Manuale dello Studente - Universo Blu

83

Transcript of Manuale dello Studente - Universo Blu

Page 1: Manuale dello Studente - Universo Blu
Page 2: Manuale dello Studente - Universo Blu
Page 3: Manuale dello Studente - Universo Blu

Manuale dello Studente

Co-editori: Eric Douglas, Guy ThomasAutori: Bill Clendenen MBA, Dan Orr, M.S., Jeffrey J. Bertsch , Guy Thomas.

Con la collaborazione di: Paul S. Auerbach M.D., M.S., James Corry, Frans Conjé, M.D., Joel Dovenbarger, BSN, Dave Lawler, EMT-B, John Lippmann, Yoshiro Mano M.D., Alessandro Marroni M.D., G. Yancey Mebane, M.D., Randu Sitzes, Larry “Harris” Taylor, Chris Wacholz, R.N., MBA, Kimberley Walker, M.A.,

NREMT-P, CHT,

Foto: Guy ThomasDisegni: DAN America

© 2011 Divers Alert Network

Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, fotocopiata, memorizzata o trasmessa in qualsiasi forma e con qualunque mezzo, elettronico, meccanico o altri

sistemi, senza il permesso scritto del Divers Alert Network, P.O. Box DAN, 64026 Roseto, Italia.

Prima Edizione Novembre, 1993 Seconda Edizione Aprile, 1994

Prima Edizione Europea Febbraio, 1996 Seconda Edizione Europea 1998

Terza Edizione Europea 2005 Quarta Edizione Europea 2011

Per informazioni contattare il Divers Alert Network:

DAN Europe, P.O. Box DAN, 64026 Roseto, ItaliaTel: +39-085-8930333Fax +39-085-8930050

E-mail (generale): [email protected] (training): [email protected]

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 1

Page 4: Manuale dello Studente - Universo Blu

Indice

Il DAN Training desidera ringraziare tutti coloro che, attraverso il proprio lavoro e la propria dedizione, hanno fatto sì che lo sviluppo dei programmi del DAN Training divenisse una realtà. I loro sforzi hanno fatto la differenza nello sviluppo della sicurezza dell’attività subacquea.

Panoramica del corso 3

1. Anatomia & Fisiologia 6Respirazione e circolazione 6Il sistema respiratorio 8Il sistema cardio-vascolare 9Domande di ripasso 13

2. Gli incidenti subacquei: i meccanismi 14L’annegamento 14Patologia da Decompressione (PDD) 14L’Embolia Gassosa Arteriosa (EGA) 15La Malattia da Decompressione (MDD) 15La natura della Patologia da Decompressione 16Segni e sintomi più comuni 17Andamento degli incidenti subacquei 20Periodo di insorgenza dei sintomi 20Ritardo nella chiamata e trattamento ricompressivo 20Sintomi residui dopo il trattamento 21Domande di ripasso 22

3. L’Ossigeno ed i pericoli ad esso connessi 24

L’Ossigeno 24Come si ricava l’Ossigeno puro? 24I pericoli connessi alla respirazione di Ossigeno 25I pericoli connessi all’uso dell’Ossigeno 25Norme di sicurezza per l'uso dell'Ossigeno 26La ricarica della bombola a Ossigeno 26Domande di ripasso 28

4. I benefici dell’Ossigeno nelle emergenze subacquee 29

Come può l'Ossigeno migliorare le condizioni di un subacqueo infortunato? 29Domande di ripasso 31

5. Sistemi per la somministrazione di Ossigeno e loro componenti 32

Sistemi per la somministrazione di Ossigeno 32Componenti del sistema a Ossigeno 33Maschere per la somministrazione di Ossigeno 36Unità Ossigeno DAN 39Domande di ripasso 40

6. Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider 42

Sommario degli esercizi 42Verifica della sicurezza ambientale 43Verifica iniziale con Basic Life Support 44Fornire cure con un DAE (opzionale) 48Identificazione dell’attrezzatura a Ossigeno 50Erogatore a Domanda 51Maschera Non-Rebreather 53Maschera di Rianimazione Oronasale 56Assemblaggio e smontaggio dell’equipaggiamento a Ossigeno 58Piano di Assistenza di Emergenza 60

7. Consigli per l’uso dell’Ossigeno 61

Consigli per gli Oxygen Providers 62Domande di ripasso 68

Glossario 69

Divers Alert Network 72

Risposte alle domande di ripasso 73

Valutazione del corso Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 75

NOTA DEL MINISTERO 76

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries2

Page 5: Manuale dello Studente - Universo Blu

DAN Oxygen First Aid for Diving Injuries

Il "DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries", è un corso di Primo Soccorso con Ossigeno progettato per insegnare ai su-bacquei ed ai non subacquei interessati (per esempio il Capitano dell’imbarcazio-ne diving che li accompagna) a riconosce-re gli incidenti correlati alle immersioni ed a somministrare correttamente l’ossigeno durante il primo soccorso nelle emergen-ze subacquee.

Inoltre, questo corso fornisce ai subacquei principianti i fondamenti per il riconosci-mento, la risposta e la gestione degli inci-denti subacquei. Questo programma rap-presenta dunque non solo un'eccellente opportunità di formazione per i subacquei inesperti, ma costituisce anche un’ulterio-re possibilità d’approfondimento per i su-bacquei esperti e gli istruttori.

Poiché le abilità di un Oxygen Provider si riducono con il passare del tempo, il DAN Training incoraggia a riqualificarsi come mi-nimo ogni due anni. I DAN Oxygen Provider sono preparati a somministrare ossigeno di emergenza come aiuto supplementare ai subacquei infortunati nell’attesa dell’arrivo dei servizi sanitari di emergenza o dell’eva-cuazione verso il più vicino centro medico disponibile.

Questo manuale fornisce una guida per la formazione al pronto soccorso con ossige-no nelle specifiche situazioni di Patologia da Decompressione e pre-annegamento. L'uso di ossigeno in situazioni diverse da queste non sarà preso in considerazione.

Inoltre, i subacquei sono incoraggiati a pra-ticare regolarmente questi ed altri esercizi correlati alle immersioni. Tutte le capacità e le abilità che bisogna mettere in atto nel corso di un'emergenza non devono andare oltre il livello della vostra formazione e della vostra esperienza.

Prerequisiti al corsoNon è prevista un’età minima per poter partecipare a questo corso, sebbene il DAN suggerisca che i Junior Divers, durante i corsi di formazione con l'utilizzo di ossige-no, siano accompagnati da un adulto.

In alcuni Paesi vigono delle regolamentazio-ni particolari che prevedono una soglia mi-nima di età per poter impiegare l’ossigeno nelle emergenze. Questi requisiti di età pos-sono variare da regione a regione secondo le vigenti leggi locali riguardo l’ossigeno ed il suo utilizzo.

Rianimazione Cardiopolmonare (RCP)Le tecniche di primo soccorso (ABC - Vie Aeree, Respirazione e Circolazione) utilizzate per ga-rantire le funzioni vitali, devono avere priori-tà assoluta. Per partecipare a questo corso, è importante possedere una certificazione di Primo Soccorso rilasciata da un'organiz-zazione riconosciuta a livello internazionale.

La formazione al Pronto Soccorso ed alla Ri-animazione Cardiopolmonare assicura

Panoramica del corso

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 3

Page 6: Manuale dello Studente - Universo Blu

DAN Oxygen First Aid for Diving Injuries

che i partecipanti al corso sappiano come agire nella maggior parte delle emergenze. Il Primo Soccorso può essere prestato senza l'uso di apparecchiature specialistiche (come ad esempio respiratori e defibrillatori) e può essere effettuato da chiunque sia stato ade-guatamente formato.

Obiettivi didatticiDovrete essere in grado di riconoscere i segni e i sintomi dei principali incidenti da immer-sione inclusi Patologia da Decompressione e annegamento/pre-annegamento.Dovrete dimostrare abilità nell'assembla-re correttamente, smontare e usare tutti i componenti dell'Unità Ossigeno DAN, in-cluso l'erogatore multifunzionale, l’Eroga-tore a Domanda e la maschera, la Maschera Non-Rebreather e la maschera oronasale con ingresso supplementare per l’ossigeno.

Infine dovrete completare con successo l'esame scritto del Corso Primo Soccorso DAN con Ossigeno nelle emergenze su-bacquee. Il vostro DAN Instructor corregge-rà insieme a voi l'esame scritto, in modo da assicurarsi della completa ed esatta com-prensione di tutto il contenuto del corso.Questo manuale è il supplemento al Corso Primo Soccorso DAN con Ossigeno nelle emergenze subacquee insegnato da un DAN Instructor qualificato. Impa-rare ad utilizzare correttamente ed effica-cemente l’ossigeno e l’equipaggiamento ad ossigeno non è difficile, ma richiede accurata istruzione ed una guida pratica con l’equipaggiamento specializzato.

La lettura di questo manuale senza l’ap-posita istruzione e la pratica non vi ren-derà preparati ad impiegare l’ossige-no su di un subacqueo infortunato nel corso di un'emergenza subacquea.

Questo corso è stato specificamente ideato come insegnamento iniziale per addestrare i subacquei in generale (ed il pubblico non subacqueo eventualmente interessato) a riconoscere i possibili danni derivati dall’at-tività subacquea, a fornire il primo soccorso di emergenza con ossigeno mentre si attiva il Sistema Medico di Emergenza (SME) o altre misure locali similari ed a sistemare agevol-mente il subacqueo infortunato per il tra-sporto presso il presidio medico più vicino.

Nota: questo corso non intende fornire una formazione completa per la gestione degli in-cidenti, a meno che esso non faccia parte di un programma educativo più ampio e completo.

Certificazione subacqueaQuesto corso è stato studiato per insegnare ai subacquei (ma anche ai non subacquei in-teressati) come somministrare ossigeno alle vittime di incidenti da immersione. La fami-liarità con l'attrezzatura e con la terminolo-gia subacquea possono agevolare la com-prensione dei concetti contenuti in questo manuale. Tuttavia anche i non subacquei interessati dovrebbero apprendere, senza eccessiva difficoltà, il contenuto del corso. La certificazione subacquea, pertanto, non co-stituisce un prerequisito a questo corso.

TerminologiaIl Manuale di Primo Soccorso DAN con Ossi-geno nelle emergenze subacquee fa un uso assai moderato di parole o termini che pos-sono essere considerati "medici". Tuttavia l'argomento trattato richiede, comunque, l'adozione di vocaboli precisi e appropriati che potrebbero non esservi familiari. Il glossario dei termini tecnici è disponibi-le alla fine del manuale dello studente.

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries4

Page 7: Manuale dello Studente - Universo Blu

DAN Oxygen First Aid for Diving Injuries

ResponsabilitàL’obiettivo primario del Primo Soccorso è quello di stabilire e/o mantenere le funzioni vitali in una persona malata o vittima di incidente, fino a quando arrivi o divenga di-sponibile in loco un’assistenza più qualificata (generalmente il servizio medico di emer-genza o SME).

È altrettanto importante che il soccorritore non arrechi ulteriori danni alla persona in-fortunata. Somministrare ossigeno ad un subacqueo infortunato non causerà alcun danno almeno finché l’ambiente è sicuro e l’equipaggiamento a ossigeno funziona correttamente. Ciò significa che dovete sempre essere coscienti dei limiti delle vostre capacità e della vostra preparazione e non dovete mai tentare alcuna manovra che vada oltre la vostra conoscenza o il livello della vostra formazione.

Programma di educazione continuaL'aggiornamento continuo è incoraggiato attraverso successivi corsi di formazione, sessioni pratiche sotto la supervisione di personale esperto, conoscenza della lettera-tura più recente e ripasso delle nozioni già acquisite.

Il vostro DAN Instructor vi terrà informati su questi programmi, oppure potete contat-tare il Dipartimento DAN Training del vostro Paese.

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 5

Page 8: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 1 | Anatomia & Fisiologia

1.1

La somministrazione del primo Soccorso con Ossigeno a vittime di incidenti subac-quei, nell'attesa di interventi più qualifi-cati, rappresenta una delle più importanti misure di soccorso da adottare quando accade un incidente subacqueo.

I più comuni incidenti subacquei sono l'Embolia Gassosa Arteriosa (EGA) e la Ma-lattia da Decompressione (MDD). Questi incidenti sono dovuti alla formazione di bolle: l'EGA è provocata da bolle che en-trano nella circolazione arteriosa attraver-so i polmoni; la MDD è causata da bolle che si formano nei tessuti corporei.

La formazione di bolle nel circuito sangui-gno causa un blocco o una riduzione del flusso di sangue ossigenato. Se il flusso del sangue verso il cervello è interrotto, pos-sono verificarsi danni cerebrali permanen-ti o la morte. L'immediata somministrazio-ne di ossigeno al 100% contribuisce alla riduzione del volume delle bolle gassose, perchè rimuove l'azoto dai tessuti corpo-rei e dai vasi sanguigni e fornisce ossige-no supplementare a quelle aree del corpo dove quest’apporto era stato ridotto.

La somministrazione di ossigeno al 100% crea infatti un gradiente di pressione, tra le bolle di azoto ed i tessuti, tale che la bolla può rimpicciolire o addirittura scomparire, consentendo il miglioramento della circo-lazione sanguigna. L'eliminazione totale dell'azoto e la riduzione del volume delle bolle farà sì che il sangue, nuovamente ossigenato, tornerà a scorrere nei tessuti ipossici.

Numerose situazioni possono impedire l'adeguato apporto di ossigeno ai tessuti corporei. Questo problema potrebbe essere causato, ad esempio, da patologie croniche, come malattie cardiache o polmonari. Anche un trauma precedente potrebbe interferire con l'efficienza della respirazione. L'ostru-zione delle vie aeree superiori da parte di un corpo estraneo o della lingua nel subacqueo infortunato e in stato di incoscienza, è un evento piuttosto comune. La sovradisten-sione polmonare provoca frequentemente respiro corto e difficoltà respiratorie e ri-chiede ossigeno per aumentare l’apporto di ossigeno ai tessuti. Il subacqueo in stato di pre-annegamento può avere acqua nei pol-moni e quindi necessita di elevate concen-trazioni di ossigeno supplementare.

Il Corso DAN Oxygen Provider enfatizza l'uso dell'ossigeno nei casi di incidente su-bacqueo, ma non considera le molte altre indicazioni sull'utilizzo dell'ossigeno nel Primo Soccorso.

Respirazione e circolazionePer comprendere appieno il ruolo dell'os-sigeno è necessario conoscere le nozioni basilari di anatomia, nonché la funzio-ne dei sistemi respiratorio e circolatorio (Fig. 1 - pag. 7). Il processo fisico della re-spirazione è talmente automatico, che ra-ramente ne siamo consapevoli. Se, però, la respirazione è interrotta anche solo per pochi minuti e non è prontamente ripri-stinata, si passa da uno stato di malessere e di incoscienza al danno cerebrale irre-versibile e alla morte.

Anatomia & Fisiologia

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries6

Page 9: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 1 | Anatomia & Fisiologia

Conoscendo la struttura dell'apparato re-spiratorio e il processo della respirazione, sarete in grado di scegliere il trattamento di Primo Soccorso più adeguato per un subacqueo che abbia bisogno di ossigeno supplementare e di applicare questa co-noscenza in una situazione di emergenza.

Il sistema respiratorio è deputato princi-palmente allo scambio di ossigeno e ani-dride carbonica fra il flusso sanguigno e i tessuti circostanti. Anche lo scambio di gas inerti come l'azoto, che non hanno un ruolo importante nel metabolismo, e di gas di scarto come l'anidride carboni-ca, avviene attraverso il sistema respira-torio. Finché respirerete aria, i vostri corpi avranno una certa quantità di azoto di-sciolto nei tessuti, quantità che è diretta-mente proporzionale alla pressione par-ziale dell'azoto nell'aria.

Altri gas, come il monossido di carbonio (CO), possono interferire con il processo respiratorio. Il monossido di carbonio è presente in minima quantità nell'atmo-sfera. Il monossido di carbonio, legandosi all'emoglobina, impedisce l'assorbimen-to dell'ossigeno da parte del sangue.

L’organismo ha bisogno di un costante ap-porto di ossigeno per le cellule corporee, affinché il sistema metabolico funzioni. In assenza di ossigeno, (condizione cono-sciuta con il nome di anossia), le cellule corporee si deteriorano e muoiono. Alcu-ne cellule sono più sensibili di altre alla carenza di ossigeno, a causa della loro fun-zione e collocazione. Le cellule cerebrali e quelle del sistema nervoso, ad esempio, sono estremamente sensibili alla mancan-za di ossigeno e, se questo viene meno, muoiono nell'arco di pochi minuti.

L’anidride carbonica si genera nelle cellu-le durante il metabolismo dell'ossigeno e

ritorna ai polmoni, attraverso il flusso san-guigno, come prodotto di scarto. La mag-gior parte dell'anidride carbonica prodot-ta dal corpo è eliminata con l’espirazione, ma è normale che una certa percentuale rimanga nel sangue. I centri cerebrali della respirazione sono sensibili al livello di ani-dride carbonica presente nel flusso san-guigno, livello che dà inizio e che regola il ritmo e la profondità degli atti respiratori. Se la quantità di anidride carbonica au-menta, il ritmo e la profondità della respi-razione aumenteranno; se la quantità di anidride carbonica diminuisce, avverrà esattamente l'opposto.

Nel sistema circolatorio ci sono anche cen-tri sensibili alla mancanza di ossigeno nel sangue. Di solito, però, i loro segnali sono inefficaci nel corso di un arresto respira-torio e la conseguenza sarà l'ipossia (ina-deguato apporto di ossigeno ai tessuti), a meno che non si ripristini una normale respirazione. Questo sistema è di estrema importanza durante le immersioni.

Infatti, se il livello di ossigeno è troppo basso nella miscela respiratoria (circo-

Fig. 1Sistema

respiratorio e circolatorio

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 7

Page 10: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 1 | Anatomia & Fisiologia

1.2

stanza rara durante le immersioni ricrea-tive), la perdita di conoscenza e la morte dovute a ipossia possono verificarsi senza che il subacqueo se ne accorga.

Le funzioni dei sistemi respiratorio e circolatorio sono così strettamente con-nesse, che devono essere considerate un tutt'uno. Il sistema respiratorio è caratte-rizzato da un meccanismo che permette di veicolare assieme il sangue e la misce-la gassosa (senza mescolarli fisicamen-te), consentendo lo scambio gassoso.

Lo scambio gassoso consiste nel prelie-vo di ossigeno dai polmoni e nella rimo-zione dell'anidride carbonica dal san-gue. Il sistema circolatorio poi trasporta l'ossigeno a tutti i tessuti corporei dove avviene un'altra serie di scambi gassosi. Questa volta l'ossigeno passa dal sangue ai tessuti e l'anidride carbonica ritorna dai tessuti al sangue.

Il sistema respiratorioIl sistema respiratorio è composto di costo-le, muscoli intercostali, diaframma, polmoni, bocca, naso e una serie di condotti che colle-gano la bocca e il naso con i polmoni. I pol-moni, situati nella cavità toracica (o torace), hanno una forma vagamente conica. Essi sono composti da tessuto elastico; ciascuno è circondato da due membrane molto sot-tili chiamate pleura. Una membrana copre il polmone stesso e l'altra riveste la parete toracica. Lo spazio tra le pleure è chiamato cavità pleurica. Questa area contiene un leg-gero strato di fluido che agisce come lubrifi-cante per consentire un efficace movimento dei polmoni durante la respirazione.L'aria è inspirata nella bocca e nel naso e passa nella faringe che è una specie di corta zona comune per il passaggio dell'aria e del

cibo (Fig. 2 - pag.9). La faringe si divide, poi, in due tubi: la trachea e l'esofago. L'esofa-go è localizzato dietro la trachea e serve a trasportare i cibi ed i fluidi ingeriti nello sto-maco. L'aria passa attraverso la laringe (or-gano della voce) nella trachea. Il cibo, nor-malmente, non può entrare nella laringe perché l'accesso è protetto dall'epiglottide, una membrana di tessuto e cartilagine fles-sibile posta sul retro della lingua, che si ri-piega sulla laringe durante la deglutizione.

La trachea è composta da una serie di anelli cartilaginei di forma semicircolare che im-pediscono il suo collasso. Essa attraversa la cavità toracica e si divide in due tubi, il bronco destro e il bronco sinistro, che en-trano rispettivamente nei polmoni destro e sinistro. All'interno dei polmoni, i bronchi si dividono progressivamente in ramifica-zioni sempre più piccole come i rami di un albero. I rami più piccoli dell'albero respira-torio sono sostenuti da cartilagine.

Gli alveoli si trovano alla fine delle più piccole ramificazioni dell'albero respi-ratorio. Essi hanno delle pareti estrema-mente sottili e sono circondati, come un cestino da basket, dai capillari polmona-ri. Gli alveoli sono stati paragonati a pal-loncini o a grappoli d'uva.

In entrambi i polmoni vi sono milioni di alveoli con una superficie complessiva di più di 1.000 piedi quadri/93 metri quadrati – quasi come l’area di un campo da tennis.

Le superfici interne degli alveoli sono rico-perte da una sostanza di tipo detergente conosciuta come surfactante. Questo sur-factante ha la funzione di ridurre la tensio-ne superficiale degli alveoli diminuendo, quindi, la loro tendenza a collassare. Se il surfactante dovesse dissolversi, come potrebbe accadere in caso di pre-annega-mento, gli alveoli potrebbero collassare.

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries8

Page 11: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 1 | Anatomia & Fisiologia

1.3

Gli alveoli pieni d’aria hanno un diame-tro di un solo micrometro (0.000039 pol-lici) (approssimativamente un ventesimo dello spessore di questa pagina). La bar-riera esistente tra il gas ed il sangue, dello spessore di una sola cellula, è detta mem-brana alveolo-capillare. Se la membrana alveolo-capillare è lacerata o danneggiata, il risultato può essere una sovrapressione polmonare. Alcuni dati mostrano che i gas passano, attraverso gli alveoli, nel circuito sanguigno non necessariamente dopo un danno fisico. Il movimento di gas attraver-so la membrana alveolare nel sistema ca-pillare può avvenire senza arrecare alcun danno visibile ai tessuti.

La trachea e i bronchi sono rivestiti da cellu-le che hanno, sulla loro superficie, elementi a forma di ciglia (chiamate appunto ciglia). Queste ciglia, insieme al muco secreto dalle ghiandole, hanno la funzione di bloccare le particelle estranee e di spostarle verso l'al-to, fino alla faringe, dove sono successiva-mente deglutite. Le ciglia possono essere

danneggiate o disattivate con l'esposizione alla nicotina. I fumatori cronici devono ri-correre alla cosiddetta “tosse del fumatore” per liberare i propri polmoni dal surplus di muco e di particelle estranee. Lo strato mu-coso può predisporre il subacqueo all’in-trappolamento di gas nei polmoni.

Il sistema cardio-vascolareIl sistema cardio-vascolare è composto di cuore e vasi sanguigni. Questo sistema è a circuito chiuso, destinato a trasportare il fluido chiamato sangue. La funzione pri-maria del sangue è quella di trasportare gas e sostanze nutrienti.

Il cuoreIl cuore è un organo muscolare cavo che si trova nella gabbia toracica, fra i polmoni, in uno spazio chiamato mediastino. Il cuore, come i polmoni, è circondato da un sacco di tessuto connettivo spesso, il pericardio, che gli consente di battere indipendente-mente, senza attrito. Il cuore si trova in po-sizione obliqua, un terzo spostato a destra e due terzi a sinistra dello sterno.Il cuore è una potente pompa muscolare che, nell'adulto medio, batte circa 70 volte al minuto. Ogni minuto, approssimativamen-te, vengono pompati sei litri (6.34 quarts) di sangue attraverso il corpo. Quando pra-tichiamo un esercizio fisico, questa portata raddoppia o triplica, secondo lo sforzo.Il cuore è composto da due pompe separa-te; una posta sulla parte sinistra e l'altra sul lato destro. Ciascuna pompa ha due com-partimenti. Quello superiore, l'atrio, riceve sangue dal corpo o dai polmoni, quello

Fig. 2Sistema

respiratorio

1.3.1

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 9

Page 12: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 1 | Anatomia & Fisiologia

(ventilazione forzata dell’orecchio medio provocata dall’espirazione a bocca e narici chiuse), nel corso dell'ultima fase della ma-novra può verificarsi o amplificarsi il pas-saggio di sangue da destra verso sinistra.

I vasi sanguigni(Fig. 3 - pag. 11)Quando il sangue lascia il ventricolo sinistro passa nell'aorta, che è la più grande arteria del corpo umano. Essa ha pareti spesse ed elastiche che si ritraggono durante la fase di rilassamento ventricolare per mantenere la pressione arteriosa mentre il ventricolo si riempie. L’aorta si dirama verso tutte le parti del corpo. Il sangue che lascia il ventricolo destro passa nel tronco polmonare che si divide, quasi immediatamente, fra arterie polmonari destre e arterie polmonari sinistre. Queste arterie trasportano sangue non ossigenato ai polmoni per far avvenire lo scambio gassoso.

I vasi sanguigni formano l'albero vascolare; ogni parte di esso dà origine a rami sempre più piccoli. Le arterie di minori dimensioni sono chiamate arteriole ed è da queste che hanno origine i capillari, i più piccoli vasi sanguigni.

Le arteriole hanno il compito di controllare il flusso sanguigno verso i capillari. I capillari rappresentano la parte terminale di tutto il sistema cardiovascolare. Attraverso le loro sottili pareti avvengono gli scambi gassosi e quelli di sostanze nutritive, mentre il cuore ed i grandi vasi sanguigni non sono altro che una pompa e un sistema di distribuzione del sangue verso i capillari.Dai capillari, il sangue è successivamente convogliato in piccole vene dalle pareti sottili (chiamate venule) e riportato, attraverso vene più grosse, fino all'atrio destro del

inferiore, il ventricolo, si riempie di sangue proveniente dall’atrio. Le pompe lavorano tramite la contrazione muscolare, spruz-zando il sangue fuori dai compartimenti. Il ventricolo sinistro pompa sangue ossige-nato in tutto il corpo, in quello che è chia-mato circuito sistemico ed il ventricolo de-stro pompa sangue non ossigenato verso i polmoni, in quello che è conosciuto come circuito polmonare.Nel feto, i polmoni non sono completamen-te funzionali. Il sangue by-passa i polmoni, giungendo direttamente dall'atrio destro all'atrio sinistro attraverso un'apertura na-turale chiamata foramen ovale. Alla nascita, quando la pressione nell'atrio sinistro di-venta leggermente superiore rispetto alla parte destra, una valvola "flap" chiude il foramen ovale (la rimanente struttura è co-nosciuta come fossa ovalis), permettendo al sangue di essere pompato direttamen-te verso i polmoni. In alcuni individui, la chiusura rimane incompleta e il risultato è un foramen ovale aperto (Patent Foramen Ovale o PFO).Questa condizione può permettere al san-gue di scorrere dall'atrio sinistro all'atrio destro o viceversa. I subacquei con Foramen Ovale Aperto sono generalmente inconsapevoli di ciò, perchè, in circostanze normali, questo fatto può non comportare alcun problema. Tut-tavia alcuni dati mostrano che, in alcuni subacquei, c'è la possibilità che le bolle passino direttamente dalla parte destra alla parte sinistra del cuore, fino a raggiungere la circolazione arteriosa. Il risultato è che le bolle possono entrare nella circolazione cerebrale provocando manifestazioni ce-rebrali o cardiache di Malattia da Decom-pressione (simili ad un attacco cardiaco). Inoltre, qualora il subacqueo durante l’im-mersione esegua la manovra di Valsalva

1.3.2

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries10

Page 13: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 1 | Anatomia & Fisiologia

Gli scambi gassosiL'ossigeno costituisce circa il 21% dell'aria che respiriamo. Noi abbiamo bisogno di ossigeno per metabolizzare il cibo e per fornire l'energia necessaria al funziona-mento delle cellule. Il corpo consuma os-sigeno producendo calore, altre forme di energia e anidride carbonica.

L'aria che espiriamo contiene circa il 16% di ossigeno. Il sangue trasporta l'ossigeno in due modi: disciolto nel plasma o com-binato chimicamente con l'emoglobina (questa combinazione è detta ossiemo-globina). A causa dell'elevata capacità di fissaggio all'emoglobina, l'ossigeno non è molto solubile nel plasma in condizioni di temperatura e pressione normali; per questo motivo la maggior parte dell'ossi-geno è legato all'emoglobina.

L’azoto è un gas inerte che costituisce circa il 78% dell'aria che respiriamo, ma non svolge alcun ruolo nel metabolismo corporeo. Poiché il nostro corpo non lo utilizza, l'aria che espiriamo contiene circa il 78% di azoto.

Se respiriamo l'aria a pressione atmosferi-ca normale, l'emoglobina è satura di ossi-geno al 97,5%. Quando il sangue ricco di ossigeno raggiunge i tessuti, l'emoglobina ne cede una parte, tuttavia rimane ancora satura di ossigeno al 75%. L'ossigeno è ce-duto dall'emoglobina perché la pressione parziale di ossigeno nei tessuti è più bassa di quella presente nel sangue. Secondo le leggi della diffusione dei gas, essi si spo-stano da aree di alta pressione parziale verso aree a pressione parziale più bassa.

L'aria che inspiriamo contiene circa lo 0,033% di anidride carbonica. L'anidri-de carbonica è un prodotto di scarto del nostro sistema metabolico ed è traspor-

cuore. La maggior parte delle vene dirige il flusso sanguigno attraverso valvole di non-ritorno che impediscono al sangue di defluire nella direzione sbagliata.

Fig. 3Sistema

cardiocircolatorio

1.3.3

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 11

Page 14: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 1 | Anatomia & Fisiologia

tata nel sangue in tre modi. Una piccola percentuale (approssimativamente l’8%) è disciolta nel plasma, un'altra piccola percentuale (l’11%) è legata all'emoglobina o alle proteine del plasma, ma la maggior parte di anidride carbonica presente nel sangue (l’81%) è trasportata come bicarbonato. L'aria espirata contiene circa il 4% di anidride carbonica.

Il sangueIl sangue può essere considerato come l’intermediario nel funzionamento dei si-stemi respiratorio e circolatorio. Il corpo contiene dai quattro ai sei litri di sangue (da 4.23 a 6.34 quarts), la quantità reale varia, infatti, a seconda delle dimensioni corporee e del sesso maschile o femminile; le donne hanno un volume di sangue ridotto rispetto ai maschi.

Le cellule sanguigne si formano nel midollo osseo. l globuli rossi, chiamati anche eri-trociti, vivono per circa 120 giorni e sono poi distrutti dalla milza. l globuli bianchi, o leucociti, vivono da sei ore ad un anno, a seconda del tipo di cellula e della funzione che svolge. La formazione dei globuli rossi è controllata da un ormone prodotto dai reni. Ri-dotti livelli di ossigeno dovuti, ad esempio, alla permanenza ad alte quote, provocano un aumento della produzione di globuli rossi.

1.3.4

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries12

Page 15: Manuale dello Studente - Universo Blu

?

Le risposte sono a pagina 73

Domande di ripassoSezione 1 |

1. L’ipossia è il risultato di un insufficiente apporto di ossigeno ai tessuti del corpo. a. Vero b. Falso

2. L’aria contiene approssimativamente il _____% di ossigeno ed il ______% di azoto. L’aria esalata contiene il ______% di ossigeno. a. 21, 78 16 b. 16, 78, 21

c. 20, 80 20 d. 75, 8, 4

3. Lo scambio gassoso avviene nel _________. a. le arteriole b. l'aorta

c. gli alveoli d. l'atrio

4. Il sistema respiratorio è formato da costole, diaframma, polmoni,bocca, naso e cuore.a. Vero b. Falso

5. Il sistema circolatorio è formato da cuore e vasi sanguigni ed è designato a portare i gas e le sostanze nutritive attraverso il sangue. a. Vero b. Falso

Sezione. 1

DOMANDE DI RIPASSO

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 13

Page 16: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 2 | Gli incidenti subacquei: i meccanismi

2.1 2.2L’annegamentoL’annegamento può sopravvenire quando una persona è sommersa in un fluido, im-pedendo la capacità del corpo di trasferire l’ossigeno nella circolazione sanguigna e conducendo all’ipossia. La persona infor-tunata può inalare acqua nei polmoni, ma questo potrebbe anche non accadere.

La presenza di acqua nei polmoni dan-neggia gli alveoli e li fa collassare. Gli al-veoli collassati non sono più in grado di scambiare ossigeno e anidride carbonica nel sangue. Un danno ai polmoni, sia per l'introduzione di acqua, sia per altre ra-gioni, può comportare l'edema polmona-re (rilascio di fluidi nei polmoni).

Il pre-annegamento si verifica quando la persona immersa nel fluido è rianimata. Esso si manifesta con una molteplicità di segni e di sintomi che possono includere incoscien-za, dolore al petto, vertigini, cianosi (colo-razione blu della pelle), respiro corto, tosse, bava schiumosa alla bocca e morte. Il subac-queo infortunato che manifesta sintomi di annegamento ha bisogno di inspirare eleva-te percentuali di ossigeno per minimizzare i danni provocati dall'ipossia.

Patologia da Decompressione (PDD)Il meccanismo alla base della Patologia da Decompressione è la formazione ed il suc-cessivo accrescimento di bolle (Fig. 4) che provocano una riduzione dell’apporto di ossigeno o ipossia.

La Patologia da Decompressione (PDD) comprende due patologie: la Malattia da Decompressione (MDD) vera e propria, co-munemente chiamata “bends”, e l'Embolia Gassosa Arteriosa, comunemente cono-sciuta come “embolia” (EGA).

Poiché i sintomi presentati da queste pa-tologie sono molto simili e poiché entram-be le condizioni necessitano delle stesse tecniche di primo soccorso e dello stesso trattamento, il termine PDD è usato sem-pre più frequentemente all'interno della comunità subacquea.

Dato che le norme di primo soccorso ed il trattamento iniziale sia per la MDD che per l’EGA sono identici, questo ci evita di dover fare una diagnosi differenziata

Gli incidenti subacquei: i meccanismi

Fig. 4Bolle nel sangue

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries14

Page 17: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 2 | Gli incidenti subacquei: i meccanismi

2.3

2.4

cause scatenanti possono includere una risalita troppo veloce, trattenere il fiato, una congestione polmonare, asma, danni ai polmoni o altre situazioni in cui l'aria possa rimanere intrappolata nei polmoni.

I segni di un barotrauma polmonare, oltre che quelli dell’EGA, includono difficoltà re-spiratorie, dolore toracico, cianosi, gonfiore nell'area del collo, cambi della voce e crepi-tii sotto la pelle. Poiché l’EGA è il più serio dei danni da sovradistensione polmonare e può essere concomitante con un altro tipo di barotrauma polmonare, è molto im-portante non tentare di fare una diagnosi differenziale, ma fornire subito le cure più appropriate.

La Malattia da Decompressione (MDD)La MDD è provocata dalle bolle che si for-mano e che crescono di volume durante o dopo la risalita, a causa dell'eccessivo assorbimento di azoto (o di un altro gas inerte) da parte dei tessuti durante l'im-mersione. Le bolle possono avere effetti meccanici o biochimici. Gli effetti mecca-nici comprendono la distorsione o l’aspor-tazione di tessuto e la riduzione o la com-pleta interruzione del flusso sanguigno. Gli effetti biochimici includono l'attivazio-ne di meccanismi di tipo infiammatorio e di quelli della coagulazione, con la perdita di fluidi dal sistema circolatorio e la ridu-zione del calibro dei vasi.

Le bolle causano diversi problemi a se-conda della loro localizzazione: dolore se si localizzano nelle articolazioni; disfun-zione sensoriale e motoria se sono nel midollo spinale; difficoltà respiratorie o mancanza di respiro se sono nei polmo-ni; alterazioni dell'udito, della capacità di

tra le due patologie. E’ molto più impor-tante saper riconoscere l'insorgenza dei sintomi dopo un'immersione. Ricordate: un incidente subacqueo può verificarsi a qualunque profondità ed i sintomi pos-sono presentarsi senza alcuna ragione apparente.

L’Embolia Gassosa Arteriosa (EGA)L’ Embolia Gassosa Arteriosa può verificar-si in seguito a un problema di sovradisten-sione polmonare mentre si respira aria compressa durante la risalita nel corso di un'immersione. L'aria introdotta nel circui-to sanguigno a livello polmonare può tor-nare al cuore bloccando le arterie maggio-ri (Fig.5), oppure può passare direttamente al cervello causando rapidi e intensi sinto-mi. Sebbene l'EGA possa verificarsi senza alcun motivo apparente, le principali

Fig. 5Embolia gassosa

arteriosa

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 15

Page 18: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 2 | Gli incidenti subacquei: i meccanismi

2.5

scurati dal subacqueo. I sintomi possono risolversi spontaneamente ancor prima che il subacqueo li riporti al medico o che raggiunga il presidio medico.

I sintomi possono risolversi anche fornen-do ossigeno al 100 per cento come primo soccorso di emergenza. Tuttavia la remis-sione dei sintomi non deve far trascurare la necessità di una valutazione fisica com-pleta effettuata da personale medico qua-lificato ed eventualmente il trattamento in camera iperbarica. Alcuni sintomi possono passare inosservati e possono peggiorare o ripresentarsi dopo una iniziale remissio-ne, con o senza trattamento. Fatica, ansia, stress emotivi o l’esercizio fisico possono facilitare il loro ritorno. Per questa ragione, se sospettano di essersi infortunati, ai su-bacquei è sempre consigliato di recarsi ad effettuare una valutazione medica.

parola, di pensiero o di lucidità, se localiz-zate nel cervello. Forse la forma più peri-colosa di MDD deriva da un'embolia gas-sosa arteriosa alla fine dell’immersione. Le bolle presenti nel circolo arterioso che entrano nel cervello o nel midollo spi-nale, si espandono rapidamente a causa dell'eccessiva quantità di azoto assorbito.

Il subacqueo interessato da questo pro-blema può presentare tutti i sintomi: cere-brali, spinali e alle articolazioni.

I segni di pericolo di vita possono compa-rire, ma sono piuttosto rari. Talvolta questi segni e sintomi scompaiono senza alcun trattamento medico, ma un intervento precoce è fortemente raccomandato poi-ché la possibilità di lesioni permanenti è tanto maggiore quanto più lungo è il periodo di intervallo tra l'insorgenza dei sintomi e il soccorso o se il trattamento è omesso.

Somministrare ossigeno al 100% al primo verificarsi dei segni o dei sintomi e du-rante il trasporto al presidio sanitario più vicino è essenziale e comporta una mag-giore probabilità di completa guarigione.

La natura della Patologia da DecompressioneLa Patologia da Decompressione non si presenta in maniera univoca o specifi-ca e non vi sono test che possano con-fermare la sua presenza. Spesso non vi è alcun segnale esteriore di danno che possa indicare sintomi di grado medio o severi. Qualsiasi area del corpo può es-sere coinvolta. (Fig. 6)

I sintomi possono essere molto vaghi ed ambigui ed inizialmente sono spesso tra-

Fig. 6Bolle di azoto

nei tessuti

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries16

Page 19: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 2 | Gli incidenti subacquei: i meccanismi

2.6

2.6.1

2.6.2

Segni e sintomi più comuniLa PDD è imprevedibile, i subacquei pos-sono presentare uno dei seguenti segni e sintomi, ma potrebbero anche accusarne diversi allo stesso tempo (Fig. 7).

Segni e sintomi di PDD più comuni• Intorpidimento • Mal di testa • Vertigini • Nausea • Dolore • Debolezza • Sensazione di affaticamento insolito • Difficoltà nel camminare

Altri segni e sintomi di PDD• Difficoltà di respirazione • Disturbi visivi • Ridotta sensibilità cutanea • Irrequietezza • Prurito/Eruzioni cutanee • Paralisi • Tremori muscolari • Stato di incoscienza • Disturbi della parola • Alterazioni della personalità • Alterazioni del livello di coscienza • Problemi agli sfinteri• Convulsioni • Perdita dell’udito/Tinniti• Tosse sanguinolenta (emottisi)

Fig. 7Il dolore articolare

è un sintomo comune

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 17

Page 20: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 2 | Gli incidenti subacquei: i meccanismi

Descrizione dei segni e sintomi più comuniPer i DAN Oxygen Provider è importante conoscere i più comuni e seri segni e sin-tomi di PDD e la loro descrizione.

DoloreIl dolore può essere sordo o acuto, può pre-sentarsi come una sensazione di fastidio o di indolenzimento ad un’articolazione o ad un muscolo. Il dolore può essere così leggero da sembrare non più che una semplice sen-sazione. Esso può avere un inizio graduale e crescere in intensità. Il movimento dell’artico-lazione o dell’arto interessati può o meno non fare alcuna differenza nell’intensità del dolo-re. Il dolore può essere sproporzionato rispet-to al lavoro o all’esercizio svolto che il subac-queo mette in relazione a questa sensazione e può essere riferito come insolito o come un tipo di dolore “diverso”. Il dolore da PDD può essere difficile da distinguere dai soliti “disagi della vita quotidiana”. I sintomi possono esse-re confusi con quelli di altre patologie come le infezioni virali, i dolori muscolari o delle ar-ticolazioni, la fatica successiva ad un esercizio ed altri disagi non specifici.

Sensazioni di intorpidimento e di formicolioQueste sensazioni sono talvolta riferite come “sensazione di punture di spilli o di aghi”. Un subacqueo può lamentarsi di sen-tire come se un'estremità si “fosse addor-mentata” o come se avesse urtato il gomito contro uno spigolo. L’intorpidimento ed il formicolio, la maggior parte delle volte, si presentano agli arti e possono essere rife-riti ad indisposizioni come il raffreddore o a sensazioni di pesantezza o gonfiore. L’in-torpidimento ed i formicolii possono aver inizio nelle mani o nei piedi e poi muoversi gradualmente dalle estremità.

VertiginiLe vertigini o capogiri generalmente sono riferite come una sensazione di movimento rotatorio. Possono determinare una perdi-ta dell’equilibrio che richiede l’assistenza di qualcuno, altrimenti il subacqueo po-trebbe anche cadere. Come il mal di testa, le vertigini possono essere associate ad altri segni o sintomi connessi al Sistema Nervoso Centrale (SNC) e sono considera-te un sintomo serio. Le vertigini possono essere causate dalla PDD o da un barotrau-ma dell'orecchio. Entrambi necessitano di una pronta valutazione medica e di un trattamento per aumentare le possibilità di un pieno recupero. In questo caso una diagnosi differenziale è particolarmente importante, poiché il trattamento delle due patologie è diverso.

Fatica estremaNon è cosa insolita sentirsi affaticati dopo un’immersione subacquea o dopo aver praticato esercizio fisico d’altro tipo. La fatica associata con la PDD è più severa e sproporzionata rispetto all’attività fisica o all’immersione effettuata. Il subacqueo può descrivere questo sintomo come una fatica mai sentita prima. Il subacqueo po-trebbe desiderare di sdraiarsi o di dormi-re e potrebbe trascurare le responsabilità come quelle di sciacquare e riporre la pro-pria attrezzatura. Gli amici possono de-scrivere il comportamento del subacqueo come insolito.

Mal di testa I mal di testa post-immersione sono comu-ni e talvolta indefinibili. Essi possono esse-re dovuti al troppo sole, ma possono anche essere indice di barotrauma dei seni o di PDD del Sistema Nervoso Centrale. I mal di testa da PDD sono spesso accompagnati

2.6.3

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries18

Page 21: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 2 | Gli incidenti subacquei: i meccanismi

da altri sintomi che possono riguardare le funzioni più alte come la parola, l’udito, la personalità ed il pensiero.

NauseaLa nausea è quella sensazione opprimen-te che assale prima di vomitare. Essa può avere cause diverse dalla PDD, come ad esempio il mal di mare.

Difficoltà nel camminare La difficoltà nel camminare può essere causata da vertigini, nausea, debolezza di un arto o debolezza generalizzata, paralisi o condizioni mentali alterate. Un subac-queo, per mantenere l’equilibrio o per po-tersi sostenere, può doversi appoggiare a qualcuno o doversi supportare appoggian-dosi di qua e di là. Anche un portamento alterato come lo zoppicare o il trascina-mento di un piede può indicare difficoltà di deambulazione. Nei casi peggiori può essere presente la paralisi totale degli arti inferiori.

Alterazioni della sensibilità cutanea Le alterazioni della sensibilità cutanea pos-sono manifestarsi con sensazioni di riduzio-ne, di perdita o viceversa di aumento della sensibilità (ipersensibilità). In quest’ultimo caso anche il tocco più lieve può causare sensazione di disagio. La perdita della sen-sibilità può interessare soltanto una pic-cola area di pelle come la parte posteriore di una spalla o un lato della coscia e può non essere avvertita finché il subacqueo non sfiora o colpisce la zona affetta. La sensazione di riduzione della sensibilità è avvertita come difficoltà nel constatare la differenza tra oggetti acuminati o smussa-ti, soffici o duri.

Eruzioni cutanee e prurito Un’eruzione cutanea e il prurito possono manifestarsi insieme ma possono anche non essere causate da PDD. Il prurito cau-sato da PDD può durare per minuti o per ore e può manifestarsi ad un intero arto o solo su di una piccola zona del corpo. Anche un’eruzione cutanea provocata dalla PDD può essere localizzata o sparsa su di una vasta area come quella del to-race o della spalla e può assumere colo-razione rosa o arrossata. Può anche avere un aspetto venato molto simile a quello che compare dopo aver subito un colpo e può presentarsi su zone quali l'addome, le cosce, il torace, gli arti superiori e le spalle.

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 19

Page 22: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 2 | Gli incidenti subacquei: i meccanismi

2.9

2.7

2.8

Andamento degli incidenti subacqueiTra gli incidenti subacquei riportati al DAN, pochi sono quelli di natura catastrofica. Gli infortuni che riguardano subacquei in arre-sto respiratorio sono alquanto rari. Comun-que, va notato che ogni anno tra i subac-quei ricreativi sono riportati all’IDAN una media di circa 150 incidenti mortali.

Periodo di insorgenza dei sintomiLa Patologia da Decompressione di solito coinvolge molteplici sintomi che com-paiono in tempi diversi. La comparsa dei segni e dei sintomi da PDD può avere ini-zio nel corso dell’immersione stessa oppu-re insorgere 24 ore o più dopo l’emersione. Il tempo medio di comparsa dei sintomi dell’EGA è di un minuto sia per il sintomo primario che per quelli successivi. Questo significa che in alcuni casi il subacqueo infortunato può avvertire sintomi appe-na tornato in superficie o mentre è anco-ra sott’acqua, cosa che potrebbe condur-re all’annegamento.

I segni e i sintomi della MDD si evolvono molto più lentamente di quelli dell'EGA. Il tempo medio di insorgenza dei sintomi di MDD è di un’ora dopo l'emersione. Tuttavia, poiché sono stati riportati sintomi apparsi più di 24 ore dopo l’emersione, occorre fare attenzione ad ogni eventuale sintomo in-solito che compaia anche a distanza di di-verse ore dal termine dell'immersione.

E’ importante notare che molti subacquei affetti da Patologia da Decompressione hanno continuato ad immergersi anche dopo l'insorgenza dei primi segni e sinto-

mi. La ragione di questo tipo di comporta-mento non è ancora stata ben documen-tata, ma ciò potrebbe essere addebitato al fatto di non aver saputo riconoscere i sintomi oppure ad una certa riluttanza nell’accusare dei sintomi di fronte ad un gruppo di amici subacquei.

I dati hanno dimostrato che lo svolgimen-to di attività fisiche e l'esposizione ad alta quota dopo l'immersione possono contri-buire allo sviluppo dei sintomi di PDD.

Ritardo nella chiamata e trattamento ricompressivoMolto frequentemente vi è un conside-revole ritardo tra la comparsa dei sintomi ed il momento in cui si chiede assistenza per il susseguente trattamento. Vi sono molti motivi per cui i subacquei ritardano nella richiesta di assistenza o di trattamen-to medico. Uno potrebbe essere dovuto al fatto che i segni e i sintomi della PDD, inizialmente, possono essere molto lievi e non essere notati per un considerevole pe-riodo di tempo. Alcuni soggetti potrebbe-ro non chiedere assistenza medica perché si trovano in luoghi remoti o potrebbero ritenere i sintomi non abbastanza seri da aver bisogno di un trattamento medico. Spesso i subacquei si lamentano per gli elevati costi relativi all'evacuazione ed al trattamento iperbarico, cosa che potrebbe contribuire all'inutile ritardo.

Un subacqueo infortunato può sentirsi meglio o avvertire un miglioramento nella sintomatologia dopo aver ricevuto primo soccorso con ossigeno ma, poiché c'è una forte percentuale di ricomparsa dei sinto-mi dopo la somministrazione di ossigeno

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries20

Page 23: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 2 | Gli incidenti subacquei: i meccanismi

2.10

di primo soccorso, è sempre necessaria una valutazione da parte di personale medico esperto ed eventualmente di trattamento iperbarico. Più tempo un subacqueo aspetta prima di richiedere un esame medico ed il trattamento iperbarico dopo un incidente da immersione, più basse sono le probabilità di un trattamento medico efficace e di una completa risoluzione dei sintomi.

Sintomi residui dopo il trattamentoI subacquei infortunati manifestano frequentemente sintomi residui (sequele) dopo il trattamento. Le ragioni di ciò non sono ben chiare e vi sono ancora studi in corso.

I subacquei che accusano sintomi residui dopo il trattamento con ossigeno iperbarico non dovrebbero ricominciare ad immergersi finché tutti i sintomi non siano definitiva-mente scomparsi.

Oltre a ciò, il subacqueo dovrebbe essere visitato da uno specialista in medicina subac-quea prima di riprendere l’attività.

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 21

Page 24: Manuale dello Studente - Universo Blu

?

Le risposte sono a pagina 73

Domande di ripassoSezione 2 |

1. Qualsiasi segno o sintomo avvertito dopo un’immersione potrebbe essere dovuto a PDD. a. Vero b. Falso

2. Elenca cinque tra i più comuni segni o sintomi di PDD.a. ………………………b. ………………………c. ………………………d. ………………………e. ………………………

3. La maggior parte dei segni e sintomi si presentano durante le

prime due ore successive all’immersione. a. Vero b. Falso

4. Malgrado risenta di sintomi residui, un subacqueo può tornare

ad immergersi dopo il trattamento con ossigeno iperbarico. a. Vero b. Falso

Sezione. 2

DOMANDE DI RIPASSO

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries22

Page 25: Manuale dello Studente - Universo Blu

Continental Europe Office

Sicurezza senza frontiere Per ogni subacqueo DAN Europe è la migliore assistenza medica assicurativa. Come membro DAN sei parte dell'unico Network globale capace di intervenire in caso di emergenza, 24/24 h, in ogni angolo del mondo.Ma c'è di più. Da oltre 25 anni DAN si impegna a fare della subacquea uno sport sempre più sicuro, attraverso la ricerca medica e i corsi di primo soccorso specifici.Prima della tua prossima immersione, visita il nostro sito ed iscriviti. DAN è solo vantaggi!

Page 26: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 3 | L’Ossigeno ed i pericoli ad esso connessi

3.2

3.1 L’OssigenoL’ ossigeno è l’elemento chiave per i proces-si vitali. E’ un gas incolore, inodore e insapo-re e rappresenta circa il 21% dell’atmosfera. L’ossigeno è il solo gas capace di consentire i processi vitali e può essere usato, per brevi periodi di tempo, come mezzo di respira-zione al posto dell'aria. Elevate concen-trazioni di ossigeno sono comunemente utilizzate per impieghi medici.

Durante la respirazione, per poter svolgere le normali necessità della vita quotidiana, il corpo umano richiede una percentua-le di ossigeno vicina al 21% ad un'atmo-sfera di pressione. Se nell'aria respirata la percentuale di ossigeno diminuisce, pos-sono essere alterate le funzioni corporee. Le cellule cerebrali, del sistema nervoso e del cuore sono quelle più sensibili alla mancanza di ossigeno (ipossia). In rispo-sta all’ipossia, il corpo aumenterà il battito cardiaco e la pressione sanguigna, nel ten-tativo di trasportare una maggior quantità di ossigeno dai polmoni. La somministra-zione di ossigeno di emergenza fornisce maggiori concentrazioni di ossigeno ai tessuti ipossici dell’organismo.

Come si ricava l’Ossigeno puro? L’ossigeno puro si ottiene dalla distillazione frazionata dell’aria. L’aria è prima filtrata per rimuovere qualsiasi detrito o particella in-quinante, poi viene compressa a pressioni molto elevate ed essiccata per rimuovere

il vapore acqueo. Per liquefare il gas, l’aria è portata a temperature molto basse ed infine viene lentamente lasciata riscalda-re. Durante la fase di riscaldamento, man mano che ciascun componente (fonda-mentalmente l’ossigeno e l’azoto) dell’aria raggiunge il proprio specifico punto di ebollizione, esso viene separato ed imma-gazzinato in contenitori differenti.

Ci sono diversi tipi di ossigeno in commer-cio, ma i tre tipi principali che l’Oxygen Provider deve conoscere sono:

• l’ossigeno utilizzato in aviazione.• L’ossigeno per uso medicale.• L’ossigeno ad uso industriale.

Tutti e tre i tipi di ossigeno devono essere puri al 99.5%. Tra di essi ci sono, comun-que, differenze in come vengono riempite le bombole, cosa che incide sulla purezza complessiva dell'ossigeno. Per esempio, l’ossigeno utilizzato in aviazione contiene una percentuale di umidità minore rispet-to a quello ad uso medico, per prevenirne il gelo alle altitudini elevate.

Le procedure di riempimento per l’ossige-no medicale richiedono un test di odore e che le bombole siano state completamen-te svuotate prima di essere riempite di nuovo. Se sono rinvenuti odori o scoper-ti danni alla rubinetteria o alla bombola, queste devono essere riparate e ripulite prima di poter essere riutilizzate.L’ossigeno industriale non è raccomandato per l’uso nelle emergenze subacquee. Le linee guida per l’impiego dell’ossigeno indu-striale consentono una certa percentuale di

L’Ossigeno ed i pericoli ad esso connessi

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries24

Page 27: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 3 | L’Ossigeno ed i pericoli ad esso connessi

3.3

3.4

impurità e quindi nella bombola possono es-sere presenti altri tipi di gas. Mentre sia l’ossi-geno in uso in aviazione che quello medica-le possono essere tranquillamente respirati, l’ossigeno ad uso industriale potrebbe non esserlo. Le procedure di riempimento delle bombole d’ossigeno per uso industriale, in-fatti, non assicurano che l’ossigeno sia privo di agenti contaminanti.

In alcuni Paesi viene anche usato un altro tipo di ossigeno: il cosiddetto Ossigeno Re-spirabile.

Questo tipo di ossigeno è identico a quel-lo per uso medicale, ma non è impiegato come un prodotto medico.

In quelle aree nelle quali è difficile trovare ossigeno medicale per riempire le bombole, nelle emergenze subacquee si può utilizzare l’Ossigeno Respirabile (la legge lo consente).

I pericoli connessi alla respirazione di OssigenoRespirando elevate concentrazioni di ossi-geno può sopraggiungere un avvelenamen-to (tossicità da ossigeno). Vi sono due forme di tossicità da ossigeno: quella a carico del Sistema Nervoso Centrale (SNC) e quella polmonare. La tossicità a carico del SNC può manifestarsi con un attacco convulsivo se l'ossigeno è respirato a pressioni maggiori di 1 atmosfera assoluta. Respirare ossigeno ad alte concentrazioni a pressione atmo-sferica può causare tossicità polmonare. Il danno è localizzato negli alveoli polmonari dopo aver respirato, per alcuni giorni, ossi-geno puro al 100%. La tossicità polmonare dell'ossigeno, di solito, è più lenta in indivi-dui con tessuto polmonare sano. La tossicità da ossigeno generalmente non costituisce un problema per l'Oxygen Provider che ef-

fettua il primo soccorso. Tuttavia, quando si respira ossigeno ad alta concentrazione, se il subacqueo infortunato è distante 5 o più ore dal centro medico adeguato più vicino, può essere importante far effettuare brevi pause facendogli respirare semplice aria, per ridur-re i rischi di tossicità da ossigeno.

I pericoli connessi all’uso dell’OssigenoL’ ossigeno di per sé non è infiammabile, ma tutte le sostanze hanno bisogno di ossige-no per bruciare (e in un ambiente saturo di ossigeno puro possono bruciare in ma-niera molto violenta). I problemi connessi con l'uso di apparecchiature di ossigeno di emergenza con una manutenzione ap-propriata, sono rari. Il fuoco, per esistere, ha bisogno di tre elementi: calore, combu-stibile e ossigeno. Questo è comunemente denominato il triangolo del fuoco.

I sistemi di ossigeno d’emergenza avranno, sempre, almeno un elemento: l’ossigeno. Come DAN Oxygen Provider, avete bisogno di ridurre i rischi connessi con l’impiego di ossigeno. Assicuratevi quindi che i pericoli derivanti sia dal combustibile (depositi di oli ed idrocarburi presenti sull’imbarcazio-ne diving, che sono comunemente utiliz-zati nella subacquea come lubrificanti), sia dal calore del sole, che dall’apertura rapida della rubinetteria della bombola di ossige-no, siano minimi.

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 25

Page 28: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 3 | L’Ossigeno ed i pericoli ad esso connessi

3.5

3.6

Norme di sicurezza per l'uso dell'OssigenoLe bombole di ossigeno richiedono le stes-se cure riservate alle bombole subacquee, con qualche precauzione in più:

• è estremamente importante non usare alcun tipo di olio o di grasso sulle bombole e su tutti gli strumenti che vengono a contatto con l'ossigeno: potrebbe verificarsi un incendio.

• Quando sono immagazzinate (come ad esempio nel bagagliaio delle auto), le bombole di ossigeno non dovrebbero mai essere esposte a temperature superiori ai 52° C.

• Non permettete che si fumi o che vi siano fiamme libere vicino alle attrezzature per la somministrazione di ossigeno.

• Quando utilizzate l’ossigeno in un luogo chiuso, ricordate di consentire un’adeguata ventilazione. In uno spazio poco ventilato (come ad esempio quello della cabina di una barca), la concentrazione di ossigeno può aumentare, creando un ulteriore rischio d'incendio.

• Per l’impiego di ossigeno, si dovrebbe utilizzare solo attrezzatura (bombole, erogatori, rubinetterie e manometri) appositamente concepita e realizzata. Non tentate mai di adattare una normale attrezzatura subacquea all'uso con l’ossigeno.

• Ispezionate visivamente ed assicuratevi che le sedi per la rubinetteria e le guarnizioni per l'ossigeno siano in buone condizioni e realizzate con materiali compatibili con l'uso dell'ossigeno.

• La rubinetteria dovrebbe rimanere chiusa, con l'intero sistema spurgato, tutte le volte che l'unità ossigeno non è adoperata. La rubinetteria delle bombole vuote dovrebbe sempre rimanere chiusa. Le bombole vuote dovrebbero essere riempite immediatamente dopo l'uso.

• La bombola contenente ossigeno dovrebbe essere sempre sistemata in un luogo protetto in modo che non possa cadere. Quando trasportate la bombola a ossigeno a mano, tenetela con entrambe le mani evitando di prenderla per la rubinetteria o per l’erogatore. Quando trasportate la bombola a ossigeno in automobile, assicuratevi di averla ben fissata, per evitare che lungo il tragitto essa possa rotolare.

• Le bombole atte a contenere ossigeno necessitano di collaudi idrostatici periodici, così come avviene per le bombole da sub. Assicuratevi che la data di collaudo sia ancora valida.

La ricarica della bombola a OssigenoIn molti Paesi, l’ossigeno medicale è con-siderato un farmaco, necessita di una pre-scrizione e ciò può rendere problematica la ricarica della bombola di ossigeno d’emer-genza. Il metodo più comune per procurar-si l’ossigeno è una prescrizione medica. Le prescrizioni, però, riguardano condizioni fisiche già diagnosticate. La prescrizione può essere utilizzata solo dalla persona alla quale è stata rilasciata. L'altro metodo per farsi ricaricare la bombola di ossigeno è quello di fornire un documen-

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries26

Page 29: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 3 | L’Ossigeno ed i pericoli ad esso connessi

to di avvenuta formazione nell'uso di ossigeno di emergenza. Così come il brevetto subac-queo, il brevetto DAN Oxygen Provider rappresenta il vostro documento di un'appropriata formazione. Poiché l’aggiornamento è raccomandato ogni due anni, avete bisogno di con-servare la vostra competenza partecipando ad un programma di aggiornamento all’impie-go di ossigeno. Chiedete al vostro DAN Instructor circa le opportunità di aggiornamento.

Alcuni Stati, Paesi, e governi locali hanno regolamentazioni che richiedono alle società che forniscono ossigeno di documentare tutto ciò che riguarda l’ossigeno medicale: la produzione, la ricarica delle bombole e la vendita. Le agenzie governative routinaria-mente ispezionano queste operazioni e la relativa documentazione per verificare se vengono rispettati i regolamenti. Altre zone hanno poche o addirittura nessuna rego-lamentazione riguardo la distribuzione di ossigeno.

Se avete domande riguardo la ricarica di ossigeno o se incontrate difficoltà nella rica-rica della bombola di ossigeno, per ricevere assistenza contattate il DAN International regionale.

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 27

Page 30: Manuale dello Studente - Universo Blu

?

Le risposte sono a pagina 73

Domande di ripassoSezione 3 |

1. La minor tipologia di ossigeno utilizzabile nelle emergenze subacquee è: a. Industriale b. Medico

c. il tipo D d. il tipo E

2. I potenziali pericoli della respirazione di elevate concentrazioni di ossigeno includono: (segnate tutte le risposte valide) a. Incendio b. Tossicità polmonare

c. Esplosione d. Tossicità a carico del SNC

3. I rischi potenziali connessi con l’utilizzo di bombole a ossigeno includono: (segnate tutte le risposte valide) a. Incendio b. Tossicità polmonare

c. Esplosione d. Tossicità a carico del SNC

4. Il brevetto DAN Oxygen Provider ed una prescrizione medica sono i metodi più comuni per ottenere la ricarica della bombola di ossigeno. a. Vero b. Falso

Sezione. 3

DOMANDE DI RIPASSO

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries28

Page 31: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 4 | I benefici dell’Ossigeno nelle emergenze subacquee

4.1

La vostra priorità, in qualità di DAN Oxygen Provider, è quella di fornire il supporto di base alla vita e di assistere un subacqueo in-fortunato fino a quando non sarà disponibi-le il servizio medico di emergenza o qualsiasi altro tipo di supporto locale.

Molto importante è anche il fatto che non pro-vochiate ulteriori danni alla vittima e che siate coscienti dei limiti posti dalla vostra formazio-ne e dalla vostra esperienza nelle procedure di primo soccorso ai subacquei infortunati.

In qualunque momento si sospettasse un in-cidente subacqueo causato dalla pressione o un caso di pre-annegamento, dovrebbe essere somministrato ossigeno alla percen-tuale del 100% subito dopo aver effettuato la valutazione primaria (ABC) (Fig. 8). I su-bacquei con problemi di respirazione do-vrebbero ricevere ossigeno. Si suppone che le vittime in stato di incoscienza presentino un'insufficienza respiratoria: anche loro do-vrebbero ricevere ossigeno supplementare.

L’impiego di ossigeno di emergenza fornisce una buona possibilità di completa risoluzio-ne dei sintomi anche prima del trattamen-to ricompressivo. Se si fornisce ossigeno di primo soccorso vi sono anche migliori possi-bilità di una completa risoluzione dei sinto-mi dopo il trattamento in camera iperbarica.

Come può l'Ossigeno migliorare le condizioni di un subacqueo infortunato?In caso di Patologia da Decompressione, fondamentalmente si formano bolle di azoto nell’organismo. Quando respiriamo aria, inaliamo soprattutto azoto. Se un subacqueo infortunato inspira ossige-no al 100%, l'azoto non è presente nel me-dium respiratorio. Come risultato, l'ossigeno inspirato crea un gradiente di pressione tra i polmoni, il flusso sanguigno ed i tessuti cir-costanti che permette una maggiore elimi-nazione di azoto dai tessuti. Mentre l'azoto viene eliminato dai tessuti e dal flusso san-guigno, altro azoto viene riassorbito dalle bolle nel tessuto circostante e da quest'ulti-mo fino alla circolazione sanguigna. La percentuale di deazotizzazione dipende dalla differenza di pressione parziale esi-stente all'interno della bolla, nei tessuti cir-costanti e nel flusso sanguigno. Maggiore è il gradiente di pressione (più è alta la con-centrazione di ossigeno inalato), più veloce-mente l'azoto sarà eliminato dal corpo. L’im-piego di elevate concentrazioni di ossigeno consente, in ultima analisi, una riduzione del diametro delle bolle.

I benefici dell’Ossigeno nelle emergenze subacquee

Fig. 8Somministrare

ossigeno di primo soccorso

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 29

Page 32: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 4 | I benefici dell’Ossigeno nelle emergenze subacquee

In tutti i tipi di PDD (Embolia Gassosa Arte-riosa e Malattia da Decompressione) biso-gna fornire il primo soccorso con ossigeno il più presto possibile. Questi problemi non interferiscono necessariamente con il tra-sporto generale di ossigeno se non nella zona colpita. Ad esempio se l'afflusso di sangue al cervello è interrotto, i tessuti irro-rati da quei vasi sanguigni diventano ipos-sici. Se non si interviene immediatamente, possono verificarsi rapidamente danni per-manenti o la morte. In queste circostanze è essenziale somministrare ossigeno ad alte concentrazioni (Fig. 9 ).

Se si respira ossigeno ad alte pressioni par-ziali, possono verificarsi svariati effetti se-condari positivi. La circolazione nei più pic-coli vasi sanguigni può essere bloccata da bolle di azoto causando ipossia nei tessuti adiacenti. Respirare elevate concentrazioni di ossigeno aiuta l'ossigenazione di queste aree ipossiche o ischemiche.

Si è notato un benefico effetto dell'ossigeno anche sulla riduzione dell’edema (gonfiore) prodotto dal blocco di piccoli vasi sanguigni. Ciò è particolarmente importante nel tessu-to nervoso dove l'edema e l'ipossia possono portare alla perdita funzionale o della sen-

sibilità. La riduzione del gonfiore può com-portare il recupero della funzionalità del tes-suto nervoso colpito.

A mano a mano che le bolle di azoto si for-mano nel circuito sanguigno, il sangue si addensa e si attiva l’aggregazione piastrini-ca. Se il subacqueo infortunato è disidrata-to, gli effetti sull’addensamento del sangue possono essere peggiori. Gli studi hanno evidenziato che quando viene sommini-strato ossigeno la tendenza alla coagula-zione del sangue si riduce con la riduzione del numero e della dimensione delle bolle.

Anche la somministrazione di fluidi per via orale o endovenosa aiuta a ridurre gli effet-ti della disidratazione e della conseguente coagulazione.

Quando la percentuale di ossigeno nel cir-cuito sanguigno è ridotta, si ha il fenomeno chiamato ipossiemia. Esso si riscontra negli stadi di pre-annegamento, quando i pol-moni contengono acqua, e nel corso di in-farto cardiaco, poichè c'è una minor capaci-tà di far circolare sangue ricco di ossigeno.

Dalle attuali conoscenze riguardo l'ossige-no e la sua fisiologia, emerge chiaramente che un immediato primo soccorso con os-sigeno in caso di PDD o di pre-annegamen-to, sarà d’enorme beneficio per i subacquei.

Nota: tutti i subacquei vittime di incidenti da immersione hanno bisogno di un con-sulto medico specialistico presso il più vicino presidio sanitario. Il DAN o la Linea Telefoni-ca di Emergenza del DAN dovrebbero essere contattati per fornire un consulto al medico curante sul posto.

Fig. 9Fornire il 100%

di ossigeno

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries30

Page 33: Manuale dello Studente - Universo Blu

?

Le risposte sono a pagina 73

Domande di ripassoSezione 4 |

1. Fornire alte concentrazioni di ossigeno ad un subacqueo vittima di incidente comporta i seguenti benefici: (segnate tutte le risposte valide) a. Può facilitare la respirazioneb. Può ridurre l’edema tissutalec. Può ridurre le dimensioni delle bolled. Si possono alleviare i sintomi

2. L’obiettivo primario della somministrazione di elevate concentrazioni di ossigeno ad un subacqueo infortunato è quello di facilitare l’eliminazione dell’azoto in eccesso.a. Vero b. Falso

3. E’ raccomandato somministrare al subacqueo infortunato ossigeno al _____%.a. 50 b. 75

c. 80 d. 100

Sezione. 4

DOMANDE DI RIPASSO

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 31

Page 34: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 5 | Sistemi per la somministrazione di Ossigeno e loro componenti

5.1 Sistemi per la somministrazione di OssigenoIl sistema di somministrazione di ossigeno è costituito da: una bombola di ossigeno, un erogatore riduttore di pressione, un tubo flessibile ed una maschera facciale. Sebbene vi siano molte possibilità di scel-ta per l’equipaggiamento a ossigeno, ci sono alcune linee guida specifiche per l'uso dell’equipaggiamento a ossigeno negli in-cidenti subacquei.

• Bombole di ossigeno: dovrebbe essere disponibile abbastanza ossigeno da con-sentirne la somministrazione continua ad un subacqueo infortunato dal momento dell’incidente avvenuto nel più lontano sito di immersione possibile, fino al più vi-cino centro di assistenza per il trattamen-to di emergenza. La durata delle più co-muni bombole di ossigeno portatili varia in base alla grandezza della bombola, alla portata del flusso di ossigeno e del tipo di dispositivo di somministrazione. Comun-que, è comune che una bombola di ossi-geno portatile possa durare almeno dai 15 ai 60 minuti. Le bombole di ossigeno non portatili possono durare otto ore o anche più.

• Erogatori di ossigeno: ci sono tre comu-ni tipi di erogatori per la somministra-zione di ossigeno. Uno è di tipo a flus-so continuo, che può erogare un flusso predeterminato o un flusso variabile. Sfortunatamente in caso di emergenza,

quando somministrato a flusso continuo, l’ossigeno si disperde in maniera molto significativa. Un altro tipo di erogatore è quello a domanda. Questo modello funziona come un normale erogatore subacqueo, che rilascia l’ossigeno quan-do è attivata la valvola a domanda. Il terzo tipo di erogatore di ossigeno è quello multifunzione, che combina le caratte-ristiche degli erogatori a domanda con quelle degli erogatori a flusso continuo.

Un erogatore multifunzione (Fig. 10) è preferibile agli altri modelli perché per-mette al soccorritore di fornire simul-taneamente ossigeno al 100% a due su-bacquei infortunati e consente di poter scegliere tra vari tipi di maschera. Tutte le Unità Ossigeno DAN sono equipaggiate con erogatori multifunzione.

• Tubi flessibili (fruste) ed attacchi: sono tubi di plastica chiara, adatti all’impie-go dell’ossigeno, forniti con certi tipi di maschera a flusso costante per la con-nessione della maschera con l’erogatore. Poiché però un erogatore per ossigeno

Sistemi per la somministrazione di Ossigeno e loro componenti

Fig. 10Erogatore

multifunzione

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries32

Page 35: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 5 | Sistemi per la somministrazione di Ossigeno e loro componenti

5.2

5.2.1

a domanda richiede una pressione di circa 50 psi (3.5 Bar), si impiega un tubo a pressione intermedia che collega le usci-te filettate sia dell’erogatore che della valvola.

• Maschera di ossigeno: tenuta sulla fac-cia, consente l'inalazione di concentra-zioni più elevate di ossigeno. Utilizzando una valvola a domanda con la maschera oronasale possono essere somministra-te concentrazioni di ossigeno al 100 %. Le comuni maschere a flusso continuo forniscono ossigeno a concentrazioni dal 35 al 75%. Per gli infortuni subac-quei è raccomandato che ossigeno sia fornito da una valvola a domanda e da una maschera oronasale che forniscono ossigeno a concentrazioni prossime al 100%.

Componenti del sistema a Ossigeno

Bombole di Ossigeno comuniSono disponibili bombole di ossigeno portatili di varia grandezza. Come DAN Oxygen Provider, la vostra principale pre-occupazione deve riguardare la sua capa-cità. Ricordate, dovreste avere abbastanza ossigeno disponibile per poter trasportare un subacqueo infortunato fino al più vici-no centro di assistenza idoneo.

Se effettuate un’immersione da riva in una zona dove nelle vicinanze sia disponibile un Servizio Medico di Emergenza (SME), potreste aver bisogno solo di una scorta di ossigeno per 15 minuti. Quando effettuate un’immersione dalla barca vicino a riva, po-treste aver bisogno di approvvigionamento per una o due ore. Se invece state facendo

immersione lontano da riva e l’assistenza è lontana alcune ore, dovreste considerare la possibilità di equipaggiarvi di una bombo-la di ossigeno non portatile oppure di pren-dere più bombole di ossigeno portatili.

Consultate il vostro DAN Instructor su quale taglia di bombola sia più adatta per le vostre esigenze. La durata di una bom-bola dipende dal consumo. Una bombola di ossigeno va cambiata con una piena quando la sua pressione scende al di sotto dei 200 Psi/14 Bar. Comunque, se è dispo-nibile una sola bombola, essa va usata fin-ché l’ossigeno non sia del tutto esaurito. Quando si impiega un erogatore a flusso continuo, è facile valutare quanto durerà la bombola.

Per sapere quanto durerà approssimativa-mente una bombola di ossigeno utilizzan-do un erogatore a flusso continuo, basterà applicare questa semplice formula:

Per esempio, se un bombola contiene 600 litri ed il flusso di ossigeno è di 15 litri per minuto, la bombola durerà approssimati-vamente 40 minuti.

Quando un subacqueo utilizza un Eroga-tore a Domanda è più difficile determinare l’esatto tempo di scorta. La quantità di ossi-geno consumato dipenderà dal ritmo e dal volume respiratorio del subacqueo infor-tunato. Generalmente il consumo medio di ossigeno con un erogatore a richiesta è equivalente a 8/10 litri per minuto. L’impie-go di un erogatore a richiesta è preferibile perché l’ossigeno non viene sprecato e quindi la scorta dura più a lungo.

Capacità della bombola in litri

Flusso (LPM)

Tempo (in minuti) di durata della

bombola

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 33

Page 36: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 5 | Sistemi per la somministrazione di Ossigeno e loro componenti

Le bombole sono fabbricate in alluminio o in acciaio e sono soggette periodicamen-te a ispezioni visive e collaudi idrostatici. I tempi di questi test sono generalmente stabiliti da leggi o da regolamenti ed i re-quisiti richiesti variano. Comunemente gli intervalli di tempo tra i collaudi idrostatici variano tra i 2 ed i 10 anni.

Le bombole di ossigeno sono dipinte con colori-codice per facilitarne l’identificazio-ne e minimizzare il rischio di usare il con-tenuto di una bombola per uno scopo di-verso da quello voluto. Le combinazioni di colore codificate per le bombole di ossige-no comunemente includono: verde (Stati Uniti), nere con il bordo superiore bianco (Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito ed altri paesi) e bianco (Canada e Paesi Euro-pei). Chiedete al vostro DAN Instructor il codice colore richiesto nel vostro Paese. Inoltre, le bombole di ossigeno devono essere chiaramente identificabili.

ErogatoriGli erogatori (I° stadio) riducono la pressio-ne della bombola ad una pressione di eser-cizio sicura, compatibile con un erogatore a richiesta (II° stadio) o con l’equipaggia-mento a flusso continuo. Tutti gli erogato-ri devono avere dei sistemi di attacco alla bombola di ossigeno. Sono disponibili vari sistemi di attacco (Fig. 11). In alcuni Paesi, gli erogatori (I° stadio) sono forniti di appositi spinotti (Pin index) che devono incastrarsi nei rispettivi fori posti sulla rubinetteria. La rubinetteria dotata di spinotti indicatori è chiamata rubinetteria di ossigeno medicale CGA 870.

Gli spinotti sono posti in una posizione specifica per impedire che un erogatore per l’ossigeno possa essere usato su una bombola contenente un altro tipo di gas. Questo sistema assume un'importanza fondamentale in località dove vengono uti-lizzati svariati tipi di gas e ciascuno richiede il proprio erogatore e la propria bombola. Il posizionamento degli spinotti sulla rubi-netteria è specifico per ciascun tipo di gas (Fig. 12).

In molti Paesi Europei, le bombole di os-sigeno possono essere munite di rubinet-terie con attacco filettato (come DIN 477, RI2, NFE 29, UNI SMS e boccole bull-nose/BSP per le valvole di ossigeno medicale) [letteralmente boccole a naso di toro] che permetterà l’alloggiamento solo agli ero-gatori concepiti per l’impiego di ossigeno medicale (Fig. 13).

Chiedete all’ufficio DAN del vostro Paese o al vostro DAN Instructor quali siste-mi di attacco sono utilizza-ti nella vostra zona per le bombole di ossigeno e per gli erogatori.

Fig. 11Erogatore Pin Index

Fig. 12Adattatore Pin

index usato per l'ossigeno medicale

Fig. 13Erogatore DIN collegato ad una bombola con attacco DIN

5.2.2

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries34

Page 37: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 5 | Sistemi per la somministrazione di Ossigeno e loro componenti

AdattatoriIn molte regioni, l'uso di adattatori ossige-no-compatibili (Fig. 14-15-16) permette a vari tipi di erogatori di essere utilizzati con tipi diversi di bombole di ossigeno. Questi adattatori consentono maggior flessibilità quando si viaggia in aree che possono adot-tare bombole ed attacchi differenti.

Gli adattatori vi danno anche la possibilità di utilizzare erogatori specificamente disegna-ti per le bombole di ossigeno portatili con quelle non portatili di dimensioni maggiori.

Sebbene gli adattatori per i sistemi a ossige-no siano disponibili in commercio, è impor-tante che essi siano stati accuratamente puliti per l’impiego con l’ossigeno in modo da mi-nimizzare il rischio di incendio e di esplosio-ne. Evitate di utilizzare adattatori “fatti in casa” ed i normali erogatori subacquei con elevate concentrazioni di ossigeno.

FlussimetroIl flussimetro è parte integrante dell'ero-gatore e indica la quantità di flusso di ossi-geno che passa attraverso l’uscita dentel-lata a becco del sistema a flusso costante (Maschera Non-Rebreather o Maschera di Rianimazione Oronasale).

Il flusso di ossigeno è misurato in litri per minuto (lpm). Il flusso di ossigeno è rego-lato dalla manopola del flusso costante che si trova sull'erogatore, con l'indicatore di flusso sistemato di fronte (Fig. 17).

L'erogatore multifunzionale DAN è stato concepito per fornire flussi di ossigeno fino alla portata di 25 lpm. Il DAN raccomanda un flusso iniziale di 15 litri lpm, quando viene usata la Maschera Non-Rebreather o la Maschera di Rianimazione Oronasale. L’obiettivo della somministrazione di ossi-geno è quella di fornire al subacqueo in-fortunato la più elevata concentrazione di ossigeno possibile.

Fig. 14Adattatore

DIN NFE-29

Fig. 15Adattatore UNI

Fig. 16Adattatore Pin

Index collegato ad un erogatore DIN

Fig. 17Regolazione del flusso costante

5.2.45.2.3

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 35

Page 38: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 5 | Sistemi per la somministrazione di Ossigeno e loro componenti

5.3

5.3.1

Maschere per la somministrazione di Ossigeno

Erogatore a DomandaL’Unità Ossigeno DAN contiene un Ero-gatore a Domanda (Fig. 18) (simile al se-condo stadio di un normale erogatore subacqueo). Quando il subacqueo infortu-nato comincia a respirare attraverso la ma-schera, se viene mantenuto un contatto ottimale, senza perdite tra la maschera e il volto del subacqueo infortunato, è possi-bile respirare ossigeno puro al 100%.

Con l’Erogatore a Domanda, l’ossigeno flu-isce solamente quando il subacqueo in-fortunato inspira e la scorta di ossigeno disponibile spesso durerà molto più a lungo rispetto all’impiego del sistema a flusso continuo. Voi potete usare sia una maschera oronasale che una Maschera di Rianimazione Oronasale per posizionare l’Erogatore a Domanda sulla faccia del subacqueo infortunato.

Aeratore a Ossigeno a flusso limitato - Respiratore azionato manualmente (Manual Triggered Ventilator – MTV - o valvola di rianimazione) L’aeratore a ossigeno a flusso limitato (FROPV) o respiratore azionato manual-mente (MTV) (Fig. 19) è un’apparecchia-tura di ventilazione a ossigeno dotata sia di Erogatore a Domanda che di azio-namento manuale. È progettato per as-sistere o controllare la ventilazione o per permettere ad una persona con proble-mi respiratori, o infortunata, di ricevere ossigeno a domanda.

Il corso DAN Advanced Oxygen Provider fornisce formazione nell'impiego dell’MTV (e del pallone ambu - BVM).

Fig. 18Erogatore a

Domanda con maschera

Fig. 19MTV

5.3.2

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries36

Page 39: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 5 | Sistemi per la somministrazione di Ossigeno e loro componenti

Maschera Non-RebreatherLa Maschera Non-Rebreather (Fig. 20) può essere usata per assistere un subacqueo infortunato che respira autonomamente. Questa permette ad un subacqueo infor-tunato di inalare ossigeno dal sacchetto polmone posizionato sotto la maschera oronasale. La Maschera Non-Rebreather è composta da tre valvole di non-ritorno, una su entrambi i lati e una che la separa dal sacchetto polmone. Un tubo per l’ossigeno viene utilizzato per connetterla all’erogato-re ed è localizzato sul lato dove è attaccato il sacchetto polmone.

Durante l’inalazione, l’ossigeno fluisce at-traverso la maschera dal sacchetto polmo-ne ai polmoni del subacqueo infortunato. Le valvole di non-ritorno poste sui lati della maschera impediscono di inalare aria, cosa che ridurrebbe la percentuale di ossigeno inspirato.

Durante l’esalazione, la valvola di non-ritorno impedisce all’aria esalata di fluire nel sacco, ma essa viene rilasciata all'ester-no grazie alle valvole di non-ritorno poste sui lati della maschera. Nel frattempo, du-rante l’esalazione, il sacchetto polmone si riempie di nuovo con ossigeno puro.

La Maschera Non-Rebreather rappresenta un metodo efficace per la somministrazio-ne di elevate concentrazioni di ossigeno da inspirare quando si utilizza un erogatore a flusso continuo. Tuttavia, questa maschera ha lo svantaggio di richiedere una gran-de scorta di ossigeno proprio a causa del flusso continuo di ossigeno. Se la masche-ra non si adatta perfettamente alla faccia, l’aria fluirà all’interno della maschera e de-terminerà la diluizione della concentrazio-ne di ossigeno. Questo è il motivo per cui questo metodo di somministrazione di os-sigeno è la seconda scelta dopo il sistema

con Erogatore a Domanda nella ventilazio-ne di un subacqueo infortunato che respira autonomamente.

La Maschera Non-Rebreather è raccoman-data per la respirazione del subacqueo infortunato che non tollera l’Erogatore a Domanda o quando vi sono più subacquei infortunati che necessitano di ossigeno.

La Maschera Non-Rebreather con una buona tenuta, con tutte le valvole di non-ritorno che funzionano perfettamente e con la tecnica appropriata può consentire l’inspi-razione di ossigeno a concentrazioni che si avvicinano al 90 % (sono considerate comu-ni percentuali tra il 65 ed il 75 %).

Attenzione: se l'approvvigionamento di ossi-geno alla Maschera Non-Rebreather si doves-se interrompere mentre la maschera aderisce perfettamente al volto del subacqueo infor-tunato, si potrebbe correre il rischio di soffo-camento. Per questo motivo, è estremamente importante non lasciare mai un subacqueo infortunato da solo e bisogna sempre moni-torare la respirazione mentre si somministra il primo soccorso con ossigeno con una Ma-schera Non-Rebreather. Ricordate sempre di rimuovere qualsiasi tipo di maschera prima di interrompere il flusso del gas.

Fig. 20Maschera Non-Rebreather

5.3.3

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 37

Page 40: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 5 | Sistemi per la somministrazione di Ossigeno e loro componenti

5.3.4Maschera di Rianimazione OronasaleLa Maschera di Rianimazione Oronasale (Fig. 21) presente nell'Unità Ossigeno DAN comprende un ingresso per l’ossigeno supplementare. Utilizzata unitamente alla respirazione artificiale, sarà possibile som-ministrare ossigeno supplementare al su-bacqueo infortunato che non respira.

La Maschera di Rianimazione Oronasale è fatta di un materiale chiaro e duttile, così che possa essere piegata e portata in tasca. Un “tubicino” permette al soccorritore di soffiare aria esalata nei polmoni del subac-queo infortunato. Un ingresso per l’ossigeno sulla maschera permette di somministrare ossigeno ad un subacqueo infortunato in arresto respiratorio durante la rianimazione bocca-maschera.

Senza ossigeno supplementare la Masche-ra di Rianimazione Oronasale fornirà os-sigeno al 16%, la stessa percentuale della ventilazione bocca - a - bocca.

Quando è usato ossigeno supplementare in collegamento con la Maschera di Rianima-zione Oronasale, la concentrazione di ossi-

geno può superare il 50 %, un sostanziale miglioramento rispetto alla sola ventilazione bocca-a-bocca. Inoltre, quando alla Masche-ra di Rianimazione Oronasale si attacca una valvola di non ritorno, essa impedisce che la persona in arresto respiratorio esali aria sulla faccia del soccorritore, riducendo così i rischi di contagio.

Ci sono molte altre apparecchiature per la somministrazione di ossigeno, come la Maschera Rebreather Parziale, la Semplice Maschera Facciale, la Maschera con la Val-vola sul sacco polmone (Fig. 22) e la Can-nula Nasale. Queste apparecchiature non sono illustrate in questo corso perché non trasmettono percentuali di ossigeno suffi-cienti o perché richiedono una formazio-ne supplementare.

Fig. 21 Maschera di

Rianimazione Oronasale

Fig. 22Pallone Ambu

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries38

Page 41: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 5 | Sistemi per la somministrazione di Ossigeno e loro componenti

5.4 Unità Ossigeno DAN Le Unità Ossigeno DAN (Fig. 23) sono state appositamente studiate per i subacquei. Cia-scuna unità è in grado di erogare elevate concentrazioni di ossigeno per la respirazione dei subacquei infortunati. E’ disponibile una vasta gamma di Unità Ossigeno DAN.

L’Unità Ossigeno Standard del DAN Eu-rope comprende:• erogatore multifunzionale con

due uscite filettate DISS (Diameter Indexing Safety System), un ugello per il flusso costante con flussimetro regolabile (da zero a 25 lpm) ed un manometro per il controllo della pressione dell’ossigeno;

• un Erogatore a Domanda; • maschera Tru Fit -

maschera oronasale;• Maschera Non-Rebreather con

tubo per ossigeno supplementare in plastica trasparente;

• maschera oronasale di rianimazione con ingresso per ossigeno e valvola di non-ritorno;

• adesivo DAN Oxygen a Bordo; • valigia rigida a tenuta stagna.

Fig. 23Unità Ossigeno DAN

Il 20 marzo 2012 il Ministero della Salute ha espresso parere positivo sulla somministra-zione di Ossigeno in situazioni di emergenza da parte di personale non medico. In questa nota inoltre si considera necessario il “Saturimetro Arterioso” tra gli strumenti di base per la gestione delle emergenze.”

Nota: Sebbene la percentuale di saturazione dell’emoglobina sia un dato preciso ed estremamente utile nella valutazione dell’attività respiratoria di una persona è bene non basarsi solo sui dati forniti dal dispositivo. E’ inoltre molto importante ricordare che la saturimetria non da informazioni corre-labili con l’eventuale presenza di bolle nei tessuti in una emergenza subacquea o con fenomeni di intossicazione, per esempio da monossido di carbonio.

Si ricorda che, indipendentemente dalla conferma saturimetrica, è indispensabile somministrare ossi-geno al sub infortunato anche se presenta valori di saturazione di ossigeno normali non dimentican-do quindi di seguire le indicazioni del DAN, apprese durante il corso DAN Oxygen Provider.

Nota del Ministero della Salute del 20 /03/2012 (vedi pagina 76)

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 39

Page 42: Manuale dello Studente - Universo Blu

?

Le risposte sono a pagina 73

Domande di ripassoSezione 5 |

1. Un sistema di somministrazione di ossigeno consiste di: (segnate tutte le risposte valide). a. Bombola di ossigeno b. Apparecchiatura di somministrazione

di ossigeno o maschera c. Manicotti o tubi d. Erogatore di ossigeno

2. La caratteristica più importante per la scelta della bombola di ossigeno da utilizzare è:a. Il Materiale b. La Valvola

c. La Capacità (volume) d. Gli intervalli dei collaudi

3. Lo scopo dell’erogatore è quello di ridurre l’elevata pressione dell’ossigeno contenuto nella bombola ad una pressione intermedia perché esso possa essere somministrato attraverso la maschera. a. Vero b. Falso

4. Accoppiate le seguenti definizioni: Maschera Non-rebreather .................. Erogatore Multifunzione .................. Maschera di Rianimazione Oronasale .................. Secondo stadio a domanda ..................

a. Fornisce ossigeno al 100%. b. Fornisce la più elevata concentrazione di ossigeno a più di un

subacqueo infortunato. c. Maschera a flusso continuo raccomandata per effettuare la

respirazione assistita. d. Maschera a flusso continuo raccomandata per più di subacqueo

infortunato che respira autonomamente.

Sezione. 5

DOMANDE DI RIPASSO

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries40

Page 43: Manuale dello Studente - Universo Blu

Visita il sito DAN Europe e scopri tutto quello che il DAN può fare per te!Il nuovo portale contiene informazioni utili sulla medicina subacquea, la ricerca scientifica in campo subacqueo, i corsi Training e molto altro. Sul catalogo online potrai anche scegliere tra una vasta gamma di prodotti DAN, con sconti riservati agli iscritti.

Page 44: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

Sommario degli esercizi:A. Verifica della sicurezza ambientale.

B. Valutazione iniziale con BLS (Basic Life Support).

C. Fornire assistenza con un DAE (opzionale).

D. Identificazione dell’equipaggiamento a ossigeno.

E. Erogatore a Domanda.

F. Maschera Non Rebreather.

G. Maschera di Rianimazione Oronasale.

H. Assemblaggio e disassemblaggio dell’equipaggiamento a ossigeno.

I. Piano di assistenza di emergenza.

Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries42

Page 45: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

6.1 Verifica della sicurezza ambientale

Seguite questi semplici passi per eseguire una verifica della sicurezza ambientale:

RICORDATE S-A-F-E

1. S – Stop• Fermatevi.• Pensate.• Agite.

2. A – Verifica ambientale• L’ambiente è sicuro?• E’ sicuro l’approccio al subacqueo infortunato?• La ventilazione dell’ambiente è adeguata per l’ossigeno?• E’ presente qualche altro pericolo?

3. F - Procurati Ossigeno, Kit di Primo Soccorso e Dispositivo DAE • I Kit di Primo Soccorso contengono le attrezzature essenziali, come le barriere protettive.

4. E - Protezione ambientale:• Utilizzate dispositivi barriera, come guanti e barriere bocca/maschera. (Fig. 24)

Fig. 24Maschera di

Rianimazione Oronasale

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 43

Page 46: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

1. Assicuratevi che voi, la persona infortunata e le persone presenti sul posto siate in sicurezza.

2. Verificate se la persona infortunata è cosciente. • Dichiarate il vostro nome, la vostra formazione ed il desiderio di aiutare.• Chiedete il permesso di aiutare.• Scuotete gentilmente le spalle della persona infortunata e chiedete a voce

alta: “Stai bene?” (Fig. 25)

3a. Se risponde: • Lasciatelo nella posizione in cui lo avete

trovato e fate in modo che non subisca ulteriori danni

• Cercate di capire cosa c’è che non va e, se necessario, chiedete aiuto

• Ricontrollate la vittima regolarmente3b. Se non risponde:

• Chiedete aiuto. • Girate la persona infortunata sulla

schiena, aprite le vie aeree utilizzando il metodo del piegamento della testa e del sollevamento del mento (Fig.26):• Ponete una mano sulla fronte del

subacqueo infortunato e reclinategli delicatamente la testa all’indietro.

• Poggiando la punta delle dita sotto il mento della persona infortunata sollevategli il mento per aprire le vie aeree

Fig. 25Valuta la coscienza

Fig. 26Apri le vie aeree

6.2 Verifica iniziale con Basic Life Support

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries44

Page 47: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

4. Mantenendo le vie aeree aperte, osservate, ascoltate e sentite se respira. (Fig. 27)• Osservate il movimento del torace. • Ascoltate i rumori respiratori dalla bocca della

persona infortunata. • Sentite il contatto dell’aria espirata con la vostra

guancia. • Stabilite se la respirazione è normale, non normale o

assente.Nei primi minuti a seguito di un arresto cardiaco, la persona infortunata potrebbe respirare a mala pena o emettere spo-radici rantoli rumorosi.

Guardate, ascoltate e sentite per non più di 10 secondi e sta-bilite se la persona infortunata sta respirando normalmen-te. Se avete qualche dubbio che la respirazione sia normale agite come se non fosse normale.

5a. Se respira normalmente:• Sistematelo nella posizione laterale di sicurezza.• Andate o mandate qualcuno a chiedere aiuto/chiamate un'ambulanza • Controllate costantemente la respirazione

5b. Se la respirazione non è normale o assente:• Mandate qualcuno a chiedere aiuto, a cercare e portare un DAE se disponibile;

o, se siete soli, usate il vostro telefono cellulare per avvertire l’ambulanza. Lasciate la persona infortunata quando non c’è nessun’altra opzione.

• Cominciate le compressioni toraciche come segue:• Inginocchiatevi al lato della persona infortunata.• Ponete il palmo di una mano nel centro del torace (che si trova nella metà

inferiore dello sterno della persona).• Ponete il palmo dell’altra mano sulla prima:• incrociate le dita delle mani e assicuratevi che la pressione non sia applicata

sulle costole della persona infortunata. Tenete le braccia dritte. Non fate pressione sulla parte superiore dell’addome o sulla estremità inferiore dello sterno.

Fig. 27Verifica la

respirazione

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 45

Page 48: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

• Posizionatevi perpendicolarmente sopra il torace e comprimete il torace di almeno 5 cm (senza superare i 6 cm);

• Dopo ciascuna compressione, rilasciate del tutto la pressione sul torace senza staccare il contatto tra le mani e lo sterno; ripetete ad una velocità di almeno 100 compressioni al minuto (ma non superate le 120 al minuto).

• La compressione ed il rilasciamento dovrebbero durare lo stesso lasso di tempo.

6a. Alternate compressioni toraciche a ventilazioni. • Dopo 30 compressioni aprite di nuovo le vie aeree utilizzando il metodo del

piegamento della testa e del sollevamento del mento. • Utilizzate una Maschera di Rianimazione Oronasale (Fig. 28) o chiudete le narici

usando l’indice ed il pollice della mano che tenete sulla fronte. • Permettete alla bocca di aprirsi, ma mantenete il mento sollevato. • Fate un’inspirazione normale e posizionate le labbra sul beccuccio della

Maschera di Rianimazione Oronasale, o sulle sue labbra, assicurandovi che vi sia una buona tenuta.

• Soffiate delicatamente nella maschera / nella bocca mentre guardate che il torace si sollevi, impiegando circa 1 secondo come in una respirazione normale; questa è una respirazione assistita efficace (Fig. 29).

• Mantenendo la testa inclinata ed il mento sollevato, allontanate la bocca della persona infortunata e guardate il torace abbassarsi mentre l’aria fuoriesce.

Fig. 29Ventilazioni

Fig. 28Uso della Maschera

di Rianimazione Oronasale

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries46

Page 49: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

• Fate un’altra inspirazione normale e soffiate nella bocca della persona (o nella maschera), per un totale di 2 efficaci respirazioni assistite. Le due ventilazioni non dovrebbero durare più di 5 secondi in tutto. Poi, senza interrompervi, riportate le mani nella posizione corretta sullo sterno ed eseguite altre 30 compressioni.

• Continuate la RCP con un rapporto di 30:2. • Fermatevi per ricontrollare la persona infortunata soltanto se comincia ad

alzarsi, muoversi, aprire gli occhi e respirare normalmente; altrimenti non interrompete la rianimazione.

• Se il vostro primo respiro assistito non riesce a far sollevare il torace come in una respirazione normale, prima di fare un altro tentativo:

• Controllate la bocca della persona infortunata e rimuovete qualsiasi ostruzione.

• Ricontrollate che la testa sia inclinata ed il mento sollevato in posizione adeguata.

• Non tentate più di 2 respirazioni alla volta prima di tornare ad effettuare le compressioni toraciche.

• Se c'è più di un soccorritore presente, potete alternarvi nella RCP ogni 2 minuti per prevenire l’affaticamento. Assicuratevi che l’interruzione delle compressioni toraciche sia minima durante il cambio tra soccorritori.

6b. Le sole compressioni toraciche possono essere esercitate come segue:• Se non siete addestrati, o non siete disposti a praticare ventilazioni, eseguite

le sole compressioni toraciche.• Se sono state effettuate le compressioni toraciche, queste dovrebbero essere

continuate ad una velocità di almeno 100 al minuto ( ma non superate le 120 al minuto).

7. Non interrompere la rianimazione fino a che:• Personale specializzato arrivi e prenda il controllo.• La persona infortunata comincia ad alzarsi, muoversi, aprire gli occhi e respirare

normalmente.• Siete esausti.

Nota:Per le vittime di annegamento: fornite 5 respirazioni assistite iniziali prima di iniziare le compressioni toraciche ed eseguite 1 minuto di RCP prima di andare a cercare aiuto.

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 47

Page 50: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

RICORDATE S-A-F-E.

Paziente non cosciente.

• Chiedete aiuto.

Se il paziente non respira normalmente.

• Andate o mandate a prendere il DAE e chiamate il SME.

• RCP 30:2 finché non attaccate il DAE.• Attaccate gli elettrodi del

defibrillatore al paziente ed al DAE.• Permettete al DAE di analizzare il

ritmo cardiaco.• Non toccate il paziente.

Se è richiesto lo shock: Seguite i suggerimenti del DAE.

• Liberate visivamente e fisicamente il paziente.

• Dichiarate “Sono libero. Siete liberi. Tutto libero.”

• Somministrate lo shock (Fig. 30).• Riprendete la RCP 30:2 per 2 minuti.• Continuate come indicato dalla voce/

messaggi visivi.

Se non è richiesto lo shock:

• Continuate la RCP 30:2 finché la persona infortunata comincia ad alzarsi, muoversi, aprire gli occhi e respirare normalmente.

• Continuate come indicato dalla voce/messaggi visivi.

Nota: quando il DAE è utilizzato in ambiente acquatico, dovete asciugare il torace della vittima prima di posizionare gli elettrodi. Gli elettrodi del DAE devono essere posizionati sul torace della persona infortunata secondo i diagrammi riportati sui cuscinetti stessi e, quindi, il soccorritore deve seguire i suggerimenti dell’unità DAE.

Fig. 30Erogazione dello shock

6.3 Fornire cure con un DAE (opzionale)

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries48

Page 51: Manuale dello Studente - Universo Blu

Automated External Defibrillation course (AED)

L’arresto cardiaco improvviso è responsabile di centinaia di decessi ogni anno.Praticare la rianimazione cardiopolmonare (RCP ) rimanda solamente l’inevitabile, aiutando ad ossigenare il sangue e mantenendolo in circolazione attraverso il corpo; la rianimazione cardiopolmonare non riesce però a ripristinare il battito ed il ritmo cardiaco.

Solamente la defibrillazione è in grado di farlo.Per ogni minuto in cui viene ritardata la defibrillazione, le possibilità di sopravvivenza scendono di una percentuale che va dal 7 al 10 %.

Il corso DAN AED insegna a fornire soccorso con un AED, rendendo il tuo ruolo di soccorritore fondamentale per la sopravvivenza dell’infortunato. Questo corso di quattro ore può fare la differenza fra la vita e la morte.

Chiedi al tuo istruttore come diventare DAN AED Provider o visita il nostro sito www.daneurope.org

Page 52: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

Componenti dell’Unità Ossigeno DAN

A. Maschera di Rianimazione Oronasale con ingresso per l’ossigeno supplementare.

B. Manopola a T (solo Pin-index).

C. Manopola / chiave.

D. Manometro.

E. Erogatore Multifunzione.

F. Controllo del flusso continuo.

G. Uscita cannula per flusso continuo.

M

A B C

H

IJL K

F

E

G

D

H. Rubinetteria (Uscita filettata DISS).

I. Maschera oronasale / maschera Tru Fit.

J. Erogatore a Domanda.

K. Frusta di pressione intermedia.

L. Bombola di ossigeno e rubinetteria.

M. Maschera Non-Rebreather.

6.4 Identificazione dell’attrezzatura a Ossigeno

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries50

Page 53: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

Seguite questi semplici passi per fornire ossigeno con un Erogatore a Domanda ad un subacqueo infortunato cosciente o in stato di incoscienza che respira autonomamente. Questo è il metodo preferito per fornire ossigeno di emergenza a qualsiasi subacqueo infortunato che respiri.

RICORDATE S-A-F-E.

Assicuratevi che il subacqueo stia respirando normalmente.

• Informate il subacqueo infortunato che l’ossigeno può essere d’aiuto.

• Dite: "Questo è ossigeno e può farti star meglio. Posso aiutarti?"

• Se il subacqueo infortunato non risponde, si presume che il permesso di assistenza sia stato accordato.

Approntate l’unità ossigeno.

• Aprite la rubinetteria della bombola con un giro completo.

• Controllate la pressione della bombola.

• Verificate che non vi siano perdite nel sistema.

• La regolazione del flusso continuo deve essere in posizione "Chiuso".

• Fate un’inspirazione dall’Erogatore a Domanda ed espirate fuori della maschera. (Fig. 31)

Posizionate la maschera su bocca e naso del subacqueo infortunato.

• Controllate la maschera attorno al viso del subacqueo infortunato per verificare eventuali perdite. (Fig.32, fig. 33 - pag. 52)

• Date istruzioni al subacqueo infortunato di respirare normalmente dalla maschera.

Fig. 31Verifica

dell'Erogatore a Domanda

Fig. 32Sistemazione corretta della

maschera

6.5 Erogatore a Domanda

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 51

Page 54: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

• Rassicurate e confortate il subacqueo infortunato.• Date istruzioni al subacqueo infortunato su come tenere lui stesso la maschera

per aiutare a mantenerne la buona tenuta. (Fig. 34)• Monitorate il subacqueo infortunato ed il manometro della pressione

dell’ossigeno.• Prestate attenzione per sentire il rumore di apertura dell’Erogatore a Domanda

durante l’inspirazione.

• Osservate l’appannamento della maschera durante l’espirazione ed il suo schiarirsi durante l’inspirazione. (Fig. 35)

• Controllate che il torace si alzi durante l’inspirazione e che si abbassi durante l’espirazione.

• Attivate il Piano di Azione di Emergenza.• Chiamate il SME oppure ogni altro presidio medico appropriato.• Contattate il DAN per consultazione e coordinamento del trattamento iperbarico.

Fig. 33Assicurati che ci

sia una buona aderenza

Fig. 34Un subacqueo

infortunato che usa un Erogatore a Domanda

Fig. 35Osserva l'appannamento

della maschera durante l'espirazione

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries52

Page 55: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

Seguite questi semplici passi per fornire ossigeno con la Maschera Non-Rebreather ad un subacqueo infortunato cosciente o in stato di incoscienza che respira auto-nomamente. La Maschera Non-Rebreather è il sistema ideale qualora abbiate due subacquei infortunati o quando il subacqueo infortunato non tollera l’Erogatore a Domanda.

RICORDATE S-A-F-E.

Assicuratevi che il subacqueo stia respirando normalmente.

• Informate il subacqueo infortunato che l’ossigeno può essere utile e chiedete il permesso di assisterlo.

Approntate l’unità ossigeno.

• Rimuovete la Maschera Non-Rebreather dalla borsa.• Estendete i tubi dell’ossigeno per evitare attorcigliamenti. (Fig. 36)• Collegate i tubi dell’ossigeno al peduncolo di uscita del flusso costante sull’erogatore

multifunzione. (Fig. 37)

Sistemate il controllo del flusso costante a 15 litri al minuto (lpm). (Fig. 38)

Fig. 36Allunga il tubicino

per evitare attorgligliamenti

Fig. 37Collega il tubicino

all'uscita del flusso costante

Fig. 38Regola il corretto

flusso costante

6.6 Maschera Non-Rebreather

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 53

Page 56: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

Riempite il sacco polmone della maschera.

• Mettete un dito nello spazio nasale, chiudendo la valvola di non-ritorno, fino a che il sacco polmone non sia completamente gonfio. (Fig. 39)

Posizionate la maschera su bocca e naso del subacqueo infortunato. (Fig. 40)• Controllate che la maschera non abbia perdite attorno al viso del subacqueo

infortunato. (Fig. 41)• Regolate l’elastico attorno alla testa per tenere ben posizionata la maschera.• Comprimete la clip metallica sul naso per aumentare la tenuta e prevenire perdite

di ossigeno.

Fig. 39Riempi la

sacchetta di ossigeno

Fig. 40Posizionamento della Maschera

Non-Rebreather

Fig. 41Verifica che non ci siano perdite

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries54

Page 57: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

Date istruzioni al subacqueo infortunato di respirare normalmente.

• Verificate che il sacco polmone rimanga gonfio;• In caso contrario, aumentate il flusso fino a 25 lpm. (Fig. 42-43-44)

Rassicurate e confortate il subacqueo infortunato.

• Posizionate il subacqueo infortunato nella posizione appropriata.• Se vigile, date istruzioni al subacqueo infortunato di tenere lui stesso la maschera

per aiutare a mantenerne la buona tenuta.• Monitorate il subacqueo infortunato ed il manometro della pressione

dell’ossigeno.• Controllate che il sacco polmone si gonfi e si sgonfi leggermente e controllate il

movimento della valvola di non-ritorno.• Osservate l’appannamento della maschera durante l’espirazione ed il suo schiarirsi

durante l’inspirazione.• Controllate che il torace si alzi durante l’inspirazione e che si abbassi durante

l’espirazione.• Attivate il Piano di Azione di Emergenza.• Chiamate il SME ed il DAN.

Fig. 42Sacchetta di

riserva quasi vuota

Fig. 43Aumenta il

flusso costante

Fig. 44Assicurati che

la sacchetta rimanga gonfia

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 55

Page 58: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

Seguite questi semplici passi per fornire ossigeno utilizzando la Maschera di Riani-mazione Oronasale ad un subacqueo infortunato non reattivo ed in arresto respira-torio. Per un soccorritore singolo l’impiego di questa maschera con ossigeno supple-mentare è il metodo preferito per fornire ossigeno ad un subacqueo infortunato in arresto respiratorio.

NOTA IMPORTANTE: Non ritardate l’inizio delle ventilazioni per poter reperire l’ossigeno.

RICORDATE S-A-F-E.

Assicuratevi che il subacqueo stia respirando normalmente.

• Attivate il Piano di Emergenza• Informate il subacqueo infortunato che l’ossigeno può essere utile e chiedete il

permesso di assisterlo.• Effettuate la valutazione iniziale, seguita dalla sequenza BLS per gli adulti.

Approntate l’unità ossigeno.

• Preparate la Maschera di Rianimazione Oronasale.• Rimuovete la maschera dalla custodia. (Fig. 45-46)• Attaccate la valvola di non ritorno.

6.7 Maschera di Rianimazione Oronasale

Fig. 46Apri la Maschera di Rianimazione

Oronasale

Fig. 47Collega il tubicino

alla maschera

Fig. 45Rimuovi la

maschera dal contenitore

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries56

Page 59: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

• Rimuovete il tubo dell’ossigeno dalla Maschera Non-Rebreather.• Attaccate il tubo dell’ossigeno al peduncolo del flusso costante dell’erogatore

multifunzione ed all’ingresso della Maschera di Rianimazione Oronasale. (Fig.47 - pag. 56)

• Regolate il controllo del flusso costante a 15 litri al minuto (lpm). (Fig. 48)• Ascoltate il flusso dell’ossigeno.

Posizionate la Maschera di Rianimazione Oronasale su bocca e naso del subacqueo infortunato. (Fig. 49)

• Regolate l’elastico attorno alla testa per tenere a posto la maschera.• Mantenete le vie aeree aperte e sollevate il mento contro la maschera.• Effettuate un’inspirazione profonda.• Effettuate due insufflazioni efficaci della durata di circa 1 secondo. (Fig. 50)• Controllate che il torace si sollevi e si abbassi.• Continuate con le compressioni toraciche e la respirazione assistita con un rapporto

di 30:2.

Fig. 48Regola il flusso

costante a 15 lpm

Fig. 50Ventilazioni usando

la maschera

Fig. 49Corretto

posizionamento della maschera

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 57

Page 60: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

Per assemblare e smontare l'Unità Ossigeno DAN seguite questi semplici passi.

1. Se necessario, attaccate l'adattatore all’erogatore o alla bombola. (Fig. 51)• Controllate prima l’o-ring

Nota: il tipo di dispositivo è diverso da quello standard utilizzato per la subacquea.• Stringere a mano è sufficiente.

2. Attaccate l’Erogatore Multifunzione alla rubinetteria della bombola. (Fig. 52)• Controllate prima l’o-ring

Nota: il tipo di dispositivo è diverso da quello standard utilizzato per la subacquea.• Stringere a mano è sufficiente.

3. Attaccate la valvola a domanda (II stadio) all’erogatore.• Attaccate la frusta di pressione intermedia all’apertura DISS. • Attaccate l’Erogatore a Domanda all'altro lato della frusta. (Fig. 53)

Fig. 51Collega l'adattatore

alla valvola

Fig. 52Collega l'erogatore

multifunzione

Fig. 53Collega la valvola

a domanda

6.8 Assemblaggio e smontaggio dell’equipaggiamento a Ossigeno

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries58

Page 61: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

4. Attaccate la maschera prescelta all’erogatore. (Fig. 54)• Attaccate il tubo dell’ossigeno all’uscita del flusso continuo• Attaccate la maschera prescelta sull'altro lato del tubo. (Fig. 55)

5. Aprite lentamente la rubinetteria della bombola.• Assicuratevi che la manopola del flusso continuo sia chiusa o in posizione “0”.• Girate il manometro in posizione opposta alla vostra o di chi vi sta vicino. • Se sentite una perdita di ossigeno richiudete la rubinetteria e controllate che

l’adattatore e l’erogatore siano ben allacciati. Se necessario, ripetete tutti i passi precedenti.

Nota: Il controllo degli attacchi assicura che l’ossigeno non fluisca dall’attacco DISS.

6. Chiudete la rubinetteria della bombola.

7. Depressurizzate il sistema.• Usate la manopola del flusso continuo: aprite il flusso. • Sentirete decrescere il flusso di ossigeno.• Controllate il manometro per vedere se il sistema si è depressurizzato.

- Se la pressione non scende o se il rumore del flusso continuo rimane uguale, controllate la chiusura della rubinetteria della bombola.

Per smontare: ripetete i passi 4-1 (al contrario)

Inoltre :• Svitate l'adattatore in plastica della maschera dall’Erogatore a Domanda;• Smontate l’assemblaggio inalazione/esalazione.

Fig. 54Collega la maschera

all'erogatore

Fig. 55Collega il tubicino dell'ossigeno alla Maschera di Rianimazione

Oronasale (flusso costante)

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 59

Page 62: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 6 | Sviluppo delle abilità dell’Oxygen Provider

6.9 Piano di Assistenza di EmergenzaLe seguenti informazioni sono essenziali nella gestione degli incidenti subacquei.

Informazioni sul subacqueo: Nome: __________________________________ Età: _________________________Indirizzo: ______________________________________________________________Telefono di chi contattare in caso di emergenza: ______________________________Sintomi presenti: ___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Storia medica passata dell’infortunato (farmaci in cura, allergie, incidenti o malattie precedenti, etc.):____________________________________________________________________________________________________________________________________________

Profilo di Immersione (Inclusa S.S/Deco)

Profondità Tempo Intervallo di Superficie

Immersione # 1 Immersione # 2 Immersione # 3 Immersione # 4 Immersione # 5

Orario di uscita dall’acqua: _________ AM/PMGas Respirato: Aria / Nitrox / Miscele_________ %

Piano di Assistenza di EmergenzaInformazioni di contatto iniziale: __________________________________________ Assistenza Medica di Emergenza: __________________________________________Indicazioni per il più vicino Presidio Medico: _______________________________________________________________________________________________________ Telefono: _____________________________________________________________Informazioni per consultazioni medico-subacquee: ___________________________Hotline Divers Alert Network (DAN): ________________________________________Altre informazioni importanti: ____________________________________________ ______________________________________________________________________ ______________________________________________________________________ Telefono: _____________________________________________________________

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries60

Page 63: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 7 | Consigli per l’uso dell’Ossigeno

Controllate bene il contenuto dell'unità ossigeno e la pressione della bombola prima di ogni uscita subacquea.

Assicuratevi che la bombola sia comple-tamente carica in qualunque momento. L'unità ossigeno di emergenza dovrebbe rimanere all'interno della sua valigia, già assemblata e con la bombola chiusa; ciò consentirà un rapido utilizzo. Non ripone-te mai l'unità ossigeno con la rubinetteria aperta o con l'erogatore in pressione. Se c’è una perdita passata inosservata l’ossi-geno potrebbe fuoriuscire fino ad esau-rirsi.

Conservate sempre la bombola dell'ossi-geno in un luogo protetto, dentro il suo contenitore stagno, per ridurre la possi-bilità di danni ai suoi componenti e per evitare l'esposizione all'effetto corrosivo dell'acqua di mare.

Si raccomanda di avere bombole, guarni-zioni e maschere di riserva per consentire la somministrazione prolungata a più subacquei.

L'unità ossigeno dovrebbe essere sotto-posta a collaudi regolari almeno una volta ogni due anni da parte del produttore op-pure da un suo agente autorizzato.

Fate in modo che l'unità ossigeno non venga mai a contatto con grassi o oli per evitare il rischio di esplosione o di incendio.

Aprite sempre lentamente la rubinetteria della bombola di ossigeno per permette-re la pressurizzazione di tutto il sistema. In questo modo si ridurrà la possibilità di incendio qualora l'unità sia stata a contatto con combustibili. A sistema pressurizzato, aprite completamente la rubinetteria della bombola.

Le maschere facciali per l'uso con ossige-no devono essere pulite completamente. Seguite i suggerimenti del vostro DAN Instructor. Un metodo di pulizia consiste nell’immergere la maschera in una solu-zione di candeggina a bassa percentuale (10% candeggina, 90% acqua), sciacquare in acqua dolce e asciugare accuratamen-te dopo ogni uso. L'impiego di detergen-ti aggressivi o di altre sostanze chimiche può deteriorare le maschere e causare irritazioni cutanee quando esse sono a contatto con la pelle della vittima. Altri si-stemi prevedono l’impiego di clorexidina o alcool.

Consigli per l’uso dell’Ossigeno

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 61

Page 64: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 7 | Consigli per l’uso dell’Ossigeno

7.1

7.1.1

7.1.2

Consigli per gli Oxygen Providers

Supporto vitale di baseBisognerebbe conoscere le tecniche di Ria-nimazione Cardiopolmonare (RCP) prima di imparare a fornire ossigeno d'emergenza. Imparare la RCP non è difficile, ma richiede formazione e pratica sotto la supervisione di un Istruttore qualificato. Questo ma-nuale non è stato concepito per insegna-re la Rianimazione Cardiopolmonare.

Posizionamento negli incidenti subacquei Un subacqueo infortunato dovrebbe essere sistemato nella posizione corretta. Lo stato di coscienza e le condizioni respiratorie del subacqueo indicano la migliore posizione per fornire il supporto vitale di base e l’ossigeno.

• Subacqueo infortunato cosciente che respira autonomamenteSe un subacqueo infortunato è coscien-te e completamente vigile, può essere

sistemato in qualsiasi posizione orizzon-tale e comoda (Fig. 56) come la posizione supina (sulla schiena) o in posizione la-terale di sicurezza, nota anche come po-sizione sul fianco, nella quale il soggetto è sistemato su di un fianco con la testa appoggiata su di un sostegno basso e la gamba superiore piegata al ginocchio.

È importante non ostruire il flusso del san-gue degli arti superiori ed inferiori. L’elimi-nazione del gas inerte è ancora in corso e l’ostruzione del flusso sanguigno ad un’estremità può interferire con l’efficiente eliminazione del gas.

• Subacqueo infortunato in stato di inco-scienza ma che respira autonomamenteUn subacqueo infortunato in stato di inco-scienza ma che respira autonomamente do-vrebbe essere sistemato in posizione laterale e distesa. Questo minimizza il rischio di ostru-zione delle vie aeree da parte della lingua per un subacqueo infortunato con un livello di coscienza ridotto. Inoltre, se in questa posi-zione sopravviene il vomito, la forza di gravità aiuterà a tenere le vie aeree pulite. In questa situazione l’Oxygen Provider deve rimuovere la maschera, pulire le vie aeree e controllare l’ABC prima di ripristinare la somministrazio-ne di ossigeno di emergenza.

• Subacqueo infortunato in stato di in-coscienza ed in arresto respiratorioSe il subacqueo infortunato è in arresto re-spiratorio, deve essere sistemato sulla schie-na (posizione supina), così che possa essere praticata sia la respirazione assistita sia la RCP. Vomitare in questa posizione è estre-mamente pericoloso, e se dovesse accade-re, il subacqueo infortunato va immediata-mente girato sul fianco finché le vie aeree non siano state completamente ripulite, in modo da evitare l’aspirazione (inalazione) del vomito. Una volta ripulite le vie aeree, le

Fig. 56Posizione supina

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries62

Page 65: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 7 | Consigli per l’uso dell’Ossigeno

7.1.3

operazioni di rianimazione possono essere riprese con il subacqueo sistemato di nuovo in posizione supina.

• Girare il subacqueo infortunatoOccorre prestare massima cura nel girare il subacqueo infortunato dalla posizione supina a quella sul fianco. Evitate i movi-menti eccessivi e ricordatevi di proteggere la testa, il collo e la spina dorsale.

Riepilogo della gestione degli incidenti subacquei(Fig. 57-58) La priorità rimane sempre l’ABC (Vie Aeree, Respirazione, Circolazione).

Ogni subacqueo infortunato con difficoltà respiratorie o con un danno che suggeri-sca la possibilità di ipossia dovrebbe rice-vere ossigeno al più presto possibile.

Si dovrebbe ritenere che ogni subacqueo infortunato in stato di incoscienza possa soffrire di insufficienza respiratoria ed abbia bisogno di:• Protezione delle vie aeree superiori;• Un accurato controllo per stabilire se

è necessaria la respirazione assistita; • Respirare ossigeno alla più elevata

concentrazione possibile.

Ricordate, anche se avete dei dubbi, sommini-strate ossigeno. Non esitate a somministrare ossigeno, per nes-sun motivo, se sospettate che la vittima stia soffrendo di uno stato di ipossia.

Quando fornite ossigeno, controllate frequentemente:• La scorta di ossigeno; • Che la somministrazione sia adeguata:

• Sentite il rumore prodotto dall’Erogatore a Domanda?

• Il sacco polmone si gonfia e si sgonfia?

• Sentite il flusso di ossigeno nella Maschera di Rianimazione Oronasale?

• Le condizioni del subacqueo infortunato.

DAN Oxygen Provider Flow-Chart

Airway(Vie Aeree)

Breathing(Respirazione)

Circulation - RCP(Circolazione)

Erogatore a domanda e maschera

Tru-FitMaschera

non-rebreatherMaschera di Rianimazione

• Fornisce la massima concentrazione di ossigeno• Risponde al 100% delle necessità respiratorie

• Usare per un secondo subacqueo o• Per un sub che non tollera l’erogatore a domanda

• Aumenta la concentrazione di ossigeno insufflata• Riduce il rischio di infezione

Subacqueo che respira Subacqueo in arresto respiratorio

www.daneurope.org

IT/11

IT/11

Fig. 58Linee guida

per la gestione delle emergenze

subacquee

Fig. 57DAN Oxygen Provider Flow

Chart

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 63

Page 66: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 7 | Consigli per l’uso dell’Ossigeno

La somministrazione di Ossigeno ai subacqueiDopo aver completato questo corso, potre-ste avere dei dubbi sulla vostra capacità di intervenire in una situazione reale. Quando ci si trova veramente di fronte ad un’emer-genza, l’ansia è una reazione naturale sia per il subacqueo infortunato sia per i soc-corritori. Se vi trovate improvvisamente di fronte ad un’emergenza di qualsiasi tipo essa sia, aspettatevi di sentire il cuore che vi martella nel petto e di provare la sensazio-ne di fiato corto. Queste sensazioni gene-ralmente non interferiscono con la vostra capacità di mettere in pratica ciò che avete imparato, anzi, le vostre conoscenze ridur-ranno lo stato d’ansia.

Possono esserci anche altri motivi di ansia, come la paura di commettere un errore, di danneggiare ulteriormente la vittima o la possibilità che egli muoia. Sebbene al-

quanto improbabili, queste preoccupazio-ni sono reali. In ogni caso, è più importan-te adoperarsi nel soccorso, poiché senza il vostro aiuto la persona che ha bisogno di assistenza potrebbe star peggio e trarrà giovamento anche da un intervento non proprio perfetto.

I soccorritori possono avere anche la pre-occupazione circa la possibilità di essere chiamate in giudizio. Chiunque può essere citato, per qualsiasi motivo. In ogni caso, se agite in buona fede, con cautela e se pre-state soccorso secondo le vostre capacità, la vostra formazione e la vostra esperienza, non abbiate timori. Anche nel caso in cui il sub infortunato non tragga beneficio non c’è alcuna prova che siate responsabili o che avete agito al di sotto degli standard.

La vostra responsabilità, come primi soc-corritori, è quella di trattare con rispetto la vittima, la sua famiglia ed i suoi amici nel corso di una difficile situazione che mette a dura prova lo stato emotivo di tutti. Do-vete agire in maniera decisa e comportar-vi secondo le vostre conoscenze ed il vo-stro livello di abilità. Dovete anche fare in modo che il subacqueo infortunato riceva le appropriate cure mediche da parte di chi abbia la vostra stessa competenza o qualifi-che superiori alle vostre. Non siete obbliga-ti ad intervenire, ma se lo fate, dovete con-tinuare finché qualcuno con competenza uguale o superiore alla vostra non vi dia il cambio.

Infine, appena possibile, esercitatevi su quan-to avete appreso, in modo da essere pronti, se necessario, a mettere in pratica le vostre capacità.

Sistemate la vittima nella posizione consi-gliata per gli incidenti subacquei. Se il sub infortunato vomita, interrompete momen-taneamente la somministrazione di ossige-

Fig. 59Rassicura il subacqueo e agisci secondo le tue

conoscenze e livello di abilità

7.1.4

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries64

Page 67: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 7 | Consigli per l’uso dell’Ossigeno

no. Terminato il vomito, pulite le vie aeree e riprendete al più presto la somministrazio-ne di ossigeno.Somministrate al subacqueo infortunato che respira autonomamente ossigeno alla più alta concentrazione possibile attraverso l’Erogatore a Domanda o la maschera non re-breather. Regolate il flusso dell’ossigeno alla maschera non rebreather, così che il sacco polmone non collassi completamente duran-te le inspirazioni. Se il sacchetto rimane conti-nuamente gonfio, controllate la tenuta della maschera e regolate il flusso di ossigeno.Continuate a somministrare ossigeno fino a quando il sub non abbia ricevuto soccorso da parte di personale sanitario competente o fino all’esaurimento della scorta. Non ri-ducete il flusso di ossigeno alla vittima per prolungarne la durata. Elevate concentra-zioni di ossigeno, anche se somministrate per un breve periodo, saranno di maggior beneficio, poichè creano un più elevato gradiente di pressione che consente un mi-gliore smaltimento dell’azoto.Concentrazioni di ossigeno più basse po-trebbero non portare gli stessi benefici,

anche se il soccorritore riuscirà a sommini-strarlo per un periodo di tempo più lungo.

Se il subacqueo incidentato ha un attacco convulsivo, sarà necessario interrompere la somministrazione di ossigeno per con-trollare l’ABC. Ripristinate al più presto la somministrazione di ossigeno non ap-pena cessato l’attacco convulsivo e dopo aver controllato l’ABC.

Un attacco convulsivo che si manifesta a pressione atmosferica è indice, di solito, di un’ipossia cerebrale. Durante la sommini-strazione di ossigeno non lasciate mai da solo un sub incidentato in stato di incoscien-za, eccetto che per chiamare assistenza.

Si consiglia la somministrazione di ossige-no con un flusso minimo di 15 lpm quando si utilizzano la maschera non rebreather o la Maschera di Rianimazione Oronasale.

La somministrazione di liquidi per via orale è consigliata solo se il sub incidentato è lu-cido, orientato e non presenta rischi di vo-mito. Quando la somministrazione di liquidi per via orale è possibile, l’acqua è l’elemen-to preferenziale poiché è rapidamente as-

Fig. 60 Somministrazione di ossigeno a due

subacquei infortunati

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 65

Page 68: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 7 | Consigli per l’uso dell’Ossigeno

sorbita dall’organismo e presenta un basso rischio di indurre il vomito. Se l’acqua non è disponibile, è possibile somministrare altri tipi di liquidi purché non addizionati di ani-dride carbonica (cioè non frizzanti) e privi di caffeina.

Ricordate di esercitare frequentemente tutte le tecniche di primo soccorso, riani-mazione cardiopolmonare e somministra-zione di ossigeno.

Riepilogo delle precauzioni da adottare quando si usa l'Ossigeno• Usate l'ossigeno soltanto in ambienti

ben ventilati.• Prima di usare l'ossigeno, spegnete

ogni fiamma libera.• Fate in modo che l'ossigeno non

venga mai a contatto con materiali infiammabili, come i prodotti petroliferi. La combinazione di questi materiali può provocare autocombustione spontanea in presenza di ossigeno ad alta pressione.

Cosa fare in caso di incidente subacqueoAbbiamo esaminato, in questo manuale, gli svariati fattori che possono accompa-gnare l'incidente subacqueo. Ora che avete ricevuto tutte le istruzioni necessarie come Oxygen Provider, potete considerarvi un importante anello della catena di soccorso per la risoluzione dell'incidente subacqueo.

Come subacqueo addestrato, adesso siete in grado di far ciò in quanto sapete ricono-scere i segni di un infortunio o di una malat-tia correlati con l’attività subacquea.

La preparazione di un Piano di Assistenza di Emergenza completo include:

• saper utilizzare le apparecchiature di comunicazione;

• conoscere l'esatta ubicazione della struttura sanitaria più vicina;

• sapere come accedere alla linea di emergenza del DAN, attiva 24 ore su 24, per un consulto medico e per assistenza nel localizzare la struttura iperbarica più adeguata;

• assistere durante il trasporto.

Se possibile, attivate il Servizio Di Emer-genza Medica locale (SME).

Ricordatevi di avere una scorta sufficien-te di ossigeno per il trasporto del sub incidentato fino alla più vicina struttura sanitaria. Ricordate di non diminuire la quantità d'ossigeno somministrato all'in-cidentato per farlo durare di più. Fornite le informazioni riguardanti l’incidente al personale medico.

Ricordatevi di recarvi presso la più vicina struttura medica adeguata e non necessa-riamente alla più vicina camera iperbarica. Vi sono moltissimi motivi per i quali è me-glio trasportare il sub incidentato al più vi-cino presidio sanitario e non alla più vicina camera iperbarica:

• vi sono solo pochi ospedali equipaggiati con una camera iperbarica;

• molti ospedali dotati di camera iperbarica non sono equipaggiati per il trattamento degli incidenti subacquei 24 ore su 24. Il reperimento di personale per il trattamento di un incidente subacqueo richiede tempo;

• la maggior parte degli ospedali richiede un consulto medico del

7.1.5

7.1.6

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries66

Page 69: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sezione 7 | Consigli per l’uso dell’Ossigeno

DAN o di personale sanitario prima di accettare il trasferimento del subacqueo incidentato nelle proprie camere iperbariche;

• alcune camere iperbariche sono aperte soltanto quando ci sono dei pazienti in trattamento e restano chiuse per il tempo rimanente;

• alcune camere iperbariche non sono attrezzate per il trattamento dei subacquei infortunati.

La situazione delle camere iperbariche cambia continuamente ed è impossibile per un individuo mantenere costantemente aggiornate le proprie informazioni. Questa situazione potrebbe creare ritardi inutili nel caso in cui, durante un'emergenza, si faccia affidamento su informazioni non più attuali.

Il DAN e la maggior parte delle organizzazioni didattiche considerano poco saggia l'abitudine di alcuni istruttori subacquei di consigliare ai loro allievi di recarsi diret-tamente alla camera iperbarica più vicina.

Il DAN consiglia i sub che sospettano di trovarsi di fronte a un incidente subac-queo di usare, giorno e notte, il numero di emergenza del DAN della propria area.

Ciascun incidente subacqueo presenta peculiarità particolari e le decisioni mediche cruciali devono essere prese, di volta in volta, da un medico esperto in medicina subac-quea.

La decisione di dove trattare il sub incidentato può essere espressa solo dopo un com-pleto esame medico ed un appropriato consulto.

Siate coscienti delle implicazioni di carattere legaleNon esistono controindicazioni, nella letteratura medica, alla somministrazione di ossi-geno ad un subacqueo incidentato. Le leggi internazionali per l’impiego dell’ossigeno e per la ricarica delle bombole di ossigeno, non sono ben definite.

Approfondite le vostre conoscenze sull’ossigeno e sul suo impiego e continuate la vo-stra formazione leggendo la letteratura medica aggiornata, seguendo altri corsi ed im-parando dagli altri.

7.1.7

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 67

Page 70: Manuale dello Studente - Universo Blu

?

Le risposte sono a pagina 73

Domande di ripassoSezione 7 |

1. L’unità ossigeno dovrebbe essere stivata in un contenitore stagno, assemblata, con la bombola chiusa e con il circuito non in pressione.a. Vero b. Falso

2. Le bombole di ossigeno dovrebbero essere sempre piene e ricaricate dopo ogni utilizzo.a. Vero b. Falso

3. Le unità ossigeno dovrebbero essere revisionate ogni _______.a. anno b. cinque anni

c. due anni d. le unità ossigeno non hanno bisogno di revisione.

4. Le unità ossigeno e le maschere dovrebbero essere pulite dopo ciascun utilizzo.a. Vero b. Falso

5. Accoppiate le seguenti definizioni: n quale posizione dovrebbe essere sistemato il subacqueo infortunato?

Posizione laterale di sicurezza ______ Posizione supina ______ Posizione confortevole ______

a. subacqueo cosciente che respira autonomamente b. subacqueo in stato di incoscienza ma che respira autonomamente c. subacqueo in stato di incoscienza ed in arresto respiratorio

6. Ai subacquei infortunati non dovrebbe mai essere somministrato nessun tipo di liquido per via orale.a. Vero b. Falso

7. I subacquei incidentati dovrebbero sempre essere immediatamente trasportati presso la più vicina camera iperbarica.a. Vero b. Falso

Sezione. 7

DOMANDE DI RIPASSO

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries68

Page 71: Manuale dello Studente - Universo Blu

Alveoli - Microscopiche sacche dei polmoni, piene d'aria, dove avvengono gli scambi gas-sosi con il sangue.

Anossia - Mancanza d'ossigeno nel circolo sanguigno o nei tessuti.

Aorta - Il più grande vaso del sistema arterio-so, da cui si dipartono e si suddividono, in rami sempre più piccoli, le maggiori arterie che tra-sportano sangue ossigenato.

Anidride Carbonica - Gas di scarto prodotto dal metabolismo dell’ossigeno nell’organismo.

Arresto respiratorio - Arresto del respiro.

Arteriose - Piccole arterie.

Atrio - Camera del cuore che dà accesso ad un'altra camera chiamata ventricolo.

Bronchi - Plurale di bronco, che è una suddivi-sione della trachea.

Bronchiolo - Piccola diramazione del bronco che porta aria da e per gli alveoli.

Broncospasmo - Broncocostrizione, improvvi-sa costrizione delle piccole vie aeree di natura spasmodica.

Capillare - Microscopico vaso sanguigno dove avviene lo scambio gassoso tra il flusso san-guigno e i tessuti o tra il flusso sanguigno e gli alveoli.

Ciglia - Protuberanze capilliformi lunghe, sot-tili e microscopiche delle cellule, capaci di mo-vimento ritmico.

Cartilagineo - Composto di cartilagine o ap-partenente alla cartilagine.

Disidratazione - Anormale condizione di de-plezione di acqua o di altri fluidi corporei.

EGA - Embolia Gassosa Arteriosa. Bolle gas-sose nel sistema arterioso provocate, spesso, dall’aria che passa attraverso le pareti degli al-veoli fino a raggiungere il circuito sanguigno.

Emboli Gassosi Venosi - Bolle di gas inerte nel sangue venoso che ritorna al cuore e ai polmoni.

Epiglottide - Struttura sottile, sita sul retro della lingua, che protegge l'ingresso della la-ringe durante la deglutizione e impedisce, così, l'aspirazione di particelle nella trachea e nei polmoni.

Eritropoietina - Una proteina sintetizzata so-prattutto dai reni, che stimola la formazione dei globuli rossi.

Esofago - Porzione del tubo digerente che si trova tra la faringe e lo stomaco.

Faringe - Porzione delle vie aeree posta in fondo alla gola che connette bocca, cavità na-sale e laringe.

Foramen Ovale Pervio - Un’apertura nella pa-rete tra l’atrio destro e l’atrio sinistro del cuore.

Fossa Ovalis - Depressione ovale nella parete del cuore risultante dalla chiusura del Foramen Ovale alla nascita. (vedere Foramen Ovale Per-vio).

Gradiente - La differenza di pressione, tensione di ossigeno o altro, variabile in funzione della di-stanza nel tempo di altri fattori mutevoli.

Incontinenza - Mancanza di controllo volon-tario delle funzioni escretorie, specialmente defecazione e minzione.

Glossario

Glossario

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 69

Page 72: Manuale dello Studente - Universo Blu

Inerte - Con scarsa tendenza a reagire chimi-camente.

Ipossia - Inadeguato flusso di ossigeno ai tes-suti corporei.

Ipossiemia - Inadeguata presenza di ossigeno nel flusso sanguigno arterioso.

Ischemia - Inadeguato flusso sanguigno verso una parte o un organo.

Laringe - Organo che produce la voce. Collega il retro della gola alla trachea.

Laringospasmo - Grave costrizione laringea in risposta all’introduzione di acqua, allergie o stimoli nocivi.

LPM - (Litri Per Minuto) La quantità di flusso di un gas o di un liquido.

Malattia da Decompressione (MDD) - Sin-drome disbarica causata da bolle di gas inerte, che si formano nei tessuti e nel circolo sangui-gno, dovuta ad una risalita troppo rapida dopo un’immersione con autorespiratore.

Manovra di Valsalva - Manovra che provoca una sovrapressione nell’orecchio medio sof-fiandovi dentro con la bocca chiusa e con le narici strette.

Mediastino - Lo spazio all’interno della cavità toracica che contiene il cuore, i più importanti vasi sanguigni, trachea ed esofago; si trova tra i polmoni.

Metabolismo - La trasformazione del cibo in energia ed in prodotti di scarto.

Monossido di Carbonio - Gas altamente ve-lenoso inodore, insapore ed incolore che si forma durante la combustione di materiali in un’atmosfera a bassa percentuale di ossigeno. Risulta tossico per inalazione in quanto com-pete con l’ossigeno per legarsi all’emoglobina, provocando così una minor disponibilità di os-sigeno per i tessuti.

Glossario

Muscoli intercostali - I muscoli tra le costole che si contraggono durante l’inspirazione per aumentare il volume della cavità toracica.

Nistagmo - Movimento spontaneo, rapido e ritmico degli occhi, che avviene quando si fissa o durante il movimento delle pupille.

Obliquo - Inclinato rispetto alla linea retta o all’asse mediano.

Ossigeno - Gas incolore, inodore ed insapore essenziale alla vita, presente nella percentuale del 21% nell’aria che respiriamo.

Occludere - Chiudere o interrompere, ostruire.

Patologia da Decompressione (PDD) - Sin-drome disbarica correlata alle immersioni su-bacquee che include sia la MDD sia l’EGA.

Pericardio - Sacco membranoso, a due strati, che circonda il cuore ed i più importanti vasi sanguigni ad esso connessi.

Piastrine - Elementi del sangue rotondi o ovali presenti nel sangue degli animali vertebrati che aiutano il processo di coagulazione.

Pleura - Membrana che circonda la superficie esterna dei polmoni, la superficie interna della cavità toracica ed il diaframma.

Prescrizione - Ricetta medica per ottenere far-maci.

PSI (Pounds per Square Inch.) - Libbre per cm. quadrato (misura di pressione).

RCP - Rianimazione Cardiopolmonare

Respirazione - Lo scambio gassoso tra un or-ganismo vivente e l’ambiente circostante.

Segni - Qualsiasi segno di malattia o di trauma che può essere osservato e descritto.

Sintomo - Qualsiasi condizione non osservabi-le descritta dal paziente.

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries70

Page 73: Manuale dello Studente - Universo Blu

Sistema di Sicurezza con Indice di Diametro (DISS: diameter Indexing Safety System) - Porta della pressione intermedia dove si at-tacca una frusta che conduce all’Erogatore a Domanda o ad un altro apparato per la som-ministrazione di ossigeno.

SME - Servizio Medico di Emergenza.

Supino - Sdraiarsi in posizione distesa sulla schiena con il viso in alto.

Surfactante - Sostanza prodotta nei polmoni per ridurre la tensione negli alveoli e nelle pic-cole cavità piene d’aria.

Torace - Parte superiore del tronco, dal collo all’addome, che contiene cuore, polmoni, tra-chea e bronchi.

Trachea - Cavità che permette il passaggio dell’aria; inizia dalla laringe e termina nella parte superiore dei bronchi.

Valutazione Primaria - Valutazione delle vie aeree, respirazione e circolazione (polso) in una persona ammalata o infortunata; nota anche come ABC.

Ventricolo - Camera muscolare del cuore, dalle pareti robuste, che riceve il sangue dall’atrio e lo pompa nel sistema polmonare o nel sistema circolatorio.

Venule - Piccole vene.

Glossario

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 71

Page 74: Manuale dello Studente - Universo Blu

Fondato nel 1980, il DAN è un’organizzazio-ne di sicurezza subacquea internazionale non-profit, impegnata a migliorare la sicu-rezza ed a condurre ricerche subacquee.L’IDAN (DAN International) ha la sede cen-trale negli Stati Uniti ed affiliate nell’area Sud-est Asia-Pacifico, Giappone, Sudafrica ed Europa che possono assistervi nell'im-probabile evento di un incidente o danno subacqueo.La sede centrale del DAN Europe è in Italia, ma il DAN Europe ha anche uffici regionali in molti paesi. Il DAN consulta medici specialisti in medi-cina subacquea che, in caso di emergenza, continuano a curarvi anche dopo il Primo Soccorso iniziale.Se sospettate di esservi infortunati du-rante un’immersione, potete chiamare la Linea d’Emergenza del DAN (DAN Diving Emergency Hotline). Il DAN fornisce questo servizio alla comunità subacquea 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno per assistere ed aiutare nella valutazione e nel trattamento dei subacquei infortunati. Ogni qualvolta abbiate bisogno d’aiuto, il DAN è lì per voi.Il DAN lavora per prevenire i danni e gli in-cidenti subacquei. Se avete una domanda che concerne la medicina e la sicurezza subacquea, l’idoneità alle immersioni o per avere l’indirizzo di un medico specia-lista in medicina subacquea, potete chia-mare la Linea di Informazione Medica e di Sicurezza Subacquea del DAN (DAN Dive Safety and Medical Information Line).

Il DAN conduce anche ricerche sulle immer-sioni subacquee, come il DAN Diving Safety Laboratory, che studia come andare in altitu-dine (volare) dopo un’immersione e le varie condizioni ambientali e fisiologiche che pos-sono interessare la salute dei subacquei.Un altro modo con il quale il DAN migliora la sicurezza in immersione è attraverso la for-mazione e l’istruzione. Il DAN ha sviluppato programmi di formazione quali l’Automated External Defibrillator (Defibrillatore Auto-matico Esterno), l’Oxygen First Aid (Primo Soccorso con Ossigeno) ed attrezzature per la somministrazione di ossigeno per pro-muovere i benefici dell’ossigeno di emer-genza per i subacquei infortunati. Il DAN offre anche programmi di formazione per medici e per il personale dei servizi medici di emergenza. Il DAN fornisce questi preziosi servizi a tutta la comunità subacquea grazie all'appoggio della più grande associazione di subacquei ricreativi del mondo, i membri DAN. Con il pagamento dell’iscrizione annuale, i membri DAN ricevono molti preziosi bene-fici, inclusi l’assicurazione per gli incidenti subacquei, il periodico di sicurezza subac-quea Alert Diver, l’accesso al DAN Travel As-sist per ricevere assistenza quando siete in viaggio e molto altro ancora. Il DAN è la vostra associazione di sicurezza subacquea.

Divers Alert Network

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries72

Page 75: Manuale dello Studente - Universo Blu

Risposte alle domande di ripasso

Risposte alle domande di ripasso

Sezione 1:

1. a 2. a3. c 4. b5. a

Sezione 5:1. a, b, c, d2. c3. a4. d, b, c, a

Sezione 7:1. a 2. a3. c 4. a5. b, c, a6. b7. b

Sezione 4:

1. a, b, c, d2. a3. d

Sezione 3:1. b2. b, d3. a, c4. a

Sezione 2:1. a2. Intorpidimento, Dolore,

Vertigini, Fatica insolita, Mal di testa, Debolezza, Nausea, Difficoltà nel camminare, Difficoltà respiratorie, Prurito, Eruzioni cutanee, Paralisi, Problemi agli sfinteri (vescica o intestino) Ridotta sensibilità cutanea, Stato di incoscienza, Perdita dell’udito/ Acufeni

3. a4. b

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 73

Page 76: Manuale dello Studente - Universo Blu

DAN Shop

www.daneurope.org

Scopri tutti i prodotti disponibili sul nostro sito...

Page 77: Manuale dello Studente - Universo Blu

Valutazione del corso Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries

Congratulazioni per aver completato il vostro Corso DAN Oxygen Provider!Per aiutarci a migliorare questo programma, vi preghiamo di compilare e di restituirci il seguente questionario. Immergetevi in sicurezza!

Cordiali saluti,Guy ThomasDAN Europe Director of Training

Sono fermamente d'accordo: 5Sono d'accordo: 4Sono Neutrale: 3Non sono d'accordo: 2Non sono per niente d’accordo: 1

1. Il corso ha soddisfatto le mie aspettative 5 4 3 2 12. Il corso è stato condotto in relax e con spirito positivo 5 4 3 2 13. Il corso è stato divertente 5 4 3 2 14. L'istruttore ha esposto chiaramente il materiale. 5 4 3 2 15. Mi sento sicuro nel fornire ossigeno di emergenza 5 4 3 2 16. Avete imparato e praticato i seguenti esercizi: Valutazione di Sicurezza Ambientale Sì / No / Non sono sicuro Valutazione iniziale con BLS Sì / No / Non sono sicuro Fornire cure con un DAE Sì / No / Non sono sicuro Erogatore a Domanda Sì / No / Non sono sicuro Maschera Non-Rebreather Sì / No / Non sono sicuro Maschera di Rianimazione Oronasale Sì / No / Non sono sicuro Due Subacquei Infortunati Sì / No / Non sono sicuro Piano di Assistenza di Emergenza Sì / No / Non sono sicuro7. Quante ore è durato il corso? ____________8. Data del corso : _________________________9. Qualità complessiva del corso __________ (1 Basso - 10 Alto)10. Nome dell’Istruttore: _________________________________________________11. Nome vostro (opzionale): _____________________________________________12. Commenti o suggerimenti: ____________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________

Per favore compilate il questionario e consegnatelo al Vostro DAN Instructor o speditelo a: DAN Europe Training Division, P.O. Box DAN, 64026 Roseto (TE), ItaliaFax: +39-085-893 00 50 - Email: [email protected]

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 75

Page 78: Manuale dello Studente - Universo Blu

NOTA DEL MINISTERO

A seguito della classificazione, da parte dell'AIPA, di alcune confezioni di Ossigeno come medicinale soggetto a prescrizione medica, sono pervenuti a questa Ammi-nistrazione numerosi quesiti relativi alla possibilità di somministrazione di Ossigeno terapeutico in situazioni di emergenza da parte di personale non medico.

In merito, questa Amministrazione ha chiesto un parere al Consiglio Superiore di Sanità per chiarire se è consentito a personale non medico, in assenza di un parere medico, somministrare ossigeno in situazione di emergenza, senza incorrere nell’ esercizio abusivo della professione medica.

Il Consiglio Superiore di Sanità ha preso in considerazione quanta espresso nello schema guide di Ordinanza balneare predisposto dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione, che prevede che le aree in concessione per strutture balneari attivino un'efficiente servizio di soccorso e salvataggio con almeno un assistente abilitato al salvataggio, e ha rilevato che la somministrazione di ossigeno medicale è regolata della legge sulla prescrizione dei farmaci che richiedono ricetta medica, per quanto riguarda la vendita, ma l'ossigeno non è un farmaco la cui somministrazione è limita-ta al medico o al personale sanitario.

Il Consiglio Superiore di Sanità ha espresso parere favorevole in data 12 dicembre 2011.

Sulla base del parere espresso questa Direzione ritiene che la problematica debba essere affrontata tenendo presente che il concetto di intervento di "emergenza", intesa come circostanza, difficoltà imprevista, differenzia il soccorso da un'azione di tipo terapeutico e tenendo conto che è necessario tutelare il diritto alla salute anche in quelle situazioni di emergenza dove non sia possibile un immediato inter-vento di personale medico o paramedico.

La somministrazione di ossigeno, come prima soccorso in caso di incidente da de-compressione, è lo standard di intervento previsto dalie procedure nazionali ed internazionali ed è raccomandata dalle principali organizzazioni mediche interna-zionali, oltre che a livello della UE.

Si ritiene, pertanto, che sia consentito a personale non medico, in assenza di un parere medico, somministrare ossigeno esclusivamente in situazioni di emergenza soma in-correre nell'esercizio abusivo della professione medico, se tale pratica è affidata a figure stabilmente presenti nei luoghi dove esistano rischi che richiedano, se emergenti, la somministrazione di ossigeno (bagnini, istruttori subacquei, capitani delle barche che accompagnano I sub per immersioni...), e sia previsto un addestramento in Primo Soc-corso che fornisca conoscenze pratiche e teoriche tali da garantire la sicurezza neces-saria per agire in mode rapido ed efficace in caso di emergenza (Basic Life Support).

Ritenendo, inoltre, che il monitoraggio della saturimetria sia fondamentale per ca-pire la gravità dell’ipossiemia e per verificare l’esito delle manovre di rianimazione mentre vengono eseguite, si considera necessario inserire il “ Saturimetro Arterioso” tra gli strumenti di base per la gestione delle emergenze.”

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries76

Page 79: Manuale dello Studente - Universo Blu

Note:

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 77

Page 80: Manuale dello Studente - Universo Blu

Note:

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries78

Page 81: Manuale dello Studente - Universo Blu

Note:

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries 79

Page 82: Manuale dello Studente - Universo Blu

Note:

DAN Oxygen First Aid for Scuba Diving Injuries80

Page 83: Manuale dello Studente - Universo Blu

DAN Basic Life Support iii