WALTER GASPERONI - LUNE CANUTE

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WALTER GASPERONI - LUNE CANUTE 2012

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WALTER GASPERONILUNE CANUTE

a cura di

Gianluca Marziani

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TestiGianluca Marziani, Vincenzo Cerami e Andrea Barchiesi

Progetto GraficoErrico Gasperoni

FotografieStudio ETÀ

TraduzioniSyd Migx

Un particolare ringraziamento ad Roberto Giammattei

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessain qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanicoo altro senza l’autorizzazione scritta dell’editore.

© 2012 Autori per i loro testi© 2012 Walter GasperoniTutti i diritti [email protected]

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Sommario

5 Vincenzo Cerami

7 Vincenzo Cerami translation by Syd Migx

9 Frammenti di un Disegno Amoroso Gianluca Marziani

13 Fragments of a Loving Drawing by Gianluca Marziani

17 Pitture

47 Andrea Barchiesi

49 Andrea Barchiesi translation by Syd Migx 51 Disegni

62 Curriculum

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Ho un po’ di cose da chiedere a Walter Gasperoni. La prima: secon-do lui, quando si finisce di essere bambini e si diventa adulti? Alla morte della nonna? Quando qualcuno dice a Pinocchio che le ra-diazioni sono nocive? Quando non si corre più dietro alle lucertole? Con una matita in mano il bimbo prova a dar figura a ciò che vede, come se ciò che vede non gli bastasse per capire. Le gambe sono fagiolini ambulanti, le finestre delle case sono occhi e le nuvole – siccome mutano di continuo – sono scarabocchi. Ma è così che un bambino vede il mondo? Tutto gli parla.Poi arriva l’età del principio di realtà, l’età adulta. Eppure, matita in mano, si continua a dare vita all’immobilità. L’adulto dovrebbe ave-re meno segreti del bambino, sa che il sole non ha occhi e bocca per sorridere, eppure continua ad animare tutto ciò che lo circonda. Forse la cruda realtà delle cose inanimate lo spaventa. Ha bisogno di svelare l’esistenza anche in un sasso. Ecco quindi che, matita in mano, bambino e adulto sono la stessa cosa. Li eguaglia la paura del buio, che su un foglio di carta non può essere rappresentato da una semplice macchia nera. Il buio è tale solo se contiene qualche bar-lume, magari in forma di fantasma o di figure bizzarre, come negli incubi. Non c’è mai allegria nella fantasia: non si crede a ciò che si vede. O perlomeno un’apparenza ne nasconde un’altra. Un disegno, quindi, evoca tutto ciò che è fuori della cornice. Riempie il nulla. Rompe la noia.Walter Gasperoni sembra non avere una casa, e quando ozia nel suo albergo, dove a turno passano genti misteriose, in attesa di andare a un appuntamento prende un foglio di carta e si costruisce un rifugio tutto suo, un paesaggio di spazi e figure che lo invita a ricominciare da capo, a tornare bambino dentro un universo che inventa le prime favole dell’uomo, distorte e ancora informi, come feti che crescono nel ventre materno.

Vincenzo Cerami 29 marzo 2012

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There are a few things that I would like to ask Walter Gasperoni. First off: according to you, when is it that one stops being a child and becomes a grown-up? At the death of grandma? When someo-ne tells Pinocchio that radiations are noxious? When one no longer runs after lizards? With a crayon in hand, the child tries to give figure to what it sees, as if what it sees could not be enough in order to understand. Legs are stringbeans, house windows are eyes and the clouds – constantly changing – are scribbles. But is it so that a child sees the world? Everything speaks to them.Then comes the age of the principle of reality, adult age. And yet, pencil in hand, one continues to give life to immobility. The adult should have less secrets that the child, he or she knows that the sun does not have eyes and mouth to smile, yet keeps on animating everything surrounding them. Perhaps the stark reality of inanimate things scares them. He needs to reveal existence even in a rock. Here comes the time when, pencil in hand, adult and child are the same thing. Fear of darkness equates them, which on a sheet of paper cannot be represented by a simple black spot. Darkness is such only if it contains some glimmer, perhaps in the shape of a ghost or zany figures, as in nightmares. There never is mirth in fantasy: one does not believe in what one sees. Or, at least, an appearance hides ano-ther appearance. A drawing, therefore, evokes whatever is outside its frame. It fills up for nothingness. It breaks boredom.Walter Gasperoni seems not to have a home and when he loiters in his hotel, where mysterious people pass by, awaiting to leave for a meeting, picks up a sheet of paper and builds a shelter of his own, a landscape of spaces and figures inviting him to start anew, to be-come a child again within a universe inventing the first fairytales of man, distorted and still inchoate, as foetuses growing inside the mo-ther womb.

Vincenzo Cerami March, 29th., 2012 translation by Syd Migx

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FRAMMENTI DI UN DISEGNO AMOROSOGianluca Marziani

Quando ho sfogliato per la prima volta il libro DISEGNI 1960-2004, un’opera a pagina 41 mi è rimasta impressa con indelebile lucentezza. Eccola oggi sul mio tavolo: raffigura una semplice mano che svilup-pa la Teoria di Gigiobegu, ovvero, le cinque tipologie di uomini, una per ogni dito della mano. Ci sono gli uomin (così è scritto anche se protendo per il termine uomini), gli uominini, gli uominorii, i cazza-bubboli e i rottinculi (ed è veramente così, pensateci e non ve ne pen-tirete). Depongo le armi intellettuali davanti alle soluzioni in cui la sintesi ironica definisce una realtà che ti circonda, usando quel misto di cultura popolare e intuito ancestrale, rileggendo la vita col tocco fulmineo della scrittura leggera ma sapiente. E poi mi piace conside-rare la mano il vero ritratto del pittore puro, l’unico che placa la pro-pria natura in un mercuriale amplesso tra disegno e pennello. Quelle dita racchiudono la sintesi alchemica dei passaggi tra cervello, occhio e cuore, mettendo a regime la fluidità ispirativa dentro un talento che scivola lungo linee, tratti, scarabocchi, pienezze, lampi, vuoti, in-croci… Disse benissimo Ermanno Cavazzoni quando, parlando dei taccuini di Walter Gasperoni, scrisse: “…una specie di diario della mano sinistra, le frange dell’immaginazione, tutta roba a perdere ma come se si fosse salvata dal cestino e adesso stesse lì, incomprensibile come un mucchio di briciole. Oppure sembrano, come le dicevo, i disegni di un disturbato mentale, salvati perché si spera un giorno di capirci qualcosa e possano indicare la via per entrar nella mente…”.

Diario della mano sinistra mi tocca per varie ragioni: sono manci-no, capto per istinto il peso specifico delle follie e credo nelle mec-caniche calde del corpo umano. Disegni di un disturbato mentale mi colpisce per ragioni adiacenti: perché arte e follia (in senso pro-fondo e non clinico) si scambiano da sempre il fluido della grandez-za, perché il “disturbo mentale” mostra gli angoli migliori del vivere, perché senza follia non ci sarebbe alcuna rivelazione. Mano sinistra e disturbo mentale restano condizioni non conformi al rito sociale, incarnano stranezza e diversità da sempre. Due polarità che nel dise-gno liberatorio si accordano in toni simbolici e morali, riportando a

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galla l’infanzia silente, la poesia del sottofondo, l’armonia del rumore basso, la grazie delle piume necessarie.

A proposito: non mi interessa ribadire con quale mano dipinga Ga-speroni (lasciamo i giusti spazi per ambiguità e mistero), qui si trat-ta di nuotare con placido galleggiamento dentro il mondo altro di un artista visionario e poetico, fuori dai generi ma dentro il limbo dell’occhio incuriosito e imprevedibile, privo di vincoli che non siano quelli di ogni singolo istante. Dal 1960 ad oggi non carpisci la tempo-ralità ma cogli la spazialità figurativa del momento, l’appunto rapido su fogli di qualsiasi tipo, talvolta minuscoli come fossero tessere di un mosaico diaristico che cresce giorno dopo giorno. C’è una leggiadria poetica nella sequenza cartacea che potremmo scorrere come un film senza trama ma con molteplici personaggi che entrano ed escono di scena, dentro un paesaggio molle che esalta le gesta armoniche dei suoi attori elastici.

Il corpo diventa un campo ispirativo per l’esercizio fulmineo della libertà a due dimensioni. Doppie teste, braccia in piena trasforma-zione, ibridazioni zoomorfe, articolazioni da piovra umana, compe-netrazioni, voli pindarici, sospensioni idrauliche… nulla è proibito negli immaginari surreali di Gasperoni, molto accade nel perimetro catartico del foglio fetale. L’armonia sta nella capacità di credere alle utopie della visione, nell’affetto amorevole per gli eroi involontari del proprio universo onirico. Un artista, non dimentichiamo mai, deve amare i suoi figli bidimensionali, prendersi cura delle loro gioie ma anche dei loro disturbi, carezzandoli mentre li disegna, abbrac-ciandoli mentre li colora, baciandoli mentre li regala agli occhi altrui. Solo così il fruitore sentirà quei frammenti di un discorso amoroso, ampliando le gamme sentimentali di un’opera, dando ossigeno e san-gue ad un frammento cartaceo su cui si deposita la materia del tratto.

Disegnare è un atto d’amore primigenio ed ancestrale…

L’arte di Gasperoni (disegni o pitture la questione non cambia) parla di memorie mai sconfitte, di ricordi atavici e sogni fanciulleschi, di mondi privati dove abitano figure danzanti, giocolieri e intrattenitori, amanti e viaggiatori melanconici, spiriti felliniani e schegge fiabe-

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sche… la scena del disegno vibra con le scariche elettriche del tratto libero, portando il presente nella pura invenzione che tutto permette e nulla chiede in cambio. Devi solo credere nel racconto, appassio-narti ai personaggi, amare le piccole gesta di questi strampalati abi-tanti del sogno. Rappresentano la famiglia allargata dell’artista, un gruppo circense con le radici nel Surrealismo originario e il domicilio nel luogo che ogni fruitore desidera.

Nulla è casuale: il legame con San Marino, la Romagna come terra d’elezione, le origini familiari, le amicizie e i compagni d’avventura, le scelte in positivo o negativo, le note caratteriali, momenti che danno il contenuto ad una visuale d’artista di preziosa coerenza e magnetica solitudine. Quella costa italiana nasconde sorgenti di ironie sponta-nee e vagabonde, creando fiumi di realismi magici, affluenti di ironie ottimiste, fino ai mari aperti della bellezza che vola, come un airone tutto verde che atterra su una splendida Ferrari rossa e depone uova rosa sopra il cofano. Mi diverte immaginare le menti libere della Ro-magna come una banda di aironi mascherati che prende in giro la bellezza scontata, la troppa serietà degli adulti, la pesantezza di chi non si gode i diritti della vita. Mi piace pensare all’artista come ad un uccello che dorme su nuvole soffici e scappa sempre verso il sole, verso la luce, verso il mare.

Vivere è un diritto, mai un dovereCreare è un lusso, mai un obbligoVivere e creare disegnano un cerchio interiore che avvolge il Pianeta

Come dice lo stesso Gasperoni: “… rendere sfigurate le figure e fi-gurare le macchie…”. La sintesi di un viaggio d’autore è probabilmente in questa frase aperta eppure perfetta, a conferma di una mescolanza matura tra generi e avanguardie, alto e basso, centro e periferia, vicino e lontano, tutto e niente...

Che le ali battano sempre senza alcun rumoreChe la mano di un artista scivoli sempre come onda su onda.

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FRAGMENTS OF A LOVING DRAWINGby Gianluca Marzianitranslation by Syd Migx

The first time I browsed through the pages of the DISEGNI 1960 – 2004 book, one of the works contained in it, on page 41, stuck in my mind with an indelible shine. Here it is today, right on my table: it depicts a simple hand developing the Gigiobegu Theory, or the five types of men, one for each finger of the hand. We have me (thus written, although I am inclined to the term “men”), the little men, the minor men, the punks and the motherfuckers (and it really is that way, think about it and you won’t regret it). I lay down my intellectual weapons in the face of solutions in which an ironic synthesis defi-nes the surrounding reality, using that mix of folklore and ancestral intuition, re-reading life with the meteoric touch of a light yet savvy writing. And then, I like to consider the hand as the true portrait of the pure painter, the only one who appeases its nature in a mercurial intercourse between drawing and brush. Those fingers enclose the alchemical synthesis of the passages through brain, eye and heart, implementing an inspirational fluidity within a talent sliding along lines, strokes, doodles, fullness, flashes, emptiness, crossings... Er-manno Cavazzoni perfectly summarized it, when, talking about the sketchbooks by Walter Gasperoni, wrote: “...a kind of left- hand diary, the fringes of immagination, stuff that was supposed to be disposed of, but, as if spared from the wastepaper basket, now stands in front of you, incomprehensible as a bunch of breadcrumbs. Or else, they seem – as I was telling you before – the drawings of a mentally disturbed person, saved from oblivion in the hope of comprehending them, some day, and indicate the way to enter into that mind...”.

Left-hand diary touches me for several reasons: I am a lefty, I in-stictively pick up the specific weight of madness and I believe in the warm mechanics of the human body. Drawings of a mentally disturbed person strikes me for adjacent reasons: because art and madness (in a profound, not clinical sense) have forever exchanged the fluid of greatness, because “mental disorder” shows the best angles of living, because without madness there would not be any revelation. Left hand and mental disorder remain nonstandard con-ditions to the social rite, they have always embodied weirdness and

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diversity. Two poles that, within the liberating drawing, tune up in symbolic and moral tones, resurfacing a silent childhood, the poetry of the undercurrent, the harmony of low noise, the grace of neces-sary feathers.

By the way: I am not interested in restating which hand Gaspero-ni paints with (let’s leave enough room for mystery and ambiguity), here it is a matter of swimming with placid floating within the other world of a poetic and visionary artist, outside genres but within the limbo of the curious, unpredictable eye, free from any limits other than that of every single moment. Since 1960 and until today, one does not pry the temporality, but catch the figurative spatiality of the moment, the quick sketch on any kind of sheet, at times as tiny as tesseras in a diaristic mosaic growing day after day. There is a poetic gracefulness in the paper sequence that one could roll like a plot-less movie with multiple characters entering and exiting the scene, in a soggy landscape exhalting the harmonious gestures of its elastic actors.

The body becomes an inspiration’s field for a lightning excerise in bi-dimensional freedom. Double heads, full-transforming arms, zo-omorphic hybridation, human octopus joints, compenetrations, pin-daric flights, hydraulic suspensions... nothing is forbidden within the surreal imagination of Gasperoni, much happens within the cathar-tic perimeter of the fetal sheet. Harmony is in the ability to believe in the utopias of vision, in the loving fondness for the unintentional heroes of one’s own dreamy universe. An artist, let’s never forget that, must love its bi-dimensional children, care for their joys, but also for their disorders, caressing them while drawing them, hugging them while coloring them, kissing them while presenting them to other people’s eyes. That is the only way in which the observer will feel those fragments of a loving discourse, widening the sentimental range of a work of art, giving blood and oxygen to a paper fragment over which the matter of a stroke is deposited.

To draw is an act of love, ancestral and primigenial...

Gasperonis’s art (drawings or paintings, it’s the same) speaks of

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never-vanquished memories, of atavic souvenirs and childhood dre-ams, of private worlds inhabited by dancing figures, jugglers and en-tertainers, lovers and melancholic travellers, Fellini’s -like spirits and fairytale splinters... the scene of the drawing vibrates with the electri-cal discharges of free stroke, carrying the present time into pure in-vention that allows everything without asking for anything in return. One has only to believe in the tale, to thrill for the characters, to love the little gestures of these odd dwellers of dreams. They represent the extended family of the artist, a circus troupe with its roots in the originary Surrealism and abode in any place the viewer desires.

Nothing is accidental: his ties with San Marino, Romagna as his elec-tive land, family origins, friendships and adventure’s companions, positive or negative choices, characterial notes, moments giving con-tent to the vision of an artist of precious coherence and magnetic solitude. That Italian coastline hides springs of spontaneous and wandering ironies, creating rivers of magic realisms, affluents of op-timistic ironies, all the way to the open seas of flying beauty, as an he-ron, all green, landing on a splendid, red Ferrari and laying pink eggs over its hood. It amuses me to imagine the free minds of Romagna as a flock of masked herons, mocking taken-for-granted beauty, the seriousness of adults, the heaviness of those not enjoying the rights of life. I like to think of the artist as a bird sleeping on soft clouds and always running towards the sun, the light, to the sea.

To live is a right, never a dutyTo create is a luxury, never an obligationLiving and creating draw an inner circle enveloping the planet

As Gasperoni himself says: “...disfigure figures and figure blotches...”.The synthesis of an author’s travel is probably contained within this open-ended, yet perfect sentence, as confirmation of a mature medley of genres and avant-gard, high and low, center and periphery, near and far, all and nothing...

May wings always flap noiselesslyMay the hand of an artist always slide as wave over wave.

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Pitture

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Teste verdiolio e acrilico su tela - 90 x 80 cm

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Quando il sole si spegneolio e acrilico su tela - 80 x 90 cm

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Tutto al centroolio e acrilico su tela - 70 x 80 cm

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Piano di un litigioolio e acrilico su tela - 80 x 70 cm

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Passeggiataolio e acrilico su tela - 80 x 70 cm

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Quattro luneolio e acrilico su tela - 90 x 80 cm

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Più Luneolio e acrilico su tela - 80 x 90 cm

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Tondoolio e acrilico su tela - 100 x 90 cm

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Dopo... non ci sono scaleolio e acrilico su tela - 50 x 60 cm

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Mano a tre ditaolio e acrilico su tela - 60 x 50 cm

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Carroolio e acrilico su tela - 50 x 60 cm

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Forzaturaolio e acrilico su tela - 60 x 50 cm

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Lune e Peraolio e acrilico su tela - 50 x 60 cm

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Tondo Neroolio e acrilico su tela - 50 x 60 cm

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Madre e Figlioolio e acrilico su tela - 65 x 55 cm

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Cosoolio e acrilico su tela - 50 x 60 cm

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Cartolinaolio e acrilico su tela - 32 x 27 cm

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Chiaccheroneolio e acrilico su tela - 32 x 27 cm

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Gabbiaolio e acrilico su tela - 32 x 27 cm

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Cartolinaolio e acrilico su tela - 32 x 27 cm

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Ventaglioolio e acrilico su tela - 32 x 27 cm

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Senza titoloolio e acrilico su tela - 25 x 20 cm

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In giro si trovanoolio e acrilico su tela - 90 x 100 cm

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Otto gambeolio e acrilico su tela - 100 x 90 cm

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Avrei potuto intitolarlo “ Parole d’Amore”, ma non l’ho fattoolio e acrilico su tela - 90 x 100 cm

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Sentiero con pausaolio e acrilico su tela - 60 x 100 cm

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Fiammeggia con quel poco che èemerso la torrela valle è la distanzaremoti come palombarisul fondo ci muoviamprimi uomini noi siamcome pesci solo gli occhidivoriamtutto quello che vediamil continuo riempirsi dell’acquadentro le case diventate fondalifino alla chiesa chela piena ha caricatosolo il rospo sa dove andarerisale lentala nostra preghiera ci puoisentire lassùi mondi completamente sommersi di Walter

L’invasione di un’ape nella stanzaprima di addormentarmiil ronzio mi trapassa e continuanel sonno a ronzaresembra làdietro le tendemi alzo e controllotorno a letto forse l’ape è uscitama continuo a sentire il ronzioio dappertutto

Andrea Barchiesi

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Flame up with what little isemerged the towerthe valley is the distanceremote as deep-sea diverson the bottom we movefirst men we areas fishes just the eyeswe devoureverything we seethe continuous filling up of the waterwithin the houses turned into seabedall the way to the church thatthe flood has loadedonly the toad knows where to goslowly comes backour prayer can youhear us up yonderthe worlds completelysubmergedof Walter

The invasion of a bee in the roombefore my falling asleepthe buzz pierces me and keeps onbuzzing in the sleepit seems to come from therebehind the curtainsI get up and checkgo back to bedmaybe the bee has gotten outbut I keep hearing the droneI everywhereforever

Andrea Barchiesitranslation by Syd Migx

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Disegni

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CURRICULUM

Esposizioni personali

Walter Gasperoni nasce nel 1943nella Repubblica di San Marino,dove vive e lavora.

1978Teatro Titano, San Marino, a curadi Italo Mussa.

1981Studio Cavalieri, Bologna.Galleria Mazzoli, Modena.

1982Salone Palazzo del Turismo, San Marino.Galleria Diagramma, Milano, a cura di Luciano Ingapin.

1983Galleria TXT, Rimini.Galleria de Amicis, Firenze, a cura di Italo Mussa.Galleria Centro Sei, Bari.

1984Galleria Murnik, Como.

1987“Affreschi”, Palazzo Mercuri, San Marino, a cura di Gilberto Rossini.

1991Oratorio di Santa Maria Assunta, Spinea, a cura di Marco Nereo Rotelli.Chiesa di Santa Maria ad Nives, Rimini.

1992Galleria Campanile, Bari.

1993Galleria Bello Sguardo, Cagli.

1994Galleria Pio Monti, Roma, a curadi Pio Monti.Galleria Rasponi, Ravenna.Studio Cavalieri, Bologna.Galleria Una Arte, Fano.Galleria Les Chances de 1’Art, Bolzano, a cura di Fiorenzo de Gasperi.

1995Aula Mimismagia, Rovereto.

1996“L’Azzurro mi insegue”, Studio d’Arte Raffaelli, Trento, a cura di Giacinto di Pietrantonio.“Paesaggi poi narrati”, Palazzo Ducale, Urbino, a cura di Achille Bonito Oliva.

2000“Da qui... A Lì...”, Loggia degli Zavatteri,Basilica I’alladiana, Vicenza, a curadi Alberto Fiz.“Da paese... a paese”, Palazzina Azzurra, San Benedetto del

Tronto,testo di Vittoria Coen, 1996.

2001“Favole Acquerellate”, Una Arte, Fano.“Favole”, Palazzo del Consiglio d’Europa, Strasburgo.

2005“Favole da Cavalletto”, Rocca Malatestiana, Fano, presentata da Lucrezia De Domizio Durini.“Fables muettes”, Maretti Arte Monaco, Montecarlo, a cura di Patrizia Ferri.“Walter Gasperoni Disegni 1960 - 2004”, Festival della Letteratura di Mantova - Galleria Bonelli Arte Contemporanea, Presentazione del libro-opera. Con contributi letterari di James Brown, Ermanno Cavazzoni, Carlo Lucarelli, Cesare Padovani, Alessandro Riva.

2006“Favole Mute” C.I.A.C. Centro Internazionale d’Arte e Cultura, Venezia.“Lune Parlanti”, Museo Nuova Era, Bari, a cura di Alberto Zanchetta.

Esposizioni collettive

1980-81“Genius Loci”, Palazzo della Città, Acireale, poi Palazzo dei Diamanti,Ferrara.Museo laboratorio Casa Bianca, Vicenza.“Expò Arte”, Galleria Mazzoli, Bari.

1982Biennale di Venezia, a cura di Achille Bonito Oliva.“Arte Der 82”, Mostra internazionale del disegno, Bilbao.“Le licenze dell’ortodossia”, Trieste,a cura di Carlo Milic.“La preziosità della pittura”, Galleria de Amicis, Firenze, a cura di Italo Mussa.

1983“Specchi e riflessioni”, Galleria Vivita, Firenze, a cura di Achille Bonito Oliva.“Critica ad arte”, Palazzo Lanfranchi, Pisa, a cura di Achille Bonito Oliva.“Il Nuovo disegno internazionale”,Galleria il Pirano, Capodistria, a cura di A. Medued.“Effetto speciale”, Galleria Gruppo Cento Due, San Marino, a cura di Antonio D ‘Avossa.“Come camminare nella pittura”, Galleria il Planetario, Trieste, a cura di Italo Mussa.“Dittici”, Lanciano, a cura di Maria Luisa Frisa.

1985“Anni 80”, Musei Comunali, Rimini,a cura di Renato Barilli.

1990“Ambiente, il gioco e la festa”, Catania, a cura di Marisa Vescovo.

1992“Castelli in aria”, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea,

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San Marino, a cura di Laura Cherubini.

1993“Trevi ex Vero”, Palazzo Ubaldi, Trevi.“Per Mari e Monti”, Galleria Pio Monti, Macerata.

1994“Oltre la montagna dipinta”, Castello di Pergine, Trento, a cura di Fiorenzo De Gasperi.“Il Ritratto autoritratto”, Trevi Flash Art Museum, Trevi.“Art 25”, Galleria Fabi Basaglia, Basilea.“Paolo e Francesca”, Musei Comunali, Rimini.“Art Fiera”, Studio Cavalieri, StudioRaffaelli, Galleria Fabi Basaglia, Bologna.

1995“Peter Angermann, Silvio Cattani, Walter Gasperoni, Ascanio Renda”, Palazzo Traversa, Cuneo.“Il Gatto e la Volpe”, Galleria Pio Monti, Roma.“Art Cologne”, Galleria Fabi Basaglia, Colonia.

1996“Esperienze della saggezza”, ex Ospedale Psichiatrico, Imola, a cura di Antonio D ‘Avossa.“Portable Art”, Galleria Bianca Pilat Art, Chicago, a cura di Maria Grazia Torri.“Lady Diana”, Flash Art Museum Trevi, Trevi .

2000“Arte in giro”, ex Mattatoio, Roma,a cura di Alberto Fiz.DNArt, “European autodidact artists”, Palazzo Durini, Milano, a cura di Lucrezia De Domizio Durini, Antonio d’Avossa.Paraxo 2000, “La festa dell’arte”, Andora, a cura di Vittoria Coen.

2001“Collezionando”, Salone Mantegnesco, Mantova, A Cura della Galleria B&B Arte “Extravergine”, Trevi Flash Art Museum, Trevi.“Immagini Italiane”, Vecchio Ospedale Soave, Codogno (Co) a cura di Antonio d’Avossa.“Nel Segno della Solidarietà”, Fabriano, a cura di Giorgio di Genova“Omaggio a Beuys, un opera per la casa di Lucrezia”, Bolo-gnano (Pe).

2002“Convergenze Parallele”, Salone Mantegnesco, Mantova, a cura di Paola Artoni.“Duplex.Dall’Identico al Molteplice”, Belvedere Ostrense (An), a cura di Antonio d’Avossa.“Lune Parlanti”, Rocca di Monte Fiore, Monte Fiore Conca (RN), idea e progetto di Walter Gasperoni.

2005“Anima animale”, Montebelluna, Vicenza, a cura di Maria Luisa Trevisan. “Alchimie Saline”, Palazzo Mediceo, San Leo, idea e progetto di Walter Gasperoni.“Alchimie Saline”, chiesa della SS. Annunziata, Solarolo (RA), idea e progetto di Walter Gasperoni.“Impressioni di Settembre”, Galleria Planetario, Trieste.

2006 “Contemporaneo Italiano”, Palazzo Governo Unione Europea, catalogo con testi di: Barroso, Frattini, Figuel, Pialuisa Bianco.

2009“Plenitudini”, Galleria D’Arte Contemporanea, Rep. San Marino a cura di Alberto Zanchetta.

Rassegna critica

Achille Bonito OlivaLaura CherubiniVittoria CoenPatrizia FerriItalo MussaGiacinto Di PietrantonioAlberto FizAntonio BarilliMarisa VescovoFiorenzo De GasperiLucrezia De Domizio DuriniLuciano IngapinGilberto RossiniMaria Grazia TorriPaola ArtoniClaudio SpadoniFrancesca PietracciElina MassimoMaria Luisa FrisaCarlo MilicAndrei MedvedAda LombardiEnzo FabrucciFrancesco VincitorioAnna D’EliaRoberto Da OlioPeter WeiermairGiorgio Di GenovaGianfranco DraghiPaolo NardonYathovich (Basilea)Alessandro RivaAlberto Zanchetta

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