Il sistema pronominale in italiano - I pronomi personali

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Il sistema pronominale in italiano - I pronomi personali Elisabetta Santoro (USP)

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Il sistema pronominale in italiano -

I pronomi personali

Elisabetta Santoro (USP)

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Pronomi personali soggetto

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L’uso del pronome personale soggetto• Molto più spesso che in portoghese, in molti casi, il suo uso è facoltativo

Es.: (Io) Avevo detto che non c’era bisogno di arrivare in anticipo. • viene usato in funzione enfatica

Es.: Avevo detto io che non c’era bisogno di arrivare in anticipo.

• va sempre usato dopo i rafforzativi anche, neanche, pure, neppure, nemmeno, proprio.

Es.: Neanch’io sono andata al concerto di Bocelli.

• per evitare ambiguità (visto che le desinenze dei verbi sono uguali), èconsigliabile (e in alcuni casi addirittura obbligatorio!) usare i pronomisoggetto con le prime tre persone del congiuntivo presente e con le prime due del congiuntivo imperfetto.

che io faccia qualcosaEs.: è necessario che faccia qualcosa che tu faccia qualcosa

che lui/lei faccia qualcosa

sarebbe necessario che io/tu facessi qualcosa

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Pronomi personali complemento

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Pronomi tonici

• In generale, seguono il verbo: veniamo da voi, ho parlato con lui, ho fiducia in te, ecc.;

• Possono però muoversi nella frase, perciò si può cambiare la loro posizione a secondadella necessità di enfatizzareun’informazione:

. con lui non ho mai giocato a carte

invece di

. non ho mai giocato a carte con lui.

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Pronomi atoni• Di norma, precedono il verbo (posizione proclitica): mi ascolti, vi prego,

te lo dico, ecc. Solo in alcuni casi seguono il verbo (posizione enclitica) a cui si uniscono e con cui formano un’unica parola. Vediamo quali:

QUANDO? ESEMPIO PARTICOLARITA’

con un infinito perderlo, mangiarne, ecc. in questi casi, il verbo perde la vocale finale; se l’infinito è unito a un verbo coniugato c’è anche la possibilità di lasciare il pronome in posizione proclitica (prima del verbo coniugato)

con un gerundio(usato in forma assoluta o con funzione aggettivale)

vendendolo, copiandogliela, ecc.

con un participio passato

il libro regalatomi è molto interessante

con un imperativodiretto affermativo o negativo (TU-NOI-VOI)

mandaci una cartolina, non ascoltarlo (si può però anche dire “non lo ascoltare”);

con l’avverbio ecco eccoci qua, eccomi arrivato

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La scelta tra pronome atono o tonico NON è indifferente:

Atono Tonico

• io ti ascolto io ascolto te

(forma neutra) (ENFASI)

forme atone: complemento oggetto e complemento di termine:

• io la ammiro io ammiro lei

• io le parlo io parlo a lei

solo per terze persone, anche per alcuni complementi indiretti:

• io ci parlo io parlo con lui

• ricordatene ricordati di lei

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Prima e seconda persona

• una sola forma per ciascuna serie: me/mi; te/ti; noi/ci; voi/vi:

Es.: io sono stato chiamato hanno chiamato me (tonico)

(pronome soggetto) mi hanno chiamato (atono)

• Attenzione: I pronomi atoni mi, ti, ci, vi, quando sono seguiti da un altro pronome atono, diventano me, te, ce, ve:

Es.: mi presti la macchina? me la presti?

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Terza persona

• Le terze persone hanno forme diverse in base al genere: glidico (= dico a lui), le dico ( = dico a lei); e alla funzionelogica: lo vedo (= vedo lui, complemento oggetto), ma glichiedo (= chiedo a lui, complemento di termine):

lui lo vedo

Es.: io vedo lei la vedo

loro li vedo (masch.) / le vedo (femm.)

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Riflessivo

• il pronome di terza persona quando ha valore riflessivo (ovvero, si riferisce al soggetto) è sé (tonico) e si (atono) ed è uguale per singolare, plurale, maschile e femminile:

Es.:

Marco ha molta stima di sé; quei ragazzi pensano solo a sé; Paola si lava; i genitori si preoccupano.

Attenzione: la forma atona si dei riflessivi e dei verbi pronominali diventa se davanti a un altro pronome atono:

Es.: Marco si lava le mani Marco se le lava

• il pronome riflessivo sé è rafforzato da stesso quando ilpronome è un complemento oggetto: Marco ama sé stesso.

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Altri usi delle forme atone

• Lo, la: Il pronome lo può anche riferirsi a un’intera frase:

Es.: Era molto interessata alla conversazione: lo si vedeva chiaramente (lo = il fatto che fosse interessata alla conversazione).

• Ci, vi: ci può esprimere altri complimenti indiretti: ho visto Ada e ci ho parlato a lungo (ci = con lei). Inoltre, ci e vi possono avere le funzioni di:

• avverbio di luogo: conosco quel ristorante, ci sono andato molte volte (ci = lì, in quel luogo); senso generico di “esistere”: ci sono tanti film da vedere.

• pronome dimostrativo (valore neutro): ci ho pensato (ci = a ciò); non ci capisco nulla (ci = di ciò); non ci trovo nulla di strano (ci = in ciò), ecc.

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Ci e Ne

• Ci e Ne sono due pronomi particolari, che hanno vari usi e vari significati:

• pronome personale diretto:

Es.: noi (oggetto) Roby ci ha visti sull’autobus.

• pronome personale indiretto:

Es.: a noi Ci presti il tuo dizionario?

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Ci

• Particella avverbiale di luogo:in questo posto, qui,

in quel posto, lì, là

con il verbo essere:

(ci è) = c’è Nello zaino c’è il portapenne.

ci sono Nel portapenne ci sono le matite.

Con altri verbi:

Come vai a scuola? Ci (= là) vado a piedi.

Vieni al cinema con noi? Non ci (= là) posso venire perché ho da fare.

• Particella pronominale:a questo, con questo,

di questo, su questo .

Es.: Sei abituato a stare così tanto al sole? Sì, ci sono abituato.

Sei riuscito a trovare i biglietti per la partita? Sì, finalmente ci sono riuscito

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Ne• Pronome personale indiretto: di lui, di lei, di loro

Es.: Beppe è molto affezionato ai figli. Ne (= di loro) parla sempre.

Rafael viene dall’Ecuador e ne (= dell’Ecuador) ha molta nostalgia.

• da lui, da lei, da loro

Es.: Ho fatto questo lavoro ma non ne (= da questo) ho guadagnato niente.

• Pronome partitivo: di questo, di questa, di questi, di queste

Es.: Vuoi del gelato? Sì, ne (= di gelato) vorrei un po’.

- per indicare una parte di qualcosa:

Es.: Mangi tutta la pasta? No, ne (= di pasta) prendo solo un piatto.

Attenzione: Lo, la, li, le significano tutto. Ne invece significa un po’, ed è necessariospecificare la quantità (tre, un chilo…).

Es.: Vuoi le arance? – Sì, le voglio. Vuoi le arance? – Sì, ne vorrei tre.

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Gruppi/nessi di pronomi atoni (o pronomi combinati)

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Gruppi o nessi di pronomi atoni (i pronomi combinati)

• I pronomi atoni mi, ti, ci, vi si, quando sono seguiti da un altro pronome atono, diventano me, te, ce, ve, se. Inoltre le e gli diventano glie-. Tali forme possono essere seguite dai pronomi atoni lo, la, li, le, ne, dando origine ai gruppi me lo, te la, se li, ce le, ve ne (staccati).

• I gruppi formati con glie- si scrivono in una sola parola:

Es.: lo dico a lei (o a lui) glielo dico

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Altre possibili combinazioni

• Pronome atono (oggetto) + ci (avverbio di luogo o pronome dimostrativo):

a) mi, ti, vi non cambiano forma e rimangono al primo posto: - mi ci lavo, ti ci vedo.

b) Lo, la, li, le ne vanno al secondo posto e diventa ce:

- ce lo vedo, ce la trovi.

• Pronome atono (oggetto o complemento di termine) + si(riflessivo, impersonale o passivante):

tutte le forme (singolare e plurale) non cambiano e rimangono al primo posto: mi si offre una grande opportunità; è una bella casa: la si vende senza difficoltà; gli si rivolse com parole sincere, ecc.

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E per concludere...I pronomi allocutivi

• Tu: forma confidenziale• Lei: forma di cortesia o rispetto•Voi: al contrario di quello che ci aspettiamo, può

fare riferimento anche a una persona sola. Diffusa fino a qualche decennio fa, oggisopravvive in alcune regioni meridionali (Come state Voi, Signor Bessoni?)• Loro: forma plurale equivalente al pronome di

rispetto o cortesia Lei (Come stanno loro, signoriospiti?), viene di solito sostituita da VOI