REPORT Tra Esternalizzazioni e Spending Review 6 7 Fabio

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Transcript of REPORT Tra Esternalizzazioni e Spending Review 6 7 Fabio

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    00141 Roma Via Gargano n.34 Scala C Tel. 06 8719486587195835Fax 06 87197392

    P.Iva 06199771004CC.I.A.A. 214414/2000 e-mail: [email protected]

    TRA ESTERNALIZZAZIONI E SPENDING REVIEW

    Qualit, quantit e costo del lavoro nella sanit pubblica del Lazio

    Luglio 2015

  • EURES Ricerche Economiche e Sociali CGIL Roma e Lazio

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    Indice

    Introduzione .................................................................................................................................................. 3

    Capitolo 1 ....................................................................................................................................................... 5

    Il personale dipendente nelle strutture sanitarie regionali pubbliche .................................... 5

    1.1 Il personale per tipologia di contratto (tempo determinato e indeterminato) ................................... 13

    1.2 Caratteristiche anagrafiche dei dipendenti e turnover ........................................................................ 17

    1.3 Costo del lavoro e retribuzioni ............................................................................................................. 23

    Capitolo 2 ..................................................................................................................................................... 27

    Le esternalizzazioni in sanit ................................................................................................................ 27

    2.1 Appalti e affidamenti in economia: quadro generale ........................................................................... 28

    2.2 Gli appalti e gli affidamenti in economia: anni 2013 e 2014 ................................................................. 31

    2.2 Le procedure di affidamento ................................................................................................................. 34

    2.3 Importi di gara ....................................................................................................................................... 37

    2.4 Le esternalizzazioni di servizi ................................................................................................................. 40

    FOCUS: Esternalizzazioni di servizi e occupazione ...................................................................... 48

    GLOSSARIO ................................................................................................................................................. 62

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    Introduzione

    I provvedimenti di contenimento e riduzione della spesa pubblica e gli interventi

    mirati alla progressiva riorganizzazione e riqualificazione delle risorse sono divenuti,

    negli ultimi anni, i temi fondamentali delle politiche economiche e delle manovre di

    bilancio nazionali e regionali.

    Le esigenze di risparmio hanno coinvolto in misura significativa anche il settore

    sanitario, la cui centralit indiscutibile sia sotto il profilo della coesione sociale sia in

    termini pi strettamente quantitativi, costituendo il secondo tra i capitoli della spesa

    sociale italiana (la sanit assorbe infatti, secondo lIstat, il 27% delle risorse per il

    welfare nazionale, preceduta dalla sola spesa pensionistica, che ne impegna quasi il

    60%).

    In ambito sanitario la politica di risanamento si concretizzata, in 9 Regioni,

    nelladozione dei Programmi di Rientro dal debito, interessando tuttavia lintero

    territorio nazionale attraverso lincremento della contribuzione privata diretta e

    indiretta; a fronte di tali interventi si assistito ad una generale contrazione

    dellofferta di prestazioni e servizi, accompagnata da una un incremento del carico di

    lavoro delle professionalit impegnate nella sanit, colpite da un prolungato blocco del

    turnover che ha comportato sia carichi di lavoro pi onerosi sia un progressivo

    invecchiamento della forza lavoro cui le esternalizzazioni hanno fornito soltanto una

    parziale e inadeguata risposta.

    In sintesi, si assistito ad una progressiva riduzione della qualit delle condizioni

    di lavoro cos come dellofferta di prestazioni e servizi nella sanit pubblica, tanto pi

    considerando che in molti casi la cosiddetta compartecipazione dei cittadini alla spesa

    ha reso economicamente non concorrenziali (rispetto al privato) diverse prestazioni e

    analisi strumentali.

    Ci premesso, il primo obiettivo del presente lavoro quello di approfondire gli

    effetti delle politiche di risparmio e di contenimento dei costi, in particolare nella

    sanit del Lazio, sulla qualit del servizio offerto, e soprattutto sul capitale umano

    impegnato, a vario titolo, nelle strutture sanitarie pubbliche regionali, vista la

    consistente riduzione del personale interno derivante dal blocco del turnover e dalla

    riduzione delle assunzioni.

    Occorre peraltro considerare che la progressiva aziendalizzazione delle strutture

    sanitarie, divenute ormai veri e propri centri di costo dotati di autonomia economica e

    finanziaria, ha comportato una significativa rivoluzione nellorganizzazione della

    sanit: le strutture sanitarie, che in precedenza si occupavano esclusivamente

    dellerogazione dei servizi, devono infatti oggi guardare al mercato per reperire risorse

    e garantire la copertura dei costi con le ridotte dotazioni disponibili, spesso anche a

    scapito della qualit e delluniversalit del servizio.

    Un secondo centrale obiettivo del lavoro quello di analizzare i processi di

    esternalizzazione e acquisizione di servizi da parte di strutture private esterne che

    hanno assunto in outsourcing la gestione dei servizi accessori delle strutture

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    sanitarie pubbliche (ad esempio laboratori di analisi, sterilizzazione, lavanderia,

    pulizia, mensa, ecc), senza adeguati controlli sulleffettiva qualit ed efficienza

    (rapporto qualit/prezzo) del servizio e, in diversi casi, senza alcuna preoccupazione

    verso la qualit e le garanzie di un lavoro sempre meno tutelato e sempre meno

    orientato al cittadino/paziente/utente e sempre pi condizionato da fattori economico-

    finanziari.

    Il presente lavoro analizzer quindi il contesto occupazionale regionale in ambito

    sanitario attraverso due principali linee di ricerca: la prima sar volta a individuare le

    principali trasformazioni relative alla quantit, alla qualit ed alle caratteristiche

    delloccupazione presso le strutture sanitarie pubbliche della Regione Lazio, mentre la

    seconda indagher il sistema degli appalti e delle esternalizzazioni in materia

    sanitaria, allo scopo di metterne in luce le principali peculiarit (i settori

    maggiormente coinvolti, le procedure di acquisizione, gli importi di aggiudicazione) e,

    laddove possibile, la anomalie e/o distorsioni, tanto pi considerando come tale

    settore sia stato e continui ad essere oggetto di sprechi, cattiva gestione e

    comportamenti illeciti.

    A questanalisi generale seguir un focus di approfondimento realizzato in

    collaborazione con la CGIL di Roma e del Lazio in particolare, con le quattro

    federazioni di categoria maggiormente rappresentative delle tipologie professionali

    coinvolte, ovvero FIOM (Federazione Italiana Operai Metalmeccanici), FILCAMS

    (Federazione Italiana Lavoratori Commercio Alberghi Mense e Servizi), FP (Funzione

    Pubblica) e FILCTEM (Federazione Italiana Lavoratori Chimica Tessile Energia

    Manifatture) che si proporr di analizzare in maniera dettagliata gli affidamenti (1-2

    per categoria) che risultano pi significativi e che possano sintetizzare il trend

    dellintero settore di riferimento. Nello specifico, il focus di approfondimento

    interesser gli aspetti tecnici della procedura di gara ma anche i risvolti occupazionali,

    sia in termini di soggetti coinvolti che di condizioni di lavoro.

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    Capitolo 1

    Il personale dipendente nelle strutture sanitarie regionali pubbliche

    Le risorse umane costituiscono il fattore centrale dellofferta sanitaria, poich la

    presenza di un personale preparato e motivato rappresenta la condizione

    indispensabile per assicurare il buon funzionamento del servizio, lefficacia degli

    interventi e la soddisfazione degli utenti; evidente che anche la disponibilit e

    qualit dei macchinari, delle tecnologie e degli ambienti, oltre che unadeguata

    capacit organizzativa e gestionale, contribuiscono in misura assai rilevante alla

    qualit del risultato, ma il fattore umano (nella capacit diagnostica e terapeutica,

    nellassistenza e nella cura, nella comunicazione e nella relazione con il paziente) il

    vero protagonista della presa in carico del cittadino/utente/paziente.

    La forte intensit del fattore umano che caratterizza la struttura organizzativa

    dellofferta sanitaria ravvisabile anche sul fronte della spesa, costituendo i costi per

    il personale circa un terzo del totale della spesa sanitaria nazionale (36 miliardi su un

    totale di 109 miliardi di euro).

    Passando allanalisi delle dinamiche regionali, secondo i dati raccolti dalla

    Ragioneria dello Stato, il totale del personale dipendente che risulta impiegato a vario

    titolo nelle strutture sanitarie pubbliche del Lazio (ovvero nelle Aziende Sanitarie

    Locali e nelle Aziende Ospedaliere) composto da 46.167 unit, pari a circa il 7% del

    totale nazionale.

    La serie storica del personale dipendente nelle strutture sanitarie pubbliche del

    Lazio, relativa agli anni 2001-2013, evidenzia in primo luogo una consistente e

    trasversale riduzione del personale sanitario, che nel 2013 arriva a contare 7.245

    unit in meno rispetto al 2001, con una contrazione pari al -13,6%. Il decremento pi

    significativo si evidenzia tuttavia a partire dal 2007, anno dellapprovazione del Piano

    di Rientro dal debito (finalizzato a risanare la situazione debitoria del bilancio sanitario

    regionale), a fronte di valori sostanzialmente stabili nel periodo compreso tra il 2001 e

    il 2006 (durante il quale passano da 53.412 a 53.717 unit).

    Tra il 2006 e il 2013, invece, si assiste a un decremento complessivo di 7.550

    unit, pari al -14,1% in termini percentuali, determinato dalle misure di contenimento

    dei costi (in primo luogo il blocco del turnover) successive allintroduzione del Piano di

    Rientro. Considerando che la dotazione organica di ogni ASL costituita in media da

    circa 2.700 unit, la riduzione del personale ha determinato una perdita quasi

    equivalente alla soppressione di 3 strutture sanitarie.

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    Fonte: Elaborazioni Eures Ricerche Economiche e Sociali su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    *Comprende i contratti di lavoro a tempo indeterminato e determinato

    Passando allanalisi delle singole qualifiche professionali, gli ultimi dati disponibili

    evidenziano come circa il 55% delle risorse (25.244 unit nel 2013) sia costituito da

    personale sanitario non dirigente, ovvero infermieri, personale della riabilitazione e

    tecnici sanitari; pi esiguo il numero degli impiegati amministrativi, pari a 5.183 unit,

    e dei tecnici non sanitari (che comprende il personale dei servizi, dalla pulizia,

    sterilizzazione, mensa, assistenza sociale, ecc.), pari a 4.929 unit. Per quanto

    riguarda invece la dirigenza, il personale medico (costituito da medici, odontoiatri e

    veterinari) conta complessivamente 9.169 dipendenti, mentre la dirigenza non medica

    (farmacisti, biologi, chimici, psicologi, ecc.) costituita da 1.567 unit.

    Tabella 1 - Il personale dipendente nelle strutture sanitarie regionali.

    Anni 2001-2013, valori assoluti

    Personale dirigente Personale non dirigente

    Totale Dirigenza medica

    Dirigenza non medica

    Sanitario Tecnico Amm.vo

    2013 9.169 1.567 25.244 4.929 5.183 46.167

    2012 9.390 1.614 25.426 5.062 5.293 46.865

    2011 9.688 1.702 26.179 5.345 5.585 48.565

    2010 9.983 1.753 26.714 5.555 5.795 49.948

    2009 10.303 1.883 28.574 5.839 6.016 51.151

    2008 10.543 1.922 27.323 6.274 5.967 52.143

    2007 10.625 1.909 27.331 6.718 5.875 52.547

    2006 10.840 1.954 27.743 7.103 6.034 53.717

    2005 10.559 1.971 26.830 7.151 6.193 52.771

    2004 10.473 1.942 27.320 8.266 6.358 54.499

    2003 10.303 1.944 27.090 8.716 6.234 54.354

    2002 10.301 1.987 26.838 9.369 5.922 54.504

    2001 9.840 2.055 25.900 9.835 5.708 53.412 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    In termini dinamici, a seguito dellapprovazione dei Programmi di Rientro si

    evidenzia una riduzione del personale in ciascuna delle 5 categorie considerate. Il

    taglio pi significativo, tuttavia, ha interessato il personale tecnico non dirigente,

    che tra il 2006 e il 2013 ha subito una contrazione di 2.084 unit (-30,6%),

    46.167 46.865

    48.565

    49.948

    51.151 52.143 52.547

    53.717 52.771

    54.499 54.354 54.504

    53.412

    2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001

    Il personale dipendente* nelle strutture sanitarie regionali. Anni 2001-2013

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    determinata soprattutto dalle politiche di esternalizzazione di alcuni servizi

    accessori, quali appunto lavanderia, mensa, pulizia, sterilizzazione, ecc., il cui

    personale impegnato si configura principalmente come tecnico non dirigente.

    Pi contenute, ma non per questo meno significative, le riduzioni del personale

    dirigente non medico (-19,8%, pari a -387 unit), dei medici (-15,4%, pari a -1.671

    dipendenti), del personale amministrativo non dirigente (-14,1% e -851 unit) e,

    infine, di quello sanitario non dirigente (-9,1%, pari a -2.513 unit tra infermieri,

    personale della riabilitazione e tecnici sanitari).

    Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    Tabella 2 - Il personale dipendente nelle strutture sanitarie regionali. Variazioni assolute e %

    Var. 2013/2006 Var. 2013/2001

    Assolute % Assolute %

    Dirigenza medica -1.671 -15,4 -671 -6,8

    Dirigenza non medica -387 -19,8 -488 -23,7

    Personale sanitario non dirigente -2.513 -9,1 -656 -2,5

    Personale tecnico non dirigente -2.174 -30,6 -4.906 -49,9

    Personale amministrativo non dirigente -851 -14,1 -525 -9,2

    Totale -7.550 -14,1 -7.245 -13,6

    Fonte: Elaborazioni Eures Ricerche Economiche e Sociali su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    -15,6% (-1.246)

    -19% (-301)

    -12,8% (-2.514)

    -30,1% (-1.562)

    -18,3% (-866)

    -14,8% (-425)

    -23,1% (-86)

    -7,7% (-676)

    -31,8% (-612)

    1,2% (15)

    -15,4% (-1.671)

    -19,8% (-466)

    -9,1% (-2.513)

    -30,6% (2.174)

    -14,1% (-851)

    di cui medici di cui dirigenti non

    medici di cui personale

    sanitario non dirigente di cui personale

    tecnico non dirigente di cui personale

    amm.vo non dirigente

    La riduzione del personale nelle strutture sanitarie regionali dopo l'introduzione del piano di rientro. Variazioni 2013/2006 (assolute e %)

    Aziende Sanitarie Locali Aziende Ospedaliere Totale

    Tra il 2006 e il 2013 si registra una contrazione del 14,1%, pari a -7.550 unit (da 53.717 a 46.167 lavoratori).

    Le ASL evidenziano un decremento del 15% (-5.763 unit), mentre nelle Aziende Autonome si registra una riduzione dell'11,7% (-1.787 unit).

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    Concentrando lattenzione sul solo personale dipendente delle ASL regionali, nel

    2013 si contano 32.716 unit, pari al 70,9% dei dipendenti della sanit pubblica

    regionale, in calo del 15% rispetto al 2006 (-5.763 unit) e del 17,5% con riferimento

    al 2001 (-6.930 dipendenti).

    Per quanto riguarda, in particolare, le singole categorie professionali,

    analogamente a quanto sopra osservato, i tecnici non dirigenti segnalano la

    contrazione pi marcata in valori percentuali, perdendo il 30,1% delle risorse tra il

    2006 e il 2013 (-1.562, da 5.181 a 3.619 dipendenti) e dimezzando il numero dei

    lavoratori rispetto al 2001 (-48,4%). Pi contenuta, al contrario, la riduzione della

    dirigenza non medica (-19%, da 1.581 unit nel 2006 a 1.280 nel 2013), del

    comparto amministrativo non dirigente (-18,3%, da 4.737 a 3.871 unit), della

    dirigenza medica (-15,6%, da 7.962 a 6.716 dipendenti) e, infine, del personale

    sanitario non dirigente (-12,8%, da 19.684 a 17.170 unit).

    Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    Tabella 3 - Il personale dipendente nelle ASL del Lazio.

    Variazioni 2013/2006 e 2013/2001 (assolute e %)

    Var. 2013/2006 Var. 2013/2001

    Assolute % Assolute %

    Dirigenza medica -1.246 -15,6 -829 -11,0

    Dirigenza non medica -301 -19,0 -488 -27,6

    Personale sanitario non dirigente -1.823 -9,6 -1.465 -7,9

    Personale tecnico non dirigente -1.562 -30,1 -3.392 -48,4

    Personale amm.vo non dirigente -866 -18,3 -758 -16,4

    Totale -5.763 -15,0 -6.930 -17,5 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    -15,6%; (-1.246) -19,0%; (-301)

    -9,6%; (-1.823)

    -30,1%; (-1.562)

    -18,3%; (-866)

    di cui medici di cui dirigenti non

    medici

    di cui personale sanitario non

    dirigente di cui personale

    tecnico non dirigente di cui personale

    amm.vo non dirigente

    La riduzione del personale dipendente nelle ASL del Lazio dopo l'introduzione del Piano di Rientro. Var.2013/2006 (assolute e %)

    Tra il 2006 e il 2013 si registra una contrazione complessiva del -15% (-5.763 unit)

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    Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro *Comprende i contratti di lavoro a

    tempo indeterminato e determinato

    Tabella 4 - Il personale dipendente nelle ASL del Lazio. Anni 2001-2013, valori assoluti

    Personale dirigente Personale non dirigente

    Totale Dirigenza

    medica

    Dirigenza

    non medica Sanitario Tecnico

    Ammini-

    strativo

    2013 6.716 1.280 17.170 3.619 3.871 32.716

    2012 6.837 1.323 17.291 3.706 3.969 33.190

    2011 7.081 1.388 17.841 3.933 4.207 34.501

    2010 7.348 1.419 18.271 4.093 4.380 35.645

    2009 7.547 1.524 20.111 4.331 4.593 36.630

    2008 7.762 1.563 18.912 4.609 4.725 37.673

    2007 7.801 1.551 18.899 4.957 4.634 37.915

    2006 7.962 1.581 18.993 5.181 4.737 38.479

    2005 7.874 1.616 18.482 5.229 4.934 38.185

    2004 7.876 1.618 18.757 5.722 5.034 39.134

    2003 7.802 1.624 18.889 5.997 5.048 39.413

    2002 7.845 1.676 19.104 6.643 4.791 40.132

    2001 7.545 1.768 18.635 7.011 4.629 39.646 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    Anche i dati relativi alle Aziende Ospedaliere che godono di autonomia finanziaria

    rispetto alle ASL e rappresentano dunque centri di costo indipendenti evidenziano

    una dinamica analoga a quella complessivamente osservata, registrandosi tra il 2006

    e il 2013 un decremento pari all11,7% del personale dipendente (-1.787 in valori

    assoluti, passando da 15.238 a 13.451).

    Con riferimento al 2001 si evidenzia al contrario una sostanziale stabilit,

    condizionata tuttavia da modificazioni intervenute sotto il profilo amministrativo: i dati

    relativi al periodo antecedente al 2004 devono infatti essere interpretati con

    particolare cautela, soprattutto alla luce dei processi di aziendalizzazione delle

    strutture ospedaliere, graduali e non simultanei, che hanno influito significativamente

    anche sulla contabilizzazione del personale (ad esempio, secondo la Ragioneria dello

    32.716 33.190

    34.501

    35.645

    36.630

    37.673 37.915 38.479 38.185

    39.134 39.413 40.132

    39.646

    2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001

    Il personale dipendente* nelle ASL del Lazio. Anni 2001-2013

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    Stato, lAzienda Ospedaliera SantAndrea e il Policlinico Tor Vergata nel 2001 contano

    rispettivamente 63 e 11 dipendenti).

    Analizzando le singole qualifiche professionali, nel 2013 circa l80% del personale

    risulta non dirigente: in particolare, 8.074 unit afferiscono allarea sanitaria, 1.310

    sono inquadrate come tecnici e 1.312 nel settore amministrativo; si contano invece

    2.453 dirigenti medici e 287 figure dirigenziali non mediche.

    Lanalisi dinamica evidenzia ancora una volta una forte contrazione del comparto

    tecnico tra il 2006 e il 2013 (-31,8%, pari a -612 dipendenti), seguito dalla dirigenza

    (-23,1% per i dirigenti non medici e -14,8% per i medici) e dal personale sanitario

    non dirigente (-7,7%, pari a -676 addetti). In controtendenza il dato relativo al

    comparto amministrativo non dirigente, che evidenzia una sostanziale stabilit,

    riportando una crescita di 15 unit rispetto al 2006 (1.312 dipendenti nel 2013 a

    fronte di 1.297 nel 2006).

    Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    Tabella 5 - Il personale dipendente nelle AO del Lazio.

    Variazioni 2013/2006 e 2013/2001 (assolute e %)

    Var. 2013/2006 Var. 2013/2001

    Assolute % Assolute %

    Dirigenza medica -425 -14,8 158 6,9

    Dirigenza non medica -86 -23,1 0 0,0

    Personale sanitario non dirigente -676 -7,7 809 11,1

    Personale tecnico non dirigente -612 -31,8 -1.514 -53,6

    Personale amm.vo non dirigente 15 1,2 233 21,6

    Totale -1.787 -11,7 -315 -2,3 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    -14,8%; (-425)

    -23,1%; (-86)

    -7,7%; (-676)

    -31,8%; (-612)

    1,2%; (+15)

    di cui medici di cui dirigenti non

    medici di cui personale

    sanitario non dirigente di cui personale tecnico

    non dirigente di cui personale amm.vo

    non dirigente

    La riduzione del personale dipendente nelle AO del Lazio dopo l'introduzione del Piano di Rientro. Var. 2013/2006 (assolute e %)

    Tra il 2006 e il 2013 si registra una contrazione complessiva del -11,7% (-1.787 unit)

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    11

    Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro * Comprende i contratti di lavoro a tempo

    indeterminato e determinato **Policlinico Umberto I, Policlinico e Fondazione Tor Vergata, Azienda Ospedaliera San Filippo Neri, Complesso

    Ospedaliero San Giovanni-Addolorata, Azienda Ospedaliera SantAndrea, Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini, Istituto Malattie Infettive

    Spallanzani. Il dato comprende i contratti di lavoro a tempo indeterminato e determinato.

    Tabella 6 - Il personale dipendente nelle Aziende Ospedaliere. Anni 2001-2013, valori assoluti

    Personale dirigente Personale non dirigente

    Totale Dirigenza medica

    Dirigenza non medica

    Sanitario Tecnico Ammini- strativo

    2013 2.453 287 8.074 1.310 1.312 13.451

    2012 2.553 291 8.135 1.356 1.324 13.675

    2011 2.607 314 8.338 1.412 1.378 14.064

    2010 2.635 334 8.443 1.462 1.415 14.303

    2009 2.756 359 8.463 1.508 1.423 14.521

    2008 2.781 359 8.411 1.665 1.242 14.470

    2007 2.824 358 8.432 1.761 1.241 14.632

    2006 2.878 373 8.750 1.922 1.297 15.238

    2005 2.685 355 8.348 1.922 1.259 14.586

    2004 2.597 324 8.563 2.544 1.324 15.365

    2003 2.501 320 8.201 2.719 1.186 14.941

    2002 2.456 311 7.734 2.726 1.131 14.372

    2001 2.295 287 7.265 2.824 1.079 13.766 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    I dati per singola ASL o Azienda Ospedaliera evidenziano che nel 2013 ogni

    struttura conta in media quasi 2.500 dipendenti; lOspedale che presenta la maggiore

    dotazione di capitale umano il San Camillo, con 4.109 dipendenti, che tuttavia

    segnala una marcata contrazione di risorse, pari al -20% rispetto al 2006 (-1.024

    unit) e al -34,2% con riferimento al 2001 (-2.139); al contrario, la struttura di

    dimensioni inferiori (escludendo ARES 118, coni suoi 73 dipendenti nel 2013 e 99 nel

    2006), - lOspedale Spallanzani, che conta 596 dipendenti, evidenziando tuttavia

    una sostanziale stabilit in termini dinamici, sia rispetto al 2006 (+33 unit), sia

    rispetto al 2001 (+15 unit).

    13.451

    13.675

    14.064

    14.303

    14.521 14.470 14.632

    15.238

    14.586

    15.365

    14.941

    14.372

    13.766

    2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001

    Il personale dipendente* nelle Aziende Ospedaliere** regionali Anni 2001-2013

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    12

    Con riferimento alle ASL, la struttura pi grande quella di Frosinone, con 3.951

    dipendenti, seguita da Roma H e Latina, che contano rispettivamente 3.750 e 3.633

    dipendenti, mentre la struttura pi piccola quella che copre il territorio provinciale di

    Rieti, con 1.544 dipendenti.

    In termini dinamici, il decremento pi consistente di risorse si rileva nella ASL

    Roma A, che copre il territorio compreso nei primi 4 Municipi capitolini servendo

    complessivamente circa mezzo milione di residenti: tra il 2006 e il 2013 il personale

    dipendente diminuito del 37,1%, passando da 3.022 a 1.902 unit (-1.120); con

    riferimento al 2001 le risorse risultano quasi dimezzate (-46,8%, da 3.575 a 1.902).

    Tabella 7 - Il personale dipendente nelle strutture sanitarie regionali. Dettaglio.

    Anni 2001-2006-2013. Valori assoluti, variazioni assolute e %.

    Valori assoluti Variazioni %

    2001 2006 2013 2013/2006 2013/2001 2006/2001

    Roma A 3.575 3.022 1.902 -37,1 -46,8 -15,5

    Roma B 2.619 2.851 2.618 -8,2 0,0 8,9

    Roma C 3.758 3.963 3.323 -16,1 -11,6 5,5

    Roma D 2.563 2.515 2.278 -9,4 -11,1 -1,9

    Roma E 2.863 2.646 2.056 -22,3 -28,2 -7,6

    Roma F 1.794 1.725 1.631 -5,4 -9,1 -3,8

    Roma G 3.624 3.561 3.097 -13,0 -14,6 -1,7

    Roma H 4.475 4.283 3.750 -12,5 -16,2 -4,3

    Frosinone 5.399 4.886 3.951 -19,1 -26,8 -9,5

    Latina 3.837 3.907 3.633 -7,0 -5,3 1,8

    Rieti 1.837 1.924 1.544 -19,7 -15,9 4,7

    Viterbo 3.302 3.195 2.933 -8,2 -11,2 -3,2

    Policlinico Umberto I 1.905 2.412 1.935 -19,8 1,6 26,6

    Policlinico Tor Vergata 11 1.219 1.263 3,6 - -

    AO San Filippo Neri 2.142 2.044 1.853 -9,3 -13,5 -4,6

    AO San Giovanni 2.816 2.693 2.198 -18,4 -21,9 -4,4

    AO SantAndrea 63 1.174 1.497 27,5 - - AO San Camillo 6.248 5.133 4.109 -20,0 -34,2 -17,8

    Imf Spallanzani 581 563 596 5,8 2,5 -3,1

    Totale 53.412 53.717 46.167 -14,1 -13,6 0,6

    Media 2.811 2.827 2.430 - - - Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

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    13

    1.1 Il personale per tipologia di contratto (tempo determinato e

    indeterminato)

    Al fine di individuare le principali caratteristiche e le dinamiche del mercato del

    lavoro pubblico in campo sanitario, utile osservare i dati complessivi sopra analizzati

    in base alla tipologia di contratto di lavoro, distinguendo tra personale stabile (assunto

    con contratto di lavoro a tempo indeterminato) e lavoratori a tempo determinato1.

    I risultati mostrano un mercato del lavoro caratterizzato da unampia prevalenza di

    contratti a tempo indeterminato: nel 2013 il 94,8% del personale dipendente dispone

    infatti di tale tipologia di contratto (43.771 su un totale di 46.166 unit), mentre il

    5,2% ha un contratto a termine.

    Tale percentuale, che pure presenta una certa variabilit nella serie storica

    annuale, risulta complessivamente crescente: i contratti a tempo determinato

    rappresentavano infatti il 4,6% del totale nel 2001 ed il 4,1% nel 2006.

    E opportuno precisare, tuttavia, che i dati analizzati in questa sede esulano

    ovviamente da una valutazione relativa al personale esterno alle strutture, che

    presta lavoro nelle strutture ospedaliere (spesso in un sistema di scarse tutele) per

    conto delle societ appaltatrici o affidatarie, non risultando pertanto censito dal Conto

    del Tesoro. Questo tema, comunque, verr ampiamente trattato nel capitolo secondo

    del presente lavoro.

    Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    1 Il numero dei lavoratori a tempo determinato non rappresenta un dato di stock (il numero di

    lavoratori al 31/12, come avviene per il tempo indeterminato), ma ottenuto considerando le unit

    annue di lavoro, ottenute sommando i mesi lavorati dal personale che presta attivit lavorativa a

    termine e dividendo il totale per i 12 mesi dellanno. In tale modo, ad esempio, un individuo impiegato

    per 3 mesi ed un altro impiegato per 6 daranno luogo a 0,75 unit di lavoro annue.

    Personale a tempo indeterminato:

    43.771 94,8%

    Personale a tempo determinato:

    2.396 5,2%

    Composizione % del personale dipendente delle strutture sanitarie regionali in base alla durata del contratto. Anno 2013

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    14

    Tabella 8 Composizione del personale dipendente delle strutture sanitarie pubbliche

    regionali in base alla tipologia di contratto. Anni 2001-2013, valori assoluti e % sul totale.

    Tempo indeterminato Tempo determinato*

    V.A. % V.A. %

    2013 43.771 94,8 2.396 5,2

    2012 44.465 94,9 2.400 5,1

    2011 45.886 94,5 2.679 5,5

    2010 47.212 94,5 2.736 5,5

    2009 48.719 95,2 2.432 4,8

    2008 49.986 95,9 2.157 4,1

    2007 50.745 96,6 1.802 3,4

    2006 51.540 95,9 2.177 4,1

    2005 51.086 96,8 1.685 3,2

    2004 53.172 97,6 1.284 2,4

    2003 53.062 97,6 1.322 2,4

    2002 52.679 96,6 1.840 3,4

    2001 50.958 95,4 2.485 4,6 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    *in unit annue di lavoro a tempo pieno

    Tabella 9 - Il personale a tempo indeterminato e determinato* nelle strutture sanitarie

    pubbliche regionali per qualifica professionale. Anni 2001-2013, valori assoluti

    Dirigenza medica

    Dirigenza non medica

    Pers. sanitario non dirigente

    Pers. Tecnico non dirigente

    Pers. Amm.vo non dirigente

    T.I. T.D. T.I. T.D. T.I. T.D. T.I. T.D. T.I. T.D.

    2013 8.297 872 1.468 99 24.122 1.122 4.694 235 5.121 62 2012 8.517 873 1.524 90 24.294 1.132 4.822 240 5.228 65 2011 8.781 907 1.618 84 24.849 1.330 5.061 284 5.481 104 2010 9.089 894 1.666 87 25.350 1.364 5.276 279 5.687 108 2009 9.513 790 1.782 101 27.441 1.133 5.519 320 5.937 79 2008 9.817 726 1.835 87 26.409 914 5.944 330 5.893 74 2007 10.033 592 1.834 75 26.552 779 6.398 320 5.846 29 2006 10.237 603 1.865 89 26.872 871 6.481 622 5.994 40 2005 10.030 529 1.859 112 26.305 525 6.702 449 6.107 86 2004 10.207 275 1.912 30 26.929 395 7.762 507 6.287 77 2003 10.048 263 1.913 31 26.582 511 8.289 427 6.159 90 2002 10.031 276 1.939 48 26.033 823 8.762 607 5.838 89 2001 9.399 441 1.861 194 24.745 1.184 9.297 539 5.582 127 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    *in unit annue di lavoro a tempo pieno

    Coerentemente a quanto sopra evidenziato, lanalisi dinamica conferma una

    consistente riduzione dei contratti stabili a fronte di un incremento del ricorso al

    tempo determinato: con riferimento ai primi, tra il 2006 e il 2013 si evidenzia una

    riduzione di 7.769 contratti di lavoro, che in termini percentuali equivale ad una

    contrazione del 15,1% delle risorse (da 51.540 nel 2006 a 43.771 nel 2013), mentre i

    contratti a tempo determinato sebbene mostrino numeri fortemente variabili

    registrano nello stesso periodo un aumento delle unit annue pari complessivamente

    al +7,7% (+219 unit in valori assoluti).

    In entrambe le tipologie contrattuali si evidenzia un forte decremento dei

    lavoratori impegnati nel comparto tecnico non dirigente, pari al -27,6% per i contratti

    a tempo indeterminato (-1.787 unit in valori assoluti) e al -62,2% (-387 unit) per i

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    15

    contratti a termine, dove tra laltro risulta lunica categoria professionale ad

    evidenziare una dinamica negativa.

    Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    *in unit annue di lavoro a tempo pieno

    La dinamica di crescita dei contratti a termine appena evidenziata determinata

    dal trend delle ASL, che tra il 2006 e il 2013 registrano un incremento del 23,3%

    (+365 contratti), a fronte di una variazione del -24,1% (-146 contratti) nelle Aziende

    Ospedaliere. Al contrario, la dinamica negativa registrata per i lavoratori a tempo

    indeterminato trova conferma in tutte le strutture sanitarie territoriali, evidenziandosi

    un decremento del -16,6% nelle ASL (-6.128 unit in valori assoluti) e del -11,2%

    nelle Aziende Ospedaliere (-1.641).

    -19,0% (-1.940)

    +44,6% (+269)

    -21,3 % (-397)

    +11,4% (+10)

    -10,1% (-2.720)

    +28,8% (+251)

    -27,6% (-1.787)

    -62,2% (-387)

    -14,6% (-873)

    +53,9% (+22)

    -15.1% (-7.769)

    +7,7% (+219)

    Variazione dei personale dipendente delle strutture sanitarie regionali (a tempo indeterminato e determinato) dopo l'introduzione del Piano di

    Rientro. Var. 2013/2006 (assolute e %)

    Dirigenza medica

    Dirigenza non medica

    Pers. sanitario non dirigente

    Pers. tecnico non dirigente

    Pers. amm.vo non dirigente

    Totale

    Contratti a tempo indeterminato Contratti a tempo determinato*

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    16

    Tabella 10 - Il personale a tempo indeterminato e determinato* ASL e nelle Aziende

    Ospedaliere. Anni 2001-2013, valori assoluti e % sul totale.

    ASL Aziende Ospedaliere

    Tempo indeterminato

    Tempo determinato Tempo

    indeterminato Tempo

    determinato

    V.A. % V.A. % V.A. % V.A. %

    2013 30.782 94,1 1.934 5,9 12.989 96,6 462 3,4

    2012 31.275 94,2 1.915 5,8 13.190 96,5 485 3,5

    2011 32.326 93,7 2.175 6,3 13.560 96,4 504 3,6

    2010 33.427 93,8 2.218 6,2 13.785 96,4 518 3,6

    2009 34.647 94,6 1.983 5,4 14.072 96,9 449 3,1

    2008 35.870 95,2 1.803 4,8 14.116 97,6 354 2,4

    2007 36.537 96,4 1.378 3,6 14.208 97,1 424 2,9

    2006 36.910 95,9 1.569 4,1 14.630 96,0 608 4,0

    2005 36.929 96,7 1.256 3,3 14.157 97,1 429 2,9

    2004 37.913 96,9 1.221 3,1 15.259 99,2 128 0,8

    2003 38.230 97,0 1.183 3,0 14.832 99,1 135 0,9

    2002 38.382 95,6 1.750 4,4 14.297 99,3 101 0,7

    2001 37.284 94,0 2.362 6,0 13.674 99,3 92 0,7 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    Tabella 11 Variazioni del personale a tempo indeterminato e determinato nelle ASL e nelle

    AO del Lazio. Variazioni 2013/2006, assolute e %

    Variazioni assolute Variazioni %

    ASL AO Totale ASL AO Totale

    Tempo indeterminato -6.128 -1.641 -7.769 -16,6 -11,2 -15,1

    Tempo determinato 365 -146 219 23,3 -24,1 7,7 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

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    17

    1.2 Caratteristiche anagrafiche dei dipendenti e turnover

    Lanalisi delle informazioni anagrafiche del personale dipendente - a tempo

    indeterminato - consente di tracciare con maggiore completezza un quadro descrittivo

    del fenomeno e di rintracciare i principali cambiamenti intercorsi nel tempo in

    relazione alla struttura demografica dei lavoratori; la scelta di escludere dallanalisi i

    lavoratori a tempo determinato stata dettata dal particolare criterio di classificazione

    adottato per questi ultimi dalla Ragioneria dello Stato (Conto annuale del Tesoro), che

    si basa sulle unit di lavoro annue e non sul numero effettivo di personale impiegato.

    I risultati sopra analizzati hanno evidenziato un numero complessivo di lavoratori a

    tempo indeterminato pari a 43.771 unit nel 2013, costituito per il 37,8% da uomini

    (16.553 unit in valori assoluti), mentre le donne rappresentano ben il 62,2% del

    totale (27.218 lavoratrici).

    La piramide demografica evidenzia la prevalenza femminile in tutte le fasce di et

    fino a 59 anni; tra gli ultrasessantenni, al contrario, i professionisti sanitari uomini

    risultano in numero maggiore (3.006 uomini a fronte di 2.249 donne).

    Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    Confrontando i dati del 2013 con i valori relativi al 2006 e al 2001, si evidenzia

    tuttavia in passato un maggiore equilibrio di genere, ovvero un progressivo

    incremento della componente femminile, legato presumibilmente alla diversa struttura

    per et dei lavoratori e delle lavoratrici della sanit, che ha comportato unuscita

    1

    30

    332

    800

    1.860

    2.648

    3.261

    4.615

    2.679

    293

    34

    0

    67

    829

    2.410

    5.052

    5.430

    5.579

    5.601

    2.170

    75

    4

    20-24 anni

    25-29 anni

    30-34 anni

    35-39 anni

    40-44 anni

    45-49 anni

    50-54 anni

    55-59 anni

    60-64 anni

    65-67 anni

    68+ anni

    La piramide per et del personale dipendente nelle strutture sanitarie del Lazio. Anno 2013

    Femmine

    Maschi

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    18

    inferiore delle seconde rispetto ai primi: la percentuale delle lavoratrici nella sanit

    pubblica del Lazio si attestava infatti al 54% nel 2001 (contro il 46% di uomini),

    salendo al 58,8% nel 2006 (a fronte del 41,2% di uomini), fino al valore pi alto per

    lultimo anno disponibile. La crescita della quota femminile non quindi imputabile ad

    una positiva dinamica in ingresso: tra il 2001 e il 2013, infatti, il numero di lavoratrici

    si riduce dell1,1% (-305 unit in valori assoluti), percentuale che arriva al -10,1%

    considerando il solo periodo 2006-2013 (-3.066 unit); lincremento delle quote rosa

    sembra piuttosto determinato dalla consistente diminuzione del numero dei lavoratori

    di sesso maschile, che tra il 2001 e il 2013 subisce un decremento pari al -29,4%,

    perdendo complessivamente 6.882 addetti (di cui 4.703 solo dal 2006).

    Tabella 12 Il personale dipendente delle strutture sanitarie regionali per genere.

    Anni 2001, 2006 e 2013, valori assoluti e % sul totale.

    Valori assoluti % sul totale

    Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

    2013 16.553 27.218 43.771 37,8 62,2 100,0

    2006 21.256 30.284 51.540 41,2 58,8 100,0

    2001 23.435 27.523 50.958 46,0 54,0 100,0 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    Tabella 13 Il personale dipendente delle strutture sanitarie regionali per genere.

    Anni 2001, 2006 e 2013, variazioni assolute e %.

    Var. 2013/2006 Var. 2013/2001 Var. 2006/2001

    V.A. % V.A. % V.A. %

    Maschi -4.703 -22,1 -6.882 -29,4 -2.179 -9,3

    Femmine -3.066 -10,1 -305 -1,1 2.761 10,0

    Totale -7.769 -15,1 -7.187 -14,1 582 1,1 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    La differente dinamica sopra evidenziata si correla inoltre significativamente alle

    specificit di genere che caratterizzano le qualifiche professionali: escludendo la

    categoria dei medici, che continua a vantare una prevalenza maschile, il comparto

    tecnico non dirigente il pi interessato dai tagli e dalle politiche di esternalizzazione

    era infatti lunico a presentare una maggioranza maschile nel 2006 (3.502 lavoratori

    uomini a fronte di 2.979 lavoratrici) e, soprattutto, nel 2001 (5.430 contro 3.867),

    raggiungendo una sostanziale parit di genere nel 2013 (2.373 uomini e 2.310

    donne).

    Lanalisi per qualifica professionale consente inoltre di mettere in luce la

    tradizionale segmentazione di genere del settore sanitario, che vede una maggiore

    specializzazione maschile per lerogazione delle cure mediche e femminile per

    lattivit di assistenza: con riferimento al 2013, tra gli uomini la percentuale di medici

    raggiunge infatti il 30,3%, a fronte del 12,1% delle donne (5.016 unit contro 3.281

    in valori assoluti), mentre il comparto sanitario non dirigente, in primo luogo costituito

    dagli infermieri, assorbe il 41,2% dei dipendenti uomini (6.819 unit) e ben il 63,6%

    del totale delle lavoratrici della sanit regionale pubblica (17.303 in valori assoluti).

    In termini dinamici, tuttavia, si evidenzia un progressivo incremento dei medici

    donne, determinato dalla crescente presenza femminile nelle facolt universitarie di

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    19

    medicina: secondo i dati Almalaurea, infatti, tra il 2006 e il 2013 in Italia la quota di

    donne che hanno conseguito la laurea in medicina nellanno di riferimento aumenta di

    quasi 27 punti percentuali (passando dal 30,2% del totale nel 2006 al 57% nel 2013);

    questo sorpasso di genere presente ancora solo nelle aule universitarie e non nel

    contesto occupazionale - lascia comunque intendere la possibilit di una futura

    inversione di rotta nella segmentazione delle qualifiche professionali in ambito

    sanitario, con un numero di medici donne che superer quello degli uomini.

    Con riferimento al comparto medico dirigente, la quota rosa presenta infatti un

    incremento di 264 unit tra il 2001 e il 2013 (passando da 3.017 a 3.281 addette),

    mentre tra gli uomini si rileva una riduzione di 1.366 unit (da 6.382 a 5.016 medici),

    con una crescita di 7,4 punti percentuali (dal 32,1% del 2001 al 39,5% del 2013).

    Tuttavia il comparto sanitario non dirigente continua a vantare la maggiore

    presenza femminile, con una quota rosa del 71,7% nel 2013 (la percentuale risulta

    tra laltro in crescita, attestandosi al 65,9% nel 2001 e al 70% nel 2006); seguono il

    settore dirigenziale non medico (68,5%), il personale amministrativo non dirigente

    (64,6%), i tecnici non dirigenti (49,3%) e, infine, i medici, con una percentuale della

    componente femminile pari al 39,5%.

    Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    Tabella 14 Il personale dipendente per genere e qualifica professionale.

    Anni 2013, 2006, 2001. Valori assoluti

    2013 2006 2001

    M F M F M F

    Dirigenza medica 5.016 3.281 6.597 3.640 6.382 3.017

    Dirigenza non medica 462 1.006 681 1.184 750 1.111

    Personale sanitario non dirigente 6.819 17.303 8.059 18.813 8.434 16.311

    Personale tecnico non dirigente 2.373 2.310 3.502 2.979 5.430 3.867

    Personale amm.vo non dirigente 1.812 3.309 2.333 3.661 2.368 3.214

    Totale 16.553 27.218 21.172 30.277 23.435 27.523 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    30,3

    12,1

    2,8

    3,7

    41,2 63,6

    14,3 8,5

    10,9 12,2

    Maschi Femmine

    Composizione % del personale dipendente delle strutture sanitarie regionali per qualifica professionale. Anno 2013.

    Personale amm.vo non dirigente

    Personale tecnico non dirigente

    Personale sanitario non dirigente

    Dirigenza non medica

    Dirigenza medica

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    20

    Tabella 15 Il personale dipendente per genere e qualifica professionale.

    Anni 2013, 2006, 2001, percentuali di colonna

    2013 2006 2001

    M F M F M F

    Dirigenza medica 30,3 12,1 31,2 12,0 27,2 11,0

    Dirigenza non medica 2,8 3,7 3,2 3,9 3,2 4,0

    Personale sanitario non dirigente 41,2 63,6 38,1 62,1 36,0 59,3

    Personale tecnico non dirigente 14,3 8,5 16,5 9,8 23,2 14,1

    Personale amm.vo non dirigente 10,9 12,2 11,0 12,1 10,1 11,7

    Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    Tabella 16 Il personale dipendente per genere e qualifica professionale.

    Anni 2013, 2006, 2001, percentuali di riga

    2013 2006 2001

    M F M F M F

    Dirigenza medica 60,5 39,5 64,4 35,6 67,9 32,1

    Dirigenza non medica 31,5 68,5 36,5 63,5 40,3 59,7

    Personale sanitario non dirigente 28,3 71,7 30,0 70,0 34,1 65,9

    Personale tecnico non dirigente 50,7 49,3 54,0 46,0 58,4 41,6

    Personale amm.vo non dirigente 35,4 64,6 38,9 61,1 42,4 57,6

    Totale 37,8 62,2 41,2 58,8 46,0 54,0 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    Come anticipato, la linea di rigore e di razionalizzazione dei costi, adottata ormai

    da diversi anni, ha inciso profondamente sulle dinamiche occupazionali, attraverso un

    sempre pi stretto governo del turn-over. Al progressivo contenimento del flusso

    occupazionale in entrata si sono sovrapposti interventi legislativi che hanno

    progressivamente innalzato let di uscita dal lavoro, ostacolando il ricambio

    generazionale.

    Lanalisi dei dati evidenzia che il numero annuo di nuovi assunti tra il 2006 e il

    2013 si ridotto di 88 punti percentuali, passando da 3.505 a 418 unit; similmente,

    il numero di cessati registra un decremento pari al -68% (da 3.361 a 1.074 unit). I

    dati evidenziano dunque una riduzione delle assunzioni superiore in termini

    percentuali a quella delle cessazioni, che, come osservato in precedenza, ha

    determinato in termini complessivi una contrazione della forza lavoro. Prevedibilmente

    lindice di compensazione determinato dal rapporto tra assunti e cessati - che offre

    una misura della capacit di sostituzione della forza lavoro e del ricambio

    occupazionale, evidenzia un significativo decremento, passando da una situazione di

    perfetta sostituibilit (nel 2006 lindice si attestava al 102,3%) a un preoccupante

    deficit di nuove assunzioni, che compensano solo per il 38,6% le cessazioni.

    Analogamente anche lindice di turnover complessivo, che misura la percentuale di

    assunti e cessati in relazione alla forza lavoro totale, evidenzia una contrazione di

    circa 10 punti, passando dal 13,7% nel 2006 al 3,5% nel 2013.

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    21

    Tabella 17 Personale assunto e cessato nelle strutture sanitarie regionali*, indice di compensazione**

    e indice di turnover complessivo***. Anni 2013-2001, valori assoluti, variazioni e indici.

    Assunti Cessati Assunti - Cessati

    Indice di compensazione**

    Indice di turnover

    complessivo***

    2013 418 1.074 -656 38,9 3,4

    2012 411 1.802 -1.391 22,9 5,0

    2011 640 1.947 -1.307 32,9 5,6

    2010 883 2.387 -1.504 37,0 6,9

    2009 1.475 2.800 -1.325 52,7 8,5

    2008 2.044 2.849 -805 71,7 9,8

    2007 2.523 3.333 -810 75,7 11,5

    2006 3.505 3.361 144 104,3 13,3

    2005 3.386 5.060 -1.674 66,9 16,5

    2004 2.441 2.832 -391 86,2 9,9

    2003 2.260 2.419 -159 93,4 8,8

    2002 3.989 2.616 1.373 152,5 12,5

    2001 4.516 4.608 -92 98,0 17,9 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    *I dati non sono disponibili per il Policlinico Tor Vergata; **n.assunti/n.cessati * 100;

    ***[(n.assunti + n.cessati)/personale stabile]*100;

    Le politiche di governo del turnover hanno pertanto determinato un prevedibile

    incremento dellet media dei lavoratori. Tra il 2001 e il 2013 let media del

    personale delle strutture sanitarie regionali infatti aumentata di 5 anni, passando da

    45,7 anni nel 2001 a 50,7 nel 2013; nel dettaglio, lincremento maggiore si evidenzia

    nel periodo 2006-2013, registrandosi un aumento di 3,5 anni (da 47,2 a 50,7 anni).

    Lanalisi di genere, coerentemente a quanto evidenziato dalla piramide per et

    rappresentata in apertura del paragrafo, evidenzia unet media pi elevata per gli

    uomini, pari a 52,7 anni, a fronte di 49,6 per le donne; in termini dinamici, tuttavia,

    tra il 2001 e il 2013 il comparto femminile evidenzia lincremento maggiore, pari a

    +5,7 anni (+3,9 rispetto al 2006), a fronte di +4,8 anni per gli uomini (+3,1 rispetto

    al 2006).

    Tabella 18 Et media del personale a tempo indeterminato nelle strutture sanitarie regionali in base al

    genere. Anni 2001, 2006 e 2013, et media e variazioni

    2013 2006 2001 Var.

    2013/2006

    Var.

    2013/2001

    Var.

    2006/2001

    Maschi 52,7 49,6 47,9 3,1 4,8 1,7

    Femmine 49,5 45,6 43,8 3,9 5,7 1,8

    Totale 50,7 47,2 45,7 3,5 5,0 1,5 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    Lanalisi per qualifica professionale evidenzia come let media sia pi alta per i

    livelli dirigenziali che, oltre a caratterizzarsi per i pi lunghi percorsi di carriera,

    richiedono un titolo di studio pi alto, e quindi unet pi elevata in ingresso nel

    mercato del lavoro.

    Ci premesso, tra i dirigenti non medici let media risulta nel 2013 pari a 55,1

    anni (54,9 per gli uomini e 55,1 per le donne), scendendo a 54,5 anni tra i medici

    (rispettivamente 55,5 e 52,8 anni). In termini dinamici, rispetto al 2001 si evidenzia

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    22

    un aumento pari rispettivamente a +5,4 anni per i dirigenti non medici (+3,3 rispetto

    al 2006) e a +6,2 anni per i medici (+3,9 rispetto al 2006).

    Let media scende a 53,3 anni per il comparto tecnico non dirigente (53,8 per gli

    uomini e 52,8 per le donne), a 52,1 per il personale amministrativo non dirigente

    (52,7 per gli uomini e 51,7 per le donne) e a 48,3 anni per i sanitari non dirigenti

    (rispettivamente 50 e 47,7 anni); questi ultimi, pur rappresentando il comparto

    relativamente pi giovane, in termini dinamici hanno subito lincremento pi elevato,

    pari a +4,1 anni rispetto al 2006 ed a +7,5 anni con riferimento al 2001.

    Tabella 19 Et media del personale dipendente per qualifica professionale.

    Anni 2013,2006, 2001. Et media e variazioni

    2013 2006 2001 Var.

    2013/2006 Var.

    2013/2001 Var.

    2006/2001

    Dirigenza medica 54,5 50,6 48,3 +3,9 +6,2 +2,3

    Dirigenza non medica 55,1 51,8 49,7 +3,3 +5,4 +2,1

    Personale sanitario non dirigente 48,3 44,2 40,8 +4,1 +7,5 +3,4

    Personale tecnico non dirigente 53,3 50,6 48,9 +2,7 +4,4 +1,7

    Personale amm.vo non dirigente 52,1 49,9 48,5 +2,2 +3,6 +1,4

    Totale 50,7 47,2 45,7 +3,5 +5,0 +1,5 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    Tabella 20 - Et media del personale a tempo indeterminato delle strutture sanitarie regionali in base al

    genere e alla qualifica professionale. Anni 2013,2006 e 2001. Valori assoluti e variazioni

    2013 2006 2001

    M F M F M F

    Dirigenza medica 55,5 52,8 51,8 48,5 49,4 46,0

    Dirigenza non medica 54,9 55,1 53,3 50,9 52,1 48,0

    Personale sanitario non dirigente 50,0 47,7 46,2 43,3 43,4 39,5

    Personale tecnico non dirigente 53,8 52,8 51,4 49,6 49,3 48,4

    Personale amm.vo non dirigente 52,7 51,7 51,5 48,9 50,7 46,9

    Totale 52,7 49,5 49,6 45,6 47,9 43,8 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

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    23

    1.3 Costo del lavoro e retribuzioni

    Un ultimo approfondimento - che consente di completare il quadro finora tracciato

    e leggere i risultati ottenuti da una prospettiva diversa - relativo al sistema

    retributivo del personale sanitario e, pi in generale, al costo del personale impiegato

    nel settore.

    Le dinamiche retributive, infatti, sono influenzate dalle trasformazioni del mercato

    del lavoro, riflettendo gli effetti delle manovre politiche e dei cambiamenti in atto.

    Ci considerato, lanalisi proposta riguarda landamento della spesa derivante

    dallutilizzo del personale in tutte le sue forme, dal tempo indeterminato alle varie

    tipologie di flessibilit e di incarichi (oltre al tempo determinato anche le spese per

    Co.Co.Co., consulenze, lavori interinali), e da tutte le altre spese non aventi carattere

    direttamente retributivo, ma comunque correlate allutilizzo del personale (spese per

    missioni, buoni pasto, formazione, assegni familiari ecc.), nonch dagli oneri per le

    coperture assicurative, la contribuzione previdenziale e per lIRAP.

    I dati mostrano che nel 2013 il costo del lavoro delle strutture sanitarie regionali

    ammonta complessivamente a 2,9 miliardi di euro (di cui circa 2 miliardi relativi al

    personale delle ASL e 900 milioni ai lavoratori delle Aziende Ospedaliere);

    coerentemente alla struttura del mercato, il 98% del costo complessivo relativo al

    lavoro dipendente (a tempo indeterminato e determinato), mentre le forme

    contrattuali pi flessibili, che non costituiscono lavoro dipendente ma forme di

    collaborazione (Co.Co.Co., incarichi libero-professionali, studi, ricerche, consulenze,

    lavori interinali, ecc), pesano per un marginale 2%, ammontando il costo a 52,4

    milioni di euro.

    Le misure contenitive imposte dal Piano di Rientro, che hanno ridotto

    significativamente il numero di lavoratori, hanno prevedibilmente determinato una

    contrazione del costo del lavoro, che tra il 2006 e il 2013 perde quasi 350 milioni di

    euro, pari al -10,6% in termini percentuali.

    Al fine di ottenere un risultato non distorto dalle dinamiche dei prezzi, le

    variazioni di costo sono state ricalcolate considerando i valori deflazionati, ottenuti

    utilizzando quale deflatore lIndice dei Prezzi al Consumo elaborato dal Fondo

    Monetario Internazionale; i valori reali, che consentono di leggere il fenomeno

    eliminando leffetto della variazione dei prezzi, evidenziano un decremento pari al -

    23,2%.

    La contrazione stata pi marcata per i lavoratori instabili, che rappresentano

    comprensibilmente una voce di costo pi facilmente comprimibile rispetto al lavoro

    dipendente, caratterizzato da un maggiore sistema di garanzie e di tutele: tra il 2006

    e il 2013, infatti, il costo del lavoro dipendente subisce un decremento pari al -10,1%

    (-22,8% considerando i valori reali), a fronte di una contrazione del - 31,3% per il

    lavoro instabile (-41% in valori deflazionati).

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    24

    Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    Tabella 21 - Il costo del lavoro nelle strutture sanitarie regionali.

    Anni 2001-2013, valori assoluti in milioni di euro.

    Costo del lavoro

    dipendente*

    Costo del lavoro del personale estraneo

    allamministrazione** Totale costo del lavoro

    ASL AO Totale ASL AO Totale ASL AO Totale

    2013 1.972,0 895,6 2.867,6 34,1 18,3 52,4 2.006,1 913,9 2.920,0

    2012 2.005,5 933,8 2.939,3 36,6 22,3 58,9 2.042,0 956,1 2.998,1

    2011 2.105,7 965,4 3.071,1 34,9 20,6 55,5 2.140,6 986,0 3.126,6

    2010 2.138,2 938,5 3.076,7 37,9 18,2 56,1 2.176,2 956,7 3.132,9

    2009 2.187,0 944,7 3.131,7 37,6 19,9 57,5 2.224,6 964,6 3.189,2

    2008 2.134,0 971,8 3.105,8 25,9 17,3 43,2 2.160,0 989,1 3.149,1

    2007 2.107,6 920,3 3.027,9 23,3 37,3 60,6 2.130,9 957,7 3.088,6

    2006 2.225,4 965,0 3.190,4 35,8 40,5 76,3 2.261,2 1.005,5 3.266,7

    2005 2.011,4 763,8 2.775,2 29,1 28,7 57,8 2.040,5 792,6 2.833,1

    2004 1.987,8 870,9 2.858,7 35,6 27,4 63,0 2.023,4 898,2 2.921,6

    2003 1.860,4 696,8 2.557,2 16,6 13,4 30,0 1.877,0 710,2 2.587,2

    2002 1.815,8 700,8 2.516,6 13,3 9,7 23,0 1.829,1 710,5 2.539,6

    2001 1.704,1 653,5 2.357,6 14,6 6,4 21,0 1.718,7 659,9 2.378,6 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    * Comprende i contratti a tempo indeterminato e determinato. ** Comprende i contratti di collaborazione continuata

    e continuativa, le consulenze, i lavori socialmente utili e i contratti interinali.

    2.006,1 2.042,0 2.140,6 2.176,2

    2.224,6 2.160,0 2.130,9

    2.261,2

    2.040,5 2.023,4

    1.877,0 1.829,1 1.718,7

    913,9 956,1 986,0 956,7 964,6 989,1 957,7 1.005,5

    792,6 898,2

    710,2 710,5 659,9

    2.920,1 2.998,2

    3.126,6 3.132,9 3.189,2 3.149,1

    3.088,6

    3.266,7

    2.833,1 2.921,6

    2.587,2 2.539,6

    2.378,6

    2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001

    Il costo del Lavoro nelle strutture sanitarie regionali. Anni 2001-2013, valori assoluti in mln di euro.

    ASL AO Totale

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    25

    Tabella 22 - Il costo del lavoro nelle strutture sanitarie regionali.

    Anni 2001, 2006 e 2013, variazioni nominali e reali

    Variazioni nominali

    Variazioni reali (2001=100)

    2013/2006 2013/2001 2013/2006 2013/2001

    Costo del lavoro dipendente* -10,1 21,6 -22,8 -7,3

    Costo del lavoro del personale instabile** -31,3 149,5 -41,0 90,1

    Totale -10,6 22,8 -23,2 -6,5 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    * Comprende i contratti a tempo indeterminato e determinato. ** Comprende i contratti di collaborazione continuata

    e continuativa, le consulenze, i lavori socialmente utili e i contratti interinali.

    I risultati ottenuti hanno dunque evidenziato una riduzione del costo del lavoro

    meno incisiva rispetto a quella relativa al numero dei dipendenti (-10,1% a fronte di -

    14,1%); conseguentemente il costo pro capite calcolato per i soli lavoratori a tempo

    indeterminato e determinato risulta crescente: tra il 2006 e il 2013, infatti, il costo

    annuo per dipendente passa da 60.812 a 63.250 euro, con un incremento di circa 4

    punti percentuali.

    Rispetto al 2006, dunque, i lavoratori sono diminuiti ma costano mediamente di

    pi (al di l delleffettivo potere dacquisto dei loro redditi). Considerando inoltre che

    negli ultimi anni non avvenuto un cambiamento significativo nella composizione

    percentuale delle qualifiche professionali dei lavoratori che visto il forte gap

    retributivo tra le categorie avrebbe probabilmente accresciuto il costo del lavoro

    complessivo, lincremento del costo pro capite imputabile allaumento dellanzianit

    lavorativa e dei relativi scatti stipendiali, determinati anche dallo slittamento dellet

    pensionabile: secondo i dati del Conto Annuale del Tesoro, infatti, lanzianit media

    dei dipendenti del SSN, pari a 17 anni nel 2006, aumenta di quasi 2 anni nel 2013,

    arrivando a 18,72 (era pari a 15,43 anni nel 2001). Dato, questo, che risulta

    perfettamente in linea con quanto evidenziato al paragrafo precedente a proposito del

    blocco delle nuove assunzioni e dellincremento dellet media.

    Tabella 23 - Costo del lavoro per dipendente. Anni 2001-2013, valori assoluti in euro

    ASL AO Totale

    2013 61.320 67.946 63.250

    2012 61.526 69.918 63.975

    2011 62.046 70.107 64.380

    2010 61.051 66.889 62.723

    2009 60.731 66.427 62.348

    2008 57.334 68.355 60.393

    2007 56.203 65.450 58.778

    2006 58.764 65.984 60.812

    2005 53.438 54.339 53.687

    2004 51.704 58.460 53.609

    2003 47.623 47.537 47.599

    2002 45.577 49.436 46.595

    2001 43.352 47.936 44.534 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    Passando allanalisi delle retribuzioni lorde, tra il 2006 e il 2013 si evidenzia un

    incremento del 13,8% (+33,8 considerando il 2001), salendo il valore medio dei due

    periodi da 35.623 a 40.541 euro (+4.918 euro).

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    26

    Confrontando i valori retributivi con quelli del costo del lavoro per dipendente si

    evidenzia uno scarto di quasi 23 mila euro nel 2013 (25 mila nel 2006); il forte gap

    determinato, oltre che dal pesante cuneo fiscale e contributivo a carico delle aziende

    sanitarie, anche dalla retribuzione accessoria (buoni pasto, assegni familiari, ecc)

    garantita al personale dipendente.

    Passando allanalisi delle singole categorie professionali, le remunerazioni maggiori

    si rilevano prevedibilmente nelle categorie dirigenziali, soprattutto nella classe medica,

    dove la retribuzione media si attesta a quasi 74 mila euro annui nel 2013; seguono i

    dirigenti non medici (62.049 euro) e, con ampi scarti, il personale non dirigente del

    comparto sanitario (32.724 euro annui), il personale tecnico (27.050 euro) e quello

    amministrativo (26.760). Il personale dirigenziale vanta inoltre una crescita pi

    sostenuta della remunerazione rispetto al 2006 (+15,4% per i medici e +14,6% per i

    dirigenti non medici), a fronte di valori pi contenuti per il comparto i livelli non

    dirigenziali (+12,8% per i tecnici, +12,7% per i sanitari e +8,4% per il personale

    amministrativo).

    Tuttavia i valori deflazionati scorporati delleffetto della variazione dei prezzi -

    evidenziano una variazione negativa delle retribuzioni (pari mediamente al -2,3%)

    segnalando dunque, a fronte di un incremento delle retribuzioni nominali, una

    stagnazione dei salari reali, ovvero una regressione in termini di potere dacquisto.

    Tabella 24 - Le retribuzioni medie nelle strutture sanitarie regionali.

    Anni 2001, 2006 e 2013, valori assoluti in euro

    2001 2006 2013

    Dirigenza medica 58.361 63.784 73.617

    Dirigenza non medica 45.883 54.151 62.049

    Personale sanitario non dirigente 24.218 29.029 32.724

    Personale tecnico non dirigente 20.831 23.973 27.050

    Personale amm.vo non dirigente 20.607 24.686 26.760

    Totale 30.296 35.623 40.541 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

    Tabella 25 - Le retribuzioni medie nelle strutture sanitarie regionali.

    Anni 2001, 2006 e 2013, variazioni % (nominali e reali).

    Variazioni nominali Variazioni reali (2001=100)

    2013/2006 2013/2001 2013/2006 2013/2001

    Dirigenza medica 15,4 26,1 -0,9 -3,9

    Dirigenza non medica 14,6 35,2 -1,6 3,0

    Personale sanitario non dirigente 12,7 35,1 -3,2 2,9

    Personale tecnico non dirigente 12,8 29,9 -3,1 -1,1

    Personale amm.vo non dirigente 8,4 29,9 -6,9 -1,1

    Totale 13,8 33,8 -2,3 1,9 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Ragioneria dello Stato Conto Annuale del Tesoro

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    27

    Capitolo 2

    Le esternalizzazioni in sanit

    Le politiche di razionalizzazione del lavoro avviate nelle strutture sanitarie regionali

    sono state affiancate da un crescente sistema di esternalizzazioni che hanno

    interessato i diversi settori ed ambiti, coinvolgendo un numero crescente ma

    difficilmente quantificabile - di lavoratori.

    La forte pressione esercitata dalle politiche di risparmio operate dal Governo

    Centrale e i tagli alla sanit, hanno infatti giocato un ruolo determinante in questo

    senso, favorendo il consolidarsi delle esternalizzazioni, prima a supporto e

    progressivamente in sostituzione del personale dipendente.

    Tuttavia le conseguenze di tale trasformazione allinterno dellorganizzazione

    sanitaria pubblica vanno molto al di l dello scopo dichiarato per loutsourcing, ovvero

    quello di reperire da soggetti privati e a un prezzo pi contenuto le competenze e le

    capacit prima gestite internamente dal personale dipendente, facendo leva sulle

    economie di scala e sul vantaggio competitivo delle societ esterne, garantendo un

    livello qualitativo adeguato; in un settore di pubblica utilit ed a forte impatto sociale

    quale quello dei servizi sanitari, lanalisi degli effetti delle esternalizzazioni che

    possono rappresentare una pratica aziendale virtuosa per le imprese tradizionali alla

    ricerca dellefficienza produttiva non pu limitarsi ad una prospettiva economicistica

    (peraltro molto discutibile anche in termini di mera convenienza). Da un lato, infatti,

    possibile osservare che il processo di aziendalizzazione delle strutture sanitarie ne

    pu mettere a rischio la stessa mission, ovvero quella di anteporre le esigenze di

    assistenza e di cura del paziente alla prospettiva economica e di copertura dei costi.

    Un secondo motivo di perplessit risiede nel fatto che il forte ricorso alle

    esternalizzazioni, considerando anche la consistente dimensione finanziaria del

    settore sanitario e dunque lentit economica dei bandi di gara, potrebbe lasciare

    spazio a fenomeni di corruzione e inefficienze organizzative, che rischiano di

    accrescere - anche in maniera consistente - i costi economici e sociali, fino a superare

    quelli delle gestioni interne.

    Sul fronte pi strettamente occupazionale, inoltre, necessario considerare che

    soltanto una quota delle risorse finanziarie assegnate ai soggetti esterni per la

    realizzazione di servizi (in particolare per tutti quelli a pi alta intensit di lavoro),

    destinato alla remunerazione dei lavoratori; le somme ottenute, infatti, vengono

    gestite autonomamente dalle societ appaltatrici che, oltre alla copertura dei costi di

    struttura e di quelli industriali derivanti dallaffidamento, dovranno garantirsi un

    margine di profitto.

    Inoltre, le politiche di outsourcing possono favorire pratiche illecite e/o scorrette

    che hanno effetti avversi sulle condizioni dei lavoratori, quali lutilizzo di false

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    28

    esternalizzazioni volte a mascherare licenziamenti di massa, la precarizzazione dei

    lavoratori o la migrazione degli addetti in societ affidatarie controllate dalle societ

    appaltanti, al fine di continuare a usufruire delle loro prestazioni di lavoro senza

    alcuna assunzione diretta.

    evidente, al riguardo, che lazione di controllo cos come limposizione di clausole

    sociali di salvaguardia delle condizioni e dei contratti di lavoro, da parte della stazione

    appaltante (la Regione, le ASL, le Aziende Ospedaliere), laddove applicate

    rigidamente, potrebbero limitare numerosi comportamenti distorsivi; ma altrettanto

    evidente che ancora pochissimo stato finora realizzato in tale direzione, esponendo i

    lavoratori coinvolti nei processi di esternalizzazione a condizioni spesso punitive e

    limitandone peraltro profondamente le possibilit di rivendicazione di maggiori diritti e

    tutele.

    Ci premesso, dunque, il secondo momento di indagine del presente lavoro si

    occuper di analizzare e comprendere le principali peculiarit che caratterizzano il

    sistema degli appalti e degli affidamenti in economia nelle strutture sanitarie regionali,

    facendo particolare riferimento allarea dei servizi, maggiormente interessata da

    questo processo di trasformazione. In particolare, loutsourcing in sanit interessa

    prevalentemente i servizi non clinici e ha conosciuto una maggiore espansione nei

    cosiddetti settori no core (ovvero la sicurezza, i servizi di lavanderia, pulizia e

    sterilizzazione, i servizi di ristorazione e di parcheggio), ovvero marginali rispetto alla

    mission delle strutture sanitarie rappresentata dalle attivit di diagnosi, cura e

    assistenza; lesternalizzazione dei servizi propriamente clinici, molto pi marginale,

    ha invece interessato soprattutto le analisi chimiche di laboratorio e lassistenza

    infermieristica.

    Il presente capitolo, pertanto, si propone di fornire unanalisi del sistema degli

    appalti e degli affidamenti in economia nel settore sanitario regionale; la ricerca -

    condotta attraverso la ricognizione dei dati pubblicati nella Banca Dati sui Contratti

    Pubblici dellAutorit Nazionale Anti Corruzione, che rappresenta una preziosa fonte

    informativa a riguardo si propone di individuare le principali caratteristiche

    tecniche del fenomeno (tipologia di servizi affidati, modalit di conferimento, giro

    daffari del settore) allo scopo di valutarne le caratteristiche, le specificit e la

    diffusione nel contesto sanitario regionale.

    2.1 Appalti e affidamenti in economia: quadro generale

    Al fine di ottenere un quadro storico significativo lintervallo temporale di

    riferimento scelto per lanalisi copre gli ultimi cinque anni, comprendendo dunque i

    bandi di gara pubblicati nel periodo 2010-2014. La fonte informativa utilizzata la

    Banca Dati ANAC anche se opportuno precisare che i dati relativi alle ultime due

    annualit sono stati filtrati e estrapolati direttamente dalla Banca Dati - liberamente

    accessibile sul sito web dellAutorit - mentre i dati relativi agli anni precedenti,

    antecedenti allentrata in vigore della legge sulla trasparenza e non disponibili nel

    database, sono stati richiesti direttamente allAutorit, che ha elaborato e trasmesso i

    risultati in forma aggregata.

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    29

    Nello specifico, i dati comprendono le gare relative agli affidamenti di servizi, lavori

    e forniture pubblicate dalle strutture sanitarie regionali, ovvero le ASL e le Aziende

    Ospedaliere, nonch i bandi di gara regionali di pertinenza sanitaria. I risultati

    presentati di seguito comprendono tutte le gare bandite, molte delle quali non hanno

    ancora concluso liter di aggiudicazione, pertanto tutti gli approfondimenti, comprese

    le valutazioni di natura economica - che saranno oggetto di una specifica sezione -

    fanno riferimento alle gare per le quali stato pubblicato un bando di gara e non solo

    a quelle che, ad oggi, risultano gi aggiudicate.

    Ci premesso, i dati articolati, in questa prima fase, in singoli lotti di gara

    evidenziano un numero significativo di affidamenti che interessa in misura consistente

    le forniture, a fronte di valori molto pi contenuti per i servizi e, soprattutto, per i

    lavori.

    Occorre precisare tuttavia che nella maggior parte dei casi e soprattutto nelle

    gare di notevole entit economica la durata o il termine di esecuzione dei contratti

    ha natura pluriennale e non stato dunque possibile riclassificare i bandi in base a un

    criterio di competenza contabile, pertanto i risultati fanno riferimento solo al numero

    delle gare pubblicate nellanno in corso, senza alcuna valutazione di carattere

    dinamico.

    Tabella 1 Numero di lotti di gara pubblicati nel Lazio, settore sanit**. Anni 2010-2014, valori assoluti

    Settore Anno ASL e AO Regione Lazio* Totale

    Forniture

    2010 2.512 n.d. 2.512

    2011 8.622 n.d. 8.622

    2012 6.864 n.d. 6.864

    2013 1.612 5 1.617

    2014 1.605 48 1.653

    Lavori

    2010 39 n.d. 39

    2011 557 n.d. 557

    2012 735 n.d. 735

    2013 58 0 58

    2014 38 0 38

    Servizi

    2010 326 n.d. 326

    2011 725 n.d. 725

    2012 746 n.d. 746

    2013 379 3 382

    2014 294 16 310

    Totale

    2010 2.877 n.d. 2.877

    2011 9.904 n.d. 9.904

    2012 8.345 n.d. 8.345

    2013 2.049 8 2.057

    2014 1.937 64 2.001 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Osservatorio Nazionale Anti Corruzione

    *Per gli anni 2010-2012 non stato possibile isolare i bandi regionali di pertinenza sanitaria

    **Sono escluse le gare gestite da Consip Spa

    Analoghe considerazioni valgono anche sul fronte delle spese: gli importi di gara

    non quantificano le somme effettivamente impegnate a seguito del perfezionamento

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    30

    delle procedure di aggiudicazione, ma sono una misura delle risorse

    complessivamente messe a bando negli ultimi due anni.

    I risultati, tuttavia, consentono di mettere in luce la dimensione economica del

    settore, che registra un giro daffari considerevole: con riferimento allultimo anno

    disponibile, le risorse messe a bando superano infatti i 10 miliardi di euro (che

    raggiungono i 14,4 miliardi considerando lintero quinquennio di riferimento). Il

    risultato determinato soprattutto dalle forniture, che segnalano importi per 8,5

    miliardi (di cui una grossa percentuale relativa alla gara centralizzata per la fornitura

    di farmaci che verr approfondita in seguito) e dai servizi, con 1,8 miliardi (a fronte di

    447 milioni nellanno precedente).

    Tabella 2 Valore complessivo dei lotti di gara pubblicati nel Lazio, settore sanit.

    Anni 2010-2014, valori assoluti in migliaia di euro

    Settore Anno ASL e AO Regione Lazio Totale

    Forniture

    2010 355.357,7 n.d. 355.357,7

    2011 725.662,4 n.d. 725.662,4

    2012 280.767,1 n.d. 280.767,1

    2013 366.101,8 4.737,0 370.838,8

    2014 8.416.667,7 90.127,6 8.506.795,4

    Lavori

    2010 21.962,0 n.d. 21.962,0

    2011 12.285,0 n.d. 12.285,0

    2012 4.852,6 n.d. 4.852,6

    2013 37.651,7 0,0 37.651,7

    2014 14.074,9 0,0 14.074,9

    Servizi

    2010 185.035,0 n.d. 185.035,0

    2011 1.240.735,3 n.d. 1.240.735,3

    2012 325.667,8 n.d. 325.667,8

    2013 415.978,8 30.831,7 446.810,6

    2014 361.898,1 1.450.652,0 1.812.550,1

    Totale

    2010 562.354,7 n.d. 562.354,7

    2011 1.978.682,7 n.d. 1.978.682,7

    2012 611.287,5 n.d. 611.287,5

    2013 819.732,4 35.568,7 855.301,1

    2014 8.792.640,8 1.540.779,7 10.333.420,5

    Fonte: Elaborazioni Eures su dati Osservatorio Nazionale Anti Corruzione

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    31

    Tabella 3 Valore medio dei lotti di gara pubblicati nel Lazio, settore sanit.

    Anni 2010-2014, valori assoluti

    Settore Anno ASL e AO Regione Lazio Totale

    Forniture

    2010 141.464,0 n.d. 141.464,0

    2011 84.164,0 n.d. 84.164,0

    2012 40.904,3 n.d. 40.904,3

    2013 227.110,3 947.395,4 229.337,5

    2014 5.244.029,7 1.877.659,2 5.146.276,7

    Lavori

    2010 563.128,5 n.d. 563.128,5

    2011 22.055,7 n.d. 22.055,7

    2012 6.602,2 n.d. 6.602,2

    2013 649.167,1 0 649.167,1

    2014 370.393,4 0 370.393,4

    Servizi

    2010 567.592,1 n.d. 567.592,1

    2011 1.711.359,0 n.d. 1.711.359,0

    2012 436.552,0 n.d. 436.552,0

    2013 1.097.569,5 10.277.244,3 1.169.661,2

    2014 1.230.946,0 90.665.751,8 5.846.935,9

    Totale

    2010 195.465,7 n.d. 195.465,7

    2011 199.786,2 n.d. 199.786,2

    2012 73.251,9 n.d. 73.251,9

    2013 400.064,6 4.446.088,8 415.800,2

    2014 4.539.308,6 24.074.682,4 5.164.128,2

    Fonte: Elaborazioni Eures su dati Osservatorio Nazionale Anti Corruzione

    2.2 Gli appalti e gli affidamenti in economia: anni 2013 e 2014

    Come anticipato, con riferimento agli anni 2013 e 2014 stata realizzata unanalisi

    maggiormente esaustiva, dettata in parte dalla maggiore disponibilit di dati (con

    riferimento allultimo biennio i risultati, in questa sede presentati in forma aggregata,

    sono stati singolarmente estrapolati dal database ANAC e successivamente

    riclassificati) e in parte dalla scelta di inserire nellanalisi anche le gare regionali di

    pertinenza sanitaria, non disponibili per le annualit pregresse.

    Passando allanalisi dei dati, nel corso degli ultimi 2 anni nel Lazio sono stati

    pubblicati 2.853 bandi di gara in ambito sanitario (in particolare, 1.394 sono stati

    pubblicati nel 2013 e 1.459 nel 2014), di cui 2.181 relativi ad affidamenti di forniture,

    95 di lavori e 579 di servizi.

    Tabella 4 Appalti e affidamenti in economia banditi nel Lazio, settore sanitario

    Anni 2013-2014, valori assoluti. Classificazione per anno e settore di riferimento

    Forniture Lavori Servizi Totale

    2013 1.005 58 331 1.394

    2014 1.176 37 248 1.459

    Totale 2.181 95 579 2.853

    Fonte: Elaborazioni Eures su dati Osservatorio Nazionale Anti Corruzione

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    32

    Facendo riferimento ai singoli lotti, ovvero alle singole articolazioni geografiche o

    merceologiche in cui sono frammentati gli appalti pi grandi (in termini di entit

    economica e competenza territoriale), si registra un totale di 4.058 lotti (come

    osservato in precedenza, 2.057 fanno riferimento allanno 2013 e 2.001 al 2014), di

    cui 3.270 afferenti al settore delle forniture, 96 ai lavori e 692 ai servizi.

    Tabella 5 Bandi di gara e lotti banditi nel Lazio, settore sanitario

    Anni 2013-2014, valori assoluti. Numero di gare e di lotti classificati per settore di riferimento.

    Forniture Lavori Servizi Totale

    N. appalti 2.181 95 579 2.855

    N. lotti 3.270 96 692 4.058 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Osservatorio Nazionale Anti Corruzione

    Dal punto di vista metodologico, i risultati sono stati ottenuti filtrando dal

    Database dellANAC le gare bandite dalle 12 ASL regionali e dalle Aziende Ospedaliere

    Autonome (San Filippo Neri, San Camillo Forlanini, SantAndrea, San Giovanni

    Addolorata, Spallanzani, ARES 118 e i due Policlinici Universitari, ovvero Umberto I e

    Tor Vergata). A queste sono state aggiunte le gare regionali in materia sanitaria che

    hanno consentito di avere un quadro pi esaustivo del fenomeno.

    I dati hanno evidenziato che gli affidamenti pi significativi sia in termini di

    entit economica che, soprattutto, di importanza del servizio affidato (come, ad

    esempio, lintera gestione del Recup, il centro unico di prenotazione) sono gestite da

    gare regionali, al fine di assicurare un efficace coordinamento e una visione unitaria

    delle politiche di acquisizione di beni e servizi. A tale scopo, infatti, stata istituita la

    Direzione Regionale Centrale Acquisti, che insieme a Consip Spa, lente nazionale

    preposto alla gestione unitaria degli acquisti della PA - promuove un sistema integrato

    di acquisizioni, operando in maniera trasversale alle strutture pubbliche interne al

    territorio regionale, al fine di semplificare i processi di approvvigionamento e ridurre i

    costi di gestione delle gare.

    Passando allanalisi dei dati, i soggetti appaltanti che hanno bandito il maggior

    numero di gare sono le ASL, con 1.662 procedure attivate (di cui 1.204 di fornitura,

    54 di lavori e 404 di servizi), seguite dai 7 Ospedali Autonomi con 1.181 bandi di gara

    (972 di forniture, 41 di lavori e 168 di servizi). Gli appalti di competenza regionale,

    infine, sono solo 12 (5 di forniture e 7 di servizi), che tuttavia coinvolgono tutte le

    strutture ospedaliere regionali e risultano articolati in 72 lotti di gara.

    Tabella 6 Appalti e affidamenti in economia banditi nel Lazio, settore sanitario

    Anni 2013-2014, valori assoluti. Classificazione per settore di riferimento e soggetto appaltante

    Aziende Sanitarie

    Locali* Aziende

    Autonome** Regione Lazio Totale

    Forniture 1.204 972 5 2.181

    Lavori 54 41 0 95

    Servizi 404 168 7 579

    Totale 1.662 1.181 12 2.855

    Fonte: Elaborazioni Eures su dati Osservatorio Nazionale Anti Corruzione

    *Comprende le 8 ASL di Roma e provincia (da ASL A ad H) e le ASL delle altre 4 province.

    **Policlinico Umberto I, Policlinico e Fondazione Tor Vergata, Azienda Ospedaliera San Filippo Neri, Complesso

    Ospedaliero San Giovanni-Addolorata, Azienda Ospedaliera SantAndrea, Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini,

    Istituto Malattie Infettive Spallanzani, ARES 118.

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    33

    Analizzando, nel dettaglio, i dati relativi alle singole strutture, le aziende pi

    esternalizzate risultano il San Camillo Forlanini e il Policlinico Umberto I, che sono

    anche le strutture ospedaliere pi grandi della Capitale, in termini di bacino dutenza e

    di lavoratori coinvolti. Il San Camillo in due anni ha avviato ben 348 procedure di

    gara, relative soprattutto alle forniture (308 bandi di gara, con particolare riferimento

    alle forniture di farmaci, vaccini, strumentazioni mediche), seguite, a grande distanza,

    dalle gare di servizi (36) e di lavori (4), mentre lUmberto I ha bandito 314 gare, di

    cui 271 nel settore delle forniture, 23 nei servizi e 17 nei lavori.

    Tra le ASL il numero maggiore di bandi si rileva nelle ASL Roma H, Rieti e Latina,

    che contano rispettivamente 284, 267 e 238 bandi pubblicati.

    Tabella 7 Appalti e affidamenti in economia banditi nel Lazio, settore sanitario.

    Anni 2013-2014, valori assoluti e %.

    ASL Settore

    Forniture Lavori Servizi Totale

    Regione Lazio 5 0 7 12

    Roma A 113 7 25 145

    Roma B 122 3 51 176

    Roma C 81 7 40 128

    Roma D 52 3 20 75

    Roma E 107 3 48 158

    Roma F 10 4 12 26

    Roma G 31 0 9 40

    Roma H 197 3 84 284

    Frosinone 24 6 21 51

    Latina 190 8 40 238

    Rieti 240 2 25 267

    Viterbo 37 8 29 74

    Pol. Umberto I 271 17 23 314

    Pol. Tor Vergata 29 0 14 43

    AO San Filippo Neri 70 1 21 92

    AO San Giovanni 35 1 13 49

    AO SantAndrea 108 4 12 124 AO San Camillo 308 4 36 348

    Imf Spallanzani 139 12 20 171

    ARES 118 9 2 29 40

    Totale 2.181 95 579 2.855 Fonte: Elaborazioni Eures su dati Osservatorio Nazionale Anti Corruzione

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    34

    2.2 Le procedure di affidamento

    Con riferimento alle procedure di affidamento, ovvero alle procedure di scelta del

    contraente volte ad individuare gli operatori economici ai quali affidare le forniture, i

    lavori e i servizi messi a bando, i dati evidenziano una situazione fortemente

    eterogenea, da cui emerge un vasto utilizzo delle procedure ordinarie ma anche un

    ampio ricorso alle fattispecie di carattere eccezionale (quali, ad esempio, le

    procedure negoziate) introdotte e regolamentate nel D.lgs. 163/2006 che disciplina la

    materia (il cosiddetto Codice degli Appalti).

    In termini metodologici al fine di poter realizzare unanalisi il pi possibile

    approfondita e corretta, cos come per poter individuare le caratteristiche tecniche e le

    specificit delle procedure di affidamento in ambito sanitario nella regione Lazio, si

    proceduto in primo luogo distinguendo tra le due macro-categorie delle procedure di

    appalto e degli affidamenti in economia e, successivamente, classificando i bandi in

    base alle singole tipologie di affidamento cos come disciplinate dal Codice del Appalti.

    In linea generale, in base ai risultati ottenuti emerso che il 41,2% dei contratti

    pubblici banditi dalle strutture sanitarie del Lazio negli ultimi due anni affidato

    mediante lindizione di una gara di appalto (condotta attraverso le varie fattispecie

    esaminate dal codice che verra