Progettare per competenze: un’occasione per cambiare punto di vista
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ITIS “Max Planck” Lancenigo di Villorba (TV)
18 febbraio 2011Paola Veronesi
• Progettare per competenze: • il modello della progettazione a
ritroso• Cambiare punto di vista:
• Apprendimento cooperativo• Compiti complessi• Mappe concettuali• Frame
Gli insegnanti sono progettisti.
Un atto essenziale della nostra professione è la progettazione del
curricolo, delle esperienze di apprendimento che rispondano a
determinate finalità e degli strumenti di accertamento e di valutazione per diagnosticare i
bisogni degli studenti e per stabilire se i risultati sono stati
raggiunti
Ma.....
Come fa un docente a strutturare il curricolo della propria disciplina e a stabilire quali sono le competenze, le abilità e le conoscenze che
una disciplina deve sviluppare?
Cosa progettare per sviluppare apprendimento?
Percorsi unitari e possibilmente interdisciplinari
In cui si acquisiscano abilità e conoscenze disciplinari, ma anche abilità che vanno
oltre le discipline e servono per tutta la vita (competenze trasversali).
Alla fine di questi percorsi si deve valutare se lo studente sa utilizzare le abilità e conoscenze acquisite attraverso la
risoluzione di problemi complessi, mal strutturati, significativi, simili o analoghi al
reale. (competenze disciplinari)
Quali criteri e quali modelli per una buona progettazione?
Progettazione: condivisalegata al contestoche faccia riferimento al realeche crei un ambiente di apprendimento
autenticoche si ponga obiettivi verificabiliche preveda l’uso di strumenti di valutazione
autentica
Progettazione a ritroso di G. Wiggins e J.McTighe
Per provare a cambiare quale modello di progettazione può
aiutarci?
2^Determinare evidenze diaccettabilità
3^Pianificare
esperienze di istruzione
1^Identificare i
risultati desiderati
Cosa gli studenti dovrebbero essere in grado di conoscere, comprendere e fare?Cosa è meritevole di essere compreso in profondità?Quali comprensioni solide e durevoli si desiderano?
Come sapremo se gli studenti hanno raggiunto i risultati desiderati e soddisfatto gli standard?
Cosa accetteremo come evidenze della comprensione e della padronanza elevata degli studenti?
Quali attività forniranno le conoscenze e abilità necessarie?Cosa sarà necessario, alla luce degli scopi, insegnare e quale il modo migliore di insegnarlo?Quali sono i materiali più adatti a realizzare gli scopi?
Perché la progettazione a ritroso?
Permette un’analisi del compito finalizzata a chiarire quali scopi perseguire e come fare per dare evidenza del loro raggiungimento;Permette di chiarire quali obiettivi di insegnamento e apprendimento perseguire;Permette maggiore coerenza tra risultati desiderati, prestazioni fondamentali ed esperienze di apprendimento e insegnamento.Rispetta le caratteristiche dell’apprendimento costruttivista
Spesso ci troviamo di fronte ad una quantità di contenuti superiore a quella che generalmente si riesce a svolgere..
Spesso le modalità di insegnamento che utilizziamo non ci permettono di raggiungere gli obiettivi fissati ...
Spesso gli strumenti di valutazione che utilizziamo non ci permettono di verificare una comprensione profonda...
...quindi dobbiamo compiere delle scelte:
STABILIRE DELLE PRIORITA’ DISCIPLINARI, MODIFICARE IL NOSTRO MODO DI INSEGNARE, DOTARCI DI STRUMENTI DI VALUTAZIONE AUTENTICA
COMPRENSIONE DUREVOLE/PERMANENTE
IMPORTANTE DA CONOSCERE E PER FARE
NE MERITA LA FAMILIARITA’
Aspetti del percorso che integrano
Conoscenze a abilità senza le quali l’apprendimento non sarebbe completo
Grandi idee a fondamento della materia
L’apprendimento cooperativoLe mappe concettuali
Il frame
I lavori di gruppo, se opportunamente progettati, si rivelano uno strumento
utile e potente tutte le volte che l’insegnante vuole produrre un
apprendimento attivo.
Le metodologie didattiche che fanno ricorso alla mediazione dei compagni … possono essere applicate dagli insegnanti per rendere più agevole il processo di apprendimento, per
adattare l’istruzione a livello di ogni singolo alunno e per favorire l’aumento del
rendimento scolastico. L’istruzione mediata dai compagni può anche soddisfare l’esigenza di sviluppare all’interno della classe rapporti di amicizia tra i diversi gruppi di studenti e di
promuovere l’integrazione fra minoranze e culture diverse e l’accettazione dei portatori
di handicap.
(M. Comoglio, Università Pontificia Salesiana,1996)
Certamente i metodi di apprendimento cooperativo non risolvono di per sé tutti i problemi dell’apprendimento, né vogliono sostituirsi, superandoli, agli altri metodi e
modelli d’insegnamento utilizzati nella scuola. Fondamentalmente essi innestano una
riflessione maggiore sugli aspetti sociali e interazionali dell’apprendimento, enfatizzando
gli elementi dell’apprendimento sociale, di gruppo, creativo e responsabile.
(G. Chiari, Università di Trento, 1998)
Tuttavia si può affermare, con un buon margine di sicurezza, che
questa modalità sia più efficace di altre, soprattutto per quanto riguarda i risultati scolastici,
l’autostima, la motivazione e il recupero degli alunni più deboli.
(M. Comoglio, Università Pontificia Salesiana,1996)
In questo tipo d’istruzione c’è spesso un’enfasi sulla diversità dell’istruzione piuttosto che sull’uniformità dell’istruzione.
L’insegnante può dare una singola, breve spiegazione alla classe come un tutto o dare un’istruzione diversa a ciascun gruppo.
L’insegnante può assegnare lo stesso compito ad ogni gruppo o variare il compito da gruppo a gruppo.
Nell’istruzione a piccoli gruppi l’aiuto del compagno è spesso incoraggiato per promuovere l’apprendimento dello studente
L’enfasi su un apprendimento mediato dai compagni significa che l’insegnante può avere più tempo per assicurare assistenza agli studenti che trovano qualche difficoltà o per introdurre
attività di arricchimento per coloro che hanno già acquisito buoni livelli del contenuto prescritto.
Usare i gruppi nella classe significa disporre di un margine di flessibilità maggiore per adattare gli
obiettivi di apprendimento e ritmare l’istruzione in modo da incontrare i bisogni di apprendimento
individuali.
Gli studenti in piccoli gruppi possono impegnarsi in attività come ripetere
oralmente i contenuti, spiegare i materiali ad altri, scoprire soluzioni, dibattere e
discutere contenuti e problemi procedurali
Il ruolo dell’insegnante nell’apprendimento cooperativo
cambia radicalmente. L’apprendimento deve derivare
soprattutto da un lavoro comune cooperativo e sempre meno dalla relazione insegnanti –
alunni.
Il nostro ruolo?
Definisce gli obiettivi in termini di abilità scolastiche e sociali
Decide le dimensioni dei gruppi Decide la composizione del gruppoAssegna i ruoliSistema l’aulaOrganizza i materiali
L’INSEGNANTE PRENDE LE DECISIONI PRELIMINARI:
Ciò che i bambini sanno fare insieme oggi, domani sapranno farlo da soli (Vygotskji)
Da tradizionale
A cooperativo•Condivisione di:•obiettivi •compiti: chiari e gestibili•regole e metodi•ruoli precisi•valutazione del prodotto e del metodo
I gruppi cooperativi possono essere:•Informali - Omogenei•Formali - Eterogenei•Di base
Il gruppo veramente efficace è quello nel quale i componenti sentono e hanno una responsabilità personale nei confronti degli altri partecipanti e
del raggiungimento dello scopo comune.
Il senso di responsabilità individuale implica: concludere il proprio lavoro, facilitare il lavoro degli altri,
sostenere i loro sforzi.
Per costruire un senso di responsabilità individuale gli insegnanti possono assegnare i
ruoli avendo cura che ciascun alunno li sperimenti tutti.
Verbalizzatore•ricapitola il lavoro•elenca le difficoltà
Facilitatore•favorisce la partecipazione•aiuta chi è in difficoltà
GestionaliGestionali--
Di stimoloDi stimolo++
FunzionaliFunzionali
Di Di apprendimentoapprendimento
Controllore •controlla il tono di voce•attribuisce la parola•fa attenzione ai tempi
guida •ricorda le istruzioni•fornisce suggerimenti
Spiega il compito
Spiega i criteri di valutazione
Struttura i CINQUE ELEMENTI ESSENZIALI perché funzioni la
cooperazione tra pari
L’INSEGNANTE SPIEGA IL COMPITO E L’APPROCCIO COOPERATIVO
VALUTAZIONE DI GRUPPO E VALUTAZIONE DI GRUPPO E INDIVIDUALEINDIVIDUALE
INTERDIPENDENZA POSITIVAINTERDIPENDENZA POSITIVA
RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE E DI RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE E DI GRUPPOGRUPPO
INTERAZIONE INTERAZIONE COSTRUTTIVACOSTRUTTIVA
INSEGNAMENTO DELLE ABILITA’ INSEGNAMENTO DELLE ABILITA’ NECESSARIE NEI RAPPORTI NECESSARIE NEI RAPPORTI
INTERPERSONALI ALL’INTERNO INTERPERSONALI ALL’INTERNO DEL PICCOLO GRUPPO (ABILITA’ DEL PICCOLO GRUPPO (ABILITA’
SOCIALI)SOCIALI)
Quale struttura possiamo applicare se vogliamo ripassare un argomento
di studio stimolando contemporaneamente la capacità di
prendere la parola in una discussione di gruppo, di ascoltare e di rispettare
le opinioni degli altri membri del gruppo?
Gli studenti organizzati in gruppi di 4 si dispongono attorno a un tavolo sul quale si trova un foglio formato A3 suddiviso secondo il modello presentato.
• Ogni componente del gruppo scrive, in un quadrante, la propria opinione in merito a un tema proposto•I componenti del gruppo condividono quanto scritto e ne fanno una sintesi, “un precipitato”, che riportano nell’ovale centrale.•Il precipitato può lasciare spazio alla creatività: uno slogan, un disegno, uno schema, una mappa...
Gli studenti organizzati in gruppi di 4 si dispongono attorno a un tavolo sul quale si trova un foglio formato A3 suddiviso secondo il modello presentato
• Ogni componente del gruppo, a rotazione, esprime la propria opinione in merito a un tema proposto•Le opinioni dei singoli andranno riportate negli spazi numerati a seconda del livello di condivisione del gruppo (Se solo due persone concordano con l’opinione espressa, questa verrà riportata nello spazio contrassegnato con il numero 2;...)•Lo spazio centrale dovrà contenere una sintesi delle diverse opinioni
•Ogni persona pensa a livello individuale la risposta alla domanda posta
•In coppia si confrontano le risposte individuali e si discute. Si può giungere ad una risposta condivisa da entrambi i membri che tenga conto dei contributi di entrambi.
•Ogni coppia si confronta con un’altra coppia vicina e il gruppo cerca di arrivare a una risposta condivisa e argomentata.
• Un membro del gruppo , chiamato a caso (responsabilità individuale), condivide con tutta l’assemblea la risposta elaborata.
•I membri del gruppo si assegnano un numero, per esempio da 1 a 4, senza che l’insegnante senta•L’insegnante individua il gruppo che deve rispondere e chiama a esporre un numero a caso: 1, 2....•L’insegnante valuta l’esposizione dell’alunno e attribuisce il voto a tutti i membri del gruppo.
Interdipendenza di valutazione
Il Jigsaw Il Jigsaw è una struttura molto utilizzata nel Cooperative
Learning quando un argomento da apprendere può essere suddiviso in parti in modo che ognuna non esiga la conoscenza delle altre per essere appresa.
La Procedura di applicazione della struttura consiste in tre fasi:Nella prima fase si formano gruppi (gruppi casagruppi casa) nei
quali i singoli membri assumono la responsabilità di approfondire la conoscenza di una parte dell’argomento da apprendere.
Nella seconda fase si riuniscono e lavorano insieme i membri che devono approfondire (gruppi espertigruppi esperti) la stessa parte.
Nella terza fase, questi ultimi, che sono divenuti “esperti” nella loro parte, ritornano al gruppo iniziale e “insegnano” ciò che hanno appreso agli altri membri.
Esempi di possibili argomentiUn autore o un personaggio storico:
BiografiaOpereIl contesto
Anatomia umana: i cinque sensiVista Udito TattoGustoOdorato
Molta importanza è data all'attività di controllo e revisione del lavoro del gruppo e alla pratica delle competenze sociali.
Il controllo-osservazione è svolto dall'insegnante durante il lavoro di gruppo.
La revisione è svolta sia dall'insegnante sia dagli alunni dopo il lavoro di gruppo su come si è lavorato insieme (metodo di studio), si sono praticate le competenze sociali, si vorrà migliorare il lavoro.
ROUNDTABLE ROUNDROBIN E’ una struttura semplice
che può essere usata per qualsiasi materia.
I fase: l’insegnante pone una questione che ha molteplici risposte possibili.
Consegna un foglio al gruppo.
II fase: ciascuno scrive una risposta e poi passa il foglio al compagno alla sinistra.
Il foglio, quindi, ruota intorno al tavolo.
III fase: condivisione, prima nel gruppo e poi a classe intera delle risposte.
Quando le risposte sono prevedibilmente lunghe, per evitare tempi morti di attesa, vengono fatti girare contemporaneamente tanti fogli quanti sono i membri del gruppo. Ogni foglio pone un quesito diverso
Per evitare che ciò che ha scritto un alunno condizioni chi riceve successivamente il foglio, si può scrivere la domanda in alto sul foglio e richiedere che la risposta venga scritta in fondo al foglio, che poi verrà ripiegato per coprire la risposta stessa.
Chi riceve successivamente il foglio, può quindi leggere la domanda, ma non la precedente risposta.
Esempi di domande...Ritieni che l’attività svolta sia stata efficace
per imparare? Perché? Che cosa avresti voluto cambiare dell’attività
svolta?Secondo te è stato utile lavorare in gruppo
con i compagni? Perché?Quali attività sono stati più utili per capire gli
argomenti? Perché?
Per ottenere delle prestazioni autentiche dobbiamo proporre ai nostri studenti dei compiti complessi per la cui valutazione dobbiamo fare riferimento a più elementi
significativi la cui misurazione ci permetterà di esprimere un giudizio
olistico, complessivo.
Esempi di compiti complessi(Gentile e Sciapeconi, 2006, Tacconi, 2006)Compiti di ricerca e di investigazioneCompiti da giornalistaCompiti da progettistaCompiti di espressione e di produzione
creativaCompiti per la creazione del consenso e la
persuasioneCompiti di conoscenza di sé e degli altriCompiti di approfondimentoCompiti di valutazione e di presa di
decisione
• Saggio: ortografia, lessico, conoscenza dei contenuti, rielaborazione...
• Presentazione multimediale: equilibrio tra immagini e testo, capacità di catturare l’attenzione, chiarezza...
• Risoluzione di situazioni problematiche non standard: comprensione del testo, utilizzo di linguaggi specifici, formulazione di ipotesi, argomentazione…
• Mappe concettuali: individuazione di concetti chiavi e di legami concettuali, organizzazione gerarchica, differenziazione progressiva…
• Frame e Script: capacità di analisi e sintesi, stabilire collegamenti tra argomenti diversi, formulare domande….
Ogni individuo organizza le proprie conoscenze ed i propri vissuti in un
insieme di costrutti mentali fortemente interconnessi, costituiti da reti
concettuali, procedurali e semantiche che strutturano le informazioni
possedute sugli eventi e sugli oggetti, le teorie implicite ed ingenue accanto ai
saperi maggiormente strutturati, i ricordi, le immagini e le emozioni ad essi
correlate.
Mappe Concettuali
Le mappe concettuali nascono principalmente per rappresentare il quadro concettuale dei ragazzi prima e dopo una sequenza di lavoro
scolastico e per osservarne le modifiche strutturali.
J.D. Novak,
Programma: Inspiration 8.0 IE Trl
La base di partenza per la costruzione e l’attribuzione di valori quantitativi alle
mappe è la teoria cognitiva dell’apprendimento di Ausubel ed in particolare tre idee del suo modello:
Organizzazione gerarchica: secondo la quale concetti e proposizioni più semplici sono inclusi in concetti e proposizioni
più generali e perciò sovraordinati.
Differenziazione progressiva: secondo cui vengono via via riconosciute la maggiore specificità o la maggiore
inclusività delle regolarità degli oggetti o degli eventi e vengono inoltre individuati i legami proposizionali con altri
concetti. Conciliazione integrativa: quando si riconosce che due o più concetti sono “relazionabili” attraverso la formulazione
di nuovi significati proposizionali, o anche quando significati precedentemente in conflitto vengono risolti in una nuova
espressione.
Programma: c-map tool
L’attività di costruzione della mappa concettuale viene condotta con una modalità di apprendimento cooperativo:
1) la classe è suddivisa in piccoli gruppi ciascuno dei quali ha a disposizione un computer portatile
2)Ogni gruppo elabora la propria mappa utilizzando il software c-map
FASE DI COLLABORAZIONE E CO-COSTRUZIONE
3)Dalla mappa al testo: la produzione di un testo che sia la “lettura” della mappa ha anche lo scopo di verificare la correttezza della mappa stessa e in particolare delle “parole legame” utilizzate.
FASE DI
AUTOVERIFICA
Mappa Pietro, Angelo, Freider
La cellula può essere procariota,eucariota,animale,vegetale; é formata da:nucleo, mitocondri, parete cellulare, membrana cellulare, vacuolo, citoplasma, reticolo endoplasmatico liscio/ruvido,cloroplasti.La cellula e l'unità base dell'organismo;esse insieme formano un'organismo.Il nome cellula è stato inventato da Robert Hooke.
4)Le diverse mappe vengono visualizzate sulla LIM e commentate
5)La classe “costruisce” una mappa condivisa partendo da quanto elaborato nei gruppi cooperativi
FASE DI METACOGNIZIONE
6)Ogni gruppo confronta la mappa di classe con quella proposta dal docente e evidenzia analogie e differenze
FASE DI METACOGNIZIONE
Il frame cognitivo , o cornice di riferimento, (Piaget 1979, Nelson 1982) considera le
conoscenze, sia autobiografiche che scientifico-professionali, che ruotano attorno ad un concetto;
la loro interconnessione ed organizzazione attribuisce significati diversi alle conoscenze
possedute dall'individuo. La sua rappresentazione grafica, fornendo una struttura atta ad analizzare la rappresentazione
mentale di concetti, delle loro caratteristiche, delle parti strutturali e delle relazioni tra esse, permette di
modellizzare le conoscenze dichiarative di un soggetto o di un gruppo. Il suo uso didattico facilita l'analisi e la definizione di un concetto mediante domande-guida e
la sua costruzione cooperativa favorisce lo scambio e la riflessione sui propri processi di pensiero
Il frameè un modello formale che interroga le conoscenze personali in modo
piuttosto rigido e, proprio per questo, facilita i processi di pensiero che portano alla costruzione e all'espansione dei concetti oggetto.
Al centro viene posto il concetto in esame, nei quattro quadranti ne vengono analizzate funzioni, struttura e relazioni, iniziando dal primo quadrante in alto a sinistra e procedendo in senso antiorario. A.
Carletti,
ATTRIBUTIDa che parti è fatta?Da atomi di idrogeno e di ossigeno Che colore,forma e dimensioni ha?Incolore, allo stato liquido prende la forma del recipiente che la contiene;allo stato gassoso non ha forma.Da che materia è fatta?Da gas
CARATTERISTICHE
Com’e?Incolore, inodore, priva di forma propriaquando si presenta allo stato liquido. Come potrebbe essere?Solida, aeriformeSalata, dolce, termale, distillata, inquinata, minerale,profumata, fresca, calda, limpida
Che parti potrebbe avere?
Sali minerali
ACQUA
Cosa fa?Da la vita agli esseri viventi: animali piante e uomo Determina il principio dei vasi comunicanti,, l’osmosiesercita una pressione idrostatica. E una pressione superficialeEvapora dai fiumi, mari ….. forma il vapore acqueo che condensando origina le nubi che danno luogo alle precipitazioni, quindi compie un ciclo.Trasporta le sostanze in soluzione,contribuisce al sostegno delle parti molli,per esempio nei petali dei fiori o nella medusa. Dove?Nell’atmosfera, occupa il 70% della superficie terrestre e il 60% del nostro corpo. In generale è presente con elevata percentuale in tutti gli esseri viventiA che cosa serve?Alla vita degli organismi, alla determinazione del tipo di clima, all’agricoltura, alla navigazioneAbbassa la temperatura di congelamento Che cosa faccio con….Bevo, nuoto, gioco, mi lavo, innaffio, cucinoQuali sono le conseguenze della sua attività?Fenomeni atmosferici, maremoti, straripamenti, inondazioni,
FUNZIONI
E’ un………•Composto•Solvente•Soluzione•Isolante termico Altri tipi di…….• Anidride carbonica, ammoniaca, metano……•Acetone, trielina, acquaragia……•Caffè zuccherato, caffelatte, acqua e vino……•Sughero, polistirolo…..A quali concetti lo puoi collegare?•ografia: lo scioglimento dei ghiacci •Scienze: il ciclo dell’acqua, l’inquinamento, i fenomeni climatici•Storia: irrigazione dei campi
RELAZIONI
FUNZIONI: a cosa serve?Sostiene i muscoliPermette il movimento attraverso le articolazioniProtegge gli organi interniProduce le cellule del sangueCostituisce un deposito di sali mineraliRegola la quantità di sali nel circolo sanguigno
RELAZIONI: con cosa è collegato?È formato da 206 ossa nell’adultoÈ formato da circa 300 ossa nel neonatoÈ collegato con:Il sistema muscolare attraverso i tendiniIl sistema circolatorio attraverso i capillari che portano ossigeno e sostanze nutritive e eliminano le sostanze di rifiutoIl sistema digerente che fornisce nutrienti e sali mineraliIl sistema nervoso le cui terminazioni si trovano nelle ossa
ATTRIBUTI: quali parti lo costituiscono? Ossa
Periostio
Midollo
Tessuto osseo
Tessuto cartilagineo
Articolazioni
CARATTERISTICHE: come può essere?Lunghe, corte e piatteNelle ossa lunghe la parte centrale è detta diafisi e le estremità si chiamano epifisi
Costituisce il rivestimento esterno delle ossaRosso e gialloIl midollo rosso è contenuto nelle epifisi e produce le cellule del sangueIl midollo giallo contenuto nella diafisi è un deposito di sostanze grasseTessuto connettivo costituito da cellule, dette osteociti, da sali minerali e da osseinaPuò essere compatto o spugnoso
Tessuto connettivo costituito da cellule dette condrociti immerse in sostanza intercellulare formata prevalentemente da collageneCostituisce le zone di accrescimento
Possono essere fisse, semimobili e mobili
SISTEMASCHELETRICO
Il frame per approfondire una mappaEcco come la procedura di interrogazione del frame può aiutare ad approfondire quanto si è iniziato ad organizzare in una mappa:
LO SCRIBA