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JLS/2007/ISEC/537 - agg. LUGLIO 2010 SAVE THE CHILDREN ITALIA 1 AGIRE. Austria, Grecia, Italia e Romania. Agire per potenziare la partnership tra soggetti pubblici e privati nell’identificazione e supporto a minori vittime e a rischio di tratta in Europa Profili e Indicatori per l'identificazione dei minori vittime di tratta e sfruttamento in Italia Schede di Lavoro integrative al Manuale di Formazione 1 PROFILO 1 Età/Nazionalità Ragazze adolescenti (anche neomaggiorenni) provenienti dalla Nigeria (e occasionalmente dal Camerun) Tipo e rischio di tratta/ sfruttamento Tratta a scopo di sfruttamento sessuale: molto alta Sfruttamento sessuale: molto alto Modalità di reclutamento Nel paese d’origine, molto spesso le ragazze provengono da Benin City o Lagos e dalle zone circostanti, e vengono avvicinate da qualcuno che conosce la loro situazione familiare (che può essere una Madame/Maman, una donna nigeriana che sfrutta altre ragazze nigeriane in Europa, e che può tornare in Nigeria per reclutarne altre; o qualcuno che agisce al posto della sfruttatrice) con una falsa offerta di lavoro in Europa come parrucchiera, inserviente in un negozio o babysitter, o un’offerta di lavoro nella prostituzione (senza averne compreso realmente il significato, soprattutto riguardo alle condizioni di sfruttamento nelle quali si troveranno a lavorare). Le ragazze potrebbero fare parte di un ampio gruppo familiare gestito dalla sfruttatrice, o essere avvicinate in luoghi pubblici come il mercato della zona. C’è sempre un debito da pagare al “benefattore”/reclutatore/sfruttatrice. Sebbene le ragazze spesso non hanno uno o entrambi i genitori, quando questi vengono coinvolti, possono contribuire nell’organizzazione dell’accordo o essere informati in una fase più avanzata o non essere consultati affatto. Un rituale voodoo è spesso utilizzato per legare la ragazza al benefattore(la persona che la porterà o se ne occuperà in Europa) e formalizzare con lei un contratto per ripagare il debito. Ingresso in Italia In aereo con documenti falsi dal Lagos o Abidjan ad un altro paese Europeo (Francia, Germania, Spagna), poi in Italia con voli di coincidenza a Milano o Roma, o via terra con il treno o l’autobus. Altrimenti, le ragazze vengono fatte passare attraverso il deserto a piedi e con un mezzo di trasporto in Marocco o in Libia, poi con una barca rispettivamente in Spagna o sulle coste siciliane in Italia, senza documenti, spesso fermandosi alcuni giorni o mesi in alcune delle città lungo il percorso. Ogni tappa del viaggio è gestita da una persona differente. Per coloro che passano attraverso la Libia, solitamente viene ingaggiato dalla Madame un uomo Nigeriano per il traffico di una o più ragazze, poi viene reclutato un uomo dalla Libia come responsabile per l’attraversamento via mare verso l’Italia. A volte è coinvolta anche un’altra persona nel monitoraggio delle ragazze durante il viaggio in barca e al loro arrivo in Italia, sebbene le ragazze possono essere non al corrente della connessione tra quella persona e i trafficanti. All’arrivo le ragazze dichiarano di avere 20-22 anni e per paura di essere rimandate indietro e affrontare violenza e persecuzione e per evitare un immediato ritorno nel proprio paese d’origine, 1 Per le istruzione dell’uso, vedi AGIRE Manuale di Formazione, Modulo 4: Identificazione, p.38

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AGIRE. Austria, Grecia, Italia e Romania. Agire per potenziare la partnership tra soggetti

pubblici e privati nell’identificazione e supporto a minori vittime e a rischio di tratta in Europa

Profili e Indicatori per l'identificazione dei minori vittime di tratta e sfruttamento in Italia

Schede di Lavoro integrative al Manuale di Formazione1

PROFILO 1

Età/Nazionalità

Ragazze adolescenti (anche neomaggiorenni) provenienti dalla Nigeria (e occasionalmente dal Camerun)

Tipo e rischio di tratta/ sfruttamento

Tratta a scopo di sfruttamento sessuale: molto alta Sfruttamento sessuale: molto alto

Modalità di reclutamento

Nel paese d’origine, molto spesso le ragazze provengono da Benin City o Lagos e dalle zone circostanti, e vengono avvicinate da qualcuno che conosce la loro situazione familiare (che può essere una Madame/Maman, una donna nigeriana che sfrutta altre ragazze nigeriane in Europa, e che può tornare in Nigeria per reclutarne altre; o qualcuno che agisce al posto della sfruttatrice) con una falsa offerta di lavoro in Europa come parrucchiera, inserviente in un negozio o babysitter, o un’offerta di lavoro nella prostituzione (senza averne compreso realmente il significato, soprattutto riguardo alle condizioni di sfruttamento nelle quali si troveranno a lavorare). Le ragazze potrebbero fare parte di un ampio gruppo familiare gestito dalla sfruttatrice, o essere avvicinate in luoghi pubblici come il mercato della zona. C’è sempre un debito da pagare al “benefattore”/reclutatore/sfruttatrice. Sebbene le ragazze spesso non hanno uno o entrambi i genitori, quando questi vengono coinvolti, possono contribuire nell’organizzazione dell’accordo o essere informati in una fase più avanzata o non essere consultati affatto. Un rituale voodoo è spesso utilizzato per legare la ragazza al “benefattore” (la persona che la porterà o se ne occuperà in Europa) e formalizzare con lei un contratto per ripagare il debito.

Ingresso in Italia

In aereo con documenti falsi dal Lagos o Abidjan ad un altro paese Europeo (Francia, Germania, Spagna), poi in Italia con voli di coincidenza a Milano o Roma, o via terra con il treno o l’autobus. Altrimenti, le ragazze vengono fatte passare attraverso il deserto a piedi e con un mezzo di trasporto in Marocco o in Libia, poi con una barca rispettivamente in Spagna o sulle coste siciliane in Italia, senza documenti, spesso fermandosi alcuni giorni o mesi in alcune delle città lungo il percorso. Ogni tappa del viaggio è gestita da una persona differente. Per coloro che passano attraverso la Libia, solitamente viene ingaggiato dalla Madame un uomo Nigeriano per il traffico di una o più ragazze, poi viene reclutato un uomo dalla Libia come responsabile per l’attraversamento via mare verso l’Italia. A volte è coinvolta anche un’altra persona nel monitoraggio delle ragazze durante il viaggio in barca e al loro arrivo in Italia, sebbene le ragazze possono essere non al corrente della connessione tra quella persona e i trafficanti. All’arrivo le ragazze dichiarano di avere 20-22 anni e per paura di essere rimandate indietro e affrontare violenza e persecuzione e per evitare un immediato ritorno nel proprio paese d’origine,

1 Per le istruzione dell’uso, vedi AGIRE Manuale di Formazione, Modulo 4: Identificazione, p.38

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spesso gli viene detto di dichiarare una differente nazionalità o di richiedere asilo. Altre sono autorizzate a rimanere in quanto sono incinta. Durante il viaggio si verificano delle violenze, inclusi casi di stupro. In Libia, a volte la prostituzione inizia nei bordelli, ma in alcuni casi, anche prima.

Modalità e luoghi di sfruttamento/esercizio delle attività

Le ragazze, attraverso il passaparola o alcuni canali prestabiliti, ottengono il numero di telefono di alcuni amici in altre parti d’Italia, che le incoraggiano ad andare a trovarli e gli offrono lavoro, spesso come parrucchiere. Quando arrivano iniziano a prostituirsi, in alcuni casi, possono aver già iniziato a farlo nei luoghi vicino ai centri o strutture residenziali di accoglienza in Sicilia dove vivono. La connessione tra le due situazioni comunque è poco chiara. Si procurano clienti per la strada o nei sobborghi delle città d’Italia, o nelle strade periferiche, o nei pressi delle strade di campagna. Alle ragazze viene richiesto di ripagare un debito che scoprono essere altissimo (dai €30-60,000) nel più breve tempo possibile (di solito dai 3-7 anni). In alcuni casi, la Madame utilizza l’assenza di diritti lavorativi come leva riguardo al fatto che non esistono altre opzioni per loro che quella di pagare il debito, soprattutto evidenziando che sono circondate da altre ragazze Nigeriane tutte nelle medesime condizioni. Guadagnano da €5-30 a prestazione. Le ragazze devono inoltre pagare l’affitto dello spazio sul marciapiede dove si prostituiscono - €100-250) e per i vestiti e il cibo che vengono procurati dalla Madame. Una volta che entrano in contatto con la Madame, possono essere rinchiuse in un appartamento per alcuni giorni prima di iniziare a lavorare. Il rituale voodoo è generalmente ripetuto all’arrivo delle ragazze in Italia per rafforzare l’accordo sul pagamento del debito e a non rivelare a nessuno tale situazione, soprattutto alla polizia. Può essere usata violenza dalla sfruttatrice ma è più frequente che sia il suo compagno o un altro uomo complice, a punire o sottomettere la vittima se cerca di ribellarsi. Inizialmente le ragazze sono controllate a vista durante il lavoro per la strada, passando con la macchina, o dalla sfruttatrice se sta lavorando anche lei o altre donne incaricate che svolgono a loro volta attività di prostituzione. Le ragazze vengono spostate in varie città Italiane, per evitare il controllo costante della polizia, e in modo che non si sviluppino dei legami con i clienti o con altre persone nella zona. Anche quando sembra che le ragazze godano di una maggiore libertà per muoversi in modo indipendente e lavorare in posti differenti, anche con amici, sono sempre legate al debito contratto. Napoli e Torino sono i principali centri di passaggio delle ragazze: in genere Caserta per coloro che arrivano via mare, e Torino per quelle che giungono via terra, anche se alcune sbarcate in Sicilia sono state trovate nella zona di Torino. Le ragazze possono utilizzare il telefono cellulare per avvertire un numero limitato di clienti sui propri spostamenti regolari, sopratutto comunicando la loro posizione anche nelle zone periferiche a causa dei divieti a livello legislativo locale riguardo la prostituzione per le strade. Fino al pagamento del debito, la Madame utilizza il controllo psicologico (voodoo), e le minacce verso la famiglia in Nigeria o qualsiasi figlio in Italia per intimidire e controllare la vittima. La ragazza è costretta a dichiarare un’età maggiore dei 18 anni per evitare l’intervento della polizia e la collocazione in una casa di accoglienza. Per queste ragioni le ragazze sono molto spaventate dalle forze dell’ordine, non meno dai rituali voodoo e dai condizionamenti della sfruttatrice, e possono inizialmente avere paura o diffidare degli sconosciuti che cercano di aiutarle. Le ragazze collocate in una casa di accoglienza, possono avere un comportamento

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poco collaborativo, che può apparire anche presuntuoso, intervallato con rabbia o violenti sfoghi. Quando la ragazza non è in grado o riluttante a spiegare il proprio stato d’animo mutevole, può essere una conseguenza del rituale voodoo ed in particolare di ciò che pensa essere la conseguenza negativa per non aver rispettato il proprio accordo con la sfruttatrice. Le ragazze cercano di lavorare più ore possibili per ottenere un minimo di soldi per poter pagare regolarmente il debito. Al fine di inviare alcuni soldi a casa, le ragazze possono accettare anche di avere rapporti sessuali non protetti. Attraverso prestazioni sessuali senza l’uso del preservativo si può guadagnare fino a €100. Sempre più spesso le ragazze diventano vittime delle “Mini-Madame”, ragazze che ne reclutano altre provenienti dalla Nigeria prima di aver finito di pagare il proprio debito, perché sfruttando un’altra ragazza possono finire di saldare il proprio debito più velocemente. Per questo le ragazze possono finire nel circuito penale accusate di sfruttamento della prostituzione o di riduzione in schiavitù, anche prima di diventare Madame, se gli viene richiesto da parte della sfruttatrice di monitorare o riscuotere soldi dalle altre. Le ragazze identificate come neomaggiorenni che sono nel giro della tratta possono anche essere rinchiuse in Centri di Identificazione ed Espulsione nel momento in cui vengono fermate dalla polizia, espulse, e accusate di ingresso e soggiorno illegale in Italia, o se il loro permesso di soggiorno è scaduto.

Status familiare e condizioni di vita

In genere vivono in appartamenti con altre ragazze nigeriane, solo a volte con la sfruttatrice e con i suoi eventuali compagni. Alcune lavorano così tanto, specialmente se vicine alla fine del pagamento del debito, che si arrangiano con delle lenzuola e coperte al bordo della strada in un area periferica dove attendono i clienti, in modo da poter dormire quando c’è la possibilità. Quelle che lavorano di notte accendono dei fuochi per scaldarsi. Alcune possono avere un minimo o nessun contatto con la sfruttatrice quando lavorano in aree molto distanti (come in Sicilia), ma essere all’interno di una rete di Nigeriane controllate dalla sfruttatrice. Mentre risiedono nelle comunità o centri di accoglienza in Sicilia, le ragazze possono essere già contattate dalla rete. Le ragazze hanno una salute sempre più cagionevole e, oltre ad avere dei figli piccoli in Nigeria, durante il viaggio o quando sono in Italia rimangono incinta. Un numero sempre maggiore di ragazze tiene sotto controllo la propria fertilità e se rimangono incinta scelgono di fare un aborto volontario, mentre coloro che non sono d’accordo, vengono obbligate dalla sfruttatrice a farlo attraverso metodi tradizionali. Altre rimangono incinta quando sono vicine alla fine del pagamento del debito per liberarsi dal circuito dello sfruttamento. Quelle che hanno riportato delle ferite e dei segni visibili delle violenze sono state probabilmente punite in seguito alla volontà di ribellarsi o di liberarsi dai propri sfruttatori.

INDICATORI di Tratta/Sfruttamento

RELATIVI ALL’INGRESSO IN ITALIA, RILEVABILI IN FRONTIERA 1. minore non accompagnato ingresso via mare - controllate da altre donne nigeriane - poche informazioni, o dettagli del tutto inconsistenti, riguardo il percorso di viaggio - provenienza da Benin City o da Lagos in Nigeria - conoscenza delle procedure dell’immigrazione relative a:

Dichiarazione di una maggiore età per evitare i centri di accoglienza per

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minori

Evidenza fisica di violenza e gravidanza sono segni di coercizione da parte degli sfruttatori/trafficanti e/o di prostituzione forzata in Libia o Marocco.

2. minore accompagnato ingresso via mare - storia poco coerente di un adulto che rivendica una relazione parentale con la minore, anche se non escluderebbe la possibilità di un accordo familiare o semplice solidarietà tra la minore e l’adulto/i accompagnatore/i 3. minore accompagnato ingresso alla frontiera aerea - documenti veri, ma intestati a un’altra persona (a volte maggiorenni) - scarse e contraddittorie informazioni riguardo:

accompagnatore adulto, generalmente donna

la loro personale identità, secondo i documenti presentati

lo scopo e durata del visto

costo del viaggio

destinazione precisa NEI LUOGHI DELLO SFRUTTAMENTO (nel paese di destinazione) 1. Spostamento in altre città - o su ordine dello sfruttatore, o per una propria decisione al fine di evitare l’arresto da parte della polizia - dalla frontiera marittima, vengono dirette verso il nord generalmente passando per Napoli - i principali centri di snodo sono: Napoli e Caserta (soprattutto Castelvolturno), Torino e la costa adriatica. 2. Presenza di un adulto che controlla a vista la minore sulla strada o a distanza nei centri di accoglienza - nelle comunità in Sicilia:

contatti nel nord Italia con amici che offrono lavoro

possesso di oggetti non acquistabili con il denaro ricevuto dalla comunità, telefono cellulare, vestiti

- sulle strade:

sorveglianza a vista, soprattutto nelle prime fasi dello sfruttamento in strada, da parte della sfruttatrice o da parte di qualcuno per lei

3. Intervento di adulti non legati alla minore da alcuna relazione parentale - gli adulti possono intervenire sia per la strada per prevenire e cercare di impedire il contatto tra gli operatori sociali delle unità mobili, sia nei centri di accoglienza per richiedenti asilo o nei centri di accoglienza per migranti (se la minore è identificata inizialmente come maggiorenne, oppure si presenta accompagnata da alcuni adulti presunti genitori). Si possono anche proporre come chi interpreta e agevola la comunicazione con le vittime. 4. Indisponibilità del proprio tempo: le minori possono avanzare richieste di assistenza, come cure mediche, ma non riescono poi a presentarsi agli appuntamenti con gli operatori sociali o le strutture sanitarie. 5. Contrazione di un debito di elevato importo Le minori devono riscattare un debito di circa €30-60,000, più le spese per l’alloggio, l’alimentazione, il vestiario e l’affitto per lo spazio in cui lavorano.

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6. Controllo psicologico - la ragazza può avere molto timore del contatto con sconosciuti in seguito al rito voodoo che la lega alla sfruttatrice, e in cui ha promesso di non parlare ad estranei della situazione. 7. Altri indicatori -le ragazze dichiarano di aver un’età maggiore dei 18 anni per evitare l’intervento per la protezione dei minori quale l’inserimento in comunità per minori. RELATIVI ALL’ISOLAMENTO DEL MINORE DOVUTO ALLA PRESENZA DI SFRUTTATORI 1. conoscenza della lingua italiana fortemente deficitaria rispetto alla loro permanenza in Italia parlano quasi esclusivamente “pidgin english” lingua creola basata sull’inglese. 2. Paura degli sconosciuti La ragazza ha paura ad avere contatto con le persone al di fuori della propria comunità. 3. Mancanza di indipendenza (conoscenza delle dinamiche connesse a un’autonoma conduzione della vita quotidiana) In alcuni casi la ragazza non è in grado di svolgere semplici attività quotidiane a causa della mancanza di conoscenza di base su dove comprare il cibo e i vestiti, o come pagare le utenze, per esempio. VIOLENZE, ABUSI, STATO DI ABBANDONO 1. Segni sul corpo di violenza fisica - sebbene solo in alcuni casi, possono essere riscontrati evidenti segni di violenza sul corpo della ragazza come ferite da taglio o bruciature. - problemi medici legati ad aborti clandestini seguendo pratiche tradizionali o metodi improvvisati. 2. Aspetti comportamentali - atteggiamento di estrema paura nei confronti delle forze dell’ordine e di altre persone sconosciute che si offrono per aiutarle. - comportamento poco collaborativo, che può apparire anche presuntuoso, intervallato con rabbia o violenti sfoghi, anche in ambienti protetti come comunità per minori. NEL CIRCUITO PENALE - presenza di un avvocato di fiducia (se si tratta di un avvocato conosciuto, con parcelle presumibilmente elevate, o che non svolge difese di ufficio) denota la connessione con organizzazioni criminali - imputazioni per sfruttamento della prostituzione, in schiavitù o tratta a scopo di sfruttamento sessuale - imputazioni per documenti falsi o contraffatti o false generalità

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PROFILO 2

Età/Nazionalità

Ragazze adolescenti (neo-maggiorenni) dell'Est Europa (quasi tutte dalla Romania, ma anche ragazze dalla Moldavia, Bulgaria, Ungheria, Albania, Russia, Ucraina, Ungheria, Polonia)

Tipo e rischio di tratta / sfruttamento

Tratta a scopo di sfruttamento sessuale: alta Sfruttamento sessuale: alto

Modalità di reclutamento

Amici, conoscenti e fidanzati possono adescarle, invitandole e a volte accompagnandole in Italia, con false promesse riguardo il tipo di lavoro che andranno a svolgere o sulle reali condizioni di lavoro, generalmente per quelle già coinvolte in questo tipo di attività. Un numero limitato di ragazze risponde ad annunci o trova lavoro attraverso agenzie per l’impiego.

Ingresso in Italia

Generalmente via terra in minibus o macchine dal loro paese d'origine; possono o meno essere accompagnate e assistite durante l'attraversamento della frontiera, a volte persino a piedi.

Modalità e luoghi di sfruttamento/esercizio delle attività

Sulla strada, nei night club (se superati i 18 anni) e sempre più in appartamento. Generalmente lo sfruttamento inizia in Italia: o il “fidanzato” richiede alla ragazza di prostituirsi (a volte come una soluzione temporanea per problemi economici), o può essere controllata o anche venduta ad altri sfruttatori. Quando ci sono già altre ragazze che sono costrette a prostituirsi per lo sfruttatore, per una nuova ragazza viene creata l'illusione della normalità, e allo stesso tempo, viene sorvegliata da quelle ragazze. Per lo sfruttamento sessuale in appartamento, possono essere pubblicati annunci nei giornali locali, sulle riviste o sui siti web dai fidanzati/sfruttatori senza che la ragazza ne sia a conoscenza. Le altre ragazze che lavorano per lo sfruttatore possono procurare clienti per le minori che rimangono negli appartamenti. Spesso le ragazze percepiscono una parte dei guadagni, però la situazione rimane di sfruttamento dato che non possono decidere se lavoreranno, ma solo quanto lavoreranno, dando loro un falso senso di controllo della situazione. Le ragazze cercano di scappare dalla situazione soprattutto quando sentono che il fidanzato/sfruttatore non sta ai patti o quando sono sottoposte a violenza, comunque in alcuni casi lo sfruttatore fa loro pressione contattandole per telefono o arrivando di persona quando vengono collocate in pronta accoglienza per minori. Se identificate come minori dalle forze dell'ordine o dagli operatori delle unità di strada e collocate in pronta accoglienza per minori, hanno generalmente delle risposte pronte alle domande, o grazie ad una conoscenza approfondita delle procedure fornita loro dagli sfruttatori o perché sono state precedentemente fermate mentre si prostituivano sulla strada. Inoltre quando inizialmente vengono collocate nel luogo di accoglienza, possono mostrare scarsa attenzione alla propria apparenza, come se reagissero all'imposta femminilità richiesta loro dagli sfruttatori. Le ragazze possono anche finire nel circuito penale per i reati di sfruttamento nella prostituzione oppure di riduzione in schiavitù, quando, per esempio, viene richiesto dallo sfruttatore di monitorare o raccogliere denaro attraverso il

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reclutamento di nuove ragazze. Possono anche essere coinvolte nel processo di reclutamento tornando nel paese d’origine per invogliare altre ragazze ad andare in Italia sulla base dell’apparente ricchezza trovata lì.

Status familiare e condizioni di vita

Nessun legame familiare in Italia, e generalmente provengono da famiglie disgregate, o economicamente disagiate, nel paese d'origine. Vivono in appartamenti o alberghi con lo sfruttatore e/o con altre ragazze nella stessa situazione, luogo in cui possono anche essere obbligate a lavorare.

INDICATORI di Tratta e Sfruttamento

ALLA FRONTIERA

1. Ingresso con un adulto che dichiara di non avere relazioni parentali con la ragazza: - Se fermate possono presentare documenti falsi, incluso il visto per cui non conoscono né la durata né lo scopo, ed essere accompagnate da persone che conoscono poco - le ragazze spesso non sono informate sulla precisa destinazione del viaggio, sono prive di bagagli e somme di denaro sufficienti per affrontare le spese minime 2. Ingresso come minori non accompagnati Via terra, con la macchina o minibus, a volte a piedi, sono prive di bagagli e soldi a sufficienza NEI LUOGHI DELLO SFRUTTAMENTO 1. Presenza di un adulto che controlla la minore a vista sulla strada o nel centro

di prima accoglienza Può essere lo sfruttatore, o un'altra ragazza più grande che lavora per lo sfruttatore 2. Intervento di un adulto non legato al minore da relazioni parentali Altre ragazze che lavorano sulla strada con le minori possono rispondere al posto loro o evitare un contatto con gli operatori delle unità di strada 3. Tentativo di evitare la polizia o altri interventi - Le ragazze possono dichiarare di essere adulte per evitare l'intervento della polizia o le attenzioni da parte degli operatori delle unità di strada - alcune ragazze dalla Moldavia, Repubblica Ceca, Albania, Serbia, Croazia e Kirghizistan, possono avere visti/permessi di soggiorno per “motivi artistici” 4. Spostamenti in altre città e/o in altri paesi: - le ragazze vengono spesso trasferite in diverse città in breve tempo, senza una chiara idea della loro collocazione geografica o del modo in cui raggiungerle - le ragazze possono aver trascorso un periodo in Spagna, lavorando nei night club

5. Indisponibilità del proprio tempo: possono avanzare richieste di cure mediche, ma non riescono poi a presentarsi agli appuntamenti con gli operatori sociali o presso le strutture sanitarie ISOLAMENTO DOVUTO ALLA PRESENZA DI SFRUTTATORI

1. Mancanza di una rete amicale

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Soprattutto se sono arrivate con i loro “fidanzati”, è probabile che non riescano a fare amicizia né ad avere una vita sociale indipendente 2. Problemi di salute Mancato accesso alle cure mediche in Italia, anche quando ne hanno bisogno 3. Mancanza di indipendenza Mancata conoscenza delle più semplici dinamiche connesse ad un’autonoma conduzione della vita quotidiana, come i luoghi dove acquistare cibo e vestiti, le modalità di pagamento delle varie utenze legate alla propria abitazione, o cosa può essere presente nell'area in cui vivono 4. Condizioni di vita Soprattutto in casi di prostituzione in appartamento privato, questo si presenta molto spoglio e poco personalizzato, anche se la ragazza vive là. Di norma non è indicato alcun nome sul campanello

5. Conoscenza della lingua italiana fortemente deficitaria Conoscenza inadeguata rispetto alla durata della loro permanenza in Italia VIOLENZA, ABUSI, STATO DI ABBANDONO 1. Aspetto fisico Poca cura del proprio aspetto fisico o dell'igiene personale può essere indice di un maggiore controllo, di una violenta forma di sfruttamento, o reazione all'eccessiva attenzione all’aspetto femminile imposta dallo sfruttatore 2. Importanti segni sul corpo di violenza fisica Sebbene rari, possono essere trovati segni evidenti sul corpo di violenza come contusioni, fratture o bruciature, incluse micro-ferite che la minore si procura da sola, ad es. sulle braccia tramite una lametta 3. Aspetti comportamentali

- tendenza ad interagire con gli altri per mostrarsi più forti, a volte diventando anche aggressive -se intervistate, le ragazze parlano molto poco o rispondono con un atteggiamento di sfida o spesso con risposte già preparate alle domande - atteggiamento diverso a seconda delle persone con cui parlano - comportamenti fortemente seduttivi verso gli uomini (sia con gli operatori sociali che con le forze dell'ordine) NEL CIRCUITO PENALE -presenza di un avvocato di fiducia (con parcelle solitamente elevate o che non svolge difesa d'ufficio) denota una connessione con organizzazioni criminali - precedenti penali - imputazioni per reati di sfruttamento della prostituzione, riduzione in schiavitù o tratta a scopo di sfruttamento sessuale

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PROFILO 3

Età/Nazionalità

Bambine e ragazze adolescenti di nazionalità rumena appartenenti alla comunità Rom (dalla Romania o ex - Jugoslavia)

Tipo e rischio di tratta / sfruttamento

Tratta a scopo di sfruttamento sessuale: bassa Tratta a scopo di sfruttamento in mendicità o ai fini della commissione di attività illegali: alta Sfruttamento sessuale: basso Sfruttamento in mendicità o in attività illegali: alto

Modalità di reclutamento

Nei campi Rom nel paese d'origine o in Italia. Nel paese d'origine lo sfruttatore cerca e recluta minori utilizzando metodi diversi. In particolare cerca ragazze anche disabili con precedenti esperienze in piccoli furti di portafogli per utilizzarle nei ricchi paesi Europei. Gli sfruttatori cercano minori per le stesse attività che conducono in Italia. Per sfruttare un minore nell'accattonaggio, si predilige un minore disabile e/o appartenente ad un nucleo familiare particolarmente vulnerabile, con offerte alla famiglia di soldi o regali al fine di ottenere il loro consenso per portarlo via dal suo paese d'origine con un permesso di custodia temporanea. Una ragazza esperta nel furto può essere reclutata attraverso un matrimonio combinato per il quale alla famiglia d'origine viene data una dote. In altri casi le ragazze possono essere reclutate in circostanze simili a quelle delle altre ragazze dell'Est Europa (vedi il profilo 2) nelle quali amici, conoscenti o fidanzati possono adescarle, invitarle e a volte accompagnarle in Italia con false promesse riguardanti il tipo di lavoro che svolgeranno, inclusa la prostituzione.

Ingresso in Italia

Via terra, spesso con la propria famiglia. In altre circostanze, un ordine di custodia temporanea può essere dato al conducente della macchina o del minibus, da parte dei genitori, al fine di garantire alla minore un ingresso legale nel paese.

Modalità e luoghi di sfruttamento/esercizio delle attività

Accattonaggio nei centri delle città o ai semafori, dove possono anche lavare i vetri delle macchine. Attività illegali: se hanno imparato a rubare portafogli, vengono posizionate nelle aree della città dove vi è un alto numero di turisti, o dove possono assistere a furti nelle case ecc. Nell'ultimo caso, vi è un alto rischio che la minore sia sfruttata se intercettata nel circuito penale, accusata di aver rubato oggetti difficili da rivendere senza l'aiuto di un intermediario. Sfruttamento sessuale: per le strade intorno ai campi Rom dove vivono, o nelle strade dove ha luogo la prostituzione, a volte insieme alle ragazze Romene. Nel primo caso vengono sfruttate dai parenti (anche dai mariti), o da altre persone che vivono nel campo. Possono anche ricevere offerte dai conducenti delle macchine mentre fanno accattonaggio o lavano i vetri. Possono non essere costrette, ma la famiglia può anche far finta di non vedere. In tutti questi casi lo sfruttatore generalmente interviene quando le ragazze, dopo un intervento della polizia vengono collocate in un centro di prima accoglienza per minori, e può, attraverso un contatto telefonico, individuare il luogo dove si trovano e incoraggiarle a scappare.

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Status familiare e condizioni di vita

Le ragazze vivono con lo sfruttatore in campi Rom non autorizzati. Generalmente provengono dalle famiglie più povere. Controllate a vista dallo sfruttatore non hanno amici o connessioni con l'esterno a parte le persone con cui lavorano o la famiglia. Se vivono senza la famiglia, date le condizioni di un campo non autorizzato, hanno spesso problemi medici legati all'igiene personale. In alcuni casi le ragazze coinvolte nello sfruttamento sessuale sono stigmatizzate da parte della comunità ed emarginate per questo. A volte, come nel Profilo 2, la vittima di sfruttamento sessuale vive in appartamento con altre ragazze coinvolte nella prostituzione, o con un fidanzato che agisce come uno sfruttatore.

INDICATORI di Tratta e Sfruttamento

ALLA FRONTIERA 1. Ingresso con un adulto o con la famiglia - documenti falsi - lingua parlata differente da quella dell'accompagnatore - scarsa confidenza e affetto reciproco tra il minore e l'adulto - scarsa conoscenza e informazioni sulla reciproca identità, del minore o

dell'adulto, e sui dettagli personali NEI LUOGHI DI SFRUTTAMENTO 1. Presenza di un adulto, solitamente lo sfruttatore, che controlla il minore

sulla strada e/o nel centro di prima accoglienza

2. Intervento di un adulto che non ha relazioni parentali con il minore Per riprendere la ragazza dal centro di prima accoglienza o dalla custodia della polizia

3. Indisponibilità del proprio tempo I minori non possono stare a lungo con gli operatori sociali, neppure prendere appuntamenti (ad esempio per accompagnamenti sanitari) ISOLAMENTO DOVUTO ALLA PRESENZA DI SFRUTTATORI

1. Conoscenza della lingua italiana fortemente deficitaria rispetto alla durata

della loro permanenza in Italia 2. Assenza di una rete amicale in Italia che non sia la famiglia Rispetto alla lunga presenza in Italia, hanno poche connessioni o amici al di fuori di quelli con i quali lavorano VIOLENZA, ABUSI, STATO DI ABBANDONO 1. Segni sul corpo di violenza fisica - sebbene rari, in caso di grave sfruttamento possono essere riscontrati segni di violenza sul corpo 2. Aspetti comportamentali - atteggiamento di timore - atteggiamento mutevole nei confronti degli operatori e delle forze dell'ordine,

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soprattutto se sono state soggette a ripetuti collocamenti in centri di accoglienza - risposte preparate alle domande, anche con l’aiuto dello sfruttatore o sulla base della propria esperienza - atteggiamento provocatorio e di sfida durante il colloquio: le ragazze possono dare poche informazioni o rispondere in modo aggressivo 3. Stato di abbandono Problemi di igiene personale sono indicativi delle condizioni di un campo non autorizzato e della mancanza di attenzione da parte degli sfruttatori dai quali dipendono (ad es. in quanto un adulto “responsabile”/membro della famiglia) NEL CIRCUITO PENALE 1. Indizi che implicano la presenza di un'organizzazione: - furti di oggetti che richiedono un intermediario per essere messi in vendita - segnalazioni precedenti ai servizi sociali per coinvolgimento in mendicità o prostituzione

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PROFILO 4

Età/Nazionalità

Bambini e ragazzi adolescenti di origine Rom (dalla Romania o paesi dell'ex Yugoslavia, soprattutto Bosnia, Croazia e Macedonia)

Tipo e rischio di tratta/ sfruttamento

Tratta a scopo di sfruttamento in mendicità o ai fini della commissione di attività illegali: alta Sfruttamento in mendicità o in attività illegali: alto Sfruttamento sessuale: basso

Modalità di reclutamento

Se non arrivano insieme alla famiglia in Italia, possono essere reclutati nei campi Rom nei loro paesi d'origine, per sfruttamento in mendicità o attività illegali. Vengono condotti in Italia da alcuni membri della famiglia o, in alcuni casi, venduti dai genitori o parenti a coloro che li vogliono sfruttare in Italia. Nel paese d'origine lo sfruttatore cerca e recluta minori utilizzando metodi diversi. In particolare cerca ragazzi anche disabili e/o con precedenti esperienze in borseggio per utilizzarli nei ricchi paesi Europei. Gli sfruttatori cercano minori per utilizzarli nelle stesse attività che conducono in Italia. In Italia possono venire coinvolti nella prostituzione ed essere a rischio di sfruttamento sessuale. Per sfruttare un minore nell'accattonaggio, si predilige un minore disabile o appartenente ad un nucleo familiare particolarmente vulnerabile, con offerte alla famiglia di soldi o regali al fine di ottenere il loro consenso per portare via il minore dal suo paese d'origine con un permesso di custodia temporanea. Se più grandi, i ragazzi possono essere ingannati attraverso una falsa offerta di lavoro o possono arrivare in modo indipendente, e trovarsi senza altra scelta tranne quella delle attività illegali, e spesso finire nella mani di organizzazioni criminali o di “boss”.

Ingresso in Italia

Via terra, alcuni con le famiglie, altri con “tutori” (che si rivelano sfruttatori); più sono grandi più viaggiano in modo indipendente.

In altre circostanze, un ordine di custodia temporanea può essere dato al conducente della macchina o del minibus, al fine di garantire al ragazzo di uscire dal paese.

Modalità e luoghi di sfruttamento/esercizio delle attività

Sono coinvolti in accattonaggio, attività illegali ed alcuni anche nella prostituzione, e vengono anche contattati quando fermati dalla polizia e collocati in un istituto penale minorile, oppure in un centro di prima accoglienza per minori non accompagnati. Ragazzi Rom Accattonaggio: nella maggior parte dei casi, ragazzi Rom infraquattordicenni, vengono trovati per le strade a rubare per proprio conto (incluse attività economiche informali come lavare i vetri delle macchine, suonare musica nelle metropolitane), per la loro stessa sopravvivenza, con e/o per i propri familiari. Altri possono essere sfruttati attraverso una sorta di accordo in termini finanziari, dei soldi da mandare ad un parente lontano o un adulto senza alcun rapporto di parentela. Attività illegali: a seconda delle loro abilità, possono essere spinti a rubare, oppure se

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non hanno tali capacità, a svolgere attività di accattonaggio, o a lavare i vetri ai semafori. Rubare riguarda principalmente borseggio, ma a volte anche furti nelle case o nei negozi. Di solito coloro che rubano lo fanno per se stessi o al massimo per le proprie famiglie. Trovano la sfida eccitante ed anche divertente e, come per i giocatori d'azzardo, possono diventare dipendenti. Raramente si considerano sfruttati. Nel caso in cui vengono formati da uno sfruttatore senza alcun legame di parentela, spesso hanno la forza di ribellarsi e scappare, coloro che sono sottoposti a grave sfruttamento. Sfruttamento sessuale: può accadere che accettino grandi offerte di soldi, rispetto ai compensi ricevuti per rubare o lavare i vetri, per andare con le persone nelle loro macchine in un posto più isolato. In alcuni casi ciò può essere connesso allo sfruttamento per la produzione di immagini di abusi sessuali su minori. Non è certo che la famiglia sia consapevole di tale sfruttamento sessuale, ma è possibile che chiuda un occhio. Nel peggiore degli scenari, l'abuso sessuale viene organizzato dai membri della famiglia o da altri adulti del campo che possono dipendere economicamente da tale incasso. Anche se non vi sono dei ruoli fissi, coloro che rubano raramente mendicano e si prostituiscono. Fino a quando un ragazzo può dimostrare che ha meno di 14 anni, non è perseguibile per i crimini commessi, per questo non sarà trattenuto nel circuito penale. Se non accompagnati, i ragazzi vengono collocati in un centro di prima accoglienza o in una comunità per minori, da dove lo sfruttatore cercherà di convincerli a scappare, o anche invierà altri adulti con documenti falsi per dimostrare il legame parentale o per ottenerne la tutela. Gli sfruttatori possono aiutare i minori ad ottenere documenti falsi per dimostrare che abbiano meno di 14 anni al fine di continuare a sfruttarli senza che entrino nel circuito penale. Questi li assistono anche negli spostamenti di città in città, in Italia, incluse Milano, Roma, Napoli, Verona, Pescara, e Firenze, dopo che diversi membri del gruppo o il ragazzo stesso è entrato in contatto con i servizi sociali, o nel caso di adolescenti, se vengono arrestati dalla polizia. Adolescenti Rom

Attività illegali: quando un ragazzo diventa più grande ci sono delle dinamiche di gruppo da tenere in considerazione, poiché un ragazzo più grande generalmente in compagnia di un adulto Rom, può indirizzare gli altri minori sulla strada, ed aspettarsi un ritorno economico dall'incasso giornaliero. Molti ragazzi possono subire violenza e minacce da parte dello sfruttatore. Arrivando come adolescenti, coloro che hanno lasciato indietro le proprie famiglie è probabile che inviano dei soldi a casa, dopo aver soddisfatto i propri bisogni materiali in Italia. Luoghi Il furto e l’accattonaggio generalmente si svolgono nei punti di maggior interesse delle grandi città – stazioni ferroviarie, trasporti pubblici ecc, anche se dopo alcuni interventi della polizia nelle stazioni, i ragazzi sono sparsi non solo in altre parti della città, ma anche in altri paesi dove le leggi sono meno restrittive. Dopo aver compiuto 14 anni, un ragazzo può ottenere documenti falsi che attestino la sua minore età e continuare le proprie attività in altre città Europee.

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La prostituzione, a parte quando si verifica ai semafori, è generalmente svolta dai ragazzi adolescenti intorno alla maggiore età, in specifiche zone dove i clienti si possono trovare – soprattutto parchi, piazze o altri luoghi significativi, o anche nei cinema a luci rosse. Organizzazioni criminali Furti nelle case e spaccio di droga costituiscono altre importanti attività illegali in cui tali minori sono impiegati in tutta Italia, e sembrano indicare o che vi sia un'organizzazione criminale dietro tale attività, che li guida e li sfrutta, oppure che sia gestita dalla famiglia. Tale attività è svolta frequentemente dai minori Rom di origine Slava, o da coloro che sono considerati Rom “Italiani” perché nati in Italia (sebbene possano fare domanda per la cittadinanza solo dopo aver compiuto i 18 anni), altre volte dai ragazzi che arrivano in Italia come adolescenti coinvolti da conoscenti o amici che incontrano o ai quali si uniscono all'arrivo. Alcuni ragazzi possono anche essere coinvolti nel furto e nella duplicazione di carte di credito, a volte con la complicità del proprietario del negozio che chiede di trarre profitto da tale attività criminale.

Status familiare e condizioni di vita

Coloro che rubano possono contribuire all'economia familiare e vivere in condizioni accettabili nei campi Rom. Coloro che non hanno famiglia, o altri che non vivono con la loro famiglia in Italia, possono inviare i soldi a casa, ma le loro condizioni di vita si aggravano. Vivono solitamente in campi Rom non autorizzati, in case abbandonate o abitazioni di fortuna. Possono anche stare da un amico, o con altri ragazzi che sono in una situazione simile. Ciò dipenderà da chi conoscono o chi incontreranno al loro arrivo in Italia. Coloro che subiscono le peggiori forme di sfruttamento possono essere vittime di abusi fisici e sessuali da parte dello sfruttatore o di un adulto al fine di seguire i loro ordini, o come conseguenza dei pericoli della vita di strada e mancanza di appropriata supervisione e protezione di un adulto. Recentemente molti Rom di origine romena hanno deciso di tornare in Romania in seguito alla crisi economica, e agli interventi crescenti da parte della polizia, con i campi che sono smantellati e distrutti regolarmente.

INDICATORI di Tratta e Sfruttamento MINORI – SOTTO I 14 ANNI ADOLESCENTI – 14 ANNI E PIU'

ALLA FRONTIERA MINORI E ADOLESCENTI Ingresso con un adulto o con la famiglia - documenti falsi - lingua parlata differente da quella dell'accompagnatore - scarsa confidenza e affetto reciproco tra il minore e l'adulto - scarsa conoscenza e informazioni sulla reciproca identità, del minore o dell'adulto, e sui dettagli personali.

ADOLESCENTI Ingresso come minore non accompagnato - i minori romeni hanno spesso un ordine di custodia temporanea per l'autista della macchina o del minibus e per un'altra persona a destinazione. NEI LUOGHI DELLO SFRUTTAMENTO ADOLESCENTI e MINORI

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1. Spostamenti da una città all'altra e/o in altri paesi: - per evitare la polizia, (i ragazzi più grandi sono maggiormente decisi a spostarsi in città differenti, o anche paesi, per un senso di avventura e per provare la propria fortuna con i documenti falsi nel mostrare un'età minore ed evitare le condanne per i crimini commessi). 2. Intervento di un adulto che non ha relazioni parentali con il minore: - per prendere il ragazzo dal centro di prima accoglienza o dalla custodia della polizia. - per facilitare il rilascio attraverso un buon avvocato che lo difenda per i crimini commessi - per incoraggiare la fuga dai centri di prima accoglienza telefonando per fare pressione a ritornare presso lo sfruttatore 3. Indisponibilità del proprio tempo - il minore non può stare a lungo con gli operatori di strada, né dare o prendere appuntamenti (a scopo ricreativo o per accompagnamenti sanitari). 4. Estrema preoccupazione per assenza di entrate giornaliere – atteggiamento preoccupato e timoroso 5. Presenza di un adulto, solitamente lo sfruttatore, che controlla il minore per la strada - generalmente durante i furti nelle case o nei negozi, e meno nel furto di portafogli. ISOLAMENTO DOVUTO ALLA PRESENZA DI SFRUTTATORI

1. Conoscenza della lingua italiana fortemente deficitaria rispetto alla durata della loro permanenza in Italia 2. Assenza di una rete amicale in Italia rispetto alla durata della presenza in Italia, hanno poche connessioni o amici al di fuori di quelli con i quali lavorano. VIOLENZA, ABUSI, STATO DI ABBANDONO 1. Segni sul corpo di violenza fisica (contusioni fratture e bruciature) Possono essere più difficili da riscontrare nei minori più grandi, sono generalmente segni di grave sfruttamento

2. Stato di abbandono Soprattutto per i bambini piccoli – i problemi di scarsa igiene personale, inclusi malattie della pelle e parassiti, sono indicativi rispetto alle condizioni di un campo non autorizzato e alla mancanza di attenzione da parte dello sfruttatore da cui dipendono (ad es. in quanto un adulto “responsabile”/membro della famiglia). 3. Indicatori di abuso sessuale In seguito alla prostituzione occasionale o all'abuso da parte dello sfruttatore o di un adulto che esegue i suoi ordini, o come conseguenza della vita di strada. 4. Aspetti comportamentali I minori più piccoli hanno un atteggiamento di particolare timore, combinato con un evidente affaticamento e stress emozionale, legato a mutismo nei confronti degli adulti e dei loro pari - se sono detenuti o in un centro di prima accoglienza, il loro comportamento tende

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verso due estremi: nessun tipo di comunicazione (mutismo, presa di distanza ecc.) o interazione aggressiva (atteggiamento di sfida e ostilità, sia nel linguaggio parlato che fisico, come accade negli ambienti della criminalità adulta) - atteggiamento mutevole nei confronti degli operatori e delle forze dell'ordine, soprattutto se sono stati soggetti a ripetuti collocamenti nei centri di accoglienza - atteggiamento mutevole dei minori più grandi, tendenza ad interagire con gli altri per mostrarsi più forti, a volte diventando anche aggressivi - tra gli adolescenti è diffuso l' abituale abuso di sostanze, soprattutto droghe non leggere NEL CIRCUITO PENALE 1. Elementi che implicano la presenza di un'organizzazione: - crimini commessi da un gruppo - accuse per spaccio e trasporto di droga - precedente segnalazione ai servizi sociali per accattonaggio e prostituzione - per gli adolescenti: avvocato difensore privato (generalmente molto costoso, non un normale avvocato d'ufficio) 2. Ulteriori aspetti comportamentali Risposte rapide e chiare e alle domande, preparate precedentemente dallo sfruttatore

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PROFILO 5

Età/Nazionalità

Ragazzi adolescenti e neo-maggiorenni dell'Europa dell'Est (dalla Romania, Moldavia)

Tipo e rischio di tratta / sfruttamento

Tratta a scopo di sfruttamento ai fini della commissione di attività illegali: bassa; Tratta a scopo di sfruttamento lavorativo: bassa; Tratta a scopo di sfruttamento sessuale: molto bassa; Sfruttamento in attività illegali: alto; Sfruttamento lavorativo: medio; Sfruttamento sessuale: basso.

Modalità di reclutamento

Nel proprio paese d'origine, generalmente decidono di venire in Italia sulla base di una propria decisione, per guadagnare soldi “veloci”, ma spesso conoscono qualcuno in Italia che gli offre una vita più facile - una falsa offerta di lavoro, o vengono anche senza sapere esattamente ciò che faranno. Altri possono essere consapevoli che ciò comporterà lo svolgimento di attività criminali, ma decidono di farlo per un breve periodo al fine di aiutare i familiari rimasti a casa, non essendo consapevoli delle condizioni di sfruttamento che fanno parte di tali attività. Alcuni ragazzi in passato sono stati reclutati dai gruppi criminali vicino agli insediamenti Rom, per es. vicino Milano.

Ingresso in Italia

Via terra, in macchina e minibus, solitamente con un passaporto valido e un ordine di custodia temporanea a nome del conducente della vettura o del minibus (per permettere l’uscita regolare del minore dal paese), a volte con una persona che li aspetta direttamente a destinazione. Viaggiano leggeri senza i soldi sufficienti per la loro permanenza in Italia.

Modalità e luoghi di sfruttamento/esercizio delle attività

Lavorano in gruppi: furti nelle case e nei negozi. Duplicazione delle carte di credito nei supermercati, e a volte in accordo con i proprietari di piccoli negozi che prendono parte dei guadagni. Alcuni sono coinvolti in spaccio di droga e furti di macchine. Spendono i soldi appena li guadagnano, una volta inviata una parte a casa alle proprie famiglie. Quando vivono nei campi Rom gestiti dai gruppi criminali, devono pagare per ogni cosa che utilizzano, dal letto, all'acqua, al cibo ecc., sebbene i campi più problematici nell'area di Milano siano stati smantellati. A volte capita che in base al desiderio di raggiungere il tenore di vita occidentale, spendono soldi per comprare prodotti di marca e oggetti come ipod ecc, anche quando non se lo possono permettere. La maggior parte dei ragazzi sono molto indipendenti e viaggiano in diversi paesi in Europa anche per senso di avventura e per incontrare amici e conoscenti. Tentano anche la fortuna in altri paesi, come la Spagna, la Francia, la Svezia, l'Olanda e la Danimarca. La prostituzione è generalmente svolta dagli adolescenti vicino alla maggiore età, in luoghi specifici dove i clienti si possono trovare - soprattutto parchi, piazze o altri luoghi significativi, o anche in cinema a luci rosse. I minori in una posizione più vulnerabile sono a rischio di essere contattati direttamente nei campi Rom, ma anche di essere reclutati ed inviati dagli sfruttatori in Italia per essere impiegati in attività illegali come descritto precedentemente con altri adolescenti. In questo tipo di situazione, il profilo è simile a quello degli adolescenti Rom (vedi Profilo 4). Per esempio, se i membri

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del gruppo o il ragazzo stesso entrano a contatto con i servizi sociali, lo sfruttatore può contattarli nel centro di accoglienza per incoraggiarli a scappare, o se arrestati dalla polizia, può aiutarli procurandogli un avvocato. Inoltre, lo sfruttatore può assisterli e spostarli di città in città in Italia, incluse Milano, Roma, Napoli, Verona, Pescara, e Firenze per evitare un interessamento particolare da parte dei servizi sociali e delle forze dell’ordine.

Status familiare e condizioni di vita

In genere non hanno legami familiari in Italia, al massimo fratelli o cugini. Coloro che sono coinvolti nella prostituzione a volte sono spinti anche dal desiderio di comprare oggetti di marca, e si trovano a vivere in condizioni disagiate, in baracche sulla strada, nelle stazioni o nei campi Rom non autorizzati. Fanno affidamento sui clienti, per un posto dove dormire e per lavarsi. Coloro che praticano attività illegali, e che possono cadere o meno nella trappola degli sfruttatori, parlano poco l'Italiano poiché passano la maggior parte del proprio tempo con altri ragazzi che si trovano nella medesima situazione. Possono entrare nel giro delle droghe: abuso abituale di sostanze, soprattutto droghe non leggere come la cocaina, che aiutano a diminuire la percezione del pericolo inerente alle attività intraprese.

INDICATORI di Tratta e Sfruttamento

ALLA FRONTIERA 1. Ingresso come minore non accompagnato: - Soldi e bagagli insufficienti - I minori romeni viaggiano spesso con un ordine di custodia temporaneo valido a nome del conducente della macchina o del minibus e un'altra persona a destinazione

2. Ingresso con un adulto - uomo adulto, senza legami di parentela con il minore, trasporta molte altre persone con il minore in una macchina o in un minibus, il linguaggio parlato è differente da quello dell'adulto accompagnatore - scarsa conoscenza e informazioni sulla reciproca identità, del minore o dell'adulto, e sui dettagli personali - i minori romeni hanno spesso un passaporto valido e un ordine di custodia temporaneo firmato dai propri genitori

NEI LUOGHI DELLO SFRUTTAMENTO 1. Spostamenti da una città all'altra e/o in altri paesi: - per evitare i controlli della polizia, o per senso di avventura, o per provare la fortuna in un’altra città o paese 2. Intervento di un adulto che non ha relazioni parentali con il minore: - Facilitare il rilascio attraverso un buon avvocato difensore per i crimini

commessi - incoraggiare la fuga dal centro di accoglienza telefonando per fare pressione

per il ritorno dallo sfruttatore

3. Indisponibilità del proprio tempo - il minore non può stare a lungo con gli operatori di strada, né dare o prendere appuntamenti (a scopo ricreativo o per accompagnamenti sanitari, per esempio) ISOLAMENTO DOVUTO ALLA PRESENZA DI SFRUTTATORI

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1. Mancanza di indipendenza Malgrado vivano senza la propria famiglia, dimostrano di non conoscere le più semplici dinamiche connesse ad un’autonoma conduzione della vita quotidiana, come i luoghi dove acquistare cibo e vestiti, chi è il proprietario del proprio appartamento, modalità di pagamento delle varie utenze, o cosa può essere presente nell'area in cui vivono 2. Conoscenza della lingua italiana fortemente deficitaria rispetto alla alla durata della loro permanenza in Italia e al livello d'istruzione nel proprio paese d'origine 3. Assenza di una rete amicale in Italia Rispetto alla lunga presenza in Italia, hanno poche connessioni o amici al di fuori di quelli con i quali conducono attività illegali o altri tipi di attività VIOLENZA, ABUSI, STATO DI ABBANDONO 1. Segni sul corpo di violenza fisica Non sono spesso presenti, ma se manifesti, sono generalmente segni di grave sfruttamento 2. Aspetti comportamentali - è comune l'abuso abituale di sostanze, specialmente droghe non leggere - atteggiamento mutevole dei minori più grandi, tendenza ad interagire con gli altri per mostrarsi più forti, a volte diventando anche aggressivi. - se sono detenuti o in un centro di accoglienza, il loro comportamento tende verso due estremi: nessun tipo di comunicazione (mutismo, presa di distanza ecc.) o un’interazione aggressiva (atteggiamento di sfida e ostilità, sia nel linguaggio parlato che fisico, come accade negli ambienti della criminalità adulta) - i giovani adolescenti sono spaventati e poco inclini a stabilire un dialogo NEL CIRCUITO PENALE 1. Indizi che implicano la presenza di un'organizzazione: - crimini commessi da un gruppo - condanne per spaccio e trasporto di droga - precedenti segnalazioni ai servizi sociali per accattonaggio e prostituzione - per gli adolescenti: avvocato difensore privato (generalmente molto costoso, non un normale avvocato d'ufficio) 2. Ulteriori aspetti comportamentali - risposte rapide alle domande e già preparate precedentemente con lo sfruttatore 3. Imputazioni che possono indicare il coinvolgimento dell'adolescente nella prostituzione: - furto – a danno di un uomo adulto italiano al quale possono aver rubato o

estorto piccole somme di denaro - aggressione – contro un uomo adulto italiano INDICATORI GENERICI DI RISCHIO NEI MINORI E NEGLI

ADOLESCENTI

1. Più il soggetto è giovane, più è vulnerabile.

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2. Più breve è il tempo trascorso in Italia, minore è la comprensione delle dinamiche sociali del paese dove vivono, come accedere ai servizi e i diritti dei quali sono titolari. 3. La conoscenza dell'italiano in relazione alla durata della loro permanenza in Italia e il grado di scolarizzazione. 4. L’articolazione e l’affidabilità della propria rete amicale o gruppo di amici in relazione alla propria età e durata della permanenza in Italia. 5. La continuità di comunicazione con i propri familiari nel paese d'origine e la conseguente probabilità di ricevere il loro supporto morale e materiale e la possibilità di ritornare a casa. 6. La necessità di ripagare il debito o inviare soldi a casa, soprattutto se il minore è arrivato su mandato familiare. 7. Lo stato di salute e vigore fisico anche per la difesa personale e dimestichezza con strategia di sopravvivenza in particolare per soddisfare i propri bisogni primari. 8. La capacità di gestire in modo conveniente le dinamiche di strada ed i correlativi rapporti di forza. 9. La prospettiva di incorrere in grandi difficoltà per soggiornare regolarmente nel paese soprattutto al compimento dei 18 anni. 10. Le eventuali attività illegali svolte in modo autonomo per sopravvivere per le quali possono facilmente essere sfruttati da organizzazioni criminali.

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PROFILO 6

Età/Nazionalità

Ragazzi adolescenti del Nord Africa (anche minori di 14 anni) e neo-maggiorenni (non sono inclusi i ragazzi Egiziani)

Tipo e rischio di tratta / sfruttamento

Tratta a scopo di sfruttamento ai fini della commissione di attività illegali: bassa; Tratta a scopo di sfruttamento lavorativo: medio - bassa (a seconda dei legami in Italia)

Sfruttamento in attività illegali: medio - alto; Sfruttamento lavorativo: medio; Sfruttamento sessuale: molto basso.

Modalità di reclutamento

Nel proprio paese d'origine, vengono in Italia anche sulla base di una propria decisione se sono ragazzi molto poveri provenienti dalle città portuali, mentre altri sono inviati dalle proprie famiglie per guadagnare soldi per loro. I ragazzi più poveri non sono reclutati, mentre quelli inviati dalle proprie famiglie possono utilizzare intermediari di fiducia per organizzare il passaggio in barca dalla Libia, ad esempio, in Italia. Se i ragazzi conoscono persone in Italia, gli intermediari cercano di metterli in contatto con quelle persone, per iniziare a lavorare subito. Quando questi ragazzi passano nei centri di prima accoglienza in Sicilia, possono essere reclutati per il lavoro agricolo per un periodo, prima di andare nel nord dell'Italia.

Ingresso in Italia

Via mare, passando generalmente dalla Libia, ma anche attraverso altri paesi Europei, ad es. Spagna e Grecia. I ragazzi del Marocco o arrivano con un visto turistico per visitare i membri della famiglia in Italia, o come i Tunisini, via mare dalla Libia. I ragazzi del Marocco, quelli più poveri, viaggiano a piedi attraverso la Spagna e la Francia fino all'Italia passando per Ventimiglia.

Modalità e luoghi di sfruttamento/esercizio delle attività

Una volta giunti in Italia, passano da centri di soccorso e prima accoglienza, come una volta sull’isola di Lampedusa, e se sono identificati come minori, vengono trasferiti in comunità per minori, in regioni del sud dell’Italia. Mentre molti contattano le persone che conoscono nel nord Italia e lasciano il Sud, per un periodo di tempo possono essere impiegati nel lavoro agricolo, soprattutto durante la stagione della raccolta (inclusa uva, patate, olive, o pomodori), per la quale non ricevono un contratto e guadagnano dai 15 a 40 euro al giorno per circa 8 ore di lavoro, fino a 6 giorni a settimana. Nei casi estremi, i responsabili delle comunità per minori facilitano la negoziazione del lavoro direttamente con gli agricoltori, che può richiedere un periodo di prova durante il quale la paga può anche essere più bassa. Lavorano sia all'aperto che nelle serre. A volte attraverso il passaparola, i minori vengono a conoscenza di migliori opportunità nel nord Italia, mentre altri possono cercare un contatto o essere contattati da amici o adulti, parenti o meno, che cercano di adescarli verso il nord dell'Italia, spingendoli a scappare dalle comunità. Una volta raggiunte le città del nord, possono trovare un lavoro irregolare, ma vengono facilmente attratti dalle attività illegali come spaccio di droga e furto, seguendo dei connazionali, per i quali possono guadagnare di più come “Baby - spacciatori” o corrieri della droga. Inizialmente erano più numerosi i ragazzi che pagavano per entrare e chiedere l'elemosina in Italia, o vendere spugne o accendini vicino ai mercati. Ma ora possono avere un’età a partire dai 10 anni ed

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essere utilizzati per vendere o trasportare droga, soprattutto a Torino. Se il minore viene preso, lo sfruttatore interviene per non farlo uscire dalla situazione di sfruttamento telefonandogli nel centro e incoraggiandolo a scappare, o, nel caso in cui il minore è stato accusato, può chiamare un avvocato privato a difesa dello stesso e per assicurare il rilascio tempestivo dal carcere. I minori spesso non hanno una chiara percezione dello sfruttamento in atto, organizzandosi da soli. In questo modo interagiscono quasi esclusivamente con coloro che parlano la stessa lingua, quindi hanno una capacità limitata nell’uso della lingua italiana. Incrementano le proprie entrate anche con la prostituzione occasionale. Se trovano un buon cliente, incoraggiano gli altri a utilizzarlo. In tal modo lavora il passaparola, ma non c'è molta solidarietà tra loro quanto più spesso forme di gerarchia.

Status familiare e condizioni di vita

Quando arrivano per la prima volta in Italia, le condizioni delle comunità sono variabili – tra i problemi ricorrenti sono inclusi il sovraffollamento, la mancanza di vestiario adeguato, di prodotti per l'igiene personale, e di mediatori, così come supporto inadeguato nel processo di regolarizzazione e inserimento scolastico, formativo e lavorativo. Fatta eccezione per alcuni casi di ricongiungimento familiare, in Italia non hanno stretti legami familiari a parte possibili zii e cugini. Quando sono soli, vivono con gli sfruttatori o con connazionali, a volte minori. Devono pagare per il vitto e alloggio, ed anche per i documenti – come per l’affido e per il rinnovo del permesso di soggiorno. Quelli che vengono da famiglie con una situazione economica svantaggiata dormono per la strada o in abitazioni di fortuna.

INDICATORI di Tratta/Sfruttamento

ALLA FRONTIERA 1. Come minore non accompagnato Segni di violenza subita in Libia prima di imbarcarsi o durante il viaggio stesso (questo li espone maggiormente a rischio di reclutamento/sfruttamento in Italia) 2. Accompagnato da un adulto che si dichiara parente: - documenti falsi - donne adulte con documenti in regola - assenza di reciproca fiducia e affetto - scarsa conoscenza (o divergenze rispetto all'adulto) sullo scopo, durata e destinazione del viaggio NEI LUOGHI DELLO SFRUTTAMENTO 1. Intervento di adulti senza alcun legame parentale con il minore mentre è in carcere o in accoglienza: - contatti dal nord Italia (che possono essere o meno parenti) offrono opportunità migliori rispetto alla comunità in Sicilia - un adulto contatta il minore per telefono se è collocato in una comunità per minori per incoraggiarlo a scappare - un adulto nomina un avvocato per il minore mentre è in un CPA penale o IPM. 2. Spostamenti tra le città Su ordine dello sfruttatore soprattutto Milano, Torino, Roma e Napoli.

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3. Indisponibilità del proprio tempo Malgrado informali interazioni del minore con gli operatori di strada, non riesce a rispettare i futuri appuntamenti per incontrarsi (anche se solo per attività ricreative o per ricevere ulteriori informazioni) ISOLAMENTO DOVUTO ALLA PRESENZA DI SFRUTTATORI 1. Conoscenza della lingua italiana fortemente deficitaria rispetto alla durata della loro permanenza in Italia 2. Assenza di una rete amicale in Italia, vita sociale molto limitata A meno che il minore non sia appena arrivato in Italia il fatto di non avere amici al di fuori di quelli del gruppo con il quale lavora potrebbe essere un indicatore dell'isolamento dovuto alla presenza di uno sfruttatore VIOLENZA, ABUSI, STATO DI ABBANDONO 1. Segni sul corpo di violenza fisica Non sono spesso presenti, ma se vi sono segni di violenza come tagli o contusioni, sono generalmente segni di uno sfruttamento particolarmente grave. Nel caso di ferite da coltello, è probabile che siano auto-inflitte. 2. Aspetti comportamentali - è comune l'abuso abituale di sostanze, specialmente droghe non leggere - atteggiamento mutevole dei minori più grandi, tendenza ad interagire con gli altri costantemente come se fosse necessario mettersi in evidenza e mostrare loro chi è il capo, ogni volta diventando più aggressivi. I più giovani sono spaventati, e poco inclini ad iniziare un dialogo - se sono detenuti o in accoglienza, il loro comportamento tende verso due estremi: nessun tipo di comunicazione (mutismo, presa di distanza ecc) o interazione aggressiva (atteggiamento di sfida e ostilità, sia nel linguaggio parlato che fisico, come negli ambienti della criminalità adulta). NEL CIRCUITO PENALE 1. Indizi che implicano la presenza di un'organizzazione: - condanna per spaccio e trasporto di droga - possesso di grandi quantità di droghe illegali - atti criminali ad alto rischio di esposizione alle forze dell'ordine - avvocato difensore privato (solitamente costoso, non un difensore pubblico)

2. Ulteriori aspetti comportamentali - veloci e chiare risposte alle domande, preparate dallo sfruttatore

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PROFILO 7

Età/Nazionalità

Ragazzi adolescenti dall’Egitto

Tipo e rischio di tratta / sfruttamento

Tratta a scopo di sfruttamento lavorativo: molto bassa Tratta a scopo di sfruttamento ai fini della commissione di attività illegali: molto bassa Sfruttamento lavorativo: medio Sfruttamento in attività illegali: basso Sfruttamento sessuale: molto basso

Modalità di reclutamento

Vengono reclutati nel loro paese di origine in città molto povere prevalentemente dall’area del delta dell’Egitto. Le regioni dalle quali provengono maggiormente gli adolescenti sono: Kalioubia (Kanatir), Al Faium, Al Garbia, Shibin el Kom (Monufeia), El Sharkeia. Vengono generalmente inviati in Italia dalle loro famiglie per raggiungere conoscenti o familiari e guadagnare soldi da inviare a casa. Alcuni partono senza avere contatti con connazionali in Italia e conseguentemente con meno mezzi a disposizione. La prospettiva di inviare i figli in Italia appare come la soluzione più vantaggiosa per il futuro del ragazzo e della famiglia che si trova in una condizione economicamente difficile. Spesso nei villaggi dai quali provengono sono già partiti altri ragazzi e questo rappresenta uno fattore di stimolo, quasi una competizione. Il successo economico in Italia viene reso visibile attraverso la ristrutturazione della casa e/o l’acquisto di una nuova casa, o l’acquisto di altri beni materiali. La scelta che i genitori fanno rappresenta per il ragazzo un vincolo al quale difficilmente prova a sottrarsi e la riuscita del percorso migratorio che prevede di lavorare per mandare i soldi a casa (per ripagare il debito, per far sì che la famiglia viva in modo più agiato, per garantire il matrimonio della/e sorelle e poi eventualmente il proprio) costituisce un obbligo morale al quale il ragazzo rimane sempre molto vincolato durante il suo soggiorno in Italia. I ragazzi provengono in prevalenza da contesti molto poveri sia dal punto di vista economico che culturale. Spesso hanno un livello di scolarizzazione molto basso poiché provengono da villaggi di campagna dove la priorità per le loro famiglie è quella di farli lavorare nei campi. Intermediari di cui le famiglie si fidano organizzano il viaggio e forniscono informazioni sui documenti e sulle modalità per vivere in Italia. Si tratta di piccole organizzazioni di reclutatori che possono contare 4 o 5 persone. Per pagare questo servizio le famiglie contraggono un debito da 4 a 6 mila euro (recentemente è stato rilevato un incremento che arriva fino ad 8 mila euro con il sospetto di un coinvolgimento della mafia italiana ed egiziana) e talvolta sottoscrivono un contratto falso per la vendita di merce o una cambiale. In questo modo, se i genitori del ragazzo non pagano, il contratto o la cambiale sono impugnabili e il tribunale può procedere sui beni e nel caso siano nullatenenti può condannarli al carcere per debiti. Talvolta un parente paga i trafficanti per conto dei genitori ma il debito rimane. Gli intermediari forniscono indicazioni sul viaggio e talvolta organizzano la traversata del deserto dall’Egitto fino alla costa libica, oppure in casi recenti, direttamente dalla costa egiziana. Coloro che hanno la possibilità viaggiano in

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aereo direttamente in Libia, gli altri devono attraversare il deserto a piedi o in macchina. Un telefono cellulare permette loro di contattare le persone che li assistono nelle varie città che attraversano. All’arrivo in Libia, coloro che hanno viaggiato in aereo e possono pagare, vengono collocati in albergo per qualche giorno prima della partenza della barca per l’Italia. Gli altri vengono collocati in case o appartamenti con altre 10-15 persone dove possono rimanere in media due mesi mentre il gruppo si forma. In prossimità della partenza della barca vengono raccolti e portati in alcuni magazzini in campagna nei pressi della costa, dove possono rimanere in attesa del momento più opportuno per salpare. I ragazzi vengono trasportati con dei gommoni verso la barca madre, spesso un peschereccio, per un viaggio che può durare dai 6 agli 8 giorni. A bordo le condizioni sono pessime ed i ragazzi possono essere maltrattati.

Ingresso in Italia

Via mare2 - non solo attraverso la Libia, ma occasionalmente anche direttamente dall’Egitto in Sicilia. Quando arrivano, o riescono a sfuggire ai controlli e vengono successivamente rintracciati sul territorio, oppure se vengono identificati come minori all’arrivo, o vengono collocati in comunità nel sud dell’Italia dalle quali scappano rapidamente per raggiungere i loro parenti o altre persone che conoscono in Italia. Molti di loro dichiarano che il loro passaporto è stato confiscato in Libia e trattenuto dagli sfruttatori in cambio di una richiesta di ulteriori soldi ai familiari. I ragazzi forniscono queste informazioni quando non sono immediatamente identificati come minori (ad esempio a causa del risultato negativo della radiografia del polso) e vengono loro richiesti i documenti che possano provare la loro reale età. I ragazzi sono generalmente in grado di fornire un fax e l’originale della loro carta di identità con relativa facilità, ma non il passaporto. Alcuni ragazzi dichiarano inizialmente una nazionalità diversa, ad es. palestinese, sperando di non essere immediatamente rimpatriati, ma quando devono dimostrare l’età sono in grado di ottenere carte di identità egiziane. Il fatto che i ragazzi che arrivano via mare non siano palestinesi è supportato anche dall’ampia percentuale di coloro che scappano dalle comunità per minori, invece di rimanere per richiedere asilo. Solo raramente viaggiano verso l’Italia in modo indipendente senza avere contatti da incontrare all’arrivo.

Modalità e luoghi di sfruttamento / esercizio dell’attività

Una volta che il ragazzo raggiunge i suoi parenti o le persone di contatto al nord Italia, che possono essere amici di famiglia o vicini di casa, questi presentano richiesta di affidamento esibendo lettere di autorizzazione predisposte dai genitori in Egitto in modo da consentire la regolarizzazione del ragazzo in Italia. Se le persone di contatto non possono presentare la richiesta di affidamento, si rivolgono ad estranei. A volte altri adulti stranieri approfittano della loro situazione di vulnerabilità o mancanza di conoscenze e informazioni per estorcere denaro in cambio di servizi (es: il passaggio verso il nord Italia, l’accompagnamento ai servizi sociali, ecc..) Una volta raggiunta la meta prevista, vengono impiegati nell’edilizia, nei mercati ortofrutticoli o in ristoranti, bar e pizzerie, spesso gestiti dai loro affidatari o da altri connazionali. Lavorano generalmente a Milano, Roma e

2 Con il fermo delle partenze di barche dalla Libia, non sono da escludere nuove rotte anche più dirette per l’Italia.

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anche a Torino. Ai mercati generali, ai quali accedono scavalcando le recinzioni per evitare di essere intercettati dalla sicurezza, possono guadagnare da 2€ a 3€ all’ora o 15€ al giorno. Quelli che lavorano nelle kebaberie posso guadagnare 10-12€ per 6 ore di lavoro. Devono pagare un debito di 4 - 8 mila euro. Se non riescono, le ripercussioni sui componenti della loro famiglia possono essere molto gravi. Gli affidatari in Italia non sono considerati sfruttatori dai ragazzi ma veri benefattori. Questa è la ragione per la quale i ragazzi entrano raramente in contatto con i servizi sociali o con le ONG. Solamente quando hanno problemi gravi rispetto alle loro condizioni di vita o al trattamento riservato loro dagli affidatari, si presentano spontaneamente alle autorità chiedendo di essere accolti. In alcuni casi i ragazzi sono indirizzati alle comunità per minori direttamente dai loro contatti in Italia in modo che possano aiutarli ad ottenere i documenti. Una piccola percentuale di ragazzi non ha contatti in Italia e rimane nelle comunità di accoglienza in Sicilia, esposta al rischio di sfruttamento lavorativo, principalmente nel lavoro agricolo. Altri viaggiano verso nord, anche in assenza di contatti, per cercare lavoro.

Status familiare e condizioni di vita

Vivono in appartamenti con connazionali che non sono necessariamente gli affidatari e generalmente contribuiscono alle spese. A volte gli affidatari assistono i ragazzi come se stessero facendo un favore a loro e alle loro famiglie, ad esempio per garantire la regolarizzazione, e spesso mancano delle risorse necessarie per ospitare e provvedere al loro mantenimento. Talvolta accade che provvedano alle spese di mantenimento del ragazzo con l’accordo che una volta raggiunta la maggiore età il ragazzo restituisca i soldi spesi. Coloro che non hanno legami familiari o altri contatti in Italia talvolta vivono in case abbandonate, in fabbriche dismesse o vagoni ferroviari in disuso, come ad esempio a Milano. Lavorando molto, interagiscono solo con i loro compagni di casa, di lavoro e con i familiari. Coloro che lavorano ai mercati generali sono costretti a recarsi nell’area del mercato molto tardi la notte, generalmente con l’ultimo mezzo pubblico disponibile, e ad aspettare all’esterno fino all’apertura, esposti a qualsiasi condizione climatica. La loro valutazione delle opportunità e delle condizioni lavorative è enormemente influenzata dalla motivazione al successo. Ciò innalza la soglia di tolleranza a condizioni di vita e lavorative estremamente dure, facendole apparire in ogni caso “sostenibili”. In questo contesto, fenomeni come lo sfruttamento lavorativo e la “speculazione abitativa”, non sempre vengono percepiti e riconosciuti come tali. Possono ricorrere ad attività illegali o anche prostituzione occasionale per sopravvivere e quindi sono a rischio di sfruttamento da parte di altre persone.

INDICATORI di Tratta/Sfruttamento

RELATIVI ALL’INGRESSO IN ITALIA, RILEVABILI IN FRONTIERA

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1. Minori non accompagnati che arrivano alle frontiere marittime - Mancanza di documenti – passaporto ritirato dai trafficanti in Libia ma la

carta di identità può essere inviata dall’Egitto, se necessario - Conoscenza delle procedure italiane per l’immigrazione/accoglienza - Conoscenza di persone di contatto in Italia o disponibilità di numeri di

telefono per contattare persone in Italia NEI LUOGHI DELLO SFRUTTAMENTO 1. Trattenimento del passaporto da parte di terze persone Il passaporto viene sequestrato da parte dei trafficanti per garantirsi il pagamento da parte dei genitori in Egitto 2. Intervento di adulti Adulti, generalmente parenti, richiedono l’affidamento del minore 3. Debiti di importo elevato 4. Pressione psicologica - I ragazzi sono ansiosi di lavorare immediatamente per ripagare il debito ed

evitare che i genitori subiscano gravi conseguenze - Gli adolescenti si sentono obbligati nei confronti degli adulti che li assistono

nel rimanere in Italia ISOLAMENTO DOVUTO ALLA PRESENZA DI SFRUTTATORI

1. Scarsa conoscenza della lingua italiana Inadeguata conoscenza della lingua italiana rispetto al periodo di permanenza

2. Mancanza di una rete amicale (oltre che parentale) sul territorio, forte limitazione della vita sociale

A meno che non siano appena arrivati in Italia, la mancanza di amici al di fuori dei compagni di lavoro e dei connazionali può essere un indicatore di isolamento dovuto alla pressione di ripagare il debito contratto per venire in Italia VIOLENZE, ABUSI, STATO DI ABBANDONO 1. Evidente stato di abbandono Scarsa cura dell’igiene personale o scarsa attenzione alla cura di sé possono essere utili elementi per rilevare situazioni di sfruttamento NEL CIRCUITO PENALE 1. Atti criminali che implicano la presenza di un'organizzazione: Qualora siano detenuti per spaccio di droga, si tratta molto probabilmente di situazioni di sfruttamento.

INDICATORI GENERICI DI RISCHIO NEI MINORI E NEGLI

ADOLESCENTI

1. Più il soggetto è giovane, più è vulnerabile. 2. Più breve è il tempo trascorso in Italia, minore è la comprensione delle

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dinamiche sociali del paese dove vivono, come accedere ai servizi e i diritti dei quali sono titolari. 3. La conoscenza dell'italiano in relazione alla durata della loro permanenza in Italia e il grado di scolarizzazione. 4. L’articolazione e l’affidabilità della propria rete amicale o gruppo di amici in relazione alla propria età e durata della permanenza in Italia. 5. La continuità di comunicazione con i propri familiari nel paese d'origine e la conseguente probabilità di ricevere il loro supporto morale e materiale e la possibilità di ritornare a casa 6. La necessità di ripagare il debito o inviare soldi a casa, soprattutto se il minore è arrivato su mandato familiare. 7. Lo Stato di salute e vigore fisico anche per la difesa personale e dimestichezza con strategia di sopravvivenza in particolare per soddisfare i propri bisogni primari. 8. La capacità di gestire in modo conveniente le dinamiche di strada ed i correlativi rapporti di forza. 9. La prospettiva di incorrere in grandi difficoltà per soggiornare regolarmente nel paese soprattutto al compimento dei 18 anni. 10. Le eventuali attività illegali svolte in modo autonomo per sopravvivere per le quali possono facilmente essere sfruttati da organizzazioni criminali.

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PROFILO 8

Età/Nazionalità

Ragazzi adolescenti (e neo-maggiorenni) dal Senegal e dalla Nigeria, e a volte dai paesi dell'Africa centrale

Tipo e rischio di tratta / sfruttamento

Tratta a scopo di sfruttamento ai fini della commissione di attività illegali: media Sfruttamento in attività illegali: medio Sfruttamento lavorativo: basso

Modalità di reclutamento

Non è chiaro dove vengono reclutati i senegalesi, ma sembra da coloro che appartengono alla stessa comunità. E' possibile che un'organizzazione di tipo mafioso gestisce la tratta di esseri umani, reclutando minori nel loro paese d'origine attraverso minacce e inganno e organizzando il loro viaggio (illegale) in Italia. Non è chiaro se i Nigeriani vengono reclutati o decidono di partire autonomamente. Provengono tutti da Benin City. Dopo aver organizzato il viaggio, alcuni prendono parte a dei riti voodoo come avviene per le ragazze sfruttate nella prostituzione (vedi Profilo 1), per legarli allo sfruttatore. Spesso le famiglie supportano l'emigrazione e aspettano rimesse da coloro che partono, ma non è chiara la percezione riguardo un possibile rischio di tratta e delle condizioni a cui vanno incontro in Italia.

Ingresso in Italia

Non solo dalla Libia con la barca, ma anche attraverso altri paesi Europei con l’aereo. Il viaggio via mare inizia con una difficile traversata del deserto per arrivare in Libia dove possono rimanere settimane o mesi aspettando per la disponibilità sulla barca.

Modalità e luoghi di sfruttamento/esercizio delle attività

Una volta giunti in Italia, passano da centri di soccorso e prima accoglienza, come una volta sull’isola di Lampedusa, e se sono identificati come minori, vengono trasferiti in comunità per minori, in regioni del sud dell’Italia. Dalle comunità vengono impiegati, soprattutto durante la raccolta, nel lavoro agricolo (inclusa uva, patate, olive, o pomodori), per la quale non ricevono un contratto e guadagnano dai 15 a 40€ al giorno per circa 8 ore di lavoro, fino a 6 giorni a settimana. Nei casi estremi, i responsabili nelle comunità negoziano il lavoro direttamente con gli agricoltori, che può includere un periodo di prova durante il quale la paga può anche essere più bassa. Lavorano sia all'aperto che nelle serre. Solitamente aspettano fino a quando ricevono i documenti o compiono i 18 anni e non possono più stare in una comunità, prima di spostarsi al nord Italia, spesso chiamati da parenti o altri contatti. Là, in città come Torino o Milano, vengono coinvolti nello spaccio e trasporto di droga (cocaina ed eroina) – sono coinvolti in legami e patti di gruppo molto forti, e non è ancora ben chiaro se vi sia una pianificazione di sfruttamento o una gerarchia. Gli viene imposto un grande senso di appartenenza al gruppo, anche attraverso uno stretto controllo, violenze fisiche e minacce, in tal modo i ragazzi (soprattutto quelli senza documenti) sono riluttanti verso gli sconosciuti o a chiedere aiuto. Tale situazione sta cambiando a Torino, con una maggior apertura da parte dei ragazzi. In genere, anche quando sono nel circuito penale sono rispettosi delle regole, ma fortemente contrari ad ogni eventuale distacco dalla situazione di sfruttamento. Possono bruciarsi volontariamente i polpastrelli delle mani, e a volte dichiarano di essere originari del Gabon.

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Pare che la mafia Nigeriana è coinvolta nello sfruttamento dei ragazzi nigeriani nello spaccio di droga in Italia. Possono anche essere mandati in altre città per trasportare la droga. I ragazzi nigeriani possono passare per Napoli e dintorni, dove la comunità nigeriana è particolarmente numerosa ed essere sfruttati anche là. Chiaramente sono spaventati e diffidenti verso gli operatori di strada che si offrono di aiutarli, legati come sono agli sfruttatori. E’ probabile che i ragazzi siano addestrati per rispondere a certe domande come se le risposte fossero preparate.

Status familiare e condizioni di vita

Quando arrivano per la prima volta in Italia, le condizioni delle comunità per minori sono variabili – tra i problemi ricorrenti sono inclusi il sovraffollamento, la mancanza di vestiario adeguato, di prodotti per l'igiene personale, e di mediatori, così come il supporto inadeguato nel processo di regolarizzazione e inserimento scolastico, formativo e lavorativo. Possono avere conoscenti nel nord Italia, che generalmente gli offrono condizioni di vita accettabili ed ospitalità.

INDICATORI di Tratta/Sfruttamento

ALLA FRONTIERA 1. Come minori non accompagnati Arrivano in acque italiane con la barca, senza passaporto NEI LUOGHI DELLO SFRUTTAMENTO 1. Spostamenti tra le città Su ordine dello sfruttatore, per trasportare droga o eludere i controlli della polizia 2. Intervento di adulti non presenti in Sicilia Il minore viene guidato verso la destinazione finale nel nord Italia dallo sfruttatore o da qualcuno per lui 3. Controllo psicologico I ragazzi possono mostrare paura e diffidenza verso gli operatori di strada in seguito a un rituale voodoo, forse con un debito da ripagare, o una gerarchia verso la quale devono mostrare totale obbedienza ISOLAMENTO DOVUTO ALLA PRESENZA DI SFRUTTATORI 1. Conoscenza della lingua italiana fortemente deficitaria rispetto alla durata della loro permanenza in Italia 2. Assenza di una rete amicale in Italia, vita sociale molto limitata A meno che il minore non sia appena arrivato in Italia il fatto di non avere amici al di fuori di quelli del gruppo con il quale lavorano potrebbe essere un indicatore dell'isolamento dovuto alla presenza di uno sfruttatore VIOLENZA, ABUSI, STATO DI ABBANDONO 1. Segni sul corpo di violenza fisica Contusioni, fratture o bruciature possono essere prove di controllo da parte dello sfruttatore, mentre i polpastrelli bruciati possono servire per evitare

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l'identificazione da parte della polizia NEL CIRCUITO PENALE 1. Indizi che implicano la presenza di un'organizzazione:

-condanna per spaccio e trasporto di droga -avvocato difensore privato (solitamente costoso, non un difensore pubblico) -possesso di grandi quantità di droghe illegali -atti criminali ad alto rischio di esposizione alle forze dell'ordine

2. Aspetti comportamentali Veloci e chiare risposte alle domande, suggerite dallo sfruttatore

INDICATORI GENERICI DI RISCHIO NEI MINORI E NEGLI

ADOLESCENTI

1. Più il soggetto è giovane, più è vulnerabile. 2. Più breve è il tempo trascorso in Italia, minore è la comprensione delle dinamiche sociali del paese dove vivono, come accedere ai servizi e i diritti dei quali sono titolari. 3. La conoscenza dell'italiano in relazione alla durata della loro permanenza in Italia e il grado di scolarizzazione. 4. L’articolazione e l’affidabilità della propria rete amicale o gruppo di amici in relazione alla propria età e durata della permanenza in Italia. 5. La continuità di comunicazione con i propri familiari nel paese d'origine e la conseguente probabilità di ricevere il loro supporto morale e materiale e la possibilità di ritornare a casa 6. La necessità di ripagare il debito o inviare soldi a casa, soprattutto se il minore è arrivato su mandato familiare. 7. Lo Stato di salute e vigore fisico anche per la difesa personale e dimestichezza con strategia di sopravvivenza in particolare per soddisfare i propri bisogni primari. 8. La capacità di gestire in modo conveniente le dinamiche di strada ed i correlativi rapporti di forza. 9. La prospettiva di incorrere in grandi difficoltà per soggiornare regolarmente nel paese soprattutto al compimento dei 18 anni. 10. Le eventuali attività illegali svolte in modo autonomo per sopravvivere per le quali possono facilmente essere sfruttati da organizzazioni criminali.