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"Ezio Costa, Presidente POIESIS, Aldo Nobili, Vicepresidente Nazionale ANDI Fausto Fiorile, Vicepresidente Nazionale AIO e Pietro di Michele, Presidente Nazionale SUSO hanno firmato un documento congiunto. I firmatari ritengono “particolarmente gravi e privi di fondamento” i contenuti dell’articolo di Raffaele Nespoli pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno di Napoli, il 15 ottobre scorso, (http:// corrieredelmezzogiorno.corriere.it/ napolisalute/15_ottobre_27/cro-2- documentoacorrieremezzogiorno- web-mezzogiorno-f63c89b6- 7ca1-11e5-8cd7-c495b5d61ef0. shtml) dove, riportando il parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità, dichiara che l'odontoiatra ha le competenze tecniche per effettuare trattamenti estetici sui tessuti molli nel distretto di sua competenza. Ritengono inoltre “particolarmente gravi e privi di fondamento” i contenuti della puntata “Belli da paura” della trasmissione Report del primo di Novembre scorso, citando in particolare le parole (Vignoli) “oggi purtroppo, nel campo dell’estetica, puoi fare un corso di tre giorni sulle tecniche di filler e, andare in un ambulatorio di un dentista, n. 5 novembre 2015 LA VOCE DELL’ORTODONZIA ITALIANA . Avanti uniti ! Un documento a firma di POIESIS, ANDI, AIO e SUSO IN QUESTO NUMERO Dal 2014 si verifica un incremento di 1 punto percentuale annuo del nostro reddito prelevato dall'ente previdenziale che passerà dal precedente 12.50% ad un prossimo 19.50%. Quindi ci sarà un incremento di 7 punti percentuali e questo già da solo aumenterà del 35% il prelievo. Ma il maggiore impatto economico arriva dall'innalzamento da 50.000 a 100.000 euro il tetto oltre il quale l'ente preleva solo l'1% anziché il 19.5% del reddito. Nell'ipotesi di un reddito di 100.000 euro questa operazione potrà quasi triplicare i contributi. La categoria sarà in grado di reggere il prelievo LA LINGUA BATTE... Caro ENPAM, ma quanto mi costi? Largo ai poveri! 5 Un evento di grande respiro anche internazionale grazie all'abbinamento con EXPO 2015 in cui si sono svolti parte dei lavori, mentre la componente merceologica e congressuale si è articolata al MICO Successo a Milano del 46° Congresso SIDO-EXPO PAG. . I misteri della Sindone al Forum SUSO di Bologna La domanda viene spontanea: che ci faceva in un autorevole consesso dell’Ortodonzia Italiana come il “Forum SUSO ” (Bologna, 21 novembre) giunto quest’anno alla IV edizione, una Tavola Rotonda dedicata alla Sindone? Attorno alla quale si discettava sul celeberrimo Telo in grado di attirare ad ogni Ostensione (leggi esposizione) milioni tra fedeli, religiosi e semplici curiosi? Che cosa aveva da dire in ambito ortodontico l’Uomo del Telo di Torino “visitato” anche quest’anno da circa due milioni di persone? Nel titolo della Tavola Rotonda si parlava infatti neanche di ortodonzia, ma di “Autopsia”. Tra i partecipanti all’incontro introdotto da Patrizia Biancucci ed Alberto Laino e moderato dal giornalista Massimo Boccaletti, era previsto in effetti l’intervento di Johannes Pierucci, luminare della Medicina legale, ed assieme a lui Luigi Rodella, cattedra di Anatomia all’Università di Brescia e a Bruno Barberis, noto sindonologo e docente di Fisica. Ma attorno “alla Tavola” erano idealmente seduti anche tre odontostomatologi. Nomi noti: Giampietro Farronato, Ordinario di Ortognatodonzia a Milano, Mauro Labanca, docente al San Raffaele e Alessandra Majorana, cattedra di odontoiatria infantile a Brescia. Ecco l’aggancio. Non solo odontostomatologi, tuttavia, ma co-artefici di un libro (vedi a fianco) sul quale i tre si sono intrattenuti, dopo l’ampia illustrazione autoptica fornita da Pierucci, soffermandosi in particolare, sul volto, com’era da aspettarselo. Autopsia o Ortodonzia, la Tavola Rotonda ha inchiodato al loro posto i partecipanti al Forum SUSO, i quali non hanno avuto nemmeno il tempo di porre qualche domanda, chiedere lumi sui misteri della Sindone, perché un ritardo nella tabella di marcia lo ha impedito. Ma c’è da stare sicuri, lo avrebbero certamente voluto. Lo si leggeva dai volti stupefatti, del tutto all’oscuro del fatto che dietro a quel Telo, di cui molto si parla, si nascondano tali e tanti misteri da coinvolgere chiunque “per la vita”, come hanno sottolineato gli Autori. forzato? In un periodo economico che va nella direzione di un' innegabile flessione dei fatturati e in un aumento delle spese di gestione, viene da pensare all'immenso patrimonio immobiliare ENPAM (vedi a pag.3). Oggi siamo chiamati a pagare le pensioni dei colleghi del boom di iscrizioni a Medicina degli anni ‘70, ma invece di vendere qualche gioiello di famiglia si preferisce metter le mani nelle nostre tasche semivuote. Conosco già molti colleghi che per pagare il bollettino di novembre dovranno confidare in un prestito bancario. Largo ai nuovi poveri! Colosso riconosciuto in implantologia e in endodonzia, la Sweden e Martina da qualche tempo sembra essere scesa in campo anche in ortodonzia. Per averne certezza SUSONEWS attraverso la Consigliera Nazionale, “inviata specialissima” Claudia Tosi, ha deciso di intervistare Alberto Martina, figlio del fondatore del Gruppo, Sandro, che con la sorella Elisabetta, ha raccolto il testimone dalle mani paterne. Sweden e Martina scende in campo segue a pag.2 segue a pag.11 NOVITÀ 2016 Ti associ o rinnovi l'iscrizione al SUSO e avrai 50 Crediti ECM in modalità FAD ( www.suso.it ) se non nel retrobottega di una parrucchiera, e cominciare tranquillamente a far punture nel viso delle persone ”( vedi http://www.report.rai.it/dl/ Report/puntata/ContentItem-f160ce8c-4ba2- 423d-9a22-fe12e595fa9d.html.) In Medicina Estetica la cattiva informazione dicono in un comunicato - è la fonte primaria di disorientamento e vulnerabilità dei pazienti e degli operatori. Lo riscontriamo quotidianamente osservano - quando i tabloid diffondono notizie e immagini prive di scientificità. Nel mondo contemporaneo le esigenze di tipo estetico frequentemente inducono a consultare un medico. Gli inestetismi del sorriso e delle caratteristiche del viso, nostro e dei nostri figli, ci portano tradizionalmente dal dentista. Spesso è il medico odontoiatra che, una volta effettuata la diagnosi, si avvale di consulenze extra odontoiatriche, a seconda del piano di trattamento ipotizzato. Il diritto alla salute e all’accessibilità delle cure è formalmente sancito dalla nostra Costituzione ed è nostro dovere di medici l’impegnarsi a garantirlo. Gli odontoiatri seguono percorsi formativi post laurea in materia di medicina estetica al pari dei medici chirurghi e dei medici estetici, per i quali, desideriamo ricordare, non esiste un ruolo professionale giuridicamente riconosciuto. Il Distretto di competenza è quello che viene espressamente enunciato dalla legge 409/85 9 "Il ruolo dell'ortodontista nel trattamento delle Apnee Ostruttive del Sonno" tema di grande interesse che ritorna ad Udine in un convegno dedicato a quella che viene definita"un'epidemia sommersa" Focus sull'OSAS in un convegno a Udine PAG. 7 Continua il “Rilancio in Suso” a Bologna con la IV edizione del Forum dove si discute del passaggio dall'analogico al digitale. Una rivoluzione che investe in pieno l'Ortodonzia e il Sindacato Rilancio in SUSO: "Cambio Passo" del Forum PAG. Largo ai giovani: la tesi di Andrea Scribante 13 Nella pagina della “Tesi ieri oggi e domani” dopo vari, affermati esponenti della disciplina è la volta di un giovane promettente che ricorda le circostanze in cui nacque la sua dissertazione PAG. I partecipanti alla Tavola Rotonda in una foto di gruppo. 8 Nella casa dei medici e degli odontoiatri di Torino ( Villa Raby) avvocati, medici e medici legali parlano di un tema piuttosto “caldo”: il consenso informato Consenso informato a Villa Raby PAG. Pietro di Michele Presidente Nazionale SUSO Susonews

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"Ezio Costa, Presidente POIESIS, Aldo Nobili, Vicepresidente Nazionale ANDI Fausto Fiorile, Vicepresidente Nazionale AIO e Pietro di Michele, Presidente Nazionale SUSO hanno firmato un documento congiunto.

I firmatari ritengono “particolarmente gravi e privi di fondamento” i contenuti dell’articolo di Raffaele

Nespoli pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno di Napoli, il 15 ottobre scorso, (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napolisalute/15_ottobre_27/cro-2-documentoacorrieremezzogiorno-web-mezzogiorno-f63c89b6-7ca1-11e5-8cd7-c495b5d61ef0.

shtml) dove, riportando il parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità, dichiara che l'odontoiatra

ha le competenze tecniche per effettuare trattamenti estetici sui

tessuti molli nel distretto di sua competenza. Ritengono inoltre “particolarmente gravi e privi di fondamento” i contenuti della puntata “Belli da paura” della trasmissione Report del primo di Novembre scorso, citando in particolare le parole (Vignoli) “oggi purtroppo, nel campo dell’estetica, puoi fare un corso di tre giorni sulle tecniche di filler e, andare in un ambulatorio di un dentista,

n. 5 novembre 2015

L A V O C E D E L L’ O R T O D O N Z I A I TA L I A N A

.

Avanti uniti ! Un documento a firma di POIESIS, ANDI, AIO e SUSO

IN QUESTO NUMERO

Dal 2014 si verifica un incremento di 1 punto percentuale annuo del nostro reddito prelevato dall'ente previdenziale che passerà dal precedente 12.50% ad un prossimo 19.50%. Quindi ci sarà un incremento di 7 punti percentuali e questo già da solo aumenterà del 35% il prelievo. Ma il maggiore impatto economico arriva dall'innalzamento da 50.000 a 100.000 euro il tetto oltre il quale l'ente preleva solo l'1% anziché il 19.5% del reddito. Nell'ipotesi di un reddito di 100.000 euro questa operazione potrà quasi triplicare i contributi. La categoria sarà in grado di reggere il prelievo

LA LINGUA BATTE...Caro ENPAM, ma quanto mi costi? Largo ai poveri!

5 Un evento di grande respiro anche internazionale grazie all'abbinamento con EXPO 2015 in cui si sono svolti parte dei lavori, mentre la componente merceologica e congressuale si è articolata al MICO

Successo a Milano del 46° Congresso SIDO-EXPO

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I misteri della Sindoneal Forum SUSO di BolognaLa domanda viene spontanea: che ci faceva in un autorevole consesso dell’Ortodonzia Italiana come il “Forum SUSO ” (Bologna, 21 novembre) giunto quest’anno alla IV edizione, una Tavola Rotonda dedicata alla Sindone? Attorno alla quale si discettava sul celeberrimo Telo in grado di attirare ad ogni Ostensione (leggi esposizione) milioni tra fedeli, religiosi e semplici curiosi? Che cosa aveva da dire in ambito ortodontico l’Uomo del Telo di Torino “visitato” anche quest’anno da circa due milioni di persone? Nel titolo della Tavola Rotonda si parlava infatti neanche di ortodonzia, ma di “Autopsia”. Tra i partecipanti all’incontro introdotto da Patrizia Biancucci ed Alberto Laino e moderato dal giornalista Massimo Boccaletti, era previsto in effetti l’intervento di Johannes Pierucci, luminare della Medicina legale, ed assieme a lui Luigi Rodella, cattedra di Anatomia all’Università di Brescia e a Bruno Barberis, noto sindonologo e docente di Fisica. Ma attorno “alla Tavola” erano idealmente seduti anche tre odontostomatologi. Nomi noti: Giampietro Farronato, Ordinario di Ortognatodonzia a Milano, Mauro Labanca, docente al San Raffaele e Alessandra Majorana, cattedra di odontoiatria infantile a Brescia. Ecco l’aggancio. Non solo odontostomatologi, tuttavia, ma co-artefici di un libro (vedi a fianco) sul quale i tre si sono intrattenuti, dopo l’ampia illustrazione autoptica fornita da Pierucci, soffermandosi in particolare, sul volto, com’era da aspettarselo.Autopsia o Ortodonzia, la Tavola Rotonda ha inchiodato al loro posto i partecipanti al Forum SUSO, i quali non hanno avuto nemmeno il tempo di porre qualche domanda, chiedere lumi sui misteri della Sindone, perché un ritardo nella tabella di marcia lo ha impedito. Ma c’è da stare sicuri, lo avrebbero certamente voluto. Lo si leggeva dai volti stupefatti, del tutto all’oscuro del fatto che dietro a quel Telo, di cui molto si parla, si nascondano tali e tanti misteri da coinvolgere chiunque “per la vita”, come hanno sottolineato gli Autori.

forzato? In un periodo economico che va nella direzione di un' innegabile flessione dei fatturati e in un aumento delle spese di gestione, viene da pensare all'immenso patrimonio immobiliare ENPAM (vedi a pag.3). Oggi siamo chiamati a pagare le pensioni dei colleghi del boom di iscrizioni a Medicina degli anni ‘70, ma invece di vendere qualche gioiello di famiglia si preferisce metter le mani nelle nostre tasche semivuote. Conosco già molti colleghi che per pagare il bollettino di novembre dovranno confidare in un prestito bancario. Largo ai nuovi poveri!

Colosso riconosciuto in implantologia e in endodonzia, la Sweden e

Martina da qualche tempo sembra essere scesa in campo anche in ortodonzia. Per averne

certezza SUSONEWS attraverso la Consigliera Nazionale, “inviata

specialissima” Claudia Tosi, ha deciso di intervistare Alberto Martina, figlio del fondatore del Gruppo, Sandro, che con la sorella Elisabetta, ha raccolto il testimone dalle mani paterne.

Sweden e Martinascende in campo

segue a pag.2

segue a pag.11

NOVITÀ 2016 Ti associ o rinnovi l'iscrizione al SUSO e avrai 50 Crediti ECM in modalità FAD (www.suso.it)

se non nel retrobottega di una parrucchiera, e cominciare tranquillamente a far punture nel viso delle persone ”( vedi http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-f160ce8c-4ba2-423d-9a22-fe12e595fa9d.html.)In Medicina Estetica la cattiva informazione – dicono in un comunicato - è la fonte primaria di disorientamento e vulnerabilità dei pazienti e degli operatori. Lo riscontriamo quotidianamente – osservano - quando i tabloid diffondono notizie e immagini prive di scientificità. Nel mondo contemporaneo le esigenze di tipo estetico frequentemente inducono a consultare un medico. Gli inestetismi del sorriso e delle caratteristiche del viso, nostro e dei nostri figli, ci portano tradizionalmente dal dentista. Spesso è il medico odontoiatra che, una volta effettuata la diagnosi, si avvale di consulenze extra odontoiatriche, a seconda del piano di trattamento ipotizzato.Il diritto alla salute e all’accessibilità delle cure è formalmente sancito dalla nostra Costituzione ed è nostro dovere di medici l’impegnarsi a garantirlo. Gli odontoiatri seguono percorsi formativi post laurea in materia di medicina estetica al pari dei medici chirurghi e dei medici estetici, per i quali, desideriamo ricordare, non esiste un ruolo professionale giuridicamente riconosciuto.Il Distretto di competenza è quello che viene espressamente enunciato dalla legge 409/85

9 "Il ruolo dell'ortodontista nel trattamento delle Apnee Ostruttive del Sonno" tema di grande interesse che ritorna ad Udine in un convegno dedicato a quella che viene definita"un'epidemia sommersa"

Focus sull'OSAS in un convegno a Udine

PAG

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7 Continua il “Rilancio in Suso” a Bologna con la IV edizione del Forum dove si discute del passaggio dall'analogico al digitale. Una rivoluzione che investe in pieno l'Ortodonzia e il Sindacato

Rilancio in SUSO: "Cambio Passo" del Forum

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Largo ai giovani: la tesi di Andrea Scribante13 Nella pagina della “Tesi ieri oggi e domani” dopo vari, affermati esponenti della disciplina è la volta di un giovane promettente che ricorda le circostanze in cui nacque la sua dissertazione PA

G.

I partecipanti alla Tavola Rotonda in una foto di gruppo.

8 Nella casa dei medici e degli odontoiatri di Torino ( Villa Raby) avvocati, medici e medici legali parlano di un tema piuttosto “caldo”: il consenso informato

Consenso informato a Villa Raby

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Pietro di MichelePresidente Nazionale SUSO

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Avvicinamento alla Cittadella

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02

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Siamo in crescita perchè riconosciuti, presenti ed attivi a livello intersindacale, Ordinistico e politico (locale e nazionale).

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Sembra prematuro parlarne ora, ma l'avvicinamento alla Cittadella Ortodontica è iniziato. Con questo nome che dà l’idea di un obiettivo da conquistare, alcuni Saggi dell’Ortodonzia italiana si sono riuniti informalmente al Congresso SIDO a Milano, per concordare la nascita (fortemente voluta anche dal Presidente SUSO) di un volume sulla Storia dell’Ortodonzia. Una raccolta storica nasce di solito per sottolineare una ricorrenza, in questo caso importante perché si tratta si ricordare i 40 anni di vita del SUSO. Il “compleanno” verrà celebrato in aprile 2016 a Modena, meta assai più facile, dal punto di vista logistico, da raggiungere che non Torino, dove eppure il Sindacato degli ortodontisti italiani vide la luce nel 1976 e sono tuttora dislocate sede legale e Segreteria. Capeggiati da Maso Caprioglio, già calato in una “total immersion” storica, i Saggi dell’Ortodonzia italiana sono già al lavoro. Vi terremo regolarmente informati degli sviluppi della “marcia”.

La RedazioneSi è svolta a Roma il 28 novembre una grande manifestazione dei medici italiani uniti nella protesta contro il governo per "ribadire i NO e i SI a sostegno del Servizio Sanitario Nazionale" secondo l'impegno assunto dalla FNONCeO e dai sindacati medici odontoiatrici a pochi giorni dalla conclusione degli" Stati Generali della Professione". Con la discesa in campo della categoria compatta insieme ai cittadini per chiedere interventi a sostegno del diritto alla salute è cominciata "la battaglia contro l'imperante tecnocrazia ed il pervasivo, ottuso potere burocratico" alla quale il SUSO assieme alle altre sigle sindacali prende fattivamente parte.(A pag 9 la "Piattaforma della professione" e la denuncia dei medici italiani)

28 Novembre: la"Marcia su Roma" della Professione medica

Pag 5 Traumatology Dental Day a Bari:la traumatologia e la violenza sulle donne due fenomeni strettamente collegati

Pag 7 Le considerazioni di Patrizia Biancucci , "penna rosa" SUSO, patita delle nuove tecnologie

segue da pag.1

che istituisce la figura professionale di Medico Odontoiatra. Alla Consensus Conference organizzata da POIESIS, lo scorso Aprile - ricordano i quattro firmatari - che aveva l'obiettivo di fare chiarezza e dove hanno partecipato i maggiori sindacati dei medici odontoiatri e alcuni tra i maggiori esperti di medicina legale e odontologia forense, è stato sottoscritto, in maniera unanime, un documento che evidenzia i tre punti fondanti di una moderna odontoiatria:

1) L'odontoiatria è istituita professione medica e pertanto il Medico Odontoiatra esegue tutti gli step dalla diagnosi alla cura delle patologie e dei dismorfismi del distretto di competenza, in autonomia decisionale, secondo scienza e coscienza.2) L'estetica è parte del benessere della persona e costituisce come tale parte integrante dell'atto medico.3) Risulta particolarmente privo di fondamento giuridico l'invito rivolto ai medici odontoiatri ad eseguire trattamenti secondo criteri di accessorietà o seguendo le limitazioni imposte da una sorta di mansionario.Questa correttezza scientifica e giuridica, insieme alla consapevolezza della necessità di una formazione culturale completa e efficace per i medici che vogliano esercitare la medicina estetica, ispira il nostro agire a tutela della salute dei cittadini rappresentando la ragione fondamentale per cui è nata ed opera la società scientifica POIESIS: operare in medicina odontoiatrica per la integrazione tra l’estetica orale e quella periorale. L’obiettivo sul quale POIESIS, AIO, ANDI e SUSO stanno lavorando è collaborare con le istituzioni affinché sia introdotta la Medicina Estetica, come materia di studio nei corsi di laurea di Medicina e Chirurgia e di Odontoiatria, nel rispetto delle competenze delle due professioni mediche e venga potenziata la formazione post laurea, all’interno delle Università, affinché anche la medicina estetica sia buona medicina.

Damaso Caprioglio

Susonews

HANNO COLLABORATOValerio Burello, Fabrizia Ferro, Franco Magni e Gabriela, Luca Levrini, Chantal Milani, Francesca Massucco, Carmen Mortellaro, Letizia Perillo, Eugenio Tanteri, Giulia Vallogini, Matilda Vignola.

SEGRETERIA DI REDAZIONEAngela Rosso

Finito di stampare nel mese di Novembre 2015 presso le Industrie Grafiche della Pacini Editore spaVia A. Gherardesca • 56121 Ospedaletto • Pisa Telefono 050 313011 • Telefax 050 3130300 www.pacinimedicina.it

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denti, nel tono del labbro, della lingua e dei muscoli facciali.Ma quando l’ortodonzia e quando la logopedia? Ogni paziente è un caso a sé, occorre ragionare. Se le vie aeree sono bloccate per tonsille e adenoidi o allergie, la terapia ortodontica o logopedica è rinviabile fin quando il trattamento medico-chirurgico è completato. Se un bambino ha abitudini orali indesiderate, il trattamento può prima concentrarsi sull’eliminazione dei comportamenti tramite logopedia e trattamento mio funzionale.La terapia logopedia miofunzionale consiste in un esercizio finalizzato alla percezione e "consapevolezza" dei propri muscoli oro facciali, (atto a migliorarne il tono e la coordinazione) ed in particolare della lingua che dovrà trovarsi al posto giusto a riposo e nella deglutizione partecipando correttamente alle funzioni del linguaggio e della respirazione ed intervenendo sui problemi connessi (russamento notturno, infezioni croniche dell’orecchio medio, insufficienza velofaringea fino all’apnea ostruttiva del sonno). Possibile anche se infrequente che una deglutizione non corretta si risolva autonomamente con l’eruzione degli incisivi superiori, di solito a 7-8 anni. Oltre questo periodo, senza l’intervento del logopedista, non si corregge più e facilmente persisterà per tutta la vita adulta, con tutte le sequele già elencate, poiché l’azione deglutitoria ripetuta per circa duemila volte nelle 24 ore diventa un’abitudine difficile da cambiare. La correzione con terapia miofunzionale avviene con più successo tra 8 e 12 anni, come negli adolescenti. Anche gli adulti possono beneficiare di un trattamento logopedico che dà migliori risultati se in età evolutiva, piuttosto che più tardi. Spesso la deglutizione atipica si associa ad una contrazione del mascellare con palato ogivale: importante allora considerare la possibilità di espansione del palato immediata, perché i risultati ottimali si ottengono quando è completata. L’ortodonzia si occuperà del corretto sviluppo dei mascellari e dell’allineamento dentale, perché chi non può mordere o masticare correttamente evita cibi necessari a una dieta equilibrata, con conseguente scarsa nutrizione. Un disallineamento comporta inoltre difficoltà di detersione e l’instaurarsi di carie e parodontopatie. In molti casi il trattamento ortodontico può coincidere con la terapia logopedia così che l’efficacia a lungo termine del trattamento ortodontico può essere migliorata, evitando recidive. È imprescidibile la collaborazione del logopedista con l’ortodontista, ma concorrendo parimente al successo terapeutico, le due figure devono confrontarsi prima, durante e a fine trattamento per un buon risultato evitando possibili errori.

SCIENZA E TECNICA

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Carmen Mortellaro

Ortodonzia e Logopedia, un rapporto necessarioIn combinazione con le labbra, lingua e orofaringe, i denti e le strutture limitrofe maxillo mandibolari giocano un ruolo importante nella articolazione delle parole e nel determinismo del linguaggio nel suo complesso, cosi come di altre funzioni quali deglutizione respirazione, masticazione. Pertanto una anomalia strutturale può influenzare il complesso miofunzionale oro facciale e viceversa. Dall’esame degli studi presenti in letteratura, emerge una difficoltà della ricerca scientifica in questo settore. Per il linguaggio, ad es., la capacità dei pazienti di adattare la funzione articolatoria per compensare una malocclusione o una malformazione facciale viene riconosciuta, ma il meccanismo dell’adattamento non è noto. Conclusione? Mentre alcune malocclusioni mostrano una relazione con difetti di pronuncia, non sembra correlare con la gravità della condizione. Nessun rapporto di causa - effetto dimostrato, ma si sa che le

difficoltà articolatorie sono correlate alla posizione della lingua e alla tonicità muscolare del distretto bucco-linguo-facciale senza dimenticare che alcuni disturbi del linguaggio hanno origine neurologica e dirimente diventa il fattore eziologico nella formulazione della diagnosi. I disturbi del linguaggio si distinguono in: - di articolazione (difficoltà che producono suoni in sillabe o parole articolate in modo non corretto. Non si riesce a capire ciò che viene detto)- di scioltezza (come la balbuzie in cui il flusso del discorso è interrotto da arresti anomali, ripetizioni o suoni che prolungano le sillabe (ssssstuttering)- di risonanza ( problemi con l’intonazione, volume o qualità della voce che distraggo da quel che viene detto o causare dolore - fastidio all’orecchio). Prima di impostare una terapia, Il logopedista valuterà molte variabili: in primis la tonicità di lingua, labbra e guance, controllare i frenuli, il palato e la respirazione, per capire se potenziare o ridurre il tono muscolare o rieducare la capacità respiratoria. Dovrà rilevare abitudini viziate (succhiamento del dito, uso prolungato del ciuccio o biberon, onicofagia, lapisfagia, masticazione delle guance o di pezzi di stoffa prima o nel sonno). Abitudini scorrette, che, se persistenti, possono generare malocclusioni con morsi aperti, palati ogivali ed altre anomalie strutturali con ripercussioni sul piano fonetico e necessità di trattamento ortodontico.Vi saranno quindi una alterazione dentoscheletrica e un disturbo mio funzionale da correggere e occorrerà una stretta collaborazione tra ortognatodontista, dentista, logopedista, pediatra, lo stesso paziente o la famiglia.Nella valutazione della anomalia occlusale e della patologia della deglutizione o del linguaggio bisognerà tener conto di allergie. Per i bambini spesso è difficile respirare dal naso per congestione ostruttiva delle vie aeree superiori. Di qui, il respiro a bocca aperta con dei muscoli periorali. Anche tonsille e adenoidi ipertrofiche giocano un ruolo ostruttivo che può sfociare in un modello di respirazione orale o prevalentemente orale, suscettibile di assuefazione che spesso continua dopo il trattamento medico-chirurgico. In casi di anchiloglossia bisogna osservare attentamente il frenulo: quando è normale, è elastico e non interferisce con i movimenti della lingua nel succhiamento, nell’ alimentazione, nella gestione orale del bolo e nella deglutizione. Quando è breve, spesso e ampio ha un effetto negativo sulla funzione, alimentazione e parola e richiede l’intervento del chirurgo. Fattori ereditari o ambientali possono avere un ruolo nel determinare le dimensioni della bocca, nella disposizione e numero dei

Da un articolo a firma di Davis Cussotto, odontoiatra ed apprezzato collaboratore di Odontoiatria 33 apprendiamo una "novità" riguardante l'ortodonzia una disciplina dove troverebbe spazio, almeno secondo la notizia, anche il "fai da te"E' la tecnologia dottore, potremmo dire parafrasando una frase celebre di un famoso film. La ditta CrystalBraces, con sede negli Stati Uniti, offre ad un costo accessibile un trattamento ortodontico con mascherine trasparenti senza intervento del dentista. Con 99,9 $ è possibile ordinare dal suo sito un kit da impronte composto di 2 porta impronte monouso e del materiale da impronta. Un foglio di istruzioni ed un videotutorial insegnano al paziente come rilevare l'impronta delle proprie arcate. I porta impronta sono di dimensioni standard, se non vanno bene se ne ordinano degli altri con 25 $. Una volta rilevate, le impronte si spediscono all'azienda dove verranno scannerizzate ed analizzate dagli odontoiatri della CrystalBraces. Un pò come

funziona per un noto marchio internazionale che ha reso famoso le mascherine trasparenti per ortodonzia in tutto il mondo,

L'Ortodontista cura malocclusioninon "vende"mascherine

Italia compresa. Unica differenza, e non da poco, è che in questo caso l'impronta è rilevata direttamente dal paziente e non è preceduta da visita odontoiatrica e da un clinico che controlla l'andamento della cura. Individuata la terapia necessaria a risolvere il caso, l'azienda proposto al paziente il costo e se accetta, effettuando il pagamento, vengono spedite a casa le mascherine trasparenti da indossare per effettuare la cura ortodontica. Il costo varia da 900 a 2.100 $. Sul sito di CrystalBraces alla pagina delle FAQ (le domande frequenti) leggiamo che le "mascherine CrystalBraces sono ottime come quelle più famose ma costano molto meno perchè sono vendute direttamente al consumatore mentre le altre vengono distribuite attraverso i dentisti". Quindi il dentista è considerato come un puro "venditore" di mascherine e non come chi cura una malformazione occlusale attraverso un dispositivo ortodontico. Il prodotto è approvato da FDI e questo non deve stupirci perchè il prestigioso "sigillo" è concesso in base alle caratteristiche tossicologiche della merce e ad FDI non compete la sorveglianza sulla distribuzione. Ricordiamo che gli allineatori o le mascherine non sono che un dispositivo a disposizione dell'ortodontista per correggere le maleocclusioni. Quindi è opportuno che restino nelle mani di chi, come l'ortodontista ha il dovere di gestirle come dispositivi.

Ordinario di Malattie Stomatologiche presso il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” e membro del CNR presso l’Istituto di Scienze e Tecnologie dei Materiali Ceramici di Faenza dove svolge attività di ricerca, Carmen Mortellaro è stata eletta presidente dell’ International Academy of Non Trasfusional Hemo-Components (ANTHEC), in occasione del Congresso Nazionale (Cremona, 16 e 17 ottobre), che si propone di promuovere la conoscenza e l’impiego degli emocomponenti per uso non trasfusionale. Nel programma della neo presidente vi è la riorganizzazione di alcune “belle” tradizioni come l’incontro annuale, una trasparente azione di lobbying e supporto per ricercatori italiani, l’interazione con altre Società Scientifiche affini. Insomma fare di ANTHEC l’interlocutore ovvio e obbligato dell'assistenza, sviluppo e ricerca in Italia.

Il nuovo Presidente ANTHEC

ENPAM: approvato il Bilanciodi previsione 2016

Avanzo positivo di 907 milioni di euro e patrimonio oltre i 19 miliardi. Approvata anche la riforma strutturale dei compensi: un risparmio di 430 mila euro l’anno. L’Assemblea nazionale della Fondazione ENPAM ha approvato il Bilancio di previsione 2016, con 161 voti a favore, 4 contrari e 2 astensioni. Nel 2016 l’avanzo economico dell’Ente sarà pari a 907 milioni, portando il patrimonio della Fondazione a superare quota 19 miliardi (19,2). Il dato sull’avanzo, inferiore al 2014, è conseguenza della crescita del divario tra spesa per prestazioni previdenziali – +138 milioni di euro rispetto a quanto stanziato per il 2015 – e le entrate contributive, che salgono di 67 milioni. La contrazione dell’avanzo non coglie di sorpresa poiché era già previsto nello scenario alla base del bilancio tecnico con cui l’ENPAM ha dimostrato la propria sostenibilità

a 50 anni, come richiesto dalla riforma delle pensioni del 2012.“I ministeri vigilanti – dice il presidente, Alberto Oliveti – hanno certificato che il saldo tra entrate e uscite resterà in positivo e che nel prossimo secolo la Fondazione accumulerà un patrimonio di 100 miliardi. La riforma fatta per rinsaldare il patto tra generazioni e garantire una pensione anche ai giovani d’oggi, ci ha imposto di far stringere loro la cinghia mentre ci vieta di fare conto sul patrimonio per alleviare il peso dei loro sacrifici”.Un’altra buona notizia, il risparmio di 430 mila euro sul costo degli organi della Fondazione sulla spesa del 2014, grazie al nuovo Statuto. La riduzione dei compensi è passata con 151 voti favorevoli, 4 contrari e 7 astenuti.

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SCIENZA E TECNICA

La Gnatologia (Gnathos e Logos) nasce come disciplina verso la fine del XIX secolo negli States, come logica conseguenza ai vari tentativi che

valorosi dentisti (Bonwill su tutti), cercavano per migliorare stabilità e comfort di manufatti protesici (al tempo costituiti per lo più da dentiere). Da allora un proliferare di filosofie e metodiche, a volte originate da studi scientifici, a volte solo frutto di fantasiose teorie. Ricordiamo vari autori americani ( B.B. McCollum e H. Stallard) la cui definizione di Gnatologia (1924), è universalmente accettata ancor oggi. Nel primo ventennio in Europa operava Gysi, famoso per le sue leggi dell’occlusione e la costruzione di articolatori di precisione. Dopo C.E. Stuart costruirà l’articolatore e il pantografo omonimo, strumento senza rivali tutt’oggi. Compare allora P. K. Thomas, dotato di manualità fuori dal comune, carica umana e capacità divulgative. A Mc Collum, Stallard, Stuart e Thomas è riconosciuta la paternità della moderna Gnatologia (non confondere “moderna”con “attuale”!) e di studi sulla biomeccanica del Sistema Stomatognatico, con la costruzione degli strumenti gnatologici e della modellazione dei denti “cuspide-fossa”. Una Gnatologia troppo ancorata alla riproduzione dell’occlusione nella sua centralità e tutti gli interessi erano focalizzati alla “Good Occlusion” , alla sua riproduzione o ricostruzione in un contesto dinamico poco considerato: del tutto trascurato il sistema neuro muscolare o non preso in considerazione, per le scarse conoscenze odontoiatriche. Verso la metà degli anni ’50 U.Posselt descrisse per primo il poligono funzionale; Lundeen e Gibbs compirono studi fondamentali per la riproduzione dei movimenti mandibolari con il Replicator; Guichet, Lee svilupparono nuovi tipi di strumenti fino a R. Slavicek, oggi, che ha sviluppato un nuovo approccio al paziente (la cd. Diagnosi Confluente) abbinando i protocolli clinici a originali concetti dinamico cibernetici. Nel 1934 Costen, un ORL, osserva su diversi pazienti segni quali acufeni, vertigini, cefalea, dolori ATM e muscolari, che prenderanno il suo nome. Solo a fine Anni ’40 si inizia a parlare di dolore miofasciale con Wolff e poi

nel ’63 con Graber, mentre a metà Anni ’70, B. Jankelson conia una nuova gnatologia, cd. neuromuscolare con famosi apparati quali il Kinesiografo ed il Myomonitor. Da fine Anni ’80 anche i cd axiografi beneficiano di applicazioni computerizzate per cui, sotto questo aspetto, si può dire che le strumentazioni gnatologiche in generale si equivalgono, tutti comprensibili nella definizione “Elettrognatografia”: non fanno che descrivere graficamente gli aspetti del movimento mandibolare con una registrazione computerizzata. A metà degli Anni ’60 G.Goodheart introduce in America la Kinesiologia applicata e verso la metà dei ’70 identifica una relazione neuroanatomica tra problemi dentali e muscolo bersaglio dando luogo al cd. “dente neurologico”. A metà Anni ’50 Schwartz introduce il termine di Sindrome Algico-Disfunzionale dell’Apparato Masticatorio dando vita ad un’altra corrente gnatologica meno propensa a celebrare l’occlusione e a privilegiare invece aspetti come es. quello psicologico-comportamentale del paziente. Di qui un proliferare di comunità più o meno scientifiche, oltreoceano, oltr’Alpe e in Italia, in cui adepti di varie ideologie si incontravano scambiandosi informazioni e conoscenze, legittimando l’appartenenza all’insegna del “noi siamo quelli giusti”. Sono nate così (non potendo giurare sulla cronologia, le nomino in ordine alfabetico) l’Associazione Italiana di Gnatologia (AIG), l’Accademia Italiana di Kinesiografia ed Elettromiografia Cranio Mandibolare (AIKECM), l’Associazione Italiana Pedro Planas (AIPP), l’International Academy of Posture and Neuromuscular Occlusion Research (IAPNOR), la Società Italiana Disfunzioni ed Algie Temporomandibolari (SIDA che nasce in contesto SIDO come evoluzione del Gruppo di studio sull’ATM di fine Anni’80) e la Società di Odontoiatria dello Sport (SIOS). Per decenni ci siamo crogiolati nelle convinzioni reciproche, sempre contrastati o mal tollerati, radicati nelle sacre scritture. Dopo anni di contrapposizioni e controverifiche sentiamo di dover trarre alcune conclusioni verso un nuovo assetto dottrinale e

intersocietario. Innanzi l’esigenza di un linguaggio comune e di una terminologia scevra da interpretazioni troppo personali, altrimenti stiamo trattando un tema non troppo conosciuto. mentre non è così. Varie metodiche strumentali e filosofie di riferimento non devono più costituire una gabbia entro cui definire cosa è giusto e non lo è. Abbiamo osservato che potevamo riscontrare successi o non, indipendentemente dalle metodiche utilizzate. Forse allora il successo della riabilitazione non è tanto “metodica-dipendente” quanto “ bravo operatore-buonsenso dipendente”? Poiché non è possibile stabilire secondo i criteri EBM-EBD la supremazia di una metodica su un'altra, questo aspetto non può più costituire elemento di divisione. Restano fermi i baluardi

della anatomia, biologia, (neuro)fisiologia, fisiopatologia, etc., quindi gli gnatologi devono riconoscersi sotto questo aspetto e modularvi valutazioni, diagnosi e terapie del Sistema Stomatognatico: negli interessi del soggetto-paziente cui il sistema appartiene. La Gnatologia si occupa della riabilitazione, ortodontica e/o protesica e/o chirurgica, degli aspetti funzionali della bocca e dei cd. Disordini Temporo- Mandibolari (TMD grande contenitore semantico in continuo rimaneggiamento), sotto l’aspetto della prevenzione e della terapia ( ciò che intendiamo in Europa ed in Italia in particolare). Nel caso di riabilitazioni protesiche e ortodontiche (adulti e bambini) si sono ipotizzati diversi modelli occlusali per stabilire quali e come si potessero definire corretti canoni di stabilità e reciproca protezione delle strutture dentali, muscolari e articolari. Inevitabilmente

Nascita di “The House of Gnathology” Lo “stato dell’arte” della Gnatologia

sono stati propagandati modelli anche in forte contrasto. L’esperienza di tanti anni di confronto e rivalutazione porta a considerare la “buona occlusione” indipendentemente dal modello occlusale adottato dall’operatore ovvero quella che evita sovraccarichi al sistema, non destabilizza le strutture articolari e tiene conto delle caratteristiche scheletriche assai diverse nei pazienti. Il modello occlusale che garantisce questi concetti è buono. Negli ultimi due Congressi AIG (Ottobre 2014 e '15) noi esponenti delle varie associazioni ci siamo confrontati al di là di pregiudizi dottrinali e ideologici per approdare ad un progetto comune per realizzare una nuova piattaforma associativa dove le varie scuole si possano identificare, convinti che i punti in comune

sono di gran lunga maggiori delle differenze ideologico-tecnico-procedurali. La “cosa” è per il momento identificata in un progetto di “casa” comune dove gli Gnatologi possono convivere, informarsi, crescere e confrontarsi in un percorso associativo/formativo. “The House of Gnathology” sarà un bacino di afferenze all’interno da cui non potremmo che trarne giovamento. Noi come operatori beneficiando di ulteriori spunti di crescita e come punto di riferimento per colleghi e istituzioni e dal punto di vista economico, visto che “più si è e meno e meglio si spende”. I nostri pazienti, principali soggetti delle nostre attenzioni, usufruiranno del vantaggio beneficiando di una informazione più omogenea e puntuale per le loro problematiche.

Incontro associativo-conviviale tra le varie sigle gnatologiche

Eugenio Tanteri

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A Chieti dal 12 al 14 Novembre si è tenuto il IX Congresso Nazionale della Società Italiana Odontostomatologia dello Sport. Ribadita la fondamentale multidisciplinarietà affinché l'approccio non viaggi su strade parallele. La prevenzione del trauma ha visto come protagonista il paradenti, migliorato negli anni per salvaguardare gli elementi dentari, riequilibrare le strutture cranio-cervico-facciali e la qualità dell'espressione muscolare, spiegano il Presidente SIOS Domenico Tripodi, Alessandro Nanussi, Michele d'Attilio e Alessandro Beraldi. La ricerca mira ai miglioramenti

delle performance con un riequilibrio di fattori occlusali e posturali e a motivare maggiormente gli sportivi all’uso, problema più sentito dai professionisti.La SITD e la SIOF con Enrico Spinas, Chantal Milani e Pietro di Michele hanno acceso i riflettori sulla gestione del trauma, sulle linee guida, gli aspetti assicurativi e medico legali, invitando a prestare attenzione qualora il polimorfismo, la policromia e la diversa stadiazione delle lesioni anche esterne (es. bitemarks) suggeriscano reati soprattutto contro minori. Analizzata anche l'influenza dell'attività agonistica sull'ecosistema buccale e l'igiene alimentare oltre alle precauzioni per la salute del cavo orale (Simonetta D’Ercole e Federico Ristoldo). Alberto Castoldi ha infine sottolineato la correlazione tra salute del cavo orale e la pubalgia. Un'analisi a 360°, che ha visto il polo universitario Chieti-Pescara come importante raccoglitore degli esponenti italiani della Medicina generale e Odontoiatrica nel settore sportivo. Rilevanti anche i ruoli intorno all’Odontoiatra Sportivo: igienisti, posturometristi, fisioterapisti, odontotecnici, assistenti alla poltrona. Tramite un corso precongressuale, hanno consolidato l'impegno perchè, attraverso una buona salute orale, l’atleta esprima al massimo la prestazione.Prof. Tripodi, come mai un Congresso congiunto SIOS-SIMFER?Perché entrambi, fino ad adesso, si sono occupati dell’atleta in maniera separata e distretti corporei diversi. Ho voluto creare un inizio e una sinergia di lavoro per garantire all’atleta un benessere completo per esprimere un “sano, sicuro e duraturo sport”. Punto su un impegno preventivo, per facilitare la fase riabilitativa dell’atleta.

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INCONTRI E CONGRESSI

Interdisciplinarietà e internazionalizzazione sono state le parole chiave del 46° Congresso Internazionale della SIDO che ha chiuso i battenti a Milano assieme ad Expo 2015, il 31 ottobre. Da Expo, il Congresso aveva ricevuto il patrocinio e da Padiglione Italia l’accreditamento del programma “Italia per la Salute Orale nel mondo: ogni bocca ha la sua lingua”. Di qui lo sdoppiamento del Congresso: al MICO (Fiera di Milano) esperti della salute della bocca dal bambino all’anziano, come ortodontisti (SIDO), parodontologi (SIDP) e implantologi (SIO) a confronto sul come integrare le rispettive pratiche, senza dimenticare i pazienti più fragili (SIOH, SILPS ) e la fascia d’età più esposta ai problemi della bocca, ma che può dare le migliori soddisfazioni nei risultati. Pediatri (EAPD) e logopedisti hanno condiviso i nuovi percorsi tracciati dagli "orospecialisti" in uno sforzo

multidisciplinare agendo su piccoli e adulti per influenzare lo stile di vita e sensibilizzandoli alla prevenzione e al mantenimento della salute. La giornata SIDO in Padiglione Italia presso l’Auditorium, il 30 Ottobre, si è articolata in streaming in una ricca consensus conference multidisciplinare ed etnica. Nella cornice del 46° congresso si è anche svolto il passaggio di testimone alla presidenza SIDO. Il consiglio direttivo riunito nelle sale del MICO e presieduto da Giampietro Farronato, presidente uscente, ha proceduto all’elezione a Presidente per il 2019, Ersilia Barbato, Ordinario di Ortognatodonzia alla Sapienza, mentre Silvia Allegrini entra in carica dal 1° gennaio. Vari appuntamenti in agenda: a Firenze, in Città del Vaticano, a Cipro e altro ancora. “Vogliamo portare il nome della SIDO in tutti i paesi del Mediterraneo” ha detto la Allegrini, che si propone di implementare la sinergia tra universitari e liberi professionisti. Riportiamo ora le considerazioni di Antonella Polimeni, Direttore della Clinica Odontoiatrica Sapienza e Past President del Collegio Docenti.

“Il 46° Congresso SIDO è stato un grandissimo successo - dice - mi complimento con il Presidente G. Farronato e con il Direttivo per aver realizzato un evento scientifico ben oltre la disciplina ortognatodontica. Grandissima affluenza e soprattutto amplissima partecipazione di giovani: la SIDO ha confermato una forte leadership tra le Società scientifiche. Anche l'Odontoiatria Pediatrica vi ha avuto un grande spazio: la sessione in collaborazione con l'European Academy of Paediatric dentistry dedicata al time table nella prevenzione per i pazienti pediatrici, il corso interdisciplinare con i pediatri, e i logopedisti,e la sessione Eating for smile in pieno tema EXPO.” Riguardo alla doppia presenza SIDO SIDP, Polimeni sottolinea:“Ho sempre considerato l'osmosi culturale tra Società scientifiche come un volano per l'aggiornamento professionale. Solo grazie alla contaminazione tra saperi - continua- si può assistere all'evoluzione della ricerca e più in particolare della traslazionale che mette insieme le discipline di base con quelle più squisitamente cliniche”. “La partnership con la SIDP quindi – osserva la Polimeni - è stata assolutamente vincente, sessioni molto ben integrate, relatori di alto profilo. EXPO certamente ha costituito un valore aggiunto alla manifestazione per ciò che attiene alla parola chiave dell'alimentazione, ponte ideale di interdisciplinareità e per l'unicità dell'ambientazione della congressualità.La docente conclude infine con una riflessione: “Il successo del Congresso che ha visto insieme Libera Professione e Accademia deve rafforzare l'orgoglio di appartenere ad un ambito scientifico-professionale, l'Odontontostomatologia che in questi ultimi anni ha avuto una grande crescita in termini di qualità della ricerca seppure a risorse diminuite. Questo ci deve far riflettere sul pregiato patrimonio umano di cui disponiamo: dobbiamo puntare sulle nuove generazioni incoraggiarle e trainarle con il valore dell'esempio” .

Bari, Traumatology Dental DayViolenza su donne

Medicina e sport a Chieti con SIOSFondamentale la disciplinarietà

SIBOS a Roma: Convegnoricco di contenuti

Nell’Auditorium dell’Ordine la Cao ha organizzato per sabato 5 dicembre il Traumatology Dental Day per fare (in)formazione di primo intervento al personale sanitario, essendo il soccorso di un paziente con trauma dentale un'evenienza frequente, con conoscenza di precisi protocolli. Presentate linee guida in un poster coi comportamenti da tenere in lesioni traumatiche dentali. Patrocinato da importanti società scientifiche e dall'Unesco, il documento intende attivare una campagna di prevenzione e sensibilizzare medici, pediatri, addetti al pronto soccorso ed altre figure professionali di sport e scuola, essendo i traumi dentali una delle maggiori patologie in odontoiatria. Per i piccoli cause principali sono cadute e gioco, per altri lo sport. I danni hanno conseguenze importanti dal punto di vista funzionale ed estetico e richiedono ricostruzioni. Importante la prevenzione ma anche l'attività clinica, intervenendo subito sulle alterazioni dento-scheletriche e con corretta terapia ortodontica. Il corso, gratuito, è accreditato Ecm.

Nella Residenza Ripetta di Roma si è tenuto il 21 novembre il Convegno annuale SIBOS (Società Italiana di Biomeccanica e Ortodonzia Segmentata), a fine triennio di presidenza di Cesare Luzi, ricca di eventi che hanno accresciuto la Società di nuovi iscritti da ogni parte d’Italia e diverse generazioni. Convegno preceduto, il 20 dal corso sulle asimmetrie scheletriche e dentali di Flavio Uribe: una giornata ricca di contenuti scientifico-didattici e presentazione di vari trattamenti. Alla fine, uno spazio per la presentazione di casi da parte dei soci con contributi discussi da Paola Merlo e Pietro Vecchione. Apertosi con la toccante “lecture” di Birte Melsen in memoria di Charles J. Burstone, punto di riferimento SIBOS scomparso a febbraio, il Convegno si è incentrato su diagnosi e trattamento dell’open bite. Coinvolti, ognuno con un proprio bagaglio di esperienza e casistica, relatori come Carlalberta Verna, Stefano Troiani, Flavio Uribe, Ambra Michelotti, Giorgio Iodice, Andrea Alberti, Domingo Martin e Mauricio Sakima. L’evento ha richiamato studenti, specialisti e specializzandi dall'Italia e colleghi da Bulgaria, Ungheria, Francia, Grecia e Polonia (oltre 180 iscritti). Soddisfazione quindi per i partecipanti ma soprattutto per gli organizzatori (Cesare Luzi, Marino Musilli, Vincenzo D’Antò e Giulia Vallogini), che dopo 3 anni passano il testimone ad un Consiglio pronto a migliorare ulteriormente e che si è già…messo al lavoro.

Gianvito ChiarelloSegretario Nazionale SUSO

P.B.

Chantal Milani

Patrizia Biancucci

Sido Expo, un successo oltre l'Ortognatodonzia

Memorial Miottia San Martino

Nella Sala Convegni APT - San Martino diCastrozza (TN) dal 29 al 30 gennaio (h. 14-20) il 2° Convegno invernale “Memorial Prof. Francesca Ada Miotti” a cura del Sodalizio degli Odontoiatri, degli Odontostomatologi e dei Chirurghi Maxillo-Facciali Ospedalieri del Triveneto (SOOCMFOT)con SUSO e SIOF. Il 29 focus su "Innovative pratiche implantari", il 30 sugli aspetti medico legali nella pratica ortodontica. Presentazione a cura di Pietro di Michele Presidente SIOF. Numerosi i relatori (Cucchi,Napolitano, Freschi,Pittoritto, Ceretti, Buccelli, Di Lorenzo, Betti, Moreschi, Flammini, Laino). Modera Fulvio Campolongo Direttore U.O. Chir. Maxillo-Facciale e Odont. APSS Trento e Giuseppe Ferronato Direttore Clinica di Chirurgia Maxillo-Facciale e Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia Università di Padova.

La relazione di Sergio Caputi. Al tavolo della presidenza Domenico Tripodi

Silvia Allegrini

Ersilia Barbato

La affollata sala del Congresso Giulia Vallogini

Da sinistra, Cesare Luzi presidente SIBOS 2015, Vincenzo D’Antò, Giulia Vallogini e Marino Musilli, presidente SUSO Napoli

Il Traumatology Dental Day richiama la Giornata della violenza contro le donne (25 novembre) essendo i due aspetti legati. Antonella Polimeni, Direttrice del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche della Sapienza di Roma, rileva infatti come ''una donna che richiede un trattamento per lesione facciale ha 1 probabilità su 3 di essere vittima di violenza e abuso: sul ruolo dell'odontoiatra nella gestione della violenza l'Ordine di Roma ha organizzato incontri”. Si parla di formazione degli operatori sanitari perchè sappiano riconoscere i segni di violenza, spesso negati dalla donna, fatti passare per incidenti. Dai dati del Policlinico Umberto I, “la violenza di genere associata alla traumatologia facciale rappresenta un fenomeno di grande impatto e un grave problema di salute pubblica - dice la Polimeni - La conoscenza dei dati epidemiologici consente una migliore comprensione del fenomeno. Da uno studio Istat 2006 il 31,9% del campione esaminato è stato vittima di violenza nella vita: la quasi totalità non viene denunciata. Ecco perché Polimeni insiste sulla formazione del personale universitario nel riconoscimento di segni trigger dirimenti nella diagnosi: nel riconoscimento dei segni di violenza domestica ai chirurghi maxillo facciali e agli odontoiatri spetta un ruolo attivo.

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Al VII Congresso SOCI (Società di odontoiatria di comunità), al “Gemelli” di Roma su "Odontoiatria pubblica e privata: la sfida etica "(13 novembre), il presidente Roberto Deli ha detto qual'è il bivio dell'Odontoiatria italiana: ritrovare professionalità, competenze, fiducia del pubblico o lasciarla nell’anarchia con figure di dubbia professionalità, confusioni legislative e vari modi di erogare prestazioni. Con relatori d’eccellenza come Gioacchino Lavanco, il congresso ha sottolineato il valore della formazione dell’Odontoiatra di Comunità, con un’odontoiatria medicalizzata di profilo, patrimonio da preservare. Varie le Tavole rotonde, con ospiti di prestigio (M.Sepe, A.Laino, S.Santaniello, A. Nisii, R.Deli) sulla sfida Etica tra Odontoiatria pubblica e Privata. Altro tema, il valore dell’aggiornamento sulle Linee Guida nazionali in Odontoiatria, moderato da A.Miotti, presenti C. De Nuccio, F. Campolongo e M. Ziola e. P. di Michele. Tema attuale che nella Lectio Magistralis di A. Laino ha trovato grande partecipazione. Presentato infine il poster "Traumatology Dental Day" cui SOCI ha partecipato, che sottolinea i principi ispiratori dell'Odontoiatra (interesse del paziente e rispetto della Best Practice). Ultima tavola rotonda, col medico legale bioeticista A.G. Spagnolo sull'implementazione del rapporto odontoiatra - paziente: una passeggiata tra medicina, comunicazione, e valore professionale. Infine varie esperienze comunitarie rivolte al paziente fragile. Nel chiudere i lavori Deli ha ribadito che etico è prendersi cura della persona non solo della bocca!

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INCONTRI E CONGRESSI

La SOCI e l’etica

Il 25 settembre la SINET (Società Italiana di Terapia Non Estrattiva) ha avuto l’onore ed il piacere di avere tra i suoi ospiti il Prof. Ennio Giannì il quale ha relazionato per un’intera giornata presso l’Hotel Alabardieri di Napolisul tema: “L’ortodonzia ieri, oggi e domani.” Dopo una definizione di ortodonzia come disciplina medica finalizzata alla correzione scheletrica e dentale del distretto maxillo-facciale insieme al ripristino delle multifunzioni, Giannì ha brillantemente sintetizzato l’evoluzione storica della branca in sei periodi principali. Il primo, definito meccanicistico (1907) e dominato dal dogma Angleano, che controindica le estrazioni dentarie. Il secondo (“funzionalista, 1933) introduce l’uso degli attivatori evidenziando l’importanza di stimoli morfogenetici della crescita. Durante il terzo, o della “rivisitazione critica (1944) si acquisiscono nuove conoscenze con Tweed e poi con Andrew, che semplifica il trattamento ortodontico regalando al mondo la tecnica del filo diritto, mentre Begg si concentra sull’uso di forze leggere

per il rispetto del parodonto in corso di trattamento ortodontico. Le malocclusioni vengono finalmente suddivise in dentali e scheletriche. Nel 1971 Sassouni parla di dimensione verticale scheletrica ed un anno dopo Bjork dimostra la vettorialità direzionale di crescita delle basi mascellari.

Le estrazioni diventano un atto squisitamente medico che può modificare tale vettorialità di crescita mandibolare. Con Ricketts e Giannì si fa strada il significato di previsione di crescita. Ancora, in particolare, innovativa è l’attenzione posta dalla Scuola di Giannì, alla dimensione trasversale della maxilla (forma ipoplasica primaria e secondaria). Qualche anno dopo insieme a Curioni definisce le nuove frontiere operative del trattamento chirurgico dei casi di open bite. Nel 1976 per la prima volta nel mondo specialistico, formula la diagnosi ortodontica nelle tre dimensioni dello spazio mediante ricorso all’automazione elettronica. Il quarto periodo storico dell’ortodonzia è quello olistico (1980) che riconosce l’uomo come unica entità e correla dunque l’apparato stomatognatico

SINET Napoli: l’Ortodonzia di ierioggi e domani vista dal Maestro Ennio Giannì

con le funzioni masticatoria e respiratoria, la deglutizione e la fonesi, con la mimica e la postura, riconoscendo in tale dinamismo un insieme di fattori genetici, peristaltici, funzionali e psicosomatici. Tale concezione olistica, non propriamente percepita, lascia il passo al quinto periodo, quello dell’entropia (1990), determinato da carente preparazione biologica con un ritorno mascherato a metodiche meccanicistiche (self-ligating, invisalign, positioners, etc.). Oggi viviamo il sesto periodo, della genetica e biologia molecolare (2003) con il completamento della decifrazione dell’intero genoma umano. La disgnazia è ora un’estrinsecazione fenotipica di mutazioni poligeniche (fattori esogeno-ambientali e feed-back funzionali negativo) da mancato adattamento funzionale.La platea di specialisti in ortodonzia ha ascoltato con attenzione e curiosità la voce del professore ripercorrere la storia ortodontica, toccando gli argomenti più significativi, soffermandosi sugli

aspetti che maggiormente lo hanno coinvolto in prima persona ed emozionato. La relazione di questo pioniere della disciplina è arricchita da aneddoti, ricordi di esperienze e vita vissuta.

La voglia di conoscenza e la sua dedizione alla branca odontoiatrica si possono percepire dal tono ed entusiasmo: “La genetica è il futuro” ha affermato Giannì con passione e ha concluso sottolineando l’importanza di progredire nel lungo cammino verso la conoscenza per comprendere ciò che ancora è oscuro “Nulla è più funesto dell’ignoranza attiva”. Profonda è la riconoscenza di Adolfo Ferro, presidente SINET e dei soci, che hanno partecipato a questa incredibile giornata di cultura e passione. Grazie Maestro! Fabrizia Ferro

Professore Ennio Giannì, Professor Adolfo Ferro, unitamente al Direttivo SINET

Una panoramica del congresso

Professore Ennio Giannì

Corsi di perfezionamento e Mastersulla tecnica Swm alla SUN di Napoli

Proposta da Letizia Perillo, Direttore della Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia della SUN, l’offerta formativa della II Università degli Studi di Napoli per l’ anno accademico 2015-2016, prevede a gennaio 2016, il corso di perfezionamento in “Diagnosi, tecnica e cenni di terapia ortodontica” mirato ai più giovani per fornire le nozioni fondamentali per la diagnosi ortodontica e la modellazione dei fili e di facilitare l’approccio clinico. In contemporanea, sempre a gennaio 2016, prende il via il Master di II livello in Ortognatodonzia “Excellence in Orthodontics Step by Step: la tecnica Straight-Wire Mirabella”.Propone un percorso formativo di approfondimento dei concetti fondamentali della tecnica Straight-Wire Mirabella (SWM), alla luce dei più recenti protocolli diagnostici e terapeutici basati sui canoni dell’evidenza scientifica, introducendo ulteriori elementi di efficienza con la gestione individualizzata del trattamento. Seguirà a maggio 2016 il corso di perfezionamento in “Occlusione e postura:

Tecniche stabilometriche e posturometriche”, che, per la notevole risonanza, è oramai alla sua terza edizione. L’argomento trattato, molto attuale, si propone di fornire le competenze utili per valutare, in un'ottica interdisciplinare, il paziente odontoiatrico con problematiche posturali, per garantirgli la migliore prestazione terapeutica possibile. Con la SON per essere ancora una volta tutti “Insieme per un sorriso in più”.

I componenti della scuola di specializzazione SUN Napoli

Letizia Perillo

Matilda Vignola

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Il nuovo Direttivo SUSO Provinciale si è costituito a Napoli: il neo Presidente è Marino Musilli, Vicepresidente Giorgio Iodice, Segretaria Giuliana Laino, Tesoriere Roberto Rongo, Consiglieri Roberta Assumma e Pasquale Aceto. L’organismo campano coniuga giovani professionisti provenienti dalla realtà universitaria e da quella libero professionale, quindi una panoramica a 360 gradi della professione ortodontica. Deciso a dare il suo fattivo contributo al coinvolgimento sul territorio di quanti più colleghi possibile e nel sensibilizzare i giovanissimi ai problemi da affrontare nella professione, il Direttivo rivolgerà particolare attenzione alla tutela della professione e al confronto con la burocrazia nell’esercizio dell’attività. Nell’augurarci di mantenere viva la

Napoli: nuovo Direttivo provinciale“per coinvolgere e sensibilizzare”

Roma: nuovo Direttivo provinciale "per dare nuova linfa al Sindacato"

"Una rivoluzione necessaria alla quale molti tentano invano di sottrarsi"

Il IV Forum SUSO cambia il passo verso il digitale

RILANCIO IN SUSO

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Da sinistra Pasquale Aceto e Roberta Assumma (Consiglieri), Marino Musilli (Presidente) Giuliana Laino (Segretaria), Roberto Rongo (Tesoriere), Giorgio Iodice (Vicepresidente)

Il neo presidente Raul D'Alessio (a sinistra) con i componenti del Direttivo

Suso News

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tradizione SUSO in Campania, Il Consiglio rivolge un grato pensiero al presidente nazionale Pietro di Michele il quale ha saputo coinvolgere ed amalgamare i colleghi.

“E' per me un onore ricoprire la carica di Presidente provinciale per il triennio 2015/2017 – ha detto Raoul D’Alessio, neo Presidente della Sezione Roma nata ad ottobre - Non posso che ringraziare il Presidente Pietro di Michele, nonché

tutti i colleghi che hanno riposto una fiducia nei miei riguardi. Garantisco tutto il mio impegno per svolgere tale incarico mettendomi subito al lavoro con il mio gruppo operativo al fine di poter presentare il programma e chiedere loro una stretta collaborazione nella gestione delle attività.”Il Direttivo della Sezione romana composto da Sabina Saccomanno, Vice, Serena Summa, Segretario, Beatrice Ricci, Tesoriere, Lucilla Becci e Federica Evangelisti, Consiglieri ha posto le basi per la programmazione delle attività del prossimo triennio. E’ emersa la volontà di creare un punto di riferimento per gli specialisti e medici odontoiatri che esercitano l’ortognatodonzia, in grado di dare nuova linfa culturale, sindacale, legale ed etica così da implementare soci iscritti e coinvolgere nuovi colleghi. E’ stata anche programmata una scadenza ravvicinata per la prossima riunione per meglio definire compiti ed obiettivi per il 2016.

Da un articolo tratto da Dental Tribune, il commento di Patrizia Biancucci, “penna rosa” di SUSONEWS notoriamente patita delle nuove tecnologie (nella foto con Claudio Buccelli).

Il passaggio “dall’analogico al digitale” è in atto da tempo, e, sebbene molti stiano ancora tentando maldestramente di sottrarsi, la vecchietta sa già come collegarsi con la TV al “digitale terrestre”. Non sappiamo di preciso cos’è un software ma utilizziamo whatsapp come i nostri nonni “cliccavano” sull’interruttore delle lampadine. Usiamo smartphone per collegarci sul web, mettiamo l’indirizzo sul navigatore e a volte per gioco andiamo a vedere il terrazzo degli amici di Miami senza sapere che i satelliti girano sopra le teste. In ambito odontoiatrico il sistema CAD-CAM imperversa e dall’America arrivano aligns trasparenti costruiti da informatici che sembrano sapere dove spostare i denti dei nostri pazienti. Insomma si è nell’era del “clik” e il IV FORUM è arrivato puntuale a dire che il digitale è un’opportunità da cogliere perché facilita la vita, anche quella professionale, attraverso i suoi titoli entusiasmanti: preparazione ortodontica a fini chirurgici in 3D, diagnosi dalla cefalometria tradizionale al digitale, strumenti digitali e web per visibilità e successo professionale, ecc…

Il IV Forum SUSO tenutosi il 21 novembre a Bologna (AC Hotel by Marriot) e patrocinato da SIDO, ANDI, SIOF, AIO, COI-AIOG, SOCI, IDEA, ORTEC, AIDI, SIOI, Comune di Bologna, OMCEO-BO, si concentra su un tema d'attualità: lasciare l’analogico per il digitale. Cliniche, ospedali e studi odontoiatrici aprono infatti con facilità crescente le porte alle tecnologie emergenti. Grazie al digitale, si realizzano economie di costi e tempi, si recuperano spazi; non più necessari archivi immensi per la custodia dei referti medici. Oggi qualsiasi documento viaggia nelle tasche dell’odontoiatra, sapientemente organizzato in un tablet. All’assistente si sostituisce un gestionale elettronico che ricorda dati clinici e mnestici e stato dei pagamenti.

Se Roberto Longhin, da giurista accorto, mette in guardia dai pericoli più o meno derivanti da una cattiva (leggi superficiale) gestione dello strumento digitale, invitando alla creazione di cartelle cliniche “dematerializzate” (ossia rappresentazioni informatiche di fatti giuridicamente rilevanti ndr.), si può dire che il quarto Forum, specie nella sessione mattutina, si sia ispirato ai comportamenti giuridici da tenere nella gestione di uno strumento indispensabile, come il digitale, che può facilmente ritorcersi contro.Da pari suo, Claudio Buccelli, presidente Simla ha autorevolmente illustrato il valore medico legale della documentazione digitale in Ortodonzia, tema ulteriormente approfondito da Alessandra Leone e da Federico Picchioni in una agile, esauriente relazione, dove si è puntualizzato come il semplice “non sapere” possa trasformarsi in giudizio un domani in una prova di negligenza e imperizia. Parlando del contestatissimo sistema di tessera sanitaria la relazione di Maurizio Tonini, commercialista, si è dilungata invece soprattutto sugli oneri fiscali dell’ortodontista. La serietà del tema, il buon nome dei relatori, l’efficiente organizzazione curata dal SUSO hanno costituito un richiamo di un buon numero di partecipanti superiore alla 3a edizione. Paolo Picchioni, già medico pediatra, past president SUSO e organizzatore dell’attuale edizione, tenta una spiegazione del rinnovato successo. Dopo aver ricordato che il primo Forum (2008), si articolò in un ventaglio di temi, mentre la seconda edizione (2010) si focalizzò sulle cliniche low cost e nel 2012 sui rapporti di consulenza, ha confermato che l’evento, da sempre, fa il punto su un problema sentito. Il digitale è certamente uno di questi “perché il futuro – dice – è delle nuove tecnologie”, che meritano sopratutto l’attenzione dei giovani, mentre nei vecchi provocano, non di rado, un aperto rifiuto. A fare la differenza in questa edizione, tuttavia, la Tavola Rotonda di cui alla prima pagina dove si è parlato, anche lì, di astuzie del digitale applicate al celebre Telo per tentar di svelarne qualche mistero.

Matilda Vignola

Al Mariot una platea autorevole ed attenta

Ma i giuristi, Picchioni e di Michele e gli esperti invitati al Forum ci hanno fatto ritornare con i piedi per terra. Le nuove tecnologie, oltre gli innegabili vantaggi, pongono una serie di quesiti. Come non sappiamo se è legale utilizzare una foto presa da Internet, così se la cartella clinica e il diario del paziente (che la supertecnologica segretaria provvede a registrare sul gestionale) debbano essere compilati anche con carta e penna da noi personalmente affinché abbiano validità medico-legale in caso di contenzioso. Nè sappiamo se il rilevamento dell’impronta, con quelle diavolerie che le trasferiscono magicamente sul video, costituiscano davvero la “gipsoteca”, parola affascinante per chi viene dal classico e suggestiva per i più giovani frequentatori di “discoteca”. E qui sono spuntate le relazioni che tutti gli ortodontisti del mondo dovrebbero sentire.

Patrizia Biancucci

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NORME E PRASSI

La Cassazione civile sulla mancata prestazione di consenso informato

La responsabilità professionale nel Testo approvato alla Camera

Cassazione Civile - Mancata prestazione di consenso informato in ordine alla operazione – L’obbligo del consenso informato costituisce legittimazione e fondamento del trattamento sanitario senza il quale l’intervento del medico è – al di fuori dei casi di trattamento per legge obbligatorio o in cui ricorra uno stato di necessità – sicuramente illecito, anche quando nell’interesse del paziente. Non può quindi essere considerato valido consenso informato quello se del caso prestato oralmente e sotto narcosi, non potendo esso invero configurare nemmeno un consenso presunto al riguardo. Sentenza n. 19212/15

FATTO: Con sentenza del 13/11/2012 la Corte d’Appello di Roma ha respinto il gravame interposto dalla Sig. ---- in relazione alla pronunzia Trib. Roma n. 39600/03, di rigetto della domanda proposta nei confronti del Sig.---- e delle chiamate Società Assitalia s.p.a. e Reale Mutua di Assicurazioni s.p.a. di risarcimento dei danni lamentati in conseguenza di intervento chirurgico effettuato presso la clinica ----, oltre che come convenuto al ginocchio destro lesionato in conseguenza di caduta su pista da sci, anche a quello sinistro, non lesionato e per il quale non aveva prestato consenso. Avverso la suindicata pronunzia della Corte di merito la ---- propone ricorso per cassazione.

DIRITTO: L’obbligo del consenso informato costituisce legittimazione e fondamento del trattamento sanitario senza il quale l’intervento del medico è – al di fuori dei casi di trattamento per legge obbligatorio o in cui ricorra uno stato di necessità – sicuramente illecito, anche quando nell’interesse del paziente. Non può quindi essere considerato valido consenso informato quello se del caso prestato oralmente e sotto narcosi, non potendo esso invero configurare nemmeno un consenso presunto al riguardo. Il medico ha il dovere di informare il paziente in ordine alla natura dell’intervento, alla portata dei possibili e probabili risultati conseguibili e delle implicazioni verificabili. L’acquisizione da parte del medico del consenso informato costituisce prestazione altra e diversa da quella dell’intervento medico richiestogli, assumendo autonoma rilevanza ai fini dell’eventuale responsabilità risarcitoria in caso di relativa mancata prestazione da parte del paziente. Il consenso informato attiene al diritto fondamentale della persona all’espressione della consapevole adesione al trattamento sanitario proposto dal medico, e quindi alla libera e consapevole autodeterminazione del paziente, atteso che nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. Il consenso informato non può mai essere presunto o tacito, ma deve essere fornito espressamente, dopo avere ricevuto un’adeguata informazione anch’essa esplicita

Ufficio Legislativo FNOMCeO

Approvato dalla Commissione Affari Sociali della Camera il testo definitivo del Ddl sulla responsabilità professionale dei medici, redatto dal relatore Federico Gelli (PD). Presumibilmente a Gennaio approderà in Aula dopo l'esame della Commissione Giustizia “L'approvazione del testo – ha detto Gelli - è il frutto di un lavoro meticoloso in Commissione sulla responsabilità professionale, da lungo tempo in attesa di modifica. Il consenso a larga maggioranza col sostegno anche di parte dell’opposizione – ha detto - è un chiaro segnale dell'importanza del provvedimento che segna un cambiamento epocale per il tema della responsabilità professionale. Gelli ci tiene a sottolineare il forte equilibrio del testo a sostegno di pazienti e operatori del settore. Se da una parte infatti si introducono nuove tutele per chi opera nelle aziende sanitarie, dall'altra si garantiscono nuovi diritti per i pazienti danneggiati ".Modificata nel testo la responsabilità penale del medico e del dentista, poiché non saranno più responsabili neppure per colpa grave se rispettano le linee guida (validate da Società scientifiche riconosciute dal Ministero), né dal punto di vista civile. E’ prevista infatti la natura extracontrattuale della responsabilità dei medici non liberi professionisti con inversione dell'onere della prova e dimezzamento della prescrizione. Per strutture sanitarie e i liberi professionisti si introducono l'obbligo di assicurazione, l'azione diretta verso l'assicurazione; la conciliazione obbligatoria e si limita sul “quantum” l'azione di rivalsa contro il medico della struttura sanitaria. Per le vittime di malasanità, si dà il via ad un fondo di garanzia. "Un risultato storico – lo definisce il Ministro Lorenzin – una svolta nella lotta alla medicina difensiva perché riesce a trovare un punto di equilibrio tra le tutele dei medici e diritto dei cittadini. Con questo testo è stato così mantenuto l'impegno assunto nei confronti dei medici, grazie a un provvedimento equilibrato che consentirà loro di lavorare con maggiore serenità e ai pazienti, che vedono comunque tutelati in modo chiaro e diretto i loro diritti". Soddisfatta anche la presidente FNOMCeO Roberta Chersevani “Sui contenuti del provvedimento – dice - ci riserviamo tuttavia di esprimere una valutazione più approfondita dopo un esame collegiale del Comitato Centrale".

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Informazione al consenso a Villa RabyFacce di un problema controverso

Il tema, controverso, del consenso informato ha tenuto banco la sera del 19 ottobre, a Villa Raby, sede dell’Ordine dei Medici di Torino, con un qualificato ventaglio di partecipanti al dibattito.Consenso informato vuol dire spiegare al paziente coi termini più adeguati una diagnosi o una terapia, base di partenza per un corretto atto medico. “Più adeguati” saranno pertanto quelli con cui il paziente è messo in grado di capire. Ma se non capisce, perchè il linguaggio è colposamente (o volutamente) involuto, probabilmente il medico ne risponderà in caso di controversia. Paradossale. Mentre il medico, in nome dell’alleanza terapeutica, deve oggi informare il paziente ed accertarsi che capisca, qualche decennio fa accadeva il contrario: il curante doveva stare attento a quel che diceva. Di qui una “rivoluzione silenziosa nella pubblica opinione” come l’ha definita la Busca.“A dire il vero Il consenso non interessa tanto il dentista, quanto il medico - osserva Dalle Molle.Ma il consiglio cordiale che lui dà ai colleghi

Alternative terapeutiche: ortodonzia linguale, allineatori trasparenti...

Spesso capita di condividere, con alcuni colleghi ortodontisti, la scelta di non utilizzare alcune tecniche ortodontiche, perché ritenute da loro poco efficaci o non adatte al paziente. Tale considerazione, assolutamente corretta e propria nel rispetto della libertà individuale, sia di pensiero sia professionale, deve però coniugarsi all’obbligo di informare il paziente di tutte le tecniche ortodontiche con le quali è possibile curarlo.

In pratica, una volta definita la diagnosi, compresi i bisogni e le aspettative del paziente - ed individuati con lui gli obiettivi di cura - è preferibile illustrargli tutte le tecniche ortodontiche possibili per raggiungere l’obiettivo di cura, anche quelle che non utilizzo. Per esempio, nel caso di affollamento dentario dovrò spiegargli vantaggi e svantaggi di apparecchiature ortodontiche fisse vestibolari, linguali ed allineatori trasparenti; questo in modo disinteressato ed aderente alle evidenze della letteratura.

Nel caso in cui condivida con il paziente una tecnica che non utilizzo, devo riferirlo da un collega in grado di trattarlo con la tecnica che abbiamo scelto insieme. Questo vale per l’ortodonzia e per tutta l’odontoiatria; per esempio in conservativa dovrei, nel caso di carie dentaria, illustrare vantaggi e svantaggi di amalgama, composito, intarsi e cad-cam... Tali considerazioni vengono dall’articolo 33 del Codice di deontologia medica che riporta come “Il medico garantisce alla persona assistita un’informazione comprensibile ed esaustiva sulla prevenzione, sul percorso diagnostico, sulla diagnosi, sulla prognosi, sulla terapia e sulle eventuali alternative diagnostico terapeutiche, sui prevedibili rischi e complicanze, nonché sui comportamenti che il paziente dovrà osservare nel processo di cura”.

Potrei aggiungere che una campagna del Ministero della Salute (“Guida per i pazienti degli studi odontoiatrici”) specifica che bisogna “chiedere al dentista quali tipi di cure sono necessarie, quali metodiche vengono usate, quali sono le possibili alternative e quali i costi”. In questo caso, laddove il medico odontoiatra non lo faccia, è il paziente che deve chiedere quali le sono le alternative terapeutiche. Tali considerazioni rientrano nella logica etica comportamentale, nel progetto di cura che intende soddisfare le esigenze personali del paziente; logica che considera la professione un contesto ampio e plurivalente dove le tecniche sono molteplici ed il mio pensiero non deve essere pregiudizievole, ma orientato a comprendere che le tecniche che utilizzano altri colleghi sono valide ed efficaci anche se io non le utilizzo.

Perché molti ancora dicono che l’ortodonzia linguale e gli allineatori trasparenti non funzionano o sono solo per casi semplici? Perché i dispositivi ortopedici preformanti sono considerati oggetti inefficaci? Pensieri forse provocatori, ma adeguati se si desidera realmente porre il paziente al centro della professione e noi accanto a lui con il coraggio di chi, ortodontista e senza pregiudizi, riferisce un proprio paziente ad un altro collega ortodontista perché non utilizza la tecnica scelta insieme al paziente nella definizione del piano di cura.

dentisti è che comunque venga espresso per iscritto” circostanza processualmente fondamentale non appena (e capita spesso) il paziente smette di essere alleato e diventa controparte. Per mancanza di consenso o a seguito di una formulazione troppo tecnica, si profila infatti una denuncia per lesioni colpose o una mancata copertura assicurativa per i danni causati dall’intervento per cui era richiesto il consenso. Il magistrato, più possibilista, afferma invece citando la Cassazione, che un intervento senza consenso è certamente illegittimo, ma privo di sanzione, P. di Michele ha invece affrontato il problema del referente con cui far fronte al problema odontoiatrico decisionale ed economico, in caso, ad esempio, di separazione tra coniugi. Premesso che la patria potestà appartiene ad entrambi e che il dentista non è tenuto a conoscere la situazione matrimoniale retrostante, ognuno dei due può anche decidere autonomamente in merito alle cure dentarie del figlio. Susonews

Susonews

Luca Levrini

Da sinistra: Ciro Santoriello magistrato, Maria Teresa Busca, docente di Bioetica, Pietro Bracco, Docente di ortodonzia all’Università di Torino, Massimo Dalle Molle, odontologo forense, Pietro di Michele Presidente Nazionale SUSO, William Manuzzi Presidente provinciale Torino e Tesoriere Nazionale SUSO. Tra di loro, l’Avvocato Roberto Longhin, Consulente Legale SUSO.

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Colpi di sonnoe incidenti

OSAS: Convegno FNOMCeO a Udine

Piattaforma della professione per i principi del SSN Universalità, Equità, Solidarietà e Sostenibilità

Le apnee ostruttivee l'OrtodontistaOrganizzato dall’Ordine

e dalla Cao di Udine, con il patrocinio della Fnomceo si è tenuto il 21 novembre a Udine un convegno patrocinato tra gli altri dalla Fnomceo sulla Osas altrimenti “definita una “epidemia sommersa” una giornata di lavori suddivisa in quattro sessioni con una ventina di relatori, all’insegna dello slogan “vedere il problema, trovare le soluzioni”.Per quanto generalmente ancora poco conosciuta, la sindrome delle apnee durante il sonno (OSAS) è una patologia gravata da un peso epidemiologico gigantesco (quello del diabete) e da una mortalità elevata (quella della BPCO).

Queste caratteristiche, unite allo sviluppo quasi costante, nella storia naturale dell’OSAS, di comorbidità cardiovascolari spesso invalidanti, fanno di questa malattia un problema di salute pubblica maggiore. In questa ottica il convegno di Udine si è posto almeno due obbiettivi principali. Il primo è di ampliare l’orizzonte conoscitivo dell’OSAS fornendo alla medicina generale

Nel numero 1-2015 di SUSOnews abbiamo pubblicato il primo articolo sull'argomento "Il ruolo dell'ortodontista nel trattamento delle Apnee Ostruttive del Sonno". In quell'occasione abbiamo voluto sottolineare l'importanza della nostra Specialità nell’intercettazione, diagnosi e gestione terapeutica di questa particolare patologia. Questo nostro interessamento è, ora, condiviso anche dalla FNOMCeO che, in un convegno dedica la sessione pomeridiana al ruolo dell'odontoiatria nella gestione multisciplinare di questa sindrome. È quindi punto d'orgoglio per il nostro Sindacato, sempre attento, l'aver anticipato e stuzzicato l'interesse dei nostri soci su un tema che coinvolge un numero sempre crescente di soggetti e che, riteniamo, debba essere di pertinenza ortodontica visto che, oggi, uno degli ausili terapeutici maggiormente riconosciuto prevede l'uso di dispositivi intraorali (OA) con l'obiettivo di ottenere una propulsione mandibolare e conseguente mantenimento della pervietà delle vie aeree posteriori.

e alla pediatria gli strumenti operativi per gestire correttamente il sospetto diagnostico utilizzando una bussola di orientamento fra i diversi approcci terapeutici possibili. Il secondo è stato di fornire una occasione di confronto agli specialisti delle diverse branche coinvolte che spesso sono chiamati al versante terapeutico in modo isolato e distaccato dagli altri professionisti in causa. Negli ultimi anni l’armamentario terapeutico dell’OSAS si è arricchito di notevoli contributi di letteratura da parte della odontoiatria ed è sicuramente giunto il momento

di considerare a pieno titolo l’opzione offerta dal posizionamento di “device” di avanzamento mandibolare. Una fattiva speranza è che il convegno possa aprire, forse per la prima volta nel contesto locale in questo campo, una strada di ampia e attiva collaborazione tra la componente medica e quella odontoiatrica per la gestione multidisciplinare dell’OSAS.

Secondo una notizia pubblicata di recente il 7% degli incidenti stradali sarebbe attribuibile alla "Sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Osas)".A calcolare la cifra, che per l'Italia equivarebbe a 7360 sinistri, è stato uno studio italiano pubblicato sulla rivista Chronic Respiratory Disease. I ricercatori guidati da Sergio Garbarino dell'Università di Genova hanno applicato ai dati sugli incidenti stradali in Italia un modello statistico che teneva conto del rischio individuale per una paziente con la sindrome. Gli incidenti dovuti ad Osas, hanno stimato gli esperti, sarebbero stati causa nel 2014 di 231 morti e 12.180 feriti. Con progetti di prevenzione, spiega Garbarino, si potrebbero risparmiare 1,5 miliardi di euro l'anno. "L'Osas è una malattia da cui si può guarire - spiega -. La prevenzione e il trattamento precoce sono l'arma vincente che permette di migliorare la salute e la sicurezza dei cittadini spesso inconsapevoli di questa diffusissima malattia, permettendo inoltre di ridurre gli enormi costi socio-economici tali da incidere perfino sul nostro PIL". L'incidenza della sindrome nella popolazione italiana, rileva Antonio Sanna dell'Ospedale San Jacopo di Pistoia, è molto alta."I più recenti dati epidemiologici - sottolinea Sanna, uno degli autori dello studio - indicano che l'Osas di grado moderato e grave ha una diffusione nella popolazione adulta pari a circa il 50% nell'uomo e circa il 23% nella donna. Non è solo causa di eccessiva sonnolenza, ma rappresenta anche un fattore di rischio ed è spesso associata alle principali patologie del mondo occidentale.

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NORME E PRASSI

William Manuzzi

I MEDICI ITALIANI DENUNCIANO

Le politiche in atto che considerano la Sanità come puro costo e non come risorsa e volano della economia, stanno riducendo i livelli reali di assistenza e l’effettivo accesso alle cure, compromettendo in maniera progressiva il diritto dei cittadini alla tutela della salute: l’unico che la Costituzione italiana definisce fondamentale. La incapacità di Governo e Regioni nell’assicurare ai cittadini livelli uniformi di assistenza e di accesso alle cure a causa della ambiguità conflittuale creata dalla legislazione concorrente ex articolo 117 del Titolo V della Costituzione.Lo spostamento dell’asse della politica sanitaria verso le Regioni con il corteo di piani di rientro e commissariamenti; i LEA sono realtà virtuali e la migrazione sanitaria ne è lo specchio.La crescita della compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini, che già finanziano la Sanità con le loro tasse; ci sono fasce sempre più larghe di popolazione a rischio povertà che non accedono alle cure per difficoltà economiche. La spersonalizzazione dell’assistenza e la compromissione della relazione di cura tra medico e paziente, per una illogica invadenza di norme nazionali e regionali che limitano la libertà di curare e il tempo della cura. La ricerca della appropriatezza passa attraverso burocratici criteri di prescrizione che minano l’autonomia, la libertà e la responsabilità della Professione medica imponendo ai cittadini prestazioni standardizzate.La inefficacia delle azioni amministrative ed organizzative messe in atto negli ultimi dieci anni, da parte del Governo che delle Regioni. Non c’è alcun criterio di uniformità nel riordino della Rete ospedaliera, pubblica, accreditata e privata; manca la sincronizzazione con lo sviluppo di modelli consolidati di cure primarie.La crisi del sistema della formazione medica, un imbuto che produce disoccupazione, incapace di rispondere alle necessità quantitative e qualitative di una sanità moderna coerente con i bisogni di salute; questo sistema formativo priva il SSN della possibilità di trasmettere, tra le generazioni, le competenze professionali. L’esclusione della assistenza odontoiatrica dai LEA che viene lasciata a totale carico del cittadino.La mancata risposta alla crescente richiesta di assistenza Long Term Care, conseguente all’invecchiamento della popolazione, all’aumento dei malati cronici e alle difficoltà delle famiglie di farsi carico di problemi socio-assistenziali complessi.La negazione di ruolo e valore del lavoro professionale nel Sistema Sanitario pubblico, con CCNL e Convenzioni mutilati e bloccati sine die per via legislativa.L’uso intensivo del lavoro professionale e l’abuso di contratti atipici: quantità e qualità dell’assistenza sono possibili solo grazie all’impegno di professionisti, spesso precari.Una governance delle aziende sanitarie, votata al puro controllo dei costi che considera i medici come anonimi fattori produttivi; gli ambiti di autonomia clinica sono gravemente limitati e si nega al medico il ruolo centrale ed esclusivo nelle funzioni di garanzia e di responsabilità sull’efficacia e sicurezza dell’intero sistema delle cure e nella tutela dei diritti costituzionali; i medici sono esclusi dai processi programmatori e gestionali delle attività sanitarie, demandati ad una tecnocrazia prevalentemente orientata al controllo dei costi.

PRIORITARIA UNA RIFORMA DELLA SANITÀ CHE ASSICURI

La salvaguardia dell’universalità del Diritto alla Tutela della SaluteIl diritto alla tutela della salute va preservato anche attraverso la ridefinizione dei Livelli Essenziali di Assistenza, al cui riordino, secondo criteri basati su evidenze scientifiche, devono partecipare anche i rappresentanti delle società scientifiche e delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative; la sua fruibilità deve essere realmente ed omogeneamente garantita su tutto il territorio nazionale nel rispetto dei principi di equità e solidarietà.

Il riconoscimento al medico ed all’odontoiatra del ruolo di prestatori d'operaintellettuale con garanzia di equilibrio tra la pubblica utilità e la autonomia del professionista

Il riconoscimento del ruolo istituzionale dei professionisti medici attraverso le organizzazioni professionali, rappresentative e scientifiche, quali portatori di competenze tecnico professionali indispensabili; il riconoscimento per il medico e l’odontoiatra del loro ruolo fiduciario tipico di un rapporto di opera intellettuale, espressione di una autonoma capacità decisionale derivante da un lungo percorso formativo ed un forte accreditamento professionale sottoposto a controllo, regolazione e mantenimento da parte di organi dei professionisti ausiliari dello Stato (Ordini e Federazione).La coerenza e complementarietà degli ordinamenti professionaliE’ necessario definire a livello nazionale, attraverso percorsi di condivisione, le competenze di ciascuna professione sanitaria; la leadership del medico nelle equipe multi professionali è funzionale alla sicurezza ed alla qualità delle cure.La riforma della formazioneDobbiamo garantire coerenza tra la programmazione della formazione pre e/o post laurea del medico e le esigenze del sistema sanitario nazionale, sia in termini qualitativi che quantitativi; la formazione specialistica, quella specifica in medicina generale e la laurea in odontoiatria devono vedere il coinvolgimento pieno delle strutture e dei professionisti operanti nel e per il SSN.Un nuovo modello di GovernanceUn servizio sanitario moderno ha bisogno di un diverso equilibrio tra le competenze ed i poteri, politico, manageriale e tecnico professionale, ma necessita anche di consenso sociale, di partecipazione attiva e propositiva dei cittadini e delle comunità, riconoscendo più spazio e più peso alle associazioni di tutela e ai governi dei territori (municipalità, comuni, …) nella programmazione e valutazione degli obiettivi e dei risultati di salute. La governance non può essere imposta dall’esterno, ma nasce dall’interazione di molteplici attori che si autogovernano riferendosi alla medicina basata sull’evidenza, al ragionamento clinico, al progetto assistenziale, alla promozione della qualità e all’efficienza, in relazione alla sostenibilità economica delle scelte. Dobbiamo coinvolgere i cittadini nella valutazione e nelle modalità di erogazione di servizi e prestazioni sanitarie, sia perché costituisce un loro diritto, sia perché il loro contributo può migliorare l’appropriatezza della domanda.Il ruolo e la regolamentazione dei Fondi Sanitari IntegrativiI Fondi Sanitari integrativi devono svolgere una funzione effettivamente complementare e integrativa delle prestazioni erogate dal SSN, prevalentemente orientata alla LTC ed all’assistenza odontoiatrica; questo per evitare che la spesa privata, a carico dei cittadini, alimenti un terreno di coltura per un’assistenza sostitutiva a esclusivo vantaggio delle società di assicurazione.La riforma del Titolo V della CostituzioneDevono essere introdotti criteri di salvaguardia nazionale del diritto alla cura, equi ed uniformi su tutto il territorio nazionale, attraverso l’attribuzione al Parlamento della funzione legislativa ed al Ministero della Salute della funzione di coordinamento delle Regioni, alle quali restano affidati compiti di programmazione, organizzazione e gestione.La revisione della Responsabilità professionaleSi impone una soluzione legislativa del contenzioso medico-legale, che lasciando indenne il Medico dalla azione diretta, definisca la responsabilità degli eventi avversi in capo a chi ha la responsabilità dei LEA e garantisca equi e rapidi indennizzi a chi ha subito un danno. I medici prendono atto che la Commissione Affari Sociali della Camera sta esaminando il testo del disegno di legge unificato sulla responsabilità professionale ma chiedono che si continui celermente su questo percorso.

FONTE FNOMCeO

Susonews

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ODONTOIATRIA LEGALE A cura della SIOF

Napoli: Conferenza mondiale di Bioetica e Congresso nazionale SIOF

Dal 20 al 22 ottobre si è svolta a Napoli l’XI Conferenza Mondiale di Bioetica, Etica medica e Diritto alla Salute organizzata dall’UNESCO Nel prestigioso contesto è stato accolto il XVII Congresso della Società Italiana di Odontoiatria Forense, moderata da Luigi Califano, Presidente della Scuola di Medicina dell'Università di Napoli Federico II, da Pietro di Michele, Presidente SIOF e da Luigi Guida, Ordinario di Parodontologia ed Implantologia a Napoli e Claudio Buccelli. Tema affrontato: “Etica, Tecnica e Qualità nella Professione Odontoiatrica”. In apertura Gregorio Laino ha delineato gli aspetti deontologici dell'Odontoiatria. Ezio Costa ha parlato di medicina estetica, in cui le competenze dell'odontoiatra si sono progressivamente ampliate. Pietro di Michele Presidente SIOF, si è soffermato sui riflessi medico legali, materia dalle forti valenze di natura estetica e aspettative di risultato nel paziente. Valeria Santoro ed Enzo Vaia hanno messo in luce gli aspetti medico legali nella ricerca sperimentale e scientifica.

La prevenzione è stata affrontata da Alberto Laino e Pierpaolo di Lorenzo, Sandro Rengo e Vilma Pinchi si sono soffermati sugli aspetti clinici e medico-legali dell'utilizzo commerciale dei dispositivi odontoiatrici. Infine Gabriella Ceretti e Lorenzo Polo hanno illustrato i riflessi assicurativi del contenzioso odontoiatrico. Prof. Bucccelli quale è stata la filosofia centrale di questa Conferenza che ha richiamato professionisti da tutto il mondo?Un contributo di riflessione su molteplici, delicati e complessi problemi di carattere deontologico e giuridico in particolare nei settori della ricerca e della sperimentazione, affinché il benessere delle persone coinvolte venga sempre tutelato. Placebo, uso compassionevole di farmaci, eccesso sperimentale, questi i temi trattati, ma anche sperimentazione post-mortem, farmaci biotecnologici e nanotecnologia. Le criticità emerse in questa Conferenza?Questa conferenza non vuole essere un punto di arrivo, ma di partenza di ulteriori riflessioni. Progresso e crescita culturale passano anche attraverso la ricerca scientifica e la sperimentazione, ma non bisogna perdere di vista la bioetica con protocolli attenti anche all’informazione del paziente, alla tutela della privacy e alla valutazione dell’idoneità degli sperimentatori. Una semplificazione eccessiva dei protocolli, una riduzione dei tempi di approvazione e, non ultimo, la messa in discussione dell’esistenza stessa dei Comitati Etici (così come prospettato dall’ U.E.) rischia di tutelare le aziende farmaceutiche senza giovare alla ricerca. Un pericoloso passo indietro rispetto a quanto venne sancito nel ’75 dalla Dichiarazione di Helsinki.

Da sin. Prof. Luigi Guida, Prof. Gregorio Laino, Dott. Enzo Vaia.

La professione vissuta in ambito odontostomatologico è caratterizzata dall'aumento del contenzioso medico legale. Responsabili la modifica dello stato sociale ma anche il modello organizzativo nell’erogazione delle cure odontoiatriche, profondamente cambiato.Di qui l’esigenza di formare Odontoiatri forensi dalle competenze particolari in un corso, articolato in 4 appuntamenti a cura della Società Italiana di Odontoiatria Forense (SIOF) in programma a Modena a partire da Febbraio 2016. Dopo il successo riscosso dalle precedenti edizioni si rinnova infatti più che mai impellente il bisogno di una formazione teorico/pratica del professionista per un auspicabileapprofondimento delle conoscenze dell’Odontoiatria Forense. Questo per potersi cimentare, insieme al medico legale, in una valutazione del danno. Per informazioni sul nuovo corso di perfezionamento consultare il sito: www.siofonline.ite-mail: [email protected]

Riparte il Corso di perfezionamento di Odontoiatria Forense Etica 2016

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La Sweden è scesa in campo anche in Ortodonzia? Risponde Alberto Martina, AD della Sweden & Martina SpA

Saluto a Dolciun grande Maestro

Ortodontisti a Pompei

Si dice che ci sia un nuovo e maggiore interesse da parte di Sweden & Martina per l’ortodonzia. E’ vero?Negli ultimi anni ci siamo rivolti ad alcuni dei più rilevanti professionisti in Ortodonzia (Mirabella, Siciliani, Locatelli), con i quali abbiamo attivato una collaborazione proficua e certamente duratura. Grazie alla combinazione tra loro competenza e nostre capacità di sviluppo siamo riusciti rapidamente a concretizzare un’offerta alquanto completa anche in questo settore, che fino a qualche anno fa conoscevamo solo per la parte di ortodonzia funzionale-intercettiva.

Gli ortodontisti conoscono da molti anni il vostro brand per la commercializzazione di Occlus-O-Guide ed altri dispositivi per l’ortodonzia intercettiva. Cosa è cambiato nel tempo?La nostra esperienza era limitata, ma da sempre siamo consapevoli di quanto vasto e specialistico sia il mondo dell’ortodonzia: non potevamo continuare a restarne esclusi e abbiamo quindi voluto creare valide sinergie per replicare ancora una volta la nostra esperienza già vincente in implantologia ed endodonzia, estendendola all’ortodonzia. Disponendo di un team

di ingegneri esperti nel nostro Dipartimento di Ricerca e sviluppo, di reparti produttivi evoluti, di risorse da destinare a nuovi investimenti è stato sufficiente unire queste risorse al know-how di professionisti selezionati che hanno dedicato la vita professionale alla disciplina, per dar vita ad un programma esclusivo di dispositivi. A questo va aggiunto, nella tradizione aziendale, un impegno continuo verso la formazione, fin da subito esplicitato in un’offerta articolata di corsi approfonditi per insegnare le tecniche connesse all’uso dei prodotti da noi offerti.

Avete anche progetti con le Università? Al recente congresso SIDO di Milano abbiamo presentato il bio-allineatore F22, esatto risultato di molti anni di studio della Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Università di Ferrara. Il nostro apporto sarà di tipo industriale da un lato, commerciale dall’altro, per rendere il sistema università-industria proficuo.Questa partnership è un esempio eccelso di incontro tra ricerca e industria: Siciliani e il suo team hanno studiato 14 anni per arrivare a questo allineatore invisibile e molto efficiente ed ora mettono a disposizione la loro enorme esperienza per analizzare ogni singolo caso e proporre un piano di trattamento ai medici, indicando fin da subito i risultati predicibili; Sweden & Martina dispone del know-how produttivo e delle tecnologie necessarie per la realizzazione di questi rivoluzionari allineatori.

In che senso si può parlare di una vostra “discesa in campo”?Quando crediamo in qualcosa ci attiviamo per raggiungere il miglior risultato possibile in

tempi molto rapidi: è la nostra storia. In questo senso anche l’ingresso di Sweden & Martina in ortodonzia richiede un impegno a 360° per garantire la qualità che ci contraddistingue, la professionalità che il mercato oggi pretende, la completezza dell’offerta e un programma di formazione e informazione adeguato. Obiettivi che necessitano una struttura solida che creda e investa senza esitazioni. Sweden & Martina ha deciso di essere presente offrendo un’alternativa agli ortodontisti. Sta quindi investendo molte risorse per concorrere bene fin dall’inizio, per continuare a fare ricerca e proporre nuove soluzioni. Claudia Tosi

Consigliere Nazionale SUSO

Laureato in Medicina nel '62 alla "Sapienza", specializzato in Odonto-stomatologia nel ‘64,Presidente del corso di Laurea Specialistica in odontoiatria e protesi dentaria dal ‘92 al 2008 e Direttore del Diparti-mento di Scienze Odon-tostomatologiche della Sapienza fino al 2007, nonché presidente del Collegio Docenti dal ‘91 al 2005. Giovanni Dolci è morto il 27 ottobre. Lo ricorda una sincera estimatrice.

Quando mi è stato chiesto di scrivere un ricordo dedicato al Prof. Dolci, ho ripercorso tanti momenti di vita odontoiatrica , accademica e conviviale. Memoria storica di tanti passaggi nel mondo accademico odontoiatrico, ho rivisto i suoi occhi di ghiaccio che incutevano un approccio reverenziale in contrasto con una disponibilità magicamente semplice. Tra le tante qualità espresse, ricordo con più intensità la dedizione, oltre che al lavoro, alla famiglia, ai figli ma soprattutto alla compagna di vita, sua moglie Sandra. L’amore che li unì, visibile a tutti, è ben presente nella memoria collettiva, e non sembri un caso che, pochi giorni dopo la morte della moglie, lui l’abbia raggiunta. Tanti illustri colleghi dell’Accademia sottolineeranno lo spessore dell’uomo di scienza. Ma chi lo ha conosciuto anche "dietro le quinte", non può non ricordarne la carica umana e quanto sia stato un uomo di fede. Durante il Giubileo, ad esempio, riunì tutto il mondo accademico-odontoiatrico in audizione da Giovanni Paolo II. A ricordarlo con riconoscenza saranno coloro vennero da lui accompagnati nel percorso professionale e accademico. Ai figli giunga la considerazione per un grande padre e uomo, per un docente autore di tante belle pagine della storia dell’odontoiatria italiana. Grazie, Professore. Tu continuerai a vivere nell’operato di molti.

Vi sono anche ortodontisti e non solo archeologi, ma anche ingegneri informatici, radiologi nel progetto di ricerca che tende a ricostruire le condizioni dei denti degli abitanti di Pompei periti nella terribile eruzione del Vesuvio nell’anno 79 a. Cristo. I ricercatori sperano di scoprire ancora di più su una comunità, la cui improvvisa scomparsa ha da sempre affascinato gli storici. Il progetto coinvolge infatti l’analisi con lo scanner che ha permesso di esaminare anche la struttura ossea delle vittime di Pompei. I ricercatori si sono avvalsi della tomografia assiale computerizzata, meglio conosciuta come TAC: metodologia utilizzata non solo in medicina, ma anche in archeologia, che consente di penetrare i materiali, in questo caso i calchi in gesso, senza danneggiarli. I test stanno fornendo interessanti dettagli su quella antica comunità: dalle malattie più diffuse, alla dieta alimentare. Dice Massimo Osanna, Soprintendente speciale per Pompei: «Dai denti viene fuori un’assenza di carie molto interessante e la cosa non stupisce: conoscevamo la dieta mediterranea, che in fondo ha degli aspetti molto positivi. E questo aspetto viene proprio fuori dall’analisi che si sta facendo di recente». Si scopre che gli antichi abitanti di Pompei mangiavano meglio di noi e si prendevano grande cura dei loro denti e la prova viene dai nuovi studi effettuati sui calchi che conservano i resti dei pompeiani scomparsi nell’eruzione. Dallo studio è emerso anche che molti abitanti sarebbero morti per cause diverse dal soffocamento. «Si è molto discusso su come sono morte le vittime che sono state trovate, oltre mille sul sito di Pompei – spiega Osanna – Dalle analisi delle ossa vengono fuori anche traumi cranici. Questo vuol dire che molti sono morti anche per il collasso dei soffitti, sotto la pressione della pomice. La pomice è molto leggera, ma quando si accumula per due metri può far crollare i soffitti. E molti sono morti proprio per questo».

Susonews

UOMINI E TEMPI

Alberto Martina con il figlio Sandro

Immagine dei laboratori

L' ennesimo omaggio a Federico Tenti ricordato da Franco Magni.

Vorrei descrivere qualche particolare dell’amicizia che ha legato Federico e me per molti anni, al di là delle numerose collaborazioni “ortognatodontiche”. Lo incontrai poco dopo il mio rientro da Londra nel 1966 e ringrazio l’ortognatodonzia che ci fece conoscere. Credo fossimo i soli 2 esclusivisti di tutta Genova. Alla fine del ‘73 andammo assieme a Londra e conoscendo bene la città gli feci visitare tutto ciò che di interessante c’era da vedere di giorno e… di notte.

Poco dopo mi informò che sua moglie Alicia Maritano (Elsie per gli amici) oculista all’ospedale di Rossiglione, borgo appenninico della provincia di Genova, aveva appreso di un bosco di 55 ettari con una casa risalente al 1770, abitata da due contadini che, data l’età, non ce la facevano più a vivere lassù isolati dal mondo e desideravano sbarazzarsene ”Un posto ideale per un eventuale rifugio atomico – disse scherzando Federico – con solo una stradina ripidissima, una mulattiera ove nessuno potrebbe venirci a disturbare, andiamola a vedere”.

Davanti alla casa un ruscelletto da traversare su un ponticello di legno ed attorno, 7 metri più in basso un campo coltivato con alberi da frutta ed altri con patate, cipolle, fagioli, pomodori, ecc., il tutto circondato da altri alberi della foresta, in maggioranza castagni. “Un paradiso terrestre”. Riuscimmo anche a trovare una jeep militare Haflinger della Steyer-Puch, così stretta da poter salire su quella “mulattiera” ed ogni estate ci rintanavamo lassù nella pace totale. Federico acquistò ad un certo punto anche una bellissima cucina economica a legna ma poi, scoraggiato per un alluvione che riempì di fango parte della castagnaia, dove era sistemata, decise di vendere la sua parte di proprietà. Sono anni ormai che chiedo il permesso di svuotare la castagnaia dal fango per ricostruirla e riportare alla luce la cucina economica di Federico, ma la burocrazia non mi ha ancora dato il permesso. Mi avrebbe fatto piacere ripulirla, fotografarla e mostrargliela, ricordando i bei tempi. Ma il Signore ha deciso diversamente. Appena avrò ottenuto il permesso e riportato alla luce la cucina economica, la farò vedere alla figlia Isella, perché “quella stufa era la tua, adesso è sua”.

Ricevi ora il mio abbraccio, caro Federico. Sei stato una parte importante della mia vita. Non sarà possibile dimenticarti!

Franco Magni con Gabriela

Insieme con Federico Tentinel…Paradiso terrestre

Federico Tenti (primo a destra) e Franco Magni (secondo da sinistra) insieme in una foto

Giovanni Dolci e Gianna Nardi

Gianna Maria Nardi

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Presso l'Ospedale Odontoiatrico “George Eastman” di Roma è esposta una collezione di reperti storici.

A Roma, nostalgia di un Museo che non c'è piùL’allora Istituto Superiore di Odontoiatria, dedicato al filantropo americano fondatore della Kodak, fu inaugurato il 21 aprile 1933.

Eastman donò al Governo italiano un milione di dollari per costruire ed arredare un dispensario odontoiatrico del tutto simile a quello fatto costruire nel 1915 a Rochester nello Stato di New York. La finalità di questi Istituti era quella di prendersi cura dei denti dei bambini indigenti; (oltre che a Roma) finanziò, con le stesse caratteristiche, centri analoghi a Londra, a Roma, a Bruxelles, a Stoccolma e a Parigi e furono costruiti fra il 1929 e il 1937.

Nel “Numero speciale per l'inaugurazione dell'Istituto Superiore di Odontoiatria George Eastman” è riportata nel dettaglio la descrizione dello stabile. Tra le numerose immagini che

illustrano gli interni dell’edificio troviamo una fotografia che ritrae l’area destinata a sede museale. Sul quotidiano la Gazzetta del Popolo del 2 aprile 1933 leggiamo un articolo riguardante l’esposizione “Una sala accoglie il museo odontoiatrico. E’ costituito in grandissima parte da collezioni raccolte tra il 1866 e il 1911”.Ad oggi il museo non esiste più, molto materiale è andato disperso, solo due vetrine originali sono tuttora presenti presso l’atrio dell’Istituto e in esse sono conservate tredici schede didattiche riguardanti la protesi, furono redatte dal Prof. Luigi Casotti uno dei più attivi storici di odontoiatria. Nato a Torino nel 1891 appartenne ad una delle più antiche famiglie italiane di dentisti. Su invito del Prof. Dino Roccia, iniziò negli anni ’40 un corso regolare di storia dell’odontoiatria. Fautore della realizzazione del museo assieme al Prof. Beniamino De Vecchis,

donò cinquanta schede riguardanti la storia della protesi dentaria e molti strumenti antichi per l’estrazione dentaria.

Anche il Dott. Amedeo Goia, insigne Odontoiatra italiano romano di nascita ma torinese di adozione, donò al museo una collezione di protesi dentarie e apparecchi ortodontici. La maggioranza dei quali furono esibiti in una precedente mostra avvenuta nel 1911 a Torino durante l’Esposizione Internazionale delle Industrie e del lavoro per il 50° anniversario della proclamazione del Regno d’Italia, per alcuni dei suoi lavori esposti ricevette il Diplomadi Medaglia d’oro.

Goia fu uno dei maggiori esponenti della classe odontologica italiana. Laureato all’Ecole Dentaire di Parigi nel 1912 e diplomato a Torino in Odontoiatria l’anno seguente. Fondò con il Prof. Camillo Palazzo l’Istituto Odontoiatrico Torinese. Fu alla dirigenza, per oltre un trentennio, della Federazione Odontoiatri d’Italia.Ciò che rimane del museo di Odontoiatria all’Istituto Eastman è significativo in quanto oltre a narrare attraverso un percorso storico l’evoluzione della protesi realizzato dal Prof. Casotti, ci consegna lo stato dell’arte ai primi del novecento ad opera del Dott. Goia.Fanno parte della collezione Goia oltre a

numerosi e pregevoli esempi di protesi fissa e rimovibile anche alcuni manufatti ortodontici due dei quali costruiti intorno al 1910. Si tratta di una ferula metallica munita di guaina per bloccare il filo metallico e di una seconda ferula metallica con bottoni per l’ancoraggio di filo ortodontico.

E’ auspicabile che la dispersione del patrimonio storico avvenuta al museo dell’Istituto Eastman così come in altre strutture pubbliche non si ripeta più e che la memoria storica sia preservata, e divulgata poiché non esiste futuro senza consapevolezza del passato.

Valerio Burello

Una vetrina attualmente esposta nell’atrio dell’Ospedale Eastman

Gorge Eastman (1854-1932) Inventore,filantropo e fondatore della Eastman Kodak Company (1880

Istituto Superiore di Odontoiatria “George Eastman” di Roma inaugurato il 21 aprile 1933

Prof. Luigi Casotti

Dott. Amedeo Goia (Roma 1881-Torino1942)

Dentiera completa - base in alluminio, gengiva in vulcanite rosa, 28 denti a tubo di porcellana e gli ancoraggi per le molle.

Ferula metallica con guaina con forte ancoraggio in ortodonzia e Ferula metallica con bottoni per forte ancoraggio in ortodonzia. (Goia – 1911)

Annali di Clinica Odontoiatrica e dello Istituto Superiore "George Eastman", numero speciale luglio 1933

Confezione originale pellicola Kodak, 1890

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UOMINI E TEMPI

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TESI IERI, OGGI, DOMANI

Largo ai giovani: Andrea Scribante, ortodontista valente ricercatore e docente

Piemontese naturalizzato papiense per amore dello studio, la giovine età di Andrea Scribante non gli ha impedito di seguire un cursus accademico di tutto rispetto dai ritmi serrati. Il 25 marzo del 2002 consegue infatti la laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria a Pavia, con un punteggio di 110/110 lode e tesi “Analisi dell’attrito di attacchi ortodontici in ceramica convenzionali e modificati in varie combinazioni bracket-filo”.

Il 17 febbraio di 4 anni dopo lo vediamo specializzato in Ortognatodonzia – punteggio 50/50 con lode – con una tesi dal titolo: “Analisi in vitro delle forze di distacco al taglio di fibre di vetro rinforzate con composito”. Il 24 marzo del 2011 discute la tesi del Dottorato di Ricerca in Chirurgia Sperimentale e Microchirurgia – Titolo: “Lo sbrigliamento ortodontico-chirurgico di denti inclusi: effetto della contaminazione con sangue sulle forze di distacco di brackets autoleganti”.

Il 27 gennaio ‘14 discute infine la tesi del Master in Amministrazione Sanitaria intitolata:” Il consenso informato nelle aziende sanitarie pubbliche e private”. Ad oggi frequenta un Master in Statistica Medica e Genomica all’Università di Pavia.

“La via accademica – dice - mi è stata mostrata da alcuni Maestri di cui non ho mai perso il ricordo. Senza di loro non sarei giunto a nulla di concreto”. Un nome? “Certamente. Il Prof. Giuseppe Sfondrini, impareggiabile modello intellettuale e professionale, che mi insegnò i fondamenti dell’Ortodonzia. Un tifoso del Toro, come me”. L’attuale Direttore dell’Unità Didattico-Assistenziale di Ortognatodonzia e Odontoiatria Infantile e Coordinatore del Master in Ortognatodonzia a Pavia, Paola Gandini mi ha fatto capire l’importanza del rigore metodologico e scientifico nell’attività clinica e di ricerca.

Ancora: Maria Francesca Sfondrini, per i costanti insegnamenti clinico-scientifici e la collaborazione nello sviluppo dell’attività di ricerca, Il Prof. Danilo Fraticelli, per la creatività e le insostituibili perle di saggezza”. L’uomo comincia a delinearsi, come un filo di fumo all’orizzonte che si ingrandisce mano a mano che si procede nel cammino.

Il giovin accademico disarma con la sua modestia e c’è da immaginarsi che uno così, grazie al senso del lavoro cucito addosso, non si accontenti della vita accademica. La forza – come si diceva in Star Wars – scorre potente in lui”. Scribante pratica la libera professione presso tre studi (Sfondrini, Montera e De Angelis). Luoghi di lavoro ma anche di crescita personale. Inoltre è cultore della materia per il settore MED/28 e titolare di un insegnamento presso il Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria e di due insegnamenti presso il Corso di Laurea in Igiene Dentale dell’Università di Pavia. Gode inoltre di una Borsa di ricerca presso l’Unità diretta da Paola Gandini (Sez.Odontoiatria, Direttore, Prof. Silvana Rizzo) afferente al Dipartimento di Scienze Clinico Chirurgiche, Diagnostiche e Pediatriche (Direttore, Prof. Laura Pagani) dell’Università di Pavia.

Proprio grazie all’attività effettuata con il Gruppo di Ricerca di questa Università riesce a conseguire l’Abilitazione Scientifica nazionale per II Fascia nel Settore MED/28. L’attività condotta con questo gruppo di ricerca ha infatti avuto un riscontro internazionale, in quanto Pavia figura al momento come la terza Università al mondo per gli studi di ricerca sperimentale inerenti l’adesione in Ortodonzia.

Studi effettuati tramite una Instron Universal Testing Machine, investimento importante per l’Unità Didattica. Grazie alle ricerche condotte qui, Scribante è entrato a far parte di Comitati editoriali di alcune riviste scientifiche internazionali: Current Research in Dentistry, Insight Biomedical Science, World Journal of Stomatology, Dataset Papers in Medicine, Frontiers in Dentistry, Case Reports in Dentistry, BioMed Research International”.

Allievo del Collegio Cairoli di Pavia, dove la goliardia era particolarmente vivace, cosa ricorda di quegli anni? Persiste una qualche emozione non scordata? “Sono stato alunno del Collegio per 14 anni – dice - quindi una seconda famiglia per me e veri fratelli coloro che ho conosciuto tra quelle mura. Luogo di studio e svago, esperienza di cultura e goliardia: “Gli 80 alunni che hanno frequentato con me quegli anni – conferma il presidente - sono rimasti 80 fratelli. Con loro ho condiviso tutto: un’esperienza unica, irripetibile”.

In alto, a sinistra, il neodottore con alcuni compagni ed amici

Alberto Pezzini

La Redazione di SusoNews

AUGURA ai suoi lettori

un Felice Natale

HAPPY XMAS

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VARIEVApprocciarsi ad una esperienza sconosciuta suscita generalmente un insieme di sensazioni, curiosità, timore, ansia. E’ vero per gli adulti ma anche per i bambini, con intensità differenti a seconda del background ed insicurezze personali. Cosa può evocare, ad esempio, il primo incontro con il dentista nei piccoli pazienti? Chi ricorda le emozioni della sua prima esperienza? E di come gli era stata prospettata? Negli anni passati la figura del dentista, e in parte ancora oggi in verità, risentiva dei racconti più o meno rassicuranti di amici, parenti, genitori. Si animava un personaggio non troppo simpatico, mascherato e in camice bianco, armato di strumenti rumorosi, sostanze dal gusto discutibile (anzi cattivo) raramente indolore. Ma i tempi, le generazioni e gli stimoli cambiano… Le sale d’attesa degli studi si attrezzano con angoli dedicati, dalle dimensioni e colori accattivanti. Tavolini e sedioline, disegni e pennarelli, giornalini e giochini per mettere a proprio agio i giovani pazienti. Anche i cartoni animati diventano didattici, sperimentali, tanto che la visita dal dentista rientra in uno degli episodi comuni a diversi personaggi di animazione. Gli ormai famosi George e Peppa Pig sono ad esempio ricevuti da un simpatico elefantone, con tanto di camice bianco, specchietto e specillo. I due si divertono a farsi visitare, esplorando quanto si trova sul riunito, per nulla intimoriti, di fronte allo sguardo rassicurante e sereno dei loro genitori. Anche il piccolo Caillou, inizialmente agitato a causa dei racconti dei suoi amici, si trova invece a suo agio sulla poltrona della dentista e mostra orgoglioso il suo sorriso smagliante alla mamma che lo aspetta in sala d’attesa, a seduta terminata.Lo stesso succede al cagnolino Chase. Pur facendo parte del gruppo di eroi della Paw Patrol, pronti ad intervenire di fronte ad ogni emergenza, teme la visita dal dentista e inizialmente non vuole

aprire la bocca , nella quale dondola, dolente, un dentino. Si renderà ben presto conto di quanto inutile e immotivata sia stata la sua paura!E chi non sarebbe tranquillizzato da una visita della tenera dott.ssa Peluche, una premurosa bambina di sei anni che si prende cura dei suoi amici giocattoli quando hanno problemi di salute, denti compresi ?Con un linguaggio comprensibile e soggetti vicini ai bambini, in cui gli stessi non faticano ad identificarsi, si riducono le distanze dal contesto odontoiatrico. Con lo stesso scopo una quantità innumerevole di giochi di ruolo reperiti sul web aventi come protagonisti personaggi conosciuti dai piccoli.

L'approccio virtuale al lavoro si concretizza infatti in vere e proprie simulazioni. Troviamo la moglie di Shrek, Fiona, con un sorriso ingiallito da placca e tartaro da rimuovere, la Barbie con i denti storti, bisognosa di un bel trattamento ortodontico, per non parlare di Dora che, dopo essere caduta, deve risistemare gli incisivi fratturati ! Tra gli altri presenti anche Violetta, Hannah Montana e Justin Bieber…Può così diventare più facile prendere confidenza con la figura del dentista e i suoi strumenti, più familiare la cura e l’igiene dentale. La nuova televisione, le App, il Web sono strumenti del mondo di oggi. Perché non sfruttare, quando adeguatamente utilizzato, un nuovo modo per sperimentare l’importanza del lavoro dell’odontoiatra e i segreti della cavità orale?Per i bambini tutto diventa più facile se passa attraverso il gioco, così anche l’accettazione di una nuova situazione. Tanto meglio se questa è condivisa con i loro beniamini.

Dai cartoni animati alle app con giochi di ruoloCome avvicinare “friendly” i bambini al dentista

Francesca Massucco

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Tutti i cani "sorri-denti" di Gabriella CerettiStoria di un feeling profondo

Laureata in Medicina e Chirurgiaall’Università di Trieste nell’84 specializzatain Odontostomatologia (Padova, 1988), inOrtodonzia (1992), perfezionata in OdontoiatriaLegale e Odontologia Forense (2004) eProfessore a contratto della Scuola di Specializzazione in Ortognatodonziadell’Università di Padova, è nota la passionedi Gabriella Ceretti per i cani. L’intervista aduna odontoiatra seria ed affermata si svolgepertanto su uno sfondo che più originale nonsi può: il Campionato Sociale e Nazionale diCoursing per levrieri di Manerba del Gardadove la Prof. concorre con i suoi amatissimicani. E fin troppo scontata anche la domandadi come sia nata questa passione…

E’ nata dall'emozione che trasmette la felicità delcane quando lo porti a correre. Prima di averli non ero una appassionata di cani e sinceramente, ancor oggi un cane che sbavi e perda tanto pelo non mi fa impazzire. Pensai di prendere un cane per dare una compagnia a mia figlia, che all'epoca aveva dieci anni. Naturalmente pensavo a un cane

piccolo, tipo un maltese, ma mio marito quando era in uno studio legale aveva tenuto in braccio un whippet e continuava a parlarmi di questi cani e del loro manto morbidissimo, che non richiedepraticamente mai di essere lavato nè spazzolato.Quando arrivò il momento di scegliere, nella

stessa giornata andammo a vedere unallevamento di maltesi e uno di whippet.Nel primo c’erano molti cagnolini, davverobelli e simpatici ma che abbaiavano in continuazione facendo un chiasso terribile. Nel secondo sei femmine tranquille su un divano, dolcissime e profumate. In un primo momento pensai che fossero un po’ più grandi della dimensione che io ritenevo ideale. Poi però rimasi colpita dalla loro tranquillità e infinita eleganza notando, infine, che una "mi sorrideva". Questo piccolo particolare mi conquistò definitivamente. Anch’io avrei avuto un cane “sorridente”.

E allora?Così, dopo lunga attesa, arrivò Moon, la nipotedel cane sorridente di quel salotto. È statal'allevatrice ad "assegnarmela" fra le tre sorelledella cucciolata, scegliendo quella che preferivoper il colore del manto, unica caratteristica cheall'epoca mi colpiva nella scelta di un cane.

In realtà si capiva già da cucciolo che non avevaun carattere facile: delle 3 sorelle era quella cheportava via il gioco alle altre, conduceva la corsa,guidava il gruppo. Insomma, un capo branco nato, una cagnolina dominante o, come si dice incinofilia, "un cane alfa".

Moon è un cane affascinante che piace moltissimonelle esposizioni di bellezza e in corsa. Gli aspettipredominanti della sua personalità e stile nellacorsa sono intelligenza, destrezza e ardore, treparametri valutati dai giudici di coursing perassegnare il punteggio della gara (gli altri sonoresistenza e velocità).

Moon in effetti raramente finisce una corsa senzafare una capriola arrivando sullo zimbello (lo straccio che i cani inseguono identificandolo con la lepre). Questo perché, quando arriva, lo fa con tale ardore che cade rotolando. Questo gesto,definito "brassok", è considerato una dote delcane, a caratterizzare, appunto, il suo ardore.Quando è arrivata a casa ho dovuto farle capire,con molta fatica, che non poteva dominare anchenoi. Quando, però, abbiamo avuto gli altri canilei si é fatta carico “in prima persona" della loroeducazione rendendoci le cose molto facili. Oltreche venirle naturale, le richiede anche moltoimpegno al punto che ogni tanto le “regalo” unavacanza con me da sola, per farla riposare

facendo il "cane unico". Incredibile vedere come, in queste situazioni, il suo carattere cambi completamente.Questa è Moon in the Sky by Brigadoon for Whiprose: capo assoluto, cane molto intrigante.

Però adesso i levrierisono quattro... Avere whippet è come mangiare le ciliegie, unatira l'altra. Era così facile,nonostante il suo caratterebattagliero, avere Moon che ho pensato di prendere un'altra femmina per farle compagnia. Così a casa è arrivata Blanche, figlia di Lancillotto di Palazzo Manzoni, già campione italiano, uno dei cani più forti in coursing in Italia e Rivegauche

del Calamidoro, whippet di genealogia da bellezza.

Dei cari amici mi avevano chiesto di portare a casa dall'allevamento un maschio, perchè volevano acquistarlo, così io avevo scelto per loro Bernie.

Dopo due settimane, però, dopo aver rimandato e rimandato il momento dell'incontro gli amici mi comunicarono di aver cambiato ideasul cucciolo. A quelpunto mio marito sene era completamenteinvaghito (è davvero un cane intelligentissimoe simpaticissimo) e quindi decidemmo di tenere anche lui. Eravamo quindi a quota tre. Infine, nel momento in cui Moon è stata selezionata per il campionato europeo, posto che l'allevatrice di Blanche e Bernie, per motivi personali, non riusciva ad allenare adeguatamente Lancillotto le proposi di lasciarmelo per i due mesi che mancavano a questa importante gara, per allenarli tutti e due contemporaneamente.

Con Lancillotto si creò immediatamente ungrandissimo feeling, ci “innamorammo”letteralmente. Alla fine lui non voleva più tornarea casa sua e faceva scene terribili con la sua proprietaria per manifestarlo, nascondendosi tra le mie gambe e girando la testa quando la vedeva. Così l'allevatrice me lo lasciò stabilmente e arrivammo a “quota 4”. Quando io non ci sono, Lancillotto, per chiamarmi, ulula. Quest’estate erano rimasti a casa lui e Blanche mentre Moon e Bernie erano in barca con noi e lui, regolarmente, la sera ululava per chiamarmi e radunare il branco.

Lancillotto è un autentico compagno di vita, viene con me ovunque, anche dal parrucchiere e a fare shopping. E’ stato, un grandissimo campione di coursing e a lui è dedicato il “Trofeo Lancillotto” che si corre all’agriturismo Palazzo Manzoni di Massimo Bottura a San Zaccaria (in provincia di Ravenna), dove è stato allevato. Adesso, a dieci anni, è il re dei miei divani (ma solo quando Moon lo permette!).

Poi c’è stata Blanche…. Quando Blanche, crescendo, capì che nel branco c'era già un’altra femmina dominante, corteggiò mia zia tanto da convincerla a portarla a casa con sè. Quello che Lancillotto ha fatto con me, sua figlia lo ha fatto con mia zia. Così Blanche, bellissimo esemplare che trasmette una sensazione di potenza ed eleganza, viene ora assecondata, viziata e coccolata come un figlio unico. Campionessa italiana e sociale di coursing, ha sempre avuto ottimi punteggi nelle esposizioni di bellezza.

Oltre al fatto che sorridono che caratteristichehanno questi cani?Sono i veri “cani da appartamento” perché moltopuliti, non perdono pelo, non abbaiano.

NON SOLO ORTODONZIA

Hanno solo bisogno di tanto amore e di unmorbido divano. E, naturalmente, di scatenarsi inun prato almeno una volta alla settimana. Avendo

molta velocità ma poca resistenza, pochi minuti di corsa sonosufficienti ad esaurire le loro energie. Sonomolto empatici, riescono a percepire quando noi siamo stressati e ci stanno vicini, compagni fantastici nella vita e nello sport, finchè non ci sentono rilassati. I cani "da lavoro" (“coursing”, caccia alla lepre finta, e “racing”, velocitá in cinodromo), sono

ovviamente più strutturati da quelli puramente da esposizione di bellezza.

Esistono 13 tipi diversi di levrieri, dal piccololevriero italiano (un whippet in miniatura) a quelloirlandese (i maschi arrivano a pesare fino a70/80 chili. Selezionato per la caccia al lupo, èquello che vediamo a Buckingam Palace vicinoalle guardie della regina).Poi ci sono il levriero afgano, bellissimo per ilpelo lungo e fluente ma, proprio per questo, impegnativo da gestire, poi il borzoi, il galgo spagnolo ed altri ancora. In ogni parte del mondo

c'è un certo tipo di levriero, selezionato per la caccia secondo le caratteristiche climatiche e geologiche del territorio.

Come si svolgono queste corse?In Italia le gare vengono organizzate conl’unica finalità di permettere ai cani di correrein sicurezza, su terreni preparati senza rami ebuche, dove poter esprimere velocità e passione per la corsa (un whippet in cinodromo può arrivarea fare 70 km/ora!). Il coursing prevede che i dueproprietari trattengano ciascuno il proprio canealla linea di partenza, senza guinzaglio, con lamuseruola e la pettorina colorata che permetteràai giudici di identificarli. Una volta liberati i caniinseguono la pezza, trainata lungo il percorsosegnato da pulegge e tenuta dal tiratore dellapezza a circa 10 metri di distanza dal primo cane.Velocità, resistenza, ardore, destrezza eintelligenza sono i parametri che il giudice prendein considerazione per assegnare il punteggio dacui si ricava la classifica. Nel racing, invece, i canicorrono in cinodromo con la stessa metodicaadottata nelle corse dei cavalli e l’unica caratteristica che conta è la pura velocità.

E’ stato bello, la prossima volta parleremo delvolontariato, delle barche a vela, della passioneper la sua famiglia e per la professione.

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Claudia TosiConsigliere SUSO

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LA FINESTRA SUL LABORATORIO

Il digitale e lo sviluppo del 3D in Odontoiatria e Ortodonzia è oramai un dato consolidato. Non vi è più evento che non tratti l’argomento nell’ambito Clinico e Tecnico ed è consapevolezza di tutti che il digitale è la base strutturale per il futuro.Dietro a questo fenomeno che vive sempre più di luce propria, si nascondono una serie di incognite che gli addetti ai lavori, soprattutto quelli più attenti, si stanno sempre più domandando.La tecnologia CAD CAM e le realizzazioni tridimensionali, che esse siano ottenute con metodi di Reverse Engineering o per fresatura, sono state introdotte nel mondo dell’Odontoiatria in maniera anomala rispetto al criterio con cui ci si attiva nell’adeguare una metodica tecnologicamente avanzata.E’ stato sostanzialmente un materiale (la zirconia o l’ossido di zirconio se volete) a introdurre il necessario uso della tecnologia CAD CAM nel dentale (area odontotecnica).Questo atipico ingresso ha accelerato un processo culturale di

cambiamento che non ha permesso all’impresa Odontotecnica di acquisire una corretta e coerente maturità. Per intenderci, la necessità di lavorare un materiale che solo con un simile sistema era possibile produrre, ha di fatto imposto un processo imprenditoriale contrario alla logica con cui si dovrebbe pianificare un investimento che di fatto cambia in modo assai importante le abitudini e i metodi organizzativi e gestionali del percorso produttivo.Si è pertanto assistito (più marcatamente nell’area protesica del laboratorio) ad una corsa all’acquisizione di competenze, all’acquisto non sempre ragionato della tecnologia CAD ed in taluni casi anche CAM e di contro sono emersi tanti volti della competizione cresciuti senza logica e talvolta fuori dalle righe.Si assiste tutt’ora ad un bisticcio di ruoli che vedono fornitori di materiali concorrere con i loro clienti Odontotecnici, Dentisti che si improvvisano Odontotecnici pensando che il 3D sia il nuovo partner Odontotecnico e soggetti terzi (meccanica di precisione o altro)che si sono introdotti e seduti al tavolo della “torta” odontoiatrica.E’ passato un concetto errato sul valore del digitale, ossia che questa tecnologia deve ridurre i costi del prodotto per favorire una migliore e maggiore competizione nel mercato, soprattutto in questi anni di criticità palese del comparto dentale e dell’economia delle persone.Questa distorsione, inopportunamente esaltata da chi proponeva il prodotto (dispositivo o apparecchio) enfatizzando che la sua realizzazione era in capo al CAD CAM, ha posizionato la tecnologia come il punto di forza per diversificarsi nella vendita. Questo è stato un clamoroso autogool che per altro ha “nascosto” i primi veri valori del digitale, quali, una qualità ripetibile ed una precisione assoluta.Da tutta questa disamina si evince che è necessario pensare ad una nuova versione di ragionamento che possiamo definire 2.0. .Occorre anzitutto parlare chiaro e dare un vero senso imprenditoriale a ciò che si vuole trasmettere al mercato.Ci sono produzioni oramai consolidate nel flusso di lavoro digitale, altre che si stanno introducendo ed altre adibite ai soli “effetti speciali”. Quest’ultima è quella più “corteggiata” nelle comunicazioni o negli interventi congressuali, ma mi permetto di dire che è fuorviante se la vogliamo rapportare al vero valore del rapporto costo-beneficio del digitale.In campo ortodontico, chi gestisce una produzione di dispositivi rimovibili, funzionali, fissi, ortopedici, ecc. sa bene che può ricevere un supporto vero dalla tecnologia digitale che non supera il 20% della produzione media realizzata in laboratorio. Ciò che nel quotidiano un’azienda ortodontica realizza con il coinvolgimento della tecnologia digitale in grado di portare un equilibrio reddituale sono ancora oggi poche cose, vediamole.

• Gli allineatori trasparenti (per la parte che riguarda il modello)• I modelli da gipsoteca (archiviazione virtuale)• I modelli da Museo (fattibilità diverse, redditualità da rivedere)• I Bite (presuppongono un lavoro in maggioranza ancora figlio dell’analogico)• Le mascherine di trasferimento per l’incollaggio dei brackets (mi si dica quanti Ortodontisti clinici usano questi sistemi e quanti di questi, quandanche li usano, seguono la via digitale)• Le placche ortodontiche (il corpo della struttura in resina) siamo nel campo delle prime esperienze quindi il catalogo per ora più effetti speciali• Gli splint per la chirurgia ortognatica – Fattibili per fresatura e/o per prototipazione e assolutamente integrabili in un processo interdisciplinare che coinvolge anche la radiologia più d’avanguardia (TC Cone Bean). La chirurgia ortognatica rappresenta comunque una percentuale molto limitata in rapporto all’ortodonzia e l’utilizzo degli splint non è un protocollo per altro seguito da tutti i chirurghi• La bande ed i brackets – Esclusivamente effetti speciali! Diseconomico e privo a mio avviso di alcun senso.

Iniziamo quindi con il dire che l’investimento in capo al laboratorio Ortodontico in direzione della tecnologia 3D può avere ricadute funzionali al reddito d’impresa per le lavorazioni dei modelli digitali (e successiva costruzione degli allineatori trasparenti); per l’archiviazione digitale dei modelli

Economia e gestione del laboratorio ortodontico in ambito digitale 3D

Daniele BenattiSocio ORTEC Modena

Il digitale e le sue performances qualitative ed economiche. Si, ma…e poche altre cose, bite per esempio, che normalmente non rappresentano tuttavia il core business dell’attività del laboratorio.Per realizzare ciò occorre possedere almeno uno scanner da laboratorio e relativi software che regolarmente sono attivati annualmente da una licenza d’uso. Di fatto l’azienda è proprietaria di un bene del quale paga l’affitto a vita! Non è finita. Se andiamo oltre ed il laboratorio orienta nella sua scelta di produzione anche i modelli, si introduce la stampante stereolitografica 3D ed in tal caso, al di là dei costi dei materiali (le resine sono ben altra cosa rispetto ai gessi in termini di costi), si impone l’attivazione di una rete informatica dedicata e strutturata per gestire il flusso completo che magari poi si espande se a questa aggiungiamo l’archiviazione digitale dei modelli da inoltrare ai 10-20-100 clienti che il laboratorio possiede.Non voglio tralasciare il fatto che il laboratorio sia pure in condizioni di ricevere file STL (STereo Lithography interface format oppure Standard Triangulation Language) dallo scanner intraorale (impronta digitale delle arcate dentarie). Altro aspetto questo che va ad ampliare le incombenze gestionali del digitale, ma al momento è pur vero che il successo della scansione intraorale è in progress… ha ancora bisogno di tempo, ma arriverà!Da ultimo e non per questo meno importante, il know how necessario che un’azienda deve avere per portare avanti tutto ciò e sviluppare quanto il digitale mette a disposizione, dove la rapidità di obsolescenza tecnologica è a dir poco preoccupante.C’è poi il fattore umano ed intellettuale dell’operatore.La mano d’opera del laboratorio odontotecnico – ortodontico, se viene considerata con i giusti e completi parametri di costo, incide, sul costo del prodotto un valore percentuale che oscilla tra il 55-65% (tutto ciò può variare in funzione della tipologia di capitale umano che un’azienda ha a disposizione e dell’organizzazione in essere).Questo valore si trova spesso a bisticciare con l’introduzione in azienda di tecnologie che magari non sono compatibili con le generazioni della mano d’opera presente, che non trovano integrazione tra operatore e operatività per fare “rendere” effettivamente la macchina a supporto dell’uomo. Ecco quindi che sul piano degli investimenti per cambiare la politica di produzione aziendale, occorre non ignorare la qualità e l’adattabilità del proprio capitale umano.L’outsourcing è l’ultimo degli elementi che è opportuno citare considerato che, soprattutto i piccoli laboratori (ricordo che la media Italiana parla di 1,7 addetti per lab.), ne fanno ampio uso.Il costo della lavorazione esterna può rappresentare in un certo senso un valore aggiunto alla propria reddittività aziendale, se il rapporto in azienda tra la saturazione produttiva e la griglia dei costi è al completo e opportunamente monitorata. Diversamente rappresenta una perdita che solo nel momento in cui diminuisce il lavoro (di questi tempi non è impossibile) emerge, ma in quel momento è già troppo tardi e in aggiunta non vi è neppure il know how necessario per riprendersi ciò che si è perso fino a quel momento (le competenze le hanno acquisite altri soggetti a cui tu prima delegavi parte del tuo lavoro).Alla luce di tutto ciò, provo in conclusione a rispondere al quesito: il digitale, migliora le performances qualitative ed economiche per potere permettere oltre che una qualità elevata e ripetibile, anche una riduzione dei costi? La qualità e la ripetibilità del prodotto/dispositivo, adottando il corretto processo sono positivamente oramai consolidati (tutto ciò è ancora più riscontrabile nel laboratorio protesico). L’economia produttiva

con il digitale può portare alcune migliorie economiche in favore della vendita del prodotto se l’azienda ha i numeri produttivi per permettersi di possedere e gestire il flusso completo

di produzione; se ha allineato il know how del proprio personale; se ha una struttura flessibile in grado, sia sul piano degli investimenti che dell’espansione strutturale,

di seguire la rapidità evolutiva della tecnologia e dei materiali; se ha un mercato che mantiene l’equilibrio in favore di chi lavora con legale trasparenza e se il cliente adotta, nel suo metodo gestionale gli stessi parametri d’impresa.Sta quindi a chi rappresenta la domanda non inquinare il valore dell’aiuto che la tecnologia può dare sul piano economico, ed in chi propone l’offerta non confondere l’attività d’impresa con lo smisurato uso del prezzo senza a monte aver compiuto alcuna vera valutazione che oggi è assolutamente sconsigliato non fare.

Modelli per allineatori trasparenti

Dispositivo pre-protesico2

Dispositivo pre-protesico3

Dispositivo pre-protesico1