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CITROËN ITALIA S.P.A. SUCCURSALE DI MILANO VIA GATTAMELATA, 41 Tel: +39 (02) 39761 VIALE MONZA 67 Tel: +39 (02) 26112347 www.succursale-milano.citroen.it domenica 5 febbraio 2012 Anno 2 N. 7 www.stadio5.it - [email protected] COPIA OMAGGIO BATTI IL NAPOLI E POI... FUGGI MILAN - NAPOLI

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domenica 5 febbraio 2012 1CITROËN ITALIA S.P.A.

SUCCURSALE DI MILANOVIA GATTAMELATA, 41

Tel: +39 (02) 39761 VIALE MONZA 67

Tel: +39 (02) 26112347www.succursale-milano.citroen.it

domenica 5 febbraio 2012 Anno 2 N. 7 www.stadio5.it - [email protected] COPIA OMAGGIO

Batti il Napoli e poi... fuggi

MILAN - NAPOLI

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l’editoriale

di Beppe Vigani

Il Milan riceve il Napoli: scontato dire che si affrontano due delle tre o quat-tro squadre che esprimono il gioco più bello. Sarà un match appassiona-to, che lascerà il segno a questo cam-pionato. In verità questa stagione sta già vivendo un incubo da settimane, per colpa del Calcioscommesse. In un’intervista pubblicata su “La Re-pubblica”, Cristiano Doni, ex Sindaco di Bergamo (per i tifosi, ovviamente) ha fatto il j’accuse sulle sue malandri-nate che gli hanno rovinato carriera e reputazione. Inquietanti le sue rivela-zioni che, nonostante io sia avvezzo a qualsiasi tipo di burlesco avvenimen-to, vicissitudine o ventura, mi hanno reso più triste e pacato. Indignato, sicuramente, ma non arrabbiato: non certo contro il ripugnante “vizietto” di truccare le partite per un pugno di miserabili euro. Successe già una volta; i più attem-pati ricordano le auto della Polizia all’Olimpico di Roma con una retata che coinvolse un sacco di giocatori. Era il 1980. Altri tempi, la benzina non costava mille lire al litro, un chilo di pane costava addirittura meno e i calciatori non “prendevano” i soldi di oggi. Nell’intervista sul quotidiano ro-mano, pubblicata sabato scorso, l’ex capitano dell’Atalanta sottolineava che i giocatori di Serie B sono più cor-ruttibili perché, a parte qualche club che paga in modo soddisfacente, gli altri erogano briciole, anche ventimi-la euro all’anno. Ora, pensare che un calciatore venga catalogato profes-sionista con uno stipendio del genere sa tanto di ridicolo. Il problema non è

solo il Calcioscommesse, ma è il calcio in generale, la fasulla appartenenza di un settore, che sembra che paghi fior di milioni e, invece, è solo un mondo di apparenze e ipocrisie. Una caccia selvaggia in cui sono in-trappolati i più deboli e, ahimè, i più poveri di spirito. Nessuno, però, punta il dito contro chi gestisce i club, autentici scannatoi, che sono legittimati continuamen-te dalla Federazione, la quale pensa a tutto tranne che salvaguardare la credibilità di uno sport sempre più in crisi. Quando si pensa al professioni-smo, bisognerebbe fare un viaggetto negli USA. Là è una roba seria, i rubagalline fan-no altro, non certo presidenti di socie-tà o dirigenti. Nel paese a stelle strisce i club hanno gli stadi di proprietà, al-trimenti non partecipano al campio-nato. Da noi è tutta una scommessa: solo la Juventus ha uno stadio perso-nale (che poi è una sorta di comodato d’uso per 99 anni), mentre Inter e Mi-lan neanche a parlarne. Stessa cosa vale per Roma, Lazio, Na-poli e compagnia cantante. Bisogne-rebbe cominciare da qui a fare una riforma vera e audace e poi a piog-gia andare a fare le pulci a società che non meritano alcun titolo sporti-vo. Altrimenti si rischia di arginare la questione, ma non di debellarla. Una cosa che a noi riesce molto bene.

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NAPOLI (3-4-2-1)All. W. Mazzarri

1 De Sanctis; 14 Campagnaro, 28 Cannavaro, 6 Aronica; 11 Maggio, 23 Gargano, 20 Dzemaili, 8 Dossena; 22 Lavezzi, 17 Hamsik; 7 Cavani.

MILAN (4-3-1-2)All. M. Allegri

32 Abbiati; 20 Abate, 5 Mexes, 33 Thiago Silva, 19 Zambrotta; 28 Emanuelson, 23 Ambrosini, 22 Nocerino; 70 Robinho; 92 El Shaarawy, 11 Ibrahimovic.

Arbitro: Nicola Rizzoli di Bologna Stadio ‘G. Meazza’ ore 15,00

Invia la tua foto a [email protected] e la vedrai pubblicata

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Cristiano Doni

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turno odiernoSabato 4 Febbraio - 22. Giornata

Cesena - Catania Stadio Dino Manuzzi, Cesena Ore 15:00

Roma - Inter Stadio Olimpico, Roma Ore 15:00

Domenica 5 Febbraio - 22. Giornata

Genoa - Lazio Stadio Luigi Ferraris, Genova Ore 15:00

Chievo - Parma Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona Ore 15:00

Lecce - Bologna Stadio Via del mare, Lecce Ore 15:00

Juventus - Siena Juventus Arena, Torino Ore 15:00

Fiorentina - Udinese Stadio Artemio Franchi, Firenze Ore 15:00

Palermo - Atalanta Stadio Renzo Barbera, Palermo Ore 15:00

Novara - Cagliari Stadio Silvio Piola, Novara Ore 15:00

Milan - Napoli Stadio Giuseppe Meazza, Milano Ore 15:00

prossimo turnoGiovedì 9 Febbraio - 23. Giornata

Lazio - Cesena Stadio Olimpico, Roma Ore 20:45

Sabato 11 Febbraio - 23. Giornata

Udinese - Milan Stadio Friuli, Udine Ore 18:00

Cagliari - Palermo Stadio Sant'Elia, Cagliari Ore 20:45

Domenica 12 Febbraio - 23. Giornata

Inter - Novara Stadio Giuseppe Meazza, Milano Ore 15:00

Atalanta - Lecce Stadio Atleti Azzurri d'Italia, Bergamo Ore 15:00

Catania - Genoa Stadio Angelo Massimino, Catania Ore 15:00

Parma - Fiorentina Stadio Ennio Tardini, Parma Ore 15:00

Bologna - Juventus Stadio Dall'Ara, Bologna Ore 20:45

Lunedì 13 Febbraio - 23. Giornata

Siena - Roma Stadio Artemio Franchi-Montepaschi Arena, Siena Ore 20:45

Napoli - Chievo Stadio San Paolo, Napoli Ore 20:45

La Classifica della Serie ASerie A Gio Vin Nul Per GF GS Diff P.ti

1 Juventus 20 12 8 0 33 13 +20 44

2 Milan 21 13 4 4 43 19 +24 43

3 Udinese 21 12 5 4 31 17 +14 41

4 Lazio 21 11 6 4 32 19 +13 39

5 Inter 21 11 3 7 34 25 +9 36

6 Roma 20 9 4 7 31 25 +6 31

7 Napoli 21 7 9 5 36 24 +12 30

8 Palermo 21 8 4 9 30 31 -1 28

9 Chievo 21 7 6 8 18 26 -8 27

10 Genoa 20 8 3 9 28 36 -8 27

11 Cagliari 21 6 8 7 20 23 -3 26

12 Fiorentina 20 6 7 7 20 17 +3 25

13 Parma 20 6 6 8 25 33 -8 24

14 Catania 19 5 8 6 22 28 -6 23

15 Atalanta* 20 7 8 5 24 25 -1 23

16 Bologna 20 5 6 9 18 26 -8 21

17 Siena 20 4 7 9 21 22 -1 19

18 Cesena 21 4 4 13 13 31 -18 16

19 Lecce 21 4 4 13 22 38 -16 16

20 Novara 21 2 6 13 19 42 -23 12

* 6 punti di penalizzazione

La Classifica Marcatori15 reti: Ibrahimovic (Milan; 6 rigori), Di Natale (Udinese; 3 rigori), 12 reti: Denis (Atalanta; 3 rigori), Milito (Inter; 3 rigori), Klose (Lazio), Cavani (Napoli; 1 rigore)11 reti: Palacio (Genoa; 2 rigori)10 reti: Jovetic (Fiorentina; 2 rigori)9 reti: Matri (Juventus), Miccoli (Palermo), Calaiò (Siena; 3 rigori)8 reti: Giovinco (Parma; 3 rigori)7 reti: Nocerino (Milan), Osvaldo (Roma)6 reti: Di Vaio (Bologna; 1 rigore), Mutu (Cesena; 2 rigori), Marchisio (Juventus), Hernanes (Lazio; 3 rigori), Di Michele (Lecce; 2 rigori), Hamsik (Napoli), Rigoni M. (Novara; 3 rigori)5 reti: Lodi (Catania; 2 rigori), Pazzini (Inter), Pepe (Juventus), Rocchi (Lazio), Pandev (Napoli), Destro (Siena)4 reti: Moralez (Atalanta), Ramirez (Bologna), Ribeiro (Cagliari), Bergessio (Catania), Paloschi (Chievo), Pellissier (Chievo; 1 rigore), Giacomazzi (Lecce), Boateng (Milan), Lavezzi (Napoli), Totti (Roma; 2 rigori), Basta (Udinese)3 reti: Acquafresca (Bologna), Conti (Cagliari; 1 rigore), Larrivey (Cagliari; 1 rigore), Pinilla (Cagliari/Palermo; 1 rigore), Almiron (Catania), Maxi Lopez (Catania; 2 rigori), Moscardelli (Chievo), Thereau (Chievo), Cerci (Fiorentina), Jankovic (Genoa), Rossi (Genoa), Gilardino (Genoa/Fiorentina), Cambiasso (Inter), Motta (Inter), Vucinic (Juventus), Lulic (Lazio), Robinho (Milan), Morimoto (Novara), Budan (Pa-lermo), Hernandez (Palermo; 1 rigore), Biabiany (Parma), Modesto (Parma), Bojan (Roma), Borini (Roma), Pjanic (Roma), Isla (Udinese)2 reti: Marilungo (Atalanta), Diamanti (Bologna; 1 rigore), Ibardo Guerrero (Cagliari), Legrottaglie (Catania), Candreva (Cesena; 1 rigore), Eder (Cesena), Sammarco (Chie-vo), Kucka (Genoa), Veloso (Genoa), Nagatomo (Inter), Lichsteiner (Juventus), Vidal (Juventus; 1 rigore), Sculli (Lazio), Cuadrado (Lecce), Muriel (Lecce), Cassano (Milan), Seedorf (Milan), Campagnaro (Napoli), Dzemaili (Napoli), Maggio (Napoli), Mascara (Novara/Napoli), Bertolo (Palermo), Ilicic (Palermo), Mantovani (Palermo), Migliaccio (Palermo), Silvestre (Palermo), Zahavi (Palermo), Floccari (Parma; 1 rigore), De Rossi (Roma), Juan (Roma), Simplicio (Roma), D’Agostino (Siena; 1 rigore), Floro Flores (Udinese)

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Scrutando a fondo i valori medi delle due formazioni la forza fisica si nota più nel Milan che nella compagine partenopea

di A.S. Bisceglia

È sicuramente il match di cartello di questa giornata. Milan e Napoli sono due pagine votate allo spet-tacolo, con due “modus interpre-tandi” di giocare a calcio. Il Milan, che cerca di vendicare la sconfitta dell’andata, ha nel pos-sesso palla e nelle verticalizzazioni improvvise il piatto forte, con Ibra-himovic bravo a uscire dall’area per facilitare l’inserimento dei cen-trocampisti: in questo momento è Nocerino a fare il Boateng della situazione, anche se l’ex centro-campista del Palermo parte da più lontano. Sono già sette centri per lui quest’anno, un record. Dall’altra parte Mazzarri dovrà fare molta attenzione. Se è vero che Cavani e Hamsik fanno paura in fase di realizzazione, è altrettan-to fuori dubbio che nelle ultime partite gli azzurri stanno facendo molto fatica. Il tecnico dà la colpa alle energie profuse in Champions e alla trepidazione del prossimo turno della manifestazione conti-nentale.Il Napoli è una squadra forte, com-petitiva, ma che a certe altitudini ha dei problemi. Per desuetudine, questo è ovvio, ma da questo em-

passe deve uscire, se non vuol pren-dere bambole epocali. L’ultima vittoria in campionato risale alla ripresa, quando rifilò tre gol al Pa-lermo in trasferta. Poi due pareggi e una sconfitta, se si esclude il successo contro l’Inter, che è valso il passaggio alle semifinali di

Caccia alla Vecchia SignoraI rossoneri cercano il riscatto

per non lasciare scappare la Juventus

Diavolo… perspicacedi Enzo Occhiuto

componente “E” (emotiva e umorale) del Napoli (6,04) è di poco superiore a quella rossonera (6,03). Infine, il bio-ritmo “I” (concentrazione, perspica-cia, energia mentale) è di gran lungo più presente nella squadra del Milan (6,02) che nella formazione del presi-dente De Laurentiis (5,83). Passiamo ora a vedere quale sono le condizioni psicofisiche degli uomini di punta che, essendo tutti grandi campioni, potrebbero in-dirizzare da soli l’intera partita. Milan: Robinho (6,37 v.f. e 6,50 v.intellettivo) al top della condi-zione sia fisica che mentale, El Shaa-rawi (6.09 v.i. e 6,31 v.intuittivo) molta persona-lità, Maxi Lopez (6,45 v.e. , 6,37 v.f. e 6,41 v.e.) contemporaneità di bioritmi alta-mente positivi,

Dall’analisi dei potenziali bioritmici (F: coordinamento motorio, E: umore, I: concentrazione e istinto) dei sin-goli giocatori, che presumibilmente scenderanno in campo allo stadio Giuseppe Meazza, emerge un mag-gior stato di benessere psicofisico del Milan (6,02 v.m.) rispetto a quello del Napoli (5,93 v.m.). Analizzando i valo-ri medi bio dei moduli tattici dei due allenatori possiamo notare che quelli di Massimiliano Allegri (6,28 v. m.) 4 –3 -1 - 2 (v. 6,15 – 6 00, – 6,06 – 6,06) risultano ottimi sia in difesa che nel reparto offensivo e buoni nella zona del centrocampo; di contro, quelli di Walter Mazzarri (5,98 v. m.) 3 - 4 – 2 - 1 (v. 5,96– 6,03 – 6,01 – 6,00) risul-tano sotto la media solo nel reparto difensivo, mentre sono buoni a centro campo e sufficienti nella zona offen-siva. Scrutando più a fondo i valori medi delle due formazioni possiamo notare che la componente “F” (forza fisica, coordinamento motorio e resi-stenza alla fatica) è molto più accen-tuata nel Milan (6,01) che nella com-pagine partenopea (5,91), mentre la

la partita

I Bioritmi di Milan-Napoli

Coppa Italia. I Mazzarri-boys continuano a segna-re, ma la difesa a volte va in cortocir-cuito facendo danni irreparabili. Per un motivo o l’altro questo match metterà di fronte due squadre moti-vate: i rossoneri devono vincere per non perdere contatto con la Juventus

che ha un ritmo davvero impressio-nante, gli azzurri se dovessero cadere direbbero addio a un ipotetico posto in Champions, che ora dista a nove punti, non proprio briciole. Le assenze non devono assolutamen-te rappresentare alibi: una squadra che vuol dimostrare il proprio valore

deve avere i sostituti all’altezza, altrimenti c’è da porsi qualche do-manda in più. Vinca il migliore, ma questo Milan, con questo Ibrahimovic, sembra davvero di un altro pianeta.

Ibrahimovic (6,00 v.m.) in forma nor-male. Napoli: Lavezzi (6,18 v.m) in ot-tima forma, Pandev (6,39 v.e.) grande creatività, Chavez (6,27 v.i.) ottimi ri-flessi mentali e la stella Cavani (6,23 v.intellettivo) mentalmente lucido e reattivo. Secondo lo psicologo Ryan (1985) il “successo” favorisce lo svi-

luppo di emozioni positive, mentre l’“insuccesso” ge-nera emozioni ne-gative. Partita quin-di da gustare sia dal punto di vista tecni-co che emozionale.

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(d.c.) Si è chiusa con l’ingaggio in extremis dell’attaccante albanese Erjon Bogdani la campagna tra-sferimenti invernale del Siena. Il giocatore arriva dal Cesena a titolo definitivo sottoscrivendo un con-tratto fino al 30 giugno 2013. Alla Lazio arriva Candreva. Scambio di prestiti all’ultimo momento con il Cesena, dove va Del Nero. Al Cesena arriva anche Santana in prestito dal Napoli. Il Chievo ha preso in prestito dal Genoa il di-fensore Dario Dainelli. L’Atalanta ha preso dalla Juve Stabia il cen-trocampista Cazzola. Prestito con diritto di riscatto la formula. Ai campani va Caserta a titolo defi-nitivo con due anni di contratto. Il

Catania ha ufficializzato la cessione di Pablo Alvarez (31) al Real Saragozza. Il difensore arriva nel club spagnolo a titolo temporaneo. Il centrocampista Palombo ha raggiunto l’accordo con l’Inter: prestito con diritto di riscatto. Il portiere argentino Carrizo passa in prestito dalla Lazio al Catania. Risolti i problemi sul permesso di cittadinan-za, Pizarro può essere considerato un giocatore del Manchester City. Cis-se è ufficialmente un giocatore del Queens Park Rangers. Ha firmato un contratto di due anni e mezzo e in-dosserà la maglia numero 23. Doppio colpo del Catania: il club etneo ha preso in prestito Seymour dal Genoa e Ebagua dal Torino. Sulley Muntari passa in prestito dall’Inter al Milan.

Motta al Psg e Palombo all’InterCalciomercato

Centrocampisti in azione: quello italobrasiliano firmerà un contratto che lo porterà a Parigi mentre quello doriano finisce all’ombra della Madonnina, su sponda nerazzurra

di Riccardo Sada

Juventus pronta per la fugail Campionato

La ventiduesima giornata nasconde delle mine vaganti. A parte il postici-po che servirà per saggiare la situa-zione di Cesena e Catania: la prima in ripresa e la seconda in carenza di vittoria, nonostante la classifica sia ancora benevola. Il posticipo è un match destinato agli statistici. La Roma, ancora confusa per il ko inopinato contro il Cagliari, troverà di fronte un’Inter matta come il tempo che sta attanagliando tutto il Nord Italia. Sono le squadre più battute dell’alta classifica. Entrambe hanno subito ben sette sconfitte, un record negativo che solo qualche vittoria

prestigiosa potrebbe cancellare. Do-menica il matinée è dedicato a Ge-noa-Lazio. Grifoni riposati, per via del rinvio, e biancocelesti che, dopo il successo contro il Milan, proprio come l’aquila, hanno preso il volo verso mete sconfi-nate. Un risultato che ha rilanciato le quotazioni della squadra di Edy Reja. Un turno sulla carta semplice ce l’ha la Juventus. I primi in classifica contro il Siena non hanno un compito impro-bo, nonostante soffrano le compagini ben organizzate e arroccate in difesa. E’ un turno comunque favorevole per gli uomini di Conte.

I bianconeri potrebbero approfittare del momento no del Milan che ospita il Napoli.

L’Inter rischia grosso a RomaDiversa sarà l’impegno dell’Udinese che va a Firenze. I friulani hanno vin-to a fatica con il Lecce, mentre i viola hanno voglia di ricominciare, dopo essere stati ai box nel match rinviato per neve. Si attende con impazienza l’esordio di Amauri. Chievo-Parma è un match della tranquillità. Chi vin-ce può dormire sonni tranquilli, ma anche un pareggio non è da buttare via. Novara-Cagliari e Lecce-Bologna sono sfide che riguardano posizioni difficili, soprattutto per i padroni di casa. Da seguire con attenzione il ri-torno in Serie A del Mondo, che ha sostituito Tesser nel Novara.

Tifiamo per lui, soprattutto, dal punto di vista umano. Con il Cagliari non sarà, però, facile. Il Lecce vuole un’altra vittoria con il Bologna. Per i salentini un suc-cesso servirebbe per puntare in quartultima posizione il Siena, che a Torino, difficilmente farà punti. Suggestivo sarà il match Palermo-Atalanta. I due alle-natori hanno scritto la storia di entrambe le squadre. I rosanero vogliono vincere per una po-sizione di privilegio, gli orobici provano il colpo per dare ancora polvere alle avversarie appena dietro. Infine, l’altro piatto forte di questa giornata: Milan-Na-poli. Entrambi i sodalizi stanno vivendo un momento difficile. I rossoneri, due sconfitte nelle ul-time quattro partite, non posso-no più sbagliare se non vogliono farsi scappare la Juve, mentre gli azzurri non vincono da quattro giornate. Chi si ferma è perduto.

La Fiorentina ha ceduto a titolo defi-nitivo Gianni Munari alla Sampdoria. Accordo tra l’Inter e il Paris Saint-Ger-main per il trasferimento di Thiago Motta in Francia. Il centrocampista italobrasiliano firmerà un contratto per tre anni e mezzo e guadagnerà 2,5 milioni fino al 2015. Alla società nerazzurra 10 milioni. Il Milan ha ingaggiato Philipp Prosenik (’93), punta centrale, proveniente dal Chelsea. La Juventus ha ufficializzato l’acquisto di Simone Padoin. Michele Pazienza dalla Juventus all’Udinese in prestito. Il centrocampista aveva già giocato in Friuli dal 2003 al 2005. Vin-cenzo Iaquinta in prestito per sei mesi dalla Juventus al Cesena.

Luis Enrique

Mondonico

Reja

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La galina de oroIl Personaggio del Milan: Maxi Lopez

Il Personaggio del Napoli: Edison Cavani

El Matador vuole infilare l’Inter

di A.S. Bisceglia

Ha detto che il Milan “può vince-re tutto”, Maxi Lopez. “La società è stata chiarissima con me e ora spero di poter restare qui. Mi impegnerò al massimo per convincere Allegri”. L’amministratore delegato del Mi-lan Adriano Galliani ha solennizzato il benvenuto al giocatore argentino così: “Maxi Lopez è un elemento dal grande passato e che ha i movimen-

ti che piacciono tanto al nostro al-lenatore”. Maxi Lopez è la “Gallina d’Oro”, un soprannome che si porta dietro dai tempi dell’Argentina per via della sua bionda capigliatura. Tutta-via, Maxi Lopez di dorato ha anche un tocco magico che gli permette di trafiggere i portieri.Maxi López ha cominciato la sua car-riera nel 1997 in Argentina nel River

L’attaccante azzurro è l’uomo più pericoloso dei Mazzarri-boys

Ecco come in Argentina hanno battezzato il giocatore: La Gallina d’Oro. è tutto merito della

sua capigliatura bionda. E del suo tocco prezioso

di Debora Cheli

El Matador ha occhi profondi, non capisci mai le sue emozioni. Napo-li è ai suoi piedi, ma lui continua a timbrare come gli operai all’apertu-ra della Fiat. Edison Cavani, 24 anni, non è un colosso, nonostante i suoi 184 cm; solo muscoli necessari per guadagnarsi la pagnotta. Nel suo repertorio ci sono il colpo di testa, il tiro da fuori area: ha il senso della rete, bravo anche a segnare i famo-si… “gol ignoranti”. E’ un ottimo rigorista (brutto, però, l’errore con il Siena), sa giocare con entrambi i piedi, dribblare e battere punizioni. Dal punto di vista tattico, è una prima punta, ma può gioca-re come punta esterna o seconda punta, per la sua capacità di tenere palla e creare superiorità numerica. A Palermo la scoperta, l’esplosione a Napoli, di cui è diventato il sim-bolo. Di origini italiane poiché il nonno paterno, che aveva lavorato in Sicilia, era originario di Maranel-lo (può essere il vero motivo del motore dell’uruguaiano), trascorre l’infanzia giocando al confine con l’Argentina fino a quando, a dodici anni, si trasferisce a Montevideo.

Entra così nel settore giovanile del Danubio, una delle dodici squadre di calcio della città. Anche suo padre Luis è stato un calciatore: sopran-nominato El Gringo, conta qualche presenza in Nazionale. Edison ha an-che un fratello maggiore, Walter Gu-glielmone, che gioca nel Montevideo Wanderers. La sua carriera inizia nelle giovanili del Danubio, in cui ottiene dei buoni ri-sultati ma a causa della sua fragilità fisica viene inizialmente sopranno-minato El Botija (termine gergale in cui si indica un bambino). Debutta in

Chi è Maxi LopezNato a Buenos Aires il 3 aprile dell’84, Maximiliano Gastón López arriva al Milan grazie a un prestito del Catania. Ottimo sotto porta e in grado di aprire spazi per le seconde punte, è dotato di una buona tecnica e di un perfetto colpo di testa.

Chi è Edison CavaniNato a Salto, in Uruguay, il 14 febbraio dell’87, Edinson Roberto Cavani Gómez è so-prannominato El Botijam, che nello slang locale significa bambino. Questo per via dei suoi lineamenti infantili e del fisico esile. Successivamente inizia ad essere soprannomi-nato El Matador, fa parte della anche della Nazionale urugua-iana.

prima squadra nel 2006, durante il torneo di Clausura. Con la formazio-ne uruguaiana ha preso parte anche al Torneo Apertura 2006, poi vinto proprio dalla sua squadra, della quale diviene ben presto un punto fermo e con cui realizza 12 reti. Nello stes-so anno partecipa al Torneo di Via-reggio, facendosi conoscere anche grazie al gol vittoria messo a segno contro la Primavera del Messina. Il 29 gennaio 2007 il presidente del Paler-mo Maurizio Zamparini ne annuncia l’ingaggio, su consiglio dell’allora di-rettore sportivo Rino Foschi, l’affare, concluso a 5 milioni di euro per l’ac-quisizione del cartellino. Esordisce in Serie A l’11 marzo 2007 in occasione della partita interna del Palermo con-tro la Fiorentina: in cui segna anche il suo primo gol. Con i rosanero Ca-vani disputa 109 partite, realizzando 34 gol. Nel 2010 passa al Napoli (5 milioni di prestito oneroso con diritto di riscatto obbligatorio a 12 milioni pagabili in quattro anni). Nella stessa stagione, con la maglia azzurra colle-ziona 47 presenze e 33 reti comples-sive (26 in campionato e 7 in Europa League). Quest’anno è già a 12 gol in campionato.

Plate e all’età di 17 anni ha debuttato in prima squadra. Con essa ha vinto i campionati di Clausura 2002, 2003 e 2004 totalizzando 16 reti in 70 par-tite disputate, di cui 13 in 56 gare di campionato. Nel gennaio del 2005 il Barcellona lo ha acquistato per circa 6,5 milioni di euro battendo la concorrenza di Mi-lan e Fiorentina per sostituire l’infor-tunato Henrik Larsson. Maxi Lopez debutta nella Liga il 6 febbraio 2005 giocando gli ultimi 13 minuti nella partita persa per 2-0 al Camp Nou contro l’Atlético Madrid. Esordisce nelle competizioni UEFA per club il 23 febbraio 2005 nell’andata degli otta-vi di finale della Champions League contro il Chelsea, partita nella quale segna un gol e serve un assist per il 2-1 finale; il risultato però non basta per far accedere la squadra catalana ai quarti di finale della competizione data la sconfitta per 4-2 nella partita di ritorno. Il 30 aprile 2005 si infortu-na al quinto metatarso del piede de-stro e rimane indisponibile per diversi mesi. Ma nella stessa stagione con-quista il campionato e all’inizio della

seguente la Supercoppa di Spagna. Dopo aver recuperato dal suo infortu-nio, rientra in campo il primo marzo 2006 nella partita contro l’Espanyol, terminata con il risultato di 0-0, ma successivamente rimane ai margini della squadra. Il calciatore argentino riesce comunque a vincere sia la Liga che la Champions League. Il 14 giugno 2006, in seguito all’ar-rivo dell’attaccante islandese Eiður Guðjohnsen al Barcellona, viene ce-duto in prestito al Maiorca, dove però non ripaga le aspettative segnando solo 3 gol in 29 partite e a fine stagio-ne ritorna al Barcellona. Il 16 agosto 2007 viene ufficializzato il suo trasfe-rimento all’FK Mosca per una cifra pari a 2 milioni di euro. Con il club russo l’attaccante colleziona 9 gol in 22 presenze in campionato. Il 13 feb-

braio 2009 il Grêmio annuncia l’arri-vo del calciatore con la formula del prestito annuale. Nel giorno del suo debutto nel match valido per il Cam-pionato Gaúcho contro il Santa Cruz è andato subito in gol. Il 18 marzo 2009 esordisce all’Estádio Olímpico Monumental di Porto Alegre andando ancora in rete. A fine stagione saran-no 17 i gol siglati in 41 presenze tra Campionato Gaúcho, Série A e Coppa Libertadores. A Catania dal 2010, se-gna il suo primo gol in maglia rosso azzurra contro la Lazio. Venerdì 27 gennaio è stata ufficializzata la ces-sione al Milan. Un prestito oneroso: 1,5 milioni di euro per un contratto di 700mila euro sino a fine stagione e di 1,5 milioni di euro all’anno dino al 2015.

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domenica 5 febbraio 201210

di Alessandra Caronni

Con settanta partecipazioni, è la squadra più presente nei campionati di massima serie e la quarta squadra italiana per numero di tifosi, dietro Juventus, Inter e Milan. Il simbolo del club è il ciuccio, cioè l’asinello napo-letano. Con un palmarès che comprende due scudetti (1986-1987 e 1989-1990), tre Coppe Italia (1961-1962, 1975-1976 e 1986-1987), una Supercoppa Italiana (1990) e una Coppa UEFA (1988-1989), oltre ad una Coppa del-le Alpi (1966) e una Coppa di Lega Italo-Inglese (1976), la Società Spor-tiva Calcio Napoli Spa, abbreviata in SSC Napoli e nota come Napoli, è la squadra del meridione più titolata a livello nazionale e internazionale. Fondata il primo giorno di agosto del 1926 su iniziativa dell’industriale napoletano Giorgio Ascarelli con il nome di Associazione Calcio Napoli, assunse poi l’attuale denominazione solo nel 1964.L’ingegnere Emilio Anatra ed Erne-sto Bruschini fondarono il Naples Foot-Ball & Cricket Club, prima vera rappresentativa calcistica cittadina: era il 1906 quando prese il nome di Naples Foot-Ball Club con Amedeo Salsi presidente. La società esordì in massima serie nella Divisione Nazio-nale 1926-1927. Il Napoli prese parte

al primo torneo di massima serie a gi-rone unico, la Serie A, nel 1929-1930, e raggiunse notevoli risultati, come il doppio terzo posto consecutivo nelle stagioni 1932-1933 e 1933-1934 e la qualificazione alla massima competi-zione europea dell’epoca, la Coppa Mitropa. L’èra Ferlaino ne decreta la Rinascita. Dopo Maradona ottenne discreti risultati, come il quarto posto del 1991-1992 con Claudio Ranieri in panchina e il sesto posto del 1993-1994, allenatore Marcello Lippi. La crisi finanziaria, tuttavia, costrinse il club a privarsi dei suoi uomini mi-gliori: man mano vennero ceduti Zola, Fonseca, Ferrara e Cannavaro. Boškov in panchina fece suo solo un settimo e un decimo posto ma raggiunse la finale di Coppa Italia 1996-1997, ve-nendo sconfitto per mano del Vicen-za. La crisi raggiunse l’apice nel ‘97-‘98 con l’ultimo posto in classifica e la retrocessione in Serie B dopo 33 anni consecutivi di massima serie. Il club azzurro ritornò in Serie A nel 2000, per poi retrocedere nuovamente dopo appena un anno. I cambiamen-ti societari con Giorgio Corbelli e poi Salvatore Naldi non portarono alcun beneficio al club. Nell’estate del 2004 si arrivò al fallimento e in seguito alla rinascita per merito di De Laurentiis.

Un’energia vulcanicaLa Storia del Napoli

Fondata il primo giorno di agosto del 1926 su iniziativa dell’industriale napoletano Giorgio Ascarelli con il

nome di Associazione Calcio Napoli, è la società che non riesce a dimenticare l’asso di sempre: Maradona

Grazie al paladino della cinematografiaL’imprenditore cinematografico Aurelio De Laurentiis (Roma, 24 maggio 1949), titolare della Filmauro e oggi consigliere della Lega Calcio, rilevò il titolo sportivo dalla curatela fallimentare del tribunale di Napoli e iscrisse la squadra, con la denominazione Napoli Soccer, al campionato di terza serie. Soltanto sfiorata nel primo anno, la promozione arrivò nel torneo successivo sotto la guida di Reja. Nel 2007 il Napoli consegue l’immediata promo-zione in Serie A, dopo 6 anni di assenza. In seguito alla guida della squadra si avvistano l’ex CT della Nazionale Roberto Donadoni e l’attuale Walter Mazzarri.

Nell’Associazione dei Club EuropeiIl Napoli Calcio è anche uno dei membri dell’Eca, cioè l’Associa-zione dei Club Europei, organiz-zazione nata in sostituzione del soppresso G-14 e costituita dai principali club calcistici del conti-nente, riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e tele-visivi di fronte alla FIFA. Info su www.ecaeurope.com.

Il presidente del Napoli De Laurentiis

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Calcio Estero

di Beppe Vigani

piuttosto perché questa attesa da parte del quarantenne allenatore, che vacilla ogni volta che deve firmare un contratto? Tutti questi giovani presi dalla società potrebbero avere un filo conduttore. Guarin, è cosa risaputa, è un giocatore che piace a Guardiola.

Poli, Juan, Ranocchia, Obi, Nagato-mo, con l’aggiunta di Palombo volgo-no verso una rifondazione graduale. Mancano i campioni, quelli veri. E se qualcuno arrivasse dal Barcellona? Chi vivrà vedrà.

Guardiola si fa pregare

Un grande dilemma sta attana-gliando il Barcellona. Il tecnico più vincente del mondo, soprattutto, negli ultimi mesi, se ne potrebbe andare via. Pep Guardiola, infatti, ha detto di non aver ancora deciso se rinnovare a fine stagione il suo contratto con il club blaugrana. L’allenatore è andato giù bello pe-sante: “Sul prolungamento sono io che decido e quando sarà lo dirò al presidente e ad Andoni (Zubizarre-ta, il direttore sportivo del Barca, ndr). Ma non ho ancora deciso. Quando lo saprò, anche loro lo sa-pranno”, ha spiegato l’allenatore di Santpedor. Il tecnico catalano, alla guida dei Barça dal 2008, ave-va prolungato l’anno scorso di un anno, fino a giugno 2012, il suo contratto, dopo la doppia vittoria in Liga e Champions League. Il Barcellona, al termine dell’ultima giornata di campionato, è ora se-condo, a sette punti dal Real Ma-drid, dopo il recente 0-0 contro il Villarreal. Il tecnico, che sta veden-do alcuni giocatori in fase calante, per quanto riguarda le motivazio-ni, spiega che vivere sempre con grandi attese “crea tensione” e “prima o poi capita che non vinci perché trovi una squadra miglio-re”. L’allenatore, infine, ha ricor-dato come “da giocatore a volte mi sono permesso di rilassarmi e non voglio che i miei giocatori fac-ciano lo stesso”. Alla luce di que-sta situazione è lecito sperare, che il Pep possa arrivare alla corte di Moratti, che lo sta agognando da tempo biblico. Per non fare troppi giri di parole, possono essere sta-te studiate a tavolino le dipartite di Eto’o, Muntari e Thiago Mot-ta? Perché Sneijder, nonostante l’offerta di quaranta milioni del Manchester United è rimasto? E se davvero l’allenatore catalano avesse preso contatti in modo ro-busto con il club di Corso Vittorio Emanuele? Non è fantamercato,

Il tecnico del Barcellona non firma. Appare l’ombra di Moratti, che da almeno due anni lo vuole all’Inter

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La Vita dei Club

di Giovanni Labancala redazione ringrazia i Club per la colla-borazione

Rientra nelle attività del Club l’organizzazione di una Scuola Calcio su basi moderne suggerite dalla stessa società di via Turati

Non c’è distanza che tenga. Da Mila-no ai confini del mondo, in qualsiasi direzione si rivolga la bussola, ci si im-batte in un Milan Club. Dopo il Giappone, ora ci tocca scri-

vere ancora dell’Estremo Oriente e lo facciamo, davvero, con molto piace-re. Siamo a Giacarta, Yogyakarta, ca-pitale dell’Indonesia. Tra mille variopinte bandiere, garrisce al vento dei monsoni anche quella a strisce rossonere del Milan, emblema, in questa remota terra dell’emisfero meridionale, di un nuovo Milan Club, battezzato fedelmente e semplice-mente “Indonesia”.È stato Aldrin Watson Gainau di Jaya-

pura a concretizzare con tenacia un progetto che da tempo ha accarezza-to e coltivato con amore, in una terra difficile contro cui la natura, spesso e volentieri, si scaglia con inaudita vio-lenza, foriera di distruzioni e morte. Quella stessa natura matrigna che, però, non riesce a piegare lo spirito di combattività di gente sfortunata ma assai risoluta a risorgere dopo le più catastrofiche calamità. È lo stesso indomito spirito che ha animato Watson, che è riuscito a radunare, con determinazione e de-dizione, attorno ai colori rossoneri, un gran numero di tifosi del Diavolo, fino a farne un vero e proprio Milan Club, un’autentica comunità sociale, capace e desiderosa di collaborare e dialogare con tutte le Istituzioni locali.È nato ufficialmente il 6 ottobre del 2011, mentre la conferma dell’avve-nuta accettazione nella grande fami-glia dell’A.I.M.C. di Milano, passag-gio obbligato e necessario, è giunta a Giacarta il 16 dicembre: una data che il destino, una volta tanto benevolo, ha voluto che coincidesse proprio con

Milan Club Indonesia

Il presidente Aldrin Watson con il segretario ge-nerale Alma Costa.

Foto ricordo dopo la Festa

Consiglieri con il presidente

lo stesso giorno di nascita dell’AC Mi-lan, avvenuta 112 anni fa. I tifosi hanno considerato l’evento un ottimo presagio, un incoraggiante viatico per affrontare tutti gli impegni previsti dal programma del neonato club. E gli impegni saranno tanti, ci assicura il presidente Watson. Tanti e qualificati e dedicati, in modo particolare, ai ragazzi di ogni età e ceto, che il Milan Club vuole “cura-re” con ogni mezzo, maggiormente attraverso il gioco più amato e più richiesto del mondo: il calcio.Difatti, rientra nelle attività del Club l’organizzazione di una Scuola Calcio su basi moderne suggerite dalla So-cietà Milan, alla quale gli indonesiani chiedono, al tempo stesso, anche un sostanzioso e concreto aiuto in termi-ni “logistici”, sicuri di ottenerlo, ben conoscendo la proverbiale magnani-mità di Via Turati. Scopo niente affatto celato, è quello di poter “costruire” dei campioncini da far inserire, nel tempo, negli or-ganici giovanili del Milan. Intanto, il 26 gennaio scorso, con una grande

e suggestiva festa, è stata inaugura-ta la sede del Club, per il momento provvisoria, ma non per questo meno accogliente e utile. Insomma, dalla lontana Giacarta, giunge forte fino a Milano, questo esempio di comunità coraggiosa che, pur avversata da mille problemi, tro-va nel tifo, pulito e passionale, la for-za per vivere meglio e per gridare ai quattro venti… “Forza Milan”.

Il DirettivoPresidente, Aldrin Watson Gainau (Jayapura); vice, Luciano Anel-li; vice presidente ad honorem, Lorenzo Ammendola; segretaria generale, Alma Costa; consiglieri, Kristina R.I. Luluporo-Mano (Ja-yapura), Giancarlo Avaccini (Bali), Adhe Makayasa (Yagiakarta).Sito: www.milanclubindo.com

Coordinamento Milan Club BeneluxI Milan Club, secondo i dati più recenti, sono più di ottocento. Sparsi in tutto il mondo, compresi Giappone e Indonesia, hanno una gestione centrale affidata all’Asso-ciazione Italiana Milan Club, con sede a Milano, pur mante-nendo ampia autonomia e facendo riferimento a dei Coordinamenti locali, uno per ogni Nazione. Nel Nord dell’Europa, tra i più attivi, vanno senz’altro segnalati quelli del Benelux che, per una questione di praticità, rispondono ad un proprio Coordinamento. Questo è diretto da dall’italianis-simo Domenico Monte (nella foto) che si avvale della collaborazione del segretario Giuseppe Come-gna. I Milan Club di questo distaccamento rossonero sono: Bruxelles, presidente Mimmo Bennici; Esch sur Alzette (Lussemburgo), pre-sidente Domenico Monte;

Milan Club Indonesia

Genk, 92, presidente Franco Frison; La Louvier, presidente Pino Dessole; La Barraca di Massmechelen, presi-dente Vincenzo Cotelessa; Mons Bo-rinage, presidente Marcello Cesaro; Namur, presidente, Francesco Lucifo-

ra, segretario, Carlo Monteleone. I suddetti Milan Club, seguendo lo statuto dell’A.I.M.C., coordinano tutte le loro attività in base a un preciso programma approvato dalla società di via Turati.

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Il campionato è in mano ai prota-gonisti di ogni tempo: Juve e Milan. L’Inter è diventata la comprimaria di pre-calciopoli. I “bauscioni”, per ritor-nare a essere protagonisti, necessita-no di una vera rifondazione oppure di trovare nella loro strada qualche “rancoroso” che d’impeto li collochi tra le squadre top. Dunque Ninozzo Conte, ha un “nemi-co” in meno contro cui combattere. Milan e acido lattico sono i due avver-sari da tenere d’occhio. Il primo vale il secondo, dunque… occhio. L’alto tasso tecnico della squadra ros-sonera sarà un osso duro per la Juve. Ibra & soci però dovranno giocarsi la Champions contro gli inglesi dell’Ar-senal e non è come dire; dunque per i campioni d’Italia in carica oltre alla Juve e alle partite continentali ci sa-ranno pure le “tossine”. Ovvero: se Sparta piange, Atene non ride. Conte, perciò, dovrà lottare con le annose tossine e con i cali di ten-sione della squadra. Potrei dire: dor-mo tra due guanciali. Eh no, la Juve per vincere dovrà corre-re forte, sempre più forte, ed ecco… le tossine. Spero con tutto il cuore che la rosa basti per un grandissimo girone di ritorno e per la finale (possi-bile) di Coppa Italia. La “rosa” di Allegri si “rimpolpa” con: Maxi Lopez, Mesbah, Merkel è rientrato dal Genoa e… Tevez. Per-ché tutti questi acquisti, si chiedono i “casciavit”? Possibile che il Cavalie-re-comandante sia impazzito? No. Il motivo sta nella notiziona: “A fine campionato Ibra andrà via dal Milan”. Incredibile? Certo. Lo era anche per me fino a domenica 29 gennaio ore

iosonopompilio

Ibra a fine campionato va via…

di Cesare Pompilio

L’attaccante svedese potrebbe lasciare il Milan a giugno. Intanto

la Juventus continua a correre

0.07. Un fondamentale istante. Nella Vita di un cronista la notizia vale più di ogni cosa, così un giornalista bravo come Andrea Longoni di Telelombar-dia, mi telefona: “Scusa se ti disturbo, data l’ora”. Cosa è successo, gli rispondo, e lui: “Solo per dirti che ho incrociato Mino Rajola e alla domanda se Ibrahimovic nel prossimo campionato andrà via dal Milan, mi ha risposto: mai dire

mai… Ma la maniera come me l’ha detto, ho capito che Zlatan sta già preparando le valige. Questa è una tua vittoria perché da due mesi che lo dici e, negli ultimi tempi si è aggrega-to anche Fabrizio Biasin”. Le parole di Andrea mi sono state da conforto, perché il mercato è un fatto impalpabile che prelude a tutte una serie di amicizie e conoscenze. In tanti si peccano di conoscere i segreti, ma

in pochi conoscono i vicoli angusti del mercato. Il migliore in circolazione è Giulio Mola de Il Giorno che riesce a quantificare i trasferimenti. Il vostro umile servitore, invece, rie-sce a sapere le cose nella maniera più antica: camerieri, receptionist, baristi, usceri tutti insieme appassionatamen-te mi forniscono utili notizie… Sem-pre più utili che con “extrema ratio” e dopo averli verificate, ecco che spen-

do il donato su Antenna 3, Telelom-bardia e spesso su Top Calcio 24. È difficile fare mercato, però, quando il povero Maurizio Mosca, gli sia lieve la terra, dava le notizie di mercato i servi delle “parrocchie” lo irridevano, oggi mangiano con le notizie fasulle. I tempi davvero sono cambiati. Oggi esistono i fasulli, i cacadubbi, gli inso-lenti… Il resto è vita. Bacio le mani.

godetevelo!

Maurizio Mosca

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di Katya Malagnini

Col morale sotto i… tacchettiGossip

Ci sono certi uomini che non si smen-tiscono mai. Una ne pensano e cento ne combinano. Prendiamo Carlos Te-vez, attaccante del Manchester City: ha approfittato di un attimo libero per incontrarsi con la modella Maria-na Paesani in un hotel. La sua com-pagna, Vanesa, era in ospedale per aver dato alla luce la piccola Katie, la figlia nata prematura e che per dodici giorni ha lottato tra la vita e la morte in terapia intensiva. Voci di corridoio sostengono che la modella si dichiara insaziabile e sempre a caccia di uomi-ni nuovi.C’é un però: lo staff di Carlos, a pro-posito di questa notizia, ha tenuto a precisare che il giocatore era separato dalla compagna da diversi mesi. Ma il rispetto per la sua bambina dove l’ha lasciato? Calpestato sotto i tacchetti. Tra l’altro, sia Mancini che Raimundo, quest’ultimo padre di Carlos, erano convinti che lo stesso giocatore stesse ancora con la compagna. Chiarirsi? Parlarsi? Il tecnico del City gli aveva persino concesso di volare in Argen-tina da Vanesa e dalla bimba: ma non é più riuscito a contattarlo.Tevez ha raccontato alla stampa di vivere quei giorni solo per la figlia, e in realtà si faceva raggiungere dalla modella Mariana nella prima classe del suo volo. Balotelli invece perseve-ra nel far parlare di sé: sarà un caso, ma appena Raffaella Fico si distrae, lui viene paparazzato con qualche starlette del cinema hard. Stavolta é

il turno di Holly Henderson, 32enne, pornostar alla quale Mario avrebbe rivelato prima di essere single e poi le avrebbe confessato che tra lui e la

Fico (fidanzata ufficiale) le cose van-no piuttosto male (…). Chissà cosa penserà la Fico delle ennesime foto scattate al Marriott Hotel and Count-

Tevez predica bene ma razzola molto

male. E Balotelli perde la Fico ma non il vizio

ry Club di Manchester, che ritraggono il “suo” (permet-teteci le virgolette) lui con un’altra.

Fabio Ravezzani è il direttore ideale che ogni editore dovrebbe avere alle proprie dipendenze. Agisce con fare pasoliniano: i problemi non si risol-vono, ma si gestiscono. Tutti coloro i quali entrano nel suo ufficio, all’uscita sono felici: sia esso, lo stagista o il di-rigente per ognuno ha una parola di “conforto”. È nato direttore. Al quotidiano Tuttosport, dove ha lavorato per tanti anni, nessuno lo ricorda praticante, bensì caporedat-tore. Legge lo spartito della vita a me-nadito. Conosce i gusti del pubblico televisivo come pochi. Non perde mai la trebisonda. L’editore Sandro Parenzo (quel signo-re che ha messo in piedi con Michele Santoro tutto quel popò di “Servizio pubblico”) gli ha affidato la direzio-ne delle News politiche oltre a quelle sportive. Risultato? L’audience di Te-lelombardia, Antenna3, Top calcio 24 è triplicato rispetto allo scorso anno. Mangia in mensa da solo senza le due

L’Accademia di Numa

guardie del corpo che lo tengono in “riga”: Rossana Cacchione (segretaria di redazione sport) e Tamara Malleo (Nostra Signora delle telecamere). Ri-esce ad avere un ottimo rapporto con tutti: nani e ballerine. Tiene all’amici-zia, quella vera: mi ha telefonato in ospedale il giorno del mio secondo in-farto e non finirò mai di dirgli grazie. Il resto è vita? Certo. Ha due figli: un maschio Giulio, che stranamente non fa il giornalista. La femmina Eugenia che neppure lei fa la giornalista, ma è alle soglie della laurea in giurisprudenza. Una gior-nalista in famiglia c’è già ed è la sua fascinosa e giovane moglie Adriana Santacroce, che mette il proprio viso sugli schermi di Telenova dove, oltre al Tg, conduce diverse trasmissioni d’approfondimento. Una collega dav-vero brava. Insomma, non ti piglio se non ti assomiglio. Tifa per il Toro ma non lo dà a intendere, nella maniera come non fa trasparire le sue idee po-

litiche. Errore? Forse sì, visto che la Rai è occupata dai partiti po-litici in ogni trasmissione e pure Mediaset, dove sembra che comandi una sola persona. No. A Colo-gno Monzese si arriva via logge e porticati, alle-namenti mattutini e ciprie serali, oppure via “Bunga Bunga”, strade che Fabio Ravezzani preferi-sce non percorrere, in fondo è o non è il direttore del mag-gior gruppo privato del Nord Italia? E allora? Allora, zitti mezze tacche, millantatori di giustizia, di pulizia, di ordine, tutti in cotenna. Fabio Ra-vezzani non sarà mai il coman-dante Schettino… Cazzo!

Nel nome del DirettoreIl numero uno dei giornalisti di Telelombardia è da sempre al comando delle proprie redazioni

Holly H

enderson

Tevez e Vanessa Mansillo

Carlos Tevez con la figlia

Raffaella Fico

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di Lara Comi

l’onorevole nel pallone

Le interviste di Lara Comi: Clemente Mastella Le interviste di Lara Comi: Gabriele Albertini

Napoli ha più chance dei rossoneri in Champions

Rossoneri in forma, per il Napoli sarà dura

Milan all’andata già punito con un “Benvenuti al Sud” e domenica…

Con Sacchi una riforma epocale, ma Allegri ha grandi idee

Cari amici milanisti, questa settimana ho intervistato due colleghi al Parlamento europeo di fedi calcistiche opposte, Gabriele Albertini e Clemente Mastella. Albertini, amatissimo sindaco di Milano per due mandati, dal 1997 al 2006, con il consueto garbo, misto ad arguzia, dice la sua sulla grande sfida del Meazza tra Milan e Napoli. E si dimostra fiducioso. Clemente Mastella, politico di lungo corso, più volte ministro, giornalista, è un tifoso doc del Napoli: in passato è stato anche vicepresidente della società partenopea. Domenica, 5 febbraio, è il giorno del suo compleanno. E vorrebbe farsi un regalo.

Le domande

1) Arriva il Napoli a San Siro. Lo scorso anno i partenopei furono strapazzati dai rossoneri, 3-0. Un sonoro… Benvenuti al Nord

2) Il Milan di Sacchi ha rivoluzionato il modo di giocare in Italia. C’è ancora spazio per nuovi schemi o alla fine per un allenatore conta avere giocatori decisivi come Ibra o Cavani?

3) Il dramma di Cassano ha colpito il mondo del calcio. Per vicende diverse Maradona uscì improvvi-samente di scena. Sembra che la dea bendata a un certo punto volti le spalle al genio.

4) Quanto sono lontani Milan e Napoli dal Barcellona? Possono dire qualcosa in Champions dove se la vedranno contro due squadre inglesi, Chelsea e Arsenal?

5) Si dice che oggi i calciatori giochino troppo e dunque rendano meno mentre i politici sono accusati di lavorare poco e potrebbero dare di più…

Clemente Mastella è un collega e un tifoso doc del Napoli. Politico di lungo corso, più volte ministro, è stato eletto al Parlamento europeo nel 2009 nelle file del Pdl. Giornalista, della società partenopea in passato è stato anche vicepresidente. Nessuno meglio di lui può avere il polso della situazione.

1) “Be’, anche noi abbiamo dato un bel Benvenuti al Sud al Milan strapazzandolo all’andata e ora speriamo in una bella ripetizione anche perché il Napoli ormai ha abbandonato i sogni del campionato e mira decisamente alla coppa Italia e a fare bella figura in Champions. Sono molto ottimista a proposito”.

2) “Un allenatore è bravo quando riesce ad adattare gli schemi ai giocatori che ha. Indub-biamente, se hai giocatori come Ibra o Cavani, ma soprattutto come Maradona o Messi, devi adattare tutta la squadra finalizzandola al gioco di questi fuoriclasse”.

3) “Maradona uscì di scena per responsabilità sue; era un genio ma anche un uomo dalla vita a volte un po’ sregolata. A Cassano, invece, una sorte avversa ha creato problemi proprio nel momento in cui stava dando il meglio di se stesso Però i geni hanno dentro di loro qualità tali per cui sono in grado di rigenerarsi; e questo è l’augurio che faccio anche a Cassano”.

4) “Non lo dico da tifoso, ma per me ha più chance il Napoli che il Milan in Champions. Sembra quasi che quest’anno il destino ac-compagni il Napoli solo nello scontro corpo a corpo con l’altra squadra in competizione. E poi il Chelsea non mi sembra nella condizione smagliante degli anni passati”.

5) “No, no, lavorano anche i politici, quelli seri lavorano. Solo che in questo periodo, mancan-do la politica, manca anche il lavoro dei politici e per i politici. E’ un campionato tutto tecnico quello che si gioca; i politici stanno giocando un altro campionato; sono in serie B oggi in Italia”.

Gabriele Albertini, 61 anni, amatissimo sindaco di Milano per due mandati, dal 1997 al 2006, è oggi europarla-mentare eletto nelle file del Pdl. Di fede rossonera, con il consueto garbo, misto ad arguzia, dice la sua sulla grande sfida del «Meazza» di domenica sera tra Milan e Napoli. E si dimostra fiducioso.

1) “Per una squadra che ha grandi ambizio-ni come il Napoli di De Laurentiis e Mazzar-ri, la gara a San Siro con il Milan è sempre un appuntamento molto importante. Detto questo, non penso che per i partenopei sarà facile spuntarla con un Milan così carico e in forma come in questo momento”.

2) “Penso che la rivoluzione calcistica introdot-ta da Mister Sacchi fu epocale. Nonostante ciò, il Milan di Allegri contiene una grande idea calcistica: Allegri impone pragmatismo e verticalizzazioni che, nel calcio di oggi, sono l’interpretazione di gioco più sintetica per vincere”.

3) “Antonio Cassano è e sarà sempre un genio calcistico. Anzi colgo l’occasione per augurare a lui, come anche a Rino Gattuso, di tornare in forma al più presto. Il Milan ha bisogno di loro”.

4) “A giudicare dalle prestazioni in campionato, vedo il Napoli, nonostante l’attuale posi-zione in classifica, molto motivato e credo che la squadra ce la metterà tutta. Per quanto riguarda il Milan, tutti sanno quanto la Champions sia nel dna della squadra e quanto il Presidente Berlusconi, e i milanisti con lui, abbiano a cuore questa competizione. Per la stima che ho nelle serate di Champions, penso che i rossoneri forniranno una prestazione eccellente. Quanto al Barça, quest’anno è certamente più discontinuo in campionato, ma in Champions penso sia ancora la squadra favorita”.

5) “Unicuique suum”.

????

di Alessia Scurati

Grisù, quante risate con questa commediateatro

“Grisù, Giuseppe e Maria” è una com-media da vedere, perché è un’opera talmente esilarante che non si può che continuare a ridere per tutte e due le ore di rappresentazione. Nico-la Pistoia e Paolo Triestino, coppia di interpreti dall’affiatamento eccezio-nale, hanno portato in giro per l’Italia questa spassosa storia di confessioni e tradimenti registrando dappertutto un successo fenomenale di pubblico e di critica. La vicenda si svolge ne-gli anni Cinquanta in una sagrestia di Pozzuoli, che è poi la scena dei fatti, dove don Ciro (Triestino) si trova a

dover sbrogliare lo gnommero delle vicende amorose di donna Filome-na e donna Rosa, sorelle con i mariti emigranti, entrambe incinte ed en-trambe legate, in modo molto poco casto e pio, a don Edoardo, fascinoso farmacista del paese farfallone e don-naiolo. A cercare di aiutare don Ciro nella risoluzione di questo scottante groviglio sentimentale ci si mette pure il suo fedele sagrestano: zoppo e con una mano di legno, maldestro, sme-morato, finito a vivere in parrocchia perché il suo orfanotrofio ha chiuso i battenti, più propenso a intonare canzoni popolari che canti liturgici durante le messe. Questo sagresta-

In scena al teatro San Babila, “Grisù, Giuseppe e Maria”.

Per ridere di gusto e con garbo

“Grisù, Giuseppe e Maria”, di Gianni Clementi, con Paolo Triestino e Nicola Pistoia, al Teatro San Babila dal 7 al 26 febbraio.

no impersonato da Nicola Pistoia, ruba applausi a ogni sua apparizione in scena. Non si pensi, però, che la commedia sia tutta giocata sul facile umorismo di una storia di corna: lo sfondo della vicenda, delicatamente accennato ma mai messo da parte, è quello di un’Italia del dopoguerra che deve fare i conti con tanti problemi sociali (in questo caso l’emigrazione in Belgio e Marcinelle) che si riflettono nella vita di tutti giorni di chi deve ti-rare avanti come può. La regia ironica (sempre di Pistoia) fa di questa com-media ben scritta e ancor meglio reci-tata un vero classico da non perdere.

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domenica 5 febbraio 201216

EditoreEdizioni SBMVia Domodossola, 21 MilanoTel/fax 02.36563906Sito internet:www.stadio5.itAmministrazione: E-Mail: [email protected]

Direttore responsabileBeppe ViganiE-Mail: [email protected]

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CollaboratoriRiccardo Sada, A.S. Bisceglia, Giovanni Labanca, Enzo Occhiuto, Cesare Pompilio, Luigi Sada, Bianca Elton Ara, Debora Cheli, Daniela Veronese, Alessandra Caronni, Laura Tangari, Katya Malagnini, Alessia Scurati

GraficaChiara MaggioniE-Mail: [email protected]

Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011

SEREGNI CERNUSCO S.r.l.Gruppo Seregni Via Brescia n. 2220063 Cernusco sul Naviglio (MI)Tel. 02.92104710E-Mail: [email protected]