Provincia Latina n.3

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Trimestrale della Provincia di Latina Anno I n° 3 - III trimestre 2007 www.provincia.latina.it LATINA AREA ROMANA FROSINONE RIETI VITERBO “LA REGIONE CHE VOGLIAMO” Per decidere del nostro futuro Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% /LT/

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Periodico della Provincia di Latina

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Trimestrale della Provincia di Latina

Anno I n° 3 - III trimestre 2007www.provincia.latina.it

LATINA

AREA ROMANAFROSINONE

RIETI

VITERBO

“LA REGIONE CHE VOGLIAMO”Per decidere del nostro futuro

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Una politica di supporto a favore dei Comuni è condizione indispensabile per lo sviluppo armonico ed equili-brato del territorio provinciale. È su questo convincimento che la Provincia di Latina ha inaugurato da tre anni una stagione di cooperazione a sostegno degli Enti locali che perseguono gli obiettivi di sviluppo con politiche coerenti. Anche per quest’anno, grazie al contenimento della spesa interna e ad un incremento dell’efficienza, la Provincia stanzia 1.200 mila euro a favore di quelle realtà che faticano a reggere il passo del governo del territorio. Più risorse, più certezza e programmabilità di mezzi garantiscono da parte della Provincia la possibilità di interventi strategici mirati allo sviluppo economico e alla qualità della via attraverso procedure concordate. Sempre più Comuni stanno utilizzando queste risorse per operare la riduzione della pressione tributaria (su 22 Comuni, 11 sono attivi in tal senso, i restanti hanno indirizzato il sostegno per migliorare le infrastrutture e la sicurezza stradale), perfettamente in linea con il Programma di Governo del Presidente Armando Cusani.

5 MILIONI DI EUROE’ STATO IL SOSTEGNO AI PICCOLI COMUNI DALL’INIZIO DELLA CONSILIATURA

PROVINCIA DI LATINA“Il cittadino, prima di tutto”

“FONDO DI SVILUPPO ECONOMICO DEI PICCOLI COMUNI”

PROVINCIA DI LATINAFinanziamenti tangibili per i Comuni con le idee chiare

COMUNI TIPO DI INTERVENTO ANNO 2007

Ventotene Riduzione Ici 20.000,00Campodimele I lotto cimitero 70.000,00Roccasecca dei Volsci Riduzione pressione tributaria 50.000,00Rocca Massima Riduzione pressione tributaria 70.000,00Prossedi Riduzione pressione tributaria

Scuola messa in sicurezza30.000,0027.000,00

Bassiano Sistemazione strada comunale OccidettoSistemazione strada rurale CecitolaRiduzione Ici prima casa

22.304,0029.450,0010.450,00

Spigno Saturnia Sicurezza stradaleScuolabus

15.000,0025.000,00

Maenza Riduzione IciSistemazione scuola mediaGiardino Piazza S. Reparata

6.000,0012.000,0018.000,00

Sperlonga 55.000,00Norma Riduzione pressione tributaria 17.139,00Lenola 55.000,00Roccagorga Riduzione pressione tributaria 55.000,00Castelforte Sistemazione strade centro storico 55.000,00Monte San Biagio Sistemazione Strada comunale Via di Mezzo 55.000,00SS Cosma e Damiano Riduzione pressione tributaria 55.000,00Sermoneta Riduzione pressione tributaria 55.000,00Sonnino Progetto “Scuola per tutti” 55.000,00San Felice Circeo Riduzione Ici 55.000,00Itri Riduzione pressione tributaria 55.000,00Cori Riduzione pressione tributaria 40.000,00Priverno Sistemazione zone esterne adiacenti spogliatoi campo sportivo 40.000,00Sabaudia Sistemazione strada presso Ist. Franceschini 40.000,00

SOSTEGNO AI COMUNIProvincia di Latina

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SOMMARIO

PROVINCIA LATINAAnno I n° 3 - IV Trimestre 2007

Registro Stampa n°848 del 18/02/2006 Trib. Ord. LatinaTiratura 30.000 copie

Direttore Armando CusaniDirettore Responsabile Everardo Longarini

Direzione e Redazione Via Costa,1 - 04100 LatinaTel 0773.401.231 Fax 0773.401.251

Stampa Global Stampa SRL Via Angelo della Pergola 00100 RomaTesti: Claudia Paoletti, Leone D’Ambrosio, Everardo Longarini,

Claudia Di Troia, Ciro AmbrosinoFoto: Carlo Perotto, Claudia Paoletti, Fabrizio Cardinale

Progetto Grafico Fabrizio Cardinale*E’ consentita la riproduzione dei testi purchè ne sia citata la fonte

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LA REGIONE LAZIO DELLE PROVINCE

INSIEME PER COSTUIRE DAL BASSO UN FUTURO COMUNE

LA PROGRAMMAZIONE PROVINCIALE E LA REGIONE CHE NON C’E’

DPEFR 2008-2010:NESSUN SOSTEGNO DELLA REGIONE LAZIO

FORMAZIONE PROFESSIONALE: UN PERCORSO DI VITA

UN PIANO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

ANGELI CUSTODI PER IL CONTRASTO ALLA MENDICITA’ MINORILE

DIFFERENZIATA: LATINA PRIMA NEL CENTRO ITALIA

Vuoi ricevere PROVINCIA LATINA a casa tua?Riempi questo coupon e invialo in busta chiusa a: Provincia di Latina - Ufficio StampaVia Costa, 1 - 04100 Latinaoppure:1. presso una delle sedi della Provincia di Latina;2. uno dei Centri per l’Impiego della tua Città;3. via fax al n° 0773.401251;4. via email ([email protected]).

29LO STATODELLA DEPURAZIONE DELLE ACQUE

17 ACQUA GRATIS PER LE UTENZE DEBOLI

Sandro BartolomeoDemocratici di Sinistra

Nel precedente numero, per un mero errore tecnico, tra gli eletti della XV Consiliatura del Consi-glio Provinciale è stata omessa la foto del Consigliere Sandro Bartolomeo dei Democratici di Sinistra. Ce ne scusiamo con l’interessato e con i lettori.

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Provincia Latina - Anno I n° 3

Nome e Cognome:

Indirizzo e n. civico:

Comune:

Email:

Firma:

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PRIVACY: Ai sensi dell’art. 13 del d. lgs. 196/03 si informa che i dati personali che verranno forniti attraverso la compilazione del modulo saranno utilizzati per l’invio della rivista “Provincia Latina” e per informarvi sulle principali iniziative dell’Ente. Il conferimento dei dati è facoltativo, ma in loro assenza non sarà possibile dare attuazione alla vostra richiesta. Ai dati, conservati su supporto magnetico, avranno accesso i dipendenti della Provincia che allo scopo sono stati incaricati del trattamento. I dati verranno comunicati esclusivamente al fornitore del servizio di etichettatura e di imbustamento della rivista, che è stato nominato responsabile del trattamento. Si rammenta che ai sensi dell’art. 7 del d. lgs. 196/03, l’interessasto ha il diritto ad avere conferma dell’esistenza di dati che lo riguardano, di rettificarli o aggiornarli, di cancellarli o di opporsi per motivi leggittimi al loro trattamento. In particolare, se desiderate cancellare o modificare i vostri dati, è sufficiente comunicarlo con una mail all’indirizzo [email protected] o al numero di fax 0773.401251. Titolare dei dati è ad ogni effetto di legge la Provincia di Latina - Via Costa, 1 - 04100 Latina.

EDITORIALE

Il calcolo del Prodotto Interno Lordo della Provincia di

Latina, con specifico riferimento al triennio 2003-2005

(fonte: elaborazioni Istituto G. Tagliacarne) registra un

incremento notevole.

Anche a limitarsi alle sole variazioni positive registrate

rispetto al 2004, si nota che ben 7 Province hanno mes-

so a segno un incremento monetario superiore al 5%, e

cioè: Brescia (6,3%), Imperia (5,7%), Parma (6,9%), Rieti

(5,2%), Latina (7,1%), Taranto (5,9%) e Trapani (7,5%).

In particolare, in Provincia di Latina si rileva che, ponendo

uguale a 100 il valore medio nazionale, il numero indice

del Pil pro capite che nel 2003 si attestava al 98%, nel

2004 al 99,6% (+1,6), supera nel 2005 la media nazio-

nale di oltre 4 punti, attestandosi al 104,1, con un in-

cremento record del 6,1%, che non ha eguali nelle altre

province d’Italia.

Un sorpasso che fa balzare in avanti la Provincia pontina

di ben 9 posizioni, passando dal 54° (del 2003 e 2004)

al 45° posto (nel 2005) su 103 Province italiane, seguita

in progressione da Varese, Sondrio, Siena, Ferrara, Lodi,

Lucca, Arezzo, Pavia e Como e molto più avanti da Fro-

sinone (61°), Rieti (67°) e Viterbo (70°). Un autorevole

piazzamento che pone Latina tra le prime 50 Province più

ricche del Belpaese. Gli avanzamenti e le retrocessioni

in classifica non riflettono identici divari nelle condizioni

economiche o, più in generale, nel grado di benessere

delle collettività poste a confronto, ma più semplicemente

livelli diversi di potenzialità produttiva delle aree consi-

derate. Ma il saldo attivo in Provincia non è solo virtuale,

ma reale, grazie alla forte natività aziendale che produce

reddito e alle piccole politiche economiche, che aiuta il

risparmio e/o gli investimenti delle famiglie. Consideran-

do le ultime stime disponibili e relative al 2005, si può

affermare che il contributo maggiore alla formazione del

prodotto interno lordo è fornito dalle imprese. Nel totale

generale del valore aggiunto a prezzi correnti, i tre settori

dell’economia, portano la Provincia di Latina al 30° posto

sulle 103 Province d’Italia. Riteniamo, alla luce di questi

favorevoli dati, che un efficace contributo per lo sviluppo

del sistema produttivo pontino lo produce e lo sta portan-

do avanti anche la Provincia di Latina, ponendo in essere

studi e azioni progettuali importanti, rispetto alle compe-

tenze che gli sono assegnate per legge.

Rileviamo poi a supporto di questi dati un fattore impor-

tante da valutare con attenzione: la Provincia di Latina

s’impegna e produce senza, o quasi, il concorso della

Regione Lazio, occupata in via principale nel sostenere

le sorti di Roma. Ed è su questo ragionamento che si arti-

cola la redazione del terzo numero del nostro periodico.

Un’edizione che ha il suo fil rouge nel progetto del Pre-

sidente Armando Cusani di costituzione della “Regione

delle Province”.

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La Regione Lazio, con il sostanziale indirizzo politico

ed amministrativo che ha assunto negli anni per l’in-

gombrante presenza della Capitale della Repubblica,

non riesce a gestire in equale misura l’intero territorio. Una

Regione che è diventata nei fatti tangibili sempre più ro-

manocentrica e che alla Città Eterna riserva tutte o quasi le

risorse finanziarie e gli interessi sociali, culturali e impren-

ditoriali, sta irreversibilmente e definitivamente soffocando

lo sviluppo delle sue Province. Per ovviare a questo nefasto

abbraccio, sul tavolo della discussione politica regionale e

nazionale, da anni, c’è il progetto di assegnare alla Città

di Roma uno status giuridico improntato sul modello di Re-

gione, proprio per l’importante funzione che è chiamata a

svolgere. Nel panorama internazione, del resto, sono tanti

gli esempi di “Città Regioni”: da Washington, che vanta

una struttura organizzativa territoriale quale il distretto di

Columbia a Brasilia, che annovera le stesse attribuzioni

che compongono la Federazione del Brasile, a Berlino che

Provincia Latina - Anno I n° 3

di Everardo Longarini

LA REGIONE LAZIODELLE PROVINCE

Piazza Montecitorio, ingresso della Camera dei Deputati

Molteplici vantaggi per i cittadini

Un’idea strategica per le sorti dei Comuni laziali

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prima dell’unificazione usufruiva dello status di Land,

per passare a Vienna, considerata alla stregua dei Lan-

der che costituiscono lo Stato federale.

Come Parigi ed Atene, per chiudere, che pur essendo

capitali di Stati raccolti, hanno attribuzioni particolari

la prima e d’autonomia economica e amministrativa

la seconda. Soltanto Roma, che è la Capitale di uno

Stato che riconosce e garantisce costituzionalmente le

autonomie, sempre più proiettato verso il federalismo,

continua ad essere un caso anomalo nel quadro inter-

nazionale. La proposta

in discussione con-

siglia di trasformare

Roma in una Regio-

ne a statuto speciale,

con una maggiore

autonomia statutaria,

indirizzo politico, legi-

slativo, amministrativo

e finanziario, che già

la nostra Costituzio-

ne, all’articolo 116,

attribuisce proprio a

questo tipo di Regioni.

Rispetto a quest’intenzione che giace inerme presso la

Camera dei Deputati, si può leggere in uno dei suoi

articoli fondamentali che il territorio della futura nuova

Regione autonoma di “Roma Capitale” sarà costituito

dal distretto di Roma, comprensivo della città di Roma

e dei Comuni della Provincia di Roma. Con l’approva-

zione di una simile pianificazione i vantaggi saranno

molteplici per i cittadini delle altre Province del Lazio,

ad iniziare da un maggior conferimento delle risorse

finanziarie spettanti alla “Nuova Regione”.

Oggi, ad esempio, il 66% dei 13 mila miliardi delle

vecchie lire destinati al settore sanitario del Lazio si ri-

versano tutti su Roma. Il nuovo soggetto sarà dunque in

grado di riequilibrare i capitoli di spesa che alleggeriti

del peso della Capitale permetterà una più equa riparti-

zione delle risorse sul territorio. Depennando Roma dal

“nuovo Lazio” questo si presenterà come una Regione

popolata in maniera uniforme, attraente per il turismo,

più competitiva sui mercati esteri, con una rinnovata at-

tenzione al sociale.

Di pari passo all’ibernata discussione sul disegno di

legge che prevede la “Regione di Roma”, procede nei

luoghi d’aggregazione politica, culturale e sociale l’im-

pegno del Presidente della Provincia di Latina, Armando

Cusani, nel promoziona-

re l’idea di costituzione

di una “Regione Lazio

delle Province”. Un’idea

importante e strategica

per le sorti di 86 Comu-

ni dell’area Romana, 33

dell’area Pontina, 91

dell’area Ciociaria, 73

dell’area Sabina e 60

dell’area della Tuscia, per

un totale di 1.997.041

abitanti (dati Istat riferiti

al 31 dicembre 2006).

Per una migliore comprensione del percorso da seguire,

il Presidente Cusani ha prodotto un significativo docu-

mento, che di seguito pubblichiamo integralmente.

Il documento elaborato disegna anche un vero e pro-

prio progetto aperto ai contributi di tutti e finalizzato

alla nascita di una “Regione Lazio delle Province” che si

realizzi in tempi certi e getti contestualmente le basi per

costruire un futuro voluto dai cittadini, dalle comunità,

dalle famiglie, dagli studenti, dal mondo economico e

sociale, e dalle istituzioni che li rappresentano. Perché

si possa tornare, insieme, liberi di autodeterminare uno

sviluppo ed una crescita equiordinata, nel rispetto delle

diversità e della pari dignità di ognuno e costruire, dal

basso, il “bene comune”.

Il Presidente della Provincia, Armando Cusani

Provincia Latina - Anno I n° 3

Page 7: Provincia Latina n.3

L’idea secondo la quale il modo migliore di rendere “uno” un paese divi-

so è quello di riconoscerne le diversità, rappresenta la sintesi dal quale

prende le mosse, trae legittimazione ed assume sostanza il progetto

“Per la costituzione di una Nuova Regione” in luogo dell’unica ed ormai

non più rispondente Regione Lazio: un variegato mondo di realtà diverse

fatte da un lato, dalla metropoli romana con i problemi e le complicazioni di

una grande città, alle prese con grandi numeri, grandi progetti, aspettative

e futuro sicuro; dall’altra parte, i Comuni della Provincia romana, Comuni

di confine e capoluoghi di Provincia, capofila di 257 municipi, che seppur

segnati nell’attuale fase di sviluppo economico da una forte difficoltà di

competere nel mondo dei sistemi produttivi, rappresentano piccole comuni-

tà locali, che fanno del Lazio una “Regione dei campanili”, rappresentando

un vero e proprio serbatoio di eccellenza ed un punto di forza della stra-

tegia fondata sullo sviluppo della qualità. E’ da questo scenario che sale

la pretesa autonomistica, certamente di rottura, che molti dei territori delle

Province laziali avanzano nei confronti della supremazia dell’ambito roma-

no, che non nasce dalla voglia di un secessionismo sterile fine a se stesso

e pretestuoso, ma dalla profonda convinzione che un unione forzata come

quella che tiene salde, nei confini laziali, le Province di Latina, Frosinone,

Rieti, Viterbo ed i tanti piccoli Comuni dell’area romana e la Capitale, non

sia più in grado di garantire alcun futuro ai cittadini ivi stanziati.

Provincia Latina - Anno I n° 3

di Armando Cusani

INSIEME PER COSTRUIREDAL BASSOUN FUTURO COMUNE

Maggiore autonomia di governo alle Province

“Riconoscere le diversità per dare vita ad una nuova Regione”

In alto il logo della Regione Lazio

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La garanzia di libertà conferita alle diverse collettività

territoriali nel perseguimento e nella gestione di interes-

si locali, mediante il riconoscimento di una posizione di

autonomia in favore dei rispettivi enti esponenziali, è un di-

ritto riconosciuto e tutelabile. I governi che si sono succeduti

nell’amministrazione della Regione Lazio, a prescindere dal-

la loro interpretazione politica, hanno disatteso questi capi-

saldi costituzionali, negando ai tanti territori, fuori dall’area

romana autoregolamentazione, autonomia, rispetto e pari

dignità. Il principio autonomistico non deve consistere solo

in una risoluzione di intenti, ma deve essere elevato a prin-

cipio fondamentale dell’ordinamento, che deve riconoscere

e promuovere le autonomie ed il decentramento, adeguando

la sua legislazione a tali principi e metodi. Le differenze che

da tempo hanno tenuto insieme le Province del Lazio quali

Latina, Rieti, Viterbo e Frosinone sono divenute oggi tanto

più evidenti quanto deflagranti, sino a che “l’uno” non è più

in grado di garantire pari dignità ed adeguata rappresenta-

tività agli enti esponenziali che all’interno di confini, prede-

finiti ed imposti, amministrano la loro quotidianità. La pro-

clamazione dunque di maggiore autonomia e dignità nelle

forme consentite, rappresenta una richiesta condivisibile, in

quanto costituisce per i cittadini a cui queste Province, danno

voce, garanzia di democrazia e di libertà. Una autonomia

che va intesa non soltanto come un fine, ma anche e so-

prattutto come un mezzo per riconoscere il valore delle sin-

gole persone ed assicurare la loro realizzazione attraverso

la partecipazione alla vita sociale. Nell’idea di autonomia,

quella autonomia che questo progetto tende a realizzare, vi

è sempre un principio di autogoverno sociale che motiva la

costituzione di questa nuova Regione in quanto necessaria a

vivificare la partecipazione sociale, a rendere effettiva, cioè,

la libertà dei singoli e dei gruppi sociali, come presenza at-

tiva nella gestione di amministrazioni comuni, che all’interno

dei confini laziali non è più realizzabile.

DOVE CRESCE IL VALORE DEGLI INTERESSI COMUNI

““La carta costituzionale ci abilita alla realizzazione di una maggiore

autonomia e rispetto in quanto l’ordine ivi definito non fotografa un momento fisso ed immobile, descrivibile come una cosa ordinata staticamente, ma disegna un sistema dinamico dove tutto può cambiare di significato nel momento in cui l’ordinamento si apre a nuovi valori, a nuove esperienze, raccogliendo le istanze e quelle differenziazioni che fanno sopravvivere l’unitarietà del paese.

Provincia di Latina

Provincia di Frosinone

Provincia di Roma

Provincia di Rieti

Provincia di Viterbo

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Provincia Latina - Anno I n° 3

Page 9: Provincia Latina n.3

Provincia Latina - Anno I n° 3

Quel che rende necessaria la istituzione di una

nuova Regione è la opportunità di sostanziare

l’autonomia di cui questi territori hanno biso-

gno, attraverso il riconoscimento della potestà di pro-

durre norme giuridiche che, con lo stesso valore ed ef-

ficacia di quelle emanate dallo Stato, contribuiscono a

costituire un ordinamento proprio dell’ente che le pro-

duce, dirette, pensate ed indirizzate al territorio che le

invoca in quanto espressione prima di autogoverno.

Solo attraverso la istituzione di una regione nuova è

possibile garan-

tire ai territori

laziali i caratteri

dell’autonomia,

de l l ’au tarchia,

del decentramen-

to istituzionale

amministrativo,

del semplice de-

centramento terri-

toriale e soprattutto della capacità di porre norme

giuridiche esplicando una propria azione politica.

Quell’azione politica che promana oggi la Regione

Lazio, ma che non rispecchia più i voleri di territo-

ri troppo lontani a Roma, che non rappresenta più

ne storicamente, ne socialmente, ne tantomeno eco-

nomicamente, quelle popolazioni troppo lontane dal

pensiero cosmopolita e dalla interattività globale che

caratterizza Roma ed il suo Interland. Non una critica

questa, ma solo una presa di coscienza che muove

dal dato fattuale, che stigmatizza una distanza di

vedute e di fondo che priva i territori delle Province

laziali di adeguata rappresentatività e potere di darsi

una regolamentazione che tenga conto di necessità

UNA CULTURA CHE NON SI ARRENDE

e di esigenze proprie. Oltrechè alla impossibilità di

autoregolamentarsi, la spinta che carica l’istanza di

istituire una nuova Regione è la carenza sempre più

estesa della rappresentatività, che dovrebbe assicura-

re una reale corrispondenza tra la volontà normativa

propugnata dalla Regione e gli interessi sostanziali

della comunità stessa. Essa si concretizza nella elezio-

ne diretta degli organi dell’ente da parte della comu-

nità territoriale di riferimento, “autonomia organizza-

toria”, per cui il suo indirizzo politico-amministrativo

dovrebbe derivare

dalla intera co-

munità, e non da

una sua solo parte

ancorché quest’ul-

tima sia essa a

conti fatti la mag-

gioranza della

propria comunità.

La Regione è un

ente autonomo non per il fatto che sia elevata a per-

sona giuridica, ma solo quando in questa persona

giuridica sia organizzata in maniera autonoma e li-

bera la vita locale e vi sia autogoverno dei governati

e la volontà e l’azione di questo ente sia rispondente

ai principi e alle direttive prevalenti tra gli uomini che

vivono su quel territorio. Lo spirito dunque che ani-

ma questa proposta è dato dalla consapevolezza che

principi come quelli costituzionalmente garantiti siano

venuti meno, o comunque, si siano gravemente affie-

voliti sotto la spinta di interessi, pure validi e legittimi,

che non possono più essere condivisi da comunità

troppo diverse, troppo lontane per spirito, potenziali-

tà, risorse ed aspettative.

““La costituzione e le leggi vi accordano dei diritti, sappiateli esigere. Esigete i vostri diritti sempre

con fermezza, con dignità… Chiedeteli, esigeteli senza piegare la schiena, senza abbassarvi al più forte, al più potente,al politico di turno….. Basta con la cultura della quiescenza. Oggi ci vuole la cultura della ribellione, della consapevolezza, della partecipazione, della solidarietà, della resistenza.

Antonino Caponnetto

Page 10: Provincia Latina n.3

Si guarda alla costituzione di un regionalismo sostenibile qua-

le riferimento per gruppi territoriali, ossia come struttura che

esprime interessi di popolazioni stanziate sul territorio. Si vuole

disegnare un nuovo soggetto attributario della funzione di indirizzo

politico ove ritroviamo in nuce il concetto di potere governativo e, a

risalire, l’elemento fondante della funzione di governo: il potere di

autoregolamentarsi, il potere di rappresentare concretamente istan-

ze provenienti dal territorio, di esercitare politiche fiscali appropriate

che si traducano in servizi ed utilities per le comunità che hanno

contribuito direttamente a crearle, che costruiscano un futuro pari-

tario, possibile tagliato e calibrato sulla struttura e le potenzialità

del territorio. E’ avvertito ormai il timore di sperequazioni territoriali

nel godimento di diritti fondamentali e nei contenuti dei servizi che

la Regione Lazio non offre più in maniera uniforme ed equa su tutto

il territorio. Questo sentimento ci porta a valutare soluzioni radicali:

un processo evolutivo che impone una separazione per non mo-

rire schiacciati dal peso, pur anche legittimo, di una realtà troppo

diversa da quella dei nostri territori. Lapalissiani sono gli esempi

quotidiani, le occasioni in cui il problema è palesato in tutte la sua

mortificante realtà: un esempio su tutti, ben noto ai molti e alle cro-

nache, che richiamano le parole del Presidente Marrazzo il quale

sottolinea pubblicamente quanto la Regione Lazio, la nostra Regione

abbia “puntato molto” sulla Festa del Cinema di Roma, in altri termi-

ni “ha investito tanto”, perché “questa” e solo questa “è la città del

cinema” e credendo in questa festa “si aiuta il più importante distret-

to audiovisivo d’Europa”. Questo ha sottolinearlo il Presidente della

Regione, Piero Marrazzo, il quale dovrebbe non dimenticare che la

sua Regione non è fatta solo di Roma in tutte le sue grandiose sfac-

cettature, ma anche del Comune di Jenne (Rm), di Spigno Saturnia

(Lt), di Cervara (Rm), che non sono in grado di offrire un palcosceni-

co mondiale e altrettanto altisonante al Governatore regionale. Con

risorse di gran lunga minori si sarebbe potuto promuovere la cultura,

lo spettacolo, il teatro in località come quelle di Capodimonte (Vt),

Monte San Biagio (Lt), Camerata Nuova (Rm), Castel Sant’Angelo

(Ri) o Pastena (Fr), dove le luci della ribalta romana non arrivano ma

che nonostante questo potrebbero interpretare ruoli minori per spe-

rare di crescere. Ma a volte l’oscurantismo romano a questi territori

non offre neanche la possibilità di sperare!

UN REGIONALISMO SOSTENIBILE

““E’ giunto il momento di intraprendere un percorso per

convincere gli indecisi, far venire dubbi ai convinti ed estendere un idea, farla crescere, alimentarla con le aspettative di tutti, con la partecipazione di chi vuole, pretende ed chiede un futuro possibile.

Il Palazzo della Regione Lazio

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Provincia Latina - Anno I n° 3

Page 11: Provincia Latina n.3

Il potere di autodefinizione dei fini per le “comunità

lontane” da Roma è venuto a mancare quasi del tutto,

ora si sopravvive all’interno di governi per “noi ma-

gri”, compromessi da forme di coordinamento preventivo

che non ci comprendono e ci escludono, troppo spesso

allo scopo di umiliare, anziché esaltare le funzioni di au-

togoverno. Un esempio di prassi governativa, che pre-

scinde dal pensiero politico, ma parimenti indirizzate ad

una puntuale delimitazione delle attribuzioni degli enti

concorrenziali nell’ambito delle materie devolute ovvero,

e più in generale, dirette all’imposizione di generici o spe-

RIMETTIAMOCI IN GIOCO

Provincia Latina - Anno I n° 3

11

Le Province laziali: Latina, Rieti, Viterbo e Frosinone

insieme ai Comuni della Provincia di Roma che con-

dividono con noi questo eadem sentire, formano un

sistema di saperi e di esperienze civiche profondamen-

te radicato nella storia che è loro propria, nella cultura

che nei nostri territori si sviluppa cresce e matura, nelle

nostre più efficaci risorse

e potenzialità per la co-

struzione di un percorso

sempre più avanzato di

sviluppo e di crescita ci-

vile che non è più condi-

visibile con una Provincia

come quella di Roma che

vive esperienze di livello

più internazionale, che nutre aspettative di sviluppo de-

stinate a veicolarla a pieno titolo in Europa e nel Mondo

internazionale. In un mercato ormai globale le specificità

delle realtà minori di cui è ricco il territorio laziale devo-

no poter acquisire sempre maggior valore, conducendo

i relativi territori ad una crescita maggiore della media

del PIL nazionale, a contribuire concretamente alla defini-

zione di una strategia politica mirante alla salvaguardia

di tali realtà provinciali, consentendo la valorizzazione

del principale presidio del sistema ambientale, dei valori

culturali, delle tradizioni e delle tipicità locali, nel contem-

po assicurando livelli di qualità di vita più sani di quelli

dei grandi centri urbani. Con l’istituzione di una Nuova

Regione si propone di dare sostanza al principio della

coesione territoriale e sociale, dando centralità alle po-

litiche di contenimento dei processi di involuzione dello

sviluppo, nelle piccole

comunità laziali. Nel

nostro difficile presen-

te avvertiamo con in-

tensità i pericoli insiti

nel progressivo distac-

co dei cittadini dalle

istituzioni che rappre-

sentiamo sul territorio,

ma maggiormente dall’Ente Regionale che ormai troppo

spesso fa fatica ad intercettarne i bisogni più profondi.

Un ruolo, quindi, che dobbiamo rivendicare più vicino,

più sensibile, più operoso e che intendiamo interpretare

e valorizzare offrendo una via percorribile alle realtà del

territorio e rispondendo alle domande che salgono dalla

società civile, favorendo la diffusione di forme di parte-

cipazione democratica e di esperienze di buon governo

che proprio nelle nascita di una Nuova Regione siamo

sicuri troveranno un momento di espressione vitale e fe-

UN CAPITALE DI IDEE PER ANDARE INCONTRO AL FUTURO““La libertà come tutti i beni della vita,

come tutti i valori, non è qualcosa che si può conquistare una volta per sempre, ma necessita un lavorio costante, di cure ed attenzione, di conservazione attraverso lo sforzo di ogni giorno e partecipazione di tutti.

cifici poteri di supremazia, ivi compreso l’uso della leva

fiscale. Il progetto di una Nuova Regione apre una via

all’innovazione e all’evoluzione di un ordinamento che

per forza di cose deve procedere per tappe, deve essere

assimilato e fatto proprio dai cittadini, che sono i soggetti

primi cui essa si rivolge.

Ed in questo processo evolutivo gli enti promotori rappre-

sentano la cornice legale, somma garanzia nei confronti

delle contingenze politiche, entro cui costruire la necessa-

ria comunicazione biunivoca fra governanti e governati

attraverso il metodo democratico.

Page 12: Provincia Latina n.3

Popolazione minima Su richiesta dei Consigli comunali Referendum

1 milione di abitanti 1/3 delle popolazioni interessate Maggioranza delle popolazioni interessate

Totaledella popolazione

residente nei confini territoriali della nuova

regione al 31 dicembre 2006 (dati istat)

Comuni sul territorio

Area Romana 86

Area Pontina 33

Area Ciociara 91

Area Sabina 73

Area della Tuscia 60

343

Consistenza demografica

Area Romana 516.790

Area Pontina 528.663

Area Ciociara 491.548

Area Sabina 154.949

Area della Tuscia 305.091

1.997.041

1.997.041 115 Consigli Comunali

Si può con legge costituzionale, sen-titi i Consigli regionali, disporre la fusione di Regioni esistenti o la crea-zione di nuove Regioni con un mini-mo di un milione d’abitanti, quando ne facciano richiesta tanti Consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessa-te, e la proposta sia approvata con referendum dalla maggioranza delle popolazioni stesse. Si può, con l’ap-provazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia o delle

Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati espressa me-diante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regiona-li, consentire che Province e Comuni, che ne facciano richiesta, siano stac-cati da una Regione ed aggregati ad un’altra.Legge 25 maggio 1979 n.352 “Referendum per la modificazio-ne territoriale delle regioni prevista dall’art.132 della Costituzione” AR-TICOLI 41-47

ARTICOLO 132 DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

condo. Credere, Sostenere, Partecipare, Aderire a que-

sto progetto, lavorare insieme perché questo si realizzi,

significa gettare le basi per costruire un futuro, voluto

dai cittadini, dalla comunità, dalle famiglie e gli studen-

ti, dal mondo economico e sociale, dalle istituzioni che li

rappresentano, perché si possa tornare insieme liberi di

determinare uno sviluppo ed una crescita equiordinata,

nel rispetto delle diversità e della pari dignità di ognuno

e costruire dal basso il “bene comune”.

Il palazzo della Provincia di Latina in Via Costa

12

Provincia Latina - Anno I n° 3

Page 13: Provincia Latina n.3

13

Provincia Latina - Anno I n° 3

In questa prima parte del mandato politico-ammini-

strativo, la Provincia di Latina, nonostante le oggettive

difficoltà finanziarie d’ordine nazionale, è riuscita in

ogni caso a produrre una vasta e qualificata program-

mazione che ha interessato i diversi settori della vita eco-

nomica, sociale e culturale del territorio. Oggi è possibile

affermare, senza aver paura di essere smentiti, che la

nostra Provincia può sicuramente contare su un patrimo-

nio progettuale-strategico in grado di affrontare organi-

camente le attuali criticità socio-economiche e di porre il

sistema produttivo locale nelle condizioni di uscire dalle

attuali difficoltà e di competere a livello nazionale e in-

ternazionale senza patire alcun complesso d’inferiorità.

In Provincia di Latina c’è una classe politica dirigente che

ha le idee chiare e che ha costruito in questi ultimi anni

un “parco progetti” di straordinaria rilevanza economica

e sociale, che può rimettere in movimento l’economia e

rilanciare complessivamente lo sviluppo e l’occupazione.

Contrariamente a quello che qualcuno vuol far credere,

in Provincia di Latina non abbiamo bisogno di “sup-

LA PROGRAMMAZIONE PROVINCIALEE LA REGIONE CHE NON C’E’

plenze politiche”, né tantomeno avvertiamo l’esigenza

di ulteriori progetti o “studi sociologici” calati dall’alto

sulle criticità del nostro sistema economico e sociale.

Siamo convinti, con tutto il rispetto dovuto, che nella no-

stra Provincia non servono ulteriori e ridondanti “tavoli

regionali”. Non abbiamo bisogno d’ulteriori analisi e

formule, più o meno magiche, per comprendere le diffi-

coltà che attraversiamo. Servono, invece, fatti ed impegni

programmatici e finanziari concreti. Soprattutto da par-

te del grande assente: la Regione Lazio. Alla Provincia

di Latina, in definitiva, mancano i finanziamenti che gli

spettano per legge. Sono inesistenti, in buona sostanza,

i finanziamenti necessari per realizzare le grandi infra-

strutture strategiche che rimangono, purtroppo, di stretta

competenza regionale. E sono desaparecidos, soprattut-

to, i finanziamenti che da anni non sono assegnati alla

nostra Provincia da parte dall’attuale Giunta regionale.

Ciò nonostante l’attuale governo provinciale ha definito

tutte le azioni programmatiche necessarie, con piani ge-

nerali e progetti che coinvolgono sia il versante economi-

Cusani: «Non abbiamo bisogno di supplenze politiche»

Un preciso progetto per lo sviluppo del territorio L’aula del Consiglio provinciale

Page 14: Provincia Latina n.3

co e produttivo, sia quello sociale-culturale.

Per lo sviluppo economico e produttivo sono stati posti in

campo tre grandi progetti riguardanti i Distretti Industria-

li, che coinvolgono i settori chimico-farmaceutico, agroin-

dustriale e della nautica. Per il settore dello Sviluppo

Agricolo sono stati condivisi con le parti sociali ben quat-

tro progetti integrati per lo sviluppo dell’economia agri-

cola e la realizzazione di un Distretto Rurale di Qualità.

Per favorire l’accesso al credito, attraverso il Consorzio

Intrafidi, sono stati istituiti due fondi speciali di garanzia

a sostegno degli investimenti

per oltre 100 milioni di euro.

Per i settori cultura, ambiente

e turismo sono state attivate

ben quattro aree di program-

mazione integrata (Area Sti-

le Monti Lepini, Area Monti

Ausoni, Area Latina Tellus,

Area Golfo di Gaeta - Monti

Aurunci ed Isole Pontine). E’

stato inoltre avviato un pro-

getto di Distretto Culturale

per le città di fondazione e

della bonificazione pontina.

Per l’assetto e lo sviluppo del

territorio sono stati definiti i piani e i programmi sulle

infrastrutture viarie, per lo smaltimento dei rifiuti, per il

riassetto idrogeologico e sulla difesa delle spiagge dal-

l’erosione marina. Sono in atto in diversi Comuni inter-

venti di viabilità, di risanamento e di riqualificazione ur-

bana, con particolare riferimento ai centri storici minori.

Infine, è in corso di ultimazione il nuovo Piano Territoriale

di Coordinamento Provinciale, che ci consentirà presto di

avere uno strumento essenziale di sviluppo e di assumere

pienamente le funzioni in materia urbanistica.

Sul tema della formazione professionale è stata istituita

ed attivata, tra le prime Province della Regione Lazio, la

“Agenzia Provinciale per la Formazione”. Sul versante

sociale, invece, sono in atto progetti mirati per sostegni

economici alle fasce sociali meno abbienti tesi ad abbat-

tere i costi dell’ICI e della bolletta dell’acqua. Sono in fase

d’attuazione, poi, considerevoli progetti sulla sicurezza

stradale, per combattere i fenomeni d’emarginazione so-

ciale, con particolare riferimento ai minori, e sui rischi

derivati dalla tossicodipendenza e bullismo. E’ stato inol-

tre perfezionato ed inviato alla Regione Lazio un progetto

organico per migliorare la Sicurezza Sociale e l’Ordine

Pubblico in Provincia di Latina. Tutti i progetti sviluppati

sono stati consegnati alla Regione Lazio nel pieno rispetto

delle leggi e nei tempi sta-

biliti dai bandi pubblici e

dai regolamenti regionali.

In questi ultime settimane

ci è capitato spesso di scri-

vere, come del resto si usa

fare a conclusione di un

periodo di lavoro, per rac-

contare le attività portate

a termine dalla Provincia

di Latina. Lo abbiamo fat-

to e lo stiamo facendo non

certamente per mera pro-

paganda, ma per ricorda-

re alle parti sociali, politici

e tecnici, che la Provincia di Latina ha un suo preciso

progetto di sviluppo del territorio. Ha un programma for-

te e qualificante, che dalle intenzioni scritte ed annunciate

nel momento di assumere la responsabilità di governare

il territorio pontino, si sta traducendo in atti concreti. Rile-

viamo, però, un aspetto di sostanza: a fronte dei progetti

predisposti ed alle legittime esigenze di sviluppo richie-

ste a gran voce dalle nostre comunità locali, la Regione

Lazio non può continuare a rispondere con inutili “tavoli

assembleari”. Come non può illudersi di sfuggire alle sue

pesanti e conclamate responsabilità politiche e istituzio-

nali nei confronti di un territorio laborioso e produttivo

che chiede, a testa alta, non assistenzialismo, ma sempli-

cemente dignità di cittadinanza e rispetto delle leggi.

Un dipinto di Cambellotti nell’aula del Consiglio provinciale

14

Provincia Latina - Anno I n° 3

Page 15: Provincia Latina n.3

DPEFR 2008-2010: SOLIDARIETA’,SUSSIDIARIETA’ E PARTECIPAZIONE MANCATE

Intorno alla metà d’ottobre, com’è ormai consuetudine

per la Regione Lazio, un’adeguata comitiva formata

da illustri ragionieri, con a capo l’Assessore al Bilancio

Luigi Nieri, inizia il suo singolare pellegrinaggio all’inter-

no delle istituzioni provinciali per illustrare il DPEFR: il do-

cumento di programmazione economica e finanziaria.

Questo strumento, esibito in pompa magna in Provincia

dal competente Assessore regionale, non ha rappresen-

tato alcuna novità sostanziale rispetto a quello degli anni

passati e non ha generato nessuna buona notizia per i cit-

tadini del Lazio, ed ancor meno per quelli della Provincia

di Latina. In soldoni (considerato che parliamo di questi)

il documento programmatorio ripropone la linea politica,

economica e tributaria avviata dalla Regione Lazio nel

2006, che ha portato all’incremento delle addizionali IR-

PEF ed IRAP sino al massimo livello consentito. Passate,

queste ultime, dal 2005 ad oggi rispettivamente dallo 0,9

al 1,4% e dal 4,25% al 5,25%. Aumenti che la Regione

non solo ha confermato per il prossimo triennio, ma che

si è anche preoccupata di estendere nel tempo avendoli

blindati con legge regionale fino al 2010 (oltre il triennio

di programmazione), ed affiancando a questi l’adegua-

mento dei canoni di locazione, vale a dire l’aumento degli

affitti per chi occupa o utilizza immobili regionali. Volendo

entrare sinteticamente nel merito del documento di pro-

grammazione 2008-2010 i numeri confermano ancor più

esplicitamente la visione romanocentrica della politica re-

gionale.

Gli unici interventi inseriti nella tabella delle opere ritenute

strategiche per lo sviluppo sono: la Trasversale nord Orte-

Civitavecchia (100 milioni in tre anni), la messa in sicu-

rezza della Salaria (40 milioni in tre anni), gli interventi

sull’A24 (40 milioni in tre anni) e l’Accordo di Programma

Quadro per Roma in materia di mobilità (ben 150 milioni

di euro in 3 anni). Nulla sulla nuova 148 (la famosa auto-

strada Roma – Latina). Nulla sulla Pedemontana di Formia

e men che meno sull’aeroporto.

In bell’evidenza sul programmato nulla per la Provincia

pontina si erge la posta, tanto pubblicizzata, riservata alla

miriade di piccoli Comuni della Regione Lazio ai quali

sono riservati 2 milioni di euro annui. Un’inezia in con-

fronto a quanto assicurato dalla Provincia di Latina, che

1�

Provincia Latina - Anno I n° 3

Una forzatura alla democrazia partecipata

Dalla Regione Lazio solo chiacchiere

Page 16: Provincia Latina n.3

ha investito sino ad oggi per i “suoi” piccoli Comuni ben

5.285.000 euro.

L’INCONTRO CON I “RAGIONIERI REGIONALI”

Ad attendere l’illustre viaggiatore Nieri c’era l’Assessore

al Bilancio, Giuseppe Tatarelli, il quale non si è lasciato

sfuggire l’occasione per rappresentare, carte alla mano e

non a chiacchiere, l’inutilità di simili incontri perché non

accompagnati da azioni concrete (finanziamenti) in favo-

re della popolazione pontina. L’Assessore Tatarelli ha poi

presentato una relazione densa di riferimenti che chia-

riva anche ai non addetti ai lavori la linea attuata dal

governo regionale nei confronti della Provincia di Latina.

Ha rammentato, per l’en-

nesima volta, i molteplici

emendamenti al DPEFR e

al Bilancio dell’anno scor-

so, le tante proposte che

la Provincia ha formulato,

rimaste purtroppo sen-

za risposta. “Nel DPEFR

2008/2010 della Regio-

ne Lazio – chiudeva de-

ciso Tatarelli - si leggono

soltanto belle parole e

principi che trasudano de-

mocrazia, sussidiarietà e

partecipazione”. Propositi

sconosciuti nei fatti alla sinistra “marrazziana”. Due soli

esempi per meglio comprendere. Il DOCUP 2007/2013

La Regione sta producendo in quest’ultimo periodo un

insieme di atti che stanno ipotecando i Fondi Strutturali

dell’Unione Europea che si renderanno disponibili nel

settennio 2007/2013. Si tratta di un’opzione per inizia-

tive che verranno programmate e gestite in gran parte

direttamente dalla Regione. In questo modo ai Comuni,

alle Province e agli Enti Locali rimarrà ben poco, quasi

nulla!

Progetto Latina 2015 così è stato definito il famoso pro-

tocollo sottoscritto il 15 marzo 2007 dal Presidente Mar-

razzo e dalle parti sociali provinciali e regionali. Com’è

noto, la Provincia non ha partecipato, né ha sottoscritto

il protocollo semplicemente perché lo strumento adottato

non era convincente. Il documento stabiliva, in ogni modo,

tempi precisi, modalità attuative e di verifica dello stato

d’avanzamento. In particolare fissava la prima scadenza

al 30 giugno 2007, data entro la quale si doveva predi-

sporre un Accordo di Programma per una serie d’interventi

che la Regione avrebbe dovuto finanziarie su richiesta del

Comune di Latina. Inoltre, prevedeva entro il 30 settembre

2007, la prima verifica semestrale dello stato di attuazione

degli interventi concordati e sottoscritti dalla Regione e

dalle parte sociali. Del protocollo, però, se ne sono perse le

tracce e nessun riscontro si

trova all’interno del DPEFR

2008/2010. Questa, negli

atti pratici, è la vera sussi-

diarietà e solidarietà della

Regione Lazio verso i ter-

ritori amministrati. La pre-

senza dell’Assessore Nieri

a Latina, dunque, rimane

soltanto una forzatura alla

democrazia partecipata.

Non è pensabile, infatti, di

dar vita alla condivisione

democratica solo attraverso

una semplice consultazione

delle linee programmatiche senza aver avuto l’occasione

di partecipare nella fase di elaborazione e di poter inci-

dere realmente sul processo decisionale, che pur vede la

Provincia di Latina coinvolta e dal quale ne deriva la reale

possibilità di crescita e sviluppo. Incontrarsi, discutere e

poi non far sortire alcun effetto ai fini pratici non serve a

nessuno e castiga il concetto stesso di democrazia par-

tecipata e dell’istituto della programmazione concertata.

Riteniamo allora d’interesse comune, della città di Roma

quanto delle Province del Lazio, aprire un confronto che ci

accompagni nel più breve tempo possibile ad un generale

riassetto istituzionale, così come auspicato nei giorni scor-

si dal Presidente Cusani.

L’Assessore provinciale al Bilancio Giuseppe Tatarelli

1�

Provincia Latina - Anno I n° 3

Page 17: Provincia Latina n.3

1�

Provincia Latina - Anno I n° 3

Con la convenzione firmata il 9 novembre del 2005

tra la Provincia di Latina e Acqualatina spa sono

stati regolati i rapporti per la gestione del servizio

idrico per garantire lo sgravio totale o parziale, fino ad

un massimo di 100 euro l’anno, da applicare sulle fattu-

re emesse a carico dei cittadini titolari di assegno o pen-

sione sociale, residenti nel territorio provinciale. In virtù

di quella convenzione la Provincia di Latina ha istituito

l’apposito “Fondo sociale per il sostegno delle utenze

deboli - Provincia Solidale” attraverso il quale offre un

aiuto concreto ai cittadini del territorio affiancandoli, in

tutto o in parte, nel pagamento dell’utenza dell’acqua.

Successivamente, nel 2006, il beneficio previsto per i ti-

tolari di pensione minima, è stato esteso anche a tutti gli

utenti con reddito inferiore ai 14 mila euro l’anno, prov-

vedendo al pagamento della quota fissa e del consumo

fino ad un massimo di 110 metri cubi l’anno. Ad oggi, i

beneficiari dell’intervento sono passati da 26.107 utenti

del 10 gennaio 2007 a 30.558 aventi diritto al 4 luglio

2007. Il costo complessivo di tutta l’operazione è finan-

ziato con una somma di 850.000 euro. Un impatto vero

sulla vita quotidiana delle famiglie e dei titolari di pen-

sione sociale, gesti concreti e tangibili che testimoniano

il reale interesse dell’Ente di via Costa verso i suoi citta-

dini. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla buona

gestione delle risorse dell’Ente che ha portato anche,

lo ricordiamo, all’azzeramento dei canoni per i passi

carrabili. La realizzazione di politiche sociali idonee a

sostenere i cittadini più deboli e a garantire loro pari

condizioni di vita, ispirate all’autosufficienza ed auto-

determinazione, preservandole per quanto possibile,

da forme di emarginazione e di disagio sociale, rien-

tra negli obiettivi primari del programma di Governo

del Presidente Armando Cusani. Obiettivo che rispetta

la Convenzione globale sul diritto all’acqua (proposta

nel settembre del 2004 in occasione del Foro Mondia-

le delle Culture dalla Green Cross International e dalla

Fondazione per una nuova cultura dell’acqua) secondo

la quale l’accesso all’acqua, in quanto diritto universale,

deve essere assicurato a tutti ad un “prezzo accessibile”,

tenendo conto dell’esistenza di una frangia di popola-

zione povera nei paesi ricchi e, soprattutto, della grande

massa di poveri nei paesi a basso reddito, ed assicuran-

do il recupero accettabile dei costi applicabile ai meno

abbienti e dei costi totali per le altre categorie sociali.

L’equità fiscale è alla base del patto che unisce contri-

buenti alle Istituzioni ed i cittadini sanno cosa significa,

rispetto al loro reddito, il prelievo fiscale e contributivo.

ACQUA GRATIS PER LE UTENZE DEBOLIConfermato l’impegno per il terzo anno consecutivo

Aumentano del 17,02% i beneficiari del contributoUn rappresentante della BPL, il Presidente Armando Cusani e l’Amministratore Delegato di Acqualatina Silvano Morandi

Page 18: Provincia Latina n.3

L ‘esigenza di far prevalere un nuovo concetto che

disegni la formazione professionale come un vero

e proprio percorso di vita, capace di accompagna-

re l’individuo anche all’interno dell’attività lavorativa e

sociale, è uno degli impegni prioritari del programma

di governo di questa Consiliatura, attraverso il quale si

auspica di sviluppare culture professionali interessate a

creare per tutti pari opportunità di accesso al mercato

del lavoro. Un percorso completo sul quale si sono re-

gistrate - come evidenziato dall’Assessore alle Attività

Produttive Silvio D’Arco - ampie convergenze, condi-

visioni ed apprezzamenti delle parti sociali che hanno

aderito al Tavolo di Partenariato Sociale e che, nell’am-

bito del processo di perseguimento delle finalità per le

quali - con deliberazione di giunta provinciale n° 137

del 2001 è stato istituito detto Tavolo - dedicano am-

pia attenzione al tema della formazione professionale

quale ineludibile momento di crescita e di sviluppo del

territorio. Un settore, quello della formazione professio-

ne, ancora oggi in movimento rispetto alle variazioni di

legge intervenute negli ultimi anni.

Le funzioni in questa delicata materia, com’è noto, sono

di competenza delle Province e sono state meglio defi-

nite con Deliberazione della Giunta Regionale del Lazio

n. 776 del 14/06/2002.

Provvedimento mediante il quale è stato disposto anche

il trasferimento delle risorse umane, strumentali e finan-

ziarie necessarie. Al decentramento amministrativo non

hanno però fatto seguito adeguate ed opportune forme

di accompagnamento regionale in ordine a procedure

e regole da seguire per la gestione della complessa ma-

teria. La Provincia di Latina, in ogni caso, ha garantito

la realizzazione delle attività correlate con l’obbligo

formativo, i percorsi triennali di istruzione e formazione

professionale, nonché le attività a carattere ricorrente

in agricoltura, con decorrenza dall’anno 2002-03 fino

FORMAZIONE PROFESSIONALE,UN PERCORSO DI VITAAmpie convergenze delle parti sociali sulle linee guida del settore

Favorita la reintegrazione dei disoccupati nel mercato del lavoro

18

Provincia Latina - Anno I n° 3

La nuova sede di Fondi

Page 19: Provincia Latina n.3

1�

Provincia Latina - Anno I n° 3

ad oggi.

Unitamente alle altre Province laziali ha contribuito

(partecipando attivamente al Comitato istituzionale re-

gionale) alla revisione della normativa di riferimento

per le attività formative “autorizzate” (di tipo privato e a

pagamento), materia quest’ultima rientrante nelle com-

petenze attribuite all’Ente Provincia. L’entrata in vigore

della Legge n. 53 del 28-03-2003, meglio conosciuta

come Legge Moratti, apre un nuovo scenario e rende

necessario l’avvio di un processo di riorganizzazione

del sistema re-

gionale della

formazione pro-

fessionale e del-

l’istruzione. La

Legge Moratti,

infatti, assicura

a tutti il diritto

all’istruzione e

alla formazio-

ne, l’attuazione

di tale diritto si

realizza nel si-

stema dell’istru-

zione liceale e

nel sistema in-

tegrato di istru-

zione e formazione professionale, con la possibilità di

passare da un sistema all’altro attraverso l’acquisizione

di crediti certificati e con la possibilità, a partire dal

quindicesimo anno di età, di conseguire i diplomi e le

qualifiche in alternanza scuola - lavoro o attraverso

l’apprendistato.

I percorsi integrati d’istruzione e formazione professio-

nale hanno avuto inizio in Provincia di Latina nell’anno

2003/04 con alcuni progetti sperimentali approvati

dalla Regione Lazio.

Con Deliberazione della Giunta Regionale del Lazio n.

544 del 25-06-2004 sono stati successivamente meglio

delineati i principi e le regole alle quali attenersi in rela-

zione all’obbligo formativo, ai percorsi di apprendistato,

alle attività a carattere ricorrente in agricoltura nonché,

ai percorsi di istruzione e formazione professionale. La

Regione Lazio quindi, oltre ad effettuare la ripartizio-

ne, a favore delle Province, delle risorse finanziarie su

base triennale, ha riorganizzato l’intero sistema forma-

tivo regionale, precisando che lo stesso si estrinseca

attraverso una gestione pubblica facente capo alle Pro-

vince, le quali hanno il compito di promuovere e realiz-

zare un siste-

ma formativo

più aderente

al contesto so-

cio-economico

locale e quindi

al territorio di

competenza.

Per il rag-

g i u n g i m e n -

to di questo

obiettivo, ov-

vero, per la

realizzazione

di un sistema

formativo ter-

ritoriale fina-

lizzato a garantire l’assolvimento del diritto/dovere

all’istruzione/formazione ma anche e soprattutto alla

sperimentazione di nuovi modelli formativi per un’of-

ferta di formazione qualificata, la Provincia di Latina,

in attuazione della Deliberazione del Consiglio Provin-

ciale n. 13 del 28 febbraio 2005, ha costituito con la

C.C.I.A.A. di Latina una società consortile per azio-

ni denominata “Agenzia Latina Formazione e Lavoro

SpA Consortile”.

L’Agenzia, dal 2 novembre 2005, è subentrata nella

gestione delle attività in obbligo formativo rilevando,

nel contempo, oltre alle attività già in corso di realiz-

Il laboratorio di estetica presso la sede di Latina

Page 20: Provincia Latina n.3

zazione, tutto il personale coinvolto, comprese le sedi e

le attrezzature già in uso (annualità 2005-06 e 2006-

07).

Il processo di decentramento amministrativo, avviato

con la L.R. n. 14/1999, è stato nel frattempo ulterior-

mente implementato, in materia di formazione pro-

fessionale, a decorrere dall’annualità 2003, con l’as-

segnazione in delega e in quota parte, alle Province

del Lazio, di alcune Misure del P.O.R. - Regione Lazio

- Obiettivo 3 - Fondo Sociale Europeo.

L’anno 2007 ha

visto la conclu-

sione del ciclo

di programma-

zione 2000-

2006 ed è ora

in fase di pre-

disposizione, a

livello naziona-

le e comunita-

rio, la program-

mazione per il

periodo 2007-

2013 che, alla

luce dei cambia-

menti legislativi

intervenuti, vede

le Province protagoniste nel definire le priorità territo-

riali, economiche e sociali, verso le quali indirizzare le

risorse comunitarie.

Il Fondo Sociale Europeo dovrebbe rafforzare la coe-

sione economica e sociale migliorando la possibilità

d’occupazione, tenendo conto delle sfide generate

dall’allargamento dell’Unione Europea e dal fenomeno

della globalizzazione economica. Al fine di anticipare

e gestire nel modo migliore il cambiamento, il Fondo

Sociale Europeo, dovrebbe mirare soprattutto, tra le al-

tre cose, ad aumentare l’adattabilità dei lavoratori, delle

imprese e degli imprenditori agli effetti della globalizza-

zione e della ristrutturazione d’imprese e preoccuparsi di

ampliare le qualifiche dei lavoratori.

Inoltre, favorire la reintegrazione nel mercato del lavo-

ro dei lavoratori disoccupati, migliorare le condizioni di

lavoro, adottare misure volontaristiche come l’aiuto al

reinserimento professionale, l’assistenza personalizza-

ta in termini di orientamento di carriera, attuare misure

per combattere

e prevenire la

disoccupazione

di lunga dura-

ta, migliorare

l’accesso all’oc-

cupazione e la

par tec ipazio-

ne al mercato

del lavoro in

una prospetti-

va di piena oc-

cupazione. In

conclusione, la

formazione pro-

fessionale rap-

presenta, quin-

di, il necessario completamento per le politiche attive in

materia di occupazione e lavoro.

In questa ottica anche per i prossimi anni, nei centri di

formazione professionale, verrà riformata la tradiziona-

le offerta formativa iniziale per i giovani, con la pro-

mozione di percorsi formativi triennali per la qualifica

professionale. Saranno, inoltre, avanzate una serie di

proposte formative rivolte specificatamente ad inoccupati

e disoccupati.

Il laboratorio di informatica presso la sede di Latina

20

Provincia Latina - Anno I n° 3

Page 21: Provincia Latina n.3

21

Provincia Latina - Anno I n° 3

La Provincia di Latina sta portando a termine le proce-

dure di redazione del “Piano Territoriale Provinciale

Generale (PTPG)” - come previsto dalla Legge Regio-

nale n. 38 del 1999 - quale strumento finalizzato a deli-

neare gli indirizzi per il governo del territorio.

A livello nazionale le Province della Regione Lazio arriva-

no un po’ tardi ad adottare uno strumento la cui redazione

era a loro demandata già nel 1990 con la legge n° 142,

il cui processo di attuazione in materia di pianificazione

e urbanistica è apparso lento e differenziato sul territo-

rio nazionale. In alcuni casi le Province si sono trovate ad

operare in assenza di indirizzi regionali, in altri con la

spinta propositiva di linee guide dettate da leggi regionali

come in Toscana già nel 1995 o nelle Marche ancor prima

nel 1992, il tutto all’interno di un contesto la cui complessi-

tà risulta legata al territorio e alle compagini politiche.

La Provincia di Latina, come anche compiutamente evi-

denziato dall’Assessore all’Urbanistica Franco Taddeo, at-

UN PIANO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

traverso il redigendo Piano, intende perseguire l’obiettivo

prioritario della realizzazione di uno sviluppo sostenibile,

dal punto di vista della sicurezza ambientale, di un ocu-

lato sfruttamento delle risorse, nonché della protezione,

conservazione e valorizzazione di beni presenti nel suo

territorio.

Per cogliere queste peculiarità, per evidenziarne le risorse

e limitarne i rischi, l’Ufficio di Piano della Provincia, con

il coordinamento scientifico del L.U.P.T dell’Università di

Napoli “Federico II”, ha da prima creato un quadro cono-

scitivo del territorio, anche sistematizzando una conoscen-

za già in possesso all’Ente, successivamente ha realizzato

modelli di lettura oggettivi da cui far discendere opportuni

strumenti di valutazione; il territorio è stato interpretato at-

traverso sistemi, sottosistemi, matrici, reti, ecc., ma in ogni

caso si è ricondotto il tutto ad una analisi delle risorse, dei

valori ed dei rischi presenti nell’ambiente (storia, paesag-

gio, natura) e nell’insediato (residenze, aree produttive,

In arrivo lo strumento urbanistico per tutelare e valorizzare le risorse del territorio

La “cornice delle regole” condivise e delle scelte compatibili per tutti i Comuni

I Laghi Gricilli - Priverno

Page 22: Provincia Latina n.3

22

Provincia Latina - Anno I n° 3

infrastrutture).

Notevole il lavoro legato al sistema ambiente-paesaggio

che ha conferito al PTPG la caratterizzazione di Piano Pae-

sistico di dettaglio, attraverso la creazione di una banca

dati dei beni archeologici ed architettonici con la verifica

delle loro localizzazioni sul territorio, anche attraverso so-

pralluoghi e l’individuazione delle tutele da attuare, il tutto

con la collaborazione delle Soprintendenze competenti.

Sono stati, quindi, individuati 15 Ambiti di Paesaggio che

suddividono il territorio provinciale, basandosi su dati og-

gettivi come la morfologia, i litotipi, il clima, e dati più

soggettivi come la presenza di beni, la bellezza e il grado

di conservazione dei paesaggi, per i quali sono state po-

ste le opportune tutele e/o vincoli al fine di garantire una

trasformabilità compatibile. Importante anche lo studio del

sistema insediativo e infrastrutturale, dal raffronto del ter-

ritorio urbanizzato e delle programmazioni in atto, infatti,

si è evinto che le trasformazioni effettivamente avvenute

non corrispondono alla programmazione e pianificazione

posta in essere dai Comuni. L’urbanizzazione, di fatto, è

avvenuta con l’effetto “sprawl town” come per altro in altre

aree italiane ma anche europee, termine inglese teso a

significare una città spalmata sul territorio. In particolare,

nella pianura pontina il fenomeno si è caratterizzato lun-

go le strade, comportando di conseguenza una perdita

dell’identità dei centri abitati, spesso anche storici, nonché

anche di distinzione tra la città e l’area rurale. Il sistema

degli insediamenti è stato poi correlato al sistema delle

infrastrutture, il quale avrà il compito di servire al meglio

i centri scelti di espansione per ridurre gli spostamenti,

aumentare così la qualità della vita e diminuire l’inqui-

namento dovuto alla congestione del traffico, oggi triste

realtà di alcune parti della pianura pontina e dell’area

del Golfo di Gaeta. In termini normativi, gli indirizzi del

piano si tradurranno in un uso residenziale del suolo più

razionale, con lo scopo di utilizzare le porzioni di suo-

La Pianura Pontina e i canali di bonificaaa

Page 23: Provincia Latina n.3

lo già compromesse piuttosto di altre mantenenti ancora

caratteristiche agricole e/o connotati fortemente paesisti-

ci. Il processo di pianificazione ha prodotto così tavole di

piano, norme ed indirizzi, le cui metodologie sono state

condivise con il “territorio”. Infatti, sono state attivate inte-

se e concertazioni con le A.S.I., l’Università Polo di Latina,

le grandi e medie industrie, nonché collaborazioni e atti-

vità di coordinamento con APT, ATER, ASL, Consorzi di

Bonifica, e soprattutto con i Comuni, verso i quali il piano

produrrà effetti diretti. In definitiva, la Provincia di Latina,

oggi anche in assenza di un Piano Territoriale Generale

della Regione Lazio che avrebbe dovuto delineare obiettivi

generali da perseguire in relazione all’uso ed all’assetto

del territorio della Regione, sta realizzando un importan-

te strumento di pianificazione che costituisce la “cornice

delle regole” del sistema geologico, dei beni storici, del

paesaggio, della mobilità ed dei trasporti, alle quali tutti

i Comuni dovranno attenersi. Grazie a questo approccio,

L’idrovora di Mazzocchio

23

Provincia Latina - Anno I n° 3

la Provincia di Latina ha colto l’opportunità di un Piano

a valenza paesistica, dovuto proprio all’approfondimento

delle indagini paesistiche, con l’obiettivo di addivenire ad

un dialogo con la Regione Lazio, che possa portare ad un

confronto in sede di approvazione del nuovo Piano Paesi-

stico non più su basi di mera sommatoria di vincoli, ma di

trasformabilità del territorio. Di fatto, il piano provinciale

non realizzerà uno “zoning” del territorio, ma delineerà

limiti di trasformabilità che comporteranno per i Comuni

scelte compatibili all’interno della “cornice delle regole”

condivisa. Inoltre, ciò permetterà ai Comuni di verificare

la coerenza dei propri strumenti urbanistici con quello pro-

vinciale. In conclusione, la Provincia di Latina sta delinean-

do un grande cambiamento di metodo, che consiste non

nel “come approvare” il Piano Comunale, ma nel “come

realizzarlo” ed in questo il Piano Provinciale deve essere

visto non come impedimento ma come strumento di sup-

porto per le scelte compatibili sul territorio.

Page 24: Provincia Latina n.3

“Non gioca, non studia, non ride. Per aiu-

tarlo ci vorrebbe un angelo”. Questa

l’annotazione che è impressa sul piccolo

ed efficace depliant che illustra, con forza, il progetto

“Angeli Custodi”, un percorso di solidarietà diretto ad

abbattere la piaga della mendicità minorile in Provincia

di Latina e non solo.

“Perché - come afferma l’Assessore ai Servizi Socia-

li Fabio Bianchi- ridurre la babymendicità deve essere

un impegno di tutti; perché utilizzare i bambini per la

richiesta di elemosine è vietato dalla legge, perché i

bambini hanno diritto ad un presente migliore e ad un

futuro diverso.

Ma anche perchè la babymendicità è un fenomeno che

colpisce le nostre coscienze”.

Ed è con queste ragioni che la Provincia di Latina, As-

sessorato alle Politiche Sociali, coordina con la Prefet-

tura e l’Ufficio Territoriale di Governo, il progetto “An-

geli Custodi”. Un impegno condiviso, però, anche con

i Comuni della Provincia di Latina, l’Asl, l’Ufficio Sco-

lastico Regionale Csa di Latina, il Ministero della Giu-

stizia – Ufficio Servizi Sociali per Minorenni, al Cesv,

dall’Unicef, il Telefono Azzurro, la Croce Rossa Italiana

e diversi enti ed associazioni. Quello degli “Angeli Cu-

stodi” è sicuramente un programma ambizioso, perché

al di là del contrasto alla mendicità pone in campo an-

che progetti di scolarizzazione per i minori di strada,

conferisce cibo e vestiti per tutti i bambini che ne sono

privi, sostiene tavoli di concertazione sulle emergen-

ze per i senza tetto e per l’accoglienza in emergenza

dei senza tetto alcolisti. Queste, complessivamente, le

finalità ultime delle unità di strada “Angeli Custodi”

e della “Sala Operativa Sociale”. Il programma nasce

con un documento sottoscritto da Provincia e Prefettura

nel 2005. A questo primo momento faceva seguito una

fase di programmazione interistituzionale e di forma-

zione degli addetti ai servizi sociali territoriali, Forze

dell’Ordine, volontariato. Il 20 luglio 2006, a Latina,

CONTRASTO ALLA MENDICITA’ MINORILEUN ESEMPIO DA “ANGELI CUSTODI”

24

Provincia Latina - Anno I n° 3

Patto d’acciaio tra Provincia e Prefettura

Una risorsa innovativa per le categorie a rischio

Page 25: Provincia Latina n.3

2�

Provincia Latina - Anno I n° 3

era firmata l’intesa di programma per l’attivazione del-

la “Sala Operativa Sociale”. Il 3 marzo 2006, nel solo

Comune di Latina, si avviavano le prime sperimentali

iniziative di contrasto alla mendicità. Nel giugno del-

lo stesso anno il progetto diventava operativo, distretto

dopo distretto, in tutta la Provincia di Latina. La testimo-

nianza che segue non vuole essere una mera lista delle

cose fatte nell’ambito di questo progetto, ma la cono-

scenza, anche dettagliata, dell’impegno e dei

risultati ottenuti dagli operatori impegnati.

Nel periodo marzo-luglio 2007 le unità di

strada “Angeli Custodi” sono interve-

nute su 400 minori mendicanti.

Oltre il 50% degli aiuti sono

stati ripetuti per gli stessi

minori, mentre per l’80%

si è trattato di minorenni

provenienti (pendola-

rismo giornaliero) dai

campi nomadi dell’area

di Napoli e di Roma e

per il 90% dei casi si è

trattato di immigrati. Nello

stesso periodo, facendo se-

guito agli interventi delle unità

di strada della Provincia, sono

stati consegnati cibo e vestiario

a 85 gruppi familiari con minori

mendicanti, 12 minori sono sta-

ti accompagnati in ospedale per

cure mediche, 14 sono stati accolti

in casa famiglia, 2 minori prostitute

sono state accolte in casa famiglia, 2

adulti accompagnatori (madre e zia di

una minore costretta a prostituirsi sono state arrestate e

condannate a pene detentive), 14 adulti accompagna-

tori sono stati denunciati per uso di minori per l’accat-

tonaggio o per maltrattamento nei confronti di minori,

9 minori sono stati sottratti alla patria potestà con prov-

vedimenti del Tribunale dei Minorenni, 7 minori della

fascia di età dell’obbligo sono stati iscritti a scuola ed

è stata favorita la frequenza scolastica. Circa 20 sono,

invece, i minori per i quali non è stato possibile assicu-

rare l’iscrizione e la frequenza scolastica a causa della

limitatezza dei fondi a disposizione del progetto.

Mentre 83 ragazzi e ragazze facenti parte di gruppi di

mendicanti con adulti (adolescenti con più di 16 anni)

provenienti dai campi nomadi di Roma e Napoli

sono stati intercettati e accompagnati dalle unità

di strada presso le stazioni ferroviarie di Formia,

Latina, Minturno, Cisterna e Aprilia per far ritorno

nei luoghi di residenza, 130 minori mendican-

ti, infine, sono stati segnalati ai servizi sociali

dei comuni di residenza.

Numeri importanti, quelli appena men-

zionati, che sembrano facciano par-

te integrante di un bollettino di

guerra. Di una guerra che si

mostra persa in partenza tante

e tali sono le forze avverse,

che non spaventano però i

sostenitori del progetto e gli

operatori impegnati, anzi li

sprona a rinserrare le file e i

finanziamenti per offrire sem-

pre più un servizio capillare sul

territorio. Il 1 aprile 2006, come

ricordavamo in apertura, è sta-

ta aperta la Sala Operativa per

le emergenze sociali presso la

sede dell’ex Ciapi a Latina, con

un numero verde (800585200)

attivo dalle 9 alle 22 di tutti i giorni, compresi i festivi.

Cinquanta sono i componenti delle unità dislocate su

tutto il territorio provinciale. Trecentocinquanta, invece,

i candidati che hanno partecipato ai cinque corsi di

800-585200

Page 26: Provincia Latina n.3

formazione dal gennaio 2006.

Molti di loro hanno qualifiche ed esperienze professio-

nali attinenti o sono membri di associazioni di volon-

tariato attive nel sociale. Le unità di strada intervengo-

no nelle situazioni d’emergenza che riguardano tutte

le categorie di cittadini (famiglie, immigrati, anziani,

disabili). Dall’inizio dell’attività la Sala Operativa So-

ciale ha ricevuto 2450 telefonate di richiesta d’aiuto

o d’informazione, coordinato 523 interventi d’aiuto e

d’emergenza delle unità di strada, distribuito cibo e ve-

stiario a 420 persone, realizzato 223 interventi di soli-

darietà, trasporto, assistenza, disposto l’accoglienza in

strutture a cari-

co della provin-

cia per 140 per-

sone senza tetto

e senza mezzi

presso la comu-

nità Valle della

Speranza di La-

tina. Ha orga-

nizzato molte-

plici raccolte di

cibo e vestiario

donati da cit-

tadini, studenti

delle scuole ele-

mentari, aziende alimentari, ricevuto 64 chiamate dal

pronto soccorso dall’ospedale di Latina per interventi di

solidarietà sociale (persone senza tetto e senza mezzi

curate e dimesse), ricevuto 143 richieste d’intervento

da parte delle Forze di Polizia, servizi sociali territoria-

li, associazioni, per emergenze sociali. Per terminare,

lo scorso inverno è stato realizzato un servizio di acco-

glienza notturna per i senza tetto e realizzato 549 turni

di monitoraggio del territorio. Questi, dunque, i dati di

un’iniziativa che in fase sperimentale e con il solo so-

stegno economico della Provincia di Latina, costava 20

mila euro. Con l’arrivo dei confortanti riscontri, nello

spazio di qualche mese la Provincia s’impegnava ulte-

riormente, portando il finanziamento a 115 mila euro,

con una previsione di spesa per il 2007 di 150 mila.

“L’esercizio economico della Provincia di Latina, come

quello di tutti gli altri enti locali, - afferma il Presidente

Armando Cusani - ha dovuto fare i conti con le regole

sempre più rigide del patto di stabilità interno stabilito

dalla legge finanziaria. In quest’ottica si è, in ogni caso,

cercato di garantire il livello dei servizi erogati agli

utenti assicurando i tradizionali interventi e continuan-

do a sostenere soluzioni innovative in materia e pro-

getti mirati a

favore dei più

svantaggiati,

degli emargi-

nati e delle fa-

sce di reddito

deboli”. Una

politica socia-

le realmente

moderna non

può più essere

rappresentata

da un’offerta

indifferenziata

di prestazioni

e servizi eguali per tutti, su un territorio provinciale ca-

ratterizzato da situazioni, emergenze e disagio sociale

diversificato occorrono, dunque, misure flessibili, rita-

gliate sulle esigenze delle peculiarità proprie di ogni

realtà sociale e gestite con efficienza a livello locale.

Proprio quest’anno al Forum Pa di Rimini il progetto

“Angeli Custodi” ha superato la severa selezione tra le

tante iniziative realizzate dagli enti locali di tutta Italia.

Il Forum Pa ha riconosciuto, con un ambito premio, la

validità del progetto come risposta innovativa ai biso-

gni delle fasce di popolazione o categorie a rischio.

2�

Provincia Latina - Anno I n° 3

Baby mendicanti

Page 27: Provincia Latina n.3

2�

Provincia Latina - Anno I n° 3

E’ un record. La Provincia di Latina guida la clas-

sifica del Centro Italia dei Comuni ricicloni al di

sotto dei 10.000 abitanti. I dati relativi all’anno

2007 sulla raccolta differenziata hanno superato ogni

più rosea previsione. Secondo i numeri diffusi da Le-

gambiente i Comuni della Provincia di Latina fanno da

traino alle Regioni Lazio, Toscana, Umbria, Marche e

Abruzzo.

Oltre Latina, infatti, nel resto del Lazio, solo Monterosi

(VT) rientra nella graduatoria. Fiore all’occhiello dei

Comuni della Provincia è Sermoneta con il 68,01%

di raccolta differenziata, seconda dopo Torano Nuo-

vo (TE) con il 67,82%, per una differenza di appena

l’1,19%. A seguire Lenola, Sonnino, Castelfore e Roc-

cagorga. “I risultati di Legambiente dimostrano che la

DIFFERENZIATA: LA PROVINCIADI LATINA É PRIMA NEL CENTRO ITALIA

Provincia di Latina fa i fatti - commenta con orgoglio

l’Assessore Giovanchelli - i numeri lo attestano in ma-

niera incontrovertibile e non ci accontentiamo: l’anno

prossimo, oltre a consolidare i numeri, la Provincia

di Latina si classificherà tra le più virtuose d’Italia”. Il

Comune di Sermoneta è anche in testa alla classifica

assoluta dei Comuni più ricicloni, dove non viene fatta

la distinzione tra grandi medi, e piccoli.

“La novità più importante di quest’anno - continua

Giovanchelli - per questo attiene a questo tipo di clas-

sifica assoluta, è che due anni fa le percentuali dei pri-

mi tre Comuni oscillavano dal 10 al 20%, oggi invece

Sermoneta è al 66,1%, Lenola al 56,80 % Sonnino

al 52,68%. Ciò dimostra di quanto si siano elevati i

parametri rispetto 2005”.

Sermoneta trionfa tra i Comuni ricicloni al di sotto dei 10mila abitanti

Nel 2008 la soglia di sbarramento sarà innalzata al 12% Una veduta di Sermoneta

Page 28: Provincia Latina n.3

28

Provincia Latina - Anno I n° 3

Per quanto riguarda i Comuni più grandi, le cose

cambiano. “Ovviamente più è grande il comune, più

aumenta di difficoltà di gestione della differenziata -

precisa Giovanchelli - infatti, fra tanti numeri in cresci-

ta ci sono alcune zone d’ombra, come ad esempio il

Comune di Aprilia, il cui dato sulla differenziata resta

ancora molto basso. La città capoluogo sta facendo

invece passi in avanti”. Conferme per Sabaudia prima

in classifica con il 23,43%, seguita da Cisterna di Lati-

na con il 15,2% e Fondi con 11,7%. Buon piazzamen-

to per Itri con il 26,91% e per i Comuni piccoli.

Quest’anno, oltre al premio di 50, 40 e 30 mila euro

per ogni Ente rispettivamente di I, II e III classe, ovve-

ro Comuni grandi, medi e piccoli, ci sono anche due

menzioni di merito per Maenza e Rocca Massima,

che beneficeranno della parte residuale del bando.

“Maenza e Rocca Massima hanno superato la soglia

di sbarramento del 9% ma purtroppo – spiega Gio-

vanchelli – per uno 0.3% non rientrano nella classifica

dei comuni piccoli e non ci è sembrato il caso di igno-

rarli del tutto, per questo anche loro beneficeranno di

un premio”. La premiazione dei Comuni vincitori av-

verrà verso la metà del mese di luglio, quando sarà

presentato anche il quarto bando provinciale. L’Asses-

sore anticipa che per il 2008 la soglia di sbarramento

sarà innalzata al 12%.

“In conclusione – chiude Giovanchelli – questi risultati

sono il frutto dell’investimento che il Presidente della

Provincia Armando Cusani ha voluto fare nel setto-

re, sia in termini economici con uno stanziamento dai

fondi della cassa provinciale di 2 milioni di euro, sia

nel rispetto della politica ambientale portata avanti nel

suo programma. Da non trascurare il lavoro degli uf-

fici del settore che in tempi reali hanno fornito i dati

grazie ad un continuo monitoraggio e attenta distribu-

zione del lavoro consentendo una verifica immediata

delle percentuali. Di pari passo cammina il senso di

civiltà dei cittadini che stanno cominciando a maturare

l’importanza della differenziazione dei rifiuti solidi ur-

bani. Non a caso, nei convegni del settore ambiente,

hanno definito il territorio provinciale come il nord del

sud Italia”.

Sermoneta 66,10%

Lenola 56,80%

Sonnino 52,68%

Castelforte 46,73%

Roccagorga 41,70%

Bassiano 29,00%

Itri 26,91%

Sabaudia 23,43%

Monte S. Biagio 22,97%

Sperlonga 20,00%

Cisterna di Latina 15,20%

Fondi 11,70%

Prossedi 11,00%

Maenza 10,97%

Latina Ambiente S.p.A. 10,48%

Gaeta 10,00%

Roccamassima 9,19%

Pontinia 7,62%

SS. Cosma e Damiano 7,20%

Sezze 6,06%

S. Felice Circeo 6,00%

I CLASSE: Comuni GrandiSabaudia 23,43%Cisterna di Latina 15,20%Fondi 11,70%Latina Ambiente S.p.A. 10,48%Gaeta 10,00%

II CLASSE: Comuni mediSermoneta 66,10%Sonnino 52,68%Itri 26,91%Monte S. Biagio 22,97%Sperlonga 20,00%

III CLASSE: Comuni piccoliLenola 56,80%Castelforte 46,73%Roccagorga 41,70%Bassiano 29,00%Prossedi 11,00%

Menzioni di meritoMaenza 10,97%Rocca Massima 9,19%

CLASSIFICA ASSOLUTA CLASSIFICA PER CLASSI DI DIFFICOLTÀ

Page 29: Provincia Latina n.3

2�

Provincia Latina - Anno I n° 3

L’impegno fondamentale dell’Autorità dell’Ambito

Territoriale Ottimale n° 4 è rivolto alla salvaguardia

dell’ambiente ed in particolare alla tutela della qua-

lità delle acque costiere dedicate alla balneazione, per

incrementare e salvaguardare i servizi turistici che costitui-

scono “l’industria” prevalente dell’Ambito. L’economia del

territorio dell’A.T.O. 4 si basa infatti in modo prevalente,

sull’attività turistica fortemente presente anche in modo re-

sidenziale sui circa 137 Km di costa, che rappresentano

più del 50% delle coste del Lazio (il 55% del P.I.L. della

Provincia di Latina è costituito per circa il 55% dalle entrate

dei servizi turistici).

Gli investimenti sugli impianti di depurazione hanno re-

gistrato incrementi importanti rispetto alla previsione:

dall’originario impegno finanziario di 32.795.000 euro

sulla voce “Depurazione”, assunto dal Gestore Acqua-

latina S.p.A., in sede di gara d’appalto (anno 2002) a

39.635.000 euro con un incremento di €. 6.840.000,00

sull’offerta di gara che prevedeva interventi nell’arco di du-

rata della concessione per un totale di 53.611.000 euro. Il

provvedimento è stato disposto dall’A.T.O., in seguito alla

Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti di Provincia, per

la messa a norma dei 59 impianti trasferiti dai consorzi

acquedottistici.

Successivamente, per perseguire le strategie nel settore,

l’Ato ha approvato un ulteriore incremento degli investi-

menti di 7.837.000 euro per un totale di 110.219.000

euro, nell’arco della Concessione ed a un ammontare di

47.472.000 euro nell’arco temporale modificato in un ot-

tennio (2004-2011). Infine, dopo aver evidenziato le criti-

cità presentatesi nel settore della depurazione e non com-

prese nel Programma degli Investimenti in 20.400.000

euro ha richiesto ed ottenuto dalla Regione Lazio un finan-

ziamento parziale di 13.850.000 euro.

LO STATO DELLA DEPURAZIONEDELLE ACQUE IN PROVINCIA DI LATINALa missione possibile dell’Ambito Territoriale Ottimale n.4

Interventi, investimenti, lavori in corso e progetti futuri

L’Oasi di Ninfa

Page 30: Provincia Latina n.3

30

Provincia Latina - Anno I n° 3

LA SITUAZIONE DEGLI IMPIANTISituazione autorizzativa allo scarico alla consegna:

Impianti con autorizzazione espressa: 2 a Roma, 2 a Fro-

sinone, 3 a Latina e 1 impianto a Roma con autorizza-

zone scaduta e senza domanda di rinnovo; 19 impianti

con richiesta inoltrata in Provincia di Latina; 28 senza

richiesta inoltrata in Provincia di Latina e 5 in Provincia

di Frosinone.

Situazione autorizzativa (al 25 settembre 2007):

Tre impianti con autorizzazione espressa per la Provincia

ATO4 Latina

Situazione alla consegna Situazione attuale (2� settembre 200�)

A.E. R.I. S.R. A.E. R.I. R.I.L.C. D.E. NOTE

Provincia di Latina

3 1� 28 40 4 3 2 LT. CICERCHIALT. EST GARA TOT. 49

Provincia di Roma

2 1 3 ANZIO: CAVALLO MORTO, COLLE COCCHINONETTUNO TOT. 3

Provincia di Frosinone

2 � � AMASENO (1) GIULIANO DI ROMA (2) VALLECORSA (1) VILLA S.STEFANO (3) TOT. 7

TOTALE � 1� 33 43 11 3 2 59 IMPIANTI CONSEGNATI

di Roma; 40 per Latina; 4 impianti con richiesta in istrutto-

ria in Provincia di Latina (Cori Centro, Gaeta, Latina Sca-

lo, Priverno Fossanova), 3 impianti con richiesta inoltrata

in Provincia di Latina e lavori in corso (Itri, Lenola Valle-

bernardo, San Felice Circeo); 2 impianti don espresso di-

niego (LT Est con lavori di adeguamento e potenziamento

a 90.000 abitanti equivalenti in fase di aggiudicazione e

LT Cicerchia con lavori di adeguamento e potenziamento

a 60.000 abitanti equivalenti in corso); 7 con istanza in

istruttoria presso la Provincia di Frosinone.

Interventi con lavori in corso

- Formia: adeguamento e potenziamento a 70.000 abi-

tanti equivalenti termine previsto Marzo 2009, importo

totale dell’investimento 2.550.277,17 euro.

- LT Cicerchia: adeguamento e potenziamento a 60.000

abitanti equivalenti termine previsto Marzo 2008, impor-

to totale dell’investimento 4.000.000 euro.

- LT Est: adeguamento e potenziamento a 90.000 abi-

tanti equivalenti termine previsto Gennaio 2010, importo

totale dell’investimento 6.505.000 euro.

- Anzio Colle Cocchino: adeguamento e potenziamento

a 80.000 abitanti equivalenti termine previsto Giugno

2008, importo dei lavori 449.628,14 euro.

- San Felice: adeguamento a 25.000 abitanti equiva-

INTERVENTI DI ADEGUAMENTO E POTENZIAMENTO DEGLI IMPIANTIlenti termine previsto Gennaio 2008 importo dei lavori

128.000 euro.

- Terracina Le Cave: interventi di rifacimento linea del-

l’aria termine previsto Febbraio 2008 326.200 euro.

- Lenola Vallebernardo: adeguamento a 700 abitanti

equivalenti termine previsto Febbraio 2008 importo dei

lavori 50.000 euro.

Interventi con progettazione in corso

- Aprilia: costruzione del nuovo impianto di depurazio-

ne di Via del Campo (finanziamento Regione 3.000.000

euro, cofinanziamento ATO 1.285.000 euro, finanzia-

mento D.G.R. n° 668/2007 3.250.000 euro di cui il

30% a carico ATO 4). Attualmente in corso la progetta-

CONFRONTO TRA GLI STATI DEGLI IMPIANTI DALLA CONSEGNA DA PARTE DEI COMUNI ALLO STATO ATTUALE

LEGENDAA.E. Autorizzazione espressa R.I. Richiesta InoltrataS.R. Senza RichiestaR.I.L.C. Richiesta Inolatrataa Lavori in Corso D.E. Diniego Espressoa Lavori in Corso

Page 31: Provincia Latina n.3

31

Provincia Latina - Anno I n° 3

zione definitiva.

- Borgo S.Maria: eliminazione dell’impianto di depura-

zione con trasferimento delle acque nere nel nuovo im-

pianto di Borgo Sabotino che sarà destinato a ricevere

gli insediamenti abusivi di Foceverde (da realizzare a

completamento dell’impianto di Borgo Sabotino).

- Nettuno: lavori di adeguamento dell’impianto di depu-

razione (progettazione esecutiva in corso). Previsti anni

2008-2009, a carico ATO 1.485.000 euro.

- Cori: lavori di adeguamento dell’impianto di depu-

razione (progettazione esecutiva in corso) anche in

relazione al trattamento delle acque di vegetazione.

Previsti anni 2008-

2009, a carico ATO

1.420.000 euro.

- Borgo San Michele:

eliminazione dell’im-

pianto di depurazione

che andrà a confluire

con quello di Latina

Est, in fase di progetta-

zione esecutiva, a ca-

rico ATO 3.400.000

euro.

- Borgo Bainsizza: la-

vori di adeguamento

dell’impianto di depu-

razione (progettazione esecutiva terminata), in fase di

gara, previsti a carico ATO 441.087,45 euro.

Interventi previsti nel piano degli investimenti

- San Felice Circeo: eliminazione dell’insufficiente im-

pianto di depurazione con l’utilizzazione di quello nuo-

vo di Borgo Hermada – Terracina (finanziamento previ-

sto dalla Regione di 5.000.000 euro con priorità anno

2008).

- Terracina: eliminazione dell’insufficiente impianto di

depurazione in località “Le Cave” con l’utilizzazione di

quello di Borgo Hermada o di quello nuovo di Salto di

Fondi (finanziamento regionale di 2.000.000 euro con

priorità anno 2008).

- Salto di Fondi: ampliamento dell’impianto di depura-

zione per colluttare i camping di Terracina, Fondi mare,

Fondi lago nonché l’abitato di Borgo Sant’Antonio e gli

abitanti tra Fondi e il mare con finanziamenti a carico

dell’ATO.

- Aprilia: Costruzione dell’impianto di depurazione di

Campoverde (finanziamento compreso nelle somme pre-

viste per quello di Via del Campo), di Campo di Carne

(finanziamento di 400.000 euro), di Crati e Casalazzara

a copertura di tutte

le zone attualmente

non servite.

- Borgo Sabotino:

costruzione del nuo-

vo impianto in cofi-

nanziamento con la

Regione (2.500.000

euro) e l’ATO

( 1 . 0 7 1 . 4 2 8 , 5 7

euro). Eseguita pro-

gettazione preli-

minare in attesa di

messa a disposizio-

ne dell’area da par-

te del Comune di Latina.

- Cisterna: ampliamento dell’impianto di depurazione

per collettare i nuovi insediamenti abitativi in zona C8-

C9 e le industrie del Consorzio Industriale. In corso di

progettazione, finanziamento a carico ATO con varian-

te dell’attuale Programma degli Investimenti.

- Anzio: lavori di adeguamento dell’impianto in località

Cavallo Morto in corso di progettazione. Richiesto finan-

ziamento di 3.769.999,38 euro a carico della Regione

e di 2.800.000 euro a carico dell’ATO (anno 2011).

Il depuratore di Itri, vasca di ossidazione

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Provincia Latina - Anno I n° 3

COMUNE INTERVENTO Totale Anno 2003

Anno 2004

Anno 2005

Anno 2006

Anzio Potenziamento (Cavallo Morto) 64 0 64 0 0

1° stralcio - Gruppo elettrogeno 64 64

Fondi Adeguamenti e potenziamento impianto depurazione 1.900 0 1.100 800 0

1° Str. - Progetto SIBA di adeguamento 1.900 1.100 800

Formia Adeguamenti sicurezza 4 0 0 0 4

Sicurezze e adeg. Elettrici 4 4

Giuliano Roma Adeguamenti e sicurezza (Brecciara) 39 0 15 24 0

1° Str. Adeguamenti sicurezza 39 15 24

Giuliano Roma Adeguamento (S. Lucia) 4 0 0 4 0

1° Str. Adeguamenti sicurezza 4 4

Intercomunale Riduzione funzionale e razionalizzazione depuratori 44 0 0 34 10

1° Str. - Nuovo ID Sermoneta ed Eliminazione ID Latina Scalo 44 34 10

Intercomunale Totale Interventi urgenti non programmabili 3.825 0 228 2.065 1.532

MTZS 2004 - Depurazione 228 228

MTZS Depurazione 3.597 2.065 1.532

Latina Adeguamento e potenziamento ID Cicerchia 48 0 48 0 0

Cap.23 ID Latina Cicerchia - deodorizzazione 48 48

Latina Adeguamenti e sicurezza Depuratori dei Borghi 158 0 81 77 0

B.go Piave - Cap. 23 linea aria 85 15 70

B.go Faiti - Cap.23 recinzione 7 7

Cap.23 ID Latina Mare - Rotostaccio 56 56

B.go Piave - Cap. 23 recinzione 10 10

Lenola Adeguamenti e sicurezza ID Pozzavegli 629 385 0 77 167

Adeguamento a 152/99 e 626/94 385 385

Spostamento scarico ID Pozzavegli (completamento) 244 77 167

Nettuno Adeguamenti Depuratore e condotta sottomarina 680 620 50 10 0

1° str. - adeguamento ossidazione e fanghi 620 620

2° str. - riparazione condotta sottomarina e rotostaccio 60 50 10

Norma Adeguamento depuratore 23 0 23 0 0

Cap.23 ID Norma - strada di transito 23 23

Pontinia Adeguamento e sicurezza depuratore 25 0 0 25 0

1° str. - Adeguamenti a L. 626 25 25

Priverno Adeguamento depuratore (Ceriara) 11 0 0 11 0

1° str - Adeguamenti sicurezze 7 7

2° str - Adeguamenti sicurezze 4 4

Prossedi Adeguamento depuratore (MTZS) 45 0 0 0 45

1°str.- Frazione di Pisterzo 45 45

Roccagorga Adeguamenti sicurezza (Boccetta) 80 0 70 10 0

Cap.23 ID Roccagorga - linea aria 80 70 10

S Felice Circeo Adeguamento depuratore 100 0 100 0 0

Cap. 23 sistemazione disidratazione 100 100

Sperlonga Adeguamenti e sicurezza 60 0 60 0 0

1° str. - ex Cap.23 Ripristini Funzionali 60 60

Spigno Saturnia Completam. nuovo depuratore e dismissione del vecchio 471 0 0 350 121

Completamento nuovo depuratore e dismissione del vecchio 471 350 121

Terracina Adeguamento depuratore (Le Cave) 267 0 19 94 154

Cap.23 ID Terracina - sedimentatore e vasche 19 19

Cap,23 Interventi di Somma Urgenza I.D. le Cave 137 94 43

Cap,23 Interventi di Somma Urgenza I.D. le Cave- um. ACTIFLO 110 110

TOTALI 8.476 1.005 1.858 3.581 2.032

TABELLA DEI LAVORI ESEGUITI DAL 2004 AL 2006

Page 33: Provincia Latina n.3

Tutti gli impianti in gestione di Acqualatina vengono con-

dotti secondo i dettami di una procedura interna che ha

lo scopo di garantire che gli stessi siano mantenuti nella

loro piena efficienza e funzionalità, compatibilmente con

il loro stato strutturale, per il raggiungimento del pieno

rispetto della salvaguardia dell’ambiente e della vigente

normativa in materia di acque di scarico.

Gli impianti sono controllati giornalmente dagli operato-

ri addetti alla conduzione impianti che annotano tutte le

attività su appositi registri (redatti specificatamente per

ogni impianto) depositati sugli impianti a disposizione

dei supervisori e delle autorità competenti ai controlli.

In particolare le attività svolte ed annotate sono:

- Rilevazione generali: condizioni meteo, portata in in-

gresso, anomalie visi-

ve, etc.

- Misurazioni anali-

tiche da campo. Con

frequenza variabile

in funzione della ca-

pacità dell’impianto

(giornaliera, bisetti-

manale, settimanale e

quindicinale) vengono

svolte delle analisi in

campo per il monito-

raggio dei principali

parametri di condu-

zione (cono Imhoff,

ossigeno in vasca di ossidazione, composti azotati in

uscita, etc.).

I valori rilevati vengono raffrontati con i parametri “chia-

ve“ definiti in precedenza in funzione delle caratteristi-

che dello specifico impianto, in caso di difformità ven-

gono annotate sul registro con i relativi provvedimenti

intrapresi.

- Verifica della funzionalità di tutte le apparecchiature

installate e di processo. Giornalmente viene effettuato il

controllo delle apparecchiature e annotata ogni anoma-

lie e/o variazione alle impostazioni di processo.

Su tutti gli impianti è stato attuato il Piano di Autocon-

trollo che prevede, appunto, controlli analitici con una

cadenza definita i cui risultati sono periodicamente tra-

smessi alle Provincie e ARPA di competenza.

Se nel corso delle determinazioni da autocontrollo emer-

gono difformità rispetto ai parametri di legge vengono

aperte delle schede di “non conformità” per la gestione

del problema che vengono chiuse solo dopo il rientro

alla normalità. E’ stato redatto un elenco degli impian-

ti definiti “critici”, ossia quegli impianti che non danno

garanzie di continuità di conformità del refluo depurato

per cause strutturali,

rimuovibili solo trami-

te interventi consistenti

di adeguamento e/o

potenziamento. Il 16

Ottobre 2006 è stato

ottenuto il certifica-

to di conformità ISO

9001/2000, previa

verifica di terza par-

te, a cura di Bureau

Veritas Italia, per la

progettazione, gestio-

ne e manutenzione di

servizi di depurazio-

ne erogati nell’impianto di Minturno.

E’ in corso l’implementazione continua di tale sistema di

qualità, che prevede all’estensione di tale certificazione

all’intero processo di depurazione delle acque reflue, os-

sia per tutti gli impianti di depurazione (60 impianti di

depurazione).

Si prevede il raggiungimento di tale obiettivo per la fine

del mese di Ottobre 2007.

CONTROLLI DELL’EFFICIENZA DEPURATIVA

Il nuovo depuratore di Spigno Saturnia

33

Provincia Latina - Anno I n° 3

Page 34: Provincia Latina n.3

- Ponza: attivazione dell’impianto di depurazione Pon-

za Porto costruito dalla Regione; adeguamento del-

l’impianto Ponza - Le Forna attualmente non idoneo a

collettamento (finanziamento previsto nella D.G.R. n°

668/2007 per un importo di 3.200.000 euro con prio-

rità 2007/2008).

- Ventotene: costruzione nuovo impianto di depurazio-

ne al posto di quello esistente assolutamente inefficien-

te (finanziamento previsto nella D.G.R. n° 668/2007

per un importo di 2.000.000 di euro con priorità

2007/2008).

- Bassiano: il Commissario “ad acta” consegnerà gli im-

pianti e le reti all’ATO.

- Golfo di Gaeta: impianti di depurazione di Formia,

Gaeta ed Itri con finanziamento regionale di 2.100.000

euro e dell’ATO di 900.000 euro (da stanziare). Imple-

mentazione del finanziamento con 1.500.000 euro da

parte della Regione.

- Latina: impianti Latina Est-Latina Scalo/Sermoneta.

Lavori in corso da parte Consorzio di Bonifica Agro

Pontino. Implementazione del finanzia-

mento regionale per 2.560.000 euro.

- Terracina: impianto di Borgo Hermada in

fase di progettazione esecutiva con finan-

ziamento regionale di 3.500.000 euro.

GESTIONI NON ATTIVATE

TRATTAMENTI TERZIARI PER RIUTILIZZODELLE ACQUE IN AGRICOLTURA

Il depuratore di Sonnino, vasche di ossidazione

Il depuratore di LT Cicerchia, vista sul cantiere

Il nuovo percolatore di Latina Scalo

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Provincia Latina - Anno I n° 3

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