Scatti Ritrovati. Claudio Abate per Gino De Dominicis.
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mara coccia associazione direzione Anna Marra responsabile artistico Andrea Alibrandi
mara coccia associazione per la promozione dell'arte contemporaneavia del vantaggio,46/a - 00186 roma - tel 06/3224434 fax 06/45507683 - [email protected]
mara coccia associazione direzione Anna Marra responsabile artistico Andrea Alibrandi
mara coccia associazione per la promozione dell'arte contemporaneavia del vantaggio,46/a - 00186 roma - tel 06/3224434 fax 06/45507683 - [email protected]
Gino De Dominicis (Ancona, 1947 – Roma, 1998) è stata una
Il tempo, lo sbaglio, lo spazio,Cubo Cilindro, la Piramide
EquilibrioTentativo di far
formare dei quadrati invece che dei cerchi attorno ad un sasso che cade nell’acqua e Tentativo di volo
Zodiaco,
Seconda soluzione d’Immortalità (L’Universo è Immobile) nella
Palla di gomma (caduta da due metri) nell’attimo precedente al rimbalzo e a una Pietra
Calamità Cosmica
Gino De Dominicis
Il tempo, lo sbaglio, lo spazio (Time, error, space),cube, cylinder and pyramid
Equilibrio (Balance)Tentativo di far formare dei quadrati invece che
dei cerchi attorno ad un sasso che cade nell’acqua (Attempt to form squares instead of circles around a stone dropping into the water) and Tentativo di volo
Zodiaco,
Seconda soluzione d’Immortalità (L’Universo è Immobile) (Second resolution of immortality: the universe is immobile
Palla di gomma (caduta da due metri) nell’attimo precedente al rimbalzo (Rubber ball (fallen from a height of two metres) just before it bounces) and a Pietra (Stone)
Calamità Cosmica (Cosmic Calamity)
Claudio Abate
Claudio Abate
Scatti ritrovatiClaudio Abate per Gino De Dominicisa cura di Costantino D’Orazio
4 giugno – 24 settembre 2010
SCATTI RITROVATI Claudio Abate per Gino De Dominicis
mara cocciaarte contemporanea roma
17. Gino De Dominicis (anni ’70), © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm
18. Claudio Abate, Ricerca (da un’idea di Gino De Domi-nicis), 1971 ca, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm, opera realizzata nello studio di Claudio Abate su proposta di Gino De Dominicis, via del Babuino, Roma, 1971 ca
19.Claudio Abate, Ritratto di Gino De Dominicis, 1971ca, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm, opera realizzata nello studio di Claudio Aba-te, via del Babuino, Roma, 1971 ca
1-2. in copertinaGino De Dominicis nel parcheggio di Villa Borghese,
1973, © Claudio Abate, foto b/n scattate negli spazi della mostra “Contemporanea”, parcheggio di Villa Borghese, Roma, 1973
3-4. Mostra di Gino De Dominicis all’Attico, 1969, © Claudio Abate, foto colore scattate in occasione della prima esposizione personale di Gino De Dominicis alla Galleria L’Attico, Roma, 1969
mara coccia arte contemporanea direzione Anna Marraresponsabile artistico Andrea Alibrandivia del vantaggio 46/a - 00186 roma tel 06/3224434 - fax 06/45507603 www.maracoccia.com - [email protected]
orario: martedì - sabato11:30 -19:30 chiuso lunedì e festivi (chiusura estiva 31 luglio -1 settembre)
Manuela Carpaneto coordinamento mostraTatiana Giovannetti
redazione editoriale
Monica D’Eugenio
Francesco Ursino
19
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3
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mara coccia associazione direzione Anna Marra responsabile artistico Andrea Alibrandi
mara coccia associazione per la promozione dell'arte contemporaneavia del vantaggio,46/a - 00186 roma - tel 06/3224434 fax 06/45507683 - [email protected]
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mara coccia associazione per la promozione dell'arte contemporaneavia del vantaggio,46/a - 00186 roma - tel 06/3224434 fax 06/45507683 - [email protected]
Gino De Dominicis (Ancona, 1947 – Roma, 1998) è stata una
Il tempo, lo sbaglio, lo spazio,Cubo Cilindro, la Piramide
EquilibrioTentativo di far
formare dei quadrati invece che dei cerchi attorno ad un sasso che cade nell’acqua e Tentativo di volo
Zodiaco,
Seconda soluzione d’Immortalità (L’Universo è Immobile) nella
Palla di gomma (caduta da due metri) nell’attimo precedente al rimbalzo e a una Pietra
Calamità Cosmica
Gino De Dominicis
Il tempo, lo sbaglio, lo spazio (Time, error, space),cube, cylinder and pyramid
Equilibrio (Balance)Tentativo di far formare dei quadrati invece che
dei cerchi attorno ad un sasso che cade nell’acqua (Attempt to form squares instead of circles around a stone dropping into the water) and Tentativo di volo
Zodiaco,
Seconda soluzione d’Immortalità (L’Universo è Immobile) (Second resolution of immortality: the universe is immobile
Palla di gomma (caduta da due metri) nell’attimo precedente al rimbalzo (Rubber ball (fallen from a height of two metres) just before it bounces) and a Pietra (Stone)
Calamità Cosmica (Cosmic Calamity)
Claudio Abate
Claudio Abate
Scatti ritrovatiClaudio Abate per Gino De Dominicisa cura di Costantino D’Orazio
4 giugno – 24 settembre 2010
SCATTI RITROVATI Claudio Abate per Gino De Dominicis
mara cocciaarte contemporanea roma
17. Gino De Dominicis (anni ’70), © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm
18. Claudio Abate, Ricerca (da un’idea di Gino De Domi-nicis), 1971 ca, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm, opera realizzata nello studio di Claudio Abate su proposta di Gino De Dominicis, via del Babuino, Roma, 1971 ca
19.Claudio Abate, Ritratto di Gino De Dominicis, 1971ca, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm, opera realizzata nello studio di Claudio Aba-te, via del Babuino, Roma, 1971 ca
1-2. in copertinaGino De Dominicis nel parcheggio di Villa Borghese,
1973, © Claudio Abate, foto b/n scattate negli spazi della mostra “Contemporanea”, parcheggio di Villa Borghese, Roma, 1973
3-4. Mostra di Gino De Dominicis all’Attico, 1969, © Claudio Abate, foto colore scattate in occasione della prima esposizione personale di Gino De Dominicis alla Galleria L’Attico, Roma, 1969
mara coccia arte contemporanea direzione Anna Marraresponsabile artistico Andrea Alibrandivia del vantaggio 46/a - 00186 roma tel 06/3224434 - fax 06/45507603 www.maracoccia.com - [email protected]
orario: martedì - sabato11:30 -19:30 chiuso lunedì e festivi (chiusura estiva 31 luglio -1 settembre)
Manuela Carpaneto coordinamento mostraTatiana Giovannetti
redazione editoriale
Monica D’Eugenio
Francesco Ursino
19
18
17
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4
Opere sottratte all’immortalità
L’obiettivo di Claudio Abate in quasi cinquant’anni di lavoro si è posato su innumerevoli opere d’arte contemporanea, ma forse mai come nel caso di De Dominicis ha saputo coglierne il senso e offrirne una interpretazione pregnante. Il suo punto di vista, fortemente scorciato per registrare gli oggetti e il contesto nel quale si trovano, oppure perpendicolare e simmetrico, per restituire la freddezza e il calcolo dell’opera, è entrato nel cuore dei progetti dell’artista anconetano. Forse questo è il motivo per cui
mosso da una febbre iconoclasta, si appropria furtivamente di oltre centottanta negativi di Abate per distruggerli, creando un vuoto nella memoria visiva del suo lavoro, che soltanto le parole e i racconti d’ora in poi avrebbero potuto riempire. Proprio come accade nella mitologia antica, dove è la parola a restituire le imprese degli eroi e degli dei, il sospetto è che l’artista volesse in questo modo accentuare il carattere leggendario delle sue creazioni. Quando si osserva una foto d’epoca è possibile collocare un’opera d’arte nel tempo, indovinarne il
ne può cogliere anche l’invecchiamento.
Dominicis nel 1970 era giunto alla conclusione che “per esistere dovremmo fermarci nel tempo”, condizione unica per non invecchiare
opere aleatorie e allo stesso presenti grazie ai racconti e alle congetture della critica. Oltre alle rare occasioni in cui, soprattutto all’inizio
immagine mai autenticata da Gino De Dominicis è la (foto ricordo)
ritrae la celebre installazione presentata
molto discussa, destinata a non essere mai più realizzata, il cui valore fu alimentato dalle polemiche e dallo scandalo che ne scaturì all’interno dell’opinione pubblica. L’artista non
documento, ma di souvenir, utile a restituire l’emozione fugace di un momento, non il senso reale dell’opera. Come accadeva quasi in tutte le mostre di De Dominics, Abate si trova sul posto e riesce a realizzare uno degli scatti più emblematici della sua carriera, frutto della sua destrezza e del suo acume. De Chirico abbandona perplesso la sala della Biennale, mentre De Dominicis sogghigna sullo sfondo. E’ il segnale del passaggio di un’epoca, nella quale il maestro avverte la forza del lavoro di un giovane artista, ma non riesce a cogliere
Abate elabora la migliore critica di un decennio. Ed è proprio nel senso critico del suo sguardo il valore più alto delle immagini di Abate, che per oltre dieci anni ha accompagnato il lavoro di De Dominicis, con il quale ha potuto intrattenere una relazione particolare, complice
ritrovati” ci appaiono come resti archeologici,
durate spesso qualche giorno, o addirittura solo poche ore. E’ questo il caso del celebre Zodiaco o delle forme geometriche disegnate
immagini talmente uniche, che hanno assunto un valore parallelo all’opera che documentano, diventando opere d’arte esse stesse, irripetibili.
Zodiaco, lo sguardo di Abate è così determinante che quel punto di
l’unica pubblicata nei libri, l’opera stessa.
lavoro a quattro mani, perché l’idea di Abate
Quello che era un gesto tipico di De Dominicis, che allarmato sollevava le mani in gesto quasi di difesa, diventa una sorta di acrobazia che lascia interdetto l’osservatore.Abate ha goduto di un posto privilegiato accanto a De Dominicis, non cercato e sfruttato, bensì maturato attraverso una relazione quotidiana, fatta di incontri, conversazioni e lavori notturni.
dell’artista grazie all’uso degli occhiali e al
socchiusa: nel buio sembra apparire l’abito nero di De Dominicis, immateriale, frutto del contrasto netto tra la luce dell’alba e il buio della notte, il modo più riuscito per raccontare
cercato di essere impalpabile e senza limiti, come l’aria.
Roma, maggio 2010 Costantino D’Orazio
Works delivered from immortality
Dominicis has he been able to grasp their sense and offer up a meaningful interpretation.
the objects and the context around them,
De Dominicis had come to the conclusion
stories and conjectures. In addition to the
(souvenir photo)
depicts the famous installation presented at
and scandal that arose in the public opinion. The artist does not give this photograph the
in almost all De Dominicis’s exhibitions, Abate
emblematic shots of his career. De Chirico abandons the room in the Biennale perplexed,
meaning. In one shot, Abate conjures up the
the criticism of his gaze that gives Abate’s
case of the famous Zodiaco or the geometrical
case of the Zodiaco in particular, Abate’s gaze
Dominicis gesture, raising his arms, alarmed, almost in defence, becomes a sort of acrobatics
Rome Costantino D’Orazio
Disegno (statua invisibile), 1979, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, colore, 120x100 cm, foto scattata alla Galleria di Mario Pieroni, Roma, 1979
Palla di gomma (caduta da 2 metri), nell’attimo immediatamente precedente il rimbalzo, 1970, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm, foto scattata nello studio di Claudio Abate, via del Babuino, Roma, 1970
Ubiquità, 1970, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 100x120 cm, foto scattata alla Galleria L’Attico, Roma, 1970
8. Claudio Abate, Gino De Dominicis, 1971, stampa alla gelatina d’argento, b/n, 227x133 cm, impressione su carta fotosensibile realizzata nello studio di Claudio Abate, Roma, 21 novembre 1971 alle ore 19.17
9. Come io vedo questo tavolo, questi piatti, questa bottiglia, queste posate questo bicchiere e questa pianta, 1970, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm, foto scattata alla Galleria L’Attico, in occasione della mostra “Fine dell’Alchimia”, Roma, dicembre 1970
Lo Zodiaco, 1970, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, colore, 100x120 cm, foto scattata alla Galleria L’Attico, Roma, 1970
Terza soluzione d’immortalitàManifesto funerario
Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 100x120 cm, foto scattata in occasione della mostra “Contemporanea”, parcheggio di Villa Borghese, Roma, 1973
Asta in equilibro e Gemelli, 1973, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 100x120 cm, foto scattata in occasione della mostra “Contemporanea”, parcheggio di Villa Borghese, Roma, 1973
Che cosa c’entra la morte?, 1971, © Claudio Abate, foto b/n scattata alla VII Biennale di Parigi, 1971
Gino De Dominicis e Giorgio De Chirico, 1972, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm, foto scattata in occasione della XXXVI Biennale di Venezia, 1972
Il tempo, lo sbaglio, lo spazio, 1970, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 100x120 cm, foto scattata alla Galleria L’Attico, in occasione della mostra “Fine dell’Alchimia”, Roma, dicembre 1970
Sono sicuro che voi siete (e sempre sarete) o all’in-terno o all’esterno di questo triangolo, 1970, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 100x120 cm, foto scattata alla Galleria L’Attico, in occasione della mostra “Fine dell’Alchimia”, Roma, dicembre 1970
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Opere sottratte all’immortalità
L’obiettivo di Claudio Abate in quasi cinquant’anni di lavoro si è posato su innumerevoli opere d’arte contemporanea, ma forse mai come nel caso di De Dominicis ha saputo coglierne il senso e offrirne una interpretazione pregnante. Il suo punto di vista, fortemente scorciato per registrare gli oggetti e il contesto nel quale si trovano, oppure perpendicolare e simmetrico, per restituire la freddezza e il calcolo dell’opera, è entrato nel cuore dei progetti dell’artista anconetano. Forse questo è il motivo per cui
mosso da una febbre iconoclasta, si appropria furtivamente di oltre centottanta negativi di Abate per distruggerli, creando un vuoto nella memoria visiva del suo lavoro, che soltanto le parole e i racconti d’ora in poi avrebbero potuto riempire. Proprio come accade nella mitologia antica, dove è la parola a restituire le imprese degli eroi e degli dei, il sospetto è che l’artista volesse in questo modo accentuare il carattere leggendario delle sue creazioni. Quando si osserva una foto d’epoca è possibile collocare un’opera d’arte nel tempo, indovinarne il
ne può cogliere anche l’invecchiamento.
Dominicis nel 1970 era giunto alla conclusione che “per esistere dovremmo fermarci nel tempo”, condizione unica per non invecchiare
opere aleatorie e allo stesso presenti grazie ai racconti e alle congetture della critica. Oltre alle rare occasioni in cui, soprattutto all’inizio
immagine mai autenticata da Gino De Dominicis è la (foto ricordo)
ritrae la celebre installazione presentata
molto discussa, destinata a non essere mai più realizzata, il cui valore fu alimentato dalle polemiche e dallo scandalo che ne scaturì all’interno dell’opinione pubblica. L’artista non
documento, ma di souvenir, utile a restituire l’emozione fugace di un momento, non il senso reale dell’opera. Come accadeva quasi in tutte le mostre di De Dominics, Abate si trova sul posto e riesce a realizzare uno degli scatti più emblematici della sua carriera, frutto della sua destrezza e del suo acume. De Chirico abbandona perplesso la sala della Biennale, mentre De Dominicis sogghigna sullo sfondo. E’ il segnale del passaggio di un’epoca, nella quale il maestro avverte la forza del lavoro di un giovane artista, ma non riesce a cogliere
Abate elabora la migliore critica di un decennio. Ed è proprio nel senso critico del suo sguardo il valore più alto delle immagini di Abate, che per oltre dieci anni ha accompagnato il lavoro di De Dominicis, con il quale ha potuto intrattenere una relazione particolare, complice
ritrovati” ci appaiono come resti archeologici,
durate spesso qualche giorno, o addirittura solo poche ore. E’ questo il caso del celebre Zodiaco o delle forme geometriche disegnate
immagini talmente uniche, che hanno assunto un valore parallelo all’opera che documentano, diventando opere d’arte esse stesse, irripetibili.
Zodiaco, lo sguardo di Abate è così determinante che quel punto di
l’unica pubblicata nei libri, l’opera stessa.
lavoro a quattro mani, perché l’idea di Abate
Quello che era un gesto tipico di De Dominicis, che allarmato sollevava le mani in gesto quasi di difesa, diventa una sorta di acrobazia che lascia interdetto l’osservatore.Abate ha goduto di un posto privilegiato accanto a De Dominicis, non cercato e sfruttato, bensì maturato attraverso una relazione quotidiana, fatta di incontri, conversazioni e lavori notturni.
dell’artista grazie all’uso degli occhiali e al
socchiusa: nel buio sembra apparire l’abito nero di De Dominicis, immateriale, frutto del contrasto netto tra la luce dell’alba e il buio della notte, il modo più riuscito per raccontare
cercato di essere impalpabile e senza limiti, come l’aria.
Roma, maggio 2010 Costantino D’Orazio
Works delivered from immortality
Dominicis has he been able to grasp their sense and offer up a meaningful interpretation.
the objects and the context around them,
De Dominicis had come to the conclusion
stories and conjectures. In addition to the
(souvenir photo)
depicts the famous installation presented at
and scandal that arose in the public opinion. The artist does not give this photograph the
in almost all De Dominicis’s exhibitions, Abate
emblematic shots of his career. De Chirico abandons the room in the Biennale perplexed,
meaning. In one shot, Abate conjures up the
the criticism of his gaze that gives Abate’s
case of the famous Zodiaco or the geometrical
case of the Zodiaco in particular, Abate’s gaze
Dominicis gesture, raising his arms, alarmed, almost in defence, becomes a sort of acrobatics
Rome Costantino D’Orazio
Disegno (statua invisibile), 1979, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, colore, 120x100 cm, foto scattata alla Galleria di Mario Pieroni, Roma, 1979
Palla di gomma (caduta da 2 metri), nell’attimo immediatamente precedente il rimbalzo, 1970, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm, foto scattata nello studio di Claudio Abate, via del Babuino, Roma, 1970
Ubiquità, 1970, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 100x120 cm, foto scattata alla Galleria L’Attico, Roma, 1970
8. Claudio Abate, Gino De Dominicis, 1971, stampa alla gelatina d’argento, b/n, 227x133 cm, impressione su carta fotosensibile realizzata nello studio di Claudio Abate, Roma, 21 novembre 1971 alle ore 19.17
9. Come io vedo questo tavolo, questi piatti, questa bottiglia, queste posate questo bicchiere e questa pianta, 1970, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm, foto scattata alla Galleria L’Attico, in occasione della mostra “Fine dell’Alchimia”, Roma, dicembre 1970
Lo Zodiaco, 1970, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, colore, 100x120 cm, foto scattata alla Galleria L’Attico, Roma, 1970
Terza soluzione d’immortalitàManifesto funerario
Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 100x120 cm, foto scattata in occasione della mostra “Contemporanea”, parcheggio di Villa Borghese, Roma, 1973
Asta in equilibro e Gemelli, 1973, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 100x120 cm, foto scattata in occasione della mostra “Contemporanea”, parcheggio di Villa Borghese, Roma, 1973
Che cosa c’entra la morte?, 1971, © Claudio Abate, foto b/n scattata alla VII Biennale di Parigi, 1971
Gino De Dominicis e Giorgio De Chirico, 1972, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm, foto scattata in occasione della XXXVI Biennale di Venezia, 1972
Il tempo, lo sbaglio, lo spazio, 1970, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 100x120 cm, foto scattata alla Galleria L’Attico, in occasione della mostra “Fine dell’Alchimia”, Roma, dicembre 1970
Sono sicuro che voi siete (e sempre sarete) o all’in-terno o all’esterno di questo triangolo, 1970, © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 100x120 cm, foto scattata alla Galleria L’Attico, in occasione della mostra “Fine dell’Alchimia”, Roma, dicembre 1970
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Opere sottratte all’immortalità
L’obiettivo di Claudio Abate in quasi cinquant’anni di lavoro si è posato su innumerevoli opere d’arte contemporanea, ma forse mai come nel caso di De Dominicis ha saputo coglierne il senso e offrirne una interpretazione pregnante. Il suo punto di vista, fortemente scorciato per registrare gli oggetti e il contesto nel quale si trovano, oppure perpendicolare e simmetrico, per restituire la freddezza e il calcolo dell’opera, è entrato nel cuore dei progetti dell’artista anconetano. Forse questo è il motivo per cui
mosso da una febbre iconoclasta, si appropria furtivamente di oltre centottanta negativi di Abate per distruggerli, creando un vuoto nella memoria visiva del suo lavoro, che soltanto le parole e i racconti d’ora in poi avrebbero potuto riempire. Proprio come accade nella mitologia antica, dove è la parola a restituire le imprese degli eroi e degli dei, il sospetto è che l’artista volesse in questo modo accentuare il carattere leggendario delle sue creazioni. Quando si osserva una foto d’epoca è possibile collocare un’opera d’arte nel tempo, indovinarne il
ne può cogliere anche l’invecchiamento.
Dominicis nel 1970 era giunto alla conclusione che “per esistere dovremmo fermarci nel tempo”, condizione unica per non invecchiare
opere aleatorie e allo stesso presenti grazie ai racconti e alle congetture della critica. Oltre alle rare occasioni in cui, soprattutto all’inizio
immagine mai autenticata da Gino De Dominicis è la (foto ricordo)
ritrae la celebre installazione presentata
molto discussa, destinata a non essere mai più realizzata, il cui valore fu alimentato dalle polemiche e dallo scandalo che ne scaturì all’interno dell’opinione pubblica. L’artista non
documento, ma di souvenir, utile a restituire l’emozione fugace di un momento, non il senso reale dell’opera. Come accadeva quasi in tutte le mostre di De Dominics, Abate si trova sul posto e riesce a realizzare uno degli scatti più emblematici della sua carriera, frutto della sua destrezza e del suo acume. De Chirico abbandona perplesso la sala della Biennale, mentre De Dominicis sogghigna sullo sfondo. E’ il segnale del passaggio di un’epoca, nella quale il maestro avverte la forza del lavoro di un giovane artista, ma non riesce a cogliere
Abate elabora la migliore critica di un decennio. Ed è proprio nel senso critico del suo sguardo il valore più alto delle immagini di Abate, che per oltre dieci anni ha accompagnato il lavoro di De Dominicis, con il quale ha potuto intrattenere una relazione particolare, complice
ritrovati” ci appaiono come resti archeologici,
durate spesso qualche giorno, o addirittura solo poche ore. E’ questo il caso del celebre Zodiaco o delle forme geometriche disegnate
immagini talmente uniche, che hanno assunto un valore parallelo all’opera che documentano, diventando opere d’arte esse stesse, irripetibili.
Zodiaco, lo sguardo di Abate è così determinante che quel punto di
l’unica pubblicata nei libri, l’opera stessa.
lavoro a quattro mani, perché l’idea di Abate
Quello che era un gesto tipico di De Dominicis, che allarmato sollevava le mani in gesto quasi di difesa, diventa una sorta di acrobazia che lascia interdetto l’osservatore.Abate ha goduto di un posto privilegiato accanto a De Dominicis, non cercato e sfruttato, bensì maturato attraverso una relazione quotidiana, fatta di incontri, conversazioni e lavori notturni.
dell’artista grazie all’uso degli occhiali e al
socchiusa: nel buio sembra apparire l’abito nero di De Dominicis, immateriale, frutto del contrasto netto tra la luce dell’alba e il buio della notte, il modo più riuscito per raccontare
cercato di essere impalpabile e senza limiti, come l’aria.
Costantino D’Orazio
Works delivered from immortality
Dominicis has he been able to grasp their sense and offer up a meaningful interpretation.
the objects and the context around them,
De Dominicis had come to the conclusion
stories and conjectures. In addition to the
(souvenir photo)
depicts the famous installation presented at
and scandal that arose in the public opinion. The artist does not give this photograph the
in almost all De Dominicis’s exhibitions, Abate
emblematic shots of his career. De Chirico abandons the room in the Biennale perplexed,
meaning. In one shot, Abate conjures up the
the criticism of his gaze that gives Abate’s
case of the famous Zodiaco or the geometrical
case of the Zodiaco in particular, Abate’s gaze
Dominicis gesture, raising his arms, alarmed, almost in defence, becomes a sort of acrobatics
Costantino D’Orazio
te stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, colore, 120x100 cm foto scattata alla Galleria di Mario Pieroni, Roma, 1979
Abate stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm foto scattata nello studio di Claudio Abate, via del Babuino, Roma, 1970
d’inchiostro su carta cotone, b/n, 100x120 cm foto scattata alla Galleria L’Attico, Roma, 1970
Gino De Dominicis, 1971 stampa alla gelatina d’argento, b/n, 227x133 cm impressione su carta fotosensibile realizzata nello studio di Claudio Abate, Roma, 21 novembre 1971 alle ore 19.17
9. Come io vedo questo tavolo, questi piatti, questa bottiglia, queste posate questo bicchiere e questa pianta,
cotone, b/n, 120x100 cm foto scattata alla Galleria L’Attico, in occasione della mostra “Fine dell’Alchimia”, Roma, dicembre 1970
getto d’inchiostro su carta cotone, colore, 100x120 cm foto scattata alla Galleria L’Attico, Roma, 1970
Abate stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 100x120 cm foto scattata in occasione della mostra “Contemporanea”, parcheggio di Villa Borghese, Roma, 1973
Abate stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 100x120 cm foto scattata in occasione della mostra “Contemporanea”, parcheggio di Villa Borghese, Roma, 1973
Abate foto b/n scattata alla VII Biennale di Parigi, 1971
Claudio Abate stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm foto scattata in occasione della XXXVI Biennale di Venezia
Abate stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 100x120 cm foto scattata alla Galleria L’Attico, in occasione della mostra “Fine dell’Alchimia”, Roma, dicembre 1970
dio Abate stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 100x120 cm foto scattata alla Galleria L’Attico, in occasione della mostra “Fine dell’Alchimia”, Roma, dicembre 1970
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mara coccia associazione direzione Anna Marra responsabile artistico Andrea Alibrandi
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mara coccia associazione per la promozione dell'arte contemporaneavia del vantaggio,46/a - 00186 roma - tel 06/3224434 fax 06/45507683 - [email protected]
Gino De Dominicis (Ancona, 1947 – Roma, 1998) è stata una
Il tempo, lo sbaglio, lo spazio,Cubo Cilindro, la Piramide
EquilibrioTentativo di far
formare dei quadrati invece che dei cerchi attorno ad un sasso che cade nell’acqua e Tentativo di volo
Zodiaco,
Seconda soluzione d’Immortalità (L’Universo è Immobile) nella
Palla di gomma (caduta da due metri) nell’attimo precedente al rimbalzo e a una Pietra
Calamità Cosmica
Gino De Dominicis
Il tempo, lo sbaglio, lo spazio (Time, error, space),cube, cylinder and pyramid
Equilibrio (Balance)Tentativo di far formare dei quadrati invece che
dei cerchi attorno ad un sasso che cade nell’acqua (Attempt to form squares instead of circles around a stone dropping into the water) and Tentativo di volo
Zodiaco,
Seconda soluzione d’Immortalità (L’Universo è Immobile) (Second resolution of immortality: the universe is immobile
Palla di gomma (caduta da due metri) nell’attimo precedente al rimbalzo (Rubber ball (fallen from a height of two metres) just before it bounces) and a Pietra (Stone)
Calamità Cosmica (Cosmic Calamity)
Claudio Abate
Claudio Abate
Scatti ritrovatiClaudio Abate per Gino De Dominicisa cura di Costantino D’Orazio
4 giugno – 24 settembre 2010
SCATTI RITROVATI Claudio Abate per Gino De Dominicis
mara cocciaarte contemporanea roma
17. Gino De Dominicis (anni ’70), © Claudio Abate, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm
18. Claudio Abate, Ricerca (da un’idea di Gino De Domi-nicis), 1971 ca, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm, opera realizzata nello studio di Claudio Abate su proposta di Gino De Dominicis, via del Babuino, Roma, 1971 ca
19.Claudio Abate, Ritratto di Gino De Dominicis, 1971ca, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, b/n, 120x100 cm, opera realizzata nello studio di Claudio Aba-te, via del Babuino, Roma, 1971 ca
1-2. in copertinaGino De Dominicis nel parcheggio di Villa Borghese,
1973, © Claudio Abate, foto b/n scattate negli spazi della mostra “Contemporanea”, parcheggio di Villa Borghese, Roma, 1973
3-4. Mostra di Gino De Dominicis all’Attico, 1969, © Claudio Abate, foto colore scattate in occasione della prima esposizione personale di Gino De Dominicis alla Galleria L’Attico, Roma, 1969
mara coccia arte contemporanea direzione Anna Marraresponsabile artistico Andrea Alibrandivia del vantaggio 46/a - 00186 roma tel 06/3224434 - fax 06/45507603 www.maracoccia.com - [email protected]
orario: martedì - sabato11:30 -19:30 chiuso lunedì e festivi (chiusura estiva 31 luglio -1 settembre)
Manuela Carpaneto coordinamento mostraTatiana Giovannetti
redazione editoriale
Monica D’Eugenio
Francesco Ursino
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