La Comunicazione

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La Comunicazione ( La Comunicazione tra Didattica e Cambiamenti )

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La Comunicazione. ( La Comunicazione tra Didattica e Cambiamenti ). Il Settore Sanitario. Governare l’innovazione. Misurare le performance per migliorare. Capire e orientare l’organizzazione. Servire qualità e creare fiducia. Il ruolo del quadro intermedio. “DECISIONE EFFICACE”. - PowerPoint PPT Presentation

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La Comunicazione

( La Comunicazione tra Didattica e Cambiamenti )

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Governare l’innovazione

Capire e orientare l’organizzazione

Misurare le performance per migliorare

Servire qualità e creare fiducia Il ruolo del quadro

intermedio

Il Settore Sanitario

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“DECISIONE EFFICACE”• VOMITING di Abrahamson – vomitare di continuo

situazioni a rischio e discutibili• PROBLEM SOLVING di Schimdt – mirare alla

risoluzione del problema quando si presenta• PROBLEM FINDING di E. Morin – ricercare il problema

prima che si presenti • PROBLEM SETTING – individuazione del problema e dei

suoi aspetti critici• JUST-IN-TIME – disporre del pezzo giusto al momento

giusto

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Comunicazione persuasiva

Motivazione?

Abilità?

No

Cambiamento vero e duraturo degli atteggiamenti

Cambiamento superficiale e temporaneo

Via centrale

Via periferica

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Le “sei R” della società della Decrescita• RIVALUTARE > le risorse umane e le capacità

organizzative• RISTRUTTURARE > le risorse tecnologiche e il

patrimonio aziendale• RIDISTRIBUIRE > le capacità cognitive e le intelligenze

finalizzate• RIDURRE > i margini di errore dal “problem solving” al

“just in time”• RIUTILIZZARE > il patrimonio nascosto e le fasi di

crescita• RICICLARE > lo sviluppo possibile con la dissidenza e/o la

criticità

SERGE LATOUCHE – sociologo francese

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La Comunicazione

La comunicazione concepisce strategie con l’obiettivo di cambiare, costruire, consolidare le opinioni e i

comportamenti

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GLI ASPETTI

• Aspetti Verbali ( il linguaggio, le parole, i loro significati)

• Aspetti non Verbali ( linguaggio “del corpo”, espressione del viso, la postura, il tono della voce e tutti i segnali che danno un significato alle parole pronunciate)

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L’articolazione dei suoni elementari

• FONEMI – suoni elementari

• MORFEMI – parole elementari o parti di parole

• PERIODI – sequenze più lunghe secondo le regole della sintassi

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QUALE E’ LA DIFFERENZA TRA :

SCOSTUMATOeMALEDUCATO

???

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Scopo della Comunicazione

E’ quello di stabilire significati condivisi fra i partecipanti grazie

all’uso delle parole espresse.

Il simbolismo delle parole, però, rende il tentativo difficile da

realizzare in quanto, le parole stesse, hanno connotazioni che variano da persona a persona e da contesti a

contesti.

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Comunicazione non verbale

Le persone possono produrre circa 20.000 espressioni del viso e circa 1.000 variazioni paralinguistiche.

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Le categorie della Comunicazione non verbale

• I segnali paralinguistici

• Le espressioni del volto

• Il comportamento spaziale

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I segnali paralinguistici• Sono prodotti dalla voce nel pronunciare le

parole

• Riguardano la qualità della voce ( l’intonazione al discorso modulando l’intensità)

• Le vocalizzazioni introdotte nel discorso contribuiscono a dargli un significato preciso (il riso, il pianto, i sospiri, le pause, i colpi di tosse, “uh”, “ehm” forniscono informazioni).

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Le espressioni del volto

Sono l’insieme dei segnali più importanti legati alle emozioni e agli

atteggiamenti nei confronti degli interlocutori o chi ha, verso di noi, un

rapporto.

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Emozioni di base (delle espressioni del volto)

• Felicità

• Sorpresa

• Tristezza

• Paura

• Disgusto

• Rabbia

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Socialità delle espressioni del volto

• Regole di tipo culturale (controllo delle espressioni nelle varie situazioni)

• Contatto visivo ( le informazioni che circolano attraverso lo sguardo)

• Contatti e comportamenti che tengano conto di situazioni multietniche

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Comportamento spaziale

E’ riferito alla posizione del corpo, alla gestualità, al contatto fisico fra

gli attori della comunicazione

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Significati principali del comportamento spaziale

• Sentimenti positivi (affetto, rassicurazione, interesse sessuale)

• Controllo (attirare l’attenzione)

• Scherzo o gioco (rapporto tra coetanei)

• Ritualità (scambiarsi una stretta di mano)

• Accompagnamento di un compito (il tutor che corregge l’attività del discente)

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Zone di distanza progressiva

• Zona intima• Zona personale• Zona sociale • Zona pubblica

Uno sconosciuto che chiede una informazione non può oltrepassare la zona personale senza essere valutato come minaccioso.

In ascensore l’imbarazzo esprime la violazione di tali distanze.

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Scopi del comportamento non verbale

• Esprimere il grado di intimità fra i parlanti• Stabilire il grado di dominanza e controllo fra i partner • Fornire informazioni sull’atteggiamento e sullo stato

d’animo reciproco dei partecipanti all’interazione• Regolare l’interazione attraverso la segnalazione e

l’anticipazione nei turni di presa di parola• Presentare se stessi

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Il Processo Comunicativo

• Chi ?

• Cosa ?

• A chi ?

• Quale canale ?

• Quale effetto ?

Cioè: chi dice cosa a chi attraverso quale canale e con quale effetto

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Metafora del processo comunicativo

Le parti che compongono il processo sono tutte in relazione fra loro e danno vita a

una unità che non può essere colta a partire dai singoli elementi.

Il tutto, in questo caso, è qualcosa di diverso dalla somma delle parti.

Nicoletta Cavazza, Comun. e persuasione