SNALS Lombardia · Rassegna Stampa di Venerdì 22 maggio 2015 SNALS / CONFSAL Corriere della Sera...
Transcript of SNALS Lombardia · Rassegna Stampa di Venerdì 22 maggio 2015 SNALS / CONFSAL Corriere della Sera...
Rassegna Stampa di Venerdì 22 maggio 2015
SNALS / CONFSAL Corriere della Sera 22/05/2015 SCIOPERO DEGLI SCRUTINI CONFERMATO C'E' LA FIRMA
DI TUTTI I SINDACATI (V.Santarpia) Cronache del Garantista 22/05/2015 SCUOLA AL SENATO VIETATO DISSENTIRE? (R.Paradisi) Il Cittadino (Lodi) 22/05/2015 SCRUTINI, CONFERMATO LO STOP CEI: "MALE ANDARE DI
FRETTA" Il Giornale d'Italia 22/05/2015 SCUOLA, ECCO GLI SCIOPERI DEGLIN SCRUTINI (I.Traboni)il Manifesto 22/05/2015 A GIUGNO UN'ORA DI SCIOPERO DEGLI SCRUTINI
(R.Ciccarelli) il Mattino 22/05/2015 "SCUOLA, UN'ORA DI SCIOPERO DEGLI SCRUTINI"
(E.Romanazzi) Il Mattino - Ed. Avellino 22/05/2015 CONTRO LA "BUONA SCUOLA" UNA FIACCOLATA IL 5
GIUGNO Il Piccolo 22/05/2015 I SINDACATI CONFERMANO LO SCIOPERO NEI PRIMI DUE
GIORNI DI SCRUTINI Il Quotidiano del Sud - Cosenza
22/05/2015 "LA PROTESTA DEI DOCENTI SI DIMOSTRA INCONSISTENTE SEMBRANO SCHEGGE IMPAZZITE"
Il Quotidiano del Sud - Irpinia
22/05/2015 SCRUTINI, E' SCIOPERO NELLE SCUOLE
Il Tirreno - Ed. Pistoia 22/05/2015 SCUOLA, CONTINUA LA PROTESTA CON SCIOPERI E UNA FIACCOLATA
La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Lecce
22/05/2015 IL PRIMO PREMIO VA AD ELISA DE CAGNA
La Provincia - Ed. Varese 22/05/2015 SCIOPERO SCRUTINI E BERSANI APRE "CON MODIFICHE VOTEREMO SI'"
La Tribuna di Treviso 22/05/2015 I SINDACATI: "NO AL SUPER PRESIDE" Adnkronos.com/IGN 21/05/2015 SINDACATI CONTRO DDL SCUOLA: SCIOPERO DELLA
PRIMA ORA DEGLI SCRUTINI E FIACCOLATE NELLE CITTA' Adnkronos.com/IGN 21/05/2015 SINDACATI SCUOLA: SCIOPERO PRIMA ORA, SCRUTINI E
FIACCOLATE NELLE CITTA' Ansa.it 21/05/2015 TEACHERS' UNIONS TO STRIKE AN HOUR - UPDATEAskanews.it 21/05/2015 SCUOLA, SINDACATI UNITARI PROCLAMANO SCIOPERO
DEGLI SCRUTINIGiornale di Sicilia - Ed. Caltanissetta-Enna-Agrigento
21/05/2015 IN BREVE - SCIOPERO DEGLI SCRUTINI: LA PROTESTA
Ilgiornale.it 21/05/2015 I SINDACATI RESTANO SULLE BARRICATE: BLOCCHEREMO GLI SCRUTINI
La Sicilia - Ed. Enna 21/05/2015 "VIABILITA' PRECARIA ALTRO HANDICAP PER I DOCENTI ENNESI"
LiberoQuotidiano.it 21/05/2015 SINDACATI CONTRO DDL SCUOLA: SCIOPERO DELLA PRIMA ORA DEGLI SCRUTINI E FIACCOLATE NELLE CITTA'
Qn.Quotidiano.net 21/05/2015 SCUOLA, SCIOPERO CONFERMATO: STOP DI UN'ORA AGLI SCRUTINI. CAMUSSO: "PRONTI AL DIALOGO"
Rainews24.Rai.it 21/05/2015 SCUOLA, SINDACATI: FAREMO SCIOPERO NELLA PRIMA ORA DEGLI SCRUTINI
Tiscali.it 21/05/2015 SINDACATI PROF CONTRO RIFORMA SCUOLA, SCIOPERO DELLA PRIMA ORA DEGLI SCRUTINI
Canale 5 20/05/2015 Canale 5 - trasmissione del 20/05/2015 dalle 08.00 alle 08.05 (Ora: 08:00:58 Min: 5:01)
Gazzetta del Sud - ed. 20/05/2015 FIOCCANO LE PROTESTE CONTRO IL PD
Cosenza Ilmessaggero.it 20/05/2015 SCUOLA: SINDACATI, 1 ORA SCIOPERO IN 2 GIORNI
SCRUTINIItalia 1 20/05/2015 Italia 1 - trasmissione del 20/05/2015 dalle 01.25 alle 01.31 (Ora:
01:25:13 Min: 6:24)Italia 1 20/05/2015 Italia 1 - trasmissione del 20/05/2015 dalle 12.38 alle 12.40 (Ora:
12:38:26 Min: 2:17)L'Adige 20/05/2015 SCUOLA AVANTI CON UNA RAFFICA DI SI' Rai3 Molise 20/05/2015 Rai3 Molise - trasmissione del 20/05/2015 dalle 07.43 alle 07.44
(Ora: 07:43:27 Min: 1:04) Rai3 Sicilia 20/05/2015 Rai3 Sicilia - trasmissione del 20/05/2015 dalle 00.16 alle 00.17
(Ora: 00:16:32 Sec: 29)Rai3 Sicilia 20/05/2015 Rai3 Sicilia - trasmissione del 20/05/2015 dalle 07.36 alle 07.36
(Ora: 07:36:10 Sec: 32)Tg Com24 20/05/2015 Tg Com24 - trasmissione del 20/05/2015 dalle 09.21 alle 09.23
(Ora: 09:21:41 Min: 1:58)Tg Com24 20/05/2015 Tg Com24 - trasmissione del 20/05/2015 dalle 10.37 alle 10.39
(Ora: 10:37:55 Min: 1:55)Tiscali.it 20/05/2015 UN'ORA SCIOPERO IN 2 GIORNI SCRUTINI LA SICILIA 22/05/2015 DIPENDENTI DELL'UFFICIO LEGALE IN STATO DI
AGITAZIONE Borsaitaliana.it 21/05/2015 TRASPORTI: CALENDARIO SCIOPERI PROCLAMATI Il Risveglio 21/05/2015 IN SCIOPERO I DIPENDENTI DELLA SEA STAMPAGGI DI
FORNO Panorama.it 21/05/2015 RIFORMA DELLA SCUOLA: I RISCHI AL SENATO
Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 22/05/2015 I VESCOVI: SCUOLA, NO A RIFORME FRETTOLOSE
(C.Marroni) il Sole 24 Ore 22/05/2015 REGOLE SUI PRECARI: POSSIBILE MODIFICHE AL DDL
SULLA SCUOLA (Em.pa./Ci.t) il Sole 24 Ore 22/05/2015 SPESE DI ISTRUZIONE, DETRAIBILITA' A RISCHIO (L.De
stefani) Corriere della Sera 22/05/2015 TEST INVALSI BOICOTTATI, STUDENTI PUNITI la Repubblica 22/05/2015 HO INVENTATO LA "BUONA SCUOLA" MA NON CONVINCO I
MIEI COLLEGHI (M.Lodoli) la Repubblica 22/05/2015 SCUOLA, LITE AL SENATO BERSANI: "POCHE MODIFICHE
POI PRONTI A VOTARE A'" (S.Buzzanca) la Repubblica 22/05/2015 Int. a R.Speranza: "NON LAVORO CONTRO IL PREMIER MA
SU PRESIDI, PRECARI E PRIVATE BISOGNA ASCOLTARE CHI PROTESTA" (G.De marchis)
la Repubblica 22/05/2015 "PER I PROF DI SOSTEGNO CARRIERE SEPARATE" MA SCOPPIA LA POLEMICA (C.z.)
la Repubblica 22/05/2015 Int. a D.Faraone: "PER AIUTARE QUEI BIMBI SERVONO STUDI SPECIALISTICI NON SI PUO' IMPROVVISARE" (C.Zunino)
la Stampa 22/05/2015 PREGI E DIFETTI DA VALUTARE SENZA IDEOLOGIE (A.Gavosto)
Italia Oggi 22/05/2015 E' UN DELITTO CONTRO LA POVERA GENTE FAR INSEGNARE INGLESE A CHI NON LO SA (P.Magnaschi)
il Messaggero 22/05/2015 SCUOLA, LA SINISTRA DEM APRE. SINDACATI VERSO LO SCIOPERO (A.g.)
il Messaggero 22/05/2015 SCUOLA, LA CULTURA FINANZIARIA E LE INNOVAZIONI DELLA RIFORMA (A.Patuelli)
il Giornale 22/05/2015 CHI HA INSEGNATO L'OMERTA' AGLI AMICI DEL RAGAZZO CADUTO? (L.Doninelli)
il Giornale 22/05/2015 TOGLIE LA CROCE DA SCUOLA: LUI E' ISLAMICOAvvenire 22/05/2015 Int. a A.Pagano: "FUORI DALL'ISTRUZIONE L'IDEOLOGIA
GENDER E' PUNTO IRRINUNCIABILE" (P.Ferrario)Internazionale 28/05/2015 DIETRO IL LIRISMO (D.Starnone) Internazionale 28/05/2015 LA CONOSCENZA PRODUCE BENESSERE (L.Woessmann) Giorno/Resto/Nazione 22/05/2015 FEBBRE DA URNE, RENZI ATTACCA TUTTI (E.Colombo)il Manifesto 22/05/2015 SENATO, GRASSO BOCCIA LA PROF (M.Della croce) il Manifesto 22/05/2015 PISA, RAPPRESAGLIA CONTRO CHI BOICOTTA L'INVALSI
(R.Chiari) il Venerdi' (la Repubblica) 22/05/2015 I PROF SULLA BUONA SCUOLA RIFORMA ACCETTABILE.
ANZI NO, INGIUSTA E DANNOSA (M.Serra) il Venerdi' (la Repubblica) 22/05/2015 IL TERRORISMO DEL JIHAD SPIEGATO ALLE ELEMENTARI
(V.Farinaccio)Secolo d'Italia 22/05/2015 ANCORA BULLISMO: INSULTATO E PICCHIATO
SULL'AUTOBUS DAI COMPAGNI (G.Melodia)
Sette (Corriere della Sera) 22/05/2015 Int. a C.Livolsi: ITALIANS-LA STAGIONE DELLA SELEZIONE (B.Severgnini)
Corriere della Sera 22/05/2015 ABOLIRE IL FRAC? I RAGAZZI DI OXFORD: "GRAZIE, NOI NO" (F.Cavalera)
la Stampa 22/05/2015 A TAVOLA SI PUO' GUARIRE MA SOLO CON IL GIUSTO MENU (V.Arcovio)
Italia Oggi 22/05/2015 A 102 ANNI PASSA LA TESI RIFIUTATA DAI NAZISTI (E.Bianchi)
Italia Oggi 22/05/2015 NO ALLE SERENATE, SONO SESSISTE (R.Giardina)Italia Oggi 22/05/2015 GIOVANI MEDICI REGOLATI (B.Pacelli) Sette (Corriere della Sera) 22/05/2015 LA GIURISDIZIONE ITALIANA S'E' FERMATA A RAGUSA?
(G.Stella) Gazzetta del Sud 22/05/2015 BERSANI: SE CAMBIA, LA VOTEREMO il Manifesto 22/05/2015 LA MINISTRA DEI "CONCETTI" PROIBITI (F.Tonello)
Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 22/05/2015 PENSIONI, SUI RIMBORSI CALCOLI IN DUE TEMPI
(G.Trovati) il Sole 24 Ore 22/05/2015 PER LE USCITE ANTICIPATE POLETTI NON ESCLUDE
L'OPZIONE CONTRIBUTIVO (D.Colombo/M.Rogari)
il Sole 24 Ore 22/05/2015 CIG IN DEROGA, LA SARDEGNA APRE AGLI STUDI il Sole 24 Ore 22/05/2015 IL DURC ONLINE PARTE DAL 1 LUGLIO (M.Frontera) Corriere della Sera 22/05/2015 "GLI HO CHIESTO DI MIO SUOCERO E DEI SUOI 1.100
EURO AL MESE" (E.Menicucci) Corriere della Sera 22/05/2015 PENSIONI ANTICIPATE, L'IPOTESI DEL RICALCOLO
(A.Baccaro) Corriere della Sera 22/05/2015 UOMINI E DONNE, NEL REDDITO PREVIDENZIALE, DIVARIO
DEL 30% Corriere della Sera 22/05/2015 UNA LEGGE SUGLI STRAORDINARI A CASA. VIA MAIL
(S.Danna) Corriere della Sera 22/05/2015 IL DECRETO CHE MANCA PER DAR LAVORO AI GIOVANI
(D.Di vico) Corriere della Sera 22/05/2015 PENSIONI, UN GUAZZABUGLIO IMRIGIONA IL PAESE
(S.Rizzo) Corriere della Sera 22/05/2015 SENTENZA CONSULTA: LA RINUNCIA DEI PENSIONATI -
INTERVENTI E REPLICHE la Repubblica 22/05/2015 RIMBORSI PER DECRETO IN TASCA DAL 1 AGOSTO TRA
200 E 600 EURO A TESTA (R.Petrini) la Stampa 22/05/2015 CALCOLO INTEGRALE COL CONTRIBUTIVO TRA LE
IPOTESI PER ANTICIPARE LA PENSIONE (P.Russo) la Stampa 22/05/2015 "IN ITALIA IL 10% RICCO HA 11 VOLTE IL REDDITO DEL 10%
PIU' POVERO" (S.Lepri) MF - Milano Finanza 22/05/2015 FILANTROPIA, RISORSA PER GLI STATI (M.Zanini)
Italia Oggi 22/05/2015 UNA SENTENZA DURA MA ADATTABILE (F.Damato)Italia Oggi 22/05/2015 I DIPENDENTI DELLE ENTRATE A RISPARMIO ENERGETICO
(C.Bartelli)Italia Oggi 22/05/2015 SALVE LE PENSIONI FINO A 1.500 EURO (D.Cirioli) Italia Oggi 22/05/2015 JOBS ACT, USARE CON CURA (F.Longobardi/F.Stolfa) Italia Oggi 22/05/2015 CENTRI IMPIEGO, RISPARMI CON L'AVVALIMENTOil Messaggero 22/05/2015 "NELLE PICCOLE IMPRESE 23 MILA ASSUNTI IN PIU' NEL
CORSO DEL 2015"il Messaggero 22/05/2015 FCA, ARRIVA IL PREMIO PRODUTTIVITA' DA 80 EURO il Messaggero 22/05/2015 ITALIA, L'1% POSSIEDE IL 14% DELLA RICCHEZZA il Giornale 22/05/2015 IL FUOCO "AMICO" SULLA CONSULTA CHE CI DIFENDE
(R.Farina) il Giornale 22/05/2015 INTELLETTUALI E MAGISTRATI ECCO LE PENSIONI
"GRATIS" (A.Sallusti) il Giornale 22/05/2015 L'INPS SPREME I PENSIONATI MA RIESCE A BUTTARE
250 MILIONI (P.Bracalini) il Giornale 22/05/2015 LA GUIDA AI DIPENDENTI CHE INSEGNA UNO STILE DI
VITA SENZA STRESS il Tempo 22/05/2015 STIPENDI SEMPRE PIU' MAGRI (L.d.p.) il Mattino 22/05/2015 PENSIONI, INCOGNITA COPERTURE SULLA
FLESSIBILITA' (A.Bassi) Il Secolo XIX 22/05/2015 "BUONI LAVORO" PER PULIRE IL PARCO DEL CASTELLO
(G.Galliano) Corriere della Sera 22/05/2015 DECAPITAZIONI DI MASSA DELL'ISIS COMINCIATA LA
DISTRUZIONE DI PALMIRA (D.Frattini) la Repubblica 22/05/2015 Int. a P.Padoan: "LA CONSULTA NON HA VALUTATO IL
BUCO CREATO SULLE PENSIONI SE LA GRECIA ESCE DALL'EURO POSSIBILI …(F.Bogo/F.Fubini)
la Stampa 22/05/2015 L'ANTICORRUZIONE E' LEGGE AUMENTANO LE PENE (F.Maesano)
2015-05-21 13:4
Scuola: sindacati confermano, sciopero prima ora scrutini (2) POL:Scuola (ANSA) - ROMA, 21 MAG - Per i segretari generali di Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, Cisl scuola, Francesco Scrima, Uil scuola, Massimo Di Menna, Snals, Marco Paolo Nigi e Gilda, Rino Di Meglio "resta dunque ancora la necessità di apportare al testo di legge profondi cambiamenti e si motiva per questo la proclamazione di ulteriori iniziative di lotta". Sugli stessi obiettivi - spiegano i sindacati - individuati nella piattaforma dello sciopero generale del 5 maggio: "un piano di assunzioni che non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle Gae, escludendo decine di migliaia di docenti e Ata oggi in servizio con contratto a tempo determinato; no al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali; no alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze; regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro; impegni precisi per il rinnovo del contratto nazionale".
Questi obiettivi - rileva il comunicato - verranno riproposti in tutte le sedi di confronto nelle quali i sindacati saranno impegnati, a partire dall'incontro di lunedì 25 maggio con la ministra Giannini al Miur, e successivamente con le audizioni al Senato e l'ulteriore incontro col governo.
Le segreterie di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu hanno dunque proclamato lo sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni, le cui date sono individuate in relazione al calendario adottato da ogni singola istituzione scolastica, con esclusione delle classi terminali dei cicli di studio. "Lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio avverrà - assicurano - nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie. Per il personale docente della scuola dell'infanzia, il personale educativo e il personale Ata lo sciopero si effettuerà nella prima ora di servizio (e nell'ultima, in caso di turno pomeridiano) delle giornate individuate per la scuola in cui presta servizio.
Proseguiranno poi le iniziative organizzate a livello territoriale e nelle scuole "per un'azione costante di informazione e coinvolgimento dei cittadini sulle ragioni e sugli obiettivi della mobilitazione"; si darà inoltre vita nella giornata di venerdì 5 giugno, con inizio alle 21, a una iniziativa dal titolo "La cultura in piazza" con fiaccolate che avranno luogo contemporaneamente in tutte le principali città italiane. (ANSA).
2015-05-20 17:46
Scuola: Nigi (Snals), verso azione unitaria di sciopero POL:Scuola (ANSA) - ROMA, 20 MAG - "Andremo avanti, anche con gli altri sindacati, verso un'azione unitaria di sciopero e, quindi, verso il blocco degli scrutini. Questo è certo". Lo annuncia il segretario generale dello Snals, Marco Paolo Nigi, dopo l'ok della Camera alla riforma della scuola. "Quanto all'incontro di lunedì con il ministro Giannini, voglio precisare - aggiunge - che i tre precedenti sono stati incontri 'vuoti', nel senso che siamo stati
ricevuti ma non si è discusso di nulla. Probabile che il quarto sia dello stesso tenore e non di vero confronto" (SEGUE). CLL/ S0A QBXB
2015-05-20 17:49
Scuola: Nigi (Snals), verso azione unitaria di sciopero (2) POL:Scuola (ANSA) - ROMA, 20 MAG - "Su due punti - spiega il sindacalista - non siamo d'accordo con il il ddl del governo: sul super-preside che, ricordo, fu osteggiato dal Pd quando a proporlo fu l'on. Aprea. Ora il Pd lo vuole, che strana schizofrenia! Quanto a modernità, questo punto è lo stesso presente nel Regio decreto del 1923; sulla questione del merito, in particolare è di una gravità inaudita che il giudizio di genitori e studenti sia legato alla monetizzazione dei 60 euro lordi. Il giudizio sul merito va bene ma non va bene il suo legame con la monetizzazione". (ANSA). CLL/ S0A QBXB
21 maggio 2015
Scuola, i sindacati confermano: sciopero nei primi due giorni di scrutini. Bersani: "Poche correzioni al Senato e votiamo" La protesta unitaria di tutte le sigle del settore: Flc, Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda. "I punti critici del ddl sono rimasti, la mobilitazione va avanti". Susanna Camusso è pronta al dialogo, ma ci sono molte cose da cambiare nel disegno di legge e l'ex segretario del Pd apre al governo: "Qualche modifica in più e tutti felici di approvare la riforma"
Scuola, i sindacati confermano: sciopero nei primi due giorni di scrutini. Bersani: "Poche correzioni al Senato e votiamo"
ROMA - Il ddl scuola "lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall'intero mondo della scuola". Con questa motivazione di fondo tutti i sindacati della scuola annunciano la conferma delle iniziative di mobilitazione anticipate ieri, incluso lo "sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni". In una nota congiunta, firmata dai segretari di Cgil Flc, Cisl e Uil scuola, Confsal Snals e Gilda Lgu, si afferma che "lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie".
I sindacati. Gli obiettivi - spiegano i sindacati - restano quelli individuati nella piattaforma dello sciopero generale del 5 maggio: "Un piano di assunzioni che non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle Gae, escludendo decine di migliaia di docenti e Ata oggi in servizio con contratto a tempo determinato; no al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali; no alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze; regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro; impegni precisi per il rinnovo del contratto nazionale".
"Questi obiettivi - conclude il comunicato - verranno riproposti in tutte le sedi di confronto nelle quali i sindacati saranno impegnati, a partire dall'incontro di lunedì 25 maggio con la ministra Giannini al Miur, e successivamente con le audizioni al Senato e l'ulteriore incontro col governo".
Susanna Camusso interviene a margine di un convegno a Torino e si dice pronta al dialogo, anche se scettica sulle aperture del governo: "Aperture sulla scuola? Me le sono perse", osserva ironicamente la leader della Cgil sulla possibilità di intervenire sulla riforma recentemente approvata alla camera. "Noi comunque siamo pronti: abbiamo molte idee su come migliorare la
riforma della scuola. Lo raccontiamo in tutte le piazze da tempo. Ci sono molte cose importanti che vanno cambiate in quel disegno di legge".
"Noi assumiamo i precari e i sindacati scioperano. Noi mettiamo più soldi nella scuola e i sindacati scioperano. Noi dialoghiamo e i sindacati scioperano. Noi continueremo a dialogare in modo aperto con tutto il mondo della Scuola per migliorare il testo al Senato ma andiamo avanti ancora più decisi per migliorare la qualità della Scuola pubblica e combattere la dispersione scolastica". Lo afferma in una nota la senatrice Francesca Puglisi, responsabile Scuola e università del Pd.
Sul piano politico, l'approvazione della riforma alla Camera sembra avvicinare le posizioni all'interno del Pd: "Con qualche correzione ancora al Senato tutti saranno felicissimi di votare. Credo che lo si farà e che il governo voglia fare qualche altro passo", ha detto Pier Luigi Bersani sulla riforma della scuola. L'ex segretario del Pd non ritiene che a Palazzo Madama ci sia bisogno della fiducia per arrivare al voto in tempi compatibili con la scadenza del 15 giugno. "Per correggere qualcosa non ci vuole molto tempo. Io credo che si possa fare. Stiamo al merito della questione. Tutti vedono quali sono i problemi aperti. Il primo è il rapporto tra il dirigente scolastico e la dignità e l'autonomia dell'insegnante. E l'altro sono le discriminazioni importanti e irrazionali tra precario e precario. E' una ferita molto profonda, difficile da spiegare e da motivare".
Solo questo dunque, nessuna intenzione di strumentalizzare questa riforma per altri scopi, come quello di scalzare dalla sua poltrona il presidente del Consiglio. La battaglia sulla scuola - assicura Bersani - non è un pretesto per mandare a casa Matteo Renzi: "Non c'è nient'altro che il merito della questione. Questa cosa di non guardare mai il merito è uno dei guai. Le diverse posizioni non possono essere delegittimate. Bisogna rispondere nel merito" replica Bersani mentre dichiara di "combattere" per il Pd durante la campagna elettorale per le regionali.
Di tutto altro avviso l'esponente delle minoranze Pd, Stefano Fassina, secondo il quale non bastano degli aggiustamenti. A Repubblica ha risposto in merito alla sua uscita dal partito nel caso in cui il disegno di legge non venga modificato al Senato: "Tra il popolo dem abbandonato da un Pd geneticamente modificato e il partito di Renzi, scelgo il primo". Fassina si è scagliato soprattutto sulla norma del super-preside: è il tanto discusso articolo 9 della riforma approvata alla Camera.
Stesso articolo che proprio non va giù a Nichi Vendola: "Puzza di autoritarismo, ha dentro di sè una grave malattia, quella di organizzare il mondo della scuola attorno alla figura di un preside podestà che ha il potere di reclutare il personale docente e il rischio di avere docenti allineati ai suoi convincimenti è enorme". Il leader Sel aggiunge: "Un preside omofobo, ad esempio, arruolerà insegnanti bigotti, e questo lede l'articolo 33 della nostra Costituzione".
Ironico Pippo Civati che scrive sul suo blog: "'Con qualche ritocco, felicissimi di votare: così Bersani sulla cosiddetta riforma della Scuola che arriva in
Senato. Una posizione durissima, che mette a repentaglio la stabilità del governo: sì, ciao. Intanto il premier a Vicenza insiste e dice che c'è qualcuno che gli vuol male. Secondo me, se si riferisce al Pd, può stare serenissimo (visto che è a Vicenza)".
22.05.2015
SCUOLA. Scuola, a giugno sciopero degli scrutini e corteo a Roma Contro il Ddl Renzi-Giannini-Pd. Fiaccolate venerdì 5 in tutto il paese. Camusso: «Nel Ddl scuola ci sono molte cose importanti che vanno cambiate». Renzi «apre» ai docenti precari di seconda fascia Roberto Ciccarelli 21.5.2015, 23:59
ROMA - Lo scio-pero degli scru-tini si estende ai sin-da-cati più rap-pre-sen-ta-tivi della scuola con moda-lità diverse da quello pro-cla-mato da Cobas, Uni-co-bas e Usb. Ieri Flc-Cgil, Cisl e Uil
Scuola, Snals e Gilda hanno con-fer-mato l’astensione dalla prima ora di ser-vi-zio per tutti gli scru-tini in cia-scuna delle prime due gior-nate delle ope-ra-zioni («Il Mani-fe-sto», 16 e 21 mag-gio). La pro-te-sta uni-ta-ria non sarà dun-que di un’intera gior-nata, ogni docente di asterrà per un’ora a turno facendo slit-tare gli scru-tini di cin-que giorni. «Avverrà nel pieno rispetto delle dispo-si-zioni di legge e con-trat-tuali, sal-va-guar-dando le legit-time aspet-ta-tive di stu-denti e fami-glie» pre-ci-sano i sin-da-cati in una nota.
È la rispo-sta alle ester-na-zioni del loquace Roberto Alesse, pre-si-dente dell’Autorità di garan-zia per gli scio-peri, i cui rei-te-rati pre-avvisi di pre-cet-ta-zione degli inse-gnanti non hanno fatto arre-trare i sin-da-cati, né li hanno divisi come auspi-ca-vano il Par-tito Demo-cra-tico e la mini-stra dell’Istruzione Gian-nini. Lo scio-pero si farà e, come pre-vi-sto dalla legge, non riguar-derà le «classi ter-mi-nali», quelle cioè che affron-tano l’esame di terza media o di matu-rità, ma tutte le altre, di ogni ordine e grado. Venerdì 5 giu-gno, dalle 21, saranno orga-niz-zate fiac-co-late di pro-te-sta con-tro la riforma della scuola ormai giunta in seconda let-tura al Senato. Titolo dell’iniziativa: «La cul-tura in piazza». «Abbiamo molte idee su come miglio-rare la riforma e non si tratta di aspetti mar-gi-nali» ha con-fer-mato la segre-ta-ria Cgil Susanna Camusso.
Alla mani-fe-sta-zione nazio-nale con-tro il governo Renzi le mag-giori sigle sin-da-cali sem-brano avere pre-fe-rito le fiac-co-late. Il pro-filo basso si spiega con la volontà di tenere aperta la trat-ta-tiva e «appor-tare al testo «pro-fondi cam-bia-menti»: esten-sione del piano di assun-zione ai docenti con con-tratto a tempo deter-mi-nato e al per-so-nale ammi-ni-stra-tivo; abo-li-zione della «chia-mata diretta» dei docenti da parte del «pre-side mana-ger»; rifiuto della valu-ta-zione dei docenti con con-cetti arbi-trari e rin-novo del con-tratto nazio-nale. Pra-ti-ca-mente un altro mondo rispetto a quello sognato da Renzi che ha festeg-giato il pas-sag-gio alla Camera del Ddl come la fine dei «pre-sidi pas-sa-carte». A parole, l’apertura di modi-fi-che al Ddl al Senato viene ven-ti-lata da giorni. Una delle mino-ranze Pd ali-menta le voci con l’infelice bat-tuta di Ber-sani che si è detto «feli-cis-simo di votare la riforma» in caso di cam-bia-menti sui pre-sidi e le assunzioni.
Parole che pro-dur-ranno con-trac-colpi e malu-mori tra i docenti che chie-dono il ritiro del Ddl e attac-cano il Pd.Dal governo non arri-vano segnali di vero cam-bia-mento, quelli attesi dai sin-da-cati almeno. Gian-nini crede di «avere bilan-ciato le fun-zioni del pre-side». Così è dif-fi-cile instau-rare un dia-logo. Per sviare il movi-mento, Renzi ha aperto all’ipotesi dell’assunzione per gli inse-gnanti di seconda fascia delle gra-dua-to-rie di isti-tuto, abi-li-tati ma esclusi dalle 100.701 assun-zioni pre-vi-ste nel Ddl. «Ci stiamo ragio-nando — ha detto– mi dà noia che qual-cuno ha fatto il Tiro-ci-nio for-ma-tivo attivo e lo ha pure pagato». Per la cro-naca, sono migliaia i deten-tori di un Tfa pagato all’incirca 3 mila euro per ali-men-tare il busi-ness delle abi-li-ta-zioni che non val-gono, ad oggi, un’assunzione. E che forse domani potrebbe valere una chia-mata diretta dal pre-side, con un anno di prova e mas-sima dispo-ni-bi-lità ai suoi voleri. Senza con-tare che al con-corso del 2016 per 60 mila docenti lo Stato chie-derà un altro con-tri-buto. Tra tat-tica e annunci, i sin-da-cati e la mini-stra Gian-nini si incon-tre-ranno nuo-va-mente lunedì 25 mag-gio per la quarta volta. Gli altri incon-tri non hanno avuto esito.
Venerdì 22 maggio 2015
Scuola, i sindacati confermano la protesta. Due ore di sciopero durante gli scrutini La protesta unitaria di tutte le sigle del settore: Flc, Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda. «I punti critici del ddl sono rimasti, la mobilitazione va avanti»
Il ddl scuola «lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall’intero mondo della scuola». Con questa motivazione di fondo tutti i sindacati della scuola annunciano la conferma delle iniziative di mobilitazione anticipate ieri, incluso lo «sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni». In una nota congiunta, firmata dai segretari di Cgil Flc, Cisl e Uil scuola, Confsal Snals e Gilda Lgu, si afferma che «lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie»
21/05/2015 - 23:52
Scuola, i sindacati confermano un'ora di sciopero degli scrutini Tra le iniziative proclamate dalle segreterie di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu contro il ddl di riforma del governo Renzi c'è anche la fiaccolata in tutta Italia in programma venerdì 5 giugno alle 21
Sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni e l'iniziativa “La cultura in piazza”, venerdì 5 giugno a partire dalle 21, con fiaccolate in contemporanea in tutte le principali città italiane. Ecco le nuove iniziative di protesta proclamate dalle segreterie di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu contro il ddl di riforma della scuola promossa dal governo Renzi.
Secondo i sindacali, infatti, il ddl «lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall’intero mondo della scuola».
Chiesto anche «un piano di assunzioni che non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle Gae, escludendo decine di migliaia di docenti e Ata oggi in servizio con contratto a tempo determinato».
Ribadito, inoltre, il secco “no” «al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali e alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze».
Tutte queste richieste saranno al centro del dibattito previsto per lunedì 25 maggio con il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, al Miur.
21/05/2015, 17:54
I sindacati: "Il ddl lascia irrisolte molte criticità"
Scuola, i sindacati confermano lo sciopero degli scrutini Giannini: "Anche segnali positivi" di Vanessa Ioannou
ROMA - Dopo l’approvazione alla Camera del ddl sulla riforma della Scuola, che ora dovrà essere discusso in Senato, e dopo il plauso del premier Matteo Renzi per il successo del provvedimento, i sindacati hanno confermato lo sciopero e le iniziative di protesta già anticipate ieri in serata, tra cui lo sciopero della prima ore di servizio per tutti gli scrutini, in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni.
“Il ddl Scuola lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall'intero mondo della scuola”, hanno dichiarato i sindacati. Per i segretari generali dei sindacati Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda, rispettivamente, Mimmo Pantaleo, Francesco Scrima, Massimo Di Menna, Marco Paolo Nigi e Rino Di Meglio, è necessario apportare ancora ulteriori modifiche al testo di legge e per tale motivo occorre perseguire altre iniziative di lotta sindacale. L’obiettivo finale è quello di incidere sulla definizione del piano di assunzioni, di far rigettare la proposta di valutare i docenti con criteri arbitrari e attraverso il ricorso a commissioni prive di opportune competenze e, infine, di promuovere una revisione della procedura di rinnovo del contratto nazionale.
Pertanto, è confermato lo sciopero della prima ora di servizio per tutte gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate in cui verranno svolte le operazioni, le cui date variano sulla base del calendario adottato da ciascuna istituzione scolastica, eccezione fatta per le classi terminali dei cicli di studio. Verranno portate avanti anche le iniziative organizzate a livello territoriale e nelle scuole con l’obiettivo di garantire un maggiore coinvolgimento dei cittadini nei confronti della mobilitazione, attuando una costante azione di informazione al riguardo.
Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che ieri sera, dopo l’approvazione del ddl da parte della Camera si era detta molto soddisfatta dell’esito della votazione del provvedimento, nonostante le contestazioni, incurante delle svariate manifestazioni di dissenso nei confronti del provvedimento, ritiene che ci sia anche un “mondo della scuola che non va in piazza e che comincia a dare segnali positivi”.
22 MAGGIO 2015 h 05:55
Dopo l’approvazione alla Camera del Ddl Scuola, i sindacati si mobilitano: stop scrutini per un’ora e fiaccolata REDAZIONE SCUOLA -
La forma di sciopero – indetta da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu – sarà esercitata per due giorni, nella prima ora di servizio, ma nel “pieno rispetto delle disposizioni di legge”. Non ostacolate le classi che affronteranno gli esami. Alle 21 del 5 giugno manifestazione contemporanea in tutte le principali città d’Italia
Roma – I sindacati della scuola non desistono dalla protesta contro il disegno di legge di riforma della scuola, approvato in prima lettura dalla Camera dei Deputati. Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu hanno proclamano lo sciopero della prima ora di servizio “per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni, le cui date sono individuate in relazione al calendario adottato da ogni singola istituzione scolastica, con esclusione delle classi terminali dei cicli di studio“.
In una nota è speigato che lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio “avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie. Per il personale docente della scuola dell’infanzia, il personale educativo e il personale ATA lo sciopero si effettuerà nella prima ora di servizio (e nell’ultima, in caso di turno pomeridiano) delle giornate individuate per la scuola in cui presta servizio“.
La forma di protesta non interromperà le “le iniziative organizzate a livello territoriale e nelle scuole per un’azione costante di informazione e coinvolgimento dei cittadini sulle ragioni e sugli obiettivi della mobilitazione“.
In questo quadro e con questa finalità, venerdì 5 giugno si terrà un’iniziativa dal titolo “La cultura in piazza” che, a partire dalle 21, in tutte le principali città italiane vedrà sfilare in una fiaccolata per
porre all’attenzione dei cittadini i motivi della mobilitazione, su cui nei prossimi giorni le organizzazioni sindacali forniranno ulteriori e più approfondite indicazioni – anche di carattere organizzativo – su tutte le iniziative in preparazione.
Giovedì, 21 Maggio 2015
Dal blocco al blocchetto degli scrutini I lettori ci scrivono di Libero Tassella
Finalmente i dirigenti nazionali delle OO.SS. ieri sera hanno deciso sugli scrutini un'azione minimalista, ricordo che siamo stati noi a ridare credibilità politica a questi signori con uno sciopero maestoso il 5 maggio, credibilità che essi avevano perduto. Insomma hanno deciso di ritardare, sentite, di un'ora gli scrutini nei primi due giorni degli stessi, poi una fiaccolata il 5 in alcune città italiane.
Lascio a voi ogni commento. Tanto valeva, per gli scrutini, non fare niente. Ieri ho fatto una proposta concreta diffusa in rete, chiedendo, tra l'altro, ai segretari generali delle OO.SS. scuola di incatenarsi sotto Palazzo Chigi e iniziare lo sciopero della fame, dando l'esempio; chiedo ai colleghi, specialmente quelli iscritti di protestare per questo atteggiamento che a me sembra chiaramente rinunciatario dei sindacati Flc Cgil Cisl Uil Snals e Fgu ex Gilda.
Non siamo più disposti a riaccreditarli ancora una volta, si diano una mossa!
giovedì, maggio 21st, 2015
Scuola, i sindacati proseguono nelle mobilitazioni I segretari di Cgil Flc, Cisl e Uil scuola, Confsal Snals e Gilda Lgu hanno firmato un documento in cui annunciano la conferma delle iniziative di mobilitazione anticipate ieri, incluso lo “sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni”. La protesta prosegue dunque, dopo che alla Camera è arrivato il primo sì al ddl scuola, poiché questo “lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall’intero mondo della scuola”. I sindacati ribadiscono che “lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie”.
Queste le richieste sindacali: “”Un piano di assunzioni che non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle Gae, escludendo decine di migliaia di docenti e Ata oggi in servizio con contratto a tempo determinato; no al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali; no alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze; regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro; impegni precisi per il rinnovo del contratto nazionale”.
Tali obiettivi – concludono – “verranno riproposti in tutte le sedi di confronto nelle quali i sindacati saranno impegnati, a partire dall’incontro di lunedì 25 maggio con la ministra Giannini al Miur, e successivamente con le audizioni al Senato e l’ulteriore incontro col governo”. Intanto, però, arriva l’annuncio dell’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani, tra i leader della minoranza dem: “Con qualche correzione ancora al Senato tutti saranno felicissimi di votare. Credo che lo si farà e che il governo voglia fare qualche altro passo”. GM
21/05/2015
Riforma della scuola, sindacati compatti. Sciopero unitario anche per gli scrutini I sindacati della scuola, restano compatti e vanno avanti, insieme a studenti e famiglie, nella mobilitazione contro la riforma della scuola targata Giannini e che dalla Camera dei Deputati è approdata al Senato della Repubblica. Il pressing sindacale, unito a quello delle opposizioni e di molti senatori e parlamentari del Pd, è finalizzato al cambiamento di alcuni punti fondamentali del testo approdato a Palazzo Madama. Come detto tutte le sigle sindacali fanno muro e annunciano altre mobilitazioni, ecco la nota diffusa nel primo pomeriggio di giovedì da tutti i sindacati, gli stessi che avevano organizzato la manifestazione del 5 di maggio in tante città italiane e con un numero record di adesioni.
“Il testo del disegno di legge di riforma lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall’intero mondo della scuola. Resta dunque ancora la necessità di apportare al testo di legge profondi cambiamenti e si motiva per questo la proclamazione di ulteriori iniziative di lotta sugli stessi obiettivi individuati nella piattaforma dello sciopero generale del 5 maggio. Ecco i punti sui quali il sindacato non ha alcuna intenzione di fare passi indietro: un piano di assunzioni che non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle GAE, escludendo decine di migliaia di docenti e ATA oggi in servizio con contratto a tempo determinato; no al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali; no alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze; regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro; impegni precisi per il rinnovo del contratto nazionale. Questi obiettivi verranno riproposti in tutte le sedi di confronto nelle quali i sindacati saranno impegnati, alla luce di quanto convenuto a Palazzo Chigi il 12 maggio, a partire dall’incontro di lunedì 5 maggio con la ministra Giannini al Miur, e successivamente con le audizioni al Senato e l’ulteriore incontro col governo, puntando a ottenere i necessari cambiamenti al testo di legge”.
Poi la conclusione e l’annuncio di una ulteriore mobilitazione: “A tal fine le segreterie di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu proclamano lo sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni, le cui date sono individuate in relazione al calendario adottato da ogni singola istituzione scolastica, con esclusione delle classi terminali dei cicli di studio. Lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie. Per il personale docente della scuola dell’infanzia, il personale educativo e il personale ATA lo sciopero si effettuerà nella prima ora di servizio (e nell’ultima, in caso di turno pomeridiano) delle giornate individuate per la scuola in cui presta servizio. Proseguiranno le iniziative organizzate a livello territoriale e nelle scuole per un’azione costante di informazione e coinvolgimento dei cittadini sulle ragioni e sugli obiettivi della mobilitazione; si darà inoltre vita nella giornata di venerdì 5 giugno, con inizio alle 21, ad una
iniziativa dal titolo ‘La cultura in piazza’ con fiaccolate che avranno luogo contemporaneamente in tutte le principali città italiane”.
GIOVEDÌ 21 MAGGIO 2015 16:16
Sindacati scuola sciopero prima ora scrutini e fiaccolate nelle citta Le iniziative proclamate da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu contro il ddl di riforma
Roma, 21 mag. (Labitalia) - "Sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni" e l'iniziativa "La cultura in piazza", venerdi' 5 giugno a partire dalle 21, con fiaccolate in contemporanea in tutte le principali citta' italiane. Sono le "ulteriori iniziative di lotta" proclamate dalle segreterie di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu contro il ddl di riforma della scuola. Secondo le sigle sindacali, il ddl "lascia irrisolte molte delle sue piu' evidenti criticita' e non da' risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall'intero mondo della scuola". I sindacati chiedono "un piano di assunzioni che non puo' limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle Gae, escludendo decine di migliaia di docenti e Ata oggi in servizio con contratto a tempo determinato".
Dicono "no al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali", "no alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze". Chiedono "la regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro" e "impegni precisi per il rinnovo del contratto nazionale". Obiettivi che saranno "riproposti in tutte le sedi di confronto" a partire dall'incontro "di lunedi' 25 maggio con il ministro dell'Istruzione Giannini al Miur e successivamente con le audizioni al Senato e l'ulteriore incontro col governo".
Le segreterie di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu "proclamano lo sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni, le cui date sono individuate in relazione al calendario adottato da ogni singola istituzione scolastica, con esclusione delle classi terminali dei cicli di studio". "Lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio avverra' nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie - sottolineano - Per il personale docente della scuola dell'infanzia, il personale educativo e il personale Ata lo sciopero si effettuera' nella prima ora di servizio (e nell'ultima, in caso di turno pomeridiano) delle giornate individuate per la scuola in cui presta servizio". (Adnkronos)
22/05/2015 06:25:00
La "Buona Scuola" passa alla Camera. Docenti scioperano. Manifestazione a Trapani Dopo il “sì” della Camera dei Deputati al ddl sulla “Buona Scuola” targato Renzi-Giannini continua la mobilitazione degli insegnanti contrari al provvedimento.
I sindacati della scuola hanno annunciato lo sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni. In una nota congiunta, firmata dai segretari di Cgil Flc, Cisl e Uil scuola, Confsal Snals e Gilda Lgu, si afferma che "lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie". Per i sindacati il ddl scuola, che dopo il voto favorevole della Camera passerà al Senato, lascia irrisolte molte criticità che erano state evidenziate già nelle scorse settimane. Lo sciopero durante gli scrutini arriva dopo lo sciopero generale del 5 maggio scorso, quando in diverse città italiane c’è stata grande partecipazione da parte degli insegnanti, personale scolastico, ma anche studenti e genitori.
Il ddl sulla “Buona scuola” prevede più autonomia ai dirigenti scolastici per hiedere e gestire risorse umane, tenologiche e finanziarie. I dirigenti scolastici somiglieranno sempre più a dei manager, e avranno la possibilità i organizzare una loro squadra, anche in base ai posti che si liberano ogni anno attraverso albi territoriali. Dal prossimo settembre ci saranno 100 mila insegnanti stabilizzati. Viene previsto il potenziamento dell’insegnamento delle lingue straniere. Almeno 400 ore di alternanza scuola-lavoro per gli istituti tecnici-professionali e 200 per i licei. Previsto un voucher di 500 euro per i docenti per l’aggiornamento professionale, con la formazione obbligatoria. Le donazioni di privati alle scuole comporteranno dei benefici fiscali sulle dichiarazioni dei redditi. Questi alcuni punti del ddl.
Per i sindacati però si tratta di un disegno di legge “scellerato”. "Un piano di assunzioni che non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle Gae, escludendo decine di migliaia di docenti e Ata oggi in servizio con contratto a tempo determinato; no al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali; no alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze; regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro; impegni precisi per il rinnovo del contratto nazionale" scrivono in una nota congiunta. E sono questi i punti che porteranno al tavolo del Ministro dell’Istruzione il prossimo 25 maggio. Sono previste anche delle manifestazioni nelle città italiane. A Trapani il movimento Trapani Cambia ha deciso di sostenere tutti quei docenti e studenti contrari al Ddl sulla Buona scuola perché - spiega - “non si tratta di una riforma che ridetermina in meglio il governo di una scuola ma di un disegno di legge scellerato con cui si decreta la morte della scuola pubblica, la morte della libertà di insegnamento e di apprendimento”.
“Nonostante le forti e incessanti mobilitazioni tenutesi in tutto il territorio nazionale il disegno di legge, da poco approvato alla Camera, - si legge nella nota - continua a contenere norme inaccettabili per il personale della scuola: l'esclusione di molti precari dalla stabilizzazione, la chiamata diretta dagli albi territoriali, la marginalizzazione del principio di contrattazione con le rappresentanze sindacali, un sistema di ripartizione inaccettabile delle risorse alle scuole, l'assenza totale di risorse per il rinnovo del contratto scaduto da oltre sei anni sono solo alcuni dei punti più inaccettabili nel disegno di legge"
“Per tale ragione- continua il movimento - riteniamo opportuno continuare a protestare non come insegnanti, o alunni ma come cittadini che ritengono che tale riforma vada contro l’interesse del paese a una vita scolastica più adeguata alla realtà dei tempi, più vicina ai cittadini, più in grado di preparare i giovani ad affrontare i problemi di una società in profonda crisi a causa delle diseguaglianze tra una piccola classe di privilegiati, che godono di retribuzioni enormi, e una grande massa di cittadini, tra cui i docenti, che vivono in uno stato di bisogno”.
Trapani cambia, insieme alla Rete degli Studenti Medi , ha deciso quindi di promuovere un incontro pubblico con i senatori del territorio che si terrà il 25 Maggio alle ore 17 presso l'Istituto Comprensivo Ciaccio Montalto. All’incontro sarà presente anche Fabrizio Bocchino, vice presidente della Commissione istruzione del Senato.
28 CittàL’ECO DI BERGAMO
MERCOLEDÌ 20 MAGGIO 2015
LAURA ARRIGHETTI
Si è tenuto ieri il primodi quattro incontri fissati dal prefetto di Bergamo Francesca Ferrandino con i 242 sindaci bergamaschi per fare il punto sull’emergenza profughi e defi-nire gli interventi di accoglien-za sul territorio bergamasco. Inoccasione del primo appunta-mento sono giunti in via Tasso 62 primi cittadini provenienti soprattutto dalla Bassa, ma al-l’appello hanno risposto anche rappresentanti dell’hinterlandcon Curno, Seriate, Dalmine, Scanzorosciate e Pedrengo.
Gli obiettivi dell’incontroerano stati spiegati preceden-temente dal prefetto in una let-tera che invitava i sindaci a pre-sentarsi per definire strategie per gestire l’emergenza. «I con-tinui flussi migratori di cittadi-ni stranieri – si legge nella lette-ra del prefetto – e la conseguen-te necessità di reperire sul ter-ritorio strutture capaci di con-sentire l’ospitalità e l’assistenzatemporanea hanno posto in lu-ce la necessità di delineare effi-caci percorsi operativi in grado di far fronte alle numerose cri-ticità che si palesano nell’ambi-
Un gruppo di profughi in un centro di accoglienza
Attesi 300 profughi«Accordo o i Comuninon avranno voce»L’incontro. Il prefetto incontra 62 sindaci per il punto sull’emergenza. C’è l’ipotesi che, senza un piano definito,i migranti vengano sistemati in strutture private
to delle attività di accoglienza. In tale contesto assume un ruo-lo rilevante il rapporto di colla-borazione tra istituzioni, alloscopo di garantire, nel rispetto dei ruoli, l’adempimento delle attività connesse». Il confrontoè quindi avvenuto ieri nello spa-zio Viterbi della Provincia, doveFrancesca Ferrandino ha accol-to i sindaci e ascoltato le loro ri-chieste e le loro opinioni sulla vicenda. Da quanto appreso su-bito dopo la riunione, a breve potrebbero arrivare in provin-cia circa 300 profughi che an-drebbero così ad aggiungersi ai 580 profughi già presenti in 11 Comuni e ospitati da 13 comu-nità del territorio. In attesa di conferme da parte di Via Tasso,non si placano le polemiche, con i sindaci leghisti che hannoconfermato la loro volontà di
dare battaglia sull’argomento, esprimendo la loro ferma con-trarietà ad ospitare i profughi. «Il nostro Comune – spiega il sindaco leghista di Seriate Cri-stian Vezzoli – ha già molti pro-blemi da affrontare, tra cui i ta-gli e la drammatica situazione sociale di alcuni nostri cittadi-ni. Mi oppongo alla richiesta di offrire disponibilità e, inoltre, ho chiesto al prefetto di non agi-re come a Martinengo, dove il sindaco non è nemmeno stato avvisato dell’arrivo dei profu-ghi». Le proteste si sono alzate ulteriormente nel corso dell’in-contro, quando il prefetto – se-condo quanto raccontato dai sindaci – avrebbe dichiarato che, nell’eventualità di man-canza di un piano definito a ta-volino, potrebbe decidere dicollocare i profughi in struttureprivate del territorio, escluden-do quindi le amministrazioni dalla gestione dell’emergenza. «Dobbiamo stare attenti a que-sti confronti – sottolinea inveceil sindaco del Pd di Treviolo Pa-squale Gandolfi – perché il pre-fetto potrebbe decidere indi-pendentemente dalla nostra posizione e questo andrebbe a
danneggiare tutto il territorio. Fondamentale perciò conti-nuare a dialogare per trovare una strategia comune». Da un primo sondaggio tra primi cit-tadini, sembrerebbe prevalere l’indisponibilità ad accogliere nuove persone, tranne alcune posizione nette, come quelladel Comune di Costa di Mezza-
te: «Non sarà facile affrontare laquestione – spiega Silvia Cassis– ma è giunto il momento di unirci per accogliere i profughi,perché la diversità deve essere un valore aggiunto alla nostra comunità e perché moralmen-te non possiamo abbandonare al loro tragico destino questicittadini».
� Costa di Mezzate, voce fuori dal coro: non possiamo abbandonarli al loro tragico destino
Sindacati
Tutte unite le sigle sindacali:
«Il governo ci ascolti sui
problemi veri della scuola.
Assunzioni senza esclusioni»
Una cinquantina ieripomeriggio i lavoratori dellascuola fuori dalla prefettura diBergamo. Al presidio, organiz-zato contro la riforma della«Buona scuola», hanno parte-cipato Flc Cgil, Cisl, Uil, Snalse Gilda Unams/Snadir e glistudenti di UdS. «Chiediamo –sottolinea Elena Bernardini diFlc Cgil – al governo di ascolta-re i nostri consigli, sui proble-mi veri della scuola. Tra i temiprincipali l’autonomia e l’as-sunzione dei precari». «Pro-poniamo – continua GiuseppeFavilla, di Gilda – un piano diassunzioni triennale serio perassumere i precari, senzaescludere nessuno». Perché lascuola, come sottolinea SalvoInglima, di Cisl «non è in manoai sindacati, ma è fatta da chi cilavora, insegnanti e Ata che sistanno schierando» contro lariforma. Altro tema caldo, il«preside sceriffo». «I lavorato-ri della scuola – dice GiuseppeMandurrina, di Uil Scuola –non accettano una riforma chesi basa solo sulla figura del pre-side e non tiene in considera-zione la collegialità». «Una grave pecca – sottolinea LorisRenato Colombo dello Snals –è che non viene considerato ilpersonale Ata». Le delegazio-ne dei sindacati è stata ricevu-ta dal Prefetto, Francesca Fer-randino.
Dal prefettogli insegnantiche contestanola Buona scuola
ma che di dirigente». Vecchi, presidente della
Polisportiva da 8 anni e allespalle una carriera di vice-presidente da 25 anni, ha vo-luto sottolineare le doti diEnrico, soprattutto nel rela-zionarsi con i giovani atleti:«Si è sempre contraddistintoper le capacità umane e rela-zionali con i giovani – conti-nua il presidente – e per la no-stra realtà questa sua pro-pensione era il massimo, es-sendo noi una piccola asso-ciazione sportiva che si basaproprio sul valore dei giova-ni. Era un ragazzo d’oro, sem-pre attento e preciso nei suoiinterventi in Consiglio, sonostato proprio io a offrirgli iposti dirigenziali, perché nu-trivo massima fiducia in lui.Ora valuteremo, nella prossi-ma riunione, come rendergligiustamente omaggio e ricor-darlo».
Enrico lascia la moglieCinzia e i figli Alessandro eBeatrice, oltre ai genitori An-na e Beppe, la sorella Fabriziae il fratello Claudio. I funeraliavranno luogo questa matti-na alle 9 nella Parrocchiale diBoccaleone. Il corteo funebrepartirà dall’ abitazione di viaBorgo Palazzo 185. Laura Arrighetti
ne, dagli anni Novanta fino al2003, alla guida della sezionesci. «Siamo rimasti molto col-piti dalla sua scomparsa –commenta il presidente dellaPolisportiva Amedeo Vecchi–. Non ci capacitiamo di cosapossa essere successo, vistoche proprio venerdì avevafatto una visita cardiologica esembrava fosse tutto a posto.Il cuore però a volte giocabrutti scherzi e il destino, tra-gico, di Enrico è stato questo.Ci mancherà tutto di lui: ilsuo impegno prezioso e la suavoglia di vivere che ha sempretrasmesso ai suoi ragazzi, conil suo ruolo di educatore pri-
Il lutto
Guidava da oltre 15 anni
la sezione sci dell’Unione
sportiva di Borgo Palazzo.
Il presidente: ragazzo d’oro
Un malore improv-viso ha stroncato ieri la vita diEnrico Gritti, noto con il so-prannome «Il Biondo», 47anni di Bergamo molto cono-sciuto in città per il suo impe-gno alla guida per oltre 15 an-ni della sezione sci dell’Unio-ne sportiva Olimpia di viaBorgo Palazzo. Enrico stavaguardando la televisione nelsalotto di casa quando, im-provvisamente, è stato colpi-to da un infarto che non gli halasciato scampo.
Ad accorgersi della trage-dia la moglie Cinzia che hatrovato ilmarito immobilesul divano e che non ha potu-to fare altro che chiamare isoccorsi. Per Enrico però nonc’è stato nulla da fare: il suocuore non ha retto e si è fer-mato nonostante l’interven-to dei sanitari.
Gritti è sempre statoamante dello sport e, permolti anni, ha collaboratocon l’Unione sportiva Olim-pia prima come dirigente, poinel consiglio direttivo e infi-
Infarto davanti alla televisioneMuore dirigente dell’Olimpia
Enrico Gritti
-
5xmille a
FRO tvl la Ricerca con L"OspedaLe dentro
e dentro L'OspedaLe A La nostra saLute I.
I I
#DiamociDentro
r
sc .~
f irma nell"apposito riquadro detla dichiarazione dei redditi. Grazie.
-
, " l
-
COBBIEBE DELLA SEBA Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 20 1 /2
Sciopero degli scrutini confermato C' è la firma di tutti i sindacati «Stop di un' ora nei primi due giorni». TI pressing di Bersani per cambiare la legge
Stavolta la firma è di tutti i sindacati, anche se la forma è smorzata: FIc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, rm!imlrt!il'it5m e Gilda annunciano - dopo quello proclamato dai Cobas - lo sciopero degli scrutini, ma solo per la prima ora di servizio «in ciascuna delle prime due giornate», e senza coinvolgere le ultime classi, quindi mettendo in salvo gli esami. Non è la prima volta che succede: lo sciopero (sempre parziale) degli scrutini è stato attuato recentemente il 19 febbraio 2009, il 25 giugno del 2010, e dal 9 al 17 giugno 2011, sempre con conseguenze - fanno filtrare dal Miur - minime per famiglie e studenti.
Una protesta sotto tono? «No, la mobilitazione continua, ma secondo le regole -avverte Mimmo Pantaleo, Cgil -. Quel testo passato alla Camera è negativo. Basta coi balletti, lunedì all'incontro col go-
64,9 Per cento Èlaquota del personale della scuola che ha aderito lo scorso 5 maggio allo sciopero indetto da Flc~ Cgil. Uii scuola, Cisl scuola, Gilda-Unams, Snals-Confsal
ver,no ci aspettiamo modifiche su precari, comitato di valutazione, prerogative contrattuali». E i cambiamenti richiesti sono più o meno quelli che sostiene anche Pier Luigi Bersani, che ieri ha mandato un segnale distensivo al governo nel caso in cui il disegno di legge venga modificato al Senato, dove approda la prossima settimana.
«Saremo felicissimi di votare la riforma», dice l'ex segretario Pd, a patto che vengano risolte «due questioni basiche: una è ii rapporto tra l'autonomia di un insegnante e il ruolo del dirigente» e l'altra è il precariato, su cui «si sta creando una sanguinosa discriminazione di condizioni». Pure l'ex Pd Pippo Civati si dice «felicissimo di votare con qualche ritocco», mentre Stefano Fassina (che nel Pd ci resta solo se la riforma cambierà) insiste: «Una chiusura sarebbe incomprensibile», lasciando intuire che la
trattativa sulla riforma potrebbe cambiare gli equilibri tra Renzi e la minoranza dem, pronta a intestarsi l'ok alla riforma. Ma il clima è tutt'altro che disteso: ai lavori della commissione Istruzione al Senato - che iniziano mercoledì 28 maggio, con termine per gli emendamenti al primo giugno - non parteciperà la senatrice Maria Mussini, ex M5S, ora Gruppo misto, prima convocata e dopo 40 minuti «cassata».
Una decisione presa «per garantire l'equilibrio tra maggioranza e opposizione in commissione», assicura ii presidente del Senato Pietro Grasso. Una scelta che violerebbe «le regole per paura del dibattito all'interno del Pd», dice la presidente del Gruppo misto, Loredana De Petris. Mussini, prima firmataria di una legge di iniziativa popolare sulla scuola e battagliera nei confronti di questo ddl, si dice «disgusta-
ta»: teme di essere stata esclusa solo per evitare un suo presunto voto a sfavore della riforma Renzi, che a palazzo Madama ha i numeri più risicati.
«Se abbiamo optato per un calendario dei lavori così intenso è proprio perché il testo non è blindato e sono possibili modifiche», prova a smorzare la senatrice Francesca Puglisi, ricordando che la commissione lavorerà anche in pausa elettorale. «Sino ad allora faremo audizioni e ascolteremo i sinda,calli>. Che però non promettono sconti: <<I precari di seconda fascia devono rientrare, è irrinunciabile», dice Massimo Di Menna, UiI. «Un professore non può essere valutato da genitori e studenti, sarebbe come un vigile giudicato da un automobilista multato», aggiunge Francesco Scrima, Cisl. La battaglia è appena cominciata.
Valentina Santarpia '!II @ValentinaSant18
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.5
'" M 00
'" o
COBBIEBE DELLA SEBA
Il ddl
e Il disegno di legge sulla Buona scuola era stato licenziato dal consiglio dei ministri il 12 marzo scorso. Mercoledì ha ottenuto l'ok della Camera. Ai primi di giugno tocca al Senato pronunciarsi
eli preside decide il piano dell' offerta formativa e sceglie i docenti, ma deve motivare ogni decisione pubblicamente sul sito online della scuola (il Pofdeve essere approvato dal consiglio di istituto). Un nucleo di valutazione regionale valuterà il suo operato
e Tra le novità, !'istituzione di uri comitato di valutazione costituto da docenti, genitori e (alle superiori) studenti, che affianca il preside nelle scelte.
L'impatto sul Pii n valore perCentuale dellaspèSS per l~sttu~tlèrispèttOal Prodotto intemo lordo 25------------~------~~77--~~~---
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 20 2/2
Dati riferiti al2QlO
d'Arco
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.6
Garanttsta
Vietato dissentire • • • m commissione
di Riccardo Paradisi a, paglina, (i
I l ddl sulla cosiddetta buona scuola approda al Senato - dopo
essere passato alla Camera - e per
non avere sorprese il Pd pensa bene di impedire la presenza di una figura non controllabile nella commissione Istruzione, A sollevare il caso è Loredana De Petris di SeI, che de-
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 6 1 /2
nuncia lo stop dato dal presidente del Senato Grasso al trasferimento della senatrice Maria Mussini dalla commissione Giustizia alla commissione Istruzione, La senatrice Mussini è un insegnante e non è entusiasta della "Buona scuola",
Scuola al Senato vietato dissentire? IL PD DICE NO ALLARRIVO DI UN'AVVERSARIA DELLA BUONA SCUOLA IN COMMISSIONE ISTRUZIONE
di Riccardo Paradisi
Il ddl sulla cosiddetta buona scuola approda al Senato -dopo essere passato alla Ca
mera - e per non avere sorprese il Pd pensa bene di impedire la presenza di una figura non controllabile nella commissione Istruzione. A sollevare il caso è Loredana De Petris di SeI, che denuncia il rifiuto da parte del presidente del Senato Grasso e del Pd del trasferimento della senatrice Maria Mussini dalla commissione Giustizia alla commissione Istruzione. La senatrice Mussini, ex grillina ora nel gruppo misto, è un insegnante ed è prima firmataria di una legge di iniziativa popolare proprio sulla scuola. Ma la richiesta viene appunto respinta, perché, a detta di Grasso, con l'arrivo della senatrice si modificherebbero gli equilibri fra l'opposizione e la maggioranza che avrebbe così un voto in meno su cui contare. Dopo la sostituzione dei "dissidenti" Pd in Affari costituzionali, la scorsa estate, in occasione del ddl Boschi, la composizione delle commissioni torna ad essere di nuovo motivo di tensione al Senato e restituisce l'indice barometrico di un clima molto teso sul ddl scuola. La maggioranza osten-
ta la solita sicurezza ma, a parte il ministro Giannini, "stanca ma felice", i vertici del Pd, Renzi compreso, hanno capito quanto sia profondo lo strappo consumato con il mondo della scuola. Tanto che ancora ieri il premier continuava a garantire di non voler chiudere la porta al dialogo, che il ddl è ancora migliorabile, che ci sono errori - come quello della falcidiazione dei precari di seconda fascia. E chissà se con il passare dei giorni e il moltiopicarsi degli scioperi e delle mobilitazioni non si accorgerà che anche i precari di terza fascia vengono malamente eliminati da questo ddl, così come gli abilitati del concorso del 1999, gli ultimi ad avere sostenuto un concorso ordinario, la cui graduatoria verrebbe addirittura soppressa da questa riforma. Tensione nella maggioranza dunque, anche perché la minoranza dem sembra decisa a ottenere delle modifiche al ddI. L'ex segretario Pierluigi Bersani dice che la riforma lui la voterebbe molto volentieri, che non c'è nessuna intenzione di creare problemi al governo, solo che le modifiche vanno apportate. Stefano Fassina è meno ellittico e felpato e la mette giù dura e chiara: «Tra il popolo dem, abbandonato da un Pd geneticamente modificato, e il partito
di Renzi, scelgo il primo» dice Fassina in un'intervista a Repubblica. E poi, ricorda l'esponente dem, senza un piano pluriennale di assunzione degli insegnati precari si riproduce il dramma degli esodati. La minoranza dem al Senato dovrebbe mostrare una maggiore compattezza almeno per rivendicare la modifica su un paio di punti del ddl: la cancellazione o l'attenuazione dei poteri dei presidi di chiamare e rimuovere dall'incarico i docenti; l'introduzione di un piano pluriennale di assunzione degli insegnanti precari. Ma nel Pd c'è sempre qualcu-
no più renziano di Renzi e così il senatore Andrea Marcucci di fronte alle richieste di miglioramento del ddl sbatte sul tavolo i tre miliardi messi nella scuola e le centomila assunzioni e poi garantisce: «faremo presto e bene». Una minaccia più che una promessa considerato il merito della riforma. Dall'impasse soprattutto del caos assunzioni dove il governo intende agire senza un criterio preciso attirandosi una mole di ricorsi giudiziari impressionanti se ne esce solo con un piano pluriennale di assunzioni come continuano a dire i sindacati e tutte le persone sensate che stanno ragionando sulla scuola
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag, 7
Giranttsta in questi giorni. Adirittura le gerarchie ecclesiastiche intervengono nel dibattito sulla scuola. Il cardinale presidente della Cei, Angelo Bagnasco invita il governo alla ponderazione e a una maggiore concertazione. «Un tempo più disteso per sentirsi, è
la premessa per risultati migliori. Se poi ci sono urgenze che si possono risolvere in tempi brevi - ha
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 6 2/2
aggiunto in relazione alle assun- la. Ma da parte delle sigle della zioni dei precari - nulla toglie che scuola e degli stessi docenti c'è si possano eventualmente scor- molto scetticismo. Non si fidano porare e dare risposte subito». Da più. E così tanto per non sbagliaparte loro i sindacati non hanno re si mettono in campo nuove inimai smesso di dirsi disponibili al ziative di agitazione unitarie. FIe confronto. La segretaria Cgil Su- Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, sanna Camusso si dice pronta a !mIIH!l tttmll'!'Il e Gilda Fgu hanno sedersi al tavolo con il governo: già proclamato lo sciopero della «Abbiamo molte idee su come prima ora di servizio per tutti gli migliorare la riforma della scuo- scrutini in ciascuna delle prime
due giornate di svolgimento delle operazioni.
'" O') 00
'" o
~ w
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.8
IL GIORNALE D'ITALIA Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 2 1
Intanto la minoranza Pd torna ... a cuccia: "Con qualche correzione pronti a votarla al Senato"
di Igor Traboni
sindacati della scuola continuano a prendere di petto il ddl di riforma del settore, approvato ieri l'altro dalla Camera e atteso comunque dalle forche caudine del Senato,
dove la maggioranza ha numeri meno ampi. FIe Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, ~ rGim11 e Gilda Fgu hanno infatti deciso di proclamafe lo sciopero della prima ora di servizio "per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni, le cui date sono individuate in relazione al calendario adottato da ogni singola istituzione scolastica, con esclusione delle classi terminali dei cicli di studio". In una nota si spiega che lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio' 'avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie". E questo per non incorrere nelle ulteriori ire del Garante per gli scioperi che già si è detto contrario ad un blocco degli scrutini. "Per il personale docente della scuola dell'infanzia, il personale educativo e il personale ATA lo sciopero si effettuerà nella prima ora di servizio (e nell'ultima, in caso di turno pomeridiano) delle giornate individuate per la scuola in cui presta servizio - fanno altresì sapere i sindacati che poi aggiungo che comunque "proseguiranno le iniziative organizzate a livello territoriale e nelle scuole per un'azione
costante di informazione e coinvolgimento dei cittadini sulle ragioni e sugli obiettivi della mobilitazione; si darà inoltre vita nella giornata di venerdì 5 giugno, con inizio alle 21, ad una iniziativa dal titolo "La cultura in piazza" con fiaccolate che avranno luogo contemporaneamente in tutte le principali città italiane. Nei prossimi giorni verranno diffuse indicazioni operative su tutte le iniziative previste. Intanto della scuola si è parlato ieri anche nel corso della segreteria Pd, ad ulteriore dimostrazione che anche questa vicenda è tutta interna al partito. Al termine della riunione Renzi non ha escluso ulteriori modifiche, come peraltro chiesto dalla minoranza del partito. Quella mi-
noranza che, dopo tanto 'abbaiare', ora appare più mansueta. "Con qualche correzione ancora al Senato tutti saranno felicissimi di votare", ha infatti detto ieri Pier Luigi Bersani sul passaggio al Senato del ddl Scuola, aggiungendo che' 'nl merito della questione, tutti vedono i problemi aperti: poteri del dirigente scolastico, discriminazioni tra precari. Bisogna discutere, non mettere la fiducia. Se si vuole correggere qualcosa non ci vuole molto tempo. Non c'è nient'altro che il merito della questione", ha aggiunto Bersani, facendo capire che la minoranza si una prospettiva politica più ampia non ha proprio nessuna intenzione reale di far la guerra a Renzi. III
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 10
il manifesto Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 4 1
SINDACATI • Fiaccolate venerdì 5 e corteo unitario a Roma. Renzi «apre» ai docenti precari
A giugno un' ora di sciopero degli scrutini I
Roberto Ciccarelll
L o sciopero degli scrutini si estende ai sindacati più rappresentativi della scuola con
modalità diverse da quello proclamato da Cobas, Unicobas e Usb. Ieri Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola, rmmL'l e Gilda hanno confermato l'astensione dalla prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate delle operazioni (<<Il Manifesto», 16 e 21 maggio). La protesta unitaria non sarà dunque di un'intera giornata, ogni docente di asterrà per un' ora a turno facendo slittare gli scrutini di cinque giorni. ,<Awerrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie» precisano i sindacati in una nota.,
È la risposta alle esternazioni del loquace Roberto Alesse, presidente dell'Autorità di garanzia per gli scioperi. i cui reiterati pre-avvisi di precettazione degli insegnanti non hanno fatto arretrare i sindacati, né li hanno divisi come auspicavano il Partito Democratico e la ministra dell'Istruzione Giannini. Lo sciopero si farà e, come previsto dalla legge, non riguarderà le «classi terminali», quelle cioè che affrontano l'esame di terza media o di maturità, ma tutte le altre, di ogni ordine e grado. Venerdì 5 giugno, dalle 21, saranno organizzate fiaccolate di protesta contro la riforma della scuola ormai
Camusso: ((Nel Ddl scuola ci sono molte cose importanti che vanno cambiate))
giunta in seconda lettura al Senato. Titolo dell'iniziativa; «La cultura in piazza». A Roma ci sarà un corteo unitario regionale. Si sta studiando il percorso che dovrebbe terminare in centro. «Abbiamo molte idee su come migliorare la riforma e non si tratta di aspetti marginali» ha confennato la segretaria Cgil Susanna Camusso.
Si registra l'estremo tentativo di mantenere aperta la trattativa e «apportare al testo «profondi cambiamenti»; estensione del piano di assunzione ai docenti con contratto a tempo determinato e al personale amministrativo; abolizione della «chiamata diretta» dei docenti da parte del '<preside managef»; rifiuto della valutazione dei docenti con concetti arbitrari e rinnovo del contratto nazionale. Praticamente un altro mondo rispetto a quello in cui vive Renzi che ha festeggiato il passaggio alla Camera del Dell come la fine dei «presidi passacarte». A parole, l'apertura di modifiche al Dell al Senato viene ventilata da giorni. Una delle mi-
noranze Pd alimenta le voci con l'infelice battuta di Bersani che si è detto «felicissimo di votare la riforma» in caso di cambiamenti sui presidi e le assunzioni. Parole che produrranno contraccolpi e malumori tra i docenti che chiedono il ritiro del Dell e attaccano il Pd.Dal governo non arrivano segnali di vero cambiamento, quelli attesi dai sindacati almeno. Giannini crede di «avere bilanciato le funzioni del preside». Al momento è difficile instaurare un dialogo.
Su alcuni punti lo scenario è in movimento. Renzi sembra avere aperto all'ipotesi dell' assunzione per gli insegnanti di seconda fascia delle graduatorie, di istituto, abilitati ma esclusi dalle 100.701 assunzioni previste nel Dell. «Ci stiamo ragionando - ha detto- mi dà noia che qualcuno ha fatto il Tirocinio formativo attivo e lo ha pure pagato». Per la cronaca, sono migliaia i detentori di un Tfa pagato all'incirca 3 mila euro per alimentare il business delle abilitazioni che non valgono, ad oggi, un'assunzione. E che domani potrebbe valere una chiamata diretta dal preside, con un anno di prova e massima disponibilità ai suoi voleri. Senza contare che al concorso del 2016 per 60 mila docenti lo Stato chiederà un altro contributo. Tra tattica e annunci, i sindacati e la ministra Giannini si incontreranno nuovamente lunedì 25 maggio per la quarta volta. Gli altri incontri non hanno avuto esito.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6
~ ______ ~~ ________ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.11
IL ,,"~MATTINO Quotidiano Data 22-05-2015
Pagina 12 Foglio 1
«Scuola, un'ora di sciopero degli scrutini» Protesta confennata, escluse terza media e ultimo anno delle superiori. Scintille sulla Commissione
Elena Romanazzi
I sindacati non mollano e al Senato ci sono state le prime scintille per la composizione della commissione Istruzione. TI giomo dopo l'approvazione alla Camera del ddl «Buona scuolél», restano le tensioni e i distinguo. Cgil, Cisl, Uil, ~ e Gilda confermano la mobilitazione e confermano «lo sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni». Il blocco (parziale) sarà diverso regione per regione, scuola per scuola, visto che è legato sostanzialmente al calendario scolastico. Tutto - spiegano i rappresentanti dei sindacati avverrà nel pieno rispetto delle di-
cata una notte «bianca», la <<llotte dei precari» fissati per domani a Roma e in altre città.
Alle modifiche il governo ci sta pensando. Lunedì è fissato il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha convocato i leader di tutti i sindacati. «Noi siamo pronti», spiega Susanna Camusso, leader della Cgil. Quello del 25 maggio è solo uno dei primi incontri, poi ci saranno le audizioni al Senato e infine un nuovo vertice con il govemo. Un percorso dove comunque non è previsto ilricorso al voto di fiducia. C'è tempo dal momento che il ddl dovrà essere approvato entro il 15 giugno. «Non ci si deve far prendere dalla fretta - invita il presidente
della CeiAngelo Bagnasco -un tempo più disteso, senza acsposizioni di legge e con
trattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie». Restano fuori dallo sciopero le classi di fine ciclo, dunque terza media e ultimo anno delle superiori.
«Pronti al voto in Senato
qua alla gola e dove c' è possibilitàmaggiore di riflettere e confrontarsi' è premessa per risul-tati migliori».
La partita è tutta aperta. TI governo non chiude alle modifiche, Renzi apre a delle correzioni che vengono invocate non solo dai
se arriverà qualche modifica» Resta il nodo precari Tfa
Ma come andrà al Senato? Gioà ieri le prime scintille. La richiesta di spostamento della senatrice Maria Mussini, già M5S e ora nel gruppo misto, dalla Commissione giustizia al'Istruzione. Spostamento impedito dal presidente Piero Grasso. I motivi? La tutela del sindacati ma anche dalla minoranza
demo Non a caso l'ex segretario Pd, Pier Luigi Bersani, si è detto pronto a votare il ddl. «Con qualche ritocco, al Sento tutti saranno felicissimi di votare ... ». Due i punti indicati da Bersani: i poteri del dirigente scolastico e «la discriminazione irrazionale tra precario e precario che lascia una ferita molto profonda, difficile da spiegare e motivare». Non seguiranno Bersani nè Pippo Civati, nè Stefano Fassina, polemici e comunque contrari.
Gli abilitati inseriti nelle graduatorie di II fascia esclusi dal pacchetto di assunzioni sono un problema di non poco conto. Sono precari destinati a rimanere tali inattesa del nuovo concorso che comunque si farà nel 2016. A questo mondo composta da migliaia di persone è dedi-
rapporto tra maggioranza e opposizione. Questione di regolamenti dal momento che - spiega Grasso - il rispetto del rapporto si basa sul voto espresso da senatori in occasione di votazioni di fiducia». La decisione ha scatenato un putiferio con uno scambio di accuse tra Loredana De Petris di SeI e Luigi Zanda. La ~rima ha accusato il Pd che il blocco al ingresso in commissione Mussini è legato ai problemi interni ai democrat. Replica Luigi Zanda: «L'obiettivo della senatrice De Petris «<eletta coni voti delPd») è rovesciare i rapporti tra maggiorana e opposizionein Comissione». Tentativo nonriuscito che tuttavia fa comprendere quanto il clima sulla discussione del ddl scuola non sia dei più sereni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le proteste Previsti sit-in e manifestazioni, la prima domani, contro il ddl
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag, 12
Quotidiano Data 22-05-2015 Pagina 28 Foglio 1
Contro la «Buona scuola» una fiaccolata ilS giugno Sospeso il sit in di stasera campagna dei docenti «per il voto responsabile»
Sindacati e docenti irpini ancora in mobilitazione' anche dopo i' approvazione del disegno di legge su «La buona scuola» alla Camera e l'inizio del dibattito al Senato. I sindacati provinciali, Fie Cgil, Cisl, Uil, m:m e Federazione Gilda, hanno aderito alla manifestazione nazionale de15 giugno prossimo, nella quale, in molte piazze italiane, sarà fatta una fiaccolata di protesta che ad Avellino partirà alle 19 dalla Villa Comunale e si snoderà su corso Vittorio Emanuele II. In più è stato indetto lo sciopero nei primi due giorni di scrutini, per un' ora, con esclusione delle classi terminali, e gli scrutini si dovranno svolgere alla fine delle lezioni cioè dopo il 10 giugno. Era stato indetto anche un sit in di protesta per stasera davanti alla Prefettura di Avellino, ma per
motivi di ordine pubblico, in quanto la manifestazione coincideva con la processione di Santa Rita e la festa della Polizia, è stata sospesa. Il Coordinamento dei docenti irpini ha stilato un documento, dopo aver incontro anche i Coordinamenti di altre province campane per costituire «un Coordinamento regionale». La proposta: «Un' opera di corretta informazione sui reali contenuti e sulle effettive conseguenze del ddl, rivolta a tutta l' opinione pubblica e in particolare ai genitori degli studenti». Il coordinamento «non trova efficace lo sciopero degli scrutini per una sola ora e solo nei primi due giorni». E lancia «una campagna per il voto responsabile alle prossime e imminenti elezioni regionali rivolta, in particolare ai docenti, e in generale a tutti i cittadini che comprendono i' inestimabile valore costituzionale e civile della scuola pubblica, così gravemente minacciata dal progetto di riforma del Pd».
s.a. © RIPRODUZIONE RISERVATA
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ 4 u
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.13
IL PICCOLO BERSANI APRE PER IL VOTO AL SENATO
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 3 1
I sindacati confermano lo sciopero nei primi due giorni di scrutini
• ROMA
Il ddl scuola «lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall'intero mondo della scuola». Con questa motivazione di fondo tutti i sindacati della scuola annunciano la conferma delle iniziative di mobilitazione anticipate ieri, incluso lo «sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazionh>. In una nota congiunta, firmata dai segretari di .Qiil Flc, Cisl e Uil scuola, riIm'III r.=rru~ e Gilda Lgu, si afferma che «lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salva-
Pierlugi Bersani
guardando le legittime aspettative di studenti e famiglie».
Sul piano politico, l'approvazione della riforma alla Camera sembra avvicinare le posizioni all'interno del Pd: «Con qualche correzione ancora al Senato tutti saranno felicissimi di votare. Credo che lo si farà e che il governo voglia fare qualche altro passo», ha detto Pier Luigi Bersani sulla riforma della scuola. L'ex segretario del Pd non ritiene che a Palazzo Madama ci sia bisogno della fiducia per arrivare al voto in tempi compatibili con la scadenza del 15 giugno. «Per correggere qualcosa non ci vuole molto tempo. lo credo che si possa fare. Stiamo al merito della questione. Tutti vedono quali sono i problemi aperti. Il primo è il rapporto tra il dirigente scolastico e la dignità e l'autonomia dell'insegnante. E l'altro sono le discriminazioni imoortanti e irrazionali
tra precario e precario. È una ferita molto profonda, difficile da spiegare e da motivare».
Solo questo dunque, nessuna intenzione di strumentalizzare questa riforma per altri scopi, come quello di scalzare dalla sua poltrona il presidente del Consiglio. La battaglia sulla scuola - assicura Bersani -non è un pretesto per mandare a casa Matteo Renzi: «Non c'è nient'altro che il merito della questione. Questa cosa di non guardare mai il merito è uno dei guai. Le diverse posizioni non possono essere delegittimate. Bisogna rispondere nel merito» replica Bersani mentre dichiara di «combattere» per il Pd durante la campagna elettorale per le regionali.
Di tutto altro avviso l'esponente delle minoranze Pd, Stefano Fassina, secondo il quale non bastano degli aggiustamen-
ti. A Repubblica ha risposto in merito alla sua uscita dal partito nel caso in cui il disegno di legge non venga modificato al Senato: «Tra il popolo dem abbandonato da un Pd geneticamente modificato e il partito di Renzi, scelgo il primo». Fassina si è scagliato soprattutto sulla norma del super-preside: è il tanto discusso articolo 9 della riforma approvata alla Camera.
Stesso articolo che proprio non va giù a Nichi Vendola: «Puzza di autoritarismo, ha dentro di sè una grave malattia, quella di organizzare il mondo della scuola attorno alla figura di un preside podestà che ha il potere di reclutare il personale docente e il rischio di avere docenti allineati ai suoi convincimenti è enorme». Il leader Sei aggiunge: «Un preside omofobo, ad esempio, arruolerà insegnanti bigotti, e questo lede l'articolo 33 della nostra Costituzione».
'" O') 00
'" o
~ w
~ o .o {l
~ '6
~ ______ ~~~~~~~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.14
ILTIIUU!NO
IL TIRRENO PISTOIA
Quotidiano Data 22-05-2015 Pagina 14 Foglio 1
Scuola, continua la protesta con scioperi e una fiaccolata t PRATO
Non si ferma la protesta dei sindacati di fronte al disegno di legge "La buona scuola", approvato alla Camera. Anche a Prato, Flc Cgi!, Cis!, Uil, ~ ~e Gilda Unams, sulla linea dettata dalle segreterie nazionali' proclamano lo sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni, le cui date sono individuate in relazione al calendario adottato da ogni singola istituzione scolastica, con esclusione delle classi terminali dei cicli di studio impegnate negli esami diStato.
Lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie.
Per il personale docente della scuola dell 'infanzia, il personale educativo e il personale Ata lo sciopero si effettuerà nella prima ora di servizio (e nell'ultima, in caso di turno pomeridiano) delle giornate individuate per la scuola in cui presta servizio.
Il comunicato unitario, stilato dalle cinque sigle sindacali, sottolinea le varie criticità della riforma non modificate dal governo e soggette, la prossima settimana, al voto definitivo del Senato. Le motivazioni dello sciopero sono spiegate qui: "Il testo del disegno di legge di riforma votato ieri dalla Camera lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall'intero mondo della scuola. Resta dunque ancora la necessità di apportare al testo di legge profondi cambia-
menti e si motiva per questo la proclamazione di ulteriori iniziative di lotta sugli stessi obiettivi individuati nella piattaforma dello sciopero generale del 5 maggio: un piano di assunzioni che non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, escludendo decine di migliaia di docenti e Ata oggi in servizio con contratto a tempo determinato; no al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali; no alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze; regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro; impegni precisi per il rinnovo del contratto nazionale.
Questi obiettivi verranno ri-
proposti in tutte le sedi di confronto nelle quali i sindacati saranno impegnati, alla luce di quanto convenuto a Palazzo Chigi il 12 maggio, a partire dall'incontro di lunedì 25 maggio con la ministra Giannini al Miur, e success
ivamente con le audizioni al Senato e l'ulteriore incontro col governo, puntando a ottenere i necessari cambiamenti al testo di legge" .
Proseguiranno inoltre le iniziative organizzate a livello territoriale e nelle scuole per un' azione costante di informazione e coinvolgimento dei cittadini sulle ragioni e sugli obiettivi della mobilitazione.
E nella giornata di venerdì 5 giugno, con inizio alle 21, sarà promossa ad una manifestazione dal titolo "La cultura in piazza", con fiaccolate che avranno luogo contemporaneamente in tutte le principali città italiane.
Martina Altigeri
'" O') 00
'" o
~ w
~ o .o {l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 17
elementare, Vignacastrisi); 11) Viola Sabatelli (scuola elementare, G iorgilorio); 12) Giada Cazzato (scuola media Priimo Comprensivo, Alliste); 13) Alessia Cazzella (scuola elementare, Porto Cesareo); 14) Alessia Bray (scuola media Falcone e Borsellino, Soleto) 15) Marika Pezzulla (scuola elementare, Uggiano La Chiesa);
UBRI MONDADORI-Anche quest'anno le Edizioni Monda
dori (libri per ragazzi) hanno deciso di sostenere il concorso. Diciotto i pacchi libro assegnati:
1-2-3-4) quattro pacchi libro (per la biblioteca della scuola) vanno a Elena Marti, Michela Micolani, Maria Mellacca, Federica Giannotta, Debora De Franciscis, Elisa Marti, Angelica Tecci, Luca Santoro, Andrea Coluccia, Raffaele De Giuseppe, Denise D'Aurelio, Cesario Cazzetta, Denis Cristescu, Antonio Luparelli, Giuseppe Pagliara, Annachiara Mitello, Samuel Cavallo, Giada Pino, Marco Fanciullo, Luisa Signorella, Magda Cristescu, Tommaso Pagliara, Riccardo Pellegrino, Ivan Antonazzo, Letizia De Masi e Donato Santoro (classi quarta A e quarta B della scuola elementare di Giurdignano).
5) Luca Santoro (scuola elementare, Giurdignano); 6) Marco Petrelli e Thomas Spagnolo (scuola media, Carmiano); 7) Giorgio De Lazzari Pinnelli (scuola media Ascanio Grandi, Lecce);
8 -9) due pacchi libro a Benedetta Nito, Benedetta Nocetti, Gianmarco Quarta e Chiara Zacheo (scuola media Elisa Springer, Surbo);
lO) Elena Stefanelli e Ilenia Zompì (scuola media De Blasi, Taviano);
11) Giada Cremis (scuola media, Guagnano); 12) Rebecca Coluccello Hs Scarambone, Lecce); 13 ) Laura Castellano (liceo Capece/Internazionale, Maglie); 14) Roberto Leone (liceo scientifico Quinto Ennio, Gallipoli); 15) Stefano Signore (liceo scientifico Cosimo De Giorgi, Lecce); 16) Emanuele De Luca (liceo scientifico Cosimo De Giorgi, Lecce);
17) Emanuele Spagnolo (liceo classico Palmieri, Lecce); 18) Antonio Verri (Universitario, ingegneria industriale, Lecce).
liBRI CAPONE -La Casa editrice Capone sostiene il con
corso fin dalla prima edizione. Quest'anno premierà con pacchi libro della sua più recente produzione gli studenti:
1) Nicolò Calogiuri (scuola media Galateo-Frigole, Lecce); 2) Francesca Petrachi (scuola media Carducci, Squinzano); 3) Lucrezia Patruno (scuola media Springer, Surbo);
4) Francesca Longo e Raffaele Maisto (liceo classico Stampacchia, Tricase); 5) Claudia Stefanelli e Lucia Perdicchia
(scuola media, Specchia); 6) Jean Francois Olivier Sanzia (Hs
Enrico Fermi, Lecce); 7) Annalucia Benedetta Aguglia (scuola media Quinto Ennio, Lecce); 8) Virginia Casciello (scuola media, Calimera); 9) Chiara Dell'Anna (scuola media Springer, Surbo);
lO) Cecilia De Marco (scuola media De Blasi, Taviano); 11) Sofia PIaci (scuola media Polo 2, Casarano); 12) Rosamaria Maniglio (liceo classico Palmieri, Lecce).
EDiZIONi RAGGIO VERDE -Dodici i pacchi libro offerti dall' asso
ciazione Raggio Verde (che è anche Casa editrice). Ecco i vincitori:
1) Nadia Urso (scuola elementare, Vignacastrisi); 2) Ludovica Potenza (scuola elementare Giuseppe Susanna, Galatone); 3) Riccardo Bottazzo (scuola elementare De Amicis, Squinzano);
4) William Verri (scuola elementare, Vernole); 5) Debora Marra (scuola elementare, Spongano); 6) Giulia Rizzo (scuola elementare Polo 1, Monteroni);
7) Carmen Martina (scuola elementare Italo Calvino, Alliste); 8) Filippo Boccadamo (scuola elementare Uggiano La Chiesa); 9) Laura Corrado (scuola elementare, Vignacastrisi);
lO) Anna Pia Mazzeo (scuola elementare via Duca d'Aosta, Guagnano); 11) Simone Carachino (scuola elementare Polo 2, Galatina); 12) Alice Renna (scuola elementare Costantino Soz, Trepuzzi).
POSTE iTAIIJANE -Nove i premi (tra album di francobolli,
cofanetti di cd e radioline a forma di cassetta postale) offerti da Poste Italiane.
I due album di francobolli sono stati assegnati a Matteo Quarta (scuola media,
Magliano) e ad Antonio Greco (scuola media Quinto Ennio, Lecce).
Il cofanetto con un meraviglioso cd è stato invece assegnato a Graziano Manca (Hs Enrico Fermi, Lecce).
Le sei radio, invece, sono state vinte da:
1) Matteo Parisi (scuola media Carducci, Squinzano); 2) Cristiano Spagnolo (scuola media, Ortelle); 3) Gloria Murciano (scuola elementare Uggiano La Chiesa);
4) Sara Carratta (scuola media Giovanni Pascoli, Galatina); 5) Martina Bonanno (scuola media, Porto Cesareo); 6) Valentina Valzano (scuola media Carducci, Squinzano).
IIJBRIMANNI-Anche Manni Editore ha sostenuto il
concorso fin dal primo anno. Dodici i pacchi libro offerti quest'anno; ecco i vincitori:
1) Silvia Giaracuni e Maria Rita Perdicchia (liceo scientifico Quinto Ennio, Gallipoli); 2) Alessandra Antonazzo e Se-
Quotidiano Data 22-05-2015 Pagina VIII Foglio 2/3
lenia Malagnino (Hs Bottazzi, Taurisano); 3) Annalisa Ancora (ltc Redi, Campi Salentina);
4) Serena Leo e Martina Malvarosa (scuola media Carducci, Squinzano); 5) Enrico Antonelli (liceo classico Palmieri, Lecce); 6) Leonardo Pappadà e Alessandro Pagliara (scuola media, Specchia);
7) Marta Tarantino (scuola media San Giuseppe, Copertino); 8) Giovanni Pedone (scuola media, Castro); 9) Sara De Riccardis (scuola media, Martignano);
lO) Eleonora Luceri (liceo classico Palmieri, Lecce); 11) Angelica Tommasi e Gabriele Chironi (scuola media Martignano); 12) Niccolò Manni (scuola media De Blasi, Taviano).
GIOCHERiA-I dodici «giocattoli intelligenti» offerti
da Giocheria Mega Store di Lecce sono stati assegnati a:
1) Nicolò Spagnolo (scuola elementare, Vignacastrisi); 2) Riccardo Rizzo (scuola elementare Primo Polo, Monteroni); 3) Ennio Pati (scuola elementare di via Gramsci, Monteroni);
4) Romolo Nachira (scuola elementare, Uggiano La Chiesa); 5) Matteo Macrì (scuola elementare, Cursi); 6) Michele Turi (scuola elementare, Cursi);
7) Manal Allilou (scuola elementare, Porto Cesareo); 8) Claudia Bianco (scuola elementare Polo 2, Noha); 9) Stella La Porta (scuola elementare, Porto Cesareo);
lO) Irene De Mitri (scuola elementare Professor Soz, Trepuzzi); 11) Mariachiara Chetta (scuola elementare Costantino Soz, Trepuzzi); 12) Giulia Gaballo (scuola elementare Don Milani, Nardò).
UBRI KURUMUNY -Dodici i pacchi libro offerti dalla Casa
editrice Kurumuny. Ecco i vincitori: 1) Chiara Corvaglia (scuola elementa
re, Spongano); 2) Fabio Luigi Rizzelli (scuola elementare, Ortelle); 3) Nicole Vergari (scuola elementare, Vernole);
4) Valerio Gira (scuola elementare Giuseppe Susanna, Galatone); 5) Alessandra Donadeo (scuola elementare, Spongano);
6) Francesca Rampino (scuola elementare Polo 1, Trepuzzi);
7) Silvia Pastore (scuola media Giosuè Carducci, Squinzano); 8) Myriam Aprile (scuola media Pascoli, Galatina);
9) Caterina Erroi (scuola media Stomeo-Zimbalo, Lecce);
lO) Samuel Maci (scuola media Giosuè Carducci, Squinzano); 11) Aurora D'Andria (scuola media, Porto Cesareo); 12) Andrea Voli (scuola media Springer, Surbo).
Nella pagina accanto prosegue l'elenco dei vincitori che potranno ritirare il premio vinto nella cerimonia in programma il9 giugno (con inizio alle 16.30) nel Centro congressi dell'hotel Tiziano di Lecce.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 19
La Provincia di Vareselt
Sciopero scrutini E Bersani apre «Con modifiche voteremo sÌ» ROMA _ Sulla riforma della scuola il dibattito si sposta a palazzo Madama. Giannini:«Nientefiducia». In temadirifonnadellascuola,Flc Cgil, CislScuola, UilScuola,~ ConfsaleGildaFgunonmollano e nonostante favvertimento del garante proclamano lo sciopero della prima ora di servizio «per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni, le cui date sono individuate in relazione al calendario adottato da ogni singola istituzione scolastica, con esclusione delle classi tenninali dei cicli di studio». In una nota si spiega che lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio «avverrànel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie. In ogni caso «proseguiranno le iniziative organizzate a livello territoriale e nelle scuole; si darà inoltre vita nella giornata di venerdi 5 giugno, con inizio alle 21, ad una iniziativa dal titolo ''La cultura in piazza" con fiaccolate che avranno luogo contemporaneamentein tutte le principalicittàitaliane». Ieriintantofex segretario Pd, PierluigiBersani, uno dei "dissidenti" democraticihaspecificato che «con qualche correzione ancora al Senato tutti saranno felicissimi di votare» la rifonna della scuola che dopo il via libera alla Camera, passaoraal vaglio di Palazzo Madama. Per Bersani «tutti vedono i problemi aperti: poteri del dirigente scolastico, discriminazioni tra precari» . Laministra Gianninihainoltre escluso fapposizione della fiducia. _
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 3 1
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 21
la triBuna
LA RIFORMA DELLA SCUOLA
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 24 1
I sindacati: «No al super preside» I dirigenti scolastici in coro: «Non vogliamo diventare manager» «Non chiediamo di diventare super-presidi. La scuola non si può gestire in maniera conflittua�e a colpi di ordini di servizio senza la condivisione e la collaborazione dei docenti e di tutto il personale».
L'altolà alla figura del preside un po' "manager", un po' "sceriffo" giunge corale da un' ampia rosa di dirigenti scolastici trevigiani. Con il disegno di legge sulla riforma della scuola già sulla via della discussione in Senato, la presa di posizione è giunta chiara ieri mattina durante un incontro all'istituto comprensivo di Silea al quale
hanno partecipato almeno trenta presidi, riuniti per fare il punto della situazione dai sindacati confederali della categoria Cgil, Cils e Uil e mmI «Una buona parte dei dirigenti non condivide la posizione della Buona scuola. Le grandi responsabilità i presidi le hanno già. Ma senza la collaborazione di tutti rischiano di non avere più le gambe che servono per poter camminare», spiegano a chiare lettere Teresa Merotto, segretario generale di Cgil scuola e Claudio Baccarin, rappresentante dei presidi Cgil. Con il decreto tutto da vedere nell'iter al Senato, non
sono pochi i punti che i dirigenti trevigiani cominciano già a segnare a matita rossa: «Noi presidi saremo i primi ad essere valutati sulla base dei risultati che riusciremo ad ottenere», spiegano i dirigenti trevigiani. La discussione prende poi fiato quando si tocca il tasto dell'avvento degli" albi territoriali", definiti a gran voce "calderone distrettuale". Sarà da queste liste che i presidi potranno scegliere i docenti a chiamata diretta. Pronti a prendere il posto del sistema della graduatorie. Per i presidi trevigiani i punti interrogativi sono fin troppi. (a. v.)
Re Auto e revisioni, addio ai <<furbetti» ","",",~.""~lo,-,30,, ~c '" o",",,,"',,,,,, 1""M"k<'~co"L"",,,',I,", ,uJu 'L
'" O') 00
'" o
~ w
~ o .o {l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.22
ADNKRONOS.COM/IGN (WEB2)
I
Data
Pagina
Foglio
21-05-2015
1
SINDACATI CONTRO DDL SCUOLA: SCIOPERO DELLA PRIMA ORA DEGLI SCRUTINI E FIACCOLATE NELLE CITTA'
Articolo pubblicato il: 21/05/2015 "Sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni" e l'iniziativa "La cultura in piazza", venerdì 5 giugno a partire dalle 21, con fiaccolate in contemporanea in tutte le principali città italiane. Sono le " ulteriori iniziative di lotta" proclamate dalle segreterie di Flc Cgil, Cis I Scuola, Uil Scuola, ~ tì!ittlmrli e Gilda Fgu contro il ddl di riforma della scuola. Secondo le sigle sindacali, il ddl "lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall'intero mondo della scuola". I sindacati chiedono "un piano di assunzioni che non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle Gae, escludendo decine di migliaia di docenti e Ata oggi in servizio con contratto a tempo determinato". Dicono "no al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali", "no alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze". Chiedono "la regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro" e "impegni precisi per il rinnovo del contratto nazionale". Obiettivi che saranno "riproposti in tutte le sedi di confronto" a partire dall'incontro "di lunedì 25 maggio con il ministro dell'Istruzione Giannini al Miur e successivamente con le audizioni al Senato e l'ulteriore incontro col governo". Le segreterie di Flc Cgil, Cis I Scuola, Uil Scuola, ~ tì!ittlmrli e Gilda Fgu "proclamano lo sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni, le cui date sono individuate in relazione al calendario adottato da ogni singola istituzione scolastica, con esclusione delle classi terminali dei cicli di studio". "Lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie - sottolineano - Per il personale docente della scuola dell'infanzia, il personale educativo e il personale Ata lo sciopero si effettuerà nella prima ora di servizio (e nell'ultima, in caso di turno pomeridiano) delle giornate individuate per la scuola in cui presta servizio".
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ -6 o
r---------------~~~--------------------------------------------~--~~~----------------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 23
ADNKRONOS.COM/IGN (WEB2)
I
Data
Pagina
Foglio
21-05-2015
1
SINDACATI SCUOLA: SCIOPERO PRIMA ORA, SCRUTINI E FIACCOLATE NELLE CITTA'
Articolo pubblicato il: 21/05/2015 "Sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni" e l'iniziativa "La cultura in piazza", venerdì 5 giugno a partire dalle 21, con fiaccolate in contemporanea in tutte le principali città italiane. Sono le " ulteriori iniziative di lotta" proclamate dalle segreterie di Flc Cgil, Cis I Scuola, Uil Scuola, ~ tìIMIm!l1 e Gilda Fgu contro il ddl di riforma della scuola . Secondo le sigle sindacali, il ddl "lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall'intero mondo della scuola". I sindacati chiedono "un piano di assunzioni che non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle Gae, escludendo decine di migliaia di docenti e Ata oggi in servizio con contratto a tempo determinato". Dicono "no al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali", "no alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze". Chiedono "la regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro" e "impegni precisi per il rinnovo del contratto nazionale". Obiettivi che saranno "riproposti in tutte le sedi di confronto" a partire dall'incontro "di lunedì 25 maggio con il ministro dell'Istruzione Giannini al Miur e successivamente con le audizioni al Senato e l'ulteriore incontro col governo". Le segreterie di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, ~ tìIMIm!l1 e Gilda Fgu "proclamano lo sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni, le cui date sono individuate in relazione al calendario adottato da ogni singola istituzione scolastica, con esclusione delle classi terminali dei cicli di studio". "Lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie - sottolineano -Per il personale docente della scuola dell'infanzia, il personale educativo e il personale Ata lo sciopero si effettuerà nella prima ora di servizio (e nell'ultima, in caso di turno pomeridiano) delle giornate individuate per la scuola in cui presta servizio".
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ -6 o
r---------------~~~--------------------------------------------~--~~~----------------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 24
Data 21-05-2015 Pagina
Foglio 1
TEACHERS' UNIONS TO STRIKE AN HOUR - UPDATE
Against govt's 'Good School' reforrn bili (ANSA) - Rome, May 21 - Schoolteachers' unions said Thursday they will strike in protest against the government's 'Good School' reform during the first hour of final exam evaluations, on both the days they are to be held. "(The bili) leaves many of its most obvious problems unsolved and fails to provide answers to the demands at the basis of a mobilization that has been shared and participated in by the entire education sector," CGIL, CISL, UIL, M~'!'--' and Gilda unions said in a joint statement. Unions object that the bili calls for 100,000 new teacher hires but leaves out thousands now working on temporary contracts, that it confers too much power on school principals, and calls for teacher evaluations "based on arbitrary criteria". As well, unions want any new work rules included in the contract language, and a firm commitment on when the national contract is to be renewed. "The teachers' strike ... will take piace in full respect of the law ... and will safeguard the legitimate expectations of students and families," the statement said. The Lower House on Wednesday approved the Good School bili, which now goes to the Senate.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r---------------~~~--------------------------------------------~--~~~----------------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 25
ASKANEWS.IT
I
Data
Pagina
Foglio
21-05-2015
2/2
Francese Guyana Isole Falkland Paraguay Peru Suriname Uruguay Venezuela AUSTRALIA Australia Figi Nuova Caledonia Nuova Zelanda Papua Nuova Guinea Samoa Roma, 21 mago (askanews) - I sindacati della scuola contro il ddl di riforma del settore. Flc Cgil, Cis I Scuola, Uil Scuola, ~ tì!ittlM!lI e Gilda Fgu proclamano lo sciopero della prima ora di servizio "per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni, le cui date sono individuate in relazione al calendario adottato da ogni singola istituzione scolastica, con esclusione delle classi terminali dei cicli di studio". In una nota si spiega che lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio "avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie. Per il personale docente della scuola dell'infanzia, il personale educativo e il personale ATA lo sciopero si effettuerà nella prima ora di servizio (e nell'ultima, in caso di turno pomeridiano) delle giornate individuate per la scuola in cui presta servizio". In ogni caso "proseguiranno le iniziative organizzate a livello territoriale e nelle scuole per un'azione costante di informazione e coinvolgimento dei cittadini sulle ragioni e sugli obiettivi della mobilitazione; si darà inoltre vita nella giornata di venerdì 5 giugno, con inizio alle 21, ad una iniziativa dal titolo "La cultura in piazza" con fiaccolate che avranno luogo contemporaneamente in tutte le principali città italiane. Nei prossimi giorni verranno diffuse più puntuali indicazioni operative su tutte le iniziative previste.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ -6 o
r---------------~~~--------------------------------------------~--~~~----------------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 27
• Scuola
Sciopero degli scrutini: la protesta ••• Sciopero degli scrutini. Potrebbe arrivare a questo atto estremo la protesta del mondo della scuola ennese che nel pomeriggio di lunedì ha manifestato contro la «Buona scuola» del governo Renzi, con un presidio davanti gli uffici dell'ex provveditorato agli studi in piazza VI dicembre con una successiva occupazione simbolica. L'iniziativa è stata promossa dalle segreterie provinciali del settore scuola di Cgil, Cisi, Uil e dai sindacati autonomi di ~e Gilda. Le ragioni della protesta sono state sintetizzate dagli slogan scanditi al megafono, durante il presidio esterno, per sensibilizzare l'opinione pubblica su una riforma che a detta dei rappresentanti delle parti sociali stravolge il dettato costituzionale, cancella la libertà d'insegnamento e istituisce una pseudo meritocrazia. (*RICA*)
Quotidiano Data 21-05-2015 Pagina 28 Foglio 1
Partecipate, sborsate oltre 150 mila euro o,,,,,,, ''''''',,----__ ,
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
LO
{l
~ '6 o
r----------~~~-------------------------~-~~~~---------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 28
il Giornale it I
Data
Pagina
Foglio
I SINDACATI RESTANO SULLE BARRICATE: BLOCCHEREMO GLI SCRUTINI
21-05-2015
1
RomaLa Camera approva la riforma della Buona scuola ma ora il cammino del ddl proseguirà tutto in salita. Con il via libera alla chiamata diretta da parte dei presidi e l'esclusione dei precari delle Graduatorie di Istituto dal piano di assunzioni si alza il livello di scontro con i sindacati e con tutto il mondo della scuola. Le modifiche introdotte a Montecitorio non hanno cambiato l'impianto del provvedimento che rivoluziona i rapporti di potere nella governance degli istituti scolastici. Sulle barricate sono già saliti i Cobas che hanno proclamato due giorni di sciopero e blocco degli scrutini ma tutte le sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil, ~ sono in mobilitazione e pronte ad aderire in massa all'astensione dal lavoro che bloccherà la consegna delle schede finali agli studenti ma non potrà riguardare le classi terminali dei cicli di istruzione. Anche l'Authority di garanzia per gli scioperi ribadisce che non si potranno far slittare gli scrutini di terza media e quelli propedeutici agli esami di Maturità. Ma i Cobas hanno pronto un «protocollo» di astensione dal lavoro già testato in passato che, pur rispettando le leggi vigenti, di fatto è in grado di far slittare la consegna delle schede per le classi che non devono affrontare esami. Dunque si prepara la battaglia in piazza con sindacati, professori e studenti ma anche in Senato dove la maggioranza renziana non ha i numeri certi che vanta invece alla Camera. Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, difende la riforma che rappresenta, afferma, «un grande cambiamento culturale che mette al centro i principi di autonomia, trasparenza, responsabilità, valutazione e merito». Ma sono proprio i punti qualificanti della riforma che i sindacati vogliono cambiare. La figura del nuovo dirigente scolastico definito dalla Giannini «un leader educativo» visto che potrà scegliere «la propria squadra» anche se nell'ambito di albi territoriali per i sindacati va corretta a favore di una maggiore collegialità. Non basta secondo l'Anief «che siano il Collegio ed il Consiglio di istituto a decidere il bisogno dell'offerta formativa e quindi ad individuare gli organici perché rimarrà sempre il dirigente a scegliere chi assumere». Sul piano straordinario di assunzioni grazie al quale, sottolinea la Giannini, «ogni scuola, avrà 1'8 per cento di docenti in più, in media 7 ad istituto». La Uil contesta l'esclusione degli abilitati con almeno 3 anni di servizio. Tra i principi introdotti e condivisi anche dal centrodestra l'alternanza scuola-lavoro e le detrazioni fiscali sulle rette scolastiche delle paritarie destinate alle famiglie. Il rapporto con il mondo del lavoro diventa strutturale e sostenuto da un finanziamento di 100 milioni annui, almeno 400 ore nel triennio dei tecnici e 200 per i licei. Stanziati 90 milioni per l'innovazione digitale. Poi il discusso fondo di 200 milioni annui per la valorizzazione del merito del personale docente che verrà assegnato dal dirigente. Un altro dei poteri dei presidi contestato dai sindacati. Potenziati gli insegnamenti di Musica, Arte, Lingue ed Economia.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ -6 o
r---------------~~~--------------------------------------------~--~~~----------------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 29
LlBEROQUOTIDIANO.IT (WEB)
I
Data
Pagina
Foglio
21-05-2015
1
SINDACATI CONTRO DDL SCUOLA: SCIOPERO DELLA PRIMA ORA DEGLI SCRUTINI E FIACCOLATE NELLE CITTA'
Le segreterie di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, ~ tì!i1iItEl e Gilda Fgu proclamano ulteriori mobilitazioni. Venerdì 5 giugno a partire dalle 21.00 "La cultura in piazza", iniziativa in contemporanea nei principali comuni. "Porteremo avanti e nostre istanze in tutte le sedi di confronto", avvertono Roma, 21 mago (AdnKronos) - "Sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni" e l'iniziativa "La cultura in piazza", venerdì 5 giugno a partire dalle 21, con fiaccolate in contemporanea in tutte le principali città italiane. Sono le "ulteriori iniziative di lotta" proclamate dalle segreterie di Flc Cgil, Cis I Scuola, Uil Scuola, ~ tì!i1iItEl e Gilda Fgu contro il ddl di riforma della scuola. Secondo le sigle sindacali, il ddl "lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall'intero mondo della scuola". I sindacati chiedono "un piano di assunzioni che non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle Gae, escludendo decine di migliaia di docenti e Ata oggi in servizio con contratto a tempo determinato". Dicono "no al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali", "no alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze". Chiedono "la regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro" e "impegni precisi per il rinnovo del contratto nazionale". Obiettivi che saranno "riproposti in tutte le sedi di confronto" a partire dall'incontro "di lunedì 25 maggio con il ministro dell'Istruzione Giannini al Miur e successivamente con le audizioni al Senato e l'ulteriore incontro col governo". Le segreterie di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, ~ tì!i1iItEl e Gilda Fgu "proclamano lo sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni, le cui date sono individuate in relazione al calendario adottato da ogni singola istituzione scolastica, con esclusione delle classi terminali dei cicli di studio". "Lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie - sottolineano - Per il personale docente della scuola dell'infanzia, il personale educativo e il personale Ata lo sciopero si effettuerà nella prima ora di servizio (e nell'ultima, in caso di turno pomeridiano) delle giornate individuate per la scuola in cui presta servizio".
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ -6 o
r---------------~~~--------------------------------------------~--~~~----------------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.31
Data 21-05-2015 Pagina
Quotkliano,net Foglio 1
SCUOLA, SCIOPERO CONFERMATO: STOP DI UN'ORA AGLI SCRUTINI. CAMUSSO: "PRONTI AL DIALOGO"
I sindacati confermano lo sciopero contro la legge sulla scuola approvata ieri alla Camera. Ecco le modalità. Il leader Cgil apre al confronto: "Abbiamo tante idee". Intanto procedono i lavori al Senato Protesta a Montecitorio contro il ddl Scuola (Ansa) Roma, 21 maggio 2015 - I sindacati confermano lo sciopero degli scrutini contro la legge sulla scuola approvata ieri alla Camera e ora all'esame del Senato. Una mobilitazione che però si limiterà alla p rima ora di servizio "per ciascuna delle due giornate di svolgimento delle operazioni" e "con esclusione delle classi terminali dei cicli di studio". Lo spiegano in una nota unitaria le segreterie di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, ~ tì!i1iImrll e Gilda Fgu.
Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, si dice pronta al dialogo sul disegno di legge. " Abbiamo m olte idee su come migliorare il la riforma. Lo raccontiamo in tutte le piazze - dice Camusso - Non sono ipotesi marginali ma ci sono molte cose importanti che vanno cambiate. "Lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio - si spiega nella nota dei sindacati - si svolgerà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie. Per il personale docente della scuola dell'infanzia, il personale educativo e il personale ATA lo sciopero si effettuerà nella prima ora di servizio (e nell'ultima, in caso di turno pomeridiano) delle giornate individuate per la scuola in cui presta servizio". Le rappresentanze annunciano anche che "proseguiranno le iniziative organizzate a livello territoriale e nelle scuole per un'azione costante di informazione e coinvolgimento dei cittadini sulle ragioni e sugli obiettivi della mobilitazione; si darà inoltre vita nella giornata di venerdì 5 giugno , con inizio alle 21, ad una iniziativa dal titolo "La cultura in piazza" con fiaccolate che avranno luogo contemporaneamente in tutte le principali città italiane.
Intanto procedono i lavori in parlamento. La commissione istruzione del Senato che inizierà il suo lavoro sul ddl scuola da mercoledi 28 maggio, I avorerà anche durante la settimana della pausa elettorale delle Camere. E' già stato fissato anche il termine per la presentazione degli emendamenti al provvedimento: scade il 1 giugno alle 12. La decisione è stata presa a maggioranza dalla commissione riunita in seduta plenaria, secondo quanto viene riferito.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r---------------~~~--------------------------------------------~--~~~----------------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.32
Data 21-05-2015 Pagina
Foglio 1
SCUOLA, SINDACATI: FAREMO SCIOPERO NELLA PRIMA ORA DEGLI SCRUTINI
Lo hanno proclamato i sindacati della scuola contro la riforma votata dalla Camera, che, scrivono in una nota congiunta, "lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità Scuola, Renzi: "Si può sempre migliorare". Bersani: "Con modifiche votiamo il ddl" Scuola, Bagnasco: non avere fretta a scapito della qualità 21 maggio 2015 Sciopero nella prima ora degli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni. Lo hanno proclamato i sindacati della scuola contro la riforma votata dalla Camera, che, scrivono in una nota congiunta, "lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall'intero mondo della scuola". Cosa chiedono i sindacati I sindacati chiedono "un piano di assunzioni che non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle GAE, escludendo decine di migliaia di docenti e ATA oggi in servizio con contratto a tempo determinato; no al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali; no alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze; regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro; impegni precisi per il rinnovo del contratto nazionale".
Questi obiettivi verranno riproposti in tutte le sedi di confronto nelle quali i sindacati saranno impegnati, alla luce di quanto convenuto a Palazzo Chigi il 12 maggio, a partire dall'incontro di lunedì 25 maggio con la ministra Giannini al Miur, e successivamente con le audizioni al Senato e l'ulteriore incontro col governo, "puntando a ottenere i necessari cambiamenti al testo di legge". A tal fine le segreterie di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, ~ tì!i1iImrll e Gilda Fgu "proclamano lo sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni, le cui date sono individuate in relazione al calendario adottato da ogni singola istituzione scolastica, con esclusione delle classi terminali dei cicli di studio. Lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie. Per il personale docente della scuola dell'infanzia, il personale educativo e il personale ATA lo sciopero si effettuerà nella prima ora di servizio (e nell'ultima, in caso di turno pomeridiano) delle giornate individuate per la scuola in cui presta servizio". Proseguiranno le iniziative organizzate a livello territoriale e nelle scuole per un'azione costante di informazione e coinvolgimento dei cittadini sulle ragioni e sugli obiettivi della mobilitazione; si darà inoltre vita nella giornata di venerdì 5 giugno, con inizio alle 21, ad una iniziativa dal titolo "La cultura in piazza" con fiaccolate che avranno luogo contemporaneamente in tutte le principali città italiane.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r---------------~~~--------------------------------------------~--~~~----------------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.33
Data 20-05-2015 Pagina 08:00 Foglio 1
Canale 5 - trasmissione del 20/05/2015 dalle 08.00 alle 08.05 (Ora: 08:00:58 Min: 5:01)
buongiorno Bentornati con la notizia il Tg 5 della mattina dunque è atteso per oggi tra poche ore alla Camera il voto finale sulla riforma della scuola il provvedimento ieri ha incassato una serie di voti favorevoli tra cui l' ok al piano straordinarie di assunzione a tempo indeterminato per 100000 precari mentre sopra cancellato soppressa la norma sul 5 per 1000 destinato agli istituti scolastici l'articolo sarà inserito nella legge di stabilità in dettaglio nel servizio approvato il piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato a partire dal IO settembre per circa 100000 precari ovvero i vincitori del concorso del 2012 e iscritti nelle graduatorie ad esaurimento che per il prossimo anno scolastico avranno un incarico annuale prima di poter ottenere l'effettiva immissione in ruolo via libera anche alla Accardi 500 euro per l'aggiornamento dei docenti al bonus da 200 milioni l'anno per la valorizzazione degli insegnanti e alla detrazione per un massimo di 400 euro all' anno studente delle rette per la frequenza delle scuole paritarie di ogni ordine e grado approvate rafforzamento dell' osservatorio L'edilizia scolastica e lo stanziamento di 40 milioni per il controllo dei controsoffitti è previsto un limite massimo di 36 mesi per i contratti di supplenza stralciate invece contestato 5 per 1000 per la scuola che come ha spiegato in aula il ministro Giannini sarà rinviato ad un successivo provvedimento di natura fiscale gli ultimi emendamenti sono stati votati attorno a mezzanotte e questa mattina alle 930 alla Camera riprenderà l' esame degli ordini del giorno in vista del voto finale sul disegno di legge buona scuola previsto per oggi alle 13 a questo punto è al Senato che i sindacati si aspettano quelle aperture promesse dal Governo oggi i segretari generali di Flc CGIL CISL e UIL scuola Gilbey m:t'l si riuniranno per valutare la situazione e decidere i prossimi passi intanto il ministro Giannini ha convocato tutti per lunedì al Ministero Renzi difende la riforma prevedeva le proteste dice non avevo sottovalutato gli insegnanti nono frenato ma non sono stato bravo a comunicare comunque alcune proposte le abbiamo cambiate a sostegno del provvedimento si schierano Pd area popolare la legge che ha molte cose del centrodestra come la parità scolastica è la passività di detrarre le spese delle famiglie che vanno in quelle scuole il merito entra nella scuola le maniere importante e l'alternanza scuola lavoro che un Fun fondamentale di questa riforma all' esterno di Montecitorio è invece andata in scena per tutta la giornata la protesta guidata dal movimento 5 stelle questa che i cittadini italiani comprendano la necessità di avviare una seria riflessione sulla scuola che comporti anche una riforma della scuola ma non una riforma è segnata da uno spirito produttivi sicura aziendali si e un insegnante in questi giorni la voce del Prado democra devo spiegare questa riforma cosa direbbe Inca anzitutto gli studenti che protestano per difendere i loro insegnanti che giusta che difendano i loro insegnanti ma anche questa è una riforma che a realtà va incontro agli insegnanti perché quando Noi diciamo che finalmente oltre i titoli che normalmente hanno acquisito vale anche il percorso che loro hanno fatto le esperienze che hanno maturato questa una valorizzazione ulteriore e ragazzi lo sanno gli riconoscono gli insegnanti sono appassionati se vengono messi in condizione di lavorare questa riforma va in quella direzione valorizzarli non penalizzare la libertà del docente non viene in alcun modo intaccata precoce questa paura dei presidi neanche presi sceriffi voi date dei poteri i prezzi di valutazione su questi insegnanti spesso i prezzi sono anche ministeriali che arrivano se con poca esperienza dei banchi di scuola quindi c'è una certa paura cosa direbbe di questa aldilà di tutto che noi faremo partire anche un corso concorso per nuovi dirigenti perché abbiamo bisogno di nuovi dirigenti che siamo immettendo vuole altri dirigenti in modo tale che le sedi vacanti vengano coperte e sono persone che sono assolutamente preparati ma io ricordo che al cosi detto potere del preside noi controbilanciando con la valutazione del dirigente scolastico e quindi qualsiasi scelta dei dirigenti che è responsabile dell' autonomia e che quindi deve avviare una sorta di autonomia lui stesso nel potere gestire il proprio organico per tutte le società punto verranno valutati quindi è necessario che un dirigente lavori bene lo ricordiamo i dirigenti sono legati ai 3 anni di contratto nella stessa scuola a questo non da oggi lo sono dal 2001 per cui voglio dire ci sono norme che non sono mai state applicate citato i precari tutti quanti da assumere posizioni dicono non ci sono soldi neppure per la cancelleria scolastiche come facciamo conto di pregare le coperture per l'assunzione di 100000 subite Def sessantamila il prossimo anno ci sono e poi di noi continuiamo a pensare che la squadra
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u
SNALS Pag.35
Gazzetta del Sud COSENZA
Data
Pagina
Foglio
20-05-2015 24 1
Flash mob di docenti ieri sera sotto la sede dei democrat di viale Trieste
Fioccano le proteste contro il Pd Oggi alle 16,30 all'Iti "Monaco" manifestazione dei sindacati confederali
Eugenio Orrico
C'erano tre - a voler includere qualche prof alla soglia della pensione anche quattro-generazioni di docenti, ieri sera, davanti alla sede del Pd di viale Trieste. C'erano i professori di ruolo: quelli di lungocorso (che nella scuola ne han viste da scriverci non un'enciclopedia ma un'intera una biblioteca) e quelli che hanno guadagnato la cattedra da poco (dopo un precariato da rimanerci secchi) e poi c'erano i precari (che, al di là delle promesse d'assunzione del Matteo Renzi, hanno perso le speranze: vai a dargli torto, visti i tempi grami) e infine i precari dei precari che nelle au-
le si sono affacciati in un tempo cupo, ostile, che i signori del governo continuano, però, a chiamare della "buona scuola", altroché.
Son rimasti lì giusto una mezzora (che per essere unflash mob è un tempo molto lungo, interminabile si potrebbe dire) a manifestare il disgusto, il risentimento, il dissenso verso un partito che finge di sentire ma non ascolta, non decifra le parole e tira dritto verso un' orizzonte politico che i più -chissà perché, poi - attribuiscono all'area della destra. Lo hanno scritto sui fogli color lavagnaidocenti-eanonsaperleggere lo hanno scandito a voce in modo chiaro - che «non voteranno Pd". Poco importa si dirà, visto che le regionali da queste parti sono lontane e le comunali non fanno testo in certi cenacoli d'alta politica: a non voler considerare, però, lo straordinario mondo dei social dove il tam tam contro i democrat è talmente forte da scardi?are le porte blindate d'una
Danca. Non hanno paura della valu
tazione i docenti che ieri sera senza alcuno sfondo sindacale - della serie la protesta vien dal basso - hanno fatto sentire il coro agli inquìlìni del Pd. Non hanno paura della valutazione come vorrebbe far credere l'ex sindaco di Firenze arrivato a governare la Nazione col voto delle primarie del suo(?) partito. Nutrono preoccupazione, i prof, per quel che diventerà la scuola dopo questa vigorosa cura di novità che al di là dell'efficenza (tutta da dimostrare) promette un perenne precariato. Présidi con superpoteri, contrattazione del lavoro privata (che spazza via tutti i sindacati con perdita di qualche migliaio di posti di lavoro) e albi regionali per perdenti posto e nuovi assunti (per un tempo limitato di tre anni e poi se non
s'è trovata una sede si torna a casa, si presume, con un pugno di mosche inrnano) sonounottimo presupposto per accogliere a braccia aperte una riforma della scuola che in futuro è destinata a formare una generazione di scienziati (chi ha tempo e pazienza potrebbe leggere in proposito la rivoluzione dei cretini di Dino Buzzati). Il coro di protesta s'è dissolto, poi, in un baleno e ha lasciato lì l'eco d'una promessa che potrebbe realizzarsi a fine mese.
Intanto, oggi alle 16.30, i sindacati firmatari di contratto incontreranno, nell'aula magna dell'istituto professionale "Monaco" di viale Mancini, docenti, alunni, genitori, personale ala. L'invito è stato esteso anche ai rappresentanti politici ma in quanto ad adesioni non si hanno tante notizie. In ogni caso si discuterà anche del blocco degli scrutini e di eventuali altre azioni di lotta.
Focus Una riforma contestata • La mòbilitazione del personale della scuola continua oggi alle 16.30 nell'aula magna dell'Iti "Monaco" di viale Mancini. FIe egil, Cisl Scuola, Vil Scuola, fi!iI'l!.I ~e Gilda Unams incontrano i docenti, il personale Ata, le forze politiche, i genitori e glì studenti per ribadire il rifiuto di un modello di governo della scuola centrato su prerogative ' del dirigente a scapito della
, collegialità e della dimensione cooperativa.
I professori hanno minacciano di non votare più il partito
Un lungo flash mob. Decine e decine di docenti ieri sera si sono ritrovate per protestare sotto la sede del Pd di viale Trieste FOTO ARENA del premier Remi
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-----------------~~~~--~----~--------~~--~~~~~~--~------~--~~~~----------------__4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.36
SCUOLA: SINDACATI, 1 ORA SCIOPERO IN 2 GIORNI SCRUTINI
I
Data
Pagina
Foglio
20-05-2015
1
(ANSA) - ROMA, 20 MAG - Sciopero di 1 ora nelle prime due giornate degli scrutini programmati nelle classi intermedie "nel rispetto delle norme, delle famiglie e degli studenti". Lo hanno deciso unitariamente Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e ~ nel corso dell'incontro avuto oggi pomeriggio. Le 5 sigle hanno anche concordato iniziative sul territorio (assemblee, sit in, incontri con forze politiche) e una "fiaccolata della scuola" il 5 giugno in diverse piazze d'Italia.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ -6 o
r---------------~~~--------------------------------------------~--~~~----------------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.3?
Data 20-05-2015 Pagina 01 :25 Foglio 1 /2
Italia l - trasmissione del 20/05/2015 dalle 01.25 alle 01.31 (Ora: 01:25: 13 Min: 6:24)
alla Camera dei deputati fervono i lavori sulla buona scuola alla riforma targata Renzi ma avversata anche all' interno del suo partito la minoranza Pd pensa al prossimo passaggio in Senato proporremo le nostre proposte n Summer la scuola in particolare per cancellare la chiamata depressivi per un un piano pluriennale di assunzioni per gli insegnanti precari e per eliminare il 5 per 1000 nel passaggio al Senato dove la maggioranza numeri diversi l'appello Weems a tenere conto che la stragrande maggioranza del mondo della scuola non condivide la proposta del Governo e aldilà di quello che pensiamo noi senza la condivisione da parte di chi ogni giorno la scuola deve far vivere poi le misure di legge misure non funzionano quindi l'appello a fermarsi a trovare il modo per riconciliare M di iniziativa politica con il mondo della scuola altrimenti facciamo un danno innanzi tutto i nostri ragazzi bocciatura a tutto campo dal movimento 5 stelle sia le scuole continuano a crollare continua a esserci in questo testo finanziamenti alle scuole paritarie continuano a esserci anzi ci saranno scuole serial Venite qui questo testo di legge una scusa Aston indiscusso va ritirato immediatamente il movimento 5 stelle manifesta contro il provvedimento davanti a Montecitorio in aula stiamo facendo di tutto affinché il provvedimento possa esser rallentato possa esser osteggiato perché a nostro avviso abbiamo più volte ribadito il provvedimento tutto dovrebbe essere fermato il Ddl dovrebbe essere rigirato si dovrebbe avviare una vera vera autentica fase di confronto con tutte le parti interessate invece presente il Consiglio ha deciso per una ulteriore accelerazione dopo che abbiamo registrato parecchi stoppando in questi mesi perché è stato lui a dire ad agosto passato che si sarebbe proceduto connessa all' uscita poi rifatto il testo rimosso per quante volte preannunciato è stato offerto al Parlamento con estremo ritardo anche la distanza temporale fra il Consiglio dei Ministri che avrebbe approvato il testo poi il deposito del testo alla Camera è stata anche una distanza notevolissima ma speriamo che i cittadini italiani tutti perché la scuola non è certamente dei sindacati così come non è di nessuno in particolare ma la scure di tutti e di tutti noi speriamo che i cittadini italiani comprendano la necessità di avviare una seria riflessione sulla scuola che comporti anche una riforma della scuola ma non una riforma è segnata da uno spirito produttivi sicure aziendali si la voglia una scuola che sia innanzi tutto critica che sia innanzi tutto foriera dei valori della democrazia e della nostra carta costituzionale e non vogliamo una scuola fortemente accentrata che inchinata ai dettami del mondo della produzione certamente importante rapportarsi al lavoro al mondo della produzione ma una cosa rapportarsi una cosa è subalterna arsi e ci sembra che questa riforma vada appunto nella direzione di rendere la scuola sempre più professionalità Trascorresse orientamenti piuttosto professionalizzante rifarsi in qualche modo si si possono creare dei distacchi di fortissima e questo è far rientrare anche all' interno della scuola vediamo la corruzione quanto ci costa farsela scuole era una di quelle nuove sacche indennità che si era confermata invece attraverso questa scelta sicuramente viene pesantemente minacciata e poi c'è l'investimento nelle scuole private meno capisco perché se le scuole pubbliche cadono a pezzi disegni missili nella scuola privata e poi c'è la modalità di finanziamento dei privati alle scuole che alla fine significa ciao figlia perché fondamentalmente questo non lo dico io questo lo dicono i criteri di trasparenza di bilancio se una persona vuole investire anche nell' istruzione un qualsivoglia settore ben venga ma bisogna che vengano Donati i soldi attraverso il fondo come facciamo noi fondi con i nostri stipendi per le microimprese e poi quel fondo viene gestita in modo trasparente cronache invece io privato vado a 2 Maria quel singolo istituto perché si può verificare si verificherà il caso in cui si acquista a quel punto proprio un potere all' interno di quell' istituto questione minacciano fratelli d'Italia scende in campo in difesa dei lavoratori della scuola famiglie e studenti hanno bisogno di una scuola di funzione hanno bisogno dei banchi aule pulite carta hanno bisogno ma reali fondamentali primarie Renzi impone l'ennesima riforma di cui sono bisogno senza copertura finanziaria e quindi SIAD rimane ben attuata i dirigenti scolastici vengono trasformati in persone che possono per chiamata diretta prendere gli insegnanti vogliono rischiando di trasformare la scuola non sorta di grande luogo dove si vanno urgente le lottizzazioni di pregare quelli che hanno consentito alla scuola di stare in piedi devono essere trattati tutti allo stesso modo senza nessuna discriminazione indifesa del provvedimento scenderà al drappo OlIare per favore risparmiate ci questa litania sulla scuola diritti nostro dei poveri è l'espressione di un pregiudizio ideologico che ha chiuso gli occhi davanti alla realtà di questo Paese ci sono scuole le liti che sono pubbliche escono le liti che sono private paritarie ci sono scuole dei poveri che sono paritaria scuola dei poveri sono pubbliche cerchiamo di togliere parotide l'ideologia per fare davvero il bene comune dal popolo italiano perché i nostri ragazzi abbiamo futuro bisogna produrre nella scuola la qualità e la qualità è fatto due voci responsabilità la burocrazia vive nell' anonimato invece responsabilità si sa chi è che fa le scelte che competizione noi pensiamo a una competizione verso l'eccellenza se resta tutto indistinto tutto standardizzate no segregazione avranno futuro
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ -6 o
r---------------------~--~--------------------------------------------------------~--~--~~------------________ --;u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.38
Data 20-05-2015 Pagina 12:38 Foglio 1
Italia l - trasmissione del 20/05/2015 dalle 12.38 alle 12.40 (Ora: 12:38:26 Min: 2: 17)
sul disegno di legge sulla scuola tra l'altro vuoto tra pochissimi istanti alla Camara fuori da Montecitorio forte contestazione delle cambiano con Enrico l'Aurelia ricco così immaginate quanto si stia scalda l'atmosfera con fuori Montecitorio professori raccolti su tutte le sigle sindacali protestano da 3 giorni sono prigioni di Monti Torio vota questo provvedimento il grosso è stato votato nella notte di ieri 27 articoli e qui la piazza esplode si chiede ritiro ritiro ritiro del disegno di legge Giannini si contesta il nucleo della riforma cedere il potere dirigenti scolastici e il piano delle assunzioni Mogg contestazione è stato contestato Fassina all' ingresso della minoranza Pd ha vengono naturalmente cerca di contattare tutti i deputati ma insomma immaginate che siano atmosfera abbastanza difficile abbiamo raccolto due dichiarazioni della mattina alle possiamo sentire si possono creare sacche di fortissima su questo e far entrare anche all' interno della scuola vediamo la corruzione quanto ci costa farsela scuole era una di quelle nuove sacche indennità che si era fermata invece attraverso questa scelta sicuramente bene pesantemente minacciata e poi c'è l'investimento nelle scuole private e non capisco perché SeI scuole pubbliche cadono a pezzi disegni missili nella scuola privata e poi c'è la modalità di finanziamento dei privati alle scuole che alla fine significa ciao figlia perché fondamentalmente quest' sono lo dico in questo lo dicono i criteri di trasparenza di bilancio la sostanza non cambia non cambia sui precari non cambia sul 5 per 1000 non cambia sul preside Faraone che sarà il segno il timbro di questa riforma come sono stati autoritari le riforme sulla legge elettorale sulla legislazione del lavoro sarà autoritaria anche questo sulla scuola è una finzione che legata alla paura di un terremoto che sta accadendo nel mondo della scuola a questo terremoto matteorenzi risponde come al solito con la propaganda con il gessetto ecco la lavagna ma quel gessetto quella valanga gli si ritorcerà anno punto
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.40
Data
l'Adige Foglio
Pagina
20-05-2015 3 1
I!!'iili')ii:'!~ Card di 500 euro per l'aggiornamento e stralcio del «5 per mille»
Scuola avanti con una raffica di sì ROMA - Card di 500 euro per l'aggiornamento dei prof, bonus (200 milioni l' anno) per valorizzare gli insegnanti, limite di 36 mesi per i contratti di supplenza, detrazione (per un massimo di 400 euro all'anno per studente) delle rette per la frequenza delle scuole paritarie di ogni ordine e grado. Al terzo giorno di votazioni, il ddl di riforma della scuola Renzi-Giannini (nella foto), con una raffica di sì, è quasi arrivato in zona traguardo alla Camera. Manca una manciata di articoli e pare sia stato trovato il modo anche per superare l'empasse dell'art. lO (quello sulle assunzioni). La maggioranza non ha mollato e ha tirato dritto, con buona
pace di chi anche ieri ha protestato davanti a Montecitorio e non solo.ll Governo ha però ceduto sul «5 per mille), capitolo che pur in maniera meno eclatante rispetto alla delicata questione del «preside-sceriffo», ha sollevato non poche polemiche. L'art. 17 che trattava la materia è stato straleiato dal ddl come avevano chiesto le opposizioni; una decisione frutto del-
la mediazione della minoranza Pd di Cesare Damiano. Questione dunque rinviata - come ha spiegato il ministro Già~rjni -a un successivo provvedlD,J,ento che affronti temi di naturafiscale. Una scelta che non fuga i timori del M5s. «Vigileremo affinché questa misura estrema-
mente pericolosa per l'ugua- ne del ministro Giannini che glianza degli istituti scolastici aveva ga;antito loro .un su~plenon sia riproposta né al Sena- mento di confronto m settImato né in nessun altro provvedi- na. «Nonostante gli interventi mento». di Commissione e aula sono anSostanzialmente, a parte qual- cora necessari cambiamenti che ritocco, il testo, a ora, ~e- profondi al testo in discussiosta quello uscito dalla commls- ne alla Camera: restano i nodi sione Cultura e già si intravede critici contro cui il mondo della fine: oggi, esaurito l'e~ame la scuola è sceso in piazza lo dei 27 articoli del provvedlmen- scorso 5 maggio», fa notare il to, il ddl sarà Ii~enziato. La pa~- segretario confederale della tita proseguira al Senato, ed e lì che i sindacati si aspettano quelle «aperture» promesse dall'Esecutivo. Intanto,oggi, i segretari generali di FIe-CgII, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda emm si riuniranno per valutare la situazione e decidere i prossimi passi. Aspettano la convocazio-
Cgil, Gianna Fracassi, che, comunque, ritiene <mn'ottima notizia» lo straleio del 5 per mille dal disegno di legge. Del resto, come ha sottolineato in serata il premier Renzi: «non posso pretendere di imporre la mia volontà, questa non è la legge elettorale».
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 L ____ ~~~~~~~~~~~~~~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.41
Data 20-05-2015 Pagina 07:43 RAI3 MOLISE
Foglio 1
Rai3 Molise - trasmissione del 20/05/2015 dalle 07.43 alle 07.44 (Ora: 07:43:27 Min: 1:04)
alleanza o Proseguiranno oggi con presidi e Flash Mob le proteste contro il disegno di legge in discussione alla Camera sulla riforma della scuola o Ieri a Campobasso, l'assemblea con presidio davanti alla Prefettura ha visto tutte le sigle sindacali CL , CISL e UIL e m:t'l seggi da compatte nel chiedere modifiche al progetto della buona scuola, che trovano arrogante anche i genitori e gli alunni pensano che la figura del dirigente scolastico o Sì ,autoritaria e si è investita di eccessiva discrezionalità o La riforma ,affermano i sindacati non dare o Posti occupazionali piegare istruzione al mercato dall'imprese trasformandoli in azienda ridotta la spesa per l'istruzione prevista nel Documento di economia e finanza, le scuole non possono funzionare con il
contributo volontario del cinque per mille o Così si avranno scuole di serie A e di serie B , in base all'economia del territorio e ,proseguono i sindacati, la nostra regione ha bisogno di interventi ed investimenti specifici ,poiché la popolazione scolastica è in diminuzione o Isernia
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibileo
SNALS Pago 42
Data 20-05-2015 Pagina 00:16 RAI3 SICILIA
Foglio 1
Rai3 Sicilia - trasmissione del 20/05/2015 dalle 00.16 alle 00.17 (Ora: 00: 16:32 Sec: 29)
. Fiaccolata in serata, a Palermo , organizzata dai sindacati della scuola Fnsi CGIL ,CISL Scuola , Uil Scuola , m:t'l e Gilda uno riscontro la riforma della scuola del il Governo Renzi Una delegazione ha incontrato il prefetto Renzi Basta Spock basta giocare da solo ascoltare piazze, questo lo slogan della manifestazione . I sindacati chiedono a Renzi di cambiare il ddl per dare al Paese una vera riforma dalle risposte precari che rischiano di dover rifare il concorso.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.43
Data 20-05-2015 Pagina 09:21 Foglio 1
Tg Com24 - trasmissione del 20/05/2015 dalle 09.21 alle 09.23 (Ora: 09:21:41 Min: 1:58)
Petrachi Nadia pedonali informarsi e Tgcom 24 a Letizia di apertura alla riforma della scuola oggi è atteso il via libera alla Camera per poi passare al Senato intanto è stata approvata la norma per l'assunzione di 100000 entro i cari professori precari viviamo e servizi il piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato a partire dal IO settembre per circa 100000 precari ovvero i vincitori del concorso del 2012 e iscritti nelle graduatorie ad esaurimento che per il prossimo anno scolastico avranno un incarico annuale prima di poter ottenere l'effettiva immissione in ruolo via libera anche alla card Cinquecento euro per l'aggiornamento dei docenti al bonus da 200 milioni l'anno per la valorizzazione degli insegnanti e alla detrazione per un massimo di 400 euro all' anno studente delle rette per la frequenza delle scuole paritarie di ogni ordine e grado approvate rafforzamento dell' osservatorio per l'edilizia scolastica e lo stanziamento di 40 milioni per il controllo dei controsoffitti è previsto un limite massimo di 36 mesi per i contratti di supplenza tracciato invece contestato 5 per 1000 per la scuola che come ha spiegato in aula il ministro Giannini sarà rinviato ad un successivo provvedimento di natura fiscale gli ultimi emendamenti sono stati votati attorno a mezzanotte e questa mattina alle 930 alla Camera riprenderà l'esame degli ordini del giorno in vista del voto finale sul disegno di legge buona scuola previsto per oggi alle 13 a questo punto è al Senato che i sindacati si aspettano quelle aperture promesse dal Governo oggi i segretari generali di Flc CGIL CISL e UIL scuola Gilbey m:t'l si riuniranno per valutare la situazione e decidere i prossimi passi intanto il ministro Giannini ha convocato tutti per lunedì al Ministero Renzi difende la riforma prevedeva le proteste dice non avevo sottovalutato gli insegnanti nono frenato ma non sono stato bravo a comunicare comunque alcune proposte le abbiamo cambiate a
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.45
Data 20-05-2015 Pagina 10:37 Foglio 1
Tg Com24 - trasmissione del 20/05/2015 dalle 10.37 alle 10.39 (Ora: 10:37:55 Min: 1:55)
lavora nella riforma della scuola è attesa oggi il via libera da parte della Camera poi il Ddl e Passera alla serata è stato approvato una norma che fa assumere 100000 professori precari trovato il piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato a partire dal IO settembre per circa 100000 precari ovvero i vincitori del concorso del 2012 e gli scritti nelle graduatorie ad esaurimento che per il prossimo anno scolastico avranno un incarico annuale prima di poter ottenere l'effettiva immissione in ruolo via libera anche alla Accardi 500 euro per l'aggiornamento dei docenti al bonus da 200 milioni l'anno per la valorizzazione degli insegnanti la detrazione per un massimo di 400 euro all' anno studente delle rette per la frequenza delle scuole paritarie di ogni ordine e grado approvate rafforzamento dell' osservatorio per l'edilizia scolastica e lo stanziamento di 40 milioni per il controllo di controsoffitti previsto Limite massimo di 36 mesi per i contratti di supplenza stralciate invece contestato 5 per 1000 per la scuola che come ha spiegato in aula il ministro Giannini sarà rinviato ad un successivo provvedimento di natura fiscale gli ultimi emendamenti sono stati votati attorno a mezzanotte e questa mattina alle 930 alla Camera riprenderà l'esame degli ordini del giorno in vista del voto finale sul disegno di legge buona scuola previsto per oggi alle 13 a questo punto è al Senato che i sindacati si aspettano quelle aperture promesse dal Governo oggi i segretari generali di Flc CGIL CISL e UIL scuola Silver m:t'l si riuniranno per valutare la situazione e decidere i prossimi passi intanto il ministro Giannini ha convocato tutti per lunedì al Ministero Renzi difende la riforma prevedeva le proteste dice non avevo sottovalutato gli insegnanti nono frenato ma non sono stato bravo a comunicare comunque alcune proposte le abbiamo cambiate a via libera alla legge che punisce ma
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.46
I I
Data 20-05-2015
tiscali Pagina
Foglio 1
UN'ORA SCIOPERO IN 2 GIORNI SCRUTINI
(ANSA) - ROMA, 20 MAG - Sciopero di 1 ora nelle prime due giornate degli scrutini programmati nelle classi intermedie "nel rispetto delle norme, delle famiglie e degli studenti". Lo hanno deciso unitariamente Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e ~ nel corso dell'incontro avuto oggi pomeriggio. Le 5 sigle hanno anche concordato iniziative sul territorio (assemblee, sit in, incontri con forze politiche) e una "fiaccolata della scuola" il 5 giugno in diverse piazze d'Italia.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ -6 o
r-----------------~~~----------------------------------------------~~--~~----------------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.47
LASICILIA
DIPENDENTI DELL'UFFICIO LECALE IN STATO DI ACITAZIONE
Data
Pagina
Foglio
Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, ri.m'Im Salfi, Flp e Usb in una nota denunciano lo stato di elevata criticità in cui si trovano a operare, ormai da diverso tempo, i dipendenti dell'Ufficio legale dell'Agenzia delle Entrate. Più volte, nel recente passato, è stato seg nalato l'enorme ca rico di lavoro assegnato a Il'ufficio, che conta 5 unità e non una ventina, come vorrebbe il fabbisogno reale. «Non avendo ricevuto da parte della Direzione provinciale risposte adeguate alle problematiche esposte)}, i sindacati hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione del personale dell'Ufficio legale. {(Tutte le lavorazioni gravano su ciascun componente dell'Ufficio Legale in quantità tale da rendere difficoltose sostituzioni o awicendamenti persino in caso di temporanea indisposizione e contribuiscono alla incolpevole formazione di un ingente arretrato)).
22-05-2015 26 1
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Conf.s.a.l. Pag.48
Data 21-05-2015 Pagina
Foglio 1
TRASPORTI: CALENDARIO SCIOPERI PROCLAMATI
(II Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 21 mag - Questo il calendario degli scioperi proclamati nel settore dei trasporti (e ancora suscettibili di revoca), fino a martedi' 14 luglio: 25/05 Aereo: Personale navigante (piloti ed 24 ore Assistenti di volo) gruppo (00.01-24.00) Alitalia Sai (Anpac) - Esclusione dei voli da e per gli aeroporti di Bari Brindisi e Genova Aereo: Assistenti di volo soc. Alitalia Sai 4 ore (Rsa Usb Lavoro privato) (10.00-14,00) Esclusione dei voli da e per gli aeroporti di Bari Brindisi e Genova Aereo: Personale socc. Sea e Airport 24 ore Handling di Milano (00.00-23.59) E Linate Malpensa (Osr Usb Lavoro Privato) Esclusione dei voli da e per gli aeroporti di Bari Brindisi e Genova Aereo: Personale comparto aereo, aeroportuale 24 ore ed indotto degli aeroporti (00.01-24.00) (Cub) 03/06 Ferrov: Personale di macchina e di bordo 8 ore Soc. Ntv - Nuovo trasporto (9.01-17.00) Viaggiatori (Fast-Confsal) 14/07 Aereo: Personale socc. Enav e Techno Sky 8 ore (Unica) (10,00-18,00) (Fonte: ministero delle Infrastrutture e Trasporti) (RADIOCOR) 21-05-1517:57:08 (0485) NNNN
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r---------------~--~------------------------------------------~~~~~--------------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Conf.s.a.l. Pag.49
RIFORMA DELLA SCUOLA: I RISCHI AL SENATO
I
Data
Pagina
Foglio
21-05-2015
1
Preoccupato dei numeri Renzi apre al dialogo. Opposizioni e minoranza annunciano battaglia. Quanto sarà dura dipenderà dal risultato delle Regionali Quanto sarà alto il livello dello scontro quando al Senato approderà la riforma della scuola , approvata alla Camera con 316 sì, 137 no e un astenuto, dipenderà soprattutto dal risultato delle elezioni regionali che si svolgeranno tra 10 giorni. A parte Stefano Fassina che ha chiesto le dimissioni del ministro Stefania Giannini e "minacciato" di andarsene dal Pd, se il testo della riforma non sarà modificato come pretendono insegnati e studenti sindacalizzati, tutti gli altri - incassati alcuni degli aggiustamenti richiesti in particolare sul ruolo del preside e la valutazione dei prof. - hanno evitato, consapevoli dei possibili contraccolpi elettorali, di polemizzare troppo. 3 scenari per il dopo-voto Se il responso delle urne alle regionali dovesse sancire un 7-0 a favore dei dem , sia la "buona scuola" che la riforma costituzionale avrebbero la strada spianata. Anche nell'eventualità più probabile di ottenere un 6-1 (in Veneto è praticamente scontata la riconferma di Luca Zaia), i nemici interni di Matteo Renzi si ritroverebbero con le armi spuntate. Con la perdita della Liguria riprenderebbero fiato, ma solo se finisse - i sondaggi sembrano escluderlo - con un 4-3 , allora per il governo sarebbero guai. Il che non significa che i 22 senatori ribelli non daranno battaglia comunque vada. Anche perché a contare parecchio saranno i dati su affluenza e voti alla lista . Con la prima in ulteriore forte calo e un Pd di molto sotto il famoso 41% delle Europee, gli avversari del premier si convincerebbero che la luna di miele con gli elettori è finita e partirebbero alla carica con slancio e determinazione ancora maggiori. Alla Camera dissenso in calo Alla Camera sono mancati i voti di 40 deputati: 12 assenti giustificati, gli altri 28 (tra cui Fassina, Cuperlo, Bersani, Speranza, Epifani) rimasti fuori dall'Aula in segno di dissenso. Già 10 di meno dei 38 che non votarono l'ltalicum . In una lettera inviata ai colleghi senatori, li hanno esortati a "ricucire la frattura" con quella parte di "insegnanti, studenti, famiglie che vive la riforma come una ferita". Nella commissione che da giugno dovrà occuparsi del testo, siedono gli stessi tre senatori rimossi all'epoca dell'ltalicum: Tocci, Mineo e Martini. Questa volta, però, non si parla di sostituzioni. Le possibili modifiche Il premier è disponibile a ulteriori aggiustamenti. Sa che al Senato dovrà andarci con i piedi di piombo. "La scuola non deve essere più terreno di scontro - ha detto - ripartiamo insieme". Già alla Camera la minoranza è stata accontentata sul ruolo dei presidi che sul bonus ai professori non decideranno tutto da soli, sugli assunti (dal 2016 dentro anche i 4.200 idonei al concorso del 2012) e sul 5x1000 che è stato stralciato. AI Senato il testo sarà emendato ancora. Intanto gli idonei del 2012 potrebbero non dover aspettare il 2016 per essere assunti. Sulla chiamata diretta da parte dei presidi si potrà tornare a discutere come sulle detrazioni fiscali. Le proteste della piazza Il novello anti-Renzi Roberto Speranza ha esortato ad "ascoltare la piazza". Già lunedì è previsto un incontro tra il ministro Giannini e i sindacati. Poi, nella prima settimana di giugno, quando la "buona scuola" arriverà in commissione al Senato, le porte della Sala Verde di Palazzo Chigi si apriranno di nuovo e stavolta dovrebbe esserci anche Matteo Renzi. La mobilitazione, nel frattempo, resta confermata . Gli scrutini sono salvi, non ci sarà alcun blocco (solo un'ora di sciopero nei primi due giorni), ma le proteste continueranno. Il 5 giugno migliaia di prof e studenti scenderanno in piazza, convocati da Flc Cgil, Cisl, Uil, Fnals, tì!i1iImrll e Gilda, per una fiaccolata. La carta del premier Ma al netto di più o meno grandi aperture al dialogo, il premier ha già in tasca la moneta di scambio più sonante: quell' intervento sulle pensioni (uscita più flessibile), annunciato l'altra sera a "Porta a Porta" e previsto tra ottobre e novembre, con cui è sicuro di poter piegare le resistenze anche dei sindacati più agguerriti e quindi dei suoi avversari interni.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ -6 o
r---------------~~~--------------------------------------------~--~~~----------------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Conf.s.a.l. Pago 51
n Sole9]{l mmrn Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 10 1
Cala il gettito dell'8 per mille alla Chiesa cattolica: 60 milioni di euro in mille
I vescovi: scuola, no a riforme frettolose Carlo Marroni
m,\." Flessione di circa 60 milioni dei fondi dell'otto per mille destinati alla Chiesa cattolica: per il 2015 scendono sotto il miliardo, "soglia" che resisteva dal 2009. DaidatifornitidallaCeialtermine dell'assemblea annuale emerge che per quest'anno i fondi ammontano a 99546 milioni, rispetto a1.0543 milioni del2014: il picco degli ultimi anni è stato il 2012 con 1.148 milioni. TI calo, ha spiegato il presidente della Cei cardinale Angelo Bagnasco, è stato determinato da un conguaglio negativo di 17 milioni, dal generalizzato calo delgettitofiscale e dalladiminuzione delle firme a favore della Chiesa cattolica, che sono scese di due punti all'80,22% del totale.
TI gettito dell'otto per mille di quest'anno è stato calcolato sulle dichiarazioni 2012 (redditi 20n), anni in cui scoppiarono proprio diversi scandali che investirono
la Chiesa, a partire da Vatileaks. Nellaripartizione dei fondi è stata ridottaladestinazioneperesigenze di culto, a partire dalla costruzione di nuove chiese, e al sostentamento al clero, mentre è stata aumentata la quota per gli interventi caritativi sul territorio. Inoltre la Cei ha destinato 3 milioni di aiuti per il Nepal,uno dei maggiori singoli interventi in Italia.
Bagnascohaanchecommentato alcuni aspetti dell'attuale clima politico: «C'è un gran bisogno di etica istituzionale. Senza etica pubblica non si fanno buone leggi e se si fanno buone leggi non le si osservano» hadettorispondendo ad una domanda sulle prossime elezioni amministrative. In meritoallariformadellascuolailcardinale ha invitato a «non farsi prendere dalla fretta per arrivare in fretta a concludere». È bene, cioè, che per un' operazione così decisiva ci sia «un tempo più disteso, e
si possa decidere non con l'acqua alla gola». Sul fronte dell'assembleai vescovi italiani hanno eletto vicepresidentedella Cei per l'area nord Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara Nel nuovo Consiglio episcopale permanente fanno ingresso l'arcivescovo di Taranto Filippo Santoro, presidente della Commissione per i problemi sociali e il lavoro, il vescovo di Bergamo Francesco Beschi, presidente della Commissione per l'evangelizzazione, e Bruno Forte, arcivescovo diChieti-Vasto, confermato dal Papa segretario speciale del Sinodo sulla famiglia, che guiderà la Commissione per l'ecumenismo e il dialogo conle altre fedi. Don Ivan Maffeis è il nuovo portavoce della Cei e direttore dell'ufficio delle comunicazioni sociali: sostituisce Domenico Pompili, nominato dal Papa vescovo di Rieti.
© RIPRODUZiONE RISERVATA
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pago 52
n Sole9]{l mmrn
Il provvedimento al Senato
Regole sui precari: possibile modifiche al Dd! sulla scuola ROMA
Larifonnadellascuolanonè blindata, e al Senato la discussione resta aperta Parola del governo, parola di Matteo Renzi. A soli dieci giorni dalle regionali il premier mantiene un atteggiamento di apertura, consapevole che l'opposizione dentro e fuori dal Parlamento resta forte. Ci sono soprattutto quei 28 non voti dei dissidenti Pd, a cominciare dalnonvotodiPierLuigiBersani, che nel passaggio in Senato rischiano di essere decisivi: sono circa20, infatti, i senatori "radicali" del Pd pronti a votare no alla Buona Scuola, e la maggioranza a Palazzo Madama si regge su una decina di voti. Vero è che il premiereisuoisonoconvintichedopo le regionali ci saranno cambiamenti nel fronte dell'opposizione, con la possibile uscita dal gruppo di Fi dei senatori azzurri più dialoganti con il governo. Ma in ogni caso è necessario concedere qualcosa alla sinistra interna, se non altro per ridurre l'area del dissenso e non far diventare determinanti eventuali apporti esterni. Bersani si fa quasi portavoce dei dissidenti quando dice che se verranno risolte le due questioni sul tavolo (poteri dei presidi e assunzione dei precari rimastifuori) «noi saremo felicissimi di votare la riforma».
Un braccio di ferro destinato a rimanere sullo sfondo fm dopo le regionali. Ma un assaggio del climainSenatosièavutogiàieri,con la decisione del presidente Pietro Grasso dinon consentire il trasferimento in commissione dell'ex M5S Maria Mussini chiesto dall'esponente di SeI e capogruppo del Misto Loredana De Petris: l'arrivo dell'ex grillina in commissione Istruzione avrebbe tolto la maggioranza in commissione ai senatori che sostengono il
governo (13 aI3). Ma anche conIa decisione di Grasso la situazione in commissione resta più che critica, perché tra i 13 senatori della maggioranza vanno conteggiati anche i dissidenti delPd Corradino Mineo e Walter Tocci e Tito DiMaggio, exSc ora in Gal.
li Dd! è intanto in arrivo in Senato, e la commissione Istruzione presieduta dal renziano AndreaMarcuccihagiàfIssato il calendario dei lavori: il 27 e il 28 maggio le audizioni, entro ilIO giugno gli emendamenti. Per ora, la linea è di ascolto nel merito di tutte le proposte di modifIca. Già ieri ci sono state le prime riunioni tecniche all'interno della maggioranza soprattutto per "ripulire" il testo daripetizionie coordinare meglio alcune norme. Per esempio, si è chiarita la sorte dei 23mila maestri dell'infanzia iscrittinellegraduatorieaesaurimento: per loro l'immissione in ruolo è posticipata e collegata con la riforma complessiva del servizio 0-6 anni. Sul ruolo dei presidi nell'assegnazione dei fondi premianti ai migliori docenti, il governo non sembra essere disposto a modifiche: è il l'aspetto saliente della riforma renziana, e il premier non vuole rinunciarci. Mentre sul tema dei precari, ossia l'assunzione degli insegnanti abilitati inseriti nella seconda fascia delle graduatorie diistituto,sistannostudiandosoluzioni. «Approfondiremo le questioni -spiega la responsabile Scuola del Pd, Francesca Puglisi, relatrice in pectore del Ddl al Senato -. Mi aspetto però un atteggiamento responsabile visto che abbiamo la priorità di mettere in cattedraoltrelOomilainsegnanti all'inizio dell'anno scolastico».
Em.Pa. el.T.
~ RIPRODUZIONE RISERVATA
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 42 1
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pago 53
n Sole9]{l mmrn
Svista fiscale nel Ddl Giannini
Spese di istruzione, detraibilità a rischio Luca De Stetani
Le spese di frequenza dell'asilo e delle scuole elementari saranno detraibili al 19% dall'Irpef, con uno sconto massimo annuale di 76 euro per studente.
Lo prevede il disegno di legge di riforma della scuola, approvato mercoledì scorso alla Camera e ora in discussione al Senato, che introduce una nuova agevolazione per gli asili e le scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie. A differenza di quella già in vigore da anni per le medie, le superiori e l'università (anche in questo caso pubbliche o private) non prevede il consueto limite di spesa pari all'importo delle tasse e dei contributi degli «istituti statali» (che penalizzava le scuole private), ma introduce un tetto annuale di spesa di «400 euro per alunno o studente».
La nuova detrazione, però, non è stata coordinata con quanto previsto dal Testo unico delle imposte sui redditi per gli oneri sostenuti nell'interesse dei familiari. Q!Iindi, se questa probabile svista non sarà modificata, i genitori non potranno pagare e detrarre il 19% dei costi scolastici dei propri figli, in quanto il bonus fiscale spetterà solo a questi ultimi, sempre che abbiano sostenuto la spesa. Cosa difficile per uno studente, che di rado ha un Irpef da pagare e da ridurre con nuove detrazioni.
Le persone fisiche, dunque, potranno detrarre dall'Irpef il 19% delle «spese sostenute per la frequenza di scuole dell'infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale di istruzione», previste dall'articolo 1 della legge 62/2000.
La spesa agevolata (non la detrazione) non potrà superare annualmente i «400 euro per alunno o studente», quindi la detrazione massima sarà pari a 76 euro (400 pen9%). Una grande differenza è che lanuo-
va detrazione non prevede i che gli oneri agevolati non debbano superare le tasse e i ' contributi degli istituti statali, I e quindi elimina lo svantaggio per chi frequenta scuole pari- I tarie, dove spesso si pagano rette superiori.
Nella nuova detrazione I questo limite non è più presente, anche se è previsto I quello della spesa detraibile di 400 euro annui «per alun-no o studente». i
La normativa fiscale italiana dice che solo alcune spese . possanoesseredetratteah9% I dall'Irpef del soggetto che le ha effettivamente pagate, an- i che nell'interesse di familiari "fiscalmente a carico". Sono i contributi per il riscatto del I corso di laurea e le spese elencate dall'articolo 15, comma 2, i del Tuir (e riportate a pagina 47delmodello UnicoPF20l5), I cioè quelle sanitarie, per lo sport dei ragazzi, per l'assicurazionevitaeinfortuni,pergli 'I
affitti degli universitari e per le spese scolastiche alle medie, alle superiori e all'univer- I sità (solo quelle della lettera e, ' dell'articolo 15, comma1, Tuir e non quelle introdotte dalla I riforma sulla scuola alla nuo-va lettere e-bis). I
Il carico fiscale del familiare addirittura non è neces- , sario per determinate spese I sanitarie o per le rette degli ' asili nido dei figli.
Un elenco mai ampliato in I via interp retativa dalle Entra - ' te o dalle istruzioni di Unico. N eanche la riforma della I scuola l'ha ampliato, in quanto non ha aggiunto al comma2 la nuova detrazione, inserita I invecenella lettera e-bis, arti-colo 15, comma 1, del Tuir. I
Il che significa, qindi, che I peresseredetratte(ah9%)ta- ' li spese di frequenza dell'asi- I
lo, della scuola elementare, I delle medie o delle superiori ' dovranno essere pagate solo dal soggetto che effettiva- I mente fruirà dell'istruzione cui si riferiscono. '
g) Rli'RODlJl!ONE RISERVATA I
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 42 1
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~~~ __ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pago 54
COBBIEBE DELLA SEBA
PIA
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 20 1
Test Invalsi boicottati, studenti puniti PISA Si era parlato di sospensioni in arrivo (con tanto di polemica politica e interrogazione parlamentare di SeI) per 25 studenti dell1stituto tecnico Santoni di Pisa responsabili di aver boicottato i test Invalsi, proprio come avevano fatto giorni fa gli allievi di Agnese Landini, la moglie di Matteo Renzi. Poi il chiarimento del preside, Marco Salardi: «Nessuna sospensione, solo un'ammonizione decisa dal Consiglio d'istituto perché i·ragazzi hanno
vandalizzato i moduli e non perché hanno boicottato la prova». Ma la precisazione non ha convinto Nicola Fratoianni, coordinatorè nazionale di SeI, firmatario dell'interrogazione parlamentare. «La questione non sta nell'entità della punizione, -- spiega-ma nel fatto che si sia reagito in termini disciplinari di fronte ad una protesta del tutto pacifica e pienamente legittima».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-________________ ~~~------------------------------------------------~--~~~~----------------__;u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pago 55
la Repubblica LASTORIA
Ho inventato la "buona scuola" ma non convinco i miei colleghi
MARCO LODOLI "-
ELA mattina del 5 maggio e nella mia scuola a Torre Maura, a Roma, suc
cursale dell'Istituto professionaleFalcone-Pertini, cisiamo solo io e la preside, arrivata dalla centrale per aprire il portone e garantire agli studenti le ore di lezione. Ma di studenti nemmeno l'ombra.
SEGUE A PAGINA 39 SERVIZI ALLE PAGINE 16, 17E 19
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 1 1 /2
HO INVENTATO lA "BUONA SCUOlA" MA NON CONVINCO I COllEGHI <SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
MARCO LODOLI
ONO tutti tri. sciopero insieme agli insegnanti.. La preside ci tiene a mostrare una certa serenità, da ammiraglio che non perde la calma, anche
quando la nave sembra paurosamente inclinata. Vago peri corridoi deserticonlemani dietro la schiena e penso che qualcosa in questa riforma non è andato come doveva, visto che i miei colleghi sono compattamente, convintamente ostili. Mi sento ancora più dispiaciuto perché ho partecipato a tante riunioni al ministero della Pubblica IstIUZione, ormai un anno fa, per progettare la Buona Scuola.
gnanti perdono contatto con lo spirito del tempo, con quanto di bello viene prodotto. Dicono che la cultura. costa troppo, un fondo cassa personale per aggiornarsi può servire ad andare oltre La coscienza di Zeno. Gli insegnanti sono l'ossatura della classe intellettuale, è giusto che possano accedere alle novità che rinfrescano lamenteetengono in contatto con gli allievi». Non mi sembra che il mio comizietto abbia fatto breccia. «Erano meglio più soldi per pagare le bollette», ha polemizzato un collega, «sono sette anni che gli stipendi sono fermi, e hanno bloccato gli scatti di anzianità!».
E allora ho provato la strada dei posti di lavoro: «Centomila nuovi assunti non sono pochi, e il prossimo anno ce ne saranno altri sessantamila». Sbuffi, alzatedispalle:« Una sentenza europea ha stabilito che i precari da stabilizzare devono essere di più, il governo non si può sottrarre» precisa il professore pignolo con il borsello a tracolla. Capisco che questo è il punto dolente. Per vent' anni sono state alimentate mille graduatorie diverse, gli abilitati, i semiabilitati, i vincitori di concorsi svaniti nel nulla, le Siss, le Gae, precari di prima classe, di seconda, di terza, decine di migliaia di anime in pena, speranzosi e disperati costretti ad aspettare ogni anno una convocazione, assorbiti a settembre, a ottobre, a novembre e licenziati a giugno, un caos nel quale tan" ti insegnanti sono ingrigiti amaramente. E anche gli alunni hanno pagato caro per questa fabbrica infernale di illusioni e delusioni. È una delle cause principali del cattivo funzionamento della scuola: il nuovo insegnante arriva, pianta la sua tenda leggera e poi, finito l'anno, è costretto a smontarla e a sparire chissà dove. Certe classi hanno avuto cinque insegnanti di matematica in cinque anni, un disastro.
Insomma, il danno è stato fatto prima e ora il governo prova a risolvere il pasticcio, ma non ho convinto nessuno. Non ho convinto nemmeno l'alunna arrabbiata croni-
ca che teme il taglio delle vacanze: «Mi ha detto mia madre che la scuola chiuderà s0-
lo per un mese, saremo costretti a studiare con l'afa, che vergogna!». Sui telefonini questa notizia minacciosa è girata, una catena di sant' Antonio che prevede i ragazzi chini sui banchi a luglio. È difficile spiegare che si tratta di una bufala. Le parole volano nell'aria del disappunto, il clima si avvelena. «Vogliono mandare gli studenti a lavorare gratis nelle fabbriche» mi ha informato il profmarxista-leninista. Ho scosso la testa timidamente: «È un tentativo di stabilire un ponte trala scuola e il mondo dellavo-
ro. Noi insegnanti nei tecnici e nei professionali sappiamo bene quanto sarebbe utile che gli studenti facessero esperienza nelle aziende, come in Germania, in Olanda».
Non c'è niente da fare: i professori italiani sono scottati da anni di riforme tutte fuocoefiammeepoicenere. Troppo spesso l'innovazione si è trasformata in un cumulo di carte inutili da riempire. C'è stato un incontro pomeridiano tra genitori e insegnanti su "Sinergie verticali per !'inclusione". Se c'erano tre ideogrammi cinesi era la stessa cosa Poi s'è intuito che bisognava discutere sulla dispersione scolastica, e anche queste parole potrebbero suonare mandarine a un cittadino normale. In definitiva si tratta di capire perché tanti alunni abbandonano la scuola. Ma detto così è troppo semplice, dobbiamo ingarbugliare, tradire la bella chiarezza della nostra lingua. Forse anche per questa subdola oscurità tanti insegnanti p.on si fidano più del-le proposte del governo, prevedono fregature dietro a ogni carta ministeriale. Le conoscenze, le competenze, la lingua scellerata di ogni comunicazione dall'alto, le astratte programmazioni, tutto contribuisce a creare un tremendo senso di inadeguatezza.
In classe c'è una finestra che non si chiu-
'" M 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ -6 o
r-------------------~~~~--~------~--------~~----~~~~~~--~--------~--~~~~----------------____ 4 u
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Sono stato proprio io, in una mattinata di luglio, a suggerire il. nome. Doveva chiamarsi "la scuola dell'unità e delle convergenze", o qualcosa di simile, una formula astrattaeincomprensibileche alza una cortina di fumo sulla verità quotidiana, e allora presi la parola nel salone dove fu firmata la riforma Gentile e dissi: «La buona scuola, ecco il nome giusto, è semplice, diretto, è quello che i professori, gli studenti, i genitori vorrebbero». E invece mi ritrovo a passeggiare solo soletto negli spazisiderali della mia scuola, senza nemmeno un insegnante con cui discutere. Certo, nella sala professori ho ascoltato per giorni e giorni mille lamentele e qualche volta ho provato a ribattere: «Ci sono aspetti interessanti in questa riforma». I colleghi mi hanno guardato con sospetto, come se fossi un demente o un venduto all'arroganza del potere. «Diccene una», pretende la professoressa con i tacchi alti e l'aria di chi sa come funziona il mondo: malissimo. Sono tornato con la memoria ai giorni dell' elaborazione, quando tra tecnici e politici hç> provato a spingere le mie proposte: «Ad esempio la card da 500 euro per acquistare libri, assistere a spettacoli teatrali. Troppi inse-
Scuola: testate nazionali Pago 56
la Repubblica de e tanti ragazzini ai quali insegnare le za tra la teoria e la pratica, tra le chiacchiematerie eun po' anche a vivere meglio. C'e- re nnto-peaagogicne e làmvàgha tra-rano alcuni tablet, ma sono stati rubati, ca- ballante è immensa. La buona scuola pita anche questo a Torre Maura, pure le dovrebbe ricucire, semplificare e rimacchinette del cane e delle merenae so- lanciare. «Verremo valutati e caccianostatescassinate.Lavitanellascuolaèco- ti da presidi nazisti», dice un profes-sì, tanti ragazzi che faticano da morire e sore incline al lamento catastrofico che spesso scivòlanoverso l'analfabetismo come quasi tutti. Giravo da solo per i e la depressione, tanti insegnanti volente- corridoi il5 maggio, giorno di sciope-rosi e avviliti, tantepeneconcrete,eperfor- ro massiccio, e però mi ripetevo: per tunafiottiimprovvisi di energia. La distan-
" Vago per i corridoi
deserti e penso
che qualcosa nella riforma non è andato come doveva
I professori sono ostili Proprio io
ho suggerito il nome
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 1 2/2
l'ultima volta voglio provare a essere ottimista, voglio illudermi che tutto andrà bene, che in questa scuola saremo più sapienti e più felici. Ma all'uscita ho incontrato un collega romanissimo che sorridendo beffardo mihadetto: «Guarda che è anche colpa tua se la Buona Scuola vain porto: era meglio se chiamavi 'sta riforma La Buona Sòla».
e RIPRODUZIONE RISERVATA
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pago 57
la Repubblica Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 16/17 1 /2
Scuola, lite al Senato Bersani: "Poche modifiche poi pronti a votare sì" Renzi: "La legge si può migliorare" . Scontro Grasso-Sel Sciopero dei sindacati nella prima ora degli scrutini SILVIO BUZZANCA
ROMA. TI governo ha fretta di portare a casa la legge sulla scuola e detta tempi stretti per l'esame al Senato. TI 27 maggio il testo inizierà l'iter nella commissione Istruzione con l'obiettivo di arrivare in aula 1'8 giugno. Tempi stretti perché si pensa di modificare qualcosa alle norme uscite dalla Camera. «Si può sempre discutere e migliorare», dice infatti Matteo Renzi. Quindi serve il tempo per tornare a Montecitorio in tempo utile per mettere in moto la macchina delle nomine dei docenti di settembre. E in questa ottica il governo sta per avviare una nuova girandola di incontri con tutte le parti interessate alla riforma. Una voglia di confronto che si estende anche alla minoranza del Pd . Anche se non sembra che i bersaniani siano pronti a salire sulle barricare contro la ·buona scuola". Pier Luigi Bersani spiega infatti: «Noi saremo felicissimi di votare la riforma. Queste storie che vogliamo buttare giù Renzi sono off~nsive». L'ex segretario spiega però che il via libera è condizionato a modifiche sul rapporto fra preside e docenti e alla cancellazione della
«sanguinosa discriminazione di condizioni» fra i precari. Ci sono però altre forze che non mostrano la stessa disponibilità. I sindacati, per esempio, confermano lo sciopero per la prima ora degli scrutini. E poi c'è SeI. Ieri in aula c'è stato un violento scontro tra Loredana De Petris e
Luigi Zanda. Oggetto dél contendere la . sostituzione in commissione Istruzione di una senatrice del gruppo Misto. La De Pretis, capogruppo del Misto, aveva trasferito dalla Giustizia l'ex grillina Maria Mussini. TI presidente Grasso ha però bocciato la nomina perché altererebbe il rapporto maggioranza-
opposizione. Ma saremmo sempre 14 contro 12, ribatte la De Petris che calcola Tito Di Maggio nella maggioranza. La verità, accusa la De Petris è che il problema non è la Mussini mai due dem "dissidenti" Mineo e Tocci. Già ·sostituiti" dalla Affari costituzionali durante l'esame delle riforme ora sono in commissione Istruzione. Con rischi seri per i tempi stabiliti da Palazzo Chigi.
CI RIPRODUZIONE RISERVATA
'" M 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag. 58
la Repubblica Data
Pagina
Foglio
"Non lavoro contro il premier masu presidi, precari e private bisogna ascoltare chi protesta" GOfFREDO DE MARCHIS
ROMA. RobertoSperanzacondivideil giudizio di Renzi e dei suoi fedelissimi: un chiarimento nel Pd ci vuole. Ma non sull' atteggiamento della sinistrainternache!'altroierinonhavotatonemmeno lariforma della scuola dopo lo strappo sull'Italicum. «Dobbiamo parlare dell'identità e della cultura delPd - dice l'ex capogruppo-È un partito che impone le riforme, come è successo con la buona scuola? Che sceglie la strada dello scontro senza la partecipazione e un contributo dal basso? Che tratta sempre chi critica e discute alla stregua di un gufo?».
La minoranza non ha votato la legge elettorale giustificando la scelta con il rilievo costituzionale della questione. Ma può muoversi In dissenso anche sui provvedimenti, come dire, ordinari del governo? «Ordinario? PieroCalamandrei parlava della
scuola come· organo costituzionale". Noi votiamo disciplinatamente decine di leggi dallamattina alla sera. Un voto in difformità dal gruppo come quello di mercoledi serve a tenere infilo di dialogo tra il mondo inquieto che c'è fuori dal Parlamento e un pezzo del Partito democratico. Certe letture politicistesono abbastanza ridicole».
A cosa si riferisce? «Leggo che qualcuno dice: vogliono buttare
giù Renzi. Ma è folle pensare che 618 mila persone hanno scioperato su input della minoranza del Pd, che hanno rinunciato a una parte del loro stipendio e sono scesi in piazza perché li ha chiamati qualcuno da Roma. La verità è che c'è stata una forte spinta dal basso. E il fatto che un cinquantina di deputati del Pd, senza tanti clamori, abbia posto alcuni temi su cui continuare a riflettere aiuta a tenere un rapporto con questo mondo importantissimo per ilPaesee anche pernoÌ».
Voi proponete alcune modifiche? «Tre punti. TI potere dei presidi, i precari e i fi
nanziamenti alle private superiori». Sono i punti da correggere al Senato? «Esattamente. C'è un.filo conduttore tra leg
geelettorale e riforma della scuola. L'Italicum è stato approvato addirittura senza i voti di tutta la maggioranza di governo. Eravamo partiti con unconfrontoatuttocampogrillinicompresi, poi con!' accordo del Nazareno eabbiamo finito per rompere con una parte del Pd. Secondo me è altrettantogravefarpassarelariformadellascuo,la a dispetto di una grandissima fetta di quel mondo: professori, studenti, precari. Generando una profonda incomprensione tra noie loro».
PUÒ durare a lungo uno stato di cose In cui la sinistraPd vota sempre In dissenso dalla maggioranza?
guendo ilgruppo. Mainalcuni passaggi viviamo lasensazionediunaprofondacontraddizionesu punti fondanti del Pd: condivisione, partecipazione, rifonnismo dal basso. E votare la legge elettorale con la fiducia, buttando fuori dieci persone dalla commissione, non è da Pd».
Che succede se Renzi mette la fiducia al Senato? «Che fa un errore grave. TI secondo nel giro di
poche settimane. Sfruttiamo invece questo ulteriore passaggio parlamentare per migliorare il testo. Perché creare un'altra frattura con un mondo che chiede soprattutto a noi di essere rappresentato?».
Aspettate le regionali per avviare una resa dei conti? «Mancano dieci giorni al voto e tutti dobbia
mo essere impegnati perché il Pd abbia il massimo successo possibile».
Anche in Liguria? «Assolutamente. Anche in Liguria Fuori dal
Pd la fotografia è inquietante. L'alternativa a Roma come nelle regioni è fatta da Berlusconi,
Grillo e Salvini». MalnLiguriac'èPastorino. «Certo, c'è Pastorino ma!'alternativa è costi
tuita sempre da quei tre. lo domani (oggi ndr) vado in Veneto da Alessandra Moretti e Casson e mercoledì sono a Genova con la Paita».
Sarà lei il leader della sinistra Interna? «Non ci sono né primarie né congressi. Ades
so è il momento delle idee e del progetto per costruire un punto di vista autonomo e alternativoaRenzi».
PerfarloènecessariomarglnalizzareBeI'sani e D'Alema? «Marginalizzare e rottamare non sono ter
mini che mi piacciono. Ma questo è un tempo nuovo e civogliono nuovi protagonisti. I primi a saperlo sono ~roprio loro».
" lEADER
lo leader della minoranza? Ora non c'è il congresso Nessuno va rottamato maselVono nuoVI protagonisti
22-05-2015 17 1
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 «Nessuno è sereno quando non si vota se-
CI RIPAOOUZK>NE RISERVATA o r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.60
la Repubblica Data 22-05-2015
19 Pagina
Foglio 1 /2
"Peri prof di sostegno carriere separate" ma scoppia la polemica Le <m>eiazioni dei disabili si dividono sulla proposta del Pd "D~riminante per alunni e docenti". "No, occorrono percorsi ad hoc"
ROMA Sulle deleghe, anche li, il governo della Buona scuola deve subire contestazione. Su una delegainparticolare (nehaingrembo otto ) : la legge sul sostegno. Entro diciotto mesi il sottosegretario Davide Faraone, che ne è promotore da inizio legislatura insiemeallefederazioniFisheFand e ne ha presentata una a sua. fil'malo scorso settembre, dovrà varare quella definitiva come iniziativa autonoma dell'esecutivo.
Provando a superare la legge quadro del 1992,lariformadelsostegno a scuola si fonda su quattro elementi: laurea speciale per gli insegnanti interessati, carriere separate tra docenti di curricuIum e docenti di sostegno, continuità didattica per i secondi e i loro alunni, quindi, specializzazione per le diverse forme di disabilità. La legge già depositata,
"PROFESSORIDISERIEB" Su Repubblica di ieri la polemica di Adriano Sofri contro la proposta del Pd: "La scuola non è un ospedale e l'insegnante di sostegno non è una balia"
chesioccupaanchedidirittidegli alunni, rapporti con le famiglie e possibilità di somministrare farmaci a scuola, chiede innanzitutto di ridisegnare i corsi di laurea per gli insegnanti di sostegno e introduce il principio della formazione obbligatoria (venti milioni a bilancio) per docenti, presidi e personale amministrativo. Una forte specializzazione che, ha raccontato ieri Adriano Sofri su Repubblica, molti docenti e diverse associazioni radunate attorno al portale Disabili.com contestano.
Le parole migliori - per spiegare l'opposizione -le trova la professoressa Daniela Boscoto, docente di inglese che da undici anni si è convertita all'istruzione a sostegno diventando una delle cinquanta insegnanti segnalate nel mondo dalla Varkey Gems Foundation. «Creare un percorso
speciale è discriminante per l'alunnodisabile e per l'insegnante. La nuova figura di docente che viene fuori dalla legge Faraone non è né carne né pesce: illaureando perde due anni di disciplinedelcurriculum,italiano,inglese, matematica, e sul piano psicopedagogicoemedicoavràincambio solo un'infarinatura teorica. Come potremmo spiegare a una famiglia che suo figlio, bisognoso di un'attenzione speciale o affetto da una forma di autismo, non può imparare l'inglese come gli altri? Dallo stesso tipo di prof?». L'insegnante Boscolo sostiene che bisogna fare esattamente il contrario: «Allargare le nozioni del sostegno a tutti i docenti nella fase di formazione e chiedere a tutti, magari con un aumento di stipendio, di sostenere il ragazzo insieme alresto della classe. Que-
lS0mila 74mila 44% GLI STUDENTI DISABILI In Italia gli alunni disabili sono 150mila: 85mila frequentano la scuola primaria e 65mila la secondaria di primo grado
GLiINSEGNANn I docenti di sostegno
. rilevati dal Miur nel 2013-2014 erano in totale 74mila, 6mila in più dell'anno precedente
I CAMBI DI DOCENTE 1144% degli alunni disabili della primaria cambia prof di sostegno ogni anno. Nella secondaria accade al 40%
sta è didattica inclusiva». Quindi? «La prof di francese, latino e chimica andrà affiancata da un docente che ha scelto la strada del sostegno, si chiama co-docenza. Oggi un insegnante di sostegnosta con unragazzobisognoso nove ore a settimana, troppo poco. E poi quando nella sua scuola non ci saranno ragazzi da sostenere che ne facciamo di quell'insegnante,lo mandiamo a fare le pulizie? Ho presentato una proposta al sottosegretario: la sua legge èunaresaa40 anni di errori, rischia di essere impugnata per discriminazione».
La legge Faraone è criticata dalla Ledha e avversata dal Comitato nazionale insegnanti BisAbili. Dicono: «Rischiamo la deriva verso la medicalizzazione del sostegno scolastico».
(c.z.)
C> RIPRQDUZIONE RISERVATA
'" M 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.61
la Repubblica
"Per aiutare quei bimbi selVonostudispecialistici . .... . ." non SI puo ImproWlsare
CORRADOZUNINO
ROMA. «Finalmente si parla di inclusione scolastica, finalmente un appassionato e serio dibattito pubblico su una questione figlia di un dio minore. Via l'ipocrisia, anche su questi temi».
Sottosegretario Faraone, anche qui, però, dovete subire contestazione: rischiate di trasformare insegnanti in pseudo-medici o badanti senza conoscenza delle discipline di cuniculum. «Nessuna iperspecializzazione, solo competenze didatti
che ed educative mirate che servono all'alunno e alla sua inclusione. Dobbiamo garantire agli studenti disabili una reale inclusione, consentire che le potenzialità di ciascuno siano utilizzate per dare a ognuno la possibilità di crescere, studiare,lavorare. Lalegge delega dell' articolo 23 è stata scritta in
sieme alle maggiori associazioni di disabilità. Sarà rivoluzionaria».
Un paese all'avanguardia rischia di tornare alle classi speciali? «Manco per idea. Andiamoverso una maggio
re competenza: chi sceglie la strada del sostegno lo dovrà fare perché sente un' attitudine. Le sue maggiori conoscenze consentiranno di personalizzare i percorsi e garantire risultati mirati».
Oggi, invece? «Oggi può succedere che un insegnante si de
dichi al sostegno solo perché non ha trovato un ruolo nella sua disciplina originaria: prende un po' di punteggio. Non si può decidere di fare questo lavoro per salire in graduatoria».
Spieghi meglio.
no questo tipo di ~ento solo per prendere
«Abbiamo un grande patrimonio, bravi docenti, manon funziona il fatto che laformazione e, in qualche caso, anche la cultura dei professori in servizio, considerino inclusione solo l'inserimento degli aluImi disabili inclasse. Se a un docente curricolare spetta solo l'inserimento può delegare il docentedi sostegno ad occuparsi dello studente disabile e se lo specialista, poi. nonè presente in tutte le ore il titolare può lamentarsi di non poter svolgere il programma perché
un po' di punteggio
" Chiara disturba». Oggi, spesso, il problema è questo: gli al
tri genitori si lamentano che Chiara disturba e rallenta l'apprendimento della classe. «Il sostegno dovrà essere alla classe più che al singolo alun
no disabile. Possiamo insegnare ai compagni a relazionarsi con un alunno sordo o autistico».
La malaburocrazia fa soffrire molto studenti in difficoltà e famiglie. «Basta ritardi e approssimazioni. I presidi conoscono a ini
zio anno il numero e le patologie dei ragazzi disabili, si possono formare subito i docenti di cui la scuola ha bisogno. Li assumeremo e saranno in buona parte stabili sui posti. La legge è ancora da presentare, ci si può lavorare, ma non basta che i disabili siano nelle classi. E non ci accontentiamo della casualità degli incontri tra aluImi e docenti eccezionali».
o RIPAODUZIOt-iE RISERVATA
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 19 1
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.63
LA STAMPA
LANUOVASCùOLA da valutare Pre i e dif tti senza ideologie 9 _ e A:"<DREA GAvoS'ro
I a riforma, appena approvata dalla Camera,
.J ha creato forti contrapposizioni dentro e fuori il mondo della scuola. In questi casi il rischio è che l'argomentazione «o sei con
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 1 1
me o sei contro di me e contro l'innovazione», pur retoricamente efficace, faccia perdere di vista pregi e difetti di un provvedimento che condizionerà il futuro dei nostri studenti.
CONTINUAA PAGINA 25
SCUOLA, VALUrrARE SENZA IDEOLOGIE A:'IiDHEA GA\'OSTO' SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
I n un Paese meno pronto a dividersi secondo schieramenti ideologici, la prossi
ma lettura al Senato dovrebbe servire a porre rimedio agli aspetti più discutibili -non necessariamente quelli contro cui il sindacato è sceso in piazza - e a rafforzare le novità positive della legge.
Cominciamo da queste ultime. Trovo che non ci sia nulla di male nell'ampliare l'autonomia decisionale dei dirigenti scolastici, consentendo loro di scegliere fra i docenti neoassunti o trasferiti da altre scuole, in un ristretto ambito territoriale: non si tratta di chiamata diretta, poiché il preside non assume i docenti, che sono già dipendenti dello Stato e quindi destinati comunque a lavorare. Per capire le implicazioni della misura, si pensi a una scuola che usufruisca di fondi europei: se fra i candidati esiste qualcuno che ha già avuto esperienza di
progetti comunitari, ha senso che la preside lo scelga (e ne risponda, attraverso un sistema di valutazione ancora tutto da definire). Sicuramente è meglio così che procedere sulla base di graduatorie e anzianità di servizio. Positiva è anche l'alternanza scuola-lavoro: non è, come è stato detto, l'inizio dell'asservimento della scuola alle esigenze del mondo produttivo; è-semmai la possibilità per gli studenti di esplorare lavori diversi e di orientare gli studi successivi sulla base delle esperienze più interessanti. Infine, il testo di legge impone al ministero di rendere pubbliche molte informazioni sulle singole scuole, il profilo dei docenti e le caratteristiche degli edifici: si tratta di dati preziosi per le famiglie, che li usano per le scelte scolastiche fondamentali, come dimostra l'esperienza di Eduscopio.it. N~gli ultimi tre anni l'accesso pubblico alle informazioni sulla scuola ha segnato il passo, ma sulla trasparenza non si può fare marcia indietro, ci dice giustamente il Parlamento.
Decisamente discutibili tre aspetti del disegno di legge. Il primo è l'immissione in ruolo di 100.000 precari delle graduatorie provinciali ad esaurimento. Come detto più volte, della qualità di questi insegnanti sappiamo ben poco. È vero che la legge dava loro il diritto all'assunzione, prima o poi. Ma poiché si è deciso di immetterli in ruolo tutti (o quasi) e subito con un piano straordinario di assunzioni, non sarebbe stato il caso di verificarne almeno le competenze didattiche? La seconda perplessità riguarda la scelta di dare ai docenti ritenùti migliori una gratifica monetaria, rinunciando del tutto a premiare il merito attraverso un percorso di carriera che privilegi stabilmente chi è bravo e si impegna: davvero un'occasione persa. Nella delega al governo delude anche l'impostazione del percorso formativo per i futuri insegnanti: dopo una laurea magistrale di tipo disciplinare, con un numero insufficiente di insegnamenti per formarne le competenze
didattiche, il docente viene assunto via concorso con un contratto di apprendistato; solo allora impara a stare in classe attraverso un corso specifico e un tirocinio pratico. Si tratta di un ritorno a un passato in cui si riteneva che chi sa le cose è anche in grado di insegnarle: non è così e, non a caso, all'estero formazione didattica e disciplinare procedono di pari passo.
Infine, un allarme sui tempi: se dopo il passaggio in Senato il testo dovesse tornare - come probabile - alla Camera la legge non verrebbe approvata prima di luglio. A quel punto, in poco più di un mese, il ministero dovrebbe vagliare i piani formativi delle scuole, sbrigare le numerose richieste di trasferimento e assumere 100.000 nuovi docenti; dal canto loro, i presidi dovrebbero esaminare i candidati e formulare le loro scelte. Tempi davvero strettissimi: per usare un eufemismo, l'inizio del prossimo anno scolastico non si presenta agevole.
*Fondazione Giovanni Agnelli
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~~~ __ ~~~========~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.64
"
Quotidiano Data 22-05-2015 Pagina 1 Foglio 1
E un delitto ~ontrPo la 110'VeEa gellle farP insegnare inglese a ~hi 11011 lo sa
di PIERLUIGI MAGNASCHI \
Oggi la scuola pubblica, per come è stata concepita e per come vien~ organizzata, non elimina (o anche solo non riduce) le disugu~glianze
sociali, ma le fa crescere. E un fatto evidente, che ogni giorno sta sotto gli occhi di tutti. Anche se nessuno ne parla: né i politici (che sono in tutt'altre faccende affaccendati; come, per esempio, lottare gli uni contro gli altri, anche
nell'ambito dello stesso partito), né i sindacati (che non sono interessati a far crescere le conoscenze degli scolari/studenti meno favoriti, ma solo a sistemare comunque gli insegnanti loro iscritti, anche
continua a pago 7
JiJ,Pilb,blicl;tl\QIl ri~$ç~,~ far1lìlt() apprende~'1*';m?tivi corpomtiv~.~troquesto stato ~ìéòSe dovrebbero insorgere i partitidisinjstrii, nOlltl)ntoperlaineritocrazìa. ne1Ia$lezionedegli· '. soprat. tutto a 'nome. e in dife ' bro che sono
daldl',eùìtodelle e~liuseenze che 'tfuiopèr potersifarlargq'neUa società, 'petebé ~ssinofi h'a;nno i me~zi .. ,
; " ' ,"/:' ,,,,,""0(';' l'" "
m~docbe Uiulì~~~;tij·abl1iiaz;:o. ne.per l~insegnament() della lingua inglese, l'esaminatore feee mettere a verba.lequesta alIùc)n,ante motivazione di . . .,.. :çjat~raJ,~La~éà!ldid~~a parl~ una 'li 'a 'sttarliéta lì' me 'sbonosciuta e cOIl1tLtique n~n. di. ceppo, ind9wèùropeo» . . Ebbene,iion eJ'éredel'ete,mal'inseguante cbeparlava«tina1ing:uanon!li teppo indoeùl'opeo» e ~hepertap.ooèsliatabocciata ;i;\ll~esatrie' di. abilitaziOfleè sl1data fecente~~tejnpert&ion~, siapuie non; di TUO
lo,a9P~décennìaj iegolfir~ (e gìq1ivo) . . . la li ." eseche;cfiQn
a;lut~ll:len asta inse-'.. ..;. ,~rq,\'inàto~.l}e idiatudtlm-.t!iprlvandoli. d~tWio ~t~ .'. per l'acqui· ~~Qne;del qoqalélo 1(lt:ato .; zia.to le ;çih~h .' Ma.J:a~ol~ . non è sua, .~~i ....... iti:er:t't!g;(}l~entiè dèlte éOhs'lletudinich:el~l1anlì(};®cnsentito ·di iltsegnam:ej.òehe~~iibl1menté eiìtcollao~ibihfiéItte:'J:i.on.sapéVr,i;Adintostrazione'Cfle deidlVttti;dei;..i}onabbienli. in que$~naeS'~rt~Asimt~t-~ali~ssuno.ne:m~ili> ìti)loiti )1.l11~;'dtè9nodre~e~nl,lti per farlo. ~ .. J
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-________________ ~~~----------------------------------------------~~--~~----------------~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.65
Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 11 1
Scuola, la sinistra dem apre. Sindacati verso lo sciopero Il CASO ROMA «Con qualche correzione anche al Senato, tutti saranno felicissimi di votare la riforma della scuola. Ma questo significa discutere, non mettere la fiducia». Pier Luigi Bersani, leader della minoranza del Pd, lancia segnali di disgelo. E indica i punti «da migliorare: i poteri del dirigente scolastico e le discriminazioni tra precari».
Una buona notizia per Matteo Renzi che al Senato, dopo aver strappato non senza fatica il via libera della Camera, rischia di andare sotto senza il "sì" della minoran-
za demo Tant'è, che il premier mette subito a verbale: «Si può sempre discutere e migliorare e lo stiamo facendo. Intanto abbiamo messo un miliardo in più e dopo anni assumeremo 100 mila precari». E Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd conferma: «Il testo non è blindato, riascolteremo anche i sindacati». In più il ministro Stefania Giannini si spinge fino al punto di escludere la fiducia: «I tempi che abbiamo immaginato, se rispettati, non richiedono questo strumento».
Ma di fronte ai segnali di disponibilità, i sindacati confermato un'ora di sciopero per ciascuna
delle due giornate dedicate agli scrutini. Obiettivo: incassare «altri cambiamenti profondi al disegno di legge». E il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, invita il governo «a non farsi prendere dalla fretta, per concludere fretto-
losamente la riforma della scuola. Nulla vieta di scorporare per urgenza l'assunzione dei precari». Ma la soluzione dello stralcio è stata già bocciata dal governo.
Intanto Renzi, in Veneto per sostenere la candidatura a governatore di Alessandra Moretti, se la prende con la minoranza dem: «Qualcuno al nostro interno sogna che le elezioni regionali vadano male, per riaprire il giorno dopo la polemica interna». Non manca una stoccata alleghista Matteo Salvini: «Abbiamo fatto più cose noi in un anno, che loro in 20».
A.G. © R!PRODUZ!ONE R!SERVAT A
«Un nnovo partito con 1m altro leader»
===""-=" ==----== == = "" ~~ --=-- ~=-
~~~~--~: '" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6
~ ______ ~~~ __ ~ __ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.66
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 20 1
Scuola, la cultura finanziaria e le innovazioni della rifonna Antonio Patuelli *
Lontani dalle polemiche, ora che è stato approvato dalla Camera dei Deputati il disegno di legge sulla riforma della scuola (che deve
essere, quindi, esaminato dal Senato), occorre segnalare che fra i temi più positivi che in essa vengono affrontati, ve ne sono alcuni sui quali, peraltro, non si sono sviluppate polemiche. Infatti occorre evidenziare, assolutamente in positivo, in particolare una assai importante innovazione che questo disegno di legge introduce nella normativa e che rappresenta un vero e proprio salto di qualità nella offerta formativa dei giovani per una piena consapevolezza dei doveri e diritti di cittadinanza, cosÌ come previsti innanzi tutto dalla Costituzione della Repubblica che è vigente in pieno.sia per chi è Italiano da generazioni, sia per chi non lo è o lo sta diventando e deve essere ugualmente consapevole delle regole fondanti della
civiltà giuridica italiana. Infatti, il nuovo disegno di legge di
riforma della scuola, in particolare all'articolo 2, comma 3, dispone molto opportunamente che le istituzioni scolastiche, fra le altre competenze, perseguano, come obiettivi formativi individuati come prioritari, anche lo "sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica
attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all'autoimprenditorialità".
Si tratta, quindi, solamente di uno degli obiettivi formativi individuati come prioritari, ma è molto importante che venga cosÌ definita l'esigenza di introdurre una più qualificata, diffusa e
approfondita educazione civica e civile, comprensiva di conoscenze giuridiche, economico-finanziarie e di educazione alla cultura di impresa. Era, infatti, molto tempo che chiedevamo un impegno scolastico per dare maggior impulso alla formazione civica e civile dei doveri e dei diritti di cittadinanza, comprensivi della formazione di base di cultura finanziaria e del risparmio, presupposti fondamentali per concorrere alla pienezza della formazione dei diritti e dei doveri di cittadinanza per i giovani (e non solo per loro) italiani. Pertanto diamo volentieri atto al Governo e al Parlamento della Repubblica che hanno prima proposto e poi approvato queste importanti innovazioni civilissime, che non sono state oggetto delle polemiche, e che rappresentano un importante presupposto per una più diffusa consapevolezza dell'importanza dei valori fondamentali della cultura de Ua cittadinanza attiva e del risparmio produttivo.
* Presidente dell'Associazione Bancaria Italiana
'" O')
I 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
L-______ ~~--~~~~~~~~~~~~~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.67
Parole Domenico Starnone
Dietro illirismo
• "La buona scuola" mi ha fatto venire in mente il racconto della Genesi. Dio, lì, si mette all' opera e in una settimana impone un ordine al caos. Ma lo fa con cautela, senza certezze, con piglio sperimentale. Perlustra, opera e poi vede se ciò che ha combinato è buono. La scuola di Renzi invece è buona subito, prima ancora di uscire dalle tenebre. Quelle tre paroline vanno pronunciate, infatti, con un tono sospiro so ma privo di dubbi. Si deve capire che la scuola in arrivo non è una delle tante possibili, ma sicuramente quella buona. Senza contare l'aggettivo in posizione liricizzante, a segnalare commossi che ciò che cercavamo da tempo finalmente l'abbiamo trovato. In questo senso la giovane buona scuola di Renzi è del tutto in continuità con la vecchia pubblica istruzione. Anche quella formula tendeva alla poesia. A nessuno, per esempio, è mai venuto in mente di chiamare i miliardari lavori pubblici "pubblici lavori". L'istruzione invece ha celato subito la sua povertà nevrotica, le magagne, dietro illirismo di "pubblica istruzione". Naturalmente si sarebbe dovuto passare da tempo alla prosa d'ogni giorno e cambiare tutto da cima a fondo. Invece, alla fine, ci si è limitati a espungere "pubblica", troppo ostile a "privata", e inglobare l'istruzione nel miagolio del Miur. Probabile che succederà lo stesso anche alla buona scuola. Resterà, al solito, la scuola.
Settimanale Data 28-05-2015 Pagina 12 Foglio 1
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.72
La conoscenza produce benessere
L. WoGmalUl, Franld'urter Allgemeine Zeitung, Gennania
La crescita economica di un paese è legata allivello di istruzione dei suoi abitanti. I governi dovrebbero pensare alle scuole invece di inseguire obiettivi nel breve periodo
mmaginiamo di trovarci nel 1960 e di dover prevedere quali regioni del mondo registreranno una notevole crescita economica e quali resteran-
no immobili nei prossimi cinquant'anni. All'epoca i paesi dell'America Latina erano circa due volte più ricchi di quelli dell'Asia orientale o dell'Africa subsahariana. In media, inoltre, la formazione scolastica della loro popolazione durava di più. L'America Latina sembrava quindi pronta ad aprirsi ai paesi ricchi del mondo occidentale.
Oggi sappiamo che le cose sono andate diversamente. In base al piI pro capite gli abitanti dell'Asia orientale sono sette volte più ricchi dei loro nonni, mentre quelli dell 'America Latina sono circa due volte e mezzo più ricchi e quelli dell 'Africa subsahariana non hanno raggiunto neanche il doppio. In cinquant'anni l'America Latinaè
cresciuta in media a un ritmo dell'1,5 per cento più lento rispetto al resto del mondo, mentre l'Asia orientale ha superato del 2,5
per cento la crescita media globale. La maggiore durata del periodo di formazione della popolazione, quindi, non ha assicurato maggior benessere. Allora le teorie economiche sull'importanza dell'istruzione per la crescita sono sbagliate? Prima di liquidarle, dovremmo considerare che forse un anno d'istruzione in America Latina trasmette una quantità di conoscenze, competenze e capacità molto diversa da quella assicurata da un alU10 d'istruzione nell'Asia orientale. Pensiamo, per esempio, alle competenze di matematicae scienze naturali misurate con i test Pisa. Nell'acquisizione delle conoscenze gli studenti dell'Asia orientale sono più avanti di tre anni rispetto ai loro coetanei latino americani e addirittura di quattro rispetto a quelli dell'Africa subsahariana.
Queste differenze di competenze tra le popolazioni -che per brevità si possono definire "capitale di conoscenza" - sono in grado di spiegare in modo convincente la lentezza della crescita latinoamericana e la rapidità di quella asiatica. Negli anni sessanta in Perù e in Corea del Sud vivevano
Settimanale Data
Pagina
Foglio
28-05-2015 109 1
molti contadini poveri. Oggi il nipote del contadinoperuviano svolge mansioni semplici in una piccola azienda dopo aver frequentato la scuola per dieci anni. Sta senz'altro meglio di suo nonno, ma non molto. Il nipote del contadino sudcoreano, invece, dopo aver studiato anche lui per dieci anni svolge mansioni d'alto livello in una società informatica di una metropoli in espansione. Il differente sviluppo economico dei paesi si può ricondurre in buona parte alla diversità delle competenze dei loro abitanti. Andare a scuola o all'università però non basta: un aspetto decisivo è rappresentato anche da quello che s'impara. Negli studi effettuati, il capitale di conoscenza risulta determinante quando si tiene conto di altri fattori di crescita come le condizioni istituzionali generali e le caratteristiche geografiche. Inoltre, i risultati delle ricerche dimostrano un rapporto causale tra il miglior rendimento scolastico e la crescita economica. Gli studi empirici confermano le teorie sulla crescita che danno una grande importanza alla scuola: l'istruzione rende le persone più produttive e gli permette di trovare e applicare nuove idee, che sono il fondamento dell'innovazione e quindi di un benessere duraturo.
Spesa pubblica Cosa significa tutto questo per la Germania e per l'Europa? Il capitale di conoscenza è importante anche nei paesi sviluppati. Se la politica economica vuole evitare di inseguire per sempre problemi nel breve periodo e concentrarsi sull'obiettivo del benessere a lungo termine, deve fare attenzione alla formazione. Per non restare indietro nell'economia globale è necessario dotare le generazioni future di competenze avanzate. A questo scopo non basta aumentare la spesa pubblica per l'istruzione: a livello internazionale non sono state osservate correlazioni tra il livello della spesa e il rendimento scolastico. È necessario che i risultati scolastici siano messi in primo piano sia dalle famiglie sia dalle scuole. Servono docenti preparati, più autonomia per gliistituti e una buona istruzione fin dalla prima infanzia. Nonostante la complessità delle analisi scientifiche, la conclusione è spaventosamente semplice: nel lungo periodo la crescita di un paese è direttamente correlata alle competenze dei suoi abitanti. +.fp
LudgerWo6mann insegna economia politica all'università di Monaco di Baviera.
Internazionale 1103 I 2Z maggio 2015 109
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r---------------------~~~~----------------------------------------------------------~----~~~~------________________ ~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.73
MENTRE
ROMA
a Vicenza, era una giornata uggiosa. Maneo Renzi arriva in Veneto per un incontro elettorale e diversi incontri privati (ITa cui uno con il patron di Diesel, Roberto Rosso) a sostegno di Alessandra Morelli, candidata a governatore del centrosinistra. La sfida è di quelle impossibili: si tratta di battere Luca Zaia, governatore uscente deUa Lega che, in Veneto, non teme rivali. Ed è su Zaia che Renzi, senza mai volerlo nominare, affonda subito e duro: «Abbiamo fatto di più noi in un anno che la Lega in venti!».
DEL RESTO, anche Renzi che pure continua a ripetere che «il Pd si è abituato a vincere e vinceremo ovunque, anche se la partita è difficile» sa e si auspica, nei suoi sogni migliori, un bel '6 a l'. Veneto escluso, cioè. Ciononostante, Renzi ce la mene tutta per cercare di tirare la volata all'amica Alessandra, ex bersaniana di ferro passata con i renziani armi e bagagli. Renzi la loda perché «ha lasciato Strasburgo, ditelo a Toti e a Pastorino!». Poi annuncia che
il segretario: abbiamo fatto più noi in un anno che voi del Carroccio in 20
segretario del sarebbe fatto
con la Cgil per un accordo
Quotidiano Data 22-05-2015 Pagina 10 Foglio 1 /2
MORml, SINISTRA PD MEDIA
varie mlnlstre (Boschi, Pinoui, Madia,persino la Mogherini. .. ) verranno nei prossimi giorni in Veneto per sostenere la campagna elettorale dell'amica 'AIe' come lui tornerà più volte in Liguria mentre oggi sarà in Campania, a Salerno, per sostenere De Luca. Ecco perché, durante un comizioshow fatto in piedi, sul palco, a Vicenza, il premier, quando parla, prende subito di petto Salvini: «Non siamo mai stati quelli del 'volemose bene' e neppure del 'venghino, signori, venghino' (sta parlando degli immigrati, ndr.), ma è squallido e stucchevole giocare sulla pelle degli immigrati, cbiedendo tutti i giorni le dimissioni di Alfano da parte di uno (Salvini, ndr.) che con Alfano fu gli accordi in Liguria e Umbria!». Il premier parla anche di molto altro, dalle riforme della giustizia (Ami corruzione e falso in bilancio sono legge): «Quasi nessuno ci credeva, noi sì!, la prescrizione l'abbiamo cancellata noi!». E ancora: «Se il Veneto tira, cresce di più della Germania». Focus anche sul lavoro: (dI J obs Act è di sinistra!». E sulla scuola: «La di-
scussione è aperta, ma dobbiamo ascoltare di più». Buone notizie arrivano da Roma, dove la minoranza dem promette lealtà, in vista del voto. In particolare, Pier Luigi Bersani ribadito che «il Pd è il mio partito, mi spendo perché vinca» apre sulla riforma della scuola. «Se si risolvono le questioni di merito che abbiamo posto, saremo felicissimi di votare la riforma», dice Bersani, in vista del Senato.
PER BERSANI «sono rimaste due questioni basiche: una è il rapporto tra l'autonomia di un insegnante e il ruolo del dirigente che così non va bene», rema complesso e di difficile soluzione, tuttavia. L'altra riguarda «la soluzione del problema del precariatO>f. E qui l'ex leader del Pd si sarebbe fatto garante di una mediazione con la leader della CgiJ, Susanna Camusso, con cui Renzi non parla: il punto starebbe nel predisporre un piano si assunzioni pluriennali per gli insegnanti di II fascia (gli abilitati oltre ì 100 mila già in via di assunzione). Ergo, se c'è l'accordo, la sinistra Pd dà luce verde.
Ettore Colombo
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 L-______ ~~------~~~~~--~~~~~~~8
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.74
Matteo Renzi con Alessandra Moretti e con Renzo Rosso della Diesel (Ansa)
Quotidiano Data 22-05-2015 Pagina 10 Foglio 2/2
Umberto Bossi, ex leader lega, e Francesco
Belsito, ex tesoriere del Carroccio, sono stati rinviati Cl giudizio dal gup Massimo Cusatti per La presunta truffa sui rimborsi elettorali ai danni dello Stato da circa 40 milioni euro. Secondo l'accusa, avrebbero usato soldi pubblici per scopi personali. n periodo preso in esame dagli inquirenti va dal 2008 aL 2010.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r---------------~~~~~------~------~~--~~~~~~~------~--~~~----------------~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.75
il manifesto I PAGINA 4
, .. E gia scontro: Grasso blinda la commissione Il gruppo Misto sposta in commissione istruzione la senatrice Mussini. Il presidente: «Non si può»
Data 22-05-2015 Pagina 4/5 Foglio 1
Scuola • La capogruppo De Petris, Sel: «Stravolto il regolamento per blidare iltesto» Il presidente dei senatori del Pd Zanda: «Sei qui grazie ai nostri voti» .
Senato, Grasso Prima ancora che arrivi il ddl è già scontro. Il gruppo Misto sposta in commissione
istruzione la ex 5 Stelle Mussi, insegnante. Il presidente la blocca: cosi si altera l'equilibrio
boccia la prof Marina Della Croce
menticando che il medesimo sie- di esistere solo grazie al Pd (dide in commissione come sostitu- menticando però, come gli ha to permanente della collega An- poi ricordato proprio Mineo,
L a riforma della scuola arri- gela D'Onghia, sottosegretaria che senza Sei il Pd non avrebbe va al Senato e, ancora pri- peraltro proprio all'istruzione. preso il premio di maggioranza ma che il testo venga tra- Di Maggio, dal canto suo, ha alla Camera e sarebbe minoran-
smesso dalla Camera, il cl:lmbi- al S ) L . . M . prontamente smentito il secon- za enato. e senatnci USSI-nato disposto Pd-Grasso riparte . D P t' h . vvi
do cI'ttadino dello Stato con un ru e e e ns anno rmpro sa-con i aiochi di prestigio che han - t -" t L b' comuni' cato al vetriolo: «Con o una cOlllerenza s ampa. a no aià da un pezzo trasformato . . , d tt 77' te
b' una sola decI'sl'one Grasso è riu- pnma SI e e a senza me",,"1 r-Palazzo Madama in un fiera . . d' t t L nda l'
SCI'tO a chiarII' e due, concetti: il rruru {{ lSgUS a al>. a seco la mondiale del trucco e del sotter- attaccato di nuovo: «La verità è fumo. La presidente del Gruppo primo è che la sua presidenza è h ull I ". tt
b' esercitata in. totale favore della c e s a scuo a sono gm m a o Misto Loredana De Petris aveva manovre e trucchi». Tutte le op-spostato in corrunissione Istru- maggioraIlZa; il secondo è che i zione la senatrice Maria Mussi- parlamentari con autonomia di posizioni hanno solidarizzato ni, ex 5 Stelle. Mossa ragionevole pensiero non devono esistere, so- con loro e protestato contro il e quasi dovuta, essendo la Mussi- prattutto se militano nella mag- comportamento di Grasso. La reni prima firmataria dell'l legge gioraIlZa». plica è arrivata nel pomeriggio: d'iniziativa popolare sulla rifor- Il problema, in tutta evidenza, gelida e burocratica: «La presima della scuola che rappresenta non è affatto rappresentato dal denza si è linritata a chiedere del'alternativa materiale al ddl Ren- rispetto dei regolamenti, bensì signazioni coerenti con il regolazi-Giannini. dagli equilibri in corrunissione. mento». Risposta a stretto giro:
Lo spostamento rientrava ap- La maggioranza gode lì dello «Non c'è peggior sordo di chi pieno nei diritti sia della senatri- stesso margine di cui dispone non vuoI sentire». Caso chiuso. ce in questione che della presi- nelle altre commissioni: conta Con un avvio del genere, sendenza del Misto, e infatti Maria 14 esponenti contro 12 dell'op- za contare la scelta di tenere Mussini aveva già ricevuto la posizione. Ma nei ban6hi del Pd aperta la corrunissione durante convocazione per la riunione del- siedono due senatori della mino- la pausa elettorale (si lavorerà anla commissione fissata per ieri raIlZapiùagguerrita, WalterToc- 'che il 27 e 28 maggio), si può pomeriggio. Mercoleru sera, pe- ci e Corradino Mineo, quest'ulti- scommettere che ci saranno i rò, è arrivato lo stop del presiden- mo già spostato d'autorità dalla fuochi d'artificio. Sparati non te Grasso, prima con telefonata commissioneAffaricostituziona- dall'opposizione ma da Renzi, notturna a casa di Loredana De li nel corso della discussione sul- Zanda e Grasso. Petris, poi con lettera formale re- le riforme istituzionali e con Ma la minoranza dem non dicapitata ieri mattina. Niente da ogIli probabilità ID procinto di es- spera: {(Con qualche correzione fare: spostamento vietato ai sen- sere allontanato anche dal nuo- ancora al Senato - dice Pierluigi si dell' articolo 21, comma 3, del vo approdo: il primo caso di «se- Bersani - tutti saranno felicissiregolamento di palazzo Mada- natore itinerante». Di conseguen- mi di votare. Queste storie che ma. In caso contrario si sarebbe za garantirsi una maggioranza vogliamo buttare giù Renzi sono alterato l'equilibrio tra maggio- più larga del dovuto diventa indi- offensive. Stiamo dicendo cose raIlZa e minoraIlZa. Per difende- spensabile. di merito». Commenta sarcasti-re l'ardita tesi, il presidente Gras- Il colpo di mano non poteva co Pippo Civati: «Posizione duris- ~ so si è dovuto produrre in un ovviamente passare mosservato. sima, che mette a repentaglio la ~ d . alt tal H dovuto In aula Loredana De Petris ha bili't' dI' . o OppiO S o mor e. a protestato, il capogruppo Pd Lw' _ sta a e governo: SI, ciao». ~ iscrivere d'ufficio all' opposizio- .v
ne il senatore del Gruppo Popo- gi Zanda ha risposto a ruota libe- ~
~la~r~ip~e~>r~I'_It_al_i_a~T_tt_o_D_i_M_a~~~'o_,_d_i-~ra_,_I_in~f_a_Cc_i_an_d_o~al_g~ru~p~p_o_di_'~S_e_I~ __ ~~~~~~ __ ~ __ ~~-=~~~~~~------------------i8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.76
il manifesto
IL CASO • L'opposizione di 25 studenti ridotta a «vandalismo»
Pisa, rappresaglia contro chi boicotta l'Invalsi
Riccardo Chiari PISA
A Ila vigilia degli scmtini avevano ricevuto l'avviso di sospensione. In venticinque.
Capo d'accusa: disobbedienti ai test Invalsi. Per bloccare il prowedimento c'è stato bisogno, nell'ordine, delle proteste dei rappresentanti degli studenti e degli universitari, e poi dell'opposizione di sinistra a Pisa (i consiglieri comunali Ciccio Auletta e Marco Ricci) e di quella toscana, grazie ai candidati alle regionali Andrea Corti e Tiziana Nadalutti di Sì-Toscana a Sinistra.
Alla fine, anche di fronte all'interrogazione parlamentare presentata da SeI, perfino il sottosegretario all'istruzione Davide Faraone aveva alzato il pollice: «Spero che preside di Pisa ci ripensi e non sospenda i ragazzi che hanno boicottato i test Invalsi. Meglio il dialogo». Concetto declinato a modo suo dal dirigente scolastico dell'istituto per geometri Santoni, che ha comminato comunque ai reprobi un'ammonizione scritta, e
due ore di lezione supplementare sui diritti e doveri degli studenti. Tra i doveri, evidentemente, c'è anche quello di non contestare i quiz che dovrebbero accertare la preparazione studentesca. Come se la scuola fosse un programma di Mike Bongiorno.
A denunciare il caso sono stati i coetanei della Rete degli studenti medi: «Ci siamo trovati a far fronte a un grave episodio nell'istituto Santoni. Nei giorni precedenti la mattina di martedì 12, i rappresentanti degli studenti avevano proposto ai ragazzi di consegnare il foglio in bianco in segno di protesta. E questi, oltre ad averlo fatto, hanno deciso legittimamente di cancellare anche il loro codice identificativo, in modo da rendere anonima la prova». L'avessero mai fatto: a parere del preside Marco Salardi, il gesto è valso ai ragazzi l'accusa di danno a proprietà pubblica. Con annesso l'avviso di sospensione generale.
A quel punto le prese di posizione critiche si sono moltiplicate. Abbattendo progressivamente il muro di gomma della comunicazione nel tempo della «buona scuola»
renziana. «L'obbedienza non è più una virtù - hanno messo nero su bianco i consiglieri comunali Auletta e Ricci di "Una città in comune-PfC» con Corti e Nadalutti di "Sì- Toscana a sinistra» - lo insegnava don Milani ai suoi studenti per costruire una scuola capace di far crescere dentro quell'idea di scuola pubblica che la nostra Costituzione sancisce all' articolo 34. Per questo riteniamo ingiustificabile la decisione di sospendere gli studenti che hanno deciso con un atto di disobbedienza civile, critico e consapevole, di boicottate i test Invalsi. Ed è pretestuoso, quasi comico, che gli studenti siano stati accusati di danno a proprietà pubblica per aver cancellato il codice identificativo del test".
Anche i sindacati si sono fatti sentire. Dai Cobas (<<Ì quiz non consentono neppure lo sviluppo di un ragionamento. E neppure sono in grado di valutare la qualità dei docenti: al massimo possono valutarne la preparazione, ma non la capacità di insegnare, relazionarsi con i ragazzi, trasmettere il sapere»), fino alla Fie Cgil, che si è fatta anche una domanda scomo-
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 5 1
da: «Il boicottaggio dei test Invalsi c'è stato anche in passato - ha ricordato Alessandro Rapezzi - perché solo ora le sospensioni? Forse la "buona scuola" si propone di "mettere a posto" i ragazzi?».
Il resto è storia di ieri. Con l'interrogazione annunciata da Nicola Fratoianni di SeI, pisano d'adozione, che ha provocato l'ecumeni- . ca risposta del renziano Faraone, e l'autodifesa del preside Salardi: «Non c'è stata alcuna rappresa'glia. Abbiamo semplicemente seguito la procedura prescritta dalla legge. E nessuno degli studenti è stato sospeso: il consiglio di classe non ha sanzionato la mancata partecipazione ai test degli studenti ma la vandalizzazione del modulo, con un'ammonizione scritta del preside e due ore di lezione sui diritti e doveri degli studenti». Pronta la replica di Fratoianni: «Il punto non cambia. La questione non sta nell'entità della "punizione" ma nel fatto che si immagini di reagire in termini disciplinari di fronte ad una protesta del tutto pacifica e pienamente legittima. E' cancellare il numero di matricola non può essere spacciato per vandalizzazione».
Flc-Cgil: «La protesta c'è sempre stata. La Buona Scuola di Renzi si propone di mettere a posto i ragazzi?»
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~~~~~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.77
18
SUPPLEMENTO DE Settimanale Data 22-05-2015
la Repubblica Pagina 1 8/1 9 Foglio 1 /2
[email protected] LE LETTERE PER MICHELE SERRA
VANNO INDIRIZZATE A il Vellerdl
Via C. Colombo. 90 00147 Roma
rof sulla Buona scuola: ~ accettabile.
Anzi no, eosta e dannosa
Caro Serra, secondo l'autocritica di un insegnante pubblicata con risalto sul Venerdi (1416, a firma Marco Andreoli), sono le colpe dei docenti che rendono ((inevitabile accontentarsi" della riforma deUa scuola! E ciò benché essa sia «violenta, impaccia-ta, autoritaria e idiota». Il ragionamento è concettualmente succube del «meglio fa-re errori che la palude» con cui Renzi ha furbamente liquidato le critiche, ma so-prattutto è, come la frase di Renzi. privo di senso: una riforma pessima non si deve accettare per alcun motivo, non foss'altro perché ad esserne vittima saranno gli studenti prima dei docenti.
È vero che molte riforme proposte sono state respinte dagli insegnanti (ma non tutte: vedi l'autonomia scolastica), ma questo va a carico della politica e non della scuola, perché quasi tutte le proposte sulla scuola degli ultimi vent'anni sono state interventi peggiorativi e distruttivi, o volti a far cassa, o volti a deprimere la qualità dell'istruzione e concepiti ideologicamente da gente che a scuola non ci ha mai lavorato.
Se la riforma Renzi viene così veementemente avversata sarà il caso, una buona volta, di discutere sul merito della questione; e i mass media non lo stanno facendo, se non frettolosamente.
Praf. Gianfranco Mosconi
Sapevo che le dure parole del professar Andreoli avrebbero prodotto un dibattito aspro e appa&"ionato. Sono arrivate molte decine di lettere, in {.,rran parte di insegnanti, ma non solo. Avrei bisogno di vcnti pagine, non di due, per dare spazio a tutti. Tento, qui di sc{.,'1lito, un «montaggio» di opiIùoni, sperando di dare un'idea efficace degli umori in campo. Ovviamente ho dovuto tagliare iII modo molto radicale le lettere dalle quali le opinioni sono tratte. Cedo volentieri, pel" una volta, tutto lo spazio ai lettol"j,
***
Il professor Andreoli dice che gli insegnanti vorrebbero solo i benefici dei colleghi europei senza però assumerne le responsabilità corrispondenti. Ma, chiedo, dove è vissuto?
La realtà della scuola e degli insegnanti è ben altra: è quella di chi ogni giorno rimette - per forza, anche se non lo volesse - in discussione il proprio sapere ed è costretto all'autocritica (altro che rìfiutarla); di chi deve gestire i conflitti e il disagio che i ragazzi e le ragazze riversano sugli adulti, cioè gli insegnanti. forse gli unici che pretendono ancora di porsi nei loro confronti come tali.
Si può pensare tutto il male possibile della scuola pubblica e degli insegnanti. ma non si può dimenticare che costituiscono l'ultima frontiera di una società disgregata, l'ultima istituzione che cerca di tenere insieme le generazioni e i generi. Se la distruggiamo, non so cosa resterà.
Luigi Pedicone (Teramo)
*** Ad ogni riforma ho sentito ripetere sempre lo stesso grido d'angoscia: è la morte della scuola. Ora, qualcuno mi spieghi: ma quante volte la scuola è stata ammazzata, è risorta ed è stata ammazzata di nuovo? Davvero dopo ogni riforma la scuola è stata peggiore di com'era prima?
Mi inita la psicologia oggi predominante: sono vent'anni che stiamo piangendo ci addosso perché il Paese è immobile. Ma ad ogni proposta di cambiamento abbiamo sempre e solo risposte estreme: è la peggiore riforma
H f\(~CiJ
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
!-________________ ~~~~_=~~--~~~-=~~~~~~~~~~--~------~--~~~~----------------~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.78
SUPPLEMENTO DE Settimanale Data 22-05-2015
Pagina 1 8/1 9 la Repubblica Foglio 2/2
mai concepita, la morte della democrazia, l'anticamera del fascismo. Detto che il fascismo è un'altra cosa rispetto a quello che stiamo vivendo (e noi vecchi di sinistra dovremmo saperlo), torniamo a usare le parole con misura: la perfezione non esiste, ogni riforma è un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Meglio restare immobili nella palude aspettando di morire, o meglio tentare di uscirne, anche rischiando di farci male?
Giorgio Bianchi
"'" .. Nella confusionaria guerra tra poveri che il governo sta mettendo in scena, l'ultima novità è l'assunzione immediata degli idonei non vincitori al concorso del 2012. Non si capisce perché questi ulatimi, che potrebbero anche avere scarsissima esperienza d'insegnamento, debbano essere assunti con la stessa priorità di chi lavora come precario nella scuola da uno o due decenni, inserito nelle graduatorie a esaurimento. Anche se animato da qualche buona intenzione (basta tagli, finalmente), il governo sembra brancolare nella confusione di un settore, quello scolastico, troppo a lungo abbandonato a se stesso; oltre a essere portatore di una visione aziendalistica (il preside padrone imprenditore) che mal si concilia con questo mondo. Al centro della scuola ci sono gli studenti e i docenti: a loro bisognerebbe restituire serenità e continuità didattica.
Davide Magnisi (Bari)
Uno degli argomenti degli oppositori di questa riforma è che la Scuola non è di proprietà del governo. Vero, ma neppure dei docenti. Lo sciopero, sicuramente riuscito, ha visto in piazza soprattutto loro, terrorizzati più di ogni altra cosa, come si è visto nei dibattiti pubblici, dal preside «dittatore», cui devono rendere conto del loro operato. Tra l'altro mistificando parecchio perché in realtà a fianco del preside vi sono anche (finalmente!) gli or· gani collegiali, quindi anche i genitori.
Sergio Grifoni
..... La sua risposta a Marco Andreoli colpisce nel segno a proposito delle attuali riforme improvvisate
LETTERE ALLA REDAZIONE
IL VENERDI VIA C. COLOMBO, 90" 00147 Roma segreteria_ [email protected]
PENSIONt RICORSI E CRISI ECONOMICA La Consulta li stata chiara: alla mancata indicizzazionedelle pensioni va posto rimedio rimborsando ì mancati introiti. Il governo, spiazzato, sta cercando una soluzione per evitare chei conti pubblici ne risentano troppo, Quale che sia la soluzione, che si spera privilegi le pensioni più basse, colpisce che a innescare il tutto sia stato il ricorso della Federmanager, categoria di lavoratori che godono di trattamenti economici e pensionistid non certo bassi. Tutto legittimo, per carità. Ma gli appelli a fare tutti la propria parte davanti all'emergenza economica dove vanno a finire?
Alessandro Tlbaldi
LA NOVITÀ (SGRADITA) DEL 730 PRECOMPILATO Dal 15 aprile è disponibile per i contribuenti il 730 on IIne precompilato, Anzitutto, il fatto che per averlo bisogna collegarsi a internet taglia fuori chi non ha dimestìchezza con la tecnologia; inoltre, chi fino allo scorso anno redigeva la dichiarazione sul modello cartaceo e Japresentava a un caf per la trasmissione non doveva pagare nulla, mentre quest'anno il servizio sarà a pagamento, con tariffe che variano da 30 a 110 euro. Semplificazione o tassa occulta?
e abborracciate, che tuttavia cercano di colmare il vuoto dovuto ad un ventennio di inerzie e pigrizie. Le stesse considerazioni si potrebbero estendere ad esempio alla istituzione delle città metropolitane. Previste per legge sin dal 1990, poi ricomparse più volte sulla Gazzetta ufficiale, se ne è ignorata e rinviata l'attuazione sino a ieri col maJcelato proposito di non toccare equilibri di potere e interessi consolidati.
Riformatori non si nasce né si diventa senza adeguata elaborazione ed esperienza. Possibìle che tra il fare niente e il fare male, tertium non datur?
Valentino Ballabio
..... Ha ragione, professor Andreoli, noi insegnanti siamo colpevoli. Colpevoli di non aver difeso con le unghie e coi denti la scuola pubblica per la quale abbiamo il privilegio di lavorare. Ma lei dimentica, caro collega, che se la scuola di Stato vive ancora è per merito di quelli fra noi che hanno continuato ostinatamente (in mezzo all'evidente e generalizzato disinteresse pubblico) a dedicare quasi ogni attimo del loro tempo a migliorare le strategie didattiche, ascoltare, osservare, alu-
Roberto Colombo
tare ogni allievo affidato loro. Non crede che ignorare questi insegnanti sia ingiusto e anche controproducente?
Ida Cappetti
La cosa peggiore della riforma della scuola di Renzi è la chiamata nominativa di supplenti da parte del preside, Quali sarebbero i criteri per cui un dirigente scolastico sceglie la propria squadra di insegnanti? Forse il merito, la competenza, la bravura? Suvvia, non didama sciocchezze. Si può facilmente im·· maginare che nelle regioni del Nordest (dove io ho insegnato) nessun preside si sognerebbe di chiamare un «terrone}}. E nelle regioni ciel Sud invece si chiamerebbero i soliti comparielli e leccapiedi. Ricordiamoci che siamo il Paese del «familismo amorale», come ci definì un SQciologo americano. Perché cambiare il meccanismo delle supplenze che funziona bene e garantisce una sostanziale imparzialità degli insegnanti'? Aderisco all'appello su Facebook, non voterò Pd (pur essendo uno storico elettore) alle prossime elezioni e alle altre se questa riforma non viene bloccata o radicalmente modificata.
Pasquale Pianese
19
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6 o
!-________________ ~~~~-=~~--~~~_=~~~~~~~~~~--~------~--~~~~----------------~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.79
SUPPLEMENTO DE
la Repubblica
La lezione di Mimmo D. nella quinta A della scuola elementare romana Rio de Janeiro. L'esperienza pilota da oggi è on line, sulla pagina Fb Agente Lisa
~~ OMA. Si può spiegare il terrorismo islamico ai bambini? Parlare dijihad, cii g11erra santa, e clare un senso alle notizie orribili che ",riungono loro attraverso i tg'? Con
un progetto pilota cllP l'anno prossimo potrebbe essere esteso ad altre 8cuol(', una c'Iementare di Roma ci ha provato. I 28
piccoli studec'l1ti d('l/i, quinta A, infatti, sono stati l'anima di un'iniziativa, liJ prima in Itnlia, che qualche' giorno fa hu consentito di ospitarc in aula un operatore del servizio antiterrorismo della Polizia. Mill1mo D. (per ragioni cii siC'urezza il nome è coperto l, assist.ente Capo dt'lla Polizia di Stato e in servizio presso la Polizia eli prevenzione, ora racconta al Venercfl: «Due C'olk'glw, psicologhe ed t'spl'ttp in casi di bambini abusati, mi
VOXPOPULI a cura eli
n reddito di cittadinanza convince Ritiene che la proposta del reddito di cittadinanza minimo sia molto, abbastanza, poco o per niente utile per ridurre il fenomeno della povertà?
MOLTO+ABBASTANZA 51 54 41 82 47 -~_._---_ .. _--~._.--~ -----_._------_ .. __ .--_ .. _-POCA+PER NIENTE 38 40 52 26 35 NONSA 11 2 7 2 18
HiS\llt ntì in Snnrbgp;in onliJw ('on llletodo Cmyj ."iU un campione di 1.000 mauuìol'ennì (~U :3.100 eontaUiì. 12-l:1 map:gjo 20m. Documento:;\1 1l1U'II"ogeom.it
Settimanale Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 41 1
SI PUÒ PARLARE DI fANATISMI E VIOLENZE AI BAMBINI? UNA SCUOLA CI HA PROVATO CON CAlUrO DELLA POLIZIA ORA IL PROGETTO È ON L1NE, PRONTO PER ESSERE ESPORTATO
IL TERRORISMO DEL I AD SPI ATO ALLE ELEMENTARI di Valentina farinaccio
avevano spiegato quale atteggiamen
to tenere, quali parole usare». Così in classe, con aria disinvolta c sorridente, si è seduto sopra la cattedra e alla
prima domanda - che cosa è il terrorismo? - ha più o meno risposto eosì: ,<Vi faccio un esempio. Mettiamo che una mattina qualcuno decida che tutti ì calvi vadano messi al bando e che perciò chi li incontra può 111a1-trattal'li, o isolarli, o vietare loro di
fare questo e quello: ecco, il terrorismo funziona così, con J'ìmposizÌone violenta del proprio modo di vivere». I bambini, accompagnati in quest.o lavoro dall'insegnante Claudia An/-!:eli, hanno inondato il poliziotto di domande. «Hanno Ulla gran paura dell'lsis» racconta ancorH lui. «La tv non risparmia scene di morte nell'ora del pranzo e della cena, così loro temono cbe i deeapitatori, di cui tanto sentono parlare, arrivino da un momento all'altro. Li ho rassicurati, ho detto che non è facile che certe C'ose avvengano in Italia. E ho cercato di fare capire C'he gli islamici non sono taglia teste e che lslam non vuoI dire violenza. I terroristi si proe!amano musulmani ma, ('ome ha detto una bambina, in realtà sono gente senza cuore».
La maestra ClaudiiJ è soddisfatta: «L'argomento era spinoso, mu alla fine c'era un'atmosfera serena. Sembravano tutti ras
sicurati, oltre che fieri di saperne di più». Il preside della Rio de ,Taneiro, Roberto Tassani, colpito dalla serietà C'oin cui hanno lavorato i ragazzini, assicura: «Farp!Tlo in modo che il prog-etto si replichi, magari su altre grandi tematiche»,
Dopo Mimmo n, la quinta A ha intervistato altl'i personaggi (l'imprenditore Jamal MprshedMoh'd Sudqi e la cantautrice Erica Mou), finiti am'he loro sul giornalino L'Eco .della Rio. E il lavoro sul terrorismo da oggi sariì on line, sulla pagina Facebook Agente Lisa della Polizia di Stato. II1II
41
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r---------------------~~~~----------------------------------------------------------~----~~~~------________________ ~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.80
di Giulia Melodia
Bullismo, la cronaca si aggiorna all'ultimo sgradevole episodio accaduto nel Nuorese, dove un diciassettenne stava viaggiando su un autobus dopo essere uscito da un istituto professionale, quando alcuni coetanei lo hanno accerchiato, insultato e picchiato. Il bus si è fermato, ma per mettere fine alle angherie inflitte allo studente sono dovuti intervenire alcuni agenti della volante. Il fatto si è verificato mercoledì a Nuoro, ma il fenomeno - in crescita esponenziale - è purtroppo una realtà che riguarda il Paese intero: cambia la cornice geografica, ma il contesto sociale, le dinamiche all'origine dei soprusi, sia fisici che psicologici, le modalità dell'aggressione, la scelta della vittima e i profili dei carnefici, ripropongono quasi sempre le stesse tipologie. Così, nel caso dell'aggressione al minorenne sardo, si è trattato di cinque ragazzi coetanei portati in Questura e denunciati alla Procura dei minori di
IS O: INS S DAI CO
Sassari, mentre altri sono riusciti a dileguarsi. Adolescenti aggressivi e recidivi, dei quali lo studente oggetto delle violenze ha raccontato la ripetitività della azioni intimidatorie dei suoi compagni: quanto accaduto mercoledì a bordo dell'autobus, ha denunciato infatti il ragazzo, non era la prima volta che si verificava, anzi ... «È sicuramente un episodio di bullismo - ha detto il vice questore
Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 5 1
O E PICC I
IATO
aggiunto e coordinatore dell'osservatorio territoriale del bullismo Fabrizio Mustaro commentando quanto accaduto -. Sono saltate le regole del rispetto del dialogo e del confronto e i nostri ragazzi non hanno il senso del limite. È fondamentale un forte impegno educativo da parte della famiglia, dobbiamo riappropriarci del nostro dovere di adulti di educare alla legalità». E proprio
sul tema della legalità, allora, era previsto in queste ore all'Istituto Ci usa di Nuoro un incontro tra Don Luigi Ciotti e gli studenti, nella speranza che il dialogo e il richiamo a valori in disarmo possano ancora avere un peso morale ed esercitare un ruolo chiave nel ristabilire dettami etici e regole comportamentamentali che le sensibilità di molti adolescenti sembrano aver perduto ...
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~
~--~~~~~~~~--~~~~~~ Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.81
COBBIEBE DELLA SEBA
SEllE
aro Bsev, mi sai dir'e pel'ché gli stessi genitori che vogliono eliminare le prove Invalsi a scuola
(discriminano! sono causa di stress!), quando guardano le pal'tite di calcio dei figli si sgolano per mandar fuori chi non gioca bene? E se uno sbaglia un gai, apriti cielo l, lo massacrano manco fosse la finale di Champions. lo non capisco pel'ché in Italia venga accetta t'l la competizione spOl'tiva, mentre in classe quello bravo è un secchione e "fa figa" essere somari. Perché nella scuola italiana si applica il socialismo reale, mentre nello sport quello scarso sta in panchina e quello bravo gioca?
Claudio Livolsi claucJioJìvolsì@hotll1aìl.coll1
Perché la vita non è una partita, Claudio. L'ho già scritto, ma talvolta è bene ripetere: la selezione è prerogativa dell\miversità. Alle elementari e aUe medie -- in[eriOl; e supcriOli -- bisogna scavare dentro i ragazzi, scovarne le inclinazioni, cOIwggerne le debolezze. I bravi insegnanti (ci sono anche gli altri) sono coltivatori eli talento e spacciatori d'entusiasmo. Ho vissuto in America, so cosa vuoI dire trasfonnare nna scnola in un'arena e i ragazzi in galletti da combattimento. Ricordiamolo: il test Invalsi (grazie d'aver usato un mio pezw!) è lm3 prova scritta che COllsente di valutare i livelli di apprendimento degli studenti al terzo anno delle superiori. Ci sta, Valutare, infatti, è una cosa; selezionare e scartare, un'altra. Ci sono ragazzi i cui talenti sono evidenti: fioriscono subito. Con altti, bisogna avere la pazìema di seminare, coltivare e aspettare: i fJ1Jtt:i aniwU1O. "Sacile e melù a la sò stagiù!" dicevano le mÌé' zie in carnpagna. Zucche e meloni aUt' loro stagioni. Dammi retta, CL: lascia perdere le partìte di calcio, per un po'. Ti suggerisco Imo stage nell'orto. C'è da imparare.
/ Italians
Riccardo Rossi vfcb@vìrgìlìo.ìt
Commercianti e imprenditori sono quotidianamente torturati -- non trovo Lm verbo migliore da formalità, versmnentì, regolamenti, rIchieste, oneIi, numi contIibuti, obblighi balenghi. Non è nn'atteUllante: solo una parziale spiegazione del fenomeno. Detto ciò, sarebbe bello se le categorie-tutte -- si facessero l'esame cli coscienza, e ammettessero le proprie responsabilità. r\o13
I l'autocritica in Italia è come la varicella: può succedere, ma nessuno se la va a cercare.
Settimanale
WW1N_corriere.itlito/iar1s
Data
Pagìna
Foglìo
22-05-2015 7 1
CosÌ: l'indignazione non costa niente, la coerenza costa fatica.
Franco Scotti franco_,Scottì@yahoo.com.br
Creclo che il referendLUn sia una buona cosa: il Regno Unito deve decidere cosa vuoI fare da grande. Londra è la capitale ufficiosa del monclo: perché oggi sta in Europa, non perché ieri ha aVlJto m1 impero. Credo elle la maggioranza degli inglesi, tè
tutti gli scozzesi e i gallesi, l'abbiano capito. C'C1to, nei pross.imi due anni bisogna far lligeme alclmi concetti: che !'immigrazione incontrollata è un problema comune europeo, e va am·ontalo insieme; chE' la sterlina non è un dogma; che una politica estera e eli difesa nazionale è un anacronisIIlO. Lo capiranno, a Londra? Seconclo me, sì. Sono realisti, da quelle parti. Diventare la Hong Kong europea? lliclìcolo. Dietro Hong Kong, infatti, c'è la Cina. Dietro Londra c'è J'Essex o l'Euwpa. t tempo di decidere eIa che parte girarsi.
(Ila collaborato Paolo MasÌa) (f)R!PHOf.iU7.!Olllf.I~ISHIVATA
SETTE I 21 ~ 22.05.2015
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
~--------------------------~----------------------~~~----~~--~~~~--~--------~~--~~~~-----------------------i u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.82
Gazzetta del Sud
"La Buona scuola" al Senato I
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 3 1
Bersani: se cambia, la voteremo Il capo del governo ha mostrato delle aperture molto "apprezzate"
Michele Esposlto ROMA
La riforma della scuola non è blindata e al Senato la discussione resta aperta. Matteo Renzi mantiene un atteggiamento di apertura, consapevole che 1'opposizione dentro e fuori il Parlamento resta fortissima. Un'opposizione che, nel Pd, mercoledì si è palesata con i 28 "non voti" dei dissidenti e che non rinuncia a dare battaglia per strappare qualche! modifica sostanziale. Pierluigi Bersani sottolinea come solo' con delle modifiche al testo la ~inistra Pd sarà pronta a votarlo., La partita, insomma, resta delicata e le prime avvisa-
glie delle tensioni emergono già al Senato, con uno scontro tra Pd e SeI sulla richiesta di trasferimento di una ex senatrice M5s nella commissione Istruzione, al lavoro sul ddl scuola anche nella pausa per la campagna elettorale per le regionali.
Il 27 e 28 maggio la commissione ospiterà nuove audizioni prima di cominciare il dibattito generale. Il termine per la scadenza degli emendamenti è fissato per 1'1 giugno. Tempi stretti, quindi, ma nessuna blindatura, assicurano a Palazzo Chigi. "Si può sempre discutere e migliorare,>, sottolinea il premier. "Se abbiamo optato per un calendariodeilavori così intenso è perché sono possibili delle modifiche», precisa la responsabile scuola del Pd Ce membro della commissione Istruzione al Se-
Plerlulgl Ber~anl. Rappresenta la minoranza dialogante nel Pd
nato) Francesca Puglisi. Mentre il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, precisa che i tempi immaginati, "se rispettati" non richiedono la fiducia.
E mentre i sindacati confermano lo sciopero alla prima ora di servizio per tutti gli scrutini, resta da vedere quanto e come il governo cambierà 1'impianto del ddl. È qui che si giocherà la partita con la minoranza Pd. "Queste storie che vogliamo buttare giù Renzi sono offensive. Con qualche correzione al Senato tutti saranno felicissimi di votare", evidenza Bersani individuando i punti su cui insiste la sinistra Dem: i poteri dei presidi, le "discriminazioni" tra precari e le detrazioni fiscali alle scuole private e paritarie. Una battaglia che la sinistra Pd comincerà già in commissione. ~
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6
~ ______ ~~ ________ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Stefania Giannini Pag.90
il manifesto #
Il ministero dell 'istruzione fa la parodia di uno stato totalitario: gli studenti
.non possono introdurre
nel sito Expo «concetti» non
autorizzati IL COMMENTO
Fabrizio Tonello pagina 5
LA CIRCOLARE SU EXPO
Laministra dei «concetti»
proibiti
Fabrizio Tonello
Gli hacker italiani sono tremendi: sembra che nei giorni scorsi abbiano préso il controllo
non solo del sito dell'Expo ma perfino di quello del Ministero dell'Istruzione, Università e ricerca. Su entrambi i siti, infatti, compare un testò uguale, destinato alle scuole, dove si legge che all'interno del sito espositi-vo milanese «non è consentito intro-durre qualsiasi tipo di materiale stam-pato o scritto, contenente propagan-da a dottrine politiche, ideologiche o religiose, asserzioni o concetti diversi da quelli esplicitamente autorizzati dalle Autorità di Pubblica Sicurezza>>.
Dice proprio cosÌ: «asserzioni o
concetti diversi da quelli esplicitamente autorizzati dalle Autorità di. Pubblica Sicurezza», il che implicherebbe che misteriose Autorità di Pubblica Sicurezza possiedano una lista di «asserzioni e concetti autorizzath> e passino il loro tempo a confrontarla con tutte le innumerevoli asserzioni che proliferano su Facebook o Twitter, per verificame la congruenza. Basterebbe Salvini a riempire le loro giornate lavorative, figuriamoci se poi si volesse controllare ciò che viene detto o scritto nelle scuole italiane che, com'·è noto, contengono circa un milione di insegnanti e parecchi milioni di studenti.
di Giancarlo Pajetta da-tutte le scuole del Regno, anno 1927) sembra però che esista dawero e che non sia opera di hacker perché è stata fatta propria niente meno che da Maria Elena Boschi. TI Ministro per le riforme istituzionali, palesemente non rendendosi conto di ciò che diceva, ha sostenuto alla Camera che «Expo Spa è una società privatID> e quindi «ai sensi dell' articolo 1341 del codice civile, chiunque voglia accedere ad Expo deve sottostare al regolamento», C0111-
preso il divieto dei concetti non preventivamente autorizzati.
Peccato che Expo non sia una società privata poiché i soci sono tutti pubblici, come ha riconosciuto esplicitamente il Consiglio di Stato in una sentenza del 4 febbraio scorso. E peccato che in Italia esista ancora un libercolo (che il ducetto maleducato e Maria Elena vorrebbero abrogare ma che per il momento resta ancora in vigore) dove all'art. 21 si specifica: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensièro con la parola,lo scritto e ogni altro mezw di diffusione». Si chiama Costituzione della Repubblica Italiana.
Il che significa che se i deliri dell'Expo e del Miur, palesemente ispirati ai testi di golpisti cileni O argentini sono reali, ci sarebbero parecchie persone che dovrebbero prendersi una lunga vacanza alle Antille: da Giuseppe Sala (commissariO del governo e amministratore delegato di Expo) a Stefania Giannini (mini. stro dell'Istruzione) fino alla già citata Boschi che ignora non solo la natura giuridica dell'Expo ma perfIno l'abc del libretto su cui ha giurato entrando in carica il 22 febbraio 2014.
Data 22-05-2015 Pagina 5 Foglio 1
=~=""SPERIAIIIOCHlMElJICAYO===c;;'
'" O') 00
'" o
Questa improbabile parodia di ~ uno stato totalitario, dove occorre im- ~c bavagliare ogni studente che manife- o
sti un «morboso interesse per le q~- {l stioni politiche e sociali» (come reci- ~ tava la motivazione dell' espulsione 'g
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Stefania Giannini Pag.91
n Sole9]{l mmrn
Le vie della ripresa NODO
La firma tlel dello Stato Mattarella ha firmato il decreto Testo pubblicato sulla Gazzetta di ieri
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 8 1 /2
I La partita sulle modifiche
I Sindacati favorevoli alla flessibilità ma no di Camusso a «misure estemporanee»
Pensioni, sui rimborsi calcoli in due tempi Restituzioni medie al 22% per gli assegni più bassi e al 5,5% per quelli più ricchi
Gianni Trovati MILANO
li meccaIÙSmo dei rimborsi per la mancata rivalutazione delle pensioni scritto nel decreto pubblicato ieriserain Gazzetta Ufficiale divide il passato in due tempi, e proprio questo "doppio passo" consente al Governodilimitareidanniperilbilancio pubblico: e, quindi, di contenere i rimborsi.
Il primo tempo è rappresentato dal 2012-2013, cioè gli anni in cui l'intervento scritto nel «salva-Italia»targatoMontihacongelato tutte le pensionisuperioria trevolteilminimo, vale adire da 1.443 euro lordi in su. Per recuperare ex post quegli aggiornamenti superando il blocco bocciatodallaCorteCostituzionale, il decreto riprende la scala progressiva introdotta dal Governo Letta, ma accentua le distanze fra un livello di pensione
EFfmonsco Il rimborso al40%sulle indicizzazioni 2012-2013 potrebbe salire a150% in virtù di un meccanismo di tassazione più favorevole
e l'altro. In questo modo, per la fascia chevada1.443 a1.924euro lordi(quattrovolteilminimo),il meccanismo scritto nel decreto approvato lunedì riconosce un rimborso del 40%: al netto del fisco il rapporto potrebbe salire però oltre il 50%, visto il meccanismo di tassazione separata che caratterizza gli arretrati e che si rivela più favorevole di quello ordinario, perché applica l'aliquota media e non quella marginale (cioè più alta per la singola fascia di reddito) ed esclude le addizionali locali. Con la scala iper-progressiva scrittaneldecreto,lequotesidimezzanoquandosipassadauna fascia di pensione a quella successiva, fmo ad azzerarsi quando si superano i2.886 euro lordi al mese (sei volte illninimO).
Il secondo periodo parte nel 2014 quando è entrata in campo larivalutazione-Lettacheperòè stata applicata sugli importi
"congelati" nel 2012-2013. Se il blocco cancellato dalla Consultanonfosse intervenuto, questa rivalutazionesisarebberivelata quindi un po' più generosa: una pensione20nda1450 euro lordi, per esempio, è arrivata tale e quale al 2014, eharicevutounincremento deIl'l,I%, ma senza il congelamento dei due anni precedenti la base sarebbe stata di 1483 euro, Il decreto riconosce questo "effetto trascinamento", con un meccanismo che in pratica, stando almeno alle bozze circolate fmora, supera nelle fasce di pensione più basse gli effetti che si avrebbero avuti senza il blocco: per la pensione da 1450eurolordi,ladifferenzanel 2014-2015 fra l'indicizzazione verae quella che ci sarebbe stata senza il precedente intervento di Monti è di 27,1 euro in tutto, mentreildecretoneproduce45· Ma qui il compito è più facile perché le cifre sono più piccole,
anchegraziealfattochelafrenata dcll'iIÌflazione ha tagliato ancheil tasso dirivalutazione delle pensioni (quello provvisorio per il 2015 è dello 0,3%, ma dovrebbe essere ulteriormente limato allo 0,2% a consuntivo). Qpesta divisione in due tempi, però, evita di replicare anche sul 2014 e 2015 il rimborso delle mancate rivalutazioni degli anni precedenti: dal momento che proprio il 2012 e il 2013 harmo rappresentato il periodo recente apiùaltainflazione (e quindi a maggiore rivalutazione teorica), questo meccanismo abbatte i costi, e finisce per abbassare i rimborsi complessivi verso quota 22% rispetto agli arretrati per le fasce di pensione più basse fra quelle interessate dal me ccanismo, e attorno al 5.5% per quelle più alte: anche in questo caso, i rapporti al netto delle imposte crescono per effetto della tassazione separata
[email protected] { R~PRODUZlONERI5ERVATA
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 L-______ ~~------~~~~~--~~~~~~~8
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag.92
n Sole9]{l mmrn
Tre ipotesi di indennizzo
• CASO 1 (in euro)
Pensione mensile 2011
Mancata rivalutazione 2014* -~-- -"--"--
Mancata rivalutazione 2015**
TOTALE
RIMBORSO
• CASO 3 (in euro) Pensione mensile 2011
-- 1.450 .• CASO 2 (in euro)
Pensione mensile 2011 I
TOTALE I Mancata rivaMazi .. me 2012-2013 2012* :W13
1.598,7 I
635,8 i RIMBORSO
12,0 Mancata rivalutazione 2014* --_ ..... - -----
12,0 + 3,1 Mancata rivalutazione 2015**
27,1 TOTALE
45,5 RIMBORSO
~ 2.700
Mancata rillalufazione /lIlam:ata rivalutazione TOTALE 2012* 2013 2012-2013
2.976,8
RIMBORSO 295,1
Mancata rivalutazione 2014* 11,1
Mancata rivalutazione 2015** 11,1 + 3,1
TOTALE 25,3
RIMBORSO • 20,8
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 8 2/2
2.200
TOTALE 2012-2013
2.425,6
481,4
13,6
13,6 + 3,8
31,0
34,1
(*)-Le man~ate rivalutazioni 2012 e 20-14 vanno calcolate due volte perché i loro effetti si ripetono rispettivamente nel 2013 e neC2-01s{**)Calcolo effettuato in relàzioneatl'intero anno
'" M 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag.93
n Sole9]{l mmrn
Cantiere pensioni. In autunno le misure sulla flessibilità
Per le uscite anticipate Paletti non esclude l'opzione contributivo Davide Colombo Marco Rogari
_ Entrerà nel vivo dopo l'estate in vista della stesura della prossima legge di stabilità. Ma la partita sulle modifiche alla riforma delle pensioni targata F omero non solo è già cominciatamafaregistrate i primi posizionamenti tattici. Mentre il ministro Giuliano Poletti per i casi di uscite anticipate non chiude affatto la porta all'adozione del metodo contributivo anche per la parte attualmente retributiva degli assegni (sulla falsariga della cosiddetta "opzione donna"), il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi (Ap), deposita un disegno di legge in chiave "flessibilità". Che ha molti punti di contatto con un'altra proposta dilegge già presentata alla Camera per il Pd da Cesare Damiano, Marialuisa Gnecchi e Pier Paolo Baretta. In entrambi casi è prevista una correzione della "Fomero" per consentire a chi è in possesso di almeno 35 anni di contribuzione il pensionamento anticipato da 62 anni in su con una penalizzazione delz% l'anno fmo a unmassimo dell'8%.
La maggioranza insomma sembra di fatto già compattarsi nonsoloperrafforzarel'ipotesidi rendere più flessibile la "Fomero"ventilatadallo stesso premier Matteo Renzimaanche per mandare un messaggio a palazzo Chigi: il sistema di uscite anticipate deve essere imperniato su un meccanismo che prevede penalità progressive dell' assegno e non su un ricalcolo in chiave "contributiva".Quest'ultimasoluzione potrebbe però essere al centro della proposta che sarà presentate entro il prossimo mese dal presidente dell'Inps, Tito Boeri, anche per recuperare risorse da destinare al reddito minimo per le fasce più povere, compresi gli over 55 senza ricolloca-
zione nel mondo del lavoro. A confermare indirettamente
che anche quella del ricalcolo con il metodo contributivo degli assegni per chi esce prima è una delle opzioni sotto la lente dei tecnici del Governo è Poletti: «È una dellelOo ipotesi, al momento non è escluso nulla. Stiamo approfondendo». Poletti conferma che le eventuali correzione della legge Fomero prenderanno forma con la legge di stabilità e aggiunge: «QuandoilGovemoavrà tutti gli elementi, incontrerà le parti». Ma da i sindacati arriva uno stop. Con Susanna Camusso (Cgil) che dice no «a provvedimenti estemporanei».
L'idea della flessibilità in uscita
SACCONI Convergenza tra la proposta del senatore di Ap con quella del Pd «Damiano-Ba retta»: uscita da 62 anni con penalizzazione al2-8%
piace comunque ai sindacati. Il Dd! presentato da Sacconi contiene anche misure «per sostenere l'accantonamento previdenziale in occasione della maternità» e «promuovere l'allungamento della vita attiva». Intanto daidatifornitidalCnelinun'audizione alla Camera emerge che le donne sono penalizzate nel trattamento pensionistico: inmediai loro assegni sono del30%inferiori a quelli degli uomini.
Quanto al decreto-indicizzazioni, varato dopo la pronuncia dellaConsultaesucuiincombeil rischio ricorsi anche alla Corte europea diStrasburgo, il testo ha ricevuto ieri il sigillo del capo dello Stato per poi essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale con il numero 65.
rç RIPRODUZIONE RIS~RVAT A
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 8 1
La partita sulle lnodifiche Sindacati favorevoli alla flessibilità ma no di Camusso a«misure estemporanee»
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag.94
Data
n Sole9]{l mmrn Pagina
Foglio
22-05-2015 43 1
I Definito il passaggio dalla carta al web: la documentazione richiesta sarà emessa istantaneamente in formato pdf
I Il Dure online parte dalI o luglio l Il ministro Paletti: «Se qualcosa andrà storto verifica manuale da parte dell' ente»
Massimo Frontera ROMA
. Conto alla rovescia per il Dure on line. Il passaggio dalla carta al web del documento unico di regolarità contributiva scatterà dal primo luglio.
Lo ha promesso il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che ieri ha spiegato le principali novità della semplificazione, la quale attende (da un anno) un decreto attuativo. «Il decreto sarà pubblicato sulla "Gazzetta" del primo giugno, dalla pubblicazione scattano 30 giorni per l'entrata in vigore: quindi si partirà dal primo luglio», ha detto il ministro, affiancato dai presidenti di Inail, Inps e Casse edili, cioè gli enti coinvolti nella procedura.
Il passaggio dalla carta al web porterà grandi vantaggi. Ci sarà unsolo Durc, rispetto ai quattro tipi oggi vigenti, per varie funzioni. E ci sarà un unico periodo di validità: 120 giorni. Per fare un esempio, andrà in soffitta il Durc specifico per i lavori edili privati, che vale 90 giorni.
Ma la vera rivoluzione è nei tempi e nella modalità del rila-
scio. IlDurc -se tutto filerà liscio - sarà emesso all'istante e in formato pdf stampabile. E potrà essere chiesto direttamente dall'impresa(odaunsuodelegato). Larichiestasaràfattada un punto di accesso creato sui portali di Inps e Inail (ma non delle casse edili). Tutto questo, appunto, dal primo luglio prossimo.
Previsto un solo documento di regolarità contributiva rispetto agli attuali quattro tipi e un unico periodo di validità pari a 120 giorni
La richiesta avverrà tramite l'inserimento di un'unica chiave: il codice fiscale dell'impresa (il sistema renderà possibile la procedura alla sola azienda interessata). Il click fa scattare l'interrogazione telematica delle banche dati di Inps, Inail e Casse edili. A quel punto, se l'impresa risulta in regola con tuttii versamenti, vienerestituito il Durc, abbinato a un codice.
Il codice servirà allaPa, per verificare l'autenticità del Durc.
Q].testa, in sintesi, la procedura, sempre che non sorga qualche problema, com'è probabilmente prevedibile. È stato lo stesso presidente dell'Inps, Tito Boeri, a mettere le mani avanti: «Qualche imprevisto lo troveremo», ha ammesso, ricordando anche la mole dei numeri in gioco. «Nel 2013 e nel 2014 ci sono state in media circa 5,5 milionidirichiestediDurcperciascunanno -ha riferito Boeri -ma nei primi tre mesi di quest'anno ci sono state già 2 milioni di richieste, il che significa, che entro l'anno potrebbero esserci 8 milioni di richieste». Nelle sperimentazioni finora fatte sono stati verificati oltre un milione di codici fiscali di imprese, di cui 160rnila del settore dell'edilizia.
Il caso più temuto dalle imprese è quello del Durc negato ingiustamente. L'impresa, cioè, risulta irregolare e invece non lo è. In questo senso si guarda soprattutto all'Inps, che ha la banca dati di gran lunga più grossa, complessa e stratificata. A puntare il dito sull'Inps
sono i consulenti del lavoro. «Gli archivi dell'Istituto non sono aggiornati in tempo reale», ha denunciato in una nota Vincenzo Silvestr( vicepresidente dei professionisti.
La soluzione? L'ha spiegata lo stesso Poi etti. «Se qualcosa vastorto ci sarà una verificafatta manualmente dall'ente interessato, e l'impresa riceverà una risposta entro 72 ore», ha assicurato il ministro.
In altre parole, se uno degli enti (ma il problema, come si diceva, è soprattutto dell'Inps) dovesse dare semaforo rosso, scatta la verifica manuale, entro 3-5 giorni, seguita da una comunicazione all'impresa. Se l'irregolarità viene confermata, l'impresa avrà 15 giorni per mettersi in regola. La validità del Durc partirà dalla data della regolarizzazione, ma la scadenza resta fissata ai 120 giorni conteggiati dalla richiesta. Sarà possibile chiedere un solo Durc ogni 120 giorni. Il decreto in «Gazzetta» sarà accompagnato da ben quattro circolari: Welfare, Inps, Inail, Casse edili.
©RIPRODl/ZlCJNE RISERVATA
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag.96
COBBIEBE DELLA SEBA
Oltenrl e il tassista
«Gli ho chiesto di mio suocero e dei suoi 1.100 eur(tal mese» di Em.esto Menlc:ucd
Pronto, Stefano? «Sl, Marcucilli Stefano, taxi
Elba 4l. come me non c'è . nessuno . .,» .
Lo sa di essere famoso? «Davvero? Veramente già lo
ero. una settimana fa ho salvato un cliente che ha avuto un infarto proprio sul mio taxi. Da allora ci sentiamo tutti igiomi ... ».
Veramente cl riferivmno all'moontro col premier 'Matteo Renzi, a due passi da PalazmChigi ••.
«Ah, quello? L 'ho visto, l'ho chiamato. Volevo farlo già da tempo».
PerdirgJi? «Gli ho chiesto della
,pensione di mio suocero, che . prende 1.100 euro al mese . .volevo sapere se avrà il rimborso. Renzi dice di no»,
n premier l'ba convinta? «Sì. Sono convinto che a
mio suocero gli hanno fatto fuori duemila euro .•. ».
Come è andata? (~ando ha visto che era in
difficoltà. l'ha buttata sul calcio: "Sei della Roma? Sarai contento oggi?" (la Lazio. la sera prima, ha perso la Coppa Italia contro la Juventus, ndr) . Anch'io ho scherzato: "E tu ci vai a Berlino a tifare la Juve?". Renzi è furbissimo, altro che fiorentino, pare più naPoletano ... Mi ha tatto il gioco delle tre carte».
Ci tolga una curiosità: per chi vota?
«Cinque stelle. Mi piace molto Alessandro Di Battista. Ma sono arrabbiato anche con loro: non hanno deciso niente, l'estanofuori da ogili scelta impolltante».
Non lecbiedo degli altri partiti allora •.
<<Il Pd è finito con la storta del Monte dei Paschi, Forza Italia è sparita. Q!lesto èU nostro Paese: quasi quasi me ne vado in Australia da mio fratello».
Se rivedesse Renzi? «Lancio Una provocazione.
Se il premier mi incontrasse a tu per tu glieli spiegherei io i problemi di Roma ... ».
@RIPRODUZIONERISEl/VA.TA
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 10 1
~ Q)
~ o
L>
{l
~ ~ ;m;'ift:1~~iii;r:~.,.r.';'i;!l~-i: fi=iìi"~r:j !~'f.~: §; ~i=~~:r:",1 ~;r.;n FJ·!;~iff.~!;~·:iii~~'l1r?:1 ~~-~=:;;g'i,1H~ :g
r-______________ ~--~------------------------------------------~~~~~--------------~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag.97
COBBIEBE DELLA SEBA Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 10 1
Pensioni anticipate, !'ipotesi del ricalco lo Paletti: cento opzioni allo studio, anche il conteggio sulla base di tutti i contributi versati TI premier: la riforma a settembre, il tema c'è. E l' Ocse segnala l'aumento delle disuguaglianze
ROMA La mQdifica della legge FQmerQ, CQn il PQssibile pensiQnamentQ anticipato. in cambio. di un assegno. ridQttQ, è «un tema vero, che c'è», seCQndo. il premier MatteQ Renzi. «Se però lo. diciamo. adesso. sembra che sia un'QperaziQne di campagna elettQrale» ha spiegato. ieri alla direziQne del Pd. La verità è che la legge di' Stabilità che dQvrebbe raccQgliere la prQPQsta finale arriverà a settembre. Le idee al mQmentQ SQnQ anCQra cQnfuse. Lo. ha ammesso. ieri il ministro. del Welfare, Giuliano. PQletti, quando. ha affermato. che !'ipotesi di calcQlare tutta la pensiQne CQn il metQdQ cQntributiVQ per cQnsentire l'uscita anticipata rispetto. all'età di vecchiaia, al mQmentQ tra le più accreditate, «è ùna delle. 100 ipQtesi». Sempre ieri, mentre illeader della Cisl, Anna Maria Furlan, reclamava una' CQnVQcaziQne dei sindacati sulla fles-
sibilità, il presidente della cQmmissiQne LaVQro del Senato., Maurizio. SaccQni (Ap), ha presentato. un disegno. di legge delega sul tema che ricalca quello. presentato. alla Camera da Damiano., Gnecchi e Baretta. <dI cQllega Pizwlante - ha detto. SaccQni -lo. sta presentando. alla Camera». n disegno. di legge ipQtizza la PQssibilità di pensiQnamentQ anticipato. sulla base di due requisiti minimi, 62 anni di età e 35 anni di CQntributi, CQn una penalizzaziQne annua del 2% fino. a un massimo. dell'8%. Intanto. Renzi misura in prima persQna l'effetto. esplQsivQ dell'annuncio., fatto. lunedì SCQrSQ, sull'apertura del cantiere della flessibilità: nessuno. parla più della sentenza della CQnsulta sul mancato. adeguamento. pensiQnisticQ, che era piQmbata CQme una mina sui cQnti pubblici. Ma anche le proteste sulla sQluziQne trovata CQn il decreto., un mini-
rimbQrsQ per 4 miliQni di pensiQnati, sembrano. Qscurate. Per Renzi pare nQn esistano.: «Intanto. abbiamo. recuperatQ due miliardi di euro. e li diamo. a quei quattro. miliQni di cittadini che ne hanno. titQIQ» ha riassunto. ieri. Un risultato. PQsitivQ che assQcia ai primi frutti del JQbs act sull'QccupaziQne: <<Per 20. anni - ha affermato. a Vicenza in un inCGntrQ elettQrale per le regiQnaliin Veneto. -la classe dirigente italiana si è dimenticata di una generaziQne. Dare lavQro a tempo. indeterminato. è la cosa più di sinistra che PQtevamQ fare. Oggi l'Qccupazione sta crescendQ».
L'Ocse, QrganizzaziQne internazio.nale, in un rapPQrtQ presentato. ieri, ha Po.sto però l'accento. sulle diseguaglianze eco.nQmiche: in Italia il 10% più riCCo. della Po.Po.laziQne guadagnava nel 20.13 undici volte di più del 10.% più PQvero, co.ntro ilg,6 della media Ocse. Lo. studio. SQtto.li-
e Secondoil e Il presidente
4 la vicenda ministro del della ~
Welfare Commissione e Il possibile Giuliano Poletti Lavoro del
per cento pensionamen- l'ipotesi più Senato
annuo to anticipato in accreditata è Maurizio
l'ammontare cambio di un quella di Sacconiha
della riduzione assegno calcolare tutta presentato un
delle entrate ridotto la pensione con disegno di
per le famiglie (modificando la il metodo legge delega
più indigenti legge Fornero) contributivo che ipotizza la
tra il 2007 è allo studio per consentire possibilità di
eil2010 del governo l'uscita pensionamen-
secondo uno anticipata to anticipato
studioOcse e Dovrebbe rispetto all'età sulla base di essere la legge di vecchiaia due requisiti di Stabilità a ------ minimi: 62 anni settembre a di età e 35 anni raccogliere la di contributi, proposta finale. con una Le idee non penalizzazione sono ancora annua del 2% chiare. fino a un ------- massimo
deU'8%
nea che la diseguaglianza in Italia «è aumentata dalla metà degli anni 80», CQme in Germania, Usa, Gran Bretagna, Francia e
Spagna. Da nQi la crisi ha Co.lpito. maggiQrmente le famiglie a basso. reddito., le cui entrate SQnQ scese del 4% medio. annuo. tra il 2007 e il 20.10., mentre il reddito. medio. to.tale è sceso. del 2% e quello. delle famiglie più ricche dell'l%. L'indice Gini, che misura le differenze nella distribuzio.ne della ricchezza, è salito. nel periQdo. 2007-20.11 di tre punti ed è il 60 più alto. d'EurQpa e il 13 o dell'Ocse. Ieri le assQciazio.ni del terzo. settQre co.nfluite nell'Alleanza co.ntro. la PQvertà hanno. chiesto. a Po.letti di acco.gliere nella prossima legge di Stabilità la IQro. proPQsta sul Reddito. di InclusiQne sQciale che cQmbatte proprio. le disparità.
Antonella Bac:caro © RIPRODUZIONE RISERVATA
------ -----
'" M 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-________________ ~~~------------------------------------------------~--~~~~----------------__;u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag.98
COBBIEBE DELLA SEBA
Cnel
Uomini e donne, nel reddito previdenziale, divario del 300/0
TI reddito da pensione delle donne è in Italia mediamente del3Q% inferiore a quello degli uomini. Lo ha sottolineato ieri il presidente del Cnel, il Consiglio nazionale dell'Economia e del Lavoro, Antonio Marzano, in un'audizione alla Camera. L'importo medio mensile
. degli assegni previdenziali è pari a 1.547 euro per gli uomini (7.306-408 pensionati) e a 1.081 euro per le donne (8.451.218 p~nsionate). L'effetto è che nella gestione privata la classe di
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 11 1
pensioni di importo minimo (fino a 499 euro) riguarda il 34% degli uomini e ben il 57% delle donne, mentre la classe di importo massimo (3.000 euro e oltre) riguarda il 3,4% degli uomini e lo 0,2% delle donne. Nel settore pubblico il divario di genere si riduce quasi a zero per la classe di importo minima ma si ripresenta per la classe di importo massimo (14% degli uomini contro il 2,3% delle donne).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
'" O") 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~~~ __ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag.99
COBBIEBE DELLA SEBA Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 27 1
Una legge sugli straordinari a casa. Via mai! Gli Usa verso il riconoscimento del lavoro «in remoto» su pc e smartphone. TI caso francese
Dopo la Germania e la Francia, anche gli Stati Uniti si muovono verso una nuova definizione dei confini del tempo lavorativo, reso sempre più espanso dalle tecnologie mobili. È in discussione al Dipartimento del Lavoro una legge che permetterà agli americani di essere ricompensati per il lavoro straordinario, al momento possibile solo per coloro che guadagnano meno di 455 dollari alla settimana (il 22% della forza lavoro). Secondo il Wall Street Joumall'aumento degli aventi-diritto porterà a beneficiare del Fair Labor Standards Act tanti dipendenti abituati a
44 Per cento La quota di maggiorenni americani che ha risposto a un sondaggio delPew Research Center di svolgere attività lavorativa anche oltre il tempo preposto
operare attraverso computer e smartphone, inaugurando un nuovo terreno di scontro con i datori di lavoro.
Stando a un'indagine del Pew Research Center, il 44% degli americani svolge attività lavorativa oltre il tempo preposto. E se è vero - come ricorda il WSJ - che la metà degli intervistati è convinto che la tecnologia li aiuti a operare meglio, per il 35% c'è stato un incremento delle ore lavorative.
Fino a oggi sono stati i giudici a regolare, di volta in volta, i confini. Ne1200gl'azienda telefonica T-Mobile ha dovuto elargire molto denaro ai suoi
addetti commerciali, ai quali è stato chiesto di lavorare dalle lO
alle 15 ore al giorno, rispondendo sempre alle telefonate e allemail dei clienti. All'amministrazione di Chicago le mansioni extra (via smartphone) della polizia cittadina sono costate circa 100 milioni di dollari solo nel 2013. In Europa ha fatto discutere, nel 2014, l'accordo tra i sindacati francesi e una federazione di aziende che ha garantito a 250 mila dipendenti il diritto di non controllare le mail fuori dall'orario. In Germania diverse aziende si sono attivate per migliorare l'equilibrio lavoro-vita privata e il mi-
nistro del lavoro Andrea Nahles sta spingendo per l'introduzione di <<regole anti-stress» per i dipendenti.
In Italia non sembra esserci nessuna discussione. Lo conferma 'l'iziano Treu, ex ministro del Lavoro, che vede nei pc e negli smartphone strumenti per certificare la quantità di lavoro effettuato: «Il controllo sullo straordinario può essere difficile - ha detto al Comere - ma i lavoratori oggi possono dimostrare più facilmente di aver svolto mansioni "a distanza" al di fuori dell'orario pagato regolarmente» .
Serena Danna W@serena_danna
© RIPRODUZIONE RISERVATA
,-"'H"'I'
IiIIIIIIiITn-t'lll1CI'O ,>p~-rit~ G 6rj~ì; Zlì-B~l~ino __ -·0 - -k<lInu ~peranza per gli ,ùtd malati»
"""""l," """",,,,,,,,, ,l,,,,,",,,I,,,,, "'[1'"
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~ __ ~ __ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 100
COBBIEBE DELLA SEBA
~ll,coriftfD*lpomo ,
IL DECREtO·' CHÈMÀNCA PERDARLAVORQ Al GIOVANI
i~hialllt~soU4ti.rj~tà e$Pan~iv4ien~lla., .. ' s~~6nedella'«iipresa
senza1avoto» è una , ., ...• vaiilfbfleilU;~i<~~to, Letose stan1:lQ q(J$l! . Telecom hqiléci$t).~tiI?ia~ di ~sunz~ni.!li4mila .. Unttà'Ù1'4Wìnf' . partir~é{sp,ett(1, quando ys{ir4~~qtJJjitQ) decret9a~~~l~J:To~~i'; actegqptl' .' 1l1e'@.~ sètitto.C . .nte.;.· .' ~.. .qy;a~i·W~J.e:,.:· gmndi ........ ' . . a,vrebberoJJis~od:f;lar'j.i eniraregil),flllni' . eiiliurre . . a
Stat~.dovte . ~e quistaU~oJfo--· . corrispondere il 70% d~ll~ paga rid()tm _.ùiVl>,Tatore, iI9uah!contn~uirebbe con
. un'autorlduzione.delao% limitata al solo reddito (e non alla contribuzione). Owiamenteper accett~re di guadag1!cl1rrnemlull' . '.' lavoratotetléVe pensare che la propria,$celta sertl.e.a riqprire icaJlcrllU p.i gibttani e quindi deve accettare di entrare in una logica di
sistema.! ritardi del governo apercQ~re la stradadeUa solic1aÌ'jetÌl espansilul.sono d()1{uti al costo den~(JperUzi(n~e eaI giudizi(J.della ~qnèli4 generale. Chipar,teggiàper questa solt(zil;me invit.a però a ten.er c.ontoçhecòn la «vecchia) soliàarietQ lo Stato era mero pagatore' mentrein.questocaso le erogazioni per ridurre l'orario verrebbero c(Jmpensatdn.parte ., dall'Irpej'e dal contributi pagatiperfnuovia~unti. Il.periodo di llttua,zfQne dello.scrtrrib.io. s nell'ordip.e ~... ' .. .e nelfratternPo ilricam1)io potreblJe.esl;;ere aiutato .daU'aumentQ.4(.qU~l«tf;he . in gergovienecltt{tmc,tta ·la .. '. ,'{<plafea,pe'!lSfonabtle» • . .
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 28 1
'" M 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~~~~~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 101
Data
COBBIEBE DELLA SEBA Pagina
Foglio
22-05-2015 29
LA SPESA SOCIALE
Qyelle regole (troppe e confuse) sulle pensioni di Sergio Rizzo
Per la previdenza, l'Italia spende tanto. La cosa peg
giore, però, è che spende male: tra baby pensioni, assegni d'oro, vitalizi immotivati, jl sistema è pieno di assurde disparità e folli contraddizioni. Un guazzabuglio di privilegi cui si mischiano ingiustizie che riguardano giovani e precari. Per questo i correttivi vanno studiati: etp.fretta.
a pagina 29 a pagina 10 Baccaro
DI Frlschla, Menkuccl
1
I PRIVILEGI INSOSTENIBILI
PENSIONI, UN GUAZZABUGLIO IMPRIGIONA ILP AESE di Sergio Rizzo
Contraddizioni L'Italia spende per la previdenza più di ogni altra nazione avanzata. Non solo: lo fa male, perché le categorie forti si sono fatte regole più vantaggiose degli altri Una legge ha regalato migliaia di contributi a politici e sindacalisti
Stime Secondo l' Ocse le. nostre uscite sono pari al 14% del Pii, contro una media del 7,2
D ice l'ex commissario oggi sarebbe quella di limitarsi telefonici, i pareri del consiglio gurativi. Ma guai a toccarli. Su
. alla spending re- a tappare i buchi aperti nel Qi- diStato che l'hanno concessa ai bito i beneficiari insorgono a view Carlo Cottarelli lancio pubblico dalla sentenza commissari delle authority (al- difesa dei presunti diritti acche ·l'ltalia spende della Consillta, senza coglierne cuni sono consiglieri di Stato), quisiti e dell'autodichia: princi
. per la previdenza il il messaggio profondo. Cioè i codicilli che consentono ai di- pio in base al quale la politica 16,5 per cento del Prodotto in- che un sistema così pieno di as- pendenti di Camera e Senato di decide per sé in totale autonotemo lordo, record continenta- surde disparità e folli contrad- andare ancora in pensione a 53 mia e le sue decisioni non sono le assoluto. L'Ocse calcola inve- dizioni alla lunga npn potrà anni con assegni superiori allo sindacabili. ce che sia pari al 14 per cento, reggere. stipendio, o che hanno rinviato Un enorme guazzabuglio nel ma contro una media dei Paesi 10 sosteneva già nel 1997 un di otto anni l'applicazione della quale privilegi, clientele e assiindtistrializzati del 7,2. Si tratta ben più giovane Stefano Fassi~ riforma contributiva Dipi per i stenzialismi si mischiano a ordi stime contestate da molti na allora impegnato nella bat- dipendenti della Regione Sici- ribili ingiustizie che riguardaesperti, nonché dai sindacati, taglia «meno ai padri, più ai fi- liana ... Oppure i prepensiona- no soprattutto i giovani e i precon la motivazione che nel cal- gli» di blairiana (e anche dale- menti senza soluzione di conti- cari. Il tutto basato su un prinderone figurano voci diversè miana) memoria: «11 problema nuità, grazie a cui abbiamo po- cipio di fondo: l'assenza per la dalle pensioni. Tenendo conto prinCipale è smantellare un s1- ligrafici pensionati dall'età di maggior parte delle pensioni di ciò, e la tesi, si avrebbe un ri- stema previdenziale corporati- 52 anni mentre i manovali so- pagate oggi e ancora a lungo silltato in linea con il dato me- vo e iniquo. In Italia ci sono no costretti a volteggiare sui nel futuro di qualunque rapdio europeo, ogni allarme è cinquantadue regimi pensioni- ponteggi fino a 67. E poi le fur~ porto con i contributi versati. quindi infondato. stici diversi, e ciò è dovuto al bizie piccole e grandi occilltate Dice tutto il rapporto presenta-
Resta però un fatto. Fra il fatto che le categorie più forti si nelle pieghe delle normative, to da Antonietta Mundo al con-2001 e il 2011, prima del blocco sono fatte regole migliori ri- grazie a cui un avvocato comu- gresso nazionale degli attuari degli adeguamenti all'inflazio- spetto a quelle più deboli». nale ha potuto riscuotere una di due anni fa. Nel 2015 le penne decretato da Monti e boccia- Una verità illuminante, pur- pensione tripla rispetto allo sti- sioni contributive sono appena to dalla Corte costituzionale, la troppo, ancora oggi. L'elenco pendio. O i meccanismi curiosi 1'1,196 del totale, contro 1'86,996 spesa pubblica al netto degli di quelle regole, molte abolite delle casse autonome, ognuna di quelle retributive pure. Ma interessi è salita in termini reali dalle varie riforme ma che an- delle quali segue proprie rego- ancora nel 2050 non raggiundi circa 62 miliardi di euro: di cora dispiegheranno i propri le, come quella dei giornalisti. geranno che il 40,496. questi, ben 57 miliardi per il effetti per decenni, è stermina- Per non parlare della miriade Con la popolazione sempre solo capitolo «Protezione so- to: Ci sono le leggi che hanno di pensioni bassissime distri- più anziana, il lavoro sempre ciale», rappresentato per la garantito le baby pensioni, i buite a pioggia senza un solo più intermittente, e i versastragrande maggiorànza pro- trattamenti privilegiati dei mi- contributo versato, come pure menti contributivi sempre meprio dalle pensioni. Sono dati litari e l'assegnò sociale da su- degli assegni di invalidità, cre- no ricchi. Renzi ora promette della Ragioneria, facilmente bito ai dipendenti pubblici che sciuti del 5296 in dieci 1!flllÌ. Con flessibilità. Benissimo. Ma cerverificabili. Dai quali si desume non avevano accumulato un il risilltato che oggi in Italia c'è to non basta. Per quanto posche quel capitolo rappresenta~ minimo di contributi. C'è la una pensione di invalidità ogni siamo ancora permetterci un va, nel 2011, oltre il 40 per cento legge Mosca che ha regalato 21 abitanti. sistema simile? Non sarà il caso della spesa pubblica comples- migliaia di trattamenti previ- Su tutto, la politica: vitalizi di studiare, e in fretta, i corret": siva. Che si spenda tanto e sem- denziali a politici e sindacalisti parlamentari che si possono li- tivi.necessari? Forse non lo pre di più, dunque, è accertato. sillla base di semplici dichiara- beramente cumulare a vitaliZi dobbiamo ai nostri figli? Peggio ancora, però, spendia- zioni avallate dal partito o dal regionali, a vitalizi europei e a © RIPRODUZIONE RISERVATA
mo male. Anzi, malissimo. Per sindacato. Ecco quindi le rego- pensioni regalate a lor signori questo la cosa peggiore che la lette ch~ hanno. sp~~cato l~ d~ con~buenti. con il.me~c~-classe politica potrebbe fare strada alle penslOlD d oro del rusmo odioso del contributi fi-
'" M 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ -6 o
r---------------~~~~--~~~--~------~~--~~~~~~~--------~~~~~----------------~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 102
COBBIEBE DELLA SEBA
Sentenza Consulta: la rinuncia dei pensionati Mi riferisco all'articolo di Salvatore Bragantini
(Corriere, 17 maggio) che, a partire dalla dichiarata volontà.di Luciano Bortolus di rinunciare agli arretrati che l'lnps è tenuto a versare a lui e ad altri che rientrino nelle condizioni previste dalla decisione della Consulta, si chiede se non possa lo Stato aiutare questo gesto, che potrebbe essere imitato da altri, offrendo loro la possibilità di trasferire in un apposito fondo pubblico gli arretrati non incassati, e contabilizzando in tal modo !'introito dell'operazione tra gli incassi dell'anno, per valorizzare i nostri disastrati conti pubblici in sede europea. Mi permetto di ricordare che a questa idea si dedica tenacemente fin dal 1993 l'Associazione per la riduzione del debito pubblico, che nel sito www.ardep.itfornisce un'ampia documentazione delle riflessioni e delle azioni con cui, a partire da un iniziale provocatorio «volontariato fiscale», il sottoscritto prima, e poi numerosi soci, cercano di convincere i concittadini ad assumere atteggiamenti e comportamenti responsabili di fronte al debito e all'ingiustizia che ne è causa ed effetto.
Dovemmo convincere anche il Tesoro ad accettare in uno specifico capitolo, anche i «versamenti volontari», nel Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato: fondo che da
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 53 1
20 anni chiediamo inutilmente che si chiami Fondo per la riduzione del debito pubblico. Il Corriere del 29 gennaio 1994 pubblicò questa
• notizia: «La Giuria (della Buona Notizia, ndr) del Corriere segnala un'associazione per ridurre il debito pubblico. Mobilitiamoci tutti contro la bancarotta dello Stato». Incoraggiati da una serie di riconoscimenti, tra cui quelli di Scalfaro, Dini, Ciampi, dall'adesione di cinque consigli comunali, e dall'interesse di parte della stampa, tenE;!mmo l'assemblea di fondazione in Campidoglio il15 dicembre 1995 e ci impegnammo per l'aggancio" dell'Italia all'euro.
È triste, e coerente solo per chi vuole uscire
dall'euro, minacciare l'occupazione di Palazzo Chigi, se il governo non rimborserà tutti fino all'ultimo centesimo. Luciano Corradini, presidente onorario Associazione
per la riduzione del debito pubblico
La vostra iniziativa è meritoria, ma le nuove tecniche informatiche mettono a disposizione di chi abbia fantasia molti strumenti di grande efficacia anche simbolica, per di più in grado di destinare i fondi a utilizzi scelti dai cittadini, entro una gamma definita dallo Stato. In tale ambito grandi sono le possibilità del crowdfunding.
Salvatore Bragantlni
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~ ________ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 103
la Repubblica
Rimborsi per decreto in tasca dal l agosto tra 200 e 600 euro a testa Ecco, secondo il testo definitivo, come sarà la restituzione ai pensionati di quanto pelSO tra il 20 12 e il 20 15
ROMA. I rimborsi per gli arr~ trati delle pensioni oltre tre volte il minirno, paria 1.443 euro al mese lordi, resi necessari dalla sentenza della Cortecostituzi<r nale, andranno per il quadriennio 2012-2015 dai 574 ai 226 euro, al netto delle tasse. Sono questi i primi calcofrdella Cgia di Mestre, effettuati sulla base della bozza del decreto legge in arrivo in Parlamento.
Il provvedimento, varato con urgenza dal governo, costerà 2,1 miliardi (rispetto ai 17,6del rimborso integrale) e circa 500 milioni per il Utrascinamento" a partire dal 2016. L'arretrato 2012-2015, di quattro anni, sarà corrisposto, sotto forma di una tantum, dal primo agosto.
Prendendo ad esempio una pensione di 1.600 euro lordi (paria 1.264netti) si può calcola-
. re che per la mancata indicizzazione del biennio 2012-2013 saranno restituiti 702 euro. A a questa somma vanno aggiunti 43 euro del biennio 20142015 dovuti al mancato "trascinamento". Intutto 745 euro. Masi tratta di una cifra lorda, al netto delle tasse (l'aliquota sosti-
tutiva si calcola sulla media d~ gli ultimi due anni) ,il recupero chesi troverà sulla pensione del primo agosto sarà di 574 euro. Si scende a 409 euro netti per una pensione lorda di 2.300 euro e a 226 euro per chi ha una pensione di 2.600 euro lordi. Sopra i 2.886 euro lordi cessa la restituzione.
Dopo giorni di polemiche il meccanismo scelto, come annunciato dal governo, sceglie la via del rimborso parziale e della progressività, dividendo l'<r perazioneintrepacchetti.Ilprimo riguarda gli arretrati relativi al biennio 2012-2013, oggetto del blocco completo delle indicizzazioni operato dal governo Monti. Il rimborso viene articolato per fasce di reddito: fino a tre volte il minimo resta
l'indicizzazione totale del 100 per cento (che non è mai stata intaccata); si procederà poi con un rimborso del 40 per cento dell'indicizzazione per le pensionifra tre e quattro volte il minimo (cioè tra 1.443 e 1.924euro lordi); si passerà al 20 per cento tra le quattro e le cinque volte il minimo (cioè tra 1.924e 2.045 euro) e si concluderà con unrimborsodel10percentotra le cinque e le sei volte il minimo (ovverotra2.045e2.886euro ).
n secondo blocco riguarda il biennio 20142015. Durante questo periodo l'indicizzazione c'è stata (è stata reintrodotta dal governo Letta alla fine del 2013), ma manca il cosiddetto "trascinamento", cioè quella parte di indicizzazione che sa-
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 3 1 /2
Tito Boeri. oresidente Inps
rebbe scattata se la base di partenza (2012-2013) fosse stata più alta. Anche il ristoro di questa porzione sarà parziale: sarà cioè del 20 per cento delle percentuali fissate dal decreto per il biennio 2012-2013 (ovvero il 20 per cento di 40, 20e 10). Dunque le pensioni avranno un ulteriore recupero rispet-
to all'indicizzazione in essere, che sarà decrescente in funzi<r nedelreddito,pariall'8,al4e2 per cento dell'inflazione.
Il terzo blocco riguarda il 2016. Anche in questo caso è necessaria una maggiorazione per compensare il mancato "trascinamento" degli anni precedenti. Analogamente in questo caso si tratterà di una quota ridotta, ma più generosa del 20142015: invece del 20 per cento si elargirà il 50 per cento.
Cosa succederà dal 2017? Probabilmente verrà ristabilito il meccanismo pr~20 11, ant~blocco, che prevedeva solo tre fasce di indicizzazione ( con scaglioni: 100 per cento fino tre volte, 90 per cento sulla quota compresa tra tre e cinque volte, 75 per cento superiore a cinque volte il trattamento minimo), di conseguenza potrebbe tornare l'indicizzazione anche per i redditi più alti.
© RIPRODUZIONf RISERVATA
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
~------------------~--~--------------------~~--~~--~~~~~--------~--~~~~-------------------iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 104
la Repubblica
Quanto viene restituito ai pensionati Restituzione della mancata perequazione anni 2012 e 2013 ed effetto trascina mento 2014 e 2015, valori in euro
Pénsi;)he lorda men$l\~
1.600
2.300
Il calcolo dellRPEF è stato effettuato ipotizzando la tassazione separata di quanto viene restituito al contribuente
FONTE: Ufficio Studi CGIA
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 3 2/2
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~~~~~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 105
LA STAMPA
Contributivo per chi lascia prima il lavoro Poletti: è una delle idee Stiamo verificando l'impatto sui conti
Barbera, Lepri, Martini e Russo ALLE PAGINE 10 E 11
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 10 1 /2
Calcolo integrale col contributivo tra le ipotesi per anticipare la pensione il ministro Poletti: "È una delle cento idee, stiamo verificando l'impatto sui conti" Renzi : "Cassa integrazione dimezzata e più occupati". La Cgil: "Mistifica i dati"
PAOLO RUSSO ROMA
«E' una delle cento ipotesi», ha specificato quasi a voler spegnere la miccia il ministro del lavoro, Giuliano PoI etti. Ma certo è che l'idea di calcolare in base ai contributi versati anche la parte retributiva potrebbe ridurre al lumi cino l'assegno di chi decidesse di mettersi anzitempo a riposo. Altro che i 40 euro in meno della nonna che vuole accudire i nipoti, portati ad esempio da Matteo Renzi.
Del resto per capire cosa diventa la pensione con il contributivo basta interrogare sui nostri futuri trattamenti il "pensionòmetro" del sito Inps e vedere la rendita ridursi fino al 50% rispetto all'ultimo stipendio. Tutta un'altra sforbiciata rispetto al taglio del 2% l'anno per chi anticipa fino a 62 anni il pensionamento come proposto nel disegno di legge
evidente che il
I dilemmi passaggio dal vecchio sistema retributivo al
ha lasciato nuovo contribu-tivo integrale
il lavoro riduce la rendita fino al 50% rispetto all'ulti-
_ Il «pensio- mo stipendio
nometro» che compare sul sito dell'lnps ha reso
_ Secondo
dal duo "Damiano-Baretta". Che come conferma il sottosegretario all'Economia, resta una delle opzioni sulle quali si sta ragionando a via XX settembre. «Stiamo facendo i conteggi, magari servirà una penalizzazione maggiore», spiega Baretta. Che in alternativa rilancia anche l'idea del prestito Inps sulla pensione futura per chi decide di lasciare, «ma non prima dei 62 anni». Un anticipo che potrebbe aggirarsi sui 700 euro da restituire a piccole tranche con i futuri assegni di quiescenza.
Sull'opzione calcolo integrale con il contributivo, «stiamo valutando molte variabili che riguardano l'efficiacia, l'equità del sistema e l'impatto della finanza pubblica», ha invece confermato Poletti. Anche se i tecnici della Ragioneria fanno presente che calcolare la pensione in base ai contributi non sarà facile.
Comunque che il governo voglia pensarci su l'ha detto a chiare lettere proprio il Premier. Che, dal palco di Vicenza (campagna elettorale per la Moretti), ha trovato anche il modo per una polemica con i sindacati sempre legata ai conti pubblici. «I numeri della cassa integrazione in quest'ultimo anno sono dimezzati, mi piacerebbe ci fosse più soddisfazione da parte dei sindacati. I sindacati possono detestare me, ma il fatto che ci sia la metà della cassa integrazione è segno che ci sono persone che possono tornare a lavorare». Immediata la replica della Cgil. «I dati "dimezzati" a cui fa riferimento il presidente del Consiglio si riferiscono alla cassa in deroga e non al complesso della cassa integrazione e l'lnps stesso certifica che il calo è dovuto al mancato rifinanziamento di tale ammortizzatore da parte del governo. La campagna eletto-
rale non giustifica la mistificazione». Polemiche a parte, anche per il premier, sono le pensioni il tema economico centrale. «E' un tema vero che c'è, però se lo diciamo adesso sembra che sia un'operazione da campagna elettorale. Sul dare un pochino più di flessibilità alla Fornero sono molto ottimista che si possa fare durante la legge di stabilità», ha specificato.
Escludendo «ricadute sulle regionali» a causa della restituzione "una tantum" che, secondo gli ultimi calcoli, sarà limitata al 40% dell'aumento dei prezzi per i trattamenti da tre a quattro volte il minimo, per poi scendere in picchiata al 20% per quelli fino cinque volte il minimo e al 10% per quelle fino al sei. Dal 2016 il decreto, firma to ieri da Mattarella, prevede invece che il recupero dell'inflazione 2012-2013 per quelle oltre tre volte al minimo salga al 50%, al quale aggiungere il 95% del caro vita 2015.
il disegno di (da restituire) dei prezzi alle legge proposto _ In alternati-da Damiano va, Baretta sole pensioni
e Baretta per propone l'idea _ La «una più basse
rendere del prestito Inps tantum» decisa flessibile l'età sulla pensione dal governo della pensione, futura per chi dopo la chi anticipasse decide di lascia- sentenza il ritiro a 62 anni re, «ma non della Corte perderebbe prima dei 62 costituzionale soltanto il2 anni». t:anticipo restituisce per cento potrebbe essere solo il 40% dell'assegno di 700 euro dell'aumento
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-----------------~~~~~~~~--~--------~~--~~--~~~~~--------~--~~~~------------------~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 106
LA STAMPA
Previdenza Come funziona
il sistema IIIIIIIIIIII Il sistema retributivo si applica alle anzianità contributive maturate fino al31 dicembre 2011 dai lavoratori con almeno 18 anni di contributi al31 dicembre 1995. Secondo questo sistema, la pensione è rapportata alla media delle retribuzioni degli ultimi anni lavorativi. Per questa ragione il totale della pensione erogata all'ex lavoratore è molto più alto dei contributi effettivamente versati. IIIIIIIIIIII Il sistema contributivo si applica agli assunti dal primo gennaio 1996, e nel calcolo dell'assegno si tiene conto dei contributi effettivamente versati attraverso un coefficiente di trasformazione che sale all'aumentare dell'età di pensionamento. IIIIIIIIIIII Il sistema misto si applica invece a chi il 31 dicembre 1995 aveva meno di 18 anni di contributi e, a decorrere dal primo gennaio 2012, anche .ai lavoratori con anzianità contributiva pari o superiore a 18 anni. In questo caso il calcolo avviene in parte con il metodo retributivo, in parte con il contributivo .
Data
Pagina
Foglio
. \f1f ;t[~=~.i'!Zn.':;1I Il LA STAMPA ..
! i5;;;~:;;~~~~~i;;:"';~pjÙ'~;:\ere I ::,,~,:~~,~~~~' ~~~~~:?'l~'~' ?'~~~~~~'~'~L"II"
22-05-2015 10 2/2
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 107
LA STAMPA Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 11 1
"In Italia ill00Jo ricco ha 11 volte il reddito dell00Jo più povero"
LOcse: la crisi ha colpito di più gli strati sociali più bassi
Più che l'in eguaglianza in sé, in Italia la lunga crisi ha fatto aumenta
re la povertà. Questo ci dice l'Ocse (l'organizzazione parigina che studia le economie dei Paesi avanzati): ne vede le cause soprattutto nel lavoro dei giovani pagato poco e in un sistema tributario incapace di andare incontro a chi guadagna poco. «Meno disuguaglianze fanno bene a tutti» è il titolo del rapporto uscito ieri; in questo ordine di idee ragionano sia il Fondo monetario sia la Banca mondiale sia l'Ocse, ormai distanti dalle mode di vent'anni fa secondo cui per diventare più efficienti occorreva invece rinunciare all'equità. Troppe persone che restano
indietro, si sostiene ora, fanno all'economia un danno permanente.
La crisi ha aggravato tendenze già forti prima: «nella maggior parte dei Paesi, il divario tra ricchi e poveri è al livello più alto degli ultimi 30 anni». Non si tratta solo, dice l'Ocse, dell'arricchimento dell'l% che sta in cima, contro il quale si volgono i movimenti di protesta: occorre piuttosto capire perché stanno fermi o vanno indietro gli strati bassi, un ampio 40%.
Tra Paese e Paese ci sono poi grandi differenze. Al contrario degli Stati Uniti, in Italia il fondamentale indice di disuguaglianza (elaborato cent'anni fa da un connazionale, Corrado Gini) non è peggiorato molto negli ultimi tempi, dopo il balzo che aveva fatto negli anni '90. Il divario è però superiore agli altri Paesi europei, in parte a causa di difetti del fisco e del welfare.
Peggiora parecchio da noi,
invece, un indice di povertà che l'Ocse ha elaborato per l'occasione: povertà non relativa al resto della popolazione ma ancorata al limite di povertà esistente prima della crisi. Nella classifica negativa siamo al quinto posto fra i 34 Paesi membri dell'Ocse. Certo, c'è chi sta peggio: la Grecia nel 2007 aveva un indice simile al nostro, ora ce l'ha doppio.
Nel 2013, il 10% più ricco degli italiani aveva un reddito 11 volte maggiore rispetto al 10% più povero. La crisi ha colpito più gli strati più bassi della popolazione: -1% di perdita di reddito per il 10% più ricco, -4% per il 10% più povero. Interessante notare che nella Spagna di oggi da alcuni indicataci come modello le cose sono andate assai peggio, -13% per i più poveri.
E però non è la povertà che molti si immaginano. I sistemi previdenziali si sono dimostrati efficienti: nella gran parte dei Paesi, e anche da noi, gli anziani sono stati relativa-
la ricchezza in Italia -_--=-- 61,6% Come è distribuita la ricchezza netta, che è la somma del valore di tutti i beni (mobili e immobili, finanziari e non), detratte le passività (debiti)
_Quota r-::- ~-- -l di ricchezza - -- -- --- -I 20.9% . ~---~
"~ Quota di italiani
I PIU' RICCHI posseggono 1/5 della ricchezza totale in Italia
0,4%
1%
mente protetti dalla crisi (al contrario di quanto sembrano ritenere i giudici della Corte Costituzionale). Gran parte dei danni si sono invece scaricati sui giovani.
In Italia, i più deboli sono oggi rappresentati spesso da giovani famiglie, anche con bambini, dove un lavoro precario è la fonte di reddito principale. Qui altri pezzi del nostro Stato si dimostrano inefficienti: fisco e strumenti di assistenza pubblica «non riescono ad alleviare la condizione dei lavoratori poveri» mentre nella media degli altri Paesi ci riescono per «circa un terzo» tra essi.
L'Ocse ci manda una lista di consigli che puntano sul lavoro, non su soluzioni di assistenza generalizzata come il «reddito di cittadinanza» caro al Movimento 5 stelle. Ovvero: tassare meno o soccorrere i redditi da lavoro bassi, spostare il peso del fisco dal lavoro verso i consumi e i patrimoni, aiutare il lavoro delle donne sia con orari flessibili sia con asili nido e assistenza agli anziani.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
I
~
{l
~
~~2:0~O~Yo~_~2:0~OA~o~~-=~~~~==~_~=~=~n~n~-m=~~r~i-I~.A~ST~A~M~M_~2~O_0~Vo~~~~~~ ____ ~_~~~;===================~~ Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 108
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 21 1
IL MESSAGGIO DI SALOLE: GOVERNI E ISTITUZIONI DEVONO IMPARARE A COLLABORARE
Filantropia, risorsa per gli Stati Si chiude oggi a Milano la conferenza dell' European Foundation Center, che riunisce le principali fondazioni internazionali. Tra i temi affrontati, sostenibilità ambientale e disoccupazione giovanile
DI MARIA ELENA ZANINI
Si chiude oggi a Milano quella che potrebbe essere definita come la settimana della filantropia,
con oltre mille rappresentanti delle principali fondazioni internazionali passati nella città. Più di 200 hanno presenziato lunedì e martedì alla «Global alliance for the future food» organizzata in collaborazione tra Fondazione Cariplo e Agropolis Foundation. Mentre da mercoledì fino a oggi la ventiseiesima conferenza dell' Efc (European Foundation Centre, 1'organizza-
zione con sede a Bruxelles che della disoccupazione giovanile abbiamo molti progetti che lo riunisce le principali istituzioni e il tema dell'immigrazione, dimostrano, come 1'housing sofilantropiche internazionali) ha soprattutto quella dei minori. ciale». La filantropia è dunque riunito, in sinergia con Expo «La peculiarità del filantropo una grande risorsa per i gover-2015, più di 700 filantropi per moderno» ha commentato Ser- ni, Italia compresa. «Il successo riflettere su «come la filantropia gio Urbani, segretario generale dei progetti filantropici dipende possa sostenere i protagonisti della Fondazione Cariplo, sem- dalla capacità di creare insieme del cambiamento di domani e pre a Class Cnbc, «non sta nei e condividere obiettivi con tutti le comunità, affiancare 1'espe- soldi che mette a disposizione, gli attori. Dobbiamo lavorare rienza e le risorse dei policy- ma nella capacità di risolvere i perché tale valore sia compreso» maker e delle aziende, e quindi problemi di cui nessuno si oc- puntualizza Salole. «In Italia le contribuire a un futuro più so- cupa. La Fondazione Cariplo fondazioni fanno innovazione, stenibile per tutti» per dirla con per esempio, che eroga ogni ma occorre tempo. A volte ci le parole di Gerry Salole, chief anno circa 150 milioni, ora vogliono anni per vedere i riexecutive di Efc, intervistato sta facendo questo sforzo per i sultati dell' azione filantropica». da Class Cnbc. Tra principali giovani, la loro formazione e il (riproduzione riservata) temi affrontati, la sostenibilità loro impiego; anche la cultura, ambientale e i conseguenti pro- su cui investiamo molto, può getti da realizzare, il problema dare lavoro ai nostri giovani e
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 109
Quotidiano Data 22-05-2015 Pagina 6 Foglio 1
La Consulta, cassando il blocco delle pensioni, ha lasciato il varco alle interpretazioni
Una sentenza dura ma adattabile Che, in definitiva, finisce per tener contro dei vincoli
DI FRANCESCO DAMATO selo dire, convinti come sono nali, figuriamoci cosa potrà coniugare il valore irrinundi esserne lodevolmente e provocare in una campagna ci abile dell'equità sociale, permanentemente estranei. elettorale generalizzata una pur al netto delle torsioni
Se sono passati circa trè anni perché la Corte Costituzionale bocciasse il blocco im
posto dal governo tecnico di Mario Monti alle pensioni superiori ai 1400 euro e rotti al mese, rigorosamente lordi, dovranno probabilmente passarne altrettanti per conoscere la sorte che i giudici del Palazzo della Consulta, prevedibilmente destinati dai già annunciati ricorsi ad occuparsi di nuovo del problema, riserveranno alle misure adottate dal governo, questa volta tutto politico, di Matteo Renzi. Nel frattempo chissà cosa sarà accaduto alla Corte, con l'avvicendamento dei giudici via via scaduti. L'opinione prevalsa, peraltro di strettissima misura, sul blocco del governo Monti potrebbe risultare assai diversa sull'altro blocco delle pensioni targato Renzi: blocco, sì, perché pur sempre di questo si tratta, sia pure a livelli diversi.
Ma oltre agli umori e alle opinioni della Corte Costituzionale bisognerà vedere quali saranno gli umori e le condizioni del Paese, da cui i giudici della Consulta non riescono ad affrancarsi, anche se non vogliono sentir-
Ma dimentichi del merito decisione sul nuovo blocco e demagogiche che lo snatuche essi stessi, ogni tanto, si sulla liquidazione quasi sim- rano, con quelli altrettanto attribuisco~ bolica, e una tantum, degli irrinunciabili della legalità, no, al parI arretrati a quattro milioni intesa come conformità alla di ciò ch~ di pensionati che si consi- legge ordinaria, e della legit-accade nel derano probabilmente più timità intesa come confor-tribunali con beffati che fortunati. A meno mità ~i principi costituzio-l'appli~azio- che la Corte non cederà alla nali. Principi tuttavia che gli ne e l'r~ter- tentazione opportunistica stessi giudici della Consulta pretazlon~ di rinviare tutto a dopo le finiscono spesso per rendere delle leggI elezioni. elastici come elastici sono ordinarie, di Una percezione comun- diventa'ti i poteri del capo a c c o m p a - que si sarà nel frattempo dello Stato per l'uso che ne gnare e as- consolidata, anche a causa hanno fatto i vari presiden-secondare dei vincoli ti della Repubblica secondo l'evoluzi0!1e economici e la loro personalità ~ le circo-d~lla SOCI~- finanziari de- stanze, spesso drammatiche, ta, speCIe rivanti dalla nelle quali si sono trovati ad sul terreno partecipazio- esercitàrli. di quelli che ne all'Unione La stessa bocciatura ve~g.on? ?e~ Europea e alla del blocco delle pensioni fimtI dIrittI gestione che si che era scattato nel 2012 è civili. Fra tre fa dei parame- stata deliberata dai giudici anni, poi, po- tri comunitari della Consulta con moti-tremmo essere in campagna c o n c o r d a t i vazioni e riferimenti alla elettorale per il rinnovo della n e Il ' o r m a i gradualità degli interventi Camera dei Deputati con il lontano 1992, fra le cui pieghe ha potuto cosiddetto Italicum, ammes- tanto supera- maturare la decisione del so che si riesca a passare da ti da essere governo di vanificare gran un Senato elettivo ad uno de- stati definiti parte delle attese create rivato dai Consigli regionali. «stupidi» da con la clamorosa decisione Se la bocciatura del blocco un europeista della Corte. Una decisione delle pensioni del 2012 ha convinto come che il giudice emerito, cioè creato tanto sconquasso Romano Pro- ex, Sabino Cassese ha li-politico in questi giorni di di, già pre- quidato sul Corriere della campagna elettorale per il sidente della Sera come una «scivolata», rinnovo di sette Consigli re- Commissione di Bruxelles. indispettendo non pochi dei gionali e di poco più di due- È la percezione, a dir poco giudici più o meno felicemila amministrazioni comu- inquietante, di non poter più mente in carica.
Formiche.net
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~ __ ~ __ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 110
l dipendenti delle Entrate a risparmio energetico
Un dipendente green, che abbia a cuore il risparmio energetico, che non faccia telefonate private, che segnali le condotte illecite interne al proprio posto di lavoro e che non esprima giudizi lesivi dell'immagine dell'Agenzia delle entrate. Sono questi alcuni dei tratti principali delle nuove regole di condotta dell'anuuinistrazione guidata da Rossella Orlandi che per la prima volta vengono raccolte in un codice di comportamento. n testo posto in bozza sul sito dell'Agenzia è ora in fase di stesura finale e dà attuazione organica alle nonne di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni e delle nonne anticorruzione. La violazione alle nonne del codice, si legge nella prima pagina del documento, costituisce violazione disciplinare.
Rispetto alle nonne di comportamento per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione il codice presenta delle peculiarità proprie per l'Agenzia delle entrate.
In particolare è prevista una nonnativa specifica sulle incompatibilità e i conflitti di interessi, in quanto il personale dell'Agenzia non deve svolgere attività o prestazioni che possano incidere sull'adempimento corretto e imparziale dei doveri d'ufficio, e non deve esercitare, a favore di terzi, attività di consulenza, assistenza e rappresentanza in questioni di carattere fiscale tributario o tecnico.
Inoltre il personale dell'Agenzia deve comunicare al responsabile dell'ufficio tutti i rapporti diretti o indiretti di coÌlaborazione con soggetti privati in qualunque modo retribuiti che lo stesso abbia avuto negli ultimi tre anni.
Sul fronte anti corruzione, il dipendente dovrà ri-
Quotidiano Data 22-05-2015 Pagina 29 Foglio 1
spettare i due piani il nazionale e i triennale per la prevenzione messi a punto dall'Agenzia segnalando le eventuali difficoltà incontrate nell'adempimento delle prescrizioni e le altre situazioni di rischio riscontrare, è individuato un responsabile per la prevenzione della corruzione che dovrà compiere un monitoraggio annuale sull'attuazione del codice, pubblicando sul sito dell'Agenzia i risultati conseguiti.
Nell'utilizzo degli strumenti infonnatici niente uso personale e quindi download di programmi o di file esterni né tantomeno di utilizzare gli strumenti informatici dell'Agenzia al di fuori delle autorizzazioni e per motivi estranei ai doveri d'ufficio.
Un vero bon ton è riservato alle disposizioni che regolano i rapporti del dipendente dell'Agenzia delle entrate con il pubblico. n personale dell'Agenzia, nell'adempimento del servizio, ispira la propria condotta non solo ai principi di legalità, imparzialità e buon andamento ma anche ai principi iscritti nello statuto del contri-buente. .
Deve rispondere alle e-mail con la diligenza del buon padre di famiglia con un linguaggio comunicativo e comprensibile, deve avere capaci-tà di ascolto e dare prova di equilibrio.
Nei rapporti con gli organi di informazione bocche cuci- , te. È fatto, infatti obbligo di segreto d'ufficio e di riservatezza per le notizie e le informazioni apprese nell'esercizio del-le loro funzioni.
Cristina Bartelli
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
L-______ ~~--~~~~~~~~~~~~~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 111
Quotidiano Data 22-05-2015 Pagina 31
1'1\\5110\1
Per gli assegni rmo a 1.500 euro
• perequaZlone al 1000/0 per
passato, presente e futuro
Cirioli a pago 31
Foglio 1
In G.U. (e già in vigore) il decreto legge 65/2015 sul riconoscimento dell'indicizzazione
Salve le pensioni fino a 1.500 € Nuova perequazione al 1000/0 per il passato e ilfuturo
DI DANIELE CmIOU perequazione. Le novità sono favore della cig in deroga (cas-sintetizzate in tabella, con un
Salve le pensioni fino a confronto tra nuove norme sa integrazione guadagni) per 1.500 euro, fuori dalla (colonna «dI Renzi») e regole il se~re della. pesca. .. rivalutazione gli onore- vigenti (colonna «Ilormativa»). ~Iso~se, al contrattI dI voli. Alle prime pensio- L'operazione, in sintesi, appa- o S?bdaneta. L'~rt. 4, anc?ra,
ni,infatti,lanuovaperequazio- re una redistribuzione negli dispoI?-e 10os~Zl.~ento di ulne non fa tagli riconoscendola anni: al riconoscimento della tenon 70 millOru di euro a fain Inisura piena (100% Istat) perequazione per il biennio vore dei contratti di solidarietà per il passato, per il presente e 2012-2013 (in virtù della Corte di tipo B, quelli cioè che possono per il futuro. Gli onorevoli, in- costituzionale) è contrapposta essere sottoscritti da imprese vece, e quanti intascano vitalizi la riduzione della perequazione escluse dalla cassa integrazione perunacaricaelettiva,dovran- per il biennio 2014-2015 e dal (imprese alberghiere e termali no includere questa rendita nel 2016. Un esempio. Sulla penSio- pubbliche e private; aziende calcolo delliInite della pensio- ne di 1.600 euro (superiore a tre artigiane; imprese commerciali ne ai fini del riconoscimento volte il Ininimo) non c'è stata fino a 50 dipendenti ecc.). dell'indicizzazione che, in ogni rivalutazione per il biennio Da giugno l'Inps paga caso, spetta fino a 3 mila euro 2012-2013 in virtù della nor- ilIo. L'art. 6 dispone che, dal (e i vitalizi, in genere, sono d'im- ma dichiarata illegittima; per prossimo l° giugno, i trattaporto superiore). A stabilir lo è il il biennio 2014:2015 invece la menti pensionistici, gli assegni,
pensione ha ricevuU; una ri~a- le pensioni e le indennità di acdl n. 6512015, in vigore da ieri, in G. U. n. 1HV2015. Perle altre lutazione del 95% dell'Istat (cioè compagnamento erogate agli pensioni è rivoluzione: sarà re- dell'1,05% nel 2014 e dell'l, 14% invalidi civili, nonché le rendite cuperato il biennio 2012-2013, nel 2015). In seguito al dl n. vitalizie Inail erogate dall'lnps ma per il biennio 2014-2015 si 56/2015 la pensione avrà ora sarannò messi a pagamento il restituirà parte della rivaluta- diritto a una rivalutazione per primo giorno di ciascun mese. zione già attribuita. il biennio 2012-20~3 dell'1,08% ~ el caso i~ giorno 1 sia u~
La nuova perequazione. (anno 2012) e dell1,20% (anno glOt;n0 fes~Ivo o I?-0n ban~abIÈ l'art. 1 a disciplinare la nuo- 2013), ma dovrà rinunciare (se le, l ero~aZlone slitta ~ gIorno va perequazione, con queste così sarà, probabilmente farà ~UcceSSIV?, fatta .eccezlO~e pe~ novità: a) riformulazione delle l'Inps i conguagli) allo 0,97% di ~ mese di gennruo 2~16 ID cm misure di perequazione per gli rivalutazione per il 2014 (scen- ilpagamento a~errà il secondo anni 2012-2013; b) estensione de a 0,08% rispetto all'l,05% gIO~O bancabIle. A. ~e~rrere della perequazione 2012-2013 ottenuto) e all'l,05% per il dallann?2017,stabi?sceinfine
. . .. o'' ... 00 00 o 2015 (scende a 0,09% rispetto l'art. 6, I pagamenti verranno al biennio 2014-2015, ma in all'l, 14% ottenuto). effettuati il secondo giorno ban-Inisura ridotta del 20% per i Risorse per ammortizza- cabile di ciascun mese. trattamenti oltre tre volte il tori in deroga. Gli articoli 2 e n bluff sulla rivalutaziominimo Inps; c) estensione 3 prevedono l'ennesimo stanzia- ne. Il «sistema contributivo» della perequazione 2012-2013 mento di risorse a favore degli prevede che la pensione sia dea decorrere dal 2016, ma in ammortizzatoriinderoga.Uart. tenninata applicando l'aliquomisura ridotta del 50% per 2 destina 1 miliardo di euro per ta fissata dalla legge sul totale i trattamenti oltre tre volte l'anno 2015 attingendo le ri- contributi versati durante la il minimo Inps; d) inclusione sorse al fondo Jobs act istituito vita lavorativa. Questo «totale» dei vitalizi derivanti da uffici dalla legge di stabilità del 2015 di contributi si chiama «monelettivi nel calcolo dell'impor- (legge n.190/2014). L'art. 3 inol- tante contributivo» ed è sogto dei trattamenti ai fini della tre stanzia 5 Inilioni di euro à getto a rivalutazione annuale,
al tasso pari alla variazione quinquennale del Pil. A ottobre 20141'Istat comunicò che il tasso, per l'anno 2013 (per andare in pensione nel 2015) era risultato per la prima volta di segno riduttivo dal 1996: 0,998073%, inferiore a «1» che garantisce l'invariabilità. Ciò avrebbe significato che il montante, anziché rivalutarsi, si sarebbe svalutato. L'lnps <congelò» la svalutazione, sostenendo che la legge n. 335/1995 non prevede l'applicazione di un tasso negativo. Ora la questione viene «sismata» con una norma: l'art. 5 stabilisce «il coefficiente di rivalutazione (. .. ) non può essere inferiore a 1, salvo recupero da effettuare sulle rivalutazioni successive.» La soluzione, però, non «neutralizza» la rivalutazione negativa (come ha fatto l'lnps), ma la lascia ricadere sui lavoratori l'effetto negativo del PiI. Come? Semplicemente «spostandola» nel tempo, quando il Pil risulterà positivo e i montanti verranno rivalutati, ma in misura inferiore (per recuperare il negativo degli anni precedenti).
---©Riprod/J2wrre riseroata _____
- -
- El ~L'ifT{'!lI :'iId "'!Ml
_ M \\ "j~;lliilu~i,ia ~
llìwllfllì!"111i
~ Q)
~ o .o {l
~ '6 o
!-________________ ~~~~-=~~--~~~_=~~~~~~~~~~--~------~--~~~~----------------~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 112
Quotidiano Data 22-05-2015 Pagina 35 Foglio 1 /2
Il contrasto interpretativo tra la dottrina e il legislatore sul dlgs
Jobs act~ usare con cura I tranelli del contratto a tutele crescenti
DI FRANCESCO LoNGOBARDI* E FRANCESCO SroLFA**
Come accade sempre più spesso negli ultimi anni, la rifurma legislativa operata con il
Jobs act e, in particolare, con il dlgs 25/2015 è stata accolta con sfavore dalla dottrina giuslavoristica e vista come un notevole arretramento rispetto ai livelli di tutela che erano assicurati dalla disciplina previgente. La maggior parte dei commentatori, quindi, si sta orientando verso un'esegesi dichiaratamente orientata a limitare i danni, ossia a ridimensionarne la portata innovativa. Orientamento interpretativo che poi finirà per influenzare inevitabilmente le pronunce della giurisprudenza. Questo contrasto fra l'orientamento dellegislatore e quello degli interpreti più qualificati rappresenta un problema gravissimo per gli operatori professionali (imprenditori e loro consulenti) i quali, nell'applicare quelle leggi, sono costretti a fare anche un po' da indovini, per tentare di prevedere i problemi che ne potrebbero derivare e per evitare di esporsi a rischi anche molto elevati. Vediamo allora di comprendere quali sorprese potrebbero emergere in sede interpretativa, rivelandosi vere e proprie trappole micidiali per imprese e consulenti; lo faremo tenendo conto del dibattito già emerso nei primi convegni scientifici svoltisi sul tema.
La trasformazione dei contratti a termine preesistenti: rischio eccesso di delega. Come noto, l'art. 1, comma 2, del dlgs 23/2015 prevede che la disciplina del cosiddetto contratto a tutele crescenti si applichi anche ai rapporti derivanti dalla conversione a tempo indeterminato di contratti a termine o di apprendistato stipulati anche prima dell'entrata in vigore del medesimo decreto legislativo. Ebbene, in alcune delle prime analisi in sede scientifica, è stata da più parti ipotizzata una illegittimità costituzionale
della nuova disciplina poiché il decreto legislativo, sul punto, avrebbe ecceduto la delega di cui alla legge 183/2014; questa, all'art. 1, comma 7, letto c), si riferisce, infatti, alle nuove assunzioni e non consentirebbe, quindi, di intervenire su contratti già stipulati prima della sua entrata in vigore. Diciamo subito che una simile interpretazione della legge delega appare piuttosto discutibile in quanto il riferimento operato dal legislatore alle nuove assunzioni pare riferirsi chiaramente ai contratti a tempo indeterminato e non certo alle varie forme di rapporti precari che in essi potrebbero convertirsi. A ciò si aggiunga che sco-
po evidente della riforma pare proprio quello di incentivare la sostituzione dei contratti precari con quelli stabili e non si vede perché tale incentivo non dovrebbe operare anche nei confronti dei contratti precari già costituiti. A questo punto, però, indipendentemente dalla fondatezza o meno della questione, poiché le aziende hanno la possibilità di scegliere se operare la conversione dei contratti a termine e di apprendistato ovvero far cessare il rapporto per poi stipulare un nuovo contratto a tempo indeterminato, non pare proprio il caso di correre il rischio ed è consigliabile adottare la seconda soluzione per mera prudenza. Qualora, infatti, la questione venisse effettivamente sollevata e la Corte la accogliesse, magari a distanza di anni, ne deriverebbe l'applicazione della disciplina generale sui licenziamenti a quei contratti che si era creduto di stipulare a tutele crescenti.
ma, infatti, non menziona più tipo di lettura, ripetiamo appaquella in cui il contratto col- rentemente del tutto conforme lettivo o il codice disciplinare al testo legislativo, qualche aziendale puniscano il fatto imprenditore potrebbe quindi contestato con una sanzione essere indotto a utilizzare con meno grave del licenziamento. leggerezza il licenziamento diMantiene, invece, l'esclusione sciplinare. In realtà, le prime e della tutela reale solo nelle più qualificate analisi critiche ipotesi in cui sia stato provato hanno evidenziato che una in giudizio il fatto materiale simile lettura della norma difcontestato, precisando, però, ficilmente potrebbe passare il che nessuna rilevanza dovrà vaglio della Corte costituzionaattribuirsi, a questo scopo, alla le o della Corte di giustizia euvalutazione di proporzionalità ropea. Si stanno, invece, ipotizdella sanzione-licenziamento zando altre interpretazioni che rispetto all'inadempimento. mirino a rendere il testo legiDa una lettura della norma slativo più conforme ai principi strettamente legata al dato generali dell'ordinamento. In testuale si potrebbe, quindi, particolare, ci pare plausibile ricavare la convinzione che la pensare che il legislatore abbia reintegrazione resti esclusa eliminato il riferimento alla anche in presenza di inadem- contrattazione collettiva solo pimenti piuttosto lievi, sempre perché lo ha ritenuto inutile o che il fatto materiale contesta- comunque eccessivo consideto sia stato provato in giudizio rando quanto già dispone in (e sempre che esso costituisca merito l'art. 30, comma 3, delun inadempimento contrat- la legge 183/2010, che prevede: tuale). A titolo di esempio si «Nel valutare le motivazioni può pensare a un ritardo di poste a base dellicenziamenmezza ora nell'inizio del lavo- to, il giudice tiene conto delle ro che costituisce certamente tipizzazioni di giusta causa e di un inadempimento alle obbli- giustificato motivo presenti nei gazioni derivanti dal contratto contratti collettivi di lavoro stidi lavoro ma rispetto al quale pulati dai sindacati comparala sanzione del licenziamento tivamente più rappresentativi non potrebbe certo considerar- ovvero nei contratti individuali si proporzionata; d'altro canto, di lavoro ove stipulati con l'asun lieve inadempimento del sistenza e la consulenza delle genere è sicuramente sanzio- commissioni di certificazione di nabile secondo Ccnl e codice cui al titolo VIII del decreto ledisciplinare con una sanzione gislativo lO settembre 2003, n. di tipo conservativo. Ai sensi 276, e successive modificazioni. dell'art. 18, legge 300nO (come Nel definire le conseguenze da modificato dalla legge 9212012) riconnettere al licenziamento esso comporterebbe l'applica- ai sensi dell'articolo 8 della zione della tutela reale di cui legge 15 luglio 1966, n. 604, e al quarto comma. Secondo il successive modificazioni, il giunuovo decreto, invece, la valu- dice tiene egualmente conto di tazione di non proporzionalità elementi e di parametri fissati della sanzione rispetto all'ina- dai predetti contratti ... (omisdempimento non può più as- sis»>. In effetti, il riferimento sumere rilevanza ma la norma operato dalla riforma Fomero consente neanche di far riferi- alle «previsioni dei contratti
Uillusione della liberaliz.. mento al Ccru e al regolamento collettivi ovvero dei codici di-zazione dei licenziamenti aziendale. Si potrebbe quindi sciplinari applicabili» appariva
'" O') 00
'" o
disciplinari. Nel testo del pensare, appunto, che la rifor- alquanto discutibile sia perché dlgs 2312015 compare una ri- ma escluda l'applicabilità della si sovrapponeva irrazionallevante novità rispetto a quello tutela reale anche in ipotesi di mente alla norma del collegadell'art. 18, legge 300nO deri- inadempimento minimale, con to lavoro, sia perché finiva per vato dalla cosiddetta riforma conseguente applicazione del- rendere vincolanti per il giudi- ~ Fomero. Nel delineare le ipo- la sola tutela obbligatoria (che, ce (e per le parti) disposizioni ~ tesi in cui esclude, in caso di come noto, nei primi anni di la- contenute in contratti collettivi o
licenziamento disciplinare vorocomportail versamento di di natura privatistica o addi- {l illegittimo, la sanzione della indennizzi irrisori). Da questo rittura in non meglio definiti ~ reintegrazione, la nuova nor- 'g
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 113
codici disciplinari (che di solito sono unilateralmente determinati del datore di lavoro). Molto più razionale appare, invece, il meccanismo normativo previsto dal collegato lavoro che non rende vincolanti le norme del CenI ma impone solo al giudice di tenerne conto estendendo poi tale riferimento ai contratti individuali (in pratica a regolamenti disciplinari concordati
fra le parti) purché certificati nelle forme di legge. È possibile (anzi probabile),.quindi, che l'eliminazione nel dlgs 23 del riferimento regolamenti disciplinari sia solo apparente e che il giudice continuerà ad applicare la tutela reale non solo quando manchi la prova
del fatto materiale ma anche quando quel fatto sia punito con sanzioni minori nell'ambito delle norme disciplinari (collettive o individuali) legittimamente fissate.
Licenziamento per superamento del periodo di comporto. Anche su questo argomento un apparente alleggerimento della tutela potrebbe, in realtà, tradursi nel suo esatto contrario. Nella riforma, infatti, è stato rimosso ogni riferimento al licenziamento 'per superamento del periodo di comporto che nell'art. 18 è sanzionato con la cosiddetta tutela reale parziale (reintegrazione più risarcimento fino
Pagina a cura DELL'UFFICIO STAMPA
E RELAZIONI ESTERNE
DELL'ANCL,
AsSOCIAZJONE .s'AZIONALE
CONSULENTI DEL LAVORO
Tel: 06/5415742 www.anclsu.com
Quotidiano Data 22-05-2015 Pagina 35
a 12 mensilità). Ne deriva una forte incertezza sulla sanzione applicabile e qualcuno potrebbe essere indotto confidare in quella, meramente obbligatoria, prevista per il licenziamento economico. In realtà, nei primi interventi della dottrina l'orientamento prevalente appare esattamente opposto e, quindi, ancor più severo poiché si tende ad applicare la sanzione della nullità per contrasto con l'art. 2110 cod. civ. Una tesi che appare convincente, attesa la rilevanza dei beni tutelati dalla disciplina violata e anche alla luce del consolidato orientamento interpretativò secondo cui il licenziamento per comporto costituisce un
Foglio 2/2
terzium genus rispetto alla tradizionale distinzione fra giustificato motivo soggettivo ed oggettivo. Essa potrebbe quindi facilmente affermarsi in giurisprudenza. La nullità del licenziamento ex art. 1428 cod. civ. significa ovviamente totale inefficacia dello stesso e diritto del lavoratore licenziato al pagamento di tutte le retribuzioni maturate fino al ripristino del rapporto, con i relativi contributi, maggiorati di sanzioni per evasione. Il licenziamento per superamento del periodo di comporto va utilizzato quindi con estrema e, anzi, maggiorata prudenza.
* presidente nazionale Ancl-Su.
** avvocato componente Ufficio legale Ancl
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 114
Centri impiego, risparmi con l'avvalimento
La soluzione per i dipendenti provinciali addetti ai centri per l'impiego potrebbe essere immediata e semplice, con l'avvalimento.
Nel gioco a rimpiattino tra stato e regioni sul destino lavorativo dei quasi 20.000 dipendenti provinciali in sovraunumero, dei quali circa 7.500 addetti ai servizi per il lavoro, la legge 1900014 potrebbe fornire la soluzione per eliminare da subito dalle spese delle province gli oneri connessi alla gestione dei centri per l'impiego, e alleviare in parte il peso insostenibile della legge di sta-bilità, svelato dalla deliberazione 17fl015 della sezione autonomie della Corte dei conti.
È l'articolo 1, comma 427, a offrire la soluzione tecnica immediata. Il comma citato dispone che «nelle more della conclusione delle procedure di )1Iobilità di cui ai commi da 421 a 428, il relativo personale rimane in servizio presso le città metropolitane e le province con possibilità di avvalimento da parte delle regioni e degli enti locali attraverso apposite convenzioni che tengano conto del riordino delle funzioni e con oneri a carico dell'ente utilizzatore».
In parole più semplici, fino a che non sia istituita l'Agenzia nazionale per l'occupazione (della quale si sono perse le tracce), gli addetti ai servizi per il lavoro potrebbero restare formalmente alle dipendenze delle province, ma essere funzionalmente alle dipendenze delle regioni, che si avvarrebbero (con poteri ovviamente anche di indirizzo politico amministrativo) dell'attività lavorativa, e assunzione degli oneri relativi.
Tale soluzione sgraverebbe immediatamente le province di un costo di circa 700 milioni di euro (dei quali circa 250 per il personale) e potrebbe dare fiato al sistema provinciale, a fortissimo rischio di andare incontro a diffusi dissesti finanziari, senza compromettere oltre la funzionalità, già molto compromessa, dei servizi.
Resterebbe, però, il problema più grave, quello appunto dell'accollo dei relativi oneri finanziari. I 60 milioni messi a disposizione per il personale dei Cpi dal comma 428 della legge 190fl014, oltre a essere largamente insufficienti, sono di fatto evaporati, perché inutilizzabili senza violare le regole di impiego dei fondi europei.
Le regioni, per attuare l'avvalimento, dovrebbero, allora, finanziare da sé i servizi per il lavoro e addossarsi un onere di 700 milioni circa. E non ne hanno la minima intenzione. In questo caso, anche giustificatamente. Sebbene, infatti, siano state le regioni, in attuazione del dlgs 469/1997, a trasferire alle province la gestione operativa delle politiche attive per il lavoro, non hanno mai erogato alle province stesse alcuna risorsa finanziaria. Il finanziamento dell'attività dei servizi per il lavoro è sempre provenuto dallo stato, anche perché i centri per l'impiego derivano dalle vecchie sezioni circoscrizionali per l'impiego del ministero del lavoro.
Dunque, la stretta e corretta applicazione della leg-
Quotidiano Data 22-05-2015 Pagina 38 Foglio 1
preleva forzosamente dalle province, in applicazione del dl6612014 e della stessa legge 190fl014. Le convenzioni tra stato e regioni, di cui si è parlato in questi giorni, avrebbero, allora, lo scopo di assicurare alle regioni il finanziamento statale per sostenere la spesa connessa all'avvalimento, aspettando il Godot dell'Agenzia na-zionale per l'occupazione. .
'" M 00
'" o
ge Demo impone allo stato e non alle regioni di farsi ~ carico della spesa per i servizi per il lavoro, come del Q)
resto le regioni insistentemente puntualizzano in sede ~ di Conferenza. .8 {l
Lo stato, peraltro, avrebbe anche la fonte di finan- ~ ziamento:esattamente il carico da 1,575 miliardi che '6
~ __ ~~~~~~~ __ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 115
Fca, arriva il premio produttività da 80 euro l'ACCORDO TORINO Arriva l'aumento di 80 euro per i lavoratori di Fca, cassintegrati compresi. È il primo pezzo della nuova strategia sulla retribuzione messa a punto da Sergio Marchionne. L'accordo raggiunto tra l'azienda e i sindacati prevede che con lo stipendio di maggio sia erogata la prima tranche del premio di 330 euro collegato alla redditività: 77 euro per la prima area professionale, 82,5 euro per la seconda, 101,25 euro per la terza. La stessa cifra arriverà nei mesi di luglio, ottobre e gennaio di ciascun anno di vigenza del contratto.
Mancano all'appello i lavoratori di Cnh IndustriaI, Marelli, Teksid e Comau, ma !'impegno è di mettere a punto anche per loro entro giugno un modello retributivo analogo a quello di Fca. Il 28 maggio il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sarà a Melfi in visita allo stabilimento Fca e ad accoglierlo ci sarà Marchionne. Ancora una volta l'accordo è stato raggiunto senza la Fiom.
Al termine dei quattro anni, con la retribuzione di marzo 2019, al raggiungimento degli obiettivi del piano, i lavoratori avranno un saldo, nella media, pari ad almeno 1.300 euro. Tali importi non saranno legati alla presenza e verranno corrisposti anche ai lavoratori in cassa integrazione. È stato definito anche un premio legato all'efficienza di stabilimento: sarà erogato a gennaio e varierà tra 1.100 e 1.580 euro per ciascun anno di vigenza del contratto.
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 17 1
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-________________ ~~~------------------------------------------------~--~~~~----------------__;u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 117
Italia, 1'1% possiede il 14% della ricchezza In Italia le diseguaglianze economiche e sociali si sono fatte più marcate con la crisi, soprattutto perchè la fascia più povera della società ha visto le sue risorse e il suo reddito ridursi nettamente. Nel nostro Paese, rileva un rapporto Ocse,la ricchezza nazionale netta è molto concentrata nella parte alta della graduatoria di reddito, con 1'1% più ricco che da solo ne detiene il 14,3 per cento, tre volte di più di quanto ne detiene il 40% più povero (4,9 per cento). Ungap che negli anni della crisi si è allargato, perchè la perdita di reddito disponibile per le fasce più svantaggiate della popolazione è stata quattro volte più intensa di quella registrata dalle fasce più elevate (-4% per il 10% più povero, -1% per il 10% più ricco). Questo divario si spiega in parte con l'aumento della diffusione dei posti di lavoro «non standard» (lavoro autonomo, tempo determinato, part time), e con la netta inferiorità dei guadagni che questi offrono.
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 18 1
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-________________ ~~~------------------------------------------------~--~~~~----------------__;u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag.118
il Giornale Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 1 1
PREVIDENZA
Il fuoco «amico» sulla Consulta che ci difende
erila Corte costituzionale siè svegliata, ed èuscitadalla suafortezza. L'ha fatto con un'intervista
spaventata del suo presidente Alessandro Criscuolo. Quelle dei suoi predecessori erano state di tutt' altro tenore. Costoro parlavano come se tenessero in testail cappello dall' alto pennacchio piumato e non scendevano da cavallo. Alessandro Criscuo-
lo parlando con Aldo Cazzullo sulla prima pagina del Corriere della Sera ha tutt'altro tono. È un'intervista difensiva. Cerca alleati. Provaarompere l'accerchiamento.
d i Renato Farina
È il segnale di una gravissima crisi istituzionale non ancora giunta al diapason. In passato ( ... )
segue a pagina 2
QUEL FUOCO «AMICO» SULLA CONSULTA dalla prima pagina
( ... ) la Consulta è stata oggetto di critiche sferzanti da parte di Silvio Berlusconi. Manonhanno mai messo in discussione la legittimità di questo organo costituzionale. Denunciavano la sua composizione squilibrata, a causadellastratificazione di scelte da parte di presidenti dellaRepubblica che dal 1992 sono di sinistra che l'hanno preordinata a censurare qualsiasi legge incisiva provenisse dal centrodestra. Il governo Berlusconi ha dovuto fare i conti con uno squilibrio esagerato, per cui prevaleva enormemente il peso del contropotere rispetto al potere dato dal popolo sovrano al governo legittimamente eletto.
Adesso siamo in un altro film. La Corte costituzionale con la sentenza sull'indicizzazione delle pensioni, oggi è l'unico contropotere residuo dinanzi all' occupazione totalitaria del potere da parte del Giglio carnivoro. Questo stato di cose peggiorerà con l'abrogazione di fatto del Senato e con una legge elettorale cucita su misura per le ambizioni di Renzi.
Ora la Corte costituzionale sta subendo un assalto di ogni genere, diretto eindiretto, poiché ha osato scompigliare i piani del presidente del Consiglio. Ha avuto troppo coraggio nel considerare come sacro il diritto delle singole perso-
ne, mettendo in secondo piano il disegno politico di un esecutivo proteso a conservare solo se stesso. Adesso i giudici sentono le cannonate addosso alle sue spesse mura, edevono scegliere se situarsi nella sala d'oro dei cortigiani di rango, o esercitare un ruolo di scomodaresponsabilità verso la demo crazia di questo Paese.
N ella sua intervista al Corriere della Sera, Criscuolo nonhasolo dovuto ricordare i' abc della nostra Carta fondamentale. Maanche l' onorabilitàdeigiudici, colpiti oggi sotto la cintura, con la regia non tanto segreta di Renzi. Fa tristezza leggereladifesad'ufficio: «La Cortenonfaparte della casta». O ancora: «Questa non è Paperopoli». Se una delle più alte cariche dellaRepub blica è costretta arisp ondere alla gogna mediatica, ripresa vigorosamentedopo aver rotto le uovaalgoverno, non c'è grande speranza per il futuro dell'Italia.Aquesto hanno portato le continueinvocazioni daparte di Palazzo Chigia «cambiare verso», nell' asfaltare tutto ciò che impedisce il pieno dispiegamento della propria volontà di potenza.
Pochi cercano di ristabilire la verità delle cose. I tgdellaRai?Figuriamoci. Esempio. Nella sua conferenza stampa Matteo Renzi aveva promesso: «Il rimborso sarà garantito a3,7milionidipersone: da un minimo di 278 a 750 euro». Oggi sco-
priamo che il rimborso massimo sarà di 635,8 euro lordi. Per un netto pari a poco più di 500 euro. E che l'asticella finale, che circoscrive la platea dei possibili beneficiari, è pari a un lordo di 37.700 euro annui. Un netto mensile dicirca2.000 euro. E questi, secondo quel misto di classismo e di buonismorenziano, sarebbero i <muovi ricchi»!
Stiamo dalla parte della Consulta, che ha guardato ai pensionati italiani conilrispetto che meritano, dopounavitadiduro lavoro. E contro chi cerchi di prenderli in giro, millantando un bonus che ha, invece, i connotati di una vera e propria rapina.Ilrisparmio periconti pubblici, dovuti al blocco delle indicizzazioni per gli anni2012 -2013, è stato paria 18 miliardi circa. Ilrimborso complessivo saràinvece pari solo a 2,2 miliardi. Ne deriva che i pensionati italiani, nel loro complesso, hanno garantito un prelievo extra di oltre 16 miliardi di euro. Pari a un punto di PiI.
Ci piacerebbe pertanto che questo riconoscimento fosse loro tributato. Invece di assistere alle continue minacce da parte di alcuni esponenti del governo - a partire dal presidente dell'Inps, Boeri -che invocano nuovi sfracelli contro questa o quella categoria. Salvo salvaguardare i baby pensionati.
Renato Farina
'" O') 00
'" o
~ U!
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 119
il Giornale Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 1 1
LA CASTA DEI SALOTTI INTELLETTUALI E MAGISTRATI ECCO LE PENSIONI «GRATIS»
E l'Inps che spreme gli italiani riesce a buUare ZIO milioni l'anno d i Alessandro Sallusti
l dibattito, e le polemiche, sulla sentenza della Corte costituzionale che sbloccail congelamento degli scatti delle pensioni, deciso dal famigerato duo Monti -Fornero, stanno pren-
dendo una brutta piega. Il governo Renzi è andato letteralmente nel pallone e già spuntano, per fare cassa, ipotesi inquietanti sul riassetto di tutto il settore.
Daunlato si andrebbero a toccare al ribasso diritti acquisiti, cioè calcoli in base ai quali un lavoratore negli anni scorsi decise di ritirarsi a riposo con il consenso dello Stato che siimpegnò acorrispondere avitailconcordato. Dall' altro lato si immagina di concedere ai lavoratori in servizio unriposo anticipato rispetto alla severa legge Fornero in cambio di un taglio da strozzini alle pensioni (anche il 30 per cento del dovuto). Stanno cioè pensando il modo di sottrarre una montagna di euro alle famiglie (e di conseguenza ai consumi) per gettarli nel calderone tritatutto della spesa pubblica. Motivo? Salvare il governo, e quindi la legislatura, da una fine prematura causata dal non rispetto degli impegni sui conti presi con l'Europa.
In quattro anni di governi tecnici o di sinistra non eletti ma nominati, abbiamo subito prima la stan-
gataconletasse, poil' assalto alla casa, ora il taglieggiamento delle pensioni. Renzi volevarottamare la classe politica ma finisce per rottamare gli italiani, cosa facile perché già prima di lui non stavano tanto bene. E ha pure il coraggio di parlare di «privilegiati». No, caro presidente. Chi è ben pagato perché bravo nel suo lavoro, chi non ha dissipato i risparmi e li ha investiti nel mattone, chi dopo aver fatto l'una el' altra cosa si gode un meritato esereno riposo non è un «privilegiato» da spremere ma un bene da conservare a futura memoria, esempio per i giovani più efficace di mille discorsi e inutili leggi.
Cosa altra sono gli expolitici (trai quali molti moralisti di sinistra) che con poche migliaia di euro di contributi e pochi mesi di lavoro - come stiamo documentando in questi giorni - hanno già intascato centinaia di migliaia di euro di vitalizi. Ecco, Renzi fa parte di quel mondo, non del nostro. Tanto è vero che un minuto prima di essere eletto presidente della Provincia di Firenze inscenò una finta assunzione nell' azienda del padre per farsi pagare - andando in aspettativa - i contributi pensionistici dallo Stato. Poi, colto in fallo etico, rinunciò. Ma adesso, per favore, non ci venga a parlare di sacrifici e di «privilegiati». Se non è capace di risolvere i problemi vada in pensione, ma alle condizioni che vuole imporre a noi.
servizi da pagina 2 a pagina 5
'" O') 00
'" o
~ U!
~ o
L>
{l
~ '6 L ____ ~~~~~~~~~~~~~~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 120
il Giornale Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 3 1 /2
IL NODO PREVIDENZA L'Italia degli sprechi
L'Inps spreme i pensionati ma riesce a buttare 250 milioni L'ente ha un patrimonio immobiliare da 3,2 miliardi eppure tra spese di gestione e affitti non riscossi è in rosso. E il presidente Boeri studia un'altra stangata sugli assegni
iloaso
d i Paolo Bracalini
l professor Tito Boeri, da qualche mese presidente dell'Inps e sorta di mini-
stro ombra del Lavoro (<<Sevuole decidere lui le riforme allora si candidi!» attaccaI' opposizione), studia la formula magica per rimettere a posto i conti in rosso della previdenza pubblica. Dopo aver digerito malvolentieri la sentenza della Consulta sul rimborso (diventato poi parziale) dei pensionati, Boeri lavora sul calcolo contributivo esteso a tutti, per tagliare cioè gli assegni dei pensionati non allineati con quanto versato in vita. Un «contributo di solidarietà» per chi ha pensioninontroppo basse, madifficilmente classificabili come ricconi da spennare (2-3milaeuro al mese). Ma un taglio serve innanzitutto all'Istituto che il professore bocconiano dirige, e che p er il 20 15 prevede un disavanzo di ben 6,7 miliardi di euro. È lo stesso Boeri a denuncia-
Centinaia di uffici e sedi pregiate in abbandono o occupate abusivamente
re le molte «criticità» (così ha detto, elegantemente, in audizione alla Camera) dell'Inps. A partire dalla proliferazione di dirigenti, dai premi per tutti, dalle consulenze esterne, dall'affidamento di servizi apatronati e Caf, dall' enorme mole di crediti mai incassati (qualcosa come 94 miliardi), fino alla gestione «inefficiente» del patrimonio immobiliare dell'Inps.
Solo qui, nella miriadi di palazzi, anche di pregio, di proprietàdell' ente, ènascosta una riservaaureachepotrebberisanare un bel pezzo di bilancio. Parliamo diunpatrimonio sterminato. Nel bilancio 2015 ilvalore complessivo indicato è di 3,2 miliardi di euro, piùdi26mila immobili ereditati anche degli altri enti pubblici poiconfluiti nell'Inps, come l'Inpdap o l'Impdai, usaticomesedioppure destinatiallalocazione( o alla vendita). Tuttavia anche a fronte diunportafoglio immenso di palazzi e uffici l'Inps riesce a perdere soldi con i suoi immobili, molti soldi. In cinque anni (2008-2013) il buco della gestione immobiliare è arrivato a 655 milioni di euro, e con
l'aggiunta dell'Imu durante il governo Monti il rosso viaggia attorno ai 250 milioni di euro l'anno. Pesano i costi di gestione, affidata anche questa a società esterne, gli affitti non riscossi oppure troppo bassi. Oppure inesistenti. Moltiimmobili sono vuoti, abbandonati, lasciati marcire, ancheseinposizioni di grande appeal commerciale. ComealLido diVenezia, a pochi metri dal mare, dove un ex centro vacanze dell'Inpdap -come hadocumentato un reportage di Presa diretta - di 9mila metri quadri, tre piani con camere da letto, cucine, pineta con accesso alla spiaggia, serve solo ad accumulare la polvere e ad ospitare i gatti randagi. E altre 19 colonie estivedi proprietàInps, costate decine di milioni di euro di contributi previdenziali, marciscono da anni in tutta Italia, come il grande Hotel Abetina sulle colline attorno Pistoia, ex centro vacanze dell'istituto Postelegrafonici, o il centro vacanze sulle dolomiti del Trentino, o quello pregiato sul lungomare di Pesaro, o Villa Faro diMessina (davanti al mare, con cam-
po da tennis e piscina) o una ex colonia sul mare a Cesenatico.
I privati pronti a comprarle ci sarebbero,malavenditadelpatrimonio inutilizzato si è bloccata dopo una delibera del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inps, 17 febbraio scorso, nella quale si sollecitava a non procedere ad alcuna dismissione, perché il Consiglio «non ha ancora ricevuto, nonostante le numero se richieste, il piano degli investimenti e disinvestimenti dell'Inps». Anche nelle città ci sono palazzi Inps vuoti, oppure occupati abusivamente, come quello exInpdap aRoma, dove sono baraccate300famiglie da anni. Poi ci sono i casi come Firenze, dove - racconta il sito Wikispesa del liberista Istituto Bruno Leoni -l'Inps paga l'affitto di una sede per oltre un milione di euro l'anno a fronte di nove immobili di proprietàliberiin città. Perché, nel conto, ci sono appunto anche gli affitti. Pur avendo a disposizione migliaia di immobili l'Inps spende 120 milioni in affitti, con contratti che si rivalutano anno dopo anno. Urgeilricalcolo contributivo anche sulle spese dell'Inps.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-----------------~~~~~~~--~--------~~--~~~~~~--~------~--~~~~----------------~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 121
il Giornale
28 milioni
gestione Enpals
Data
Pagina
Foglio
il valore di 25.440 unità immobiliari
22-05-2015 3 2/2
il valore delle sedi
proprie L'EGO
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ SOCCONIANO L'economista Tito Boeri, cla gennaio guicla l'lnps 'g
r-________________ ~~~----------------------------------------------~~--~~----------------~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 122
il Giornale Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 29 1
il Clocumento L'opuscolo viene distribuito a tutti i dipendenti
La guida ai dipendenti che insegna uno stile di vita senza stress Nell'opuscolo messo a punto dai seNizi medici Eni ci sono tutti i consigli di protezione e promozione della salute
MilanoEni ha pubblicato una guida al benessere e alla salute che fa parte di un programma articolato di pubblicazioni messi a punto dai servizi medici di Eni con l'obiettivo di fornire ai dipendenti e ailoro familiari un orientamento generale su varie tematiche della prevenzione sanitaria, promuovere l'adozione di uno stile di vita corretto e sensibilizzare sui possibili rischi per salute connessi all' ambiente dilavoro. Il piano editoriale delle pubblicazioni è stato sviluppato nell' ambito delle attività istituzionali di supporto alle unità di business, volto a sostenerle nell'implementazione dei programmi di medicina del lavoro ed assistenza sanitaria, secondo due linee di principio: la protezione della salute, il cui obiettivo è ridurre a zero il rischio di malattie e la promozione della salute, volta al miglioramento della salute e al benessere dei lavoratori e dei loro familiari.
La realizzazione di programmi spe-
cifici di promozione della salute può avere un impatto positivo sulla prestazione, il benessere e la produttività del lavoratore, secondo il principio che il lavoratore sano è più attivo e propositivo nel benessere di sé stesso e di chi lo circonda. Datori di lavoro e dipendenti hanno entrambi un ruolo primario nel garantire la tutela della salute sulluogo di lavoro e nell' offrire il proprio contributo in tal senso all' intemo delle comunità in cui operano.
Nella guida ci sono consigli pratici sulle malattie cardiovascolari, su come si riconosce e si combatte l'ipertensione e soprattutto come nutrirsi. Si va dai concetti di base fino allegame tra alimentazione e obesità. Di particolare utilità sono i consigli su come combattere lo stress, sia a tavola che sulluogo di lavoro e infine a casa.
Nella parte finale è disponibile un divertente test sull' alimentazione, che comprende una serie di afferma-
ISTRUZIONI PER L'USO
VISIONE Un ambulatorio Eni
In Nigeria l'anno scorso le visite
dei non dipendenti sono state 40mila
Si va dai concetti di base fino allegarne tra alimentazione e obesità. E c'è anche un quiz
zioni alle quali rispondere vero o falso. Per esempio: «È stato stimato che il30% di tutti i casi di cancro è riconducibile ad abitudini alimentari errate».
«È impegno di Eni contribuire fattivamente alla promozione della qualità della vita e allo sviluppo socio-economico delle comunitàincuilasocietà opera. Sono tenuti in particolare considerazione il riconoscimento e la salvaguardia della dignità, della libertà e dell'uguaglianza degli esseri umani, la tutela del lavoro e delle libertà sindacali, della salute, della sicurezza, dell' ambiente e della biodiversità, nonché il sistema di valori e principi in materia di trasparenza, efficienza energetica e sviluppo sostenibile. Le Persone di Eni, nell'ambito delle proprie mansioni, partecipano attivamente al processo di prevenzione dei rischi, di salvaguardia dell' ambi ente e dell'incolumità pubblica e di tutela della salute e della sicurezza nei confronti di sé stessi, dei colleghi e dei terzi».
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-________________ ~~~------------------------------------------------~--~~~~----------------__;u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 123
-ILILL'Tl E~M! \\,/ \~' 1 ~ I/d .1 [---_II '~'J __
Quotidiano Data 22-05-2015 Pagina 13 Foglio 1
Statali Foccillo (Uil): con il blocco dei contratti potere d'acquisto giù del1 0,5%
Stipendi sempre più magri
Ministro Marianna Madia
.È scontro tra i sindacati e il governo per il bloco degli stipendi del pubblico impiego. La Uil ha calcolato che dal 2010 al 2014 gli statali hanno subito una perdita di potere d'acquisto del 10,5% con «gravi ricadute sulle pensioni» come ha spiegato il responsabile pubblico impiego della Uil Antonio Foccillo. Dati alla mano il sindacalista ha sottolineato che nello stesso periodo mentre diminuiva la spesa per i dipendenti di 7,8 miliardi di euro, la spesa pubblica complessiva cresceva di 01-
tre 15 miliardi passando da 811,5 a 827, l miliardi. Il ministro Madia ha replicato che agli statali è stato versato il bonusda80 euro. «Malohannoricevuto solo 800milalavoratori del pubblico impiegola e alcuni sono stati costretti a restituirlo con i relativi conguagli» ha precisato Foccillo. La Uil ha quindi chiesto a Cisl e Cgil di studiare azioni di protesta. Secondo ilDef, gli stipendi potrebbero rimanere bloccati fino al 2022, quindi per 12 anni.
L.D.P.
'" ~~" __ M.~ __ ""_
'~:c;f / ~ _. L2~
-' ---'---Crollo di prezzi e mutui bassi ::-:;::::;c .;.... non fanno ripartire gli aCqUi~ ,;~ Tei: ~=~~
"' & ~1 'r"" ""~_"H'---<'
~,,--~ ~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pago 124
IL ,,"~MATTINO Quotidiano Data 22-05-2015
Pagina 13 Foglio 1
Pensioni, incognita coperture sulla flessibilità Renzi ribadisce: sì alle uscite anticipate dal lavoro. Ma il peso sui conti Inps non sarebbe lieve Andrea Bassi ROMA. Ormai è un treno in corsa. Fermarlo ed invertire la marcia non sarà facile. Dunque tra «ottobre e novembre», come ieri ha spiegato in un tweetMatteo Renzi, la riforma Fornero subirà un pit stop con annessa revisione. L'intenzione è introdurre una clausola di flessibilità. Dare cioè la possibilità di lasciare in anticipo il lavoro rispetto ai 66 anni e 7 mesi di età che dal prossimo anno, stando alle regole attuali, saranno necessari per andare in pensione. Il compito che Renzi ha davanti è di quelli da far tremare i polsi. Toccare, anche poco, la riforma delle pensioni rischia di creare sconquassi nei conti dell'Inps. La Fornero, secondo le stime della Ragioneria generale dello Stato, permette un risparmio di 80 miliardi di euro. Permettere ai lavoratori di pensionarsi senza penalizzazioni a 62 anni invece che a circa 67, sempre secondo le stime di Ragioneria e Inps, potrebbe avere un costo di 45 miliardi. Più della metà dei risparmi della Fornero. Permantenere l'equilibrio del sistema previdenziale, insomma, la pensione anticipata sarà possibile solo a patto di una penalizzazione degli assegni. Di quanto? Questo è il rebus da sciogliere. Un primo meccanismo allo studio del governo, come ha confermato ieri il ministro del lavoro Giuliano Poletti, è quello del ricalcolo interamente contributivo della pensione.
Questo significa che anche coloro che ancora possono ritirarsi con l'assegno parametrato all'ultima retribuzione percepita invece che ai contributi versati, potranno anticipare di qualche anno l'uscita dal lavoro a patto di consentire all'Inps di versare W1a pensione calcolata con il più penalizzante metodo contributivo. Questa possibilità, a dire il vero, è già prevista dalla legge Fornero per una sola categoria di lavoratori: le donne. E non a caso si chiama «Opzione donna». Teoricamente questa opportunitàè ancora in piedi fino alla fine dell'anno, ma nella pratica, in mancanza diindicazioni del governo, l'Inps la reputa un'esperienza già chiusa. E, va detto, non di grande successo. Ad aver approfittato di questa possibilità, che permette di pensionarsi anche a 57 anni avendone 35 di contri-buti, sono state solo 25 mi-la lavoratrici. Capire la ra-gione non è difficile. Una lavoratrice che nel 2014 aveva 58 anni e che aveva lavorato per 38 anni guada-gnando 30 mila euro l'an-no, andando in pensione come previsto dalla legge Fornero ne12018, incasserebbe 24.510 euro l'anno circa, poco più
I Pensioni bloccate e rimborsi annunciati La legge Fornero ha finora permesso risparmi per circa 80 miliardi
I calcoli della Uil
essere Rimborso dovuto
"Una tantum"
Quota sul dovuto
spettante
monetarie in euro
1.700 2.200 2.700
1.722,66 2.223,14 2.718,92
1.793,38 2.347,19 2.866,15
3.074,88 5.135,33 6.104,86
848,64 1.488,62 1.766,70
di 1.800 euro lordi al mese per 13 mensilità. Se quella stessa lavoratrice scegliesse l'op
zione donna e accettasse di ottenere una pensione interamente contributiva, il suo assegno annuale scenderebbe a 17.800 euro circa, poco più di 1.360 euro al mese tredicesima compresa. La perdita, insomma, sarebbe di circa il 27%. Aumentando gli anni di contribuzione, lasciando per esempio a 62 anni, età considerataottimale dal governo nel suo piano diflessibilità, il taglio potrebbe scendere fino ad un 20% in media. Il governo, comunque, ha messo i tecnici a lavorare su questo schema accanto ad un altro: quello previsto dalla proposta di legge Damiano-Baretta. Chi va in pensione come previsto dalla Fornero a 66 anni e 7 mesi, si prende l'assegno intero. Chi vuole andare prima deve rinunciare per ogni anno di anticipo ad un «tot» del suo assegno. Il quantum è legato anche ai contributi. Un anno di anticipo, avendo versato 35 anni di contributi, costerebbe una penalizzazione del 2%. Se gli anni di lavoro sono stati 36, la penalizzazione scenderebbe all'1,7%. Se si volesse andareviaa62 anni avendone lavorati 35, bisognerebbe rinunciare all'8% della pensione. Sempre uscendo a 62 anni, ma avendo lavorato per esempio 40 anni, allora la penalità sarebbe limitata a13%.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
3.200
3.218,42
3.387,19
7.002,89
D
2.025,31
...... ~~mEmDmmmm~Da .... ~ E
----------------~----~--~~--~----~----~-----------~
o,l « Cf) z «
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6 o
~------------------~--~--------------------~~--~~--~~~~~--------~--~~~~-------------------iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag, 125
la Repubblica
Padoan: la Consulta doveva valutare i costi
., \1\
della sentenza pensioni > IntelVista al ministro dell'Economia: selViva coordinamento > "Se la Grecia esce dall'Europa rischiamo anche noi"
erCarlo
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 2/3 1 /3
JjCORTE Costituzionale doveva «valutare l'impatto» della sentenza sulle pensioni. Così il mi
·stro dell'Economia Pier Carlo Padoan in un'intervista a Repubblica.
ALLE PAGINE 2 E 3 CON UN ARTICOLO DI PETRINI
Il ministro dell'Economia: "Massimo rispetto per l'autonomia della Corte, ma spero che in futuro l'interazione con governo e Awocaturasia più fruttuosa quando ci sono implicazioni per la finanza pubblica"
"La Consulta non ha valutato il buco creato sulle pensioni Se la Grecia esce dall'euro possibili shock anche per noi"
ni: 19 miliardi e iltesorettoche svanisce ... catura sarebbe stata opportuna la massima «Bene, cominciamo da quelle. Abbiamo condivisione dell'infor-
FABIO BOGO E FEDEWCO FVBINI provveduto a tamponare la falla, e gli arre- mazione. Tuttilavoriamo . trati da corrispondere ci costano 2,2 ìniliardi. per il-bene dello Stato.
CHEV~todarebbePierC~IOpadoan,eco- Poi gradualmente a regime l'intervento sui Non dico ovviamente che n~~sta ~ell:Ocse, al !1er CarI? Pad~an trattamenti di medio livello ci costerà 500 mi- bisogna interagire nella ffil~stro ItalI~? dell Econoffila?I.1 tlto- lioni l'anno, a partire dal 2016. Ma questa vi- fase di formulazione della
lare del dicastero dI VIa XX Settembre Cl pen- cenda ha un aspetto che mi lascia perplesso e sentenza, perché l'auto-sa, ma devi? la p~a ~ angolo:. «Sono ~ ~ro- di cui, per così dire, prendo atto». ,nomia della Corte è intoc-fessore- dlce-I votI sono solito darli agli al- Quale? cabile, ma se ci sono sen-tri. Preferisco non darne a me stesso». «Che la Corte Costituzionale sostiene di tenze che hanno un'im-
Ministro,eppuretrasentenzed.ellaCorte non dover fare valutazioni economiche sulle plicazione di finanza pul>co~~on~e~epe~oni,p~~ conseguenze dei suoi provvedimenti e che blica,.deveesse~~iunavapn~a~o~, spen~~ revIe~, den- nonc'eraunastimadell'impatto,chenonera lutazIOne d~llImpatto. . vati e trattative sulla cnsJ. greca di mau:- chiaro il costo. Ora, non so chi avrebbe dovu- Anche perche questa valutazIOne serve a forriad'esame ce ne sarebbe molta. Apartt- toquantificarlo,marilevocheinundialogodi mare il giudizio sui principi dell'equità. L'ere appunto dal buco aperto dalla senten- cooperazione tra organi dello stato indipen- quità è anche quella del rapporto tra anziani za della corte costituzionale sulle pensio- denti, come governo, Corte, ministri e Avvo- e giovani. Questo è mancato e auspico che in
Primo piano Italia Pago 129
'" O') 00
'" o
la Repubblica futuro l'interazione sia più fruttuosa». Intanto si discute a Bruxelles sulle ban-
Un buco coperto sulle pensioni, un asse- che italiane e sugliaiutidi Statoperlabad gno non ancora incassato sulle privatiz- bank che dovrebbe alleggerire gli istituti zazioni programmate. Commissione Uee dai crediti inesigibili. Ma in Europa siamo Fmi ci criticano. Perché questo ritardo? guardati con sospetto: timore di aiuti di «Vorrei intanto fare presente che Commis- Stato. Eppure la Germania ha 250miliar-
sione e Fmi per la prima volta dopo molti an- di di euro di gara'nzie su propri istituti di ni sono concordi nel promuovere le misure di credito. risanamentoeleriformedelgovernoitaliano. «Alcuni Paesi hanno preso misure di soste-Sulle privatizzazioni c'è un ritardo, se lo cal- gnoallebancheprimachelanormativaeuro-coliamo sui ricavi che pensavamo di ottenere. pea cambiasse e hanno così evitato le conte-Ma io lo vedo più come uno spostamento in stazioni di usare aiuti di Stato. Questo gover-avanti del calendario. Abbiamo in cantiere le no è entrato in carica a cose giàfatte, quando Poste, che hanno avuto bisogno di un periodo leregoleeranocambiate. Le porte si erano già di riqualificazione strategica. Stiamo lan- chiuse». ciandol'Enav. Stiamo accelerando sul settore E allora come ne usciamo? immobiliare, che deve essere valorizzato pri- «Lo sforzo che stiamo facendo è di costrui-ma di finire sul mercato. E poi ci sono le Fer- re da un lato a livello tecnico misure compati-rovie, che sono la macchina più complessa, bili con le norme europee. Dall'altro, a livello più complessa di Poste. 8 nostro obiettivo è politico, c'è uno sforzo per sottolineare che in comunque chiudere per il 2016». questa fase di uscita dalla recessione servono
Poi ci sarebbero anche i tagli di spesa, la misure per aiutare il sistema finanziario a rispendingreview sanarsi. Non è solo una questione di concor«L'obiettivo resta quello del Def, 10 miliar- renza, ma anche di stabilità economica che 01-
di di risparmi. Ci sono una quindicina di capi- tre a Margarethe Vestager coinvolge il comtoli, ma è presto per parlarne. Abbiamo fatto missario Hill e il vicepresidente Dombrovspesso riunioni con Yoram Gutgeld, queste skis». sono le cifre attese». n governo è disposto a subire contraccol-
Un progranuna che è stato fatto al netto pisuldebitopurdiaiutarelebancheasva-delle incognite che possono abbattersi sui lutare più in fretta le perdite sui crediti? mercati. E quella che viene evocata più di «Se si alleggerisce il carico fiscale sulle ban-frequente è l'uscita della Grecia dall'eu- che questo migliorailoro bilanci e, si spera, le ro. Ancheieri scintille tra Atene e Berlino. spinge a fare più credito. Ma bisogna trovare La ritiene possibile o probabile? Si parla un equilibrio tra questo tipo di incentivo e anche di un referendum in Grecia. l'impatto sul bilancio». «Partiamodaifatti.Iocredocheilproblema Una delle banche più discusse è il Monte
del debito areco sia eccessivamente dram- dei Paschi Non teme che possadiventare matizzatoinmodo strumentale da tutti, com- preda straniera? preso l'Fmi che su questo ha una visione di- «Stiamo seguendo con attenzione quello versa da quella della Commissione. 8 debito che fail Monte così come le altre banche. Se ci non è il vero problema, è sostenibile con una sono aggregazioni che producono soggetti crescita ragionevole e conti in ordine. I tempi bancari piùgrossiriducendoneilnumeroèun per un accordo sono comunque oggettiva- fatto positivo, edè una delle cose che la legge mente stretti, credo sia il momento che il gfr- sulle Popolari cerca di incoraggiare. Si tratta verno greco metta sul tavolo proposte credi- di operazioni di mercato, noi le osserviamo». bili e azioni concrete su pensioni, mercato del State pensando di portare la responsabi-lavoro e sistema fiscale. Sul referendum non lità sull' Agenzia delle entrate dal mini-mi pronuncio, noto però che dai sondaggi ri- stero dell'Economia a Palazzo Chigi? sulta che la maggior parte dei greci aè favore «L'Agenzia delle entrate è un organismo di una permanenza di Atene nell'Eurozona». complesso e svolge molte funzioni. Prima di
In caso di uscita aveva detto dinon essere capire chi deve vigilare, bisogna capire come preoccupato di uneventualeccintagioper deve cambiare e quali sono le sue funzioni con l'Italia. La pensa ancora cosi? l'entrata in vigore della riforma fiscale. Bisfr«8 contagio di breve terrnine non mi preoc- gnachiedersiqualèlasuaformaottimaleecfr-
cupa perché ci sono gli interventi in corso del- me deve essere strutturata la sua dirigenza. la Bee, ed il Quantitative Easing è uno scudo Materie di riflessioneAl tempo stesso stiamo che funziona. Inoltre la situazione italiana è affrontando il problema dei dirigenti deman-molto più solida rispetto a due o tre anni fa». sionati, con un decreto che sarà pronto a bre-
Tutto a posto dunque? ve e che stiamo studiando con attenzione. «8 vero problema è nel medio periodo. Se ci Perché anche in questo caso si tratta degli ef-
fosse una Grexit, se Atene abbandonasse fetti di una sentenza della Corte Costituzifr-l'euro, l'Unione monetaria diventerebbe un naIe .... ». animale diverso. Un insieme dacui si può usci- Siete intervenuti sull'llva, Cdp è entrata re, non sarebbe più irreversibile. E questo, nel settore alberghiero, il govemo spinge sempre nel medio periodo aggiunge una pos- per la banda larga e promette oltre 6 mi-sibilità a quelle che esistono attualmente». liardi di investimenti. Ma se i cinesi com-
Questo impatterebbe sui titoli di Stato prano Pirelli restate alla finestra, perché italiani? è un problema dimercato. Siete liberisti o
Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 2/3 2/3
di bilancio. Ma c· è anche un forte bisogno di investimenti. e non è detto che questi possano venire solo dal settore privato. Noi siamo pronti a fare la nostra parte».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PlDVA.~
UeeFmi apprezzano le nostre rifonne. Sulle privatizzazioni c'è qualche ritardo ma recupenamo
PIAIiOBANCHE
Sulla bad bank stiamo cercando di costruire misure tecnicamente compatibili con le regole Ue
ASCO
L'Agenzia delle entrate sotto Palazzo Chigi? Stiamo studiando il dossier. Un decreto per i suoi funzionari
" '" O') 00
'" o
«Questo cambierebbe i prezzi. laddove ci interventisti? ~ fossero tensioni. Se entriamo in un contesto «Questa è la fase in cui dobbiamo riparare ~c nel quale c'è una possibilità in più, quella del- i danni della grande recessione, dieci punti di o
l'uscita dall'euro, il sistema diventa in gene- Pilpersidall'H;alia. Per questo serve una com- {l rale più fragile meno capace di assorbire gli binazione di strategie. Riforme per dare più ~ shock». concorrenza e più mercato. Una forte politica -g
r-----------------~~~~--~------~--------~~--~~--~~~~~--------~--~~~~------------------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Primo piano Italia Pag.130
LA STAMPA Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
22-05-2015 2 1 /2
UAnticorruzione è legge Aumentano le pene e torna il falso in bilancio Festeggia Grasso promotore del provvedimento: "È arrivato Godot" il governo incassa un altro successo, aspra critica da :BI, Lega e M5S
FRANCESCO MAESANO ROMA
C'erano voluti 774 giorni per approvare il testo al Senato. Appena 21 per licenziarlo, senza modifiche, alla Camera. Per essere legge, al ddl anticorruzione mancano solo la firma di Mattarella e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. L'aula di Montecitorio l'ha approvato con 280 sì, 53 no e 11 astenuti. Hanno votato a favore Pd, SeI, Scelta Civica, Per l'Italia, Area Popolare, gli ex 5 stelle di Alternativa Libera. Hanno votato contro Forza Italia e M5S. La Lega si è astenuta.
L'approvazione Pietro Grasso, che appena eIetto a Palazzo Madama aveva presentato il primo testo, ieri l'ha salutato così: «È arrivato Godot. Sono felice che il ddl Anticorruzione ora sia legge». Una soddisfazione, quella del presi-
Chi urlava che l'onestà sa rebbe tornata di moda oggi ha votato contro
Matteo Renzi Presidente del Consiglio dei Ministri
dente del Senato, che segue quella già incassata con l'approvazione del testo sugli ecoreati.
Il governo, Renzi in testa, ha festeggiato un altro risultato utile anche in ottica elettorale. «Anticorruzione e falso in bilancio sono legge - ha scritto Renzi - quasi nessuno ci credeva. Noi sì. Questo Paese lo cambiamo, costi quel che cosfi». Felice anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, per il quale «l'approvazione della legge anticorruzione rappresenta un passo importantissimo, perché ora il Paese ha strumenti più forti per contrastare la corruzione e le mafie».
Mentre l'Anm ha parlato di «segnale positivo», Raffaele Cantone, che con l'approvazione della legge vede rafforzarsi i poteri di coordinamento della
sua autorità anticorruzione, ha
della magistratura. «Credo che il ddl anticorruzione sia quanto di meglio possibile. Nessuna norma ha effetto salvifico e non credo nemmeno che le critiche della magistratura siano critiche distruttive: ci sono cose che possono essere migliorate».
Le critiche Nel centrodestra Forza Italia, che sul ddl si è impegnata in un duro ostruzionismo sin dall'esame in commissione, ha definito il provVedimento «uno spot elettorale», mentre la Lega ha accusato il Pd di tenere un atteggiamento «ipocrita sull'anticorruzione: da un lato sbandiera la tolleranza zero in piena campagna elettorale - ha attaccato Christian Invernizzi - e dall'altra con la liberazione anticipata speciale salva i corrotti e sconta loro le pene».
Ma lo scontro più duro il Pd smorzato le polemiche seguite l'ha avuto con il M5S. Già da alle critiche espresse da settori settimane i Dem accusano i
Uno spot elettorale Con la liberazione anticipata speciale salvano i corrotti
Christian Invernizzi Deputato della Lega Nord
Occasione sprecata Potevamo avere Daspo, prescrizione e falso in bilancio vero
Alfonso Bonafede M5S. membro della commissione Giustizia
5Stelle di aver scelto il fronte del no insieme a Forza Italia. Ieri i deputati in commissione giustizia del Movimento hanno risposto definendo «questa legge anticorruzione un'altra occasione persa, anzi sprecata con pervicace volontà. Il nostro voto contrario è stata la conseguenza di una totale chiusura della maggioranza e del governo. Potevamo avere il Daspo per i corrotti, un vero falso in bilancio e una prescrizione che garantiva la certezza della pena. Inoltre potevamo infliggere un duro colpo agli accordi mafia-politica. Nulla di tutto questo è accettabile per chi governa l'Italia, e pagano i cittadini onesti come sempre. Volevamo anche la figura dell'agente provocatore - aggiungono, puntando su quella che considerano un aspetto irrinunciabile - perché è necessaria la prevenzione nel campo della corruzione, non solo punire i reati».
@unodelosBuendia
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-________________ ~~~------------------------------------------------~--~~~~----------------__;u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Primo piano Italia Pago 132