Rassegna Stampa di mercoledì 24 giugno 2015 · Rassegna Stampa di mercoledì 24 giugno 2015 SNALS...

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Rassegna Stampa di mercoledì 24 giugno 2015 SNALS / CONFSAL Testate on line 24/06/2015 ARTICOLI PRESI DAL WEB il Manifesto 24/06/2015 CONTRO LA RIFORMA UNA GUERRIGLIA VIETNAMITA il Resto del Carlino - Cronaca di Bologna 24/06/2015 "FERMATEVI": DUECENTO IN CORTEO CONTRO IL DDL La Nazione - Ed. Pisa 24/06/2015 RIFORME, LA SETTIMANA CALDA DEI DOCENTI il Sole 24 Ore 24/06/2015 BLOCCO CONTRATTI STATALI, SLITTA LA DECISIONE DELLA CONSULTA Corriere della Sera - ed. Roma 24/06/2015 DOMANI CORTEO CONTRO IL DDL SCUOLA VENERDI' SCIOPERA IL TRASPORTO PUBBLICO Gazzetta del Sud 24/06/2015 BLOCCO CONTRATTI OGGI LA DECISIONE Gazzetta del Sud 24/06/2015 CONFSAL-UNSA SCENDE IN PIAZZA La Citta' (Salerno) 24/06/2015 STIPENDI PUBBLICI, SI RISCHIA UN'ALTRA STANGATA la Gazzetta del Mezzogiorno 24/06/2015 BLOCCO CONTRATTI PUBBLICI, PALLA ALLA CONSULTA La Provincia (CO) 24/06/2015 BLOCCO CONTRATTI PUBBLICI CONSULTA, AL VIA L'UDIENZA LA SICILIA 24/06/2015 BLOCCO STIPENDI, AL VIA L'ESAME CONSULTA LA SENTENZA POTREBBE VALERE 35 MILIARDI+++ Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 24/06/2015 AUTOVALUTAZIONE E SPERIMENTAZIONE NON FANNO RIMA CON IL MERITO il Sole 24 Ore 24/06/2015 SCUOLA, IL GOVERNO "BLINDA" LA RIFORMA il Sole 24 Ore 24/06/2015 SCUOLA, ROMA E IMMIGRATI: I PRIMI INCERTI TEST DEL "RENZI UNO" Corriere della Sera 24/06/2015 ASSUNZIONI SUBITO E FRENATA SUI PRESIDI SCUOLA, VOTO DI FIDUCIA SULLA RIFORMA la Stampa 24/06/2015 RENZI SFIDA LE OPPOSIZIONI FIDUCIA SULLA SCUOLA CON POCHE CONCESSIONI la Stampa 24/06/2015 LE NOVITA' DELL'ISTRUZIONE CHE VERRA' il Messaggero 24/06/2015 SCUOLA, DOMANI LA FIDUCIA SUBITO 100 MILA PRECARI ASSUNTI Libero Quotidiano 24/06/2015 ASSUNTI SUBITO, RIFORMA FORSE RETROMARCIA SULLA SCUOLA Avvenire 24/06/2015 IL DEBITO SCOLASTICO? UN'OCCASIONE PER RIPARTIRE il Tempo 24/06/2015 SCUOLA, CENTOMILA ASSUNZIONI SCATTANO DAL PRIMO SETTEMBRE Giorno/Resto/Nazione 24/06/2015 PRESIDI FURIOSI: UN ANNO PERDUTO "I PROF NON VOGLIONO FARSI GIUDICARE" il Foglio 24/06/2015 IL RENZI CHE AFFOGA SU IMMIGRAZIONE E SCUOLA HA UN SOLO MODO PER RESISTERE ALLA PROVA COSTUME: GIU' il Gazzettino 24/06/2015 SCUOLA, SUBITO LE ASSUNZIONI MA SLITTA LA CHIAMATA DIRETTA il Manifesto 24/06/2015 DI CORSA VERSO LA FIDUCIA il Mattino 24/06/2015 SCUOLA, SALTA IL COMPROMESSO: FIDUCIA E SUBITO 100MILA ASSUNTI Il Messaggero - Cronaca di Roma 24/06/2015 LA SCUOLA IN PIAZZA: CHIUSURE IN CENTRO la Stampa 24/06/2015 DOMANI PROTESTA DEI DOCENTI CONTRO IL BLOCCO DEGLI SCATTI

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Rassegna Stampa di mercoledì 24 giugno 2015

SNALS / CONFSAL Testate on line 24/06/2015 ARTICOLI PRESI DAL WEB il Manifesto 24/06/2015 CONTRO LA RIFORMA UNA GUERRIGLIA VIETNAMITA il Resto del Carlino - Cronaca di Bologna

24/06/2015 "FERMATEVI": DUECENTO IN CORTEO CONTRO IL DDL

La Nazione - Ed. Pisa 24/06/2015 RIFORME, LA SETTIMANA CALDA DEI DOCENTI il Sole 24 Ore 24/06/2015 BLOCCO CONTRATTI STATALI, SLITTA LA DECISIONE DELLA CONSULTA Corriere della Sera - ed. Roma

24/06/2015 DOMANI CORTEO CONTRO IL DDL SCUOLA VENERDI' SCIOPERA IL TRASPORTO PUBBLICO

Gazzetta del Sud 24/06/2015 BLOCCO CONTRATTI OGGI LA DECISIONE Gazzetta del Sud 24/06/2015 CONFSAL-UNSA SCENDE IN PIAZZA La Citta' (Salerno) 24/06/2015 STIPENDI PUBBLICI, SI RISCHIA UN'ALTRA STANGATA la Gazzetta del Mezzogiorno

24/06/2015 BLOCCO CONTRATTI PUBBLICI, PALLA ALLA CONSULTA

La Provincia (CO) 24/06/2015 BLOCCO CONTRATTI PUBBLICI CONSULTA, AL VIA L'UDIENZA LA SICILIA 24/06/2015 BLOCCO STIPENDI, AL VIA L'ESAME CONSULTA LA SENTENZA

POTREBBE VALERE 35 MILIARDI+++ Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 24/06/2015 AUTOVALUTAZIONE E SPERIMENTAZIONE NON FANNO RIMA CON IL

MERITO il Sole 24 Ore 24/06/2015 SCUOLA, IL GOVERNO "BLINDA" LA RIFORMA il Sole 24 Ore 24/06/2015 SCUOLA, ROMA E IMMIGRATI: I PRIMI INCERTI TEST DEL "RENZI UNO" Corriere della Sera 24/06/2015 ASSUNZIONI SUBITO E FRENATA SUI PRESIDI SCUOLA, VOTO DI

FIDUCIA SULLA RIFORMA la Stampa 24/06/2015 RENZI SFIDA LE OPPOSIZIONI FIDUCIA SULLA SCUOLA CON POCHE

CONCESSIONI la Stampa 24/06/2015 LE NOVITA' DELL'ISTRUZIONE CHE VERRA' il Messaggero 24/06/2015 SCUOLA, DOMANI LA FIDUCIA SUBITO 100 MILA PRECARI ASSUNTI Libero Quotidiano 24/06/2015 ASSUNTI SUBITO, RIFORMA FORSE RETROMARCIA SULLA SCUOLA Avvenire 24/06/2015 IL DEBITO SCOLASTICO? UN'OCCASIONE PER RIPARTIRE il Tempo 24/06/2015 SCUOLA, CENTOMILA ASSUNZIONI SCATTANO DAL PRIMO SETTEMBRE Giorno/Resto/Nazione 24/06/2015 PRESIDI FURIOSI: UN ANNO PERDUTO "I PROF NON VOGLIONO FARSI

GIUDICARE" il Foglio 24/06/2015 IL RENZI CHE AFFOGA SU IMMIGRAZIONE E SCUOLA HA UN SOLO

MODO PER RESISTERE ALLA PROVA COSTUME: GIU' il Gazzettino 24/06/2015 SCUOLA, SUBITO LE ASSUNZIONI MA SLITTA LA CHIAMATA DIRETTA il Manifesto 24/06/2015 DI CORSA VERSO LA FIDUCIA il Mattino 24/06/2015 SCUOLA, SALTA IL COMPROMESSO: FIDUCIA E SUBITO 100MILA

ASSUNTI Il Messaggero - Cronaca di Roma

24/06/2015 LA SCUOLA IN PIAZZA: CHIUSURE IN CENTRO

la Stampa 24/06/2015 DOMANI PROTESTA DEI DOCENTI CONTRO IL BLOCCO DEGLI SCATTI

il Mattino 24/06/2015 RINUNCIA AGLI STUDI IL 18.4% ACCUSA I TRASPORTI Il Secolo XIX 24/06/2015 TAGLI E BLOCCO DEGLI STIPENDI ALL'UNIVERSITA': DOCENTI IN

RIVOLTA Alto Adige 24/06/2015 TROPPI EMENDAMENTI FIDUCIA SUL DDL SCUOLA Giornale di Sicilia 24/06/2015 JOBS ACT, ALLARME DEI CONSULENTI: "LE RISORSE NON SONO

SUFFICIENTI" La Notizia (Giornale.it) 24/06/2015 AVANTI TUTTA SULLA SCUOLA SUBITO 100MILA ASSUNTI Roma 24/06/2015 TEST, FORZA ITALIA CHIEDE LE DIMISSIONI DEL MINISTRO+++ Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 24/06/2015 PART TIME, EXTRA ORARIO SENZA CCNL Corriere della Sera 24/06/2015 SCUOLA, PRECARI ASSUNTI SUBITO la Repubblica 24/06/2015 "JOBS ACT, CONTROLLI TROPPO INVASIVI" la Repubblica 24/06/2015 BLOCCO DEI CONTRATTI PUBBLICO IMPIEGO SLITTA AD OGGI IL

VERDETTO DELLA CONSULTA il Messaggero 24/06/2015 "NO A CONTROLLI INVASIVI SUL LAVORO" il Mattino 24/06/2015 LA CONSULTA DECIDE OGGI SUI CONTRATTI il Mattino 24/06/2015 "JOBS ACT, NO A CONTROLLI INVASIVI" Il Secolo XIX 24/06/2015 STIPENDI STATALI, SENTENZA SUL BLOCCO SLITTA AD OGGI il Messaggero 24/06/2015 FISCO, TENSIONI SULLA RIFORMA UNA TAGLIOLA PER LE DETRAZIONI il Giornale 24/06/2015 STATALI, NIENTE ARRETRATI MA STIPENDI SBLOCCATI PER I PROSSIMI

CONTRATTI

23/06/15

DDL Scuola. Unicobas: mondo della scuola compatto in piazza giovedì 25 giugno Stefano d'Errico Unicobas - Battaglia finale. Il Governo presenta il 'MAXI-EMENDAMENTO', ma poi, dovendo riaprire i termini per i sub-emendamenti - che però Renzi non vuole far discutere, come neppure i precedenti - calendarizza in aula per la fiducia il 25 Giugno. Checché ne dica il Presidente, in Commissione Istruzione non ci sarà discussione. Sono solo altre chiacchiere come quelle del Premier sulla 'Conferenza' sulla Scuola a 'Porta a Porta'. Per questo motivo il mondo della Scuola scenderà di nuovo in piazza compatto, Giovedì 25, con un corteo che partirà da P.zza Bocca della Verità alle h. 17.00 per concludersi in P.zza Campo de' Fiori, a due passi dal Senato. Presenti tutte le organizzazioni sindacali: Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Snals e Gilda insieme con Cobas e Unicobas sfileranno a Roma nelle vie del centro. Sarà il giorno della verità: chi ha a cuore il pluralismo, l'indipendenza, la coerenza con l'assetto costituzionale della Scuola Pubblica invaderà la città testimoniando direttamente la differenza (anche numerica) fra chi s'ostina voler privatizzare sapere e formazione pubblica consegnandola alla gestione autoritaria del dirigente scolastico e chi sinora ha consentito a questo Paese di svilupparsi, di acquisire una cultura critica e partecipativa, nonché un'identità democratica. Anche con il 'megaemendamento' permangono fortissime eccezioni di costituzionalità in merito al ddl-Scuola Renzi: 1. Restano organico territoriale e chiamata diretta. Palese disparità di trattamento sulla titolarità d'istituto tra docenti e personale ata, nonché rispetto al diritto alla permanenza sul posto di lavoro fra docenti e resto del pubblico impiego (violazione dell'obbligo della parità di trattamento nei confronti degli amministrati). Tutti hanno un posto fisso, anche chi è impiegato su di una linea di autobus, mentre con il ddl 2994 gli insegnanti verrebbero inseriti in un organico cd. 'funzionale' senza scuola fissa, per coprire le assenze dei colleghi o per piccole supplenze. Questo vulnus, a regime, investe tutti i docenti, chi andasse in esubero, come chi avesse necessità di trasferirsi. Sugli indifferenziati ambiti territoriali, va sottolineato che, come stabilisce il codice civile: "ogni lavoratore ha diritto, superato un periodo di prova e salvo comprovate esigenze, a permanere nel suo luogo di lavoro". Intanto ci finiranno i neo-assunti, con un incarico triennale, apprendistato solo per il 'tappabuchismo' spicciolo: costoro moriranno davvero di 'supplentite' e saranno licenziabili in questa fase (dopo essere stati reclutati tramite il sistema pubblico, potrebbero quindi venire 'liquidati' secondo la mera discrezionalità del dirigente). La definizione dell'organico da parte un dirigente scolastico mai formato all'uopo (poiché dovrebbe avere competenze quantomeno interdisciplinari certificate anche in campo metodologico didattico e su tutte le singole materie), dirigente che comunque non potrà mai avere una posizione di terzietà, essendo interno alle

dinamiche di gruppo presenti nell'istituto, è altrettanto negativa della valutazione discrezionale dei docenti. Il tutto senza bilanciamento alcuno dei poteri e nell'assenza assoluta di qualsiasi criterio di riferimento. Criteri del tutto fumosi sono anche quelli indicati rispetto alla 'valutazione' dei dirigenti stessi. 2. Intervenire per legge, come questo ddl si propone per molti istituti economici, normativi e di stato giuridico, in sostanza come ente datoriale ('inaudita altera parte'), significa anche violare unilateralmente, contro ogni norma del diritto del lavoro, il contratto nazionale e tutte le norme poste costituzionalmente a garanzia della funzione docente in ordine alla salvaguardia della libertà di insegnamento. Quest'operazione è volta a spostare sul terreno della 'riserva di legge' istituti di natura tipicamente contrattuale, come l'orario di lavoro (incrementato, ad es., con la banca delle ore), le ferie, la retribuzione (premiale), lo stato giuridico. Il finanziamento 'vero' dell'operazione è poi davvero risibile, dal momento che ne 'La Buona Scuola' si conferma ingenuamente che lo stanziamento in valuta 'fresca', pari a 126 milioni, è di gran lunga inferiore al valore complessivo già estorto alle famiglie con il cd. 'contributo volontario', che diviene così strutturale. Che dire, infine dei proclami altisonanti? Per quella che viene pomposamente definita 'formazione permanente' dei docenti arrivano solo 40 milioni, pari a 52 euro pro-capite. 3. Valutazione impropria della funzione docente da parte di chi non ne ha le competenze: a) genitori ed alunni nel Comitato di valutazione. Tralasciando l'evidente conflitto d'interessi, è come se ai medici venisse imposto di scrivere anamnesi e terapie dietro dettatura dei pazienti. Stessa cosa per il POF (piano dell'offerta formativa), 'delineato' dal dirigente ed approvato dal Consiglio d'Istituto, con la cancellazione di fatto dell'organo professionalmente preposto, che è il Collegio dei Docenti. Complessivamente, verrebbe realizzata una'strategia' valutativa inaudita, a metà fra l'autoreferenzialità del dirigente e le tentazioni in stile 'scuola-supermarket', assolutamente diseducativa e destrutturante dell'autorevolezza dell'istituzione scuola, mai invalsa all'estero in sistema formativo alcuno.

23/06/2015

Lettera degli insegnanti alle famiglie: “La ‘buona scuola’ c’è già, e siamo noi” foto Savona. Continua la protesta nel mondo della scuola savonese. Al blocco degli scrutini indetto dai sindacati Confederali, Snals, Gilda, in giorni e con modalità diverse anche Cobas e Unicobas, hanno aderito molti istituti tra cui il liceo Chiabrera -Martini, il liceo Grassi , l’I.S.S. Mazzini-Da Vinci, il liceo Della Rovere, l’I.S.S Boselli-Alberti oltre all’I.S.S di Cairo Montenotte, l’alberghiero di Finale e l’ISSEL di Finale. Nella maggior parte delle scuole, partecipate assemblee sindacali interne hanno portato alla decisione del blocco, malgrado i disagi che questi avrebbero comportato per docenti e per tutto il personale scolastico: “Essere riconvocati per motivi di calendario in tarde ore serali, il sabato e la domenica – ricordano i rappresentanti delle diverse RSU in un documento congiunto – ma nulla ha fiaccato la volontà di proseguire nella protesta, in coerenza con le tante e diverse iniziative attuate sinora a partire dallo sciopero riuscitissimo del 5 di maggio, passando per il flash mob in piazza Sisto con i lumini, per finire con il corteo serale per le vie della città dello scorso 5 giugno”. “La buona scuola la si pratica già e siamo noi – rivendicano con orgoglio gli insegnanti – ora come mai uniti e coesi, sia tra istituti diversi che con alunni e famiglie ma mai contro i Dirigenti scolastici come ha dimostrato, fra l’altro, la presenza di molti di loro al nostro fianco nelle manifestazioni. Su tutto ha prevalso il senso di responsabilità per le imminenti convocazioni per l’ esame di maturità: siamo noi che protestiamo ma cerchiamo di garantire un esame di stato sereno a colleghi e maturandi”. “Questa riforma – prosegue il comunicato – oltre a cancellare con un abile colpo di mano il CCNL, quindi diritti acquisiti come lavoratori in anni di lotte, sacrifici e rinunce economiche, non risolverà i problemi veri della scuola che sono la sicurezza degli edifici scolastici dove vivono i nostri figli, il numero di studenti per classe già alto e che sarà destinato ad aumentare per via dei tagli, così come aumenteranno e diverranno indispensabili le richieste dei contributi alle famiglie mentre all’opposto continuano tagli e riduzione del personale sia amministrativo che Ata che comprometterà la sorveglianza ed i servizi essenziali anche nelle segreterie”. “Noi confidiamo nel fatto che famiglie e ragazzi comprenderanno le ragioni dello slittamento di qualche giorno, in alcuni casi, dei quadri con i risultati finali, perché è proprio nel loro interesse che ci stiamo mobilitando in tutta Italia. Non siamo ‘contro’ ma siamo ‘per’, non una visione distruttiva ma costruttiva e condivisa quella che è alla base delle nostre riflessioni. I nostri ragazzi, i nostri giovani, saranno quelli più penalizzati da una scuola asservita a logiche di mercato e clientelari, lontana anni luce dai valori fondanti il servizio pubblico quali la libertà d’insegnamento, di pensiero, la pluralità di idee e di saperi”, concludono.

 23/06/15

Buona Scuola: da oggi al via la tre giorni di proteste dei sindacati Buona Scuola: da oggi al via la tre giorni di proteste dei sindacati Le polemiche in merito alla riforma della Buona Scuola non si sopiscono affatto e, anzi, da oggi saranno la spinta che darà vita a importanti e estese proteste organizzate dai sindacati. Le discussioni già suscitate e il parere negativo della Commissione Costituzionale del Senato non hanno scoraggiato l’esecutivo, che sembra anzi intenzionato a porre il voto di fiducia sul nuovo testo del decreto legislativo, comprensivo del cosiddetto maxi emendamento che dovrebbe comprendere le modifiche ai punti più discussi, primo fra tutti i poteri del super preside. Per tutta risposta, il fronte sindacale non si fida e si presenta compatto a promettere battaglia: Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola, Cobas, Snals-Confsal e Gilda-Unams hanno dichiarato che, a partire da oggi, inizieranno tre giorni di movimentazioni anti riforma. A Roma, a partire dalle 5 di oggi pomeriggio ci saranno comizi pubblici in piazza delle Cinque Lune e in piazza Vidoni. I Cobas hanno invece organizzato per domani manifestazioni in tutte le piazze italiane. “Il 24 e il 25″ annuncia il portavoce dei Cobas Piero Bernocchi “quando il testo dovrebbe arrivare in aula per il voto finale, torneremo in piazza in tutte le città. Il movimento ha rafforzato ulteriormente la lotta ed è pronto a manifestare senza sosta, riaffermando che per i docenti è intollerabile perdere la libertà di insegnamento, essere giudicati da colleghi o presidi che non hanno alcun titolo per farlo, essere assunti e licenziati da un preside-padrone che premia o punisce in base alla subordinazione ai suoi voleri; mentre l’assunzione stabile dei precari non è una concessione del governo ma un dovere assoluto verso docenti ed Ata che lavorano nella scuola da lungo tempo e che ogni anno vengono assunti e licenziati”.

il manifesto Data 24-06-2015 Pagina 2 Foglio 1

IL RACCONTO • Rottura irreversibile tra scuola e il Pd: contro il Ddl i sindacati annunciano ricorsi

«Contro la riforma una guerriglia vietnamita» Roberto Ciccarelli

ROMA

Si sono sedute sull'asfalto bollente di metà po­meriggio in piazza delle Cinque Lune. Una ven­tina di maestre e docenti delle superiori ieri

portavano al collo un cartello che, dopo la protesta di Bologna, ha fatto il giro del paese: «docente in sciopero della fame». In pochi minuti, strette tra un cordone di polizia lungo venti metri e alcuni blinda­ti che vigilavano imponenti sopra le loro teste, han­no ricreato un' aula ideale. In tondo, c'era tutto: una lavagna, simboleg­giata da uno striscione nero sul quale un gessetto bianco ha scritto «No al preside sindaco». L'aula è stata ricreata da un capannello forma­to da un centinaio di persone che ascoltavano attente. Poi le docenti si sono incatenate ai polsi e hanno iniziato a leggere gli articoli che la co­stituzione dedica all'istruzione e alla scuola. In coro, come un rito lai­co, a recitare la costituzione come un vangelo. Una fotocopia contro l'arroganza senza limiti di un governo che metterà domani la fiducia al Senato su uno dei provvedimenti più contestati e impopolari degli ultimi anni. La rottura tra questo mondo e il partito democratico qui sembra irreversibile.

La lettura della costituzione è uno dei simboli più forti visti nel pri­mo giorno di mobilitazione unitaria dei sindacati della scuola: Flc Cgil e Cobas, Snals e Gilda, Cisl e UiI, gli autoconvocati delle scuole roma­ne. In cinquecento volevano andare a manifestare davanti al Senato «come si fa a Londra dove i manifestanti protestano al parlamento o a Downing street - ha urlato ad un microfono Piero Bernocchi (Cobas) -solo in Italia questo non è possibile». Il corteo che domani partirà da Bocca della Verità e arriverà a Campo de' Fiori «passerà sotto il Senato mentre voteranno questa legge incostituzionale». Ieri la vigilanza era altissima. Per fare cinquanta metri i sindacalisti hanno dovuto contrat­tare con la Digos oltre un' ora sul marciapiede davanti ad una delle en­trate degli uffici dei senatori, in una curva stretta che da Corso Rinasci­mento porta al Lungo'Tevere. Carabinieri in tenuta antisommossa e scudi a terra osservavano attenti. Striscioni di ogni tipo contro la rifor-

ma, molti fai-da-te e ready-made, con vignette e di­segni che irridono il «giglio magico» nelle pose più divertenti e turpi: c'è,i1 ministro dell'Istruzione Gian­nini, quella delle riforme Boschi, al centro l'inviso «preside del consiglio» Renzi. Dal camioncino dell'amplificazione si vendono a pochi euro le ma­gliette bianche già viste a Roma durante gli impo­nenti flash-mob a piazza di Spagna: «La scuola stata­le è un patrimonio nazionale da difendere» c'è scrit­to. Tra donne e uomini di mezza età, portamento di­gnitoso da docente, scorre un brivido Quando dal

microfono viene scandito il tuturo prossimo che attende la scuola: «Questa piazza sfiducia il governo - ha detto Eugenio Ghignoni, segre­tario Flc-CgiI Lazio - ma il governo sappia che verrà sfiduciato nelle ur­ne. Dopo questa fiducia Renzi arriverà al 15%;>. Applausi, l'indignazio­ne è vibrante. «La responsabilità del caos nelle scuole da settembre sa­rà solo del governo» continua Ghignoni. In termini più chiari: il gover­no si è messo contro tutti, ma proprio tutti i sindacati, che conoscono il metodo per far saltare il banco. A sua volta Bernocchi prevede una «guerriglia vietnamita» alla ripresa dell'anno scolastico: «I presidi lo sanno, dovranno girare con gli avvocati per difendersi dai ricorsi». La Gilda ha fatto sapere che ricorrerà alla Corte Costituzionale e lancerà un referendum abrogativo. Se solo la metà di questi avvertimenti a un governo che si è messo contro il suo stesso elettorato per un mero pun­tiglio ideologico è vera, la scuola conoscerà un tasso di conflittùalità mai vista. Al marchionnismo molecolare del «preside manager» che cancella la libertà di insegnamento e apre la breccia al clientelismo (ma solo dalZ016) risponderà subito con gli strumenti del ricorso a ca­tena: «Sono 70mila i precari che ricorreranno in tribunale - ipotizza Marcello Pacifico dell'Anief - chi ha frequentato i corsi di abilitazione Pas o i Tfa ha diritto all'assunzione, senza baratti o ricatti». «Il rnaxie­mendamento non modifièa !'impianto della riforma. La fiducia rappre­senta un atto criminale contro la democrazia - sostiene Danilo Lampis coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti - Indipendente­mente dalla dittatura della maggioranza, e da ciò che accadrà in aula, intendiamo bloccare in ogni modo l'applicazione di questa riforma».

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il Resto del Carlino Bologna

<<Fermatevi» : duecento in corteo

contro il ddl

LA PROTESTA ! 'Part:ig;~i ~elili. scu.ol-: pubblica' In cor1l:lo len pomenJDPo. Molti parteciparanno domani III presidio romano

FERMATEVI urlano i Partigiani della Scuola pub­blica che stanno giocando il tutto per tutto pur cii bloccare il dcii J:enzi:mo sulla Buona Scuola che, in Senato, sta viaggiando alla velocità della luce. Han­no sfilato in ulla circa duecento dalla ginkgo bìloba, la vicina libelle dell'Ufficio scolastico regionale in via Castagllolì, alla PrefetlUIll .. Lo sniscione di al)cr­tUIll C'n anche il grido di gllerra 'Fellllatevi' che, al pali di 'Non avrete Illai la nostra fiducia', è liecheg­giato lungo ìl percorso: Molìne, Rìghi, Indipenden­za e piazza Maggiore. Poi passaggio nel co11ile d'ono­re del Comune e approdo in piazza Roosevelt Lo str;.saone è lo stesso che, lutti i giomi alle 17,.30,. è stato smwlalo sotto le finestre dell'Ufficio scolastico

Data 24-06-2015 Pagina 13 Foglio 1

regionale dai manifestanti. La protesta contro il ddl va avan ti da tempo: ìl primo passo re stato un o sciope­ro della fame a staffetta a cui hanno adelito anche alcuni vip com e lviaurizio Landini della Fio m, la po­litologa Nadia Urbinati e l'attore Ivano MarescottL Un 'Femlatevj' organizzato da tutti i sindacati (dall'FIr Cgil ai Cobas l)assando per la Cisl e la un Scuola, Snals e Gilda) in concomitanza con il presi­dio permanente 0I:ganizz3to davanti a Palazzo Mada­ma: il cOiteo dì Roma, domani alle 17, andrà da Piaz­za Bocca della Verità a Campo de Fiori proprio ilei giorno nel quale dovrebbe ani.vare la votazione fina­le sul cIcIl. Da Bologna pal1irù un pullman 1I11itarìo di partecìpauti.

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LA NAZIONE Pisa Pontedera

Data

Pagina

Foglio

24-06-2015 8 1

H • CRONACIIPISA _._-_._. __ .... _._ .. _-- --------------------------_._~.-

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n Sole9]{l mmrn Data 24-06-2015 Pagina 5 Foglio 1

Pubblico impiego. Aggiornata a oggi la riunione della camera di consiglio della Corte

Blocco contratti statali, slitta la decisione della Consulta Davide Colombo Marco Rogari ROMA

È aggiornata a Qggi la camera di consiglio della Corte costitu­zionale chiamata a pronunciarsi sul blocco dei contratti nel pub­blico impiego. Come previsto, i giudici della Consultasi sono riu­niti ieri ma in serata è stato deciso di proseguire la riunione questa mattina. Occorrerà dunque at­tendere almeno altre 24 ore per sapere se la Consulta dichiarerà legittimo il congelamento di sti­pendi e trattamenti accessori per il personale del pubblico impiego contrattualizzato introdotto nel 2010 per gli anni dal2011 al 2013 dall'esecutivo Berlusconi poi confermato e prorogato dai Go­verni successivi.

Nel caso di una bocciatura del blocco, invocata dai sindacati, la ricaduta negativa sui conti pub­blici sarebbe di 35 miliardi (due punti di Pil) secondo le indica­zioni contenute nella memoria difensiva dell'Avvocato dello Stato, Vincenzo Rago. Che ieri nell'udienza ha invitato la Corte, nelcasodiunapronunciadiinco­stituzionalità delle norme sul blocco dei contJ:atti, a chiarire «i tempi di applicazione» della pro-

pria dichiarazione. Rago, pur senza citare il rischio di "buco" da 35 miliardi, ha esplicitamente richiamato l'articolo 82 della Co~ stituzione, modifIcato nel 2012, che prevede l'obbligo di pareg­gio di bilancio «per valutare sot­to il profIlo della ragionevolezza le scelte legislative». E ha fatto ri­ferimento alla recente pronun­cia della Consulta sulla Robin tax, dichiarata incostituzionale

IN BALLO 35 MILIARDI L'avvocato dello Stato evoca la pronuncia sulla Robin tax. Si guarda pure al precedente della legitti mità peri non contrattualizzati

ma senza effetto retroattivo. I le­gali dei sindacati (Flp, Fialp e Cse, che insieme a Unams, Con­fedir, Cse e Confsal, hanno fatto ricorso) hanno invece ribadito che il blocco dei contratti è «inaccettabile e eversivo» e han­no sottolineqto che «il vulnus creato» da questo intervento «è triplo» rispetto a quello che nelle scorse settimane ha portato la Corte a bocciare il blocco dell'in-

dicizzazione delle pensioni. I giudici della Corte oltre a

guardare alle due recenti pro­nunce su Robin tax e perequazio­ne delle pensioni valuteranno con ogni probabilità anche la de­cisione già presa dalla Consulta nel dicembre 2013 nel dichiarare legittimo per il solo personale del pubblico impiego non contrat-

, tualizzato (magistrati, profes~ori universitari) proprio ilbloccode­gli adeguamenti retributivi e de­gli automatismi stipendiali intro­dotto nel 2010 dal governo Berlu­sconi con il decreto legge n. 78.

La pronuncia della Consulta avrà quasi sicuramente una rica­duta anche sul cammino in com­missione Affari costituzionali al­la Camera della riforma Pa targa­ta Madia Ieri è stato approvato un emendamento a fIrma Gio­vanna Martelli (Pd) che fa scen­deredal20%allo%lasogliadidi­pendenti cui è assicurato entro tre anni,nei casi in cui lo richieda­no, forme di telelavoro. È poi pas­sato un altro correttivo, sempre del Pd, frnalizzato a dare tempi certi per le risposte della Pa a cit­tadini e imprese sul versante del­le procedure collegate a: Scia e si­lenzio-assenso.

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COBBIERE DELLA SERA

ROMA

Proteste

Domani corteo contro il ddl scuola Venerdì sciopera il trasporto pubblico

Altri due giorni di passione per i romani sul fronte delle manifestazioni. Domani pomeriggio, dalle 17, corteo contro il disegno di legge sulla scuola da piazza Bocca della Verità fino a piazza di Campo dè Fiori percorrendo via Luigi Petroselli, via del Teatro Marcello, via dell' Aracoeli, via delle Botteghe Oscure, largo di Torre Argentina, corso Vittorio Emanuele II, piazza San Pantaleo e via dei Baullari. Alla manifestazione - che si concluderà alle 22 ed è indetta da Cgil, Cisl, Uil e Cobas - è annunciata la partecipazione di circa mille persone. Per esigenze di ordine pubblico, entro le 14, la Questura ha disposto la rimozione di tutti i veicoli in sosta, comprese moto ed eventuali parcheggi taxi dalla Bocca della Verità a Campo de' Fiori. Previste chiusure e deviazioni per 30 linee di autobus. E per venerdì è in programma proprio lo sciopero del trasporto pubblico di 24 ore organizzato dai sindacati OrSA, Fast Confsal e UgI che coinvolgerà i collegamenti dell'Atac. La protesta si concentrerà fra le 8.30 e le 17, dalle 20 a fine servizio. Domani notte possibili problemi per i bus notturni, le linee Mal e Ma2 sostitutive della Metro A, per la Metro B/Bl, per le corse del tram 8 e per le linee 115, 301 e 913. Lo sciopero non interessa la rete Tpl e il trasporto extraurbano.

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Data 24-06-2015 Pagina 6 Foglio 1

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Gazzetta del Sud Pubblico impiego

Blocco contratti oggi la decisione Frash mob dei lavoratori aderenti a Confsal Unsa davanti alla Consulta

ROMA

Si è conclusa nel tardo pome­riggio la camera di consiglio al­la Corte Costituzionale, chia­mata a esarninare la legittimità delle norme che hanno impo­sto il blocco dei contratti e de­gli stipendi nella Pubblica am­ministrazione. I giudici si riu­niranno di nuovo stamane.

Le norme sul blocco dei con­tratti pubblici «hanno congela­to gli stipendi dal 2010 e la contrattazione per quasi 6 an-

ni: è stato un intervento non proporzionale allo scopo», ha detto in udienza l'aw. Stefano Viti, uno dei legali diFlp e Fialp che hanno fatto ricorso. Viti ha citato dati 1stat, ma anche del Mef e della Corte dei Conti, ac­clusi agli atti: dati che "dimo­strano questa dinamica che tocca lO milioni di italiani». Uno degli aspetti centrali toc­cato dai legali delle parti ri­guardala durata del blocco. Vi­ti, citando tra l'altro Giuliano Amato, in udienza come giudi­ce costituzionale e allora presi­dente del Consiglio, ha richia­mato il blocco deciso nel 1992, quando «avevamo da poco aderito al Trattato di Maastri-" eht, erano andate deserte due

I legali dei sindacati: 35 miliardi il costo èhe avrebbe una bocciatura del provvedimento

La protesta. I lavoratori ieri mattina davanti alla Consulta

aste dei buoni del Tesoro plu­riennali, la lira era fortemente svalutata e, oltre alla manovra del6xlOOO su tutti i conti cor­renti, fu deciso il blocco con­trattuale, ma per un solo an­no". Blocco che la Consulta le­gittimò con la sentenza 245/1997. Ma allora «erava­mo prossimi a una crisi "argen~ tina"», ha sottolineato illegale. «Dati Mef e Cone dei Conti del 2014 dicono che le retribuzio­ni sono tornate al livello del 2002".

«Bloccando la contrattazio­ne collettiva - ha aggiunto l'avv. Michele Mirenghi,an­ch'egliperFlp"eFialp-siè bloc­cato il meccanismo per deter­minare una giusta retribuzio-

Data 24-06-2015 Pagina 3 Foglio 1

ne". E attraverso le proroghe «si è operato di fatto un blocco sine die, perché è vero che il blocco arriva al 2015, ma si è prodotto un meccanismo per cui in nome della spesa pubbli­ca lo stop si può reiterare. Que­sto non è sostenibile». Citando le cifre indicate dall'avvocam­ra dello Stato, che calcola in 35 miliardi di euro il costo che avrebbe una "bocciatura" del blocco, Viti ha osservato ehe si tratta di valori paragonabili a «una manovra finanziaria» che si sono "fatti pesare sulle spalle dei soli dipendenti pubblici».

Mentre era in corso l'udien­za, flash mob davanti alla Con~ sulta dei lavoratori della Con­fsal Unsa, sindacato che ha promosso il ricorso. -c

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Gazzetta del Sud

La protesta

CONTRO IL ~BU)CCOft DEI CONTRATTI NEL COMPA.RTO GIUSTIZIA

Confsal-Unsa scende in piazza • Ieri mattina davanti al Pa­lazzo di giustizia un gruppo di lavoratori iscritti e non al sin­dacato Confsal-Unsa ha mani­festato in contemporanea allo svolgimento dell'udienza da­vanti alla Corte Costituziona­le, per la discussione sulla le­gittimità del blocco dei con­tratti dei dipendenti pubblici. il ricorso presentato a Raven­na dalla Confsal-Unsa è stato . dichiarato da quel giudice ''non manifestamente infon-

dato" con iinvio al giudice delle leggi. Nonostante il cla­more mediatico negativo su­scitato dalla vicenda adducen­do possibili buchi di bilancio in caso di pronunciamento fa­vorevole della Corte, i lavora­tori hanno voluto manifestare per tutta la durata dell'udien­za dimostrando di credere an­cora in una giustizia giusta che finalmente ristabilisca il diritto al rinnovo del contrat­to di categoria, fermo al 2009 .

Data 24-06-2015 Pagina 27 Foglio 1

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laCittà QVOTIDlJlNO DI SALERNO E PROVINCIA

Data 24-06-2015 Pagina 7 Foglio 1

Stipendi pubblici, si rischia un'altra stangata La Corte Costituzionale riunita per decidere sul blocco dei contratti (dal 2010). In ballo 35 miliardi

di Andrea Scutellà • ROMA

Un'altra "bomba", dopo quella delle pensioni, ticchetta sotto le casse del Tesoro. Si è tenuta ieri a Roma, nel Palazzo della Con­sulta di fronte al Quirinale, un'udienza che, secondo l'Av­vocatura di Stato, potrebbe co­stare a via XX settembre circa 35 miliardi di euro pregressi e 13 di fondi strutturali da mettere in bilancio dal 2016. Si tratta del congelamento degli stipendi pubblici per il quinquennio 2010-2015, su cui i tribunali or­dinari della Capitale e di Raven­na hanno sollevato eccezioni di

incostituzionalità, dopo il ricor- appella al ruolo istituzionale so dei sindacati del pubblico della Consulta. «Oggi la Corte -impiego. La camera di consiglio argomenta - non deve tanto della Corte non è giunta ieri a guardare gli effetti economici una decisione e si riunirà anche calcolati dall' avvocatura dello oggi. Correva l'anno 2010 quan- Stato. Ma deve decidere se è sta­do l'ex numero uno del Mef, ta violata la costituzione o me­Giulio Tremonti, decise il con- no». Un provvedimento che se­gelamento degli stipendi pub- condo il leader sindacale ecce­blici tra gli altri provvedimenti de anche i limiti temporali di d'austerity per il triennio una simile azione. «Dal 2010 al 2011-2013. Ma il «delicato mo- 2015 - prosegue Battaglia - sono mento della vita nazionale» evo- passati due rinnovi di contratto cato dal ministro di Berlusconi che sono stati rinviati. Posso ca­è divenuto poi regola, stando al- pire nel periodo 2010-2012, in le proroghe del governo Letta piena crisi finanziaria, ma che nel 2014 e di Renzi nel 2015. poi venga prorogato anno per Massimo Battaglia, segretario anno da tutti i governi tecnici e del sindacato Confsal-Unsa, si non di questo Paese, non va be-

Flash mob dei lavoratori del sindacato Confsal alla Consulta

ne. 13 milioni e 200mila lavora­tori pubblici non hanno tutti gli stipendi della magistratura o dell'avvocatura: sono carabinie­ri, infermieri, impiegati dei tri­bunali e delle prefetture. È un mondo variegato, dove ci sono persone che guadagnano 1.200-1.300 euro al mese».

Incostituzionale, secondo i giudici che hanno rimesso la questione alla corte, sarebbe la non eccezionalità dei sacrifici richiesti e la maggiore inciden­za sui dipendenti a reddito più basso - il blocco, infatti, non prevede criteri di gradualità - e avrebbe fatto perdere ai dipen­denti 1'8% del loro potere d'ac­quisto. In gioco gli articoli 2, 3, 35,36 e 39 della nostra Carta.

LA CRISI

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IAGAlZElfAlmMIlZOGIORNO Data 24-06-2015 Pagina 2 Foglio 1

L'ATTESA UDIENZA PER ESAMINARE IL BLOCCO VARATO PER DECRETO NEL 2010 PER IL TRIENNIO 2011·2013 E LA PROROGA 2014

Blocco contratti pubblici, palla alla Consulta Camera di consiglio aggiornata a oggi. La questione è stata sollevata dai Tribunali di Roma e Ravenna

• ROMA. Non si è conclusa ieri la camera di consiglio della Corte costituzionale che deve decidere anche sui ricorsi contro il blocco dei contratti del pubblico impiego negli ultimi sei anni. La camera di consiglio riprenderà oggi.

La questione è stata sollevata dai Tribunali di Roma e di Ravenna dopo i ricorsi di vari sindacati del pubblico impiego: Confedir, Flp, Fialp, Gilda-Unams, Cse, Confsal-Unsa. «At­tendiamo fiduciosi la Camera di Consiglio. 'Serve un atto di giustizia» ha dichiarato Mar­co Carlomagno, segretario generale Flp, il sindacato che con il suo ricorso ha innescato il giudizio di costituzionalità. Un atto «che per­metta la ripresa della contrattazione, la difesa del potere d'acquisto falcidiato dal blocco, il riconoscimento della dignità del lavoro pub­blico. Siamo fiduciosi che la Corte, nel solco delle decisioni di questi milli, faccia giustizia» conclude il sindacalista.

ROMA Il palazzo della Consulta

Le norme sul blocco dei contratti pubblici «hanno congelato gli stipendi dal 2010 e la contrattazione per quasi 6 milli: è stato un intervento non proporzionale allo scopo» ha detto in udienza l'avvocato Stefano Viti, uno deilegalidi Flp e Fialp. Viti ha citato datiIstat, ma mIche quelli di Mef e Corte dei Conti, acclusi agli atti: dati che «dimostrano questa dinamica che tocca lO milioni di italiani». Uno degli aspetti centrali toccato dai legali delle parti riguarda la durata del blocco. Viti, ci­tmIdo tra l'altro Giuliano Amato, presente in udienza come giudice costituzionale e allora presidente del Consiglio, ha richiamato il blocco deciso nel 1992, quando "avevamo da poco aderito al Trattato di Maastricht, erano andate deserte due aste dei buoni del Tesoro pluriennali, la lira era fortemente svalutata e, oltre alla mmIovra del 6 per mille su tutti i conti correnti, fu deciso il blocco contrattuale,

ma per un solo anno". Blocco che la Consulta legittimò con la sentenza 245/1997. Ma allo­ra"eravamo prossimi a una crisi 'argentina' -ha sottolineato l'avvocato - ora o ci è stato taciuto qualcosa ed eravamo in una situazione simile a quella dell'Irlanda, del Portogallo o della Grecia oggi, oppure non era così e si è disposto un intervento che blocca le dina­miche salariali e contrattuali e non è pro­porzionale allo scopo". E nel contempo "dati Mef e Corte dei Conti del 2014 dicono che le retribuzioni sono tornate allivello del 2002".

Mentre erano in corso i lavori, davanti alla Consulta s'è svolto un flash mob della Confsal Unsa. Una quarantina di lavoratori, riuniti sotto la sede della Corte, hanno così alzano cartelli per chiedere lo «stop al blocco dei contratti della Pa». E ancora, un altro slogan recitava: «Contratto statali, rispetto per la Costituzione».

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La Provincia Data 24-06-2015 Pagina 4 Foglio 1

Blocco contratti pubblici Consulta, al via l'udienza Roma

Si è aperta in Corte Costituzionale l'udienza per esaminare il blocco dei con­tratti pubblici varato per de­creto nel 2010 per il triennio 2011-2013 e la proroga 2014. Giudice relatore è Silvana Sciarra. Vincenzo Rago l'avvo­cato dello Stato «a difesa» del­le norme impugnate. La que­stione, che rischia di creare un «buco» di 35 miliardi nelle cas­se dello Stato, è stata sollevata dai Tribunali di Roma e di Ra-

venna dopo i ricorsi di vari sin­dacati del pubblico impiego: Confedir, Flp, Fialp, Gilda­Unams, Cse, Confsal-Unsa.

Se opterà per una pronuncia di incostituzionalità «la Corte chiarisca i tempi di applicazio­ne della propria dichiarazio­ne», avverte l'avvocato dello Stato Vincenzo Rago che nel­l'udienza di fronte alla Consul­ta ha richiamato esplicita­mente l'art. 81 della Costitu­zione, modificato nel 2012, che prevede l'obbligo di equilibrio di bilancio per lo Stato.

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LASICILIA Data 24-06-2015 Pagina 7 Foglio 1

L'UDIENZA. L'awocato dello Stato: se decide per l'incostituzionalità, la Corte eviti la retroattività

Blocco stipendi, al via l'esame Consulta la sentenza potrebbe valere 35 miliardi

RoMA. Occhi puntati sulla Corte costitu­zionale chiamata a decidere sul blocco degli stipendi nella Pubblica ammini­strazione. Una sentenza che sulla carta vale circa 35 miliardi e per questo desti­nata a riaccendere le polemiche dopo la pronuncia dei supremi giudici che han­no bocciato poche settimane fa il bloc­co delle pensioni. Ieri è stato awiato l'esame della questione, che proseguirà oggi.

Due i ricorsi all'attenzione della Con­sulta: uno da parte di alcuni dipenden­ti degli uffici giudiziari di Ravenna, l'al­tro da una serie di sigle sindacali dei di­rigenti pubblici della Presidenza del consiglio. Identico l'oggetto e cioè la ri­chiesta di cancellare la previsione del blocco degli stipendi fermi al 2010 dal1 gennaio 2011 al31 dicembre 2014. Pre­visione confermata poi a decorrere dal 1 gennaio 2015 attraverso la decurtazione delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio. I ricorrenti con­testano una serie di violazioni, dal prin­cipio di eguaglianza alla lesione del principio solidaristico, passando per la violazione del principio di uguaglianza, dei principi di tutela del lavoro, della re­tribuzione proporzionata e adeguata, della contrattazione collettiva e della capacità contributiva.

Nel rimettere gli atti alla Consulta, il Tribunale di Roma ha sottolineato come il blocco disposto per un triennio e poi ulteriormente prorogato difetti «nella sostanza del requisito dell'ecceziona­lità e temporaneità della disciplina, che aveva consentito alla stessa Corte di ri­gettare in passato le consimili questio­ni di costituzionalità prospettate.lnfat­ti, la sospensione della negoziazione sugli incrementi retributivi disposta per un triennio determina un vero e proprio "congelamento" della fisiologica dina­mica retributiva», non comparabile agli

effetti prodotti da un'analoga norma del 1992 «effettivamente di natura tran­sitoria ed emergenziale in quanto circo­scritti ad anno». Circostanza conferma­ta dalla proroga della misura nel 2013 che ha reso di fatto stabile una disposi­zione a carattere eccezionale «e, addirit­tura, disponendo ex novo la sospensio­ne dell'indennità di vacanza contrat­tuale per gli anni 2013-2014, indennità che era stata, invece, salvaguardata per gli anni 2010-2012. 11 tutto, peraltro,

con espressa esclusione del recupero per la parte economica».

Netto anche il contenuto dell'ordi­nanza del tribunale di Ravenna che a febbraio del 2014 ha accolto un ricorso

FLASH MOB DELLA CONFSAL UNSA DAVANTI AL PALAZZO DELLA CONSULTA

analogo da parte di alcuni lavoratori de­gli uffici giudiziari che chiedono l'ade­guamento della retribuzione e l'inden­nizzo per il danno subito dal blocco de­gli stipendi. 11 giudice in questo caso, soffermandosi tra le altre cose sulla pre­sunta violazione della norma rispetto agli articoli 2 e 53 della Costituzione, ha ricordato tra l'altro «come i dipendenti pubblici con stipendi più bassi vengono colpiti a scapito di soggetti con più ele­vato reddito, come per esempio accade ai dirigenti dei medesimi uffici giudizia­ri dove lavorano i ricorrenti».

Ieri l'awocato dello Stato Vincenzo Rago ha chiesto che, se opterà per una pronuncia di incostituzionalità sulle norme sul blocco dei contratti pubblici, «la Corte chiarisca i tempi di applicazio­ne della propria dichiarazione». Rago ha richiamato esplicitamente una re­cente sentenza della Consulta, quella sulla cosiddetta Robin Tax, la tassa sul­le società petrolifere, che è stata dichia­rata incostituzionale ma senza effetto retroattivo, per evitare buchi nel bilan­cio statale legati alla restituzione delle imposte pagate. E in tal senso Rago ha chiesto, in prima istanza, che la Corte di­chiari inammissibile e infondata la que­stione di legittimità sollevata, e in su­bordine, in caso di accoglimento, che definisca gli effetti temporali della pro­pria pronuncia.

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n Sole9]{l mmrn

l'ANALISI altro modo per prendere tempo. In un campo SU cui gli altri paesi

------------ europei sono avanti da almeno Eugenio Bruno

Autovalutazione e sperimentazione non fanno rima con il merito

Se non è un'autovalutazione poco ci manca llrischio che le decisioni sui premi agli

insegnanti meritevoli si risolvano in un affare tutto interno al corpo docente resta immutato anche dopo la presentazione del maxiemendamento deirelatori. Aver portato da due a tre (e non più a quattro come previsto alla vigilia. ndr) il numero di prof presenti all'interno del comitato di valutazione non è sufficiente a scongiurare questo pericolo.

Decisivo per i rapporti di forza all'interno dell'organismo che dovrà fissare i criteri per incentivare il merito dei docenti sarà infatti il membro esterno. Che potrà essere -ed ecco l'escamotage trovato dalla maggioranza per andare incontro alle richieste dei sindacati -asua volta un docente. A decidere sarà l'ufficio scolastico regionale che in alternativa potrà optare per un dirigente scolastico o un tecnico. Ed è consigliabile che ove possibile lo faccia se non si vuole trasformare in una falsa partenza l'avvio -fmalmente -della valutazione estesa ai professori.

Ma c'è un'altra minaccia che si annida tra le pieghe del provvedimento alla luce delle modifiche proposte nel testo su cui il Senato voterà domani la fiducia al governo. Ed è quello che anche stavolta non si vada oltre lasperimentazione: una pratica che la SCl,lola italiana conosce da oltre 25 anni ma che non ha dato fmora, come ricordato nei giorni scorsi su questo giornale, i risultati sperati Stabilire sin d'ora che dopo tre anni sifarà un "tagliando" alle decisioni prese dalle singole scuole per poi arrivare a delle linee guida nazionali sembra un

un decennio.

Data 24-06-2015 Pagina 5 Foglio 1

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n Sole9]{l mmrn

Scuo1a,Hgovemo «b1inda» Jarifunna

• . di assunzioni

Data 24-06-2015 Pagina 5 Foglio 1

ti I Confermato

I• a· il piano

Eugenio Bruno e Claudio Tutti. __ 5 _________ ' _. __ de,docenti I

ASSUNZIONIlN DUE TEMPI Subito in cattedra i 45mila precari assunti da turn over o sui posti disponibili, per gli altri 55mila stabilizzazione in corso d'anno

ruc d 11' o truz° Le altre novità : La stretta sui tempi lorma e IS Ione Arriva il tetto a lOOmila euro perlo schoolbonus I Deciso lo stop dell'iter in commissione, si va IL DDL A PALAZZO MADAMA I Slitta a dicembre il concorso da60milaposti in aula tra le proteste dell'opposizione

Scuola, il governo «blinda» la riforma Domani il Senato vota la fiducia, martedì tocca alla Camera -Tre prof nel comitato di valutazione

Eugenio Bruno Claudio Tucci ROMA

Lavalutazionedeidocentiresta "sperimentale", e nel comitato, che dovrà indicare i criteri per assegna­re i fondi premiali agli insegnanti meritevoli, entra unmembro ester­no, individuato dall'Ufficio scola­sticoregionaletraprofessori, presi­di e dirigenti tecnici (il numero di docentisaledadueatre).Siconfer­ma la maxi-stabilizzazione di 100.701 precari, che avverrà però in due tempi: subito, entro illS settem­bre, in cattedra 4smila docenti as­sunti da tum-over o su posti vacan­ti, per i restanti ssmila (i professori

in più dell'organico dell'autono­mia) l'immissione in ruolo avverrà con il meccanismo della nomina giuridica, da perfezionare, dal pun­todi vistaeconomico,incorsod'an­no, con l'effettiva presa di servizio pressolasedeassegnataPertuttigli altriprecariabilitaticoniTfaoiper­corsi speciali (Pas), esclusi dal pia­no straordinario, se ne riparlerànel nuovo "concorsone" da bandire in dicembre per 60mila posti (si rico­nosceràun punteggio aggiuntivo ai loro titoli e al servizio svolto, e non piùunariservadiposti),

Sono i punti principali delmaxie­mendamento alla riforma della scuola che è stato presentato ieri mattina dai due relatori, Francesca

Le principali novità del maxiemendamento

I1cornitato perlavalutazionedei docentivedesalireda duea tre (di cui duesceltidalcollegiodei docentteunodaltonsigiiodi . istituto)ilnutnet:odei prof. Il numerototalepassaa7vistochesi aggiungéUllcmnponenteestemo indiViduatodaU'llfficìoscoiastico regionaletra docenti.dirlgenti 'scolastidedfrigentitecnide vengQJlOcoilfermatiilpresideedue rappresentantideigenitori(ouno dElglistudenti allesuperiori).llsuo compitoresta quello diflssarei critericheflpres1dedovrà utilizzare perpremiareldocenti. Dopò un primotrienniosperimentale arriverannolineeguldanazionali

Ritaglio

Nuovi paletti alla chiamata diretta dei presidi. Ildirigente scolastico pUÒutilizzareldocentIinclassidi concorsodiversedaquelleperle qualisonoabilitattpurché«non slanodisponibili nelrambito territoriale docenti abilitati in quelleclassidiconcorso». Unaltrò vincolo riguarda la precisazione che reserciziodeì sùoi poteri di' gestionedeIle risorse materiali. umaneefinanziarieandràsvolto nel «rispettodeUecompel:enze degli organi collegian}). Trai criteri· perla "pagella" a tuiipresidi sarannosoftopostispuntala valorizta~onedelltimpegnoedei merittprofessìonalididocentieA~

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Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap), dopo un breve faccia a faccia con la ministraStefania Giannini,esucuiil Senato voterà domani la fiducia, Una blindatura che dovrebbe ripe­tersi martedì alla Camera con un nuovo voto di fiducia Di fatto la maggioranzahadecisodibypassare le "forche caudine" della commis­sione Istruzione guidata da Andrea Marcucci (Pd) e affidare le sorti del­la riforma (e dell'esecutivo) al re­sponso dell'assemblea di Palazzo Madama Una decisione suggellata dalla conferenza dei capigruppo che si è svolta nel pomeriggio tra le protestedell'opposizione,Esucuisi è spoffrmato in serata il premier Matteo Renzi: «Ai senatori la scelta

Il governo conferma il pianodi maxi·stabilizzazione di 100.701 insegnanti precari.Saranno assunti quasi tutti gli iscritti nelle Gae, e i vincitori egli idonei deU'ultimoconcorso Profumo. le immissioni in ruold!perà awerrannClin duetElmpi. subito. entroil15 sEtembre, in cattedre 45mila docenti.i restahti55mila saranno stabilizzati ton Il meccanismodetla nomina giuridica. da PElrfezionare In corso d'anno. Gli altri abilitatiTfa e l'as, non assunti, potranno partecipare aUa nuova selezione didicembreda 60mila posti,elì avranno un puntegg'ioaggiuntivo

tra la strada dell'ostruzionismo e la strada dell'occupazione»»

Passando alle altre modifiche il nuovo testo assegna più tempo a scuole e Uffici scolastici regionali per disegnare inuovi ambiti territo­riali (che diventano .operativi nel 2016-2017 e ogni docente potrà indi­carne cinque) e il piano triennale dell'offerta formativa Altra novità, sugliIts, è la possibilità per le fonda­zioni (con un patrimonio di almeno 100mila euro) di attivare altri per­corsi di formazione in altre filiere. E sullo "school bonus" viene intro­dotto un tetto di 100mila euro alle erogazioni liberali dei privati, con l'aggiunta di una quota "perequati­va"dehopercento.

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Data 24-06-2015 n Sole9]{l mmrn Pagina 19

Foglio 1

I primi test del «Renzi uno» • pllgiml19

Scuola, Roma e immigrati: i primi incerti test del «Renzi uno»

I l ritorno delRenzil, come aveva promesso il premier dopo il voto amministrativo, non si vede ancora. Forse è troppo presto

ma questa è comunque una settimana, la pri­ma dopo le Urne, in cui si sommano molti test pervalutareilritornoalleoriginidelleaderdel Pd.Lariformadellascuola,lavicendadiRoma e l'intesa a Bruxelles sugli immigrati.

Di quel Renzi! non c'è traccia nella riforma della scuola, per esempio. Sta per vedere lalu­ce un testo che allafme sarà figlio di nessuno e che in compenso scontenterà tutti. Una non­riforma che è statafrutto, ancheinextremis, di nuove mediazioni che ne harmo ulteriormen­te armacquatolasostanza.lnsomma,ilcontra­rio dello spirito del Renzi 1 che rottama veèchi metodi e procede dritto senza concessioni. Se di quel ritorno allo spirito originario se ne do~ veva avere traccia nella prima riforma dopo il voto amministrativo, bene, non si trova. È ve­ro che serviva uno scatto dopo le sconfitte brucianti della Liguria e di Venezia, ma quello scatto sulla riforma della scuola non c'è stato. C'è stato invece il riflesso antico di fare l'as­sunzione di massa di 100mila insegnanti pre­cari accompagnandola a una sinill-riforma.

Manon è solo sulla scuola che nonsi trova­no i segni del ritorno della stagione riformi­sta e rottamatrice del premier e leader Pd. L'attenzione è ancora sulla vicenda di Roma.

59.800 . I recenti sbarchi di migranti

I nuovi arrivi di immigrati in Italia secondo i calcoli del ministro dell'Interno

E lì si continua a traccheggiare. Il premier aveva avvertito Ignazio Marino di farsi da partè, gli ha tolto il sostegno di uomin~ che sono vicini a lui.- lunedì si ha annunciato le dimissioni l'assessore ai Trasporti - ma que­sto non ha smosso il sindaco. E l' ostinaz'ione di Marino riflette l'impasse del segretario Pd. Il darmo su Renzi è già fatto perché non è riuscito subito a rimuovere un sindaco che nonhal'unicacosacheservirebbeperregge­re l'ondata di Mafia Capitale: il sostegno dei romani. Anche questo, quindi, diventa lo specchio di uno stallo senza sbocchi. C'è chi dice che la soluzione potrebbe essere trova­ta a breve ma intanto si vede la fatica é anche la debolezza di un "Renzi 2".

Ma questa settimana ci sono anche ipassag­. gi più delicati in Europa, da un lato la Grecia, dall' altro l' emergenza immigrazione assai più importante per il premier. Il Consiglio U e co_o mincerà giovedì ma le prime notizie non sono affatto confortanti per quel leader che, subito dopo la vittoria alle primarie, aveva addirittu­ra paventato il non rispetto della regola del 3 per cento. È vero che il premierha ottenuto da Bruxelles sia margini di flessibilità sui conti che !'inserimento in agenda dell'emergenza sbarchi ma i risultati effettivi - su questo fron­te - non sono arrivati. L'immagine degli arrivi

quotidiani,lafolladi immigrati alle stazioni di Milano e Roma, sono state-prima del voto -lo spot più efficace per Salvini e più distruttivo per Renzi. Ecco, ora il premier deve uscire da quelle immagini, deve dimostrare di poter co­struire una soluzione che non scarichi il pro­blema immigrati solo sull'Italia.

Le notizie della vigilia non sono rassicu­ranti. E soprattutto quello che ieri è accaduto in Ungheria che ha rifiutato l'asilo ai rifugiati. Ma anche il caos a Calais e l'assalto dei mi­grantiaiTirversolaGranBretagnadimostra­no tutta la debolezza e il fallimento della poli­tica europea. Il punto è che il primo Paese a fare le spese di questa inadeguatezza è pro­prio l'Italia. E il premier che pagherà il prezzo politico più alto è Renzi.

In questa vicenda europea, insomma, non c'èunRenzil02chetenga.Ilpunto,piuttosto, è trovare un' autorevolezza e una forza che fi­nora non abbiamo avuto. Sicuramente sono doti che appartengono non solo a un premier ma soprattutto a una squadra. Che però conti­nuaaesserequelladelRenzil,forsetroppode­bole per problemi estremamente complessi. .

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APPROFONDIMENTO ONLINE

«Politica 2.0 - Economia & Società» çli Lina Palmerini ~~ .. oom

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COBBIEBE DELLA SEBA Data 24-06-2015 Pagina 3 Foglio 1 /2

Assunzioni subito e frenata sui presidi Scuola, voto di fiducia sulla riforma Sul maxiemendamento domani decide il Senato. Sì ai 100 mila precari, slitta la chiamata diretta dei prof

ROMA È la resa dei conti: «ll go- ne, il t:st~ ~o~at~ passa n:l verno ha autorizzato a mettere pomenggIO In nUnIone capI­la fiducia - che sarà votata do- gruppo ed è subito chiaro che mani al Senato - sul provvedi- no~ ci sono p~ù margini di tr~t­mento sulla scuola: se va in tativa: «Per nspettare tempI e porto le assunzioni saranno impe~i è assol.utamet;tte ne-100 mila. Ai senatori la scelta cessano portare In aula il prov­tra la strada dell'ostruzionismo vedimento», spiega al tennine e la strada dell'occupazione». È della riunione Luigi Zanda, il il presidente del Consiglio Mat _ c~pogruppo ~el Pd al Senato. teo Renzi a blindare ufficial- «E a causa del 5.000 emenda­mente ieri sera a Palazzo Chigi menti della Ca~era ~ i 3·000 la rifonna della scuola che an- del Senato se oggi abbIamo do­che nella versione ste~pe~ta, vuto accelera~~», riv~ndica continua a essere una spina nel Francesca PugliSI, relatrice del fi~co del governo. testo. .

E l'atto finale di una giornata . ~ A~~, 9~do ?ggI P?me­convulsa al Senato dove si è nggIO InIZIera la dIscussIOne, consumato l'ultimo ;trappo tra lei non ci sarà, così come l'altro maggioranza e opposizioni sul relatore, Franc? Conte .(Ap). II testo di modifica della rifonna governo andra avantl senza arrivato sul tavolo della com- tentennamenti, con l'obiettivo missione Istruzione. Un «ma- di approvare in ~a definitiva il xiemendamento» che riscrive ddl alla Camera In seconda let­in parte il disegno di legge ap- ~a entro .i pffi?ù gio~ ~ ~u­provato dalla Camera, acco- glio. Per gIovedi ma~a e fis­gliendo alcune delle richieste sat~ la ~e~uta col vot<;> ~ale. ~ contenute nei 3 mila emenda- la.fidu~Ia ~ s~o~tata. E il C:0nsI-menti presentati: le 100 mila glio del ffillllStri ad au~onzzar: assunzioni avverranno tutte ~a, ~<ov: fosse necessano~>. E da subito, ma le nuove regole (co- il VIa libera ~nche presIdente me la chiamata diretta dei do- del Senato P!etro Grasso, che centi da parte dei presidi) sa- sottolinea: «E una prerogativa ranno valide solo da settembre d~l governo, n?n ~ sotte~­del 2016, per dare il tempo alle gIo». Ma le reazIOm so.no furio~ scuole di organizzarsi; tra gli s~. «~e pensan? che Il voto di assunti ci saranno anche gli fI~uCla plachera ,~a vera e pro­idonei del concorso 2012, che pna rivolta che c e da 1?arte del entreranno gradualmente; sarà ~ondo della ~cuola, SI ~tanno introdotto un tetto allo school ~udendo», dice la pres~dente bonus (100 mila euro), ovvero di SeI: Lored~a l?e Petri~, an­alla possibilità di ottenere uno nunCla~do l USCIta dalI Aul~ sgravio fiscale sulle elargizioni durante. il voto. Come faranno l gl" . ftuti·· il d . d senaton della Lega, che parla-a l IS l , numero ei 0- d· .. b gl"

centi nel cOlnitato di valutazio- no l :<ennes~o un ro lO». ne passerà da due a tre, con «Renzi va avanti coni! co~ue­l'aggiunta di un componente ta arrog~a», sott;o ea se-

. . natore di Forza Italia Francesco esterno; verranno mtrodotti G· <È il l di di . criteri chiari per la valutazione IfO. ~ co p.o mano un

. .. . monarca, per il governo e per deI.dmgenti. «Non hanno re- Renzi questa è una vittoria di ceplto neanche una delle no- Pirr b tt . C· St l , b C di o», s o ano l Inque e-stre proposte», s otta orra - l E l'A . fil· d t M· (. d) e. pure me, sm aca o

~~on~~~~~es~~~:~~~~~e~ :!x1~~:d=%e~~~t~:s~~~ T?CCI una sostanZIosa <;luantita ve nulla: tagliate fuori le nuove dI subemendamenti entro .. d· d ti> mercoledì per protesta. Ma non generazIOm l .ocen ~. . ce ne sarà bisogno. Dopo il ve_Valentlna ~antarpla loce passaggio in commissio- Wl @ValentmaSantlB

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3 Mila gli emendamenti che sono stati presentati in Commissione al Senato sul testo della «Buona scuola», che secondo il premier Renzi avrebbero portato al blocco delle assunzioni

721 Mila i posti in organico nelle scuole italiane per l'anno scolastico 2014-2015. A questi se ne aggiungono oltre 92 mila per il sostegno. La maggior parte sono nelle scuole primarie e secondarie ---------

La parola, Le tappe -~~"-~~,~._~------

MAXIEMENDAMENTO .lIddldi riforma della scuola approda

Ci si riferisce a un oggi a Palazzo emendamento Madama presentato dal governo ~---------

che ingloba tutti gli articoli • Centomila della legge in esame, assunzioni sul quale viene entro agosto pòsta la questione (ma una parte di fiducia, che essendo della riforma prlorltariarispetto slitta al a tutte le altre viene 2016-2017): subito votata. è in sintesi Si tratta, nel sistema questo il parlamentare italiano, compromesso di uno strumento che esce per evitare l'ostruzionismo dal in aula da parte maxiemenda-dei partiti, mento

liiJ RIPRODUZlONE RIS.RVATA confezionato dai relatori

Il compromesso della riforma scolastica

Il governo ha accolto presentato in alcune delle richieste commissione contenute nei Istruzione al

3 mila emendamenti Senato

• Domani,a meno di novità, il governo porrà la fiducia

\SSlIlllIOIll subllo t' rrt'IIald SUl preslùl StuoIa. ,oto di fidUCIa sulla rIforma " ~"""~rl",,,, mrlo , d,d, '" , , " ,., l

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COBBIEBE DELLA SEBA

I nuovi docenti in ruolo Il bando a dicembre

Solo la metà sceglierà Altri 60 mila posti dove insegnare con il «concorsone»

li assunti sono i 100.701 previsti. Anche se giuridicamente saranno tutti in ruolo da settembre 2015, solo quelli che

I occupano le prime 52 mila posizioni nelle i Graduatorie ad esaurimento avranno il diritto

di scegliere cattedre vacanti e posti disponibili su tum-over, e potranno subito insegnare. Gli

, altri - circa 48 mila - rappresentano quelli dell'organico del potenziamento, che saranno

i distribuiti alle regioni per il 90% in base al numero degli studenti, e per il restante 10%

in base alla dispersione scolastica, e alla presenza di alunni stranieri, di aree interne, isolane e montane, a bassa densità demografica. Ma poiché per quest'anno saranno valide ancora le vecchie regole, cioè la scelta del posto in base alle graduatorie, è probabile che saliranno in cattedra in ritardo rispetto ai primi, perché bisognerà aspettare che le scuole si organizzino. Tanto più che il 2016-2017 sarà un anno di «mobilità straordinaria» per tutti i docenti.

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Le donazioni

TI 100/0 delle risorse agli istituti «poveri»

Un tetto di 100 mila euro per le erogazioni liberali alle scuole fatte da privati o associazioni e un fondo perequativo da

destinare agli istituti che ricevono meno donazioni volontarie rispetto alla media nazionale. È quanto prevede il maxiemendamento. Sul secondo punto, in particolare, sono state accolte le richieste di opposizioni e minoranza pd. In pratica tutti quei benefattori che vorranno destinare soldi per gli istituti scolastici - sia per realizzarne di nuovi che per migliorare quelli esistenti -potranno usufruire di un credito d'imposta del 50 o del 65%: una possibilità riconosciuta «alle persone fisiche nonché agli enti non commerciali e ai soggetti titolari di reddito d'impresa», ad un patto. E cioè che il 10%

ntro ill o dicembre (non ottobre come si era detto in un primo momento) dovrà essere emanato il bando per

l'assunzione di docenti: il concorso sarà l'unico strumento, dopo la riforma, per accedere al ruolo di insegnante. I posti disponibili saranno 60 mila, come conferma la senatrice Francesca Puglisi. Tra i titoli valutabili saranno valorizzati, secondo il testo del maxiemendamento, «il titolo di abilitazione all'insegnamento, conseguito tramite procedure pubbliche o specifica laurea magistrale o a ciclo unico, e il servizio prestato a tempo determinato per un periodo continuativo non inferiore a 180 giorni». Qp.esto significa che non ci saranno «quote» riservate per i precari di seconda e terza fascia, ma sarà valutato come un titolo -aggiuntivo il servizio prestato nella scuola, che farà quindi punteggio. Nell'arco di tre anni i vincitori potranno essere chiamati sui posti disponibili.

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Data 24-06-2015 Pagina 3 Foglio 2/2

I comitati scolastici

Gli insegnanti valutati anche da un esterno

resce il numero di componenti dei comitati scolastici per la valutazione dei docenti: ai due rappresentanti dei

genitori e ai tre docenti per ogni istituto, si aggiunge un membro esterno, «individuato dall'Ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici». È una delle modifiche apportate al ddl Scuola dal maxiemendamento. Prevista (entro il 2018) l'introduzione di linee guida per valutare il premio dei docenti. Arriva anche una norma per l'introduzione dei criteri per valutare i dirigenti scolastici, che saranno supervisionati da ispettori esterni sul perseguimento dei risultati per il miglioramento del servizio scolastico, sulle competenze gestionali e organizzative, sulla valorizzazione dell'impegno e dei meriti professionali, sull'apprezzamento del proprio operato all'interno della comunità, sul contributo al successo degli studenti e sulla direzione della scuola.

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delle donazioni sia in favore di scuole più «sfortunate», con meno risorse, ovvero quelle istituzioni che ricevono contributi economici inferiori alla media nazionale. Un'opzione per evitare «scuole ricche e scuole povere». Per terra La protesta dei sindacati della scuola in Piazza delle Cinque Lune a Roma (foto Blow Up)

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Renzi sfida le opposizioni Fiducia sulla scuola

,

con poche concessioni Domani sera si chiude in Senato, i leghisti sulle baITicate E nel Pd si prevede che qualcuno della minoranza non voterà

CARLO BERTINI ROMA

Il braccio di ferro per chiùdere i giochi in tempo utile per assu­mere i precari a settembre è al punto di svolta. Renzi mette in gioco la tenuta del suo governo e sfida le opposizioni sulla rifor­ma a cui tiene di più: la «buona scuola» sarà votata domani in aula al Senato con la fiducia, senza passare dalla commissio­ne: dove il governo non avrebbe la maggioranza per il dissenso di alcuni senatori Pd.

«II colpo di mano di un mo­narca», attaccano i grillini. «Se la votano da soli», avvisa la Le­ga. «Uno schiaffo al 'parlamento e al mondo della scuola», dice il dissidente Fassina. Renzi mette le carte in tavola: «C'è stato lo

sforzo di farsi carico di alcune posizioni diverse. Se ci sarà un iter tranquillo eviteremo la fi­ducia, ma il tema è sempre quello: se Ya in porto la riforma ci saranno 100 mila assunzioni e più soldi per la scuola, altri­menti la situazione resterà quella che è. Dunque l'alternati­va dovrebbe essere chiara per chi vuole fare ostruzionismo e chi invece scommette sul futu­ro del paese».

Il testo sarà votato con un maxiemendamento che riscri­ve in parte la legge. La «buona scuola» riveduta e corretta è pronta, dal primo settembre sa­ranno assunti 103 mila precari, ma la chiamata diretta dei pro­fessori scatterà dal 2016.

Presidio Gli striscioni dei Cobas a Torino, In queste settimane le manifestazioni contro la riforma si sono moltiplicate in tutta Italia

I tormenti di minoranza La fiducia sarà votata giovedì sera e nel Pd potrebbero sfilarsi una manciata di dissidenti, si fanno i nomi di Tocci, Mineo, Ricchiuti, Ruta, ma il governo conta di spuntarla senza pro­blemi. Anche perché la mino­ranza che fa capo a Bersani, la ventina di senatori guidati da Gotor, voteranno la fiducia, pu­re se non soddisfatti delle poche novità introdotte per andare in­contro alle richieste delle oppo­sizioni.

L'ultima mediazione Nel comitato, presieduto dal preside, che deve valutare i pro­fessori da premiare, siede pure un membro esterno e cresce il numero dei docenti da due a

tre, ma restano lo studente e il genitore. Al preside viene tolto il limite di mandato di sei anni e resta la chiamata diretta dei professori, anche se sul suo operato ci saranno verifiche più stringenti. Restano le detrazio­ni fiscali e c'è un limite di 100 mila euro per le singole eroga­zioni volontarie agli istituti, di cui solo ilIO e non il 30% viene destinato a un fondo di pere­quazione per le scuole che rice­vQno meno donazioni.

Rai e riforma Senato Renzi dunque non accetta di depotenziare troppo i contenuti della legge in unfl fase tutta in salita come questa. «Teniamo alta la bandiera delle riforme», dice. Determinato ad accelera­re, con un'agenda da far trema­re i polsi. Con il Senato, dove i numeri sono in bilico, sottopo­sto ad un tour de force. Dopo la scuola e prima delle unioni civi­li, il premier intende far appro­vare la riforma della governan­ce Rai, «deve essere varata pri­ma della pausa estiva, per noi è una priorità e siccome la proro­gatio del cda non può durare troppo, bisogna nominare quel­lo nuovo con le nuove regole», dicono i senatori con voce in ca­pitolo. Anche se uno dei relato­ri, il socialista Enrico Buemi, mette le mani avanti sui tempi e anche alla Camera gli stessi renziani non confidano di farce­la entro luglio. Poi ci sarà la ri­forma costituzionale che in­fiamma gli animi sul punto del­l'elettività, tanto che il presi­dente Grasso già lancia un ap­pello «a evitare la bagarre e un'estate calda» come quella dell'anno scorso.

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24-06-2015 3 1 /2

Le novità dell'istruzione che verrà Docenti e capi d'istituto assunti a chiamata diretta, apertura di nuovi posti di lavoro e verifIche sull'insegnamento Ecco il maxiemendamento che ha ridisegnato il testo. M5S: solo aggiustamenti, così non Vd. Il governo ce la farà?

FLAVIA AMABILE

arà anche un esterno a valutare i prof, il prossimo concorso slitta da ottobre a dicembre, in 100mila

saranno assunti a d agosto ma la chiamata diretta dei presidi slitta di un anno: sono le principali novità del ddl di riforma della scuola contenute nel maxiemendamento presentato in commissione Istruzione del Senato dai relatori Francesca Puglisi del Pd e Franco Conte di Ap.

Il maxiemendamento però non ha soddisfatto le opposizioni. Il testo andrà in aula oggi pomeriggio senza il via libera della commissione Istruzione e senza i relatori e l'esame non sarà concluso perché giovedì molto .probabilmente sarà votata la fiducia. A quel punto resta solo un ulteriore passaggio alla Camera dei Deputati per l'approvazione definitiva. Secondo Francesca Puglisi il

maxiemendamento «raccoglie quanto abbiamo ascoltato durante le audizioni fatte qui al Senato di oltre 40 associazioni rappresentative del mondo della scuola e che tiene conto del dibattito che si è svolto in commissione». Ma l'opposizione non è d'accordo: «Sono semplici aggiustamenti che non accontentano chi ha a cuore la scuola pubblica statale», rispondono i parlamentari del M5s.

I

A scuola si entra con la chiamata diretta TI curriculum dei prescelti sarà pubblico

Ha ormai preso forma la riforma della scuola. I punti principali sono l'autonomia, il maggior potere dei presidi, le 100mila assunzioni.

I presidi potranno assumere per chiamata diretta gli insegnanti con l'esclusione dei parenti. I prof ver­ranno assunti con ùn contratto triennale rinnovabile sulla base delle competenze ma anche even­tualmente dopo un colloquio. Per un'esigenza di trasparenza i èurri­culum degli insegnanti verranno pubblicati sul sito della scuola. Se­condo il presidente del Consiglio questa riforma sarà la fine dei sup­plenti, in realtà ancora fino al pros­simo concorso il preside utilizzerà ·ancora i docenti dell'organico del­l'autonomia per la copertura delle

I contributi lIrM'"n,5;;!1TI

Donazioni con un limite a 100 mila euro È stato stabilito un tetto di 100 mila euro per le erogazioni liberali alle scuole in arrivo da privati o associazioni e un fondo perequativo da destinare agli istituti che ricevono donazioni volontarie in quantità inferiori rispetto alla media nazionale. Era una delle richieste arrivate dalle opposizioni e dalla minoranza Pd che avevano portato alla eliminazione del 5

4 miliardi

La cifra che il governo

ha stanziato per l'edilizia 'scolastica.

Ci sono anche 200 milioni

per premiare i docenti

che lavorano nei territori più difficili

supplenze fino a lO giorni. E p~ò individuare nell'ambito dell'orga­nico dell'autonomia fino alIO% di docenti che lo aiutino nelle attivi­tà scolastiche.

Il governo ha stanziato quasi 4 miliardi per l'edilizia scolastica e 200 milioni per premiare i docen­ti con un'attenzione particolare per i territori a maggiore rischio educativo. I criteri di valutazione degli insegnanti saranno definiti . da un comitato formato da diri­gente, professori, genitori' e stu­denti. Ma i prof avranno una carta elettronica annuale da 500 euro per la loro formazione e dovranno sottoporsi anche alle attività di formazione obbligatorie che ver­ranno decise dall'istituto.

. per mille per evitare sperequazioni tra scuole ricchie e scuole povere. Il credito d'impostà del 50 o del 65 per cento «è riconosciuto alle persone fisiche nonché agli enti non commerciali e ai soggetti titolari di reddito d'impresa, a condizione che ilIO per cento delle relative erogazio­ni liberali in denaro siano destinate con modalità definite con decreto del Miur alle scuole che ricevono meno di altre.

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I ao(ent~

llcomitato di valutazione si allarga Un altro. elemento. della rifo.rma che aveva pro.vo.cato. mo.lte critiche era la co.mpo.sizio.ne del co.mitato. di valutazio.ne dei do.centi. Lo. stesso. premier Renzi aveva espresso. la sua perplessità e la necessità di cambiare subito. do.po. l'ap­pro.vazio.ne alla Camera e le po.lemiche che ne erano. nate.

Nel testo. del Senato., quindi, i do.centi dell'istituto. sco.lastico. salgo.no. da due a quattro.. Rimane la presenza di due geni­to.ri e uno. studente che rappresentano. una no.vità nel mo.ndo. delle scuo.le, ma viene aggiunto. anche un co.mpo.nente esterno. individuato. dall'Ufficio. sco.lasti­co. regio.nale. A questo. punto., quindi, faranno. parte del Co.mitato. tre do.centi interni all'istituzio.ne sco.lastica (di cui due scelti dal co.llegio. dei do.centi e uno. dal co.nsiglio. di istituto.) due rappresen­tanti dei genito.ri, per la scuo.la dell'infan­zia e per il primo. ciclo. di istruzio.ne; un rappresentante degli studenti e un rap­presentante dei genito.ri, per il seco.ndo. ciclo. di istruzio.ne, scelti dal co.nsiglio. di istituto.; infine, un co.mpo.nente esterno. che sarà scelto. dall'Ufficio. scolastico. regio.nale tra do.centi, dirigenti sco.lastici e dirigenti tecnici.

Per i dirigenti controlli ogni tre anni Per rispo.ndere alle critiche sui superpo.­teri assegnati ai dirigenti è stato. dispo.sto. un sistema di valutazio.ne che alla Came­ra era stato. già accennato.. I presidi sa­ranno. so.tto.po.sti a verifiche o.gni tre anni a partire dal 2016 attraverso. visite ispet­tive. Attraverso. una legge delega saranno. dati i parametri per la valutazio.ne, ma nel testo. del maxiemendamento. si indica co.munque che i presidi saranno. giudicati in base alle co.mpetenze gestio.nali e o.rga­nizzative finalizzate al raggiungimento. dei risultati, co.rrettezza, trasparenza, efficienza ed efficacia dell'azio.ne dirigen­ziale, in relazio.ne agli o.biettivi assegnati nell'incarico. triennale; valo.rizzazio.ne dell'impegno. e dei meriti pro.fessio.nali del perso.nale dell'istituto., so.tto. il pro.filo. individuale e negli ambiti co.llegiali.

La valutazio.ne terrà anche co.nto. del­l'apprezzamento. all'interno. della co.muni­tà pro.f~~io.nale e so.ciale; del co.ntributo. al miglio.ramento. del successo. fo.rmativo. e sco.lastico. degli studenti e dei pro.cessi o.rganizzativi e didattici; della direzio.ne unitaria della scuo.la, della pro.mo.zio.ne della partecipazio.ne e della co.llabo.razio.­ne tra le diverse co.mpo.nenti della co.mu­nità, dei rappo.rti co.n il co.ntesto. so.ciale e nella rete di scuo.le.

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Entro agosto i primi 100 mila poi il concorso Slitta la chiamata diretta dei presidi ma entro. ago.sto. verranno. effettuate le o.ltre 100mila assunzio.ni pro.messe. Tra gli assunti rientreranno. anche gli ido.nei del co.nco.rso. 2012 che, seco.ndo. il testo. licen­ziato. alla Camera, avrebbero. do.vuto. essere assunti dal 2016.

Tutti gli altri do.vranno. superare il pro.ssimo. co.nco.rso. che slitta di due mesi, verrà bandito. entro. il primo. dicembre. Pro.babilmente all'interno. vi saranno. dei po.sti riservati a co.lo.ro. che hanno. più di 36 mesi di servizio.. I pro.fesso.ri po.tranno. inserire la lo.ro. candidatura tra 5 Q più pro.vince. Se no.n ci sarà dispo.nibilità sui po.sti per le pro.vince indicate, no.n si pro.cederà all'assunzio.ne. Il testo. licenzia­to. dalla Camera, invece, chiedeva l'inseri­mento. di tutte le pro.vince.

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Scuola, domani la fiducia subito 100 mila precari assunti ~Da oggi maxiemendamento in aula: slitta la chiamata diretta. Un membro esterno per valutare i professori

ne triennale dei presidi. Rinviati zando per oggi in aula l'~same d~l ------------- invece di un anno la chiamata di- maxiemendamento COSI come n-NORME_ retta dei professori da parte dei scritto dai relatori. «Era stato già

-------------- presidi, come l'organico dell'auto- deciso tutto. Il Pd l'ha chiesto, Ncd Roma Il ddl sulla Buona S~uola ap- nomia e gli albi territoriali. «Ci so- l'ha confermato e gli altri sono an­proda oggi in aula. AnzItemp,o e no alcuni punti rilevanti di miglio- dati dietro. Noi volevamo discute­senza relatore. E, soprattutto, nar- ramento del testo: per esempio re gli emendamenti in modo se­ticolato in un maxiemendament? viene migliorato l'equilibrio del rio, cercando di capire insieme con cui i relatori Francesca Pu?h~ comitato che deve stabilire i crite- dove si poteva arrivare», ha rac­si (P?) e Franco Conte (Ap) , Ien ri per assegnare ai docenti la quo- contato il capogruppo leghi sta mattm,a, ,hanno p~opos~o alla ta premiale. O la carta dello st~- Gian Marco Centinaio, capogrup­commISSIOne IstruzIO?e ?I Palaz- dente inserita nella delega sul dI- po della Lega Nord al Senato, zo Madama una medIaZIOne pe~ ritto allo studio e il limite di 100 uscendo dalla conferenza dei ca­ottenere il rit.iro dell~ v~l~n?a dI mila euro per lo school bonus, po- pigruppo, E la presidente dei fit­emen~amentI ostr~~IO~IstIcI pr~- sti dalle opposizioni che invito a tiani, Cinzia Bonfrisco: «Metten,­sentatl dalle OppOSIZIOnI. E su CUI, leggere con attenzione questo do la fiducia, Renzi stronchera a,fine giornata, il.governo ha auto- emendamento», è stato l'appello ogni possibilità di dial,ogo». Fidu-nzzato la fidUCIa. l!n testo che di Puglisi. Inascoltato. cia che in tarda serata e stata auto-«contiene molto chIaramente la rizzata dal consiglio dei ministri. fattibilità assoluta e concreta del LE CRITICHE Sonia Oranges piano assunzionale dei docen~i «Questo maxiemendamento non © RIPRDDUZIONE RISERVATA

precari così come è stato concepI; cambia la sostanza, faremo ulte-to dal governo, nel rispetto del riori subemendamenti», ha fatto tempi», ha spiegato ,la f?inis,tr~ sapere la capogruppo del M5s in dell'Istruzione Stefama GIanmm. commissione Enza Blundo. Stes­Piano che stabilizze~à 100 mila do- sa chiusura dalla Lega come da centi precari, e in CUI hann~ trova - SeI: «Il solo ostruzionismo è stato to spazio anche i Ci,rca 6 mIlçl 500 fatto dal governo e dalla maggio­idonei al concorso 2012, pure loro ranza, che hanno impedito alla da immettere in ruolo a settem" commissione di lavorare e vota­bre, mentre slitta a dicembre il re», ha"'dichiarato la capogruppo concorso per altre assunzioni a Loredana De Petris, mentre per il tempo indeterminato che do~rà segretario della commission~, il bandire il ministero dell'IstruzIO- forzista Marco Marin, aRenzI ha ne. E poi: l'inseriment? di un privilegiato il solito ~omprom~s-membro esterno nel comItato che so al ribasso con la mmoranza m-valuterà gli insegnanti, un tetto di tema». Alla fine, a decidere a mag-100 mila euro per le erogazioni li- gioranza, è stata la conferenza dei berali dei privati alle scuole, un capigruppo, durante un'ani~ata fondo di perequazione per le scuo- riunione, stabilendo lo stop del la-le con meno risorse, la valutazio- vori in commissione e calendariz-

MA M5STELLE E LEGA NON CI STANNO E PROMETTONO ANCORA BATTAGLIA GIANNINI: IL TESTO E' STATO MIGLIORATO

• A •

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, d l destinatario, non riproducibile, Ritaglio stampa ad uso esclus1VO e

La bozza di riforma I

I - ,

Il DDl "BUONA SCUOLA" APPROVATO

STIPENDIO INSEGNANTI

I Aumenterà in base all'anzianità. I Dal 2016 premi ai meritevoli

PIANO STRAORDINARIO ASSUNZIONI

100 mila per il2015{2016 per coprire I le cattedre vacanti e creare l'organico I dell'autonomia (da GAE e vincitori I concorso 2012)

I DIRIGENTE SCOLASTICO

Potrà scegliere i docenti più adatti. Gli incarichi affidati saranno pubblici

MATERIE POTENZIATE

Primaria: musica, educazione fisica e lingue. Medie: lingue, cittadinanza attiva e laboratori. Superiori: arte, diritto ed economia

SCUOLA PiÙ AUTONOMA

Più strumenti ai presidi per gestire le risorse

ORGANICO FUNZIONALE

Per evitare la formazione di classi pollaio

I NOVITÀ IN COMMISSIONE ISTRUZIONE Al SENATO

I , I

)' Nel Comitato per la

valutazione dei docenti

I ci sarà anche un

I componente esterno I individuato dall'Ufficio ! scolastico regionale I tra docenti e dirigenti

l

ASSUNZIONI DOCENTI

Verranno immessi in ruolo a settembre sia i precari delle Graduatorie a esaurimento, sia gli idonei al concorso pubblico del 2012

Renzi e Padoan a Palazzo Chigi

NUOVO CONCORSO

Entro 1'1 dicembre 2015 nuovo bando di concorso per titoli ed esami per l'assunzione a tempo indeterminato di docenti

ANSA ..ce.ntime.tri I

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Slittano concorsone e autonomia

Assunti subito, riforma forse Retromarcia sulla scuola l1lil1lil1li «Una farsa». Così le opposizioni hanno commentato la forzatura del governo sulla Buona scuola. La giornata iniziata con la presentazione del maximendamento dei re­latori in commissione Istruzione del Senato si è conclusa con lo strappo della conferenza dei capigruppo che dopo due ore di duello, su proposta del capo dei senatori Pd, Luigi Zanda, ha deciso di portare il testo in assemblea sen­za relatori e senza modifiche rispetto alla versione uscita dalla Camera. Il termine per gli emendamenti è stato fissa­to alle 19, ma è scontato che il governo presenterà un maxie­mendamento su cui chiederà il voto di fiducia, probabil­mente giovedì. «La verità», accusa la capogruppo di SeI, Loredana De Petris, «è che in commmissione non avevano i numeri e così hanno escogitato questo trucco». Sul piede di guerra anche Forza Italia, Lega e minoranza Pd. In sinte­si, il testo presentato in commissione prevede l'assunzione da subito di lOOmila precari, ma con le vecchie regole. Solo ne12016, infatti, partiranno i nuovi albi territoriali e la chia­mata diretta dei presidi. Entro dicembre sarà poi bandito il concorsone per 60mila insegnanti abilitati. Da settembre partirà, invece, il comitato di valutazione, con un membro esterno, per la valorizzazione del merito degli insegnanti.

Data 24-06-2015 Pagina 6 Foglio 1

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Data 24-06-2015 Pagina 3 Foglio 1

Il debito scolastico? Un' occasione per ripartire , ,

giovani storie

Sono la mamma di un ragazzo di quattordici anni che ha appena terminato il primo anno

di liceo. È stato un anno durissimo per lui e per tut­ta la famiglia. È sempre andato volentieri a scuo­la, felice dei compagni e di incontrare nuovi pro­fessori ma pochissimo interessato alle materie che venivano affrontate, a detta sua tutte noiose e che non centravano con la vita. Quando gli chiedevo cosa intendesse per vita non sapeva mai darmi u­na risposta. Non parliamo del lavoro a casa: ore passate in camera a guardare il soffitto finché non tornavo a casa e mi mettevo seduta di fianco a lui come si fa con un bambino delle elementari. Ri­sultato: un debito, ma soprattutto un figlio esa­sperato, una madre distrutta, per non parlare del resto della famiglia. Sono certa che questo mio impegnarmi a seguirlo non ha fatto bene a nessuno ma non so come u­scirne soprattutto perché ora non possiamo mol­lare: c'è una marea di lavoro estivo e il DEBITO! Ho paura che se non l'aiuto a organizzarsi con lo studio lui non possa farcela ma so anche che così è come se non lo stimassi fino in fondo. Le chiedo se può darmi una mano a non rovinare quel capola­voro che è un figlio.

Martina Lurani

e scuole sono finite. Per molti ragazzi è stato un anno duro, per qualcuno durissimo. Così

come pure per le loro famiglie. E magari non è an­cora finita, uno o più esami a settembre sembra­no compromettere irrimediabilmente l'attesa di un' estate serena. Un figlio che non si impegna con lo studio mette dawero a dura prova la pazienza dei genitori, spesso chiede loro un lavoro extra di presenza non sempre efficace, anzi a volte addi­rittura controproducente. La lettera che abbiamo ricevuto lo testimonia con sincerità: ci viene illu­strato bene come si possa arrivare a una situazio-

Giovane, universitario, stimolante Un tutor può rivelarsi la figura giusta per aiutare un ragazzo a recuperare durante l'estate

ne in cui a causa della scuola il figlio è esasperato, la madre distrutta e il resto della famiglia affatica­to. Consideriamo però questo come un dato da cui ripartire, per pensare scenari futuri più vantag­giosi e favorevoli. il famigerato debito non si trasformi in una con­danna, di cui ne fanno le spese tutti, ma in un' oc­casione di ripresa, di completamento di un lavo­ro che è slalo compiulo solo parzialmenle. Per muoversi occorre che sia chiara la meta, e in questo caso abbiamo il vantaggio che essa è dav­vero vicina, già visibile: poco più di due mesi di la­voro ed ecco che si può proseguire il percorso, sen­za doversi fermare e cambiare classe. Non si tema che in questa situazione l'invito al lavoro possa essere scambiato per una mancanza di stima o un atto di sfiducia, anzi il suo senso sta proprio nella rassicurazione quanto alla raggiungibilità dell' o­biettivo. Piuttosto conviene che il genitore non vo­glia fare tutto in prima persona. Non vale mai la pena rovinare il rapporto e la serenità familiare per i compiti. Per l'estate si faccia il possibile per trovare un aiuto esterno cui affidare la supervi­sione del lavoro, che sia un professore, se le con­dizioni economiche possono pennetterlo, oppu­re un parente, un vicino, un amico di famiglia. E anche a scuola iniziata, si pensi alla figura di un tutor che possa avviare bene l'anno. Andrà benis­simo un giovane universitario o neolaureato, pos­sibilmente un bel tipo, interessante e affascinan­te che accompagni nel lavoro. La prossimità ana­grafica potrà suggerire al ragazzo che si può esse­re giovani e al contempo impegnati, che si può vi­vere affrontando seriamente il lavoro senza esse­re seriosi. Il tempo liberato dall'angoscia dello studio di­venterà una nuova risorsa a disposizione dei ge­nitori per spostare il rapporto in un ambiente più favorevole, libero da conflitti ed esasperazione, dove ritrovino posto il dialogo e gli interessi. Un ambito familiare pacifico in cui stare progressiva­mente tutti meglio, rimettendo al centro, laddove esista, il rapporto fra sposo e sposa.

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Il;;e~a;t;;b~;;;~'~ diF;;~~~~ fa tornare i conti della vita

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Data 24-06-2015 Pagina 17 Foglio 1

Rifonna Slitta al prossimo anno la chiamata diretta dei prof da parte dei presidi

Scuola, centomila assunzioni Scattano dal primo settembre Maxiemendamento di compromesso. Domani la fiducia Laura Della Pasqua [email protected]

• Centomila assunzioni dal primo settembre, ma un parte della riforma slitta al 2016-2017. Ecco il compro­messo che esce dal maxiemen­damento confezionato dai re­latori FrancescaPuglisi e Fran­coContedellariformascolasti­ca targata Renzi-Giannini e presentato in commissione Istruzione al Senato. Il ddl arri­verà oggi in aula a Palazzo Ma­damae domani il governo por­rà la fiducia. Il via libera ad ac­corciare i tempi è arrivato dal Consiglio dei ministri. Dopo dovrà passare alla Camera per l'esame conclusivo.

Queste le principali novi­tà: un membro esterno per va-1utare gli insegnanti, l'inseri­mento nel piano di assunzio­ni degli idonei al concorso 2012, un tetto di 100.000 euro per le erogazioni liberali dei privati alle scuole, bando di concorso entro il 1 dicembre 2015 per l'assunzione a tempo indeterminato del personale docente. Infine una valutazio­ne triennale dei presidi in base al miglioramento degli studen­ti, alla valorizzazione del per­sonale e alle competenze orga­nizzative. A valutare i docenti invece saranno non più solo docenti, genitori e studenti ma anche un componente

Istruzione Il ministro Stefania Giannini

esterno indicato dall'Ufficio scolastico regionale.

Le 1 OOmila assunzioni scat­teranno dunque tutte dal pri­mo settembre 2015 e assorbi-

ranno i vincitori dell'ultimo concorso a posti, quello del 2012 e coloro che sono inseriti nelle graduatorie ad esauri­mento. Ma non è affatto scon-

tato che avrà il posto nellastes­sa provincia della graduatorie in cui è inserito. Se la proposta si trasformerà in legge, entro poche settimane oltre 50mila precari dovranno scegliere un' altra provincia o un' altra re­gioneitaliana e rimanere pron­ti ad un eventuale trasferimen­to a tempo di record.

Slittano all'anno scolastico 2016-2017 gli albi territoriali e la chiamata diretta dei profes­sori da parte dei sindaci. Inol­tre i ruoli del personale docen­te si trasformeranno in ruoli re­gionalielamobilitànonavver­rà più tra scuole ma tra albi. Prima dell' assunzione dei 1 OOmila precari in lista d'atte­sa, sarà avviato un piano stra­ordinario di mobilità per con­sentire a chilo desidera di avvi­cinarsi a casa. Per i precari di seconda fascia, cioè quelli che rientrano nella sentenza della Corte di giustizia europea, ci sarà un concorso pubblico da bandire entro il prossimo pri­mo settembre, nel quale il ser­vizio prestato per almeno 180 giorni verrà valorizzato attra­verso un punteggio aggiunti­vo.

Dal prossimo anno scolasti­co parte anche la valorizzazio­ne del merito degli insegnanti a cui sono destinati 200 milio­ni l'anno. Sarà il preside a di­stribuire i premi agli insegnan­ti «migliorÌ», sulla base dei cri­teri del Comitato di valutazio­ne.

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. dirigenti scolastici:

ROMA ~~A VEV AMO detto tre mesi fa che sarebbero slittati gli ambiti terri­toriali. Non c'era più tempo, si è perso un anno scolastico». Mario Rusconi, numero due dell' Asso­ciazione nazionale che riunisce i presidi, esprime così l'amarezza dei dirigenti scolastici italiani. Il maxi-emendamento ha ulterior­mente limato il loro ruolo, ma so­prattutto ha rinviato la vera rivo­luzione meritocratica della scuo­la. «Lo slittamento di un anno dell'organico funzionale - sottoli­nea Rusconi - di fatto significa rendere meno efficiente l'offerta formativa della scuola». Le perplessità sulle novità intro-

la Cna: «Che fine hanno fatto quegli stage obbligatori

imprese?»

dotte dal maxi emendamento so­no tante. A partire dal membro esterno che dovrà affiancare i pre­sidi e i comitati scolastici nella va­lutazione dei prof. «Non verran­no pagati scuote la testa Rusco­ni Dove ne trovano 8.000, uno per scuola, competenti, formati e disponibili?». E la valutazione dei docenti? Al­tro punto critico. «Tuue le orga­nizzazioni, anche i sindacati punge Rusconi - hanno sistemi di valutazione. E invece si è porta­to avanti l'idea che nelle scuole tutti, tranne gli studenti, non deb­bano essere valutati in maniera

professionale. Accade solo in Ita­lia e in Grecia. Ora si assumono oltre centomila docenti senza con­corso, tranne una minima parte: vorrei ricordare che nessun presi­de italiano è stato assunto senza concorso. Altro che presidi scerif­fi, come si è detto». Quindi il maxi emendamento è una retromarcia? Rusconi le braccia. «(Più che altro si è perso tempo. Non voglio dare consigli al governo, ma avrebbe dovuto chiedere la fiducia prima. Il brac­cio di ferro della minoranza Pd e le opposizioni dei sindacati han­no rallentato il percorso della ri­forma. Così che ormai oggi è trop­po tardi riuscire Il farla partire daI prossimo anno scolastico». u OLTRE ai presidi, la delusione si respira nel mondo delle iTn,nr".."

Stefano Di Niola, A"'~yV',N"'V"" lazioni sindacali di zia come «il mondo piccola impresa da questo provvedimen­to si aspettava un maggiore colle­gamento tra istruzione e mondo del lavoro e questo maxi emenda­mento non l'ha portato». Le basi erano positive. «Nel documento sulla buona scuola - prosegue Di Niola- c'era una cosa che ci piace­va molto: un meccanismo obbli­gatorio che portava gli studenti degli istituti tecnici e professiona­li nelle imprese per un certo perio­do dell'anno». A questa imcnzio­ne non è stato dato seguito e, anzi, con il passare del tempo le cose so­no state ammorbidite. «Adesso si lascia ai dirigenti la possibilità di fare questa scelta in maniera auto­noma». Alle imprese non basta.

fedi.

Data 24-06-2015 Pagina 3 Foglio 1

SuLLa fiducia «Le regole sono state rispettate~>. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, rassicura su! percorso del ddl Scuola. Ma aggiunge: «Spero che si arrivi a un momento di condivisione delle riforme>,

PRESIDE Mario Rusconi

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IL FOGLIO Data 24-06-2015 Pagina 1 Foglio 1

TI Renzi che affoga su immigrazione e scuola ha un solo modo per resistere alla prova costume: giù le tasse, signora mia

C'è un nemico invisibile che, come un topo nel formaggio, nei prossi­mi giorni comincerà a rosicchiare ciò che resta della polpa del go­

verno Renzi. Quel nemico non si nasconde tra le file della minoranza del Pd o i post della dissidenza grillina, ma si trova in un luogo insospet­tabile: là dove, senza un nuovo viagra politico, il renzismo rischia di scio­gliersi come neve al sole. Pluf. Il problema sembra banale ma è crucia­le per la sopravvivenza della narazziò del presidente del Consiglio. La mettiamo giù così: riuscirà il governo a superare la prova costume e a sopravvivere emotivamente e politicamente al chiacchiericcio leggero e capillare della magnifica Italia sdraiata sotto l'ombrellone? Non è ne­cessario consultare studi demoscopici per capire che i due temi sui qua­li si è andata a infrangere la nave renziana - scuola e immigrazione - so­no argomenti che fanno male al governo in misura direttamente propor­zionale a quanto (sempre più) se ne parla. Sulla scuola, va detto che non è andato tutto per il verso giusto a Renzi, che sull'onda dell'entusiasmo ha affidato la riforma più a un'idea a~iratta, che a una precisa valutazio­ne dei problemi. E per un politico che si ispira a Blair, che ha costruito le radici della sua carriera sull'education-education-education, non è il massimo arrivare ora a pensare che questa riforma sarebbe mèglio non farla più, e approfittarne per risparmiare un miliardo. Stessa storia per l'immigrazione, anche se qui il problema è più mediatico che politico (an­che se non esiste un problema che, essendo mediati co, non sia anche politico). Qui l'errore del premier è quello di non essere riuscito a tro­vare una posizione chiara tra due messaggi efficaci: il fronte dell'acco­gliamoli tutti (dalla Cei fino al boldrinismo) e il fronte dell'aiuto, mori­remo tutti di scabbia, basta invasione (Lega). Modi per uscìrne ce ne so-

no, parecchi, ma l'unica chiave che ha il governo per evitare che il topo­lino rosicchi quel che resta del formaggio è rilanciare e puntare su un tema che abbia la forza di disegnare un orizzonte di speranza, per i ba­gnanti e anche per il paese: le tasse, signora mia. Già, ma come? Le leve esistono, le proposte girano, ma il governo tentenna e balbetta senza ren­dersi conto che non esiste altro modo per tornare a parlare a un pubbli­co più largo rispetto a quello rappresentato dal Pd se non agire seguen­do due filoni. Uno: inserire nel disegno di legge sulla Pubblica ammini­strazione un calcolo preventivo, e preciso, delle voci di spesa che si vo­gliono risparmiare e vincolare quei risparmi non a una generica ridu­zione della pressione fiscale ma a un azzeramento progressivo dell'Irap: il costo dell'operazione è alto, 40 miliardi, ma non per chi vuole gover­nare fino al 2024 e non vuole ragionare pensando solo alle prossime eIe­zioni. Sepofl'a'. Un'altra strada, difficile ma percorribile, rischiosa e for­se utopistica, è quella di sfidare l'Europa sulle tasse provando a impo­stare un percorso che permetta all'Italia di arrivare alla prossima legge di stabilità contrattando, a fronte di un percorso virtuoso sulle riforme, uno sconto sul deficit (1,8 previsto per il 2016) da destinare al taglio del­le tasse. E' una strada difficile ma si può percorrere, senza prescindere però dal vero messaggio che permetterebbe al governo di sfidare gli om­brelloni: destinare all'abbassamento delle tasse ciò che arriverà dalla lotta agli sprechi. E' l'unica chiave, forse, anche per mettere una toppa al caso Marino, e dimostrare che l'illegalità non si combatte col mo-. ralismo, ma con l'efficienza. Sfida tosta, non diremo impossibile. Ma il topolino è già sulla sdraio, pronto a rivolgersi al governo con lo stile che sappiamo: tu m'hai provocato, e io me te magno.

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I ll.GAZZBTl'INO I

Data

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Foglio

24-06-2015 2/3 1 /2

POLITICA Domani si voterà la fiducia al Senato. Tra le novità, la valutazione dei docenti da parte di un esterno

Scuola, centomlla assunti subito A settembre i contratti ma con le vecchie regole: slitta al2016la chiamata diretta dei prof

LE NOVITÀ Riforma della scuola: doma­ni il voto di fiducia al Sena­to. Tra le novità del maxie­mendamento presentato ie­ri in commissione Istruzio­ne 100mila assunzioni entro il mese di agosto e docenti "giudicati" anche da un ele­mento esterno.

rCONCORSI Da settembre assunzione an­che per gli idonei al concor­so 2012 e un concorso per tutti gli altri che sarà bandi­to entro il primo dicembre.

Oranges a pagina 2

Scuola, subito le assunzioni ma slltta la chiamata diretta In centomiid verranno stabilizzati entro agosto per essere immessi in ruolo a settembre compresi i vincitori delid selezione 2012. A dicembre il bando per il prossimo concorso

Sonia Oranges dell'autonomia, nonchè i posti school bonus, posti dalle oppo-ROMA che si rendano tali nel trien- sizioni che invito a leggere Il disegno di legge sulla ~U?- nio». E poi: l'inserimento di con attenzione questo emenda­na Scuola approda OggI m un membro esterno nel comi- mento», è stato l'appello di aula. Anzitempo e senza rela- tato che valuterà gli insegnan- Puglisi. Inascoltato. «Questo tore. E, soprattutto, riarticola- ti (sarà interno a ogni scuola e maxi-emendamento non cam­to in un maxiemendamento composto da tre docenti, due bia la sostanza, faremo ulterio­con ~~i i relatori Francesca genitori - uno studente e un ri subemendamenti», ha fatto PUghSI (P d) e Franco Conte genitore al superiore - e un sapere la capogruppo del M5s (Ap), ieri mattina, hanno pro- membro esterno "individuato in commissione, Enza Blun­posto alla commissione Istru- dall'Ufficio Scolastico regiona- do. Stessa chiusura dalla Lega zione di Palazzo Madama una le tra docenti, dirigenti scola- come da SeI: «Il solo ostruzio­mediazione per ottenere il stici e dirigenti tecnici"), ci nismo è stato fatto dal gover­ritiro della valanga di emenda- saranno detrazioni fiscali per no e dalla maggioranza, che menti ostruzionistici presenta- le famiglie che sceglieranno hanno impedito alla commis­ti dalle opposizioni. E su cui, a scuole paritarie ma è anche sione di lavorare e votare», ha fine I?iornata, ~l g~verno ha previsto un tetto di 100.000 dichiarato la capogruppo Lo­autonzzato la fIducIa. Un te- euro per le erogazioni liberali redana De Petns, mentre per sto che «contiene molto chia- dei privati alle scuole, un il segretario della commissio­ramente la fattibilità assoluta fondo di perequazione per le ne, il forzista Marco Marin, e concreta del piano assunzio- scuole con meno risorse, la «Renzi ha privilegiato il solito naIe dei docenti precari così valutazione triennale dei pre- compromesso al ribasso con come è stato concepito dal si di. Rinviati invece di un la minoranza interna». governo, nel rispetto dei tem- anno la chiamata diretta dei Alla fine, a decidere a mag­pi», ha spiegato la ministra professori da parte dei presi- gioranza, è stata la conferen­dell'Istruzione Stefania Gian- di, come l'organico dell'auto- za dei capigruppo, durante nini. nomia e gli albi territoriali. un'animata riunione, stabilen-

Piano che stabilizzerà «Ci sono alcuni punti rile- do lo stop dei lavori in com-100.000 docenti precari, e in vanti di miglioramento del missione e calendarizzando cui hanno trovato spazio an- testo: per esempio viene mi- per oggi in aula l'esame maxi­che i circa 6.500 idonei al gliorato l'equilibrio del comi- emendamento così come ri­concorso 2012, pure loro da tato che deve stabilire i criteri scritto dai relatori. «Era stato immettere in ruolo a settem- per assegnare ai docenti la già deciso tutto. Il Pd l'ha bre, mentre slitta a dicembre quota premiale. O la carta chiesto, Ncd l'ha confermato e il concorso per altre assunzio- dello studente inserita nella gli altri sono andati dietro. ni a tempo indeterminato delega sul diritto allo studio e Noi volevamo discutere gli «per coprire tutti i posti vacan- il limite di 100.000 euro per lo emendamenti in modo serio, ti e disponibili nell'organico cercando di caoire insieme

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IL GAZZETTINO

dove si poteva arrivare», ha raccontato irritato il capo­gruppo leghista Gian Marco Centinaio. E la presidente dei fitti ani, Cinzia Bonfrisco: «Mettendo la fiducia, Renzi stroncherà ogni possibilità di dialogo». Fiducia che in tarda serata è stata autorizzata dal Consiglio dei ministri. Il voto è previsto già domani.

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OGGI IN .AlJl,A.

Valutazione triennale per i presidi, cambiano

i criteri per gli insegnanti

Data 24-06-2015 Pagina 2/3 Foglio 2/2

PARLAMENTO li governo autorizza

la fiducia, le opposizioni non ritirano le modifiche

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il manifesto Data 24-06-2015 Pagina 2/3 Foglio 1 /2

Di corsa verso la fiducia

Dopo una rapida pantomima in commissione, il ddl oggi arriva

direttamente in aula. E domani Renzi chiederà il voto sul governo·

Andrea Colombo

D i corsa che più di corsa non si può. Oggi stesso la riforma del­la scuola arriverà nell'aula del

Senato, senza passare per il voto della commissione Cultura e senza relatori. Domani sera arriverà il voto di fiducia sul maxiemendamento presentato ieri mattina dai due ormai di fatto ex rela­tori, Puglisi, del Pd, e Conte, di Ap.

Detto maxiemendamento non acco­glie nulla delle richieste avanzate dal mondo dalla scuola e dalle opposizio­ni. Lo si capisce, ancora prima di leg­gerla, quando il presidente Marcucci, un renziano da vecchia guardia, lo an­nuncia ai giornalisti, al termine di una inutile riunione della commissione. "TI maxiemendamento - giubila - contie­ne molte proposte dell' opposizione op­pure emerse nella discussione». Qual­cuno azzarda la domanda proil;Jita: «Quali proposte dell' opposizione sono state accolte?». Il presidente, spiazza­to, balbetta: «Insomma, sapete, è un emendamento di 40 pagine, affronta l'intera riforma. Impossibile dire così, sui due piedi, cosa è stato accolto e cq­sa no». Scusi presidente ma sul punto chiave, durata in carica e ruolo dei pre­sidi-sceriffi, qualcosina è cambiata? «Sulla durata proprio no. Sul ruolo è stato chiarito che il ·preside sarà re­sponsabile dei risultati del suo istitu­to». Per fortuna! Si pensava che il presi-

de dirigesse con poteri assoluti, ma la responsabilità fosse poi del bidello. Gli sgravi fiscali a favore delle scuole parifi­cate, cioè l'altra richiesta determinan­te di modifica, naturalmente restano tutti. Le deleghe in bianco al governo sono un'infinità: ben nove, con diritto di mettere mano a quasi tutto senza dover chiedere il consenso di nessuno.

Uno dopo l'altro, i membri della commissione d'opposizione, Centina­io, Lega, Petraglia, Sei, Montevecchi, M5S, Bocchino, ex M5S passato al Gruppo Misto, escono dall'aula, ma del maxiemendamento possono dire ben poco. Gli è stato consegnato pochi minuti prima di fine seduta. Per quel poco che hanno visto, le modifiche so­no centellinate e non· tutte positive. Una parte della riforma, inclusa la chia­mata diretta dei professori da parte del­lo sceriffo, pardon del dirigente d'istitu­to, slitterà al 2016. I l00mila precari usati come scudi umani da Renzi sa­ranno assunti. Una buona metà, però dovrà spostarsi di provincia o di regio­nè. Dati alla mano il senatore Bocchi­no dimostrerà poi che quelle assunzio­ni erano comunque necessarie e che la trovata di Renzi, secondo cui assumer­li senza varare la riforma complessiva sarebbe stato impossibile, è s610 una delle innumerevoli bugie di cui questa vicenda estremamente wniliante per il parlamento è costellata.

"I tempi dovranno essere breVÌ», con-

clude Marcucci uniformandosi al coro diretto dal gran capo.

E' l'eterno alibi dei 3mila emenda­menti, che in realtà sono 2mila, 334 dei quali presentati dallo stesso Pd, e che, considerata la decadenza degli emendamenti affini, si sarebbero potu­ti votare benissimo se governo e mag­gioranza non avessero messo in opera un vero e proprio ostruzionismo per evitare il voto in commissione. Ma niente paura: «C'è tempo fino alle 14 di domani (cioè di oggi) per presentare subemendamenti». Dawero? Vedi mai si votasse qualcosa Macché. «Era la so­lita pantomima» sintetizzerà poi la pre­sidente del gruppo misto Loredana De Petris, di SeI. Infatti nella conferenza dei capigruppo del pomeriggio il gover­no chiarisce che di subemendare e vo­tare in commissione non se ne parla nemmeno. Si va dritti in aula, con ter­mine fino alle 19 per subemendare. Trattasi in realtà dell' ennesima truffa. TI voto di fiducia è già certissimo, dun­que !'ipotesi di modificare anche una virgola del maxiemendamento è fuori discussione.

La Lega lascerà l'aula, come ormai fa in occasione di ogni voto di fiducia. Le altre opposizioni decideranno oggi, e probabilmente lasceranno l'aula an­che loro. Resta incerta la posizione dei dissidenti Pd, ancora una volta basto­nati e umiliati dal premier~segretario Renzi. Stefano Fassina ha detto che lui la fiducia non la voterebbe, ma è depu­tato. Dalla scelta di senatori come Wal­ter Tocci e Corradino Mineo sul voto di fiducia si potrà valutare quanto pro­fondo è lo strappo all'interno del Pd. La vicenda che si concluderà domani nel peggiore dei modi è stata infatti se­gnata come nl(,ssun altra in preceden­za dall'aperto disprezzo di Renzi sia per i soggetti sociali, per il parlamento e figurarsi poi per il suo partito.

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Data 24-06-2015

IL ,,"~MATTINO Pagina 2 Foglio 1 /2

Scuola, salta il compromesso: fiducia e subito lOOmila assunti Maximendamento oggi in aula. Renzi: abbiamo fatto uno sforzo Elena Romanazzi Il via libera dal Consiglio dei ministri a porre «la fiducia» ove necessario arriva a tarda sera. Una scelta «obbligata» per non mandare in frantumi la rifonna del­la scuola, rivista e corretta e ora contenu­ta in un maxiemendamento, 39 pagine in tutto, depositato ieri in commissione Cultura di palazw Madama. La media­zione dunque è fallita. Renzi torna sulle polemiche. «Il tema è sempre quello, c' è stato uno sforzo con il maxi emenda­mento di farsi carico delle posizioni di­verse. Se ci sarà un dibattito parlamenta­re tranquillo volentieri eviteremo il ri­corso alla fiducia - spiega il premier-. Ma è chiaro che se c' è la rifonna ci sono 100mila assunti e gli investimenti. Se no non va in porto per carità, rispetto, ma le assunzioni saranno 20-25mila e la si­tuazione resta quella che è».

Il testo comunque va in aula, già og­gi, senzarelatori. C'è tempo perpresen­tate emendamenti ma alla fine di possi­bilità per mediare ne è rimasta ben po­ca. È deciso, voto di fiducia e su va tutto peril meglio già domani si inizierà a vo­tare per concludere illavoro entro la se­rata al massimo venerdì. Oltre non si può andare. E il ddl Buona scuola non potrà essere modificato neanche alla Camera ove è comunque previsto un terw passaggio e dove si profila unnuo­vo voto di fiducia. L' obiettivo:chiudere tutta la partita entro la fine di giugno, al massimo i primi di luglio. Oltre non si può andare.

Una decisione comunque sofferta. Fino all'ultimo la bozza del maxiemen­damento prima di essere depositata è stata fatta circolare tra i diversi gruppi, incassando molti no e poche aperture. Eppure di modifiche sostanziali ce ne sono parecchie, alcu-ne entrate ieri matti-na. Si parte dalle as-sunzioni. Più di l00rnila. E sono tutte fattibili, sottolinea il ministro dell'Istru-zione Stefania Gian-nini. Nel pacchetto entrano anche gli idonei del concorso 2012, circa 6mila per-sone' inserite in quel-

le che sono le gradua-torie di merito. Una mossa a sorpresa. Perchè dell'inquadramento degli ido­nei si parlava ma a decorrere dal primo settembre 2016.

In pratica la «Buona scuola» entrerà in vigore a scaglione. Per l'anno prossi­mo scattano sì le assunzioni, ma non verranno fatte per chiamata diretta e i nuovi prof non verranno assunti dagli appositi albi territoriali che sarannopre­disposti solo a decorre dal 2016/2017 . Il meccanismo è complesso. Quest' anno si seguono le vecchie regole, poi verran­no costituiti gli alti territoriali e le reti di scuole, ma tutto questo comunque non pregiudicherà la mobilità per l' awicina­mento dei docenti al termine dell' anno di prova.

Novità, come già anticipato, anche sul fronte della valutazione dei prof. Il nucleo che assegnerà un aumento dire­tribuzione ai docenti migliori sarà com­posto oltre che dal dirigente scolastico, da tre docenti e due genitori per prima­ria e secondaria di primo grado, per le superiori invece ci sarà anche un rap­presentante degli studenti. In più, una nuova figura, un esterno nominato dall'ufficio scolastico regionale. Il comi­tato' comunque la valutazione dell'an­no di prova, sarà ristretto al solo dirigen­te e ai docenti.

Altro capitolo, il concorso. Quello nuovo verrà bandito entro i primo di­cembre del 2015. Sessantamila posti in palio ma nessuna corsia preferenziale per gli abilitati Pas e Tfa. Avranno solo dei punti aggiuntivi.

Resta lo School bonus ma con un tet­to di l00rnila euro, restano i500 euro da subito per l'aggiornamento dei prof. E tutto il resto. Ma i nodi mal digeriti dai sindacati non sono stati superati. L'as­sunzione diretta da parte del dirigente scolastico, che comunque sarà sottopo­sto a valutazione ogni tre anni, non è sta­ta eliminata. La parola ora alParlamen­to. La scelta dell' esecutivo è stata mal di­gerita dalla Lega, da SeI, dai cinquestel­le. Malumori anche tra la minoranza Pd. C'era chi ha chiesto il dialogo (la Centemero), ma rispetto al numero di emendamenti chiarire la relatrice Pd Francesca Puglisi, non c'era altra stra­da. Anche per le modifiche apportate

che - precisa - sono state recepite. An­che se non tutti la pensano in questo modo a partire dai sindacati che Renzi cercherà di convincere, come gli prota­gonisti del mondo della scuola, nell' as­semblea nazionale. L'idea non è tra­montata.

novità Slitta di 12 mesi la chiamata diretta Dirigenti valutati ogni 3anni

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31131rggaggrrtl CRONACA di ROMA

Corteo

La scuola in piazza: chiusure in Centro Domani dalle 17 alle 22 si svolge un corteo contro il disegno di legge sulla scuola da piazza della Bocca della Verità fino a piazza di Campo dè Fiori. Alla manifestazione indetta dai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Cobas è annunciata la partecipazione di mille persone. Per esigenze di ordine pubblico, entro le 14 la Questura ha disposto lo sgombero dei veicoli in sosta, compresi motocicli e parcheggi taxi a piazza della Bocca della Verità e Campo dè Fiori. Previste chiusure e deviazioni.

Data 24-06-2015 Pagina 42 Foglio 1

Finti poliziotti rapinavano le prostitute ;,': ';" ',;,","; ,:: ~';S:;:;, ::::~::'::':::',~:,~~';: ~., :":,:,:,. : '::~.: ~~~':,. '~;: :~::,::,:','~ '~~~i;:',:;·:"rr,,',' c;" "'"

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LA STAMPA

Università e Politecnico Domani protesta dei docenti

contro il blocco degli scatti _ Domani alle 12 appuntamento in Rettorato per i docenti universitari per protestare contro il quinto anno di bloc­co agli scatti e alla progressione di carrie­ra previsti ogni tre anni. La protesta è na­zionale e coinvolgerà 65 università italia­ne. Uno degli organizzatori, Carlo Ferra­ro, insegna al Politecnico di Torino: «Per altre categorie, come i colleghi del Cnr, il blocco è stato revocato, per noi no: è umiliante». Gli scatti consentirebbero ad esempio a un ricercatore di guada­gnare circa 1.800 euro al mese contro i 1.500 attuali. Ferraro per ora ha raccolto circa 150 adesioni al Politecnico e oltre 250 per l'Università degli Studi. F.ASS.

Data 24-06-2015 Pagina 38 Foglio 1

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IL ,,"~MATTINO

Rinuncia agli studi il 18.4% accusa i trasporti MariaPirro

Trasporti in crisi, Università in crisi. L'equazione è descritta in un' inda­gine realizzata a campione tra gli studenti della Federico II e dell' Ate­neo di Salerno che hanno abbando­nato i corsi durante il primo anno. Come motivo di rinuncia, il 18.4% degli intervistati da Irp Marketingin­dica <<la difficoltà negli spostamen­ti» da casa. Non solo. L'Osservato­rio sul sistema universitario campa­no, finanziato dalla Regione, è arri­vato anche a un' altra conclusione: il 15% degli studenti universitari che risiede in Campania è iscritto fuori regione, la metà nel Lazio. E «una quota - si legge nella ricerca -si sposterebbe secondo un criterio legato alla vicinanza geografica o, più in generale, per cause riconduci­bili al sistema di trasporti. L'assenza di collegamenti finisce per privile­giare le sedi extra regionali meno prossime» ma più facilmente rag­giungibili. Anche la Lombardia at­trae di più, il 14% degli universitari in fuga. E il numero di matricole continua a calare: sono addirittura dimezzate nell' area umanistica e delle scienze umane e sociali. Tra il 2008 e il 2013, il totale dineo-diplomati che si è iscritto all'università in Campania è passato dal 60 a147.8%,men­tre lamediaita­liana si è atte­stata al 55.7%. Una conse­guenza qui «più evidente» «della crisi eco-

Indagine sulle ragioni di abbandono Ei115% emigra: se ne discute all'Orientale

nomica sugli investimenti in forma­zione». Ma anche il test di ingresso ha avuto un «effetto deterrente».

Su questi temi inizia domani alle 9.30 la due giorni del convegno «Il sistema universitario campano: la cooperazione tra gli Atenei per ri­spondere alle sfide della società su formazione, innovazione, lavoro». Dibattito organizzato nel Palazzo du Mesnil in via Chiatamone, sede de L'Orientale, con l'obiettivo di

promuovere analisi e prospettive, e quindi valutazione e cooperazione tra gli atenei per rafforzare il siste­ma, ricerca e formazione, e incidere di più sulla società e sull' economia. Ad aprire i lavori Elda Morlicchio, rettrice de L'Orientale, e Pietro Ro­stirolla, presidente del comitato di gestione dell'Osservatorio. Nel po­meriggio di venerdì è invece previ­sta, dopo il saluto dell' assessore co­munale all'Istruzione, Annamaria Palmieri, una tavola rotonda con l'intervento dei rettori delle univer­sità campane e del presidente Alma­Laurea, Angelo Guerriero.

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Data 24-06-2015 Pagina 33 Foglio 1

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Biglietterie Anm, automatiche ma senza resto c":':c!"".·~P

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DOMANI LA PROTESTA

Tagli e blocco degli stipendi

all'V niversità: docenti in rivolta

A Genova la mobilitazione coinvolge anche i tecnici

FRANCESCA FORLEO

L'INVASIONE dei rettorati contro il blocco degli stipendi dei professori è fissata in tutta Italia domani a mezzogiorno. E anche a Genova i docenti parteciperanno alla protesta nazionale per chiedere lo sblocco degli scatti economi­ci, fermi ormai da12011. Non solo. Come i colleghi del resto d'Italia (alla vigilia della ma­nifestazione sono già 6600 le adesioni), i genovesi conse­gneranno al rettore una lette­ra in cui chiedono che si faccia portavoce delle loro istanze con il governo, arrivando a prospettare le dimissioni in massa se non saranno ascol­tati. A differenza dei colleghi

Il rettore Comanducci

degli altri atenei, però, i pro­fessori genovesi hanno scelto di includere nella loro prote­sta anche il personale tecnico amministrativo: il loro con­tratto è bloccato da ancora più tempo, dal 2009. E poi vo­gliono fondi per i servizi agli studenti, da destinare agli al­loggi e alle biblioteche.

Ieri sera erano quasi sette­mila i docenti italiani che ave­vano firmato l'appello partito dall'Università di Torino: «la Docenza non prevede nessu­na restituzione per il quadri­ennio 2011-2014 - scrivono i professori - ma chiede che, a partire da gennaio 2015, ven­gano conteggiati nella nuova

retribuzione gli scatti blocca­ti neI2011». «A parte il danno

Data 24-06-2015 Pagina 1 9 Foglio 1

economico - si legge ancora nel documento - la Docenza Universitaria considera il perdurare del blocco solo nei

suoi riguardi discriminatorio e lesivo della sua dignità, qua­si che essa faccia parte della spesa improduttiva che è be­ne tagliare per il 2015».

La proposta genovese, pro­mossa tra gli altri dalla sena­trice accademica Angela Ta­ramasso, è stata condivisa da tutte e cinque le scuole di ate­neo e chiede anche risorse per rifinanziare la ricerca, per far entrare all'Università nuovi docenti e ricercatori, rimo­dulare la progressione di car­riera dei professori e alzare la retribuzione d'ingresso per evitare, se possibile, fughe di talenti e cervelli preziosi. [email protected]

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ALTOADICE I

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24-06-2015 2/3 1 /2

Troppi emendamenti fiducia sul ddl scuola Decisione presa dal governo dopo il blocco dei lavori in commissione Senato

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Il ministro: «Testo modificato». M5s, Lega e Sei: «E identico, non lo votiamo» di Fiammetta Cupellaro • ROMA

La riforma della scuola approda domani in Senato senza il via li­bera della commissione Istru­zione' senza i relatori e con il te­sto trasformato in un ma­xi-emendamento su cui il gover­no vuole mettere la fiducia. Quello che sarà sottoposto a vo­tazione direttamente in aula è dunque una sorta di compro­messo del disegno di legge vota­to alla Camera modificato, ha assicurato il ministro dell'Istru­zione Stefania Giannini, tenen­do conto delle richieste delle op­posizioni. In sintesi: assunzione dei 100mila precari entro il me­se di agosto, mentre una parte della riforma slitta all'anno sco­lastico 2016-17. Questo il com­promesso proposto dal gover­no.

La decisione è stata presa ieri pomeriggio davanti al rischio che i tremila emendamenti de­positati dalle OppOSIZIOne avrebbero dilatato i tempi di ap­provazione del testo che deve tornare alla Camera. «Per il Pd andare in aula senza i propri re­latori è assolutamente un dan-

no - ha spiegato il capogruppo Dem Luigi Zanda - ma è stato necessario per il fatto che le op­posizioni non hanno ritirato gli emendamenti. L'ostruzionismo ha impedito che l'iter del dise­gno di legge fosse più spedito».

Saltato dunque il lavoro in commissione si va dritti in aula dove il governo spera, che po­nendo la fiducia, si riesca a ri­portare il testo a Montecitorio ed avere il via libera definitivo entro il 30 giugno. Termine ulti­mo per avviare le procedure per l'assunzione dei 100 mila preca­ri, che altrimenti slitteranno al prossimo anno scolastico. È una corsa contro il tempo.

E mentre Movimento 5 Stelle, Sei e Lega Nord minacciano do­mani di abbandonare l'Aula di Palazzo Madama mettendo al ri­schio il numero legale, la relatri­ce del ddl scuola, Francesca Pu­glisi rassicura: «Il testo è stato migliorato. Il maxi emendamen­to è frutto delle discussioni che ci sono state in commissione». Ma il clima non è dei migliori. Per i senatori di Sei <<llon è stata recepita alcuna delle nostre cri­tiche». Così come per i parla­mentari Cinquestelle: «Il testo

non cambia l'impianto sostan­ziale della riforma, restano la fi­gura del preside manager, la chiamata diretta e l'ingerenza dei privati nella scuola pubbli­ca. Non lo votiamo». Critiche anche all'interno del Pd. Per Ste­fano Fassina: «La scelta del go­verno di porre la fiducia è uno schiaffo al parlamento». I punti cardine del maxiendamen­to restano le assunzioni dei 100mila precari che scatteran­no dal I settembre 2015 riserva­te ai vincitori del concorso 20 12. Ma soltanto una parte di loro potrà restare nella stessa provin­cia della graduatoria dove si tro­va inserito. Se la proposta diven­teràlegge, entro poche settima­ne, 50mila precari dovranno scegliere un'altra provincia o un' altra regione. Devono essere pronti ad un trasferimento a tempo di record. Gli albi territo­riali e la chiamata diretta dei presidi-sindaci slitteranno inve­ce all'anno scolastico 2016-2017.

Verrà intanto avviato un pia­no di mobilità straordinario per consentire, a chi vuole, di avvici­narsi a casa prima dell' assunzio­ne dei docenti in lista d'attesa.

Tre immagini della manife­stazione che si è svolta ieri davanti al Sena­to contro la riforma del governo. A fian­co, la ministra della pubblica istruzione, Ste­fania Giannini

In pratica, prima che entri in vi­gore la mobilità tra gli albi terri­toriali e non più tra scuole, co­me avviene ora. Slitta da ottobre a dicembre anche il concorsone per i precari di seconda fascia.

Così come è stato rinviato al prossimo anno scolastico lo stanziamento di 200milioni per la valorizzazione del merito dei prof. Viene comunque sempre affidato al preside, sulla base dei criteri confezionati dal Co­mitato di valutazione, distribui­re i premi agli insegnanti "migliori". Sarà composto da due docenti, due genitori e uno studente. Restano infine le de­trazioni fiscali per le famiglie che optano per le scuole parita­rie e la possibilità di donare fi­nanziamenti alle scuole sia sta­tali che private. Viene introdot­to un tetto di 100mila euro per le erogazioni private alle scuole fatte da privati e associazioni, mentre è previsto un fondo da destinare agli istituti che riceve­ranno meno donazioni volonta­rie.

Basteranno queste modifiche per convincere le diverse oppo­sizioni che si tratti di una Buona Scuola? Il premier Renzi pensa di sì.

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Riforma oggi al Senato. Per confermare le lOOmila assunzioni servirà la Fiducia

Scuola, il Governo salva i precari di FRANCESCO CARTA

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Data 24-06-2015 Pagina 3 Foglio 1

; Ff"appe forzate in Senato ! ~ per approvare in tempi ; strettissimi la Rifonna della I scuola. Forse già domani il

possibile voto di Fiducia. Di­versamente slitterebbero le lOomila assunzioni previste. Intanto il Consiglio dei mi­nistri rinvia i decreti fiscali e la rifonna del Catasto.

u nti tutta sIla cu la ito loomila assunti

di FRANCESCO CARTA

l Governo accelera sulla Scuo­la. Oggi arriva in aula al Senato il ddl Scuola senza il via libera della Commissione e senza re­latori. Un passo che precede il

voto di fiducia che potrebbe arrivare già domani, visto che nella serata di ieri il Consiglio dei ministri ha auto­rizzato la procedura qualora fosse neces­saria. In mattinata era stato depositato il testo del maxi emen­damento al ddl scuola dei relatori Franco Conte e Francesca Puglisi che acco­glieva anche qualche richiesta delle op­posizioni. Subito le 107 mila assunzioni di nuovi insegnan­ti precari, ma palte della dforma slitta al 2016/2017. Tra le novità previste dal maxi-emendamento una valutazio­ne dei presidi triennale e un Comita­to di valutazione docenti rivisto nella sua composizione con una maggiore presenza di docenti e l'aggiunta di un membro esterno "individuato dall'Uf­ficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici"; l'assunzione dei circa 6 mila 500 ido­nei al concorso 2012 inseriti nel piano di assunzione straordinaria dei do­centi precari operativo da settembre; la destinazione del 10% dello school bonus alle scuole con meno risorse e il tetto di 100 mila euro per le eroga-

zioni liberali agli istituti. La musica non cambia e anche ieri sera nel corso della conferenza successiva al Consi­glio dei ministri il premier, Matteo Renzi, ha ribadito che le assunzioni vanno di pari passo con la Riforma. Un'altra strada è impossibile. "Se la riforma va in porto", ha sottolineato il presidente del Consiglio, "ci saranno più soldi per gli insegnanti, aItrimen-

ti le assunzioni saranno le 20-25mila previste dal turnover. Credo che l'al­ternativa debba essere chiara per chi in Parlamento dovrà scegliere come comportarsi" .

SCONTRO FRONTALE Non c'è spazio per il decreto auspicato da sindacati e palte delle opposizioni per sbloccare soltanto le assunzioni. Tantomeno per altri incontri. E la furia dei sindacati si è fatta già risen­tire: "Rimangono tutti da sciogliere i nodi centrali dì un provvedimento che potrà solo che danneggiare il no-

stI'O sistema di istruzione, gli otto mi­lioni di studenti iscritti e il milione di professionisti, insegnanti e Ata, che vi operano", sostiene il sindacato Anief. "Preoccupa la scelta di assumere somila docenti solo a livello giuridico, salvo farli inquadrare l'anno successi­vo all'interno dell'organico funzionale gestito da presidi sempre più ammi­nistratori delegati dell'azienda-scuo­

la. Inoltre", afferma l'Anief, "si continua a tenere chiusa la por­ta agli abilitati dopo il 2011. L'unica buo­na notizia è il via li­bera all'immissione in ruolo degli idonei al concorso del 2012, ma si dimenticano tutti quelIi delle sele­zioni passate".

POCO DIALOGO Che qualcosa in più poteva essere fatto per quanto concer­ne il dialogo sulla

riforma della Scuola lo riconosce an­che il presidente del Senato, Pietro Grasso: "Da parte dellO opposizione ci si poteva limitare nel numero degli emendamenti, di fronte al quale il go­verno ha messo in campo come con­tromossa la fiducia". Da Forza Italia si parla di occasione persa dal Governo per portare a casa una riforma condi­visa. Mentre dal Movimento Cinque Stelle c'è una vera e propria levata di scudi con le accuse al premier di aver messo in atto "un colpo da monarca", La verità ci sarà domani in un'Aula che si presenta rovente già da oggi.

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Data 24-06-2015 n Sole9]{l mmrn Pagina 38

Foglio 1

Hct, Il lavoro supplementare, per singole giornate o periodi più lunghi, può essere richiesto a prescindere dall'assenso del lavoratore

Part time, extra orario senza CenI Rifiuto opponibile per ragioni familiari, di salute o per altra occupazione

Giampiero Falasca Il codice dei contratti, nella

versione disponibile a oggi, ap­porta poche ma significative mo­difiche alla disciplina del part ti­me. Dal giorno successivo alla pubblicazione - probabilmente oggi - del decreto sulla «Gazzetta Ufficiale», cambiano alcune re­gole per il lavoro supplementare, cioè il periodo svolto in, aggiunta rispetto all'orario ridotto even­tualmente concordato tra le parti. La riforma conferma la regola ge­nerale secondo cui il lavoro sup­plementare può essere richiesto dal datore di lavoro, nel rispetto dei limiti e delle condizioni fissate dai contratti collettivi (di qualsia­silivello), anche senza il consenso del lavoratore.

Questaregolavienetuttaviain­novata in più parti. In primo luo­go, si precisa che la richiesta può riguardare non solo singole gior­nate, ma anche settimane o mesi. Inoltre viene regolamenta l'ipo­tesi di assenza di una disciplina collettiva. In queste situazioni, il datore di lavoro può comunque chiedere al dipendente di svolge­re una prestazione aggiuntiva ri­spetto all' orario ridotto, in misura

variabilefmoal25%delleoredila­voro settimanale concordate (nella normativa precedente, in assenza di disciplina collettiva il ricorso al lavoro supplementare era anlmesso solo previo consen­so dellavoratore).

Pur non essendo richiesto il consenso individuale, il lavorato­re può comunque rifiutare di svolgere il lavoro supplementare in alcune situazioni specifiche: se dimostra l'esistenza di compro­vate esigenze lavorative (per esempio un'altra occupazione), di salute, familiari oppure di for­mazione professionale.

Le ore dilavorosupplementare devono essere compensate con una una maggiorazione retributi­va, pari alW!b della retribuzione globale di fatto normalmente spettante al lavoratore su base oraria (nella base di computo rientrano anche gli istituti retri­butivi indiretti e differiti).

La legge conferma, inoltre, che nel part time è consentito lo svolgimento di lavoro straordi­nario e rientrano in questa no­zione le ore svolte oltre l'orario normalepienoapplicabilealrap­porto di lavoro.

Un'altra innovazione impor-

tante riguarda la disciplina delle clausole elastiche. Si tratta di que­gli accordi, sottoscritti dal lavora­tore, che consentono al datore di lavoro di cambiare l'orario del di­pendente, allungando la sua dura­ta oppure spostando la colloca­zione della prestazione.

Una prima innovazione è di ca­rattere lessi cale: la precedente di­sciplina distingueva tra clausole

"elastiche" e "flessibili", quella at­tuale accorpa tutte le fattispecie nella defmizione di clausole "ela­stiche". Tali clausole sono sem­pre negoziate a livello individua­le, devono essere stipulate in for­ma scritta e devono rispettare gli eventuali limiti previsti dai con­tratti collettivi di qualsiasi livello applicabili al rapporto.

La vecchia disciplina non con­sentiva la firma delle clausole in assenza di regole collettive; la nuova, invece, consente di stipu­lare le clausole elastiche anche nei casi in cui non esiste un con­tratto collettivo. In questo caso le clausole possono essere sotto­scritte (nel rispetto di alcuni limiti fissati dallalegge) dalle parti pres­so le conunissioni di certificazio­ne, con facoltà del lavoratore di

farsi assistere da un rappresen­tante dell'associazione sindacale cui aderisce (oppure un avvocato o da un consulente dellavoro).

Una volta sottoscritta la clau­sola elastica, il datore di lavoro non deve chiedere ogni volta il consenso del dipendente per al­lungare o spostare la prestazione, ma deve rispettare un termine di preavviso minimo di due giorni lavorativi e deve riconoscere spe­cifiche compensazioni (maggio­razioni economiche o riposi),nel­la misura ovvero nelle forme de­terminate eventualmente dai contratti collettivi.

Ildatoredilavorocheutilizzale clausole elastiche, come per il la­voro supplementare, deve com­pensare il lavoro aggiuntivo svol­toconunamaggiorazionede1I5%, calcolata con i criteri già visti peril lavoro supplementare. Innova­zioni importanti riguardano an­che il diritto alla priorità per la tra­sformazione in part time per i pa­renti di persone affette da patolo­gie oncologiche e la possibilità di convertire il congedo parentale in part time per un periodo corri­spondente.

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COBBIEBE DELLA SEBA Data 24-06-2015 Pagina 1 Foglio 1

n governo Domani il voto di fiducia sul maxi-emendamento. Clima teso in Consiglio dei ministri

Scuola, precari assunti subito Banche, più veloci i recuperi crediti. Renzi: in pochi giorni sospendo De Luca

Rifonna della scuola, doma­ni il voto di fiducia del Senato sul maxi-emendamento. I pre­cari saranno assunti subito, slitta la chiamata diretta dei professori. Clima teso in Consi­glio dei ministri, varate nuove misure per le banche: più veloci i recuperi dei crediti. TI premier Matteo Renzi: in pochi giorni sospendo De Luca.

alle pagine 2,3 e 8

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la Repubblica Data 24-06-2015 Pagina 25 Foglio 1

Blocco dei contratti pubblico impiego Slitta ad oggi il verdetto della Consulta

ROMA. Arriverà oggi il verdetto della Corte Costituzionale chiamata ad esaminare la legittimità delle norme che hanno imposto il blocco dei contratti e degli stipendi nella Pubblica Amministrazione. I giudici sono riuniti da ieri in camera di consiglio dopo l'udienza pubblica in cui i ricorrenti hanno ricordato l'effetto tre milioni di impiegati pubblici con gli stipendi fermi da 6 anni. L'avvocato dello Stato Vincenzo Rago ha risposto: «La misura scelta dal legislatore è stata adottata in luogo di altre e ben più gravi misure, quali la risoluzione del rapporto di lavoro» ..

€,;RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL ,,"~MATTINO

-Statali

La Consulta decide oggi sui contratti

Slitta a oggi il verdetto sul blocco dei contratti della pubblica amministrazione. Ieri si attendeva la decisione della Consulta. Un passaggio molto atteso dai sindacati che dopo 6 anni di stop si accingono a presentare a breve la piattaforma per il rinnovo del contratto del pubblico impiego. La Corte lo ricordiamo è chiamata ad esprimersi sul blocco del contratti del pubblico impiego, deciso nel 201 O dal governo Berlusconi e confermato dai successivi governi.

Data 24-06-2015 Pagina 4 Foglio 1

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Stipendi statali, sentenza sul blocco slitta ad oggi uo ROMA La sentenza della Corte Costituziona­le sul blocco degli stipen­di degli statali è slittata a oggi. Dopo una lunga udienza, in cui ieri si sono alternati i legali delle as­sociazione che hanno proposto il ricorso e l'Av­vocatura dello Stato, i giudici della Consulta hanno deciso di prendere più tempo prima di pren­dere una decisione che comunque, salvo colpi di scena, arriverà oggi. «At­tendiamo fiduciosi la ca­mera di consiglio - dice il segretario generale Flp, Marco Carlomagno - ser­ve un atto che permetta la ripresa della contratta­zione». Durante l'udien­za, l'avvocato dello Stato Vincenzo Rago, pur aven­do ribadito «la legittimi­tà del provvedimento», ha chiesto alla Corte, nel caso in cui accogliesse i ricorsi, di «chiarire i tem­pi di applicazione» della sentenza.

Data 24-06-2015 Pagina 3 Foglio 1

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Data 24-06-2015 Pagina 3 Foglio 2/2

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il Giornale I

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24-06-2015 9 1 /2

Statali, niente arretrati ma stipendi sbloccati

• •• • per l prOSSlIlll contratti Attesa per oggi la sentenza della Corte costituzionale: verso una dec~ione salomonica per evitare una stangata da 35 miliardi sui conti dello Stato

Fabrizio Ravoni

Roma Per tutto il giorno gli oc­chi sono rimasti puntati sulla Consulta. Motivo: la decisione della Corte costituzionale se ac­cogliere o meno il ricorso con­troilbloccodeirinnovicontrat­tuali per oltre 3 milioni di stata­li. Costo complessivo dell'ope­razione, circa 35 miliardi di eu­ro. Una vera e propria bomba ad orologeria sotto i conti pub­blici.

La camera di consiglio si è riu­nita nel primo pomeriggio. In serata, però, lasedutaèstataso­spesa ed aggiornata ad oggi. A Palazzo Chigi ed al ministero dell'Economia il pessimismo era palpabile. Nel senso che il governo si attendeva l'accogli­mento parziale del ricorso con­tro il blocco.

Inuncerto senso, ancheVin­cenzo Rago -l'avvocato di Stato che difendeva il governo - l'ha fatto capire. N el suo intervento davanti alla Consulta ha infatti sottolineato che se la Corte do­vesse optare per una pronun-

cia di incostituzionalità delle norme chehannobloccato irin­novi dei contratti pubblici, al­meno «chiarisca i tempi della propria applicazione».

N on a caso, lo stesso Rago ha provato a convincere i giudici costituzionali che anche loro devono rispettare l'articolo 81 della Costituzione (riformato), cheprevede l'obbiettivo del pa­reggio di bilancio.

Un richiamo che la Consulta non avvertì di dover rispettare per la sentenza delle pensioni. Mentre lo rispettò per quella sulla cosiddettaRobin tax. Tan­t' èche purdichiarataincostitu­zionale (era una tassa sulle so­cietà petrolifere) non venne chiesta l' applicazioneretroatti­va.

E sarebbe proprio questo l'orientamento dei giudici co­stituzionali, lacui sentenza è at­tesa per oggi. Così in serata so­no iniziate a circolare le prime indiscrezioni sull' orientamen­to dellaCorte.Valeadire, sbloc­co della contrattazione a parti­re da12016. In compenso - ed a differenza di quel è avvenuto

per le pensioni - ai dipendenti pubblici non verranno ricono­sciuti gli arretrati maturati nei cinque anni di blocco contrat­tuale.

Ilproblemadifinanzapubbli­ca rimarrebbe, maverrebbe af­fidato alla contrattazione fra le parti. E non ammonterebbe ai 17 miliardi a regime, che sareb­bero scattati qualora la Consul­ta avesse accettato di accoglie­re pienamente il ricorso. Ma «contenuto» in 5/7 miliardi, a valere sul bilancio del prossi-moanno.

Una soluzione salomonica, a differenza di quella sulle pen­sioni, che metterebbe comun­quearischioilrispettodegliob­biettivi di finanza pubblica an­nunciati dall'Italia a Bruxelles per il prossimo anno.

Ma che permetterebbe a Pa­lazzo Chigi ed all'Economia di comprimere il deficit sotto il tet­to del 3% sia quest'anno, sia il prossimo.

Ormai «bruciato» il presunto «tesoretto» (1,6 miliardi) sul fronte del rimborso previden­ziale, il governo nonhamargini

Il governo dovrà trovare 5-1 miliardi a regime Scongiurata la voragine

di manovra per appesantire il deficit nominale di quest'an­no, già salito a12, 7/2,8%. Quel­lo strutturale, invece, è rimasto fermo:lespeseunatantumnon lo appesantiscono.

Peril2016ilgovernohastima­to un deficit all' 1,8% del PiI. Ne consegue che se dovesse cari­carci sopra il costo dello sbloc­co dei rinnovi contrattuali - per definizionepluriennali -riusci­rebbe comunque a rispettare gli obbiettivi di un deficit infe­riorea13%.

Se oggi la Corte costituziona­le dovesse confermare questo schema, ne emergerebbe una valutazione «politica» deigiudi­ci della Consulta che èmancata per la sentenza sulle pensioni. La scelta di non obbligare il go­verno a pagare gli arretrati agli statali, infatti, evita di appesan­tire i conti pubblici che - altri­menti - avrebbero oltrepassato il livello de13% diindebitamen­to delle pubbliche amministra­zioni. Ed avrebbero precluso al Paese di utilizzare i margini di flessibilità previsti dai trattati Ue.

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il Giornale

i 2.000 euro .·anno la differenza del guadagno degli statali rispetto ai privati (calcolo sugli stipendi medi lordi)

• N EL 2014 (media - dati in euro)

Dipendenti statali

3:1.32.5

Dipendenti privati

I Nel pubblico le retribuzioni

• GLI AUMENTI DEGLI STIPENDI TRA IL 1995 E IL 2010

del 1-0,80/0 nel pubblico

I 114.3.99 euru

Data 24-06-2015 Pagina 9 Foglio 2/2

del 58,go/0 nel privato

; più ricche sono pagate tra gli enti previdenziali (lnps ed Inail)

il dato medio lordo nel 2014

• GLI ALTRI (dati in euro -lordi)

35.652.

I dipendenti delle amministrazioni locali (Comuni, Province e Regioni)

E gli statali (occupati nelle amministrazioni centrali)

FONTE: CGIA DI MESTRE

33.003

• GLI OCCUPATI NELLEAZIENDE

9.484.000 occupati nelle aziende

3.3311.000 occupati nelle

aziende pubbliche

(-6,1'1, rispetto al 1995)

L'EGO

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