ROSEリポジトリいばらき (茨城大学学術情報リポジトリ) filetinue doing their...
Transcript of ROSEリポジトリいばらき (茨城大学学術情報リポジトリ) filetinue doing their...
お問合せ先
茨城大学学術企画部学術情報課(図書館) 情報支援係
http://www.lib.ibaraki.ac.jp/toiawase/toiawase.html
ROSEリポジトリいばらき (茨城大学学術情報リポジトリ)
Title CRITICA.DOVE VAI!?--Autore.opera-letteraria.critica-letteraria
Author(s) Rizakowitz. E.
Citation 茨城大学教養部紀要(25): 313-334
Issue Date 1993
URL http://hdl.handle.net/10109/9742
Rights
このリポジトリに収録されているコンテンツの著作権は、それぞれの著作権者に帰属します。引用、転載、複製等される場合は、著作権法を遵守してください。
CRITICA, DOVE VAI?
Autore, opera-1etteraria, critica-letteraria
E.Rizakowitz
Foreword for the Japanese edition:
In the serventies and eighties in France, Germany, England a large number of
intellectuals seemed to concentrate on questions related to reader/text/
critics/author correlations in fields like humanities, social sciences, in linguistics
or in traditional philologies. Theory making took plenty of time and efforts.
Abundant astute discussions and analysis flourished about literature, its making,
about author-intentions and reader.expectations, which seemed to have domi-
nated most of the scholarly discussions. The question, whom they are aiming at,
hardly seemed worth the question. While outside of the established university-life
book reading,“les belles lettres”or“Belletristik”lost ground in a comsumer-so-
ciety, that favored and embolded the active,“creative”(more or less, at least!),
well informed consumer, a peculiar intellectual-life seemed to flourish apart from
the outside changing world. Although many intellectuals pretended(and did be-
lieve so)being deeply rooted in their society seemingly needy for informations
about hidden intentions behind given texts, introductions into the depth and the
variety of written informations remained largely unheard.
While academics and their theories tried to explain effects, structures, effi-
ciency of literature with little catchy schemes, the former non-academic reading
public prefered different media and distractions providing a wealth of entertain-
ment(example:Contrary to their own belief, the bulk of the books, published by
authors of the“nouveau roman”, was sold in France to universities and
university-members, to students, to seminars only for their debates, dissertations,
qualifications;in Germany it’s been exactly the same!). Impossible, to model li-
terature, readers and authors closely on defective theories only!
The actual frightening cold facts:The less educated people are, the more they
favour video based informations and less written ones. No antidote available?
Apart of the European“Literaturbetrieb”has been frequent author/public
meetings, partly organized by universities, often managed by publishers as a part
314 E.Rizakowitz
of their marketing strategy. A bridge to span the gap between readers and wri-
ters?It did not work in the last analysis!No doubt, theory-makers did and con-
tinue doing their level best;but those on the sideline did not play the game.
Ahardly known third alternative has been author/public meetings, organ-
ized by writers themselves. One of these(very rare indeed ones)has became
known as“convegno internazionale degli scrittori”in the very heart of Italy at the
city of Orvieto, managed by the“cooperativa scrittori”.Italian writers like Luigi
Malerba and others teamed up with scholars and critics from mass-media. Well
conscious of the actual changes affecting book-market, book buyers, reader-
dispositions(buyers are not necessarily readers too!), most of their debates and
contributions focussed on author/reader relations. Different from the tradi-
tional academic attitude to blank out the fading interest of the large public in
written“belles letteres”,which was interpreted as an attempt to query their base
of existence, their“raison d’δtre”in a social niche, the makers of literature in.
stead no longer have to worry about talking shop and plain language and started
branching out.
Finally, a“litt6rature engag6e”intending to“emancipate”supposed manipu-
Iated readers, as professional academics used to conceive them, went to great
length not to emancipate them.
In fact:Few readers were left to be emancipated in a“videoholic”society
leaving the‘‘critique litt6raire”in a fix.
Apparently, time has come to make up for this and“others”took the initia.
tive to do so:
The“congresso Orvietano”,although well ahead but stil}deeply rooted in the
heart of the“litt6rature engag6e”movement, anticipated the end of discussions
and intellectual efforts“b. la mode”left out in the cold in the nineties, It has been
indicative for a trend, that the tide started turning:At the end of the 20th century
daily life shows, there is plenty of public interest in a now booming“Fachbuch”
and(still low-quality!)videomarket, in a renaissance of formerly called“innere
Werte”, education,“Bildung”, in“not”(!)negociable goods. And it does not
sound at all, that those left out in the cold will be fast enough to change and to
adopt new ways.
CRITICA, DOVE VAI? 315
Lα criticα antieipα iz futuro
“scrittura/lettura”.Quest’era i1 tema di tanti convegni organizzati da coope-
rative scrittori e da istituti di scienze filologiche in Italia e in Germania negli anni
1960e1970. I convegni non furono sempre iniziati da teorici, filologi e critici della
letteratura solo, ma ache da gruppi di scrittori(come il convegno della
“cooperativa scrittori”aOrvieto nel 1976 dal autore Italiano L. Malerba e altri!),
cio6 dai produttori di quegli oggetti che servono nell’ambito delle nostre universita
come tema di discussioni erudite, come mezzo per qualificazioni scientifiche della
critica letteraria, come esercizio sulle “belles lettres” Francesi o la
“Literaturwissenschaft”Tedesca.
Il primo problema per essi 6 quello della creazione, della produzione di
un’盾垂?窒=@letteraria, ma anche del atto della lettura e della comprensione del testo.
Sono domande e problemi che derivano della prassi del mestiere di scrivere.
Occorre chiarire il rapPorto fra autore e lettore,1’intrecciarsi della pratica con la
teoria letteraria. Restano al margine le riflessioni sul posto della letteratura nella
societa attuale, del romanzo, del racconto, anche se in questo modo il mio
discorso si trovera in oPPosizione alle‘‘buone”usanze dei grandi teorici e filosofi
“ala mode”del nostro tempo.
Unαsocietd(li‘‘IMPEDITT,
Esistono due gruppi opposti ambedue legati allo stesso oggetto, Popera
letteraria. Da una parte i rappresentanti della prassi letteraria, cioe coloro che
sono capaci di creare un’opera, gli scrittori o artisti, e dall’altra parte coloro che
non hanno questa abi}ita o facolta, ma che ne parlano, che derivano le loro
qualificazioni e il loro posto nella societa proprio dal primo gruppo, dagli
scrittori:Viva cosi“1’EUNUCO”letterario;sa farlo ma non e capace di farlo!Ch6
cosa?Il mestiere di scrivere!
Gli autori vedono cosi il loro prodotto, tanto inconcreto e materiale-si tratta
quasi sempre di carta facilmente combustibile-rapito in una zona spiritualizzata,
piena di teorie, di accademismi e di estetiche, ma anche di critica sociale.
Come si spiega tutto questo fervore e anche tante civetterie dei teoretici nei
confronti della prassi letteraria?Si potrebbe senz’altro affermare che gli
academici amano con tanto幽ardore quella picco}a pianta“arte”o“poesia”
affinch6 non rischi di appassire prima di aver servito ai loro scopi a alla Ioro
BULLETIN, No.25,1993, CGE Ibaraki Univ.
316 E.Rizakowitz
necessita. Intanto gli“arrivati”,irappresentanti del1’‘‘establishment”,prendono
le parti dei‘‘condannati alla prova”,cio6 di coloro che stanno ancora lottando per
il loro riconoscimento artistico.1“grandi”,con la loro autorita e il loro potere si
schierano insieme ai“dipendenti”per paura di un crollo del“sistema”,per timore
che nella nuova societa non saranno piit fra i potenti.
Gli academici si trovano di fronte al fatto che, volendo imparare il mestiere di
scrivere, raccontare e dissertare, lo scrittore, cioO il non-accademico con il suo
prodotto letterario, oltrepassa, con il pretesto della conoscenza, i limiti che un
giorno segnavano il dominio della filosofia, della critica letteraria e della“scienza
letteraria,,.
Certo,1’arte 6 diventata “scienza”nel senso di“Geisteswissenschaft”o
scienza umana;almeno per alcuni studiosi academici!Ma si domanda perch6 non
sia possibile il contrario. O forse succede che ai compilatori della letteratura
secondaria-e quella dei famossimi eunuci!-manca una qualcosina, nonostante la
loro educazione, finezza, sensibilita, cultura, slancio per la creazione di un
prodotto‘‘individuale”diventato‘‘sociale”?
Apropositio della fusione della filologia con la letteratura, si presenta
un’altra domanda:che cos’6“scientifico”nella filologia, nella critica letteraria?
Esiste un’altra opinione opposta all’idea della fusione:sappiamo(come diceva il
Broch)che gran parte della filosofia e della letteratura non 6 scientifica e cosi non
puo rientrare in una discussione sulla base della‘‘ratio ,della scienza(=tedesco:
Wissenschaft!). Nell’ambito delle science umane esistono ampi settori immuni ad
un trattamento e metodo matematico, logico o razionale.
D’altra parte non riesco sempre a liberarmi della impressione che alcuni
autori preferiscono rapPresentare e illustrare con le loro ‘‘belle lettere” ciδche
non osavano pubblicare sotto forma di scritti scientifici o filosofici. E mi pare che
in questo modo hanno tanto spesso maggiore successo degli academici, dei
difensori e dei professionisti della chiarezza intellettuale, della conoscenza e della
coscienza. E gli academici, immersi nelle scienze e teorie, rischiano di perdersi in
un mare tempestoso di terminologie e discussioni senza scopo e fine mentre sono
oltrepassati dagli scrittori, da avvenimenti sociali/estra-universitarii.
Non e piil oggi cosi, che in quel mare, in quel groviglio di riflessioni, teorie,
metateorie e tentativi di classificazioni sta l’autore(con le sue opere interpretate
come“letteratura critica”come“divertimento”, come romanzo, racconto o no-
vella)come centro stabile, concreto, come l’unico punto di riferimento sicuro in
mezZO al mOVimentO intelletUale.
Dobbiamo domandarci se con quello sciuppo di termini teorici, astrazioni,
CRITICA, DOVE VAI? 317
teorle e costruzioni opPoste alla realta, alla percettivita usuale e comune, si tocca
eoltrepassa un limite dove comincia un pensiero, un ragionamento snaturato,
sconosciuto al consumatore della Ietteratura ‘‘triviale”ma ben familiare
all’academico?Come possono servire da punto di riferimento, da concetto
valorizzante, costruzioni opposte al senso comune, che spesso non derivano della
prassi, daU’esperienza?Esu questa base dovremmo sviluppare delle teorie per la
letteratura, per l’arte, per la nostra societa?Un precipizio si apre fra il dominio
della teoria e il culto della scienza che si allontana rapidamente della base
letteraria, e il dominio della prassi dove gli autori non soltanto producono opere
ma hanno cominciato a riflettare su ciδche stanno facendo. Gli autori stanno
spingendosi nella direzione del vuoto che hanno Iasciato alle loro spalle gli
academici. Proprio questo sforzo degli autori verso il dominio della critica,
costringe i critici, i filologi, gli universitari, a farsi ancora piti scientifici e dotti.
Ma c’6 un’altra opinione da considerare:Le“belle lettere”ola“Lite ・-
raturwissenschaft”suppongono, dietro la domanda per una nuova teorizzazione,
una moda e un ultimo tentativo di salvare una disciplina scientifica ipermatura che
non rende molto in senso pratico e non 6 piti capace di trasformare conoscenze
intelletuali in un profito sensibile come succede con le scienze, la fisica,
1’elettronica, che apPunto si giustificano nella societa proprio grazie al loro
effettivo rendimento.
Per unα“convergen2α”
Dove va la letteratura, la scienza della letteratura?Ci sono due altemative
estreme. Le scienze filologiche assumano delle teorie, temi e idee della filosofia.
Ediffi・il・dire se quest・assun・i・ni faccian・pa・t・d・1・a・attere pr。P。i。 d。lla
filologia e piit semplicemente dei desideri e della facolta degli scrittori che le
realizzano・Il cammino proposto delle teorie oscilla fra una pretesa totalizzante e
forti tendenze riduttive. Si direbbe che messo il tentativo di voler spiegare l’opera
letteraria su scemi universali ci allontani vistosamente della realta. Il cammino da
percorrere ben dipende cosi delle accademie, dai loro metodi e mezzi, dalla prassi,
dallo svilupPo della letteratura.
Dopo una fase di stanchezza e di discussioni, specialmente dopo l’ultima
guerra su metodi e teorie, la scienza filologica ha tentato di appogiarsi ad altre
“scienze”gia esistenti e instituzionalizati. Un esempio di questi tentativi 6
1’influsso della linguistica e delle sue idee sulla filologia tradizionale. Ma ci sono
severi dubbi sul conclamato progresso delle nuove teorie. Sappiamo bene che ci
BULLETIN, No.25,1993, CGE Ibaraki Univ.
318 E.Rizakowitz
sono ostacoli insuperabili nella linguistica formale. La lingua naturale 6 rimasta
finora un mistero per le sue analisi. Lo svilupPo non potra camminare sulla
strada senza uscita della linguistica puramente formalistica. Ma dicendo questo
non voglio dire che la strada dello sviluppo sta chiaramente visibile!Lo scienziato,
il teorico si trova, nei confronti del problema, nella stessa situazione dello
scrittore:conservazione e adozione delle solite strutture scientifiche, o rottura
con la tradizione e creazione di un“caos organico”come diceva R. Jacobson.
Oggi non basta piit esaminare il valore, la validita e la forma di una scienza,
di un lavoro artistico, ma prima di tutto la validita dei risultati ottenuti. Per molti
accademici le teorie e metateorie sono diventate un campo sportivo di idee astratte
con il mezzo e con l’aiuto della logica e delle scienze. Quanto piit avanza la
distruzione e atomizzazione dei valori e concetti traditi, tanto pfu il nostro mondo
scivola verso il caos,(almeno nell’aviso dei teoretici accademici)1’opera letteraria
diventa sempre meno intelligibile. Il lavoro artistico e letterario e diventato, fino
alla fine del 1965, sempre pib complicato e incapace di rispecchiare il mondo
esteriore, la cosidetta realta;una realta ricchissima di contraddizioni, questa
volta fra communicazione letteraria e un(uno!)suo concetto‘‘critico”.
Finora ho esitato a esaminare in dettaglio la relezione fra letteratura, scienza
filologica e realta, ma ora tentero di porre la questione a un livello piit basso.
Diciamo prima di tutto che i rapporti fra i rappresentanti della teoria e quelli della
prassi sono disturbato. I letterati cominciano a prendere in mano le teqrie
mettendo in dubbio la necessita del teorico professionale. Perch6 gli autori si
impegnano di nuovo con riflessioni astratte sulla realta?La teoria della
letteratura si sforza giti da molti anni di provare che la letteratura deve in ogni
caso rispecchiare la societa, la realta contradditoria della esistenza umana. E サ K コ
quanto piil questa realta diventa invisibile, oscura e atomlzzata, tanto plu sl
intensifica l’esigenza e la necessita di un chiarimento. Le costruzioni intellettuali
appaiono un mezzo di compensazione per una societa e un mondo opaco. La
ipertrofia del contenuto del romanzo compensa il vuoto dei sensi e del significato
del mondo esteriore. Gli scrittori rimangono con i loro mezzi e metodi, come
rappresentatori di una“ultima ratio”per spiegare e difendere cio che e e che
dovrebbe assere la letteratura e le scienze filologiche. Adesso sono i poeti che
difendono la loro attivita nella societa attuale. Tutte le teorie e metateorie si
rivelano un prodotto artificiale, un modo artificiale di pensare con termlnl e
concetti inadeguati.
Gih B. Brecht diceva che una riproduzione della realt5 ha ben pochi rapporti
con la realta cosi com’e. Certo, ci sono tanti modi per mostrare o nascondere la
CRITICA, DOVE VAI? 319
realta・ Il dubbio e l’incertezza sul significato della letteratura e la sua
“sovrastruttura”chiamata“scienza letteraria”sono diventati cosi pesanti che gli
scrlttorl sl trovano costretti a giustificare ciδ che era stato screditato dagli
accademici.
Edove sta il lettore in questo discorso?Che cosa succede della“sua”realta,
del“suo”mondo?Bisogna amettere che il lettore(se ce n’6 rimasto almeno uno
nella nostra societa iper-ricca di sensazioni!)ha in partenza una forte difficolta
di identificazione. E mi domando se i1“povero”lettore, cosi oppresso e costretto
avlvere m una societa ostile, senta veramente un desiderio, o un bisogno, o la
minima volonta di occuparsi di questo suo mondo dopo otto ore di lavoro,
sovracaricato di impressioni televisivi, visuali, uditivi?
Uno“stream of consciousness”percorre la letteratura moderna degli anni 70
e80. In reazione a}le distruzioni e alla decadenza del mondo esteriore, una nuova
costruzione nasce dalla decomposizione e dalPanalisi delle strutture particolari.
Costruzioni arbitrarie e simultaneita diventano le nuove caratteristiche al posto
della successione degli avvenimenti e di uno sviluppo storico. L’incertezza e il
rischio del non-verosimile permettono e creano un distacco fra l’autore e la sua
opera’fra l’opera e il lettore. Ma e un distacco permanente e convincente, basti
pensare per esemplo al protagonisti dei racconti di R. Musil o, fra gli Italiani, di
LCalvino o L Malerba. Lo scrlttore, nel suo ruolo dl autorlta, dl
machina”, non e pfu degno di fede. E lui stesso e incerto e insicuro
funzione e identita in una societa, che esige ruomo attivo e cosciente,
cr6ateur”,come ideale tanto in politica come in cultura.
L’unita dell’io-narratore, dell’io-lettore non esiste pib.
societa, di valori finora ritenuti validi della religione cristiana,
. 、 ■
‘‘
р?浮刀@ex
della sua
“1’homme
La decadenza della
lasciano aperto il
campo per nuove autorita, per nuovl miti e nuovi riti secondo le enunciazioni di
Gillo Dorfles. Basta pensare alla storia della religione cristiana che, con il suo
fallimento durante gli ultimi secoli;ha aperto uno spazio per nuove ed altre
irrazionalita. C’e un’altra considerazione, che deriva da questo sviluppo, come
dicevano i sociologi e altri prima, due forze sociali, due attivita che si incontrano,
possono creare una terza componente, non previdibile e non calcolabile. Cosi
anche le azioni di due individui, la scrittura dell’autore e la lettura del lettore ,
possono produrre effetti e reazioni non previdibili e conoscibli con i consueti mezzi
razionali.
Forse si spiega cosi il fatto che si vedono rinascere oggi forme di narrazione
eletteratura popolare, o triviale, con una nuova carica innovativa, come hanno
mostrato vari scrittori ltaliani dal primo Testori(“11 ponte della Ghisolfa”)fino
BULLETIN, No.25,1993, CGE Ibaraki Univ.
320 E.Rizakowitz
al L. Malerba del“Protagonista”opoeti come T. Guerra e Pagliarani(“La
ragazza Carla”). L’artista, come qualsiasi altro individuo della nostra societa, e
una funzione del ruolo che la societa gli ha attribuito. Il poeta dipende dal suo
padrone, anche se il padrone e una massa anonima di cittadini e non p沁un solo
ゆ
Slgnore・
Questa massa anonima, lettrice abituale di fumetti, di spettatrici video-
televisivi e dunque il nostro padrone. Ma come 6 potuto succedere che la
letteratura e diventata un tema, un problema per accademici e per le tesi di laurea
universitarie, cio6 di un picclo gruppo di consumatori che oltretutto, in caso di
d6pressione economica, rischia di svaporare nel nulla in mezzo alla massa
anonima di cui si 6 detto?
UnαZuce nel bαio del senSO uniCO?
Dobbiamo dunque plaudire alla comparsa del nuovo autore’uno scrittore per
meta scienziato e per meta uomo della prassi. Dunque una nuova sintesi fra tesi
eantitesi, fra teoria e prassi o semplicemente un nuovo modo di utilizzazione delle
facolta umane di riflessione e astrazione?Io vedrei piuttosto un autore che insiste
su un“diritto”,su certe facolta sviluppate e usurpate dagli accademici. Un nuovo
tipo di uomo, scrittore e psicologo, sociologo, teorico e scienziato che mostra
insieme una larghissima scala di facolta e di competenze.
Il romanzo non 6 piit uno strumento di ricerca per un lettore avido di
cognizioni. Dove sta questo tipo di lettore?E’un fantasma. Non e forse vero
piuttosto che il lettore, prima di confrontarsi con un testo, ha gia i suoi pregiudizi,
le sue aspettative, i suoi desideri piin o meno coscienti, pfu o meno“artificiali”o
‘‘ 獅≠狽浮窒≠撃堰h? E cosi che si spiega l’avversione di tanti autori per la cosidetta
letteratura“problematica”,
Una alternativa al SOlitariO rOmanzO“StOriCO”, CritiCO O SOCiale, era il
romanzo-saggio di derivasione scientifica per il quale hanno mostrato una
predilezione di scrittori come L. Malerba(“Il Serpente”,“Salto Mortale”)oI.
Calvino(“Le Cosmicomiche”). Tutto questo, nei casi citati, pare legato anche alla
rinascita del romanzo comico, dove il lettore vede rappresentato un mondo
diverso dal suo, pieno di luce, di fantasia, di prodotti artificiali, meno carico di
critica diretta alla societa nella quale deve sopravvivere. Occorre dunque d五re‘‘si”
aciδche fu considerato negativo ai tempi dell’“engagement”. Cosi, con
l’intenzione di voler migliorare la vita delle masse, del popolo, gli intellettuali
hanno ottenuto un risultato del tutto diverso, cio61’evasione verso un mondo
CRITICA, DOVE VAI? 321
irrazionale・Questo lo ha capito l’industria culturale, ma fortunatamente lo hanno
capiti anche alcuni scrittori teorizzanti, che si sono impegnati a rovesciare a loro
VantaggiO la SitUaZiOne.
Molti scrittori di oggi,1’avanguardia in particolare, ricorrono a forme di
narrazione ben collaudate dalla letteratura Kitsch, come Arbasini, dai gialli, dalla
“presse du coeur”eda altri mezzi della communicazione di massa. La realta non
interssa piit;1’autore si avvicina al lettore. E il lettore non deve pi血fare alcuno
・f・・z・per int・ndere un test・1・ttera・i・・Il l・tt・re e p・・ntissim・per la l・ttu・a, per
la・・mmuni・a・i・n・aut・re/1・tt・re・L・scritt・re ha esc・gitat・un・t・ucc・・per
lnslnuare nel suo testo non soltanto divertimento, ma anche un bel po di critica.
Ambedue, il lettore e lo scrittore, hanno allontanato dalla faticosa discussione
lo strepito della realta. Nel}’arte e nella letteratura il mondo non si svela com’6,
ma come potrebbe essere, con tante decorazioni come la gente desidera e la critica
sdegna・Le riflessioni sulla societa sono volate via in un cielo irrangiungibile, ad
altezze ignote, in una sfera lontana delle academie. La prassi ha preso un’altra
direzione, ha cominiciato a rifiutare la corsa a vuoto dopo gli anni 1963-1968.
Nel passato l’eccesso di critica, di dubbio e di analisi ha finito per mettere in
liberta poderose forze irrazionali. Alcuni concetti come realismo, cultura
popolare, interessi delle masse furono abusati da certi gruppi negli anni settanta
che, per ragioni di potere, parlavano in quei giomi in nome di popolo, del mondo
proletario. Alla fine bisognerebbe porsi la domanda:Come saranno nuovamente
compaginate quelle forze?Chi sara il nuovo profeta da corteggiare?
Mensch, Umwelt und Gesellschaft in
der Literatur von L. Malerba
1) Die Erkenntnis von Ohnmacht und Angst
Die folgende Untersuchung stellt einen gerafften Ausschnitt einer
umfassenden Analyse der ersten racconti L. Malerbas dar. Sie wurden vor
mehreren Jahren beendet und zusammen mit einer Reihe von Fragen zum
Schriftsteller-Werk-Leser Bezug sowie mit den dazugeh6rigen Antworten von
Luigi Malerba ver6ffentlicht. Im Zentrum der Untersuchung standen Il Serpente,
Salto Mortale und Il Protagonista(von 1966,68 und 73 bei Bompiani, Milano), drei
Text-Kontinua, die in ihrer auBeren Form als Buch den literaturkritisch
BULLETIN, No.25,1993, CGE Ibaraki Univ.
322 E.Rizakowitz
unvoreingenommenen Leser vielleicht an Romane oder Kurzgeschichten ermnern
m69,n. Der itali・nisch・Aut・・Luigi Malerba・t・ht w・hl als erster eu・・paischer
Schriftsteller mit der von ihm bereits sehr“fr琶h”gewtihlten Umweltthematik und
Uberl,b。n、p・。bl・matik des l・h und d・n・・m M・nsch・n selb・t verursa・ht・n
Naturschaden einzig dar in einer Zeit, die noch mit Roman-und Erzahlungsformen
の
ala Nouveau Roman experlmentlerte・ B。i b。ginn・nder erster L・kttire lassen・i・h durchau・ erzahlerisch・Bl6・k・・
thematische und angesprochene Problemkreise erkennen. Handlungen wle aus
einem Kriminalroman wechseln ab mit Erinnerungen an Krieg, an Strand-und
Jug。nderl・bnisse;Li・besab・nt・uer st・h・n n・b・n k・itisch-i・・nisch・n Au・f廿h
。ung。n・u Umw・lt-und Gesellschaft・p・・bl・m・n・Am B・ginn・ch・int di・
,yntaktisch・・infa・h”aufg・baut・, hum・rv・ll・Sp・a・h・Malerbas s・wi・di・fl・tt・
F。lg・abwechselnder Ereignisse, R・fl・kti・n・n und Dial・ge ein・unterhalt・ame s°°
wi。 p。。bl・m・1・se L・kt廿re zu versprech・n, Bald l・d・・h b・ginnt der Leser si・h in
einer Vielzahl von Episoden, Bildern, Darstellungen und Handlungen zu verlieren.
Das Verstehen des Lesers wird durch fehlende Darlegung eines Planungs-und
St。uktu。ierungssy・t・m・ni・ht gerade erl・i・htert・Di・haufig・Wi・derh・lung
91。i。her Aussag・n, dann deren N・gati・n・u・amm・n mit Malerba・1・・ni・・mit der
Da。、t。llung・・n G・dank・n・p・茸ng・n,・・n Ass・・iati・n・n・・wi・deren an・chli・B・n-
des Verneinen, der Eindruck von unendlicher Zeit-und Raumausdehnung, lassen
das Dargestellte immer unglaubwUrdiger und phantastischer werden. Ein elnzlger
Ruh。punkt,・・n d・m alles Gesch・h・n und Beri・ht・n au・g・ht・bl・ibt erhalt・n・Da・
Erzahler-Ich!
・Me lo sogno..?Questo ronzio..?”Mit einer Reihe von Fragen wendet sich ein
zunachst unbekanntes lch, ein erzahlender Protagonist, im Salto Mortale an den
Leser des racconto(S.5). Wer verbirgt sich hinter dem Ich, hinter dem
unbestimmbaren ronzare der ersten Seiten, das neben der Frage nach der
Identitat des Ich nicht nur fUr den Leser sondern auch f廿r das Erzahler-lch des
Salto Mortale oder des Il Protagonista(S.7:“..ma io chi sono..?)zum zentralen
Th。ma der erst,n Kapit・l wi・d. Da・1・h w・nd・t・i・h an・in tu, an die v・i und tutti・
Ihm wird in allen racconti Malerbas eine SchlUsselrolle zuerkannt. Nicht umsonst
erf。lgt。in Hinw・i・im Salt・M・・tal・, daB(S・98)‘‘・・se mu・i・i・e un di・asst…la
storia finisce prima del tempo”・
Zunachst noch unklar ist, an wen das Ich sich wendet. Ist es der Leser der
Malerba’schen racconti, sind es die Leser, die Menschheit oder der Autor;elne
dritte Person vielleicht?Alle werden sie begleitet von einem nicht lokalisierbaren
ronzare. Eine Frage steht am Beginn des Salto Mortale und als Bindeglied einer
Kommunikationsaufnahme zwischen den Protagonisten, zwischen dem Ich und
CRITICA, DOVE VAI? 323
dem Du. In selbstverstandlicher Weise ist von diesen Personen, von ihren
Problemen und Fragestellungen die Rede, so als ob die Dialogpartner dem Autor
und dem Leser a priori bereits bekannt, waren. Nichts wird jedoch茸ber die GrU
nde ihrer Anwesenheit,茸ber ihre Ansichten und Reaktionen auf die Umwelt
mitgeteilt. Im Blickpunkt steht die Darstellung ihrer Beziehungen zur Umwelt. Zun
achst werden keine grundlegenden, die gesamte Menschheit bewegenden Probleme
er6rtert. FUr das erzahlende Ich erlangen scheinbar zweitrangige Probleme des
AUtages eine grundlegende Bedeutung. Das Ich steht ihnen ohnmachtig gegen廿
ber;sie sind zwischen cielo und terra kaum greifbar und zu erkltiren, kaum
entwirrbar und erweisen sich dabei als doch so wirksam, daB sie den Einzelnen be
angstlgen.
Die Welt-das sind Italien, der Vatikan und die Radioantennen, die pianura
Padana, ein offener Raum, in dem das ronzare wahrnehmbar ist-wird punktuell
angedeutet. Hier Iebt das Ich in dem BewuBtsein, daB seine Existenz vollkommen
von geschichtlichen, gesellschaftlichen und natUrlichen Kraften, Ereignissen wie
Erdbeben, cielo, terra, von autorita und den giornali bestimmt wird. Jeder
gegenwartige Augenblick, jeder Gedanke und jede Handlung sind ein Ergebnis von
historischen Entwicklungen, von Evolutionen, von synchronen EinflUssen sowie
von Ziel und Wunschprojektionen. Dabei sind R廿ckbezUge auf die Zeit der
Pharaonen genauso selbstverstandlich wie d且stere Zukunftsvisionen aufgrund
zunehmender Umweltverschmutzung. Die in die Gegenwart heraufgeholte Ver-
gangenheit der reproduzierten Jugenderlebnisse wird fUr das Ich zur Gegenwart
und durch die im Traum und in der Phantasie erlebten reaktiven Verhaltensweisen
und Handlungsaufforderungen wie z. B.“avanti”zur Zukunft. Es mag sich, wie in
Il Serpente(S.11)angedeutet, angesichts der es umgebenden catena von fatti
wenden, wohin es auch mag, immer ist Vergangenheit zugleich Gegenwart und
Zukunft. Ereignisse der Gegenwart und Vergangenheit entziehen sich wie die
Anweisungen der autorita der direkten EinfluBnahme des Ich. Sie bleiben im
Dunkel verborgen(Salto Mortale, S.74:“..perch6 fate sempre le cose di
nascoste..?”)und formen seine eigene Meinung sowie Handlungsalternativen aus.
Ein inaktiver Held, ein Nicht-Held glaubt sich einer ihm feindlich gesinnten
AuBenwelt gegen登ber zu stehen・Er ertragt sie jedoch keineswegs schicksalser.
geben und verfallt keiner fatalistischen oder romantisch verklarten Vergangen-
heitsbetrachtung. Vielmehr versucht er sich durch fortwahrendes Fragen und
Infragestellen der den Menschen ausserlich determinierenden Faktoren des
Lebens an lene urspr嚢nglich und verborgen gebliebenen heranzukommen. Bleiben
die Fragen am Beginn der Erzahlung noch unbeantwortet, so tritt ein Du als
angesprochener Partner, ein Nicht-lch, an die Seite des Ich. Es spricht selbst nicht,
BULLETIN, No.25,1993, CGE Ibaraki Univ.
324 E.Rizakowitz
gibt aber E・kla・ung・n ab, die v・n d・m l・h wi・derh・lt werd・n・dann au・h
Antworten, die stets nachtrag}ich durch weitere Alternativen relativiert werden.
Dabei schwanken Malerbas Protagonisten in ihrer Ansicht und Einschatzung von
Ereignissen, b・im E・k・nn・n・ind・utiger Zu・・dnung・n im Ursa・h・n/Wi・kungs-
Schematismus. Was bleibt dem Ich in einer derartigen Umgebung ohne klare
Orientierungsm6glichkeiten anderes Ubrig als fortzulaufen, zu fliehen und sich zu
distanzieren?Jedoch, ist Flucht nicht auch Ausdruck eines schlechten Gewissens,
eines Nicht-Einstehens fUr eigene Handlungen und einer Distanzlerung elnes
Handlung・t・agers v・n seiner eig・n・n Verantw・・tung?Mit“N・n h・fatt・ni・nt・”
entschuldigt sich das Ich und gibt zu, daB es sich von der allgemeinen Bewegung
des mondo nicht ausschlieBen kann.
Dem Ich stehen zwei Alternativen offen:“Sich einfUgen”oder“Sich auf-
lehnen”. Es vermag in seiner materiellen Unsicherheit, in UngewiBheit der ihm
bekannten Zuordnungs- und Begreifm6glichkeiten jedoch nur schwerEntsch。idung。n・u treff・n. Auff・・derung・n wie z・B・im Salt・M・・tal・(S・8)
“..muoviti”bleiben ohne Wirkung. Bereits am Beginn des dargestellten racconto-
Geschehens ist das Ich auf Inaktivitat festgelegt. Es offenbart sich in ihm eine
menschliche Existenz, die auf ein ruhendes Dasein reduziert ist, und bei der
legliche physische Veranderung lebensgefahrdend wirken kann. An die Stelle eines
Engag・m・nt・・der gar einer“Flu・ht na・h…n”tret・n Imm・bilitat, b・・t・nfall・
ein Ausweichen oder Nachgeben in Form von scappare, denn es steht fest, daB(S.
152)“..ogni novita puo metterli in sospetto..”.Es ist vor allem der Eindruck von
Flucht, ein Ausdruck schlechten Gewissens und eines Verdachtes, den es zu
vermeiden gilt.
Spat erst wird in den racconti Malerbas das Ich als Handler wie im Salto
Mortale im 2. Kapitel und mit einem Namen Giuseppe detto Giuseppe vorgestellt,
al, bagnin・, al・Altwarenhandler mit・iner licen・a f廿・・ein G・werb…pater a1・
macellai・, al・d・m・scat・re und im Zu・amm・nhang mit・in・m M・・dfall・una・h・t
als Opfer, als Tater, spater dann als Kommissar. Mit nur wenigen Worten werden
die wichtigsten Merkmale des leweiligen Ich aufgezahlt. Alle Varianten des Ich
erscheinen als Vertreter einer gesellschaftlichen Schicht, die durch illegale
Handlung・n ihren Statu・in der G・m・inschaft・・wi・ihre A・b・its-und
Existenzgrundlage verlieren k6nnte. Ein solchermaBen momentan im Kontext
。iniger S・it・n des racc・nt・・ind・utig 9・k・nnzei・hn・ter P・・tag・ni・t, der Beruf und
Namen andert, der ein leder von allen sein k6nnte, somit Autor und auch Leser,
laBt die Absicht des Autors erahnen, Uber scheinbar nebensachliche Details auf
die Bedeutung von ihnen allen gemeinsam Bedeutsamen hinweisen zu wollen.
Die Fixierung auf einige wenige ausgewahlte Themen und Personen, die ein
CRITICA, DOVE VAI? 325
bestimmtes Geschehen sowie das Erzahler.Ich unter verschiedenen Gesichts-
punkten aus betrachtend relativieren, stellen vom Autor ausgewahlte Ausschnitte
der Realitat der Um。 und Mitwelt des Ich dar. Immer sind seine ironischen Aussa-
gen mit Andeutungen und Hinweisen auf zu kritisierende MiBsttinde an den
aktuellen Gegebenheiten der italienischen Industriegesellschaft des 20. Jahr-
hunderts und an ihren Strukturen orientiert, wobei sich materialistische wie auch
idealistisch-moralistische ZUge miteinander verbinden.
Wie eine Linse茸ber das komplexe Abbild der menschlichen Existenz und deren
Zu・amm・nhang・g・1・gt・b・t・n・n die einzeln・n Epi・・d・n ausschnitta・tig au,.
gewahlte Details, vergr6Bern, isolieren und heben Fakten, Ereignisse oder
Personen in der Vielschichtigkeit ihrer Existenz hervor. Dabei k6nnen die von
Malerba zusammengestellten Bilder und Episoden immer wieder neue und
unterschiedliche Bedeutungen erlangen, die wie ihre Wirkung bez廿glich der
vermittelten Inhalte nicht aUein in ihrer Singularitat oder gar in kausal
verknUpfbaren Sinnbeziehungen und Handlungskontinuitaten bestehen. Sie k6
nnen genauso leicht wieder auseinanderfallen, wie sie anfangs zusammengesetzt
wurden. 。
Eine derartige auswahlende Darstellung setzt Akzente und verzerrt, reiBt
Zusammenhange auf und erstellt neue Beziehungen. Zugleich tauscht die Technik
der Themenausweitung und der Dehnung Unbeweglichkeit, Unvertinderlichkeit
und Ruhe vor. Verstarkt wird dieser Eindruck zusatzlich durch die zitierten sche-
matisierenden Meinungen, durch Redeweisen und monotone Lebensabltiufe, durch
wiederholt vorgetragene Vorurteile und unpers6nliche Ausdr茸cke wie z. B. in Il
Protagonista(S.31)und in Il Serpente(S,63)mit:“tutti al mare..”. Derart
vorgetragene, Widerspruch unterbindende Reden soUen etwaigen Zweifel an der
Sinnlosikeit m6glicher Handlungsinitiativen rechtzeitig ausschlieBen helfen.
Das im Salto Mortale erzahlende Ich wurde in der bestehenden italienische
Industriegesellschaft geboren als ein(Sl 9)“.. bambino pieno di croste..”.Bereits
die ersten EinfluB-und ErziehungsmaBnahmen seiner Mutter, dann seine
Beziehungen zu Freundinnen, seine Freundschaften, Sprachgebrauch und sozialen
Bindung・n werd・n・・n ihm al・na・ht・ilig・mpfund・n. An di・S・it・natu・g・g。b。ner
und der durch Eltern anerzogener Eigenschaften treten jene wie sozialer Status
und historisch-gesellschaftliche Ereignisse als pragend’ ?奄獅嘯普C deren Ursachen,
Sinn・Zweck und Zusammenhang er nicht verstehen kann, die jedoch allen lenen
bekannt und einleuchtend sind, die f{ir das Erzahler-Ich unerkenntlich verant-
wortlich zeichnen und einfach(Salto Mortale, S.18)“... succedono..”.Bereits als
Kind sch・n hatt・da・1・h mit Unverstandni・K・i・g・ereigniss・wie z. B. j。n。
Soldaten in Il Serpente wahrgenommen(S.7).
BULLETIN, No.25,1993, CGE Ibaraki Univ.
326 E.Rizakowitz
Nicht nur die Handlungen der tutti, seiner Mitmenschen und des Du werden
relativiert, auch bei der Einschatzung der eigenen Lage, eigener W廿nsche und
BedUrfnisse werden Zweifel laut. Giuseppe detto Giuseppe sieht sich in seiner nicht
gerad・b・n・id・n・wert da・gest・llt・n Lag・al・Gli・d・iner K・tt・(II Serp・nt・, S・9)・
“..la mia felicita attraverso il bambino pieno di croste, si propaga a catena e lo
sono un anello di questa catena..”. Hierarchien und WertmaBstabe werden vom
Ich als relativ erkannt und relativiert. Sein Blick ist nicht allein nach vorn gerichtet
-und er muB sich als bloB Unterlegener erkennen-sondern auch zum Ende der
Kette. Durch die Schau nach hinten wird ihm seine eigene Situation ertraglicher,
ja・・gar erstreb・n・wert. G・wiss gibt・・ein Ob・n und Unt・n, d・・h gilt au・h f廿・ihn
al, Unterg・b・n・n und Unterl・g・n・n gl・i・hermassen, daB na・h ihm wi・in ll
Serpente ein weiterer(S.9) “ragazzo pi勧 povero und pieno di croste・・” in
vergleichbarer Lage als Glied der Kette folgt.
2) Der Weg in den Gehorsam
Das Ich ist sich seiner Lage als Teil einer Gruppe innerhalb der Gesellschaft
bewuBt. Zwar versucht es anfangs, sich von beeinflussenden Krtiften zu distan.
zieren und anders als seine angepaBten Mitmenschen zu sein. Andererseits ist es
an eine beschauliche Betrachtungsweise seiner eigenen Situation und Position
derart gew6hnt, daB es selbstzufrieden das Eingebundensein als Glied in eine
“catena”akzeptiert, Dem Ich wird sogar ein Name zuerkannt:Giuseppe detto
Guiseppe. Er besitzt eine Adresse und wird ansprech-sowie beeinfluBbar. Er lebt
in der Illusion, sich durch seinen Individualnamen auch von anderen Mitmenschen,
den‘‘tutti”,unterscheiden zu k6nnen.
Hatte das Ich in seinen Traumen mit seinen salti zunachst noch wie eine
S。h6pferfigur verschi・d・n・P・・tag・ni・t・n und Handlung・pa・tner in・in・W・lt der
Phantasie gesetzt, in der sie zum eigenst且ndigen Handeln fahig schienen, so
erweist sich als grundlegend von Bedeutung das allen Gemeinsame, das, was aller
Protagonisten Leben begrenzt, was auf alle gleichermassen bedingend einwirkt
und Abgrenzungen sowie Unterscheidungsmerkmale verwischen laBt. Be-
deutungslos ist, wer im racconto gerade spricht, das Ich, der demoscatore oder
der Autor Malerba selbst. Wie die nackten bagnanti in Il Serpente(S.66)am
Strand sind sie bar ihrer auBeren, materiellen Differenzierungsmerkmale in Form
der vestiti und nur Vertreter der Spezies Mensch, ohne soziale Attribute auf ein
krea樋rliches Menschsein reduziert. Erkennungs-und Unterscheidungsmerkmale
sind ihnen von auBen angelegt, gegeben sowie genommen worden. Es bleibt ein
Rest von naturgegebener Unterscheidung, die menschlichen Eingriffsm6glich.
keiten, wie das Erzahler.Ich ironisch in Il Serpente feststellen muB, eine Grenze
CRITICA, DOVE VAI? 327
setzt(S.66)‘‘..non prendevo l’abbronzatura classica.. diventavo rosso..・・
Unversttindnis auch gegenifber seinen Mitmenschen bildet eine Trennwand り
die das Malerba’sche Ich mit seinen Fragen vergeblich zu durchbrechen sucht. Die
Situation wird im Verlauf des racconto mit fortschreitender Eingliederung des Ich
in seine Gemeinschaft derart ausweglos dargestellt, daB sogar die Fragen des Ich
nicht mehr zugelassen werden. Durch seine Frageste11ungen riskiert das Ich sich
im Salto Mortale als AuBenseiter nur immer wieder zu isolieren, folglich(S.224):
“..io vi seguo senza dire una parola senza fare domande indiscrete..”Vom schwei-
genden Gesprachspartner des Ich geht ein starker Druck aus, der das Ich
verstummen laBt. Es fUhlt den Zwang;es weiB um die Tatsache seiner eigenen
Abhtingigkeit und seines Widerstandes, seines Widerspruches, der sich regt und
den es kaum artikulieren kann. Die wechselseitige Abhtingigkeit von Widerstand
und Anpassung zwischen dem sich zuweilen anpassenden und dem sich dann
wieder distanzieren wollenden Ich sind die den Giuseppe immer wieder be-
stimmenden und ihm bewuBt werdenden Tatsachen. Resignierend bescheidet er
sich mit dem ihm zugeteilten Betatigungsbereich, z. B. als Briefmarkenhandler,
mit einer AIItagsroutine, die keinen Ausbruch und Kritik an Konsum
vorgefertiger Meinungen sowie ein eigenes ragionamento elementare zulassen,
und in der die Aufforderung zum circolare eine Ablenkung von unerwUnschter
Neugier und keine Anregung zur Auseinandersetzung mit Neuem oder bereits
Bestehendem darstellt.
Das Ich empfindet sein derart vorbestimmtes Leben und Teilnehmen an
vornormlerten gemeinschaftlichen Handlungen nicht als Sicherheit, sondern als
fragilita humana, die zur Norm wird. Der Einzelne ist dem Druck von
Verhalt・nserwa・tung・n und N・rm・n in・in・m derart・ta・k・n MaB・au・geset。t, da
Bjeglicher Ausbruchsversuch erfolglos erscheint. Immer erwartet den Menschen
unausweichlich das gleiche Los in Malerbas racconti. So steht z. B. in Le Rose
Imperiali das Bild des K6pfens am Ende eines jeden Kapitels. Das t6dliche Ende
eines jeden Kapitels. Das t6dliche Ende ist das einzig zugelassene der
Protagonisten. Sie sind zum Tode verdammt.
Elementarste und wichtigste“Handlung”stellt die Teilnahme d6s Ich am
Kommunikationsprozess in der Gesellschaft dar, die Ansprache an einen Partner,
an eln tu, sowie das Zuh6ren. Nur eben ist das Reden f廿r die Beteiligten lediglich
formale AuBerung, deren Inhalt, deren Sinn nebensachlich erscheinen und ohne
Auswirkungen auf ihr Verhalten bleiben。 Parlare ist vergleichbar dem cantare der
nordici und im Rahmen des Gesangsvereins eine gemeinschaftliche Handlung, an
der Einzelne teilnimmt. Der Dlalog ist Artikulation, ausschlieBlich Produktion von
Lauten. Sie werden gebraucht und verbraucht wie alltagliche KonsumgUter und
BULLETIN, No.25,1993, CGE Ibaraki Univ.
328 E.Rizakowitz
verm6gen nicht, dem Ich bei der Verbesserung seiner Lage und Antwort selner
Fragen behilflich zu sein.
Welche M6glichkeiten bieten sich letztlich noch dem Ich zum Verstehen seiner
Umwelt an, wenn Kontaktaufnahmen mit eben derselben immer wieder scheitern,
wenn immer wieder die unbeantwortbare und unbeantwortete Frage nach dem
Warum von Ereignissen, von cose und fatti gestellt wird, wenn dar廿ber hinaus die
auf eine Antwort und Erklarung des Zustandekommens gespannte Erwartung des
Lesers enttauscht wird(ll Serpente, S.15:“Ma che cosa dicono?Che cosa hanno
da dirsi?”)Deutlich wird, daB es bei der in den racconti vorgest611ten Perspektive
Malerbas um die Besserung der menschlichen Existenz geht. Im Mittelpunkt steht
das Ich als einzelner Vertreter einer schweigenden Vielzahl von Individuen und mit
ihnen die Thematik der Regelung zwiechenmenschlicher Beziehungen, zu der
Einzelne von sich aus nicht fahig ist.
GewiB verm6gen Integrationsbestrebungen dem Ich auch ein Gef廿hl von
Warme, von Schutz und Geborgenheit zu vermitteln. Wie aber stellen sich
derartige Situationen dar, wenn sie Zielen dienen, die vom Ich z. B. des Il Serpente
nicht befifrwortet werden?(S.65):“Tutti al mare diceva il giornale_mi annoiavo,
n。n。api。。_・. G・nuB und B・f・i・digung m・nschli・her B・d茸・fnisse werd・n al・’
durch Konsum und Konsumzwang ihrer ehemaligen Bedeutung entleert
dargestellt. Wahrend das Ich selbst keine Befriedigung zu empfinden vermag,
sieht es die Menschen um sich herum anscheinend“.. tutti contenti..”.
Trotz eines immerwtihrend prasenten GsfUhls von Widerspruch folgt das lch
gehorsam den giornali, wobei ihm erneut Sinn und Zweck seines Handelns unklar
bleiben. Allein bereits die Tatsache, daB er ftihig ist, der Handlungsauffordrung
Folge zu leisten, erf茸11t ihn mit Befriedigung. Eigener Wille, Eigeninitiative oder
gar Mut zum Leben abweichender Verhaltensformen sind vollkommen ver-
kUmmert. In der sich scheinbar immer weiter verfestigenden Auswegs-und
Hoffnungslosigkeit ist er jedoch einer, obgleich nur einzigen, jedoch fundamental-
。n R・gung fahig,・u d・m・entim・nt・d・1・・nt・a・i・(S・8)・“・・n・n・・gli・scapPare
..
Cnon capivo niente.., non ho fatto niente..,”lassen ihn im Salto Mortale in der
immer wieder geauBerten Verneinung und in der Umkehr von Vorgegebenem
seine diametral entgegengesetze Ansicht deutlich werden. Sie ist ein Rest Eigen
standig-keit, die einzig noch m6gliche Alternative, die zum Ausgangspunkt kU
nftiger Distanzierungsbestrebungen wird.
Die bei der Verneinung auffallig hohe Dichte der Negationspartikel dr{icken
die Hektik aus, mit der das Ich von seiner Umwelt Abstand gewinnen m6chte. Es
hebt sich ab von seiner ihn umgebenden Gesellschaft durch eine Flucht in die
Verneinung, die eher wie ein kindliches Widerspruchsverhalten denn als kritisch
CRITICA, DOVE VAI? 329
reflektiertes und konstruktives Anders-sein-wollen anmutet. Das oftmals
pausenlose Aneinanderreihen von Behauptungen ohne BegrUndungen, die Juxta-
position der Stitze und W6rter in der Sprechabfolge des Ich geschehen zeitweilig
so schnell, daB dem Leser kaum noch Zeit zum Nachdenken oder gar zum
Einspruch bleibt. Das Ich umgibt sich mit einem Schutzwall von Negationen, Das
non ist ein rhetorisches Halt, das den Lauf der ruota della vita aufhalten soll.
Gedanken und Trtiume, kaum daB sie gedacht wurden, sind bereits wieder
vergessen und ein-malig vergangenes Ereignis. Sie lassen sich wie vom Wind in alle
Himmelsrich-tungen zerstreuen. Ihre ursprUnglichen Verbindungen sind schwer
rekon-struierbar(Salto Mortale, S.60):“..i collegamenti_. fateli voi..!”
Sinnzusammenhange werden demnach nicht allein erstellt im Hinblick auf
Funktionalitat beztiglich z. B. der Aufklarung eines Verbrechens, sondern auf
neue Sinnzusammenhtinge durch Aufbruch alter und durch die Synthse.neuer
Kontexte. Die Technik des Widerspruches, Verfremdungseffekte sowie Negationen
lassen den Leser sehr bald verzweifeln. Mit viel Aufwand werden Probleme des Ich
aufgezeigt, die auf Grund ihrer Darstellungsweise eher wie willkUrlich und zufallig
zusammengetragene Bilder anmuten.
Einher mit dem inhaltlichen Aufl6sungsangebot geht das Aufbrechen ge.
w・hnter F・・m・n u.nd St・ukturen der Spra・h・, in der auf d・n Einhalt n・tw・ndiger
syntaktischer Regeln durchaus verzichtet werden kann. Auch finden Elemente der
sogenannten Trivialliteratur, der H6rspieltechnik, der Kriminalromane und Abbiニー
dungen der lebenden Sprache-vor allem in der Reihe der Millemosche in vor-
herrschendem MaB-ihren Niederschlag.
Eine mit logischen Vernunftschltissen erklarbare Handlungsweise wird
ersetzt durch spontanes, scheinbar pers6nliches, schwer greif-und damit
angreifbares Wollen wie in II Serpente angedeutet(S.58):“Certe situazioni
sfuggono alla logica, al regionamento”.Das durch rationale und pseudorati6nale
Argumente beeinfluBte Ich sieht einen Ausweg aus seiner miBlichen Lage nur in
der Form einer betont unrationalen und unlogischen Denkweise. BewuBt setzt es
sich mit der Betonung seines im Salto Mortale(S,127)gekennzeichneten“..
ragionamento elementare” von der scienza und dem ragionare seiner
Mitmenschen ab. Neben den Spielarten sprachlicher Innovationen und formaler
Negation besteht seine Distanzierung aus der Nachstellung und Betonung einer
eigenen Meinung durch z. B. invece, intanto oder va bene wie im Salto Mortale(S.
231).
So wie die einzelnen Episoden dem Ich dann die n6tige Ruhe zur Reflexion
gewahren, werden auch sie zu Ruhepunkten des racconto, der vom Leser per.
zlplerten Erzahlung. Sie gewahrleisten die Beobachtung der kleinsten Dinge, der
BULLETIN, No.25,1993, CGE Ibaraki Univ.
330 E.Rizakowitz
Nebensachlichkeiten und der fkichtigen Ereignisse, die sonst hatten茸bersehen
werden k6nnen. Die nebensachlichen Einzelheiten, auf die die Polizei so groBen
Wert z. B. bei der Aufklarung des Mordfalles legt, und die eine L6sung sowie das
Ende des Problems bringen k6nnten, verm6gen vielleicht auch in gesellschaftlicher
Hinsicht eine L6sung der Probleme des Ich herbeizuf廿hren.
、3) Die Illusion von Freiheit und interiorita
Die zunehmend phantastischer werdenden Phantasieprodukte’werden von
dem Ich durchaus wahrgenommen und in ironischer Weise als Ergebnis einer
bestimmten Weltsicht persifliert. Denn was n蔵tzen all die beweglichen Gedanken,
wenn sie sich von ihrer FUhrung l6sen und eigene Wege gehen?
Es zeigt sich, daB aufgrund der Unkalkulierbarkeit und Unvorhersehbarkeit
leder salto ein Sprung ins Ungewisse ist. Er kann neue Uberraschungen und
unerwartete Assoziationen sowie collegamenti hervorbringen und eine L6sung von
bisherigen Bindungen bewirken. Er stellt eine Bewegung hin zu einem neuen Punkt
der Ruhe dar. Die Art der salti sowie die sich anschliessenden Schlul3folgerungen
sind kennzeichnend f茸r das in Opposition stehende Erzahler-Ich. Es vermag die
Grenzen seiner Sprache, d. h. Sprache als Notationsreservoir und als Ausdrucks-
mittel von Ideen zu sprengen und zu erweitern. Der innovative Charakter, der
durch Malerbas Sprachmanipulationen gegeben ist, wird in seiner Tragweite nur
angedeutet;er ist nicht v611ig abzusehen. Sie bewirken durch ihre Zusammen-
stellung gerade erst eine Umkehr g廿ltiger Vorstellungsweisen. Das Ich
konstruiert Rollenspiele und denkt sich Handlungen aus, die, obgleich einer realen
Umgebung entlehnt, ihm die erwUnschte Befriedigung und Erweiterung des
Erlebnisspiel-raums gewahren. So vertreibt sich das Ich die Zeit z. B. mit
Geschichtenerzahlen mit einer Rosalba. Worte, Gedanken oder Szenen werden
aufgegriffen, miteinader verkn“pft und ausgeSponnen ohne R負cksicht auf zu
erwartende oder zu fordernde Zusammenhange und Kausalitaten. Durchaus
ironisch und selbstkritisch stellt das Ich fest:‘‘.. corro troppo con la fantasia”.Im
Verlauf des racconto-Geschehens zeigt es sich, daB das Individuum von den fatti
gleichsam Uberwaltigt wird, es wird mitgerissen von den Ereignissen. Zum GIUck
aber(Salto Mortale, S.51)“.. la memoria tende a dimenticare..”Giuseppe vermag
als Glied einer Kette nur noch die ihm zugewiesene Rolle zu spielen, sich
unterzuordnen und der Gesamt-bewegung der catena als untergeordnetes Glied
selbst im Bereich des sogno, der fantasia zu folgen. Es fehlt legliche Darstellung
und Entwicklung einer wie auch immer gearteten Konstruktivitat alternativer
Lebensformen, zu denen das Ich augenscheinlich unfahig ist.
Alle weiteren im Verlauf des racconto dargestellten Protagonisten sind
CRITICA, DOVE VAI? 331
identisch mit dem Erzahler-Ich-Giuseppe, das deren Rollen in seiner Fantasie
gestaltet und lebt. Ereignisse wie z. B. ein Erdben in der TUrkei, die Bombe auf
Hirsohima und Kriegserlebnisse werden kurz und schlagwortartig angedeutet.
Mit Hilfe der pensieri und der fantasia lassen sich zwischen ihnen Beziehungen
erstellen, die das Ich zu Uberraschenden Erklarungen und SchluBfolgerungen
befahigen. Dabei bedient es sich einer Technik, die bei den salti und collegamenti
auf der Reduktion einer Bedeutungsmenge auf ihr Archiglossem und dem darauf-
folgenden Aufgreifen dieser Thematik in anderen Zusammenhangen beruht.
Demnach kann man mit Leichtigkeit einen Gedanken wie im Salto Mortale
ironisch angedeutet(S.57)“.. guidare o lasciario andare..o tirarlo indietro come
un cane..” Cund wie gl廿cklich darf sich ein Mensch wtihnen, der茸ber einen derart
aktiven und voller Uberraschungen steckenden pensiero verfUgt?
Die verkettete Handlungsabfolge des ruota della vita kann oftmals schneller
als die Wahrnehmungsfahigkeit des Ich oder des Lesers sein. Beide werden
gleichermassen von der Geschehnisf廿11e, von der Quantitat und nicht von der
Qualitat廿berholt und mitgerissen・Pensieri, sogno und fantasia stehen synonym
fUr Ersatzbewegung und als Alternative zu ratio und scienza, zu kontrolliertem
Denken und Verhalten. Diese Denkweise folgt ganz allein den collegamenti des
traumenden Ich, das sich derart als handelndes Ich mit eigenen erstellten
Handlungsstrukturen erleben kann. Sprachliche und soziale Bindungen sowie
Zuordnungsvorschriften scheinen aufgel6st und aufl6sbar zu sein. Sie lassen sich
vom Ich neu ordnen, um erneut funktionst茸chtig zu werden. Eine Brechung der
gewohnten Bindungen sollte Gewinn an Freiheit bedeuten, bewirkt zugleich aber
auch Isolation und Marginalittit des immer wieder.negierenden Ich. Der Bereich
der Phantasie wird so Uberwaltigend, daB die imaginaren Personen wie
Dialogpartner des ruhenden und erzahlenden lch erlebt werden k6nnen. Im Traum
und in der Phantasie erfahrt das Ich in die Zukunft orientiert das, was es in
Umkehr des negativ erlebten alltaglich Gegebenen als erstrebenswert annimmt.
Un廿berh6rbar ist immer wieder die Ironie Malerbas, der das Thema der
Gedankenfreiheit aufgreifend durch groteske Ubersteigerung einen Mythos zer-
st6rt und die Flucht in Traumwelten als wirkhchkeitsfremden IIlusionismus
entlarvt;erwartet doch das Ich allein eine L6sung seiner Probleme dur¢h sogni,
salti, oder den canto mentale. Auch das volare ist keine wirklich realisierbare
Fortbewegungsm691ichkeit, sondern allein die immer wieder vorgetragene Vor-
stellung einer Alternative. Sie ist ironische Reproduktion gangiger Wunsch-
vorstellungen, die sich jedoch nicht halten k6nnen, da die Erinnerung, wie bereits
im Salto Mortale angedeutet(S.231)“.. tende a dimenticare..”.
Das Ich muB erkennen, daB sich fatti in ihrer tatsachlichen Fremdbestimmt一
BULLETIN, No.25,1993, CGE Ibaraki Univ.
332 E.Rizakowitz
h。it t。。t。 fiktiver Eig・n・tandigk・it ni・ht beeint・a・htig・n(II Serp・nt・, S・170)・
“Nessuna cosa ha senso staccato da tutto il resto.. il resto 6 tutto il mondo.”Die
cose sind durch das Ich nicht manipulier-und verfalschbar. Sie sind Repro-
duktionen, die der nach auBen gekehrten Innerlichkeit des Ich entspringen,
zugleich aber auch Reproduktionen und Reaktionen auf die empirische Realitat
des Ich sind, die letzt wie subjektive Phantasieproduke erscheinen, und zu
Objekten der Anschauung des Ich werden。 Sie sind Gegenstandlichkeiten, auf die
sich fortan das Denken und Handeln des traumenden Ich beziehen kann, mit denen
es sich nach Belieben identifizieren zu k6nnen glaubt oder von denen es sich zu
distanzieren vermag.
Einher mit der zunehmenden Unftihigkeit, Traum und empirische Realitat
auseinanderhalten zu k6nnen, geht die gesteigerte Bedeutung des canto mentale,
Synonym und Ausdruck fnr einen zunehmenden Erlebnisumfang des Ich im
Bereich der Phantasie, der Traume und pensieri. Seine“innere”Stimme wird nach
“aussen” №?汲??窒煤D Die nach aussen gewendete Innerlichkeit, d. h. die vom Ich
beobachtete und interpretierte Umwelt scheinen zu einer Wirklichkeit zu werden,
mit deren Tragern das Ich kommunizieren kann, so, als waren, sie Personen der
empirischen Realitat des traumenden Ich. Beide Bereiche, Phantasie und em-
pirische Realitat gehen fifr das Ich ineinander Uber und lassen an den Ber廿
h・ungs-punkt・n・in・Fnll・v・n P・・bl・m・n・iner widersp・u・hsv・ll・n Wi・kli・hk・it
auf_scheinen.
Nur schwer zu unterscheiden sind die beiden Bereiche des Innen und AuBen.
Und weshalb sollte eine Unterscheidung auch sinnvoll oder von Bedeutung sein
m廿ssen?Sind doch die als Pseudoalternativen dargestellten Welten letztlich
identisch mit der Welt des Ich, das seinen Traumen nachgeht. Sein Blick ist wie im
Salto Mortale(S.163)“..annebiata, mi pare di vedere un carro.. non mi sono
sbagliato.. credo di vedere un carro e invece si tratta solo di un pensiero..”. Ge。
wiB, der pensiero laBt sich durchaus lenken und vermittelt dem lch das Geftihl von
Eigenverantwortlichkeit, von Initiative und von Aufl6sung hinderlicher Bindungen
sowie liberta di movimento, kann man ihn doch wie im Salto Mortale angedeutet
(S.51)“..guidare o lasciarlo andare..”.Was aber wird erlebt?Doch immer wieder
Ereignisse und Handlungen, die wie aus dem Mitteilungsvorrat der vom Ich zuvor
kritisierten giornali entlehnt scheinen. Erotische Erlebnisse mit seiner Freundin
Miriam stehen neben Darstellungen einer ferita, die auf ein Verbrechen schlieBen
laBt, zumal da aufgrund eines Mordfalles der racconto streckenweise die Form
eines Kriminalromans annimmt. Jedoch wird der Leser gewohnter Verbrechensliteratur sehr bald durch den Handlungsablauf, durch die Erza
hlweise gettiuscht. So begn茸gt sich z. B. das Ich im Salto Mortale anlaBlich einer
CRITICA, DOVE VAI? 333
Halsverletzung(S.58)und der sich etwickelnden Kriminalparodie nicht mit der
Darstellung von fatti allein, sondern weitet das aufgegriffene Thema in der oben
beschriebenen Technik weiter aus. Es ist jenes Schwanken, jene bereits erwahnte
Unsicherheit beim Erkennen und Verstehen, die in den collegamenti in der Technik
der EpisodenverknUpfungen z. B. auch im Serpente zum Ausdruck kommt(S.149).
Es sind collegamenti, die dem Leser Uberlassen sind oder auch von einem voi
stammen k6nnen, und die wie im Salto Mortale mit regellosen Sprtingen
unternommen werden(S.210).
Die L6sung des Ratsels bzw. der Detektivgeschichten erfolgt nicht durch einen
aufsteigenden Spannungsbogen, bei der das Ich z. B. als erfolgreicher Held, als
Kommissar oder mit einer Analysemethode und Weltanschauung triumphiert,
sondern in Stufen, schrittweise mit retardierenden EinschUben, bei denen der
racconto wieder an seinen ersten Ausgangspunkt und das Ich in seine Ruhelage
zurUckkehren. Empirie, Umwelt, Fiktion und Realittit drUcken bei verschwimmen-
den Grenzen wie im Salto Mortale das gleiche aus. Bei aller vorgettiuschten
B・w・gli・hk・it der p・n・ieri erf・lgt durch di・N・gati・n・n und die Einsch・ankung
eine Selbstkorrektur, zugleich auch eine Nivellierung der Episoden und der fatti.
Ihre Gleichberechtigung, auch lene des sowohl unterals auch Uberlegenen
Erzahler-Ich・des Kommissars als auch Taters, das Fehlen jeglicher Vertikalitat
und Spannungsb6gen, die von sich aus Uber einen Anfang und ein Ende verfugen,
kurz, die Horizontalit翫des racconto bedUrfen letztlich eines Eingriffes von
“aussen” 翌奄?@z. B. durch den Autor, fordern wie im Salto Mortale eine betonte
Fixierung und Markierung des Endes durch das artikulierte(S.232)“.. Fine”.
Ein scheinbarer Mord wurde durch eine Fahndung aufgeklart. Der Zustand a
priori, von dem man nicht genau weiB, ob ein Mord Uberhaupt stattgefunden hat,
ist wiederhergestellt. Das Scheitern der Nachforschungen und VerstehensbemU-
hungen des Detektiv-Ich und all der anderen Protagonisten-Ich ltiBt eine Rtick-
kehr zu dem gleichen Ausgangszustand unm6glich werden. Was verm6gen die
Methoden der scienza, die minuti6sen Analysen, Theorien und Erklarungen der
int・11・ttuali, di・(S・105)“・・grandi pr・gressi.”,blind・F・・tsch・itt・glaubigk・it und
technische Neuerungen zu erreichen?(Salto Mortale, S.64):“..farete un buco
nell’acqua con i vostri sistemi”. Sistemi und Theorien vernachlassigen mit ihren
Abstraktionen und Allgemeinerklarungen, mit ihrer Anspruchshaltung auf Gti
ltig-ke’it und Verbindlichkeit nur den Einzelnen mit seinen Bed髄rfnissen. Ironisch
wird festgestellt, daB den professori schlieBlich nichts anderes ttbrig bleibt, als
ihren eigenen Frauen die Ergebnisse ihrer ErkenntnisbemUhungen mitzuteilen. Un
Uber-hδrbar ist die Ironie auf die intellettuali, die wie in der Reihe der kinderbuch-
artigen Millemosche mit Blidern und fumetti, deren Handlungen und Denkweisen
BUI」LETIN, No.25,1993, CGE Ibaraki Univ.
334 E.Rizakowitz
lacherlich macht. Denn zu welchen alternativen Darstellungsweisen und Lebens-
formen sollten die vorgestellten Personengruppen sowie auch das Ich selbst nach
Lekt廿re der racconti fahig sein, auch wenn es sich selbst zeitweilig als alternativ
erlebt und versteht?Es bleiben eine Reihe von in Malerbas racconti aufgeworfenen
Fragen, so wie die Morde ein Ratsel bleiben.
Unzweideutig erweist sich Malerba durch die Konzeption seiner Ich-Protago-
nisten als ein“engagierter”,am Zeitgeschehen, am dem Leiden des Einzelnen an
seiner Isolation an Problemen der modernen Industriegesellschaft wie z. B. dem
Umweltschutz und Umweltschmutz, an der Rolle der Intellektuellen in der
G6sellschaft interessierter Schrifteller. Jedoch bleibt auch am Ende「der racconti
das Erzahler-Ich, von dem man annimmt, daB es seiner Erzahlung und als vom
Aut。。・ing・fUh・ter P・・tag・ni・t seiner Funkti・n・i・her i・t,・in Zw・ifler an・i・h
selb,t aufg・und der E・k・nntni・, daB da・1・h wi・im Salt・M・・tal・(S・98)immer
。in。n int・g・al・n B・・tandt・il・ines m・nd・・he cambia darst・llt・“S・mu・i・i…la
storia finisce prima del tempo.・”・
Am Ende fehlt der Sieg des Guten, die Prasentation einer erfolg-und glUck-
verheissenden Formel des Lebens. Wie am Beginn der racconti bleiben nicht aus-
zuraumende Zweifel und grundlegende Fragen offen wie z. B. jene:“..a ch6 serve
l,uomo..,,.