EDUCAZIONE CIVICA

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Centro Vi o Territoriale a Saint Mart Email. in e Permanen tin de Corléa 0165 n[email protected]u te Aosta ans n. 252 5 216577 uole.vda.it Breve lungo e percor cammin Per diritto e per dovere a cura di Simona DAgostino rso di e no dell’ dei d A cura di Simona D’Agostino Simona D Agostino educazio uomo a iritti. AS 2008 2009 one civi alla conq A.S. 20082009 ca : il quista

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9 ca : il quista 

 

Introduzione 

Questo lavoro di facilitazione linguistica e semplificazione dei testi è il risultato di unità didattiche create per condurre delle lezioni presso il CTP di Aosta. Esso è stato utilizzato integralmente o solo in parte in situazioni diverse. Nello specifico, alcune parti  sono state utilizzate con ragazzi stranieri del biennio delle scuole secondaria di secondo grado ‐ che si recavano al CTP per seguire corsi di lingua italiana ‐ per aiutarli nello studio dei primi elementi di diritto; inoltre sono state un supporto per  le  lezioni  di  educazione  civica  nel  corso  delle  ex  150  ore  la  cui  composizione  è  varia  per provenienza  geografica  e  culturale.  Infine,  essendo  un  percorso  di  educazione  civica  le  unità didattiche  possono  essere  utili  agli  insegnanti  della  scuola  secondaria  di  primo  grado  che  si trovano di fronte NAI (Neo arrivati in Italia) per i quali, oltre che insegnare loro la lingua italiana, è necessario un arricchimento dei valori sociali, culturali e storici della nazione e del continente  in cui vivono temporaneamente o in cui vivranno stabilmente. 

Il  lavoro,  inizialmente, non era stato pensato per essere pubblicato on –  line, per questo motivo non è completo ed è perfettibile. L’idea di metterlo in rete è venuta in seguito per dare risposta ad un’esigenza urgente di molti insegnanti: avere materiale semplificato dal punto di vista linguistico da sottoporre agli studenti stranieri NAI.   

Attraverso queste UD ho cercato di rispondere a quelle che sono  le esigenze principali di un NAI che si trova davanti a discipline scolastiche ardue come possono essere la storia o il diritto. Quindi, la  linea  logica che sottende questo  lavoro deve essere ricercata nell’arricchimento  lessicale, nella padronanza  degli  elementi  grammaticali  di  base  e  infine  nell’appropriazione  del  contenuto.  Il contenuto  è  stato messo  per  ultimo  non  a  caso:  infatti  non  si  può  apprendere  nulla  se  non  si capisce ciò che si legge!  

Le verifiche – che devono intendersi formative e non sommatorie ‐  alla fine di ogni unità, seguono questa  logica:  vi  sono  esercizi  di  vocabolario  per  arricchire  il  lessico,  esercizi  su  regole grammaticali, giochi di parole per appropriarsi  sia del  lessico  specifico  sia dei contenuti e  infine delle  prove  strutturate  finalizzate  ad  accertare  la  padronanza  del  contenuto.  Gli  esercizi  di grammatica rimandano alle regole che si possono trovare da pagina 36. La parte grammaticale non è molto  sviluppata,  per  ora,  ci  lavorerò  per migliorarla  come  potrà  essere migliorato  l’intero lavoro. Al momento  questo,  tuttavia,  potrebbe  essere  un  inizio  utile  per  quegli  insegnanti  che devono affrontare  le difficoltà di  insegnare alcune discipline, come  la storia o  il diritto, a ragazzi che non conoscono neanche gli elementi base della nostra lingua. Inoltre può servire da esempio per creare nuovi percorsi anche per altre materie. 

Sperando di aver fatto un lavoro utile a qualcuno, chiudo con la speranza che si riesca a creare un supporto valido per tutti quei ragazzi stranieri che, malgrado loro, si trovano catapultati nel vortice di una lingua che, seppur affascinante come l’italiano, non appartiene loro. È nostro compito fare in modo che la lingua non diventi un ostacolo ma un elemento positivo per l’integrazione culturale e sociale delle giovani generazioni. 

                      Simona D’Agostino 

 

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

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LA CONQUISTA DEI DIRITTI DELL’UOMO 

 

Fin dalla nascita, ogni uomo ha dei diritti. A questi diritti non può rinunciare (inalienabili) ed essi  sono  il diritto  alla  vita,  alla  libertà e all’uguaglianza. 

Tutti  gli  uomini  devono  avere  questi  diritti naturali  durante  la  propria  vita.  In  realtà, invece,  questi  diritti  non  sempre  sono rispettati. 

La conquista dei diritti fondamentali 

In tutte le epoche gli uomini hanno lottato, e lottano  ancora oggi, per  avere e difendere  i loro diritti. 

Dalla fine del secolo XVII (1600) ci sono  leggi per garantire a tutti il rispetto dei propri 

diritti:  in  Inghilterra  l’Habeas  Corpus  (1679) 

afferma che nessuno può essere imprigionato senza  giudizio  e,  pochi  anni  dopo,  la Dichiarazione  inglese  dei  diritti  (1689) afferma la libertà di parola. 

Nel  secolo  XVIII  (1700)  ci  sono  due avvenimenti  importanti  che permettono  agli uomini  di  avere  nuovi  e  maggiori  diritti: prima  i  coloni4  inglesi  d’America,  poi  i rivoluzionari4  francesi  scrivono  i  diritti dell’uomo  in  due  testi  fondamentali:  la Dichiarazione  d’indipendenza  delle  13 colonie  inglesi  d’America  (1776)  e  la Dichiarazione  dei  diritti  dell’uomo  e  del cittadino (1789). 

Durante il XIX  secolo (1800), la maggior parte degli  Stati  europei  sceglie  di  avere  delle 

Costituzioni  che  garantiscono  i  diritti 

fondamentali. 

Dichiarazione  dei  Diritti  dell'Uomo  e  del Cittadino 

La  rivoluzione  francese  è  un  insieme  di avvenimenti  che  si  svolgono  tra  il  1789  e  il 1799. Questi  avvenimenti  hanno  portato  a dei cambiamenti.  

Le  principali  conseguenze  della  rivoluzione francese  sono  state  l'abolizione  della monarchia assoluta4 e la proclamazione della repubblica4.  

La  rivoluzione  ha  segnato  la  fine dell'assolutismo4 e ha fatto iniziare un nuovo 

regime, ma anche una nuova epoca  in cui  la 

borghesia4 e, a volte, anche il popolo, si sono trasformati in governanti del paese. 

La  Dichiarazione  dei  Diritti  dell'Uomo  e  del 

Cittadino  del  1789    è  un  testo  giuridico 

scritto durante  la Rivoluzione  francese: è un elenco di diritti fondamentali dell'uomo e del cittadino.  Da  questo  documento  sono  nate molte carte costituzionali ed ancor oggi il suo contenuto  è  uno  dei  più  importanti riconoscimenti  della  libertà  e  della  dignità umana.  Dopo  la  Rivoluzione  francese, 

Glossario4  

• Coloni: Insieme di persone che si stabiliscono in un paese straniero o in una regione o città diversa da quelle di origine.  

• Rivoluzionari:  coloro che rendono nuovo un ordine politico e sociale; portano cambiamenti in qualsiasi ramo dell'attività umana.  

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l'Assemblea  Nazionale  Costituente  fa scrivere,  da  una  commissione  speciale,  una Dichiarazione  dei  diritti  dell'uomo  e  del cittadino da mettere nella futura costituzione (Vedere  appendice).  La  Dichiarazione  ha cambiato la società. 

Gran parte del contenuto della Dichiarazione dei Diritti  dell'Uomo  e  del  Cittadino  è  stato messo  nella  Dichiarazione  universale  dei diritti dell'uomo adottata dalle Nazioni Unite 

nel 1948. 

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani 

La Dichiarazione Universale dei Diritti umani è  un  documento  firmato  a  Parigi  il  10 dicembre  1948,  voluto  dalle  Nazioni  Unite (ONU)  per  essere  usato  in  tutti  gli  stati  che fanno parte dell’ONU. 

È  un  documento  molto  importante,  scritto dopo la  seconda guerra mondiale, e fa parte 

dei  documenti  principali dell’ONU. La Dichiarazione è  la base  di  molte  conquiste  civili della  metà  del  Ventesimo secolo (1900). 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le parole e le idee utili Habeas Corpus: è  il diritto universale a ricorrere ad un tribunale contro una detenzione ritenuta ingiusta; 

Costituzione: legge fondamentale di uno Stato. Dalla Costituzione dipendono tutte le altre leggi; 

Regime: sistema politico, forma di governo; 

Testo giuridico: libro in cui sono scritte le leggi. 

In Appendice puoi trovare i testi delle dichiarazioni dei diritti dell’uomo. 

Glossario4 • Monarchia Assoluta: forma di governo in cui i supremi 

poteri dello stato sono concentrati nel monarca, senza limiti al suo potere. La carica non è elettiva  

• Repubblica: forma di governo in cui il potere politico è detenuto, secondo criteri differenti, da un singolo capo (capo dello Stato) o da un insieme di cittadini (parlamento) eletti liberamente, con mandato temporaneo e non ereditabile.  

• Assolutismo: regime in cui chi regna o chi governa ha potere assoluto, illimitato: età dell'a., il periodo di storia europea continentale compreso tra il 1660 e il 1789.  

• Borghesia: il ceto intermedio tra la nobiltà terriera e quello più povero, che sul finire del medioevo esercitava nelle città arti e mestieri, professioni, attività commerciali e produttive.  

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Con  l’aiuto  del  dizionario  collega  le  seguenti  parole  con  i  suoi  sinonimi  (parole  dello  stesso significato), come nell’esempio. 

 

• Possedere  Difendere 

• Proteggere  Dire, affermare 

• Fondamentali  Eliminazione 

• Abolizione  Assicurare 

• Garantire  Inviolabile 

• Fondamentali 

• Inalienabile  

Importanti 

Avere 

L’angolo della grammatica da pagina 36

 

Trova l’infinito dei seguenti verbi e mettili nella colonna corretta, come negli esempi. 

  ‐ARE  ‐ERE  ‐IRE 

garantiscono      Garantire 

ha       

svolgono       

ha segnato       

sono rispettati  Rispettare     

hanno lottato       

esistono       

scrivono       

voluto       

adottata       

è stato messo    Mettere   

Che cosa ho imparato di nuovo?

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Giochiamo con le parole. 

 Orizzontale 2. Cambiano  la  forma di governo di uno Stato  ‐ 5. Forma di governo con  il  re  ‐ 8. Ci corrono  le macchine  da  corsa  ‐  10.  La macchina  di  una  volta  ...  tirata  dagli  animali  ‐  11.  Popolo  nomade proveniente dalla Romania ‐ 12. Pronome personale di terza persona maschile ‐ 13. Preposizione articolata in + il ‐ 15. Forma di governo con un Presidente eletto Verticale 1. Persone che si stabiliscono in terre diverse da quelle di origine ‐ 3. Lo mangia il cane ‐ 4. Codice di  Avviamento  Postale  ‐  5.  Fa  andare  avanti  una macchina  ‐  6.  Veicolo  che  vola  ‐  7.  Il  ceto intermedio  fra nobiltà e quello più povero  ‐ 8. Feroce animale americano  che assomiglia ad un gatto ed è anche una marca sportiva ‐ 9. Preposizione semplice che si usa per indicare l'alto ‐ 10. Croce Rossa Italiana ‐ 14. Preposizione semplice ‐ 16. Il primo numero.   

 

 

 

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Indica almeno tre diritti a cui l’uomo non deve rinunciare 

1. _____________________________________________ 2. _____________________________________________ 3. _____________________________________________ 

 

Sottolinea le forme democratiche per governare  

Monarchia assoluta, Repubblica parlamentare, Monarchia parlamentare, dittatura 

 

Indica la risposta corretta 

1. Che cos’è una rivoluzione a. Una festa nazionale b. Un regime repubblicano c. Un cambiamento in qualsiasi ramo dell'attività umana 

2. Che cos’è la borghesia a. Un altro nome per dire Re b. Una parte dello Stato c. Il ceto intermedio tra la nobiltà terriera e quello più povero 

3. Che cos’è l’Habeas Corpus a. Un diritto della nobiltà b. il diritto di ricorrere ad  un tribunale contro una detenzione ritenuta ingiusta c. il diritto di chiedere di vivere in pace 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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I diritti violati 

Anche se c’è la Dichiarazione Dei Diritti Dell’uomo, molte persone ancora non sono libere di fare molte cose, soprattutto le donne e i bambini, che, ieri come oggi, in alcuni paesi, hanno pochi diritti: non possono sposarsi con chi vogliono, non possono andare  a scuola, sono sfruttati e 

sono trattati male. 

I diritti violati delle donne. 

In tutto il mondo le ragazze devono lavorare di più e più duramente dei loro fratelli. 

Al mondo,  sono circa 960 milioni  le persone che non sanno  leggere e scrivere. Tra queste ci sono molte donne; 130 milioni di bambini  non vanno a scuola e molti  di questi bambini sono  femmine;  130 milioni  di  donne  hanno subito  l’escissione4  e  ogni  anno  due milioni di ragazze vanno incontro allo stesso destino. In molti paesi  le bambine di appena sei anni aiutano la mamma nei lavori di casa andando a  prendere  l’acqua,  raccogliendo  la  legna, lavorando  i  campi,  seminando  e raccogliendo,  curando  il bestiame e  i  fratelli più  piccoli  oppure  lavorano  da  famiglie ricche.  In  Asia  e  in  Africa,  una  bambina  di dieci anni  lavora  fino a  sei ore al giorno per mantenere  la famiglia, mentre  i maschi della stessa  età  lavorano  solo  tre  ore.  Nelle 

famiglie  povere,  i maschi  hanno  il  poco  che c’è.  Alcuni  studi  dicono  che  le  bambine vengono allattate meno, mangiano meno dei fratelli  e  ricevono  poche  cure  mediche. L’UNICEF4 dice  che  ogni  anno  circa  1,5 milioni di bambini muoiono solo perché sono femmine.  

(Semplificazione del testo tratto da A. Airoldi, G. Röthlisberger, R. Talarico, G. Tavarini, Conoscere la civica, diventare cittadini, DECS, Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport. Divisione della scuola. Centro didattico cantonale ‐ 2007) 

 

 

Oggi in Italia le donne hanno gli stessi diritti dell’uomo ma non è sempre stato così … 

 

L'esclusione  delle  donne  nella  società fascista 

Per  rendere  forte  il  proprio  regime  basato sull'autoritarismo4,  Mussolini  ha  usato  una politica  contro  le  donne.  La  donna  poteva essere solo madre e casalinga. Le donne non potevano partecipare alla vita pubblica.  

Per aumentare le nascite, lo Stato fascista ha vietato l'uso di anticoncezionali e l'aborto.  

Il  diritto  di  famiglia  del  1865,  vietava  alle donne ogni decisione,  senza  il permesso del marito  o  del  padre.  Solo  l’uomo  poteva decidere sulla vita dei propri figli. 

Glossario 4 • Escissione: asportazione con bisturi di 

tessuti organici.  

• UNICEF: fondo delle nazioni unite per l’infanzia. Obiettivo: aiutare i bambini vittime della povertà, delle guerre e delle calamità naturali. Sede: New York 

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Dal  1926,  con  l’eliminazione di  tutti  i partiti politici,  il  fascismo  riconosce  solo  due movimenti femminili: quello fascista e quello cattolico.  

La riforma della scuola fascista ha due precisi obiettivi:  dare  ai  giovani  le  idee  dello  stato fascista e  scegliere  solo  i  ricchi,  in modo da far  accedere4  all'istruzione  secondaria  e all'Università,  pochi  studenti,  provenienti dalle  famiglie  più  ricche.  La  riforma  della scuola  era  contro  le  donne  infatti  ha  fatto diminuire  il  numero  delle  donne  fra  gli insegnanti. L'insegnamento di molte materie è stato vietato alle donne: esse non potevano fare  concorsi pubblici per  insegnare nei  licei lettere,  latino,  greco,  storia e  filosofia o per insegnare  italiano  negli  istituti  tecnici.  Per questo  motivo  le  ragazze  non  venivano incoraggiate a continuare gli studi. 

Dal  1940  cambiano  un  po’  di  cose:  con  lo scoppio  della  seconda  guerra  mondiale, poiché gli uomini sono chiamati alle armi,  le donne  occupano  i  loro  posti  di  lavoro  e mantengono le famiglie. 

La conquista dei diritti in Italia da parte delle donne 

In  Italia, dal  1945  le donne possono  votare. Finalmente,  la  Costituzione  diceva  che  gli uomini e le donne erano uguali, però, ancora, non  avevano  tutti  gli  stessi  diritti:  c’erano ancora delle differenze.  

L’emancipazione4   della  donna  andava avanti:  

• nel  1951  viene  nominata  la  prima donna nel governo italiano; 

• nel  1959  nasce  il  Corpo  di  polizia femminile, con compiti sulle donne e i minori; 

• nel  1961  sono  aperte  alle  donne  la 

carriera  nel  corpo  diplomatico  e  in magistratura.  

Nel 1974 parte  la prima raccolta di firme per un referendum abrogativo4 per far diventare legale  l’aborto.  La  legge  che  fa  diventare l’aborto  legale  è  approvata  dal  Parlamento italiano nel 1977. 

Dal    1970  è  legale  il  divorzio,  nel  1975  era stato  infine  riscritto  il  diritto  di  famiglia, difendendo  la  parità  legale  fra  marito  e moglie. 

Infine,  dall’inizio  del  nuovo  secolo,  anche  le donne,  in  Italia,  possono  fare  il  servizio militare. 

Glossario • Autoritarismo: forma esasperata di abuso 

dell'autorità. Atteggiamento autoritario, soprattutto se associato all'esercizio di un potere all'interno di una istituzione (famiglia, scuola, stato).  

• Accedere: entrare a far parte 

Glossario 4 • Emancipazione della donna: uguaglianza 

tra donna e uomo in tutti i diritti; anche il movimento che appoggia l'ottenimento di questi diritti in senso giuridico e sociale. 

• Referendum abrogativo: decide dell'abolizione totale o parziale di determinate leggi quando lo richiedano almeno cinquecentomila elettori o cinque consigli regionali.  

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Diritto di famiglia 

In  Italia,  dal  1975,  con  il  nuovo  diritto  di famiglia,    la donna e  l’uomo hanno gli stessi diritti  e  doveri  (L.  151/1975).  Per  esempio ogni decisione che riguarda  la coppia e  i  figli deve  essere  presa  insieme  (dove  abitare, come educare i figli, ecc.). 

Con  il matrimonio marito  e moglie  hanno  a vicenda  diritto  ad  essere mantenuti,  se  non hanno un  lavoro e ad essere assistiti. Hanno inoltre diritti ereditari. 

L’uomo non può: 

‐  costringere  la  moglie  a  vivere  nella  casa scelta  solo  dal  marito:  marito  e  moglie, infatti, devono scegliere insieme;  

‐ decidere da solo tutto quello che riguarda  i 

figli;  

‐ non mantenere la donna;  

‐  non  fare  amministrare  alla  moglie  i  soldi della famiglia;  

‐  denunciare  la  moglie  (o  il  marito)  per tradimento.  

La donna può: 

‐ prendere tutte le decisioni che riguardano la famiglia,  l’educazione  dei  figli,  la  sua  stessa vita:  la  legge prevede piena parità tra marito e moglie.  

‐  L’  autorità  sui  figli  è  esercitata  insieme  da entrambi i coniugi (marito e moglie). 

 (Tratto da: I diritti delle donne: guida pratica a cura della Commissione Provinciale Pari Opportunità della Provincia Autonoma di 

Trento). 

 

In molti paesi del mondo i bambini non giocano, ma fanno la guerra e lavorano, anche se si cerca di difenderli … 

I diritti dell’infanzia 

La  Convenzione4  sui  diritti  dell'infanzia  è  la legge  internazionale  più  importante  per  la protezione  dei  diritti  dei  bambini.  In  questa legge ci sono scritti  i diritti e  le  libertà valide anche    per  gli  adulti  (diritti  civili,  politici, sociali, economici, culturali). La Convenzione obbliga gli Stati che la firmano a rispettare le sue regole. La Convenzione è stata approvata dall'Assemblea Generale  delle Nazioni Unite il  20  novembre  del  1989  a  New  York  ed  è valida  dal  2  settembre  1990.    L'Italia  ha firmato  la Convenzione  il  27 maggio  1991  e oggi 193 Stati fanno parte della Convenzione. Questa  Convenzione  obbliga  gli  Stati  che l'hanno  firmata  ad  aiutare  e  assistere  i 

genitori e le istituzioni a svolgere i loro doveri 

verso  i minori. Tutti gli Stati sono costretti a presentare al Comitato dei Diritti dell’Infanzia una  relazione, ogni 5 anni:  la  relazione deve raccontare  come  si  svolgono  all’interno  del loro Stato i diritti previsti dalla Convenzione. 

Secondo  la  Convenzione  sono  "bambini"  tutti quelli  che hanno meno di 18  anni  (art. 1).  Questa  legge  internazionale  protegge  il 

diritto alla vita  (art. 6),  il diritto alla salute e alla  possibilità  di  avere  il  servizio  sanitario (art.  24),  il  diritto  di  esprimere  la  propria 

Glossario 4 • Convenzione: accordo, patto stretto 

fra due o più persone, fra enti pubblici, fra stato e stato. 

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

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opinione  (art. 12) e ad essere  informati  (art. 13).  I bambini hanno diritto al nome,  con  la 

registrazione  all'anagrafe  subito  dopo  la 

nascita,  alla  nazionalità  (art.7),  hanno  il diritto  di  avere  un'istruzione  (art.  28  e  29), quello di giocare  (art. 31) e quello di essere protetti dallo  sfruttamento (art. 34). 

I diritti violati dei bambini. 

Testimonianza  di  Moses,  ex  bambino soldato in Uganda. 

Sono stato portato via dalla mia  famiglia nel 1996, mentre ero a scuola,  insieme a altri 40 bambini. Con me sono stati presi anche i miei due  fratelli, che  sono  stati poi uccisi davanti ai miei occhi. Nei primi tre giorni dopo essere stato portato via, ricordo solo di essere stato picchiato molto.  Poi  abbiamo  camminato  e siamo arrivati  in Sudan. Lì  in Sudan si  faceva una vita molto dura: non c'era molta acqua e neanche  da  mangiare.  Cammini  per  molti  chilometri per prendere  l'acqua e poi non  ti permettono di usarla perché  sei  ancora una recluta4.  Ti  ripetono  che  se  scappi  verrai ucciso.  Ti  dicono  anche  che  se  scappi  sarai inseguito da spiriti cattivi che ti uccideranno. 

Molte  reclute muoiono, per  fame o colera4. Dopo  6 mesi  puoi  prepararti  per  diventare soldato: durante la preparazione che dura un mese e mezzo, devi dimostrare che non vuoi 

scappare.  E  comunque  lì  sei molto  lontano dall'Uganda  e  se  scappi  non  trovi  da mangiare, così nessuno scappa. Poi diventi un vero  soldato.  Io  sono  diventato  un  vero soldato  nel  1997.  Nel  1999  sono  stato mandato a  fare un corso di amministrazione pubblica,  sempre  in  Sudan,  e  così  sono diventato  un  amministratore,  poi  sono diventato uno dei comandanti. Si  fa una vita molto dura, puoi stare anche un mese senza avere la possibilità di lavarti e ti fanno torture di ogni genere...Adesso vivo a Gulu,  in  città, con mia madre. Mio padre è morto quando ero ancora nel bosco con i ribelli. Ora che non combatto  più  faccio  parte  di  un  gruppo  di auto‐aiuto,  insieme  a  altri  ragazzi.  Con  loro vado  nei  campi  per  sfollati4,  e  lì  facciamo degli  incontri con  i capi  locali e con  i giovani per  parlare  della  nostra  situazione.  Faccio anche del counseling4 perché anche dopo un po'  di  tempo  che  ero  fuori  dal  bosco, continuavo a  fare brutti sogni e mi svegliavo piangendo e urlando. Sono tornato a scuola e sto  finendo  il  terzo  anno  delle  scuole superiori.  In  futuro  vorrei  continuare  a studiare per diventare "agricultural officer"4, perché vengo da una famiglia di agricoltori e mi piacerebbe anche studiare arte, perché mi piace disegnare. 

(Semplificazione del brano tratto da A. Airoldi, G. Röthlisberger, R. 

Talarico, G. Tavarini, Conoscere la civica, 

diventare cittadini, DECS, Dipartimento 

dell'educazione, della cultura e dello sport. Divisione della scuola. 

Centro didattico cantonale ‐ 2007) 

 

Glossario 4 • Recluta: militare appena arruolato o che è in servizio da poco 

tempo. 

• Sfollati: sono quelli che si sono allontanati, a causa di una guerra, dalla loro casa. Profugo: è uno sfollato.  

• Colera: grave malattia che porta alla morte 

• Counseling: intervento in cui uno psicologo discute con il paziente dei suoi problemi e consiglia comportamenti diversi.  

•  Agricultural officer: agente esperto agronomo 

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

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Le parole e le idee utili Istituzione: struttura pubblica o privata che lavora per arrivare ad uno scopo 

Anagrafe:  registro della popolazione destinato,  in ogni  comune, a  raccogliere  informazioni  sulla popolazione residente. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

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Con  l’aiuto  del  dizionario  collega  le  seguenti  parole  con  i  suoi  sinonimi  (parole  dello  stesso significato o le sue definizioni) o con le sue definizioni, come nell’esempio. 

 

• Casalinga  • Costringere 

• Coniugi  • Far diventare più piccolo 

• Diminuire  • Marito e moglie 

• Parità  • Capo 

• Obbligare  • Uguaglianza 

• Comandante  • Donna che si cura della casa e della famiglia 

 

L’angolo della grammatica da pagina 36

 

Per ogni verbo, sottolinea il participio passato corretto, come nell’esempio. 

 

Leggere  Leggiuto  Letto 

Scrivere  Scritto  Scrivuto 

Prendere  Preso  Prenduto 

Raccogliere  Raccogliuto  Raccolto 

Aprire  Aprito  Aperto 

Morire  Morito  Morto 

Nascere  Nato  Nasciuto 

Decidere  Deciso  Deciduto 

Avere  Avuto  Atto 

Tenere  Tenso  Tenuto 

Che cosa ho imparato di nuovo?

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

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Giochiamo con le parole. 

Orizzontale 2. Militare appena arruolato. 6. Asportazione con bisturi di tessuti organici. 7. Entrare a far parte 9. Hanno meno di 18 anni. 11. Decide dell'abolizione  totale o parziale di alcune  leggi quando  lo richiedano almeno 500 mila elettori o 5 consigli regionali. 12. Patto stretto tra persone o tra enti pubblici. 

Verticale 1. Regime autoritario italiano. 3. Malattia infettiva mortale. 4. Paese africano da cui è stato portato via Moses. 5. L'organizzazione  internazionale che si occupa dei bambini 8.  Intervento  in cui uno psicologo  discute  con  i  pazienti  dei  suoi  problemi  e  consiglia  comportamenti  diversi.  10.  Stato dell'Africa in cui i bambini fanno la guerra. 

 

 

 

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

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Indica almeno tre diritti e doveri della donna e dell’uomo 

1. _____________________________________________ 2. _____________________________________________ 3. _____________________________________________ 

 

Indica che cosa succede in Italia in questi anni per quanto riguarda i diritti della donna 

1. 1951_________________________________________ 2. 1961_________________________________________ 3. 1970_________________________________________ 4. 1977_________________________________________ 

Indica almeno tre diritti importanti dell’infanzia 

1. _____________________________________________ 2. _____________________________________________ 3. _____________________________________________ 

 

Indica la risposta corretta 

1. La donna durante il fascismo a. Era libera di fare tutte le cose che faceva l’uomo b. Poteva fare solo la casalinga e la madre 

2. Nel mondo gli analfabeti a. Sono per due terzi donne b. Sono per due terzi uomini 

3. Moses era un bambino a. Rapito e costretto a fare il soldato b. Che vive felice nel suo villaggio in Uganda lavorando e studiando 

 

 

 

 

 

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

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LA COSTITUZIONE ITALIANA 

Una COSTITUZIONE è l’insieme delle regole più importanti di uno stato. 

Esistono  due  tipi  diversi  di  Costituzioni:  le costituzioni corte dove ci sono solo  i principi più  importanti  per  la  vita  dei  cittadini.  Per  esempio  la  Costituzione  degli  Stati  Uniti d’America  è  corta  perché  è  composta  dal preambolo4,  da  7  articoli  e  da  5 emendamenti4.  Le  costituzioni  come  quella italiana  invece  sono  lunghe.  La  Costituzione italiana ha 139 articoli. In questi articoli sono scritti i principi generali, i diritti e i doveri dei 

cittadini e  i meccanismi  che  regolano  la vita del Paese.  

Quando è nata la Costituzione italiana? 

Il  2  giugno  1946  gli  italiani  –  per  la  prima volta  anche  le donne –  votano per eleggere l’Assemblea  Costituente.  Scelgono  anche  la 

forma di stato con un  referendum popolare: la  Repubblica  vince  con  il  54,26%.  Quindi l’Italia passa dalla monarchia (con un re) alla Repubblica (con un Presidente). 

L’Assemblea  è  formata  da  75  persone. Queste  persone  scrivono  la  Costituzione  in 

due  anni.  La  Costituzione italiana è valida dal 1° gennaio 1948. 

Struttura 

La Costituzione è  la  legge più  importante del nostro  Stato,  da  essa  nascono  tutte  le  altre leggi.  La  Corte  Costituzionale  e  formata  da giudici.  Questi  giudici  possono  dire  se  una legge  segue  i  principi  scritti  nella Costituzione. Se  la  legge non segue  i principi della  Costituzione  si  dice  che  è anticostituzionale (contro la Costituzione). 

La Costituzione italiana è formata da: 

Principi fondamentali 

1. I  primi  dodici  articoli  dicono  quale forma  di  Stato  ha  l’Italia:  una repubblica  democratica  e decentrata4;  

2. Ci sono scritti  i valori fondamentali  in cui si riconoscono i cittadini italiani:  

a. riconoscimento  dei  diritti inviolabili  (che  non  possono essere violati); 

b. Tutti  i  cittadini  sono  uguali davanti alla legge; 

c. diritto‐dovere del lavoro; d. tutela  delle  minoranze 

linguistiche  che  vivono  sul territorio nazionale; 

e. libertà di religione; f. diritto all’educazione;  g. importanza  del  patrimonio 

culturale italiano; h. rifiuto della guerra per colpire 

altri Paesi; i. adattamento  alle  leggi 

internazionali  per  i  rapporti con gli altri Paesi. 

 

 

Glossario 4  

Decentrata:  che  sposta  dal  centro  alle varie  istituzioni periferiche  l'esercizio di alcune funzioni amministrative.  

Glossario 4 Preambolo: introduzione, inizio di un discorso o di un testo. 

Emendamento: modificazione che si porta al testo di un disegno o progetto di legge.  

  

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  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

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Pagine di storia Quali sono le tappe storiche importanti che portano alla Costituzione della Repubblica italiana? 

La  scrittura  della  Costituzione  italiana  è  preceduta  da  un  ventennio  di  dittatura  fascista,  dalla seconda guerra mondiale e da una guerra civile.  

Il Ventennio fascista 

Ufficialmente  il ventennio fascista  inizia  il 28 ottobre 1922, quando Mussolini, dopo  la marcia su Roma,  grazie  al  re  d’Italia  Vittorio  Emanuele  III,  forma  un  nuovo  governo.  All’inizio Mussolini mantiene la democrazia, ma nel 1924 Mussolini trasforma l’Italia in uno Stato totalitario. 

La prima  legge non democratica è una nuova  legge  elettorale  che dà  al partito,  che ottiene  la maggioranza  relativa4  dei  voti,  i  2/3  dei  seggi  in  Parlamento:  il  partito  fascista  ottiene  il  65%. Questo risultato non è accettato da un deputato socialista,  Giacomo  Matteotti,  che  denuncia brogli elettorali4. Dopo questa accusa Matteotti viene  rapito e ucciso. Per protestare  i deputati dell’opposizione  abbandonano  il  Parlamento, sperando nell’intervento del  re.  Invece Vittorio Emanuele dà la fiducia a Mussolini che si prende la responsabilità dell’assassinio di Matteotti. Nel 1925, quindi, inizia la dittatura. 

Mussolini ha tutti i tre poteri fondamentali dello Stato:  il potere esecutivo  (governare),  il potere legislativo  (fare  le  leggi)  e  quello  giudiziario (amministrare  la  giustizia).  Egli  non  elimina  lo Statuto  Albertino  che  prevedeva  l’esistenza  di un parlamento e di un governo nominato dalla maggioranza, ma Mussolini rende  il Parlamento senza un compito reale. 

Nel 1926 vengono  fatte  le  leggi    fascistissime: vengono eliminati  tutti  i partiti e    i sindacati non fascisti, è abolita la libertà di stampa, è introdotta la pena di morte per i crimini politici. 

Nel 1928  viene approvata una nuova  legge elettorale  che prevede  la presentazione di un’unica lista di deputati solo fascisti, da accettare o rifiutare. 

Nel 1929 (Patti lateranensi): il cattolicesimo diventa la religione di Stato. 

Nel  1935:  L’Italia  invade  l’Etiopia,  unico  Paese  africano  indipendente.  Isolamento  dell’Italia  da parte della Società delle Nazioni4 attraverso sanzioni economiche4. 

Nel 1936 Mussolini firma un patto di amicizia con la Germania di Hitler: l’ “Asse Roma – Berlino”. 

Nel 1938 vengono scritte le leggi razziali contro gli ebrei. 

Glossario 4  

Maggioranza relativa: quella che consiste nella prevalenza numerica rispetto a coloro che esprimono voti differenti.  Brogli elettorali: ingannare per vincere le elezioni. Società delle Nazioni: associazione internazionale che esisteva prima dell’ONU Sanzioni economiche: punizioni preparate dall'ordinamento giuridico a carico della persona o della nazione responsabile di un atto illecito. Ammenda, multa.   

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

18  

Pagine di storia  

L’Italia e la seconda guerra mondiale. 

Il  1°  settembre  1939  la Germania  conquista  la  Polonia  e  due  giorni  dopo  la  Francia  e  la Gran Bretagna dichiarano guerra alla Germania. 

All’inizio Mussolini decide di non fare la guerra, ma il 10 giugno 1940 l’Italia inizia la guerra contro la Francia e la Gran Bretagna. L’Italia è quasi sempre battuta, soprattutto dagli inglesi. L’attacco in Francia viene respinto  (1940),  la  flotta  italiana viene duramente colpita a Taranto da un attacco inglese  (1940);  l’attacco alla Grecia  finisce con una  ritirata  (1941);  in Etiopia  sono  sconfitti dagli inglesi (1941). Il massimo della sconfitta si ha con l’invasione dell’URSS (Unione Sovietica) da parte dei tedeschi insieme con gli italiani non preparati a questo tipo di guerra e costretti ad una brutta ritirata (1942). 

Tra  il  9  e  il  10  luglio  1943  l’esercito  Alleato  sbarca  in  Sicilia,  conquistandola  senza  problema. L’Italia era debole a causa dei bombardamenti e dal razionamento alimentare;  la situazione era drammatica:  il  25  luglio  Vittorio  Emanuele  decide  allora  di  arrestare Mussolini.    Il maresciallo Pietro Badoglio diventa il nuovo Capo del Governo e firma l’armistizio con gli Alleati l’8 settembre 1943.  Il  re  e  Badoglio  fuggono  a  Brindisi  e  l’esercito  è  abbandonato  senza  ordini  precisi.  Nel frattempo  i  tedeschi  liberano Mussolini  che  forma  un  nuovo  governo  fascista,  la Repubblica  di Salò, dal nome della città  sul lago di Garda che diventa la capitale. 

L’Italia è divisa in due: a Nord la repubblica di Salò e il Regno e a Sud il regno del Sud appoggiato dagli Alleati. 

La Resistenza 

Dal settembre 1943 nel Nord Italia c’è la lotta partigiana. Studenti, operai, ex militari che si erano rifiutati  di  entrare  nell’esercito  di  Salò  o  consegnarsi  ai  tedeschi  creano  diversi  gruppi  di combattimento:  i  comunisti  si  organizzano  nelle  Brigate  Garibaldi;  gli  Azionisti  nelle  Brigate Giustizia e Libertà, i socialisti nelle Brigate Matteotti. Tutti questi gruppi sono comandati dal CLN. La  lotta partigiana è una guerra  civile perché è  stata una guerra non  solo  contro  i  tedeschi ma anche tra i fascisti italiani e gli antifascisti italiani. 

Nella primavera del 1945 gli Alleati riescono ad arrivare nella Pianura Padana e il 25 Aprile il CLN proclama le insurrezioni di tutte le città principali del Nord che sono liberate dai partigiani, prima fra tutte Milano. Mussolini cerca di fuggire ma viene trovato dai partigiani e fucilato vicino Como il 28 aprile. 

Pagine di storia  

 

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

19  

 

Le parole e le idee utili

Stato Totalitario: tutti i cittadini sono controllati e non hanno libertà in nessun settore: economia, vita sociale e culturale. È uno stato violento con un capo unico. Si fa molto uso della polizia 

Dittatura: governo che unisce tutto il potere in un’unica persona.   

Statuto Albertino: costituzione del Regno d’Italia. È stata scritta nel 1848 ed è rimasta  in vigore per 100 anni fino al 1948 quando è stata sostituita dalla Costituzione repubblicana. 

Esercito  Alleato:  era  composto  dalla  gran  Bretagna,  dagli Stati  Uniti  d'America e  dall'Unione Sovietica. Erano contro i tedeschi e il loro alleati (Italia e Giappone). 

Armistizio:  interruzione  dei  combattimenti  fra  eserciti  in  guerra  ed  è  anche  l’accordo  che sospende le ostilità. 

CLN  (Comitato di Liberazione Nazionale): è stata un'associazione di partiti e movimenti contro  il fascismo e  i  tedeschi.  È  nata  a Roma il 9  settembre 1943.  Era  formata  da movimenti  di  diversa origine  politica  con  rappresentanti  dei  comunisti, dei  cattolici, degli  azionisti, dei  liberali, dei socialisti e democratici‐progressisti.   

Il CLN ha diretto  la Resistenza e è diviso  in CLNAI (Comitato di  Liberazione Nazionale Alta  Italia) con sede a Milano e il CLNC (Comitato di Liberazione Nazionale Centrale. Tra il 1943 e il 1945 era clandestina e ha avuto potere di governo nei giorni della rivolta nazionale.  

 

 

 

 

 

 

Le parole e le idee utili  

 

 

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

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Con  l’aiuto  del  dizionario  collega  le  seguenti  parole  con  i  suoi  sinonimi  (parole  dello  stesso significato o le sue definizioni) o con le sue definizioni, come nell’esempio. 

 

• Regola  • Periodo che dura vent’anni 

• Articolo  • Legge, norma 

• Corte  • Ogni parte che divide una legge 

• Valida  • Tribunale 

• Religione  • Regime, forma di governo 

• Ordinamento  • Confessione, credo , culto 

• Rigida  • Non si può cambiare 

• Ventennio  • Legale 

 

L’angolo della grammatica da pagina 36

 

Riscrivi sul quaderno questo testo mettendo tutti i verbi evidenziati al passato prossimo  

Ufficialmente  il ventennio fascista  inizia  il 28 ottobre 1922, quando Mussolini, dopo  la marcia su Roma,  grazie  al  re  d’Italia  Vittorio  Emanuele  III,  forma  un  nuovo  governo.  All’inizio Mussolini mantiene la democrazia, ma nel 1924 Mussolini trasforma l’Italia in uno Stato totalitario. 

La prima  legge non democratica è una nuova  legge elettorale  che dà  al partito,  che ottiene  la maggioranza  relativa dei  voti,  i  2/3  dei  seggi  in  Parlamento:  il  partito  fascista  ottiene  il  65%. Questo  risultato  non  è  accettato  da  un  deputato  socialista,  Giacomo Matteotti,  che  denuncia brogli  elettorali. Dopo  questa  accusa Matteotti  viene  rapito  e  ucciso.  Per  protestare  i  deputati dell’opposizione  abbandonano  il  Parlamento,  sperando  nell’intervento  del  re.  Invece  Vittorio Emanuele dà la fiducia a Mussolini che si prende la responsabilità dell’assassinio di Matteotti. Nel 1925, quindi, inizia la dittatura.   

  

Che cosa ho imparato di nuovo?

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

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3

       Giochiamo con le parole 

  ORIZZONTALE 1. Governo  che unisce  tutto  il potere  in un’unica persona.3. Comitato di  Liberazione Nazionale Alta Italia 5. tutti i cittadini sono controllati e non hanno libertà in nessun settore: economia, vita sociale  e  culturale.  È  uno  stato  violento  con  un  capo  unico.  Si  fa  molto  uso  della  polizia. 7.costituzione del Regno d’Italia. È stata scritta nel 1848 ed è rimasta in vigore per 100 anni fino al 1948 quando è  stata  sostituita dalla Costituzione  repubblicana 8.  la  forma di  stato dell'Italia 9. interruzione dei combattimenti fra eserciti in guerra ed è anche l’accordo che sospende le ostilità 10. introduzione, inizio di un discorso o di un testo. 

 VERTICALE 2. ne facevano parte gli Inglesi, gli americani e i russi e combattevano contro la Germania e i suoi alleati 4. La legge fondamentale di uno Stato 6. modificazione che si porta al testo di un disegno o progetto di legge.     

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

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4    Scegli la risposta esatta: 

1. Una Costituzione è                     o è l’insieme delle regole fondamentali che si dà lo Stato. o È un insieme di leggi ordinarie o È una dichiarazione da parte di un gruppo di più Stati 2. La Costituzione italiana è detta                 o corta e rigida o lunga e rigida o Lunga e modificabile con facilità 3. Quando entra in vigore la Costituzione italiana?              o 1° gennaio 1948 o Il 2 giugno 1946 o Il 25 luglio 1943 4. Elenca almeno due “Principi fondamentali “ e due “diritti e doveri” contenuti nella 

Costituzione italiana.                         

o ______________________________________ o ______________________________________ o ______________________________________ o ______________________________________ 

 5. Qual è l’ordinamento statale dell’Italia?              

   o __________________________________________________________________________ 

               

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

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LA DIVISIONE DEI POTERI NELL’ORDINAMENTO ITALIANO 

Nella  Repubblica  italiana  i  tre  poteri  più importanti dello Stato sono dati ad organismi diversi (Principio della divisione dei poteri). 

Il potere esecutivo  

Il Presidente del Consiglio (Capo del Governo) e il Governo hanno il potere di governare. 

Il  Governo  rende  valide  le  leggi  decise  dal Parlamento. 

Il  Presidente  del  Consiglio  guida  la  politica generale del governo e organizza il lavoro dei Ministri che sono a capo dei ministeri (difesa, interni, esteri, ecc …). 

Come nasce un governo? Dopo  le elezioni  il Presidente  della  Repubblica  ascolta  tutti  i partiti, poi dice di  formare  il nuovo governo ad  una  persona  del  gruppo  politico  che  ha vinto  le  elezioni.  Questa  persona,  che diventerà  il  Capo  del Governo,  prepara  una lista  dei ministri  che  vengono  poi  nominati dal  Presidente  della  Repubblica.  Entro  10 giorni  il  nuovo  governo  deve  presentarsi davanti  alle due  camere  (deputati e  senato) per avere la fiducia. 

Il potere legislativo 

Il  Parlamento  fa  le  leggi.  Il  Parlamento  è composto  da  due  camere:  la  camera  dei Deputati  (630  deputati)  e  il  Senato  della Repubblica  (315  senatori).  Le  due  camere svolgono in modo separato gli stessi compiti, questo  sistema  si  chiama  bicameralismo perfetto, vuol dire che una legge deve essere discussa e accettata da tutti e due  le camere del Parlamento.  

Il Parlamento controlla il lavoro del Governo. 

I  deputati  e  i  senatori  sono  cittadine  e cittadini italiani eletti con suffragio universale (voto di tutti gli uomini e le donne maggiori di 18 anni). Durano in carica 5 anni. 

Il  lavoro parlamentare: ogni componente del Parlamento è iscritto al gruppo parlamentare del partito o della coalizione4 che lo ha fatto eleggere. 

Che cosa fa il Parlamento: 

• Approva o boccia una legge  

• Discute dei problemi del Paese  

• Scrive proposte (disegno di legge). Per fare  questo  lavoro  ci  sono  le Commissioni    (gruppi  di  lavoro), ognuna  per  settore  (scuola,  sanità, ecc …).  

Come nasce una legge: 

• I tappa: presentazione di un progetto al  Parlamento  che  deve  decidere  se portarlo  avanti.  Il  progetto  di  legge può  essere  presentato:  dal Governo; dalle  Regioni;  dal  Consiglio  nazionale dell’economia e del lavoro; dai singoli componenti  del  Parlamento  e  dal popolo (almeno 50000 elettori).   

• II tappa: presentazione del progetto a una delle due Camere,  

• III tappa: si dà la proposta di legge alla Commissione  di  competenza,  viene esaminato, eventualmente modificato e passato in aula.  

• IV  tappa:  è  di  nuovo  esaminato, eventualmente  modificato  e trasmesso all’altra Camera;  

• V tappa: viene dato alla Commissione di  competenza,  esaminato, eventualmente  modificato  e trasmesso in aula;  

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

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• VI  tappa: è di nuovo esaminato,  se è approvato  nel  testo  già  approvato dalla Camera che lo ha esaminato per prima,  la  legge  viene  inviata  al Presidente della Repubblica; 

• VII  tappa:  la  legge è promulgata4 dal Presidente  della  repubblica  e pubblicata nella Gazzetta ufficiale. 

Il potere giudiziario 

È  il potere  che  fa  rispettare  le  leggi. Questo potere  è  dato  ai  giudici  (magistrati)  che formano  la  Magistratura.  In  uno  Stato  di diritto  la  legge  è  uguale  per  tutti.  Il  giudice deve usare  le  leggi e non giudicare  secondo l’opinione  personale.  La  Magistratura  è  un organo4  indipendente  che  non  dipende  dal ministero della Giustizia, ma si autogoverna4 attraverso  il  Consiglio  Superiore  della 

Magistratura. Si  diventa magistrati  per 

concorso pubblico. 

Tutti  hanno diritto  alla  difesa.  Nessuno  può  essere considerato  colpevole  finché  non  è pronunciata  la  sentenza  finale.  Chi  è condannato può ricorrere  in appello e poi  in 

cassazione  (la  sentenza  di  quest’ultima  è 

definitiva). 

Il Presidente della Repubblica 

È il capo dello Stato e rappresenta la Nazione. Il presidente non ha  il potere di  fare  le  leggi né di governare, ma ha tre poteri importanti: 

• sciogliere  il  Parlamento  e  ordinare nuove  elezioni  prima  della  fine naturale di una  legislatura o  in casi di crisi di governo; 

• pubblicare  tutte  le  leggi  decise  o mandarle di nuovo al Parlamento  

• inviare  messaggi  alle  Camere  nei momenti di crisi.   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Glossario 4  

Coalizione: accordo, unione,  intesa, più o meno temporanea, fra uomini politici, e  specialmente  fra gruppi o partiti per la formazione di un governo. Promulgare:  pubblicare  e  rendere esecutiva una  legge, da parte del capo dello stato. Organo: persona o  insieme di persone, attraverso  cui  si  fa  una  determinata funzione, che ne sono  in certo modo  lo strumento. 

Glossario 4  

Autogoverna:  che  si amministra da sola. 

IL VOTO E IL SISTEMA ELETTORALE 

Il voto serve per partecipare alla vita politica della propria nazione. 

Nelle democrazie moderne esiste  il principio di rappresentanza4: i cittadini scelgono i loro rappresentanti  con  le  elezioni.  Durante  le elezioni  votano un candidato. 

Secondo  la Costituzione  italiana  il voto è un diritto  e  un  dovere,  però  un  cittadino  può anche non votare. Il voto deve essere: 

• personale:  nessuno  può  votare  al nostro posto; 

• uguale: il voto di un elettore è uguale a quello di un altro; 

• libero:  ogni  elettore  esprime liberamente la propria opinione; 

• segreto:  la  segretezza  protegge  la libertà di espressione. 

Il corpo elettorale, cioè i cittadini iscritti nelle liste  elettorali  del  comune  di  residenza,  è formato  da  tutti  gli  uomini  e  le  donne  che hanno  18  anni.  A  questi  uomini  e  a  queste donne non deve essere stato tolto il diritto di voto per decisone di un Tribunale. Per votare i senatori bisogna avere compiuto 25 anni. 

Il  sistema  elettorale  è  il  modo  per trasformare  i  voti  in  seggi  (posti)  da assegnare. 

Sistema maggioritario: il territorio è diviso in collegi4.  Il  numero  dei  collegi  è  uguale  al 

numero  dei  seggi  da  dare.  In  ogni  collegio viene  eletto  chi  ha  più  voti  e  vince  nel collegio  (al  primo  o  al  secondo  turno).  Con questo sistema si ha un governo più forte, ma le  minoranze  politiche  non  sono rappresentate. 

Sistema proporzionale: il territorio è diviso in collegi.  In  questi  collegi  l’elettore  vota  per una  lista  di  candidati,  presentata  da  un partito  o  da  una  coalizione  di  partiti.  Il numero  di  seggi  è  distribuito proporzionalmente al numero di voti ricevuti.  

Esempio:  se  devono  essere  eletti  100 parlamentari e un partito ha preso  il 4% dei voti,  gli  spettano  4  seggi.  Questo  sistema rappresenta  meglio  l’idea  dei  cittadini  che hanno votato, ma non si ha una maggioranza forte  e  per  governare  servono  alleanze  tra diversi gruppi politici. 

L’Italia ha un sistema misto . 

Lo sapevi che …

La separazione (o divisione) dei poteri è uno dei principi più importanti dello stato di diritto: tre funzioni pubbliche ‐ legislazione, amministrazione e giurisdizione vengono date a  tre poteri dello  stato,  indipendenti dagli altri poteri:  il potere legislativo, il potere esecutivo e il potere giudiziario. 

La prima persona  che ha parlato della  separazione dei poteri  è  stato   Montesquieu  (La Brède, 18  gennaio 1689 – Parigi, 10  febbraio 1755). È  stato un  filosofo, giurista, enciclopedista e pensatore politico  francese. È  considerato  il fondatore della teoria politica della separazione dei poteri. 

 

Glossario 4 Principio di rappresentanza: gli eletti nelle due camere del Parlamento portano avanti le idee dei cittadini che li hanno votati Collegio elettorale: distretto territoriale che, nelle elezioni politiche, viene deciso in base al numero degli elettori residenti. 

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

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Con  l’aiuto  del  dizionario  collega  le  seguenti  parole  con  i  suoi  sinonimi  (parole  dello  stesso significato o le sue definizioni) o con le sue definizioni, come nell’esempio. 

• Alleanza  • Accettare, dire di sì 

• Approvare  • Prova  fatta  da  un  ente  pubblico  o privato per dare dei posti di lavoro 

• Cassazione  • Tribunale  che  può  abolire  oppure  no una decisione di un giudice. 

• Competenza  • Accordo, unione 

• Concorso  • Persona  votata  dal  popolo  per  essere rappresentato in Parlamento 

• Deputato  • Casomai, semmai, nel caso, forse 

• Divisione  • Amministratore  di  qualche  materia (giustizia, scuola, ecc …) ed è in governo.

• Eventualmente  • Portare avanti, compiere, fare 

• Ministro  • Separazione 

• Opinione  • Modo di pensare, idea, parere 

• Principio  • Chi è stato eletto dal popolo che ha più di 25 anni 

• Proporzionalmente  • Giudizio, verdetto 

• Senatore  • Poter esercitare un compito, autorità 

• Sentenza  • In proporzione, in rapporto 

• Svolgere  • Sta  alla  base  di  un  ragionamento, presupposto 

L’angolo della grammatica da pagina 36

 

Metti il verbo servile (volere, potere, dovere) opportuno, come nell’esempio. 

Il Presidente del Consiglio e il Governo devono governare. 

Il Governo ________ rendere valide le leggi decise dal Parlamento. 

Che cosa ho imparato di nuovo?

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Il Presidente del Consiglio ______ guidare la politica generale del governo. 

Dopo le elezioni il Presidente della Repubblica _____________ ascoltare tutti i partiti, poi dice che una  persona  del  gruppo  politico  che  ha  vinto  le  elezioni    ________formare  il  nuovo  governo. Questa persona, che diventerà  il Capo del Governo,   _________ preparare una  lista dei ministri che  vengono  poi  nominati  dal  Presidente  della  Repubblica.  Entro  10  giorni  il  nuovo  governo _________ presentarsi davanti alle due camere (deputati e senato) che ________ dare la fiducia. 

 

 

 Unisci i termini della colonna di sinistra con quelli di destra nel modo corretto.     

1. A chi sono affidati i tre poteri dello Stato in Italia? o Potere esecutivo o Parlamentoo Potere legislativo o Magistraturao Potere giudiziario o Governo2. Metti in ordine il percorso della “nascita di una legge” in una delle due Camere.  o presentazione di un progetto al Parlamento. o Il progetto viene dato alla Commissione di competenza, viene esaminato, eventualmente 

modificato e trasmesso in aula  o Il progetto è di nuovo esaminato, eventualmente modificato e trasmesso all’altra Camera o Presentazione del progetto a una delle due Camere.  3. Il sistema italiano si basa sul bicameralismo perfetto. Che cosa significa?      o __________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________Scegli la definizione corretta.  

4. Il sistema di elezione proporzionale:                 

o il territorio è diviso in collegi. Il numero dei collegi è uguale al numero dei seggi da dare. In ogni collegio viene eletto chi ha più voti e vince nel collegio (al primo o al secondo turno). Con  questo  sistema  si  ha  un  governo  più  forte,  ma  le  minoranze  politiche  non  sono rappresentate.  

o il  territorio  è  diviso  in  collegi.  In  questi  collegi  l’elettore  vota  per  una  lista  di  candidati, presentata  da  un  partito  o  da  una  coalizione  di  partiti.  Il  numero  di  seggi  è  distribuito proporzionalmente al numero di voti ricevuti. 

 

 

 

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LE REGIONI NELL’ORDINAMENTO ITALIANO 

Che cos’è una regione? 

È  la più grande unità politico‐amministrativa nello  Stato  italiano.  Le  regioni  italiane  sono 20.   Cinque  regioni sono a Statuto4 speciale (Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige; Sicilia e Sardegna).  

Quando  sono  state  istituite4  le  regioni  e quali sono i loro compiti? 

L’Italia  ha  forma  una  regionale  dalla Costituzione del  1948:  il  territorio  italiano  è stato  diviso  in  Regioni.  Le  prime  elezioni regionali sono state nel 1970. 

L’articolo 117 della Costituzione afferma che lo Stato deve occuparsi direttamente di: 

• Difesa e sicurezza dello Stato 

• Moneta e mercati finanziari 

• Elezioni politiche 

• Ordinamento civile e penale 

• Scuola 

• Pensioni 

• Tasse statali 

• Politica estera 

Le altre materie vengono discusse insieme da Stato e Regioni oppure lo Stato dà parte delle materie alle regioni. 

Chi governa le regioni? 

Il  potere  legislativo  è  affidato  al  Consiglio regionale composto dai consiglieri: esamina  i progetti, fa le leggi e approva il bilancio.  

Il  potere  esecutivo  è  affidato  alla  Giunta regionale, composta dagli assessori: propone progetti  e  rende  esecutive  le  leggi,  ogni 

assessore  si  occupa  di  uno  o  più  settori (sanità, scuola, finanza, ecc.). 

Il  Presidente  della  Regione:  rappresenta  la regione,  coordina  i  lavori  del  Consiglio  e presiede  la  Giunta.  Presidente  e  Consiglio sono eletti dai cittadini maggiorenni residenti nella regione, ogni 5 anni. 

Le  regioni  a  Statuto  speciale:  il  caso valdostano. 

Le  regioni  a  Statuto  speciale  come  la  Valle d’Aosta  hanno  un  potere  legislativo  più grande.  Questo  potere  viene  chiamato “competenza primaria”. Questo vuol dire che in  alcune  materie  decise  dallo  Statuto,  la regione  ha  la  possibilità  di  fare  le  leggi diverse  da  quelle  di  altre  regioni. Naturalmente  queste  leggi  devono  essere fatte  “in  armonia  con  la  Costituzione  e  i principi  dell’ordinamento  giuridico  dello Stato  e  col  rispetto  degli  obblighi internazionali  e degli  interessi  regionali  (…)” (art.  2  dello  Statuto  speciale  della  Valle d’Aosta pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 59 del 10 marzo 1948). Inoltre la regione può modificare  delle  leggi  dello  Stato  per adattarle alla realtà della regione. 

 

 

Glossario 4 Statuto:  l'insieme delle regole relative all'organizzazione amministrativa interna ad ogni regione. Istituite: stabilite, decise, deliberate 

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Giochiamo con le parole 

 

 

ORIZZONTALE 

3. in un governo regionale si occupa di uno o più settori (sanità, scuola, ecc.) 5. Se ne deve occupare solo lo Stato 7. giornale su cui vengono pubblicate le leggi. 

VERTICALE 

1.  E  la  più  grande  unità  politico‐amministrativa  nello  stato  italiano  2.  in alcune materie decise dallo statuto la regione può fare delle  leggi diverse da quelle di altre regioni  4.  decidere  deliberare  6.  l'insieme delle  regole  relative  all'organizzazione amministrativa interna ad una regione. 

 

1. Che cos’è una regione? o È la più grande unità politico‐amministrativa all’interno dello Stato italiano o È la più piccola politico‐amministrativa all’interno dello Stato italiano o È la più grande unità territoriale‐amministrativa all’interno dello Stato italiano 2. Che cos’è una competenza primaria?                  o È un potere legislativo più vasto, che hanno le regioni a Statuto speciale, per cui, in alcuni ambiti 

stabiliti dallo Statuto, la competenza legislativa appartiene esclusivamente alla regione e non richiede una promulgazione da parte di leggi quadro dello Stato. 

o È un potere legislativo più vasto, che hanno le regioni a Statuto ordinario, per cui, in alcuni ambiti stabiliti dallo Statuto, la competenza legislativa appartiene esclusivamente alla regione e non richiede una promulgazione da parte di leggi quadro dello Stato. 

o È un potere legislativo più vasto, che ha lo Stato, per cui, in alcuni ambiti stabiliti dalla Costituzione, la competenza legislativa appartiene esclusivamente allo Stato e non richiede una promulgazione da parte di leggi regionali. 

Cancella le regioni che non sono a Statuto speciale 

3. Le regioni a Statuto speciale sono:                  o Valle d’Aosta, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Trentino Alto Adige, Basilicata e Sardegna. 

Che cosa ho imparato di nuovo?

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

30  

 

Un cerchio di stelle dorate: l’Unione Europea 

Le principali istituzioni europee 

Il parlamento europeo 

Dal  1979  è  l’unica  assemblea sovrannazionale4 al mondo, eletta a suffragio universale  diretto  ed  è  formata  dai rappresentanti  dei  cittadini  europei.  Le elezioni  sono  ogni  cinque  anni.  Gli eurodeputati  si  riuniscono  in  riunione generale a Strasburgo una settimana al mese; i gruppi politici e le commissioni parlamentari si  riuniscono  invece  a  Bruxelles.  Ci  sono anche alcuni uffici a Lussemburgo. 

I suoi compiti sono: 

1. Fare  le  leggi  insieme  al  Consiglio dell’Unione europea; 

2. controllo  e  supervisione4  della Commissione;  

3. Espressione  di  opinioni  e  pareri vincolanti  (che  devono  essere  seguiti come regole); 

4. Scelta finale del bilancio comunitario. 

La Commissione europea 

E’ formata da un commissario per ogni Stato e  da  un  presidente.  Ogni  commissario  si occupa di una materia particolare (Ambiente, ricerca,  lavoro,  ecc  …)  ma  le  decisioni vengono prese tutti insieme. 

I suoi poteri sono: 

1. Fare le leggi della comunità europea; 2. Osservare  se  i  Trattati  vengono 

rispettati; 3. Fare eseguire le regole dei Trattati nei 

casi particolari; 4. gestione  degli  stanziamenti4  di 

bilancio per gli  interventi dell’Unione. 

(Amministra  il  denaro  e decide  per  quali interventi usarlo) 

Il Consiglio dell’Unione europea 

È  composto  da  un  ministro  di  ogni  Stato membro e si  riunisce  in varie  formazioni. Ha la funzione di: 

1. fare le leggi con il Parlamento; 2. decidere le politiche economiche; 3. prendere decisioni  in politica estera e 

sicurezza comune; 4. fare accordi nel settore della giustizia 

e degli affari interni. 

Alcune riunioni si svolgono a Strasburgo. 

Il Consiglio europeo Riunisce i capi di Stato o di governo dei paesi membri  e  il  presidente  della  Commissione. Alla  sua  presidenza    si  alternano,  ogni  sei mesi, tutti gli stati della UE. Ha funzione di indirizzo (dice che cosa fare) in tutti i settori della politica  dell’Unione. 

Altri organi dell’UE 1. Il Comitato delle regioni; 2. Il Comitato economico e sociale; 3. La Corte dei Conti europea; 4. La Banca Centrale Europea; 5. La Banca Europea per gli investimenti. 

Glossario 4  

Sovrannazionale:  che  è  al  disopra  di una  o  più  nazioni:  autorità,  potere sovrannazionale.  Supervisione: attività di chi controlla  la realizzazione di qualsiasi opera. Stanziamento:  assegnazione  di  una somma  a  un  determinato  scopo  e  la somma stessa stanziata.

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

31  

Il ruolo internazionale dell’UE 

Di  fronte  alle  crisi  internazionali,  l’UE collabora  per  gli  aiuti  umanitari  e  per mantenere  la  pace.  Ad  occuparsi  di  questo c’è  l’ECHO  (European  Community Humanitarian Aid Office) che sta nelle zone di crisi per aiutare le popolazioni lavorando con diplomatici e organizzazioni internazionali. 

 

 

Lo sapevi che …

Si è passati dalla CEE (Comunità Economica Europea) alla UE (Unione Europea) 

Alla  fine  della  seconda  guerra  mondiale  l’Europa  distrutta  dalla  guerra  vuole  creare  una collaborazione4  fra  gli  Stati  per  iniziare  un  periodo  di  pace.  Per  fare  questo  nel  1949  nasce  il Consiglio  d’Europa.  Con  il  Consiglio  di  Europa  gli  Stati  europei  si  aiutano  in  campo  politico, 

culturale, sociale e giuridico. Ha sede a Strasburgo e ne fanno parte più di 40 Stati.  Il  suo  risultato maggiore è stato  la  scrittura  della  Convenzione  europea  dei  diritti dell’uomo  e  la  nascita  della  Corte  europea  dei  diritti dell’uomo,  con  il  potere  di  condannare  le  violazioni fatte dagli stati che fanno parte del Consiglio d’Europa. 

Nel 1957 con il Trattato di Roma nasce la CEE (Comunità economica  europea)  e  l’Euratom  (Comunità  europea 

per  l’energia  atomica). Nel  1985  i  patti  di  Schengen  stabiliscono  l’eliminazione  progressiva  dei controlli alle frontiere comuni.  

Nel 1992,  con  il Trattato di Maastricht,  la CEE viene  sostituita dalla denominazione UE  (Unione Europea). Non è solo un cambio di nome, ma è un passo in avanti verso una vera unione politica: gli Stati membri rinunciano ad una parte della loro sovranità4. La UE può fare leggi uguali a quelle nazionali:  in materie  come  agricoltura,  commercio,  difesa  dei  consumatori,  ecc …  le  istituzioni comunitarie  possono  prendere  decisioni. Queste  decisioni  possono  essere  usate  negli  stati  che fanno parte dell’UE; per quanto riguarda  la politica estera,  la sicurezza comune e  la giustizia, gli Stati continuano ad avere la loro sovranità, ma c’è un’importante collaborazione. Infine il Trattato di Amsterdam del 1999 ha confermato quello di Maastricht e ha deciso  la nascita della moneta unica (Euro) che è entrata in vigore il 1 gennaio 2002. 

  

Glossario 4  

Collaborazione:  l’azione  di  aiutarsi  a vicenda. Sovranità:  avere  un  potere  che  sta  al di sopra di ogni altro potere. 

Sede del Parlamento europeo 

 

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

32  

1

3

2

      

Con l’aiuto del dizionario collega le seguenti parole con i suoi sinonimi (parole dello stesso significato o le sue definizioni) o con le sue definizioni, come nell’esempio. 

 • Alternare  • Ambasciatore, console • Bilancio  • Compito, incarico • Confermare  • Dare il cambio • Diplomatico  • Impiegare una somma di denaro • Funzione  • Resoconto, rendiconto • Investimento  • Cambiare  • Sostituire  • Affermare, dire sì • Vincolante  • Non si può cambiare 

 

L’angolo della grammatica da pagina 36   Nel seguente testo inserisci l preposizioni semplice e articolate, come negli esempi.  Nel 1992, ___  il Trattato di Maastricht,  la CEE viene sostituita dalla denominazione UE (Unione Europea). Non è solo un cambio di nome, ma è un passo ___ avanti verso una vera unione politica: gli Stati membri rinunciano ___ una parte ___ loro sovranità. La UE può fare leggi uguali ___ quelle nazionali: ___ materie come agricoltura, commercio, difesa ___ consumatori, ecc …  le  istituzioni comunitarie possono prendere decisioni.  Queste  decisioni  possono  essere  usate  negli  stati  che  fanno  parte  dell____UE;  ___  quanto riguarda la politica estera, la sicurezza comune e la giustizia, gli Stati continuano ___avere la loro sovranità, ma c’è un’importante collaborazione.  

Cancella la frase che è non corretta. 

6. La Commissione europea                   o E’  formata  da  un  commissario  per  ogni  Stato  e  da  un  presidente.  vigilanza  sull’applicazione  dei 

Trattati; o adottare posizioni e azioni comunitarie in politica estera e sicurezza comune; 7. Il Consiglio dell’Unione europea                 o Riunisce  i capi di Stato o di governo dei paesi membri e  il presidente della Commissione. Alla sua 

presidenza  si alternano, ogni sei mesi, tutti gli stati della UE. o esercitare il potere legislativo con il Parlamento; o stendere convenzioni nel settore della giustizia e degli affari interni. o Il Consiglio europeo                    È 

composto da un  rappresentante di ogni Stato membro a  livello ministeriale e  si  riunisce  in varie formazioni.  

o Ha funzione di indirizzo e orientamento in tutti i settori della politica  dell’Unione 

Che cosa ho imparato di nuovo?

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

33  

 

Dall’Europa al mondo: l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) 

L’ONU  è  la  più  grande istituzione  internazionale  che 

deve difendere la pace nel mondo.  

Come funziona l’ONU 

È divisa in cinque enti importanti: 

1. l’Assemblea  Generale:  composta  dai rappresentanti  di  tutti  gli  stati  che fanno parte dell’ONU e hanno un voto a  testa.  Le  decisioni  più  importanti devono avere la maggioranza dei 2/3. Si riunisce a New York.  

2. Il Consiglio di Sicurezza: composta da 15 membri. Cinque di questi membri ci  sono  sempre  (USA,  Russia,  Cina, Gran  Bretagna,  Francia)  e  hanno diritto di veto4. Gli altri membri sono eletti  dall’Assemblea  ogni  due  anni. Può  decidere  interventi militari.  Può essere riunito in ogni momento a New York. 

3. Il  Consiglio  economico  e  sociale: decide  sulle  azioni  economiche  e sociali delle Nazioni unite. 

4. Corte  internazionale  di  Giustizia: composta da  15  giudici  indipendenti,  nominati  dall’Assemblea  e  dal Consiglio  di  Sicurezza.  Giudicano questioni  di  carattere  internazionale. Dà pareri e scrive sentenze. Ha sede a L’Aja (Olanda). 

5. Il  Segretario  Generale:  rappresenta l’ONU e ha il ruolo di negoziatore 4 in tutto il mondo. 

Alcune  organizzazioni  internazionali  che dipendono dall’ONU 

UNCHR: Alto commissariato per i rifugiati.  

Obiettivo:  trovare  rifugio per gli uomini e  le donne costretti ad abbandonare i loro paesi e le  loro  case  a  causa  delle  guerre  e  delle calamità naturali 4.  

OMS: organizzazione mondiale della salute.  

Obiettivo:  garantire  la  salute  agli  uomini  e alle donne dei paesi membri. Sede: Ginevra; 

UNICEF:  fondo  delle  nazioni  unite  per l’infanzia.  

Obiettivo:  aiutare  i  bambini  vittime  della povertà,  delle  guerre  e  delle  calamità naturali. Sede: New York 

FAO:  fondo  per  l’alimentazione  e l’agricoltura.  

Obiettivo:  eliminare  la  fame  nel  mondo. Sede: Roma. 

FMI: fondo monetario internazionale.  

Obiettivo:  prevenire  le  crisi  economiche  nei vari  paesi  e  aiutarli.  Dà  prestiti  a  Paesi  in difficoltà. Sede: Washington. 

 

Glossario 4  

Diritto di veto: nessuna decisione può essere presa dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU se ha  il voto contrario di uno dei 5 membri permanenti. Negoziatore:  chi  ha  l'incarico  di condurre trattative internazionali.  Calamità naturale: terremoti, alluvioni e simili.

Lo sapevi che … 

L’ONU  nasce  alla  fine  della  seconda  guerra mondiale.  Alcuni  Stati  hanno  deciso  di  far  nascere un’organizzazione per non fare di nuovo errori come  la guerra appena finita. Alla prima riunione hanno partecipato 50 Paesi. Sono stati decisi degli obiettivi molto importanti: 

• Mantenere la pace; 

• Garantire l’uguaglianza e l’indipendenza di tutti i popoli; 

• Collaborare fra gli stati; 

• Difendere i diritti dell’uomo; 

il primo atto che è stato fatto è stato scrivere delle leggi di diritto internazionale. L’Italia è entrata nell’ONU nel 1955. 

Glossario 4  

Diritto  internazionale:  è  l’insieme di  tutte  le  leggi  che  regolano  i rapporti fra gli Stati.  

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

35  

1

2

 

 

 

 

 

Giochiamo con le parole 

 

ORIZZONTALE 

4.  È  l’insieme  di  tutte  le  leggi  che  regolano  i  rapporti  fra  gli  Stati.  5. Organizzazione  internazionale  che difende  la  pace  nel  mondo  7.  Terremoti,  alluvioni  e  simili.  8.  Chi  ha  l'incarico  di  condurre  trattative internazionali 9. Si occupa della salute nel mondo 11. Composta da tutti gli stati che fanno parte dell'ONU 

VERTICALE 

1. Si occupa dei rifugiati 2. Nessuna decisione può essere presa dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU se ha il voto contrario di uno dei 5 membri permanenti. 3. Organizzazione dell'ONU che ha sede a Roma 6. Città che è sede dell'FMI 10. Entra a far parte dell'ONU nel 1955 

 

 

Inserisci l’articolo determinativo o indeterminativo, come negli esempi. 

• L’ONU  nasce  alla  fine  della  seconda  guerra mondiale.  Alcuni  Stati  hanno  deciso  di  far nascere ___organizzazione per non fare di nuovo errori come la guerra appena finita. Alla prima  riunione  hanno  partecipato  50  Paesi.  Sono  stati  decisi  ____  obiettivi  molto importanti: mantenere  ___  pace;  garantire  ___uguaglianza  e  ____indipendenza  di  tutti ___popoli; collaborare fra ___ stati; difendere ___ diritti dell’uomo.  

   

Che cosa ho imparato di nuovo?

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

36  

 

L’angolo della grammatica  

IL verbo: nozioni generali 

I  verbi  sono  delle  parole  che  esprimono  un'azione,  dicono  qualcosa  che  si  fa.  Il  verbo    dà informazioni sugli altri elementi della frase dicendoci che cosa fanno e che rapporto hanno fra di loro e li mette in uno spazio temporale (tempo) (ieri passato, oggi presente, domani futuro). 

Il verbo è una parte del discorso variabile. 

Il verbo regolare è formato da una RADICE INVARIABILE e una DESINENZA VARIABILE 

Esistono dei verbi semplici e dei verbi composti  

Tutti  i  verbi  regolari  in  italiano  sono  suddivisi  in  tre  gruppi,  le  tre  coniugazioni  ARE,  ERE,  IRE (mangiare, correre, dormire) 

Il participio passato 

Il participio  è un modo verbale molto vicino all'aggettivo e al sostantivo. Il Participio passato è di importanza  fondamentale per  il    sistema  verbale  (es.: volato, dormito,  rimasto), perché  forma  i tempi composti come il passato prossimo. 

Schema di formazione del participio passato dei verbi regolari 

 

ARE  Volare  VOL ‐ ATO 

ERE  Avere  AV ‐ UTO 

IRE  dormire  DORM ‐ ITO 

 

Non  tutti  i  verbi  seguono  questo  schema:  ci  sono  dei  verbi  irregolare  nell’uso  del  participio passato. Ecco qualche esempio: 

 

Aprire  APERTO 

Decidere  DECISO 

Leggere  LETTO 

Morire  MORTO 

Nascere  NATO 

Prendere  PRESO 

Raccogliere  RACCOLTO 

Scrivere  SCRITTO 

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

37  

L’angolo della grammatica  

Uso del presente e del passato prossimo 

Il presente non indica solo il momento preciso in cui parliamo, ma può riferirsi ad un "prima" e ad un "dopo". Può significare: 

• una realtà attuale: 

• Es. Ho fame 

• una abitudine: 

• Es. Vado a scuola tutti i giorni 

• una caratteristica personale: 

• Es. Sei una persona simpatica 

• un presente storico 

• es. Dante nasce a Firenze e muore a Ravenna 

• una espressione temporale futura: 

• Es. Vado al cinema stasera 

Il   passato  prossimo è  una  forma  verbale  che  indica  eventi,  esperienze  e  fatti  conclusi.  Esso considera l'azione come un evento o un avvenimento compiuto:  

• Es.: Ieri sono andato all'ufficio postale. 

 

FORMA DEL PESENTE E DEL PASSATO PROSSIMO DELLE TRE CONIUGAZIONI 

 

PRESENTE  PASSATO PROSSIMO 

VOLARE  TEMERE  DORMIRE  VOLARE  TENERE  DORMIRE 

Io volo 

Tu voli 

Lui/lei vola 

Noi voliamo 

Voi volate 

Loro volano 

Io temo 

Tu temi 

Lui/lei teme 

Noi temiamo 

Voi temete 

Loro temono 

Io dormo 

Tu dormi 

Lui/lei dorme 

Noi dormiamo 

Voi dormite 

Loro dormono 

Io sono volato 

Tu sei volato 

Lui/lei è volato/a 

Noi siamo volati 

Voi siete volati 

Loro sono volati/e 

Io ho tenuto 

Tu hai tenuto 

Lui/lei ha tenuto 

Noi abbiamo tenuto

Voi avete tenuto 

Loro hanno tenuto 

Io ho dormito 

Tu hai dormito 

Lui/lei ha dormito 

Noi abbiamo dormito

Voi avete dormito 

Loro hanno dormito 

 

 

 

 

 

 

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

38  

L’angolo della grammatica I verbi servili 

Sono servili sono verbi che, se messi prima dell'infinito di un altro verbo, gli danno un significato in più, e non  cambiano  la  frase,  lasciando uguale  il  significato.  I  verbi  servili più usati nella  lingua italiana sono: dovere, potere, volere.  I verbi servili dovere, potere e volere prendono,  in genere, l’ausiliare essere o avere del verbo che precedono. 

Esempio 

• Io sono dovuta andare al mercato e ho dovuto comprare la verdura. • Anna ha potuto iscriversi al corso perché è potuta andare in tempo all’ufficio iscrizioni. • Maria ha voluto fare un regalo al marito perché insieme sono voluti andare in vacanza. 

Le preposizioni 

Mettono  in  relazione  tra  loro  elementi  diversi  di  una  frase  o  intere  frasi.  Introducono  sempre proposizioni subordinate. Esse possono essere: 

semplici – di, a, da, in, con, su, per, tra, fra. 

Articolate –  

  il  lo  l'  la  i  gli  le 

a  al  allo  all'  alla  ai  agli  alle 

di  del  dello  dell'  della  dei  degli  delle 

da  dal  dallo  dall'  dalla  dai  dagli  dalle 

in  nel  nello  nell'  nella  nei  negli  nelle 

con  col             

su  sul  sullo  sull"  sulla  sui  sugli  sulle 

per  per il   per lo     per la  per i   per gli  per le 

tra  tra il  tra lo     tra la  tra i  tra gli  tra le 

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

39  

L’angolo della grammatica L’articolo 

È la parte variabile del discorso che precede il nome con cui concorda in genere e numero. 

Si classifica in : 

DETERMINATIVO, individua esseri già noti ed identificabili o un membro specifico di una categoria. 

  Singolare  Plurale 

Maschile  il, lo, l’  i, gli 

Femminile  La l’  le 

INDETERMINATIVO, indica un membro qualsiasi di una categoria. 

  Singolare 

Maschile  Un, uno 

Femminile  Una, un’ 

NON SI USA L’ARTICOLO: 

• con i nomi comuni di parentela singolari quando sono preceduti da un aggettivo possessivo diverso da “loro”. Esempio: mio figlio, tua sorella, mio cugino.  

• Con  i  nomi  propri  di  città,  di  persona  e  di  piccola  isola.  Esempio:  Paolo  ha  problemi,  Creta  è un’isola. 

• Con i nomi dei mesi e dei giorni della settimana. Esempio: Lunedì c’è lezione, maggio è un bel mese. • Davanti a nomi che  formano con  il verbo un’unica espressione o che si  trovano  in  frasi negative. 

Esempio: avere sete; non ci sono scuse. • Con i nomi plurali e nelle enumerazioni per dare un’idea di indeterminatezza. Esempio: si vendono 

mobili usati. • nelle espressioni in cui è indicata una condizione materiale (in mutande); • quando un sostantivo completa il significato di un altro (abito da sposa); • nei complementi di luogo in modi di dire (vivere in città); • nelle espressioni modali (con piacere); • con  'Dio'  (nelle  religioni monoteistiche),  a meno  che  non  sia  affiancato  da  un  attributo  o  una 

specificazione (il buon Dio; il Dio di Mosè), •  con i nomi di strade (a Piazza Navona; a/in via Condotti). 

 

 

 

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L’angolo della grammatica  

COME SCEGLIERE LE FORME DELL’ARTICOLO 

Le forme  Si usano davanti  Esempio 

Il /i, del/ dei  consonante (eccetto s impura, z, x, y e i gruppi gn, pn, ps) 

Il seme, il piatto, del riso, dei problemi 

Lo/  gli,  uno, dello/ degli 

i seguita da vocale 

s impura, z, x, y e i gruppi gn, pn, ps 

Lo  Ionio,  gli  spazi,  uno  psicologo,  lo xilofono, degli svaghi 

La / le, della/ delle  Consonante  La filosofia, le donne 

L’ (= la, Lo), dell’  Vocale (eccetto i seguita da vocale)  L’aereo, l’automobile 

Un  (mai apostrofato) 

Vocale (eccetto i seguita da vocale) 

Consonante (eccetto s impura, z, x, y e i gruppi gn, pn, ps) 

Un  astro,  un  isolato,  un  soldato,  un cavallo 

una  i seguita da vocale 

consonante 

Una iena, una caverna 

Un’ (= una)  Vocale  Un’incisione, un’allieva 

 

             

 

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Appendice DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL CITTADINO 

L’Assemblea  costituente  ha  elaborato  la  costituzione  del  1791,  che  aveva  come  preambolo  la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino”. Questo testo era stato già votato nell’agosto del 1789. Nella costituzione si possono trovare alcuni principi importanti: la divisione dei poteri, la garanzia della proprietà, il suffragio indiretto e ristretto su rigida base censitaria. 

I  Rappresentanti  del  Popolo  Francese,  costituiti  in  Assemblea  Nazionale,  considerando  che l’ignoranza, l’oblio o il disprezzo dei diritti dell’uomo sono le uniche cause delle sciagure pubbliche e della  corruzione dei  governi, hanno  stabilito di esporre,  in una  solenne dichiarazione,  i diritti naturali,  inalienabili e  sacri dell’uomo, affinché questa dichiarazione,  costantemente presente a tutti  i membri  del  corpo  sociale,  rammenti  loro  incessantemente  i  loro  diritti  e  i  loro  doveri; affinché maggior rispetto ritraggano gli atti del potere legislativo e quelli del potere esecutivo dal poter essere in ogni istanza paragonati con il fine di ogni istituzione politica; affinché i reclami dei cittadini,  fondati  da  ora  innanzi  su  dei  principi  semplici  ed  incontestabili,  abbiano  sempre  per risultato  il mantenimento  della  Costituzione  e  la  felicità  di  tutti.  In  conseguenza,  l’Assemblea Nazionale riconosce e dichiara, in presenza e sotto gli auspici dell’Essere Supremo, i seguenti diritti dell’uomo e del cittadino: 

Art. 1. Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune. 

Art. 2.  Il fine di ogni associazione politica è  la conservazione dei diritti naturali ed  imprescrittibili dell’uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all’oppressione 

Art. 3. Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo o individuo può esercitare un’autorità che non emani direttamente da essa. 

Art. 4. La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri; così, l’esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di questi stessi diritti. Questi limiti possono essere determinati solo dalla legge. 

Art. 5. La legge ha il diritto di vietare solo le azioni nocive alla società. Tutto ciò che non è vietato dalla  legge  non  può  essere  impedito,  e  nessuno  può  essere  costretto  a  fare  ciò  che  essa  non ordina. 

Art. 6. La legge è l’espressione della volontà generale. Tutti i cittadini hanno diritto di concorrere, personalmente o mediante i loro rappresentanti, alla sua formazione. Essa deve essere uguale per tutti,  sia  che  protegga,  sia  che  punisca.  Tutti  i  cittadini  essendo  uguali  ai  suoi  occhi  sono ugualmente ammissibili a  tutte  le dignità, posti ed  impieghi pubblici  secondo  le  loro capacità, e senza altra distinzione che quella della loro virtù e dei loro talenti.  

Art. 7. Nessun uomo può essere accusato, arrestato o detenuto se non nei casi determinati dalla legge, e secondo le forme da essa prescritte. Quelli che procurano, spediscono, eseguono o fanno 

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eseguire degli ordini arbitrari, devono essere puniti; ma ogni cittadino citato o tratto in arresto, in virtù della legge, deve obbedire immediatamente; opponendo resistenza si rende colpevole. 

Art. 8. La legge deve stabilire solo pene strettamente ed evidentemente necessarie e nessuno può essere  punito  se  non  in  virtù  di  una  legge  stabilita  e  promulgata  anteriormente  al  delitto,  e legalmente applicata. 

Art. 9. Presumendosi  innocente ogni uomo  sino  a quando non  sia  stato  colpevole,  se  si  ritiene indispensabile arrestarlo, ogni rigore non necessario per assicurarsi della sua persona deve essere severamente represso dalla legge.  

Art.10.  Nessuno  deve  essere  molestato  per  le  sue  opinioni,  anche  religiose,  purché  la manifestazione di esse non turbi l’ordine pubblico stabilito dalla legge.  

 Art.11. La libera comunicativa dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell’uomo; ogni cittadino può dunque parlare, scrivere, stampare  liberamente, salvo a rispondere dell’abuso di questa libertà nei casi determinati dalla legge. 

Art.12. La garanzia dei diritti dell’uomo e del cittadino ha bisogno di una  forza pubblica; questa forza è dunque istituita per il vantaggio di tutti e non per l’utilità particolare di coloro ai quali essa è affidata. 

Art.13.  Per  il  mantenimento  della  forza  pubblica,  e  per  le  spese  di  amministrazione,  è indispensabile un contributo comune: esso deve essere ugualmente ripartito fra tutti i cittadini, in ragione delle loro sostanze. 

Art.14.  Tutti  i  cittadini  hanno  il  diritto  di  constatare,  da  loro  stessi  o  mediante  i  loro rappresentanti,  la  necessità  del  contributo  pubblico,  di  approvarlo  liberamente,  di  controllarne l’impiego e di determinarne la quantità, la ripartizione e la durata. 

Art.15. La società ha il diritto di chieder conto ad ogni agente pubblico della sua amministrazione. 

Art.16. Ogni  società  in  cui  la  garanzia  dei  diritti  non  è  assicurata,  né  la  separazione  dei  poteri determinata, non ha costituzione. 

Art.17.  La  proprietà  essendo  un  diritto  inviolabile  e  sacro,  nessuno  può  esserne  privato,  salvo quando  la necessità pubblica,  legalmente constatata,  lo esiga  in maniera evidente, e previa una giusta indennità. 

La  costituzione  del  1793  (o  dell’anno  I°  della  Repubblica)  segna  il  punto  più  avanzato  della democrazia  rivoluzionaria: prevede  il  rafforzamento del potere  legislativo,  il  suffragio universale diretto,  l’istituzione  del  referendum  popolare.  La  costituzione  non  entrò mai  in  vigore, ma  può essere molto utile confrontare  la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino modificata nel 1793, con quella redatta nel 1791. 

Il popolo  francese,  convinto  che  l’oblio  e  il disprezzo dei diritti naturali dell’uomo  sono  le  sole cause delle sventure del mondo, ha deciso di esporre  in una dichiarazione solenne questi diritti sacri  ed  inalienabili,  affinché  tutti  i  cittadini  potendo  paragonare  incessantemente  gli  atti  del governo con  il  fine di ogni  istituzione sociale, non si  lascino opprimere ed avvilire dalla  tirannia, 

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affinché  il popolo abbia  sempre davanti agli occhi  le basi della  sua  libertà e della  sua  felicità,  il magistrato  la  regola dei  suoi doveri;  il  legislatore  l’oggetto della  sua missione. Di  conseguenza, esso proclama, al cospetto dell’essere Supremo,  la seguente dichiarazione dei diritti dell’uomo e de cittadino. 

 Art. 1. Lo scopo della società è  la  felicità comune.  Il governo è  istituito per garantire all’uomo  il godimento dei suoi diritti naturali e imprescrittibili. 

Art. 2. Questi diritti sono l’uguaglianza, la libertà, la sicurezza, la proprietà. 

Art. 3. Tutti gli uomini sono uguali per natura e davanti alla legge. 

Art. 4. La legge è l’espressione libera e solenne della volontà generale; essa è la stessa per tutti, sia che  protegga  sia  che  punisca;  può  ordinare  solo  ciò  che  è  giusto  e  utile  alla  società;  non  può vietare se non ciò che le è nocivo. 

Art.  5.  Tutti  i  cittadini  sono  ugualmente  ammissibili  agli  impieghi  pubblici.  I  popoli  liberi  non conoscono altri motivi di preferenza nelle loro elezioni, che le virtù e le capacità. 

Art. 6. La  libertà è  il potere che permette all’uomo di compiere tutto ciò che non nuoce ai diritti degli altri; essa ha per principio  la natura, per regola  la giustizia, per salvaguardia  la  legge;  il suo limite morale è in questa massima: " Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te ". 

Art. 7.  Il diritto di manifestare  il proprio pensiero e  le proprie opinioni,  sia con  la  stampa  sia  in tutt’altra maniera,  il diritto di riunirsi  in assemblea pacificamente,  il  libero esercizio dei culti, non possono essere  interdetti.  La necessità di enunciare questi diritti presuppone o  la presenza o  il ricordo recente del despotismo. 

Art. 8. La sicurezza consiste nella protezione accordata dalla società ad ognuno dei suoi membri per la conservazione della sua persona, dei suoi diritti e delle sue proprietà. 

Art. 9. La legge deve proteggere la libertà pubblica e individuale contro l’oppressione di quelli che governano. 

Art.10. Nessuno deve essere accusato, arrestato né detenuto,  se non nei  casi determinati dalla legge e secondo  le forme da essa prescritte. Ogni cittadino citato o arrestato dalla autorità della legge deve ubbidire sull’istante; egli si rende colpevole con la resistenza. 

Art 11. Ogni atto esercitato contro un uomo fuori dai casi e senza le forme che la legge determina è arbitrario e tirannico; colui contro  il quale  lo si volesse eseguire con  la violenza, ha  il diritto di respingerlo con la forza. 

Art.12.  Coloro  che  procurano,  spediscono,  firmano,  eseguiscono  o  fanno  eseguire  degli  atti arbitrari, sono colpevoli, e devono essere puniti. 

Art.13. Ogni uomo essendo presunto  innocente fino a quando non sia stato dichiarato colpevole, se  si giudica  indispensabile arrestarlo, ogni  rigore che non  fosse necessario per assicurarsi della sua persona deve essere severamente represso dalla legge. 

Art.14. Nessuno deve essere giudicato e punito se non dopo essere stato ascoltato o  legalmente citato, e in virtù di una regge promulgata anteriormente al delitto. La legge che punisse dei delitti 

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commessi  prima  che  essa  esistesse,  sarebbe  una  tirannia;  l’effetto  retroattivo  dato  alla  legge sarebbe un crimine. 

Art.15.  La  legge  deve  decretare  solo  pene  strettamente  ed  evidentemente  necessarie:  le  pene devono essere proporzionate al delitto, e utili alla società. 

Art.16. Il diritto di proprietà è quello che appartiene ad ogni cittadino di godere e disporre a suo piacimento dei suoi beni, delle sue rendite, del frutto del suo lavoro e della sua operosità. 

Art.17. Nessun genere di  lavoro di cultura , di commercio, può essere  interdetto all’operosità dei cittadini. 

Art.18. Ogni uomo può  impegnare  i suoi servizi  ,  il suo  tempo  ; ma non può vendersi né essere venduto;  la sua persona non è una proprietà alienabile. La  legge non riconosce domesticità; può esistere solo un vincolo di cure e di riconoscenza tra l ‘uomo che lavora e quello che lo impiega . 

Art.19. Nessuno può essere privato della benché minima parte della  sua proprietà,  senza  il  suo consenso,  tranne  quando  la  necessità  pubblica  legalmente  constatata  lo  esige  ,  e  sotto  la condizione di una giusta e preventiva indennità . 

Art.20. Nessun contributo può essere stabilito se non per l ‘utilità generale . Tutti i cittadini hanno il diritto di concorrere alla determinazione dei contributi, di sorvegliarne l’impiego , e di esigerne il rendiconto . 

Art.21.  I  soccorsi  pubblici  sono  un  debito  sacro  .  La  società  deve  la  sussistenza  ai  cittadini disgraziati  , sia procurando  loro del  lavoro,  sia assicurando  i mezzi di esistenza a quelli che non sono in età tale da poter lavorare . 

Art.22.  L  ‘  istruzione  è  il  bisogno  di  tutti.  La  società  deve  favorire  con  tutto  il  suo  potere  ,  i progressi della ragione pubblica, e mettere l ‘ istruzione alla portata di tutti i cittadini . 

Art.23. La garanzia sociale consiste nell‘azione di tutti per assicurare a ognuno  il godimento e  la conservazione dei suoi diritti; questa garanzia riposa sulla sovranità nazionale.  

Art.24.  Essa  non  può  esistere,  se  i  limiti  delle  funzioni  pubbliche  non  sono  chiaramente determinati dalla legge, e se la responsabilità di tutti i funzionari non è assicurata. 

Art.25. La sovranità risiede nel popolo; essa è una e indivisibile, imprescrittibile e inalienabile. 

Art.26. Nessuna parte di popolo può esercitare  il potere del popolo  intero; ma ogni sezione del sovrano riunito in assemblea deve godere del diritto di esprimere la sua volontà con una completa libertà. 

Art.27. Ogni individuo che usurpa la sovranità, sia all’istante messo a morte dagli uomini liberi. 

Art.28. Un popolo ha sempre  il diritto di  rivedere,  riformare e cambiare  la propria Costituzione. Una generazione non può assoggettare alle sue leggi generazioni future. 

Art.29. Ogni cittadino ha un eguale diritto di concorrere alla formazione della legge e alla nomina dei suoi mandatari o dei suoi agenti. 

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Art.30.  Le  funzioni  pubbliche  sono  essenzialmente  temporanee;  esse  non  possono  essere considerate come distinzioni né come ricompense, ma come doveri. 

Art.31.  I  delitti  dei mandatari  del  popolo  e  dei  suoi  agenti  non  devono  essere mai  impuniti. Nessuno ha il diritto di considerarsi più inviolabile degli altri cittadini. 

Art.32.  Il  diritto  di  presentare  quelle  petizioni  ai  depositari  dell’autorità  pubblica  non  può,  in nessun caso, essere interdetto, sospeso né limitato. 

 Art.33. La resistenza all’oppressione è la conseguenza dagli altri diritti dell’uomo. 

Art.34. Vi è oppressione contro il corpo sociale quando uno solo dei suoi membri è oppresso. Vi è oppressione contro ogni membro quando il corpo sociale è oppresso. 

Art.35. Quando  il governo viola  i diritti del popolo,  l’insurrezione è per  il popolo e per ciascuna parte del popolo il più sacro dei diritti e il più indispensabile dei doveri. 

 

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani 

L'ASSEMBLEA GENERALE 

proclama  la  presente  dichiarazione  universale  dei  diritti  umani  come  ideale  comune  da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società,  avendo  costantemente  presente  questa  Dichiarazione,  si  sforzi  di  promuovere,  con l'insegnamento  e  l'educazione,  il  rispetto  di  questi  diritti  e  di  queste  libertà  e  di  garantirne, mediante misure  progressive  di  carattere  nazionale  e  internazionale,  l'universale  ed  effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione. 

Art. 1 Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. 

Art.  2  Ad  ogni  individuo  spettano  tutti  i  diritti  e  tutte  le  libertà  enunciate  nella  presente Dichiarazione,  senza  distinzione  alcuna,  per  ragioni  di  razza,  di  colore,  di  sesso,  di  lingua,  di religione,  di  opinione  politica  o  di  altro  genere,  di  origine  nazionale  o  sociale,  di  ricchezza,  di nascita  o  di  altra  condizione. Nessuna  distinzione  sarà  inoltre  stabilita  sulla  base  dello  statuto politico,  giuridico  o  internazionale  del  paese  o  del  territorio  cui  una  persona  appartiene,  sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità. 

Art. 3 Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona. 

Art. 4 Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma. 

Art. 5 Nessun  individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti. 

Art. 6 Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica. 

  Per diritto e per dovere a cura di Simona D’Agostino  

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Art. 7 Tutti  sono eguali dinanzi alla  legge e hanno diritto,  senza alcuna discriminazione, ad una eguale  tutela  da  parte  della  legge.  Tutti  hanno  diritto  ad  una  eguale  tutela  contro  ogni discriminazione  che  violi  la  presente  Dichiarazione  come  contro  qualsiasi  incitamento  a  tale discriminazione. 

Art. 8 Ogni  individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge. 

Art. 9 Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato. 

Art. 10 Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta. 

Art. 11 Ogni  individuo accusato di un reato è presunto  innocente sino a che  la sua colpevolezza non  sia  stata  provata  legalmente  in  un  pubblico  processo  nel  quale  egli  abbia  avuto  tutte  le garanzie necessarie per  la sua difesa. Nessun  individuo sarà condannato per un comportamento commissivo  od  omissivo  che,  al  momento  in  cui  sia  stato  perpetuato,  non  costituisse  reato secondo  il  diritto  interno  o  secondo  il  diritto  internazionale. Non  potrà  del  pari  essere  inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso. 

Art. 12 Nessun  individuo potrà essere sottoposto ad  interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni  individuo  ha  diritto  ad  essere  tutelato  dalla  legge  contro  tali  interferenze  o lesioni. 

Art. 13 Ogni  individuo ha diritto alla  libertà di movimento e di  residenza entro  i  confini di ogni Stato. Ogni  individuo  ha  diritto  di  lasciare  qualsiasi  paese,  incluso  il  proprio,  e  di  ritornare  nel proprio paese. 

Art. 14 Ogni  individuo ha  il diritto di  cercare e di  godere  in  altri paesi  asilo dalle persecuzioni. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite. 

Art.  15  Ogni  individuo  ha  diritto  ad  una  cittadinanza.  Nessun  individuo  potrà  essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza. 

Art. 16 Uomini e donne  in età adatta hanno  il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna  limitazione  di  razza,  cittadinanza  o  religione.  Essi  hanno  eguali  diritti  riguardo  al matrimonio,  durante  il matrimonio  e  all'atto  del  suo  scioglimento.  Il matrimonio  potrà  essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato. 

Art. 17 Ogni  individuo ha  il diritto ad avere una proprietà  sua personale o  in comune  con altri. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà. 

Art. 18 Ogni  individuo ha diritto  alla  libertà di pensiero, di  coscienza e di  religione;  tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in 

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comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti. 

Art. 19 Ogni  individuo ha diritto alla  libertà di opinione e di espressione  incluso  il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere. 

Art. 20 Ogni  individuo ha diritto alla  libertà di  riunione e di associazione pacifica. Nessuno può essere costretto a far parte di un'associazione. 

Art. 21 Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti. Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza  ai  pubblici  impieghi  del  proprio  paese.  La  volontà  popolare  è  il  fondamento dell'autorità  del  governo;  tale  volontà  deve  essere  espressa  attraverso  periodiche  e  veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione. 

Art. 22 Ogni  individuo,  in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla  realizzazione attraverso  lo  sforzo nazionale e  la  cooperazione  internazionale ed  in  rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità. 

Art. 23 Ogni  individuo ha diritto al  lavoro, alla  libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni  di  lavoro  ed  alla  protezione  contro  la  disoccupazione.  Ogni  individuo,  senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale  lavoro. Ogni  individuo che  lavora ha diritto ad una rimunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza  conforme  alla dignità umana  ed  integrata,  se necessario, da  altri mezzi di protezione sociale. Ogni  individuo  ha  diritto  di  fondare  dei  sindacati  e  di  aderirvi  per  la  difesa  dei  propri interessi. 

Art. 24 Ogni  individuo ha diritto  al  riposo ed  allo  svago,  comprendendo  in  ciò una  ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite. 

Art. 25 Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia,  invalidità,  vedovanza,  vecchiaia  o  in  altro  caso  di  perdita  di mezzi  di  sussistenza  per circostanze indipendenti dalla sua volontà. La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza.  Tutti  i  bambini,  nati  nel  matrimonio  o  fuori  di  esso,  devono  godere  della  stessa protezione sociale. 

Art. 26 Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda  le  classi  elementari  e  fondamentali.  L'istruzione  elementare  deve  essere  obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve  essere  egualmente  accessibile  a  tutti  sulla  base  del  merito.  L'istruzione  deve  essere indirizzata al pieno  sviluppo della personalità umana ed al  rafforzamento del  rispetto dei diritti umani  e  delle  libertà  fondamentali.  Essa  deve  promuovere  la  comprensione,  la  tolleranza, 

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l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per  il mantenimento  della  pace.  I  genitori  hanno  diritto  di  priorità  nella  scelta  del  genere  di istruzione da impartire ai loro figli. 

Art. 27 Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle  arti e di partecipare al progresso  scientifico ed  ai  suoi benefici. Ogni  individuo ha diritto alla protezione degli  interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione  scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore. 

Art. 28 Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati. 

Art. 29 Ogni  individuo ha dei doveri verso  la comunità, nella quale soltanto è possibile  il  libero e pieno sviluppo della sua personalità. Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere  sottoposto  soltanto  a  quelle  limitazioni  che  sono  stabilite  dalla  legge  per  assicurare  il riconoscimento e  il rispetto dei diritti e delle  libertà degli altri e per soddisfare  le giuste esigenze della morale,  dell'ordine  pubblico  e  del  benessere  generale  in  una  società  democratica. Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e principi delle Nazioni Unite. 

Art. 30 Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati.    

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I dieci diritti fondamentali dell'infanzia 

1. Il diritto all'uguaglianza e alla protezione dalla discriminazione, senza distinzione di razza, religione, nascita e sesso 

2. Il diritto a un nome e a una cittadinanza 

3. Il diritto alla salute 

4. Il diritto all'istruzione e alla formazione 

5. Il diritto al tempo libero, al gioco e allo svago 

6. Il diritto all'informazione, alla partecipazione, a essere ascoltati e a riunirsi 

7. Il diritto a una sfera privata e a crescere in uno spirito di uguaglianza e di pace 

8. Il diritto ad aiuti immediati in caso di catastrofi e in situazioni d'emergenza, come pure alla protezione contro la violenza 

9. Il diritto a una comunità familiare, alle cure parentali e a una casa sicura 

10. Il diritto all'assistenza in caso di menomazione  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Fonti Bibliografia 

• Albonetti,  Dal  Lauro,  Cittadinopoli.  Laboratorio  di  educazione  alla  convivenza  civile, Poseidonia editore, 2005, Bologna. 

• Il Vocabolario Treccani, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1997, Roma 

• T. De Mauro, Vocabolario di base della lingua italiana, Editori Riuniti, 1997, Roma 

Sitografia 

• www.scuoladecs.ti.ch 

• www.wikipedia.org 

• www.pariopportunita.provincia.tn.it