Inter_Lazio

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TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135 27029 Vigevano (PV) 0381-326978 TECNO MOTORS SPA Via Don Minzoni, 24 21053 Castellanza (VA) 0331-426711 TECNO MOTORS SPA Via Renè Vanetti, 66 21100 Varese (VA) 0332-335588 TECNO MOTORS SPA Via Ippolito Nievo, 5 20011 Corbetta (MI) 02-97270960 AUTORIZZATA FLEET BUSINESS CENTER TECNO MOTORS SPA www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO mercoledì 8 maggio 2013 Anno 3 n. 23 Il Baffo a pag. 6 l’EDITORIALE Beppe Vigani La Santabarbara è saltata in aria! L’Inter si è arresa agli infortuni, agli svarioni difen- sivi e agli abbagli di mercato. L’Europa League è a sei punti e a questo punto sembra irrag- giungibile. E’ meglio così, se si vuole ricominciare da zero. Per un amen dimentichiamo il fallimento di una stagione, poiché non è il caso di sparare sulla Croce Rossa. Chi appar- tiene alla disperazione, non può appartenere a nessuno, è questo il dubbio che bisogna dissipare. La maledizione ne- razzurra è cominciata da quel giorno in cui ha sbancato lo Juventus Stadium, nessuno è riuscito ad arginare l’euforia e la sicumera di un episodio meritato che, però, è rimasto orfano della continuità. An- drea Stramaccioni non è riu- scito a dare tranquillità a un ambiente complicato, ricco di storia, ma caduto rovino- samente sotto i colpi dell’im- provvisazione. Chiamiamo così alcune scelte discutibili che hanno messo a nudo i li- miti di una squadra che, priva dei suoi elementi più validi, è crollata. La sconfitta contro il Napoli ha messo fine all’in- gresso in Europa, anche dalla porta di servizio dei prelimi- nari. Già fatto l’anno scorso, il prezzo da pagare si è rivelato salatissimo. Ripeterlo sarebbe folle. Il tecnico nerazzurro ha ribadito di aver messo la fac- cia soprattutto nei momenti più difficili, ma non è bastato per assolverlo del tutto. Tren- tasette anni sono pochi per non sbagliare qualcosa, trop- pi per sbagliare tanto. Merita la riconferma sulla panchina, per insufficienza di prove, ma la prossima stagione egli sarà il sorvegliato speciale e se le cose andranno male, sarà il primo a pagare. Stasera c’è la Lazio, insieme con lei i neraz- zurri proveranno ad annusare l’Europa, che probabilmente non arriverà. Qualcuno degli infortunati farà il suo ritorno. Bisogna iniziare da qui. Per il resto il tempo non manca… INTER LAZIO Aquila o piccione

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TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135

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www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIOmercoledì 8 maggio 2013 Anno 3 n. 23

Il Baffo a pag. 6

l’EDITORIALEBeppe Vigani

La Santabarbara è saltata in aria! L’Inter si è arresa agli infortuni, agli svarioni difen-sivi e agli abbagli di mercato. L’Europa League è a sei punti e a questo punto sembra irrag-giungibile. E’ meglio così, se si vuole ricominciare da zero. Per un amen dimentichiamo il fallimento di una stagione, poiché non è il caso di sparare sulla Croce Rossa. Chi appar-tiene alla disperazione, non può appartenere a nessuno, è questo il dubbio che bisogna dissipare. La maledizione ne-razzurra è cominciata da quel giorno in cui ha sbancato lo Juventus Stadium, nessuno è riuscito ad arginare l’euforia e la sicumera di un episodio meritato che, però, è rimasto orfano della continuità. An-drea Stramaccioni non è riu-scito a dare tranquillità a un ambiente complicato, ricco di storia, ma caduto rovino-samente sotto i colpi dell’im-provvisazione. Chiamiamo così alcune scelte discutibili che hanno messo a nudo i li-miti di una squadra che, priva dei suoi elementi più validi, è crollata. La sconfitta contro il Napoli ha messo fine all’in-gresso in Europa, anche dalla porta di servizio dei prelimi-nari. Già fatto l’anno scorso, il prezzo da pagare si è rivelato salatissimo. Ripeterlo sarebbe folle. Il tecnico nerazzurro ha ribadito di aver messo la fac-cia soprattutto nei momenti più difficili, ma non è bastato per assolverlo del tutto. Tren-tasette anni sono pochi per non sbagliare qualcosa, trop-pi per sbagliare tanto. Merita la riconferma sulla panchina, per insufficienza di prove, ma la prossima stagione egli sarà il sorvegliato speciale e se le cose andranno male, sarà il primo a pagare. Stasera c’è la Lazio, insieme con lei i neraz-zurri proveranno ad annusare l’Europa, che probabilmente non arriverà. Qualcuno degli infortunati farà il suo ritorno. Bisogna iniziare da qui. Per il resto il tempo non manca… INTER LAZIO

Aquila o piccione

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mercoledì 8 maggio 20132

Allenatore:Andrea Stramaccioni

INTER(4-3-1-2)

Arbitro: Mauro Bergonzi di Genova

STADIO MEAZZA ORE 20.45

LAZIO(4-4-2)

Allenatore:Vladimir Petković

LAZIO

In CasaUltima Vittoria 5/5/13

Lazio-Bologna 6-0Ultimo Pareggio 10/2/13

Lazio-Napoli 1-1Ultima Sconfitta 14/4/13

Lazio-Juventus 0-2

Fuori CasaUltima Vittoria 22/12/12

Sampdoria-Lazio 0-1Ultimo Pareggio 28/4/13

Parma-Lazio 0-0Ultima Sconfitta 21/4/13

Udinese-Lazio 1-0

INTER

In CasaUltima Vittoria 21/4/13Inter-Parma 1-0Ultimo Pareggio 24/2/13Inter-Milan : 1-1Ultima Sconfitta 7/4/13Inter-Atalanta 3-4

Fuori CasaUltima Vittoria 3/4/13Sampdoria-Inter 0-2Ultimo Pareggio 20/1/13Roma-Inter 1-1Ultima Sconfitta 5/5/13Napoli-Inter 3-1

L’ennesima sfida lungo l’asse Ro-ma-Milano della storia, tra mil-le voci di mercato, top player e comprimari, obiettivi concreti o soltanto ipotetici, Inter e Lazio si affrontano a San Siro per capire chi e che cosa rimane di due per-corsi iniziati su binari paralleli ma che, per i più disparati motivi, hanno portato prima i nerazzurri e poi i biancocelesti a modificare la propria tabella di marcia. La stagione di queste due formazio-ni, infatti, è nata sotto la cocente stella dell’Europa che conta un po’ meno della Champions Lea-gue, con preliminari lunghi e tan-te energie lasciate nei campi della periferia europea e con il relativo dispendio energetico notevole in vista del campionato. La lotta per la qualificazione alla futura Coppa Campioni ha visto la resa fin troppo scontata di entrambe e l’obiettivo minimo stagione si

Strama: la via crucis continua! la PARTITA

Emanuele Tramacere

L’Inter continua a perdere pezziè trasformato con il passare dei giorni da qualificazione Cham-pions a qualificazione europea, qualunque essa fosse. All’Inter, in realtà, gioverebbe non poco passare un anno di transizione completa, lontano dagli impegni infrasettimanali, che permette-rebbe ad Andrea Stramaccioni (se sarà confermato a fine stagio-ne) di lavorare sul campo in ot-tica futura per costruire un’Inter vincente nell’immediato futuro seguendo l’esempio della prima Juventus targata Antonio Conte. In tanti spingono verso questa direzione e proprio per questo si è arrivati a ipotizzare un clima surreale che potesse “spingere” i nerazzurri verso un risultato classificabile sotto l’effige del noto striscione “OH NOOO” esposto in passato all’Olimpico di Roma, proprio in un Inter-Lazio di cam-pionato. Tutto questo perché la Lazio di Vladimir Petkovic, dopo la batosta rifilata al Bologna, è ancora in piena corsa per quell’o-biettivo minimo appena descrit-to, quella qualificazione europea, accessibile da due grandi porte quali la qualificazione in campio-nato o la vittoria (ai danni della Roma) nella finale di coppa Ita-lia. Il particolare momento delle due squadre passa, inoltre, tutto nel catalizzatore di gioco messo in campo dai due allenatori. Sì, perché se Petkovic può disporre del fresco “pentador” Miroslav

Klose, Stramaccioni si deve affi-dare al finto nove Fredy Guarin. Il gap sarebbe incolmabile già solo considerando questo impari e tremendo scontro, ma la distan-za s’ingigantisce ancor più a favo-re della Lazio se si considerasse l’intera infermeria di entrambe le squadre. Petkovic continua a fare a meno del suo capitano Stefano Mauri (che non rientrerà fino al termine della stagione per la le-sione dei legamenti della caviglia sinistra) e anche del duo Brocchi-Ederson in grado di dare respiro e minuti freschi ai centrocam-pisti laziali. Tutto confermato, quindi, con Konko e Radu sugli esterni ed Hernanes e Candreva alle spalle di Klose. Il record di Klose contro il Bologna rimarrà negli annali del calcio e, proprio il bomber tedesco sarà la vera spina nel fianco di una difesa che ha già castigato più volte nelle ultime due stagioni. Andrea Stra-maccioni ha avuto, per la prima volta dopo settimane di defezioni continue, delle buone notizie dal reparto medico e dall’inferme-ria. Guarin e Cambiasso (già in campo contro il Napoli) stanno ritrovando la condizione miglio-re; Ranocchia e Chivu hanno re-cuperato dagli acciacchi con cui erano usciti dal San Paolo do-menica sera, ma soprattutto An-tonio Cassano e Tommaso Roc-chio sono tornati a disposizione dell’allenatore romano. Qualche idea tattica in più, quindi, ma an-che tante conferme, soprattutto a

centrocampo dove Kuzmanovic e Kovacic saranno confermati ac-canto al senatore argentino Cam-biasso. Il piccolo centrocampista Serbo, che lunedì ha compiuto i suoi 19 anni è la vera scintilla in grado di accendere la luce sulla prossima stagione nerazzurra. Da lui, e da Handanovic (con lui

o con i 30 milioni valevoli per la sua cessione), l’Inter deve iniziare a ricostruire in vista del proprio futuro. La terzultima tappa della via crucis nerazzurra verso la fine di questa travagliata stagione si appresta a far vivere l’ennesima brutta serata, almeno sulla carta ai propri eterni ed encomiabili

tifosi. E se dovesse arrivare l’en-nesima (preventivata) sconfitta? Nessuna paura, perché lasciarsi alle spalle una competizione fati-cosa e dispendiosa come l’Euro-pa League non può essere niente altro che favorevole per una sta-gione che si prospetta di grande rivoluzione.

E’ il 70º confronto tra Inter e Lazio che si disputa in casa nerazzurra. In totale sono stati segnati 192 goal. I nerazzurri hanno collezionato 39 vittorie contro 7 degli avversari. In tut-to i pareggi sono 23. La prima partita disputata a Milano, ri-sale nella stagione 1929-1930, quando alla 21ª giornata i pa-droni di casa vinsero 4-2 gra-

Numeri pericolosi STATISTICHE

Severa Bisceglia

Nerazzurri in vantaggioma i biancocelesti

sono capaci di tutto

zie alla tripletta di Meazza e alla rete di Blasevich, mentre per gli ospiti segnarono Spivach e Ziroli. Sono due le vittorie con

maggior scarto per i mi-lanesi: la prima risale alla stagione 1933-1934, alla 26ª giornata, quando i bianco-celesti furono travolti 8-1. Per l’Ambrosiana in gol Agosteo, Meazza e Demaria (tutti con una doppietta) e gol di Serantoni e Man-zano, mentre la rete della bandiera per i biancocelesti fu realizzata da Guarisi su rigore. La seconda scon-

fitta più sonora per i romani, diversa nella forma ma uguale nella sostanza, accadde alla 22ª giornata della stagione 1960-61 quando il match si concluse 7-0 con poker di Firmani e gol di Angelillo, Morbello e Gatti. Per quanto riguarda gli Aquilot-ti, arrivò alla 5ª giornata della stagione 1998-1999, quando gli ospiti guidati in panchina da

Spinosi (con Eriksson dt) espu-gnarono il “Meazza” per 5-3 con doppietta di Conceiçao e reti di Mancini, Nedved e Salas, men-tre i nerazzurri andarono in gol con doppietta di Ventola e rete di Winter. In questa sfida, sono stati messi a segno 192 gol, di cui 135 a favore dei nerazzurri e 57 a favore dei biancocelesti. Nella prima parte di gara Inter e Lazio hanno segnato cin totale 94 reti, nella ripresa 98 goal. Nel primo tempo, l’Inter che realizzato 64 centri contro 30 degli avversari. Nella ripresa l’Inter ha segnato per 71 volte contro 27 dei rivali. Se l’ultimo successo della Lazio risale palla 5ª giornata della sta-gione 1998-1999, l’ ultima vit-toria dei padroni di casa è della 19ª giornata della stagione 2011-2012 quando vinsero per 2-1, con gol di Milito e Pazzini per i nerazzurri e rete di Rocchi per i laziali.

Eddie Firmani autore di un poker contro la Lazio nella stagione 1960-61

1 Handanovic;42 Jonathan, 23 Ranocchia, 40 Juan Jesus, 31 Pereira;

17 Kuzmanovic, 10 Kovacic, 19 Cambiasso;14 Guarin;

11 Alvarez, 18 Rocchi

22 Marchetti;29 Konko, 3 Dias, 20 Biava, 26 Radu;

87 Candreva, 15 Gonzalez, 8 Hernanes, 19 Lulic;99 Floccari, 11 Klose

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mercoledì 8 maggio 2013 3

LA CLASSIFICA TURNO ODIERNO

PROSSIMO TURNO

classifica marcatori

Martedì 7 Maggio - 36. Giornata 7 Mag, 20:45 Roma - Chievo Stadio Olimpico, Roma

Mercoledì 8 Maggio - 36. Giornata 8 Mag, 18:00 Pescara - Milan Stadio Adriatico, Pescara 8 Mag, 20:45 Cagliari - Parma Nereo Rocco, Trieste 8 Mag, 20:45 Palermo - Udinese Stadio Renzo Barbera, Palermo 8 Mag, 20:45 Inter - Lazio Stadio Giuseppe Meazza, Milano 8 Mag, 20:45 Sampdoria - Catania Stadio Luigi Ferraris, Genova 8 Mag, 20:45 Siena - Fiorentina Stadio Artemio FranchiMontepaschi Arena, Siena 8 Mag, 20:45 Torino - Genoa Stadio Olimpico, Torino 8 Mag, 20:45 Atalanta - Juventus Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo 8 Mag, 20:45 Bologna - Napoli Stadio Dall’Ara, Bologna

Sabato 11 Maggio - 37. Giornata 11 Mag, 18:00 Lazio - Sampdoria Stadio Olimpico, Roma 11 Mag, 20:45 Juventus - Cagliari Juventus Stadium, Torino

Domenica 12 Maggio - 37. Giornata 12 Mag, 12:30 Chievo - Torino Stadio Marc A. Bentegodi, Verona 12 Mag, 15:00 Napoli - Siena Stadio San Paolo, Napoli 12 Mag, 15:00 Udinese - Atalanta Stadio Friuli, Udine 12 Mag, 15:00 Genoa - Inter Stadio Luigi Ferraris, Genova 12 Mag, 15:00 Fiorentina - Palermo Stadio Artemio Franchi, Firenze 12 Mag, 15:00 Catania - Pescara Stadio Angelo Massimino, Catania 12 Mag, 18:00 Parma - Bologna Stadio Ennio Tardini, Parma 12 Mag, 20:45 Milan - Roma Stadio Giuseppe Meazza, Milano

Pos. Squadra P.ti G V N S Gf Gs +/-

1 Juventus 83 35 26 5 4 67 20 472 Napoli 72 35 21 9 5 67 33 343 Milan 65 35 19 8 8 61 38 234 Fiorentina 61 35 18 7 10 65 43 225 Roma 58 35 17 7 11 69 54 156 Udinese 57 35 15 12 8 49 40 97 Lazio 55 35 16 7 12 46 40 68 Inter 53 35 16 5 14 52 49 39 Catania 51 35 14 9 12 46 43 310 Parma 43 35 11 10 14 41 43 -211 Cagliari 43 35 11 10 14 41 53 -1212 Bologna 40 35 10 10 15 44 49 -513 Chievo 40 35 11 7 17 33 49 -1614 Atalanta 39 35 11 8 16 36 51 -1515 Sampdoria 38 35 10 9 16 39 46 -716 Torino 36 35 8 13 14 43 52 -917 Genoa 35 35 8 11 16 38 52 -1418 Palermo 32 35 6 14 15 31 47 -1619 Siena 30 35 9 9 17 34 52 -1820 Pescara 22 35 6 4 25 26 74 -48Penalizzazioni: Sampdoria e Torino 1 punto, Atalanta 2 punti, Siena 6 punti.

26 retiCavani (Napoli; 5 rigori)20 retiDi Natale (Udinese; 4 rigori)16 retiEl Shaarawy (Milan)Osvaldo (Roma; 2 rigori)15 retiDenis (Atalanta; 5 rigori)

Klose (Lazio)Pazzini (Milan; 3 rigori)Lamela (Roma)13 retiGilardino (Bologna)12 retiSau (Cagliari; 1 rigore)Bergessio (Catania)Jovetic (Fiorentina; 1 rigore)

Borriello (Genoa; 2 rigori)Palacio (Inter)Totti (Roma; 3 rigori)10 retiVidal (Juventus; 5 rigori)Hernanes (Lazio; 1 rigore)Hamsik (Napoli)Ilicic (Palermo)Amauri (Parma; 1 rigore)

Bianchi (Torino; 3 rigori)9 retiMilito (Inter; 3 rigori)Vucinic (Juventus; 2 rigori)Balotelli (Milan; 4 rigori)Icardi (Sampdoria)Muriel (Udinese)

i BIORITMI

Enzo Occhiuto

Dall’analisi della biosituazione dei giocatori impegnati a San Siro emerge un maggior stato di be-nessere psicofisico dei laziali con 5.98 contro un valore medio asso-luto di 5.94 della squadra di casa. Pertanto i biancocelesti risulte-rebbero favoriti e questo consen-tirebbe loro un salto in avanti in

classifica. La prova del nove è data dal valore assoluto di 6.01 degli ospiti contro il 5.94 dei padroni di casa. Avere dei calciatori, inol-tre, intuitivamente esaltanti come Cana 6.50, Konko e Ledesma 6.46 e Gonzalez 6.42 costituisce un punto di forza non indifferen-te. Nell’Inter solo Schelotto 6.48 e Kusmnovic 6.46 risultano in condizioni intuitive ottime. Nello specifico delle potenzialità di ren-

Kloseil più in forma

dimento dei singoli giocatori, la squadra ospite risulta più tonica e forte fisicamente con 6.02 rispetto a quella di casa con 5.81: Ledesma 6.50, Kozak 6.44, Lulic e Klose 6.20 contro Schelotto, Guarin e Garritano 6.07 e Alvarez 6.37. Dal punto di vista motivazionale gli uomini di Petkovic con 6.07 sa-

ranno molto più reattivi e d e t e r m i n a -ti dell’11 di Stramaccio-ni con 5.93: Radu 6.50, Dias e Kozak 6.49, Konko, Gonzalez, Le-desma, Lulic e Klose 6.22 (quest’u l t i -mo con una triade elevata

6.22 in stato di grazia particolare, potrebbe fare molto male). Dal punto di vista intellettivo invece gli uomini di Massimo Moratti sono avvantaggiati mentalmente con 6.08 contro 5.98 della forma-zione di Claudio Lotito: Guarin 6.50, Ranocchia e Schelotto 6.45, Kovacic 6.38 contro Hernanes 6.49, Diaz 6.35, Onazi e Klose 6.23. Partita molto avvincente da seguire con grande attenzione.

C’è stato un tempo in cui le donne credevano che il calcio facesse semplicemente bene alle ossa … poi, come me, si sono sposate ed hanno sco-perto che il calcio è in realtà quella cosa che ti priva delle domeniche e trasforma tuo marito (normalmente per-sona sensata) in una “scim-mia urlatrice” incapace di relazionarsi con il prossimo per 90 lunghissimi minuti se non grugnendo e impre-cando contro un tale che, a quanto pare, si chiama “arbi-

La Juventus si è laureata cam-pione d’Italia per la 29° volta. Complimenti alle Zebre, gran-de campionato il loro, capace di fondere lo spirito di sacrificio dei calciatori alla determinazio-ne del loro condottiero Antonio Conte. Grande Juventus che ha saputo vincere sul campo anche se con poche squadre capaci di competere per il titolo. I bianco-neri hanno già voltato pagina e i preparativi per il prossimo cam-pionato sono in corso. Sembra concretizzato l’acquisto del bra-siliano diciottenne trequartista Mattheus, figlio del campione del mondo del 1994 Bebeto.

Giochi chiusi, o quasi Severa Bisceglia

Due scudetti in due anni, ora la Champions. Come non esser d’accordo con le dichiarazioni del mister leccese, non si vince per caso e, se l’ambizione è quel-la di salire sul podio, devi sem-pre puntare al gradino più alto, male che vada ti restano altri due. Tornando agli eroi di casa

nostra nulla di nuovo. Procede in modo positivo la lotta per restare al terzo posto del Milan, ora anche più saldo grazie alla sconfitta della Fiorentina contro la Roma. Il terzo posto, a questo punto, solo il Milan può deci-dere di perderlo. Tutto il resto può attendere: Allegri a Roma, El Shaarawy in Spagna, Balotelli fidanzato o single. Di tutto que-sto se ne può parlare a fine mese. L’Inter è in agonia, precipitata in un coma irreversibile. Il più re-attivo, anche dall’ospedale, resta il condottiero capitan Zanetti che sembra non condividere più il suo allenatore e a chi gli

chiede se è giusto confermarlo sulla panchina nerazzurra, lui risponde lapidario e non senza destare qualche interrogativo: “Stramaccioni da confermare? Non sono io che decido. Strama cercherà di finire al meglio la stagione, poi con calma Moratti deciderà. Con lui ha parlato più volte del futuro. La risposta vi sembra fredda? Ho rispetto del mister e della società, di certo a Stramaccioni siamo stati vicini dal primo minuto e lo saremo sempre”. Vale la pena comunque riflettere sulle parole del capita-no, la disperazione è ormai di casa all’Inter.

tro cornuto”. Tutto questo mi era stato abilmente nascosto durante il fidanzamento, for-se avrei dovuto insospettirmi quando il mio futuro marito, per fissare la data delle nozze, aveva preteso di controllare il calendario delle partite dell’In-ter. Comunque accadeva anni fa, ed erano bei tempi, poi al campionato della domenica si sono unite le varie coppe: Cop-pa UEFA, Coppa delle Coppe, Coppa del Mondo, Coppa del nonno ecc. Oggi non c’è gior-no in cui qualcuno non pensi

bene di farsi una partitella in Mondovisione, questo impli-ca che il consorte si piazzi sul divano monopolizzando il te-lecomando e pretendendo che tutti si mettano nell’identica posizione in cui erano il giorno in cui la sua squadra del cuo-re ha vinto. Già, perché con il passare degli anni diventano anche supertiziosi. Se hai avuto la sfortuna di essere in bilico su una scala a lavare i vetri il gior-no in cui la sua squadra ha vin-to lo scudetto, devi star certa che ad ogni partita importante

pretenderà che tu lavi i vetri per 90 minuti salvo supple-mentari! Per non parlare poi dei poveretti che hanno avuto la sfortuna di telefonare pro-prio mentre la sua squadra ha preso un gol, immediatamente banditi dalla tua casa e sopran-nominati jettatori vengono dif-fidati dall’avvicinarsi nei giorni in cui si gioca a calcio (perciò tutti i giorni!). Questo diven-ta estremamente sgradevole quando il presunto jettatore è tua madre o tuo padre, ma guai a contraddire un tifoso!

Pensavo che il calcio facesse bene alle ossa …Cartellino ross(ett)o

Velia Paini

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mercoledì 8 maggio 20134

“Inter ci vuole attenzione!”Lele Adani conferma Stramaccioni e punta il dito contro la fase difensiva nerazzurra

In carriera si è ritrovato a mar-care da vicino i più forti bomber d’Italia e d’Europa. Da difensore solido nel gioco aereo e in grado di guidare al meglio l’intero pac-chetto arretrato, Daniele Adani ha potuto perfezionare la sua vi-sione di gioco al di là della sua singola posizione, quasi, se vo-gliamo, al di fuori del campo di gioco. Ha iniziato la sua carriera nel Modena e ha fatto le sue pri-me apparizioni all’età di 18 anni. Nell’estate del 1994 si trasferisce alla Lazio, senza mai scendere in campo. Dopo due mesi, il nuovo trasferimento al Brescia a novem-bre. Ha seguito la promozione e la retrocessione del club tra Serie A e Serie B. Nel 1999 arriva alla Fiorentina, dove vince la Coppa Italia 2000-2001. Nel 2002, con i viola lanciati verso la bancarotta, si trasferisce all’Inter, dove arriva a parametro zero. Nel 2004, fa ritorno al Brescia, ma a stagione in corso, si decide la rescissione unilaterale del contratto dopo l’invasione sul terreno di gioco di alcuni ultras del Brescia, che lo

accusano di scarso impegno. Ma quella visione completa del mon-do del pallone non poteva essere lasciata in un cassetto e allora, una volta appesi gli scarpini al chiodo, Adani ha scelto e deciso di mettere la propria competen-za tecnica prima al servizio di una squadra (il Vicenza allenata da Silvio Baldini di cui diventa il vice allenatore) e poi delle televi-sioni private (Sportitalia prima e Sky poi) in cui ben presto diventa uno dei più esperti commentatori nella parte tecnica degli incontri di campionato e coppa. È stato un ex, anche se per poco, di entram-be le squadre.

Che partita si aspetta?Beh io credo che l’Inter stia cercan-do di finire bene il campionato con le forze che si hanno a disposizio-ne. È chiaro che con questi infortu-ni le scelte sono obbligate e, spesso, non possono portare a dei risultati positivi sul campo. La Lazio, inve-ce ha ritrovato un buono stato di salute dopo un periodo di appan-namento, perciò sarà una partita

strana, ma combattuta.Nerazzurri che dopo un lungo calvario potrebbero ritrovare alcuni dei lungodegenti tra cui probabilmente una punta. Pen-sa che Stramaccioni possa ri-schiarli dal primo minuto?Ci sono tanti giocatori che si stanno mettendo in mostra in queste ulti-me partite e che si stanno giocan-do la riconferma come Jonathan o Alvarez. Loro stanno giocando tutto sommato bene, per questo io credo che più che “rischiare” dei giocatori al rientro, sia più oppor-tuno far giocare coloro i quali sono nella condizione più adatta per farlo. Se Cassano, Palacio o chi per loro stanno bene e sono in grado di scendere in campo allora non c’è alcun motivo per lasciarli fuori contro la Lazio.La Lazio è ancora in corsa per la zona Europa League quante mo-tivazioni in più potrebbe avere dei nerazzurri?Le motivazioni le ha anche l’In-ter, sebbene diverse. La Lazio ha una condizione generale migliore, ma non motivazioni più grandi.

A Roma hanno fatto un ottimo cammino in Europa League, sono in finale di coppa Italia e hanno ribaltato un campionato che negli ultimi tre mesi non aveva fornito indicazioni positive. Tutto questo, ovviamente, fa crescere il morale e la convinzione nei propri mezzi.C’è il rischio che si possa vede-re un “biscotto” imposto dagli spalti, come fu per quel Lazio – Inter in cui apparve sugli spalti dell’Olimpico il celebre striscio-ne “OH NOOOO”?Probabilmente avremo una par-tita che non sarà accompagnata da grande entusiasmo sugli spalti. Detto ciò ogni partita è vista da tutti che, in un particolare mo-mento come questo, non credo sia possibile avere un condizionamen-to del genere dagli spalti per moti-vazioni, voglia di mettersi in mo-stra, voglia di non sbagliare anche perché ogni scelta condizionerebbe il futuro di questi atleti. Io credo che sul campo vincerà la voglia di mostrare il vero valore delle due squadre.Da ex difensore: come si ferma questo Klose?Klose è uno di quei giocatori che

ha qualità immense. La più impor-tante è quella di avere una concen-trazione massima nel capitalizzare tutto ciò che passa nella sua zona. L’attenzione è l’elemento cardine per fermare un killer d’area come Miroslav Klose e devo aggiungere che l’Inter, quest’anno ha proprio nella concentrazione in fase difen-siva uno dei difetti più grandi.Chi sarà l’uomo decisivo dell’in-contro? Facile dire Klose chiaramente, perché è l’uomo che sta meglio in questo momento, però non è mai facile individuare chi a priori pos-sa essere decisivo con due squadre di questo livello.Le critiche attorno a Stramac-cioni sono sempre molto pesan-ti. A conti fatti andrebbe confer-mato a fine stagione?Io lo confermerei. Stramaccioni andrebbe valutato dopo una sta-gione di crescita e di lavoro, con una squadra sana e all’altezza del-la competizione. Se devo scegliere un’alternativa penso che la storia del nostro calcio ci dica che non c’è nessuno in Italia migliore di Gui-dolin nel gestire una squadra di alta classifica.

l’INTERVISTA

Emanuele Tramacere

Dan

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Ada

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mag

lia n

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Lunedì 6 maggio, giorno del loro fidanzamento, a Roma hanno pronunciato il fatidico “sì”. Il portiere della Lazio e della Nazionale Federico Marchetti e la sua fidanzata, l’affascinante modella e showgirl Rachele Mura. Dopo ben otto anni di legame, la coppia

Il personaggio della Lazio: Federico Marchetti

Fiori d’arancio alla porta l’OSPITE

Alessandra Caronni

Il portiere laziale, uno dei migliori nel nostro Paese sì è sposato lunedì con la showgirl Rachele Mura

Ma le valigie non sono pronte per il viaggio di nozzeUna nuova destinazione? Sì, Milano…

è convolata a nozze. Federico, dopo un rapido viaggio di nozze, tornerà a vestire la maglia azzurra per la Fifa Confederation Cup, una trasferta brasiliana davvero impegnativa. Rachele invece continuerà ad affrontare il suo percorso artistico e guarda stranamente più in

casa nerazzurra che in quella biancoceleste. A tenere banco all’Inter infatti è ancora la questione portiere. Dopo che dalla Spagna è giunta la notizia di un’offerta importante da parte del Barcellona per il numero uno nerazzurro Handanovic, la dirigenza si interroga se accettare o meno i 28 milioni di euro proposti dai blaugrana per l’estremo difensore sloveno. Il dopo Handanovic avrebbe già un nome: quello di Federico, secondo gli esperti, uno tra i più interessanti del panorama calcistico italiano, tanto da essere il vice di Buffon già negli ultimi Mondiali del 2010. I buoni rapporti che intercorrono tra le due società renderebbero poi l’operazione più semplice, considerate anche

le difficoltà oggettive che gli altri club incontrano nel trattare con il presidente Claudio Lotito. Federico è nato tra la squadra allievi del Bessica, formazione della provincia trevigiana. Ha sentito la vocazione del numero uno, da subito. Sotto stretta osservazione dal Torino, nel 2002 ha indossato la maglia della Pro Vercelli prima di far gavetta in Serie C1 con il Crotone e poi in B con il Treviso. Nel 2005 ha militato nella Biellese ma la stagione successiva, a 23 anni, è passato per… 500 euro dall’Albinoleffe. La stagione successiva è divento titolare ma poco prima dei play-off ha subito un intervento al gomito. Nel 2008 passa al Cagliari. Il 5 luglio 2011 lo acquista la Lazio per poco più di 5 milioni.

Nato a Bassano del Grappa il 7 febbraio dell’83, Federico Marchetti ha iniziato come attaccante per il suo buon tiro. Successivamente ha ricoperto il ruolo di portiere, cosa che fa tuttora. È attualmente considerato uno dei migliori portieri italiani in circolazione.

Chi è Federico Marchetti

Giovanni Labanca

gli OSPITI

I Biancocelesti, per strane com-binazioni calcistiche, si trovano ad affrontare l’Inter sempre in momenti di particolare impor-tanza. Quel famoso 5 maggio, con un punto in più sulla Juve, l’Inter doveva vincere a Roma ed era fatta. Sembrava tutto facile, anche in considerazione dei buo-ni rapporti che legano tifoserie e dirigenza, insomma, la Lazio non avrebbe fatto più di tanto il suo dovere, giusto per salvare la fac-cia ed avrebbe reso il cammino agevole all›Inter. Così si presen-tava al fischio d›inizio la dome-nica calcistica di quel lontano 5

San Siro, un nido amicomaggio, mentre la Juventus, altra stranezza tutta bianconera, in dieci minuti già vinceva 2 a 0 con l’Udinese in terra Friulana. L’Inter segnava facilmente il primo e poi il secondo gol con una facilità da ufficio inchieste, ma nulla si po-teva provare. Alla fine, è succes-so di tutto per colpa di Ronaldo, inutilmente e penosamente afflit-to e a rischio annegamento nelle sue stesse lacrime, e compagni che si impallinarono da soli in modo vergognoso e persero 3-2, addio allo scudetto tanto agonia-to. I pianti del dopo disastro, non hanno commosso nemmeno i

bambini. Questa sera la Lazio, più vorace che mai, a San Siro ritrova l’Inter in una condizioni pietosa, una squadra dilaniata e ridotta all›osso. Vorrebbe risparmiare all’amico Biscione gli strazi di una ultima agonia, che non si riserva-no nemmeno al peggiore nemico. Volteggia ancora, esitando in un volo prudente, ma alla fine la na-tura le comanda di catapultarsi verso quell’obiettivo, senza mi-sericordia, perché cosi è la vita, anche nel calcio. I biancocelesti hanno umiliato il povero Balan-zone in men che non si dica ed ha ritrovato, come la Decima di Ce-

sare, un nuovo aqui-lifero che con cinque beccate lo ha sgonfia-to senza misericordia e lo sguardo, ora, è rivolto unicamente alla preda nerazzurra. L›aquila, però, sa mol-to bene che a volte an-che i bocconi più gu-stosi e semplici posso-no andare di traverso per colpa della troppa foga o per ingordigia trasformando, così, una normale caccia in una tragedia.

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mercoledì 8 maggio 2013 5amarcord Severa Bisceglia

Il difensore Marco Materazzi, leccese per caso (suo padre Giu-seppe giocava dell’US Lecce e poi allenatore), classe 1973, campio-ne del mondo nel 2006 con la Nazionale italiana e nel 2010 con l’Inter, è partito dalle giovanili della Lazio. Correva l’anno 1988 quando il futuro Matrix ha ini-ziato a scaricare la sua rabbia sul campo romano con i colori la-ziali. Resterà a Roma fino al ’90, poi inizia a girovagare per ‘farsi le ossa’ e nel 2001 approda all’In-ter facendo dei colori nerazzur-ro una fede coronata da quattro Coppa Italia, quattro Supercoppa italiana, cinque campionati ita-liani (il secondo fu conquistato con cinque giornate d’anticipo grazie alla sua doppietta decisiva per 2-1 finale), una Champions League, una Coppa del mondo per club e il mondiale di Ger-mania 2006 dove parte come riserva, ma al terzo incontro diventa titolare in sostituzione di Alessandro Nesta uscito per infortunio. Segnerà due reti, ca-pocannoniere degli Azzurri al pari di Luca Toni, la prima nella partita d’esordio e la seconda nel-la finale contro la Francia. Il ser-bo Siniša Mihajlović, detentore del record, ben 28, di marcature su punizione diretta in Serie A e

eguagliando il record precedente di Giuseppe Signori, nella parti-ta Lazio-Sampdoria, realizzando tre gol su calcio di punizione. Dal 1998 al 2004 gioca con la Lazio, 126 presenze e 20 reti, conqui-stando un campionato italiano, due Coppa Italia, una Coppa del-le Coppe e una Coppa UEFA nel 1999. Quando era ancora nelle file della Stella Rossa, la potenza del suo tiro divenne oggetto di studio da parte di alcuni ricer-catori del dipartimento di Fisica dell’Università di Belgrado. Teli studi confermarono che il suo

Siniša Mihajlović

Marco Materazzi

Siniša Mihajlović

tiro raggiungeva la velocità di 165 km/h se calciato in un modo particolare senza, però, compren-derne la ragione della peculiarità delle traiettorie tracciate dai suoi calci. L’attuale commissario tec-

nico della Nazionale serba giocò nell’Inter due stagioni con 5 reti all’attivo in 25 presenze, conqui-stando una Supercoppa italiana, un campionato italiano e due Coppa Italia. Tornò a far parte della famiglia nerazzurra guidata da Roberto Mancini dal 1 luglio 2006 al 29 maggio 2008 come al-lenatore in seconda e vincendo ancora due campionati italiani e la Supercoppa italiana del 2006. L’allenatore del Manchester City Roberto Mancini dopo l’esplo-sione nella Sampdoria, in coppia con Gianluca Vialli, inizia la sua avventura calcistica nelle giova-nili del Bologna con un ingaggio di 700.000 lire esordendo in Se-rie A, non ancora diciassettenne, nella partita casalinga contro il

Cagliari, una settimana prima, invece, l’esordio in rossoblu è in Coppa Italia, trofeo vinto ben sei volte da giocatore e quattro da allenato. A Roma, sponda la-ziale, il Mancio arriva nell’estate del 1997 e nei tre anni passati all’ombra del Cupolone segna 15 reti in ottantasette presenze conquistando 2 coppe Italia (uni-tamente alle quattro vinte con la Sampdoria detiene ancora il re-cord), uno scudetto storico arri-vato nella stagione in cui il club capitolino compie 100 anni, una Supercoppa italiana, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA. La carriera vincente del ragazzo arrivato da Jesi continua come allenatore già nella stagio-ne 2000-2001 come vice dello

svedese Eriksson sulla panchina della Lazio vincendo anche una Supercoppa italiana. Dopa una breve parentesi alla Fiorentina, dove vince comunque la Coppa Italia, che suscita molte polemi-che perchè non ancora in posses-so dei requisiti che gli consento-no di allenare una prima squadra

Roberto Mancini

e perchè nel campionato italiano, a differenza dei cal-ciatori, non è consentito agli allenatori cambiare squadra nel corso della stessa stagio-ne (l’unica scusante stava nel fatto che era il vice di Eriksson), torna in Capitale con un contratto biennale e, nonostante le vicissitudi-ni finanziare che colpirono la società culminate con le dimissioni dell’allora presi-dente Sergio Cragnotti (Lo stesso Mancini entrò a far parte del Cda della società),

vince ancora una Coppa Italia, la se-conda da allenato-re, in finale contro la Juventus. Il 7 lu-glio 2004 approda all’Inter che riporta alla conquista della Coppa UEFA, dopo anni passati nell’a-nonimato. Alla seconda stagione sulla panchina ne-razzurra conquista la Supercoppa ita-liana in finale con-tro la Juventus, a luglio, a diciassette anni di distanza, si vede assegnare a tavolino lo scudetto

legato alle vicende di calciopoli e a fine stagione arriva la vitto-ria nella Coppa italiana giocata in finale contro la Roma. Con i nerazzurri vin-cerà in totale due Coppe Ita-lia, due Super-coppa italiana, e tre scudetti. Non ha avu-to vita facile il calciatore Fer-ruccio Mazzola che ha dovuto spesso con-frontarsi con il mito del pa-dre Valentino e i trofei conquistati dal fratello maggiore, il nerazzurro Sandro.

Il centrocampista figlio d’arte inizia la sua carriera calcistica nell’Inter, stagione ‘63-’64, senza però scendere in campo. Dopo tre anni passati con il Marzotto Valdagno prima, e Venezia poi, torna in nerazzurro sul finire di stagione scendendo in campo in un solo incontro. Nelle stagioni ‘68-’71 e ‘72-’74 giocherà con la Lazio che con dodici reti in 86 presenze contribuirà alla conqui-sta dello scudetto 73-74 e alla vit-toria del Campionato italiano di Serie B. Con i biancocelesti vin-cerà anche una Coppa delle Alpi. Chiusa la carriera di calciatore diventa allenatore conquistando solo un Campionato di Serie C2 con il Siena. Tornando ai giorni nostri troviamo l’attaccante ma-cedone Goran Pandev che inizia

la sua carriera già nelle giovanili dell’Inter vincendo il torneo di

Viareggio e il cam-pionato primavera. Nel 2004 viene ac-quistato dalla Lazio, dove si ferma fino al 2009, che con qua-rantotto reti in 159 presenze contribuirà alla conquista della Coppa Italia e della Supercoppa italia-na. Dal 2009 al 2011 torna in nerazzurro e conquista ancora due Coppa Italia, una Supercoppa italiana, uno scudetto, una Champions League e la Coppa del mondo per club.Ferruccio Mazzola

Goran Pandev

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il BAFFO

Sandro Mazzola

Salviamo il soldato Ryan, par-don Stramaccioni. E’ il titolo di un famoso film di qualche anno fa, d’accordo, però credo sia ap-propriato in funzione futura dal momento che questo ragazzo, per quanto concerne il lavoro fatto in una situazione davvero preca-ria per l’intera stagione, o quasi, non meriti una bocciatura con relativo licenziamento anticipato dell’Inter. Per conto mio Morat-ti farebbe bene tenerlo cercando di mettergli a disposizione una squadra composta da elementi degni di indossare i nostri colori. Col Napoli, l’altra sera, c’era ben

Teniamoci stretto Stramaccionipoco da fare. La squadra si è bat-tuta con coraggio ma alla fine ha dovuto abbassare le armi incas-sando una nuova sconfitta. Pec-cato. Credo che l’Europa, a questo punto, sia ormai da cancellare dai programmi della prossima sta-gione. Molto, ce lo auguriamo, di-penderà dal turno odierno contro la Lazio, ma se giocatori a dispo-sizione di Stramaccioni sono gli stessi del San Paolo difficilmente riusciremo a battere la squadra di Petkovic che si presenta in gran spolvero per i sei gol rifilati al Bologna, cinque dei quali sono firmati da Klose. Speriamo in un

miracolo, anche perché i successi-vi impegni ci vedranno in campo contro il Genoa e l’Udinese, due squadre con motivazioni opposte, però con l’obbiettivo dei tre pun-ti, una per non retrocedere, l’altra per continuare la marcia verso l’Europa League. Comunque, ho visto un’ottima Roma. A Firenze ha sofferto parecchio ma alla fine, grazie a quel furbone di Osval-do, si è portata a casa una vitto-ria preziosa che riscatta in parte l’avvio disastroso di stagione. Complimenti alla Juventus per lo scudetto. Soffro un po’ a pensarci perché quando i bianconeri vin-

cono mi vengono in mente certe partite, come quel famoso 1-9 del mio esordio a Torino. Bei tempi, ragazzi. Soprattutto perché era-vamo giovani e pieni di entusia-smo. Ma non voglio fare retorica. Seguirò con attenzione la gara del Toro col Genoa e quella dei cugi-ni col Pescara. Terrò d’occhio, in ogni maniera, anche il derby di Siena fra la squadra di Iachini e Montella e nel contempo pren-derò nota delle feste juventine in quel di Bergamo con l’Atalanta. Il mio cuore resta comunque sinto-nizzato sull’Inter di stasera. Vada come vada.

Festa grande a Torino per lo scudetto della Juventus numero 29Stasera a Bergamo nuova passerella bianconera

Laura Tangari

La Juventus è ufficialmente Cam-pione d’Italia. Ha battuto il Paler-mo di fronte al pubblico di casa col solito rigore di Vidal è ha fe-steggiato a Torino sotto la Mole il ventinovesimo scudetto della sua storia. Sulle bandiere bianco-nere c’è il 31 e per i tifosi va bene così. Chi invece non festeggia un bel nulla è l’Inter nuovamente messa al tappeto, stavolta dal Na-poli al San Paolo dopo un avvio veramente da brivido. Stasera i nerazzurri proveranno a San Siro a tamponare l’emorragia cercan-do di fermare la scatenata Lazio reduce dal 6-0 dell’Olimpico al Bologna e con un Klose che non aspetta altro che mettere alle spal-

le di un portiere altri gol dopo il pokerissimo personale realizza-

to ai rossoblu di Pioli domenica pomeriggio. Il tedesco ora è al

quinto posto nella classifica dei bomber comandata da Cava-

ni con 26 reti dopo la triplet-ta inflitta all’In-ter. Tanto per cambiare per la Beneamata un altro sorpasso a n n u n c i a t o , quello della La-zio, che sbatte all’ottavo posto la squadra di Stramaccioni con tanto di uscita quasi ufficiale dalla corsa per un

posto in Europa League. C’è da mettersi le mani nei capelli. An-

che perché l’Inter, dopo l’impe-gno di questa sera, dovrà recarsi a Marassi per affrontare un Genoa sicuramente bisognoso di punti per la salvezza in considerazione della sfida odierna di Torino con-tro i granata di Ventura beffati, purtroppo per loro, nel finale dal Milan nella drammatica partita di San Siro di tre giorni fa. Mi-lan che, dal canto suo, col gol di Balotelli allo scadere, si è messo in tasca il pass per il prelimina-re di Champions dal momento che la Fiorentina ha pagato un pesante pedaggio al Franchi con-tro la scatenata Roma per via del gol di Osvaldo siglato in dirittu-ra d’arrivo La matematica non dice ancora Milan ai preliminari di Champions perché il Napoli

a Bologna stasera avrà vita dura dal momento che i rossoneri sa-ranno in trasferta all’Adriatico col Pescata già retrocesso, però i sette punti di vantaggio (dei partenopei) a tre turni dalla fine del campionato dovrebbero es-sere un sinonimo di garanzia per le ultime battute. Guardando la bassa classifica, spera ancora il Palermo, visto lo spareggio-sal-vezza di Torino. I rosanero però alla Favorita dovranno vincere a tutti i costi con l’Udinese di Di Natale che da qualche settimana è tornata a sentire profumo d’Eu-ropa alla pari degli ultimi anni. Per la Juventus, invece, passerella finale a Bergamo con l’Atalan-ta che deve guardarsi alle spalle dopo il recupero del Genoa.

l’ANGOLO di Franco Rossi

gentilmente concesso da francorossi.com

Cari amici e nemici,uno dei miei mot-ti preferiti è sempre stato: Per una notizia sono disposto a tutto, anche a scrivere la ve-rità. Ma dove sta oggi la notizia? La Juven-tus campione d’Italia (applausi, applausi, applausi) non è stata una notizia se non ad inizio stagione, quan-do tutti si sono resi

Antonio Conte vuole Robbenconto che le rivali si erano tutte indebo-lite e che per Conte sarebbe stata più facile la conquista del secondo titolo del primo. Non è neppure una noti-zia accorgersi che Balotelli in questo campionato sposta gli equilibri ed è ca-pace di trascinare il Milan ai preliminari

di Champions League, quando senza di lui sembrava impos-sibile. Cavani che distrugge l’Inter è una notizia? Ormai i nerazzurri quando scendono in campo danno l’impressione di essere la vittima predesti-nata di un sacrificio obbliga-torio per blandire Eupalla, la musa del calcio che non può perdonare gli scempi fatti in suo nome in casa Inter. Adesso tutti in attesa del mercato: la Juventus per migliorarsi in vi-

sta della prossima Champions, cosa che può fare con tutta calma visto che in campiona-to potrebbe continuare a na-vigare indisturbata ancora per qualche stagione, deve dare delle garanzie a Conte. Da tre anni insegue un giocatore che ritiene fondamentale per il suo gioco, un campione capace di cambiare la squadra e non solo di migliorare la rosa: Robben. Il Bayern lo vende, basta fare una proposta seria.

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Meno tre, più quattro. I primi ver-detti del campionato 2012-2013 sono già passati alla storia, Juve a quota 29 (31?) scudetti e Pescara in serie B la prossima stagione, ma a Milano si pensa ad altro. I rossoneri sono a tre passi dall’o-biettivo con quattro lunghezze sulla Fiorentina che avrebbe me-ritato la vittoria contro la Roma ma ha raccolto zero. Il gol di Osvaldo ha gelato Firenze all’ul-timo minuto e quello di Balotelli ha determinato definitivamente il round a favore del Milan ma non è ancora finita e Allegri lo sa, così come sa quali sono le difficoltà del suo Milan in questo finale di stagione. A Pescara mancherà ancora Montolivo e sarà sostitu-ito ancora una volta da Muntari, che domenica ha messo tutto se stesso con buoni risultati, ma la fantasia e la tecnica del numero 18 rossonero sono mancati con-tro un Toro chiuso a imbuto. La fresca retrocessione matematica della squadra abruzzese potrebbe indurre i biancoazzurri a un at-teggiamento tattico più sbarazzi-no così da lasciare più possibilità di manovra e, magari, anche più spazio allo spettacolo. Altro dato

Distanza di sicurezzaTurno agevole per il Milanma occhio al fiato corto dei singoli

i CUGINIAndrea Anelli

che preoccupa Allegri è il rendi-mento in fase difensiva di Abate che ha evidenziato nelle ultime giornate qualche indecisione di troppo come in occasione delle gare con Juventus, Catania e To-rino. Ultimo, ma non per impor-tanza, anzi, è il periodo grigio di El Shaarawy. Lasciando da parte le teorie da prima pagina, secon-do le quali il faraone non si trovi bene con Balotelli, è fin troppo chiaro che il momento di appan-

namento è semplicemente fisio-logico. Non è più brillante come a inizio stagione e anche avere costantemente i fari puntati ad-dosso non lo agevola più di tanto. Il tecnico labronico potrebbe così rivedere il suo tridente d’attacco data anche la squalifica di Kevin Prince Boateng, altro giocatore in costante penombra da inizio stagione e che ha dovuto subire anche qualche fischio dalle spie-tate tribune centrali di San Siro.

Balotelli a parte, troverà posto Niang oppure Pazzini cambiando qualcosa a livello tattico ma non dimentichiamo anche Robinho, che ha dato segnali positivi nel quarto d’ora concessogli con il Torino. La linea mediana do-vrebbe essere confermata con il trio Flamini, Muntari e Nocerino mentre in difesa, l’unico ballot-taggio pare essere, come sempre, quello tra Constant e De Sciglio. Il calendario offre, sulla carta, an-

cora un tur-no favore-vole ai ros-soneri con-s i d e r a n d o ovviamente anche l’im-pegno della diretta av-versaria per il terzo po-sto. I Viola

sono impegnati al Franchi di Sie-na all’ultimo, disperato, appunta-mento con i tre punti per una sal-vezza lontana ma non impossibi-le. La Fiorentina dovrà giocarsi un derby duro e dovrà essere anche brava a lasciarsi alle spalle la delusione targata Osvaldo per poter poi giocarsi le ultime due giornate a portata di aggancio e quelle si, saranno probabilmente favorevoli a loro … sempre sulla carta. Ovviamente!

Stephan El Shaarawy ha segnato l'ultimo gol nel derby

Il turno infrasettimanale propo-ne a San Siro la sfida tra Inter e Lazio, le grandi deluse del girone di ritorno. Entrambe sono, infatti, legate dallo stesso cammino sta-gionale: prima parte in cui sono state a lungo tra le possibili anta-goniste della Juventus, salvo poi crollare nel girone di ritorno, nel quale hanno totalizzato 18 punti i nerazzurri e 16 i capitolini. Mo-mento agli antipodi con la Lazio in ripresa dopo il 6-0 sul Bologna mentre gli uomini di Stramaccio-ni arrivano da 7 sconfitte nelle ultime 9 partite. I capitolini però non escono dalla Milano neraz-zurra con 3 punti dalla stagione 98/99 quando si imposero 3-5; successivamente sono arrivati 6 pareggi consecutivi, seguiti da 7 successi consecutivi della Benea-mata. L’opzione Over 3,5 potreb-be essere azzardata, ma non più di tanto se si considerano i trabal-lanti reparti difensivi di entrambe le squadre, a cui si contrappone un’ ottima qualità in attacco. La quota gira intorno al 2,80, otti-mo moltiplicatore in multipla. Vi ricordiamo che potete scommet-tere Live sulla partita attraverso i vostri Smartphone, Iphone o Tablet dai quali, scaricando le applicazioni dei maggiori con-cessionari italiani, potrete entrare nel mondo della giocata durante le gare. Completiamo la nostra

Inter e Lazio equilibriopericolo tanti golPer entrambe è l’ultima chiamata per l’Europa

multipla inserendo il 2 della Fio-rentina a Siena con gli uomini di Iachini in caduta libera e ormai praticamente spacciati in chiave salvezza. Blindare l’Europa Lea-gue potrebbe non essere impresa impossibile per Montella. Op-zione Goal in Atalanta-Juventus con i bianconeri ormai spensie-rati così come l’Atalanta di Colan-tuono che attende ormai solo il conforto della matematica di una salvezza mai stata in discussione. Stessa giocata anche per Palermo-Udinese, entrambe bisognose di punti, rosanero per continuare

a credere nella salvezza, friulani per rincorrere l’Europa: potrebbe uscirne una partita combattuta con entrambe a rete. Chiudiamo con l’Over 2,5 di Bologna-Napoli, con i ragazzi di Pioli già con le infradito e pronti per l’estate ma vogliosi di riscattare il pesante ko dell’Olimpico, mentre il Napoli viaggia spedito verso il 2° posto che vuol dire ingresso ai gironi di Champions senza preliminari. Una multipla che con una spesa di 5 euro potrebbe farvi gridare “Cassa!”e, soprattutto, regalarvi oltre 130 euro. In bocca al lupo!

le SCOMMESSE

Pino Sardiello

Quadretto Lazio: Vladimir Petkovic abbraccia Hernanes

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L’Inter cade in casa col Torino (0-1) e dice addio alle Final Eight. Bernazzani, oltre alle tante pedi-ne fuori per infortunio, ha dovu-to rinunciare anche ai vari Pasa, Garritano e Forte, tutti aggregati alla prima squadra a causa delle tante assenze che hanno sfolti-to la rosa di Stramaccioni. Una brutta Inter, diversa da quella vista in opera nella grande vitto-ria ottenuta settimana scorsa ai danni della Roma, si presenta col solito 4-2-3-1 con il duo danese Knudsen-Olsen in cabina di re-

Playoff Primavera: game over per l’InterDaniel Rizzo

PRIMAVERA

Il Torino elimina i baby nerazzurrigia. Nella prima frazione di gioco la squadra di Bernazzani soffre molto il ritmo dei granata ma re-sta in partita grazie alla reattivita’ di Di Gennaro, bravo a salvare il risultato in più circostanze. Nella ripresa il ritmo di gioco cala, ma il Torino trova la forza di realiz-zare il gol vittoria con Gyasi al 74’, che permette al Torino di espu-gnare il centro sportivo “Facchet-ti” e guadagna l’accesso alle Final Eight scudetto. Daniele Bernazza-ni commenta l’amaro finale della stagione dell’Inter : “Una partita

che abbiamo già visto tante volte... Il Toro ha meritato per quello che ha fatto nel primo tempo, poi ci eravamo un po’ sistemati ma alla fine abbiamo preso gol. Questo è il calcio, credo che comunque loro abbiano meritato”. Un anno comunque contraddistinto dalle tante assenze per infortunio: “Ma non è stato un cambio a determi-nare la partita, è andata un po’ così”. Chi è la favorita per le Final Eight? “Non lo so, può venire fuo-ri di tutto, vinca il migliore e chi ha un po’ più di fortuna”.Daniele Bernazzani, allenatore dell’Inter Primavera

Luigi Sada

ESTERO

Altri verdetti in piattaforma d’attesa in Europa dopo i tito-li ufficialmente conquistati da Bayern Monaco e da Manche-ster United la scorsa settimana in Bundesliga e Premier League. Il Barcellona in Liga è a un pas-so dal successo finale mentre al Psg mancano pochi punti per festeggiare la vittoria all’ombra della Torre Eiffel. Brindisi già in atto invece in Olanda con l’Ajax campione ai danni del PSV e in Romania dove la Steaua Buca-rest taglia il traguardo dopo set-te anni di digiuno. Ma andiamo con ordine. Il Premier il Chel-

Barça quasi in porto, PSG tutto rinviatoIn Bundesliga l’anteprima di Londra fra Bayern e Dortmund finisce 1-1

sea fa sua la partitissima con lo United espugnando Manchester grazie a una rete di Mata a tre minuti dal fischio di chiusura. L’Arsenal vince con una prodezza personale di Walcott in casa del QPR e lo manda in B insieme al Reading che batte inutilmente il Fulham per 2-4 a Londra. Lotta aperta, sempre nei piani bassi, per il Wigan bravo nel vincere in trasferta col West Brom. Pareg-gia il City con lo Swansea ma è saldamente al secondo posto. In Bundesliga fanno le prove per la finalissima di Wembley il Bayern e il Dortmund. Finisce 1-1. Apre

Grosskreutz, risponde Gomez. Lewandowski sbaglia un calcio di rigore. Leverkusen fa il corsa-ro a Norimberga e resta in zona Champions mentre in bassa clas-sifica retrocede ufficialmente il Furth. In Francia stecca al Parco dei Principi un Psg in sofferenza pareggiando col Valenciennes grazie ad Alex e con Thiago Sil-va che si prende un rosso. Alle spalle dei parigini, il Marsiglia, pur con fatica, ce la fa a battere al Velodrome il Bastia con una doppietta di Gignac. Il Tolosa infligge un poker al Lille ma l’im-presa è quella del Nizza che af-

fonda per 0-3 il Rennes davanti al pubblico amico, Acqua alla gola per il Brest e l’Evian, quest’ultimo battuto in casa dal Troyes. In Liga scintille, con fischi a Mourinho col Real che fa una faticaccia a vincere (4-3) al Bernabeu col Vil-ladolid. Vanno a segno Ronaldo due volte e Kakà mentre il quarto gol è un’autorete di Hernandez. Il Barca rischia grosso col Betis. I Blaugrana vanno sotto 1-2 nel primo tempo, poi ci pensa Messi alla rimonta (4-2). Il Valencia, ispirato, vince 4-0 con l’Osasu-na, al contrario l’Atletico Madrid, che bloccato Falcao, non va ol-

tre allo zero a zero a La Coruna col Deportivo assetato di punti. Prova la risalita il Saragozza col 3-0 rifilato al Rayo Vallecano,

frena invece il Maiorca in casa col Levante (1-1). Crolla, infine, il Malaga col Granada mentre il Siviglia si diverte con l’Espanol.

Rifondazione Inter. Per non strac-ciare il biglietto del futuro i tifosi nerazzurri vogliono per la pros-sima stagione una squadra forte e competitiva, capace di giocare alla pari con Juve, Milan e Napo-li le nuove sfide di campionato. Mazzola, l’altra sera a Telenova, ha detto che ne salverebbe al mas-simo cinque di giocatori neraz-zurri attualmente nell’organico di Stramaccioni. Ma Handanovic, uno di quelli, probabilmente, farà le valige per sistemarsi al Bar-cellona, dove ormai Valdes pare abbia fatto il suo tempo. Per rin-forzare i ranghi a Moratti servono parecchi quattrini e la cessione del portiere sloveno, valutato at-torno ai 35 milioni di euro, po-

Casillas fra i pali nerazzurri?trebbe risolvere non pochi pro-blemi in funzione campagna ac-quisti. La prima idea nerazzurra potrebbe essere Menez che il Psg lascerebbe partire senza mettere paletti alla trattativa. L’ex roma-nista a Parigi sta facendo da un po’ di tempo la riserva e la possi-bilità di indossare i colori dell’In-ter non è sicuramente un’utopia, L’altro rinforzo potrebbe arrivare dal Modena con l’acquisto del bomber Ardemagni mentre una seconda soluzione potrebbe esse-re Dzeko che nel City di Manci-ni ha sempre avuto poco spazio. Fra i pali interisti, il sostituto di Handanovic, la spariamo grossa, potrebbe andarci il portiere della nazionale spagnola Casillas, boc-

ciato da Mourinho nelle recenti partite di Champions e campio-nato a favore della riserva Lopez. Intanto per alzare il volume di ra-diomercato è corsa la voce di un possibile arrivo all’Inter di Mas-similiano Allegri in sostituzione di Stramaccioni che però Moratti vorrebbe tenere. Il tecnico tosca-no ha smentito ma nel calcio mai dire mai. Primo perché Berlusco-ni sembra orientato verso Seedorf e Spalletti, secondo perché i risul-tati ottenuti da Allegri pare, ov-viamente, non abbiano soddisfat-to il popolo milanista e lo stesso Cavaliere. C’è anche il nome di

Vilas Boas sul taccuino rossone-ro ma l’allenatore del Tottenham difficilmente lascerà gli Spurs. La Juve guarda al futuro e punta su Higuain, stufo di Madrid sponda Real. Il sogno è Falcao però per il colombiano ci vuole altro che un mutuo ultra milionario. L’alterna-tiva a Higuain potrebbero essere Nani o Coentrao. Bojan, nel frat-tempo, potrebbe andare all’Am-burgo, ma il ragazzo piace anche all’Inter. Kakà è stato richiesto dal Flamengo mentre Guarin ha gli occhi addosso della Roma. Al Real Madrid, infine, è in arrivo Neymar.

Luigi SadaMERCATO

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i CLUB

Giovanni Labanca

Il primo anello arancione del-lo stadio di San Siro è occupa-to da una folta schiera dei 902 soci dell’Inter Club Templari, il più antico dei colori neraz-zurri fondato da Ugo De Paga-ni. Oggi diretto, con orgoglio e competenza, dal presidente

Angelo De Candiziis, dal se-gretario Pietro Gallenzi e da Maurizio Fusco del direttivo. Pur confermando l’assoluta fiducia a sostegno dei colori nerazzurri con la stessa fede e passione di sempre, lo scon-forto per l’attuale posizione in classifica, e le continue de-lusioni, è tangibile nell’intero gruppo che, però, non si ar-rende. Condivide poco alcuni atteggiamenti dei calciatori oltre ad alcune decisioni prese dall’alto. Lo stesso presidente De Candiziis accetta malvolen-tieri questa annata disastrosa, consapevole che gli infortuni sono da considerarsi solo un pretesto. Fra i tanti problemi non va sottovalutato neppure un mercato deludente che ha portato alla Pinetina calciato-ri che non si sono dimostrati assolutamente giocatori da Inter, nonostante la fama che

li precedeva. “E ci voleva tan-to per capirlo? – commenta il presidente – Mi viene il dubbio che i nostri ‘segnalatori’ abbia-no la vista un po’ annebbiata”. De Candiziis continua nella sua analisi senza peli sulla lin-gua: “Secondo me il presidente

Moratti, pri-ma ancora di giocare la finale di Coppa, poi vinta, era certo che Mo u r i n h o se ne sareb-be ‘scappato’

di notte, avrebbe dovuto avere già in mente un piano strategi-co per rifondare una squadra nuova, fresca che, affidata ad un buon allenatore, anche lui giovane, potesse cominciare un nuovo ciclo , con la buona di-sponibilità da parte dei tifosi di saper attendere tempi migliori. Ora si rattoppa un vestito logo-ro e già troppo vecchio. Intanto, con allenatori e giocatori che sono andati avanti e indietro, abbiamo perso tre anni, passati invano. E’ questo il più gros-so errore commesso, per colpa dell’indecisione e anche per mancanza di professionalità. Sono parole dure, ma la verità è la migliore medicina che fa guarire e ripartire per nuove mete ambiziose”. Stessa musica per il resto del direttivo, il se-gretario Gallenzi è persino più diretto: “Non dobbiamo per-derci d’animo anche se la base

rumoreggia perché scontenta del campionato e dei continui sberleffi cui sono fatti ogget-to da parte degli avversari. Le nostre bandiere, le bandiere che sventolano con il comando del cuore, non possono più svento-lare per una squadra che non è più l’Inter, anche se, per la veri-tà, il buon Stramaccioni le ten-ta tutte per non sprofondare nel baratro. Siamo a fine campio-nato e nessun programma che venga reso noto ai tifosi, perché è nostro diritto poter esprimere le nostre opinioni, nello stesso identico modo andiamo sempre allo stadio ad incoraggiare una squadra che sembra non sentire più di tanto il nostro continuo e colorato incitamento. Fran-camente non possiamo fare di più e sarà difficile negli anni avvenire mantenere i nostri 902 soci , che domenica dopo domenica, mostrano spiacevoli segni di insofferenza. Per usare un gergo automobilistico, tutta l’Inter ha bisogno di un bel ta-gliando”.

Angelo De Candiziis, Maurizio Fusco e Pietro Gallenzi

Angelo De Candiziis e Pietro Gallenzi con Milito

“Essere nerazzurri è un traguardo, un segno di eccellenza. Vi chiedo di urlare forza Inter con passione, ma senza rabbia” questo il grido di Gia-cinto Facchetti. Quella nerazzurra ha l’onore di essere stata tra le prime formazioni capace di attirare a sé il tifo organizzato. Tutto ebbe inizio negli anni sessanta, l’artefice fu He-lenio Herrera, e la protagonista è la “Grande Inter”. Parliamo degli anni in cui la cultura popolare voleva che il tifo per l’Inter fosse ad appan-naggio dei borghesi, il Milan era sostenuto, invece, in gran parte dal-le classi popolari e per l’occasione i tifosi rossoneri furono soprannomi-nati “casciavìt” (cacciaviti) a sottoli-neare l’origine proletaria e operaia. Per i nerazzurri il soprannome era “baùscia”, termine milanese che si-gnifica gradasso, a sottolineare le classi medie e altolocate di origine meneghina che formavano il nume-ro maggiore di tifosi. La curva Nord dello stadio Meazza ospita la tifose-ria interista nelle partite casalinghe,

i primi gruppi di tifosi organizzati furono i ‘Moschettieri’ prima e gli ‘Aficionados poi, proprio nell’era

IL TIFO NERAZZURROdella Grande Inter. Dei tanti gruppi il più antico e sopravvissuto, fonda-to il 26 gennaio 1969, è quello dei Boy-San nato dalla contestazione di alcuni sostenitori in disaccordo con l’allora presidente Carlo Cerquetti dell’Inter Club Fossati che decidono di distaccarsi e formare un grup-po autonomo. Il primo striscione

compare nel 1970 nella partita La-zio-Inter. Attualmente i fan club e varie associazioni di tifosi, che fan-no capo al Centro Coordinamento Inter Club (CCIC) sono poco meno di 1.100 riconosciuti ufficialmente dall’Inter, sparsi in tutte le regioni d’Italia e in trenta paesi nel resto del mondo. Negli anni si creano an-che gemellaggi tra le vari tifoserie. Quelle storicamente gemellate con i tifosi nerazzurri sono quelle del Va-

rese, del Valencia e soprattutto della Lazio che risulta ancora una dei più solidi ed impor-tante d’Italia, nato in contrapposizione al ge-mellaggio, poi rotto, tra le tifoserie della Roma e del Milan. Il sodali-zio con la Kop, tifosi storici del Liverpool,

è più recente. Il gemellaggio nasce in occasione della par-tita di Champions League

tra Inter e Tottenham il 20 ottobre 2010 quando i supporters nerazzur-ri ospitarono quelli dei Reds nella propria curva che approfittarono per ringraziare il loro ex tecnico Rafa Benitez , all’epoca allenatore della squadra milanese. Tra i gemel-laggi ormai sciolti ricordiamo quel-lo con la Fiorentina nel 1987 per

l’acquisto dell’ex Nico-la Berti, con il Cagliari nel 1997 per l’episodio dello sputo di Panca-ro all’allora portiere nerazzurro Pagliuca e con la Sampdoria nel 1992 per aver sconfit-to l’Inter nello scontro diretto nella stagione 90-91 che ha defini-

tivamente affondato le speranze nerazzurre di vincere lo scudetto. Un doveroso accenno anche alle ri-valità più accese partendo da quella con i tifosi della Roma, accentuata soprattutto negli ultimi anni, pas-sando per le tifoserie di Napoli e dell’Atalanta. Il picco massimo si raggiunge nel derby della Madonni-na, ma non è nulla a confronto delle antiche ostilità esistenti tra le tifo-serie impegnate nel derby d’Italia. I sostenitori più agguerriti di Inter e Juventus “se ne danno di santa ra-gione” sin dagli anni sessanta.

Marjilia Bisceglia

I Boys-San in una foto scattata nel 1969

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mercoledì 8 maggio 201310

Champions - Europa League - Serie A TIMsu MAXI schermo - diretta PREMIUM

BASKET

Beppe Vigani

RUGBY

Tony Morandi

I playoff sono arrivati. L’EA7, dopo l’ultima “impresa” contro Brindi-si (c’è mancato poco che perdesse ancora tra le mura amiche), ha concluso al quarto posto la regular season. L’ironia della sorte vuole che ai quarti di finale incontri Siena, arrivata quinta. Dei toscani si sa praticamente tutto. Gli ultimi anni sono stati un’egemonia biancover-de tutto tondo soprattut-to in Italia. Quest’anno è riuscita ancora una volta a conquistare la Coppa Italia e a raggiungere le Top 16 di Eurolega. Pec-cato le cinque sconfitte consecutive, altrimenti avrebbe partecipato an-che ai playoff europei. Dopodomani, invece, comincia la caccia al tricolore. La griglia dei quarti ha stabilito che Varese, prima classifica-ta della regular season, se la vedrà con Venezia (ottava), mentre Milano (quarta) sarà apposta dai campioni d’Italia in carica di Siena (quinta). Dall’altra parte del tabel-lone, Sassari (seconda) se la vedrà con Cantù (settima) e Roma (ter-za) con Reggio Emilia (sesta). La squadra allenata da Luca Banchi è lontana parente di quella dello scorso anno, per fare un esempio. Le partenze di McCalebb, Zisis,

Si fa sul serioCominciano i playoff: Milano affronterà Siena nei quarti

Kaukenas, Stonerook, Lavrinovic e Andersen sono state pesanti e non tutti i sostituti sono stati all’altez-za. I toscani hanno comunque un roster di tutto rispetto, nonostante non sia profondo come quello di

quest’anno. In cabina di regia ha Bobby Jones che ha stupito tutti. Il play della California State Univer-sity nel giro di neanche due anni (dal 2008 al 2010) gira quattro squadre Nba: Sacramento Kings, Minnesota Timberwolves, New

Orleans Hornets e Los Angeles Clippers, prima di andare Oltreo-ceano all’Asseco Prokom Gdynia. Il play di Los Angeles ha doti fisiche importanti, è un ottimo penetrato-re e una buona mano. Daniel Ha-

ckett è il play di riserva sulla carta ma, a volte, è un fattore, come in Cop-pa Italia. Il figlio d’arte (il padre Rudy ha giocato come centro in Italia ne-gli anni ‘80 a Forlì, Livor-no, Reggio Emilia e Por-to San Giorgio) quest’an-no ha compiuto il salto di qualità. Matt Janning è una guardia di disci-plina, ha una discreta mano dai quattro metri, mentre Viktor Sanikidze è l’ala con tanto fosforo e che sotto le plance fa sen-tire il suo peso specifico. Il georgiano, nel 2004 ha giocato anche in Nba nei San Antonio Spurs, prima di tornare in Eu-ropa. Nel 2009 è appro-dato alla Virtus Bologna e dopo tre stagioni eccola a Siena. Ha la mano cal-dissima da due e da tre spacca le partite come

mele. Il mastino sotto le plance è David Moss. L’ala di Chicago è un formidabile difensore, reattivo sot-to i tabelloni. L’ex di turno è Benja-min Eze (nell’Olimpia nella stagio-ne 2010-2011), intimidatore d’area per eccellenza.

Ioannis Bourousis, centro di MilanoFoto di Savino Paolella 2013

E’ stato un week end pieno di emozioni quello che si è lascia-to alle spalle Rugby Grande Milano. Sabato ha avuto luogo la seconda tappa di Rugby nei Parchi ed è stato bello veder giocare al Parco Nord oltre cin-quecento bam-bini. Un pomeriggio di grande suc-cesso grazie an-che alla presen-za del nazionale azzurro Mauro Bergamasco, che non si è rispar-miato un secon-do, mettendosi in gioco con i tanti bambini. Domenica al Giuriati c’è stata, invece, la festa per Salvatore Puddu, all’ultima partita casa-linga con RGM, alla soglia dei quarant’anni e dopo ventuno stagioni di militanza nel rugby milanese. I compagni di “Totò” non hanno tradito il capitano, regalando una vittoria ampia, in quello che era, di fatto, uno spareggio per il terzo posto con Parabiago. Il risultato di 37 a 10 la dice lunga sulla differenza tra le due squadra, probabilmente anche grazie all’extra motiva-zione che il saluto al capitano, ha dato alla squadra di Berton-cini e Ragusi. “E’ stato uno di quelli che mi ha aiutato di più in questi cinque anni – rac-conta Achille Bertoncini – Da quando sono arrivato, ho sem-

Ciao capitanoProsegue, intanto, Rugby nei Parchi, con ospite d’eccezione Mauro Bergamasco

pre temuto che potesse ritirarsi e invece ha vinto la sua costan-za. E’ stato uno di quelli sempre disponibili, è stato il mio capita-no, e quando ho avuto bisogno di dimostrare qualcosa, lui era

l’esempio da indicare agli altri giocatori. Ha avuto un valore enorme per la società e credo che il club deve fare di tutto per non perdere il suo potenziale enorme, anche fuori dal cam-po”. In effetti, il club vuole con-vincere Puddu a restare con un ruolo da dirigente: “Sto facen-do pressing su Totò – afferma il DS Antonio Raimondi – ma è giusto che sia lui a decidere. Adesso ha voglia di prendersi un po’ di vacanza, tirare il fia-to ed è comprensibile per uno che non si è mai risparmiato e che ha regalato al nostro club davvero tanto. Gli siamo rico-noscenti e lo attendiamo”. Sul tabellino sono finite cinque mete di RGM contro le due di Parabiago e in classifica sono arrivati i cinque punti, che col-

locano i milanesi al terzo posto, con quattro punti di vantaggio sugli avversari. Il match si è messo subito in discesa, grazie al ritmo e al differente passo di RGM. In sei minuti martellan-

ti, sono arrivate due mete di Fi-lippo Vicinan-za. Con il calcio di punizione di Davide Viganò al ventiquattre-simo il risultato era già di 15 a 0. Al riposo si è andati sul pun-teggio di 22-5 grazie ad una meta di Mitia

Cancro, che ha bissato la mar-catura personale al cinquan-tatreesimo, rispondendo alla timida reazione di Parabiago, che si era portato momenta-neamente sul 22 a 10. Anche nell’ultimo quarto del match RGM ha continuato a macina-re gioco, arrivando alla meta anche con Simone Rossi per il finale di 37 a 10, che sarebbe potuto essere anche più pesan-te, perché RGM è andata altre volte vicino alla meta, anche con lo stesso Puddu. Domenica prossima si chiude il campiona-to a Rovato, con un terzo posto certamente a portata di mano, mentre per Rugby nei Parchi ci sarà un turno di riposo, in at-tesa di ritornare ai giochi con i bambini, domenica 19 maggio al Parco Forlanini.

Il capitano Totò Puddu (al centro) festeggiato dai compagniFoto di Andrea De Felici

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HOCKEYSU GHIACCIO

Debora Cheli

Le stecche sono riposte con cura nella sala degli attrezzi da qual-che settimana, ma per l’Hockey Milano Rossoblu la battaglia per la sopravvivenza non è ter-minata, si è solo spostata fuori dai ghiacci. Ora a preoccupare la dirigenza del club meneghi-no è lo slittamento dell’ingresso della squadra nella Kontinental Hockey League, le superlega eu-roasiatica in cui Milano avrebbe dovuto prendere parte già dalla prossima stagione. La partner-ship era stata presentata due anni fa, anche per volere del pre-sidente della KHL, nonché del colosso russo del gas Gazprom, Alexander Medvedev. Le iscri-zioni si sono chiuse a fine aprile e i rossoblu hanno dovuto a ma-lincuore rimandare di nuovo il progetto. Il presidente rossoblu

Ghiaccio amaro per MilanoSalta la KHL

ora l’hockey milaneseattende rispostedalle istituzioni

Ico Migliore ha lanciato allora il suo «J’accuse» nei confronti di Regione, Provincia e Comune, cui era stato chiesto da tempo il via libera per effettuare una serie di lavori di adeguamento degli impianti cittadini, al fine di adempiere alle regole della KHL. Un grido di allarme che è stato solo recentemente preso in con-siderazione dalle autorità: il sin-daco di Milano Giuliano Pisapia, dopo il battage dei tifosi via web, ha fatto intendere di voler pro-porre addirittura la costruzione di un nuovo stadio del ghiaccio in città o nelle immediate vici-nanze. Un progetto sicuramente ambizioso, ma che richiederebbe troppo tempo per essere operati-vo. Ciò che le istituzioni possono fare fin da subito secondo i diri-genti rossoblu è una revisione dei

costi dell’affitto delle strutture, troppo alti rispetto ad altre piaz-ze, che gravano pesantemente sul bilancio della società. Resta da vedere inoltre se, in assenza di un interessamento serio da parte

delle autorità, la KHL manterrà la sponsorizzazione dell’Hockey Milano Rossoblu. Se così non fosse, il budget per il prossimo campionato verrà notevolmente ridimensionato, con conseguen-

ze dirette sulla qualità del roster. Intanto il club milanese ha dovu-to dire addio a Ryan Kinasevich, uno dei migliori innesti della scorsa stagione, passato recen-temente ai Graz 99ers. L’attac-

cante croato-canadese ritorna a giocare nel campionato austriaco EBEL dopo il debutto un anno fa nelle fila dei Red Bull di Salisbur-go. Si vocifera di altre partenze importanti , ma per ora il club non conferma né smentisce. Di sicuro, per il momento, c’è l’al-lenatore Adolf Insam. E’ troppo presto invece per parlare di mer-cato. Bisognerà attendere la fine dell’estate quando la compraven-dita dei giocatori sarà al culmine.

Presentazione della KHL a Milano

Ancora una volta l’Unione Spor-tiva San Vittore Olona 1906, che da ben 82 anni mette in scena la rinomata Cinque Mulini, per il 28 giugno si è impe-gnata a regalare una nuova occa-sione di sport e divertimento agli abitanti della cit-tadina adagiata sulle rive del fiu-me Olona – e a tutti gli amici che des idereranno trascorrere una serata d’estate di-versa dal solito. E formula che vin-ce, non si cambia: come già succes-so nelle passate edizioni, la serata inizia alle ore 20.00 con la corsa riservata a ra-gazzi e ragazze fino a 12 anni, che potranno iscriversi gratuitamente al percorso di 1KM con partenza

Cinque Mulini Summer NightA San Vittore Olonaè in programma il 28 giugnoun percorso su tre diverse distanze

e arrivo di fianco alla chiesa san-vittorese. A seguire, alle 20.30, la corsa non competitiva di 5KM o

10KM per tutti gli amanti dell’at-letica: per loro, un circuito citta-dino lungo 5KM da ripetersi una o due volte con l’immancabile passaggio tra i mulini al sugge-

stivo calar del sole. Per tutti, atleti più o meno preparati, genitori dei più piccolini e

semplici amici che vogliono gustarsi l’inizio dell’estate in nostra compagnia, tante sorprese e simpatici mo-menti di intrattenimento.

Ventisei vittorie sui ventisei in-contri disputati: dopo la vittoria della Coppa Italia, arriva anche il secondo traguardo stagionale per il Saugella Team Monza, che termina il campionato imbattuta e riesce ad imporsi anche contro una volitiva Desio che, fino all’ul-timo, ha provato ad interrompere la marcia della capolista mon-zese. Mazzola schiera il sestetto tipo con Sintoni in palleggio, Agostinetto opposto, Bonetti e Lugli di banda, al centro la coppia Facchinetti e Bruno, libero Polato. Villa rispon-de con Orucevic in cabina di regia, Corbetta opposto, le bande Balestreri e Maniaci, al centro Erbatta e Santamaria, libero Acquistapace. Inizio in salita per Monza, che subisce il gioco della coppia Corbetta ed Erbetta e commette qualche errore di troppo in palleggio e in battuta (8-6): parità sul 13, ma tre errori consegnano nuovamente il vantaggio a De-sio al secondo time out tecnico (13-16). La Saugella recupera nel finale con il turno in battuta di Agostinetto (2 ace), chiude Fac-chinetti a muro (21-25). Secondo

Saugella Team Monza da RECORDVentisei centri su ventisei incontri VOLLEY

Silvia Fortunatoparziale tutto di targa monzese (3-8, 6-16), Balestreri e Corbetta provano ad accorciare (16-21), ma il set è saldamente nelle mani delle ospiti (20-25). Desio non si perde d’animo e mantiene avan-ti la testa ai due time out tecnici (8-5, 16-14), sul 20-20 Mazzola propone il doppio cambio inse-rendo Muscinelli e Piovan, ma tre attacchi di Corbetta mettono

la parola fine al parziale (25-23). Reazione della Saugella in avvio di quarta frazione con Facchinet-ti e Bonetti (4-8), ma l’indoma-bile Desio ritorna avanti (16-14)

grazie a Corbetta, ben supportata da Erbetta. 20-20 con Corbetta, il punto a punto finale premia la capolista, con due muri rispetti-vamente di Agostinetto e Bruno (24-26). Cala il sipario sul cam-pionato: la mente è già alla prima partita dei play off: l’appunta-mento per tutti i sostenitori del-

la corazzata biancoblù è fissato per sabato 11 maggio alle ore 21 al PalaIper per la gara contro la Neruda Volksbank, ingresso pro-mozionale a 1€ per tutti.

Marjilia Bisceglia

ATLETICA

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Granpremio di Spagna, podio tutto spagnolo, non poteva anda-re meglio ai tifosi iberici. La terza prova del Mondiale di MotoGp ha sostanzialmente confermato quanto si è visto nel weekend di prove ed ha permesso di salire sul gradino più alto del podio il ter-zo diverso vincitore in tre gare di questo mondiale appena iniziato.

La gara non ha annoiato neppure per un istante, partita subito con il sorpasso e successivo contro-sorpasso tra Dani Pedrosa, vinci-tore della gara, e Jorge Lorenzo, i due piloti maggiormente agguer-riti. Non sono stati, però, a guar-dare neppure i diretti inseguitori Marquez, secondo pilota Honda e Valentino Rossi arrivato quar-to a oltre due secondi. Il podio spagnolo vede nell’ordine Dani Pedrosa, Marc Marquez e Jorge Lorenzo. L’inizio promette bene, Lorenzo subito in testa seguito da Pedrosa che riprende in comando, senza più mol-larlo, al quinto giro e dalla lotta per il terzo posto tra Marquez e Rossi che aveva subito superato Crutchlow e lo stesso Marquez. Per non farsi mancare nulla gli spettatori hanno assi-stito anche alle cadute di Yonny Hernández (Paul Bird Motorsport), Randy de Puniet (Power Electronics Aspar), Lukas Pesek (Came Io-daracing), Andrea Iannone (Pra-mac Racing) e Stefan Bradl (LCR Team). Le Honda continuano a

Severa Bisceglia

dominare dettando legge, le Ya-maha provano solo a contenere i distacchi. La seconda posizio-ne la meriterebbe lo spagnolo Marquez, non vi è riuscito fin qui solo grazie all’esperienza e alla gestione perfetta della posizione da parte del campione del mon-do in carica che non ha lasciato nessun varco per il sorpasso. Ma

all’ultima curva arriva la beffa, Marc supera Lorenzo e resta in testa alla classifica generale. L’im-prendibile Pedrosa è secondo a soli tre punti seguito da Lorenzo. Da sottolineare la buona gara di Hayden che è riuscito mantenere la settima posizione di parten-za nonostante il dolore al posto destro seguito dal compagno di squadra Andrea Dovizioso che con la sua Desmosedici GP13

è riuscito ad avere la meglio su Espargaro. Ancora meglio ha fatto Alvaro Bautista riuscendo a conservare il sesto posto, miglior piazzamento della stagione, di

partenza nonostante i problemi di “spinning” sulla ruota poste-riore: “È’ stata sicuramente una gara difficile e dura perché per il gran caldo le gomme hanno sof-

ferto un po’. Pur-troppo non sono partito benissimo ed ho perso due im-portanti posizioni che ho recuperato per cercare di ri-prendere il gruppo davanti ma quan-do ci sono riuscito le gomme comin-ciavano a darmi problemi perché avevano sofferto parecchio. Pratica-mente è emerso il problema che ci ha messo in difficoltà nel fine settimana. Ho poi iniziato ad

accusare anche qualche problema sull’anteriore che non mi permet-teva di aprire il gas come avrei vo-luto. Il risultato finale comunque lo considero positivo perché abbia-mo lottato al 100% e ci incoraggia a continuare il lavoro che stiamo facendo soprattutto nei prossimi test. Per questo motivo ringrazio tutta la squadra e gli sponsor che continuano a stare vicino a noi incoraggiandoci”. La classifica ge-

nerale vede al comando Marquez con 61 punti seguito da Pedrosa a 58 e Lorenzo ad una sola lun-ghezza con 57 punti, la quarta posizione è di Valentino Rossi.

E’ sicuramente il più deluso in questa terza prova del mondiale soprattutto dopo aver perso il vantaggio conquistato alla partenza che lo ha portato dalla quinta posizione di partenza al terzo posto: “Siamo un po’ delusi da questo gran premio, pensavamo di stare davanti alle Honda su questo tracciato, e invece non è andata così. Speravo nel podio, ma per come si è messa la gara non potevo fare di più, anche se a un certo punto giravo con gli stessi tempi di Marc e Jorge, ma loro sono stati più bravi. Dobbiamo lavorare molto noi, per andare come Lorenzo, e deve lavorare molto anche la Yamaha per essere ai livelli delle Honda. Non abbiamo ancora trovato il giusto bilanciamento del carico sul davanti, che chiude spesso nella prima parte di gara. Le Honda riescono a stare meno di noi in curva e riaddrizzare prima, guadagnando tempo prezioso”.

A fine gara il più euforico è lo spagnolo vincitore del Granpremio di casa che commenta soddisfatto: “È stata una grande vittoria. Molto importante anche per il Campionato. Ho gestito bene le gomme con cui abbiamo faticato tutto il fine settimana, ma senza abbassare mai il mio ritmo. Ho amministrato il vantaggio dopo aver passato Lorenzo ed è un risultato che voglio dedicare anche a mia madre. Ora godiamocela per un po’ ma domani subito test!”

DANI PEDROSA

I protagonisti Bianca Elton AraDominio spagnolo

Il vincitore, Dani Pedrosa

Marc Marquez, Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo sul podio

Capace, con il sorpasso all’ultima curva a danno del campione del mondo in carica, di rievocare le gesta del passato del suo idolo Valentino Rossi: “All’inizio pensavo nel terzo posto convinto che avrebbe chiuso al massimo la curva ma ha aperto la porta e non ci ho pensato due volte. All’ultimo mi sono accorto che potevamo toccarci, ma ho giocato col freno per attutire un po’ il contatto. Alla fine l’importante è che entrambi siamo rimasti in piedi e abbiamo terminato la gara. Nell’ultimo giro ho dato il massimo, era già successo in passato e ho imparato da quelle manovre...” Riferendosi alla polemica con Lorenzo: “Se qualcuno l’avesse fatto a me sarei arrabbiato, soprattutto per aver perso un gradino del podio. Lo capisco, ma ho già chiesto scusa”.

MARC MARQUEZ

Arrabbiato per aver perso un gradino del podio e la leadership del mondiale proprio nell’ultima curva e grazie ad un suo errore: “Sono stato secondo per tutta la gara e ho sbagliato all’ultima curva. C’è da dire che la nostra moto non era molto competitiva rispetto alle Honda. Credo che abbiamo fatto un buon lavoro con il team per fare il massimo oggi in gara. Sono stato molto consistente, ma ho fatto due errori: uno all’inizio e uno alla fine, dove non ho chiuso la porta come avrei dovuto”.

JORGE LORENZO

VALENTINO ROSSI

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MUSICA

Riccardo Sada

La clip di “A Sè Stesso” de Le Maschere di Clara è stata messa online in antepri-ma esclusiva su XL di Repubblica. Per il gruppo parte anche “L’Alveare Tour 2013”, a supporto del nuovo album, “L’Alveare”, disponibile in digitale e vi-nile (su etichetta Metro Music Network/Materiali Musicali). Il singolo rende omaggio alla poesia del grande Giacomo Leopardi. Il protagonista del video, un… moderno Giacomo, non poeta ma pitto-re, si muove tra due estremi, il bianco del silenzio e i colori forti e urlati, in cerca della serenità interiore. Accompagnano i suoi pensieri due playback delle Ma-schere di Clara girati in due posti anti-tetici, una silenziosa ed elegante stanza affrescata all’interno di un antico palaz-zo italiano e un rumoroso hangar pieno di aerei. Il video è stato girato a Verona dalla Red Rose Film e vede la partecipa-zione straordinaria del maestro Andrea Battistoni al violoncello.Info su www.lemascherediclara.com

Divertimento senza confiniTutti a ballare in Germania

E a rappare con Dargen D’Amicoo cantare con i Motel Connection

Per chi vuole diventare dj c’è un’accademia che propone il BrasileE attenzione a un video da non perdere

Un grande festival si affaccia sul sacro manto erboso della Commerzbank Arena di Franco-forte: è BigCityBeats - World Music Dome, che vedrà sul palco David Guetta, Tiësto, Axwell, Steve Aoki, Hardwell, Martin Solveig, Bingo Players, Lexy & K-Paul, Oliver Koletzki, Deniz Koyu, Danny Avila e Sascha Braemer. La città di Francoforte è tra i luoghi più originali della Germania e inaugura così un nuovo movimen-to musicale locale che si fa coinvolgere dall’EDM internazionale. Dietro al nome della manifesta-zione c’è Sven Väth, uno dei padri fondatori. Il 9 giugno prossimo lo stage centrale sarà circonda-to da 10 micro piste che vedranno esibirsi oltre 100 dj. Qualche nome? Felix Kröcher, Dj Rush, Tom Novy, Butch, Laserkraft 3d e Disco Boys. Info su www.bigcitybeats.de/wmd.php

BigCityBeats - World Music Dome con i super djDargen D’Amico

intelligenza al servizio del rapIl nuovo album di Dargen D’Ami-co, “Vivere aiuta a non morire”, quinto della sua carriera, è lontano anni luce dal precedente “Nostalgia Istantanea” (datato 2012, un vinile con due monumentali brani/flussi di coscienza da 20 minuti l’uno). Le collaborazioni del nuovo disco sono delle più svariate: “Continua a Correre” con Andrea Nardinoc-chi affronta in modo non retorico il tema della violenza sulle donne; “L’Amore a Modo Mio” con J-Ax è tutto da ballare; una canzone d’au-tore sembra invece “Con Te” con i Perturbazione; ma anche “Boc-ciofili” con Fedez non è per nien-te male: c’è anche Max Pezzali con “Due come Noi”, Andrea Volonté (dei Fratelli Calafuria) con “Siamo tutti uguali”, i Two Fingerz con “Il Cubo”, Michelle Lily con “A meno di te”; e infine Enrico Ruggeri per “È già”.Info su http://dargendamico.it/

Singolo nuovo per i Motel Connection Da venerdì scorso è in radio “Less Is More”, il nuovo singolo dei Mo-tel Connection. Secondo estratto dal nuovo album “Vivace” (LP & Friends/Artist First) pubblicato lo scorso apri-le, il pezzo esalta il lavoro di ricerca e di sperimentazione musicale del col-lettivo torinese. L’idea che caratteriz-za l’intero disco è la condivisione e la connessione, che si traduce in questa ballade elettronica in cui il gioco delle linee vocali si intreccia con sonorità aperte e armoniche e ritmi elettroni-ci. Con “Less is More” i Motel Con-nection rinnovano anche la loro fe-lice collaborazione con il mondo del cinema: il brano è infatti contenuto nella colonna sonora del nuovo film di Marco Ponti “Passione Sinistra”. Il collettivo torinese è stato scelto inol-tre per aprire le date italiane del “The Delta Machine Tour” dei Depeche Mode, il 18 luglio allo Stadio San Siro di Milano e il 20 luglio allo Stadio Olimpico di Roma.Info su www.motelconnection.net

Accademia Italiana DJ apre in BrasileAccademia Italiana DJ compie un ulteriore pas-so avanti e annuncia l’apertura di una nuova sede in Brasile. L’inizio dei corsi è fissato per il 15 maggio prossimo nella città di Itajaì, nello stato di Santa Catarina. L’accademia, in Brasile, realizzerà i corsi con lo stesso metodo di quelli italiani, lo stesso programma didattico ed espor-terà anche l’estro di artisti e musicisti tricolori. Il locale ospitante sarà il Rakenne, una discoteca con piscina direttamente sull’oceano. “Una cor-nice splendida per affrontare con professionalità il percorso di studi”, spiega l’ideatore Maurizio Iamartino. In loco sarà presente tutto l’anno un responsabile di Accademia Italiana DJ mentre tutte le direttive manterranno la centralità in Italia nella sede principale di Firenze.Info su www.accademiaitalianadj.it

Le Maschere di Clara e il video in anteprima

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GOSSIP

Marjilia Bisceglia

Sembrerebbe giunta al capolinea la storia d’amore tra l’ex Miss Italia e il campione di motociclismo. La coppia vive nel Principato di Monaco, lui impegnatissimo sulle piste e lei sempre sola con i loro due bambini ad attendere il suo rientro e la giusta attenzione che una famiglia si aspetta. Il campione romano, gli ultimi due titoli in Superbike – 2010 e 2012 - con l’Aprilia si è ritirato dalla carriera agonistica, pare, troppo tardi. Nonostante i tanti tentativi per riconquistarla, pare che la showgirl abbiamo deciso di tornare in Italia con i bambini pur salvando le apparenze: “Essere madre di due bambini è impegnativo. Max è un bravo papà, non uno di quei padri moderni che cambiano i pannolini. Però è un padre presente. Alti e bassi? Ci sono in tutte le coppi, basta trovare il giusto equilibrio che permetta di andare avanti”. Un grande ‘in bocca al lupo’ alla coppia.

Gioventù bruciata. I problemi vanno ben oltre l’amore. Lasciamo agli psicologi l’onere di interpretare la continua insoddisfazione ed il grande bisogno di “essere” di SuperMario. Da comuni mortali ci limitiamo a descriverne le gesta, non solo calcistiche, dell’attaccante del Milan. Sorvolando sui precedenti grandi amori è opportuno partire da Raffaella Fico, l’amore della vita, che non ha evidentemente colmato queste lacune. Avrebbe potuto riempire quel grande vuoto la figlia Pia, ma neppure questo è abbastanza. Il dopo Fico riserva una donna, la modella belga Fanny Neguesha, che lo comprende, lo ama per quello che è, che sa quando parlare e quando stare “a cuccia” perché il bel tenebroso è nervoso. Tutte le grandi dichiarazioni d’amore sono presto dimenticate. Meglio consolarsi in giro per discoteche e in scorribande con la nuova Ferrari. L’estate è alle porte, meglio non avere legami. Da single si “cucca” di più. Quale grande vuoto e sofferenza deve attanagliare un ragazzo che ha vissuto la violenza “dell’abbandono” e della precarietà in tenera età? Non c’è pace per il calciatore rossonero. Ora le attenzioni sembrano essere tutte per Barbara Guerra, già vittima amorosa di Balotelli nel passato ma che ha lasciato la porta aperta per un eventuale ripensamento, e la velina di Striscia la notizia Alessia Reato. Si è aperto un vero e proprio toto-amore Balo. A seguire, potrebbe avere buone possibilità, la grande amica della Guerra, Alessandra Sorcinelli ex meteorica e l’altra velina di Striscia, la lombarda Giulia Calcaterra che ha, però, dichiarato “...mai con un calciatore..”. Insomma Mario non riposa mai e continua l’affannosa ricerca dell’altra metà. Ma esiste l’altra metà di Balotelli?

*** Mario Balotelli

E’ finalmente convolata a giuste nozze. Non è mai troppo tardi, in giro per il mondo c’è sempre un possibile marito per ogni donna. Non tutte le donne posso puntare così in alto, la Valeriona nazionale ce l’ha fatta. Si è piazzata bene, ad onor del vero ha sempre seminato bene sin dalla storia sofferta con Cecchi Gori. Oggi è la moglie dell’imprenditore Giovanni Cottone con la cerimonia celebrata nella Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, in Campidoglio in compagnia di quindici paggetti. La quarantatreenne signora Cottone non si è fatto mancare nulla scegliendo come testimone di nozze la miliardaria americana Ivana Trump, l’attrice Maria Grazia Cucinotto, Gigi D’Alessio e la consorte Anna Tatangelo. La festa, sulle note di Craig David, è stata condivisa con nomi eccellenti del mondo dello spettacolo come Alain Delon, Franco Zeffirelli, Ornella Muti, Christian De Sica, Matteo Garrone, Enrico Vanzina, Nicoletta Mantovani, Simona Ventura, Paolo Bonolis, Mara Venier, Milly Carlucci, Massimo Boldi e tanti altri. E’ stato un matrimonio sobrio coronato da un eccellente iniziativa. La coppia ha proposto di non fare regali di nozze ma di aprire due conti correnti in sostegno della Amri, Onlus impegnata a favore dei bambini affetti da malattie reumatiche infantili, e della Fondazione Artemisia che ha lo scopo di sostenere la ricerca sulle patologie della Gestante e del Feto. Complimenti ai neosposi: non abbiamo bisogno di nulla, aiutiamo tutti insieme i bambini.

*** Valeria Marini

Non si nasconde dietro ad un dito e non manda a dire

quello che pensa della “mina vagante” Sara Tommasi, pornostar e regina degli

scandali dell’ultima ora e non solo, che ne ha per tutti

ed è continuamente sotto i riflettori per i suoi spettacoli

a luci rosse, siparietti hot e continue maldicenze. La

presentatrice, stufa di tanto sparlare e di tante selvagge dichiarazioni, ovviamente

e rigorosamente attraverso i social network, risponde

per le rime a tanto ‘veleno’.: “Mi fanno schifo: i locali che

la chiamano, i produttori che la scritturano, i fotografi

lì pronti ad immortalare il delirio che trova un mesto

palcoscenico tra le sue gambe, i subumani che se la rombano.

Schifo”. Possiamo aggiungere solo: Però!!!

Selvaggia Lucarelli *** Max Biaggi *** Eleonora Pedron

Page 16: Inter_Lazio

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Collaboratori Andrea Anelli, Silvia Arosio, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Leone Di Lernia, Bianca Elton Ara, Silvia Fortunato, Giovanni Labanca, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Velia Paini, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo, Franco Rossi, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Gustavo Vitali, Federico Zanon Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011