Milan_Zenit

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Martedì 4 Dicembre 20122

Stadio G. Meazza ore 20.45

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MILAN (4-2-3-1)

di Beppe ViganiL’ Editoriale

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ZENIT (4-3-3)

E ora tutti sul carro di Massimiliano Allegri. Dopo il tremendo inizio e la caccia al tecnico toscano, quasi fosse un untore di peste in giro per Carna-te e dintorni, il Milan sta uscendo dal tunnel della mediocrità e incertezza. La sconfitta con la Fiorentina sem-brava essere il “De Profundis”, tanto per richiamare il genio di Oscar Wilde che compose l’opera quando era in prigione. Il testo entra profondamen-te nell’anima dello scrittore irlandese per esternare pensieri, rimembranze, ossessioni ed evoluzioni intellettuali che caratterizzarono e accompagna-rono la sua permanenza in carcere. Un’analogia che si allaccia bene alla realtà del club rossonero che, nei pri-mi due mesi di questo campionato, ha visto l’inferno, soffrendo e contor-cendosi dal dolore perché qualcosa non andava per il verso giusto. Per troppo tempo si è dato addosso ad Allegri che, in verità, è stato sulla gra-ticola per più di un venerdì. La società gli ha indebolito la squadra: ricordia-moci anche le partenze di Van Bom-mel, Cassano e Seedorf, a proposito di qualità, che non possono essere trascurate. Se Nesta, Thiago Silva e Ibrahimovic (l’ordine è d’importanza) erano i tre fenomeni, gli altri tre erano comunque l’ordine, il genio e l’espe-rienza. Senza queste basi, Allegri ha dovuto reinventarsi un assetto che non era nelle sue corde. Lavorare in

Allegri… il bello deve ancora iniziareIl tecnico, bistrattato dall’inizio di questa stagione, si sta prendendo la rivincita

mezzo alla gramigna non è mai bel-lo. Mettiamoci anche le involuzioni di Boateng e Nocerino e la cornice del quadro è fatta. Ma l’allenatore toscano è andato avanti per la sua strada, convinto che le cose, prima o poi, si sarebbero sistemate. E’ vero che le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità, come sosteneva Friedrich Nietzsche (Nice per chi ha studiato filosofia), ma è altrettanto vero che quello che manca bisogna chiederlo in prestito a se stesso e Allegri lo sa benissimo. Adriano Galliani mercoledì scorso ha detto una cosa da condividere: “Se non fosse partito Ibra, El Sharawy sarebbe esploso?”. Effettivamente, come dargli torto? In questo il tec-nico rossonero è stato bravo. Gli ha dato fiducia e il ragazzino è esploso, andando dritto in Nazionale. Dopo la vittoria sulla Juventus, qualcuno si è lamentato ancora con Allegri. Se prima la squadra perdeva era colpa sua, ora quando vince il merito è tutta dei giocatori che hanno cuore, l’altra squadra è scarsa. Il successo conquistato con la Juventus è tanta roba, se si pensa a tutto il fiele che si è dovuto ingollare il Milan. Eppure è stato più facile del previsto. Merito di Allegri, che ha imbavagliato il centro-campo bianconero, sfruttando anche i suoi errori. Il mister è stato bravo a controllare Pirlo con raddoppi di mar-

catura, a ispirare Montolivo come centrocampista tuttofare, a convin-cere De Jong che il frangiflutti lo fa benissimo, ad accorciare gli spazi in fase di non possesso. Il resto l’han-no fatto motivazione e condizione fisica, che sta crescendo. Credo che sia giunto il momento di chiedere scusa all’uomo che fino a questo momento ha fatto il parafulmine. Complimenti alla società che ha tenuto duro e, che nel momento di maggior difficoltà, ha saputo strap-pare il biglietto per il secondo turno di Champions. Chapeau!

Friederich Nietzsche

32 Abbiati, 2 De Sciglio, 16 Flamini, 76 Yepes, 28 Emanuelson, 34 De Jong, 18 Montolivo, 7 Robinho, 22 Bojan, 92 El Shaarawy, 10 Boateng

16 Malafeev, 2 Anyukov, 3 Bruno Alves, 6 Lombaerts, 14 Hubocan, 27 Denisov, 15 Shirokov, 28 Witsel,

34 Bystrov, 11 Kerzhakov, 10 Danny

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La UEFA Champions League si compone di tre turni preliminari, un turno di spareggio, una fase a gironi e quattro turni a eliminazione diretta.Preliminari Nei tre turni preliminari e nello spareggio, le squadre si sfidano su andata e ritorno. La squadra che segna complessivamente il maggior numero di gol si qualifica per il turno seguente. In caso di parità di numero di gol segnati, si qualifica la squadra che ha segnato più gol fuori casa. In caso di ulteriore persistenza della parità, si ricorre a tempi supplementari e calci di rigore.Fase a gironi Le dieci squadre che avranno superato gli spareggi – cinque dal percorso per i campioni nazionali e cinque da quello per non campioni nazionali – raggiungeranno i 22 club ammessi direttamente alla fase a gironi a 32 squadre. I club vengono quindi suddivisi in otto gironi da quattro squadre. Le formazioni si affrontano in casa e fuori casa contro le avversarie del girone da set-tembre a dicembre per decidere quali due squadre di ogni girone raggiungono gli ottavi di finale. Le squadre terze classificate di ogni girone accedono ai sedicesimi di finale di UEFA Europa League.Fase a eliminazione diretta Dagli ottavi di finale alle semifinali, le squadre si sfidano in gare di andata e ritorno con le stesse regole dei turni preliminari e di spareggio. Negli ottavi, le prime classi-ficate dei gironi affrontano le seconde classificate, ad eccezione dell’avversaria del proprio girone e delle squadre della stessa nazione. Dai quarti di finale in avanti il sorteggio è aperto.Finale La finale è unica e quest’anno si giocherà allo Wembley Stadium sabato 25 maggio 2013. Le classifiche sono provvisorie fino al termine di tutte le gare della fase a gironi.

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Già fuori dalla Champions League, con il rischio di salutare anche Euro-pa League e campionato russo. Lo Zenit San Pietroburgo, che si presen-ta al Giuseppe Meazza per affrontare il Milan nell’ultima partita del gruppo C, ha poco da sorridere. Per giocare l’Europa minore deve vincere o pareg-giare e sperare che l’Anderlecht non faccia il colpaccio in Spagna con il Malaga. Un risultato possibile consi-derando le seconde linee che schiere-rà Allegri, dato quasi per scontato da Alexey Miller Borisovich proprietario dello Zenit e amministratore delegato del colosso petrolifero Gazprom. Di fatto uno degli uomini più ricchi e influenti di Russia, che nei giorni scor-si ha partorito l’idea di abbandonare la Premier League russa e creare un campionato con le squadre dei paesi dell’ex Unione Sovietica. Una rivoluzione, che potrebbe però avere seguito, anche se non nell’immedia-to. Lo Zenit ha nella sala trofei tre campionati russi e insegue il quarto, un’impresa più complicata rispetto il

LA RIVOLUZIONE RUSSA DELLO ZENITIl club della Gazprom sogna un campionato ex URSS senza più Spalletti in panchina

passato per il salto di qualità fatto dal Cska Mosca, che sta davanti a tutti con tre punti di vantaggio sull’Anzhi di Eto’o e addirittura sette sugli uo-mini di Spalletti. Il tecnico italiano comunque andrà a finire a fine sta-gione “dirà dosvi`daniya” (addio), e prenderà l’aereo, destinazione Italia. Ha voglia di casa e di serie A e chissà che Galliani, che già lo contattò prima dell’avvento di Allegri, posso tornare a farsi sentire. Spalletti darà il via a una rivoluzione sul mercato, lasce-ranno la Russia molti giocatori, tra cui i difensori Bruno Alves e Criscito e il centrocampista Witsel, pagato quasi quaranta milioni di euro in estate dal Benfica, e poco più che turista in que-sti primi tre mesi a San Pietroburgo. Lo Zenit ripartirà da Kerzakhov e Shi-rokov, messi prima fuori rosa qualche settimana fa, per aver chiesto più sol-di dopo aver visto gli ingaggi di Witsel e Hulk, poi reintegrati. Sarà uno Zenit più russo, nel quale potrebbe tornare Andrei Arshavin, in scadenza a giu-gno con l’Arsenal.

Gli Avversari di Federico Zanon

La Partita di Andrea Anelli

È sempre il solito problema italiano, riuscire a giocarsi le partite all’altez-za della propria fama e delle proprie possibilità nonostante l’obiettivo già raggiunto. Il compito più difficile per Allegri sarà proprio quello di mante-nere alta la concentrazione, era già capitato ai suoi predecessori illustri, Ancelotti su tutti, di trovarsi in que-sta situazione e non riuscire a dare le giuste motivazioni per portare a casa una vittoria utile solo per le cas-se e le statistiche. Nell’anno dell’ul-tima Champions League conquistata dal Milan, i rossoneri persero in casa con il Lille per 2-0 una delle più brut-te e deludenti gare dell’era Ancelotti. Lo stesso tecnico la definì così, no-nostante un pre-partita molto caldo in previsione proprio di un epilogo già visto. Oggi il Milan è sicuro del se-condo posto e non del primo, anche se come all’epoca nessuno avrebbe puntato un euro su un’eventuale vit-toria finale. Allegri però ha faticosa-mente iniziato a costruire quel filotto di vittorie che da morale e sicurez-za battendo Juventus, Anderlecht e Catania e sarebbe un peccato in-cappare un brusco stop proprio ora. Bisognerà fare i conti però con i russi

Gli ottavi in tascaQualificazione già ottenuta, ma attenzione alle brutte figure

che si giocano ancora la possibilità di proseguire in Europa. Lo Zenit ha 4 punti come i campioni del Belgio e sono pari anche negli scontri diretti, ma la squadra di Spalletti è avanti nella differenza reti quindi per pas-sare come terza dovrà ottenere al-meno lo stesso risultato dell’Ander-lecht. A ottobre nella gara d’andata finì 2-3 per il Milan con protagonista Abbiati, autore di grandi interventi in particolare su Hulk. Questa sera tra i pali dovrebbe esserci ancora una volta Amelia vista l’indisponibi-lità del numero 32, in difesa invece confermati De Sciglio e Constant sugli esterni con Zapata centrale in-sieme a Yepes. Dovrebbe tornare dal primo minuto anche Emanuelson e conferma per Boateng che final-mente a Catania ha trovato il gol che stava aspettando. L’augurio è natu-ralmente quello di ritrovare la spinta del Boa che tanto è mancata fin qui per continuare nell’opera di restauro stagionale. Rimane, come sempre, il dubbio Pato. Il brasiliano dovrebbe essere pronto, ma potrebbe anche prevalere la cautela e quindi riveder-lo in campo a Torino contro i granata domenica pomeriggio.

I bioritmi parlano a favore del Milan. I rossoneri hanno dei valori bioritmici migliori 6,06 che evidenziano una superiorità di rendimento generale, nei confronti degli avversari con 5,99. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei vari atleti, si nota che la squadra di casa ha una capacità di resistenza fisica e di tonicità individuale di 6,05 superiore a quella dello Zenit con 5,94: Abbiati 6,47, Acerbi 6,44, Emanuelson 6,41, Nocerino 6,44, Robinho 6,47 e El Shaarawy 6,50 in grande spolvero in grado di galvanizzare tutta la squadra, contro Malafeev 6,13, Anyukov 6,41, Hubocan 6,44, Denison 6,32, Danny 6,32 (in buona giornata psicofisica generale). Dopo la vittoria a punteggio pieno con il Catania (1 a 3), i diavoli si trovano maggiormente motivati 6,19: Yepes, e El Sharrawy

I Bioritmi di Enzo Occhiuto

6,50, Acerbi 6,49, De Jong 6,31, Bojan 6,00, Robinho 6,11 contro 5,92 della squadra ospite: Malafeev 6,45, Lombaerts 6,11, Denison 6,22, Fayzulin 6,50, Kanunnikov 6,22 e Danny 6,11. Anche dal punto di vista intellettivo e ragionata visione di gioco la formazione di Allegri risulta più in forma con 6,02 rispetto allo Zenit con 5,95: Acerbi 6,41, Yepes 6,43, De Jong 6,09, Boateng,6,00, Bojan 6,05, Pazzini 6,00, Robinho 6,23 (triade di valori positivi elevati e con 6,31 di istintività individuale, in condizione di dare un apporto determinante), contro gli indomiti avversari con 5,91: sempre tra i migliori Anyukov 6,27, Bruno Alves 6,43, Hubocan e Kerzhakov 6,49 e Witsel 6,14 (non al massimo della sua capacità). Assisteremo, quindi, ad una partita vivace e brillante di contenuti tecnici.

MILAN FAVORITO

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Statistiche del Match di Severa Bisceglia

di Emanuele TramacereL’intervista

Al Meazza non vi sono precedenti tra Milan e Zenit. L’unica partite tra le due squadre è del 3 ottobre scorso, quando i rossonero vinsero per 3-2 allo stadio Petrovskiy di San Pietroburgo, grazie ai gol di El Shaarawy, Emanuelson e un autogol di Hubocan. Contro le squadre russe in generale, invece, sono sei gli altri precedenti: il 7 Marzo 1973 la prima trasferta in Russia per i rossoneri che superano lo Spartak Mosca 1-0 in Coppa delle Coppe, poi vinta, con rete di Be-netti (gara disputata a Soci per impraticabilità

E’ andata sempre beneI rossoneri vantano un score invidiabile contro le squadre russe

del campo di Mosca). Il ritorno, dopo due setti-mane, terminò 1-1 con il passaggio del turno dei rossoneri. Il 10 Dicembre 1975, ancora lo Spartak Mosca avversario, ma questa volta in Coppa UEFA e la gara termina 2-0 per i padroni di casa, anche se all’andata il Milan si era già imposto per 4-0. L’unico precedente in Cham-pions League risale al 25 Febbraio 2003, con-tro la Lokomotiv Mosca. Dopo il successo per 1-0 a San Siro, il Milan vince anche in trasferta con identico risultato grazie al rigore di Rivaldo.

Shaktar e Malaga rivelazioni di que-sto inizio. Che delusione per il Man-chester City di Mancini e Balotelli.Siamo agli sgoccioli e con quest’ul-tima tornata di partite, si chiude uf-ficialmente la fase a gironi di Cham-pions League. Per capire meglio cosa potrà accadere, una volta stabiliti tut-ti i verdetti finali, abbiamo chiesto a Luca Ferrato, collaboratore ed inviato di BBC Italia e grande conoscitore del calcio internazionale, di fare un po’ il punto su questa prima fase della competizioneCon le partite di oggi si completa il quadro delle qualificate agli ottavi di finale. Quali sono i verdetti che più hanno stupito e che hanno stra-volto i pronostici di inizio stagione?Sicuramente il Malaga è stata la

FERRATO: Milan – PSG accoppiamento difficile ma affascinante!

sorpresa maggiore. La squadra di Pellegrini veniva da un’estate diffici-lissima, sedotta ed abbandonata dai proprietari arabi. Però, sia nella Liga che in Champions, gli andalusi hanno mostrato grandissima professiona-lità, conquistando il primo posto nel girone con due giornate d’anticipo. Al-tra sorpresa poi lo Shakhtar Donetsk, questo però forse lo è più per chi non ha seguito gli uomini di Lucescu nel recente passato....Mancano poche sentenze, ma è già ipotizzabile la definizione delle “fa-sce” di appartenenza. Per il Milan quali potrebbero essere i pericoli più importanti?In questo momento tutti, o quasi, po-trebbero rappresentare un pericolo per il Milan. Chiaramente il Barcello-na è il numero uno, ma come non par-tire sfavoriti contro avversari come Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Paris Saint Germain e Manchester United?Il PSG dei grandi ex è ancora in cor-sa per la qualificazione al primo po-sto nel proprio girone. Come vedi un

accoppiamento con i parigini?Sicuramente sarebbe una sfida affa-scinante, anche se difficilissima per i rossoneri. Il PSG sta studiando per diventare una delle potenze conti-nentali e trovarsi già negli ottavi sia Ibrahimovic che Thiago Silva a San Siro, forse non sarebbe il migliore dei sorteggi. Chiaro che Ancelotti quest’anno non può sbagliare. Diffici-le vinca la Champions, ma la Ligue 1 deve portarla a casa, e la famiglia Al Thani almeno fino alle semifinali eu-ropee vorrà arrivarci.Rapportato al Milan da campionato, come hai visto la squadra di Allegri nel suo percorso europeo?Quest’anno il Milan di Champions ha trascinato quello del campiona-to, e non viceversa. La vittoria a San Pietroburgo è stato il primo segnale importante, il pareggio in casa con il Malaga, ha permesso agli uomini di Allegri di non affondare definiti-vamente. Poi c’è stata la vittoria di Bruxelles con l’Anderlecht, che sicu-ramente ha dato tranquillità all’am-biente e ha consentito al Milan di

“avere un futuro”.Guardando il percorso di squadre come Dinamo Zagabria, Nordsjel-land e Montpellier, come giudichi la proposta di Platini di allargare a 64 il numero di squadre in Champions?Premesso che io sono uno dei no-stalgici della vecchia suddivisione: Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe, Coppa Uefa, sono d’accordo con l’idea lanciata da Platini. L’Euro-pa League, in questo formato, non ha ragione di esistere. Ad oggi è a tutti gli effetti la Serie B d’Europa, è chiaro che una riforma va fatta. Chiaro che con l’idea di Platini si va sempre più verso la formazione di un Campiona-to Europeo per club, Squadra sorpresa e squadra delu-sione di questa fase a gironi?Senz’altro lo Shakhtar. Gli uomini di Lucescu hanno mostrato un calcio divertente e offensivo, la squadra è solida e ha la possibilità di arrivare molto avanti. La squadra delusione è il Manchester City. Tanti soldi investiti per fallire due volte il passaggio agli ottavi. Forse Mourinho aveva qualche

ragione nel dire quelle cose.Se dovessi scegliere un giocatore top e uno flop per questa prima tornata?Finora mi ha impressionato partico-larmente il brasiliano Willian. Ottimo il suo impatto nel girone. Le qualità sono eccelse, il senso del gol c’è e so-prattutto sta diventando sempre più un uomo squadra. Il flop, mi dispiace dirlo ma è Mario Balotelli. Non certo solo per colpa sua, visto che Manci-ni l’ha impiegato davvero poco, ma dopo quell’Europeo ci aspettavo un approccio alla Champions diverso. Invece anche quest’anno, quando i duri inizieranno a giocare, Mario non ci sarà......Chi vincerà la Champions League 2013?Difficile dirlo ora. Le squadre che mi sono piaciute di più sono state il Borussia Dortmund e lo Shakhtar, la squadra più forte in assoluto mi sembra ancora il Barcellona, la “ne-cessità” di Mourinho di vincere la Champions potrebbe far bene al Real Madrid, e poi se la Juve ripete presta-zioni come quella con il Chelsea...

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di Laura Tangari Girone Milan

Passerella a San Siro con lo Zenit San Pietroburgo per quel Milan tanto bistrattato, quanto amato, ma vin-cente in campionato con la Juve e in Champions con il passaggio agli ottavi con un turno di anticipo. Il Ca-valiere aspettava questo risultato del rilancio e Allegri, insieme ai giocatori. lo hanno accontentato gettando le basi per un cammino più tranquillo in prospettiva futura. Per completare l’opera, si fa per dire, occorre stasera battere nuovamente i russi di Spal-letti per presentarsi al meglio nella prossima trasferta di Torino contro i granata di Ventura. Lo Zenit però ven-derà cara la pelle perché un risultato positivo contro Pazzini e compagni si-gnificherebbe perlomeno Europa Lea-gue e non l’addio definitivo ai progetti stilati a inizio agosto dal club di San Pietroburgo nell’avventura interna-zionale. Tutto, comunque, dipenderà dalla sfida di Malaga dove l’Ander-lecht affronterà i lanciatissimi padro-ni di casa ormai qualificati da tempo. In teoria il Milan, se il Malaga perde

Per l’ultimo turno a gironi della Cham-pions League stasera riflettori puntati sul Parco dei Principi dove il Psg (pur perdente in League1 col Nizza) sfide-rà il Porto per la leadership del Grup-po A. Il match è una pura formalità dal momento che francesi e portoghesi hanno ormai staccato il biglietto della qualificazione con due giornate di an-ticipo. Ma circostanza, sicuramente, l’undici di Ancelotti, di fronte al pro-prio pubblico, vorrà concludere alla grande la galoppata intrapresa il 18 settembre scorso con il poker rifilato a Parigi agli ucraini della Dinamo Kiev liquidati tra l’altro tredici giorni orso-no, nella gara di ritorno, col classico 2-0 firmato da Pocho Lavezzi. L’unica consolazione per la bistrattata Dina-mo è l’accesso all’Europa League, vi-

Panorama Champions

di Luigi Sada

Il Diavolo allo specchio con i russi

PASSERELLA AL PARCO DEI PRINCIPI DEL PSG DI IBRATedeschi e spagnoli brindano con lo champagne il passaggio del turno

con i belgi, potrebbe ambire ancora all’aggancio degli spagnoli di Pellegri-ni in testa alla classifica, anche se il primo posto rimarrebbe saldamente in mano agli iberici in funzione degli scontri diretti. L’altra nostra rappre-sentante del calcio italiano, cioè la Juventus - grande nel battere per 3-0 il Chelsea, risultato che è costato la panchina a Di Matteo - per conquista-re gli ottavi dovrà centrare almeno un pareggio in Ucraina con lo Shakhtar di Lucescu. Dando per scontato il suc-cesso degli inglesi a Londra contro il Nordsjealland, nella gara di domani sera, i bianconeri hanno due risultati su tre per intascarsi la qualificazione. La squadra di Conte sarà chiama-ta a una piccola impresa perché lo Shakhtar è squadra che regala poco agli avversari. Vedi la goleada (2-5) inflitta a Copenaghen ai danesi dopo avergli dato l’illusione di vittoria nella prima parte della partita. Dunque, oc-chio agli ucraini, in particolare modo al bomber Adriano, e buona fortuna a Pirlo e compagni.

La Juve in ucraina per il passaggio del turno

sto che l’altra Dinamo, quella di Zaga-bria, è terminata ultimissima con zero punti all’attivo, zero gol fatti, dodici subiti. Nel girone B esultano per la promozione lo Schalke 04 e l’Arsenal chiamati stasera rispettivamente agli impegni di Montpellier per i tedeschi e del Pireo con l’Olympiacos gli ingle-si di Wenger. Anche in questo gruppo i greci, terzi, disputeranno l’Europa League. Altro champagne, per aver tagliato il traguardo, verrà versato a Madrid dove il Real di Mourinho, grazie al pareggio di Manchester col City di Mancini, è alle immediate spalle del rullo compressore Borus-sia Dortmund. Klopp ha in mano una grande squadra e oggi con il City po-trebbe confermarsi primo del Gruppo D con gli spagnoli che proveranno a

battere l’Ajax. Nel girone F Valencia e Bayern non si sono fatte male nello scontro diretto del Mestalla e domani faranno passerella con il Lille e il Bate Borisov. Per i tedeschi sarà una rivinci-ta considerando che a Minsk avevano lasciato i tre punti ai bielorussi. Per il Barcellona non ci sono più aggettivi. Dopo aver passeggiato a Mosca con lo Spartak l’undici di Tito Vilanova ospi-ta il Benfica attualmente a pari punti con il Celtic. Gli scozzesi devono bat-tere lo Spartak augurandosi che agli spagnoli non prendano sottogamba i portoghesi. Infine nell’H Il Cluj, risorto col Braga, va a Manchester contro lo United già qualificato da settimane, chiedendo una mano ai lusitani di strappare almeno un punto ai turchi del Galatasaray.

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L’ Ospite di Alessandra Caronni

Le recenti parole di Luciano Spalletti a Sky Sport sposano la teoria del re-alismo, più che del pessimismo. L’al-lenatore pensa di trovare un Milan difficile da battere. “È una squadra in forma, che sta recuperando molto bene dopo un inizio difficile. Noi inve-ce dobbiamo ritrovare il meglio della condizione”. All’andata lo Zenit ha fatto “parzialmente bene, ma l’episo-dio della deviazione su punizione ha cambiato tutto, nel secondo tempo però abbiamo fatto molto bene e non abbiamo ribaltato la partita solo per merito di un grande Abbiati”, spiega Spalletti. E quando gli si chiede lumi sul collega Allegri, eccolo perentorio. “Massimiliano ha fatto vedere di es-sere un allenatore che incide e sa dove mettere le mani, mi fa piacere stia recuperando la squadra. Max ha dimostrato di essere anche più bravo

SpallettiLO ZAR TOSCANOParla (e bene) di Allegri, l’allenatore dello Zenit Che ora vuole tirare un brutto scherzo a un Milan a caccia di soddisfazioni internazionali

di me, per cui dovrò stare io attento a lui...”. Allegri insomma via dal Milan? “Il suo lavoro è sotto gli occhi di tutti”.Non ci sono indizi affinché Spalletti lasci la panchina dello Zenit. “I rap-porti con Denisov? Aveva avuto un diverbio con la società e non con me, aveva chiesto un incontro con la dirigenza già mesi fa, prima dell’ac-quisto di Hulk, questa era la ragione della sua protesta per cui fu messo fuori squadra. Adesso è tornato, è un giocatore importante, proviamo a ri-trovare i nostri equilibri di squadra”.Questione Europa League: “La nostra è una società che è cresciuta molto negli ultimi anni, non abbiamo fatto bene in Champions, ma la visibilità europea è importante: a volte non siamo riusciti a fare bene non per colpa nostra. A volte non abbiamo giocato ai nostri livelli”.

Chi è Spalletti

Nato a Certaldo il 7 marzo del ’59, Luciano Spalletti è un ex calciatore, attualmente alla gui-da della Zenit con cui ha vinto la Prem’er-Liga 2010 e 2011-2012. Ha allenato in passato Empoli, Sampdoria, Venezia, Udi-nese, Ancona, di nuovo Udine-se, Roma e infine Zenit. Dall’11 dicembre del 2009 allena la squadra russa dello Zenit San Pietroburgo, con cui ha firmato un triennale di 4 milioni di euro netti all’anno. Il 16 maggio ha vinto la Coppa di Russia e il 14 novembre 2010 il campionato russo 2010 con due giornate di anticipo. Il 6 marzo 2011 ha re-alizzato il “Grande Slam” russo, vincendo anche la Supercoppa di Russia.

EditoreEdizioni SBMVia Domodossola, 21 MilanoTel/fax 02.36563906Sito internetwww.stadio5.itAmministrazione eMail: [email protected]

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CollaboratoriAndrea Anelli, Silvia Arosio, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Leone Di Lernia, Bianca Elton Ara, Silvia Fortunato, Giovanni Labanca, Enzo Occhiuto, Franco Rossi, Luigi Sada, Riccardo Sada, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Federico ZanonGraficaFederico Maria Di Sivo - eMail: [email protected]

Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011

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L’Angolo di Franco Rossigentilmente concesso da francorossi.com

Cari nemici e amici, alla Juventus serviva una partita perfetta e una partita perfetta ha giocato. Un punto a Donetz e sarà agli ottavi con la possibilità addirittura di passare come prima in caso di vittoria. Battere nettamente, come ha fatto martedì sera la Juve, la squadra de-tentrice della Champions, è una di quelle pre-stazioni da archiviare tra le migliori della sua storia . La partita e’ stata preparata alla perfe-zione dal punto di vista tattico (Mata e Oscar sono stati fermati con doppie e triple marca-ture) e dal punto di vista comportamentale. Rabbia e ferocia agonistica a volontà (sempre nei limiti del lecito) hanno messo in crisi il Chelsea sin dai primi minuti. Di Matteo ave-va fatto riposare troppi titolari e teoricamente poteva aver ragione visto che in Champions è

difficile rimediare rispetto al campionato, ma non e’ servito a nulla. L’anno scorso vinse la Champions grazie a un vero top player come Drogba e a due grandi giocatori come Lam-pard e Terry. Ma non e’ colpa della Juve se la faraonica campagna acquisti del Chelsea e’ servita a poco: martedì sera sembrava una raccolta di figurine. Impeccabile la difesa della Juve, molto dinamico il centrocampo e buono l’at-tacco. Rimpianto per i due punti persi contro i danesi, altrimenti oggi la Juve sarebbe ma-tematicamente qualificata. Adesso tocca al milan contro un avversario che sul piano del prestigio non vale il Chelsea e teoricamente la gara di Brujxelles potrebbe risultare più facile, ma solo teoricamente.

Juventus perfetta

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Anche se pochi, per ovvie ragioni, i Milan Club della Sardegna sono sem-pre in prima linea per quanto riguar-da le adesioni ad attività benefiche.Uno di essi, il Milan Club Orotelli di Nuoro, caratteristico centro di 2300 abitanti, inaugurato solo due anni fa , ha organizzato una grande festa con il raduno di ben 27 gruppi folk che si sono esibiti, per tutta la giornata, davanti a non meno di ottomila per-sone, giunte da ogni parte dell’Isola.

i Club

di Giovanni Labanca

Milan Club OrotelliL’avvenimento, per la sua importan-za, è stato ripreso da TV locali e TGR Sardegna. Lo scopo della manifesta-zione era principalmente quella di raccogliere fondi da devolvere in be-neficienza. Cosa riuscita abbastanza bene dal momento che nella casse del club sono entrati ,per la soddisfa-zione dei dirigenti, ben 7.000 euro, che saranno devoluti in beneficienza. Questo fa senz’altro onore a tutti gli abitanti di Orotelli.

Nella foto ,il direttivo: Presidente ,Alessandro Ortu; vice presidente, Raimondo Ortu; segretario, Nicola Zoroddu; cassiere ,Antonio Pittaus;consiglieri,Gianni Pintori, Francesco Lunescu, Andrea Corrias e Donatella Pintus.

L’agriturismo “Il Giardino” di Contursi Terme (Salerno) ha ospitato anche quest’anno il consueto raduno an-nuale dei Milan Club della Campania. L’evento si è svolto lo scorso 29 set-tembre ed ha visto la partecipazione di tutti i club regionali, fra cui il Milan Club “Isola d’Ischia“ del presidente Ferrandino e quello dell’Isola di Ca-pri, con Maurizio Salzano. Ad arricchi-re l’evento, che ha avuto nell’instan-cabile coordinatore dei Milan Club della Campania, Carmine Longobardi il suo anfitrione, vi è stata la parte-cipazione di Nuccia Malvestiti, del-la segreteria dell’AIMC, la quale ha portato il saluto personale di Adriano Galliani. L’evento si è svolto per l’in-

RADUNO MILAN CLUB DELLA CAMPANIAtera giornata. Nella mattinata, infatti, c’è stata l’esposizione del trofeo ori-ginale della “Supercoppa Europea”, vinta dal Milan nel 2007, contro gli spagnoli del Siviglia, successivamen-te si è tenuta l’Assemblea Generale, che ha visto la riconferma di Carmine Longobardi nel ruolo di coordinatore regionale. La giornata si è chiusa con la visione della partita Parma-Milan e con l’immancabile cena, con arrive-derci al prossimo anno. Nonostante i chilometri di distanza, anche dalla Campania si continua a gridare, con sempre maggiore energia ed entusia-smo: Forza Milan! (Collaborazione di Giuseppe Conte)