L’inclusione nella normativa · 2016-03-10 · 1 USR Lombardia –Formazione BES L’inclusione...
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1 USR Lombardia – Formazione BES
L’inclusione nella normativa
• Art. 3 ed Art. 34 Costituzione• Legge 118/71• Legge 517/77• Legge 104/92• DPR 24 febbraio 1994• Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità• Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (2009)• La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni
stranieri (2007)• L. 170/2010 e Raccomandazioni per la pratica clinica definite con il
metodo della Consensus Conference , 2007• Linee guida per il diritto allo studio degli alunni con disturbi specifici di
apprendimento (allegato al DM 12 luglio 2011)• Direttiva MIUR 27/12/2012• C.M. n 8/2013 e Nota Miur n. 01551 del 27 giugno 2013• Nota MIUR 2563 22.11.2013 - Chiarimenti
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Convenzione ONU
� Ratificata dal Parlamento Italiano in data 24 febbraio 2009 (Legge 3 marzo 2009, n. 18)
� Ratificata dall’Unione Europea in data 23 dicembre 2010
� Diritto alla vita indipendente e all’ inclusione nella società
� Diritto a un sistema di istruzione inclusivo a tutti i livelli ed un apprendimento continuo lungo tutto l’arco della vita
� Diritto al lavoro e all’ occupazione ( a potersi mantenere con un lavoro scelto o accettato liberamente)
� Diritto alla partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport
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I diritti delle persone con disabilità ( Convenzione ONU)
� Articolo 9 Accessibilità
� Articolo 10 Diritto alla vita
� Articolo 11 situazioni di rischio ed emergenze umanitarie
� Articolo 12 uguale riconoscimento davanti alla legge
� Articolo 13 Accesso alla giustizia
� articolo 14 Libertà e sicurezza
� Articolo 15 non essere sottoposto a tortura...
� Articolo 16 non essere sottoposto a sfruttamento, violenza e maltrattamenti
� Articolo 17 protezione dell'integrità della persona
� Articolo 18 libertà di movimento e di cittadinanza
� Articolo 19 vita indipendente e inclusione nella società
� Articolo 20 mobilità personale
� Articolo 21 libertà di espressione e opinione e accesso all'informazione
� Articolo 22 rispetto della vita privata
� Articolo 23 rispetto del domicilio e della famiglia
� Articolo 24 Educazione
� Articolo 25 Salute
� Articolo 26 abilitazione e riabilitazione
� Articolo 27 lavoro e occupazione
� Articolo 28 adeguati livelli di vita e di protezione sociale
� Articolo 29 partecipazione alla vita politica e pubblica
� Articolo 30 partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi e allo sport
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Linee Guida MIUR ( 2009)
� Riconoscimento L. 517/77 e L. 104/92
� Riconoscimento della Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità (Legge 18/2009)
� Riconoscimento/ assunzione del “modello bio-psico-sociale della disabilità”: “Il modello ICF prende in considerazione i molteplici aspetti della persona,
� correlando la condizione di salute e il suo contesto, pervenendo così ad una definizione di “disabilità”come ad “una condizione di salute in un ambiente sfavorevole”.
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Alcune conseguenze (dalle Linee Guida Miur)
� Tutti possono avere difficoltà di interazione con il contesto
� Intervenendo sul contesto riduco la disfunzionalità(esempio)
� La scuola deve cominciare a tener conto di questo orientamento ( e la sanità ?)
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Programmazione scolastica (dalle Linee Guida Miur)
� Costruzione condivisa del PEI � Vietati i laboratori che accolgono più alunni con
disabilità� Gruppi di lavoro orientati al Progetto di vita� Partecipazione di tutti i docenti curricolari� Cura della documentazione� Cura della continuità
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Protocollo d’intesa tra MIUR e Ministero della Salute per“La tutela del diritto alla salute e del diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disabilità” 12 luglio 2012
� Garantire l’integrazione degli interventi per l’affermazione del diritto alla salute e all’istruzione
� Applicare progressivamente il modello ICF adeguato alla realtà italiana
� Favorire iniziative di formazione comune e congiunta per operatori di scuola e sanità
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La via italiana all’ inclusione scolastica (Convegno, Roma 6 dicembre 2012)
� Il modello italiano di inclusione scolastica è assunto a punto di riferimento in Europa e non solo.
� L’Italia è stata tra i primi paesi a scegliere la via dell’integrazione degli alunni con disabilità in scuole e classi regolari
� Pre anni ’60: dall’esclusione alla medicalizzazione� Anni ’60 – metà anni 70: dalla medicalizzazione all’inserimento� Metà anni ’70 – anni ’90: dall’inserimento all’integrazione� Post anni ’90: dall’integrazione all’inclusione
� Il nostro Paese è ora in grado di considerare le criticitàemerse e di valutare la necessità di ripensare alcuni aspetti dell’intero sistema.
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Direttiva ministeriale sui BES (Dir.M. 27/12/2012)
� Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.
� Oggi lo scenario è cambiato: bisogna rafforzare il paradigma inclusivo
� E’ cambiata anche la definizione di benessere
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Conseguenze (D.M. 27/12/2012)
� La scuola si assume la responsabilità della lettura dei reali bisogni di inclusione
� La scuola attiva le risorse per l’inclusione secondo l’approccio della “speciale normalità”
� La scuola elabora modelli di inclusione e fa cultura
� COME ?
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C.M. 6.3.2013
� Ridefinizione dell’approccio : dalla certificazione delle disabilità alla inclusione delle diversità
� Quali sono i BES: aree di svantaggio
� Il Piano Didattico Personalizzato
� Azioni a livello di singole Istituzione scolastica
� Azioni a livello territoriale
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Compito dei Consigli di classe o dei teams dei docenti
� “ indicare in quali casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative
o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni”.
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Azioni a livello di singola scuola
�GLH di Istituto = G.L.I. ( Gruppo di lavoro per l’inclusione)
costituito da:
�funzioni strumentali, insegnanti per il sostegno, assistenti alla comunicazione e all’autonomia, docenti “disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o esterni in regime di convenzionamento con la scuola
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Compiti del G.L.I.
1. rilevazione dei BES presenti nella scuola (tramite i Consigli diclasse/ equipe);
2. raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi3. focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle
strategie/metodologie di gestione delle classi;4. rilevazione, monitoraggio e VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI
INCLUSIVITÀ DELLA SCUOLA;5. elaborazione di una proposta di PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ
riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno).
Inserimento nel P.O.F.
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Azioni a Livello Territoriale Centri Territoriali di Inclusione
� La Direttiva e la C.M. affidano un ruolo fondamentale ai Centri Territoriali di Supporto( CTS) = CTI, quali interfaccia fra l’Amministrazione e le scuole, e tra le scuole stesse nonché , quali reti di supporto al processo di integrazione, allo sviluppo professionale dei docenti e alla diffusione delle migliori pratiche.
�Un CTI per ogni provincia (scelta dell’USR Lombardia)
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Certificazione di Disturbo Specifico di apprendimento (DSA): Nota regionale
� E’ introdotta una nuova modulistica
� Dispense, strumenti e flessibilitàdidattica sono solo suggeriti
� Si invita chiaramente ad indicare i codici dell’ICD10
� Si pone una significativa attenzione all’area emotivo-relazionale
Nota Regionale –Dir. Gen. Sanità del 21.11.2012
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Documento
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Certificazione
enti privati
� devono essere inseriti in elenchi ASL che vengono aggiornati e resi disponibili sul sito ASL entro il 30 settembre di ogni anno
� l’elenco ha valore su tutto il territorio regionale
� da settembre del 2013 basta un’unica firma per la certificazione di un processo diagnostico che è comunque multiprofessionale
Istituzione presso le ASL degli elenchi dei soggetti autorizzati a effettuare attività di prima certificazione diagnostica valida ai fini scolastici
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Chi fa cosa, come , quando…
SCUOLA FAMIGLIA SERVIZI
Interventi precoci Interventi precoci
identificazione identificazione
AttivitAttivitàà recupero mirato recupero mirato
Persistenti difficoltPersistenti difficoltàà
Comunicazione della scuola Comunicazione della scuola
alla famiglia alla famiglia
Richiesta di valutazione Richiesta di valutazione Iter diagnostico Iter diagnostico
Diagnosi Diagnosi
Comunicazione alla Comunicazione alla
famiglia che decide famiglia che decide
FlessibilitFlessibilitàà didattica didattica ––
misure misure dispensativedispensative ––
strumenti compensativi > strumenti compensativi >
PDPPDP
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Tempistica
� 3 mesi … dalla consegna della diagnosi con protocollo della scuola
� non più tardi del 31 marzo … consegna della diagnosi in terza media e in quinta liceo
� diagnosi da consegnare … entro 6 mesi dalla richiesta