle pagine del Tornado per rinnovare a tutti i soci e non i nostri più affettuosi auguri per un sereno Anno Nuovo. Nella foto Resegati vediamo i festeggiati di Dicembre, da sinistra Mirella Specia, Dorina Codemo, Teresa Ceccotto, Dirce Dal Bon, Silvana Fantinel, Pietro Berton, Luigia Franzoia, Angela Mondin. L’altra foto ritrae parte della sala dove si vedono molti dei soci che hanno partecipato. (Renata Mazzocco)

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Paolo e Pina si sono ritrovati, e stavolta per sempre!

(p.p.) Dopo la scomparsa del marito, Pina aveva maturato la decisione di tornarsene per sempre in Svizzera, dove aveva tra-scorso quasi tutta la sua vita con Paolo. Lì era cresciuta la sua famiglia, lì vivono le figlie, e soprattutto le adorate nipotine. Lì era nato anche il figlio Paolino, improvvisamente scomparso otto mesi prima del suo papà. Però Alano è stato il suo rifugio dove trascorreva le vacanze e dove, raggiunti i 35 anni di lavoro, de-cise di trasferirsi definitivamente con Paolo. Aderendo all’Auser, e allargando così conoscenze e amicizie, Pina era diventata un preciso punto di riferimento. Non mancava mai alle nostre feste, alle gite, e mentre Paolo si divertiva, nella sua divisa fosforescente da nonno vigile, a mettere in fila gli scolaretti delle elementari, lei partecipava alle iniziative di solidarietà che sono una parte importante, anche se non molto appariscente, della attività del nostro sodalizio. La ricordiamo soprattutto per il temperamento allegro e per la risata contagiosa. Con la sua ironia sottile e pungente, metteva fine alle discussioni a volte accese. Quando se ne presentava l’occasione, cantava volentieri, e con che impegno. Indimenticabili, al proposito, i duetti con Paolo, anche lui ottimo canterino con la sua bella voce furlana. Dopo la scomparsa di Paolo, Pina è tornata spesso ad Alano. Memorabile il nostro viaggio in Puglia, nell’aprile scorso. Sembrava rinata. Il recente lutto non le aveva tolto il sorriso e la giovialità, il gusto delle conversazioni divertenti e spensierate. L’ultima volta è venuta ad Alano verso la metà di novembre. Si capiva che era preoccupata, ma il suo aspetto era, come sempre, solare. Aveva già preso la decisione di restarsene per sempre in Svizzera, di lasciare la casa delle ore liete, delle vacanze serene. Invece Paolo, da quel buontempone sempre pronto agli scherzi e ai tiri birboni che era, e che da qualche tempo si stava annoiando per la seriosità del nuovo ambiente in cui era capitato e a cui non era abituato, tanto ha fatto e tanto ha brigato che, proprio nel primo giorno del nuovo anno, è riu-scito a portarsela su con lui. Ormai, avrà pensato, le nostre figlie sono già grandi e sistemate: cosa facciamo noi, uno da una parte e una dall’altra? Cara Pina, non so se le cose sono andate proprio così. Ma mi piace pensarlo.

Alto gradimento anche quest’anno per il presepio subacqueo di Alano

Ha appena undici anni, ma ne dimostra duemiladieci!

(p.p.) Il presepio subacqueo nella fontana di Alano è giunto quest’anno alla sua undicesima edizione Come ormai moltis-simi sanno, si tratta di una specie di plastico che, nonostante la sua fragilità, è pesantissimo, ed è quasi un miracolo che i volontari addetti all’inserimento e, a festività concluse, all’estrazione e al trasporto, siano riusciti a concludere sempre il lo-ro intervento con abilità e maestrìa senza scalfire neppure un centimetro delle antiche pietre. Analogo elogio e ringrazia-mento vada a chi ha curato l’efficiente impianto di illuminazione, che ha dato un tono magico e fantastico all’insieme. Poi c’è anche lo zampino di chi si è preoccupato del resto, ossia delle case (tantissime? forse troppe?), delle strade, delle cit-tà, dei borghi, dei personaggi, delle pecore (centinaia!)… Beh, sì, tanti complimenti anche a costui! L’affluenza dei visita-tori è stata altissima. Passato il freddo delle prime giornate, la fontana e il suo … contenuto sono stati visitati ad ogni ora, fra cui da tantissimi “amici del presepio” provenienti da fuori provincia che si sono interessati moltissimo alle tecniche usa-te e ai materiali impiegati. Per i lettori del Tornado che non hanno avuto la possibilità di visitare personalmente la nostra antica fontana in versione natalizia, proponiamo alcune istantanee perché possano farsene un’idea.

Paolo e Pina si sono ritrovati, e stavolta per sempre!

(p.p.) Dopo la scomparsa del marito, Pina aveva maturato la decisione di tornarsene per sempre in Svizzera, dove aveva tra-scorso quasi tutta la sua vita con Paolo. Lì era cresciuta la sua famiglia, lì vivono le figlie, e soprattutto le adorate nipotine. Lì era nato anche il figlio Paolino, improvvisamente scomparso otto mesi prima del suo papà. Però Alano è stato il suo rifugio dove trascorreva le vacanze e dove, raggiunti i 35 anni di lavoro, de-cise di trasferirsi definitivamente con Paolo. Aderendo all’Auser, e allargando così conoscenze e amicizie, Pina era diventata un preciso punto di riferimento. Non mancava mai alle nostre feste, alle gite, e mentre Paolo si divertiva, nella sua divisa fosforescente da nonno vigile, a mettere in fila gli scolaretti delle elementari, lei partecipava alle iniziative di solidarietà che sono una parte importante, anche se non molto appariscente, della attività del nostro sodalizio. La ricordiamo soprattutto per il temperamento allegro e per la risata contagiosa. Con la sua ironia sottile e pungente, metteva fine alle discussioni a volte accese. Quando se ne presentava l’occasione, cantava volentieri, e con che impegno. Indimenticabili, al proposito, i duetti con Paolo, anche lui ottimo canterino con la sua bella voce furlana. Dopo la scomparsa di Paolo, Pina è tornata spesso ad Alano. Memorabile il nostro viaggio in Puglia, nell’aprile scorso. Sembrava rinata. Il recente lutto non le aveva tolto il sorriso e la giovialità, il gusto delle conversazioni divertenti e spensierate. L’ultima volta è venuta ad Alano verso la metà di novembre. Si capiva che era preoccupata, ma il suo aspetto era, come sempre, solare. Aveva già preso la decisione di restarsene per sempre in Svizzera, di lasciare la casa delle ore liete, delle vacanze serene. Invece Paolo, da quel buontempone sempre pronto agli scherzi e ai tiri birboni che era, e che da qualche tempo si stava annoiando per la seriosità del nuovo ambiente in cui era capitato e a cui non era abituato, tanto ha fatto e tanto ha brigato che, proprio nel primo giorno del nuovo anno, è riu-scito a portarsela su con lui. Ormai, avrà pensato, le nostre figlie sono già grandi e sistemate: cosa facciamo noi, uno da una parte e una dall’altra? Cara Pina, non so se le cose sono andate proprio così. Ma mi piace pensarlo.

Alto gradimento anche quest’anno per il presepio subacqueo di Alano

Ha appena undici anni, ma ne dimostra duemiladieci!

(p.p.) Il presepio subacqueo nella fontana di Alano è giunto quest’anno alla sua undicesima edizione Come ormai moltis-simi sanno, si tratta di una specie di plastico che, nonostante la sua fragilità, è pesantissimo, ed è quasi un miracolo che i volontari addetti all’inserimento e, a festività concluse, all’estrazione e al trasporto, siano riusciti a concludere sempre il lo-ro intervento con abilità e maestrìa senza scalfire neppure un centimetro delle antiche pietre. Analogo elogio e ringrazia-mento vada a chi ha curato l’efficiente impianto di illuminazione, che ha dato un tono magico e fantastico all’insieme. Poi c’è anche lo zampino di chi si è preoccupato del resto, ossia delle case (tantissime? forse troppe?), delle strade, delle cit-tà, dei borghi, dei personaggi, delle pecore (centinaia!)… Beh, sì, tanti complimenti anche a costui! L’affluenza dei visita-tori è stata altissima. Passato il freddo delle prime giornate, la fontana e il suo … contenuto sono stati visitati ad ogni ora, fra cui da tantissimi “amici del presepio” provenienti da fuori provincia che si sono interessati moltissimo alle tecniche usa-te e ai materiali impiegati. Per i lettori del Tornado che non hanno avuto la possibilità di visitare personalmente la nostra antica fontana in versione natalizia, proponiamo alcune istantanee perché possano farsene un’idea.

CRONACA

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L’abbraccio che non c’è

di Maria Grazia Licini

Alle persone che non perdono tempo con le amiche per conversazioni tipo: «cara, sei carinissima!» (dentro di loro pensano: «che orrore!»), ma cercano con il silenzio di costruirsi per non sprecare la vita.

Alle persone che nei momenti di tristezza, quando questa diventa troppo grande per contenerla, non si piangono addosso e non la buttano sugli altri ma cercano negli elementi della natura la forza; come camminare nell’acqua perché questa ti porti via i pensieri o lasciarsi avvolgere e guidare dall’aria.

A quelle persone che, nonostante siano in mezzo agli altri in luoghi come il Piave, praticano yoga; intorno a loro: chiacchiere, rumore, sguardi indifferenti o ironici; dentro di loro: la ricerca.

Alle persone che, nonostante la stanchezza o l’invito della televisione a svuotare la propria valigia del fare e togliere il proprio tempo, scelgono di fare una corsa o una passeggiata con i propri cari, consapevoli che quelli sono i mo-menti che non ritornano.

Alle persone che in certi momenti parlano da sole, immerse nei loro pensieri e non vedono altro.

Alle persone che considerano le proprie galline presenze simpatiche e adorabili.

Alle persone che per difendersi dal sole si mettono i pantaloncini in testa incuranti degli sguardi ironici lanciando una moda personale: “i pantaloni da testa”.

Alle persone che nel lavoro, nonostante la stanchezza e le esigenze sempre più incessanti, colgono negli occhi dell’altro l’attimo e lo fermano.

L'ABBRACCIO CHE NON C’E’ a queste persone che continuano il loro percorso di vita da sole nel mondo, ma fuori dal mondo.

1945 – 2010

Eccoci qua, quattro gatti…e neanche in fila per due!!! Va bene, gli assenti non sanno cosa hanno perso. IN PRIMIS, avere trascorso una bellissima giornata assieme in allegria. Poi tra stradine, vicoli, ponticelli, il paesino di Borghetto ci ha offerto degli scorci fantastici: una meraviglia!!! Cosa dire del pranzo a Valeggio sul Mincio? I tortellini, accom-pagnati da un buon bicchiere di Bardolino, una delizia: wow! wow! Nelle foto manca la nostra organizzatrice, guida e fotografa,vale a dire…ALBA! Ciao ragazzi, ci troviamo alla prossima!

Maria Teresa

LETTERE AL TORNADO

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Storia nostra di Luigino Collavo

Rieccomi qui a raccontare la nostra storia. Ritorno al 1932, allora avevo 8 anni e abitavo in località Tombal. Da lì a po-co mi sarei poi trasferito con la mia famiglia in paese, vicino alla casa della maestra Elvira. La maestra Elvira aveva cinque bambini: Mimi, Cesare, Carletto, Angelina e Marta. Con loro avevamo un ottimo rapporto, di grande stima reci-proca. Nove anni fa ho rivisto Angelina dopo 70 anni, al funerale di Elio Laganà, a Mestre ed è stato emozionante tro-varci a chiacchierare come se non fosse passato tutto questo tempo. Con Angelina e i suoi fratelli, eravamo legati co-me fossimo della stessa famiglia, sempre insieme a giocare, con affetto, soprattutto con Angelina e Carletto. Quando verso mezzogiorno uscivamo da scuola, che allora si trovava dove oggi c’è la casa di riposo, trovavamo mia madre ad aspettarci con la sporta e il vaso per il latte da portare alle Marche, dove mio padre si occupava del prato e delle bestie. Spesso lasciavamo le cartelle alla mamma da portare a casa così noi bambini potevamo correre a man-giare con il papà nella sua pausa di lavoro. Quel posto era, per noi bambini, diciamo, una specie di paradiso terrestre. Da maggio in avanti potevamo gustare le fragole, poi le ciliegie, e le susine, poi le pere, le mele, le corniole, le casta-gne, le noci e le nespole. A luglio, agosto, col secondo taglio del fieno, mia madre mi mandava sotto quella gran pianta di mele “Sanpieroi” a raccogliere un secchio di quei dolcissimi frutti. Maturavano a fine luglio e l’albero era talmente grande che ne produceva diversi quintali e che noi poi vendevamo a Ciopponi….tutto serviva per avere qualche soldi-no per portare avanti la famiglia. Quando poi, a mezzogiorno, si spostava la polenta dal fuoco, si collocavano queste mele tra cenere e brace e per l’ora di merenda, finito di rastrellare il fieno, le mele erano pronte per essere gustate cal-de. Che bontà quel “merendin”! Un giorno, mentre ci recavamo alle Marche, incrociammo, non certo per la prima volta, Giocondo Mazzier, che quieto quieto attraversava quei pianori e scendeva verso i “bolpat”, per poi inoltrarsi lungo l’Ornic, in quel tratto in cui l’acqua era sempre abbondante e le trote avevano trovato il loro vivere beato! Giocondo era molto abile nel catturarle e facilmente, con velocità, riempiva la sporta. Fu così, per gelosia, che un giorno Bepi Tobia e Chechi Pontin, come lui pescatori senza licenza, decisero di vendicarsi con uno scherzo. Bepi iniziò a gridare “Gio-condo, Giocondo…scampa…. Scampa… ghè né na guardia che te ciapa!”, e intanto Chechi correva lungo la stradina facendo fracasso con gli scarponi. Fu così che Giocondo in un quarto d’ora si trovò fin su alla Fossa! Chi non se lo ri-corda Giocondo, allora di sedici anni…qualche anno dopo sarebbe poi finito in Russia, la triste Campagna di Rus-

sia…dove sono rimasti parecchi nostri concittadini. Tornando al racconto, quindi, i miei amici vicini di casa, in particolare Carletto e Angelina, mi accompagnavano alle Marche dopo la scuola e insieme ritornavamo in paese verso sera con il vaso del latte da portare alla latteria turnaria. Io e Carletto facevamo insieme anche i chierichetti. Ogni due settimane il nostro parroco ci mandava a Campo con una scatola per prendere le particole dalle suore. Alcune volte al ritorno ci fermavamo in un posto poco in vista e li ci facevamo la comunione a vicenda recitando –Corpus Domini nostri Jesu Cristi custodiat animam tuam in vitam aeternam,Amen- E visto che ci siamo farei memoria che don Tiziano parroco di campo sarà molto onorato quando fra qualche anno consegnerà a qualche comunità della diocesi di Belluno e Feltre il nostro prossimo “don”Fabrizio Tessaro……. E

cosa dirà nonna Giustina !!! Fino al 1932 ho abitato al Tombal verso le valli. In quel periodo le famiglie che abitavano nella zona di San Lorenzo erano circa una trentina. Allora quel poco che davano quei poderi era abbastanza per tirare avanti e sfamare una famiglia. Nella stagione morta, dal paese scendevano verso il trevigiano una decina di carrettieri, portando fieno e legna e riportando in paese granoturco per polenta… La mia famiglia, allora, era composta da 16 persone. Mia mamma e mia zia erano l’anima della famiglia. Si erano di-stribuite i ruoli: mia zia era addetta alla casa, mia mamma, invece lavorava tutti i giorni come filandiera, per 70 lire al mese, che poi divideva con la zia per i bisogni di casa. Tutte le domeniche si scendeva per la Messa delle 8. Eravamo cinque o sei bambinetti. Ricordo che, quando uscivamo da Messa, nostra mamma ci portava a mangiare dei filoncini di pane con l’uva, dai Paneti o dai Seseri, che gusto! Poi, quieti quieti, facevamo ritorno verso casa. Un giorno, sulla stra-da di ritorno, in una località vicino casa che si chiamava “cengia dei can”, un gruppetto di ragazzi stava mettendo nel sacco un cane per lanciarlo poi nel dirupo. Così si eliminavano i cani, quando per miseria o per disturbo non li si pote-va tenere. Mia madre, donna mite e brava, come tutte le mamme, ricordo non voleva che vedessimo quella brutta sce-na. Allora a pianar alto abitava un tale, un certo De Maria, con la famiglia, composta da moglie e da tre bambini, Ange-lo, Ettore e Giuseppe. Uomo sfortunato quel De Maria che era originario della zona di Valstagna. Ricordo che ricevette un’incornata da una mucca sul naso e per un paio d’anni, ogni mattina, era costretto a scendere in paese dal medico per farsi medicare. Nonostante le continue cure l’uomo mori’ causa cancrena ed i figli furono costretti a vendere il loro podere,compresa casa e vacche per pagare i debiti contratti con il medico. Sulla via di ritorno il De Maria era solito fermarsi con mio padre a scambiare due chiacchiere, e si fermava volentieri, quello scambio di battute lo rilassa-va…Raccontava che con la sua famiglia gestiva in estate una malga e per il resto dell’anno si occupava degli animali nella stalla, del fieno, di portare la neve nella tinozza che, col tepore della stalla, si sarebbe sciolta e trasformata in ac-qua per abbeverare gli animali. Un anno, in quel posto, durante l’inverno eran caduti due metri di neve e si erano trova-

RACCONTO

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ti completamente isolati. In quel periodo morì il nonno che viveva con loro. Furono costretti a collocare il suo corpo nel-la neve, in attesa del disgelo per poter dare a lui degna sepoltura. Nella stalla, là con mio papà, se ne raccontavano all’infinito…tre figli e tanta miseria…in realtà i figli avuti erano quattro ma il più grande era morto durante il servizio mili-tare…la vera tragedia stava nel fatto che la moglie del De Maria era morta quando i figli erano ancora bambini… La casa in cui vivevo da bambino era occupata dalla mia famiglia, che allora era composta da 16 persone. Prima di noi c’erano state le zie Ippolita e Checchina. La prima diventò suora canossiana all’istituto di Fonzaso, la seconda frequen-tò anche lei quell’istituto e diventò maestra. La zia Checchina era un soggetto un po’ particolare…Come maestra ven-ne destinata ad una frazione di Vas, ma lei non l’accettò. Decise di trasformare la sua casa in una scuola! Nel circon-dario delle Valli di san Lorenzo vi erano abitazioni e poderi, circa una trentina. Gli alunni non sarebbero mancati! Così si servì del tinello di casa che trasformò in un’auletta e anche la stalla diventò ottimo spazio d’istruzione nella giornate più fredde e bagnate,mentre nella stagione più bella l’aula diveniva l’ombra del grande pero di “moscatei” che si trova-va ad una ventina di metri dalla abitazione. Per i più birichini la cantina funzionava come spazio per riflettere sulle pro-

prie malefatte! Anche allora c’erano bambini assai vivaci, come Toni Pontin papà de Francesco e Jovanin. Non era la prima volta che andava in cantina, il Toni. Un giorno un amico, altrettanto birichino, gli propose di approfittare della situazione gli disse: “come che tu vet là ghe ne’ qualche soppressa, vin, patate, formaio…tu pol taiar e magnartelo!”: Così, Toni, che di fame non era mai senza, durante il suo periodo di punizione, si tagliò un bel pezzo di formaggio, col solo difetto di averlo tagliato male. Così la maestra si accorse del saccheggio. Quell’affronto fu più che sufficiente per non volerlo più a scuola. Nel tempo, lo spazio educativo tornò ad essere una dimensione familiare dove noi bambini imparavamo ogni giorno la lezione della vita grazie all’amore e alla disponibilità dei nostri genitori.

RACCONTO

CRONACA

Ancora na tosa in casa Buttol di Alessandro Bagatella

Il giorno di San Martino, precisamente l’undici novembre, in casa Buttol è nata questa splendida bambina: GIADA, che presentiamo alla famiglia de “Il Tornado” assieme alle due sorelle Elena e Greca. Neanche questa volta è arrivato l’atteso maschio che papà Liberiano e mamma Sara attendevano. Forse non guardano la luna? Scherzi a parte… un augurio a Giada perché possa avere tanta felicità nella vita e chissà che non la si veda portalettere! Congratulazioni ai genitori Sara e Liberiano, alle sorelline ed ai nonni Marilena e Ulderico da tutti noi de “Il Tornado”.

I Tre dell’Ave Maria di Alessandro Bagatella

Questa foto è stata scattata a Santa Maria di Quero nell’agosto del 1975, precisamente nel “cortio de i Bagatele”. I tre protagonisti, amici per la pelle, sono, dal basso: Giancarlo Berton, Moreno Andreazza e Roberto Andreazza. Durante la loro infanzia passavano ogni momento della giornata insieme e mi sembra giusto ora ricordarli tutti assieme.

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LETTERE AL TORNADO

Vas: la scuola dell'infanzia di Roberto Sudiero

Crisi,crisi,non passa giorno che televisione, giornali o anche nei discorsi della gente non sia evocata questa parola. Crisi economica che taglia i posti di lavoro e le risorse delle famiglie. Famiglie che stentano a formarsi e a fatica vivono la quotidianità. Vecchie foto mostrano famiglie in cui quattro figli erano la normalità, oggi che il tenore di vita è ben di-verso, un solo figlio può mettere in crisi una giovane coppia. Le amministrazioni pubbliche come una grande famiglia che governa i cittadini nel vivere sociale vivono questo periodo consapevoli del ruolo a cui sono stati chiamate. Nei no-stri paesi il quotidiano contatto fa più partecipe delle necessità che si manifestano nella comunità. Da sempre sensibile al settore sociale e in particolare allo scolastico, l'amministrazione vassese ha impegnato notevoli risorse finanziarie non solo per rendere più accogliente l'edificio della scuola dell'infanzia ma anche per minimizzare la spesa per la fre-quenza alla scuola dei figli. Per raggiungere la scuola,da tutte le località del Basso Feltrino è a disposizione il traspor-to gratuito, su richiesta l'entrata anticipata alle 7,30 e uscita posticipata alle 17,40 senza spese aggiuntive, nes-suna quota d'iscrizione (assicurazione obbligatoria). Da pagare i soli pasti consumati Euro 3,20.

CRONACA

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Precisiamo

Desideriamo spiegare meglio e a tutti in che cosa consiste e come si intende procedere in merito alla decisione, peraltro approvata a larga maggioranza, del Consiglio comunale per l’acquisto dell’area sul Monte Cornella “casette rosse”. Innanzi tutto la spesa: il Comune anticipa per l’acquisto dell’area di mq 11.200, con annesso stabile, la quota di € 50.000,00. Il gruppo Alpini ha in atto con il comune delle convenzioni per il lavoro di mantenimento di aree pubbliche che gli iscritti si adoperano a rispettare e che costano al comune € 4.000,00 l’anno. Il consiglio del gruppo all’unanimità ha deciso di soprassedere alla riscossione

dell’importo per anni 10 accontentandosi di riscuotere 500.00 € annui per la stipula della assicurazione obbligatoria per poter espletare e essere in regola con le convenzioni. Quindi il Comune risparmia di fatto € 35.000,00 in 10 an-ni, cifra che in parte viene a coprire la spesa per l’acquisto dell’area succitata. Ma non basta. Il gruppo oltre ad effettuare i lavori in convenzione si fa carico di ripristinare, logicamente nel tempo, l’area e lo sta-bile prestando gratuitamente la manodopera necessaria e acquistando materiale occorrente per il risanamento. E’ evidente che tutto si dovrà fare contemplando le normative vigenti in materia, edilizia, ambientale ecc ecc. Alla fine il Comune oltre a essere sempre il proprietario dell’area e annessi manufatti, avrà la stessa area rivalutata con un maggior valore. L‘acquisto al termine sarà stato di 15.000,00 € In cambio il gruppo Alpini Monte Cornella chiede di poter usufruire dello stabile per propria sede, di avere la facoltà di controllore e di poter mettere su propria iniziativa l’intera area a disposizione di tutti. Questa è l’operazione che il gruppo ha proposto alla Amministrazione comunale. L’iniziativa è aperta a tutti coloro che vi vogliono aderire e che, ovviamente, saranno ben accetti. La nostra volontà di Alpini, anziani e giovani, è quella di essere attivi per la crescita del nostro paese, nel volontariato, nella solidarie-tà, per una società migliore, anche ricordando il passato.

Il consiglio del Gruppo Alpini Monte Cornella

LETTERE AL TORNADO

Tempi di crisi economica ed improvvisazione di Marcello Meneghin

Il problema che ci assilla maggiormente in questi tempi è quello economico con motivazioni le più disparate e soprat-tutto per la totale mancanza di una seria programmazione generale di tutti gli interventi pubblici nessuno escluso, nel mentre vi imperversa l'improvvisazione: un personaggio importante si sveglia una mattina con un'idea geniale e subito la si mette in pratica senza andare tanto per il sottile. A mio avviso un bell'esempio è quello descritto recentemente sul Tornado. Qualcuno ha deciso di trasformare il Comune di Alano di Piave in un Ente produttore di Energia Elettrica. Detto fatto si è disposto un notevolissimo finanziamento ed occupata una delle poche aree agricole pianeggianti del Comune per in-stallarvi un grande quantitativo di costosi pannelli solari. Io domando: è possibile che la programmazione di base, le approfondite analisi e tutti gli studi tecnico-ecnomici-ambientali che dovrebbero caratterizzare l'era moderna, abbiano giudicato il terreno agricolo di Alano come il più adatto per un impianto di quel genere? Improvvisazione per improvvi-sazione: ma non era meglio, in un terreno dove il sole si vede pochissimo, dove piove tutti i giorni, fare una piantagione di pioppi o di altra equivalente essenza legnosa e lasciare i pannelli per il sud Italia dove il sole cocente spacca le pie-tre? Tanto per avere una prima statistica di produttività dell'impianto fotovoltaico di Alano, qualcuno mi sa dire nel pe-riodo che và dalla fine lavori ad oggi quanti giorni di pioggia-neve e quanti di sole vi si sono verificati? I risultati definitivi saranno evidenti tra una decina d'anni quando, prima ancora di aver ammortizzato la ingente spesa di pubblico denaro, occorrerà smaltire a costi elevati e sostituire le apparecchiature ormai obsolete o inefficienti. Il paragone con una pian-tagione di pioppi che non richiede manutenzione, che gode della elevata piovosità dell'area scelta, offrirebbe ampie prove di un investimento frutto, com'è consuetudine, solo di improvvisazione e per di più fatto in tempi di grande scarsi-tà economica. E noi dovremmo essere un popolo che fa la concorrenza a chi i propri investimenti li fa veramente precedere da attente analisi economico-politiche-ambientali: ma quando mai?

Per gli abbonati all’estero aumenta il costo dell’abbonamento

(M.M.) Lo avevamo già segnalato negli anni scorsi: le spese per inviare il nostro periodico sono molto elevate e, finora, abbiamo tenuto il più basso possibile il costo dell’abbonamento per l’estero, cercando di bilanciare i conti con gli introiti derivanti dagli abbonamenti nazionali. Nel corso del 2010, da aprile, le spese postali nazionali hanno subìto un incre-mento ragguardevole (+ del 100%) e solo verso fine anno, con decorrenza da settembre, il governo ha trovato una so-luzione intermedia che riduce un pochino i costi d’invio. Una soluzione che rimane comunque onerosa per tutti. Di qui l’esigenza di ritoccare i prezzi per gli abbonamenti esteri, almeno per recuperare le spese postali. Un anno di invii costa, solo di francobolli, per dirla in soldoni, 45,00 €uro per l’Europa, 75,60 €uro e 84,60 €uro per le zone extra Europa, a seconda che siano aree verso le Americhe o verso l’Australia. Per il 2011, quindi, abbiamo deciso di chiedere uno sforzo a chi vorrà ancora sostenerci, portando la quota di abbona-mento estero a 50,00 (cinquanta) €uro. Un sacrificio che speriamo di ricompensare portando nelle case dei nostri letto-ri oltre confine una ricca dote di notizie e, un po’, almeno un po’ della nostra storia e delle nostre tradizioni.

ASTERISCO

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16 CALCIO

Calcio - Seconda Categoria

Buon momento per la Piave Tegorzo di Cristiano Mazzoni

Con due vittorie ed un pareggio nelle ultime tre gare la Piave Tegorzo continua a mantenersi ancora fuori dalla zona play-out. Un ottimo periodo per la squadra allenata da Enrico De Faveri che, finalmente conscia dei propri mezzi, è riuscita ad inanellare diversi risultati utili consecutivi conquistando punti preziosi per la salvezza. E se le verrà assegnata la vittoria a tavolino nella partita interna persa con la capolista Eurocalcio (ricorso effettuato per un giocatore non regolarmente tesserato) la classifica potrà assumere una piega diversa. I prossimi impegni vedranno la Piave Tegorzo in trasferta domenica 23 gennaio contro il Cassola San Marco, in quella successiva ospiterà il Valdosport, mentre domenica 6 febbraio (ore 15:00) andrà a far visita all’Altivolese Maser.

14a GIORNATA CAMPIONATO: Piave Tegorzo – Angarano Azzurra 3 a 1

Preziosa vittoria per la Piave Tegorzo che ha superato l’Angarano al termine di una partita non bella sul piano del gioco e povera di emozioni. Un pareggio avrebbe fotografato meglio l’andamento di una partita tutto sommata equilibrata che si è indirizzata a favore dei locali grazie ad un fortunoso autogol ad un quarto d’ora dal termine. Inizio gara equilibrato con le squadre che faticavano a creare trame offensive pericolose. La prima azione degna di nota giungeva al 28° quando su una punizione di Marco De Martin la deviazione di testa di Yari Grigoletto centrava la traversa. Era il preludio al gol che giungeva due minuti dopo grazie ad un calcio di punizione di Marco De Martin con Campagnolo non esente da colpe. Gli ospiti si riversavano in attacco alla ricerca del pareggio e lo trovavano al 37° con Meneghini che approfittando di un errore della difesa si inseriva in area e trafiggeva Alex Faccinetto in uscita. La Piave Tegorzo andava un po’ in tilt e l’Angarano per due volte sfiorava il raddoppio dapprima al 40° con Corradin e poi al 49° con O. Crestati. Nella ripresa la gara rimaneva equilibrata ma senza sussulti tanto da sembrare incanalata sul pareggio. Ma al 30° l’equilibrio veniva spezzato quando su un innocuo traversone di Ivano Lamonato la maldestra deviazione di Meneghini metteva alle spalle di S. Campagnolo. Gli ospiti provavano a reagire ma al 42° venivano nuovamente puniti dai padroni di casa che con Yari Grigoletto, ottimamente smarcato da Khalid Rahli, chiudevano l’incontro.

15a GIORNATA CAMPIONATO: Riese Vallà – Piave Tegorzo rinviata La gara rinviata per maltempo sarà recuperata domenica 20 febbraio.

13a GIORNATA CAMPIONATO: Foen – Piave Tegorzo 1 a 1 (recuperata domenica 6 gennaio 2011) Su un campo reso difficile dal ghiaccio la Piave Tegorzo ha colto un buon punto esterno nel derby feltrino con il Foen al termine di una partita sostanzialmente equilibrata sebbene nel primo tempo i locali avrebbero potuto chiudere col doppio vantaggio mentre i bianco-verdi possono recriminare per aver sciupato troppe occasioni nella ripresa. Dopo un avvio equilibrato il Foen trovava il gol del vantaggio grazie a Biasion che su punizione trovava il varco giusto per trafiggere Giulio De Faveri. Sul finale di tempo erano ancora i padroni di casa a sfiorare il raddoppio con un tiro di Siragna che centrava il palo. Nella ripresa la Piave Tegorzo entrava in campo più determinata prendendo in mano la partita. E dopo aver sciupato tre chiare palle da gol, al 37° perveniva al meritato pareggio su calcio di rigore concesso per fallo su Davide Berra e trasformato da Marco De Martin.

16a GIORNATA CAMPIONATO: Eagles Pedemontana – Piave Tegorzo 0 a 1 Importante successo per la Piave Tegorzo che in trasferta ha superato di misura l’Eagles Pedemontana in uno scontro diretto per la salvezza. Non

è stata una bella partita ma sicuramente la squadra allenata da Enrico De Faveri ha messo in campo più voglia dei padroni di casa per aggiudicarsi i tre punti. Dopo un primo tempo avaro di emozioni nella ripresa la Piave Tegorzo attaccava con più determinazione e veniva premiata al 32° quando Marco De Martin dagli undici metri trasformava un calcio di rigore concesso per un netto fallo su Andrea Coppe.

CLASSIFICA CAMPIONATO DOPO 16a GIORNATA: Eurocalcio 35, Valdosport 31, Riese Vallà 29, Altivolese Maser 28, Angarano 24, San Vittore 23, Santa Croce – Cassola 21, Arsiè 20, Piave Tegorzo – Bessica* 18, Spineda 17, Valbrenta 14, Campolongo 11, Eagles Pedemontana 10, Foen* 9. (*una partita in meno) - (Riese Vallà 1 punto di penalizzazione).

Il difensore Marco De Martin

A San Siro il 23 febbraio con l’Inter Club Fener L'Inter Club Fener, Campione del Mondo, d'Europa, d'Italia, Super Tim Cup, e Tim Cup 2010, organizza una gita a Milano-San Siro per i quarti di Champions League Inter - B.Monaco del 23 Febbraio prossimo.

Adesioni entro e non oltre il 23 Gennaio. Info 347.8004030 - www.interclubfener.it. Unica cosa richiesta: essere in regola con il tesseramento 2010/2011.

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RUBRICA DI FOLKLORE LOCALE E PATRIOTTICO A DENOMINAZIONE DI ORIGINE INCONTROLLABILE

QUINDICESIMA PUNTATA A CURA DI PROCOPIO COLETTI E FU SUBITO NOTTE…

Buio pesto in piazza ad Alano, quest’anno. Appena due “straccetti” di lampadine all’imbocco delle vie Brigata Re e Marconi, e nient’altro. Certo nessuno si aspettava grandi cose, col municipio “incartato” e con i pini argentati trasferiti altrove. Però che tempismo, che luminosa idea scegliere come data del “trapianto” proprio il 13 di dicembre! Ci voleva proprio Pico della Mirandola per ricordarsi che santa Lucia, notoriamente patrona della luce, non avrebbe certo visto di buon occhio l’eliminazione di quei due splendidi …candelabri naturali proprio il giorno del suo onomastico. Non si poteva aspettare qualche giorno per far piazza pulita, magari fino all’Epifania che tutte le feste si porta via? Nella foto, il secondo dei due abeti argentati giunge caricato sul camion per essere deportato altrove, lontano dagli splendori della nuova facciata municipale restituita, dopo un laborioso e delicato lifting, alla sua originaria colorazione “primo novecento”.

ARRIVANO I CRUCCHI! (da “Le memorie del brolo” di Piero P.) Il brolo, dopo aver subìto le devastazioni della prima guerra mondiale (tutto il paese fu preso a cannonate, e anche il piccolo edificio esistente dove ora c’è la nostra casa fu ridotto in briciole) ed essere poi diventato una “miniera” per i cercatori di “scàie”, fu nuovamente profanato verso la fine della seconda guerra mondiale. Gli occupanti tedeschi ordinarono che in tutto il paese fossero eliminate le recinzioni metalliche e sequestrato il relativo materiale, e quindi anche il filo spinato che delimitava i confini del nostro prato con via Spada e via S.Francesco fu asportato. Si salvò invece la pregevole recinzione di piazza Roma (ora dei Martiri) grazie ad un intervento di mia madre presso il tenente tedesco che alloggiava a casa nostra, dove il comando tedesco aveva requisito due stanze e la cucina. Mia madre gli fece credere che le ringhiere fossero opera del grande artista feltrino Rizzarda. Così ci si limitò a togliere i cancelli, che furono immediatamente nascosti sotto cataste di legna in prossimità delle “case rotte”, e la recinzione si salvò. Un momento di autentico terrore lo passammo quando, durante un rastrellamento, il brolo fu perquisito dalle SS in cerca delle armi dei partigiani e, in prossimità della casetta delle galline, nascosta nel boschetto delle fràmbole, fu trovata una valigetta metallica dove Orazio, prima di andare in collegio, aveva nascosto i bossoli della “cartucce” (residuati della guerra 15-18) che aveva accumulato in tante gare “alle pàcere” e che erano assolutamente inoffensivi. Anche in questo caso, grazie alle esaurienti spiegazioni fornite da mia madre, il caso si risolse con un “sequestro cautelativo”. Va tenuto presente che, se il fatto avesse preso un’altra piega, ci avrebbero certamente bruciato la casa. Il brolo subì anche una vera e propria occupazione. Una mattina, senza chiedere alcun permesso, i tedeschi vi sistemarono una decina di automezzi e molte attrezzature militari. Vi collocarono anche una specie di corriera attrezzata ad infermeria, dove vi “lavoravano” due belle ragazzotte. Ricordo che per mimetizzare le macchine tagliarono tutti i peri che mio papà aveva piantato a filare, e tantissimi rami di pini e di larici. Quando i nostri ospiti (il tenente ed il suo attendente) lasciarono Alano (tre giorni prima della liberazione) trovammo nelle “loro” stanze 2 bottiglie di “vov”, un pacco di caffè, strutto, 2 morbide coperte e due giochi del “ping-pong”. Una befana in anticipo. Era il primo maggio del 1945 quando arrivarono gli americani. Andammo ad incontrarli al Tegorzo, e tornammo a casa con “ciùnghe”, coca-cola e wafer, squisitezze mai viste prima. Verso sera arrivò nella piazza di Alano la prima jeep. E io ero là. A proposito di guerra e di brolo, un altro ricordo è legato ad una antica amicizia tra mio papà e una famiglia di ebrei veneziani, quella di un notissimo avvocato. Quando cominciarono le persecuzioni antisemite, l’avvocato ci chiese di poter nascondere da noi i tesori di famiglia. Ricordo che, nonostante il gravissimo rischio, molte casse furono sepolte sotto i lastroni di pietra che pavimentavano i magazzini delle “case rotte”, in fondo al brolo. La famiglia fu decimata nei campi di sterminio ma, alla fine della guerra, si presentarono due superstiti e si ripresero tutto quel ben di dio. Senza neanche un grazie.

LETTERE AL TORNADO

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PITTORI PER GENERAZIONI!!!

PITTORE RESTAURATOREdi Ferdinando Carraro

Via Roma - Quero (BL)Cell. 339.2242637

Car. Edil

Quanto è bella e come squilla la fanfara dei balilla!

Tra le polverose “carte” il nostro assiduo lettore Fernando Secco ha trovato una vecchia foto, risalente nientemeno che al 1940. E gentilmente me l’ha portata, sapendo che avrei desiderato ricamarci attorno qualche cosa. Mi è venuto subito in mente che, all’epoca di quella foto, io avevo già 4 anni, andavo all’asilo e in cortile ci facevano cantare “Giovinezza”. Erano tempi di guerra annunciata, di autarchia, di pane nero, di retorica e di patriottismo, di tessere annonarie e di orti di guerra. Fin dalla tenera età di sei anni, i bambini cominciavano a indossare la divisa paramilitare. I lettori più anziani ricorderanno ancora quando li vestivano da “figli della lupa”, con la bandoliera bianca incrociata sul petto e la “m” di Mussolini sul davanti, e dovevano salutare fascisticamente alzando la manina e gridando “Eja, eja,alalà”? Verso i 9 anni, poi, si diventava “balilla”: fucile di legno, camicia nera, pantaloncini in orbace grigioverde (che grattavano come la carta vetrata) e, come i figli della lupa, fazzoletto azzurro al collo e, sulla testa, il famoso “fez” con tanto di ponpon. Una vera e propria militarizzazione della gioventù, una specie di apprendistato in preparazione del successivo arruolamento nella naja. Tra le iniziative paramilitari c’erano anche i “campi”, ossia quel tipo di attività all’aperto che sarà poi, a fine guerra, rivalutato dal movimento dei “boy scout”. E c’erano anche le fanfare, ossia complessi musicali formati esclusivamente da “ottoni”, quali i bassi tuba, i tromboni, le trombe e i flicorni. Altri strumenti a fiato, invece, come il clarinetto, il sassofono, i flauti e gli oboi venivano impiegati soltanto nelle bande. E veniamo alla presentazione dei baldi componenti la “fanfara della gioventù italiana del littorio di Alano di Piave” dell’anno 1944, che mostrano con orgoglio i loro strumenti tirati a lucido a colpi di sidol. I sei ragazzi in prima fila sono Mariano Tessaro, Ernesto Pisan, Franco Zadro, Fernando Secco, Giovanni e Antonio Nani. I cinque in seconda fila sono Carlo Simonetti , Fortunato Collavo, Anacleto Nani, Antonio Dal Zuffo e Rinaldo Nani. I tre in ultima fila sono Amedeo Grillo, Ovidio Dal Bon e Sesto Collavo. Un cordiale augurio di buon anno a chi è ancora con noi, e un pensiero a quanti sono passati a miglior vita.

Piero Piccolotto

COME ERAVAMO

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presentano:

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“RIFIUTO LO SPRECO” Idee per uno sviluppo sostenibile

una serata con il professor Gianni Tamino e l’Associazione Arianova Gianni Tamino Docente di Biologia generale e di Fondamenti di Diritto ambientale presso l’Università di Padova. Fra i numerosi incarichi è stato membro del Comitato nazionale per la biosicurezza e della Commissione interministeriale per le biotecnologie. Ha pubblicato diversi libri e articoli sui temi dei rifiuti, dell’ energia, e della sostenibilità. Associazione Arianova Associazione apartitica e sovracomunale, per la tutela della salute, dell’ambiente “glocale” e per la promozione dello sviluppo sostenibile.

 

INGRESSO LIBERO La cittadinanza è invitata

Angelo Ceccotto commendatore al merito della Repubblica italiana Con la comunicazione pervenuta all’interessato dalla Prefettura di Belluno in data 2 giu-gno 2010, con Decreto del Presidente della Repubblica Italiana (D.P.R.), il nostro abbo-nato Angelo Ceccotto è stato insignito del titolo di commendatore (O.M.R.I.). Tutta la do-cumentazione relativa è stata controfirmata dal Presidente della Repubblica Giorgio Na-politano e dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. I Fanti Bellunesi e il Comitato “Alto Onore del Grappa” unitamente ne danno notizia, complimentandosi con il neo commendatore.

In ricordo di zia Maria Teresa

Maria Teresa Faccinetto si è spenta lo scorso 23 dicembre a Torino. Nata a Quero 75 anni fa, si era trasferita nel capoluogo piemontese dopo il matrimonio con Mario Dal Canton. Durante la funzione funebre il marito Mario l’ha ricordata sorretto dalla sua grande fede in Dio e dall’infinito amore per quella compagna con la quale ha condiviso la vita per quasi 50 anni. L’ha definita “una mamma e una moglie meravigliosa” e ha pronunciato parole di conforto per i figli Elena e Michele, i nipoti, i parenti, gli amici, la folta rappresentanza della Famiglia Bellunese di Torino e del gruppo Scout, ricordando che, se è pur vero che “si soffre per la morte di una persona cara e tutto sembra finito, per i cristiani nulla è finito. La vita continua e un dì ci rivedremo ancor. Attendiamo la risurrezione, essa è la nostra forza e la nostra speranza”. Maria Teresa è stata una persona buona che ha saputo donare con semplicità amore e gentilezza a chi le era vicino. Il marito ha concluso il suo saluto con queste parole: «Se noi potessimo essere come i fiori porteremo a te, Maria Teresa, il profumo d’amore delle nostre montagne. Con espressione

sincera rinnoviamo il nostro amore a te, Maria Teresa, con le nostre stesse mani con un lungo e meritato applauso». Ma-ria Teresa ha ricevuto l’applauso della comunità presente alla messa concelebrata dal parroco della parrocchia del Natale del Signore don Romolo, da Don Luigi Ciotti, dal missionario Padre De Col e l’arrivederci con il canto intonato dal gruppo Scout. Una Santa Messa di suffragio sarà celebrata a Quero il 23 gennaio alle ore 11.00.

Esperienze di Buone Pratiche nel Territorio 

ATTUALITÀ

presentano:

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“RIFIUTO LO SPRECO” Idee per uno sviluppo sostenibile

una serata con il professor Gianni Tamino e l’Associazione Arianova Gianni Tamino Docente di Biologia generale e di Fondamenti di Diritto ambientale presso l’Università di Padova. Fra i numerosi incarichi è stato membro del Comitato nazionale per la biosicurezza e della Commissione interministeriale per le biotecnologie. Ha pubblicato diversi libri e articoli sui temi dei rifiuti, dell’ energia, e della sostenibilità. Associazione Arianova Associazione apartitica e sovracomunale, per la tutela della salute, dell’ambiente “glocale” e per la promozione dello sviluppo sostenibile.

 

INGRESSO LIBERO La cittadinanza è invitata

Angelo Ceccotto commendatore al merito della Repubblica italiana Con la comunicazione pervenuta all’interessato dalla Prefettura di Belluno in data 2 giu-gno 2010, con Decreto del Presidente della Repubblica Italiana (D.P.R.), il nostro abbo-nato Angelo Ceccotto è stato insignito del titolo di commendatore (O.M.R.I.). Tutta la do-cumentazione relativa è stata controfirmata dal Presidente della Repubblica Giorgio Na-politano e dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. I Fanti Bellunesi e il Comitato “Alto Onore del Grappa” unitamente ne danno notizia, complimentandosi con il neo commendatore.

In ricordo di zia Maria Teresa

Maria Teresa Faccinetto si è spenta lo scorso 23 dicembre a Torino. Nata a Quero 75 anni fa, si era trasferita nel capoluogo piemontese dopo il matrimonio con Mario Dal Canton. Durante la funzione funebre il marito Mario l’ha ricordata sorretto dalla sua grande fede in Dio e dall’infinito amore per quella compagna con la quale ha condiviso la vita per quasi 50 anni. L’ha definita “una mamma e una moglie meravigliosa” e ha pronunciato parole di conforto per i figli Elena e Michele, i nipoti, i parenti, gli amici, la folta rappresentanza della Famiglia Bellunese di Torino e del gruppo Scout, ricordando che, se è pur vero che “si soffre per la morte di una persona cara e tutto sembra finito, per i cristiani nulla è finito. La vita continua e un dì ci rivedremo ancor. Attendiamo la risurrezione, essa è la nostra forza e la nostra speranza”. Maria Teresa è stata una persona buona che ha saputo donare con semplicità amore e gentilezza a chi le era vicino. Il marito ha concluso il suo saluto con queste parole: «Se noi potessimo essere come i fiori porteremo a te, Maria Teresa, il profumo d’amore delle nostre montagne. Con espressione

sincera rinnoviamo il nostro amore a te, Maria Teresa, con le nostre stesse mani con un lungo e meritato applauso». Ma-ria Teresa ha ricevuto l’applauso della comunità presente alla messa concelebrata dal parroco della parrocchia del Natale del Signore don Romolo, da Don Luigi Ciotti, dal missionario Padre De Col e l’arrivederci con il canto intonato dal gruppo Scout. Una Santa Messa di suffragio sarà celebrata a Quero il 23 gennaio alle ore 11.00.

Esperienze di Buone Pratiche nel Territorio 

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INGRESSO LIBERO La cittadinanza è invitata

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In ricordo di zia Maria Teresa

Maria Teresa Faccinetto si è spenta lo scorso 23 dicembre a Torino. Nata a Quero 75 anni fa, si era trasferita nel capoluogo piemontese dopo il matrimonio con Mario Dal Canton. Durante la funzione funebre il marito Mario l’ha ricordata sorretto dalla sua grande fede in Dio e dall’infinito amore per quella compagna con la quale ha condiviso la vita per quasi 50 anni. L’ha definita “una mamma e una moglie meravigliosa” e ha pronunciato parole di conforto per i figli Elena e Michele, i nipoti, i parenti, gli amici, la folta rappresentanza della Famiglia Bellunese di Torino e del gruppo Scout, ricordando che, se è pur vero che “si soffre per la morte di una persona cara e tutto sembra finito, per i cristiani nulla è finito. La vita continua e un dì ci rivedremo ancor. Attendiamo la risurrezione, essa è la nostra forza e la nostra speranza”. Maria Teresa è stata una persona buona che ha saputo donare con semplicità amore e gentilezza a chi le era vicino. Il marito ha concluso il suo saluto con queste parole: «Se noi potessimo essere come i fiori porteremo a te, Maria Teresa, il profumo d’amore delle nostre montagne. Con espressione

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Esperienze di Buone Pratiche nel Territorio 

LETTERE AL TORNADO

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Il nome della stazione sostituito da un insulto, imbarazzo dei passeggeri

Fener, la beffa dell’obliteratrice

di Ivan Dal Toè

ALANO DI PIAVE. Si stava meglio quando si stava peggio. Qualche utente di Trenitalia che sale alla stazione di Fener deve essersi ripetuto questo adagio allorché la gioia per vedere finalmente funzionante una delle due obliteratrici presenti è stata strozzata dall’insolito “toponimo” che da qualche settimana compare timbrato sul biglietto: “Culo rotto” al posto di Alano-Fener. Non bastassero i ritardi, le rotture, gli scompartimenti affollati e talvolta la sporcizia, i “cahiers des doléan-ces” degli stoici viaggiatori si arricchiscono ora dell’inedita abbinata “convalida con insulto”. A chi sia rivolto il poco simpa-tico appellativo e, soprattutto, chi sia l’artefice della burla, non è dato sapere. L’incredibile vicenda da tempo è già stata segnalata ai responsabili dell’azienda ma tutt’oggi l’obliteratrice della stazione che serve un bacino di utenza di circa 15 mila persone (oltre al Basso Feltrino, è stazione di riferimento per i residenti di Segusino e di Valdobbiadene) continua a sbeffeggiare “cinicamente” i viaggiatori di Trenitalia. L’anomalia da circa un mese sta creando sdegno ma anche una buona dose di ilarità. In ogni caso il fatto testimonia la persistenza di un cronico problema. A Fener, come per moltissime altre stazioni, l’obliterazione del biglietto rappresenta un vero e proprio incubo. Per anni le due obliteratrici che servono la fermata del Basso Feltrino hanno funzionato a singhiozzo fino a divenire completamente inutilizzabili da più di un anno a questa parte. Una situazione comune a molte altre fermate dove, per evitare le multe previste dal regolamento, i poveri viaggiatori devono intraprendere una forsennata caccia, talvolta sul filo dei secondi, alla ricerca dell’obliteratrice funzio-nante oppure ripiegare con “armi e bagagli” al seguito sul pedinamento del capotreno per ottenere la tanto sospirata con-valida. A poco sono valsi i reclami di pendolari e perfino di istituzioni come l’amministrazione comunale di Alano che si sono rivolte all’azienda denunciando i disagi. Il fatto è che la manutenzione delle obliteratrici è subappaltata ad una ditta esterna che, visti i guasti continui spesso causati da atti di vandalismo, rappresenta per Trenitalia una spesa che grava particolarmente sul bilancio senza risolvere la situazione. Alla fine a rimetterci sono però gli utenti, che devono fare di pa-zienza virtù. E per chi sale a Fener alla pazienza si è ora aggiunto un dubbio amletico. Obliterare e recarsi imbarazzati dal capotreno o non obliterare spiegando poi imbarazzati il motivo? (articolo tratto dal Corriere delle Alpi del 19.12.2010).

OBLITERATRICE ORA SOSTITUITA Qualche giorno dopo la pubblicazione dell’articolo sopra riportato, la Direzione Re-gionale di Trenitalia ha comunicato, con una nota inviata il 22 dicembre al “Corriere delle Alpi”, di aver provveduto a sosti-tuire l’obliteratrice da martedì 21 dicembre. Nella comunicazione l’azienda ha precisato come “l’anomala timbratura era dovuta ad un atto vandalico e non a un disservizio di Trenitalia”. La ditta di manutenzione che ha in appalto la gestione della manutenzione delle macchine è intervenuta - si spiega nella nota - ma, data l’entità dei danni, non ha potuto riparare l’apparecchiatura. Si è dovuto quindi provvedere alla sua sostituzione con i necessari tempi tecnici”.

Nel consiglio comunale del 22 dicembre approvato il bilancio 2011 che prevede interventi di riqualificazione

Vas, lavori in vista nelle frazioni

di Ivan Dal Toè

VAS. Frazioni al centro della vita amministrativa. Saranno i centri periferici del Comune ad ottenere i maggiori benefici dal bilancio di previsione delle opere previste per il prossimo anno. Intanto in questi giorni gli uffici comunali sono ritornati nel-la sede municipale ormai ristrutturata e pronta per l’inaugurazione. Caorera, Scalon e Marziai saranno interessati da una serie di interventi di riqualifica del centro storico grazie a specifici contributi ottenuti dalla Regione e dal Bim. Il progetto più oneroso riguarda il centro servizi di Marziai che ammonta a circa 250 mila euro, in parte attinti grazie alla legge per il sostegno ai comuni svantaggiati (135 mila euro) e ad altre capitoli di entrata. All’appello mancano comunque altri 67 mila euro ed è probabile che il Comune decida di accendere un mutuo. I proventi dai canoni idrici andranno invece a finanzia-re alcuni interventi di manutenzione ambientale quali la messa in sicurezza dell’area adiacente alla sorgente del Fium e in Val del Pissador. Il consigliere di minoranza Antonio Deon ha rimarcato il quadro di generale criticità idrogeologica che in-teressa il Comune, ricordando le proposte fatte dal suo gruppo in merito e auspicando l’intervento dell’amministrazione. Precedentemente Deon aveva proposto di insistere sulla campagna informativa del sistema di raccolta dei rifiuti, sugge-rendo inoltre di recintare l’ecocentro comunale e razionalizzare le isole ecologiche per evitare conferimenti impropri. Il col-lega Moreno Boldrin ha invece criticato l’esecuzione di alcuni lavori compresi nel recente restauro del municipio, solleci-tando la giunta, criticata per la scarsa attenzione, a verificare le anomalie rivolgendo alla ditta appaltante le opportune contestazioni (articolo tratto dal Corriere delle Alpi del 28.12.2010).

A San Siro con l’Inter Club Fener per i quarti di finale di Champions League

(s.for.) L’Inter Club Fener, attraverso il suo presidente Andrea Tolaini, comunica che il locale sodalizio organizza una gita a Milano, stadio di San Siro, in occasione di Inter - Bayern Monaco del prossimo 23 febbraio, partita valida per i quarti di finale di Champions League. Adesioni entro e non oltre il 23 gennaio. Per ulteriori informazioni telefonare al 347.8004030 o consultare il sito www.interclubfener.it. Unico requisito richiesto: essere in regola con il tesseramento 2010/2011. Una ghiotta occasione, quella offerta dall’Inter Club Fener, per vedere all’opera la squadra campione del Mondo, d’Europa e d'Italia, ora affidata al tecnico brasiliano Leonardo, ex rossonero.

QUERO: COMITATO COMUNALE per i GEMELLAGGI AVVISO

IL GIORNO 28 GENNAIO PRESSO LA SALA DELLE ASSOCIAZIONI

alle ORE 20,30 SI TERRA’

ASSEMBLEA PUBBLICA PER LA ELEZIONE DEL COMITATO COMUNALE PER I GEMELLAGGI

LA CITTADINANZA E’ INVITATA

CRONACA

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I “genitori” della Befana di

Uson Allego una foto con i "creatori" della

befana di Uson, visto che

probabilmente arriverà quella

classica in piazza con molti "infiltrati"

Grazie Irven Zanolla

Udite udite ... il 7 giugno 2010

in casa di Vittorio Polloni e di Tania Colombari è nato il meraviglioso Tommaso !!!

Toc Toc ... sono io, sono Tommaso. Quanto tempo ho aspettato questo felice momento. Non vedevo l'ora di vedervi, anche se stavo tanto bene nel pancione della mia mamma. Siete proprio come vi avevo immaginato. A te Tania, stupenda mamma che mi hai custodito con tanto amore nel tuo grembo. A te Vittorio, caro papà che ti sentivo quando mi coccolavi e mi facevi sorridere. A te zio Andrea che non vedevi l'ora di vedermi. Infine a voi, Giovanni e Lorenza, Leonardo e Marilena, nonni così speciali così stupendi così belli che mi avete amato fin da subito. Grazie per la vita che mi avete donato Vi voglio tanto bene. Tommaso

ps. con amore gli zii Luca e Chiara

Il primo Polloni del terzo millennio, nipote del querese Polloni Angelo Giovanni e figlio di suo figlio Polloni Vittorio

Un messaggio anche dal nonno… Chiedo ospitalità al Tornado per ringraziare i miei ragazzi, Tania e Vittorio, che il 7 giugno mi hanno reso nonno: c'è voluto del tempo, ma la sensazione, se si può, è ancora più forte. Vedere questo fagottino, che risponde al nome di Tommaso," Pitusset "da quando era soltanto un progetto di vita, così indifeso con un'esistenza davanti, tutto indaffarato a crescere ed a conoscere, fa tanta tenerezza in un insieme di preoccupazione e gioia Penso comune a tutti i nonni questi sentimenti; ho visto degli "Orsi" nel senso buono, tipo i miei cugini Gino e Franco, Franchetto del Bar tanto per citarne alcuni, diventati agnellini con i loro pargoletti. Ad onor del vero, nell'attesa di esserlo di mio, mi sono allenato a fare il nonno con i figlioletti dei miei vicini. Ricordo volentieri Carlo, credo Spada di cognome, ora universitario (geologia ?) era piccolino che mi veniva involontariamente di chiamarlo Carletto con suo disappunto finché la sua nonna me lo fece presente, da allora mi guardai bene ad usare quel vesseggiativo Poi, in ordine decrescente d'età, Lele e la Bea ora grandicelli, figlioletti di mio nipote Guido, Francesco, Luigi ed Angela che purtroppo vedo poco: poi l'Iris ed Emma dei sù nominati cugini. Un pò più schiva la signorinella Maria, cuginetta di Carlo, che con il suo "ciao Giovanni" mi saluta sempre. Dulcis in fundo Alessio e Giulia (GIUA) come me per 1/2 Queresi e per 1/2 Sc-echi, ed essendo i più presenti e non solo, mia moglie ed io ne siamo particolarmente affezionati. Questi due mi hanno eletto a tutti gli effetti a nonno con la sincerità che i bambini hanno; io mi sono dichiarato putativo per non milantare credito, però sempre nonno sono e ci tengo. L'altalena nel cortile, che doveva essere dismessa con la crescita dei figli, non ha mai smesso di funzionare; anzi, penso che ora aggiungerò l'altro sedile. P.S. da tutti i test eseguiti il mio Tommaso risulta essere al 100% "Razza Piave", più una venina ibrida EmilianoRoma-gnola per via di Mamma, il che non guasta e con orgoglio del nonno che si firma: Giovanni Polloni.

LETTERE AL TORNADO

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Il coro parrocchiale di Quero di Davide Proverbio

Come ogni anno ho partecipato l’8 Dicembre scorso alla giornata di festa del coro parrocchiale di Quero; questa bella tradizione nata con Don Pasquale e rafforzatasi con Don Stefano vede la giornata dell’Immacolata Concezione dedica-ta al coro. Celebrazione della Santa messa solenne alle 11.00 e poi rapida partenza verso il pranzo conviviale per cori-sti e familiari presso qualche locale della zona; quest’anno ci siamo riuniti presso l’agriturismo “Le Mesine” di Bigolino ed il solito bel clima festoso si respirava, come al solito, fin dal momento della disposizione a tavola. I “pì veci” si ap-propriano repentinamente della tavolata principale, i “manco veci” (alcuni ormai con figli a carico) cercano di sedersi in postazioni comode per seggioloni e seggiolini ed i “boce” si ammassano, solitamente ed ovviamente, assieme tra loro. Logicamente nel corso degli anni le generazioni scorrono ed i coristi cambiano, ma il clima che si crea è sempre quello perché, oltre al bel canto, risultano fondamentali l’amicizia ed il rispetto tra le persone. Noi familiari (spesso ex coristi) siamo lieti di sentirci calorosamente accolti in questa che può ben essere definita una grande famiglia e quindi parteci-piamo sempre e con particolare gioia. Devo dire che negli ultimi anni è andata scemando la roboante tradizione delle cantate a fine pranzo; solitamente i “pì veci” intonavano ed il coro si univa; la voce guida del coro in queste occasioni era sempre quella dell’inossidabile Piero Berton al quale richiedevamo esecuzioni che spaziavano dalla musica lirica alla musica da balera e financo da …osteria! Probabilmente negli ultimi anni abbiamo “timore e riguardo” per gli altri avventori e non ci lasciamo più andare a queste esibizioni o forse noi “manco veci” dovremmo essere più propositivi e trainanti; devo dire che, personalmente, il mio apparato vocale ne guadagna in quanto in quelle occasioni arrivavo sempre a casa rauco per i miei esagerati tentavi di seguire le alte tonalità dei tenori senza esserlo assolutamente. Le ore passate assieme volano via fra ricordi, goliardia ma anche interessanti discussioni sui temi di lavoro, attualità politi-ca (ahia!) e di costume local-nazionale. La conclusione della giornata arriva, da sempre, con il discorso di commiato del parroco seguito immancabilmente dal “sempreverde” Guerrino Bazzacco che gli intona un “Hip Hip …Hurra” al quale i presenti si accodano ben volentieri ed a gran voce. Ovviamente, con tali premesse, la conclusione per i lettori interessati è che questa è una famiglia aperta e, da sempre, disponibile ad accogliere altri … figli!

Esami per il passaggio di Dan al SHU REN KAN

Tempo di esami per l’A.S.D. SHU REN KAN, realtà sportiva del Karatè che da oltre 14 anni opera nel territorio feltrino nelle due sedi di Alano di Piave e Feltre e che conta una sessantina di tesserati. Sabato 11 DICEMBRE alcuni suoi tesserati hanno sostenuto a Trento gli esami FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate e Arti Marziali) per il passaggio di cintura nera. Gli atleti coinvolti nell’esame sono stati CARLO FIN e LAURA RECH per la cintura nera 2° Dan. I due atleti alanesi frequentano ormai i corsi di karate da diversi anni; Laura Rech dal 1998 e può vantare di essere il 2° Atleta dell’associazione con più anni di frequenza dopo il presidente Ceccotto Roberto, mentre Carlo Fin ha iniziato nel 2003. La preparazione per l’esame non è stata lasciata al caso, ma è iniziata la primavera scorsa e si è conclusa la settimana prima dell’esame con la partecipazione ad un corso di specializzazione, svolto sempre a Trento. Dinnanzi a

una commissione regionale formata da dirigenti e tecnici federali i candidati hanno dovuto presentare delle combinazioni di tecniche di Kumitè (combattimento) e di Katà, un combattimento simulato e codificato contro più avversari in cui vengono valutati precisione,velocità e potenza dell’esecuzione. Piena soddisfazione del responsabile tecnico dell’associazione, l’istruttore Ivan Burgoni cn5 Dan e del Presidente Ceccotto Roberto cn3 Dan per l’esito positivo delle esame .

Per info Ivan Burgoni 347 5978279 E-Mail: [email protected] Corsi : palestra Comunale Alano di Piave Martedì –Venerdì 18:00-20:00

KARATE

CRONACA

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24 LETTERE AL TORNADO

Gruppo Amici del Tomatico e del Grappa

Il fondatore e coordinatore responsabile augura ad amici, simpatizzanti e collaboratori

un buon anno 2011

Il nostro Presepe di Mauro Morandin

Come ogni anno, è giunto il periodo delle festività natalizie, e quindi anche i tradizionali preparativi come l’albero di Natale e il presepe. Pertanto anche quest’anno io e mio zio Fortunato ci siamo messi all’opera per la realizzazione del presepe, che abbiamo allestito sempre a casa di mio nonno, a Schievenin, che ringrazio per la sua disponibilità. Qui di seguito vi propongo alcune foto che ritraggono qualche scorcio del risultato del nostro lavoro, di cui voglio rendere partecipi tutti i lettori de “Il Tornado” ai quali Auguro Buone Feste…e buona visione!

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25 CRONACA

Sebastiano Tronto è il figlio maggiore di Renata Durighello, figlia del maestro Martino Durighello

La finalissima: le Olimpiadi Internazionali di Informatica 2011 (in Thailandia) La durata delle Olimpiadi Internazionali è di circa una settimana dal 22 al 29 luglio. In questo periodo studenti ed accompagnatori hanno la possibilità di partecipare ad eventi culturali e ricreativi organizzati dal paese ospitante. La gara vera e propria si svolge nell'arco di due giornate e consiste nella risoluzione di problemi logico-matematici e nella loro traduzione in programmi informatici. I linguaggi di programmazione ammessi sono C/C++ e Pascal. Ciascuna rappresentanza nazionale è composta da una squadra di non oltre quattro persone. Le prove da superare sono 8 ed i ragazzi competono individualmente. La premiazione avviene per fasce di punteggio stabilite annualmente con l’assegnazione di medaglie d’oro, d’argento e di bronzo. L’Italia partecipa alla competizione mondiale dal 2000 e, grazie all’abilità dei suoi migliori studenti, può van-tare un significativo medagliere (1 medaglia d'oro, 11 medaglie d'argento e 17 medaglie di bronzo). Per saperne di più è possibile collegarsi al sito ufficiale (in lingua inglese) delle IOI (http://www.ioinformatics.org/) dove sono disponibili tutte le informazioni sullo svolgimento delle gare e sui momenti di socializzazione, nonché un ricco al-bum fotografico sulla manifestazione.

www.olimpiadi–informatica.it - www.aicanet.it - www.ioinformatics.org - www.ioi2010.org

Nel 2012 le Olimpiadi Internazionali di Informatica si svolgeranno per la prima volta in Italia a Sirmione, in Settembre!

Quero: Poesia è... ringrazia

Il decennale di Poesia è... ha avuto esito più che soddisfaciente. Ottima la partecipazione degli autori invitati, ottima la realizzazione dell'opuscolo delle poesie inedite, buona anche la partecipazione del pubblico che ha dimostrato con la sua presenza di aver gradito ed apprezzato la manifestazione. I poeti ed i critici intervenuti hanno apprezzato lo sforzo degli organizzatori e dimostrato il loro gradimento. Il pubblico poi si è dimostrato attento, interessato e caloroso. Molto applauditi i testi poetici stampati per l'occasione e letti dagli stessi autori, che li hanno anche illustrati brevemente. Dimostrazione di ciò è stata la richiesta di procedere alla lettura di una seconda poesia, che ha trovato accoglienza, anche se qualcuno è stato preso, per così dire, un po' in contropiede. Tutti però hanno accettato con piacere. Molto gradita ed apprezzata è stata la partecipazione dei gruppi musicali di contorno: anzitutto l'ormai conosciuto ed apprezzato, (anche al di fuori dell'ambiente domestico, non solo in Italia, ma in vari teatri d'Europa) duo di Fisarmoniche “Dissonance”, che ha dimostrato tutta la sua professionalità e carica artistica. Non ha sfigurato nemmeno il locale trio vocale, mostrando di poter ben figurare anche a fianco di validissimi professionisti e che ha riscosso l'applauso convinto di intenditori e di critici. Soprattutto è stata una vera e graditissima sorpresa la partecipazione del Coro del Liceo A. Dal Piaz di Feltre, diretto da M.Canton. Una ventata di freschezza ed una realtà che ci auguriamo non vada perduta. Vedere sul palco una sessantina di ragazzi con un comportamento da professionisti per ordine e serietà è stata una dimostrazione di ciò che può l'arte in generale e la musica in particolare sul piano educativo e culturale. Sentire quelle voci argentine, fresche e gioiose e le loro perfette esecuzioni, oltre che entusiasmante, è stato commovente. Che dobbiamo dire: grazie! Grazie al promotore prof. Angelo Ceccato, grazie alla direttrice Prof. Maria Canton e soprattutto grazie a voi, cari ragazzi, che ci avete dimostrato che la gioventù di oggi non è tutta zavorra come vorrebbero farci credere i mass-media, ma speranza e garanzia del futuro. Grazie e sinceri auguri per i vostri studi e il vostro avvenire. Perfetta è stata anche la conclusione della giornata con la cena “poetica”. Senza pedanteria e un po' goliardica, è risultata la dimostrazione che si può far cultura anche in allegria e trasmetterla in tutta letizia. Un grazie doveroso e sincero a quanti in qualche modo hanno collaborato e a tutti coloro, privati, enti e autorità che hanno contribuito a rendere possibile la manifestazione.

LETTERE AL TORNADO

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Ricordi d’estate a cura della Pro Loco di Alano di Piave

LA 23a EDIZIONE DELLA MOSTRA DI PITTURA ED ARTIGIANATO

Immagini ed arte, impresse dentro una mostra e presentate dal 24 luglio all'8 agosto 2010 ad Alano di Piave. Capolavori di fantasia esposti da oltre settanta artisti capaci di realizzare non oggetti qualunque, fatti chissà

come, ma opere originali, mai identiche, tutte fatte a mano con pazienza e abilità. I tanti visitatori intervenuti hanno avuto la possibilità di scoprire un mondo, spesso nascosto, che racconta

l'immenso lavoro creativo di piccole meraviglie inaspettate fatto di colori, pennelli, scalpelli, ago, vetro, lana, ecc. frutto di una pulsante energia presente in persone che amano la poesia della vita.

Non esisterebbe la Mostra senza questi artisti che numerosi partecipano alle varie edizioni e non esisterebbe la Mostra senza i volontari che... meno numerosi…, si impegnano ad allestirla. Dedicare del tempo, impegnarsi con passione per offrire a tutti un’occasione di conoscenza e di crescita è un patrimonio prezioso da riconoscere e valorizzare. La cultura è un bene primario che si coltiva anche attraverso queste iniziative.

La Pro Loco di Alano vi da l’arrivederci al 2012!

GLI ESPOSITORI ● ALBERTI OSCAR, BACCIN ADRIANA, BORDIN GIUSEPPE di MONTEBELLUNA ● BELLIO PAOLINA, BOF LAURA, BONA LUCIANA, BUTTOL EDI, CASA DI RIPOSO, CECCOTTO MARTA, CHIAVEGATO MATILDE, CODEMO ANGELA, COLLAVO IRMA, DAL BON RITA , DE MARCO GERMANO, DURIGHELLO ALBA, DURIGHELLO MARIA TERESA, FAVERO IRIS, MAZZIER ANNA MARIA, MAZZIER FIDELIA, MAZZUCCHI CESARINA, MILAN EDDA, MONDIN CORONA. MUCAJ PRANDVERA, PIGHETTI ALESSANDRA, RENTO MARIA RITA , RIZZOTTO CINZIA, SANCHEZ FANNY, SPEZIA GIANNA, SUSANETTO ANTONIO, TOSI BOSCO KATIUSCIA di ALANO DI PIAVE ● BORTOLOZZO GIOVANNA e RECH MARIA CECILIA di FAVARO VENETO (VE) ● CANELLO LAURA, CAPRETTA GINO, D’INCÀ ROSANNA, FARINA ANDREA di VALDOBBIADENE ( TV) ● CECCONELLO SERENA di FELTRE (BL) ● COLETTI PIETRO, REDI EMILIA di BELLUNO ● CLUB MODELLISMO “SHANGRILLA”, CROSATO TULLIO, MARTIGNON DINO di TREVISO ● COPPE CATERINA, CURTO GIUSEPPE,GERONAZZO MARIA ROSA, MINUTE ISIDORO, SCUOLA DI RICAMO (MANTOET ELISABETTA, GICOMINA, GABRIELLA, MARIAGRAZIA, DARINKA), ZANETTI SILVANO di SEGUSINO (TV) ● CROSATO UMBERTO dii SAN BIAGIO DI CALLALTA● GASPARIN LUCIANO di FONTANIVA (PD) ● D’INCÀ MERI di TRICHIANA (BL) ●MION ROBERTO di SOSPIROLO (BL) )●ZANDOMENEGHI ADRIANA di LENTIAI (BL) ● DALLA PIAZZA NADIA, FAVARETTO MARISA, PEDRON EMILIANA, SCARIOT FABRIZIO di QUERO ● PILLON MONICAdi VAS (BL) ● FRANZOIA ERMANNA ELIA di DOMEGGE DI CADORE (BL) ● ISEPPI MARILENA di CAORLE (VE)● LIONELLO NADIA di MASER (TV) ● LOVISETTO ADRIANO di TOMBOLO ●MEROTTO MARINA di FARRA DI SOLIGO (TV) ●ZATTI GINO di ZONE – BRESCIA ●ZOTTA CARLO di CONEGLIANO (TV)

I COLLABORATORI BUTTOL EDI, CODEMO ANNA, CODEMO MARTINA, CODEMO ALTEA, COLLAVO IRMA, COMARELLA FLAVIA , DURIGHELLO MARIA TERESA , LICINI MARIO e ILARIA, MASOCCO DUILIO, MONDIN JESSICA, RIZZOTTO NADIA e IRENE, SPADA SERENA, TRIVELLOTTO LILLI, ZANCANER ANTONIO

LETTERE AL TORNADO

ASTERISCO

Il linguista Noam Chomsky ha elaborato la lista delle

“10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media

1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che con-siste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, oc-cupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”). 2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzio-ne”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza ur-bana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici. 3 - La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col con-tagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoli-berismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazio-ne di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta. 4 - La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediata-mente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento. 5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discor-si, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allo-ra, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso cri-tico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”). 6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti…. 7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecni-che ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziose per guerre tranquil-le”). 8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda esse-re stupidi, volgari e ignoranti... 9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie di-sgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economi-co, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli ef-fetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione! 10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una cono-scenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema e-sercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa. (segnalazione di Ernestina Bagatella)

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Il linguista Noam Chomsky ha elaborato la lista delle

“10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media

1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che con-siste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, oc-cupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”). 2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzio-ne”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza ur-bana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici. 3 - La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col con-tagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoli-berismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazio-ne di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta. 4 - La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediata-mente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento. 5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discor-si, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allo-ra, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso cri-tico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”). 6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti…. 7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecni-che ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziose per guerre tranquil-le”). 8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda esse-re stupidi, volgari e ignoranti... 9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie di-sgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economi-co, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli ef-fetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione! 10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una cono-scenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema e-sercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa. (segnalazione di Ernestina Bagatella)

Benvenuto Leonardo!

È con piacere che Giovanni Berton e

la moglie Clara, di Quero, presentano

il loro primo pronipote... Leonardo

Crosa, nato il 04/06/2010.

I bisnonni e la nonna Anna si

congratulano e augurano tanta felicità

ai neo genitori Nicole e Mauro.

ASTERISCO

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www.misonveneto.it

Associazione Le Ciàcole Via Garibaldi, 459 31049 San Vito di Valdobbiadene Legale Rappresentante: Marco Vanzin Cell. +39 328 91 65 469 e-mail: [email protected]

Rassegna dello spiedo d’Alta Marca, solidale con l'Associazione Italiana Persone Down, Sezione Marca Trevigiana

L’appuntamento è con Peccati di Golosa 2011 La rassegna si amplia per estensione territoriale e per numero di partecipanti. Ma puntiamo alla

qualità dell’accoglienza dei colli di Conegliano e Valdobbiadene. Inverno: è tempo di stare in compagnia, di trascorrere momenti al calore dei caminetti dell’accoglienza d’Alta Marca… l’appuntamento è con “Peccati di Golosa” (la golosa è, in gergo, la leccarda di rame stagnato, lunga e stretta, che contiene il condimento e raccoglie il grasso che cola dalle carni infilate nello spiedo). L'iniziativa è stata ideata nel 2009 dall'Associazione Le Ciacole di Valdobbiadene per valorizzare la passione e la tradizione di una tipicità culinaria caratteristica dei colli tra Conegliano e Valdobbiadene e per sostenere la solidarietà verso le persone diversamente abili, trova conferma nel 2010. Nell’edizione scorsa, a fine inverno 2010, l’iniziativa ha riscosso un gradito

successo di pubblico e soprattutto ha portato alla raccolta di fondi e contatti a favore dell’Associazione Italiana Persone Down Sezione Marca Trevigiana. Inoltre si è diffusa la rinomanza dello spiedo, el spéo d’Alta Marca, che a luglio è entrato a far parte ufficialmente dei prodotti agroalimentari tradizionali, inserito nell'apposito elenco predisposto dal Ministero delle politiche alimentari. Questo risultato è stato raggiunto anche grazie all’opera dell’Accademia dello Spiedo, che da 3 anni collabora con l’Associazione Le Ciacole nel coinvolgere la ristorazione delle colline tra Conegliano e Valdobbiadene nella qualificazione dello spiedo. Abbiamo ampliato l’area interessata alla rassegna arrivano fino a Cison, Refrontolo, Pieve di Soligo e Susegana. I partecipanti sono aumentati da 13 a 17. Ma la sfida si gioca nella qualità della rassegna, puntando sul tema dell’accoglienza. Vogliamo raccontare di un territorio accogliente, che ha nello spumante Conegliano Valdobbiadene un punto di forza, ma che cerca una sua vocazione di ospitalità. Accoglienza vuol dire anche passare una piacevole serata in compagnia. E’ per questo che i 17 ristoratori di Peccati di Golosa saranno impegnati nel Festival dell’Accoglienza: in ognuna delle serata ci sarà un momento di intrattenimento di varia natura: dalle arti figurative, alla musica, al cabaret. Quindi lo spiedo come piatto principale, la solidarietà verso le persone Down e l’accoglienza: questi sono gli ingredienti dell’edizione 2011 di Peccati di Golosa. Chiaramente continuano le collaborazioni con l'Accademia dello Spiedo d'Alta Marca di Pieve di Soligo e con il suo presidente Danilo Gasparini che dovrà giudicare di volta in volta gli spiedi proposti dai ristoratori, e con l’Associazione Italiana Persone Down Sezione Marca Trevigiana ed il suo presidente Maria Grazia Santolin, che ha un’idea in mente: l’autonomia dei ragazzi Down e la creazione di una agriturismo per coinvolgerli nel lavoro quotidiano. Al termine della rassegna la giuria dell'Accademia dello Spiedo d'Alta Marca individuerà il vincitore del Gran Premio Speo Veneto, che sarà premiato nel pranzo finale del 17 aprile a Vidor. Questa giornata fa parte della tre giorni “Mi son Veneto”, evento storico, culturale, teatrale e gastronomico che vede anche gli appuntamenti di sabato 16 aprile al Castelbrando con il teatro veneto e di sabato 23 aprile a Valdobbiadene con una serata di attualità e storia sul tema dell’alluvione in Veneto. Rassegna gastronomico - solidale “Peccati di Golosa” – gli appuntamenti:

Ristoratore Data Paese Ristorante Due Torri giovedì 3 febbraio Collalto di Susegana Ristorante Alla Pergola "da Livio" venerdì 4 febbraio Saccol di Valdobbiadene Locanda Ai Archi venerdì 11 febbraio Col San Martino Agriturismo Al Credazzo sabato 12 febbraio Farra di Soligo Agriturismo Vedova giovedì 17 febbraio San Pietro di Valdobbiadene Agriturismo Da Garbonier venerdì 18 febbraio Refrontolo Trattoria al Roccolo giovedì 24 febbraio Miane Agriturismo Ca' Leonilda venerdì 25 febbraio Rolle di Cison di Valmarino Osteria Da Coche sabato 26 febbraio San Giovanni di Valdobbiadene Trattoria Alla Tripolitania giovedì 3 marzo Refrontolo Agriturismo Vigneto Vecio venerdì 4 marzo Santo Stefano di Valdobbiadene Ristorante Baita alle Grotte giovedì 10 marzo Cison di Valmarino Antica osteria Da Ciotta venerdì 11 marzo Solighetto di Pieve di Soligo Agriturismo Le Mesine giovedì 17 marzo Bigolino di Valdobbiadene Agriturismo La Rondine venerdì 18 marzo Santo Stefano di Valdobbiadene Osteria Al Contadin giovedì 24 marzo Combai Agriturismo Fontanazze venerdì 25 marzo Guia di Valdobbiadene

Gli appuntamenti, le news, i contenuti sono pubblicati nel sito, continuamente aggiornato, www.misonveneto.it

Marco Prosdocimo x Associazione Le Ciacole

LETTERE AL TORNADO

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29 LETTERE AL TORNADO

Comunicato Stampa

L’innovazione nella tradizione

segnalazione di Ferdinando Tavana

Il progetto sulla “valorizzazione delle piccole produzioni locali” che ha preso l’avvio nel territorio della nostra pedemontana trevigiana alla fine del 2008, annovera ad oggi oltre 40 produttori agricoli autorizzati/ registrati. Il progetto nasce dalla volontà di fattiva collaborazione e dal dialogo tra istituzioni e mondo agricolo locale per aprire nuove prospettive ai prodotti agricoli contemporaneamente alla salvaguardia delle tipicità del territorio. Dopo il primo anno di attività, visto il crescente interesse e adesione all’iniziativa, si è sentita l’esigenza di istituire un comitato di produttori per la valorizzazione dei prodotti tipici locali. Gli obiettivi di questa associazione sono:

• formazione continua attraverso tecnici e veterinari specializzati; • dialogo continuo con le amministrazioni locali attente a questa filiera; • presenza e promozione dei prodotti nelle fiere e nelle manifestazioni locali.

I produttori agricoli, con questa normativa regionale (unica e nuova nel suo genere) che parte dalla “DGR 1892/08 e ultima 2280 del 28 settembre 2010”, hanno ora la

possibilità di proporre al consumatore piccole quantità dei propri prodotti trasformati e non, derivanti dalla produzio-ne primaria. La delibera disciplina un progetto per la produzione, la lavorazione e la vendita di:

• carni fresche avicunicole (2000 avicoli e 2000 conigli allevati per almeno 90 giorni); • carni suine trasformate prevalentemente di suino, ottenute dall’allevamento (per almeno 4 mesi) degli ani-

mali nella propria azienda e/o da ungulati selvatici abbattuti nell’ambito della provincia nella quale ha sede l’allevamento e nelle province contermini.

Nel progetto rientrano inoltre le confetture, le marmellate, le farine, le con-serve vegetali, i funghi e i vegetali essiccati derivanti dalla coltivazione, raccolta e lavorazione di frutta, cereali e altri prodotti vegetali provenienti dal fondo agricolo del produttore primario. Questo provvedimento coinvolge tutto il territorio della Regione Veneto, viene condotto e coordinato dagli enti competenti quali: Regione Veneto, ULSS e Istituto Zooprofilattico Spe-rimentale delle Venezie. Il Servizio Veterinario e il SIAN competenti per territorio, su richiesta del produttore agricolo valutano preventivamente la struttura nella quale dovranno svolgersi le lavorazioni e seguono le aziende agricole nell’iter burocratico e autorizzativo di registrazione. Importante è l’ambito di vendita, che, oltre a quella presso l’azienda, si estende a fiere e mercati o altri spazi affidati in concessione. Inoltre si considera vendita di-retta al pubblico la fornitura dei propri prodotti ad alberghi, ristoranti, men-se, esercizi ricettivi e dettaglianti nel territorio della provincia in cui è ubica-ta l’azienda di produzione per quanto riguarda i salumi e le carni avicunico-le. Per i prodotti di origine vegetale oltre al consumatore finale in azienda e su aree pubbliche (fiere e mercati), la stessa è estesa al territorio della pro-vincia sede dell’azienda e alle province contermini, comunque situate in ambito regionale. Il marchio registrato “sopressaltamarca” (vedi logo) che esponiamo è stato inaugurato il 30 novembre a Palazzo Balbi Venezia alla presenza della Giunta regionale e del suo Presidente Luca Zaia (vedi foto). Questo marchio è di-dascalico e iconografico, facilmente riconoscibile, comunica tradizione; le sopresse appese, legate con lo spago, raccontano di “piccole produzioni", ed è quello che si vedeva nelle nostre fattorie; è “tradizionale” nella rappresenta-zione ma “moderno” nel segno e nel carattere; il rosso scuro è riconducibile alla sopressa tagliata, è storia ed è il colore del Veneto e dell'Altamarca. Questo progetto rappresenta per il settore primario una vera e propria rivoluzione positiva in ordine a molti ambiti:

• costi di realizzazione sostenibili per i laboratori delle aziende agricole; • strutture, modalità operative e percorso autorizzativo semplificato; • valorizzazione a sostegno dei prodotti e quindi di un territorio; • nuove opportunità di integrazione al reddito e a valore della famiglia agricola; • tutela orografica e naturalistica del territorio.

Questa nuova normativa, prima in Veneto ed in Europa, rappresenta una tappa ed un modello ripetibile importante per il lavoro in sé e le sinergie costruttive tra pubblico e privato che abbiamo visto realizzarsi in questo breve arco di tempo. Questo sapiente modello normativo veneto è stato adottato pochi giorni fa anche dalla Regione Friuli Vene-zia Giulia e suscita inoltre già notevole interesse oltre confine. Oltre a ciò si evidenzia un percorso di cambiamento con grandi prospettive per un rilancio del settore agroalimentare che potrà offrire al consumatore diretto non solo prodotti di qualità superiore, ma rendendolo partecipe e attivo ad un miglioramento e alla salvaguardia della biodi-versità cosi messa a dura prova negli ultimi tempi.

Il Presidente delle Piccole Produzioni Locali, Dott.Luca Buffon

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Quero 1958, i coscritti del 1908

di Alessandro Bagatella

Questa foto, scattata a Quero nel 1958 davanti al “Tabacchino” e che ritrae i coscritti del 1908, ci è stata gentilmente fornita da Gilberto Cec-cato, che in questo modo vuole ricordare il suo papà, presente in foto, e i suoi amici scompar-si. Noi abbiamo riconosciuto don Giuseppe (“Furia”), Meto Bagatella, Matteo Dal Canton, Pietro Della Bianca, Mario Mazzocco, Attilio Polloni… Gli altri li lasciamo riconoscere ai no-stri lettori.

Quero 1949,

l’impresa Ferro

di Alessandro Bagatella

Anche questa foto, scattata nel 1949, ci è sta-ta gentilmente fornita dal nostro abbonato querese Gilberto Ceccato. Vi sono ritratti tito-lari e dipendenti della ditta feltrina Ferro, im-pegnata in quell’anno a Quero. Il sottoscritto ne ha riconosciuti quattro, tra cui mio padre.

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COME ERAVAMO

Il profetico discorso di Piero Calamandrei pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950

segnalazione di Alda Panciera

«Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei lo-ro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito. Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aper-to, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di partito.

Ma c’è un’altra forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono pericolosissi-me... Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmen-te vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.

Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si ac-corge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamo-ci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favori-re le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi.

Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominan-te, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per da-re la prevalenza alle sue scuole private.

Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bi-sogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il con-trollo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare al-le scuole private denaro pubblico».

L’attualità di Pericle dal discorso pronunciato per commemorare i caduti ateniesi

segnalazione di Claudio Dal Canton

Al termine del primo anno della guerra del Peloponneso, che vide contrapposte Atene e Sparta, con le rispettive coalizio-ni, dal 431 al 404 a.C., Pericle, secondo la tradizione della sua città-stato, pronuncia un epitaffio per commemorare i ca-duti ateniesi. Da questa commemorazione, giunta sino a noi grazie a Tucidide, emerge chiarissima l'etica della po-lis ateniese. Ecco i passaggi più significativi.

«Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Qui ad Atene noi fac-ciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora egli sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, bensì come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento. Qui ad A-tene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non in-fastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si impegna nei pubblici affari per risolvere le sue questioni private. Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato a rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche a rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scrit-te che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che sensato. Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, e che la libertà sia sol-tanto il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è a-perta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo così».

LETTERE AL TORNADO

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PROGRAMMA ESCURSIONI ANNO 2011

Colore verde escursione facile (F). Dislivello inferiore ai 1.000 metri e assenza di tratti esposti e attrezzati. Questi percorsi sono adatti a tutti gli escursionisti allenati a camminare in montagna (anche bambini). Colore blu escursione di media difficoltà (MD). Dislivello superiore ai 1.000 metri e/o possibile presenza di brevi tratti esposti o attrezzati adatti ad escursionisti ben allenati e dal passo sicuro. Colore rosso escursione impegnativa (I). Dislivello superiore ai 1.000 metri e/o presenza di tratti esposti e/o attrezzati e/o transito su pendii molto ripidi o su tracciati con fondo instabile. (adatti ad escursionisti ben allenati, con assenza di vertigini, con passo sicuro e in buone condizioni fisiche). Colore nero non classificabile (NC). = trasferimenti in pullman CAPOGITA Sab. 22/01 (NC) cena sociale Dom. 06/02 (F) con le ciaspe a Forte Leone Romeo Dom. 20/03 (MD) bosc dei boi (Vette feltrine) Lia Dom. 10/03 (MD) escursione da definire Germano Lun. 25/04 (F) le malghe di Valmorèl (Prealpi bellunesi) Paola Dom. 22/05 (I) cima Grappa da san Liberale (massiccio del Grappa) Romeo Dom. 29/05 (F) Via degli ospizi (Monti del sole) Roberto Dom. 12/06 (F) Città morta (dal passo del Tonale) Edy-Gianvittore Dom. 26/06 (MD) malga Domador (Massiccio del Grappa) Fulvio Dom. 10/07 (I) Piccola Croda rossa (Dolomiti ampezzane) Norma Dom. 24/07 (MD) anello del san Sebastiano (Gruppo san Sebastiano) Roberto Dal 5 al 7 agosto (F) gita con facili escursioni in Valle D’Aosta Fulvio Dom. 28/08 (I) Conturines (Gruppo di Fanes) Norma Dom 11/09 (MD) giro del Sassolungo (Dolomiti settentrionali) Romeo Dom. 02/10 (MD) cima dell’Albero (gruppo del Bosconero) Giovanni Dom. 23/10 (MD) Conte Moro (Lagorai) Edy-Gianvittore Dom. 30/10 (MD) cima Scanajòl (dal lago di Calita) Loris S e D 12 e 13/11 (MD) Ornìca (val Brembama) Edy-Gianvittore Dom. 27/11 (MD) monte Cesèn (Prealpi trevigiane) Raffaele Lun. 26/12 (F) monte Miesna (Feltre) Fulvio-Romeo

Informazioni ed adesioni: 0439.56391 (Edy Ballerin); 0439.776111 (Fulvio Mondin); 349.1977428 dopo le 17 (Luciana Facchin); 333.3616402 (Nadia Dalla Sega).

e.mail: [email protected] oppure [email protected] Per vedere le nostre foto e scaricare i programmi aggiornati visitate il sito www.bassofeltrino.it

Quindicinalmente viene redatto il programma particolareggiato delle tre escursioni successive. Tale programma che descrive i vari itinerari con gli orari e le località di ritrovo, viene inviato anche ai periodici locali che lo pubblicano a loro discrezione e distribuito tramite volantini durante ogni escursione. Pertanto si invitano gli interessati a richiedere sempre tali volantini anche per conoscere eventuali variazioni al calendario sopra e per poter valutare se ogni singolo percorso è adatto alle proprie possibilità. L’adesione a “Escursionismo senza confini” e alle escursioni proposte è completamente gratuita e non comporta impegni o obblighi di alcun tipo né da parte dell’escursionista né da parte degli organizzatori che, comunque, si impegnano, per quanto possibile, a rispettare il programma e gli itinerari proposti.

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32 LETTERE AL TORNADO

Voce del verbo: sperimentare di Roberto Forcellini.

Sperimentare significa provare cose nuove, mettersi alla prova nell’affrontare percorsi nuovi, provare fin dove arrivano le proprie capacità, immergersi in mondi inesplorati, calibrare le proprie competenze nella nuova esperienza. Usare questo verbo nel sociale è segno di altruismo, di condivisione. Dare una parte di te per migliorare quello che ritieni migliorabile, dovrebbe essere insito nel DNA di ogni essere umano,e visto che l’uomo è un essere

imperfetto, di migliorabile ce n’è parecchio, in tutti gli ambiti, specialmente nel volontariato. Settore indispensabile per compensare le incompletezze delle istituzioni. Anche la scuola ha bisogno del volontariato. Se n’è reso conto chi ha pensato, studiato ed istituito gli Organi Collegiali (Decreto Presidente Repubblica 31 maggio 1974, n. 416 e sue inte-grazioni), il quale prevede la compartecipazione degli studenti (negli istituti superiori) e dei genitori, oltre al Dirigente scolastico, dei Docenti, del personale ATA, nella gestione scolastica. Per quanto riguarda la componente genitori, la prima forma di compartecipazione, viene svolta nel rendersi disponibili ad assumere l’incarico di Rappresentanti di Classe. Incarico che, nei primi livelli di scolarizzazione, vede una discreta partecipazione attiva, che via via, salendo di livello, va scemando. Tant’è vero che nelle scuole superiori la percentuale si riduce spaventosamente, a volte, lascian-do scoperte alcune classi, per mancanza di candidati. Tanto per rendere l’idea della partecipazione vi posso affermare che nelle ultime elezioni per il rinnovo del Consiglio d’istituto del Liceo A. Veronese (ex magistrali, vedi immagine), hanno espresso il proprio voto una settantina di genitori su un potenziale di 1.700 (850 studenti). È da tener presente che nemmeno il numero dei candidati a questo incarico, sia stato entusiasmante, a fatica si è arrivati a 6, vagliando che sarebbero stati nominati i primi 4. Ecco quindi delinearsi per il sottoscritto, già conoscitore dell’ambiente scuola, per aver fatto per diversi anni il rappresentante di classe, un’esperienza non ancora sperimentata: il Rappresentante dei Genitori nel Consiglio d’istituto. Poi il passo per diventarne il Presidente è stato ancora più breve, considerando che la carica (se così si può chiamarla) spetta ad un genitore (25% di probabilità). Per i profani dell’ambiente, è da specifi-care che il CdI, con n° studenti superiore a 500, è composto da 19 membri tra i quali l’unico di diritto è il DS, è formato da 6 docenti, 4 studenti, 4 genitori, 2 personale ATA, ed è l’organo chiamato a gestire l’amministrazione (approvazione del bilancio ecc…) e l’organizzazione (viaggi d’istruzione, vacanze, ecc…) dell’istituto. Obiettivo principale, da neo-presidente, è trovare la giusta sintonia con il Dirigente Scolastico, per migliorare l’offerta formativa destinata agli stu-denti e possibilmente riuscire a dare all’Istituto le risorse necessarie ad un equilibrato funzionamento di tutti i servizi fi-nora erogati, magari potenziandoli. Anche in questo nuovo percorso, cercherò di dare il massimo delle mie competen-ze, come dimostrato nelle mie precedenti esperienze. Per conoscere il Liceo A.Veronese, scuola frequentata attualmente anche da un paio di nostre conterranee, è consultabile il sito web: http://www.liceoveronese.it/. Per i geni-tori informatici, che desiderano confrontarsi sulle tematiche inerenti questo livello d’istituto, è a disposizione una pagina su Facebook: “Alcuni genitori liceo Veronese”. È sufficiente essere iscritti al social network e successivamente iscriver-si al gruppo. Tra le prime iniziative, è da evidenziare l’incontro svoltosi il 4 c.m. presso il Caffè Centrale di Montebellu-na (gestione Domenico Scopel), tra i presidenti di CdI dei 5 Istituti Superiori della cittadina, volto a formare un gruppo di lavoro per l’elaborazione di strategie comuni nei confronti di problematiche comuni (trasporto scolastico, comunica-zioni scuola-famiglia, ecc…). (Qui sotto: articolo tratto dalla Tribuna di Treviso)

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