Provincia Latina n.9

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Periodico della Provincia di Latina

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Anno IV n° 9 - IV Trimestre 2010Registro Stampa

n°848 del 18/02/2006 Trib. Ord. Latina

Tiratura 30.000 copieDirettore

Armando CusaniDirettore Responsabile

Everardo LongariniDirezione e Redazione Via Costa,1 - 04100 Latina

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Tipografia MONTI Via Appia Km 56,149 04012

Cisterna di Latina (LT)Testi

Claudia Paoletti, Everardo LongariniFoto di Copertina

Damiano IannielloFoto interni

Archivio fotografico Provincia di Latina, Luciano Petruccelli e Damiano

IannielloIn Copertina

La Compagnia d’Onore della Scuola Militare Nunziatella durante la

cerimonia “Tra Tobruk ed El Alamein” (Roccagorga, 3 ottobre 2010)

Progetto Grafico Fabrizio Cardinale

*È consentita la riproduzione dei testi purchè ne sia citata la fonte

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Trimestrale della Provincia di Latina

Anno III n° 6 - II trimestre 2009

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FUORI DALLA CRISI

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NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ

PER UNA RIAFFERMAZIONE DEI VALORI

Anno III n° 7 - IV trimestre 2009

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PROVINCIA LATINA | SOMMARIO

I 17 Comuni pontini decoratiL’iter della Medaglia d’OroLe tappe

Il dolore di Maria e le altreUn monumento e una mostra per l’aquila ribelle

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SOMMARIO

Il carabiniere che accarezzò solo una volta la sua bambina14L’esodo dei quattromila16Il Santo dal cappello piumato, Mario Musco18Il Sacrario dei Decorati20Simboli di marinai coraggiosi, Osvaldo Uttaro e Alfonso Di Nitto22L’ultima carica del lanciere di Lenola, Mario Rosario Liguori24Il paracadutista che divenne Sindaco, Domenico De Spagnolis26Tra Cefalonia e Kos, il ricordo dei caduti in Grecia28Quelle dodici gavette di ghiaccio disperse in Russia30Tra Tobruk ed El Alamein, una stele ai militari dispersi in Africa32Una Medaglia d’Oro per Ponza e Ventotene34

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PROVINCIA LATINA | EDITORIALE

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PRIVACY: Ai sensi dell’art. 13 del d. lgs. 196/03 si informa che i dati personali che verranno forniti attraverso la compilazione del modulo saranno utilizzati per l’invio della rivista “Provincia Latina” e per informarvi sulle principali iniziative dell’Ente. Il conferimento dei dati è facoltativo, ma in loro assenza non sarà possibile dare attuazione alla vostra richiesta. Ai dati, conservati su supporto magnetico, avranno accesso i dipendenti della Provincia che allo scopo sono stati incaricati del trattamento. I dati verranno comunicati esclusivamente al fornitore del servizio di etichettatura e di imbustamento della rivista, che è stato nominato responsabile del trattamento. Si rammenta che ai sensi dell’art. 7 del d. lgs. 196/03, l’interessasto ha il diritto ad avere conferma dell’esistenza di dati che lo riguardano, di rettificarli o aggiornarli, di cancellarli o di opporsi per motivi leggittimi al loro trattamento. In particolare, se desiderate cancellare o modificare i vostri dati, è sufficiente comunicarlo con una mail all’indirizzo [email protected] o al numero di fax 0773.401251. Titolare dei dati è ad ogni effetto di legge la Provincia di Latina - Via Costa, 1 - 04100 Latina.

«Territorio di rilevante importanza strategi-ca, dopo l’8 settembre 1943, fu teatro di violenti scontri fra gli opposti schieramen-ti, subendo devastanti bombardamenti che causarono la distruzione di ingente parte

del patrimonio edilizio, industriale e agricolo.Oggetto di feroci rappresaglie, deportazioni e barbarie, la fie-ra popolazione pontina, sorretta da eroico coraggio, profonda fede nella libertà ed altissima dignità morale, sopportava la perdita di un numero elevato di concittadini ed in-dicibili sofferenze, offrendo un lumi-noso esempio di abnegazione, di in-crollabile fermezza ed amor patrio».Questa la motivazione sottoscrit-ta in calce dal Presidente del-la Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che ha permesso alla Provincia di Latina di ricevere la Medaglia d’Oro al Merito Civile il 25 aprile del 2006, nel 61° anniversario della Li-berazione d’Italia.L’alto onore di aver ricevuto la Medaglia d’Oro al Merito Civile ha, inoltre, ufficializzato il sacrifi-cio di 7.000 civili che in provincia persero la vita e degli oltre 10.000 feriti che hanno avuto un prosieguo di vita non certo facile, o che addirittura sono morti nei mesi successivi alla fine del conflitto per le lesioni ripor-tate.

Un giusto, e forse per certi aspetti tardivo, riconosci-mento che ha permesso in ogni modo al Presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani, di organizzare una serie di cerimonie rivolte soprattutto ai giovani pon-tini e inserite nel progetto il Percorso della Memoria.Un viaggio fatto di conoscenza e verità su episodi av-

venuti sul territorio dell’allora Provincia di Littoria, non tutti

registrati e fatti conoscere dalla grande storia della seconda guer-

ra mondiale.Il Percorso della Memoria concorre senza ombra di dubbio a consoli-

dare l’identità del nostro territorio e rappresenta una sorta di viaggio di

rievocazione storica degli episodi che hanno visto drammaticamente

protagonisti le genti pontine.Episodi, fatti e circostanze portati alla ribalta nel Percor-so della Memoria e attinti in parte anche grazie al con-tributo degli ultimi testimoni diretti di quei tragici giorni.Un cammino che sta prose-guendo con successo anche

in questa seconda consiliatura con eventi, mostre e iniziative

editoriali in ciascuno dei Comuni destinatari di onorificenze ai gonfa-

loni per gli eventi bellici. Prossime tap-pe: Formia, Fondi, Aprilia, Cori, Terracina.

Everardo LongariniDirettore responsabile

Medaglia d’Oro, il Percorso della Memoria

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Nei libri di storia restano spes-so solo le grandi manovre strategiche, mentre la gran parte degli episodi, soprat-tutto quelli che riguardano i

civili, è confinata negli angoli oscu-ri, quelli riservati all’indagine di dettaglio, affidata primariamente al ricordo di chi ne fu coinvolto. Essi, in definitiva, resterebbero il più del-le volte anonimi se non soccorresse la memoria di chi li ha subiti: le me-daglie, allora, diventano cognizio-ne di quegli episodi, coscienza ac-quisita di una società che da locale diventa vasta come l’Italia, memoria collettiva della Nazione.Ed è per questa ragione che non è stato anacronistico sollecitare il conferimento della Medaglia d’Oro al Gonfalone della Provincia a 60 anni dagli avvenimenti che ne crea-rono le ragioni. Il ricordo passa at-traverso le generazioni, si mantie-ne integro sopravvivendo ai nuovi eventi. E se diciassette città pontine hanno ottenuto attraverso medaglie d’oro, d’argento, di bronzo il rico-

noscimento delle proprie sacrosante ragioni di fregiarsi di quei simboli, la Provincia ha ottenuto quel rico-noscimento nell’insieme del suo tes-suto sociale e della forza della sua memoria. Viviamo anni di pace e, forse, ab-biamo rimosso la guerra dai nostri pensieri o, più probabilmente, ne abbiamo delimitato i contorni ai due grandi, nefasti eventi del primo Novecento. Tuttavia, nel mondo si continua a combattere. La regionalizzazione dei conflitti non può non riguardarci. Soprattut-to se a patirne le conseguenze sono i bambini. Che civiltà è la nostra se si continua a vivere nell’odio, se al centro dei conflitti pone proprio i bambini? Quanto meno, è una civiltà percor-sa da malesseri profondi e pericolo-si. Ecco perché il conferimento della Medaglia d’Oro al Merito Civile al Gonfalone della Provincia di Lati-na ha rappresentato l’inizio di un nuovo Percorso della Memoria che

sta interessando le nostre scuole, la nostra storia, i nostri paesi. Faccia-mo e faremo Memoria perché quei mesi tra il novembre del 1943 ed il maggio 1944, mai siano dimen-ticati, perché la coscienza di quanti ne vissero i giorni aiuti a maturare in coscienze più giovani l’amore per la Patria, la Pace, la Libertà di ogni Uomo, qualunque siano il co-lore della sua pelle, le sue idee po-litiche, la sua fede religiosa, le sue condizioni sociali. La Provincia di Latina è la terra in cui Altiero Spinelli, Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi concepirono e dal-la quale diffusero l’Idea dell’Euro-pa Libera ed Unita, è la terra in cui Sandro Pertini tornò, accolto con calore ed affetto, da Presidente del-la Repubblica, dopo avervi tempra-to, ancor di più se possibile, la pro-pria fede nella Democrazia e nella Libertà in anni di lotta e di confino, è la terra di una comunità che sono orgoglioso di rappresentare.

Armando CusaniPresidente della Provincia di Latina

Non abbiamo dimenticatoAlcuni dei militari pontini ricordati nel “Percorso della Memoria”.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA

Era il novembre del 1943, quando la guerra entrò nelle case dei nostri genitori. La Provincia di Littoria era stata istituita appena 9 anni prima. Debole sul piano economico per la drastica riduzione degli investimenti pubblici dovuti prima all’impegno in Etiopia, poi in Spagna, gli anni del

secondo conflitto mondiale colsero la nuova provincia alle prese con l’obiettivo di consolidare un corpo sociale che usciva dalla bonifica integrale e dalla nascita di una istituzione che doveva saldare due zone storicamente diverse, organizzare una nuova vita per diverse migliaia di immigrati e relazioni politiche ben più ampie della sua origine. Quella guerra che appariva così lonta-na mostrò presto il suo vero volto, investendo su larga scala tutti i comuni dell’area compresa tra Aprilia ed il fiume Garigliano, conferendo a Littoria, oggi Latina il tragico primato di unica Pro-vincia d’Italia investita contemporaneamente da due fronti: 1) La Linea Gustav con epicentro nella “piccola Cassino”, come gli storici contemporanei definiscono l’area aurunca degli attuali Comuni di Castelforte e Santi Cosma e Damiano, espugnati con tecniche di guerra del primo conflitto mondiale, ovvero con san-guinosi assalti e combattimenti ad arma bianca, dalle tristementi famose truppe coloniali del Corpo di Spedizione Francese; 2) il fronte Anzio-Nettuno che, in realtà, fu il fronte Littoria-Ci-sterna-Aprilia. La comunità schiacciata tra due fuochi, conservando inalterata la propria dignità e l’orgoglio d’essere italiani, diede vita ad una generale Resistenza civile in una delle fasi più buie ed orrende della storia contemporanea, affrontando a viso aperto: fucila-zioni, rastrellamenti e deportazioni nei lager tedeschi; massicci, costanti bombardamenti e mitragliamenti alleati sia attraverso attacchi aerei, che cannoneggiamenti navali e terrestri; la mor-te di migliaia di giovani, donne, bambini ed anziani che, spe-cialmente sulla Gustav, al fine di sottrarsi alle furiose battaglie di quei mesi, cercarono di attraversare le linee, avventurandosi sui campi minati e rimanendo dilaniati dallo scoppio delle mine; fame, malattie di ogni genere senza assistenza od aiuto alcuno; l’esodo di parte della popolazione di diversi centri verso località dell’Italia del nord; saccheggi e violenze, ignobili e ripetute, da parte delle truppe coloniali francesi ai danni della popolazione inerme, specialmente donne e minori, compiute nei centri degli Aurunci, Ausoni e Lepini. Le cifre del bilancio della guerra nella nostra provincia, parlano di settemila morti, diecimila feriti, ai quali aggiungere il sacrificio della vita degli uomini in armi (tra loro, anche Medaglie d’Oro e d’Argento al valor Militare alla memoria) nei diversi scenari di guerra in Patria, sul fronte greco-albanese, in Russia ed Africa e di coloro i quali morirono a guer-ra conclusa per la malaria e le malattie contratte nei campi di concentramento, nelle operazioni di sminamento o, comunque, per esplosioni di ordigni bellici; 8 comuni pressoché rasi al suolo,

I 17 COMUNIPONTINI DECORATI

Le ricompense al Valor Civile sono concesse per premiare atti di eccezionale coraggio che manifestano evidente virtù civica e per segnalarne gli autori come degni di pubblico onore. La ricompensa consiste in una Medaglia d’oro o d’argento o di bronzo, nonché in un Attestato di pubblica benemerenza.Le ricompense al Merito Civile sono concesse per premiare le persone, gli Enti e i Corpi che si siano prodigati, con eccezionale senso di abnegazione, nell’alleviare le altrui sofferenze o, comunque, nel soccorrere chi si trovi in stato di bisogno. La ricompensa consiste in una Medaglia d’oro o d’argento o di bronzo o di un Attestato di Pubblica Benemerenza.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA

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altri 8 severamente danneggiati sia nel patrimonio edilizio che nelle infrastrutture; 59.052 vani civili rimasero distrutti o furo-no resi inabitabili nei 16 Comuni che avevano maggiormente patito la presenza della guerra; 23.000 delle 43.000 abita-zioni furono annientate o danneggiate, infrastrutture civili, reti di comunicazione, ponti stradali quasi interamente demoliti, le banchine portuali di Gaeta, Formia e Terracina vennero distrut-te da cariche di dinamite piazzate dai tedeschi; le flottiglie da pesca di questi tre paesi vennero quasi interamente affondate per rendere inutilizzabili gli accosti alle banchine già distrutte; una carta dell’Opera nazionale Combattenti, realizzata attra-verso sopralluoghi e la istruttoria delle pratiche di risarcimento dei danni di guerra, attribuisce all’Agro Pontino 299 poderi (erano stati costruiti solo negli anni immediatamente precedenti) distrutti, 507 fortemente danneggiati e 954 danneggiati, con 4.205 vani distrutti e oltre 8.000 danneggiati; 10.468 ettari di superficie agricola furono allagati dai tedeschi mediante la rottura delle opere di bonifica e rimasero sommersi e sottratti all’agricoltura per due anni (1944-45); 71.000 metri cubi di stalle e magazzini furono distrutti e circa 100.000 danneggiati; il 50% dei macchinari agricoli o dei mezzi di trazione furono annientati; l’agricoltura subì la perdita di oltre 6.500 ettari di superficie boschiva, di 8,5 milioni di viti totalmente distrutti e di altri 4 milioni danneggiati; di 220 mila olivi perduti e 150 mila danneggiati, di 600 mila alberature varie distrutte o dan-neggiate. Per quanto riguarda le scorte vive, andarono perduti 47.491 bovini, pari all’83,4% del patrimonio anteguerra; 6.495 equini, 59.303 ovini, 11.000 suini. Nel campo delle opere pubbliche e di bonifica, fu messo fuori uso il 50% degli impianti idrovori e andarono distrutti o gravemente danneggiati 30 ponti in ce-mento armato costruiti da pochi anni. Nel conto entra anche la perdita di diserbatrici per i canali, l’intasamento delle foci e il ta-glio di argini dei fiumi, il sabotaggio di paratie, di ponti, strade, porti, ferrovie, lo smontaggio e il furto di macchine idrovore. A queste perdite si aggiunsero due conseguenze direttamente con-nesse con la guerra: le malattie, a cominciare dalla malaria, che assunse un carattere epidemico e che investì tutti i paesi costieri e di pianura, da Cisterna a Minturno; e la morte per esplosioni di ordigni bellici. Va in proposito ricordato che circa 12.259 ettari di terreno agricolo furono minati, insieme a circa 100 km di litorale, per una profondità che andava fino a 5-600 metri.La bonifica dei campi minati comportò nuovi lutti e abbatté il valore commerciale dei beni, che si vendevano con la clausola del “salvi ordigni bellici”. Essa rimase operativa fino ai primi anni ‘60 del Novecento, ma la scoperta di ordigni efficienti è ancora cronaca attuale. Numeri che dimostrano le onorificenze conferite ai gonfaloni di 17 dei Comuni pontini. Due Medaglie d’oro al Valor Civile: Castelforte e Santi Cosma e Damiano; due Medaglie d’oro al Merito Civile: Mintumo e Leno-la; quattro Medaglie d’argento al Valor Civile: Cisterna, Formia, Gaeta, Terracina; sei Medaglie d’argento al Merito Civile: Cam-podimele, Cori, Fondi, Latina, Priverno e Spigno Saturnia; una Medaglia di bronzo al Valor Civile: Itri; due medaglie di bronzo al Merito Civile: Aprilia e Roccagorga.

Le ricompense al Valor Civile sono concesse per premiare atti di eccezionale coraggio che manifestano evidente virtù civica e per segnalarne gli autori come degni di pubblico onore. La ricompensa consiste in una Medaglia d’oro o d’argento o di bronzo, nonché in un Attestato di pubblica benemerenza.Le ricompense al Merito Civile sono concesse per premiare le persone, gli Enti e i Corpi che si siano prodigati, con eccezionale senso di abnegazione, nell’alleviare le altrui sofferenze o, comunque, nel soccorrere chi si trovi in stato di bisogno. La ricompensa consiste in una Medaglia d’oro o d’argento o di bronzo o di un Attestato di Pubblica Benemerenza.

* Tratto dalla Relazione di base per il conferimento della Medaglia d’Oro al Merito Civile al Gonfalone della Provincia di Latina a cura di Pier Giacomo Sottoriva, Aldo Lisetti, Agostino Attanasio e Luigi Zaccheo.

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Custodita insieme al bre-vetto in una teca di vetro incorniciata da legno pre-giato, la Medaglia d’Oro al Merito Civile conferita

nel 2006 al Gonfalone della Provincia di Latina è esposta al pubblico nella Pinacoteca che impreziosisce il corri-doio della sede centra-le dell’Ente: i cittadini che entrano negli uf-fici centrali guardano, leggono la motivazio-ne e chiedono spesso notizie condividendo il significato e il pre-stigio dell’onorificenza così come avviene nel-le tappe del «Percorso della Memoria».Il conferimento della Medaglia d’Oro al Merito Civile è disci-plinata dalla seguenti fonti normative: L. 20

giugno 1956, n.658 e L. 2 gennaio 1958, n.13. La procedura, così come previsto, è stata avviata attra-verso la Prefettura di Latina con una Deliberazione del Consiglio Provin-ciale corredata di una relazione di base e documentazione (documenti, immagini, libri) trasmessa alla Com-

missione competente del Ministero dell’Interno composta da un Prefet-to Presidente, da un Senatore ed un Deputato, da due membri designati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, da un Ufficiale generale o superiore dell’Arma dei carabinieri, ecc. Il grado della ricompensa (oro,

argento o bronzo) è determinato in rela-zione alle circostanze di tempo e di luogo nelle quali le azioni sono state compiute ed agli effetti conse-guiti.L’onorificenza viene formalmente concessa con Decreto del Pre-sidente della Repub-blica su proposta del Ministro per l’Interno che conclude la fase istruttoria e di analisi della Commissione.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA

L’ITER DELLA MEDAGLIA D’ORO

L’ingresso dei Gonfaloni nel cortile d’onore del Quirinale.

La Medaglia d’Oro al Merito Civile conferita al Gonfalone della Provincia di Latina e il brevetto.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA

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LE TAPPEP

er ricordare degnamente la Me-daglia d’Oro al Merito Civile, la Provincia di Latina ha elaborato un programma di iniziative nei luoghi-simbolo della storia con-

temporanea della nostra terra, realiz-zando, con la preziosa collaborazio-ne della Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone, una serie di steli in bronzo destinate a fermare per sempre nella memoria collettiva il ricordo di fatti ac-caduti e personaggi vissuti negli anni della seconda guerra mondiale, per-ché essi costituiscano un monito contro gli eventi di oggi simili a quelli che più di mezzo secolo fa sconvolsero il mondo, città, paesi, esistenze. Il pro-getto non vuole riaprire ferite, forse mai rimarginate, ma sottolineare come l’alta onorificenza della Provincia riassuma, nel-la sua importanza, il significato di unità del

territorio e della sua gente dinanzi alla tra-gedia della guerra come intrinseco valore sul quale costruire l’unità della generazioni attuali e future nella pace e nella libertà di ciascun essere umano, non importa quale sia il colore della sua pelle o la sua fede religiosa. Dodici steli in bronzo ricorde-ranno per sempre due ufficiali decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria: il Tenente pilota dell’Aeronautica Alfredo Fusco (Castelforte) e il Tenente dei Bersaglieri Mario Musco (Ponza); un cara-biniere, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria: Angelo Di Tano (SS.Cosma e Damiano); il Guardia-marina Osservatore Alfonso Di Nitto e il marò Osvaldo Uttaro, entrambi decorati di Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria (Gaeta); il sergente del 7° Reggimento scomparso in combattimento il 24 novembre del 1940 sul fronte greco

e decorato di Medaglia di Bronzo al valor Militare Mario Rosario Liguori (Lenola); il Sottotenente del I Battaglione Arditi-Para-cadutisti, decorato di Medaglia di Bronzo al valor Militare Domenico De Spagnolis (Itri); il caporale del 17° reggimento fan-teria Acqui Erasmantonio Cocomello (Spigno Saturnia); dodici militari caduti o dispersi in Russia (Minturno); “un sacrario dei decorati” composto di otto cippi alla memoria di altrettanti militari e partigiani della I e II Guerra mondiale (Priverno); l’esodo e la deportazione della popola-zione pontina (Cisterna); le Donne che subirono violenza da parte delle truppe del Corpo di Spedizione Francese (Cam-podimele), il caporale Reginaldo Rossi, Medaglia d’Argento al Valor Militare e ai militari pontini caduti o dispersi in Africa Settentrionale (Roccagorga). Un filo sottile ma resistente lega storie, uomini, donne e luoghi in un valore che la Medaglia d’Oro al Merito Civile ha voluto scoprire: l’unità della popolazione e del territorio. E forse, proprio da questo valore è possibile ripar-tire per costruire il futuro di una provincia nata sì da una volontà imperiosa, ma che in democrazia la gente seppe ricostruire e rendere prospera nonostante tutto.

Campodimele, 27 luglio 2006 Castelforte, 6 ottobre 2006 SS Cosma e Damiano, 18 novembre 2006

Cisterna di Latina, 19 marzo 2007 Ponza, 14 aprile 2007 Priverno, 19 marzo 2008

Gaeta, 27 giugno 2008 Lenola, 10 ottobre 2008 Itri, 25 giugno 2009

Spigno Saturnia, 9 ottobre 2009 Minturno, 4 giugno 2010 Roccagorga, 3 ottobre 2010

Particolari delle opere in bronzo realizzate dalla Fonderia Marinelli di Agnone che hanno segnato le tappe del Percorso della Memoria.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - CAMPODIMELE, 27 LUGLIO 2006

Un nome simbolico: Maria. E le Altre. Sono le donne che nel 1944 subirono violenze inaudite e ripetute da par-te delle truppe del Corpo di

Spedizione Francese che nella metà di maggio di quel quinto anno di guerra riuscirono a sfondare la Linea Gustav proprio sugli Aurunci, apren-do così il varco per la conquista di Montecassino (da dove, nel frattem-po, i reparti tedeschi si erano ritirati) e la strada per Roma. A Maria e alle

altre donne dei monti Aurunci, Auso-ni e Lepini, vittime dei soldati del Ge-nerale Alphonse Juin, la Provincia ha voluto riservare la prima delle ceri-monie celebrative per il conferimento della Medaglia d’Oro al Merito Ci-vile al proprio Gonfalone al Comu-ne di Campodimele che con Lenola, Fondi ed altre località del territorio pontino divide il più alto numero di stupri nei confronti di una popola-zione inerme, già sottoposta a mesi di occupazione da parte tedesca,

bombardamenti indiscriminati da parte delle artiglierie e dell’aviazio-ne alleate. Per “Maria e le altre”, la Provincia di Latina, avvalendosi dei maestri d’arte della Pontificia Fon-deria Marinelli di Agnone, ha rea-lizzato una stele in bronzo collocata nella cerimonia del 27 luglio 2006 in piazza Municipio. Secondo i dati dell’Archivio Centrale dello Stato, furono più di duemila le donne pontine vittime delle violenze del Corpo di Spedizione Francese. Ma secondo la storiografia più re-cente, si tratta di un dato sottostimato rispetto a quello reale che è consi-derato di gran lunga più consistente. Ed è grazie proprio alla storiografia recente ed immune dai condiziona-menti della politica è stato possibile svelare le zone d’ombra che per tan-ti anni hanno avvolto queste vicende da un dolore intimo e profondo.

IL DOLOREDI MARIA E LE ALTRE

Le sofferenze della guerra sui volti di donne e bambini.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - CAMPODIMELE, 27 LUGLIO 2006

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La stele in bronzo composta di un bassorilievo alto circa 60 centimetri raffigurante una donna con bambina che tenta invano di sottrarsi alla ferocia dei goumiers. Sullo sfondo gli elementi identificativi del luogo, l’olmo secolare e la chiesa. Oltre al bassorilievo, la stele si compone di una targa sempre in bronzo con le iscrizioni e la dedica.

I rappresentati istituzionali del 2006: l’Arcivescovo di Gaeta Monsignor Pier Luigi Mazzoni; il Prefetto di Latina Alfonso Pironti; la Vice Presidente della Camera, Onorevole Giorgia Meloni (attuale Ministro della Gioventù); il Presidente della Provincia Armando Cusani; il Sindaco Aldo Lisetti (attuale delegato della Provincia alla Sicurezza Sociale).

«Con la stele a “Maria e alle Altre” - commenta il Pre-sidente Armando Cusani - la Provincia ha inteso privilegiare la testimo-

nianza, il ricordo, l’altra storia, quella che vide protagonista la popolazione civile e non gli eserciti. Le nuove gene-razioni comprendano cosa sia stata la guerra e contribuiscano con il loro im-pegno ad arginare i rivoli dell’odio che ancora scorrono nel nostro Paese, a consolidare la Pace e la democrazia, a bruciare i tempi perché in un giorno non molto lontano vincitori e vinti possano essere protagonisti, in nome di un mon-do più giusto e solidale, di un grande, caloroso abbraccio». «I giovani non potranno fare a meno di riflettere ed impegnarsi - aggiunge Li-setti sul significato della cerimonia - per costruire una società equa e rispettosa dell’altrui identità».

Il messaggio alle nuove generazioni

Il Presidente della Provincia Armando Cusani durante la lettura del discorso pronunciato a Campodimele.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - CASTELFORTE, 6 OTTOBRE 2006

UN MONUMENTOE UNA MOSTRAPER L’AQUILA RIBELLE

Castelforte, luogo in cui la Li-nea Gustav venne sfonda-ta determinando il ritiro da Montecassino dei paracadu-tisti tedeschi, è il luogo scelto

per la seconda tappa, venerdì 6 ot-tobre 2006, delle celebrazioni per il conferimento della Medaglia d’Oro alla Provincia. Un evento che ha reso omaggio al giovane ufficiale dell’Aeronautica scomparso in com-battimento sul fronte greco-albane-se: Alfredo Fusco, Tenente Pilota del 154° Gruppo Caccia Terrestri, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria, attraverso l’inaugu-razione di un monumento e di una mostra dedicati.

Il centro collinare aurunco, che in-sieme a Santi Cosma e Damiano formavano un Comune unico, ri-mase sotto attacco alleato per otto mesi, finché l’11 maggio 1944, le truppe algerine del Corpo di spe-dizione francese non riuscirono a espugnare con ripetuti assalti e scontri all’arma bianca quella che i tedeschi definirono la “Piccola Cas-sino”. Oltre alla torre medioevale, non rimase nulla in piedi. Poco prima dell’attacco finale, gran parte degli abitanti furono trasferiti nei paesi del nord dove trovarono calore e cibo. Quei pochi che riuscirono a passare il fronte, furono trasferiti in centri del sud dove condussero una vita diffi-cile, altri ancora finirono nei campi di concentramento in Germania e alcuni di loro non sono più tornati. Bilancio finale: un paese raso al suolo, quasi mille morti su cinque-mila abitanti. E un riconoscimento postumo: la Medaglia d’Oro al Va-lor Civile al Gonfalone del Comune. Stesso riconoscimento anche a Santi Cosma e Damiano.

Un paese raso al suolo, quasi 1000 morti su 5.000 abitanti e un riconosci-mento postumo: la Medaglia d’Oro al Valor Civile al Gonfalone del Comune

Il Tenente Alfredo Fusco, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - CASTELFORTE, 6 OTTOBRE 2006

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Il monumento, collocato in piazza della Medaglia d’Oro, consiste in un bassorilievo in bronzo montato su una base di travertino che al centro è ornata di parte di una semiala messa a disposizione dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore Aeronautica diretto dal Col. Euro Rossi. Sui due lati, i loghi del 154° Gruppo impressi sulle carlinghe dei Fiat G50 “Freccia” (una gallina bionica trafitta da una freccia) ieri, sui caccia-bombardieri Tornado (un diavolo rosso ghignante) oggi, carico di simbolismo e di monito.

Alfredo Fusco era un “ragazzo del Rex”, il corso d’acca-demia al quale Fusco partecipò insieme a tanti altri co-raggiosi giovani: metà di loro è morta in guerra. Figlio di Sebastiano (Colonnello dell’Esercito) e di Marianna Fusco, due fratelli maggiori (Matteo, avvocato, Olderico,

Ufficiale di artiglieria), nato su una nave diretta a Tripoli (Libia) il 5 luglio 1915 dove la famiglia aveva seguito il padre di stanza nella colonia, Alfredo Fusco frequentava abitualmente la casa di Castelforte ubicata sulla strada centrale del paese che oggi è intitolata a lui. Una passione incontenibile per il volo. La mattina del 20 febbraio del 1941, il tenente Fusco decollò dall’aeroporto di Devoli insieme alla formazione comandata dal Maggiore Angelo Mastragostino per una missione di scorta al IV e all’VIII Corpo nella zona di Klisura, quando ecco apparire 30 caccia Gloster (inglesi) e P.Z.L. (greci). Il diario storico del 154° descrive un “combattimento furioso” durante il quale, la squadriglia di Fusco riuscì ad abbattere “10 P.Z.L. e 8 probabil-mente”. Lui, pur ferito, se la cavò egregiamente, ma il suo G.50, già ridotto male dai colpi delle mitragliatrici avversarie risultò in-servibile dopo l’atterraggio. Al pomeriggio, Fusco, era in turno di riposo in infermeria, quando ecco comparire sulla verticale di Berat 18 bombardieri inglesi “Bristol Blenheim” scortati da sei temibilissimi caccia hurricanes dell’80° Raf comandati dal Lt. John Marmaduke Pattle, detto “Picchiatello”, un asso della R.A.F. (primo in classifica per abbattimenti). Erano le 15.35. Scattato l’allarme, Fusco si precipitò sulla pista fangosa, balzando sul primo G.50 disponibile, quello del comandante di squadriglia. Dalla motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare, si deduce che Fusco decollò per primo per attaccare i Blenheim battendosi come un leone, ma l’ingaggio del combattimento con i sei hurricanes di scorta per consentire ai compagni di prende-re quota e scompaginare la formazione nemica avrebbe avuto esiti letali per Alfredo Fusco. Dopo aver abbattuto un caccia e un bombardiere inglese, pro-prio Pattle aprì il fuoco dei sei caccia inglesi contro l’aereo ita-liano che esplose in volo: il corpo carbonizzato di Alfredo Fusco sarebbe stato poi rinvenuto sul greto del fiume Devoli.

Alfredo Fusco(1915-1941)

Il Picchetto d’Onore dell’Accademia Aeronautica.

La mostra dedicata ad Alfredo Fusco a cura della Provincia di Latina e dell’Archivio di Stato di Latina.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - SS COSMA E DAMIANO, 18 NOVEMBRE 2006

Santi Cosma e Damiano, terza tappa delle celebrazioni, 18 novembre 2006. Il Presidente della Provincia ha inteso onorare, sia la cit-

tadina di Santi Cosma e Damiano, sia l’Arma dei Carabinieri, intitolan-do la locale Caserma al carabiniere

Angelo Di Tano, nativo della cittadi-na aurunca, e decorato di Medaglia d’Argento al Valore Militare alla memoria. Il ricordo per l’elevato tributo di vite durante la seconda guerra mondiale è stato celebrato nel giorno dell’an-niversario della morte dell’eroico

carabiniere.Il Ministero della Difesa non ha tar-dato a firmare il Decreto di intito-lazione su iniziativa del Presidente Cusani, in armonia con il progetto del Colonnello Domenico Libertini, Comandante provinciale dei Cara-binieri di Latina.

IL CARABINIERECHE ACCAREZZÒSOLO UNA VOLTALA SUA BAMBINA

Il carabiniere Angelo Di Tano, Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - SS COSMA E DAMIANO 18 NOVEMBRE 2006

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Il Presidente della Provincia Armando Cusani consegna alla figlia di Angelo Di Tano un bassorilievo raffigurante il papà.

Di Tano perse la vita nella località di Guri i Capit (Albania) il 18 novembre 1940. Dal Diario Storico del Comando superiore Forze Armate Albania-Comando Superiore Cara-binieri Reali: “18 novembre 1940. Il nemico

preme fortemente su tutto il fronte. Coriza è già sot-to il tiro delle artigliere di medio calibro. La popo-lazione italiana e gran parte di quella musulmana evacuano la città. Il 3° Battaglione Carabinieri Reali (Ten. Col. Contadini) parte autocarrato per Tepeleni. Giunge a Tirana, per via aerea, metà della 2^ com-pagnia del 2° Btg.CC.RR. mobilitato (magg. Di Dato Antonio). Il Gen. Agostinucci, alle ore 13.00 parte in aereo per Roma chiamatovi dal Duce per conferire. Vengono soppresse le stazioni di Delvinaki, Vostina, Ariniosta, Viseni, Argiroconi e Kastagnani della Te-nenza di Delvinaki.Il nemico attacca violentemente la posizione di Guri i Capit tenuta dalla 2^ compagnia del Battaglione Carabinieri Reali d’Albania. Il combattimento, con alterne vicende, dura tutto il giorno. Sull’imbrunire il nemico riesce a serrare sotto, ma viene ribattuto dal fuoco preciso delle armi automatiche.Il Carabiniere Di Tano, estremo difensore dell’ala sinistra, mentre falciava il nemico, colpito in pieno da una bomba di mortaio muore con la sua arma infranta. Tempo bello.Il Colonnello Addetto Gino Riccioni”. Di Tano lasciò la moglie ed una figlia di pochi mesi, Antonietta che, attualmente, vive ad Oakland - California e conserva la Medaglia d’Argento del padre. Nel giugno del 1940 i Superiori concessero a Di Tano una breve licenza per conoscere la bambina appena nata. Fu la prima e l’ultima volta in cui Di Tano vide Antoniet-ta. Nonostante le ricerche effettuate, non è noto il luogo di sepoltura del Carabiniere. Forse è ancora in Albania.

Angelo Di Tano(1907-1940)

La stele in bronzo dedicata a Di Tano.

Lo scoprimento della targa di intitolazione della Caserma dei Carabinieri.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - CISTERNA DI LATINA, 19 MARZO 2007

Cisterna di Latina, epicentro del Fronte Anzio-Littoria-Cisterna-Aprilia e simbolo di un esodo che coinvolse diversi altri cen-tri del territorio, è la quarta

tappa del percorso della memoria. Il tributo della città durante la guerra è stato elevato: l’abitato raso al suo-lo per il 90 per cento, attività econo-miche distrutte e 500 morti. La cerimonia si è svolta il 19 marzo del 2007, nel giorno del 63° anni-

versario dell’esodo cisternese, quan-do il comando d’occupazione tede-sca ordinò di sfollare la città entro 24 ore. Quattromila persone che per 125 giorni avevano trovato rifugio nelle grotte, vennero evacuate sotto la minaccia delle armi. Madri ven-nero separate dai figli, si dispersero affetti e speranze.La Provincia ha voluto quindi rendere omaggio a Cisterna, alla sua gente, ai suoi caduti riconoscendo in essa il

simbolo di un esodo che coinvolse in modo quasi totale diversi altri centri del territorio. La città di Cisterna venne decorata di Medaglia d’Argento al Valor Ci-vile l’8 luglio 1959 con la seguente motivazione: «Con animo fierissimo sopportava numerosi bombarda-menti che causavano morti e di-struzioni, traendo civile esempio di estremo coraggio e di devozione alla Patria».

L’ESODO DEI QUATTROMILALa Bandiera d’istituto della Scuola Nautica della Guardia di Finanza di Gaeta.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - CISTERNA DI LATINA, 19 MARZO 2007

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«Il monumento è dedicato alla comunità di Ci-sterna quale simbolo delle comunità della pro-vincia di Latina - ha detto il Presidente Cusani - che furono costrette sotto la minaccia delle armi a trovare rifugio altrove. Un omaggio alla gente comune che si rese protagonista di una vera e propria resistenza civile, agli eroi di ogni gior-no, agli eroi senza armi che con grande abne-gazione hanno saputo ricostruire la città». «La Medaglia d’Oro della Provincia è un po’ anche nostra. La popolazione di Cisterna ha sopportato lutti, distruzione e grandi sofferenze - ha aggiunto l’allora sindaco Mauro Carturan - Cisterna con sacrifico, dolore, operosità ed orgoglio è saputa rinascere dalle sue ceneri a dimostrazione che il coraggio della vita prevale oltre ogni dolore».

La Fanfara della Legione Allievi della Guardia di Finanza di Bari.

Il lancio di un paracadutista dell’Aero-Club “Camillo La Rosa” e “Mauro Morello” di Latina.

La stele in bronzo, 60x70cm, rappresenta i bombardamenti che rasero al suolo la città di Cisterna durante il secondo conflitto mondiale.

Il parroco Don Giancarlo Masci, il Sindaco e il Prefetto di allora Mauro Carturan e Alfonso Pironti, il Presidente Armando Cusani.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - PONZA, 14 APRILE 2007

Dopo aver toccato i luoghi simbolo dove cadde la Linea Gustav e dove furono più cruenti e impietosi i com-battimenti sul fronte Anzio-

Littoria-Cisterna-Aprilia, la quinta tappa sbarca a Ponza. L’isola è il

luogo che con Ventotene ha condi-viso il lungo e angusto primato del confino e la presenza di sinceri de-mocratici come Sandro Pertini, Pie-tro Nenni, Giorgio Amendola, Lelio Basso, Giuseppe Romita finché la legge del contrappasso non impose

a Benito Mussolini di esservi desti-nato, anche se per breve periodo, all’indomani del 25 luglio 1943 e del suo arresto. Dopo aver toccato i luoghi simbo-lo dove cadde la Linea Gustav e dove furono più cruenti e impietosi i combattimenti sul fronte Anzio-Littoria-Cisterna-Aprilia, la quinta tappa sbarca a Ponza.«Ponza - commenta il presidente Cusani - è il luogo dal quale partì alla volta di Ventotene il piroscafo “Santa Lucia” spezzato in due da un siluro e affondato in pochi mi-nuti poco prima di attraccare nel-l’Isola d’Europa, con il suo carico

IL SANTO DAL CAPPELLO PIUMATO, MARIO MUSCO

A sinistra: la stele in bronzo dedicata al Tenente Mario Musco, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.In alto: il Presidente della Provincia Armando Cusani consegna un bassorilievo in bronzo, commemorativo della Medaglia d’Oro al Merito Civile al Gonfalone della Provincia di Latina al Gen. B. Vincenzo Iannuccelli, Comandante della Brigata Bersaglieri Garibaldi.Sopra: la Mostra dedicata al “Santo dal cappello piumato”, curata dalla Provincia di Latina e dall’Archivio di Stato con la collaborazione della famiglia Musco e del Museo Nazionale dei Bersaglieri.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - PONZA, 14 APRILE 2007

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di umanità e di speranze annunciando alla nostra comunità che la guerra immaginata lontana era in realtà alle porte e nell’arco di un anno non avrebbe risparmiato nessu-no dei centri della provincia, radendone al suolo totalmente alcuni, per il 90 per cento molti altri, parzialmente la parte restante. Ma Ponza è anche l’esempio di personaggi di storia patria che, in questo percorso del ricordo e della testimonianza, abbiamo a lungo cercato e trovato per indicare ai gio-vani stili di vita e patrimoni di valori che aiutino loro a comprendere e a radicare nell’animo cosa siano il senso del dovere, l’onestà e l’onore personale, la lealtà ver-so gli altri e lo Stato, l’amore per l’Italia, quali diritti, quali doveri abbia un cittadino dinanzi al Paese in cui è nato e come quel personaggio di storia patria in realtà espri-ma significati e valori che non sono andati perduti nella società del profitto e della co-municazione frettolosa o distratta e che trovi rinnovati in quanti di quel giovane, nato a Ponza nel 1912, proseguono nel presente, sul suolo nazionale o sullo scacchiere inter-nazionale dove sono stati spesso impiegati e continueranno ad esserlo nell’immediato futuro, il senso dell’appartenenza allo stori-co corpo protagonista della breccia di Porta Pia, i valori di ardimento, di semplicità, di altruismo che sono valsi a loro la simpatia e l’affetto di un popolo intero: il Tenente dei Bersaglieri Mario Musco, ieri; i fanti piu-mati della Brigata Bersaglieri “Garibaldi” oggi».

La Fanfara della Brigata Bersaglieri Garibaldi.

Laureatosi ad appena 21 anni, prima di prestare servizio nel 1°, 2° e 5° reggimento Bersaglieri, il giovane ufficiale ponzese Mario Musco vinse due concorsi pubblici come funzionario di polizia prima e poi come funzionario di prefettura a Firenze dove conseguì, ad appena 26 anni, il grado di Primo Segreta-

rio. Da ufficiale dei Bersaglieri, suscitò nei superiori e nei fanti piu-mati alle sue dipendenze sentimenti di grande rispetto e stima, si distinse sul fronte greco nelle battaglie per il Ponte Kalamas e per la rotabile di Argirocastro. Perse la vita nella battaglia di Cippo 33 a Borgo Tellini all’età di 28 anni.Al Museo Storico dei Bersaglieri di Roma sono custoditi, con la Me-daglia d’Oro al Valor Militare, le due croci di guerra, di cui una tede-sca, e quella di cavaliere, la sciabola, tante immagini e lettere, lettere di Mario alla famiglia: lettere su Mario di chi lo conobbe e visse accanto a lui ogni giorno come il bersagliere Zeghini, l’operaio del Genio militare Egidio Lavoratori che apprese dai bersaglieri “che il Tenente Musco era l’ufficiale più amato di tutto il battaglione, pianto da ufficiali e soldati, perché era un valoroso come ufficiale, un ange-lo come uomo”, il cappellano del reggimento, Don Bordignon che, nelle funzioni religiose indicava il giovane ufficiale di Ponza come “un Santo Eroe che aveva scritto una delle più belle pagine nella storia della Patria. I suoi bersaglieri lo adoravano come un Dio”.

Mario Musco (1912-1940)

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - PRIVERNO, 19 MARZO 2008

IL SACRARIO DEI DECORATIG

li otto cippi collocati nell’area del centro storico del comu-ne di Priverno, “Il Sacrario dei Decorati”, sono dedicati ad altrettanti militari e parti-

giani della prima e seconda guerra mondiale decorati per azioni esem-plari sia sul piano del coraggio che dell’altruismo. Priverno, Città d’Arte insignita di Medaglia d’Argento al Merito Civile, è la quinta tappa del viaggio commemorativo intrapreso dalla Provincia di Latina. La cerimonia si è svolta il 19 mar-zo 2008 in Piazza Martiri d’Un-gheria - Via Torretta Rocchigiana, giorno in cui sono stati posizionate

le otto pietre recanti le iscrizioni alla memoria di: Salvo D’Acquisto, Vice Brigadiere nei Carabinieri, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria - II guerra mondia-le; Vittorio Premoli, Fante del 57° Reggimento Fanteria Motorizzata “Abruzzi”, Medaglia d’Oro al Va-lor Militare - II guerra mondiale; Arturo Paglia, Capitano dell’81° Reggimento Fanteria “Torino”, plu-ridecorato di varie campagne e della guerra di liberazione e de-corato di Medaglia d’Argento al Valor Militare; Antonio Coletta, Te-nente del 10° Reggimento Artiglie-ria “Asfedio”, Medaglia d’Argento

al Valor Militare alla Memoria - I guerra mondiale; Arnaldo Carfa-gna, Sottotenente 12° Reggimento Bersaglieri, Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria - I Guerra Mondiale; Antonio Aresu, Partigiano, Medaglia d’Argen-to al Valor Militare alla Memoria - II Guerra Mondiale; Ercole Mar-tellini, Maresciallo Maggiore del Genio, Medaglia d’Argento al Valor Civile alla memoria - 1937 Africa Orientale Italiana; Genna-ro Ruggero, Sottotenente del 57° Reggimento Fanteria Motorizzata “Abruzzi”, Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

A passo di corsa, la Compagnia d’Onore dell’8° Reggimento Bersaglieri (Brigata Garibaldi) rende gli onori alle autorità.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - PRIVERNO, 19 MARZO 2008

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Locandina della mostra “Piumetti nella Storia” promossa dalla Provincia e dal Comune di Priverno in collaborazione con lo Stato Maggiore dell’Esercito e il Comando Militare Centrale e curata dal Museo Storico dei Bersaglieri di Roma.

Alla cerimonia di Priverno era presente la Fanfara della Brigata Bersaglieri “Garibaldi” e una compa-gnia dello storico e glorioso 8° Reggimento Bersaglie-ri che della stessa Brigata è una delle componenti es-senziali d’arma base. Insieme al resto della “Grande Unità”, subito dopo le celebrazioni, i Bersaglieri del-la “Garibaldi” sono tornati in Libano per una nuova missione di Pace, dopo l’Iraq e tutte le altre compiute positivamente in quasi vent’anni di attività altamente operativa. E in vista del nuovo impegno, il Presidente della Provincia, Armando Cusani, ha consegnato al Comandante della Brigata “Garibaldi”, Generale Vin-cenzo Iannuccelli, una campana da campo con sopra inciso il monito “dove Pace non c’è, perché Pace ci sia” che accompagnerà la Grande Unità in ciascuna delle missioni che essa effettuerà in futuro, per sotto-lineare il taglio e il messaggio che la Provincia di La-tina aspira a diffondere e radicare ovunque con il “Il Percorso della Memoria”, nonché il ruolo altamente umanitario dei soldati italiani dislocati in regioni lon-tane e tormentate da conflitti armati. La “Campana delle Missioni di Pace” è stata posizionata nel piaz-zale del Comando della Joint Task Force Lebanon in Tibnin, accanto alle bandiere dell’O.N.U., dell’Italia e degli altri Paesi (Francia, Ghana, Corea, Slovenia) che contribuiscono alla nostra Task Force.

Il Comandante della Brigata Bersaglieri Garibaldi accanto alla “Campana delle Missioni di Pace” donata dal Presidente della Provincia Armando Cusani, posizionata nel piazzale del Comando Joint Task Force Lebanon (UNIFIL) - Tibnin (Libano).

La stele in bronzo che precede il Sacrario dei Decorati. Essa raffigura otto colombe, simbolo di pace, in volo sullo sfondo delle macerie dei bombardamenti subiti da Priverno nei primi mesi del 1944.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - GAETA, 27 GIUGNO 2008

La città costiera di Gaeta è stata scelta per la settima tappa delle celebrazioni, svolte il 27 giugno 2008, sia perché punto nevral-gico della Linea Gustav che si

estendeva fino ad Ortona (Adriatico), sia per rendere omaggio alla Marina Militare italiana, istituita ufficialmente il

primo aprile 1861, a pochi giorni dal-la proclamazione del Regno d’Italia, ma di fatto già costituita il 13 febbraio 1861, giorno della capitolazione della piazzaforte borbonica di Gaeta, sotto le mura della quale aveva avuto il bat-tesimo del fuoco. Dunque, un evento che cade alla vigilia del 150° anniver-

sario del Corpo. Le figure-simbolo del-la marineria di Gaeta commemorate sono: il Guardiamarina Osservatore Alfonso Di Nitto e il marò Osvaldo Uttaro, entrambi decorati di Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memo-ria. A ricordo dei due caduti la Provin-cia ha posizionato una stele in bronzo sul muro di cinta della Capitaneria di Porto di Gaeta. «Far conoscere ai nostri giovani la sto-ria di Di Nitto ed Uttaro - commenta il Presidente della Provincia, Armando Cusani - contribuirà a far capire a loro il significato di parole come unità, al-truismo, dovere, lealtà, senso dello Sta-to e rispetto delle sue istituzioni e delle loro regole e quale importanza esse devono avere in una società che quei valori deve recuperare in politica, nel-la scuola, nel lavoro, nella società».

SIMBOLI DI MARINAICORAGGIOSI, OSVALDO UTTARO E ALFONSO DI NITTO

La Banda della Marina Militare.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - GAETA, 27 GIUGNO 2008

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Il Guardiamarina Osservatore Di Nitto aveva venticinque anni quando a bordo del suo idrovolante “Cant 506 B-Airone” della 186^ Squadriglia Ricognizione Marittima non fece più ritorno da una missione conseguente alla Prima Battaglia della Sirte e venne dato per disperso nei

cieli di Malta: Era il 18 dicembre 1941. La motivazione della medaglia conferito a Di Nitto: “Nelle numerose esplorazioni a grande raggio, di fronte ad ogni rischio, dimostrava doti esemplari di combattente ed elevata capacità professionale - Cielo del Mediterraneo, luglio 1940-agosto 1941”

Alfonso Di Nitto (1915-1941)

Osvaldo Uttaro, perse la vita a 21 anni dopo essersi imbarcato nel sommergibile “Caracciolo”. La moti-vazione della Medaglia d’argento: “Imbarcato su sommergibile sottoposto in immersione a caccia ac-canita e costretto ad emergere per mancanza d’aria

di riserva, nel corso della successiva manovra per l’autoaf-fondamento dell’unità perseguita dall’avversario, essendo già in mare per il sopravvenuto ordine di abbandonare il battello, tornava volontariamente a bordo per assicurare il salvataggio di un suo compagno. Consentiva così a questi di mettersi in salvo, mentre egli trovava morte gloriosa, lascian-do esempio di eccezionale spirito di cameratismo e sprezzo del pericolo - Acque di Bardia, Dicembre 1941”.

Osvaldo Uttaro (1919-1941)

La stele in ricordo del Guardiamarina Oss. Alfonso Di Nitto e del Marò Osvaldo Uttaro.

Il Vice Presidente della Camera Onorevole Rocco Buttiglione passa in rassegna la Marina Militare e il Picchetto d’Onore.

L’alzabandiera.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - LENOLA, 10 OTTOBRE 2008

Lenola è stata scelta per l’otta-va tappa del “percorso delle Memoria”, svolta il 10 otto-bre del 2008, per ricordare la figura di Mario Rosario

Liguori, sergente del 7° Reggimen-to scomparso in combattimento il 24 novembre del 1940 sul fronte greco e decorato di Medaglia di Bronzo al valor Militare (alla me-

moria) e rendere omaggio alla cit-tadina ausone insignita nel 2004 di Medaglia d’Oro al Merito civile con la seguente motivazione: «Pic-colo Comune di poche migliaia di abitanti, occupato dalle truppe tedesche impegnate a difesa della linea Gustav, subì un violentissimo bombardamento che causò la mor-te di cinquantotto civili e numerosi feriti. I sopravvissuti, costretti al-l’evacuazione, dovettero trovare rifugio nelle campagne circostan-ti. Con l’arrivo degli alleati il pae-se dovette registrare centinaia di atti di violenza su donne e uomini da parte delle truppe marocchine. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio e di amor patrio».

L’ULTIMA CARICADEL LANCIERE DI LENOLA, MARIO ROSARIO LIGUORI

Gli onori dello squadrone d’Onore del Reggimento «Lancieri di Montebello» (8°) al Segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera On. Fontana.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - LENOLA, 10 OTTOBRE 2008

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Nella cerimonia di Lenola è sta-to individuato il Sergente dei Lancieri Mario Rosario Liguori quale anello di congiunzione con le vicende della popola-

zione locale, ritenendo di colmare un vuoto nella storia dei nostri paesi at-traversati dalla guerra perché poco o nulla si sa di cosa accadde ai giovani dei vari centri della provincia chiamati alle armi e inviati sui vari fronti di com-battimento. Liguori venne decorato con Medaglia di Bronzo al Valor Militare

con la seguente motivazione: «Durante un contrassalto, per sventare una mi-naccia sul fianco di un reparto, si re-cava allo scoperto con un fucile mitra-gliatore, riuscendo a proteggere i pochi uomini della squadra impegnati nella lotta, Fatto segno a tiro di mitragliatrice a brevissima distanza, cadeva mortal-mente sulla propria arma - Costone di Scalo di Sajada (Fronte Greco), 24 no-vembre 1949». Insieme a Liguori, l’omaggio della Pro-vincia alla storia contemporanea di Le-nola, dove circa 60 persone persero la vita e moltissimi cittadini rimasero feriti in un bombardamento aereo diretto a colpire le truppe tedesche che proprio a ridosso del santuario avevano il loro comando per contrastare l’offensiva del Corpo di Spedizione Francese verso Pico, Vallecorsa, Pastena. Gli scontri furono violenti e la popola-zione civile trovò rifugio nelle campa-gne circostanti cercando di nascondere gli uomini durante i frequenti rastrella-menti tedeschi alla ricerca di persone valide da impiegare nei lavori per for-tificare la Linea Gustav o da avviare al lavoro coatto in Germania. Poi l’arrivo delle truppe coloniali del C.E.F. e l’on-data di stupri per Maria e le altre: la pagina più ignobile scritta dagli Alleati ai danni della popolazione civile.

Mario Rosario Liguori(1918-1940)

La musica d’ordinanaza della Brigata Meccanizzata “Granatieri di Sardegna”.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - ITRI, 25 GIUGNO 2009

IL PARACADUTISTA CHE DIVENNE SINDACO,DOMENICO DE SPAGNOLIS

Itri, 25 giugno 2009, nona tappa del percorso della memoria. La cittadina aurunca del su pontino, insi-gnita nei primi anni sessanta di Medaglia di Bronzo al valor civile, è stata scelta per aver dato i natali a Domenico De Spagnolis, Sottotenente del I Battaglione

Arditi-Paracadutisti, decorato di Medaglia di Bronzo al valor Militare (e di due croci di guerra) con la seguente motivazione: “Volontario per una rischiosa missione di guerra, veniva aviolanciato nelle retrovie nemiche. Alla testa di un nucleo di patrioti eseguiva numerosi, audaci colpi di mano contro presidi e linee di comunicazione del-

l’avversario, infliggendogli gravi perdite ed intralciando-gli gravemente i movimenti. Partecipava volontariamente ad alcuni fatti d’arme durante uno dei quali rimaneva ferito distinguendosi per aggressività e sprezzo del peri-colo. Zona di Vittorio Veneto, 9 marzo-1° Maggio 1945”. Insieme a De Spagnolis, l’omaggio della Provincia alla sto-ria contemporanea di Itri, dove tantissime persone persero la vita (solo 60 il giorno 12 dicembre 1943 nella distruzio-ne del Mulino Mancini) in 56 bombardamenti aerei e 14 navali prima che i fanti dell’88^ Divisione americana Blue devils, il 19 maggio 1944, liberassero il paese.

La Compagnia composta da finanzieri allievi mare dell’8° Corso “Sottobrigadiere Amedeo De Janni” della Scuola Nautica della Guardia di Finanza.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA ITRI, 25 GIUGNO 2009

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La cerimonia ha avuto luogo in Piazza Incoronazione dove la Provincia ha voluto rendere omaggio al militare dedican-dogli una stele in bronzo. In questa come nelle altre cerimo-nie, la Provincia ha individuato la figura di un militare quale anello di congiunzione con le vicende della popolazione locale, ritenendo di colmare un vuoto nella storia dei nostri paesi attraversati dalla guerra perché poco o nulla si sa di cosa accadde ai giovani dei vari centri della provincia chia-mati alle armi e inviati sui vari fronti di combattimento.«Spesso - spiega il Presidente Armando Cusani - questi giovani sono solo un nome e cognome di cui nessuno sa.

Invece, sono storie personali e di soldati che insegnano a capire cosa sono il dovere, la responsabilità, la lealtà ver-so il Paese, l’onore: esempi importanti per i nostri giovani da tradurre nella vita di ogni giorno motivando in loro un impegno costante per la pace, la libertà e la democrazia. Domenico De Spagnolis, senza nulla togliere ad altri strani che si fecero onore nella seconda guerra mondiale, incar-na nel tempo la continuità di questi valori anche perché fu uno stimato educatore e dedicò tredici anni della sua carriera da consigliere comunale, assessore e Sindaco alla ricostruzione di Itri».

Alla figura del Sottotenente De Spagnolis, la Provincia ha dedicato una stele in bronzo della Fonderia Marinelli di Agnone montata su un blocco di marmo bucciardato e collocata all’interno dell’area del Monumento ai caduti.

La Fanfara della Legione Allievi della Guardia di Finanza di Bari.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - SPIGNO SATURNIA, 9 OTTOBRE 2009

TRA CEFALONIA E KOS,IL RICORDO DEI CADUTI IN GRECIAE

rasmantonio Cocomello aveva una moglie e un figlio (Luigi) di pochi mesi quando, poco dopo l’8 settembre 1943, si perse ogni traccia di lui nelle battaglie che dal successivo 13 settembre infuriarono tra i militari della Divisione Acqui e le truppe alpine tedesche del-

la Divisione “Edelweiss” che imponevano una resa senza condizioni: disperso. Era un caporale del 17° reggimento fanteria Acqui, arruolato nel 1942, dopo aver prestato ser-vizio di leva nell’aeronautica militare. La vicenda umana e militare di Erasmantonio Cocomello, ha offerto alla Provincia di Latina un valido motivo per ri-servare alla sua cittadina natale, Spigno Saturnia, un tri-buto per i morti (militari e civili) e le distruzioni (98 per cento dell’abitato) patite tra il settembre 1943 e il giugno del 1944 quando la Linea Gustav venne investita da due grandi offensive, frequenti bombardamenti aerei e can-noneggiamenti che misero a dura prova la popolazione civile. La decima tappa del Percorso della Memoria, che

ha avuto luogo in Piazza del Municipio il 9 ottobre 2009, ha rivestito un carattere di particolare solennità perché la Provincia ha esteso la propria testimonianza a tutti i caduti e dispersi della Divisione Acqui a Cefalonia e ai 103 uffi-ciali della Divisione “Regina” che, rifiutando di rinnegare il proprio giuramento di fedeltà all’Italia, vennero passati per le armi dai tedeschi nell’Isola di KOS (Coo, in italiano): le salme di 66 di loro sono state ritrovate, le altre sono ancora nelle otto fosse della salina di Linotopi. La maggior parte degli ufficiali non aveva ancora compiuto 28 anni. Per sot-tolineare l’evento la Provincia ha donato due “Campane del Ricordo” successivamente collocate a Cefalonia e Kos, e ha scoperto la stele in bronzo collocata nella piazza del Municipio. Insieme a Erasmantonio Cocomello e a tutti gli altri militari della Divisione Acqui che non fecero più ritor-no da Cefalonia, il Presidente Cusani, nel suo discorso ha ricordato tutti gli altri militari pontini che risultano dispersi in quell’isola greca.

La Bandiera di Guerra del 17° Reggimento Addestramento Volontari “Acqui”.

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17° REGGIMENTO FANTERIA ACQUICOCOMELLO ERASMANTONIO, Caporale, nato a Spigno Saturnia il 01.06.1916, disperso. DE MEO GIACOMO, Soldato, nato a Formia il 30.10.1916, disperso. CIAN-FONI GIOVANNI, Soldato, nato a Roccamassima il 23.06.1916, disperso. MALLOZZI GIUSEPPE, Caporal Maggiore, nato a Castelforte il 05.01.1923, disperso. MELONI ERCOLE, Soldato, nato a Cisterna di Latina, il 15.09.1913, disperso. PALLADINI ADELMO, Soldato, nato a Prossedi il 20.02.1912, caduto. RAIMONDI GIUSEPPE, Caporal Maggiore, nato a Sezze il 05.06.1915, disperso in combattimento il 08.09.1943 a Cefalonia. TRANO SALVATORE, Caporal Maggiore, nato a Formia il 01.01.1914, disperso.18° REGGIMENTO FANTERIA ACQUIMANCINI GIUSEPPE, Soldato, nato a Terracina il 27.08.1912, disperso in prigionia. MANCINI TOMMASO, Soldato, nato a S. Felice Circeo il 04.08.1917, disperso. RO-SETTA AMATO, Sergente Maggiore, nato a Roccamassima il 15.07.1921, caduto. SINAPI RAFFALE, Soldato, nato a Itri il 04.03.1913, caduto. VELLUCCI ANTONIO, nato a Gaeta il 05.11.1913, caduto.33° REGGIMENTO ARTIGLIERIA ACQUIPECORARO ALFIO, Caporal Maggiore, nato a Cisterna di Latina il 12.01.1913, cadu-to. CIPOLLA GENESIO, Artigliere, nato a Sonnino il 12.09.1923, disperso.317° REGGIMENTO FANTERIA ACQUIARZANO QUIRINO, Soldato, nato a Itri il 07.08.1923, deceduto in prigionia.MARINA MILITARECAPOLINO SALVATORE, 2° Capo, nato a Formia il 22.08.1912, caduto.7° BATTAGLIONE CARABINIERILA ROCCA MICHELE, nato a Minturno il 14.04.1917, morto in prigionia.REPARTI ED ENTI VARICHIOMINTO UBALDO, Soldato, nato a Cori il 21.05.1923, disperso.

Nella seconda parte della cerimonia il Gonfalone di Spigno Saturnia è stato insignito della Medaglia D’Argento al Merito Civile con la seguente motiva-zione: «Centro strategicamente importante posto sulla linea Gustav, fu oggetto di violenti rastrellamenti da parte delle truppe naziste e selvaggi bombardamenti che provocarono numerose vittime civili e la totale di-struzione dell’abitato. La popolazione fu costretta ad abbandonare i propri beni e trovare rifugio in mon-tagna, tra stenti e sofferenze. Con l’arrivo degli alleati il paese dovette registrare, poi, alcuni atti di efferata violenza su concittadine da parte delle truppe maroc-chine. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio». Spigno Saturnia 1943-1944. La moti-vazione è stata incisa su una targa in marmo, opera dello scultore Giuseppe Lombardi, donata dal Presi-dente Cusani al Comune di Spigno Saturnia.

In occasione delle celebrazioni di Spigno Saturnia è stata inaugurata la mostra “Tra Cefalonia e Kos. La tragedia della Fanteria italiana nelle isole greche”. La mostra, allestita nella scuola di Piazza Dante, è stata articolata in 12 pannelli allo scopo di illustrare le vicende della divisione Acqui dalle sue origini, sino alle battaglie di Cefalonia del settembre 1943. La mostra è curata dalla dottoressa Ada Balestra della Pro-vincia di Latina. Nel giorno dell’evento sarà inoltre distribuito il libro: “DI-VISIONE ACQUI: CRONACA DI UNA TRAGEDIA - Ce-falonia, settembre 1943”, edito dalla Provincia di Latina. L’autore è Ciro Maddaluno. Coordinamento editoriale di Domenico Tibaldi e Ada Balestra. Il libro è tratto dalla tesi L’eccidio della Divisione Acqui a Cefalonia-Settembre 1943 con la quale, nell’Anno Accademico 2003-2004, il Tenen-te Colonnello Ciro Maddaluno, ha conseguito la Laurea in Scienze Politiche presso l’Università di Trieste.

Il Presidente della Provincia ha consegnato due Campane del Ricordo che sono state successivamente collocate a Cefalonia e Kos.

La stele in ricordo di Erasmantonio Cocomello.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - MINTURNO, 4 GIUGNO 2010

QUELLE DODICI GAVETTEDI GHIACCIO DISPERSE IN RUSSIAL’

undicesima tappa si è svolta il 4 giugno 2010 in uno dei luoghi più belli e suggesti-vi del litorale di Scauri: Largo Monte d’Ar-gento, intitolata per l’occasione Piazza Divisioni di fanteria “Pasubio” e “Torino”.

L’evento è stato dedicato ai dodici militari di Min-turno caduti o dispersi in Russia. «Per la Provincia, Minturno è l’undicesima tappa del “Percorso della Memoria” - ha detto il Presidente Armando Cusani nel suo discorso - ed è soprattutto il momento in cui l’intera popolazione della Provin-cia rappresentata dal nostro Gonfalone fregiato di Medaglia d’Oro rende omaggio alle sofferenze e alle distruzioni che questo paese subì ad opera dei tedeschi e degli alleati in quegli otto mesi di guerra che dal settembre 1943 al maggio 1944 trasforma-no questi luoghi in una terra di nessuno di diffici-le sopravvivenza per soldati e civili. Rastrellamenti, fucilazioni sommarie, bombardamenti aereonavali, cannoneggiamenti terrestri fecero scempio del centro di Minturno, di Scauri, Tufo, Tremensuoli, Solacciano,

Pulcherini, Colle San Martino, Tame, Sperone, Colle Bracchi e di quella frazione di Santa Maria Infante conquistata e persa dagli Alleati per diciassette volte con combattimenti di indicibile ferocia. Come a Castelforte e Santi Cosma e Damiano, punti nevralgici al pari di Minturno di quella Linea Gustav che la storia contemporanea ha fermato nell’altrui conoscenza come braciere in cui arsero migliaia e migliaia di giovani vite. Non è un caso che il Gonfalone di questa città sia fregiato di Medaglia d’Oro al Merito Civile perché altissimo è stato il tributo di sangue pagato alla guer-ra e ai suoi Signori: 580 civili morti; 126 civili mu-tilati o comunque resi invalidi da bombe o granate: 125 militari deceduti o dispersi su vari fronti. Di loro, dodici erano dislocati in Russia con il primo Corpo di Spedizione e poi con l’Armir: Domenico De Fi-lippis; Angelo De Meo; Pasquale Conte; Augusto di Costanzo, Giovanni Fedele; Mario La Serra; Antonio Mauro; Giuseppe Pensiero; Nicola Rotelli; Antonio Stella; Pasquale Zenobio; Mario Vittorio Tartaglia.

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Dei dodici, sappiamo che: il fante Pasquale Conte, morì prigioniero in Germania nel maggio del 1945; l’unica salma riportata in Italia è quella del fuciliere Giovanni Fedele. Tutti gli altri dispersi o morti e pro-babilmente sepolti in fosse comuni nei terrificanti gu-lag-lager russi come Tambov, Suzdal, Gubaka. Dei dodici sappiano ancora che con Giovanni Fedele almeno altri quattro militari appartenevano alle Di-visioni di fanteria “Pasubio” e “Torino”, componenti il primo Corpo di Spedizione in Russia comandato dal Generale Giovanni Messe e che in quelle due divisio-ni erano inquadrati tanti giovani di altri comuni della Provincia di Latina, ieri Littoria, che ne hanno condi-viso la sorte più orrenda: dispersi o morti nei lager per malattie terribili come tifo petecchiale, polmoniti, denutrizione, freddo».Come loro, molti altri commilitoni provenienti dai re-stanti comuni della provincia di Latina ieri Littoria era-no inquadrati nella “Pasubio” e nella “Torino”: tutti o quasi dispersi in Russia: Per esempio, se ne contano tra i 15 e i 20 a Formia, 20 a Fondi, 9 a Roccagor-ga.A “Quelle Dodici Gavette di Ghiaccio”, così come ai commilitoni degli altri centri della provincia, è dedi-cato il monumento con la stele in bronzo dell’Antica Fonderia Marinelli di Agnone con il fine di erigere Minturno e la sua frazione di Marina a luogo simbolo del ricordo per i nostri militari che non tornarono più dalle steppe e dai lager russi. Con la manifestazione - che rappresenta anche il tributo della Provincia a Minturno - cittadina della linea Gustav, insignita di Medaglia d’oro al Merito Civile, per i quasi 800 morti (tra civili e militari) patiti nel secondo conflitto mondia-le insieme a bombardamenti aereonavali e terrestri devastanti (l’abitato di Santa Maria Infante fu con-quistato dagli Alleati e ripreso dai Tedeschi ben 17 volte) - la Provincia ha voluto sottolineare la vicenda dei fanti in Russia tenendo conto che la memorialistica sull’argomento è di fonte prevalentemente alpina. Si è inteso, insomma, colmare per quanto possibile un vuoto di conoscenza a favore dei giovani, in parti-colare di quelli presenti all’evento, circa 800 studenti delle scuole di diverso ordine e grado di Minturno Centro, Marina di Minturno e Scauri. «Affermiamo la Pace e la Democrazia - ribadisce il Presidente Armando Cusani - raccontando le vicende dei nostri soldati in guerra e cerchiamo di far capire ai giovani che i principi del dovere, della responsabilità e dell’impegno vanno tradotti nella vita di ogni giorno studiando e migliorando il Paese e le sue istituzioni». Ora per allora, il Comandante del reggimento, Col. Cantice, ha ricevuto dal Presidente della Provincia Armando Cusani il bassorilievo in bronzo commemo-rativo della Medaglia d’Oro al Merito Civile al Gon-falone conferita dal Presidente Ciampi nel 2006. Ana-logo rinascimento è stato consegnato al Col. Adriano Graziani, Comandante l’82° reggimento fanteria “To-rino” di stanza in Barletta erede delle insegne e delle tradizioni della Divisione “Torino”.

Gli onori nel corso della cerimonia sono stati resi da una compagnia dell’80° reggimento Addestramento Volontari “Roma”, erede delle insegne e delle tradizioni della Divisione “Pasubio”, con bandiera di guerra decorata, tra l’altro, di due Medaglie d’Oro al Valor Militare per le azioni di ardimento dei fanti dalle mostrine giallorosse in Russia.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - ROCCAGORGA, 3 OTTOBRE 2010

Nel suggestivo scenario di Piazza 6 gennaio 1913, cuore di Roccagorga, si è svolta la dodicesima tappa del Percorso della Memoria. Domenica 3 ottobre 2010 la Provincia ha reso omaggio ai militari caduti e dispersi in Africa settentrionale.

Ospite d’onore della cerimonia “Tra Tobruk ed El Ala-mein” è stato il vice Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Rocco Bottiglione. Tra le autorità militari il Colonnello Bernardo Barbarotto, Comandante e Dirigente Scolastico della Scuola Milita-re “Nunziatella”, Istituto più antico e prestigioso d’Eu-ropa studenti delle scuole di Roccagorga e Maenza e un pubblico partecipe rispetto all’evento. Storico Istituto d’istruzione e formazione militare, la “Scuola Militare Nunziatella”, è stata sempre al centro della vita politica dell’antico reame borbonico e sia nei moti carbonari del 1820-21, che in quelli del 1848 e poi nelle vicende belli-che del 1860-61 che portarono alla fine del Regno delle Due Sicilie, i suoi allievi, gli ufficiali ed i professori si distin-sero da protagonisti nelle vicende storiche che contrasse-gnarono la storia d’Italia. Basta qui ricordare solo dei

nomi: Enrico Cosenz, Carlo Pisacane, Guglielmo Pepe, Antonio, Girolamo e Pietro Ulloa, Pietro, Giuseppe e Lu-dovico Quandel, Vincenzo Giordano Orsini, Giuseppe Salvatore Pianell. Carlo e Luigi Mezzacapo tra gli allievi; Mariano D’Ayala, Francesco De Sanctis, Basilio Puoti tra i professori; Francesco Antonio Winspeare, Carlo Picen-na, Nicola Ferrarelli tra i 76 Comandanti succeduti dal 1787 ad oggi. Alla prima guerra mondiale, La Nunzia-tella diede il fior fiore dei suoi allievi, tra i quali Amedeo d’Aosta, 10 Medaglie d’Oro al Valor Militare, numerose d’argento e di bronzo e decorati dei vari gradi dell’Or-dine Militare Savoia, scolpiti, nel 1920, sul Masso del Grappa nel sacrario. Analogamente nel secondo conflit-to mondiale è altrettanto significativo il numero degli al-lievi che sacrificarono la vita per il Paese sui vari fronti di guerra, tra i quali 22 decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare. Dal 1945 ad oggi ancora due Medaglie d’Oro al Valor Militare, numerosi decorati di vari gradi dell’Or-dine Militare d’Italia e delle più antiche onorificenze della Repubblica e allievi, docenti e ufficiali sempre all’altezza delle tradizioni e del prestigio della Nunziatella.

TRA TOBRUK ED EL ALAMEIN,UNA STELE AI MILITARI DISPERSI IN AFRICA

Scoprimento della stele in bronzo dedicata al Caporale del 39° Reggimento fanteria “Bologna” Reginaldo Rossi, Medaglia d’Argento al Valor Militare.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA - ROCCAGORGA, 3 OTTOBRE 2010

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Il prestigio e l’antica tradizione degli ideali della Nunziatella sono stati sottolineati nel corso della cerimonia dal riconosci-mento che il Presidente Ar-

mando Cusani ha consegnato al Colonnello Bernardo Barbarotto, Comandante della Scuola Militare: un bassorilievo in bronzo a cera persa commemorativo della Me-daglia d’Oro al Merito Civile con-ferita nel 2006 al Gonfalone della Provincia. «Pace e Democrazia non sono beni durevoli - ha detto il Presidente della Provincia Arman-do Cusani - esse hanno bisogno di alimento e le vicende dei nostri sol-dati in guerra mi paiono quello più idoneo per far capire ai giovani che i principi del dovere, della re-sponsabilità e dell’impegno vanno

tradotti nella vita di ogni giorno, studiando per migliorare il Paese e le sue istituzioni e per impedire che in futuro la ragione degli uo-mini possa conoscere nuovi mo-menti di buio come quelli di quasi settanta anni fa che devastarono i nostri paesi e la vita dei nostri ge-nitori. Gli allievi della Nunziatella esprimono compiutamente questi valori e la loro presenza con una compagnia d’onore e la Bandiera d’Istituto contribuirà significativa-mente a rendere forte il messaggio che il “Percorso della Memoria” aspira a radicare nelle nuove ge-nerazioni e nella comunità insieme al vasto patrimonio di storia e di ideali che la Scuola Militare di Na-poli rinnova dal 1787, data della sua istituzione».

Lo spunto per il tributo ai soldati che non sono più tornati dalla campagna di guerra nel deserto è stato offerto dal Caporale del 39° reggimento fanteria “Bologna” Reginaldo Rossi,

figlio di contadini di Roccagorga, caduto a 24 anni a Sidi Rezegh, vicino Tobruk durante l’Operazione Crusaider. Il militare è stato insignito di Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria con la seguen-te motivazione: «Servente di un pezzo an-ticarro, fu sempre di esempio ai compagni per disciplina e cura dell’Arma. In un aspro e cruento combattimento contro numerosi corazzati nemici, con assoluto disprezzo di ogni pericolo servì serenamente il suo pezzo che non volle abbandonare anche quando si trovava interamente circondato dal nemico. Ebbe così fine gloriosa».

Reginaldo Rossi Scuola Militare Nunziatella

Sopra: il Presidente Cusani consegna un bassorilievo in bronzo, commemorativo della Medaglia d’Oro al Merito Civile al Gonfalone della Provincia di Latina al Col. Bernardo Barbarotto, Comandante della Scuola Militare “Nunziatella”.A sinistra: aerei dell’Aero Club Volarte 66 sorvolano il luogo della cerimonia.

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PROVINCIA LATINA | PERCORSO DELLA MEMORIA

Nella ricorrenza del 67° anniver-sario dell’affondamento della nave postale “Santa Lucia”, il Presidente della Provincia Ar-mando Cusani ha proposto per

quelle vittime e per il confino di polizia la Medaglia d’Oro per Ponza e Vento-tene. La cerimonia si è svolta il 24 luglio 2010, quando i Comuni di Ponza e Ventotene, unitamente al Comitato delle famiglie delle vittime presieduto dalla signora Mirella Romano, hanno ricor-dato la tragedia del “Santa Lucia”, la nave postale attaccata e affondata nel-lo spazio di pochi secondi da quattro aerosiluranti inglesi Beufighters 47 du-rante la navigazione nel tratto di mare antistante l’isola di Ventotene. Bilancio: su settanta persone (equipaggio com-preso) si salvarono solo in quattro.«L’affondamento del “Santa Lucia” - ri-corda il Presidente Armando Cusani - fu il primo, tragico fatto bellico in quella Provincia di Littoria in cui il re, Vittorio Emanuele III di Savoia, con R.D. n.630 del 14 luglio 1943, n.630, entrato in vigore il 20 luglio, aveva dichiarato lo stato di guerra. Da quel 24 luglio 1943, le nostre isole rimasero senza collega-menti regolari con il continente. Il giorno dopo, la caduta del Fascismo e l’arresto del Duce Benito Mussolini. È impor-tante che ogni anno la prima di tante tragedie vissute dalle popolazioni dei

nostri comuni sia destinataria di questa testimonianza per rendere omaggio alle persone scomparse e quale monito alle nuove generazioni ad impegnarsi perché il ricordo sia coniugato con un impegno concreto per consolidare la Pace, la Libertà e la Democrazia nelle quali viviamo».L’iniziativa ha ancora più valore se si considera che Ponza e Ventotene vivo-no in questo momento problemi delica-tissimi che rischiano di minarne l’econo-mia e le possibilità di sviluppo proprio in quel settore trainante che è stato negli ultimi anni il turismo. «Sono problemi - aggiunge il Presi-dente Cusani - per i quali l’attenzione e l’impegno della Provincia sono massimi e concreti sia nel far fronte unico con i due Comuni, che rispetto alla Regione: in quanto tali costituiscono una priorità assoluta da risolvere in modo radicale e una volta per tutte. Anche perché se an-diamo a ritroso nel tempo non possia-mo non considerare che la spiccata vo-cazione turistica delle nostre isole è stata tarpata dalle decisioni del Fascismo di farne non la “Capri dei Romani”, bensì il luogo simbolo del confino politico di polizia, e quindi della deportazione, con tutte le conseguenze negative che esso ha comportato per le popolazioni isolane. L’Accordo di programma Re-gione Lazio - Ministero dell’Ambiente

presentato nel corso della conferenza stampa di ieri a Latina dal Presidente della Giunta regionale Renata Polveri-ni prevede, tra gli altri, 11 interventi di consolidamento orografico di Ponza e Ventotene per circa 10 milioni di euro. È il segno di un’attenzione molto forte che desideriamo alimentare nel tempo al pari del resto del territorio della pro-vincia». Tornando alla tragedia del Santa Lucia e al confino politico di polizia, il Pre-sidente Cusani non ha dubbi: «Credo che lo Stato abbia verso Ponza e Vento-tene un debito etico da riconoscere con il conferimento ai gonfaloni dei due Comuni della Medaglia d’Oro. Conse-guente al debito etico, quello oggettivo di averne abbandonato il territorio al proprio destino, privandolo di interven-ti importanti per la salvaguardia del ter-ritorio e lo sviluppo del turismo che solo ora si cominciano a colmare». Nel caso della ricorrenza dell’affondamento del piroscafo, il Presidente Cusani spiega l’iniziativa: «sensibile alle sollecitazioni dei due Comuni ho incaricato gli uffi-ci di elaborare una relazione sui fatti della guerra e del confino di polizia. Il lavoro è stato completato in questi gior-ni e ad ottobre, d’intesa con i Sindaci Porzio e Assenso, chiederò una riunio-ne congiunta del Consiglio Provinciale e dei Consigli Comunali di Ponza e Ventotene perché i Gonfaloni dei due Comuni siano insigniti di Medaglia d’Oro al Merito Civile. È già pronta anche la deliberazione congiunta e ne seguiremo attentamente l’iter. Nel frat-tempo continueremo l’impegno per la ripresa economica e l’organizzazione ambientale delle due isole».

UNA MEDAGLIA D’OROPER PONZA E VENTOTENE

La nave “Santa Lucia” e una delle vittime dell’affondamento (Antonio Ginestra).

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