POSTE ITALIANE S.p.A. – SPEDIZIONE IN A.P. – 70% - DCB … CCon l’inizio del 2010 entriamo nel...

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’AZIENDA USL VALLE D’AOSTA MEDICINA STRUTTURE E SERVIZI POSTE ITALIANE S.p.A. – SPEDIZIONE IN A.P. – 70% - DCB DI AOSTA - N 42/anno XI - aprile 2010 - Aosta- REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99 C Con l’inizio del 2010 entriamo nel secondo decennio di vita del nostro periodico aziendale. Nel corso dell’ultima riunione della redazione abbiamo pensato di introdurre qual- che innovazione alla linea editoriale, in particolare fornendo una maggiore rappresentazione della realtà azien- dale e dando più spazio ai dipendenti, focalizzando di più le nostre attenzioni sul loro operato quotidiano, sul loro ambiente di lavoro, sulle loro espe- rienze lavorative. Abbiamo anche pro- posto la realizzazione di reportage in ogni numero, con un focus su un tema portante. Un esempio è quello della presenza di operatori stranieri nei re- parti, riportando le testimonianze, le considerazioni, luci e ombre che ca- ratterizzano la giornata lavorativa degli stessi e di coloro che lavorano al loro fianco. Altro esempio: il ruo- lo degli interinali nel contesto la- vorativo. Siamo comunque aperti a raccogliere suggerimenti e proposte. Va precisato che la “voce” degli ope- ratori, così come quella degli studenti che frequentano il corsi di laurea in in- fermieristica, ha già ottenuto da tem- po l’attenzione dalla SC Formazione personale infermieristìco. Nell’ultimo anno non è mai mancato su Newsl uno scritto con le testimonianze e le ri- flessioni dei lavoratori e degli studenti e anche questo numero non fa ecce- zione. Un bell’esempio che vorremmo ampliare ed estendere. Il nuovo corso editoriale incoraggerà quindi una maggiore partecipazione dei lavoratori alla vita del giornale a fianco, è ovvio, di una comunicazione prettamente istituzionale che è natura- le che continui ad esistere. Ciò è anche coerente con altri progetti aziendali di miglioramento della comunicazione organizzativa, quale il “progetto Bus- sola – Orientamenti etici sostenibili”, che vede coinvolti operatori di alcuni dipartimenti, nello sforzo collettivo di migliorare il clima aziendale e il benessere organizzativo. Ancora: per migliorare ed affinare l’attività di co- municazione istituzionale (interna ed esterna) e l’uso appropriato e razionale degli strumenti della comunicazione, la nostra strut- tura ha promosso una serie di incontri con i direttori dei diparti- menti (ospedalieri, della preven- zione, amministrativi), proprio nell’ottica di creare maggiori sinergie, accogliere proposte e suggerimenti e migliorare i flussi comunicativi tra le strutture dell’Azienda. E’ un progetto che procederà per step, per blocchi, che si snoderà nel corso dell’anno, un progetto lungo, impegnativo, ma per noi molto importante. Abbiamo già avuto riscontri positivi all’iniziativa, così come qualche muro di silenzio. Ma questo è un fenomeno tipico di tutte le organizzazioni e anche la nostra non sfugge alla regola. Auspichiamo infine, a conclusione degli incontri, di poter realizzare, congiuntamente, il nuovo Piano di Comunicazione aziendale 2010-2011 che sarà frutto del contri- buto di tutti e di un lavoro corale. OSPEDALE AMICO DEL BAMBINO A nche se per ora la notizia è ancora ufficiosa e ci sarà tempo per fare i doverosi comunicati stampa e le celebrazioni di rito, possiamo già dire con soddisfazione che il nostro ospedale è stato riconosciuto dall’UNICEF quale “Ospedale amico dei bambini”. L’avventura è iniziata qualche anno fa, dapprima con un po’ di circospezione e forse anche di non piena consapevolezza di cosa significasse affrontare un percorso così serio, rigoroso, improntato a regole internazionali difficilmente interpretabili. Il Dipartimento materno-infantile ha iniziato a lavorarci con impegno e passione crescenti, e non si è arreso alle prime difficoltà, né alla prima verifica, avvenuta nel 2009, che non ha dato l’esito positivo, ma che ha comunque spronato il gruppo a continuare nel perseguimento dei numerosi punti oggetto dell’esame. E stata l’occasione per far sì che un gruppo interdisciplinare (pediatri, ginecologi, anestesisti, coordinatori, infermieri, assistenti sanitarie, ostetriche, OSS) lavorasse insieme nella definizione di procedure, nella rimozione di ostacoli operativi, nell’identificazione di misure promozionali. Il tutto in un’ottica che favorisse l’intero percorso gravidanza, parto e puerperio, consolidando sin da subito la diade madre-bambino, insistendo in modo particolare sulla necessità di rendere possibile la vicinanza H24 delle mamme con i neonati, l’allattamento al seno anche in caso di parto cesareo e la promozione di una maggiore umanizzazione dell’evento nascita. Grandi sono stati gli sforzi che, nonostante le carenze di organico, l’avvicendarsi di alcune fondamentali figure professionali e le criticità strutturali, hanno permesso di ottenere l’ambito riconoscimento, che, comunque, va mantenuto nel tempo. Il ringraziamento va a tutto il gruppo che ha lavorato con vigore ed impegno, in particolare la Dott.ssa Bechaz, il Dott. Wetzl, la Dott.ssa Pellissier, il Dott. Mazzella poi seguito dal Dott. Arioni, e tutto il restante personale. Non me ne voglia il gruppo se penso di dedicare questo riconoscimento alla Dott.ssa Liliana Pomi, amica di tanti, tantissimi bambini, di oggi e di ieri. Carla Stefania Riccardi Direttore Generale COMUNICHIAMO INSIEME PER COMUNICARE MEGLIO di Giorgio Galli – Direttore SC Comunicazione e Direttore responsabile di Newsl I l Piano di Zona è un documento di programmazione delle politiche so- ciali e socio-sanitarie valido per tutto il territorio della nostra Regione. Ai fini della programmazione regionale il Piano di Zona ha suddiviso il terri- torio in 5 sub-ambiti: 1. sub-ambito 1: Comunità Montane Valdigne e Grand Paradis 2. sub-ambito 2: Comunità Montane Grand Combin e Monte Emilius 3. sub-ambito 3: Comunità Montana Monte Cervino 4. sub-ambito 4: Comunità Montane Evançon, Monte Rosa e Walser 5. sub-ambito 5: Città di Aosta. Come si può vedere vi è coincidenza con gli ambiti territoriali-distrettuali, ad eccezione della città di Aosta che è diventata un sub-ambito a sé stante. Dopo la firma dell’Accordo di Programma, all’interno del percorso del Piano di Zona, si procederà alla progettazione di interventi i novativi e migliorativi del sistema dei servizi, con l’obiettivo ultimo di rispondere ai bisogni della popolazione. In partico- lare, fra le azioni di ambito, i 5 Gruppi Tecnici di Zona lavoreranno alla pro- gettazione di risposte personalizzate, adeguate ai problemi e bisogni delle loro comunità, così come emersi in occasione della lettura nei Tavoli te- matici. L’accordo, frutto di un lungo lavoro interistituzionale, è stato firmato lo scorso 9 marzo dal Presidente del Consiglio Permanente degli Enti Lo- cali (CPEL), Elso Gerandin, dall’As- sessore alla Sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce, dal direttore dell’Area territoriale dell’AUSL, Fabio Martini, dal vice-sindaco di Aosta, Marino Guglielminotti Gaiet, dal Pre- sidente del CSV Valle d’Aosta, Andrea Borney e dal Presidente della Fédéra- tion des Coopératives vald taines, Luigi Cerise, nonché da tutti i Sindaci e Presidenti delle Comunità Montane della Valle d’Aosta. Come ha sottolineato Fabio Martini “Il piano di zona è importante per costruire, parallelamente al siste- ma integrato dei servizi, un sistema qualità sociale, inteso come insieme di regole, procedure, incentivi e con- trolli, atti a garantire che gli interventi e i servizi siano orientati alla qualità, in termini di adeguatezza ai bisogni, efficacia dei metodi e delle iniziative, uso ottimale delle risorse impiegate, sinergia con i servizi e le risorse del territorio, valutazione dei risultati, apprendimento e miglioramento con- tinuo”. Ulteriori informazioni sul Piano di Zona della Valle d’Aosta si trovano sul sito ufficiale www.pianodizona- vda.it EDITORIALE SIGLATO L’ACCORDO DI PROGRAMMA PER L’ADOZIONE DEL PIANO DI ZONA DELLA VALLE D’AOSTA 2009-2011

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’AZIENDA USLVALLE D’AOSTA

M E D I C I N A S T R U T T U R E E S E R V I Z IPOSTE ITALIANE S.p.A. – SPEDIZIONE IN A.P. – 70% - DCB DI AOSTA - N 42/anno XI - aprile 2010 - Aosta- REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99

CCon l’inizio del 2010 entriamo nel secondo decennio di vita del

nostro periodico aziendale. Nel corso dell’ultima riunione della redazione abbiamo pensato di introdurre qual-che innovazione alla linea editoriale, in particolare fornendo una maggiore rappresentazione della realtà azien-dale e dando più spazio ai dipendenti, focalizzando di più le nostre attenzioni sul loro operato quotidiano, sul loro ambiente di lavoro, sulle loro espe-rienze lavorative. Abbiamo anche pro-posto la realizzazione di reportage in ogni numero, con un focus su un tema portante. Un esempio è quello della presenza di operatori stranieri nei re-parti, riportando le testimonianze, le considerazioni, luci e ombre che ca-ratterizzano la giornata lavorativa degli stessi e di coloro che lavorano al loro fianco. Altro esempio: il ruo-lo degli interinali nel contesto la-vorativo. Siamo comunque aperti a raccogliere suggerimenti e proposte.Va precisato che la “voce” degli ope-ratori, così come quella degli studenti che frequentano il corsi di laurea in in-fermieristica, ha già ottenuto da tem-

po l’attenzione dalla SC Formazione personale infermieristìco. Nell’ultimo anno non è mai mancato su Newsl uno scritto con le testimonianze e le ri-flessioni dei lavoratori e degli studenti e anche questo numero non fa ecce-zione. Un bell’esempio che vorremmo ampliare ed estendere.Il nuovo corso editoriale incoraggerà quindi una maggiore partecipazione dei lavoratori alla vita del giornale a fianco, è ovvio, di una comunicazione prettamente istituzionale che è natura-le che continui ad esistere.

Ciò è anche coerente con altri progetti aziendali

di miglioramento della comunicazione organizzativa, quale il “progetto Bus-sola – Orientamenti etici sostenibili”, che vede coinvolti operatori di alcuni dipartimenti, nello sforzo collettivo di migliorare il clima aziendale e il benessere organizzativo. Ancora: per migliorare ed affinare l’attività di co-municazione istituzionale (interna ed esterna) e l’uso appropriato e razionale degli strumenti della comunicazione, la nostra strut-tura ha promosso una serie di incontri con i direttori dei diparti-menti (ospedalieri, della preven-zione, amministrativi), proprio

nell’ottica di creare maggiori sinergie, accogliere proposte e suggerimenti e migliorare i flussi comunicativi tra le strutture dell’Azienda. E’ un progetto che procederà per step, per blocchi, che si snoderà nel corso dell’anno, un progetto lungo, impegnativo, ma per noi molto importante. Abbiamo già avuto riscontri positivi all’iniziativa,

così come qualche muro di silenzio. Ma questo è un fenomeno tipico di tutte le organizzazioni e anche la nostra non sfugge alla regola. Auspichiamo infine, a conclusione degli incontri, di poter realizzare, congiuntamente, il nuovo Piano di Comunicazione aziendale 2010-2011 che sarà frutto del contri-buto di tutti e di un lavoro corale.

OSPEDALE AMICO DEL BAMBINOAnche se per ora la notizia è ancora ufficiosa e ci sarà tempo per fare i doverosi

comunicati stampa e le celebrazioni di rito, possiamo già dire con soddisfazione che il nostro ospedale è stato riconosciuto dall’UNICEF quale “Ospedale amico dei bambini”.L’avventura è iniziata qualche anno fa, dapprima con un po’ di circospezione e forse anche di non piena consapevolezza di cosa significasse affrontare un percorso così serio, rigoroso, improntato a regole internazionali difficilmente interpretabili.

Il Dipartimento materno-infantile ha iniziato a lavorarci con impegno e passione crescenti, e non si è arreso alle prime difficoltà, né alla prima verifica, avvenuta nel 2009, che non ha dato l’esito positivo, ma che ha comunque spronato il gruppo a continuare nel perseguimento dei numerosi punti oggetto dell’esame.E stata l’occasione per far sì che un gruppo interdisciplinare (pediatri, ginecologi, anestesisti, coordinatori, infermieri, assistenti sanitarie, ostetriche, OSS) lavorasse insieme nella definizione di procedure, nella rimozione di ostacoli operativi, nell’identificazione di misure promozionali. Il tutto in un’ottica che favorisse l’intero percorso gravidanza, parto e puerperio, consolidando sin da subito la diade madre-bambino, insistendo in modo particolare sulla necessità di rendere possibile la vicinanza H24 delle mamme con i neonati, l’allattamento al seno anche in caso di parto cesareo e la promozione di una maggiore umanizzazione dell’evento nascita.Grandi sono stati gli sforzi che, nonostante le carenze di organico, l’avvicendarsi di alcune fondamentali figure professionali e le criticità strutturali, hanno permesso di ottenere l’ambito riconoscimento, che, comunque, va mantenuto nel tempo.Il ringraziamento va a tutto il gruppo che ha lavorato con vigore ed impegno, in particolare la Dott.ssa Bechaz, il Dott. Wetzl, la Dott.ssa Pellissier, il Dott. Mazzella poi seguito dal Dott. Arioni, e tutto il restante personale.Non me ne voglia il gruppo se penso di dedicare questo riconoscimento alla Dott.ssa Liliana Pomi, amica di tanti, tantissimi bambini, di oggi e di ieri.

Carla Stefania RiccardiDirettore Generale

COMUNICHIAMO INSIEME PER COMUNICARE MEGLIOdi Giorgio Galli – Direttore SC Comunicazione e Direttore responsabile di Newsl

Il Piano di Zona è un documento di programmazione delle politiche so-

ciali e socio-sanitarie valido per tutto il territorio della nostra Regione. Ai fini della programmazione regionale il Piano di Zona ha suddiviso il terri-torio in 5 sub-ambiti:1. sub-ambito 1: Comunità Montane

Valdigne e Grand Paradis2. sub-ambito 2: Comunità Montane

Grand Combin e Monte Emilius3. sub-ambito 3: Comunità Montana

Monte Cervino4. sub-ambito 4: Comunità Montane

Evançon, Monte Rosa e Walser5. sub-ambito 5: Città di Aosta.

Come si può vedere vi è coincidenza con gli ambiti territoriali-distrettuali, ad eccezione della città di Aosta che è diventata un sub-ambito a sé stante. Dopo la firma dell’Accordo di Programma, all’interno del percorso del Piano di Zona, si procederà alla

progettazione di interventi i novativi e migliorativi del sistema dei servizi, con l’obiettivo ultimo di rispondere ai bisogni della popolazione. In partico-lare, fra le azioni di ambito, i 5 Gruppi Tecnici di Zona lavoreranno alla pro-gettazione di risposte personalizzate, adeguate ai problemi e bisogni delle loro comunità, così come emersi in occasione della lettura nei Tavoli te-matici.L’accordo, frutto di un lungo lavoro interistituzionale, è stato firmato lo scorso 9 marzo dal Presidente del Consiglio Permanente degli Enti Lo-cali (CPEL), Elso Gerandin, dall’As-sessore alla Sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce, dal direttore dell’Area territoriale dell’AUSL, Fabio Martini, dal vice-sindaco di Aosta, Marino Guglielminotti Gaiet, dal Pre-sidente del CSV Valle d’Aosta, Andrea Borney e dal Presidente della Fédéra-

tion des Coopératives vald taines, Luigi Cerise, nonché da tutti i Sindaci e Presidenti delle Comunità Montane della Valle d’Aosta.Come ha sottolineato Fabio Martini “Il piano di zona è importante per costruire, parallelamente al siste-ma integrato dei servizi, un sistema qualità sociale, inteso come insieme di regole, procedure, incentivi e con-trolli, atti a garantire che gli interventi e i servizi siano orientati alla qualità, in termini di adeguatezza ai bisogni, efficacia dei metodi e delle iniziative, uso ottimale delle risorse impiegate, sinergia con i servizi e le risorse del territorio, valutazione dei risultati, apprendimento e miglioramento con-tinuo”.Ulteriori informazioni sul Piano di Zona della Valle d’Aosta si trovano sul sito ufficiale www.pianodizona-vda.it

E D I T O R I A L E

SIGLATO L’ACCORDO DI PROGRAMMA PER L’ADOZIONE DEL PIANO DI ZONA

DELLA VALLE D’AOSTA 2009-2011

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA2

L’Ambulatorio di Medicina di Montagna è una struttura pubblica dell’USL della Valle d’Aosta, per ora unica in Italia, realizzata

grazie al finanziamento della Regione Autonoma Valle d’Aosta su un progetto specifico destinato a chi frequenta, per lavoro, sport o

turismo, l’ambiente montano e soprattutto a chi in montagna ci vive.

Ha iniziato la propria attività nel novembre 2007 ed è stato inau-gurato nel febbraio 2008 alla presenza dei vertici regionali e USL e di eminenti esperti sia italiani che francesi.

L’ambulatorio è gestito da una équipe di medici ospedalieri esper-ti in medicina di montagna, che operano all’interno del sistema del Soccorso Alpino Valdostano e che si sono formati in questa specifica disciplina anche grazie alla collaborazione dell’Ensa, l’Ecole Nationa-le de Ski et de l’Alpinisme, con sede a Chamonix.

L’Ambulatorio di Medicina di Montagna è rivolto a guide alpine e alpinisti “d’élite”, a soggetti che svolgono sport in ambiente monta-no, particolarmente in alta quota, a soggetti che abbiano già sofferto di patologie legate all’alta quota, in particolare di mal di montagna acuto di grado severo e delle sue gravi complicanze (edema polmo-

nare e cerebrale di alta quota), ad alpinisti, trekkers, lavoratori o turisti che progettino soggiorni prolungati o ripetute ascensioni a quote su-periori ai tremila metri, con particolare riferimento ad alcune categorie a rischio (come donne in gravidanza, bambini, anziani), a soggetti con patologie croniche (ipertensione arteriosa, diabete mellito, malattie cardio e cerebrovascolari pregresse, broncopneumopatie, emicrania, epilessia, ecc.), abituali frequentatori della montagna a quote supe-riori ai duemila metri.

L’ambulatorio esegue visite e consulenze di medicina di monta-gna, visite ed esami diagnostici di secondo livello volti ad individuare una ridotta tolleranza alle alte quote (test all’ipossia). I medici specia-listi in medicina di montagna sono in grado di fornire anche consigli sanitari e organizzativi, valutazioni specifiche per chi lavora o svolge attività sportiva in alta quota (in sinergia con la struttura di Medicina dello Sport) e svolgono attività di ricerca clinica e didattica sul cam-po, in collaborazione con il Soccorso Alpino Valdostano, la Protezione Civile e gli altri enti regionali coinvolti. Particolarmente viva è la col-laborazione con la Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur con la quale l’ambulatorio lavora in stretta sinergia nella realizzazione di progetti comunitari e nella formazione destinata alle guide alpine, ai

maestri di sci e agli altri professionisti della montagna.

Nell’ambito della medicina del lavoro e preventiva sono stati valutati tutti i medici dell’elisoccorso valdo-stano operanti sugli elicotteri della Prote-zione Civile, inoltre i geologi, glaciologi e gli altri dipendenti di Fondazione Montagna Sicura, figure profes-sionali spesso coinvol-te in interventi a quote superiori ai 4000 metri. In virtù della stretta collaborazione tra USL e Soccorso Alpino verranno valutate prossimamente anche le guide dell’elisoccorso ed i cinofili.

Da alcuni mesi è attivo il progetto europeo Résamont (Réseau Tran-sfrontalière en Médecine de Montagne) che prevede la stretta collabo-razione con gli ospedali di Chamonix e Sallanches nella realizzazione di una rete di ambulatori di medicina di montagna altamente specia-lizzata, con ambulatori dedicati all’alta quota, ai congelamenti, agli sport di montagna e ai cardiopatici. In quest’ottica di collaborazione transfrontaliera sono stati già valutati ad Aosta alcuni alpinisti france-

si in procinto di scalare il monte Everest: nella struttura valdostana hanno eseguito test preventivi complessi sia cardio-polmonari sia neurologici in ipossia, volti a studiare l’adattamento dell’organismo alle quote estreme.

MODALITA’ DI ACCESSOL’Ambulatorio di Medicina di Montagna si trova presso l’Ospe-

dale regionale “Umberto Parini” (Aosta, viale Ginevra, 3), nel pia-no seminterrato (vicino alla Medicina Nucleare, con ingresso dalla “piastra”). E’ aperto il martedì e il mercoledì dalle ore 16 alle 18. Per prenotare le visite è necessario rivolgersi agli sportelli CUP sul territorio oppure telefonicamente ai numeri 848 809090 (da telefo-no fisso) o 199.10.88.00 (da cellulare). Per informazioni è possibile telefonare al numero 0165.543319 negli orari di ambulatorio, invia-re una e-mail all’indirizzo [email protected] oppure consultare il sito internet dell’Usl: www.ausl.vda.it.

Il 5 Maggio p.v. si svolgerà la II giornata Mondiale per l’Igiene delle mani a cui verrà data risonanza a livello nazionale. Il nostro paese ha

aderito già da tempo ad un progetto mondiale dell’OMS denominato “Cure pulite sono cure più sicure” con una novità che è l’introduzione del gel idroalcolico per l’igiene delle mani. L’Italia ha avviato una delle campagne più attive e partecipate in Europa, caratterizzata da un forte mandato istituzionale e un coordinamento centrale e regionale. In ogni istante, oltre 1,4 milioni di persone in tutto il mondo vengono colpite da infezioni acquisite nelle strutture sanitarie e già nel maggio 2004, in occasione della 57° Assemblea mondiale della Sanità, è stata costituita l’Alleanza mondiale per la Sicurezza del paziente, con lo sco-po di promuovere la sicurezza del paziente e ridurre gli effetti avversi sulla salute e le conseguenze sociali di sistemi sanitari non sicuri.L’igiene delle mani viene considerata “la pietra miliare” nella preven-zione delle stesse (il 5-8% dei pazienti ricoverati in Italia contrae una ICA, 450.000-700.000 casi ogni anno) e la sua pratica si stima che po-trebbe diminuirne l’incidenza di un terzo. Il tutto si traduce in riduzione di giornate di ricovero, di decessi e di costi sostenuti sia dal sistema sanitario che dal singolo paziente.Anche l’AUSL Valle d’Aosta è entrata dal 2007 a far parte di questo sistema; in un primo tempo con la partecipazione delle S.C. Rianima-zione e Chirurgia Generale (due degli iniziali 81 siti pilota italiani) e, successivamente, estendendo la strategia multimodale e multifattoria-le mirata al miglioramento dell’igiene delle mani a tutto l’ambito ospe-daliero. Al momento sono state coinvolte 26 strutture, si sono svolti 30 incontri formativi, sono state effettuate 4.413 osservazioni iniziali e 3.736 in fase di follow up ed infine somministrati ed elaborati 1810 questionari relativi a percezione e conoscenze sull’igiene delle mani. Il tutto in circa due anni e mezzo di lavoro, 591 sessioni per un totale di 197 ore solamente dedicate alle osservazioni.La forma proposta dall’OMS e successivamente condivisa dal centro di coordinamento nazionale presso l’Agenzia sanitaria e sociale re-

gionale dell’Emilia Romagna, è sta-ta utilizzata, dal momento che una strategia multimodale viene consi-derata il metodo più affidabile per ottenere miglioramenti a lungo ter-mine dell’igiene delle mani, in tutte le strutture sanitarie.L’introduzione del gel idroalcolico, quindi, ha richiesto un processo sud-diviso in 5 fasi: preparazione della struttura, valutazione iniziale, imple-mentazione, valutazione al follow-up e feedback, sviluppo di un piano d’azione e di un ciclo di revisione con-tinuo. Ogni struttura ha richiesto circa 5 mesi di attività, anche se le azioni di miglioramento vanno periodicamente aggiornate fino a diventare garanzia di qualità sostenibile nel tempo.Elemento fondamentale della stra-tegia è un cambiamento di sistema consistente nel rendere disponibile ai punti di assistenza il prodotto e cioè: prima del contatto col paziente, pri-ma di effettuare una manovra asettica, dopo l’esposizione ad un fluido corporeo, dopo il contatto con il paziente ed infine con il suo ambiente circostante.Gli strumenti per la formazione, l’osservazione, il feedback, e il ma-teriale promozionale che sono stati utilizzati, sono stati forniti in un pacchetto “preconfezionato” dal Ministero della Salute che a sua volta ha approvato quelli forniti dall’OMS. Grazie al fatto che ha creduto fer-mamente nell’efficacia del metodo, l’Azienda USL VDA ha sostenuto

il progetto fin dall’inizio, con impegno strategico (impiego di risorse umane) ed economico, per fornire il materiale che sta all’origine del cambia-mento strutturale (gel idroalcolico). Attualmente risulta essere una delle poche a livello nazionale, che ha deciso di estendere la metodologia sia nell’intera struttura ospedaliera che in quella territoriale.Verificando i dati di compliance all’adesione dell’igiene delle mani, avevamo una situazione di partenza del 28.7% ed oggi quasi al termine dell’intero progetto di implementazione pos-siamo dire di aver ottenuto un miglioramento del 12.8% poiché siamo giunti ad un dato del 41.5%, che consideriamo intermedio. Il dato atteso è comunque un ulteriore miglioramento, da consolidarsi nel tempo. Il risultato ottenuto è calcolato come media, pertanto vi sono strut-ture che grazie soprattutto alla sensibilità dei leader (direttore e coordinatore) hanno ottenu-to compliance oltre l’atteso. Ci rende orgogliose aver avuto l’opportunità di partecipare attiva-mente ad una “Sfida Globale per la Sicurezza del Paziente” (in cui sono stati coinvolti 86

Paesi e sono state impiegate 9 task force con più di 100 esperti internazionali), mirata al miglioramento della qualità dell’assistenza al paziente a partire da un gesto così “semplice” ma così importante qual è l’igiene delle mani.Infine una curiosità: il numero 5, che in questa campagna è così ricorrente, non è un caso:vuole ricordarci che le mani sono composte da… 5 dita.

L’AMBULATORIO DI MEDICINA DI MONTAGNADELL’AZIENDA USL VALLE D’AOSTA

5… UN NUMERO RICORRENTE NELL’IGIENE DELLE MANI.A cura di A.S.C. Marisa Mastaglia e I.C.I. Maria Grazia Canta (Direzione sanitaria ospedaliera)

L’Ospedale di Aosta partecipa al progetto “Cure pulite”

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 3

Il 14 dicembre scorso, nel corso di una affollatissima cerimonia, è sta-to ufficialmente inaugurato il Centro per le Cure Palliative - Hospice,

situato presso la sede ospedaliera di Beauregard.L’Hospice rappresenta un nodo fondamentale della Rete di Cure Pal-liative, lo strumento nato per soddisfare le necessità assistenziali dei pazienti con neoplasie in stadio avanzato. Si tratta di una struttura residenziale destinata ad ospitare pazienti per i quali la gestione do-miciliare è difficile. L’organizzazione dei servizi sanitari e la stessa ar-chitettura della struttura consentono di creare un ambiente a misura

del paziente e della sua famiglia, in cui le cure siano rispettose dell’in-dividuo, delle sue aspettative, delle sue relazioni. Avrà come primo obiettivo il controllo dei sintomi di malattia e tra questi, un’attenzione particolare sarà posta al controllo del dolore. Sarà possibile gestire la fase terminale della vita ma anche consentire che, dopo un periodo di ricovero, il paziente possa proseguire le cure a domicilio. L’equipe di professionisti sanitari che si occuperà dell’Hospice, coordinata dal dott. Marco Musi, si integrerà con i medici di medicina generale, gli specialisti ospedalieri e tutti coloro che in qualche misura partecipano alla cura dei pazienti oncologici in ospedale e sul territorio.

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti, tra i numerosi par-tecipanti, l’Assessore alla Sanità, Albert Lanièce, il Direttore generale dell’AUSL, Carla Stefania Riccardi, il Direttore della SC di Oncologia Medica, Gianmauro Numico. La benedizione è stata curata da Don Isidoro Giovinazzo, cappellano dell’ospedale.

INAUGURATO A DICEMBRE IL CENTRO DI CURE PALLIATIVE (HOSPICE)

Grande successo dell’iniziativa. Il corso teorico-pratico, orga-nizzato dalla SC Anestesia e Terapia Intensiva Perioperatoria,

insieme all’Ufficio Formazione dell’AUSL Valle d’Aosta, si è svolto durante sette giorni, dal 23 al 29 gennaio, presso l’Hotel Dolonne di Dolonne-Courmayeur e presso le sale operatorie dell’Ospedale “Umberto Parini”.La formula da noi scelta ha comportato l’abbinamento di 6-7 ore giornaliere di attività scientifica inframmezzate da 4 ore quotidia-ne di sci. Un programma molto intenso e molto apprezzato dagli allievi, proprio grazie al suo esclusivo abbinamento: insegnamen-to di tecnologie mediche avanzate e godimento di scenari unici al mondo offerti dalla sede prescelta per il corso. La SC di Anestesia si distingue ormai da tre anni come centro didattico di riferimento na-

zionale e internazionale per l’insegnamen-to dell’uso dell’ecografo applicato a molte attività anestesiologiche di sala operatoria. Anestesie loco-regionali, cateteri antalgici, incannulamenti venosi e altre procedure vengono condotte sotto guida ecografica in tempo reale. Questo significa che procedure anestesiologiche invasive e potenzialmente rischiose, vengono eseguite all’Ospedale Parini sotto visione ecografica e non più alla cieca (cioè utilizzando solo punti di repere anatomici esterni) come tuttora avviene nel-la maggior parte degli ospedali in Italia e nel mondo. Un grosso passo avanti in termini di sicurezza ed efficienza. Attualmente nelle nostre sale operatorie l’unico ecografo por-tatile in dotazione viene usato pressoché ininterrottamente per 6-8 ore al giorno. Da qui una buona esperienza di base che gli anestesisti valdostani e i docenti stranieri hanno cercato di trasmettere agli allievi prove-nienti da vari paesi del mondo: dei 23 allievi iscritti, infatti, quattro erano portoghesi, uno svizzero, uno canadese, uno israeliano e due rumeni. Da qui l’esigenza di eseguire tutte le lezioni in lingua in-glese. In un corso di questo genere la traduzione simultanea non può essere praticata perché annullerebbe l’effetto di interattività tra docenti e allievi (in particolare nelle sessioni pratiche) che è un po’ il punto forte di questa metodologia di insegnamento.Del resto anche il panel dei docenti era piuttosto articolato: oltre ai docenti valdostani, infatti, abbiamo proposto con vero piacere un esperto californiano, il Prof. Tom Clark e un esperto irlandese,

il Prof. Dominique Harmon, ai quali si sono aggiunti il Prof. Mauro Pittiruti dell’ Ospedale Gemelli di Roma e il Dott. Piersandro Sette di Verona. Le lezioni teoriche, prevalentemente anatomiche, si sono svolte ogni mattina dalle ore 8 alle ore 12, mentre le lezioni pratiche su volontari sani, petti di tacchino e cosce di maiale sono state con-dotte ogni sera (dopo lo sci) dalle ore 17 alle ore 19 ad eccezione della giornata di venerdì 29, in cui è stata condotta una sessione in diretta dalle sale operatorie dalle ore 8 alle ore 14. Un altro vantag-gio evidente della formula adottata è che a fine corso si era instau-rato un gran feeling tra allievi e docenti e molti di loro (sia allievi che docenti) hanno auspicato di ritrovarsi di nuovo a Courmayeur per la riedizione del corso a fine gennaio 2011.

CONCLUSA L’INTERNATIONAL WINTER WEEK ON ULTRASOUND IN REGIONAL ANESTHESIA AND PAIN BLOCKS

di Alessandro Albani – Direttore SC Anestesia, Terapia Intensiva e Terapia Antalgica

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA4

MARINA GIULIA VERARDO DIRETTORE DELLA STRUTTURA COMPLESSA DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA

La dottoressa Marina Giulia Verardo è il direttore della Struttura Com-plessa Igiene e Sanità pubblica.La dottoressa Verardo, nata a Genova il 10 maggio 1955, ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Genova nel 1985 e la specializza-zione in Medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica presso l’Università di Pavia nel 1989.Presta servizio presso l’Azienda Usl della Valle d’Aosta dal 1988: fino al 1999 come dirigente medico nella struttura di Igiene pubblica; dal 1999 al 2010 come responsabile della struttura di Medicina del lavoro.

Dal 25 gennaio 2010 è direttore della struttura complessa Igiene e Sanità pubblica.

GIUSEPPINA FACCO NUOVO DIRETTORE DELLASC MEDICINA TRASFUSIONALE

La dottoressa Giuseppina Facco è il nuovo direttore della Struttura complessa Medicina Trasfusionale dell’Azienda Usl della Valle d’Ao-sta.Nata a Villastellone (Torino) il 14 novembre 1958, la dottoressa Facco ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Torino nel 1983, la specializzazione in Ematologia clinica e di laboratorio all’Università di Milano nel 1986 ed il master in Economia e Politi-ca sanitaria nel 2009 (CORIPE – Consortium for research and Con-tinuing Education in Economics, Piedmont). Dal 1986 è dirigente

medico presso il servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusio-nale dell’Azienda Ospedaliera OIRM-Sant’Anna di Torino; dal 1998 è docente a contratto presso la Scuola di specializzazione in Patologia clinica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino; è delegato regionale del Piemonte della SIMTI (Società Italiana di Medi-cina Trasfusionale e Immunoematologia); collabora attivamente con il CRCC (Centro di Coordinamento e Compensazione Attività trasfusio-nali); fa parte del gruppo nazionale di Emovigilanza istituito dal CNS (Centro Nazionale Sangue), nell’ambito del SISTRA (Sistema Informa-tico dei Servizi Trasfusionali); partecipa alle attività della ONG (Orga-nizzazione non Governativa) “Sviluppo della Medicina Trasfusionale in Albania verso standard europei di qualità” coordinate dalla ESTM (European School of Transfusion Medicine) nell’ambito di un progetto di sviluppo della medicina Trasfusionale in Albania nel duplice ruolo di tutor ai medici che prendono parte agli stage formativi in Italia e di formatore nei corsi che si svolgono a Tirana; è autrice di più di cinquanta pubblicazioni scientifiche.Dal 1° febbraio 2010 Giuseppina Facco è il direttore della SC Medicina Trasfusionale dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta. Sostituisce la dotto-ressa Eliana Vièrin, in quiescenza dalla stessa data.

FRANCO VALLET NUOVO DIRETTORE DEL SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE

Il dottor Franco Vallet è il nuovo direttore del Servizio di Igiene de-gli allevamenti e delle produzioni zootecniche, all’interno del Dipar-timento di Prevenzione.Il dottor Vallet, laureato in medici-na veterinaria, sostituisce il dottor Mauro Ruffier, trasferito in coman-do come veterinario regionale.“Tra le svariate attività del Servizio di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche – spiega il dottor Vallet – particolare rile-vanza avranno le attività di ispe-zione nelle aziende zootecniche produttrici di latte, sia per quanto riguarda il controllo dei requisiti igienico-sanitari che per quanto

riguarda il corretto utilizzo del farmaco veterinario. Prioritarie anche l’azione di controllo sugli alimenti destinati all’alimentazione degli animali e l’attività di vigilanza per tutti gli aspetti riguardanti il benes-sere animale, sia negli allevamenti che per quanto attiene gli animali d’affezione”. L’incarico del dottor Vallet ha decorrenza dal 1° febbraio 2010.

Le malattie cardiovascolari costituiscono la maggior causa di mortalità e morbilità della

popolazione italiana. La possibilità di ridurre l’incidenza degli eventi maggiori quali l’infarto miocardico, l’angina instabile, l’ictus, le arterio-patie periferiche, costituiscono la sfida in cui e’ necessario investire progettualità e mezzi del sistema sanitario. Se da un lato le nuove terapie affiancate dalle potenzialità tecnologi-che delle nuove metodiche diagnostiche per-mettono di ridurre la mortalità quando l’evento è avvenuto, solo la prevenzione cardiovascolare in tutti i settori può modificare il trend in atto e permette di poter assistere a una riduzione dei nuovi eventi ischemici. E’ essenziale identificare i soggetti esposti, per ragioni famigliari o per la presenza di quei fattori di rischio insorti per uno scorretto stile di vita, a maggior rischio di sviluppare le malattie cardio-vascolari nei successivi dieci anni. La Carta del Rischio, specifica per la popolazione italiana, valuta la presenza dei maggiori fattori di rischio per l’insorgenza di un evento precoce: il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, l’iper-colesterolemia, l’abitudine al fumo, le scorrette abitudini alimentari, la sedentarietà. In base alla presenza e alla combinazione dei fattori, ogni individuo viene stratificato come portatore di ri-schio cardiovascolare basso, intermedio, alto.La SC di Cardiologia dell’Ospedale Parini ha atti-vato fin dal 2001 un Ambulatorio di Prevenzione

Cardiovascolare. Gli utenti, inviati dal medico curante o afferenti spontaneamente, seppure in buona salute, sono affetti da un rischio elevato o “intermedio”. Scopi dell’ambulatorio sono:

la valutazione del rischio individuale di ciascun soggetto,l’informazione sui fattori di rischio e le modali-tà per correggerli (counselling),la diagnosi precoce di un’eventuale malattia aterosclerotica iniziale,la prescrizione delle eventuali cure per com-battere i fattori di rischio nella popolazione ancora non malata, il controllo dei fattori di rischio in chi è già sta-to esposto a un evento cardiovascolare.

Il Responsabile dell’Ambulatorio di prevenzione é la Dott.ssa Mariagrazia Sclavo, che da tem-po si occupa di questa branca della Cardiolo-gia. Durante la visita viene discusso il concetto di rischio e insieme si concertano le strategie integrate più efficaci per la lotta all’ipertensio-

ne arteriosa, alle dislipidemie, al sovrappeso e all’obesità e alle alterazioni della glicemia, anticamera di quella grave malattia che è il diabete.Fino ad ora sono stati visitati 404 soggetti, di cui 242 maschi e 162 femmine, di età media, rispettivamente, 56.68 e 55.76. Dal 2008 l’Ambulatorio di prevenzione, infine, si prende carico dei soggetti a rischio più elevato, selezionati dal Progetto PrATO di Prevenzione dell’ictus. Questi pazienti, inviati dal MMG al neurologo per visita e screening, vengono poi ri-visti in Cardiologia per una valutazione concomi-tante della “salute” cardiologica ai fini dell’ese-cuzione degli eventuali esami più appropriati e per la messa in atto delle terapie necessarie. Poco meno di un terzo della popolazione visi-tata era obesa; inoltre il 66% presentava valori elevati di colesterolemia e il 68% era ipertesa. I pazienti ritornati al controllo successivo alla prima visita e dopo le eventuali terapie propo-ste, presentavano riduzione significativa di en-trambi questi parametri.L’analisi dei dati ricavati dai soggetti esaminati, ottenuta con la preziosa collaborazione del Dott. Massimo Veronese, responsabile dell’Epidemio-logia Clinica,, e della ricercatrice, Dott.ssa Cristi-na Barré, ha permesso di ricavare ulteriori infor-mazioni utili per il proseguimento dell’attività di prevenzione per la salute cardiovascolare della popolazione.

NUOVE NOMINE IN AZIENDA

DONAZIONE DI CELLULE STAMINALI

AL “PARINI”

Il 2 febbraio scorso un donatore valdostano afferente al Centro Donatori di Midollo Osseo dell’Ospedale

Umberto Parini della Valle d’Aosta ha effettuato una donazione di cellule staminali periferiche a favore di un paziente. La raccolta delle cellule staminali emopoietiche da sangue periferico è avvenuta tramite prelievo venoso, presso il Centro Trapianti delle Molinette di Torino.La procedura ha avuto una durata di 3- 4 ore ed è stata ben tollerata dal donatore volontario.E’ la terza volta che un donatore valdostano effettua una donazione a favore di un paziente per salvargli la vita.Il Centro Donatori di Midollo Osseo della Valle d’Aosta della Struttura di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale e ADMO Regione Valle d’Aosta sono orgogliosi di questo traguardo e ringraziano il generoso donatore di oggi, ma anche tutti i mille potenziali donatori di domani.

Dott.ssa Giuseppina FaccoResponsabile della S.C.Immunoematologia e Medicina TrasfusionaleOspedale U. Parini di Aosta

Dott.ssa Franca TouscoReferente MedicoCentro Donatori Midollo Osseo Regione Valle d’Aosta

Sig.ra Mirella MaranaPresidente ADMO Regione Valle d’Aosta

BUONA PASQUA

L’AMBULATORIO DI PREVENZIONE CARDIOVASCOLAREValutazione del rischio e empowerment dei pazienti

di Mariagrazia Sclavo – Medico specialista cardiologo e Responsabile dell’Ambulatorio

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 5

GIORNALE ITALIANO DI ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIAUn lavoro realizzato da specialisti ortopedici e ra-diologi operanti nella nostra struttura ospedaliera è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia”, organo ufficiale della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia.Gli autori sono: MELUCCIO, CARDIS, GEMINIANI, CAMINITI, MURARO, MANCINI, BASILE.Anche in questo caso, per ovvie ragioni di spazio non è possibile pubblicare l’intero articolo, ma solo la pri-ma pagina.

UN’IMPORTANTE RICERCA CLINICA PUBBLICATA SU“ACTA NEUROLOGICA SCANDINAVICA”di Edo Bottacchi (Direttore del Dipartimento delle Medicine Specialistiche e della SC Neurologia)

La prestigiosa rivista interna-zionale “ACTA NEUROLOGICA SCANDINAVICA” ha recente-mente pubblicato un impor-tante ricerca clinica condotta interamente presso il nostro Ospedale, frutto del lavoro dell’équipe della Neurologia, del Laboratorio Analisi Cliniche e dell’Ufficio Statistico .Questi gli autori: CORSO, BOT-TACCHI, BRUSA, DI BENEDET-TO, GIARDINI, LIA, REGGIANI, VERONESE MOROSINI.Insomma, una ricerca scientifica tutta fatta a casa nostra!Non si tratta del solito trafiletto congressuale ma di un articolo di ben otto pagine che gli editori definiscono “originale”. In pratica noi clinici ci eravamo posti la domanda se il valore di una proteina (la proteina C reattiva) potesse avere nei pazienti ricoverati con ictus un valore prognostico, cioè potesse in qualche modo predire la severità e gli esiti della malattia stessa.Perché studiarla proprio nell’ictus: perché l’ictus è la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e i tumori e rappresenta la principale causa d’invalidità nel mondo occi-dentale. Ricercare un marker che nei pazienti colpiti da ictus ci permettesse “a priori” di conoscer-ne la prognosi, era diventato un nostro assillo quotidiano degli ultimi anni.Tra i vari marcatori dosabili nel sangue abbiamo puntato sulla proteina C-reattiva (PCR) che aveva avuto già segnalazioni per quanto riguarda l’infarto cardiaco, ma di contro poche nell’ictus.

Sono stati così analizzati i dati del nostro Registro Epidemiologico CARe, ormai conosciuto a livello mondiale per essere uno dei migliori registri di popolazione sull’ictus, ed è stato valutato il valore della PCR nella fase acuta dell’ictus in 462 pazienti giunti consecutiva-mente alla nostra osservazione. Oltre 3 anni di lavoro e di raccolta dati!Non essendoci poi in letteratura un valore soglia del nostro marker (PCR), abbiamo dovuto costruire tale valore confrontandolo con quello di soggetti sani. I pazienti sono stati seguiti per alcuni anni; la media dell’intervallo di osservazione è di circa 2 anni e mezzo. Si è visto che i pazienti con valori di PCR maggiore di 0.9 mg/dl, al

momento del ricovero, nel tempo andavano incontro ad un numero elevato di eventi rispetto ai pazienti con valori bassi di PCR. Le nostre conclusioni sono state che elevate concentrazioni plasmatiche di PCR sono correlate ad un aumento del rischio di eventi cerebrovascolari e cardiovascolari fatali e non fatali.Questi dati carattere epidemiologico e clinico indicano che la determinazione della PCR nella fase acuta dell’ictus potrebbe essere utile come elemento aggiuntivo per la valu-tazione del rischio nella prevenzione secondaria di malattie cerebrovascolari. Non solo, ma questa ricerca apre le porte anche ad un discorso di un possibile trattamento con farmaci in grado di abbassare i valori di PCR. In alto la prima pagina della rivista.

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Il trattamento delle fratture intra-articolari dell’omero distale: esperienza clinica e chirurgica dell’Ospedale Regionale di Aosta

The treatment of intra-articular distal humeral fractures: clinic and surgical experience at Aosta Regional Hospital

A. MeluccioC. CardisA. GeminianiD. CaminitiE. Muraro*

A.M. ManciniG. Basile

S.C. Ortopedia e Traumatologia, * S.C. Radiologia, Ospedale

Regionale “U. Parini”, Aosta

Indirizzo per la corrispondenza:Dott. Giorgio Basile, S.C. Ortopedia e Traumatologia, Ospedale Regionale “U. Parini” di Aosta,viale Ginevra 3, 11100 AostaTel. +39 0165 543763 Fax +39 0165 543765E-mail: [email protected]

RIASSUNTO

Vengono illustrati i risultati ottenuti in 14 pazienti di età compresa tra 19 e 80 anni sottoposti a osteosintesi con placca e viti per fratture intra-articolari dell’omero distale. Le valutazioni cliniche e radiografiche sono state effettuate con il Mayo Elbow Performance Score. Sono stati ottenuti risultati eccellenti in 5 casi e buoni in 6 per quanto concerne la risoluzione del dolore e il recupero della funzione. Un caso è stato classificato scarso, altri 2 pazienti erano deceduti. È ribadita l’importanza di ottenere una sintesi sufficientemente stabile da permettere una riabilitazione precoce ed evitare lo sviluppo di rigidità del gomito.

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SUMMARY

The results of 14 intra-articular distal humeral fractures treated with plate fixation in patients from 19 to 80 years are presented. The authors followed-up all the patients by means of the Mayo Elbow Performance Score. The results appear excellent in 5 patients and good in 6 with regard to pain and functional outcome. A patient has been classified poor, other 2 were deceased. A stable synthesis ensures an early rehabilita-tion, that’s important to prevent the elbow stiffness.

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INTRODUZIONE

L’anatomia e la biomeccanica del gomito sono complesse e molteplici sono le difficol-tà incontrate nelle differenti procedure di ricostruzione chirurgica. Le tre articolazioni del gomito e i legamenti collaterali formano un ingranaggio perfetto quanto delicato in grado di posizionare la mano nello spazio. Lo svolgimento delle comuni attività quotidiane e delle azioni necessarie a garantire l’autosufficienza come mangiare, vestirsi e lavarsi dipendono strettamente dalla combinazione dei movimenti di flesso-estensione e prono-supinazione del gomito che non a caso è stato definito da molti

G.I.O.T. 2009;35:000-000 TERAPIA INTENSIVA E RIANIMAZIONE E BEST PRACTICE

Si è da poco concluso a Milano un convegno sul tema “Terapia intensiva e Rianimazio-ne” dove sono state presentate 16 best practice. Come si può vedere dal programma la TIPO dell’Ospedale di Aosta è stata selezionata tra le migliori best practice in Italia.

Potrà confrontarsi con le esperienze pratiche più innovative in merito a:➤ Organizzazione/riorganizzazione del layout di reparto in un’ottica di cost saving

e tutela del paziente➤ Stratificazione dei pazienti per complessità/livello di cura e rispettivo utilizzo

di risorse umane e strutturali➤ Integrazione tra personale medico e infermieristico➤ Indicatori di qualità: efficacy, effectiveness, efficiency e benchmarking➤ Controllo e contenimento dei costi➤ Riduzione dei tempi di degenza➤ Rianimazione aperta➤ Obiettivi, utilità e problematiche della cartella clinica elettronica in T.I.➤ Valutazione delle performance assistenziali in terapia intensiva➤ Evoluzione delle competenze infermieristiche in T.I.➤ Gestione del rischio integrato paziente e operatore➤ Responsabilità professionali

Per iscriversi: Tel. 02 83847.627 - Fax 02 83847.262 - Email: [email protected] - Sito: www.iir-italy.it

Dall’organizzazione alla gestione del rischio per il miglioramento della qualità clinica

16 BEST PRACTICE in agenda!

Salvatore MangioneUniversità di Palermo

Antonio BraschiPoliclinico San Matteo - Pavia

Gaetano IapichinoA.O. - Polo Universitario San Paolo -Milano

Giovanni BordoneIstituto Clinico Humanitas - Milano

Maurizia CapuzzoESICM - European Society of Intensive Care MedicineA.O.U. di Ferrara

Danilo RadrizzaniA.O. Ospedale Civile di Legnano

Alessandro AlbaniOspedale Regionale U. Parini - Aosta

Alberto GianniniI.R.C.C.S. Ospedale MaggiorePoliclinico, Mangiagalli e Regina Elena - Milano

Mario TavolaOspedale A. Manzoni - Lecco

Marco ZucconiAzienda Ospedaliera di Perugia

Alberto LucchiniA.O. San Gerardo - Monza

Maria BarbagalloAzienda Ospedaliera di Parma

Giovanni BecattiniA.O.U. Careggi - Firenze

Gian Domenico GiustiA.O. ‘S. Maria della Misericordia’ - Udine

Fabio Capuzzi - Moreno PavaniA.O.U. Maggiore della Carità Novara

Daniele TovoliAzienda USL di Bologna

Paolo VinciStudio Legale Avv. Paolo Vinci & Associati

Il Convegno è in fase di Accreditamento ECM per Medici e Infermieri

Trasmettere a:➤ Direzione U.O. Terapia Intensiva, Rianimazione e Anestesia

➤ Capo Sala/Coordinatore Infermieristico➤ Medico Intensivista

➤ Medico Anestesista Rianimatore➤ Direttore Sanitario/Medico

➤ Direttore Generale

Modelli organizzativi, tecniche operativeed esperienze pratiche

per un’efficiente gestione dell’U.O. di

Terapia Intensiva

e

Rianimazione

Milano, 27 e 28 gennaio 2010 - Starhotel Ritz

Con il patrocinio di:

SCONTO di 300 €

iscrivendosi al Convegno

entro il 4 dicembre 2009

Workshop di approfondimento Venerdì 29 gennaio 2010

Il trasferimento intra-ospedaliero del paziente critico

NUOVI RECAPITI

TELEFONICI PER

L’UFFICIO TRASPORTI SECONDARIA far data dal 1° marzo l’Ufficio Trasporti Secon-dari è stato trasferito pres-so la nuova sede in Loc. Grand Chemin, 24 a Saint-Christophe. Questi i nuovi recapiti:

TELEFONO0165-231995

FAX0165-362076

PUBBLICAZIONI SU RIVISTE SCIENTIFICHESempre più spesso giungono alla redazione proposte di pubblicazione di articoli, ricerche e studi effettuati da nostri specialisti e apparsi su prestigiose riviste scientifiche.

Naturalmente siamo ben felici di dare spazio a tali iniziative. Va però aggiunto che è nostra intenzione pubblicare quanto prima sul sito internet aziendale i risultati dei lavori di ricerca scientifica (titolo e link), al fine di valorizzare ulteriormente l’operato dei nostri specialisti garantendo una più ampia visibilità esterna

Is there a prognostic role for C-reactiveprotein in ischemic stroke?

Introduction

Several papers have been published in the last10 years on C-reactive protein (CRP), a peripheralmarker of inflammation, and its role in ischemicdisease (1–5). In a review of the literature onmarkers of inflammation and cardiovascular dis-ease, it is concluded that, in patients with stablecoronary disease or acute coronary syndromes,CRP measurement may be useful as an indepen-dent marker for assessing likelihood of recurrentevents, including death, myocardial infarction, orrestenosis after percutaneous coronary interven-tion (6, 7). It is known that the risk of furtherstrokes in stroke survivals is high, but the riskfactors commonly used to predict recurrent eventsor death have low sensitivity and specificity (3).CRP values have been measured in patientsaffected by transient ischemic attack or stroke,with the aim of understanding its role as apredictor of further cardio and ⁄or cerebrovascular

events (1–5). It has been demonstrated that itsvalues are unusually high after acute ischemicstroke (1–5), and multiple studies have shown thathigh CRP values are related to future risk of cardioand ⁄or cerebrovascular events and they are inde-pendent of age, stroke severity and of other well-known risk factors such as hypercholesterolemiaand smoking (1–4, 8).It is yet not clear what is the best timing of CRP

measurement after ischemic stroke and whetherrepetitive or single measurements are the mostvaluable. Previous studies have proved that asingle, non-fasting CRP measurement after ische-mic stroke is a predictor of future fatal and non-fatal cerebrovascular events (1, 3, 4). A singlemeasure of CRP values within 72 h from strokeonset is of prognostic value in selected populations(1, 8), although according to the same author, inpatients with acute ischemic stroke, values atdischarge could correlate better with mid andlong-term prognosis, whereas peak measurement

Acta Neurol Scand DOI: 10.1111/j.1600-0404.2009.01288.x Copyright � 2009 The AuthorsJournal compilation � 2009 Blackwell Munksgaard

ACTA NEUROLOGICASCANDINAVICA

Corso G, Bottacchi E, Brusa A, Di Benedetto M, Giardini G, Lia C,Reggiani M, Veronese Morosini M. Is there a prognostic role forC-reactive protein in ischemic stroke?Acta Neurol Scand: DOI: 10.1111 ⁄ j.1600-1.2009.01288.x.� 2009 The Authors Journal compilation� 2009 Blackwell Munksgaard.

Objectives – We investigated the relationship between C-reactiveprotein (CRP)-values in the acute phase of stroke and the risk offurther fatal and non-fatal ischemic events. Materials and methods –We analysed 462 consecutive incident ischemic strokes. Patients weredivided into two subgroups on the basis of a CRP cut-off level of9 mg ⁄ l. Primary end points were any new vascular fatal and non-fatalevent recorded during the follow-up period. Results – During a follow-up of 2.27 years, in 132 patients occurred a primary end point. Patientswith CRP values ‡9 mg ⁄ l had more frequently primary end point. Thehazard ratio (HR) for cardiovascular events was 3.59; 1.93 forcerebrovascular events; 7.43 for vascular deaths and 5.78 for deathfrom any cause. Cox proportional hazard multivariate analysisidentified CRP values ‡9 (HR = 4.19, 95% CI: 1.85–9.50, P = 0.001),the lack of secondary prevention therapy at discharge (HR = 4.35,95% CI: 1.87–10.1, P = 0.001), age >70 years (HR = 3.09, 95% CI:1.04–9.24, P = 0.04) as independent predictors of fatalevents. Conclusions – CRP levels ‡9 mg ⁄ l, evaluated in incidentischemic stroke within 24 h, predict a higher risk of further ischemicevents and mortality.

G. Corso1, E. Bottacchi1,A. Brusa1, M. Di Benedetto2,G. Giardini1, C. Lia1, M. Reggiani1,M. Veronese Morosini31Department of Neurology, 2Department ofBiochemistry, 3Statistics Department, OspedaleRegionale, Aosta, Valle d�Aosta, Italy

Key words: CRP; ischemic stroke; prognosis

Giovanni Corso, MD, Department of Neurology,Ospedale Regionale, Viale Ginevra n 3, 11100 Aosta,ItalyTel.: +39 0165 543326Fax: +39 0165 5433264e-mail: [email protected]

Accepted for publication October 1, 2009

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA6

16 DICEMBRE 2009 MIGRAZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO 118 IN CENTRALE UNICAL’operazione di “migrazione” del Servizio Sanitario 118 presso la sede della Centrale Unica del Soccorso è durata circa 15 minuti e non ha fatto registrare alcun problema né per gli operatori né per gli utenti. La Centrale Unica del Soccorso, che si trova a Saint-Christophe presso la sede aeroportuale della Protezione civile, accoglie gli operatori della Protezione civile, del Soccorso Alpino Valdostano, del Corpo Forestale della Valle d’Aosta , dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Sanitario 118.La Centrale Unica, prima in Italia, è concepita come sistema integrato per il coordinamento e l’organizzazione dei principali enti dell’emer-genza in Valle d’Aosta e nasce dall’esigenza di unificare le procedure di comando e di intervento attraverso la sinergia e la razionalizzazione degli interventi stessi e l’ottimizzazione delle risorse nel rispetto dei diversi ruoli e competenze degli enti afferenti.

16 DICEMBRE 2009ATTIVAZIONE DEL CENTRO PER IL TRATTAMENTO DEL TABAGISMOIl SerT ha presentato alla stampa l’attivazione del Centro per il trat-tamento del tabagismo. Il servizio offre consulenze e un trattamen-to integrato specifico, di tipo sanitario e psicologico, individuale o di gruppo, nel quadro delle iniziative della lotta contro il fumo di tabacco e nel quadro dei progetti di trattamento delle diverse dipendenze.

28/29 GENNAIO 2010 LE GIORNATE CONCLUSIVE DELLA SCUOLA DI CHIRURGIA BARIATRICASi sono svolte anche quest’anno a Saint-Vincent le giornate conclusive della Scuola Speciale Acoi di Chirugia dell’obesità. La scuola, diretta dal dott. Rosaldo Allieta con il coordinamento del dott. Paolo Millo, ha ospitato i chirurghi provenienti da tutta Italia che hanno preso parte alle lezioni precedenti, tenutesi presso l’Ospedale “Parini” di Aosta. Il dott. Allieta ha illustrato il bilancio di sei anni di attività della scuola

speciale. Hanno preso parte all’iniziativa docenti di fama europea, pro-venienti dal Belgio, dalla Svizzera, dalla Francia e dall’Italia.

30/31 GENNAIO 2010 L’ASSISTENZA DEL 118 ALLA FIERA DI SANT’ORSOIn occasione della ormai più che millenaria Fiera di Sant’Orso il Servizio di Emergenza Sanitaria 118 ha messo a punto un piano di assistenza ai cittadini ed ai turisti, con l’obiettivo di garantire il soccorso sanitario durante la manifestazione e, contemporaneamente, il soccorso ordina-rio sul territorio ed in particolare nella città di Aosta.Tra le novità di quest’anno, l’impiego di una nuova frequen-za radio per le comu-nicazioni ed un inno-vativo sistema di loca-lizzazione di uomini e mezzi: ogni operatore ed ogni autoambulan-za era rintracciabile in tempo reale grazie ad un trasmettitore radio. Un monitor in sala operativa era in grado di stabilire dove fossero dislocati i soc-corritori con l’eviden-te vantaggio di poter allertare le squadre più vicine all’eventuale emergenza

23/29 GENNAIO 2010 WORKSHOP INTERNAZIONALE DI ANESTESIASi è svolto a Courmayeur il workshop intensivo “International winter course on ultrasound guided regional anestesia and pain blocks” or-ganizzato dal dott. Alessandro Albani e dalla sua équipe. Il program-ma, oltre ad un fitto calendario di lezioni teoriche, interattive e mul-timediali, alternate a sessioni pratiche, prevedeva anche una pausa a metà giornata, con la possibilità di frequentare le piste del compren-sorio del Monte Bianco. Hanno preso parte all’iniziativa trenta medici provenienti da Italia, Canada, Israele, Russia, Svizzera, Portogallo.

29 GENNAIO 2010 BEST PRACTICE IN TERAPIA INTENSIVA E RIANIMAZIONEL’esempio delle buone pratiche applicate in anestesia presso il nostro ospedale sono state segnalate tra le sedici in programma al convegno “Terapia intensiva e rianimazione. Dall’organizzazione alla gestione del rischio per il miglioramento della qualità clinica” che si è svol-to a Milano alla fine del mese di gennaio. Nel corso di due giornate di lavoro sono state analizzate le sedici realtà aziendali considera-te all’avanguardia non solo dal punto di vista tecnologico ma anche per l’organizzazione del lay-out di reparto, la riduzione dei tempi di degenza, il controllo ed il contenimento dei costi, l’ “apertura” della terapia intensiva, la valutazione delle performance assistenziali, la ge-stione del ischio e la prevenzione degli eventi avversi.

11 FEBBRAIO 2010 ESEGUITO UN PRELIEVO MULTIORGANONel corso della notte tra giovedì 11 e venerdì 12 febbraio l’équi-pe multidisciplinare composta dai medici chirurghi e rianimatori dell’Ospedale “Umberto Parini” di Aosta e dagli specialisti del Cen-tro Interregionale Prelievi di Piemonte e Valle d’Aosta ha eseguito un complesso intervento di prelievo multiorgano sul cadavere di un uomo

di sessantacinque anni, giunto venerdì 5 febbraio in Rianimazione a causa di una grave emorragia cerebrale. Accertata la morte cerebrale (come prevedono i termini di legge), si è proceduto al prelievo degli or-gani, come espresso in vita dal donatore stesso, socio dell’AIDO (Asso-ciazione Italiana Donatori Organi). L’intervento, che è iniziato alle ore 21.30 ed è terminato intorno alle ore 04.00, ha permesso il prelievo del fegato, dei reni, della cute e delle cornee. L’ultimo prelievo multi-organo eseguito in Valle d’Aosta risale al giugno 2009. “La donazione degli organi è un grande esempio di umanità e di solidarietà – hanno detto la dottoressa Monica Meucci, medico anestesista della Rianima-zione del “Parini” e coordinatore del Centro Interregionale Prelievi di Piemonte e Valle d’Aosta e il dottor Enrico Visetti, direttore della Ria-nimazione – ed è importante ricordare che la donazione degli organi e dei tessuti rappresenta un segno di speranza per tutti coloro che sono in attesa di un trapianto”.

26 MARZO 2010 DISCUSSIONE DELLE TESI DI LAUREA IN INFERMIERISTICASette studentesse hanno concluso il corso di studi in infermieristica discutendo, presso la Sala Cogne della Pépinière d’Entreprises Espa-ce Aoste, la tesi di laurea. Gli studenti iscritti all’Anno Accademico 2009/2010 sono, complessivamente, 66 (più 9 fuori corso).

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 7

In occasione dei Giochi Mondiali Militari Invernali che si sono svolti dal 20 al 25 marzo il Servizio

Sanitario 118 dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta ha messo a punto un sistema di assistenza dedicato agli oltre ottocento atleti, a tutto il personale di staff e al pubblico che ha affollato, nelle giornate di gara, le località interessate.Il piano di assistenza ha visto la presenza di un medico rianimatore e di uno specialista in manovre di rianimazione sul luogo di svolgimento di ogni gara, a partire da un’ora prima dello start fino ad un’ora dopo la chiusura degli eventi, per l’assistenza degli atleti e del pubblico.Per garantire il regolare svolgimento delle gare era prevista la figura di un medico reperibile esperto in manovre rianimatorie, immediatamente disponibile in caso di impiego del medico titolare per l’eventuale azione di soccorso. Oltre alle autoambulanze dislocate nelle zone di gara, il Servizio Sanitario è stato implementato dall eliambulanza “Sierra-Alfa 2”, in dotazione alla Protezione Civile, con equipaggio sanitario e attrezzature per la rianimazione a bordo. “Sierra-Alfa 2” era posizionato nei pressi delle piste di sci di Pila, sede del SuperG durante la competizione e sempre immediatamente reperibile dall’aeroporto Corrado Gex, garantendo il servizio per tutta la durata delle effemeridi (circa dodici ore).Nelle giornate contraddistinte da condizioni meteo avverse, che hanno impedito l’utilizzo

dell’eliambulanza, i medici di equipaggio ed eventualmente i medici reperibili sono stati impiegati a bordo delle autoambulanze in modo da formare unità mobili di rianimazione pronte ad ogni evenienza, in sostituzione dell’elicottero.Le autoambulanze sono state fornite dai Volontari del Soccorso 118 e dalla Croce Rossa Italiana. Ogni equipaggio era composto da tre volontari-sciatori e dotato delle attrezzature sanitarie per il primo soccorso di base, di defibrillatore automatico portatile e del materiale necessario per l’immobilizzazione del paziente.Per la gara di sci alpino di mercoledì 24 marzo a Gressoney-Saint-Jean, visti l’orario pomeridiano ed il termine oltre le effemeridi serali (ore 18.50, limite orario di sicurezza), è stata impiegata, in sostituzione dell’eliambulanza, un’ autoambulanza di soccorso avanzato oltre all’ambulanza per il soccorso di base, con un medico rianimatore a bordo.Il defibrillatore automatico portatile era sempre a disposizione del medico rianimatore, trasportato da un volontario sciatore direttamente sulle piste, in caso di necessità.L’assistenza sanitaria con autoambulanza è stata garantita anche durante le cerimonie di apertura e di chiusura dei Giochi; nel corso della cerimonia inaugurale è stata allestita in piazza Chanoux una tenda P.M.A. (Posto Medico Avanzato) della Croce Rossa Italiana.

Tutti i medici impegnati durante i Giochi, compresi quelli reperibili, erano rianimatori o esperti in manovre di rianimazione, in possesso di comprovate capacità sciistiche, esperti in soccorso alpino, esperti in materia di assistenza alle gare

di sci.Il sistema è stato studiato con l’obiettivo di fornire l’assistenza adeguata alla manifestazione, senza penalizzare il normale assetto organizzativo del 118-Protezione Civile.

Luca Cavoretto, responsabile sanitario dei Giochi Mondiali Militari e Guido Giardini, responsabile dell’Ambulatorio di Medicina di Montagna, insieme a Giuliano Razzoli, medaglia d’oro nello slalom speciale ai Giochi Militari, oro olimpico a Vancouver 2010 e atleta del nostro Centro Sportivo Esercito

Nomination per il dottor Giuseppe D’Alessandro

al XL Congresso Nazionale della Società dei Neurologi Italiani

Bel risultato per il neurologo dell’Ospedale Parini di Aosta, Dott. Giuseppe D’Alessandro,

al XL Congresso Nazionale della SIN (Società dei Neurologi Italiani) svoltosi di recente a Padova dove, oltre ad essere stato invitato per presentare i risultati di una indagine condotta in Valle d’Aosta sulla prevalenza dell’ictus cerebrale e la disabilità ad esso conseguente (studio tra l’altro pubblicato sulla rivista internazionale “Neurological Science”), ha anche presentato un poster sui risultati dell’indagine PRIA: Prevenzione dell’Ictus cerebrale nella città di Aosta. Si tratta di uno studio promosso da ALICE (l’associazione di volontariato contro l’Ictus Cerebrale, fondata da Giuseppe D’Alessandro nel 1997 e attualmente realtà nazionale con sede in 18 regioni italiane), con la collaborazione dell’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Aosta e col contributo dell’Assessorato alla Sanità della regione Valle d’Aosta. L’indagine, svoltasi nel corso del 2008, ha riguardato 2263 cittadini residenti nel comune di Aosta e ha rilevato (come già illustrato nel corso di una conferenza stampa tenutasi qualche mese fa ad Aosta) che nella nostra città, rispetto ai dati nazionali, vi è un buon controllo dei fattori di rischio vascolare - e in particolare dell’ipertensione arteriosa - e che circa il 10% di soggetti è ad alto rischio di ictus cerebrale. “Mi ritengo molto soddisfatto del riconoscimento anche perché il lavoro è stato selezionato insieme ad altri 5 tra i 450 poster in programma per quel giorno. Purtroppo la logica che sottende la premiazione (ricerche effettuate in laboratorio da parte di universitari, ecc.) non ha permesso di trasformare la nomination in premio”.

13° CAMPIONATO ITALIANO DI SCIPER OPERATORI DEL SERVIZIO TRASPORTO INFERMI

di Patrizia Petey – Segreteria Direzione generale

Si è svolta a Pinzolo (TN) la tredicesima edizione dei campionati italiani degli operatori del Trasporto infermi. Ottocento i partecipanti, suddivisi in 53 squadre in rappresentanza di dodici regioni italiane. Per la Valle d’Aosta era presente la squadra dei Volontari del Soccorso della Valpelline che ormai da 5 anni partecipa alla manifestazione.Estremamente positivo il risultato raccolto dall’Associazione che si è classificata al 2° posto assoluto. Tra i risultati migliori spiccano i podi di Conte, Junod, Cheillon, Petey, Aguettaz e Bredy. La manifestazione è importante non solo sotto il profilo sportivo, ma anche perché rappresenta un momento di confronto tra le varie realtà del soccorso operanti in Italia.

IL PIANO DI ASSISTENZA DEL SERVIZIO SANITARIO 118 AI GIOCHI MONDIALI MILITARI INVERNALI

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Prosegue anche su questo numero l’iniziativa di “dare voce” e spazio alle esperienze di chi lavora o, come in questo caso, di chi

sta ancora studiando. Un grazie sentito alla SC Formazione Personale Infermieristico ed in particolare a Roberta Oriani, vero motore della rubrica.

A QUESTO PUNTO PARLIAMO NOI: “I PRIMINI”DEL CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA

Inviata speciale CHANTAL CERISE; hanno collaborato STÉPHANIE PERRIN, ARIANNA MARTHYN.

Sono Chantal, studentessa del primo anno di corso universitario di Infermieristica. Sono in reparto e sono pronta a cogliere l’opportunità di poter finalmente “ dire la nostra” sull’esperienza dei primi mesi al corso di laurea in Infermieristica; perciò “indosso” per qualche ora il ruolo di inviato speciale tra i miei compagni di corso che stanno affrontando il primo tirocinio nelle sedi didattiche.

Chantal: Stéphanie, come ti è sembrato l’inizio di questa av-ventura al corso di laurea in Infermieristica ? Sembra ieri quando davanti all’Università aspettavo di iniziare questa nuova avventura nel mondo infermieristico e, invece, sono già tra-scorsi parecchi mesi: ecco che gli esami del primo semestre sono già conclusi e anche il tirocinio sta per volgere al termine. Quanta fatica affrontare gli esami teorici, ma anche quanto entusiasmo pensando all’esperienza pratica: il reparto, la persona malata…”mamma mia” quante responsabilità! Chantal: Stéphanie, e se ti fermassi un attimo a riflettere ri-spetto ai questi primi mesi?

Beh, per quanto riguarda le lezioni teoriche credo siano state molto interessanti. Sicuramente la frequenza obbligatoria e l’orario dei corsi ci costringono a passare buona parte della giornata in aula, ma con una buona organizzazione si riesce a ritagliare anche del tempo libero per dedicarsi ai propri interessi. Anche i vari laboratori sono stati mol-to utili, soprattutto per avvicinarsi al tirocinio nel migliore dei modi. Forse avrei avuto bisogno di maggiori esercitazioni delle tecniche ri-chieste in tirocinio per poterlo affrontare nel modo migliore.Chantal : Arianna cosa ne dici del gruppo classe? In questi primi mesi all’università si è formato un bel gruppo classe, numeroso ma anche collaborante, con cui abbiamo vissuto le mol-te lezioni teoriche in cui si sono affrontati gli argomenti utili per le materie del prossimo semestre e per costruire le basi della nostra esperienza di tirocinio. Inoltre abbiamo sperimentato con gli studenti del terzo anno che avevano il ruolo di “docenti”, le varie tecniche infermieristiche, “provando sui manichini” prima di affrontare la per-sona in “carne ed ossa”. Mamma mia che paura anche solo pungere il braccio del manichino! E il pensiero era subito rivolto al paziente che avremmo trovato nel letto: sarò capace? gli farò male? cosa mi dirà?Chantal: Allora oltre alla teoria c’è anche la pratica! Siamo arrivati, finalmente, in ospedale! Da tre settimane ormai ab-biamo iniziato il tirocinio e questa è la parte più bella. Il rapporto con il paziente è bellissimo e gratificante. Molte volte sono loro, i malati, ad incoraggiarti nelle varie tecniche: probabilmente vedono nei nostri occhi la paura e l’insicurezza di “chi è alla prime armi”. Devo dire che, anche le nostre guide di tirocinio e i nostri tutor hanno cercato vera-mente tutte le strategie per rendere l’inserimento nella realtà ospeda-liera formativa e accogliente.L’unico aspetto negativo di questo corso di laurea è che il tempo libero è ormai un ricordo: cinque giorni su sette siamo impegnati mattina e pomeriggio per le lezioni ma è uno sforzo che si fa volentieri. Beh

ormai siamo diventati “ grandi”!

Infine vorrei dire anch’io, Chantal, la mia opinione rispetto a questo percorsoSono molto contenta e soddisfatta di aver scelto questo corso di lau-rea, perché è molto interessante e soprattutto ben organizzato. Mi piace molto questa alternanza tra lezioni teoriche e il tirocinio in quan-to ci permette di mettere in pratica le nozioni apprese in aula. Poi apprezzo molto i numerosi laboratori che vengono inseriti tra le ore di teoria; questi sono molto utili perché permettono di concentrarsi su un argomento e di approfondirlo in tutti i suoi dettagli. Inoltre trovo positiva la disponibilità della maggior parte dei docenti, infatti molti sono disposti ad organizzare degli incontri per chiarire alcuni nostri dubbi su determinati argomenti. Per concludere posso dire che questo corso di laurea richiede molto tempo e molti sacrifici ma ne vale ve-ramente la pena!

BENVENUTI IN AZIENDAAL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL CORSO PER NEO ASSUNTI

di Giorgio Galli – Direttore SC Comunicazione

Benvenuti in Azienda: questo il titolo del percorso di accoglienza destinato ai neo-as-sunti (di ruolo e interinali, area del comparto) nella nostra organizzazione. Si tratta di

una serie di incontri frontali dove i nuovi operatori avranno modo di conoscere la realtà aziendale in cui si trovano a lavorare. Dopo una prima edizione svoltasi lo scorso anno, che ha coinvolto oltre 70 amministrativi, a fine aprile prenderà il via la seconda edizione,

con una prevalenza di operatori sanitari e tecnici (circa 90 per-sone). Questi i temi trattati nelle tre mattinate: l’organizzazione aziendale, gli aspetti etici, le strutture e gli strumenti della comunicazione istituzionale, il rapporto di lavoro, la sicu-rezza sul lavoro, la gestione delle risorse umane, il sistema contabile, gli aspetti tecnico-patrimoniali, le norme di interesse generale per una Pubblica Amministrazione, la formazione e l’aggior-namento professionale, il sistema informatico azien-dale, la promozione della salute, il benessere orga-nizzativo, la conciliazio-ne tra tempi di vita e di lavoro, il funzionamento dell’asilo nido azienda-le. Come si può vedere dal programma, una full immersion a 360° per capire e conoscere la realtà in cui si ope-

ra. Tutti i docenti sono dipendenti dell’Azienda, che da anni lavorano nei settori di propria competen-

za. Ai partecipanti verrà consegnato un kit didattico, contenente materiale informativo tra cui il vademecum “Benvenuti in Azienda”. Il corso si cocluderà nel mese di maggio. Considerata l’importanza che lo stesso riveste, sotto il profilo comunicativo e formativo/informativo, è prevista una ulteriore edizione a fine 2010.

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ra. Tutti d ll’A i d h d i l i

L’Istituto Superiore di sanità, su incarico del Ministero della Salute, sta co rdinando un progetto di ricerca nazionale dal titolo “Migrazione e Salute”. Il progetto viene realizzato con la partecipazione di enti quali l’Università La Sa-

pienza di Roma, l’istituto di ricerca Labos e la Caritas di Roma ed è richiesta la partecipazione attiva di tutte le regioni e le Province Autonome italiane.Nell’ambito del progetto è previsto anche uno studio di “caso” in ciascuna regione su una struttura particolarmente “dedicata” alla popolazione immigrata. Lo scopo dell’intervento è individuare delle buone prassi assistenziali con particolare attenzione alla fruibilità dei servizi che si avvalgono di un approccio multidisciplinare nell’erogazione delle prestazioni socio-sanitarie. L’approfondimento delle caratteristiche qualitative dei servizi socio-sanitari più innovativi ed efficienti in relazione ai

bisogni di salute degli immigrati consentirà, al termine della ricerca, di proporre delle “raccomandazio-ni” per tutti coloro che operano nel settore.

In Valle d’Aosta sono stati ritenuti-meritevoi di studio e di approfondi-mento i servizi offerti dal SISI (Spor-tello Informativo Salute Immigrati), dall’ambulatorio di medicina di base per gli stranieri, dai mediatori cul-turali nelle strutture ospedaliere. In sintesi il nostro progetto aziendale di promozione della salute, Migrant Friendly Hospitals, inserito da anni nell’alveo della rete internazionale Health Promoting Hospitals (HPH). Il primo step consisterà nella compi-lazione di un questionario e in una serie di interviste (incontri di appro-fondimento) da parte dei ricercatori di Labos con i referenti di progetto e con gli operatori interessati (medici, amministrativi, mediatori).

LE NOSTRE ESPERIENZE

ACCOGLIENZA IMMIGRATI E BUONE PRASSI ASSISTENZIALI

Segnalato il nostro servizio accoglienza cittadini stranieridi Giorgio Galli – Direttore SC Comunicazione

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Qualcuno di voi avrà letto (o sicuramente lo avrà sentito nomi-nare) il Decreto legislativo n. 150 del 2009, altrimenti definito “Decreto Brunetta”, dal nome del celebre ministro che lo ha promosso. Il decreto introduce parecchie novità (o forse sarebbe meglio dire che in alcuni casi riprende i contenuti di norme già esistenti, ma scarsamente applicate), non sempre di immediata comprensione se non si è masticata un po’ di materia giuridica. Ringrazio quindi Monia Carlin che ha cercato di rendere com-prensibile ai nostri lettori la parte del decreto che riguarda la nuova disciplina sanzionatoria. Nei prossimi numeri vedremo di “decriptare” anche altre parti del testo normativo.

Nella Gazzetta Ufficiale del 31 ottobre 2009, n. 254 - Sup-plemento Ordinario n. 197 - è stato pubblicato il Decreto

Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 “Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della pro-duttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni” a tutti noto come Decreto Brunetta, entrato in vigore il 16 novembre 2009.Le disposizioni del presente Decreto recano una riforma orga-nica della disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle Amministrazioni Pubbliche, intervenendo in particolare in materia di contrattazione collettiva, di valutazione delle strutture e del personale, di valorizzazione del merito, di promozione delle pari opportunità, di dirigenza pubblica e di responsabilità disciplinare. L’obiettivo precipuo del legislatore è quello di assicurare una migliore organizzazione del lavoro pubblico, elevati standard qualitativi ed economici delle funzio-ni e dei servizi, l’incentivazione della qualità della prestazione lavo-rativa, la selettività e la concorsualità nelle progressioni di carriera, il riconoscimento di meriti, la selettività e la valorizzazione delle capacità e dei risultati ai fini degli incarichi dirigenziali, il rafforzamento dell’au-tonomia, dei poteri e della responsabilità della dirigenza, l’incremento dell’efficienza del lavoro pubblico, la trasparenza dell’operato delle Amministrazioni Pubbliche anche a garanzia della legalità, nonchè il contrasto alla scarsa produttività e all’assenteismo. In particolare, proprio in relazione allo scopo di combattere l’assentei-smo e la scarsa produttività e quindi di potenziare il livello di efficienza degli uffici pubblici, la riforma Brunetta ha, tra l’altro, apportato alcu-ne importanti modifiche in materia di responsabilità disciplinare dei dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni. Va prioritariamente chia-rito che la responsabilità disciplinare è quella forma di responsabilità, aggiuntiva rispetto a quelle penale, civile, amministrativo-contabile e dirigenziale, in cui incorre il lavoratore che non osserva gli obblighi contrattualmente assunti. Tale responsabilità comporta l’applicazione, da parte del datore di lavoro, di sanzioni disciplinari che variano in relazione alla gravità dell’infrazione commessa. Le disposizioni del Decreto Brunetta che regolano la responsabilità disciplinare, immediatamente applicabili a decorrere dalla data di en-trata in vigore del Decreto stesso, costituiscono norme imperative. La tipologia delle infrazioni e delle relative sanzioni è definita dai Con-tratti Collettivi Nazionali di Lavoro. Per quanto concerne, in partico-lare, i dipendenti, a tempo determinato o indeterminato, del Servizio Sanitario Nazionale le sanzioni comminabili, in relazione alla gravità dell’infrazione, sono:per il personale del comparto il rimprovero verbale; il rimprovero scrit-to (censura); la multa di importo variabile fino ad un massimo di quat-tro ore di retribuzione; la sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino a dieci giorni; la sospensione dal servizio con priva-zione della retribuzione da undici giorni fino ad un massimo di sei mesi; il licenziamento con preavviso; il licenziamento senza preavviso;per la dirigenza la recente ipotesi di accordo, non ancora vigente, ripristina le sanzioni conservative prevedendo la censura scritta; la sanzione pecuniaria; la sospensione dal servizio con privazione della retribuzione; il licenziamento con preavviso; il licenziamento senza preavviso.Le suddette sanzioni disciplinari costituiscono un numerus clausus. Il che ne consegue che sanzioni inflitte, al di fuori di tale elenco tipico, sono illegittime.La riforma Brunetta ha individuato alcune fattispecie di infrazioni che comportano il licenziamento del pubblico dipendente ovvero:

falsa attestazione della presenza in servizio, mediante l’alterazione

dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità frau-dolente, ovvero giustificazione dell’assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o che attesta falsamente uno stato di ma-lattia;assenza priva di valida giustificazione per un numero di giorni, anche non continuativi, superiore a tre nell’arco di un biennio o comunque per più di sette giorni nel corso degli ultimi dieci anni ovvero mancata ripresa del servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il termine fissato dall’amministrazione;ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto dall’amministrazione per motivate esigenze di servizio;falsità documentali o dichiarative commesse ai fini o in occasione dell’instaurazione del rapporto di lavoro ovvero di progressioni di carriera;reiterazione nell’ambiente di lavoro di gravi condotte aggressive o moleste o minacciose o ingiuriose o comunque lesive dell’onore e della dignità personale altrui;condanna penale definitiva, in relazione alla quale e’ prevista l’in-terdizione perpetua dai pubblici uffici ovvero l’estinzione, comunque denominata, del rapporto di lavoro;prestazione lavorativa, riferibile ad un arco temporale non inferiore al biennio, per la quale l’amministrazione di appartenenza formula, ai sensi delle disposizioni legislative e contrattuali concernenti la valuta-zione del personale delle amministrazioni pubbliche, una valutazione di insufficiente rendimento e questo e’ dovuto alla reiterata violazione degli obblighi concernenti la prestazione stessa.

Fatte queste premesse quali sono le forme ed i termini per il procedi-mento disciplinare?Al riguardo il Decreto Brunetta prevede una diversa procedura in rela-zione all’entità della sanzione da irrogare ed alla qualifica del Respon-sabile della struttura di appartenenza del dipendente sanzionabile. In particolare per le infrazioni di minore gravità, per le quali e’ prevista

l’irrogazione di sanzioni superiori al rimprovero verbale ed inferiori alla sospensione dal servizio con privazione del-la retribuzione per più di dieci giorni, il responsabile della struttura in cui il dipendente lavora, anche in posizione di comando o di fuori ruolo, con qualifica dirigenziale, quan-do ha notizia di comportamenti sanzionabili, provvede senza indugio e, comunque entro il termine perentorio di 20 giorni, alla contestazione dell’addebito al dipendente interessato nonché alla sua audizione, con un preavviso di almeno 10 giorni. In sede di contraddittorio il dipendente può farsi assistere da un procuratore o da un rappresen-tante dell’associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato. Entro il termine fissato il dipendente convocato, se non intende presentarsi, può, in alternativa, inviare una memoria scritta o, in caso di impedimento, richiedere, con motivata istanza un rinvio dell’audizione. In caso di differi-mento superiore a 10 giorni, il termine per la conclusione del procedimento è prorogato in misura corrispondente. Il differimento può essere disposto una sola volta ed il pro-cedimento disciplinare deve concludersi entro il termine perentorio di 60 giorni dalla contestazione dell’addebito.Se, invece, il responsabile della struttura non ha qualifica

dirigenziale oppure se la sanzione da applicare è più grave, il respon-sabile stesso trasmette gli atti, entro 5 giorni dalla notizia del fat-to, all’Ufficio per il procedimento disciplinare. Per quanto concerne l’Azienda USL della Valle d’Aosta il suddetto ufficio è stato individuato nella Struttura Complessa Personale.La Struttura Complessa Personale procede, quindi, alla contestazione dell’addebito al dipendente, lo convoca per il contraddittorio a sua difesa, istruisce e conclude il procedimento. Se la sanzione da applicare è più grave di 10 gg. di sospensione, i ter-mini, iniziale e finale del procedimento disciplinare, sono raddoppiati (40 giorni per la contestazione dell’addebito; 120 giorni per la conclu-sione). Il termine per la contestazione dell’addebito decorre dalla data di ricezione degli atti o dalla data nella quale la Struttura Complessa Personale ha, altrimenti, acquisito notizia del fatto disciplinarmente rilevante. Nell’ambito del procedimento disciplinare qualsiasi comunicazione al dipendente, e’ effettuata tramite posta elettronica certificata, nel caso in cui il dipendente dispone di idonea casella di posta, ovvero tramite consegna a mano. Per le comunicazioni successive alla contestazione dell’addebito, il dipendente può indicare, altresì, un numero di fax, di cui egli o il suo procuratore abbia la disponibilità. In alternativa all’uso della posta elettronica certificata o del fax ed altresì della consegna a mano, le comunicazioni sono effettuate tramite raccomandata posta-le con ricevuta di ritorno. Il dipendente ha diritto di accesso agli atti istruttori del procedimento.La violazione dei termini, iniziale e finale comporta, per la Pubblica Amministrazione, la decadenza dall’azione disciplinare. Al riguardo preme evidenziare che la riforma Brunetta ha previsto un’espressa san-zione disciplinare per le ipotesi di mancata attivazione o di decaden-za immotivate dei procedimenti disciplinari. In particolare il mancato esercizio o la decadenza dell’azione disciplinare, dovuti all’omissione

o al ritardo, senza giustificato motivo, degli atti del procedimento disciplinare o a valutazioni sull’insussistenza dell’illecito disciplinare irragionevoli o manifestamente infondate, in relazione a condotte aventi oggettiva e palese rilevanza disciplinare, comporta, per i sog-getti responsabili aventi qualifica dirigenziale, l’applicazione della sanzione disciplinare della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione in proporzione alla gravità dell’infrazione non per-seguita, fino ad un massimo di tre mesi in relazione alle infrazioni sanzionabili con il licenziamento, ed altresì la mancata attribuzione della retribuzione di risultato per un importo pari a quello spettante per il doppio del periodo della durata della sospensione. Ai soggetti non aventi qualifica dirigenziale si applica la predetta sanzione della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione, ove non diversamente stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.Infine, per completezza di informazioni, preme sottolineare che le sanzioni disciplinari non si applicano al personale che opera all’inter-no dell’Azienda USL con contratti di lavoro autonomo (contratti libe-ro professionali o collaborazioni coordinate e continuative) nonché al personale somministrato.

GLI ATTI DELIBERATIVI ASSUNTI DALL’AZIENDA USL

PUBBLICATI SUL SITO INTERNET

In attuazione al cosiddetto “Decreto Milleproroghe” (disposto di cui all’art. 32 della Legge 18.06.2009 n. 69, recante “Disposizio-ni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile”, come modificato dall’art. 2 del D.L. 30.12.2009 n. 194) gli atti deliberativi vengono pubblica-ti in via telematica sul sito internet www.ausl.vda.it (home page, servizi in rete, albo deliberazioni del Direttore generale) per dieci giorni, oltre che in formato cartaceo all’Albo pretorio.Dal 1° luglio 2010 la pubblicazione degli atti deliberativi sarà ef-fettuata esclusivamente in forma telematica, in quanto solamen-te a partire da tale data le pubblicazioni in forma cartacea non avranno effetto di pubblicità legale.

LA NUOVA DISCIPLINA SANZIONATORIA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONE

DOPO IL DECRETO BRUNETTAdi Monia Carlin – Dirigente SC Personale

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA10

Un problema in crescita in tutta Europa e con ri-sposte ancora frammentate da parte delle varie

legislazioni nazionali; un fenomeno che, originaria-mente qualificato come sindrome depressiva (per la quale quindi era sempre necessario un accertamento medico), viene ora considerato lesione dei diritti del lavoratore; una giurisprudenza chiamata a sopperi-re alle carenze legislative con sentenze talora con-trastanti che cercano tuttavia di trovare una strada univoca da seguire: queste sono le premesse per cer-care di inquadrare quella serie di atti e operazioni che vanno sotto il nome di “mobbing”.Ma che cosa si intende per mobbing nell’ambiente di lavoro? Viene definito così l’insieme di compor-tamenti che integrano maltrattamenti sistematici nei confronti di un lavoratore da parte del datore di lavoro o dei superiori gerarchici. In sintesi vengono considerate violenze morali e persecuzioni psicologi-che quelle azioni (comportamenti, parole, atti, gesti, scritti), comunque e da chiunque attivate nell’ambito lavorativo, che mirano esplicitamente ad arrecare of-fesa alla personalità, alla dignità e all’integrità psico-fisica del lavoratore, nonché a metterne in pericolo l’impiego o a degradare il clima lavorativo. Tali azioni sono quelle svolte con carattere sistematico, duraturo ed intenso.In realtà, seppur non oggetto di una normativa ad hoc, alcune norme fanno cenno a comportamen-ti che possono essere ricondotti alla fattispecie del mobbing.Si ricordano, in proposito, il D.lgs. n. 216 del 2003, che, recependo una direttiva europea, detta le dispo-sizioni per attuare la parità di trattamento, nell’am-bito lavorativo, indipendentemente dalla religione, dalle convinzioni personali, dagli handicap, dall’età e dall’orientamento sessuale, e dispone le misure necessarie affinché tali fattori non siano causa di discriminazione; il D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, che, tutelando la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, recepisce una nozione amplissima di salute intesa

come “stato di completo benessere, mentale e so-ciale, non consistente solo in un’assenza di malattia e infermità”; e, infine, relativamente al servizio sani-tario nazionale, i nostri Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, ognuno dei quali, per il personale dell’Area contrattuale di riferimento, prevede la costituzione di un Comitato Paritetico sul fenomeno del Mobbing.L’Azienda U.S.L., da anni impegnata sul fronte delle politiche aziendali volte a favorire il benessere dei dipendenti e in aderenza al dettato normativo più sopra illustrato, ha costituito, alla fine del 2008, la Commissione paritetica , composta da rappresen-tanti aziendali (chi scrive) e sindacali (dott.ssa Carla Moussanet e dott. Martino Cristoferi) con il compito, tra gli altri, di redigere un regolamento aziendale sul mobbing.Al termine dei lavori è stato prodotto un documento, poi sottoposto all’approvazione delle tre aree sinda-cali e successivamente recepito con deliberazione n. 1937 del 28/12/2009, pubblicato sulla Intranet aziendale: Andromeda - Area Tecnico –amministrati-va / Affari Generali / Mobbing.In sintesi, che cosa prevede il regolamento?Innanzi tutto esplicita il principio in base al quale l’Azienda U.S.L. Valle d’Aosta riconosce e garantisce il diritto di ogni lavoratore ad un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso della dignità di ognuno, che non discrimina i lavoratori in base alle proprie condizioni personali e sociali e alle proprie convinzioni, o alle proprie condizioni fisiche e psichiche, riconoscendo che le molestie morali e il mobbing possono costi-tuire grave rischio per la salute dei lavoratori e per l’organizzazione.Definisce poi i comportamenti che caratterizzano il mobbing per il contenuto vessatorio e per le finali-tà persecutorie, e si traducono in critiche, molestie, minacce, maltrattamenti verbali esasperati e in atteg-giamenti che danneggiano la personalità del lavora-tore, quali la delegittimazione di immagine (anche di fronte a soggetti esterni all’Azienda), l’isolamento, il

trasferimento ingiustificato, il licenziamento, le dimis-sioni forzate, la perdita di potere formale e informale e del grado di influenza sugli altri, l’ingiustificata ri-mozione da incarichi già affidati, il pregiudizio delle prospettive di progressione di carriera, l’esclusione o immotivata marginalizzazione dalla comunicazione di informazioni rilevanti per lo svolgimento delle at-tività lavorative, la sottostima sistematica dei risultati ottenuti, l’attribuzione di compiti molto al di sotto o molto al di sopra delle possibilità professionali o della condizione fisica e di salute, gli attacchi alla reputa-zione, la creazione di falsi pettegolezzi, insinuazioni malevoli, segnalazioni diffamatorie, informazioni vo-lutamente errate.Il danno di natura psico-fisica provocato dagli atti e comportamenti di tal genere diventa rilevante quan-do comporta la menomazione della capacità lavora-tiva, ovvero pregiudica l’autostima del lavoratore che li subisce, ovvero si traduce in forme depressive o in un danno psico-fisico, colpendo le relazioni sociali, le attività lavorative, la personalità e la dignità del lavoratore.Quali sono allora le azioni che l’Azienda pone in esse-re a difesa dei lavoratori colpiti da mobbing? Innanzi tutto, nei confronti di coloro che si rendono colpevoli di azioni di mobbing, si configura responsabilità disci-plinare e si applicano le misure previste dalla contrat-tazione collettiva, quali, per il personale del compar-to, il deferimento alla Commissione di disciplina con opportuna relazione scritta; per il personale dirigente di tutti i ruoli, le determinazioni della Direzione Stra-tegica, in ordine alla valutazione del Dirigente, oltre a ogni altra iniziativa ritenuta opportuna.Per tutelare al meglio il lavoratore è prevista l’istitu-zione, a breve, di una “Commissione di Garanzia” a cui sono attribuite le seguenti funzioni:

raccogliere le denuncie dei lavoratori sulle azioni e comportamenti che possono configurare “mob-bing”;esaminare la pratica al fine di valutare l’effettiva

sussistenza di condizioni di maltrattamenti e di di-scriminazioni;ascoltare il lavoratore e acquisire ogni informazio-ne utile;formulare ogni proposta utile per prevenire e repri-mere situazioni vessatorie e persecutorie, nonché fornire all’Amministrazione tutti i dati necessari per l’eventuale avvio del procedimento disciplinare

La Commissione sarà composta dal Direttore Gene-rale o suo delegato, dal Medico competente, da uno psicologo, da un componente del Comitato Pari Op-portunità (CPO), dal Direttore dell’Area di apparte-nenza del lavoratore, da un rappresentante della S.C. Personale con adeguate competenze e, qualora se ne ravvisi la necessità, da un rappresentante sindacale. Tuttavia, il lavoratore che ha subito violenza morale o persecuzione psicologica, se non ritiene di rivolger-si alla Commissione di garanzia è libero di avvalersi delle procedure di conciliazione previste dai contratti collettivi o, in sostituzione, può promuovere il tentati-vo di conciliazione anche attraverso le rappresentan-ze aziendali sindacali.

AREA DEL COMPARTO

Accordo decentrato sulla mobilità e sui trasferimenti – siglato in data 08/02/2010.L’accordo rinnova il precedente del 2006. La revisione dell’accordo rientra in un lavoro più ampio di revisione/aggiornamento degli accordi decentrati aziendali vigenti ed è frutto del lavoro della Commissione paritetica cosid-detta “mobilità”, lavoro che è stato presentato al tavolo sindacale allargato per la necessaria approvazione e sottoscrizione. L’art. 3 del nuovo CCNL - biennio economico 2008-2009 - imponeva una sostanziale differenza rispetto alla precedente norma contrattuale (art. 18 comma 2 del CCNL integrativo del 2001) per quanto riguarda il raggio di chilometraggio entro cui l’Azienda, nell’esercizio del proprio potere organizzatorio, può disporre la mobilità interna, passando da 10 a 25 km. Il nuovo CCNL però prevede, al tempo stesso, deroghe all’ambito territoriale, in misura inferiore, previo confronto in sede regionale. La trattativa regionale ha recepito l’istanza sin-dacale, per cui è stato mantenuto il raggio di 10 km definito dalla preceden-te regolamentazione. L’accordo in questione descrive le differenti tipologie di mobilità e ne esplicitata le modalità di attivazione. Il termine generico “trasferimento” ricomprende, in effetti, molteplici tipologie di “spostamen-to” da una sede lavorativa all’altra, per cui si è ritenuto opportuno, nel testo regolamentare, di fare chiarezza sulla differente terminologia:

Trasferimenti: al fine di garantire la possibilità al personale dipendente di vedere esaminate le proprie aspirazioni personali, l’Azienda, in caso di necessità di copertura di posti, attiva una procedura di presentazione di candidatura per lo spostamento volontario in ciascuna delle quattro aree oppure per il trasferimento, rientrante nel potere organizzatorio dell’Azien-da, in una località distante fino a 10 km da quella della sede di servizio. Le candidature possono essere presentate in qualsiasi periodo dell’anno al di-rigente SITRA, che procede alla valutazione per quanto attiene al personale sanitario e tecnico dell’area ospedaliera, territoriale e della prevenzione. Per quanto attiene al personale dell’area tecnico-amministrativa e ammi-nistrativo in generale, le candidature vanno presentate alla S.C. Personale che provvede ad inoltrarle al Direttore Amministrativo per la valutazione. Qualora non vi siano candidature, oppure se ritenute non idonee, il diri-gente SITRA o il Direttore Amministrativo, per i settori di competenza, ren-dono pubblici, anche attraverso la pubblicazione sulla Intranet aziendale,

la necessità di copertura dei posti in questione al fine di promuovere la presentazione di nuove candidature.

Mobilità ordinaria: nel momento in cui non sia stato possibile applicare la procedura sopra descritta per i trasferimenti, l’Azienda, come modalità residuale, attiva la mobilità ordinaria, previa domanda del dipendente a seguito di avviso di mobilità (che, oltre alle consuete forme di pubblicità, sarà pubblicato anche sull’Intranet aziendale), in sede ubicata in località distante più di 10 km dalla sede di servizio (Comune), per la copertura di posti resisi vacanti. Allegato all’accordo vengono esplicitati i criteri, ed i punteggi ad essi collegati, per la formulazione delle graduatorie (anzianità; situazione familiare, residenza-avvicinamento)

Mobilità d’urgenza: trasferimento provvisorio, della durata massima di un mese nell’anno solare, disposto dal Direttore Generale o dal direttore di Area, attuato nei casi in cui vi siano inderogabili esigenze funzionali dovute a eventi contingenti.

Mobilità d’ufficio: trasferimento disposto dal Direttore Generale nel caso in cui non sia andata a buon fine la mobilità ordinaria e per esigenze di ser-vizio, limitatamente al tempo necessario alla copertura del posto vacante.mobilità/ricollocazione per motivi di salute o sociali: trasferimento/ricol-locazione del dipendente in altra sede lavorativa per a motivi di salute, accertati dal medico competente, o per motivi sociali previsti dalla vigente normativa. Tale tipologia di trasferimento ha carattere di priorità rispetto alla mobilità ordinaria.

Mobilità di compensazione: trasferimento di due dipendenti dello stesso profilo professionale, esercitanti le medesime funzioni lavorative, previa richiesta degli stessi che concordano sul reciproco scambio della sede di servizio e previa valutazione da parte degli uffici competenti della sostenibilità organizzativa e gestionale. Il nuovo accordo puntualizza che la mobilità volontaria dall’area territoriale all’area ospedaliera nel caso ci sia in essere una graduatoria di mobilità ordinaria verso l’area territoriale è equiparata alla mobilità di compensazione.

La Commissione mobilità cessa di esistere e le funzioni prima in capo a questo organismo vengono svolte dalla S.C. Personale.

NOTIZIE DALL’ASSOCIAZIONE

V.I.O.L.A.Si comunica che a partire da quest’anno i servizi offerti dall’Associazione V.I.O.L.A. sono stati rafforzati ed incre-mentati con nuove attività tra le quali si evidenzia la pre-senza di una nuova figura, quella della dietologa Dott.ssa Torre , laureata in Scienze alimentari.La Dott.ssa Torre sarà a disposizione nella sede dell’As-sociazione sita in p.zza Soldats de la Neige, 2 (angolo via Chatrian - quartiere Cogne) ad Aosta, il 2° mercoledì di ogni mese, dalle ore 16.30 alle ore 18.00, a partire da maggio. In tal modo verrà ampliato il ventaglio di con-sulenze con gli specialisti. Ricordiamo che è presente in sede, ogni 1° mercoledì del mese, dalle ore 16.00 alle ore 17.00, la Dott.ssa Rosa Berti, medico specialista se-nologo.Ci fa piacere, inoltre, sottolineare che, oltre ai corsi che si svolgono ormai da anni con la psicologa a sostegno delle donne operate, sono già attivi anche i corsi di sostegno psicologico di gruppo rivolti ai famigliari e ai partner dei malati di tumore. Chi fosse interessato alle iniziative attivate dall’Associa-zione, può contattare il numero 333/7425159 oppure inviare una mail all’indirizzo [email protected]. Altre informazioni sono reperibili sul sito http://www.associazioneviola.it/viola/index.php .

Il PresidenteRaffaela LONGO

ADOTTATO IL REGOLAMENTO SUL “MOBBING”di Daniela Tarello – Direttore SC Affari Generali e Legali

Ultimi Accordi e Regolamenti di interesse sindacale sottoscritti, consultabili sul sito Internet dell’Azienda USL

(percorso: servizi amministrativi / organizzazione e sviluppo risorse umane / accordi sindacali)di Adelaide Lalla Paolone - SC OSRU – Ufficio relazioni sindacali

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 11

LABORATORIO FORMATIVO-PROGETTUALE SUL TEMA DELLA COMUNICAZIONE A SUPPORTO

DEI PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTECOGNE, GIUGNO 2010

Prosegue l’esperienza dei laboratori formativo-progettuali promossi dalle reti regiona-li HPH (Health Promoting Hospitals). Dopo il laboratorio svoltosi a Trento, nel mese di marzo, sul tema degli standard di qualità HPH, in Valle d’Aosta (molto probabilmente a Cogne, a fine giugno) si terrà un altro incontro tra le reti regionali per confrontare le espe-rienze in tema di comunicazione efficace a sostegno dei progetti di promozione della sa-lute. Il titolo sarà “Comunicare la salute” e dal confronto scaturiranno linee guida e buone prassi che verranno messe a disposizione di tutte le realtà sanitarie nazionali. L’evento è promosso e organizzato dal coordinamento regionale della Valle d’Aosta della rete HPH. Ne parleremo più diffusamente sul prossimo numero di Newsl, in uscita agli inzi di giugno.

Estate 2010 Centri EstiviL’Azienda USL, in collaborazione con il CTI, organizza anche per l’estate 2010 i servizi extra scolastici per i figli e le figlie - di

età compresa trai i 5 e i 14 anni - dei propri dipendenti. I servizi si svolgeranno dal 14 giugno al 3 settembre (12 settimane).Nel mese di aprile saranno rese note attraverso il sito internet, le e-mail e le affissioni ulteriori informazioni incluse le modalità di iscrizione. Per saperne di più: [email protected]

LA “SEMAINE FRANCOPHONE: DU 15 AU 20 MARS”

La Bibliothèque de l’Hôpital “Maria Bonino” a participé, avec un certain succès, à la “se-maine francophone” qui s’est tenue du 15 au 20 mars.

De nombreuses bibliothèques du SBV - Système Bibliothécaire Valdôtain - ont adhéré à cette manifestation qui, chaque année, met en relief les publications françaises. Pour l’occasion, la Bibliothèque de l’Hôpital a activé six secteurs: 1. le roman – nous possédons des auteurs que même la Bibliothèque régionale n’a pas ! 2. la poésie ; 3. Fonds valdôtains ; 4. Exposition de beaux ouvrages monographiques concernant tous les continents avec des thèmes particuliers : les plantes, les plus belles îles du monde, les côtes, etc. 5. des vidéo qui portent sur des sujets variés comme les hautes voies, la révolte des Socques, les batailles des reines, les métiers en Vallée d’Aoste ;6. les revues médicales françaises sont le point le plus important car il correspond au but es-sentiel de notre bibliothèque : mettre à disposition des médecins et des infirmiers les revues médicales francophones. En effet nous avons une gamme de revues touchant pratiquement tous les thèmes de la médecine.

“SIAMO TUTTI FIGLI DI EVA”Pubblicata l’ultima prova letteraria di Renato Dattola

Renato Dattola, scrittore, ma anche nostro collega di lavoro (è col-laboratore amministrativo presso la SC Psichiatria) ha pubblicato

da poco il suo secondo libro dal titolo “Siamo tutti figli di Eva” (edi-trice EdiGiò). Dopo l’esordio nel 2007 con “L’enigma di Santiago”, Renato si ripropone nel panorama editoriale con questa seconda fatica letteraria. Da acquistare.

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA12

Direttore Responsabile Giorgio GALLI

Segretaria di Redazione:Paola BOCCO

GraficaPier Francesco GriziAosta - 0165/364161

Tipografia ValdostanaAosta - 0165/239559

Hanno collaborato a questo numero:

Alessandro Albani

Giorgio Basile

Paola Bocco

Edo Bottacchi

Maria Grazia Canta

Monia Carlin

Anna Castiglion

Chantal Cerise

Giuseppe D’Alessandro

Marco Debernardi

Giorgio Galli

Raffaela Longo

Arianna Marthyn

Marisa Mastaglia

Adelaide Lalla Paolone

Lina Pasqualotto

Stéphanie Perrin

Patrizia Petey

Morgana Rappazzo

Carla Stefania Riccardi

Mariagrazia Sclavo

Daniela Tarello

Tiziano Trevisan

Trimestrale di informazione dell’Azienda USL Valle d’AostaDirezione e Redazione. SC Comunicazione Ufficio Stampa

Via Guido Rey, 1 - 11100 AOSTA - TEL 0165/544501 - FAX 0165/[email protected]

Ha provocato grande commozione la scomparsa a soli 64 anni di Liliana Pomi, stimata e conosciuta pedia-tra, pioniera della pediatria in Valle d’Aosta. Dopo aver prestato servizio in ospeale era diventata pediatra

di famiglia e poi consultoriale. Negli ultimi anni aveva coordinato con passione il progetto “Nati per leggere”, varato su scala nazionale dall’Associazione Culturale Pediatri. Tutti i principali giornali locali hanno ampiamente riportato la notizia della sua scomparsa. Non dobbiamo

aggiungere molto. Chi ha imparato a conoscerla e ad apprezzarla per la sua professionalità e umanità si rende conto benissimo del vuoto che ha lasciato nella nostra comunità. La vogliamo ricordare sulle pagine di Newsl pubblicando la toccante commemorazione letta il giorno delle esequie dal collega e amico Marco Debernardi, oltre ad un breve pensiero da parte dell’amica Lina Pasqualotto, nostra collega presso la Direzione di Area Territoriale.

Cara Liliana, sentiamo oggi di doverti dire alcuni gra-zie. Sei arrivata in Valle, da montanara della Val Pelli-ce, nella prima metà degli anni ’70 quando la Pedia-tria, come disciplina autonoma dal resto della Medi-cina, prendeva il suo primo avvio in questa realtà di montagna. Ti sentisti subito una di noi. E raccogliesti una sfida tutta nuova, con i nostri colleghi più anzia-ni, diretti dal professor Lanza nella vecchia Materni-tà: di costruire una medicina orientata alla salute del bambino da professionista che si occupa a tempo pieno solo di essa e non anche di quella degli adulti, considerato che il bambino non è un adulto in minia-tura da far crescere, come sovente si pensa. Alla fine degli anni ’70 arrivammo poi noi specializzandi, fre-schi ed entusiasti di clinica universitaria, con una preparazione teorica, ma poco avvezzi alla pratica quotidiana, alla ricerca di “buoni maestri” che ci aiu-tassero ad acquisire un metodo di lavoro, che ahinoi l’ambiente accademico non ci forniva. Già…il meto-do di lavoro…. Per questo non ti risaremo mai abba-stanza riconoscenti: per tentare sempre l’impostazio-ne di un percorso diagnostico più lineare, semplice ed efficace possibile; per proporre sempre una tera-pia fondata su robusti riscontri scientifici, tralascian-do l’inutile e il potenzialmente dannoso. Servirsi della conoscenza, ma usare adeguatamente ragione, buon senso e sobrietà: questo era il tuo modo di lavorare. Ci apristi gli occhi nella ricerca, difficile ma doverosa, di fonti comuni di cultura medica indipendente (sen-za conflitti di interesse, diremmo ora), che allora come ora non sono così abbondanti: The Medical Let-ter, un mito che dura; l’Istituto Mario Negri di Milano con Tognoni e la sua pubblicazione “Bambini e far-maci”, che restò una pietra miliare del nostro curare; la Clinica Pediatrica di Berna, diretta dall’illuminato Ettore Rossi, presso cui ogni 3-4 anni facevamo una capatina in gruppo per una settimana, per farci venir voglia di lavorare con la testa “bella sveglia” e di tentare un lavoro di équipe, così difficile da noi e così scontato e usuale là, da sembrarci quasi un miraco-lo…che, ci dicevamo entusiasti al ritorno, si doveva pur tentare anche nel nostro ospedale! A proposito di “buoni maestri”, negli anni ’80, venne il tempo della Clinica Pediatrica di Trieste con il professor Panizon e collaboratori, dell’Associazione Culturale Pediatri, con le sue occasioni di formazione, con le sue pubbli-cazioni scientifiche e divulgative a dare continuità a questo modo di concepire il nostro operare quotidia-no. Tutte queste realtà ci aiutarono a sentirci un po’ meno soli, un po’ più sostenuti nel nostro lavoro, cre-ando, per molti di noi, un sentire professionale comu-ne, a cui tu hai dato l’avvio per prima e che nel tempo cercheremo di consolidare nel ricordo dell’entusia-smo e della passione che tu ci hai da sempre testimo-niato: sapere, quanto è possibile; saper fare, non molto, almeno qui nella nostra Italia dove il livello di

salute dei bambini è tra i più alti del mondo, ma co-munque saper fare al meglio; saper essere, la sfida in cui ogni Medico è chiamato ogni giorno a cimentarsi, che è la cosa più difficile. Sulla scia di splendide espe-rienze di altre Regioni tra cui il vicino Piemonte, riu-scisti a sensibilizzare, un poco alla volta, con fatica, nel corso di lunghi anni, infermieri, colleghi, persona-le amministrativo e responsabili delle politiche sani-tarie, sulla necessità di intraprendere un percorso di umanizzazione delle cure rivolte al bambino e al suo nucleo familiare. E fu così che, con soddisfazione tua e nostra, ottenemmo: che il bambino ricoverato aves-se accanto a sé una figura adulta (mamma, papà o nonni che fossero) giorno e notte; che, successiva-mente, si cominciasse fin dai primi istanti di vita a lasciare il neonato in camera, se la mamma l’avesse desiderato e che si potesse consentire al bimbo un allattamento a richiesta e non ad orario. Fosti la pri-ma a proporre che buona parte delle indagini dia-gnostiche e delle terapie di pazienti cronici potessero svolgersi nell’arco di una sola giornata di ricovero, ottimizzando le risorse, ma con l’intento primario di arrecare il minor disagio possibile al bambino. La Pe-diatria fu il primo reparto dell’ Ospedale della Valle d’Aosta a praticare il Day Hospital, seguirono poi a ruota le realtà ospedaliere che ora conosciamo: que-sto fu il risultato della tua caparbietà. Tutte queste ora sembrano acquisizioni scontate, ma solo tu hai

conosciuto fino in fondo le difficoltà, i sacrifici, le ar-rabbiature che dovesti affrontare per raggiungerle. E poi, in un mondo familiare, per molti versi in crisi, che sovente ha perso istintività e spontaneità nell’ap-proccio ai bisogni del bambino, vennero le iniziative di sostegno della Genitorialità, un brutto neologismo che implica per gli adulti il sapere prendersi cura del minore, nell’accezione più ampia possibile, e il soddi-sfarne le necessità primarie. A questo proposito, ti dobbiamo un grazie, anche a nome di tante mamme e papà, per l’entusiastica partecipazione a buona parte dei corsi di preparazione alla nascita tenuti nel-la nostra Regione, dove hai sostenuto con competen-za ed empatia le ragioni dell’allattamento naturale e della demedicalizzazione di molta patologia minore. Grazie poi per aver concretizzato il progetto di lettura ad alta voce fin dal primo anno di vita “Nati per Leg-gere”, illustrandolo e propagandandolo anche nelle Biblioteche più periferiche della Valle. Hai regalato tempo e risorse fisiche per spiegare agli adulti le ra-gioni di doversi riappropriare con i piccoli dell’im-menso valore pedagogico, di fantasia e di creatività che una storia letta su un bel libro possiede ad ogni età e con la speranza che i bambini, sempre più at-tratti dalle immagini di televisione e computer, non smettano un giorno di curiosare dentro i libri, manife-stino in numero minore disabilità di letto-scrittura e magari non abbandonino precocemente lo studio,

come sta avvenendo ancora troppo spesso. “Nati per la Musica” sarebbe stata un’altra tappa che, da inna-morata ed esperta di musica, ti avrebbe visto sicura-mente protagonista per affermare quanto da sempre ci confidavamo, che la musica strumentale e vocale, proposta al nascituro dalla mamma in attesa, ascol-tata in casa ed in concerto, praticata da soli o in com-pagnia ad ogni età, è uno splendido fattore di armo-nizzazione delle varie competenze ed abilità di ognu-no di noi ed è un grande aiuto in tanti momenti della vita, perché ci fa stare bene con noi stessi e di conse-guenza con chi ci sta attorno. Chiacchierando a pro-posito dei bambini che assistevamo, ci siamo detti sovente che non fosse un caso che, spesso, coloro che praticano la musica siano più “in gamba” a scuola come nella vita. La musica….Quante occasio-ni ci hai dato di condivisione di ascolto in casa tua, in casa di amici, in sedi pubbliche, con l’immanca-bile dopo-concerto fatto di cordialità, simpatia, scambio di impressioni, sempre arricchente e sti-molante, per i più esperti di noi come per i dilettan-ti. Sei stata una splendida compagna nei momenti di svago e di sport, fino a che il tuo ginocchio non ti ha tirato un brutto scherzo, impedendoti per sem-pre di praticare il tennis, lo sci di fondo, l’escursio-nismo in montagna e lo sci-alpinismo, che in fondo erano una delle ragioni della tua decisione di met-tere radici in Valle. Come non ricordare con piacere e tanta nostalgia le escursioni estive ed invernali fatte insieme, la partecipazione di molti di noi con te alle competizioni locali e nazionali di sci per medici e pediatri, alle Marce Gran Paradiso, con gli allena-menti che inevitabilmente precedevano. Furono oc-casioni irripetibili che aiutarono a creare sintonia e stima tra noi e una miglior intesa in tanti campi del-la vita, compreso quello professionale. Come non ricordare anche i momenti conviviali e di festa con il personale della Pediatria prima e del Territorio suc-cessivamente. Stare in compagnia, condividere l’amicizia con chiunque e “farla circolare”questa amicizia, ti era particolarmente congeniale. Forse perché non avevi avuto una tua famiglia, ci hai con-siderati tutti un po’ la tua famiglia. Hai partecipato con la ricca umanità che ti distingueva ai momenti di sofferenza, di lutto ma anche di gioia di ciascuno di noi, diventando per molti una sorella maggiore e, per i nostri figli e nipoti, una zia trepidante e sincera-mente interessata alle loro scelte di vita oltre che alla loro salute. Abbiamo scoperto che la tua malattia ci ha dato l’opportunità di entrare in rapporto tra noi in maniera più vera: tutto ciò spero sia motivo di conso-lazione per ciascuno in questo momento. La nostra presenza accanto a te in queste ultime settimane è stato tutto il grazie di cui siamo stati capaci per aver condiviso con noi un tratto di cammino e per i valori che ci hai testimoniato.

IN RICORDO DI LILIANA

Pensiero per Lilia na

Insieme ai vissuti di tristezza e di vuoto provati in questi giorni, vogliamo cogliere un pensiero positivo che Lilia na ci ha lasciato.Chi ha avuto la possibilita ’ di conoscerla e di lavorare al suo f ianco potra’ continuare a pensare a Lei come ad una “bel-la persona” coerente e determinata portando nel cuore ricordi, esperienze, valori a i quali fare riferimento per riprendere energia e f iducia nei momenti faticosi che il quotidiano professionale ci propone spesso...

Lina Pasqualotto