Il mondo del latte - maggio 2014
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LATTEIL MONDO DEL
N. 5 MAGGIO 2014 - ANNO LXVIII - MENSILE
IL LATTE NEL MONDO
ORGANO UFFICIALE DI ASSOLATTE E DEL COMITATO ITALIANO FIL-IDF
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IL PUNTO SULL’IMPORT DI LATTE ALIMENTARE
Intervista a RENATO INVERNIZZI
Il lattiero-caseario europeo nel 2023
La case history CLERICI SACCO
C’e piu gusto a tavola!
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Quante corbellerie si leggono sui giornali e sul web sul nostro amato latte:
il latte fa male, l’uomo è il solo animale che si nutre di latte dopo lo svezzamento, tra l’altro latte di un’altra
specie animale. Il latte sarebbe poi responsabile di innumerevoli malattie e allergie. I più aggressivi arrivano a
dichiarazioni ben più gravi e d’impatto: il latte conterrebbe pus, ormoni, antibiotici e chi più ne ha più ne metta.
Gli ambientalisti non si tirano indietro e se la prendono con le emissioni di anidride carbonica in atmosfera e
con lo spreco di acqua e cereali, che dovrebbero essere usati per dar “da bere agli assetati e da mangiare agli
affamati”. Gli animalisti e i vegani tirano in ballo ipotetiche violenze negli allevamenti.
In Italia, a questa eterogenea popolazione contraria al latte, si aggiunge il coro degli autarchici, che invece di
ribellarsi contro chi getta discredito sulla preziosa e bianca bevanda, se la prende con chi il latte lo compra
anche all’estero perché quello italiano non basta.
Insomma, un panorama davvero difficile, quello con il quale devono confrontarsi le aziende.
E intanto calano i consumi, i ragazzi – spesso vittime inconsapevoli di questa folle crociata – si allontanano
dal latte, riducono i consumi anche di yogurt, si fanno infinocchiare da una sottocultura che si spaccia per
progressismo.
A tutti questi “paladini” della corretta alimentazione e del benessere animale vogliamo ricordare qualche piccolo
dettaglio.
Latte e derivati sono parte integrante della cultura alimentare di tutte le popolazioni mondiali. Ciò significa che
circa sei miliardi di individui consumano latte in tutte le sue declinazioni.
E la domanda mondiale è in aumento. Perché, se nell’Occidente ci si diverte a “sparare” sul latte, altri Paesi
cercano disperatamente di aumentarne i consumi, perché riconoscono a questo prodotto un ruolo chiave nella
corretta alimentazione di bambini, adulti e anziani.
C’è poi l’aspetto sociale e solidale: la crescita della domanda, conferma la Fao, è e sarà una grande opportunità
di sviluppo per vaste aree del pianeta. Nel mondo, inoltre, 150 milioni di famiglie (mezzo miliardo di persone),
vivono o sopravvivono solo grazie all’allevamento di animali da latte. Nei Paesi in via di sviluppo questa
pastorizia di sussistenza è portata avanti in piccoli allevamenti, che garantiscono però l’approvvigionamento
familiare e un modesto guadagno per i produttori.
Sono numeri davvero importanti, che confermano quanto noi sosteniamo da sempre: il latte è un alimento
eccezionale, che andrebbe salvaguardato al pari dei patrimoni mondiali dell’umanità. Anche perché, a differenza
di tutti i tentativi d’imitazione, il nostro latte è fatto di un solo ingrediente e non contiene nessuno dei tanti
additivi dei quali i vari surrogati del latte, che vengono continuamente proposti non riescono a fare a meno.
Senza dimenticare che ha un rapporto qualità nutrizionale/prezzo che pochi altri alimenti riescono a garantire.
In chiusura ci siamo permessi di riprendere alcuni famosi slogan di qualche anno fa che servirono a
reclamizzare conserve di pomodoro e birra e li abbiamo riadattati constatando quanto siano appropriati al
nostro amato latte, sperando che i legittimi proprietari non si risentano per questo piccolo plagio.
“Un bicchiere di latte al giorno leva il medico di torno”
“Latte, e sai cosa bevi!”
“Chi beve latte campa cent’anni”
E per finire un’ultima raccomandazione: “Drinka pinta milka day!”
Adriano Hribal
LATTEIL MONDO DEL
EDITORIALELLATTEATTE
6 IL MONDO DEL LATTE
LATTEIL MONDO DEL
N. 5 MAGGIO 2014 - ANNO LXVIII - MENSILE
IL LATTE NEL MONDO
ORGANO UFFICIALE DI ASSOLATTE E DEL COMITATO ITALIANO FIL-IDF
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IL PUNTO SULL’IMPORT DI LATTE ALIMENTARE
Intervista a RENATO INVERNIZZI
Il lattiero-caseario europeo nel 2023
La case history CLERICI SACCO
ATTUALITÀ
PAG. 5 Editoriale
PAG. 8 Amarcord
PAG. 10 News
PAG. 15 Una finestra sull’Unione Europea: si vota il 25 maggio
PAG. 18 Notizie dalla Fil/Idf
PAG. 20 Nuove prospettive internazionali per il lattiero-caseario
OPINIONI
PAG. 12 Il trattato di libero scambio Usa-Ue
rischia di arenarsi sulle Dop
di Paolo De Castro
PAG. 72 Semplificazione: una fatica di Sisifo
di Rubicante
PROTAGONISTI
PAG. 24 4 domande a: Renato Invernizzi, presidente del
Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola
PAG. 29 L’azienda del mese: Clerici-Sacco
PAG. 34 Il lancio del mese: Free Prealpi
ECONOMIA
PAG. 36 Come evolve l’import italiano di latte alimentare
PAG. 39 C’è sempre più export nel futuro del settore lattiero-
caseario
PAG. 44 I formaggi italiani sempre leader negli Stati Uniti
PAG. 48 Formaggi Dop: la borsa dei prezzi in Italia
NORMATIVA
PAG. 51 Focus sulla bozza di regolamento sui prodotti biologici
PAG. 54 Pubblicità occulta in un servizio di gossip:
chi è il vero colpevole? PAG. 58 L’Islam nel piatto: la certificazione halal
TECNOLOGIA & SERVIZI
PAG. 60 Il web al servizio della sicurezza alimentare
MONDO ASSOLATTE
PAG. 66 Comunicare in modo efficace:
un “valore aggiunto” di Assolatte
PAG. 69 Ricette
SOMMARIO
Organo ufficiale di ASSOLATTE Associazione Italiana Lattiero-Casearia
e del Comitato Italiano della Federazione Internazionale di Latteria - FIL - IDF
EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l.P.I. e C.F. 07208200159
www.assolatte.itDirezione, redazione, pubblicità:
Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817
e-mail: [email protected] Boncompagni, 16 - 00187 Roma
tel. 06-42885648
Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-87
Direttore responsabile: Adriano HribalCoordinamento editoriale: Manuela SoressiProgetto grafico e impaginazione: Tina Liati
Immagini: Fotolia, Consorzio del Grana Padano, Consorzio del Pecorino Romano, Consorzio del
Taleggio, Consorzio Virgilio Stampa: Miligraf srl - Formello (RM)
Poste Italiane SPA - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB
Roma
Questa rivista è stata inviata tramite abbonamento: l’indirizzo in nostro possesso verrà utilizzato, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio di altre pubblicazioni e stampe o per
l’inoltro di proposte pubblicitarie. Ai sensi della legge 675/96 è nel suo diritto
richiedere la cessazione dell’invio e/o l’aggiornamento o la cancellazione
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PREZZI DEGLI ABBONAMENTI:Italia: 118,00 euro
Estero: 150,00 euro1 copia: 11,50 euroArretrati: 23,00 euro
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8 IL MONDO DEL LATTE
Amarcord: quando c’era lui…Una lettera di protesta dei produttori di mozzarelle campani per i treni in ritardo, datata 1927, fa riflettere sulla questione della logistica e dei trasporti
Quante volte abbiamo letto che durante il Ventennio fascista tutto funzionava al meglio e che i treni viaggiavano in orario? Siamo in possesso di un documento esclusivo che smentisce questa convinzione.Nel 1927 - cinque anni dopo la marcia su Roma - la Federazione fascista dell’industria del latte fu costretta a scrivere al ministro per le Comunicazioni cioè Costanzo Ciano, consuocero del Duce e padre del noto Galeazzo. Il motivo? A causa dei continui ritardi di un treno merci, le mozzarelle spedite da Sala Consilina e da Taggiano, nel Cilento, perdevano la coincidenza con il convoglio che da Sicignano degli Alburni le avrebbe dovute portare, in poche ore, al mercato di Napoli. Ciò ne comprometteva la freschezza e provocava danni ai produttori campani.La soluzione fu “all’italiana”: il ministro - in cuor suo consapevole del fatto che in questo Paese è ben difficile
Neanche un secolo fa era
difficile far arrivare in tempo la merce
a cento chilometri di distanza. Oggi la si
invia in Russia, Cina e Sudamerica
che i treni viaggino in orario- diede ordine di far caricare le mozzarelle su un treno che passava dalle stazioni interessate prima di quello incriminato: così non si perdeva la coincidenza!I lettori perdoneranno questo divertissement, che non intende essere un attacco a chi ha creduto o ancora crede che il Ventennio sia stato - pur con tante zone d’ombra - un momento di crescita per l’Italia.
Volevamo solo rac-contare una storia che ci è capitata sotto gli occhi e ci ha fatto sorridere, per il fatto che oggi si parla di mete lontanissime e dei problemi che si incontrano per arrivare in Russia, Cina, Panama, quando neanche un secolo fa era difficile consegnare i propri prodotti a un centinaio di chilometri dai luoghi di produzione.
LATTEIL MONDO DEL
N. 5 MAGGIO 2014 - ANNO LXVIII - MENSILE
IL LATTE NEL MONDO
ORGANO UFFICIALE DI ASSOLATTE E DEL COMITATO ITALIANO FIL-IDF
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IL PUNTO SULL’IMPORT DI LATTE ALIMENTARE
Intervista a RENATO INVERNIZZIIl lattiero-caseario europeo nel 2023
La case history CLERICI SACCO
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ABBONATEVI ALLA RIVISTA MENSILE
Organo ufficiale dell’ ASSOCIAZIONE ITALIANA LATTIERO CASEARIA ASSOLATTE e del COMITATO ITALIANO FIL-IDF
Il costo dell’abbonamento per l’anno 2014 è di:€ 118,00 per l’Italia - € 150,00 per l’estero(Una copia € 11,50 - Arretrati € 23,00)
“Editoriale Il Mondo del Latte s.r.l.” - 20135 Milano - Via Adige, 20 - Tel. 02.72.021.817 E-mail: [email protected] - Internet: www.assolatte.it
LATTEIL MONDO DEL
10 IL MONDO DEL LATTE
ATTUALITÀ news
GRANDI FORMAGGI DOP ALLEATI CON CHEF ED ESPERTILa tradizione e l’innovazione in cucina e nei punti vendita. Questo il tema del nuovo ciclo di incontri promossi da un “pool” di Con-sorzi di tutela dei formaggi italiani: Asiago, Gorgonzola, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano e Pecorino Sardo. Ai quattro storici consorzi di tutela, che collaborano a questo proget-to da alcuni anni, si aggiunge ora anche il Gorgonzola, portando a cinque le Dop sponsor degli eventi. Si comincia il 10 giugno a Milano con un cooking show condotto da Carlo Cracco nel suo ristorante Carlo e Camilla in Segheria. La seconda data, prevista a Roma il 17 giugno, vedrà all’opera lo chef marchigiano 2 stelle Michelin Moreno Cedroni nell’originale location del Teatro Centrale Carlsberg.Si proseguirà con due appuntamenti dedicati ai negozianti e agli operatori del settore alimentare, il 17 settembre a Bologna e il 24 a Bari. La giornalista Cristina Lazzati, direttore di Gdo Week, guide-rà il pubblico all’interessante riscoperta del valore della tradizione e dell’artigianato, raccontato al cliente dal teatro di uno scaffale o da un banco gastronomia, ma anche con mezzi contemporanei e innovativi, come una app o un sito internet. Dettagli e informazioni pratiche sono reperibili sul sito www.grandiformaggidop.com.
Leerdammer ha scelto il volto di Ellen Hidding per la campagna pubblicitaria 2014, che si è articolata in uno spot televisivo (andato in onda sulle principali reti nazionali e digitali terrestri) e una campagna display creata ad hoc per il web. La nota conduttrice olandese è stata ingaggiata per la sua allegria e solarità - valori in linea con quelli del brand - e per la sua abilità nel trovare soluzioni creative inusuali, come quelle che ha raccolto nel suo nuovo libro “Fior fior di idee”. Il messaggio su cui è incentrata la campagna è che Leerdammer semplifica la vita. In tanti modi. La sua vasta gamma di varianti di gusto e di formati - fette, porzioni, cubetti - permette di risolvere ogni situazione in cucina e di trovare sempre nuove idee per portare un tocco di colore e gusto in ogni piatto.Infatti il nuovo sito facileconleerdammer.it propone tante ricette gustose ma soprattutto capaci di risolvere tutte le differenti esigenze di ogni giorno. All’attivazione 2014 di Leerdammer è stato anche collegato un concorso a premi: acquistando una delle referenze coinvolte nell’iniziativa si poteva partecipare all’estrazione di buoni acquisto e copie del libro della Hidding.
Più facile conLEERDAMMER!IGOR GORGONZOLA
acquisisce un caseificio in ValsesiaIgor Gorgonzola si espande e acquisisce il caseificio Pal di Franco Paltrinieri, attivo da 80 anni a Prato Sesia (No). Lo stabilimento lavora il latte proveniente ogni giorno dagli allevamenti locali e i suoi prodotti caseari sono apprezzati per l’alta qualità e la genuinità. Alcune fasi della lavorazione sono tuttora svolte a mano. La produzione giornaliera è di circa 300 forme di Gorgonzola, la Dop fiore all’occhiello del caseificio che l’ha fatto conoscere e apprezzare nei migliori ristoranti al mondo. “Per noi si tratta di un’acquisizione strategica – dice Fabio
Leonardi, amministratore delegato di Igor – voluta per potenziare l’alta gamma della nostra offerta. Infatti, oltre ai formaggi di qualità già prodotti nel caseificio Pal, contiamo di produrre qui anche il nostro “Gran Riserva Leonardi”, che sta riscuotendo un grande successo tra gli intenditori. Il nostro obiettivo è incrementare produzione e quote di mercato in questa fascia Premium Quality”.
IL TRATTATO DI LIBERO SCAMBIO USA-UERISCHIA DI ARENARSI SULLE DOPLa visita in Europa del presidente americano Barack Obama ha fornito parecchi spunti agli organi di stampa per parlare del negoziato sul Ttip, il trattato di libero scambio tra Usa e Ue. A tenere ancora distanti le parti, si legge, ci sarebbero i formaggi europei, e soprattutto quelli italiani. È un’esagerazione, nel senso che un accordo di libero scambio è cosa molto più grande e complessa. È vero tuttavia che il tema del riconoscimento delle nostre Dop casearie pone ostacoli non indifferenti al procedere del negoziato. Non è una cosa nuova. Chi ha dimestichezza con la diatriba di lungo corso sulle denominazioni a indicazione geografica sa che da sempre gli americani bollano il sistema europeo dei prodotti di qualità Dop e Igp come “protezionista”. Da decenni l’Ue da un lato e Usa, Canada e Australia dall’altro, si scontrano sui prodotti a indicazione geografica (Ig).Il problema sorge in particolare sui formaggi per motivi storici, che sono alla radice stessa del fenomeno noto come “Italian sounding”. Se i prodotti alimentari italiani sono tra i più copiati al mondo, si deve anche agli emigranti italiani che hanno replicato nel Paese dove si sono stabiliti i processi produttivi, o spesso solo il nome delle nostre eccellenze. Gli italiani che sono partiti per il mondo a cercare fortuna, spesso trovandola, sono una grande risorsa, una testa di ponte verso i mercati, non solo quello americano. Ma il parmesan o il gorgonzola “made
in Usa”, pongono parecchi problemi alle nostre imprese che esportano e vogliono vedersi giustamente riconosciute dai consumatori di tutto il mondo. Le nostre specialità casearie sono sinonimo di qualità e ottimi ambasciatori dell’eccellenza del made in Italy. L’italian sounding è un grosso problema, soprattutto laddove i marchi americani sono registrati da decenni, e quindi per la legge Usa sono “l’originale”, e costringono le nostre aziende a comportamenti paradossali: per esempio a cambiare nome per vendere oltreoceano, come accaduto per decenni ad alcuni pregiati marchi italiani in
Canada. Gli sviluppi più recenti e concreti dello scontro transatlantico sui formaggi Dop hanno visto la mobilitazione dell’industria lattiero-casearia Usa per esercitare pressioni sul
OPINIONE
negoziato. Una lettera firmata da una truppa bipartisan di senatori e deputati di Washington ha chiesto di respingere la richiesta europea di riconoscimento e tutela dei prodotti a indicazione geografica, che per l’Ue – come mostra la storia degli accordi commerciali siglati da Bruxelles, dalla Corea del Sud al Canada – è un requisito imprescindibile
di Paolo De Castro
presidente Commissione
Agricoltura Ue
L’industria
casearia
statunitense
è contraria
all’indicazione
geografica
dei prodotti Ue
per gli accordi di libero scambio.Secondo i produttori di formaggi americani, gli europei vogliono “usurpare” quelle che in Usa sono considerate denominazioni generiche, come parmesan, asiago, fontina, gorgonzola o feta; denominazioni divenute popolari negli Usa grazie ai migranti, principalmente italiani e greci. L’accusa è di voler “confondere i consumatori”. Mi sembra una rappresentazione rovesciata della realtà. La procedura europea di assegnazione del marchio Dop nasce proprio per dare ai consumatori informazioni più chiare e accurate e per fare la differenza tra una denominazione generica e una che invece non lo è, poiché è legata indissolubilmente ai territori d’origine e a tecniche di produzione specifiche, puntualmente disciplinate. Il “principio di territorialità” non è un’invenzione europea, ma è riconosciuto nel Trips, il trattato, firmato anche dagli Usa, che regola i diritti di proprietà
intellettuale nell’ambito degli accordi commerciali multilaterali (Wto). I consumatori americani sarebbero felici di comprare Vermont Cheddar Cheese prodotto in Italia? Magari con una bella bandiera americana sulla confezione? Non si sentirebbero imbrogliati?L’industria americana attacca perché teme la concorrenza dei prodotti Dop e Igp europei e, in particolare, italiani. Da un decennio a questa parte negli Usa i consumatori con maggiore potere di acquisto e i produttori di cibi e bevande di pregio capiscono sempre di più la logica e l’utilità di un sistema di qualità all’europea. Certo, non parliamo della maggioranza del mercato, ma i viticoltori della Napa Valley
o i produttori della patata dell’Idaho, non disdegnerebbero tutele simili a quelle sancite dalla legislazione Ue. E i responsabili acquisti delle famiglie a reddito medio-alto apprezzerebbero una maggior chiarezza sull’origine di certi prodotti di alta gamma.È vero anche che l’accordo
commerciale tra Ue e Canada, di cui si stanno definendo i dettagli operativi, è un precedente che l’industria americana considera assai pericoloso. Per la prima volta, infatti, un Paese dello storico blocco anti-Dop ha accettato di riconoscere
un certo numero di prodotti europei a indicazione geografica attraverso una coesistenza tra il regime di marchi convenzionale e quello delle Ig.
OPINIONE
L’accordo
commerciale tra
l’Unione europea
e il Canada è un
precedente che
incute timore
all’industria Usa
14 IL MONDO DEL LATTE
PARLAMENTO EUROPEO:
SI VOTA IL 25 MAGGIO di Rosanna Pecere
Il Parlamento europeo sarà composto da 751 rappresentanti di 28 Paesi. Le elezioni per rinnovarlo sono l’unica occasione in cui gli oltre 500 milioni di cittadini europei vengono consultati per eleggere i rappresentanti delle istituzioni comunitarie: tutte le altre sono assegnate per nomina. Oggi i deputati sono 766, a seguito dell’ingresso della Croazia nell’Unione avvenuto nel luglio 2013, ma il numero sarà ridotto a 751. Si vota con il sistema proporzionale. Urne aperte tra il 22 e il 25 maggio nei vari Stati: i risultati saranno annunciati la sera di domenica 25 maggio. In Italia si voterà il 25 maggio per eleggere 73 deputati, uno in più rispetto al 2009. Il territorio nazionale è stato diviso in cinque circoscrizioni: Italia nord-occidentale (elegge 20 deputati tra Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia); Italia nord-orientale (elegge 14 deputati tra Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna); Italia centrale (elegge 14 deputati tra Toscana, Umbria, Marche, Lazio); Italia meridionale (elegge 17 deputati tra Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria); Italia insulare (elegge 8 deputati tra Sicilia e Sardegna).
LE PREVISIONI ELETTORALI
Fatte salve sorprese assolute, le ipotesi basate sui sondaggi indicano popolari e socialisti in sostanziale equilibrio nel
ATTUALITÀ_UE
nuovo Parlamento. Secondo fonti vicine al Gruppo Ppe, Jean-Claude Juncker sarebbe proposto come presidente della Commissione europea e Martin Schulz potrebbe diventare l’alto commissario per la politica estera e di sicurezza. Junker prenderà il posto di Barroso e Schulz quello della Ashton. A questo punto, alla presidenza del Consiglio europeo, al posto di Herman Van Rompuy, ci vorrebbe una donna. Le voci più informate danno in pole la presidente lituana Dalia Grybauskaite, ex commissaria, o la premier danese Helle Thorning-Schmidt.Elezioni decisive non solo per l’influenza dell’Europa sulle politiche nazionali, ma anche perché legate alla nomina del presidente della commissione europea. Il Trattato di Lisbona ha aggiunto alcune funzioni alle attività del Parlamento europeo, oltre a quelle legislative. La novità più importante consiste nel fatto che per la prima volta, quando gli stati membri dovranno nominare il candidato alla presidenza della Commissione europea (organo esecutivo dell’Ue) che prenderà il posto del portoghese José Manuel Barroso nell’autunno 2014, si dovrà tenere conto dei risultati delle elezioni europee; la sua candidatura dovrà poi essere approvata dalla maggioranza assoluta dei deputati (376 su 751).Su tredici partiti politici europei (ai quali aderiscono i partiti nazionali), sono cinque quelli che hanno nominato
un candidato alla presidenza della Commissione: il Ppe ha scelto Jean-Claude Juncker (ex primo ministro del Lussemburgo ed ex presidente dell’Eurogruppo); il Pse ha candidato Martin Schulz (attuale presidente del Parlamento europeo); i Liberali e i Democratici hanno candidato Guy Verhofstadt (ex primo ministro del Belgio e attuale leader del gruppo dei Liberali al Pe); i Verdi hanno indicato una coppia di deputati, il francese José Bové e la tedesca Ska Keller; la
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16 IL MONDO DEL LATTE
I prossimi mesi saranno decisivi per il futuro dell’Europa:
nel documento presentato a inizio aprile, Confindustria
ha lanciato un messaggio alle forze politiche del Paese,
nel quale si evidenzia che per rispondere alla crisi e
al sentimento di sfiducia verso l’Europa, è necessario
integrare le politiche del rigore messe in campo finora
con un’agenda incisiva e concreta volta al rilancio della
crescita e della competitività delle imprese europee. “Più
Europa non ci indebolisce, anzi ci rafforza” si legge nel
testo, che indica l’Unione europea come un fattore di forza
per gestire problematiche complesse che non si arrestano
ai confini nazionali, come la regolamentazione dei mercati
finanziari, l’impegno sui cambiamenti climatici, le politiche
di sicurezza e il buon funzionamento del commercio
internazionale. Temi sui quali la Ue è in grado di agire
come “global player”, a differenza dei singoli stati membri
che la compongono.
Tra i numerosi messaggi importanti contenuti nel
documento della confederazione degli industriali ci sono:
competitività come garante della competitività industriale,
al fine di assicurare che tutte le iniziative politiche e le
proposte legislative siano finalizzate alla crescita;
cruciali per promuovere la competitività dell’industria,
favorendo un ambiente normativo chiaro, leggero e
coerente, che garantisca la massima certezza giuridica.
livello globale, che si può realizzare, tra l’altro, rafforzando
la tutela della proprietà intellettuale e intervenendo con
maggior incisività nella lotta alla contraffazione.
Sempre sul tema del mercato interno Ue, il documento
cita nello specifico il settore agroalimentare, per il ruolo
di primo piano nel panorama industriale italiano, e indica
la necessità di definire a livello comunitario un quadro
di riferimento legislativo in grado di porre rimedio alle
pratiche commerciali sleali nel contesto della filiera
agroalimentare. Inoltre, sarà fondamentale vigilare
affinché la linea tracciata dalla Commissione in materia di
etichettatura del settore non dia adito a interpretazioni o
iniziative difformi nei singoli Stati membri, bensì determini
un’univoca applicazione delle disposizioni, fornendo agli
operatori un alto grado di certezza ed evitando ostacoli agli
scambi commerciali nel mercato interno.
L’attenzione è rivolta anche alla politica commerciale,
per la quale è necessario avere una visione d’insieme
e definire le priorità negoziali. Infatti il progressivo
moltiplicarsi di negoziati commerciali pluri o bilaterali
rischia di definire con ciascun partner commerciale
dell’Ue un contesto operativo diverso, generando una
crescente complessità per le imprese e maggiori oneri
a carico del sistema produttivo. Più in generale, il
documento evidenzia che la lotta alle diverse forme
di protezionismo che ostacolano l’accesso delle
imprese ai mercati, e una maggiore assertività nei
rapporti economici internazionali, devono continuare
a rappresentare la priorità dell’agenda commerciale
europea.
“La Ue - spiega Confindustria - deve restare un mercato
aperto alla concorrenza internazionale, in linea con il
principio di ‘reciprocità’, e lo stesso comportamento deve
essere preteso dai nostri principali partner commerciali
che di questa apertura beneficiano, continuando a
vigilare affinché le nostre imprese all’estero non vengano
discriminate e possano difendersi efficacemente da
pratiche anticoncorrenziali”.
LE PRIORITÀ DI CONFINDUSTRIA PER UN’EUROPA DELLA CRESCITA
Sinistra Europea ha candidato Alexis Tsipras, leader del partito greco Syriza.Sarà il presidente della Commissione europea a determinare l’agenda di tale istituzione, il cui compito è promuovere la legislazione, gestire i programmi Ue e le risorse finanziarie. Prima di essere eletto dal Parlamento, il presidente dovrà avere il sostegno dalla maggioranza qualificata del Consiglio europeo, composto dai capi di Stato e di Governo dei 28 paesi membri. Il presidente della Commissione, una volta nominato, ne indica i componenti, in collaborazione con i Governi degli Stati membri.
ATTUALITÀ UE
COSA SUCCEDERÀ DOPO IL VOTO
Già il 26 maggio si riunirà a Bruxelles l’ufficio di presidenza del Parlamento europeo uscente;
Il 27 maggio i leader dei 28 Paesi si incontreranno a cena per valutare la situazione alla luce dei risultati. Non è detto che dal consulto esca già un’indicazione sul presidente della Commissione.
A metà giugno ci sarà la formazione dei gruppi della nuova Assemblea, tappa cruciale per valutare i rapporti di forza.
La seconda plenaria della nuova Assemblea, dal 14 al 17 luglio, sarà la prima occasione per votare l’investitura del presidente della Commissione.
L’attuale mandato della Commissione scade il 31 ottobre 2014. Il vicepresidente della Commissione Antonio Tajani, responsabile per l’Industria, sarà capolista di Forza Italia in Italia.
Per informazioni: www.cibus.it | [email protected] Follow us on:
Parma 05-08 Maggio 2014
18 IL MONDO DEL LATTE
Sale nei formaggi: giusto ridurlo, ma occhio al gusto e alla sicurezza degli alimentiUna monografia pubblicata da Fil riconosce la necessità di
ridurre il sodio nei prodotti lattiero-caseari. Ma bisogna fare
attenzione a non compromettere sapore e salubrità
ATTUALITÀ
Comprendere il ruolo del sale nella produzione di formaggio è cruciale per definire eventuali strategie di riduzione del sodio.Per questo motivo la Federazione Internazionale del Latte ha pubblicato la monografia “The importance of salt in the manufacture and ripening of cheese”, redatta con importanti esperti del settore che hanno raccolto le più recenti conoscenze scientifiche disponibili.La monografia evidenzia come il settore lattiero-caseario mondiale riconosca l’impatto dovuto all’assunzione di sodio sulla salute umana, in linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per ridurre il sodio in tutte le fonti alimentari al fine di abbassare il rischio di malattie cardiovascolari, coronariche e ictus.Il sale è utilizzato da migliaia di anni per conservare gli alimenti grazie alla sua azione di inibizione della crescita microbica indesiderata e per le sue proprietà tecnologiche e funzionali. Ultimo, ma non meno importante, il sale dà anche gusto ed esalta il sapore degli
alimenti. Motivo per il quale è così ampiamente impiegato in molti prodotti alimentari.La nuova pubblicazione Fil spiega le differenze esistenti nel ruolo del sodio in diversi prodotti alimentari. Differenze che devono essere tenute in debita considerazione al momento di definire strategie di riduzione. “Per alimenti come il formaggio, la riduzione del sale è limitata da considerazioni di sicurezza alimentare e da esigenze tecnologiche e funzionali. In alcuni casi la matrice alimentare può anche ridurre l’impatto del sodio sulla pressione sanguigna, com’è stato dimostrato per alcuni prodotti lattiero-caseari” ha commentato Paul Paquin dell’Istituto di nutrizione e alimenti funzionali (Inaf/Stela) dell’Università Laval del Canada, uno dei responsabili dell’action team che ha lavorato al documento.“La riformulazione di alcuni alimenti, come il formaggio, presenta difficoltà maggiori che in altri cibi. La riduzione del sale nel formaggio deve essere fatta con molta cautela, in modo da non compromettere la sicurezza e la qualità del prodotto e in
modo tale da consentire al palato dei consumatori di adeguarsi a tali riduzioni. Nella prospettiva attuale, l’aggiunta di sale rimarrà una parte integrante del processo di produzione del formaggio” ha aggiunto Paquin.In quest’ottica la monografia costituisce uno strumento per meglio comprendere come migliorare gli strumenti per controllare l’aggiunta di sale, per conservare una grande varietà di prodotti sicuri, formaggi saporiti e nutrienti, ampiamente apprezzati dai consumatori di tutto il mondo.Come evidenziato nel testo, sono però ancora necessarie ulteriori ricerche sugli effetti della riduzione del sale per la sicurezza alimentare.
È stato rivisto e aggiornato di recente lo standard “Iso 8968-1/Idf 20-1:2014 Milk and
milk products – Determination of nitrogen content - Part 1: Kjeldahl principle and
crude protein calculation”, che descrive il metodo per la determinazione del contenuto
di azoto e per il calcolo del contenuto proteico di latte e prodotti lattieri grazie al principio
Kjeldhal attraverso i metodi tradizionale e con blocco di digestione. I due metodi sono
applicabili al latte liquido (intero, parzialmente o totalmente scremato) vaccino, caprino
e ovino, ai formaggi duri, semiduri e fusi, al latte e ai prodotti lattieri essiccati (comprese
le formule per l’infanzia a base di latte, proteine lattiere e siero proteine concentrate,
caseine e caseinati). I metodi non sono invece applicabili a prodotti contenenti caseinato
d’ammonio. Il costo della pubblicazione è di 74 euro.
NUOVE PUBBLICAZIONI FIL/IDF
20 IL MONDO DEL LATTE
Nuove prospettive internazionali per il
LATTIERO-CASEARIOL’aumento delle esportazioni verso i Paesi extra-
europei sarà determinante per vendere il latte
prodotto in Europa. Ma, finito il sistema delle
quote, gli operatori del settore non otterranno più
aiuti economici dalla Ue
di Rosanna Pecere
ATTUALITÀ
Come reagiranno i Paesi della Ue alla liberalizzazione della produzione a partire dal 2015? La domanda di prodotti caseari sui mercati mondiali continuerà ad assorbire parte della produzione europea, e questo consentirà di mantenere in equilibrio il mercato Ue? Come gestire la volatilità dei mercati? A queste e altre domande si è cercato di rispondere a Bruxelles, nel corso di una recente conferenza organizzata dall’associazione europea Eda dal titolo: “Le dinamiche del settore lattiero dopo il 2015”. Circa 250 i partecipanti tra delegati delle associazioni lattiere e rappresentanti delle istituzioni nazionali ed europee. Nell’intervento di apertura il presidente di Eda, Michel
Nalet ha ricordato che il mercato mondiale può offrire opportunità di sviluppo delle esportazioni Ue, grazie anche al consolidamento del settore della trasformazione casearia europea, che è conosciuto per le produzioni “ad elevato valore aggiunto”. Gli interventi degli esperti hanno confermato le prospettive positive di sviluppo per il settore. In particolare l’ente di studi Ifcm (International farm comparison network) ha spiegato che si prevede un aumento della produzione di latte nella Ue dell’1% l’anno, con incrementi più significativi nel nord Europa. Questo consentirebbe di
rispondere alla domanda crescente di prodotti lattieri della Cina e di economie emergenti come Brasile e India. È evidente che, in questo scenario, il mercato europeo resta strettamente legato a quello mondiale, alle sue oscillazioni e alla conseguente volatilità. L’industria svizzera Emmi ha illustrato il modello elvetico:
L’EVOLUZIONE DELLA PRODUZIONE DI LATTE NEI PRINCIPALI PAESI E LE PREVISIONI AL 2020
UNIONE EUROPEA
INDIA
USA
CINA
RUSSIA
PAKISTAN
BRASILE
NUOVA ZELANDA
UCRAINA
MESSICO
ARGENTINA
AUSTRALI
2020 2008-2010
0 40 80 120 160 200
A sinistra Georg
Haeusler, capo
di gabinetto del
Commissario Ciolos
22 IL MONDO DEL LATTE
dopo la soppressione del sistema di quote lattiere è stato costituito un impianto di prezzi di riferimento del latte in funzione della sua destinazione, che ha consentito di mantenere quotazioni più elevate per formaggi e prodotti destinati al consumo interno, mentre le commodities erano esportate sul mercato internazionale a prezzi competitivi. Il modello elvetico si basa su un sistema di accordi all’interno dell’interprofessione ed è sostenuto da misure di supporto per il mercato interno
ATTUALITÀ
che difficilmente sembrano compatibili con il Wto: lo dimostra il caso del Canada con prezzi di riferimento differenziati, che è stato sanzionato dall’Organizzazione mondiale del commercio.La testimonianza di Arlafoods ha confermato la rilevanza crescente dell’export verso i Paesi extra-Ue, ma ha anche indicato che l’innovazione e la crescita sostenibili sono due fattori essenziali per gli sviluppi futuri. È stato inoltre evidenziato che la chiave del successo è la rimozione degli ostacoli non tariffari, e su questo l’Ue ha un ruolo importante da svolgere nei negoziati di libero scambio.Il capo gabinetto del commissario Ciolos, Georg Haeusler, ha spiegato che la Commissione europea
Michel Nalet,
presidente di Eda
condivideva le prospettive positive di evoluzione della domanda mondiale, ma ha espresso maggiore cautela sul potenziale di incremento della produzione lattiera Ue dopo la soppressione delle quote. Ha inoltre chiarito che la Commissione, per decisione politica e per limitazioni di bilancio, non potrà assicurare misure di sostegno dei mercati come aveva fatto in passato e che la cosiddetta “rete di sicurezza” (per l’ammasso privato di burro, latte in polvere e formaggi), sarà
attivata solo in situazioni di effettiva crisi dei mercati lattieri. La normale volatilità del mercato sarà monitorata tramite “l’Osservatorio europeo dei mercati lattieri”, che la Commissione intende creare per
seguire l’andamento dei prezzi dopo l’abolizione delle quote nel 2015. Parlando del modello europeo, Haeusler ha difeso la varietà e il valore aggiunto dei prodotti lattiero-caseari europei: la ricchezza delle produzioni Ue non può ridursi a un unico modello di riferimento, sia questo di industria privata o cooperativa, o legato alla dimensione ed efficienza degli allevamenti.In chiusura Nalet ha ricordato l’importanza del mercato interno Ue, dove i trasformatori si confrontano con la forte pressione della distribuzione e la riduzione della capacità di spesa dei consumatori e ha accolto con favore le indicazioni positive sullo sviluppo delle esportazioni nei Paesi extra-Ue, che escludono limitazioni della produzione dopo il 2015 e consentono di guardare con fiducia al futuro del settore.
CINA: AUMENTA IL GAP TRA OFFERTA E DOMANDA DI LATTE
2012 2013 2014 2015 2016 2017
37
736762
5753
49
3939383837
PRODUZIONE CONSUMI
I PREZZI DI LATTE E LATTICINI SONO SEMPRE PIÙ ALLINEATI E “GLOBAL”
EUROPA
USA
NUOVA ZELANDA
AUSTRALIA
BRASILE
CINA
24 IL MONDO DEL LATTE 1 2
PROTAGONISTI
4 DOMANDE A...Renato Invernizzi, presidente del Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola,
terza associazione italiana nel mondo caseario per volumi di produzione
di Massimo Forino
Novarese, 55 anni, Renato Invernizzi è stato appena rieletto alla presidenza del Consorzio Gorgonzola, terza associazione in Italia per volumi rappresentati. Dopo gli studi superiori - Invernizzi ha un doppio diploma di perito industriale e di perito caseario, un curriculum perfetto per chi fa l’industriale nel caseario! - si è dedicato all’azienda paterna, facendola crescere in un mercato non sempre facile. Dopo aver ricoperto la carica di vicepresidente per alcuni anni, nel 2008 è arrivato alla presidenza dello storico Consorzio, dove ha portato il proprio entusiasmo e una
grande passione per il lavoro.Il periodo più brutto della lunga crisi economica che ha colpito l’Italia sembra essere alle spalle e in fondo al tunnel comincia a intravedersi la luce. Il mercato interno esce abbastanza provato dal calo degli acquisti, che ha interessato anche i prodotti di largo e larghissimo consumo.Com’è andata per il Gorgonzola nel 2013 e quali sono le aspettative per i prossimi mesi?Sicuramente il Gorgonzola è stato il formaggio che meno ha risentito dei cali sui consumi del 2013. Infatti tra tutti i formaggi Dop nazionali, è uno tra i pochi che ha registrato un leggero aumento della
produzione, quindi dei consumi (+0,45%). Anche nei primi mesi di quest’anno abbiamo rilevato un aumento della produzione, pari a circa il 7%, il che ci fa ben sperare.Se il mercato nazionale segna il passo, le esportazioni di formaggi italiani sono in aumento. Il made in Italy caseario cresce di anno in anno e la domanda internazionale favorisce i prodotti di qualità. Quali sono i mercati più promettenti per il Gorgonzola e quali quelli dove il Consorzio sta investendo più risorse?In campo internazionale il Gorgonzola Dop fa registrare
IL MONDO DEL LATTE 25
3un apprezzamento sempre maggiore da parte dei consumatori, infatti la domanda è cresciuta del 5% e l’export ha raggiunto le 16mila tonnellate. L’80% delle forme che varcano i confini nazionali sono destinate ai Paesi dell’Ue. Tra questi i maggiori importatori sono Germania e Francia, che da soli assorbono il 50% delle esportazioni, poi la Spagna.
Negli ultimi tempi stanno crescendo le richieste dagli Stati dell’Est.Più che positive anche le spedizioni verso gli Stati Uniti e l’Asia in generale, con incrementi rispettivamente del 15,6% e del 29%. In quest’ultimo continente, Giappone e Corea del Sud importano 576 tonnellate, mentre gli Stati Uniti nel
2013 hanno consumato 462 tonnellate di Gorgonzola.I maggiori investimenti dello scorso anno sono stati in Francia e Gran Bretagna per la promozione, mentre quest’anno, oltre alla Francia stiamo valutando su quale Paese concentrare le nostre risorse.L’imitazione dei nomi più famosi della nostra tradizione casearia è un male molto
26 IL MONDO DEL LATTE
PROTAGONISTI
4
diffuso che toglie spazio e mercato ai grandi formaggi italiani, danneggiando le imprese, prima ancora che i consumatori. Se a livello europeo abbiamo ottenuto regole chiare e un impegno dei governi, c’è ancora molto da fare sui mercati più lontani. Cosa ne pensa degli ultimi accordi siglati dall’Unione europea e cosa si dovrebbe fare per salvaguardare meglio le nostre specialità? Il recente accordo tra Unione Europea e Canada ha certamente aperto una via che, pur con qualche compromesso, avrà ripercussioni favorevoli per lo sviluppo delle Dop e delle Igp nel Paese anglosassone. Ben 39 saranno le indicazioni italiane riconosciute. Auspichiamo che anche gli accordi con gli Stati Uniti, per cui sono da poco iniziate le trattative, portino a intese commerciali sulla stessa linea.Il Consorzio è molto attivo sia in Italia che all’estero per promuovere e tutelare questo grande formaggio italiano. Spesso avete scelto campagne di comunicazione innovative e spiritose: dai grandi personaggi sorpresi con le dita nel Gorgonzola a doppi sensi che strizzavano l’occhio ai consumatori. Un’anteprima delle prossime iniziative?Non posso: sono top secret. Posso dire che assieme all’agenzia di comunicazione che da diversi anni ci sostiene nelle scelte delle campagne mediatiche, stiamo preparando un piano promozionale molto interessante che sarà pronto per l’autunno. E poi il nuovo Consiglio d’amministrazione del Consorzio, potrà mettere a frutto le proprie idee e il proprio entusiasmo nella determinazione di un’efficace campagna pubblicitaria.
Felicità è…? Volare con il mio elicottero.
Quali sono i suoi hobby? Restaurare motori, soprattutto le moto anni ‘70.
Cucina tradizionale o innovativa?
Tradizionale, perché non mi lascia mai insoddisfatto.
Il piatto preferito? La frittura piemontese.
Un posto in cui vorrebbe tornare?
In Canada. Là ho scoperto laghi e foreste che ti fanno
sentire lo spirito della natura.
Lo sport preferito? Ero un karateka. Oggi amo
camminare e fare passeggiate nel verde.
La squadra del cuore? Non sono un patito di calcio.
Sul suo comodino c’è...?I telecomandi di tv e condizionatore e il cellulare.
Il cantante preferito e la canzone? Zucchero Fornaciari, Funky Gallo.
Il formaggio che le piace di più? Beh, dovevate chiedermi direttamente “dolce o
piccante?” ovviamente il Gorgonzola, dolce.
Nel suo frigo non manca mai? La Coca Cola.
Il suo motto? Crederci sempre, arrendersi mai.
La sua ambizione? Essere un uomo del mondo con una mente cosmopolita.
Il libro che ha amato di più?Domanda
scomoda. Non
amo leggere, sono
un tipo piuttosto
pragmatico, mi
piace “imprendere”.
E il film? The Blues Brothers.
CONOSCIAMOLO MEGLIO
Renato Invernizzi
IL MONDO DEL LATTE 29
CAGLIO E FERMENTI CON UNA LUNGA STORIA
Due aziende in una per offrire ai clienti un servizio completo per quanto riguarda il caglio: liquido, in polvere e in pasta, ma anche enzimi e lipasi e poi colture batteriche starter e probiotiche, colture speciali aromatizzanti e strutturanti, colture batteriche per la protezione di formaggi e yogurt, fino alla produzione di terreni e materiale da laboratorio. Con un fatturato annuo di 60 milioni di euro e grazie anche a una serie di acquisizioni di aziende italiane e straniere come la svedese Kemikalia, produttrice di enzimi, e il Centro sperimentale del latte, storica fabbrica di ricerca e produzione di batteri e fermenti lattici, il gruppo Clerici-Sacco è oggi un punto di riferimento per il settore lattiero-caseario, non solo in Italia.
PROTAGONISTI
Con 60 milioni di fatturato e vendite in un centinaio
di paesi, il gruppo Clerici-Sacco è una delle aziende
leader nel settore del caglio, degli enzimi e delle colture
batteriche, grazie anche a una tradizione secolare
di Chiara Fabrizi
Fondato nel 1872 a Cadorago in provincia di Como, il caglificio Clerici è specializzato nella produzione di caglio animale, mentre la Sacco, nata nel 1948 a Milano e acquisita nel 1984 dagli eredi del fondatore della Clerici, produce fermenti lattici e commercializza attrezzature e kit da laboratorio.Il caglio, dunque, come punto di partenza che ha portato il gruppo a diventare uno degli interlocutori chiave per le industrie lattiero-casearie italiane e straniere. Da qualche anno, infatti, l’azienda ha
portato il suo know-how in giro per il mondo, anche con prodotti certificati kosher e halal che le hanno dato l’opportunità di entrare e competere in nuovi mercati.
Più di 100 sono i Paesi dove Clerici-Sacco ha portato il proprio business: il 45% delle
esportazioni sono destinate ai mercati europei, il 26% al Sud America, il 20% suddiviso equamente tra Asia e Nord America.Oltre a quelli di Cadorago, Zelo Buon Persico (Lo) e Pasturago (Mi), il gruppo ha uffici e stabilimenti produttivi anche in Svezia e Francia, che lo rendono uno dei principali operatori del settore nella proposta degli enzimi e tra i primi a livello internazionale per la proposta di fermenti.Gli attuali proprietari dell’azienda, diretti discendenti del fondatore, puntano ancora più in alto. Ne parliamo con uno dei titolari, il dottor Martino Verga.
Il gruppo in cifreEsperienza: 140 anni
Prodotti: caglio, enzimi,
fermenti, colture starter e
probiotici, terreni, materiale per
laboratori di analisi.
Fatturato: 60 milioni di euro nel
2013
Dipendenti: 230
Produzione: 70% per il settore
lattiero-caseario, 14% food
e feed, 16% nutraceutico e
farmaceutico-ospedaliero.
La politica di
espansione si
è basata sia
sulla crescita
interna che sulle
acquisizioni
30 IL MONDO DEL LATTE
Servizio e innovazione. Possiamo considerarle parole chiave dell’attività del gruppo? Senza dubbio. Il nostro obiettivo è quello di offrire sempre il meglio ai clienti.Il valore di un marchio risiede in definitiva nella promessa del servizio e del prodotto offerto; può succedere che un marchio sia ricordato per un cattivo servizio o un prodotto scadente, e in questo caso il valore per l’audience, rispetto al marchio, sarebbe non tornare a comprare quel prodotto o servizio.Proprio per questo abbiamo sempre puntato sull’innovazione investendo ogni anno quasi il 7% del nostro fatturato nella ricerca, condotta sia internamente che con la collaborazione delle più importanti università e centri nazionali e internazionali. In parallelo ci concentriamo sul servizio offerto ai nostri clienti: in tutti questi anni li abbiamo affiancati e ascoltati per poter essere in grado di
CONOSCIAMOLO MEGLIO
Quali sono i suoi hobby? Quando ho tempo mi piace molto fare
giardinaggio.
Cucina tradizionale o innovativa? Cucina regionale.
Un posto in cui vorrebbe tornare? In Perù, un paese meraviglioso.
Lo sport preferito? Nuoto.
La squadra del cuore? Sono uno dei pochi italiani che non ama il
calcio.
Cosa troviamo sul suo comodino? La Bibbia.
Il suo cantante preferito? In generale mi piace
tutta la musica classica.
Il piatto preferito? Sono goloso di dolci.
E il formaggio che le piace di più?
Tutti i formaggi italiani che hanno una
qualità e un sapore impareggiabile.
Nel suo frigorifero non manca mai…? Ovviamente il latte.
Il suo motto? Bisogna sempre avere
coraggio.
Il libro che ha amato di più? "Don Chisciotte della
Mancia", il primo grande romanzo dell'età moderna.
Un vero capolavoro, divertente ma che fa anche
profondamente riflettere sull’uomo.
MARTINO VERGA
soddisfare sempre meglio le loro aspettative e anticiparne le esigenze.Quali sono gli obbiettivi per il prossimo futuro? A livello di gruppo una delle priorità è il miglioramento della percezione dell’immagine del gruppo e la pianificazione di nuove strategie di comunicazione, aspetti necessari per poter rafforzare il nostro posizionamento a livello internazionale. Il gruppo allarga orizzonti e business, investe in maniera importante in ricerca e sviluppo, ma non solo. È infatti in progetto anche la costruzione di un nuovo stabilimento. A cosa sarà destinato? È vero, in futuro servirà a razionalizzare la produzione di tutti i nostri fermenti.Il caglio e gli enzimi coagulanti sono tra le produzioni storiche del gruppo. Com'è il mercato nazionale di questo importantissimo ingrediente lattiero?
Negli ultimi anni il mercato è rimasto stabile con prezzi che via via si stanno sempre più abbassando. Eppure il caglio animale è basilare per la produzione di formaggi di qualità, dove il gusto, il sapore e il profumo, li rendono prodotti di eccellenza.Di recente si è parlato molto di probiotici, della loro effettiva efficacia e della possibilità di reclamizzarla. Cosa rappresentano questi fermenti per la vostra azienda?Il settore dei probiotici rappresenta per noi un comparto in crescita e di rilevante strategicità per il futuro. Di recente, grazie anche all’integrazione delle attività della nuova società entrata nel gruppo (il Csl ndr), abbiamo infatti deciso di istituire le fondamenta di una nuova business unit, health&nutrition, che avrà il focus di consolidare il mercato dove già esistente, e sviluppare nuove opportunità. Abbiamo ora due siti produttivi autorizzati per la produzione
PROTAGONISTI
32 IL MONDO DEL LATTE
PROTAGONISTI
secondo le norme Gmp Farmaceutiche e abbiamo stanziato risorse importanti per alimentarne gli sviluppi. Nonostante i probiotici non abbiano ancora ricevuto nessuna autorizzazione da parte dell’Efsa a esprimere in etichetta indicazioni sui loro benefici, noi crediamo fermamente negli effetti favorevoli che possono
apportare per diverse applicazioni salutistiche. Inoltre, riteniamo che grazie anche alla rete di collaborazioni che abbiamo istituito, possano in un futuro non troppo lontano divenire un pilastro importante della nostra struttura operativa e commerciale. I nostri laboratori di ricerca e sviluppo sono costantemente ingaggiati e stimolati nella definizione di
nuovi prodotti e applicazioni, a conferma della notevole domanda per i probiotici su scala mondiale e dell'interesse che suscitano.Come realtà produttiva abbiamo la fortuna di essere nati e cresciuti in uno Stato dove la conoscenza del consumatore, per quanto riguarda i probiotici, è molto alta (l'Italia è il secondo-terzo paese al mondo per consumo) e questo ci incoraggia nel tentativo di “esportare” la nostra esperienza in nuove aree del globo con potenziale sviluppo.
L'obiettivo attuale
è conquistare i
mercati esteri
puntando su
expertise, ricerca
e innovazione
34 IL MONDO DEL LATTE
IL PRODOTTO
DEL MESE
FREE PREALPI IL BURRO SENZA LATTOSIO
Involucro in
alluminio accoppiato
a pergamena
Termine minimo di
conservazione: 90 giorni
in frigorifero da +1 a +6°C
Gusto caratteristico
e odore tipico da
fermentazione lattica.
Consistenza solida
a temperatura di
conservazione
Colore paglierino e
pasta compatta, senza
gocce di acqua libera
disperse nella matrice
PROTAGONISTI
In qualità di azienda
specializzata nel mondo
del burro, Prealpi è sempre
interessata alle novità di
questo settore, a patto, però,
che queste incontrino le
necessità del consumatore
italiano. Per questo motivo
ha scelto di non inserire
nella propria gamma un burro
alleggerito, poiché è inadatto
all’uso in cucina. L’ultima
novità dell’azienda lombarda
è il lancio di Free Prealpi,
un burro di qualità privo
di lattosio e con le stesse
caratteristiche di un burro
normale in termini di sapore,
consistenza e prestazione
in cucina. “Quindi, non si
tratta affatto di un prodotto
‘punitivo’, che tutela la salute
ma mortifica il gusto, anzi.
Free Prealpi è così buono che
non occorre tenere in frigo
due burri diversi o cucinare
piatti separati, nel caso in
cui qualcuno in famiglia sia
intollerante al lattosio poiché
nessuno noterà la differenza”
spiega il vicepresidente di
Prealpi Luigi Prevosti.
Inoltre Free Prealpi - che viene
delattosato nello stabilimento
aziendale di Varese - non
contiene conservanti né
additivi, ed è naturalmente
privo di glutine.
Luigi Prevosti,
vicepresidente di Prealpi
INFORMAZIONI NUTRIZIONALI
PER 100 G
Energia
Grassi
di cui saturi
Carboidrati
di cui zuccheri
Proteine
Sale
Lattosio
3079 kJ
751 kcal
83.0 g
54.6 g
0.5 g
0.5 g
0.5 g
0.0 g
max 0.01 g
Sempre più italianicucinano con
Vi chiedete perché?
Per ottenere il Burro Chiarificato Prealpi, abbiamo scelto i burri migliorie abbiamo tolto l’acqua, le proteine ed i carboidrati, che in cottura non servono.
Ecco perché il Burro Chiarificato Prealpi è ottimo, non schizza, non brucia e soprattutto rende molto di più: ne basta il 20% in meno di un burro
normale. E finito di cucinare, lo chiudi e resta protetto. Ottima scelta.
36 IL MONDO DEL LATTE
Come evolve l’import italiano di
LATTE ALIMENTARE
ECONOMIA
L’anno scorso sono rimaste sostanzialmente stabili le importazioni in Italia di latte alimentare confezionato all’estero. Secondo i dati diffusi dall’Istat, i flussi verso il nostro Paese, che negli anni precedenti avevano fatto registrare importanti incrementi, hanno chiuso il 2013 sugli stessi volumi del 2012, visto che il dato consuntivo è del -0,02 per cento. Ma l’andamento dell’import non è rimasto costante nell’arco dei 12 mesi: i primi tre trimestri hanno fatto registrare una crescita, mentre con il calo tra ottobre e dicembre l’anno si è chiuso alla pari.
LA FRANCIA SUPERA LA GERMANIAPer quanto riguarda i Paesi di provenienza, la miglior performance è stata della Francia, che ha incrementato l’export verso l’Italia del 4,35%, seguita dall’Austria, già leader per volumi esportati, cresciuta del 2,26%. La Germania, che nel primo semestre era in forte crescita, ha progressivamente ridotto i flussi, fino a chiudere il 2013 in negativo del 3,2%. Le provenienze dagli altri stati Ue hanno continuato a perdere quota cedendo nel complesso il 10,51%. Non vi sono variazioni significative in ordine alle quote di import dai diversi stati. L’Austria consolida la sua posizione di leader nell’export di latte alimentare verso l’Italia, portandosi al 43% del totale, guadagnando un punto percentuale sul 2012. Al secondo posto torna la Francia, con il 24% (+1%) sul 2012, mentre la Germania scende al terzo, con uno share del 23 per cento. La quota complessiva degli altri Paesi Ue scende dal 12 al 10 per cento.
Le analisi
dicono che
il calo dei
consumi di
latte si deve
a un cambio
di abitudini
alimentari
PREZZI IN SALITASui prezzi unitari all’import rilevati lo scorso anno franco frontiera (cioè calcolati
dividendo il dato in valore per quello in quantità), si evidenzia una tendenza all’aumento. Il dato cumulato dell’intero 2013 mostra un incremento medio del 7,56% sul 2012. Invece, l’esame dei dati dei singoli Paesi fa vedere situazioni diverse.L’Austria, avendone spazio, riesce ancora ad aumentare i prezzi del 9,61%, rimanendo comunque competitiva nei confronti della Francia. Quest’ultima, pur avendo incrementato le quantità, porta a casa anche un discreto aumento di prezzo (+3,66%). La Germania,
Nel 2013 le importazioni di latte
dall’estero sono rimaste stabili: Austria,
Francia e Germania si confermano i
principali esportatori in Italia
di Fausto Marri
DA DOVE ARRIVA IL LATTE IMPORTATO IN ITALIA
10%24%
23%43%
Francia
Germania
Austria
Altri Ue
FONTE: ELABORAZIONI ASSOLATTE SU DATI ISTAT
avendo rinunciato a forzare le quantità, consegue il miglior incremento di prezzo (+11,06%). Gli altri paesi Ue, per rimanere competitivi e non perdere volumi in modo più vistoso, hanno mantenuto fermi i prezzi di vendita (-0,08 per cento). In sintesi, il progressivo calo dei consumi di latte alimentare ha ormai generato riflessi anche sulle vendite di latte estero che, nonostante la maggior convenienza di prezzo, non riesce più ad accrescere le quantità esportate sul nostro mercato, come invece avveniva in passato. Ciò sembrerebbe confermare il fatto che il calo di consumo non dipende esclusivamente dalla crisi economica, che semmai avrebbe favorito gli acquisti di latte a basso prezzo, bensì anche da una modifica delle abitudini alimentari delle famiglie italiane, in particolare per quanto riguarda la prima colazione.
VOLUME
TONS
2013
2012
VARIAZIONI
VALORE
€000
2013
2012
VARIAZIONI
PREZZO
€/KG
2013
2012
VARIAZIONI
FRANCIA
GERMANIA
AUSTRIA
ALTRI UE
MONDO
FRANCIA
GERMANIA
AUSTRIA
ALTRI UE
MONDO
FRANCIA
GERMANIA
AUSTRIA
ALTRI UE
MEDIA
132.965
127.422
4,35%
127.866
132.095
-3,20%
244.943
239.518
2,26%
58.524
65.394
-10,51%
564.298
564.430
-0,02%
72.181
66.731
8,17%
64.213
59.728
7,51%
123.100
109.822
12,09%
26.649
29.802
-10,58%
286.143
266.083
7,54%
0,543
0,524
3,66%
0,502
0,452
11,06%
0,503
0,459
9,61%
0,455
0,456
-0,08%
0,507
0,471
7,56%
IL TREND DELL’IMPORT DI LATTE CONFEZIONATO PER PAESI DI PROVENIENZA
FONTE: ELABORAZIONI ASSOLATTE SU DATI ISTAT
L’azienda piemontese propone due formaggi gustosi in
confezioni innovative, capaci di soddisfare anche i palati
più esigenti. Gran Biraghi a fette è pratico e si adatta a
ogni tipo di ricetta, sia calda che fredda. Il Gorgonzola
Dop Selezione Biraghi è invece un formaggio dolce e
cremoso, facile da tagliare perché senza crosta.
A fette sottili e cremoso
Biraghi fa il bis
Gran Biraghi Tagliato a Fette è il primo formaggio del suo genere in fette. Direttamente dal cuore della forma, tutta la tradizione di un grande formaggio italiano ora è pronta da gustare in tante nuove
occasioni. La speciale stagionatura a 7 mesi e il sofisticato procedimento di taglio della forma a un solo millimetro di spessore lo rende morbido, facile da arrotolare per comporre sfiziosi antipasti,
pronto per farcire qualsiasi panino o piatto freddo e perfetto a caldo, da gratinare. Si tratta di un ingrediente atteso sia da chi ama le ricette veloci e semplici, i prodotti pronti all’uso, ma anche da chi preferisce ricette tradizionali più elaborate e cerca stimoli per la propria fantasia in cucina. Gran Biraghi Tagliato a Fette: 100% Gran Biraghi stagionato 7 mesi in 10 fette fresche, 100% latte italiano senza conservanti, in una pratica confezione richiudibile.
Gorgonzola Dop Selezione Biraghi è dolce e cremoso, molto bianco e con poche venature. Viene prodotto
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IL MONDO DEL LATTE 39
ECONOMIA
Quella appena iniziata sarà l’ultima campagna regolamentata dal sistema delle quote latte. Come reagirà il settore alle nuove regole? La Commissione europea prova a fare chiarezza attraverso uno studio realizzato con i principali esperti del settore, supportati da Oecd/Fao. Il documento riassume le prospettive del mercato lattiero-caseario dal 2013 al 2023 e in particolare l’andamento delle consegne di latte, delle produzioni, delle esportazioni e del prezzo alla stalla. Le proiezioni sembrano incoraggianti per l’intero comparto, grazie soprattutto all’export, sia nei paesi entrati da poco nell’Unione, sia negli stati extraeuropei.
LA PRODUZIONE DI LATTEAnche per la campagna 2014-15, così come per quella appena conclusa, ci si aspettano risultati particolarmente positivi. Gli studi della Commissione europea prevedono che il significativo aumento delle consegne della campagna 2012-13 (+1,3%) proseguirà anche quest’anno grazie all’abbassamento dei prezzi medi dei mangimi. Per alcuni stati membri, tuttavia, la produzione rimarrà costretta dal sistema quote, è il caso ad esempio di Danimarca, Germania e Olanda.Il termine delle quote non porterà particolari stravolgimenti o aumenti improvvisi nelle
consegne di latte. Ovviamente ci si aspettano degli aumenti produttivi da quegli Stati membri che stanno splafonando già in questi anni, ma difficilmente ci saranno aumenti improvvisi nei Paesi in cui il quantitativo nazionale di riferimento non è mai stato raggiunto.Secondo gli studi presentati, l’aumento delle consegne sarà graduale e arriverà
LATTE: TREND DI PRODUZIONE E CONSEGNE(milioni di tons)
Quota produttiva
Consegne
IL FUTURO DEL MERCATO
LATTIERO-CASEARIO POSITIVO GRAZIE ALL’EXPORT
Uno studio della
Commissione europea
traccia gli scenari fino
al 2023: cresceranno
produzione, prezzi, ricavi
e consumi
di Arnaldo Santi
Vacc
he
da latt
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ilioni di ca
pi)
40 IL MONDO DEL LATTE
PREVISIONI SULL’ANDAMENTO DEL PREZZO DEL LATTE ALLA STALLA IN FUNZIONE DEL COSTO DELLE GRANARIE
nel 2023 a un totale di circa 150 milioni di tonnellate: 10 milioni in più rispetto al 2012. Negli anni seguenti le consegne andranno stabilizzandosi a causa dell’abbassamento dei margini – per via dell’aumento dell’offerta – e a causa dei vincoli ambientali che limitano l’espansione produttiva in alcuni Paesi, tra cui l’Italia.La crescita dell’innovazione tecnologica porterà a un aumento dei rendimenti alla stalla. Per questa ragione, nonostante l’incremento delle consegne, il numero di mucche diminuirà. I ricavi saranno sempre più elevati e cresceranno specialmente nei nuovi Stati membri, dove le tecnologie di allevamento e raccolta latte non sono ancora avanzate come nei Paesi della vecchia Europa a 15.
LA PRODUZIONE LATTIERO-CASEARIAL’aumento della disponibilità di latte inciderà positivamente sulle produzioni di formaggio e sulle esportazioni. Il mercato mondiale risulta attualmente molto dinamico e non ancora saturo. Gli studi della Commissione europea stimano che nei prossimi anni il consumo pro capite di formaggi crescerà dello 0,4% l’anno nei Paesi Eu 15 e addirittura del 2,2% nei nuovi entrati (Eu-N13) raggiungendo nel 2023 un valore di circa 15,3 Kg/anno nell’Eu-N13 e di quasi 20 Kg/annui nell’Eu-15. I formaggi assorbiranno quindi gran parte del latte aggiuntivo che sarà a disposizione, si prevede che tra dieci anni le produzioni arriveranno a toccare i 10,7 milioni di tonnellate (+1,3 milioni rispetto al 2012), di cui circa un milione sarà destinato all’esportazione (+0,2 milioni sul 2012).Oltre ai formaggi aumenteranno anche le produzioni di siero in polvere (sempre più utilizzato negli infant formula e come integratore
ECONOMIA
alimentare nelle bevande sportive), e dei freschi. Entro il 2023 i prodotti freschi raggiungeranno una produzione annua di 48,3 milioni di tonnellate: +3% rispetto a oggi. Cresceranno anche i consumi domestici di prodotti ad alto contenuto di grassi come ad esempio la panna da cucina e lo yogurt, soprattutto nei Paesi dell’Est Europa entrati da poco nell’Unione, dove i consumi pro capite sono di molto inferiori a quelli dei Paesi Eu 15.Meno chiare le previsioni per il burro: benché ci si aspetti una crescita, l’andamento è piuttosto incerto per via della competizione tra produzioni di burro e formaggi. I produttori, infatti, preferiscono utilizzare la materia grassa per la produzione di questi ultimi.Per quanto riguarda il latte scremato in polvere è prevista una ripresa dopo il calo produttivo del 2013. L’aumento delle disponibilità di latte permetterà una crescita costante che porterà a raggiungere tra un decennio una produzione
di 1,25 milioni di tonnellate. L’andamento del mercato di Smp (Screamed Milk Powder, latte scremato in polvere), dipenderà soprattutto dalle esportazioni: si prevede infatti che nel 2016 la metà del latte scremato in polvere prodotto sarà esportato. Un fattore che potrebbe influire su questo mercato è l’andamento produttivo dei competitor e in particolare di Australia e Stati Uniti che oggi detengono il 70% delle quote di mercato dell’intero comparto.
LA DOMANDA MONDIALESecondo la Commissione, l’export continuerà a offrire ottime occasioni a tutti i prodotti lattiero-caseari europei.Gli studi stimano che la crescita delle vendite internazionali di formaggi, a cui abbiamo assistito dal 2005 a oggi (+41%), continuerà
Equiv latte UE. supporto pric
NUOVA ZELANDA: LE QUOTE DI MERCATO NELL’EXPORT DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI
burro
latte intero in polvere
latte scremato in polvere
formaggi
siero in polvere
Le consegne
di latte sono
in aumento e
raggiungeranno
i 150 milioni
di tonnellate
nel 2023
per i prossimi dieci anni con punte significative soprattutto per Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gouda/Cheddar e formaggi freschi. La Russia è il più grande acquirente di formaggi europei, tuttavia questo trend è destinato lentamente a rallentare anche a causa della concorrenza sempre più attiva della Bielorussia: oggi Minsk ha una produzione di formaggi di circa 150mila tonnellate di cui oltre 120mila vengono spedite in Russia. Proseguirà anche il leggero calo delle esportazioni verso Giappone e Stati Uniti. Dal 2005 a oggi le spedizioni verso questi sono diminuite rispettivamente dell’8% e del 7%. Per gli Stati Uniti il motivo principale del rallentamento degli acquisti europei è da imputare alla crescita della produzione interna. Questi cali, tuttavia, lasceranno spazio ad altri promettenti mercati come quelli asiatici, il Brasile, l’Algeria e l’Egitto.In crescita anche le vendite di prodotti freschi nei Paesi extraeuropei. La Cina nell’ultimo periodo, anche per via dei problemi sanitari avuti con la Nuova Zelanda, ha aumentato la richiesta di latte alimentare dall’Europa, nonostante i prezzi piuttosto alti. Un abbassamento dei prezzi di
vendita potrebbe far sviluppare ulteriormente questo mercato. Dal 2005 al 2012 le esportazioni di Smp sono
passate da 200mila tonnellate a oltre 500mila. Nonostante il trend positivo le previsioni a lungo termine non sono così rosee. Per il 2023 è prevista una riduzione della quota di mercato dell’Smp Ue a favore di quello statunitense, principale concorrente del Vecchio continente. Per quanto riguarda il Wmp (Whole Milk Powder, latte intero in polvere), il mercato è dominato dalla Nuova Zelanda.
IL PREZZO DEL LATTEDopo il leggero calo previsto tra 2013 e 2016, le previsioni della Commissione europea parlano di un prezzo medio del latte alla stalla vicino ai 350 euro alla tonnellata. Tuttavia, l’incertezza sulla resa delle coltivazioni potrebbe provocare un errore nelle previsioni, visto che il prezzo del latte dipende in gran parte dai prezzi dell’alimentazione bovina e dall’andamento delle esportazioni, queste ultime sensibili anche alle fluttuazioni della nostra moneta.
ECONOMIA
Dopo il 2016
anche il prezzo
alla stalla
dovrebbe salire
fino a sfiorare
i 350 euro
a tonnellata
I ‘’CLASSICI DE PAOLI’’ PROVENGONO DA
UN METODO DI BURRIFICAZIONE
CHE UTILIZZA PANNA FRESCA
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RISPETTO AL PRODOTTO CLASSICO.
44 IL MONDO DEL LATTE
GLI AUTENTICI
FORMAGGI ITALIANI NEGLI STATI UNITIL’Italia si conferma il primo esportatore di
formaggi negli States. Ma nell’ultimo anno
gli acquisti sono calati. Vediamo perché
di Marco Deponti
Con una quota di poco inferiore al 30%, i produttori italiani restano saldamente in testa alla classifica dei fornitori di formaggi d’importazione negli States. E si confermano a lunga distanza dai concorrenti francesi, la cui quota è pari alla metà di quella italiana. Formaggi, vino e olio d’oliva sono infatti i tre prodotti agroalimentari “made in Italy” più esportati negli Stati Uniti.In controtendenza rispetto all’andamento generale delle esportazioni italiane, tuttavia, l’import americano di formaggi nel 2013 è calato del 2,1% in volume rimanendo praticamente stabile in valore (+0,3%). La perdita è stata provocata principalmente dal calo degli acquisti di pecorino, che nel 2012 era stato il formaggio più richiesto. La ridotta produzione del 2013 ha infatti portato a una contrazione dell’11,3% degli acquisti americani, equivalenti a circa 1.200 tonnellate in meno rispetto l’anno precedente. Intanto, grazie
GENNARO AURICCHIO SPA Provolone piccante, dolce, giovane, affumicato e stravecchio. Pecorino Romano, Gorgonzola, caciotte, pecorini freschi e stagionati, ricotte, Grana Padano, Parmigiano Reggiano,Taleggio.
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BRAZZALE SPA Gran Moravia, burro, Grana Padano, Asiago, Verena, provolone dolce e piccante, pasta filata, Parmigiano Reggiano
Via Pasubio, 236010 Zané (VI)Tel. 0445/313900Fax 0445/[email protected]
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GLI ESPORTATORI
ECONOMIA
a una crescita del 4,4%, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano sono diventati i formaggi italiani più acquistati negli States.A limitare la crescita delle esportazioni influisce anche lo sviluppo dell’industria americana che offre prodotti di discreta qualità e beneficia delle restrizioni sull’import. Le importazioni di formaggi
AMBROSI SPA Via dei Ponticelli,125014 Castenedolo (BS)Tel. 030/2134811Fax 030/[email protected]
BERTOZZI SPA Strada Roma, 1/A43044 Collecchio (PR)Tel. 0521/333911Fax 0521/[email protected]
IL MONDO DEL LATTE 45
Grana Padano e
Parmigiano Reggiano
sono i formaggi
italiani più venduti
negli Usa
BRESCIALAT SPA Grana Padano, Parmigiano Reggiano, crescenza, mozzarelle, Taleggio, Gorgonzola, ricotta, mascarpone.
Via Castellana 1/A25032 Chiari (BS)Tel. 030/7009878Fax 030/[email protected]
SAVIOLA SPA Produzione: Grana Padano, Parmigiano Reggiano.
Via Arini, 4246012 Bozzolo (MN)Tel. 0375/313411Fax 0375/[email protected]
LATTERIA SORESINASOC.COOP AGRICOLA Grana Padano, Parmigiano Reggiano, provolone, burro, latte fresco, latte uht, panna.
Via dei Mille, 13/1726015 Soresina (CR)Tel. 0374/349111Fax 0374/[email protected]
di latte bovino negli Stati Uniti sono infatti soggette ad un complesso sistema di licenze, contingenti e dazi doganali. I dazi sul prodotto importato fuori contingente sono più elevati e possono arrivare addirittura a mettere fuori mercato il prodotto. Altri elementi a nostro sfavore sono la contraffazione e l’Italian sounding. I
formaggi sono il prodotto italiano più esposto alla concorrenza del fake Italian nel mercato Usa. Gli imitatori ricorrono a ogni genere di trucchi e anche la posizione ufficiale del Governo non sempre è rispettosa della tradizione italiani. Prova ne sia il sostegno dato alle posizioni del Ccfn
(Consortium for Common Food Names).
GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO
PECORINO
MOZZARELLA, MASCARPONE RICOTTA
ED ALTRI FORMAGGI FRESCHI
ALTRI FORMAGGI MOLLI
ALTRI FORMAGGI DURI
PROVOLONE
ALTRI FORMAGGI
GORGONZOLA
ASIAGO CACIOCAVALLO MONTASIO RAGUSANO
ITALICO TALEGGIO
FONTINA FONTAL
CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI
GRATTUGIATI
FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE
FORMAGGI FUSI
CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI
ALTRI FORMAGGI SEMIDURI
ALTRI FORMAGGI ERBORINATI
TOTALI
VOLUME (TONS) VALORE (.000€) PREZZO (€/KG)
2012
10.659
11.279
2.382
1.216
680
612
1.038
463
647
271
254
160
148
70
13
32
315
9
30.250
2013
11.130
10.004
2.597
1.360
1.328
663
663
462
365
325
317
200
143
28
17
11
7
5
29.624
VAR.
4,4%
-11,3%
9,0%
11,8%
95,3%
8,2%
-36,1%
-0,2%
-43,6%
19,9%
24,5%
25,5%
-3,0%
-60,2%
29,8%
-65,9%
-97,9%
-45,8%
-2,1%
2012
10,87
5,88
6,10
5,65
8,15
6,62
7,98
6,37
6,14
7,30
6,74
8,99
6,86
9,30
5,33
7,76
5,96
9,06
7,28
2013
10,06
6,76
6,18
6,32
7,62
7,26
8,76
6,55
6,41
7,13
6,76
8,97
7,30
8,21
5,15
7,90
12,47
8,08
7,66
VAR.
-7,5%
15,0%
1,2%
12,0%
-6,6%
9,6%
9,8%
2,8%
4,4%
-2,3%
0,2%
-0,2%
6,4%
-11,8%
-3,4%
1,7%
109,3%
-10,9%
5,2%
IL TREND DEI FORMAGGI ITALIANI NEGLI STATI UNITI (da gennaio a dicembre 2013)
2012
115.865
66.367
14.540
6.870
5.542
4.053
8.278
2.950
3.969
1.980
1.714
1.436
1.013
652
71
249
1.874
85
237.511
2013
111.933
67.670
16.035
8.598
10.114
4.809
5.804
3.028
2.335
2.318
2.140
1.798
1.046
229
90
86
83
41
238.158
VAR.
-3,4%
2,0%
10,3%
25,2%
82,5%
18,7%
-29,9%
2,6%
-41,2%
17,1%
24,8%
25,2%
3,2%
-64,9%
25,3%
-65,3%
-95,6%
-51,7%
0,3%
46 IL MONDO DEL LATTE
CIRESA FORMAGGI Via Vittorio Emanuele, 6223815 Introbio (LC) ValsassinaTel. 0341/980540Fax 0341/[email protected]
AGRIFORM SCA Via Rezzola, 2137066 Sommacampagna (VR)Tel. 045/8971800Fax 045/ [email protected]
BERNERI SPA
Via delle Industrie, 624040 Lallio (BG)Tel. 035/200991Fax 035/[email protected]
MARIO COSTA
Corso Vercelli, 328100 Novara (NO)Tel. 0321/452376Fax 0321/[email protected]
GLI ESPORTATORI
GELMINI CARLO SRL Via Papa Giovanni XXIII, 1520080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4Fax 02/[email protected] www.caseificio-gelmini.it
F.LLI PINNA AZIENDA CASEARIA SPA Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS)Tel. 079/886009Fax 079/886 [email protected]
LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (dal 1 gennaio al 31 dicembre 2013)
ECONOMIA
MO
ZZAR
ELL
A,
RIC
OTT
A E
ALT
RI
FOR
MAG
GI
FRESC
HI
GR
AN
A P
AD
AN
O
PAR
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IAN
O
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GIA
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GR
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PEC
OR
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ZO
LA
ALT
RI
FOR
MAG
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DU
RI
ALT
RI
FOR
MAG
GI
PR
OVO
LON
E
FOR
MAG
GI
FUSI
ALT
RI
FOR
MAG
GI
ER
BO
RIN
ATI
CODICE DOGANALE
PAESI
EUROPA
UNIONE EUROPEA
SVIZZERA
C.S.I.
ALTRI PAESI EUROPEI
AFRICA
NORD AMERICA
CANADA
USA
CENTRO E SUD AMERICA
BRASILE
MESSICO
ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD
ASIA
GIAPPONE
CINA
INDIA
HONG KONG
SINGAPORE
ALTRI PAESI ASIATICI
OCEANIA
AUSTRALIA
NUOVA ZELANDA
ALTRO
TOTALE MONDO
-TONNELLATE
di cui extra UE
-MIGLIAIA DI EURO
di cui extra UE
122.598
110.130
8.614
3.480
374
112
2.826
229
2.597
75
16
18
41
7.005
4.274
592
26
328
268
1.517
546
492
54
133.162
23.032
558.509
118.107
57.081
49.144
5.504
1.875
558
273
14.352
3.222
11.130
770
295
187
288
3.741
1.936
112
92
97
108
1.396
1.873
1.836
37
17
78.107
28.963
768.693
274.643
23.734
22.493
589
316
336
21
262
119
143
4
1
3
469
225
91
6
26
16
105
23
22
1
1
24.514
2.021
206.524
16.773
5.539
5.239
134
159
7
44
10.497
493
10.004
182
18
4
160
426
379
3
1
3
4
36
140
135
5
2
16.830
11.591
122.644
80.332
4064050 04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 0406913
04069015 04069017
4069099 4069073 40630 04064010 04064090
04061020 04061080
4069061 40620 4069063
14.639
13.609
819
189
22
21
550
88
462
29
19
2
8
572
240
56
3
4
3
266
219
212
7
2
16.032
2.423
94.285
15.869
8.712
8.119
120
368
105
485
1.467
139
1.328
96
60
0
36
1.420
527
85
88
158
41
521
242
229
13
14
12.436
4.317
80.736
30.214
6.332
4.950
708
234
440
63
669
6
663
221
48
4
169
690
52
210
12
45
44
327
138
130
8
5
8.118
3.168
42.571
21.512
3.736
3.557
95
81
3
24
748
85
663
87
32
1
54
40
13
1
2
4
3
17
525
521
4
5.160
1.603
32.652
11.101
4.601
3.909
441
250
1
9
26
9
17
0
0
294
15
8
46
14
211
47
47
4.977
1.068
16.062
5.032
4.142
3.732
387
23
0
34
12
7
5
4
2
2
70
7
9
49
5
55
55
4.317
585
25.403
3.896
(IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)
IL MONDO DEL LATTE 47
TRENTIN SPAvia Genova 19 (z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111Fax 0442/398150 [email protected] www.trentingroup.it
ZANETTI SPAProduzione, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, burro, provoloni, pecorini, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.
Via Madonna, 124040 Lallio (BG)Tel. 035/201511Fax 035/[email protected]
FRANCIA
GERMANIA
REGNO UNITO
BELGIO
SPAGNA
AUSTRIA
PAESI BASSI
LUSSEMBURGO
DANIMARCA
ALTRI PAESI UE
TOTALE UE A 28
41.098
8.653
15.652
11.214
5.360
5.209
2.217
5.605
2.497
12.625
110.130
04069023 04069025 04069027 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 0406908504069075040690790406907604069087
04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 040690130406901504069017
04064010 04064090 04069088 0406909304069018 04069019 040690500406908204069084
04069063 04069099 040630 04069073 0406900104061020 04061080
04069061 040620 04064050
7.317
17.618
6.031
2.323
2.498
2.564
2.304
396
1.407
6.686
49.144
8.500
5.201
2.906
1.375
1.120
637
600
106
272
1.776
22.493
3.670
3.725
827
581
719
420
911
599
664
1.493
13.609
1.501
2.481
398
344
642
352
305
150
112
2.000
8.285
460
1.726
591
320
874
250
561
35
146
3.156
8.119
1.509
778
969
378
267
346
407
1.110
313
878
6.955
1.025
1.650
651
327
91
116
341
25
143
870
5.239
1.357
767
694
61
300
119
796
7
93
756
4.950
163
19
62
346
2.571
5
48
27
668
3.909
624
751
174
262
1.356
13
114
15
33
215
3.557
2
3
10
60
95
5
78
76
51
380
LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI (dal 1 gennaio al 31 dicembre 2013 - in tons)
67.226
43.372
28.965
17.591
15.893
10.036
8.682
8.075
5.756
31.174
236.770
MO
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NATI
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TRASFO
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TOTA
LI
04069088 04069093
4069087 04069023 04069025 04069027 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085
04069018 04069019 04069050 04069082 04069084
4069079 4069075 4069076 4069001
3.167
1.866
8
1.290
3
8
33
22
11
102
12
90
154
17
23
10
3
15
86
46
44
2
3.510
1.644
18.856
7.916
2.558
2.333
213
9
3
37
267
67
200
0
0
311
294
1
16
7
7
19
3.199
866
21.465
6.146
3.049
2.990
57
2
0
33
9
2
7
0
0
0
0
22
3
1
0
6
0
12
2
2
0
13
3.128
138
13.544
895
1.428
1.357
49
2
20
4
1.362
3
1.359
17
17
16
6
1
9
14
8
6
2.841
1.484
20.314
9.545
1.865
1.685
125
19
36
3
334
9
325
21
17
3
1
118
65
8
3
1
41
68
62
6
2.409
724
16.121
5.103
1.412
943
452
12
5
12
415
50
365
8
1
7
38
1
10
1
26
80
80
4
1.969
1.026
12.982
6.283
459
334
124
1
6
321
4
317
2
2
0
11
3
3
4
1
11
11
810
476
5.765
3.107
381
380
1
0
1
28
28
13
13
47
38
1
8
0
470
90
1.546
730
265.433
236.770
18.439
8.310
1.914
1.190
34.178
4.554
29.624
1.631
522
220
889
15.444
8.095
1.199
256
778
516
4.600
4.036
3.893
143
77
321.989
85.219
2.058.672
617.204
0406
48 IL MONDO DEL LATTE
ECONOMIA
Il mese di febbraio conferma gli andamenti positivi di inizio 2014. Tutte le Dop registrano un consuntivo in positivo rispetto al 2013, salvo il Pecorino Romano, che registra, invece, un calo del 6,1%.A febbraio si sono registrati aumenti produttivi per Grana Pada no (+2,3%), Gorgonzola (+8,5%), Asiago (+ 2,3%), Provolone Valpadana (+12,4%) e Quartirolo Lombardo (+23,3%). In
IL TREND DELLE PRODUZIONI A FEBBRAIO 2014
PECORINO ROMANO
QUARTIROLO LOMBARDO
PROVOLONE VALPADANA
TALEGGIO
ASIAGO
GORGONZOLA
PARMIGIANO REGGIANO
GRANA PADANO
FORMAGGI DOP
ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANIBORSA PREZZI
MILANO
BURRO PASTORIZZATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA,
PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI)
BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. (CE)
N. 1234/2007
BURRO DI CENTRIFUGA
ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA,
PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI)
GRANA PADANO STAGIONATURA DI 13-15 MESI E OLTRE
GRANA PADANO STAGIONATURA DI 9 MESI E OLTRE
GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE
PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI E OLTRE
PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI E OLTRE
PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE
GORGONZOLA FRESCO
GORGONZOLA MATURO
ITALICO MATURO
TALEGGIO FRESCO FUORI SALE
TALEGGIO MATURO
PROVOLONE VALPADANA FINO A TRE MESI DI STAGIONATURA
PROVOLONE VALPADANA OLTRE TRE MESI
LODILATTE SPOT ITA
PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO
COMPRENSORIALE-PARMA)
PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>30MESI)
PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>24MESI)
PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>18MESI)
PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>12MESI)
2014
FEBBRAIO
MEDIA
2,95
3,553,75
2,758,337,255,8311,0310,288,834,015,505,354,565,355,685,932014445,02014
11,9010,559,959,20
2013
FEBBRAIO
MEDIA
2,60
3,103,30
2,408,406,935,4311,3010,538,753,735,085,134,335,085,135,382013402,52013
11,7210,8610,268,73
VAR.
13,5%
14,5%13,6%
14,6%-0,9%4,7%7,4%-2,4%-2,4%0,9%7,7%8,4%4,4%5,5%5,4%10,7%10,2%VAR.
10,6%VAR.
1,5%-2,9%-3,0%5,4%
2014
MARZO
MEDIA
2,82
3,463,66
2,628,177,215,8010,8710,128,804,055,505,354,605,355,735,982014415
2014
11,7410,399,799,07
2013
MARZO
MEDIA
2,49
2,983,18
2,298,577,135,5711,4710,698,943,705,085,134,335,085,135,382013395
2013
11,6810,8010,208,73
VAR.
13,2%
16,2%15,2%
14,3%-4,7%1,1%4,0%-5,3%-5,4%-1,6%9,4%8,4%4,4%6,4%5,4%11,7%11,2%VAR.5,1%VAR.
0,6%-3,8%-4,0%3,9%
DESCRIZIONE
-10,O% -5,0% 0,0% 5,0% 10,0% 15,0%
calo invece Parmigiano Reggiano (-0,9%), Taleggio (-7,6%) e Pecori no Romano (-7,1%).È opportuno, comunque, ricordare che i primi mesi 2013 non sono stati molto produttivi, principalmente a causa della scarsità delle consegne di latte. Infatti, se si confrontano gli attuali risultati con quelli del 2012, le variazioni risultano tutte negative.
GRANA PADANO DOP
PARMIGIANO REGGIANO DOP
GORGONZOLA DOP
ASIAGO DOP
TALEGGIO DOP
PROVOLONE VALPADANA DOP
QUARTIROLO LOMBARDO DOP
PECORINO ROMANO DOP
867.517
555.101
732.344
282.775
1.535
1.007
617
5933,1
2,4%
0,0%
7,5%
0,2%
0,3%
13,4%
11,2%
-6,1%
FEBBRAIO 2014 VAR. 2013FORMAGGI
6,1%
0,0%
11,2%
13,4%
0,3%
0,2%
7,5%
2,4%
IL MONDO DEL LATTE 51
Proposta una nuova normativa sui
PRODOTTI BIOLOGICI
NORMATIVE
La bozza di regolamento presentata
dalla Commissione europea vuole
semplificare e armonizzare le
regole, per favorire un mercato con
numeri in crescita
di Ettore Soria
La Commissione europea ha presentato una proposta di revisione dell’attuale normativa sull’agricoltura biologica che dovrà essere discussa dal Parlamento di Strasburgo. Il testo è stato preceduto da una valutazione d’impatto che ha messo a confronto tre scenari alternativi:
lo status quo migliorato, caratterizzato da un perfezionamento della normativa attuale e della sua applicazione;
l’opzione incentrata sul mercato, consistente nel creare le condizioni necessarie per far fronte in modo dinamico all’ulteriore evoluzione del mercato, con regole più flessibili. Nell’ambito di questa opzione, le norme eccezionali stabilite da lunga data sarebbero integrate nelle norme di produzione;
l’opzione incentrata sui principi, volta a riportare la produzione biologica ai suoi principi di base, che sarebbero rispecchiati in misura più adeguata nelle norme di produzione.Nell’ambito di questa opzione, le norme eccezionali sarebbero soppresse.Quest’ultima alternativa è risultata quella con le migliori performance per tutti i criteri valutati e dovrebbe produrre i seguenti risultati:
creare prospettive di mercato positive, grazie a una maggiore fiducia dei consumatori che dovrebbero sostenere i prezzi dei prodotti biologici e attirare nuovo interesse verso questi alimenti;
contribuire allo sviluppo dei mezzi di
produzione biologica, in particolare di sementi, grazie alla soppressione delle eccezioni alle norme;
rendere il settore più attraente per effetto del chiarimento e della semplificazione delle norme di produzione;
rafforzare la fiducia dei consumatori grazie alla creazione di un miglior sistema di controllo e di norme di produzione armonizzate, che tengano conto dell’evolversi delle preoccupazioni della società (come sistema di gestione ambientale per trasformatori e commercianti, benessere degli animali);
migliorare l’efficacia e l’efficienza dei controlli mediante l’adozione di un approccio basato sui rischi. Questo, unito a un regime d’importazione più affidabile, dovrebbe contribuire alla prevenzione delle frodi;
accentuare gli effetti ambientali positivi connessi alla produzione biologica grazie alla soppressione delle norme eccezionali;
migliorare le condizioni di benessere degli animali grazie all’eliminazione delle eccezioni.
In sostanza, le parole d’ordine della proposta fatta dalla Commissione Ue sono: semplificazione, ambiente, limitazione delle eccezioni e armonizzazione delle sanzioni fra gli Stati membri.L’esportazione verso Paesi terzi di prodotti biologici può avvenire solo se questi ultimi sono conformi alla normativa comunitaria.
52 IL MONDO DEL LATTE
LA BOZZA DI REGOLAMENTO IN DETTAGLIOEsaminiamo ora i principali aspetti delle disposizioni contenute nella proposta di regolamento, valido per qualsiasi operatore bio che esercita un’attività in qualsiasi fase. Sono, però, escluse le operazioni di ristorazione collettiva esercitate da una collettività quale definita dal Reg. (Ue) n. 1169/2011.Gli Stati membri possono applicare norme nazionali sull’etichettatura e il controllo dei prodotti provenienti da operazioni di ristorazione collettiva.
PRINCIPI PER LA TRASFORMAZIONE I prodotti trasformati biologici, fra cui il latte e suoi derivati, devono provenire da agricoltura biologica (principio di filiera) che deve rispettare le seguenti linee guida:
limitare l’uso di additivi alimentari, di ingredienti non biologici con funzioni principalmente sensoriali e tecnologiche, nonché di micronutrienti e coadiuvanti tecnologici alimentari, in modo che siano utilizzati al minimo e soltanto nei casi di impellente necessità tecnologica o a fini nutrizionali specifici;
non utilizzare sostanze e metodi di trasformazione che possano trarre in inganno i consumatori rispetto alla vera natura del prodotto;
trasformare in maniera accurata gli alimenti e i mangimi, preferibilmente avvalendosi di metodi biologici, meccanici e fisici.
IMPIEGO DI ADDITIVI NON BIOLOGICIIn casi eccezionali, la Commissione europea può autorizzare l’utilizzo di alcuni prodotti e sostanze non biologiche nella produzione di alimenti trasformati biologici e includerli in elenchi ristretti relativamente ad additivi ed enzimi alimentari e coadiuvanti tecnologici.La valutazione per l’autorizzazione deve basarsi sulle seguenti premesse:
non devono essere disponibili sostanze alternative già autorizzate;
senza ricorrere a tali prodotti e sostanze
L’utilizzo
di sostanze
non biologiche
o chimiche
può avvenire
solo in casi
ben delimitati
sarebbe impossibile produrre o conservare gli alimenti o rispettare determinati requisiti dietetici previsti sulla base della normativa comunitaria;
devono trovarsi in natura e possono soltanto aver subito processi meccanici, fisici, biologici, enzimatici o microbici, salvo nei casi in cui i prodotti e le sostanze derivanti da tali fonti non siano disponibili in quantitativi o qualità sufficienti.Infine, l’autorizzazione per l’utilizzo di prodotti o sostanze ottenuti per sintesi chimica è strettamente limitata ai casi in cui l’impiego dei fattori di produzione esterni contribuirebbe a un impatto ambientale inaccettabile.
CONFERME SULL’ETICHETTATURARispetto all’etichettatura la nuova bozza di regolamento conferma il seguente principio: “Si considera che un prodotto riporta termini riferiti alla produzione biologica quando nell’etichettatura, nella pubblicità o nei documenti commerciali, il prodotto stesso, i suoi ingredienti o le materie prime per mangimi, sono descritti con termini che suggeriscono all’acquirente che il prodotto, i suoi ingredienti o le materie prime per mangimi sono stati ottenuti in maniera conforme al presente regolamento”.Le indicazioni obbligatorie sulle etichette dei prodotti biologici sono:
sull’etichetta deve comparire il numero di codice dell’autorità o dell’organismo di controllo cui è soggetto l’operatore che ha eseguito l’ultima operazione di produzione o preparazione;
sull’imballaggio deve essere riportato anche il logo di produzione biologica della Ue
per quanto riguarda gli alimenti preimballati.Quando viene usato il logo di produzione biologica della Ue, nello stesso campo visivo del logo deve comparire anche un’indicazione del luogo in cui sono state coltivate le materie prime agricole di cui il prodotto è composto e precisamente:
“Agricoltura Ue” quando la materia prima agricola è stata coltivata in uno Stato nell’Unione europea;
“Agricoltura non Ue” quando la materia prima agricola è stata coltivata in Paesi terzi;
“Agricoltura Ue/non Ue” quando una parte della materia prima agricola è stata coltivata nell’Unione e parte di essa è stata coltivata in un Paese terzo.La proposta di regolamento che dovrà essere posta all’esame dell’Assemblea, sarà corredata da alcuni provvedimenti recanti, ad esempio, l’elenco degli additivi ammessi.
NORMATIVE
REG. UE N. 1169/2011, ART. 2, PARAGRAFO 2, LETTERA D
“Collettività”: qualunque struttura (compreso un veicolo o un banco di vendita fisso o mobile), come ristoranti, mense, scuole, ospedali e imprese di ristorazione in cui, nel quadro di un’attività imprenditoriale, sono preparati alimenti destinati al consumo immediato da parte del consumatore finale.
La nostra storia inizia più di 40 anni fa, in Puglia e prosegue in Piemonte. Il Gruppo possiede tre marchi
PUGLIESE: specializzato nella produzione di Formaggi freschi a Pasta Filata come: Mozzarella Fior di Latte, Ricotta, Burrata,
Scamorza Bianca e Affumicata, Mozzarella per Pizza.
CONRADO: specializzato nella produzione di Formaggi a Pasta Molle tipici della tradizione Casearia Piemontese:
Crescenze, Stracchini, Tomini.
SPEGA: specializzato nella produzione di Formaggi di Mucca e di Capra, stagionati e semi-stagionati, Yogurt e Latte.
CASEIFICIO PUGLIESE F.LLI RADICCI S.P.A.
54 IL MONDO DEL LATTE
PUBBLICITÀ OCCULTA in un servizio di gossip: chi è il vero colpevole?
NORMATIVE
Oltre alla casa editrice che pubblica la
rivista, l’Antitrust ha condannato le aziende
che producono gli oggetti reclamizzati. Un
caso interessante, ma anche sconcertante
di Claudio Anzalone
Nuovo intervento dell’Antitrust per sanzionare la pubblicità occulta di un biberon e di un latte artificiale. Condannate Mondadori, Unifarm e Philips. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha puntato il dito su un servizio dal titolo “Belen con il suo Santiago” pubblicato dal settimanale “Chi”, edito da Mondadori, nel quale si parlava della nota showgirl Belen Rodriguez diventata da poco mamma.Il garante ha valutato come “pubblicità occulta” la pubblicazione di foto, con relative didascalie, concernenti il latte per l’infanzia Neolatte prodotto da Unifarm e il biberon Avent della Philips. Sulle pagine del noto settimanale di gossip, in un riquadro dal titolo “Un salto in farmacia”, si può vedere la confezione del biberon in mano alla showgirl e la confezione del latte artificiale nelle mani del farmacista, che sta servendo. Nel riquadro sono poi riportate alcune caratteristiche del biberon con il relativo prezzo, nonché quelle del latte artificiale, anch’esso con l’indicazione del prezzo per ogni confezione.In tutto il testo dell’articolo, che occupa diverse pagine, con foto di vita quotidiana con il bimbo, il compagno e altri personaggi, compaiono affermazioni sempre di contenuto generico e relative a fatti connessi alla nascita del bimbo, al suo stato di salute, alla partecipazione di alcuni vip all’evento e ai programmi di lavoro futuri dei genitori, entrambi personaggi dello spettacolo.Al di là della non condivisibile condanna dei tre soggetti, è sconcertante rilevare che l’Antitrust è intervenuta autonomamente e non su sollecitazione o denuncia di privati o di concorrenti o di associazioni di consumatori. Questo porta a pensare che l’Agcm, con tutto quello su cui deve investigare e vigilare, trovi il tempo di leggere riviste di gossip come “Chi”.
IL PROCEDIMENTONegli accertamenti ispettivi condotti dall’Autorità è
stato acquisito un contratto, in esclusiva, di cessione dei diritti di immagine di Belen Rodriguez e del suo compagno alla rivista “Chi” e riguardante la gravidanza e un servizio giornalistico e fotografico in occasione della nascita del bambino. Altre informazioni acquisite nel corso delle ispezioni, hanno portato ad avere documenti relativi alle prime bozze dell’articolo del giornalista, che risulta parzialmente diverso rispetto a quanto poi pubblicato, con contenuti vari e generici, senza riferimenti specifici a prodotti individuati e alle loro caratteristiche; era previsto l’inserimento di riquadri relativi ad “Acquisti Premaman”, non contenenti però riferimenti a prodotti specifici o a marchi commerciali.
LE DIFESE DELLE PARTIMondadori ha confermato che non esisteva alcun rapporto di committenza con le imprese Philips e Unifarm, in relazione alla promozione dei prodotti interessati; anzi ha prodotto una lettera di Unifarm alla casa editrice (in data successiva all’inizio del procedimento e quindi ritenuta di scarso valore probatorio dall’Autorità), nella quale la società afferma che riterrà responsabile Mondadori “per qualsivoglia danno…al quale Unifarm dovesse andare incontro a motivo della pubblicazione contestata”. Ha poi cercato di giustificare, senza particolare incisività, il tenore dell’articolo, precisando che la rivista appartiene alla categoria
Il Garante ha
sanzionato
Mondadori,
Unifarm
e Philips
56 IL MONDO DEL LATTE
di quei settimanali che tendono alla ricerca e alla pubblicazione dei gusti e delle abitudini di vita privata di personaggi pubblici che incuriosiscono il lettore e che il redazionale segnalato è simile a molti altri. Le altre due parti hanno ribadito che non esisteva alcun tipo di rapporto commerciale volto alla promozione dei rispettivi prodotti, né con la casa editrice né con Belen Rodriguez; che non erano nemmeno a conoscenza dell’articolo in questione prima della sua pubblicazione, come è risultato da diverse mail acquisite nel corso delle ispezioni; che le indicazioni relative al prezzo e alle caratteristiche dei prodotti sono tutte facilmente reperibili anche on-line; che non sussiste alcun legame, tra le tipologie di prodotti e la rivista “Chi”, che possa valere come indice di uno specifico scopo pubblicitario dei prodotti in questione. Da ultimo Uniform ha ribadito che iniziative come quelle oggetto di indagine da parte dell’Autorità “non sono in linea con il posizionamento del prodotto e della società nel mercato, né con la sua filosofia aziendale”; mentre Philips ha fatto notare che non avrebbe avuto alcun interesse a pubblicizzare il biberon che compare nel servizio in quanto sta uscendo dal mercato.
LE CONCLUSIONIL’Autorità, nel motivare la violazione da parte di tutti e tre i soggetti presi di mira, rileva che la ratio della norma (art. 22, comma 2 del Codice del consumo) risiede nella necessità che le pratiche commerciali, e in particolar modo le comunicazioni pubblicitarie, siano riconoscibili come tali e distinte da qualsiasi altra tipologia di comunicazione, in modo che il fruitore possa rendersi conto della finalità promozionale della comunicazione trasmessa e calibrare di conseguenza il suo livello di attenzione nonché di affidamento.Ma se la comunicazione è di natura pubblicitaria, l’accertamento dello scopo promozionale presuppone l’individuazione di un rapporto di committenza tra aziende e il mezzo su cui la comunicazione contestata è stata diffusa. Nell’ipotesi in cui tale rapporto non sia riscontrabile in base a un accordo o ad altra prova piena e storica (come nel caso che ci occupa), assume rilevanza ai fini probatori l’esistenza di elementi gravi, precisi e concordanti dai quali possa desumersi la natura pubblicitaria del messaggio. E nel caso del servizio di “Chi” gli elementi raccolti nel corso del procedimento hanno di fatto portato alla condanna dei tre professionisti.
LE SANZIONISulla base degli elementi gravi, precisi e concordanti, l’Autorità ha comminato la sanzione amministrativa pecuniaria di 70mila euro a Unifarm e Mondadori e di 50mila a Philips.Questo caso non ci trova d’accordo sulla condanna
Ma non c’è
traccia
di accordi
economici
tra l’editore
e i produttori
di Unifarm e Philips, perché la realtà dei fatti emersa nel corso delle ispezioni è di segno completamente opposto a quello per cui l’Autorità è arrivata a sanzionare le due imprese. Infatti, i pretesi elementi gravi, precisi e concordanti non sono assolutamente emersi dalle indagini, bensì sono le risultanze del semplice e banale esame dell’articolo. E ciò con buona pace di una sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha stabilito che il pagamento di un compenso non costituisce elemento necessario per poter ritenere provato il carattere intenzionale di una pubblicità occulta, purché sussistano ulteriori criteri (cioè i sopracitati elementi gravi, precisi e concordanti) che consentono di ritenere provata l’intenzionalità. Del resto alcuni casi eclatanti degli ultimi anni ci hanno fatto capire cosa si intenda realmente per “pubblicità occulta”: si ricorderà Mara Venier che durante le sue apparizioni come ospite alla trasmissione “L’isola dei famosi” su Rai Due mostrava gioielli della linea da lei creata (My Mara), preziosi che erano ostentati anche da un altro ospite del programma, Giucas Casella. E poi Fabio Fazio e Gianni Minà, responsabili nel corso della trasmissione “Che tempo che fa” dello scorso anno con ospite Maradona, di un mega-spot a un prodotto editoriale della Gazzetta dello Sport: un cofanetto di dvd contenenti materiali d’archivio e documenti inediti sul popolare calciatore argentino. E da ultimo il caso del conduttore del programma “Occhio alla Spesa” Alessandro Di Pietro, licenziato in tronco dalla Rai a causa della multa per pubblicità occulta inflitta all’emittente dall’Antitrust perché nel corso di tre puntate della nota trasmissione televisiva Di Pietro aveva eccessivamente magnificato una pasta per diabetici, riconducibile, pare, attraverso la
partecipazione ad una società, alla moglie del conduttore. È presumibile che nel caso del servizio su “Chi” l’Autorità abbia condotto un vero e proprio processo alle intenzioni nei confronti di Unifarm e Philips, forse non preoccupandosi di ipotizzare che l’iniziativa pubblicitaria poteva essere il frutto di un’autonoma decisione editoriale, per accreditarsi presso le due imprese pubblicizzate, con l’unico scopo di ottenere in futuro investimenti pubblicitari da parte delle stesse, quale
ringraziamento per la gratuita pubblicità ricevuta nel servizio su Belen. Sarebbe stato corretto sanzionare solo il settimanale e non creare un pericoloso precedente con la condanna di due marchi che per nulla erano stati coinvolti nelle violazioni contestate.Di questo passo potrebbe essere causa di sanzioni una qualsiasi mamma “famosa”, che porta a spasso il suo bambino con una carrozzina il cui marchio sia ben in vista, ma senza sua espressa partecipazione alla presunta azione pubblicitaria.
NORMATIVE
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Un Gorgonzola Premium,risultato di una lavorazione artigianale
e di un’attentissima e raffinata selezione,che ne esaltano al massimo
il gusto e le caratteristiche organolettiche.
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58 IL MONDO DEL LATTE
L’ISLAM NEL PIATTO
NORMATIVE
La religione musulmana e la normativa
alimentare: gli alimenti e le bevande leciti
(halal) e quelli proibiti (haram). Come
dichiarare e certificare che un cibo è halal
per il buon musulmano
“O uomini, mangiate ciò che è lecito e buono, non seguite le orme di Satana, poiché egli è nemico dichiarato per voi” (Sura Al Baqarah, 2:168 )
di Leonardo Graverini
La parola araba “halal” significa lecito, ammissibile, e si contrappone ad “haram”, ossia illecito, proibito. Si tratta di aggettivi che possono riferirsi a qualsiasi azione od oggetto e che sono utilizzati per qualificare la loro conformità o non alle prescrizioni – di valore anche etico, salutistico e igienico-sanitario – della religione islamica, del Corano, della Shari’a.Tale qualificazione vale, ovviamente, anche per il cibo e le bevande. I consumatori musulmani devono consumare solo alimenti halal, ancorché su ciò che è qualificabile come halal possano esservi differenze.Allah (SwT) ha donato chiare indicazioni sugli alimenti che possono essere considerati halal e su quelli haram, nonché sul modo con cui consumarli e sul comportamento da tenere nel mangiare e nel bere.La carne di maiale è solo l’esempio più noto di cibo haram. La distinzione halal/haram è però molto più ampia e articolata. Per stabilire se un alimento è lecito non si guarda solo alla sua natura ed essenza, ma si tiene conto di molteplici e variegati criteri, come la provenienza, la causa della morte dell’animale, il modo in cui l’alimento è stato elaborato.Il cibo deve provenire da un fornitore che utilizza pratiche halal. Il latte deve essere munto da animali halal. Sono tali, tra i mammiferi, quelli che vivono di erba e foglie, che non sono nocivi e che non predano gli altri animali, come, ad esempio, il cammello, la mucca, la capra, il bufalo, la pecora. L’asino è considerato haram.Nel caso dei formaggi, anche il caglio deve essere halal. Lo stesso vale per ogni altro ingrediente.
LA CERTIFICAZIONE HALALSalvo alcuni Stati (come gli Emirati Arabi o l’Indonesia) la certificazione halal non è disciplinata da normative nazionali o internazionali.E non esiste neppure una normativa italiana che regolamenti i prodotti halal e la loro certificazione.La nuova normativa europea in materia di etichettatura e di informazione del consumatore - Reg. (Ue) n. 1169/2011 - precisa tuttavia che anche le informazioni volontarie (tale è il dichiarare halal un alimento) devono rispondere ad appositi requisiti. L’articolo 36, nello specifico, ribadisce un principio che è già contenuto nella normativa
italiana vigente. Ossia che le informazioni sugli alimenti fornite su base volontaria non devono indurre in errore il consumatore, in particolare per quanto riguarda le caratteristiche dell’alimento, la natura, l’identità, le proprietà, la composizione, il metodo di fabbricazione o produzione.Per stabilire in concreto se un alimento o una bevanda è halal oppure no, si deve fare riferimento però alla giurisprudenza islamica
(Corano, Hadith, fatwe, ecc.). Per dimostrare che il prodotto è halal, l’operatore sotto il cui nome o ragione sociale l’alimento è commercializzato, può richiedere un certificato dove si attesta che il ciclo produttivo e gli ingredienti impiegati sono conformi alla giurisprudenza islamica.La certificazione halal si estende dalle fasi di approvvigionamento delle materie prime, ai processi di trasformazione, alla logistica, stoccaggio e trasporto fino alla destinazione finale. Essa comprende i sistemi di controllo della qualità e si interessa anche degli aspetti finanziari e di responsabilità sociale.Diversi sono gli organismi ai quali si può fare riferimento. Tra questi, l’organizzazione
Un alimento
è halal
se proviene
da fornitori
che utilizzano
pratiche halal
NORMATIVE
internazionale “Halal International Authority-HIA” (www.halalint.org), cui corrisponde in Italia la “Halal Italy Authority” (www.halalitaly.org), alla quale fanno riferimento molte aziende anche del settore lattiero-caseario interessate a questo mercato; lo “Halal Global” (www.halalglobal.it), di cui sono partner istituti quali Csqa e Certiquality; lo “Halal Italia” (www.halalitalia.org), che vanta relazioni - tra gli altri - con la comunità religiosa islamica italiana Coreis, con la Camera di commercio di Milano, con Bureau Veritas.Il mercato degli alimenti e delle bevande Halal è insomma certamente importante, oltre che in forte aumento.Halal Global fornisce al riguardo alcuni dati: i musulmani nel mondo sono circa 2 miliardi, di cui 25 milioni in Europa e quasi 2 in Italia. Il valore dei consumi è di circa 500 miliardi di euro nel mondo, 54 miliardi in Europa e di circa 5 miliardi in Italia, con un tasso di crescita del 15% annuo negli ultimi anni.Lo stesso organismo evidenzia, inoltre, che una famiglia islamica spende in generi alimentari una percentuale pari al 30% del proprio reddito, mentre una famiglia non musulmana si ferma al 14 percento.
Per venire incontro alle abitudini alimentari e
gastronomiche di alcune fasce di consumatori presenti
in Italia, Granarolo ha messo a punto un latte
pastorizzato secondo la tradizionale ricetta araba.
“Dalla nostra esperienza è nato il latte Laben Oro,
un prodotto parzialmente scremato fermentato
con i ceppi di Streptococcus thermophilus e di
Lactobacillus bulgaricus - spiega Angelo Vittorio
Zambrini, direttore qualità, innovazione, sicurezza
e ambiente di Granarolo -. Un prodotto sul mercato
da circa tre
anni, destinato
soprattutto ai
consumatori
di religione
musulmana in
quanto certificato
secondo le severe
regole Halal Hia”.
GRANAROLO SI RIVOLGE AL MERCATO ETNICO
Angelo Vittorio Zambrini
direttore qualità,
innovazione, sicurezza e
ambiente di Granarolo
L’azienda italiana specializzata nella produzione di mozzarelle
di Qualità con l’utilizzo di solifermenti lattici selezionati.
GUARDA ILVIDEO
60 IL MONDO DEL LATTE
Il web al servizio della
sicurezza alimentare
Expo 2015 suggerisce la presentazione del sistema Italia come esempio di garanzia della sicurezza alimentare e di valorizzazione delle produzioni. In tale contesto la collaborazione tra Ministero della Salute e Istituti Zooprofilattici Sperimentali, ha puntualizzato l’attenzione sul sistema informativo della sicurezza degli alimenti Ars alimentaria, quale strumento dello stesso ministero, coordinato e sviluppato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna e alimentato dalla rete degli Istituti zooprofilattici sperimentali (Iizzss).
UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA FOOD SAFETY
Ars alimentaria è uno strumento in grado di definire su base scientifica, mediante l’utilizzo di criteri riconosciuti a livello internazionale, lo standard sanitario e igienico dei prodotti del settore agroalimentare “made in Italy” e dei loro processi di trasformazione, concorrendo a promuovere nel mondo le produzioni italiane, tipiche e tradizionali. L’obiettivo prioritario è garantire la sicurezza del consumatore guidandolo a scelte consapevoli attraverso un percorso di trasparenza, informazione e divulgazione delle conoscenze. Ars alimentaria è uno strumento di riferimento per gli operatori del settore alimentare (Osa) e per le autorità sanitarie che sono chiamate a raggiungere un obiettivo comune: food safety – sicurezza alimentare. Tale obiettivo viene raggiunto attraverso la condivisione di informazioni riguardanti le caratteristiche di identità e qualità dei prodotti comprese quelle microbiologiche e nutrizionali. Il sito www.ars-alimentaria.it è strutturato in modo da consentire l’accesso alle informazioni sia al consumatore finale sia alle figure professionali interessate, dall’operatore del settore alimentare alle autorità competenti: nazionali e internazionali.Ars Alimentaria contiene gli
Le informazioni
del portale
sono accessibili
sia per gli
operatori
del settore
che per
i consumatori
TECNOLOGIA & SERVIZI
elementi relativi a ciascun prodotto, catalogato in macro categorie, che viene presentato con informazioni scomposte in serie di elementi informativi, alcuni disponibili a tutti, altri ad accesso controllato.Attraverso Ars alimentaria la sicurezza alimentare del sistema Italia viene presentata a Expo 2015.Poiché, ai sensi del Reg. CE 178/2002, la responsabilità della sicurezza alimentare è in carico all’Osa, il portale prevede al suo interno un settore dedicato alla raccolta dei dati di autocontrollo nel totale rispetto della garanzia di riservatezza e privacy.La disponibilità dei dati di autocontrollo aziendale rappresenta il primo fondamentale passo per il raggiungimento della sicurezza alimentare, in quanto consente di definire, per ogni processo e prodotto, la corretta applicazione dei principi dell’Haccp attraverso un percorso che permetta di gestire gli elementi relativi all’analisi del pericolo, nel rispetto dei requisiti normativi
comunitari (Reg (CE) n. 178/2002, Reg. (CE) n. 2073/2005 e s.m.i.) ed extracomunitari (Usa, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, India, ecc.).
UNA RACCOLTA, TANTI VANTAGGI
La raccolta dei dati di autocontrollo consente agli Osa e alle autorità sanitarie di:
identificazione dei Ccp (Punti critici di controllo) di processo,
Dalla collaborazione tra ministero della Salute e Istituto zooprofilattico sperimentale
di Lombardia e dell’Emilia Romagna è nato Ars Alimentaria, uno strumento che
valuta su basi scientifiche il livello igienico e sanitario degli alimenti “made in Italy”.
Un supporto importante per promuovere i prodotti italiani all’estero
di Giorgio Varisco, Paolo Daminelli - ministero della Salute e Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e
dell’Emilia Romagna
62 IL MONDO DEL LATTE
Le certificazioni
dei processi
produttivi
valgono anche
in Paesi
stranieri con
regole diverse
razionalizzando e valorizzando le attività di monitoraggio e verifica del piano Haccp (Analisi del pericolo e controllo dei punti critici), attraverso un percorso che aiuti l’Osa a supportare scientificamente le scelte;
necessarie all’analisi del pericolo (Ha);
alimenti;
sperimentali (challenge test), finalizzate all’export su nuovi mercati comunitari ed extracomunitari (Usa, Russia, Cina. Giappone ecc.), dove non è richiesto di dimostrare l’assenza di un pericolo, ma di documentare
processo di produzione e del prodotto durante la
e della sicurezza (“validazione”) dei processi produttivi;
internazionale i risultati delle sperimentazioni condotte in termini di sicurezza alimentare, permettendone la “validazione” nel tempo attraverso l’integrazione tra i dati sperimentali e quelli derivanti dal piano Haccp;
- valorizzazione e promozione, in sinergia con
dei prodotti italiani attraverso azioni congiunte
intrinseca;- avvio di progetti di cooperazione internazionale sul tema della sicurezza alimentare e nutrizionale;- realizzazione di un modello organizzativo di lavoro nel campo dello studio e della promozione della sicurezza dei prodotti alimentari che veda coinvolti istituzioni e autorità preposte all’organizzazione e esecuzione dei controlli in tema di sicurezza alimentare, centri di ricerca, produttori singoli o associati, consumatori;- sviluppo di una comune capacità di gestione,
della sicurezza alimentare anche ai mezzi
Le informazioni, già presenti in Ars alimentaria e aggiornate di continuo, rappresentano uno strumento di divulgazione finalizzato alla comunicazione di tutti i fattori riguardanti la sicurezza alimentare rivolgendosi in modo trasversale tanto al consumatore finale quanto
a tutti gli attori che intervengono nella filiera agroalimentare. UN SISTEMA MULTIFUNZIONALE
Il consolidamento del sistema Ars alimentaria come polo nazionale per la gestione degli autocontrolli prevede l’integrazione con i seguenti
autocontrolli.Per realizzare la sinergia tra i vari servizi è stata
dei seguenti moduli, quali estensioni delle attuali
che consentono il recupero, la visualizzazione e l’utilizzo dei dati di anagrafica delle aziende
alimentaria. La finalità del presente modulo è di sola lettura dei dati esposti dal servizio nazionale e pertanto implementa
di interagire con i servizi di ricerca e
sedi legali e operative delle aziende
comprende inoltre la realizzazione di
delle aziende.
configura come la parte del sistema di Ars alimentaria che ha la finalità di
acquisire tutti i dati di autocontrollo trasmessi
procedure condivise. Questo prevede sia la
il caricamento dei dati (file Csv) in modalità
TECNOLOGIA & SERVIZI
PUNTO
RISCHIO
ANALISI
CRITICITÀCONTROLLO
BRESCIA
BRESCIALAT S.p.A. Via Castellana, 1/A - 25032 Chiari (BS)Telefono +39 030/700 98 78 - Fax + 39 030/700 98 60www.brescialat.it - [email protected]
millecento
grammi
gram
mi
cinque
prco
mun
icaz
ione
.com
L’inserimento
dei dati
nel portale
è semplice
anche per
i laboratori
privati
che permettano l’interoperabilità e quindi la trasmissione dei dati con un protocollo di comunicazione tra applicazioni. Questo modulo, oltre al tracciamento delle operazioni di caricamento, consente l’interfaccia con un sistema esterno di decodifica dei dati comunicati denominato “Thesaurus” che consentirà la conversione dei dati secondo le codifiche attualmente utilizzate dall’Efsa. Tale sincronizzazione renderà disponibile, dove previsto e autorizzato, la visualizzazione dei dati sul front end degli utenti finali. La realizzazione del presente modulo è stata predisposta anche per la raccolta dei dati di autocontrollo forniti da laboratori privati, purché inseriti nell’elenco nazionale dei laboratori accreditati.
Modulo 3: Thesaurus - Transcodificatore flussi multi dizionario. Il sistema realizzato per favorire il dialogo tra le regioni Lombardia, Emilia Romagna e l’Istituto, permette di inserire nella parte web le tabelle di conversione tra i vari dizionari. Così i vari Iizzss e i laboratori non hanno bisogno di modificare il proprio sistema informatico per riuscire a caricare le informazioni
TECNOLOGIA & SERVIZI
su Ars Alimentaria: i laboratori inviano ad Ars Alimentaria i dati con le proprie codifiche, Ars Alimentaria le trasmette al Theasurus, che li
traduce nei valori dei dizionari di Ars alimentaria. Gli obiettivi di questo sistema sono:1. permettere ai diversi soggetti interagenti (Iozzss e laboratori privati) di associare le proprie codifiche interne ai codici utilizzati dal sistema Thesaurus in uso presso Ars alimentaria.2. fornire un’infrastruttura automatizzata di cooperazione che sia in grado di transcodificare i flussi generati dai diversi soggetti secondo le proprie
codifiche interne, generando flussi codificati secondo le codifiche Thesaurus.3. definire un dizionario matrici in grado di rapportarsi con quelli utilizzati a livello internazionale (cone ad esempio, Foodex di Efsa).
Per informazioni
o per essere inseriti nel sito
Ars Alimentaria si può scrivere
una mail ad [email protected]
oppure contattare la sede dell’Iizzss
di Lombardia ed Emilia Romagna
chiamando il numero
0302290534-335
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66 IL MONDO DEL LATTE
Nei primi tre mesi del 2014 Assolatte ha diramato ai mezzi di comunicazione 17 comunicati stampa, coprendo tutte le aree di interesse per i mass media.
PROTAGONISTI I PRODOTTI Molti sono stati i comunicati stampa dedicati ai prodotti. In particolare:il burro va controcorrente, aumenta le vendite e convince chef e nutrizionisti.Vendite in costante aumento, ampliamento dell’offerta e del livello di servizio: così il burro riconquista gli italiani. E dal mondo della ricerca, recenti studi scientifici lo riabilitano anche in cottura, “smontando” vecchi ed errati tabù nutrizionali.Le innovazioni nello yogurt conquistano gli italiani.Cresce il mercato italiano dello yogurt e si conferma la passione degli italiani per questo prodotto. La capacità di innovazione delle industrie del settore soddisfa le nuove esigenze di consumo.Lasciati stupire dall’accoppiata formaggi & frutta secca. Crescono i consumi di frutta secca (+14% in 5 anni) e cambiano le modalità di consumo: sempre più gettonato l’abbinamento con i formaggi. Dai freschi agli stagionati ai duri, le ricette con noci, mandorle & Co.Dove vanno gli italiani a comprare latte, yogurt, burro e formaggi. Quasi un italiano su 2 sceglie di acquistare latte e derivati al supermercato contro il 21%
che predilige l‘iper. E i negozi tradizionali continuano a essere preferiti ai discount.
IN PRIMA LINEA SULLA NUTRIZIONETante le novità anche nei comunicati sulla nutrizione:Far mangiare le verdure ai bambini: con i formaggi è un gioco da ragazzi.Uno studio americano rivela che abbinare le verdure ai formaggi è il modo migliore per farle piacere ai bambini. E per avviarli a un’alimentazione più sana e varia quando saranno adulti.I tanti benefici (spesso sconosciuti) che i latticini offrono ai vegetariani. Latte, yogurt, formaggi e burro sono alimenti preziosi soprattutto per i vegetariani, grazie al loro mix di nutrienti, al gusto gradevole e al basso costo. “Semaforo verde” dal mondo della ricerca per latte, yogurt e formaggi. Le 12 scoperte top del 2013. Altro che semaforo rosso sui nostri formaggi come vorrebbero gli inglesi! Le nuove evidenze scientifiche assegnano a latte e derivati un bel “semaforo verde“.
FOCUS SULL’EXPORTSe il mercato nostrano langue, l’export dei formaggi continua a dare grandi soddisfazioni. Tante quindi le opportunità per la nostra comunicazione:Formaggi freschi in Europa e duri in Africa, pecorino in Asia, Gorgonzola in Cina e provolone negli Usa: i formaggi italiani conquistano
MONDO ASSOLATTE
L’ufficio stampa Assolatte ha iniziato il 2014 con il
consueto vigore ed entusiasmo. La ricerca di spunti e
novità da valorizzare attraverso i media ha portato alla
realizzazione di numerosi comunicati stampa
di Carmen Besta
il mondo. Ma i prezzi soffrono.I nuovi dati sulle esportazioni dei nostri formaggi confermano il trend espansivo delle vendite all’estero. Ma, per reggere la concorrenza e conquistare i mercati, le aziende italiane sono costrette a ridurre prezzi e valore dell’export.Sono i freschi i formaggi italiani preferiti dai Lettoni. Il recente ingresso della Lettonia nell’eurozona darà nuovo impulso alla domanda di formaggi italiani. In pole position ci sono mozzarella, ricotta e formaggi freschi.Continua la “migrazione” dei nostri formaggi in Svizzera. Nei primi 10 mesi del 2013 i volumi dell’export sono aumentati del 4%. La Svizzera si conferma la quinta destinazione a livello mondiale dei formaggi italiani.
Per consultare e scaricare
tutti i comunicati stampa di
Assolatte basta entrare nella
“press area” del sito
WWW.ASSOLATTE.IT
Comunicare in modo efficace: un
“valore aggiunto” di ASSOLATTE
La nostra è una storia che inizia oltre cent'anni fa e arriva ad oggi quale emblema di un'eccellenza tutta italiana, capace, da quattro generazioni, di costruire la propria leadership nella produzione ed esportazione del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano.
IL MONDO DEL LATTE 69
BRUSCHETTA AL POMODORO FRESCOE GRANA PADANO
DOLCE “BIANCHINA” AL MASCARPONE
RRCETECETCETRRRR
TETEEEECCETET
BIGNÉ CON MOUSSE DI RICOTTA, MANDORLE E PECORINO ROMANO
RAVIOLO APERTO DI PASTA AL TIMO CON RIPIENO DI TALEGGIO
70 IL MONDO DEL LATTE
DOLCE “BIANCHINA” AL MASCARPONE
Ingredienti per 2 persone:
125 g di mascarpone, 4 cucchiai di panna, un
cucchiaio di zucchero a velo, un cucchiaio di gocce di
cioccolato bianco, 4 biscotti rotondi, 4 fragole, latte q.b.
Preparazione:
Versare in una ciotola il mascarpone con la panna e lo
zucchero e mescolare bene con l’aiuto di una frusta fino a
ottenere una crema soffice.
Lavare bene le fragole e poi eliminare le foglioline, quindi
dividerle in due pezzi orizzontalmente.
Versare il latte in una ciotola o in un piatto fondo, poi
bagnare velocemente due biscotti e metterli sul fondo di
due coppette, versare metà della crema al mascarpone
e nascondere nel centro un pezzetto di fragola, quindi
cospargere con un po’ di gocce di cioccolato. Coprire il
tutto con i restanti biscotti sempre leggermente bagnati nel
latte, la crema e le gocce di cioccolato bianco e decorare
il centro con il resto della fragola. Infine, mettere il dolce
“bianchina” a riposare in frigorifero per un paio d’ore prima
di servire.
BIGNÉ CON MOUSSE DI RICOTTA, MANDORLE E PECORINO ROMANO
Ingredienti per 4 persone:
12 bigné piccoli già pronti, 100 g di ricotta di
pecora, 50 g di Pecorino Romano Dop, 5 pomodori
canditi, mandorle tritate, timo e pepe quanto basta.
Preparazione:
Preparare una mousse frullando la ricotta con il
Pecorino Romano Dop, aggiungere le mandorle
tritate, il timo e il pepe. Farcire i bigné e guarnire
con un filetto di pomodoro candito, un poco di
mandorle e timo. Servire tiepido come antipasto
finger food.
RAVIOLO APERTO DI PASTA AL TIMO CON RIPIENO DI TALEGGIO
Ingredienti per 4 persone:
500 g di pasta fresca aromatizzata al timo, 300 g di Taleggio
Dop, 200 g di funghi porcini freschi, olio extravergine al tartufo
q.b., 100 g di Parmigiano Reggiano Dop, 30 g di prezzemolo, 1
litro di latte, 1 spicchio d’aglio, sale e pepe q.b.
Preparazione:
Stendere la pasta fino a ottenere una sfoglia sottile, tagliarla
in quadrati regolari di 10 cm di lato e cuocerli in acqua salata.
Scolarli al dente e farli raffreddare in acqua fredda. Asciugarli
su un canovaccio pulito e oliarli. Tagliare i porcini puliti in fette
da 5 mm di spessore. Rivestire con un foglio di carta da forno
una teglia e disporvi i porcini, ungerli con l’olio al tartufo e
aggiungere l’aglio in camicia. Riscaldare il forno a 180°C e
infornare i porcini per 8 minuti, poi estrarli e farli raffreddare.
Tagliare a fette di circa 3 mm di spessore il Taleggio (meglio
da freddo). Mettere su un foglio di pasta due petali di porcini
e adagiare sopra una fettina di Taleggio. Richiudere con un
altro foglio di pasta in modo che gli angoli formino una stella.
Adagiare il raviolo su una teglia rivestita con carta da forno e
riscaldare in forno a vapore. Estrarre appena il Taleggio inizia a
fondere e decorare con altri due petali di porcini, un filo d’olio
al tartufo e una grattata di Parmigiano Reggiano.
BRUSCHETTA AL POMODORO FRESCOE GRANA PADANO
Ingredienti per 4 bruschette:
20 pomodori ciliegino, 12 olive nere intere, 4 fette di pane di
grano duro, 200 g di Grana Padano Dop, 1 spicchio d’aglio, 8
foglie di basilico, origano essiccato, olio extravergine d’oliva,
sale e capperi q.b.
Preparazione:
Far abbrustolire le fette di pane da entrambi i lati usando la
funzione grill del forno o su una piastra liscia.
Nel frattempo tagliare il Grana Padano a cubetti non troppo
grossi, tagliare in quattro parti i pomodorini e unirli al
formaggio in una ciotola. Aggiungere le olive nere, l’origano
sbriciolato, il basilico spezzettato grossolanamente, i capperi,
l’olio extravergine d’oliva, il sale e mescolare bene, al fine di
amalgamare i sapori.
Prendere le fette di pane abbrustolito e strofinare sopra uno
spicchio d’aglio (uno è sufficiente per le 4 fette di pane), poi
disporle su un piatto da portata, irrorarle d’olio e ricoprirle
con il composto preparato, diviso per ogni fetta in egual
misura.
RIRIRCETECETERIRIRR
TEECETCETEE
72 IL MONDO DEL LATTE
Qui, negli inferi, vedo spesso Sisifo e vi confesso che fa pena perfino a me, che sono un demone.Come sapete, Sisifo ebbe una vita molto movimentata, ma soprattutto osò sfidare gli dei. Per lui la punizione fu tremenda: fu condannato a spingere un enorme masso dalla base alla cima di un monte. Una volta arrivato in cima, il masso sarebbe rotolato a valle. E Sisifo avrebbe dovuto ricominciare da capo, spingendolo di nuovo verso la cima. E ancora, e ancora, così per sempre.Sono secoli che lo vedo salire e scendere dalla montagna senza pace, senza tregua: che pena!Lo so, mi chiederete: cosa c’entra Sisifo? C’entra, c’entra…Pochi giorni fa ho letto sul “Corriere della Sera” che il
vostro Paese sta scontando una pena simile a quella di Sisifo.Da anni tutti si dicono d’accordo sulla necessità di semplificare leggi e burocrazia, sull’esigenza, ormai non più rinviabile, di modernizzare il vostro bellissimo Paese.A parole, però, perché nei fatti la situazione è ben diversa e i numeri parlano chiaro.Negli ultimi 6 anni, il vostro Parlamento, con maggioranze di destra o di sinistra, non ha importanza, ha emanato più di 5.800 leggi che avrebbero voluto (o dovuto?) semplificare la vita alla gente e alle imprese. Un numero impressionante, direte, e lo è. Peccato che nello stesso periodo di tempo ne sono state emanate 6.750 che la vita alla gente l’hanno ulteriormente complicata.Un’attività davvero infaticabile, quella del Parlamento, una tela
di Penelope, che ha portato ad abrogare 67.800 vecchie leggi per emanarne più di 81.000 di nuove (ma non per questo migliori). Tra l’altro, quelle più vecchie non vengono abrogate. Alla faccia della semplificazione. E alla faccia delle dichiarazioni di facciata del politico e del tecnico di turno.Un giorno si fa e un altro giorno si disfa, in un percorso senza fine che rallenta qualunque possibile ripresa.Del resto in Italia - che paradossalmente per tanti il Paese dell’arte di arrangiarsi - ci si ostina a intervenire e a interferire in ogni momento della vita dei cittadini e degli imprenditori, come se fosse questa la missione primaria del legislatore.
Povero Sisifo, ma soprattutto povera Italia!
Ogni governo promette di
tagliare la burocrazia, ma
nessuno ci riesce. Con una
mano si semplifica, con
l’altra si complica. Un po’
come il mito di Sisifo.
OPINIONE
di Rubicante
SEMPLIFICAZIONE: UNA FATICA DI SISIFO