Gs gennaio 2015

16
Lampliamento scuole sfiora i 2 ml 4 10 3 Dibattito tra i lettori su Indipendenza Gallo, da 3 generazioni “becari” di qualità GENTE SALESE N° 1 - ANNO XXXII - GENNAIO 2015 GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE n. 1 GENNAIO 2015 L’AMORE È VERA RICCHEZZA 14 FEBBRAIO S. VALENTINO

description

 

Transcript of Gs gennaio 2015

Page 1: Gs gennaio 2015

L’ampliamento scuole sfiora i 2 ml

4 103 Dibattito tra i lettorisu Indipendenza

Gallo, da 3 generazioni “becari” di qualità

GENTESALESE

N° 1 - ANNO XXXII - GENNAIO 2015GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE

n. 1GENNAIO

2015

L’AMORE È VERA RICCHEZZA

14 FEBBRAIO S. VALENTINO

Page 2: Gs gennaio 2015

intro.2

Tende:AD ARCO, A CAPPOTTINA, FISSA,

A BRACCI ESTENSIBILI PER ARREDAMENTO, GAZEBI PER GIARDINO, BOX AUTO, ZANZARIERE

Agenti Generali:dott. Vito Stocco

e rag. Roberta Degan

Agenzia Generalevia A. Gramsci 61,30035 Mirano (VE)

tel: 041/[email protected]

Subagenzia

via Matteotti 15,30031 Dolo (VE)tel: 041/413666

[email protected]

di Zanchin O. & Bertocco M.Via Caltana, 10/A - 30030 Caltana (VE)

Tel. e Fax 041/5731603

ferro tondo per cementi armatiprofilati - tubi - lamiere - traviprofilati speciali per serramenti

accessori - raccorderia

Via Noalese, 167saNta maria di sala (Ve)

tel. 041.5730222Fax 041.5730966

TORO

Lettere al direttore

Gentile Direttore,sono un giovane che da qualche anno si è avvicinato alla politica, sempre con spirito libero e con idee indipendentiste.Desidero esprimere la massima ammirazione per lo spazio che sta-te dedicando al referendum per l’ indipendenza del Veneto e all’auto-determinazione del Popolo Veneto. Da circa un anno, fin dal momen-to della sua nascita, faccio parte del movimento politico “Prima il Veneto” che come primo punto della propria missione cita: INDI-PENDENZA DEL VENETO unica soluzione anti crisi. A tal proposito devo ringraziare una serie di ami-ci con i quali collaboro per questo fine ed in particolare il coordinato-re della segreteria comunale Stefa-no Maso il quale, pure lui indipen-dentista come me, tutti i giorni mi sprona, ci sprona a rimboccarci le maniche per portare i Veneti a sce-gliere, ma a scegliere cosa? Sempli-ce, ci sono due strade: una è quella di continuare a rimanere servi e schiavi di uno stato carrozzone che ripulisce le casse del Veneto di oltre 20 miliardi di euro l’ anno per gi-rarli ad altre regioni meno virtuose e più sprecone; l’ altra, al contrario,

è quella di rendere il Veneto libero, indipendente e stato sovrano a tutti gli effetti.Dire che lo Stato Veneto sarebbe una piccola entità nell’attuale Eu-ropa è una falsità. Oggi il Veneto ha più abitanti di molte nazioni eu-ropee e sarebbe tra le primissime posizioni in fatto di PIL pro-capite, addirittura sopra il Regno Unito. Quei venti miliardi prima citati sa-rebbero 4.000 euro a disposizione di ogni cittadino veneto, neona-ti compresi. Proviamo a pensare

come cambierebbe la posizione economica di una famiglia di quat-tro persone con 16.000 euro di di-sponibilità aggiuntiva. Tutti i nostri enti che sempre si lamentano per i tagli dello stato centrale potrebbe-ro finalmente ridurre e addirittura eliminare qualche accisa, tassa o tributo qua e là… Mettendo da parte la questione economico-finanziaria, tanto per non sembrare troppo materiali ed egoisti, punteremo invece sul pa-trimonio veneto fatto di lavoro, industrie, eccellenza nella sanità, università, agricoltura, monumen-ti, turismo, mare, montagna, fiumi, città storiche e chi più ne ha più ne metta. Vogliamo salvaguardare tut-to ciò o vogliamo mandare tutto in malora per mancanza di risorse e soprattutto di identità ed amor pro-prio?Le risposte, le soluzioni a tutti que-sti problemi si ritrovano solo nel Veneto indipendente!Appoggiamo la raccolta dei fon-di per il referendum e preghiamo Gente Salese di ripubblicare la re-lativa locandina della Regione Ve-neto.Le porgo i più cordiali saluti ricor-dando a tutti che siamo contattabili al sito internet www.primailveneto.org, su facebook “Prima il Veneto.Salese”, su Twitter “salese_piv”, e-mail “[email protected]” .

Daniele Basso Responsabile IT e della

comunicazione di Prima il Veneto. Sezione di Santa Maria di Sala

La festa di san Valentino, vescovo e martire, che il 14 febbraio festeg-giamo, da sempre è associata alla festa dei fidanzati che vivono la loro speciale forma di amore, promessa di un futuro di felicità. Non è ben chiaro il motivo di questo patrona-to, ma di Valentino si sa che fu tra i primi vescovi di Terni alla fine del secondo secolo. Chiamato a Roma, vi compì alcuni prodigi converten-do al cristianesimo diverse persone e quindi attirandosi l’ira dei perse-cutori e subendo il martirio. Il sangue dei martiri è l’immagine dell’amore, di quell’amore radicale che fa cadere tutte le barriere e che è radice di pace nella vita di ogni persona così come nelle famiglie e nella società.Anche noi vogliamo ricordare que-sta ricorrenza perchè riteniamo che l’amore è la vera ricchezza. L’a-more non si compra. Si può solo ricevere in dono. È veramente prezioso.In realtà siamo fatti gli uni per gli altri! “Io sono nato per te. Vivo per te. Tu sei la mia vita. Grazie perché ci sei”. Auguriamoci, allora, di capire che amore e gratuità sono due facce della stessa realtà: la Vita.

G. B.

Page 3: Gs gennaio 2015

Via Zinalbo 59 - 30036 Santa Maria di Sala - VeneziaTel./fax 041 5730308 - e-mail: [email protected]

COSTRUZIONI EDILI CIVILI, INDUSTRIALI E RESTAURI

PAGOTTOdi Pagotto Sandro & Co. snc

3

Via Bastia Fuori, 26,1 - 30035 MIRANO (VE)Tel. 041.5703812 - Fax 041.5703805

www.cvviaggi.it

È cosa splendida che in un gior-nale di strapaese si accenda, si in-fiammi, con spinte poi così razio-nali, mirate e pacate, un dibattito che spero possa tendere in futuro ad ampi e interessanti orizzonti, sia ideologici che storici.Così, solo per iniziare il nostro dibattito, il sig. Vanzetto che cer-to non sostiene la tesi separatista nella spietata analisi sulle perver-se tassazioni imposte dallo stato centrale apparsa in analisi nel n° 11 di Gente Salese, ha rimesso in-direttamente la palla al centro del nostro dibattito dimostrando la insostenibilità del percorso eco-nomico dello stato e quindi la di-sgiunzione biologica irreversibile tra paese legale e paese reale.Questa frattura che non può ave-re solo risvolti strettamente fisca-li ma si riflette anche sui modelli etici, comportamentali, morali del nostro costume civile, certo da sola non basta a motivare le più ampie ragioni che portano la maggioranza del popolo veneto ad invocare un nuovo percorso della propria storia, a disegnare un progetto ardito di indipenden-za e a rivendicare con ostinazione il diritto ad una identità territoria-le che si pone ben oltre ogni spe-culazione geografica.Le ragioni separatiste sono ben più profonde, quindi ringrazio sin d’ora il sig. Vanzetto, Petrin e quanti altri vorranno allinearsi su questo dibattito, perché ricorderò a tutti che dal Risorgimento in poi la nostra storia civile è maturata, più che per le battaglie, proprio attraverso la democrazia dialetti-ca delle opinioni e del dibattito, le sole condizioni per fare avanzare la storia, maturare le coscienze della società civile, perfezionare i meccanismi sempre più difficili del divenire attuale.

L’Indipendenza del Veneto Il dibattito è sempre acceso

Ora i punti che propongo ad un primo approfondimento generale della questione sono questi:A – Cavour, preparando la prima seduta del Parlamento aveva ben chiare in mente l’organizzazione federalista del territorio Italiano, solo che ritenne di rimandare il

programma per il timore che ciò generasse forze centrifughe all’in-terno della delicata unità appena raggiunta. Perciò non si dimenti-chi che il primo padre del Risor-gimento aveva in cuor suo un’idea molto avanzata quale poi si è per-

sa per strada.B – Il richiamo attuale egli esempi della Scozia, Irlanda, Catalogna, ecc., si presentano per noi solo come ipotesi di lavoro, perché non c’è identità tra il tessuto sto-rico della Serenissima ed il loro. Ad esempio le ragioni indipen-dentiste della Scozia rievocano la spietata colonizzazione che l’In-ghilterra ha sempre esercitato sui possedimenti della corona, quindi nessuna affinità con la storia ve-neta.C – In questi ultimi decenni ab-biamo assistito a potenti processi di revisionismo della storia che in breve hanno smontato istituti che si ritenevano inamovibili e conso-lidati; ad es. Russia, Jugoslavia, ecc.Ne deriva che il diritto alla revisio-ne storica, quando non si esercita con la forza è valido e fondante quanto l’autodeterminazione.D – Cerchiamo di capire bene che il problema dell’indipendenza non è solo quello di evitare di invia-re ingenti risorse economiche a Roma ma che la capitale di rispo-sta ingenera forze contrastanti che rallentano la nostra attitudine e la nostra energia imprenditoriale.E – Se si ritiene moralmente non ammissibile la dottrina che andia-mo sostenendo, vanno spiegate anche le ragioni con cui lo stato palesemente sgretolando principi universali come il diritto alla pro-prietà individuale, il diritto alla si-curezza e incolumità, il diritto alla salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici, ecc. ecc.Il manifesto del nostro movimen-to si fonda su queste e su altre più profonde ragioni storiche e politi-che che saremo ben lieti di aprire al vostro dibattito.

Maurizio Ballan

Egregio Direttore,come il Signor Petrin, (cfr lettera pubblicata nel n°10) anch’io da parecchi anni sono un lavora-tore autonomo che nel tempo ha visto aumentare il carico di imposizioni fiscali che lo Stato Italiano continua a far gravare in maniera spropositata su per-sone ed attività. Allora, citando la copertina del vostro giornale: “chi ci salverà?” purtroppo non vedo nessun personaggio del calibro di quelli citati dal Signor Petrin, uomini con una grande visione delle possibilità unitarie e soprattutto “galantuomini”.Gran parte della classe politica-dirigenziale attuale si sta dimo-strando sempre più collusa e corrotta ed ogni giorno si sco-prono malefatte e ruberie che ci fanno sempre più sprofondare

in una “cloaca- maxima”.Nel progetto autonomistico del Veneto intravedo un barlume di speranza, se non per risollevar-ci, almeno per restare a galla, ma questo sarà possibile solo se si sconfiggerà il più grande nemico del Veneto: i Veneti stessi; brava gente, grandi lavoratori ma di-mentichi del loro grande passato e soprattutto della loro identità culturale. Veneti diventati politica-mente apatici, incapaci di vedere al di là del proprio tornaconto perso-nale e perciò facili prede di chi usa grandi progetti (vedi MOSE) come fonte di arricchimento illecito con-tando sul fatto che ai Veneti “ghe basta lavorar”.Nella speranza di aver contribuito al dibattito con qualche spunto di riflessione porgo i più cordiali saluti.

Luigino Seliziato

Page 4: Gs gennaio 2015

4

• COSTRUZIONE, VENDITA, LOCAZIONE BENI MOBILI ED IMMOBILI

• TRASPORTO IN CONTO TERZI

• TRASPORTO E SMALTIMENTO RIFIUTI IN IMPIANTI AUTORIZZATI

• SCAVI E DEMOLIZIONI EDILI

• PULIZIA ED ESPURGO POZZI NERI, DISINTASAMENTO TUBAZ. AD ALTA PRESS.

• BONIFICHE AMBIENTALI E RIMOZIONE COPERTURE IN CEMENTO AMIANTO

• COSTRUZIONE IMPIANTI DI SCARICO FOGNATURE E MANUTENZIONE

• NOLO CASSONI SCARRABILI E BOX SERVIZI IGIENICI PER MANIFESTAZIONI

GRUPPO BOLZONELLA

Via Ariosto 2 - 30036 Santa Maria di Sala (Ve)

tel. 041 5780386 fax. 041 5780989 -

Email. [email protected]

www.bolzonellagroup.com

Alla fine dello scorso anno si sono finalmente conclusi i lavori di am-pliamento della scuola media.Ampliamento che secondo le pro-messe si doveva concludere per l’inizio dell’anno scolastico 2012, termine poi spostato a Dicembre, rinviato a febbraio 2013 rinviato ancora a settembre con l’inizio del nuovo anno scolastico, poi spostato a fine Dicembre per ve-dere, infine, le nuove aule conse-gnate alla scuola nella primavera del 2014 e con i lavori non ancora ultimati.Più di 2 anni per fare un amplia-mento di alcune aule che danno una risposta molto parziale alle problematiche del plesso scolasti-co che necessità di spazi più fun-zionali che rispondano alle nuove esigenze didattiche e di risparmio energetico.Così, inevitabilmente, nel prossi-mo futuro si dovrà mettere anco-ra mano anche ai vecchi fabbrica-ti della scuola media e soprattutto elementare. Edifici onerosi per le continue manutenzioni richieste e che richiedono un dispendio energetico elevatissimo oltre a non rispondere più alle esigenze funzionali della moderna didat-tica (es. tante aule dimensionate per classi di 20 alunni e quindi troppo piccole per le nuove classi composte da 25 e più alunni) .I lavori di un primo ampliamento del fabbricato scolastico (5 aule) sono stati appaltati per un impor-to iniziale di 1.050.000 euro (di cui 859.170,57 per lavori) aggiu-dicatisi da una impresa di Loreg-gia con una offerta al ribasso del 13%.In corso d’opera con ulteriore af-fidamento alla medesima impresa si sono assegnati i lavori per la costruzione di altre 5 aule e altri lavori di completamento dei ser-vizi, dell’edificio e dell’area ester-na.Il costo complessivo dell’inter-

L’ampliamento della Scuola Media:i costi sfiorano i due milioni di euro!!!

vento è quindi stato di 1.845.187 euro oltre al costo (non quantifi-cato) della progettazione e dire-zione lavori da parte del persona-le comunale. In merito a questo appalto ho già avuto modo di esprimere la mia più netta contrarietà in Consiglio comunale sia per l’ampliamento stesso che per l’incomprensibile esclusione dalla gara di tutte le imprese locali anche di quelle che avevano fatto domanda di parte-cipazione alla gara stessa.Come dicevo, le nuove 10 aule sono state consegnate per l’utiliz-zo alla scuola nella primavera del

2014 con lavori ancora in corso e ultimati solo a fine 2014. Ci sono voluti ben 2 anni per realizzare l’ampliamento, ma quello che è ancora più sorprendente è il costo complessivo dei lavori che è risul-tato di quasi 2.000.000 di euro!!Questo ampliamento, oltre a la-sciare le nostre scuole obsolete e non in linea con le moderne esi-genze didattiche, condizionerà pesantemente anche una impro-rogabile sistemazione del centro del capoluogo che necessita di un degno riassetto urbano e nuovi servizi.Dal punto di vista economico,

poi, mi pare sia stato inoppor-tuno spendere circa 2 milioni di euro per un intervento palliativo che non risolve i problemi sco-lastici del capoluogo, quando si poteva dare avvio con un primo intervento al progetto del nuovo centro scolastico approvato dalla precedente amministrazione che comprendeva la nuova scuola me-dia, quella elementare, un audito-rium e nuovi uffici per la direzione didattica, il tutto a costo zero per i cittadini salesi. Il finanziamento del nuovo centro scolastico veniva garantito da un contributo a fondo perduto della Regione di circa 1 milione di euro, 4 milioni di euro da privati me-diante perequazione urbanistica ed il resto con la vendita di parte del vecchio edificio scolastico di-smesso.Non volendo impegnarsi nell’in-tervento complessivo, con i soldi spesi per l’ampliamento ed il con-tributo regionale, si poteva fare un primo stralcio risolvendo il problema della scuola elementa-re, dando spazi nuovi alla scuola media e soprattutto non occupan-do il centro del paese con un di-scutibile prefabbricato a 50 metri dalla Villa Farsetti. L’impressione è che l’attuale Am-ministrazione solo per il fatto che il progetto del nuovo centro sco-lastico era stato fatto dalla pre-cedente Amministrazione comu-nale, perciò a priori da “buttare”, abbia preferito mettere mano nel-le tasche dei contribuenti salesi in un momento di grande difficoltà per gran parte delle famiglie per fare un ampliamento brutto, in-concludente e costoso a ridosso di un fabbricato obsoleto condi-zionando pesantemente una futu-ra riqualificazione del centro del Capoluogo.

Paolo BertoldoCapogruppo di Lista Salese

RETTIFICA

Nel numero di ottobre 2014 nell’articolo: “L’ampliamento della scuola lascia irrisolti molti problemi” scrivevamo che “due aule ampliate con l’abbattimento del corridoio.. sono attraversate da quella che dovrebbe essere la via di fuga in caso di emergenza”. La Dirigente scolastica ci precisa, invece, che la via di fuga è pre-vista attraverso lo scalone di collegamento fra il primo piano ed il piano terra e l’ingresso principale del plesso. Ci scusiamo con i nostri lettori e la Dirigente scolastica per l’im-precisione.

Page 5: Gs gennaio 2015

5

L’accoglienza della vita «è un lievito che fa fermentare la nostra società, segnata dalla cultura del benesse-re che ci anestetizza». Riflessione tanto più urgente in una società come la nostra, impoverita «da un preoccupante declino demografi-co». Una situazione che ci interro-ga e che ci obbliga a considerare nuove forme di solidarietà a favore della vita, per esempio quello delle famiglie che “adottano” un’altra fa-miglia. «Possono nascere percorsi di prossimità nei quali una mamma che aspetta un bambino può tro-vare una famiglia, o un gruppo di famiglie, che si fanno carico di lei e del nascituro, evitando così il ri-schio dell’aborto al quale, suo mal-grado, è orientata».Lo scrivono i vescovi italiani nel messaggio per la Giornata del-la vita in calendario domenica 1 febbraio in tutte le diocesi d’Italia. Quella della solidarietà familiare è il nucleo più originale del mes-saggio 2015 che infatti si intitola

“Solidali per la vita”. Un richiamo che non è un’utopia. In Italia è già possibile una vicinanza concreta tra famiglie secondo un proget-to strutturato. Un aiuto che non è solo uno sporadico gesto di soli-darietà, comunque positivo, ma un

accompagnamento tra famiglia e famiglia che diventa impegno con-diviso. Il progetto, portato avanti da Fondazione Paideia e Caritas italiana punta a individuare fami-glie disposte a prendersi carico di altre famiglie, magari più fragili,

L’accoglienza della vita “è un lievito che fa fermentare la nostra società segnata dalla cultura del benessere”

magari meno attrezzate nella navi-gazione per quanto riguarda l’im-pegno di coppia, le difficoltà educa-tive, la gestione ordinaria della vita quotidiana. Le difficoltà più frequenti da affron-tare e “risolvere” grazie all’affianca-mento di una famiglia, riguardano mamme sole con bambini piccoli, difficoltà nella relazione coniugale, problemi educativi, incapacità nella gestione economica e, più in gene-rale, nell’insieme delle dinamiche familiari. Nato a Torino e diffuso in numerose diocesi di Piemonte, Lombardia, Triveneto ed Emilia Romagna, il progetto punta ora ad espandersi al Centro e al Sud. I ri-sultati? Nove volte su dieci la fami-glia in difficoltà può dire: «Non ci sentiamo più soli».Il primo passo per uscire dal disa-gio dell’isolamento e guardare in faccia la realtà. E per far vincere la vita, in tutta la ricchezza delle sue dimensioni.

A. C.

Il 10 febbraio in tutta Italia si ce-lebra il “Giorno del ricordo” per non dimenticare i cinquemila ita-liani massacrati in Istria, Dalma-zia e Venezia Giulia tra il 1943 e il 1945.Uccisi dai partigiani comunisti di Tito solo perché erano italiani: una “pulizia” politica ed etnica in piena regola, mascherata come azione di guerra o vendetta con-tro i fascisti.In realtà nelle cavità carsiche chia-mate foibe vennero gettati ancora vivi, l’uno legato all’altro col fil di ferro, uomini, donne, anziani e bambini che in quel periodo di grande confusione bellica si era-no ritrovati in balìa dei partigiani comunisti jugoslavi. Il “Giorno del ricordo” non è solo dedicato alle vittime delle foibe, ma anche alla grande tragedia dei profughi giuliani: 350 mila co-stretti all’esodo, a lasciare case e ogni bene per fuggire con ogni mezzo in Italia dove furono mala-mente accolti.Per mezzo secolo sulle stragi delle foibe e sull’esodo dei giuliani si è steso un pesante silenzio.Nel 1996 è stato un politico di si-

nistra, Luciano Violante, all’epoca presidente della Camera, a invita-re a una rilettura storica degli av-venimenti. Giorgio Napolitano ha firmato la legge con cui nel 2004 il Parlamento istituiva una giornata commemorativa per le vittime dei titini.Perché il 10 febbraio? È una data simbolica che si riferisce al 1947 quando entrò in vigore il trattato di pace con cui le province di Pola, Fiume, Zara, parte delle zone di Gorizia e di Trieste passarono alla Jugoslavia.Le stragi avvennero all’indoma-ni dell’armistizio dell’8 settembre 1943 quando si scatenò l’offensi-va dei partigiani comunisti contro nazisti e fascisti. Nel mezzo furono colpiti indiscriminatamente tutti gli italiani.Ma il massacro più vasto fu messo in atto a guerra finita, nel maggio del 1945, per costringere gli italia-ni a fuggire dalle province istria-ne, dalmate e della Venezia Giulia. Secondo le fonti più accreditate le vittime furono almeno 5000, ma diversi storici parlano di diecimila e più.

Il 10 febbraio ricordiamo le vittime delle foibe

27 gennaio, giorno dellamemoria della Shoah

«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbat-timento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di stermi-nio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati». Una giornata speciale, una giorna-ta dedicata al ricordo della Shoah, dello sterminio del popolo ebraico.

Una giornata per ricordare che tan-ti anni fa, durante la seconda guerra mondiale, milioni di uomini, donne e bambini sono stati perseguitati e poi strappati alla loro vita e portati nei lager da dove solo in pochi sono tornati. Ma perché ricordare una storia tan-to triste?Col passare degli anni le persone che hanno vissuto quella terribile esperienza non potranno più rac-contarla e noi potremmo dimenti-carla. Invece, la memoria delle terri-bili storie ci deve aiutare a costruire un futuro migliore. Un futuro in cui quelle atrocità non si ripetano mai più!

Page 6: Gs gennaio 2015

6

4.000 mq di articoli regalo, cartoleria,casalinghi, giocattoli, articoli da campeggio.

BRICO FAI DA TEtutti gli articoli per il tempo libero e il fai da te

Presso il Centro Commerciale PRISMAa Caselle di Santa Maria di Sala - Loc. Madonna Mora

Tel. (041) 5730377-5730323 - bRICo CenTeR (041) 5731405

L’Unione dei Comuni?Un cammino in continua salita

Le parole d’ordine erano «sem-plificare», «spendere meno», «va-lorizzare» gli enti municipali, più vicini al cittadino. Sarà vero?La Giunta dell’Unione, composta dai sindaci dei sei comuni coinvol-ti (Martellago, Mirano, Noale, Sal-zano, Santa Maria di Sala, Spinea), sabato 18 ottobre ha convocato il primo Consiglio: la riunione si è svolta in Villa Farsetti, a Santa Ma-ria di Sala. A presiedere la Giunta per il primo anno è stato indicato il sindaco di Salzano Alessandro Quaresimin.Poco dopo è iniziato lo stato d’a-gitazione per gli agenti di Polizia Locale di Mirano, Noale, Salzano, Martellago, Santa Maria di Sala e Spinea i quali affermano che «Ben venga l’Unione, ma non a queste condizioni. Non vediamo alcun progresso, alcun taglio di denaro pubblico e alcun miglioramen-to di servizio. Ci sono solamente problemi organizzativi e salaria-

li» sbottano i sindacati facendosi portavoce di agenti e comandanti. Il progetto prevede che una cin-quantina di dipendenti (tra agen-ti e amministrativi) operino in un comando unico e si trasferiscano tra un anno nella nuova sede mira-nese di Villa Belvedere, ma il per-sonale della Polizia Locale avanza molti dubbi sia sulla tenuta orga-nizzativa sia sull’adeguatezza di Villa Belvedere.A non aderire a questa Unione sono il comune di Scorzè e di Pianiga. Il sindaco di Scorzè Mestriner li-quida così questa unione: ”Andrà in scena la vittoria della burocra-zia su una classe politica poco lun-gimirante e paurosa. La gente ha bisogno di rappresentanti che si assumano la responsabilità delle decisioni, non di baracconi. Non si avrà alcun risparmio: puntano solo a usare i fondi dei cittadini in più. Invece si dovrebbero tagliare i costi, la burocrazia e le tasse”.

Quanti cittadini si sono presentati in municipio venerdì 2, sabato 3 e lunedì 5 gennaio, magari appro-fittando delle ferie per sbrigare qualche pratica ed hanno trovato il portone chiuso!A Santa Maria di Sala abbiamo sperimentato anche la chiusu-ra per ponte del municipio (per le emergenze telefonare al n°...). Ogni amministrazione, come si sa, vuole lasciare un segno e que-sta ne sta lasciando tanti, dall’au-mento delle tasse sul reddito e sulla proprietà, al pasticcio sulla fatturazione del servizio di raccol-ta rifiuti, dallo smantellamento del corpo di polizia urbana alla chiu-sura del municipio. La giustificazione data è per ri-sparmiare sui costi energetici. Sarebbe anche comprensibile e giustificabile se si fossero date le informazioni per tempo e nei modi idonei alla cittadinanza e se poi non si continuassero a spen-

dere soldi pubblici in cose inutili come la pubblicità alla giunta e in tante futili iniziative. Con questo principio, perché non chiudere tutto il mese di ago-sto? Si risolverebbe il problema del piano ferie e con i soldi ri-sparmiati del condizionamento si potrebbe fare un bel “Festival dell’anguria”! Perché no?

Molte proteste per la chiusura del Municipio nel ponte dell’Epifania

Nel numero di settembre avevamo documentato una serie di situazioni di degrado che interessavano il no-stro Capoluogo comunale. Qualcuna è stata prontamente eli-minata, qualche altra è come prima,

qualche altra ancora è stata risolta a metà gennaio come la slabbratu-ra del marciapiede est del Viale dei Carpini. Slabbratura creatasi già nella primavera 2014, da noi denun-ciata a settembre visto che nessuno

sembrava voler intervenire. Foto (1) del 15 settembre 2014. È passato settembre, ottobre, novembre (foto 2 del 20 dicembre) e finalmente al 30 dicembre è apparso il cartello con l’indicazione del pericolo (foto

Servono interventi più rapidi nella manutenzione ordinaria

CHIUSO

2 del 2 gennaio 2015). Dopo il cartello, ecco che il 15 ed il 16 gennaio il danno è stato riparato ed il marciapiede rimesso in sicu-rezza (foto 4 del 15 gennaio. Quando si dice rapidità ed efficienza.

1 2 3 4

Page 7: Gs gennaio 2015

7

Continua l’attesaper la riapertura dellaFarmacia di Caltana

È trascorso più di un anno da quando l’agognata e apprezzata farmacia di Caltana è stata chiusa per trasferimento della conduttri-ce, vincitrice del concorso.Come si ricorderà, i Consiglieri Comunale Paolo Bertoldo, Primo Bertoldo e Giovanni Vanzetto, che già in passato si erano adoperati per l’apertura della farmacia, rac-cogliendo le attese dei cittadini di Caltana, hanno raccolto una peti-zione di circa 1500 sottoscrizioni, chiedendo alle Autorità compe-tenti la riapertura della farmacia nel più breve tempo possibile.Le motivazioni della richiesta, più volte evidenziate, sono di facile comprensione e riguardano l’e-strema importanza di avere un presidio farmaceutico in un Paese di circa 4000 abitanti, quale Calta-na è, soprattutto per le fasce più deboli e meno indipendenti. La petizione è stata consegnata al Presidente della Regione Veneto, competente per il caso, e ha fatto da determinante apri pista anche ad altre iniziative di sostegno.I tre Consiglieri promotori della petizione hanno più volte moni-

torato e seguito, con atti formali ed informali, la richiesta avanza-ta dai Cittadini e, recentemente, proprio dalla Segreteria del Pre-sidente Zaia hanno avuto la con-ferma che la pratica è oggetto della massima attenzione. Il Presidente Zaia, infatti, sta esaminando ogni possibilità per accelerare la riapertura della far-macia. Per questo motivo è stato coinvolto l’Ufficio Legale della Regione Veneto con l’incarico di esaminare la possibilità di attin-gere dal vecchio concorso il no-minativo cui affidare la conduzio-ne della farmacia. L’alternativa sarebbe, molto probabilmente, indire un nuovo concorso, con i tempi che possiamo immaginare.I tre Consiglieri Comunali che hanno sostenuto la Petizione sperano molto sull’interessamen-to della Presidenza della Regione Veneto e auspicano che venga trovata una soluzione ragione-vole che superi l’iter burocratico per dare risposte alle esigenze dei cittadini che si trovano a su-bire lacune nei servizi.

P.B.

Lo stabile che ha ospitato la Farmacia di Caltana

A Santa Maria di Salala Befana fa divertire e unisce vari gruppi

Martedì 6 gennaio, nel patrona-to “Don Bosco” di Santa Maria di Sala si è svolta la Festa della Befana, evento organizzato dal Circolo NOI e dalla parrocchia con l’aiuto e la partecipazione del “Gruppo Giovani” e dai “Nati per caso”.Nel piazzale del patronato è sta-to allestito uno stand con gustosi panini, trippa, musetto e patati-ne fritte che hanno soddisfatto i palati dei numerosi partecipanti all’evento.L’iniziativa è stata apprezzata da quanti hanno condiviso questo momento di festa e di animazione realizzato a più mani.Nel primo pomeriggio il “Gruppo Giovani” ha abilmente intrattenu-to i numerosi bambini con balli egiochi, sino all’arrivo della tanto attesa Befana, che ha poi distribu-ito ad ognuno una calza piena didolciumi.Alle 17.00 i “Nati per caso” (grup-po di genitori con la passione del teatro) hanno interpretato il pro-cesso alla “vecia”, strappando sorrisi e fragorose risate a tutti gli spettatori.

L’evento si è poi concluso in dol-cezza con buonissimi crostoli of-ferti a tutti i partecipanti che han-no assistito al piccolo falò, dove la befana ha espiato la sua colpa venendo bruciata per propiziare l’anno nuovo.Grande soddisfazione da tutti i volontari e organizzatori per la massiccia presenza, favorita an-che dall’evento “Fiabe in Villa” che la Proloco anche quest’anno ha voluto dare vita. Per il futuro, sarebbe auspicabile una collabo-razione in sinergia con l’Ammini-strazione per poter abbinare i due eventi, così da evidenziare il paese nel territorio che lo circonda.Un grazie di cuore a tutti i volon-tari che in vario modo hanno con-tribuito alla realizzazione di que-sta bella festa. Diamo a tutti voi appuntamento al Carnevale del 15 Febbraio e al 6 gennaio 2016.Inoltre il coro Happy Family vi in-vita tutti al concerto dell’8 marzo dedicato alle donne, che si terrà al Teatro Pertini alle 17.30 e che sarà seguito da una pizzata presso il patronato adiacente.

Manuela Pallaro

Elena FioreriaAddobbi per matrimoni

Chiese - Ristorantie ogni altra ricorrenza

Consegna fiori per ogni occasione

Cell. 3293789463 - VILLAnoVA (PD)Elena fiori

Page 8: Gs gennaio 2015

8

AUTOSCUOLA AGENZIA SALESERECUPERO PUNTI

PATENTI:AM-A1- A2- A-

B1-B-BE-C1-C1C- C- CE- D1-D1E-D-DE- SPECIALI CQC

TRASPORTO MERCI E PERSONE

Email: [email protected] Via dei Larici, 2 - Tel e Fax. 041.487417S. Maria di Sala (VE)

SI EFFETTUANO: Passaggi di proprietà auto e moto - Immatricolazioni - Demolizioni auto - Duplicati e conver-sioni patenti - Collaudi gancio traino e GPL - Targhe ciclomotori - Certificati camerali e Tribunale - Visure P.R.A.

- Duplicati carta di circolazione - Corsi per stranieri - Rinnovo patenti con medico in sede

Via Lissa 124 - Mestre 30174 (Ve)Tel. 041 487010 Fax 041 5760217 Sede Amministrativa in Via Firenze 20Santa Maria di Sala-VECell. +39 335 7053828E-mail: [email protected]

UNI EN ISO 9001:2008CERTIFICATO N. 5955/0

8

Monica, puoi raccontarci brevemen-te la storia della vostra azienda?La nostra azienda è stata fondata dal papà Remo e dalla mamma Paola Or-bolato, alla fine degli anni Sessanta, come impresa familiare di produzione e commercializzazione di piante.Negli anni abbiamo affinato le tecni-che di esecuzione e manutenzione ai livelli più alti e abbiamo e esteso il no-stro ramo di azione nella creazione di un ampio vivaio e nella realizzazione e manutenzione di giardini per il settore pubblico e privato.Nel 1986, infine, è stato aperto anche il Garden Center, dove selezioniamo piante da interno e da giardino. Al lavoro di mamma e papà si è aggiun-to anche quello mio e dei miei fratelli Mirco ed Elena, oltre che di mio marito Matteo.Due anni fa, dopo la scomparsa del papà, abbiamo dovuto affrontare l’ul-tima parte del ricambio generaziona-le, una fase molto delicata per tutte le aziende, durante il periodo della crisi economica, anche grazie ad un coach aziendale e di collaboratori esterni. In proposito, abbiamo avuto anche la soddisfazione di essere “studiati” in questo passaggio dal dott. Oscar Zam-piron, nella sua tesi di Laurea in Scien-ze della Formazione presso l’Università di Padova intitolata “Modelli ed evo-luzione del corporate coaching in Italia – Il passaggio generazionale in Vivai Gardin”: la tesi considerava lo strumento del corporate coaching e la sua applicazione nel passaggio genera-zionale della nostra azienda.Possiamo dire che siete un’azienda, quindi, che grazie alle diverse pro-

fessionalità è in continua evoluzio-ne?Direi di sì. Operiamo, ormai con espe-rienza quarantennale, nella costruzione delle opere a verde, fornendo al clien-te un servizio completo che include la realizzazione dell’impianto di irriga-zione; del tappeto erboso residenziale, corporativo e sportivo. Il nostro staff è formato da professionisti del settore e da sempre ci prefissiamo di offrire alla nostra clientela un’offerta sempre più ampia di prodotti, garantire standard qualitativi elevati ed offrire un servizio che sappia soddisfare le esigenze della propria clientela, rispondendo alle ne-cessità specifiche di ciascun cliente. In questo cerchiamo di coniugare l’ascol-to attento, la flessibilità nella soluzione e il miglior prezzo possibile e grazie a questo siamo riusciti a costruire un portafoglio lavori di numerosi giardini privati di qualità, non trascurando la salvaguardia del patrimonio botanico e applicando tecniche e macchinari all’avanguardia.Il vostro impegno come azienda non è rivolto solo all’ambito professiona-

le ma anche al sociale eall’ambiente. In quale progetti siete impegnati?Sostenuti dal dott. Massimo Tomma-si, abbiamo aderito, prima azienda in Veneto, alla Campagna di Noino.org – Uomini contro la Violenza sul-le Donne organizzando due raccolte fondi all’interno del nostro negozio e partecipando a interventi informativi in collaborazione con il Comune di S. Maria di Sala. Siamo sempre più convinti che l’im-pegno imprenditoriale non possa pre-scindere dall’impegno sociale e debba tradursi anche in iniziative di questo genere.Sul fonte della tutela dell’ambiente, invece, che cosa mi racconti?Parto da una premessa fondamentale: siamo certi che senza tutelare l’am-biente non possiamo tutelare ilnostro futuro.Per questo motivo, intendiamo far di-ventare il nostro Garden un centro di promozione della cultura delverde.Abbiamo organizzato un corso relativo

alla lotta biologica per l’orto e il giardi-no, lotta che consiste nell’inserimento di predatori e prodotti naturali che non siano dannosi alle coltivazioni e all’uo-mo e nelpieno rispetto dell’ambiente. Abbiamo anche ospitato esperti botanici per un corso sulla coltivazione delle orchidee.Puntiamo soprattutto sulle giovani ge-nerazioni per diffondere un atteggia-mento culturale più sensibile e attento a questi temi.In cosa consistono queste ultime ini-ziative da te citate?Collaboriamo con le scuole elementari dei comuni di Santa Maria di Sala, Bor-goricco e Villanova diCamposampiero, Vigonza per la crea-zione di laboratori didattici che, fino ad oggi, hanno visto lapartecipazione di circa mille bambini. I Laboratori della Gardin Piante non sono solo delle lezioni ma un modo in cui i ragazzi possono impararedivertendosi, toccando con mano quel-lo che di solito studiano solo sui libri, attraverso una impostazione che inter-valla l’esposizione di nozioni basilari ad attività manuali. I ragazzi possono così aumentare la loro conoscenza e la con-sapevolezza dell’importanza dei temi ambientali trattati, come il suolo e la biodiversità.Durante i laboratori i ragazzi hanno la possibilità di sviluppare le loro capacità di osservazione e di ricerca.Il vostro Garden è un crocevia di iniziative e di progetti interessanti quindi. Quali eventi avete organiz-zato?Abbiamo dedicato un week-end al-Natale in Giardino, e una laboratorio rivolto ai bambini, “Natale creativo”, e organizzato un corso decor per adulti dedicato alle ghirlande natalizie natu-rali e un’altro denominato “La tavola in festa”, dedicato alla creazione di deco-razioni natalizie per la tavola delle feste.Abbiamo dato spazio al corso “Mini-giardini in vaso per le feste”, dove i nostri ospiti hanno creato la loro com-posizione in vaso per l’ingresso o il bal-cone per le feste.

Il Garden Center è un crocevia di iniziative e progetti interessanti

Page 9: Gs gennaio 2015

Gottardo Dino & C. snc

CARPENTERIA IN FERROGAZEBI, COPERTURE, RECINZIONI

SERRAMENTI IN ACCIAIO INOX, OTTONE E ALLUMINIO

(CON MARChIO CE)

Via Rugoletto, 49Veternigo di S. Maria di Sala (Ve)

Tel. e Fax. (041) 5780374

99

Lo sport del pedale, tanto caro nel Salese, a piccoli passi sta tor-nando alla ribalta. La Cycling Salese ne è l’emblema con oltre 130 tesserati. Un società giovane che in quattro stagioni dall’e-sordio rappresenta una solida re-altà delle due ruote. Dopo il Gs. Fenice Caselle e il S. Marco Sti-gliano e il Gs 92, ora possiamo annoverare questa nuova realtà. Nella stagione corrente il salto di qualità con l’iscrizione alla Fe-derazione Ciclistica Italiana, per considerarsi una rivelazione nel territorio Regionale e Nazionale. Nella sala teatro di Villa Farsetti, alla presenza del sindaco e dell’as-sessore allo sport, è stata presen-tata la Salese Cycling 2015. Il salto di qualità è sicuramente dovuto alla fusione con gli atleti dell’FPT industrie all’interno dell’organico Salese. Per il presidente Gabriele

Tomaello sarà sicuramente un im-pegno davvero notevole. Intanto la stagione, appena iniziata, conse-gna già i primi risultati: l’argento agli Italiani di ciclocross ad ope-ra di G. Franco Mariuzzo; segue il successo, nel Ferrarese (il primo della stagione) con Mattia Donà. “Chi ben comincia è a metà dell’o-pera” verrebbe spontaneo da dire.

Le prospettive ci sono tutte. L’im-pegno degli oltre 130 iscritti sarà diviso in due gruppi: gli agonisti veri e propri, impegnati nel fuo-ristrada e nelle G.Fondo, la par-te strettamente ecologica con gli escursionisti, impegnati nei Raduni e nelle uscite domenicali. La nota di fondo rimane unica: portare i colo-ri del team Salese nel territorio con

grande umiltà, facendo ricordare la provenieza di questi atleti: arrivano dalla terra di Toni Bevilacqua, di Mario Vallotto, di Attilio Benfatto, dei F.lli Sabbadin. Non poteva mancare il cav. Bruno Carraro, uno sportivo in generale e amante del ciclismo in particolare che in questa stagione è stato tra i fautori del passaggio del Giro d’I-talia a Santa Maria di Sala. Sicura-mente la Salese Cycling sarà deter-minante nell’aiuto per preparare l’evento davvero molto “sentito” da tutta l’Amministrazione Comunale e le sorprese non mancheranno. Tra gli appuntamenti del team ago-nistico ci sarà il Trofeo d’Autunno, oltre ai vari appuntamenti regionali e nazionali. È inoltre confermata anche la kermesse finale del circu-ito più anziano delle ruote grasse e le premiazioni finali.

Luciano Martellozzo

L’A.S.D. CyCLING SALESE pronta non solo a correre

Page 10: Gs gennaio 2015

10

Salone TriadeMaster head

per sederti quichiamaci allo 041 487356

Micro camerax controllo gratuito del capello

Le nostre storiche aziende arti-gianale e commerciali che sono cresciute nei e con i nostri paesi rappresentano un pezzo della no-stra storia economica e sociale che non deve andare dispersa.Una di queste azienda storiche è senz’altro la Macelleria Gallo di Santa Maria di Sala. Attività av-viata con tutte le fatiche, le diffi-coltà e i rischi che i tempi di allora richiedevano (siamo a cavallo del-la seconda guerra mondiale) da Plinio Gallo. Plinio è stato fin da piccolo un bambino intraprendente. Nato a Massanzago il 22 dicembre del 1913, a due anni circa si era allon-tanato da casa ed era caduto nel fossato di fronte alla trattoria “Pe-corella”. Ogni qualvolta passava di là diceva: “Qui mi hanno tira-to su con un rastrello e mi hanno salvato”. Era un inverno freddis-simo ed i fossi erano straripati per troppa acqua. La famiglia molto numerosa si era poi trasfe-rita in Via Cognaro per gestire la trattoria e la rivendita di alimen-tari da “Gaio” rimasta in attività fino a poco tempo fa.Erano dieci fratelli e Plinio, “vi-vace e curioso” scappò da casa a dodici anni circa per recarsi a Mira incuriosito dai racconti sul ponte girevole sul grande canale che lui voleva a tutti i costi ve-dere. Lì rimase dormendo qua e là nei fienili finché finì a servizio dalla famiglia Zinato, macellai del posto. Partì proprio da zero, tanto che il suo primo lavoro, al mattino, era quello di lucidare gli stivali e le scarpe dei “padroni”. Ma Plinio era sveglio e ben pre-sto imparò l’arte del “becaro” già praticata anche in famiglia dal pa-dre Virginio. A 17 anni il “padrone”, accortosi delle capacità del garzone comin-ciò a mandarlo dai vari macellai ad acquistare roostbeef e filet-ti (tagli nobili che in campagna non si vendevano perché troppo costosi) da rivendere ai ristoran-ti di Venezia. Così Plinio conob-

Da tre generazioni i Gallo si tramandano con passione e serietà l’arte del “becaro”

be quelli che poi sarebbero stati suoi clienti.A vent’anni si trasferì a Caltana a lavorare per la famiglia Maso e lì conobbe Agnese che sposerà

e che l’aiuterà nel suo lavoro per tutta la vita.Sposata Agnese acquistò un ne-gozio tutto suo a Fossò ma ben presto fu chiamato alle armi e Agnese restò sola a mandare avanti l’attività. Plinio finì prima a Mestre e poi a Trieste. Doveva partire per la Russia ma poiché sapeva lavorare con impegno ed aveva dimostra-to grande capacità organizzativa rimase fortunatamente a Trieste nella gestione dei magazzini della sussistenza.Finito il militare aprì un piccolo spaccio a Santa Maria di Sala. La casa non era sua ma venuto a conoscenza che il terreno vici-no al municipio era in vendita, si recò in bicicletta dal proprietario a Valdobbiadene per acquistarne 1000 mt su cui costruirsi la casa.Intanto si apriva il commercio. Plinio si recava in calesse al mer-cato di Portogruaro aiutato da Bruno Librelato detto “el Biro” e ritornava con un gregge di peco-re e capre; a volte vendeva cavallo

e calesse per pagarle e ritornava-no a piedi in 2 giorni di cammino. S. Maria di Sala era un piccolo borgo con neanche mille abitanti ma col pullman di linea da Vene-zia arrivavano i veneziani a fare rifornimento di “castrà” e quelli erano i principali clienti della ma-celleria.Finita la guerra ultimò la casa ed un piccolo macello adiacente così l’attività fu trasferita nella prima vera e propria macelleria vicino al municipio. Erano tempi duri, circolavano pochi soldi e si ricorreva abitualmente al baratto. In una società ancora prevalente-mente agricola di mezzadri e fitta-voli, molti pagavano con le uova che Agnese utilizzava per fare ge-lati che vendeva in negozio.Gli affari prosperavano e Plinio poté acquistare tutto il terreno a nord della casa fino alla chiesa re-galandone una bella porzione al Comune su cui ora insiste il vec-chio e nuovo edificio della scuola media.Il salto di qualità commerciale av-

Inaugurazione del macello (anni ‘50). Da sx: Giuseppe Gallo, il dott. Mirco Marzaro, il senatore Eugenio Gatto e Plinio Gallo.

Enzo Gallo da bambino

Frutto di tanto lavoro, serietà e perseveranza

Page 11: Gs gennaio 2015

11

Via Caltana, 169 - 30036 Caselle di S. Maria di Sala (VE)Tel. 041 5731255

www.gioielleriadalmaso.com - email: [email protected]

Dal lunedì al venerdì: 8.30-12.30 e 15.00-19.00 / sabato: 9.30 – 12.00Via Cavin di Sala, 65 – 30036 S. Maria di Sala (VE) Tel. 041/487453 – Tel/Fax 041/487871

E-mail: [email protected] - web. www.agenziaducale.com

PRATICHE AUTO E AMMINISTRATIVEASSICURAZIONI - BOLLI AUTO

AGENZIA DUCALE

venne negli anni cinquanta con una forte espansione della attività di fornitura all’Ospedale Civile di Venezia, alle Carceri e tanti altri Istituti. Le meno richieste parti anteriori di bovino Plinio le ven-deva a Trieste dove aveva cono-sciuto tanti commercianti durante il servizio militare.Il lavoro intanto aumentava fino ad arrivare a macellare 300/400 capi alla settimana. I mercati si erano allargati fino a Milano, Fi-renza, Roma, Bari...ma con i nuo-vi clienti arrivarono ben presto anche le prime pesanti “insol-venze”. Poi capitò la tegola dello scandalo del latte olandese (che

serviva ad alimentare i vitelli) e le vendite di carne crollarono, Per pagare i soccidanti (aveva circa 8.000 capi nelle stalle degli al-levatori che lavoravano per lui) Plinio dovette smobilizzare gran parte dei suoi capitali e ridurre drasticamente l’attività.Dal 1969 la conduzione della azienda di famiglia fu assunta dal figlio minore Enzo. La figlia Vir-ginia aveva aperto col marito una macelleria a Dolo e l’altro figlio Luciano aveva avviato un’altra at-tività, salvo tornare dopo circa un anno a lavorare col fratello Enzo, per ritirarsi, poi, cinquantenne in pensione.

Enzo dovette riorganizzare il la-voro anche perché nel frattempo era stato chiuso lo storico macello di famiglia poiché non più agibile in pieno centro abitato.Memore delle esperienze del pa-dre Enzo adottò una gestione più prudente facendo sempre i passi lunghi quanto le sue gambe so-stenuto dalla sua grande passione per il lavoro, questa sì proseguita sulle orme del padre. Passione ed impegno che gli hanno consentito di superare tutte le difficoltà che anche per lui non sono mancate. Enzo continua a lavorare con i figli Plinio Junior che vediamo ogni giorno al banco a servire la

Il fornitissimo banco della macelleria Gallo. Accanto ai tagli freschi propongono una grande varietà di preparati sia pronti che da ritirare su ordinazione, utili per rendere ogni pasto una gustosa novità.

clientela con competenza e affabi-le professionalità e la figlia Irene che segue la parte contabile.È vero, i tempi sono cambiati ed è cambiato anche il sistema delle famiglie di fare la spesa. I super-mercati lusingano a riempire i carrelli di merce già tutta pre-confezionata ma chi ama ancora mangiare bene e scegliere il taglio e la qualità giusta per ogni prepa-razione continua a servirsi della esperienza e dei consigli profes-sionali della macelleria Gallo che rimane una delle più significative e conosciute aziende storiche del nostro Comune.

Giovanni Vanzetto

Nella foto Enzo Gallo con i figli e i dipendenti. Da sx: Leonardo Moro e Roberto Chiggiato (dipendenti). Seguono Plinio Gallo, Enzo Gallo, Irene Gallo e Riccardo Gallo.

Page 12: Gs gennaio 2015

RUBRICHE12

MacelleriaGALLO PLINIO

Qua li tà con v e n i e n za e t r ad i z i on eoffe rte sp ec iali o gn i mese

S. Maria di Sala (VE)Via Cavin di Sala, 34-36 Tel. 041.486005

F.B.F. Impianti s.r.l.

Santa Maria di Sala (VE)Tel. 041486081 - Fax. 041 486928

CONDIZIONAMENTORISCALDAMENTO

IMPIANTI ELETTRICI

Impresa Edile

Concollato LucaCostruzioni e restauriVia Gaffarello n. 46/A-

Sant’Angelo di Santa Maria di Sala (VE) Cel. 3476032314

a cura di Luca Novello

È seduta per terra, sul tappeto co-sparso di giochi lasciati in disordine da nostra figlia. Lo fa spesso quando Giulia dorme. Prende le sue scato-le “magiche” contenenti cartoncini colorati, pannolenci, borchie, colori, nastrini, e chissà quale altra cosa… Si mette sul pavimento e crea le sue opere. Io resto seduto sul divano, a pochi centimetri da lei e la guardo. So che non se ne accorge nemme-no. È completamente avvolta nel suo elemento, nella sua fase creativa. So-prattutto adesso, che sta preparando le decorazioni per la prima festa di compleanno della nostra piccola. È da settimane che ci lavora, e oramai è a buon punto. Mancano pochi giorni al 17 dicembre… Guardandola, mi viene in mente una vecchia leggenda legata a una pietra che di prezioso non ha molto, ma che io ritengo invece di grande valore.Tantissimi anni fa c’era una donna di famiglia molto povera che si guada-gnava da vivere con il lavoro di sarta. Avvicinandosi al giorno del comple-anno della figlia maggiore, decise di confezionarle un bell’abito per la fe-sta, ma dato che possedeva soltanto la sua arte e le sue stoffe grezze, il vestito sarebbe stato tutto bianco. La donna lavorò ogni giorno fino a notte fonda, perfino al buio pur di termi-nare in tempo. E fu per questo che la sera prima del com-pleanno si punse e la stof-fa si riempì di macchie rosse. Lei non se ne ac-corse nemmeno, e andò a dormire felice di aver terminato il regalo per sua figlia. Durante il sonno gli dei, impietositi da tanto amore, tra-sformarono quelle macchioline di sangue in splendide pietre rosse, decorando l’abito di quella povera fanciulla che per un giorno tutti invidiarono, anche le ragazze più ricche del paese, perché quello era il

CORNIOLA: L’AMORE DI uNA MADRE

più bel vestito che avessero mai visto. In un cassetto ho trovato ancora una corniola. L’ho messa sotto l’albero quest’anno. Ne ho bisogno, perché è molto più che la pietra protettrice dei sarti… Dovete sapere che oltre al co-lore rosso-arancione esiste anche nel-la varietà gialla, ed è una delle pietre del segno dell’ariete, dei gemelli e del-la vergine. Ha la straordinaria capaci-tà di liberare le energie bloccate, con-cedendo la stabilità e la concentrazio-ne necessaria per poter realizzare gli obiettivi, anche i più difficili. Libera dall’odio e aiuta a gestire il proprio stato emotivo. Aiuta a congiungere la nostra parte terrena a quella interiore e profonda, cioè quella spirituale. È un buon rimedio anche per i malanni dei reni e della pressione del sangue. Insomma, mentre scrivo questo arti-colo, a me sembra che questa gemma parli di me, dei miei momenti e delle mie lune. Ma soprattutto, vedendo l’amore che Alessandra mette in ogni cosa che fa per Giulia, lei mi ricorda quella sarta, che usò il suo talento per rendere felice la sua bambina. Sem-pre. E sono sicuro che domani, quan-do soffieremo sulla prima candelina, si compirà un’altra magia…

Page 13: Gs gennaio 2015

RUBRICHE 13

DAL 1982 AUTOMOBILI PER PASSIONE- Vendita Nuovo, Km 0 e multi marche- Vendita semestrale e usato garantito- Installazione impianti a GPL- Noleggio Auto

Via Cavin di Sala 72/A Mirano (Ve) - Tel. 041 5701190 www.autorombo.com

- Revisione- Elettrauto- Assistenza officina- Gommista

telefono: 041 5780158fax: 041 5780668email: [email protected]: www.bortolato.eu

BORTOLATO s.a.s.di Bortolato Onorino & C.via Rugoletto, 37 - 30036 Veternigo di S. Maria di Sala (VE)

Per prevenire il “colpo di frusta”, i sedili sono dotati di poggiatesta, che, per essere utili, devono essere correttamente regolati, sia in altez-za che in inclinazione.Un altro dispositivo per la sicu-rezza passiva dei viaggiatori è l’ai-rbag, che serve a limitare i danni agli occupanti del veicolo per colpi contro superfici interne in caso di incidente stradale con urto violen-to. Si tratta di un cuscino gonfia-bile in nylon, o altro materiale sin-tetico, installato sia dalla parte del guidatore che da quella del pas-seggero; può essere di tipo fron-tale o laterale. Entra in funzione in caso di collisione (urto violento), frapponendosi fra l’abitacolo e la persona, gonfiandosi automatica-mente in pochi millisecondi, grazie al comando di un sensore; può es-sere talvolta disattivabile. L’airbag può essere pericoloso se si attiva mentre non si indossa la cintura di sicurezza.Casco protettivo.I conducenti ed eventuali passeg-geri (anche se maggiorenni) di ci-clomotori e motoveicoli (compresi quadricicli a motore privi di car-rozzeria, Quad) durante la marcia devono indossare e tenere regolar-mente allacciato il casco protettivo. Il casco è obbligatorio anche per i conducenti e passeggeri di motoci-

cli con sidecar. E’ obbligatorio per i conducenti di moto d’epoca nelle manifestazioni. In base a quanto stabilito dal Codice della strada, il conducente che non indossa il casco è soggetto alla decurtazio-ne di punti. Il conducente è altresì responsabile del mancato uso del casco da parte di un eventuale pas-seggero minorenne.Sono esentati dall’obbligo del ca-sco:• I conducenti e i passeggeri di ci-

clomotori e motoveicoli a 3 ruote con carrozzeria chiusa.

• I conducenti e i passeggeri di ci-clomotori e motoveicoli a 2 o a 3 ruote dotati di cellula di sicu-rezza a prova di crash (protegge da impatti frontali, laterali e da ribaltamenti per cui il veicolo può essere guidato senza casco) nonché di sistema di ritenuta e di dispositivi atti a garantire l’u-tilizzo del veicolo in condizioni di sicurezza.

Il casco deve essere indossato per-ché, in caso di incidente, limita le lesioni al capo, anche se non è in grado di assorbire totalmente urti violenti. Il casco integrale protegge anche il viso da traumi e lesioni in caso di incidente. Per proteggere il viso e gli occhi da impatti con in-setti, è importante che il casco sia dotato di una visiera che garanti-

a cura di Mario Garippo

POGGIATESTA E AIRBAG DuE SISTEMI DI SICuREZZA

sca la perfetta visione con qualun-que condizione di luce o illumina-zione; il pericolo di appannamento è limitato da un apposito sistema di aerazione del casco. Quando la visiera risulti rigata o danneggia-ta, deve essere sostituita. Si deve utilizzare soltanto un casco di mi-sura adatta alla propria testa, cioè di taglia corretta, che calzi perfet-tamente e che, una volta indossa-to, non si muove. Un casco troppo grande, infatti, può calare sugli occhi del conducente o ruotare, ri-ducendo la visuale. Dopo averlo in-dossato, occorre allacciarlo corret-tamente. In caso di caduta, infatti, la parte inferiore di un casco di mi-sura non adeguata o indossato non correttamente può comprimere e fratturare le vertebre cervicali, con gravissimi danni. Il casco può esse-re utilizzato solo se integro, perciò, deve essere costantemente pulito, utilizzando detersivi non corrosivi, ed evitando benzina, solventi ecc. In ogni caso, il casco deve essere periodicamente sostituito, perché nel tempo subisce un processo di invecchiamento dovuto a luce e ca-lore; deve essere sostituito anche se ha subito un forte urto, anche se non mostra deformazioni sulla ca-lotta esterna.Per migliorare la sicurezza è pre-vista per i conducenti di ciclomo-

tori e di motoveicoli la possibilità di impiegare, in via sperimenta-le, il casco protettivo elettroni-co (CPE), dotato di un dispositivo che impedisce il funzionamento del veicolo quando il casco non venga correttamente indossato.Abbigliamento di sicurezzaGuidando ciclomotori e motocicli è consigliabile utilizzare un abbi-gliamento ad uso motociclistico che garantisca una adeguata pro-tezione del corpo del conducente e dei passeggeri che comprende principalmente guanti, giacche sti-vali. I guanti proteggono le mani, pur garantendo la giusta sensibili-tà durante la guida e una presa più sicura sui comandi. Devono essere indossati anche in estate; sono di-sponibili modelli con imbottiture diverse a seconda della stagione. Hanno speciali sistemi di aggan-cio per impedire il loro sfilamento in caso di caduta. I guanti da mo-tociclisti proteggono il palmo della mano in caso di caduta con stri-sciamento sull’asfalto e il dorso in caso di impatto con corpi duri. Le giacche proteggono dall’abrasione in caso di scivolamento sull’asfalto, grazie ad inserti rigidi protettivi in corrispondenza delle articolazioni. Giacche da motociclisti raggiungo-no il livello di protezione dimostra-to da prove di resistenza al taglio e all’abrasione da impatto a cui sono sottoposte.Gli stivali permettono una giusta protezione di piedi e caviglie: ripa-rano le articolazioni della caviglia dal freddo, riducono gli effetti di distorsioni in caso di appoggio im-preciso dei piedi; proteggono i pie-di da abrasioni sull’asfalto in caso di caduta. Gli stivali sono progettati per non scalzarsi in caso di caduta; sono privi di nastri liberi o stringhe per evitare l’aggancio alle pedivelle dei motocicli.

Page 14: Gs gennaio 2015

RUBRICHE14

Via Giovanni XXIII, 11 30036 S. Maria di Sala (VE) Tel 3398192638

www.associazionelesina.org - mail: info@associazione lesina.org

Libera associazione per i rapporti italo - croati

Un argomento molto diffuso in questi anni è l’interrogativo sulle funzioni del padre perché siamo in un’epoca in cui il ruolo della madre nella cura dei figli è molto chiaro ma non altrettanto quella del padre. Questo padre, che è sempre stato un caposaldo nella concezione sociale, oggi sembra essere in secondo piano, sembra che funzioni come sostituto ma-terno e che non abbia una sua propria funzione nella relazione coi figli. I ruoli sociali maschili e femminili negli ultimi decenni si sono profondamente modifica-ti; c’è stata una perdita di valore della identità definita e precosti-tuita; oggi tutto è più sfumato, tutto è molto più labile. Fino agli anni ’60/’70 era molto chiaro cosa doveva fare la femmina e cosa doveva fare il maschio, come si dovevano vestire, ecc. Negli anni 60 c’è stata l’apertura dell’uni-versità alle ragazze e negli anni 70/80 il forte impatto del femmi-nismo hanno portato il riscatto delle donne che ha spazzato via una serie di pregiudizi anche sul tipo di intelligenza femminile; si è aperto il mondo del lavoro e la donna ha spinto per avere un la-voro che non fosse solo di aiuto per la famiglia ma anche di affer-mazione delle proprie capacità. In quegli anni è arrivata la pil-lola che ha permesso alla donna di usare il proprio corpo a sua discrezione e quindi a fare meno figli per dedicarsi alla carriera la-vorativa. Contemporaneamente è avvenuto un cambiamento di pro-fessionalità che è andato a colpire i maschi: il lavoro nelle fabbriche è stato sostituito da macchine e, oltre a questo, l’uomo si è trova-to a competere con la donna sul posto di lavoro. Ciò ha generato

Funzione del padrenella crescita dei figli

una perdita di orgoglio per lo svi-limento di un saper fare e per un indebolimento del ruolo sociale. Anche in famiglia i padri, in que-sti ultimi anni, sembrano essere molto più presenti nella cura dei figli ma lo fanno per sostituire le madri, per essere un po’ più in parità tra uomo e donna ma sen-za la consapevolezza di una loro funzione specifica.In una labilità di ruoli, di ruoli in-trecciati e confusi, cosa ci vuole per poter trovare quella sicurezza che l’identificazione con funzioni e compiti ben definiti può dare? Ci vuole più consapevolezza e so-lidità nelle relazioni personali. In una nuova nascita il maschio ha una funzione essenziale: se non arriva lo spermatozoo a fe-condare l’ovulo non può succe-dere nulla. E dopo la nascita? Una funzione che è sempre stata

riconosciuta al padre è quella di separatore della simbiosi madre/figlio, cioè quella di apertura ver-so l’esterno. Il bambino, mentre è nell’utero, impara a conosce il corpo della madre attraverso il battito cardiaco, il ritmo del re-spiro e quando esce dall’utero, è il contatto con quei ritmi che gli fanno ritrovare un senso di conti-nuità rispetto a quel grande sbal-zo che la nascita comporta. Quan-do il bambino nasce, la madre fa già parte del suo mondo interno perché è nella sua memoria sen-soriale. Il primo oggetto esterno ed estraneo che il bambino incon-tra è il padre. È da vedere come il padre si inserisce in questo rapporto, se ne starà fuori come escluso o se entrerà quando il bambino è più grandicello perché può giocare insieme. Una que-stione importante è chi è il padre nelle testa della madre perché; se la madre ha una ostilità profonda per il padre, influenzerà il bambi-no e lui lo vivrà come estraneo. Ma se il padre si avvicinerà in modo sufficiente buono al bambi-no e sarà una presenza diversa da quella materna, il bambino, man mano che cresce, incomincerà ad acquisire famigliarità con un corpo diverso di quello materno. Questo primo punto di relazione col padre diventa importante nel-la formazione successiva dell’i-dentità della persona.Quando il bambino, intorno ai 2 anni, si avvicina all’età della spe-rimentazione/individuazione, la presenza del padre ha una fun-zione particolare nel favorire la sua curiosità e l’interesse per il mondo che aiuta ad affrontare la separazione dalla madre. Un altro momento in cui il padre entra in maniera determinante è l’arrivo

della sorella o fratello. Nel mo-mento che arriva il secondo figlio, il padre può provare un sentimen-to di solidarietà col primo. L’in-vidia e la gelosia per il neonato, sono delle emozioni di una gran-de violenza e il fatto che arrivi il padre che lo può condurre nell’e-splorazione di una vita propria e di capacità proprie, può far sì che queste emozioni violente diventi-no ricchezza di crescita e di pos-sibilità. E qual è la funzione paterna nell’a-dolescenza per la femmina e il ma-schio? Una timidezza del padre, il considerare i figli possesso della madre, una non presenza, il disin-teresse per la bambina perché ha paura del corpo che comincia ad avere l’aspetto seduttivo, il non aver instaurato un rapporto da persona a persona con la figlia, può portare la bambina a leggere quei comportamenti come un ri-fiuto di sé e del suo corpo e quindi a renderle difficile lo spostare il proprio amore dalla madre al pa-dre e a costruire dei rapporti buo-ni con l’altro sesso. Se la relazione del padre col figlio maschio è pre-valentemente spostata sul domi-nio e sulla sottomissione, oppure se il padre vede solo la ribellione come possibilità di rapporto con il figlio adolescente e non vede che dietro c’è un intenso desiderio di padre, un desiderio di ricevere la sua forza e di identificarsi con lui senza il timore che la sottomissio-ne schiacci troppo la sua persona, allora sarà difficile per quel ragaz-zo diventare uomo.È in una buona relazione anche col padre che i figli possono di-ventare donne e uomini sicuri e aperti al mondo. Tutto questo en-tra nelle funzioni del padre, e non mi sembra poco!

a cura della dott.ssa Vallj Vecchiato psicologa e psicoterapeuta

Page 15: Gs gennaio 2015

15years

Il primo gennaio 2015 ha com-piuto 1 anno Benedetta Scarpa. Auguri dal papà Roberto, dalla mamma Martina, dalle sorelle Vit-toria, Giulia e Lisa, dai nonni An-namaria, Giancarlo, Sonia, Dani-lo, dalle zie Chiara e Linda, dagli zii Alessandro, Marco, Maurizio e da tutta la famiglia e amici...

Il 28 gennaio ha compiuto gli anni Filippo Righetto. Tanti auguri di Buon Compleanno dal fratello Giovanni, dalla mamma, dal papà, dai nonni e dagli zii.

Il giorno 20 Dicembre 2014 i gemelli Alvise e Gabriele Passavanti han-no compiuto 3 anni. Sono stati festeggiati dalla mamma Eloisa e dal papà Francesco, dai nonni, dagli zii e dai cugini.

Il 28 dicembre con grande gioia il papà Giampietro, la mamma Elena ed il fratellino Pietro han-no festeggiato l’arrivo del piccolo Gioele Pinton (in braccio a Pie-tro). Felicitazioni anche dai nonni, dagli zii e dai cuginetti.

Il 25 Dicembre Francesco Moro ha festeggiato il suo primo com-pleanno! Tanti auguri da mamma, papà, nonni, zii, e cuginetti.

Il 9 gennaio Matteo Masiero ha spento 4 candeline! Tanti auguri di buon compleanno dalla mam-ma Leda, dal papà Fabrizio, dai nonni Doro e Rita, Angelo e Rita, dagli zii e dai cugini Alice e An-drea.

Il 19 dicembre è nata Melissa Par-paiola. Accolta con tanto amore e gioia da mamma Emily, papà Fa-bio, nonni e zii.

Il 2 gennaio è nato Leone Maelle. “È la gioia più grande che potes-simo desiderare” hanno detto i genitori che augurano alla figlia tanta felicità.

L’11 gennaio Beatrice Martignon ha compiuto 2 anni. Tanti auguri dalla mamma Marika, dal papà Massimo e dal fratello Filippo.

Il 29 gennaio hanno festeggiato il loro compleanno Greta e Riccardo Pani. Tantissimi e cari auguri dal fratello Jacopo, dalla mamma, dal papà, dai nonni e dagli zii.

Sabato 17 gennaio 2015 si sono ritrovati i quarantenni del ‘74 che hanno frequentato le scuole ele-mentari di Santa Maria di Sala, sezioni A e B.L’iniziativa è partita da alcune ex compagne di classe che hanno creato una catena che ha visto riunirsi tutti i componenti di en-trambe le classi, insegnanti com-prese.Non è mancato l’immancabile appello fatto dall’insegnante, la quale è stata omaggiata per l’oc-

casione di un registro di classe appositamente ricreato e di un mazzo di fiori.La serata è stata inevitabilmente accompagnata dalle risate e dai ricordi: le partite di pallavolo o di calcio con la pallina di carta durante la ricreazione, le gite, le sgridate, qualche sgambetto di troppo. Possiamo dire che il tem-po non ha scalfito i tratti caratte-ristici di ognuno. Rivederci, rico-noscerci e ricordare i bei tempi è stato molto bello.

Quarantenni di S. Maria di Sala

Page 16: Gs gennaio 2015

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE:Associazione Culturale Gente SaleseVia dei Tigli 10 - 30036 S. Maria di Sala Ve Tel. 041 486369E-mail. [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILEGraziano Busatto

PRESIDENTEGiovanni Vanzetto

ART DIRECTORManuel Rigo

TIPOGRAFIAGrafiche QuattroSanta Maria di Sala (VE)

Registraz. Tribunale di Venezian° 770 - 17 gen 1984

BernardiOnoranze Funebri

Via Desman, 139S. Angelo di S. M. di Sala - tel. 041.487341

Crazy Sun di Barbara e FabianaVia Don Gallerani, 2 - Caltana (VE) - Tel. 041.5732508

SIAMO PRESENTI NEI MERCATI DI:lunedì: Mirano (Ve) - Mogliano (Tv)martedì: Pianiga (Ve) - Marghera (Ve)mercoledì: Maerne (Ve) - Mestre (Ve)giovedì: Noale (Ve) venerdì: Martellago (Ve) - Mestre (Ve)sabato: Fiesso d’Artico (Ve) - Vedelago (Tv)domenica: Camisano Vicentino (Vi)

SERVIZIO PRO LOCO E COMUNITA’[email protected]

INFO: LUCA 3356327747 – OLINDA 3356327748

L’ANTICA FATTORIA SNC

DIVENTA NOSTRO AMICO: CLICCA MI PIACE!

Via Caltana 67Caltana di S. Maria di Sala (VE)

Tel. 041/[email protected]

la TUA sicurezza è la nostra rotta!!!

Via dei Marsari 23 30036 S. Angelo di S. M. di Sala (Ve) Tel. 041 486088 - Cel. 338 9891652

16

LA TV CROATA INTERESSATA ALL’ASSOCIAZIONE LESINA

ORARI: Lunedì: 15.30 -19.30Da martedì a venerdì: 9.30-12.30 e 15.30 -19.30

Sabato: 9.30-13.00 e 15.30 -20.00Domenica (fino al 31 dicembre 2014): 10.00 - 13.00 e 15.30 -19.30

L’Associazione Lesina è, da tempo, una realtà viva e molto attiva. Con le sue iniziative tendenti a promuovere la collaborazione cul-turale, economica, turistica, con la vicina Croazia ha, ormai, espan-so il suo raggio di conoscenza ed azione a livelli decisionali impor-tanti, Istituzionali e Governativi Croati, sia centrali che periferici. In questo quadro risulta di grande interesse il desiderio di maggiore conoscenza dell’Associazione Le-sina da parte dei “ media” Croati.Per questo motivo una Troupe Televisiva Croata del canale uno “Voce della Patria” ha, recente-mente, fatto visita ai Responsabili dell’Associazione Lesina per tra-smettere notizie dirette, raccolte in loco, circa gli intenti e le attività dell’Associazione.La troupe televisiva, guidata dalla giornalista Kornelija Benazic’, ha registrato presso l’Ufficio della Re-gione Veneto, intervistando Diego Vecchiato, dirigente che segue i rapporti culturali con la Croazia. Anche l’Arch. Adelmo Lazzari ,che ha condotto il restauro della Loggia di Hvar, ha relazionato a proposito dei programmi di colla-borazione a livello di restauro di opere importanti.Il Presidente dell’Associazione Le-sina, Paolo Bertoldo, ha illustrato i programmi e l’attività dell’Asso-ciazione, mentre il Dott. Matteo

Tudor, ha esposto la nascita e il ruolo dell’Associazione Lesina.Il giro è, poi, proseguito con la visita ad alcune im-portanti realtà artigianali, commerciali e industria-li del nostro Veneto e con interessanti interviste ai ti-tolari di tali realtà, tendenti ad avere informazioni circa possibili programmi ed in-teressi futuri di reciproca collaborazione.La troupe Televisiva Croa-ta ha fatto visita anche alla Mostra dei Presepi di Casel-le. L’esposizione, che vedeva la partecipazione di circa 250 Presepi, provenienti an-che da diverse parti dell’Eu-ropa e del Mondo, ospitava

un presepe della Gemellata Cittadina Croata di Lesina (Hvar). Al termine dell’intensa ed interessante giornata, in un momento di cordiale convivialità, la Sig.ra Kor-nelia ha espresso la sua soddisfazione per le infor-mazioni raccolte sull’As-sociazione e si è compli-mentata per l’iniziativa del Corso di Lingua e Cultura Croate che l’Associazione sta attuando.Paolo Bertoldo ha auspi-cato che anche questa iniziativa sia utile per una migliore reciproca cono-scenza e stima con gli Ami-ci Croati.

P.B.