Voltana On Line n.25-2012
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25
2012 Voltana On Line www.voltanaonline.it
pericolo, ma dire che ci vuol corag-
gio per sperare ... qui in Italia po-
trebbe sembrare eccessivo. In molti
Paesi le cose vanno ben peggio: ci
sono tragedie e stragi, rischi e in-
giustizie peggiori. Anche da noi, in
altre epoche, si son viste cose forse
più terribili, che sembravano dav-
vero uccidere ogni speranza. Nel
1944 era difficile sperare, tuttavia in
quell’anno un intellettuale cristiano,
educatore e animatore eroico della
resistenza bresciana, Andrea Tre-
beschi, scriveva: «Se il mondo fosse
monopolio dei pessimisti, sarebbe
da tempo sommerso da un nuovo
diluvio; e se oggi la tragedia sembra
inghiottirci, si deve alla malvagità di
alcuni, ma soprattutto all’indifferenza
Viviamo in un Paese da ricostrui-
re. E dobbiamo dircelo, pensarci
davvero; anche perché è l’unico
modo per superare “la nausea esi-
stenziale ispirataci dai fatti di Roma
e di Milano e di chissà quanti posti
ancora….”. C’è una sola alternativa
al mugugno (il quale poi è un modo
di arrendersi): prendere coscienza
che c’è un Paese da ricostruire dal-
le radici, cioè dalle coscienze. Bi-
sogna superare il semplice malu-
more e ritrovare la speranza e la
volontà di ricostruire. Martin Luther
King ammoniva: “temo il mugugno
dei buoni più della violenza dei
cattivi”.
“Ciò che ci porta alla sventura
non sono tanto i nostri peccati
quanto la disperazione”. Questo
pensiero di Giovanni Crisostomo
ispira l’editoriale del recente fasci-
colo 1/2012 di Horeb (una bellissi-
ma rivista di spiritualità). Tutto il
fascicolo è dedicato al tema “Il co-
raggio di sperare oggi”.
Il titolo mi ha fatto riflettere e in un
primo momento mi ha lasciato per-
plesso. Certo ci sono gli scandali,
le furbizie, forse anche qualche
della maggioranza. Il “credo” di
troppa gente non ebbe, fin qui, che
due articoli: “non vi è nulla da fare”,
“tutto ciò che si fa non serve a nulla”.
Quel che importa è che ognuno, se-
condo le proprie possibilità e facoltà,
contribuisca di persona alle molte
iniziative di bene, spirituale, intellet-
tuale e morale. Un mondo nuovo si
elabora. Che sia migliore o ancor
peggio, dipende da noi». Lui morì
poco dopo a Gusen di Mauthausen;
ma l’Italia fu liberata e rinacque.
Ebbe la forza di ricostruirsi perché
molti cittadini, di diversa condizio-
ne, formazione, orientamento e for-
se anche animati da speranze non
identiche … seppero guardare a-
vanti e lavorare assie-
Un Paese da ricostruire? Pensiamoci davvero. Insieme. di Angelo Bertani
Immagine
trovata su
Internet e
segnalata
da Rita
( Segue a pag. 2 )
Se la Cina copia l’Italia, l’Italia copia la Cina ! Facciamo il punto della situazione.
In tutto l’Occidente e (quindi, nono-
stante tutto) anche in Italia si fanno
ottimi prodotti. I Cinesi (e non sola-
mente loro) hanno usato poco la
loro intelligenza, mentre hanno sa-
puto ben sfruttare la sterminata ri-
serva di manodopera a loro disposi-
zione. Quindi: ci hanno copiato e
sulla loro capacità di copiarci hanno
basato il loro sviluppo economico.
Ma, ora, i cinesi stanno anche u-
sando (e bene) la loro intelligenza.
Ad esempio: hanno mandato in or-
bita un uomo. Ed ancora: stanno
installando un loro sistema di posi-
zionamento satellitare.
Invece che cosa stiamo facendo in
Italia? Stiamo cercando di ... impa-
rare a copiare; ossia: vorremmo
fare, ora, quello che hanno fatto i
cinesi fino a poco tempo fa. Con
altre parole: ora noi vogliamo a
nostra volta copiare da quelli che
ci copiavano !
Sì, lo so, dovrebbe essere un non-
senso manifesto. Eppure le scelte
fatte ieri dal Governo Berlusconi e
confermate - nella sostanza - oggi
dal Governo Monti, vanno in quella
direzione. Si continua a tagliare
sull’istruzione e sulla ricerca. Si
agevola la “fuga dei cervelli” … E
si finisce per giocarsi il tutto per
tutto (il mercato) sul costo del la-
voro. Si scommette, allora, sempre più sulla forza e resistenza fisica. Di
conseguenza la foga e la frenesia,
poi, ci accompagnano ininterrotta-
mente. ( Segue a pag. 2 )
Pagina 2 www.voltanaonline.it n. 25 - 2012
Il missile CHAMP che rendere inservibili apparecchiature elettroniche
Il missile CHAMP della Boeing è
in grado di disattivare computer e
sistemi elettronici con impulsi di
microonde ad alta potenza, senza
provocare danni collaterali. Si tratta di una vera rivoluzione per la
tecnologia militare e l'ultimo test
avvenuto la settimana scorsa nel
deserto dello Utah conferma che il
passaggio alla produzione è vicina.
In pratica sorvolando degli edifici
è in grado di disattivare comple-
tamente e rendere inservibili ap-parecchiature elettroniche di ogni
significhi in concreto stare insieme:
condividere una speranza, un pro-
getto, stili e regole per ricostruire il
Paese come una città, una casa co-
mune. Cioè: luoghi di cultura e di
educazione ai valori, strumenti di
impegno culturale e civile, regole
che permettano ai cittadini di sce-
gliere i migliori (i più puliti, i più
lungimiranti, i più coraggiosi) per
“governare la città”. Dovremmo
sforzarci a cercare e discutere su
“come fare” per camminare insie-
me in questa direzione; utilizzando
anche il sito www.c3dem.it.
L’articolo di Angelo Bertani è stato
leggermente modificato.
Il testo integrale è a questo indirizzo
www.c3dem.it/2985
me, con fiducia e ri-
gore. Quando leggo le pagine ri-
stampate de “Il Ribelle”, il giornale
clandestino delle Fiamme Verdi di
Teresio Olivelli e tanti altri … mi
vengono i brividi. Come facevano a
sperare e immaginare il futuro
mentre tutto cadeva in rovina e o-
gni persona libera e coraggiosa
rischiava la vita o il lager ?
“Il Paese non si salverà se non
insieme” hanno scritto i vescovi
italiani nel 1981, in uno dei docu-
menti più limpidi e meno clericali.
Personalmente credo che il nostro
problema di oggi sia proprio quello
di avere, sì, il coraggio di sperare;
ma anche la intelligenza di identifi-
care, definire e progettare che cosa
( Segue da pag. 1 )
Un Paese da ricostruire? Pensiamoci davvero.
Insieme. di Angelo Bertani
l’Italia copia la Cina !
Se la Cina copia l’Italia,
In Italia rischiamo di
disimparare sia a fare uso della
propria testa sia alla buona abitudi-
ne di fare, alla bisogna, ricorso al
comune buon senso.
Insomma è come se stessimo
copiando male dai cinesi. Così anche noi andiamo in orbita (senza
decollare), finendo con l’essere
ben lontani dalla realtà del quoti-
diano. Inoltre, con o senza naviga-
tore satellitare e sistema di posizio-namento proprietario, comunque:
non abbiamo più riferimenti certi e
condivisi; non sappiamo più chi sia-
mo, che cosa vogliamo e dove stia-
mo andiamo.
In questa situazione non è facile
essere ottimisti.
Forse può aiutare la considerazio-
ne che … poteva anche andar peg-
gio. Ad esempio, se avessimo pre-
so, come modello da copiare, anzi-
ché i cinesi, i pirati che - dalle coste
del Corno d’Africa - infestano
l’Oceano Indiano, a quest’ora e nel futuro saremmo in un mare di guai
peggiore.
Mario Paganini
( Segue da pag. 1 )
di ogni genere con impulsi di microonde ad alta potenza. di Dario d'Elia
genere. Boeing Phantom Works,
U.S. Air Force Research Laboratory
(AFRL) e Raytheon Ktech sono riu-
scite a trasformare in realtà un'ar-
ma che solo la fantascienza era riu-
scita ad immaginare.
Counter-electronics High-powered
Advanced Missile Project ha fatto
saltare le apparecchiature di diver-
se sale PC presenti in due edifici. È
bastato un passaggio aereo per concentrare le microonde sugli
stabili e disattivare tutto. Gli scher-
mi dei PC sono diventati neri, il
sistema di videocamere è partito, il
sistema elettrico è collassato. In
un'ora di test sono stati colpiti sette
obiettivi diversi.
“Abbiamo trasformato la fanta-
scienza in fatto scientifico", ha con-
cluso Coleman.
Articolo di Dario d'Elia
pubblicato mercoledì 24 ottobre 2012
dal sito http://www.tomshw.it
Pagina 3 www.voltanaonline.it n. 25 - 2012
Ritorno al Protezionismo di Emiliano Brancaccio
dica piena libertà di trasferimento
del capitale di Fiat all’estero ed esi-
ge dai lavoratori una totale sotto-
missione alle leggi del mercato. È
l’ennesimo sintomo di crisi del libe-
rismo e dei suoi ideologi, che da un lato si arrampicano sugli specchi
per giustificare i massicci aiuti pub-
blici ai capitali privati, e dall’altro
continuano a pretendere di avere
mani libere nello scontro con i lavo-
ratori.
[…] Il premio Nobel per
l’Economia Paul Samuelson, che
non era un protezionista, ci ha spie-
gato che in presenza di disoccupa-
zione il libero scambio crea proble-
mi, non vantaggi. E l’economista di
Harvard, Dani Rodrik, ci ricorda che negli anni Cinquanta e Sessanta sus-
sistevano numerosi controlli sui mo-
vimenti di capitali e di merci, eppu-
re lo sviluppo, l’occupazione e la
distribuzione del reddito erano mol-
to migliori di oggi, anche perché
quei controlli permettevano ai sin-
goli Stati di perseguire obiettivi in-
terni, occupazionali e distributivi. Si
potrebbe anche ricordare che la massima liberalizzazione dei movi-
menti internazionali dei capitali fu
raggiunta esattamente alla vigilia
della prima guerra mondiale. È
dunque proprio un incondizionato
liberoscambismo, soprattutto in
tempi di gravissima crisi economi-
ca, che rischia di alimentare le peg-
giori pulsioni nazionaliste.
[…] L’Europa può ritrovare coe-
Tra il 2008 e il 2012 la Commissio-
ne Europea ha registrato 534 nuove
misure protezionistiche. Non solo
l’Argentina, ma anche colossi come
Cina, India, Brasile e Stati Uniti han-
no introdotto restrizioni. La stessa
Russia ha posto in essere 80 nuove
misure protezionistiche, il che la
dice lunga sul modo in cui intende-rà gestire la recente adesione al
WTO, l’Organizzazione Mondiale
del Commercio. L’unica potenza
che ancora resiste alla tentazione di
introdurre controlli sui movimenti
di capitali e di merci è proprio
l’Unione Europea. Dietro ci sono gli
interessi del paese più forte, la Ger-
mania, che dal libero scambio trae
grandi vantaggi. Tuttavia, man ma-no che la crisi avanza, anche in Eu-
ropa e in Italia aumentano i consen-
si verso misure di controllo dei
commerci, di limitazione delle ac-
quisizioni estere e di ripristino della
sovranità nazionale sulla moneta. È
un’illusione pensare di contrastare
quest’onda con la solita vuota reto-
rica europeista.
[…] Non solo: Marchionne ha pure
chiesto alla Commissione Europea
di governare i tagli di capacità pro-
duttiva delle case automobilistiche
europee, in modo da lasciare inva-
riate le quote di mercato: una vera e
propria pianificazione pubblica eu-
ropea dei volumi di produzione. È
una posizione sensata che tuttavia
apre una contraddizione, visto che
al tempo stesso Marchionne riven-
sione interna solo se mette un freno
alla competizione salariale al ribas-
so e attiva un “motore interno” del-
lo sviluppo economico e sociale.
Per adesso, tuttavia, ci stiamo muo-
vendo in direzione contraria. La Germania ha imposto ai Paesi peri-
ferici della zona euro una ricetta a
base di depressione, disoccupazio-
ne e fallimenti aziendali. La stessa
Banca Centrale Europea segue que-
sta linea: è disposta a difendere i
Paesi periferici dalla speculazione
solo a condizione che questi com-
primano ulteriormente la spesa
pubblica e il costo del lavoro e si dispongano a vendere i capitali na-
zionali, incluse le banche. Questa
violenta ristrutturazione a guida
tedesca trasformerà vaste aree del
Sud Europa in deserti produttivi,
destinati solo a fornire manodopera
a buon mercato alle aree più forti. I
gruppi d’interesse prevalenti in
Germania sanno che questi proces-
si potrebbero scatenare tensioni tali da indurre i Paesi del Sud ad ab-
bandonare l’euro, ma questa even-
tualità non li spaventa. L’unica vera
paura dei tedeschi è che con la mo-
neta unica salti anche il mercato
unico europeo, sul quale si fonda la
loro egemonia: cioè temono che i
Paesi del Sud introducano limiti alla
libera circolazione dei capitali e
delle merci in Europa. In Francia si discute da tempo di opzioni simili,
ma il governo socialista non sembra
disposto a esplicitare una minaccia
protezionista. In Italia, per evitare
tentazioni, abbiamo addirittura
messo un irriducibile liberoscambi-
sta ai vertici del governo. La crisi
però avanza, i nodi verranno al pet-
tine ...
Estratti da
“ Il rifugio dalla economia globale sarà
un ritorno al protezionismo”
intervista a Emiliano Brancaccio
a cura di Marco Berlinguer
Nel sito http://pubblicogiornale.it/
del 20 ottobre 2012
e nel sito: www.emilianobrancaccio.it
Immagine trovata su Internet e segnalata da Serena
Un calendario, aggiornato, de-
gli eventi pubblici a Voltana ?
Lo trovi nel sito www.voltanaonline.it facendo
click in AGENDA !
ingordigia
Pagina 4 www.voltanaonline.it n. 25 - 2012
Una smodata
Secondo Forbes (nella
Rete ha questo indirizzo:
www.forbes.com/billionaires/list/ ) la signora Georgi-
na Hope "Gina" Rinehart
, con i suoi 18 miliardi di
dollari, è la donna più ricca
del mondo e la n° 29 in
assoluto. È una magnate
del settore estrattivo e mi-
nerario. Di recente la Rine-
hart si è guadagnata le
prime pagine di molti quo-
tidiani per un appello, lan-
ciato ai suoi compatrioti
australiani, nel quale li in-
vitava alla moderazione
vivendo con molto meno.
Inoltre li esortava a
“lavorare di più” ed a
“smettere di perdere tem-
po al bar”. Infine li infor-
mava sulla necessità di
“tagliare le buste paga”,
ammonendo che “gli afri-
cani accettano di lavorare
per molto meno; ad esem-
pio: due dollari al giorno”.
Tra i super ricchi c’è an-
che chi non è smodatamen-
te avido. Ad esempio: Bill
Gates (Microsoft), al secon-
do posto con 61 miliardi di
dollari, destina cifre consi-
stenti in beneficienza; War-
ren Buffett (Berkshire Ha-
thaway), al terzo posto con
44 miliardi di dollari, chie-
de addirittura la tassazione
dei grandi patrimoni!
Immagine tratta dal
CORRIERE DELLA SERA
Roma 20 ottobre 2012 - Piazza San Giovanni. Manifestazione della CGIL
"Il lavoro prima di tutto!" - Le foto sono di Giunta Valentina
Pagina 5 www.voltanaonline.it n. 25 - 2012
Famiglie, la legge di instabilità di Francesco Anfossi
mentano anche luce (1,4 per cen-
to), acqua, gas. A tutto questo si
aggiungono le minori detrazioni
fiscali, che come è noto rappre-
sentano uno dei pilastri principali
del Welfare familiare italiano. Le franchigie e la riduzione degli
sconti fiscali (con effetto retroatti-
vo) ridurrà inesorabilmente i red-
diti.
La fotografia è un quadro di
macerie: solo al Sud le famiglie
povere sono il 20 per cento. Il
premier Monti ha annunciato di vedere timidi segnali di ripresa a partire dalla primavera prossima.
Ma le famiglie italiane, soprattutto
quelle con i redditi più bassi, ri-
schiano di arrivare in ginocchio a
quell’appuntamento, se mai ci sa-
rà. Davvero la cura Monti rischia di
ammazzare il paziente.
Articolo di Francesco Anfossi
Pubblicato su Famiglia Cristiana
del 21 ottobre 2012
e nel sito www.famigliacristiana.it
Mille euro a famiglia in media.
Millesettecento euro per un nu-
cleo familiare con due figli. Il
Codacons, su elaborazione dei
dati Istat, ha calcolato il prezzo pagato dalle famiglie per le misure
finanziarie varate dal governo. Per
il Cer (Centro Europa Ricerche) il
45 per cento delle famiglie italiane ci rimetterà in media 140 euro solo
per la legge di Stabilità varata dal
Governo. L’ennesima stangata che
si abbatte sui “soliti noti”. L’elenco
delle rasoiate è lungo ed avviene
nel contesto più difficile per gli ita-
liani (il potere d’acquisto continua a
scendere, l’inflazione morde, gli
stipendi sono fermi).
L’impatto dell’aumento dell’Iva
non sarà certo compensato dalle
riduzioni simboliche dell’Irpef
per le fasce più basse. A dicem-bre arriverà l’ultima tranche
dell’Imu, la più pesante, perché
verrà calcolata dai Comuni, molto
più “affamati” dello Stato a causa
dei minori trasferimenti. Ma au-
Se gli altri rubano, io che cosa faccio ? di Mario Paganini mille.
Infine ci sono quelli che sono ras-
segnati e stanno alla finestra; oppu-
re quelli che credono alle cospira-
zioni internazionali, ovviamente im-
possibili da sconfiggere e, perfino,
quelli che credono il tutto ordito da
una potente lobby di Magistrati (ieri
ebrei o massoni, oggi comunisti).
La risposta dovrebbe essere uni-
voca. E perché nessuno rubi occor-
rerebbe un giusto equilibrio tra:
prevenzione, vigilanza e repressio-
ne. Ma perché il cambiamento av-
venga è necessario volerlo.
Una domanda come questa può
far dubitare del normale funziona-
mento dei neuroni cerebrali di chi
la pone. Ma, anche se banale, tutta-
via provoca risposte molto diverse.
Se io so che il mio vicino di casa
ruba, di certo metto la porta blin-
data e le inferiate alle finestre; poi
assicuro la macchina contro il furto;
inoltre installo un allarme volume-
trico e, infine, se acquisto un com-
puter voglio sia con il sistema GPS,
per farsi ritrovare al bisogno.
Anche la logica dell’ombrello ha
fatto molti proseliti: se qualcuno mi
ha rubato l’ombrello, allora anch’io
- a mia volta - rubo un ombrello.
Nessun rimorso o senso di colpa,
perché si tratta di un oggetto di
modesto valore. Poco importa se
non si rispetta la proprietà altrui.
Poi c’è chi agisce coscientemen-
te, per “fregare” lo Stato. Grandi e
piccoli, uomini e ominicchi, si in-
ventano di tutto. Sanno benissimo
che lo Stato è ciascuno di noi (loro
inclusi), ma - in quanto individui -
sono interessati esclusivamente al
“differenziale”, ossia: se tutti ci ri-
mettono cento, qualcuno però lucra
Fatti e gente di Voltana e dintorni
Arrestato Franco Fiorito. Berlusconi trafelato
telefona in Questura: “Ma che cosa state fa-
cendo?! C’è il rischio di un incidente diplo-
matico ... Dovete subito rilasciare quel ragaz-
zo perché è ... il nipote di Bud Spencer !”
Trovata su
Internet e
segnalata da
Livia
Tumore da telefonino. Per la
Cassazione c’è un legame.
Pier Luigi Tolardo sul sito
www.zeusnews.it ci informa di una
sentenza, emessa dalla Cassazione,
nella quale si riconosce come malat-
tia professionale un tumore
(benigno al trigemino) causato
dall'uso eccessivo del telefonino per lavoro. Secondo i periti medici
del manager, infatti, sarebbe stato causato dall'eccessiva esposizione
alle onde elettromagnetiche: per
lavoro, il dirigente era costretto a
tenere il telefonino attaccato all'o-
recchio almeno 5-6 ore al giorno.
Poiché la notizia è sotto copyright
ti invitiamo a leggerla nel sito http://www.zeusnews.it/zn/18435
Il collegamento è attivo, quindi è
sufficiente fare click sulla scritta ...
Trovata su
Internet e
segnalata da
Sonia
Pagina 6 www.voltanaonline.it n. 25 - 2012
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plicato l'art. 5 della legge 8 Febbraio
1948 n. 47, poiché l'aggiornamento del-
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tamente rimosso.
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inviato e riprodotto nel sito e nel PDF sia conforme alle licenze Creative Com-
mons o non coperto da copyright.
"Ho avuto torto non è un titolo sar-
castico, è la verità. Ho offeso la Car-
fagna. Per la verità ho insultato Ber-
lusconi, ma la Carfagna ha tutto il
diritto a sentirsi offesa. La frase incri-
minata, l'unica che il giudice ha bol-
lato come offensiva nel mio discorso
fatto a piazza Navona nel 2008, è:
non puoi far fare il ministro alla
Carfagna solo perché ti fa […] (la
Guzzanti non leggeva, ma andava …
a braccio. Per la cronaca, il video -
con l’espressione truculenta usata -
è ancora disponibile su YouTube
http://www.youtube.com/watch?feat
ure=player_embedded&v=f -T-
9Yl_FWE ). Non erano ancora usciti
gli scandali, non si sapeva ancora
nemmeno di Noemi Letizia, ma la
Carfagna ministro mi era sembrata
uno sfregio. I fatti mi hanno dato
molta più ragione di quella che vole-
vo avere."
"Ho avuto torto. Questa frase è sta-
ta ritenuta offensiva. E lo è non ci
piove. per questa offesa è stato sta-
bilito un prezzo. non un milione di
euro come aveva chiesto la Carfa-
gna, ma 40mila cifra più propor-
zionata, anche se, da quello che ho
letto sui giornali, il prezzo di merca-
to sarebbe 5. si sa quando c'è di
mezzo il pubblico si va sempre a
scialare."
"Quello che mi sento di contestare
è che se è vero che è un'offesa quel-
la da me proferita, è pur vero che è
di molto più offensivo quello che gli
italiani e le italiane in particolare,
hanno subito con la nomina della
Carfagna a ministro delle pari op-
portunità. Un allarme rosso che a-
vrebbe dovuto mobilitare donne e
uomini che sono intervenuti a dire
"se non ora quando" solo quando
era troppo tardi. Siamo stati offesi
ma l'offesa che abbiamo subito non
è risarcibile da nessun tribunale. Il
codice non ci tutela. eppure è in-
dubbio che ci ha danneggiato, che
ne stiamo pagando e ne pagheremo
le conseguenze in termini sia econo-
mici che di dignità e qualità della
vita chissà per quanto tempo."
"Pagherò quindi non dico volen-
tieri ma con una certa soddisfazio-
Immagini trovate su Internet e segnalate da
Milena
Dopo la condanna per le offese alla Mara Carfagna, la comica Sabina
ne questi 40 stuzziconi che guada-
gnerò lavorando. Lavorando e pa-
gando su questo lavoro una bella
fetta di tasse che andranno in buona
parte a pagare altri festini, altri ap-
partamenti di lusso, altri costumi da
maiale e da schiave romane, altri
yacht, altre parure, altre vallette,
conduttori tv incapaci, giornalisti
prezzolati, appaltatori mafiosi, ban-
chieri disonesti, cozze, ostriche, ville
insapute, testimoni insaputi, giudici
compiacenti, finanzieri compiacenti,
parrucchini, lifting, cocaina, cate-
ring, aerei privati, lampadari, case
vacanza."
"Sono sicura che la Carfagna
donerà questi soldi in beneficen-
za. Mi sento di dire però che è la
mia la beneficenza più compassio-
nevole. Una donazione per tutti
quelli che non hanno potuto parlare,
modestissimo ma sincero risarci-
mento per l'umiliazione subita. È
poca cosa, di più non mi posso per-
mettere, ma come si dice, quello
che conta è che sia fatta col cuore."
L’immagine della Guzzanti e
l’articolo sono tratti dalla sito:
www.sabinaguzzanti.it
Guzzanti pubblica alcune riflessioni sul suo sito web
Pagina 7 www.voltanaonline.it n. 25 - 2012
Ma i nomi e le fotografie degli
elettori lombardi che hanno vendu-
to il loro voto per 50 euro, qualora
noti agli inquirenti, non meritereb-
bero forse le prime pagine dei
giornali? Vendere per un tozzo di
pane la propria dignità, e la mole-
cola di democrazia che ciascuno di
noi rappresenta, non è forse grave
e disgustoso? Mentre quelli della
“casta” — giustamente — sono
messi alla gogna, perché l’esercito
di servi e di mantenuti che li tengo-
no in sella, e li votano in cambio di
una mancia, deve farla perenne-
mente franca? Scommettiamo che
gli stessi italianuzzi che si fanno
scrivere su un foglietto, dal capo-
bastone di turno, il nome di chi vo-
tare, sono gli stessi che al bar (o sul
web) latrano contro “i politici che
rubano”? Detto che la classe diri-
gente, ovviamente, ha maggior po-
tere e dunque maggiori responsa-
bilità, perché gli elettori venduti,
co-protagonisti di uno sporco truc-
co, devono contare sull’anonimato
e sull’impunità? Se si accerta che il
tale ha venduto il proprio voto, non
sarebbe giusto e doveroso levargli
per sempre i diritti civili, primo tra
tutti quel diritto di voto che hanno
esercitato con tanta disonestà?
Da La Repubblica del 12/10/2012.
L’articolo è stato riportato in modo am-
pio (ma non integrale), senza fini di lu-
cro e diversi giorni dopo la sua pubbli-
cazione, per documentazione e comple-
tezza dell’informazione.
Essendo indicato copyright è per l’uso
individuale; se diversamente, occorre
l’autorizzazione scritta all’editore.
Da molto tempo i genitori di Alisa
desideravano un cucciolo che invece
la cicogna tardava a portare. Dopo la
tanto attesa nascita, hanno raccolto il
cordone ombelicale della neonata
perché, circuiti da una società privata
che agisce in molti ospedali, erano
stati convinti che la conservazione (a
pagamento, naturalmente) delle cellu-
le del cordone ombelicale avrebbe
potuto, in un futuro, salvare la vita ad
Alisa. Nessuno li aveva informati che,
raccogliere il cordone ombelicale, per
donarlo alla banca mondiale delle
cellule, può salvare la vita ad un bam-
bino ammalato (e tutto ciò, dove è
possibile farlo, avviene in modo gra-
tuito), ma difficilmente le cellule del
cordone ombelicale del donante pos-
sono essere utili al medesimo.
A soli 10 mesi ad Alisa viene diagno-
sticata una forma di leucemia. La pro-
g n o s i , e m e s s a d a i m e d i c i
dell’ospedale di Bucarest purtroppo
non lascia speranze: troppo piccola
per sopportare le cure chemioterapi-
che. Una volontaria di una associazio-
ne Onlus, che assiste i bambini
all’ospedale di Bucarest, suggerì ai
genitori di Alisa di contattare
l’Associazione Bubulina.
La procedura, nei due anni di attività
dell’Associazione, è ampiamente col-
laudata: si contattano i Primari di alcu-
ni ospedali di riferimento, per il tipo di
malattia del bambino, sulle modalità
per il ricovero; si traduce la documen-
tazione medica; si assistono i genitori
in Romania, perché ottengano la co-
pertura economica per le cure, dallo
Stato Rumeno; si organizza il viaggio
aereo; si organizza il trasporto strada-
le; si accoglie la famiglia in Italia, così
da farla sentire per quanto possibile …
a casa; si fanno conoscere i medici e
gli infermieri; si trova un alloggio vici-
no all’ospedale. È intuibile che, con
una malata così piccola, tutto fosse
diventato più impegnativo !
I genitori erano felici di essere arri-
vati, in pochi giorni, in un Ospedale
italiano, convinti che, grazie alle cellu-
le del cordone ombelicale (conservate
da una società privata, al costo di sva-
riate migliaia di euro) la loro tanto
amata piccola sarebbe guarita. La luce
nei loro occhi si è spenta quando la
volontaria della “Bubulina” ha tradotto
le parole del Primario del reparto di
onco-ematologia infantile del policlini-
co San Matteo di Pavia, il dottor Zecca,
con le quali spiegava come tali cellule
non possano essere usate per il bimbo
medesimo. In alcune malattie, infatti,
c’è sempre una componente genetica
e, di conseguenza, l’utilizzo di tali cel-
lule potrebbe far riapparire la malatti-
a. Se, poi, la malattia sopraggiunge in
età adulta, la quantità di cellule non è
assolutamente sufficiente per un tra-
pianto. Sia chiaro: è importante racco-
gliere il cordone ombelicale. Le cellu-
le di un bimbo sano possono salvare
un altro bimbo malato, ma devono es-
sere donate alla banca mondiale per le
cellule e messe a disposizione di tutti !
Il personale dell’ospedale e
dell’Associazione Bubulina ha incorag-
giato e alimentato la speranza nei ge-
nitori di Alisa. Infatti le possibilità di
trovare un donatore erano alte, così
come quelle di una guarigione com-
pleta. I genitori di Alisa tuttavia erano
molto preoccupati per i costi necessari
alla ricerca di un donatore compatibi-
le. Infatti, mentre le cure erano coperte
dallo Stato Rumeno, il costo per la ri-
cerca (e la raccolta delle cellule per il
trapianto) rimanevano a loro carico.
Per aiutare i genitori di Alisa a racco-
gliere i fondi necessari, ed anche per
rendere pubblica la questione della
raccolta del cordone ombelicale a pa-
gamento, l’Associazione Bubulina, as-
sieme ad altre associazioni Rumene, ha
presentato il caso di Alisa alla TV na-
zionale rumena. Sono stati trasmessi
alcuni servizi televisivi dall’ospedale di
Pavia, con interviste sia al primario,
dott. Zecca, sia ai genitori di Alisa. Co-
sì, grazie ai fondi raccolti in Romania,
è diventato possibile cercare un dona-
tore per Alisa. Il caso è stato anche
seguito dal Registro Italiano Donatori
Midollo Osseo. In pochi mesi è stato
trovato in Israele un donatore compati-
bile. Le cellule sono giunte a Pavia ed
è stato effettuato il trapianto.
Oggi, ad un anno di distanza, Alisa è
tornata a casa in Romania, senza alcu-
na evidenza della malattia. Durante
l’anno di cure è rimasta sempre in Ita-
lia, amorevolmente seguita dallo staff
dell’onco-ematologia infantile del San
Matteo, assistita dai volontari
dell’Associazione Bubulina ed ospitata
negli appartamenti dell’associazione
AGAL. Naturalmente dovrà tornare per
i controlli, inizialmente ogni tre mesi,
poi più raramente.
Noi tutti vogliamo augurare ad Alisa
di aver sconfitto definitivamente la sua
malattia.
Altre informazioni sono nel sito
www.associazionebubulina.org o su
facebook Associazionebubulina Voltana
L’amaca di Michele Serra La storia a lieto fine di Alisa da Associazione Bubulina
Che cos’è che può
Con che cosa mai si può distrugge-
re l’uomo?
Con la politica senza principi.
Con la ricchezza senza lavoro.
Con l’intelligenza senza sapienza.
Con gli affari senza morale.
Con la scienza senza umanità.
Con la religione senza fede.
Con l’amore senza il sacrificio di sé.
Gandhi
distruggere l’uomo?
Pagina 8 www.voltanaonline.it n. 25 - 2012
Dal 10 ottobre 2012 al 24 novem-
bre 2013, per iniziativa del Papa
Benedetto XVI, si celebra l’Anno
della Fede.
Che cosa si aspetta la Chiesa ed il
Papa da questa iniziativa? Un rifiori-re della Fede!
Porta Fidei, motu proprio di Papa Benedetto XVI e l’Anno della Fede
info: [email protected]
La Comunità parrocchiale di Vol-
tana, a nome di tutto il Vicariato del-
la Bassa Pianura, ha preso l'iniziati-
va di vivere l'Anno della Fede ap-
profondendo la Rivelazione con la
prestigiosa presenza di S. E. l'arci-vescovo di Ravenna e Cervia,
Mons. Giuseppe Verucchi, che ci farà "entrare" nella Bibbia e, per
chi vuole, guiderà il Pellegrinaggio
in Terra Santa (dopo la Pasqua
2013).
Tutti gli uomini sono liberi di pen-
sare ciò che vogliono. Ma per un
cristiano esiste una verità unica ed
oggettiva. Al pensiero soggettivo e
“ d e b o l e ” s i c o n t r a p p o n e
l’insegnamento immutabile della
Chiesa. Dio lascia gli uomini liberi
di scegliere, ma la vera libertà è
conformarsi al Suo progetto. Chi
sceglie contro la volontà di Dio,
non opera per la salvezza di tutti gli
uomini.
Incontrare la Bibbia e il Vangelo
significa conoscere il fatto più im-
portante, unico e straordinario del-
la Storia, e cioè: Dio che si è fatto
uomo. Nessuna religione ha un si-
mile evento!
Incontrare la Bibbia è: visualizza-
re, attraverso il popolo Ebraico, la
preparazione a questo evento.
Per maggiori informazioni e per il
calendario degli incontri visita, nel
sito www.voltanaonline.it , la sezio-
ne AGENDA.
“Il problema non viene tanto dalle
cose che non conosciamo ma da
quelle che crediamo vere e non lo
sono.”
Mark Twain
“La ricchezza, quando non è domi-
nata da un’altissima virtù, può por-
tare al disprezzo di Dio e del pros-
simo”
“Se anche il mondo dovesse fi-
nire domani, non esiterei a pian-
tare un seme oggi.”
Martin Lutero
“Lo stolto dice quello che sa. Il
saggio sa quello che dice.”
Un imprenditore tedesco ottiene il
denaro pagandolo il 2%. Un im-
prenditore italiano ottiene il denaro,
se è fortunato, pagandolo spesso
più del 7%. Non è facile vincere la
concorrenza con uno spread del 5%!
Venuto vent’anni fa dall’altra
sponda dell’Adriatico parla benissi-
mo l’italiano e conosce altrettanto
bene il nostro Paese. Dice: “Siete un
popolo eccezionale. Ma non siete un
popolo coeso. Avete delle straordi-
narie capacità che spesso non sapete
sfruttare”. E prosegue: “Sì, ora avete
il problema dello spread che non vi
favorisce nei mercati. Ma dovrete
riscoprire che la vera ricchezza di un
popolo non risiede in quello ha o che
possiede o che accumula. La vera
ricchezza di un popolo è qui. È qui
dentro.” E porta la mano sinistra più
volte alla testa.
Purtroppo lui a ragione. Occorre
un di più di intelligenza, un di più
di coerenza, un di più di moralità,
un di più di buon senso.
Aldo Moro parlava di “senso del
dovere”.
Dobbiamo stare tutti più svegli e
vigilare. Soprattutto, dobbiamo fare
in fretta a cambiare il modello cul-
turale di riferimento.
Inoltre se è vero che nel mercato
lo spread è importante, è pure vero
che il mercato premia la qualità.
Mario Paganini
Spread monetario e spread culturale Non è compito mio ! Questa è la storia di quattro perso-
ne, si chiamavano: Ognuno, Qualcu-
no, Ciascuno e Nessuno.
C’era un lavoro importante da fare
e Ognuno era sicuro che Qualcuno
l’avrebbe fatto.
Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma
Nessuno lo fece. Qualcuno si adirò
molto perché era il lavoro di ognu-
no.
Ognuno però pensava che Ciascu-
no poteva farlo, ma Nessuno capì
che Ognuno non l’avrebbe fatto.
Finì che Ognuno incolpò Qualcuno
perché Nessuno fece ciò che Ciascu-
no avrebbe potuto fare.
Voltana, giovedì
25 ottobre 2012
inaugurazione del
nuovo CONAD
City. L'investi-
mento complessi-
vo per il nuovo
punto vendita è
stato di oltre un milione di euro.
Nel negozio lavo-
rano 9 persone, di
cui 4 soci, tutti
voltanesi "Doc”.
Continua su
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