Health Online - Numero 2 - Agosto 2014
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Periodico di Informazione sulla Sanità Integra6va
SOMMARIO
HEALTH ONLINE PERIODICO BIMESTRALE DI
INFORMAZIONE SULLA SANITA’ INTEGRATIVA !
ANNO 1° -‐ AGOSTO 2014 -‐ N° 2 !DIRETTORE RESPONSABILE
Ing. Roberto Anzanello !DIRETTORE EDITORIALE
Massimiliano Alfieri !COMITATO DI REDAZIONE
Manuela FabbreL Fabio Vitale
Luciano DragoneL !REDAZIONE E PRODUZIONE
Fabio Vitale !DIREZIONE E PROPRIETA’
Health Holding Group S.p.A. Via di Santa Cornelia, 9 00060 -‐ Formello (RM)
[email protected] !TuL i diriL sono riservaZ. Nessuna parte può essere riprodo\a in alcun modo senza il permesso scri\o del dire\ore editoriale. ArZcoli, noZzie e recens ioni firmaZ o s ig laZ esprimono soltanto l’opinione dell’autore e comportano di conseguenza esclusivamente la sua responsabilità dire\a. !Registrazione del Tribunale Civile di Roma
N° 29 del 10 Marzo 2014 !Impaginazione e grafica
Fabio Vitale !Copia inviata a 86.432 e-‐mail
La salute: un valore assoluto
________________________________________ pag. 2 di Ing. Roberto Anzanello
Crescere in professionalità
________________________________________ pag. 3 di Ivo Fiorelli
Prevenzione: un’arma contro il cancro
________________________________________ pag. 5 di Giulia Di Michele
I tempi della sanità pubblica e le società di mutuo soccorso
________________________________________ pag. 6 di Daniela Pastore
Il Museo del Mutuo Soccorso -‐ sito in Via di Santa Cornelia, 9, 00060 Formello (RM) -‐ ha al suo interno più di
500 reperS di valore storico e mutualisSco. Aperto dal Lunedì al Venerdì solo su appuntamento contaVando il numero telefonico +39.331.6893067
Inserzione
Tu\e il sistema di informazione, giornali, radio, tv, internet, che rappresenta, riporta, pubblica comunicazioni sul tema della salute si accentra su due elemenZ essenziali:
• i disservizi del sistema sanitario pubblico;
• la varietà non integrata di possibi l i soluzioni di cui nessuna risolutoria.
Per fare chiarezza e fornire un contributo concreto è invece necessario parZre da una considerazione oggeLva: il sistema sanitario pubblico non potrà più esistere così come è sempre stato concepito nel nostro paese non per ragioni poliZche o finanziarie ma molto più semplicemente per ragioni matemaZche. InfaL, l’insieme oggeLvo dei daZ che possiamo osservare e registrare porta esclusivamente e con una faci le equazione all’insostenibilità dell’a\uale sistema di sanità pubblica, vediamo come: 1. l ’ i n v e c c h i ame n t o d e l l a popolazione determina un numero crescente di persone che avranno bisogno di cure mediche; 2. l’evoluzione tecnologica in campo sanitario determina la nascita di macchinari sempre più evoluZ e sempre più costosi sia in termini di acquisizione che in termini di manutenzione, formazione del personale abilitato, consumo dei materiali; 3. lo svi luppo della scienza medica apre conZnuamente nuove fronZere e nuovi campi di applicazione che richiedono importanZ e costanZ invesZmenZ in ricerca e sviluppo; 4. la mobilità delle persone causa una maggiore diffusione delle patologie epidemiche con conseguente aumento dei cosZ di prevenzione e controllo; 5. il senso eZco impone che anche patologie a scarsa diffusione debbano essere studiate e, se possibile curate, con incrementale aumento dei cosZ di specializzazione sia dei medici
che degli strumenZ di analisi. E’ opportuno so\olineare che la possibilità di invecchiare di più e meglio, l’evoluzione tecnologica e lo sviluppo scienZfico, la mobilità ed il senso eZco sono tuL elemenZ assolutamente posiZvi e che dobbiamo cogliere con estrema soddisfazione nel nostro sistema di vita, ma dobbiamo essere anche così consapevoli da comprendere che in campo sanitario sono tuL elemenZ che hanno già portato e porteranno sempre più il sistema di sanità pubblica all’insostenibilità economica. Vero che ci sono gli “sprechi” come molZ corre\amente so\olineano, ma anche su questo argomento necessità chiarezza: gli “sprechi” in campo sanitario sono molZ e vanno indispensabilmente recuperaZ e r i condoL a va lor i determinaZ dalla casualità e non dal costante disservizio o dall’inesistente senso civico, ma per quanto si possano recuperare tuL i cosZ causaZ dagli “sprechi” tali valori non saranno mai sufficienZ a coprire il fabbisogno finanziario determinato dal trend irrevocabile dei cinque elemenZ sopra descriL. !Ed allora siamo desZnaZ ad avere un modello sanitario inefficiente, anZ economico e che salvaguardi solo alcune fasce della popolazione? La risposta naturalmente è no, però è necessario discernere con estrema chiarezza tra le soluzioni applicabili. Vero è che la soluzione non può che essere una sanità gesZta in un corre\o equilibrio tra sistema pubblico e sistema privato. Ed è altre\anto vero che sul sistema pubblico non possiamo tuL che concordare affinché sostenga in modo totale i meno abbienZ e in modo sempre più marginale le fasce di popolazione a reddito, con cosZ crescenZ a carico della popolazione al crescere del reddito degli individui e delle famiglie.
Però è sul sistema privato che dobbiamo concentrare la nostra a\enzione. InfaL privaZsZcamente esistono due possibilità per integrare il sistema pubblico: • le polizze assicuraZve; • i fondi sanitari. in quanto è altre\anto chiaro e ormai matemaZcamente provato che solo la mutualità tra individui è la soluzione corre\a per determinare la sostenibilità dei cosZ sanitari. Però dobbiamo essere consapevoli che siamo in presenza di due modell i di mutualità differenZ e precisamente un modello, quello assicuraZvo, dove la mutualità tra gli individui è gesZta da un terzo che da questo vuole trarre del reddito e che non può farlo senza so\rarre valore economico al sistema ed un altro modello, quello dei fondi sanitari, delle casse di assistenza e delle società di muto soccorso dove siamo in presenza di una mutualità “pura” tramite un approccio che ridistribuisce tu\o quanto ricevuto senza perdere valore per determinare reddito di terzi. Di conseguenza dobbiamo prendere a\o dei trend in a\o e senza dietrologie concentrare i nostri sforzi per realizzare sempre più compiutamente le soluzioni corre\e, che già esistono da anni, considerato che la prima legge isZtuZva delle mutue sanitarie nel nostro paese è datata 1889. Per questo moZvo il nostro periodico Vi informerà costantemente sulle evoluzioni del sistema sanitario sia pubblico che a s s i cu raZvo ma s i cu ramente s i focalizzerà sulle soluzioni, le innovazioni e le proposte del sistema mutualisZco con la forte convinzione che sia l’unica v e r a s o l u z i o n e p e r i n t e g r a r e corre\amente sanità pubblica e sanità privata in un sistema che protegga concretamente ed efficacemente un nostro diri\o ed un valore assoluto: la nostra salute.
La salute: un valore assolutodell’Ing. Roberto Anzanello -‐ DireMore Responsabile
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Osservando dall’esterno le gesZone di fascicoli relaZvi ad assistenza malaLa, o infortuni, difficilmente ci si rende conto della complessità cui l’operatore si trova di fronte.
Superficialmente si è portaZ a credere che sia sufficiente seguire i protocolli: applicare le normaZve che prescrivono per ogni singolo assisZto le estensioni e i limiZ, delle prestazioni, le eventuali franchigie o scoperZ, e quali di queste prestazioni siano escluse, per loro natura, dal beneficio del rimborso.
Ma non è così, o almeno non è così semplice! È pur vero che un buon sistema informaZco è di grande ausilio, perme\endo la gesZone delle praZche di r imbo rso i n modo au tomaZco , calcolando per ogni singola patologia, e conseguente prestazione, quale sia il limite della somma rimborsabile, quali siano gli scoperZ o franchigie relaZva al Zpo di contra\o, eliminando il possibile errore umano nei calcoli numerici di queste somme, ma, come tu\e le macchine, resZtuisce quello che gli è stato inserito.
In altre parole colpi che potremmo chiamare “liquidatore”, deve valutare per ogni fascicolo quali siano i criteri da ado\are nel singolo caso, che spesso può ave re ca ra\er i sZche , anche se soLlmente sfumate, diverse da altri, con conseguenZ diversi criteri di applicazione delle regole.
Per chiarire meglio lo spirito di quanto esposto, indichiamo un semplice caso, fra i tanZ, in cui l’operatore deve soffermarsi prima di inserire un codice n um e r i c o c h e a p p l i c a meccanicamente la normaZva: mo l Z s s im i d i s c i p l i n a r i , disZnguendo per Ente e livello professionale dell’assisZto, p o n gono , g i u s t amen t e , parZcolari limiZ o scoperZ, quando non add i r i\u ra esclusioni, a cure dentarie e
ortodonZche; questo avviene inserendo un codice numerico corrispondente a quanto inerente qualcosa come “bocca e cavo orale”, intendendo ivi comprese tu\e le cure relaZve a questa parte dell’organismo.
Ma le esclusioni e i limiZ sopra descriL, nello spirito della norma, devono intendersi relaZvi a ogni intervento che riguardi la dentatura, l’impiantologia, intervenZ che in massima parte, poi, sono di natura esteZca, e non altro. Se nel cavo orale, so\o la lingua o nel palato emerge una neoformazione sospe\a, che magari necessita di biopsia e relaZvo esame istologico, questa patologia non riguarda una cura dentaria, è ben altra cosa, e come tale va tra\ata e rimborsata. Però se un operatore inserisce nel sistema il codice di “bocca e c a vo o ra l e ”, i l s i s t ema r i fi u t a quell’intervento!Ecco dove emerge la professionalità di chi ha la responsabilità di corrispondere agli assisZZ la corre\a prestazione, il giusto rimborso, evitando eventuali reclami e richieste di revisione, che, oltre a costare tempo, non contribuiscono al mantenimento del rapporto fiduciario fondamentale in un se\ore delicato come quello della salute tra Ente assistenziale e assisZZ. E questa professionalità come si forma? A meno che non si provenga almeno da alcuni anni di studio in facoltà sanitarie, se non alla laurea, un giovane non possiede quel bagaglio culturale ineludibile per poter consapevolmente gesZre il sistema
meccanico, valutando le s ingole situazione, inserendo corre\amente quanto perme\e poi al sistema di resZtuire le risposte giuste.
Questo bagaglio culturale, che genera la competenza, deve essere acquisito, come dire, “sul campo”, ovvero lavorando e imparando …. strada facendo. Per o\enerlo, innanzi tu\o, occorre avere buoni maestri; nella fase di formazione, che avviene mediante affiancamento, ovvero gesZone di fascicoli insieme a collega già esperto, il cui compito è proprio quello di insegnare la metodologia da seguire per liquidare corre\amente re un sinistro. In questa, delicata, fase chi è preposto alla formazione dei nuovi colleghi deve avere la capacità di trasferire non solo le competenze già acquisite, ma il metodo stesso con il quale le ha acquisite, quindi i buoni maestri sono merce abbastanza r a r a , r i s o r s e p r e z i o s e d a n o n so\ovalutare.
Ma non solo: c’è una componente fondamenta l e p e r co s t r u i re l a professionalità, e questa è la curiosità, curiosità intesa come negazione della superficial i tà,del la rouZne, del la meccanicità nella propria aLvità.
È curioso chi vuole capire perché si applica o no una certa regola, perché questo caso è diverso da un altro, anche se apparentemente sono assai simili, come ogni individuo è diverso dagli altri. È curioso chi poi conZnua ad aggiornarsi, chi vuole conoscere le nuove tecniche diagnosZche e terapeuZche, chi insomma non si limita a applicazioni
Crescere in professionalitàdi Ivo Fiorelli
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ripeZZve di norme meccaniche. È curioso chi si confronta costruLvamente con i colleghi, chi pone domande, chi insomma desidera ampliare la propria professionalità e non limitarsi alla rouZne sopra menzionata. Questo è un buon professionista, e questa consapevolezza è di per se graZficante, e aggiunge sZmoli alla propria crescita. Altro fa\ore importante è la propria semanZca, la proprietà di linguaggio, la capacità di esprimere chiaramente i conceL che si vogliono trasferire.
In questo lavoro il rapporto con il pubblico è fondamentale, e occupa, inoltre, gran parte del tempo lavoraZvo; quando si devono illustrare le modalità da seguire per o\enere quanto dovuto, oppure, cosa più difficile, quando si deve spiegare a un assisZto che non ha compreso. O non è soddisfa\o, del
rimborso o\enuto, bisogna essere ragionevolmente cerZ d i c o n o s c e r e b e n e l’argomento e di poter dare le informazioni corre\e, con linguaggio comprensibile, e possibilmente sinteZco.
Q u e s t o l i n g u a g g i o , sopra\u\o, non deve essere c o m p r e n s i b i l e p e r l’operatore, ma per chi ascolta, ovvero deve essere al livello della casalinga se\antenne, o al top manager, quindi occorre affinare le proprie aLtudini intuiZve per valutare in tempi rapidi quale è il livello di comprensione dell’interlocutore, e ada\are tempesZvamente il discorso a questo: non si deve parlare a noi stessi, e non vi è alcun bisogno di essere arZficiosi o forbiZ.
Anche questa parte di professionalità si incrementa col tempo e con l’a\enzione a cosa ( e a volte a come) ci esprimiamo, osservando come cambi l’a\eggiamento di chi ci ascolta quando si rende conto del la qual ità del la nostra figura professionale.
Prevenzione: un’arma contro il cancrodi Giulia Di Michele
La prevenzione sembra essere l’arma più efficace che abbiamo oggi a disposizione per ridurre la mortalità da cancro. I daZ parlano chiaro: le malaLe neoplasZche cosZtuiscono la seconda causa di morte in Italia con un aumento di incidenza in forte crescita; al 2010 sono staZ sZmaZ 220,5 decessi per tumore per 100.000 abitanZ. (fonte: I tumori in Italia). !Sembra essere arrivaZ, ormai, sia nella c omun i t à s c i e nZfi ca c h e n e l l a popolazione in generale, ad un processo di profonda maturazione che ha sensibilmente contribuito a migliorare negl i ulZmi anni l ’efficacia degl i intervenZ di prevenzione e di igiene ambientale, che ha modificato le abitudini alimentari, reso possibile l’apertura di nuovi filoni di ricerca medica e, sopra\u\o, accertato i vantaggi che si o\engono dal la real izzaz ione di programmi di screening. !La prevenzione può a\uarsi a vari livelli.
La prevenzione primaria è rivolta ai soggeL sani e mira ad eliminare o r idurre l ’espos iz ione a sostanze cancerogene note, a\raverso il tentaZvo di modificare i comportamenZ e le abitudini di vita insane, purtroppo consolidate e, dunque, dure da scalfire. E s e m p i o n e è l ’ i n t e r r u z i o n e dell’abitudine al fumo. Le dimensioni dell’epidemia legata al consumo di tabacco nel mondo sono ben note. P reven i rne l ’a s sunz ione t ra g l i adolescenZ è un punto chiave in ogni programma, considerato che la gran parte degli individui inizia a fumare prima dei 20 anni. La scuola rappresenta per esempio, per sua natura, il luogo dove i programmi di prevenzione possono raggiungere migliaia di giovani in maniera semplice e veloce. Prevenzione nelle varie fasi della vita, dunque. Ma si può allora sin da piccoli a\uare un comportamento sano e prevenire le più comuni patologie? E’ n o t o l ’ i m p o r t a n t e n e s s o t r a
al imentazione, aLvità fisica e i l benessere psicofisico dell’individuo. Il ruolo della dieta nell’eziologia dei tumori, tu\avia, rimane un argomento estremamente controverso e di difficile valutazione. Una forte correlazione è riportata tra consumo di grassi e incidenza di mortalità per neoplasie varie come quelle del colon-‐re\o, della mammella, della prostata, dell’ovaio. Una vasta le\eratura scienZfica esiste anche sul ruolo proteLvo di fru\a e verdura. E sempre nell’ambito delle abitudini
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a l imentar i , i l consumo d i a l co l rappresenta un fa\ore eziologico determinante nei tumori del tra\o aerodigesZvo superiore, con un chiaro effe\o sinergico con il fumo di tabacco. S e condo quanto i nd i ca to da l l e raccomandazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF), che ha prodo\o un lavoro di revisione di tuL gli studi scienZfici effe\uaZ in materia di relazione tra alimentazione e tumori, esistono 10 fa\ori che riassumono ad oggi i comportamenZ da a\uare e assumere come proprie abitudini per ridurre l’incidenza dei tumori. !1. Tendere ad una forma fisica magra
per tu\a la vita. 2. P r aZ c a r e aLv i t à s p o r Z va e
manteners i fis i camente aLv i possibilmente tuL i giorni.
3. Limitare il consumo di alimenZ ad alto tasso calorico ed evitare il consumo di bevande zuccherate.
4. I m p o s t a r e l ’ a l i m e n t a z i o n e p r e va l e n t emen te s u c i b i d i provenienza vegetale, consumando cereali non industrialmente raffinaZ e legumi in ogni pasto, insieme con un’ampia varietà di verdure non amidacee e di fru\a.
5. Limitare il consumo di carni rosse ed ev i ta re i l con sumo d i ca rn i conservate.
6. Limitare il consumo di bevande alcoliche.
7. Limitare il consumo di sale e di cibi conservaZ so\o sale. Evitare cibi contaminaZ da muffe.
8. Assicurarsi un apporto sufficiente di tuL i nutrienZ essenziali a\raverso il cibo.
9. Alla\are i bambini al seno per almeno sei mesi.
10. Evitare l’uso di tabacco. La prevenzione secondaria mira invece a diagnosZcare la malaLa in una fase precoce, aumentando così le possibilità di guarigione. Si può a\uare a\raverso due strategie:
-‐ La diagnosi tempesZva che comporta una vigile a\enzione sui s intomi in iz ia l i del la malaLa.
-‐ Lo screening di massa volto alla scoperta della malaLa in pazienZ asintomaZci.
Il programma di screening è un processo complesso in cui ciascun sogge\o della popolazione “bersaglio” viene inviato periodicamente ad effe\uare test medici allo scopo di una maggiore anZcipazione diagnosZca. !Il test di screening, per essere un buon test, deve essere semplice, non invasivo, accurato ed economico e deve essere rivolto ad una patologia che deve essere causa di morbilità e mortalità sufficienZ a giusZficare rischi e cosZ dell’esame stesso.
Un se\ore relaZvamente nuovo è oggi quello della cosidde\a oncogeneZca, che si dedica allo studio della componente ereditaria delle malaLe tumorali con lo scopo di sviluppare misure prevenZve nei soggeL a rischio. Un esempio per tuL è il test geneZco per l’idenZficazione delle mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2 responsabili della maggior parte delle forZ aggregazioni familiari di tumori della mammella. Negli ulZmi anni l’impegno nella p r e v e n z i o n e è c r e s c i u t o esponenzialmente, prova ne sono i programmi di screening ormai aLvi e gratuiZ anche in Italia che riguardano il cancro mammario, quello della cervice uterina e del colon – re\o. Tu\avia sembra che le risorse dedicate a l la prevenz ione, in parZco lare economiche, non siano mai soddisfacenZ rispe\o ai vantaggi che si potrebbero o\enere con un “impegno” sempre più conZnuo e mirato. Una buona prevenzione determina inoltre, da un punto di vista di cosZ a carico del Sistema Stato, una significaZva diminuzione di intervento successivo per la cura del paziente malato, laddove la prevenzione sia in grado di scoprire o fermare la malaLa in corso ed evitare che possa degenerare ulteriormente. Il Sistema Sanitario Nazionale, pur con i suoi limiZ e problemi, è ancora uno dei migliori al mondo perché garanZsce assistenza a tuL. Ma è obieLvamente sovraccarico e, alimentare un regime di sinergia tra SSN stesso e sistemi assicuraZvi privaZ o fondi e casse di assistenza sanitaria privata, sembra essere l’unica via per un accesso alla Sanità e alle cure veloce e semplificato. Dunque prevenzione costante e in tu\e le forme: diventa allora importante cercare di tutelarci anche nella fortunata condizione di persona sana, una condizione che merita di essere salvaguardata.
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I tempi della sanità pubblica e le società di mutuo soccorso
di Daniela Pastore
“Mia madre aspe\a invano da più di 2 mesi un intervento in Day hospital. È in lista con il foglio di ricovero con dicitura “urgente”. Ha effe\uato tu\e le analisi per affrontare l’intervento, ma fino ad oggi non abbiamo avuto noZzie. Ha una massa all’altezza del lombo sacrale di cui non si capisce la natura che, a de\a di vari medici, è possibile appurare solo con un intervento in loco di biopsia. Mia madre sta male, ha dolori terribili e, malgrado questo, è andata più volte in ospedale a chiedere informazioni. È stata tra\ata male, nessuno le ha dato re\a, mancandole di rispe\o e minando così la sua dignità di persona malata. Mi sembra assurdo non poter avere noZzie nemmeno su quando e se verrà chiamata visto che l’informazione è un suo diri\o primario.“ [XII Rapporto Pit Salute 2008] !La tesZmonianza riportata è una delle molteplici denunce da parte di ci\adini sempre più sbalordiZ di fronte a liste d’a\esa infinite e tempi divenuZ inacce\abili quando il tema in quesZone è la salute. Ad oggi, nonostante i recenZ sforzi a d o\aZ i n s e n s o c o r r eL vo e miglioraZvo, sono ancora molte le prestazioni sanitarie, siano esse visite specialisZche, intervenZ chirurgici, esami
diagnosZci, la cui erogazione richiede dei tempi tali da limitarne l’equità di accesso da parte degli utenZ e, di conseguenza, a peggiorare la percezione di scarsa qualità del Servizio Sanitario.
Tu\e le prestaz ioni cons iderate richiedono giorni di a\esa inammissibili; anche per una Visita specialisZca, che rispe\o alle altre presenta valori più bassi, è necessario a\endere in media quasi o\o mesi nel 2011. Gli Esami diagnosZci si collocano nel mezzo, e sono gli unici che registrano nel triennio un andamento nel l ’a\esa pressoché costante. !
Per avere un’idea della situazione italiana, è uZle dare uno sguardo ai tempi massimi di erogazione delle prestazioni registraZ nelle regioni rappresentate nell’immagine qui sopra a destra. !Dai daZ emergono, per le visite specialisZche, delle situazioni molto differenziate da territorio a territorio con punte di a\esa, in alcune stru\ure, che raggiungono addiri\ura 256 giorni per una Visita urologica; si a\ende, inoltre, 140 giorni per una MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) e fino a 550 giorni per una Mammografia.
Da quello che si evince, la maglia nera nei ritardi all'accesso alle cure spe\a al
Friuli Venezia Giulia, Puglia e Basilicata. I moZvi della costruzione e dell’allungamento delle liste d’a\esa sono certamente molteplici. In primo luogo il progressivo invecchiamento della popolazione; a seguire il conZnuo cambiamento della percezione dello stato di salute da parte della popolazione, i cambiamenZ del le valutazioni del le
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necessità sanitarie che evolvono all’aumentare delle conoscenze ed infine la limitatezza delle risorse disponibili. Ai tempi di a\esa sempre più lunghi si aggiungono cosZ dei Zcket sempre più alZ, e spesso più elevaZ del costo intero della prestazione nel privato. Appare sempre più una strada obbligata quella di rivolgersi a professionisZ privaZ in quanto gli unici in grado, dietro alZ pagamenZ e in tempi più rapidi, di soddisfare le esigenze dei pazienZ che il SSN non è in grado di fare.
Una conferma di quanto de\o è data dalla seguente rappresentazione grafica, che evidenzia il vantaggio in termini di tempo del rivolgersi alle stru\ure private rispe\o a quelle pubbliche. Questa situazione finisce per colpire in misura maggiore le famiglie con risorse economiche sempre più rido\e e su cui viene trasferito l’onere delle cure, a rinviare le visite, trascurando quindi la propria salute.
E’ proprio in considerazione di tale situazione che le Società di Mutuo
Soccorso devono intervenire aiutando i ci\adini ad usufruire delle prestazioni di cui necessitano in tempi molto più ridoL, facendo capo alle stru\ure private ad essa convenzionate e non. La tempesZvità è fondamentale; basZ solo pensare alle cure oncologiche. Nonostante negli ulZmi quarant’anni la medicina abbia fa\o grandissimi passi in a v a nZ n e l l a c u r a d e i t umo r i , consentendo terapie personalizzate che hanno incrementato la percentuale di sopravvivenza, ancora oggi la diagnosi precoce e la prevenzione rappresentano aspeL essenziali nel tra\amento dei tumori.
Da qui la necessità di intervenire in modo efficiente, grazie ad una riduzione dei t emp i , o l t r e a d una mag g i o re informazione e a\enzione da parte di medici e pazienZ. La “solidarietà” per il mondo della Mutualità è sinonimo di altruismo, di amore per il prossimo, di organizzazione di tu\e quelle azioni che consentono di fornire un aiuto concreto a chi ha bisogno e di intervenire là dove si registrano delle carenze da parte dello Stato.