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Quindicinale Anno XXXI 24.06.2010 Numero 562 PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO http://digilander.libero.it/tornado Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL Chiuso in redazione il 14.06.2010 32 a Sagra dei S’cios - pag. 1 La gita del Tornado - pag. 2/3 Quero e Auzat-Vicdessos uniti in gemellaggio - pag. 4 A Berton - Mondin il Trofeo Rinaldo di scopa - pag. 6 Alano, la dislocazione delle piazzole ecologiche - pag. 7 Storia di un gran Matador... - pag. 20/21

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Quindicinale di attualità dei Comuni di Alano di Piave, Quero, Vas e Segusino

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QuindicinaleAnno XXXI

24.06.2010Numero

562PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO

http://digilander.libero.it/tornadoTassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL

Chiuso in redazione il 14.06.2010

32a Sagra dei S’cios - pag. 1La gita del Tornado - pag. 2/3

Quero e Auzat-Vicdessos uniti in gemellaggio - pag. 4A Berton - Mondin il Trofeo Rinaldo di scopa - pag. 6

Alano, la dislocazione delle piazzole ecologiche - pag. 7Storia di un gran Matador... - pag. 20/21

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il Tornado Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER (Belluno). direTTore responsabile: Mauro Mazzocco. redaTTori: Sandro Curto, Silvio Forcellini. CollaboraTori: Alessandro Bagatella, Francesco Dal Canton, Ivan Dal Toè, Gianni De Girardi, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Silverio Frassetto, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Antonio Spada, Andrea Tolaini.abbonamenTi: iTalia Abbonamento annuale (18 numeri) 20,00 esTero Abbonamento annuale (18 numeri) 40,00.L’abbonamento può essere sottoscritto o rinnovato nei seguenti modi: 1- versando la quota sul c/c postale n. 10153328 intestato alla pRo LoCo di FENER; 2- pa-gando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: neGoZio “da milio” - Alano; pasTiCCeria “dolCi pensieri” - Fener - bar Jole - Fener; maUro maZZoCCo - Quero; alessandro baGaTella - Quero; bar “piaVe” Carpen - loCanda solaGna - Vas; anTonio deon - Vas; bar “bolliCine” - Scalon; baZar di a. Verri - Segusino.

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1

Pro Locodi Quero

Consorzio Pro Locodel Massiccio Orientale del Grappa

Venerdì 9 Luglio

Ore 19.00 Apertura Sagra e stands gastronomici

Ore 21.00 Serata danzante con l’orchestra MAGRI LISONI

Venerdì 16 LuglioOre 19.00 Apertura Sagra e

stands gastronomiciOre 21.00 Serata danzante

con l’orchestraI ROMANTICI

Venerdì 23 LuglioOre 19.00 Apertura Sagra e

stands gastronomiciOre 21.00 Serata danzante

con l’orchestraRADIO COMPANY

Sabato 10 Luglio

Ore 19.00 Apertura Sagra e stands gastronomici

Ore 21.00 Serata danzante con l’orchestraCALIFORNIA

Sabato 24 LuglioOre 19.00 Apertura Sagra e

stands gastronomiciOre 21.00 Serata danzante

con l’orchestra STEREO R

BAND

Sabato 17 LuglioOre 19.00 Apertura Sagra e

stands gastronomiciOre 21.00 Serata danzante

con l’orchestraHAPPY DAYS

Domenica 11 Luglio

Ore 11.00 Apertura Sagra e stands gastronomiciOre 12.00 Festa dell’AnzianoDalle ore 14.00 alle ore 18.30 Pomeriggio in musicaOre 21.00 Serata danzante

con l’orchestra OBIETTIVO MUSICA

Domenica 25 LuglioOre 11.00 Apertura Sagra e stands gastronomiciDalle ore 14.00 alle ore 18.30 Pomeriggio in musicaOre 20.30 KARAOKE SHOW RADIO QUARANTENAOre 22.00 Estrazione dei premiOre 23.00 Spettacolo

pirotecnicoOre 01.00 Chiusura Sagra dei S’cios

Domenica 18 LuglioOre 9.30 Motoraduno e

ritrovo auto d’epocaOre 11.00 Apertura Sagra e

stands gastronomiciDalle ore 14.00 alle ore 18.30 Pomeriggio in musicaOre 21.00 Serata danzante

con l’orchestraPRIMAVERA

Nuova area attrezzata per spettacoli con teatro tenda e tutti i servizi, presso gli impianti sportivi in via Spaloa a Quero.INGRESSO LIBERO

Manifestazioni Promozionali, Gastronomia Tipica, Folklore e Spettacoli

Comune di Quero

ComunitàMontana Feltrina

S’cios della Pro LocoLumache alla Borgogna Frittura di pesce • Formaggio alla piastra Salsicce - Braciole • Carne di cavalloCosticine con polenta • contorniBirra e bibite varie

Dolce • Sgroppino • Caffè

Gastronomia

32a Sagra dei S’cios

21 luglio - ore 20.30

NO MASTERTORNEO DI CALCIO BALILLA

TORNEO DI TENNIS

DA SABATO 10 LUGLIO

FINALE DOMENICA 18 LUGLIO

CON ESEBIZIONE

Sagra dei S’cios Sagra dei S’ciosLuglio 2010 - Quero (BL)

GIORNI 21-23 LUGLIO

3° TORNEO DI CALCETTOPRESSO PALESTRA COMUNALE - INIZIO ORE 19.00

FINALE IL 25 LUGLIODALLE ORE 9.00

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LA GITA DEL TORNADO

Alla scoperta del Parco Giardino Sigurtà

di Silvio Forcellini

Confesso la mia ignoranza: pur avendo girato mezzo mondo, non ero al corrente dell’esistenza - a Valeggio sul Mincio, a sole due ore di auto dai nostri paesi - del Parco Giardino Sigurtà, un vero e pro-prio tripudio di fiori e piante, una meraviglia della natura. A colmare questa mia lacuna ci hanno pensato il Tornado e AbacoViaggi, nella persona di Alessia Rizzotto, che il 6 giugno hanno organizzato una bellissima gita a Sirmione sul Garda e a Valeggio sul Mincio, ma an-diamo con ordine… In una domenica baciata dal sole (che il Tornado sembra sempre garantire all’atto dell’iscrizione), per i 32 gitanti partenza di buon mattino alla volta di Sirmione, dove una guida professionista (Ila-ria…Milan, per la gioia di Paolo Feltrin) ci ha accompagnato in una piacevole passeggiata attraverso gli angoli più caratteristici di questa cittadina protesa sul Lago di Garda, in un susseguirsi di tracce neoli-tiche, romane, longobarde, scaligere e veneziane a testimonianza dell’importanza strategica della sua ubicazione lungo le principali vie di comunicazione. Abbiamo potuto ammirare, via via, il borgo me-dievale con la rocca scaligera, le terme, la casa di Maria Callas e, in-fine, l’area archeologica con le celebri “Grotte di Catullo”, cioè quel che resta dell’imponente e prestigiosa villa romana di epoca imperia-le edificata su tre piani e situata in posizione panoramica sulla punta estrema della penisola. Si dice che la villa, utilizzata solo per la vil-leggiatura e dotata anche di una zona termale, appartenesse alla ric-ca famiglia veronese del poeta Catullo, che cantò estasiato la bellez-za di questi luoghi. Quel che è certo è che fu edificata nel I sec. a.C. e rimase intatta fino al IV sec. d.C., distrutta poi dai Goti (e proprio per evitare una seconda devastazione, i nostri…“goti” - nel senso dei molti adoratori del dio Bacco che affollano le nostre gite - sono stati debitamente “parcheggiati” in un chiosco-bar all’ingresso dell’area museale per tutto il tempo della visita). Una curiosità: si parla di “Grotte di Catullo” solo perché, fino al ’400, l’area in cui sorgeva la villa era ricoperta dalla boscaglia e dal muschio; in realtà non c’è al-cuna grotta ma, come detto, i resti della villa, ora riportati alla luce, e un numero spropositato di uliveti. Da Sirmione l’allegra e affiatata comitiva si è poi trasferita, con un certo appetito, a Valeggio, dove ci attendeva un piatto fumante dei celebri “tortelli”, specialità della zona. E se vogliamo proprio dirla tut-ta, proprio dai “tortelli” era partita l’idea di questa gita, grazie a quel vulcano di idee che risponde al nome di Amedeo Mondin… Con lo stomaco in ordine (oltre ai “tortelli” di Valeggio con burro fuso e salvia, abbiamo degustato risotto agli asparagi, cosciotto di Praga e roast-beef, il tutto innaffiato da pregevoli bottiglie di Bardolino e Cu-stoza), ci siamo spostati di soli tre chilometri per entrare finalmente nel Parco Giardino Sigurtà. Qui, chi salendo a bordo del trenino, chi noleggiando una bicicletta o un golf-cart (personalmente mi sono av-valso di un provetto autista della ditta Schievenin Fiori), abbiamo visi-tato - attraverso i 20 chilometri di viali in porfido al suo interno - quest’incredibile oasi ecologica che si estende su oltre 560.000 mq, perfetta fusione di un parco con alberi ad alto fusto e di un giardino dove fiori e piante ornamentali la fanno da padroni. Un percorso gui-dato alla scoperta dei luoghi che hanno reso celebre il Parco: da non perdere, tra le tante meraviglie, i Quattro Laghetti dell’Eremo, la Meri-diana Orizzontale, il Giardino delle Piante Officinali, la Rotonda degli Incanti, il Viale delle Rose, i Giardini Acquatici (particolarmente affa-scinanti in questo periodo con le loro ninfee), la Passeggiata Pano-ramica, il Grande Tappeto Erboso, i Laghetti Fioriti, la Grande Quer-cia, i Sentieri Zig-Zag, il Viale dei Tronchi Smeraldo per finire con i

CRONACA

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Bossi dalle Forme Surreali dove è facile rimanere sorpresi dai poteri scultorei della natura. Bastano pochi numeri per rendersi conto della grandiosità del tutto: all’interno del Parco ci sono infatti 30.000 rose, 40.000 bossi, 500.000 tulipani… Ricordo inoltre - per chi, incuriosito, volesse recarvisi – che il Parco Giardino Sigurtà quest’anno è aperto dal 7 marzo al 7 novembre tutti i giorni con orario continuato (apertura: ore 9) e si può girare liberamente a piedi, in bicicletta, con il caratteristico trenino che percorre il “Sentiero degli Incanti”, con i golf-cart o con lo shuttle elettrico. Non mancano, al suo interno, punti di ristoro, aree pic-nic, toilette (anche riservate ai disabili), negozi di souvenir… Per ulteriori informazioni: www.sigurta.it. Una nota storica per concludere: il Parco Giardino Sigurtà trae origine dal “brolo cinto de muro” (1627) all’interno dell’area, cioè un terreno recintato con un giardino dotato di vie panoramiche. Successivamente (1792) la famiglia Maffei fece edificare il tempietto neogotico, il castelletto e la grotta, dando origine al “modello di giardino paesaggi-stico all’inglese”. Nel 1941 venne acquistato dal dottor Carlo Sigurtà, imprenditore farmaceutico milanese, che ne fece una splendida oasi. Venne aperto per la prima volta al pubblico il 19 marzo 1978. Da allora quest’oasi naturale ha affascinato migliaia di visitatori (mediamente sono 300.000 all’anno) e ospitato personaggi illustri del calibro dei premi Nobel Sabin e Fleming e importanti Capi di Stato. Tornando ai gitanti, grande soddisfazione da parte di tutti, pronti anche a suggerire nuove mete per le prossime gi-te, mete che i redattori Sandro&Silvio (prima definiti “i due ladroni” da Gianna Spezia, ora “i do vedèi” da Maria Te-resa Durighello) stanno già vagliando con attenzione, ovviamente con la complicità di Alessia Rizzotto, ormai inso-stituibile partner del Tornado.

LA FOTO DI COPERTINA…E LE ALTRE ISTANTANEE In copertina, la classica foto del gruppo che ha preso parte alla gita del Tornado, immortalato all’interno del Parco Giardino Sigurtà, al quale si riferiscono anche le cinque foto che appaiono nella pagina precedente. Qui sopra, invece, in senso orario: 1. i coniugi Mondin, Richetto & Giulia, ormai “abbonati” alle nostre gite; 2-3. al Parco Giardino Sigurtà in bicicletta (Moreno Collavo, il più giovane partecipante) o in golf-cart (Alba Durighello, Maria Teresa Durighello e dietro, stravaccato come un pascià, Diego Collavo); 4. “il riposo dei guerrieri” dopo la visita al parco (Paolo Feltrin, Claudio Antoniol, Lionello Licursi e Renzo Cassol); 5. l’ultimo tortello di Valeggio (Amedeo Mondin); 6. Sirmione, nostalgia del lavoro (Maurizia Andreazza); 7. Parco Giardino Sigurtà, “un fiore tra i fiori” (Vanna Cometto), definizione, ovviamente, non di Primo Franzoia.

Tutte le foto sono state scattate da Silvio Forcellini (che si assume la responsabilità anche delle didascalie).

CRONACA

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4 ATTUALITÀ

Quero e Auzat-Vicdessos: uniti in gemellaggio http://auzatvicdessos.free.fr/ Qui si trovano informazioni sui paesi che si uniranno a Quero in gemellaggio. Di seguito il programma delle iniziative previste a Quero, dal 7 all’11 luglio, mentre quello in Francia, dal 18 al 22 agosto, è in fase di elaborazione, a cura del Comitato Gemellaggi d’Oltralpe.

Si parte il 18 agosto alle 4 di mattina e si arriva aLourdes per la cena e fiaccolata. Il 19 mattinata a Lourdes, S. Messa e pranzo. Nel pomeriggio arrivo aAuzat e sistemazione in casette villaggio. Tre giornicon gli amici francesi con cerimonie ufficiali il 22.08.

Costo preventivato 220,00 €uro. Adesioni da Claudio Dal Pos 338.8962260

PRENOTAZIONI APERTE PER IL

VIAGGIO IN FRANCIAdal 18 al 22 agosto

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5 LETTERE AL TORNADO

Democrazia e Demagogia Lettera aperta al Consigliere Vittorio Alberti

di Sante Curto - Sindaco del Comune di Quero

Egregio Consigliere Vittorio Alberti, Le scrivo questa "lettera aperta" dopo aver letto con at-tenzione i suoi interventi sul "Tornado", dal titolo "Il Consiglio Comunale di Quero" e "Lettera aperta agli e-lettori Queresi". Anche se è vero che ogni opinione, può liberamente essere manifestata, è altrettanto vero che queste opi-nioni non possono andare contro una generale logica di rispetto e di coerenza. Molte sono le sue affermazioni discutibili, tante quelle che non condivido, quasi tutte sono basate su una logica incomprensibile. Mi limiterò ad esaminarne alcune.

1. Non accetto, in qualità di Sindaco e quindi Presidente del Consiglio Comuna-le, che tale Assemblea sia paragonata ad una ''farsa''. E’ un'affermazione grave che ritengo inammissibile. Denigrare le Istituzioni e svilirne il ruolo e il significato, è un pericoloso modo di comportarsi, poiché mette in discussione la stessa esistenza della "Democrazia". Questa parola, a Lei tanto cara, si basa infatti proprio sul rispetto di regole ed Istitu-zioni. Affermare che il Consiglio Comunale di Quero si limita ad approvare "ordini del giorno già belli e im-pacchettati", o affermare che la democrazia a Quero si "restringe a quattro persone" è INTOLLERABILE.

2. Scrivere che l'Assessore Zanolla e l'Assessore Coppe "perdono il loro tempo con degli articoletti" scritti su "Il Tornado", mentre proprio lei non lesina certo i suoi interventi sullo stesso giornale, significa esprimere la contrarietà di chi non tollera opinioni diverse dalle proprie.

3. Il Gruppo di maggioranza del Comune di Quero, non è asservito ad alcuna logica di partito, né della Lega Nord, né del PDL, anche se forse a Lei, che aderisce ad altre forze politiche, questo può sem-brare strano. Noi ci sentiamo liberi di poter esprimere, senza nessun vincolo di partito, le nostre idee e quelle della gente che ci ha votato, senza essere asserviti al pensiero di altri politici. Nello specifico, la Co-munità Montana Feltrina, ha dato prova di una gestione associata di servizi per conto di piccoli Comuni, che non ha uguali in tutta Italia. Ben altre sono per noi le Comunità Montane da chiudere, vedi ad esempio quelle inspiegabilmente collocate a livello del mare, che di montano non hanno nulla. Prendo comunque at-to che Lei esprime condivisione per le scelte del Governo e del Ministro Calderoli della Lega Nord (proba-bilmente per un eventuale adesione a tale forza politica?).

4. Il suo modo di ricordare le indennità percepite dagli Amministratori, in modo ossessivo, non tiene conto di molte cose:

Innanzitutto gli importi da Lei citati sono assolutamente sbagliati e non veritieri. In secondo luogo ricordo che gli Amministratori della Giunta Querese, pur avendone diritto, hanno ri-

nunciato al rimborso delle spese di viaggio. In terzo luogo ricordo che il sottoscritto Sindaco, ha rinunciato all'indennità di Vice presidente dell'U-

nione (analogamente a quanto fatto dal Presidente Andrea Biasiotto). In quarto luogo, Lei non tiene conto soprattutto delle seguenti cose: il "tempo tolto" al proprio lavoro e

alla famiglia, le "responsabilità politiche" di fronte alla popolazione, quelle "penali e civili" di fronte ai Giudici, quelle "Istituzionali" di fronte agli altri rappresentanti di Comuni, Provincia, Regione, Stato, non sono da lei mai considerati.

Forse perché è da sempre abituato a fare opposizione, senza conoscerle e senza tenerle da conto. 5. Perché quando era Capogruppo di minoranza, pur avendone avuto la possibilità, non ha mai voluto scrive-

re interventi sul periodico "Quero Informa", mentre ne ha scritto uno da semplice componente di tale Grup-po? Il principio per cui si era rifiutato di scrivere gli articoli da Capogruppo, non valeva in entrambi i casi?

6. Altrettanto INTOLLERABILE è infine porsi come unico difensore dell’ “ACQUA COME BENE COMUNE", facendo leva sulla scarsa conoscenza del problema. Ritengo che l'acqua è e debba restare un bene comune di tutti i Cittadini. Questo è stato da me affermato chiaramente in Consiglio Comunale e risulta dal verbale, che può essere consultato da chiunque. Di fronte alla normativa con la quale si stabili-sce che la gestione dell'acqua deve essere gestita con società anche a capitale privato, ho ritenuto di chie-dere al Consiglio Comunale il ritiro della delibera da lei proposta. Tale ritiro, è stato da me chiaramente mo-tivato, con la necessità di proporre un testo di delibera condiviso dagli altri Comuni. Mi chiedo, infatti, quale forza avrebbe potuto avere il Comune di Quero con una sua azione isolata.

Egregio Consigliere, più volte nel sentirla parlare in questi anni, ho avuto l'impressione di essere di fronte a chi ha tante certezze. Ma come è stato detto, è meglio dubitare di chi, in nome di queste certezze confonde idee e concetti. Nel suo caso la "Democrazia" con la "Demagogia". La saluto cordialmente.

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LA GARA DI SCOPA DEL TORNADO

A Berton-Mondin il Trofeo Rinaldo

di Sandro Curto

Mercoledì 2 giugno, il Parco del Piave di Fener ha ospitato, come tradizione dal 2004, la ventottesima edizione della gara di scopa all’asso organizzata dal nostro giornale e valida per la assegnazione del sedicesimo trofeo intitolato a Gianfranco Rinaldo, offerto dalla famiglia. Dodici le coppie invitate, che sono state suddivise in due gironi con successive semifinali incrociate fra le prime due di ogni girone. La vittoria è andata alla coppia querese formata da Mario Berton e Amedeo Mondin che bissa così il successo ottenuto nel 2008; nella finalissima, Amedeo e Mario hanno avuto la meglio sulla coppia formata da Alfonso Maschio di Vas e Albino Pancino di Valdobbiadene. Al terzo posto, pari merito, le due coppie favorite della vigilia: Momi Curto-Euro Stramare di Valdobbiadene e Sandro Curto-Luigi Licini di Alano. Queste le altre coppie eliminate dopo la prima fase a gironi: Licini-Mondin, Fortunato-Vania, Canal-Todoverto, Buttol-De Paoli, Maccagnani-Veronese, Antoniazzi-Mazzocco, De Faveri-Mazzier e Benato-Mondin. Prima della pastasciutta, le premiazioni effettuate da Sonia Rinaldo, in rappresentanza della famiglia, dal presidente della Pro Loco di Fener Silverio Frassetto e dal caporedattore del Tornado Sandro Curto (nella foto con le prime due coppie classificate).

Ciao Mario

Alcune persone sopravvivono alla loro morte. Il nostro caro Mario vive ancora nei luoghi e nelle associazioni dove ha lasciato qualco-sa di sé.

Non vogliamo scrivere il suo epitaffio, si sarebbe sentito a disagio da vivo se qualcuno ne avesse tessuto pubblicamente le lo-di. Vogliamo solamente ricordarlo per come era a distanza di dieci anni.

Noi, i suoi familiari, veniamo spesso fermati da qualcuno che ha avuto a che fare con lui. Percepiamo chiaramente che si sentono quasi in dovere di raccontarci qualche episodio che lo vede protagonista. Forse solo per condividere la pena che hanno nell’aver perso una persona speciale o forse perché, così facendo, si sentono di restituirci un po’ di lui, un po’ di quello che gli ha dato.

Si sentiva a suo agio nel volontariato, dove la sua presenza, discreta ma coinvolgente, spesso fungeva da amalgama tra le varie anime e correnti di pensiero. Era pronto a spronare e trainare, ma anche solo ad accompagnare scelte o a consigliare. Infatti, la sua presenza è ancora tangibile nella continuità di queste associazioni, Pro Loco di Fener e Tornado in primis, che ancora oggi, a distanza di 10 anni, lo ricordano sempre, senza grandi proclami, ma con grande affetto, stima e discrezionalità, proprio come avrebbe voluto lui.

Noi lo ricordiamo per la sua sensibilità, per il fatto di non imporsi a tutti i costi ma consigliare sempre per il meglio. Per la sua onestà, integrità e per il coraggio di seguire le sue idee. Per le sue parole mai a vanvera, per la sua intelligenza e le sue conoscenze, per I’educazione che ci ha lasciato, per I’amore che ci ha dato, consapevoli tutti che tra i suoi amori c'era la collettività, il bene del paese. Ci auguriamo che il suo messaggio discreto rimanga tra di noi e che le associazioni continuino ad essere la coesione di questa comunità in questo mondo sempre più individualista.

Ciao Mario. Famiglia Durighello

LETTERE AL TORNADO

CRONACA

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Alano, la dislocazione delle piazzole ecologiche

Nelle scorse settimane, sono state sistemate, potenziate e completate (ove possibile) le isole ecologiche in tutto il territorio comunale. La tabella qui sotto riportata indica nel dettaglio le zone dove sono posizionate. Si avvisa che alcune piazzole sono interessate da videosorveglianza, mentre una telecamera “mobile” sarà posizionata a rotazio-ne nelle isole ecologiche più “calde”.

Altre notizie utili:

Per il servizio “porta a porta” si fa presente che lo svuotamento dei bidoncini si effettuerà ogni giovedì sino al 31 dicembre 2010. Il bidoncino va posto in strada entro e non oltre le 7.00 del giovedì. Si consiglia comunque di por-lo in strada la sera antecedente lo svuotamento.

Nelle Isole Ecologiche di piazza Don Pietro Codemo ad Alano, via Conti Franzoia a Colmirano, piazza Egidio For-cellini a Campo e parcheggio via Giovanni XXXIII a Fener, ci sono gli appositi cassonetti per la raccolta dei panno-loni. Chi intende usufruire del servizio, deve recarsi in Ufficio Tecnico per ritirare l’apposita chiave.

L’Ecocentro Comunale di via degli Alpini, sulla Strada Provinciale n.10 che porta ad Alano, segue il seguente orario di apertura: il mercoledì dalle 14.00 alle 16.30 e il sabato dalle 9.30 alle 12.30.

Alano, l’illuminazione pubblica

Continua la campagna di “restauro”, da parte della Giunta comunale, degli impianti di pubblica illuminazione nel ter-ritorio del Comune di Alano. Nei giorni scorsi si sono conclusi i lavori di sistemazione di una parte di via Fratelli A-grizzi a Fener, una parte di via degli Alpini a Colmirano e di una parte di via San Francesco ad Alano. In tutti gli in-terventi citati sono stati sostituiti i vecchi pali con dei nuovi e raddoppiati (a norma di legge) i punti luce. Un’ultima cosa: il Comune di Alano ringrazia di cuore i F.lli Gerlin, titolari dell’Hotel Tegorzo, che si sono impegnati a curare l’aiuola lungo via Nazionale, che dall’albergo porta alla rotatoria di Fener.

Informazioni a cura di Andrea Tolaini, assessore alle politiche del territorio

Isola ecologica plastica carta vetro umidoAlano Capoluogo

Piazzale Don Pietro Codemo X X X X Via Don Pietro Codemo X X X X Via Monte Grappa X X X X Via Ten. De Rossi - Casa Associaz. X X X X Via S.Pietro X X X X Via M. Tomba X X X X Piazza XXX Ottobre X XPiazza Licini X X X XVia S.Vittore X X XVilla Cinespa X X

ColmiranoVia Conti Franzoia X X X XParco Giochi Colmirano-Uson XPiazza Uson X X X XVia M.Valderoa - Uson X

CampoVia E. Forcellini X X X XPiazza E. Forcellini X X X XVia per Schievenin - Campo X X X X

FenerCuniol X X X XVia E.Forcellini - Faveri X X X XPiazzale Tegorzo X X X X Piazza Dante X X X X Via Fratelli Agrizzi (sottopassaggio) X X XVia Fratelli Agrizzi X X X X Via Papa Giovanni X X X XParcheggio Via Papa Giovanni X X X

ATTUALITÀ

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Commozione per il congedo della maestra Dolores Corrà

Dolly in pensione dopo quarant’anni

di Ivan Dal Toè

QUERO Con grande dispiacere da parte dei suoi alunni, dopo quarant’anni di servizio, trenta dei quali passati ad insegnare alle scuole elementari di Quero, la maestra Dolores Corrà, nota a tutti come maestra Dolly, andrà in pensione. Nei giorni scorsi l’insegnante, una vera istituzione nel paese, è stata festeggiata e salutata prima dai suoi affezionati alunni della classe 4a A, quindi dai colleghi e dalla dirigenza dell’Istituto Comprensivo. Insegnante di più generazioni, che ha insegnato a molti figli di suoi ex alunni, la maestra Dolly è stata un esempio di grande preparazione e serietà professionale e nel suo congedo non sono mancati momenti di commozione, ma anche divertenti aneddoti che hanno caratterizzato la sua lunga carriera. Negli ultimi anni, la maestra ha dovuto far fronte a problemi di salute che non hanno però scalfito l’entusiasmo e l’impegno per l’attività scolastica, da lei sempre definita una missione. Un plauso per la professionalità e il riconoscimento del lodevole servizio svolto in tanti anni di insegnamento è giunto unanime da genitori, colleghi e dal dirigente scolastico Gina Doro (articolo tratto dal Corriere delle Alpi del 14.06.2010).

 

 

CRONACA

ASTERISCO

Campionato Mondiale di

CalcioSUDAFRICA 2010

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Buongiorno gent.le direttore, le invio in allegato la poesia che i bambini della classe 4 A della Scuola Primaria di Quero hanno voluto dedicare alla loro maestra Dolly. (ora in pensione, N.d.R.) La poesia assieme ad un piccolo pensiero sono stati donati alla maestra Dolly, in occasione dell’ultimo giorno di scuola, per ringraziarLa e salutarLa. Se vuole ho anche la foto (che comunque le allego) dove però non sono presenti tutti i bambini della classe. I bambini la ringraziano anticipatamente se vorrà pubblicare la poesia ed eventualmente la foto su “Il Tornado”. Un genitore, a nome di tutti i bambini della classe 4 A.

Con tanto affetto: Aladin, Aurora, Alice, Arianna, Elisa, Erik, Evelyn, Francesca, Francesco, Khadija, Manuel, Martina, Matilde, Michele, Nicolò, Ronny, Sofia,

Veronica.

Grazie maestra Dolly Grazie per averci donato il tuo sapere pensando a noi tutte le sere,

grazie per la tua infinita gentilezza nello spiegarci le cose con chiarezza,

grazie di averci sempre ascoltato e con le tue parole incoraggiato,

grazie di averci fatto sentire importanti nonostante i nostri modi esuberanti,

grazie per averci elogiato e, qualche volta, anche sgridato,

grazie per aver corretto i nostri errori e di aver ascoltato anche i genitori,

grazie per aver gioito dei nostri successi aumentando la stima in noi stessi,

grazie di averci fatto divertire con le tue storie che ci piaceva sentire,

grazie perché i nostri dubbi hai chiarito ed ogni argomento approfondito,

grazie di averci sempre sorriso parlandoci del Po e del Monviso,

grazie di averci accompagnato in questi quattro anni superando tutti gli affanni. Grazie a te la scuola è stata speciale e continueremo a studiare in modo naturale perché quello che ci è rimasto nel cuore, siamo sicuri ci accompagnerà per gli anni futuri. Ancora non sappiamo da grandi cosa realizzeremo ma del tuo insegnamento un bellissimo ricordo avremo!

ATTUALITÀ

LETTERE AL TORNADO

Con tanto affetto:Aladin, Aurora, Alice, Arianna, Elisa, Erik, Evelyn, Francesca, Francesco, Khadija, Manuel, Martina, Matilde, Michele, Nicolò, Ronny, Sofia, Veronica.

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10 LETTERE AL TORNADO

Alano: la nostra casa di riposo di Luigino Collavo (1924)

Che bello oggigiorno ammirare la nostra casa di riposo! Poco tempo fa è stata inaugurata una sua parte e

precisamente la grande sala che in passato è servita da cinema e teatro parrocchiale. Ma quali sono le origini di questa casa di riposo? Facciamo un salto nel passato nel 1912... quasi un secolo fa. In quel tempo una benestante famiglia alanese, precisamente i Dal Canton, avevano deciso di vendere le case Dal Canton con le adiacenze e il terreno circostante. In quelle abitazioni viveva la succitata famiglia e proprio dove ora c'è l'orto dei “Fortaia”, vi era una grande baracca dove i Dal Canton accatastavano grandi quantità di lana acquistata dagli allevatori locali e che poi rivendevano. Documenti certi confermano che ancor due secoli prima, negozianti provenienti da Venezia, venivano ad Alano coi loro carri per portare nella città lagunare il prodotto della nostra terra. Questa lana una volta raccolta e prima della vendita, veniva portata nei pressi dei 3 mulini alimentati dal torrente Ornich, dove alcune donne si dedicavano al lavaggio della stessa, in quanto qui venivano ricavate delle pozze d'acqua e le donne con delle lunghe aste in legno scuotevano la lana all'interno della pozza con acqua corrente, fino ad ottenere il grado di pulizia necessaria... a quel tempo l'Ornich aveva sempre acqua! Per la asciugatura poi,la lana veniva portata con carri e bestie da soma sino alla piazza per essere stesa su delle apposite grate. Questo è il motivo per cui la nostra piazza ha assunto le notevoli dimensioni che ancora oggi la contraddistinguono. Ma torniamo alle case Dal Canton, che avevano suscitato l'interesse di Don Isidoro Discardi, parroco del tempo il quale voleva sì acquistarle... ma mancavano i quattrini. Vennero in suo aiuto alcuni benestanti parrocchiani di cui ricordiamo i nomi: il Cav. Germano Merlo, il medico Dott. Giovanni Vezzetti, i signori Agrizzi, Sesto Spada ed altri che prestarono soldi e fecero da garanti. Così Don Isidoro divenne proprietario dei locali e subito nelle case fu aperto una specie di asilo consistente nella custodia diurna di una cinquantina di bambini ed inoltre il ricovero per alcuni anziani indigenti. L'assistenza era prestata da alcune ragazze del paese. Là dove erano le stalle e le cantine fu preparata la sala teatrale. Poco tempo dopo però, l'immane catastrofe che portò distruzione, morte, profughi, fame... i frutti della guerra. Venne poi il risarcimento dei “danni di guerra” e le ex case Dal Canton lasciano il posto ad una nuova grande costruzione che si trascinò a lungo. Don Isidoro Discardi lasciò al suo successore una bella gatta da pelare! Oltre alle ex case Dal Canton vi erano in costruzione la chiesa di San Pietro e la nuova canonica. Quest'ultima addirittura crollò non appena arrivata a copertura a causa della scarsa serietà della impresa costruttrice. Crollò anche la salute dell'Arciprete, venne ricoverato a Padova con una stenosi al piloro, fu operato ma troppo tardi. Spirò il 23 marzo 1923 e trasportato ad Alano venne sepolto in un loculo sotto la chiesa di S. Pietro. Nel quinto anniversario della Vittoria, il 4 novembre 1923, arrivò ad Alano Don Giuseppe Ciscato di Curtarolo e di anni 36. Trovò una parrocchia quasi completamente ricostruita, ma tante noie economiche a causa di coloro che avevano eseguito i lavori con poca diligenza (in gran parte forestieri) e così in quegli anni fallirono il locale consorzio edile ed anche la Cassa Rurale. Dopo gli anni di grande espansione economica dove ognuno aveva fatto il passo più lungo della gamba, arrivarono anni di crisi.....avete mai sentito parlare del “29”?. A quei tempi la grande crisi cominciò nel 1925 durata poi sino al 1935 circa, non c’erano soldi e nessuno comprava….un po’, ma solo un po’, come al giorno d’oggi che nel nostro circondario vi sono un 70-80 case in vendita….ma nessuno compra!. Dicevo che non ci furono più i soldi per pagare i debiti contratti con la ricostruzione. Don Ciscato, a volte anche contro i suoi collaboratori, voleva salvare tutti i beni che trovò al suo arrivo ad Alano e così decise di passare mensilmente per tutte le famiglie raccogliendo una piccola somma

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di denaro (50 centesimi per famiglia) che sarebbe servita a pagare gli interessi sui debiti ed allo stesso tempo cominciare a pagare i debiti stessi. Furono anni molto duri, nel frattempo non erano ancora state istituite le pensioni e

molti anziani che si trovavano in stato di indigenza vennero accolti ed accuditi al meglio nella casa di riposo. In aiuto di Don Ciscato, con il tempo arrivarono i benefattori che alla loro morte decisero di donare alla parrocchia tutto o parte dei loro beni. A testimonianza di ciò i nomi di tali benefattori sono scolpiti su una lastra di marmo posizionata proprio di fronte all'entrata della casa di riposo. Quel che avvenne poi è alla conoscenza di tutti, ma vale la pena ricordare che con le donazioni della Spada Enrichetta (siora Richeta,) sorella del Dott. Francesco Spada rinomato oculista, tanto da meritarsi il titolo di una via in Alano (via Francesco Spada) fu possibile costruire una nuova ala della casa di riposo tanto da riuscire ad ospitare a fine lavori una sessantina di anziani, molti dei quali non autosufficienti e quindi bisognosi di tutto. Poi un giorno Albina e Leandro, ormai maturi, durante un'escursione sul monte Tomba, volsero lo sguardo verso Alano, paese natìo di Leandro,

che, tornato a casa sulle rive del Lago di Garda, decise di lasciare un segno tangibile al paese che lo vide infante. Leandro Durighello nella vita aveva fatto fortuna e così, in accordo con Don Sebastiano, decise di costruire un nuovo asilo per i bimbi alanesi, opera che in poco tempo venne realizzata liberando così anche alcune stanze della casa di riposo. Ora tutti possono ammirare orgogliosamente le opere realizzate da un secolo a questa parte e da ultima l'inaugurazione della sala già riportata ampiamente dalla stampa locale. Gli ospiti della casa di riposo vivono ora in condizioni confortevoli e nessuno,ma proprio nessuno ha delle lamentele da fare. Se grande è stato il contributo dei benefattori, non vanno dimenticati i piccoli, costanti e continui contributi sia in denaro che in prestazione di manodopera che i singoli parrocchiani hanno dato all'acquisto e realizzazione di queste opere ed a cui tutti dobbiamo oggigiorno essere grati.

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LETTERE AL TORNADO

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…ma si sciupa in gran quantità

di Marcello Meneghin

Il concetto che domina ai nostri giorni è questo: l’acqua è un bene pubblico e pertanto non può diventare privata. Il ragionamento, teorico, non fa una grinza. A mio avviso bisogna però considerare anche il lato reale del problema e sentire ad esempio chi, come il sottoscritto, ha lavorato per oltre trenta anni per una delle famigerate “ditte che hanno spe-culato su un bene pubblico come l’acqua” e, quel che è peggio, per una ditta che fino all’anno 1973 ha “speculato (detto soltanto per provocazione)” sull’acqua distribuita ai

cittadini di Venezia. Soprattutto mi differenzia il conoscere la materia di cui si tratta. L’argomento sarebbe vastissimo ma vorrei far solo alcuni appunti. Prima di tutto devo dire che proprio coloro che come me abitano in Comune di Vene-zia sono le persone meno adatte ad assumere certe prese di posizione visto e considerata la condizione di grande pri-vilegio di cui avrebbero potuto godere qualora l’Ente pubblico cioè il Comun e, che nel 1973 ha tolto ai privati la vec-chia gestione degli acquedotti, invece di privilegiare prioritariamente la facile ma criticabilissima soluzione di potabilizzare l’acqua del Sile prelevata a Quarto d’Altino dopo che ha attraversato la città di Treviso ricevendone gli scarichi, avesse continuato nella precedente captazione (fatta dai privati) dell’ottima acqua delle risorgive. Ha invece lasciato che, indisturbata, una primaria ditta di acque minerali l’avesse essa stessa captata in quantità enorme diven-tando quel colosso che tutti conosciamo. Vi garantisco che il gestore privato dell'acquedotto, il cui fine è anche quello di non sperperare denaro a iosa come si sta facendo oggi per potabilizzare l’acqua del Sile, avrebbe continuato a cura-re, e ve lo dice uno che era addetto a tale cura, gli appezzamenti di S.Ambrogio, di Canove a Scorzè, e quelli di Quinto di Treviso e invece di ricavarvi dei parcheggi come è stato fatto, avrebbe come minimo mantenuto le precedenti porta-te, ma avrebbe fatto di tutto per aumentarle totalmente consentendo al cittadino di bere dal proprio rubinetto la stessa acqua che ora deve comprare in bottiglia! Da rilevare come tale ottima e fresca acqua di risorgiva arrivava per caduta naturale fino a Mestre e a Venezia senza alcuna spesa energetica grazie a due vecchie tubazioni del diametro rispetti-vamente di un metro e di 80 cm che correvano lungo la strada Castellana con un dislivello totale di 25 m, tubazioni che, invece del restauro o la sostituzione, si sono lasciate morire! Un secondo aspetto che riguarda Venezia (ma ce ne sarebbero molti altri) è il collegamento acquedottistico Venezia Insulare - Chioggia già realizzato. Vi garantisco che nessun ente privato avrebbe appoggiato una decisione del genere sul cui deleterio esito avremo tutti modo di esserne purtroppo edotti quanto prima. Ma il concetto di privatizzazione degli acquedotti deve essere rivisto anche fuori Vene-zia. Io ho partecipato ad un’asta per l’affidamento ad una grande ditta acquedottistica francese degli ATO toscani ed ho potuto rendermi conto di che cosa si trattava: un carrozzone che ha saputo solo accumulare progetti, carte e docu-menti trovati già bello e pronti in quanto redatti precedentemente dai privati gestori mentre non ha saputo fare nessuna o poche azioni di riorganizzazione vere come quella che il nuovo insieme avrebbe richiesto. Infatti in linea puramente teorica gli ATO, cioè quei grandi enti di riorganizzazione di tutti gli acquedotti italiani, sono giustissimi ma risulta estre-mamente difficoltoso e faticoso fare una riorganizzazione vera degli acquedotti italiani. Per farlo occorre capacità, oc-corre passione, occorre lavoro: cose tutte che l'ente pubblico non possiede! Un altro esempio eclatante: tutti sappiamo che gli acquedotti italiani accusano perdite dell'acqua captata che superano il 50% pur essendo affidati in gran parte ad enti pubblici. Ma secondo voi è una cosa accettabile? La causa è duplice. Da una parte l'incompetenza degli addetti ai lavori e dall'altra il menefreghismo proprio dell'ente pubblico di fronte ad un paradosso del genere. Io, ente pubblico, so che il mio servizio perde enormi volumi idrici: ma che me ne importa? Tanto paga pantalon! Ma ve lo figurate un ente privato che accetterebbe di perdere la metà delle proprie risorse? Ma ve lo immaginate un oste che avesse le sue botti che spandono per terra metà del vino contenuto? Mai e poi mai. Solo una efficace riduzione delle perdite costituirebbe da sé sola una sufficiente motivazione della presenza privata negli acquedotti!. La conclusione è una soltanto: bisogne-rebbe affidare a ciascuno le cose cha sa fare! L'ente pubblico non sa fare l'imprenditore e quindi è sbagliato obbligarlo a svolgere tale compito! Bisogna invece far lavorare le ditte che hanno competenza, passione ed interesse diretto. La-sciarle che, per rendere attivo il servizio, provvedano ad eliminare le perdite ed a razionalizzare le reti!. Lo Stato si limiti a fare una cosa che sa fare bene e cioè il Controllore con la C maiuscola! Tenga ben sotto controllo le ditte facendogli pagare le giuste tasse ed evitare trucchi, sotterfugi ed obbligandole ad alimentare tutte le aree abitate nessuna esclu-sa! Per quanto riguarda i troppo facili commenti che si leggono sull'argomento, consiglierei i loro autori di informarsi bene prima di scrivere. Se non hanno modo o tempo per farlo abbiano la modestia di pensare almeno alla enorme quantità di acqua che gli enti pubblici stanno minuto dopo minuto disperdendo nel terreno ed augurarsi che i privati, spinti almeno dal proprio tornaconto, non possano evitare di porre rimedio ad uno scandalo che, pur essendo un vero e proprio scandalo, non fa alcuna impressione agli attuali pubblici gestori: entra soltanto a far parte, disperdendovisi, del-l'enorme elenco di scandali colossali che avvelenano i nostri giorni.

LETTERE AL TORNADO

Hai un problema con la Pubblica Amministrazione? Dillo al Difensore Civico della Provincia di Belluno

Nominato il 17 novembre 2009 dal Consiglio Provinciale, il Difensore Civico, Cav. Dott. Cosimo Uccheddu, dopo l'avvio dell'ufficio centrale a Palazzo Piloni, ha provveduto all'organizzazione territoriale del servizio di difesa civica. Dal 1° aprile 2010 il Difensore Civico è disponibile anche ad Agordo, Feltre e Pieve di Cadore. Gli orari sono i seguenti:

• Belluno – Palazzo Piloni: lunedì dalle 10 alle 12 e mercoledì dalle 15 alle 17 • Agordo – Centro per l'impiego: secondo mercoledì del mese dalle 10 alle 12 • Feltre – Comunità montana feltrina: primo e terzo lunedì del mese dalle 15 alle 17 • Pieve di Cadore – Palazzo Cosmo (Museo dell'Occhiale): terzo mercoledì del mese dalle 10 alle 12. Il Difensore Civico, la cui competenza riguarda i contenziosi tra pubbliche amministrazioni e cittadini, riceve su appun-tamento chiunque ne faccia richiesta telefonando al 0437959330 cui risponde la segreteria disponibile dal lunedì al ve-nerdì dalle 8 alle 13 e il mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 16. Il Difensore Civico è inoltre raggiungibile via e-mail: [email protected], dalle pagine del sito della Provincia ad esso dedicate e da Facebook, ove è stato aperto un profilo personale attraverso il quale gli “amici” che lo desiderano possono inoltrare le loro richieste. Il dott. Uccheddu è disponibile ad ascoltare e a dare un consiglio a tutti i cittadini, anche se residenti in comuni che non hanno ancora sottoscritto la convenzione con l'Ammini-strazione provinciale di Belluno, attivandosi, conseguentemente, presso gli enti pubblici e le società ad essi collega-te di volta in volta chiamati in causa. Ad oggi i comuni convenzionati sono: Agordo, Alano di Piave, Alleghe, Auronzo di Cadore, Canale d'Agordo, Cen-cenighe Agordino, Cibiana di Cadore, Colle Santa Lucia, Falcade, Fonzaso, Forno di Zoldo, Gosaldo, Lamon, Longa-rone, Ospitale di Cadore, Pieve d'Alpago, Pieve di Cadore, Puos d'Alpago, Rivamonte Agordino, Santa Giustina, San Tomaso Agordino, Santo Stefano di Cadore, San Vito di Cadore, Selva di Cadore, Sospirolo, Soverzene, Sovramonte, Taibon Agordino, Valle di Cadore, Vodo di Cadore, Zoldo Alto. Nel caso in cui il cittadino sia impossibilitato, per grave e comprovata infermità, a raggiungere una delle sedi del Difen-sore Civico, quest'ultimo si rende disponibile a recarsi a casa del cittadino stesso. Cosa può fare il Difensore Civico. Il Difensore Civico è un organismo di tutela dei cittadini. E' indipendente e non soggetto ad alcun controllo. La sua funzione è quella di migliorare il rapporto fra i cittadini e la pubblica amministrazio-ne, attraverso la mediazione e l'intervento diretto contro eventuali inerzie, reticenze od omissioni. All'ufficio del Difensore Civico Provinciale possono rivolgersi per la loro tutela tutti i cittadini, anche stranieri, affinché gli atti o i provvedimenti della Provincia, dei Comuni o Comunità Montane, aziende speciali ed istituzioni da essi dipen-denti, convenzionati con la Provincia, abbiano regolare corso e siano tempestivamente emanati. Per tutti i casi che non riguardano l'attività della Provincia di Belluno o degli enti convenzionati, è necessario rivolgersi al Difensore Civico Re-gionale. Contro i provvedimenti di limitazione all'accesso ai documenti amministrativi (art. 25 - L. 241/90) emanati dalla Provincia di Belluno e da tutti i Comuni della provincia, è possibile rivolgersi al Difensore Civico provinciale, che ne ha la competenza per ambito territoriale. Cosa può fare il Difensore Civico. L'autorevolezza del Difensore Civico risiede nella sua capacità di persuasione e mediazione nei confronti delle parti interessate al fine di trovare una soluzione soddisfacente per entrambe. Tutte le controversie di carattere civile o penale tra privati cittadini non sono di sua competenza. La materia del pubblico impiego non costituisce oggetto di intervento del Difensore Civico; il medesimo non può sosti-tuirsi ad alcun funzionario nel compimento di un'attività amministrativa dovuta e non ha ingerenza alcuna nell'attività degli organi giudiziari, né può rappresentare o assistere in giudizio i cittadini che a lui si rivolgono. Le funzioni e l'attività del Difensore Civico Provinciale sono disciplinate dall'apposito regolamento provinciale. Come si sviluppa l'intervento del Difensore Civico. L'intervento del Difensore civico è gratuito e può essere richie-sto presentando una domanda su apposito modulo da ritirare presso la segreteria dello stesso. Alla richiesta va allega-ta tutta la documentazione utile per la relativa istruttoria ed è necessario indicare con precisione i propri recapiti. Effettuata l'istruttoria, entro trenta giorni dal ricevimento della domanda, il Difensore Civico comunica per iscritto, al cit-tadino che a lui si è rivolto ed agli enti interessati, i propri pareri ed eventuali proposte o determinazioni. Qualora i fun-zionari degli uffici interpellati non diano risposte o giustificazioni o non dimostrino disponibilità nei confronti dell'inter-vento del Difensore Civico, il medesimo segnalerà i vari casi alle amministrazioni competenti. Accesso agli atti: una competenza specifica del Difensore Civico. Contro i provvedimenti di diniego o limitazione (differimento, sola visione, accesso parziale), al diritto di accesso agli atti e documenti amministrativi della Provincia di Belluno e dei Comuni della provincia, è possibile presentare ricorso richiedendo l'intervento del Difensore Civico Pro-vinciale. Egli si pronuncia entro 30 giorni dalla presentazione della richiesta di intervento. Scaduto infruttuosamente ta-le termine il ricorso si intende respinto. Se il Difensore Civico ritiene illegittimo il diniego o la limitazione, informa il citta-dino e l'autorità che ne ha limitato l'accesso. Se questa non emana un provvedimento motivato di conferma della limitazione all'accesso entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione del Difensore Civico, l'accesso è consentito. Nel caso vi sia un provvedimento di conferma del diniego o limitazione all'accesso, il cittadino può presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) entro 30 giorni dalla data di ricevimento del parere del Difensore Civico.

Tratto dal sito della Provincia di Belluno: http://www.provincia.belluno.it/

ATTUALITÀ

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Hai un problema con la Pubblica Amministrazione? Dillo al Difensore Civico della Provincia di Belluno

Nominato il 17 novembre 2009 dal Consiglio Provinciale, il Difensore Civico, Cav. Dott. Cosimo Uccheddu, dopo l'avvio dell'ufficio centrale a Palazzo Piloni, ha provveduto all'organizzazione territoriale del servizio di difesa civica. Dal 1° aprile 2010 il Difensore Civico è disponibile anche ad Agordo, Feltre e Pieve di Cadore. Gli orari sono i seguenti:

• Belluno – Palazzo Piloni: lunedì dalle 10 alle 12 e mercoledì dalle 15 alle 17 • Agordo – Centro per l'impiego: secondo mercoledì del mese dalle 10 alle 12 • Feltre – Comunità montana feltrina: primo e terzo lunedì del mese dalle 15 alle 17 • Pieve di Cadore – Palazzo Cosmo (Museo dell'Occhiale): terzo mercoledì del mese dalle 10 alle 12. Il Difensore Civico, la cui competenza riguarda i contenziosi tra pubbliche amministrazioni e cittadini, riceve su appun-tamento chiunque ne faccia richiesta telefonando al 0437959330 cui risponde la segreteria disponibile dal lunedì al ve-nerdì dalle 8 alle 13 e il mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 16. Il Difensore Civico è inoltre raggiungibile via e-mail: [email protected], dalle pagine del sito della Provincia ad esso dedicate e da Facebook, ove è stato aperto un profilo personale attraverso il quale gli “amici” che lo desiderano possono inoltrare le loro richieste. Il dott. Uccheddu è disponibile ad ascoltare e a dare un consiglio a tutti i cittadini, anche se residenti in comuni che non hanno ancora sottoscritto la convenzione con l'Ammini-strazione provinciale di Belluno, attivandosi, conseguentemente, presso gli enti pubblici e le società ad essi collega-te di volta in volta chiamati in causa. Ad oggi i comuni convenzionati sono: Agordo, Alano di Piave, Alleghe, Auronzo di Cadore, Canale d'Agordo, Cen-cenighe Agordino, Cibiana di Cadore, Colle Santa Lucia, Falcade, Fonzaso, Forno di Zoldo, Gosaldo, Lamon, Longa-rone, Ospitale di Cadore, Pieve d'Alpago, Pieve di Cadore, Puos d'Alpago, Rivamonte Agordino, Santa Giustina, San Tomaso Agordino, Santo Stefano di Cadore, San Vito di Cadore, Selva di Cadore, Sospirolo, Soverzene, Sovramonte, Taibon Agordino, Valle di Cadore, Vodo di Cadore, Zoldo Alto. Nel caso in cui il cittadino sia impossibilitato, per grave e comprovata infermità, a raggiungere una delle sedi del Difen-sore Civico, quest'ultimo si rende disponibile a recarsi a casa del cittadino stesso. Cosa può fare il Difensore Civico. Il Difensore Civico è un organismo di tutela dei cittadini. E' indipendente e non soggetto ad alcun controllo. La sua funzione è quella di migliorare il rapporto fra i cittadini e la pubblica amministrazio-ne, attraverso la mediazione e l'intervento diretto contro eventuali inerzie, reticenze od omissioni. All'ufficio del Difensore Civico Provinciale possono rivolgersi per la loro tutela tutti i cittadini, anche stranieri, affinché gli atti o i provvedimenti della Provincia, dei Comuni o Comunità Montane, aziende speciali ed istituzioni da essi dipen-denti, convenzionati con la Provincia, abbiano regolare corso e siano tempestivamente emanati. Per tutti i casi che non riguardano l'attività della Provincia di Belluno o degli enti convenzionati, è necessario rivolgersi al Difensore Civico Re-gionale. Contro i provvedimenti di limitazione all'accesso ai documenti amministrativi (art. 25 - L. 241/90) emanati dalla Provincia di Belluno e da tutti i Comuni della provincia, è possibile rivolgersi al Difensore Civico provinciale, che ne ha la competenza per ambito territoriale. Cosa può fare il Difensore Civico. L'autorevolezza del Difensore Civico risiede nella sua capacità di persuasione e mediazione nei confronti delle parti interessate al fine di trovare una soluzione soddisfacente per entrambe. Tutte le controversie di carattere civile o penale tra privati cittadini non sono di sua competenza. La materia del pubblico impiego non costituisce oggetto di intervento del Difensore Civico; il medesimo non può sosti-tuirsi ad alcun funzionario nel compimento di un'attività amministrativa dovuta e non ha ingerenza alcuna nell'attività degli organi giudiziari, né può rappresentare o assistere in giudizio i cittadini che a lui si rivolgono. Le funzioni e l'attività del Difensore Civico Provinciale sono disciplinate dall'apposito regolamento provinciale. Come si sviluppa l'intervento del Difensore Civico. L'intervento del Difensore civico è gratuito e può essere richie-sto presentando una domanda su apposito modulo da ritirare presso la segreteria dello stesso. Alla richiesta va allega-ta tutta la documentazione utile per la relativa istruttoria ed è necessario indicare con precisione i propri recapiti. Effettuata l'istruttoria, entro trenta giorni dal ricevimento della domanda, il Difensore Civico comunica per iscritto, al cit-tadino che a lui si è rivolto ed agli enti interessati, i propri pareri ed eventuali proposte o determinazioni. Qualora i fun-zionari degli uffici interpellati non diano risposte o giustificazioni o non dimostrino disponibilità nei confronti dell'inter-vento del Difensore Civico, il medesimo segnalerà i vari casi alle amministrazioni competenti. Accesso agli atti: una competenza specifica del Difensore Civico. Contro i provvedimenti di diniego o limitazione (differimento, sola visione, accesso parziale), al diritto di accesso agli atti e documenti amministrativi della Provincia di Belluno e dei Comuni della provincia, è possibile presentare ricorso richiedendo l'intervento del Difensore Civico Pro-vinciale. Egli si pronuncia entro 30 giorni dalla presentazione della richiesta di intervento. Scaduto infruttuosamente ta-le termine il ricorso si intende respinto. Se il Difensore Civico ritiene illegittimo il diniego o la limitazione, informa il citta-dino e l'autorità che ne ha limitato l'accesso. Se questa non emana un provvedimento motivato di conferma della limitazione all'accesso entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione del Difensore Civico, l'accesso è consentito. Nel caso vi sia un provvedimento di conferma del diniego o limitazione all'accesso, il cittadino può presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) entro 30 giorni dalla data di ricevimento del parere del Difensore Civico.

Tratto dal sito della Provincia di Belluno: http://www.provincia.belluno.it/

ATTUALITÀ

LETTERE AL TORNADO

Feste di compleanno in Australia

Spett.le Redazione, sono un abbonato de “Il Tornado” da diversi anni e vorrei chiedervi un favore. Quando ne avrete l’opportunità, potreste pubblicare questo mio breve scritto, cui aggiungo una foto? Sono Giovanni Berton, nato a Quero nel 1926. Da giovane ero più conosciuto come: “Il Moret”. Ho lasciato il paese per l’Australia nel 1950 e mi sono sposato nel 1953 con una signorina australiana, che, purtroppo, mi ha preceduto per le vie del cielo quattro anni fa. Dalla nostra unione sono nati quattro figli: due maschi e due femmine. Abbiamo conosciuto la gioia di 10 nipoti: 3 maschi e sette femmine, ed una pronipote. Ringraziando il buon Dio sono tutti sistemati bene. Nella foto sono ritratto assieme a mio figlio maggiore: Peter. Io ho festeggiato 84 anni e lui 55. I nostri compleanni sono a distanza di quattro giorni uno dall’altro, e allora, di solito, facciamo un’unica festa assieme. Vi giungano i miei ringraziamenti e sinceri saluti. Johnny Berton

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14 CRONACA

Festa patronale di San Giovanni Battista Sanzan di Feltre: 26 e 27 giugno 2010

Continua la festa patronale iniziata il 19 giugno. Questo il programma degli ultimi due giorni

Tutti i giorni: Braciole, Salsicce, Formaggio alla piastra e tante altre specialità.

SABATO 26 GIUGNO ore 18,30 Apertura stand gastronomici ore 21,00 Esibizione coro MONTE COPPOLO con intervento del soprano Claudia De Pian Piatto del giorno: A Cena Cervo

DOMENICA 27 GIUGNO ore 11,45 Apertura stand gastronomici ore 18,30 MINESTRON DE SAN GIOVANNI Piatto del giorno: A pranzo Seppie in umido

Santa Maria, si ritrovano i fratelli Andreazza

di Alessandro Bagatella

Lo scorso mese di maggio i quattro fratelli Andreazza (Dario, Gemma, Nora e Rina, che vediamo nella foto a fianco) si so-no dati appuntamento a Bergamo per festeggiare assieme a nipoti e pronipoti e le loro famiglie. Durante la bella festa, culminata con un ricco pranzo, non è mancato il ricordo di chi non c’è più (i fratelli Andreazza erano in otto, e quattro se ne sono andati anzitempo), ma anche i bei ricordi del loro paese di origine, Santa Maria, dove ogni anno non mancavano di ri-trovarsi, a ferragosto, per stupende serate in amicizia e in al-legria.

Un bel dono agli Amici di Carpen

di Alessandro Bagatella

Il mese scorso, nella sede del gruppo Amici di Carpen, è giunto uno stupendo regalo (nella foto a fianco), dono di un artista locale che si è fatto già conoscere con altre opere do-nate alla chiesa di San Giovanni Battista di Sanzan. Lo scul-tore è Franco Schenal, capogruppo degli Alpini di Carpen. Il comitato ha voluto ringraziarlo con una festicciola nella sede, assieme a tanti amici. Un plauso di ringraziamento a Franco da tutta la comunità di Carpen.

Prima comunione a Carpen e Sanzan

di Alessandro Bagatella

Nella foto a fianco, don Aldo, parroco di Carpen e Sanzan, con i tre comunicandi. Che Iddio, entrando nel loro piccolo cuore, porti loro gioia, amore e tante soddisfazioni.

Filastrocche

di Alessandro Bagatella

Santa Barbara e San Simon, liberéne da sto ton. Liberéne da sta saeta, Santa Barbara benedeta.

Se al primo ton gnen de matina, tolé su le sporte e ndé a fari-na (annata magra). Se il gnen de sera, meté su la caliera (annata abbondante).

A l tenp e a le femene no se ghe comanda.

Questi proverbi sono frutto dell’insegnamento di mia madre Vittoria, colei che ebbe la fortuna di avere la mente lucida e serena fino a un’ora prima della sua morte.

50° di matrimonio

per Gianluigi Zucchetto e Anna Monti

Il 1° maggio Gian Luigi Zucchetto e Anna Monti hanno festeggiato il 50° anno di matrimonio. Circondati da parenti e amici, dopo la messa celebrata nella chiesetta di Milies da Don Luigi Dalla Longa, gli sposi hanno concluso la giornata al ristorante da Mirka e Marcello. Il sindaco di Vas ha voluto fare omaggio ai coniugi, attivissimi nonni vigili nel Comune, di una targa ricordo.

Nella foto: Luigi e Anna di Vas, all’uscita della Messa per il loro cinquantesimo anniversario di matrimonio.

Mi spezzo, ma non mi piego…

(M.M.) Potrebbe essere questo il motto che accompagna il brevetto dell’ingegnoso strumento realizzato dal nostro abbonato querese Silvano Mazzocco. La segnalazione, corredata da foto, è giunta in redazione con la preghiera di dare giusto risalto all’inventiva del nostro atipico agricoltore, che vediamo qui impegnato nella semina di patate. Per non chinarsi ogni volta, egli ha studiato una specie di divaricatore, che prepara il terreno con una buca di adeguata grandezza, pronta ad accogliere il tubero, o seme, dipende, che fa scivolare lungo il tubo che parte all’altezza della vita. Con, relativamente, poca fatica ecco che si riesce a seminare una gran quantità di prodotto e tutto…. senza mai piegare la schiena! E bravo Silvano!!! Grazie anche a Bruno Andreazza, autore della foto e relativa segnalazione.

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Eco-centro di Quero A quando la piena

funzionalità?

Se lo chiede l’abbonato querese Franco Specia, che ci scrive: “Carissimo Direttore, gradirei venisse pubblicata su “Il Tornado” questa mia lettera, anche perché, sentite le lamentele, è un problema abbastanza comune. Cordiali saluti e Grazie”.

Franco Specia, Pioltello (Mi)

Ecco accontentato il nostro lettore e così speriamo di sollecitare una risposta da parte dell’Amministrazione Comunale querese. Sappiamo che qualcosa si sta muovendo, che dovrebbe essere stata aggiudicata la gara per l’espletamento dei lavori di adeguamento dell’Eco-centro. Ci auguriamo di poter avere fin dal prossimo numero qualche notizia più sicura e previsioni di riapertura a pieno regime dell’importante struttura, ora più che mai necessaria per affiancare il sistema di raccolta rifiuti porta a porta, da poco iniziato.

Eco-centro di Quero A quando la piena

funzionalità?

Se lo chiede l’abbonato querese Franco Specia, che ci scrive: “Carissimo Direttore, gradirei venisse pubblicata su “Il Tornado” questa mia lettera, anche perché, sentite le lamentele, è un problema abbastanza comune. Cordiali saluti e Grazie”.

Franco Specia, Pioltello (Mi)

Ecco accontentato il nostro lettore e così speriamo di sollecitare una risposta da parte dell’Amministrazione Comunale querese. Sappiamo che qualcosa si sta muovendo, che dovrebbe essere stata aggiudicata la gara per l’espletamento dei lavori di adeguamento dell’Eco-centro. Ci auguriamo di poter avere fin dal prossimo numero qualche notizia più sicura e previsioni di riapertura a pieno regime dell’importante struttura, ora più che mai necessaria per affiancare il sistema di raccolta rifiuti porta a porta, da poco iniziato.

LETTERE AL TORNADO

CRONACA

29 giugno: Palmira Mazzier

compie gli anni

A Palmira Mazzier, che ora abita a Varese, giungano i più vivi auguri di un buon compleanno dalla sua figlioccia SERENELLA & famiglia… Tanti e tanti auguri!!!

50° di matrimonio

per Gianluigi Zucchetto e Anna Monti

Il 1° maggio Gian Luigi Zucchetto e Anna Monti hanno festeggiato il 50° anno di matrimonio. Circondati da parenti e amici, dopo la messa celebrata nella chiesetta di Milies da Don Luigi Dalla Longa, gli sposi hanno concluso la giornata al ristorante da Mirka e Marcello. Il sindaco di Vas ha voluto fare omaggio ai coniugi, attivissimi nonni vigili nel Comune, di una targa ricordo.

Nella foto: Luigi e Anna di Vas, all’uscita della Messa per il loro cinquantesimo anniversario di matrimonio.

Mi spezzo, ma non mi piego…

(M.M.) Potrebbe essere questo il motto che accompagna il brevetto dell’ingegnoso strumento realizzato dal nostro abbonato querese Silvano Mazzocco. La segnalazione, corredata da foto, è giunta in redazione con la preghiera di dare giusto risalto all’inventiva del nostro atipico agricoltore, che vediamo qui impegnato nella semina di patate. Per non chinarsi ogni volta, egli ha studiato una specie di divaricatore, che prepara il terreno con una buca di adeguata grandezza, pronta ad accogliere il tubero, o seme, dipende, che fa scivolare lungo il tubo che parte all’altezza della vita. Con, relativamente, poca fatica ecco che si riesce a seminare una gran quantità di prodotto e tutto…. senza mai piegare la schiena! E bravo Silvano!!! Grazie anche a Bruno Andreazza, autore della foto e relativa segnalazione.

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4° TORNEO DI TENNIS

C/0 IMPIANTI SPORTIVI COMUNALI DI QUERO E VAS QUOTA DI ISCRIZIONE 10 EURO(categoria nc-aperto a tutti) PREMI AI PRIMI 4 CLASSIFICATI CHIUSURA ISCRIZIONI MERCOLEDì 7 LUGLIO ORE 20.00 ISCRIZIONI AL N. 3383717726 (M° DURANTE ROBERTO)—0439 787012

NELLA SERATA DI DOMENICA 18 LUGLIO SI SVOLGERA’ LA FINALE E A SEGUIRE UN’ESIBIZIONE DI GIOCATORI DI SECONDA CATEGORIA NAZIONALE.

SEGUIRANNO PREMIAZIONI E RINFRESCO.

Rimane senza benzina nel bel mezzo della Tolmezzo-Verzegnis

Una colletta per Sandro Santangelo

di Silvio Forcellini

Come i nostri lettori certo sanno (vedi Tornado n.535 del 22 gennaio 2009), il fenerese Sandro Santangelo è da sempre un grande appassionato di auto, tanto da aver acquistato una Lancia HF “Fanalone” del 1970 con la quale, dal 2006, partecipa a gare di velocità in salita nella classe 1600 cc “auto storiche”. Domenica 13 giugno, ad esempio, era impegnato nella Tolmezzo-Verzegnis e, a metà percorso, si trovava addirittura in testa con un margine di tutto rispetto, quando sul più bello …è rimasto improvvisamente senza benzina! Il Tornado, sempre sensibile, propone pertanto una colletta tra tutti i nostri abbonati che conoscono Sandro per l’acquisto di qualche litro di benzina in più, così da permettergli in futuro di replicare i successi nella Tolmezzo-Verzegnis conseguiti nel 2007 e nel 2008 o, perlomeno, …di arrivare al traguardo. Nel frattempo, Roberto, Bertilla e Simone Martinazzo - del

distributore Esso di Fener - si sono generosamente già offerti come sponsor, …«perché solo la benzina può ferma-re Sandro Santangelo!». (Nella foto, Sandro Santangelo alla guida della sua Lancia HF in una delle molte gare di-sputate).

Appuntamenti feneresi

DOMENICA 27 GIUGNO: GARA DI AUTOMODELLI RADIOCOMANDATI Al Parco del Piave, per tutta la giornata, gara di automodelli radiocomandati valida quale terza prova del Trofeo 3 Piste (Fener, Nevegàl e Villorba). Come consueto, funzionerà il servizio bar e ristorante della Pro Loco di Fener

DOMENICA 18 LUGLIO: FESTA DELL’ANZIANO Presso il centro parrocchiale, nel pomeriggio, Festa della Beata Vergine del Carmelo e dell’Anziano con Santa Messa e rinfresco-buffet offerto dalla Pro Loco di Fener. L’appuntamento è proposto da Parrocchia e Pro Loco.

Dai primi di luglio, infine, saranno in vendita i biglietti della TOMBOLA e della SOTTOSCRIZIONE A PREMI che si terrà DOMENICA 1° AGOSTO in Piazza Dante, preceduta SABATO 31 LUGLIO da “FENER IN FESTA”, con ce-na brasiliana a base di churrasco sempre in Piazza Dante. Le due manifestazioni sono organizzate dalla Pro Loco di Fener.

a cura della Pro Loco di Fener

CRONACA

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AlimentariPUTTON GABRIELE

Via D. Alighieri, 26 - FENER (BL)Tel. 0439 789388

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GRUPPO AMICI DEL TOMATICO E DEL GRAPPA

Immagini dell’escursione in ricordo di Mario

Due immagini dell’escursione sul Monte Pertica organizzata lo scorso 9 maggio dagli Amici del Tomatico e del Grappa e dalla Pro Loco di Fener in ricordo di Mario Durighello. Nella foto a sinistra, il nipote di Mario, Diego, mentre legge le targhe a ricordo delle battaglie avvenute su quel monte; nella foto a destra, i partecipanti all’escursione.

Bella escursione sul Monte Rite

di Alessandro Bagatella

Domenica 13 giugno la compagnia composta da una trentina di escursionisti si è ritrovata al Passo Cibiana. Suddivisa in due gruppi, sotto la guida di Roberto Piz-zolato e Silvio Franchin, si è poi portata sul Monte Rite, dopo circa due ore di cammino. Alcuni hanno visitato il Forte, altri hanno preferito portarsi al Rifugio per disse-tarsi e prenotare il pranzo. Un grazie agli aiutanti guide e a quanti credono in quel che programma il sottoscrit-to.

ALCUNE INFORMAZIONI SUL MUSEO DOLOMITES SUL MONTE RITE (tratte dall’opuscolo di cui pubblichiamo qui sopra la copertina): “Il Museo Dolomites sul Monte Rite sopra Cibiana di Cadore è raggiungibile da Venezia in autostrada in circa 2 ore, da Cortina d’Ampezzo in circa 40 minuti. Possibilità di parcheggio al Passo Cibiana, all’altezza del Rifugio Remauro. Da lì si può raggiungere il “Museo delle Nuvole” percorrendo la vecchia strada mili-tare, a piedi in circa 1 ora e mezza, oppure con lo Shuttle Bus in circa 20 minuti. E’ aperto ogni giorno dalle ore 10.00 alle ore 17.00, dal 1° giugno fino alla prima nevicata di ottobre” (foto di Roberto Ghedina - Cortina d’Ampezzo BL).

I prossimi appuntamenti del Gruppo

DATA ORA PERCORSO DIFFICOLTA’

27 giugno 7.00 Pian delle Femene (pranzo al sacco)

facile Iscriz.

10-11 luglio 7.00 Rifugio Biella e Rifugio Sennes (pernottamento in rifugio - iscrizioni per tempo)

Impegnativo Iscriz.

25 luglio 6.00 Le 52 gallerie del Monte Pasubio e Rifugio Papa (pranzo in rifugio - possibilità di corriera)

impegnativo Iscriz.

31 luglio 14.00 11a notturna in ricordo di Igor Corso e degli amici scomparsi: Cilladon - Monte Paoda (con possibile rancio alpino su prenotazione)

Facile Iscriz.

Per quest’ultima escursione si raccomanda di munirsi di torcia per il rientro che, per chi non vi ha mai partecipato, sarà davvero spettacolare. Per ulteriori informazioni sulle gite del Gruppo Amici del Tomatico e del Grappa con-tattare, come di consueto, il responsabile allo 0439-788052 (ore pasti). Si raccomanda inoltre di confermare sempre per tempo la partecipazione, per favorire così una migliore organizzazione.

CRONACA

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Precetto cinese sul denaro:

Il denaro può comprare una casa ma non una famiglia... Il denaro può comprare un orologio ma non il tempo...

Il denaro può comprare un letto ma non il sonno... Il denaro può comprare un libro ma non la conoscenza...

Il denaro può pagare un medico ma non la salute... Il denaro può comprare una posizione, ma non il rispetto...

Il denaro può comprare il sangue, ma non la vita... Il denaro può comprare il sesso ma non l'amore...

Questa è una mail che ho ricevuto qualche giorno fa da un amico... vabbè il resto della presentazione continua con la solita catena di S. Antonio (se mandi questo messaggio a 8

persone avrai fortuna eccetera)... però il discorso sul denaro può far riflettere, no?

NON HO BISOGNO DI DENARO... Alda Merini

Io non ho bisogno di denaro. Ho bisogno di sentimenti,

di parole, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri,

di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi,

di canzoni che facciano danzare le statue, di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti....

Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole,

che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

ASTERISCO

ATTUALITÀ

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FANTACRONACA MEMORIE DI UNA ALANO CHE NON TORNA PIU’ STORIA DI UN GRAN MATADOR E DI UNA FAMOSA PLAZA DE TOROS

Per la serie “Memorie di una Alano che non torna più”, vi proponiamo un estratto dell’articolo apparso nel dicembre 1969 sul noto settimanale madrileno “El Mundo Loco” dal titolo “La vera y autentica historia del mas célebre matador italiano de la plaza de toros de Alano”.

“Ci troviamo ad Alano di Piave, piccolo paese delle prealpi venete inondato di sole, in una piazza Martiri gremita di folla delirante dove fa il suo debutto un giovane torero dall’aria smunta e dal profilo quasi trasparente. All’altro lato della piazza lo attende un minaccioso toro di pelosa moquette, nervoso almeno quanto i due malcapitati che ci stanno dentro, e infuriato quel che basta per giustificare le imponenti soffiate di borotalco che gli escono dalle ampie narici. La banda taurina intona il rituale “paso doble”, l’eccitazione avvolge tutta l’arena. Finalmente la cruenta tenzone comincia. Arrivano i banderilleros, quindi i picadores, ed infine,

accolto da un uragano di applausi, ecco il nostro Piero, nello splendore del suo sgargiante costume e della eterea agilità dei suoi quaranta chili lordi. Il nostro eroe si esibisce sùbito in splendide “veroniche”, intrecciando eleganti volteggi e piroette con la rossa muleta. Poi i primi colpi inferti dai picadores, quindi una abilissima “media vuelta” nel corso della quale il nostro Piero rischia per un pelo una solenne incornata, e poi un’altra serie di preziosissime evoluzioni. Il delirio della folla è incontenibile. Alcuni bambini urlano terrorizzati, molte fanciulle svengono, la señora Tito strilla “basta! Basta! Rivoglio il mio uomo, ridàtemelo intero!”. Segue un tentativo di invasione dell’arena da parte di un nutrito gruppo di signore del WWF che implorano la grazia per il povero toro. Ma la sentenza è stata ormai decretata dalla stragrande maggioranza dei presenti assetati di sangue che, pollice all’ingiù, reclamano l’immediata “muerte” del bestione ormai sfiancato dalle numerose banderillas. Ed ecco allora, crudelissima e spietata, l’ infilzata fatale, ossìa il famoso “descabello” per il quale il nostro Piero resta ancora imbattuto leader nel Guinness dei primati. Il toro crolla a terra con un lungo, terrificante muggito, in un lago di sugo di pomodoro alla napoletana. Il nostro eroe, impassibile, rende omaggio alla folla in tripudio e prende possesso della sanguinolenta carcassa del toro sedendovisi sopra”.

Come i nostri lettori più informati (e i più attempati) avranno capito, il vecchio articolo si riferisce allo storico debutto come sterminatore di tori del nostro concittadino Piero Loia, all’epoca (sono passati all’incirca quarant’anni) più rinomato come playboy romano di origini spagnole (Pedro Loya, appunto!) che come matador. Il nostro, in un momento di malinconia legato ai ricordi della beata gioventù, rovistando fra le sue polverose carte ha rinvenuto un paio di foto molto sbiadite che lo immortalano nel corso della sua prima storica tenzone. Ce le ha subito fatte recapitare, accompagnandole con il ritaglio di giornale di cui riportiamo qui sopra parte del testo. I nostri archivi hanno fatto il resto, e così siamo orgogliosi di poter offrire ai nostri lettori una intensa pagina della serie “Cristo! come eravamo…” oltre che soddisfare un segreto desiderio del nostro Piero, quello di apparire in tutto lo splendore della sua giovinezza e della sua fama. Le foto che abbiamo scelto sono fra le migliori, considerando la scarsa qualità del “fotocolor” dell’epoca, e documentano alcuni momenti delle varie “corride” tenutesi tra la fine degli anni ’60 e la fine degli anni ’70, in occasione delle grandi feste in piazza organizzate dalla Proloco. Chi non ricorda i balli, i concerti, le gare di caccia al tesoro, le corse dei muss, le cuccagne, tutti intrattenimenti poi ripresi e riproposti nelle Feste dell’Avanti? Ebbene, Piero Loia, sempre ed ovunque presente,

FANTACRONACA

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resta nella nostra memoria soprattutto come il “matador”, il grande esilarante torero delle nostre goderecce estati alanesi. Anche se il merito complessivo del successo della “corrida” è anche di tanti altri, dai progettisti-costruttori del bestione (che di autentico aveva solo le corna e che, soprattutto visto da dentro, era un capolavoro di ingegneria),

agli altri figuranti, alle confezionatrici dei costumi, e soprattutto a quegli sventurati cui toccava di entrare nella carcassa del toro per farlo camminare, ballare, scalciare e per azionare i vari marchingegni, come la pompa del talco per gli sbuffi dalle narici, della pipì per i momenti di emozione, della pummarola per i fiotti di sangue. Va ricordato anche che in una delle ultime edizione il toro fu dotato anche di imponenti “attributi”, con molta discrezione tolti alla vista del pubblico sotto un ampio paio di mutandoni. Ci credereste? Ad un certo punto della sanguinosa contesa i mutandoni crollarono e l’urlo della folla (ma immaginatevi che tempi!) arrivò fin su a Madàl. (Piero P.0-)

Nelle foto della pagina a lato, dall’alto in basso: 1- Pedro viene accolto dagli applausi dell’arena e prende conoscenza con l’avversario. 2- La prima carica. Olè! 3- Pedro tenta di cavalcare il toro. Una signora, indignata, se ne va… 4- Il riposo del guerriero: Pedro assieme alle “interiora” del toro. In questa pagina: 5- Pedro accoglie gli applausi del pubblico. 6- Il toro è domato e Pedro si gode il bagno di folla in attesa della sospirata doccia. 7- Pedro posa per i fotografi, provato ma non domo.

FANTACRONACA

In paziente, sorniona attesa… (M.M.) Siamo alle solite. Dicono che a leggerci sono in quattro gatti, ma quello di questa foto ha colto l’essenza della copertina del nr. 553 e si è appollaiato, come vedetta, sul posto occupato dall’uccellino della copertina. Tranquilli! Nessun fiero pasto, almeno stavolta, ha turbato la quiete di fine inverno, ma solo una speranza che alberga nella… pancia di questo gattone. foto di Aldo Felici

ASTERISCO

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22 ATTUALITÀ

ICE (In Caso di Emergenza)

Il programma ICE (In Caso di Emergenza - In Case of Emergency) è stato concepito dal paramedico Bob Brotchie nel maggio 2005. L'idea dietro a questo programma è di permettere ai primi soccorsi (soccorritori, vigili del fuoco, polizia) di identificare le persone e di contattare i loro parenti prossimi per ottenere informazioni mediche. Il consiglio è di tenere nella rubrica del proprio cellulare il numero da contattare, appunto, in caso di emergenza registrandolo sotto il nome ICE. La proposta ha generato reazioni diverse, alcuni operatori di emergenza lo hanno ritenuto una buona idea, altri lo considerano inutile o pericoloso in quanto scoraggia l'uso di metodi più efficaci. La proposta si diffonde soprattutto come meme su Internet, in particolare come Catena di sant'Antonio. Dettaglio della proposta Nei paesi sviluppati, gran parte delle persone possiede un telefono cellulare, e la polizia o i paramedici talvolta lo utilizzano per identificare le vittime di incidenti stradali o di altro tipo. L'idea di ICE è che ognuno metta un contatto di emergenza con il relativo numero nel telefono sotto la parola "ICE". Questo permetterebbe al personale d'emergenza di avere un posto fisso dove guardare. Qualora si vogliano indicare più numeri da chiamare si può usare il seguente formato: ICE1 mamma, ICE2 papà, ICE3 eccetera. In alcuni paesi viene talvolta proposta una sigla differente (ad esempio ECU per 'En Cas d'Urgence').Ne circola anche una versione differente che propone di usare le sigle 1ICE, 2ICE, etc. Storia della proposta A seguito di ricerche effettuate dalla Vodafone che mostravano come meno del 25% delle persone portassero con sé chiare informazioni su chi avrebbero voluto che fosse informato in caso di un grave incidente, nel maggio 2005 è stata avviata una campagna per incoraggiare le persone a fare questo da parte di Bob Brotchie dell'East Anglian Ambulance Service nel Regno Unito. L'idea ha preso campo dopo gli attentati del 7 luglio 2005 a Londra.Intervistato il 12 luglio 2005 sul programma radiofonico della BBC "Today programme", Brotchie ha detto: « Stavo riflettendo su qualche chiamata difficile a cui ho risposto, dove le persone erano incapaci di rispondermi a causa delle ferite o della debolezza e noi non riuscivamo a capire chi fossero. Ho scoperto che molte persone, ovviamente, hanno un cellulare e l'abbiamo usato per scoprire chi fossero. Mi è venuto in mente che se avessimo avuto un modo sempre uguale di cercare un contatto d'emergenza in un telefono cellulare, allora sarebbe stato più facile per tutti. » (Bob Brotchie) Brotchie ha anche spronato le fabbriche di telefoni cellulari a supportare la campagna, aggiungendo un titolo ICE nella lista delle rubriche di tutti i nuovi cellulari. Circa nello stesso periodo - almeno attorno al 12 luglio - sono state messe in circolazione email allarmiste che suggerivano che la campagna fosse "la fase uno di un virus per cellulari che si sta spianando la strada per propagarsi molto rapidamente", o che l'uso di questo "servizio" sarebbe stato addebitato sul conto dei clienti. Questa affermazione è stata successivamente smascherata come una leggenda metropolitana. Matt Ware, dell'East Anglian Ambulance Service, ha chiesto al pubblico di ignorare le email che facevano queste affermazioni. "Sono stato sommerso di email e telefonate da parte di persone preoccupate che, mettendo ICE nei loro telefonini, la società avrebbe loro addebitato il costo di tale operazione", ha aggiunto. "Vorremmo assicurare alla gente che non è così." La popolarità del programma ha attraversato tutta l'Europa, ed ha cominciato a crescere anche nell'America Settentrionale. Il simbolo

Il simbolo ICE è stato sviluppato da Mark Balduzzi, un infermiere di Syracuse, New York nel luglio 2005 per dare al pubblico degli strumenti fai-da-te, così da poter promuovere il programma ICE da parte di organizzazioni e di singoli individui per aiutare il reperimento di informazioni d'emergenza. Per esempio, il simbolo ICE sotto forma di etichetta su un cellulare permette ai soccorritori di sapere immediatamente che il paziente ha inserito i numeri di emergenza nella rubrica secondo questo criterio. Il simbolo è stato sviluppato per essere gratuito e con libertà di distribuzione. Tutti sono incoraggiati ad usare questo simbolo per promuovere la sicurezza individuale e la prontezza dei soccorsi.

Le critiche La proposta ha ricevuto numerose critiche da parte di operatori di emergenza. Ad esempio, la Federazione Cantonale Ambulanze del Canton Ticino si è detta dubbiosa sull'efficacia e legalità della proposta. Anche il noto sito di debunking Hoaxbuster ha scoraggiato la proposta I problemi del sistema sono: 1. se il telefonino è spento, bloccato con un PIN o scarico il sistema è inutile 2. il cellulare è un oggetto che spesso si rompe in caso d'incidente 3. nessun corso insegna ai soccorritori come si accede alla rubrica di ogni marca e modello di cellulare 4. frugare nella rubrica del cellulare potrebbe essere considerata una violazione perseguibile della privacy 5. la sigla ICE funziona in inglese, ma non in altre lingue 6. in caso di emergenza il soccorritore si deve occupare del ferito e non del telefonino 7. ci sono varie proposte contrastanti (ad esempio 1ICE, 2ICE, etc. etc.) Aggiungere la voce ICE al proprio cellulare potrebbe scoraggiare dall'uso di precauzioni ben più efficaci (come un foglio di carta con riportati i contatti dei parenti e le proprie notizie mediche). Per questo motivo, il LAFD (Los Angeles Fire Department) raccomanda di usare questo metodo solo dopo aver inserito le stesse informazioni nel proprio portafoglio.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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23 ATTUALITÀ

ICE (In Caso di Emergenza)

Il programma ICE (In Caso di Emergenza - In Case of Emergency) è stato concepito dal paramedico Bob Brotchie nel maggio 2005. L'idea dietro a questo programma è di permettere ai primi soccorsi (soccorritori, vigili del fuoco, polizia) di identificare le persone e di contattare i loro parenti prossimi per ottenere informazioni mediche. Il consiglio è di tenere nella rubrica del proprio cellulare il numero da contattare, appunto, in caso di emergenza registrandolo sotto il nome ICE. La proposta ha generato reazioni diverse, alcuni operatori di emergenza lo hanno ritenuto una buona idea, altri lo considerano inutile o pericoloso in quanto scoraggia l'uso di metodi più efficaci. La proposta si diffonde soprattutto come meme su Internet, in particolare come Catena di sant'Antonio. Dettaglio della proposta Nei paesi sviluppati, gran parte delle persone possiede un telefono cellulare, e la polizia o i paramedici talvolta lo utilizzano per identificare le vittime di incidenti stradali o di altro tipo. L'idea di ICE è che ognuno metta un contatto di emergenza con il relativo numero nel telefono sotto la parola "ICE". Questo permetterebbe al personale d'emergenza di avere un posto fisso dove guardare. Qualora si vogliano indicare più numeri da chiamare si può usare il seguente formato: ICE1 mamma, ICE2 papà, ICE3 eccetera. In alcuni paesi viene talvolta proposta una sigla differente (ad esempio ECU per 'En Cas d'Urgence').Ne circola anche una versione differente che propone di usare le sigle 1ICE, 2ICE, etc. Storia della proposta A seguito di ricerche effettuate dalla Vodafone che mostravano come meno del 25% delle persone portassero con sé chiare informazioni su chi avrebbero voluto che fosse informato in caso di un grave incidente, nel maggio 2005 è stata avviata una campagna per incoraggiare le persone a fare questo da parte di Bob Brotchie dell'East Anglian Ambulance Service nel Regno Unito. L'idea ha preso campo dopo gli attentati del 7 luglio 2005 a Londra.Intervistato il 12 luglio 2005 sul programma radiofonico della BBC "Today programme", Brotchie ha detto: « Stavo riflettendo su qualche chiamata difficile a cui ho risposto, dove le persone erano incapaci di rispondermi a causa delle ferite o della debolezza e noi non riuscivamo a capire chi fossero. Ho scoperto che molte persone, ovviamente, hanno un cellulare e l'abbiamo usato per scoprire chi fossero. Mi è venuto in mente che se avessimo avuto un modo sempre uguale di cercare un contatto d'emergenza in un telefono cellulare, allora sarebbe stato più facile per tutti. » (Bob Brotchie) Brotchie ha anche spronato le fabbriche di telefoni cellulari a supportare la campagna, aggiungendo un titolo ICE nella lista delle rubriche di tutti i nuovi cellulari. Circa nello stesso periodo - almeno attorno al 12 luglio - sono state messe in circolazione email allarmiste che suggerivano che la campagna fosse "la fase uno di un virus per cellulari che si sta spianando la strada per propagarsi molto rapidamente", o che l'uso di questo "servizio" sarebbe stato addebitato sul conto dei clienti. Questa affermazione è stata successivamente smascherata come una leggenda metropolitana. Matt Ware, dell'East Anglian Ambulance Service, ha chiesto al pubblico di ignorare le email che facevano queste affermazioni. "Sono stato sommerso di email e telefonate da parte di persone preoccupate che, mettendo ICE nei loro telefonini, la società avrebbe loro addebitato il costo di tale operazione", ha aggiunto. "Vorremmo assicurare alla gente che non è così." La popolarità del programma ha attraversato tutta l'Europa, ed ha cominciato a crescere anche nell'America Settentrionale. Il simbolo

Il simbolo ICE è stato sviluppato da Mark Balduzzi, un infermiere di Syracuse, New York nel luglio 2005 per dare al pubblico degli strumenti fai-da-te, così da poter promuovere il programma ICE da parte di organizzazioni e di singoli individui per aiutare il reperimento di informazioni d'emergenza. Per esempio, il simbolo ICE sotto forma di etichetta su un cellulare permette ai soccorritori di sapere immediatamente che il paziente ha inserito i numeri di emergenza nella rubrica secondo questo criterio. Il simbolo è stato sviluppato per essere gratuito e con libertà di distribuzione. Tutti sono incoraggiati ad usare questo simbolo per promuovere la sicurezza individuale e la prontezza dei soccorsi.

Le critiche La proposta ha ricevuto numerose critiche da parte di operatori di emergenza. Ad esempio, la Federazione Cantonale Ambulanze del Canton Ticino si è detta dubbiosa sull'efficacia e legalità della proposta. Anche il noto sito di debunking Hoaxbuster ha scoraggiato la proposta I problemi del sistema sono: 1. se il telefonino è spento, bloccato con un PIN o scarico il sistema è inutile 2. il cellulare è un oggetto che spesso si rompe in caso d'incidente 3. nessun corso insegna ai soccorritori come si accede alla rubrica di ogni marca e modello di cellulare 4. frugare nella rubrica del cellulare potrebbe essere considerata una violazione perseguibile della privacy 5. la sigla ICE funziona in inglese, ma non in altre lingue 6. in caso di emergenza il soccorritore si deve occupare del ferito e non del telefonino 7. ci sono varie proposte contrastanti (ad esempio 1ICE, 2ICE, etc. etc.) Aggiungere la voce ICE al proprio cellulare potrebbe scoraggiare dall'uso di precauzioni ben più efficaci (come un foglio di carta con riportati i contatti dei parenti e le proprie notizie mediche). Per questo motivo, il LAFD (Los Angeles Fire Department) raccomanda di usare questo metodo solo dopo aver inserito le stesse informazioni nel proprio portafoglio.

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LETTERE AL TORNADO

La Schola Cantorum di Alano COMUNICA

Che in occasione della festa di San Lorenzo che avrà luogo il 07/08 agosto 2010 consegnerà dei contributi economici (Borse di studio) agli alunni che hanno superato, nel corrente anno scolastico, gli esami di scuola secondaria di primo grado (Terza media) e che siano in possesso dei seguenti requisiti: 1) Aver frequentato la classe terza media ad Alano 2) Essere residenti in Alano di Piave (solo per coloro che frequentano un istituto esterno al Comune) 3) Essere stati licenziati con una valutazione complessiva da 8 a 10 decimi Per partecipare è sufficiente fornirsi di attestato in carta semplice vidimato dalla scuola comprovante la valutazione scolastica conseguita. Tale attestato deve essere consegnato entro e non oltre il 31 luglio 2010 ad uno dei seguenti nominativi:

COLLAVO Giannino – RIZZOTTO Michela – ZANCANER Lara L’importo del contributo sarà proporzionato alla valutazione scolastica conseguita e quantificato in base al numero di attestati consegnati. La consegna avrà luogo Domenica 8 agosto, dopo i giochi per i più piccoli (ore 18.30-19.00). Ai genitori: è un momento importante per i vostri figli, pertanto si richiede la presenza di alunno/a e dei genitori. Se ciò non fosse possibile, consegnare delega scritta con nominativo del rappresentante di alunno e/o genitore, da unirsi all’attestato. La mancanza di questo requisito farà decadere ogni diritto.

A disposizione per ulteriori informazioni: 347.8724183 La Schola Cantorum

PITTORI PER GENERAZIONI!!!

PITTORE RESTAURATOREdi Ferdinando Carraro

Via Roma - Quero (BL)Cell. 339.2242637

Car. Edil

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Calcio - Torneo Provinciale dei Donatori di Sangue Quarto posto per l’Alano. Quero “A” fuori

agli ottavi, Quero “B” al 1° turno di Cristiano Mazzoni

Quest'anno è stata la sezione di Lentiai ad organizzare, nelle giornate di sabato 12 e domenica 13 giugno, la 23a edi-zione del torneo interassociativo di calcio a sette per donatori di sangue appartenenti all'A.B.V.S. e all'A.F.D.V.S. svol-tasi presso gli impianti sportivi di Lentiai. La manifestazione, che è giusto e doveroso segnalare unica nel suo genere in tutta Italia, fin dalla sua nascita è stata ideata per promuovere il dono del sangue soprattutto fra i giovani coglien-do come pretesto lo sport ed il calcio in particolare, che rappresenta una delle principali forme di aggregazione. Buona è stata l'organizzazione della sezione di casa supportata dall’U.S. Lentiai ed dal gruppo ANA lentiaiese. Al torneo han-no partecipato ben ventiquattro formazioni che divise in sei gironi da quattro squadre hanno dato vita a ben cinquanta-due partite. Naturalmente al torneo erano iscritte anche le sezioni di Alano di Piave e Quero (con due squadre). Ottimo il risultato colto dalla formazione di Alano che al termine della maratona calcistica ha conquistato un pregevole 4° posto finale. Giunta seconda nel proprio girone eliminatorio (vittorie per 2 a 0 col Sedico e nel derby col Quero “B” e sconfitta per 4 a 1 dall’Arten “A”) la squadra alanese negli ottavi aveva la meglio sul Castion 4 a 3 ai calci di rigore (0 a 0 i tempi regolamentari), quindi nei quarti superava 1 a 0 l’ostico Sovramonte mentre in semifinale veniva sconfitta 4 a 3 solamente ai calci di rigore dai padroni di casa del Lentiai (0 a 0 i tempi regolamentari). Infine nella finale di consola-

zione veniva superata dal Bolzano Bellunese per 3 a 1. Buona prestazione anche del Quero “A” che giunto anch’esso secondo nel proprio girone (0 a 0 col Cesio, sconfitta per 2 a 0 col Fonzaso e vittoria per 1 a 0 col Salce) negli ottavi era costretto alla resa dal Bolzano Bellunese (2 a 0). Amara eliminazione invece per il Quero “B” già nel primo turno giunto ultimo del girone con 0 punti (sconfitte per 3 a 1 con l’Arten “A”, 1 a 0 col Sedico oltre a quella contro l’Alano). Per la cronaca il torneo se lo sono aggiudicato proprio i padroni di casa del Lentiai che hanno sconfitto in finale il Sedico per 1 a 0.

Nelle foto, partendo dall’alto: La squadra di Alano La squadra Quero “A” - La squadra Quero “B”

CALCIO

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Segusino, sabato 24 luglio 2010: gara coi Carèt di Gian Coppe

E’ da tempo che all'interno della Pro Loco di Segusino aleggia nell’aria l’intenzione d’organizzare una gara di questo tipo. I non più giovanissimi ricordano con piacere quando qualche anno fa, a bordo dei loro carèt (una tavola, 4 cuscinetti a sfera come ruote collegate ad un improbabile ma efficace sistema sterzante..), scendevano da Riva Grassa.. ALTRI TEMPI, altro...traffico per le strade. Ai giorni nostri anche solo pensare a una cosa di questo tipo è assolutamente improponibile. DETTO QUESTO.. eccoci qua. La pro Loco di Segusino in collaborazione con l’Amministrazione Comunale ha deciso d’organizzare in sicurezza una gara simile a quella sopra descritta. La partenza sarà in via Riva Secca... per tutto il resto vi rimando alla lettura del regolamento. Sarà fatto il possibile per garantire una gare in sicurezza per i partecipanti. Resta comunque il fatto la partecipazione ad una gara di questo tipo è ad alto rischio per la propria incolumità. L’adesione sarà consentita solo a maggiorenni dopo che avranno compilato il necessario

modulo d’iscrizione che prevede la consapevolezza per il rischio che si assumono e l’assunzione TOTALE di responsabilità in caso di incidenti. Per i minorenni…. Si darà la possibilità di provare l’ebbrezza di un giro con un carèt magari con una partenza più in basso. Necessario sarà il consenso sottoscritto di un genitore. ECCOCI FINALMENTE PRONTI !!! L'attesissimo regolamento è finalmente arrivato! Leggetelo bene e iscrivetevi, e chi più ingegno ha...più ne metta REGOLAMENTO 1. Ogni concorrente dovrà preventivamente firmare la dichiarazione di presa d’atto del regolamento e della

sollevazione di responsabilità prima della gara. 2. La partecipazione è consentita ai maggiorenni. Per i minorenni la partecipazione è vincolata alla sottoscrizione di

uno dei genitori (o che ne esercita la patria potestà) fino ai 14 anni di età, partenza scuola elementare; dai 14 ai 18 anni a scelta del partecipante (e dell’organizzazione)

3. E’ gradita una pre-iscrizione telefonica, con la quale i concorrenti spiegheranno all’organizzazione dimensioni, forma ed eventuale tema el Carèt, in modo da evitare spiacevoli esclusioni dalla gara causate dalla non idoneità del mezzo.

4. I partecipanti devono obbligatoriamente far valutare l’idoneità dei Carèt all’organizzazione prima della gara e negli orari stabiliti nel programma.

5. I Carèt scenderanno lungo il percorso uno alla volta, verrà premiato il Carèt più veloce e il più simpatico. 6. Si consiglia di curare l’aspetto goliardico dell’evento anche se non obbligatorio: ogni partecipante dovrebbe

inventare un personaggio e vestirsi appropriatamente, prestando attenzione anche all’aspetto del Carèt. 7. Sui Carèt possono essere presenti una o due persone (al massimo) contemporaneamente. 8. Il Carèt con cui si intende scendere deve rispettare le seguenti caratteristiche: • Particolarmente importante, il “mezzo” deve avere il baricentro basso vista la partenza in forte discesa con presenza

di curva a gomito • peso massimo del Carèt 50 kg (70 kg se biposto) • almeno 3 ruote di diametro massimo di 30 cm • gli eventuali raggi delle ruote devono essere coperti tramite cartone o altra protezione. • deve essere assolutamente previsto un impianto frenante (o comunque deve esserci la possibilità di fermarsi usando

le mani e/o i piedi) • il Carèt deve essere sicuro per tutti i partecipanti e gli spettatori, deve essere sprovvisto di qualsivoglia punta, lama,

chiodo o parti in metallo sporgenti • non devono esserci spigoli rigidi (regola non valida quindi per i materiali morbidi) che sporgano dalla parte frontale del

veicolo. • il Carèt non deve avere alcun tipo di motore o pedali 9. Ogni concorrente deve essere provvisto di casco integrale regolarmente allacciato, guanti, ginocchiere, gomitiere,

pantaloni lunghi e maniche lunghe. 10. I piloti e gli eventuali co-piloti dovranno necessariamente essere seduti in ginocchio, sdraiati sul loro Carèt NON in

piedi. 11. Il punto di partenza della gara sarà in via Riva Secca, il punto esatto sarà insindacabilmente deciso

dall’organizzazione. Il percorso proseguirà lungo la discesa, con arrivo in Largo Treviso (zona poste). 12. L’organizzazione si riserva di escludere dalla gara i Carèt non conformi alle caratteristiche richieste o comunque

ritenuti troppo pericolosi. In casi limite, per ridurne la pericolosità, l’organizzazione si riserva la possibilità di farli partire da un punto più basso del percorso. Questi non potranno quindi essere quindi valutati per la gara di velocità.

13. In caso di pioggia l’evento sarà rinviato in data da definire.

PROGRAMMA: SABATO 24 LUGLIO 2010 17.00 - 19.00 Iscrizioni presso corte Finadri e valutazione di idoneità dei Carèt. 20.30 Inizio gara 22.00 Premiazione del Carèt più veloce e del Carèt più simpatico (il premio più ambito). In Piazza Roma e/o

in corte Finadri sarà presente un chiosco con birra, bibite e snack vari. CONTATTI: per avere qualsiasi informazione e per effettuare la pre-iscrizione:

- UFFICIO TURISTICO (0423.984432) presso la sede della proloco in corte Finadri aperto ogni sabato mattina dalle 9.00 alle 11.00; lì troverete anche il modulo da compilare per l'iscrizione. www.prolocosegusino.it-garacoicaret@prolocosegusino.it-GIANNANTONIO 334.6549197 - GIANPAOLO 320.6903727

NON MANCATE !

CRONACA

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A.s.D. JUDO pedemontana Si conclude la stagione 2009-2010 per l’ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA JUDO PEDEMONTANA che sommersa da una fitta, ma soddisfacente serie di impegni agonistici e non, ha

saputo come sempre riaffermarsi nel mondo dello sport. In campo pre-agonistico, al quale l’associazione riversa particolare attenzione, vengono coinvolti i ragazzi dai 6 agli 11 anni con la partecipazione a numerosi criterium interprovinciali (Possagno, Alano di Piave, Treviso, Feltre, Miane, ....) ottenendo un forte entusiasmo di questi giovani judoka e dei loro genitori. Non è da meno l’agonismo che ricopre il Judo Pedemontana di una valanga di medaglie in competizioni sia a livello regionale che internazionale. Tra i risultati più importanti si inizia a ottobre con la medaglia di bronzo di STEFANO PAOLIN categoria Esordienti “B” al Trofeo Internazionale di Ravenna valevole come “Trofeo Italia”. Nello stesso mese, importante risultato nella gara a squadre di Montebelluna dove l’associazione si posiziona al 3° posto in classifica generale con le classi Esordienti "A","B" e Cadetti su 40 squadre provenienti da Veneto, Marche, Toscana e Germania.

In ambito nazionale IRENE ZALUNARDO, medaglia d’argento nella gara di qualificazione regionale Esordienti “B”, partecipa il 5-6 Dicembre 2009 alla finale di Ostia (Roma) conquistando l’undicesimo posto in classifica assoluta nella categoria 57 kg. A febbraio 2010, forte del risultato ottenuto alla qualificazione triveneta di Dueville (VI) con la medaglia di bronzo, l'atleta ELENA VIDORIN affronta la finale Nazionale Cadette a Terni, accompagnata dal padre allenatore Mauro Vidorin. Nella disputa della finale Nazionale perde un incontro a tutti gli effetti vinto, l'arbitraggio purtroppo non è a favore della nostra atleta che non può più continuare l'ascesa al podio. Si porta a casa comunque un 16° posto in classifica nazionale categoria 48 kg. Al trofeo Internazionale di Vitt. Veneto, che quest’anno si è svolto al Palazoppas di Conegliano, FABIO LICINI si presenta come atleta imbattuto nella categoria 73 kg con una prestazione di gara di tutto rispetto, 4 incontri, 4 ippon con una media di 10 secondi dall’inizio incontro, sale al podio con la medaglia d'oro. L'Associazione con 13 atleti tra Esordienti "B" e Cadetti si aggiudica il 25° posto in classifica su 230 società provenienti da tutta Italia ed Europa e 1600 atleti iscritti. Nel triveneto tre gare portano il Judo Pedemontana al podio: Campionato Regione Veneto che con il secondo posto in classifica societaria riafferma la sua posizione da ben tre anni consecutivi (2008-2009-2010); al Trofeo di Pederobba, seconda classificata su 60 società e 429 atleti, corona il suo palmares dell’ottavo podio consecutivo a questo trofeo; conclude l’attività agonistica con il Trofeo Triveneto di Cittadella aggiudicandosi il 3° gradino del podio.

I Campioni Regione Veneto 2009/10 nelle rispettive classi e categorie di peso sono: Fabio Licini, Irene Zalunardo, Menegazzo Simone e Matteo Migliorini. A giugno 2010, presso la palestra comunale di Alano di Piave, come di consueto spazio dedicato principalmente alla fascia giovanile con la gara a campione sociale che vede tutti gli atleti del Judo Pedemontana confrontarsi fra loro per una piccola sfida tra amici. Dopo la relazione del Presidente e istruttore Palazzani Dario, consegnano le cinture il consigliere comunale di Alano di Piave Fiorenza Groppo e l'Assessore allo Sport di Cavaso del Tomba Giovanni Ceccato. A conclusione di fine corso, con la piena soddisfazione degli insegnanti tecnici Palazzani, Vidorin e il neo tecnico Marco Pietrobon, atleti e genitori si riuniscono al pranzo conviviale presso il Ristorante - Pizzeria “Al Molin”.

JUDO

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Hercules day di Zanette Caterina

Domenica 6 Giugno si è svolto a Lonato in provincia di Brescia l’annuale raduno del registro storico Hercules, ormai giunto alla 19a edizione. Motocicli tedeschi che riunivano in un’unica fabbrica 3 marchi: Hercules, DKW, Sachs. In Germania le moto venivano prodotte e vendute con il marchio Hercules mentre in Italia si usò il marchio DKW soprat-tutto per le moto da regolarità. Prodotto di eccellenza dell’allora rinascente industria tedesca fu il famoso Sachs sei marce che venne utilizzato da tutte le più forti ditte assemblatrici come Ktm, Swm Ancillotti… Tra il 1973 ed il 1978 furono anni irripetibili per il marchio DKW Hercules vincendo soprattutto con i piloti italiani (Gual-di,Marinoni,Taiocchi) in tutti i campi di gara. La produzione di motociclette ed il reparto corse chiuse nel 1979. Al radu-

no di Lonato erano presenti oltre al pluricampione Witthoft anche l’ingegnere H. Wieditz giunto dalla Zundapp nel 1975 per sviluppare i nuovi motori ufficiali della squadra corse dopo l’introduzione del famoso motore Seven. Nelle foto: a si-nistra il nostro abbonato Mario Minute in sella ad una Hercules, nella successiva, da destra, l’ingegnere Wieditz e il 9 volte campione europeo Witthoft. L’ultimo della fila è Mario Minute.

LETTERE AL TORNADO

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Karate: 11° Trofeo Shu Ren Kan

Sabato 29 Maggio in occasione della chiusura dei corsi di karatè dell’a.s.d SHU REN KAN, si è disputato l’ “11° trofeo sociale SHU REN KAN” rivolto alla fasce giovanili. L’associazione sportiva compie 14 anni di attività e conta oltre un’ottantina di tesserati nelle due sedi

di Feltre ed Alano di Piave. L’associazione si dedica, oltre che all’attività agonistica, alla divulgazione del karatè tradizionale stile SHITO RYU uno stile, che nel corso degli anni, è riuscito a mantenere intatte le sue caratteristiche. Numerosi gli impegni dell’associazione di in questo anno, nel campo agonistico sono stati conquistati complessivamente 5 primi posti, 3 secondi e 4 terzi, con 3 titoli regionali conquistati nella fase qualificativa ai campionati Italiani con Ceccotto Roberto, Debus Mattia e Biesuz Francesco, l’acquisizione della qualifica di Aspirante Allenatore, primo passo per verso l’attività d’insegnamento sempre per Ceccotto Roberto e la partecipazione a numerosi stage tecnici nel corso dell’anno tenuti da tecnici e atleti nazionali e uno internazionale svoltosi a Castelletto Ticino con i responsabili europei di stile, tra cui il Maestro Hatano (c.n.8° dan). Alla manifestazione disputata presso la palestra dell’ istituto canossiano di Feltre sono intervenuti fra atleti e sostenitori oltre centocinquanta persone. Per le fasce di età più piccole è stata organizzata una combinata gioco-sport dove i giovani atleti si sono cimentati in un percorso a tempo con vari ostacoli di diversa difficoltà e

una prova pratica consistente in una combinazione di tecniche di Karatè. Invece per i ragazzi più grandi il torneo com-prendeva una prova di Kata (forma), consistente in una sequenza di tecniche codificate che simulano un combattimen-to contro più avversari , e una prova di Kumitè (combattimento). "Migliorarsi sempre, sia dentro che fuori il dojo", que-sto l'invito del responsabile tecnico, Ivan Burgoni, “e cercare, pur in tutte le difficoltà, di dare il massimo sia per se stessi che per gli altri perchè questo è il senso più profondo e più bello del nostro sport". Il Dott. Ceccotto, presidente della società, infine, ha voluto, nel ringraziare tutti coloro che con tanto calore e affezionata partecipazione hanno se-guito le fasi del torneo, sottolineare l'importanza di una sana attività sportiva che può divenire partecipazione e solida-rietà, trasformandosi in comunità di valori. "L'impegno sportivo dei nostri giovani ci riempie di orgoglio perché è anche un impegno intellettuale molto rilevante che li aiuterà anche nel quotidiano a trovare le soddisfazioni che davvero meri-tano", queste le sue parole conclusive

Classifica :

Kumitè Fanciulli Kumitè Bambine Kumitè Esordienti 1 Vettoretti luigi Cebin Giulia 1 Gorda Alessandro 2 Marcer Nicola De Venz Aurora 2 Sasso Laura 3 Loiacomo Davide Dallo Ilaria 3 Chiocca Caterina

Kumitè Ragazzi 1 Louis Vittoria 2 Louis Alex 3 Vettor Alberto

Combinata gioco-sport Katà Bambini Katà Ragazzi 1 Cebin Giulia Lusa Sarah 1 Mondin Mattia 2 Mondin Sara Chiocca Caterina 2 Louis Vittoria 3 Rosa Elisa 3 Gasperin Mirco 3 Grilli Stella 3 Lusa Sarah 3 Decet Dounia Codemo Giovanni

Katà Esordienti Katà Cadetti Katà Assoluti 1 Gorda Alessandro 1 Codemo Alessandro Bellomo Nicola 2 Erandi Claudia 2 Dagostini Giacomo Bebus Mattia 3 Troisi Alessia Rokiatou Emanuela Bouya Youseff 3 Zamperin Eleonora Tronto Sebastiano

Per info: Ivan Burgoni 347 5978279 E-Mail: [email protected]

KARATE

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E’ morta in Germania Silvana Rech

(s.for.) Ci sono moltissimi stranieri che, soprattutto per necessità, continuano a venire in Italia in cerca di fortuna. Ma ci sono anche molti italiani che, pur in non più giovane età, si rimboccano le maniche e lasciano la propria terra per l’estero. E’ il caso di Silvana Rech (nella foto), che martedì 1° giugno è morta improvvisamente in terra tedesca, probabilmente a causa di un infarto. 63 anni, alanese di nascita ma da tanti anni trapiantata a Fener, Silva-na da sei stagioni si recava nel nord della Germania, a Osteröde, dove aveva trovato lavoro presso una gelateria gestita da zoldani. Aveva una grande passione per la sua casa in via Dante, acquistata da qualche anno, e, con quanto ricavato (anche a costo di lavorare 12-13 ore al giorno, come ci aveva confidato), la abbelliva di continuo con estrema cura e gusto. Benvoluta dai feneresi, la vogliamo ricordare così, con il suo inconfondibile sorriso e la bat-

tuta sempre pronta. Ai familiari le sentite condoglianze della redazione del Tornado.

In ricordo di Mario Bonsembiante

(s.for) Per desiderio dei familiari, ricordiamo su queste pagine Mario Bonsembiante, classe 1925, scomparso il 20 febbraio di quest’anno all’età di 84 anni. Nativo di Fener, risiedeva da molti anni a Nogarè, assieme alla moglie Ilda, dalla quale ha avuto un figlio, Franco. A lungo Mario Bonsembiante aveva lavorato presso cantieri edili in diverse parti del mondo, anche con incarichi di responsabilità. Nella prima foto, scattata nel febbraio 2007, ecco i coniugi Bonsembiante in occasione dell’80° compleanno di Ilda; nella seconda foto, scattata nel giugno 2007, Mario alla “Trattoria Alla Posta” di Fener (“dalla Rita”) per un brindisi in compagnia degli amici Bepi Cargnelli e Nino Forcellini.

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CRONACA

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Santa Maria, si ritrovano i fratelli Andreazza

di Alessandro Bagatella

Lo scorso mese di maggio i quattro fratelli Andreazza (Dario, Gemma, Nora e Rina, che vediamo nella foto a fianco) si so-no dati appuntamento a Bergamo per festeggiare assieme a nipoti e pronipoti e le loro famiglie. Durante la bella festa, culminata con un ricco pranzo, non è mancato il ricordo di chi non c’è più (i fratelli Andreazza erano in otto, e quattro se ne sono andati anzitempo), ma anche i bei ricordi del loro paese di origine, Santa Maria, dove ogni anno non mancavano di ri-trovarsi, a ferragosto, per stupende serate in amicizia e in al-legria.

Un bel dono agli Amici di Carpen

di Alessandro Bagatella

Il mese scorso, nella sede del gruppo Amici di Carpen, è giunto uno stupendo regalo (nella foto a fianco), dono di un artista locale che si è fatto già conoscere con altre opere do-nate alla chiesa di San Giovanni Battista di Sanzan. Lo scul-tore è Franco Schenal, capogruppo degli Alpini di Carpen. Il comitato ha voluto ringraziarlo con una festicciola nella sede, assieme a tanti amici. Un plauso di ringraziamento a Franco da tutta la comunità di Carpen.

Prima comunione a Carpen e Sanzan

di Alessandro Bagatella

Nella foto a fianco, don Aldo, parroco di Carpen e Sanzan, con i tre comunicandi. Che Iddio, entrando nel loro piccolo cuore, porti loro gioia, amore e tante soddisfazioni.

Filastrocche

di Alessandro Bagatella

Santa Barbara e San Simon, liberéne da sto ton. Liberéne da sta saeta, Santa Barbara benedeta.

Se al primo ton gnen de matina, tolé su le sporte e ndé a fari-na (annata magra). Se il gnen de sera, meté su la caliera (annata abbondante).

A l tenp e a le femene no se ghe comanda.

Questi proverbi sono frutto dell’insegnamento di mia madre Vittoria, colei che ebbe la fortuna di avere la mente lucida e serena fino a un’ora prima della sua morte.

CRONACA

Raccolta differenziata: riflessioni a margine di Gianni De Girardi

Estirpando una zolla di gramigna dal mio giardino ho notato un frenetico viavai di formiche. Inavvertitamente avevo danneggiato i magazzini dei viveri di prima necessità. Da lì si vede come viene eseguita la raccolta differenziata: in breve tempo tutto è stato trasportato in altri settori. Tanti di noi ancora non hanno imparato, eppure è così semplice. Basta leggere attentamente le istruzioni, non ci sono contro indicazioni. Eppure manca ancora la mentalità di selezionare i rifiuti: cartacei, organici, naturali. Già dal medioevo comincia la raccolta differenziata. Dal mondo animale, comunque, c’è tanto da imparare. Vedi il castoro, lo scoiattolo, l’amico ghiro che fanno le loro scorte per la sopravvivenza della loro generazione. Noi invece stiamo a guardare. La fuoriuscita di petrolio, l’isola di plastica, le favelas, le

discariche a cielo aperto… Tutto perché non si comincia dalla A dell’alfabeto, dall’informazione. Senza dilungarmi oltre, consiglierei all’assessore responsabile del servizio di raccolta dei rifiuti, di mettere dei sorveglianti zonali, che illustrino le modalità di sistemazione dei rifiuti. Più o meno gli orari di quando la gente porta i rifiuti si sanno.

Non mancherebbero revisori ufficiali, veri volontari a servizio dell’immagine del paese. Non ci vorrà tanto per imparare e ci sarà un premio per tutti: l’opportunità di tener pulito il proprio paese.

Nelle foto: le formiche che disgregano e riutilizzano avanzi; esempi di conferimento rifiuti proprio sbagliati, nei primi giorni d’avvio della raccolta porta a porta.

Abbiamo saputo, almeno per quel che riguarda Quero, che nei cassonetti rimasti nelle piazzole ecologiche so-no stati trovati rifiuti di ogni tipo. L’ufficio tecnico comunale sta portando avanti vari controlli a campione per cercare di risalire all’identità di coloro che abbandonano in malo modo i sacchetti della spazzatura. Per raggiungere lo scopo si avvarrà anche del controllo video reso possibile dalle telecamere di servizio.

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Ecuador: I mille segreti dei gamberi

L'allevamento di gamberetti e le sue conseguenze sulla preservazione delle aree protette. Le sempli-ci scelte che tutti possono fare per contribuire a preservare uno dei territorio più belli del pianeta.

Michele Marconi (Casco Bianco presso il Machalilla National Park, in Ecuador) Fonte: Caschi Bianchi FOCSIV - 23 aprile 2010

Allora, ci siamo, immaginiamo di essere in un bel ristorante che, nel suo ricco menù offre del buon pesce, proprio ciò di cui oggi abbiamo così voglia! E allora...via con le ordinazioni!! Finalmente arrivano i nostri antipasti, belli fumanti e succulenti, e, mentre degustiamo vongole e cozze, polpi e calamari, è possibile che ci capiti tra le mani un appetitoso gamberetto da inzuppare nella salsa rosa! Buono vero? Ora avremo una voglia matta di passare ai primi, visto che l'antipasto ha appena creato un'enorme voragine nel nostro stomaco, invece... fermiamoci un attimo... fermiamoci a quei buonissimi gamberetti che abbiamo appena divorato con gusto. Da dove verranno? Bhè, sicuramente il nostro ristoratore di fiducia li avrà presi da un pescatore fidato e certamente li avrà pescati seguendo tutte le norme per una pesca sostenibile ed ecologica... OK... ma se non fosse proprio così? Se per caso il nostro bravo ristoratore avesse comprato questi preziosi crostacei da qualche

importatore? E se per caso questi gamberetti venissero da un piccolo paese dell'America Latina chiamato Ecuador? E più precisamente da una cittadina chiamata Muisne? Bhè...che male ci sarebbe? In questo mondo globalizzato si e-sporta di tutto da ogni parte... ok, allora a questo punto è bene che vi racconti la storia di Muisne e della sua comunità. Muisne è una bellissima e selvaggia isoletta che si trova alla foce di un fiume nella costa nord dell'Ecuador, provincia di Esmeraldas. Il clima che vi si respira è affascinante: case (per lo più baracche) di legno e palafitte perché quando c'è l'alta marea spesso mezzo pueblo è sott'acqua, spiaggia praticamente incontaminata con una verdissima vegetazione tropicale, palme da cocco, alberi e piante mai viste prima, vacche e tori che girano liberi e si spingono fino alla spiaggia condotti da improbabili mandriani e cavalli che trottano pigramente sull’arenile. Effettivamente Muisne sembra davvero un paradiso, ma... attenti alle apparenze! Quello che può sembrare come uno dei tanti meravigliosi luoghi dell'Ecuador non è altro che il simbolo di una delle più gravi devastazioni ecologiche dei nostri tempi. A Muisne vivono circa 6000 persone, e in tutto il cantone circa 25000. La popolazione è soprattutto afro-ecuatoriana, ovvero discendente degli schiavi africani che hanno fatto le fortune dell'occidente e la sfortuna del Sud America. Queste persone vivono per lo più sfruttan-do le innumerevoli risorse che offrono degli alberi incredibili chiamati MANGROVIE ¹. Vi basta sapere che sono alberi in grado di vivere con le loro radici affondate in acqua salata e che riescono a creare incredibili e fitte foreste, barriere naturali al mare, e che creano un ricchissimo eco-sistema fondamentale per tutte le aree costiere tropicali. Da sempre le popolazioni che vivono vicino a mangrovieti, grazie a raccolta di granchi, di conchiglie, taglio regolamentato di legna e altro ancora sono riuscite a vivere degnamente e a sviluppare importanti economie rurali. Ma qualcosa è andato storto... da circa una ventina di anni sulle mangrovie hanno messo gli occhi i camaroneros. In spagnolo camaron vuol dire gambero. Questi industriali (per lo più americani ed europei) hanno ab-battuto e stanno tuttora abbattendo ettari ed ettari di mangrovie, in maniera totalmente illegale, supportati da dollari, euro e pistole per far posto ad allevamenti di gamberi. Ad oggi il 75% (!!!!!) delle mangrovie del Cantone di Muisne è stato distrutto. Al suo posto, lungo il fiume e sulla costa, si trova un'unica fila di mangrovie che serve a nascondere dal-la vista queste grandi vasche in cui vengono allevati i gamberi. Ovviamente le condizioni di allevamento sono pessime: tonnellate di agenti chimici e antibiotici vengono messi preventivamente in acqua allo scopo di evitare l'insorgere di malattie. La tossicità di queste sostanze è così alta da causare malattie cutanee alla popolazione delle comunità che vivono nei dintorni. Dopo essere stato allevato nella vasca, il gambero viene sottoposto a trattamenti chimici che gli permettono di assumere quel colore rosso che a noi piace tanto ed anche diminuire la durezza del suo guscio cosicché possiamo sbucciarlo senza troppa fatica. E purtroppo non è tutto. Il ciclo di vita di una camaronera (le piscine di alle-vamento) è abbastanza breve. Dopo una decina di anni devono essere abbandonate e il terreno che lasciano è così inquinato che non si riescono nemmeno a piantare nuovi alberi. Ci sarebbero molte altre cose da dire, ma ho pietà di voi e aggiungo solo che le 6000 famiglie (per un totale di circa 30000 persone) che prima vivevano grazie alle mangro-vie ora quasi muoiono di fame, con un aumento incredibile d’indigenza, furti e delinquenza. E purtroppo Muisne è solo un esempio. Questa situazione la sta vivendo tutta la costa dell'Ecuador e il futuro non è roseo visto che il governo Correa² ha intenzione di legalizzare le camaronere. Bene... ora dopo questa "piccola" parentesi... torniamo al nostro bel piatto di gamberetti...che facciamo? Lo mangia-mo? Sì, certo, a patto che... non provenga dall'Ecuador !! Ma è soprattutto al supermercato che dobbiamo fare attenzione, visto che la maggior parte dei gamberetti entra nella catena del freddo del pesce. Quindi occhio agli ingredienti e buona cena di pesce !!

Note: ¹ Tranquilli, non mi metterò a fare un trattato su queste piante, vi voglio troppo bene, ma se desiderate avere più infor-mazioni provate a leggere qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Mangrovia e sul sito dell’Ente presso cui svolgo servizio: http://www.fundecol.org/ ² Rafael Correa è l’attuale Presidente dell’Ecuador in carica dal 2007.

ASTERISCO

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Nuove regole per il certificato con foto rilasciato ai fini dell’espatrio ai minori di 15 anni.

Dalla circolare n. 17 dell’8 giugno 2010 della Direzione Centrale Servizi Demografici

Sono entrate in vigore il 7 giugno le nuove regole per il certificato con foto rilasciato ai minori di 15 anni per l’espatrio verso i Paesi che hanno aderito all’Accordo europeo sul regime della circolazione delle persone tra i Paesi membri del Consiglio d’Europa, firmato a Parigi il 13 dicembre 1957.

Le novità più rilevanti sono le seguenti:

1) il certificato deve essere redatto su carta intestata del Comune in formato A4 e non più su tesserini di formato diverso, come facevano numerosi comuni.

2) il retro del certificato deve riportare l’autorizzazione all’espatrio (o meglio la convalida) da parte della Questura: questa deve essere predisposta esattamente come il fac-simile allegato alla citata circolare.

3) il certificato avrà una durata non superiore ai 12 mesi L’obbligo di accompagnamento è stato innalzato da 10 a 14 anni, nell’intento di accrescere i livelli di sicurezza per i minori, in conformità agli standard europei.

Per i minori compresi fra 10 e 14 anni, già in possesso di passaporto e/o certificato con foto per l’espatrio in corso di validità:

controllare, con buon anticipo, che sul documento siano scritte le generalità dell’accompagnatore. Nel caso l’accompagnatore sia diverso da quello segnato, o non sia indicato, rivolgersi, per tempo, all’anagrafe

del proprio Comune di residenza per provvedere all’aggiornamento del documento.

Nuove regole per il certificato con foto rilasciato ai fini dell’espatrio ai minori di 15 anni.

Dalla circolare n. 17 dell’8 giugno 2010 della Direzione Centrale Servizi Demografici

Sono entrate in vigore il 7 giugno le nuove regole per il certificato con foto rilasciato ai minori di 15 anni per l’espatrio verso i Paesi che hanno aderito all’Accordo europeo sul regime della circolazione delle persone tra i Paesi membri del Consiglio d’Europa, firmato a Parigi il 13 dicembre 1957.

Le novità più rilevanti sono le seguenti:

1) il certificato deve essere redatto su carta intestata del Comune in formato A4 e non più su tesserini di formato diverso, come facevano numerosi comuni.

2) il retro del certificato deve riportare l’autorizzazione all’espatrio (o meglio la convalida) da parte della Questura: questa deve essere predisposta esattamente come il fac-simile allegato alla citata circolare.

3) il certificato avrà una durata non superiore ai 12 mesi L’obbligo di accompagnamento è stato innalzato da 10 a 14 anni, nell’intento di accrescere i livelli di sicurezza per i minori, in conformità agli standard europei.

Per i minori compresi fra 10 e 14 anni, già in possesso di passaporto e/o certificato con foto per l’espatrio in corso di validità:

controllare, con buon anticipo, che sul documento siano scritte le generalità dell’accompagnatore. Nel caso l’accompagnatore sia diverso da quello segnato, o non sia indicato, rivolgersi, per tempo, all’anagrafe

del proprio Comune di residenza per provvedere all’aggiornamento del documento.

ATTUALITÀ

POESIA Il sabato della riva

Di seguito pubblichiamo la poesia “Il sabato della riva” composta dal nostro abbonato Pino Verri, residente a Bigo-lino. La poesia è ambientata sulle leggendarie “colline del prosecco” ed è stata scritta il 5 giugno 2009.

Il mercatino del Tornado

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Affittasi a Valdobbiadene appartamento composto da ingresso, cucina, soggiorno, tre camere e doppi servizi, con posto auto interno, caldaia indipendente e vista panoramica. L’appartamento è sito in via Erizzo, al 4° piano del “Condominio 2000”. Per informazioni telefonare al 328.5416606.

Affittasi spazi commerciali (150 mq) presso l’ex “Cucina Italia” di Alano di Piave, via Licini 9. Per informazioni telefonare allo 0439-779014 oppure al 329-8633865.

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