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Consiglio di Amministrazione Seduta del - 't D I C. 2012 \ 3{1 SAPIENZA UNIVERSlTÀ DI ROMA Nell'anno duemiladodici, addì 4 dicembre alle ore 16.10, presso l'Aula degli Organi Collegiali, si è riunito il Consiglio di Amministrazione, convocato con note rettorali prat. n. 0072794 del 29.11.2012 e prat. n. 0072925 del 03.12.2012, per l'esame e la discussione degli argomenti iscritti al seguente ordine del giorno: ............. OMISSIS ............ . Sono presenti: il rettore, prof. Luigi Frati; il prorettore, praf. Francesco Avallane; i consiglieri: prof. Aldo Laganà, praf. Giorgio Graziani, prof. Alberto Sobrero, praf. Maurizio Saponara, prof. Antonio Mussino, praf. Maurizio Barbieri, praf.ssa Roberta Caivano, prof. Marco Merafina, praf. Marco Biffoni, sig. Marco Cavallo, dotto Roberto Ligia, sig. Sandra Mauceri, sig.ra Paola De Nigris Urbani, dotto Pietro Lucchetti (entra alle ore 16.55), dotto Paolo Maniglia, dotto Massimiliano Rizzo, sig. Giuseppe Romano, sig. Alberto Senatore; il direttore generale, Carlo Musto D'Amore, che assume le funzioni di segretario. È assente giustificata: dott.ssa Francesca Pasinelli. Assiste per il Collegio dei Sindaci: dotto Giancarlo Ricotta. Il presidente, constatata l'esistenza del numero legale, dichiara l'adunanza validamente costituita e apre la seduta. ............. OMISSIS ............ . Università degli Studi di Roma "La Sapienza"

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Consiglio di Amministrazione

Seduta del

- 't D I C. 2012

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SAPIENZA UNIVERSlTÀ DI ROMA

Nell'anno duemiladodici, addì 4 dicembre alle ore 16.10, presso l'Aula degli Organi Collegiali, si è riunito il Consiglio di Amministrazione, convocato con note rettorali prat. n. 0072794 del 29.11.2012 e prat. n. 0072925 del 03.12.2012, per l'esame e la discussione degli argomenti iscritti al seguente ordine del giorno:

............. OMISSIS ............ .

Sono presenti: il rettore, prof. Luigi Frati; il prorettore, praf. Francesco Avallane; i consiglieri: prof. Aldo Laganà, praf. Giorgio Graziani, prof. Alberto Sobrero, praf. Maurizio Saponara, prof. Antonio Mussino, praf. Maurizio Barbieri, praf.ssa Roberta Caivano, prof. Marco Merafina, praf. Marco Biffoni, sig. Marco Cavallo, dotto Roberto Ligia, sig. Sandra Mauceri, sig.ra Paola De Nigris Urbani, dotto Pietro Lucchetti (entra alle ore 16.55), dotto Paolo Maniglia, dotto Massimiliano Rizzo, sig. Giuseppe Romano, sig. Alberto Senatore; il direttore generale, Carlo Musto D'Amore, che assume le funzioni di segretario.

È assente giustificata: dott.ssa Francesca Pasinelli.

Assiste per il Collegio dei Sindaci: dotto Giancarlo Ricotta.

Il presidente, constatata l'esistenza del numero legale, dichiara l'adunanza validamente costituita e apre la seduta .

............. OMISSIS ............ .

Università degli Studi di Roma "La Sapienza"

Consiglio di Amministrazione

Seduta del

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SAPTENZA UNIVERSITÀ DI ROMA

RELAZIONE ANNUALE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE DI ATENEO

SULLE ATTIVITÀ DIDATTICHE E DI RICERCA 2010-2011

Il Presidente sottopone all'attenzione del Consiglio di Amministrazione la

relazione annuale del Nucleo di Valutazione di Ateneo sull'attività di

didattica e di ricerca 2010/11.

Il Presidente informa che il Senato Accademico ha già preso atto della

suddetta relazione nella seduta del 27 novembre 2012.

Allegato parte integrante:

Relazione annuale del Nucleo di Valutazione di Ateneo sulle attività didattiche e di ricerca 2010/11 .

Università degli Studi di Roma "La Sapienza"

SAPIENZA Ur-:IVERSTTÀ DI ROMA

.......... OMISSIS ........ . Consiglio di ,l!;mminlstr azione

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Seduta del

• Letta la relazione istruttoria; -,. DIC. 2012 • Visto il D.lgs n. 286 del 30 luglio 1999; • Vista la legge n. 370 del 19 ottobre 1999; • Visto il Regolamento di funzionamento del Nucleo di Valutazione di

Ateneo, approvato con delibera del Senato Accademico del 1 dicembre 2009;

• Visto il Regolamento per l'Amministrazione, la Finanza e la Contabilità, emanato con Decreto Rettorale del 23 luglio 2002;

• Viste le delibere del Senato Accademico del 3 febbraio 2009 e del Consiglio di Amministrazione del 10 febbraio 2009 con le quali è stato ricostituito il Nucleo di Valutazione di Ateneo e le delibere del Senato Accademico del 8 novembre 2011 e del Consiglio di Amministrazione del 22 novembre 2011 con le quali è stato confermato, nell'attuale composizione, il Nucleo di Valutazione di Ateneo, "fino all'entrata in vigore del nuovo Statuto e, comunque, per il tempo necessario ad espletare gli adempimenti istituzionalmente previsti per il NVA dal bando della VQR 2004­2010";

• Visti i Decreti Rettorali di costituzione del Nucleo di Valutazione di Ateneo del 23 marzo 2009, di integrazione del 15 maggio 2009 e di conferma del 11/01/2012;

• Vista la presa d'atto del Senato Accademico nella seduta del 27 novembre 2012;

PRENDE ATTO

della Relazione annuale del Nucleo di Valutazione di Ateneo sulle attività didattiche e di ricerca 2010/11.

IL S RETARIO Cari Musto D'Amore

.......... OMISSIS ........ .

MQd. 1003 Università degli Studi di Roma "La Sapienza"

Relazione annuale Didattica e Ricerca Attività anno 2010/11

del Nucleo di Valutazione di Ateneo

(versione del 22 novembre 2012)

1

Indice 1. Attività del Nucleo di Valutazione di Ateneo ........................................................................................ 2

1.1 Il Nucleo e il collegio di valutazione ................................................................................................................................. 21.2 Attività del NVA .................................................................................................................................................................. 41.3 Adempimenti decreto Brunetta e i suoi effetti sul sistema di valutazione .................................................................. 6

2. Offerta formativa a.a. 2011-2012 ........................................................................................................... 82.1 Fase dell’istituzione 2011-2012 ........................................................................................................................................... 82.2 Fase dell’attivazione ............................................................................................................................................................ 92.3 Princìpi per una programmazione razionale e valutabile delle coperture degli insegnamenti ............................. 152.4 Qualificazione e razionalizzazione dell’offerta formativa ........................................................................................... 16

3. Dinamiche della popolazione studentesca e indicatori della efficienza dei percorsi formativi ...... 193.1 Immatricolazioni ................................................................................................................................................................ 203.2 Iscritti alla Sapienza .......................................................................................................................................................... 253.3 Risultati del processo formativo ...................................................................................................................................... 26

4. Offerta formativa post-lauream a vocazione professionalizzante e studi avanzati ......................... 424.1 Master universitari ............................................................................................................................................................ 424.2 Scuole di specializzazione ................................................................................................................................................ 494.3 Corsi di alta formazione ................................................................................................................................................... 554.4 Scuola Superiore di Studi Avanzati e percorsi di eccellenza ....................................................................................... 56

5. Servizi agli studenti ............................................................................................................................. 715.1 Centro Informazioni, Accoglienza e Orientamento (CIAO) ........................................................................................ 715.2 Servizi a favore degli studenti disabili ........................................................................................................................... 775.3 Il Diritto allo studio ........................................................................................................................................................... 835.4 Il Sistema Orientamento Università e Lavoro (SOUL) ................................................................................................. 895.5 Il nuovo portale web della Sapienza ............................................................................................................................... 95

6. Ricerca scientifica ............................................................................................................................... 986.1 Introduzione ........................................................................................................................................................................... 986.2 Attività dell’Organismo di Indirizzo e di Raccordo .......................................................................................................... 986.3 Attività per la valorizzazione e l’applicazione della ricerca ....................................................................................... 996.4 Risorse per la ricerca (Personale, dipartimenti, finanziamenti ) ............................................................................... 1016.5 Da SAPERI a U-GOV Catalogo della ricerca - Prodotti della ricerca 2008-2010 conferiti a U-GOV ................... 1106.6 Osservazioni conclusive ................................................................................................................................................. 124

7. Internazionalizzazione e contesto europeo ..................................................................................... 1277.1 Introduzione ..................................................................................................................................................................... 1277.2 Accordi internazionali interuniversitari ....................................................................................................................... 1287.3 Cooperazione allo sviluppo ........................................................................................................................................... 1307.4 Mobilità ............................................................................................................................................................................. 1327.5 Offerta formativa internazionale ................................................................................................................................... 1387.6 Delegazioni e gli altri rapporti a livello internazionale .............................................................................................. 139

8 Sistema contabile e di bilancio ......................................................................................................... 1418.1 Sistema informativo contabile e dei bilanci ...................................................................................................................... 1418.2 Sistema dei bilanci di previsione nel 2011 .................................................................................................................... 1428.3 Sistema dei bilanci consuntivi ....................................................................................................................................... 144

Appendice ................................................................................................................................................ 151

2

1. Attività del Nucleo di Valutazione di Ateneo 1.1 Il Nucleo e il collegio di valutazione

Il Nucleo di Valutazione d'Ateneo (NVA), rinnovato in base alla Legge 370/99 con D.R. 258 del 15.05.2009 e integrato con D.R. del n. 816 del 30.12.2010 è composto da 9 membri, di cui 3 Interni e 6 Esterni. Ne fanno parte Cristiano Violani (Presidente – Fac. Medicina e Psicologia), Lorenzo Gennaro Bianconi (Fac. Lettere e Filosofia – Alma Mater di Bologna), Lidia D’Alessio (Fac. Economia – Università di Roma Tre), Elisabeth Fiorioli (Direttore Agenzia di Accreditamento Austriaca), Gabriella Salinetti (Fac. Ingegneria dell’Informazione, Informatica e Statistica) Angelo Mari (Direttore Generale Presidenza Consiglio dei Ministri), Ruggero Matteucci (Esperto esterno), Antonella Polimeni (Fac. Medicina e Odontoiatria), Gianluca Senatore (Esperto esterno).

Nella seduta del Senato Accademico dell’8.11.2011 il NVA stato confermato nella attuale composizione fino all'entrata in vigore del nuovo Statuto e comunque per il tempo necessario (6 mesi) ad espletare gli adempimenti istituzionalmente previsti dal bando della VQR 2004-2010.

Il NVA, si riunisce con cadenza periodica, in genere ogni 15 giorni.

Con D.R. n. 239/2009 del 07/05/2009 le funzioni di supporto al NVA sono state affidate all’Ufficio Statistico, Programmazione e Relazioni Esterne (U.S.P.R.E.)

Il Nucleo opera mantenendo stretti rapporti di collaborazione con organismi deputati alla valutazione a livello delle Facoltà. Sin dal 2001, in tutte le facoltà della Sapienza è stato costituito un Nucleo di Valutazione di Facoltà (NVF), composto da un minimo di 2 ad un massimo di 20 membri, nella quasi totalità dei casi docenti interni alla Facoltà.

collocato nell’ambito dell’Ufficio Dirigenziale di supporto alle attività del Rettore, diretto da Franco Baraldi. L’Ufficio, coordinato da Giuseppe Foti, si articola in 2 settori: Settore Statistico e Programmazione: Carlo D’Addio (Capo Settore), Giulietta Capacchione (supporto al NVA per l’area Didattica), Giovanni Screpis (supporto al NVA per l’area Ricerca), Sandro Zicari (supporto al NVA per l’area Amministrativa-contabile); Settore Relazioni Esterne Istituzionali e supporto ai Nuclei: Laura Carini (Capo Settore), Tiziana Carini (segreteria NVA), Anna Ciuffa (architetture web e banche dati), Irene Giaconi (segreteria NVS). Inoltre, in considerazione del sempre maggiore coinvolgimento nelle attività di supporto al Rettore e all’Amministrazione Centrale nel suo complesso, dal maggio 2010 afferiscono all’U.S.P.R.E. ulteriori cinque unità di personale: Claudia Avella, Dario De Vincentiis, Stefano Gozzi, Silvia Prometti, Lucia Spadafora.

Il NVA e i NNVVFF costituiscono un Collegio di Valutazione che viene riunito almeno una volta l’anno. Oltre all’indispensabile impegno nella rilevazione e nell’analisi delle opinioni degli studenti e nella supervisione delle procedure per l’assicurazione della qualità dei corsi, i Nuclei di Facoltà hanno fornito un importante contributo nelle valutazioni per il riordino dell’offerta formativa in base al DM 270/04 e ai decreti conseguenti, nonché per la formulazione di tutti i pareri relativi all’organizzazione della didattica. È previsto un crescente impegno dei NNVVFF nella valutazione della ricerca dei dipartimenti a cui afferiscono quote rilevanti di docenti della Facoltà e in particolar modo nell’imminente avvio dell’esercizio VQR 2004-2010

Tabella 1.1 Referenti Nuclei di Valutazione delle nuove Facoltà al 30.11.2011

Facoltà Referenti NVF

Architettura Luigi DECANINI

Economia Enrico LAGHI Farmacia e Medicina e Medicina e Odontoiatria Anna Rita VESTRI

Filosofia, Lettere, Scienze Uman.istiche, Studi Orientali Tullio DE MAURO

Giurisprudenza Giuseppe CHIRICHIELLO

Ingegneria civile e industriale Massimo TRONCI Ingegneria dell’Infor. Informatica e Statistica Roberto ZELLI

3

Facoltà Referenti NVF

Medicina e Psicologia Fabio LUCIDI SMFN Irene BOZZONI Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione Rita Laura D’ECCLESIA

Risorse per i NNVVFF 2011

Il supporto amministrativo ai Nuclei delle Facoltà è stato fornito dal personale delle Presidenze e da collaboratori per i quali sono state confermate nel 2011 le risorse economiche ad hoc assegnate dall’Amministrazione in base a una stima dell’impegno necessario per le attività di valutazione operata dal NVA. Il Nucleo, in analogia agli anni precedenti, ha proposto un modello di ripartizione dei fondi che tiene in considerazione la crescente responsabilità delle Presidenze di Facoltà nell’impegnare proprie risorse per l’attività di valutazione. A tale fine, sono stati scelti criteri che consentano di ripartire il fondo in base a sei fattori che stimano il succitato impegno. I fattori, gli indicatori e i pesi proposti per la ripartizione dei fondi 2011 sono i seguenti:

FATTORI INDICATORI PESO Funzionamento NVF forfettario costante 10% Docenza di ruolo nr. docenti di ruolo (ponderati con indice Saperi 2006-09) 30% Corsi di Studio nr. corsi di laurea ponderato con la durata legale degli stessi 20% Laureati nr. laureati anno 2010 20% Opinioni Studenti 1 nr. questionari opinioni studenti rilevati 10% Opinioni Studenti 2 grado di copertura opinioni studenti rilevati (a.a.2009/2010) 10%

Rispetto allo scorso anno, non essendo presenti gli indicatori relativi al Percorso qualità, il NVA ha ritenuto opportuno riequilibrare i pesi degli indicatori nel modo seguente:

per il funzionamento del NVF la quota forfettaria è stata innalzata dal 5% al 10%; il peso del potenziale di ricerca è stato alzato dal 20% al 30%; il peso del numero dei corsi di studio è passato dal 10% al 20%; il peso dei laureati è aumentato dal 15% al 20% i due indicatori sulle Opinioni degli studenti sono pesati entrambi al 10% (erano rispettivamente l’8% e il

12%).

L’importo stanziato nel bilancio di previsione 2011 per il funzionamento dei Nuclei di Valutazione di Facoltà è pari a € 282.000,00 e ,sulla base dei criteri proposti, è stato distribuito tra le varie facoltà come indicato nella tabella che segue:

Tabella 1.2

Facoltà Importo

Architettura 22.564,00

Economia 19.894,00

Farmacia e Medicina 27.573,00

Giurisprudenza 13.143,00

Ingegneria Civile e Industriale 26.561,00

Ingegneria Infor. Informatica e Statistica 17.381,00

Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche, Studi Orientali 38.454,00

Medicina e Odontoiatria 41.797,00

4

Facoltà Importo

Medicina e Psicologia 22.657,00

Scienze Matem. Fis. e Nat. 27.458,00

Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione 24.518,00

Totale 282.000,00

1.2 Attività del NVA

Relazioni e pareri sull’offerta formativa

Le principali attività svolte dal Nucleo, relative ad adempimenti istituzionali previsti dalla normativa vigente hanno riguardato l’offerta formativa e sono state oggetto di specifiche relazioni e pareri prodotti elencabili come segue:

Parere sulle proposte di istituzione dei corsi di studio ex D.M. 270/04 per l’a.a. 2011-12 (Riunione NVA del 23.02.11)

Relazione tecnica corsi ex D.M. 270/04 per la CRUL (Riunione NVA del 09.03.2011)

Relazione sui dottorati di ricerca attivi nel 2010 (Riunione NVA 09 03.2011).

Parere programmazione locale degli accessi a.a. 2011-2012 (Riunione del 20.04.2011).

Relazione sulle opinioni degli studenti frequentanti sulle attività didattiche nell’ aa. 2009-2010 (Approvata nella riunione del 20.04.2011).

Parere sui requisiti per l’istituzione dei dottorati di ricerca (DM 224/99): pareri ex ante per i corsi di dottorato del XXVII Ciclo (Riunione NVA 11.05.2011 ).

Relazione sulle proposte di attivazione dei Corsi di Studio ex D.M. 270/04 a.a. 2011-2012 (Riunione NVA 30.05.11)

Rilevazione Nuclei 2011.

Ulteriori pareri richiesti da normativa vigente hanno riguardato la formulazione di pareri e relazioni di seguito elencati:

Parere sulle iniziative agli studenti disabili (riunione NVA del 10.11.2010)

Relazione al conto consuntivo 2010 (riunione NVA del 27.06.2011)

Relazione tecnica per l’attivazione di CdL Magistrali abilitanti per l’insegnamento (riunione NVA del 14.09.2011)

Altre attività

Elaborazioni di nuove procedure per la rilevazione via web delle opinioni degli studenti (in collaborazione con InfoSapienza).

Contributo del NVA alla definizione di “Criteri per la distribuzione delle risorse” da parte dell’Organismo di Indirizzo e di Raccordo (O.I.R.).

Relazione tecnica del NVA “Adeguamento del processo di decongestionamento della Sapienza”.

Relazione NVA sulla “Copertura degli insegnamenti mediante affidamenti e mediante bandi: verso un più efficiente utilizzo dei fondi per la didattica integrativa".

Relazione tecnica NVA sull’Offerta Formativa a.a.2011-12: alcune criticità.

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Attraverso l’attiva partecipazione dei suoi componenti il NVA ha collaborato, con funzione di programmazione e valutazione, con i seguenti organi:

i Nuclei di Valutazione di Facoltà; la Commissione Didattica; l’Organismo di Indirizzo e Raccordo (O.I.R.); il Comitato InfoSapienza. il Team Qualità.

6

1.3 Adempimenti decreto Brunetta e i suoi effetti sul sistema di valutazione

La legge Brunetta (D. Lgs. n. 150 del 2009) riguarda gli aspetti della misurazione, valutazione e trasparenza della performance, in un’ottica incentivante delle attività amministrative, rivolta al perseguimento dei risultati ed al miglioramento dei servizi e delle prestazioni.

In ambito universitario, questa legge si inserisce in un contesto dove la valutazione era già presente e praticata con successo da oltre un decennio e la sua applicazione ha richiesto uno sforzo di integrazione e di raccordo con quanto già realizzato e con quanto già previsto da leggi e regolamenti vigenti, anche al fine di evitare duplicazioni di processi di valutazione, incertezze normative e sovrapposizioni organizzative.

Ad aggravare la situazione, la non ancora chiara definizione degli ambiti di competenza di CIVIT ed di ANVUR in relazione all’applicazione di questa legge al sistema universitario. In tale contesto, le Università sono state invitate ad applicare i principi della legge Brunetta seguendo le linee guida definite dalla CIVIT.

La Sapienza ha scelto da Statuto di affidare le funzioni di Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) al Comitato di Supporto Strategico e Valutazione, che ha recepito buona parte delle funzioni dell’ex Nucleo di Valutazione Strategica (NVS). Questa scelta è stata motivata da vari motivi, tra cui l’opportunità di conservare e valorizzare l’esperienza già maturata con l’attività del NVS, oltre che dalla presenza in tale organo di professionalità idonee a svolgere la funzione di OIV.

Nonostante le difficoltà applicative sopra esposte, le disposizioni previste dalla normativa sono state affrontate in modo sistematico dagli atenei italiani, anche mediante l’avvio di due laboratori di sperimentazione a carattere nazionale, aventi lo scopo di pervenire a un sistema di valutazione della performance condiviso dall’intero sistema universitario. Il Politecnico di Milano ha organizzato un laboratorio di action-learning sull’applicazione della normativa che ha visto la partecipazione di 19 atenei; la CRUI, insieme al Dipartimento della Funzione Pubblica, ha avviato la sperimentazione di un laboratorio CAF (Common Assesment Framework), coordinato da un gruppo di lavoro congiunto. Sapienza ha partecipato attivamente ad entrambe le esperienze ed i risultati sono descritti all’interno del documento “Sistema di misurazione e valutazione della performance di Sapienza Università di Roma” adottato con delibera del Consiglio di Amministrazione nel dicembre 2010. in conformità a quanto previsto dalla delibera Civit n.89/2010.

Questo documento illustra la metodologia definita e proposta per misurare e valutare il ciclo della performance in termini di fasi, tempi e responsabilità. Nello specifico, sono definite e descritte le modalità per la valutazione delle seguenti tematiche:

• la performance organizzativa;

• la performance dei servizi e delle unità organizzative;

• il grado di soddisfazione degli utenti delle prestazioni e dei servizi erogati dall’Ateneo;

• la performance individuale, con metodologie distinte per il Direttore Generale, dei Dirigenti e descrivendo quanto già definita nel 2009/10 per la valutazione del personale di categoria EP e D con incarichi di responsabilità e del restante personale.

Sul fronte dell’adozione dei previsti documenti programmatici Sapienza ha definito il Piano della Performance 2011-2013, che individua e descrive gli obiettivi strategici e operativi di Sapienza, corredandoli con i relativi indicatori di outcome e di risultato, con riferimento a periodi temporali specifici (un triennio per gli obiettivi strategici e un anno per gli obiettivi operativi).

7

Gli obiettivi strategici sono, invece, individuati all’interno del Piano strategico definito dalla governance di ateneo con il supporto del Cssv e per i cui contenuti si rinvia al documento presente sul sito.

Sul fronte della trasparenza Sapienza si è adeguata alle direttive della CIVIT adottando il “Programma triennale per la trasparenza e l’integrità” approvato con delibera del Consiglio d’Amministrazione il 14 giugno 2011.

Tutta la documentazione è disponibile all’interno dell’apposita sezione “Trasparenza” del portale dell’Università, come previsto dalla norma.

8

2. Offerta formativa a.a. 2011-2012

2.1 Fase dell’istituzione 2011-2012

Il 23 febbraio 2011 il Nucleo di Valutazione d’Ateneo (NVA) si è espresso, ai sensi dell’art. 2 del D.M. 17/2010, sulla proposta di istituzione di 3 nuovi corsi di studio ex D.M. 270/04, da attivare nell’a.a. 2011-2012; sulla riattivazione di 1 corso di studio magistrale sospeso nell’a.a. 2010-11; sulla trasformazione da D.M. 509/99 a D.M. 270/04 di 49 ordinamenti delle professioni sanitarie; nonché su varie proposte di modifica ordinamentale relative a corsi D.M. 270/04 già istituiti.

Nell’esprimere il proprio parere il NVA ha tenuto conto sia delle indicazioni contenute nel citato D.M. 17/2010 e della normativa ad esso correlata, sia delle deliberazioni assunte dal Senato Accademico del 19/10/20101 in merito ai criteri cui la Sapienza ha scelto di attenersi nella riorganizzazione dei corsi di studi ex D.M. 270/04, sia dei pareri della Commissione Didattica (CD) espressi il 13/12/10 e il 18/02/2011. Il NVA ha infine tenuto conto della Nota MIUR n.7 del 28 gennaio 2011 sull’attuazione del D.M. 17/2010 contenente le indicazioni operative sull’offerta formativa 2011-122

Con riferimento ai corsi di nuova istituzione (LM-30 Ingegneria nucleare, LM-56 Economia e Finanza da tenersi in lingua inglese e LM-61 Scienze dell’alimentazione e della ristorazione) il Nucleo ha giudicato: le proposte valide, ben articolate e potenzialmente attrattive; il corpo docente delle Facoltà proponenti adeguato, in numero e qualificazione, a soddisfare i vari requisiti di docenza; le strutture didattiche a disposizione sufficienti. Ciò non di meno, viste le già citate delibere del S.A. del 19/10/2010 e la Nota MIUR n.7 del 28/01/2011, il NVA non ha potuto che prendere atto dell’impossibilità per l’a.a. 2011-12 di procedere all’istituzione dei nuovi corsi proposti.

.

Con riferimento al corso in riattivazione (LM-88 Sociologia, ricerca sociale e valutazione), constatato che il percorso formativo era stato significativamente rivisto, in particolare con l’abolizione dei sotto-ambiti nelle attività caratterizzanti, e che sarebbe rientrato nell’offerta formativa della nuova Facoltà di Scienze politiche, Sociologia e Comunicazione, con la possibilità di attingere a un bacino di utenti potenziali più ampio e diversificato, Il NVA, in accordo con la Commissione Didattica, ha ritenuto la proposta approvabile e rimandato agli organi competenti la scelta di riattivare il corso per l’a.a. 2011-12.

Con riferimento ai corsi in trasformazione da D.M.509/99 a D.M. 270/04, il Nucleo si è espresso su 49 proposte relative a corsi di studio delle professioni sanitarie (40 di I livello e 9 di II livello). Il NVA ha verificato che le risorse di docenza e di strutture erano più che sufficienti a soddisfare i requisiti necessari per la trasformazione dei corsi proposti. Riteneva altresì che l’offerta formativa proposta non incrementasse la pre-esistente offerta dell’area medica e non realizzasse una inopportuna proliferazione dei corsi, anche in considerazione della distribuzione territoriale delle sedi didattiche.

1 Il S.A. con voto unanime ha deliberato che le Facoltà, dopo aver effettuato la verifica della sostenibilità dell’Offerta formativa fino al 2014, in caso di carenza dei requisiti necessari all’attivazione dei corsi di studio per l’anno accademico 2011/2012, diano, nell’ordine, priorità all’attivazione di: corsi di laurea (uno per classe), corsi di laurea magistrale a ciclo unico e laurea magistrale (una per classe); corsi di laurea (successivi al primo nella classe) e corsi di laurea magistrale (successivi al primo nella classe). Ha deliberato inoltre di dare mandato alla Commissione Didattica di Ateneo a riconsiderare i CFU per la prova finale, in particolare per i corsi di laurea magistrale e di non istituire/attivare nuovi corsi di studio per l’a.a. 2011/2012.

2 In particolare la disposizione secondo la quale per l’a.a. 2011-12 "le Università non possono procedere alla istituzione di nuovi corsi di studio" e pertanto viene conseguentemente bloccato l'inserimento di nuovi corsi nella sezione RAD della Banca dati dell'offerta formativa

9

Il NVA si è quindi espresso su 16 corsi di laurea e di laurea magistrale che venivano trasformati per sintesi di due o più proposte pre-esistenti, a seguito del processo di ristrutturazione delle Facoltà di Sapienza. In alcuni casi erano state introdotte variazioni, oltre che nella denominazione, nelle attività formative, nei ‘descrittori di Dublino’, nella descrizione degli obiettivi specifici dei corsi, nella descrizione dei possibili sbocchi professionali e nell’attribuzione di CFU agli ambiti. Il Nucleo di valutazione ha manifestato il proprio apprezzamento per la considerevole riduzione e razionalizzazione dei corsi di studio in parola che passavano da 38 a 16.

Il NVA ha infine preso atto di 73 proposte di modifica ordinamentale relative a corsi di studio già istituiti in base al D.M. 270/04. Le suddette modifiche sono state variazioni di maggiore consistenza (cambio di denominazione del corso, ristrutturazione sostanziale del percorso) oppure modeste variazioni di attribuzione di CFU a taluni ambiti, inserimento o soppressione di qualche SSD e variazioni non sostanziali nei requisiti previsti per l’accesso a taluni corsi magistrali.

2.2 Fase dell’attivazione

2.2.1 Fase dell’attivazione: la relazione preliminare

Il 20 aprile 2011 il Nucleo ha approvato una Relazione Preliminare sulla sostenibilità dell’ offerta formativa a.a. 2011-12 e l’ha portata all’attenzione del S.A. il 3 maggio con l’obiettivo di anticipare alcune verifiche per consentire alle facoltà di realizzare interventi correttivi prima della chiusura delle procedure di inserimento dei regolamenti didattici nella Banca Dati Off.F. prevista per il 5 maggio (Nota 1/04/10 del Dirigente Rip. IV).

Il NVA ha preso atto in quella occasione della profonda ristrutturazione e razionalizzazione dell’offerta formativa (realizzatasi soprattutto in alcune aree disciplinari) che ha ridotto il numero totale dei corsi di studio da 319 a 292 e la somma complessiva dell’utenza sostenibile dichiarata da 33.800 studenti nell’a.a. 2010-11 a circa 31.600 nell’a.a. 2011-12.

Il NVA ha altresì constatato che per alcuni corsi di studio era stata prevista una riduzione superiore al 5% dell’utenza sostenibile senza che ciò fosse giustificabile con l’eventuale andamento decrescente delle immatricolazioni o fosse contestualmente “garantito” da una limitazione locale degli accessi. Poiché tale pratica avrebbe potuto portare effetti distorsivi nei calcoli di sostenibilità, il NVA ha invitato le facoltà a rimodulare le utenze sostenibili tenendo conto dei trend delle immatricolazioni nel biennio precedente.

Per quanto riguarda le regole dimensionali degli studenti e l’attrattività dei Corsi di studio il NVA ha rilevato che permanevano in alcuni corsi delle criticità relative al numero minimo di immatricolazioni e ha espresso per ciascuno di essi il proprio orientamento ritenendo attivabili i corsi che:

fossero unici nella classe; avessero un valore culturale tale da giustificarne il mantenimento pur in presenza di una scarsa attrattività; avessero modificato significativamente il proprio ordinamento nella prospettiva di un ampliamento

scientifico-disciplinare potenzialmente in grado di aumentarne l’attrattività.

Per ciò che concerne i requisiti quantitativi di docenza, al Nucleo è parso opportuno verificare in anticipo questo aspetto della sostenibilità dell’offerta formativa dell’a.a. 2011-2012, benché esso possa essere automaticamente verificato tramite la procedura telematica Pre-Off. della Banca dati CINECA.

I risultati dell’ esercizio di valutazione, finalizzati a consentire l’adozione di correttivi mirati e tempestivi, hanno rivelato una situazione di possibile carenza di docenti nelle facoltà di Economia e Ingegneria dell’Informazione, Informatica e Statistica.

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Il NVA ha quindi suggerito alla facoltà di Economia di limitare opportunamente lo scarto riducendo il numero di curricula e/o di corsi di studio proposti, e di avvalersi delle 4 unità di personale in pre-pensionamento a cui sono stati attribuiti contratti annuali di insegnamento.

Alla facoltà di Ingegneria dell’Informazione, Informatica e Statistica è stato invece suggerito di avvalersi della docenza che negli anni passati contribuiva alla sua didattica e che ora, a valle della ristrutturazione delle facoltà e dei dipartimenti, risulta incardinata in altre facoltà (vedi N.R. del 1 aprile 2011 )

In una prospettiva di più lungo periodo (2015), a parità di popolazione studentesca e di numero di corsi attivi, tenuto conto delle dinamiche dei pensionamenti e nell’ipotesi di turn-over zero, sono state evidenziate criticità rispetto al requisito quantitativo di docenza nelle facoltà di:

Economia Ingegneria dell’Informazione, Informatica e Statistica Ingegneria Civile e Industriale Lettere Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione Scienze matematiche, fisiche e naturali

2.2.2 Fase dell’attivazione: la relazione finale

Il 30 maggio 2011 il NVA ha formulato le previste valutazioni in merito al rispetto dei requisiti richiesti dal D.M. 17/2010 e ha reso noti i criteri con i quali avrebbe formulato, nella riunione del 13 giugno successivo, i pareri relativi a ciascun corso di studi da comunicare per via telematica al MIUR entro il 15 giugno.

Tale passaggio, come è noto, è condizione preliminare necessaria per l’inserimento nella banca dati nazionale Off.F. e la conseguente attivazione dei Corsi di studio ex D.M. 270/04 effettivamente proposti dal Senato Accademico per l’a.a. 2011-2012.

Per formulare i suddetti pareri il Nucleo ha considerato la normativa e i documenti d’indirizzo sotto elencati:

articoli 2, 3, 6, 7 del D.M. 544/2007 e norme che lo precedono; documento del CNVSU 07/07; note ministeriali del 20/12/2007 e del 23/1/2008; dispositivo direttoriale n.61/2008; delibere del S.A e orientamenti espressi dal Rettore del 24/7/2007, 15/01/2008, 29/01/2008, 20/1/2009,

24/3/2009; D.M. 17/2010; L.240/2010.

e si è basato sui tabulati e sulle analisi prodotte dall’Ufficio statistico, Programmazione e Relazioni esterne di seguito elencate:

Analisi prospettica della sostenibilità dei singoli corsi di studio in base all’utenza sostenibile dichiarata e all’organico di cui al punto 2, utilizzando i requisiti quantitativi di docenza previsti dal D.M. 17/10;

Analisi della disponibilità complessiva dei docenti in organico nelle Facoltà al 15/06/2011 (Dato Pre-Off.F.) e previsioni di pensionamento dal 16/06/2011 al 31/12/2014 (Dati Ripartizione II - Personale);

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Analisi delle immatricolazioni ai corsi di studio nei tre anni accademici precedenti (Dati Infostud) per valutarne l’attrattività;

Analisi della disponibilità esclusiva o condivisa di aule al 31 dicembre 2010 per verificare la sostenibilità di strutture (Dati Presidenze comunicate il 30 aprile 2010 e confermate per l’anno accademico successivo con Nota Rettorale del 1 aprile 2011);

Analisi coperture con docenti in servizio alla Sapienza mediante il sistema SIAD-GOMP. Il sistema opera automaticamente controlli di processo (blocchi della chiusura o avvisi d’errore) sulle “coperture”, ovvero sull’individuazione nominativa dei docenti responsabili di ciascuno degli insegnamenti curriculari dei CdS in via di attivazione. Dette coperture comprendono quelle reali, relative al primo anno dei CdS e quelle programmatorie o virtuali, relative agli insegnamenti delle annualità del CDS da attivare negli anni successivi al primo3

Analisi degli indicatori di efficienza e di efficacia dei corrispondenti corsi di studio relativi al 2009-2010: CFU medi annui per studente iscritto, tassi di abbandono del corso al 2° anno, percentuale di laureati in corso su totale (Dati Infostud), livello di soddisfazione dei laureandi (Dati AlmaLaurea), percentuale di impiego a 1 anno dal conseguimento del titolo (Dati AlmaLaurea);

;

Ricognizione dei documenti autocertificativi di impegno presentati dalle Presidenze delle Facoltà relativamente ai requisiti di trasparenza e ai requisiti qualificanti previsti dal D.M. 544/07.

E’ stata prevista l’attivazione di 292 Corsi di Studio con un totale di 355 curricula di cui 73 CdL, 103 CdLM, 13 CdLM a ciclo unico, 92 CdL delle professioni sanitarie, 11 CdLM delle professioni sanitarie.

Requisiti quantitativi e qualitativi relativi alla docenza

Per ciò che concerne i requisiti quantitativi di docenza la procedura telematica Pre-Off. della Banca dati CINECA ha controllato automaticamente il requisito quantitativo verificando la presenza, per ciascun corso, di 4 docenti di ruolo per anno attivato e di ulteriori 2 docenti di ruolo per ciascun curriculum proposto. Al Nucleo è parso comunque opportuno presentare al Senato Accademico un quadro prospettico della sostenibilità dell’offerta formativa dell’a.a. 2011-2012 considerando il soddisfacimento dei requisiti quantitativi di docenza e di strutture in una prospettiva di più lungo periodo, fino al 2015.

Va peraltro considerato che in questa valutazione prospettica:

l’attribuzione di docenza ai corsi interfacoltà è stata teorica, cioè basata su un modello e non sulla conoscenza della precisa afferenza dei docenti ai corsi suddetti;

l’indice W, che adegua il numero dei docenti rispetto al numero degli studenti eccedenti il valore di riferimento per le diverse classi predefinito dal CNVSU, è stato calcolato in relazione a quello dell’utenza sostenibile dichiarata e inserita nella Banca Dati Offerta Formativa ed è stato calcolato come [utenza sostenibile/ numerosità massima teorica – 1];

si è assunto che negli anni successivi all’attivazione del primo anno di un CdS, la popolazione studentesca e il numero di corsi attivi restasse sostanzialmente costante;

3 In questa fase non è richiesto di inserire le coperture degli insegnamenti opzionali extracurriculari (che non compaiono nel Manifesto), né di specificare le coperture di eventuali laboratori o altre attività formative integrative. Di conseguenza i dati non consentono accurate valutazioni dell’efficienza degli impieghi della docenza, che saranno possibile retrospettivamente, considerando le schede consuntive delle ore dedicate alle attività didattica da ciascun docente in servizio e dei CFU coperti.

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si è tenuto conto delle dinamiche dei pensionamenti nell’ipotesi pessimista di un turn-over nullo.

Date le premesse esposte, nel lungo periodo sono emerse criticità (numero eccessivo di CdS o scarsità di docenti in servizio) rispetto al requisito quantitativo di docenza nelle facoltà di:

Economia; Ingegneria Civile e Industriale; Filosofia, Lettere, S. Umanistiche, Studi Orientali; Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione; Scienze matematiche, fisiche e naturali.

Anche il requisito della copertura teorica dei settori scientifico-disciplinari relativi alle attività formative di base e caratterizzanti in percentuale almeno pari al 60%, è stato verificato automaticamente per via telematica dalla procedura Pre-Off. della Banca dati Off.F. del CINECA.

Il NVA ha preso inoltre positivamente atto della dichiarazione della Ripartizione IV-Studenti che per tutti i corsi proposti per l’attivazione sono risultati soddisfatti i requisiti necessari previsti dal MIUR relativi alla copertura degli insegnamenti curricolari con docenti in servizio nei SSD pertinenti.

Il soddisfacimento del requisito necessario relativo alla copertura, da parte di docenza di ruolo, di 90 CFU per le lauree e di 60 CFU per le magistrali, aumentati a 99 e 66 come requisito Sapienza su tutti gli insegnamenti (art.1 D.D.M.M. 16/03/07), è stato verificato con il software gestionale di Sapienza SIAD-GOMP. Per tutti i CdS in cui si sono evidenziati problemi, i responsabili sono stati invitati tempestivamente a completare le informazioni mancanti e ad adeguare gli elenchi degli insegnamenti e le coperture per risolvere le anomalie evidenziate.

Esclusivamente nei casi di scarto negativo rispetto al requisito Sapienza, i CdS coinvolti sono stati invitati a presentare adeguate motivazioni e/o progetti di rientro.

Con l’ausilio del gestionale SIAD GOMP è stato infine verificato il soddisfacimento del requisito relativo al grado di copertura effettivo (D.M. 17/2010) secondo il quale per tutti i corsi di studio deve risultare coperto almeno il 60% degli insegnamenti di base e caratterizzanti4

Rispetto al numero di insegnamenti attribuiti “a bando”, il NVA ha segnalato i casi in cui il valore era compreso tra il 15 e il 29,9% del totale degli insegnamenti (83 curricula) e i casi in cui il valore era pari o superiore al 30% (23 curricula) precisando che

.

non

gli affidamenti disposti da altra Facoltà o Dipartimento

avrebbero dovuto essere dichiarati tra gli insegnamenti attribuiti a bando:

gli affidamenti a cui consegue l’acquisizione del titolo di professore aggregato gli affidamenti a personale di enti o organismi convenzionati (ospedalieri ecc..)

mentre avrebbero dovuto essere dichiarati tra gli insegnamenti attribuiti a bando i contratti stipulati a titolo gratuito.

Sul punto il NVA ha considerato che la normativa recente e la situazione finanziaria impongono una particolare attenzione e ha sottolineato l’opportunità di evitare di ricorrere ai bandi in tutti i Corsi di Studio in cui il programma

4 Per le professioni sanitarie deve risultare coperto almeno il 40% degli insegnamenti di base e caratterizzanti delle lauree e il 50% di quelli delle lauree magistrali

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formativo e la docenza in servizio lo consentano, anche per poterli utilizzare selettivamente nelle aree in cui le competenze extra - accademiche sono particolarmente importanti.

La presenza di insegnamenti con un numero di CFU inferiore a 6 risulta sanata, per quanto riguarda le professioni sanitarie, da uno specifico parere CUN, mentre per i restanti corsi è stata, a parere del NVA, adeguatamente giustificata dalle Facoltà proponenti.

Regole dimensionali degli studenti: attrattività dei Corsi di studio

Per quanto riguarda le regole dimensionali degli studenti e l’attrattività dei Corsi di studio il NVA ha ricordato la presenza di criticità relative al numero minimo di immatricolazioni (inferiore nell’a.a. 2010-11 ai minimi ministeriali5

Scienze geografiche per l’ambiente e la salute (L-6) interfacoltà tra Lettere, Filosofia, Sc.Umanistiche, Studi Orientali e Farmacia e Medicina;

) per i seguenti due corsi:

Comunicazione scientifica e biomedica (LM-9/LM-59) interfacoltà tra Farmacia e Medicina e Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione.

Per il corso di Scienze Geografiche per l’ambiente e la salute, il NVA, ha espresso parere favorevole in considerazione del fatto che era l’unico corso della classe e che aveva modificato significativamente il proprio ordinamento nella prospettiva di un ampliamento scientifico-disciplinare potenzialmente in grado di aumentare la sua attrattività.

Per quanto riguarda Comunicazione scientifica e biomedica, il NVA ha espresso parere favorevole in considerazione delle modifiche imposte dal CUN che potrebbero aumentarne l’attrattività.

Il Nucleo ha segnalato inoltre al Senato Accademico alcuni corsi che risultavano avere un numero di studenti immatricolati (sia nell’a.a. 2010-11 che mediamente nel biennio 2008-2010) pari o superiore alla soglia ministeriale, ma inferiore alle soglie stabilite dal Senato Accademico stesso6

Tali corsi erano:

:

Scienze archivistiche e librarie (L-1) Lettere, Filosofia, Sc.Umanistiche, Studi Orientali; Gestione e valorizzazione del territorio (LM-80) Lettere, Filosofia, Sc.Umanistiche, Studi Orientali.

Il NVA ha espresso parere favorevole per entrambi ritenendo che il corso in Scienze archivistiche e librarie abbia un valore culturale tale da giustificarne il mantenimento pur in presenza di una scarsa attrattività, e considerando positivamente il fatto che il Corso di Gestione e valorizzazione del territorio sia l’unico corso della classe offerto in Sapienza.

Il NVA ha segnalato infine alcuni corsi che risultavano avere un numero di studenti immatricolati, o nell’a.a. 2010-2011 o alternativamente

5 Art. 7 del D.M. 544/07 All. C.

come media del biennio 2008-2010, pari o superiore alla soglia ministeriale, ma inferiore alle soglie stabilite dal Senato Accademico stesso. Per tali corsi il NVA ha comunque espresso parere favorevole. Essi sono:

6 Gli orientamenti espressi dal Rettore e dal Senato Accademico il 20.01.09 e 24.03.09 prevedono, come riferimento indicativo, una numerosità minima di immatricolati non inferiore al doppio del numero minimo di immatricolati delle classi definito dal CNVSU e dal MIUR.

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Servizio sociale (L-39) –INTERFAC; Ingegneria dei sistemi (LM-25) – ING. CIV. IND; Ingegneria dell’ambiente per lo sviluppo sostenibile (LM-35) – ING. CIV. IND; Scienze e tecnologie per la conservazione dei beni culturali (LM-11) – SMFN; Astronomia e astrofisica (LM-58) – SMFN; Conservazione e divulgazione naturalistica (LM-60) – SMFN.

Requisiti di strutture

Relativamente alla disponibilità delle aule, il Nucleo ha preso atto che alle Facoltà è stata assicurata la disponibilità delle aule necessarie a soddisfare i requisiti, e ha rilevato che per tutti i corsi essa risulta superiore al requisito ministeriale. I casi di carenza rispetto al requisito Sapienza7

Requisiti di trasparenza e qualificanti

(Economia, Ingegneria dell’Informazione, Informatica e Statistica e Giurisprudenza) risultano sempre compatibili con una attenta organizzazione didattica attestata dalle Facoltà che prevede l’utilizzazione di grandi aule per lezioni e attività formative frontali comuni, erogate a studenti afferenti a diversi “canali” di un corso di laurea reiterato, oppure a diversi corsi di laurea della facoltà. Il Nucleo ha ritenuto pertanto che per tutti i corsi attivati potesse risultare disponibile un numero di aule, di capienza adeguata per il numero degli studenti frequentanti, superiore ai requisiti minimi.

8

Rispetto ai requisiti di trasparenza il Nucleo ha preso atto dell’impegno dei responsabili di ciascun corso a fornire, entro le scadenze previste, le informazioni richieste per l’inserimento nelle pagine dell’Offerta Formativa 2011-2012, e a renderle disponibili quanto prima sui siti internet di facoltà e comunque nei periodi in cui gli immatricolandi effettuano la scelta del corso di studi.

Rispetto ai requisiti qualificanti il Nucleo ha segnalato al S.A. i casi di possibile carenza.

Indicatori di efficienza e di efficacia

Il NVA ha sottolineato e segnalato al S.A. le criticità relative al numero di crediti medi acquisiti nel 2010 dagli studenti iscritti nell’a.a. 2009-2010, alla percentuale dei laureati in corso (più un anno di fuori corso) nell’anno solare 2010, e ai tassi di abbandono al secondo anno nell’a.a. 2010-2011.

Sono state infine segnalate le percentuali di soddisfazione dei laureandi (Dati Almalaurea- Profilo Laureati) e le percentuali di impiego a 1 anno dal conseguimento del titolo (Dati Almalaurea –Condizione Occupazionale).

In merito all’efficienza nell’utilizzo del personale docente si rimanda al paragrafo seguente.

7 I criteri ministeriali richiedono la disponibilità di 0,5 aule per anno di corso. Invece i criteri del NVA prevedono una analoga disponibilità anche per ciascuna delle reiterazioni reali o virtuali di un corso determinate dal superamento del numero massimo di immatricolazioni.

8 Ai sensi dell’art. 11 del D.M. 544/07 e secondo la nota del Direttore Generale del MIUR n.13 del 16 gennaio 2008, i requisiti qualificanti non costituiscono un requisito necessario per l'attivazione dei corsi di studio, ma sono uno degli indicatori per la valutazione dei risultati della programmazione triennale delle Università di cui si terrà conto ai fini della ripartizione delle risorse per la programmazione, secondo i criteri e le modalità indicate dai DD.M.M. n. 362/2007 e n. 506/2007.

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2.3 Princìpi per una programmazione razionale e valutabile delle coperture degli insegnamenti

Il Nucleo ha ritenuto utile riassumere alcuni semplici princìpi per una programmazione razionale e valutabile delle coperture degli insegnamenti con i docenti attualmente in servizio presso Sapienza, anche al fine di poter valutare, in itinere ed ex post, l’impiego razionale e parsimonioso dei fondi per la didattica integrativa disponibili, nonché – in prospettiva- al fine di ottimizzare le strategie di reclutamento e di riequilibrio del turn over.

In primo luogo il NVA segnala le attuali difficoltà di rendicontazione e valutazione dell’efficienza nell’utilizzo del personale docente, dovute all’assenza di importanti regolamenti applicativi della legge 240/2010 e alla relativa inadeguatezza del software gestionale SIAD-GOMP. I dati estratti dal gestionale non consentono infatti un’appropriata valutazione degli impegni orari dei docenti in quanto i dati sui CFU ricoperti dal “titolare” delle prove d’esame di un insegnamento (che è il dato ora inserito nel sistema informativo) non consentono di stimare i suoi effettivi impegni nella didattica dei Corsi di Studio e non comprendono le ore dedicate ad altri livelli e iniziative di formazione universitaria (Dottorati, Scuole di Specializzazione, Master, etc.). Inoltre il numero degli insegnamenti censiti in SIAD GOMP risulta sovrastimare largamente (per circa il 30%) il numero degli insegnamenti censiti nelle rilevazioni delle opinioni degli studenti.

Una nota del 25 maggio 2011 inviata dal Rettore ai responsabili dei Corsi di studio ha opportunamente richiamato alcuni criteri e indicazioni per razionalizzare gli impegni dei docenti, tra i quali il valore di 18 CFU per docente, che rappresenta il limite massimo piuttosto che lo standard, come già indicato dalla Commissione per l'Innovazione Didattica e fatto proprio dal S.A. (seduta del 24/7/2007).

I princìpi a cui il NVA invita ad attenersi possono essere riassunti come segue:

Deve essere considerato l’indicatore chiave N stud/N doc, presente praticamente in tutte le valutazioni e i ranking. Questo deve essere basso sia pure in riferimento alla numerosità tipica degli studenti prevista a livello nazionale per la classe di ciascun corso di studio. La numerosità degli iscrivibili nei CdS della Sapienza dovrebbe risultare sempre adeguata, cioè in genere pari o di poco sotto al valore medio dell’indicatore nazionale di numerosità della classe e coerente con la disponibilità di docenti in servizio.

In ciascun corso di studio il numero degli insegnamenti curricolari attivabili per annualità (da 9 cfu complessivi e conclusi da esami) può essere compreso fra un minimo di circa 6 insegnamenti (60cfu/9cfu= 6,7) e un massimo di circa 10 insegnamenti, comprensivi degli opzionali extracurriculari, in riferimento alla proposta della CD richiamata nella rettorale del 25/5.

Sono comunque da limitare i curricula e il numero degli insegnamenti opzionali curriculari, in cui lo studente sceglie fra 2 o più insegnamenti alternativi.

Il numero degli insegnamenti extracurricolari opzionali (non presenti nel Regolamento e non valutati dal MIUR) dovrebbe essere molto limitato (non superiore al numero di insegnamenti a scelta previsto nel RAD), coperti come impegno esclusivo da un docente in servizio9

La didattica integrativa dovrebbe riguardare primariamente le attività utili ad aumentare la qualità formativa dei CdS con la pratica (esercitazioni, esperienze guidate, pratiche professionalizzanti, etc) e a normalizzare i percorsi degli studenti (attività di tutorato, sostegno, recupero). In tutti i casi in cui ciò è possibile e legittimo, gli affidamenti esterni dovrebbero essere disposti a titolo gratuito. L’utilizzazione dei fondi per la didattica integrativa per finanziare supplenze e/o affidamenti di insegnamenti curricolari

e non gravare sui fondi per la didattica integrativa.

9 Gli impieghi esclusivi di docenti a tempo indeterminato (cioè di ruolo) in corsi opzionali (extracurriculari ) sono escluse dalla valutazione dell’adeguatezza delle coperture e dell’efficienza degli impieghi.

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indispensabili va riservata a casi limitati ed eccezionali. Da considerarsi favorevolmente, invece, l’attivazione di insegnamenti che integrano le competenze disponibili nella docenza strutturata, soprattutto per quanto attiene agli aspetti applicativi nel mondo del lavoro.

La nota rettorale del 25/5 richiama, con chiarezza opportuna, la prospettiva di una inevitabile forte riduzione dei fondi per la didattica integrativa, ricorda che il numero massimo di insegnamenti copribili a titolo gratuito è contenuto (5 % dei docenti in servizio), che il compenso integrativo d’Ateneo per i professori aggregati graverà sui fondi per la didattica integrativa, e ribadisce che su questi stessi fondi graverà anche un minimo, ma decoroso, compenso su base oraria (25 euro) per i docenti a contratto.

Invece la quantificazione degli impegni dei docenti in servizio non è allineata con la normativa vigente e deve essere valutata in ore piuttosto che in CFU, anche per considerare il reale impegno del docente ad esempio su didattica esercitativa o su più turni.

Pare opportuno analizzare al più presto gli effettivi impieghi entro classi o gruppi di classi omogenee nonché entro le 4 grandi aree (sanitarie, sociali, umanistiche, scientifico-tecnologiche) dall’offerta formativa prevista. Tale analisi potrà aiutare a far sì che la riduzione del fondo per la didattica integrativa non sia lineare, bensì commisurata agli effettivi impieghi, da parte delle Facoltà, dei fondi già assegnati nel corrente anno accademico e alle eccezionali esigenze di coperture di insegnamenti irrinunciabili mediante supplenza e affidamento.

2.4 Qualificazione e razionalizzazione dell’offerta formativa

Il NVA è consapevole che l’adeguamento dell’ OFF.F. ai requisiti posti dal DM 17/2010 da parte delle Facoltà e dei Dipartimenti è avvenuto in tempi brevi, con organici di docenza in diminuzione a seguito dei pensionamenti e nel contesto di un esteso riassetto della governance e delle aggregazioni di molti dipartimenti e facoltà che, a volte, ha determinato anche una ridefinizione della docenza in servizio presso le differenti strutture.

Il NVA è altresì consapevole che per il 2011-2 è stata realizzata la trasformazione degli ordinamenti da D.M. 509/99 a D.M. 270/04 per le classi delle professioni sanitarie e sono stati avviati incisivi riordini dei CdS nelle Facoltà di Architettura, di Lettere, Filosofia, S. Umanistiche e S. Orientali, di Medicina e Psicologia (area Psicologia limitatamente ai corsi triennali).

Tuttavia gli effetti della riduzione del numero dei CdS presenti nell’ offerta formativa sugli effettivi impieghi e sui fabbisogni di docenza (anche integrativa negli insegnamenti) sono lenti, in considerazione che è obbligatorio proseguire l’attivazione di tutti gli insegnamenti curricolari dei CdS disattivati negli anni successivi al primo e previsti dai Manifesti dei CdS attivati nell’OFF.F dell’anno accademico precedente.

Inoltre i provvedimenti per "accelerare” i risparmi di docenza sono generalmente inefficaci: il trasferimento d’ufficio di tutti gli studenti nel nuovo ordinamento è illegittimo, l’equivalenza fra insegnamenti del nuovo e del vecchio ordinamento non sempre possibile, la mutuazione praticabile solo quando il numero degli studenti è basso e le aule sono di capienza adeguata.

Appare pertanto ancora necessaria una ulteriore incisiva razionalizzazione dei corsi di studio offerti, sia nel loro numero complessivo, che nei contenuti disciplinari, che nel numero degli insegnamenti che li compongono.

I corsi di laurea attivati nel 2011-12 coprono 37 classi su un totale di 43.

Non sono offerte classi di laurea potenzialmente attrattive ed eventuali corsi di studio di sicura realizzabilità in una università generalista come Sapienza:

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L-21 Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale; L-22 Scienze delle attività motorie e sportive; L-25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali; L-26 Scienze e tecnologie alimentari; L-28 Scienze e tecnologie della navigazione; L-38 Scienze zootecniche e tecnologie delle produzioni animali.

I CdLM e i CdLM a ciclo unico attivati nel 2011-12 interessano 68 classi su un totale di 94. Nella tabella 1 che segue sono elencate le Classi di laurea magistrale o magistrale a ciclo unico non presenti nell’Off. F. 2011-12.

Tabella 2.1 Classi di laurea magistrale o magistrale a ciclo unico non presenti nell’Off. F. 2011-12

N° Classe

1 LM-34 ingegneria navale

2 LM-38 lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale

3 LM-42 C.U. medicina veterinaria

4 LM-43 metodologie informatiche per le discipline umanistiche

5 LM-44 modellistica matematico-fisica per l'ingegneria

6 LM-47 organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie

7 LM-48 pianificazione territoriale urbanistica e ambientale

8 LM-49 progettazione e gestione dei sistemi turistici

9 LM-50 programmazione e gestione dei servizi educativi

10 LM-55 scienze cognitive

11 LM-57 scienze dell'educazione degli adulti e della formazione continua

12 LM-61 scienze della nutrizione umana

13 LM-66 sicurezza informatica

14 LM-67 scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate

15 LM-68 scienze e tecniche dello sport

16 LM-69 scienze e tecnologie agrarie

17 LM-70 scienze e tecnologie alimentari

18 LM-72 scienze e tecnologie della navigazione

19 LM-73 scienze e tecnologie forestali ed ambientali

20 LM-79 scienze geofisiche

21 LM-86 scienze zootecniche e tecnologie animali

22 LM-90 studi europei

23 LM-91 tecniche e metodi per la società dell'informazione

24 LM-92 teorie della comunicazione

25 LM-93 teorie e metodologie dell'e-learning e della media education

26 LM-94 traduzione specialistica e interpretariato

Si noti che la mancanza di offerta formativa non riguarda esclusivamente classi di pertinenza delle aree scientifico professionali assenti alla Sapienza (ex Facoltà di Agraria e di Veterinaria).

La distribuzione di frequenza dei CdS attivati entro la medesima classe evidenzia che un cospicuo numero di classi contiene al suo interno più di un corso di studi (Tab.2).

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Tabella 2.2 Distribuzione di frequenza dei corsi nelle classi

Numero di CdS Numero di classi

1 67

2 26

3 10

4 e oltre 13

Per il 2012-13 una razionalizzazione intesa quale riduzione del numero di corsi della stessa classe potrà essere attuata in generale e in particolare in alcune facoltà (p.es. Economia, SMFN ecc..).

Per ciò che riguarda gli insegnamenti il NVA reputa opportuno limitare la proliferazione di insegnamenti attivi solo per il periodo di vigenza di un dato manifesto e della coorte di studenti a esso associata, e che, anche quando l’insegnamento venga disattivato, permangono attivi come esami sostenibili per un numero elevato di anni, nonostante i docenti titolari spesso non siano più in servizio o siano impegnati su altri corsi. Il problema della prolungata permanenza delle “scorie” dei manifesti e degli insegnamenti disattivati dovrebbe essere affrontato anche con appropriati strumenti di regolamentazione dell’obsolescenza dei programmi.

Il Nucleo apprezza e raccomanda di espungere dai Manifesti tutti gli insegnamenti di cui non sia evidente il carattere indispensabile e la possibilità di copertura con docenza stabile.

Al fine di non limitare eccessivamente le opportunità di arricchimento dei percorsi formativi e le attività proposte alla scelta e alla curiosità degli studenti, il Nucleo raccomanda una introduzione di insegnamenti extracurriculari opzionali negli ordini degli studi contenuta nei limiti raccomandati dalla Commissione Didattica, ovvero nel limite del numero dei crediti a scelta dello studente previsti dall’ordinamento di ciascun corso di studio.

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3. Dinamiche della popolazione studentesca e indicatori della efficienza dei percorsi formativi10

Nella previsione e nell’auspicio che la stagione del cambiamento normativo e organizzativo dell’offerta didattica sia sostanzialmente giunta al termine, permettendo così lo sviluppo di una fase di assestamento non più compromessa dall’aspettativa di ulteriori cambiamenti a breve sempre più vincolanti, assume rilievo prioritario l’attenzione alla realizzazione pratica dei percorsi riformati, all’insegna della massima efficienza possibile, anche in un quadro comparato. Questo, pur nella consapevolezza della crescente incidenza della stretta sulle risorse, che peraltro si prospetta di non breve periodo, e dei necessari conseguenti riassetti ordinamentali, in alcuni casi, anche di notevole portata.

In tale contesto, per comprendere appieno i punti di forza e di debolezza dell’offerta didattica, la sua corrispondenza alle aspettative degli stakeholders, la risposta alle tendenze e alle opportunità legate alla richiesta del mondo del lavoro, gioca un ruolo non secondario la conoscenza delle caratteristiche della popolazione studentesca e della percezione che essa matura, dai primi anni fino al post-lauream, nei riguardi dell’efficacia dei percorsi formativi che stanno seguendo o che hanno seguito; il NVA ha iniziato a focalizzare la propria attenzione su tali tematiche nella relazione precedente.

L’osservazione delle dinamiche studentesche e della loro evoluzione anno dopo anno, il loro confronto nazionale e, rispetto ad altre sedi comparabili per dimensione, oltre che tra le diverse aree formative, la conoscenza delle caratteristiche e delle aspettative degli studenti della Sapienza e di alcuni dei risultati del processo formativo non devono essere considerati tanto come sia pure utili elementi di conoscenza, quanto come base per la riflessione da parte degli organi di governo, centrali e periferici, finalizzata a introdurre elementi correttivi o migliorativi, ove necessario od opportuno.

Riteniamo, pertanto, che sia il NVA che i NVF dovranno, negli anni a venire, porre crescente attenzione agli elementi di conoscenza degli studenti, sempre più intesi come “centrali” nella vita della nostra Università, in ciò interpretando con convinzione l’approccio rivoluzionario del “Processo di Bologna”. Composizione per età, genere e provenienza, motivazioni (della scelta iniziale; dei cambiamenti in itinere; delle rinunce), distribuzione della domanda di formazione in rapporto all’offerta, modalità e logiche del rapporto con l’istituzione (a tempo pieno e part time, lavoratori, tempi di permanenza giornaliera nella sede, logistiche della frequenza, spazi dedicati, iniziative autonome), rapporto con la docenza (tutoraggio, assistenza, scambio culturale, didattica a piccoli gruppi), percezione dei benefici formativi durante e a conclusione del percorso (opinione degli studenti, indagini a campione, confronto nazionale), rapporto tra percorso formativo e collocazione nel mondo del lavoro, dovranno costituire sempre più un punto di riferimento essenziale per progettare, programmare, modificare o integrare la politica della Sapienza per la formazione superiore.

Un approccio comparato, allo stato esclusivamente nazionale ma auspicabilmente presto anche europeo, è condizione ineludibile non tanto e non solo per predisporre risposte adeguate alla valutazione nazionale e internazionale, quanto per rendere l’offerta didattica della Sapienza competitiva sul fronte dell’efficienza e dell’efficacia formative, dimostrate dalla qualità e dalla spendibilità delle competenze acquisite da coloro che giungono a conclusione del proprio percorso di studio e dalla crescente attrattività dell’istituzione, ivi compresa la capacità di fidelizzazione dei propri iscritti. Su quest’ultimo fronte, una sfida non ultima consiste nell’implementazione del rendimento

10 La stesura del capitolo è stata curata da G. Salinetti, R. Matteucci, G. Senatore e C. Avella.

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complessivo della macchina formativa, misurato anche dalla riduzione drastica del depauperamento lungo il percorso formativo di capitale umano in transito rispetto a quello in ingresso, alla stato ingenti.

Considerando, inoltre, la recente profonda riorganizzazione che Sapienza ha messo in atto nelle sue strutture didattiche, sia attraverso la riduzione drastica del numero delle Facoltà (da 23 a 11) e dei Dipartimenti (da106 a 63 ), perseguita anche con innovative ricomposizioni dell’esistente, sia attraverso la riorganizzazione delle rispettive funzioni, con l’ attribuzione di prevalenti responsabilità gestionali ai Dipartimenti e di un prevalente focus di coordinamento alle Facoltà, si apre una nuova stagione organizzativa, gestionale e progettuale, i cui elementi di riferimento sono proiettati al futuro piuttosto che al passato. In questo quadro, la presente relazione segna qualche elemento di discontinuità con le precedenti, per corrispondere alla nuova dimensione strutturale che la Sapienza si è data. In questa direzione sarà necessario introdurre una componente analitica legata alle classi di studio piuttosto che alle Facoltà, come di tradizione. L’analisi per classi, a regime, potrà contribuire non solo ad una maggiore e più immediata leggibilità del rapporto tra offerta didattica e richiesta, ma anche, all’affermarsi di una concezione integrata e complementare della offerta formativa dell’Ateneo, piuttosto che come risultante dalla sommatoria delle offerte didattiche delle singole Facoltà.

Come fonte dei dati considerati, sono state utilizzate le rilevazioni periodiche dell’ufficio di Statistica del Ministero. Le tabelle e le considerazioni in questo capitolo si basano primariamente sugli stessi dati che il Ministero utilizza per le sue valutazioni.

L’analisi proposta prende sostanzialmente in considerazione tre aspetti: le immatricolazioni e le iscrizioni (paragrafi 3.1, 3.2), e i risultati del processo formativo (paragrafo 3.3). Vengono inoltre esaminati (paragrafo 3.4) alcuni rilevanti risultati sulle caratteristiche della popolazione studentesca di Sapienza e delle sue Facoltà, compreso un confronto con alcuni altri Atenei, e un’analisi sull’opinione dei laureati, avendo come fonte dei dati i risultati dell’indagine Alma Laurea per l’anno 2010.

3.1 Immatricolazioni

Le immatricolazioni qui prese in considerazione sono quelle ai corsi di laurea e ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico, ma non le iscrizioni ai corsi di laurea magistrale, secondo quanto indicato dal MIUR, anche se , per immatricolati intesi come iscritti per la prima volta all’università, gli studenti stranieri che si iscrivono alle magistrali italiane dovrebbero rientrare nel novero degli studenti immatricolati.

La Tabella 3.1 mostra il trend del numero degli immatricolati alla Sapienza nel triennio 2007-08. 2008-09, 2009-10, rappresentato dalla sua variazione percentuale, anno per anno, avendo come punto di riferimento iniziale il dato relativo all’a.a. 2006-07; i dati sono aggregati per Facoltà separatamente per corso di laurea e lauree a ciclo unico, quindi insieme nelle variazioni assolute e percentuali. Le Facoltà considerate sono quelle preesistenti la recente riorganizzazione, introdotta nel 2010. Per il futuro si ribadisce la necessità di rappresentare l’analisi dell’andamento delle immatricolazioni non tanto o non solo ancorandole alle Facoltà, quanto alle classi e ai corsi di studio, la cui analisi, relativamente ai corsi di studio, è da anni, una costante da parte del NVA. Infatti, l’andamento delle immatricolazioni, delle iscrizioni e delle conclusioni dei percorsi nelle singole classi e nei singoli corsi di studio permettono una lettura più corrispondente al rapporto tra stakeholders e offerta formativa. Inoltre se il trend di razionalizzazione indotto dalla rarefazione delle risorse di docenza dovesse, come sembra, rafforzarsi nel prossimo futuro, sarà opportuno rappresentare anche l’andamento delle immatricolazioni per corso di studio e per curricula.

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Tabella 3.1

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Il grafico 3.1 illustra la variazione percentuali complessivamente nel triennio 2007-08 / 2009-10

Grafico 3.1 Variazione complessiva percentuale immatricolati nel triennio 2007-08 / 2009-10; base immatricolati 2006-07

La flessione delle immatricolazioni nell’a.a.2009-2010 assume entità di rilievo, interrompendo l’altalena di più modeste variazioni, positive e negative della serie pregressa considerata. Tale flessione non può essere attribuita solo, come per quella del 2,6% dell’a.a. 2008-2009, all’estensione del numero programmato locale e ad un possibile, effetto dell’introduzione generalizzata delle prove di accesso, anche se modesto. Anche se la stretta economica potrebbe essere imputata di una qualche influenza, l’andamento discontinuo delle immatricolazioni nelle tre Università romane, in decrescita oltre che in Sapienza anche a Tor Vergata e in crescita significativa a Roma 3 (tabella 3.2 e grafico 3.2) e la difforme tenuta dei diversi comparti formativi all’interno della Sapienza indica come una naturale riorganizzazione del flusso delle immatricolazioni verso aree ritenute più promettenti dal punto di vista del lavoro e l’intercettazione delle aspettative degli studenti rispetto all’offerta universitaria della città siano elementi non trascurabili, che dovrebbero indurre ad un potenziamento della strategia dell’informazione sull’offerta formativa e dell’orientamento, sia nell’immediato del periodo delle immatricolazioni (Porte aperte alla Sapienza) che nell’ultimo anno della scuola superiore.

Grafico 3.2 Variazione % immatricolati – triennio 2007-08 / 2009-10 – sedi romane

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Tabella 3.2

In questo quadro, appare ancora più urgente che le Facoltà, soprattutto quelle per le quali il dato appare più marcatamente negativo, inneschino processi di analisi a tutto campo, tese, come già richiesto nella relazione precedente, a ” individuare le eventuali componenti del fenomeno riferibili a modifiche dell’offerta formativa, anche in relazione a quella delle altre Facoltà della Sapienza e delle altre Università romane”. Il NVA ritiene che i NVF debbano monitorare le azioni messe in campo dalle Facoltà e farne oggetto di breve relazione. La brusca caduta delle immatricolazioni ai corsi di studio interfacoltà rispetto al trend precedente, in crescita, sia pure moderatamente, è da imputarsi almeno in parte alle difficoltà organizzative e gestionali proprie dei corsi in collaborazione, già oggetto di specifica annotazione del NVA. Si ribadisce la criticità del destino dei corsi interfacoltà, che dovrebbero rappresentare segmenti formativi tra i più dotati di innovatività prospettica. Oltre ai necessari provvedimenti tesi a ridurre tali difficoltà, si ribadisce l’opportunità di considerare l’offerta formativa in termini di

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classi di studio, per giungere ad una offerta formativa non caratterizzata più dai recinti di appartenenza alle Facoltà, eliminandone in tale modo i vincoli e gli aspetti non positivi, come nel caso di tali corsi di studio.

3.2 Iscritti alla Sapienza

Il numero totale degli iscritti, di 128.125 unità nell’a.a. 2006-2007, sale a 129.747 unità nell’a.a. 2007-2008, rimane pressoché costante (130.277 unità nell’a.a. 2008-2009); diminuisce nell'anno accademico 2009-2010, portandosi a 126.374 unità. Molti elementi intervengono nel determinare l’andamento del numero degli iscritti negli anni, quali il tasso di uscita per conclusione del percorso nei tempi legali o come fuori corso, il tasso degli abbandoni, i trasferimenti. Particolarmente rilevante appare, anche in questo contesto, il fenomeno degli abbandoni tra il primo e il secondo anno dei corsi di studio di primo livello. Tale fenomeno, che assume livelli importanti in alcune Facoltà (vedi tabella 3.8) è un carattere costante ed irrisolto o insufficientemente mitigato, già evidenziato fin nella prima conferenza di Ateneo sulla didattica del 2006.

Tabella 3.3

Il grafico 3.3. mostra le variazioni percentuali complessive degli iscritti nel triennio considerato.

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Grafico 3.3 Variazione complessiva % degli iscritti nel triennio 2007-08 / 2009.2010

I dati relativi all’a.a. 2009-10 mostrano un decremento sensibile (3%) degli iscritti rispetto all’anno precedente segnando una considerevole inversione di tendenza. Il dato disaggregato per Facoltà conferma, per alcune di esse, sia i trend costantemente positivi (Studi Orientali, Medicina 1 e 2, Scuola Archivisti e Bibliotecari), che negativi (Scienze della Comunicazione, Sociologia, Psicologia 1 e 2, Farmacia). In controtendenza rispetto agli anni precedenti è il decremento degli iscritti ai corsi interfacoltà con le stesse caratteristiche già osservate nell’andamento delle immatricolazioni.

3.3 Risultati del processo formativo

Il processo di Bologna, che tende all’armonizzazione e alla convergenza dei processi formativi universitari dei diversi paesi europei, pone come obiettivo primario dell’azione formativa le competenze che lo studente acquisisce. Applicando i descrittori di Dublino, l’azione formativa, a livello di singolo insegnamento e, a maggior ragione, a livello dell’intero corso di studio, deve aver chiari non solo gli obiettivi complessivi che si prefigge in termini di conoscenze e competenze da acquisire ma anche i mezzi e gli strumenti necessari per raggiungerli. Naturalmente, l’efficacia e l’efficienza didattica delle Università viene misurata anche dai tempi di percorrenza; per questo motivo l’insegnamento impartito e le competenze che si vogliono far acquisire devono essere calibrate al tempo disponibile per lo studio (comprensivo dello studio individuale e delle attività formative del corso).

In questo senso, il NVA effettua da anni un monitoraggio dell’andamento dei seguenti parametri ritenuti altamente indicativi, alcuni dei quali, peraltro, considerati anche dal MIUR per l’assegnazione della quota premiale del FFO:

la percentuale degli studenti regolari e non regolari sul totale degli iscritti; i passaggi ai corsi di laurea specialistica/magistrale; il fenomeno degli abbandoni precoci rappresentati dalle mancate reiscrizioni al 2° anno rispetto al numero

degli immatricolati dell’anno precedente; il numero degli iscritti che non hanno superato esami; il numero degli iscritti che al termine del primo anno di corso hanno conseguito almeno 5 CFU; il numero dei laureati in corso e fuori corso.

Ulteriore elemento indicatore di efficacia e di efficienza è rappresentato dal successo dei laureati nel mercato del

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lavoro, anche se esso è, soprattutto in questo periodo, negativamente condizionato dalla stretta economica e dal basso tasso di sviluppo del Paese. In questo senso, appare comunque indicativa l’informazione relativa al grado di soddisfazione dei laureati rispetto al percorso effettuato e in confronto alle difficoltà del mercato del lavoro. I dati AlmaLaurea sui laureati appaiono significativi e da prendersi in considerazione (vedi par. 3.4).

3.3.1. Studenti regolari e non regolari

Il rapporto tra studenti “regolari” e “non regolari“ appare come l’indicatore più immediato e più significativo nella valutazione della efficienza dell’apparato didattico.

La Tabella 3.4 che riprende dati di fonte MIUR, mostra l’andamento del numero degli studenti non regolari rispetto al totale delle iscrizioni, a partire dall’a.a. 2006-2007 di riferimento (anno cui era associato un tasso di studenti fuori corso del 43,23% ), in confronto con le altre sedi romane (tabella 3.5). Sulla decisiva scommessa di una significativa riduzione del numero di studenti non regolari, i dati evidenziano come gli forzi finora effettuati (applicazione degli studenti part-time; assistenza per il raggiungimento della laurea da parte dei fuori corso), abbiano portato a risultati ancora molto modesti. Anzi il dato dell’a.a. 2009-2010 si sovrappone quasi a quello dell’anno precedente, lasciando intravvedere un esaurimento della spinta al miglioramento registrata con qualche successo negli anni precedenti (riduzione dal 43,26% dell’a.a.2006-2007 al 39,48% dell’anno successivo). Se poi consideriamo che gli iscritti a Sapienza rappresentano circa il 7% del totale nazionale, mentre gli studenti non regolari ne rappresentano più dell’ 8%, appare evidente il carattere allarmante della situazione.

Il NVA ribadisce la necessità di incrementare gli sforzi per ridurre considerevolmente il fenomeno, non solo in considerazione dei riflessi valutativi a livello ministeriale, ma anche e soprattutto, come indicatore di efficienza della nuova dimensione della didattica, più attenta che nel passato alla calibrazione dei contenuti e al recupero degli studenti in difficoltà. Pur nella consapevolezza della dipendenza solo parziale dall’efficienza della struttura del profitto nell’esperienza formativa e delle diverse caratteristiche della popolazione studentesca delle varie Facoltà, si ritiene che vi siano ampi margini di miglioramento, che vanno perseguiti. Per questo motivo, il NVA, ribadisce quanto osservato nella relazione precedente: ”sollecita le strutture didattiche ad una riflessione sui margini di miglioramento sicuramente esistenti senza ridurre l’attuale livello di qualità dei corsi di studio; richiama, inoltre, ad un miglioramento delle attività di tutoraggio, passando, nelle forme e nei limiti possibili, da un tutoraggio essenzialmente passivo ad un tutoraggio attivo, in grado di monitorare e contattare gli studenti, almeno quelli il cui percorso appare in affanno, per indagare sulle motivazioni e offrire aiuti.” Il NVA ritiene necessario che la relazione dei NVF prendano in considerazione questo punto, descrivendo le azioni intraprese dalla Facoltà a proposito, con particolare riferimento al miglioramento delle attività di tutorato e alla transizione da forme passive a forme attive di intervento.

Grafico 3.4 Distribuzione degli studenti non regolari alla Sapienza (valori %)

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Tabella 3.4

Tabella 3.5 Studenti non regolari nelle sedi romane

2006-07 2007-08 2008-09 2009-10 SAPIENZA 43,26 39,48 40,26 40,32 TOR VERGATA 23,57 24,06 25,50 26,13 ROMA 3 39,87 34,02 35,45 31,59

fonte MIUR

Grafico 3.5 – Distribuzione degli studenti non regolari nelle sedi romane (valori %)

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Anche rispetto alle università romane di Tor Vergata e Roma 3 (tabella 3.5) le differenze a sfavore di sapienza sono piuttosto rilevanti.

Appare interessante osservare l’andamento della percentuale degli studenti non regolari nelle diverse Facoltà (graf. 3.4). Oltre alla diversa entità del fenomeno (percentuale minima da ritenersi fisiologica per Medicina 1 e 2; massima fino ad oltre il 60% per Sociologia e Scienze della comunicazione), occorre osservare come, accanto a poche Facoltà per le quali la percentuale è più o meno nettamente in decrescita (Economia, Giurisprudenza e, anche, Scienze della Comunicazione e Sociologia), le altre siano relativamente stazionarie o addirittura in crescita, anche significativa (Interfacoltà e Studi orientali)

3.3.2 Iscrizioni ai corsi di laurea specialistica/magistrale

Le variazioni nel numero complessivo degli iscritti alle lauree specialistiche/magistrali sono presumibilmente imputabili, almeno in quota parte, ad un assestamento sia del flusso in entrata che dei tempi di raggiungimento del titolo.

Tabella 3.6

0,00 5,00

10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 40,00 45,00 50,00

SAPIENZA TOR VERGATA ROMA 3

% STUDENTI NON REGOLARI NELLE SEDI ROMANE

2006-07 2007-08 2008-09 2009-10

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Grafico 3.5 Iscritti primo anno specialistica/magistrale

Nella tabella le Facoltà omologhe sono state aggregate per compensare variazioni di segno opposto tra le stesse Facoltà.

Il grafico corrispondente evidenzia chiaramente la variazione globalmente positiva intervenuta nelle iscrizioni alle lauree specialistiche/ magistrali nell’ultimo triennio di anni accademici.

Il diminuito tasso di incremento degli iscritti al primo anno nell’a.a. 2009-2010 (3,64% rispetto a 11% dell’a.a. precedente) potrebbe contenere qualche elemento di preoccupazione, come indice di mancata fidelizzazione. Tale preoccupazione sembrerebbe fugata dal confronto con le altre due grandi università romane, che segnano altrettante se non maggiori flessioni; anzi, considerando complessivamente il dato su un triennio, che rappresenta il flusso di un intero ciclo del triennio di primo livello, Sapienza mostra un forte incremento, in rilevante controtendenza rispetto alle altre due università, ambedue in marcata riduzione (tabella 3.6 e tabella 3.6.bis).

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Tabella 3.7 Iscritti primo anno specialistiche/magistrali, Università Tor Vergata e Roma 3

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Grafico 3.6 Variazione iscritti al biennio nelle sedi romane

3.3.3. Mancate iscrizioni al secondo anno

Il tasso di abbandono è calcolato dal MIUR prendendo in considerazione il numero di studenti immatricolatisi in un determinato anno accademico e il numero di coloro che nell'anno accademico successivo risultano ancora iscritti nella stessa Facoltà. Non vengono pertanto distinti quanti non hanno rinnovato l'iscrizione tra il primo ed il secondo anno (vero abbandono) rispetto a quanti si sono trasferiti in altra Facoltà o in altra università (rimanendo, quindi, iscritti). Questa modalità di calcolo presenta una duplice distorsione, al momento non quantificabile: da un lato, sottostima il fenomeno delle mancate iscrizioni nelle aree disciplinari che ricevono trasferimenti da altre aree (ad es. Medicina e Chirurgia dove si verificano entrate nette non conteggiate) e lo sovrastimano, dall’altro, nelle aree di prevalente uscita, in quanto non tengono conto degli studenti che proseguono gli studi in altre Facoltà. Anche in questo caso, risulterebbe opportuno abbandonare il riferimento alle Facoltà e considerare l’andamento degli abbandoni in riferimento alle classi di corso di laurea, con una rappresentazione del fenomeno molto più significativa. Occorrerebbe, inoltre, distinguere i passaggi ad altra Facoltà (classe) dalle mancate reiscrizioni.

Nella tabella 3.8 sono registrati i tassi di mancate reiscrizioni determinati sulla base dei dati ministeriali (Indagine sugli iscritti e sui laureati), considerando preliminarmente gli iscritti dell’a.a. in esame e immatricolati nell’anno precedente; quindi sono stati detratti gli iscritti immatricolati nell’anno precedente ma trasferiti da altro Ateneo; questi sono stati infine confrontati con gli immatricolati dell’anno precedente per determinare il tasso di mancate reiscrizioni.

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Tabella 3.8 Abbandoni nel passaggio dal I al II anno

Facoltà 2006-07 2007-08 2008-09 2009 - 10

abbandoni abbandoni abbandoni abbandoni % % % %

INTERFACOLTA 26,46 16,55 22,81 24,12 ARCHITETTURA 1 e 2 18,09 11,40 17,07 13,84 ECONOMIA 24,34 27,17 29,23 31,90 FARMACIA 21,98 32,73 30,00 32,73 FILOSOFIA 16,41 13,93 14,15 14,60 GIURISPRUDENZA 51,39 59,09 47,22 51,85 INGEGNERIA - totale 20,32 19,23 20,23 22,89 LETT. E FILOS. 26,43 18,39 22,22 33,65 MEDICINA 1 e 2 5,78 5,50 4,30 9,01 PSICOLOGIA 1 e 2 14,04 9,71 11,16 10,63 SC. COMUNI. 25,00 23,86 21,09 23,84 SMFN 39,07 34,94 42,88 35,46 SC. POLITICHE 30,08 24,24 25,79 29,77 SC. STATISTICHE 13,58 8,59 22,46 33,65 SC. UMANISTICHE 24,12 20,40 19,54 22,23 SOCIOLOGIA 40,57 38,07 41,79 34,02 STUDI ORIENTALI 13,44 17,48 15,12 22,91

Grafico 3.7 Mancate reiscrizioni (%) per Facoltà

Una mancata fidelizzazione tra il primo e il secondo anno costituisce un fenomeno fisiologico se confinato in entità non rilevanti; un eccessivo ricorso all’abbandono, soprattutto quello assoluto (non reiscrizione), meno in quello relativo (iscrizione ad altro corso di studio) rappresenta un danno individuale e sociale (perdita secca o parziale di un anno di studio) e costituisce un indicatore di insufficiente efficienza del sistema di orientamento e delle azioni tese alla mitigazione delle difficoltà di inserimento nel percorso universitario scelto. Pertanto, atteso il fatto che il fenomeno è

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ineliminabile, esso deve essere ricondotto a soglie accettabili, il cui valore è difficile da definire. Tenuto conto dell’entità dei tassi di abbandono registrati alla Sapienza, un obiettivo ragionevole da perseguire a breve potrebbe essere, per le aree nelle quali il tasso di abbandono supera il 20%, una riduzione del 5%. Occorre, comunque, invertire la tendenza. Naturalmente le Facoltà con tassi di abbandono estremamente preoccupanti, superiori al 40% del totale, dovrebbero compiere gli sforzi più rilevanti.

Anche su questo punto il NVA ritiene necessario un attento monitoraggio da parte dei NVF ed una specifica breve relazione che illustri le azioni messe in campo (orientamento, tutorato) per mitigare il fenomeno.

Anche per questo indicatore, appare opportuno aggiungere, nel futuro, una valutazione riferita alle classi di corso di studio, che permette una individuazione più puntuale delle aree di criticità.

3.3.4. Studenti attivi

L'indicatore "studenti attivi", intesi come gli studenti che hanno acquisito almeno 5 CFU nell'anno di riferimento, è espresso come percentuale di studenti attivi rispetto a tutti gli studenti iscritti (2008) o a tutti gli studenti iscritti "regolari" intesi come gli studenti iscritti da un numero di anni non superiore a quello legale del corso di studio seguito, “studenti attivi regolari” (2009 e 2010). Il dato complessivo sugli studenti attivi, per tutti gli Atenei italiani che partecipano al modello premiale FFO, ha inciso nel calcolo della ripartizione del contributo premiale FFO 2009 come anche nelle ripartizioni FFO 2010 e 2011. A differenza dei due anni successivi al 2009, il dato degli studenti attivi, non è stato utilizzato come indicatore (vedi modello premiale 2010 e 2011) ma come numeratore per il calcolo del Fattore di Ponderazione (FP)11

Pur tenuto conto della diversa tipologia di misurazione messa in atto dal MiUR negli anni considerati, l'andamento del dato “studenti attivi” ha una qualche significatività sia per rappresentare quello che è l'elemento più importante del profitto nel percorso degli studi, l'acquisizione sia pure minimale di CFU, sia per monitorare gli effetti delle eventuali azioni messe in atto dalle Università e dalle Facoltà per mitigare il fenomeno dello scarso o nullo profitto di parte significativa della popolazione studentesca. I grafici di fig.1 e fig.2 rappresentano l'andamento della percentuale degli studenti attivi in diciotto Università con più di 34.000 studenti, che hanno partecipato alla quota premiale del FFO per gli anni 2009 – 2010 – 2011. Rispettivamente la diversa tipologia di studenti considerati, tutti gli iscritti per FFO 2009, solo quelli regolari nel 2010 e nel 2011, evidenzia come la posizione della Sapienza, comparata negli anni, migliori notevolmente nel 2010 e nel 2011, per effetto soprattutto della eliminazione dal computo della consistente mole di studenti fuoricorso (non regolari), che la ponevano nel 2009, all'ultimo posto. È, peraltro, possibile che le azioni messe in atto per mitigare l'entità degli studenti non regolari abbia avuto un qualche ruolo.

.

11 Il Fattore di ponderazione non è un indicatore e viene calcolato nel seguente modo: Numero studenti attivi del singolo Ateneo / Numero complessivo studenti attivi = FP (fattore di ponderazione) Il fattore di ponderazione a sua volta viene moltiplicato per la somma degli indicatori A1, A2, A3, A4, A5, al fine di calcolare la quota della parte premiale della didattica. L'altra differenza sostanziale tra la ripartizione della quota premiale FFO 2009 e quella dei due anni successivi, è data dal calcolo degli studenti attivi. Per il 2009 gli studenti attivi sono rappresentati da tutti gli studenti iscritti all'anno 2007/2008 che durante il 2008 hanno acquisito almeno 5 cfu. Mentre per la ripartizione della quota premiale FFO 2010 e quella del 2011, gli studenti attivi vengono calcolati unicamente sulla quota degli studenti regolari, dunque studenti regolari con almeno 5 cfu (studenti attivi e regolari).

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Grafico 3.8 Percentuale di studenti “attivi” nel 2008 rapportata agli studenti iscritti nell’a.a. 2007/08

Nel Grafico.3.8 è riportata la percentuale di studenti attivi nel 2008 su tutti gli studenti iscritti all’a.a. 2007/2008, tale rapporto viene considerato per la ripartizione del fondo premiale FFO 2009.

Grafico 3.9

Nel Grafico 3.9 è riportata la comparazione della percentuale di studenti attivi e regolari (2009 e 2010) sugli studenti regolari rispettivamente iscritti all’a.a. 2008/2009 e 2009/2010, tale rapporto, a differenza di quello riportato nella fig.1, viene considerato per la ripartizione del fondo premiale FFO 2010 e FFO 2011. L’impiego dello stesso indicatore per i due anni accademici 2008/2009 e 2009/2010 ha reso possibile fare un confronto nello stesso istogramma.

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Di particolare interesse appare la sequenza dei grafici delle figg. 3, 4 e 5 che, rispettivamente, rappresentano, per ciascuna Facoltà, l'andamento delle percentuali di studenti attivi per l'anno 2008, percentuale calcolata rispetto a tutti gli studenti iscritti, e di studenti attivi regolari per gli anni 2009 e 2010. L’aggregazione di Facoltà che troveremo nei prossimi grafici non rappresenta un mix casuale di nomi più o meno compatibili, ma riproduce raggruppamenti di classi quasi omogenee. Infatti, se nel 2009 il primo modello per la distribuzione del fondo premiale FFO MiUR-CINECA differenziava le classi di lauree per ogni singola Facoltà, prevedendo che una stessa classe potesse essere presente in più Facoltà, nel 2010 e nel 2011 il modello FFO MiUR-CINECA enuclea i dati sugli studenti attivi e regolari per classi di laurea, aggregando tutti gli studenti delle stesse classi, senza distinguerne la Facoltà di appartenenza.

Come descritto pocanzi, l’analisi del dato complessivo degli studenti attivi per il 2008 e quello degli studenti attivi e regolari per il 2009 e per il 2010, evidenziano come nel passaggio da un sistema che esamina la totalità degli iscritti, senza nessuna distinzione, ad un sistema che tiene in considerazione la regolarità degli iscritti, il divario tra gli Atenei italiani e le stesse Facoltà appartenenti alla singola Università si riduce notevolmente.

Il Grafico 3.10 mostra il peso della componente fuori-corso, particolarmente significativo in alcune Facoltà, che si situano anche molto al di sotto della soglia del 60% di studenti attivi, mentre la maggior parte delle Facoltà si situa nell'intervallo compreso tra il 60% e l'80%.

Grafico 3.10

Nel Grafico 3.10 è riportata la percentuale di studenti attivi nel 2008 su tutti gli studenti iscritti all’a.a. 2007/2008, tale rapporto viene considerato per la ripartizione del fondo premiale FFO 2009.

38

Grafico 3.11

Nel Grafico 3.11 è riportata la percentuale di studenti attivi e regolari nel 2009 sugli studenti regolari iscritti all’a.a. 2008/2009, tale rapporto, a differenza di quello riportato nel Grafico 3.10, viene considerato per la ripartizione del fondo premiale FFO 2010.

Grafico 3.12

39

Nel Grafico 3.12 è riportata la percentuale di studenti attivi e regolari nel 2010 sugli studenti regolari iscritti all’a.a. 2009/2010, tale rapporto, a differenza di quello riportato nel Grafico 3.10, viene considerato per la ripartizione del fondo premiale FFO 2011.

Il Grafico 3.13, che mette a confronto due anni successivi, avendo depurato dal calcolo la componente costituita dai fuori-corso (non regolari, nella concezione ministeriale), non solo restringe l'intervallo tra le Facoltà, che risulta compreso tra il 60% e il 90 % per il 2009 e tra il 70% e il 90% per il 2010, ma mostra come un numero consistente di esse sia compreso tra l'80 e il 90%. Inoltre, come dato positivo, si registra un sia pure lieve miglioramento nell’anno 2010 considerato rispetto al precedente anno. Se il dato generale di Sapienza per l'anno 2010 si avvicina alla posizione della maggior parte delle Università considerate, collocate tra l'80 e il 90% , risultando grosso modo in una posizione vicina alla media nazionale, i dati relativi a molte Facoltà sono coerenti con i risultati migliori delle altre università. Risulta, quindi, evidente, come il fardello che appesantisce la performance della Sapienza è costituito dal numero elevato di studenti non regolari (fuori-corso), sul cui abbattimento deve essere proseguito ed intensificato lo sforzo intrapreso. Occorre osservare, inoltre, che, data la soglia estremamente bassa (acquisizione di 5 CFU) considerata per la definizione di studente attivo, Le Facoltà per le quali la percentuale risulta inferiore all'80% dovrebbero indagarne le cause e intraprendere azioni tese alla mitigazione del fenomeno.

Grafico 3.13

Nel Grafico 3.13 abbiamo inserito i dati del Grafico 3.12 e del Grafico 3.11 ricostruendo lo scostamento percentuale degli studenti attivi e regolari (2009 e 2010) sugli studenti regolari rispettivamente iscritti agli aa.aa. 2008/2009 e 2009/2010. L’impiego dello stesso indicatore per i due anni accademici 2008/2009 e 2009/2010 ha reso possibile fare un confronto nello stesso istogramma. Al contrario, non è stato possibile inserire i dati del Grafico 3.10, poiché il rapporto di riferimento che viene utilizzato per il calcolo degli studenti attivi non utilizza gli stessi parametri degli aa.aa. 2008/2009 – 2009/2010.

40

3.3.5 Laureati

La tab. 3.9 ed il grafico corrispondente mostrano le percentuali dei laureati fuori-corso rispetto al totale dei laureati nei quattro anni solari successivi 2007-1010, rispettivamente per i corsi v.o. (cumulativamente triennali e a C.U.), i corsi di laurea, i corsi di laurea specialistica/magistrale e i corsi a C.U.

Mentre è un dato di fatto ineluttabile che la percentuale dei laureati fuori-corso sfiori il 100% per i corsi di studio v.o., appare in tutta la sua drammatica rilevanza la percentuale di più del 60% dei laureati-Sapienza. E’ altresì da rimarcare con preoccupazione la sua sostanziale invarianza nel corso dei quattro anni considerati (anzi, ad essere precisi, con un ritorno, dopo il secondo anno, ad un lieve trend di incremento).

Se prendiamo in esame separatamente i dati per i corsi di laurea, i corsi di laurea di secondo livello e i corsi a C.U., si osserva che:

L’andamento delle percentuali dei laureati fuori-corso si sovrappone, almeno per gli ultimi tre anni, all’andamento complessivo-Sapienza.

L’andamento altalenante, ma con un robusto trend di incremento negli ultimi tre anni dei corsi a C.U. e la più che marcata tendenza all’incremento su tutto il periodo considerato per i corsi di secondo livello evidenziano un punto di allarme significativo.

Se anche il ritardo al conseguimento del titolo fosse prevalentemente confinato al primo anno fuori corso ( come sembrerebbe di poter dedurre da alcuni dati rilevati dall’indagine Alma Laurea, il fatto che, in un arco significativo di tempo, il trend sia in crescita piuttosto che in decrescita deve allarmare e indurre tutte le Facoltà (e oggi tutti i Dipartimenti interessati) ad una severa ed approfondita analisi, alla ricerca dei necessari interventi atti ad invertire la tendenza.

Ci si può, infine, interrogare se la valutazione del fenomeno debba o meno escludere il primo anno fuori-corso, ammettendo che una serie di fattori convergenti hanno reso estremamente difficile il raggiungimento di una percentuale largamente maggioritaria di laureati in corso e, quindi, la realizzazione di quella coincidenza tra tempi legali e tempi reali del raggiungimento del titolo, che costituiva uno degli obiettivi primari della riforma universitaria. Obiettivo certamente da perseguire, ma nella consapevolezza della necessità di sforzi orientati di diversi attori, non ultimo la formazione pre-universitaria, e quindi della ineluttabilità di tempi non immediati.

Per questo motivo, occorrerebbe concentrare gli sforzi, da parte dell’istituzione universitaria, verso l’abbattimento, in tempi rapidi, del fuori-corso pluriennale, attraverso la messa in campo sia dell’ampliamento del ricorso volontario all’istituto del part-time (rendendolo più flessibile e più appetibile allo studente potenzialmente interessato), che di una attenta ricalibrazione dei contenuti degli insegnamenti rispetto ai CFU assegnati e una migliore corrispondenza dei CFU assegnati alla prova finale (con particolare riferimento alla tesi di laurea di secondo livello) con l’impegno richiesto allo studente. Naturalmente, un rafforzamento delle azioni di tutorato, con particolare riferimento a quelle mirate, è condizione necessaria.

La partita per la riduzione del fenomeno, verso l’allineamento di Sapienza con i migliori risultati nazionali, deve essere obiettivo primario sia a livello centrale che per le Facoltà, i Dipartimenti e i singoli Consigli di corso di studio e di area didattica, con il pieno coinvolgimento di tutti i docenti. Anche su tale punto, i NVF debbono porre particolare attenzione, che trovi riscontro nella loro relazione al NVA.

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Tabella 3.9 Laureati fuori corso a.s. 2007, 2008, 2009, 2010

Tipo corso a.s. 2007 a.s. 2008 a.s. 2009 a.s. 2010

% laureati % laureati % laureati % laureati f.c. f.c. f.c. f.c.

CdL e CdU VO 98,79 99,82 99,80 99,86 Laurea primo livello 59,02 59,78 61,38 62,78 lauree secondo livello 35,38 48,50 60,07 66,96 Lauree CU 63,48 53,45 62,86 72,48

Sapienza 65,62 63,58 64,74 67,51

FONTE: MIUR - Indagine sull'istruzione universitaria - Laureati ed esami - Rilevazione al 31 luglio successivo all'anno solare di riferimento

Grafico 3.14

42

4. Offerta formativa post-lauream a vocazione professionalizzante e studi avanzati

Introduzione

Un’ offerta didattica che comprenda un arco differenziato ed ampio di occasioni di formazione, di diversa durata e livello, già ora è uno dei punti più qualificanti di una moderna Università e lo sarà ancora di più nel futuro. Infatti, in prospettiva, la formazione universitaria non rappresenterà più solo l’ultimo e più elevato segmento della preparazione dell’individuo prima dell’entrata nel mondo del lavoro, ma anche una occasione di approfondimento e di studio lungo tutto l’arco della vita, sia attraverso specifiche esperienze, che attraverso un rientro nella filiera formativa dopo un più o meno lungo intervallo lavorativo. Lo spazio della formazione avanzata e di quella fortemente orientata alla professionalizzazione in risposta alle esigenze del mercato è destinato a dilatarsi nel futuro. Anche in questo senso deve essere intesa l’introduzione dei master universitari di primo e secondo livello, accanto agli strumenti di formazione post-lauream di cui era dotata l’Università italiana prima della riforma degli ordinamenti didattici (Scuole di specializzazione e , in parte, Corsi di perfezionamento - ora di alta formazione ). La limitazione della persistenza delle Scuole di specializzazione solo ad alcune specifiche aree formative, previste da apposita normativa nazionale o europea (Medicina Odontoiatria, Professioni sanitarie, Psicologia , Beni culturali, Giurisprudenza), è coerente con la introduzione del master universitario, dotato di molta maggiore flessibilità operativa e normativa, meglio adattabile al variare della richiesta.

Le Università possono, peraltro, attivare una serie di altre tipologie di interventi formativi, di più agile gestione e non istituzionalizzati a livello nazionale, tesi a corrispondere alle più diverse esigenze di formazione e aggiornamento che emergono dal mondo del lavoro nell’ottica della formazione lungo l’arco della vita, che è uno dei capisaldi del processo di armonizzazione e convergenza europea (processo di Bologna), teso alla creazione di una società europea basata sulla conoscenza. In questo stesso ambito, accanto a forme di sostegno degli studenti che ne necessitano durante il percorso degli studi, si è andata sviluppando una particolare attenzione alla emersione dei talenti e al sostegno offerto alla loro più completa formazione. In questo senso, sono andate nascendo in alcune università scuole di alti studi, sul modello delle Scuole superiori indipendenti già da tempo esistenti (Scuola normale superiore e Scuola superiore S.Anna di Pisa). Recentemente, con decreto rettorale n 2655 del 5 agosto 2011 è stata istituita anche alla Sapienza una Scuola di studi avanzati, con inizio delle attività nell’a.a. 2011-2012. La Scuola di studi avanzati si affianca ad un’altra iniziativa di Sapienza in questo campo, i cosiddetti “percorsi di eccellenza”, attivati da alcuni anni in numerose Facoltà.

Di seguito viene analizzata l’attività di Sapienza nel campo della formazione post-lauream orientata alla professionalizzazione e all’approfondimento (master, scuole di specializzazione e corsi di alta formazione); viene anche fornito qualche elemento di analisi sulle altre attività di Sapienza non legate, almeno non completamente, alla formazione ordinaria (percorsi di eccellenza, attività rientranti dei programmi europei di LLL – Lifelong Learning, attività formativa on line).

4.1 Master universitari

I master universitari, introdotti con il D.M. n. 509/99 sono corsi di perfezionamento scientifico di alta formazione successivi al conseguimento della laurea (master di I livello) o della laurea specialistica (master di II livello). I master universitari hanno, di norma, durata annuale con un impegno didattico di 1500 ore complessive e prevedono l’acquisizione di almeno 60 crediti formativi universitari (CFU), oltre a quelli già acquisiti per conseguire la laurea di primo o di secondo livello. Al termine del corso si consegue il titolo accademico di Master universitario.

La loro istituzione, attivazione e caratteristiche sono disciplinate da “Sapienza Università di Roma” con apposito Regolamento emanato dapprima con D.R. n. 00577 del 12 Settembre 2002 e successivamente con il D.R. n. 167 del 5 febbraio 2009 e con il D.R. n. 502 del 20 maggio 2010, quest’ultimo in vigore dall’a.a. 2010/2011. E’ stata prevista, tra

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l’altro, la possibilità di organizzare, in attuazione di particolari sperimentazioni a livello internazionale, corsi di master di durata biennale, sia come modalità di espansione nel tempo del contenuto didattico di un master annuale (30 crediti per anno con un totale complessivo di 60 CFU), sia come un percorso che raddoppia il contenuto (60 crediti per anno con un totale complessivo di 120 CFU). Inoltre, con delibera del Senato accademico del 20 gennaio 2009, è stato stabilito il numero minimo di 12 iscritti come condizione per l’attivazione dei master universitari Sapienza, sia di I che di II livello. Tuttavia, il regolamento vigente ammette una deroga per i master il cui numero di iscritti sia inferiore a quello stabilito annualmente dal Senato accademico, ma soltanto per una volta.

L’offerta formativa di Sapienza, tesa a favorire la transizione al mondo del lavoro e l’approfondimento mirato, è imponente, per numero e per varietà di tematiche, costituendosi come una adeguata risposta dell’Ateneo alla richiesta di formazione nella nuova dimensione del ruolo dell’università. Anche il numero degli iscritti (più di 2000 nell’a.a. 2010-2011) e il trend crescente (da 1774 nell.a.a. 2004-2005 a 2216 nell.a.a. 2010-2011, pur con qualche modesta oscillazione) corrisponde ad una realtà formativa consolidata e avvertita dagli stakeholders come utile e prospettica.

Tabella 4.1 Andamento delle iscrizioni a corsi di master dal 2004-2010

Anni Accademici

2005-2006 2006-2007 2007-2008 2008-2009 2009-2010 2010-2011

2.095 2.031 2.101 2.151 2.266 2.216

Nell’a.a. 2010/2011 i master attivi risultano essere 135, di cui 46 di I livello e 89 di II livello. Si registra un decremento rispetto ai master attivati nell’anno precedente (155), soprattutto per i master di I livello che passano da 65 nel 2009/10 a 46 nel presente a.a., mentre per quelli di II livello la riduzione è minima (1 solo master in meno, da 90 a 89). Anche per quanto concerne il numero degli iscritti si registra un decremento complessivo (si passa da 2.266 a 2216), concentrato sui master di primo livello (da 1.131 a 956), coerentemente con la riduzione dei corsi erogati, mentre per i master di secondo livello si assiste ad un sensibile aumento degli iscritti (da 1.135 a 1.260).

Tabella 4.2 Master di I livello e iscritti (a.a. 2010/2011)

ALLESTIMENTO E PROGETTAZIONE DI COMPONENTI 7

ANIMAZIONE 3D AUTODESK MAYA 8 E COMPOSITING APPLE SHAKE 14

AREA CRITICA PER INFERMIERI 59

ASSISTENZA INFERMIERISTICA IN AREA PEDIATRICA 10

ASSISTENZA INFERMIERISTICA IN SALA OPERATORIA-STRUMENTISTA 20

CASE MANAGEMENT NELLA RETE INTEGRATA DEI SERVIZIA FAVORE DELL'ANZIANO (IL CASE MANAGER GERIATRICO) 2

CITOPATOLOGIA DIAGNOSTICA E SCREENING DI POPOLAZIONE 12

COMPOSITI E NANOTECNOLOGIE PER L'AEROSPAZIO 4

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI E RADIOLOGIA INTERVENTISTICA IN UROLOGIA 6

DIGITAL AUDIO/VIDEO EDITING 16

EDITORIA GIORNALISMO E MANAGEMENT CULTURALE 28

EUROPEAN AND INTERNATIONAL POLICIES AND CRISIS MANAGEMENT 15

EXHIBIT & PUBLIC DESIGN 8

FUNZIONI DI COORDINAMENTO NELL'AREA RADIODIAGNOSTICA RADIOTERAPICA E DI MEDICINA NUCLEARE 35

GESTIONE DEL PROCESSO EDILIZIO-PROJECT MANAGEMENT 16

GESTIONE DELLE LESIONI CUTANEE (WOUND CARE) 9

GESTIONE INFERMIERISTICA DELL` EMERGENZA NEL TERRITORIO 18

GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI IMMOBILIARI (MGS) 25

INFERMIERI IN AREA CRITICA 18

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INFERMIERISTCA CHIRURGICA E DI SALA OPERATORIA 11

LE SCIENZE DELLA VITA NEL GIORNALISMO E NEI RAPPORTI POLITICO-ISTITUZIONALI 17

LINGUE PER LE POLITICHE PUBBLICHE E SANITARIE 6

MANAGEMENT INFERMIERISTICO PER LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO 54

MANAGEMENT PER IL COORDINAMENTO NELL'AREA INFERMIERISTICA OSTETRICA RIABILITATIVA E TECNICO SANITARI 167

MANAGEMENT PER LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE 16

MANAGEMENT PER LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO INFERMIERISTICO DELL'AREA MATERNO-INFANTILE 10

MARKETING MANAGEMENT 17

METODICHE PROTESICHE IN ANAPLASTOLOGIA (TECNICHE IMPLANTARI INTRA ED EXTRAORALI) 3

MULTIMEDIA EDUCATION 7

OFTALMOLOGIA MEDICO LEGALE 7

PATOLOGIE DELL'ARTICOLAZIONE TEMPORO MANDIBOLARE: DIAGNOSI E TERAPIA 27

PEOPLE STRATEGY. COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONE DELLE RISORSE UMANE 8

POSTUROLOGIA 87

PREVENZIONE E ASSISTENZA A SOVRAPPESO, OBESITA' E DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE 10

PREVENZIONE E TRATTAMENTO DELLE LESIONI CUTANEE 16

SCIENZE GASTRONOMICHE E PATOLOGIE ALIMENTARI 10

SCIENZE TECNICHE APPLICATE ALLA GESTIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI IN DIAGNOSTICA PER IMMAGINI 29

SICUREZZA DEI SISTEMI E DELLE RETI INFORMATICHE PER L'IMPRESA E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 11

SVILUPPO DELLE CAPACITA' GESTIONALI PER LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO NELL'AREA INFERMIERISTICA, OSTE 14

TECNICHE IN ECOCARDIOGRAFIA 11

TECNOLOGIE AVANZATE NELLE SCIENZE DI IGIENE ORALE 29

TERAPIA ENTEROSTOMALE 12

TRATTAMENTO E PREVENZIONE DEL PIEDE DIABETICO 13

TRATTAMENTO E PREVENZIONE DELLE PIAGHE DA DECUBITO NELL'ANZIANO 7

TUTORATO CLINICO NELLE PROFESSIONI SANITARIE DI AREA TECNICA 16

WOUND CARE 19

Totale complessivo 956

Tabella 4.3 Master di II livello e iscritti (a.a. 2010/11)

ACT - VALORIZZAZIONE E GESTIONE DEI CENTRI STORICI MINORI 17 AGOPUNTURA - FITOTERAPIA (INTEGRAZIONE TRA M.T.C. E M.O.) 7 ANALISI CHIMICHE E CONTROLLO DI QUALITA' 11 ANALISI E MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO 7 ANDROLOGIA CHIRURGICA: STRATEGIE, TECNICHE OPERATORIE E PROBLEMATICHE MEDICO-LEGALI 6 ARCHITETTURA BIOECOLOGICA E TECNOLOGIE SOSTENIBILI PER L'AMBIENTE 16 ARCHITETTURA PER L'ARCHEOLOGIA-ARCHEOLOGIA PER L'ARCHITETTURA. CANTIERI PROGETTI ED

15

ARCHITETTURA TECNOLOGIA ED ORGANIZZAZIONE DELL'OSPEDALE 10 CARATTERIZZAZIONE E TECNOLOGIE PER LA BONIFICA DEI SITI INQUINATI 22 CARDIOLOGIA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI 12 CARDIOLOGIA PEDIATRICA 10 CHIRURGIA MINI INVASIVA D'URGENZA E MODERNE APPLICAZIONI TECNOLOGICHE 9 CHIRURGIA ORALE 12 CHIRURGIA RICOSTRUTTIVA DELLA MAMMELLA 7 COLONPROCTOLOGIA 1 COMMUNICATION AND INFORMATION TECHNOLOGY IN CARDIOLOGIA 3 COMUNICAZIONE E ORGANIZZAZIONE 10

45

COOPERAZIONE E PROGETTAZIONE PER LO SVILUPPO 23 CURATORE DI ARTE CONTEMPORANEA 5 DATA INTELLIGENCE E STRATEGIE DECISIONALI 8 DIABETOLOGIA 10 DIRIGENZA E DOCENZA IN TECNICHE DIAGNOSTICHE E NELLE PROFESSIONI SANITARIE 25 DIRITTO COMMERCIALE INTERNAZIONALE 11 DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 36 DIRITTO DEL MINORE 24 DIRITTO DELL'AMBIENTE 10 DIRITTO DELL'INFORMATICA E TEORIA E TECNICA DELLA NORMAZIONE 5 DIRITTO PRIVATO EUROPEO 23 ECOGRAFIA INTERNISTICA 25 ECONOMIA PUBBLICA PERCORSO A: ECONOMIA DEL WELFARE E DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI 1 ECONOMIA PUBBLICA PERCORSO B: ECONOMIA E GESTIONE DEI SERVIZI SANITARI 1 EFFICIENZA ENERGETICA E FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI 16 EMATOLOGIA PEDIATRICA 20 EMERGENZE PEDIATRICHE 20 ENDODONZIA 21 ETICA PRATICA E BIOETICA 6 FITOTERAPIA 9 FONTI STRUMENTI E METODI PER LA RICERCA SOCIALE 6 GASTROENTEROLOGIA E EPATOLOGIA PEDIATRICA 9 GEOPOLITICA E SICUREZZA GLOBALE 11 GESTIONE DEL PROGETTO COMPLESSO DI ARCHITETTURA 10 GLOBAL REGULATION OF MARKETS 12 GOVERNANCE E AUDIT DEI SISTEMI INFORMATIVI 8 IL CONTROLLO E LA GESTIONE DEI SISTEMI DI QUALITA', AMBIENTE E SICUREZZA 6 IMMUNOLOGIA E ALLERGOLOGIA PEDIATRICA 11 IMPLANTOLOGIA ORALE E RESTAURAZIONI PROTESICHE 3 IMPLANTOLOGIA PROTESICA UDITIVA 17 IMPLANTOPROTESI IN ODONTOSTOMATOLOGIA 10 INGEGNERIA DEI PROCESSI DI POLIMERIZZAZIONE E DEI MATERIALI POLIMERICI 12 INGEGNERIA DELLE INFRASTRUTTURE E DEI SISTEMI FERROVIARI 34 INTEGRAZIONE TRA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE E MEDICINA OCCIDENTALE 4 INTEROPERABILITA' PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E IMPRESE 13 ISTITUZIONI PARLAMENTARI EUROPEE PER CONSULENTI D'ASSEMBLEA 12 LA MALATTIA PARODONTALE 11 LASER IN ODONTOSTOMATOLOGIA 11 LE NUOVE REGOLE PER GLI INTERMEDIARI GLI EMITTENTI E I MERCATI FINANZIARI 8 LIGHTING DESIGN 7 MANAGEMENT DEI MATERIALI E DEI LORO SISTEMI COMPLESSI 20 MANAGEMENT DELL'ENERGIA E DELL'AMBIENTE 23 MANAGEMENT ED INNOVAZIONE NELLE AZIENDE SANITARIE – MIAS 32 MEDIAZIONE LINGUISTICO-CULTURALE 11 MEDICINA DELLE CEFALEE 11 MEDICINA D'EMERGENZA 9 MEDICINA D'EMERGENZA/URGENZA 29 MEDICINA MANUALE, METODICHE POSTURALI E TECNICHE INFILTRATIVE IN RIABILITAZIONE 13

46

METODOLOGIE FARMACEUTICHE INDUSTRIALI 13 NEONATOLOGIA 31 NUTRIZIONE CLINICA E METABOLISMO 11 ODONTOSTOMATOLOGIA IN ETA' EVOLUTIVA 17 ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 41 POLITICHE PUBBLICHE E GESTIONE SANITARIA 8 PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA DI IMPIANTI SPORTIVI 15 PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI IMPIANTI DI PROCESSO 14 PROGETTAZIONE GEOTECNICA 10 PSICONEUROIMMUNOLOGIA 22 SANITA' DELLE MAXIEMERGENZE 13 SATELLITI E PIATTAFORME ORBITANTI 1 SCIENZE CRIMINOLOGICO-FORENSI 57 SCIENZE FORENSI (CRIMINOLOGIA-INVESTIGAZIONE-SECURITY-INTELLIGENCE) 54 SENOLOGIA 8 SICUREZZA E PROTEZIONE 9 SOSTANZE ORGANICHE NATURALI 12 SPERIMENTAZIONE CLINICA 15 TELEDIDATTICA APPLICATA ALLE SCIENZE DELLA SALUTE ED ICT IN MEDICINA (MATAM) 2 TERAPIA INTENSIVA NEONATALE E PEDIATRICA 21 TRADUZIONE SPECIALIZZATA 12 TUTELA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI UMANI 25 URBAM - URBANISTICA NELL'AMMINISTRAZIONE. MANAGEMENT DELLA CITTA' E DEL TERRITORIO 8 VALUTAZIONE, CONTROLLO E RIDUZIONE DEL RISCHIO SISMICO-AMBIENTALE 4 1260

Nell’a.a. 2010/2011 i master con un numero di iscritti inferiore a 12 unità sono 66 (di cui 19 di I livello e 47 di II, in netto miglioramento rispetto all’anno precedente in cui erano 83 - 31 per il primo livello e 52 per il secondo), segno tangibile dell’azione intrapresa per ridurre il numero di master al di sotto della soglia minima dei 12 iscritti.

Anche per il 2010/2011 si conferma una marcata prevalenza dei master di area medico-sanitaria; considerando l’offerta delle facoltà di Medicina e Odontoiatria, Medicina e Psicologia e Farmacia e Medicina si contano 32 master di primo livello e 39 di secondo, che rappresentato i due terzi dell’offerta-Sapienza per il primo livello (32 su 46) e quasi la metà per il secondo livello (39 su 89). Persiste lo sbilanciamento nell’offerta formativa complessiva a favore dell’area medico-sanitaria già rilevato nell’anno precedente, così come sono ancora rilevanti i margini per raggiungere una frequenza ai singoli master non inferiore alla soglia minima. I master a maggiore attrattività sono quelli di area sanitaria per il primo livello (con punte che superano, anche di molto, i 50 iscritti, mentre nel secondo livello solo sei corsi superano la soglia dei 30 iscritti, prevalentemente al di fuori dell’area sanitaria.) Molte aree formative dovrebbero, a parere del NVA, porre maggiore attenzione alle potenzialità costituite dai master, nella possibilità di incrociare la richiesta del mondo del lavoro con strumenti formativi agili e flessibili; questo segmento formativo dovrebbe essere considerato come parte rilevante dell’insieme della propria offerta formativa.

Anche per i master, la conoscenza della popolazione studentesca può costituire un elemento utile per il miglioramento di un settore già ora consistente e presumibilmente destinato a crescere.

A questo fine, le tabelle che seguono mostrano il rapporto di genere, l’età media degli iscritti e la loro provenienza, distinguendo l’area romana da quella del Lazio e da altre regioni italiane.

Tabella 4.4 Percentuale di donne iscritte Master di I Livello – a.a. 2010/2011

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FACOLTA’ a.a. 2010/2011

Iscritti

Di cui femmine % femmine ARCHITETTURA 56 26 46 ECONOMIA 32 20 63 FARMACIA E MEDICINA 233 182 78 FILOSOFIA, LETTERE, SCIENZE UMANISTICHE E STUDI ORIENTALI 58 35 60 INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE 4 0 0 INGEGNERIA DELL'INFORMAZIONE, INFORMATICA E STATISTICA 11 1 9 MEDICINA E ODONTOIATRIA 448 268 60 MEDICINA E PSICOLOGIA 76 61 80 SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI 17 11 65 SCIENZE POLITICHE, SOCIOLOGIA, COMUNICAZIONE 21 20 95 Totale complessivo 956 624 65

Tabella 4.5 Percentuale di donne iscritte Master di II Livello – a.a. 2010/11

FACOLTA’ a.a. 2010/2011

Iscritti

Di cui femmine % femmine ARCHITETTURA 102 51 50 ECONOMIA 27 10 37 FARMACIA E MEDICINA 53 35 66 FILOSOFIA, LETTERE, SCIENZE UMANISTICHE E STUDI ORIENTALI 23 18 78 GIURISPRUDENZA 151 108 72 INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE 162 53 33 INGEGNERIA DELL'INFORMAZIONE, INFORMATICA E STATISTICA 35 11 31 MEDICINA E ODONTOIATRIA 488 290 59 MEDICINA E PSICOLOGIA 49 24 49 SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI 61 36 59 SCIENZE POLITICHE, SOCIOLOGIA, COMUNICAZIONE 109 61 56 Totale complessivo 1260 697 55

Anche nel 2010/11 il rapporto di genere si mantiene in linea con i valori degli scorsi anni: per i Master di I livello si registra in totale il 65% di popolazione femminile, valore che nei due anni precedenti risultava essere il 63,75% nel 2009/10 e il 65,56 nel 2008/2009; per i Master di II livello si registra in totale il 55% di popolazione femminile, in linea con i risultati degli ultimi due anni in cui si erano registrate le seguenti percentuali: 58,5 nel 2009/10 e 56,33 nel 2008/09. Persiste anche il predominio del genere maschile nelle Facoltà di Ingegneria e di Economia, ma solo per il secondo livello.

L’età media degli iscritti ai master supera i 30 anni, sia nel primo che nel secondo livello (solo nei master di primo livello delle Facoltà di Economia e di Filosofia, Lettere, Scienze umanistiche e Studi orientali la media si abbassa rispettivamente a 27 e 28 anni). Nei master di secondo livello delle tre Facoltà con una componente medica, l’età media si avvicina ai 40 anni, superandola in una di esse. La distribuzione delle età degli iscritti sembra supportare l’ipotesi che vi sia una duplice componente nella popolazione studentesca dei master di Sapienza: la prima, costituita da neolaureati, che scelgono di frequentare un master come complemento alla propria formazione prima di immettersi nel mondo del lavoro, testimoniata da una apprezzabile percentuale di iscritti con meno di 26 anni, sia per i master di primo che di secondo livello; la seconda componente, più matura negli anni, dovrebbe rappresentare un ritorno alla formazione unversitaria dal mondo del lavoro, per approfondire e migliorare il proprio bagaglio culturale su

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specifiche tematiche. L’età prevalente degli iscritti ai singoli master può essere un valido indicatore dell’interesse che il master ha negli stakeholders, come espressione della sua valenza nella logica della formazione ricorrente e permanente.

Nonostante l’entità del numero di iscritti di cui non si conosce la provenienza geografica (fatto a dir poco sorprendente, per il suo significato di carenza organizzativa), la rilevanza della percentuale di iscritti che proviene da regioni diverse dal Lazio, superiore sia nel primo che nel secondo livello alla somma degli iscritti residenti a Roma e di quelli provenienti da altre provincie del Lazio, può essere letta come la testimonianza di una attrattività rilevante della proposta formativa, probabilmente in ragione del suo ampio spettro.

Occorre, tuttavia, considerare i dati solo come indicativi, sia in quanto la provenienza di un numero consistente di iscritti non è nota, sia in relazione al fatto che, probabilmente, molti dei master di area sanitaria raccolgono iscritti di corsi di studio di Sapienza dispersi sul territorio.

Tabella 4.6 Età anagrafica e provenienza geografica iscritti Master di I Livello – a.a. 2010/2011

Iscritti per classi di età Provincia di residenza

FACOLTA 20-25 26-30 31-35 36-40 41-45 46-50 Oltre 50

Età media ROMA

Altre provincie

LAZIO

Altra Regione Ignota

Architettura 4 23 19 5 2 3 0 32 20 4 23 9

Economia 10 20 1 0 1 0 0 27 6 1 5 20

Farmacia e Medicina 36 81 29 34 22 17 14 34 43 10 57 123 Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali 18 30 7 2 0 1 0 28 9 3 26 20

Ingegneria civile ed industriale 0 1 2 0 1 0 0 34 2 0 2 0 Ingegneria dell’informazione, informatica e statistica 0 4 2 2 2 1 0 35 5 0 3 3

Medicina e Odontoiatria 110 136 57 47 34 31 33 33 100 23 175 150

Medicina e Psicologia 14 15 8 11 20 6 2 35 26 6 15 29 Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali 4 9 1 2 0 1 0 30 6 0 8 3 Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione 5 8 4 2 0 2 0 31 5 1 7 8

Totali 201 327 130 105 82 62 49 222 48 321 365

Tabella 4.7 Età anagrafica e provenienza geografica iscritti Master di II Livello – a.a. 2010/2011

Iscritti per classi di età Provincia di residenza

FACOLTA 20-25 26-30 31-35 36-40 41-45 46-50 Oltre 50

Età media ROMA

Altre provincie

LAZIO

Altra Regione Ignota

Architettura 9 51 19 11 3 5 4 32 22 9 40 31

Economia 3 13 7 3 0 1 0 31 8 3 12 4

Farmacia e Medicina 2 8 15 12 3 4 9 38 5 5 32 11 Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali 3 12 5 1 0 0 2 31 3 3 8 9

Giurisprudenza 15 60 26 24 13 10 3 33 53 10 44 44

Ingegneria Civile e Industriale 7 88 38 9 9 7 4 32 39 7 90 26

49

Ingegneria dell’Informazione, Informatica e statistica 0 5 9 15 5 1 0 36 18 3 7 7

Medicina e Odontoiatria 20 101 105 61 56 60 85 39 130 37 226 95

Medicina e Psicologia 0 6 11 8 9 7 8 41 10 1 27 11 Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali 0 27 22 6 2 2 2 32 15 6 32 8 Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione 6 37 19 11 5 11 20 37 36 3 33 37

Totali 65 403 267 146 100 107 137 339 87 551 283

Osservazioni conclusive

Il NVA ha già evidenziato, nelle relazioni degli anni precedenti, il rilievo dei master per la moderna università in relazione alla loro duplice funzione di strumento di formazione complementare a quella della laurea per un migliore avvio al mondo del lavoro e di approfondimento tematico per chi già lavora o ha lavorato. Per questo motivo, una grande attenzione deve essere posta, da parte della componente universitaria che propone il master, alla sua corrispondenza a reali esigenze della società e alla ricerca di una significativa partnership formativa con strutture e singoli esterni alla realtà accademica. Per questa delicata e strategica funzione dei master, il NVA ribadisce quanto già espresso nella relazione precedente: è opportuno ” approntare un sistema di autovalutazione e di valutazione di qualità e di efficacia, specifico per i master. Occorre che l’efficacia dell’offerta formativa di Sapienza, in questo comparto, venga misurata soprattutto attraverso la valutazione della soddisfazione dei diplomati, eventualmente prolungata nel tempo, come strumento di indagine sull’effetto della partecipazione al master nella ricerca di impiego o nell’implementazione della propria posizione di lavoro. Occorre, inoltre, che l’istituzione e l’attivazione di un master sia condizionata alla documentazione dell’interesse del mondo del lavoro, evidenziata anche dalla sua partecipazione nella progettazione e nella docenza. Infine, occorre, regolamentare con attenzione la partecipazione della docenza interna, nell’ambito generale dei doveri didattici dei docenti”. Il NVA sottopone agli organi di governo, anche, l’opportunità di costituire una struttura centrale per il coordinamento e la razionalizzazione dell’offerta formativa, nell’ambito di una forte implementazione del confronto costruttivo con il mondo del lavoro. Tenuto conto delle potenzialità dei master come strumenti formativi rilevanti della formazione ricorrente e considerata l’apprezzabile attrattività complessiva di Sapienza, il NVA rinnova la duplice indicazione verso il miglioramento di qualità, che passi anche per un rigoroso rispetto del limite minimo di numerosità e per una implementazione dello sforzo comunicativo, a livello nazionale.

4.2 Scuole di specializzazione

Il D.M. n. 270/04, che ha abolito le scuole si specializzazione eccetto quelle di area medico-sanitaria, lasciava aperta nell’articolo 3, comma 7, la possibilità di istituire corsi di specializzazione per altre aree, purché specificatamente normate a livello nazionale od europeo. Da allora ad oggi, il numero delle aree culturali per le quali, su base nazionale od europea, è stata aperta la possibilità di instituire scuole di specializzazione si è notevolmente accresciuto, in molti casi legando l’acquisizione del titolo di specializzato alla possibilità esclusiva di accesso a specifiche posizioni (es. quella di soprintendente ai beni culturali).

Allo stato, sono attivabili le seguenti scuole di specializzazione:

Scuole di specializzazione per le Professioni legali; Scuole di specializzazione di Area medica (I e II Facoltà di medicina); Scuole di specializzazione di Area sanitaria (non medici); Scuole di specializzazione di Area psicologica; Scuole di specializzazione di Area odontoiatrica; Scuole di specializzazione di Area tutela, gestione e valorizzazione patrimonio culturale.

50

La Sapienza nell’anno 2010/11 ha attivato un totale di 175 corsi così distribuiti tra le diverse Facoltà – tabella nuova

Tabella 4.8

Facoltà Numero corsi ARCHITETTURA 4 FARMACIA E MEDICINA 66 FILOSOFIA, LETTERE, SCIENZE UMANISTICHE E STUDI ORIENTALI 9 GIURISPRUDENZA 1 MEDICINA E ODONTOIATRIA 67 MEDICINA E PSICOLOGIA 66 SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI 2 Totale 215 Di cui Interfacoltà 40 Totale corsi erogati 175

Di seguito vengono riportati i 175 corsi attivi nell’a.a.2010-2011 con relativo numero di studenti iscritti (3204). Per ciascuna scuola viene riportato anche il numero degli iscritti nei due anni precedenti.

Tabella 4.9 Iscritti Scuole di specializzazione confronti 2009/2010/2011

CORSO DI SPECIALIZZAZIONE 2009 2010 2011

Allergologia e immunologia clinica 12 5 4 Allergologia e immunologia clinica [ordin. 2009] 4 7 11 Anatomia patologica 13 5 4 Anatomia patologica [ordin. 2009] 4 7 14 Anestesia rianimazione e terapia intensiva [ordin. 2009] 28 31 77 Anestesia e rianimazione 124 40 38 Anestesia rianimazione e terapia intensiva [ordin. 2009] 15 16 38 Archeologia indirizzo archeologia classica - i scuola 64 19 11 Archeologia indirizzo archeologia preistorica e protostorica - i scuola 15 7 4 Archeologia indirizzo archeologia tardo antica e medievale - i scuola 18 3 2 Archeologia indirizzo orientale - ii scuola 14 4 2 Architettura dei giardini e progettazione del paesaggio 3 - - Audiologia e foniatria 4 2 2 Audiologia e foniatria [ordin. 2009] 2 6 9 Beni archeologici 112 101 107 Beni architettonici e del paesaggio 43 49 63 Beni archivistici e librari 26 47 60 Beni naturali e territoriali (profilo specialistico architettura di parchi, giardini e dei sistemi naturalistico-ambientali) - 4 5 Beni storico artistici 17 40 56 Cardiochirurgia 18 11 7 Cardiochirurgia [ordin. 2009] 8 10 12 Cardiologia 23 7 7 Cardiologia - i scuola 41 13 12 Cardiologia - ii scuola 30 10 9 Chimica e tecnologie delle sostanze organiche e naturali - 1 - Chirurgia dell'apparato digerente [ordin. 2009] 5 8 11 Chirurgia dell'apparato digerente ed endoscopia digestiva chirurgica - i scuola 5 3 3 Chirurgia dell'apparato digerente ed endoscopia digestiva chirurgica - ii scuola 4 2 2 Chirurgia generale 28 20 12 Chirurgia generale - i scuola 23 14 11 Chirurgia generale - ii scuola 38 25 20

51

Chirurgia generale - iii scuola 31 20 15 Chirurgia generale - iv scuola 22 15 12 Chirurgia generale - v scuola 16 7 5 Chirurgia generale - vi scuola 5 3 3 Chirurgia generale [ordin. 2009] 32 41 79 Chirurgia maxillo-facciale 18 9 9 Chirurgia maxillo-facciale [ordin. 2009] 6 6 15 Chirurgia odontostomatologica 28 30 27 Chirurgia pediatrica 6 4 3 Chirurgia plastica e ricostruttiva 9 3 2 Chirurgia plastica ricostruttiva e estetica 14 11 6 Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica [ordin. 2009] 6 12 20 Chirurgia toracica - i scuola 6 4 2 Chirurgia toracica - ii scuola 4 2 1 Chirurgia toracica [ordin. 2009] 4 3 9 Chirurgia vascolare 4 1 3 Chirurgia vascolare - i scuola 4 2 2 Chirurgia vascolare - ii scuola 6 3 4 Chirurgia vascolare [ordin. 2009] 7 11 21 Dermatologia e venereologia 20 5 6 Dermatologia e venereologia [ordin. 2009] 5 7 17 Ematologia 5 2 2 Ematologia - i scuola 10 4 2 Ematologia - ii scuola 7 2 1 Ematologia [ordin. 2009] 5 8 17 Endocrinologia e malattie del ricambio 11 6 4 Endocrinologia e malattie del ricambio - i scuola 27 15 9 Endocrinologia e malattie del ricambio - ii scuola 21 14 6 Endocrinologia e malattie del ricambio [ordin. 2009] 11 15 32 Farmacia ospedaliera 31 16 1 Farmacia ospedaliera [ordin. 2009] 6 8 16 Farmacologia 21 12 10 Farmacologia indirizzo tecnico 6 1 Farmacologia medica [ordin. 2009] 12 18 29 Fisica medica [ordin. 2009] 4 9 13 Fisica sanitaria (ordin. 1986) 2 1 1 Fisica sanitaria (ordin. 2004) 26 12 3 Gastroenterologia 13 5 4 Gastroenterologia - i scuola 12 8 4 Gastroenterologia - ii scuola 9 4 3 Gastroenterologia - iii scuola 3 2 Gastroenterologia [ordin. 2009] 11 14 29 Genetica medica 21 7 5 Genetica medica [ordin. 2009] 4 5 5 Genetica medica indirizzo tecnico 1 - - Geriatria 31 11 9 Geriatria [ordin. 2009] 10 13 32 Ginecologia e ostetricia [ordin. 2009] 19 22 57 Ginecologia ed ostetricia 20 10 8 Ginecologia ed ostetricia - i scuola 27 15 9 Ginecologia ed ostetricia - ii scuola 31 17 13 Idrologia medica 28 19 5 Igiene e medicina preventiva 23 7 6 Igiene e medicina preventiva [ordin. 2009] 7 8 20 Malattie dell'apparato cardiovascolare [ordin. 2009] 31 36 80 Malattie dell'apparato respiratorio 6 2 1 Malattie dell'apparato respiratorio - i scuola 8 3 2 Malattie dell'apparato respiratorio - ii scuola 5 2 2 Malattie dell'apparato respiratorio [ordin. 2009] 8 8 19 Malattie infettive 16 4 4

52

Malattie infettive [ordin. 2009] 7 7 18 Medicina aeronautica e spaziale 20 7 Medicina del lavoro 24 6 6 Medicina del lavoro [ordin. 2009] 6 7 17 Medicina dello sport 10 4 4 Medicina dello sport [ordin. 2009] 5 8 13 Medicina d'emergenza - urgenza [ordin. 2009] 2 2 5 Medicina d'emergenza - urgenza[ordin. 2009] 2 2 7 Medicina fisica e riabilitativa [ordin. 2009] 17 18 44 Medicina fisica e riabilitazione 7 3 2 Medicina fisica e riabilitazione i 29 9 9 Medicina fisica e riabilitazione ii 7 2 2 Medicina interna 15 8 7 Medicina interna - i scuola 23 12 11 Medicina interna - ii scuola 25 13 10 Medicina interna - iii scuola 21 10 9 Medicina interna [ordin. 2009] 20 24 58 Medicina legale 26 8 6 Medicina legale [ordin. 2009] 7 11 21 Medicina nucleare 13 6 5 Medicina nucleare [ordin. 2009] 5 7 19 MEDICINA TERMALE [ORDIN. 2009] - - 2 Medicina tropicale 5 2 2 Medicina tropicale [ordin. 2009] 1 2 5 Microbiologia e virologia 60 38 21 Microbiologia e virologia [ordin. 2009] 23 34 49 Microbiologia e virologia indirizzo tecnico 1 - - Nefrologia 7 3 1 Nefrologia - i scuola 14 9 6 Nefrologia - ii scuola 13 6 7 Nefrologia [ordin. 2009] 9 13 26 Neurochirurgia 19 11 10 Neurochirurgia [ordin. 2009] 7 9 18 Neurofisiopatologia 6 2 Neurofisiopatologia [ordin. 2009] 3 6 9 Neurologia 16 12 5 Neurologia - i scuola 28 13 16 Neurologia - ii scuola 12 6 6 Neurologia [ordin. 2009] 15 17 33 Neuropsichiatria infantile 32 15 14 Neuropsichiatria infantile [ordin. 2009] 10 11 25 Neuropsicologia 9 3 1 Neuropsicologia [ordin. 2008] 9 14 18 Oftalmologia 6 3 2 Oftalmologia - i scuola 17 7 5 Oftalmologia - ii scuola 17 5 5 Oftalmologia [ordin. 2009] 12 17 36 Oncologia 9 3 3 Oncologia - i scuola 18 6 4 Oncologia - ii scuola 21 8 7 Oncologia medica [ordin. 2009] 14 16 40 Ortognatodonzia 46 37 34 Ortopedia e traumatologia 59 26 22 Ortopedia e traumatologia [ordin. 2009] 14 14 44 Otorinolaringoiatria 2 1 1 Otorinolaringoiatria - i scuola 8 4 3 Otorinolaringoiatria - ii scuola 9 4 4 Otorinolaringoiatria [ordin. 2009] 7 10 21 Patologia clinica 14 11 7 Patologia clinica - i scuola 50 41 28

53

Patologia clinica - ii scuola 32 24 18 Patologia clinica [ordin. 2009] 40 27 65 Patologia clinica indirizzo tecnico 2 - - Patologia clinica indirizzo tecnico - i scuola 14 2 4 Patologia clinica indirizzo tecnico - ii scuola 11 4 4 Pediatria 12 8 7 Pediatria - i scuola 25 11 6 Pediatria - ii scuola 44 23 22 Pediatria [ordin. 2009] 20 23 56 Professioni legali 227 278 354 Psichiatria 61 23 17 Psichiatria [ordin. 2009] 18 20 51 Psicologia clinica 12 4 3 Psicologia clinica - ii scuola 68 65 48 PSICOLOGIA CLINICA [ORDIN. 2011] - - 16 Psicologia della salute 40 20 - Psicologia della salute [ordin. 2008] 33 52 69 Radiodiagnostica 104 39 30 Radiodiagnostica [ordin. 2009] 33 36 89 Radioterapia 29 10 10 Radioterapia [ordin. 2009] 9 14 27 Restauro dei monumenti 27 12 10 Reumatologia 13 6 5 Reumatologia [ordin. 2009] 4 4 12 Scienza dell'alimentazione 18 8 6 Scienza dell'alimentazione [ordin. 2009] 5 9 20 Scienza dell'alimentazione indirizzo tecnico 2 - - Scuola di specializzazione in archeologia - i scuola 1 1 1 Statistica sanitaria 36 19 - STATISTICA SANITARIA E BIOMETRIA [ORDIN. 2009] - - 2 Storia dell' arte medioevale e moderna 45 24 23 STUDIO E RESTAURO DEI MONUMENTI - - 1 Tossicologia medica 4 1 1 Urologia 31 17 13 Urologia [ordin. 2009] 7 10 21 Valutazione psicologica 29 17 - Valutazione psicologica e consulenza (counselling) 22 32 43 Totale complessivo 3.534 2.537 3204

Se il numero totale degli iscritti mostra, nei tre anni considerati, una tendenza alla riduzione, ma con rilevanti oscillazioni ( 3024 nel 2011, contro 2537 nel 2010 e 3534 nel 2009), persiste comunque una elevata percentuale di corsi a bassa o bassissima attrattività, che indica la necessità di una loro razionalizzazione, ad esempio attraverso accorpamenti, nell’ambito del rispetto della distribuzione nazionale dei posti. Né si assiste a un progressivo miglioramento della situazione; infatti, i corsi con meno di 12 iscritti nel 2011 risultano essere 101, contro i 111 del 2010 e i 79 del 2009, mentre quelli con meno di 5 iscritti risultano 50 nel 2011, contro 48 del 2010 e 26 nel 2009. Per ben 11 corsi, risulta iscritto un solo studente. La persistenza di tale situazione inficia l’immagine positiva che deriva dalla diversità dell’offerta formativa, che dovrebbe funzionare come un richiamo a livello nazionale ed è essere un elemento di forza dell’Ateneo. Un elemento positivo può, peraltro, essere letto nell’incremento dei corsi con più di 40 iscritti, che nell’a.a. 2010-2011 risultano 22, contro gli 11 dell’a.a 2009-2010 e i 18 dell’a.a. 2008-2009.

Cosi come nei master, anche nelle scuole di specializzazione la prevalenza femminile è marcata: 2171 su 3204 iscritti pari al 68%, nell’a.a. 2010-11.

Tabella 4.10 Percentuale di donne iscritte Scuole di specializzazione a.a. 2010/2011

FACOLTA a.a. 2010/2011

54

Iscritti Totale

Di cui femmine

% femmine

ARCHITETTURA 79 59 75% FARMACIA E MEDICINA 862 581 67%

FILOSOFIA, LETTERE, SCIENZE UMANISTICHE E STUDI ORIENTALI 266 202 76% GIURISPRUDENZA 354 242 68%

MEDICINA E ODONTOIATRIA 1042 673 65%

MEDICINA E PSICOLOGIA 597 412 69% SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI 4 2 50%

Totali 3204 2171 68%

Per quanto concerne l’età anagrafica, la maggiore numerosità di iscrizioni si concentra nella fascia di età che va dai 26 ai 35 anni, pur con una numerosità significativa nelle fasce di età che vanno dai 36 ai 50 e oltre 50 anni, nelle aree medica e psicologica.

Anche per le scuole di specializzazione si conferma il dato positivo della buona attrattività di Sapienza già rilevato per i master universitari, pur con i limiti di un sorprendentemente elevato numero di iscritti di cui è ignota la provenienza (1049, contro 684 iscritti da regioni diverse dal Lazio e 1471 che provengono da Roma e dal Lazio).

55

Tabella 4.11 Età anagrafica e provenienza geografica iscritti Scuole specializzazione - a.a. 2010/2011

Iscritti per Classi di età Provincia di residenza

FACOLTA 20-25 26-30 31-35 36-40 41-45 46-50 Oltre 50

Età media ROMA

Altre provincie

LAZIO

Altra Regione Ignota

ARCHITETTURA 1 43 24 3 5 0 3 32 25 8 26 20

FARMACIA E MEDICINA 13 468 245 82 29 12 13 31 344 93 168 257

FILOSOFIA, LETTERE, SCIENZE UMANISTICHE E STUDI ORIENTALI 5 120 79 33 15 9 6 33 109 11 69 77

GIURISPRUDENZA 69 262 19 2 0 0 2 27 72 28 123 131

MEDICINA E ODONTOIATRIA 19 702 243 48 16 9 5 30 393 113 184 352

MEDICINA E PSICOLOGIA 6 407 118 39 9 9 9 31 238 35 114 210

SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI 0 1 2 1 0 0 0 33 2 0 0 2

tot 113 2003 730 208 74 39 38 1183 288 684 1049

Osservazioni conclusive

Il NVA ritiene necessario che l’intero comparto delle Scuole di specializzazione dell’Ateneo sia portato, attraverso un processo di accorpamento, ad una riduzione del numero delle scuole a basso e bassissimo numero di iscritti, pur nei limiti delle condizioni di assegnazione dei posti a livello nazionale. Ritiene, inoltre, opportuna la costituzione di un sistema interno di autovalutazione di qualità.

4.3 Corsi di alta formazione

I corsi di alta formazione sono corsi di perfezionamento e aggiornamento che non comportano l’attribuzione di titoli di studio. L’attestato di frequenza assume valore solo per la qualità e la specificità dell’insegnamento impartito e delle conoscenze e competenze acquisite. Tali corsi possono prevedere l’attribuzione di crediti, eventualmente riconoscibili in un corso di master universitario, purché coerenti con le caratteristiche del master stesso ed entro un limite prefissato.

Nell’a.a. 2010-11 sono stati istituiti in totale n. 12 corsi di alta formazione con un numero totale di iscritti pari a 154 unità. Anche in questo caso la componente femminile è maggioritaria , con 89 iscritti.

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Tabella 4.12 Iscritti corsi di alta formazione 2010/2011

Nome corso Totale iscritti Di cui Femmine ACCESSI VENOSI A MEDIO TERMINE TIPO PICC E MIDLINE:INIDCAZIONI, IMPIANTO,GESTIONE 2 1 CHIRURGIA IMPLANTARE OSTEOINTEGRATA 10 4 DALL'IPERTESTO ALLA NARRATIVA INTERATTIVA 1 DIRITTO ROMANO 5 2 ECONOMIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI 13 5 ECONOMIA E MANAGEMENT IN OSPEDALE 28 15 MANAGEMENT DEI PROGETTI INTERNAZIONALE 33 20 MEDIAZIONE SOCIALE NEI CONTESTI RELAZIONALI ED EDUCATIVI 8 7 METODI STATISTICI PER LA RICERCA E LA PRATICA BIOMEDICA 9 6 STUDI LATINO AMERICANI 17 9 SUSTAINABLE DEVELOPMENT AND THE MILLENNIUM DEVELOPMENT GOALS 23 16 TRADUZIONE SPECIALIZZATA, DOPPIAGGIO E LINGUE PER LA COMUNICAZIONE INTERNAZIONALE 5 4 Totali 154 89

Fonte Infosapienza

Osservazioni conclusive

I corsi di alta formazione, in relazione alla loro flessibilità che permette una rapida risposta alle variabile esigenze della formazione ricorrente e permanente, rappresentano uno degli strumenti didattici più prospettici di una moderna università. L’impegno su questo versante formativo è un buon indicatore della capacità dell’università di interfacciarsi con il mondo del lavoro e con le sue esigenze, di offrire occasioni di ritorno allo studio per i propri laureati e di interpretare l’evolvere delle molteplici necessità di formazione proprie di una società basata sulla conoscenza. Infine, i corsi di alta formazione costituiscono, anche, non disprezzabili occasioni di autofinanziamento.

L’offerta formativa di Sapienza su questo fronte permane relativamente debole, con uno spettro poco ampio di tematiche. Eppure, la risposta in termini di iscrizioni è molto incoraggiante, con la metà dei corsi offerti con più di 10 studenti e tre con più di 20. Molte Facoltà sono assenti, e, in generale tale comparto formativo appare considerato come assolutamente minoritario e quasi irrilevante. Al contrario, un marcato interesse di Sapienza oltre a qualificarne l’attività nell’ambito del Lifelong Learning in confronto con le altre università italiane ed europee, potrebbe completarne il ruolo di università generalista, la cui offerta formativa è competitiva su tutto il fronte formativo.

Per incentivare questo settore formativo potrebbe essere utile una cabina di regia centrale, che raccolga le proposte interne e gli stimoli esterni, aiutando le strutture a superare le eventuali difficoltà operative. Anche l’introduzione di un sistema premiale incentivante, ad es. nella distribuzione delle risorse, potrebbe essere utile allo scopo.

4.4 Scuola Superiore di Studi Avanzati e percorsi di eccellenza

In applicazione del nuovo statuto, è stata istituita la Scuola Superiore di Studi Avanzati e che è già entrata in attività, con l’a.a. 2011-2012, avendo ammesso i primi 16 studenti provenienti da varie regioni italiane. L’art.1, c.8 dello statuto prevede che la nuova Scuola Superiore di Sapienza sia finalizzata “al progresso della scienza e alla valorizzazione dei giovani secondo criteri di merito, volta a fornire agli studenti, nella fase degli studi pre e post-lauream, percorsi formativi complementari a quelli previsti dagli ordinamenti, di alta qualificazione che ne promuovano le capacità, mediante arricchimento scientifico e culturale, anche in senso interdisciplinare”.

57

Tale finalità coincide in larga massima con quella dei cosiddetti “percorsi di eccellenza”, introdotti dal Senato Accademico su proposta della Commissione per l’innovazione didattica nel 2006 e attivati in molte Facoltà. I percorsi di eccellenza permettono un approccio avanzato ai percorsi di laurea e di laurea magistrale per studenti di Sapienza particolarmente meritevoli (in pari con gli esami e con media dei voti elevata), che sono disponibili e interessati ad un incremento di attività formativa sotto la guida di docenti-tutor dedicati.

Secondo il regolamento-tipo (Regolamento per il “Percorso d’eccellenza dei Corsi di Studio”, emanato con D.R. n. 1035 del 25 ottobre 2006), le strutture didattiche attivano percorsi di eccellenza con propri regolamenti; la partecipazione dei docenti alla funzione di docente-tutor nell’ambito del percorso è aggiuntiva alle altre incombenze didattiche. Per gli studenti, la partecipazione al percorso è volontaria e non comporta alcun titolo, se non una speciale menzione al conseguimento della laurea o della laurea magistrale. Vi è un modesto riconoscimento premiale, consistente nel rimborso delle tasse pagate per l’ultimo anno di corso.

Per i docenti la attività di tutor è motivata solo dal poter svolgere la propria missione di formatore a favore di studenti assolutamente meritevoli e volenterosi; per gli studenti, l’impegno nel percorso è motivato solo dalla possibilità di sviluppare le proprie potenzialità e la propria curiosità scientifica e culturale sotto la guida e nel confronto con docenti dedicati.

Rispetto al bacino potenziale di utenza della Scuola Superiore, aperta a tutte le provenienze nella volontà di selezionare solo il talento, la scelta di riservare la partecipazione ai percorsi di eccellenza ai soli iscritti di Sapienza è stata sostenuta soprattutto dal convincimento che la dimensione della sua popolazione studentesca fosse sufficiente all’emersione di un numero consistente di studenti eccellenti, oltre che per ragioni di semplificazione operativa.

La tabella che segue mostra il numero di percorsi di eccellenza previsti per l’a.a. 2010-2011. Ciascun percorso di eccellenza ha un suo specifico regolamento, rispettoso del regolamento generale e approvato dalla Commissione didattica e dal Senato Accademico. Ciascun percorso offre un numero di posti prefissato, in relazione sia alla numerosità degli studenti dei corsi di studio, che alla sostenibilità didattica da parte della struttura e della docenza proponente.

I percorsi proposti sono 46, in numero crescente rispetto all’anno precedente in cui ne erano stati proposti 38; in questo nuovo anno 16 riguardano corsi di primo livello (nel 2009/10 erano 10), 30 corsi di secondo livello (nell’a.a. 2009/10 erano 25); le Facoltà interessate sono: Facoltà di Filosofia, Facoltà di Ingegneria dell'Informazione, Facoltà di Lettere e Filosofia, Facoltà di Medicina e Chirurgia I, Facoltà di Medicina e Chirurgia II, Facoltà di Psicologia 1, Facoltà di Psicologia 2, Facoltà di Scienze della Comunicazione, Facoltà di Scienze MM.FF.NN, Facoltà di Scienze Umanistiche.

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Tabella 4.13 Bandi per percorsi di eccellenza a.a. 2010/11

Bandi percorsi di eccellenza 2010/2011

Facoltà di Filosofia n.

totale n. Classe corso di studio posti disponibili

1 1 L-5 Filosofia 10 2 2 L-5 Filosofia e conoscenza 10 3 3 LM-78 Filosofia e storia della filosofia 10 Facoltà di Ingegneria

n. Classe corso di studio posti disponibili

4 1 LM-26

Ingegneria della Sicurezza e Protezione Civile 5

5 2 LM-35 Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio

10

Facoltà di Ingegneria dell'Informazione

n. Classe corso di studio posti disponibili

6 1 L8 Ingegneria dei sistemi informativi 10 7 2 L8 Ingegneria elettronica 10

8 3

L8 Ingegneria informatica e automatica 10 9 4 LM-25 Ingegneria dei Sistemi 15 10 5 LM-29 Ingegneria elettronica 10 11 6 LM-31 Ingegneria Gestionale 16 12 7 LM-32 Ingeggneria informatica 10 13 8 LM-32 Intelligenza artificiale e robotica 10 Facoltà di Lettere e Filosofia

n. Classe corso di studio posti disponibili

14 1 L-1

Archeologia e Culture dell'Oriente e dell'Occidente 20

15 2 L-10 Lettere classiche 10

16 3 L-2 Scienze archeologiche e storiche: Oriente e

Occidente 10

17 4 LM-15 Filologia, letterature e storia del mondo antico 10 Facoltà di Medicina e Chirurgia I

n. Classe corso di studio posti disponibili

18 1 46/S-LM-41 Medicina e Chirurgia A - B - C - D - E

30 (6 per corso)

59

Facoltà di Medicina e Chirurgia II

n. Classe corso di studio posti disponibili

19 1 SNT/1 Infermieristica ASL RM/D Ostia 15

20 2 46/S -LM-

41 Medicina e Chirurgia 10 Facoltà di Psicologia 1

n. Classe corso di studio posti disponibili

21 1 LM-51 Psicologia Clinica della Persona, delle Organizzazioni e della Comunità 9

22 2 LM-51 Pscicologia clinica e tutela della salute 6

23 3 LM-51 Neuroscienze Cognitive e Riabilitazione Psicologia 9 Facoltà di Psicologia 2

n. Classe corso di studio posti disponibili

24 1 LM-51 Psicologia della Comunicazione e del Marketing 10

25 2 LM-51 Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni 10

26 3 LM-51 Psicologia della Salute, Clinica e di Comunità 10

27 4 LM-51 Psicologia dello sviluppo, dell'educazione e del benessere

10

Facoltà di Scienze della Comunicazione

n. Classe corso di studio posti disponibili

28 1 LM-19 Editoria multimediale e nuove professioni dell’informazione

2

29 2 LM-19 Industria culturale e comunicazione digitale

2

30 3 LM-59 Organizzazione e marketing per la comunicazione d’impresa

4

31 4 LM-59 Comunicazione e pubblicità per pubbliche amministrazioni e non profit

2

60

Facoltà di Scienze MM.FF.NN.

n. Classe corso di studio posti disponibili

32 1 L-30 Fisica - Fisica e astrofisica 30 33 2 L-31 Informatica 5 34 3 L-35 Matematica 30

35 4 L-43 Tecnologie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali

3

36 5 12/S Scienze applicate ai beni culturali 3 37 6 LM-17 Fisica 10 38 7 23/S Informatica 5 39 8 LM-58 Astronomia e Astrofisica 6 Facoltà di Scienze Umanistiche

n. Classe corso di studio posti disponibili

40 1 L-1 Scienze archeologiche 15 41 2 L-10 Lettere 5

42 3 L-42

Storia culture e religioni. Dall'antichità all'età contemporanea 7

43 4 LM-2 Archeologia 10 44 5 LM-14 Scienze del testo 5

45 6 LM-37

Lingue moderne, letterature e scienze della traduzione 10

46 7

LM-84 Studi storici, storico-religiosi e antropologici

7

Nel primo anno di generale attivazione ( 2007-2008) i percorsi proposti erano 23, di cui 15 di primo livello, 3 di II livello e 2 a ciclo unico. Gli studenti interessati sono stati 150, di cui 24 nei percorsi di secondo livello. Nell’anno successivo (2008-2009) i percorsi proposti sono divenuti 27, di cui 8 di primo livello, 16 di secondo livello e 3 a ciclo unico. Gli studenti interessati sono divenuti 263 di cui 166 in corsi di secondo livello. Nell’a.a. 2009-2010 sono stati proposti 38 percorsi di cui 12 di primo livello, 25 di secondo e 1 a ciclo unico per un totale di 389 posti disponibili di cui 246 per corsi di secondo livello.

La forte deriva verso percorsi di secondo livello verificatasi negli anni successivi al primo è in parte imputabile alla trasformazione degli ordinamenti didattici secondo il D.M. 270/04, con la attivazione dei corsi di laurea magistrale, ma anche, in parte, come manifestazione di una preferenza delle strutture didattiche verso il livello più elevato degli studi; tuttavia, il parziale recupero nel numero dei corsi di primo livello interessati da percorsi di eccellenza nel terzo ciclo di attivazione testimonierebbe di una offerta didattica ancora lontana da un assestamento a regime.

Primi risultati

61

Se il progressivo incremento nel numero dei percorsi di eccellenza proposti dalle Facoltà è un segnale dell’interesse per questo nuova tipologia di formazione riservata agli studenti più capaci e volenterosi, il completamento dei cicli formativi che hanno attivato percorsi di eccellenza permette di produrre una prima analisi del risultato del percorso. Una analisi che dovrebbe essere compiuta, a partire dal prossimo anno, è la verifica del destino occupazionale degli studenti che hanno completato il percorso di eccellenza, per verificarne il reale impatto formativo. La tabella che segue mostra il numero di studenti iscritti a percorsi di eccellenza nell’a.a. 2007-2008, che hanno completato il percorso conseguendo il titolo di eccellenza.

Tabella 4.14 Studenti iscritti ai percorsi di eccellenza nell’a.a. 2007/08 che hanno completato secondo il regolamento

PERCORSI DI ECCELLENZA A.A. 2007/2008 Facoltà di Filosofia

n. Classe corso di studio Iscritti laureati 1 29 Filosofia 16 3 2 29 Filosofia e Conoscenza 5 3

3 96/S Filosofia e storia della filosofia 5 2

Facoltà di Ingegneria n. Classe corso di studio

4 9 Ingegneria Informatica 5 2 5 35/S Ingegneria Informatica 4 4

Facoltà di Medicina e Chirurgia 1 n. Classe corso di studio

6 46/S Medicina e Chirurgia A 7 5 7 46/S Medicina e Chirurgia B 6 5 8 46/S Medicina e Chirurgia C 7 1 9 46/S Medicina e Chirurgia D 7 5

10 46/S Medicina e Chirurgia E 3 3 Facoltà di Medicina e Chirurgia II

n. Classe corso di studio 11 46/S Medicina e Chirurgia 10 8

Facoltà di Scienze della Comunicazione n. Classe corso di studio

12 13/S Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo 4 4

13 59/S Comunicazione d’impresa 2 2

14 101/S Teorie della comunicazione e ricerca applicata 1 1

Facoltà di Scienze MM.FF.NN. n. Classe corso di studio

15 25 Fisica 19 6 16 25 Fisica e astrofisica 8 6 17 26 Informatica 3 3 18 32 Matematica 20 14

19 41 Scienze applicate ai beni culturali e alla diagnostica per la loro conservazione

4 1

62

20 20/S Fisica 5 4 21 23/S Informatica 1 1 22 66/S Astronomia e Astrofisica 2 0

23 86/S Geodinamica geofisica e vulcanologia 6 4

Mediamente il 60% degli iscritti sono arrivati a concludere il percorso, ottenendo il relativo attestato e il rimborso delle tasse dell’ultimo anno di corso; in 6 corsi tutti gli iscritti sono arrivati a destinazione, in ulteriori 9 il percorso è stato concluso positivamente da più del 50% degli iscritti. I primi dati disponibili sono confortanti, tenuto conto della novità dell’esperienza, sia per gli studenti che per i docenti coinvolti e della difficoltà intrinseca dei percorsi, che non ammettono, nella forma attuale, inciampi nella regolarità degli studi e nella media dei voti ottenuta.

Osservazioni

Il numero dei percorsi 2009-2010 e 2010-2011 e delle Facoltà interessate testimonia che la nuova tipologia formativa si è diffusa e si sta radicando. Il Nucleo di Valutazione di Ateneo ribadisce l’opportunità di considerare conclusa la fase di sperimentazione, che è stata necessariamente lunga, anche in considerazione del carattere non obbligatorio dei percorsi stessi e della loro innovatività. Il NVA, riteneva, già l’anno scorso, opportuno giungere “ad una analisi dei risultati ed eventualmente ad una revisione del regolamento generale”. Ora, essendo stata introdotta la Scuola Superiore, che è già attiva dall’a.a. 2011-2012, appare necessaria ed urgente una riconsiderazione dei percorsi di eccellenza, delle loro modalità di attuazione e del loro eventuale rapporto con la Scuola, in modo da avviare la formazione di eccellenza di Sapienza lungo chiari e ben delineati binari.

Comunque, l’eventuale persistenza dei percorsi di eccellenza come specifica offerta formativa di Sapienza ai propri studenti, dovrebbe, a parere del NVA essere accompagnata da appropriate forme di comunicazione e di publicizzazione.

LifeLong Learning

La Sapienza partecipa al programma Erasmus, relativo all’insegnamento e alla formazione professionale realizzati nell’ambito di attività di cooperazione transnazionale tra le Università Europee, al fine di incoraggiare la mobilità degli studenti nelle diverse discipline e in tutti i livelli di studio. Il programma Erasmus coinvolge anche Docenti e Personale tecnico amministrativo (TA) che, nell’ottica della formazione continua, possono usufruire di questa occasione per conoscere e scambiare esperienze con colleghi di altre istituzioni universitarie.

La partecipazione degli studenti al programma è rimasta pressoché costante in questi anni (vedi capitolo internazionalizzazione); è interessante qui osservare come anche il personale, sia docente che tecnico amministrativo, abbia iniziato a considerare l’opportunità offerta dal programma e realizzato un consistente numero di scambi, sia in entrata che in uscita.

Mobilità Docenti Erasmus 2008/09, 2009/10 e 2010/11

Complessivamente nell’anno 2008/09 risultano 71 docenti in entrata su progetto erasmus e 82 in uscita; nell’anno 2009/10 risultano 38 docenti in entrata e 64 in uscita; per l’anno 2010/11 i docenti in entrata sono 74 e 56 sono in uscita. Nelle tabelle che seguono è riportata la destinazione geografica e l’area di appartenenza.

63

Tabella 4.15 Mobilità docenti erasmus in uscita per territorio 2008/09, 2009/10 e 2010/11

Mobilità nell’ambito del territorio europeo - Paese di

destinazione/provenienza Docenti in uscita 2008/09 Docenti in uscita 2009/10 Docenti in uscita 2010/11

Austria 5 3 1

Belgio 3 3 4

Bulgaria - 1 1

Danimarca - - -

Finlandia 2 - 3

Estonia - - -

Francia 22 18 15

Germania 7 7 6

Grecia 1 - 1

Irlanda 1 - 1

Lituania 1 - -

Malta 2 2 1

Olanda 4 1 -

Polonia 7 4 3

Portogallo 4 2 3

Regno Unito 2 1 2

Repubblica Ceca 3 - -

Romania 1 4 -

Slovenia 1 - -

Spagna 11 11 10

Turchia 2 4 3

Ungheria 3 3 2

Svizzera - - - Totali 82 64 56

Tabella 4.16 Docenti Erasmus in uscita per aree di studio nell’anno 2008/09, 2009/10 e 2010/11

Area Isced Docenti in uscita 2008/09 Docenti in uscita 2009/10 Docenti in uscita 2010/11 Educazione (ISCED 1) - - 1 Ingegneria, Manifattura, Edilizia (ISCED 5) 23 18 15

Salute e Benessere (ISCED 7) 8 5 4

Scienze Sociali, Economia e Commercio, Diritto (ISCED 3)

20 11 12

Scienze Umanistiche e Arti e Design (ISCED 2) 23 23 17

Scienze, Matematica, Informatica (ISCED 4) 8 7 7

Totale 82 64 56

64

Mobilità personale Tecnico Amministrativo

Per l’anno 2010/11 si sono registrate 80 unità di personale in entrata e 15 in uscita, di queste ultime si riporta di seguito la destinazione.

Tabella 4.17 Personale tab erasmus 2010/11

Mobilità nell’ambito del territorio europeo - Paese di destinazione/provenienza

Amministrativi in uscita

Austria 1 Finlandia 1 Francia 1 Germania 2 Portogallo 2 Repubblica Ceca 1 Spagna 6 Turchia 1 Svizzera Totali 15

Iniziative-Sapienza per sostenere la formazione degli studenti lavoratori e degli adulti

Studenti part time - La figura dello studente lavoratore è sempre più presente nella realtà universitaria, con una molto diversificata tipologia di impegno lavorativo, che comunque riduce fino ad annullare la possibilità di sostenere il ritmo delle attività formative organizzate per gli studenti a tempo pieno. Tali difficoltà sono alla base di molti, anche se non tutti, i prolungamenti di percorso oltre il tempo legale, così numerosi nella popolazione studentesca di Sapienza. Per adeguare i tempi legali ai tempi reali possibili per studenti altrimenti impegnati, è stata introdotta la figura dello studente-part time, per il quale è previsto un piano di studi più lungo, normalmente del doppio rispetto a quello “regolare”, cui si associa anche un consistente risparmio nelle tasse universitarie L’introduzione di tale nuova figura di studente, ha finora interessato un numero non consistente di studenti (1.122 nel 2009, 1.233 nel 2010 e 962 nel 2011, meno dell’1% della popolazione studentesca) con una riduzione relativamente modesta del numero degli studenti fuori corso. Tale lenta diffusione della nuova tipologia formativa è da ricercarsi, oltre che in una naturale ritrosia dello studente ad impegnarsi fin dall’inizio in un percorso più lungo, anche in una non sufficiente azione di publicizzazione, sia di tipo generale che nell’ambito dei singoli corsi di studio; e, forse, anche da una certa rigidità del nuovo istituto.

Corsi serali - Negli anni ‘80, anche a fronte di una popolazione studentesca straordinariamente numerosa e ai primi segnali dell’importanza del fenomeno dello studente lavoratore, Sapienza ha sperimentato, in alcune Facoltà, l’ erogazione di corsi di studio, o di un numero più o meno consistente dei loro insegnamenti fondamentali, in orario serale. Gli insegnamenti si svolgevano nel tardo pomeriggio fino ad avere orario serale inoltrato (ore 20-22). L’esperienza, la cui coda, con sparsi insegnamenti serali, è persistita a lungo, si è esaurita per una serie di concause. L’esperienza è stata ripresa dalla Facoltà di Economia, che offre, dall’a.a. 2008-2009, un corso di studio (corso di laurea in Economia e Commercio) interamente con orario serale (dalle ore 18 alle ore 22), rivolto a studenti lavoratori. Oltre all’erogazione delle lezioni, la Facoltà ha attivato un’apposita apertura della segreteria didattica in orario serale, il mercoledì dalle ore 17 alle ore 19, impegnando così notevoli risorse nel sostenere l’iniziativa formativa. Nei tre anni di

65

attivazione il corso ha maturato un notevole successo, registrando nel 2010/11 un numero totale di 427 iscritti con un’età media di circa 30 anni.

E-learning

La diffusione e la pervasività della comunicazione a distanza, insieme al suo gradimento da parte delle giovani generazioni, e alla molteplicità delle sue utilizzazioni anche nel campo della formazione, rende l’e-learning, nella sua più ampia accezione, uno strumento didattico di grande rilievo e di sicura prospettiva. Le iniziative di Sapienza in questo campo possono essere divise in due grandi aree:

Applicazioni dell’insegnamento a distanza per gli studenti - L’installazione della piattaforma Moodle su un proprio server dal luglio 2004 ha messo a disposizione dei docenti la possibilità di sperimentare e introdurre nella propria metodologia didattica elementi di formazione a distanza; nel dicembre 2010 la piattaforma ha raggiunto il numero di 77.000 studenti iscritti, con circa 1000 tra docenti e coordinatori impegnati su oltre 1100 insegnamenti, in tutte le facoltà. Molti dei materiali messi in rete, costituiscono elementi di riferimento anche dopo la laurea. Nella Facoltà di Medicina è stata attrezzato un vero studio di ripresa e registrazione.

Università Telematica - Nel 2010, Sapienza, per entrare con maggiori potenzialità nel campo della formazione a distanza particolarmente orientata a coloro che hanno difficoltà o non possono frequentare le attività didattiche in aula, ha assunto la responsabilità di gestire l’Università Telematica Unitelma che ha adottato il nuovo nome di Università Telematica Unitelma – Sapienza. Ne ha, finora, conservata la principale vocazione, quella di offrire corsi di studio di area giuridico-economica e manageriale orientati alla formazione di competenze in grado di confrontarsi professionalmente con i temi della gestione di strutture pubbliche e sistemi aziendali complessi, avendo, inoltre, particolare attenzione alle innovazioni tecnologiche e ai nuovi modelli di comunicazione.

L’ offerta formativa attivata nell’a.a. 2010-2011 è stata la seguente:

Facoltà di Economia Corsi di Laurea in _Scienze dell'Economia e della Gestione Aziendale - Classe L 18 Corsi di Laurea Magistrale in Economia e management aziendale - Classe LM 77

Facoltà di Giurisprudenza Corsi di Laurea _ in Scienze dell'Amministrazione - L 16 Corsi di Laurea Magistrale in Management Pubblico ed e-Government - LM 63 Corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico Laurea in Giurisprudenza - LMG/01

Ha inoltre attivato 2 master di primo livello e 1 di secondo livello.

Master di I Livello Management e funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie Master in infermieristica forense

Master di II Livello Organizzazione, management, innovazione nelle pubbliche amministrazioni

Formazione Continua in Medicina

66

La Sapienza impegna risorse anche nella formazione continua in area medica offrendo corsi ECM (Educazione continua in medicina) ovvero attività formative, sia teoriche che pratiche, promosse da personale dell’Ateneo con l’obiettivo di sostenere e mantenere elevata la professionalità degli operatori sanitari. Di seguito sono riportati gli eventi proposti in questi ultimi anni:

Tabella 4.18 Eventi formativi 2009

Denominazione del corso Professione Promotore Resp. Scientifico

Crediti

Un nuovo modello di approccio al paziente

Odontoiatrico-Minimum intervention

Odontoiatra Dip. Scienze Odontostomatologiche

Prof.ssa Polimeni Antonella

4

XIV° Simposio delle Scuole Odontoiatriche Odontoiatra Dip. Scienze Odontostomatologic

he

Prof.ssa Polimeni Antonella

7

Congresso nazionale dei docenti di discipiline odontostomatologiche e chirurgia maxillo-facciale III°

Odontoiatra

Dip. Scienze Odontostomatologic

he

Prof.ssa Polimeni Antonella

3

I distrurbi dell’affettività Psicologo Medico chirurgo Infermiere

Dip. Scienze Psicometriche e medicina psicologica

Prof. Biondi Massimo

12

L’intervento psicoeducativo in medicina. Metodologie nell’ambito

Dell’obesità e del B.E.D

Psicologo Medico chirurgo

Dip. Scienze Psicometriche e medicina psicologica

Prof. Burla Franco

12

Tecniche dirette ed indirette di intervento sulle coppie Psicologo Medico chirurgo

Dip. Scienze Psicometriche e medicina psicologica

Prof. Loriedo Camillo

10

Il management del rischio infettivo : Stato dell’arte nella Regione Lazio

Infermiere

Medico chirurgo

Farmacista

Biologo

Dipartimento igiene e sanità pubblica Sannarelli

Prof. Antonio Boccia

4

I° Corso di formazione sulla sindrome di Klinefelter Medico chirurgo Tec. San.biomedico Biologo

Dip. Psicopatologia medica

Prof. Radicioni Antonio

10

Diabete tipo 2: Dal controllo glico-metabolico alla prevenzione

delle complicanze

Medico chirurgo Scuola specializzazione medicina interna

Prof. Filetti Sebastiano

4

Medicina orale: genetica ambienti e stili di vita Igienista dentale Odontoiatra

Dip. Scienze Odontostomatologic

he

Prof.ssa Ottolenghi Livia

10

Ipnosi e neuroscienze- Implicazioni cliniche dei nuovi paradigmi mente/corpo

Psicologo Medico chirurgo Odontoiatra

Dip. Scienze psichiatriche

Prof. Loriedo Camillo

18

La relazione d’aiuto nella donazione dell’organo Dipartimento di Prof. Spadetta 27

67

Medico chirurgo Infermiere

chirurgia generale e specialistica Paride Stefanini

Gustavo

Patologia aortica: continuità di cura sorveglianza ed esperienze cliniche

Medico chirurgo

Dipartimento scienze chirurgiche

Prof. Salvati Bruno Prof Capoano Raffaele

6

Il management della gravidanza fisiologica

Ostetrica/o

Scuola di specializzazione ostetricia e ginecologia

Prof. De Gado Fabrizio

5

Tabella 4.19 Progetti formativi 2009

Denominazione del corso Professione Promotore Resp.scientifico

Crediti

Comunicazione organizzativa e interpersonale

Infermiere, Ostetrica/o, Tecnico san.Radiologia, Fisioterapista

Dipartimenti di Sc. Della Comunicazione/

Prof. Morcellini Mario

14

Corsi di cura in psichiatria e d’urgenza

Medico chirurgo Infermiere

Dip. Scienze Psichiatriche

Prof. Biondi Massimo

18

Workshop sul controllo delle vie aeree

Medico chirurgo Dip. Sc. Anestotologiche medicina critica e terapia del dolore

Infermiere

Prof.ssa. Rosa

Giovanni

13

Basic life support defibbrillation Medico chirurgo, Infermiere, Ostetrica/o, Fisioterapista

Dip. Sc. Cardiovascolari respiratorie e morfologiche

Prof. Genuini Igino

6

Tecnica della diagnostica per immagini nell’addome

Tecnico sanitario di radiologia medica

Dip. Scienze radiologiche

Prof. Canni Fabrizio

14

Rischi associati all’uso di radiazioni in campo sanitario

Medico chirurgo, Odontoiatra, Infermiere, Tecnico san. di rad. Med., Tecnico san. lab. Bio

Facoltà Medicina e Chirurgia

Prof.ssa Di Castro Elisabetta

4

Corso teorico e pratico di cardiografia Ostetrica/o Dip. Ginecologia e ostetria

Prof. Anceschi Maurizio

11

Il rapporto medico infermiere: modelli di etica professionale integrata

Medico chirurgo, Infermiere, Ostetrica/o

Dipartimento scienze cliniche

Prof. Tonnarini Gianfranco

15

Corso di genetica medica Medico chirurgo, Infermiere, Tecnico san. lab.biomed

Facoltà genetica medica Facoltà medicina chirurgica

Prof. Dallapiccola Bruno

5

Diagnostica per immagini: osteoarticolare-muscolotendinea e della mammella

Tecnico san. di rad. Med Dip. Scienze radiologiche

Dott. Prossomariti Giancarlo

13

Progetto Triage : modello Lazio

Medico chirurgo, Infermiere, Ostetrica/o

Dip. Emergenza accettazione e DEA

Prof.ssa Guzzo Annasanta

11

Medico chirurgo, Farmacista, Psicologo, Ostetrica/o, Tecnico san. di rad. Med, Tecnico san. lab.

Sociologia-Università la

Prof.ssa Cinti Patrizia

29

68

Progettazione delle attività formative Biomed, Ass.sanitario, Dietista, Logopedista, Tecnico neurofisis., Terapista della neuro, Terapista occupazionale

Sapienza

Tabella 4.20 Eventi formativi 2010

Denominazione del corso Professione Promotore Resp. scientifico

Crediti

Le ulcere cutanee vascolari e non continuità di cura gestione del paziente, esperienze cliniche

Medico chirurgo

Infermiere

Dip. Scienze Chirurgiche

Prof. Salvati Bruno

5

Consensus conference delle Università sul management dei terzi molari inferiori

Odontoiatra Dip.Sc. Odontostomatologic

he

Prof.ssa Annibali Susanna

6

1° Incontro delle scuole di chirurgia orale Odontoiatra Dip.Sc. Odontostomatologic

he

Prof.ssa Annibali Susanna

7

Diabete tipo 2: Trattamento dell’iperglicemia e prevenzione delle complicanze nella pratica clinica

Medico chirurgo Dipartimento scienze cliniche

Prof. Filetti Sebastiano

4

La relazione d’aiuto nella donazione d’organo: sostenere e contenere in un progetto di assistenza di qualità

Medico chirurgo Infermiere

Dipartimento chirurgia generale e

specialistica Paride Stefanini

Prof. Spadetta Gustavo

33

L’intervento psicoeducativo precoce in medicina Medico chirurgo

Infermiere

Dip. Scienze Psichiatriche

Prof. Burla Franco

17

Tumori tiroidei e paratiroidei: Strategie diagnostiche e terapeutiche

Medico chirurgo Dipartimento scienze cliniche

Prof. Filetti Sebastiano

5

Tabella 4.21 Progetti formativi 2010

Denominazione del corso Professione Promotore Resp.scientifico Crediti

Qualità della vita ed etica della salute Medico chirurgo, Infermiere Ostetrica/o

Dipartimento Scienze cliniche

Prof.. Tonnarini Gianfranco

14

Basic life support defibbrillation Dip.Sc Cardiovascolari

Tutte le professioni Prof. Genuini Gino

8

Progetto triage : modello Lazio Medico chirurgo, Infermiere, Ostetrica

Dipartimento emergenza

accettazione

Prof.ssa Guzzo Anna Santa

14

Progettazione delle attività formative

Medico chirurgo, Farmacista, Psicologo, Ostetrica/o, Tecnico san. di rad. Med, Tecnico san. lab. Biomed, Ass.sanitario, Dietista, Logopedista, Tecnico neurofisis. Terapista della neuro, Terapista occupazionale

Sociologia-Università la

Sapienza

Prof.ssa Cinti Patrizia 29

69

Tabella 4.22 Eventi formativi 2011

Denominazione Del Corso Professione Promotore Resp.scientifico Crediti

Basic Life Support Defibrillation

Dipartimento Scienze

cardiovascolari Tutte le professioni

Prof. Genuini Gino

10 Umanizzazione Delle Attività Sanitarie

Dipartimento Scienze cliniche

Tutte le professioni Prof. Tonnarini Gianfranco

19

Formazione E Addestramento Sulla Movimentazione Dei Carichi E Dei Pazienti

Fisioterapista, Infermiere Infermiere Pediatrico Ostetrica/O Tecnico Sanitario Di Radiologia Medica Terapista Occupazionale

Prof. Macedonio Alessandro

Dott. De Santis Rita

12

I Regimi Di Condizionamento Pre-Trapianto

Infermiere Prof. Ricci Roberto 9,5

Argomenti Di Medicina Trasfusionale: Dal Laboratorio Alla Clinica

Biologo, Tecnico Sanitario Laboratorio Biomedico

Medico Chirurgo, Infermiere

Immunoematologia e medicina trasfusionale

Prof.ssa ColuzziSerelina

14

Il ruolo della medicina trasfusionale oggi: oltre la trasfusione

Biologo, Tecnico Sanitario Laboratorio Biomedico

Medico Chirurgo

Infermiere

Immunoematologia e medicina trasfusionale

Prof.ssa Coluzzi Serelina

14

Le Basi Della Nutrizione Artificiale In Ospedale eDomincilio

Farmacista, Medico Chirurgo, Infermiere Pediatrico, Infermiere, Dietista

Dipartimento

medicina clinica

Prof.Muscaritoli

Maurizio

15

Triage : Modello Lazio

Medico Chirurgo, Infermiere, Infermiere Pediatrico Ostetrica/O

20

Diagnostica Per Immagini In Urgenza Tecnico Sanitario Di Radiologia medica

Prof. Attianese Claudio

9,5

La Sterilizzazione Dei Dispositivi Medici

Infermiere Dip. Igiene Prof.Tarsitani Gianfranco

9,2

Misure Di Prevenzione E Di Gestione Del Rischio Nel Processo Terapeutico: Modulo Base

Infermiere

Facoltà medicina e chirurgia

Prof.ssa Alampi

Daniela

8,1

Linee Guida E Modalità Di Preparazione E Somministrazione Dei Farmaci Antiblastici

Biologo, Tecnico Sanitario Laboratorio Biomedico

Facoltà medicina e

chirurgia

Prof.ssa . Corradi

Maria Paola

7,5

70

Comunicazione efficace Tutte le professioni Dip. Psichiatria Prof. Burla Franco 16,5

Argomenti di neurologia e psichiatria dell’età evolutiva l’infermiere tra nuove conoscenze e cura consapevole

Infermiere Dip. Di pediatria e neuropsichiatria

infantile

Prof. Ferrara Mauro 23,8

La gestione del paziente iperteso e delle complicanze vascolari dell’ipertensione arteriosa

Medico chirurgo Dipartimento medicina clinica

Prof. Cianci Rosario 21

La donazione del sangue cordonale : attualità e obiettivi futuri

Medico chirurgo Ostetrica/o

Dipartimento medicina molecolare

Prof.ssa Girelli Gabriella

Prof.ssa Screnci Maria

5

Osservazioni

La attività didattica on-line costituiscono sia un valido complemento alla formazione in presenza, sia una modalità di formazione autonoma, in grado di raggiungere stakeholders lontani, impossibilitati o non interessati all’esperienza tradizionale. Questa ultima modalità permette anche di aprire scenari prospettici, tesi alla penetrazione culturale in altri Paesi. Una delle caratteristiche fondanti della università telematica, l’introduzione di una specifica figura di tutor, il tutor telematico, con compiti di assistenza e di raccordo on-line con gli studenti, presenta caratteri innovativi e prospettici anche per l’assistenza agli studenti dei corsi in presenza. L’organizzazione di forme di tutoraggio on-line potrebbe costituire una applicazione del tutoraggio e dell’assistenza didattica molto efficace, oltre che del tutto innovativa.

Osservazioni conclusive

L’attività di Sapienza nel campo della formazione post-lauream è ampia e differenziata, anche se, soprattutto nell’area più specifica della formazione ricorrente e permanente, essa appare ancora di tipo embrionale. Anche la partecipazione ai progetti europei LLL è del tutto minoritaria. Tuttavia, la diversità dell’offerta formativa dei master universitari e delle scuole di specializzazione, la ormai consolidata esperienza nella formazione a distanza e l’ingresso nella modalità propria delle università telematiche costituiscono una più che solida base per la piena presenza di Sapienza nell’area de Lifelong Learning e delle attività formative per gli adulti.

Per favorire una ottimizzazione delle iniziative in corso attraverso un loro coordinamento in chiave prospettica e alla luce di una politica consapevole per le attività formative post-lauream, destinate ad assumere sempre più rilievo, il NVA ritiene essenziale che si proceda con l’introduzione di presidi di autovalutazione della qualità nei settori più rilevanti (master e scuole di specializzazione) e, in generale, alla costituzione di un organismo di raccordo e propulsione dell’intera area. L’ efficacia di tali interventi risiede anche nella possibilità di abbinare l’azione di autovalutazione e di promozione a forme di incentivazione sulla base dei progressi compiuti.

71

5. Servizi agli studenti

5.1 Centro Informazioni, Accoglienza e Orientamento (CIAO)12

Il Centro Informazioni Accoglienza e Orientamento (CIAO) è un centro di prima accoglienza che svolge attività di informazione e consulenza per studenti e matricole.

Il servizio, istituito nell’a.a. 1998 -1999, è diventato nel corso degli anni, grazie anche all’introduzione del sistema informativo Infostud (2004), un punto di riferimento per tutti gli studenti della Sapienza. Le attività e le iniziative del CIAO sono finalizzate a :

• fornire informazioni e indicazioni chiare e complete sulle attività didattiche, le modalità di immatricolazione e di iscrizione, le iniziative e i servizi dell’ateneo;

• esercitare un’efficace attività di assistenza e consulenza sulle procedure amministrative, in particolare per quelle che prevedono l’utilizzo di sistemi informativi elettronici, come ad esempio l’utilizzo del sistema informativo di ateneo (Infostud);

• promuovere e pubblicizzare attività, servizi e strutture dell’Ateneo destinate agli studenti , come ad esempio orari e sedi delle segreterie, degli uffici e delle strutture di servizio e di utilità, procedure previste nei regolamenti per gli studenti (passaggi, trasferimenti, ecc.), promozione dei servizi, delle attività e iniziative culturali di Ateneo;

• collaborare alla progettazione ed elaborazione dei materiali informativi rivolti agli studenti (guide, brochures, notizie e informazioni per il sito web, ecc.).

Operatori del servizio: studenti e volontari del Servizio civile nazionale Il servizio CIAO è gestito con la collaborazione di circa 160 studenti borsisti vincitori di un’apposita borsa di collaborazione e iscritti agli ultimi anni di tutte le facoltà della Sapienza, che vengono assegnati annualmente alle strutture del CIAO. Ciascun borsista lavora per 150 ore: ciò significa organizzare, anno per anno, 24.000 ore di lavoro e 8000 turni di presenza in ufficio (il lavoro viene svolto in collaborazione con il settore Borse di studio e progetti). Nel 2006 e nel 2008 sono stati approvati i progetti per la destinazione presso il CIAO di 24 volontari del Servizio civile nazionale, per i quali sono state erogate 120 ore di formazione in un anno. In questo modo gli sportelli del CIAO garantiscono un servizio di informazione e assistenza capillare e personalizzato, veicolato mediante diversi canali (front office, email, fax, e anche applicazioni web 2.0), con uno stile comunicativo informale, colloquiale, poco burocratizzato. I borsisti e i volontari del servizio civile ricevono una formazione differenziata. Per i borsisti sono previste 4 ore di formazione plenaria in aula, 9 ore di formazione specifica (con esercitazioni e simulazioni) in loco a gruppi di non più di 5 persone, affiancate da 2 tutor (volontari del servizio civile nazionale o borsisti esperti). In tutto vengono erogate 288 ore di formazione specifica. Per i volontari del Servizio civile nazionale sono previste 45 ore di formazione generale, 75 ore di formazione specifica (obbligatorie da progetto servizio civile nazionale), 200 ore di stage presso le segreterie amministrative e un corso ECDL facoltativo presso il Test Center Sapienza.

Gli operatori (borsisti e volontari) hanno manuali di lavoro differenziati che vengono aggiornati annualmente. Oltre alla formazione strutturata gli operatori sperimentano una costante attività di formazione e apprendimento on job, anche in modalità peer–to-peer.

12 Fonte: report annuale sulle attività del CIAO di Emi Cipriano (responsabile).

72

Negli ultimi anni il CIAO conta circa 100.000 contatti all’anno, fra front-office, mail, fax e risposte attraverso facebook; nei periodi di maggior afflusso si contano punte di oltre 1000 contatti al giorno.

Le caratteristiche dell’interazione tra gli operatori con l’utenza sono volte a valorizzare:

• l’impiego di diversi canali e strumenti di comunicazione (front-office, web, intranet, email, telefono, ecc.); • l’adozione di linguaggi, testi e stili di interazione vicini alle esigenze degli interlocutori; • l’interazione peer-to-peer; • l’autoformazione e la formazione “a cascata”; • la sollecitazione emozionale e motivazionale; • lo scambio e la condivisione di strumenti ed esperienze: • la disponibilità all’ascolto.

L’ufficio di front office del CIAO può contare su 16 postazioni da luglio a fine ottobre (8 interne e 8 esterne) e 7 postazioni da novembre a giugno (solo interne). È aperto 40 ore a settimana per 5 giorni (lunedì-venerdì), con 8 ore di apertura al giorno (orario continuato) suddivise in due turni di 4 ore (9:00-13:00; 13:00-17:00). I tempi medi di risposta alle e-mail non superano di norma le 24 ore (nei giorni lavorativi). Anche per facebook le risposte vengono date in tempo reale, spesso fuori dagli orari di ufficio e anche il sabato e la domenica. Nei periodi di maggiore affluenza il CIAO conta fino a 1300 contatti al giorno. Nella sue attività di supporto e di informazione agli studenti il CIAO riceve domande e richieste di vario genere che esigono una robusta preparazione e conoscenza di tutte le attività e di tutte le strutture presenti alla Sapienza. Molte delle domande al quale il servizio CIAO riesce a rispondere solo a fatica sono riferite ai percorsi e alle attività didattiche.

Nella tabella 5.1 che segue sono indicate le domande e gli argomenti più frequenti che gli utenti rivolgono allo sportello CIAO:

Tabella 5.1 – Domande e argomenti più richiesti dagli utenti presso gli sportelli CIAO

alloggi AlmaLaurea apertura appelli esami apertura CIAO assegnati alla laurea bollettini Infostud borse CIAO borse di studio calcolo ISEE carta giovani CD tesi certificazioni codice fiscale errato conferenza consegna domanda part-time corsi singoli diamogli credito domanda dottorati Erasmus Erasmus moduli esame di stato fotocopie info accesso ai corsi info aule info certificazioni info didattica info dipartimenti info procedure amministrative info procedure stranieri informa giovani iniziative culturali internet point iscrizione JOBSOUL laurea tutoring Laziodisu media voti modifica dati infoStud moduli modulo facoltà modulo piano di studi numero prenotati orientamento in rete pagamento tassa online part time speciale password o matricola infoStud Porte aperte posta posta elettronica pre-corsi medicina problemi prenotazione esami registrazione registrazione sito farmacia rimborso spese per olimpiadi università Sapientino SOrT SOUL SOUL dottorati stage

73

stampa esami stampa moduli statino tasse test center tesi laurea tessera mensa ADISU tesserino tirocinio tirocinio Psicologia trasferimenti da altra università tutoring uffici uscita bandi web Sapientino wi-fi

74

5.1.2 CIAO: condivisione, responsabilità, community

Il CIAO è un servizio rivolto al pubblico che comporta il contatto con un numero molto elevato di interlocutori su materie assai eterogenee: questa peculiarità può diventare una preziosa occasione per coltivare valori ed esperienze umane e professionali.

La scoperta e l’esperienza del valore della condivisione è un obiettivo prioritario nel lavoro del CIAO. Le attività del CIAO conducono gli operatori a misurarsi costantemente con la condivisione:

- delle risorse; - del sapere; - del know-how; - dei processi organizzativi e decisionali; - delle regole; - delle differenze; - degli spazi e del tempo.

Alla fine ciascun utente e ciascun operatore è “contaminato” e arricchito dal contatto e dall’interazione con gli altri, e la con-divisione genera una positiva moltiplicazione di punti di vista, saperi, idee. Le stesse attività formative non sono intese come mero “trasferimento” di competenze e conoscenze, ma come messa in comune, comunicazione reciproca tra docenti-tutor e operatori.

Lavorare per un servizio di informazioni abitua gli operatori ad esercitare quotidianamente il senso di responsabilità:

a. nei confronti degli utenti:

- nel dare informazioni precise e attendibili; - nel trattamento dei dati personali;

nei confronti dell’università per cui prestano servizio;

- nell’uso di uno stile comunicativo appropriato; - nel comportamento, nei modi, nelle parole; - nel corretto impiego delle risorse; - nel rispetto delle regole condivise.

75

5.1.3 Il CIAO in cifre: il numero degli accessi al servizio da parte degli utenti

Nelle tabelle che seguono è rappresentato il numero degli accessi al servizio CIAO mediante diversi strumenti di interfaccia, sia front office sia online. La Tabella 5.2, riferita all’anno 2008, registra il numero degli accessi per un totale di 80.930, con una rilevante percentuale di contatti allo sportello (62.598). Questo dato risulta leggermente falsato per via dell’impossibilità di contabilizzare gli accessi via e-mail da gennaio a giugno e i contatti facebook da gennaio a dicembre.

Tabella 5.2 Contatti anno 2008

Anno 2008 fax ricevuti utenti a sportello email facebook Totale

gennaio 70 837

febbraio 35 713

marzo 59 1212

aprile 58 1152

maggio 111 2211

giugno 53 1060

luglio 146 9222 3100 12.468

agosto 244 7020 2790 10.054

settembre 265 14.680 4500 19.445

ottobre 217 12.860 3429 16.506

novembre 93 10.800 2237 13.130

dicembre 56 831 869 1756

Totale 1407 62.598 16.925 80.930

A partire dal mese di agosto 2009, oltre ai tradizionali metodi di informazione (fax, sportello, e-mail), è stato adottato un nuovo sistema di interazione basato su uno dei social network più popolari del web: “facebook”. L’utilizzo dei social network è molto diffuso tra i giovani; questo nuovo sistema di interazione permette agli studenti di accedere alle informazioni in maniera semplice e immediata, senza dover fare code agli sportelli. Nel 2009 (cfr. la Tabella 5.3) si nota una sostanziale parità di accessi rispetto all’anno 2008. Il dato cambia però sensibilmente se mettiamo a confronto le tipologie di accessi tra i due anni. Infatti si registra una diminuzione del flusso di utenti che si sono recati allo sportello ( 62.598 nel 2008 a fronte dei 39.483 nel 2009), a favore di nuove forme di accesso alle informazioni quali il contatto via mail (si passa da 16.925 mail nel 2008 a 26.956 nel 2009) e ovviamente il servizio offerto tramite“facebook”, che non era disponibile nel 2008. Resta più o meno invariato l’utilizzo del fax negli anni 2008 e 2009.

Tabella 5.3 Contatti anno 2009

Anno 2009 fax ricevuti utenti a sportello email facebook Totale

gennaio 48 628 1.144 1.820

febbraio 22 601 892 1515

marzo 24 1247 1185 2456

aprile 49 826 838 1713

maggio 120 928 1350 2398

giugno 41 1222 1857 3120

76

luglio 161 4408 3759 8328

agosto 256 4073 3596 923 8848

settembre 198 11.738 5366 2341 19.643

ottobre 217 7639 3051 2907 13.814

novembre 141 5362 2729 3277 11.509

dicembre 65 811 1189 3410 5475

Totale 1342 39.483 26.956 12.858 80.639

Nella Tabella 5.4 il numero totale di contatti risulta notevolmente più alto di quello dei due anni precedenti (154.446 contatti totali a fronte degli 80.930 del 2008 e 80.639 del 2009). Il dato, indice di un servizio accogliente, professionale e disponibile da parte di tutti i collaboratori del CIAO, conferma l’utilità e l’efficienza degli sportelli CIAO e dimostra anche che l’utilizzo di nuove forme di comunicazione, quali i social network, è molto apprezzato dagli utenti, i quali spesso si valgono di questi nuovi strumenti per reperire le informazioni (si registrano infatti 74.906 contatti tramite facebook nel 2010 e 63.272 contatti allo sportello nello stesso anno). In calo invece i contatti tramite fax, che sono stati solo 114 nel 2010, a dimostrazione del fatto che l’utilizzo di questo strumento di scambio di informazioni sta diventando giorno dopo giorno sempre meno frequente.

Tabella 5.4 Contatti anno 2010

Anno 2010 fax ricevuti utenti a sportello email facebook Totale

gennaio 26 1293 1161 3627 6107 febbraio 27 2817 478 3847 7169 marzo 4 4250 680 4182 9116 aprile 5 2581 458 4421 7465 maggio 6 2891 639 4496 8032 giugno 3 3557 1333 5063 9956 luglio 9 7159 1447 6015 14.630 agosto 16 5192 1524 6863 13.595 settembre 11 13.646 3807 8214 25.678 ottobre 4 9994 2056 9051 21.105 novembre 2 7857 1860 9531 19.250 dicembre 1 2035 711 9596 12.343

Totale 114 63.272 16.154 74.906 154.446

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5.2 Servizi a favore degli studenti disabili

La Sapienza promuove attività e servizi vòlti a migliorare le condizioni di studio e di frequenza da parte delle persone disabili.

Prendendo come spunto la Relazione sui Servizi per Studenti Disabili 13

prevenire e rimuovere le cause che possano impedire allo studente disabile di realizzare il proprio piano di studi e che conducano a fenomeni di emarginazione;

che il NVA predispone ogni anno, verranno elencate le attività che promuovono e assicurano la piena partecipazione alle attività didattiche degli studenti disabili attraverso il potenziamento delle strutture, dei servizi e delle prestazioni. Gli obiettivi che la Sapienza persegue sono dettati dalla Legge-quadro n. 104/92 e dalle successive modificazioni e integrazioni, apportate in particolare con la Legge n. 17/99, che prescrivono di:

assicurare la piena partecipazione alle attività didattiche, potenziare la fruibilità delle strutture, dei servizi e delle prestazioni secondo modalità che garantiscano la libertà e la dignità personale e realizzino l’eguaglianza di trattamento e il rispetto della specificità delle esigenze dello studente;

promuovere, in un’ottica sinergica, la partecipazione attiva in ambito universitario e quindi sociale. La Tabella 5.5 evidenzia l’aumento del numero degli iscritti e dei laureati (29 laureati nell’a.a. 2007-2008, 90 laureati nell’a.a. 2008-2009). Detto incremento dimostra l’efficacia delle attività svolte in favore degli studenti disabili e la loro piena integrazione nel contesto universitario.

Tabella 5.5 Iscritti ai corsi di studio che hanno presentato certificati attestanti invalidità >66% - a.a. 2008-2009

Facoltà Iscritti di cui immatricolati Laureati 2008

Architettura L. Quaroni 35 3 2

Architettura Valle Giulia 26 0 2

Economia 81 15 10

Farmacia 20 0 0

Filosofia 30 5 3

Giurisprudenza 91 7 7

Ingegneria 72 11 7

Lettere e Filosofia 112 26 11

Medicina e Chirurgia I 69 13 6

Medicina e Chirurgia II 7 1 1

Psicologia 1 76 10 10

Psicologia 2 65 6 6

Scienze Umanistiche 68 13 7

Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali 70 15 4

Scienze Politiche 67 12 3

Scienze Statistiche 8 1 0

13 Il NVA ha ricevuto dal responsabile della sezione Affari generali della ripartizione Studenti una dettagliata relazione, con allegata documentazione sui servizi e le iniziative promosse nel 2009-2010 a favore degli studenti con disabilità. Il NVA ha predisposto la propria relazione, che è stata approvata nella seduta del 10 novembre 2010.

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Scienze della Comunicazione 62 16 9

Sociologia 61 11 2

Studi Orientali 22 4 0

Scuola Archivisti e Bibliotecari 4 0 0

Scuola Ingegneria Aerospaziale 2 1 0

Interfacoltà 24 6 0

Totale 1073 177 90

Tabella 5.6 - Iscritti ai corsi di studio che hanno presentato certificati attestanti invalidità >66% nell'a.a. 2009/2010

Facoltà Iscritti di cui immatricolati Laureati

Architettura Ludovico Quaroni 27 3 1 Architettura Valle Giulia 20 0 2 Economia 66 12 1 Farmacia 20 1 2 Filosofia 28 2 1 Giurisprudenza 106 13 4 Ingegneria 65* 6 6 Ingegneria Dell'informazione 4 3 0 Interfacolta' 27 4 0 Lettere e Filosofia 111 20 2 Medicina e Chirurgia 1 82 13 0 Medicina e Chirurgia 2 9 2 1 Psicologia 1 80 6 4 Psicologia 2 72 12 4 Scienze della Comunicazione 50 4 0 Scienze MM.FF.NN. 68 11 1 Scienze Politiche 56 5 3 Scienze Statistiche 6 1 0 Scienze Umanistiche 67 7 2 Scuola di Archivisti e Bibliotecari 7 2 1 Scuola di Ingegneria Aerospaziale 3 0 1 Sociologia 59 7 2 Studi Orientali 30 6 2

Totale 1063 141 40

La tabella 5.6 che precede evidenzia una flessione, rispetto all’a.a. 2008/2009, non troppo dissimile a quella verificata nell’intero sistema.

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5.2.1 Organizzazione e attività dello sportello per le relazioni con studenti portatori di handicap

Lo sportello è situato al pianoterra del Rettorato ed è aperto al pubblico dal lunedì al giovedì dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:00. Il venerdì l’apertura è limitata alla mattina dalle 9:30 alle 12:30. Il responsabile, che fino all’anno 2008 era un collaboratore esterno, a partire dal 1° gennaio 2009 è entrato a far parte del personale universitario stabile attraverso una procedura di mobilità da altra amministrazione.

Per garantire la necessaria continuità nel funzionamento dello “Sportello per le relazioni con studenti portatori di handicap” il responsabile, nella sua attività, viene coadiuvato da 4 unità di personale con contratto di collaborazione coordinata e continuativa e da 20 tutor di sportello, per un impegno complessivo annuo di 8000 ore. Nell’anno accademico 2009/2010 lo Sportello ha effettuato circa 8000 interventi a fronte di richieste degli studenti, pervenute in forma scritta, telefonica e per posta elettronica. Per favorire il contatto da parte di tutti gli studenti disabili è rimasto attivo un numero verde, come richiesto dal NVA, che ha consentito di effettuare chiamate anche da telefoni cellulari. Oltre all’assistenza e al sostegno fornito dagli operatori dello Sportello, agli studenti che ne hanno fatto richiesta sono stati affiancati circa 50 tutor alla pari, che si sono occupati di accompagnare gli studenti con disabilità motoria e sensoriale all’interno delle strutture universitarie; i tutor hanno inoltre supportato gli studenti nell’attività didattica attraverso:

• trascrizione appunti da registratore digitale; • raccolta di appunti; • ricerche bibliografiche; • assistenza informatica.

Lo sportello eroga i servizi sotto elencati.

a) Servizi amministrativi Orientamento e informazioni sull’offerta formativa, registrazioni sul sistema informativo Studenti (Infostud), iscrizioni a corsi, richiesta e ritiro di certificati e bollettini di pagamento, pratiche di congelamento, interruzione, rinuncia o reintegro agli studi, istanze di esonero o rimborso delle tasse, pratiche per trasferimenti in altra sede per passaggi di corso, istanze di riconoscimento crediti, presentazione di piani di studio, iter di richiesta e presentazione di tesi. Vengono inoltre resi disponibili date, orari e luoghi delle lezioni e degli esami; si provvede alla prenotazione degli stessi e si forniscono informazioni su programmi e testi, su orari e luoghi del ricevimento dei professori; si aiuta a fissare appuntamenti e si supportano le richieste degli studenti disabili presso i docenti.

b) Servizi di assistenza didattica I servizi di assistenza didattica comprendono: Assegnazione di tutor per prove di accesso/orientamento ed esami di profitto: l’utente con disabilità motoria o

sensoriale può richiedere di essere accompagnato all’esame o alla prova di accesso/orientamento. Tutorato alla pari per lezioni o studio: il tutorato alla pari consiste in attività di supporto individuale da parte di

studenti dell’Ateneo in favore di propri compagni disabili. Le attività che possono essere svolte dai tutor sono: accompagnare l’utente a lezione, in biblioteca, a colloquio con i docenti; prendere appunti; sbobinare cassette; assistere nello studio; ecc.

Tutor per accompagnamento all’esame o brevi tragitti all’interno dell’Università. Tutor in videoconferenza: ha assunto sempre maggior rilievo l’interesse degli studenti disabili gravi delle per

accedere alle attività formative universitarie. Questo si è realizzato attraverso lo strumento della videocomunicazione. Essa ha consentito agli studenti che avevano difficoltà a recarsi presso le strutture

80

universitarie – vuoi per la gravità della condizione fisica vuoi per la distanza geografica – di seguire corsi e mettersi in contatto con i tutor. Per la realizzazione di questo progetto l’Università si è avvalsa di PC portatili, schede PMCIA, schede SIM dati, webcam e cuffie, che vengono fornite gratuitamente allo studente.

Borsista (da chiedere in facoltà): il borsista è uno studente che copre un esteso spettro di esigenze dello studente disabile, che richiedono una risposta flessibile ma non necessariamente qualificata dal punto di vista professionale.

Assistenza e ausili speciali per prove di accesso, orientamento o esami: lo Sportello ha garantito un ulteriore servizio alle aspiranti matricole della Sapienza con disabilità motoria, uditiva e visiva. Tutti i bandi danno infatti la possibilità di chiedere assistenza per la partecipazione alle prove ad accesso programmato o di orientamento mediante l’affiancamento di tutor o interpreti, a seconda della necessità. Sono inoltre disponibili diversi ausili informatici quali: PC portatili provvisti di sintesi vocale, barra braille; software di ingrandimento testi.

Interpretariato LIS/LMGI per studenti non udenti per necessità amministrative o didattiche: gli studenti non udenti sono stati coadiuvati nel corso delle lezioni, nonché negli esami di profitto, dagli interpreti dei segni; laddove possibile si cerca di ricorrere a interpreti in possesso del diploma di laurea corrispondente o quanto meno contiguo al corso di studi frequentato dallo studente disabile. Nell’arco del 2009 ci si è avvalsi di 10 interpreti.

Stenotipia: per gli studenti non udenti è stato sempre disponibile il servizio di stenotipia, che ha consentito di avere in aula l’operatore che trascrive al computer, in tempo reale, la lezione del professore. Lo studente può leggerla sul monitor del computer in tempo reale; alla fine della lezione gli viene consegnato un CD da riutilizzare all’occorrenza.

Stampa dei testi in braille per non vedenti: per gli studenti non vedenti sono stati stampati 9 testi in braille. Sono stati inoltre forniti testi in formato elettronico txt, che possono essere letti dalle barre braille, dai PC e dagli audio lettori.

Registrazione dei testi su nastro: la nastroteca del CATTID (Centro per le Applicazioni della Televisione e delle Tecniche di Istruzione a Distanza), oggi chiusa, contiene circa mille testi registrati e raccolti in apposito catalogo. Tali testi possono essere comunque richiesti in visione. Le informazioni su tale struttura sono disponibili sul sito internet http://www.cattid.uniroma1.it.

Scansione dei testi in formato digitale: lo sportello ha altresì fornito agli studenti non vedenti libri di testo e dispense registrati in formato audio mp3. Sono stati acquistati ed assegnati in comodato d’uso registratori digitali, da mettere a disposizione di studenti non vedenti ovvero con disabilità motorie tali da non consentire loro di prendere appunti nel corso delle lezioni.

c) Altre attività promosse dalla Commissione per le iniziative in favore degli studenti disabili Contributi monetari: al fine di agevolare l’accesso alle strutture universitarie agli studenti con difficoltà motorie e

visive, sono stati forniti buoni taxi (a tutt’oggi risultano distribuiti 21 blocchetti da 25 tagliandi ciascuno). Essi vengono attribuiti sulla base della percentuale di invalidità motoria o sensoriale, nonché della distanza tra la residenza (da considerare comunque all’interno del G.R.A.) e le Sedi universitarie.

Sono stati erogati anche per l’a.a. 2009-10 contributi monetari per l’acquisto di materiale hardware e software per incentivare gli studenti disabili nel sostenere gli esami.

La Sapienza offre inoltre la possibilità di frequentare gratuitamente un corso ECDL (patente europea del computer) presso un test center convenzionato.

Abbattimento barriere architettoniche: l’accessibilità degli edifici della Sapienza è ostacolata per molti studenti con disabilità dalla configurazione architettonica, peraltro difficile da modificare in considerazione del carattere storico-monumentale e dei vincoli posti dalla Soprintendenza ai monumenti. Le soluzioni sono state perciò spesso difficili e talora non del tutto soddisfacenti. Tra queste, oltre ai previsti scivoli e parcheggi dedicati, possiamo citare il permesso temporaneo per accedere in auto nel comprensorio della Sapienza e la consegna dei telecomandi per i cancelli automatici dell’Università interdetti ai mezzi di trasporto e non sorvegliati.

Premi per tesi di laurea: per estendere la sensibilità della comunità universitaria rispetto alle tematiche dell'handicap e per acquisire materiale di ricerca, per l’a.a. 2009-10 sono stati attribuiti 10 premi di laurea per elaborati riguardanti tematiche sull’handicap nonché un premio per un dottorato per ricerca.

81

5.2.2 Progetti straordinari e finanziamenti ordinari

Per i servizi in favore degli studenti disabili il MIUR ha assegnato per l’anno 2009 finanziamenti per € 272.845,. Sempre nel 2009 il MIUR ha attribuito all’Università € 92.768 per la realizzazione del progetto innovativo denominato “Prevenire l’insuccesso accademico negli studenti disabili”. Il NVA aveva raccomandato, nella relazione dell’anno precedente, l’individuazione di locali idonei allo svolgimento del progetto. Oggi tale progetto, grazie alla convenzione stipulata la Sapienza e Adisu Roma 1, può completarsi attraverso la realizzazione del Centro Polivalente, che rappresenta un luogo d’incontro, di formazione, di consultazione formale e informale. Il Centro ha permesso di avere a disposizione sia la strumentazione per la formazione e la riabilitazione, sia il luogo per tenere workshop e seminari per la diffusione delle informazioni sulla disabilità. Allo stato attuale sono state reclutate le seguenti figure: - 4 psicologi per attività di counseling; - 3 tutors con funzione di supporto alle attività indicate nel progetto; - 4 esperti di tecnologie assistive dedicate alla riabilitazione; - 1 tecnico informatico. La novità di questo progetto riguarda la peculiarità dei tutor specializzati, anch’essi disabili, dotati quindi di una conoscenza diretta della tematica. Il Progetto è stato presentato dal Prof. Franco Lucchese al Congresso Internazionale per Studenti disabili – sezione Tecnologie Assistive – tenutosi a Cuba il 12 febbraio 2010. Il finanziamento ordinario per i servizi agli studenti disabili resi nell’anno 2009 è stato distribuito per le seguenti specifiche attività, come mostrato nella tabella 5.7 che segue: Tabella 5.7 – Distribuzione del finanziamento ordinario per i servizi agli studenti disabili - anno 2009

Attività Importo

Collaboratori esterni per il funzionamento dello sportello € 67.780,00 Tutor di sportello € 70.000,00 Tutor alla pari € 65.625,00 Interpreti dei segni € 41.024,00 Servizio videoconferenza € 5622,60 Stenotipia in simultanea € 6091,20 Testi in braille € 7408,66 Buoni taxi € 10.686,73 Contributi monetari (per acquisto attrezzature non medicali) € 24.565,97 Costo utenze telefoniche compreso il numero verde € 600,00 Premi di laurea su handicap € 17.500,00

5.2.3 Risultati e prospettive

Il NVA esprime pieno apprezzamento per la gestione delle attività e delle iniziative in favore degli studenti disabili da parte degli uffici preposti e per il lavoro svolto dalla Commissione e dai responsabili dello Sportello, anche rispetto alla capacità di intervenire per dare soluzione alle criticità evidenziate nella relazione del NVA dell’anno precedente. Esso prende atto che quasi tutte le criticità evidenziate sono state affrontate e risolte e ne illustra il processo di verifica in elenco:

82

- Il Regolamento è stato completamente rivisto; esso prevede una Carta dei Servizi ed è stato trasmesso agli OO.CC. per l’esame del Senato Accademico.

- Per quanto riguarda il questionario di valutazione sul grado di soddisfazione dei servizi, è stata effettuata la somministrazione in modo particolare a coloro che hanno una disabilità visiva, motoria o uditiva. Sono stati restituiti 250 questionari: la maggior parte degli utenti si dice soddisfatta dei servizi ricevuti. Sono comunque numerosi gli attestati di stima da parte degli utenti, testimoniati anche dalle mail pervenute in tal senso, che esprimono gratitudine per la vasta gamma di servizi offerti e per la cortesia e l’accoglienza ricevuta.

- Il sito internet dedicato agli studenti disabili è stato aggiornato e reso fruibile secondo la normativa vigente, in particolar modo per le persone non vedenti (si possono ascoltare file in mp3) e non udenti (si possono visionare video con interpreti LIS).

- L’adeguamento degli orari di apertura dello Sportello a quelli del CIAO, richiesto dal Nucleo di valutazione lo scorso anno, verrà conformato entro l’inizio del nuovo anno.

Il NVA esprime pertanto parere pienamente favorevole alla prosecuzione dell’attività e invita a considerare, viste le relazioni degli anni precedenti in linea con le procedure di assicurazione della qualità adottate dalla Sapienza Università di Roma, l’esercizio di autovalutazione del prossimo anno come l’occasione per specificare più chiaramente gli obiettivi di ulteriore miglioramento.

83

5.3 Il Diritto allo studio14

“I benefici per il diritto allo studio universitario, intesi come servizi agli studenti e trasferimenti in denaro, vengono erogati dagli enti regionali e, in misura minore, dagli atenei e dai collegi universitari”.

15

Dal 2005 al 2009 , in Italia, gli interventi complessivi a favore del diritto allo studio è passata da 427,748 a 593,199 Milioni di euro. Tra il 2008 e il 2009 la spesa per il diritto allo studio universitario a favore degli studenti di tutti gli atenei italiani risulta in lieve calo sia in valori assoluti (circa un punto percentuale), sia in termini pro-capite (da 514 euro nel 2008 a 506 euro nel 2009 per ogni iscritto in corso). Il calo della spesa per il diritto allo studio si registra in particolar modo nelle risorse destinate agli atenei statali (-2,4%), mentre per gli atenei non statali la stessa spesa è cresciuta notevolmente (+18,4%). Vedi tabella 1.

Nell’anno accademico 2009/2010 il 13% degli studenti iscritti in corso presso le università statali ha usufruito di una borsa di studio per un importo medio di 2.821 euro ( vedi tab. 2). La Sardegna risulta la regione con la percentuale più alta di borse di studio erogate rispetto agli studenti in corso (26,6%).16

Nel collocare l’Italia in un quadro di riferimento europeo, evidenziando le opportune differenze tra i diversi Paesi, molti dei quali regolamentano il diritto allo studio in modo completamente differente rispetto al nostro, emerge che l’Italia si colloca al disopra della media UE (27). Questo risultato, per essere molto chiari, si lega al rapporto tra la spesa per il diritto allo studio e la spesa pubblica per l’istruzione universitaria. Nel 2008, ultimo dato disponibile per confronti internazionali, nel nostro Paese l’incidenza della spesa complessiva per il DSU sul totale della spesa universitaria è stata pari al 20,2%, di 3,5 punti percentuali in più della media dell’UE(27) (16,7%) e più elevata di quella sostenuta in Francia (7,4%), Spagna (9,9%), Finlandia (14,7%), Portogallo (14,9%) e Germania (18,9%). Vedi graf. 1.

14 Le informazioni per la stesura di questo testo sono state fornite da Laziodisu.

15 Relazione Miur 2009/2010 “l’università in cifre”, SISTAN, 2011.

16 Vengono considerati gli interventi erogati agli iscritti a corsi di laurea, sia dagli enti regionali per il DSU che dagli atenei. La spesa per interventi di diritto allo studio universitario è riferita ai sussidi per gli studenti ed esclude tutte le spese di gestione ad essi collegate. Per il calcolo dei valori pro-capite sono stati considerati l’a.a. 2008/09 per 2/3 e l’a.a. per 2009/10 per 1/3.

84

Tabella 1 - Spesa per interventi di diritto allo studio (valori assoluti, percentuali e per iscritto)

Fonte: Miur

Tabella 2 - Spesa ed interventi di diritto allo studio per iscritti nelle università statali, per regione (valori assoluti, percentuali e per iscritto) - Anno 2009 e A. A. 2009/2010 Totale spesa Di cui: spesa per borse di

studio N. interventi (per 100 iscritti

in corso) Regione Migliaia di

euro Euro per iscritto

Migliaia di euro

Euro per beneficiario

Totale Di cui borse di studio

ITALIA 535.405 498 406.093 2.821 21,8 13,1 Piemonte 41.645 663 30.343 2.711 26,6 17,9 Lombardia 55.073 425 35.729 3.102 17,0 8,5 Trento Prov. a. 9.775 973 7.185 2.521 38,7 26,0 Veneto 31.040 432 23.858 2.634 17,3 12,2 Friuli V.G. 14.186 593 10.959 3.166 21,4 13,8 Liguria 13.576 486 10.760 2.720 18,7 12,1 Emilia R. 63.330 637 50.578 3.722 26,4 12,7 Toscana 38.305 498 30.382 2.739 24,6 14,6 Umbria 19.623 906 15.891 3.363 41,7 22,9 Marche 17.825 545 13.264 2.672 33,6 14,4 Lazio 65.511 466 52.162 2.866 20,5 13,2 Abruzzo 15.707 391 12.461 3.373 12,0 8,9 Molise 1.935 325 1.541 2.972 9,8 7,8 Campania 28.896 255 20.536 2.227 12,6 8,4 Puglia 31.357 460 25.993 2.891 18,7 12,7 Basilicata 4.155 865 3.475 2.647 28,3 25,5 Calabria 20.152 613 18.198 3.185 27,5 17,2 Sicilia 38.873 456 25.727 2.017 23,6 14,3 Sardegna 24.439 900 17.051 2.387 44,4 26,6

Totale spesa di cui: spesa per borse di studio

Anno Migliaia di euro

Variazioni percentuali sull’anno

precedente

Euro per iscritto in

corso

Migliaia di euro

Variazioni percentuali sull’anno

precedente

Euro per beneficiario

Spesa per gli iscritti nelle università statali 2005 400.354 -1,5 390 333.336 -2,8 2.451 2006 438.984 9,6 422 351326 5,4 2.522 2007 463.858 5,7 439 377.416 7,4 2.625 2008 548.438 18,2 512 409.849 8,6 2.795 2009 535.405 -2,4 498 406.093 -0,9 2.821

Spesa per gli iscritti nelle università non statali 2005 27.394 1,8 351 22.034 -7,8 2.548 2006 32.778 19,7 372 27.789 26,1 26,1 2007 35.446 8,1 386 30.140 8,5 3.100 2008 48.813 37,7 544 28.632 -5,0 3.161 2009 57.794 18,4 598 33.388 16,6 4.095

85

Fonte: Miur

Grafico 1 - Spesa per il diritto allo studio in riferimento alla spesa pubblica per l’istruzione universitaria in alcuni Paesi - anno 2008

Fonte: Eurostat

5.3.1 Borse di studio per studenti Sapienza

La borsa di studio è il principale beneficio previsto dalla normativa statale e regionale sul diritto agli studi universitari a favore degli studenti “capaci e meritevoli ma privi di mezzi” per consentire loro di raggiungere i più alti gradi di istruzione. Il bando per le borse di studio, che ha cadenza annuale, fissa di volta in volta i criteri di partecipazione. Dall'anno accademico 2006/2007 il bando è unico e ha come destinatari gli studenti iscritti a tutte le università statali del Lazio, agli Istituti di Istruzione superiore assistiti dalle Sedi Territoriali di Laziodisu, e alle Istituzioni Universitarie in regime di convenzione con Laziodisu.

Il bando per l’attribuzione delle borse di studio per l’a.a. 2009-2010 è stato pubblicato il 30 luglio 2009 con scadenza al 30 settembre. Il 12 ottobre sono state pubblicate le graduatorie provvisorie, e dalla metà di dicembre sono stati trasmessi gli atti al tesoriere per il pagamento della prima rata.

Le borse di studio hanno importi differenti a seconda se gli studenti vincitori siano in sede, pendolari o fuori sede. Gli studenti in sede hanno diritto a una borsa di studio di € 1759,67 e il pasto gratuito, gli studenti pendolari hanno diritto a una borsa di € 2573,68, e gli studenti fuori sede a una borsa di € 4668,54 euro.

Per l’a.a. 2009-2010 sono pervenute all’ADISU 14.448 domande per l’attribuzione di borse di studio.

Tab. 5.8 Numero domande pervenute e numero idonei Sapienza (vincitori e non) a.a. 2009-2010

0

5

10

15

20

25

30

35

86

Numero domande borse 14448 Numero idonei borsa (sia beneficiari sia non beneficiari di borsa) 10847

di cui donne 9568 di cui donne 7230

di cui immatricolati 4998 di cui immatricolati in totale 3795

di cui immatricolati con voto diploma inferiore a 70/100 (o 42/60) 1393

di cui immatricolati donne 3134 di cui immatricolati donne 2400

di cui in situazione di handicap 111 di cui in situazione di handicap 95

di cui stranieri 1936 di cui stranieri 1695

di cui iscritti ad anni successivi al primo alla prima borsa ottenuta 2476

L’erogazione delle borse di studio ai vincitori è avvenuta in due momenti: il 27 novembre e il 30 aprile dopo lo scorrimento delle graduatorie.

Tab. 5.9 Numero borse concesse al 30 aprile 2010

Numero totale borse concesse 10.738

di cui donne 7163

di cui immatricolati 3729

di cui iscritti ad anni successivi al primo alla prima borsa ottenuta 2478

di cui immatricolati donne 2363

di cui in situazione di handicap 94

di cui stranieri 1668

Di seguito il numero di studenti a cui è stata erogata la prima rata ed il saldo per tipologia studente:

Prima Rata Saldo

In sede 1540 920

Fuori sede 7819 4580

Pendolare 1239 803

Totale 10.598 6303

Il 75% di coloro che hanno presentato domanda è risultato idoneo. La prima rata è stata erogata al 98% dei vincitori; poco può esser detto circa il saldo, poiché esso è stato liquidato a marzo 2011, in attesa delle verifiche per i crediti necessari per la conferma della borsa di studio, che per il primo anno viene concessa senza particolari requisiti di merito.

87

5.3.2 Contributi monetari per l’alloggio

In via subordinata all’assegnazione dei posti alloggio presso le residenze universitarie, e compatibilmente con le risorse disponibili, Laziodisu, sempre attraverso un pubblico concorso, può concedere un contributo monetario finalizzato all’abbattimento dei costi sostenuti direttamente dagli studenti che reperiscono autonomamente un alloggio nel Comune sede degli studi.

La partecipazione al concorso è riservata agli studenti “fuori sede”, che per ottenere il beneficio devono aver trasferito il proprio domicilio presso l’abitazione reperita autonomamente nel Comune sede degli studi e presentare agli Uffici entro il 31/12/2009 copia del contratto di locazione con una durata minima di dieci mesi, debitamente registrato.

Ai vincitori viene corrisposto un importo di € 2324,74 ciascuno.

Tab.5.10 Numero domande contributo monetario da parte di studenti Sapienza

Totale 2845

di cui donne 1855

di cui immatricolati 1108

di cui immatricolati donne 694

di cui in situazione di handicap 16

di cui stranieri 425

di cui nuovi anni successivi 1737

Nell’a.a. 2009-2010 non è stato assegnato alcun contributo monetario. Tale dato emerge dal fatto che l’erogazione del contributo monetario è incompatibile con altre forme di contributi o borse concesse da LAZIODISU.

5.3.3 Posti alloggio

Attraverso il bando di concorso annuale, l’Agenzia mette a disposizione degli studenti universitari fuori sede circa 1233 posti letto (numero riferito solo all’Adisu Roma Uno, ma da questo anno accademico gli studenti della Sapienza possono indicare come preferenza anche sedi afferenti ad altre Adisu Territoriali e viceversa) in stanze singole, doppie o triple presso le residenze universitarie Laziodisu o presso strutture convenzionate dislocate nei comuni laziali sedi di Università. I vincitori del concorso ottengono il posto alloggio per 10 mesi (agosto escluso). Uno specifico regolamento fissa le norme che regolano la vita collettiva in ciascuna struttura e illustra il tipo di servizi messi a disposizione degli utenti. Il 56% delle domande presentate da studenti Sapienza si è tradotto nell’effettiva erogazione del beneficio.

Tab.5.11 Domande per posti alloggio e numero posti alloggio assegnati a studenti Sapienza

Numero domande posti alloggio richieste da studenti Sapienza 2140

di cui donne 1237

di cui immatricolati 953

di cui immatricolati donne 548

di cui in situazione di handicap 34

di cui stranieri 773

88

di cui nuovi anni successivi 1187

Numero posti alloggio assegnati a studenti Sapienza 1194

di cui donne 663

di cui immatricolati 300

di cui immatricolati donne 156

di cui in situazione di handicap 30

di cui stranieri 613

di cui nuovi anni successivi 894 Numero posti alloggio assegnati a studenti Sapienza Seconda assegnazione

1221

5.3.4 Altri contributi

Contributo integrativo per esperienze formative UE, per studenti iscritti ad anni di corso successivi al primo. Gli studenti vincitori/idonei di borsa di studio possono usufruire di un’integrazione della borsa per partecipare a programmi di mobilità internazionale nell’ambito di programmi vuoi promossi dall’Unione Europea, vuoi non comunitari. A tal fine l’importo dell’integrazione è pari a un massimo di € 510,00 su base mensile per la durata del periodo di permanenza all’estero, sino a un massimo di dieci mesi, certificata dall’istituzione universitaria italiana che promuove il programma di mobilità, indipendentemente dal paese di destinazione. Dall’importo dell’integrazione concessa è dedotto l’ammontare di un’eventuale borsa concessa a valere sui fondi dell’Unione Europea o su altro accordo bilaterale anche non comunitario. Il rimborso delle spese di viaggio di andata e ritorno è concesso sino all’importo di € 150,00 per i paesi europei.

Tab. 5.12 Numero domande integrazione esperienze formative e numero integrazioni concesse

Numero domande Numero integrazioni concesse

Totale 307 53

di cui donne 198 34

di cui immatricolati 72 6

di cui immatricolati donne 50 6

di cui in situazione di handicap 2 1

di cui stranieri 22 8

di cui nuovi anni successivi 235 47

Non sono disponibili dati sui prestiti d’onore, i contributi di integrazione per studenti in situazione di handicap, le collaborazioni per attività a tempo parziale.

89

5.4 Il Sistema Orientamento Università e Lavoro (SOUL)17

Il SOUL è un servizio di placement e orientamento al lavoro, supportato da una piattaforma pubblica e gratuita accessibile dal portale www.jobsoul.it, che opera come un nodo della rete dei servizi pubblici per l’impiego in collaborazione con altre Istituzioni (Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Regione Lazio, Provincia di Roma, Comune di Roma) e con le principali Agenzie impegnate nella realizzazione di interventi a favore dei giovani universitari (Laziodisu, Caspur, Camera di Commercio di Roma, Irfi, Bic Lazio e Italia Lavoro, Isfol).

Nel corso degli anni hanno fatto progressivamente il loro ingresso nel sistema SOUL, insieme all’Università di Roma La Sapienza e l’Università di Roma Tre, le altre Università statali della Regione Lazio. Si è sviluppata nel tempo una vera e propria rete interuniversitaria: oggi sono otto gli Atenei del territorio (La Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata, Foro Italico, Accademia delle Belle Arti, Università di Cassino, Università di Viterbo, LUMSA) che lavorano in sinergia con il SOUL per facilitare l’incontro tra studenti e aziende nell’ambito delle attività di tirocinio e lavoro. Il nuovo sistema di placement ha dunque un bacino potenziale di oltre 200.000 studenti e 30.000 laureati l’anno. Va innanzitutto segnalato che il 12 gennaio 2010 sono stati inaugurati i nuovi uffici di SOUL-Sapienza in via Cesare De Lollis 22 nei locali di Laziodisu, Agenzia regionale per il Diritto agli Studi Universitari; e che il 18 febbraio 2010 nella sede di SOUL-Sapienza è stato inaugurato il primo Centro per l’Impiego Provinciale. Il Centro per l’Impiego nasce grazie al “Protocollo d’intesa per la costruzione di una rete integrata di servizi per il lavoro” firmato nel mese di ottobre 2009 fra SOUL e la Provincia di Roma e che prevede l’apertura di ulteriori Centri per l’Impiego anche in altre università statali capitoline. In questo modo la Provincia di Roma in collaborazione con SOUL offre ai giovani romani e a quelli che si trasferiscono sul territorio per motivi di studio la possibilità di avere a portata di mano un punto di riferimento per affacciarsi e confrontarsi con il mondo del lavoro e soprattutto per stabilire un primo contatto con le imprese. L'integrazione degli sportelli di orientamento SOUL e dei Centri per l’Impiego garantirà agli studenti universitari e ai giovani laureati la possibilità di fruire di tutti i servizi per il lavoro (pratiche amministrative e misure di politiche attive per il lavoro) in un’ottica di semplificazione amministrativa e snellimento delle procedure. In linea con il lavoro svolto nelle precedenti relazioni del NVA, si effettuerà un’attenta analisi sulle iniziative e le attività svolte da Sapienza in collaborazione con SOUL, cercando di evidenziare non solo le novità nella gestione del servizio ma anche gli aspetti migliorativi dello stesso. L’analisi prende spunto da un confronto dei risultati ottenuti al 31/12/2010 con quelli degli anni precedenti. Ma vi sono anche altre novità della piattaforma JOBSOUL. Verranno analizzati i miglioramenti del nuovo algoritmo di prossimità, utile per conseguire maggiore efficienza ed efficacia nella ricerca del profilo dei candidati: C’è altresì un nuovo sistema di gestione tirocini.

Il partenariato tra SOUL e CASPUR (Consorzio interuniversitario per le applicazioni di supercalcolo per università e ricerca) mira a costituire una piattaforma sempre più evoluta destinata all’incontro tra domanda e offerta di lavoro. L’informatica fornisce un notevole supporto per la progettazione, lo sviluppo e l’implementazione di sistemi intelligenti in grado di accorciare i tempi e migliorare la qualità del servizio di placement.

L’Indicatore di prossimità integrato nella piattaforma www.jobsoul.it permette alle aziende e ai candidati di conoscere in tempo reale la percentuale di coerenza tra un’offerta di lavoro e un curriculum, offrendo così un primo strumento di preselezione e di scelta.

17 Fonte: Rapporto annuale dell’attività SOUL- Edizione 2010.

90

Il Gestionale Tirocini, dal canto suo, è un sistema di gestione che informatizza e velocizza, garantendone il costante monitoraggio, le procedure per l’attivazione di un tirocinio curriculare o post laurea direttamente nel portale per l’incontro della domanda/offerta di lavoro.

5.4.1 La piattaforma Jobsoul: i risultati raggiunti e gli iscritti con CV Sapienza al portale

Sin dalla messa in linea avvenuta a partire dal mese di luglio 2008, il portale Soul, disponibile all’indirizzo www.jobsoul.it, ha registrato un crescente afflusso di utenti, come è evidenziato dalla tabella 5.13.

In particolare si registra una sensibile crescita del numero di studenti/laureati iscritti, che è passato dai 20.000 iscritti al 31/12/2008 ai 42.778 al 31/12/2010. Questo sensibile aumento delle iscrizioni al portale potrebbe essere giustificato dal potenziamento dei servizi offerti dal portale Soul e da un’interfaccia che meglio risponde alle esigenze degli utenti. L’aumento degli scritti è però anche indice della crescente disoccupazione giovanile e della mancanza di sbocchi professionali per studenti e laureati, ai quali la piattaforma Soul offre un’opportunità per tentare l’inserimento nel mondo del lavoro.

Si registra inoltre un tendenziale aumento anche delle aziende registrate, che è passato da 1109 al 31/12/2008 a 2517 al 31/12/2010, grazie agli accordi e alle convenzioni che la Sapienza ha stipulato in questi anni. In aumento anche il dato sulle opportunità di lavoro pubblicate on line, che è passato da 1291 al 31/12/2008 a 3671 al 31/12/2010.

Tabella 5.13 Risultati raggiunti negli anni 2008-2009-2010

al 31/12/2008 al 31/12/2009 al 31/12/2010

Studenti/laureati iscritti 20.000 22.482 42.778

Totale Curricula inseriti 12.058 23.311 34.272

Totale Curricula inseriti Sapienza 7942 13.240 22.196

Aziende registrate 1109 1574 2517

Candidature on line 28.492 74.081 141.514

Autocandidature on line 7845 21.540 36.741

Contatti on line 4214 8031 13.197

Opportunità di lavoro pubblicate on line

1291 1972 3671

Convenzioni stipulate 480 159 673

Fonte: estrazione dati database SOUL.

91

Per quanto concerne gli iscritti al portale con Curriculum Vitae Sapienza nella tabella 5.14 si osserva un tendenziale aumento del numero di iscritti per tutte le Facoltà nell’anno 2010, rispetto al biennio precedente. In alcuni casi, tuttavia, l’incremento è particolarmente rilevante. È il caso, ad esempio, delle Facoltà di Lettere e Filosofia, Economia, Ingegneria, Scienze della Comunicazione, il cui numero di iscritti al portale supera, in alcuni casi, anche le mille unità in più nell’anno 2010 rispetto all’anno 2009. In particolare, analizzando i dati relativi alle diverse Facoltà della Sapienza contenuti nella tabella 5.6, si nota un aumento più incisivo per gli iscritti provenienti dalle Facoltà di Ingegneria, il cui numero è passato da 805 nel 2008 e 1407 nel 2009 a 2861 nel 2010, Scienze della Comunicazione che ha visto aumentare il numero da 808 nel 2008 e 1598 nel 2009 a 2684 nel 2010, e per la Facoltà di Economia, in cui si passa da 540 nel 2008 e 1077 nel 2009 a 1921 nel 2010. Tale crescita delle iscrizioni al portale è dovuta presumibilmente al fatto che gli studenti laureati nelle suddette facoltà posseggono un profilo che più si avvicina a quelli richiesti dalle aziende iscritte al portale SOUL. Ma il generalizzato aumento di iscrizioni al portale JobSoul (si è passati infatti da 7492 iscritti nell’anno 2008 e 13.240 nel 2009 ai 22.196 iscritti totali nel 2010) è anche indice della crescente disoccupazione giovanile, che spinge i laureandi e laureati a ricorrere a nuovi strumenti, come quelli offerti dalla piattaforma JobSoul, nella ricerca di un posto di lavoro adeguato alle competenze professionali acquisite.

Tabella 5.14 Iscritti al portale SOUL con CV Sapienza distribuiti per facoltà- Anni 2008 - 2009 – 2010

Facoltà Iscritti al 31/12/2008 Iscritti al 31/12/2009 Iscritti al 31/12/2010

Architettura L. Quaroni 461 795 1.359

Architettura Valle Giulia 220 368 738

Economia 540 1.077 1.921

Farmacia 180 254 379

Filosofia 191 332 546

Giurisprudenza 305 471 729

Ingegneria 805 1497 2861

Lettere e Filosofia 657 1037 1681

Medicina e Chirurgia 100 156 252

Psicologia 1 37 895 1176

Psicologia 2 442 728 1031

Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali

527 810 1323

Scienze Politiche 457 786 1396

Scienze Statistiche 304 484 851

Scienze Umanistiche 457 823 1528

Scienze della Comunicazione 808 1598 2684

Scuola Ingegneria Aerospaziale 13 21 42

Scuola Archivisti e Bibliotecari 19 45 126

Sociologia 696 842 1153

Studi Orientali 123 221 420

Totale 7942 13.240 22.196

Fonte: Estrazione dati database SOUL.

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5.4.2 Indicatore di prossimità integrato nella piattaforma JOBSOUL

Il 29 settembre 2010 SOUL e CASPUR hanno presentato un nuovo dispositivo informatico integrato nella piattaforma JobSOUL: un indicatore di prossimità basato su reti neurali per misurare la prossimità tra un Curriculum Vitae e un’opportunità di lavoro. L’indice di prossimità è in grado di fornire alle imprese un efficiente strumento di preselezione e agli utenti un’efficace valutazione per identificare eventuali carenze da colmare. L’algoritmo basato su reti neurali è infatti in grado di analizzare ogni curriculum vitae e ogni opportunità di lavoro identificandone non solo gli elementi caratteristici, che possono provenire dai campi strutturati (titoli di studio conseguiti o richiesti, sede di lavoro indicata, ecc.), ma soprattutto le informazioni normalmente descritte nei campi a testo libero (descrizione dell’attività, di esperienze lavorative, ecc.). L’affiancamento all’algoritmo lineare, precedentemente utilizzato dal portale JobSOUL, con quello neurale garantisce un migliore rilevamento di possibili candidature anche quando i profili dei laureandi/laureati, per ragioni contingenti o per il modo in cui sono stati compilati, non corrispondono direttamente alle proposte di lavoro.

5.4.3 Il Gestionale tirocini: un sistema di gestione dei tirocini più trasparente ed efficace

Nel corso del 2008 il sistema SOUL, nel rispetto di quanto stabilito in materia di tirocini dalla legislazione nazionale e regionale18

Il Gestionale punta sull’informatizzazione delle procedure per l’attivazione di tirocini curriculari e post laurea, al fine di velocizzare le pratiche per le aziende e i tirocinanti, ma anche per procurare un sistema di gestione, monitoraggio e valutazione per le Università e le facoltà che si occupano dell’attivazione di tirocini per i loro studenti/laureati.

, ha progettato il gestionale online, integrato sulla piattaforma www.jobsoul.it, per l'attivazione, il monitoraggio e la valutazione dei tirocini formativi e di orientamento per le Università aderenti a SOUL e tutti gli Enti e le Aziende intenzionate ad ospitare tirocinanti fino ai 18 mesi dopo il conseguimento del titolo.

Attraverso il Gestionale Tirocini le aziende possono richiedere convenzioni direttamente online con le Università aderenti a SOUL, inserire opportunità di tirocinio, selezionare i candidati, proporre un progetto formativo e compilare un apposito questionario finale di valutazione, mentre le Università possono monitorare costantemente il numero e le caratteristiche dei tirocini attivati, approvare o rifiutare i progetti formativi proposti, garantendo più in generale l’attivazione di tirocini che rappresentino reali opportunità formative per gli studenti/laureati. Il processo di attivazione di un tirocinio attraverso il portale jobSOUL può essere sintetizzato come segue: • Allineamento delle procedure Chi utilizza il Gestionale è guidato nelle procedure e nella gestione di moduli precompilati generati dal sistema che rispettano i modelli ufficiali previsti dalle Università di provenienza. • Convenzioni Quadro La piattaforma è pensata per supportare l’azienda e l’Università nella stipula di Convenzioni Quadro, evitando il proliferare di Convenzioni con singole facoltà. • Monitoraggio quantitativo La piattaforma tiene traccia di tutti i movimenti (lato azienda, lato Università e lato studente) e consente di monitorare in tempo reale lo stato di avanzamento di tutti i processi attivati. In questo modo è possibile effettuare una mappatura del numero e della tipologia dei tirocini, delle caratteristiche delle imprese ospitanti e della tipologia di utenti-tirocinanti.

18 Art. 18 L. 196/97, DM 142/98 e Linee guida regione Lazio, delibera 13 marzo 2009, n.151.

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• Valutazione qualitativa È previsto un questionario sia per lo studente sia per il tutor universitario, da compilare a fine esperienza per conoscere la rispondenza delle aspettative da entrambe le parti. • Controllo del rispetto della normativa da parte delle aziende ospitanti Tramite il Gestionale è possibile monitorare il modus operandi delle aziende e decidere se effettuare delle segnalazioni per eventuali irregolarità. I diversi attori coinvolti nel processo di attivazione del tirocinio possono, attraverso l’uso del “Gestionale”, accedere ai seguenti servizi:

•richiedere la stipulazione della convenzione quadro alle Università; Le aziende:

•inserire opportunità di tirocinio; •definire progetti formativi; •compilare un apposito questionario di valutazione finale.

•approvare e stipulare le convenzioni quadro con le aziende; Le Università:

•monitorare e valutare le procedure di attivazione del tirocinio definite dalle Facoltà.

•validare e pubblicare le opportunità di tirocinio richieste dalle aziende; Facoltà /Corsi di Laurea:

•approvare i progetti formativi.

•candidarsi alle opportunità di tirocinio pubblicate dalle proprie Facoltà; Studenti/Laureati

•consultare il proprio progetto formativo proposto dalle aziende; •compilare un apposito questionario di valutazione finale.

Nel corso dell’anno 2009/2010 è iniziata, per La Sapienza, la fase di sperimentazione del Gestionale. Essa ha visto impegnati la IV Ripartizione Studenti, che si è fatta carico della stipulazione delle Convenzioni Quadro tra Ateneo e aziende, e l’Ufficio Valorizzazione, Ricerca Scientifica e Innovazione, che si è premurato di coordinare l’ingresso graduale delle Facoltà nell’utilizzo del nuovo gestionale per i tirocini. Il SOUL ha supportato le Facoltà attraverso un servizio di assistenza tecnica sull’utilizzo della nuova piattaforma.

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Dalla fase di sperimentazione all’applicazione definitiva dell’utilizzo del Gestionale Tirocini SOUL Dal mese di marzo al mese di settembre 2009 è stata realizzata la prima fase di sperimentazione del Gestionale, che ha coinvolto alcune Facoltà della Sapienza (Filosofia, Scienze della Comunicazione, Sociologia) e il back office SOUL in attività di test e ipotesi di miglioramento di alcune funzioni. Il 17 novembre 2009 il Consiglio di Amministrazione Sapienza ha approvato un nuovo regolamento tirocini che include l’utilizzo della piattaforma SOUL per la gestione e il monitoraggio degli stages. Dal 18 novembre 2009 le Facoltà della Sapienza, mediante una circolare inviata dall’Amministrazione centrale a tutti i Presidi, vengono invitate e sollecitate ad adeguarsi al nuovo regolamento e a svolgere un’attività di sperimentazione delle nuove procedure informatiche. L’utilizzo del Gestionale Tirocini diventa obbligatorio a partire dal 1 novembre 2010.

A seguito del riordino della Sapienza (che è passata da 23 Facoltà a 11) è iniziata una nuova fase di adeguamento del sistema Gestionale tirocini al nuovo assetto dell’Università.

Tabella 5.15 Prospetto delle facoltà nell'utilizzo del Gestionale Tirocini –Periodo: marzo 2009/maggio 2010

.

Fonte: Rapporto annuale dell’attività SOUL- Edizione 2010

Attivismo nell’utilizzo del Gestionale Facoltà Attive Le Facoltà più attive sono quelle che, dopo una formazione sull’utilizzo del portale, hanno sostituito quasi completamente le vecchie procedure con le nuove implementando un servizio completo di informazioni utili a studenti, docenti e aziende, sulle nuove modalità di gestione dei tirocini. Sono le Facoltà che si distinguono per aver attivato più tirocini e per aver riorganizzato, in maniera progressiva, l’attività del proprio ufficio.

- Scienze della Comunicazione - Sociologia - Filosofia - Scienze Statistiche - Giurisprudenza - Economia - Scuola Archivisti Bibliotecari - Ingegneria - Ingegneria dell‟Informazione - Scienze Politiche - Ingegneria Aereospaziale

Parzialmente Attive Le Facoltà in parte attive sono quelle che, pur avendo sperimentato l’utilizzo del Gestionale, per alcuni casi specifici (tirocini master, curriculari con riconoscimento CFU, ecc.) mantengono le vecchie procedure fino al nuovo release della piattaforma.

- Architettura Quaroni - Architettura Valle Giulia - Lettere e Filosofia - Studi Orientali - Scienze Umanistiche - Psicologia II - Scienze Matematiche Fisiche e Naturali

Non ancora attive Sono le Facoltà che gestiscono soprattutto tirocini professionalizzanti che non consentono, al momento, di avviare procedure informatizzate fino al nuovo release della piattaforma.

- Medicina I - Medicina II - Psicologia I

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5.5 Il nuovo portale web della Sapienza

L’implementazione del nuovo portale della Sapienza è stata seguita dal Comitato editoriale web, costituito con D.R. n. 507 del 23 ottobre 2009, con funzioni strategico-progettuali e di coordinamento operativo del sito web di Sapienza, nelle due versioni, italiana e inglese. A livello progettuale indica le linee guida della ristrutturazione del portale, con ridefinizione dei contenuti e della loro strutturazione attraverso un progetto complessivo, in stretto coordinamento con le indicazioni del Comitato InfoSapienza; a livello di coordinamento operativo definisce le priorità d’intervento sul portale della Sapienza per l’amministrazione dei contenuti esistenti e per l’implementazione di nuovi contenuti.

La composizione del comitato è la seguente:

Paolo Renzi (Presidente), Luigi Frudà (Vicepresidente).

Gruppo di coordinamento: Franco Baraldi (Ufficio dirigenziale del Rettore), Alessandra Barberis (Ufficio Stampa e Comunicazione), Antonella Cammisa (Ripartizione IX - Relazioni internazionali), Emi Cipriano (coordinamento versione inglese sito), Laura Franceschetti (esperto), Riccardo Tacconi (esperto, Area InfoSapienza -Webmaster), Daniela Vingiani (Ufficio Relazioni con il Pubblico). Contributori ai contenuti del sito: Roberto Ferrini (Ripartizione Supporto Organi di governo), Alessandra Intraversato (Ripartizione IV - Studenti), Sabrina Luccarini (Ufficio Valorizzazione Ricerca scientifica), Silvia Molfino (Ripartizione III - Patrimonio), Patrizia Napoleone (Ripartizione I - Affari Generali), Augusto Pantaleoni (Ripartizione II- Personale).

Tra le funzioni attribuite al Comitato editoriale web rientra il progetto di ristrutturazione del portale della Sapienza, allo scopo di completarne e mantenerne aggiornati i contenuti e di assicurare il coordinamento dei lavori relativi alla rivisitazione dei contenuti e del layout delle pagine web delle Facoltà e dei Dipartimenti, dei Centri, dei Musei, delle Biblioteche e delle diverse strutture afferenti alla Sapienza, in collaborazione con uno o più tavoli tecnici dei referenti di struttura designati dai Presidi e dai Direttori di Dipartimento.

È previsto che il Comitato editoriale web duri in carica fino al 31 dicembre 2012 e che presenti al Rettore una relazione sull’attività svolta al 31 dicembre di ciascun anno.

Nell’ottica di un coinvolgimento attivo degli utenti è stato anche previsto che il Comitato abbia la facoltà di invitare a partecipare alle proprie riunioni soggetti diversi, in qualità di stakeholders, di erogatori di contenuti per il sito web o di consulenti su particolari aspetti tecnici.

5.5.1 La realizzazione del nuovo portale web Sapienza

Il sito istituzionale della Sapienza, coerentemente con quanto indicato nel Piano di comunicazione 2010, è stato oggetto di una ristrutturazione complessiva che ha riguardato la struttura della home page, l’architettura dei contenuti e le modalità di navigazione. Il nuovo sito è stato ufficialmente pubblicato on line nel maggio 2011.

La realizzazione del nuovo sito web istituzionale della Sapienza è il frutto di un lungo lavoro progettuale che ha impegnato il Comitato Editoriale Web, il Centro InfoSapienza e diverse strutture e competenze interne.

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Il nuovo portale rappresenta la principale forma di comunicazione dell’ateneo con gli utenti ed è stato rinnovato per garantire uno standard adeguato a una grande istituzione accademica come la Sapienza.

Dal punto di vista metodologico, si è scelto un approccio user-centered e di progettazione partecipata. Nelle diverse fasi di lavorazione sono quindi stati condotti test mirati con gruppi di utenti; prima del lancio definitivo è stata inoltre resa disponibile una preview del sito web che ha consentito al pubblico di visionare il layout e la struttura di navigazione e di commentare il nuovo sito attraverso un questionario on line. Docenti, personale tecnico-amministrativo, studenti e utenti esterni hanno pertanto partecipato alla fase finale di valutazione con suggerimenti e proposte.

Al progetto di rinnovo del sito web centrale ha fatto seguito un secondo progetto per l’integrazione dei siti delle strutture decentrate della Sapienza (principalmente Facoltà e Dipartimenti) che ha puntato a rendere omogenei i contenuti, rispettando i requisiti di trasparenza indicati dal MIUR. I modelli per Dipartimenti e Facoltà sono stati distribuiti nel mese di settembre 2011.

Nel mese di ottobre 2011 è stata organizzata la formazione per i compilatori del sito, secondo uno schema di redazione diffusa con compiti diversificati.

Nel corso del 2012, oltre al completamento del nuovo sito (rinnovo anche della versione inglese, coinvolgimento di centri, biblioteche e musei), è prevista l’estensione del progetto a un vero e proprio portale di servizi. Tale portale consentirà agli utenti di effettuare sul sito numerose operazioni e procedure, attraverso l’autenticazione, e porterà a un’integrazione tra le basi dati (U-Gov per anagrafica e ricerca, Gomp per l’offerta formativa, ecc.).

5.5.2 Le novità del sito web: un’interfaccia user-centered

Una delle principali novità del nuovo sito web della Sapienza consiste nella realizzazione di una home page innovativa che ha l’obiettivo di aumentare la forza comunicativa e ridurre la complessità cognitiva.

La scelta punta a dare prevalenza alle immagini e alla grafica e a ridurre la componente verbale, con una estensione a tutto schermo in orizzontale. Il menù di navigazione è stato reso semplice ed intuitivo, nell’intento di tenere conto dei diversi tipi di utenti che interagiscono con il sito. In questo senso, sono costruiti percorsi di navigazione sia per tipologia di utente (Future matricole, Studenti, Docenti, Personale e Media) sia per funzioni ( Didattica, Ricerca, Internazionale etc.).

Un altro obiettivo fondamentale è consistito nell’uniformare il sito centrale di Ateneo con i siti delle strutture decentrate (Facoltà, Dipartimenti ) per favorire la relazione tra i siti e costruire percorsi di navigazione coerenti per l’utente.

Dalle analisi svolte dal Comitato Web sono infatti emerse disomogeneità nei contenuti (che spesso non rispondono al dettato normativo vigente , ossia al decreto MIUR sulla trasparenza), nello stile, nelle funzioni dei siti delle diverse strutture rispetto al Sito web di Ateneo.

In quest’ottica si è provveduto a costruire format già predisposti per i nuovi siti di Facoltà, tracciando anche le Linee guida per un nuovo layout della home previste per il sito web di Ateneo, a cui i siti di Facoltà devono uniformarsi, fornendo anche le indicazioni per la gestione del rapporto tra sito di Ateneo e siti di Facoltà.

Il Comitato ha indicato il Cineca come il più idoneo interlocutore tecnico per realizzare il progetto e ha suggerito di realizzare una call interna per individuare risorse professionali, condividere il progetto e creare un gruppo di lavoro

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dedicato, coordinato da un responsabile, e per individuare uno o più redattori/traduttori madrelingua per l’implementazione e l’aggiornamento del sito inglese.

Per realizzare la miglior esperienza d’uso per gli utenti e soddisfare gli obiettivi strategici, di comunicazione e di servizio, il Cineca ha sviluppato la Metodologia UXlab che prevede:

• la progettazione centrata sull’utente (UCD User-Centered Design); • la progettazione partecipata.

L’approccio UCD seguito nella realizzazione del sito ha previsto un coinvolgimento degli stakeholders e dei key user (principalmente studenti, personale tab e docenti) e interviste mirate e attività di user research.

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6. Ricerca scientifica19

6.1 Introduzione

La valutazione della ricerca è uno dei temi più importanti del dibattito pubblico attuale non solo sull’università e gli enti di ricerca, ma anche sullo sviluppo complessivo del Paese. La maggiore attenzione riguarda non tanto la ormai consueta scarsità di risorse pubbliche e private, ma la richiesta della trasparenza del loro utilizzo del merito e della qualità.

L’esigenza di attuare modelli di valutazione del sistema universitario nasce da lontano (legge n.168 del 1989, di istituzione del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e legge n.370 del 1999, che per la prima volta ha disciplinato la materia della valutazione prevedendo la costituzione di organi interni - Nuclei di valutazione d’Ateneo, NVA ed esterni - Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario, CNVSU). Dopo il primo esercizio di valutazione della ricerca VTR 2001-2003, effettuato dal CIVR (Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca) nell’anno 2004, con ulteriori strumenti legislativi (ad es. legge n.240 del 2010) viene istituita l’Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca (ANVUR), che, entrata in funzione nel 2011, ha realizzato un nuovo esercizio di valutazione nazionale della qualità della ricerca (VQR).

È da questa premessa che il capito sulla ricerca di quest’anno prende spunto. È inevitabile che esso acquisti una particolare importanza per via delle attività poste in essere dall’Ateneo per la realizzazione della VQR oltre alla consueta analisi sui dati relativi ai dipartimenti, nella nuova costituzione statutaria, al personale, ai finanziamenti alla ricerca e alla partecipazione ai progetti PRIN, prenderemo in considerazione anche i passaggi e le azioni che l’Ateneo si appresta a compiere per rispondere al meglio alle richieste di conferimento dei prodotti della ricerca e altri compimenti utili al raggiungimento del miglior risultato possibile sulla valutazione delle proprie attività di ricerca. A questo non può mancare una delle parti fondamentali dell’analisi, riguardante la funzione del conferimento da parte dei singoli ricercatori, che ha reso opportuno il passaggio dal sistema di catalogazione dei prodotti della ricerca SAPERI in uso da tempo, al nuovo sistema U-GOV Catalogo della Ricerca. Le complesse procedure VQR, stabilite dal DM 19 marzo 2010 e successivamente modificate dal Bando, che ha determinato un allungamento dei termini del periodo di valutazione (da cinque anni previsti inizialmente 2004/2008 a sette 2004/2010), hanno comportato la creazione di un gruppo di lavoro (Task Force) da affiancare all’OIR, organismo di indirizzo e di raccordo incaricato di guidare il processo. Nel contempo, nuove iniziative sono state mese in atto, per stimolare e valorizzare la ricerca di Sapienza, come l’ufficio valorizzazione ricerca scientifica e innovazione (UVRSI) e il progetto Sapienza Ricerca, giunto alla terza edizione, che evidenzia le migliori ricerche svolte e premia i giovani ricercatori di Sapienza.

6.2 Attività dell’Organismo di Indirizzo e di Raccordo

L’OIR (Organismo di Indirizzo e di Raccordo), istituito dal Rettore con D.R. del 12 maggio 2010, ha “il compito di attuare l’identificazione di obiettivi e la costruzione di indicatori specifici di efficienza/efficacia, raccordati con quelli nazionali - FFO, di valutazione degli output dei diversi settori correlando l’assegnazione di una parte rilevante delle risorse agli esiti della valutazione stessa”. L’OIR è composto da 13 membri scelti tra i componenti del Comitato InfoSapienza, delle sei macroaree scientifiche del SA, del Comitato Sistema bibliotecario di Ateneo Sapienza, del Nucleo di Valutazione di Ateneo, del Comitato di supporto strategico e valutazione. La composizione dell’OIR, è rintracciabile al seguente indirizzo: http://www.uniroma1.it/ateneo/governo/organismo-di-indirizzo-e-raccordo.

19 La stesura del capitolo è stata curata da L. Bianconi, A. Polimeni, G. Salinetti, G. Senatore e G. Screpis.

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La presenza nell’OIR di dirigenti amministrativi rivela la volontà di creare un forte collegamento con l’Amministrazione centrale, in un’ottica di coordinamento delle politiche di Ateneo con la gestione delle attività amministrative. Nell’ambito di un mandato assai ampio, la attività dell’OIR si è concentrata sugli aspetti organizzativi inerenti la valutazione della ricerca, con la presa d’atto della necessità di eliminare o mitigare al massimo le lacune informative che persistevano, adottando un database interno in grado di raccogliere tutte le informazioni e i dati resi necessari dalle procedure della VQR. E’ stato pertanto innescato un processo che portasse in tempi rapidi all’adozione di un sistema informativo di catalogazione delle pubblicazioni scientifiche (U-GOV Ricerca del Cineca) che Sapienza aveva nel frattempo acquistato.

Altro compito importante dell’OIR è stato quello di sensibilizzare il corpo docente sulla VQR, sottolineando l’importanza del ruolo che il singolo docente assume per accrescere l’intero sistema di valutazione della ricerca. Il modo migliore per raggiungere lo scopo di una ampia e costruttiva partecipazione dell’intero corpo ricercatore alla operazione, resa ancora più complessa dalla numerosità dei docenti della Sapienza e dallo spettro ampio degli ambiti disciplinari rappresentati, è stato quello di impostare un “sistema di raccordo” tra i singoli docenti, i referenti d’area, i direttori di dipartimento e l’OIR. Per rendere efficace l’azione di raccordo e indirizzo, nonché il controllo e il supporto ai docenti per il corretto inserimento dei dati , è stata costituita una Task Force di fiancheggiamento all’OIR, costituita da personale tecnico amministrativo (TAB) afferenti alle strutture dipartimentali.

6.3 Attività per la valorizzazione e l’applicazione della ricerca20

La qualità della ricerca svolta dagli atenei è uno dei principali elementi di prestigio e di riconoscimento nazionale e internazionale. Inoltre, un ulteriore aspetto, quello del trasferimento dei risultati, generalmente indicato come “trasferimento tecnologico”, ha assunto importanza strategica, sia come contributo innovativo delle università al progresso del Paese, sia come fonte non trascurabile di autofinanziamento.

6.3.1 Valorizzazione della ricerca (“Sapienza Ricerca”)

La ricognizione e la selezione delle ricerche per la VQR costituiscono anche un importante passaggio su cui fondare la valorizzazione delle attività di ricerca svolte negli atenei e i loro risultati; inoltre, la conoscenza diffusa della ricerca prodotta rappresenta, di per se, un fortissimo stimolo al miglioramento e all’implementazione delle attività. Sapienza ha rivolto una specifica iniziativa alla valorizzazione della ricerca, dando vita, nel 2009 alla manifestazione annuale “Sapienza ricerca”, consistente nella selezione, da parte di una commissione internazionale, delle migliori ricerche di ciascuna grande area culturale (“macroarea”) tra quelle che i ricercatori e i gruppi di ricerca hanno inteso sottomettere alla selezione stessa. Un premio viene riservato alle migliori ricerche presentate da singoli ricercatori o da gruppi guidati da ricercatori di età inferiore ai quaranta anni. La manifestazione è rivolta sia all’interno, a stimolare una positiva competizione, sia all’esterno, nel segnalare alla pubblica opinione e ai portatori di interesse le ricerche di maggiore significato svolte nell’anno. A questo fine, le schede illustrative di tutte le ricerche partecipanti sono raccolte in un volume, e la premiazione è un atto solenne con ampia ed autorevole partecipazione esterna (nel 2009, prima edizione, ha presenziato anche il presidente della Repubblica).

6.3.2 Applicazioni della ricerca

La necessità di stimolare l’utilizzazione dei risultati innovativi della ricerca prodotta dalle università da parte del tessuto industriale e produttivo del paese, ha portato alla messa in atto di iniziative per rafforzare l’interazione tra università e mondo produttivo, con attività concrete e immediatamente tangibili (brevetti, spin-off, licensing, contratti di ricerca, ecc.) e altre, meno immediatamente efficaci (conferenze, seminari, pubblicazioni, tesi, educazione continua,

20 Cfr relazione UVSRI, dott.ssa Sabrina Luccarini.

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attività di laboratorio di test e simulazione, PhDs, stages e tirocini, contatti e reti informali, ecc.), ma essenziali nella strategia generale di valorizzazione dei risultati della ricerca nel medio -lungo termine.

Trasferimento tecnologico

Di primaria importanza risulta a questo riguardo l’inserimento tra le finalità istituzionali definite nello statuto dell’università la valorizzazione della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico, con la possibilità di costituire società di capitali finalizzate alla utilizzazione industriale dei risultati della ricerca attraverso apposite imprese ad alto contenuto innovativo.

Per quanto attiene alle attività svolte in ambito di trasferimento tecnologico, l’UVRSI ha continuato la sua azione, iniziata dal momento della sua costituzione , nel 2006, su due aspetti differenti, ma complementari:

a) la razionalizzazione delle procedure amministrative di valutazione e approvazione per ridurre i tempi e coordinare meglio i diversi attori, con particolare riguardo alle proposte di spin-off); il perfezionamento degli strumenti contrattuali e negoziali necessari alla regolamentazione delle operazioni di trasferimento tecnologico (licensing, spin-off, convenzioni, accordi di collaborazione, ecc.) , anche attraverso l’elaborazione di format (format di statuto, patti parasociali, convenzione tra l’Università e le società di spin-off, licenza di marchio, licenza di brevetto);

b) l’implementazione di attività strutturate e non occasionali di formazione, informazione e consulenza alle strutture decentrate Sapienza, volte ad agevolare la diffusione della cultura brevettuale, della cultura di impresa e dei processi di corretta valorizzazione del know-how universitario, al fine di creare una corretta interazione tra le strutture interessate e l’amministrazione centrale. L’ottica generale è stata quella di ampliamento e rafforzamento della rete delle relazioni e delle sinergie interne ed esterne, promuovendo e potenziando le partnership strutturate, come ad. es., quella con la FederLazio, che prevede un raccordo con le 4000 PMI associate, nell’ambito del quale Sapienza ha costituito l’interfaccia tra imprese e ricercatori per lo scouting, il linking e la collaborazione a bandi di finanziamento congiunti (vedi il bando Mise-ICE-CRUI) e per l’organizzazione di incontri tematici tra ricercatori e imprese; accordo con Telecom Italia (working capital), finalizzato al sostegno dell’innovazione nell’ambito del web 2.0. Altre iniziative sono in corso, come quella per la realizzazione di un evento di selezione di idee innovative per l’impresa e l’industria (Technogarage).

L’attività svolta, tesa soprattutto ad introdurre la cultura necessaria per la valorizzazione del know-how universitario e dell’interazione tra mondo universitario e mondo produttivo, ha portato a risultati tangibili, tra cui, licensing di brevetti, creazione di impresa innovativa, con primi contratti e primi ricavi. Oltre all’innesco di spin-off, grande attenzione è posta al monitoraggio di quelli avviati.

Tabella 6.1 Spin-off Sapienza

Spin-off Settore applicazione Proponenti

Se.qu.env srl Sicurezza ambientale e antropica degli spazi museali ed espositivi Guglielmetti, Ulivieri

Eco recycling srl Recupero e riciclaggio di materie prime secondarie Toro

Unibiomedics srl Biomedico Scarponi, Passariello

Survey lab srl Sensori terrestri e satellitari Marsella

Molirom srl Chimica fine e farmaceutica, cosmaceutica e nutraceutica Botta, Boffi

Archi web srl Sistema informativo archeologico Carandini

Tutto Rfid srl Tecnologia RFID (Radio Frequency IDentification Biader

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Spin-off Settore applicazione Proponenti

Sistema Ingegneria dei sistemi di Trasporto e Infomobilità Gentile, Papola

Nhazca Servizi di monitoraggio e di analisi di eventi naturali Mugnozza, Bozzano

BrainSigns Efficacia dei messaggi pubblicitari Babiloni

Aircomply Compliance Management Tronci, Costantino, Di Gravio

Opt Sensor srl Strumenti optoelettronici per la cristallizzazione industriale Chianese, Fazio, Bravi

Ulteriori attività

Ulteriore punto di forza della Sapienza è la partecipazione dei propri studenti a tirocini e stage presso enti pubblici e aziende private. Si riportano brevemente alcune cifre:

ad oggi risultano stipulate 930 convenzioni quadro per tirocini e stage; nell’a.a. 2009-2010, 12.663 studenti hanno svolto attività di tirocinio e stage di cui il 8,50% presso enti

pubblici, il 50,00% presso imprese private, il 41,50% in area sanitaria. Del totale solo lo 3,70% ha svolto tirocini e stage all’estero.

Sempre al fine della valorizzazione del “prodotto” Sapienza, nel 2009 sono stati stipulati 588 contratti ed accordi di ricerca per un importo complessivo di euro 30,1 milioni, contribuendo ulteriormente con questo alla diffusione e al trasferimento sul territorio del “sapere” Sapienza.

6.4 Risorse per la ricerca (Personale, dipartimenti, finanziamenti )

Il personale dedicato, le strutture, gli strumenti (strumentazione scientifica, biblioteche) e i finanziamenti costituiscono un inestricabile insieme necessario per lo svolgimento della ricerca e l’ottenimento di risultati. Sono altrettanto importanti, da un lato, la qualità e la capacità innovativa del personale e, dall’altro, la sua interconnessione con ricercatori e centri di ricerca nazionali e internazionali. Nel prosieguo, si tenterà di analizzare le prime tre componenti, inquadrandole in una sufficiente dinamica temporale.

6.4.1 Personale

La tabella 6.2 mostra l’evoluzione storica del corpo docente alla Sapienza a partire dal 1999.

Tabella 6.2 Personale impegnato in attività di ricerca per qualifica – dal 1999

Anno Docenti per ruolo

PO PA RU Totale

2010 1.090 1.128 1.968 4.186

2009 1.313 1.213 1.953 4.479

2008 1.412 1.288 1.993 4.693

2007 1.445 1.339 1.850 4.634

2006 1.472 1.345 1.854 4.671

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Anno Docenti per ruolo

2005 1.464 1.360 1.826 4.650

2004 1.369 1.248 2.038 4.655

2003 1.426 1.291 2.001 4.718

2002 1.437 1.315 2.065 4.817

2001 1.444 1.369 1.939 4.752

2000 1.313 1.366 1.548 4.227

1999 1.185 1.416 1.592 4.193

variazioni % 1999-2010 -8,0 -20,5 23,6 0,0

Fonte: elaborazioni su dati Nuclei 2011

Appare evidente come l’incremento registrato dopo il calo osservato negli anni 2003 e 2004, abbia riguardato sia i docenti (ordinari e associati) che i ricercatori fino al 2008 (percentualmente dell'11,92% nel periodo 1999-2008), ma successivamente esso sia stato praticamente limitato solo a questi ultimi mentre ordinari e associati iniziavano una ininterrotta tendenza alla riduzione. Complessivamente, dal 2009, il corpo ricercatore è diminuito, risultando addirittura inferiore, nel 2010, sia pure di poco, al livello di partenza (1999). La riduzione è considerevole: si è passati, infatti dalle 4.693 unità del 2008 a 4.186 unità, con un decremento di più di 500 unità. Il decremento risulta ancora maggiore se si confronta il dato del 2010 con quello del 2002, anno di maggiore numerosità dell’intervallo considerato (4817).

Appare interessante confrontare l’andamento del trend nelle altre università italiane (quelle di maggiori dimensioni), nello stesso intervallo di tempo (tabella 6.3).

Tabella 6.3 Personale docente in alcune grandi università comparabili con la Sapienza - dal 1999 al 2010

Università 1999 2007 2008 2009 2010 % 1999-2010 % 2009-2010 Bari 1.511 1.909 1.861 1.866 1.681 11,25 -9,91

Milano 1.955 2.486 2.427 2.354 2.206 12,84 -6,29

Palermo 1.744 2.023 2.071 1.990 1.793 2,81 -9,90

Bologna 2.747 3.188 3.207 3.129 2.938 6,95 -6,10

Napoli Federico II 2.567 3.089 3.015 2.905 2.702 5,26 -6,99

Torino 1.891 2.175 2.217 2.133 2.033 7,51 -4,69

Catania 1.438 1.624 1.661 1.601 1.515 5,35 -5,37

Padova 2.138 2.379 2.381 2.319 2.214 3,55 -4,53

Roma Sapienza 4.193 4.634 4.693 4.479 4.186 -0,17 -6,54

Pisa 1.776 1.816 1.783 1.747 1.590 -10,47 -8,99

Firenze 2.188 2.271 2.179 2.122 1.965 -10,19 -7,40

Genova 1.642 1.614 1.597 1.499 1.384 -15,71 -7,67

Nel confronto della numerosità del corpo ricercatore attuale (2010) rispetto a quella del 1999, appare evidente come Sapienza abbia potuto mantenere a malapena la parità, a differenza di molte altre università che hanno segnato incrementi, alcuni dei quali del tutto ragguardevoli (Milano statale + 12,84%, Bari + 11,25%). Il risultato di Sapienza è, comunque, notevolmente migliore rispetto a quello di alcune grandi università (Pisa, Firenze e Genova) che hanno registrato decrementi superiori al 10%. Il decremento registrato nell’ultimo anno (2009-2010) ha interessato, in maniera grosso modo comparabile, tutti gli atenei.

103

Uno dei caratteri più significativi e negativi per Sapienza è l’avanzata classe d’età dei suoi docenti. La decrescita registrata negli ultimi anni della numerosità dei docenti di prima e seconda fascia e l’incremento relativo del numero dei ricercatori ha mitigato il fenomeno, che rimane ancora preoccupante, anche per l’elevata età media di molti ricercatori, come si evince dalla tabelle che segue (tabella 6.4).

104

Tabella 6.4 Distribuzione dei docenti per classi di età e per facoltà - anno 2010

Fonte: elaborazioni su banca dati docenti MIUR-CINECA

L’età media del personale docente della Sapienza rimane ancora elevata, con poco meno del 30% del personale docente di età superiore ai 60 anni. A livello di singola Facoltà si passa da Facoltà più “datate” in cui i livelli di ultra sessantenni si attestano vicino al 40% (Architettura, Lettere e Scienze umanistiche) a Facoltà più “giovani” in cui i livelli di over 60 sono alquanto contenuti e vicino al 20% (Farmacia, Studi Orientali) (Tabella 6.4). In genere, comunque, la politica di assunzione di giovani ricercatori ( si è passati dal 37,9% nel 1999 al 47,0% nel 2010), insieme alla massiccia uscita di docenti per ragioni anagrafiche sta producendo un ribilanciamento delle classi di età a favore di quelle più giovani.

Il Grafico 6.1 mostra la distribuzione per genere e per ruolo dei docenti della Sapienza in confronto con la situazione italiana, nell’anno 2010. Non si rilevano sostanziali differenze tra la distribuzione osservata alla Sapienza rispetto all'insieme delle università italiane a parte una leggera prevalenza della percentuale di professori ordinari e associati di genere femminile rispetto alla tendenza generale.

E' però evidente l’asimmetria della distribuzione rispetto ai ruoli di appartenenza. Infatti, ad eccezione del ruolo dei ricercatori in cui le donne, anche se in minoranza, sostanzialmente eguagliano il numero degli uomini, nel ruolo degli ordinari queste costituiscono solo un quinto del totale e nel ruolo degli associati sono poco più di un terzo. Comunque, la quasi parità nella categoria dei ricercatori, sembra indicare un rieqilibrio in corso a favore del genere femminile.

E’ opportuno precisare che il personale considerato ai fini della ricerca nei modelli nazionali di valutazione è costituito dal personale strutturato (professori ordinari, professori associati e ricercatori) e personale non strutturato, costituito prevalentemente da figure ben definite quali assegnisti e dottorandi, mentre viene trascurato il variegato insieme di personale a contratto.

CLASSI DI ETA' DEI DOCENTIFACOLTA' <= 40 in % 41 - 50 in % 51 - 60 in % 61 - 70 in % > 70 in % Totale %ARCHITETTURA 19 7,98 76 31,93 51 21,43 92 38,66 0,00 238 100,00ECONOMIA 35 16,59 75 35,55 38 18,01 62 29,38 1 0,47 211 100,00FARMACIA 16 15,53 37 35,92 31 30,10 19 18,45 0,00 103 100,00FILOSOFIA 4 5,80 14 20,29 17 24,64 33 47,83 1 1,45 69 100,00GIURISPRUDENZA 27 18,12 27 18,12 38 25,50 54 36,24 3 2,01 149 100,00INGEGNERIA 54 11,76 185 40,31 111 24,18 106 23,09 3 0,65 459 100,00LETTERE E FILOSOFIA 15 7,28 41 19,90 54 26,21 95 46,12 1 0,49 206 100,00MEDICINA E CHIRURGIA 85 5,93 274 19,12 761 53,11 309 21,56 4 0,28 1433 100,00PSICOLOGIA 27 18,37 42 28,57 37 25,17 40 27,21 1 0,68 147 100,00SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE 20 23,81 18 21,43 23 27,38 22 26,19 1 1,19 84 100,00SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI 74 13,65 142 26,20 159 29,34 164 30,26 3 0,55 542 100,00SCIENZE POLITICHE 14 13,33 29 27,62 25 23,81 37 35,24 0,00 105 100,00SCIENZE STATISTICHE 11 12,22 25 27,78 22 24,44 32 35,56 0,00 90 100,00SCIENZE UMANISTICHE 18 9,57 45 23,94 49 26,06 76 40,43 0,00 188 100,00SCUOLA DI INGEGNERIA AEROSPAZIALE 1 5,00 6 30,00 5 25,00 8 40,00 0,00 20 100,00SCUOLA SPECIALE ARCHIVISTI e BIBLIOTECARI 2 8,33 7 29,17 8 33,33 7 29,17 0,00 24 100,00SOCIOLOGIA 8 14,04 9 15,79 13 22,81 27 47,37 0,00 57 100,00STUDI ORIENTALI 3 8,33 11 30,56 13 36,11 9 25,00 0,00 36 100,00Totale 433 10,41 1063 25,55 1455 34,97 1192 28,65 18 0,43 4161 100,00

105

Grafico 6.1 Docenti di ruolo per genere nel 2010 alla Sapienza e in Italia (% sul totale)

79,93

65,71

54,75

76,15

61,74

54,27

20,07

34,29

45,25

23,85

38,26

45,73

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

70,00

80,00

90,00

ordinario associato ricercatore

Italia %M Sapienza %M Italia %F Sapienza %F

La distribuzione del corpo ricercatore nelle diverse aree scientifico-culturali è assai poco omogenea, in relazione ad un insieme complesso di ragioni, non ultima quella della distribuzione tradizionale. La Tabella 6.5, riporta, separatamente per gli anni 2008-2010, la distribuzione del personale ricercatore di ruolo secondo le aree CUN. Si può notare come la riduzione verificatasi in questo intervallo di tempo abbia colpito tutte le aree in maniera relativamente uniforme, fatta eccezione per l’area 9 (ingegneria industriale e dell’informazione) il cui tasso di riduzione è sensibilmente più contenuto. La tabella non consente analisi più raffinate, essendo molteplici le componenti alla base della decrescita (ragioni anagrafiche, politica, tempi ed entità del reclutamento).

Tabella 6.5 Docenti di ruolo per area scientifica per tipologia - 2008-2010

* Fonte: rilevazione Nuclei - vari anni

2008 2009 2010Area PO PA RU Tot. PO PA RU Tot. PO PA RU Tot. 1 - Scienze matematiche e informat. 80 105 64 249 78 96 59 233 70 82 56 208 2 - Scienze fisiche 63 57 52 172 57 52 50 159 46 51 53 150 3 - Scienze chimiche 60 60 75 195 52 59 73 184 37 58 69 164 4 - Scienze della terra 24 31 24 79 18 30 23 71 14 28 25 67 5 - Scienze biologiche 92 114 159 365 83 101 149 333 79 89 151 319 6 - Scienze mediche 230 371 797 1.398 218 342 759 1.319 194 316 765 1.275 7 - Scienze agrarie e veterinarie 6 6 7 19 6 6 6 18 6 5 6 17 8 - Ingegneria civile e architettura 117 104 150 371 107 98 138 343 89 89 142 320 9 - Ingegneria industriale e dell'informaz. 123 87 98 308 121 81 95 297 101 83 108 29210 - Scienze dell'antichità, fil.-lett., stor.-art. 151 110 144 405 135 111 139 385 109 104 136 34911 - Scienze storiche, fil., pedag. e psicolog. 151 110 158 419 146 110 147 403 128 104 152 38412 - Scienze giuridiche 122 26 154 302 113 26 148 287 74 25 135 23413 - Scienze economiche e statistiche 145 60 111 316 136 58 108 302 105 56 109 27014 - Scienze politiche e sociali 48 47 59 154 43 43 59 145 38 38 61 137Totale 1.412 1.288 2.052 4.752 1.313 1.213 1.953 4.479 1.090 1.128 1.968 4.186

106

* In questa rilevazione, con i ricercatori, sono conteggiati anche assistenti e professori incaricati dei ruoli ad esaurimento (notare la differenza tra i valori riportati in Tabella 6.2).

Nella ricerca, sono attori importanti accanto ai ricercatori strutturati, anche i ricercatori in formazione (dottorandi) e quelli non strutturati (assegnisti). La numerosità di queste importanti componenti dele attività della ricerca sono quindi indicatori assai rilevanti. Le tabelle che seguono (6.6 e 6.7) rappresentano la distribuzione rispettivamente dei dottorandi e dei riercatori non strutturati nelle diversa aree CUN lungo un intervallo triennale (2008-2010).

La Tabella 6.6 riporta il numero dei dottorandi per i tre a.a. 2008-2009, 2009-2010 e 2010-2011; nell’ultima colonna è riportato, per ciascuna area CUN, il rapporto fra dottorandi nel 2010-2011 e i docenti dell’area corrispondente (rapporto tra i dati delle 2 colonne precedenti). A fronte di un valore medio di area di 63%, si osserva una notevole variabilità di questo rapporto, con il valore più basso (36%) nell’area delle scienze mediche e il valore più alto (oltre il 100 %) nell’area delle scienze fisiche.

Tabella 6.6 Dottorandi di ricerca per aree scientifiche - a.a. 2008-2009, 2009-2010, 2010-2011

Area

a.a. 2008-2009 a.a. 2009-2010 a.a. 2010-2011 Tot. Dottorandi 2010-2011

Docenti 2010

Dottorandi per docenti

XXII ciclo

XXIII ciclo

XXIV ciclo

XXIII ciclo

XXIV ciclo

XXV ciclo

XXIV ciclo

XXV ciclo

XXVI ciclo

1 - Scienze matematiche e informatiche 22 22 25 22 26 31 37 33 39 109 208 0,52

2 - Scienze fisiche 32 35 36 34 37 46 53 56 58 167 150 1,11

3 - Scienze chimiche 35 28 31 25 28 31 23 24 28 75 164 0,45

4 - Scienze della terra 11 12 12 14 13 17 15 19 19 53 67 0,79

5 - Scienze biologiche 72 73 73 75 73 82 97 107 111 315 319 0,98

6 - Scienze mediche 146 164 168 152 149 187 144 159 166 469 1.275 0,36

7 - Scienze agrarie e veterinarie 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 17 0,00

8 - Ingegneria civile e architettura 87 99 88 84 68 82 84 86 80 250 320 0,78

9 - Ingegneria industriale e dell'informaz. 68 78 82 71 77 92 68 79 84 231 292 0,79

10 - Scienze dell'antichità, fil.-lett., stor.-art. 79 112 105 103 100 101 104 105 124 333 349 0,95

11 - Scienze storiche, fil., pedag. e psicolog. 78 92 106 88 102 101 69 66 81 216 384 0,56

12 - Scienze giuridiche 73 73 78 68 68 74 57 59 72 188 234 0,80

13 - Scienze economiche e statistiche 43 50 41 46 41 52 32 41 51 124 270 0,46

14 - Scienze politiche e sociali 40 39 34 39 35 41 32 33 52 117 137 0,85

Totale 786 877 879 821 817 937 815 867 965 2.647 4.186 0,63

Fonte: Ufficio Dottorati

La Tabella 6.7 riporta il numero di assegnisti per aree scientifiche nel triennio 2008- 2010, insieme a quello dei docenti dell’area e al relativo rapporto. Da notare come nell’ultimo triennio il loro numero sia sensibilmente aumentato, passando da 513 assegni nel 2008 a 671 nel 2010 (+30,7%), facendo in tal modo aumentare il valore medio del rapporto assegnisti/docenti al 16% contro l’11% di 2 anni prima. Va altresì segnalato che l'incremento del numero degli assegni potrebbe essere anche dovuto alla possibilità di attivare contratti di ricerca di durata annuale, norma introdotta dal Senato accademico con la revisione del regolamento per il loro conferimento (27.07.2007). È infine da notare che in alcune aree il numero di assegni conferiti si è mantenuto quasi costante o è lievemente aumentato, per un maggior

107

ricorso al finanziamento diretto o alla pratica del cofinanziamento degli assegni da parte delle singole strutture di ricerca.

Tabella 6.7 Assegnisti per aree scientifiche - triennio 2008-2010

Fonte: rilevazione Nuclei - vari anni

6.4.2 Dipartimenti

I dipartimenti sono le strutture primarie e permanenti dedicate alla ricerca. A questi si affiancano i centri di ricerca, strutture temporanee costituite nel tempo con specifiche finalità. In accordo al regolamento dell’amministrazione, finanza e contabilità i centri attivi e produttivi sono stati trasformati in centri di ricerca della Sapienza; Sapienza, inoltra, partecipa alla costituzione e alla gestione di centri di ricerca interuniversitari (26 centri Sapienza e 50 interuniversitari).

Nel corso del 2010 la Sapienza ha realizzato una riorganizzazione e accorpamento dei dipartimenti in applicazione anche della norma contenuta nel nuovo statuto per cui i dipartimenti devono essere costituiti da almeno 50 docenti. L’imponente lavoro di accorpamento è stato realizzato nella prima metà del 2010 e ha consentito di far scendere il numero dei dipartimenti da 107 a 67; i nuovi dipartimenti sono entrati in vigore dal 1 luglio 2010.

In appendice sono riportati i dati relativi al numero di afferenti, docenti e personale tecnico-amministrativo e bibliotecario (TAB), assegnisti-borsisti-contrattisti di ricerca, dottorandi, fondi di ricerca dell’Università e provenienti da altre fonti, il conto terzi, fondi di ricerca per docente dei nuovi 67 dipartimenti.

I dipartimenti sono raggruppati per macroaree dal Collegio dei direttori di dipartimento in base al settore scientifico di prevalenza e alle delibere prese dai Consigli di dipartimento. Le macroaree in linea di massima ricalcano quelle del Senato accademico, ma in considerazione dell'interdisciplinarietà dell'attività svolta nei dipartimenti le collocazioni di questi non sempre coincidono.

Ai fini dello svolgimento delle attività di ricerca, un ruolo importante è svolto dal personale tecnico, amministrativo e bibliotecario (TAB). Il personale TAB ha subito una graduale riduzione numerica negli ultimi anni, passando dalle 2095 unità del 2007 a 2086 nel 2010. Se consideriamo solo il personale impiegato nei dipartimenti, esso complessivamente non supera le 1000 unità, con un rapporto, rispetto al personale docente, di ca 1 a 5. L’evidente insufficienza del personale di supporto alla ricerca costituisce un rilevante fattore negativo, in grado di incidere sulla produttività complessiva.

2008 2009 2010Area Assegni Docenti Ass/Doc Assegni Docenti Ass/Doc Assegni Docenti Ass/Doc1 - Scienze matematiche e informatiche 18 249 0,07 36 233 0,15 37 208 0,182 - Scienze fisiche 39 172 0,23 51 159 0,32 52 150 0,353 - Scienze chimiche 15 195 0,08 24 184 0,13 24 164 0,154 - Scienze della terra 18 79 0,23 18 71 0,25 15 67 0,225 - Scienze biologiche 59 365 0,16 81 333 0,24 88 319 0,286 - Scienze mediche 89 1.398 0,06 120 1319 0,09 117 1.275 0,097 - Scienze agrarie e veterinarie 3 19 0,16 2 18 0,11 5 17 0,298 - Ingegneria civile e Architettura 51 371 0,14 70 343 0,2 79 320 0,259 - Ingegneria industriale e dell'informazione 101 308 0,33 117 297 0,39 108 292 0,3710 - Scienze dell'antichità, fil.-lett., stor.-art. 18 405 0,04 23 385 0,06 28 349 0,0811 - Scienze storiche, fil., pedag. e psicolog. 36 419 0,09 45 403 0,11 45 384 0,1212 - Scienze giuridiche 22 302 0,07 34 287 0,11 30 234 0,1313 - Scienze economiche e statistiche 24 316 0,08 32 302 0,1 23 270 0,0914 - Scienze politiche e sociali 20 154 0,13 20 145 0,13 20 137 0,15Totale e valore medio Ass/Doc 513 4.752 0,11 673 4.479 0,15 671 4.186 0,16

108

6.4.3 Finanziamenti

I finanziamenti per la ricerca per il periodo 2006-2010 sono raggruppati nella Tabella 6.9 e rappresentati graficamente nei Grafici 6.2.a/b/c/d. Essi riportano: i finanziamenti UE, ossia quanto ottenuto direttamente dalla Comunità e, sia pure in piccola parte, da enti di ricerca esteri; i finanziamenti MIUR, che comprendono i programmi di interesse nazionale (PRIN), ma anche i fondi per la ricerca di base (FIRB) ed il fondo integrativo speciale (FISR); i finanziamenti derivanti da Enti pubblici e non; i finanziamenti “Sapienza” ossia i fondi erogati dall’Ateneo e assegnati dalla Commissione ricerca scientifica dell’Università e dalle Commissioni scientifiche degli Atenei federati. Per quanto riguarda l’entità delle somme complessivamente messe a disposizione della ricerca si deve rilevare un incremento nel tempo, anche se contenuto, dovuto ad una ridistribuzione dei pesi delle diverse voci di entrata: accanto alla diminuzione delle voci tradizionalmente più consistenti (MIUR e Sapienza, per il 2010, di entità drammatica vi è un sensibile incremento delle entrate comunitarie e da enti, a dimostrazione di una confortante capacità dei gruppi di ricerca di acquisire finanziameni su canali diversi e, forse, più impegnativi. Dai dati analitici documentati nella relazione del NVA dell’anno precedente (tab.A6.3) si evince una apprezzabile capacità solo per un numero relativamente basso di dipartimenti (12) nella acquisizione di risorse tramite attività in corso terzi (per 9 dei quali, tuttavia,le entrate di questa fattispecie superano l’insieme di quelle di altra fonte), mentre addirittura 20 dipartimenti ricevono per la ricerca finanziamenti esclusivamente da Sapienza. Nella riorganizzazione del complesso dei dipartimenti di Sapienza, è auspicabile che una maggiore attenzione venga posta dai nuovi dipartimenti all’acquisizione di risorse per la ricerca su uno spettro il più ampio possibile di fonti.

Tabella 6.9 Finanziamenti per la ricerca - anni 2006-2010

Anno Dipartimenti e Centri UE MIUR Enti pubb. ricerca Altri Enti Sapienza

2006 Dipartimenti 9.165 13.831 1.133 9.066 10.978

Centri di ricerca 600 1.562 5 3.418 132

Totale 9.765 15.393 1.138 12.484 11.110

2007 Dipartimenti 6.279 11.776 1.394 10.828 11.651

Centri di ricerca 875 1.752 15 2.531 180

Totale 7.154 13.528 1.409 13.359 11.831

2008 Dipartimenti 9.635 7.132 1.456 11.115 11.680

Centri di ricerca 1.706 604 14 3.110 150

Totale 11.341 7.736 1.470 14.225 11.830

2009 Dipartimenti 9.580 5.418 1.388 16.915 21.173

Centri di ricerca 2.286 735 42 2.359 954

Totale 11.866 6.153 1.430 19.274 22.127

2010 Dipartimenti 12.482 11.467 2.310 23.002 4.251

Centri di ricerca 4.881 373 143 5.320 207

Totale 17.363 11.840 2.453 28.322 4.458

Grafico 6.2. Finanziamenti anno 2010 (valori in migliaia di euro, %)

109

17.363; 27%

11.840; 18%

2.453; 4%

28.322; 44%

4.458; 7%

Finanziamenti anno 2010 (valori in migliaia di euro)

UE

MIUR

Enti pubb. di ricerca

Altri Enti

Sapienza

Fonte: rilevazione Nuclei

PRIN - Analisi dei progetti della Sapienza

La Tabella 6.12 mostra il numero di PRIN della Sapienza presentati negli anni dal 2006 al 2009. Si può osservare che dopo il forte calo di partecipazione dell'anno 2006, negli anni seguenti, probabilmente anche in relazione all'introduzione di una procedura interna di cofinanziamento, si è avuto un consistente aumento della presentazione di progetti, che si è stabilizzato sulla quota di circa 680 progetti presentati in ciascun anno.

Tabella 6.12 PRIN Sapienza presentati, raggruppati per facoltà - anni dal 2006 al 2009

Facoltà 2006 2007 2008 2009 Totale

Architettura L. Quaroni 9 16 20 22 67

Architettura Valle Giulia 12 16 14 12 54

Economia 23 30 22 22 97

Farmacia 12 20 16 27 75

Filosofia 4 10 4 14 32

Giurisprudenza 9 12 18 19 58

Ingegneria* 88 117 115 92 412

Lettere e Filosofia 18 28 31 18 95

Medicina e Chirurgia I 143 158 169 175 645

Medicina e Chirurgia II 27 36 33 31 127

Psicologia 1 16 24 17 16 73

Psicologia 2 9 13 12 11 45

Scienze della Comunicazione 7 12 10 17 46

Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali 120 129 127 123 499

Scienze Politiche 11 14 11 18 54

Scienze Statistiche 13 14 11 14 52

Scienze Umanistiche 22 21 30 32 105

Scuola Ingegneria Aerospaziale 6 2 5 5 18

Scuola Archivisti e Bibliotecari 2 3 1 6

Sociologia 4 6 10 8 28

Studi Orientali 2 3 6 4 15

Totale 557 681 684 681 2.603

110

* Comprende 27 progetti di Ingegneria dell’Informazione e 6 progetti di Ingegneria Aeronautica e dello Spazio.

Fonte: archivi PRIN 2006, 2007, 2008, 2009

La Tabella 6.13 riporta il numero di docenti della Sapienza partecipanti ai progetti PRIN 2004 - 2009 suddivisi per area CUN. Nella tabella A.6.5 degli allegati del capitolo 6 è riportato inoltre il numero dei partecipanti ai progetti PRIN 2004 - 2009 per singolo dipartimento. Attraverso l’analisi di questi dati, emerge una chiara tendenza ad un aumento dei partecipanti (anche se si riscontra una lieve flessione nel 2006) dovuta anche in parte alle politiche di incentivazione che sono state portate avanti dalla Sapienza negli ultimi anni al fine di stimolare la presentazione di progetti anche in quelle aree tradizionalmente assenti nei progetti PRIN. Dall'analisi dei dati risulta che 31 dipartimenti hanno una percentuale di docenti partecipanti a progetti PRIN inferiore al 50% e che circa 1.400 docenti, in questi quattro anni, non hanno mai partecipato a progetti PRIN. Considerando che in questo periodo il numero dei docenti è stato in media di circa 4.650 unità poco meno di un terzo di docenti non ha mai partecipato a progetti PRIN.

Tabella 6.13 Partecipanti ai PRIN 2004-2009 alla Sapienza per area CUN

AREA CUN 2004 2005 2006 2007 2008 2009 01: Scienze matematiche e informatiche 109 115 82 104 80 99 02: Scienze fisiche 121 106 99 97 104 71 03: Scienze chimiche 135 99 101 102 118 104 04: Scienze della Terra 54 41 40 63 47 27 05: Scienze biologiche 164 167 134 183 152 169 06: Scienze mediche 312 399 318 406 432 407 07: Scienze agrarie e veterinarie 23 12 17 18 18 24 08: Ingegneria civile ed Architettura 168 152 139 187 210 191 09: Ingegneria industriale e dell'informazione 195 183 135 188 211 133 10: Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche

120 116 111 106 191 128

11: Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche

109 129 88 140 132 153

12: Scienze giuridiche 80 89 29 78 97 109 13: Scienze economiche e statistiche 102 121 112 120 138 106 14: Scienze politiche e sociali 38 38 32 88 66 71 TOTALE 1730 1767 1437 1880 1996 1792

Fonte: archivi PRIN

6.5 Da SAPERI a U-GOV Catalogo della ricerca - Prodotti della ricerca 2008-2010 conferiti a U-GOV

Sapienza nell’anno 2006 si è dotata di un sistema informatico di archiviazione e catalogazione delle pubblicazioni scientifiche dei docenti (articoli su rivista, articoli su libri, monografie, proceedings, ecc..) chiamato SAPERI e progettato e gestito direttamente dal CINECA.

111

Il sistema permetteva ai docenti di inviare le pubblicazioni, attraverso il sito docente del CINECA, al proprio dipartimento così da creare un database di prodotti scientifici consultabili anche a livello di singolo Direttore di dipartimento. Costui aveva anche il compito di analizzare tutto quello che era stato inviato, eliminare eventuali duplicati spediti e validare le pubblicazioni che riteneva idonee alla realizzazione del Catalogo di Ateneo.

Due anni fa però il CINECA ha abbandonato la manutenzione del sistema SAPERI per concentrarsi sul nuovo sistema gestionale U-GOV (cfr. http://www.cineca.it/page/sistema-u-gov ed in particolare il White Paper “U-GOV per la governante degli atenei”) che contiene tra l’altro il modulo Catalogo delle pubblicazioni e valutazione della ricerca. Poiché SAPERI non era più idoneo alla gestione di una mole enorme di dati e in vista della nuova VQR 2004-2010 che avrebbe analizzato le migliori pubblicazioni scientifiche dei docenti italiani, Sapienza si è fatta carico di acquistare il modulo U-GOV Catalogo della Ricerca, anche perché le funzionalità di questo nuovo sistema sono sensibilmente migliori di quello precedente, soprattutto nella individuazione e gestione dei duplicati inviati.

Solo nel 2011 è iniziata la fase di avvio a regime del nuovo sistema di catalogazione delle pubblicazioni scientifiche dei docenti della Sapienza con l’ausilio del CINECA, che ha messo a disposizione suo personale tecnico e di un gruppo di lavoro con soggetti interni a Sapienza, scelti anche tra i docenti dell’OIR, i quali potessero coadiuvare utilmente l’attività di start-up del nuovo sistema; in questo gruppo di lavoro sono presenti anche delle risorse facenti capo all’amministrazione centrale ed al centro di servizi Infosapienza.

Il passaggio al nuovo sistema di catalogazione delle pubblicazioni scientifiche non permette di effettuare un confronto omogeneo con i dati presenti nel vecchio sistema SAPERI sia perché il nuovo U-GOV Ricerca raccoglie tutte le pubblicazioni scientifiche dei docenti e non soltanto quelle inviate al catalogo come veniva effettuato prima con SAPERI, sia perché ora non è più presente il sistema di validazione delle pubblicazioni che una volta veniva svolto dai Direttori dei Dipartimenti. Ragion per cui i dati di sintesi presentati in questa sezione non verranno confrontati con quelli degli anni passati presenti su SAPERI, anche perché nel 2010, con l’attività di accorpamento delle strutture di ricerca, è cambiata notevolmente la configurazione dipartimentale, passando dai circa 100 dipartimenti del 2009 ai 67 dipartimenti nel 2010. Come nella precedente relazione, verranno prese in considerazioni soltanto le pubblicazioni delle seguenti categorie: articoli su rivista, articoli su libro e monografie.

Tabella 6.15 Conferimenti pubblicazioni a U-GOV Ricerca per macro area SA 2007-2010

AREA SA Anno Somma di

ARTICOLI_DI_RIVISTA Somma di

ARTICOLO_LIBRO Somma di MONOGRAFIA

MACROAREA A 2007 2286 152 53

2008 2292 149 41

2009 1929 131 40

2010 2061 144 36

MACROAREA B 2007 1902 267 60

2008 2035 297 56

2009 2022 267 62

2010 1992 278 43

MACROAREA C 2007 2000 187 57

2008 2235 204 56

2009 2212 159 39

2010 2459 148 54

MACROAREA D 2007 867 434 109

2008 946 467 118

2009 940 402 89

2010 906 349 81

112

MACROAREA E 2007 389 556 120

2008 430 612 139

2009 428 542 105

2010 387 560 111

MACROAREA F 2007 553 587 118

2008 547 474 124

2009 583 514 124

2010 541 525 129

Totale complessivo 32942 8405 1964

Fonte: banca dati U-GOV

113

Tabella 6.16 Conferimenti pubblicazioni a U-GOV Ricerca per area CUN 2007-2010

AREA_CUN Anno Somma di ARTICOLI_DI_RIVISTA Somma di ARTICOLO_LIBRO Somma di MONOGRAFIA 01 - Scienze matematiche e informatiche 2007 278 33 23

2008 290 36 19

2009 269 37 17

2010 260 35 12

02 - Scienze fisiche 2007 1157 21 6

2008 1048 20 8

2009 836 33 16

2010 934 11 4

03 - Scienze chimiche 2007 509 10 10

2008 497 17 3

2009 485 18 5

2010 473 28 4

04 - Scienze della terra 2007 149 38 8

2008 166 13 6

2009 156 5 1

2010 158 29 1

05 - Scienze biologiche 2007 674 82 14

2008 742 81 9

2009 727 75 21

2010 677 71 23

06 - Scienze mediche 2007 3090 255 57

2008 3423 303 67

2009 3389 245 52

2010 3611 228 52

07 - Scienze agrarie e veterinarie 2007 40 8 3

2008 47 5

2009 22 4

2010 37

08 - Ingegneria civile e Architettura 2007 312 291 51

2008 293 329 68

2009 305 277 54

2010 351 238 44 09 - Ingegneria industriale e dell'informazione 2007 410 75 35

2008 525 78 37

2009 471 82 24

2010 427 56 26 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche 2007 264 368 87

2008 259 409 97

2009 239 354 70

2010 227 358 78

114

11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche 2007 537 414 104

2008 621 405 96

2009 590 393 76

2010 631 432 79

12 - Scienze giuridiche 2007 270 246 39

2008 275 188 48

2009 282 205 44

2010 264 253 41

13 - Scienze economiche e statistiche 2007 221 138 35

2008 224 138 45

2009 230 134 40

2010 185 152 43

14 - Scienze politiche e sociali 2007 86 204 45

2008 75 181 31

2009 113 153 39

2010 111 113 47

Totale complessivo 32942 8405 1964

Fonte: banca dati U-GOV

115

Tabella 6.17 Conferimenti di schede prodotto per dipartimento 2007-2010

DIPARTIMENTO Anno Somma di ARTICOLI_DI_RIVISTA Somma di ARTICOLO_LIBRO Somma di MONOGRAFIA

ARCHITETTURA E PROGETTO 2007 72 68 16

2008 52 50 15

2009 73 57 8

2010 67 74 8

BIOLOGIA AMBIENTALE 2007 105 34 8

2008 123 38 4

2009 87 25 6

2010 133 32 8

BIOLOGIA E BIOTECNOLOGIE "CHARLES DARWIN"

2007 189 31 5

2008 245 29 3

2009 211 21 3

2010 209 21 8

BIOTECNOLOGIE CELLULARI ED EMATOLOGIA

2007 112 2

2008 125 2 2

2009 148 3 1

2010 134 2 1

CHIMICA 2007 321 8 9

2008 301 15 3

2009 240 17 4

2010 233 24 3 CHIMICA E TECNOLOGIE DEL FARMACO 2007 187 1

2008 192 4

2009 232 2

2010 224 4 1 CHIRURGIA "PIETRO VALDONI" 2007 109 10 1

2008 162 8 2

2009 109 3 1

2010 131 3 3

CHIRURGIA GENERALE, E SPECIALISTICA "PARIDE STEFANINI" 2007 189 10 1

2008 140 29 2

2009 179 14 2

2010 152 4 2 COMUNICAZIONE E RICERCA SOCIALE 2007 60 119 33

2008 43 95 13

2009 66 112 24

2010 74 92 23

116

DATA - DESIGN, TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA, TERRITORIO E AMBIENTE

2007 98 62 12

2008 104 84 21

2009 87 80 9

2010 93 52 11

DIRITTO ED ECONOMIA DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE 2007 32 42 3

2008 39 19 3

2009 45 37 8

2010 27 43 7

ECONOMIA E DIRITTO 2007 47 46 6

2008 61 36 15

2009 82 52 11

2010 60 54 13

FILOSOFIA 2007 52 60 12

2008 67 84 14

2009 59 78 12

2010 66 73 11

FISICA 2007 1027 17 7

2008 946 21 8

2009 740 22 14

2010 846 8 4

FISIOLOGIA E FARMACOLOGIA " VITTORIO ERSPAMER" 2007 148 3 1

2008 165 7

2009 147 10 2

2010 110 5 4

INFORMATICA 2007 38 14 5

2008 46 8 4

2009 42 6 4

2010 45 9 1

INGEGNERIA ASTRONAUTICA, ELETTRICA ED ENERGETICA

2007 52 16 9

2008 81 7 6

2009 70 14 2

2010 64 10 3 INGEGNERIA CHIMICA, MATERIALI, AMBIENTE 2007 56 9 1

2008 91 10 1

2009 72 8 2

2010 75 3 2 INGEGNERIA CIVILE, EDILE E AMBIENTALE 2007 70 55 10

117

2008 77 70 7

2009 74 56 9

2010 102 50 8

INGEGNERIA DELL'INFORMAZIONE, ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI 2007 91 20 11

2008 147 14 6

2009 126 25 10

2010 124 10 7

INGEGNERIA INFORMATICA, AUTOMATICA E GESTIONALE "ANTONIO RUBERTI"

2007 114 25 12

2008 111 36 11

2009 107 36 8

2010 83 21 11 INGEGNERIA MECCANICA E AEROSPAZIALE 2007 89 2 4

2008 77 7 8

2009 103 2 1

2010 73 7 3

INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA

2007 59 8 5

2008 51 13 11

2009 54 23 13

2010 70 21 12 ISTITUTO ITALIANO DI STUDI ORIENTALI - ISO 2007 35 42 10

2008 27 40 13

2009 30 37 9

2010 27 47 12

MANAGEMENT 2007 62 21 15

2008 69 46 17

2009 58 26 12

2010 48 49 11

MATEMATICA 2007 148 17 11

2008 141 20 8

2009 123 21 6

2010 128 16 7

MEDICINA CLINICA 2007 89 13 1

2008 86 11

2009 149 7 1

2010 154 9 2 MEDICINA CLINICA E MOLECOLARE 2007 209 11 1

2008 213 12

118

2009 232 8 1

2010 234 8 1 MEDICINA INTERNA E SPECIALITA' MEDICHE 2007 237 5

2008 256 9

2009 226 26 3

2010 296 12 1

MEDICINA MOLECOLARE 2007 221 16

2008 185 3 2

2009 194 12 3

2010 191 5 1

MEDICINA SPERIMENTALE 2007 211 12 2

2008 179 31 4

2009 184 28 2

2010 210 47 1

MEDICO-CHIRURGICO DI SCIENZE CLINICHE, TECNO-BIOMEDICHE E MEDICINA TRASLAZIONALE 2007 128 25 3

2008 180 8

2009 142 7 1

2010 178 5

METODI E MODELLI PER L'ECONOMIA, IL TERRITORIO E LA FINANZA 2007 29 45 4

2008 30 14 4

2009 31 39 5

2010 33 21 6

NEUROLOGIA E PSICHIATRIA 2007 204 21 24

2008 220 25 14

2009 213 8 10

2010 225 18 21

NEUROSCIENZE, SALUTE MENTALE E ORGANI DI SENSO - NESMOS 2007 148 27 5

2008 164 25 6

2009 175 20 6

2010 207 30 8

ORGANI DI SENSO 2007 77 3

2008 89 28 15

2009 61 6

2010 122 6 2

PEDIATRIA E NEUROPSICHIATRIA INFANTILE 2007 130 43 3

2008 181 12 3

2009 196 35 5

2010 192 14 3

119

PSICOLOGIA 2007 138 37 7

2008 173 34 10

2009 140 21 10

2010 176 38 5

PSICOLOGIA DEI PROCESSI DI SVILUPPO E SOCIALIZZAZIONE 2007 98 84 20

2008 130 80 15

2009 98 68 10

2010 116 63 11 PSICOLOGIA DINAMICA E CLINICA 2007 85 51 18

2008 84 61 12

2009 104 53 10

2010 76 65 10 SALUTE DELLA DONNA E MEDICINA TERRITORIALE 2007 60 4 1

2008 99 5 1

2009 55 6

2010 71 2 SANITA' PUBBLICA E MALATTIE INFETTIVE 2007 221 19 3

2008 274 30 4

2009 280 18 4

2010 223 12 1

SCIENZE ANATOMICHE, ISTOLOGICHE,MEDICO LEGALI E DELL'APPARATO LOCOMOTORE 2007 118 10 3

2008 167 18 6

2009 164 16 15

2010 222 8 3 SCIENZE BIOCHIMICHE A.ROSSI FANELLI 2007 126 4 3

2008 104 3

2009 149 11 1

2010 101 5 2

SCIENZE CARDIOVASCOLARI, RESPIRATORIE, NEFROLOGICHE E GERIATRICHE

2007 217 8 11

2008 219 11 3

2009 247 7 2

2010 218 23 8

SCIENZE CHIRURGICHE 2007 92 1

2008 119 12

2009 113 4 1

2010 127 3 1

120

SCIENZE DELLA TERRA 2007 135 36 7

2008 150 13 6

2009 143 5 1

2010 142 29 1

SCIENZE DELL'ANTICHITA' 2007 54 104 12

2008 71 92 16

2009 64 91 12

2010 66 102 15

SCIENZE DI BASE E APPLICATE PER L'INGEGNERIA

2007 174 8 6

2008 194 9 9

2009 153 18 6

2010 146 10 4

SCIENZE DOCUMENTARIE, LINGUISTICO-FILOLOGICHE E GEOGRAFICHE

2007 55 61 15

2008 72 108 12

2009 72 61 14

2010 58 71 8

SCIENZE E BIOTECNOLOGIE MEDICO-CHIRURGICHE

2007 215 18 2

2008 236 16 1

2009 182 19 3

2010 199 20 3

SCIENZE GINECOLOGICO-OSTETRICHE E SCIENZE UROLOGICHE 2007 123 5 2

2008 109 1

2009 124 6

2010 142 11

SCIENZE GIURIDICHE 2007 132 110 20

2008 123 94 21

2009 107 92 18

2010 100 100 17

SCIENZE ODONTOSTOMATOLOGICHE E MAXILLO-FACCIALI 2007 94 3 4

2008 108 5 6

2009 114 5 5

2010 123 1 2

SCIENZE RADIOLOGICHE, ONCOLOGICHE E ANATOMO-PATOLOGICHE 2007 103 9 1

2008 103 15 4

2009 109 5 2

2010 121 7 1

121

SCIENZE SOCIALI 2007 66 64 12

2008 57 57 12

2009 55 52 22

2010 48 47 21

SCIENZE STATISTICHE 2007 71 45 11

2008 70 41 11

2009 84 23 7

2010 63 34 7 STORIA , CULTURE E RELIGIONI 2007 66 105 19

2008 64 97 19

2009 84 89 17

2010 56 102 16

STORIA DELL'ARTE E DELLO SPETTACOLO [ARTI VISIVE, DIGITALI, TEATRO, CINEMA, DANZA, PATRIMONI CULTURALI] 2007 36 57 12

2008 38 66 14

2009 39 60 8

2010 43 50 9

STORIA, DISEGNO E RESTAURO DELL'ARCHITETTURA 2007 57 110 13

2008 39 127 17

2009 48 72 16

2010 47 58 8

STUDI EUROPEI , AMERICANI E INTERCULTURALI

2007 55 83 27

2008 52 80 36

2009 51 88 22

2010 43 64 19

STUDI GRECO-LATINI, ITALIANI, SCENICO-MUSICALI

2007 36 44 13

2008 39 45 15

2009 29 38 11

2010 28 51 21

STUDI PENALISTICI, FILOSOFICO-GIURIDICI E CANONISTICI 2007 21 24 9

2008 22 21 15

2009 39 13 8

2010 34 36 11

STUDI POLITICI 2007 104 116 16

2008 103 92 24

2009 100 91 16

2010 117 83 20

122

Totale complessivo 32942 8405 1964

Fonte: banca dati U-GOV

La Tabella 6.18 infine riporta i conferimenti di schede a SAPERI per tipologia di prodotto e per facoltà nel periodo 2007-2010.

123

Tabella 6.18 Conferimenti di schede prodotti per tipologia e per facoltà 2007-2010

DS_FAC Anno Somma di ARTICOLI_DI_RIVISTA Somma di ARTICOLO_LIBRO Somma di MONOGRAFIA

Facoltà di ARCHITETTURA 2007 247 244 45

2008 219 268 62

2009 242 225 42

2010 232 200 31

Facoltà di ECONOMIA 2007 170 154 28

2008 199 115 39

2009 216 154 36

2010 168 167 37

Facoltà di FARMACIA e MEDICINA 2007 1544 83 11

2008 1585 112 17

2009 1686 103 31

2010 1558 64 17 Facoltà di FILOSOF. LETT. SC. UMANISTICHE e ST. ORIENTALI 2007 389 556 120

2008 430 612 139

2009 428 542 105

2010 387 560 111

Facoltà di GIURISPRUDENZA 2007 153 134 29

2008 145 115 36

2009 146 105 26

2010 134 136 28 Facoltà di ING. INFORMAZIONE, INFORMATICA e STATISTICA 2007 314 104 39

2008 375 99 32

2009 359 92 29

2010 315 76 26 Facoltà di INGEGNERIA CIVILE e INDUSTRIALE 2007 480 94 31

2008 547 109 33

2009 492 105 24

2010 505 85 28 Facoltà di MEDICINA E ODONTOIATRIA 2007 1679 133 50

2008 1833 168 51

2009 1834 142 32

2010 2059 155 46 Facoltà di MEDICINA e PSICOLOGIA 2007 866 241 56

2008 1044 226 44

2009 947 184 38

2010 1058 211 35 Facoltà di SCIENZE MATEMATICHE FISICHE e NATURALI 2007 1925 143 47

2008 1906 136 32

2009 1544 111 34

124

2010 1691 130 31

Facoltà di SCIENZE POLITICHE, SOCIALI, COMUNICAZIONE 2007 230 297 61

2008 202 243 49

2009 220 252 62

2010 239 220 64

Totale complessivo 32942 8405 1964

Fonte: banca dati U-GOV

6.6 Osservazioni conclusive

Rispetto alla relazione dello scorso anno le esigenze del settore ricerca, sia a livello nazionale, sia per la nostra Università sono rimaste invariate e quindi rimangono valide molte delle considerazioni esposte lo scorso anno, come ad esempio:

1. il fatto che alcuni indicatori utilizzati per la distribuzione delle risorse a livello nazionale siano criticabili e quindi da variare; ma fino a quando non si riuscirà ad ottenere una loro modifica, vanno considerati come punto di riferimento nelle politiche per la ricerca della Sapienza;

2. nei modelli nazionali di valutazione gli indicatori vengono applicati a ciascuna istituzione universitaria nel suo complesso, così una condizione critica in una o più aree ha comunque un impatto negativo sull’intera istituzione, e va pertanto superata nel più breve tempo possibile.

Va detto che il percorso verso l’individuazione di strategie di correzione e miglioramento in tutte le aree e per tutte le strutture di ricerca è stato intrapreso, come testimonia la costituzione dell’OIR avente precise funzioni di “indirizzare” la gestione delle attività universitarie verso comportamenti che migliorino la sua efficacia/efficienza, mediante un’azione di “raccordo” dei vari organismi di Sapienza. La ricerca, in particolare gli adempimenti inerenti il prossimo esercizio di valutazione della ricerca, hanno avuto la priorità da parte dell’OIR, impostando l’attività su vari fronti:

sul fronte del sistema informativo, l’OIR ha definito una strategia di azione, che partendo da un monitoraggio e integrazione del sistema esistente, necessario per far fronte alle esigenze immediate, sia destinato a confluire nel più ampio sistema informativo U-GOV Ricerca del CINECA, che la Sapienza è in procinto di acquisire nel prossimo futuro;

sul fronte della sensibilizzazione del corpo docente, è stata creata una rete di referenti d’area, con l’obiettivo di coadiuvare e coordinare l’azione dei direttori di dipartimento, all’insegna di un impegno responsabile e generalizzato di tutte le componenti delle strutture di ricerca di Sapienza.

Nel frattempo è proseguita e si è completata l’azione di riorganizzazione dei dipartimenti della Sapienza che ha portato alla diminuzione del numero complessivo di strutture da 107 a 67. Il 1 luglio 2010 sono entrati in vigore i nuovi dipartimenti della Sapienza. Il processo ora deve essere concluso, con l’adozione da parte di ciascun dipartimento del proprio regolamento, sulla base di un formato-tipo, di recente approvato dagli organi di governo. Inoltre, particolare attenzione va dedicata all’afferenza del personale TAB ai dipartimenti, il cui fabbisogno, in base al nuovo statuto, va definito in relazione al numero dei docenti afferenti e al volume e alla natura delle attività svolte da ciascun dipartimento, fabbisogno da monitorare anche attraverso verifiche periodiche.

Relativamente alla capacità dei dipartimenti di attrarre finanziamenti si conferma la presenza di evidenti differenze nelle capacità di acquisire risorse esterne, sia dal MIUR e da altri organismi nazionali ed europei che da terzi, anche

125

entro aree relativamente omogenee. I fondi di ricerca ottenuti dall’esterno dovrebbero essere sempre superiori a quelli assegnati dalla Sapienza, mentre a tal proposito va sottolineato che non sempre ciò accade. Tuttavia, l’analisi dei dati relativi al 2009, fanno registrare un notevole incremento, dopo un triennio di sostanziale invarianza, della quota di finanziamento per la ricerca impegnata dalla Sapienza.

Per quanto riguarda gli addetti alla ricerca, il personale di ruolo alla Sapienza, dopo il calo osservato negli anni 2003 e 2004, è aumentato fino al 2008 (percentualmente dell'11,92% nel periodo 1999-2008), aumento che negli ultimi anni, anche a causa delle recenti normative di legge, ha interessato soltanto la categoria dei ricercatori. Nel 2009 vi è stata una nuova inversione di tendenza e il numero dei docenti della Sapienza è tornato a scendere, passando da 4.693 unità a 4.479 (-4,56%).

Il confronto con le altre università numericamente comparabili evidenzia che l’inversione di tendenza nella crescita del personale docente, iniziata già nel 2008 per alcune università (Firenze -4,05%, Napoli Federico II -2,40%, Milano -2,37%, Bari -2,51%, Pisa -1,82%, Genova -1,05%), si è estesa nel 2009 a quasi tutto il gruppo di riferimento, con la diminuzione più evidente di Genova (-6.14%), seguita da quello già evidenziato della Sapienza (-4,56%).

La distribuzione dei docenti per classi di età si sta lievemente modificando a fronte dell'aumento del numero dei ricercatori (i ricercatori erano il 39,6% nel 1999, sono il 43,6% nel 2009); tuttavia, l’età media del personale docente della Sapienza rimane elevata, con oltre il 36% del personale docente di età superiore ai 60 anni. Il confronto tra le facoltà evidenzia una situazione molto variegata: la percentuale degli over 60 infatti va da circa il 23% della facoltà di Farmacia a circa il 56% di quella di Filosofia (Tabella 6.4).

In generale, rispetto alle altre università, si osserva per la Sapienza un valore assoluto di assegni di ricerca non molto elevato, anche se nell’ultimo triennio il loro numero è aumentato, passando da 480 assegni nel 2007 a 513 nel 2008 (+6,9%) e ancora a 673 assegni nel 2009 (+31,2%), facendo in tal modo lievitare il valore medio del rapporto assegnisti/docenti al 15% contro il 10% di 2 anni prima. Va altresì segnalato che l'incremento del numero degli assegni potrebbe essere anche dovuto alla possibilità di attivare assegni di ricerca di durata annuale, introdotta dal Senato accademico con la revisione del regolamento per il conferimento degli assegni di ricerca del 27.07.2007. E' infine da notare che nelle Aree 2, 5, 8, 9 il numero di assegni conferiti negli anni del calo si è mantenuto quasi costante con il ricorso al finanziamento diretto o alla pratica del cofinanziamento degli assegni da parte delle singole strutture di ricerca ed proprio in queste aree che attualmente si osserva il maggior incremento.

Dal 2007 al 2008 il cofinanziamento nazionale del MIUR è passato da 98,6 milioni di euro a 95,0 milioni, con una riduzione di circa il 4%; il numero di progetti A presentati è passato da 3.799 nel 2007 a 3.857 nel 2008, con un minimo aumento nel numero dei progetti. Il numero dei progetti A finanziati è passato da 887 nel 2007 a 986 nel 2008. Per la Sapienza il numero di progetti B finanziati è passato da 197 nel 2007 a 200 nel 2008 (+1,5%), a fronte di una riduzione del finanziamento globale da parte del MIUR; analogamente il finanziamento totale concesso dal Ministero per i progetti B è passato da 6,07 milioni di euro nel 2007 a 5,40 milioni di euro nel 2008.

Percentualmente si è ottenuto il 5,68% del finanziamento totale del PRIN 2008 (contro il 6,15% del 2007); se si considera che il corpo docente della Sapienza rappresenta il 7,75% del corpo docente di tutte le università, in termini di finanziamento totale la Sapienza ha ottenuto circa il 2,70% in meno rispetto alla sua consistenza numerica in termini di docenti. Il nostro Tasso di successo dei progetti B è stato del 29,24% (era 28,89% nel 2007) contro una media nazionale del 28,15% (era 25,15% nel 2007) e una media dell’insieme di confronto di 29,32%. Si conferma dunque un buon tasso di successo dei progetti nel 2008.

Il Tasso di successo dei progetti A nel 2008 è stato del 26,59% (era 30,28% nel 2007) contro una media nazionale del 25,56% (era 23,35% nel 2007) e una media dell’insieme di confronto di 27,05% (era del 26,00% nel 2007). Si conferma, quindi, una buona capacità della Sapienza di fornire coordinamento nazionale ai progetti di interesse nazionale.

126

Il nostro Tasso di partecipazione (rapporto percentuale tra i partecipanti che compaiono in un progetto e docenti totali) è del 45,43% (era 42,87% nel 2007), contro una media nazionale del 57,81% (era 56,63% nel 2007) e una media dell’insieme di confronto del 55,03%): quello di Sapienza è il tasso più basso dell’insieme di università prese come riferimento e testimonia che in Sapienza la situazione è leggermente migliorata soltanto in termini di percentuali.

Osservando il numero di PRIN della Sapienza presentati negli anni dal 2006 al 2009, si può osservare che dopo il forte calo di partecipazione dell'anno 2006, negli anni seguenti, probabilmente anche in relazione all'introduzione della procedura di cofinanziamento, si è avuto un consistente aumento della presentazione di progetti, che si è stabilizzato sulla quota di circa 680 progetti presentati in ciascun anno.

Va rilevato quale elemento di criticità l'elevato numero di ricercatori (circa 1.400) che negli ultimi quattro anni non hanno mai preso parte a progetti PRIN e il numero dei dipartimenti (31) che hanno una percentuale di docenti partecipanti a progetti PRIN inferiore al 50%. Risulta dunque auspicabile che il meccanismo di cofinanziamento centrale sia mantenuto anche per il futuro e che una adeguata politica di cofinanziamento sia altresì implementata per la partecipazione ai progetti UE.

Si evidenzia l’importante iniziativa di costituire l’Organismo di Indirizzo e di Raccordo (vedi paragrafo 6.2) per tutti gli aspetti connessi con la Valutazione Quinquennale della Ricerca di prossima attuazione.

Complessivamente, rispetto alla situazione dello scorso anno si rileva una presa di coscienza rispetto ai problemi segnalati, che ha innescato alcuni comportamenti conseguenti; è ancora presto per valutarne la bontà e soprattutto il grado di efficacia per garantire una buona performance di Sapienza sul panorama della ricerca, sia nazionale, sia internazionale. Sicuramente occorre proseguire, anche con maggiore incisività, sulla strada intrapresa, adottando soluzioni che valorizzino la qualità esistente e minimizzino i comportamenti non virtuosi, quale, ad esempio, la presenza di una quota, non trascurabile, di personale addetto alla ricerca che attualmente non ne sembra impegnato e che, forse per ragioni storiche legate a precedenti non ben programmati e non sempre coerenti reclutamenti, attualmente non risulta motivato. Pertanto, si conferma la necessità di articolate e differenziate politiche per la ricerca che, anche attraverso meccanismi premiali, che incoraggino i ricercatori più validi a proseguire ed estendere il proprio impegno e che motivino quelli delle aree che si sono rivelate meno impegnate ad investire maggior tempo e risorse in attività scientifiche e di attrazione di fondi di ricerca.

127

7. Internazionalizzazione e contesto europeo21

7.1 Introduzione

La Sapienza dedica sempre maggiore attenzione alla dimensione internazionale, come dimostra il progressivo incremento delle presenze di ospiti internazionali, sia in occasione di incontri istituzionali sia tramite la presenza di delegazioni straniere, nonché tramite l’organizzazione di workshop e Conferenze internazionali (Forum universitario Italia – Argentina, Forum delle Università russe, Forum degli Studenti della rete UNICA, ecc.), meeting internazionali, incontri con personale e studenti universitari.

Un’ulteriore conferma della crescente vivacità sul fronte internazionale di Sapienza sta nel fatto che Sapienza è attualmente sede di istituzioni culturali straniere, come il Russkiy Mir22, il DAAD (Deutscher Akademischer Austauschdienst)23

Oltre agli eventi sopra menzionati, sono stati mantenuti ed intensificati i contatti e le collaborazioni con altre realtà accademiche, soprattutto a livello europeo: dal 22 al 25 settembre 2010, ad esempio, è stato ospitato presso Sapienza, in occasione del ventennale del network, il forum degli studenti della rete UNICA che organizza ogni due anni una conferenza per favorire un confronto diretto tra studenti di diverse nazionalità. Si tratta di una rete di 42 università delle capitali europee che promuove l’eccellenza universitaria, l’integrazione e la cooperazione tra atenei in Europa, in una logica di rafforzamento del Processo di Bologna.

, il Centro Confucio per la diffusione della lingua e della cultura cinese. Questi rapporti hanno determinato senza dubbio effetti positivi per la Sapienza, permettendo un apprezzabile miglioramento dell’academic reputation, l’indice di classificazione internazionale delle università che è determinato da una serie di indicatori, tra i quali risulta proprio l’international orientation.

A tutte queste importanti esperienze sul piano dei rapporti internazionali, si aggiungono rilevanti iniziative in ambito di cooperazione allo sviluppo e l’adesione a partenariati internazionali quali, a titolo di esempio, quello con l’Istituto di studi Brasile – Europa, oppure quello per la mobilità Erasmus Mundus.

Il panorama internazionale appena esposto, nel quale opera Sapienza, mette in evidenza l’impegno e il contributo che essa fornisce all’integrazione del sapere in Europa e nel mondo, favorendo così l’ampliamento degli orizzonti culturali degli studenti e permettendo loro di confrontarsi con realtà diverse rispetto a quelle del proprio paese d’origine. I servizi messi a disposizione degli studenti diffondono informazioni utili relativamente alle principali occasioni all'estero di studio, lavoro, tirocinio e ricerca. In tale contesto si è assistito, negli ultimi anni, a un incremento di fondi e accordi per la mobilità degli studenti.

Nella relazione dello scorso anno era stata evidenziata la mancanza sia di un piano di azione di lungo termine per impostare e coordinare iniziative per il raggiungimento di obiettivi funzionali a sviluppare l’internazionalizzazione, sia di un position paper per l’individuazione di una strategia di internazionalizzazione. I passi avanti fatti in tale contesto emergono già in base alla sintesi dei dati contenuti nel Piano della Performance, laddove sono suggeriti con

21 La stesura del capitolo è stata curata da E. Fiorioli, A. Mari e S. Gozzi.

22 Fondazione che si cura della diffusione del patrimonio culturale della Federazione russa, del sostegno nei confronti di centri scientifici e di istruzione sia russi che stranieri e nei confronti di organizzazioni pubbliche, accademiche, di istruzione, che si occupano di problematiche legate al Mondo russo.

23 Servizio Tedesco per lo Scambio Accademico che rappresenta le università tedesche all’estero e promuove la mobilità di studenti, dottorandi, ricercatori e professori attraverso svariati programmi di borsa di studio

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apprezzabile chiarezza i risultati da raggiungere e i valori fondamentali che contribuiscono a definire l’identità di Sapienza. Sotto il profilo istituzionale, la promozione della dimensione internazionale è ribadita all’interno del nuovo Statuto di Sapienza (cfr. art. 1 c. 324

Il Comitato di supporto strategico ha richiamato la necessità di sviluppare l’Internazionalizzazione fissando alcuni obiettivi tra i quali l’accrescimento del livello di immatricolazione degli studenti stranieri, l’aumento della presenza di corsi tenuti da docenti stranieri, l’incremento delle partnership di ricerca internazionali nonché lo scambio di studenti e docenti a livello internazionale. Il Nucleo ha fornito un indirizzo specifico ai fini del potenziamento dell’attività di Internazionalizzazione, postulando la necessità di intensificare la rete dei programmi di scambio di ricercatori con i paesi emergenti e favorendo l’incremento degli studenti stranieri iscritti alle lauree magistrali. Anche nelle linee di sviluppo del sistema universitario Miur 2010/2012 sono state elaborate proposte efficaci che possono essere considerate alla stregua di un “manifesto” di linee guida per l’internazionalizzazione del sistema universitario italiano e che mirano alla valorizzazione dell’internazionalizzazione dell’Università italiana, considerata quale obiettivo strategico da perseguire coerentemente con gli impegni assunti nella dichiarazione di Bologna e con gli indirizzi della Commissiojne Europea. Ai fini dell’internazionalizzazione, in particolare, dovrebbe essere favorita l’attrattività dell’offerta formativa per gli studenti stranieri e la mobilità studentesca.

). Inoltre tra i risultati da raggiungere sono menzionati il potenziamento della governabilità delle relazioni internazionali, il miglioramento delle strutture di contatto e di accoglienza, l’agevolazione della mobilità internazionale dei ricercatori e degli studenti, il rafforzamento della struttura operativa delle Relazioni Internazionali.

7.2 Accordi internazionali interuniversitari

La cooperazione internazionale si svolge sulla base di intese per la promozione dell’attività di ricerca e didattica e per favorire la mobilità, in entrata e in uscita, di docenti e di studenti. Di seguito è presentata una panoramica degli accordi attivi, con un confronto retrospettivo volto a mettere in evidenza i progressi fatti in questo campo. Da un altro punto di vista sarà analizzato anche l’aspetto finanziario di questi accordi, con particolare attenzione al ruolo giocato dal MIUR. Sapienza è attivamente impegnata nel perseguire lo scopo di migliorare il livello qualitativo della ricerca e della didattica attraverso la stipula di “Accordi Internazionali Interuniversitari”, intrecciando in tal modo relazioni strette con Università e altri centri di cultura esteri, favorendo anche lo scambio di docenti e studenti. Questa attività, che costituisce il nucleo essenziale della cooperazione internazionale, si concretizza nella sottoscrizione di un numero crescente, anno dopo anno, di convenzioni che disciplinano diverse aree di rilevanza culturale nell’ambito delle quali si è manifestato un aumento esponenziale di interessi condivisi tra Sapienza e Istituzioni accademiche partner. Il predetto trend in accrescimento si percepisce immediatamente dall’analisi dei dati disponibili, soprattutto se confrontati con quelli esposti nella relazione dello scorso anno. Al 30 Giugno 2011 risultano stipulati 854 Accordi Internazionali di Collaborazione culturale Scientifica, di cui 385 Accordi Quadro (235 nel 2009), 293 Protocolli Esecutivi per la mobilità e lo scambio di professori e ricercatori (216 nel 2009), 155 Accordi Specifici (152 nel 2009) e 21 Accordi di diversa tipologia(43 nel 2009). Durante l’anno sono stati sottoscritti nuovi Accordi Interuniversitari che hanno rafforzato la cooperazione con Università europee ed extraeuropee.

Attività di negoziazione

La maggior parte di queste convenzioni sono state realizzate in occasione del Forum Italo/Russo e di quello Italo/Argentino.

24 L’art. 1 c. 3 del nuovo Statuto recita: “La Sapienza promuove e favorisce le dimensioni internazionali degli studi, dell’insegnamento e della ricerca scientifica; partecipa all’alta formazione e alla ricerca internazionale, considera tra i propri obiettivi fondamentali la promozione di titoli congiunti, lo sviluppo della mobilità internazionale di docenti e studenti, nonché l’ammissione e la formazione di studenti stranieri”.

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Il primo, tenutosi durante il mese di febbraio 2011, e foriero di 12 nuove collaborazioni, ha costituito l’occasione per la presentazione di programmi russi ed europei per la cooperazione universitaria e per gli scambi studenteschi, ma altresì il centro di una rassegna della storia delle relazioni tra Russia e Italia, con particolare attenzione agli aspetti culturali e religiosi unitamente a una descrizione delle principali tendenze nello sviluppo del diritto internazionale e della cooperazione italo/russa nell'ambito giuridico.

Il secondo evento, foriero di 21 nuove collaborazioni, si è tenuto durante il mese di giugno 2011,

Per quanto riguarda la tipologia degli atti posti in essere e vigenti dal 2010, se ne possono distinguere fondamentalmente due tipologie:

in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia e dei 200 anni della rivoluzione di Maggio, inizio del processo d'indipendenza dell'Argentina. Si è trattato di un incontro di analisi di una pluralità di tematiche: dalla cooperazione accademica italo argentina alle numerose connessioni e influenze tra Italia e Argentina, sino all'esame delle conseguenze culturali ed economiche della emigrazione italiana in terra argentina. In seno al forum hanno preso corpo numerosi dibattiti sulla comparazione tra i sistemi accademici italiano ed argentino, analisi storiche dei flussi migratori italiani e degli sviluppi del mercato editoriale nel confronto tra i due paesi. L’attività di negoziazione è stata svolta con efficacia grazie all’apprezzabile impegno della Ripartizione IX – Relazioni Internazionali, che ha intrattenuto i rapporti con gli Atenei Esteri, curando sia i testi degli accordi stessi sia, tramite un costante monitoraggio, l’aggiornamento dell’ “anagrafe” degli accordi vigenti e il relativo rinnovo.

1. gli accordi quadro di collaborazione culturale e scientifica, che sono accordi bilaterali di interesse generale dell’Ateneo stipulati su proposta del Rettore o di suo delegato, di un professore di prima o seconda fascia o di un ricercatore;

2. i protocolli attuativi, che sono atti che permettono la formalizzazione di un progetto e del suo responsabile scientifico nell’ambito di un accordo quadro già stipulato;

3. infine, i progetti europei sviluppati nell’ambito di un programma quadro.

La durata degli atti descritti è variabile, tendenzialmente si caratterizzano per un rinnovo automatico, ma in altri casi può variare da un solo anno o due fino a quattro o cinque anni. Anche la natura è differenziata, trattandosi di atti funzionali a instaurare rapporti di collaborazione a fini didattici, di formazione, di ricerca e altresì di mobilità sia studentesca che dei docenti.

Molteplici i settori scientifici nell’ambito dei quali sono sviluppati: Scienze Mediche, Scienze Storiche, Filosofiche, Pedagogiche e Psicologiche; Scienze Statistiche, Ingegneria Civile e Architettura, Scienze dell’antichità, Scienze Filologico Letterarie e Storico-Artistiche, Scienze Biologiche, Scienze Matematiche e Informatiche Scienze Politiche e Sociali, Ingegneria Industriale e dell’Informazione, Scienze Fisiche, Scienze della Terra etc.

Gli accordi sono conclusi con Università e altri enti (ad esempio Enti di Ricerca) di Paesi Partner di tutti i Continenti: sono state concluse convenzioni con università di Stati Uniti e Canada, Argentina, Brasile, Cuba, Guatemala e Bolivia; con università di Giappone, Corea del Sud, Cina, e India; con Università di Francia, Belgio, Svizzera, Svezia, Paesi Bassi, Regno Unito, Germania, Norvegia e Grecia. In base ai dati disponibili emerge con evidenza, una prevalenza di accordi stipulati con Paesi Partner Europei e Latinoamericani, a seguire quelli stipulati con Paesi Asiatici e Nordamericani, infine quelli stipulati con nazioni Africane, Mediorientali e dell’Oceania.

Attività di pianificazione

I più recenti piani d’azione, formulati da parte degli organi collegiali e orientati a programmare operazioni con lo scopo di raggiungere obiettivi di lungo termine nel campo dell’Internazionalizzazione, hanno dato particolare risalto alle relazioni da intraprendere o approfondire sia con centri di cultura di paesi emergenti o cosiddetti in via di sviluppo, sia con Istituzioni culturali di primo piano nelle classifiche internazionali. Per quanto riguarda i primi, si

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evidenziano gli accordi sottoscritti soprattutto con nazioni Latinoamericane, quali Colombia, Messico e Perù, ma anche con Taiwan, Polonia e Russia.

Aspetto economico della negoziazione

Sul versante del finanziamento alla cooperazione, in base alle disponibilità di bilancio, nel corso del 2011 Sapienza ha predisposto l’assegnazione di emolumenti secondo i termini e le modalità previste in apposito bando e secondo le determinazioni assunte dal Consiglio Universitario per la Cooperazione e le Relazioni Internazionali e dagli organi collegiali. Gli indirizzi politici per il finanziamento di proposte in campo di internazionalizzazione sono stati improntati a una doppia modulazione: premiante e incentivante, dove la prima mira a facilitare iniziative di mobilità e programmi integrati di studio, la seconda ad agevolare la presentazione di proposte che privilegino esperienze culturali di questo genere.

Lo stanziamento dei contributi è finalizzato, in particolare, al sostegno della mobilità dei docenti e dei ricercatori nel contesto degli accordi di collaborazione sottoscritti. L’emissione dei finanziamenti segue una dinamica legata alla differenziazione, cui si è fatto precedentemente cenno, tra università di paesi emergenti e quelle al vertice delle classifiche mondiali. Alcuni progetti sono cofinanziati dal Miur, il quale a tal fine ha emanato per il 2011, come ogni anno, il bando “Cooperazione Interuniversitaria Internazionale”. Il cofinanziamento richiesto riguarda l’attuazione di un progetto in atto nei limiti di un solo anno accademico. E’ anche ammessa la presentazione di progetti che hanno ottenuto finanziamenti ministeriali nei precedenti esercizi. Gli emolumenti ministeriali permettono di dare supporto a spese per la mobilità (viaggio, vitto e alloggio) di docenti, ricercatori, studenti e personale tecnico presso i partner internazionali partecipanti all’iniziativa. Gli importi previsti per le collaborazioni con alcuni Paesi, qualora risultino particolarmente limitati, sono comunque aumentati grazie all’impiego di risorse aggiuntive da decidersi sulla base delle proposte avanzate. A tale scopo la selezione dei progetti avviene sulla base di una serie di parametri quali: le finalità in ambito didattico, le iniziative didattiche con rilascio di titoli congiunti o doppi titoli, l’assenza di oneri (tasse e contributi) a carico degli studenti per i periodi di mobilità, la disponibilità di servizi di orientamento e accoglienza personalizzati, la presenza di corsi gratuiti di lingua, un sostanziale equilibrio tra mobilità in entrata e mobilità in uscita etc..

7.3 Cooperazione allo sviluppo

In questo paragrafo è presentata una disamina dei progetti di cooperazione internazionale e del sistema per il loro finanziamento. Nel corso del 2011 si è assistito a un rafforzamento dell’attività volta all’elaborazione di progetti a favore della condivisione di esperienze culturali e scientifiche con altri paesi.

All’inizio del 2011, in occasione di un incontro tenutosi tra il personale amministrativo della Ripartizione IX, il Prorettore alla Cooperazione e Relazioni Internazionali e i docenti responsabili, è stata svolta un’analisi in merito agli obiettivi prefissati quali contenuti essenziali dei progetti elaborati, le modalità per il loro raggiungimento, la gestione dei lavori, gli aspetti critici e le esigenze di miglioramento, il ruolo di Sapienza nel contesto della cooperazione. Sono state esposte in quella sede idee interessanti, quali:

la realizzazione di un curriculum medico sanitario elaborato da un apposito gruppo di esperti, secondo un modello di sviluppo proprio del settore medico;

la promulgazione di un nuovo bando per il cofinanziamento di progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo;

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l’assegnazione di una parte delle entrate derivanti dal cinque per mille, a beneficio del coinvolgimento e della diffusione di notizie a favore della collettività.

Alcune proposte per la realizzazione di progetti di cooperazione internazionale hanno potuto beneficiare di finanziamenti a carico del bilancio universitario, a seguito di apposito bando. Tra questi, si citano:

il progetto Easy Sun per la creazione di nuove soluzioni per lo sviluppo sostenibile e avente come paese di riferimento la Tanzania;

il Millennium University Studio con l’obiettivo di perfezionare la progettazione delle realtà urbane locali e con paese di riferimento il Kenya;

un piano cooperativo tra la Facoltà di Medicina della Sapienza e l’Università di San’a nella Repubblica dello Yemen;

la realizzazione di un corso di alta formazione in giornalismo e comunicazione, con paese di riferimento l’Albania;

un progetto per la promozione della salute in ambito dermatologico nella regione del Tigrai in Etiopia; un piano per lo sviluppo dell’Ospedale di Insegnamento Le Bon Samaritain nel Ciad.

Sapienza e gli Obiettivi di sviluppo del millennio

Un’altra idea brillante e di successo ha dato vita a un Corso di Alta Formazione “Sustainable Development and Millennium Development Goals” attuato nel mese di maggio 2011. Si tratta di un cammino didattico progettato da Sapienza in collaborazione con le Facoltà di Architettura, Economia, Ingegneria, Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche, Studi Orientali, Medicina, Scienze Politiche, Sociologia, ed il Centro di ricerca della Sapienza in Studi per lo sviluppo - SPES. L’esperienza è già stata realizzata con esito positivo durante gli anni accademici 2008/09 e 2009/10 con l’Interdisciplinary Course on the Millennium Development Goals, che ha messo in atto un programma di formazione per circa 160 studenti e neolaureati italiani e stranieri ottenendo numerosi riconoscimenti internazionali. In tale contesto Sapienza si propone quale Università del Millennio, e aggiunge un tassello utile al sistema internazionale per lo sviluppo nell’ambito del Millennium Development Goals, “manifesto” delle Nazioni Unite, sottoscritto nel 2000 dai 191 stati membri dell’Onu e che propone otto obiettivi ai fini dello sviluppo nel campo culturale, sanitario, ambientale ed economico da raggiungere per l'anno 2015. Sapienza assume i Millenium Development Goals sottoscritti dalla comunità internazionale come piattaforma condivisa dalla quale prendere le mosse per cooperare con tutti i paesi in cui il divario nelle condizioni di vita è tale da non poter essere colmato con i soli mezzi umani, tecnologici ed economico-finanziari a disposizione degli stessi. Per quanto riguarda l’attività formativa, questa è stata svolta interamente in lingua inglese e ha messo a disposizione degli studenti di tutte le Facoltà e delle Università della Libia, del Sudan, dell’Egitto e della Norvegia, una panoramica sugli impegni assunti globalmente dalla comunità internazionale a partire dal 2000, seminari e workshop nei quali gli studenti, interagendo attivamente con gli esperti internazionali invitati alle lezioni, hanno potuto analizzare direttamente i progressi e le sfide da affrontare per raggiungere gli obiettivi previsti per il 2015. Nel quadro didattico del corso, l’agenzia delle Nazioni Unite Habitat, incaricata dall'Assemblea generale di promuovere lo sviluppo sostenibile sia dal punto di vista sociale che ambientale delle città con l'obiettivo di fornire un alloggio adeguato per tutti, tramite un Memorandum d’Intesa firmato con il Centro Studi Urbanistici per i paesi in via di sviluppo del Dipartimento DATA/Design Tecnologia dell'Architettura Territorio e Ambiente, ha assegnato al Dipartimento 15 borse di mobilità per studenti della Sapienza e per studenti africani, per un importo complessivo di € 30.000,00. In precedenza si è fatto riferimento al Millennium Development Goals, la Coordinatrice della Campagna per gli stessi Eveline Hefkens ha fatto presso Sapienza, durante il mese di maggio 2011, una lezione sulle prospettive di crescita dei Paesi in via di Sviluppo nella comunità internazionale dopo il 2015. Si tratta di una dissertazione realizzata in occasione dei seminari internazionali Kapusciniski Lectures, organizzati congiuntamente dalla Commissione Europea, dalle Nazioni Unite e dalle Università partner a partire dal 2009, così denominati in onore di uno scrittore e giornalista polacco, Ryszard Kapuscinski, il quale si è occupato di cronache attinenti alle vicende dei Paesi in via di Sviluppo. I seminari offrono agli studenti un’opportunità di discussione e apprendimento di tematiche inerenti alla cooperazione allo sviluppo.

132

Sapienza e il MAE

Sapienza prende parte al Gruppo della Direzione Generale cooperazione allo sviluppo del Ministero degli affari Esteri nel contesto di un più generale accordo tra la CRUI e il Ministero degli Affari Esteri. Il Prorettore alla Cooperazione e Relazioni Internazionali ha partecipato alle riunioni del Coordinamento per mettere a punto la strategia e le linee guida per la Cooperazione Italiana, considerato che è ritenuta particolarmente importante la missione di Sapienza ai fini dello sviluppo delle risorse umane e dell’ampliamento della conoscenza, operando nell’ottica di una concertazione tra le nazioni e superando la logica donatori/beneficiari, per promuovere e dare sostegno alla ricerca e alla formazione e per lo sviluppo e per la realizzazione di programmi di insegnamento e di ricerca congiunti nel contesto dello sviluppo creando così opportunità di studio e di lavoro. In questo ambito nel mese di giugno 2011 si è svolto il Simposio internazionale ”L’università e la sfida dei saperi: quale futuro?” al quale hanno preso parte i Rettori delle Università africane, latino americane ed europee. Al centro dell’incontro è stata posta la riflessione sul tema della crisi in cui si trova l’Università non solo dal punto di vista economico ma anche organizzativo, programmatico e formativo, provocando così il rischio che questa venga meno al suo ruolo di luogo critico e riflessivo nei riguardi della società. Durante il simposio sono state avanzate nuove proposte e strategie sia sul piano didattico che scientifico. Rimanendo nel contesto della collaborazione con il ministero degli affari esteri è importante menzionare l’attivazione di Dabacu, il nuovo database dei progetti e dei corsi di formazione delle Università italiane nella cooperazione allo sviluppo gestito dal Politecnico di Milano, su affidamento del Ministero degli Affari Esteri, per promuovere e favorire le sinergie nel sistema universitario italiano che opera per la cooperazione allo sviluppo. Nel database sono stati inseriti e validati 19 progetti della Sapienza da sviluppare in diverse aree geografiche dei Paesi in via di sviluppo, prevalentemente Africa, alcuni dei quali finanziati dal Ministero degli Affari Esteri, per il cui dettagli si rinvia alla relazione sull’attività svolta dalla Ripartizione IX – Relazioni Internazionali.

7.4 Mobilità

La mobilità costituisce una tappa importante sia per la carriera dei docenti che per quella degli studenti. Essa si realizza mediante la stipula di accordi specifici tra l’istituzione di provenienza e quella di destinazione. Questo tipo di trasferimenti formano oggetto di una programmazione annuale e sono finanziati dall’Agenzia Nazionale Llp Italia/Erasmus. La tabella che segue riporta la distribuzione dei docenti Sapienza in uscita verso paesi europei.

Tabella 7.1

Mobilità nell’ambito del territorio europeo paese di destinazione

Docenti in uscita

Austria 1 Belgio 4 Bulgaria 1 Finlandia 3 Francia 15 Germania 6 Grecia 1 Irlanda 1 Malta 1 Polonia 3 Portogallo 3 Regno Unito 2 Spagna 10 Turchia 3 Ungheria 2 Totale 56

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Rispetto ai dati relativi all’a.a. 2008/09 il numero totale dei docenti in uscita ha subito una diminuzione che non è concentrata su alcune nazioni di destinazione in particolare, bensì distribuita su tutte. La stessa inversione di tendenza è stata riscontrata confrontando il dato relativo all’a.a. 2009/2010 con quello dell’a.a. 2010/2011. Con riferimento alla mobilità del personale amministrativo, essa ha interessato solo un esiguo numero di persone, come evidenziato nella tabella che segue:

134

Tabella 7.2

Mobilità nell’ambito del territorio europeo paese di destinazione

Amministrativi in uscita

Austria 1 Finlandia 1 Francia 1 Germania 2 Portogallo 2 Repubblica Ceca 1 Spagna 6 Turchia 1 Totali 15

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Tabella 7.3

Mobilità nel territorio europeo Studenti in uscita Studenti in entrata

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Austria 3 9 3 17 22 1 Belgio 11 16 19 1 1 1 23 19 Bulgaria 1 4 1 Danimarca 7 5 8 1 3 Estonia Finlandia 4 1 8 1 3 1 1 Francia 67 65 85 6 1 105 57 5 Germania 53 32 26 2 1 65 41 Grecia 3 3 1 2 17 6 Irlanda 3 2 2 Islanda 3 2 Lettonia 1 Lituania 3 1 4 1 2 Malta 2 3 Norvegia 3 2 3 1 2 Olanda 17 7 23 1 7 5 Polonia 7 4 13 17 23 1 Portogallo 21 34 31 41 24 Regno Unito 33 1 1 22 1 9 1 Repubblica Ceca 3 1 1 5 1 1 Romania 7 1 26 9 Slovacchia 3 1 Slovenia 1 2 4 2 1 Spagna 205 1 126 1 131 1 1 260 222 3 Svezia 4 21 1 9 1 Turchia 5 10 6 25 5 3 Ungheria 6 2 6 12 8 1 Svizzera 7 Totali 461 1 331 2 416 11 11 1 2 660 458 20

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Per quanto concerne la mobilità studentesca, confrontando i dati proposti nella tabella esposta con quelli relativi agli anni accademici 2008/09 e 2009/10, nell’a.a. 2010-2011 si registra un significativo aumento sia del numero totale degli studenti in entrata che di quello degli studenti in uscita in uscita.

La mobilità internazionale degli studenti, unitamente a quella dei docenti e degli amministrativi, rappresenta una pietra miliare del cammino verso il consolidamento dell’internazionalizzazione degli atenei. A distanza di molti anni dall’avvio di queste esperienze all’estero è possibile fare un bilancio dei risultati raggiunti e delle nuove prospettive, soprattutto di miglioramento, che si presentano all’orizzonte. A partire dall’anno 2000, sono stati introdotti nel sistema universitario europeo molti programmi di mobilità internazionale, ai quali Sapienza ha aderito conseguendo innegabili progressi sul fronte dell’internazionalizzazione; nonostante ciò, l’internazionalizzazione della Sapienza presenta ancora un ampio spettro di potenzialità inespresse.

Nella consapevolezza di questa situazione, dovrebbero essere definite proposte di miglioramento delle politiche di internazionalizzazione volte in particolare ad incrementare l’attrattività di Sapienza dal punto di vista della mobilità.

Certamente il sistema informativo e di orientamento rivolto agli utenti, quali studenti in uscita, si è avvalso di strumenti telematici sempre più sofisticati. Sono stati realizzati anche utili servizi di front office, soprattutto nella fase di orientamento, con l’ausilio di personale amministrativo di elevato profilo professionale. Tuttavia il patrimonio informativo non deve essere rivolto solo all’interno dell’ateneo, ma deve essere condiviso all’esterno con altri atenei, in modo tale da poter beneficiare reciprocamente del confronto e di elementi innovativi.

La gestione della mobilità studentesca è complessa anche quando riguarda i flussi in entrata, perciò programmi di mobilità correttamente studiati e strutturati devono inevitabilmente essere caratterizzati dalla bilateralità e permettere, un equilibrio tra i flussi di studenti in entrata e in uscita. Ciò presuppone la previsione di adeguate risorse economiche in bilancio, non esclusivamente di derivazione comunitaria. In questo senso è importante promuovere politiche di investimento su progetti di mobilità, anche rivolgendosi ad enti esterni interessati al sostegno di tali politiche. Per l’anno accademico 2010/11 si è assistito a un notevole incremento dei finanziamenti su progetti destinati ad aumentare l’attrattività di studenti stranieri. Si tratta di un aspetto di rilievo, se si considera che Sapienza ha comunque risentito del fatto che la lingua italiana è meno parlata in Europa rispetto alle lingue inglese, francese e spagnola, e questo fattore ha determinato una minore attrattività del nostro Ateneo e più in generale di quelli italiani. Durante l’anno accademico 2010, in conformità a quanto previsto dall’azione 2 del programma Erasmus Mundus, sono stati avviati 8 nuovi progetti di partenariato che si aggiungono ai 5 già in corso. L’assegnazione delle borse di studio a favore degli studenti e dei docenti di Sapienza beneficiari si basa su una selezione, come è avvenuto anche per gli studenti, i ricercatori e i docenti che hanno iniziato a frequentare il nostro Ateneo a partire dal mese di settembre. Nella tabella seguente si offre una panoramica degli studenti in entrata secondo l’area geografica di provenienza:

Tabella 7.3

PAESE DI PROVENIENZA STUDENTI Russia 46 Egitto 21 Pakistan 18 Cina 16 Afghanistan 14 Serbia 7 Argentina, India, Nepal, Montenegro 6 Tailandia 5 Senegal, Croazia 4 Angola, Cameroun, Indonesia, Bangladesh, Fyrom, Bosnia e Herzegovina 3

137

Georgia, Madagascar, Trinidad e Tobago, Rwanda, Mozambico, Sri Lanka, Palestina 2 Repubblica Dominicana, Ghana, Tanzania, Gambia, Etiopia, Mali, Kosovo 1

La distribuzione degli studenti in uscita è invece rappresentata nella tabella che segue:

Tabella 7.4

PAESE DI DESTINAZIONE STUDENTI Egitto 14 Capo Verde, Palestina, Russia, Serbia 2 Fiji, Madagascar 1

Sul piano economico, per l’anno 2011 Sapienza otterrà all’incirca 970.000 euro per progetti Erasmus Mundus.

Per quanto riguarda la mobilità svolta sulla base di accordi bilaterali per l’anno accademico 2010/11 è stato possibile e sarà possibile realizzare soggiorni all’ estero a fini di studio per studenti e dottorandi, con il sostegno economico del Miur, per un importo pari a 130.000 Euro, della Sapienza per un importo di 150.000 euro a carico del bilancio e di Laziodisu per una somma di 54.000 euro. L’incremento delle risorse economiche a disposizione ha reso possibile un corrispondente aumento di partecipanti giunti a quota 150, contro i 60 dell’anno accademico passato. Si è assistito inoltre a un notevole impegno nello sviluppo di accordi con la Russia e gli Stati Uniti.

Programma Leonardo

L’agenzia nazionale Leonardo da Vinci ha erogato finanziamenti a favore di due progetti per mettere a disposizione dei giovani alcuni tirocini presso imprese europee, in base alla presentazione di proposte progettuali. Quest’anno, presso Sapienza, sono stati attivati i progetti Jobs4graduates e Unipharma-graduates.

Programma PEACE

A partire dall’anno accademico 2009/10 Sapienza finanzia 2 borse di studio all'anno della durata di 3 anni ciascuna per dottorandi palestinesi sulla base del Programma di mobilità interuniversitaria PEACE, Palestinian European Academic Cooperation in Education. Si tratta di un programma di cooperazione dell’UNESCO, varato vent’anni fa durante una conferenza internazionale di solidarietà alla quale parteciparono numerose università. Grazie ai finanziamenti emessi dall’Unione Europea, dall’Unesco e dalla Banca Mondiale è stato possibile dare supporto alle università palestinesi nelle quali è stata limitata la mobilità di studenti e docenti. Oltre allo sviluppo della mobilità, sono state potenziate strutture destinate all’attività didattica.

L’impegno di Sapienza in Palestina ha raggiunto livelli encomiabili soprattutto in relazione ai dottorati, poiché in Palestina non sono presenti scuole di dottorato e Sapienza impegna ogni anno 56.000 Euro per permettere ai dottorandi palestinesi di affrontare un periodo di formazione e di ricerca, dopo il quale rientrare nel proprio Paese. In questo modo è possibile plasmare un gruppo di studiosi in grado di competere con i docenti occidentali, quanto a preparazione.

Programma Vulcanus

Nel corso dell’anno 2010 uno studente della Facoltà di Architettura ha ottenuto una borsa di studio per la partecipazione al programma Vulcanus. Si tratta di un’iniziativa varata nel 1997, promossa dal centro UE-Giappone

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per la Cooperazione Industriale e finanziata dalla Commissione europea e dal Ministero giapponese dell’Economia, Industria e Commercio. Grazie a questo programma gli studenti selezionati hanno l’opportunità di svolgere un tirocinio presso un’importante industria nipponica a partire dal mese di settembre e a finire durante il mese di agosto, studiando e approfondendo la vasta gamma di tecnologie avanzate nel campo delle quali si distinguono le imprese giapponesi. Il tirocinio, della durata complessiva di quasi un anno, è preceduto da un corso di lingua giapponese e da un seminario in Giappone.

Programma Coasit

Il Ministero italiano degli Affari Esteri e il Dipartimento dell’istruzione dello Stato del Victoria (Australia) nel 2006 hanno firmato un protocollo d’intesa relativo all’insegnamento della lingua italiana. Tramite apposito bando, sono messi a disposizione di laureati italiani alcuni posti per svolgere attività di insegnamento a tempo determinato. Sempre durante quell’anno, la Ripartizione IX - Relazioni Internazionali si è fortemente impegnata per dare impulso alla sottoscrizione di una convenzione con il Coasit. Alcuni laureati presso la facoltà di Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali hanno così potuto ricevere formazione per recarsi dal mese di aprile al mese di dicembre di ogni anno nello stato del Victoria per insegnare la lingua italiana.

7.5 Offerta formativa internazionale

Nell’offerta formativa per l’anno accademico 2010/11 e in quella in programmazione per il 2011/12 sono inseriti insegnamenti in lingua inglese, soprattutto a seguito dell’approvazione di nuovi indirizzi emessi dagli organi collegiali volti a incrementare di un numero di corsi di laurea tenuti in lingua inglese e della stipula di convenzioni per corsi di laurea a titolo doppio, multiplo o congiunto. I finanziamenti possono essere di derivazione internazionale o a carico del bilancio di Sapienza.

Nel 2011, dopo l’emissione di apposito bando, sono stati finanziati corsi di laurea internazionali in Computer Engineering, Artificial Intelligence, Political Economy, Finance and Development, Informatica, Ingegneria meccanica.

Per quanto concerne i corsi di studio con rilascio di doppio titolo, le convenzioni sottoscritte sono relative agli insegnamenti di Lettere, Filosofia, Scienze umanistiche e Studi orientali, Ingegneria civile e industriale, Ingegneria dell’informazione, informatica e statistica, Giurisprudenza, Architettura, Economia, Scienze matematiche, fisiche e naturali, alcuni corsi di dottorato. Le università in partenariato con le quali sono svolti i corsi sono in tutto 40, oltre la metà delle quali francesi.

Promozione e sostegno al finanziamento di Professori Visitatori stranieri per attività di didattica

Tra il 2009 e il 2010 è stata sviluppata una piattaforma per agevolare l’arrivo presso l’Ateneo di visiting professor che possano dedicarsi all’insegnamento in corsi di studio che, dal loro avvio fino alla conclusione, comprese le prove di valutazione, si svolgono in lingua straniera e alcuni dei quali anche a livello solo sperimentale. Le domande di finanziamento presentate sono state valutate in conformità a quanto previsto in apposito bando, da una Commissione di selezione nominata dal Rettore. Le richieste approvate sono state complessivamente otto. I visiting professor provengono per la maggior parte dagli USA, poi dai Paesi Bassi, dalla Francia, dalla Germania e dalla Svizzera.

Accoglienza di studenti, laureati e ricercatori stranieri

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L’accoglienza degli studenti stranieri presso il nostro Ateneo è stata perfezionata con l’istituzione di un servizio interamente dedicato a questo scopo, denominato Hello. Il servizio cura l’approccio con gli utenti stranieri garantendo le informazioni primarie per orientarsi verso le strutture utili a soddisfare le proprie necessità.

Progetto Intese

Nel 2011 Sapienza ha aderito al progetto Intese (integrazione studenti esteri) che è stato promosso dal Ministero dell’Interno e dal Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di paesi terzi, con l’obiettivo di coinvolgere numerose università italiane in un percorso che favorisca una sempre maggiore partecipazione degli studenti stranieri iscritti nella facoltà italiane. Il progetto è guidato dal Politecnico di Milano. Si tratta di un progetto avanzato, basato sulla creazione di una piattaforma che permette agli studenti all’estero di conoscere meglio l’Italia e ottenere facilmente soluzioni a eventuali problemi di inserimento nell’esperienza universitaria italiana. Sapienza si è adoperata in particolar modo fornendo assistenza per la realizzazione di corsi di formazione che il Politecnico ha svolto a Roma.

Attività del centro H2CU

Sapienza è una delle università italiane afferenti al centro H2CU che si occupa dello sviluppo di programmi di rilevanza internazionale riguardanti la formazione degli studenti italiani. Sono state elaborate due diverse iniziative, la prima è il c.d. Double Degree che permette allo studente italiano di seguire un Master of Science durante l’ultimo anno di laurea di secondo livello italiana. Previo riconoscimento degli esami svolti negli Stati Uniti, lo studente potrà conseguire la Laurea italiana e il Master statunitense. La seconda consiste nel c.d. Dual Degree, che prevede il primo anno del secondo livello sia svolto in Italia e il secondo negli Stati Uniti. Al termine del programma lo studente potrà ottenere due titoli. Si tratta di un programma di tipo bilaterale, dunque possono prendervi parte anche studenti statunitensi. Il centro si occupa altresì di promuovere periodi di studio per lo svolgimento di tesi di laurea, tesi di dottorato, stages etc.

7.6 Delegazioni e gli altri rapporti a livello internazionale

Durante ogni anno accademico si presentano numerose occasioni di contatto con università e altri centri di cultura esteri, a cura della Ripartizione IX di concerto con il cerimoniale. I membri di una delegazione estera sono ricevuti in rappresentanza dell’istituzione delegante e di solito sono delegazioni a livello rettorale. Queste sono accolte da un comitato interno guidato dal Rettore,

Sapienza partecipa altresì a una serie di importanti iniziative intraprese nel mondo universitario a livello europeo ed extraeuropeo. Coopera nell’ambito della rete UNICA (Universities from the Capitals of Europe), cui si è fatto riferimento nell’introduzione al presente capitolo, network di oltre 40 università con sede nelle capitali europee, con l’obiettivo di promuovere l’eccellenza a livello accademico, l’integrazione e la cooperazione tra le Università europee, creando in tal modo un autentico sistema educativo universitario integrato. In questa cornice presso Sapienza dal 22 al 25 settembre 2010, in collaborazione con le Università di Roma Tor Vergata, Roma Tre, Foro Italico, è stata organizzata la Conferenza degli Studenti Europei alla quale hanno partecipato circa 400 studenti provenienti da varie università di capitali europee per partecipare alla manifestazione “Europe through students’ eyes”.

dal Prorettore per la cooperazione e rapporti internazionali e dal prorettore per l’attuazione e implementazione del programma rettorale e per i rapporti con l’amministrazione. La composizione può comunque variare in funzione dei delegati o delle ragioni alla base dell’incontro, che in questi casi sono comunque di tipo ufficiale con gli organi istituzionali. I principali interlocutori sono di provenienza asiatica, aumentando altresì quelli di provenienza europea con una contestuale diminuzione, rispetto agli anni accademici 2008/09 e 2009/10, di quelli provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente. I confronti possono anche realizzarsi a livello più strettamente scientifico avendo come protagonisti docenti e ricercatori. Infine, anche gli studenti possono essere accolti presso il nostro Ateneo nel contesto di scambi culturali e per approfondire l’offerta formativa messa a disposizione.

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Sapienza coopera inoltre con l’EUA (European University Association), l’Associazione delle Università Europee. Alla luce degli obiettivi dell’associazione, si può ben descrivere l’apporto dato dalla stessa come una piattaforma pan/europea per le università.

Sapienza collabora attivamente anche con IAU (International Association of Universities), fondata nel 1950 in seno all’UNESCO, come associazione mondiale di istituzioni di insegnamento di livello superiore.

Ulteriore importante partecipazione è quella al CUIA, Consorzio Interuniversitario Italiano per l’Argentina, inizialmente promosso dall’Università di Camerino in base ad un accordo con il Consejo Interuniversitario Nacional Argentino. Il Consorzio promuove progetti di cooperazione interuniversitari tra atenei italiani e argentini, da sostegno alla mobilità di studenti e docenti italiani e argentini, favorisce il riconoscimento reciproco di titoli di studio, tanto in base al sistema dei crediti formativi che in base al sistema del rilascio di titoli congiunti, si impegna per agevolare la costituzione di una banca dati sulle iniziative di cooperazione tra gli atenei dei due paesi.

La Sapienza partecipa anche all’APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea), ente privato di ricerca non profit sostenuto da oltre cento Soci provenienti da Università e Organizzazioni private e pubbliche del mondo della ricerca, dell'industria e della finanza.

Coopera con l’EAIE (European Association of International Education), un’organizzazione non profit l’obiettivo primario della quale è l’impulso a intensificare la dimensione internazionale dell’insegnamento universitario in Europa e nel resto del mondo.

Dal dicembre 2010 gli organi collegiali hanno deliberato l’adesione di Sapienza alla rete Santander e al gruppo di lavoro OCSE LEED. Il Gruppo Santander è un network di Università europee fondato nel 1992 in Spagna con il fine di intraprendere particolari legami a livello accademico, culturale e socio economico. La creazione del gruppo è avvenuta anche per incoraggiare contatti tra le Università e le comunità locali nelle quali sono inserite, con riferimento a materie legate allo sviluppo sociale e tecnologico. Sapienza grazie a questa partecipazione può beneficiare dell’apporto derivante dall’analisi di iniziative, strategie e partnership tra governi, imprese e società civile per la definizione di nuove politiche pubbliche, per l’elaborazione di strategie comuni e per la creazione di strutture per la realizzazione di studi comparati a livello internazionale e ai fini della condivisione delle best practices nel settore economico a livello internazionale.

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8 Sistema contabile e di bilancio25

8.1 Sistema informativo contabile e dei bilanci

La struttura organizzativa della Sapienza realizza la propria gestione amministrativa, contabile e finanziaria mediante le diverse unità operative di ricerca e di didattica che sono, appunto, dotate di autonomia amministrativa, finanziaria e di bilancio secondo le disposizioni interne del regolamento che le denomina centri di spesa.

Centri di spesa

Tali centri di spesa identificano, quindi, da un punto di vista informativo e contabile le principali organizzazioni elementari dell’Università che, in modo diverso, concorrono allo svolgimento dei compiti istituzionali nel rispetto della norma vigente.

I centri di spesa sono:

a) la Sapienza; b) i dipartimenti; c) le facoltà; d) i centri di ricerca e i centri di servizi.

All’interno di ciascun centro di spesa si identificano poi le unità amministrative che con responsabilità utilizzano “risorse economiche e finanziarie in modo da assicurare la piena rispondenza della gestione economica e finanziaria agli obiettivi posti all’azione amministrativa di Sapienza in tutte le sue articolazioni organizzative”. Queste unità sono denominate centri di responsabilità ed operano mediante subordinate articolazioni che identificano i cosiddetti centri di costo che nascono e si moltiplicano ai diversi livelli dei centri di responsabilità sorti, a loro volta, all’interno dei centri che nella Sapienza sono definiti appunto centri di spesa.

Secondo le norme contenute nell’attuale Regolamento di contabilità della Sapienza, i sistemi contabili mediante i quali sono rilevate le attività finanziarie, economiche e patrimoniali della Sapienza sono:

a) il sistema delle rilevazioni contabili di natura finanziaria che descrive i fatti gestionali mediante le entrate e le uscite correnti ed in conto capitale, nelle fasi della competenza e della cassa;

b) il sistema delle rilevazioni contabili di natura economico-patrimoniali con l’obiettivo di far conoscere la gestione economica e le variazioni subite dal patrimonio durante l’esercizio nei diversi centri di spesa della Sapienza ;

c) il sistema delle rilevazioni di contabilità analitica per le conoscenze degli oneri e proventi di competenza di ogni centro di costo e di responsabilità in ogni centro di spesa (art. 3 Regolamento) al fine di supportare adeguatamente il controllo di gestione nella organizzazione.

Per quanto riguarda poi i documenti contabili che derivano dai precedenti sistemi di rilevazione dei fatti amministrativi, all’art. 4 del Regolamento si rileva che tutti i centri di spesa sono tenuti a redigere ed approvare nelle adunanze all’uopo identificate, i seguenti documenti di bilancio:

a) il bilancio finanziario di previsione annuale;

25 La stesura del capitolo è stata curata da L. D’Alessio, A. Mari, S. Zicari.

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b) il bilancio o conto consuntivo finanziario annuale, composto dal rendiconto finanziario (di competenza e cassa), la situazione amministrativa e la situazione patrimoniale.

Dagli articoli seguenti e dagli allegati allo stesso Regolamento si evidenzia poi che i sistemi delle rilevazioni economiche e patrimoniali devono sintetizzarsi a fine esercizio nei seguenti documenti contabili:

1. conto economico consuntivo e stato patrimoniale; 2. conto economico consuntivo consolidato e stato patrimoniale consolidato.

La Sapienza ha recentemente avviato un percorso di adeguamento dei sistemi di rilevazione contabile attraverso l’introduzione della contabilità economico-patrimoniale (C.E.P.), funzionale anche alle rilevazioni in contabilità analitica. Tale scelta nasce dalla consapevolezza di dover introdurre in coerenza anche con le precedenti ed attuali regolamentazioni, metodi contabili innovativi che consentano il controllo di gestione e la pianificazione strategica, strumenti fondamentali per dare avvio poi ad un attendibile sistema di valutazione premiale delle attività istituzionali conseguite nei Dipartimenti, Facoltà nonché Centri e strutture amministrative e tecniche, come previsto dallo Statuto (cfr. art.3 comma 4).

Peraltro, anche il MIUR sta promuovendo tale innovazione; infatti dalle linee guida ministeriali del 2008 alla legge n. 240 del 2010 ed allo schema del decreto ministeriale attuale si stabiliscono azioni ed incentivazione per l’adozione della contabilità economico-patrimoniale quale strumento conoscitivo essenziale per gli Atenei e per il Ministero necessario per l’individuazione di costi standard correlati al raggiungimento di precisi parametri qualitativi.

Per quanto riguarda il software gestionale, grazie all’ausilio del Comitato InfoSapienza, è stato individuato il progetto U-GOV del Consorzio Cineca, quale prodotto attualmente disponibile più rispondente alle esigenze della Sapienza.

L’introduzione della C.E.P. richiede l’adozione di un software adeguato e, soprattutto, una incisiva ed intensa attività di formazione del personale considerato che il buon esito del progetto si fonda su un “cambiamento culturale” che coinvolge non solo il personale dedicato alle rilevazioni contabili in senso stretto, bensì il personale tutto, compresi gli Organi di Governo ed i Direttori di struttura (Dipartimenti, Facoltà, Centri).

8.2 Sistema dei bilanci di previsione nel 2011

In considerazione delle precedenti osservazioni si rileva che il sistema dei bilanci di Sapienza, previsionale e di rendicontazione, è fondato ancora sulle misurazioni di carattere finanziario e che la situazione patrimoniale è presente solo in fase di consuntivazione.

Ancora appare necessario osservare che per la complessa struttura organizzativa della ricerca e della didattica, il sistema dei bilanci è distinto nel cosiddetto:

a) sistema del bilancio di Sapienza (entrate ed uscite complessive della struttura di governance ed amministrativa nei confronti dell’intero sistema esterno di riferimento);

b) sistema del bilancio consolidato che esamina le movimentazioni delle entrate e delle uscite all’interno, tra le strutture organizzative autonome dei centri di spesa che identificano i dipartimenti, le facoltà, i centri di ricerca e di servizi, tutte coinvolte a realizzare le finalità istituzionali di Sapienza.

L’attuale sistema contabile e di bilancio consente, come di seguito dimostrato, un’analisi dei risultati raggiunti, ma la loro natura solo finanziaria non consente un maggiore approfondimento delle misurazioni di efficienza di carattere economico della gestione annuale ed istituzionale di Sapienza.

Bilanci di previsione

143

Il sistema dei bilanci di previsione è costituito da:

a) documenti di bilanci per le previsioni pluriennali che, dovrebbero rappresentare la fase finale della programmazione dei centri di spesa (ovvero più precisamente centri di responsabilità);

b) documenti dei bilanci per le previsioni annuali che, secondo l’art. 9 del Regolamento, appaiono solo di competenza finanziaria, formulate in base ai programmi precedentemente definiti. Secondo il Regolamento, questi bilanci di previsione dovrebbero essere redatti da tutti i centri di spesa (art. 4 Regolamento).

Ancora per l’anno 2011 i documenti del sistema dei bilanci di previsione sono stati:

a) i bilanci di previsione pluriennali di Sapienza e dei Centri Autonomi di Spesa b) il bilancio di previsione annuale di competenza di Sapienza.

I bilanci pluriennali di previsione di Sapienza e dei Centri Autonomi di Spesa sono approvati rispettivamente: dal Consiglio di amministrazione sentito il parere del Senato accademico per quanto concerne il bilancio pluriennale di Sapienza, mentre i secondi sono approvati dagli organi tecnico-amministrativi sentito il Consiglio accademico di competenza. Entrambi sono unitamente presentati ai documenti del bilancio di previsione finanziario annuale e sono approvati dagli organi competenti.

Dal bilancio previsionale annuale di Sapienza sono riconoscibili i diversi trasferimenti con cui Sapienza assegna le risorse ai centri di spesa che, con criteri di responsabilità e di autonomia, governano la gestione finanziaria di ogni esercizio. In questo bilancio sono determinate le principali voci di spesa concernenti la struttura amministrativa dell’Ateneo, le totali spese del personale docente e della governance della Sapienza.

I bilanci di previsione finanziari annuali di ogni dipartimento, facoltà, centro di ricerca e centro di servizio completano il sistema del bilancio di previsione di Sapienza e definiscono con dettaglio sempre maggiore le articolazioni delle risorse e delle spese che l’Università prevede che dovranno realizzarsi nell’esercizio successivo nelle diverse unità organizzative in cui si svolge effettivamente la produzione della ricerca e della didattica. In questo sistema di attribuzioni finanziarie di previsione autorizzatorie si evidenzia il sistema dei programmi approvati dalla governance universitaria e da realizzare nei diversi centri di responsabilità di ricerca e di didattica. In questo modo si riconoscono gli organi fondamentali a cui sono assegnate le risorse finanziarie e su cui fanno seguito le valutazioni delle performance.

Il bilancio di previsione annuale di Sapienza è approvato, previo parere del Senato accademico, dal Consiglio di amministrazione e dal Rettore, dopo che il Collegio dei sindaci abbia rilasciato la propria relazione di controllo al bilancio.

Esercizio finanziario 2010

Il Bilancio di previsione 2010 presentava uno sbilancio di € 27.123.101,00, nonostante fosse stata programmata una consistente contrazione delle spese da sostenere e in diminuzione rispetto all’esercizio precedente (€ 41.429.000,00). Per ottenere il pareggio tecnico in questo caso è stato necessario ricorrere, ancora una volta, alle risorse disponibili nel risultato di amministrazione.

Come da delibera del Consiglio di Amministrazione si è proceduto a vincolare alcuni conti di bilancio e seguire, come in passato, una rigorosa politica di adeguamento tra le risorse scarse e le esigenze di migliorare la funzionalità della didattica e la qualità della ricerca in Ateneo.

In questo modo si sono realizzate consistenti economie di gestione anche se, contemporaneamente, si sono verificate minori entrate provenienti, in particolare, dal fondo di finanziamento ordinario.

144

8.3 Sistema dei bilanci consuntivi

Il sistema dei bilanci consuntivi dell’Università evidenzia, come si è detto in precedenza, due tipologie di documenti importanti entrambi con valori solo finanziari di competenza e di cassa:

a) il bilancio consuntivo unico b) il bilancio consuntivo consolidato

Il bilancio consuntivo di Sapienza comprende: il conto consuntivo finanziario di competenza e cassa; la situazione patrimoniale e la tabella dimostrativa del risultato di amministrazione.

Il bilancio consuntivo consolidato di Sapienza comprende: il conto consuntivo finanziario consolidato di competenza e cassa e la situazione patrimoniale consolidata. Il conto consuntivo finanziario consolidato rappresenta le risultanze complessive della gestione annuale dei centri di spesa (ovvero dipartimenti, facoltà ed altri centri di spesa).

Nel caso dei centri di spesa di Sapienza in questo bilancio consolidato sono presenti i valori finanziari complessivi di ogni centro depurati dei trasferimenti interni di fondi tra le diverse gestioni.

Il sistema dei bilanci di fine periodo che, attualmente, è presentato agli organi accademici e da questi approvato è composto dal conto consuntivo finanziario e dal conto consuntivo consolidato.

Il conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2010, composto dal rendiconto finanziario, di competenza e di cassa, e dalla situazione amministrativa e dalla situazione patrimoniale mostra i risultati che sono stati realizzati per effetto della gestione dall’amministrazione centrale della Sapienza.

Il bilancio consuntivo consolidato dell’esercizio finanziario 2010, composto dal rendiconto finanziario consolidato, dalla situazione amministrativa consolidata e dalla situazione patrimoniale consolidata, mostra le risorse attribuite dagli organi centrali del governo della Sapienza ad ogni centro di spesa, le corrispondenti voci di spesa da questi sostenute durante la gestione annuale e i diversi risultati di amministrazioni finali conseguiti.

Questi documenti di bilanci consuntivi annuali, come è stato detto in precedenza e come disciplinati dal regolamento contabile, avrebbero dovuto essere completati dai conti economici per ora mancanti e da collegare anche alle rilevazioni contabili patrimoniali ugualmente mancanti.

Il bilancio consuntivo consolidato 2010 rappresenta la formalizzazione del conto consuntivo dell’Università Sapienza che si fonda sui dati consolidati dei singoli bilanci dei centri di spesa autonomi. Il consolidamento consiste nell’individuazione e nell’esclusione delle voci di entrata e di spesa determinate da flussi interni alla Sapienza.

Figura 8.1 Schema esplicativo delle operazioni necessarie per la redazione del bilancio consolidato della Sapienza

145

8.3.1 Sistema del bilancio consuntivo nel 2010

Il bilancio consuntivo di Sapienza è formato dal Rendiconto finanziario di competenza e cassa, dalla Situazione patrimoniale e dalla Tabella dimostrativa del Risultato di amministrazione con la relazione del Rettore ed allegata la relazione del Collegio dei sindaci.

Il rendiconto finanziario consuntivo 2010 mostra un avanzo di amministrazione solo del centro di spesa Sapienza pari ad euro 112.979.287,75 costituito al suo interno dal fondo di cassa finale di euro 204.486.160,32, residui attivi per euro 126.512.332,74 e residui passivi per euro 218.019.205,31.

La situazione patrimoniale 2010 rileva un movimento in aumento degli immobili, le altre attività mostrano valori aumentativi molto limitati sia per il materiale bibliografico, sia per le collezioni scientifiche che per altre voci ivi descritte.

Gli accertamenti definitivi 2010 ammontano a € 962.521.594,42, in decremento rispetto alla previsione definitiva al netto dell’avanzo di amministrazione (€ 1.032.165.204,51) e rispetto alle previsioni iniziali pari ad euro 1.101.410.170.

Tabella 8.2

Entrate esercizio finanziario 2010 Previsione iniziale Previsione definitiva Accertamenti

Var % Acc. / P. Iniz

Var % Acc. / P. Def.

"avanzo di amministrazione”

151.974.350,00 173.200.431,22 0,00 - -

"entrate proprie" 131.015.520,00 136.463.120,84 73.254.865,52 -44.1% -46.3%

"entrate da trasferimenti" 616.152.060,00 656.501.489,68 646.694.220,10 5.0% -1.5%

"altre entrate" 15.418.240,00 25.961.782,03 21.731.981,71 40.9% -16.3%

"partite di giro" 186.850.000.,00 210.601.821,72 210.250.019,12 12.5% -0.2%

"trasf. Interni correnti" 2.636.990,24 10.590.507,97 - 301.6%

totali generali 1.101.410.170,00 1.205.365.635,73 962.521.594,42 -12.6% -20.1%

Nel complesso le entrate accertate, al netto delle partite di giro, passano da € 817.542.532 del 2009 a € 962.521.594,42 facendo segnare un incremento del 18%.

Le entrate proprie pari a euro 136.463.120 evidenziano un incremento del 4% rispetto al 2009 (euro 131.228.780) ma solo nella fase di previsione mentre negli accertamenti si riducono a 73 milioni di euro. Tale fatto è dovuto al nuovo

146

metodo di calcolo e imputazione nell’anno di esercizio delle entrate da contribuzioni studentesche ma non corrisponde ad un’effettiva e reale diminuzione di tale voce di entrata.

Le entrate risultanti nella Tabella sono costituite da accertamenti in conto: entrate contributive per un ammontare di € 57.416.432,64, per attività convenzionata per € 12.202.734,64, per vendita di beni e prestazioni di servizi per € 1.379.276,39, per redditi e proventi patrimoniali per € 2.256.004,96 e per vendita di beni patrimoniali 416,66.

147

Tabella 8.3

Entrate proprie Accertamenti 2009 % su totale

Accertamenti 2010 % su totale 2010 vs 2009 (%)

Entrate contributive 117.152.346,05 89,27 57.416.432,87 76,9% -51.8%

Entrate derivanti da attività convenzionata 10.110.917,19 7,70 12.702.734,64 17,5% 25.6%

vendita di beni e prestazioni di servizi 1.544.129,65 1,17 1.379.276,39 1,9% -10.7%

Redditi e proventi patrimoniali 2.421.387,41 1,84 2.256.004,96 3,1% -0.1%

Alienazione di beni immobili 0,00 0,0 416,66 0,5%

Totale entrate proprie (al netto di mutui e prestiti) 131.228.780,30 100,0 73.254.447,62 100% -43.8%

Tabella 8.4

Entrate da trasferimenti Accertamenti 2009 % su totale

Accertamenti 2010 % su totale

2010 vs 2009 (%)

Trasferimenti correnti dallo Stato 639.126.024,22 98,4 619.507.531,14 95,8% -3.1%

Trasferimenti per investimenti dallo Stato 7.079.758,66 1,09 24.683.909,81 3,9% 248.7%

Trasferimenti correnti da altri soggetti 1.910.380 0,29 1.702.779,15 0,3% 12.2% Trasferimenti per investimenti da altri soggetti

1.517.000 0,23 800.000,00 0,1%

-47.3%

Totale 649.633.162,88 100,0 656.501.489,68 100,0% 1.1%

Tabella 8.5

Uscite esercizio finanziario 2010

Previsione iniziale

Previsione definitiva Impegni Var% Imp / P. Iniz.

Var % Imp / P. Def.

Risorse Umane 586.934.630 619.659.408 588.923.990 0.3% -5.0%

Risorse per il funzionamento 39.979.350 52.508.461 39.174.279 -2.0% -25.4%

Interventi a favore degli studenti

91.747.490 117.975.183 85.493.426 -6.8% -28%

Oneri finanziari e tributari 6.894.010 6.904.010 6.177.316 -10.4% -10.5%

Altre spese correnti 126.121.070 94.368.202 13.296.064 -89.5% -85.9%

Acquisizione e valorizzazione beni durevoli 17.245.600 30.490.947 28.405.806 64.7% -6.8%

Estinzione mutui e prestiti 958.420 958.420 958.412 - -

Ricerca scientifica universitaria 421.500 509.324 261.098 -38.1% -48.7%

Partite di giro 186.850.000 210.601.822 210.250.019 12.5% -.0.2%

Trasferimenti 44.258.100 71.389.859 61.894.085 39.8% -13.3%

Totali 1.101.410.170 1.205.365.635 1.034.834.496 -6.0% -8.5%

Dai dati di consuntivo risulta un’incidenza della spesa per assegni fissi dei docenti sul FFO del 69,27% e di quella per il personale tecnico amministrativo del 29,39%.

148

L’incidenza della spesa complessiva per assegni fissi del personale di ruolo sul F.F.O., rilevata a consuntivo 2010, ammonta al 98,66%, senza tener conto degli attenuatori previsti dalla normativa all’epoca vigente comprese le convenzioni stabili per finanziamenti esterni.

La variazione in aumento di € 2.532.040,74 sul conto “Programmi di mobilità e scambi culturali studenti” è da ricondurre per € 1.490.619,15 alle rimesse da parte dell’Agenzia Nazionale Life long Learning Programme Italia-programma LLP/ERASMUS di cui al conto di entrata “Trasferimenti correnti da Unione Europea”, per €560.972,00 al finanziamento MIUR di cui al conto di entrata “Finanziamenti diversi dallo Stato”, concesso nell’ambito del D.M. n.198/2003 art. 1 “Fondo sostegno giovani” per la mobilità degli studenti Erasmus, per € 281.365,63 alla riassegnazione di fondi perenti al 31.12.2009, per € 59.400,00 ai proventi derivanti dalla convenzione stipulata con LazioAdisu finalizzata all’incentivazione della mobilità internazionale, nonché per € 139.683,96 alla restituzione di borse Erasmus per rinunce da parte di alcuni beneficiari.

La variazione in aumento di € 228.676,00 sul conto “Interventi per adeguamento servizi e strutture agli studenti” si riferisce principalmente al finanziamento da parte del MIUR finalizzato ad esigenze di implementazione dei dati relativi all’Anagrafe degli studenti e dei laureati; in considerazione della finalizzazione del finanziamento stesso, occorrerà procedere alla riassegnazione sul bilancio 2011.

8.3.2 Sistema del bilancio consuntivo consolidato nel 2010

Il bilancio consuntivo consolidato dell’Università Sapienza è formato dal Rendiconto finanziario consolidato di competenza e cassa e dalla Tabella dimostrativa del riepilogo totale del Risultato di amministrazione definitivo dei centri di spesa di ateneo con la relazione del Rettore ed allegata la relazione del Collegio dei sindaci.

Nel Rendiconto finanziario consolidato si evidenziano tutte le voci finanziarie di accertamenti, impegni, versamenti e pagamenti e gestione dei residui delle diverse strutture appartenenti all’intero sistema della didattica e della ricerca con l’amministrazione centrale dell’Università Sapienza.

Gli accertamenti definitivi per l’anno 2010 ammontano a euro 1.047.890.200,65, in variazione positiva rispetto alla previsione iniziale al netto dell’avanzo di amministrazione (+4.2%) ma in variazione negativa rispetto alle previsione definitiva, al netto dell’avanzo di amministrazione (-8.6%).

Tabella 8.6

Entrate esercizio finanziario 2010 Previsione iniziale Previsione definitiva Accertamenti Var % Acc.

/ P.Iniz. Var % Acc./

P.Def.

Avanzo di amministrazione 271.573.427,54 321.432.388,42 0,00

Entrate proprie 174.728.556,91 225.538.730,08 147.160.629,29 -15.8% -34.8%

Entrate da trasferimenti 618.108.560,00 665.497.506,42 655.103.371,61 6.0% -1.6%

Altre entrate 16.010.500,00 30.825.963,04 26.185.252,85 63.6% -15.1%

Partite di giro 196.559.023,52 223.849.453,55 219.440.946,90 11.6% -2.0%

Totale entrate 1.276.980.067,97 1.467.890.200,65 1.047.890.200,65 -17.9% -28.6%

Nel complesso le entrate accertate, al netto delle partite di giro, passano da euro 904.194.847 del 2009 a euro 828.449.253 del 2010, facendo segnare un decremento del -9.1%.

Gli impegni totali nel 2010 ammontano a 1.129.583.841 euro, sostanzialmente stabili rispetto al 2009, pari ad euro 1.129.325.856.

149

Tabella 8.7

Uscite esercizio finanziario 2010 Previsione iniziale Previsione definitiva Impegni Var%

Imp / P. Iniz.

Var % Imp / P.

Def.

Risorse umane 590.542.504,52 629.138.198,22 595.953.309,80 0.9% -5.3%

Risorse per il funzionamento 81.500.191,79 100.368.127,64 62.947.260,46 -22.8% -37.3%

Interventi a favore degli studenti 98.588.927,81 127.826.521,20 90.735.057,23 -8.0% -29.0%

Oneri finanziari e tributari 7.310.777,67 7.287.132,26 6.299.393,16 -13.8% -13.6%

Altre spese correnti 183.177.333,99 173.468.244,03 54.572.778,78 -70.2% -68.5%

Acquisizione e valorizzazione beni durevoli 38.790.973,99 52.768.940,19 37.955.824,73 -2.2% -28.1%

Estinzione mutui e prestiti 958.420,00 958.420,00 958.412,31 - -0.1%

Ricerca scientifica universitaria 73.654.533,84 123.987.397,37 60.720.857,81 -17.6% -51.0%

Partite di giro 196.542.027,52 223.811.759,33 219.440.946,90 11.7% -2.0%

Totale uscite 1.271.065.691,13 1.439.614.740,24 1.129.583.841,18 -11.1% -21.5%

Gli impegni del conto relativo alle Risorse umane, pari a 595.953.309 euro, sono diminuiti rispetto all’anno precedente (pari ad euro 611.196.567) segnando una variazione di -2.6%.

Gli impegni per le rimanenti voci segnano significative variazioni negative rispetto alle previsioni iniziali, risultato dell’azione di monitoraggio periodico e di contenimento delle spese effettuata nel corso dell’anno.

8.3.3 Alcuni indicatori di bilancio

I principali indicatori finanziari del conto consuntivo qui di seguito riportati mostrano l’andamento delle entrate e delle uscite negli ultimi tre anni.

Tabella 8.8

Indicatori sulla gestione delle entrate (%) 2010 2009 2008

1/1 Variazione previsione entrate correnti (entrate definitive / entrate iniziali) 1.05 1,05 1,20

1/2 Variazione entrate totali accertata / entrate iniziali previste (al netto p.d.g.) 1.06 1,06 1,07

1/3 Entrate da tasse e contributi studenti / entrate totali (al netto p.d.g.) 14.02 14,33 11,99

1/4 Entrate da tasse e contributi studenti / entrate correnti 14.58 14,48 12,19

1/5 Entrate da finanziamento ordinario / entrate correnti 70.00 70,83 63,84

1/6 Entrate da tasse e contributi studenti / entrate da finanziamento ordinario 20.68 20,45 19,10

1/7 Residui attivi correnti formati nell'anno / entrate correnti accertate (al netto p.d.g.) 13.14 20,70 23,47

1/8 Variazione residui attivi al termine esercizio rispetto inizio anno (al netto p.d.g.) 0.69 0.85 1,00

1/9 Variazione residui attivi correnti al termine esercizio rispetto inizio anno (al netto p.d.g.) 0.64 0,85 1,40

1/10 Indice di smaltimento dei residui attivi 72.60 72,26 79,12

150

In lieve miglioramento la capacità di previsione in senso di programmazione anche in questo periodo; gli altri indicatori nel 2010 rimangono stabili sui valori dell’esercizio precedente. Per quanto riguarda le spese si osserva che nel 2010, gli impegni totali sono risultati maggiori del totale delle entrate accertate e contemporaneamente si evidenzia che gli impegni correnti sono risultati minori delle entrate correnti. Tale comportamento gestionale evidenzia una politica che ha privilegiato gli investimenti.

Tabella 8.9

Indicatori sulla gestione delle spese - stanziamenti, impegni e pagamenti (%) 2010 2009 2008

2/1 Variazione previsione spese correnti (previsione definitive / previsione iniziale) 1.05 1,07 1,11

2/2 Impegni totali di competenza / entrate totali accertate 101.61 99.68 92,26

2/3 Impegni correnti di competenza / entrate correnti accertate 97.42 94,99 85,92

2/4 Impegni in conto capitale di competenza / entrate in conto capitale accertate 2.44 5,33 3,60

2/5 Capacità di spesa (al netto partite di giro) 67.35 70,06 68,87

2/6 Velocità di cassa 81.09 82,44 80,51

2/7 Capacità di impegno 85.85 86,45 87,73

2/8 Indice di economia 14.15 13,55 12,27

Tabella 8.10

2010 2009 2008

Avanzo

Avanzo di amministrazione / previsione definitive 9.37% 14.29% 13.62%

Avanzo di amministrazione – somme riassegnabili 61.035.110,15 111.165.66,84 126.257.582,40

Impegni di spesa per il personale

Spese personale / spese correnti 77.23% 78,51% 77,30%

Spese personale docente / spese totali personale 67.95% 67,25% 65,96%

Spese personale docente / entrate da tasse e contributi 3.53% 3,46% 3,59%

Spese personale fisse docente + TAB / FFO 98.66% 97,49% 95.69%

Spese personale fisse docente / FFO 69.27% 67,95% 65.58%

Spese personale fisse TAB / FFO 29.39% 29,54% 30.11%

Per quanto riguarda gli indicatori relativi all’avanzo di amministrazione si evidenziano valori in diminuzione rispetto agli esercizi precedenti.

Gli indicatori sulla spesa del personale, voce di spesa rilevante e non comprimibile, si registrano lievi incrementi, nonostante le rilevanti cessazioni intervenute nel corso dell’anno.

151

Appendice

Tabella A.1 Personale afferente ai dipartimenti e dati sulla ricerca scientifica 2010

n. Dipartimenti

DO

CEN

TI

TAB

ASS

EGN

ISTI

DO

TTO

RAN

DI

FON

DI

ATE

NEO

ALT

RI F

ON

DI

CON

TO T

ERZI

ATE

NEO

/DO

C (I

N E

URO

)

TOTA

LE/D

OC

(IN

EU

RO)

1 ANALISI ECONOMICHE E SOCIALI 40 20 3 59 33 129 7 825,0 4050,0

2 ARCHITETTURA E PROGETTO 82 29 11 90 0 0 481 0,0 0,0

3 BIOLOGIA AMBIENTALE 48 48 17 23 52 153 177 1083,3 4270,8

4 BIOLOGIA E BIOTECNOLOGIE "Charles Darwin" 111 43 26 71 123 4806 150 1108,1 44405,4

5 BIOTECNOLOGIE CELLULARI ED EMATOLOGIA 39 66 14 53 0 0 490 0,0 0,0

6 CHIMICA 98 38 21 82 238 750 1.024 2428,6 10081,6

7 CHIMICA E TECNOLOGIE DEL FARMACO 60 27 6 28 106 817 674 1766,7 15383,3

8 CHIRURGIA "Pietro Valdoni" 58 74 0 17 0 0 75 0,0 0,0

9 CHIRURGIA GENERALE E SPECIALISTICA "P. Stefanini" 55 28 2 53 2 53 63 36,4 1000,0

10 COMUNICAZIONE E RICERCA SOCIALE 97 20 6 59 0 0 135 0,0 0,0

11 DATA-DESIGN, TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA,TERRITORIO E AMBIENTE

68 18 4 44 561 1389 1.481 8250,0 28676,5

12 DIRITTO ED ECONOMIA DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE 45 11 7 19 102 106 0 2266,7 4622,2

13 ECONOMIA E DIRITTO 54 18 4 56 0 0 27 0,0 0,0

14 FILOSOFIA 58 12 5 56 2 916 33 34,5 15827,6

15 FISICA 128 40 37 76 352 4663 1.343 2750,0 39179,7

16 FISIOLOGIA E FARMACOLOGIA "Vittorio Erspamer" 55 20 5 68 3 695 415 54,5 12690,9

17 FISIOPATOLOGIA CARDIOCIRCOLATORIA, ANESTESIOLOGIA E CHIRURGIA GENERALE

0 0 0 0 0 0 0 0,0 0,0

18 INFORMATICA 43 11 17 16 95 1674 51 2209,3 41139,5

19 INFORMATICA E SISTEMISTICA "Antonio Ruberti" 67 15 33 48 130 2941 560 1940,3 45835,8

20 INGEGNERIA ASTRONAUTICA, ELETTRICA ED ENERGETICA 63 24 2 50 0 0 1.706 0,0 0,0

21 INGEGNERIA CHIMICA, MATERIALI, AMBIENTE 47 20 11 47 94 376 681 2000,0 10000,0

22 INGEGNERIA CIVILE, EDILE E AMBIENTALE 78 28 25 80 0 0 3.144 0,0 0,0

23 INGEGNERIA DELL'INFORMAZIONE, ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI

60 17 16 72 0 0 1.148 0,0 0,0

24 INGEGNERIA MECCANICA E AEROSPAZIALE 68 19 20 50 97 1820 1.462 1426,5 28191,2

25 INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA 49 26 12 24 102 1805 2.396 2081,6 38918,4

26 ISTITUTO ITALIANO DI STUDI ORIENTALI / ISO 36 10 5 30 54 64 5 1500,0 3277,8

27 MANAGEMENT E TECNOLOGIA 52 14 3 77 0 0 0 0,0 0,0

28 MATEMATICA 104 21 17 34 243 499 0 2336,5 7134,6

29 MEDICINA CLINICA 41 29 0 0 0 0 208 0,0 0,0

30 MEDICINA CLINICA E MOLECOLARE 77 2 11 16 10 373 0 129,9 4974,0

31 MEDICINA INTERNA E SPECIALITA' MEDICHE 83 45 4 29 0 0 279 0,0 0,0

32 MEDICINA MOLECOLARE 61 50 5 83 0 0 13 0,0 0,0

33 MEDICINA SPERIMENTALE 83 119 9 50 3 2641 334 36,1 31855,4

152

n. Dipartimenti

DO

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TAB

ASS

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LE/D

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RO)

34 MEDICO-CHIRURGICO DI SCIENZE CLINICHE, TECNO-BIOMEDICHE E MEDICINA TRASLAZIONALE

62 1 0 18 0 0 0 0,0 0,0

35 METODI E MODELLI PER L'ECONOMIA, IL TERRITORIO, LA FINANZA

60 22 6 36 0 0 411 0,0 0,0

36 NEUROLOGIA E PSICHIATRIA 61 124 6 87 0 0 630 0,0 0,0

37 NEUROSCIENZE, SALUTE MENTALE E ORGANI DI SENSO 49 1 0 0 0 0 0 0,0 0,0

38 ORGANI DI SENSO 60 45 0 14 0 0 17 0,0 0,0

39 PEDIATRIA E NEUROPSICHIATRIA INFANTILE 79 105 2 17 0 0 178 0,0 0,0

40 PSICOLOGIA 57 11 11 80 149 504 143 2614,0 11456,1

41 PSICOLOGIA DEI PROCESSI DI SVILUPPO E SOCIALIZZAZIONE 54 5 3 41 74 195 31 1370,4 4981,5

42 PSICOLOGIA DINAMICA E CLINICA 45 8 4 34 56 363 68 1244,4 9311,1

43 SALUTE DELLA DONNA E MEDICINA TERRITORIALE 41 3 1 22 0 0 5 0,0 0,0

44 SANITA' PUBBLICA E MALATTIE INFETTIVE 84 68 8 61 3 1710 773 35,7 20392,9

45 SCIENZE ANATOMICHE, ISTOLOGICHE, MEDICO LEGALI E DELL'APPARATO LOCOMOTORE

80 66 11 97 0 0 280 0,0 0,0

46 SCIENZE BIOCHIMICHE "A. Rossi Fanelli" 67 28 10 28 36 956 176 537,3 14806,0

47 SCIENZE CARDIOVASCOLARI, RESPIRATORIE, NEFROLOGICHE E GERIATRICHE

37 95 0 20 0 0 285 0,0 0,0

48 SCIENZE CHIRURGICHE 53 19 0 17 0 0 31 0,0 0,0

49 SCIENZE DELL'ANTICHITA' 91 31 9 124 936 1372 519 10285,7 25362,6

50 SCIENZE DELLA TERRA 60 32 12 35 154 383 1.319 2566,7 8950,0

51 SCIENZE DI BASE ED APPLICATE PER L'INGEGNERIA 72 22 15 25 0 0 249 0,0 0,0

52 SCIENZE DOCUMENTARIE, LINGUISTICO-FILOLOGICHE E GEOGRAFICHE

65 27 2 89 0 0 0 0,0 0,0

53 SCIENZE E BIOTECNOLOGIE MEDICO-CHIRURGICHE 64 0 0 0 0 0 0 0,0 0,0

54 SCIENZE GINECOLOGICO-OSTETRICHE E SCIENZE UROLOGICHE 67 41 1 3 3 25 70 44,8 417,9

55 SCIENZE GIURIDICHE 127 34 3 132 233 285 38 1834,6 4078,7

56 SCIENZE ODONTOSTOMATOLOGICHE E MAXILLO-FACCIALI 49 37 2 26 69 249 91 1408,2 6489,8

57 SCIENZE RADIOLOGICHE, ONCOLOGICHE E ANATOMO-PATOLOGICHE

52 121 1 2 0 0 114 0,0 0,0

58 SCIENZE SOCIALI 48 6 5 62 2 174 257 41,7 3666,7

59 SCIENZE STATISTICHE 71 29 10 54 0 0 213 0,0 0,0

60 STORIA DELL'ARTE E SPETTACOLO 47 18 3 92 5 108 0 106,4 2404,3

61 STORIA, CULTURE, RELIGIONI 84 21 7 63 82 390 0 976,2 5619,0

62 STORIA, DISEGNO E RESTAURO DELL'ARCHITETTURA 69 24 9 65 0 0 90 0,0 0,0

63 STUDI EUROPEI, AMERICANI E INTERCULTURALI 73 45 8 42 0 0 0 0,0 0,0

64 STUDI GRECO-LATINI, ITALIANI, SCENICO-MUSICALI 53 8 2 31 26 101 0 490,6 2396,2

153

n. Dipartimenti

DO

CEN

TI

TAB

ASS

EGN

ISTI

DO

TTO

RAN

DI

FON

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TOTA

LE/D

OC

(IN

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RO)

65 STUDI PENALISTICI, STORICO-FILOSOFICI E CANONISTICI 35 4 5 45 0 0 0 0,0 0,0

66 STUDI POLITICI 48 12 2 74 2 58 0 41,7 1250,0

67 TEORIA DELLO STATO 37 11 2 54 19 66 0 513,5 2297,3

Totale Dipartimenti 4209 2086 518 3150 4.251 33.609 24.550 1010,0 8995,0

Tabella A.2 Partecipanti ai progetti PRIN 2004-2009 per dipartimento Dipartimento 2004 2005 2006 2007 2008 2009

ANATOMIA UMANA 4 8 3 12 8 12

ARCHITETTURA DIAR 0 0 10 11 19 12

ARCHITETTURA E COSTRUZIONE 3 7 11 12 5 12

ARCHITETTURA E URBANISTICA PER L'INGEGNERIA 12 21 4 22 25 15

ARTI E SCIENZE DELLO SPETTACOLO: TEATRO, CINEMA, TELEVISIONE E SPETTACOLO DIGITALE 5 4 5 7 11 12

BANCHE ASSICURAZIONI MERCATI 0 10 1 0 8 5

BIOLOGIA ANIMALE E DELL'UOMO 22 24 13 21 24 19

BIOLOGIA CELLULARE E DELLO SVILUPPO 28 23 23 15 25 22

BIOLOGIA VEGETALE 30 23 22 27 26 17

BIOTECNOLOGIE CELLULARI ED EMATOLOGIA 12 22 15 19 16 11

CARATTERI DELL'ARCHITETTURA,VALUTAZIONE ED AMBIENTE (CAVEA) 14 5 0 3 13 12

CHIMICA 91 74 68 67 78 73

CHIMICA E TECNOLOGIE DEL FARMACO 0 0 0 0 33 26

CHIRURGIA 2 5 6 6 7 10

CHIRURGIA "FRANCESCO DURANTE" 0 0 0 2 5 3

CHIRURGIA GENERALE, SPECIALITA' CHIRURGICHE E TRAPIANTI D'ORGANO 14 4 6 8 13 2

CLINICA E TERAPIA MEDICA 17 15 11 14 11 6

DEL CUORE E DEI GROSSI VASI "ATTILIO REALE" 0 4 10 7 9 7

DELLE SCIENZE DEI SEGNI, DEGLI SPAZI E DELLE CULTURE (AGEMUS) 6 12 10 24 25 16

DIRITTO DELL'ECONOMIA 8 0 3 13 7 15

DIRITTO ED ECONOMIA DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE 13 4 3 10 14 13

ECONOMIA 13 17 11 13 7 9

ECONOMIA PUBBLICA 19 21 19 24 28 12

EMERGENZA E URGENZA 0 0 1 2 0 1

ENERGETICA 16 14 15 12 16 8

FILOLOGIA GRECA E LATINA 4 11 10 14 10 15

FISICA 98 69 78 79 90 56

FISICA TECNICA 3 11 6 17 14 10

FISIOLOGIA UMANA E FARMACOLOGIA 67 52 68 62 39 34

FISIOPATOLOGIA MEDICA 7 8 5 21 10 17

GENETICA E BIOLOGIA MOLECOLARE 27 32 20 22 23 28

IDRAULICA TRASPORTI E STRADE 30 36 28 30 32 24

INDUSTRIAL DESIGN, TECNOLOGIE DELL'ARCHITETTURA, CULTURA DELL'AMBIENTE (ITACA) 14 15 13 17 21 25

INFORMATICA 20 19 25 19 29 14

INFORMATICA E SISTEMISTICA 32 47 33 43 43 28

INGEGNERIA AEROSPAZIALE ED ASTRONAUTICA 14 12 18 10 9 20

INGEGNERIA CHIMICA, MATERIALI, AMBIENTE 40 37 35 24 40 19

INGEGNERIA ELETTRICA 28 17 15 30 11 19

154

Dipartimento 2004 2005 2006 2007 2008 2009 INGEGNERIA ELETTRONICA 26 28 11 24 25 28

INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA 34 38 19 40 28 37

INNOVAZIONE E SOCIETA' (DIES) 7 7 10 11 15 12

ISTOLOGIA ED EMBRIOLOGIA MEDICA 12 17 9 16 9 9

ITALIANISTICA E SPETTACOLO 6 6 4 8 13 4

LINGUE PER LE POLITICHE PUBBLICHE 5 1 2 0 5 3

LINGUE, LETTERATURE E CULTURE MODERNE 12 10 6 5 13 14

MALATTIE CUTANEE-VENEREE E CHIRURGIA PLASTICA-RICOSTRUTTIVA 3 10 5 8 9 8

MALATTIE INFETTIVE E TROPICALI 5 5 8 10 7 9

MATEMATICA 57 61 45 57 38 61

MATEMATICA PER LE DECISIONI ECONOMICHE, FINANZIARIE E ASSICURATIVE 9 5 10 4 6 7

MECCANICA E AERONAUTICA 34 30 28 29 34 21

MEDICINA CLINICA 14 21 15 28 24 18

MEDICINA CLINICA E MOLECOLARE 28

MEDICINA INTERNA 7 8 10 5 10 3

MEDICINA LEGALE 0 2 3 5 9 9

MEDICINA SPERIMENTALE 86 89 73 98 90 76

METODI E MODELLI MATEMATICI PER LE SCIENZE APPLICATE 24 23 15 23 23 18

NEUROLOGIA E OTORINOLARINGOIATRIA 6 9 5 0 8 1

NEUROSCIENZE, SALUTE MENTALE E ORGANI DI SENSO (NESMOS) 2

OTORINOLARINGOIATRIA, AUDIOLOGIA E FONIATRIA 1 1 0 2 6 5

PEDIATRIA 0 7 9 9 21 11

PER LE TECNOLOGIE, LE RISORSE E LO SVILUPPO 2 6 9 14 9 15

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA 26 20 17 8 20 11

PSICOLOGIA 36 36 25 33 33 30

PSICOLOGIA DEI PROCESSI DI SVILUPPO E SOCIALIZZAZIONE 15 21 15 27 18 21

PSICOLOGIA DINAMICA E CLINICA 20 24 18 22 27 12

RICERCA SOCIALE E METODOLOGIA SOCIOLOGICA (RISMES) 2 6 4 9 6 9

RICERCHE STORICO-FILOSOFICHE E PEDAGOGICHE 4 7 2 11 7 15

RILIEVO,ANALISI E DISEGNO DELL'AMBIENTE E DELL'ARCHITETTURA (RADAAR) 25 8 17 23 17 12

SCIENZA E TECNICA DELL'INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE (INFOCOM) 24 22 8 16 23 21

SCIENZE ANESTESIOLOGICHE,MEDICINA CRITICA E TERAPIA DEL DOLORE 4 5 0 3 1 4

SCIENZE BIOCHIMICHE 36 41 21 49 28 40

SCIENZE CARDIOVASCOLARI, RESPIRATORIE E MORFOLOGICHE 18 17 19 11 19 13

SCIENZE CHIRURGICHE 1 14 5 8 9 9

SCIENZE CLINICHE 13 19 16 16 19 15

SCIENZE DEL LIBRO E DEL DOCUMENTO 0 0 2 4 10 2

SCIENZE DELL'APPARATO LOCOMOTORE 1 0 2 0 2 0

SCIENZE DELL'INVECCHIAMENTO 1 0 3 1 3 6

SCIENZE DELLA GESTIONE D'IMPRESA 9 6 8 18 8 5

SCIENZE DELLA TERRA 56 23 41 50 44 29

SCIENZE DI SANITA' PUBBLICA 28 22 18 36 25 39

SCIENZE GINECOLOGICHE, PERINATOLOGIA E PUERICULTURA 8 30 12 28 13 14

SCIENZE GIURIDICHE 20 46 23 41 70 58

SCIENZE NEUROLOGICHE 11 25 27 18 28 20

SCIENZE NEUROLOGICHE PSICHIATRICHE E RIABILITATIVE DELL'ETA' EVOLUTIVA 6 6 5 6 8 7

SCIENZE ODONTOSTOMATOLOGICHE 0 16 11 18 14 19

SCIENZE OFTALMOLOGICHE 0 4 0 2 0 7

SCIENZE PSICHIATRICHE E MEDICINA PSICOLOGICA 2 2 2 5 11 7

SCIENZE RADIOLOGICHE 7 10 10 10 13 10

SCIENZE STORICHE, ARCHEOLOGICHE E ANTROPOLOGICHE DELL'ANTICHITA' 30 39 42 34 45 27

SOCIOLOGIA E COMUNICAZIONE 21 20 19 42 38 53

STATISTICA,PROBABILITA' E STATISTICHE APPLICATE 35 29 24 16 22 18

155

Dipartimento 2004 2005 2006 2007 2008 2009 STORIA DELL'ARCHITETTURA, RESTAURO E CONSERVAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI 8 19 8 17 25 25

STORIA DELL'ARTE 12 2 7 8 16 14

STORIA MODERNA E CONTEMPORANEA 5 13 8 10 13 7

STUDI EUROPEI E INTERCULTURALI 13 6 9 15 27 10

STUDI FILOLOGICI, LINGUISTICI E LETTERARI 8 6 4 2 10 10

STUDI FILOSOFICI ED EPISTEMOLOGICI 7 12 10 21 3 26

STUDI GEOECONOMICI, LINGUISTICI, STATISTICI, STORICI, PER L'ANALISI REGIONALE 18 20 11 21 16 22

STUDI ORIENTALI 7 11 4 15 20 16

STUDI POLITICI 14 9 9 18 19 15

STUDI SOCIALI, ECONOMICI, ATTUARIALI E DEMOGRAFICI 12 7 15 17 9 12

STUDI STORICO-RELIGIOSI 12 1 11 1 11 3

STUDI SULLE SOCIETA' E LE CULTURE DEL MEDIOEVO 7 10 2 2 7 5

TEORIA DELLO STATO 14 25 4 13 8 18

TEORIA ECONOMICA E METODI QUANTITATIVI PER LE SCELTE POLITICHE 7 12 9 11 16 12

UROLOGIA 5 7 6 3 5 6

TOTALE 1671 1745 1453 1874 1992 1790

156

La popolazione studentesca di Sapienza nel quadro nazionale e in quello interno

L’analisi delle molte ed affidabili informazioni sulla popolazione studentesca delle università italiane risultanti dall’indagine Alma Laurea permette di convalidare la considerazione per cui Sapienza costituisce, nella sua popolazione studentesca, uno spaccato straordinariamente rappresentativo della popolazione studentesca nazionale. Qualche peculiarità, evidenziata da alcuni degli elementi considerati, sembra infatti essere legata alle due caratteristiche principali dell’ Ateneo, la dimensione straordinaria e la posizione geografica mediana rispetto al Nord e al Sud dell’Italia. Anche il terzo elemento generale che si ricava dall’analisi, la relativa “fatica” di Sapienza a superare il valore mediano del dato nazionale, attestandosi spesso, sia pure di poco, al di sotto di esso, può essere agevolmente attribuibile alla dimensione e alla maggiore difficoltà di gestione e di intervento che ne deriva.

La dimensione e la diversificazione dell’offerta formativa ad essa legata costituiscono, peraltro, sia reali che potenziali punti di forza, nella realizzazione, possibile solo in università di dimensioni straordinariamente grandi, di uno spettro ampio e differenziato dell’offerta formativa, corrispondente a quella pluralità delle aree nelle quali viene prodotta scienza e cultura che è alla base del concetto stesso di Università.

All’ analisi comparata di un ampio set di informazioni relative alla popolazione studentesca di Sapienza, si affianca, in parallelo, l’ analisi comparata sulle popolazioni studentesche di ciascuna delle Facoltà dell’Ateneo. Il doppio confronto, esterno ed interno, permette di avere un quadro relativamente dettagliato della situazione rispetto ai punti presi in considerazione, utile non tanto come fotografia dello stato della popolazione studentesca in un dato momento (2010), peraltro trascorso, quanto come base di riferimento essenziale per dare inizio ad interventi tesi a migliorare le performance dell’Ateneo, finalizzati a superare il livello medio generale e a raggiungere quello più elevato di alcune delle altre università considerate.

Per ragioni di snellezza e di significatività del confronto con le altre Università, vengono considerati solo gli Atenei con un numero significativo di laureati complessivi (più di 2500) nell’anno solare 2010. Si tratta di 11 atenei, Sapienza compresa, ben distribuiti sul territorio; non sono considerate alcune Università di grandi dimensioni (Napoli Federico II, Milano statale e Bicocca, Roma Tor Vergata) perché non aderenti ad Alma Laurea. La soglia scelta, se esclude buona parte delle Università italiane, molto piccole o di nicchia, è sufficientemente bassa per essere considerata non eccessivamente lesiva della rappresentatività nazionale e sufficientemente alta per permettere confronti tra università considerabili di grandi dimensioni. Naturalmente, accanto ai dati medi per ciascuna delle Università considerate, viene sempre riportato il dato medio complessivo. Le Facoltà considerate sono quelle esistenti nell’anno preso in esame, precedenti alla riorganizzazione statutaria recentemente messa in essere. Si ritiene che l’analisi dettagliata sulle Facoltà ancora non accorpate e diminuite drasticamente di numero renda più agile la comprensione dei punti di forza e di debolezza.

I dati proposti vengono raggruppati in quattro capitoli: 1) caratteristiche della popolazione studentesca in ingresso; 2) condizioni di studio; 3) risultati del percorso; 4) pareri post-lauream.

Segue una piccola appendice, relativa solo ai laureati-Sapienza, sulle logiche delle loro aspettative lavorative, anche in relazione all’istruzione ricevuta.

1) POPOLAZIONE STUDENTESCA IN INGRESSO

a) genere

La prevalenza della componente femminile (femmine: 60,7%; maschi: 38,5%) è ormai un dato acquisito da tempo; Il lieve discostamento dalla media generale (femmine: 59,7%; maschi: 40,3%) a favore della componente femminile,

157

avvicina la Sapienza all’andamento delle due università meridionali considerate e a quello di Torino, che esalta il predominio del genere femminile, rispetto a tutte le altre università centro-settentrionali.

Sapienza - Solo le due Facoltà di Ingegneria, accompagnate meno marcatamente da Giurisprudenza, mostrano una netta prevalenza del genere maschile, comunque superiore al 50% del totale. In altre Facoltà (le due Facoltà di Architettura, Scienze statistiche, Scienze MFN, Economia, Scienze della comunicazione, Scienze politiche, Medicina 2) viene superato il valore medio di Sapienza (38,5%). In alcune Facoltà, la componente maschile è rappresentata da meno del 20% (le due Facoltà di Psicologia, Studi orientali e Farmacia - quest’ultima vicina alla soglia del 10%).

b) titolo di studio dei genitori

158

I valori nettamente superiori alla media generale di genitori con titoli di studio elevati per Sapienza (entrambi laureati: 11,8% Sapienza; 8,4% generale; un laureato: 17,1%Sapienza; 15,1% generale; diplomati: 48,5% Sapienza; 48,2 % generale), risponde alla realtà prevalentemente impiegatizia delle grandi città; tuttavia, questo favorevole dato di partenza non sembra corrispondere del tutto ad un rilevabile vantaggio per gli studenti nella loro carriera universitaria ( vedi ad. es. regolarità negli studi).

Sapienza - La netta prevalenza della componente studentesca dotata di ambo i genitori laureati per le Facoltà tecnico-scientifiche (le due Facoltà di Ingegneria, Scienze MFN) e per la Facoltà di Filosofia, potrebbe essere interpretata come conseguente ad una più ampia influenza del contesto culturale e professionale delle famiglie di origine. Di converso, la bassa percentuale delle due Facoltà di Medicina – area sanitaria (collegata anche con l’estrazione sociale medio-bassa prevalente degli studenti), oltre ad un legame con il potenziale di impiegabilità dell’area professionale e alla diffusione dell’offerta formativa sul territorio, potrebbe essere influenzata anche dalla diffusa percezione dal fascino e prestigio di una professione in ambito medico-sanitario. La bassa percentuale di un genitore laureato e l’assenza totale di genitori ambedue laureati per Farmacia, se collegata con la straordinaria prevalenza del genere femminile, potrebbe essere indicatrice della persistenza di tradizionali orientamenti professionali.

159

c) primo laureato in famiglia

Il dato-Sapienza, largamente inferiore alla media nazionale, riflette specularmente la situazione del livello di istruzione dei genitori.

d) classe sociale di appartenenza della famiglia

La realtà prevalentemente impiegatizia di Roma e delle altre grandi città si riflette nella distribuzione della popolazione studentesca in riferimento a questo parametro.

160

Sapienza - Da rilevare la netta prevalenza della componente “borghese” nella popolazione studentesca nelle Facoltà di Ingegneria e di Filosofia, della componente operaia nelle Facoltà di Medicina e in Sociologia, della classe impiegatizia per Giurisprudenza. Tali dati sembrano confermare la diversa natura delle condizioni che hanno portato alla scelta del percorso universitario, con due classi diverse, proiezione verso la modernità e la professionalità del contesto familiare da un lato, attrattività della buona impiegabilità fascino dell’area culturale e operativa .

e) Studi secondari superiori compiuti

Risalta con evidenza la peculiarità della popolazione universitaria di Sapienza (e anche di Roma Tre, l’altra università romana considerata), nella marcata prevalenza del liceo come scuola secondaria di elezione; da rimarcare come la provenienza dal liceo classico si avvicini al raddoppio del dato generale (19,2% Sapienza: 11,9% generale). Tuttavia, sulla base dell’andamento degli studenti nel loro percorso universitario, la prevalenza degli studi liceali non sembra lasciare traccia apprezzabile (vedi ad es. regolarità degli studi).

161

Sapienza - Si può notare una sufficientemente marcata corrispondenza degli studi secondari compiuti con le Facoltà di elezione (Liceo scientifico prevalente per le Facoltà di Ingegneria, di Scienze MFN e di Statistica, Liceo classico per Filosofia e Lettere). Da rimarcare la forte presenza, superiore a quella di tutte le altre Facoltà, della componente studentesca con studi secondari di tipo tecnico per Economia, e, soprattutto, per le due Facoltà di Medicina – area sanitaria , l’accesso alle quali ultime è rigidamente contingentato.

f) Voto di diploma

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Il voto di diploma degli studenti che si immatricolano alla Sapienza corrisponde quasi esattamente al voto medio a livello nazionale, sorpassandolo di 2 decimali ( 81,9 contro 81,7). La distribuzione dei dati sulle diverse sedi permette di sollevare qualche dubbio sull’omogeneità a livello nazionale del significato del voto di diploma come indicatore di efficienza ed efficacia formativa.

Sapienza - Da rilevare la prevalenza dei migliori voti di diploma nelle Facoltà di Ingegneria, mentre i voti più bassi si concentrano nelle Facoltà mediche, a Farmaia e Giurisprudenza. Se ne potrebbe trarre l’indicazione, almeno per le Facoltà mediche, di un ruolo selettivo predominante dei test di accesso nella selezione, il cui risultato sembrerebbe ridurre il valore del voto di diploma come indicatore di qualità.

g) Età all’immatricolazione

Per Sapienza, la percentuale degli immatricolati “regolari”, considerati tali coloro che giungono all’università senza o con un solo anno di ritardo, è lievemente superiore alla media nazionale, ma è inferiore a quella di molte delle grandi università considerate, costituendosi come un sia pure modesto segnale di allerta sull’efficacia della macchina formativa di area romana.

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Sapienza - La percentuale di studenti “regolari” che si immatricolano alle Facoltà tecnico –scientifiche ed a Economia è nettamente superiore alla media-Sapienza ( più del 90% contro l’81%), mentre quella delle due Facoltà di Medicina è nettamente la più bassa ( inferiore al 60%), accompagnata in questo da Giurisprudenza e Farmacia (meno del 70%).

h) Motivazioni prevalenti nella scelta

La distinzione un poco grossolana ma efficace e chiara sulla motivazione dichiarata come prevalente nella scelta del percorso universitario tra “culturale” e “professionalizzante”, può nascondere un possibile deficit informativo negli studenti che si avvicinano agli studi universitari. Il generale sottodimensionamento della motivazione più attenta alle esigenze lavorative rispetto alla più nobile motivazione culturale (solo poco meno del 10% rispetto a più del 30% a

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livello generale) rimanda più ad una concezione degli studi universitari propri di una università di élite piuttosto che di massa. La popolazione romana in ingresso accentua, rispetto al dato nazionale, questa divaricazione. Appare opportuna una intensificazione dell’azione informativa da parte dell’Ateneo, rivolta agli studenti in ingresso e alle loro famiglie.

Sapienza - La bassa percentuale delle motivazioni nettamente professionali nella scelta, apprezzabile solo per le Facoltà di Economia e di Scienze statistiche, la naturale netta prevalenza delle motivazioni culturali per le Facoltà di Filosofia e di Lettere e Filosofia, e la prevalenza della motivazione mista, culturale-professionale, apparentemente comprensibile per la difficoltà obiettiva della discriminazione delle motivazioni, nascondono la insufficiente percezione da parte dell’utenza universitaria della nuova dimensione dell’università di massa, che deve essere molto più attenta alle esigenze lavorative dei suoi laureati, accanto a quelle culturali. L’università deve assumere l’onere di fornire una adeguata informazione a coloro che debbono scegliere, soprattutto a quelli di loro (probabilmente la netta maggioranza) che non hanno maturato una motivazione individuale forte e determinata.

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i) immatricolati provenienti dalla provincia sede dell’Università

La media nazionale relativa alla componente studentesca che si immatricola nell’Università della propria provincia di residenza è il 53,3%, elevata al 59,8% per Sapienza, come effetto fisiologico delle dimensioni della città di Roma. Tuttavia, dall’ analisi dei dati delle diverse Università si rilevano scarti rispetto alla media nazionale non completamente giustificabili con le caratteristiche dimensionali della popolazione delle rispettive provincie di residenza e della distribuzione territoriale delle sedi universitarie. Dato eclatante è costituito dalla percentuale del 75,7% di Roma Tre, che si caratterizza come una sede che attrae in larghissima maggioranza studenti residenti. Di segno opposto, l’Università di Bologna, con solo il 33,3 % di studenti residenti.

Sapienza - La distribuzione delle residenze degli studenti che si immatricolano alle diverse Facoltà è relativamente disomogenea, con discostamenti anche sensibili dal valore medio (59,8%). Toccano o superano il valore del 70% le Facoltà di Giurisprudenza, le due Facoltà di Medicina e Scienze statistiche; sono pari o al di sotto del 50% Architettura Quaroni, Farmacia, Psicologia 1, Scienze umanistiche, Studi orientali, ad indicarne la attrattività al di fuori della provincia. Tra queste Facoltà, si avvicinano o toccano il 40% degli immatricolati che prevengono da regioni diverse dal Lazio le Facoltà di Architettura Quaroni, Psicologia 1, Scienze della comunicazione, Scienze umanistiche e Studi orientali.

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l) immatricolati provenienti da altra provincia della regione

La maggiore o minore rilevanza della provenienza studentesca da altre provincie della stessa regione dipende in maniera prevalente dalla distribuzione delle sedi universitarie e dalla densità della popolazione. Per le due Università romane considerate, il contributo è minimo (rispettivamente 13,5% e 10,5% per Sapienza e Roma Tre) rispetto alla media nazionale ( 26%). Padova , invece, accoglie quasi la metà (48%) dei suoi studenti dalle altre provincie del Veneto.

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m) provenienza da diversa provincia della sede degli studi

Se si considera la provenienza da località diversa da quella di residenza come un indicatore, sia pure impreciso, della attrattività di una Università, Sapienza, con il 40,2% , dimostra un apprezzabile livello. Infatti, pur essendo inferiore alla media generale (46,7%) e ,di molto, ad altre sedi (come Bologna, 66,7% e Padova, 64,6%), al contrario di queste, raggiunge la sua percentuale soprattutto con provenienze esterne alla regione Lazio e, quindi, meglio corrispondenti alla logica della attrattività. Per contrappeso, segnale ulteriore della buona attrattività di Sapienza è la percentuale di Roma Tre, che si attesta al 24,3%, ben al di sotto della media generale.

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n) cittadini stranieri

La buona attrattività di Sapienza è indicata anche dal 4,9% degli immatricolati costituita da cittadini stranieri, valore ben superiore alla media nazionale (2,9%) e di poco inferiore a Firenze, che con il 5% rappresenta l’Università più attrattiva. Tra le Facoltà, da segnalare la forte attrattività di Ingegneria dell’informazione , ma anche dei corsi interfacoltà e di Economia, pur se con livelli più modesti.

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2) CONDIZIONI DI STUDIO

a) distanza dell’alloggio dalla sede

Una grande città non può non influire sull’organizzazione della giornata di uno studente. Considerando una distanza dell’alloggio dalla sede degli studi percorribile in un’ora o meno come un indicatore di buone condizioni logistiche, la popolazione studentesca della Sapienza rientra in questa condizione per il 68% degli studenti, poco al disotto della media generale (70,8%). Anche se inferiore ai valori di molte delle altre grandi università considerate, il dato indica che i disagi connessi con la complessità e la dimensione di Roma sono ben sopportabili dalla maggioranza degli studenti.

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Sapienza - Le oscillazioni registrate tra le diverse Facoltà non dovrebbero avere un particolare significato. Tuttavia, va rilevata la bassa percentuale di Farmacia (inferiore al 50%) e l’alta percentuale di Giurisprudenza (di poco inferiore all’80%), presumibilmente collegate alla provenienza più o meno cittadina dei loro studenti.

b) regolarità della frequenza agli insegnamenti previsti

Il 65% degli studenti di Sapienza dichiara di aver seguito regolarmente più del 75% degli insegnamenti (contro una media generale del 68,3%) e il 20,9% dichiara di averne seguito regolarmente tra il 50 e il 75% (contro una media generale del 19%). Si tratta di percentuali non scoraggianti, che potrebbero costituire una buona base per innalzare significativamente la frequenza ai corsi, elemento sempre più fondante e qualificante di una università in presenza, rispetto alle università telematiche. Da notare il raggiungimento di quasi l’80% degli studenti che hanno seguito più del 75% degl insegnamenti raggiunto dall’ università di Padova, e la bassa regolarità nella frequenza dichiarata dagli studenti di Roma Tre.

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Sapienza - La percentuale di più del 75% degli insegnamenti seguiti, considerata come un indicatore di regolarità della frequenza mostra straordinarie oscillazioni tra le varie Facoltà. Dalla regolarità quasi totale (frequenza a tutti o quasi gli insegnamenti ) di Ingegneria dell’informazione e delle due Facoltà di Medicina si passa ad una frequenza uguale o inferiore al 50% per i corsi interfacoltà, le Facoltà di Lettere e filosofia, le due Facoltà di Psicologia, Scienze politiche, Scienze umanistiche, Sociologia, Studi orientali, fino a punte inferiori al 30% per Giurisprudenza e Scienze della comunicazione. Appare opportuna una riflessione sul significato della frequenza nei diversi comparti formativi e sugli strumenti da mettere in campo per mitigare la bassa frequenza di alcuni di essi e per adattarne l’offerta didattica.

c) studenti che hanno usufruito di borse di studio

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Le borse di studio rappresentano l’indicatore ritenuto tra i più importanti dell’attenzione dell’università al dettato costituzionale del rendere possibile l’accesso agli studi superiori agli studenti meritevoli indipendentemente dalle loro condizioni di censo. Il 23,3% degli studenti di Sapienza hanno usufruito di borse di studio (media generale 24,7%). Appare di un certo significato la posizione di Sapienza nel contesto nazionale, vicina alla media, ma inferiore, anche di molto, alle percentuali delle univerità meridionali e di centro Italia (Bari, 30,2%; Catania, 33,7%, Perugia 30,8%) e nettamente superiore a quella delle università centro-settentrionali ( Bologna, 20,5%, Firenze, 18,1%, Genova 16, 5 %, Padova, 20,9%).

Sapienza - La distribuzione nelle diverse Facoltà della percentuale di studenti che hanno usufruito di borse di studio è piuttosto disomogenea. In alcune Facoltà viene raggiunta o superata la soglia del 25% (interfacoltà, Medicina 1 e 2, Sociologia, mentre raggiungono o superano di poco la soglia del 15% Scienze MFN e Scienze della comunicazione. Una maggiore uniformità sarebbe auspicabile.

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d) studenti che hanno svolto periodi di studio all’estero

L’esperienza di un periodo di studio all’estero durante il percorso universitario è ritenuta uno degli strumenti essenziali per la costruzione del cittadino europeo, oltre che per l’ampliamento dell’orizzonte culturale e formativo dello studente. Nell’ambito dell’obiettivo perseguito dal processo di Bologna, di raggiungere la soglia del 20% degli studenti europei che hanno effettuato una esperienza formativa all’estero entro il 2020, la media nazionale si attesta all’8,8%, un dato significativo, anche se una parte consistente (3,6%) delle esperienze non è stata sostenuta dal programma Erasmus, ma dall’iniziativa personale. La percentuale di questa seconda modalità si accentua per gli studenti di Sapienza, di cui solo il 3, 6% ha usufruito di Erasmus o di altri programmi europei, mentre il 4,5% non ha avuto supporti per la propria esperienza estera. Il confronto con l’Università di Bologna, paragonabile per dimensioni a Sapienza ( 8,5% Erasmus; 3,7% iniziativa personale), mostra come Sapienza debba compiere sforzi per mitigare un preoccupante ritardo in questo qualificante settore formativo.

Sapienza - La bassa percentuale di studenti Erasmus (3,6% , valore medio di Sapienza), superata, a differenza della maggior parte delle altre sedi universitarie considerate, da quella delle esperienze di studio all’estero su iniziativa personale (4,5% valore medio per Sapienza), mostra oscillazioni significative tra le Facoltà. Non vi sono studenti Erasmus per alcune Facoltà (Architettura Valle Giulia, Farmacia, Ingegneria dell’informazione, Medicina 1 – in quest’ultima Facoltà non vi è traccia nemmeno di esperienze individuali non Erasmus). I valori maggiori si incontrano nelle Facoltà umanistiche (Filosofia, Lettere e filosofia, Scienze umanistiche), accompagnate da Scienze politiche e da Studi orientali; per quest’ultima Facoltà, va rilevata l’alta percentuale di esperienze estere non Erasmus (quasi il 20%). Lo sbilanciamento registrato tra le varie Facoltà è , almeno in parte, da considerarsi come un indicatore della diversa percezione, negli studenti e anche nei docenti, del valore dell’esperienza estera nei diversi comparti formativi, oltre a reali differenze nell’organizzazione della sequenza formativa. Tale interpretazione è, almeno in parte, avvalorata dall’analisi della percentuale di studenti che hanno svolto almeno una parte del lavoro di tesi all’estero, che oscilla tra ca il 9% per Studi orientali e lo 0% di Giurisprudenza e Ingegneria dell’informazione.

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e) studenti che hanno svolto stage e tirocini; tipologia degli stage

L’ introduzione dello stage/tirocino durante il percorso degli studi costituisce un importante passaggio verso la realizzazione di una università di massa attenta alle esigenze del mondo del lavoro e al collegamento tra momento formativo e momento di apprendistato. In tal senso, il numero degli studenti che ha potuto svolgere tale esperienza è un indicatore importante anche della capacità dell’università di interrelarsi con la realtà operativa del proprio territorio. Sapienza si colloca al di sotto della media generale ( 55,9% contro 62,5 %), ma relativamente in linea con le sedi di grandi dimensioni (Bologna, 58,1%; Padova, 58,9). Valori di assoluta rilevanza vengono raggiunti da alcune università del centro-sud (Catania, 82,5%; Firenze, 74,2%, Perugia,71,6%). Distinguendo tre tipologie di esperienza (stage svolti all’interno dell’università; stage svolti al di fuori dell’università; attività lavorative riconosciute), la posizione di ritardo di Sapienza si accentua, risultando di molto inferiore alla media generale (31,1% contro 40,3%), per quanto attiene alla tipologia più significativa di intervento (stage al di fuori dell’università), posizione leggermente recuperata dal valore positivo del lavoro riconosciuto (11,3% contro 10%).

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Sapienza - Anche per questo indicatore, i discostamenti dalla media generale di Sapienza (55,9%) sono rilevanti. Superano il 70% le due Facoltà di Architettura, i corsi interfacoltà, le due Facoltà di Medicina e le due di Psicologia; sono appena al di sotto di tale soglia, Farmacia e Scienze politiche. Al contrario, sono al di sotto del 10% Scienze statistiche e Studi orientali e, addirittura non utilizzano affatto tale strumento formativo Giurisprudenza e Ingegneria dell’informazione. Anche in questo caso, è possibile intravvedere una diversa concezione dell’utilità dello stage nei diversi comparti culturali, almeno in parte, per Giurisprudenza, corrispondenti alle diverse modalità di approccio al lavoro.

g) tempo impiegato per lo svolgimento della tesi

Nell’assetto su due livelli della formazione universitaria, l’elaborato finale (“tesi”) che conclude il percorso triennale perde la connotazione tradizionale della tesi di laurea, quello del carattere originale della ricerca svolta, che persiste per il secondo livello. Al nuovo significato di elaborato che dimostri padronanza della materia e capacità di espressione scritta e di sintesi riservato alla “tesi” di primo livello, corrisponde, in genere, un basso numero di CFU assegnato dall’ordinamento. In questo quadro, il tempo impiegato per svolgere la tesi, che dovrebbe, grosso modo, corrispondere all’impegno di lavoro relativo ai CFU assegnati, non dipende solo dall’impegno e dalla capacità di lavoro individuale, ma anche dalla richiesta da parte della docenza. Per questi motivi, il tempo impiegato per assolvere a questo obbligo formativo è un buon indicatore della capacità di adeguamento delle sedi alla nuova impostazione formativa imposta dalla riforma. A fronte di un tempo medio generale di 4,3 mesi, il tempo-Sapienza risulta di 4,6%, superiore quello di Bologna (3,8 mesi) e paragonabile o inferiore solo a quello di Bari e Napoli II ( 4,6 mesi) e Catania (5 mesi).

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Sapienza - Rispetto alla media Sapienza (4,6 mesi), le oscillazioni appaiono relativamente rilevanti. Se in poche Facoltà si superano i 6 mesi (Farmacia, Medicina2 , Scienze della comunicazione e Sociologia), in altre si tocca o si è al di sotto della soglia dei 3 mesi ( Economia, Ingegneria dell’informazione), con alcune che ne sono leggermente al di sopra ( Giurisprudenza, Ingegneria, Scienze statistiche). Tenuto conto che l’impegno indicativo dello studente per la stesura della tesi è indicata dal numero di CFU dedicati dall’ordinamento del corso di studio e tenendo conto del diverso significato della tesi per i corsi di laurea e per i corsi di laurea magistrale (qui non considerati), una riflessione complessiva su tempi e modi di svolgimento dell’ elaborato finale appare utile per utilizzare al meglio questo momento formativo.

h) esperienze di lavoro durante gli studi

La percentuale di studenti che nel loro percorso di studi dichiara di aver svolto attività lavorativa più o meno saltuaria è rilevante (più del 70%, di cui più del 30% con carattere di una qualche continuità). Si tratta di un elemento caratterizzante la popolazione studentesca di cui non può non tenersi conto, sia nell’organizzazione logistica che in quella degli studi. Del resto, Sapienza ha importanti esperienze nel suo recente passato su questo tema, essendo giunta

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ad organizzare anche interi percorsi per studenti-lavoratori a svolgimento pomeridiano-serale. Tenendo conto della necessità per una percentuale elevata di studenti di distrarre parte del proprio tempo su attività lavorative, quale risulta dall’indagine Alma Laurea, sarebbe opportuna una analisi più approfondita del fenomeno, per definirne meglio i contorni, al fine di introdurre correttivi organizzativi che ne tengano conto.

Sapienza -La distribuzione per Facoltà è relativamente omogenea, almeno per quanto riguarda il lavoro saltuario (tra il 30 e il 40%), con una punta significativa per Scienze Statistiche ( più del 50%). Per quanto attiene ad un rapporto lavorativo più costante nel tempo, invece, la situazione è molto più disomogenea. Raggiungono o superano il 40% molte Facoltà (Architettura Valle Giulia, Filosofia, Interfacoltà, Psicologia 1 e 2, Scienze della comunicazione, Scienze politiche e Sociologia), mentre sono nettamente al di sotto del 30% le due Facoltà di Ingegneria, le due di Medicina, Scienze MFN e Scienze statistiche.

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3) RISULTATI DEL PERCORSO

a) età alla laurea

L’abbassamento dell’età di raggiungimento del titolo di studio costituisce una sfida dell’università italiana, tesa a ridurre il gap con la realtà europea e a favorire un abbattimento dell’età delle prime esperienze lavorative. Tale risultato si ottiene mitigando fortemente se non annullando il differenziale oggi esistente tra tempi legali e tempi reali per l’ottenimento del titolo. In questo campo, Sapienza ha molto lavoro da fare, risultando ancora marcatamente in ritardo rispetto ad altre grandi università italiane. Se la percentuale di studenti che raggiungono il titolo ad una età inferiore ai 23 anni è significativamente al di sotto del dato medio generale ( 27,9% contro 30%), il divario si allarga in maniera allarmante rispetto a Bologna (37,5%), Padova (42,2%), Torino (37,1%), Genova (34,2%). Anche considerando una classe di età più elevata (entro i 24 anni), il divario, sia pure mitigato, resta sensibile ( 62,8% contro la media generale di 63,6%, e il 69.1% di Bologna, il 73, 3% di Padova, il 68,6% di Torino e il 67,6% di Genova). Considerando l’età media, il dato-Sapienza (25,8 anni) è di poco inferiore a quello generale (25,9 anni), ma rimane al di sopra di quello di Bologna e Padova (25,3 anni).

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Sapienza - Il dato medio Sapienza (25,8 anni) viene nettamente superato da Giurisprudenza e Farmacia (tra 30 e 35 anni) , mentre solo Ingegneria dell’informazione è nettamente inferiore (23 anni). Da notare che, accanto a Ingegneria dell’informazione, nella quale quasi la totalità degli studenti arriva alla laurea entro i 23 anni, solo Scienze statistiche presenta una percentuale apprezzabile, con circa il 50%. L’abbattimento del tempo reale del percorso, senza riduzione di qualità, è una delle scommesse più impegnative che quasi tutte le Facoltà debbono affrontare, attraverso una analisi di estremo dettaglio dell’andamento dei corsi e degli insegnamenti e un rafforzamento delle attività tese al recupero degli studenti in difficoltà, utilizzando anche, in maniera più efficace, il tutoraggio.

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b) durata reale degli studi

Prendendo in considerazione la durata reale del percorso degli studi, e quindi la sua regolarità, si osserva che la percentuale Sapienza di studenti che giungono al titolo entro il primo anno fuoricorso (60,3%) si situa al di sotto di quella generale (63,2%), ma molto al di sotto rispetto a grandi università del centro-nord (Bologna, 69,2%; Padova, 75,3%; Torino, 68,9%).

Anche considerando la durata media degli studi, Sapienza mostra il valore più elevato (4,8 anni), superata solo da Roma Tre (4,9) e da Catania (5,4) e Firenze (5,0). Il dato Sapienza non è tanto distante dalla media generale (4,6), quanto da quella delle più performanti tra le grandi università (Bologna, 4,4; Padova, 4,1).

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Sapienza - Valgono le considerazioni svolte nel punto precedente. L’analisi dettagliata è necessaria soprattutto per quelle Facoltà per le quali la durata del percorso reale giunge a valori estremi, giungendo al doppio del tempo legale o addirittura superandolo ( Architettura Valle Giulia, Farmacia, Giurisprudenza, Scienze della comunicazione).

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c) ritardo alla laurea e indice di ritardo

L’abbattimento o la sostanziale mitigazione della differenza tra tempi reali e tempi legali del percorso degli studi ha una valenza strategica in prospettiva, essendo il tempo di raggiungimento del titolo (a parità di preparazione) un indicatore di grande significato comparativo, a livello nazionale e internazionale. Inoltre l’immissione in età giovane del mondo del lavoro è una condizione per innescare il processo di attuazione del lifelong learning, con uscita e rientro in tempi e modi diversi nella filiera formativa, secondo quella che è la prospettiva auspicata di una società basata sulla conoscenza. La posizione di sofferenza di Sapienza, sia nei riguardi della media generale, che , soprattutto, rispetto ai più performanti dei grandi atenei considerati, risulta di tutta evidenza anche nel grafico dell’indice di ritardo, che si avvicina alla soglia di 0,5, il superamento della quale caratterizza le università meno performanti.

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Sapienza – I due grafici, “ritardo medio in anni” e “indice di ritardo” evidenziano con chiarezza la situazione nei diversi comparti formativi. Le differenze, pur in parte giustificate da elementi al contorno, quali la percentuale di studenti lavoratori e il differente impegno di studio richiesto, non possono lasciare indifferenti soprattutto le Facoltà maggiormente interessate, che dovrebbero mettere in atto approfondimenti conoscitivi e interventi.

L’indice di ritardo evidenzia scostamenti dalla media-Sapienza rilevantissimi, che vedono, accanto ai risultati eccellenti di Ingegneria dell’informazione e delle due Facoltà di Medicina, indici di ritardo che raggiungono quasi o addirittura superano il doppio dell’indice medio ( Architettura Valle Giulia, Farmacia, Giurisprudenza, Scienze della comunicazione, Sociologia). Si conferma la necessità di una riflessione dettagliata.

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c) Punteggio degli esami

Il punteggio ricevuto al superamento degli esami marca la qualità della performance dello studente e, anche, l’affidabilità dell’acquisizione delle competenze. D’altro lato, i punteggi assegnati possono variare tra sede e sede e nei diversi comparti formativi, in ragione dell’effetto del livello di arbitrarietà consentito dallo spettro molto ampio dei voti a disposizione, risentendo, in questo, anche di tradizioni e consuetudini diverse a livello individuale e disciplinare. Per questi motivi, la media dei punteggi ricevuti agli esami nelle diverse sedi è un indicatore non del tutto univoco. Sapienza si colloca perfettamente allineata con la media generale (25,8) e molto vicina a Bologna (25,9), ben al di sotto di molte università anche grandi, come Bari (26,5), Firenze (26,3), Catania e Roma Tre (26,1), ma significativamente al di sopra di Padova (25,4) e Torino (25,6).

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Sapienza - Rispetto alla media Sapienza, solo Giurisprudenza e Ingegneria sono al di sotto o intorno a 24, seguite da Farmacia.; una media del 27 o superiore è propria di Filosofia (che supera il 28), Lettere e Filosofia, Scienze umanistiche e Studi orientali.

c) voto di laurea

Il voto di laurea ha rilevante valenza sia per il laureato, come valore sintetico e definitivo della sua performance universitaria, che per il mondo del lavoro, come prima e immediata valutazione di qualità. In questo senso, una eccessiva concentrazione su un range ristretto di voti, rispetto alla spettro disponibile, rende un cattivo servigio agli studenti valenti e alla affidabilità dell’università. La media-Sapienza si colloca, sia pure di poco, al di sopra della media generale (101,9 contro 100,6), superata solo da Bari (105,1), Catania (102, 7), Firenze ( 102,1) e Roma Tre (102), ma molto al di sopra di Bologna (99), Napoli II (99,5), Padova (98,6) e Torino (98,9).

Sapienza - Alcune Facoltà (Filosofia, Ingegneria dell’informazione, Lettere e filosofia, Medicina 2, Studi orientali) superano, per lo più in maniera rilevante, la soglia di 105/110, mentre solo Giurisprudenza, Psicologia 2 ed Economia stanno intorno o al di sotto di 95/110. La distribuzione delle medie nelle diverse Facoltà corrisponde abbastanza fedelmente a quella relativa al voto agli esami. Le differenze relativamente marcate tra le Facoltà inducono a ritenere plausibile l’influenza di una componente legata alla prassi, che riduce notevolmente il significato del voto finale come indicatore di qualità. Anche su questo punto, una riflessione complessiva appare opportuna.

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1) PARERI POST-LAUREAM

I pareri rilasciati da coloro che hanno completato il percorso universitario e si affacciano o sono già entrati nel mondo del lavoro sono di grande interesse, non solo perché espressi sull’intera esperienza compiuta, ma anche perché nascono da un sia pure ancora imperfetto confronto tra attese, formazione ricevuta e esigenze del mondo del lavoro; questo, sia in fase di ricerca dell’impiego che durante le prime attività operative. Per questo motivo, tali opinioni dovrebbero essere tenute in seria considerazione da parte delle strutture didattiche e del corpo docente.

a) soddisfazione complessiva

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A fronte di una media generale dell’ 86,4% degli studenti complessivamente soddisfatti del corso di studio seguito ( di cui il 32, 4% decisamente e il 54% sufficientemente), Sapienza si colloca decisamente al di sotto (83,2 %= 28,5 %+ 55,2%), risultando la meno performante, insieme a Firenze, di tutte le sedi considerate.

Sapienza - le Facoltà al di sotto della media Sapienza, bassa rispetto al contesto generale, dovrebbero attivarsi molto seriamente, nell’analisi e nell’intervento. Da segnalare la performance positiva di Scienze statistiche, Ingegneria dell’informazione, Filosofia, Medicina 1 e Sociologia che superano o si avvicinano alla soglia del 90%.

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b) soddisfazione rispetto al rapporto con i docenti

Anche in questo caso, Sapienza è nettamente la meno performante rispetto alle altre sedi, raccogliendo un livello di soddisfazione del 79,7% = 17,5%+62,2%), a fronte di un valore medio generale dell’85% (= 20,2% + 64,8%).

Sapienza - Solo poche Facoltà superano (Scienze statistiche) o si avvicinano ( Filosofia, le due Facoltà di Medicina, Sociologia) alla soglia del 90%. Nessuna Facoltà scende al di sotto del 70%. Ma in genere il livello di soddisfazione espressa andrebbe innalzato.

c) soddisfazione rispetto al rapporto con gli studenti

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La risposta è piuttosto livellata su tutte le sedi. La media generale (93,3% = 58% + 35,3%) poco si discosta dalla percentuale Sapienza ( 93,1% = 57,5% + 35,6%).

Sapienza – Il generale livellamento è interrotto solo dalla bassa percentuale di soddisfazione di Giurisprudenza (significativamente al di sotto del 90%).

d) valutazione delle aule

Su questo aspetto, Sapienza rivela la sua fatica a corrispondere alle aspettative in relazione alla grande dimensione della popolazione studentesca e dell’offerta formativa, per lo più concentrata nella città di Roma. Il parere positivo sulle aule ( 55,1% = 14,9% + 40,2%) è nettamente più basso di quello medio generale (69,3% = 23,8% + 45,5%) e di quello di altre grandi universita (es. Bologna, 78,6% = 25,5% + 42,6%).

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Sapienza – Gli scostamenti dalla media Sapienza, già bassa rispetto alle altre università, sono rilevanti, chiaramente in relazione alle diverse situazioni strutturali e storiche delle diverse Facoltà. Comunque è elevato il numero di Facoltà (8) che ricevono un parere positivo inferiore al 50%; percentuali pari o più basse del 30% ( le due Facoltà di Architettura, Medicina 2) debbono essere intese come veri e propri segnali di allarme.

e) valutazione postazioni informatiche

Anche su questo indicatore, Sapienza si colloca tra le ultime posizioni, essendo superiore solo a Bari e Napoli II. La percentuale di soddisfatti (67,5% = 20,4% + 47,1%) è nettamente inferiore alla media generale (83% = 37,5% + 45,5%), e a quella di altre università, che si talora supera la soglia dell’80%.

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Sapienza – Le postazioni informatiche assumono sempre più il ruolo di indicatore di adeguatezza e di modernità delle strutture didattiche. La disponibilità complessiva di Sapienza è percepita come largamente carente. Soprattutto le Facoltà per le quali il livello di soddisfazione è confinato a valori intorno o inferiori al 50% del consenso, dovrebbero tentare di valorizzare e migliorare l’ attrezzatura disponibile. Naturalmente si hanno Facoltà per le quali il consenso è rilevante, come Ingegneria dell’informazione e Scienze statistiche.

f) Valutazione delle biblioteche

Eccetto Napoli II , nettamente distanziata, Sapienza, insieme a Perugia e Bari costituiscono le sedi meno performanti. Il gradimento di Sapienza (69,3% = 18,5% + 50,8%) è distante dal valore medio generale (79%,= 29,9% + 49,1%) e da quello di altre sedi (Bologna, Padova, Roma Tre), che superano l’80% di soddisfazione. Dato l’ingente patrimonio

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librario di Sapienza (Biblioteca Aessandrina e biblioteche dipartimentali), cui può aggiungersi la Biblioteca Nazionale, distante pochi passi dalla città universitaria, evidentemente l’insoddisfazione riflette difficoltà di consultazione (orari, prestiti, posti di lettura, assistenza).

Sapienza - La soglia dell’80% di gradimento, pari alla media generale delle università prese in considerazione, è raggiunta o superata solo dalle Facoltà di Economia, Filosofia, Scienze MFN, Scienze statistiche e Sociologia. Studi orientali e Medicina1 non superano la soglia del 50%.

g) Valutazione del carico di studio

Rispetto al consenso sulla sostenibilità del carico di studio, si osserva uno scarto molto contenuto tra le diverse sedi, con oscillazioni modeste intorno al valore medio generale ( 87,2% = 28,4% + 58,2%): Sapienza, comunque, insieme a Catania, si situa sul versante inferiore (83,8% = 25,6% +57,3%).

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Sapienza - La percezione della sostenibilità o meno del carico didattico dipende d molte variabili, che rendono questo indicatore non del tutto affidabile. Ad esempio, il giudizio negativo sulla sostenibilità del carico più marcato è quello dei laureati della Facoltà di Ingegneria informatica, che, peraltro, presenta il più alto tasso di laureati regolari di tutta la Sapienza.

h) si iscriverebbero di nuovo all’Università?

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Lo scarto tra Sapienza e media generale è contenuto, sia per quanto attiene alla propensione a iscriversi nuovamente alla Sapienza (76,7% contro 78% nazionale), che a cambiare Ateneo (20,8% contro 19,2%). Maggiori differenze si registrano, però, nel confronto con altre grandi università (ad es., Bologna, 84,8% e 12,5% rispettivamente).

Sapienza - La fidelizzazione al corso di studio seguito e al proprio Ateneo, cui si iscriverebbe di nuovo, varia da un massimo superiore al 90% di Scienze statistiche ad un minimo inferiore al 50% di Farmacia.

QUALCHE CONSIDERAZIONE CONCLUSIVA

A parte alcuni indicatori sulle strutture ( soddisfazione per aule, postazioni informatiche, biblioteche), per i quali il miglioramento è, almeno in parte, condizionato alla disponibilità di risorse, per molti altri appare possibile operare positivamente attraverso una organizzazione della didattica più efficiente. il nva ritiene che sia matura una fase di

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riflessione complessiva sui vari aspetti della erogazione e della gestione della didattica, per tendere ad ottimizzare i processi e le attività e per ridurre le differenze di risultato sia rispetto alle più performanti università italiane che tra le diverse facoltà. l’innesco di una stagione più attenta ai risultati del processo formativo è necessario e urgente, attesa l’imminenza di una valutazione nazionale e in vista di un confronto europeo. inoltre, occorre considerare la necessità di agire per la realizzazione della “centralità dello studente” e la piena applicazione dei “descrittori di dublino”. naturalmente, le facoltà, soprattutto quelle che esibiscono performance non completamente soddisfacenti, dovrebbero procedere ad azioni mirate tese al loro miglioramento.

Si ribadisce, infine, l’opportunità che l’elemento di riferimento delle analisi sulla popolazione studentesca, la sua dinamica e i suoi risultati sia costituito dalla classe di corso di laurea, al posto oppure, anche, affiancato alla facoltà. la classe di corso di laurea, con i corsi di studio in essa attivati, è l’elemento più fedelmente rappresentativo dell’offerta didattica dell’università; l’analisi delle caratteristiche della specifica popolazione studentesca , delle sue opinioni e dei risultati risulterebbe estremamente utile ai fini del miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia formative.