Jato News n. 1

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Dicembre 2010 p. 1 Saluti del dirigente Prof. Giuseppe Lo Porto Nasce oggi il primo numero del nostro giornalino di istituto. Se sarà bello, interessante, utile lo deciderete voi lettori. Noi già sappiamo di aver raggiunto un primo, importante obiettivo: dotarci di uno strumento di informazione e comunicazione dei nostri alunni, per i nostri alunni e non soltanto per loro. Daremo, infatti, voce anche ai genitori e ai docenti. Vogliamo, così, creare un’occasione di scambio di idee e di opinioni, con la quale cia- scuno potrà presentarsi e con- frontarsi con gli altri. Il nostro giornalino non sarà semplicemente una vetrina in cui scrivere (bene si spera!), ma diverrà un laboratorio di idee, un luogo libero nel quale confluirà il racconto di chi sia- mo e cosa stiamo facendo per migliorarci e migliorare il nostro territorio. Vogliamo, insomma, farci cono- scere per conoscere, iniziando assieme a tutti i nostri lettori un percorso che ci darà una mag- giore consapevolezza del ruolo di alunni e docenti, sempre e comunque cittadini. Non sappiamo ancora quanto sarà gradito il nostro prodotto, ma sappiamo per certo quanto efficace è stato e diverrà sem- pre più il processo che ci ha portati sin qui. Il nostro primo numero esce in prossimità delle festività natali- zie ed è per me un privilegio poter “sfruttare” questo articolo per augurare a tutti un Natale di serenità e di pace, vera e sin- cera. Abbiamo tutti voglia e bisogno di stare bene, a casa e fuori. Ci vuol davvero poco per cominciare ad essere migliori: proviamo ad essere più dispo- nibili al dialogo e sorridiamo al prossimo. Il sorriso non è degli stolti, ma dei saggi. Auguri a tutti voi e lunga vita al giornali- no e ai suoi piccoli-grandi re- dattori! Sommario: Prima pagina 1 Il paese dove viviamo 2 Intervista al sindaco- Il nuovo parroco 3 A spasso con…gli artigiani di S.G.J 4-5-6-7 A spasso con…i commercianti di S.G.J 6– 7 Report 8-9-10-11 Poesie 11 Scrittura creativa 12 Riflessioni sul Natale 13 Ricette natalizie, proverbi, modi di dire e... idee regalo 14-15-16- 17-18 L’angolo dell’artista 18 Comenius 19 Giochi 20 IN REDAZIONE: I DOCENTI Barretta Dina Laura (Mattarella) Buscemi Patrizia (Riccobono) Ferrante Franceca (Riccobono) Ferrante Rosalba (Mattarella) La Manno Linda (Riccobono) Lo Porto Vincenzo (Riccobono) Taormina Donatella (Riccobono) PROGETTO e GRAFICA Rosalba Ferrante—Donatella Taormina—Francesca Ferrante Dicembre 2010 Numero 1 0 di Alessandra Messina III E Scuola primaria e secondaria di primo grado “S. Riccobono” , c/da Mortilli s.n.c., 90048 San Giuseppe Jato (Pa) www.istitutocomprensivodisangiuseppejato.it [email protected] Tel. 091/8579715 - 8579953 Fax 091/8573886

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Giornalino d'istituto numero 1 dicembre 2010

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Dicembre 2010 p. 1

Saluti del dirigente

Prof. Giuseppe Lo Porto

Nasce oggi il primo numero del nostro giornalino di istituto. Se sarà bello, interessante, utile lo deciderete voi lettori. Noi già sappiamo di aver raggiunto un primo, importante obiettivo: dotarci di uno strumento di informazione e comunicazione dei nostri alunni, per i nostri alunni e non soltanto per loro. Daremo, infatti, voce anche ai genitori e ai docenti.

Vogliamo, così, creare un’occasione di scambio di idee e di opinioni, con la quale cia-scuno potrà presentarsi e con-frontarsi con gli altri.

Il nostro giornalino non sarà semplicemente una vetrina in cui scrivere (bene si spera!), ma diverrà un laboratorio di

idee, un luogo libero nel quale confluirà il racconto di chi sia-mo e cosa stiamo facendo per migliorarci e migliorare il nostro territorio.

Vogliamo, insomma, farci cono-scere per conoscere, iniziando assieme a tutti i nostri lettori un percorso che ci darà una mag-giore consapevolezza del ruolo di alunni e docenti, sempre e comunque cittadini.

Non sappiamo ancora quanto sarà gradito il nostro prodotto, ma sappiamo per certo quanto efficace è stato e diverrà sem-pre più il processo che ci ha portati sin qui.

Il nostro primo numero esce in prossimità delle festività natali-zie ed è per me un privilegio poter “sfruttare” questo articolo

per augurare a tutti un Natale di serenità e di pace, vera e sin-cera. Abbiamo tutti voglia e bisogno di stare bene, a casa e fuori. Ci vuol davvero poco per cominciare ad essere migliori: proviamo ad essere più dispo-nibili al dialogo e sorridiamo al prossimo. Il sorriso non è degli stolti, ma dei saggi. Auguri a tutti voi e lunga vita al giornali-no e ai suoi piccoli-grandi re-dattori!

Sommario:

Prima pagina

1

Il paese dove viviamo 2

Intervista al sindaco- Il nuovo parroco

3

A spasso con…gli artigiani di S.G.J

4-5-6-7

A spasso con…i commercianti di S.G.J

6– 7

Report 8-9-10-11

Poesie

11

Scrittura creativa 12

Riflessioni sul Natale 13

Ricette natalizie, proverbi, modi di dire e... idee regalo

14-15-16-17-18

L’angolo dell’artista 18

Comenius 19

Giochi 20

IN REDAZIONE:

I DOCENTI

Barretta Dina Laura (Mattarella)

Buscemi Patrizia (Riccobono)

Ferrante Franceca (Riccobono)

Ferrante Rosalba (Mattarella)

La Manno Linda (Riccobono)

Lo Porto Vincenzo (Riccobono)

Taormina Donatella (Riccobono)

PROGETTO e GRAFICA

Rosalba Ferrante—Donatella Taormina—Francesca Ferrante

Dicembre 2010

Numero 1

0di Alessandra Messina III E

Scuola primaria e secondaria di primo grado “S. Riccobono” ,

c/da Mortilli s.n.c., 90048 San Giuseppe Jato (Pa)

www.istitutocomprensivodisangiuseppejato.it

[email protected]

Tel. 091/8579715 - 8579953 Fax 091/8573886

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Lungo le pendici del Monte Jato, a circa 460 metri sul livello del mare, sorge il paese di San Giuseppe Jato. La sua costruzione ebbe inizio nel feudo Mortilli, per volontà di Don Giuseppe II Beccadelli di Bolo-gna e Gravina, marchese di Sambuca e principe di Camporeale. Nel 1779 furono costruite attorno ad un casale e ad una chiesetta dedicata al Sacro Cuore, appartenuti ai Gesuiti, delle casette progettate dall’architetto Don Salvatore Attinelli. Il principe fece un bando dove stabiliva di concedere le casette edificate, un pò di terreno ed un premio di 2 onze alle persone che dai paesi vicini si volevano trasferire nel nuovo comune. Così, nel Maggio del 1779, fu costituito in Comune con decreto del Re Ferdinando IV di Borbone. Il paese fu allora nominato San Giuseppe dei Mortilli, in omaggio al suo fondatore, al Santo a cui egli era devoto e al luogo dove era nato. L’undici marzo del 1838, quando il paese contava un’esistenza di circa 60 anni e più di 4000 abitanti, si verificò, in seguito ad abbondanti piogge, una frana tremenda che travolse circa i 2/3 del paese. Per fortuna non ci furono vittime, ma le famiglie disastrate perdettero tutto. Esse in parte trovarono riparo nelle zone del paese rimaste intatte, in parte ritornarono verso i paesi d’origine, gli altri si spostarono verso sud. La ricostruzione delle case avvenne, per Disposizione Governativa, a sud-ovest del monte Jato. Nacque così il nuovo agglomerato urbano che prese il nome di San Cipirello e divenne autonomo nel 1864. Già il 24 dicembre 1862 San Giuseppe dei Mortilli, con delibera del Consiglio Comunale, prese il nome di "San Giuseppe Jato", per ricordare l’antica città Jato che sorgeva sul Monte ricca di storia e rasa al suolo de Federico II nel 1245-1246.

IL NOSTRO PAESE …

DI FEDERICA D’ALEO E COSTANZA DI MARTINO II E

materne” G.Rodari” e “Villa Sacro Cuore”, la scuola media statale “ S. Riccobono”, il liceo scientifico e infine la scuola professionale.

Le più importanti feste locali sono :

Ferragosto che si festeggia il 15 Agosto in onore di Maria SS. Della Provvidenza ed è importante anche per la fiera del bestiame e di prodotti vari;

San Giuseppe che si festeggia il 19 marzo in onore di San Giuseppe,Santo protettore degli artigiani. Per questa festa sia nelle scuole che nella parrocchia e nella Proloco si preparano diverse mense e la recita delle parti dei “Virgineddi”.

San Calogero che si festeggia ogni prima domeni-ca d’Agosto.

Immacolata Concezione che si festeggia l’8 Dicembre in onore di Maria SS. Dell’ Immacolata.

I piatti tipici locali sono: a “Vaconza” focacce fatte con farina di grano duro e sono molto buone se condite ancora calde con olio, sale, pepe, formag-gio a pezzetti o con la ricotta; la “Cuccìa” che per tradizione si mangia per Santa Lucia il 13 dicem-bre,è fatta di grano bollito condito col miele o vino cotto o con crema tanta cioccolata; i “Mustazzola” cioè un biscotto preparato con vino cotto, farina, miele e mandorle; i ” cucciddata” sono il dolce natalizio tradizionale. la pasta è fatta con farina di grano dolce, zucchero, sugna, uova, acqua o latte e viene condita con un impasto di fichi secchi macinati, cioccolata, zuccata, noci, mandorle,

Le attività economiche tradizionali di San Giuseppe Jato erano basate sull’agricoltura (grano, vino e olio), sull’allevamento (ovini, bovini e caprini) e piccole imprese commerciali e artigianali. Dopo la guerra molte cose sono cambiate. La gente di San Giuseppe Jato ha cercato di risolle-varsi inizialmente trasferendosi all’estero in cerca di lavoro e dopo anni di sofferenze e duro lavoro, tornarono con i propri risparmi, per intraprendere una vita migliore. Oggi, l’economia è sempre basa-ta su agricoltura e allevamento, ma con mezzi e metodi più moderni che rendono il lavoro meno pesante, meno faticoso e più produttivo. Sono sorte moderne cantine (Alto Belice, Calatrasi ecc…), oleifici che sorgono a San Cipirello, in contrada Mortilli e contrada Perciana. Gli allevatori producono nelle loro aziende: formaggi, ricotta, carni, uova, miele di alta qualità nutrizionale. L’artigianato si va trasformando in piccola impren-ditoria sia edilizia sia di altre attività: rica-mi,oggettistica,mobili,tende,spesso vengono espo-sti in apposite mostre che in determinati periodi dell’anno attirano l’attenzione dei visitatori. Gli edifici più importanti di San Giuseppe Jato sono: le chiese (Chiesa Madre, San Francesco,Anime Sante, Santuario Mariano, Chiesa del Carmelo e la chiesetta di Dammusi dove per tradizione il 21 Luglio di ogni anno dal 1784 in corteo, i fedeli la raggiungono a piedi anche se essa appartiene al territorio di Monreale); il Boccone del Povero e l’Opera Pia Riccobono (chiusa da alcuni mesi per motivi organizzativi); le scuole: elementare “Giovanni Falcone,“Piersanti Mattarella”, le scuole

miele, cannella, ecc…; “sfinci e pupa cu l’ova” si preparano per San Giuseppe e per Pasqua; si preparano anche la pignolata e i cannoli; “Pumaroro siccu” “sarsa sicca” “ pasta a Milani-sa “ e ”bruciuluna” sono pure piatti tipici del nostro paese.

Secondo noi San Giuseppe Jato è un paesino tranquillo. Purtroppo però alcune persone sporca-no le strade e tanti ragazzi quando escono dai locali buttano a terra le lattine, le bottiglie, le va-schette vuote ecc… Si potrebbe evitare di sporcare con piccoli gesti: buttando la carta nei cestini, facendo la raccolta differenziata.

NOTA

Per noi è doveroso ricordare, fra le tante personali-tà che si sono distinte nel paese, da quando è stato fondato, l’illustre sommo giurista Salvatore Riccobono. Egli è stato uno dei più grandi scienzia-ti di diritto romano, maestro di fama internazionale a cui è intitolata la nostra scuola, dove si trova un busto in bronzo che lo rappresenta,realizzato da Domenico Zora.

Benvenuti su

SAN GIUSEPPE JATO LE NOSTRE ORIGINI

IL PAESE DOVE

VIVIAMO

SAN GIUSEPPE OGGI… a cura di Federica D’aleo e Costanza Di Martino IIE

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INCONTRO CON IL

SINDACO

DI SAN GIUSEPPE JA

TO

- Come si chiama?

Giuseppe Siviglia

- Quanti anni ha?

Ho 53 anni

- E' coniugato?

Sì, sono coniugato

- Ha dei figli?

Sì, ho due figlie

- Come si chiamano?

La maggiore si chiama Clelia e la minore si chiama Dalila

- E' contento dell'importante ruolo che svolge nella comunità Jatina?

Sì, sono molto contento del lavoro che faccio.

- Perchè?

Perchè mi permette di migliorare il mio paese e di aiutare anche le persone che vi abitano

- Da quanto tempo è il primo cittadino della comunità Jatina?

Occupo il ruolo di sindaco dal maggio del 2002...

- Quali sono le cose (opere pubbliche e attività) di cui va particolarmente fiero?

La sistemazione del centro storico, le Fontane della Provvidenza e il Giardino della Memoria

- E' vero che il suo impegno politico occupa la maggior parte del suo tempo?

Sì, è vero. Fare il sindaco è un ruolo molto impegnativo e, per svolgerlo bene, devo sempre dare il massimo e questo deve per forza occupare molto del mio tempo.

- Quando scadrà il suo tempo politico?

Nel 2012 (ride). Dopo di me nessuno

- Cosa farà dopo la scadenza del suo mandato?

Ancora non so. Naturalmente avrò molto più tempo libero, che userò per dedicarmi ai miei hobby e per impegnarmi di più nella gestione del mio cinema

- Qual è il suo impegno nel sociale?

Aiutare le categorie dei più deboli e anche l'osservatorio per il fenomeno della droga...

Cosa intende offrire ai cittadini in occasione delle feste ormai vicine?

Un paese molto addobbato!

- E lei? Come festeggerà il Natale?

Sicuramente con la mia famiglia

- Ci dica uno dei suoi impegni futuri per la nostra comuni-tà.

Inizieranno i lavori per la piscina comunale...

- Per cosa pensa di essere ricordato, una volta scaduto il suo mandato?

Per la mia onestà morale e intellettuale.

INTERVISTA AL SINDACO GIUSEPPE SIVIGLIA Sofia Siviglia II D

NUOVO PARROCO A SAN GIUSEPPE JATO DON FILIPPO LUPO NUOVO PARROCO DI SAN GIUSEP-PE JATO Domenica 21 Novembre Don Filippo Lupo è diventato Arciprete della Co-munità Ecclesiale di San Giuseppe Jato.

Grandi festeggiamenti in paese.

I fedeli di Chiusa Sclafani, paese dal quale lui proveniva, si sono organizzati con il sindaco per dare un ultimo saluto al loro parroco.

Don Filippo è arrivato alla piazzetta San Francesco di Paola, dove tutti i bambini della ACR di San Giuseppe Jato che tenevano in mano un pallon-cino con scritto “BENVENUTO DON FILIPPO”, lo attendevano gioiosamen-te.

Al suo arrivo i ragazzi della Banda Musicale locale hanno cominciato a suonare e i piccoli hanno lanciato i palloncini.

Verso le 16,45 si è avviata la proces-sione che si è fermata prima davanti la Chiesa Santuario “Maria Santissima della Provvidenza”, per poi raggiunge-re la Chiesa “S.S. Redentore”.

Prima che la processione si conclu-desse e i fedeli entrassero in chiesa sono stati sparati dei giochi pirotecnici.

In chiesa, il Vescovo Mons. Salvatore Di Cristina ha celebrato una solenne Messa. Accanto a Lui, oltre Don Filip-po, erano presenti altri sacerdoti tra cui i nostri due parroci uscenti:

l’Arciprete Tumminello e Padre Giu-seppe Billeci.

Don Filippo ha letto il “Credo” e ha pronunciato il suo “Fedele Giuramen-to” alla nuova missione religiosa.

Proprio in questo momento gli abitanti di Chiusa Sclafani piangevano perché avevano lasciato un prete in gamba, ma allo stesso tempo erano contenti perché conquistavano Padre Giusep-pe Billeci; anche noi siamo dispiaciuti per aver lasciato Padre Giuseppe, anche lui un prete in gamba, attivo e moderno, ma siamo felici di conoscere il nuovo Arciprete.

Alla fine della cerimonia, Don Filippo ha firmato dei documenti ufficiali che attestavano e confermavano la sua nuova carica di Arciprete a San Giu-s e p p e J a t o .

C’è stato anche un piccolo rinfresco e il sindaco di Chiusa gli ha dato una

targa come segno di riconoscimento e gli ha conferito la cittadinanza onoraria nel suo paese.

Don Filippo non è amato solo dai chiusani ma anche dai palermitani della zona di Borgo Molara, dove lui ha iniziato il sacerdozio e lì è nato come prete.

C H I A R A T O C C O V A “MATTARELLA”

IL NUOVO PARROCO DI

SAN GIUSEPPE JATO

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INTERVISTA AI MARMISTI CALISTI E

FANTAUZZO FANTAUZZO Da quando ero bambino. Ho scelto questo lavoro perché l’ho ereditato da mio padre. Il lavoro prima era più redditizio, adesso meno. Non lo consiglierei ai giovani perché non si guadagna molto. Non ho frequentato alcuna scuola, sono stato un apprendista di mio padre. Tutti i diritti e i doveri degli apprendisti vengono rispettati. Il materiale mi viene fornito dalle cave di Trapani, Carrara e dalla Sardegna. Lavoro circa 8 ore al giorno e faccio solo una pausa per il pranzo. Le macchine più usate sono: tagliatrici, levigatrici e lucidatrici. Non uso tecniche particolari, uso attrezzi piccoli per i lavori più complicati e di precisione. Le fasi sono: si taglia il marmo, si lucida e poi si raffina. La clientela richiede scale, soglie e piani cucina. Il marmo più richiesto è il travertino, quello meno richiesto è il granito multicolor perché è il più costoso. Per fare questo lavoro bisogna essere bravi in matematica e avere molta precisio-ne sia per le misure sia per il montaggio. Della concorrenza non mi interessa molto perché penso solo ai miei lavori e ai miei clienti. Attualmente ho 2 dipendenti. Ricordo con più soddisfazione alcuni dei miei caminetti. Ha risentito molto della crisi perché la gente richiede i lavori e poi non paga perché non ha i soldi. IVAN FANTAUZZO II D e GLI ALUNNI DELLA II A

Da quanto tempo pratica questo lavoro? Perché lo ha scelto?(per passione,per tradizione,o per altro) È un lavoro redditizio? Lo consiglierebbe ai giovani di oggi? Ha frequentato una scuola professionale o ha appreso il mestiere da altri marmisti? Quali sono i diritti e i doveri dei suoi apprendisti? Chi le fornisce il materiale? Quali sono i tempi di lavoro ? Quali sono le macchine e gli attrezzi più usati? Usa tecniche particolari di lavorazione del marmo ? Quali sono le fasi di lavorazione? Quali oggetti vengono maggiormente richiesti dalla clientela? Quale tipo o qualità di marmo è utilizzato di più? Occorrono delle attitudini particolari per questo mestiere? In che modo influisce la concorrenza nel suo lavoro? Quanti dipendenti ha attualmente? Quale prodotto ricorda con più soddisfazione? Il suo lavoro ha risentito della crisi economica di questi anni? CALISTI Pratico questo lavoro da 52 anni L’ ho scelto prima per bisogno, poi per passione. Quando si lavora molto, sì Io lo consiglierei,ma i giovani di oggi vogliono stare in giacca e cravatta. Ho appreso da altri marmisti Non ho apprendisti Il materiale mi viene fornito da tutto il mondo (Turchia,Sardegna,Ragusa) Dato che sono in proprio, non ho tempi ben precisi, dipende dai lavori che devo fare . Gli attrezzi che utilizzo di più sono la fresa, la lucidatrice, ma ne uso anche altri. Dipende dal tipo di lavoro richiesto. Le fasi di lavorazione sono: il taglio, la lucidatura, la raffinazione. Gli oggetti maggiormente richiesti dalla clientela sono: le scale e i piani cottura. Il marmo più richiesto è il travertino. Basta avere buona volontà e passione. La concorrenza influisce molto quando gli altri marmisti lavorano con marmi poco costosi. Attualmente ho un solo dipendente, mio figlio. Con più soddisfazione ricordo le cappelle fatte in modo artistico. Il mio lavoro in questi ultimi anni ha risentito molto della crisi. GLI ALUNNI DELLA II A

A SPASSO CON GLI ARTIGIANI DI S. GIUSEPPE JATO

La Ricamatrice Come si chiama? Monticciolo Giuseppa Quanti anni ha? Ho 75 anni Dove è nata? Sono nata a San Giuseppe Jato Quando è nata? Sono nata il 27 Giugno 1936 Che lavoro fa? La casalinga Che lavoro faceva da giovane? La ricamatrice Che lavoro le sarebbe piaciuto fare? La ballerina Perché non l’ha fatto? Perché non c’era la possibilità di frequentare una scuola di danza È sposata? Sì Da quanto tempo è sposata? Da 55 anni Per quanto tempo ha ricamato? Per circa 60 anni A quanti anni iniziò a ricamare? Iniziai a ricamare a 15 anni Le piace ricamare? Sì,tanto Chi le ha insegnato a ricamare ? A zà Pippina Come si chiamano i vari punti di ricamo? Punt’ombra,punto a quattro,punto catinella,rete liscia,punto croce,intaglio. Quale ricamo pratica più spesso? Il ricamo che pratico più spesso è l’intaglio Come si pratica l’intaglio? Con la macchina da cucire Cosa ricama? Da giovane ricamavo asciugamani,coperte,tovaglie,tende,ospite,(siccome prima si faceva il corredo a mano) cucivo anche camicie da notte,tovaglie da tavola, corredi per neonati,invece ora, d’anziana, ricamo lenzuola e asciugamani per i miei nipoti.

MIRAGLIA NOEMI II E

ABITI DA SPOSA BAIO Come ti chiami? Mi chiamo Rosaria Baio. Quando sei nata? Sono nato il 02 agosto 1958. Hai fratelli e sorelle? Si, ho un fratello e una sorella più grandi di me. Sei sposata? Si, da 24 anni. Da quante persone è composta la tua famiglia? Da quattro perso-ne: mio marito Giacomo, mia figlia Maria e mio figlio Salvatore. Da ragazza cosa ti sarebbe piaciuto diventare da grande? Sognavo di diventare un giudice. Hai hobby particolari? No, non ho un hobby in particolare. Che lavoro fai ? Mi occupo della realizzazione di abiti da sposa e di abbigliamento femminile. Quando hai deciso di fare questo mestiere? All’età di 30 anni circa. Come hai scelto di fare questo mestiere ? Per passione. Cosa ti piace di più della tua professione ? La fase di realizzazione dei capi. Nella tua esperienza professionale hai qualcosa che ricordi di più? La prima sfilata di moda trasmessa da “canale 5” MEDIASET. Chi sono stati i tuoi modelli di riferimento? La stilista Coco Chanel. Quali ritieni possono essere le difficoltà, nel tuo lavoro, di conciliare lavoro e famiglia? Per fortuna nessuna difficoltà. Quali consigli daresti a coloro che vorrebbero fare il tuo lavoro? Fare questo mestiere con grande passione e perseveranza e lavorare sodo. Usi internet ? Si, lo uso. Per quali fini ? Principalmente per avere informazioni su qualsiasi argomento e poi per usufruire di servizi pubblici e privati a distanza. Secondo il tuo punto di vista quali argomento sono più interessan-ti? Naturalmente quelli legati alla mia professione. Se dovessi proporre un nuovo progetto quale sarebbe la tua propo-sta? La creazione, attraverso internet, di una sartoria su misura. Ti fidi delle informazioni che sono su internet ? Bisogna saper discernere le false notizie da quelle vere.

SALVATORE MIRTO II E

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A SPASSO CON GLI ARTIGIANI DI S. GIUSEPPE JATO

FALEGNAME

Intervista al falegname Alberto Lo Biondo:GLI ALUNNI DELLA II A

Da quanti anni fa questo lavoro? Le piace fare questo lavoro? Come fa a trasformare un legno primitivo in un legno lavorato? Che tipi di legno usa? Qual è il miglior tipo di legno? Qual è il legno più economico? Che strumenti usa? Che tipi di macchine usa? Come deve essere il legno prima di essere lavorato? Quali sono i rischi di questo lavoro? Ha degli operai che lo aiutano? Che tempo impiega per fare un mobile? Ha molti clienti? Qual è il tipo di legno più venduto?

Perchè ha scelto di fare questo lavoro? Questo lavoro l’ha appreso da un familiare? Faccio questo lavoro da 20 anni. Mi piace molto fare questo lavoroSmacchinandolo nei macchinari di falegnameria Uso castagno, rovere, iroco tulipier (pioppo) I migliori tipi di legno sono il rovere e il castagno Il legno più economico è l’abete Uso levigatrici orbitali, avvitatore ,martello e scalpello Uso pialle, spessori, tupie , squadratrice ,sega a nastro, troncatrice e scorniciatrice Il legno deve essere stagionato essiccato Gli incidenti più frequenti sono i tagli alle dita Non ho più operai, lavoro da solo Il tempo varia a seconda del tipo di lavoro Ho molti clienti. I legni più venduti sono il castagno e tulipier (pioppo) Ho deciso di fare questo lavoro perchè fin da ragazzo era la mia passione Non ho appreso questo lavoro da un familiare

Intervista all’ intelaiature di ceste Come si chiama? Vincenzo Di Giovanni Quanti anni ha? 72 anni Dove è nato? A San Giuseppe Jato È sposato? Sì, ma sono vedovo Ha figli? Sì. Quanti? Quattro Quanti anni hanno?49,47,45 e 41 anni Che mestiere faceva? A 6 anni facevo il pastore, dopo la pensione incominciai a fare anche dei cestini Le piaceva il suo mestiere?Si, peccato che ora non posso farlo più Perchè? Perché io non posso andare a raccogliere il materiale per fare i cestini Come funzionava il suo lavoro? Funzionava nel mettere la legna

nell’acqua per farla ammorbidi-re e poi modellarla per fare i cestini Quanto tempo impiegava per fare un solo prodotto?Dipendeva dalla grandezza del cestino Come mai ha scelto di fare questo lavoro?L’ho scelto perché dopo la pensione non avevo più cosa fare A quanti anni ha cominciato a fare i cestini? A 65 anni Praticava solo questo lavoro?No,da piccolo facevo il pastore e dopo la pensione ho comin-ciato a fare i cestini Quanto tempo lavorava al giorno?Lavoravo solo nel tempo libero Il suo lavoro lo svolgeva a casa o in un negozio? Lo svolgevo in un garage LO MANTO SELENE II E

VETRAIA

Da quanti anni fa la vetraia?Da circa 15 anni Come mai ha scelto questo lavoro?Perché mi piace il lavoro artistico e manuale Il suo lavoro le dà soddisfazioni? Dal punto di vista artistico sì, ma bisogna fare i conti con l’aspetto economico Come si colloca nell’economia?Dipende dall’andamento edilizio e dalla disponibilità finanziaria dell’utente, in generale La sua attività è rivolta solo all’economia del paese di San Giuseppe Jato?Ritengo che qualsiasi attività deve essere proiettata verso un mercato più ampio Vende i suoi prodotti anche in altri paesi?Certamente promuovo i miei prodotti fuori dal nostro

comune

per mezzo delle fiere e di internet Che strumenti usa nel suo lavo-ro?Il vetro viene tagliato con taglierini con punte di diamanti, i pezzi vengono assemblati, e per realizzare oggetti in vetro - fusio-ne, vengono infornati in forni alla temperatura superiore a 350°, mentre per la realizzazione di vetri piombati stile tiffany il lavoro è tutto manuale ed ogni pezzo di vetro viene saldato l’uno con l’altro per mezzo dei saldatori per piombo, inoltre viene usata sva-riata minuteria Lavora da sola?La mia attività è a conduzione familiare Il suo lavoro è pesante?Direi di no, sarà perché lo faccio con passione Il suo lavoro le fa trascurare la sua famiglia?No, cerco di gestire tutto Dove prende le sue idee per creare?La creatività è una cosa

interiore, inoltre vengo aiutata da riviste L’ha spinta qualcuno a scegliere questo lavoro?No nessuno è stata una mia libera scelta Come mai ha, di recente, cambia-to l’ubicazione della sua attività?Perché ho fatto sistemare i locali di proprietà Le piace il suo lavoro?Sì, molto Le attrezzature costano tanto?Si, attrezzare un laboratorio costa tanto e costano tanto anche i vetri usati, perché per questo tipo di lavorazione non si possono usare dei semplici vetri Quante varietà di vetri esistono?Esistono diverse varietà di vetri a secondo della lavorazione ed esistono varie gradazioni di colori Per fare questo lavoro occorrono particolari studi?Il liceo artistico sarebbe indicato.

ATTILIO LI MANDRI II E

C o m e vi chiamate ?

Teresa Ciulla , Stefania Bentivegna, Concetta Vistaglio Vi piace questo lavoro? Perché ? Si, perché è molto creativo Chi è il capo di questa fabbrica ? Guido Agnello e sua figlia Tindara Il vostro capo è severo o buono? Abbiamo un capo speciale, cioè molto bravo Perché avete scelto questo lavoro ? Non l’ abbiamo scelto, in paese cercavano personale qualificato nel taglio e nel cucito artigianale Andate d’accordo fra di voi ? Si, perché altrimenti le cose non potrebbero andare avanti Ognuno di voi si dedica ad un lavoro preciso ? Si, la signora Ciulla si occupa di modellistica, taglio e coordinamento. La signora Bentivegna è la responsabile delle qualità e la signora Vistaglio dell’ amministrazione Sapete usare bene i macchinari ? Si, certo Chi vi porta i tessuti ? Sono scelti da Tindara che si occupa del design Usate buoni tessuti ? Ottimi, di qualità, perché è un’ azienda etica e il prodotto

è MADE IN ITALY Avete tessuti di tutti i colori? Si, di tutti i colori e di tutti i gusti

Lavorate a turno o tutti insieme ? Perché ? Tutte insieme perché siamo poche e portiamo le cose a fine Fra di voi c’è qualcuno che svolge lavori più pesanti e chi di meno? Sono lavori diversi perché ci sono 3 settori Vendete voi le coppole o le distribuite nei negozi ? Le distribuiamo nei negozi Lo spazio vi basta o volete che sia allargato ? E’ abbastanza comodo così Come si chiama questa fabbrica ? San Giuseppe s.p.a. Perché si è scelto questo nome ? Perché è l’ unica fabbrica che si trova a San Giuseppe Jato e nasce con lo scopo di riscattare l’immagine del paese Avete licenziato personale ? Perché ? Si, a causa di una manovra aziendale di ripristino Elenchereste gli strumenti con cui lavorate? Cartoni, forbici, taglierino, spilli, gessi, penne, rasa filo, ferro da stiro, macchina da cucire, forme di legno, compu-ter, stampante, schede Dove mettete le coppole già fatte ? Dentro delle apposite scatole Quando producete delle coppole che vi piacciono, e le

volete, dovete pagarle ? Si, certo, però le acquistiamo ad un prezzo ridotto Lavorate mattina e pomeriggio ? Dipende dalla mole di consegne che abbiamo da fare Il vostro lavoro ha una retribuzione adeguata? E’ uno stipendio a tariffa sindacale Come nasce una coppola ? Nasce da una commessa. Solo dopo aver ricevuto l’ ordinazione si procederà alla lavorazione. Il tessuto prima viene preparato, poi viene disegnato e tagliato, infine si confezionerà il copricapo. Raccontate la storia di questa fabbrica? L’ azienda nasce nel novembre 1999 dalla collaborazione tra il comune di San Giuseppe Jato, la fondazione Palaz-zo Intelligente di Palermo e l’imprenditore di San Giusep-pe Jato Giuseppe Taormina. La San Giuseppe s.p.a. nasce a San Giuseppe Jato con l’intento che un simbolo, come ha detto Staffan De Mistura dell’ONU, potesse diventare il motore di un grande cambiamento: la coppo-la, copricapo che per tanto, troppo, tempo, ha rappresen-tato “la Sicila mafiosa”, diventa simbolo del riscatto di un paese e della Sicilia tutta. Le nostre coppole, del resto, fanno il giro del mondo, stravolgendo quel luogo comune (COPPOLA = MAFIA) che si riteneva inossidabile. Il motto di quest’azienda è, infatti, non mafia, ma legali-tà, sviluppo e moda.

Coppole: San Giusepp

e SPA

SPICA CHIARA e VI

STAGLIO CETTINA

II D

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A SPASSO CON GLI ARTIGIANI DI S. GIUSEPPE JATO

Artigianato tessile Come ti chiami? Maria Adornetto Che tipi di lavoro svolgi?Mi occupo di artigianato tessile Ti piace il tuo lavoro? Sì, tantissimo Perché? Perché creo manufatti e mi piace farli bellissimi! Come mai hai scelto questo lavoro? Perché è classico e raffinato È un lavoro che si tramanda in famiglia? Si Hai mai pensato di cambiare professione ?Si, perché la certezza dello stipendio mensile alletta tutti nei momenti di crisi Ci vuole molto tempo per realizzare un capo? Sì, certamente Perché? Perché i passaggi da svolgere, dall’acquisto della stoffa, al disegno, allo

sfilato, al ricamo,al lavoro finito, sono tanti Lavori ogni giorno? Anche la domenica? No, il fine settimana è dedicato solo e

unicamente alla famiglia Da quali paesi vengono i tuoi clienti?I miei clienti vengono principalmente da Piana

degli Albanesi, da Monreale e da Camporeale Lavori da sola? No. Con chi lavori?Mi faccio aiutare da alcune mie amiche Che tipo di “capi “ realizzi? Un po’ di tutto: realizzo capi al tombolo, cantu', chiac-

chierino, reti antiche, sfilato siciliano, capi all’uncinetto e al filet su rete pesca-tore, ricamo classico e pittoresco

Quali sono i capi più venduti?I più venduti sono: le tende e le coperte, tuttavia, a volte, sono accompagnate da centri e da lenzuola. Anche i capi per neonati sono molto venduti

Lavori solo con stoffe di colore bianco, o anche con stoffe colorate?Preferisco il bianco e il panna

Hai uno studio proprio ?Sì, ma è in fase di ristrutturazione Il tuo lavoro è manuale o è a macchina?Principalmente manuale, poi realizziamo

anche capi a macchina per il così detto “giornaliero “ Hai mai fatto delle esposizioni ? Si tante, la più gratificante è stata quella alla fiera di

Firenze, nell’aprile del 2007, dove ci siamo riuniti gli artigiani di tutta Italia Adesso lavori in casa o nel tuo studio ?Momentaneamente in casa

Hai mai cercato di incoraggiare qualche tua amica a fare il tuo stesso lavoro?Si. Ci sei riuscita?No, spesso pensano che senza grande remunerazione non c’è

motivo di esercitare questa attività Pensi che abbiano ragione?Per come vanno le cose adesso, sì, tuttavia, se ci

riunissimo in cooperativa e se facessimo i nostri capolavori a livello nazionale, potremmo valorizzare la nostra arte, farla conoscere al mondo e quindi valo-rizzarla.Oggi, invece, gli artigiani non sono valorizzati per il loro estro artistico e, quindi, sono pagati poco

La crisi ha influito nel tuo lavoro? Si, oggi si realizzano meno capi rispetto a qualche anno fa e spesso i clienti chiedono facilitazioni nei pagamenti

MACELLAIO Come ti chiami? Mi chiamo Franco Petta Quando sei nato? Sono nato il 19/08/70 Dove sei nato? Sono nato a San Giuseppe Jato Sei sposato? Si, sono sposato Hai figli? Si, ho due figlie: Francesca, di 13 anni e Marina, di 7anni Dove vivi? Vivo ancora a San Giuseppe Jato Hai frequentato la scuola? Si, l’ho frequentata fino alla terza media Perché non hai continuato a studiare? Non ho continuato a studiare perché erano altri tempi e anche perché la

scuola non mi piaceva tanto Che lavoro fai? Faccio il macellaio A quanti anni hai cominciato a lavorare? Ho cominciato a lavorare a 14 anni e sono già 26 anni che lavoro Come mai hai fatto questo lavoro? Ho fatto questo lavoro perché nella mia famiglia c’erano molti allevatori Vendi carne surgelata o macellata fresca? Vendo carne macellata fresca Come arriva la carne nel tuo negozio? Prima acquisto dagli allevatori gli animali: ovini ,bovini e suini, li porto in un

mattatoio dove per un periodo rimangono e vengono nutriti, poi vengono uccisi nel mattatoio, controllati e selezionati infine vengono trasportati nel mio negozio con i mezzi autorizzati.

Quando la carne arriva nel negozio, è già pronta per essere venduta? No, prima deve essere selezionata taglio per taglio, poi la posso vendere

GIUSEPPE D’AMICO II E

TABACCAIO Come si chiama? Mi chiamo Gaetano Basi-le. Quando è nato?Sono nato il 29\05\1965 Quanti anni ha? Ho 45 anni Ha figli? Si, due, Giovanni e Maria, che hanno 3 anni e 12 anni. Che lavoro fa?Ho una tabaccheria. Com’è stare a contatto con le persone?Stare a contatto con le persone è molto difficile perché non sono mai contenti. Di che servizi dispone la sua tabaccheria? Innanzi tutto sigarette, poi cose alimentari da banco come cioccolato e dolciumi vari, si effettuano ricariche on line, ci sono diversi compu-ter per effettuare bollettini, giocate del lotto e anche super enalotto, e adesso da non molto è arrivato un altro computer per effettuare proprio tutti i bollettini e infine ci sono i gratta e vinci. Con tutti questi servizi la clientela è alta? Certamente, adesso c’è molta confusione ogni giorno, invece prima, quando mancavano tutti questi servizi, la confusione aumentava nelle giornate del lotto, che erano il martedì, il giovedì e il sabato. Invece ora tutti i giorni c’è una gran confusione. E, giustamente, per mia fortuna! Quali sono gli orari dell’esercizio? Si apre alle 5:30 del mattino e si chiude alle 10:00 di sera, tutto orario continuato. Fa tutto da solo? No, sarebbe impossibile. Faccio i turni con mio cognato che è aiutato da mia sorella. Una settimana io faccio il pomeriggio e mio cognato fa la mattina, e quindi io alle 14:00 vado a dare il cambio e viceversa. Facciamo una settimana ciascuno. Da quanti anni ha questa tabaccheria? Da molti, prima l’aveva mio nonno e ora, da 12 anni, è in mia gestione. La sua tabaccheria è grande?No, non è molto grande, infatti stiamo lavorando per farla più grande in un’ altra casa più sotto. Quando crede che sarà allestita? Io spero entro l’anno prossimo.

MARIA BASILE II D

A spasso con i commercianti d

i San Giuseppe Jato

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Plast-ok ed Euro Gross S.R.L

CASEIFICIO “VERDEJATO”

Come si chiama? Giuseppe Barone

Quanti anni ha? Ho 45 anni

Quando è nato? Il 5 Marzo del 1965

Dove è nato ? A San Giuseppe Jato

Città di residenza?San Giuseppe Jato

Coniugato?Si

Con chi?Rita Abbatino

Ha figli? Si, tre figli

È diplomato?Si, ho conseguito la maturità presso l’istituto tecnico per geometri

Che mestiere fa?Sono un imprenditore

Da quanti anni svolge questo mestiere?Lo svolgo da 12 anni

Si è mai stancato del suo lavoro? No,mai

Crede si stancherà presto? No, non credo, mi piace molto e mi dà tante soddisfazioni

Perché ha scelto questo mestiere?Per caso

Di cosa si occupa nello specifico? Produzione e commercializzazione di latticini

Qual è il nome della sua azienda? VerdeJato

Perché ha scelto questo nome?Perché questo nome sta ad indicare i buoni prodotti della Valle Jato

È un lavoro semplice? No

Le piace il suo mestiere?Si

Se potesse, lo cambierebbe?No, non ho intenzione di cambiare mestiere ma mi piacerebbe, piuttosto diversificare e variare nella produzione

Perché? Mi piace questo lavoro, ma va integrato con altri prodotti dell’agricoltura della valle dello Jato

MARTA BARONE E ESTER PARRINO II D

Intervista all’Imprenditore di San Giusep-pe Jato Sig. Giuseppe Taormina COME SI CHIAMA?Mi chiamo Giuseppe Taormina QUANDO é NATO?Sono nato il 30/06/43. DOVE è NATO?Sono nato a Lercara Friddi E’ SPOSATO?Si,sono sposato da 43 anni QUANTI FIGLI HA?Ho 3 figli SONO SPOSATI?Si, sono tutti e 3 sposati felicemente con figli Ha NIPOTI?Si, ho 8 nipoti HA SORELLE O FRATELLI?Si, ho una sorella e un fratello CHE COSA LE PIACE FARE DURANTE IL TEMPO LIBERO?Durante il tempo libero mi piace stare in panciolle CHE LAVORO Fa?Da 20 anni sono Ammi-nistratore di un'azienda industriale CHE LAVORO FACEVA?Precedentemente lavoravo presso il Ministero Agricoltura e Foresta e il Ministero della Difesa COME SI CHIAMA LA SUA AZIENDA?La mia azienda si chiama Plast-ok LE PIACE IL SUO LAVORO?Si, mi soddisfa pienamente E' IMPEGNATIVO? Si, il mio lavoro è abba-

stanza impegnativo QUALE COMPITO SVOLGE NELLA SUA PROFESSIONE? Nella mia professione ho il compito di Am-ministratore I SUOI FIGLI LAVORANO NELLA SUA AZIENDA? No i miei figli lavorano in un'altra azienda collegata che si chiama Euro Gross S.R.L CHE COSA VENDE L'AZIENDA?L'azienda commerciale Euro Gross commercializ-za:ferramenta,colori,fai da te,giardinaggio ecc... CHE COSA PRODUCE LA PLAST-OK? Nella Plast-ok si producono profilati per tende e altri profilati - contenitori di polietile-ne per uso alimentare IN QUANTI MAGAZZINI E’ DISLOCATA L’AZIENDA? L'azienda industriale è allocata in un piano seminterrato di circa 1200 mq e l'azienda commerciale Eurogross è allocata in 8 magazzini LA SUA AZIENDA ESPORTA MERCI OLTRE LA SICILIA? Le merci vengono commercializzate nel

territorio della Sicilia e della Calabria QUANTI SONO GLI OPERAI ADDETTI ALLA COMMERCIALIZZAZZIONE E QUANTI SONO ADDETTI ALLA PRODU-ZIONE? Nell'azienda gli operai addetti alla commer-cializzazione sono 16 e 5 addetti alla produ-zione DA QUALI PARTI DEL MONDO ACQUI-STATE MERCI? Le merci commercializzate, per il 30% ,vengono acquistate all'estero e, per il 70%,arrivano dalla produzione nazionale. GERI FIORE E GIUSEPPE TAORMINA II E

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PULIAMO IL MONDO

Al Dirigente Scolastico Dell’Istituto Comprensivo Statale

Di San Giuseppe Jato Oggetto: Richiesta autorizzazione

San Giuseppe Jato 25 Settembre 2010

Egregio Dirigente Prof. Giuseppe Lo Porto, siamo gli alunni delle classi VA & VB dell’Istituto Comprensivo Statale di San Giu-seppe Jato, plesso “Mattarella”. Stiamo scrivendo per chiedergli di poter coinvolgere anche altre classi, ad esempio le classi III e IV nell’iniziativa promossa da Legambiente “Puliamo il Mondo”, perché abbiamo pensato di pulire lo spazio esterno intorno alla scuola, in quanto sporco e un poco abbandonato; pertanto gli chiediamo di fornirci il necessario per la pulizia: sacchetti, guanti, cestini e quant’altro occorre. Gli chiediamo anche di essere autorizzati a dipingere le nostre classi, perché l’ambiente non è solo esterno ma anche le aule sono “ambiente” e siccome sono sporche, nere e mal conciate, vorremmo dipingerle, magari abbellendole, persona-lizzandole. Certi e in attesa di una sua risposta positiva gli auguriamo un Buon Inizio d’Anno Scolastico e porgiamo Cordiali Saluti

Gli alunni delle classi V A & V B “Mattarella”

Alessandra Lo Forte & Samuele Stassi VA

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Oggi 13 Novembre 2010 abbiamo partecipato alla manifestazione “Frantoi in Festa”.

Ci siamo recati presso il frantoio

“Valle Jato” di San Cipirello…

Appena siamo entrati nella struttura, tre impiegati ci hanno detto: “Saremo la vostra guida per tutto il tempo. Noi siamo dell’Ente S.O.A. e il nostro compi-to è di invogliare la gente a mangiare prodotti agri-coli e genuini come l’olio extravergine di oliva”. Ci hanno spiegato che l’olio più buono è quello fresco, quello appena macinato ed è meglio acqui-starlo nei frantoi, nel caso si voglia comprarlo nei supermarcati è preferibile prendere quello con marchio D.O.P. Abbiamo visto un cartone animato con un albero parlante che ci raccontava tutto sulle olive. Ci hanno spiegato che le olive sono acide e quando vengono portate al frantoio vengono messe nelle bigne (ceste forate) per respirare così non fanno la muffa. L’oliva si chiama Drupa ed è composta da pedunco-lo, buccia, nocciolo o seme e polpa; è formata dal 40-50% di acqua e dal 15-30% di grassi e contiene la vitamina E. Per raccogliere le olive bisogna prendere una rete e metterla sotto gli alberi, con un attrezzo tipo pettine, si pettinano i rami sfilando le olive una a una; ma c’è anche un attrezzo meccanico che muove i rami e automaticamente fa cadere giù le olive; una volta a terra le olive non vanno schiacciate perché diven-tano acide, puzzolenti e su di esse si forma uno strato di muffa. Le olive raccolte si devono portare al frantoio entro 24 ore. Oggi il frantoio non è in funzione perché sono arri-vate scarse quantità di olive. In Italia ci sono almeno un centinaio di varietà di olive, solo in Sicilia si contano 40 tipi diversi di olive; nel nostro territorio ne conosciamo tre tipi: Biancolil-la (di forma allungata e di colore chiaro), Cerasuola

(piccolo, tondo e nero), Nocellara del Belice (di forma ovale e nero); certe volte le diver-se varietà si mescolano per evitare che l’olio sia troppo piccante. Prima di diventare olio, l’olivo attraversa un lungo passaggio: le olive si pesano e si mettono nel dece-spugliatore in cui vengono tolti rametti e foglie, poi passano nella lavatrice che le pulisce, le lava; poi passano nella molazza che ha due ruote, toglie le bucce e lascia la polpa; poi è la volta del frangitore che schiaccia le olive e tritura in parte anche l’osso perché è molto potente; la granulatrice tritura com-pletamente e trasforma la drupa in sostanza solida, grassa e liquida; il decanter separa olio, acqua e sansa; il separatore separa olio e acqua, quindi ripulisce l’olio che viene messo in una botte di vetro scuro a temperatura ambiente. Abbiamo assistito all’imbottigliamento dell’olio: si mettono le bottiglie in fila in una macchina e comin-ciano a girare, a un certo punto intraprendono una salita e si riempiono di olio, poi vengono tappate ed etichettate. Ci hanno anche detto che il logo I.G.P. che trovia-mo nell’etichetta ci fa risalire al luogo di produzione del prodotto. L’olio extravergine d’oliva fa bene alla salute, ab-bassa il colesterolo cattivo e aumenta quello buono. L’olio si ottiene con processi meccanici e non chimi-ci; si conserva nell’alluminio o nelle bottiglie di vetro scuro; nei due tre mesi successivi alla molitura, va travasato una o due volte per separarlo dai depositi di particelle di polpa, bucce e acqua. L’Italia è il secondo produttore al mondo di olio, le principali regioni italiane che producono olio sono: Calabria, Puglia, Sicilia, Campania, Lazio, Abruzzo e Toscana. Alla fine abbiamo fatto una piccola degustazione con prodotti della nostra terra come: olive, pane e olio, formaggi e funghi conditi con olio extravergine di oliva, mentre mangiavamo una telecamera ci riprendeva. Gli alunni delle classi V A e V B “Mattarella”

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Beatlemania According to a French historian Jacques Le Goff the most representative musical group of the twentieth century is the Beatles. In fact, millions of people all over the world have at least one record by the “fabulous four”. Beatlemania was born in 1963, one year after the four boys from Liverpool, John Len-non, Paul McCartney, Ringo Starr and George Harrison, had founded a pop group called The Beatles. For the young generation of the ‘60s they represented their needs, their feelings and their desires. They gained a lot of success in Britain, Germany and when they went to America their first appearance on TV had about 73 millions viewers. In the late sixties they filled their songs with social and pacifist meaning.

In 1970, due to business problems and personal disagreements the group split up. Two of the Beatles began individual careers: Paul McCartney and John Lennon. The murder of John Lennon by a psychopath on December 9th, 1980 was a great shock to Beatles fans. In the nineties, a TV series in the U.S.A., London and Paris and the publications of CDs containing inedited songs caused the revival of the group and a “new Beatles Anthol-ogy” has been published. By 3D – 3E

In preparation for the Musical “The Beatles” On the 22nd of November we went to the Golden Theatre in Palermo, but the days before we prepared for the musical. We went to the English lab and we had some lessons about the Beatles. First we read and listened to the Italian and English script of the play. Then we listened to their songs, read their lyrics and learnt about the ‘60s, too. Finally, we read a text about Beatlemania, we wrote a summary and interviewed our parents. All this in preparation for the musical of the Beatles! by Giovanna Alfano 3D

Report about the Musical “The Beatles”

On November the 22nd, at half past eight, we went to school but we didn’t have les-sons because we went to the Golden Theatre in Palermo to see some English actors from Palketto Stage performing the Beatles’ story. We were three classes 3A, 3D and 3E.

We arrived at ten o’clock and we went to visit the English Gardens. At eleven o’clock the musical started.

Everything begins on December the 9th 1980 when John Lennon, the Beatles’ leader, dies because of Mark Chapman.

In this moment, like in a flashback, John starts thinking about all his life: his early years in Liverpool when he met Paul McCartney and their manager Brian, their great suc-cess all over the world, Cynthia and their son Julian, Yoko Ono (his second wife), the

protest for the peace in Vietnam and the Beatles split.

The performance ended with John Lennon shot by the psychopath and the song “Imagine”.

The actors were also very good at dancing and singing. In fact they sang many Beatles hits from the beginning of their career to the end.

We enjoyed singing with the “Beatles” and we were sad when John Lennon died.

According to us the show was beautiful and exciting and we liked it.

By Giovanna Alfano 3D Alessandra Messina 3E Simona Orobello 3E

Interview to students’ parents

S. Who were the Beatles? P. They were a famous band famous all over the world. S. Ok. Do you like them? P. Yes, I do. S. Why do you think so? P. Because I like all their songs! S. What’s your favourite Beatles’ song? P. My favourite song is “yesterday”. S. Ok. The interview ends here! Thanks, bye bye! P. You’re welcome. Bye! by Simona Orobello e Alessandra Messina 3E

S. Do you like the Beatles?

D. Yes, I do / M. No, I don’t.

S. Did you buy their records?

D. Yes, sometimes. / M. No, I don’t.

S. Do you remember any of their songs?

D. Yes, I do. I remember “Yesterday”,

“Imagine” and “Let it be”

M. Yes, I do. I remember “Yellow submarine”

and “Michelle”

S. Thank you, Mum and Dad!

P. You’re welcome!

S. Do you like the Beatles? P. Yes, I do. S. Have you ever been to a Beatles’ con-cert? P. Yes, I have. S. Did you enjoy it? P. Yes, I did. S. What song do you like most? P. My favourite song is “Hey Jude”. S. Thanks! P. You’re welcome!

S. Do you like the Beatles? P. Yes, I do. S. What’s your favourite member?

P. My favourite member is Paul McCartney.

S. What’s you favourite track?

P. My favourite track is “Hey Jude”

S. Did the Beatles exist when you were

born? P. No, they didn’t. S. Thank you! P. You’re welcome! by Francesca Petta 3D

S. Do you known the Beatles? P. Yes, I do. S. Do you like their songs? P. Yes, I do. S. Do you have any CDs? P. No, I don’t. S. What song can you remember? P. “yesterday”, “Let it be”. S. Have you ever heard about their story? P. Yes, I have. They’re so famous! S. Thanks Mum! P. You’re welcome. by Eugenia Polizzi 3D

S. Do you like the Beatles?

P. yes, I do.

S. Have you ever been to one of their con-

cert?

P. No, I haven’t.

S. Do you have any CDs?

P. No, I don’t.

S. Do you like their songs?

P. Yes, I do. “Hey Ju

de”, “All you need is lo

ve”,

“Let it be”, “Y

esterday”……..

S. Thank you!

P. You’re welcome!

by Grazian

a Ciacciofe

ra 3D

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My parents don’t listen to much music but there is an uncle of

mine that loves music a lot, especially the Beatles one, and

he has more than fifteen their records. In fact, when we travel

in his car he always listens to this kind of music and I get a

headache! by Gioele Feroce 3D

When my parents were young they liked the Beatles’ songs. They had many records and

they listened to them with their friends.

by Ilenia Di Liberto 3E

My parents think that the Beatles were really musicians. They have been music idols for a long time but after the death of John Lennon everything ended. My parents loved their songs, they sang them and they continue to

listen to them.

by Manuela Feroce 3E

My father told me that everybody liked the Beatles and teenag-

ers copied their style.

My parents love the Beatles’ songs. They bought

their first album: “Please, please me”. My dad’s favour-

ite song is “Imagine” and my mum’s favourite song is

“Yesterday”. They told me that they were very famous.

by Claudia P

ira 3E

My dad bought their first album but my mum doesn’t like the Beatles. by Manfredi Brusca 3E

My parents love the Beatles. My dad bought their first album and my Mum bought their second. My dad’s fa-vourite song is “Obladi-Oblada” and my Mum’s favourite song is “Yesterday”. by Salvo Evola 3E

My dad’s favourite song is “Imagine” and my Mum’s favourite song is “Hey Jude”. by Rosolino Bellone 3E

My dad told me that the Beatles were very popular and the boys dressed like them. My dad loves the Beatles. By Miriana Pullarà 3E

Interview to students’ p

arents

Le nostre

Poesie

Nome società

L’inquinamento

Inquinare è cosa brutta da fare. L’aria inquinata fa male se respirata.

Le piogge acide sono causate dalle città industrializzate

Il fiume eutrofizzato è inquinato da diserbanti e concimi che

uccidono i pesciolini. Il mare è sporcato,

inesorabilmente avvelenato, da petrolio e detersivi fortemente nocivi.

Le falde acquifere sono danneggiate dalle discariche non controllate.

Il suolo è inquinato dall’uomo distratto e disordinato.

Ricordiamo: … “la Terra non va sporcata ma rispettata”

Il buio totale è ormai difficile da trovare a causa della luce artificiale:

l’inquinamento luminoso è molto fastidioso per uccelli migratori e astronomi osservatori.

Le scorie radioattive sono molto nocive, per l’ambiente di ogni continente,

per i popoli danneggiati e della salute privati. Macchinari industriali, clacson, discoteche e locali

causano rumori con i loro amplificatori.

Signore e signori, la Terra ormai non può più sopportare tutto questo, per salvarla ci vorrebbe un bel gesto:

ripulirla al più presto!

Di Giovanni Alessia Classe I F Anno Scolastico 2009-2010

La città

Tantissimi anni fa in Grecia, nella bassa città, si trovava l’agorà. Nella parte alta

sorgeva l’acropoli che era il posto

dove pregavano i popoli. Anche oggi, il Partenone

viene visitato, lasciando il turista

incantato

Nella città romana, attorno al foro,

sorgevano templi e mercati d’oro, teatri, terme,

acquedotti e strade lastricate dove la gente

trascorreva le sue giornate. Il cardine e il decumano

erano le strade più importanti, dove passavano carri e viandanti

All’interno della medievale città molte erano

le interessanti attività: politica, mercati e religione nelle pubbliche piazze erano

un’occasione Da mura alte e rette le città erano protette. Bambini e bambinelli

ammiravano case, torri e castelli.

Anche se le strade erano strette e tortuose

gli artigiani producevano alacremente ogni cosa Sugli usci delle case

lavoravano le persone che svolgevano tranquillamente

ogni professione

Diverse sono oggi le città nel mondo: metropoli, conurbazioni e megalopoli,

una meraviglia per tutti i popoli!

Tracce della vita medievale, nelle attuali città europee

si possono ritrovare. Sono i centri storici

quelli che più si fanno ammirare da turisti e gente locale.

Le città statunitensi sono le più grandi e imponenti,

tra tutti i continenti e, avanzate tecnologicamente, fanno sbalordire molta gente.

In Giappone, terra lunga e stretta, la città si espande

sul suolo, in alto e sotto terra. Trovare spazio? Una Guerra!!!

Interessante davvero è stato questo percorso sulla città

da noi praticato. Nuove nozioni, confronti e

opinioni abbiamo scambiato. Questo la scuola ci ha insegnato!

E affinché ciò che abbiamo studiato non vada dimenticato,

questa poesia abbiamo inventato. Augurandoci che vi piaccia,

leggete pure, ammirate e pensate… quanto bravi siamo stati!

Di Giovanni Alessia Ganci Serena Sgrò Antonio

Virga Maria Rosa

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Dicembre 2010

Numero 1

Scrittura Creativa

BABBO NATALE SENZA RENNE

Parole chiave: babbo Natale, nave e video game

Scritta da Gabriele Albano e Giacomo Zerilli, classe 1D

Era l’anno 2010, la vigilia di Natale.

BABBO NATALE era felice: era giunto il momento di consegnare i regali ai bambini! Si mise sulla slitta traina-ta dalle renne e partì. Le renne, stremate dal troppo peso si fermarono e babbo Natale pensò che le renne aveva-no fame e ritornò a casa. Quando le slegò queste scap-parono; babbo Natale arrabbiato cominciò a cercare un altro mezzo di trasporto quando, accesa la televisione, vide che c’era una NAVE in vendita ed egli la comprò senza pensarci due volte.

Quando si mise in mare aperto non vide che c’era un buco al di sotto della nave, e l’acqua entrava giusto giu-sto dove lui teneva i regali . Tra i regali c’era un VIDEO GAME e se si bagnava era un grandissimo guaio; ad un certo punto arrivò una marea che danneggiò il video game. Babbo Natale non se ne accorse, e quando arrivò a destinazione, vide che il sacco in cui c’era il video ga-me era bagnato ma fortunatamente, mentre si girava per prendere un altro sacco, notò una stella cadente. E-spresse così il desiderio di far ritornare il video game come nuovo, e il desiderio fu esaudito.

Per il bambino che desiderava il videogame, arrivò l’ora di andare a letto. Scoccata la mezzanotte babbo Natale scese dal camino e pose il regalo sotto l’albero di Natale.

La mattina, il bambino fece colazione e vide un pacco regalo sotto l’albero: non immaginava certo che lì dentro ci fosse proprio quello che lui desiderava tanto. Chiamò i suoi genitori, lo aprì e quando vide che c’era il video ga-me, pieno di gioia uscì fuori e gridò “Grazieee Babbo Natale!!!”. Si mise a giocare con il suo nuovo regalo e visse felice e contento con i suoi genitori!!!.

BABBO NATALE E I REGALI

Scritta da Federica Candela, classe 1D

Un tempo, la vigilia di Natale, mentre babbo Natale andava a com-prare i regali x i bambini, incontrò due signori che lo avvicinarono e gli dissero: “Se ci dai tutti i tuoi soldi, noi compreremo i regali, e così tu potrai riposarti per prepararti al grande giorno …”

Babbo natale, contento di questa proposta, diede loro tutti i soldi ma ad un tratto le 2 persone scapparono e così babbo natale capì di essere stato raggirato e derubato.

Non avendo più soldi, babbo Natale non poteva più comprare i rega-li e di conseguenza non poteva più distribuirli ai bambini …

Era disperato, cercò di inventare qualsiasi cosa pur di recuperare un po’ di denaro, ma non ci riuscì. Allora mandò delle lettere a tutti i bambini del mondo, spiegando loro la situazione e chiedendo le loro scuse.

Allo scoccare della mezzanotte del 24 DICEMBRE, già NATALE, gli arrivarono tutte le lettere dei bambini, che così rispondevano: << Caro babbo Natale, non preoccuparti se per questa festa non ci arrivano i regali. In fondo la cosa più importante di questo giorno è stare riuniti con tutta la famiglia e come si suol dire: “NATALE CON I

TUOI, E PASQUA CON CHI VUOI …” >>.

DUE STRANI AMICI

Insalata di favole Inventata da Stefano Ales e scritta da Nicolò Salamone, classe 1B

C’era una volta un bambino chiamato CAPPUCCETTO ROSSO. Un giorno la mamma gli chiese di portare della minestra calda alla non-nina ammalata. Cappuccetto Rosso si mise in cammino, ma il bosco lo impaurì. Decise di chiamare il suo fedele amico PINOCCHIO per farsi accompagnare, che gli disse: “Cappuccetto Rosso, se non ti dispiace approfitterei di questa uscita per andare a comprare un regalo al mio papà Geppetto” e Cappuccetto Rosso rispose “Senza dubbio Pinocchio, perché no!?”.

Allora i due si incamminarono, saltellando e ridendo ma, strada fa-cendo, incontrarono due furbacchioni: il GATTO e la VOLPE. I due, avendo capito che Pinocchio si stava recando al negozio, e che quindi aveva dei soldi, gli dissero: “Caro ragazzo, posa in questa buca i tuoi soldi e vedrai che diventeranno tantissimi, così quando tornerai te li restituiremo con gli interessi”. Ma Cappuccetto Rosso, furbo, capì subito che quelli erano due ladri, quindi gridò a Pinoc-chio: “Scappiamo! Scappiamo!, sono dei ladruncoli, andiamo dalla nonna!”.

Cappuccetto rosso e Pinocchio, arrivati quasi a destinazione e or-mai sicuri di essere in salvo, incontrarono un altro ostacolo: il LUPO CATTIVO, che inseguendoli voleva dei due farne un unico bocco-ne…fortunatamente i due amici arrivarono dalla nonna.

Nel frattempo, papà Geppetto, notando la mancanza di Pinocchio, si mise alla ricerca del proprio figlio arrivando anche lui nella casa della nonna. Così, tutti insieme, riuscirono a sconfiggere il Lupo cattivo e i due furbacchioni: il gatto e la volpe.

La nonna, per festeggiare, preparò un banchetto e, dopo che tutti cenarono, si misero a danzare. Da quel giorno ritornò la serenità nei boschi e vissero tutti felici e contenti.

Il cavaliere Il cavaliere ardimentoso

sfidava il nemico oltraggio-so.

Con la sua lunga lancia ai nemici sfondava la pan-

cia, poi s’incamminava nel sen-

tiero con il suo valoroso destriero

Saccheggiando villaggi e

paesini, mettendo in fuga donne e

contadini, egli rubava provviste e me-

tallo che trasportava sul suo ca-

vallo.

Al passaggio del cavaliere,

porte e finestre sembravano tacere,

con l’ armatura pesante e costosa

faceva paura e tremava ogni cosa.

Il Papa stufo di saccheggi e

brutte pensate, mandò il cavaliere alle cro-

ciate e, non più saccheggiando

villaggi e paesini, lasciò in pace donne e an-

che bambini.

Basile Francesco e Basile Giovanni

Classe I F

POESIE

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Dicembre 2010 p. 13

RIFLESSIONI SUL NATALE

Caro Gesù, ti scrivo per chiederti di fare cessare le guerre in tutto il mondo, anche quella tra israeliani e palestinesi. Ciò che mi spaventa di più, che mi fa più orrore ,è “Osama Bin Laden”, un uomo crudele artefice di numerosi attentati e il mio desiderio sarebbe quello di vederlo finire dietro le sbarre. Ti chiedo anche di poter sfamare i bambini poveri di tutto il mondo e di aiutare gli scien-ziati, impegnati nella ricerca farmaceutica, a creare nuovi farmaci per il tumore e per tutte quelle brutte malattie che colpiscono l’uomo. Poi vorrei che tu riuscissi a far vivere sereni tutti i bambini del mondo. Inoltre, mi fanno anche molta paura i ladri e gli assassini, perché da un momento all’altro potrebbero entrare nelle case della gente comune e senza un motivo preciso potrebbero fare del male a degli innocenti. Spero che tu possa leggere con attenzione queste poche righe ed esaudire i miei desideri. Affettuosamente

Geri Fiore II E

Caro Gesù,

ti scrivo perchè nel mondo ci sono molti bambini che hanno b

isogno di cure e

di cibo. Invece noi che s

tiamo bene neanche pensiamo a quello che p

assano ogni

giorno. Nei paesi sottosv

iluppati muoiono ogni giorno molte vite perchè

non hanno

cibo a sufficienza e contraggono n

umerose malattie. I bambini che riescono

a sopravvivere ci riescono perchè

vivono negli orfanotrofi o vengon

o adottati

a distanza.

Mia madre e mio padre hanno adottato 2 bambini africani e og

ni anno fanno

pervenire loro del denaro grazie a

delle suore che vanno in missione.

Gesù ti scrivo anche perché vorrei c

he questo Natale lo potessimo trascorre-

re tutti, in tutto il mondo, in pace e i

n serenità.

Io e i miei coetanei, quando arriva il gior

no di Natale, siamo felici:arrivano i

regali, partecipiamo a feste bellissim

e..

Ma il senso del Natale non è que

sto. Abbiamo perso di vista l’autentico di

questo giorno: nasce Gesù, nasci tu, bu

on Dio…

Ti prego, allora, che possa rinasce

re nel cuore di ognuno il senso de

l Natale.

Gesù ti voglio bene

GIUSEPPE TAORMINA II E

Caro Gesù

Ti scrivo perché vorrei che tu per questo Nata

le facessi tante cose:

vorrei che tutti i bambini bisognosi trovassero una casa e una fam

iglia che li accolga

a braccia aperte e che non muoiano più per la fame o per le malattie.

Spero anche che tutti gli animali del Mondo non vengano abb

andonati, nè uccisi senza

alcun motivo, ma che, al contrario, vengano portati in qualch

e canile oppure accuditi

da famiglie di volontari.

Vorrei che tutti i soldati che vanno in guerra

non muoiano e che tutte le guerre di

questo Mondo tacessero all’istante.

Mi piacerebbe che tutti gli assassini in circolazi

one venissero presi e messi in carcere

e mi piacerebbe anche che il caso di Sarah Sca

zzi venisse risolto definitivamente in

modo da far trionfare la verità.

Vorrei, infine, che tutte le persone malate, a causa di malattie molto gravi, guarissero

in fretta …

Insomma, vorrei che questo Mondo migliorasse ogni giorno

di più e che tutti gli esseri

viventi, specialmente quelli più bisognosi, avessero una vita

che soddisfi tutti i loro

desideri e che li renda felici fino alla morte.

Con tanto

affetto

Costanza Di Martino II E

Caro Gesù ti sto scrivendo per dirti che, visto che sei il figlio di Dio, pensavo POTESSI aiutarmi a migliorare il mondo. Ti volevo parlare dei problemi che affliggono il nostro pianeta e volevo chiederti di porre loro un rimedio Il primo è quello della fame nel mondo:muoiono tantissime persone ogni giorno e non se ne sente parlare al telegiornale, però se qualche personaggio famoso si rompe un brac-cio è sulla bocca di tutti!!!!! Per riuscire a vedere il degrado che c’è nei paesi del III mondo bisognerà guardarlo di presenza, perchè se vogliamo guardarlo alla tv non lo troveremo. Detto questo vorrei chiederti di dare cibo a queste persone che muoiono di fame. -Il secondo problema è quello del razzismo e ti volevo chiedere se puoi dire alla gente di volersi bene e di non fare caso al colore della pelle o alla religione perché siamo tutti esseri umani e dobbiamo volerci bene. Se potessi intervenire e aiutare il mondo te ne sarei grato per sempre. Tuo Attilio (Attilio Li Mandri II E)

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Buccellati Ingredienti: per 1 kg di farina: 300gr di zucchero 300gr di sugna 3 uova 20gr di ammoniaca 1 pizzico di sale Il ripieno si costituisce di: 300gr di mandorle 300gr di melone giallo 300gr di zucchero Alla fine si aggiunge: 100gr di cioccolato 1pizzico di cannella

Ingredienti per il ripieno di fichi:

fichi secchi,mandorle, noci,cannella,miele,cioccolato,zuccata

Ingredienti per la glassa e la decorazione: per ogni albume d’uovo 250 gr di zucchero a velo Per la decorazione: “Paparina” (codetta) o cannella Procedimento per la pasta: Mettere nel frullatore 3 uova lo zucchero e frullarle,far sciogliere la sugna e frullarle insieme alle uova e allo zucchero. Dopo che si frulla tutto impastare con la farina uova zucchero sugna e una bustina di ammoniaca Preparazione per il ripieno: Sbucciare il melone tagliarlo a cubbetti metterlo in un tegamino dove avvi-ne la cottura assieme alle mandorle e dopo dieci minuti di cottura aggiun-gere lo zucchero e forlo cuocere per altri dieci minuti a fuoco lento e ag-giungere cannella.Appena raffreddato l'indomani aggiungere il cioccola-to.Dopo stendere la pasta con il mattarello e tagliare a pezzi ne grossi ne piccoli la pasta.Appena fatto questo mettere un cucchiaio di condimento e chiudere la pasta a mezza luna.Dopo aver finito far riscaldare il forno a 180 gradi e infornare il dolce.Dopo la cottura aggiungere lo zucchero a velo

BROCCOLO IN PASTELLA

Ingredienti:

1 broccolo; 150 gram

mi di farina; 10 grammi d lievito d

i birra; 20 grammi di burro; 2

uova; Sale e pepe, ol

io

Lessare in acqua con

poco sale il broccolo

dopo averlo tagliato a

tocchetti. Preparare a

parte la pastella con f

arina, il lievito sciolto i

n un bicchiere di acqu

a tiepida, il burro

fuso. Aggiungere un p

izzico di sale ed un uo

vo intero. Lasciare rip

osare per qualche minuto e mescolare en

ergicamente. Coprire la paste

lla con un panno e atte

ndere circa

un'ora, sino a quando

non sarà lievitata. Ag

giungere l'albume di un uov

o montato a neve. Mettere sul f

uoco un tegame con mezzo litro d

i olio. Quando sarà caldo, pre

ndere i

pezzetti di broccolo, im

mergerli nella pastella e

quindi nell'olio. Farli s

offriggere finché non

saranno dorati. Eliminare l'olio

superfluo e servirli cal

di. Ottimi in pastella anche i

carciofi e i cardi.

POMODO

RI FRITTI

Ingredienti: pomodori essicc

ati tagliati a metà,

mollica

Ingredienti: per il ripieno: mollica

di pane bian

ca

con aggiunta

di aglio, pre

zzemolo, formaggio

pecori-

no, pizzico di

zucchero, pe

pe;

Preparazione:mescolare la mollica

con tutti gli

ingredienti. M

ettere su un

lato di pomodoro

il, ripieno

e chiudere c

on l’altra metà e f

riggerlo con

l’olio caldo.

CANNOLI SICILIANI

Ingredienti:

Ingredienti per 10 persone:1 kg di ricotta di pecora molto asciutta, 350 g

di zucchero, cioccolata fondente a pezzettini, frutta candita, zucchero a

velo, pistacchi, cannella in polvere,e 10 gusci di cannolo.

Preparazione:

Innanzi tutto bisogna unire lo zucchero e la ricotta e passare ben bene

nel passatutto. A questo punto potete aggiungere la cioccolata fondente

tagliata a pezzettini e anche della frutta candita. Riempite infine il guscio

del cannolo con l'impasto così ottenuto. Servite in tavola dopo aver

cosparso con zucchero a velo, pistacchi e cannella in polvere

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CARDI RIPIENI

Ingredienti: cardi, mollica tostata, acciughe, pepe, formaggio

pecorino tagliato a cubetti, farina.

Preparazione: dare una sbollentata ai cardi. Intanto mettere

in padella olio e acciughe e farli scioglierli, poi aggiungere la

mollica tostata. Dopo aver raffreddato tutto aggiungere il formaggio

pecorino e il pepe. Poi aprire i cardi a metà e riempirli con la mollica;

per chiuderli avvolgerli con un filo di cotone,infarinarli e friggerli.

BISCOTTI ALLO ZENZERO

Ingredienti: Ingredienti per 4 persone: - 400 gr. di farina 00 - 200 gr. di zucchero -

50 gr di nocciole tritate finissime - 200 gr. di burro morbido - due uova

intere - una punta di lievito per dolci - un pizzico di sale - due cucchiaini

di

zenzero

in

polvere

Preparazione: Montare bene le uova con lo zucchero. Setacciare la farina con lo

zenzero, il pizzico di lievito, le nocciole ridotte in farina e il sale. Versare

sul piano l’insieme di ingredienti secchi, aggiungere il composto di uova

e zucchero e il burro a pezzetti ammorbidito. Impastare con le mani e

lasciar riposare nella parte meno fredda del frigo per mezz’ora circa.

Stendere con il matterello a un’altezza di un po’ meno di 1 cm, dare le

forme volute e disporre su una placca da forno. Cuocere a 180° per

circa 15-20 minuti.

PANDOLCE ALL'UVETTA

Ingredienti: gr. 600 di farina, gr. 150 g di zucchero, gr. 150 di burro, gr. 70 di pasta di pane lievitata, ½ bicchiere di Marsala, gr. 40 di uva sultanina, gr. 40 di zucca candita, gr. 30 di pistacchi, gr. 30 di pinoli, gr. 10 di semi di finocchio, 1 cucchiaio d'acqua di fiori d'arancio, sale q.b. Preparazione: Impastate la metà della farina, un pizzico di sale, la pasta lievitata e 2 cucchiai di acqua tiepida. Lasciare lievitare l’impasto in un luogo tiepido, coperto con un panno per 18 ore. In una ciotola versate la farina rimasta, il sale, o zucchero, il burro, il Marsala e l’acqua di fiori d’arancio. Trascorse le 18 ore di lievitazione amalgamate i due composti e lavorateli fino ad ottenere un impasto omogeneo. Unite quindi la zucca a pezzetti, l'uvetta ammollata e strizzata, i pinoli, i pistacchi e i semi di finocchio. Date alla pasta la forma di una pagnotta e adagiatela sul piatto del forno coperto da un foglio di carta da forno. L’impasto dovrà riposare ancora per 12 ore. Incidete la superficie del dolce con un taglio a croce e infornate nel forno già caldo a 180° per circa un’ora.

CUCCIA

Ingredienti:

gr. 500 di grano duro; gr. 300 di zucchero; gr.100 di cioccolato fondente; gr.

800 di ricotta fresca; gr. 100 di zucca candita; sale ; cannella in polvere

Preparare il grano duro, pensarci almeno due giorni prima, perché il grano

si deve tenere in ammollo con acqua e un pizzico di bicarbonato almeno

due giorni. Lavarlo.

Mettere il grano scolato in una pentola con acqua e poco sale e farlo

cuocere per circa due ore. Nel frattempo, a parte, prendere la ricotta, ag-

giungere lo zucchero e cominciare a lavorarla fino ad ottenere una crema

finissima.

Aggiungere alla crema di ricotta dei pezzettini di cioccolata fondente e

pezzettini di frutta candita. Continuare a mescolare e fare amalgamare il

tutto per bene. Finito di preparare la crema, tornare al grano, quindi appena

cotto, scolarlo per bene e aspettare che si raffreddi. Aggiungerlo alla cre-

ma, mescolare per bene il tutto e spolverarlo con la cannella. Servirlo

freddo.

N.B.: in alternativa alla crema di ricotta, la cuccia si può condire con la

crema di latte e ricoprire con scaglie di cioccolato fondente.

BRUCIULUNA

Ingredienti per 4 persone:; 4 fette di carne di vitello; 2 uova; 4 strisce di lardo di

maiale; 4 strisce di caciocavallo; 1 cucchiaio di pangrattato; Prezzemolo; Pecori-

no; Sale; Salsa di pomodoro

Salare le fette di carne, disporre su ognuna una striscia di lardo, l'uovo sodo, una

striscia di caciocavallo, un po' di prezzemolo e un po' di pangrattato, mescolato a

del pecorino e a un pizzico di sale. Arrotolare ogni fetta di carne e fermarla con

dello spago fine. Fare rosolare bene i bruciuluna nell'olio e farli cuocere a fuoco

lento nella salsa di pomodoro.

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L'ACQUARIO IN BOTTIGLIA

Ecco un'idea che vi permetterà di contribuire a preservare la natura,

reintroducendo nel loro ambiente naturale piccoli animali che stanno

scomparendo: le rane.

Prima di tutto andate presso un lago (o stagno, o ruscello) e procura-

tevi delle uova di rana, acqua, fango, sassolini e alghe. Mettete le

uova nell'acquario in bottiglia e aspettate che diventino girini. Dopo

averli osservati trasformarsi fino a perdere la coda, e comunque prima

che comincino a saltellare per casa, portateli in uno stagno che vi

sembra privo della giusta fauna.

Materiali e utensili:

- Una grossa bottiglia di plastica trasparente, a forma di parallelepipe-

do e con il suo tappo.

- Plastilina.

- Colla vinilica.

- Un taglierino.

- Una retina di nylon o di cotone.

- Nastro adesivo trasparente.

Esecuzione:

1) Appoggiate il vostro contenitore di plastica su di un lato e tagliate

via la parte superiore utilizzando il taglierino.

2) Cospargete la filettatura del collo della bottiglia con abbondante

colla vinilica e avvitate subito, saldamente, il tappo alla bottiglia.

3) Per essere ancora più sicuri che la bottiglia non perda acqua,

mettete della plastilina sul bordo del tappo.

4) Mettete la plastilina anche attorno al lato della bottiglia che avete

tagliato, per evitare di graffiarvi con i bordi acuminati della plastica.

5) Riempite con l'acqua dell'habitat scelto la bottiglia e aggiungete il

fango, i sassi, le alghe con le larve di pesci e le uova di rana.

6) Con il nastro adesivo fissate la retina sopra il vostro acquario: lo

proteggerete da intrusioni del vostro felino domestico e dalle mani del

fratellino.

L'ALBERO DI PASTA

Se la pastasciutta ti piace tanto, prova a vedere che effetto ti fa quando la utilizzi per costrui-

re un albero...

Materiali e utensili:

- Alcuni formati di pasta: reginette, sedani, penne, mezze penne, farfalline, risoni...

- Cartoncino pesante, verde o arancione.

- Colla vinilica.

- Un pennello.

Esecuzione:

1) Ritaglia dal cartoncino la sagoma della chioma folta di un albero.

2) Realizza il tronco con le reginette. Dopo forma i rami ricordando la regola del due: ogni

ramo grande deve ripartirsi in due rami più piccoli.

3) Spalma sul cartoncino attorno ai rami,utilizzando il pennello, la colla vinilica. Lascia cade-

re la pastina più piccola attorno ai rami: si incollerà formando le foglioline e i fiorellini.

4) Se lo desideri, puoi colorare l'albero con le tempere o lasciarlo così, "naturale".

LA MARGHERITA DI SASSI

Ecco un'idea ecologica ed economica per

mostrare alla tua mamma quanto PESA :) il

tuo affetto per lei!

Materiali e utensili:

- Un piccolo tagliere di legno leggero e

sottile (si trova in vendita nei negozi di

hobbistica).

- Sassolini ovali e piatti.

- Sassolini tondeggianti e piatti.

- Tempere.

- Vernice trasparente lucidante.

- Colla ad alto potere adesivo (da usare solo

con l'aiuto di un adulto).

Esecuzione:

1) Usa le tempere per dipingere con un

colore scuro il tagliere e lascialo asciugare.

2) Appoggia i sassi sul tuo banco, disponen-

doli in modo da formare una margherita,

completa di foglie e stelo. I sassi ovali sono

adatti per i petali, il gambo e le foglie; quelli

rotondi per il pistillo.

3) Colora i sassi: bianchi i petali, giallo il

pistillo, verde il gambo e le foglie.

4) Quando la vernice sarà asciutta, rifinisci i

sassi con la vernice lucida e lasciali di nuovo

asciugare.

5) Infine incolla i sassi sul tagliere, ricompo-

nendo la margherita che avevi disposto sul

banco.

BORSETTA REGALO CON DEI GIORNALI

Materiali occorrenti:

Carta di giornale- Pennarello nero- Forbice- Punzone di

foro- Colla vinilica- Cordino colorato

P r o c e d i m e n t o :

Per aiutarvi nella preparazione della base, nella nostra

galleria trovate il template da scaricare (salvatelo sul

vostro desktop) e stampare delle dimensioni ideali per

realizzare una piccola borsetta regalo, se volete farla

più grande vi basterà stampare o disegnare lo stesso

template in dimensioni maggiori. Prendete il foglio con

la base stampata, ritagliate i bordi e ricalcate il risultato

con il pennarello nero su un foglio di carta di giornale

prescelto.

Una volta che avrete ricopiato tutto, anche le linee

tratteggiate interne, ritagliate il perimetro con una forbi-

ce. Piegate verso l’interno tutte le varie linguette, se-

guendo le linee guida tratteggiate, fate lo stesso con i

lati alti, tra una piegatura e l’altra controllate sempre che

le vostre pieghe combacino con il vostro template, così

da avere un risultato il più preciso e rifinito possibi-

le. Chiudete i lati alti del sacchetto, facendo

attenzione a far coincidere tutto, e incollate con della

colla vinilica. Piegate e chiudete, sempre con la colla,

anche i lembi del fondo della borsetta. Mettete la borsa

in piedi e ripiegate verso l’interno la parte superiore,

così da avere un margine doppio ripiegato verso

l’interno. Prendete il punzone di foro e praticate due

buchi sul bordo superiore da un lato e dall’altro. Inserite

nei fori ottenuti i due cordini, questi saranno i manici

della vostra borsa. Una volta inseriti e fermati con un

nodo solido i cordini, avremo la nostra borsa pronta per

l’uso.

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Disegnare al centro della parte superiore della scatola un rettangolo di cm 15X18 circa, ritagliarlo e ricoprire la restante parte con cannucce

Rivestire i bordi del coperchio con le cannucce

Alla fine, nella parte posteriore incollare un foglio di plastica traspa-rente come alloggio per la foto, ornare con nastri, inserire una foto e il portafoto è pronto.

Clesceri Ivana, Scalici Simone, Evola Martina classe IV A

A.S. 2009/2010

SCATOLA DECORATA

Materiali occorrenti:

Una scatola d

i legno

Ritagli da cart

a

Colla traspare

nte

Vernice trasp

arente

Procedimento:

Levigare la s

uperficie della

scatola. Se n

on si riveste

completamente la

scatola è p

ossibile pittura

rla per

creare uno s

fondo uniform

e. Incollare su

lla superficie

della scatola

i ritagli di ca

rta, utilizzand

o poca colla.

Coprire con un

foglio di carta

spessa e pa

ssare con il

rullo. Quando

la colla si è

asciugata, a

pplicare più

volte la vernic

e trasparente

, avendo cura

di far asciu-

gare tra una p

assata e l'altr

a, finchè la su

perficie della

scatola risulte

rà perfettamente lis

cia.

Occorrente: Il coperchio di una scatola di scarpe cannucce colla vinilica un foglio trasparente.

IL GIOCO DEL ”TRAVO LUNGO”

Il gioco c

onsistev

a nel me

ttersi in f

ila in pos

izione su

pina

a circa

un metro

di dista

nza l’uno

dall’altr

o e l’ulti

mo

appoggia

ndosi con

le mani s

ulla schi

ena dei

giocator

i;li

saltava t

utti, alla

fine della

fila pre

ndeva la

posizion

e

supina,

l’ultimo

li risaltav

a tutti il

gioco si

ripeteva

fino a

quando n

on si sta

ncavano.

IL GIOCO DEL “ VIRICA TI VEGNO” Il gioco si svolgeva con due squadre, dopo la conta, la squadra perdente si metteva in fila indiana in posizione supina appoggiandosi l’uno all’altro;i giocatori dell’altra squadra, prendendo la rincorsa, ad uno ad uno saltava-no sulla schiena dei giocatori cercando di farli cadere. Se non ci riuscivano si invertivano le squadre, altrimen-ti si ripeteva fino a quando non ci riuscivano

Di Salvatore Nania II E

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Prefazione a cura dell'insegnante di classe

L'iniziativa didattica nasce dalla motivazione con cui gli alunni hanno affrontato lo studio delle origini della lingua Italiana per poi giungere, attraverso l'evoluzione storico-linguistica, alle origini del Dialetto Sicilliano. Gli stessi hanno scoperto arcaismi e neologismi tipici della lingua dialettale ed insieme ne hanno discusso ed argomentato, cimentandosi in una semplice ed efficace ricerca di modi di dire e proverbi tipicamente del luogo. A tal fine è risultato proficuo il coinvolgimento di genitori, nonni e bisnonni che hanno mostrato curiosità verso l'iniziativa ed entusiamo nel ripercorrere con la memoria i tempi “Addietro”, quando proverbi e modi di dire incalzavano e caratterizzavano in modo significativo la comunicazione dialettale. Gli alunni tutti hanno mostrato interesse ed entusiasmo per la stesura del documento di “memoria storica” che fissa soprattutto il Rispetto dei tempi che furono e sottolinea l'importanza del folklore linguistico del nostro territorio.

Elina Rumore

MI CUNT

A ME NAN

NA...

Detti e p

roverbi sic

iliani

Ricerca a

cura della

classe VB

della Scu

ola Prima

ria P. Mat

tarella

U LUPU PERDI U PILU MA NO' U VIZIU Il lupo perde il pelo ma non il vizio MEGGHIU UN GHIORNU RI LIUNI CA 100 RI PECURA Meglio un giorno da leone che 100 da pecora MEGGHIU SULU 'NCA MALU ACCUMPAGNATU Meglio solo che male accompagnato A LINGUA BATTI RUNNI U RENTI ROLI La lingua batte dove il dente duole. MEGGHIU U TINTU CANUSCIUTO 'NCA U BONU A CANUSCIRI Meglio il cattivo conosciuto che il buono da cono-scere I PICCIRIDDI HANNU A PARRARI QUANNU PISCIA A ADDINA I bambini devono parlare quando fa pipì la gallina (mai)

OCCHI 'NC'AVITI FATTU CHIANCIRI,CHIANCITI! Occhi che avete fatto piangere, piangete! MEGGHIU UN OVU OGGI 'NCA NA ADDINA RUMANI Meglio un uovo oggi che una gallina domani CU BEDDA VOLI APPARIRI, TANTI GUAI AVI A PATIRI Chi bella vuole apparire, tanti guai devi patire E' MEGGHIU L'AMICO 'NCA UN TINTU PARENTI E' meglio un amico che un cattivo parente CU PERDI UN AMICU, SCINNI U SCALINU Chi perde un amico, scende un gradino CHIUSA 'NA PORTA SI RAPI UN PURTUNI Chiusa una porta, si apre un portone UN TALIATI QUANTU SITI MA TALIATI CU CUI ITI Non guardate quanti siete ma guardate con chi siete (andate)

I PARENTI RU MARITU SUNNU AGHIRI COMU L'ACITU- I PARENTI RA MUGGHERI SUNNU RUCI COMU U MELI I parenti del marito sono aspri come l'aceto – i parenti della moglie sono dolci come il miele CU PARRA PICCA CAMPA ASSAI Chi parla poco vive molto AMICU CU TUTTI E FIDELI CU NUDDU Amico con tutti e fedele con nessuno VO SAPIRI QUAL'E' U MEGGHIU IOCU? FA BENI A PARRARI POCU Vuoi sapere qual è il miglior gioco? Fai del bene e parla poco

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Dicembre 2010 p. 19

SLOVENIAN MEETING Oct 2009

FRENCH MEETING MARCH 2010

GREEK MEETING JUNE 2010

SWEDISH MEETING Oct 2010

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REGOLE DEL GIOCO

• All’interno di ogni palloncino in-serisci i numeri dati: 1-6-4-9-7-10

• La somma di ogni lato deve es-sere uguale a 20

• Un numero non si può ripetere più di una volta

Lo Greco Danilo e Di Piazza Marika V A “ Mattarella”

5 5 3 = 7

2 3 3 = 2

1 6 2 = 5

= = = =

4 2 4 = 10

REGOLE DEL GIOCO

Inserire correttamente i simboli

matematici + e – sia in linea orizzontale che verticale

Attento ai risultati!!!

Badalamenti Salvatore VA “Mattarella”