Davide EliaNascita di una stella21 aprile 2005

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Che cosa sono le stelle?. Davide EliaNascita di una stella21 aprile 2005. Che cosa sono le stelle?. Le stelle sono enormi sfere autogravitanti composte principalente da gas idrogeno. Davide EliaNascita di una stella21 aprile 2005. Le stelle sono anche motori termonucelari. - PowerPoint PPT Presentation

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Davide Elia Nascita di una stella 21 aprile 2005

Che cosa sono le stelle?

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La fusione nucleare ha luogo in profondità nei nuclei delle stelle, dove la densità è estrema e la temperatura raggiunge decine di milioni di gradi.

Le stelle sono enormi sfere autogravitanti composte principalente da gas idrogeno.

Le stelle sono anche motori termonucelari.

Che cosa sono le stelle?

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In una stella stabile, la spinta della gravità verso il centro è perfettamente bilanciata dall’azione verso l’esterno della pressione, e ciò accade ad ogni livello di profondità della struttura.

Questa situazione va sotto il nome di equilibrio idrostatico.

Le stelle che non sono in equilibrio idrostatico tendono ad espandersi o a contrarsi.

Equilibrio idrostatico

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Origine della pressione interna delle stelle:

La radiazione è costituita da fotoni, i quali esercitano pressione sulla materia.

Pressione di radiazione

Pressione dovuta alla materiaPressione dovuta alla materia

Pressione di radiazionePressione di radiazione

La pressione di radiazione può sopravanzare quella del gas in condizioni di densità poco elevata e di alta temperatura.

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Da cosa traggono la loro energia le stelle? H

He

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Finora si è visto il funzionamento di una stella che si trova nella fase centrale (e più duratura) della sua esistenza, cioè lo stadio evolutivo attraversato attualmente dal nostro Sole.

Ora passiamoa scoprire quando, dove e come tutto ha avuto inizio............

Finora si è visto il funzionamento di una stella che si trova nella fase centrale (e più duratura) della sua esistenza, cioè lo stadio evolutivo attraversato attualmente dal nostro Sole.

Ora passiamoa scoprire quando, dove e come tutto ha avuto inizio............

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Perché studiare l’evoluzione (ed in particolare la formazione) delle stelle?

• Perché ci aiuta a far luce sul cammino evolutivo del Sole e del nostro sistema planetario

• Perché è un importante banco di prova per lenostre conoscenze di fisica

• Per… desiderio di conoscenza!

Perché studiare l’evoluzione (ed in particolare la formazione) delle stelle?

• Perché ci aiuta a far luce sul cammino evolutivo del Sole e del nostro sistema planetario

• Perché è un importante banco di prova per lenostre conoscenze di fisica

• Per… desiderio di conoscenza!

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Siti di formazione stellare

Siti di formazione stellare

Proprietà delle nubi molecolari:

Massa: 10˙000 - 1˙000˙000 masse solari

Dimensioni: 10 - 100 anni-luce

Temperatura: ~10 K

Densità: 100 particelle/cm3

Nubi molecolari:Regioni del piano galattico costituite da gas(99% della massa totale), prevalentemente idrogeno, e polveri (1%).

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L’attività a Lecce (1)L’attività a Lecce (1)Gruppo di Astrofisica

Approccio allo studio delle nubi giganti per mezzo dell’analisi dell’emissione del tracciante CO

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L’attività a Lecce (1)L’attività a Lecce (1)

Si nota l’estrema complessità della struttura della nube.

E’ evidente la presenza di clumps, con intensi picchi corrispondenti alle sorgenti infrarosse più brillanti.

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Gruppo di Astrofisica

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Instabilità gravitazionaleInstabilità gravitazionale

Spontanea

Innescata da:- collisione tra nubi- azione di venti stellari- fronti d'urto di supernovae

stella “vecchia”

supernova

Nube

Nube compressa

Onda di shock

Nelle regioni più dense delle nubi molecolari si verificano le condizioni ideali perché la gravità possa innescare il collasso. Tutto deve prendere avvio da un’instabilità gravitazionale che può essere:

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Gli antagonisti della gravità

Gli antagonisti della gravità

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Agitazione termicaAgitazione termica

TurbolenzaTurbolenza

RotazioneRotazione

Campo magneticoCampo magnetico

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L’approccio teorico di Jeans

L’approccio teorico di Jeans

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Prima ipotesi nebulare di Kant-Laplace (1775-1796)

Teoria di Jeans (1902), approccio semplice e immediato, ma molto significativo.

Si avvale delle approssimazioni di: nube infinitamente estesa e isoterma, assenza di rotazione, turbolenza, campi magnetici.

La teoria di Jeans, nonostante la sua semplicità, consegue diversi successi nella descrizione delle prime fasi della formazione di una stella.

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Uno dei risultati pricipali della teoria di Jeans è la determinazione di una massa critica (“massa di Jeans”) minima, da cui può avere inizio il collasso. Essa aumenta all’aumentare della temperatura e diminuisce all’aumentare della densità del gas:

Nelle condizioni fisiche tipiche delle nubi molecolari,

Mj ≈ 10˙000 M

(si sono trascurati i contributi di energia magnetica, rotazionale e di turbolenza).

E’ evidente, quindi, che la nube iniziale deve frammentarsi in più nuclei di condensazione.

Oltretutto, questo fatto ha una spiegazione teorica: la massa di Jeans si riduce all’aumentare della densità!

M = 104 MSun

ρ = 10-23 g cm-3

102 MSun M 104 MSun

ρ = 10-19 g cm-3

10-2 MSun M 102 MSun

ρ = 10-12 g cm-3

10-2 MSun M 102 MSun

ρ = 10 g cm-3

Frammentazione della nube

Frammentazione della nube

3

j

Tm

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Fase di free fallFase di free fall

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Una porzione di nube collassa liberamente verso il centro.

La temperatura si mantiene pressoché costante perché l’energia in eccesso sfugge come radiazione attraverso il mezzo, ancora sufficientemente rarefatto.Una nube di massa 1 M in equilibrio idrostatico alla temperatura di 10 K ha un raggio di circa 0.3 anni-luce. Se, per qualche ragione, la pressione del gas cede alla gravità, il tempo di free-fall è di circa 500˙000 anni.

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Accrescimento sul core idrostatico

Accrescimento sul core idrostatico

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Il libero collasso si arresta quando le mutate condizioni di densità impongono un nuovo equilibrio idrostatico alla condensazione centrale (M < 0.01 M, R ≈1 R).

L’oggetto formatosi al centro è otticamente spesso, e l’energia in eccesso viene smaltita soprattutto grazie all’emissione da polveri.

La materia circostante continua ad accrescersi sulla protostella (per una stella di piccola massa, questa fase può durare anche un milione di anni).

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Conseguenze della rotazioneConseguenze della rotazione

Rotazione intrinseca Rotazione intrinseca della nube genitricedella nube genitrice

Tendenza della materiain accrescimento a disporsi

sul piano equatoriale

Formazione di undisco circumstellare

(progenitore di un sistema planetario)

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Il momento angolare in eccesso - Resta in parte confinato

nel disco

- Viene smaltito con getti di materia lungo le direzioni polari

Perdita di momento angolare

Perdita di momento angolare

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Dischi e getti di materia Dischi e getti di materia

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L’attività a Lecce (2)L’attività a Lecce (2)Gruppo di Astrofisica

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Stelle Ae/Be di Herbig:

DISCO o INVILUPPO?

La geometria e la composizione della polvere circumstellare possono fornire valide indicazioni sulla formazione di sistemi protoplanetari

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innesco di reazioni nucleari che trasformano il deuterio in elio:

• Temperatura richiesta: T 1 milione di K

• Aumento del raggio e dell’attività superficiale (produzione di venti, getti di materia)

Una piccola frazione del gas che costituisce la protostella è costituita da deuterio (2H)

Deuterium burningDeuterium burning

Il flash del deuterio provoca l’allontanamento dell’inviluppo residuo e la fine della fase di

accrescimentoDavide Elia Nascita di una stella 21 aprile 2005

DeuteriumDeuteriumburningburning

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Deuterium burning Intensa attività superficiale

Allontanamento di materia circumstellare

La stella appare

Fase di lenta contrazione

La stella appareLa stella appare

Lento rilascio di energia gravitazionale

Innesco delle reazioni nucleari

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La temperatura centrale raggiunge 10 milioni di gradi

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Le stelle di grande massa hanno tempi evolutivi più rapidi rispetto a quelle piccole:

Masse e tempi evolutiviMasse e tempi evolutivi

Fase di lenta contrazione:

10˙000˙000 anni per 1 M

1˙000 anni per 10 M

La produzione di energia è legata alla 4a potenza della massa. Una stella 10 volte più massiva del

Sole brucia 10˙000 più in fretta ed esaurisce il combustibile nucleare

in un tempo 1˙000 volte più breve!!!

Anche dopo l’accensione della stella…

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Quando l’idrogeno termina...

Quando l’idrogeno termina...

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Il Sole consuma tutto l’idrogeno nel volgere di 10 miliardi di anni

circa

Il nucleo si contrae e si riscaldaL’idrogeno brucia in shell più esterne

Gli strati esterni della stella si gonfiano e si raffreddano (subgigante; durata: 0,7 miliardi di anni)Più il nucleo si contrae, più si scalda e fa

espandere l’inviluppo, fino a 160 volte le dimensioni originarie

(prima fase di gigante rossa; durata: 0,6 miliardi di anni)

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Gigante rossaGigante rossa

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Raggiunta la temperatura centrale di 100 milioni di gradi, comincia a bruciare l’elio, trasformandosi in carbonio e ossigeno (helium flash)

Il nucleo si espande, l’inviluppo si restringe fino a 10 raggi solari (gigante gialla)

Finito l’elio nel nucleo, parte il bruciamento “differenziato” nei vari strati. La parte esterna si espande nuovamente(seconda fase di gigante rossa; durata: 20 milioni di anni)

Ad ogni accensione/spegnimento, la stella pulsa e rilascia gli strati più esterni

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Nana biancaNana bianca

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La materia rilasciata, illuminata dall’oggetto centrale, diviene un oggetto esteso e brillante (nebulosa planetaria)

Al centro resta una nana bianca (1,5 raggi terrestri, temperatura superficiale di 120000 gradi), composta di carbonio e ossigeno

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E le stelle di massa maggiore?

E le stelle di massa maggiore?

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Si riscaldano ulteriormente e bruciano anche carbonio e ossigeno.

Combustioni nucleari in shell, struttura “a cipolla”

Ultimo stadio: silicio ferro (3 miliardi di gradi), poi la struttura “crolla”

Esplosione di supernova (ha lo splendore di più di 10 miliardi di stelle)

Sintesi degli elementi più pesanti del ferro

Se l’oggetto centrale residuoSe l’oggetto centrale residuoha più di 1,4 masse solari:ha più di 1,4 masse solari:

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SupernovaSupernova

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Arricchimento del mezzo interstellare

Al centro resta una stella di neutroni o un buco nero

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NovaNova

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Novae vs supernovaeNovae vs supernovae

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NovaNova SupernovaSupernovaSistema binario Stella massiva

singola

Fenomeno ricorrente

Fenomeno unicoe definitivo

Energia liberata da una SN:almeno un milione di volte più di una

nova

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PROSSIMO APPUNTAMENTO:PROSSIMO APPUNTAMENTO:

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19 MAGGIO 2005ore 18:00, Aula Ferrari

Achille Nucita

GIGANTI OSCURI:

L'inevitabile attrazione della gravità