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Per diritto e per dovere a cura di
Simona D’Agostino
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A cura di Simona D’Agostino
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Introduzione
Questo lavoro di facilitazione linguistica e semplificazione dei testi è il risultato di unità didattiche create per condurre delle lezioni presso il CTP di Aosta. Esso è stato utilizzato integralmente o solo in parte in situazioni diverse. Nello specifico, alcune parti sono state utilizzate con ragazzi stranieri del biennio delle scuole secondaria di secondo grado ‐ che si recavano al CTP per seguire corsi di lingua italiana ‐ per aiutarli nello studio dei primi elementi di diritto; inoltre sono state un supporto per le lezioni di educazione civica nel corso delle ex 150 ore la cui composizione è varia per provenienza geografica e culturale. Infine, essendo un percorso di educazione civica le unità didattiche possono essere utili agli insegnanti della scuola secondaria di primo grado che si trovano di fronte NAI (Neo arrivati in Italia) per i quali, oltre che insegnare loro la lingua italiana, è necessario un arricchimento dei valori sociali, culturali e storici della nazione e del continente in cui vivono temporaneamente o in cui vivranno stabilmente.
Il lavoro, inizialmente, non era stato pensato per essere pubblicato on – line, per questo motivo non è completo ed è perfettibile. L’idea di metterlo in rete è venuta in seguito per dare risposta ad un’esigenza urgente di molti insegnanti: avere materiale semplificato dal punto di vista linguistico da sottoporre agli studenti stranieri NAI.
Attraverso queste UD ho cercato di rispondere a quelle che sono le esigenze principali di un NAI che si trova davanti a discipline scolastiche ardue come possono essere la storia o il diritto. Quindi, la linea logica che sottende questo lavoro deve essere ricercata nell’arricchimento lessicale, nella padronanza degli elementi grammaticali di base e infine nell’appropriazione del contenuto. Il contenuto è stato messo per ultimo non a caso: infatti non si può apprendere nulla se non si capisce ciò che si legge!
Le verifiche – che devono intendersi formative e non sommatorie ‐ alla fine di ogni unità, seguono questa logica: vi sono esercizi di vocabolario per arricchire il lessico, esercizi su regole grammaticali, giochi di parole per appropriarsi sia del lessico specifico sia dei contenuti e infine delle prove strutturate finalizzate ad accertare la padronanza del contenuto. Gli esercizi di grammatica rimandano alle regole che si possono trovare da pagina 36. La parte grammaticale non è molto sviluppata, per ora, ci lavorerò per migliorarla come potrà essere migliorato l’intero lavoro. Al momento questo, tuttavia, potrebbe essere un inizio utile per quegli insegnanti che devono affrontare le difficoltà di insegnare alcune discipline, come la storia o il diritto, a ragazzi che non conoscono neanche gli elementi base della nostra lingua. Inoltre può servire da esempio per creare nuovi percorsi anche per altre materie.
Sperando di aver fatto un lavoro utile a qualcuno, chiudo con la speranza che si riesca a creare un supporto valido per tutti quei ragazzi stranieri che, malgrado loro, si trovano catapultati nel vortice di una lingua che, seppur affascinante come l’italiano, non appartiene loro. È nostro compito fare in modo che la lingua non diventi un ostacolo ma un elemento positivo per l’integrazione culturale e sociale delle giovani generazioni.
Simona D’Agostino
Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino
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LA CONQUISTA DEI DIRITTI DELL’UOMO
Fin dalla nascita, ogni uomo ha dei diritti. A questi diritti non può rinunciare (inalienabili) ed essi sono il diritto alla vita, alla libertà e all’uguaglianza.
Tutti gli uomini devono avere questi diritti naturali durante la propria vita. In realtà, invece, questi diritti non sempre sono rispettati.
La conquista dei diritti fondamentali
In tutte le epoche gli uomini hanno lottato, e lottano ancora oggi, per avere e difendere i loro diritti.
Dalla fine del secolo XVII (1600) ci sono leggi per garantire a tutti il rispetto dei propri
diritti: in Inghilterra l’Habeas Corpus (1679)
afferma che nessuno può essere imprigionato senza giudizio e, pochi anni dopo, la Dichiarazione inglese dei diritti (1689) afferma la libertà di parola.
Nel secolo XVIII (1700) ci sono due avvenimenti importanti che permettono agli uomini di avere nuovi e maggiori diritti: prima i coloni4 inglesi d’America, poi i rivoluzionari4 francesi scrivono i diritti dell’uomo in due testi fondamentali: la Dichiarazione d’indipendenza delle 13 colonie inglesi d’America (1776) e la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (1789).
Durante il XIX secolo (1800), la maggior parte degli Stati europei sceglie di avere delle
Costituzioni che garantiscono i diritti
fondamentali.
Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino
La rivoluzione francese è un insieme di avvenimenti che si svolgono tra il 1789 e il 1799. Questi avvenimenti hanno portato a dei cambiamenti.
Le principali conseguenze della rivoluzione francese sono state l'abolizione della monarchia assoluta4 e la proclamazione della repubblica4.
La rivoluzione ha segnato la fine dell'assolutismo4 e ha fatto iniziare un nuovo
regime, ma anche una nuova epoca in cui la
borghesia4 e, a volte, anche il popolo, si sono trasformati in governanti del paese.
La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del
Cittadino del 1789 è un testo giuridico
scritto durante la Rivoluzione francese: è un elenco di diritti fondamentali dell'uomo e del cittadino. Da questo documento sono nate molte carte costituzionali ed ancor oggi il suo contenuto è uno dei più importanti riconoscimenti della libertà e della dignità umana. Dopo la Rivoluzione francese,
Glossario4
• Coloni: Insieme di persone che si stabiliscono in un paese straniero o in una regione o città diversa da quelle di origine.
• Rivoluzionari: coloro che rendono nuovo un ordine politico e sociale; portano cambiamenti in qualsiasi ramo dell'attività umana.
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l'Assemblea Nazionale Costituente fa scrivere, da una commissione speciale, una Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino da mettere nella futura costituzione (Vedere appendice). La Dichiarazione ha cambiato la società.
Gran parte del contenuto della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino è stato messo nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo adottata dalle Nazioni Unite
nel 1948.
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
La Dichiarazione Universale dei Diritti umani è un documento firmato a Parigi il 10 dicembre 1948, voluto dalle Nazioni Unite (ONU) per essere usato in tutti gli stati che fanno parte dell’ONU.
È un documento molto importante, scritto dopo la seconda guerra mondiale, e fa parte
dei documenti principali dell’ONU. La Dichiarazione è la base di molte conquiste civili della metà del Ventesimo secolo (1900).
Le parole e le idee utili Habeas Corpus: è il diritto universale a ricorrere ad un tribunale contro una detenzione ritenuta ingiusta;
Costituzione: legge fondamentale di uno Stato. Dalla Costituzione dipendono tutte le altre leggi;
Regime: sistema politico, forma di governo;
Testo giuridico: libro in cui sono scritte le leggi.
In Appendice puoi trovare i testi delle dichiarazioni dei diritti dell’uomo.
Glossario4 • Monarchia Assoluta: forma di governo in cui i supremi
poteri dello stato sono concentrati nel monarca, senza limiti al suo potere. La carica non è elettiva
• Repubblica: forma di governo in cui il potere politico è detenuto, secondo criteri differenti, da un singolo capo (capo dello Stato) o da un insieme di cittadini (parlamento) eletti liberamente, con mandato temporaneo e non ereditabile.
• Assolutismo: regime in cui chi regna o chi governa ha potere assoluto, illimitato: età dell'a., il periodo di storia europea continentale compreso tra il 1660 e il 1789.
• Borghesia: il ceto intermedio tra la nobiltà terriera e quello più povero, che sul finire del medioevo esercitava nelle città arti e mestieri, professioni, attività commerciali e produttive.
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Con l’aiuto del dizionario collega le seguenti parole con i suoi sinonimi (parole dello stesso significato), come nell’esempio.
• Possedere Difendere
• Proteggere Dire, affermare
• Fondamentali Eliminazione
• Abolizione Assicurare
• Garantire Inviolabile
• Fondamentali
• Inalienabile
Importanti
Avere
L’angolo della grammatica da pagina 36
Trova l’infinito dei seguenti verbi e mettili nella colonna corretta, come negli esempi.
‐ARE ‐ERE ‐IRE
garantiscono Garantire
ha
svolgono
ha segnato
sono rispettati Rispettare
hanno lottato
esistono
scrivono
voluto
adottata
è stato messo Mettere
Che cosa ho imparato di nuovo?
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Giochiamo con le parole.
Orizzontale 2. Cambiano la forma di governo di uno Stato ‐ 5. Forma di governo con il re ‐ 8. Ci corrono le macchine da corsa ‐ 10. La macchina di una volta ... tirata dagli animali ‐ 11. Popolo nomade proveniente dalla Romania ‐ 12. Pronome personale di terza persona maschile ‐ 13. Preposizione articolata in + il ‐ 15. Forma di governo con un Presidente eletto Verticale 1. Persone che si stabiliscono in terre diverse da quelle di origine ‐ 3. Lo mangia il cane ‐ 4. Codice di Avviamento Postale ‐ 5. Fa andare avanti una macchina ‐ 6. Veicolo che vola ‐ 7. Il ceto intermedio fra nobiltà e quello più povero ‐ 8. Feroce animale americano che assomiglia ad un gatto ed è anche una marca sportiva ‐ 9. Preposizione semplice che si usa per indicare l'alto ‐ 10. Croce Rossa Italiana ‐ 14. Preposizione semplice ‐ 16. Il primo numero.
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Indica almeno tre diritti a cui l’uomo non deve rinunciare
1. _____________________________________________ 2. _____________________________________________ 3. _____________________________________________
Sottolinea le forme democratiche per governare
Monarchia assoluta, Repubblica parlamentare, Monarchia parlamentare, dittatura
Indica la risposta corretta
1. Che cos’è una rivoluzione a. Una festa nazionale b. Un regime repubblicano c. Un cambiamento in qualsiasi ramo dell'attività umana
2. Che cos’è la borghesia a. Un altro nome per dire Re b. Una parte dello Stato c. Il ceto intermedio tra la nobiltà terriera e quello più povero
3. Che cos’è l’Habeas Corpus a. Un diritto della nobiltà b. il diritto di ricorrere ad un tribunale contro una detenzione ritenuta ingiusta c. il diritto di chiedere di vivere in pace
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I diritti violati
Anche se c’è la Dichiarazione Dei Diritti Dell’uomo, molte persone ancora non sono libere di fare molte cose, soprattutto le donne e i bambini, che, ieri come oggi, in alcuni paesi, hanno pochi diritti: non possono sposarsi con chi vogliono, non possono andare a scuola, sono sfruttati e
sono trattati male.
I diritti violati delle donne.
In tutto il mondo le ragazze devono lavorare di più e più duramente dei loro fratelli.
Al mondo, sono circa 960 milioni le persone che non sanno leggere e scrivere. Tra queste ci sono molte donne; 130 milioni di bambini non vanno a scuola e molti di questi bambini sono femmine; 130 milioni di donne hanno subito l’escissione4 e ogni anno due milioni di ragazze vanno incontro allo stesso destino. In molti paesi le bambine di appena sei anni aiutano la mamma nei lavori di casa andando a prendere l’acqua, raccogliendo la legna, lavorando i campi, seminando e raccogliendo, curando il bestiame e i fratelli più piccoli oppure lavorano da famiglie ricche. In Asia e in Africa, una bambina di dieci anni lavora fino a sei ore al giorno per mantenere la famiglia, mentre i maschi della stessa età lavorano solo tre ore. Nelle
famiglie povere, i maschi hanno il poco che c’è. Alcuni studi dicono che le bambine vengono allattate meno, mangiano meno dei fratelli e ricevono poche cure mediche. L’UNICEF4 dice che ogni anno circa 1,5 milioni di bambini muoiono solo perché sono femmine.
(Semplificazione del testo tratto da A. Airoldi, G. Röthlisberger, R. Talarico, G. Tavarini, Conoscere la civica, diventare cittadini, DECS, Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport. Divisione della scuola. Centro didattico cantonale ‐ 2007)
Oggi in Italia le donne hanno gli stessi diritti dell’uomo ma non è sempre stato così …
L'esclusione delle donne nella società fascista
Per rendere forte il proprio regime basato sull'autoritarismo4, Mussolini ha usato una politica contro le donne. La donna poteva essere solo madre e casalinga. Le donne non potevano partecipare alla vita pubblica.
Per aumentare le nascite, lo Stato fascista ha vietato l'uso di anticoncezionali e l'aborto.
Il diritto di famiglia del 1865, vietava alle donne ogni decisione, senza il permesso del marito o del padre. Solo l’uomo poteva decidere sulla vita dei propri figli.
Glossario 4 • Escissione: asportazione con bisturi di
tessuti organici.
• UNICEF: fondo delle nazioni unite per l’infanzia. Obiettivo: aiutare i bambini vittime della povertà, delle guerre e delle calamità naturali. Sede: New York
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Dal 1926, con l’eliminazione di tutti i partiti politici, il fascismo riconosce solo due movimenti femminili: quello fascista e quello cattolico.
La riforma della scuola fascista ha due precisi obiettivi: dare ai giovani le idee dello stato fascista e scegliere solo i ricchi, in modo da far accedere4 all'istruzione secondaria e all'Università, pochi studenti, provenienti dalle famiglie più ricche. La riforma della scuola era contro le donne infatti ha fatto diminuire il numero delle donne fra gli insegnanti. L'insegnamento di molte materie è stato vietato alle donne: esse non potevano fare concorsi pubblici per insegnare nei licei lettere, latino, greco, storia e filosofia o per insegnare italiano negli istituti tecnici. Per questo motivo le ragazze non venivano incoraggiate a continuare gli studi.
Dal 1940 cambiano un po’ di cose: con lo scoppio della seconda guerra mondiale, poiché gli uomini sono chiamati alle armi, le donne occupano i loro posti di lavoro e mantengono le famiglie.
La conquista dei diritti in Italia da parte delle donne
In Italia, dal 1945 le donne possono votare. Finalmente, la Costituzione diceva che gli uomini e le donne erano uguali, però, ancora, non avevano tutti gli stessi diritti: c’erano ancora delle differenze.
L’emancipazione4 della donna andava avanti:
• nel 1951 viene nominata la prima donna nel governo italiano;
• nel 1959 nasce il Corpo di polizia femminile, con compiti sulle donne e i minori;
• nel 1961 sono aperte alle donne la
carriera nel corpo diplomatico e in magistratura.
Nel 1974 parte la prima raccolta di firme per un referendum abrogativo4 per far diventare legale l’aborto. La legge che fa diventare l’aborto legale è approvata dal Parlamento italiano nel 1977.
Dal 1970 è legale il divorzio, nel 1975 era stato infine riscritto il diritto di famiglia, difendendo la parità legale fra marito e moglie.
Infine, dall’inizio del nuovo secolo, anche le donne, in Italia, possono fare il servizio militare.
Glossario • Autoritarismo: forma esasperata di abuso
dell'autorità. Atteggiamento autoritario, soprattutto se associato all'esercizio di un potere all'interno di una istituzione (famiglia, scuola, stato).
• Accedere: entrare a far parte
Glossario 4 • Emancipazione della donna: uguaglianza
tra donna e uomo in tutti i diritti; anche il movimento che appoggia l'ottenimento di questi diritti in senso giuridico e sociale.
• Referendum abrogativo: decide dell'abolizione totale o parziale di determinate leggi quando lo richiedano almeno cinquecentomila elettori o cinque consigli regionali.
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Diritto di famiglia
In Italia, dal 1975, con il nuovo diritto di famiglia, la donna e l’uomo hanno gli stessi diritti e doveri (L. 151/1975). Per esempio ogni decisione che riguarda la coppia e i figli deve essere presa insieme (dove abitare, come educare i figli, ecc.).
Con il matrimonio marito e moglie hanno a vicenda diritto ad essere mantenuti, se non hanno un lavoro e ad essere assistiti. Hanno inoltre diritti ereditari.
L’uomo non può:
‐ costringere la moglie a vivere nella casa scelta solo dal marito: marito e moglie, infatti, devono scegliere insieme;
‐ decidere da solo tutto quello che riguarda i
figli;
‐ non mantenere la donna;
‐ non fare amministrare alla moglie i soldi della famiglia;
‐ denunciare la moglie (o il marito) per tradimento.
La donna può:
‐ prendere tutte le decisioni che riguardano la famiglia, l’educazione dei figli, la sua stessa vita: la legge prevede piena parità tra marito e moglie.
‐ L’ autorità sui figli è esercitata insieme da entrambi i coniugi (marito e moglie).
(Tratto da: I diritti delle donne: guida pratica a cura della Commissione Provinciale Pari Opportunità della Provincia Autonoma di
Trento).
In molti paesi del mondo i bambini non giocano, ma fanno la guerra e lavorano, anche se si cerca di difenderli …
I diritti dell’infanzia
La Convenzione4 sui diritti dell'infanzia è la legge internazionale più importante per la protezione dei diritti dei bambini. In questa legge ci sono scritti i diritti e le libertà valide anche per gli adulti (diritti civili, politici, sociali, economici, culturali). La Convenzione obbliga gli Stati che la firmano a rispettare le sue regole. La Convenzione è stata approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 a New York ed è valida dal 2 settembre 1990. L'Italia ha firmato la Convenzione il 27 maggio 1991 e oggi 193 Stati fanno parte della Convenzione. Questa Convenzione obbliga gli Stati che l'hanno firmata ad aiutare e assistere i
genitori e le istituzioni a svolgere i loro doveri
verso i minori. Tutti gli Stati sono costretti a presentare al Comitato dei Diritti dell’Infanzia una relazione, ogni 5 anni: la relazione deve raccontare come si svolgono all’interno del loro Stato i diritti previsti dalla Convenzione.
Secondo la Convenzione sono "bambini" tutti quelli che hanno meno di 18 anni (art. 1). Questa legge internazionale protegge il
diritto alla vita (art. 6), il diritto alla salute e alla possibilità di avere il servizio sanitario (art. 24), il diritto di esprimere la propria
Glossario 4 • Convenzione: accordo, patto stretto
fra due o più persone, fra enti pubblici, fra stato e stato.
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opinione (art. 12) e ad essere informati (art. 13). I bambini hanno diritto al nome, con la
registrazione all'anagrafe subito dopo la
nascita, alla nazionalità (art.7), hanno il diritto di avere un'istruzione (art. 28 e 29), quello di giocare (art. 31) e quello di essere protetti dallo sfruttamento (art. 34).
I diritti violati dei bambini.
Testimonianza di Moses, ex bambino soldato in Uganda.
Sono stato portato via dalla mia famiglia nel 1996, mentre ero a scuola, insieme a altri 40 bambini. Con me sono stati presi anche i miei due fratelli, che sono stati poi uccisi davanti ai miei occhi. Nei primi tre giorni dopo essere stato portato via, ricordo solo di essere stato picchiato molto. Poi abbiamo camminato e siamo arrivati in Sudan. Lì in Sudan si faceva una vita molto dura: non c'era molta acqua e neanche da mangiare. Cammini per molti chilometri per prendere l'acqua e poi non ti permettono di usarla perché sei ancora una recluta4. Ti ripetono che se scappi verrai ucciso. Ti dicono anche che se scappi sarai inseguito da spiriti cattivi che ti uccideranno.
Molte reclute muoiono, per fame o colera4. Dopo 6 mesi puoi prepararti per diventare soldato: durante la preparazione che dura un mese e mezzo, devi dimostrare che non vuoi
scappare. E comunque lì sei molto lontano dall'Uganda e se scappi non trovi da mangiare, così nessuno scappa. Poi diventi un vero soldato. Io sono diventato un vero soldato nel 1997. Nel 1999 sono stato mandato a fare un corso di amministrazione pubblica, sempre in Sudan, e così sono diventato un amministratore, poi sono diventato uno dei comandanti. Si fa una vita molto dura, puoi stare anche un mese senza avere la possibilità di lavarti e ti fanno torture di ogni genere...Adesso vivo a Gulu, in città, con mia madre. Mio padre è morto quando ero ancora nel bosco con i ribelli. Ora che non combatto più faccio parte di un gruppo di auto‐aiuto, insieme a altri ragazzi. Con loro vado nei campi per sfollati4, e lì facciamo degli incontri con i capi locali e con i giovani per parlare della nostra situazione. Faccio anche del counseling4 perché anche dopo un po' di tempo che ero fuori dal bosco, continuavo a fare brutti sogni e mi svegliavo piangendo e urlando. Sono tornato a scuola e sto finendo il terzo anno delle scuole superiori. In futuro vorrei continuare a studiare per diventare "agricultural officer"4, perché vengo da una famiglia di agricoltori e mi piacerebbe anche studiare arte, perché mi piace disegnare.
(Semplificazione del brano tratto da A. Airoldi, G. Röthlisberger, R.
Talarico, G. Tavarini, Conoscere la civica,
diventare cittadini, DECS, Dipartimento
dell'educazione, della cultura e dello sport. Divisione della scuola.
Centro didattico cantonale ‐ 2007)
Glossario 4 • Recluta: militare appena arruolato o che è in servizio da poco
tempo.
• Sfollati: sono quelli che si sono allontanati, a causa di una guerra, dalla loro casa. Profugo: è uno sfollato.
• Colera: grave malattia che porta alla morte
• Counseling: intervento in cui uno psicologo discute con il paziente dei suoi problemi e consiglia comportamenti diversi.
• Agricultural officer: agente esperto agronomo
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Le parole e le idee utili Istituzione: struttura pubblica o privata che lavora per arrivare ad uno scopo
Anagrafe: registro della popolazione destinato, in ogni comune, a raccogliere informazioni sulla popolazione residente.
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Con l’aiuto del dizionario collega le seguenti parole con i suoi sinonimi (parole dello stesso significato o le sue definizioni) o con le sue definizioni, come nell’esempio.
• Casalinga • Costringere
• Coniugi • Far diventare più piccolo
• Diminuire • Marito e moglie
• Parità • Capo
• Obbligare • Uguaglianza
• Comandante • Donna che si cura della casa e della famiglia
L’angolo della grammatica da pagina 36
Per ogni verbo, sottolinea il participio passato corretto, come nell’esempio.
Leggere Leggiuto Letto
Scrivere Scritto Scrivuto
Prendere Preso Prenduto
Raccogliere Raccogliuto Raccolto
Aprire Aprito Aperto
Morire Morito Morto
Nascere Nato Nasciuto
Decidere Deciso Deciduto
Avere Avuto Atto
Tenere Tenso Tenuto
Che cosa ho imparato di nuovo?
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Giochiamo con le parole.
Orizzontale 2. Militare appena arruolato. 6. Asportazione con bisturi di tessuti organici. 7. Entrare a far parte 9. Hanno meno di 18 anni. 11. Decide dell'abolizione totale o parziale di alcune leggi quando lo richiedano almeno 500 mila elettori o 5 consigli regionali. 12. Patto stretto tra persone o tra enti pubblici.
Verticale 1. Regime autoritario italiano. 3. Malattia infettiva mortale. 4. Paese africano da cui è stato portato via Moses. 5. L'organizzazione internazionale che si occupa dei bambini 8. Intervento in cui uno psicologo discute con i pazienti dei suoi problemi e consiglia comportamenti diversi. 10. Stato dell'Africa in cui i bambini fanno la guerra.
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Indica almeno tre diritti e doveri della donna e dell’uomo
1. _____________________________________________ 2. _____________________________________________ 3. _____________________________________________
Indica che cosa succede in Italia in questi anni per quanto riguarda i diritti della donna
1. 1951_________________________________________ 2. 1961_________________________________________ 3. 1970_________________________________________ 4. 1977_________________________________________
Indica almeno tre diritti importanti dell’infanzia
1. _____________________________________________ 2. _____________________________________________ 3. _____________________________________________
Indica la risposta corretta
1. La donna durante il fascismo a. Era libera di fare tutte le cose che faceva l’uomo b. Poteva fare solo la casalinga e la madre
2. Nel mondo gli analfabeti a. Sono per due terzi donne b. Sono per due terzi uomini
3. Moses era un bambino a. Rapito e costretto a fare il soldato b. Che vive felice nel suo villaggio in Uganda lavorando e studiando
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LA COSTITUZIONE ITALIANA
Una COSTITUZIONE è l’insieme delle regole più importanti di uno stato.
Esistono due tipi diversi di Costituzioni: le costituzioni corte dove ci sono solo i principi più importanti per la vita dei cittadini. Per esempio la Costituzione degli Stati Uniti d’America è corta perché è composta dal preambolo4, da 7 articoli e da 5 emendamenti4. Le costituzioni come quella italiana invece sono lunghe. La Costituzione italiana ha 139 articoli. In questi articoli sono scritti i principi generali, i diritti e i doveri dei
cittadini e i meccanismi che regolano la vita del Paese.
Quando è nata la Costituzione italiana?
Il 2 giugno 1946 gli italiani – per la prima volta anche le donne – votano per eleggere l’Assemblea Costituente. Scelgono anche la
forma di stato con un referendum popolare: la Repubblica vince con il 54,26%. Quindi l’Italia passa dalla monarchia (con un re) alla Repubblica (con un Presidente).
L’Assemblea è formata da 75 persone. Queste persone scrivono la Costituzione in
due anni. La Costituzione italiana è valida dal 1° gennaio 1948.
Struttura
La Costituzione è la legge più importante del nostro Stato, da essa nascono tutte le altre leggi. La Corte Costituzionale e formata da giudici. Questi giudici possono dire se una legge segue i principi scritti nella Costituzione. Se la legge non segue i principi della Costituzione si dice che è anticostituzionale (contro la Costituzione).
La Costituzione italiana è formata da:
Principi fondamentali
1. I primi dodici articoli dicono quale forma di Stato ha l’Italia: una repubblica democratica e decentrata4;
2. Ci sono scritti i valori fondamentali in cui si riconoscono i cittadini italiani:
a. riconoscimento dei diritti inviolabili (che non possono essere violati);
b. Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge;
c. diritto‐dovere del lavoro; d. tutela delle minoranze
linguistiche che vivono sul territorio nazionale;
e. libertà di religione; f. diritto all’educazione; g. importanza del patrimonio
culturale italiano; h. rifiuto della guerra per colpire
altri Paesi; i. adattamento alle leggi
internazionali per i rapporti con gli altri Paesi.
Glossario 4
Decentrata: che sposta dal centro alle varie istituzioni periferiche l'esercizio di alcune funzioni amministrative.
Glossario 4 Preambolo: introduzione, inizio di un discorso o di un testo.
Emendamento: modificazione che si porta al testo di un disegno o progetto di legge.
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Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino
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Pagine di storia Quali sono le tappe storiche importanti che portano alla Costituzione della Repubblica italiana?
La scrittura della Costituzione italiana è preceduta da un ventennio di dittatura fascista, dalla seconda guerra mondiale e da una guerra civile.
Il Ventennio fascista
Ufficialmente il ventennio fascista inizia il 28 ottobre 1922, quando Mussolini, dopo la marcia su Roma, grazie al re d’Italia Vittorio Emanuele III, forma un nuovo governo. All’inizio Mussolini mantiene la democrazia, ma nel 1924 Mussolini trasforma l’Italia in uno Stato totalitario.
La prima legge non democratica è una nuova legge elettorale che dà al partito, che ottiene la maggioranza relativa4 dei voti, i 2/3 dei seggi in Parlamento: il partito fascista ottiene il 65%. Questo risultato non è accettato da un deputato socialista, Giacomo Matteotti, che denuncia brogli elettorali4. Dopo questa accusa Matteotti viene rapito e ucciso. Per protestare i deputati dell’opposizione abbandonano il Parlamento, sperando nell’intervento del re. Invece Vittorio Emanuele dà la fiducia a Mussolini che si prende la responsabilità dell’assassinio di Matteotti. Nel 1925, quindi, inizia la dittatura.
Mussolini ha tutti i tre poteri fondamentali dello Stato: il potere esecutivo (governare), il potere legislativo (fare le leggi) e quello giudiziario (amministrare la giustizia). Egli non elimina lo Statuto Albertino che prevedeva l’esistenza di un parlamento e di un governo nominato dalla maggioranza, ma Mussolini rende il Parlamento senza un compito reale.
Nel 1926 vengono fatte le leggi fascistissime: vengono eliminati tutti i partiti e i sindacati non fascisti, è abolita la libertà di stampa, è introdotta la pena di morte per i crimini politici.
Nel 1928 viene approvata una nuova legge elettorale che prevede la presentazione di un’unica lista di deputati solo fascisti, da accettare o rifiutare.
Nel 1929 (Patti lateranensi): il cattolicesimo diventa la religione di Stato.
Nel 1935: L’Italia invade l’Etiopia, unico Paese africano indipendente. Isolamento dell’Italia da parte della Società delle Nazioni4 attraverso sanzioni economiche4.
Nel 1936 Mussolini firma un patto di amicizia con la Germania di Hitler: l’ “Asse Roma – Berlino”.
Nel 1938 vengono scritte le leggi razziali contro gli ebrei.
Glossario 4
Maggioranza relativa: quella che consiste nella prevalenza numerica rispetto a coloro che esprimono voti differenti. Brogli elettorali: ingannare per vincere le elezioni. Società delle Nazioni: associazione internazionale che esisteva prima dell’ONU Sanzioni economiche: punizioni preparate dall'ordinamento giuridico a carico della persona o della nazione responsabile di un atto illecito. Ammenda, multa.
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Pagine di storia
L’Italia e la seconda guerra mondiale.
Il 1° settembre 1939 la Germania conquista la Polonia e due giorni dopo la Francia e la Gran Bretagna dichiarano guerra alla Germania.
All’inizio Mussolini decide di non fare la guerra, ma il 10 giugno 1940 l’Italia inizia la guerra contro la Francia e la Gran Bretagna. L’Italia è quasi sempre battuta, soprattutto dagli inglesi. L’attacco in Francia viene respinto (1940), la flotta italiana viene duramente colpita a Taranto da un attacco inglese (1940); l’attacco alla Grecia finisce con una ritirata (1941); in Etiopia sono sconfitti dagli inglesi (1941). Il massimo della sconfitta si ha con l’invasione dell’URSS (Unione Sovietica) da parte dei tedeschi insieme con gli italiani non preparati a questo tipo di guerra e costretti ad una brutta ritirata (1942).
Tra il 9 e il 10 luglio 1943 l’esercito Alleato sbarca in Sicilia, conquistandola senza problema. L’Italia era debole a causa dei bombardamenti e dal razionamento alimentare; la situazione era drammatica: il 25 luglio Vittorio Emanuele decide allora di arrestare Mussolini. Il maresciallo Pietro Badoglio diventa il nuovo Capo del Governo e firma l’armistizio con gli Alleati l’8 settembre 1943. Il re e Badoglio fuggono a Brindisi e l’esercito è abbandonato senza ordini precisi. Nel frattempo i tedeschi liberano Mussolini che forma un nuovo governo fascista, la Repubblica di Salò, dal nome della città sul lago di Garda che diventa la capitale.
L’Italia è divisa in due: a Nord la repubblica di Salò e il Regno e a Sud il regno del Sud appoggiato dagli Alleati.
La Resistenza
Dal settembre 1943 nel Nord Italia c’è la lotta partigiana. Studenti, operai, ex militari che si erano rifiutati di entrare nell’esercito di Salò o consegnarsi ai tedeschi creano diversi gruppi di combattimento: i comunisti si organizzano nelle Brigate Garibaldi; gli Azionisti nelle Brigate Giustizia e Libertà, i socialisti nelle Brigate Matteotti. Tutti questi gruppi sono comandati dal CLN. La lotta partigiana è una guerra civile perché è stata una guerra non solo contro i tedeschi ma anche tra i fascisti italiani e gli antifascisti italiani.
Nella primavera del 1945 gli Alleati riescono ad arrivare nella Pianura Padana e il 25 Aprile il CLN proclama le insurrezioni di tutte le città principali del Nord che sono liberate dai partigiani, prima fra tutte Milano. Mussolini cerca di fuggire ma viene trovato dai partigiani e fucilato vicino Como il 28 aprile.
Pagine di storia
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Le parole e le idee utili
Stato Totalitario: tutti i cittadini sono controllati e non hanno libertà in nessun settore: economia, vita sociale e culturale. È uno stato violento con un capo unico. Si fa molto uso della polizia
Dittatura: governo che unisce tutto il potere in un’unica persona.
Statuto Albertino: costituzione del Regno d’Italia. È stata scritta nel 1848 ed è rimasta in vigore per 100 anni fino al 1948 quando è stata sostituita dalla Costituzione repubblicana.
Esercito Alleato: era composto dalla gran Bretagna, dagli Stati Uniti d'America e dall'Unione Sovietica. Erano contro i tedeschi e il loro alleati (Italia e Giappone).
Armistizio: interruzione dei combattimenti fra eserciti in guerra ed è anche l’accordo che sospende le ostilità.
CLN (Comitato di Liberazione Nazionale): è stata un'associazione di partiti e movimenti contro il fascismo e i tedeschi. È nata a Roma il 9 settembre 1943. Era formata da movimenti di diversa origine politica con rappresentanti dei comunisti, dei cattolici, degli azionisti, dei liberali, dei socialisti e democratici‐progressisti.
Il CLN ha diretto la Resistenza e è diviso in CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) con sede a Milano e il CLNC (Comitato di Liberazione Nazionale Centrale. Tra il 1943 e il 1945 era clandestina e ha avuto potere di governo nei giorni della rivolta nazionale.
Le parole e le idee utili
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Con l’aiuto del dizionario collega le seguenti parole con i suoi sinonimi (parole dello stesso significato o le sue definizioni) o con le sue definizioni, come nell’esempio.
• Regola • Periodo che dura vent’anni
• Articolo • Legge, norma
• Corte • Ogni parte che divide una legge
• Valida • Tribunale
• Religione • Regime, forma di governo
• Ordinamento • Confessione, credo , culto
• Rigida • Non si può cambiare
• Ventennio • Legale
L’angolo della grammatica da pagina 36
Riscrivi sul quaderno questo testo mettendo tutti i verbi evidenziati al passato prossimo
Ufficialmente il ventennio fascista inizia il 28 ottobre 1922, quando Mussolini, dopo la marcia su Roma, grazie al re d’Italia Vittorio Emanuele III, forma un nuovo governo. All’inizio Mussolini mantiene la democrazia, ma nel 1924 Mussolini trasforma l’Italia in uno Stato totalitario.
La prima legge non democratica è una nuova legge elettorale che dà al partito, che ottiene la maggioranza relativa dei voti, i 2/3 dei seggi in Parlamento: il partito fascista ottiene il 65%. Questo risultato non è accettato da un deputato socialista, Giacomo Matteotti, che denuncia brogli elettorali. Dopo questa accusa Matteotti viene rapito e ucciso. Per protestare i deputati dell’opposizione abbandonano il Parlamento, sperando nell’intervento del re. Invece Vittorio Emanuele dà la fiducia a Mussolini che si prende la responsabilità dell’assassinio di Matteotti. Nel 1925, quindi, inizia la dittatura.
Che cosa ho imparato di nuovo?
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Giochiamo con le parole
ORIZZONTALE 1. Governo che unisce tutto il potere in un’unica persona.3. Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia 5. tutti i cittadini sono controllati e non hanno libertà in nessun settore: economia, vita sociale e culturale. È uno stato violento con un capo unico. Si fa molto uso della polizia. 7.costituzione del Regno d’Italia. È stata scritta nel 1848 ed è rimasta in vigore per 100 anni fino al 1948 quando è stata sostituita dalla Costituzione repubblicana 8. la forma di stato dell'Italia 9. interruzione dei combattimenti fra eserciti in guerra ed è anche l’accordo che sospende le ostilità 10. introduzione, inizio di un discorso o di un testo.
VERTICALE 2. ne facevano parte gli Inglesi, gli americani e i russi e combattevano contro la Germania e i suoi alleati 4. La legge fondamentale di uno Stato 6. modificazione che si porta al testo di un disegno o progetto di legge.
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4 Scegli la risposta esatta:
1. Una Costituzione è o è l’insieme delle regole fondamentali che si dà lo Stato. o È un insieme di leggi ordinarie o È una dichiarazione da parte di un gruppo di più Stati 2. La Costituzione italiana è detta o corta e rigida o lunga e rigida o Lunga e modificabile con facilità 3. Quando entra in vigore la Costituzione italiana? o 1° gennaio 1948 o Il 2 giugno 1946 o Il 25 luglio 1943 4. Elenca almeno due “Principi fondamentali “ e due “diritti e doveri” contenuti nella
Costituzione italiana.
o ______________________________________ o ______________________________________ o ______________________________________ o ______________________________________
5. Qual è l’ordinamento statale dell’Italia?
o __________________________________________________________________________
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LA DIVISIONE DEI POTERI NELL’ORDINAMENTO ITALIANO
Nella Repubblica italiana i tre poteri più importanti dello Stato sono dati ad organismi diversi (Principio della divisione dei poteri).
Il potere esecutivo
Il Presidente del Consiglio (Capo del Governo) e il Governo hanno il potere di governare.
Il Governo rende valide le leggi decise dal Parlamento.
Il Presidente del Consiglio guida la politica generale del governo e organizza il lavoro dei Ministri che sono a capo dei ministeri (difesa, interni, esteri, ecc …).
Come nasce un governo? Dopo le elezioni il Presidente della Repubblica ascolta tutti i partiti, poi dice di formare il nuovo governo ad una persona del gruppo politico che ha vinto le elezioni. Questa persona, che diventerà il Capo del Governo, prepara una lista dei ministri che vengono poi nominati dal Presidente della Repubblica. Entro 10 giorni il nuovo governo deve presentarsi davanti alle due camere (deputati e senato) per avere la fiducia.
Il potere legislativo
Il Parlamento fa le leggi. Il Parlamento è composto da due camere: la camera dei Deputati (630 deputati) e il Senato della Repubblica (315 senatori). Le due camere svolgono in modo separato gli stessi compiti, questo sistema si chiama bicameralismo perfetto, vuol dire che una legge deve essere discussa e accettata da tutti e due le camere del Parlamento.
Il Parlamento controlla il lavoro del Governo.
I deputati e i senatori sono cittadine e cittadini italiani eletti con suffragio universale (voto di tutti gli uomini e le donne maggiori di 18 anni). Durano in carica 5 anni.
Il lavoro parlamentare: ogni componente del Parlamento è iscritto al gruppo parlamentare del partito o della coalizione4 che lo ha fatto eleggere.
Che cosa fa il Parlamento:
• Approva o boccia una legge
• Discute dei problemi del Paese
• Scrive proposte (disegno di legge). Per fare questo lavoro ci sono le Commissioni (gruppi di lavoro), ognuna per settore (scuola, sanità, ecc …).
Come nasce una legge:
• I tappa: presentazione di un progetto al Parlamento che deve decidere se portarlo avanti. Il progetto di legge può essere presentato: dal Governo; dalle Regioni; dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro; dai singoli componenti del Parlamento e dal popolo (almeno 50000 elettori).
• II tappa: presentazione del progetto a una delle due Camere,
• III tappa: si dà la proposta di legge alla Commissione di competenza, viene esaminato, eventualmente modificato e passato in aula.
• IV tappa: è di nuovo esaminato, eventualmente modificato e trasmesso all’altra Camera;
• V tappa: viene dato alla Commissione di competenza, esaminato, eventualmente modificato e trasmesso in aula;
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• VI tappa: è di nuovo esaminato, se è approvato nel testo già approvato dalla Camera che lo ha esaminato per prima, la legge viene inviata al Presidente della Repubblica;
• VII tappa: la legge è promulgata4 dal Presidente della repubblica e pubblicata nella Gazzetta ufficiale.
Il potere giudiziario
È il potere che fa rispettare le leggi. Questo potere è dato ai giudici (magistrati) che formano la Magistratura. In uno Stato di diritto la legge è uguale per tutti. Il giudice deve usare le leggi e non giudicare secondo l’opinione personale. La Magistratura è un organo4 indipendente che non dipende dal ministero della Giustizia, ma si autogoverna4 attraverso il Consiglio Superiore della
Magistratura. Si diventa magistrati per
concorso pubblico.
Tutti hanno diritto alla difesa. Nessuno può essere considerato colpevole finché non è pronunciata la sentenza finale. Chi è condannato può ricorrere in appello e poi in
cassazione (la sentenza di quest’ultima è
definitiva).
Il Presidente della Repubblica
È il capo dello Stato e rappresenta la Nazione. Il presidente non ha il potere di fare le leggi né di governare, ma ha tre poteri importanti:
• sciogliere il Parlamento e ordinare nuove elezioni prima della fine naturale di una legislatura o in casi di crisi di governo;
• pubblicare tutte le leggi decise o mandarle di nuovo al Parlamento
• inviare messaggi alle Camere nei momenti di crisi.
Glossario 4
Coalizione: accordo, unione, intesa, più o meno temporanea, fra uomini politici, e specialmente fra gruppi o partiti per la formazione di un governo. Promulgare: pubblicare e rendere esecutiva una legge, da parte del capo dello stato. Organo: persona o insieme di persone, attraverso cui si fa una determinata funzione, che ne sono in certo modo lo strumento.
Glossario 4
Autogoverna: che si amministra da sola.
IL VOTO E IL SISTEMA ELETTORALE
Il voto serve per partecipare alla vita politica della propria nazione.
Nelle democrazie moderne esiste il principio di rappresentanza4: i cittadini scelgono i loro rappresentanti con le elezioni. Durante le elezioni votano un candidato.
Secondo la Costituzione italiana il voto è un diritto e un dovere, però un cittadino può anche non votare. Il voto deve essere:
• personale: nessuno può votare al nostro posto;
• uguale: il voto di un elettore è uguale a quello di un altro;
• libero: ogni elettore esprime liberamente la propria opinione;
• segreto: la segretezza protegge la libertà di espressione.
Il corpo elettorale, cioè i cittadini iscritti nelle liste elettorali del comune di residenza, è formato da tutti gli uomini e le donne che hanno 18 anni. A questi uomini e a queste donne non deve essere stato tolto il diritto di voto per decisone di un Tribunale. Per votare i senatori bisogna avere compiuto 25 anni.
Il sistema elettorale è il modo per trasformare i voti in seggi (posti) da assegnare.
Sistema maggioritario: il territorio è diviso in collegi4. Il numero dei collegi è uguale al
numero dei seggi da dare. In ogni collegio viene eletto chi ha più voti e vince nel collegio (al primo o al secondo turno). Con questo sistema si ha un governo più forte, ma le minoranze politiche non sono rappresentate.
Sistema proporzionale: il territorio è diviso in collegi. In questi collegi l’elettore vota per una lista di candidati, presentata da un partito o da una coalizione di partiti. Il numero di seggi è distribuito proporzionalmente al numero di voti ricevuti.
Esempio: se devono essere eletti 100 parlamentari e un partito ha preso il 4% dei voti, gli spettano 4 seggi. Questo sistema rappresenta meglio l’idea dei cittadini che hanno votato, ma non si ha una maggioranza forte e per governare servono alleanze tra diversi gruppi politici.
L’Italia ha un sistema misto .
Lo sapevi che …
La separazione (o divisione) dei poteri è uno dei principi più importanti dello stato di diritto: tre funzioni pubbliche ‐ legislazione, amministrazione e giurisdizione vengono date a tre poteri dello stato, indipendenti dagli altri poteri: il potere legislativo, il potere esecutivo e il potere giudiziario.
La prima persona che ha parlato della separazione dei poteri è stato Montesquieu (La Brède, 18 gennaio 1689 – Parigi, 10 febbraio 1755). È stato un filosofo, giurista, enciclopedista e pensatore politico francese. È considerato il fondatore della teoria politica della separazione dei poteri.
Glossario 4 Principio di rappresentanza: gli eletti nelle due camere del Parlamento portano avanti le idee dei cittadini che li hanno votati Collegio elettorale: distretto territoriale che, nelle elezioni politiche, viene deciso in base al numero degli elettori residenti.
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Con l’aiuto del dizionario collega le seguenti parole con i suoi sinonimi (parole dello stesso significato o le sue definizioni) o con le sue definizioni, come nell’esempio.
• Alleanza • Accettare, dire di sì
• Approvare • Prova fatta da un ente pubblico o privato per dare dei posti di lavoro
• Cassazione • Tribunale che può abolire oppure no una decisione di un giudice.
• Competenza • Accordo, unione
• Concorso • Persona votata dal popolo per essere rappresentato in Parlamento
• Deputato • Casomai, semmai, nel caso, forse
• Divisione • Amministratore di qualche materia (giustizia, scuola, ecc …) ed è in governo.
• Eventualmente • Portare avanti, compiere, fare
• Ministro • Separazione
• Opinione • Modo di pensare, idea, parere
• Principio • Chi è stato eletto dal popolo che ha più di 25 anni
• Proporzionalmente • Giudizio, verdetto
• Senatore • Poter esercitare un compito, autorità
• Sentenza • In proporzione, in rapporto
• Svolgere • Sta alla base di un ragionamento, presupposto
L’angolo della grammatica da pagina 36
Metti il verbo servile (volere, potere, dovere) opportuno, come nell’esempio.
Il Presidente del Consiglio e il Governo devono governare.
Il Governo ________ rendere valide le leggi decise dal Parlamento.
Che cosa ho imparato di nuovo?
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Il Presidente del Consiglio ______ guidare la politica generale del governo.
Dopo le elezioni il Presidente della Repubblica _____________ ascoltare tutti i partiti, poi dice che una persona del gruppo politico che ha vinto le elezioni ________formare il nuovo governo. Questa persona, che diventerà il Capo del Governo, _________ preparare una lista dei ministri che vengono poi nominati dal Presidente della Repubblica. Entro 10 giorni il nuovo governo _________ presentarsi davanti alle due camere (deputati e senato) che ________ dare la fiducia.
Unisci i termini della colonna di sinistra con quelli di destra nel modo corretto.
1. A chi sono affidati i tre poteri dello Stato in Italia? o Potere esecutivo o Parlamentoo Potere legislativo o Magistraturao Potere giudiziario o Governo2. Metti in ordine il percorso della “nascita di una legge” in una delle due Camere. o presentazione di un progetto al Parlamento. o Il progetto viene dato alla Commissione di competenza, viene esaminato, eventualmente
modificato e trasmesso in aula o Il progetto è di nuovo esaminato, eventualmente modificato e trasmesso all’altra Camera o Presentazione del progetto a una delle due Camere. 3. Il sistema italiano si basa sul bicameralismo perfetto. Che cosa significa? o __________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________Scegli la definizione corretta.
4. Il sistema di elezione proporzionale:
o il territorio è diviso in collegi. Il numero dei collegi è uguale al numero dei seggi da dare. In ogni collegio viene eletto chi ha più voti e vince nel collegio (al primo o al secondo turno). Con questo sistema si ha un governo più forte, ma le minoranze politiche non sono rappresentate.
o il territorio è diviso in collegi. In questi collegi l’elettore vota per una lista di candidati, presentata da un partito o da una coalizione di partiti. Il numero di seggi è distribuito proporzionalmente al numero di voti ricevuti.
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LE REGIONI NELL’ORDINAMENTO ITALIANO
Che cos’è una regione?
È la più grande unità politico‐amministrativa nello Stato italiano. Le regioni italiane sono 20. Cinque regioni sono a Statuto4 speciale (Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige; Sicilia e Sardegna).
Quando sono state istituite4 le regioni e quali sono i loro compiti?
L’Italia ha forma una regionale dalla Costituzione del 1948: il territorio italiano è stato diviso in Regioni. Le prime elezioni regionali sono state nel 1970.
L’articolo 117 della Costituzione afferma che lo Stato deve occuparsi direttamente di:
• Difesa e sicurezza dello Stato
• Moneta e mercati finanziari
• Elezioni politiche
• Ordinamento civile e penale
• Scuola
• Pensioni
• Tasse statali
• Politica estera
Le altre materie vengono discusse insieme da Stato e Regioni oppure lo Stato dà parte delle materie alle regioni.
Chi governa le regioni?
Il potere legislativo è affidato al Consiglio regionale composto dai consiglieri: esamina i progetti, fa le leggi e approva il bilancio.
Il potere esecutivo è affidato alla Giunta regionale, composta dagli assessori: propone progetti e rende esecutive le leggi, ogni
assessore si occupa di uno o più settori (sanità, scuola, finanza, ecc.).
Il Presidente della Regione: rappresenta la regione, coordina i lavori del Consiglio e presiede la Giunta. Presidente e Consiglio sono eletti dai cittadini maggiorenni residenti nella regione, ogni 5 anni.
Le regioni a Statuto speciale: il caso valdostano.
Le regioni a Statuto speciale come la Valle d’Aosta hanno un potere legislativo più grande. Questo potere viene chiamato “competenza primaria”. Questo vuol dire che in alcune materie decise dallo Statuto, la regione ha la possibilità di fare le leggi diverse da quelle di altre regioni. Naturalmente queste leggi devono essere fatte “in armonia con la Costituzione e i principi dell’ordinamento giuridico dello Stato e col rispetto degli obblighi internazionali e degli interessi regionali (…)” (art. 2 dello Statuto speciale della Valle d’Aosta pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 59 del 10 marzo 1948). Inoltre la regione può modificare delle leggi dello Stato per adattarle alla realtà della regione.
Glossario 4 Statuto: l'insieme delle regole relative all'organizzazione amministrativa interna ad ogni regione. Istituite: stabilite, decise, deliberate
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Giochiamo con le parole
ORIZZONTALE
3. in un governo regionale si occupa di uno o più settori (sanità, scuola, ecc.) 5. Se ne deve occupare solo lo Stato 7. giornale su cui vengono pubblicate le leggi.
VERTICALE
1. E la più grande unità politico‐amministrativa nello stato italiano 2. in alcune materie decise dallo statuto la regione può fare delle leggi diverse da quelle di altre regioni 4. decidere deliberare 6. l'insieme delle regole relative all'organizzazione amministrativa interna ad una regione.
1. Che cos’è una regione? o È la più grande unità politico‐amministrativa all’interno dello Stato italiano o È la più piccola politico‐amministrativa all’interno dello Stato italiano o È la più grande unità territoriale‐amministrativa all’interno dello Stato italiano 2. Che cos’è una competenza primaria? o È un potere legislativo più vasto, che hanno le regioni a Statuto speciale, per cui, in alcuni ambiti
stabiliti dallo Statuto, la competenza legislativa appartiene esclusivamente alla regione e non richiede una promulgazione da parte di leggi quadro dello Stato.
o È un potere legislativo più vasto, che hanno le regioni a Statuto ordinario, per cui, in alcuni ambiti stabiliti dallo Statuto, la competenza legislativa appartiene esclusivamente alla regione e non richiede una promulgazione da parte di leggi quadro dello Stato.
o È un potere legislativo più vasto, che ha lo Stato, per cui, in alcuni ambiti stabiliti dalla Costituzione, la competenza legislativa appartiene esclusivamente allo Stato e non richiede una promulgazione da parte di leggi regionali.
Cancella le regioni che non sono a Statuto speciale
3. Le regioni a Statuto speciale sono: o Valle d’Aosta, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Trentino Alto Adige, Basilicata e Sardegna.
Che cosa ho imparato di nuovo?
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Un cerchio di stelle dorate: l’Unione Europea
Le principali istituzioni europee
Il parlamento europeo
Dal 1979 è l’unica assemblea sovrannazionale4 al mondo, eletta a suffragio universale diretto ed è formata dai rappresentanti dei cittadini europei. Le elezioni sono ogni cinque anni. Gli eurodeputati si riuniscono in riunione generale a Strasburgo una settimana al mese; i gruppi politici e le commissioni parlamentari si riuniscono invece a Bruxelles. Ci sono anche alcuni uffici a Lussemburgo.
I suoi compiti sono:
1. Fare le leggi insieme al Consiglio dell’Unione europea;
2. controllo e supervisione4 della Commissione;
3. Espressione di opinioni e pareri vincolanti (che devono essere seguiti come regole);
4. Scelta finale del bilancio comunitario.
La Commissione europea
E’ formata da un commissario per ogni Stato e da un presidente. Ogni commissario si occupa di una materia particolare (Ambiente, ricerca, lavoro, ecc …) ma le decisioni vengono prese tutti insieme.
I suoi poteri sono:
1. Fare le leggi della comunità europea; 2. Osservare se i Trattati vengono
rispettati; 3. Fare eseguire le regole dei Trattati nei
casi particolari; 4. gestione degli stanziamenti4 di
bilancio per gli interventi dell’Unione.
(Amministra il denaro e decide per quali interventi usarlo)
Il Consiglio dell’Unione europea
È composto da un ministro di ogni Stato membro e si riunisce in varie formazioni. Ha la funzione di:
1. fare le leggi con il Parlamento; 2. decidere le politiche economiche; 3. prendere decisioni in politica estera e
sicurezza comune; 4. fare accordi nel settore della giustizia
e degli affari interni.
Alcune riunioni si svolgono a Strasburgo.
Il Consiglio europeo Riunisce i capi di Stato o di governo dei paesi membri e il presidente della Commissione. Alla sua presidenza si alternano, ogni sei mesi, tutti gli stati della UE. Ha funzione di indirizzo (dice che cosa fare) in tutti i settori della politica dell’Unione.
Altri organi dell’UE 1. Il Comitato delle regioni; 2. Il Comitato economico e sociale; 3. La Corte dei Conti europea; 4. La Banca Centrale Europea; 5. La Banca Europea per gli investimenti.
Glossario 4
Sovrannazionale: che è al disopra di una o più nazioni: autorità, potere sovrannazionale. Supervisione: attività di chi controlla la realizzazione di qualsiasi opera. Stanziamento: assegnazione di una somma a un determinato scopo e la somma stessa stanziata.
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Il ruolo internazionale dell’UE
Di fronte alle crisi internazionali, l’UE collabora per gli aiuti umanitari e per mantenere la pace. Ad occuparsi di questo c’è l’ECHO (European Community Humanitarian Aid Office) che sta nelle zone di crisi per aiutare le popolazioni lavorando con diplomatici e organizzazioni internazionali.
Lo sapevi che …
Si è passati dalla CEE (Comunità Economica Europea) alla UE (Unione Europea)
Alla fine della seconda guerra mondiale l’Europa distrutta dalla guerra vuole creare una collaborazione4 fra gli Stati per iniziare un periodo di pace. Per fare questo nel 1949 nasce il Consiglio d’Europa. Con il Consiglio di Europa gli Stati europei si aiutano in campo politico,
culturale, sociale e giuridico. Ha sede a Strasburgo e ne fanno parte più di 40 Stati. Il suo risultato maggiore è stato la scrittura della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e la nascita della Corte europea dei diritti dell’uomo, con il potere di condannare le violazioni fatte dagli stati che fanno parte del Consiglio d’Europa.
Nel 1957 con il Trattato di Roma nasce la CEE (Comunità economica europea) e l’Euratom (Comunità europea
per l’energia atomica). Nel 1985 i patti di Schengen stabiliscono l’eliminazione progressiva dei controlli alle frontiere comuni.
Nel 1992, con il Trattato di Maastricht, la CEE viene sostituita dalla denominazione UE (Unione Europea). Non è solo un cambio di nome, ma è un passo in avanti verso una vera unione politica: gli Stati membri rinunciano ad una parte della loro sovranità4. La UE può fare leggi uguali a quelle nazionali: in materie come agricoltura, commercio, difesa dei consumatori, ecc … le istituzioni comunitarie possono prendere decisioni. Queste decisioni possono essere usate negli stati che fanno parte dell’UE; per quanto riguarda la politica estera, la sicurezza comune e la giustizia, gli Stati continuano ad avere la loro sovranità, ma c’è un’importante collaborazione. Infine il Trattato di Amsterdam del 1999 ha confermato quello di Maastricht e ha deciso la nascita della moneta unica (Euro) che è entrata in vigore il 1 gennaio 2002.
Glossario 4
Collaborazione: l’azione di aiutarsi a vicenda. Sovranità: avere un potere che sta al di sopra di ogni altro potere.
Sede del Parlamento europeo
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Con l’aiuto del dizionario collega le seguenti parole con i suoi sinonimi (parole dello stesso significato o le sue definizioni) o con le sue definizioni, come nell’esempio.
• Alternare • Ambasciatore, console • Bilancio • Compito, incarico • Confermare • Dare il cambio • Diplomatico • Impiegare una somma di denaro • Funzione • Resoconto, rendiconto • Investimento • Cambiare • Sostituire • Affermare, dire sì • Vincolante • Non si può cambiare
L’angolo della grammatica da pagina 36 Nel seguente testo inserisci l preposizioni semplice e articolate, come negli esempi. Nel 1992, ___ il Trattato di Maastricht, la CEE viene sostituita dalla denominazione UE (Unione Europea). Non è solo un cambio di nome, ma è un passo ___ avanti verso una vera unione politica: gli Stati membri rinunciano ___ una parte ___ loro sovranità. La UE può fare leggi uguali ___ quelle nazionali: ___ materie come agricoltura, commercio, difesa ___ consumatori, ecc … le istituzioni comunitarie possono prendere decisioni. Queste decisioni possono essere usate negli stati che fanno parte dell____UE; ___ quanto riguarda la politica estera, la sicurezza comune e la giustizia, gli Stati continuano ___avere la loro sovranità, ma c’è un’importante collaborazione.
Cancella la frase che è non corretta.
6. La Commissione europea o E’ formata da un commissario per ogni Stato e da un presidente. vigilanza sull’applicazione dei
Trattati; o adottare posizioni e azioni comunitarie in politica estera e sicurezza comune; 7. Il Consiglio dell’Unione europea o Riunisce i capi di Stato o di governo dei paesi membri e il presidente della Commissione. Alla sua
presidenza si alternano, ogni sei mesi, tutti gli stati della UE. o esercitare il potere legislativo con il Parlamento; o stendere convenzioni nel settore della giustizia e degli affari interni. o Il Consiglio europeo È
composto da un rappresentante di ogni Stato membro a livello ministeriale e si riunisce in varie formazioni.
o Ha funzione di indirizzo e orientamento in tutti i settori della politica dell’Unione
Che cosa ho imparato di nuovo?
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Dall’Europa al mondo: l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU)
L’ONU è la più grande istituzione internazionale che
deve difendere la pace nel mondo.
Come funziona l’ONU
È divisa in cinque enti importanti:
1. l’Assemblea Generale: composta dai rappresentanti di tutti gli stati che fanno parte dell’ONU e hanno un voto a testa. Le decisioni più importanti devono avere la maggioranza dei 2/3. Si riunisce a New York.
2. Il Consiglio di Sicurezza: composta da 15 membri. Cinque di questi membri ci sono sempre (USA, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia) e hanno diritto di veto4. Gli altri membri sono eletti dall’Assemblea ogni due anni. Può decidere interventi militari. Può essere riunito in ogni momento a New York.
3. Il Consiglio economico e sociale: decide sulle azioni economiche e sociali delle Nazioni unite.
4. Corte internazionale di Giustizia: composta da 15 giudici indipendenti, nominati dall’Assemblea e dal Consiglio di Sicurezza. Giudicano questioni di carattere internazionale. Dà pareri e scrive sentenze. Ha sede a L’Aja (Olanda).
5. Il Segretario Generale: rappresenta l’ONU e ha il ruolo di negoziatore 4 in tutto il mondo.
Alcune organizzazioni internazionali che dipendono dall’ONU
UNCHR: Alto commissariato per i rifugiati.
Obiettivo: trovare rifugio per gli uomini e le donne costretti ad abbandonare i loro paesi e le loro case a causa delle guerre e delle calamità naturali 4.
OMS: organizzazione mondiale della salute.
Obiettivo: garantire la salute agli uomini e alle donne dei paesi membri. Sede: Ginevra;
UNICEF: fondo delle nazioni unite per l’infanzia.
Obiettivo: aiutare i bambini vittime della povertà, delle guerre e delle calamità naturali. Sede: New York
FAO: fondo per l’alimentazione e l’agricoltura.
Obiettivo: eliminare la fame nel mondo. Sede: Roma.
FMI: fondo monetario internazionale.
Obiettivo: prevenire le crisi economiche nei vari paesi e aiutarli. Dà prestiti a Paesi in difficoltà. Sede: Washington.
Glossario 4
Diritto di veto: nessuna decisione può essere presa dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU se ha il voto contrario di uno dei 5 membri permanenti. Negoziatore: chi ha l'incarico di condurre trattative internazionali. Calamità naturale: terremoti, alluvioni e simili.
Lo sapevi che …
L’ONU nasce alla fine della seconda guerra mondiale. Alcuni Stati hanno deciso di far nascere un’organizzazione per non fare di nuovo errori come la guerra appena finita. Alla prima riunione hanno partecipato 50 Paesi. Sono stati decisi degli obiettivi molto importanti:
• Mantenere la pace;
• Garantire l’uguaglianza e l’indipendenza di tutti i popoli;
• Collaborare fra gli stati;
• Difendere i diritti dell’uomo;
il primo atto che è stato fatto è stato scrivere delle leggi di diritto internazionale. L’Italia è entrata nell’ONU nel 1955.
Glossario 4
Diritto internazionale: è l’insieme di tutte le leggi che regolano i rapporti fra gli Stati.
Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino
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1
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Giochiamo con le parole
ORIZZONTALE
4. È l’insieme di tutte le leggi che regolano i rapporti fra gli Stati. 5. Organizzazione internazionale che difende la pace nel mondo 7. Terremoti, alluvioni e simili. 8. Chi ha l'incarico di condurre trattative internazionali 9. Si occupa della salute nel mondo 11. Composta da tutti gli stati che fanno parte dell'ONU
VERTICALE
1. Si occupa dei rifugiati 2. Nessuna decisione può essere presa dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU se ha il voto contrario di uno dei 5 membri permanenti. 3. Organizzazione dell'ONU che ha sede a Roma 6. Città che è sede dell'FMI 10. Entra a far parte dell'ONU nel 1955
Inserisci l’articolo determinativo o indeterminativo, come negli esempi.
• L’ONU nasce alla fine della seconda guerra mondiale. Alcuni Stati hanno deciso di far nascere ___organizzazione per non fare di nuovo errori come la guerra appena finita. Alla prima riunione hanno partecipato 50 Paesi. Sono stati decisi ____ obiettivi molto importanti: mantenere ___ pace; garantire ___uguaglianza e ____indipendenza di tutti ___popoli; collaborare fra ___ stati; difendere ___ diritti dell’uomo.
Che cosa ho imparato di nuovo?
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L’angolo della grammatica
IL verbo: nozioni generali
I verbi sono delle parole che esprimono un'azione, dicono qualcosa che si fa. Il verbo dà informazioni sugli altri elementi della frase dicendoci che cosa fanno e che rapporto hanno fra di loro e li mette in uno spazio temporale (tempo) (ieri passato, oggi presente, domani futuro).
Il verbo è una parte del discorso variabile.
Il verbo regolare è formato da una RADICE INVARIABILE e una DESINENZA VARIABILE
Esistono dei verbi semplici e dei verbi composti
Tutti i verbi regolari in italiano sono suddivisi in tre gruppi, le tre coniugazioni ARE, ERE, IRE (mangiare, correre, dormire)
Il participio passato
Il participio è un modo verbale molto vicino all'aggettivo e al sostantivo. Il Participio passato è di importanza fondamentale per il sistema verbale (es.: volato, dormito, rimasto), perché forma i tempi composti come il passato prossimo.
Schema di formazione del participio passato dei verbi regolari
ARE Volare VOL ‐ ATO
ERE Avere AV ‐ UTO
IRE dormire DORM ‐ ITO
Non tutti i verbi seguono questo schema: ci sono dei verbi irregolare nell’uso del participio passato. Ecco qualche esempio:
Aprire APERTO
Decidere DECISO
Leggere LETTO
Morire MORTO
Nascere NATO
Prendere PRESO
Raccogliere RACCOLTO
Scrivere SCRITTO
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L’angolo della grammatica
Uso del presente e del passato prossimo
Il presente non indica solo il momento preciso in cui parliamo, ma può riferirsi ad un "prima" e ad un "dopo". Può significare:
• una realtà attuale:
• Es. Ho fame
• una abitudine:
• Es. Vado a scuola tutti i giorni
• una caratteristica personale:
• Es. Sei una persona simpatica
• un presente storico
• es. Dante nasce a Firenze e muore a Ravenna
• una espressione temporale futura:
• Es. Vado al cinema stasera
Il passato prossimo è una forma verbale che indica eventi, esperienze e fatti conclusi. Esso considera l'azione come un evento o un avvenimento compiuto:
• Es.: Ieri sono andato all'ufficio postale.
FORMA DEL PESENTE E DEL PASSATO PROSSIMO DELLE TRE CONIUGAZIONI
PRESENTE PASSATO PROSSIMO
VOLARE TEMERE DORMIRE VOLARE TENERE DORMIRE
Io volo
Tu voli
Lui/lei vola
Noi voliamo
Voi volate
Loro volano
Io temo
Tu temi
Lui/lei teme
Noi temiamo
Voi temete
Loro temono
Io dormo
Tu dormi
Lui/lei dorme
Noi dormiamo
Voi dormite
Loro dormono
Io sono volato
Tu sei volato
Lui/lei è volato/a
Noi siamo volati
Voi siete volati
Loro sono volati/e
Io ho tenuto
Tu hai tenuto
Lui/lei ha tenuto
Noi abbiamo tenuto
Voi avete tenuto
Loro hanno tenuto
Io ho dormito
Tu hai dormito
Lui/lei ha dormito
Noi abbiamo dormito
Voi avete dormito
Loro hanno dormito
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L’angolo della grammatica I verbi servili
Sono servili sono verbi che, se messi prima dell'infinito di un altro verbo, gli danno un significato in più, e non cambiano la frase, lasciando uguale il significato. I verbi servili più usati nella lingua italiana sono: dovere, potere, volere. I verbi servili dovere, potere e volere prendono, in genere, l’ausiliare essere o avere del verbo che precedono.
Esempio
• Io sono dovuta andare al mercato e ho dovuto comprare la verdura. • Anna ha potuto iscriversi al corso perché è potuta andare in tempo all’ufficio iscrizioni. • Maria ha voluto fare un regalo al marito perché insieme sono voluti andare in vacanza.
Le preposizioni
Mettono in relazione tra loro elementi diversi di una frase o intere frasi. Introducono sempre proposizioni subordinate. Esse possono essere:
semplici – di, a, da, in, con, su, per, tra, fra.
Articolate –
il lo l' la i gli le
a al allo all' alla ai agli alle
di del dello dell' della dei degli delle
da dal dallo dall' dalla dai dagli dalle
in nel nello nell' nella nei negli nelle
con col
su sul sullo sull" sulla sui sugli sulle
per per il per lo per la per i per gli per le
tra tra il tra lo tra la tra i tra gli tra le
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L’angolo della grammatica L’articolo
È la parte variabile del discorso che precede il nome con cui concorda in genere e numero.
Si classifica in :
DETERMINATIVO, individua esseri già noti ed identificabili o un membro specifico di una categoria.
Singolare Plurale
Maschile il, lo, l’ i, gli
Femminile La l’ le
INDETERMINATIVO, indica un membro qualsiasi di una categoria.
Singolare
Maschile Un, uno
Femminile Una, un’
NON SI USA L’ARTICOLO:
• con i nomi comuni di parentela singolari quando sono preceduti da un aggettivo possessivo diverso da “loro”. Esempio: mio figlio, tua sorella, mio cugino.
• Con i nomi propri di città, di persona e di piccola isola. Esempio: Paolo ha problemi, Creta è un’isola.
• Con i nomi dei mesi e dei giorni della settimana. Esempio: Lunedì c’è lezione, maggio è un bel mese. • Davanti a nomi che formano con il verbo un’unica espressione o che si trovano in frasi negative.
Esempio: avere sete; non ci sono scuse. • Con i nomi plurali e nelle enumerazioni per dare un’idea di indeterminatezza. Esempio: si vendono
mobili usati. • nelle espressioni in cui è indicata una condizione materiale (in mutande); • quando un sostantivo completa il significato di un altro (abito da sposa); • nei complementi di luogo in modi di dire (vivere in città); • nelle espressioni modali (con piacere); • con 'Dio' (nelle religioni monoteistiche), a meno che non sia affiancato da un attributo o una
specificazione (il buon Dio; il Dio di Mosè), • con i nomi di strade (a Piazza Navona; a/in via Condotti).
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L’angolo della grammatica
COME SCEGLIERE LE FORME DELL’ARTICOLO
Le forme Si usano davanti Esempio
Il /i, del/ dei consonante (eccetto s impura, z, x, y e i gruppi gn, pn, ps)
Il seme, il piatto, del riso, dei problemi
Lo/ gli, uno, dello/ degli
i seguita da vocale
s impura, z, x, y e i gruppi gn, pn, ps
Lo Ionio, gli spazi, uno psicologo, lo xilofono, degli svaghi
La / le, della/ delle Consonante La filosofia, le donne
L’ (= la, Lo), dell’ Vocale (eccetto i seguita da vocale) L’aereo, l’automobile
Un (mai apostrofato)
Vocale (eccetto i seguita da vocale)
Consonante (eccetto s impura, z, x, y e i gruppi gn, pn, ps)
Un astro, un isolato, un soldato, un cavallo
una i seguita da vocale
consonante
Una iena, una caverna
Un’ (= una) Vocale Un’incisione, un’allieva
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Appendice DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL CITTADINO
L’Assemblea costituente ha elaborato la costituzione del 1791, che aveva come preambolo la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino”. Questo testo era stato già votato nell’agosto del 1789. Nella costituzione si possono trovare alcuni principi importanti: la divisione dei poteri, la garanzia della proprietà, il suffragio indiretto e ristretto su rigida base censitaria.
I Rappresentanti del Popolo Francese, costituiti in Assemblea Nazionale, considerando che l’ignoranza, l’oblio o il disprezzo dei diritti dell’uomo sono le uniche cause delle sciagure pubbliche e della corruzione dei governi, hanno stabilito di esporre, in una solenne dichiarazione, i diritti naturali, inalienabili e sacri dell’uomo, affinché questa dichiarazione, costantemente presente a tutti i membri del corpo sociale, rammenti loro incessantemente i loro diritti e i loro doveri; affinché maggior rispetto ritraggano gli atti del potere legislativo e quelli del potere esecutivo dal poter essere in ogni istanza paragonati con il fine di ogni istituzione politica; affinché i reclami dei cittadini, fondati da ora innanzi su dei principi semplici ed incontestabili, abbiano sempre per risultato il mantenimento della Costituzione e la felicità di tutti. In conseguenza, l’Assemblea Nazionale riconosce e dichiara, in presenza e sotto gli auspici dell’Essere Supremo, i seguenti diritti dell’uomo e del cittadino:
Art. 1. Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune.
Art. 2. Il fine di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali ed imprescrittibili dell’uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all’oppressione
Art. 3. Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo o individuo può esercitare un’autorità che non emani direttamente da essa.
Art. 4. La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri; così, l’esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di questi stessi diritti. Questi limiti possono essere determinati solo dalla legge.
Art. 5. La legge ha il diritto di vietare solo le azioni nocive alla società. Tutto ciò che non è vietato dalla legge non può essere impedito, e nessuno può essere costretto a fare ciò che essa non ordina.
Art. 6. La legge è l’espressione della volontà generale. Tutti i cittadini hanno diritto di concorrere, personalmente o mediante i loro rappresentanti, alla sua formazione. Essa deve essere uguale per tutti, sia che protegga, sia che punisca. Tutti i cittadini essendo uguali ai suoi occhi sono ugualmente ammissibili a tutte le dignità, posti ed impieghi pubblici secondo le loro capacità, e senza altra distinzione che quella della loro virtù e dei loro talenti.
Art. 7. Nessun uomo può essere accusato, arrestato o detenuto se non nei casi determinati dalla legge, e secondo le forme da essa prescritte. Quelli che procurano, spediscono, eseguono o fanno
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eseguire degli ordini arbitrari, devono essere puniti; ma ogni cittadino citato o tratto in arresto, in virtù della legge, deve obbedire immediatamente; opponendo resistenza si rende colpevole.
Art. 8. La legge deve stabilire solo pene strettamente ed evidentemente necessarie e nessuno può essere punito se non in virtù di una legge stabilita e promulgata anteriormente al delitto, e legalmente applicata.
Art. 9. Presumendosi innocente ogni uomo sino a quando non sia stato colpevole, se si ritiene indispensabile arrestarlo, ogni rigore non necessario per assicurarsi della sua persona deve essere severamente represso dalla legge.
Art.10. Nessuno deve essere molestato per le sue opinioni, anche religiose, purché la manifestazione di esse non turbi l’ordine pubblico stabilito dalla legge.
Art.11. La libera comunicativa dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell’uomo; ogni cittadino può dunque parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo a rispondere dell’abuso di questa libertà nei casi determinati dalla legge.
Art.12. La garanzia dei diritti dell’uomo e del cittadino ha bisogno di una forza pubblica; questa forza è dunque istituita per il vantaggio di tutti e non per l’utilità particolare di coloro ai quali essa è affidata.
Art.13. Per il mantenimento della forza pubblica, e per le spese di amministrazione, è indispensabile un contributo comune: esso deve essere ugualmente ripartito fra tutti i cittadini, in ragione delle loro sostanze.
Art.14. Tutti i cittadini hanno il diritto di constatare, da loro stessi o mediante i loro rappresentanti, la necessità del contributo pubblico, di approvarlo liberamente, di controllarne l’impiego e di determinarne la quantità, la ripartizione e la durata.
Art.15. La società ha il diritto di chieder conto ad ogni agente pubblico della sua amministrazione.
Art.16. Ogni società in cui la garanzia dei diritti non è assicurata, né la separazione dei poteri determinata, non ha costituzione.
Art.17. La proprietà essendo un diritto inviolabile e sacro, nessuno può esserne privato, salvo quando la necessità pubblica, legalmente constatata, lo esiga in maniera evidente, e previa una giusta indennità.
La costituzione del 1793 (o dell’anno I° della Repubblica) segna il punto più avanzato della democrazia rivoluzionaria: prevede il rafforzamento del potere legislativo, il suffragio universale diretto, l’istituzione del referendum popolare. La costituzione non entrò mai in vigore, ma può essere molto utile confrontare la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino modificata nel 1793, con quella redatta nel 1791.
Il popolo francese, convinto che l’oblio e il disprezzo dei diritti naturali dell’uomo sono le sole cause delle sventure del mondo, ha deciso di esporre in una dichiarazione solenne questi diritti sacri ed inalienabili, affinché tutti i cittadini potendo paragonare incessantemente gli atti del governo con il fine di ogni istituzione sociale, non si lascino opprimere ed avvilire dalla tirannia,
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affinché il popolo abbia sempre davanti agli occhi le basi della sua libertà e della sua felicità, il magistrato la regola dei suoi doveri; il legislatore l’oggetto della sua missione. Di conseguenza, esso proclama, al cospetto dell’essere Supremo, la seguente dichiarazione dei diritti dell’uomo e de cittadino.
Art. 1. Lo scopo della società è la felicità comune. Il governo è istituito per garantire all’uomo il godimento dei suoi diritti naturali e imprescrittibili.
Art. 2. Questi diritti sono l’uguaglianza, la libertà, la sicurezza, la proprietà.
Art. 3. Tutti gli uomini sono uguali per natura e davanti alla legge.
Art. 4. La legge è l’espressione libera e solenne della volontà generale; essa è la stessa per tutti, sia che protegga sia che punisca; può ordinare solo ciò che è giusto e utile alla società; non può vietare se non ciò che le è nocivo.
Art. 5. Tutti i cittadini sono ugualmente ammissibili agli impieghi pubblici. I popoli liberi non conoscono altri motivi di preferenza nelle loro elezioni, che le virtù e le capacità.
Art. 6. La libertà è il potere che permette all’uomo di compiere tutto ciò che non nuoce ai diritti degli altri; essa ha per principio la natura, per regola la giustizia, per salvaguardia la legge; il suo limite morale è in questa massima: " Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te ".
Art. 7. Il diritto di manifestare il proprio pensiero e le proprie opinioni, sia con la stampa sia in tutt’altra maniera, il diritto di riunirsi in assemblea pacificamente, il libero esercizio dei culti, non possono essere interdetti. La necessità di enunciare questi diritti presuppone o la presenza o il ricordo recente del despotismo.
Art. 8. La sicurezza consiste nella protezione accordata dalla società ad ognuno dei suoi membri per la conservazione della sua persona, dei suoi diritti e delle sue proprietà.
Art. 9. La legge deve proteggere la libertà pubblica e individuale contro l’oppressione di quelli che governano.
Art.10. Nessuno deve essere accusato, arrestato né detenuto, se non nei casi determinati dalla legge e secondo le forme da essa prescritte. Ogni cittadino citato o arrestato dalla autorità della legge deve ubbidire sull’istante; egli si rende colpevole con la resistenza.
Art 11. Ogni atto esercitato contro un uomo fuori dai casi e senza le forme che la legge determina è arbitrario e tirannico; colui contro il quale lo si volesse eseguire con la violenza, ha il diritto di respingerlo con la forza.
Art.12. Coloro che procurano, spediscono, firmano, eseguiscono o fanno eseguire degli atti arbitrari, sono colpevoli, e devono essere puniti.
Art.13. Ogni uomo essendo presunto innocente fino a quando non sia stato dichiarato colpevole, se si giudica indispensabile arrestarlo, ogni rigore che non fosse necessario per assicurarsi della sua persona deve essere severamente represso dalla legge.
Art.14. Nessuno deve essere giudicato e punito se non dopo essere stato ascoltato o legalmente citato, e in virtù di una regge promulgata anteriormente al delitto. La legge che punisse dei delitti
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commessi prima che essa esistesse, sarebbe una tirannia; l’effetto retroattivo dato alla legge sarebbe un crimine.
Art.15. La legge deve decretare solo pene strettamente ed evidentemente necessarie: le pene devono essere proporzionate al delitto, e utili alla società.
Art.16. Il diritto di proprietà è quello che appartiene ad ogni cittadino di godere e disporre a suo piacimento dei suoi beni, delle sue rendite, del frutto del suo lavoro e della sua operosità.
Art.17. Nessun genere di lavoro di cultura , di commercio, può essere interdetto all’operosità dei cittadini.
Art.18. Ogni uomo può impegnare i suoi servizi , il suo tempo ; ma non può vendersi né essere venduto; la sua persona non è una proprietà alienabile. La legge non riconosce domesticità; può esistere solo un vincolo di cure e di riconoscenza tra l ‘uomo che lavora e quello che lo impiega .
Art.19. Nessuno può essere privato della benché minima parte della sua proprietà, senza il suo consenso, tranne quando la necessità pubblica legalmente constatata lo esige , e sotto la condizione di una giusta e preventiva indennità .
Art.20. Nessun contributo può essere stabilito se non per l ‘utilità generale . Tutti i cittadini hanno il diritto di concorrere alla determinazione dei contributi, di sorvegliarne l’impiego , e di esigerne il rendiconto .
Art.21. I soccorsi pubblici sono un debito sacro . La società deve la sussistenza ai cittadini disgraziati , sia procurando loro del lavoro, sia assicurando i mezzi di esistenza a quelli che non sono in età tale da poter lavorare .
Art.22. L ‘ istruzione è il bisogno di tutti. La società deve favorire con tutto il suo potere , i progressi della ragione pubblica, e mettere l ‘ istruzione alla portata di tutti i cittadini .
Art.23. La garanzia sociale consiste nell‘azione di tutti per assicurare a ognuno il godimento e la conservazione dei suoi diritti; questa garanzia riposa sulla sovranità nazionale.
Art.24. Essa non può esistere, se i limiti delle funzioni pubbliche non sono chiaramente determinati dalla legge, e se la responsabilità di tutti i funzionari non è assicurata.
Art.25. La sovranità risiede nel popolo; essa è una e indivisibile, imprescrittibile e inalienabile.
Art.26. Nessuna parte di popolo può esercitare il potere del popolo intero; ma ogni sezione del sovrano riunito in assemblea deve godere del diritto di esprimere la sua volontà con una completa libertà.
Art.27. Ogni individuo che usurpa la sovranità, sia all’istante messo a morte dagli uomini liberi.
Art.28. Un popolo ha sempre il diritto di rivedere, riformare e cambiare la propria Costituzione. Una generazione non può assoggettare alle sue leggi generazioni future.
Art.29. Ogni cittadino ha un eguale diritto di concorrere alla formazione della legge e alla nomina dei suoi mandatari o dei suoi agenti.
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Art.30. Le funzioni pubbliche sono essenzialmente temporanee; esse non possono essere considerate come distinzioni né come ricompense, ma come doveri.
Art.31. I delitti dei mandatari del popolo e dei suoi agenti non devono essere mai impuniti. Nessuno ha il diritto di considerarsi più inviolabile degli altri cittadini.
Art.32. Il diritto di presentare quelle petizioni ai depositari dell’autorità pubblica non può, in nessun caso, essere interdetto, sospeso né limitato.
Art.33. La resistenza all’oppressione è la conseguenza dagli altri diritti dell’uomo.
Art.34. Vi è oppressione contro il corpo sociale quando uno solo dei suoi membri è oppresso. Vi è oppressione contro ogni membro quando il corpo sociale è oppresso.
Art.35. Quando il governo viola i diritti del popolo, l’insurrezione è per il popolo e per ciascuna parte del popolo il più sacro dei diritti e il più indispensabile dei doveri.
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
L'ASSEMBLEA GENERALE
proclama la presente dichiarazione universale dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.
Art. 1 Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Art. 2 Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.
Art. 3 Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.
Art. 4 Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.
Art. 5 Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.
Art. 6 Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.
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Art. 7 Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.
Art. 8 Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.
Art. 9 Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.
Art. 10 Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.
Art. 11 Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa. Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetuato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.
Art. 12 Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.
Art. 13 Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.
Art. 14 Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.
Art. 15 Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.
Art. 16 Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.
Art. 17 Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.
Art. 18 Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in
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comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.
Art. 19 Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Art. 20 Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica. Nessuno può essere costretto a far parte di un'associazione.
Art. 21 Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti. Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese. La volontà popolare è il fondamento dell'autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.
Art. 22 Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.
Art. 23 Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione. Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro. Ogni individuo che lavora ha diritto ad una rimunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale. Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.
Art. 24 Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.
Art. 25 Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà. La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.
Art. 26 Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito. L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza,
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l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace. I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.
Art. 27 Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici. Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.
Art. 28 Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.
Art. 29 Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità. Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell'ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica. Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e principi delle Nazioni Unite.
Art. 30 Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati.
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I dieci diritti fondamentali dell'infanzia
1. Il diritto all'uguaglianza e alla protezione dalla discriminazione, senza distinzione di razza, religione, nascita e sesso
2. Il diritto a un nome e a una cittadinanza
3. Il diritto alla salute
4. Il diritto all'istruzione e alla formazione
5. Il diritto al tempo libero, al gioco e allo svago
6. Il diritto all'informazione, alla partecipazione, a essere ascoltati e a riunirsi
7. Il diritto a una sfera privata e a crescere in uno spirito di uguaglianza e di pace
8. Il diritto ad aiuti immediati in caso di catastrofi e in situazioni d'emergenza, come pure alla protezione contro la violenza
9. Il diritto a una comunità familiare, alle cure parentali e a una casa sicura
10. Il diritto all'assistenza in caso di menomazione
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Fonti Bibliografia
• Albonetti, Dal Lauro, Cittadinopoli. Laboratorio di educazione alla convivenza civile, Poseidonia editore, 2005, Bologna.
• Il Vocabolario Treccani, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1997, Roma
• T. De Mauro, Vocabolario di base della lingua italiana, Editori Riuniti, 1997, Roma
Sitografia
• www.scuoladecs.ti.ch
• www.wikipedia.org
• www.pariopportunita.provincia.tn.it
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