SCHEDA PER LA PRESENTAZIONE DELLA RICHIESTA DI ...

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Relazione Storica 1 OGGETTO: RISTRUTTURAZIONE E RESTAURO DELL’IMMOBILE DI PROPRIETA’ DELL’ASL N°5 SPEZZINO. VECCHIA SEDE DELL’OSPEDALE SAN BARTOLOMEO UBICATO IN VIA PACI N 1 A SARZANA. ANALISI STORICA La città di Sarzana è contraddistinta da una grande tradizione ospedaliera che affonda le sue radici sin nell’alto medioevo . Si ha infatti notizia che nell’antica città di Luni era presente un ospedale, gestito dai canonici della cattedrale di Luni, per alloggiare e curare i pellegrini che percorrevano la Via Francigena. Localizzazione edificio

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OGGETTO: RISTRUTTURAZIONE E RESTAURO DELL’IMMOBILE DI

PROPRIETA’ DELL’ASL N°5 SPEZZINO. VECCHIA SEDE DELL’OSPEDALE SAN

BARTOLOMEO UBICATO IN VIA PACI N 1 A SARZANA.

ANALISI STORICA

La città di Sarzana è contraddistinta da una grande tradizione ospedaliera che affonda le sue radici

sin nell’alto medioevo . Si ha infatti notizia che nell’antica città di Luni era presente un ospedale,

gestito dai canonici della cattedrale di Luni, per alloggiare e curare i pellegrini che percorrevano la

Via Francigena.

Localizzazione edificio

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Con la decadenza di Luni anche la sede vescovile e tutte le attività ad essa collegata furono spostate

a Sarzana e così pure l’ospedale di San Bartolomeo, posto non lontano dal borgo sul nuovo

itinerario pedemontano della Via Francigena. Dopo il mille infatti nella piana ai piedi del castello

vescovile di Sarzanello si andava sviluppando il nuovo importante insediamento di Sarzana.

Nel nuovo insediamento di Sarzana si ha notizia di una donazione di terre nel 1129 per la

realizzazione dell’ospedale di San Bartolomeo .In realtà, secondo la tradizione medioevale,

l’immobile era una struttura ricettiva ove alloggiavano i pellegrini e i poveri e solamente in casi

eccezionali erano prestate cure per i residenti.

La Via Francigena Il primo insediamento di Sarzana

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Sarzana Medioevale

Sarzana Rinascimentale

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Da ricerche storiche consolidate si ha notizie che nel 1472 viene ultimato un edificio vicino alla

cattedrale all’interno delle mura in zona denominata”Ymo borgo”.

La costruzione è destinata ad ospedale , prende il nome di San Bartolomeo, e nel tempo passerà da

struttura ricettiva per i pellegrini e bisognosi al ricovero dei fanciulli abbandonati assumendo solo

dalla metà del 1600 parzialmente l’attività sanitaria. Continuerà con queste caratteristiche sino

all’età napoleonica in cui l’ospedale non è più considerato un’opera pia ma un ente al servizio della

popolazione. La struttura muta il suo ruolo, non si accolgono più i pellegrini ma solo gli ammalati

del territorio. Successivamente sotto il dominio sabaudo, emergono una serie di problemi legati a

recrudescenze di malattie epidemiche per cui in un primo momento si potenzia l’ospedale esistente,

ma risultando ormai questo inadeguato alle necessità di un borgo così importante, si decide di

edificare fuori dal centro urbano una nuova struttura. Viene quindi identificata un’area fuori di porta

San Francesco e viene dato incarico all’architetto Genovese Vittorio Pittaluga di definire il progetto.

Sarzana Medioevale. In evidenza la prima sede dell’ospedale di San Bartolomeo

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Si apprende da un articolo di Luciano Callegari nel quale viene descritto il nuovo fabbricato

“….l’edificio è costituito da un corpo rettangolare parallelo alla strada e da un altro corpo ad essa

perpendicolare che va quindi a formare una T rovesciata. A piano terra correrà tutto intorno un

porticato ove potranno passeggiare i convalescenti che potranno godere anche dei giardini

adiacenti. Al centro le scale principali; nelle ali saranno ospitate : la camera per la visita, che potrà

diventare anche la camera operatoria, una camera per le anatomie, una terza per malati affetti da

febbre accompagnate da deliri, un’altra per maniaci da ricoverare provvisoriamente. Vi saranno

anche due dormitori per asilo precario degli accattoni e infine le sale di amministrazione.

Il piano primo sarà diviso in due ali, per separare i due sessi. Ogni ala conterà 30 letti, che si

isoleranno quanto possibile tra loro. L’ala centrale conterrà tre sale da sei letti ciascuna per malati di

oftalimia, sifilide e per donne partorienti. Nell’incrocio delle tre ali si erigerà l’altare della cappella.

Completeranno la struttura le cucine ed i bagni.

Ci sarà un piano superiore di mezzeria in cui si potranno fare camere per ospitare malati in

condizioni precarie o che chiedessero a pagamento un trattamento di riguardo. Vi saranno anche

guardaroba, stenditoi,alloggi degli infermieri ed altri locali di servizio.

Vinzoni 1773, sito del nuovo ospedale Vinzoni 1773, sito del vecchio ospedale

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La spesa preventivata è di 69.000 lire. L’appalto viene aggiudicato al maestro muratore Francesco

Delfini. Nel settembre 1854 iniziano i lavori sotto la direzione di Giuseppe Grossi. I lavori vengono

iniziati con grande alacrità e man mano che i locali vengono finiti vengono occupati dai malati. Nel

1858 l’edificio è terminato e l’ospedale può funzionare a pieno regime.

Nel 1888 vengono terminati i lavori di sistemazione dell’area esterna all’ospedale compreso la

monumentale recinzione su via Paci.

Nel 1900 viene messo in opera l’impianto di luce elettrica e viene istituita una nuova sala

operatoria…. “

Il nuovo ospedale San Bartolomeo prima del 1888

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Sempre in quegli anni viene ingrandita la T su Via Paci con la realizzazione di due superfetazioni

simmetriche che inglobano parte dei porticati del piano terra e vengono realizzati due lunghi

terrazzi a sbalzo sulla facciata principale.

Inoltre nei primi anni del 900 viene realizzato un primo edificio a due piani prospiciente Via della

Croce e negli anni 40 sempre nell’area pertinenziale viene realizzato un edificio monopiano su via

Circonvallazione. In quegli anni, durante il periodo bellico, viene smantellata la maestosa cancellata

in fregio alla via Paci per recuperare il cosiddetto “ferro per la patria”. Lo scempio prosegue negli

anni 60 con la costruzione nell’area pertinenziale di un nuovo corpo di fabbrica collegato con

l’edificio storico. Da allora non si contano poi le superfetazioni e le manipolazioni sia all’interno

che all’esterno dell’edificio.

Internamente le ridistribuzioni e le manomissioni si sovrappongono con il risultato di snaturare

completamente l’edificio . Tra le più eclatanti si segnala la realizzazione di un solaio all’ultimo

piano che interrompe la scala principale facendo morire l’ultima rampa contro il solaio stesso.

L’impiantistica , la cattiva manutenzione, l’utilizzo di materiali impropri hanno poi dato il colpo di

grazia all’intero immobile.

Il nuovo ospedale San Bartolomeo dopo il 1888