Voltana On Line n.12-2011

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www.voltanaonline.it Voltana On Line 12 2011 La MOTOSALSICCIATA mando unificato, ma solo una forma di coordinamento, con una coalizio- ne internazionale che si incrina ai primi colpi e che deve già risponde- re alla pesante accusa di essere an- data oltre il mandato ricevuto. Si po- teva iniziare in modo peggiore? 4. Da tempo si doveva intervenire in difesa dei diritti umani. Lo abbia- mo chiesto ripetutamente mentre l’atteggiamento del governo italiano e della comunità internazionale e, diciamolo, di tanta parte dei respon- sabili della politica oscillava tra l’inerzia e le complicità con Ghedda- fi. Se si interveniva prima, non sa- remmo giunti a questo punto. 5. E ancora oggi, mentre si inter- viene in Libia non si dice e non si fa Dieci tesi sull’intervento militare di Flavio Lotti, Coordinatore na- zionale della Tavola della pace. 1. Una cosa è la Risoluzione dell’Onu, un’altra è la sua applica- zione. Una cosa è difendere i dirit- ti umani. Un’altra è scatenare una guerra. 2. La Carta dell’Onu autorizza missioni militari (art. 42), non qualsiasi missione militare. 3. L’iniziativa militare contro Gheddafi è stata assunta in fretta da un gruppo di Paesi che hanno fatto addirittura a gara per stabili- re chi bombardava per primo, che non ha nemmeno una strategia comune, che non ha un chiaro co- nulla per fermare la sanguinosa re- pressione delle manifestazioni in Baharein, nello Yemen e negli altri Paesi del Golfo. L’Italia e l’Europa, prima di ogni altro Paese e Istituzio- ne, devono mobilitare ogni risorsa disponibile a sostegno di chi si bat- te per la libertà e la democrazia. 6. Ricordiamo che la risoluzione dell’Onu 1973 indica due obiettivi principali: l’immediato cessate il fuoco e la fine delle violenze contro i civili. Qualunque iniziativa intra- presa in attuazione di questa risolu- zione deve essere coerente con questi obiettivi. Ovvero deve spe- gnere l’incendio e non alimentarlo ulteriormente, deve proteggere i civili e non esporli a Libia: così non si difendono i diritti umani! (Segue a pag. 2) A sinistra il volantino della 9 a edizione Al centro ed a destra tre “scatti” colti da Carlo Monti Moltissime immagini e commenti su Motosalsicciata Bar Stazione Voltana S

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Voltana On Line 12

2011

La MOTOSALSICCIATA

mando unificato, ma solo una forma

di coordinamento, con una coalizio-

ne internazionale che si incrina ai

primi colpi e che deve già risponde-

re alla pesante accusa di essere an-

data oltre il mandato ricevuto. Si po-teva iniziare in modo peggiore?

4. Da tempo si doveva intervenire

in difesa dei diritti umani. Lo abbia-

mo chiesto ripetutamente mentre

l’atteggiamento del governo italiano

e della comunità internazionale e, diciamolo, di tanta parte dei respon-

sabili della politica oscillava tra

l’inerzia e le complicità con Ghedda-

fi. Se si interveniva prima, non sa-

remmo giunti a questo punto.

5. E ancora oggi, mentre si inter-

viene in Libia non si dice e non si fa

Dieci tesi sull’intervento militare di Flavio Lotti, Coordinatore na-zionale della Tavola della pace.

1. Una cosa è la Risoluzione

dell’Onu, un’altra è la sua applica-

zione. Una cosa è difendere i dirit-

ti umani. Un’altra è scatenare una

guerra.

2. La Carta dell’Onu autorizza

missioni militari (art. 42), non

qualsiasi missione militare.

3. L’iniziativa militare contro

Gheddafi è stata assunta in fretta

da un gruppo di Paesi che hanno

fatto addirittura a gara per stabili-

re chi bombardava per primo, che

non ha nemmeno una strategia

comune, che non ha un chiaro co-

nulla per fermare la sanguinosa re-

pressione delle manifestazioni in

Baharein, nello Yemen e negli altri

Paesi del Golfo. L’Italia e l’Europa,

prima di ogni altro Paese e Istituzio-

ne, devono mobilitare ogni risorsa disponibile a sostegno di chi si bat-

te per la libertà e la democrazia.

6. Ricordiamo che la risoluzione

dell’Onu 1973 indica due obiettivi

principali: l’immediato cessate il

fuoco e la fine delle violenze contro i civili. Qualunque iniziativa intra-

presa in attuazione di questa risolu-

zione deve essere coerente con

questi obiettivi. Ovvero deve spe-

gnere l’incendio e non alimentarlo

ulteriormente, deve proteggere i

civili e non esporli a

Libia: così non si difendono i diritti umani!

(Segue a pag. 2)

A sinistra il volantino della 9a edizione

Al centro ed a destra tre “scatti” colti da Carlo Monti

Moltissime immagini e commenti su

Motosalsicciata Bar Stazione Voltana

S

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Libia: così non si difendono i diritti umani! una nuova spirale della

violenza. Gli stati che si sono assun-

ti la responsabilità di intervenire

militarmente non possono permet-

tersi di perseguire obiettivi diversi

e devono agire con mezzi e azioni coerenti sotto il “coordinamento

politico” dell’Onu previsto dalla

Risoluzione 1973.

7. Ad attuare quelle decisioni ci

doveva essere un dispositivo politi-

co, diplomatico, civile e militare

sotto il completo controllo

dell’Onu. Quel dispositivo non esi-

ste perché le grandi potenze han-

no sempre impedito all’Onu di

attuare quanto previsto dall’art.

43 della sua Carta e di adempiere al suo mandato. La costruzione di

un vero e proprio sistema di sicu-

rezza comune globale non è più

rinviabile.

8. Non è questione di pacifismo.

La Storia e il realismo politico ci

insegnano che la guerra non è mai

stata una soluzione. La guerra non è uno strumento utilizzabile per

difendere i diritti umani. La guerra

non è in grado di risolvere i proble-

mi, ma finisce per moltiplicarli e

aggravarli.

9. L’Italia ha un solo grande inte-

resse e una sola grande missione da

compiere: fermare l’escalation della

violenza, togliere rapidamente la

parola alle armi e ridare la parola

alla politica, promuovere il negozia-

to politico a tutti i livelli per trovare

una soluzione pacifica e sostenibile.

L’Italia deve diventare il crocevia

dell’impegno europeo e internazio-nale per la pace e la sicurezza uma-

na nel Mediterraneo. Per questo

l’Italia non doveva e non deve bom-

bardare. Per questo deve cambiare

strada. Subito.

10. Ricordiamo nuovamente quello

che sta scritto nella Costituzione italiana. Art. 11: “L’Italia ripudia la

guerra come strumento di offesa

alla libertà degli altri popoli e come

mezzo di risoluzione delle contro-

versie internazionali.”

Flavio Lotti

Coordinatore nazionale della Tavola della

pace

dal sito www.perlapace.it

e dal sito www.liberainformazione.org

Sì, 300 milioni di euro, quindi 5 euro

per ogni italiano vivente: è il costo del

mancato accorpamento dei referen-

dum alla data delle elezioni ammini-

strative. La decisione, chiaramente presa nella speranza di non far rag-

giungere il quorum ai referendum, è di

per sé scandalosa, ma lo è ancor di più se rapportata alle polemiche sul costo che avrebbe avuto la festa una-tantum del 17 marzo: polemiche che

hanno avuto effetto, visto che per ri-

sparmiare ci hanno tolto un giorno di

ferie. Quindi, riassumendo: per la festa dell’Unità d’Italia l’Italia non ha un sol-

do (lo hanno detto la Lega e la Confin-dustria) e la festa è gentilmente finan-ziata dai lavoratori, invece per evitare l’Election Day l’Italia è ricca, talmente

tanto da poter buttare dalla finestra 300 milioni di euro. In attesa di prese di posizione di Lega e Confindustria an-che su questo argomento (ma, chissà

perché, non ci credo molto…) ci rimane

una sola cosa da fare: andare a votare

ai referendum e soprattutto invitare

il maggior numero di persone a far-

lo, così da raggiungere il quorum e dare il chiaro messaggio a questi im-broglioni che ci governano che non bastano questi mezzucci per tacitare il

popolo italiano. §

(Segue da pag.1)

300 milioni di euro

A Pisa i dati viaggiano a 448 Gbit al secondo! La tecnologia per trasmettere

dati a 448 Gbit al secondo esiste

già, ma non è stata sviluppata al

MIT di Boston bensì nelle strutture

universitarie di Pisa. I ricercatori dell'istituto Tecip (Tecnologie della

Comunicazione dell'Informazione e

della Percezione) della scuola supe-

riore Sant'Anna insieme ai ricercato-

ri del Laboratorio Nazionale di Reti

Fotoniche del Cnit (Consorzio Na-

zionale Interuniversitario per le Te-

lecomunicazioni), in collaborazione

con Ericsson, hanno compiuto il mi-

racolo. Ecco quindi il primo sistema

super-veloce "su doppia portante

ottica inserito in un apparato

commerciale di rete in fibra otti-

ca", come riporta La Stampa

Nel comunicato ufficiale si parla di

un singolo secondo per "una quanti-

tà di dati alternativamente pari a 20

film in alta definizione, 500 film in

qualità standard, 22.500 collega-

menti Adsl a 20 Mbit/s, 7 milioni di

videochiamate o 100 milioni di te-

lefonate standard".

"Il sistema sarà testato, nei prossi-

mi mesi, su segmenti di rete instal-

lati in tutto il mondo per poi diven-

tare prodotto del portafoglio Eri-

csson e quindi essere impiegato nei maggiori sistemi di comunica-

zione su fibra ottica", conclude il

documento.

COMMENTO. Sarebbe bello se

diventasse il prodotto del portafo-

glio di un'azienda italiana. Purtrop-

po non è possibile semplicemente

per il fatto che la politica italiana si è

profondamente impegnata per di-

struggere tutte le nostre eccellenza

… vedi OLIVETTI ai tempi del calco-

lo meccanico e poi non sostenuta nel

passaggio all'elettronica … vedi

FIAT ai tempi d'oro, ricordo che la

tecnologia COMMON-RAIL fu idea-

zione FIAT in anni dove ancora il

diesel non era così diffuso, brevetto

poi svenduto alla BOSH … ricordo

poi che il primo sistema di fasatura

variabile è di implementazione ALFA-

ROMEO …

Il popolo italiano non è general-

mente di imbecilli, ma potrebbe fare

di meglio quando va a votare! §

Secondo il nuovo rapporto pubbli-

cato da Standard & Poor's la compa-

gnia italiana è quella che rischia di

più nella guerra libica.

(…)

La società di rating ritiene che,

allo stato attuale, una parte signi-

ficativa del petrolio e del gas libi-

ci possano essere compromessi;

e, tra tutti i produttori, Eni appare

in questo momento il più esposto,

assieme a Repsol e BG Holdins

Ltd.

dal sito www.aamterranuova.it

Fonte: E gazzette

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di Paolo Gagliardi

Le minorenni non esistono !

Sono una invenzione dei comunisti !

Fedemilio De Lirio

info: [email protected]

Hai sentito qualche cosa di interessante?

Hai visto un graffito particolarmente simpatico?

Hai letto qualche cosa di buffo?

Hai una notizia che desideri far conoscere?

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VEINT

U n’à incóra ṣmes d’pióvar

ch’u s’liva un’aria ch’la t’séga a mëẓ,

un veint che s’t’aṣlérgh al braz

u t’fa vulér in zil com’una cumeta.

A là d’có, in do ch’e’ cmeinza e’ mér,

i s’à da ësar ṣmèngh un os avért.

VENTO

Non ha ancora smesso di piovere

che si alza un’aria che ti taglia a metà,

un vento che se allarghi le braccia

ti fa volare in cielo come un aquilone.

Là in fondo, dove comincia il mare,

devono essersi scordati una porta aperta.

Dalla raccolta di poesie “ E’ viaz dl’anma ” (Faenza, Tempo al Libro, 2011)

Non pentirti di ciò che hai fatto,

se quando l’hai fatto eri felice!

La Lega Nord da anni è al Gover-

no del Paese, ma - sulla questione

degli immigrati - si comporta come

se fosse all’opposizione!

Solamente slogan e terrorismo me-

diatico!

A chi Governa - però - si chiede di

saper trovare una soluzione ai pro-

blemi del Paese e non di limitarsi

soltanto ad enfatizzarli!

Mesi fa la Lega aveva agitato lo

spauracchio di 500 mila sbarchi.

Fortunatamente tra uomini, donne

e bambini ne sono arrivati 6.200.

Ma, dopo mesi, erano ancora im-

preparati a gestirne poche migliaia!

Pochi mesi fa

il Premier gli

aveva promesso

di fargli una

autostrada

lungo la costa...

Ora invece il

Premier gli ha

fatto cadere un

mucchio di

bombe sulla

testa !

Referendum acqua pubblica.

www.acquabenecomune.org

I vizi sono nati quando l’uomo ha

confuso il piacere di vivere con il

vivere di piacere.

Nel 2010 vi sono stati 25 omicidi

collegati alla religione. Sono stati

uccisi, perché “cristiani”: un vicario

apostolico, 17 sacerdoti, una reli-

giosa, un religioso, due seminaristi

e tre laici.

Dovresti evitare di complicarti ulte-

riormente la vita !

È già complicata di suo !

La prossima settimana andrò all'Uffi-

cio Brevetti per depositare un'idea.

Si tratta di un rotolo di carta igienica

tricolore ad uso e "consumo" dei le-

ghisti.

La peculiarità sta nella colorazione

del VERDE, ottenuta con estratti di

ORTICA…

P.G.

Il bunga bunga con una minorenne è

un fatto privato ! Ma telefonare ad

un Questura facendo pesare il ruolo

istituzionale e paventando i rischi di

incidenti diplomatici (nipote dell’ex

Premier Egiziano) sono abusare del

proprio ruolo pubblico !

Page 4: Voltana On Line n.12-2011

Il segretario del Pd, Pier Luigi Ber-

sani, etichetta come 'vergognosa' la

ricetta del ministro Umberto Bossi

per risolvere l'emergenza profughi

a Lampedusa. "Immigrati? Fora da i

ball", è stata l'espressione utilizzata

dal leghista Bossi che Bersani de-

nuncia. "La posizione della Lega è

Pagina 4 www.voltanaonline.it

Quando Silvio baciò la mano a Gheddafi...

Sarà perché grazie alla parteci-

pazione al Meeting della Lega

Araba è riuscito a rinviare la se-conda udienza per la causa di se-

parazione con Veronica Lario,

sarà perché lui è il Capo del Parti-

to dell’Amore, ma anche questa

volta Berlusconi non è riuscito a trattenersi, e ne ha combinata

una delle sue: dopo il recente

discorso alla Knesset in cui ave-va dichiarato “giusta” la reazio-

ne di Israele ai missili di Gaza, per poi piangere nello stesso

giorno per le vittime della stri-

scia come per quelle della Sho-

ah, oggi ha pensato bene di non far mancare un gesto di affetto al

suo amico, o amichetto Colon-

nello Gheddafi facendogli un bel baciamano degno di uno sciupa-

femmine quale egli è, e di mandare

un messaggio bello potente: Israele

se vuole la pace restituisca alla Siria

le alture del Golan. Insomma sono tutti cretini, esclusi i presenti. Godia-

moci la scena con un po’ di pop

corn; ne vale la pena.

dal sito www.giornalettismo.com

e due commenti del 29/03/2010

Notare come Gheddafi metta subito

la mano in tasca, quasi per volersi

pulire della bava berlusconiana, il

che è tutto dire. Due viscidi che si

schifano l’un l’altro.

È che a lui [ Mr. B.] la politica gli

serve solo per aggiustare i (…) suoi,

quindi bacia le mani indifferente-

mente a mafiosi, dittatori, israeliani,

russi, palestinesi … l’importante è

salvaguardare i suoi interessi, del

resto gli importa un (…) .

L’immagine proposta è di PRESS TV -

BELUSCONI’S GAFFE - 03-27-2010

Nel sito del neoministro nessuno ha ag-

giornato le pagine. Spuntano le dichiara-

zioni, vergate dal neoministro, prima

dell'ingresso nella maggioranza e della

nascita de I Responsabili

Un ingresso nel governo?

"Fantasticherie, non so se piangere

o se ridere". Berlusconi? "Un gene-

rale 'lìder maximo'. Non sono inte-

ressato alle sue offerte".

Così scriveva Saverio Romano,

neo-ministro per le Politiche a-

gricole, sul suo sito ufficiale

Pagine virtuali che raccontano pri-

ma l'impegno con l'Udc (fino a set-

tembre dello scorso anno), poi il

divorzio da Pierferdinando Casini

(a seguito della nascita del quarto governo siciliano Lombardo) e,

infine, la nascita dei Popolari di Italia

Domani e l'appoggio a Berlusconi.

Eppure, sul suo blog, l'avvocato

46enne non faceva altro che ripetere

di essere contro ogni forma di tra-

sformismo e si scagliava contro

quanti intendevano la politica come

"un'occupazione di poltrone" .

Con determinazione Saverio Ro-

mano sostiene che, nella sua attività

politica [lui] è guidato dalle "doti di

onestà, generosità e lealtà che ha

appreso dal padre", ed è consape-

vole che "nessun prezzo può bastare

per comprare la libertà di ognuno di

noi". In quello stesso post (datato 11

settembre 2010) l'allora segretario

dell'Udc Sicilia scriveva: "Desidero

essere ricordato come uno che non ha mai cambiato bandiera". Infatti !

“Con lui, una deriva plebiscitaria!” È vero! Gli articoli di Qui

li Ripubblico

quella classica: fare dell'emer-

genza un motivo per aumentare il

consenso populista della paura. A Bossi non interessa risolvere il

problema degli sbarchi a Lampedu-

sa, ma serve solo ad incendiare gli

animi dei propri elettori a colpi di

frasi ad effetto" ha commentato Ber-

sani. "La colpa è sempre di qualcuno

e mai della Lega. Questa volta la re-

sponsabilità è dell'Europa che non

vuole condividere la gestione dell'e-

mergenza degli sbarchi. L'eventu-

ale soluzione dei problemi è quel-

la prenderli dall'isola e rimandarli

a casa loro".

"La verità è che Bossi è un mini-

stro del governo Berlusconi, il mi-

nistro dell'Interno è Maroni, la leg-

ge in vigore è la Bossi-Fini. Sono

loro che stanno al governo. Se so-

no capaci gestiscano il problema.

Altrimenti se ne vadano a casa" ha

esordito Bersani. §

Fora da i ball

Memo...

Page 5: Voltana On Line n.12-2011

L'orologio dell'apocalisse fu mes-

so in carica nel dopoguerra alle ore

23.53. A mezzanotte in punto il

mondo sarebbe finito a causa di

una guerra nucleare. Al contrario di

un comune orologio, le cui lancette

vanno solo avanti, le sue sono anda-

te sia avanti che indietro. Il tempo

comune non esiste per la distruzio-

ne dell'umanità. Oggi l'orologio

segna le 23.54, sei minuti a mezza-

notte. In un solo caso arrivò a un

minuto dagli ultimi rintocchi, du-

rante la i missili di Cuba del 1962,

ma la soluzione della crisi fu così

veloce che l'orologiaio non fece in

tempo a spostare la lancetta in a-

vanti.

Dal 1945 ad Alamogordo, nel New

Mexico, dove avvenne il primo test

nucleare sono state fatte esplodere

più di duemila testate nucleari

nel mondo. Le prime due, "Little

Boy" (Piccolo ragazzo) e "Fat Man"

(Uomo grasso) hanno precorso i

moderni aiuti umanitari in Iraq e in

Afghanistan. La Storia ci ha infatti

insegnato che Hiroshima e Nagasa-

ki con le loro centinaia di mi-

gliaia di vittime civili

(soprattutto donne e bambini)

servirono per evitare un numero

più alto di caduti tra i militari

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mi di oggi. Inoltre non rappresenta

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AGENDA

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americani per la conquista del

Giappone. Un sacrificio necessario.

Le testate nucleari sono come le

caramelle e i "test" sono proseguiti

un po' ovunque dalle isole del Paci-

fico, predilette da Francia e Stati

Uniti, alle regioni interne dell'Asia,

mete nucleari della Cina e

dell'Urss, ma anche dalla Gran Bre-

tagna che ha nuclearizzato alcune

remote regioni australiane. Nel do-

poguerra i terrestri si sono bom-

bardati da soli, senza riuscire a distruggersi. Visti da qualche civil-

tà aliena sembriamo lemming tena-

ci che si buttano a ripetizione in un

precipizio. Siamo sopravvissuti alle

bombe atomiche, ma l'orologio

dell'apocalisse non poteva preve-

dere che la fine dell'umanità potes-

se avvenire per il nucleare civile, il cosiddetto "nucleare buono". Ci

sono circa 500 centrali nel mondo.

Gli incidenti sono stati migliaia, i

più importanti Three Mile Island,

Chernobyl e Fukushima. Con l'au-

mento delle centrali aumenta il nu-

mero di incidenti per un semplice

calcolo delle probabilità. Il prossi-

mo incidente potrebbe essere l'ulti-

mo. Ogni centrale sposta la lancetta

in avanti di qualche secondo. Ogni

tensione internazionale aumenta le

News dal blog di Beppe Grillo

Condannato il Ministero all'Istru-

zione guidato Mariastella Gelmini

ovvero il Ministro stesso: ha discri-

minato un disabile riducendo le ore

di sostegno per uno studente in un

istituto superiore di La Spezia. È

una sentenza, importante del tribu-

nale di La Spezia che può avere

conseguenze in tutto il Paese. In aula non è una settimana proficua,

per la titolare del Ministero con

sede a Trastevere a Roma: il Tribu-

nale del Lavoro di Genova venerdì

25 ha condannato il Ministero dell'I-

struzione a risarcire con circa 500

mila euro 15 lavoratori precari del-

la scuola che avevano presentato

ricorso per la loro mancata stabiliz-

zazione.

Il giudice ha definito 'condotta

possibilità di atti terroristici con-tro gli impianti nucleari. Durante

l'ultima guerra mondiale non esiste-

vano centrali nucleari, altrimenti

non saremmo qui. Chi proteggerà

le centrali in caso di conflitto?

L'orologio dell'apocalisse va fer-

mato. Quando una guerra finisce, si può ricominciare, ma dopo Cher-

nobyl la vita per un territorio im-

menso è finita per sempre.

(…)

sintesi dal sito www.beppegrillo.it/

SCUOLA: Condannata Gelmini: «discrimina disabile» cari di Genova è solo l'ultima sen-

tenza in ordine di tempo sulle man-

cate stabilizzazioni dei lavoratori

precari della scuola. Queste cause

sono la diretta conseguenza delle

scelte politiche della Gelmini e di questo governo che, pur di fare

cassa, non ha voluto portare a ter-

mine il piano straordinario di im-

missione in ruolo previsto dal go-

verno Prodi». La parlamentare ag-

giunge: «Con i risarcimenti di oggi

si raggiunge una cifra consistente

che ci porta a chiedere pubblica-

mente al Ministro Gelmini di am-

mettere, una volta per tutte, che

per lo Stato sarebbe stato molto

meglio investire quelle risorse

per la stabilizzazione dei docenti

e la qualità della didattica piutto-

sto che pagare questi giusti risar-

cimenti».

dal sito www.unita.it

discriminatoria' quella del Ministro

per l'istruzione. Lo ha fatto sapere

l'avvocato Isabella Benifei che ave-

va fatto ricorso. Il giudice ha con-

dannato il Ministero a ripristinare le

ore di sostegno e a pagare le spese processuali. Benifei, incaricata dai

genitori del ragazzo, ha contestato

il contrasto fra i tagli della Gelmini

e il diritto alla tutela delle persone

con disabilità. «L'articolo 3 della

Costituzione - si legge nel ricorso -

promuove la piena attuazione del

principio di parità di trattamento» e

con il provvedimento ministeriale

«viene leso il diritto del disabile all'istruzione».

Per la capogruppo del Pd nella

commissione Cultura della Camera,

Manuela Ghizzoni, «quella dei pre-

Page 6: Voltana On Line n.12-2011

Pagina 6 www.voltanaonline.it

Da tre anni il presidente francese

Nicolas Sarkozy si occupava in prima

persona e con il suo staff di due affari

colossali che però non riuscivano

mai ad andare in porto: la vendita

alla Libia di una intera flotta aerea

da combattimento confezionata da

Dassault e un colossale investimen-

to transalpino per costruire centrali

nucleari a Tripoli e dintorni. I due affari colossali erano stati concordati

fra lo stesso Sarkozy e il colonnello

Mohamar Gheddafi nel dicembre

2007 a Parigi, quando il leader libico

piantò fra mille polemiche la sua ten-

da davanti all’Eliseo.

(…) Dassault ha ottenuto soltanto una

mini-commessa per sistemare quat-

tro vecchi Mirage venduti nel passa-

to a Gheddafi. E ogni accordo preli-

minare con la Francia contenuto in

quel pacchetto del 2007 è stato reso

carta straccia da Gheddafi che di

volta in volta ha sostituito le imprese

francesi con quelle russe o quelle

italiane, facendo schiumare di rab-

bia Sarkozy. Che ha una sola fortuna:

oggi in Libia non sta bombardando

né interessi né infrastrutture france-

si. Il primo obiettivo, la flotta aerea

del colonnello libico è composta da

20 velivoli tutti di fabbricazione rus-

sa: Mig 21s, Mig 23s e Sukhol 22s.

Due dei quattro vecchi Mirage fran-

cesi sono stati portati a Malta dai pi-

loti che hanno disertato ben prima

della risoluzione Onu. Quasi tutti di

fabbricazione russa i 40 elicotteri

da guerra posseduti dal colonnello,

compresi i Mi-18 identici a quelli

che Vladimir Putin ha venduto alla

Nato per la missione in Afghani-

stan. Solo quattro sono invece ame-

ricani: vecchi Chinooks rimessi in

sesto in Italia da aziende del grup-

po Finmeccanica.

Che le persecuzioni delle popola-

zioni civili contassero assai poco

per Sarkozy è testimoniato dai lun-

ghi report pubblicati su una agen-

zia che produce una newsletter ri-

servata, “Maghreb Confidential”,

assai vicina all’Eliseo di cui riporta

con frequenza commenti ufficiali o

ufficiosi. Da quelle note emerge la

progressiva e crescente stizza del

presidente francese per i patti eco-

nomici con la Libia che restavano

incagliati e spesso venivano soffiati

dalla Russia di Putin e da due co-

lossi italiani che sembrano avere

fatto venire l’ulcera a Sarkozy:

Eni e Finmeccanica. Stizza perfino per il ruolo ricoperto dall’ex can-

celliere tedesco Gerard Schroeder

a inizio 2010 … a soffiare ai francesi

una importante commessa per co-

struire la metropolitana di Tripoli.

Franco Bechis

Fonte: http://fbechis.blogspot.com

MA QUALE GHEDDAFI, SARKÒ HA DICHIARATO GUERRA ALL'ITALIA !

L’attuale crisi economica mondia-

le ha costretto una serie di governi

a considerare l’introduzione di una

valuta aurea interstatale (…).

Da quando la Cina ha annunciato

il conio dello yen d’oro, si sono al-zate voci sul sistema aureo nel Me-

dio Oriente. Il principale iniziatore

del pagamento senza dollari né eu-

ro è il leader e guida della rivolu-

zione in Libia, il colonnello Muam-

mar Gheddafi, il quale ha fatto ap-

pello al mondo arabo ed africano

per adottare una valuta unica – il

dinaro d’oro.

Su questa base finanziaria, il co-

lonnello Gheddafi ha proposto di

creare uno stato africano unico con

popolazione araba e nero-africana

che conti 200 milioni di persone.

(…) Gli USA e l’UE hanno reagito

in maniera molto negativa ad una

tale iniziativa. Secondo il

“presidente” francese ... Sarkozy “i

libici hanno attaccato la sicurezza

finanziaria del genere umano”. I

continui appelli del leader della

rivoluzione libica hanno prodotto

alcuni risultati: Gheddafi ha fatto

sempre più passi avanti con lo sco-po di creare un’Africa Unita.

(…) La verità è che il colonnello

Muammar Gheddafi ha deciso di

ripetere i tentativi del generale

francese De Gaulle di abbandonare

l’uso di quella carta straccia ameri-cana chiamata “dollari” e tornare

all’oro, cioè sta cercando di attac-

care (…) il sistema bancario.

Kavkaz Center

Dipartimento di Monitoraggio

Fonte: http://surf6009.appspot.com

LA LIBIA VIENE BOMBARDATA PERCHÉ GHEDDAFI VUOLE IN-TRODURRE IL DINARO D’ORO ?

La carta dei gruppi etnici

è tratta dal sito

www.comedonchisciotte.org

Page 7: Voltana On Line n.12-2011

SCONOSCIUTE IN OCCIDENTE LE RISORSE D’ACQUA LIBICHE sogno e di dividerli con i Paesi confi-

nanti. In breve, il Fiume è letteral-

mente il “buono pasto” per l’ auto-

sufficienza della Libia. (…)

In base al gigantesco sistema,

l’acqua viene pompata da falde ac-

quifere sotto il Sahara, nella zona

meridionale del Paese, dove risorse

idriche sotterranee si estendono fino

all’Egitto ed al Sudan. Poi l’acqua

viene trasportata dalle condutture in

cemento armato fino alle destinazio-ni a nord. La costruzione della la pri-

ma fase cominciò nel 1984 e costò

circa 5 miliardi di dollari. Il progetto

completo potrebbe ammontare a 25

miliardi di dollari. Esperti sud corea-

ni di costruzioni costruirono le enor-

mi condutture in Libia, utilizzando

alcune delle tecniche più moderne.

La prodezza ingegneristica prevede

la raccolta di acqua da 270 pozzi nel-

la zona centro-est della Libia, ed il

loro trasporto attraverso circa 2.000

km di condotti fino al Bengasi ed il

Sirte. Il nuovo “fiume” trasporta 2

milioni di metri cubi di acqua al

giorno. Al suo completamento, il

sistema coinvolgerà 4.000 km di tu-

bature, e 2 acquedotti di circa 1.000

km.

Gheddafi ha detto ai partecipanti:

“Dopo questo risultato, le minacce

… contro la Libia raddoppieranno

... inventeranno scuse, [ma] la vera

ragione sarà quella di fermare

questo risultato, per mantenere il

popolo libico oppresso”. Gheddafi

ha presentò il progetto davanti alla folla esultante quale dono al Terzo

Mondo. Mubarak parlò alla ceri-

monia e sottolineò l’importanza

regionale del progetto. Gheddafi

ha fatto appello ai contadini egizia-

ni affinché andassero a lavorare in

Libia, dove ci sono solo 4 milioni di

abitanti. La popolazione dell’Egitto

è di 55 milioni di abitanti, sovraf-

follati in zone ristrette lungo il fiu-me Nilo e la regione del delta. Ne-

gli ultimi 20 anni, i progetti idrici

di miglioramento previsti per

l’Egitto, che potrebbe fornire più

acqua e più ettari di terreni agrico-

li e residenziali, sono stati ripetuta-

mente sabotati dal Fondo Moneta-

rio Internazionale e dalla Banca

Mondiale, e gli interessi finanziari

anglo-americani alle loro spalle.

Sintesi. Fonte: http://poorrichards-blog.blogspot.com/

Link: http://poorrichards-

blog.blogspot.com/2011/03/virtually-

unknown-in-west-libyas-water.html

4.03.2011

Traduzione a cura di FEY per

www.comerdonchisciotte.org

Il Grande Fiume Artificiale, il più

grande progetto di trasporto

d’acqua mai intrapreso, è stato de-

scritto come “ottava meraviglia del

mondo”. Trasporta più di cinque

milioni di metri cubi al giorno alle

aree costiere attraverso il deserto,

incrementando enormemente la

quantità di terra coltivabile. Il costo totale del grandioso progetto do-

vrebbe superare i 25 miliardi di dol-

lari (USA).

Composto da una rete di tubi in-

terrati per eliminare l’ evaporazio-

ne, di quattro metri di diametro, il

progetto si estende per 4.000 km all’interno del deserto. Tutto il mate-

riale è progettato e prodotto local-

mente. Acqua sotterranea è pompa-

ta da 270 pozzi profondi centinaia di

metri in serbatoi che alimentano la

rete. Il costo di un metro cubo di

acqua è pari a 35 centesimi. Il metro

cubo di acqua desalinizzata è di $

3,75. Gli scienziati stimano la quanti-

tà d’acqua equivalente al flusso di 200 anni di acqua del fiume Nilo.

L’obiettivo del popolo libico ara-

bo, incarnato nel progetto del Gran-

de Fiume Artificiale, è quello di ren-

dere la Libia una fonte di ricchezza

agricola, in grado di produrre cibo

ed acqua adeguati al proprio fabbi-

Pagina 7 www.voltanaonline.it

Le carte proposte nella pagina sono tratte dal sito

www.comedonchisciotte.org

Page 8: Voltana On Line n.12-2011

VOLTANA

Venerdì 15 aprile

Centro Sociale “Ca' Vecchia”

Ore 20,30 Inaugurazione Mostra

Ore 21,00 Presentazione del libro di poesie

“E’ VIAZ DL'ANMA”

di PAOLO GAGLIARDI

(Faenza, Tempo al Libro, 2011)

Introduce il Prof.MARIO GURIOLI

e in rappresentanza del Comune

l'Assessore PATRIZIA RANDI.

GIANNI PENAZZI (voce e chitarra)

e VITTORIO MIANI (tenore)

eseguiranno brani tratti dallo spettacolo "E' VIAZ".

Pagina 8 www.voltanaonline.it

Informiamo che si è costituito anche

a Ravenna il Comitato Referendario

che invita a "Votare sì per fermare

il nucleare" nel referendum che si

terrà il 12 giugno. Oltre alla casella di posta elettroni-

ca:

votasiperfermareilnuclea-

[email protected] ha già un proprio sito Internet:

http://ravennacontroilnucleare.wor

dpress.com/

dove trovare l'elenco delle adesio-

ni, il calendario delle iniziative, le

info sul tema.

Hanno già aderito personalità di

tutte le associazioni e i partiti,

oltre a singoli cittadini.

Il quesito referendario

"Volete voi che sia abrogato il de-

creto-legge 25 giugno 2008, n.

112, convertito con modificazioni,

dalla legge 6 agosto 2008, n. 133,

nel testo risultante per effetto di

modificazioni ed integrazioni suc-

cessive, recante Disposizioni ur-

genti per lo sviluppo economico,

la semplificazione, la competitività,

la stabilizzazione della finanza

pubblica e la perequazione tribu-

taria, limitatamente alle seguenti

parti: art. 7, comma 1, lettera d:

realizzazione nel territorio naziona-

le di impianti di produzione di e-

nergia nucleare".

“È stato bello in questi ultimi due anni vedere la crescita di Paolo Gagliardi, passare dalla prima lettura dei suoi testi al libro.

Certamente due punti hanno contribuito alla sua realizzazione, da una parte la volontà nel leggere, conoscere, apprendere, ca-

pire la poesia italiana e in lingua dialettale contemporanea, dall’altra il suo affidarsi alle mani esperte e competenti di Giusep-

pe Bellosi, uno dei maggiori autori che oggi la Romagna può vantare. (…) Il viaggio che compie Gagliardi è quello che da

Monte Romano - sopra Brisighella - attraversa Faenza, Lugo, Ravenna e arriva idealmente fino al mare. Così cerca di fare que-

sta poesia che trova il suo luogo - e fiato ideale - proprio in quel territorio difficile ma così altamente umano che segna anche le

origini dell’autore e che in qualche modo identifica i tratti fondamentali ai quali la società dovrebbe ritornare.”

(dalla prefazione di Matteo Fantuzzi)

Un viaggio. Il viaggio.

Non un viaggio reale e concreto, non uno spostamento nello spazio o nel tempo, ma un viaggio metaforico, simbolico.

Il viaggio come superamento di mille pericoli, ostacoli, prove, come verifica di mille esperienze.

Il viaggio come ricerca della propria essenza e di quella degli altri, delle cose, dei luoghi.

Paolo Gagliardi ha vinto l’edizione 2009 del Concorso Nazionale di Poesia “Sinfonia Dialettale”. È membro dell’Associazione

“Istituto Friedrich Schürr” (per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio dialettale romagnolo) e dell’Associazione Cul-

turale “Il Faro” di Roma (per la rivalutazione dei dialetti d’Italia). Alcune sue poesie si trovano all’interno del sito della Schürr

(www.argaza.it), dove è stato inserito tra i poeti de “La Ludla”.