Patologia ambientale (radiazioni, iper e ipobaropatie...
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PATOLOGIA AMBIENTALE
Studio degli agenti patogeni estrinseci che costituiscono fattori di rischio per la salute degli esseri viventi ed i meccanismi con i quali essi inducono la comparsa di condizioni patologiche.
Agenti patogeni:
-Costantemente presenti nell’ambiente e rappresentano fattori di rischio in seguito ad esposizione eccessiva (freddo, caldo, umidità, radioattività di base ecc…) o accidentale (elettricitàatmosferica).
-Industrialmente prodotti dall’uomo e diventano fattori di rischio in conseguenza del loro mancato smaltimento che ne determina l’accumulo nell’ambiente.
Le patologie da cause ambientali si manifestano quando la risposta omeostaticadell’organismo (definita anche stress ambientale) risulta insufficiente a neutralizzare gli effetti dei vari agenti stressanti ambientali.
- PATOLOGIE DA TRASFERIMENTO DI ENERGIA RADIANTE
- PATOLOGIE DA VARIAZIONI DELLA PRESSIONE ATMOSFERICA
- PATOLOGIE DA BASSE E ALTE TEMPERATURE
-METEREOPATIE
- MALATTIE STAGIONALI
PATOLOGIE DA TRASFERIMENTO DI ENERGIA RADIANTE
RADIAZIONI: cause fisiche di malattia.
Le RADIAZIONI rappresentano il trasferimento di energia da un punto all’altro della materia e si formano per variazioni dell’energia nell’ambito dell’atomo sia a livello del nucleo che dell’orbita elettronica.
Le radiazioni vengono definite “energia in movimento con velocità uguale o inferiore a quella della luce nello spazio libero (approssimativamente 3 × 1010
cm/sec)”.
Quando le radiazioni colpiscono un bersaglio cedono tutta o una parte della loro energia ai suoi atomi determinando uno spostamento degli elettroni orbitali tanto maggiore quanto maggiore è l’energia in esse presente.
-Radiazioni naturali: si formano in seguito a variazioni spontanee di energia all’interno dell’atomo.
-Radiazioni artificiali: sono prodotte dall’uomo.
CORPUSCOLATE massa variabilevelocità < luce
ELETTROMAGNETICHEnessuna massa quanti energia: “fotoni”velocità = luce
raggi α, β: dalla decomposizione naturale di elementi radioattivi (radio, polonio, torio, elio) infrarosse λ > 760 nm
neutroni, protoni accelerati: dalla decomposizoneartificiale del nucleo atomico (reazioni nucleari)
luminose λ tra 760 e
UV λ tra 400 e
X λ tra 100 e
(R. limite 100-10R. molli 10-1R. medi e duri 1-
0.01)
γ λ tra 0.01 e
400 nm
100 nm
0.01 nm
0.0001 nm
onde radio λ tra pochi
microonde λ tra mm e m e km
pochi m
eccitanti ionizzantiionizzanti
Sulla base della velocità del loro movimento e dell’assenza o meno di massa, le radiazioni sono divise in:
A seconda dell’energia di cui sono fornite e degli effetti biologici indotti,
le radiazioni elettromagnetiche sono classificate in:
Radiazioni ionizzanti
Radiazioni eccitanti
Ionizzanti eccitanti
RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA
Energia cresce
Le radiazioni con maggiore energia sono quelle con lunghezza d’onda minore (UV e
tutte le radiazioni ionizzanti).
Energia: potere di penetrazione delle radiazioni ionizzanti nei tessuti, varia con la loro natura ed energia ed è inversamente proporzionale alla lunghezza d’onda (maggiore energia minore lunghezza d’onda).
Capacità di penetrazione
Dose o esposizione:quantità di energia ceduta dalla radiazione all’unità di volume o di massa del tessuto.
Effetto biologico:Dipende dalla dose, dalla natura e dimensione dei bersagli sensibili irradiati.
raggi γraggi Xneutroniraggi β,raggi α, protoni
Gli esseri viventi sono stati esposti fin dalla loro comparsa sulla terra alla radioattività di base, rappresentata dalle radiazioni cosmiche, da quelle terrestri e da quelle che provengono da esseri viventi.
Le radiazioni comiche (protoni, ioni di elio e di altri elementi ed elettroni) raggiungono continuamente la terra ma durante il loro percorso interagiscono con atomi presenti nell’aria causando l’emissione di radiazioni secondarie, principalmente elettroni, raggi γ e mesoni.
Le radiazioni terrestri derivano dalla disintegrazione del radium, del torio, dell’uranio e di altri minerali radioattivi della crosta terrestre.
Le radiazioni che provengono da esseri viventi sono emesse da isotopi radioattivi, che sono normalmente presenti in essi e costituiscono un’aliquota estremamente bassa della radioattività di base, da considerare del tutto insignificante ai fini di eventuali effetti patologici.
A queste radiazioni di origine naturale, a partire dal secolo scorso, si sono aggiunte quelle che provengono dalle sorgenti artificiali costruite dall’uomo (in particolare i raggi X di applicazione diagnostica e terapeutica) le quali hanno contribuito a raddoppiare la quantità di radiazioni che bersagliano l’uomo.
La maggior parte degli effetti conseguenti alla radioattività di base sono fisiologici perché indispensabili per la sopravvivenza di varie specie o per l’espletamento di varie funzioni (es. fotosintesi nelle piante…).
1_RADIAZIONI ECCITANTI, con energia inferiore a 10 eV: onde radio, onde TV, microonde, infrarosse, luminose o visibili, ultraviolette (UV).
Sono denominate “eccitanti” perché nella collisione con la materia l’energia ceduta dalle radiazioni causa l’eccitazione dell’atomo (spostamento dell’elettrone da un orbitale più interno ad uno piùesterno).
Le radiazioni eccitanti più pericolose sono le radiazioni ultraviolette perché dotate di maggiore energia ed effetto eccitante (più penetranti e preferenzialmente assorbite dalle proteine e dagli acidi nucleici).
Gli effetti dell’irradiazione UV sulla cute sono in rapporto con la dose di radiazione assorbita: variazioni in base al tempo di esposizione, al periodo e luogo.
AZIONE PATOGENA DELLE RADIAZIONI
Effetto immediato all’esposizione ai raggi UV
-sintomatologia infiammatoria o ustione solare: capillari dilatati, vescicole, desquamazione, necrosi dell’epidermide.
L’esposizione, anche di breve durata, ai raggi ultravioletti provoca nei soggetti normali una sintomatologia infiammatoria, soprattutto a livello della mucosa congiuntivale. Se l’esposizione è ripetuta si possono manifestare alterazioni cutanee con comparsa di ipercheratosi e deposizione di MELANINA.
EFFETTI BIOLOGICI UVEFFETTI BIOLOGICI UV
cute eritema
flittene
necrosi
iperpigmentazione
ipercheratosi
occhio congiuntivite
ulcerazione cornea
cataratta
Esposizione patologicaEsposizione patologica
lesioni della retina
Parecchi esantemi si manifestano nelle regioni esposte alla luce solare, e si ritiene che l’esposizione agli UV sia uno dei fattori responsabili del danno cutaneo (fotodermatite).
Le radiazioni UV possono danneggiare il DNA delle cellule dell’epidermide; provocano mutazioni in seguito alla formazione di dimeri di basi azotate (soprattutto timina).
Normalmente queste alterazioni vengono rimosse e sostituite con frammenti di DNA di nuova sintesi grazie ai meccanismi di riparazione. Quando l’esposizione ai raggi ultravioletti, però, è di lunga durata e ripetuta nel tempo (contadini, marinai, alpinisti…) non sempre i meccanismi riparatori riescono ad eliminare tutti i danni, i quali iniziano ad accumularsi nella cellula e a determinare la trasformazione neoplastica.
- EPITELIOMA BASOCELLULARE
- EPITELIOMA SPINOCELLULARE
- MELANOMA
UV UV SOLARI SOLARI
UV-A(λ>320 nm)
UV-C(λ=200-290 nm)
penetrano fino al derma:effetto ossidativo
UV-B(λ=250-320 nm)
penetrano fino allo strato germinativo dell’epidermide e sono assorbiti dal DNA:effetto cancerogeno →
tumori cutanei
melanomaepitelioma spinocellulareepitelioma basocellulare
EFFETTI MOLECOLARI DEI EFFETTI MOLECOLARI DEI RAGGI UVRAGGI UV
acidi nucleici
mutazioni
lipidi
perossidazionelisi membrane
proteine
denaturazione
- morte delle cellule- mutazioni stabili e trasmissibili discendenza
- alterazioni strutturali e funzionali
Azione Azione direttadiretta
Azione indiretta (Azione indiretta (o o effetto effetto fotodinamicofotodinamico))
Mediato da sostanze fotodinamiche naturali o artificiali:
Naturali porfirine (sangue e tessuti animali)clorofilla (attraverso suo prodotto trasformazioneche si trova stomaco e bile erbivori: filloeritrina)ipericina (presente “erba di S. Giovanni”)furocumarinechinina
Artificiali vari coloranti: tiazine (blu e violetto di metilene), ossazine (blu Nilo), azine, fluoresceine (rosa Bengala), acridine
vari derivati del catrame: benzopirene, antracene, antrachinone, fenantrene
vari farmaci: antiistaminici, antimalarici (clorochina), sulfamidici, tetracicline, tiazidici (diuretici), fenotiazine (antipsicotici, sedativi), acido nalidixico (antisettico urinario)
2_RADIAZIONI IONIZZANTI, con energia superiore a 10 eV:
corpuscolate: (raggi α, β e neutroni), elettromagnetiche: raggi X, raggi γ e raggi cosmici.
Vengono denominate “ionizzanti” in quanto l’energia è tale per cui si ha l’espulsione di un elettrone dall’atomo che di conseguenza assume le caratteristiche di uno ione positivo e diventa molto reattivo.
Le radiazioni ionizzanti sono presenti normalmentenell’ambiente ma gli individui possono essere anche esposti artificialmente alle radiazioni usate nella diagnostica per immagini.
Le radiazioni ionizzanti esercitano sulle molecole bersaglio 2 tipi di azione:
- AZIONE DIRETTA: per diretto trasferimento di energia su costituenti cellulari i cui atomi subiscono la ionizzazione. I radicali liberi che si formano in seguito alla ionizzazione possono reagire con il DNA e dare MUTAZIONE. Il danno al DNA può causare la morte della cellula o può rendere la cellula suscettibile alla trasformazione neoplastica. Le proteine subiscono fenomeni di denaturazione.
- AZIONE INDIRETTA: tramite processi di ossidoriduzione conseguenti alla ionizzazione dell’acqua. La maggior parte dell’energia radiante che colpisce l’organismo viene assorbita dall’acqua che è il maggior costituente delle cellule.
I danni più significativi sono quelli:
- a carico degli acidi nucleici
- a carico delle proteine
- a carico dei lipidi delle membrane cellulari e subcellulari.
EFFETTI PATOGENI DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI:
Es. diffusione, per scopi diagnostici, dei raggi X.
L’estensione e la gravità del danno dipendono da:
- dose delle radiazioni assorbite
- durata dell’esposizione
- sensibilità delle cellule (RADIOSENSIBILITA’)
I tipi cellulari che si dividono velocemente (cellule labili) sono i più sensibili.
Per questo motivo, poiché le cellule neoplastiche si replicano velocemente, i tumori maligni vengono trattati con le radiazioni ionizzanti (RADIOTERAPIA).
Gli effetti somatici precoci si manifestano quando l’organismo è sottoposto a dosi molto elevate di radiazioni ionizzanti.
- l’assorbimento di dosi superiori a 600 radprovoca la morte immediata per caduta della pressione sanguigna ed insufficienza cardiaca (morte da raggi).
- l’assorbimento di dosi inferiori a 600 rad provoca gravi danni alle mucose in seguito alla distruzione degli epiteli di rivestimento (gravissima diarrea).
- entro due settimane circa si manifestano le conseguenze dei danni più gravi subiti dalle cellule staminali del midollo osseo: leucopenia associata ad anemia ed a piastrinopenia. In questa situazione il soggetto sarà più sensibile alle infezioni batteriche, virali, parassitarie, etc.
In seguito all’irradiazione si possono avere molteplici effetti somatici
PRECOCI TARDIVI
Gli effetti somatici tardivi si manifestano in seguito all’esposizione lenta e ripetuta di basse dosi di raggi X e variano a seconda della dose totale ricevuta.
-radiodermiti (lesioni infiammatorie di varia gravità, che vanno dall’eritema fino alla necrosi con formazione di ulcere che difficilmente guariscono).
- neoplasie, con prevalenza di tumori epiteliali e di leucemie.
- soppressione della gametogenesi, e conseguente sterilità.
- disepitelizzazione del tratto gastroenterico e formazione di ulcere.
- gli effetti tardivi, oltre alle cellule somatiche, possono interessare le cellule germinali inducendo in queste delle mutazioni che saranno trasmesse alla prole.
EFFETTI RADIAZIONI IONIZZANTI SUGLI ORGANI
TESSUTI EFFETTI ACUTI EFFETTI CRONICI--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Cute desquamazione e edema pigmentazione e ispessimento
carcinoma
Osso necrosi osseachiusura precoce epifisi (bambino)
Midollo osseo ipoplasia midollo Rischio leucemia
Ovaio/testicolo distruzione cellule germinali atrofia e fibrosi
Polmoni polmonite da irraggiamento fibrosi pareti alveolariacuto
Intesino necrosi mucosa fibrosi e retrazione sottomucosa
Reni nefrite acuta da raggi perdita graduale di parenchima con insufficienza renale acuta renale con insufficienza renale
cronica
Encefalo sonnolenza temporanea ritardo sviluppo bambini in tenera età
-Occhio cataratta
Orecchio sordità
Tiroide ipotiroidismo
PATOLOGIE DA VARIAZIONI DELLA PRESSIONE ATMOSFERICA
Piccole variazioni, positive o negative, della pressione atmosferica sono del tutto prive di effetti dannosi per l’organismo. Quando le variazioni sono elevate e brusche si manifestano alcune patologie.
IPERBAROPATIE
Si parla di “iperbaropatie” quando l’uomo si trova esposto ad una aumentata pressione atmosferica(per es. durante le immersioni in profondità nelle acque del mare o dei laghi).
La pressione aumenta in quanto alla pressione atmosferica, che a livello del mare è di 760 mm di Hg, si somma quella della massa dell’acqua: l’aumento della pressione sarà tanto maggiore quanto maggiore è la profondità raggiunta dall’immersione.
L’aumento della pressione provoca l’incremento di solubilità dei gas presenti nell’aria ispirata che a livello degli alveoli polmonari diffondono nel sangue.
Questo fenomeno non ha effetti sull’ossigeno che, penetrato nel sangue, viene quasi completamente fissato dall’emoglobina, mentre l’azoto, che non viene fissato, si scioglie completamente nel sangue.
La presenza di azoto nel sangue, di per sé inerte, costituisce un grande fattore di rischio se la risalita dall’immersione avviene rapidamente. Infatti, risalendo bruscamente, con la riduzione della pressione atmosferica, l’azoto disciolto nel sangue ritorna alla stato aeriforme e forma piccole bolle di gas che vanno in circolo e che, fondendosi, possono formare delle bolle più grandi.
EMBOLIA GASSOSA
Le bolle di gas che si formano nelle arterie possono arrestarsi in corrispondenza dei capillari di vari organi determinandone l’OCCLUSIONE con conseguente danno ischemico.
TERAPIA DELL’EMBOLIA GASSOSA:
Effettuata nelle CAMERE IPERBARICHE:
AUMENTO DELLA PRESSIONE AMBIENTALE
RISOLUBILIZZAZIONE DELL’AZOTO PRESENTE NEL SANGUE IN FORMA GASSOSA
GRADUALE DECOMPRESSIONE, in modo che il passaggio dell’azoto disciolto nel sangue alla forma gassosa avvenga lentamente con formazione di piccole bolle che possono essere espulse con gli atti respiratori.
IPOBAROPATIE:
Quando l’uomo raggiunge elevate altitudini(alpinismo…) si trova in un ambiente a ridotta atmosfera.
Altitudine in m Pressione atmosferica (in mmHg)
0
3000
6000
9000
12000
760
525
349
226
141
Questa situazione comporta, a livello polmonare, una riduzione delle pressioni parziali dei gas presenti nell’aria inspirata.
Mentre la ridotta pressione parziale dell’azoto èpriva di effetti, quella dell’ossigeno determina una riduzione dell’emoglobina satura e della tensione di ossigeno.
Ai tessuti arriva meno ossigeno (condizione di grave sofferenza dei tessuti).
IPOSSIA IPOSSICA
- IPERPNEA = aumento della frequenza e della profondità degli atti respiratori
- TACHICARDIA = aumento della frequenza cardiaca
In questo modo una maggiore quantità di aria viene inspirata nell’unità di tempo ed i globuli rossi passano più frequentemente a livello dei capillari polmonari facilitando l’ossigenazione dell’emoglobina.
La comparsa dell’ipossia ipossica può essere prevenuta respirando ossigeno puro.
Caratterizzata inizialmente da senso di stanchezza, sonnolenza, cefalea, nausea.Il perdurare dello stato
ipossico può portare a coma e morte.
MAL DI MONTAGNA
Il mal di montagna acuto colpisce persone non acclimatate che hanno raggiunto rapidamente altitudini elevate soggiornandovi per alcuni giorni e compiendo attività fisica. Esse rischiano di morire se non trasportate rapidamente a bassa quota.
VERTIGINI
CEFALEA
NAUSEA DA IPERTENSIONE ENDOCRANICA
EDEMA CEREBRALE
EDEMA POLMONARE
Il mal di montagna cronico è diverso dal precedente. E’dovuto all’aumento della viscosità del sangue (aumento del numero di eritrociti).
PATOLOGIE DA ALTE E BASSE
TEMPERATURE:
BASSE TEMPERATURE:
-Congelamento
-Assideramento
ALTE TEMPERATURE:
-Colpo di sole o insolazione
-Colpo di calore
CONGELAMENTO = l’insieme delle alterazioni che conseguono all’esposizione di una parte del corpoad una temperatura molto bassa, inferiore al punto di congelamento dell’acqua. La gravità varia a seconda dell’intensità del freddo e della durata dell’esposizione, interessando soprattutto le estremitàdel corpo (mani, piedi, orecchie, naso).
Esistono vari gradi di congelamento:
-CONGELAMENTO DI 1°GRADO (GELONE).
-CONGELAMENTO DI 2°GRADO.
-CONGELAMENTO DI 3°GRADO.
-CONGELAMENTO DI 4°GRADO.
BASSE TEMPERATURE:
-CONGELAMENTO: fenomeno locale con effetto locale
-ASSIDERAMENTO: fenomeno generale con effetti sistemici
-CONGELAMENTO DI 1°GRADO (GELONE). La zona colpita impallidisce per vasocostrizione riflessa, poi si arrossa per vasoparalisi; segue una stasi sanguigna (iperemia passiva) e la formazione di edema e la zona si colora di rosso bluastro (cianosi) per difetto di ossigenazione dei tessuti.
-CONGELAMENTO DI 2°GRADO. Continuando l’esposizione al freddo aumenta l’edema con formazione di bolle dette “flittene” (trombosi arteriosa, proliferazione dell’intima con difetti di circolazione, ipossia, flogosi essudativa, bolle).
-CONGELAMENTO DI 3°GRADO. Alla fine, in poche ore, si ha necrosi dei tessuti, non solo superficiali.
-CONGELAMENTO DI 4°GRADO. Si arriva alla gangrena.
ASSIDERAMENTO = alterazioni generali dell’organismo dovute alla permanenza prolungata in un ambiente a temperatura molto bassa.Questo avviene quando nell’organismo diventanoinsufficienti sia i meccanismi atti alla produzione di calore (TERMOGENESI) sia quelli preposti altrattenimento dello stesso (TERMODISPERSIONE).
Di conseguenza la temperatura si abbassa progressivamente (IPOTERMIA) al di sotto dei 37°C con iniziale rallentamento delle funzioni biologiche fino alla soppressione di tutte le attività metaboliche e della funzione cardiocircolatoria.
La morte avviene quando la temperatura si abbassa al di sotto dei 25°C.
Sintomi di assideramento (graduali, con progressivo aggravamento):
32°C NARCOSI DA FREDDO. Forte sensazione di freddo seguita da apatia e poi da sonnolenza; riduzione della frequenza respiratoria, del ritmo cardiaco e della pressione sanguigna.
28°C PARALISI VASOMOTORIA. Si ha una completa incapacità reattiva.
25°C FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE e BLOCCO CARDIACO.
ALTE TEMPERATURE:
L’esposizione dell’organismo a temperature elevate per un periodo di tempo prolungato causa la comparsa di manifestazioni patologiche molto gravi e talora mortali.
COLPO DI SOLE o INSOLAZIONE: esposizione diretta ai raggi solari a capo scoperto.
-Cefalea
-Flogosi meningea
-Edema cerebrale
-Delirio
-Coma
-Morte
(la copertura del capo può prevenire queste manifestazioni)
Se la temperatura del corpo supera i 40-45°C per la presenza di elevate temperature nell’ambiente esterno (tropici) o nell’ambiente di lavoro (lavanderie, locali con caldaie…), si parla di “colpo di calore”.
La situazione si aggrava se l’alta temperatura ambientale si associa d un alto grado di umidità (caldo-umido) perché in questo caso viene impedita la perdita di calore da parte dell’organismo per evaporazione che è la principale via di dispersione di calore nell’uomo.
Il rischio aumenta con gli sforzi muscolari che incrementano la produzione endogena di calore.
COLPO DI CALORE:
esposizione ad una elevata temperatura ambientale.
La perdita di acqua e sali con la profusa sudorazione porta ad una riduzione della massa di sangue circolante (IPOVOLEMIA o EMOCONCENTRAZIONE) che porta alla caduta della pressione sanguigna (IPOTENSIONE) e all’aumento della viscosità del sangue.
TERAPIA DEL COLPO DI CALORE: reidratazione, rapido abbassamento della temperatura corporea e trasferimento in ambiente fresco.
Prevenzione: si può prevenire il colpo di calore conl’ACCLIMATAZIONE cioè con il soggiorno di alcuni giorni, ad esempio, nelle zone tropicali senza compiere sforzi muscolari.
-Aumento della T corporea (40-45°C)
-Stato ansioso, irritabilità
-Nausea e vomito
-Delirio
-Disturbi visivi
-Debolezza
-Convulsioni
-Coma
SINTOMI DEL COLPO DI CALORE
ENERGIA TERMICA:
Le lesioni provocate dal trasferimento di energia termica da una sorgente di calore ad un distretto delimitato dell’organismo (effetti locali) o a tuttol’organismo (effetti generali imponenti) sono detteustioni o scottature.
Le ustioni si verificano quando la temperatura dell’area colpita supera i 40-45°C.
La gravità dipende dall’estensione, dalla profonditàdella lesione e da vari fattori (quantità di calore trasferito, temperatura raggiunta dai tessuti, durata del contatto con la sorgente di calore, natura dei tessuti).
CLASSIFICAZIONE DELLE USTIONI:
-USTIONI DI 1°GRADO: vasodilatazione (iperemia attiva) ed eritema. Liberazione dei mediatori dell’infiammazione.
-USTIONI DI 2°GRADO: infiammazione, edema e formazione di bolle (flittene).
-USTIONI DI 3°GRADO: presenza di necrosi dei tessuti ed escara (crosta).
-USTIONI DI 4°GRADO: combustione e carbonizzazione dei tessuti.
COMPLICAZIONI DA USTIONI:
1) SHOCK IPOVOLEMICO: nel caso di ustioni superiori al 20% della superficie corporea, si osserva un rapido spostamento dei fluidi corporei verso i compartimenti interstiziali, sia nel sito di ustione sia a livello sistemico con conseguente shock ipovolemico; le proteine plasmatiche escono negli spazi interstiziali favorendo la formazione di edema generalizzato, anche polmonare.
2) DANNO ALLE VIE RESPIRATORIE ED AI POLMONI: può derivare dall’effetto diretto del calore sulla bocca, sul naso e sulle vie respiratorie superiori oppure dall’inalazione di composti tossici presenti nel fumo.
3) INFEZIONI SECONDARIE: il siero ed i detriti cellulari presenti nella regione ustionata forniscono sostanze nutritive che favoriscono la crescita di microrganismi.
E’ OPPORTUNA UNA RIMOZIONE DRASTICA E PRECOCE DEI DETRITI ALLO SCOPO DI OTTENERE UNA SUPERFICIE RIPULITA SULLA QUALE POSSA AVVENIRE LA RIPARAZIONE DELLA FERITA.
MALATTIE STAGIONALI:
Condizioni patologiche che esibiscono una maggiore incidenza in determinate stagioni dell’anno. Le variazioni climatiche facilitano la comparsa di determinate patologie come:
-malattie batteriche e virali dell’apparato respiratorio in inverno.
-asma bronchiale in primavera.
-malattie dell’apparato digerente per contaminazione batterica degli alimenti in estate.
METEREOPATIE:Sindromi caratterizzate da alterazioni funzionali di carattere neurologico e psichico che, in concomitanza di cambiamenti metereologici, come ad esempio l’approssimarsi di un temporale, colpiscono alcuni individui, che manifestano irritabilitào depressione, cefalea, sensazioni dolorose in varie parti del corpo ovvero lamentano un indefinibile malessere.