NELLE TUE MANI IL FUTURO DELLA TERRA - marcallo.it · prossimità delle cinque principali aree...

51
Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006 NELLE TUE MANI NELLE TUE MANI NELLE TUE MANI NELLE TUE MANI IL FUTURO IL FUTURO IL FUTURO IL FUTURO DELLA TERRA DELLA TERRA DELLA TERRA DELLA TERRA Presentazione delle ricerche effettuate dalle classi III°A e III°B della Scuola Secondaria di I° grado “L. Da Vinci” di Marcallo con Casone

Transcript of NELLE TUE MANI IL FUTURO DELLA TERRA - marcallo.it · prossimità delle cinque principali aree...

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

NELLE TUE MANI NELLE TUE MANI NELLE TUE MANI NELLE TUE MANI

IL FUTURO IL FUTURO IL FUTURO IL FUTURO

DELLA TERRADELLA TERRADELLA TERRADELLA TERRA

Presentazione delle ricerche effettuate dalle classi III°A e III°B

della Scuola Secondaria di I° grado “L. Da Vinci” di Marcallo con Casone

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

1LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Tra gli anni ’60 e ’70 prese avvio il dibattito sulla questione ambientale con la nascita delle prime associazioni ambientaliste.Il nodo centrale del dibattito era, ed è ancora oggi, il rapporto tra economia e ambiente: appariva evidente la necessità di preservare la qualità del patrimonio naturale , di salvaguardare le risorse del pianeta tendenzialmente esauribili, e di rivedere di conseguenza i modelli di sviluppo.La disponibilità limitata della maggior parte delle risorse naturali e la capacità di assorbimento degli ecosistemi costituiscono di fatto i limiti dello sviluppo economico.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

• 1972, Conferenza di Stoccolma:“La Terra come capitale da preservare, nella considerazione del rapporto critico tra crescita ed ecosistema e del processo irreversibile costituito dallo sfruttamento delle risorse non rinnovabili”.

•1987, “Our common future”, Rapporto della World Commission on Environment and Development (Rapporto Brundtland):Sviluppo sostenibile è “uno sviluppo in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri “.

LE TAPPE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

LE TAPPE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE

• 1992, Conferenza delle Nazioni Unite a Rio de Janeiro:Viene approvata la Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e sullo Sviluppo, in cui lo sviluppo sostenibile si configura come integrazione delle 3 dimensioni fondamentali, ambiente – economia – società.“Gli esseri umani sono al centro delle preoccupazioni relative allo sviluppo sostenibile. Essi hanno il diritto ad una vita sana e produttiva in armonia con la natura (…).Al fine di pervenire ad uno sviluppo sostenibile, la tutela dell’ambiente costituirà parte integrante del processo di sviluppo e non potrà essere considerata separatamente da questo (…)”.A Rio vengono inoltre approvati altri documenti: “Agenda 21”, “Convenzione per la Conservazione della Biodiversità”, “Convenzione sul Clima”, “I principi della foresta”.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

LE TAPPE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE

• 1997, International Council for Local EnvironmentalIniziatives (ICLEI):Sviluppo sostenibile è uno sviluppo che offre “servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, senza danneggiare i sistemi naturali, culturali e sociali su cui si fonda tale soddisfazione e senza ridurre le potenzialità di sviluppo sostenibile della comunità locale in altre parti del mondo”.

• 2002, Conferenza Internazionale sullo Sviluppo Sostenibile, Joannesburg:A 10 anni da Rio è emerso che, nonostante qualche progresso, l’effettivo grado di attuazione degli impegni di Rio è insoddisfacente. Il tema centrale del Summit sono state le problematiche sociali economiche legate allo sviluppo, in particolare la riduzione della povertà.Si adottano la “Dichiarazione sullo Sviluppo Sostenibile” e il “Piano di implementazione dell’Agenda 21”.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

2L’EFFETTO SERRA

L’effetto serra consiste in un riscaldamento del pianeta per effetto dell’azione dei gas serra.I gas serra sono i gas presenti nell’atmosfera che hanno la capacità di trattenere il calore disperso dalla Terra verso l’esterno.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

COME AVVIENE?

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

I GAS SERRA E LE LORO FONTI• Anidride carbonica (CO2)

• Metano (CH4)

• Protossido di azoto (N2O)

• Idrofluorocarburi (HFC)

• Perfluorocarburi (PFC)

• Esafluoruro di zolfo (SF6)

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

LE EMISSIONI DI GAS SERRA

Dall’inizio della Rivoluzione Industriale (1860 circa), le concentrazioni in atmosfera dei GAS SERRA sono molto aumentate:

• anidride carbonica (CO2): + 30%

• metano (CH4): + 100%

• protossido di azoto (N2O): + 15%

Nei Paesi più sviluppati, i combustibili fossili sono i principali responsabili delle emissioni di GAS SERRA:

• 95% delle emissioni di CO2

• 20% delle emissioni di CH4

• 15% delle emissioni di N2O

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

LE EMISSIONI DI CO2

Emissioni di CO2 pro-capite, 1990 e 2001

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

LE EMISSIONI DI CO2

IN ITALIA

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

Variazioni temporali della concentrazione dei Gas Serra

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

Concentrazione di anidride carbonica in atmosfera nel secolo scorso

Variazioni temporali della concentrazione dei Gas Serra

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

GLOBAL WARMING

La Terra si sta surriscaldando?

Variazione della temperatura media del pianeta nel secolo

scorso

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

RISCALDAMENTO GLOBALE

Variazione della temperatura media dei 2 emisferi nel secolo scorso

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

EMISSIONI di GAS SERRA e RISCALDAMENTO GLOBALE

Quale correlazione tra loro?Variazione della temperatura media del pianeta

Variazione della concentrazione di CO2 in

atmosfera

Una parte del mondo scientifico è scettica sulla correlazione diretta tra effetto serra e riscaldamento globale, in quanto non si ritiene sufficiente considerare un arco temporale di 1-2 secoli: su scala geologica, la temperatura terrestre è stata caratterizzata da oscillazioni di entità molto maggiore (es. glaciazioni).

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

RISCALDAMENTO GLOBALE: Verso quale futuro?

Situazione prevista entro i prossimi 50 anni secondo il trend di aumento di anidride carbonica attuale

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

RISCALDAMENTO GLOBALE: Verso quale futuro?

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

3IL CAMBIAMENTO DEL CLIMA

Gli INDIZI del cambiamento del clima:

- Aumento frequenza e intensità di eventi climatici estremi (uragani, cicloni, alluvioni…)- Il fenomeno El Niño- Aumento del livello dei mari- Scioglimento dei ghiacci- Siccità e aumento del processo di desertificazione- Riproduzione più veloce degli insetti con danni alle colture, diffusione di malattie e affezioni allergiche- Effetti sulla salute umana e perdita di biodiversità

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

EL NIÑO

È un vento secco che riscalda le acque superficiali dell’ oceanoPacifico, che esiste da almeno 6-7 mila anni e ricorre ogni 4-5 anni.

Si forma sui deserti australiani e si dirige verso le coste occidentali provocando un aumento della temperatura delle acque marine di 2-3 °C.

In particolare, si forma una enorme quantità di acqua calda innanzi alle coste del Perù e dell’Ecuador, determinando da una parte una drastica diminuzione delle acciughe e dall’altra coltivazioni costiere più abbondanti.

Questo fenomeno si è iniziato a studiare nel 1980 quando ci si accorse dell’ irregolarità del fenomeno, della violenza delle piogge e dei mutamenti nella circolazione atmosferica.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

L’uragano è una tempesta violenta che si forma sopra un oceano tropicale.

I venti soffiano intorno a un’ area centrale di calma chiamata occhio.

Si producono quando sull’ oceano la temperatura aumenta; mentre l’ aria calda sale, assume un movimento vorticoso.

Di conseguenza si producono vortici di aria di alcuni centinaia di chilometri di diametro.

I venti possono superare i 200 km/h. La durata varia tra le 12 ore e diversi giorni.

Di recente, la frequenza e l’intensità di questi fenomeni è molto aumentata.

GLI URAGANI

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

Le piogge sembrano aver cambiato le modalità con cui si verificano: nelle regioni tropicali e subtropicali si osserva un aumento dei giorni di pioggia intensa e una diminuzione del numero dei giorni piovosi.Si verificano, quindi, con maggiore frequenza, eventi alluvionali con effetti devastanti, che coinvolgono anche l’Europa Centrale.Nel 2002 numerosi fiumi europei hanno rotto gli argini, causando alcune delle più gravi alluvioni della storia del continente e lasciando sul loro passaggio gravi danni e distruzioni. L’estate particolarmente calda e umida ha causato lo straripamento dell’Elba e del Danubio e in Francia si è registrata in un solo giorno quasi la metà della precipitazione media annua.

LE ALLUVIONI

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

SCIOGLIMENTO DEI GHIACCI

Il riscaldamento globale comporta anche una diminuzione complessiva delle superfici glaciali. Le grandi masse di ghiaccio della Groenlandia e dei ghiacciai continentali stanno arretrando notevolmente e ultimamente anche i ghiacci dell’Antartide hanno iniziato a diminuire.

Dal 1960 si è osservata una diminuzione del 10% della superficie innevata, una riduzione di due settimane del periodo di congelamento dei laghi alle medie e alte latitudini e una riduzione del 10-15% dei ghiacciai estivi nei mari del Nord.Si calcola che tutti i ghiacciai del mondo perderanno nei prossimi 100 anni circa il 25% della loro massa. Nelle Alpi la metà dei ghiacciai originari si è già sciolta.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIQualche dato relativo all’ultimo secolo…• i ghiacciai del Kilimangiaro hanno perso il 73% del loro volume…• … e quelli del Monte Kenya il 92%;• i ghiacciai alpini hanno perso il 50% del loro volume;• l’estensione dei ghiacciai italiani si è ridotta da 1000 km2 a 500 km2, il limite della neve si è innalzato di 100 m….

Situazione dei ghiacci artici a fine marzo 2006

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

INNALZAMENTO DEL LIVELLO DEI MARI

L’aumento del volume oceanico a causa della temperatura più alta e lo scioglimento dei ghiacci provocano l’innalzamento del livello medio del mare. Negli ultimi anni è cresciuto di circa 15-20 cm. Ne consegue il rischio di scomparire per molte isole e città costiere.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

La siccità è il decremento dell’ acqua disponibile in un particolare periodo e per una particolare zona.

Questo fenomeno sporadico può colpire anche aree non aride e sia in regioni secche che umide.

La siccità ha origine da una mancanza di precipitazione su un periodo di tempo esteso.

La temperatura, i venti e l’ umidità possono contribuire ad aggravare la siccità.

LA SICCITÀ

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

LA DESERTIFICAZIONE

L’aumento della temperatura media del pianeta sta determinando un aumento del processo di desertificazione.È un processo per cui la savana, le praterie e le steppe si trasformano in aree prive di vegetazione, con aspetti desertici.Dove ha luogo questo fenomeno le popolazioni si ritrovano senza risorse alimentari.Le regioni che rischiano di tramutarsi in terre aride si trovano in prossimità delle cinque principali aree desertiche mondiali (grafico).L’ area più colpita dal fenomeno della desertificazione è l’Africa.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

Le aree a rischio di desertificazione

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

PERDITA DI BIODIVERSITÀ

Secondo un rapporto dell’Università di Toronto, i cambiamenti climatici minacciano la biodiversità:

• la rapidità del riscaldamento supera le capacità migratorie delle specie;

• le fasce climatiche si stanno modificando, determinando la perdita di habitat;

• aumenta anche la frammentazione degli habitat.

Perdite di habitats previste in caso di raddoppio delle concentrazioni di CO2

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

• Crescita di malattie e problemi per i sistemi cardiovascolare e circolatorio.

• Aumento malattie legate ai colpi di caldo e malattie respiratorie.• Aumento malattie infettive “tropicali”, dovute al proliferare di

zanzare e altri insetti (malaria, febbre gialla…).• Colpiti soprattutto bambini, anziani e popolazioni povere.

PERDITA DI BIODIVERSITÀ

Perdite di specie previste in caso di raddoppio delle concentrazioni di CO2

EFFETTI SULL’UOMO

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

IN SINTESI

Nel 2001 l’IPCC (International Panel on Climate Change) pubblica il 3° Rapporto di Accertamento.

Esso contiene la prima conclusione basata su un consenso scientifico deciso e globale che identifica l’impronta umana nell’alterazione del clima mondiale. Il Rapporto attribuisce “la maggior parte del surriscaldamento osservato durante gli ultimi 50 anni” ad attività umane che hanno aumentato i livelli dell’inquinamento globale da gas serra nell’atmosfera. Gli scienziati attribuiscono al riscaldamento globale centinaia di cambiamenti osservati nei sistemi fisici e biologici.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

IN SINTESIAttività umane

Incremento dei livelli dei GAS SERRA nell’atmosfera

Aumento della temperatura media del pianeta

Cambiamenti climatici:

•Aumento frequenza e intensità eventi estremi

•Aumento livello dei mari

•Scioglimento dei ghiacci

•Inondazioni

•Siccità

•Perdita di biodiversità

GAS SERRA di natura antropica:

Anidride carbonica

Metano

Protossido di azoto

Idroclorofluorocarburi

Perfluorocarburi

Esafluoruro di zolfo

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

4IL PROTOCOLLO DI KYOTO

E’ un documento redatto e approvato nel 1997 nel corso della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici.

Il trattato invita i Paesi industrializzati a ridurre le emissioni di gas serra, come l’anidride carbonica. Contiene inoltre degli obiettivi quantificati di riduzione delle emissioni per i singoli Paesi aderenti.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

I Paesi aderenti, agendo individualmente e congiuntamente, possono servirsi di azioni domestiche (miglioramento impianti energetici e industriali, limitare i consumi di combustibili, promuovere le energie rinnovabili, migliorare le pratiche agricole e zootecniche) o dei meccanismi flessibili (…).

Sono stati individuati 38 Paesi industrializzati (Annex I), che sono responsabili di più del 50% delle emissioni, e 142 Nazioni in via di sviluppo (Annex II).

Per alcuni Paesi è prevista una riduzione maggiore, mentre per altri Paesi, considerati in via di sviluppo o ad economia di transizione, sono fissati obiettivi di riduzione inferiori.

� Obiettivo generale:

riduzione del 5% delle emissioni di GHG rispetto ai livelli di emissione del 1990 nel periodo 2008-2012.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

Le difficoltà incontrate nella ratifica da parte dei Paesi aderenti al trattato sono legate alla poca chiarezza sull’entità degli obiettivi di riduzione e sulla relativa distribuzione tra i vari Paesi, nonché il mancato coinvolgimento dei Paesi in Via di Sviluppo.

Questi ultimi (tra cui anche Cina e India), secondo le previsioni, saranno i principali emettitori di gas antropogenici e attualmente sono sottoposti a vincoli limitati di riduzione dei GHG.

Da non trascurare l’opposizione al Protocollo esercitata dalle industrie del carbone, da quelle petrolifere e automobilistiche, che hannovisto in esso una minaccia per i loro interessi commerciali.

� Perché il Protocollo di Kyoto entri in vigore, deve essere ratificato da almeno 55 Paesi con un “peso” inquinante almeno del 55%.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

100%13728TOTALE

7,7%1024Altri Peasi ANNEX I

36,1%4957Stati Uniti d’America

1,9%261Spagna

1,2%171Romania

1,2%170Repubblica Ceca

4,2%584Regno Unito

3,0%415Polonia

3,1%429Italia

0,2%31Irlanda

8,5%1173Giappone

7,4%1012Germania

2,7%366Francia

17,4%2389Federazione Russa

(24,2%)(3326)(Comunità Europea)

3,3%457Canada

2,1%289Australia

% emissioni CO2 nel 1990

EMISSIONI CO2 nel 1990 (in milioni di tonnellate)

PAESE

Emissioni CO2 dei Paesi dell’Annex I

N.B.

La tabella riguarda i Paesi industrializzati dell’Appendice I al Protocollo di Kyoto. Essa non comprende i Paesi in Via di Sviluppo

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

�� UNIONE EUROPEA:UNIONE EUROPEA:Riduzione delle emissioni di gas serra dell’ 8% rispetto al 1990 fra il 2008-2012.

Con l’accordo di Bonn nel 2001 i leader europei decidono di proseguire nello spirito di Kyoto anche senza gli Stati Uniti, che si oppongono al Protocollo ma accettano di non porre ostacoli alla sua attuazione.

Circa 180 Nazioni accettano una serie di norme e procedimenti su questioni riguardanti i Paesi in via di sviluppo.

Iniziano le ratifiche al Protocollo e con esse la realizzazione degli impegni presi, in particolare i finanziamenti ai Paesi in via di sviluppo.

All’interno dell’Unione Europea sono state concordate le modalità di ripartizione dell’impegno di riduzione delle emissioni di GHG dei singoli Stati membri.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

�� ITALIAITALIARiduzione delle emissioni del 6,5% entro il 2010 rispetto ai livelli del 1990.

L’Italia ha ratificato il Protocollo di Kyoto con la Legge n°120 del 1 giugno 2002.

Il Ministero dell’Ambiente ha sottoscritto accordi di cooperazione con diversi Paesi del Mediterraneo, del Centro ed Est Europa, con la Cina e con l’America Latina.

I programmi in corso stanno promuovendo la realizzazione di progetti in settori ambientali di interesse comune.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

� 16 FEBBRAIO 2005:6 FEBBRAIO 2005:con la ratifica della Russia, entra in vigore con la ratifica della Russia, entra in vigore il Protocollo diil Protocollo di KyotoKyoto..

La ratifica della Russia ha determinato l’entrata in vigore del Protocollo, che ha assunto carattere vincolante per i Paesi firmatari.

Attualmente, 71 Paesi hanno ratificato il Protocollo (tra cui il Canada e la maggior parte degli Stati europei), mentre altri 90 lo hanno approvato/accettato (tra cui Cina e India).

Tra i Paesi che hanno ratificato l’accordo, vi sono diverse isole che rischiano di scomparire a causa dell’innalzamento del livello degli oceani provocato dal riscaldamento globale.

Non hanno accettato il Protocollo, invece, Stati Uniti e Australia.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

Il Rapporto sull’Andamento delle Emissioni di Gas Serra dell’APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici), aggiornato all’ottobre 2005, è giunto alle seguenti conclusioni:

� le emissioni di gas serra continuano ad avere un andamento di crescita: dal 1990 al 2003 si è avuto un aumento del 11,6% (as fronte di un impegno di riduzione del 6,5% rispetto ai livelli del 1990;

� il principale gas serra è la CO2, il cui peso è pari al 85% del totale nazionale;

� il settore responsabile della maggior parte delle emissioni è quello energetico (84%), seguito dai processi industriali (7%) e dall’agricoltura (7%);

� il settore maggiormente responsabile della crescita delle emissioni è quello dei trasporti.

OBIETTIVO KYOTO: L’Italia è vicina?

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

I meccanismi per rendere possibile I meccanismi per rendere possibile l’attuazione del Protocollol’attuazione del Protocollo

EMISSION TRADING (mercato delle emissioni):scambio di permessi di emissione tra i vari Paesi.

CLEAN DEVELOPMENT MECHANISM (meccanismo di sviluppo pulito): realizzazione di programmi finalizzati a progetti di sviluppo pulito nei Paesi in Via di Sviluppo.

JOINT IMPLEMENTATION (implementazione congiunta): collaborazione tra Paesi sviluppati per la realizzazione di programmi finalizzati alla riduzione delle emissioni attraverso la diffusione e l’impiego di tecnologie più efficienti.

CARBON SINK (pozzi di assorbimento di anidride carbonica):aumento delle aree boschive, perché le foreste sono considerate fonte di energia rinnovabile, ma anche capaci di assorbire anidride carbonica attraverso la fotosintesi clorofilliana.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

5STRATEGIE DI INTERVENTO

PER I CAMBIAMENTI CLIMATICI

-RIDURRE USO COMBUSTIBILI FOSSILI-AUMENTARE LA SUPERFICIE FORESTALE-UTILIZZARE ENERGIA ALTERNATIVA-SCAMBI DI PERMESSI DI EMISSIONE-COME POSSIAMO COLLABORARE PER PROTEGGEREL’AMBIENTE?

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

RIDUZIONE DELL’USO DI COMBUSTIBILI FOSSILI

Combustione combustibili

fossili

Emissione CO2

Aumento effetto serra

Azzerare o ridurre l’uso di combustibili fossili

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

AUMENTARE LA SUPERFICIE FORESTALE

Per diminuire l’anidride carbonica si potrebbe evitare di tagliare le foreste e i boschi e aumentare le superfici di parchi naturali e aree verdi.Un esempio concreto di disboscamento è la foresta amazzonica: l’uomo per costruire l’autostrada transamazzonica ha rovinato questa bellissima foresta, il “ polmone verde” del mondo, causando ulteriori danni per l’ambiente.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

UTILIZZO DI FONTI DI ENERGIA ALTERNATIVE

Le fonti di energia alternativa comprendono una classe più ampiadi forme di produzione di energia che non prevede l’utilizzo deicombustibili fossili e che, quindi, determina un minore impatto sull’ambiente in termini di emissioni di gas serra.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

FONTI DI ENERGIA ALTERNATIVE

Energia idroelettrica: energia che sfrutta il movimento di masse d’acqua (fiumi, laghi, maree) ed è la risorsa alternativa più usata in Italia.

Energia geotermica: si ottiene convogliando i vapori delle acque nel sottosuolo verso turbine, per poi produrre energia elettrica. E’ la fortuna energetica dell’Islanda, mentre in Italia il suo utilizzo è presente solo in Toscana.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

Energia eolica: energiaprodotta mediantel’utilizzo della forza del vento mediante generatori eolici (a base orizzontale o verticale). E’ stata la prima fonte alternativa utilizzata dall’uomo.

Energia solare: energia elettrica o termoelettrica prodotta mediante l’energia irraggiata dal Sole verso la Terra. La principale tecnica per sfruttare questo tipo di risorsa sono i pannelli solari, di recente installati anche nella nostra scuola.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

Energia ricavata dalla biomassa e dal biogas: sono la energiericavate dallo smaltimento dei rifiuti. La biomassa ricava energiadalle sostanze di origini animali e vegetali che svolgono la funzionedi combustibili, mentre con il termine biogas si intende una misceladi gas ricavata dalla fermentazione batterica in assenza di ossigenodai rifiuti organici.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

SCAMBI DI

PERMESSI DI EMISSIONE

(Emission Trading)•Consistono nel regolare la quantità complessiva di emissioni distribuendo alle imprese un numero limitato di permessi di emissione di gas serra.• Chi produce più CO2 di quanto è consentito, può decidere o di investire per ridurre le proprie emissioni, oppure acquistare il“diritto di inquinare” da chi è sotto il limite massimo.•E’ una misura prevista dal Protocollo di Kyoto che anche in Italia sta trovando applicazione: nel mese di febbraio 2006 è stato pubblicato il decreto attuativo che assegna le quote di emissione di CO2 per il periodo 2005-2007 ai diversi settori produttivi e ai singoli impianti.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

COME POSSIAMO COLLABORARE

NOI PER SALVARE L’AMBIENTE?

Evitare di andare in macchina per le brevi distanze, ma utilizzare i mezzi pubblici, la bicicletta oppure andare a piedi.

Ridurre la temperatura del calorifero e vestirsi in modo più pesante in inverno, mentre in estate alzare la temperatura del climatizzatore.

Cercare di non tenere accesi inutilmente luci o apparecchi elettrici perché è uno spreco di energia.

Preferire prodotti che con contengono CFC.

Scuola Secondaria I° grado "L. Da Vinci" - A.s. 2005-2006

REALIZZATO DA:

Gli alunni della classe III°A:Bramè Giulia, Brugnoli Erika, Calati Emanuela, Colombo Federica, Fossati Arline, Fusè Andrea, Gagliardo Mauro, Masella Carlo,

Tomasoni Federica, Viola Claudia

Gli alunni della classe III°B:Bouhlou Imane, Calcaterra Stefano, Coatti Alice, Colombini

Roberto, Di Giano Nicholas, Filippelli Davide, Gasparri Riccardo, Marmori Marcello, Micalizzi Domenico e Valentina, Puga Veliz

Teresa, Puricelli Luca, Valenti Elisabetta, Viola Davide.