L'opinione: La politica non svolge il suo ruolo

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ilFRIULI BUSINESS 53 A G O S T O 2 0 1 2

Credo che a livello po-litico manchi una vera cultura della le-

adership. Sottolineavo nel numero di giugno quanto il tema della leadership sia strettamente legato a quel-lo dell’innovazione, perché il leader è il catalizzatore di una dinamica trasformativa; in Italia, invece, si sente più spesso parlare di classe diri-gente, termine che rivela una dimensione più decisamente statica e conservativa.

Uno sguardo verso i Pae-si che mostrano più vitalità sociale rivela la presenza di meccanismi di funziona-mento della leadership politi-ca che favoriscono lo sviluppo di una dinamica di ricambio del potere, sia politico che economico.

tracciare una rotta

Noi tutti ci muoviamo den-tro uno scenario mobile: l’eti-ca è storica, si trasforma nel tempo e contribuisce a dare una direzione a un popolo, a una nazione; ma anche la leadership si fonda sull’atti-tudine di prefigurare la me-tamorfosi sociale e culturale, stimolando i fattori più pro-duttori d’innovazione.

Tocca al leader l’onere di agevolare la trasformazio-ne, nella consapevolezza dei punti di rottura con il passato e permettendo una possibile

La politica non svolge il suo ruolodi roberto siagri cose che non vuoi fare, nel

tuo stesso interesse’. Questo tipo di leadership è proprio quella che è mancata in Ita-lia negli ultimi anni e di cui oggi il Paese ha una necessità vitale.

Dobbiamo puntare più sulle opportunità che sulle garanzie. Il Paese è anco-ra troppo rigido e incapace di vera flessibilità per poter guadagnare competitività. È troppo protetto dentro caste difensive che limitano l’au-tentica meritocrazia. Serve maggiore mobilità nel merca-to del lavoro, compensata da un sistema di reti di protezio-ne sociale equo ed efficiente, che però non inibisca lo spiri-to di iniziativa degli assistiti.

senso di responsabilità

Il problema principale de-gli Italiani, come comunità collettiva, è la scarsa volontà ad assumersi in prima per-sona gli oneri dei sacrifici. L’etica civile richiede un’as-sunzione di responsabilità in prima persona, una coscien-za quotidiana del fare fonda-ta sull’imperativo kantiano del dovere assoluto. Invece, si giustifica sempre il man-cato impegno con il supposto disimpegno degli altri. Si va alla ricerca della colpa ester-na a sé, si rivolge l’accusa agli altri senza partire da se stessi. La dietrologia e la ricerca di un nemico esterno sfociano in una escalation paranoica,

che trova sempre un capro espiatorio per tutte le colpe e le inefficienze: la finanza in-ternazionale, gli extracomu-nitari, la burocrazia europea, le economie emergenti.

Invece di ripartire dalla rifondazione della coesione sociale e da un nuovo patto tra le generazioni, si tende a dividere, ad accusare. Il vero leader, invece, è quello che riesce a unire e sintetizzare le differenze, non quello che apre un varco tra le classi, al-larga le distanze tra gli inte-ressi e divide i cittadini.

arroccamento pericoloso

Il nostro sistema politico ha, negli ultimi anni, pro-dotto una politica ‘de facto’ lontana dagli interessi col-lettivi del Paese, cha ha pro-tetto lo ‘status quo’ molto più di quanto abbia promosso l’apertura al nuovo, generan-do una perdita significativa di competitività internazionale. Il mondo è, ormai, intercon-nesso e l’unica strada percor-ribile è l’aprirsi con coraggio al mondo globale. Spetta a chi è investito dell’onere della leadership pubblica spingere il Paese a non rinchiudersi negli schemi del passato. Di fronte al vento del cambia-mento c’è chi crea dei muri per difendersi dalla corrente del nuovo, laddove invece i migliori costruiscono dei mulini per sfruttare l’energia del cambiamento.

ricucitura con i nuovi valori che vanno affermandosi. È per questo che la politica è fondamentale: perché a essa spetta una supervisione sui modelli di società cui si va incontro.

fattori sincronizzati

La politica deve consentire di traghettare un popolo ver-so il suo dover essere. Spetta, innanzitutto, alla politica il compito, non facile, di sin-cronizzare l’evoluzione so-ciale con quella tecnologica, quella valoriale con quella economica.

Una definizione che trovo perfetta è quella secondo cui ‘leader è chi ti fa fare delle

Dobbiamo puntare più sulle opportunità che sulle garanzie: oggi il Paese è ancora troppo rigido per poter guadagnare competitività

Cultura della leadership Di fronte al vento Del cambiamento c’è chi costruisce muri Di Difesa, invece servono mulini per sfruttarne l’energia

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