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IL CINEMA SOTTO IL FASCISMOStoria e critica del cinema15 marzo 2017
CINEMA E FASCISMO
iniziale disinteresse, poi
“il cinema, l’arma più forte”
con l’avvento del sonoro Mussolini comprende le potenzialità del cinema
PER UN CINEMA AUTOCTONO
Istituto LUCE (1924): interesse per la cinematografia documentaria
L'Unione Cinematografica Educativa || LUCE
Mostra del cinema di Venezia: al lido, cinema e architettura (1932)
autorappresentazione del regime
COSTRUIRE IL CINEMA FASCISTA
il Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC)
fondato nel 1935
formare le maestranze: registi, sceneggiatori, montatori, attori, scenografi, costumisti
Mussolini visita il CSC
UNA MODERNA SCUOLA DI CINEMA: FRA COLLEGIO E OFFICINA
centro sperimentale di cinematografia
Alida Valli, allieva del CSC, 1938
CINECITTÀ
fondata nel 1937
Hollywood sul Tevere: una moderna “città del cinema”
gli Studios
Luigi Freddi: far concorrenza ai film americani
fra Hollywood e Mosca
Mussolini inaugura Cinecittà
HOLLYWOOD SUL TEVERE
Luigi Freddi
il modello americano: film da esportare
lontano dalla propaganda tedesca
IL CINEMA SECONDO FREDDI
la fabbrica dei sogni: lo Studio System italiano
evasione, non propaganda
divieto di importazione (1938)
il sogno dell’esportazione: produrre film di qualità internazionale
CINEMA DI REGIME
evasione e propaganda
c’è differenza?
propaganda di agitazione (diretta) o propaganda di integrazione
Philip Cannistraro, La fabbrica del consenso: fascismo e mass media, Laterza, 1975
PROPAGANDA
il film coloniale
film dedicati alla “romanità”
film che celebrano direttamente il regime
i fasti dell’impero di Roma, e i moderni fasti del regime fascista
un filone minoritario
Scipione l’africano (1937)
PROPAGANDA
film sulla romanità
l’Italia mussoliniana come erede della grande potenza romana
Mussolini visita il set di Scipione
EVASIONE
cinema bianco: un cinema “ad occhi chiusi”
“telefoni bianchi”
un’Italia moderna, ricca e inesistente
Mille lire al mese e il sogno di una “casetta”
commedie brillanti e film di collegiali
la modernità si insinua
Grandi magazzini, M. Camerini, 1939
GRANDI MAGAZZINI
modernità e tradizione
donne al lavoro e donne che si sposano
la famiglia e la casa come luoghi d’elezione
storie d’amore brillanti, con prevedibili e gustosi Happy ending
Vittorio De Sica e Assia Noris
Grandi magazzini, M. Camerini, 1939
IL FILM COLONIALE
fra evasione e propaganda
Lo squadrone bianco (1936)
Antonio Genina
la campagna d’Africa e l’eroismo italiano
il mélo (Fulvia Lanzi) e il telefono bianco
LO SQUADRONE BIANCO (1936)
due parti: prologo italiano
Mario, Tenente Ludovici (Antonio Centa)
Cristiana (Fulvia Lanzi)
deserto libico
la promozione del film
EVASIONE E PROPAGANDA
“Telefoni bianchi”: il fascino della modernità
L’antico e il nuovo: il camaleonte
Ad occhi chiusi: il teatro di posa
Il “cinema bianco”
Evasione e propaganda: due facce della stessa medaglia
CINEMA E FASCISMO
area grigia
comunisti al CSC: Pietro Ingrao
Gli autori “calligrafici”: l’opposizione del bello (ma fu vera opposizione?)
“Bianco e nero”: Umberto Barbaro
“Cinema”: rivista diretta da Vittorio Mussolini
“CINEMA”
il figlio del duce e i redattori comunisti
Giuseppe De Santis, Mario Alicata, Massimo Mila
fucina del nuovo cinema, della “Scuola italiana della Liberazione” (A. Bazin)
ALESSANDRO BLASETTI
Sole e Resurrectio (1931)
montaggio rapido e complessi movimenti di macchina dello “stile internazionale”
passaggio dal muto al sonoro
interpretare l’ideologia fascista in modo creativo
Vecchia guardia (1934), un film sull’origine del partito fascista
ALESSANDRO BLASETTI
“Cinematografo”
per un cinema sperimentale
aggiornato sulle novità internazionali, sia americane sia sovietiche
la sua idea del CSC: la fabbrica del film
gli allievi in tuta da lavoro
un’idea sovietica
ALESSANDRO BLASETTI
ruralismo
Terra madre (1931)
non si deve vendere la terra
antimodernità
gli antichi valori contro i pericoli dell’urbanizzazione
ALESSANDRO BLASETTI
sul finire degli anni ’30: progressivo disimpegno rispetto ai temi sociali
Ettore Fieramosca (1938)
Un’avventura di Salvator Rosa (1939)
romanzo storico, film in costume e avventuroso
grande successo di pubblico
ALESSANDRO BLASETTI
una personale strada verso il realismo
4 passi fra le nuvole (1942)
commedia rurale
prodromi del Neorealismo
Un giorno nella vita (1945): la Resistenza e la lotta di Liberazione dalla parte dei cattolici
NESSUNO TORNA INDIETRO (1943)
Alessandro Blasetti: il regista con gli stivali
un cinefilo, un fascista della prima ora, un intellettuale aperto
allontanamento dal cinema di regime
sceglie il romanzo di una autrice non allineata e invisa al fascismo
NESSUNO TORNA INDIETRO
da The Women (1939, George Cukor)
sorta di Piccole donne all’italiana
il romanzo di una non allineata de Céspedes
censura fascista verso un Best seller internazionale
un film girato sotto le bombe
la guerra sul set
difficoltà distributive: nelle sale ai primi del 1945
NESSUNO TORNA INDIETRO
le stelle del firmamento nostrano
Doris Duranti, Elisa Cegani, Valentina Cortese, Maria Mercader, Dina Sassoli, Mariella Lotti
un domatore fra queste splendide fiere
Vittorio De Sica e Claudio Gora
CONTINUITÀ
Blasetti: un autore-cerniera
dal cinema “bianco”, ad occhi chiusi
dal cinema fascista, al cinema della Nuova Italia
il Neorealismo: rottura e continuità